L'intero progetto prevede di completare le schede biografiche di tutte le 335 persone uccise con la collaborazione di ricercatori e istituti in grado di fornire il contributo necessario a un'impresa affrontabile in modo adeguato solo con un'ampia partecipazione.
Uno scopo, tra gli altri, è quello di dare la dovuta rilevanza anche alle vittime meno note … e meno ricordate.
Le persone del gruppo dei prigionieri trucidati nelle cave appartenevano ai più disparati ceti sociali e riflettevano diversi spaccati culturali e politici della società dell'epoca.
L'idea è di ridare, almeno in piccola parte, riconoscimento alla loro memoria e di ricostruire non solo la vita delle singole persone ma d'interi nuclei familiari rappresentativi di diverse collettività e di classi di età diverse.
A quest'ultimo proposito non si può dimenticare la prematura morte di adolescenti e giovani brutalmente seppelliti nelle cave.
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