Festival della Sociologia 2021 - Le strade del contagio. Città, governo e resilienza sociale

Bene allora benvenuti a Benvenuti alla presentazione di questo numero della rivista sicurezza istanze sociali sono direttrice sono diventata direttrice scientifica dal novembre del due mila e venti
Questa rivista a a quasi dieci anni nel senso che nel due mila e tredici festeggiamo i dieci anni e della delle rivista scientifica in un primo momento è nata
Ed è stata coordinata fondata e quindi coordinata dal professor Cipolla dell'Università di Bologna successivamente nel due mila e diciassette dalla professoressa Maria Caterina Federici dell'Università di Perugia
E appunto come dicevo dal due mila e venti passata sotto la mia direzioni quindi mi fa particolarmente piacere presentare questo numero della rivista perché è il primo diciamo della della della nuova programmazione
E della del coordinamento che io avuto la possibilità di
Intraprendere questo primo numero del due mila e venti del due mila e ventuno è però anche strettamente collegato all'esperienza del festival perché in realtà raccoglie
Tutta una serie di interventi e di rielaborazioni di quelli che sono stati i principali contributi alcuni diciamo così dei principali contributi
Della edizione precedente del Festival della sociologia che aveva come titolo seduzione e città globale un titolo che come sottolinea la curatrice di questo volume crea la mia sinistra la professoressa
Anna Maria Ruffino è stato poi
In corso d'opera modificato in seguito all'avvento e all'evento della pandemia quindi come dire il in qualche modo la rivista
è legata a più aspetti del lavoro che viene di lavoro scientifico di ricerca sociologica che Viani svolto come dire nella sede di Narni in questa città sia sul fronte del festival della sociologia sia sul fronte del corso di laurea scienze dell'investigazione la sicurezza dell'Università degli studi di Perugia che ha sede
Qui a Narni parleremo di questo numero della rivista che o ovviamente
Anche ovviamente raccoglie come vi dicevo anche tutta una serie di contributi di autori italiani e stranieri che nell'edizione precedente del festival hanno hanno partecipato parlandone con Fabrizio tanto petti
Che e professore di architettura più precisamente professore in composizione architettonica e urbana all'università Sapienza di Roma
Architetto è anche direttore del master pare essere su cui magari dopo se voi anche la dire qualcosa al nostro pubblico perché anche questo master è legato a alla città di Narni in qualche in qualche maniera
E ne parleremo poi anche con Fabrizio Toppetta i alla mia destra in questo caso scusate scusate Giovanni Filippetto
Che tutti chiamano Filippetti non scherza
Era una battuta su cui diciamo prima abbiamo un po'interloquito
Giovanni Filippetto tutto che
Invece prodiane da un campo un po'diverso è autore e sceneggiatore magari poi ci dirai anche un po'la tua prospettiva rispetto a quelli che sono i temi trattati in questo numero
Della rivista ricollegandomi magari proprio anche la tua esperienza il tuo sguardo la tua prospettiva no
Che è un po'particolari e per certi versi fortunatamente diversa
Dalla nostra allora
Io partirei con Fabrizio gruppetti in questo primo giro della nostra conversazione
Poi passerei la parola Giovanni e alla fine lascerai la parola alla professoressa
Ruffino per diciamo alcune considerazioni rispetto a quelle che saranno le suggestioni che proverranno dei nostri due interlocutori darei la parola a Fabrizio diciamo cominciando entrare proprio in merito a una rapporto molto mi importante che viene declinato in varie maniere all'interno dei diversi articoli scientifici di questo numero
Che ha un titolo molto particolare
Le strade del contare su città governo e resine Anza sociale un bel titolo di cui ringrazio la la curatrice
Un titolo molto suggestivo e direzione la parola proprio a partire da questo da questo titolo e quindi come dicevo quella il rapporto tratta tra pandemia e città che viene e in qualche modo declinato in vari modi in questo in questo lavoro
Allora grazie a Sabina
Grazie per questo invito mi fa sempre piacere tornare a Narni esce tornò in una veste diversa quindi voglio dire
Però mi sento a casa perché appunto per magari se c'è modo ne parliamo ma insomma siamo qui a Narni Estes che stiamo cercando anche di condividere insieme una serie di progetti speriamo che qualche cosa si riesca a fare insieme
Ne riparleremo alla fine dunque
Il titolo Della rivista anche a me è piaciuto moltissimo le strade del contante Gio governo città resilienza sociale la curatrice
Nella nel lattico rock che avrà il volume scrive la città è tornata protagonista io di questo son molto felice del fatto che la città torni ad essere il centro dei nostri ragionamenti
E dal nostro punto di vista effettivamente c'è stato forse qualche momento nel quale ce ne siamo occupati un po'di meno personalmente no ma diciamo all'interno del nostro campo disciplinare forse sì
Parto dal titolo da un altro titolo che è quello della Biennale di Venezia del due mila ventuno
Il curatore Hashim Serkis
Che è un un architetto libanese
Apposto un interrogativo al centro di questa Biennale due mila ventuno che in realtà era in programma nel due mila venti e che quindi partiva prima dalla pandemia un anno prima della pandemia
How we Rui Klimt cui Eder ovvero come vivremo insieme
è un interrogativo importante soprattutto se noi lo leggiamo come quel titolo del vostro Festival che è stato come dire in transizione rispetto ad una programmazione precedente no
Lo leggiamo alla luce di quello che è successo dopo perché chiaramente
Luís questo titolo ha lanciato nel due mila diciannove perché come sapete è è un anno prima che la Biennale investe un curatore di un compito
Che poi lavora un anno verrà invitare no gli altri curatori eccetera eccetera quindi come nell'insieme e il curatore scrive nell'articolo di fondo c'è bisogno di un nuovo contratto spaziale
Questo tema del del nuovo contratto spaziale non può che fondarsi sul primato della città per ragioni molto semplici la prima è che secondo le distrusse non devo insegnarla voi
La città e il Progetto mano per eccellenza è una straordinaria concentrazione di pensiero di azione antropica di relazioni di socialità eccetera
La seconda è perché come scrive Francesco indovina la città e la nicchia ecologica dalla nostra specie cioè è nata per favorire facilitare la vita degli uomini no quindi e da lì per forza che dobbiamo ripartire
E Laterza
Abbastanza evidente il fatto che da un certo giorno del due mila sette no la il numero della popolazione come sapete in Ourbat ha superato quello delle persone che abbiamo alle campagne quindi questo significa questo trend comunque in aumento che cosa succede con la pandemia
Dopo mese de di lo da un uscì un articolo di Stefano Boeri
Che un collega di Milano che tutti voi conoscerete probabilmente magari per il Bosco verticale non diciamo da una grande esposizione mediatica ha ha scritto no probabilmente diciamo il nostro futuro e al di fuori delle città e nei territori
Come dire nelle aree interne no nei piccoli borghi eccetera ecco io diciamo questo tema me lo sono posto come tanti di noi
E subito dopo diciamo anche noi mese e mezzo dopo facemmo un libro un instant book ossia marcetta fragili
E
E che partiva da un interrogativo che è quello che si vuole Giangiacomo sta no in anni e anni diversi all'inizio degli anni sessanta l'invito è morta delle città le grandi città secondo me le città non moriranno fatto no penso che voi siate d'accordo nome per come tagliato questo numero insomma
Anzi la città
Tornata protagonista e questo tema diciamo della della dimensione urbana che ha una dimensione pervasiva
Perché va al di là del singolo contesto non ho di di ciascuna città ma che investe il mondo intero penso che sia un aspetto assai rilevante
Quindi
Il tema è cercare diciamo che sono anche convinto del fatto che la città
La la pandemia sia stato soltanto come dire un mezzo di contrasto ma come quando facciamo
Una gastroscopia insomma che beviamo una cosa nonché tiraccio si serve solo a far vedere qualche cosa con maggiore evidenza no sia stato mezzo di contrasto per evidenziare una serie di problematiche che in realtà noi in maniera latente più o meno visibile erano avevamo o avevamo abbastanza chiare insomma e che attraversano proprio le nostre città alle città son diventate dei dispositivi antropomorfo di Gino no
E quindi diciamo questo tema della nicchia ecologica no al quale facevamo riferimento all'inizio si sta rovesciando in una situazione nella quale diciamo noi rischiamo onde di vive nella città attraverso un meccanismo che è quello de la sopravvivenza no
E tutto ciò comporta e questo in questo la pandemia ha avuto un ruolo fondamentale non comporta una sfiducia nella possibilità di di di modificare di fare meglio accentra e un disinvestimento sulla realtà no questo credo sia abbastanza importante e penso che per chiudere così magari diciamo riusciamo a fare anche un altro giro per chiudere penso che il tema centrale e che
Non possiamo immaginare
Come dire di risolvere il problema scappando dalle città
Il nostro compito insieme è quello di curare le città di tornare a quella dimensione di abitabilità di qualità della città che io chiamo adeguatezza traslando diciamo un un termine che usa Lucas nell'estetica
Nella quale lui parla di adeguatezza
Come bellezza nel senso di come dire dimensione prestazionale di sistemazione
Dimensione estetica insieme insomma ecco quindi è su questo che dovremo lavorare forse se ci diamo una mano tra sociologi architetti la collega so che ha insegnato presso la Facoltà d'Architettura e questo mi fa molto piacere
Forse qualche cosa di buono riusciamo a fare
A Roma come a Narni come in altre realtà
Sì in effetti a diciamo la città durante la pandemia un po'delle ultime cose che dicevi riprendo le ultime cose che dicevi si è resa veramente visibile ma paradossalmente nel momento in cui sia svuotata
Quindi nel momento in cui si è svuotata non abbiamo avuto per vari motivi e quindi nel momento in cui si sono messi in moto dei movimenti DiVersi
E nel momento in cui c'è stata però anche in realtà una chiusura della città
Questo la resa paradossalmente ancora più ancora più visibile
Ed è probabilmente una contraddizione che però forse ci serviva anche per capire quanto una volta messi nella condizione di essere privati di uno spazio pubblico perché la città è lo spazio pubblico per eccellenza uno si rende conto che questo invece esista e che ha un bisogno anche qualcosa che va continuamente
Riconfigurato e forse in questo momento storico dico proprio in questo momento che non sappiamo ancora bene se considerarlo
Post pandemia speriamo veramente tutti dissi
Ci troviamo proprio anche a porci questo tipo di di domanda rispetto a come la pandemia ha trasformato lo spazio pubblico come la pandemia quindi ha trasformato la città e che cosa ne sarà di tutto questo no cioè in quale direzione vogliamo andare forse
Quelle strade del conta uso
Alla dovranno diventare strade di una forma di contagio probabilmente vive diverte sano una forma di contagio probabilmente diversa perché anche lì la pandemia ha dimostrato che il contagio
Dal punto di vista sociale c'è sempre stato ed è qualcosa di
Come dire che coesiste no nel del nostro stesso essere società ne abbiamo fatto esperienza ce ne siamo resi conto soltanto nel momento in cui questo è stato di tipo negativo cioè un contagio che porta la malattia un contagio che porta la morte però in realtà
L'influenza reciproca no il come dire la relazione è sempre
Di univoca in questo in questo senso è sempre una forma di di contagio anche quando noi nonna come dire nonna non la portiamo a consapevolezza no quindi anche quando agisce a livello del tutto
In Conso
La società in fondo è un po'questo dal punto di vista sociologico interessante poiché la la questione
Secondo me in prospettiva visto che siamo qui per parlare anche di quella che sarà la società che verrà come si trasformeranno
Queste queste città sicuramente era pandemia secondo me si è resa visibile
La la la la la la Spagna la la città nel nel senso proprio del significato più profondo di spazio pubblico di riunioni e di incontro tra soggetti nel momento in cui questo spazio pubblico è venuto meno nel momento in cui non ci si poteva incontrare più la riunione non era possibile e quindi ovviamente anche i rapporti le relazioni sociali si sono o un po'come dire sono diminuite e poi sono anche
Passate diciamo all'utilizzo di una forma di comunicazione e di informazione
Tema centrale anche per la città e tema centrale per la costruzione dello spazio pubblico in senso in senso forte non in senso anche anche politico
Molto diverso quindi chiederei a Giovanni Filippetto questo è stato detto benissimo
In che che cosa invece possiamo dire su questo altro versante cioè sul versante della
Del ruolo e della funzione che ha svolto la notizia l'informazione le scelte di comunicazione che sono state messe in campo durante un periodo così particolare quale Effetto questo ha provocato all'interno della della città ai soprattutto per i cittadini e per le cittadine
Allora innanzitutto l'diciamo il titolo mi rifaccio a Stefano
Infame inclusa il titolo è un caso che ancora mi scusi tuttavia e poi il titolo è un titolo a suo ente cinematografico le stanze del contagio sembra un film di David Linceo
O qualcosa del genere molto interessante tratto azzeccato
E ed effettivamente diciamo il la questione la narrazione dei diciamo del della pandemia professore molto molto poco risolta e diciamo molto complicata
A me questa rivista diciamo
è un lavoro sopra interessante per la mappatura del e per i dati che il che ci sono perché perché il il discorso diciamo si lega un po'a a quello che diciamo i giornali telegiornali qual è la narrazione di questo di questo anno dello da un dove non so se vi ricordate le ore diciotto e tutti i giorni arrivava sto bollettino pieno di dati di cose
Raccapriccianti interessanti assurde importanti complicate mostruosi e quindi diciamo siamo stati letteralmente bombardati da dati e da da notizie molto vaghe anche a volte molto scientificamente interessante volte provate ma sempre diciamo con una con una con l'urlo del della notizia e con con la difficoltà nostra di capire
Che cosa alla sua interezza del fenomeno e ed è invece un lavoro che che credo sia utile fare per chi fa questo tipo di lavoro che è quello di Cevoli raccontare le cose è quello di diciamo prendere un po'di distanza da dal numero o dai dati dalle cose e farne una una diciamo un un'analisi più più approfondita
Proposi di citazioni diciamo c'è questo famoso è importantissimo libero di Truman Capote che si intitola sangue freddo dove dice io voglio fare una narrazione
Un voglio raccontare una cosa molto importante voglio fare un libro molto importante ma ma voglio che tutto ciò che serve un libro sia vero e e nasce appunto al suo credo che uno dei libri forse più belli di racconto di una realtà della realtà
Perché riprende diciamo la i dati riprende le notizie prende le cose vere le fa diventare diciamo utilizzando schemi narrativi della del del di racconto delli del del romanzo ne fa un romanzo pazzesco ma non c'è solo lui anche diciamo il padre del mio giornale discreto molto in America appunto fa questo stesso lavoro dicendo tutte le cose che racconto voglio raccontare solo seriamente vere
Ma l'importante è che ci sia raccontano anche il contesto dove queste persone vere queste interviste queste storie agiscono e prendono forma questo diventa letteratura in quel momento
Questo secondo me importante per capire che
Quello che ci arriva come narrazione sul sulla sulla i faccio loro molto diverso dal vostro e da ed quello di Fabrizio è un lavoro poco utili vi racconto queste queste queste notizie queste queste riviste servono per per diciamo per documentarsi e per ridare alla al pubblico rom qualcosa di più ragionato rispetto Allo scoppio rispetto alla notizia urlata rispetto alla notizia di perché al dato in sé che che che fra
Diciamo che che assommate tutto questo bombarda lo spettatore bomba intellettuale bombarda il cittadino non non ne comprende lì diciamo la figura di insieme
E quindi ancora una volta importante diciamo fare questo tipo di riflessione di approfondimento e cambia cambiare paradigma cioè non ha vere
Diciamo la necessità di produrre dopo o di fare narrazione giornalistico sempre proprio o comunque su collegato lo scoop vero e proprio ma diciamo prende un po'di distanza prenderci un po'di tempo sintonizzarsi sulla storia e sui dati
Sui dati e quindi diciamo approfondire fare una ricerca vuol dire aspettare come diciamo distanziarsi da un quadro preciso per vederlo bene non stare a trenta centimetri dallo stesso Giovanni su questo etnie
Chi chi ti interrompo per sottolineare un aspetto secondo me interessante
Cioè quello del modo in cui si ha comportato si sono comportate le scienze sociali la società sia in primis durante il periodo della pandemia
Rispetto ad altri campi del del sapere i sociologi non si sono lanciati in come dire analisi
Letture e interpretazioni a caldo no
Che diciamo si sono concentrati su una
Una disseminazione di quelli che erano i dati prodotti poi come sappiamo anche da da fonti diverte quindi no tutta quella discordanza
Diciamo di dati freddi che venivano via via messi in in circolazione la sua gelosia in realtà ha aspettato un po'questo credo che sia una cosa da sottolineare no cioè che la nostra che riceve io faccio un lavoro diverso dal vostro che in realtà forse nella nostra società c'era una
Rappresentazione la sovrarappresentazione o percezioni del sociologo come di di di di qualcuno che fa ricerca produce dati
Considerazioni analisi eccetera però in realtà i tempi dell'analisi sociologica sono dei tempi lunghi come quelli di una sceneggiatura di un di qualcuno che lavora sul campo veramente no cioè del rivista che quindi inizia una relazione con i soggetti che vuole raccontare o con la realtà all'interno della quale si immerge per poterla poi raccontare restituire diciamo così tra virgolette nella sua realtà perché la realtà è sempre qualche cosa che noi costruiamo e ricostruiamo continuamente no e quindi secondo me questo è un punto di contatto molto interessante
Del di quello che dicevi cioè del fatto che in realtà è possibile mettere in campo una narrazione che con dei tempi un po'più lunghi con dei metodi di approfondimento Diversi sa sia in grado anche di produrre un'informazione
Un'informazione utile dal punto di vista dal punto di vista sociale cioè in grado magari anche di andare a produrre un vero e proprio cambiamento nella realtà e questo invece probabilmente se
Non erro se rispetto a quello che abbiamo visto e mezzi di comunicazione c'era non è stato fatto dalle cosiddette scienze forti no perché noi siamo considerati quelli deboli e un po'più Fiacchi un po'più giovani battutista scientifico intendo come scienza altra virgolette
E invece e le scienze dure questa volta dalla medicina tutte sue varie declinazioni eccetera invece come dire hanno mostrato no alcune porteranno azzardato fin troppo andata dato fin troppo producendo un certo tipo di fatti
Ti dopo dopo la parola se vuoi che forniamo ritornare su questo punto che mi interessa molto legato proprio a al
All'aspetto dette sottolineare i una diversa narrazione che questa non questo numero della rivista comunque insomma il lavoro che abbiamo fatto portare può fornire
Alle Torri di vario genere perché poi in realtà s'è una rivista scientifica di settore specifica però mi permetto di sottolineare uno un articolo di questo
Di questa di questo numero del professore Alessandro Cavalli che
Veramente sottolinea degli aspetti interessantissimi sulla pandemia che ha non sono stati così tanto messi in evidenza il dibattito pubblico come il fatto che la pandemia per esempio oltre ad aver
Fatto in margine delle disuguaglianze sociali ha fatto i margini veri e propri conflitti intergenerazionali no
Rispetto sia Ali la momento del contagio rispetto a il agli effetti del del virus e poi successivamente chi poteva vaccinarsi chi non poteva farci nati sesta creatura di un conflitto addirittura intergenerazionali questi sono temi cono e sociale ci siamo sempre occupati fin dalle origini però torno sul punto
Della questioni narrazione di un certo tipo informazioni per dare la parola subito la professoressa
Ruffino poi ritorniamo a fatti facciamo un po'qualche giro finale
Perché
Oltre ad aver accurato il testo con una certa
Con una certa diciamo competenza su più fronti su più fronti ministra dalla curatrice
A tutto tondo e passa dalla curatrice a tutto tondo di questo numero nella suo lavoro la Ruffino parla di totalitarismo informatico all'espressione
Che mette tra virgolette cioè di quando e mi riallaccio alcune cose e dice di nel tuo intervento Giovanni quando un'informazione non vera
A un certo punto sfugge di mano no e è in grado però di andare a produrre degli affetti a valanga nella nostra società
Molto perversi inarrestabili
E che quindi lasciano in qualche modo consegno mi permetto di riportare brevissimamente ella declinazioni del totalitarismo
Informatico come lo definisce la Ruffino l'arma segreta che rafforza sovrapponendo vizi l'incoscienza di chi governa e processi decisionali e con questa citazione le passo a compiacere la parola
Cioè non non me lo ricordavo nemmeno dire riscaldante anche perché appunto e veramente diciamo icastica come
Definizione eccitante ci c'è un ritorno diciamo di negatività voi sostanzialmente in che cosa in quello che le le cose dove sarà sorpreso voi la pandemia no ora col senno di poi dico che secondo me il sistema sociale il mondo in generale
E se era come un individuo sappiamo noi tante volte lo abbiamo sentito dire a c'è un po'le difese perché sia l'influenza la le difese immunitarie abbassate ed è chiaro che no ma non ti espone tattico tempo prendi raffreddore ecco il mondo quando è arrivata la pandemia si è fatto trovare in uno stato di debolezza
In termini proprio di capisca capacità di autodifesa dei cow capacità di autodifesa immunitaria ecco le le le capacità erano io dico ai miei purtroppo quasi del tutto azzerate
Lo possiamo dire ora però costino di voi rispetto a quello che effettivamente è successo con la pandemia e chi si è riversato nelle strade delle città perché voi recita sono diventate diciamo un po'all'attenzione di tutti
In città e le case di permettono anche di dire che hanno svolto una funzione fondamentale per assestare né pensavamo che fosse arrivata questa epoca in cui finalmente il sistema urbano assolutamente sovrapponibile a quello che sistema del costruito
Come diciamo noi come dicono soprattutto io a loro architetti ingegneri eccedere i sistemi decostruito sembrava finalmente aver dato un ubi consistam a tutti
Dove stare cosa fare in nelle varie stanze nelle varie stravedeva ridicoli nei vari in crociera di semafori e vari palazzi di governo eccetera pensavamo che tutto avesse la sua collocazione
E che quello funzionava perfettamente per darci la sicurezza prevenire il rischio eccetera
Improvvisamente la pandemia ha ha smascherato questa fragilità estrema appunto per un abbassamento disse di difese immunitarie lo abbiamo scoperto con la pandemia non sapevamo che il mondo era malato il mondo era malato era malato di capacità
E di incapacità a fronteggiare un'emergenza come questa ci sarebbe tanto da dire del perché voi era malato e naturalmente improvvisamente ecco una volta chiusi dentro ci siamo resi conto di che cosa erano gli spazi
Gli spazi della nostra vita
No si è parlato tanto nel sociale in televisione
In tanti hanno pensato mannaggia Marina una casa l'appartamento così piccolo insomma anche un balcone dove mi affaccio che faccio le conflittualità interne Herne le conflittualità generazionali le conflittualità coniugali le violenze no di cui tutti abbiamo sentito parla
Ma improvvisamente ci siamo affacciati ai nostri balconi e come diceva pro Sabina ci siamo resi conto che esiste una città che attraversavamo in maniera ormai inconsapevole
Senza probabilmente fare attenzione a che cosa però incontro del sistema urbano del sistema delle strade improvvisamente le strade
Hanno assunto anche una valenza negativa dannoso addirittura perciò meraviglio dell'idea di vestire a lire strade del contagio
E in effetti le tematiche e le problematiche della conta già me ne sono sempre occupate per caso poi a posteriori mi sono accorta di aver scritto una cosa tipo vent'anni fa
Comunicazione che conta aggio o contagio che comunica
Me l'ero proprio dimenticato di averlo scritto e sembrava fatto apposta per la pandemia
Quando improvvisamente ci siamo resi conto che questa pelle conoscenze accademiche forti severi medici
Poi cosa sostanzialmente durante la vendemmia due sono stati gli ambiti diciamo disciplinari che maggiormente sono stati chiamati in causa
Quelli che si occupano della malattia in senso stretto etimologico i medici e quelli che si occupano della malattia sociale perché sono venute fuori queste patologie del sociale
Improvvisamente ci siamo resi conto che il sociale era malato e infatti io lo scritto credo anche nella prefazione mai i sociologi sono stati chiamati in causa come in questa fase e probabilmente vero nessuno il novantanove per cento delle persone tutti li hanno citati se io o ha fatto attenzione naturalmente o mappato anche la comunicazione no
Di TG dei social delle cose dei rilievi di Turkish ore c'è
A ogni piè sospinto si rinviava tutto al sapere sociologico i sociologi
Ma io veramente ci scommetto che se io andassi a chiedere a ognuno di loro compresi i direttori i presentatori dei telegiornali nazionali non parlo del telegiornale della o era del giornale sotto casa e quelli nazionali chiedo Matic etica se è un sociologo
Di chi si occupa un sociologo
No semmai rispondono psicologo no loro c'è un momento io questo l'ho fatto qualche esperimento così en passant così random
Un attimo di sovra pensiero e e emerge la confusione contanti discipline perché sostanzialmente nessuno veramente sa di cosa non ci occupiamo e probabilmente però emersa questa esigenza di rinviare il tutto
Eh ma ce lo devono dire sociologi sarà mi Sociologia di arrestato un leit motiv Contino il rinvio al sapere sociologico senza che sostanzialmente questi che rinviano sapessero effettivamente coso di cosa non ci occupiamo ma perché effettivamente non ci occupiamo ne abbiamo forse una delle abilità principale di anni sociologi e la capacità osservativa
Noi dobbiamo osservare le dinamiche sociali poi trarre diciamo delle a farne delle analisi trarne delle conclusioni elaborare raccogliere dati elaborare i dati per fare per poi per poi fare cosa
Rinviare questa nostra analisi
A questi cioè come i medici si occupano del corpo umano come gli idraulici miei colleghi di ingegneria si occupano dell'acque delle condutture come quelli di elettrici ieri quei sistemi elettrici informali sia posso citare gli avvocati cioè ognuno c'ha un ambito di competenza e noi ci occupiamo di socio su società
Quindi il sapere sociologico e l'unico effettivamente legittimato ad operare in questo territorio territorio scientifico intendo e questo forse possiamo passa
Anco il momento di Van nemico insomma improvvisamente si attinti diciamo nelle memorie nascoste depositate sedimenti stratificate nell'immaginario
Collettivo soprattutto comunicativa a questa parola che forse effettivamente non tutti sanno per sanno sapevano cosa affettivamente posto insomma questa funzione Treu obiettivamente il problema è nostro del nostro satellite
Comprendere effettivamente in una fase così drammatica della storia dell'umanità qual è stato l'impatto perciò ottici sul sistema sociale che l'impatto è stato un impatto incredibile da tutti i punti di vista negativo e positivo al negativo ahimè lo sappiamo tutti al positivo perché forse per il per la prima volta nella storia
Tutti ci siamo fermati a pensare
Tutti ci siamo fermati ad osservare come abbiamo osservato le strade del contagio
Ci siamo affacciati dai balconi ci siamo resi conto che il cosa del palazzo di fronte che abitavo nella porta accanto
Chi io fotografate addirittura dei piccioni che hanno occupato lo spazio rubano intorno casa mia ciò le fotografie incredibili
Mi sono entrati sulla finestra due piccioni tutti i giorni entravano io lascio la finestra questa posta in cucina
Si guardavano e stavano lì a ciarlatani tra di loro sul davanzale della mia cucina all'interno
Oppure fuori al balcone uno su una ringhiera è uno sull'altra questa distanza perché non c'era nessuno che li disturba
E era il loro territorio la natura aveva in qualche modo rioccupato lo spazio e non per la primo ci siamo resi conto che c'era un balcone che ci sta un palazzo di fronte
Quindi sostanzialmente siamo questo è un dato positivo
Ci siamo resi conto di cosa fosse veramente vivere
Villa il nostro abitato la nostra casa
Usare le cose che forse con distrazione tutti i giorni usavamo magari violentava amo anche il bicchiere la bottiglia ci siamo resi conto di cosa circondarlo ma ci siamo resi conto anche
Di chi circondata e di chi non ci circondava abbiamo fatto caso effettivamente alle distanze abbiamo fatto cassa alle vicinanze abbiamo fatto cassa alle essenze abbiamo fatto passa le presenze ET tutto questo voi
La Sociologia di questo si occupa di quanto questi dinamiche ora dette un po'così era caso
Abbiano inciso su quello che fin troppo spesso viene nominato come immaginario collettivo immaginario sociale immagina ma che cosa costi immaginario
E nemmeno questo diciamo quello che al quelli che abusano rivisti terminale sì fari San forse dovremmo anche noi farci Quagliariello senza però obiettivamente io penso che
Ecco nell'inconscio collettivo emersa questa parola magica che Sociologia o sapere sociologico
E rozzamente tutti si sono accorti che esisteva però hanno rinviato in maniera generica per poi
Ria accantonarlo cestinare la dirittura a ogni piè sospinto appena insomma sapere sociologico si può mettere da parte si può attingere ad altri saperi che sono quelli più e diciamo
Evidenti no e o quelli più d'impatto dispetto ha così tangibile a cose misurabili nostro è un sapere povero Conte forse si era pure il lusso quando diceva che
Era una scienza perché sostanzialmente pensava che l'ha fatta forse si fosse possibile misurare ma appare no pensare allungare stringe però obiettivamente insomma se nell'Ottocento si è sentito il bisogno di dare parola nessuna delle scienze che noi conosciamo è nata
Con il Big Bang nessuna sullo Statuto inventate
In base a quelle che sono state poi le dinamiche loro architetti forse protesterà limiti dico che quando facevano leva la fitte non avevano bisogno di loro giusto perché insomma voi si facevano il muretto di paglia a secondo di qual era l'esigenza però l'esigenza e la necessità c'era un testo che cito sempre che quello di Giacomo nonché il caso e la necessità un porno attraversa tutta la nostra vita attraversa e io lo si sapeva
E allora il caso e la necessità voluto che purtroppo la pandemia ci abbia messo di fronte a un'esigenza che spero è un auspicio saperi sociologico sappia interpretare ma anche diciamo verbalizzare l'interpretazione perché purtroppo uno dei problemi del sapere sociologico che fa ancora fatica ad accreditarsi tra quelli che sono i poteri legittimati a dare lei risposte perché i saperi dovrebbero essere funzionali tutti a questo no a dare delle risposte
Allora quando poi abbiamo
Dovevamo scrivere mettere i contenuti nessuno immaginava
Che poi sarebbe diventata questo in questione sarebbe diventato questi numero dei vari vista che
Era programmato prima lo stesso Festival
Nessuno immaginava che si sarebbe modificato in progress qui nelle strade di Narni con noi che cioè e tutto è stato tutto in progress niente precostituito niente per le definito ed è anche questa è stata Veron esperienza positiva perché poi ci siamo guardati in faccia abbiamo pensato i nostri pensieri
E li abbiamo rimodulati secondo anche diciamo dei paradigmi interpretativi che forse ho un attimo prima non avremmo nemmeno immaginato di poter di possedere e quindi voi alla fine
Devo dire è stato Progress
è estremamente creativo e propositivo quello di mettere insieme dei contributi Aule c'è anche qui nella sala teatri anche critico qualche autore in abbiamo messo insieme insomma dei contributi che ecco hanno assecondato
Il corso della storia
E hanno assecondato anche la nostra capacità e questa ci pare conosciuta la nostra duttilità
A saper guardare il dato e non insomma arrendersi al dato per poterlo poi anche trasformare in qualche cosa che spento tutte le scienze
Soltanto più quelle umane dovrebbero possedere una nostra capacità di essere creativi
Sì
Io vorrei di passare la parola a Fabrizio
Riprendendo di questo discorso di questa con questa considerazione della di Anna Maria Ruffino
Il passaggio legato alla questione appunto
Prima noi nel nel nella all'inizio di questo di questo incontro ci siamo abbiamo centrato l'attenzione molto sulla città spazio pubblico a il modo in cui è stato narrato no
E la per la preziosa Ruffino ha sottolineato invece la casa no anche quello
Quindi la pandemia a è andata a a diciamo rendere visibili questi due spazi con un movimento però diverso
E
E in generale ci ha portato a vivere forse per la prima volta nella storia una condizione che
Di confinamento no dopo ci sono stati varie mo'vari modi di anche questa di di di di raccontarla di di nominare l'esperienza della pandemia
Però in realtà tutte sono legati da una nuova situazione avevano esperienza che abbiamo vissuto che ci ha portato ad abitare il tempo prima Restless diceva no
Abbiamo visto delle cose che presi da una dinamica sociale superacceleratore ama
Per via di tutta una serie no di funzionamenti legati all'economia legati a a tantissimi altri altri aspetti non non vedevamo più una non avevamo proprio così sottocchio quindi
Suma abitare il tampone a un'esperienza
è un'esperienza molto diverso rispetto a quella che noi eravamo abituati a dire che cosa possiamo dire secondo che su questo perché insomma l'abitare a un tema tanto molto ampio abitare il Tempo
Richiede ovviamente da parte dei soggetti singolarmente non LTD nelle differenze spiega anziché differenti esperienze che abbiamo vissuto ma anche e la collettività stessa cioè richiede comunque o cambiamento importante
Dunque cioè potremmo aprire fare un convegno di Firenze questo però fare lo faremo lo lancia lanciamo amicale o troviamo la Milano voi lo riprenderemo in un'altra occasione però intanto diciamo abitare lo spazio significa abitare il tempo no abitare lo spazio consapevolmente significa abitare il Tempo
è una dimensione alla quale non possiamo sottrarci che in realtà diciamo la nostra quotidianità
La cosiddetta quella che Leonardo Caffo ha chiamato la routine nell'antro Focene no diciamo c'ha portato a come dire a comprimere no questa consapevolezza della della legame così forte tra lo spazio e il tempo
Naturalmente il tempo dilatato che abbiamo avuto a disposizione in queste occasioni nonostante ci ha dato la possibilità di riconfigurare ricominciare a misurare per esempio a passi la distanza da una camera un soggiorno a capire
Se come perché la nostra casa funziona guardare dalla finestra la faccia ce n'è balconi no
E tutto ciò ha prodotto rovesciamento di senso perché in fondo per noi la casa no soprattutto perché abita le città un dormitorio non siamo tutti abituati a vivere a vivere fuori di casa no
C'è anche obbligato come dire a a riconsiderare i rapporti all'interno delle famiglie non chiaramente tutto ciò
E la la cosa più interessante che abbiamo fatto noi che siamo una scienza
Assolutamente non esatta e siamo come dire una una disciplina che sta brillantemente nel mezzo no tra le tecniche
Che i saperi diciamo no invece di derivazione umanistica eccetera io mi ritengo un umanista un architetto assolutamente però insomma non c'è dubbio che non c'abbiamo a che fare con le tecniche anche no quindi siamo un po'in uno strano limbo
La cosa più interessante che ne abbiamo fatte in quel periodo che ci siamo sentiti non gruppo e abbiamo cominciato a disegnare abbiamo guancia disegnare lo spazio della nostra casa che lo spazio che vedevamo fuori no
Personalmente abito in uno spazio che affaccia in uno spazio pubblico che e si chiama Piazza
Io abito a piazza Fiume a Roma non so se qualcuno la conosce no ecco
Piazza Fiume è un toponimo ma dal punto di vista fisico morfologico Dell'Acqua della sua configurazione spaziale non esiste no quindi nei momenti in cui si è svuotata del significato
Attribuito dalla vitalità delle persone che la frequentano è scomparsa
Cioè piazza Fiume non c'era più no perché perché tu dicevi all'inizio
No le città si sono rese visibili ma si sono rese visibili in una delle due componenti essenziali dalla città
Che l'URSS cioè la città fisica no ma la città sociale nella scelta delle persone non c'era più uno e quindi alcuni fenomeni alcuni spazi hanno retto no la Roma monumentale no vista diciamo in televisione eccetera reggeva benissimo dal punto di vista come dire dell'impatto ma è diventata una scenografia vuota di senso e di significato perché la città non esiste senza il connubio di fisico e sociale insieme no quindi e così così diciamo rispetta la questione della casa
Abbiamo avuto invece un impatto rovesciato no siamo andati ad in misura are attraverso quel tempo che impiega ramo
Senza senza una grande coscienza no nello spostarsi da un punto all'altro
Che sprecava amo no probabilmente ne spiegavamo moltissimo ecco da quel punto di vista personalmente un insegnamento grosso è stato quello di cercare di fare tesoro di quel tempo intermedio
E di cercare di abitarlo nella maniera migliore possibile no continuando a guardarmi intorno continuando ad attraversare la città
Un po'forse diciamo recuperando quella dimensione che Benjamin ci aveva insegnato uno del de del passeggiare se cioè recuperare no quella quella idea della del flâneur Isma'nella città che è una dimensione che noi nella contemporanea avevamo completamente perso uno e allo stesso tempo per ricostruire un legame tra le nostre tre discipline e le nostalgie specificità io penso che siano molto più vicine
Tra loro tre notti di come di come effettivamente sembrano perché il Progetto dal mio punto di vista che interpreto questo tema diciamo in maniera umanistica e non come
Io non mi sento un prestatore di servizi mi sento diciamo una persona che diciamo acquisito qualcun'altra e conoscenza no che non è certo quella diciamo ricostruì le palafitte no
Perché le vaschette forse le costruiamo meglio le persone quando non c'era questa competente cioè non saper fare nove si domandava
Di moltissimi noi architetti ci siamo interrogati sulla sulla qualità dell'architettura senza architetti che spesso era migliore no ma è una competenza che noi abbiamo acquisito
Diciamo per sostanzialmente un obiettivo nonché quello di migliorare la qualità della vita delle persone questo il nostro mandato no costruendo narrazioni no spaziali
Spazio temporali all'interno della città e soprattutto come dire dispositivi di permeabilità tra i differenti spazzino
Che sono appunto la modalità di mettere insieme lo spazio della casa lo spazio della città che come ci diceva Leon Battista Alberti ben cinque secoli addietro diciamo no
Come dire sono un po'la stessa cosa non la la città in una grande casa e la casa è una città in miniatura insomma
A di passiamo dall'altra parte Giovanni si può aggiungere voglia trovarsi trasporti dello pandemia posso virologi Pondrelli sociologi
Ma è stupito
Però forse logico no diciamo che il bisogno di tipo sociologico poi in realtà la scena ma io guarda sono stata molto attenta
E come tanti di noi siamo stati a comunque a casa oppure dovuto o potuto cosa che non faccio regolarmente perché insomma diciamo da in una giornata nella migliore delle ipotesi
Guardo la televisione quaranta minuti finora tram podi telegiornale a pranzo un po'con la sera stoppa
Però insomma devo dire per me è stato un periodo ma io mi dispiace sembra anche insomma offensivo ha molto creativo e perché ho ascoltato mappato osservato ho verificato mi ho guardato nel backstage di ogni ogni programma di ogni parola di ogni sguardo che io vedevo
Io anche di ogni inflessione di voce che veniva adottata dei vari programmi fustaia dalla mattina alla sera eccelso ma io credo che mi spettasse spettasse osservare capire perché perché quello ahimè era il dare atto
Che dalla comunicazione che era l'unica funzioni attiva nel mondo
La comunicazione non ce n'erano altre era tutto fermo tranne i due piccioni sulla balcone dell'aria cucina era tutto fermo quindi l'unica cosa attiva qual era e si conclude così attivi e producono un impatto che sia negativo conica oppositivo e nella comunicazione lo è sempre per carità spesso in maniera subdola in maniera perversa
Prevalentemente di legno spesso prevalentemente in maniera subodorare perversa perché è subdola e perversa perché in effetti chi il comunicatore chiunque sia
Anche in buona fede non si rende conto dell'impatto che le parole hanno sulle persone ora
Nella normale anormalità che diciamo che è un Emmy e focus principali lezione spiegare che cos'è la normalità e la normalità noi cittadini normali possiamo nostro
Nona vere diciamo né
Un impatto esagerato non è forse nemmeno accorgercene in questo siamo ci possiamo auto assolvere un pochino se non ce ne accorgiamo un pochino
Ma in una situazione di grave emergenza di prima si faceva riferimento al paradigma interpretativo di tutto ciò che noi siamo qui facciamo che pensiamo che mangiamo che viviamo
Spazio tempo
Il binomio spazio-tempo è stata la principale invenzione la più a atavica invenzioni sia mai stata fatta prima lo era in maniera così diciamo irregolare anormale o gli è stata regolarizzata io faccio sempre sempre gli studenti all'università prendete la vostra carta d'identità
Lui c'è tutto il vostro tempo e spazio
I binomi interpretativo di tutta la vostra vita nel cognome
Nel il numero finito nel lavoro che fate quando siete nati quando è stata rinnovata la carta quando si trova a rinnovare lì c'è tutto nella carte la carta d'identità
è la la sintesi di tutto quello che è la vostra vita
Perché è stata normalizzato lo spazio ed è stato normalizzato il tempo io non sono d'accordo sul fatto
Del tempo e dello spazio
In da come lente per gravi tu prima io credo che nella pandemia il tempo e lo spazio abbiano perso senza
Perché improvvisamente noi
Non potevamo più riconoscere il senso che aveva il nostro tempo di vita stando fermi in un appartamento o il senso che aveva i venti metri quadrati del nostro soggiorno dove dovevamo più o meno fare tutto mangiare riposare cedere la derisione incontrare gli altri
Quindi noi con la pandemia abbiamo perso il nostro sette tempo il nostro spasso sono stati messi in stand-by per un anno
Un po'meno di un anno diciamo completamente in stand-by ed è questo che ci ha sconvolto
Perché noi abbiamo perso normalità
La normalità è quella che imperfetti noi non lo sappiamo ma noi tutti i giorni tutti facciamo tutti le stesse cose
Cioè da dove riprendere i manuali dall'armadio dal cassetto Petitti Dinoi la mattina sempre nel manuale vede come si accende l'interruttore della corrente nessun o come si accende la televisione o come si usa il telefonino come si usa il microfono o come si apre una porta o come si attraversa una strada tutto ciò che ne facciamo lo facciamo tutti
Allo stesso modo senza bisogno di vedere i manuali perché siamo delle persone normale
La normalità della pandemia c'ha sconvolto perché noi non potevamo chiudere senza al nostro tempo il nostro spazio la nostra carta d'identità in quel momento è stata messa in sospensione ma offro il caffè sospeso napoletane sospesa completamente
Abbiamo riacquistato la nostra normalità nel momento in cui abbiamo dovuto mettere i piedi per terra incominciare a misurare lo spazio che poi correvamo nel tempo che normalmente noi utilizzano percorre quello spazio
Quindi non è che noi abbiamo dato un senso nuovo anzi noi eravamo in conflitto col nostro tempo il nostro spazio perché questo tempo vissuto tutto in venti metri quadrati
Dico per dire naturalmente e questo spazio vissuto tutto in ventiquattro ore
Dove stava dove stava scritto in quale manuale di diritto o in quale manuale di di di di di di informatica poteva stare zitta una cosa del genere quindi quella è stata la cosa più diciamo drammatica che ci ha coinvolti nell'avanti mia perché almeno dal mille novecento
Sessanta sessantuno quando si è cominciato a strutturare questo concetto di normalità
Dove tutti noi non ce ne siete rendevamo più quote tutti facciamo tutti allo spirito allo stesso modo nelle stesse stanze cuochi architetti ci mettono la loro creatività per carità per rendere tutto l'open space
Che ci dava una dimensione diversa di lì ma sostanzialmente e solo una modulazione di allargamento il restringimento di questo tempo di questo spazio
Che uguale per tutti più o meno in tutto il mondo
Chiaramente parlo del mondo civile tra virgolette
Nel cioè il mondo urbanizzato ecco per tornare al tema della dell'ago però la la cosa che ci ha drammaticamente sconvolte questa stata questa sospensione del tempo dello spazio totalmente la sospensione volo solo per quattro
Io non so solo
Se ci avete mai pensato ma io credo che ci sia una grandissima
Emozione dolorosa di rappresentare le loro non c'è uno spacciatore un produttore e un regista che vuole raccontare quello che è successo per cultura proprio sulla sua rete bus metro dopo metro
Non c'è non voce non lo so se c'è però cioè io oltre diciamo fatto tutt'altro tanto il suo cuoco scollo degli sceneggiatori autori produttori durante condominio a tutti i siti avevano Odolo scrivere lascerebbero cioè visto al segmento forse Rossi uno sherpa il cui proprio diciamo sotto processo distorti può ascriversi lo scriva tutto questo punto fa narrazione
La maggior parte docente in Oltrepò
Ma noi non con l'appoggio di raccontarla questa cosa però niente io non sono sicura francamente io non so cosa succederà però diciamolo dopo vede fino adesso non c'è forse con l'opposizione ecco perché ora bisogna anche cioè voglio dire
Diversi sono arrivando rimodella peste regaliamoci ne abbiamo o una bibliografia sconfinate insomma a posteriori è stato scritto tanto come anche detto ai degli eventi bellici di tante altre
Dinamiche che hanno coinvolto soprattutto insomma territori così antico Milva Asti come è successo per lavanderie Mastagni secondo me
Anche nei dovremo potremo Montrose su vedremo ma il un piccolo Aspen ombrello salgono all'emozione certe cioè che non siamo ancora del tutto fuori anche per quella cioè
Ma rimozione sarà anche uno dei motivi per cui diciamo collettivamente non siamo stati in grado a livello mondiale di reagire
In tempi diciamo in modi risulta Mirò in termini di racconto rappresenta il termine acconto un piccolo esperimento c'è stato di nelle Daniele Vicari attentato
Questo primo film molto interessante cioè sul suo interessante a girato da attori e attrici direttamente con i propri telefonini nelle proprie case
E poi lui ovviamente ha fatto il montaggio e lo diciamo noi imporre situata bravissimo Cerasino Church aspro insomma porta tra opera in Olanda non dobbiamo sentirla presto è un tentativo comunque cinematografico
Di fare cinema con dei mezzi no
Ma perché l'autore si chiedono ma io non lo credo ci sia nessuno che voglia andare a vedere
No però guardate io non volevo Ciro non sottomarino dati non sottovalutarlo sorvola documentato nel periodo della vendemmia e non c'è mai stato tanto racconto
Come cioè è stato uno dei solai unici veramente nella storia del mondo forse perché è stato unico anche l'evento con le vendo pandemico
Cioè è stato una narrazione ininterrotta cioè dai soci alla alla televisione dai pochi giornali che si potevano comprare alle immagini che si possano c'è stato una narrazione ininterrotte questi questi la narrazione c'è già stata in Effeti
E non è una riflessione sul no sul cinema perfetti diciamo gli effettivi su osso del secolo oggi gli effetti sul sociale tutto questo è stato relazione Life
Sì però ha chiuso a poco che tu sappia durante la seconda guerra mondiale
Sono stati prodotti diverso no non è diverso perché guardare con la prima guerra mondiale nove perché guarda che le le due guerre mondiali sono due eventi storici che hanno attraversato la coscienza oltre nel corpo delle persone
Non meno della pandemia letture sulla forza molto di più nel senso che è è addirittura li abbiamo potuto chiudere la finestra e dire no ci stiamo dentro con la mascherina e ci difendiamo con la con le guerre mondiali
Era imprevedibile poteva arrivare Abu Omar in quali quale un quel momento però
Dopo qualche anno insomma raccolte è iniziata iniziate lasci meno nella filmografia presenta una variazione della teatralità rappresentante di un certo Fabrizio
Le le gli operatori dice cioè diciamo di Upiglio trappola figlio gli operatori chiunque avrà una telecamera
Un drone non vedeva l'ora di riprende con la città vuote tant'è vero che c'è stato cioè Adami il velivolo dice c'è una cosa bellissima stupenda soffro ma dall'alto cordone in centro non si potrà mai più fare la storia
Vuota
E questo era uno forse è un modo per riprendersi
Prima lo citano si gliel'ho anche perso però però appunto quelle non son città sono scenografia notevole una prevedibile una prevedibile bellezza quella che tutta specie da quella città ma non è manone di polipropilene un materiale sia mai plus
Ma su sì sì siamo felici per Carriero che di figure immagini lasciamene attimo rispondere
Allora l'allarme in totalmente indisciplinati iniziatore svarione ombre si finanzia spazio tempo ma provocato quel giudizio qualcosa fa e poi dopo coi dopo però sbagliai sulla Spagna nell'angolo Visconti corso intero afferma sorvegliate diritto
Però diciamo quello quello che io dico è questo
Forse queste due posizioni sono meno lontane di come degli eredi di come tu volevi no dico anulari light artatamente diciamo no contrapposte però il il momento diciamo di sospensione totale no e dello sconvolgimento locale dei rapporti tra lo spazio e dal tempo
è il momento nel quale ciascuno di noi ha rimessi in ordine queste cose no ha mai messi in campo penale la parola però scusa e di revoca dei remi la parola d'ordine se non a Foucault Tiani ha studiato che cosa perché nato lordi endovena finire gli ordini
Però il problema è questo se anche si si esalta vero però i prezzi consiglieri problema il problema diciamo no grosso
Quello poiché è stato detto mica da me insomma no è la normalità che ci stava stiamo usando i normali carte la normalità spettano vanno quando la normalità diciamo in questo momento della città entropia totale no
Già almeno prima prima dalla pandemia no è una condizione nella quale ciascuno di noi non era più diciamo capace di gestire autonomamente i propri rapporti spazio tempo no
Senza la possibilità di scegliere no non sono d'accordo
Così no no assolutamente neuronali così nelle menti romena fermandoci un attimo siamo riusciti a ricollocare in maniera più soggettiva mettendoci noi stessi al centro
No diciamo le relazioni tra questi aspetti
Io di questo ne sono assolutamente no allora guarda prima della pandemia purtroppo o per fortuna
Coi processi diciamo di globalizzazione che hanno un po'alla volta un po'alla volta in rosso che cosa
L'idea di un ordine che valeva per tutti
Di un tempo che valeva per tutti perché voi tra STET e così è nato un momento cittadini miei fermatevi io vi dico che in cucina dovete cucinare alla stanza da letto dovete dormire nell'ingresso dovete appendere idee gli i cappotti
Anche sul corso dovete passeggiare nel vicoletto potete andare dal calzolaio incitavo queste era semplificato diciamo un ordine che serviva per fare che
Osservare tutti metterci in ordine
Normalizzare i nostri passi nostri comportamenti questo era l'origine poiché la globalizzazione che ha fatto
A questi confini dice tubo Ikea
Dormire nel corridoio lei può dormire in cucina occuperò
Era comunque diciamo una reinterpretazione a livello frammentato e quello che era l'ordine sociale e tutti normalmente perché non è che pur non essendo tutti quanti che facevamo tutti le stesse cose ogni mattina Ischia
Anna Gemo stamattina che faccio plinti istanza vado l'orologio come lo devo muovere che lancetta devo utilizzare che ora sarà nella nel palazzo a fianco no
Tutti ci eravamo normalizzati nella diversità
Questa è la grande differenza diciamo del periodo pre pandemico invece la pandemia a
Scoperchiato che cosa
L'autoriflessione su ciò che sia
Ciò che facciamo e poi doveroso velenose leggendo l'altra a noi dai credo che lo internettiana qualcosa è un'analisi del tempo non è che sia lo Stato incasserebbe abbiamo e ce ne siamo resi col no alla Finanziaria risolva arriviamo furono trovate da quel vero però da quel momento in poi
Proprio nel momento in cui è saltata questa relazione ciascuno di noi è stato capace di ricostruirlo è stato nelle condizioni capace non lo so però alle condizioni di decostruire fino a va be'obiettare insalatone infatti infatti di ricostruirla
In una maniera diversa a partire un po'dal proprio sentire
Allora io proprio fatto non potevo andare più al mio studio ho portato tutte le computer stampanti cosa c'è da non aveva uno studio in casa ha cominciato a lavorare nella stanza da pranzo
E e ho scritto naturalmente un articolo sulla mia stanza da pranzo no e sul come diciamo la flessibilità dei con lo spazio e la e la mia e e l'ho amata moltissimo no perché perché
Diciamo era una maniera diversa di vedere quello spazio e anche di relazionarmi con i miei tempi no ai miei modi e a me questa cosa mai insegnato che alla fine la pandemia obolo ho lasciato lo studio
Ho lasciato lo studio ne ho preso uno studio sotto casa e adesso faccio su e giù a piedi e va dall'università a piedi offrendo una macchina cioè voglio dire tutto ciò tutto ciò secondo me è un modo di ricostruire una relazione spazio temporale che è meno schiava di alcuni ritmi che la città almeno una città come Roma
Timpone no e che forse a Napoli meglio da questo punto di vista di una voglio sempre vista meglio no
Che che ti impone che rispetto ai quali tu c'hai pochissimi gradi di libertà per poterti muovere no
Quindi in questo senso dico che c'è stato un momento nel quale abbiamo avuto tutti la possibilità la capacità è un'altra cosa no ecco da di ricostruire ridi pensare notti in maniera Autori flessibilità ai nostri rapporti tra lo spazio e il tempo sino questo infatti cita la possibilità di poiché è una grande questione
Che pongo a voi
Per andare verso i conclusioni ci siamo allungati soltanto perché ci c'era un c'è un un diciamo un vuoto
Intanto per parlare via quindi presenterà un libro che ormai no no per fortuna non c'era quindi siamo qui e inattesa che venerdì verrà verrà faceva no in attesa delle delle conclusioni che inizieranno verso
Le sedici e trenta c'è un un incontro poi dopo le diciassette e trenta c'è quello
Conclusivo nel programma quindi questo è il motivo per cui mi sono un po'allungava questo ci consentirà anche magari questi ultimi dieci minuti no per fare le le conclusioni di chiedere anche se ci sono degli interventi delle domande dal pubblico
Zauri possiamo approfittare per interagire maggiormente oltre che tra di noi anche con il pubblico è qui presente
Ma quest'ultima cosa quest'ultimo punto su cui è nata insomma anche un bel vivace dibattito ci consente ci consente anche dire anche l'ultima speranza che terrà contabili come da parte mia può aver quindi è andata a trasformare un po'questo tocco di come il periodo della sospensione a cui si faceva riferimento dello spazio e del tempo che siamo stati costretti a vivere è andato a coi lì farci necessariamente interrogare non è detto che siamo capaci siamo stati capaci e non è detto nemmeno che lo saremo
Patire ma domande queste riprendendo anche alcuni passaggi per esempio Riccardo Mazza rapido qui pesante che pone l'articolo nell'articolo che ha scritto nel libro no ciò che cosa accadrà
Da ora in poi ci sono come succede in tutti i momenti di crisi e di passaggio e di cambiamento due schieramenti principali no
Che a noi abbiamo detto io chance indisciplinata e non che ci piacciono molto da una parte gli ottimisti e da una parte i pessimisti
Dove dove dove ci collocheremo quali altri percorsi saremo in grado di intraprendere per oltrepassare anche questa dicotomia che non ha mai servita e quindi che probabilmente non non non sarà la via di uscita o comunque una nuova via rispetto al futuro e la società futura che ci aspetta
Questo non so se sono stata chiara ma insomma ha un bel anche un bel un bell'integrativo che pongo a voi per fare un delle battute finali ma anche sì chiaramente se ci sono in istanza sì istanza scusate
Il sala sono anche un po'affaticata ovviamente Penasa i motivi che voi conoscete molto bene
Se ci sono in sala e anche alcuni interventi soli le varie questioni che sono emerse ma anche rispetto a quest'ultimo interrogativo visto che ci stiamo avvicinando piano piano alla alla chiusura finale di questo Festival
Che a qualche
Se c'è qualcuno che vuole intervenire manovra chi sentiamo molto bene
Dopo
Cioè
Sì sì è quella di di cui parlavamo Equino sospese spazio-tempo sia tutti i generi sette lo diede a una percezione di che cos'è lo spazio e le tende e sa che tipo di fermare riflette se tu non rinnega Mannini e non ci si è sette che
Allora la lo spazio e il tempo noi siamo stati educati a Misurata collocano oggi col metro
E quello corrispondeva a tutto ciò che mi faccia non è che tutti i giorni ne prendevamo orologi e meglio il re degli rogge magari ci dove ci carica di Fatah
Però tutto tutto quello che mi faceva da vedere la televisione a fare una passeggiata da leggere il libro andare al cinema per incontrare gli amici a bere il bicchiere d'acqua tutto
E la misura della normalità
Nel momento in cui abbiamo durava bene siamo stati sconvolti dall'il Corsa
Cioè ci siamo resi conto che la stanza era un metro quadro venti metri quadri in me non corrispondeva all'uso dei treni facevano le cose non eravamo stati educati nella nostra normalità a farne un uso così del tempo
Ma in una sospensione come quella della pandemia chiuso Tupputi di decidere di fare questo tempo
E del tuo spazio
Cioè un uso
Ai mi che va ricondotta allo stato di necessità ma qualche secolo fa qualcuno ce l'ha detto questo stato di necessità era finito
Che eravamo in una società di civiltà e di normalità e lo stato di necessità era stato corretto
Normalizzato lo stato di necessità qualcosa che ti casca in testa il tu non è che ti voi
Puoi dire alzi la voce dici no non mi piace notti devi stare che stato di necessità
Questo è il problema perciò il tempo sospeso cioè non è che non avevamo più il tempo ma non lo avevamo nella nostra normalità anche non avevamo più spazio non l'avevamo nel nostro nella nostra normalità
E eravamo costretti anche le il
Le il concetto di costrizione non è un concetto normale in uno stato di diritto in una società civile né costrizione né tantomeno necessità stato di necessità lo Stato è nato per ridurre al minimo lo stato di necessità
E infatti ero stato Wayne fare serviva questo nella storia del mondo a ridurre al minimo lo stato di necessità le condizioni di necessità invece noi siamo stati sbalzati in una dimensione in cui era tutto
Necessità esattamente il contrario e pochissima normalità anormalità che ci impone mamma nel dire va be'parliamo comunque anche se molti di corre via stiamo affidando per dire no Standa in casa se me la stessa stanza magari con le persone
Cioè queste è è paradosso perciò si è sospeso spazio e tempo
Perciò non era normale niente e perciò era stato di necessità perciò però io sono convinta di una cosa ora correre interpreterà in maniera diversa la famosa icastica frase panta rei tutto scorre no
Perché forse veramente in nel Panta Rei ci sta scritto e come i fiumi scorre ma voi il sassolino a così si affina ma quella parte che sta fine forse si deposita un poco più avanti in quella piccola Gazzetta del fiume
L'erbetta si consumava forse quella parte di erbetta va ad alimentare quell'altro cespugli etto che sta da quell'altra parte nasce un bel cespuglio dimore tanto Verdi
Panta Rei nel senso che in effetti non c'entra la natura non hanno no offre soluzioni non è discontinua
C'è tutto collegato e noi
Siamo collegati con tutto e con tutti
Questo il il problema esporta il problema che ce ne siamo resi conti ora diciamo di questa dimensione paradossale che per tanti versi c'è anche angosciato c'era anche preoccupato no improvvisamente ci ha sorpreso non avevamo più il pensiero esso spesso lei sorpresa sostanze settori esce ancora sul prenderti nel guardare le cose vuol dire che hai ancora delle potenzialità creative se non Tiso spesso prendi più
Insomma la cosa un po'lascia proprio questi qui ci dobbiamo preoccupare in quel momento ci siamo sorpresi
E chi si è sorpreso è stato anche fortunato Cettigne
Però ancora in rosso no alte al momento tu dici ti pare niente ma sai quanti milioni di persone
Non ci sono sorprese oasi sono piano si sono sale fatte opprimere da quell'angoscia Musci vuole della comunicazione insicuri Daria
Della paura di qualcosa a cui non si sapeva dare il nome al di sotto risottoposto per giorni sotto lo accetto il problema allora ci siamo sorpresi
Ho detto ma tutto sommato quasi quasi una norma dell'Università fare lezioni non devo andare a incontrare Sabina Curti non devo telefonare fa Giovanni c'era
Nasce il tempo di mettere a tavolino Squeri vere
Ragionare cancellare riscrive popolata c'erano pure al balcone guardarsi accesso chiacchierare con i piccioni godermi questi pochi metri che posseggo e c'è allora però il problema è che sai quanta gente milioni parliamone
Miliardi di persone che o sono stati direttamente toccate oppure
Perché inconsapevolmente avevano acquisito questi input di normalizzazione però voi
Si sono fatti prendere perché inconsapevolmente l'avevano acquisito e poi però alla fine
Si sono resi conto di non avere nessuna cassetta degli attrezzi
C'è da affrontare questo stato di necessità
E quindi da lì tanti patologie
Che forse scopriremo fra una decina d'anni e né sociologi diciamo che probabilmente ci sono tutti e due amore parliamo la privilegiati questo sì sì e questo sia che probabilmente ci sono ci sono tutti e due i risvolti secondo me
No nella delle dinamiche che poi tutto questo ha innescato a c'era un unico ultimo intervento proprio una battuta perché poi dobbiamo cioè e mi sono ovviamente
Allargata Pechino Simmons ad avere grandi Woman Sabina diversi portate
No no no
C'era la sua domanda io vado per e poi chiudiamo
Sì sì e quindi secca
Certo
Pesante certi
Certa
E sì che tra i vari
Sette alzare tanto lavoro sì sì sì sì allora no non so se
Sì sia proprio una battuta ci proviamo mai un minuto
Dini
L'atto di cinque io ora la normalità di ora o quella stabilita a monte
Dico
Così
Sì ma questo non è non c'è dubbio solo per
No però gol scusa Riccardo no io allora io penso che un errore che noi facciamo
No chi se questo è un errore che si fa normalmente è quello di
E sì che
Diciamo estremi no nella valutazione
Non c'è niente di estrema perché se noi disco il manicheismo tutto buono tutto cattivo tutto bello tutto brutto tutto vecchio tutto nuovo tutto normale tutto normale no non io non credo che esista questa nella realtà
Nella nostra vita e nella vita di tutti i nomi c'è un'altissima percentuale di che cosa di cose normali che li faccia
Senza rendercene conto perché questa era l'obiettivo appunto che non dovevamo ogni giorno prendere manuale per capire come fare per essere normati se abbiamo un sistema sanitario che ci consente di farci scrivere le ricette
Mica ogni ogni ora al mattino pensa come ha fatto il medico di base come ha fatte all'ASL Le X come ha fatto questo no è automatico ma normale
Ed è normale che dovevo e andiamo in farmacia ce l'andiamo a comprare vicina è normale che leggiamo i bugiardi e normale Hall io faccio gli esperimenti e anche le mappature una delle parole più frequenti utilizzati da tutte e è normale
Quante volte quindi una giornata di è normale
Tantissime volte e che è diventato il leit motiv dei nostri comportamenti
Del noto poi è chiaro Riccardo le sfumature sono infinite le modulazioni sono infinite però anche in questa anormalità c'è una normalità
è chiaro che poi torniamo quello che alla belle battute iniziale ora bisogna interpellarla doveva questa normalità della anormalità
E e qui i saperi anche questo dovremmo essere noi sociologi i primi astuto osservarlo studiarla analizzarla
Tra virgolette a dare delle risposte se ce l'avesse le lasciano andare gli altri saperi che sono un poco troppo presuntuosi
Sulla anche loro su quest'ultima battuta Coppa vi ringraziamo per l'attenzione né per la partecipazione a San