"Giacomo Pagliari" 1822-1870: l'Uomo, il Bersagliere, il veterano delle storiche battaglie dell'Unità d'Italia

Buonasera
Benvenuti a questo incontro di presentazione del volume su Giacomo Pagliari eroe del nostro Risorgimento
Il
La questa serata è fatta in collaborazione con l'Ateneo di Brescia ti con il il l'istituto del Risorgimento e ovviamente il comune di Brescia
Che ringraziamo per l'ospitalità
Tue parole solamente per spiegare un po'come è nata questa idea
Del del volume su Giacomo Pagliari allora l'anno scorso come tutti voi sapete è stato il centocinquantesimo anniversario di Roma capitale d'Italia quindi dalla breccia di Porta Pia per le questioni che tutti noi conosciamo legate alla pandemia che ancora ci obbliga a ad essere attenti a a molti con molte cose
Non ci ha permesso di fare questo incontro fortunatamente oggi siamo qui per ricordarlo Giacomo Pagliari cioè questa idea nasce a livello di di scuola
La scuola di Stagno che come
La scuola Giuseppe morì di stagno
A attivato un Progetto in ricordo di Giacomo Pagliari e da qui ha avuto inizio tutto un cammino che ha coinvolto ovviamente la famiglia Pagliarini nella persona dell'ingegnere
Massimo Pagliarini
La professoressa Ruggeri che che quindi che hanno così affiancato la scuola in questo Progetto Progetto capo è stato anche presentato a Roma in Senato se non se non ricordo male
Nel museo dei bersaglieri però questo Progetto poi non si è limitato a questo incontro scolastico ma ha portato alla più in là con la realizzazione appunto di questa ricerca che ha voluto analizzare e affrontare la figura di Giacomo Pagliari non solamente come eroe del nostro Risorgimento ma anche come personaggio come uomo quindi dalla la sua vicenda umana che da stagno lo porterà anche in giro per vari campi di battaglia i chi fagli fare a concludere la sua vita a appunto a Roma alla breccia di Porta Pia
Prima di passare la parola ai ai relatori però inviterei il sindaco di Brescia l'avvocato Emilio Del Bono a portare un saluto
A noi
Grazie
Presa
Sa così
O sulla sinistra
Via
Qua
Sì della
Ma
Ora
Esterno
Vale che si integra si intreccia con la grande storia patria nazionale
Questa è Palazzo una sala che riporta i passi delle odi barbare del Carducci che ci hanno ribattezzato leonessa d'Italia siamo famosi perché appunto siamo leonessa d'Italia per aver resistito per dieci giornate durante i moti del mille ottocentoquarantanove in realtà non fu Carducci chiamarci per la prima volta non esitare ma fu Aleardo Aleardi ma Carducci rese famosa questa espressione perché Carducci era assai più notturni
Un poeta potremmo dire di grido
E e quindi siamo la sala naturale per ricordare questo eroe del Risorgimento
Siamo alla sala naturale perché Brescia è stata una delle città culla del processo di unificazione nazionale
Qui si sono create le condizioni per contribuire al processo di unificazione
Dove si unirono dunque grandi tensioni che non sono ordinarie
Cioè il popolo e anche una borghesia e illuminata guardate che non è facile unire queste due tensioni entrambe impegnate dentro il processo di unificazione nazionale
Non è il l'occasione non è il momento per dire perché Brescia o che è stata insignita come è noto della Medaglia d'Oro al Risorgimento
Perché Brescia è stata insieme ad altre poche città italiane
Insignita della Medaglia d'Oro che suggerimento perché e qui si sono create non solo le occasioni di grandi generosità di grande eroismo e anche la dedicazione di tanti vite umane
Alla causa della processi di unificazione nazionale ma si sono creati anche il le condizioni culturali Brescia dato un contributo non banale al farsi del processo di unificazione nazionale anche dal punto di vista concettuale
Giuridico
E quindi e diventato un grande laboratorio perché in questo laboratorio si sono incrociate da una parte un filone liberale laico e dall'altra parte un filone cattolico risorgimentale che vedeva come inevitabile il superamento deroghe dello Stato del Vaticano nella sua funzione tra virgolette temporale
E questo e quindi qui si respirava un cattolicesimo manzoniano e la forza di quella esperienza che ha unito due storie diverse due grandi storie diverse poi magari nel corso della storia poi successiva dell'unità nazionale si sono anche contrapposte
Noto che ecco una cultura Zanardelli Ana ha avuto dei momenti di grande diabetica con la cultura cattolico moderata della città ma quando si è trattato di fare la scommessa sul processo di unificazione nazionale si sono incontrate spiriti e storie biografie differenti
E questo impasto che è un impasto molto interessante
è un impasto che noi non abbiamo perso
Perché a volte mi capita di dire che una città una sua identità ha un suo volto non è vero che e anonimo il volto di una città di una comunità no la collettività
Una città e anche Civitas è anche stratificazione di valori è anche storia e anche densità di biografia no non è semplicemente un luogo fisico dove si abita di piazze di via e anche un sostrato culturale molto forte questo sostrato culturale a Brescia c'è sempre stato
E ci e qui abbiamo coltivato si sono coltivate le ragioni del processo di unificazione nazionale che schierano ragioni storiche che erano ragioni anche economiche ragioni anche militare ma soprattutto ricordato questa figura eroica
Erano grande grandi afflati ideali perché noi non possiamo dimenticare che la storia è fatta sì da convenienze purtroppo certo che ci sono le convenienze
Ma è fatta soprattutto da incredibili storie di idealità cedere Landini grandissimi gesti di risme di generosità
Di convincimenti profondi tanto profondi da mettere a rischio la propria esistenza propria vita quindi dove la convenienza non è il tema che mette in gioco non solo le ragioni della convenienza né economica né militare né politica ma al contrario le ragioni di forti spinte ideali e quindi ricordando questa figura tra l'altro eroica perché muore in un luogo simbolico no muore esattamente là dove e la grande battaglia risorgimentale voleva arrivare cioè tutto ciò che impediva a questo processo di unificazione nazionale di farsi di questo processo di unificazione nazionale passava anche inevitabilmente attraverso la cultura
Di questa anomalia di questa assoluta anomalia che era appunto il potere temporale dei papi dentro le vicende della storia italiana quindi è molto molto fascinosa questa figura perché ci permette di sondare una fitta cioè il profilo di una esistenza che siccome chi si appassiona che diventa un testimone ecco la storia è fatta di testimoni e molte volte i testimoni ti indirizzano ti indicano la strada i lasciano dei segni indelebili
Di cui nove poi oggi godiamo ancora tutti i difetti perché il farsi del processo edificazione nazionale quello che ha anche permesso l'Italia
Di incamminarsi poi successivamente dopo un travagliata fase
Dimmi inizio della dello Stato liberale faticoso e poi nelle capitombolo della dittatura fascista nella ripresa democratica di del nostro popolo e mi piace ricordare come finalmente si sia tornati a considerare il Risorgimento un fondamento della delle ragioni dello stare insieme momento fu formidabile fondamentale della delle nostre fondamenta l'hanno fatto via Appia progressivamente più presidenti della Repubblica con un punto apicale inciampi che è stato molto bravo a rilanciare con grande forza la storia del Risorgimento italiano ma poi abbiamo visto che questa tensione questa tendenza non è chiuso stata non si è più smarrita anzi si rinnovate si rinvigorita quindi grazie per questo sforzo storico accademico ma mi permetto anche di dire di offrire la testimonianza di un uomo
Che negli ideali ha creduto per quegli ideali ha perso la vita ma dentro una Timperi è incredibile della storia italiana quindi davvero grazie
Ringraziamo il sindaco per per contento ed ora vi invito il professor Antonio Porteri presidente dell'Ateneo di Brescia
Scusate un problema di occhiali
Bene ringrazio ringrazio per questo invito rivolto il saluto a tutti i presenti dicendo che l'Ateneo di Brescia
Ha ritenuto naturale concede il proprio patrocinio alla pubblicazione del volume su Giacomo Pagliara
E lo ha fatto in nome di una vicinanza che lega l'ateneo le vicende storiche che hanno portato alla costruzione dell'unità d'Italia
Com'è noto credo che se posso affermare una realtà nel corso dell'Ottocento l'ateneo ha rappresentato il principale polo culturale della città di Brescia e del suo territorio
E voglio ricordare che i suoi fondatori primi soci sono proprio quegli uomini che si formano
Culturalmente invita rivoluzionaria e napoleonica
Sono portatori dei sentimenti di libertà i sentimenti ed indipendenza sentimenti che poi saranno soffocati con la restaurazione
Che consegue al Congresso di Vienna e successivamente con la nascita del regno Lombardo-Veneto
Nel periodo di vita di Giacomo Pagliari e quindi nel periodo che è toccato dal volume dai moti degli anni Venti dall'ottocento fino al mille ottocentosettanta
Molti dei protagonisti di quegli eventi che portarono all'Unità d'Italia furono proprio soci dell'Ateneo di Brescia
Sono nomi entrati nella storia
Sono nomi che noi circolando per la città magari in modo distratto o forse meno distratto leggiamo
Sono i nomi dei fratelli Filippo e Camillo Ugoni
Di Giovita Scalvini
Di Gabriele Rosa socio ma anche presidente dell'Ateneo
Di Luigi letti di Giacinto Monti anni uomini che subirono l'arresto
La prigionia
L'esilio
Come ci aveva ricordato il sindaco Emilio Del Bono sono l'uomo mini che
Seppure su fronti ideologici anche opposti si spendono per lo stesso fine
Il fine dell'Unità d'Italia
E non va nemmeno dimenticato
Che proprio per la partecipazione dei propri soci
Alle vicende risorgimentali
L'Ateneo di Brescia fu chiuso d'autorità dalla polizia austriaca tra il mille ottocentoquarantotto e il mille ottocentocinquantaquattro
Ecco e su questo tessuto che certamente poteva e doveva formalizzarsi questa collaborazione nella direzione di questo volume il cui titolo a mio avviso sintetizza molto efficacemente l'approccio che è stato seguito dai ricercatori
I ricercatori che hanno costruite un ritratto del maggiore Giacomo Pagliari
Di quella roba che al comando del trentaquattresimo battaglione bersaglieri il venti settembre
Del mille ottocentosettanta muore
Colpito al coro a una pallottola
L'otto l'amica
Pallottola degli zuavi pontifici
Punto interrogativo
Comunque muore
All'assalto dalla breccia di Porta Pia
Ecco io mi permetto di fare qualche breve annotazione su questo volume che devo dire mi ha colpito perché si è basato su un'analisi molto attenta e rigorosa dei documenti
Delle testimonianze
Dei luoghi e ha retto ricostruito le tappe non solo della vita militare di Giacomo Pagliari
Ma anche i momenti di una vicinanza con la famiglia che non viene mai meno
Un rapporto che non è interrotto dalle vicende che lo vedono testimone e protagonista
Come viene messo bene in evidenza nell'introduzione al volume
Ecco questa ricerca si inserisce in una narrazione
Della storia del Risorgimento che viene vivificata ecco diventa viva
Ed edificata da una prospettiva di analisi che ritorna ad essere attenta le motivazioni individuali
Alle motivazioni individuali della scienza patriottica c'è un'assonanza con quanto ci ha ricordato Emilio Del Bono un'attenzione alle dinamiche familiari e di genere
Il vero è che è diventato un mito nelle raffigurazioni degli artisti che lo celebrano esanime
Sulla breccia di Porta Pia emerge con tutta la sua umanità
E lo fa in particolare nelle lettere che indirizza i fratelli lettere dalle quali traspaiono
Il desiderio del ritorno a casa gli affetti la nostra zia per la propria terra
A fronte di un processo di monumentalizzazione della storia che utilizzo i termini
Che sono stati utilizzati da Marialuisa vetri che è una dei relatori del convegno
Ecco a fronte di un processo come questo che a partire dalla fine dell'Ottocento interessa anche la figura di Giacomo Pagliari questo volume
Contribuisce a definire il ritratto di un uomo che è capace di fermezza
Ma anche di grande sensibilità intellettive morale
La Fabi gente scendenti Di Giacomo Pagliari con il volume che viene presentato questa sera ne ripropongono certamente la memoria
Ma ripropongono anche i valori per i quali egli ha impegnato la propria esistenza
Sono valori fondative di unità
Di comunità
Di coesione sociale
Valori che anche oggi vanno riaffermata
Che anche oggi valgono salvaguardati vi ringrazio
Grazie al Polo professor Porteri e ora invito l'ingegner Massimo Pagliarini
A portarsi allergiche
Grazie
Buona sera
Ringrazio il sindaco di Brescia Emilio Del Bono no
Per la preziosa introduzione con la quale si apre la lettura della biografia di Giacomo e ringrazio presidente dell'Ateneo Antonio Porteri per la disponibilità e l'attenzione espresso da questa prestigiosa istituzione cittadina per la figura di quest'uomo da cui memorie costruita anche presso il Museo del Risorgimento della nostra città
Ringrazio gli autori che mediante la loro ricerca hanno fatto emergere il ritratto oggi un uomo portatore di quel messaggio di unità nazionale e di libertà che ha attraversato l'Italia per oltre un secolo fino alla costituzione della Repubblica italiana
Il progetto di questa biografia come è stato accennato
Nasce nel due mila e sedici quando i bambini della scuola primaria di Stagno Lombardo il piccolo paese alle porte di Cremona
Nel quale Giacomo plissé la propria giovinezza parteciparono all'iniziativa nazionale indetta dal Ministero per i Beni culturali e per l'istruzione avente titolo adottata monumento quell'anno fu invitato presso la scuola mi sono trovato in una multiclasse multietnica una realtà fosse completamente diversa dalla quale si noi siamo abituati a vivere ma nella quali bambini preparatissimi sugli eventi intercorsi in quell'Italia che con difficoltà e guerre faticava a costituirsi in azione
Volevano sapere di più sul loro concittadino
Sul perché di quelle scelte così diverse
Così diversa dalla quiete di quelle campagne così diverse che lo portarono lontano dagli affetti familiari a cavalcare ideali alti per i quali spese la propria scelta
Le domande che mi rivolsero semplici furono anche disarmanti attratti perché Giacomo intraprese la carriera militare che cosa faceva quando tornava a casa quali erano i suoi amici quali era suo animale preferito
Ecco io queste domande sinceramente non ho sostato capace di dare una risposta immediata se non a darli cammina qualche fantasia ma questo è stato lo stimolo che mi ha portato a ad aprire i cassetti di casa ad aprire il bagaglio di ricordi a cercare una risposta che fosse soddisfacente anche a queste riporti queste domande che ancora una volta partivano proprio dalla base della conoscenza
Giacomo visse in un particolare contesto storico nel quale le spinte politiche sociali erano indirizzate alla formazione di un nuovo Stato liberale laico e unitario
Questo pensiero permeava gran parte della società civile degli ambienti culturali
E politici del tempo ma con le parole di Lione King Burke possiamo ricordare come prima ancora che si ponessero i termini concreti
Le questioni politiche dall'indipendenza dallo straniero o dell'unità statale il Risorgimento si era iniziato come un processo di rigenerazione interiore una civica solidarietà di uguali
E questo gli italiani non hanno dimenticato
Ecco a tutto ciò Giacomo non fu di certo estraneo
Di salda formazione cristiana predestinato la continuazione dell'attività paterna quinti conduttore agrario si fece permeare intimamente da questi processi degenerativi che provenivano dal sentore comune frequentò con successo l'Accademia Lerner noi Steidl nei pressi di Vienna aderì poi con fervore patrio a tutte le battaglie risorgimentali diventandone protagonista l'immagine della sua morte poi lo trasformò in un mito come è stato accennato
La cui memoria custodita in molte sedi nazionali da Torino a Catania iper nominarle tutte
Torino Cremona i luoghi della sua infanzia stando lombardo Persico da Osimo Brescia Calvisano
Il Solferino e San Martino Milano Firenze la Spezia
Livorno Roma nella quale ampiamente rappresentato Napoli presso il Museo di Capodimonte Catania stessa
A quel mito si riferiva al diversi movimenti politici
Che hanno percorso la costituzione dello Stato italiano fino all'epoca moderna
Un periodo questo del Risorgimento capite Brescia come sta già è stato detto protagonista nelle dieci giornate riceverà l'appellativo di leonessa d'Italia
Giornate che Fois poi furono narrate anche nel diario da un bambino il Tamburino che fu protagonista di quei giorni
Poche pagine nelle quale scorrono veloci i fatti ma nelle quali riusciamo a cogliere quell'anelito di libertà
Che gli fece dire Pogliani e Chieti il capo i grilli sono spensierate dall'intero anche quando vedo mio padre il mio povero padre occupato più occupato anzi a risolvere il grave problema del pane quotidiano
Perché questa è la realtà era la realtà di molti come forse anche dodici che però lo portarono ancora a scrivere che quelle parole sentite furono scolpite nel cuore e quando mi giunse la notizia di presentarmi al servizio militare con l'aiuto di alcuni signori di Brescia scappai in Piemonte e mi feci bersagliere
Nelle condizioni in cui si trovava il nostro Paese farmi soldato mi pareva il modo migliore di servirlo
Il venti settembre del mille ottocentosettanta ebbi l'onore di essere il primo capitano dell'esercito che entrasse nella Città eterna
Subito dopo che il nostro maggiore il bravo Pagliari da Cremona io l'accaduto fulminato sotto le mura e non ricevemmo da lui l'ordine avanti avanti
E mentre salivo con i miei pensavo povero padre mio vedi che il tuo sogno si realizza abiti che si fa l'Italia una come lavori di tutto
Ecco questo questa casualità di questo aggancio fra Giacomo e praticamente le dieci giornate è una cosa che anche nella letteratura minore possiamo ritrovare che comunque conferma questa trasversalità di questo movimento
Con queste poche parole dagli ci aiutano quindi a comprendere quanto il Risorgimento sia stato un momento temporaneamente molto esteso e faticoso
Sì è stata difficile il processo di unificazione e come importante sia ogni ricerca anche questa anche se una piccola ricerca al fine di conferire maggiore consapevolezza nella conoscenza di ogni parte della nostra storia parte
Io con questo vi ringrazio prima diciamo così di passare la parola i relatori volevo ringraziare un caro amico che è presente qui in sala che ha collaborato con noi Anna realizzazione di questo libro e lo scultore bresciano Federico Severino che
Lo invito grazie
Anche lui atterrito trasversalmente a questo progetto venne segno di amicizia a forzato una medaglia commemorativa
Informa una scultura informati medaglia perché è una scultura fatta con il metodo della cera persa
Che ci siamo proposti di tornare alle città nelle quali è stato presentato il libro quindi la modalità adesso qui con nostro piacere la torniamo sindaco e quindi alla cittadinanza
E poi passeremo la parola
Siamo ai relatori
Bene ringraziamo l'ingegner Massimo Pagliari ti anche con questo gesto
Ritornare la medaglia del mezzo Severino al al sindaco e quindi alla cittadinanza viene un segnale ulteriore del legame che si vuole dare tra questo personaggio i anche alla nostra storia
Passiamo ora agli ai quattro interventi passo la parola alla professoressa Maria Luisa Petri
Dell'Università degli Studi di Milano
Prego
Grazie sono particolarmente lieta di essere
Ospite di Brescia
Il cui passato illustre risorgimentale è già stato ricordato dal Sindaco dal presidente dell'Ateneo e dall'ingegner Massimo Pagliari
Che vorrei offrire qualche considerazione sul tema della memoria
Tema della navata il quale ha accennato in particolare il Presidente del dell'ateneo ecco
Molto spesso parlando di Risorgimento ma parlando di storia in generale
Si è lamentata una certa qual dissoluzione della memoria del quadro sociale della memoria
Una dissoluzione del quadro sociale della memoria dovuta principalmente a una sorta di rottura generazionale
Dovuta a un tendenziale marginalizzazione delle persone anziane e più in generale più in generale alla crisi
Delle reti familiari
Quelle reti familiari che in effetti sino a quindici venti trent'anni fa
Hanno costituito un coso non mi curo Cosimo
Che ha consentito in un passato recente di conservare il passato e di trasmettendo il suo memoria
Ecco un'altra considerazione che è dato di sentire spesso
Quella di alcuni osservatori che hanno lamentato una sua quello che non chiamato un vuoto d'Italia un vuoto d'Italia prodottosi al vertice del Paese talvolta
In alcuni membri della sua classe dirigente e questo ha spiegato che spiega una sorta di indebolimento negli ultimi decenni
Dell'idea di unità della sfera pubblica delle parole
E nelle pratiche ad essa connesse
Insomma sembra di dove a malincuore con rammarico constatare un una sorta di pregiudiziale e anche esibito disincanto di massa
La storia interessassi ma poi anche molto no la storia del Risorgimento in fondo
In molti è considerato una pagina della vicenda storica nostrana italiana nazionale uno stop pagina un po'polverosa
Disincanto di massa
Bene il quadro comunque non è così sconfortante perché si sono alzate anche in tempi relativamente recenti delle voci che hanno smentito questa sensazione
Che voglio fare riferimento alla voce di un grande storico Giuseppe Galasso
Il quale ha scritto
Che pensare che ha lo sbiadito dell'idea d'Italia nella sfera pubblica
Corrisponda un eguale e sostanziale suo indebolimento nella mente e nei cuori degli italiani ecco
Ce ne corre perché la memoria e il buon senso delle popolazioni ha scritto Galasso sono spesso più tenaci
Delle omissioni e degli obblighi dei politici
E ancora Galasso ha scritto la grande maggioranza degli italiani sa come stanno le cose
Sa che nell'ultimo secolo e mezzo non sia stato altro strumento che abbia contribuito alla sua libertà
Al suo progresso materiale alla formazione della sua coscienza civile più dello Stato unitario che si chiama Italia
Come sappiamo questo Stato unitario costituitosi nel mille ottocentosessantuno grazie a quel processo chiamato appunto
Ma i suoi protagonisti Risorgimento
Un termine che raffigura e significa non soltanto il mito
Costruito per indicare la rinascita per indicare il risorgere di una nazione
Che sarebbe già esistita nel passato prima di essere soffocata dalla decadenza e dalla oppressione
Dall'oppressione straniera ecco all'indomani della proclamazione dell'Unità per ritornare
La vicenda di Pagliarini ritornare la vicenda dalla presa di Roma
Colui che era stata la mente più sicuramente più lucida
Politica e diplomatica Cavour aveva dichiarato in modo lapidario che a coronamento della formazione dello Stato nazionale
Aveva detto Roma sola deve essere la netta non tutti erano d'accordo sul fatto che Roma diventasse capita d'Italia
Anche alcuni grandi protagonisti della vicenda risorgimentale e cito un paio ma nel furono non fu una una una schiera sparuta per esempio Massimo D'Azeglio per esempio per citare un personaggio lombardo di grande peso e di grande qualità Stefano Jacini
Non era d'accordo che a Roma Roma dovesse diventare capitale per quale motivo perché riteneva che il potere politico e il potere religioso del Pontefice non dovessero fronteggiarsi in un'unica città Cavour invece aveva detto Roma sola deve essere una netta quella romana come si sa che è stato una delle grandi questioni si è hanno travagliato la vicenda della pena costituzione di Alitalia
Cavour aveva già va avviato dei tentativi di di cromatici
Cavour come sappiamo morì poco dopo la L'Unità
Tentativi diplomatici intrufolati che non ebbero poi esito ecco da una parte e dall'altra c'era la pressione dei democratici dei garibaldini che con una soluzione di forza
Tentarono con una spedizione fermata nel mio ottocentosessantadue sull'Aspromonte e con Mentana nel mille ottocentosessantasette la congiuntura favorevole
Si creano due mila ottocentosettanta quando in coincidenza con la sconfitta ad opera della Prussia
Della Francia di Napoleone terzo la Francia grande che era stata grande pilastro di difesa del potere temporale del Pontefice quindi a settembre mi ottocentosettanta la situazione maturò
Il cinque settembre quando giunse la notizia che in Francia che era stata proclamata la Repubblica il consiglio dei ministri decise all'unanimità di occupare
Anche la città di Roma
Un ultimo estremo tentativo di trattativa col Papa fu avviato ma per evitare l'uso dalla forza ma anche quello al mondo a buon fine quindi all'alba
Del giorno venti sette per l'artiglieria italiana cominciò il cannoneggiamento contro Porta Pia e Porta Salaria e soprattutto conto il tratto delle mura
Tra le due porte che era privo di Fossati e di bastioni una volta aperta la breccia
Vi si avventarono i bersaglieri e una compagnia di fanteria della divisione Cosenza combattimento Varenne ma furioso
Sotto il fuoco dei soldati pontifici che sparavano dall'alto delle mura
E in quel frangente card colpito al petto mentre a cavallo incitava
All'assalto i suoi bersaglieri del trentaquattresimo Reggimento il maggiore Giacomo Pagliari in più alto in grado tra il Carducci
Il suo funerale il giorno dopo fu che transitò per piazza di Spagna fu una sorta di corteo militare
Quasi una esibizione di forza nella città che era appena stata conquistata
Seguivano il feretro di Generali e Cosenza corte gran parte dell'ufficialità
Le quattro compagnie dal suo battaglione molti sottufficiale dei bersaglieri
Oltre si legge nelle cronache dei giornali dell'epoca de un gran numero di cittadini
La vicenda di Giacomo Pagliari è come si è ricordato quella di un uomo del Risorgimento
Un uomo del Risorgimento e la sua vicenda è ripercorsa nelle pagine di questo volume o soltanto come si è ricordato nel suo profilo ufficiale
Nella narrazione del suo valore e dei molti riconoscimenti che Pagliari ed ma emerge anche il suo profilo più personale e privato
Nella ricostruzione del contesto familiare e delle relazioni che in ed intrattenne proprio per via epistolare con i suoi parenti la vita Giacomo Pagliari quindi una tessera
Del mosaico della grande Storia del Risorgimento una storia che
Proprio negli anni più recenti grazie all'innesto di nuove prospettive di ricerca
Mi ha messo in ritmi esalta una dimensione nuova Risorgimento non è stato un processo soltanto elitario gestito da una minoranza di aristocratici di borghesi ma è stato come si è scritto recentemente gli studi più recenti un fenomeno di massa intendiamoci di massa tra virgolette ma un processo Cancogni volto veramente decine di migliaia di persone di uomini e anche di donne perché il contributo delle donne alle percentuali soci mentale è stato un contributo importante che emerge dallo studio delle carte degli archivi
Pensiamo
Bar vicende i milanesi per esempio le carte ho acquistato il bilancio delle
Nelle carte dei processi politici emerge il contributo l'appoggio di donne che appartenevano al tocca zia che appartenevano alla borghesia ma che appartenevano anche al popolo minuto
Ecco quindi il Risorgimento è stato un fenomeno corale di massa diceva
E questa dimensione è stata a lungo trascurata dalla storiografia mentre gli studi più recenti ne hanno messo in rilievo appunto questa questa componente
Di Pagliari si è già detto appunto si era formato questa accademia militare ostrica Salinas Nocita nel quarantatré ventunenne cominciò il servizio di leva della durata di otto anni questo reggimento che si chiamava acciacco Pieri
Dai che ma reclutava prevalentemente Cremonesi e lodigiani dal quarantotto Tecce lo snodo fondamentale della sua vicenda perché a Cremona il reggimento c'è cocchieri sia sia Mutina
Si rifiuterà di Auber di obbedire agli ordini del comandante Pagliari diserta dalle file osteria che e si pone al servizio
Del Governo provvisorio lombardo e poi viene arruolato nella prima del quarantanove nel corpo dei bersaglieri del regno sabaudo e partecipa a tutte le vicende principali fatti dalle principali del Risorgimento
Dalla guerra di Crimea alla battaglia della Seconda guerra dipendenza Palestro San Martino
è in forze nella repressione del brigantaggio che come sappiamo è stato una delle grandi chiare che è uno dei grandi problemi del primi anni dello Stato comunitario
Combatte la bandella poteva di Custoza nella terza nel corpo dalmate Cialdini alla terza guerra di indipendenza
Anche la sua figura come è stato ricordato diventa oggetto alla fine dell'Ottocento di quel processo di monumentalizzazione dalla storia o di anche pietrificazione della memoria
Voluto principalmente da Crispi da Francesco Crispi questo processo che si concreta nella
Nelle principali città così come anche poi nei borghi più piccoli nella costruzione di monumenti di là nella nella posizione di lampi vende la toponomastica non è stato né busti di marmo e di bronzo nei dipinti nelle pitture
E che è accompagnato da dalle in occasioni delle battaglie della vicenda Risorgimento né i sodalizi
Dei reduci delle patrie battaglie vengono organizzate delle feste adunate pellegrinaggi patria atto insomma c'è un processo di pedagogia patrioti perché ha uno scopo principale è quello di unire uno stato che faticava ad unirsi perché le linee di demarcazione le faglie le divisioni continuano ad esser profonde le fratture tra nord e sud tra Paese legale e paese reale tra città e campagna
Oggi sono passati centocinquanta unanime dalla dalla presa di Roma dalla morte di Cagliari
Quindi al di là e al di sopra di quel quello che ho detto disincanto di massa che non ci deve spaventare
Ecco abbiamo un compito io credo e gli storici in primo piano ma non solo che è quello di narrare la memoria
Quella memoria dobbiamo salvarla non disperderle e impedire che questa memoria sia sommersa da quello che è stato chiamato
Disarticolato presenti Isma'no cioè questa immersione
Nell'oggi nella nella contemporaneità che naturalmente va benissimo e che benissimo che ci sia ma
Questa memoria dobbiamo che ci lega ha passato
Che tra l'altro passato risorgimentale ecco salmoni e vari comperata va salvata
Questo è un impegno culturale e l'impegno civile al quale vogliono sollecitare anche le pagine di questo volume con una intenzione come è stato anche ricordato nelle iniziative che hanno
Appunto circondato la figura il Pagliari un'intenzione particolarmente rivolto ai più giovani
Più giovani che sono apparentemente distaccati apparentemente indifferenti ma che sollecitati anche minimamente sollecita rispondono con spesso con interesse con curiosità a partire dalle appunto dalle classi delle dei bambini delle scuole elementari per esempio insomma che sono molto attenti a queste vicende naturalmente se raccontate e porte con una certa qua vivacità insomma
E qui chiudo con una con una considerazione ogni volta che si dispongono i percorsi espositivi nei musei e anche analoghe istituzioni
E ogni volta che si vogliono utilizzare questi percorsi ai fini della ricerca storica ai così facendo non solo ci affetto a una operazione di conservazione
Ma si effettua una operazione di consegna alle generazioni future
Significa appunto quando si compiono queste operazioni cercare rintracciare documenti rintracciare dipinti stampe vessilli CMI
Divise
E quant'altro con locali bandiere collocarli significa collocarlo in un luogo trasmetta mi appunto attraverso la conservazione e la memoria e dunque dar loro la possibilità che questi queste raccolte parlino o se in quel momento vivono una condizione di silenzi o di abbandono o di accantonamento ecco significa consentire loro di tornare a parlare
E chiudo con un'altra osservazione che mi viene
Dalla è un'osservazione mutuata da una studiosa di antropologia culturale che ha riflettuto su questi temi i lavori sulla storia e sulla memoria non sono mai neutrali
Tutte le pari esplorazione del passato e anche le sue revisioni hanno in sé un progetto che riguarda che riguarda il futuro ogni focalizzazione su personaggi su avvenimenti aspetti momenti del passato ogni mese in prospettiva di un qualsiasi preciso spaccato del passato apre un orizzonte sul futuro sono parole di questa
Assuma che
Autrice di alcuni studi importanti proprio sulla memoria culturale sulla civiltà occidentale su funzioni in media archivi eccetera
Ecco quindi il compito che
Sì
Lavora compie fa lavoro di storico ma non solo
E quindi gli storici che rivestono per questo loro ruolo pubblico un ruolo pubblico ecco principalmente sono chiamati in causa ma naturalmente non solo non soltanto gli storici l'intera comunità
E chiamati in causa
Il nome di un impegno che non è ovviamente soltanto culturale ma è anche e soprattutto un impegno civile grazie
Grazie alla dottoressa alla professoressa vetri ed ora nominerà capo il malcapitato però
Il secondo intervento è mio e presentarsi da solo diventa abbastanza imbarazzante
Quindi salto le presentazioni di passo delle talmente al tema da me affrontato all'interno di questo studio
Allora la figura di Giacomo Pagliari
La l'esempio forse il migliore della vicenda di molti giovani
Di quegli anni
Cioè di un giovane che nato all'interno del Regno Lombardo-Veneto intraprende la carriera militare inizia la spocchia carriera militare nell'esercito imperiale austriaco
Come ricordava alla processa vetri nel reggimento cerco Pieri e quando nel quarantotto a inizio la prima guerra di indipendenza
Ma prima guerra dipendenza che a inizio i come conseguenza anche delle insurrezioni popolari che interessano tutta la penisola italiana quindi compresa la Lombardia
Ecco sentono questo richiamo della propria terra che decidono di disertare di allontanarsi dal proprio reggimento di appartenenza per cambiare fronte e iniziare a difendere quella terra che ha dato loro i natali
E quindi anche Giacomo Pagliari
Abbandonata la divisa austriaca ha prende e indossa la divisa
Dell'esercito sardo e nel corpo dei bersaglieri
Inizia quella sua avventura che lo porterà sul nei in quasi tutti i campi di battaglia di quel periodo
Nel quarantotto quarantanove quindi sui campi di battaglia della Lombardia
Nelle cinquantanove
Ancora una volta in Lombardia parteciperà alla principale battaglia del nostro Risorgimento di quella guerra cioè della battaglia di Solferino e San Martino per passare poi alla campagna alla guerra del sessantasei alla
In precedenza alla lotta al brigantaggio uno degli eventi più controversi della nostra storia otto Occidente scale e che si concluderà come è stato più volte ripetuto così tragicamente
Alle porte di Roma in queste guerre però combattute nel in territorio italiano si innesta anche la partecipazione di Giacomo Pagliari a una guerra cioè quella di Crimea
Alla quale né il Regno di Sardegna partecipò per volontà
Di
Di Carrefour Nocchi aveva così visto che la partecipazione del suo piccolo Stato cioè di questo regno di Sardegna che aveva fatto propria la la richiesta da parte delle popolazioni dei popoli italiani di giungere a una liberazione dallo straniero e a una unificazione del della penisola ecco aveva capito appunto Cavour che tutto questo dopo le vicende della prima guerra d'indipendenza poteva concretizzarsi solamente con l'aiuto di una grande potenza straniera ed ecco che Cavour
Fa partecipare il Regno di Sardegna alla guerra di Crimea che vedrà affianco nel il Regno di Sardegna a fianco della dell'Impero francese del regno di Gran Bretagna e dell'impero ottomano controlla Russia
Cuesta esperienza
Lo porterà poi Pagliari appunto a continuare questa sua esperienza come vi dicevo prima concludendo la alle porte di Radio Roma
Tutto questo non lo possiamo ricostruire non solo attraverso il suo ruolino militare che ancora oggi è conservato ma anche grazie a ciò che la famiglia a depositato
In parte a Cremona in parte a Brescia
Di materiali o part appartenuti a Giacomo Pagliari fra questi fortunatamente c'è il medagliere nel quale noi ritroviamo puntualmente tutti questi riferimenti a queste campagne
Medagliere con le decorazioni a luglio appartenute e in molti casi anche con ti diplomi
Di conferimento de per esempio la il grande la medaglia quella per le guerre per L'Unità e l'indipendenza d'Italia riportava delle barrette sul nastro e da queste barrette APPA appunto si vede
Il quarantotto quarantanove si vede il cinquantanove e stranamente esiste anche una baia una barretta che nei repertori non non è contemplata che riporta insieme le date mille ottocentosessantasei mille ottocento settanta
A fianco di queste però abbiamo anche la medaglia francese per la campagna per la campagna d'Italia del mille ottocentocinquantanove medaglia che Napoleone terzo concesse a non solo ai combattenti francesi ma anche ai combattenti italiani del Regno
Quello che però forse attira maggiormente l'attenzione è la presenza delle medaglie della guerra di Crimea perché l'Italia l'Impero ottomano
Non avevano nel loro Progetti di realizzare una medaglia a ricordo di quella campagna
Ma agli inglesi invece sempre molto attenti alla alle medaglie per le campagne militari ne fecero realizzare una che da un lato vivamente riportava il ritratto della regina vittoria e dall'altra l'indicazione molto evidente guerra di Crimea
Sia il Regno di Sardegna che l'Impero ottomano non potendo essere da meno crearono due medaglie uguali
Uguali nella forma uguali nel quasi si può dire nel nastrino uguali anche nel modo di nella Cambrai tardi al quale era appeso il nastro e per ciò che riguarda il Regno d'Italia isolate nel Regno di Sardegna questa medaglia si differenziava solamente per il ritratto della dire ritornerà il secondo ben diversa era la medaglia turca che invece non come sapete nel mondo arabo e nell'Impero ottomano la personificazione la raffigurazione della persona era vietata equidi viene vi sono tutta una serie di allegorie che comunque fanno chiaro riferimento all'impero ottomano
In questo medagliere noi abbiamo anche due decorazioni e cioè la Croce da cavaliere
Dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nell'ordine da cavaliere della corona d'Italia la coda d'Italia ira un ordine minore
I veniva concessa con grande
Magnanimità diciamo a tutti coloro che avevano prestato servizio e ai quali lo Stato doveva della gratitudine e quindi molti la clandestina andava già avanza dei militari aveva e non solo ovviamente anche questa decorazione di diverso tipo è invece l'ordine dei dei Santi Maurizio e Lazzaro perché è questa decorazione era a un livello superiore era appena come gradino al di sotto della massima onorificenza sabauda cioè del l'ordine Dell'Annunziata del collare dell'Annunziata e questa veniva concessa a coloro che avevano davvero meritato il il grazie
Un sentito segno da parte dello Stato e quindi questo ci indica come il nostro Giacomo Pagliari adesso fosse annoverato tra quei tra quei militari tra quegli uomini tra quelli italiani che nel corso della loro vita avevano davvero sacrificato la loro vita
Per il bene della Patria e per il raggiungimento di quella unità e indipendenza
Chi ira il punto d'arrivo del loro operato da questo medagliere purtroppo manca però la medaglia fondamentale e cioè la medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'Oro che a Luís fu concessa
Per per ovviamente per i fatti di Porta Pia
Quindi gli fu concessa alla memoria e di questa medaglia purtroppo non c'è più memoria se non una vecchia fotografia
Della prima metà del Novecento che che la riproduce ecco dove sia finita ripeto non si sa
Teniamo anche conto che c'è stato anche il passaggio del loro alla patria e quindi può essere che sia finita fusa
Tra le innumerevoli medaglie
Del Risorgimento Doro
Vi dicevo prima chi la famiglia Pagliari a Donato le le testimonianze di questo giovane ai Musei don solo dei bersaglieri ma anche del Risorgimento e album avviso al Museo del Risorgimento di Brescia furono tornate alcuni pezzi parecchio lei spalline
Da maggiore dei bersaglieri
Fu donato un il pennacchio della del cappello da bersagliere fu donata anche una un una fotografia Honda che ha rotto il Po che riproduce
L'effige di Pagliari e sempre in questa donazione
Vi sono anche due album fotografici
Che appartenuti
Appunto al al Maggiore
Tutto questo ci fa ci dà un un quadro di quella che è stata la vicenda umana e militare in questo caso di Giacomo Pagliari e e questo sicuramente in un momento come il nostro ci stiamo avvicinando al al ventitré quindi a Brescia Bergamo capitale della cultura
Come penso tutti voi sappiate leggendo anche dai giornali
L'amministrazione comunale di Brescia Fuolega molto energicamente vuole che il Museo del Risorgimento di Brescia ormai chiuso da
Più di un decennio ecco venga riaperto venga riallestito
Un museo del Risorgimento che scusate mi deve
Dare non solamente testimonianza di quella che sono state le principali vicende del nostro Risorgimento ma deve dare anche testimonianza di quella che è stata quella partecipazione
Citata dal sindaco citata dal professor porterei e citata anche dalla professoressa vetri quella partecipazione
Popolare alle alle vicende che hanno portato alla realizzazione del nostro Risorgimento
E sicuramente questi oggetti che Massimo più scusate scritte la famiglia Pagliari ha lasciato ai ai musei
Vite italiani sicuramente avranno la loro degna presentazione
Quando si tratterà di quella grande vicenda della della presa di Porta Pia ecco più volte è stato anche detto che di Giacomo Pagliari è stata compiuta la Monumenta monumentalizzazione
Penso che se dove andavo a esaminare però non voglio togliere spazio alla dottoressa ragni però mi permetto solamente di fare questo accenno se noi andiamo a esaminare le opere d'arte dedicate al nostro Risorgimento se escludiamo forse la figura di Garibaldi
Ecco uno dei personaggi più rappresentati forse inconsapevolmente
E proprio la figura di Giacomo Pagliari quindi io ricordarlo con questo libro ti come questo incontro vuol dire ricorda guidare a questo uomo la giusta posizione all'interno di questa vicenda risorgimentale della quale noi oggi come ha ricordato anche il sindaco siamo di arredi e vi ringrazio
Passò quindi ora la parola alla dottoressa Elena Lucchesi Ragni storica dell'arte
Buonasera a tutti
Hanno
La monumentalizzazione Giacomo Pagliari sì di questo mi sono occupata attraverso le tante testimonianze che hanno voluto ricordare celebrare la sua figura
Di questo di quei sistemi o scelte una
Discreta serie
Per andare a sostenere che
Via via che il tempo passava
La sua figura ha finito per rappresentare quel momento fra i più importanti ritenuto forse il più importante di quel processo risorgimentale che fu la perizia di di Roma
Perché lui si voleva appunto portate la capitale della d Italia con me coronamento delle varie campagne che si erano succedute
Eviteremo che questa
Questo processo si incentra proprio sulla sua figura
Che cambia nel tempo la sua la cui rappresentazione cambia nel tempo e finisce per
Appunto
Con quel gesto
Che lo contraddistinguerà lui ferito mortalmente ma qua e là col gesto incita ancora i suoi bersaglieri a proseguire la
La prese di Roma sotto le mura che ormai si erano aperte conica il cannoneggiamento della mattina
Finisce per rappresentare proprio questa
Questo momento fondamentale
Nella storia Tella
Del Risorgimento che allora si riteneva appunto addirittura concluso forse con la e il trasferimento da Firenze a Roma della sua capitale è chiaro che questo processo comportava
La presenza di elementi costitutivi di questa iconografia
E vedremo che sono le mura le Mura di Roma che assumono una connotazione
Una connotazione scenografica importante la breccia vera e propria quindi l'apertura nelle mura del
Detti passaggio che per Nietzsche
Allarme dei Carabi dei bersaglieri di entrare in insomma e proprio il nella sua la sua figura di
Ufficiale che trova la morte è l'unico fra gli ufficiali
Dei bersaglieri che ferito
Muore in questa imperizia
Un'impresa che vista proprio alla l'atteso che si era già asprezza
Coinvolse molti artisti pittori soldato fotografi scrittori giornalisti e fra le tante fotografie che in quel momento furono
Scattate anche prima della della breccia vera e propria del momento Tel dell'ingresso delle truppe
In Roma ce n'è una che
Se potete tornare indietro con l'indagine ecco
Con cui ha voluto aprire questa mia comunicazione anche il volume il saggio nel col nome che abbiamo dedicato a Giacomo Pagliari perché come recita la didascalia
Il trentaquattresimo battaglione del decimo reggimento bersaglieri avanti la breccia di Porta Pia quindi dà bene l'idea di quella tesi atti quindi dicevo che viene fissata anche dalle
Da numerose fotografie
E vediamo che davanti ai suoi Berselli ricercato e la figura del Di Giacomo che sorride questo
è una notazione che mi sembrata molto interessante perché non sono su Twitter l'unico ma anche molti dei commilitoni dei bersaglieri che gli sono alle spalle sorridono mentre vedono qualcosa che sta avvenimento sulla sinistra
E che
Non riusciamo neanche a capire ma che incuriosisce anche molti altri persone persone che seguono come vi dicevo con grande interesse questo momento c'erano signore sulla destra che ha un cilindro altri si sono alzate su qualche appoggio per vedere più da vicino per vedere meglio quello che sta succedendo e questo la dice lunga sul carattere anche di quest'uomo che accogliente bonario
Sempre disposto ad ascoltare gli altri
E direi che la
Ci interessa questa fotografia anche perché ci dall'immagine di lunedì in questo momento grandi baffi
Senza quel pizzetto che invece poi vedremo sarà una delle caratteristiche che nell'iconografia della persona tornerà più e più volte se poi passiamo all'immagine successiva
Lo vediamo in una dipinto famoso
Un dipinto di Michele Cammarano datato mille ottocentosettantuno quindi se la fotografia di prima era poco precedente al all'ingresso delle truppe in Roma questa sta raccontare un momento che la della presa di Porta Pia
Quando ormai Pagliarini era ci ha morto e quindi comincia conduca Marano una serie di dipinti che lo ritraggono in piena attività cosa che poi si perderà nella
Nel susseguirsi delle delle testimonianze iconografiche dipinte sulla sua figura
Lo vediamo sulla destra mentre in città il suo
Battaglione a proseguire nell'azione
E lo vediamo circondato da una sorta di nuvola che forse alluda idealmente allo stato proprio di scomparsa della sua morte
Nulla che però anche un presenza più ma realistica
Perché si traduce in polvere che si alza nella foga di questi bersaglieri che si proiettano verso lo spettatore verso di noi a me questo dipinto ha sempre ricordato
Pellizza da Volpedo nella nel descrizione del Quarto Stato questo incedere delle figure che vengono verso lo spettatore proprio per renderlo partecipe di un'azione noi siamo le persone contro il nelle quali il battaglione si sta dirigendo con grande maestria Cammarano un artista pittore famoso o meglio diventa famoso proprio con questo dipinto perché lo vede Umberto primo nel suo studiolo compra e dal quel momento PM esposto più e più volte nel evitare esposizioni nazionali e internazionali
Con il titolo saporita Savoia quindi
Per il talmente celebrativo
E la capacità dell'artista si esplicita anche la foga proprio descrittiva di queste figure che essi proiettano verso di noi con il trombettiere sta accadendo il resto della del battaglione
Si muove con quella la quell'ardore che era tipico del del
Dell'arma tesi dei bersaglieri e che lo contraddistingue sempre nella anche per incitamento che tramite la musica il le canzoni gli inni venivano
Accompagnavano le variazioni
Il la ricerca mi ha permesso anche di rintracciare altri dipinti di Cammarano questa artista napoletano se si può perseguire vediamo in breve sequenza
Altre opere un'area napoletano Luigi figlio d'arte e figlio di un librettista famoso è anche direttore di scena dei teatri in quel momento che
Mettevano in
I no però diverse i suoi di berretti libretti di suo padre e lo vediamo ancora in una serie di dipinti sempre datati abbastanza
Al negli anni ottanta come anche questo perché scatto recuperato recentemente una decina di anni fa
E che lo mostra tagliati nel al centro di un foto di una
Di un dipinto se si può andare avanti si vede
La fotografia
Che ricostruisce l'insieme perché appunto il dipinto è stato rubato trafugato sezionato e per fortuna in parte recuperato l'ultima opera che
Sempre Cammarano dietetica è un'opera più tarda del mille novecentoquindici dove il nostro tagliati
Rappresentato mentre ascolta il generale che da consigli istruzione alla truppa e sullo sfondo Roma
Che si riconosce bene per la cupola di San Pietro mentre gli hard delle i i soldati stanno come dice in una lettera che Cammarano scrive a commento di questo dipinto
Ho voluto esprimere il di diciannove quindi il giorno prima dell'attacco a Porta Pile finalmente deciso questo
Giorno sospirato è giunto Mella nervosa di cifre ogni attesa Martelli fuori di quei bandi bersaglieri si dicono domani peste Remo
Le pietre di Roma quindi Cammarano ci dà una serie di dipinti che raccontano della
Di vita di
Dell'impegno vitale del gel di tagliare come bersagliere anche quando appunto
Lui lancia mancato
Viceversa Xi produce su se si può andare avanti con l'altra indagine
A partire subito dopo la breccia di Porta Pia vedete che è un dipinto datato mille ottocentosettantuno quello che vi dicevo si comincia a individuare quelle che sono le caratteristiche formali riconoscibili di quell'iconografia che poi finirà per Vienna
Per
Far convergere sulla sua figura il significato di dell'intera dell'intera battaglia quello vediamo in un piccolissimo dipinto è una miniatura base grande quanto una cartolina
Di questa artista
Olandese molto attento al agli effetti anche atmosferici
Del
Di stare chiede sollevano
Polvere e fumo e delle mura che si sono appunto squarciate per il cannoneggiamento e diciamo del assalto che i bersaglieri
Producono per entrare in Roma e ai piedi questo di questa
Apertura c'è il nostro Giacomo Pagliari ma in questo caso sembra
Soccorso da un commilitone ma morto se vediamo un particolare che ho cercato di quindi nella ecco
Sembra ormai accasciato seppellito di vita successi talmente invece le cose cominciano a cambiare
Sì producono dei dipinti molto più importanti cominciano a interessare non solo i collezionisti privati ma anche le istituzioni
Questo è un dipinto di discrete dimensioni e di Ademollo e oggi si trova al Museo del Risorgimento di Milano
Come
Era d'uso si comincia a studiare anche dal vero in modo più preciso quella che poteva essere la scena su da
Intorno alla quale si era svolto l'episodio della ferimento mortale di italiani e sullo sfondo vedete che c'è la Porta a Porta Pia
La porta michelangiolesca sappiamo che lo squarcio nelle mura ci avrebbe però
Produsse alla destra tende della
Della Porta Pia come qui rappresentato e che ci fuorviante
Anche grande confusione
Non per nulla qualcuno parla di la la
Di fuoco amico che avrebbe uscito per uccidere Giacomo Pagliari non sappiamo esattamente quindi lo si vede ancora
Centro del della scena
Sorretto già intessuta nei suoi
Bersaglieri sulla sinistra ci sono già dei altri ufficiali a cavallo quindi anche lui sicuramente era cavallo quando fu ferito me sembrano portarli un
Un saluto un ultimo riconoscimento
Ma il
Punto più alto della possiamo andare avanti ecco il punto più alto della fissare quelle che sono i particolari inconfondibili della sua vicenda come vi ho detto sì
Che finirà per essere quella che rappresenta l'intera breccia si ritrovano nel grande dipinto del morte del maggiore Giacomo Pagliari di Giuseppe Rizzotto Alberti
Nel Samp nella torre di San Martino della Battaglia come è noto credo che tutti conosciate la Torre
Un come fosse un lungo percorso all'interno che permette di visionare per tappe le i momenti più significativi della Risorgimento del italiano nell'ultimo l'ultima tappa è quella che riguarda appunto la breccia di Porta Pia e scusi può tornare indietro un attimo ecco la breccia di Porta Pia con il ferimento mortale
Del del del maggiore ed è qui che per la prima volta si vede
Il gesto del maggiore che pur ferito hanno mortalmente
Indica tutti gli altri
Battaglioni
E commilitoni che si sono che si stanno accalcamento in quella grande confusione di continuare nella nell'impresa e ci sono qui in primo piano sulla destra proprio un folto numero di bersaglieri che sembrano
Che aprono proprio alla scena la rampa che sale lungo il Torre
E fa sentire noi parte di quella di quel gruppo di persone libere
Che sono poi atteggiata i in mille modi diversi feriti che si ritardano per fuggire anche sfuggire a le al agli spari dei papà libiche pelle Moore ancora
Naturalmente
Sì
Difendeva no da questo assalto
Sappiamo dalle
Dalle documenti che Alberti si documento e andò a Roma cercò
Le divise gli ho le uniformi del del Dale bersaglieri di quell'epoca
Riprese da vicino
L'infilata delle torri e delle mura siberiane dove si era appunto aperta la breccia e quindi per con un tentativo anche di proprio di verità c'è un
Grande partecipazione corale si vede bene nella quantità di bersaglieri che essi apprestano alla all'impresa di entrare in Roma ma c'è anche una grande capacità dell'artista di raccontare presto momento il credo che ci sia un'immagine più ravvicinata
Del Giacomo Pagliari del suo gesto eroico
E qui il momento appunto che essi che si stabilisce questo mito della della sua figura che rappresenta l'ordine lo sforzo dei bersaglieri
Per la presa di Roma con lo studio anche delle dei ritratti dei commilitoni
Studio che si abbiamo nei disegni che Alberti volle riprodurre con grande capacità disegna attiva
Ecco non mi possiamo andare avanti
Naturalmente nella Roma posto a dopo il nel trasferimento della capitale
Grande fu il nella Roma umbertina grande fu la
Possibilità di costruire modificare
Diciamo ogni ci fu un grande impegno anche urbanistico e non poteva essere mancare uno spazio di
Memoria come quella che si volle nel parco della memoria sul Gianicolo con una serie di busti ricordassero
I personaggi più importanti di tutto il Rinascimento e naturalmente qui non poteva mancare dai Pagliari rappresentato
In modo ormai non così veritiero come aveva fatto Cammarano lo vedete con la
I grandi baffi se quel pizzetto lungo tiene nell'iconografia anche del del
Familiare dell'arte de
Nostro maggiore con il suo cappello sulle ventitré il cappello piumato che abbiamo sentito di di clienti Brescia conserva il piumaggio
Diciamo che la Roma appunto di quegli anni volle ricordare le imperiese dei bersaglieri
E con dei una serie di tentativi di comunemente all'iniziazione la più possiamo andare avanti ecco quella di cui
Purtroppo abbiamo solo un modellino e questo monumento ai caduti di Porta Pia di Giulio Tamburini che presto membro di una famiglia di scultori famoso all'epoca di cui però purtroppo è rimasto solo queste la foto di questo bozzetto che nonna del bozzetto non sia più notizie e rappresenta il momento in cui Pagliarini ha colpito a a morte sul suo cavallo e è contornato però è al comando di diverse forze militari che lo circondano
E un monumento che era stato fu lutto ma non sì uscì a realizzarlo per la mancanza di fondi
Da la un'associazione di artigiani che
Sì intendevano dare importanza atta alcuni personaggi della del passato
Ma finalmente dopo la prima guerra
Del
Prima guerra mondiale
In un clima di maggiore pacificazione che
Mussolini volle
Attuare il monumento ai bersaglieri e lo fece
Aprendo un concorso nazionale che fu vinto dal morbido Ucci questa artista
Fu premiato eh sì così sotto lui proprio di fronte al Porta Pia che non era il mille esatto punto dove era tenuta la breccia ma sicuramente
Lì vicino e simbolicamente era importante che fosse lì rappresentato questo grandissimo monumento con la figura del bersagliere e in bronzo che morbido Ucci fuse dopo molti studi credo di avere anche una fotografia più ravvicinata ecco
La scelta che il monumento vincitore diciamo del progetto vincitore
Fu voluta proprio da Mussolini che aveva dato delle indicazioni precise di come avrebbe dovuto essere il monumento
Riconoscibile nella cultura popolare quindi bersagliere di corsa il bersagliere ardito che non si fermava
Del nel di fronte a nessun tipo di
Pericolo con la tromba la carabina e questo aspetto quel riesco del volto
Posizionato su un grande basamento che nello contraddistingue e sui cui lati
Come se fosse un si vede si veda l'ultima immagine e credo che sia possibile ecco
Sui cui gli atti di questo enorme basamento che ricorda in in parte anche quello del Gattamelata di Donatello a Padova sono raffigurate episodi della storia
Più importante de la dell'Arma dei bersaglieri e l'ultima l'ultimo panne no questo
Della Porta Pia venti settembre mille ottocentosettanta senza il nome
Di italiani rappresenta comunque ancora il gesto per
Eroico del di tagliare e che indomito pur essendo stato colpito
Sprona suoi commilitoni nel prosieguo della dell'azione e quindi si è così stabilito che
La sua figura rappresenta la Presa di Porta Pia che come vi dicevo
Corona per il processo che si credeva concluso del Risorgimento italiano e che
Vedeva in lui l'eroe da celebrare
Il l'artista ho avuto il piacere di conoscere la figlia all'artista fu
Dopo la caduta del fascismo fu boicottato Carla critica ufficiale proprio perché ritenuto connivente con il regime fascista e mi diceva la figlia che il padre si vergognava un po'di questo di questo
Monumento che aveva fatto e definiva presto
Monumento stesso è questo
Bersagliere la mia canzone
Quindi in qualche modo
Sminuendo quel valore così importante dato dalla musica e dalle canzoni che tutto il corpo Tella dei bersaglieri ha sempre dato invece alle sue azioni più importanti
Abbiamo così
Voluto in qualche modo restituire anche amore Bitonci una sua dignità come abbiamo cercato di fare anche con Giacomo Pagliari e nella volume che abbiamo consegnato alle stampe un po'di tempo fa
Grazie alla dottoressa ragni
Diamo la parola alla professoressa Liliana Ruggeri ricercatrice storica locale
Sì
Grazie mille grazie per la pazienza io poi il compito di concludere
Dietro di me appariranno appunto tante immagini e queste immagini o non delle commenterò come affatto punito la dottoressa ragni perché io le terrà a questo testo dove sentirete magari anche cose che avete già ascoltato durante questa questa giornata ecco però le immagini di racconteranno meglio tutto quello che il lavoro di questo libro
Il mio compito è quello di sardi capire la ricerca il metodo di questa ricerca le fonti storiche dei contenuti più significativi
Se dovessi parla delle fonti storiche dovrei dilungarmi moltissimo però le fonti storiche devono parlare in questo testo lo devo dire che le fonti storiche hanno parlato molto spesso un linguaggio molto umano oltre che storico il volume scritto a più mani per cui la ricerche durata anni tra il tempo è stato tutto necessario perché le fonti bisogna reperirle consultarle analizzarle
E qui nel litorale ci sono proprio delle fonti che sono diversificate e molte sono inedite
Fondamentale è stato il contributo delle famiglie dei discendenti distribuite fra Brescia Calvisano Montichiari Castegnato e Cremona
Numerose le collaborazioni con artigli parrocchiali statali comunali e diocesani
Musei associazioni fondazioni e gallerie d'arte
Non che è anche l'abbiamo già nominato l'istituto scolastico Giuseppe Mori di stagno lombardo
Per poter delineare l'uomo il bersagliere il verteranno delle storiche battaglie dell'Unità d'Italia si è ricostruita innanzitutto la vicenda familiare
In primis proprio partendo dai registri con gli atti di nascita di matrimonio o di morte
Custoditi nei preziosi archivi parrocchiali di stagno Pagliaro ora lombardo di Persico ora Persico dosi modi San Giacomo del campo
Sono tutti i nomi di paesi appunto che conosco molto bene e che entrano in questa storia minuta però è è un puzzle
Altri registri sono custoditi all'Archivio di Stato di Cremona
All'archivio comunale di Stagno Lombardo a Calvisano in provincia di Brescia
In questa ricerca devo dire che mi hanno aiutato in modo particolare Massimo Pagliarini Maria Rosa Scotti e Giorgia sera abolì
E ho potuto ricostruire l'albero genealogico della famiglia Pagliari che è di radici cremonesi però l'albero genealogico mi ha permesso anche di seguire le vicissitudini di questa famiglia
Un'attenzione particolare l'ha detto prima anche Massimo abbiamo dedicato ai luoghi dove la famiglia vissuto queste cascine la località i quarti e le carte e questa località ai quarti
Era nell'antico comune delle Jarret del pesce un comune a confine ora compreso in Stagno Lombardo
I quarti Palazzo con la casa padronale
Abitata proprio alla famiglia Pagliari i quarti stalla quarti casello e quarti bulino
La storia familiare ed economica si intreccia e si espande poi nel territorio bresciano nel comune di Calvisano perché qui Costantino con i fratelli Carlo innocente e Alessandro
Acquisite le aziende agricole le balestre Bambinello Cascina Castello col dei terreni che necessitavano però di importanti bonifiche
Le immagini di questi luoghi comprese le belle mappe del Catasto Teresiano del leggero del pesce e le loro vicende nel tessuto economico lombardo ed italiano occupano uno spazio significativo
Attraverso i saggi iniziali che sono stati scritti da me e completati poi da Massimo Pagliarini con argomentazioni che permettono di contestualizzare e documentare al meglio
La storia familiare dei Pagliarini
Ogni data e notizia riportata nel volume ha sempre la fonte storica di riferimento
Sono state così colmati alcune lacune ed eliminate deduzioni non corrette che emergevano negli scritti biografici precedenti
La ricerca però non può dirsi terminata altre fonti potrebbero in futuro portare ulteriori chiarimenti rispetto alla figura del maggiore Giacomo Pagliari
Nel mille ottocentosettantatré settantaquattro a pochi anni dalla morte di Giacomo Antonio innocente Pagliari a Porta Pia avvenne il distacco fra i fratelli
Ben quattro come già sottolineato emigrarono verso Calvisano
Questo Stratta familiare provocò anche la dispersione dell'archivio del maggiore dei bersaglieri
A Cremona nel mille ottocentonovantacinque in occasione dell'allestimento delle sale risorgimentali i nipoti in questo caso del maggiore Giacomo dal maggiore che erano Giacomo Ernesto ed Angelo figli di Luigi il secondogenito
Donarono al Museo Civico di Cremona numerosi cimeli come diceva appunto il professor fa Bersani i più significativi
Nel volume vi sono immagini alcune inedite di questa donazione
Le medaglie i brevetti la sciabola le fotografie
In particolare il ritratto eseguito dal fotografo Cremonese Aurelio Petri che poi servì anche per realizzare un quadro ad olio molto famosa molto bello che presente nel testo
Quando negli anni Novanta Cremona furono chiuse le sale risorgimentali per un rinnovamento del museo civico molti cimeli finirono in deposito
E lo sono ancora
Mentre i documenti cartografici furono consegnati nel due mila e cinque all'Archivio di Stato di Cremona per garantirne così la consultazione e lo studio meno male dico io perché
Ho passato ore su questa documentazione questi cimeli sono ben descritti nel volume e raccontano la storia militare di Giacomo ma non solo
Vi è infatti una lettera l'ultima anche il fratello Alessandro scrisse a Giacomo il sei settembre mille ottocento settanta
Leggere i saluti finali alla luce di ciò che poi successe il venti settembre mi crea ancora adesso una certa emozione
Scrive Alessandro al fratello
Der sì Alessandro che scrive a Giacomo del resto addio
Accetta un affettuoso bacio che col pensiero ti in via tutta la famiglia
E un saluto dagli amici e credimi sempre il tuo sincero ed affezionato Alessandro tagliate
La missiva era conservata piegata nell'agendina o libretto di annotazioni che il maggiore aveva consegna porta Pia
Questo documento storico è stato analizzato e fotografato
Attraverso le sue pagine si possono seguire gli spostamenti del trentaquattresimo battaglione bersaglieri e l'avvicinamento a Roma
All'interno Matteo topografiche disegnate a mano Dada e Giacomo Pagliari con perizia nonché comandi e distruzioni per le truppe a Stagno Lombardo nel mille ottocentosessantanove Luís autografa una mappa appunto che di proprietà dell'archivio del Comune
Io dico che facendo passare questa agendina veramente con molta emozione ho capito questo che quando si hanno responsabilità di comando nulla deve essere lasciato al caso
E e le pagine proprio almeno hanno dimostrato e mi ha dimostrato che Giacomo Pagliari seppe svolgere il suo ruolo fino all'ultimo con la giusta autorevolezza tra le fonti inedite più significative queste lettere di qui già vi hanno parlato che scrive sono scritte da da Giacomo I fratelli e sono datate dal mille ottocentocinquantanove fino al mille ottocentosettanta sono sette lettere
E sono custodite e ora dai discendenti di Brescia
Dalla lettura di queste missive emerge l'uomo
Il figlio che fu punto di riferimento per i fratelli
Il primogenito amato da questa madre Maria Caraffini che fu in perenne preoccupazione per lui fino all'epilogo finale io mi sono emozionata molto pensando alla storia di questa madre perché certo le fonti storiche dei bianche farle parlare e quando appunto nella lettera si tarda di quando questa mamma sta male per la morte del figlio dal punto di vista psicologico c'è veramente diciamo l'umanità di di di di della tragedia che la famiglia vissuto come diceva Massimo è stata proprio una tragedia familiare
Giacomo elargita consigli non solo i familiari ma anche ad amici e conoscenti
Considerata ai suoi genitori ottimi genitori lo scrivemmo in diverse volte ottimi genitori proprio dice
E gli dispiaceva che non potessero a vere la famiglia tutta mai completamente riunita perché lui mancava era impegnato era fuori e che doveva essere diciamo la parte richiedeva il suo lavoro
Queste preziose lettere scrive Massimo Edoardo Pagliari nel volume raccontano di una persona equilibrata
Capace di discernimento e di lucido pensiero
La collaborazione con l'Associazione nazionale dei Bersaglieri Sezione di Cremona è stata fondamentale anche per l'impegno che questa istituzione svolge dal mille novecentoventiquattro
Nelle sale dell'associazione intitolata peraltro proprio Giacomo Pagliari in via Ettore Sacchi numero nove a Cremona
Si conservano molti cimeli e fotografie che raccontano la storia del maggiore dei bersaglieri con i resti di questo piumetto che il colonnello Rubagotti che era appunto bersagliere bresciano questo colonnello Rubagotti
Dona a dice Luís persa agli ebrei della leonessa d'Italia dona ai bravi bersaglieri cremonesi con l'affetto del commilitone
Nel due mila e quattro trascorsi trenta dalle esumazioni del corpo di Giacomo Pagliari sepolto nel cimitero di Stagno Lombardo i discendenti Francesca Donadio
Pronipote di Giacomo Pagliari e il marito Luciano Scotti donarono di pochi residui della divisa del maggiore all'associazione sicuri che sarebbero stati ben conservati e valorizzati
La sala riunioni e arricchita da un bel quadro un olio su tavola dell'artista cremonese e bersagliere Pietro Foglia
Un'opera realizzata negli anni Cinquanta si tratta di un dipinto poco conosciuto anche dai cremonesi e poco conosciuto
Dove storia e arte raggiungono livelli molto alti
Nel morire storica e del Salieri e Mario schierò li autore di numerosi testi sulla storia della sezione lavori messi a disposizione proprio per la monografia che oggi presentiamo Giacomo Pagliari è nato a Percy comma vissuto a Stagno Lombardo stagno Pagliaro ora lombardo dove è sepolto
La tomba nell'antica cappella di famiglia è motivo di orgoglio per la comunità di Stagno Lombardo
Dove le amministrazioni che dal mille ottocentosettanta d'oggi si sono susseguite non hanno mai dimenticato questo concittadino famoso a lui l'avete già sentito è stato dedicato il Progetto la scuola adotta un monumento promosso dalla fondazione Napoli novantanove nell'anno scolastico due mila e quindici due mila sedici
E sostenuto dall'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Roberto Mariani che qui presente e che ringrazio la sua presenza è testimonianza appunto di quello che sto dicendo
Il Comune di San lombardo infatti non solo tiene viva la memoria di Giacomo Pagliari ma trasmette alle giovani generazioni
Attraverso la scuola la storia di Cuasso bersagliere insignito di medaglia d'oro al valor militare
Riconoscimento ricevuto postumo con regio decreto dell'undici dicembre mille ottocento settantuno
Per a dovere con leggo quello che finora non è stato fatto però mi sembra doveroso quello che è scritto per la Medaglia d'Oro postuma e il l'undici dicembre è una data diciamo che mi ha fatto venire i brividi perché la mamma Maria Caraffini muore il tredici dicembre mille ottocentosettantuno cioè mentre stavano conferendo la medaglia d'oro al figlio
Scomparso praticamente lei non riesce ad aprire questa siamo gioia perché era troppo forte il dolore che l'aveva colta
Giacomo viene premiato con medaglia d'oro postuma al valor militare perché per avere con intelligenza e ammirabile slancio condotto il proprio battaglione all'attacco della Breccia di Porta Pia rimanendo a pochi passi da essa mortalmente
Ferito nel volume trova spazio alla carriera militare le campagne le azioni di merito gli encomi ricevuti nonché in dettaglio appunto questa descrizione del medagliere che di di cui già abbia parlato Luciano fa Bersani
Molto intrigante l'avete capito dalla sua spiegazione e il saggio di Elena Lucchesi Ragni Giacomo Pagliari e la breccia di Porta Pia l'arte costruisce il mito
Molte immagini inedite che spiega nel percorso cronologico come di questo maggiore che riconosciuto anche da dai dipinti e dalle opere scultoree come un martire
Infatti lo storico Philibert richiesta che autore di questo libro pubblicato l'anno scorso e che ha diciamo così proprio rinvigorito il il il desiderio di andare a parlare di storia ma in un modo comprensibile
In un modo che possa veramente non annoiare
Dice che lui incarna proprio questo Risorgimento militare e trionfante
Il volume monografico voglio chiudere con questa citando appunto Maria Luisa vetri perché lei dice nella sua introduzione
Del volume narrare la memoria che siamo qua per questo salvarla non dispera darla sollecitando ad un impegno culturale e civile grazie mille per la vostra attenzione
Grazie per questa relazione niente ama il compito di chiudere questo incontro
Spero che dalle relazioni che qui sono state fatte abbiate così faccia tra facciate propri vostra la curiosità anche di conoscere più approfonditamente questa figura di di patriota ti ringrazio il il sindaco l'avvocato Del Bono per l'ospitalità che ha voluto darsi in questa prestigiosa sala del Vanvitelliano ringraziano sol porterei per la tenevo di Brescia e l'ingegnere Massimo Pagliari per essere stato sicuramente il motore di tutta questa operazione che a restituito come è stato anche ricordato ha restituito quella digita quella giusta dignità a un personaggio che come avete sentito è un personaggio come Giacomo Antonio innocente Pagliari come giustamente la fresa Ruggeri continuato a ripetere
Che appunto a sacrificato ha dedicato tutta la sua vita lui muore
Neanche cinquantenne appunto dedicato questa sua vita a un ideale cioè al bene della Patria vi ringrazio e buona serata