La nuda verità - Speciale Emergenza spettacolo. Conversazione con Ascanio Celestini. Partecipa Anna Testa

Benvenuti ad una nuova puntata della nuda verità anzi ad un altro speciale della nuda verità emergenza spettacolo nell'emergenza colpite diciannove
Con me sempre Anna Testa attrice giornalista antenna venuta dal ritrovato su radio radicale
Ospite di oggi Ascanio Celestini non ha certamente bisogno di presentazioni artista attore scrittore autore teatrale e di lui si è
Si è scritto che ha che racconta le storie
Di discriminazioni di di tigri di razzismo di disagio di malattia mentale con accenti pasoliniani ma anche con toni leggeri benvenuto su Radio Radicale Ascanio
Beh provate
Ecco di cibo l'emergenza spettacolo nell'emergenza colpite diciannove
Tu è definito il teatro come il nuovo ma anche e soprattutto come una relazione così per il cinema
Faccio teatro perché mi piace raccontare le storie più che teatro racconto storie ecco il racconto di quando tra gli altri
Sei sceso in piazza il trenta di ottobre con i lavoratori del della cultura
Hai definito che
L'intervento da parte quindici del dello Stato da parte diciamo della Presidenza del Consiglio e contro la chiusura del dello spettacolo e i sussidi
Adesso
Legati hai detto che servono per nascondere precarietà sfruttamento il lavoro nero ecco vuoi spiegare questo passaggio così
Così cruciale cosa si nasconde sotto il tappeto
Per senti in realtà è molto semplice l'anno scorso l'anno scorso parlo come appunto come uno che fa questo lavoro da da tanto tempo per cui penso agli anni come ha le stagioni teatrali insomma come gli insegnanti pensano agli anni scolastici
Quindi era in realtà quest'anno però quando lei è stato detto insomma quando il governo ha detto che c'ha avvisato che sarebbero pari stanziati fondi e quindi
Dati dei soldi insomma i lavoratori di questo settore del mercato del lavoro del settore dello spettacolo
Come dire la potevano a accedere a questi fondi poi pian piano Sovreco allora cambiare però inizialmente potevano accedere questi fondi i lavoratori che avessero
Almeno trenta giornate lavorative questo ecco che abbiamo saputo sono in un primo momento
Io e le persone con le quali lavoro ci siamo detti certo che era calcola che stavo nel mese di marzo
Ci siamo detti centotrenta giornate lavorative
Tra gennaio e febbraio pochi pochissimi lavoratori forse quasi nessuno elaboratori questo settore ce ne hanno trenta giornate lavorative in due mesi di lavoro pare veramente ci siamo resi conto che le trenta giornate lavorative
Erano da cercare nell'anno due mila diciannove per cui potevano accedere quelli che possono diventare i seicento euro per tre mesi seicento euro a marzo è otto euro ad aprile e seicento euro
A maggio coloro i quali lavoratori che avessero almeno trenta giornate lavorative nell'anno due mila diciannove
Ora trenta giornate lavorative al minimo sindacale
è qualche spicciolo più di settanta euro al giorno anch'io c'ho messo abbastanza incapace matematica sette dottori ventuno so poco più del due mila euro diciamo due mila e cinquecento euro
Perciò considerare un lavoratore professionista lavoratore professionista in un settore qualunque
Uno che porta a casa diciamo così volgarmente due mila e cinque tre mila euro in un anno e insomma stiamo Valdisotto da paciere povertà diciamo proprio alla al di sotto le linee di sopravvivenza
C'è stato però immediatamente che è stata ne permette la rivolta tra i lavoratori di questo settore
Perché perché trenta giornate lavorative erano troppe perché una parte consistente dei lavoratori di questo settore non avevano raggiunto le trenta giornate lavorative in un anno intero di trecentosessantacinque giorni il due mila diciannove
E quindi se è scesa del governo è sceso fino a sette giornate lavorative
Torno a fare i conti cosiddetti dirà serba
Sette per sette quarantanove sono praticamente cinquecento euro allora possiamo immaginare che ci sia un lavoratore qualsiasi tra persone qualsiasi anche uno e chiedo l'elemosina che raggiunge a malapena cinquecento euro in un anno a imporsi cioè ebbe siamo parlando di qualcosa che non esiste
Però io penso che comunque sia da un certo punto di vista il governo abbia fatto bene a dare questi soldi a queste persone a questi lavoratori tutti questi colleghi perché perché in realtà anche quelli che fanno sette otto dieci quindici giornate lavorative in un anno in realtà lavorano molto di più
Ma lavorano in nero
Per cui dando questi seicento euro
Esentasse ma ovviamente uno che guadagna cinque sei sette mila euro in un anno no e tasse non è vaga dunque
Dare questi seicento euro per tre seicento mille e due mila ottocento euro in tre mesi attenzione che sulla carta non ne guadagno neanche seicento che cosa significa significa prendere tutto questo settore che è in mano buona parte dell'elettore al lavoro nero
Prendere e mette tutto questo lavoro nero sotto il tappeto come dire
Continuare a lavorare così arrangiatevi quando riuscirà arrangiarmi lavorate in nero
Tanto noi alla fine in qualche maniera vi riconosciamo stessi per questo dico il Coryell operazione è stata a parte offensiva ma questo che pure tutto relativo insomma chi lo prende su queste cose
A parte offensiva insomma però è stato l'operazione che in realtà ha legittimato la precarietà in questo settore
è ancora peggio il il lavoro nero ora chi fa questo mestiere di fare altro lo sa che funziona così
Io sentivo anche tanti colleghi dicevano ma non mi vengono riconosciute le docenze io chiamavo il mio commercialista e visione perché le docenze non venderei riconosciute che fatti i salti mortali per rendere per farle riconosce lezioni ho fatto l'università perché non vengono riconosciute perché in realtà noi ormai siamo talmente abituati
A considerare normale il lavoro nero
Che le cosiddette docenze in realtà sono laboratori pagati da dagli allievi di laboratorio musici e brevi mano un somma cioè quei soldi in mano pagati in nero tutto questo è e dannosissima quest'per questo settore e non tanto per l'evasione fiscale
Che in sé ovviamente è un problema
Quanto per il fatto che il lavoro nero è e tecnicamente sfruttamento dei lavoratori
Perché non non non non dobbiamo pensare che i lavoratori lo spettacolo lavorando in nero mettono da parte i miliardi no lavorano in nero perché più del mento
Ai lavoratori dello spettacolo non lo da nessuno per cui quando il regista chiama l'attore gli dice senti ciò trecento euro vieni a fare le prove punto e non si rispetta contratti collettivi nazionali non si rispetta nulla neanche le regole più più elementari allora con per questo io dico con questa operazione che apparentemente è stata come dire dove era urgente farlo e quindi abbiamo dato un po'di soldi a qualcuno
è un è stato un po'come come dare l'elemosina lanciare i soldi dalla finestra chi è riuscita apprende di essere presi attirata avanti per qualche mese ma ma sappiamo che da ora in poi
Chiunque andrà chiedere qualche diritto in più in questo settore del mercato del lavoro si troverà davanti il prossimo padrone che li ritrae in faccia perché perché gli dirà ma guarda che il Governo ha legittimato il fatto che tu devi lavorare in nero tant'è che andato pure qualche soldo quando non lavorava
O
Purtroppo la situazione del nero del nero e nel campo dello dello spettacolo dei lavoratori del cinema del teatro molto più del teatro e del cinema purtroppo una dura verità ed è verissimo nel nostro Paese
C'è una cosa figlio adottato Scanio
Volevo con sopperito apparire in ogni caso io sto vedendo che c'entra in questo momento va molto di moda difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo si parla del fatto che la cultura importante non possiamo vivere sotto la cultura
Ma queste persone che si stracciano le vesti in questo momento in cui imboccano il più presto possibile al ritorno agli spettacoli ma io non le ho mai viste nei teatri
Cioè se parliamo dei politici la classe dei politici no
La classe politica italiana ho sempre visto soltanto due politici bisogna rende diede merito una l'opposto dell'altro negli ultimi trent'anni in cui io frequento al teatro io ho sentito tanto visto due politici a teatro
Gianni Letta e Bertinotti ora tutte queste persone che si stracciano le vesti invocando la riapertura degli spettacoli
Nella classe politica nella classe culturale ma dove dove stava un po'quando gli spettacoli citare al parco quella già abbiamo viste ed è una potranno a questa cosa
Per il come detto tu del della luce accesa nella città rasentando di parlare
Mi viene in mente un
L'appello di di più di vent'anni fa
Promosso dalla dal Partito radicale per voci di Vittorio Gassman
Lui si appellava appunto ai colleghi artisti intellettuali lavoratori insomma del del vostro insomma mondo al mondo della cultura europea per e sentire quindi l'urgenza dei tanti problemi
Da affrontare a salvaguardia della civiltà e della stessa sopravvivenza della comunità contemporanea e lui diceva come un impegno
Politico senza tensione che responsabilità morale svuotato di di di senso
E e proprio dice tarla la cultura priva di un utile lungimirante solidarietà umana una sorpassato astrazione un lusso colpevole allora lui insomma invitava per sconfiggere insomma la cecità del del delle partitocrazia dire
Si appellava insomma i colleghi a voi tutti dicendo
Bisogna
Prendere partito cioè attraverso quindi un coinvolgimento in prima persona ecco
Di fronte diciamo a questo movimento d'opinione questo fenomeno di lettera aperti queste dichiarazioni forti di di di di principio
E di unanime insomma scontento la evidenziato passaggio per passaggio io viene insomma da chiederti
Come passo come possiamo come partito radicale come come Radio Radicale
Sostenere raccogliere questa questa iniziativa
Ma allora
Io penso che
Il problema si anche interno proprio alla alla al nostro settore un po'per abitudine nel senso che che davvero molti mi sono abituati sono scavati come dire una nicchia in qualche maniera e quindi sono abituati a lavorare in un certo modo sono abituati a lavorare pensando alla stagionalità per esempio
Quindi su cui c'è o quelli che che magari hanno son poco ostruiti diciamo la vita attorno a lo so ai concerti estivi e quindi lavorò soprattutto in primis quelli che in qualche modo sono attori che lavorano nelle in un certo tipo di produzioni quelli come me che e anche lavorano in maniera comprende artigianale cioè la mia compagnia sono io e altri due-tre persone praticamente abbiamo sempre prodotto i nostri spettacoli anzi ricordo vent'anni fa proprio in questo periodo
E anzi vent'anni fa alla alla fine di settembre io stavo per debuttare con uno spettacolo Radio clandestina sull'eccidio borsette Dini che lo spettacolo faccia ancora e quella prospettato sarebbe dovuto essere una produzione del Teatro di Roma allora il direttore era Mario Martone e Mario Martone mi disse guarda io come il Teatro di Roma come direttore Roma di consiglio di di non fare questo spettacolo con uno cioè noi e i vedremo non prenderemo i soldi per la produzione te lo fai per conto tuo te sosteniamo e compriamo qualche replicare questo spettacolo qualche consiglio
Dei di non lasciarlo al Teatro di Roma perché perché non so quello che succederà tra una settimana tra un mese insomma non vorrei che poi il tuo lavoro lettura spettacolo diventi una produzione nelle mani del Teatro di Roma
E infatti io feci dei laboratori Creta dove Roma per le scuole e e poni mi pagarono una settimana dei repliche per eletta per pochi spettatori in quel caso perché era in una stanza del delle Museo della Liberazione di Roma il quello che è stato il carcere nazista via Tasso in quei giorni Mario Martone se per dimesso per cui insomma sarà buona cosa nel senso nel come dire seccato e Roma avesse prodotto con lo spettacolo forse ci avrebbe oggi uno spettacolo che pizza vent'anni dei turni come però visto insomma quello che è successo subito immediatamente in quei giorni fortunatamente stare una produzione della mia compagnia e quindi io ho potuto portarlo in giro liberamente per per vent'anni
Quindi dico c'è anche una una situazione nella quale molti e molti di noi hanno slanci a tutto scavarsi una nicchia hanno trovato una maniera per lavorare chi in un modo chi nell'altro insomma trovare una maniera per per lavorare adesso però questa situazione
Che stiamo vedendo in questi mesi come dire ammesso tutti un gradino più in basso ha messo tutti Amanda o tutti qualche metro più in basso
E quindi quelli che faticavano molto adesso non non ci sono più quelli che predicavano un po'faticavano molto e anche quelli che lavoravano decentemente c'erano dei problemi evidenti quindi che cosa può fare evita allora la prima cosa secondo me
E che bisognerebbe fare una mappatura cioè capire che cosa sta succedendo in Italia che cosa succede in questo Paese cioè quanti sono i teatri
Quanto in che maniera lavorano come sopravvivono fare una mappatura semplicemente un lavoro di mappatura
Sapere veramente quanti i lavoratori ore dello spettacolo diciamo dei dati ufficiali ci dicono che sono circa duecentocinquanta mila ma se appunto torniamo al discorso di prima questi duecentocinquanta mila una parte consistente non arriva a sette giornate lavorative evidentemente quei numeri non sono attendibili tant'è vero che poi nel corso di questi mesi è stato detto di tutto trecento mila cinquecento mila tre milioni io ho letto anche da qualche parte mi sembra veramente assurdo insomma
Tre milioni ci mettiamo anche mio figlio e fare fino a scuola
E detto ciò dico la prima cosa è capire di cosa stiamo parlando e nel momento in cui abbiamo fatto questa mappatura
Però dobbiamo fare un piano regolatore così come viene fatto deve dovrebbe essere varato un piano regolatore urbanistico insomma per la costruzione strutturazione per la gestione dei di una città così come alle volte viene fatto un piano regolatore
Invece per il sociale per capire cioè come come sostenere insomma una una città un Paese e noi dobbiamo fare un piano regolatore per la cultura
Se state che che sarebbe stato un momento nel quale una molti non hanno detto la subito insomma nel quale e era possibile per far lavorare i lavoratori di questo settore perché perché c'abbiamo per l'appunto a oltre i teatri c'abbiamo le piazze ci abbiamo degli spazi alla petto
Dov'era possibile portare tante persone in completa sicurezza
Quest'estate cosa avrebbe dovuto fare il ministro sommarie però evidentemente ci altra pare insomma
E cosa avrebbe dovuto fare il ministro sarebbe dovuto fare semplicemente quello che alla fine degli anni settanta è stato fatto a Roma solo che in quel periodo a fine anni Settanta il sindaco di Roma era Giulio Carlo Argan prima coi ci Petroselli
Il l'assessore a Cultura era Renato Nicolini e che cosa ha fatto ha fatto un Progetto culturale unico per la città
Non ha adesso facciamo un milione di bandi per quindi praticamente l'assessore OPA più niente cioè Sipa qualcosa padre riprende opera deve fare scelte insomma però spazialmente poi tutto delegato a alla le decine centinaia di associazioni realtà piccole grandi e medie che producono producono producono e portano sul tavolo del del Comune i loro progetti sperando de che che passino ecco invece avrebbe dovuto fare il l'assessore alla cultura e Nicolini del ministero della cultura di oggi il nostro ministro
Nella cultura del mutuo di facciamo un unico progetto per tutto il Paese
Uno soltanto non cioè allora si chiamava Estate Romana io non so chiamato estate italiana sembra Nana canzoni da hit parade ma va bene qualsiasi nome
Avrei potuto fare un unico progetto per tenere tutti i pezzi di questo Paese insieme per sostenere e anche per incentivare le persone partecipare perché io mi ricordo ero ragazzino e stavano in vacanza in un paesino in Abruzzo mio padre diceva il giornale
E qui c'era una cesta cosa c'è all'estate Romana vogliamo andare Avagliano partecipato e andammo e io non mi ricordo niente insomma probabilmente abbiamo beccato la proiezione di un film
Cinese sottotitolato
Però come dire fare dei project produrre dei progetti e quindi avere delle prospettive per il futuro simili a coinvolgere persone non basta tenere aperti i teatri il cinema non significa niente aperti
Bisogna tenerne aperti con una prospettiva avere un Progetto ecco quindi io direi partiamo una mappatura cerchiamo di capire che consenso sta succedendo e cosa è successo in questi anni in questo Weber questo ditte faccio un esempio
Nel caso del Correggio ma potrei fare l'esempio de de decine di altri teatri
E il Teatro Gustavo Modena San Pier d'Arena Genova quando andiamo a fare spettacolo Lino perché ci andiamo noi ma quello il mago del risotto che è quello e c'è la trattoria di davanti
Una volta che visse ma meno male che c'è spettacolo determina viene gente normale perché quando va bene per cento normale per uno e pacato magari non è proprio completano quando emette il teatro viene lo studente viene il professore viene il disoccupato che magari vale cinque euro per il biglietto e quindi c'è un pezzo di società anzi i vari pezzi vari strati assurda che si incontrano
E pensare che Nicolini era era stato era stato definito il re dell'effimero ti ricordi
L'esondazione del novanta averci lo dico limi oggi
Poi
Grazie per la per questo insomma slancio simili
Simili sicuramente
Hai detto in sintesi che per i teatri cinema per il mondo insomma della cultura serve un'alternativa un'alternativa vera
Ecco
La questione
è sicuramente quello di di di no ad intervenire fattivamente di intervenire
Concretamente per rappresentare insomma queste queste queste istanze
Ecco Anna in
In conclusione
Come
Ecco raccoglierei far modo che ci sia appunto una mobilitazione come ha detto Ascanio all'altezza bei tempi perché sembra da mente ripercorrendo insomma il passato alcune il sostegno insomma io ho ricordato ovviamente partita di calcio ma la radio e
Che l'unghie a fatto alcuni nomi
Della scena politica
Portanti ecco una mobilitazione all'altezza
Dei tempi per per fare in modo che arte cultura e bellezza siano importanti come come il pane come Marino Sinibaldi direttore di
Di RAI Radio tre
Sull'internazionale ha scritto
Comunque che forse sarei d'accordo scalare questo volume
Allora
Quindi vale
Messo se si è messo l'accento cioè sta venendo fuori qualche cosa che problema che già c'era
Semplicemente in questo momento più di mi sembra che ci si stia mi dell'individuo tale stante successivo di Armin l'archivio delle dice degli attori sembra che che
Ci si sta vivendo insieme come dicevi tu sei scrivendo una nessuna associazione rosa avviene sull'organizzazione
Non so se una scelta ben precisa
Io vedono con favore naturalmente questo non essere limone ognuno va per i fatti suoi sulle sue conoscenze attraverso i suoi canali ci si sta mettendo insieme si sta cercando di dialogare con il governo ma il mio diritto di questo mi sembra una cosa molto importante forse quando usciremo da questa emergenza saremo più quelli di prima
No no no ma io non non discuto assolutamente attraversare un'ottima cosa sono tante le realtà che si sono mosse come spesso succede per Méribel nel bene e nel male questo Paese comunque un Paese dei di piccole patrie per cui in ogni città in realtà
Le cose stanno andando in maniera diverso insomma Milano si è mossa
Probabilmente molto meglio insomma che non è che che non Roma a Roma corsa a livello cittadino e come dire dell'istituzione proprio cittadina
è più lenta però alcune realtà invece sono sommossa molto rapidamente penso al Festival Romaeuropa che è stato fatto
Che ha trovato il modo insomma per per per tenere in piedi proprio il proprio lavoro anzi che prima ha fatto una conferenza stampa per per dire non sappiamo se sembra poter fare sia ma noi stiamo lavorando per il festival e poi in pensione è stato fatto per cui oppure penso anche a istituzioni come poi musica per Roma insomma l'Auditorium molti si stanno adesso organizzando per fare seriamente lo spettacolo rispettato in streaming né qui Borrelli è un'altra cosa
è fondamentale che il PAT restino aperti
Adesso qualcuno dirà tra le acque facciamo persone nei teatri Zammarano vengono contagiate
No ovviamente e no ovviamente non è non è per niente o abbia questo metto ma lo dico io non non credo che non non metto minimamente in discussione il fatto che ci siano persone malate che stanno morendo non metto in discussione questo
Dico che però i capi devono restare aperti
In quale maniera troviamone insieme sta maniera quanti sono gli spettatori che possono stare in teatro
Fino a a poche settimane fa più o meno no e lo dico per esperienza personale era uno spettatore ogni tre poltrone c'è uno spettatore due sedie libere lo spettatore dossier delibere una fida sì una fila no più o meno questo era il distanziamento
I dati dell'Agis indagare la lista sappiamo che contagiati dal quindici giugno a quando non sono stati chiusi i teatri
Contagia l'Italia erano uno ovviamente un numero e ridicolo insomma però da dall'atto immuni né sappiamo che c'è stato un solo compete al diciamo che c'è tosta i cento centocinquanta ma statisticamente però più o meno zero io non dico che dobbiamo tenere aperti i teatri per cento spettatori non so cinquanta per dieci anche per un solo spettatore ma perché perché noi dobbiamo tutelare il teatro per quello che è il suo specifico nel senso il teatro è un attore uno spettatore una luce accesa questo è il teatro per tenere che uno spettatore in sala
Un attore sulla scena sul palcoscenico a luglio azienda serve un tecnico un organizzatore ecco questo meno di questo se il dado non esiste
Allora lei possiamo fare dirette televisive negli studi televisivi pagano possiamo parlarne in radio c'è c'è già il teatro in televisione
Fatto in maniera discutibile ma non importa c'è può esserci meglio Franceschini RAI follia che ha detto ha già parlato e Netflix la cultura e che fosse una gran presa in giro ci siamo resi conto subito insomma son forse solo lui non se n'è reso conto
E o forse si è reso conto chiusa molto meglio di notizie stava prendendo in giro però io dico noi dobbiamo tutelare lo spazio poi nel momento in cui ci abbiamo anche un solo danzatore un solo musicista in scena e un solo spettatore in sala Noemi apriamo il sicario spegniamo le luci
E cominciamo la diretta televisiva però dei dobbiamo tutelare quella qualità al di dobbiamo ricordare costantemente le persone che che seguono questo che seguono questa arte il teatro il cinema che in Cina si fa nei cinema che il teatro sta nei teatri
Perché se perdiamo quella cosa divise diciamo va be'ma tanto Marco Paolini fondo partecipano esempio da persona che stimo e non vorrei parlar male nessuno Marco Paolini fondò il suo Vajont grande successo ce l'ho avuto in televisione anzi
Mi è stato anche un valore aggiunto avete fatto quello spettacolo di quella performances simili davanti alla diga no certa ma sicuramente
Però però quel lavoro libro viene da anni di lavoro in teatro suoi e di altri colleghi che Albertini se son voti prima di lui per cui ne dobbiamo tutelare quella relazione di di lo spettatore che la persona il cittadino che esce dalla porta di casa prende il tram l'autobus la bicicletta l'automobile il treno alle volte anche l'aereo per andare in un luogo nel quale c'è il teatro si fa il teatro
Ripeto fosse anche solo per uno spettatore ma ne dobbiamo tenerli aperti
Sì nel momento in cui chiudiamo la porta del teatro nel momento in cui noi chiudiamo la porta il cinema quella porta sarà una porta né che per riaprirla
Dovremmo fare uno sforzo enorme e io temo a livello nazionale ministeriale questo sforzo nessun robot devi farlo che però diventerà molto difficile nel momento in cui si muoverà
Un pezzo della sua vita civile e le tante piccole realtà culturali delle nostre tante piccole parti
Davvero
Grazie grazie per la
Opel per questo percorso che voluto condividere con con noi e che sicuramente
Insomma il partito Partito Radicale radio radicale raccolgono insomma questa questa iniziativa la sostengono con tutti di strumenti ovviamente a
E a nostra disposizione il tempo veramente terminato magari conte Ascanio Cinieri ritorneremo un'altra un'altra volta quindi ti ringrazio ringrazio Ascanio Celestini scrittore regista autore teatrale
Attori grazie ad Anna Testa che
Estate con noi con le trasmissioni di Radio Radicale al prossimo speciale la nuda verità emergenza spettacolo nell'emergenza Comit diciannove
Grazie a voi