Rassegna delle riviste di politica e storia

Anche questa settimana torna questo spazio della programmazione di radio radicale dedicato ad alcune segnalazioni a carattere storico storico-politico
Tratte dalle riviste specializzate su questi argomenti anche qualche segnalazione dai quotidiani sugli stessi temi
Questa settimana avremmo alcune segnalazioni dalle riviste mentre e sui giornali ci saremo di meno partiamo da una rivista di cui vi leggiamo il titolo psicanalisi e diritti umani lombarda questore
Il titolo di questa rivista semestrale è una rivista semestrale numero quattordici l'ultimo del due mila e venti
Un progetto Kjaer rinasce era già stato presente alla fine degli anni novanta il tema è interessante perché introduce appunto il lo strumento della psicanalisi
In questioni che riguardano la storia che riguardano la politica uno strumento o complicato difficile da maneggiare ci sono contenuti
Interessanti che vi segnaliamo c'è una introduzione una intrusione multidisciplinare al tema dei diritti umani
Un piccolo discorso sul male questo è il primo contenuto che trovate poi altri termini violazione dei diritti umani
Possibilità e limiti del il perdono l'idea di giustizia una prospettiva fra rosse Thanatos e violenza unto logica e violenza archetipica insomma ci sono
Contenuti davvero interessanti noi ve ne vogliamo segnalare uno in particolare che è questo che trovate a partire da pagina sessantaquattro
Violenza ontologica e violenza archetipica il capro espiatorio di go fa Marche è uno studioso
E di questi temi e sono articoli questi molto tecnici noi di citiamo qualche passaggio in estrema sintesi sintesi brutale cercando di non fra intende tra l'altro il contenuto che davvero complesse anche tecnico che però qualche passaggio forse possiamo citarlo per cercare di capire questa idea per esempio del capro espiatorio che viene usata spesso nella linguaggio comune anche e nelle analisi di tipo giornalistico arco vediamo che cosa vi possiamo segnalare consideriamo il rapporto tra l'ombra e il male scrive Ugo Fava ovvero il rapporto tra un archetipo centrale
Del pensiero di Jung e il male
Due aspetti dell'ombra che egli distinguere ci sono questi due aspetti l'ombra personale che il lavoro terapeutico e di autocritica aiuta a riconoscere come il male dentro dissi
E l'ombra collettiva un vero e proprio archetipo che si presenta con le carristi caratteristiche del male assoluto dell'eterno antagonista eccetera poi ci sono altri
Particolari questo principio antinomico che corrisponde all'abissali vita dell'idea di Dio è stato definito da Jung concili intensa degli opposti ecco questi sono alcuni passaggi
Per spiegare che cosa che per Jung
L'ombra non si identifica semplicemente e con il male bensì è l'elemento centrale di una dinamica in cui determinante la coscienza nel suo continuo confrontarsi con l'inconscio in una dialettica incostanza te divenire appunto questo un po'il ragionamento quindi il la coscienza che lavora su se stesso
L'esperienza
In particolare di Jung con una moltiplicità di casi clinici da lui seguiti dopo la conclusione della prima guerra mondiale
E l'interregno prima della conquista del potere dei nazisti in questi frangenti spiega l'autore Yugo poté constatare in che modo le potenze oscure si fossero insinuate negli individui
Infrangendo ogni barriera Mola morale e provocando una grande sofferenza e spinte autodistruttive col tentativo di spiegare con
E questi strumenti l'origine del male è il tema che si pongono duramente a volte anche gli storici oltre a tentare di raccontarlo nella
Sua interezza proprio in queste situazioni il salvarsi di un brandello di coscienza poteva dare origine secondo Humber nella dimensione inconscia a forze che tendono all'ordine espresse con il simbolismo vandalico una compensazione alla travolgente volontà di potenza
Dell'ombra questa esperienza si riferisce ovviamente casi individuali e naturalmente il passaggio Complesso per passare
Al tema più largo ecco solo spunti naturalmente complesse
L'autore spiega un po'più avanti
Dobbiamo chiederci i poi anche l'uso di questo tema del e principio del capro espiatorio che qui sintetizziamo Ugo Fava spiega che in realtà nelle religioni il rituale rituali Isma'del capo del capro espiatorio serviva ad allontanare dalla comunità i male mentre nella modernità
Questo meccanismo si inverte spiega Ugo fama e dobbiamo cercare di capire il la trasformazione di questo meccanismo da liberatorio il meccanismo persecutorio non riuscendo più l'uomo moderno a incarnare la la violenza bensì favorendo la ecco interrogativi naturalmente sono questi difficile dare una risposta Ugo fama ipotizza quest'usando un concerto tra l'altro che qui che può essere
Frainteso la sì con Larizza azione usa questo termine alto in termini diciamo tecnici ipotizziamo
Significa attribuire agli io ecco al di là del concetto di secolarizzazione che può essere ambiguo attribuire all'io una centralità assoluta ecco quello che accade nel mondo moderno favorendone l'aspetto inflazionato
Dimenticando né limiti e cadute cancellando l'insegnamento della storia e ponendo la volontà di potenza al di sopra della natura spessa mettendo in atto una catastrofica Hybris
Scrive Ugo fama attingendo ai ragionamenti
Di Young la malattia in questo senso ancora e mancanza di riflessione è quella ragione il cui sonno genera mostri
Come titolo Goya nella sua famosa incisioni mostri generati da cui il sonno
Sono le proiezioni dell'ombra che l'ideale dell'Io non può tollerare e che diventano violenza persecutoria nei confronti di coloro che sono scelti come capri espiatori
L'ideale dell'io in questo senso reddito in altri termini l'arroganza la presunzione Lea presunzione dell'io pretende che la sua immagine sia immacolata i non toccata dal male
Rendendo inconsce le sue ombre non conosciute e successivamente proiettando le il male e sempre altrove mai in noi stessi ecco sono degli spunti che traiamo da questo saggio
Di Ugo fama naturalmente solo in superficie abbiamo raccolto fra questi elementi violenza ontologica
Violenza archetipica il campo il capro espiatorio di questa rivista psicanalisi e diritti umani l'ombra che trovate in libreria ci sono
Molti altri contributi se riusciremo
Ve ne parleremo anche nelle prossime puntate
Passiamo alla rivista il numero uno di gennaio marzo due mila ventuno della Fondazione Gramsci studi storici in questa rivista conduzione Gramsci ci sono molti contributi che ci riportano alla mille e novecento ottantanove trent'anni dopo la realtà e il periodo mille novecento ottantanove mille novecentonovantuno questo coincide un po'con questi Mesilla ragionamento storia e storiografia contributi
Per è capire il passaggio fondamentale della caduta del blocco comunista del blocco
Sovietico qualche segnalazione Silvio Pons a trent'anni dal crollo ancora senso il secolo Breve questo su uno strumento usato dagli storici
Per pensare al mille novecento ottantanove Silvio Pons poi ci ragionerà e si interroga sull'attualità di questo strumento non è vi segnaliamo un saggio che trovate verso la fine di questo numero uno
Della rivista del la fondazione Gramsci studi storici a pagina trecentonove
Giovanni Mario Ceci studioso che propone saggio breve saggio da cui perché a questo titolo la guerra fredda e ormai alle nostre spalle e noi dobbiamo tenerne conto è un virgolettato
E poi il titolo è questo la DC e la costruzione di un nuovo ordine internazionale dopo la caduta del mura si propone appunto un ragionamento sulla democrazia cristiana in quel frangente che poi fu poi travolta perché essa
Negli anni successivi al cambiamento epocale che ci fu dopo l'ottantanove anche nel nostro Paese ma il virgolettato è sceso e scelto
Forse per cercare di orientare il ragionamento degli studiosi e degli storici su quanto accade la guerra fredda è ormai alle nostre spalle noi dobbiamo tenerne conto tra l'altro si tratta di un'affermazione di Leopoldo Elia lo studioso
Parla del congresso il diciottesimo congresso della democrazia cristiana che si tenne a Roma diciotto febbraio mille novecentottantanove trovate la registrazione chi più di radio radicale naturalmente
Lo studioso propone diversi ragionamenti sul dibattito all'interno di quel congresso e poi nei giorni nei mesi successivi la prospettiva della riunificazione tedesca
E che divise naturalmente anche la democrazia cristiana stesse è un po'anche l'impreparazione
E di fronte a quello che accadeva Noemi citiamo direttamente le conclusioni di questo non brevissimo saggio in realtà di Giovanni a Bari sedici
La politica estera in particolare della democrazia cristiana seguito principalmente due direttrici generali a partire appunto dalla crisi dell'ottantanove
La prima era una netta riaffermazione della propria identità dell'identità della DC prendeva le mosse da una particolare lettura della fine del conflitto bipolare
Certo anche per la dici si era trattato di un trionfo ma a differenza di un punto di vista largamente diffuso all'epoca e che solo recentemente è stato formulato in forma in forma più problematica in ambito storiografico a trionfare per i democristiani non sono stati gli Stati Uniti da soli né tanto meno l'Occidente
Alla vittoria finale secondo lo studioso appunto che studiato quesito come il congresso e le discussioni
Negli organi dirigenti di quel periodo alla vittoria finale avevano invece contribuito allora inviso in modo decisivo gli europei e il loro modello questa lettura della fine della guerra fredda da un lato rivelava una certa interpretazione non solo degli ultimi eventi ma anche dei valori che li avevano provocati dall'altro
Ed è questo il punto fondamentale sottolinea lo studioso alimentava una prospettiva per il futuro in sintesi leader della DC rifiutavano l'idea che avvince avvincere fosse stato il modello occidentale
Rifiutavano l'idea di un nuovo ordine mondiale che dovesse essere ineluttabilmente plasmato su tale modello al contrario
Ribadendo un certo primato della politica sull'economia stessi rilanciare Onoria formarono l'identità cristiana democristiana individuando in essa da un lato un fattore decisivo del crollo del comunismo in Europa orientale in questo senso e dall'altro tassello
Decisivo l'anima della costruzione della nuova Europa l'alternativa insomma non era per il leader della DC solo tra comunismo da una parte e Occidente è il mercato liberismo liberalismo dall'alto allora avviso la visione cristiana democristiano poteva infatti anzi doveva essere vista come una terza via
Nel forgiare un nuovo ordine internazionale e nazionale tale riaffermazione nasceva
Da ragioni anche tattico strumentali che poi e vengono elencati e insomma la politica estera
Della DC quella e anche quella italiana non era morta dice più avanti
Giovanni Mario sedici conclusione né tanto meno il mondo stava vivendo la fine della storia come qualche studioso giunse a osservare in cui frangenti al contrario
Anche per i democristiani che esplicitamente con forza respinsero le le le letture sul modello
Di fu Fukuyama la storia stava vivendo lilla io di una nuova fase non certamente la sua figlia e qui interviene ancora lussurioso a finire diversi mesi dopo però sarebbe stato invece proprio la DC una fine legata a diversi fattori naturalmente soprattutto all'incomprensione o scarsa comprensione di altri aspetti decisivi della averti lealtà internazionale in particolare
Dello sciocco globale delle sue straordinarie conseguenze o degli effetti e dei costi del processo di Oro pizza azione all'anche incapacità di fare forse fino in fondo i conti con il reale impatto della guerra fredda
Sulla identità del proprio partito del proprio elettorato del proprio elettorato da alcune scelte o non scelte maturato insomma all'indomani
Del crollo o del muro alla la presenza di una pluralità di opzioni e lì evidentemente irriducibili tra loro non più tenute insieme dalla dinamica
Della guerra fredda molti elementi insomma con la caduta del muro L'Italia della guerra fredda insomma era finita
E con essa sarebbe presto finita anche la vicenda di quel partito che forse più di tutti era stato legato alla fine all'ordine bipolare
Giovanni Mario Ceci
La DC e la costruzione del nuovo ordine internazionali dopo la caduta del muro di Berlino un'interessante
Ragionamento per capire e in quei momenti a partire dal mille novecento ottantanove a cui gli storici iniziano ammettere mano trovate questo saggio sulla rivista della Fondazione Gramsci studi storici numero uno gennaio marzo due mila
E ventuno andiamo avanti ancora una segnalazione da un'altra rivista aggiornamenti sociale scoprire legami in un mondo che cambia il numero due del due mila il ventuno ci sono
Gli interventi sulla questione della pandemia le le vaccinazioni i motivi per farlo dovere di fraternità particolare scrive Paolo o fogli sono i però vi vogliamo segnalare in chiusura
Un intervento sul carcere di cui radio radicale sentire spesso iniziative del partito radicale di vita Bernardi in particolare suo tutti che io su questi temi una segnalazione però di un libro
Che ha questo titolo il direttore Luigi Pagano quarant'anni di lavoro in carcere
Ed è interessante questa segnalazione è una recinzione di questo libro fatta su questa su questa rivista aggiornamenti sociali questa recinzione recinzione a cura di Walter
Magnoni
Di questo di questo libro
E di cui vi leggiamo qualche passaggio il direttore volume ottobre Gabriele biografico di Luigi Pagano non è solo il racconto di un uomo
Che in prima persona narra la sua vita in gran parte spesa come direttore di tante carceri italiane
Ma almeno due pareggi scrive il recensore consente all'Ettore di rivivere un pezzo significativo della storia del nostro Paese soprattutto contiene preziose riflessioni sul senso che dovrebbe avere il carcere
Luigi Pagano un uomo del Sud cresciuto sotto il Vesuvio
Dopo essersi laureato in giurisprudenza specializzato in criminologia decide di partecipare a un concorso che lo porta a diventare poi direttore carcere nel settantanove inizia la sua esperienza Pianosa poi a Nuoro all'Asinara
Piacenza Brescia Taranto fino ad approvare tiene inaspettatamente dirigere nell'ottantanove mille novecentottantanove il carcere di San Vittore al affilano
Il suo racconto racconto di luoghi dove pagano svolge il suo servizio e si intreccia scrive il recensore in modo armonico con la vita dell'Italia con l'avvio del nostro Paese quindi può essere una risorsa ancora da un'angolazione particolare quella del carcere per trarre argomenti per ricostruire la storia del nostro Paese lunga da un'angolazione importante così sfogliando le pagine scrive il recensore possiamo rivivere i cosiddetti anni di piombo il carcere di viene alla fine
Nel mille novecentottanta un bersaglio delle Brigate Rosse seguito di numerosi arresti tra le fila dei brigatisti stava inizia dopo il fenomeno dei pentiti
Fino a tempi difficili segnati dallo spargimento di sangue
No delle carceri
E e appunto questo racconto aiuta anche a raccontare questa parte di quella stagione associati buia nella per la storia
L'Italia viene va ricordata anche il caso Tortora da questo punto di vista che permette di approfondire alcune riflessioni sull'importanza di salvaguardare la presunzione di innocenza
Scrive particolare pagarla colpevolezza o l'innocenza non la decidono la polizia il Pubblico ministero o l'opinione pubblica ma un giudice e alla fine di un processo dove e l'accusa dover portare elementi probatori a sostegno della propria tesi sottoponendoli al vaglio di un esame di Mark dibattimentale prima
Prima di essere ammessi come entro altra pagina complessa pugliese poi full era di Tangentopoli anche qui risorse per capire quel momento con molti arresti e la nascita di una
Diatriba tra i poteri dello Stato tutto il libro resta sottesa una domanda la domanda sul senso del carcere tante leggi sono susseguite che mostrano visioni differenti a volte
Non conciliabili ricambiare il male con il male parrebbe la maniera più luoghi a scrive pagano per ristabilire un dato di qui per la verità è invece che sono un'azione contraria un'azione che annulli or riduca gli effetti del male può
Essere veramente riparatoria tra virgolette questa
Citazione tra l'altro ad aiutare il direttore sulla ricerca full allora cardinal Martini che osservava un braccio che si rompe non lo ancoriamo sobrio un occhio ammalato non lo capiamo
Un cuore infranto non lo strappiamo un fegato ingrossato non lo viviamo fuori al contrario ci preoccupiamo di salvare qualsiasi organo purché ancora vivo del nostro corpo questa è un'altra citazione tra virgolette di questa recensione libro si chiama il direttore quaranta anni di lavoro in carcere Luigi pagano ne scrive
Walter Mangoni su aggiuramenti sociali numero due del due mila e ventuno che vediamo segnalato siamo in dirittura di arrivo diciamo così è di
Leggiamo qualche segnalazione in chiusura dai quotidiani innanzitutto una iniziativa del quotidiano il Giornale che partita
Martedì
Venticinque maggio due mila e ventuno iniziativa sulla storia una iniziativa editoriale in edicola con il giornale queste di approfondimenti
Dal titolo quel due giugno mille novecentoquarantasei la storia del referendum che non c'è nei libri di storia questo e il tentativo ma questo tentativo viene presentato a cura di Aldo Moro che un Anna uno studioso
Molto giustissimo diciamo così di interessi a svolto studi su cui temi più diverso io sto recente del nostro paese molto interessante
La lettura dei suoi lavori questo questo lavoro che viene presentato in questi Terri monarchia o Repubblica punto di domanda sopra
Le pubblicazioni annuncia Aldo Moro la sul numero di martedì venticinque maggio del giornale che lo farà
Ripercorrendo documenti alla o documenti che dice Mola non abbiamo ancora avuto modo di vedere quindi sarà interessante vederli i documenti su viale naturalmente anche da parte negli altri studiosi e magari ad un'impostazione diversa Aldo Mola
Diciamo a
Anche nell'articolo una visione favorevole alla monarchia ritorna sulla lettura di quei momenti
Difficile per il nostro Paese e racconta alcuni fatti
L'andamento del voto del due giugno vi leggiamo qualche passaggio
I voti assegnati per la costituente si votava sia per il referendum sulla monarchia alla repubblica sia per la costituente i voti assegnati alla Costituente non lasciarono dubbi vinsero DC PSI e pc
I partiti dichiaratamente utili a mente monarchici ottengono pochi Secci la corona la corona rimase indifesa
La sera del e cinque del cinque giugno la regina dei figli del principe Vittorio Emanuele
Di nove anni allora lasciano il Quirinale per Napoli e l'indomani salparono per il portella per il Portogallo il segnale era chiaro
Randall nove maggio quando il padre aveva abdicato Umberto secondo andò in visita da Pio dodicesimo
E convito i parenti alla mensa nobile delle al Quirinale quando fosse partito dall'Italia dovevano fare altrettanto il dieci ascoltata la litania dei voti espressi pagandone prese atto e poiché mancavano i dati un centinaio di sezioni rinvio all'adunanza al diciotto giugno qui Mola fa riferimento alla alla commissione e che a vita
Il compito di analizzare e poi pubblicare rendere noti i dati ICE stata una larghissima
Discussione studio storiografico su questo nella notte dell'undici il governo dichiarò che ormai l'Italia era Repubblica dopo braccio di ferro di ventiquattro ore alle ore zero andò a mezzanotte e quindici giovedì tredici col voto contrario solo leone Cattani
Esso conferiti le funzioni di capo dello Stato al presidente del consiglio che era degli astri Roberto secondo lo apprese mentre cenava a casa del senatore
Bergamini che cosa fare e poi successe quello che successo tra l'altro con oltre al lavoro pubblicato in questi giorni
Dal giornali secondo numero uscirà proprio io il due giugno non a caso naturalmente
Ne parla ne parla di queste circostanze del ruolo di Umberto secondo il re di maggio
Un libro molto interessante di ormai parecchi anni fa di Falcone Lucifero l'ultimo re i diari del ministro della Real Casa mille novecentoquarantaquattro mille novecentoquarantasei molto interessante libro di Falcone
Lucifero qui si ritorna sul comportamento
Di un Alberto secondo fu comunque un comportamento che rifiutò pure le ipotesi che e c'erano in campo e Aldo Mola lei elenca le ricorda che Falcone Lucifero nel suo libro
Disconoscere il Governo a formarne un altro arroccarsi al Quirinale
Trasferirsi da Roma in attesa degli eventi partire dall'Italia e protestare scelse la quarta Italia in realtà era blindata contro ogni attacco
Esterno gli anglo americani
Avrebbero soffocato insurrezioni contro i poteri dello Stato ma la contrapposizione eventualmente sanguinosa tra monarchici e repubblicani avrebbe a Berto Freire in un corpo già approvato questo l'aveva ben presente
Umberto seconde probabilmente la sua decisione questo lo siamo giungendo norma sembra anche il ragionamento di vola la decisione che prese fu anche è motivata dalla dalla comprensione della situazione del nostro paese
In quel momento l'ammiraglio Stone pilatesca mente non garantiti l'incolumità personale del passo non è una questione Interna fece
Finisce sapere partito eletta a Ciampino alle sedici del tredici giugno striscione famose immagini
E poi inizia il compito affannoso delle schede bianche schede nulle annullata non assegnate dopo venti prima inediti dice mo'la provano che mentre all'ufficio elettorale centrale esaminarla venti mila ricorsi
E i dati conteggiati alla canto alla carlona furono avviati alle calcolatrice un brogliaccio conservata all'Archivio centrale dello Stato prova che mancavano i risultati definitivi
Di centinaia di sezioni insomma documenti per rimettere
Da quanto crediamo in discussione l'esito del referente tante volte si è parlata si è parlato di questa questione vediamo questi documenti nelle prossime settimane
Che elemento nuovo possono comportare e vedremo naturalmente c'è anche il contesto storico politico internazionale a cui Aldo Mola fa anche
Differimento e in apertura del suo articolo tra l'altro scrive per gli americani la monarchia non era indispensabile non intervennero in maniera diretta nella la questione dell'assetto che e l'Italia
Voleva da sì il popolo italiano sì espresse per darsi ma appunto questa fu effettivamente
La posizione degli Stati Uniti passiamo un'altra segnalazione esce un libero in questi giorni dello storico Mimmo Franzinelli che più volte abbiamo citato in questa trasmissione è il titolo del nuovo lavoro di Mimmo Franzinelli quello che segue il filosofo in camicia nera
Giovanni Gentile e gli intellettuali di Mussolini stampato da Mondadori ci riporta sua discussione che qui
è stata c'è sempre stata viva la discussione su
Gentile sulla sua caratura di filosofo
Probabilmente ma bisognerà vedere commentarla ENI o bruschi sul venerdì della settimana partire dalla ventotto maggio quindi di ancora in edicola
In a queste ore lo trovate nell'intervista coordinata con Franzinelli dove si parla di questa impostazione di questo lavoro e del ruolo probabilmente
Giovanni Gentile
E del ruolo che probabilmente Franzinelli sottolinea Giovanni gentile nell'ultima parte della vicenda del Facci suo quella più tragica vicenda
Repubblicana ci sono naturalmente notizie di cui si discuterà il ruolo di Gentile anche indifesa
Di alcuni prigionieri figlio chi fu imprigionato e i suoi interventi in favore del fascismo repubblicano della continuazione della guerra a fianco dei tedeschi sono tutti temi che naturalmente hanno sempre fatto discutere di studiosi i in particolare gli storici ma anche i filosofi e la filosofia al servizio del duplice
Questo è il titolo di questa intervista con Franzinelli di cui di segnaliamo solo i contenuti o ci torneremo
Nelle prossime settimane anche più da vicino se sa a possibile ci fermiamo anche per questa settimana con questa rubrica e vi diamo appuntamento alla settimana prossima