L'Italia e la dissoluzione della ex Jugoslavia. Trent'anni dopo

Buonasera
Buona sera a tutte e a tutti e benvenuti al maxi
Sommaria e superficiale
è la conoscenza
Che non l'opinione pubblica ma la stessa classe politica italiana a del popolo jugoslavo e della sua storia
Fonte di errori di giudizio e di incomprensione che hanno sai dannosa mente influito nei rapporti tra le due nazioni sono parole di Ferruccio Parri ex comandante partigiano e presidente del Consiglio di un governo dall'impronta resistenziale le ha scritte nel cinquantacinque
Per introdurre un numero monografico della rivista il ponte diretta da Piero Calamandrei
Prestigioso laboratorio del pensiero laico liberale e progressista dedicato alla Federazione balcanica sorta dalla guerra di liberazione che Tito aveva guidato alla vittoria a differenza dell'Italia senza un decisivo contributo degli alleati
Alla metà degli anni Cinquanta l'Europa si trovava nel pieno della guerra fredda ma si era già consumata la rottura tra Belgrado e Mosca
Che sconquasso il movimento comunista internazionale e che dischiusa la Jugoslavia una posizione di frontiera tra i blocchi contrapposti e un ruolo di leadership nel fronte dei Paesi neutrali cosiddetti non allineati
Non dico siano parole ancora attuali quelle di pareri ma il mondo
A il Mondo ha cambiato completamente rotta e faccia eppure trent'anni dopo la dissoluzione della Jugoslavia ci si può chiedere se tra le due sponde dell'Adriatico sia maturata una piena comprensione dei processi storici
Determinate sì per effetto delle dinamiche della globalizzazione dell'eredità di sanguinose guerre civili e della predicazione populista e nazionalista
Il faticoso e contraddittorio cammino
Dell'integrazione europea lo vediamo tutti i giorni si accompagna a una disgregazione etnica est attuale di cui l'area balcanica è tradizionalmente la mappa più eclatante
Non tocca a me ricostruire in questo breve saluto le cause geo politica e gli interessi economici
Le ipocrisie
Culturali che in modo inarrestabile portarono al disfacimento dell'identità federale
Alla repentina Program proclamazione dell'indipendenza slovena e croata
Ricordiamolo con la benedizione subito accordata dalla Germania dal Vaticano e all'esplosione di conflitti più o meno sanguinosi più o meno lunghi la cui natura essenzialmente politica è stata messa spesso in ombra
Dalle devastanti persecuzioni tecnica
Come annotato Paolo Rumiz
Piegare una guerra con l'odio tribale è come spiegare un incendio doloso col grado di infiammabilità
Delle ignota a costruire e non col fiammifero gettato da qualcuno
La mia generazione ha vissuto le ore drammatiche della Never Ending crisi balcanica i tentennamenti dell'America
Le convenienze tattiche della comunità europea
L'immobilismo delle Nazioni Unite
Le orchestrazioni russe islamiche i racconti drammatici di Vukovar mostra Dubrovnik Sarajevo stube amica
Per evocare solo i nomi più emblematici dell'orrore bellico e dell'impotenza internazionale spesso l'impotenza
Cinica l'inerzia della comunità internazionale dal novantadue al novantanove
La catena degli embarghi delle stragi nascoste l'esodo dei profughi le fosse comuni alle carovane di aiuti il predominio di clan
Affaristico criminali l'escalation di conflitti alimentati non solo dal kalashnikov ma anche dalle false notizie sedi interminabili check-in Angelo
I villaggi incendiati e le missioni umanitarie che spesso hanno lavato la coscienza sei teatri di guerra in un decennio Slovenia novantuno
Coro Azzi ancora novantuno posti nessun ecco per Trigoria novantadue Bosnia e Croazia novantatré costoro
Ottantanove novantanove erano gli anni dei nostri governi
Caro Giuliano non li dimentico anche personalmente come momenti drammatici di scelte drammatiche
Ricordo la difficoltà della nostra Scelta drammatica terribile decisione di far partire i bombardieri dopo se Breno Ica il ventiquattro marzo del novantanove
Ascolteremo oggi io vi ringrazio moltissimo dal ricco parterre di statisti diplomatici e analisti raccolti qui
Dal maxi e dall'autorevole Istituto affari internazionali che ringrazio moltissimo a cominciare dal suo presidente Ferdinando Nelli feroci
Saluto tutti voi salute innanzitutto Giuliano Amato vicepresidente della Corte Costituzionale e allora Presidente del Consiglio
Roberto Antonione segretario generale
Nell'iniziativa centroeuropea Luisa Chiodi direttrice scientifica dell'Osservatorio balcanica questo Trans Europa dell'istituto italiano
Affari internazionali Marta Dassù direttrice di Aspenia signora Dubai esordio piena fare Stella spegne innanzitutto ring ringrazio mio tra club Kitchen
Presidente della Commissione per le relazioni internazionali e le migrazioni e membro del Parlamento della Repubblica del Montenegro già ambasciatore della Repubblica Socialista federale di Jugoslavia in Italia che sarà con noi in collegamento
Dicevo ascolteremo quante come l'ormai il lungo dopoguerra abbia le mito certe ferite e quali nuove soglie critiche si presenti no oggi nei Balcani per il processo di integrazione europea e per la comunità globale ma non è superfluo
Rammentare a tutti noi che la federazione e Jugoslavia illustrava coagulato sei repubbliche
Due province autonome una decina tracce P. nazionali e minoranze tre lingue due alfabeti confinava con sette Stati di cui due membri della NATO e tre del patto riversare rappresentò un tentativo
Originale di transizione al socialismo nel segno di un esperimento sociale
Che ebbe caratteri eretici rispetto al vincolo delle democrazie popolari imposte nel centro e nell'Est Europa
Un tentativo da non idealizzare l'autogestione
Non mise la Jugoslavia riparo dal fallimento economico che Mino alla radice la parabola del dell'Unione Sovietica e Tito tenne saldamente per trentacinque anni il timone della sua federazione senza consentire mai un'opposizione politica vorrei dire anche culturale
Gli così l'Ali è stato detto osservato godevano di tutte le libertà a parte però quella di opinione certamente il ruolo di Stato cuscinetto tra i due sistemi offrì al vecchio maresciallo una rendita se non una benevolenza occidentale rispetto a regime interno danni il MAC i punta le sue antenne
Sui fermenti artistici civili culturali su bocciati e sulle cicatrici storiche rimaste ancora aperti tenta dentro l'orizzonte Mediterraneo e mediorientale
Questa nostra vocazione in dieci anni ci ha condotto a a esplorare a perlustrare le comunità artistiche
Del Libano della Turchia
Dell'Iran dell'Africa settentrionale e ha portato qui le voci della loro arte della loro visione della loro immaginazione è una linea di ricerca che abbiamo definito di Diplomat sia dell'arte e della cultura nessuna pretesa ovviamente di sostituirci alla trama delle relazione tra gli Stati e governi nessuna velleità di sorpassare i dossi è aperti sulla scena internazionale ma però una convinzione e la convinzione che l'arte non sia un universo tante gli artisti non siano dei marziani un museo non sia un luogo di creatività e di bellezza appartato dal contesto storico la mostra che ha dato anche inizio a questa collaborazione
Con con l'istituto di fare internazionali
Si chiama più grande di me voci eroici che dall'ex Jugoslavia scura Tada sbilenca Budano dice
E si dipana in otto sezioni voglio dirvi qualcosa su questa mostra anche perché voglio far venire voglia di venire di vederla con noi insieme a noi
Sono quattro sezioni libertà uguaglianza fratellanza speranza che raccontano le gesta eroiche e anche drammatica
Per i quali per le quali in passato si era disposti a lottare fino a perdere la vita ed è una ricostruzione di una storia complicata e e difficile altre quattro sezioni rischio individual perita metamorfosi indagano invece oggi i Balcani di oggi il mondo attuale nel quale l'individuo si sente sempre meno in armonia con se stesso con gli altri e
Anche a diciamo i indagano indagano i temi della del del degli intrecci profondi dei nazionalismi alle conseguenze di anche un capitalismo finanziario che è stato rapace che adesso insomma che che ha destrutturato tanto la comunità come è nostra consuetudine passione all'esposizione dei lavori dei cinquantaquattro artisti si accompagna uno scavo un confronto tra molti di loro studiosi protagonisti e testimoni della scena balcanica e questi due giorni di conferenza
Che abbiamo organizzato insieme lo IAI
Suggellando incontri già svolto in calendario con figure importanti sarà qui con noi Marina Abramovic tra qualche giorno sulla voi tizia hakka Lorenzo Pignatti insomma proviamo a costruire attorno alla mostra una serie di appunti appuntamenti di approfondimenti di approfondimento
Gli artisti d'altra parte l'abbiamo visto in tutti questi anni agli artisti di Istanbul di Beirut africani iraniani rappresentano spesso la prima linea dell'opposizione regime all'involuzione delle istituzioni democratiche
E a ben vedere la mostra che spero vogliate vedere evocano Europa sociale un'Europa
Sostenibile in cui l'identità e le culture diverse possano coesistere arricchirsi arricchito null'altra l'esito della crisi balcanica segnerà il futuro dell'Europa
Gli artisti non possono certo sostituirsi alle cancellerie ma se le loro il intuizioni la loro denuncia la loro creatività
Contribuissero a farci vincere questa scommessa li dovremmo ringraziare Benvenuti al Maxxi
Ora si era Giovanna grazie
Come ci ricordarvi trent'anni fa quasi per l'esattezza il venticinque giugno mille novecentonovantuno con la dichiarazione d'indipendenza di Slovenia e Croazia ebbe inizio un periodo drammatico della storia europea
Un periodo che avrebbe coinciso con la dissoluzione di quella che era all'epoca la Repubblica federale di Jugoslavia
Vedo che è stato contrassegnato da scontri interetnico
Da guerre civili da violenze spesso disumane in nome di un malinteso Sam nazionalismo
In una regione che non solo ai nostri confini Mackie pienamente parte dell'Europa
Un periodo che ha segnato la coscienza di tutti noi in Europa anche se oggi la memoria magari di quell'epoca si va un po'toccando indebolendo un periodo tra cui il MAC sì con l'intuizione devo dire geniale ha dedicato una mostra bellissima che ho avuto l'occasione di vederla posso confermarle quello che mi diceva la Presidente è una mossa che vale assolutamente una visita
In occasione di questa mostra il Maxxi lui AJ su proposta del maxi hanno deciso di organizzare due eventi per accompagnare questa mossa con la riflessione che si articola su due temi affini vicini ma diversi oggi parleremo di quegli anni della guerra civile nella ex-Jugoslavia e di come fu vissuta in Europa che in Italia il sei luglio per chi fosse interessato parleremo invece del futuro
Parleremo delle prospettive
Future dei paesi di quella regione del loro rapporto con l'Europa
L'ha ricordato Giovanna però forse due parole la Jugoslavia multietnica multiprofessionale che fu creata dal maresciallo Tito e dalla lega dei comunisti jugoslavi nasce dalla vittoria da della guerra d'indipendenza contro l'occupazione tedesca
E si afferma molto rapidamente come un paese capace di collezionare importanti risultati
Sia sul fronte della politica che sul fronte dell'economia che sul fronte del sociale
Ieri ne in quegli anni è considerato un esempio di successo di socialismo efficace diverso dal socialismo sovietico
In grado in qualche modo di conciliare mercato e proprietà collettiva dei mezzi di produzione in grado di conciliare dinamismo dell'economia e attenzione alla dimensione sociale sul piano interno si caratterizza per un assetto federale che era l'unico che consentiva di tenere unite
Repubblica e così diverse per la loro storia e così tante nazionalità ed etnie
Sul piano internazionale soprattutto a partire dalla rottura clamoroso nel quarantotto con l'Unione Sovietica
Repubblica federale di codardia diventa uno dei maggiori esponenti del gruppo dei neutrali e non allineati su cui esercita una straordinaria leadership nel corso degli anni
Il tema del rapporto fra le repubbliche che compongono questo mosaico è sempre stato un rapporto Emma dominante della storia della Repubblica federale
è vero che nasce con un assetto federale ma già le settantaquattro Tito fu costretto ad adottare un'ulteriore riforma in senso ulteriormente federale
Per cercare di conciliare spinte autonomistiche di queste di queste provi di queste Repubblica
Poi a partire dall'ottanta l'anno della morte di Tito soprattutto a partire dalla metà degli anni ottanta
Si sviluppa nell'ex nella nella fede pubblica aveva chiuso l'aria una grave crisi economica che costringe Belgrado a chiedere l'aiuto del Fondo monetario
Che la combinazione della recessione economica con le condizionalità imposte come tradizione dal Fondo monetario le misure famose di austerità
Provocano diffuse proteste che diffuse manifestazioni tra la popolazione un po'dappertutto ma approva con o anche in questo è l'aspetto che forse vale la pena sottolineare delle tensioni crescenti tra le repubbliche
Tra le repubbliche più ricche le repubbliche meno ricche della federazione
Sul tema dei divergenze di performances rispetto alla crisi economica sul tema della condivisione dei costi della crisi economica
Poi finalmente nel mille novecentonovanta si arriva alle prime elezioni libere multipartitiche
Che segnano uno straordinario successo delle formazioni politiche in vent'indipendentiste nazionaliste
Non dimentichiamo che siamo negli anni in cui si dissolve l'Unione Sovietica cade il Muro di Berlino si avvia il processo di unificazione delle due Germanie
I paesi dell'ex orbita Unione Sovietica come con il Patto di Varsavia
Riescono rapidamente a realizzare l'obiettivo della libertà dell'indipendenza del ritorno a delle vere democrazie
E si afferma un po'dappertutto nell'Europa centrorientale una vento di nazionalismo e di aspirazione al recupero della sovranità nazionale che non poteva lasciare indifferente
Anche quella parte d'Europa con una differenza però che mentre nell'Europa centrorientale questo processo si sviluppa in maniera pacifica democratica consensuale soprattutto senza spargimenti di sangue Jugoslavia purtroppo
E questo è dovuto soprattutto alla storia di quella regione il processo sulle caratteristiche drammatiche di un conflitto che dura sia pure con alterne vicende con diverse caratteristiche
Nove anni complessivamente dal novantuno al novantanove entrano in conflitto in quegli anni non solo le nazionalità non solo le etnie non solo le appartenenze religiose Giovanna ci ha ricordato quanto erano queste queste diverse appartenenze
Ma intorno anche in conflitto le rispettive visioni di ciascuna delle pubbliche quanto alla loro collocazione internazionale è inutile nascondere sosterrà e Croazia guardavano
All'Europa occidentale manifestarono già fin d'allora una vocazione molto precisa l'integrazione nell'Unione europea e nel campo occidentale
Per la Serbia era forse ancora valido
Un sogno un'aspirazione al ritorno della Grande Serbia altri Repubblica erano meno profilate sotto il profilo la collocazione per azione rappresento per il Kosovo il tema principale dall'affrancamento dal controllo della Serbia quindi un conflitto una serie di conflitti di diversa origine si aspirazione ma che purtroppo caratterizza la Regione sull'arco di nove anni
Le fasi sono quelle che sono state citate all'inizio in Slovenia fortunatamente tutto si risolve molto rapidamente le truppe della federazione arriva dal confine ma non c'è scontro non ci sconcerta diventa esangue molto più complicata la situazione in Croazia ma vero dramma si sviluppa in Bosnia dal novanta due a novantacinque
è inutile che ripercorra quegli episodi precedenti sono stati abbondantemente ricordati da ultimo basterebbe ricordare la sentenza del Tribunale Penale dell'Aja che ha confermato l'ergastolo a Mladić
Come testimonianza di cosa successe in quegli anni e infine l'ultimo episodio di questa fase la guerra serbo kosovara con l'intervento della NATO
Che interviene nella primavera del novantanove per far cessare quella che a tutti gli effetti appariva come all'epoca la vera e propria pulizia etnica da parte della Serbia di Milosevic nei confronti delle delle maggioranze albanesi in Kosovo l'Unione europea
Che paradossalmente nel novantuno novantadue con il Trattato di Maastricht a Vaduz deciso di dotarsi di una politica esteri sicurezza comune brilla per latitanza
Si divide all'inizio sul tema del riconoscimento di Croazia Slovenia ricorderete la fuga in avanti della Germania l'Italia coltiva un sogno di conservazione della Repubblica federale che però rapidamente nel corso dei mesi successivi si dimostra non praticabile
E complessivamente comunque non apriamo a Grado numerosi generosi tentativi di mediazione non riesce a trovare il bandolo della matassa di Stati Uniti d'America
Intervengono tardivamente è risultato il più importante che si può attribuire agli americani e la mediazione di Holbrooke che porta gli accordi di Dayton che consegno a una Bosnia con un assetto costituzionale
Purtroppo ancora molto fragile e precario ma comunque signore la fine di quel conflitto
E le Nazioni Unite come quel ricordava Giovanna bloccati dai veti incrociati dei membri permanenti non riescono a produrre molto di operativo se non la creazione del Tribunale penale internazionale
Che è la prima del primo caso di tribunale penale che si costituisce l'Europa dopo il quarantacinque
L'Italia come ricordavo all'inizio si schiera a favore della conservazione del pubblica federale
E poi diciamo rapidamente deve prendere atto della realtà che non è più a ristabilire partecipai generosi sforzi europei ma senza grossi risultati di ricerca di mediazioni di soluzioni politiche
E poi diciamo che in tutti questi anni si assiste però in Italia ad una notevole mobilitazione delle ore organizzazioni non governative dalla società civile che si mobilitano in qualche modo per cercare di lo splendido aiutare a trovare soluzioni profitto intervenire con interventi di natura umanitaria
Il vero dibattito politico però in Italia si sviluppa attorno alla visione del Governo nel novantanove
In qualche modo partecipare ai bombardamenti NATO sulla sulla Serbia e su questo magari immagino che avremo qualche testimonianza dei nostri partecipanti
Allora io credo che non voglio dire altro voglio soltanto dire che la mostra la presidente Melandri gli ha illustrato è una straordinaria testimonianza di come gli artisti di quella regione hanno vissuto quel periodo di come vivono la prospettiva per il futuro della regione
è una testimonianza che in qualche modo anche un appello ad evitare che situazioni di questo tipo si ripetono nel cuore dell'Europa
E in qualche modo anche un appello implicito a che si possa finalmente trovare una strada per la piena integrazione di quel Paese dell'Unione europea che è la condizione fondamentale per garantire stabilità e sviluppo economico di quei Paesi
Chiudo ringraziando non lo faccio nominativamente perché l'ha già fatto la presidente Melandri tutti gli amici presenti oggi per aver accettato il nostro invito chi è venuto da lontano
Dell'amico Lorenzo Antonioni il responsabile direttrice scientifica dell'Osservatorio dei Balcani gli amici romani che hanno dovuto fare meno strada per essere con noi grazie mille ringrazia la moderatrice buon lavoro
Buonasera buonasera a tutti buona serata immaginavamo dicessero la vostra vita stasera in un incontro ecco che posso dire mi tocca molto da vicino personalmente e professionalmente perché sono posso definirmi ex jugoslava nata e cresciuta fino ai miei diciott'anni
In un Paese che non esiste più non vorrei aggiungere altro perché in maniera esaustiva
A è stato già detto quello che sono le tappe cruciali anche per introdurre un discorsi al dibattito massiccia di stasera con davvero stimatissimi ospiti
Però vorrei solo ricordare chi ha la Guarino insicura svaria fu la ultima guerra in Europa e questo va sottolineato perché ecco mi viene sempre da sorridere in maniera non diciamo criticate rotta sì rivendica spesso senza settantacinque anni di pace in Europa
Ma i Balcani occidentali come politicamente vengono denominati oggi sono l'Europa e la guarì nemico Jugoslavia
Era una guerra europee
Dall'altra parte mi viene anche da dire che in maniera infelice abbiamo coniato un termine che non vorrei che ci fosse ovvero la cosiddetta balcanizzazione oggi sinonimo della dissoluzione
Per cui spesso i Balcani occidentali e la riscossa che vengono ricordati solo per questo aggettivo insomma che li accomuna mi viene da dire sfortunatamente
E poi un altro elemento che aggiungerei e che proprio quando crollava
Il muro di Berlino tutta l'Europa dell'Est andava sì compiva quel processo quello che potrebbe essere denominato il ritorno all'Europa mentre la Jugoslavia faceva proprio il processo
Completamente diverso
Ecco questi sono alcuni degli elementi che mi fatta aggiungere rispetto a ovviamente il percorso molto esaustivo storico che è stato fatto
E che si aggiunge a un altro elemento vero cala ex Jugoslavia purtroppo è stata e la guerra
Inique svaria state laboratorio che anticipato molti processi di cui oggi siamo testimoni
Mi viene da dire appunto questa fatidica balcanizzazione alla dissoluzione menzionando la Breguet Seat ma menzionando molti elementi di dissoluzione em
Che possono essere paragonati più o meno e l'altra parte dall'altro lato anche i populismi di cui siamo testimoni negli ultimi negli ultimi anni dopo un laboratorio nel bene enti un multiculturalismo e e diverse religioni qualche coesistevano che poi si è trasformato in un laboratorio
Non del tutto diciamo positivo ma che anticipato possiamo dire i tempi
Dunque stasera cercheremo innanzitutto di porre l'accento su parlato storico e di quello che e l'Italia è il paese dove ci troviamo ha di fronte a quella guerra Inesi quest'aria inevitabilmente guardando anche un po'al futuro a quello che possiamo chiamare la tanto desiderata
Europeizzazione dei Balcani e non la balcanizzazione d'Europa ecco perché utilizzare un gioco di parole allora inizierà intanto dal presidente Amato perché
è un lei era una figura come si diceva prima cruciale politicamente parlando proprio all'inizio della guerra
Ma poi fu il presidente dalla Commissione Internazionale per i Balcani che era uno degli organismi cruciali dell'Unione europea perché è questo territorio dei Balcani
Mantenesse la stabilità e continuasse verso il percorso dell'Unione Europea allora le faccio una domanda che
Potrebbe essere definita politicamente wishful thinking ovvero la guerra immensi verbali anzi poteva evitare partendo proprio dal sua esperienza politica in Italia
Ma
Io mi ricordo ancora non ero al governo di aver ricevuto nella sede di via del Corso del del mio partito dir loro al Partito socialista
Gli esponenti dei partiti fratelli
Delle ormai i ritiri costituite pubbliche
E glielo chiesi dico ma mi spiegate che cosa ci guadagnate
Ma mettervi sulla strada del conflitto interno
Ma se siete nella condizione di far crescere le vostre economie come mai era accaduto durante il periodo comunista
Aprendo i legami con noi senso la risposta fu unanime
No prima dobbiamo regolare i conti fra di noi lo faremo ma prima dobbiamo regolare i conti tra di noi
Cioè Liebig netta la sensazione che nessun apporto esterno avrebbe evitato questa resa dei conti interni
C'erano troppe identità negate
Ora
Noi parliamo bene del socialismo auto gestionali io del ex Jugoslavia di Tito dissidente eccetera
Ma per chi rideva la vita delle singole componenti di questa federazione la vita non era necessariamente felice
E diciamo la verità insomma la ex Jugoslavia era la ex serio via che governava l'insieme così la vedevano gli altri
E avevano le loro ragioni d'altra parte io prendo atto che Djokovic miglior giocatore di tennis non sono dell'ex-Jugoslavia del mondo
E quindi ci sono attitudine serve non lo nego però visto dal punto di vista di un bosniaco
Di un kosovaro ancora di più questo crea creato un problema
Detto questo
Quando tutto si ruppe
La ricerca non poteva che essere quella di ciò che li rimetteva insieme questi prezzi
Io ricordo ancora quando poi divenne primo ministro la prima volta lunghe conversazioni con Mitterrand
Che è stato il primo mimi il presidente di un Paese europeo della mia generazione col quale più valeva la pena di parlare
Ricordo che Mitterrand ne nei nostri incontri non faceva che dire la federazione tra di loro è ormai impossibile
Però non è pensabile che non ci sia un legame che li tiene insieme che valga quanto potrebbe valere la federazione concludemmo che ce n'era uno solo l'ingresso nell'UE nella Comunità europea
No no un artifizio
Perché i Balcani occidentali erano parte d'Europa della cultura europea nella storia europea nel bene e nel male
E perché fra l'altro avevamo paesi al di là addirittura che sarebbero poi
Fatto sta vecchie partico vista mia convinzione e non solo mia che il lavoro da fare era un lavoro preparatorio dell'ingresso nel
Comunità europea io non ho perso questa visione dei Balcani ce l'ho ancora ore
Certo devo faccio presto e devo dire che per dire
La mia Commissione frutterà lì iniziatori sulla prima dire ufficialmente il Kosovo deve essere indipendente
Creando uno scompiglio non piccolo
Ma quand'ero andato a trovare Kostunica
Credo due o tre giorni dopo quel giorno d'ottobre
Lui poi mi disse una cosa che vi racconto perché non sta nei libri di storia la trovai straordinaria
Lui era professore di diritto costituzionale come me io credo fu proprio il primo primo ministro ad andarla a trovare appena
A Milosevic aveva appena abbandonato non il palazzo incinta la villa in cui viveva
Ma io lietissimi dico ma insomma
Questa storia del Kosovo la creata Milosevic alla fin fine di in col suo estremismo
Perché io non posso dimenticare che la prima richiesta che i Informalavoro oncologo e poi anche altri era l'autonomia scolastica
Autonomia scolastica che significava possibilità di mantenere l'identità culturale kosovara né i ragazzini e nelle ragazzine che andavano a scuola
Quindi la negazione dell'autonomia scolastica da parte di quel testardo
Fu interpretata inevitabilmente come negazione del diritto ad avere una identità non puoi dire a nessuno una cosa del genere qui che che che questo poi accetta queste proprio e quindi dall'auto negata l'autonomia scolastica si arriva al all'indipendenza ma ancora Kostunica io avevo detto studiati un po'come abbiamo fatto noi con l'Alto Adige
è uno statuto di fortissima autonomia anche legislativa finanziaria potrebbe riuscire a risolvere il tuo problema
Non ci fu verso
Quando mi ritrovai con la Commissione
Ci convincemmo che l'indipendenza era l'unica soluzione nel contesto dell'ingresso clienti tutte le ore a sette
Repubbliche nel ancora comuni semi unione ancora in parte comunità
Europea
Che cosa facemmo ecco questa è la cosa che secondo me contava di più del lavoro lavoro che anziano ovvio detto però quello che m'aveva detto corto limitate mio un secondo perché io gli chiesi ricco ma
Ma come hai fatto a farmi andar via perché lui ci andò a a casa
Più o meno per gli italiani come De Gasperi andò al Quirinale per dire al giovane re guarda che ora il capo dello Stato sono io
E De Gasperi disse ai suoi se non torno il cercate di capire cosa è successo che potrebbe e invece devo dire Umberto si comportò bene accettò
E lui andò da Milosevic che era circondato da tutti i suoi
Gli spiego parlarono a lungo della situazione Milosevic era testardo appunto il pesce errori che peggio giganteschi però di sicuro era un uomo intelligente
E quante che Kostunica Capri che aveva capito di aver perso
Dopo ardo e gli disse
Passava il gatto
Di lui prenderai cura tu
Non so se
Allora Kostunica capi si è arreso perché mi sta affidando il gatto perché straordinaria storia pista se voi pensate
Ai Balcani il sangue come vengono presentati sette ricatto di Milosevic
Vernon Sarra abbia insomma oggi anche questa fa parte fa parte della storia ora nella nostra Commissione
Appunto
Noi primo constatammo che aveva senso
Questa idea base che avevamo questa Europa riconosciamo no portiamo lì dentro
Ovunque soprattutto le giovani generazioni senza retorica
Ci invitavano a parlare con loro ad ascoltare la musica che loro ascoltavano e ci dicevano vede noi siamo europei perché la musica era quella che ascolta la mano ecco introducemmo due elementi base il primo dove vanno in primo luogo creare una regione economica comune
Questo era una premessa essenziale
Per evitare che le loro diversità pesa severo con diversità di regolazioni di tariffe e quant'altro cioè dove vanno da soli mettersi nella condizione in cui gli stati membri
Dell'Unione Europea già erano riusciti a mettersi fra di loro secondo
Da parte nostra il loro dovevano fare quello
Noi dovevamo fare quello che definì in mostra nel rapporto della Commissione il members sei del tempo non lo State del tempo il Number State Building
E quel passaggio che infondono funzionato
Con i Paesi ex comunisti che sono entrati nella Comunità europea di creare un assetto economico e un assetto istituzionale
Compatibile nel caso dei Balcani doveva funzionare anche di più perché doveva essere solo Vito il creare lo stato membro che era un legge un impegno reciproco
L'Ucraina doveva fare lo State Building la Georgia doveva fare lo State Building ma protendeva poiché rimanere lì per i fatti suoi io accanto alla Russia no
Questi dove vanno nascere strutturati come Stati membri dell'Unione europea secondo me questo lo dico fuori dai denti e poi mi zittisco
Se è qui che l'Unione Europea ha fallito
è qui che il negoziato con questi Paesi che si trascina ancora ora e ogni paio d'anni viene convocata una riunione ultima fatta apposta per farci discutere con una riunione davanti
Sono le riunioni che si sono sempre fatti con i Paesi terzi che intendono entrare
Con il burocratico controllo degli adempimenti sui singoli capitoli
Il Milan per STET bene qualcosa alla a cui io concorrono non ci sono solo il giudice dei passi che tu hai fatto ma sono il concorrente
Nel mettere su questi parassiti
Siamo rimasti perciò indietro ci sono rischi
Non nonché guerra tra questi Paesi
Ci sono delusioni che si devono anche a noi io francamente la Bosnia Erzegovina insomma una e trina gli io l'ho detto mille volte ma è una roba da fede religiosa questo uno e trino
Smettete la insomma no ora sono cose più sarà anche niente non sono stati capaci di uscirne insomma ma lì è veramente mancata una adeguata pressione dei paesi dell'unione Europea chiudo dicendo che nel nostro rapporto avevamo messo l'anno di ingresso cento anni dopo Sarajevo
Singole chiaramente mi aveva avete fatto esplodere voi l'Europa nel novecentoquattordici ci ritroveremo tutti insieme nel due mila quattordici lo ricorda del questa cosa
Io per quanto mi riguarda a questo punto rimetterei l'orologio al due mila ventiquattro ma terrei questo impegno perché senza che questo impegno
Questa parte della nostra storia finirà disperso con conseguenze che non sono prevedibili
Grazie
Grazie presidente con un buon auspicio per l'adesione del due mila ventiquattro poi teme le quattordici erano già ospite entrati tantissimi altri paesi dell'Europa dell'est anche della dei Balcani
E
Appunto l'ultima mi viene anche di riportare qualche brevissimo ricordo dei giorni che evocava mentre lasciamo proprio la mia città d'origine Belgrado qualche giorno prima che accadesse il cinque ottobre nel due mila e e la caduta di Milosevic all'epoca e gli striscioni per le strade dicevano e troppa né ma alterna attive non ci sono le alternative all'Europa
Dunque curiose poca né quello che lei poi evocata le ricordava in rispetto anche gli elementi culturali della musica e della necessità di riconoscersi come europei perché non lo siamo tutti
Però insomma è curioso anche ricordare questi slogan che è come sarebbe interessante
Discutere oggi se le persone sarebbero disposte a portarla ancora ecco dall'altra parte
Alle identità negate chiamo in Senato e anche la imprescindibile percorso verso members tempi holding cioè che anche una della denominazione di far parte in ugual misura e non essere giudicati no dall'alto io darei la per ora a adesso a Marta Dassù direttrice di Aspenia Institute trattiene
Vorrei chiedere innanzitutto sempre partendo dall'Italia vedevamo anche una polarizzazione dell'Europa di fronte alle iniziative di questa guerra e dell'Italia che ha mantenuto questa centralità nel salvaguardare l'unità delle repubbliche federali che poi come sappiamo è scemata in tutto un'altra direzione avendo anche accanto un altro Stato Vaticano
Che richiama ricordiamo era il primo a riconoscere all'indipendenza della curati e qual è stato il ruolo perché è importante oggi per l'Italia a ricordare i trent'anni dalla Guarino anziché fare
All'ora
Lucchini sei Chighine che
Antonione e è è lì da sempre che si è occupato di Balcani e ancora se il segretario generale del Lince cioè di una di quelle cose che l'Italia propone allora con de Michelis De Michelis era allora ministro degli Esteri
E la sua grande speranza tutto sommato questo è il primo teste giù politico della politica estera dell'Italia dopo la fine della vecchia guerra fredda in fondo l'Italia
Era stato un paesi di frontiera si riscopre la frontiera adriatica ma era stata a suo modo protetta dallo schema generale delle cose
Quando invece con la riunificazione tedesca prima e poi con il crollo del l'URSS le cose cambiano decisamente De Michelis che era un visionario anche molto brillante come ministro degli Esteri tenta la sua grande operazione danubiano balcanica e cioè pensa
Che l'Italia debba prima di tutto a bilanciare il ruolo di questa Germania che tenta di affermarsi
In modo diretto nella regione denuncia danubiana balcanica punta molto sulla possibilità di tenere insieme la Jugoslavia quindi ritiene che di occidentali debbano dare un forte aiuto questo ultimo tentativo riformatore di ante Marco ricerca già citato credo
Ferdinando o anche Giuliano Amato si arrabbia quindi del fatto che tutto questo grande aiuto economico non venga in realtà dato crea questa primo imbroglione di INCE che era quadrangolare
Con una appunto Austria Jugoslavia Ungheria elitaria ma alla fine non riesce quindi quando la Germania invece una Germania diciamo così che si riafferma sulla scena europea
Decide di riconoscere comunque dichiara che riconoscerà comunque l'ha trovata in modo unilaterale creazione la Slovenia
Nel dicembre del mille novecentonovantuno il tentativo italiano sistemi a molto rapidamente l'Italia si accoda così come fa anche da Francia e del resto e la cosa pazza riconoscimento avviene anche perché il tavolo ovvero in quel momento tutto sommato è un altro il tavolo ovvero è nell'elaborazione del Trattato di Maastricht quindi dà avvio di quello che sarà la moneta unica europea con il grande scambio se volete
Fra la riunificazione tedesca la cessione del del marco tedesco e la creazione dell'euro quindi questo ho detto in onda in un secondo il tentativo di avere una politica estera attiva da parte dell'Italia
Un tentativo che fallisce per per molte ragioni
Dobbiamo prima di tutto decidere essi le cose potevano andare diversamente sentono abbastanza
Assurdo fare la storia questi io per esempio l'altro giorno sentivo un dibattito al tuo istituto quello di scienze umane di Vienna fra il Sinni
Esperti della regione sono a loro sostengono che in realtà dopo la morte di Tito nel mille novecentottanta e dopo quel decennio molto difficile della Federazione jugoslava
Dopo la prima crisi del Kosovo in particolare i cambiamenti della Costituzione jugoslava le cose fossero andate troppo in là
Cioè la tesi è che questo contratto sociale di cui ho parlato Giovanna d'inizio e anche il contratto di sicurezza perché era la Jugoslavia era anche un accordo di sicurezza tra queste repubbliche fossero mai
Erose troppo fortemente e quindi l'Italia compiti se volete un errore di valutazione realtà la jugoslava la Jugoslavia anche con una nuova confederazione non poteva più essere tenute insieme
D'Italia in fondo fa un tentativo fuori tempo massimo questa è una tesi possibile
E quindi non riesce e devo dire che da quel momento si crea anche una certa marginalità dell'Italia perché l'Italia gioca le sue carte molto decisamente a favore del della Serbia tutto sommato siamo un Paese che tradizionalmente ha visto nella Serbia un grande punto di riferimento
E quando la la Serbia poi perderà progressivamente le sue carte anche d'Italia venne in qualche modo emarginata da quella regione dove aveva interessi con i primari il simbolo di questa relativa marginalità e la nostra esclusione dal gruppo di contatto che viene proposto dalla Russia nel mille novecentonovantaquattro in cui entrano gli Stati Uniti la Francia Germania Gran Bretagna e noi stiamo fuori poi con varie artifici Susanna Agnelli riesce come ministro degli esteri in qualche modo a riportarci nel gioco ma insomma
Il segnale era abbastanza evidente quindi da una parte io credo l'Italia compiono errori di calcolo e di valutazione non regge bene la situazione
Dall'altra De Micheli schiera così in fondo immaginifico e così brillante come ministro degli Esteri aveva però ha dietro di sé una grande debolezza del fronte interno italiano
Perché l'Italia verso i Balcani fa già dall'ora due politiche parallele e completamente contraddittorie
In effetti al tentativo di De Michelis di tenere i Balcani insieme attraverso la quadrangolare si combinava
Un altro organismo che l'Italia aveva cercato di far maturare che era questa famosa cooperazione regionale Alpe Adria
Più vecchia
La quale invece puntava sulla sulle relazioni fra le repubbliche e quindi alla fine ha avuto un impatto fra virgolette secessionista
Quindi c'erano due politiche c'era la politica del Triveneto e della sua classe dirigente che guardava senza dubbio con simpatia alla successione di Slovenia e Croazia
C'era il Vaticano con il suo peso politico in Italia che era favorevolissimo per ragioni evidenti alla secessione Croazia c'era una parte della DC
E non solo delle religioni di confine che era a favore ad esempio in quel momento il presidente della commissione Esteri era Flaminio Piccoli e Flaminio Piccoli
Era favorevolissimo alla secessione di Slovenia e Croazia ritenendo che fosse inevitabile che fosse negli interessi anche dell'Italia per ragioni economiche e quindi il fronte interno italiana era diviso i troppo debole per soste per potere sostenere un disegno ambizioso come quello che sarebbe stato in teoria e il disegno di Gianni De Michelis
E e quando l'Italia appunto compiere questo errore di valutazione deve riallinearsi come vi dicevo diventa abbastanza marginale e lo resterà fino a quando non riprende spazio attraverso una serie di operazioni
Impartì umanitarie in parte militari che hanno un altro interlocutore primario cioè l'Albania paese con la quale con il quale abbiamo poi sviluppato una quantità di rapporti perché vi ricorderete c'è un'altra dimensione che per l'Italia conta molto che quella del problema dei flussi di rifugiati eccetera eccetera ci saranno le famose Operazione Pellicano per l'operazione Alba
Fino a questo contestatissimo e difficile da gestire l'intervento in Kosovo
Quindi in sostanza dire questo dalla tua alla tua prima domanda
Si potrebbe anche chiedersi se in generale abbiamo visto e capito la situazione come come europee io credo di no tutto sommato se riguardiamo trent'anni dopo i dibattiti di allora
Secondo me la la nostra percezione era che la disgregazione della Jugoslavia fosse in fondo una specie di capito va in ritardo quasi fuori tempo massimo
Un ultimo scampolo se si vuole del secolo breve hanno questi balcaniche andando contro tempo in qualche modo si ricaccia avranno in queste guerre etniche e così via in realtà la lettura può essere oggi assolutamente diverso da quello non era l'ultimo atto di una storia vecchia ma era l'annuncio di problemi che avrebbero poi interessato l'Europa nel suo insieme e la frase che tu hai ricordato
è una frase di fiat lux Mick il politologo vissuti in Francia che mi sembra più o meno mi due mila e quattordici ha scritto bello vero ostacolo alla europeizzazione i dei Balcani di cui ha parlato così viene Giuliano la potenziale di balcanizzazione in realtà dell'Europa hostess problemi che sono effettivamente emersi e che spiegano di nuovo queste divisioni europee verso i Balcani ad esempio prendiamo il caso dell'indipendenza del Kosovo che avete già citato
è abbastanza clamoroso quanto inesistenza dell'Europa che una parte dei Paesi europei ancora oggi non riconosca l'indipendenza del Kosovo clamoroso perché non è possibile che di fronte a un problema del genere che ha coinvolto fra l'altro appunto delle forze NATO e le forze europee l'Europa si divide ai resti divisa ma la ragione che per una serie di Paesi europei principale dei quali già la Spagna la a a ballare
La autonomia di una regione fino a riconoscerne l'indipendenza fino a creare nuovi Stati
Ha dei riflessi interni abbastanza immaginabili Catalogna i Paesi Baschi e così via quindi ci sono delle considerazioni di questo tipo
Che continuano a pesare sulla politica europea e a rendere una politica europea unitaria molto difficile
Voglio dire cioè che la crisi dei Balcani evocato da da subito dei problemi relativi alla autodeterminazione e alla creazione di nuovi Stati
Ponendo una serie infinita di problemi di principio e di problemi giuridici e di problemi politici
E dal punto di vista della se volete di agli errori di valutazione dell'Italia c'è una frase di De Michelis
Che molte imprese divertente in un qualche senso la delegazione slovena
Nell'estate del novantuno Ferdinando ha già detto in estate nel novantuno e quando le due repubbliche proclamano la loro indipendenza arrivano i parlamentari a Roma da De Michelis alla Farnesina
E lui dice signori miei in Europa non c'è spazio per nuovi Stati e voi sicuramente non volete trasferirvi in un nuovo continente e questa era se volete la l'approccio classico
Tipo appunto a principi di Helsinki del mille novecentosettantacinque non si cambiano i confini ignorata
Nasce quel tipo di dibattito ma questo dibattito viene perso se volete da chi difendeva l'eredità del passato nascono dei nuovi Stati che su nove ex repubbliche attraverso una guerra di successione che secondo me non abbiamo capito
Grazie
Sì l'Italia che come diceva Marta sua ha perso l'occasione ma innanzitutto per l'Europa divisa di fronte ai Balcani occidentali ancora oggi è molto significativo rispetto a quello che è stato l'inizio della guerra poi ricordo solo che interrotti all'inizio della guerra viene associato con il vino venticinque qualche giorno dopo il venticinque giugno quando la Slovenia e la più settentrionale delle repubbliche ex jugoslave dichiara
La indipendenza dunque siamo davvero in concomitanza con questo anniversario io adesso occorre verificare se il nostro ospite dal Montenegro
Mi entra Grechi ce e collegato con noi si ecco lo vedo buonasera e
Ebbene ritrovato distanza da Roma ci sente
Si sente un po'la sera saluto tutti sono molto felice euro piacere onore di partecipare fra ospiti così prestigiosi partire di Presidente Amato
O porgere il benvenuto io solo dico nostro pubblico qui a Roma che all'importanza ecco di a vere
Mie tre vecchi c'è stasera e il fatto che era l'ex ambasciatore proprio durante quello che chiamavamo Repubblica Socialista federale jugoslava oggi il membro del Parlamento del Montenegro ambasciatore quando parliamo appunto di questa sua esperienza professionale tiene
Appunto la ritrovata qui a Roma cose ricorda e quant'qual è il forse anche l'immagine che ci può restituire a distanza di moltissimi anni vent'anni allora dall'epoca al anche per capire l'importanza di quel periodo
Ha molti ricordi naturalmente fra l'altro non do una importanza storica ma ha giocato una partita di tennis con Marta Dassù dovute gioca benissimo temo come coppia abbiamo vinto mi sembra avevo iniziato su piacere di inserirmi circoli romani che sono una pagina invia vetta indimenticabile ma passò a a il tema io per me estremamente difficile in cinque minuti questo incubo presto fino al noir spiegare
Vi ricordo che naturalmente sono anche dolorosi duo ognuno in Jugoslavia che sentiva il costo a voi io sempre orgoglioso di essere montenegrino mi trovavo molto bene anche culturalmente essere jugoslavo anche qui mi definisco inibite pubbliche Montenegro come unico slavo culturalmente
Bismarck ha detto che è unica costante della storia e geografia restiamo vicino parliamo la stessa lingua ormai o almeno ottanta per cento e ci può fare gli altri
Solo libri cinema eccetera dunque se era facile distruggere Stato jugoslavo
Un poi difficile distruggere culturale e lo suonava anche io vorrei su Balcani esazione di Raoul sappiamo che uno nozione anche energico per via britannica piuttosto peggiorativo nel senso una pavimentazione interminabile
Ma devo dire e vale per la Jugoslavia sono sempre stati cicli
Di autentica convivenza tra diversi popoli e cicli di intolleranza sempre in contesti internazionali che spingevano una o altra direzione
A quando funzionava questa spara diversità sono sicuro che era un Paese affascinante è stato veramente piacere sentire ministro
Bevande quando ricordato anche su questo sistema di autogestione con questa dialettica interna senza dubbio non era uno stato sicuramente o con Partito unico democratico ma aveva una forza e anche presto ambasciatore anelli per oggi ricordato politica estera che eravamo tra due blocchi e dovrei ricordare che Costa in piena guerra fredda a corde di Ossimo è stato un grande successo delle diplomazie italiane jugoslave
Io naturalmente potrei esprimere mio punto di vista ma Trivelli citare un grande italiano né qualcuno si ricorderà su questi problemi errori eccetera
Forse era inevitabile la morte del guasto aria ma così di modo selvaggio è un di una fetta incredibile veramente questo fatto ha respinto
Questa tragedia io non ho dubbi che nostri politici erano i responsabili
Hanno prime colpe ma non posso non non possiamo vedere che anche erano giochi internazionali questa fetta che veramente incredibile allo Stato è una serie una cosa seria non si può andare un giorno con una autoproclamazione e così comincia uno
Camossi incontrollabile citò
Tito brevemente
Premier italiano Ciampi quattordici marzo mille novecentonovantaquattro
Chiede che Rava nel corso del suo intervento all'Istituto per la fabbrica nazionali si può verificare questa dichiarazione è molto facile ceto la stessa Europa diceva Ciampino
Ma la stessa Europa privilegiando confusamente all'inizio della crisi jugoslava
Il principio di autodeterminazione
Ha contribuito in gola talmente ad aprire la strada di un tragico conflitto dal quale si è persa ben presto la capacità di controllo
Anche per il tetto di carattere ancora embrionale della politica estera e di sicurezza comune chiudo
Questo
Spiega molto mi sembra e questo è un altro o subire una tradizione dei di diplomazia italiana De Gasperi ha detto
Però vicini sono come parenti e perciò meglio totale con attenzione voglio dire solo stati altri paesi che sono entrati in gioco anche con interessi parziali eccetera tutto sommato se lei mi chiede che nessuno ricorda Ricchiuto perché non vorrei prendere tra troppo tempo io novanta nuove ottantanove
Sono stato eletto scelto da presidente ribatte Marco vice ambasciatore in Mozambico
Però una regola di prima di partire ammissione visitare tutte repubbliche ottenere
Istruzioni specifici cioè tra io frodato gli Obbia Anna Zagabria in Bosnia
Se via macedoni eccetera
E ho fatto questo Biagi pur non sapendo che questo è il mio da ultimo viaggio in dico svariati consideravo come patria
Questa improvvisa involuzione è stato veramente un shock tuttora soprattutto soprattutto quando non abbiamo visto più queste prime vere dei popoli abbiamo come la realtà fa da poesia siamo passati a posa sono molti anche nostalgici diciamo dal ricorso ai Amati questo è finito sicuramente vorrei soltanto sottolineare una contraddizione tra Fante
Che ossia che ha pagato il prezzo più alto è stato una piccola il costo a vita dobbiamo riconoscere questo errore
Così in fretta proclamare che serbi e croati non possono dei terreni così varia
E poi nella stessa fosse certo va bene dove vivono serbi croati musulmani che era piccolo e questo aveva si forzava
Una unità io mi auguro se poste a Ponti Noiret veramente e dico questo sinceramente ma presto è stata una contraddizione facilmente accettare regista integrazione delle questo va via ma il sistema e aspettare che Bossi è certo quella può essere una Svizzera civile in un processo di ultra nazionalismo in in e si può fare
Io vi saluto con tre saluti la Montenegro uno alterate Coop Mediterraneo balcanico europeo perché si sentiamo europea anche se non siamo membri non direi che siamo un buco nero in questo momento mai siamo una isola una introvabili
Circondati da Paesi europei la Grecia Bulgaria Bulgaria e arrivo al nostro grande vicino l'Italia ecco in breve si può provare molto aspetta storici di spiegare a questa domanda terribile Jugoslavia e molta di morte naturale
O sia stata assassinata uno stile si è suicidata ancora diamo una risposta abbiamo avanti e questa conferenza su quota uno sicuramente sarà utile per noi perché contiamo molto su a Italia è un Giubileo in questi eventi il primo giugno novantuno esattamente trent'anni fa Gianni De Michelis è stato a Belgrado
Con famoso troika e lui ha fatto un sostegno a integrità jugoslava che ha fatto arrabbiare certi colleghi in Europa
Ha ragione Marta Dassù Cazzano dice che
Tuttora di Europa in divisa cinque paesi non hanno riconosciuto accostavo
Tutto sommato nostra idea guida Europa e speriamo che supereremo questo double fatti perché c'è una stanchezza in Europa di nuovi nuovi membri ma anche qui un po'c'è una stanchezza di aspettare troppo speriamo che che andrà che andrà meglio grazie
Grazie grazie davvero l'ambasciatore lei kitsch anche per aver evocato quest'altro lato se possiamo dire come diceva il presidente armato delle identità negate manchi delle purine identità che questo territorio che ogni territorio insomma a mantiene ma per quanto concerne i Balcani si parla appunto nel caso dell'ambasciatore del Montenegro Adriatico Balcani Europa l'Italia insomma e e davvero molto importante esaustivo nel sottolineare queste sfaccettature e questa pluri identità insomma che ci accomuna dall'altra parte adesso vorrei dare la parola a Luisa chiodi perché c'è un elemento Colucci sale quando evochiamo il passato i trent'anni dell'inizio della guerra nell'ex Jugoslavia e quanto parliamo abbiamo parlato del ruolo politico della
Della politica con la P maiuscola mi viene da dire ma c'è un elemento cruciale anche per quanto riguarda all'Italia ovvero la società civile regge agitato un ruolo enorme all'inizio e lo sta facendo tutt'oggi spendo solo una parola su una delle esperienze di una Cristina mica che venuta qui come
è rifugiata di guerra proprio dopo lo scoppio della guerra in Bosnia dunque sto parlando del novantatré novantaquattro che mi diceva ore ora si occupa appunto anche nel raccontare l'immigrazione contemporanei in Europa inevitabilmente anche in Italia lei diceva io quando vedo immigranti per strada o oggi non posso
Nemmeno immaginare come si possano sentire perché quando io venivo in Italia ci hanno accolto con i panini
E con delle bibite e dice io comunque fa a volte
E dice immaginate adesso quasi potrebbe sentirsi uno che non non soltanto in Italia per quanto riguarda la Ford mi viene da dire fortezza Europa non viene accolto con l'assenza
Adamo mano insomma tesa ecco vorrei rievocando quest'immagine di questo accoglienza chiedere
Avvisatore di chi è la direttrice di uno per eccellenza think-tank dall'Osservatorio Balcani e Caucaso che porto una missione mi viene da dire davvero eccellente su quello che sta succedendo
In maniera esaustiva instancabile davvero tantissimi complimenti per quanto riguarda va be balcaniche e Caucaso cosa è quanto importante ricordare la società civile parlando di trent'anni della guerra in sicurezza
Chiedo grazie Marina grazie nell'invito mi fa veramente piacere onore essere qui rappresenta naturalmente un lavoro di un gruppo molto vasta di persone ma soprattutto una realtà che è nata
Come esito di una mobilitazione civica che è stata ricordata esatto un da dal presidente dell'ISI dello IAI come uno degli elementi caratterizzanti la sera delle relazioni tra Italia e il il disfacimento della Jugoslavia o una Jugoslavia ed ex Jugoslavia come vogliamo chiamare
E la Società Cile italiana in quegli anni avuto una volontà di protagonismo straordinaria per dare un numero noi abbiamo provato a a studiare che cosa è stato questo Movimento di solidarietà di quegli anni hanno con stime al ribasso si può parlare di venti mila italiani
Che nel corso della guerra durante il conflitto portarono personalmente andando i luoghi del conflitto
O con iniziative di
Di solidarietà concreta cioè portando aiuti o con il marce per la pace famose marce per la pace nel tentativo in alcuni casi addirittura di rompere l'assedio
Di Sarajevo come con una marcia pacifica di pacifisti italiani
Ho accogliendo chi fuggiva dal paese a nel nel caso di chi andava più in questa questa cifra di venti mila persone riguarda proprio chi si trasferì fisicamente in quegli anni
Ricordiamoci che ci furono anche morti tra i volontari italiani
Quindi non era un contesto sicuro non era un contesto facile ma c'era questa volontà questa straordinaria ambizione di dire laddove la politica fallisce
Noi dimostriamo con orgoglio e e convinzione la possibilità di una diplomazia dei popoli
Ovviamente era un movimento che veniva dal pacifismo degli anni ottanta dalle mobilitazioni contro durante il periodo della guerra fredda ma che si alimentava anche portando un'idea di partecipazione dal basso alla politica internazionale
Portava i territori località decentrate del Paese dove si sentiva anche solletica ti dà in media che in quei tempi coprivano moltissimo la Jugoslavia cosa che adesso non fanno più di neanche di qualsiasi tipo argomento fanno molto poco rispetto a quello che avviene nel resto del mondo
Su detta appunto sollecitati da dalle immagini che quotidianamente dicevamo
In televisione sentiva la necessità di di fare la propria parte era attualmente un'ambizione straordinaria a volte eccessiva e insieme era eccessiva paralisi internazionale di fronte a quella crisi quindi e come dire erano due eccessi dove uno aveva una motivazione etica straordinaria e l'altro invece dimostrava
Una forte incapacità mai realtà perché si era tornati alla politica di potenza come se fossimo stati in anni molto precedenti a quell'in cui ci trovavamo in questo sì c'era un ritardo culturale direi delle politiche estere europee
Che non si può dire superata oggi peraltro perché non è soltanto il vincolo all'unanimità della politica estera europea che impedisce passi avanti anche troppo una mentalità ancora molto ristretta rispetto a come si garantisce l'interesse individuare quello collettivo
Allora la società sia italiana
Era appunto ambiziosa
E portò se ne portò a casa da da quell'esperienza non soltanto tragedie non soltanto esperienze individuali spesso fondative straordinarie ci sono abbiamo raccolto tantissime testimonianze
E di chi ha ritenuto appunto che è una generazione sia cambiata politicamente sia maturata dentro questa esperienza
Ma anche pratiche e concrete per esempio rispetta l'accoglienza per cui il sistema dello SPRAR che ora è stato messo da parte ma che in realtà era uno straordinario sistema di gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo nasce dall'esperienza di quegli anni dal fatto che un un Paese con tanti campanili con Eva come il nostro era stato capace di dire siamo qui pronti disponibile a fare la nostra parte
è chiaro che ci sentivamo parte un po'tutti in quegli anni no e di un momento di di cambiamento in cui davvero la globalizzazione già dagli anni ottanta si era fatta sentire chi chi aveva sensibilità verso la politica internazionale si rendeva conto di un cambiamento epocale e quindi di una volontà anche di verifica di controllo di presenza da parte della società civile sulle scelte dei governi e de delle delle cancellerie in senso generale e anche delle istituzioni internazionali si criticava aspramente la paralisi del del dell'ONU e e si proponeva appunto delle alternative
Ovviamente ci furono grandi delusioni ma così come anche grandi intuizioni in quel in quel movimento
Certamente il ritorno della guerra in Europa io non direi che l'ultima perché purtroppo ce ne sono state almeno altre tre ultimamente di guerra in Europa però che era sicuramente la prima guerra in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale un trauma
Di proporzioni notevolissimi che appunto i pacifisti ma ma anche tanti cittadini comuni sentivano come un trauma personale non era luoghi dove eravamo stati turisti luoghi comunque di di persone con cui avevamo relazioni gemellaggi c'era una base di conoscenza c'è una prossimità geografica che anche favoriva naturalmente la possibilità di recarsi sul posto col camioncino della parrocchia e a a me andare
A a dare il proprio il proprio a testimonianza il proprio segnale di solidarietà
E naturalmente era un movimento composito c'era c'erano i cattolici di che andavano perché avevano reti anche come giocò varie c'erano riparo che come già detto ma c'era anche i i movimentisti chiude l'estrema sinistra c'erano c'è una realtà molto variegata che però seppe in quel momento e mettersi insieme operare sull'onda dell'emergenza con con grande determinazione
Quell'esperienza è rimasta in un'intera generazione che ha saputo poi successivamente occuparsi tanto di di accoglienza appunto di continuare ad occuparsi di accoglienza
Rispetta la migrazione ma anche una generazione che facendo altri mestieri altre esperienze nella vita ha cominciato per esempio a chiedersi incominciò in tanti insegnanti dello come dire siamo entrati in contatto in questi vent'anni di lavoro di di Astra per Vattani Caucaso
Tanti e tante persone Millar che lavorano nella scuola nelle istituzioni più varie hanno sentito la necessità di fare tesoro di questa tragica esperienza cioè la Jugoslavia e la risoluzione incruenta della Jugoslavia rappresenta per la società civile italiana un monito straordinario e quindi oggi di tutta quella quella vicenda si continua a parlare con grande interesse grande intensità per esempio indicatori che possono dare un'idea di come c'è ancora grande impegno verso la Regione o a interesse
Appunto comunque con quanta intensità ancora si segue si potrebbero considerare per esempio il numero di eventi che regolarmente vengono organizzati per parlare ancora oggi di Balcani molto spesso di Balcani oggi ma ma forse più spesso
Di allora di che cosa ha lasciato l'esperienza della Jugoslavia uno degli della dissoluzione della Jugoslavia uno degli esempi più eclatanti invece per esempio il numero di viaggi che le scuole italiane hanno cominciato ad organizzare
E abbiamo fatto un calcolo che per una circa quindi in quindici anni circa dal due mila e tre in avanti primo viaggio distruzione nei Balcani fu proprio di una organizzato da una realtà piemontese che era stata parte della mobilitazione che quindi ha riversato la sua esperienza nelle scuole
Est è stato punto organizzato da un gruppo piemontese nel due mila e tre ma da lì in avanti parliamo di circa sette mila studenti italiani che in qualche modo sono stati hanno avuto l'occasione di fare degli scambi con le scuole
Della regione e andarci fisicamente questi sono viaggi e come dire che introducono nella nell'esperienza collettiva di che cos'è la memoria fare una Spazio della memoria pubblica europea italiana ma anche europea
E l'esperienza balcanica
Est che l'esperienza dei Mille quella degli anni Novanta ancora non è stata incorporata nella memoria pubblica europea ma c'è una spinta dal basso a farlo
Ed è una spinta enorme che viene proprio da questa mobilitazione da questa idea di quel monito che di cui dobbiamo fare straordinario tesoro un perché
Il pericolo di di una di soluzione come dire o di un di un'esperienza politica altrettanto tragica e devastante lo si sente come una possibilità per tutti quanti
è una star europea anche perché appunto guerre fratricide in Europa se ne sono viste svariate e non in tempi remoti semi
Quindi il noi lavoriamo né se si su parecchio su su questo tema del dello spazio nel della memoria ma appunto ci tengo a sottolineare che di nuovo questa apertura più che essere una spinta dall'alto è nuovamente una una forte indicazione dal basso
E poi oggi naturalmente nei Balcani c'è di nuovo il paradosso dei della situazione europea per cui la grande crisi la prima grande crisi attuale del dell'Unione Europea che quella della gestione migratoria
In questo momento si sta facendo Rivera i Balcani invece che ha richiamato al trovarne una soluzione
Quindi oggi noi dopo avesse stati convinti per anni di poter esportare democrazia nei Balcani ci troviamo ad esportare stabilità per cui i richiedenti asilo che escono da uno Stato membro la Grecia si riversano in base a uno Stato fragile debole appunto
Con il triumvirato si trova a agita gestirsi c'è migliaia di profughi in in con grande difficoltà ora su questo
Elemento della solidarietà di nuovo la società civile italiana come negli anni novanta dice laddove debole la politica riusciamo noia a fare la differenza
E oggi lo sa fare in modo diverso rispetto a un tempo
Perché il contesto è diverso in media ne parlano molto poco e appena ne parlano però ci sono nuove ondate di di organizzazione dal basso di gente che raccoglie coperte che prova a raccogliere danaro che si che prova ad andare appunto in Bosnia
E insieme però è diversa perché il contesto non è più così favorevole verso la società civile
Non c'è mancano leader politici che in qualche modo la compagna manca appunto il monitoraggio dei media che troppo poco e troppo poco spesso ne parlano e anzi di recente la società civile è stata oggetto di durissime critiche in tema di accoglienza di richiedenti asilo per cui questa marginalizzazione della società civile
La si vede ciò nonostante mimesi negli scorsi mesi seri visto un nuovo accendersi di di interesse che ed in di di passione ma questa società civile in questo contesto diverso però ha fatto uno scarto politico grosso oggi è capace di relazionarsi direttamente col Parlamento europeo cioè attraverso i propri parlamentari o comunque di usare il dialogo con l'istituzione europea in una modalità come dire matura rispetto quello che sapeva fare un tempo è ancora una realtà molto composita ancora si trovava la piccola parrocchia di provincia in mezzo a al centro sociale rappresentante di centri sociali e ancora una volta realtà è un è un contesto nel quale la solidarietà si esprime in qualche modo in cooperazione con tutte le difficoltà perché naturalmente
Anche i buoni sono esse molto cattivi naturalmente non è della società civile
Non si annidino Oggero il via e piccole schermaglie o grandi schermaglie però c'è comunque dentro l'esperienza con la Jugoslavia ex e con i Balcani oggi
Una crescita di un ruolo terzo di di questo attore che è euro al mica consumatore debole
E nel caso italiano ancora molto frammentato non ci sono grandi realtà come in altri paesi forti capaci di di di affermarsi sul piano politico ma un un enorme galassia di soggetti molto impegnati spesso molto con consapevoli questa galassia ha un ruolo importante nel per usare un come dire una uno slogan nel democratizzare le relazioni internazionali nel dire appunto le cancellerie devono essere sotto o devono essere monitorate osservate valutate giudicate e quindi anche avere una al avere una risposta elettorale alle loro scelte ecco in questo un ultimo punto che che ci tengo a dire che se i Balcani sono stati un monito e se sono stati anche un terreno di esperienza politica importante oggi sono un luogo anche di grandi partenariati
E quello che si vede è che tante realtà della Società Cisitalia
Sanno quanto per affrontare i problemi ambientali per fare un esempio nell'Adriatico noi ci ha abbiamo bisogno di di di relazioni strette con il Leo controparti
E dentro realtà create anche per volontà politica italiana come la macroregione adriatico ionica per fare un altro esempio ci sono comunità di lavoro riempie di professionisti tecnici attivisti che che ad esempio sul tema ambientale sono molto molto attivi
Questo genere di partenariato
A è un po'un organo politico in questo Paese non è un potenziale straordinario bacino elettorale a cui che non trova un un interlocutore perché se negli anni novanta
C'era una spinta a mettere in piedi nuove istituzioni a provare a dire in un contesto in cui comunque l'Italia non era agli Stati Uniti per cui era in ogni caso non vi è una grande potenza che di poteva dire la sua però oggi anche da piccola potenza o da membro dell'Unione europea tanto di più si potrebbe fare se questa spinta dal basso venisse accolta a livello istituzionale
Se se ne cogliesse appunto il valore politico le potenzialità
Grazie
Grazie
Per aver imboccato questa entità di cui non abbiamo parlato ancora della adriatico ionica e poi l'aspetto e l'importanza della scuola mi è venuto in mente di pensare quanto sarebbe ci sono varia auspici cioè le scuole della della insicurezza che si scandire facessero quel tipo di viaggi e quello che dicevi che manca ancora la consapevolezza e default mi viene in mente proprio un
Graffito che sta di fronte a una scuola Srebrenica dove sono stata pochissime settimane fa e si riesce che bosniaco
Significa consapevolezza scritto metta in cirillico metta in latino dunque due alfabeti di due popoli che ancora vivono a pochissima distanza l'uno dall'altro e chi per ora presenta davvero maggior traguardo per tutta questa regione di cui ci occupiamo
Roberto Antonione giusto rimanere da Luisa chiodi nel Friuli Venezia Giulia dove si trova l'osservatorio no sto sbagliando nel Veneto e Trentino ecco grande errore però comunque stiamo sempre più che ci siamo è non l'ho fatto io uno maggio io stasera mo'in ogni caso ci troviamo comunque nella parte dell'Italia più adiacente quello che chiamavamo alla Jugoslavia
Parlando con lei prima di quest'incontro mi chiedeva di ricordare Trieste
La sua esperienza e Triestina e a me mi viene da da pensare chi Trieste perì noire psicosi vari da un punto di riferimento dell'Italia la cosiddetta Mecca ad e lo so prima anche culturale era la diciamo la prima la prima citati italiana per molti di noi
Soprattutto per i i miei genitori servire la generazione loro
Ecco perché amo e parliamo di Trieste dell'importanza di questo lascito culturale storico e politico della insicurezza
Potrei dire Trieste la prima città dei Balcani non è un paradosso posso dirvi che per noi triestini la Jugoslavia e parte integrante del nostro Sciuto
Storico ma dove è stato per lungo per in un per lungo periodo un vissuto quotidiano
Per noi la Jugoslavia e la Yugo ed è rimasta la Yugo quando noi parliamo tra di noi diciamo qualcuno fa oltreconfine
Nessuno dice vado in Slovenia o vado in Croazia vado ignifugo
E perché per noi la Jugoslavia e era per l'appunto
Una una una realtà con la quale noi ci conto Ciukci far della quale facciamo parte integrante le lei ricordava giustamente quanti quante persone dalla ex Jugoslavia venissero quotidianamente a Trieste
E trovassero in Trieste in una città di riferimento da da ogni punto di vista anche certamente commerciale Trieste vissuta per tanti anni con un fiorente commercio legato a la alle persone che che dalla Jugoslavia venivano a comprare beni che in Jugoslavia trovavano naturalmente
Ma nello stesso identico modo c'era un flusso quotidiano di migliaia e migliaia di triestini che andava in You Go
Utilizzando non il passaporto perché noi eravamo dotati di un documento di transito speciale che si chiamava lasciapassare in italiano propulso Nizza in i jugoslavo diciamo così
E chi ha a Trieste veniva ed è ancora chiamato propose Nizza un documento che ci consentirà di andare a tappa Intini Ugo attraverso valichi non internazionali ma anche attraverso valichi dedicati ai triestini e gli abitanti naturalmente da Provincia di Trieste
Andavamo a comprare
Carne burro benzina
A far le spese c'era c'era e c'è una grandissima comunità italiana che è rimasta nei territori del dell'ex Jugoslavia
Comunità che con la alla quale noi siamo legati da vincoli di amicizia di parentela quindi per noi lagunari era per l'appunto una realtà che pensavamo di conoscere perfettamente
Tranne poi svegliarsi la mattina offre mattina del giugno del due mila del mille novecentonovantuno e scoprire che le nostre certezze non erano più esattamente confacenti alla realtà
Vedere i carri armati perché questo li abbiamo visti sentire i colpi pochi per fortuna lo ricordava Ferdinando Nelli feroci prima la guerra la prima guerra di indipendenza slovena è stata brevissima e c'è stato un piccolissimo spargimento di sangue si parla di pochissime persone comunque c'è stato e night vedevamo i carri armati proprio fisicamente vi do un dato tecnico la città il il centro della città di Trieste la piazza Unità che era piazza principale città dista dal confine sette chilometri quindi voi capite sofferte interna al confine tra la quindi abbiamo vissuto quella quella situazione con con stupore con meraviglia con preoccupazione anche per le persone con conoscevamo
Avevamo pensato sbagliando naturalmente che
Passata la la stagione legata alla presenza del maresciallo Tito cioè quando Tito era morto nel mille centottanta tutti quanti IST si pensava onestamente che Tito fosse sempre stato quello che aveva avuto la capacità di costruire poteva mantenerla assieme quindi qualcuno ipotizzava che dopo titolari così varia naturalmente avrebbe vissuto una stagione complicatissima
In realtà son passati undici anni prima questo venisse non è stato immediato
E quindi ormai c'eravamo fatti l'idea che era stata superata la parte più complicata della transizione diciamo interno alla Jugoslavia e quindi non nessuno poteva immaginare quello che poi sarebbe avvenuto
Adesso sono stati dati dei giudizi che come sempre quando si si si pensa agli avvenimenti storici
Si tende a correlare a quello che poi è avvenuto successivamente giustamente la Marta che ha ricordato in maniera veramente precisa anche le diversità interni alla politica italiana la situazione locale dopo magari qualche qualche riflessione l'aggiuntiva ve la faccio
Beh barrique ricordava che appunto questa questa situazione era la situazione
In assolutamente imprevedibile
E si e si era immaginato in qualche modo che fosse stato giusto come come diceva prima Marta giudicare che alla fine la politica illuminata a mio modo di vedere di De Michelis vada considerato una politica perdente lo è stato se noi giudichiamo quello che è avvenuto successivamente che attualmente De Michelis direi una parte importante del mondo politico italiano di più la parte sinistra naturalmente a mio a mio personale giudizio aveva visto giusto aveva fatto una cosa
Assolutamente necessaria aveva cercato di spiegare al mondo e all'Europa in primis
Che non fare nessuno sforzo per cercare di tenere assieme le repubbliche delle delle l'ex Jugoslavia avrebbe portato un bagno di sangue e questo è avvenuto
De Michelis aveva capito aveva cercato di convincere gli altri la Germania è partita prima ha fatto una scelta diversa ha cercato in qualche modo di probabilmente per ragioni anche di di opportunità politica di pret precostituire un proprio tra virgolette torna conto
Sancendo immediatamente ricarica ricco l'organo cimento per la dell'indipendenza slovena e croata
Non si farà Paul la storia naturalmente con un secco Lima ma io penso che sia stato giusto fare quel tentativo è stato per l'ente vero è stato già storia di uno Stato è stato perdente ma se invece fosse stato vincente probabilmente dunque non avremmo avuto
Questa catastrofe umanitaria perché per ricordavo prima Debbie colpi di cannone dei dei carri armati peraltro c'è stata in quel periodo una violenta polemica all'interno del del delle diciamo delle istituzioni locali che erano naturalmente contrarissimi a consentire che L'Armata Jugoslavia potesse trasferirsi dalla Slovenia
Alla all'asta la Serbia quindi Croazia Serbia passando per il porto di Trieste cosa che non ha hanno fatto proprio perché era stata mentre una una levata di scudi
Notevolissima
Però ecco questo questo tentativo andava fatto la comunità internazionale per una serie di ragioni e di opportuno di opportunismi da una parte e forse anche per per per calcoli di diversa natura non ha voluto avere una una comune forte Presa di DTT di di coscienza di quello che avrebbe poco comportato questa risoluzione
Ed è stata tra virgolette complice di questa situazione non è stata probabilmente la responsabile però in coscienza io credo che se come ricordava perfettamente il presidente Amato ci fossero state grandissime diciamo personalità politiche presenta matto ricordava Mitterand quanto quanto è stato importante Presidente Amato ruolo della Francia successivamente
A frenare la situazione di integrazione dell'Unione Europea portando il il il il il Paese da Francia prima e l'Olanda successivamente a a un referendum che ha di fatto sancito come dire una un una una regressione di quello che nel processo di integrazione europea ci fossero stati quei grandi leader politici ci fossero ancora questi leader politici
L'unica vera soluzione quella carica ricordato presenta Amato con grande lucidità l'integrazione dell'Unione Europea
Rende liberi responsabili noi dando loro la membership e loro quei Paesi a integrarsi questa era ed è ancora la strada certo più passa il tempo adesso io non voglio dilungarmi parlare del futuro
Insomma e e chiaro che qualche riferimento lo facciamo insomma c'è poco da fare
Keep la stabilizzazione dei Balcani occidentali passa esclusivamente per l'integrazione interna europea se questo non si capisce e se non c'è una forte volontà politica e e alla RAI i problemi nascono poi naturalmente
Arriviamo al punto di trasformare invece che l'integrazione dei Balcani la balcanizzazione Europa questa è purtroppo la storia
Mi fermo qua ma aggiungo solo l'ultimo elemento a conforto e in assoluta armonia con quello che ha detto prima Marta Dassù e le autorità locali di della Regione Friuli-Venezia Giulia in particolare
Uno dei miei predecessori Adriano Biasutti che era
Un democristiano
Lavoro molto per convincere i suoi interlocutori romani Flaminio Piccoli ed altri che era ormai indispensabile secondo la loro visione
Riconoscere la indipendenza della Slovenia della Croazia c'erano rapporti molto stretti attraverso due unità alterato è ricordato per fondamentali di questo passaggio e c'era anche una c'è c'è poco da fare anche se non dichiarato apertamente
L'idea che la parte cattolica aveva e cioè che la Slovenia Croazia Paesi molto cattolici dove sono in qualche modo essere riconosciuti indipendenti anche per questo e cioè c'è poco da fare la divisione nascerà questa somma e questa quando si mette fresco a te lo dico brutalmente ma quando si si si discute di queste situazioni e la religione diventa uno degli elementi in qualche modo perno del del del del delle decisioni i pericoli di balcanizzazione ahimè sono dietro largo mi fermo qua
La balcanizzazione e davvero un uno spettro io ho detto anche un'eredità infelice con la quale vengono spesso ricordati i Balcani un contro accesso a una denominazione Intel tutto insomma da da superare
Noi abbiamo fatto del primo giro io direi se ci sono magari delle domande visto che siamo jury faccio un po'verso tardi darei la parola magari a qualche domande dal pubblico se c'è qualche curiosità
Fa
Ma pensavo fosse un rapporto c'è qualche domanda se non faccio ecco prego
Allora porno microfono
Alla ragazza
Grazie in realtà mi sentite sì sì per non avrei una domanda sono all'handicap Stazzema ambasciatore del corso quindi e mi ha fatto tantissimo che si resse le stesse raccomanda soprattutto a sentire tutti gli interventi delle persone che appunto hanno fisso urto dall'altra sponda dell'Adriatico
Sono veramente grata di ecco sentire
Tanti punti di vista perché ovviamente mentre vi ascoltavo noi che abbiamo vissuto come diceva anche il presidente Amato diverse unica all'interno della Federazione jugoslava proprio abbiamo avuto esperienze molto diverse
Ecco e molto spesso che vengono un po'romantici ciabatte a vita la Yuko Nostalgia che ovviamente possono aprire tanti anche la generazione dei miei genitori che appunto magari delle persone che non ho vissuto dal vicino a diciamo quella strumentalizzazione e legalizzazione della discriminazione solo un elemento che ha nominato a presidente ammalato era quella
A discriminazione dell'autonomia all'istruzione che io credo sia fondamentale è proprio fondamentale ti ancora oggi di dimostrare la nostra identità
E e quest'e molto interessante perché vorrei fare solamente ecco due divisioni per quanto prima
Sì palla punto delle ex Repubbliche è molto meno interna del del Kosovo in tale si parlava dell'ex-Jugoslavia quindici si sofferma appunto delle informazioni che tutti hanno avuto aeree
Appunto solamente chi magari a si è occupato dal vicino sacche venuto molto dimmi non l'internazionalizzazione del problema del Kosovo che non è cominciato dell'ottanta
E cominciato anche del sessantaquattro e poi anche appunto per questo si è spinto verso l'autonomia e poi il resto istruzione eccetera eccetera non vorrei entrare nei dettagli che tutti sapete
A però si cerca sempre di neutralizza aree e di fare o una è di cercare di mantenere un equilibrio sia nella guerra che in pace
E tutto ciò succede ancora oggi
Coni i Balcani occidentali perché cerchiamo sempre di metterci ecco abbiamo illusioni o di questa familiarizzazione di mettere tutti a a magari nei gruppi
Perché siamo realtà molto diverse e multa simmetriche è in realtà ancora oggi è che qualche questa questione hanno parlato anche con uniti voi
A è molto interessante quando si parla proprio della europei azione oppure integrazione europea di tutti i Paesi dei Balcani occidentali
Ci si scorda che siamo negli Stati Kildare si appunto è solo il riconoscimento al del Kosovo da parte dell'Unione Europea anche una debolezza della politica estera e della sicurezza comune dell'unione che
Appunto ha proiettato tantissimi valori e principi che però poi è molto difficile seguirli
E e soprattutto richiede nel mantenere le promesse
E quindi su questo punto di vista ecco per non dire ungare perché potremmo parlare tanto vorrei solamente che a volte ecco affrontiamo queste tematiche come abbiamo fatto ci e parliamo anche delle cose che non abbiamo parlate ha parlato in passato e molto importante credo anche per la audience italiana affrontare alcuni argomenti
Che magari in passato sono state prese le decisioni che non ecco uno poi non si ritorna rifletterò oppure a metabolizzare le per poter andare avanti perché poi alla fine siamo tutti partner e qualche anno sembra l'Italia appunto con una grande gratitudine
E anche siamo veramente riconoscenti per tutto ciò che ha fatto indica Italia anche prima e durante la guerra e anche ora ovviamente con la presenza militare che ha anche nominato e e e sarebbe veramente importante anche a parlare approfondire della realtà diverse anche in rispetto dell'Unione Europea grazie però siamo prosaicamente classe mille innanzitutto anche
Ok
Qualcuno vuole aggiungere qualcosa su questa osservazione dico dei degli interventi come dice sì ok ok allora c'è solo un'altra osservazione e poi dobbiamo chiudere sì alti trentuno quaranta ok
Molte grazie sono Nicola Minasi sono reduce da una bellissima esperienza di quattro anni invano senza cammina con l'ambasciatore d'Italia sono appena tornato da dieci giorni
E bellissimo sentire insieme tutte queste voci ho potuto testimoniare in questi quattro anni della straordinaria presenza italiana in tutti i settori Imbò Sansego Mina gli italiani sono l'Italia è l'unico Paese che ha avuto vittime da ogni parte impose Herzegovina e è veramente incredibile come questa presenza continua ad essere forte vorrei aggiungere sono un elemento sul tema dell'integrazione nell'Unione europea dei paesi dei Balcani occidentali era stato c'è una forma di integrazione che sta avvenendo sotto i nostri occhi sotto forma di emigrazione dei giovani da tutti i Paesi verso l'Unione europea in particolare verso la Germania
è un'integrazione anche questa dal basso e per certi versi sbagliata ed è testimonianza de di come i processi di globalizzazione sono all'opera e quando manca anche il quadro complessivo per i reggimentale ci possono essere conseguenze impreviste e negative ecco quindi forse è uno dei temi di lavoro anche questo creare un flusso di ritorno
Investire per equilibrare assolutamente mi viene da aggiungere anche del processo di di reti disintegrazione di spopolamento di intera regione chi è un po'un elemento che purtroppo una tutta tutta la regione dei Balcani ultimo intervento perché poi ah ok facciamo
Buongiorno io chiama Emanuela scritto sono un economista ma mi occupo da sempre di affari internazionali e di unione europea e ringrazio innanzitutto per all'interessante ovviamente dibattito ha fatto sorridere appunto riflessioni facevano temere Antonione proprio perché io vengo da una darvi da molto vicino anche studiato in Bocconi sono sempre andata via quindi all'estero Stati Uniti Commissione europea eccetera
Ma vengono a Monfalcone e quindi quando parlo attuativo Ugo Ponte Rosso piuttosto che è è un mio ricordo che io ero bambina ma insomma è molto vicino al proprio ed identità diciamo la percezione che noia avevamo del del del contesto
In quanto però esperto dell'unione di Unione europea
Che sono tuttora quindi come esperto indipendente mi ricollego praticano una considerazione che faceva adesso l'ambasciatore e cioè faccio una riflessione perché è capitato è la realtà
Proprio sì visto uno scontro generazionale
Diciamo proveniente anche dalla slovene dalla pro Lazio mi riferisco in particolare a un a un Progetto ad alcuni progetti che in realtà la Commissione europea ha bloccato
Perché coinvolgevano proprio in ripercorrere per esempio i discendenti delle famiglie che appaiano Mesolitico tosto che eccetera
Un progetto che forse non era un progetto di relazione di superamento eccetera e quello che successe invece che questo non hanno fatto altro che resuscitare
Diciamo nel nelle nelle nelle vecchie generazioni una sorta di astio eccetera tant'è vero che in questo progetto è stato addirittura bloccato non è stato non sono stati dati nuovi finanziamenti
Proprio perché c'è stato quasi un un un risuscitare tutte le gelosie tutte le le e quindi penso che proprio le nuove generazioni c'è una dovrà passare veramente una o due generazioni affinché si superi da un punto di vista culturale e quindi si abbia veramente un un superamento comunque sia un'integrazione che quella che realmente
In Giordania oggi sentirò quindi una riflessione anche questa anche perché si collega questa situazione in come diceva che purtroppo viene a smontare momento in cui c'è una un mezzo domi piene da dire davvero
Di dello spasimante fatto che diciamo che
Fra virgolette le vecchie generazioni non abbiano superato e anche addirittura il ricordo su usciti a proprio porta diciamo agli atti
Giannone che Ingrao in un po'di sintesi perché vorrei dare uguale filmava intervento coperti e dobbiamo chiudere davvero e ricordare perché poi mi ricordo che qui non finiamo innanzitutto di parlare di quest'aria
Certamente ultimo intervento c'era scritto un commento se possibile
Che poi si buonasera a tutti su ancora nasce a Brescia Serbia quanto sono vorrei dare fu portò su questi su questo che abbiamo sentito oggi
Qualche volta essendo serbo ambasceria sarda mi trovo in una posizione di difendere la Jugoslavia vorrei tornare un po'indietro qua dopo la prima guerra serbi hanno optato per la per la Jugoslavia per questa unione di tutti i popoli slavi nonostante la contrarietà della per esempio Gran Bretagna che oggi abbiamo la possibilità di leggere gli archivi cosa scriveva il primo ministro britannico devi Lloyd George acque al primo ministro serbo dicevo
Scordatevi la Jugoslavia avrete il territorio il territorio serbo i territori dove vivono i serbi
E quello andava avanti per due o tre anni finché non i sardi non hanno deciso di optare per l'aiuto aveva fatto in via Salaria
Con gli altri popoli
Nel quarantuno quell'idea è stata pagata per i serbi è stata pagata abbastanza caro dopo del novantuno quando abbiamo questa dissoluzione della Jugoslavia vediamo come tanti hanno detto qui differenti principi che si applicano
Illy le i confini al mister divi diventano confini
Dei futuri Stati
Abbiamo il principio il principio dell'autodeterminazione che non è stato dato alle per esempio minoranze che all'anno nei nuovi nei nuovi territori
E sì con questo approccio tutti quelli che si occupavano della della politica vedevano dove andava a finire ed è finito commi com'è finito
Cosicché sul nostro territorio nella ex-Jugoslavia abbiamo visto diversi principi
Applicati su diversi territori che dopo hanno portato a quello che che successa
In Slovenia Croazia e in Bosnia così cose molto molto tragica
Così come dire diceva uno dei miei capi tecnici ci siamo suicidati ma forse con due pistole una la teniamo noi alla mamma e l'altra
Possiamo discutere chi chi l'aveva in mano perché tutti sapevano che la prima turca
Ricco ricco riferiscono dell'East prematuro riconoscimento
Di due Stati senza aver risolto grandissimi problemi che erano dentro minoranza
Autonomia delle minoranze garantiti i diritti per le minoranze scoppiasse quello che che scoppio pochi mesi dopo
Oggi è tutto passato ma bisogna averlo molto molto presente
Non vuole toccare la possiamo son d'accordo con quello che ha detto l'attrice solo su una cosa sull'autonomia scolastica che il presidente Amato ha nominato abbiamo sentito anche qui io ero segretario della delegazione della Jugoslavia in Ginevra della etti dell'alcol della conferenza degli Slade e mi occupavo di di questa di questo problema qui avevamo anche il presente il la l'assoluzione fatta in Italia con il Trentino Alto Adige vi devo dire che una notte di Ginevra abbiamo ricevuto da fare negli anni il Progetto per la per la il programma scolastico
E lì non c'era un punto di riferimento su Belgrado o su un scrittore che parlava in lingua serba
Invece se guardiamo il modello italiano ce ne sono tanti tantissimi
E quello a quel momento c'era il governo di Panucci prevenuto era un dito o un americano serbo
Che era molto disposto a fare
Un passo avanti e ha chiesto a Rugova cosa vuoi che facciamo
Rugova ha detto facciamo va a scuola detto ha detto va bene ha nominato due ministri
E io ero il segretario di quel gruppo so c'erano pronti di fare un passo avanti
E abbiamo chiesto al capo della Casa delle delegazione a Gianni le chiedo solo un po'di sintesi perché era assistita bianconero qui allora abbiamo ricevuto quel che abbiamo ricevuto siamo qua continuare lei non era assolutamente
Così già solo questo fu porto niente comunque esperienza personale anzi ringrazio molto tutti coloro che non hanno
Portato le tappe esperienze danesi connesse si dovesse fare un'altra
Un altro ostacolo sono con voi da da questa parte qui per cui è davvero preziosa sentire tutte le osservazioni soprattutto ed in seguito a questa nostra discussione vi ricordo come vi ricordavo penso che questo è solo il primo appuntamento che seguirà il sei di luglio sempre qui al maxi infatti ringrazio Maxine lo chiamai per aver dato così tanta attenzione a un Paese che non c'è più attraverso l'arte assolutamente andate a vedere questa mostra
Perché viene ricordata un'entità politica culturale con gli occhi dei giovani mi viene da dire perché sono degli artisti non solo Marina Abramovic che ovviamente rispettiamo ma soprattutto le nuove generazioni
Il sei sì finalmente posso dire parlerà del futuro o che poiché la abiezione questo fatidico processo di allargamento che ecco apre moltissimi spiragli per la discussione dunque vi invito qui ci saranno degli attori se non sbaglio anche il ministro c'è il commissario per l'allargamento Barelli
Commissario e dunque una figura chiave in quello che il processo decisionale noto su quello che tutti auspichiamo dunque Europa né ma altre nativa di viene da dire dunque non ci sono le alternative all'Europa grazie ci vediamo i seggi