Presentazione del libro di Pier Franco Quaglieni "La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni" (Buendia Books)

No posso fare
Bene allora direi che possiamo iniziare volersi era tutti a tutte oltre benvenuti violenti se vuole si deve ancora accomodare prego ma naturalmente essendo un posto un luogo alla terzo dove soprattutto molto rilassato anche che qualunque ritardatario naturalmente sarà benvenuto
Sono Laura Pompeo assessore alla cultura della città di Moncalieri siamo in un luogo magnifico della nostra città un luogo che l'Ente Parco parco Collina poi della della Regione Piemonte
Cascinale valere questa cascina settecentesca che è stata risistemata ormai parecchi anni fa per conferenze laboratori e quant'altro ma soprattutto siamo in un luogo che è stato riconosciuto cinque anni fa
Dall'UNESCO nella lista tese rito nella lista mandare c'è la lista e che include i luoghi del mondo che sono riserva di biosfera quindi non solo questo questo luogo ma la città di Moncalieri comuni limitrofi hanno questo importante
Lo di cui civile siamo grati ma di cui dobbiamo anche essere responsabile con tutta una serie di attività e di attenzioni
è un luogo che ci accoglie un luogo che ci accoglie in particolare dall'anno scorso con tutta una serie di attività che in collaborazione con l'Ente Parco
Abbiamo attivato diciamo che la pandemia c'era ci ha spinti a a una nuova creatività e quindi abbiamo individuato luoghi all'aperto che prima non utilizzavamo abbiamo questa esperienza magnifica
Che sta procedendo con grande soddisfazione di tutti con tanto pubblico che ci segue e da metà giugno a fine mese abbiamo continuamente attività in questo luogo
Io saluto non solo appunto i rappresentanti dell'Ente Parco che ci accompagnano sempre consentitemi di iniziare con i ringraziamenti ma la Pro Loco di Moncalieri che ci consente di essere qui insicurezza in questo fondamentale in questo momento non facile che stiamo vivendo
Naturalmente la Protezione civile naturalmente sempre nella la biblioteca cui benissimo rappresentante dell'Ufficio cultura
Che c'è organizzano che ci aiutano a organizzare tutti questi momenti mi fa piacere salutare e ringraziare radio radicale che registrerà questa serata questa presentazione il saluto e ringrazio anche il gruppo storico militare dei bersaglieri e naturalmente un ringraziamento alle autorità qui presenti
Benvenuti un ringraziamento a quel particolare va a tutti i soci del Centro Pannunzio perché perché è il professore presso l'Aquaniene protagonista della serata
Il direttore e fondatore del centro e quindi grazie a tutti voi a cui sono legato a peraltro eccetera stati vari momenti di incontro e poi personalmente ha una lunga storia di di relazione con il Centro Pannunzio fin dalla mia maturità
E poi ho avuto l'onore di tagliare il nastro per i cinquant'anni la celebrazione dei cinquant'anni del Centro Pannunzio non solo sono stata onorata da un premio prestigiosissimo che il premio Mario Soldati
Nel Centro Pannunzio perciò davvero grazie grazie a tutti voi per essere qui ma insomma anche amo a a a parlare dei contenuti di questa sera questa sera
Il piacere e l'onore quello di ospitare la presentazione del nuovo lavoro del professor Pierfranco quegli enti la passione per la libertà ricordi e riflessioni è una grande serata
In cui professor quelli ENI dialogherà con il professor Gianni Oliva
E relatrice Giulia Isnardi darà lettura il termine appunto di alcuni di alcuni brani del del libro
E il professor quegli ENI sapete del giovanissimo è stato fondatore e tra i fondatori del Centro Pannunzio insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati
Oggi ne direttore e di giornalista docente saggista di storia contemporanea autore di molti saggi storici molti vediamo presentati a Moncalieri abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitarlo in molte conferenze presentazioni di libri anche in una lectio magistralis per celebrare il due giugno è stato insignito dal presidente della Repubblica del cavalierato di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica che la massima onorificenza dello Stato
E ha ricevuto molti altri importanti riconoscimenti in Italia e all'estero tra cui il cito soltanto il Voltaire
E decorato dalla Medaglia d'Oro di prima classe di benemerito della scuola della cultura e dell'arte
I suoi libri se ne vi cito solo tre gli ultimi lavoro su Cavour figure dell'Italia civile grandi Italia Mario Soldati la gioia di vivere Mario Pannunzio alla civiltà liberale insomma sono moltissimi e credo che ciascuno di voi li li conosca meglio di me
E il dialogo appunto sarà con sarà condotto dal sì sarà con il professore
Ciani all'IVA anche lui non ha bisogno di presentazioni storico scrittore giornalista docente dirigente scolastico fino a poco tempo fa tra cui oltre avverrà fatto il dirigente di quasi tutti i tutti i licei classici di Torino
A terminato con il liceo Majorana qui a Moncalieri soprattutto è stato almeno in particolare lo ricordiamo come Grande Assessore alla cultura della regione Piemonte con numerose e interessantissime pubblicazioni e naturalmente
In particolare sulla storia contemporanea e sulla storia sabauda e da ultimo da da dall'anno scorso anche protagonista di una serie di interessantissimi video on line
Bene in un libro
è un un libro veramente è un lavoro molto interessante la passione per la libertà è uno strumento di riflessione che tratteggia figure che il professor quelli Emilia conosciuto personalmente
Quasi tutte o quasi tutte e anche sono delle riflessioni sono riflessioni a volte anche divisive su temi importanti dell'attualità ma sono anche riflessioni più intime che ci riportano alla storia familiare personale del professore ma sempre con uno sguardo sul mondo ormai introspettive e e ripiegate
Su se stesse quelli e veramente è una lettura che ci consente di raccogliere spunti e riflettere
E rielaborare per poi andare magari ulteriormente ad approfondire comunque uno strumento sempre
Per conoscere conoscere meglio questa figura di altissimo profilo culturale che il professor Pierfranco qua gliene che ringrazio
E a cui auguro davvero una buona serata una buona presentazione come l'auguro a tutti voi quella sera
Grazie all'assessore Laura Pompeo grazie a tutti voi di essere venuti per parlare di questo libro ma credo che il modo migliore per iniziare a parlarne sia quello di sentire la vettura della un brano un pezzo dell'introduzione scritta dallo stesso professore
Tanti tantissimi alla barbarie c'è solo un passo clinica Diderot
Sì la libertà significa qualcosa significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentire Giorgio o
Introduzione
In questi anni ho girato l'Italia e non solo salvo l'ultimo anno a causa della pandemia
Per tenere conferenze partecipare a convegni ed ho mantenuto costante la mia collaborazione a quotidiani e riviste
Ora anche utilizzato i soci al per mantenere vivo un rapporto con il tanti amici che mi onorano della loro stima pur avendo magari idee distanti dalle mie spesso nelle conferenze specie in quelle on line e dedicate ad un pubblico numeroso ma invisibile ho parlato sulla base di appunti che quasi sempre sono andati dispersi
Ringrazio Francesca Mogavero giovane promettente Editrice per avermi sollecitato a raccogliere questi scritti una miscellanea che passa dal saggio all'Osservazione Breve e perfino un fugace
Sono testi contro corrente che non si piegano al conformismo imperante
Il rigore della ricerca storica appresa da Venturi Romeo Luraghi che considero i miei riferimenti ideali insieme a Chabod
Si combina in questo libro con la rivendicazione puntigliosa direi ostinata dell'articolo ventuno della Costituzione
Che resta la premessa e la condizione irrinunciabile della democrazia e della ricerca culturale
Lascio al lettore bene proprio malevolo che sia il giudizio su questo libro che è diverso dagli altri che ho scritto
Metto in conto a priori di suscitare qualche polemica scrivere non significa mirare al consenso ma ben visto in un modo per agitare le acque morte il suscitare dibattiti questo il magistero lontano sempre vicinissimo che mi deriva da Mario Pannunzio il quale sempre preservare sempre la sua indipendenza di un uomo di cultura praticando la scomodità della dissidenza quando lo ritenne necessario per tutta la sua vista
Torino ventiquattro maggio due mila ventuno Pierfranco quanti
Allora partiamo propone
Liberò
Che ripercorre in qualche modo una Autobiografia del personaggio e la ripercorre attraverso le esperienze maturate con il Centro Pannunzio di cui è stato da sempre l'animatore
E che al centro della sua riflessione della sua organizzazione culturale l'idea di libertà ma la libertà è una parola che hanno sempre usato tutti per rendere quasi sentire i talebani che hanno appena annunciato di avere riportato nel loro Paese la libertà alla presenza occidentale che in termini strettamente di di filologi c'è anche vero e tipologici chiedo scusa è anche vero Mussolini quando dichiara guerra il dieci giugno del mille novecentoquaranta dice a un certo punto testualmente nessun popolo può dirsi veramente libero se non all'accesso all'oceano
Iter ha dichiarato guerra la Polonia per recuperare il credito corridoio di Danzica perché un Paese non può essere libero sia una un'enclave al al suo interno
Tutti hanno sempre usato la parola libertà ma spesso le parole i concetti sono stati usati e scambiati da una parte all'altra senza ben capire che cosa volevano dire
Ad esempio quando io ero giovane stavo non dalla parte del mondo liberale del Pannunzio stavo dalla parte del movimento studentesco quello turbolento e irrequieto
Aveva imparato che la libertà è il valore più importante che i dialetti sono una grande espressione di cultura popolare perché la magistratura il braccio del potere
Poi quell'aria di sinistra ha visto la libertà presa da Berlusconi era Forza Italia i dialetti son diventate il mito della della lega e alla sinistra rimasta la magistratura
Vuol dire giro di vent'anni sono stati ribaltati assolutamente dei valori a dimostrazione di come molto spesso le parole sono usate senza rendersi conto di quello che significano realmente
Ora per parlare della passione per la libertà Gianfranco quali e ne ha fatto un'operazione intelligente semplice immediata
Ha tratteggiato non dei profili intellettuali
Ma dei flash direi i personaggi che sono stati a vario titolo protagonisti di battaglie o di percorsi nei quali il valore della libertà sotto stati fondanti
è un libro molto facile perché lo si può aprire a qualsiasi pagina uno voglia e cominciare di di perché sono tutti capitoletti di pochissime pagine tre quattro pagine nelle quali si parla di alcuni personaggi
Io vorrei iniziare da uno di questi personaggi perché quello che mi ha colpito di più
Giorgio Amendola
Giorgio Amendola non stava sicuramente nelle corde del liberalismo era un militante del Partito Comunista rappresentava all'interno del partito comunista quella la cosiddetta migliorista che era spostata Giana in tempi non sospetti supposizione assolutamente riformiste
è stato anche protagonista di tasso di passaggi profondamente discutibile
Ecco mi ha colpito questo ritratto perché Pierfranco coglie riferisce una simpatia per la figura di Giorgio Amendola
Ma ciò non di meno ricorda in quelle poche pagine che Giorgio Amendola è stato uno dei protagonisti mai pentito dell'attentato di via Rasella
Cioè quell'attentato in seguito al quale c'è stata la rappresaglia delle Fosse Ardeatine ed è stato uno di quelli che nel mille novecentoquarantacinque in primavera ha chiesto la condanna a morte come collaborazionista di Vittorio Valletta
Allora ecco che cosa vuol dire il pensiero liberale
Dimostrare nei confronti di una persona della simpatia per un percorso intellettuale che si è sviluppato secondo coraggiose prese di posizioni ma non per questo assolverlo avere indulgenza nei confronti di responsabilità di colpe di posizioni assolutamente non condivisibili
Questo il pensiero liberale perché l'opposto è il pensiero che dà un giudizio netto
è difficile dare giudizi netti sulle persone e sui periodi storici perché tutto sfaccettato quanto più si diventa schematici
Tanto più si diventa ideologici o viceversa quanto più sia ideologici tanto più sia schematici nel tratteggiare e nel dare dei giudizi e allora partirei proprio da Giorgio Amendola
Che immagino tu abbia incontrato e conosciuto e chiederti di parlarci del del personaggio
Ma io l'ho conosciuto a casa di Mario Soldati
Quindi una cornice piacevole come era la Tellaro di quegli anni
Era una persona sicuramente di alto livello intellettuale
Motivo per cui abbiamo avuto un dialogo
Non è stato tanto Giovanni non non è stato tanto
La figura di Giorgio quando quanto quello di suo padre Giovanni Amendola il grande liberale
Vittima della violenza fascista
Io ho apprezzato di Amendola
Ad esempio gli atteggiamenti
Contraria certa demagogia imperante negli anni settanta negli anni del terrorismo negli anni della contestazione cito un esempio la pagina di Amendola difesa dell'esame di maturità come un qualcosa che doveva essere
Ripristinato nella sua serietà dopo il fascismo dalla demagogia sessantottina
Certamente poi c'erano dei forti motivi di dissenso con con Amendola la già detto il professor Oliva io ritengo un drammatico errore per non definirlo diversamente
L'eccidio
Di via Rasella che ha provocato tra le vittime quella del generale del colonnello di Montezemolo
Capo della Resistenza romana
E Fini alle Fosse Ardeatine cioè quello fu un errore
La battuta su valletta forse era una battuta
Prima d'oggi calla piazza del quarantacinque perché Amendola era una persona intelligente credo che avesse capito che la FIAT senza l'apporto
Veniva letta non sarebbe andata da nessuna parte quindi sono stati quegli stessi che lo avevano
Cacciato a richiamarlo tra virgolette in servizio perché la FIAT senza Vittorio Valletta non sarebbe stata in condizione di andare avanti ecco
Potrei aggiungere altro ma mi fermano i qui certamente non è uno dei personaggi importanti ai fini dell'economia generale del mio libro perché io ne ne parlo in due occasioni
Ecco
Una quella dell'episodio di via Rasella che sottolineo io condanno senza nessuna
Nessun pentimento e poi quest'incontro con con Amendola a casa dei soldati e poi anche una
Telefonata che mi che mi fece quando io scrissi Di Giorgio blitz Giovanni no di di suo padre Mick
Se era solo per apprezzare il descrive l'articolo che era comparso
Sul quotidiano la Stampa
Grazie restiamo sul testo allora con Giulia anche le tre punto il pezzettino ricco e sguardo Giorgio Mele
Giorgio Amendola visto da vicino
Giorgio Amendola morì il sei di giugno del mille novecentottanta
Fu il più importante leader del Pci oltre a Togliatti eterna cinque
Quando io scrissi sulla stampa un elzeviro sul suo padre illiberale e Giovanni Amendola mi telefono apprezzando il mio articolo
Forse l'unico che uscì allora sui quotidiani io ricordo del dimenticato Giovanni Amendola
L'avevo conosciuto a Tellaro in casa di Mario Soldati poco tempo prima
Soldati che scrisse che la conoscenza di Togliatti lo preservò dal diventare comunista apprezzava invece moltissimo Amendola di cui era molto antico
La morte del padre dovuta anche alla brutale aggressione subita da parte dei fascisti
Non porto per reazione al Partito Comunista in cui rimase come una scelta di vita per dirla con un suo titolo
Coerentemente fino alla fine
Malgrado le sue posizioni lo avessero portato ad una sorta di scomunica da parte di Berlinguer che lo accusò di non conoscere la bici del marxismo
Amendolara nella Resistenza commise i suoi errori come l'attentato di via Rasella che portò alla ritorsione della strage delle Fosse Ardeatine
Dopo la guerra nel mille novecentoquarantacinque propose la pena di morte per Vittorio Valletta amministratore delegato della FIAT a causa per il suo presunto collaborazionismo con la Repubblica chissà
Bene
Si è parlato di personaggi che in quanto testimoni di un pensiero liberale
Sono stati in qualche modo al di fuori di quella che era una contrapposizione tra conformismo e anticonformismo
E in realtà non credo che fosse una contrapposizione in quegli anni tra conformismo e anticonformismo tra conformismi DiVersi
Io dico varare quando nel qualche anno fa c'erano i cinquant'anni del del sessantotto hanno pubblicato tra le varie cose delle rassegne fotografiche di quel in quel periodo
Se uno guarda lo sgombero del di Palazzo Campana
Nel inverno sessantasette sessantotto prima occupazione primi sgomberi uno vede che tutti gli studenti occupanti avevano i capelli corti sfumatura alta la giacca la cravatta
Le ragazze avevano la gonna fino al ginocchio la camicetta i capelli Chiurchiù nato in una col raccolti in una treccia oppure uscire no
Se uno guarda le foto di quegli stessi studenti nel mese di maggio successivo quando c'erano i cortei di solidarietà e appoggio al maggio francese
Si accorge che gli studenti i maschi avevano i capelli lunghi aveva dei jeans avevano l'eskimo ragazze avevano messo la minigonna oppure i pantaloni gli stivali anziché dei le le scarpe con il tacco basso i capelli sciolti i maglioni
Ecco io che faccio parte di quelli che avevano Messico erano diventate dei capelloni ero convinto di essere un anticonformista riguardo con le foto sei rimasto
Non solo
Però questa è pura invidia
Infarcite tua
Dicevo ero convinto com'eravamo convinti tutti di essere anticonformisti perché proponevamo un modello diverso a quello che c'era stato sino ad allora in realtà non erano sì era un modello diverso mare un nuovo conformismo c'erano due conformismi che si contrapponevano probabilmente la cosa più difficile in quegli anni non era dichiararsi di destra o di sinistra per dichiararsi liberare dichiararsi di cento dichiararsi quelle cose che venivano bollate come posizioni
Come dire non non non radicalizzata e quindi non non accettabili e non e non condivisibili
Detto questo nel libro si fa si parla di molti personaggi
Che invece hanno avuto delle posizioni libere da questo punto di vista perché poi liberalismo vuol dire essenzialmente libertà di pensiero libertà di pensiero vuol dire avere il coraggio di dire ciò che uno pensa anche quando è scomodo anche quando fa col costringe le persone avessero una posizioni isolata magari anche marginalizzata rispetto a certi mondi a certe carriere proviamo a parlare di qualcun altro di questi personaggi anche perché ce ne sono alcuni che poi c'abbiamo conosciuto essenzialmente per altre attività o per altre forze uno per esempio è Ottavio Missoni
Io di Ottavio Missoni suo qualcosa rispetto alle sue
Origini dal mondo Giuliano Dalmata e quindi da quella realtà della in del degli esuli di fine guerra dai territori che sono stati ammessi alla Jugoslavia comunista tu in che modo io avuto la possibilità riconosce perché personaggio
Per gli stessi motivi tuoi tu sei lo storico che ha sdoganato le foibe e leso don Giuliano dalmata
Oggi
Messo sotto accusa da
Critici d'arte che con la storia non hanno nulla a che vedere
Tu sei stato il primo a scrivere
Di argomenti che non dovevano essere oggetto di storiografia perché gli storici fino ad allora avevano ignorato e le foibe
Questo esodo drammatico di oltre sfiora i cento mila italiani del confine orientale
Ecco Missoni io ovviamente nel mio ritratto lo vedo nella sua complessità cioè è un personaggio di livello internazionale un creatore di guarda
I colori che Missoni ha inventato ecco sono un qualcosa di particolarmente
Significativo usando un marchio italiano che che è conosciuto
Nel mondo però io ne parlò anche come sindaco
Del comune di Zara in esilio e raccontò di un episodio non gradevole cioè il presidente Carlo Azeglio Ciampi
Che più di ogni altro
S'interrogano il discorso come Oliva lo sto grano a livello storiografico il Presidente Ciampi
Contrari delle onorificenze importanti a alle vittime
Del Foibe norma corsetto
La ragazza violentata e poi gettata nelle foibe
Ebbe la medaglia Thoreau su proposta di chi scrive perché di di chi scatta parlando degli e io nel libro la città
Bene il presidente Carlo Azeglio Ciampi conferire la medaglia
Toro Azzarà al Comune di Zara
Che tu letteralmente distrutto dai bombardamenti anglo americani
Come alcune città del della Germania
Fu completamente distrutto
Fece
Questo conferimento
Che però non ebbe mai
Una concretizzazione perché perché qualcuno
Dalla Croazia fece sentire in modo neanche ufficiale e ufficioso una
Una sorta di fastidio per questo riconoscimento del Presidente della Repubblica e quindi questa medaglia sta ancora bombardando non si sa da quali parti
E ovviamente Ottavio Missoni e mancato
Quest'anno il centenario della nascita dimissioni credo di essere stato forse unico a scrivere un articolo suo Ottavio Missoni ma Ottavio Missoni io lo ricordo anche come combattente Abdellah alla Medina
Luoghi era orgoglioso di essere stato Adel alla Marina
Dove caddero tantissime soldati italiani cinque mila soldati italiani caddero in quella battaglia
Eppure il Presidente della Repubblica Ciampi per primo ad andare al sacrario dietro alla mente perché i caduti della guerra perduta
Non dovevano esserlo ricordati per tanti non dovevano esserlo ricordati dove avevano messo al ostracizzato
Perché rappresentavano una pagina negativa della storia italiana certo la seconda guerra mondiale dopo una pagina negativa della seconda guerra mondiale ma i soldati che sono morti in Russia i soldati che sono morti
Ah dell'alla media i soldati che sono morte in Grecia i soldati che sono morti su tutti i fronti debbano essere onorati come degli errori perché fu una guerra sbagliata ma chi l'ha combattuta ci credeva
Nell'Italia almeno si credeva
Beh proprio perdere lo spunto per fare una riflessione su questo non è che nel nostro Paese c'è una memoria nella quale le sconfitte sono state rimosse c'è una selezione delle sconfitte
Perché parlare dei morti ed era la mente di destra parlare dei morti di un sia di sinistra
Ma è sul suo Morte la stessa guerra nel senso che la campagna di Russia e la campagna dell'Africa settentrionale fanno parte dalla guerra fascista quaranta quarantatré
Io abito qui vicino a Trofarello Paese con confinate qui comunque ieri la settimana scorsa c'è stato una polemica sul giornaletto locale perché hanno intitolato una piazza
Un palco non so come sono in qualche cosa ad una reparto di artiglieria
Che era stato per due mesi lì in zona prima di essere imbarcato per l'Africa e fare la guerra prego del vino novecento trentasei trentasette
C'era stato sollevato una polemica perché si è detto dico ma come questi sono andati in Africa a conquistare all'Etiopia una delle guerre coloniali più pure ci sono state non li onoriamo ma e quelli che sono andati in Russia
Sul rispetto alla quale nessuno ha niente da dire cosa hanno fatto hanno fatto l'accusa la stessa guerra la stessa logica di politica estera del trentasei trentasette dico questo perché secondo me bisogna cominciare a ricordare che le persone che sono cadute
Sono cadute per delle politiche sbagliate sono cadute per degli errori di chi dei tutti ci verrà per tutti sono caduti anche per il conformismo intellettuale che ha fatto sì che dietro quelle decisioni ci fosse tutta la classe dirigente
Non facciamo finta che il fascismo sia stato un regime che ha tenuto insieme il Paese col filo di ferro della repressione è stato un regime che ha avuto un grandissimo consenso di massa manipolato ingannato tutto quello che vi pare
Ma rispetto al quale si sono mossi intellettuali professori universitari giornalisti
Grandi poteri economico finanziari generali dell'esercito
Magistrati e quant'altri anzi se vogliamo in tutto questo panorama fare un'eccezione ebbe vogliamo considerare che poi a buttare giù Mussolini sono state le forze armate
Che avevano fatto collaborato col regime per vent'anni ma che avevano comunque un legame con chi rappresentava lo Stato cioè io avrei e non chi rappresentava il Governo dico questo perché se ci pensate la nostra ricostruzione della memoria e piena ancora di vizi ideologici e di una vulgata profondamente legata alle esigenze politica del minore centoquarantacinque quando sostanzialmente abbiamo fatto finta l'aver vinto la guerra vittime c'eravamo persa
C'è un modo poté scientifico per capire se un Paese ha vinto la guerra persa si guarda la cartina prima e dopo la guerra si è piantato più grande ha vinto si vedono più piccolo ha perso
Se uno guarda l'Italia del trentanove quella del dieci febbraio mille novecentoquarantasette si accorge che del trattato di pace di Parigi si accorge che tutto il confine nordorientale e profondamente ridimensionato quindi abbiamo perso la guerra Piano fatto finta di averla vinta perché se si accettava l'idea che avevamo perso la guerra bisognava io calvo andare a cercare le responsabilità di chi la guerra alla guerra ce l'ha portato
Che ha sicuramente la responsabilità politica del Duce la responsabilità istituzionale Vittorio Emanuele terzo ma c'era la responsabilità di tutto una classe dirigente
E poi c'erano i prezzi che hanno pagato i poveracci perché quelli che sono morti anelano almeno quelli che sono morti in Russia
O quelli che sono morti in Africa e che hanno gli uni e gli altri anche ucciso e fatto distruzioni ma sono poi le vittime di quella politica che nel ventennio a corrotto e contaminato un po'tutte le coscienze fino a farle fare
Fino a far fare quelle scelte ecco questo era un discorso che vent'anni fa o trent'anni fa
Era indicibile non si poteva dire perché c'è una vulgata di genere diverso che dominava uno dei personaggi che poi riconosciuto di cui parli Giampaolo Pansa avuto un grande merito e un grande limite
Il grande merito è quello di avere messo in discussione quella vulgata
Raccontando le pagine brutte con cui finisce la guerra l'algebra primavera duecentoquarantacinque
Un grande limite che è quello che raccontando ciò che capita dalla fine della guerra non racconta il contesto nel quale si è sviluppato
E questo non perché se uno considera il contesto giustifica quello che è accaduto
Ma capisce quello che è accaduto
Per curare che la storia è fatta di una concatenazione di fatti
Non si capisce ciò che è successo oggi se non si sa ciò che c'è stato ieri e guai però se si usa ciò che c'è stato ieri per giustificare ciò che c'è oggi
Perché se si utilizza ciò che c'è stato ieri per giustificare ciò che c'è oggi la storia diventa determinismo al di fuori di qualsiasi valutazione etica e tutti vengono sempre assolti
Allora Giampaolo Pansa era un personaggio di grandissima statura era un giornalista mediatico aveva la vivacità intellettuale anche comunicativa
Col gusto della provocazione grandi robinia
Come lo giudica
A scusami
Superiamo la lettura di Giampaolo Pansa perché
Tutti fatto ai già sintetizzato il capitolo su Giampaolo Pansa quindi non annoiamo il pubblico
Il ai fotografato perfettamente il discorso
Io però vorrei fare una cosa prima di accennare almeno Giampaolo Pansa
Ringraziare le tante persone che sono qui e in modo particolare i soci del Centro Pannunzio
Non l'ho fatto all'inizio ma lo debbo fare perché
Questo legame forte di amicizia con i soci del Centro Pannunzio per me è una ragione di vita è una ragione di vita è una scelta di vita di oltre cinquant'anni di impegno magari il tour di orrore ma sono cinquant'anni e quindi voglio ringraziare rivolgere il mio pensiero affettuoso in modo specifico agli amici e ai soci del Centro Pannunzio
Detto questo
Io credo che Giampaolo Pansa
Abbia avuto il coraggio di scrivere quello che gli storici non avevano scritto perché il sangue dei vinti di Giampaolo Pansa è un'opera certamente giornalistica
Pansa non aveva all'illusione di voler occupare lo spazio proprio degli storici non ce l'aveva non si riteneva uno storico si riteneva un cronista
E non ha fatto altro che raccogliere
Tante testimonianze
Di quella che noi chiamiamo la storia orale
E io non capisco perché noi accettiamo di raccogliere la storia orale fatta da o Gad Lerner o qualche altro personaggio su argomenti molto simili anche se opposti e Giampaolo Pansa non ha il diritto di raccogliere le testimonianze di chi ha avuto ha ammazzato il padre la madre
O i fratelli o via discorrendo fino a prova contraria Gad Lerner è un giornalista molto da almeno di Giampaolo Pansa non c'è neanche la possibilità di confrontare ebbene il libro che ha pubblicato recentemente di intervista del Sunia reduce del della Resistenza appare un libro storico graficamente perfetto no
E il libro di un giornalista come era il sangue dei vinti un libro di un grande giornalista come erano Giampaolo Pansa
Quindi innanzitutto io metto in evidenza la colpa la missione
Che hanno commesso in modo evidente gli storici che mai avevamo parlato smentisci se dico qualcosa di impreciso di questi argomenti
La vecchia obsoleta Storia della Resistenza di di battaglia ignorava completamente questo questi discorsi ma anche dei dei lavori più recente ignoravano completamente
Io nel libro ho dedicato un capitolo a un grande filosofo per me
Come era
Com'era il
Mio amico se mi permetti solo un secondo
Io
Amico
Dimenticato Vittorio Mathieu
Filosofo cattolico o cattolico liberale
Ebbene Vittorio Mattia ebbe il padre la madre
Presi a casa e ammazzati davanti al cimitero com'era
Usanza macabra fare contro il muro del cimitero
Questo è un esempio ma un altro esempio io parlo nel mio libro
Di Nicola Matteucci un grande studioso
Un grande studioso un politologo
Di fama davvero internazionale
Ebbene anche Nicola Matteucci ebbe il padre che non si occupava di politica ammazzato scomparso
Nella Bologna terribile
Dell'indomani del venticinque di aprile queste sono della realtà che non si possono negare i se non possa candidato sindaco e non voglio fargli una propaganda indiretta io dovrei citare le cose vergognose che ha scritto uno storico
Che io definì con la penna rossa ecco cioè contro Giampaolo Pansa
Giampaolo Pansa è stato un grande testimone coraggioso io ricordo che
Quando gli conferì insieme ad Anna ricoprì Platter il premio Pannunzio nel due mila sei se non vado errato
C'erano le camionette dalla polizia a sovrintendere a questa cerimonia che era poi consisteva in una cena al ristorante del cambio
Il boom minacciato di
Non solo di contestazione ma voglio ricordarlo e lo cito anche nel mio libro che il giorno successivo io dovevo recarmi a parlare di Piero Calamandrei in un comune del circondario torinese
Convegno a cui ero stato invitato un anno
Prima ebbene tutta l'intellighenzia che partecipava a questo convegno sul piano Calamo andrei pensa di non conoscermi perché io il giorno precedente avevo consegnato il premio a Giampaolo Pansa
Ecco contro queste forme di faziosità io continuo a combattere con assoluta
Decisione e non mollano mai
Non mollano mai possono possono intimidirmi come vogliono ma io non mollerò mai nel denunciare con fermezza certi atti di faziosità che sono intollerabile
Non ti scaldare troppo
No io mi ricordo questo premiazione di Pansa perché non sono mai riuscito a convincerlo che io facevo l'Assessore alla cultura e non sono andato non perché lo riteneva pure decisionista ma perché non ricordo perché ero da era da qualche altra parte
Ma sempre sotto nome racconti giusto non sei venuto apposta perché facevi l'assessore in una giunta di sinistra non tu Giampaolo Pansa l'ultima notizia
Parliamo di un personaggio invece molto più recente Philippe Daverio cominciando anche qui con una breve lettura
Philippe Daverio l'anti Amga
Philippe Daverio è stato un grande studioso di storia dell'arte
Più contenuto e sobrio di Scarpi non ha mai voluto essere un accademico e basta
è stato un grande April Nante divulgatore dell'arte e del patrimonio storico del paese
Che seppe difendere con coraggio senza lo snobismo del Fai o di Italia Nostra
Aveva avuto di parlare e di scrivere seducente che colpiva anche gli incolti Ear to molto rara in un uomo di cultura
Pur provenendo anche lui dal mondo sessantottino si era presto affrancato dagli stilemi ideologici e sociologici che inquinano anche l'estetica
Presentandolo a Torino all'Unione industriali io parlai di lui come dell'anti Argand
Tanto intellettuali di spicco quest'ultimo tanto limpido e immediato da te Lelio
Fu straordinariamente efficace in televisione dimostrando una comunicativa che neppure Alberto Angela possidente
Io non aggiungere altro nel libero trovate altro ma io non aggiungerei altro cioè la figura di Daverio a mio modo di vedere e e resta tant'è che gli piacque in modo
Straordinario questa definizione che io gli diedi dell'anti Argand
Ci sono persone qua che che parteciparono quest'incontro
Di già Verrio
Che lui per circa venti venticinque minuti invece di fare la conferenza dialogo con me sul sull'anti Argan compiaciuto che io l'avessi definito così cioè forse però vale la pena semmai di puntualizzare cosa io intendessi per Argan e operanti Argan la la gente della mia generazione più o meno
Est che ha fatto il liceo classico è stata costretta a studiare storia dall'arte sui testi di Argan
E uno dei motivi per cui io so io non ti storia dall'arte e che ho ho studiato ho tentato di studiare la sua Argan ma non capivo molto di Arkan perché
Era tutto un chi rigoroso intellettuali di spicco che mi era completamente
Talmente ostico che critiche che poi in effetti
Ecco
Non riuscì a darmi quel minimo di preparazione
Adeguato nel campo di storia dell'arte che poi è rimasta una un vuoto nella nella mia vita intellettuale ecco l'opposto di di di di di di Argan col suo intellettualismo con le sue frasi
Che in fondo erano prive di senso che parlavano ai suoi colleghi universitari non parlavano agli studenti a cui doveva
Riferirsi perché ha scritto un manuale per il liceo l'opposto di di di Argan né era appunto secondo me Daverio che ha un equilibrio non confrontabile rispetto ad altri
A una serietà antiscientifica indiscutibile ma anche questa capacità di te lo smettere il discorso artistico di farlo comprendere
Cioè di di avvicinare le persone all'arte
Ecco che è un discorso se vogliamo ai limiti
Si potrebbe anche vedere come una forma di democrazia cioè l'arte non è una cosa per pochi addetti per pochi
Per poche persone che che si dedicano acquerello
Donatello attuando se l'occhio si è occupato di BBB enti restauri di arte e via discorrendo
Testimonia ecco come si possono affrontare il discorso dell'arte senza cadeva nel tecnicismo ecco un dal linguaggio criptico del linguaggio che in non addetto ai lavori
Non capisce e quindi abbandonati volta pagina poi chiude il libero
Che si rimette a studiare algebra invece di studiare store dall'arte perché certa algebra e più chiara di Argan
Senti e per parlare di un altro personaggio vicino che hai conosciuto bene Guido Ceronetti
Sia promette senz'altro
Io ho avuto la possibilità di frequentarlo Marina rotta anche lei ha avuto la possibilità di frequentarlo in tante occasioni e abbiamo anche organizzato insieme a un convegno in novant'anni
Di Guido Ceronetti che io
Fece intervistare un'intervista tecnicamente non felice ma con ma nei contenuti straordinaria perché
Ceronetti era un uomo conto corrente era un uomo che
Non badava alle ideologia non badava a
Hai il re a io ragiono intarsi ecco cioè non
Aveva il coraggio di assumere delle posizioni che andavano a urtare proprio
Quell'ambiente
Radical chic in quell'ambiente
Di intellettuali
Che vogliono dire la loro opinione su tutto e su tutti e e vogliono imporrà a questo a loro opinione anzi non è un'opinione e un giudizio It's
Ti scritte sono degli Yari stop devo qualcosa del genere ecco se
Ceronetti rifiutava tutto questo
Cultura ma io lo definisco così non non mi piaceva tirchi definiva la cultura culturale però a distanza di tanti anni
Vedo che certe forme di cultura odierna sono il culturale non sto non sono culture e Ceronetti aveva il coraggio di prendere queste posizioni controcorrente
Io ricordo a finale alla Festa dell'inquietudine con Gianni siamo stati a onorare Norberto Bobbio insieme ebbene l'anno prima o l'anno dopo non ricordo
Abbiamo festeggiato Ceronetti
Ceronetti di leva con la legge Bacchelli
Solo a chi è anziano come me
Sa cosa è la legge Bacchelli cioè è una sovvenzione che viene concessa a uomini di cultura scrittori in modo particolare che abbiano della necessità
Di sopravvivenza di sopravvivenza
Ecco io non voglio commentare oltre ma se voi notate
Da tanti anni
Descritto ricche hanno bisogno della legge Bacchelli non ce ne sono più in Italia perché son tutte in qualche misura compromesse col potere ed io in gonnella Vacca RAI o Mediaset o quello che volete
E della legge Bacchelli non nessuno ha più bisogno
Potrebbe essere un salto di qualità questo sia ben chiaro perché non è che checché sia la legge Bacchelli a risolvere i problemi della libertà della cultura
Ma certo però il significativo che della legge Bacchelli nessuno più usufruisca dopo la morte
Di Ceronetti che vuol dire qualche cosa cioè vuol dire nonché se maggiore libertà di cultura vuol dire che c'è in sostanza tutta una serie di di di di sovvenzioni dei divieti di cose che non alimentano la libertà della cultura alimentano i singoli scrittori consentono ai singoli scrittori
Di avere dei premi di avere dei riconoscimenti dire di avere consulenze e di avere tutta una serie di di oltre che non sono la promessa della libertà della cultura sono la premessa del condizionamento degli intellettuali
Sei che sia tu sia io siamo stati per tanti anni era la scuola qui ci sono diversi amici che sono state loro a volta per fortuna che qualcuno che c'è ancora adesso versa all'INPS anche per noi
ICE tu hai un che fatto un capitolo intitolato don Lorenzo Milani Garosci che la scuola sfasciata allora qual è il tuo giudizio su don Lorenzo Milani
Giusto sopra mettere io ritengo credo che don Lorenzo Milani sia stato l'espressione della vivacità della cultura cattolica degli anni sessanta
Tutto tutto il fermento intellettuale che c'è stato nel mondo cattolico col Vaticano secondo Giovanni ventitreesimo personaggi come monsignor Pellegrino qui a Torino beh Tarsia Ivrea
Don Lorenzo Milani sta all'interno io so Assessore sudore Enzo Milani bisogna distinguere quello che Lorenzo Milani ha scritto il fatto e come è stato usato il suo pensiero e veterano professoressa dopo
De stiamo come come come la vedi
Io non ho un'idea positiva di don Lorenzo Milani e meno che mai della lettera a una professoressa che è stato un libello
Innalzato nel sessantotto contro la scuola di Stato contro i docenti contro il docente contro le professoresse in modo particolare ma contro i docenti
Io mi tolgo il cappello di fronte al sacerdote Lorenzo Milani
Che nella sua scuola di paese cerca di altra alfabetizzare questi contadini che diversamente non avrebbero avuto la possibilità di studiare mi tolgo il cappello sotto il profilo del suo impegno umano i ed educativo
Ecco nell'ambito ma certe critiche astiosa verso la scuola di Stato
Solo critiche sbagliate sono critiche sbagliate e soprattutto una critica
Io non la condivido
Cioè l'egualitarismo assoluto il fascismo il permissivismo diamo sei a tutti anzi notiamo otto a tutti diamo dieci otto punti no io quel discorsi non li posso condividere perché io sono per la meritocrazia
Io sono vicino se posso accostare il nome
Ha una grande scienziata a retta Levi-Montalcini io sono vicino alle idee di Rita levi Montalcini
La quale diceva che la meritocrazia e l'unico sistema per far sì che l'università e la scuola rinasca hanno in Italia ecco don Lorenzo Milani anche magari strumentalizzato son d'accordo con te
Lorenzo Milani è stato anche strumentalizzato è stato anche una rilettura di Milano in chiave ideologizzata che va oltre va oltre
Quello che don Mila ni aveva scritto
Però sono pensieri che mi sono estranei e Garosci che era mio professore e di Storia del Risorgimento in quegli anni cioè in cui è uscito il libretto
Mi disse
Mi disse fai attenzione a quel libro perché quelli però lo sublime me lo disse nel sessantasette sessantotto verso non ricordo esattamente nel sessantasette mi disse quel libro contiene proprio un attacco frontale
Alla scuola così come deve essere
Ecco perché lei però io racconto di questo
Caro Garosci che era uno che era andato in esilio aveva combattuto in Hispania che si era fatto paracadutare su Roma durante la Resistenza
Quindi non era un reazionario Aldo era un uomo di progresso era un socialista ebbene Aldo mi diceva
Io ero suo allievo mi dice a quel libretto è una cosa che che non è accettabile e noi non possiamo accettarla e io
Sono rimasto convinto di quei giudizi
Sì mi mi stava venendo in mente questo discorso egualitarismo io facevo lo studente a Licio Gioberti
Tra mio padre era nato nel mille novecentodieci aveva terza elementare e di mestiere faceva il cameriere al bar tratti non il proprietario del bar Pavelka Maria
Era quella generazione che come investimento faceva laureare l'unico fischio che che aveva e la aveva un insegnante di lettere che si chiamava Clelia Casavecchia molto anziana italiano e latino che un giorno l'ho preso la parte dice Oliva perché ci dava del lei ce lo dirà lei è un cretino
Perché con il sei politico lei sarà sempre figlio di un cameriere
Mentre con la meritocrazia può immaginare di fare un po'di strada che la meritocrazia quella che permette la mobilità sociale
Perché se tutti abbiamo il sei politico chi figlio del notaio dell'avvocato sarà sempre figlio del notaio e l'altro non ha gli strumenti per per andare avanti
E questo sicuramente la degenerazione dell'interpretazione di don Milani che c'è stata credo anche per un certo lassismo da parte della classe del del mondo dei docenti diciamo la verità
I docenti di fronte al sessantotto parlo di docenti universitari e poi a scendere in quelli digitali
Hanno abbastanza mollato mollato la barca mollati remi lasciato fare perché molto più facile dire di sì che dire di no lo vediamo bene l'educazione dei figli per complicato dire no a un figlio facce diressi fargli fare cosa vuole
Chi credo che allora ci sia stato una una degenerazione legata a tanti elementi di quel genere una persona qui torinese che ha avuto il coraggio invece di parlare che ha pagato con la vita e Carlo Casalegno
Perché Carlo Casalegno non è vero che è stato ucciso dalle Brigate rosse perché era il vicedirettore della Stampa altrimenti ammazzato D'Arrigo levi chiare il direttore è stato ucciso per quello che scriveva perché il primo tra i giornalisti italiani che ha capito che il terrorismo rosso nasceva da sinistra e non erano dei fascisti travestiti e dei provocatori
Il fatto che il terrorismo nascesse nell'ambito di quelle formazioni extra parlamentari che non praticavano il terrorismo ma lo predicavano ha fatto sì che poi qualcuno
Abbia fatto quello che tutti scandivano nel corteo l'ho fatto un dibattito tre o quattro anni fa con Alberto Franceschini uno di fondatore delle Brigate Rosse
Parte la tristezza del personaggio che ha la consapevolezza di aver rovinato la vita degli altri e la sua ma mi dice come dice con una cosa che prima bisogna dire aveva ragione dice noi siamo semplicemente quelli che hanno fatto quello che nei cortei gridavate tutte perché siano i cortesi scandisce fascista basco nero il tuo posto il cimitero
Sede di un punto nero spara visto è un carabiniere un fascista
E poi non bisogna stupirsi se qualcuno lo fa sul serio e questo studiare Casalegno il coraggio con cui ha denunciato credo sia anche un modo per ricordare come non ci possiamo mai permettere di lasciare le parole in libertà
Le parole non si possono pronunciare senza pensare a quello che sottintende era quello che significano perché pone le smagliature della coscienza collettiva che passano le derive in tutte le stagioni e queste ricordo una stagione nuove per vari motivi le parole in libertà stanno correndo diciamo qualcosa di Casalegno e poi lasciamo la parola
Professor quegli enti
Tra Casalegno che denunciano i terroristi Piero stagno non ci possono essere legali
Leader del movimento studentesco nel mille novecentosessantotto guida una pesante stagione di contestazioni
L'anno successivo è tra i fondatori di Lotta continua accanto a lui in quegli anni vi sono personalità come Adriano Sofri Guido viale Marco Boato e Giorgio Pietrostefani
Così si legge nella biografia pubblicata non l'invito della città di Torino all'inaugurazione di un piazzale torinese Anna auguro Rostagno mille novecento quarantadue mille novecentottantotto
Senza voler nulla togliere al allo stadio successivo a Lotta continua e alla sua attività socioculturale in Sicilia sul suo omicidio da parte della mafia c'è chi ha sollevato dei tutti
Ci sembra che evidenziare come un merito la pesante stagione di contestazioni sia quanto meno fuori posto perché la parola pesante è un è un finissimo ipocrita per non scrivere violenta
Siamo negli anni che partono dal sessantotto passano attraverso l'autunno caldo e gli espropri proletari per giungere alla P trentotto per le strade e al terrorismo armato
Ancora più singolare vantare i rapporti amicali di personalità come Adriano Sofri condannato in via definitiva come mandante dell'omicidio Calabresi
Che non ha scontato se non parzialmente
La pena in carcere
Se poi pensiamo Giorgio Pietrostefani dobbiamo ricordare a chi ha steso quel profilo biografico che quelle signore venne condannato a ventidue anni con Sofri
I Pietrostefani che scontò anche luglio una parte minima di pena si rifugiò in Francia coperto dalla dottrina Mitterrand come Cesare Battisti ed altri terroristi
A Torino si commise l'errore certamente voluto e imperdonabile di commemorare insieme Carlo Casalegno e Mauro sono stati il Comune di Torino giunse a inaugurare la piazza Rostagno il giorno dopo di quello in cui quarant'anni fa morì Casalegno
Tra casa legno che denunciò l'estremismo rosso e pagò con la vita il suo coraggio il Rostagno estremista di Lotta continua non ci possono essere rapporti dissolta e nessuno ha protestato per questo ordinamento così singolare e storicamente Lass temo
Volevo aggiungere un lungo altro volevo aggiungere una cosa io che ti riguarda perché io mi ricordo che come diceva Nanni Fabaceae riprese dal D'Azeglio
Si è venuta a chiedermi di mandare una delegazione di studenti alla commemorazione della morte di Casalegno
Che era uno stato studente del d'Azeglio e che è stato assassinato organizzato io sentenza Thugut certe che è stato assassinato due portoni più due isolati più in là insomma
Avevo chiesto degli studenti i quali sono andati rimarrà colpito il fatto che siccome la ragazzi seri sono andati su internet a cercare di sapere Chiara Carlo Casalegno perché non avevano mai sentito parlare ma sapeva benissimo Chiara Mara Cagol Renato Curcio
E allora ho pensato che quando la memoria di una comunità ricorda
I criminali e dimentica le vittime c'è un corto circuito nella memoria che non funziona forse dovremmo come dire ricordarci anche se siamo tanti qui che vediamo da liceo classico
Che bisognerebbe avere un pochino più in onore alla storia contemporanea che non la storia antica e se non si riesce a studiare tutto privilegiare il recente perché la consapevolezza del presente nasce dalla conoscenza del passato prossimo non del passato remoto
Raggiungere qualcosa su Casalegno assolutamente
Allora adesso di essere stato esplicito no nel parlare di Casalegno neanche di quell'altro che è stato accoppiato arbitrariamente danno doveva raggiungere altro
Allora una provocazione perché in questa rassegna di personaggi luminosi liberali a un certo punto su un capitoletto intitola dedicato a Beppe Grillo e al Risorgimento
Ma non è certo dedicato a Beppe Grillo e un computazione col Corriere della Sera pubblicato in luglio un'anticipazione del capitolo
Del
E che ho scritto in polemica con più il Rillo In difesa del Risorgimento cioè che Rillo se n'è uscito con una proposta
Che doveva portare all'indignazione almeno almeno degli storici del Risorgimento non dico dei cultori o o di chi ama il Risorgimento almeno gli professore di Storia del Risorgimento governo ribellarsi
Bene Grillo propose
Tempi recenti
L'istituzione dell'ennesima giornata di queste giornate ne abbiamo le tasche piene
Giornata di questo o di quel salto di questo altro ricetta son cose che non hanno più nessun significato perché è un'inflazione di giornate
La nostro anno vorrebbe essere di di di seicento giorni per per per ricoprire tutte le idee la giornata del gatto del canone della corte no non è possibile
Ebbene Grillo voleva la giornata
Della vittima del risorgimento delle vittime del Risorgimento
Cioè vedendo chiaramente nel Risorgimento un misfatto riprendendo le borgate Gobetti annega l'anziane in modo dozzinale alla Grillo perché almeno Gobetti e Gramsci hanno scritto delle cose con cui ci si deve confrontare hanno una dignità intellettuale indiscutibile ma Birillo fa la vulgata ecco di questa critica frontale nei confronti del Risorgimento e io nel mio libro gli rispondo dicendo citando
Per intero che tu hai citato nel tour prima articolo sulla Stampa
Ebbene Pintor scrisse al fratello il giorno prima di essere ammazzato
Del risorgimento il disse che il Risorgimento era l'unica pagina della storia italiana
Che aveva fatto di un popolo di Levantini e di africani un popolo degno di entrare in Europa
Ecco la frase che meriterebbe di essere commentata ma certo in del Risorgimento
Cassato all'unica grande pagina
Della storia italiana Benedetto Croce non parlava di Risorgimento parlava di Sorgi mento cioè per intendere la proprio questo riscatto nazionale dopo secoli di servitù e via discorrendo
Certo
Un Risorgimento fatto in dieci anni da un genio come Kagura morto all'indomani dell'approvazione del regno dell'unità e un Risorgimento
Che non poteva ricucire perfetto in dieci anni dopo cioè con i di divisione non si poteva fare l'Italia se poi un bene anche il grande artefice
Dell'unità d'Italia a Kabul proprio a pochi mesi di distanza nel mille ottocentosessantuno e la classe dirigente post cavouriana non è all'altezza di Cavour certo non non non ecco la realizzazione di uno Stato unitario un'opera di secoli pensiamo alla storia francese alla scoliosi spagnola
Ecco c'è un è un iter
Secolare noi abbiamo abbiamo realizzato dallo Stato italiano in dieci anni in dieci anni del decennio cavouriano di preparazione
Quindi
Ma
Riconoscere i limiti del Risorgimento è una cosa è una cosa che l'onestà intellettuale ci impone parlare di vittime del Risorgimento come ha scritto che Rillo
Non ecco se io dovessi riscrivere il capitolo aggiungerei una frase di Guzzo no a parte che in quel momento in cui ho scritto non mi è venuto in mente
Ebbene in un libretto
Prima ha detto italiani che un libretto andavano al mare oggetti toscani ma uno ad Arosio degli italiani
E Del Curto Malaparte scrive che la colpa dei piemontesi fu quella di non aver abbastanza saputo
Unificare l'Italia guardando al Novello di efficienza del Piemonte è un non salva azione che meriterebbero un approfondimento perché i piemontesi sono stati poco piemontesi
Ecco esattamente l'opposto di chi diceva che il difetto del Risorgimento e aver Piemonte il salto l'italiano non sono riusciti a a Piemonte Zarro all'Italia altrimenti sarebbe stata migliore
Penso che metà del pubblico non si è d'accordo nel senso che vuole è una cosa su cui si potrà parlare volentieri un'altra volta magari un una riflessione sul Risorgimento come prossimo libro potresti pensarci possiamo chiudere parlando di due persone che gli amici dal Pannunzio hanno credo conosciuto frequentato è stimato uno l'ho conosciuto anch'io Giovanni Ramella per tanti anni preside del liceo D'Azeglio una persona squisita
Un intellettuale raffinato una persona gentile
L'altro Luigi Resegotti io non l'ho conosciuto direttamente ma ne ho sentito parlare tantissimo perché mia moglie era una giovane ma tono dal tempo
E la sempre nel sempre operato con molta stima anche se lavorava con la concorrenza perché lavorava con Pileri che hanno ematologia universitaria mentre Resegotti era l'ematologia ospedaliera delle Molinette
Detto questo lasciamo ancora Giulia la lettura
Delle pagine che
Scusami
Ramella centosedici Resegotti cento e piccolo dopo centoventuno anzi tutte e due
Tutte e due grazie
Giovanni Ramella unico e irripetibile
Quando si svolsero i funerali del professor Giovanni Ramella alla chiesa torinese della Crocetta Crimi Tissi ma di persone
Al termine del rito l'ho ricordato con la sobrietà dovuta alla circostanza
Ma molto altro va detto su di lui
Sono stato amico di Giovanni Ramella per oltre cinquant'anni
Ed è anche intensamente collaborato con lui al Centro Pannunzio dove lo volle il mio vice presidente vicario a partire dal due mila e tre è stato un professore di raro fascino intellettuale
Un preside capace di governare una scuola difficile come il liceo D'Azeglio
Un raffinato studioso di letteratura italiana latina francese e tedesca
Aperto ai più vasti interessi culturali
A alla sua attivo saggi importanti tra cui uno dedicato a Riccardo Bacchelli che il Centro Pannunzio pubblicò in collaborazione con il Ministero dei beni culturali
Al lucido e penetrante articolo di letizia tortello sua ex allieva sulle pagine della stampa si sono aggiunte le più disparate testimonianze
Sulla mia pagina Facebook sono centinaia le attestazioni di stima e di affetto nei suoi confronti
Che ex allievi soci del Centro Pannunzio semplici sconosciuti hanno voluto manifestare nei modi più diversi
Luigi Resegotti l'entomologo che amava la storia e la cicoria
E il mancato a novant'anni lento l'ematologo di fama scusate ira ematologo Luigi reso go Resegotti l'ematologo che amava la storia e la Pucci
E non calato a novant'anni l'ematologo di fama internazionale professor Luigi e Resegotti già primario ospedaliero alle Molinette
E stato uno scienziato e un uomo di rara umanità
Che sapeva condividere la sofferenza con il malato
Non proposi a Ciampi per la commenda al merito della Repubblica che gliel'ha conferito con motu proprio ma Resegotti da vecchio piemontese
Era legato ai Savoia ed era anche commentatore Mauriziano
Era un uomo che amava sobriamente anche la gioia di vivere
Era un gastronomo raffinato che sapeva mettersi ai fornelli
Le serate passate a casa sua restano indimenticabili sempre con ospiti di primo piano
Leggo ampolle serate con monsignor per adotto la contessa il medico Provana di Collegno la farmacista Anna Ricotti Platter il conte Balbiano da ramengo e l'avvocato cagna tanto per citare qualche nome
D'estate si andava la domenica in Val Sesia a Careca nella vecchia casa di famiglia uno nuovo di rara suggestione
Il professore quando dirigeva il reparto di ematologia non si staccava mai tra i suoi malati anche d'estate
Rinunciando alle ferie che si riducevano a pochi giorni trascorsi in famiglia carica
Come faceva il presidente della Regione Piemonte Viglione che andava a Ferragosto tre giorni in un albergo di Santo Stefano al Mare
Anche lui andava via alla vigilia della festa dell'Assunta ed era già di ritorno per San Rocco
Una generazione di medici che è scomparsa con Gigi
Io faccio un regolamento racconto un aneddoto su lamella Politi lascio la parola sui gelese ghiotti
Metà degli anni novanta un facevo il preside poco fatto impresso in varie scuole diverse al liceo Balder sanno di Carmagnola
E c'è un grande armadio pieno di carta di cartacce non l'ho fatto pulizia ma come come se non uno storico non butti mai via niente se non hai letto che cosa tua tra queste carte ho trovato un foglio protocollo scritto a mano del mio Novecento cinquantadue cinquantatré
In cui il neolaureato Giovanni alla mela faceva domanda di supplenza di italiane latino al liceo
Allora l'ho preso metti in una busta
E stupidamente non ho allegato due righe di di di di di di di commento l'abbia ne abbiamo spediti alla al d'Azeglio Ramella che era un uomo molto scrupoloso ma anche un po'distratto
Dopo tre giorni mi telefona così imbarazzanti si va e dice non ha mai The depressivi io la ringrazio ma come faccio prendere la supplenza io sto facendo il presidente del seggio Recoba cara non era tra la supplenza era per un amarcord
Ti lascio la parola Pier Franco per concludere raccontando
Dei tanti amici che ha riconosciuto perché hai proposto in questo bel libro che consiglio a tutti
Io credo
Che Luigi errore Resegotti
Lei
Anche la gratitudine
Per avere curato mio padre
Io nel libro citato
Una bella frase
Che lui ha scritto in un suo libro
Parlando di un vecchio ambasciatore
Che lui aveva in cura
Potrei parlare di tanti aspetti Vietti perché poi da questo aspetto terribile dalla malattia di mio padre
E l'astante un'amicizia
Un'amicizia
Consacrata da cene da incontri
Piacevo lì
Ma nel libro io descrivo questa personalità dire Resegotti
Così serio e così compassato col suo camice bianco
E poi così gioviale così piacevole quando
Con gli amici
Anna
Hanno privato perché veniva spesso queste questi incontri
In cui si parlava un po'di tutto ecco io ricordo anche la contessa Provana di Collegno una grande amica io ero amico di suo padre collar dall'Annunziata
Questo era un po'il nostro mondo
Perché il legame a casa sua balia
E allora nostro sangue nella nostra cultura dal nostro modo di sentire le cose
Poi ovviamente
Da storico io posso dare dei giudizi distaccati posso dare dei giudizi critici però certamente io sono mi gli attori sono vissuto e sono stato educato in quel mondo
Con tre con mio nonno volontario nella Grande Guerra due altro Rizzi morte i volontari volontaria ammortizzarla il quindici nella Grande Guerra
Io c'è un capitolo in cui parlò proprio della mia vita della mia educazione familiare e io sono nato e cresciuto con
Quei va al valori la patria per me è un valore intangibile ci hanno detto per decine di anni che era una cosa superata una cosa soletta una cosa rifiutare l'olio ho sempre creduto profondamente
In ballo ricche venivano considerati appunto arcaici Tevere vivano
Teme rischi ecco io strada Umberto Eco che deride il Cuore di De Amicis io sto dalla parte di De Amicis ecco sì sarò obsoleto sarò arcaico ma certi valori che De Amicis ha ha voluto profondere nella nuova Italia nell'Italia bambina di cui parla Asor Rosa
Ecco in quell'Italia bambina
Il Cuore di De Amicis ha creato dei valori dei valori importanti che oggi non ovviamente non ci sono più perché li hanno li hanno calpestati del del rigidi li hanno ritenuti il vecchiume il ciarpame RAI ieri Tobey solai per dirla con Gozzano no io penso al panel reietto beh dei solai
Mi sono un po'ritrovato nel corso della mia vita e negli anni ormai
Per la vecchiaia perché bisogna avere il coraggio di usare questa espressione io ritorno indietro il valore della mia zona Venezia ritengo importanti mi ritengo irrinunciabile
Ma voglio qui ricordare
Almeno due altre figure che sono oggetto nel del mio libro
Paolo macché Carano di Bricherasio
Uno dei fondatori del Centro Pannunzio
Una persona di grandissima cultura intelligenza che pochi hanno conosciuto perché ha fatto una vita all'insegna della riservatezza più assoluta io nel libro ne parlo profondità mentre
E certo
Questa illustre famiglia il Carcano hanno dei beni tra Raggio
Hanno avuto il generale che alla schietta affermato i francesi
Ha avuto il vero fondatore della FIAT che non era il il senatore Agnelli e il calcheranno di Bricherasio che poi venne in qualche modo accantonato
Ecco questa famiglia così importante per la storia piemontese per la storia italiana deve essere stato amico di Paolo per me è stato molto importante
Poi ci siamo persi poi ci siamo inevitabilmente ritrovati e poi e poi la sorella mi ha comunicato che era mancato per me è stato un dolore grandissimo avevamo la stessa età
E quindi mi ha traumatizzato quella notizia
E poi voglio chiudere con uno dei più grandi avvocati italiani l'avvocato boh ai ma uno dei più importanti avvocati italiani non non forse sconosciuto moltissimo nell'ambito dell'avvocatura ma sconosciuto ai più io credo che Marco vai quanto ecco sì lo conoscessero lo apprezzassero
Gli avvocati ecco l'ambiente ecco in cui Louis fu davvero un principe del foro in assoluto ma io l'ho conosciuto quando
Abbiamo fondato insieme il centro studi Filippo pulsioni insieme a un altro grande avvocato l'avvocato Vittorio Chiusano
Anche il nome di Filippo
Pur socio ha rappresentato un grande punto di riferimento
Adesso non voglio cantare nulla ma fu proprio un mio articolo sulla Stampa nell'ottantotto a riscoprire
Pur sei da quell'articolo nell'acqua è una mia conferenza in un Rotari e dalla Conferenza verrò Favini nacque l'idea del Centro Studi Filippo
Urso per far rivivere a questa grande figura di liberale e di uomo che amava la libertà ecco perché aveva dovuto sacrificare la cattedra al Politecnico percorrenza nei confronti del sua opposizione al regime
Ecco ci sono tantissime figure in questo
Libro che ho scritto
Che sintetiche in sintesi sono testimonianze della passione per la libertà ma su questo io vorrei chiudere
Con una riflessione non attuale perché io credo che gli storici debbono guardare al passato Mondeo guardare al futuro e neppure al presente perché
Lo storico deve soprattutto riflettere sul passato ma una riflessione almeno
La voglio fare cioè quando io parlo di passione per la libertà io parlo di passione per la libertà responsabile cioè non la licenza o no
La libertà di chi non guarda oltre all'ombelico di chi intende fare quello che ritiene
Di chi diventa di fatto un sovversivo
Perché nella drammatica situazione in cui ci troviamo noi dobbiamo recuperare la disciplina la disciplina
La capacità di estrarre responsabili la libertà laddove il responsabile è un qualcosa di inaccettabile questo
E la mia personale idea e quindi per me la passione per la libertà
è un qualcosa di totalmente lontano anzi di opposto atti rivendica del false libertà
Che non esistono e che attenta hanno alla salute e alla vita delle persone
Allora Grass alter Franco Pagliarini Grazia Laura che ci ha ospitato introdotto grazie a Giulia per la lettura e grazie a tutti voi arrivato invitano cultura
Così come
Prima non non ho salutato gli amici non ho salutato le autorità hanno l'avrei dovuto farlo anch'io
L'ha già fatto l'assessore Pompeo ma credo che si debba chiudere con un grande applauso all'aura Pompeo grande protagonista della vita culturale intellettuale
Anche assessore a Moncalieri ma ma non è lui il punto il punto è che Laura Pompeo e donna di cultura un'archeologa di fama allieva di Giorgio Pullini
Un uomo che non si è piegato al Sessantotto e di quei professori prescriveva facoltà che si oppose alla deriva sessantottina ecco Laura Pompeo rappresenta davvero
Un esempio straordinario
Di donna
E di don dedicata alla cultura e alla libertà della cultura e io la voglio
Ringraziare in modo particolare per questa ospitalità che ha offerto al mio libero nel nome della libertà della cultura
Grazie a tutti il libro credo sia il momento di tali all'ingresso è ovviamente Pier Franco quali ENI riveste
Alla prossima