Presentazione del libro di Guido Melis "La storia delle istituzioni. Una chiave di lettura" (Carocci)

Allora
Penso sia partito vediamo intanto punto dire solo poche parole questa giornata per me molto importante insomma perché si ripresenta il giorno filo Melis la storia delle istituzioni
Lazarević c'è una chiave di lettura edito da Carocci nel due mila e venti Costantino centonovantacinque cardine e costa diciannove euro questo è molto importante
E intanto mi ero dimenticato di ringraziare ovviamente il Dipartimento di lettere culture moderne che ci ospita virtualmente il suo direttore domani su linee che molto ha voluto questa questo evento da cui poi dopo cederò la parola
Quindi non solo alcune parole introduttive e Berlino intanto di che cosa parla il libro il libro è un vero e proprio viaggio intellettuale
Ricco di svolte mutamenti importanti compiono solido delle istituzioni che ha studiato il compiuto ricerche sul campo per circa cinquant'anni
Contiene otto capitoli l'ultimo un'impressionante videografia si intitola per approfondire ma in realtà copre quasi la come ad Avellino e non si esaurisce nei titoli ma list futili collocata nel contesto degli studi
Il primo capitolo è dedicato proprio alla storia della disciplina si intitola infatti come nacque si sviluppò in Italia lassa delle istituzioni evitando autore mette tra parentesi la parola politica con un punto interrogativo
Proprio a significare che questa definizione ministeriale giudicata in qualche modo riduttiva
Si parte da Antonio Marongiu della discutibile così sui Parlamenti sulla sua prima cattedra romana Scienze politiche nel mio centosessantanove
Ma si racconta anche il la Presidente Fondazione nel cinquantanove ma poi in funzione effettivamente nel mille novecento
Sessantadue delli Satta l'istituto della scienza dell'amministrazione pubblica grazie a due grandi studiosi come Feliciano Benvenuti e Gianfranco Miglio
E qui appunto non mi dilungo sulla Savelli sa ma solamente nel dire che i giovanissimi studiosi allora vi collaborarono famose collane Isacco alcune allievi di Miglio come Roberto Ruffilli Ettore Rotelli e Pierangelo schiera accanto alla Lisa però subito sì sì diciamo si crearono ampi studi importanti nuove impostazioni anche che in qualche modo allargarono il campo dei confini accademici della disciplina
Nel secondo capitolo Melis fonte una breve digressione autobiografica
In cui ricostruisce l'importanza dei suoi tre maestri e Luigi Berlinguer Roberto uscì Sabino Cassese per la sua vicenda di studioso si intitola un apprendista e tre maestri molto particolari
Il terzo capitolo vinta nell'officina della ricerca questo è il titolo ed è dedicato alla svolta nella storia delle istituzioni avvenuta nel passaggio dagli anni settanta agli anni Ottanta in una molteplicità e ricchezza iniziative che in qualche modo hanno contribuito a creare il profilo della disciplina così come noi la conosciamo
Il quarto capitolo e infine inizio secolo la svolta positiva si concentrano sulla nuova stagione della ricerca storico istituzionale di cui peraltro Melis come tutti sappiamo è stato uno dei maggiori otto attori protagonisti
L'autore l'autore sottolinea proprio che il fatto che la disciplina fosse di relativa giovinezza
Abbiamo consentito alla storia di situazioni di porsi come crocevia come il punto d'incontro tra culture anche e non solo strettamente storiografica
Il quinto capitolo invece si occupa delle influenze straniere
Si intitola l'Egitto le influenze straniere dedite a Chiasso della Storia e istituzioni che appunto riguarda la sua generazioni storici gli influssi da parte delle storiografia e altri di altri paesi
Il sesto capitolo infine in Cina no anzi diciamo in mezzo ai dedicato all'incontro decisivo con gli archivisti ovvero l'alleanza strategica
Storici archivisti nel quale Melis niente una centrale quella nuova storiografia delle istituzioni
è un punto su cui lui torna molto nel libro perché le istituzioni si studiano secondo appunto i documenti che è uno ritrova negli archivi in movimento
Non in modo fisso secondo le norme giuridica e in questo c'è anche la considerazione del pluralismo
Delle ricerche che ha connotato la storia delle istituzioni in questi ultimi anni sono sottolineati soprattutto i rapporti fecondi con l'Archivio centrale dello Stato
Ma anche con altre istituzioni archivistiche non solo pubbliche
E sottolineato il ruolo della Società per gli studi di Storia delle istituzioni e fu fondata proprio l'Archivio centrale dello Stato da operatori delle fonti storici
Nel mille novecentonovantaquattro e la lista l'organo appunto anche di una società che le carte la storia il cui primo numero proprio nel mille novecento
Novantacinque
Il capitolo sette infine dedicato a doveva alla storia delle istituzioni e in qualche modo la domanda conclusiva e si capisce che quella che più interessa in qualche modo l'autore
Forse quello che diremo la mosso scrivere il libro equina egli si fornisce la risposta che egli stesso definisce provvisoria non c'è certezza e da questo punto di vista non ci potrebbe essere perché appunto mi sostiene l'hanno scandagliato i neuroni fonti se per quelli audiovisive occorre superare più di quanto si sia fatto in passato il confine tra pubblico e privato
Insomma bisogna anche rispondere a quelle suggestioni antropologiche sulla storia del potere che spesso appunto affascinano gli storici non sono le istituzioni
Insomma nel libro emerge questa tendenza questa volontà bontà di aprire e le porte le dell'edificio ancora fragile della storia delle istituzioni apre le porte le finestre perché entri mi più in aiuto della società in movimento in questo momento storico mi sembra che in realtà bisognerebbe ancora visse comprendere meglio quello che sta accadendo e dare anche delle corposi le interpretazioni in base a quello che che conosciamo
Insomma il libro è un percorso intellettuale affascinante io direi una sorta di autobiografia intellettuale come non ce ne sono tante
Nel panorama degli studi attuali purtroppo che è scritto appunto da uno studioso che dopo cinquant'anni come dice Ruini danza storiografica è arrivato alla sua età più matura
Con questa presentazione abbiamo voluto anche nella scelta dei Crazy dosi relatori che parleranno del libro i quali appartengono a mondi professionali diversi tra di loro
Evidenziare sono la ricchezza del percorso intellettuale dell'autore sempre voluto a mettere in connessione in Rete sono le parole che lui ama molto idee Progetti persone differenti tra di loro
A far dialogare le competenze diverse queste persone esprimono in fondo anche tutta la presenza di ordine indicati degli ospiti dimostrano nel concreto questo che sto dicendo
Insomma ideali Guido secondo me quella di non chiudere la ricerca nel mondo separato e alle volte asfittico dei confini delle discipline universitari allargare gli orizzonti soprattutto dei più giovani
E questa apertura vermetto insomma dire che quella praticata sempre nel concreto con grande generosità nei confronti di tutti coloro che si sono rivolti a lui per un consiglio per una suggestione per un'iniziativa e anche per questo somatiche questa lezione oltre alle molte altre ci vorrà dare ancora io lo voglio ringraziare
Ora vorrei a questo punto dare la parola al nostro direttore dipartimento Giovanni Soldini e che non sono il Direttore Dipartimento professore ordinario di dell'economia il libro editoria lettura insegna
Il suo ultimo è scritto tantissimi mille insomma con tutti i protagonisti di oggi pomeriggio ma il suo ultimo ninnoli guarda scritto con Giorgio Zanchini è dedicato alla cultura orizzontale edito da Laterza nel due mila e venti
Che si interroga proprio sugli affetti nella Rete sta conoscendo sulla trasmissione sulla produzione e sul concetto stesso di cultura peggio vanificare la parola
Grazie grazie ad Antonella la prendo molto volentieri che contro a nome del demanio
A valutare tutte ringraziare il relatore che hanno accolto l'invito per San Paolo in questo volume salutare quinto mi dispiace circostanza cioè costringano a fare questo incontro in me
In questa in questa forma
Antonella ha già detto deliberò che dell'autore
Mentre due Grammy caso molto che abbia utilizzato non è espressione viaggio intellettuale autobiografia intellettuale nel frattempo questo libro
Ma in genere tutte le volte che si incontra qui dove se ne parla con lui ci avverte sembrano la profondità la stratificazione dell'esperienza dei niente sì
Cos'è che fa che ha fatto Guido appunto avuto un'occasione per
Servire quali discipline agli studi universitari marinai in generale
Servire il Paese in tante sedia e in tante veste differenti
Nelle università in cui ha insegnato nella scuola dalla pubblica amministrazione in parlamento in tutele occasioni in questo percorso che è un percorso lungo
Ma molto ricco che credo abbia arricchito tutte le persone che hanno avuto ma fortuna incontrarlo di collaborare con lui è un percorso tra l'altro che
Fra quattro giorni in prevede una nuova va il trentuno ottobre non manca Guido lascerà il servizio attivo
Però sono certa continuerà ovviamente non soltanto a studiare a scrivere e a dirci tante cose ma credo che continuerà proprio a dialogare con
I mondi con cui è entrato in nel contatto in tutte queste perché in questi anni
Devo dire che
Leggendo il libero io ho scoperto un'altra virtù un'altra dote
E qui dove mi perdonerete sei nel porto via qualche minuto perché vorrei leggere lei
Qualcosa dalla prima pagina
Qui questo lei breve poi il ritiro perché in questa introduzione Pietralata D'Artagnan va in archivio
Iniziare l'incipit per questo
Il primo lunedì di aprile nell'anno del Signore mille seicentoventicinque un ragazzo male in arnese
Poco più che ventenne percorreva fieramente
Nel merito in sella a un improbabile ronzino la strada maestra del borgo
I membri era diretto a Parigi vestiva alla provinciale esibiva spavalda mentre una lunga spada conservava gelosamente nel far scappare una lettera di presentazione
Per connessi ed entrambi il il potente capitano dei moschettieri del re cominciava così più o meno quello che è forse il più popolare nei grandi romanzi ed Alessandro Dumas in tre moschee
Lettura canonica per gli adolescenti della mia generazione
Il giovane si chiamava naturalmente D'Artagnan il come si usa dire avrebbe fatto parlare molto di sé
Qualcosa di quell'incipit celeberrimo prosegue Guido alla lontana mi riguarda perché nell'olio
Nel mille novecentosettantuno neanche ventunenne studente di belle speranze dopo un viaggio per mare dalla Sardegna dorato la notte anch'io ho marciato verso la mia cognata pari a Roma emerso dalla metropolitana
Percorrevo i viali roventi dell'Eur diretto verso la grande mole marmorea dell'Archivio Centrale dello Stato poi Conti
Questa letteratura
Cioè il modo con cui guida riesce a parlare di queste cose ha parlato della storia dello sviluppo della disciplina
O Traverso anche il resoconto diciamo
Delle sue esperienze del modo in cui lui gradualmente si è accostato e alla scoperta però tanti theremin come incontro con gli archivi che Antonella già ricordava
La un attimo fa
Rende molto piacevole diciamo la lettura dei questo libro anche persone come me si occupano tutt'altro perché probabilmente quando cominciato alle ce lo diciamo per dove per omaggio all'amico poi invece ho scoperto esserlo davvero una lettura molto nonché l'articolo quindi con grande piacere ascoltarono adesso dei relatori che parleranno in questo libro che è il suo voto
Grazie a te
Grazie anni e adesso do la parola Sabino Cassese che tutti conoscete ma insomma posso dire solamente due parole presentarlo è stato professore di diritto amministrativo a lungo presso università alla Sapienza di Roma
Ministro senza portafoglio nel governo Ciampi della funzione pubblica nel novanta ad aprile novantatré al maggio del mille novecento novantaquattro giudice emerito
Adesso della corte costituzionale di cui è stato giudice dal due mila e cinquanta mila e quattordici e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa nonché professore
Di global governance al massacro Public Affairs dei si chiude chiude politiche di Parigi il suo ultimo libro anche lui diciamo non possiamo citare tutti i libri che ha scritto l'ultimo libro è il buon governo all'età dei doveri edito da Mondadori nel due mila venti prego professore
Mio incominciò
Al punto in cui ha finito Giovanni Solimene e cioè dalla capacità narrative debito medesimi
Perché è un piacere leggerlo diciamo così in questo libro
è un libro scritto bene ha una valenza letteraria
Anche per un altro motivo per la capacità e a Guido di alternare
Riflessioni generali con i dettagli che mi ricorda un'altra Boso ammaestramento di dietro dove al punto consiglio seducente ricco di dettagli
Per quanto riguarda il contenuto questo libro e realtà addivenirsi oggetti
è una storia della disciplina come dice il titolo
E poi una storia degli interessi e del modo in cui Guido Melis a coltivato questi suoi interessi nel campo della disciplina
E voi e una guida bibliografica ragionata a tutta la materia
In sostanza Guido intende raccontare se stesso a cominciare dai suoi maestri e dalle ricerche compiute dai libri pubblicati
E nello stesso tempo raccontare un po'la storia della disciplina che ha coltivato
E non è un libro che riguarda soltanto gli storici nel senso che tratta degli storici perché vi si incontrano giuristi sociologi politologi linguisti
E quindi il lettore di questo libro come dire conclude nel senso che di storici fanno bene a raccontarsi e analizzare analizzare il proprio lavoro alla luce dell'evoluzione della disciplina
Che hanno coltivati
Il libro è che ha una vocazione wagneriana
Nel senso che a un'aspirazione alla totalità
E vi spiego perché ho fatto questa affermazione perché in questo libro come d'altra parte si evince da quello che aveva detto molto bene pochi minuti fa Antonella Meniconi
Vi sono i temi di studio
Di strumenti di ricerca
Una mappa delle correnti storiografiche
Le opere
Le influenze straniere le risorse le regole del settore disciplinare
E infine le indicazioni bibliografiche
Per esempio la General già alla stessa genealogia degli autori spie dica in modo in cui ha lavorato Guido perché gli autori che Luís menzione Ali voglio ricordare perché vi danno un'idea dell'arco che lui considera vanno da Mosca
La Marongiu Calasso
A Giannini a Benvenuti
Ha migliorato embolia Ruffilli lotterie schiera ma poi a Caracciolo Scuola Moscati
Perrone propone e vorrei
Ai laterali per così dire quindi a Marianini Farneti ammette in modo una a Pietro Saraceno così come i temi che vanno dal Parlamento ai ministeri ai precedenti all'amministrazione centrale agli enti pubblici
E e così voi per quanto riguarda gli studenti dove ma naturalmente la parte del leone fatta Dalia archivi per per il
Peculiare rapporto che hanno gli storici delle istituzioni con gli archivi voglio citare soltanto en passant l'episodio che lui raccontano della ricerca in cui nel corso della sua ricerca si imbatte nel discorso fatto da Mussolini
Per all'inaugurazione dell'anno giudiziario il Consiglio di Stato c'è Santi Romano Novo presidente del Consiglio di Stato
E e scopre e che il testo pubblicato è stato ritoccato da Mussolini per preparare la sua presentazione orale e quindi vede quali sono
Come dire le opzioni del luce nel presentare ad un pubblico che lui
Diretto e quale lui voleva stabilire un rapporto precario gli atti anche perché si doveva avendo sceglie Tosatti Romano scusare per la mancata scelta di un altro presidente del Consiglio di Stato lei si aspettava la nomina
Questa scelta di di Mussolini e quindi è una scelta importante e strategica e e questo è un dato che le si può che si può evincere soltanto da uno studio ma perito degli archivi e poi dicevo la mappa delle correnti storiografiche le università dove volge alla ricerca l'attore Gori fino al locale le riviste e le opere
Nel senso che qui diciamo Guido non si interessò soltanto delle opere degli studiosi dei singoli studiosi dei gruppi di ricerca delle opere quindi collettive degli storici veri e propri perché per esempio prende attentamente in considerazione i lavori prelievi sul Parlamento come quelle di Violante e e fa anche delle critiche molto molto severe
In modo particolare le lacune storiografiche due in particolare quella relativa relativa alle biografie voi tutti sapete che è il vero Melissa
Ma ha guidato la ricerca relativa alla biografia dei Consiglieri di Stato che però è rimasta una delle poche ricerche di tipo biografico nella la la lacuna riguardante la storia dei grandi cose per finire poi con lente influenza straniere perché la cultura italiana era rimasta influenzata dalle correnti straniere in particolare
Francia Gran Bretagna Germania Spagna
Pestaggi uniti e così penso di avervi fornito qualche dato diciamo sullo stile sulla forma per così dire che sul contenuto del libro volevo concludere facendo qualche di riflessione
Sulle istituzioni e sulla storia delle istituzioni che poi appunto il titolo del libro tende
Ed è il tema al quale il libero dedicato ora innanzitutto le istituzioni questo libro è veramente un tipo un libro che esce nel momento giusto perché perché è un momento nel quale le istituzioni sono tornati in primo piano
Perché sono tornate in primo piano e perché ha fatto bene Guido Melis a scrive questo libro in questo momento
Perché in realtà per anni in cui siamo stati dominati da un'idea di origine marxista
E cioè che in fondo e l'economia che fa la storia delle istituzioni
Un fondo per quel modello così semplificato struttura sovrastruttura non può e la struttura che ha influenza la sovrastruttura le istituzioni
Sono classica sovrastruttura e quindi come dire sono un fatto seguace minore rispetto alla allora evoluzione delle cambiamenti delle strutture
Ecco questo è cambiato e io credo che sia cambiato come dire il segno del cambiamento avviene da lungo tempo noi d'altra parte abbiamo come dire anche una tradizione io ricordo solamente l'opera per esempio specialmente l'opera giovanile di Gioacchino Volpe insomma la la l'istituzione del Giorno
Gli studi sull'istituzione Gioacchino Volpe sono stati molto importanti
Però
Il segno ultimo del cambiamento è il dato da i lavori di
Non storici o storici stranieri
Non sono ricette e mi riferisco in particolare Ali i due un economista un politologo americano se il mondo Robinson liquami hanno pubblicato due libri importanti Why nations fail l'altro denaro corridore che è stato tradotto anche in questo recente mentre in Italia dal assaggiatore con il titolo la strettoia
E in fondo la tesi di fondo dei big del bambino base di questi di questi libri via se Monluè Robinson che hanno unito le loro forze ambedue le ricerche
E quella che sono le istituzioni che contano più ancora dell'economia e loro lavoro non su quell'idea che tanto diffusa ormai perché sono libri che hanno avuto modo grande successo il primo ha avuto un grande successo secondo appena uscito in traduzione italiana
Nella distinzione tra istituzioni inclusive e di istituzioni estrattive
Cioè in sostanza tra tra istituzioni che come dire si aprono alla società e istituzioni invece che dominano la società che è un modo per riportare in primo piano nei la tematica tradizionale del rapporto tra stato il cittadino
Che il problema della democrazia
E l'altro libro che mi pare importante senza da questo punto di vista è che riporta in primo piano le istituzioni e quello di uno storico anch'esso notissimo in tutto il mondo perché credo che se lo storico avveduto
Più copie del proprio libro dei propri libri in tutto il mondo mi riferisco agli Oval no Harari
Quel tempo riflesso io io francamente in cui sviluppa quest'idea delle istituzioni come ordini immaginati
Che è un'idea molto fruttuosa
Perché sottolinea un aspetto importante e cioè che gli ordini istituzionali gli ordini in cui consistono le istituzioni non hanno nulla di naturale no
Dipendono semplicemente da una convenzione del duo vi sono un mondo lo dice in un passaggio proprio di questo libro che ho citato sono un modo per consentire alle persone di cooperare quindi collaborare questo in fondo sono le istituzioni appunto come ordini
Immaginare
E poi il secondo ordine di di di considerazioni che è un punto sul quale intorno al quale e gira molto tutta la riflessione di Guido Melis non solo in questo libro
Per in questo libro alla fine si chiede Guido Melis che cos'è la Storia delle istituzioni
E ed esprimo un'idea come gli ha detto poc'anzi Antonella Meniconi
Abbastanza scettica come per immensa de sulle perimetrazioni
D'altra parte se non fosse scettico si si riesce negherebbe quello che lui stesso ha scritto mettendo in un libro sulla storia delle istituzioni i nomi dei Benvenuti di Giannini ridere e così via certo storici delle istituzioni non sono state anche se hanno contribuito alla storia delle istituzioni
E ci sono diversi modi con cui gli storici delle istituzioni
A studiano le istituzioni e e e la cosa interessante che al fondo di questo libro di Guido Majlis e il fatto che c'è quello che i filosofi chiamerebbero il primato ermeneutico della domanda affondo nella storia dell'Istituzione ma questo primato nell'intrico della domanda oscilla tra due poli
Il primo Paolo e quello della comprensione
Delle domande che si ponevano coloro che hanno costruito e gestito le istituzioni perché se non si capisce quali sono gli eventi storici
Che hanno dato luogo alle
All'azione dei protagonisti e che e a cui le istituzioni di cui le istituzioni rappresentano una risposta in qualche modo non si riesce a capire come sono nate le istituzioni quindi bisogna capi nella genesi e la domanda che stava alla base di quelle istituzioni quando furono furono posto in essere che vi posso dire che capire che cosa è stato il testo unico delle delle delle acque degli impianti elettrici del mille novecentotrentatré
Se uno non riesce a capire quali erano i problemi che aveva l'industria idroelettrica in quel momento con il problema del carbone bianco e non riesce a collocare in questa tematica nell'ambo nell'ambito di una nascente autarchica non si rende conto dell'importanza di quel testo unico che ancora in vigore Moggi
E dicevo due poli perché e poi c'è l'altro polo e cioè che gli storici e pongono all'oggetto dei propri studi le domande che il presente porre al loro se non fosse vero questo si vorrebbe dire perché
Perché ogni generazione gli storici francesi si pone il problema di ricostruire la produzione francese perché è cambiata l'evoluzione francese
Da una generazione all'altra la rivoluzione è sempre quella no però noi poniamo domande diverse
Alla Storia della Rivoluzione francese quindi la storiografia
Si rinnova rinnovandosi si pone delle domande diverse io ho letto negli degli ultimi decenni è un po'di ricerche che sulle invasioni barbariche per esempio
Che mettono in luce un aspetto molto importante e cioè che include né invasioni barbariche
Larga misura non furono affatto invasioni barbariche e i cosiddetti barbari non erano affatto Baldari erano già stati Cino Alinghi civilizzati dei romani e stavano già nella nell'ambito dell'Impero romano o alla periferia dell'impero romano e quindi come dire tutta la storiografia Mickey stima sulla storia delle invasioni barbariche
Come dire va riscritta alla luce di una riconsiderazione
Dei termini della questione è una riconsiderazione del termine la questione
Che che che è posta proprio come necessità dalle domande che noi ci poniamo e e e quindi come dire si potrebbe dire sembra un po'paradossale che elemento non è creato dalla storia mai creato dallo storico nello storico e crea l'evento
Questo mi ricorda una cosa che ha scritto Guido molto interessante qualche anno fa
Quando parlando dalla storia dei ministeri si rammarica è che siano stati oggetto di quella procedura che gli archivisti conoscono che si chiama scarto
Tutte le carte che riguardavano semplicemente l'organizzazione interna che vi posso dire i bagni dei ministeri oppure i lavori di ricostruzione di rifacimento delle strutture e così via
E lui dice giustamente in quel saggio di qualche tempo fa Guido dice giustamente ma noi oggi ci poniamo delle domande che prima non si ponevano
Perché noi siamo interessati oggi alle condizioni materiali di lavoro dell'impiegato ministeriale per sapere quali erano le condizioni igieniche di quel lavoro
Quali erano le condizioni ambientali di di di di quelle persone
E sono stati distrutti i documenti che riguardano queste questo questo periodo ed è questo il motivo per il quale
Che secondo me ha ragione Guido nel dire
Che l'archivio luogo centrale ecco io ho ho riguardato un passaggio di un del le conversazioni più indiretta del in cui lui racconta di un testimone oculare di un fatto che altri testimoni oculari narrare o no in modo diverso da come lo aveva visto lui
Cioè una storia per intenderci alla Rashomon famoso film degli archi ero guro sarda del mille novecentocinquanta
E aggiunge Grete
Ve lo leggo non tutto ciò che c'è di appellato per storia è veramente accaduto e non tutto ciò che è accaduto è accaduto come ci viene narrato e ciò che è effettivamente accaduto
Come accennato non è che un un minimo una minima parte
Dell'accaduto ecco io penso che questo veramente un insegnamento
Fondamentale come dire il metodo che sarà scritto in queste parole di pietre
è veramente fondamentale e e per questo naturalmente diventa importante archivio come come fonte perché scattate gli scarti
E nell'archivio come diceva torni il quando si recò attore e andò a vivere a tour per studiare e scrivere Boldon meraviglioso libro
Che l'Ancien Regime dalla rivoluzione
Lui dice a un certo punto l'espressione perché entri nell'archivio
E ci si squaderna tutta la storia delle istituzioni del tuo paese ecco questo questo il senso della storia delle istituzioni
E e e degli archivi come strumento per studiare la storia delle istituzioni e quindi ha ragione
Guido Melis ricollegandosi al questa nobilissima e tradizioni che ho citato Tocqueville ateniese il meglio di così ricollegandosi a queste nobilissima e tradizioni ha ragione Guido belli servire anzi allora storici delle istituzioni andate negli archivi
Io ho finito Antonella
Grazie grazie sarei veramente questa bella interna negazione rotte
Allora adesso io lo do la parola Marco Meriggi il nuovo presento dovendo non non lo vedo nullo presento brevemente anche tutti lo conosciamo
Professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche
Presso la facoltà di lettere e Filosofia dell'Università di Napoli Federico secondo Esopo Pato soprattutto dei rapporti tra Società e potere politico in Europa dall'antico regime al Novecento
Recentemente si occupava anche di temi relativi alla World History avranno Baldisserri
è membro della relazione della direzione della rivista storica vicedirettore delle carte la storia e componente del direttivo della Società degli studi bastardi veri solista le istituzioni cachi si è dovuto dal due mila undici al due mila diciassette il suo ultimo libro è raccontini confine nel Mezzogiorno del Settecento edito dal Mulino fino alla parola arco
Grazie Antonella ed io entrerò rapidamente con i piedi nel piatto per così dire cercando di seguire un poco le avventure e disavventure del nostro D'Artagnan
Come si autoqualificano ovviamente suggerendo questo accostamento al personaggio di Gemma
In quella che è l'Italia degli anni in cui comincia a formarsi
è un libro molto personale ed è un libro fatto molto di persone dei luoghi
Nel senso che leggendo lo sia davvero un quadro molto dettagliato talvolta anche come dire molto seduttivo per certi versi di persone che si possono come dire durante il corso della propria vita si si può averle incontrate oppure no
Una delle cose che mi colpisce ci sono cinque anni di differenza tra me e Guido quindi apparentemente io ce ne ho cinque di meno
E non non dovrebbe esserci una differenza così grande dal punto di vista di quelle che possono essere stati i contatti indiretti con le persone che gravitano attorno a questa disciplina e alle cose che propongo eppure mi accorgo e tutta la parte iniziale del libro a me diciamo così presenta un quadro di cose sapute diciamo per apprendimento disciplinato
Ma non di cose conosciute direttamente con mano e quindi mi sembra che questo sia come dire un elemento molto importante che mi pare che struttura un po'tutta l'architettura di questo volume c'è un portarci direttamente a contatto
Con una rete di persone nella quale evidentemente ha una sua presenza orizzontale in una unità di tempo ma che anche al tempo stesso una rinite diacronica persone del passato attraverso la mediazione di chi le ha conosciute
E presentate portati alla conoscenza come persone che appartengono presenti mi colpiva per esempio il fatto nel confronto tra esperienze personali
Che presentando le figure di Antonio Marongiu guidò la presenta come la preistoria della disciplina non la storia delle istituzioni prima della storia delle istituzioni per così dire e accanto Neron giù c'è una ricostruzione di tutta una rete che il sistema insomma negli anni in cui Antonio Marongiu vero operativo oppure in quelli immediatamente successivi una rete fatta di figure anche molto materiali voglio dire non soltanto studiosi di riferimento punti
Di riflessione offerti a una figura all'inizio della propria ricerca commenta ci racconta di sé stesso Guido nella parte iniziale
Ma poi molto spesso anche persone diciamo così dotate di una certa fatali ambivalenza dal punto di vista dei sentimenti di antipatia o viceversa di guardinga cautela che potevano suscitare
I commissari di concorso
è un esperienza che tutti ovviamente coloro che hanno fatto attività accademica si son trovati a toccare con mano un certo momento della loro vita
Ritenendo le sembra un qualche cosa credo che non ci siano eccezioni un po'al confine tra il rispetto la paura per altri versi e per altri versi anche un poco il distacco noi commissari di concorso appartengono quasi sempre a una generazione anteriore
Rispetto ai candidati ai concorrenti
E attraverso questo tipo di tecnica a me pare che veramente esce fuori un profilo che è un profilo alla fine molto reticolare di quello che può significare questa materia è una prospettiva che Guido sviluppa soprattutto nella parte finale in cui Pedica delle pagine molto interessanti diciamo così alla natura reticolare di quella che è la fonte primaria di lavoro perché fa storia dell'istituzione vale a dire gli archivi e alle modificazioni anche indotto in quello stesso diciamo senso di ciò che riteniamo essere un documento una fonte
Dalla reggente recente diffusione evidentemente di forme di conservazione di trasmissione di dati documenti di tipo digitale
Ci porta avanti diciamo così il nostro D'Artagnan in qualche cosa che assomiglia sempre più a un a un mare compresso fatto di diramazioni laterali
Le difficoltà a trovare il bandolo della matassa attraverso percorsi che si sono sempre più complicati pensate alle norme aumento della produzione delle fonti che caratteristico del nostro presente
Ma è venuto da pensare a un certo punto leggendo questo libro che D'Artagnan senza essersene reso troppo conto si fosse un poco trasformato il Sandokan e che si dovesse avventurare un po'come le tigri della Malesia
Attraverso di Marie attraverso mari difficile ovviamente da da percorrere pieni di insidie di cose non conosciute
è un discorso quello di questo libro che poi passa in rassegna un po'senza credo fare torto a nessuno l'Italia intera attraverso quello che è il racconto della costruzione graduare nel tempo di una disciplina dei suoi consolidamenti accademici e dei suoi sviluppi più o meno recenti che più o meno diciamo aderenti rispetta quello che era il profilo delle origini no noi qui vediamo un mondo che era essenzialmente un mondo di formazione storico giuridica all'inizio di quella che è stata la storia delle istituzioni
Via via prendere contatto contaminarsi con altri mondi vediamo dei mondi paralleli che sviluppano delle proprie traiettorie
E che interferiscono confluiscono forma hanno discorso vivo di quello che la storia delle istituzioni
Riscontriamo diciamo così i luoghi di definizione disseminati nel tempo grosso modo a partire dagli anni Settanta soprattutto di quello che è stato lo Statuto disciplinare della della materia che è venuto indubbiamente cambiando nel corso del tempo anche attraverso un gioco di incontro e di scontro tra le varie generazioni umane che hanno dato sostanza
Alla materia passiamo dalla Milano per intendersi dell'Isa al Trento dell'Istituto Storico italo germanico
Alla Sardegna Sassari in particolare di Luigi Berlinguer passando per la Firenze di Paolo Grossi Roma con tutte le sue numerose diramazioni Napoli con Raffaele Aiello tradizione siciliana
Tante altre ancora potremmo menzionare come naturalmente perché mi sembra che davvero ci sia una mappa geografica dell'Italia veramente del fatta in cui non manca neanche uno degli elementi importanti
Con il senso di acquisire da questo racconto un qualche cosa che i veniva detto giustamente in precedenza guide molto bravo ad alternare riflessioni diciamo così che condensano il senso di un percorso fatto con una grande quantità di dettagli e particolari che spesso avvincono il lettore solletica no anche l'umana curiosità che d'altra parte mi sembra che sia la inedito fondamentale per chiunque faccia storia a prescindere dal fatto che poi si chiami storia delle istituzioni oppure storia diversamente qualificata
Dico due parole ancora su quello che mi sembra un leit motiv fari corrente io ho provato ancora oggi pomeriggio rileggendo il libro che avevo letto o in prima diciamo versione prima ancora che fosse pubblicato e sono grato a Guido d'avermi fatto l'onore di come dire scegliermi tra i suoi lettori
Prima che il misfatto venisse compiuto prima del delitto sostanzialmente un nodo che a me sembra ricorrente e che viene di volta in volta declinato con parole diverse qui bisogna che delle legga perché altrimenti si perde ischio di perdere qualche particolare
è un nodo molto giocato sulla barra tra due concetti no come a significare evidentemente
Quello che si chiama in gergo corrente una dei neologismi che più hanno avuto fortuna in ambito storico negli ultimi anni Lover l'happening la sovrapposizione tra ambiti diversi
Ed allora parlando di storia delle istituzioni parliamo e quando dico una serie di definizione che io trovo
Di governo di Gava innanzi qui siamo molto nell'ambito evidentemente di un lessico contemporaneisti con parliamo di formale oppure di materiale quando parliamo di una Costituzione
E che cosa intendiamo quando parliamo di politico
Intendiamo un politico che assomiglia a quello coltivato dalla cosiddetta storia politica tradizionale o viceversa parliamo di un politico che potentemente inclusivo di altre dimensioni della interrelazioni umana e quindi inclusivo del sociale in tutte le sue forme
Parliamo di una disciplina di frontiera queste un altro della degli elementi che vengono molto spesso affacciati dalle pagine del libro di Guido Melissa
Parliamo di un confine problematico quando si fanno storia delle istituzioni
Tra il pubblico e il potere
La difficoltà di dare a questa nozione diciamo di pubblicò un correlazione che si identifica in maniera troppo esplosiva con quello che rimane tuttavia il Lerna chiave di che si occupa di storia dell'istituzione lo Stato
Lo Stato ed ancora se valutiamo i problemi dal punto di vista dell'ottica caratteristica dischi si occupa di storia medievale
Qua io en passant sono rimasto colpito ammirato insomma dalla vastità di letture che Guido alle spalle Guido scrive
Essenzialmente ditemi otto novecenteschi ma la sua perlustrazione anche dal punto di vista della riflessione
Metodologica appoggia fortemente evidentemente su una prospettiva di lunga durata che comincia quanto meno col Medioevo
E allora ancora in relazione al Medioevo parliamo di Cuper nato l'uomo di giurisdizione quando ci occupiamo venerdì dinamiche del potere ecco ci sono dei modi di dire evidentemente l'ambiguità in cui si cala questa disciplina così come è venuta prendendo forma concretamente attraverso dinamiche affidate
Alla famosa Agency umana e quindi ha la capacità di cambiare le prospettive dispetto
Ha prospettive precedenti come questa disciplina è venduta prendendo forma in Italia concretamente negli ultimi anni si diceva prima l'influenza straniera io sono dell'idea che l'Italia abbia un vantaggio da questo punto di vista un po'forse per una questione di implicito provincialismo culturale ma può avere come dire i suoi pregi anche questo tipo di prospettiva cioè è un paese in cui la letteratura straniera è stata molto lette molto tra due in epoche in cui viceversa altrove di Gela piuttosto un arroccamento di tipo nazionalistico ed era difficile che studiosi voi francesi leggessero cose tedesche o viceversa ottanta meno cose
Diciamo di ambito anglosassone
Trovo che sia stata una fortuna il fatto che attraverso anche i centri di promozione diciamo così della del transfer dall'estero
Che sono stati numerosi in Italia e diciamo relativi anche a culture storiografiche diverse
Da qualche parte si è molto privilegiato il transfer dal mondo germanico da altre parti quello rispetto al mondo iberico
Cioè in altre parti ancora quello rispetto alla tradizione francese
Io credo che l'Italia si sia come dire giocata di una piccola rendita di posizione in questo suo senso di un mille riflessione su quello che facevano gli altri
E tutto sommato i risultati che ne sono scaturiti siano risultati apprezzabili c'è ancora un un tema in un libro in cui si parla soprattutto ovviamente per riferimenti interni alla disciplina
A un certo punto compare la figura di Antonio Gramsci che naturalmente anche sale anche ovviamente con diciamo lo spessore delle origini e della cultura politica di Guido e lo si chiama all'appello Antonio Gramsci riferendo quello che è uno dei tanti passaggi contenuti all'anno all'interno dei Quaderni
è in Oriente lo Stato e tutto
Qualche cosa che ecco io devo dire è proprio anche misurando la distanza che c'è tra questa affermazione di Antonio Gramsci che ovviamente era una creatura del suo tempo e quindi filtrava anche quello che arrivava dalla culture Esterna
Di cui di cui era egli stesso come dire comunque una persona che faceva la conversione all'interno del suo proprio linguaggio questi idea che e in Oriente che lo stato del tutto probabilmente a distanza di qualche decennio avuto una virata di trecentosessanta gradi e quinto torno un po'anche a quello che è uno dei problemi che Guido
Propone che avanzano vale a dire e le difficoltà a fare una storia globale nell'ambito della storia delle istituzioni
E il problema di doverla declinare prevalentemente in termini di storia comparata al nono quella dimensione della diciamo contaminazione che passa le frontiere che tipica della interesse sviluppato dalla tematiche di storia globale è molto difficile effettivamente realizzata nell'ambito delle istituzioni politiche
La si fa soprattutto in termini di comparazione
Quest'idea che in Oriente lo stato del tutto mentre in Occidente cella libertà perché poi questo sta un po'a significare come rovescio questa affermazione di Gramsci o comunque una tradizione che tende molto abili Ficarelli le forze gli elementi della società civile rispetto agli elementi autoritativi
Proiettati dallo Stato
è un qualche cosa che la ricerca degli ultimi anni ha profondamente modificato tra le letture diciamo così fuori dalla dal cestino che secondo me è gli storici delle istituzioni dovrebbero sempre fare nel momento in cui si allargano a una prospettiva che non è necessariamente più quella della propria dimensione nazionale
C'è secondo me un libro in particolare il libro di Jack Goody che s'intitola l'Oriente e l'Occidente
Che ci fa vedere diciamo così certi tratti di somiglianza al traino degli occidentali modelli storicamente determinati in ambito non occidentale
Che andrebbero probabilmente ripensati con grande cura con grande attenzione e l'idea quindi di una forte diciamo così esistenza anche nei contesti orientali di un qualche cosa che è di nuovo molto vicino a questa ambivalenza tra governo governance materiale formale pubblico potere privato di cui ho parlato prima e che certamente un filone che cercherà di dare frutti in un futuro che auspichiamo essere non lontano proprio per questo credo che appunto ebbene che gli spadaccini del futuro comunque coloro i quali impugnano un qualche tipo di strumento affilato per cercare di diradare ciò che trovano attorno al proprio cammino
è bene che come dire si avvicina l'idea probabilmente di dover diventare un poco Sandokan come a me pare che peraltro Guido nelle parti finali del suo libro faccia
Io con questo concludo le mie riflessioni ci tengo a esprimere comunque anche nel momento in cui si sta avvicinando l'acquiescenza
Un po'veramente un grande ringraziamento a Guido per quanto ha fatto con la sua opera per questa disciplina durante il corso della sua attività
Grazie ma il resto intervento in una delle suggestioni ho preso appunti libri di utile gli spadaccini
Adesso do la parola sacra vitali che il sovrintendente all'Archivio centrale dello Stato dell'Archivio Centrale dello Stato dalle due mila e venti e anche per lui ho tracciato un piccolo profilo Italie attivista vistato dal mille novecentottantaquattro ha diretto dal due mila e nove del due mila e quindici la Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna
E poi è stato nominato direttore dell'Archivio di Stato di Torino i Nas hanno assunto la direzione dedicata l'istituto centrale gli archivi e autore anche lui di numerosi saggi che si occupano di archivistica ma anche di stare nelle istituzioni di stare contemporanea
Cito solo una articolo sugli archivi verrete utenti quanto è cambiata la ricerca documentaria
E e poi ovviamente coautore del libro il potere degli archivi usi del passato e difesa dei diritti nella società contemporanea edito da Mondadori ed ora faranno molto piacere e
Eccola qua grazie grazie molte grazie coinvolto questa bella occasione diciamo di discussione anche come dire di festeggiamento del contributo che Guido Melis ha offerto a tutti noi in questi questi lunghi anni
Per chi il in una legge questo libro diciamo dal punto di vista dell'archivista come ho fatto io
Ovviamente oltre ad imparare molte cose perché si confronta unto con una disciplina con l'evoluzione di questa disciplina nel corso dei di questi decenni
Con me una bibliografia assolutamente ricca e che come dire costituisce essa stessa uno stimolo ad allargare il panorama delle vetture a interessarsi di molte cose ma tra tutto questo
Ovviamente chi legge questo libro come archivista
Trovare immediate gratificazione è un libro che gratifica molto mi pare gli archivisti
Chi si occupa il generale appunto del degli archivi perché come già è stato detto
Gli archivi gli attivisti in archivistica sono uno dei nodi centrali dei temi centrali di questo o volume e perché poi diciamo questo volume come anche questo è stato ripetuto in qualche modo traccia una ben più gratia
Intellettuale di ricerca
A che non a caso prende le mosse da D'Artagnan lei disse che rivisita il centrale di Stato istituto in cui in questo momento io io mi trovo da quel primo incontro poiché appunto come il volume mostra si è sviluppato un legame che si è andato rafforzando appunto nel tempo si è andato in un certo qual modo istituzionalizzando usiamo questo termine che lo stesso Melis se utilizzate non solo nelle collaborazioni con il centrale di Stato
A partire dagli anni appunto della direzione di Mario Serio degli anni ottanta e novanta e poi appunto con la fondazione della società per gli studi di storia delle istituzioni della rivista le carte la storia
Si tratta di un legame credo che sia opportuno dirlo che sia importante dirlo che è anche un legame affettuoso diciamo non solo di come dire appunto di di di tipo professionale insomma di profonda partecipazione anche alle problematiche degli archivi e degli archivisti
E si tratta come dire di un di un di un legame affettuoso di cui appunto gli archivisti sono consapevoli e che ricambiano con con un calore come mi pare
Sia stato dirigenti mostrato dalla nomina di di di Guido associo onorario dell'Associazione nazionale archivistica
Italiana che è avvenuta vittima Assemblea nazionale
Quindi come dicevo gli ha ingaggi ritornano di continuo nel volume
Sono la carne il sangue della ricerca della storia delle istituzioni che appunto per Guido si fa nel rapporto diretto con la concretezza della vita e delle molteplici dell'Est
Dimensioni delle istituzioni che emergono e che emergono dalle carte
C'è un capitolo insomma che se che si intitola l'incontro decisivo con gli attivisti sul quale punto poi tornerò che tanto più interessante perché non guarda tanto al passato o al presente ma guarda al futuro e pone una serie di questioni su cui scusate non solo di questioni su cui appunto dirò dopo qualche parola che mi sembrano estremamente importanti sia per distorcere le istituzioni che soprattutto per gli archivisti
Ecco è proprio questo rilievo che gli archivi
Gli attivisti dell'archivistica hanno nella visione della storia delle istituzioni di Melis
Niente mi ha in realtà spinto a pormi un problema una domanda che poi Giro volentieri a questo punto anche all'autore insomma questo dialogo
Appunto fra archivisti e storici e le istituzioni che costituisce sicuramente uno dei momenti insomma più stimolanti anche del libro insomma presente anche nel libro
Alla mi sembra che che Guido Scollo oggi l'incontro fra la storia dell'istituzione appunto gli archivi di archivisti l'archivistica in una fase nella quale la
Storia delle istituzioni come disciplina accademica si è consolidata o stacco un soli dandosi
Non mi pare ci siano riferimenti al prima a prima di questa di questa fase
Ecco io mi sono chiesto se è davvero così questa domanda appunto io una l'asilo all'autore
Non c'è in qualche modo in qualche forma nell'aria Genealogia lunga della storia delle istituzioni nel suo DNA anche un'impronta archivistica un'impronta lasciata da archivisti
Ecco questo lo dico perché questo rapporto lo vedo dalla parte inversa
Cioè quello che darebbe accerto perché nella genealogia dell'archivistica come disciplina
Così come si è venuta configurando a partire dalla seconda metà almeno del secolo diciannovesimo poi nella si è consolidata insomma nella prima metà del ventesimo ecco e in questo consolidamento della disciplina archivistica una parte importantissima
L'altra compatta la storia delle istituzioni soprattutto nell'attivisti Catania
L'ha occupata molteplici e direi anche contraddittorie fornite non sempre necessariamente tutte punitive
Allora c'è questo rapporto è già attestato questo questa impronta diciamo che la storia delle istituzioni relativistica in primo luogo nello studio e nella ricerca concreta
Che fin dal secolo diciannovesimo molti attivisti hanno condotto
Attraverso studi in cui c'è un intreccio fecondo fra appunto lo studio degli archivi degli istituti che li hanno prodotti certi volte cioè uno uno studio essenzialmente centrato appunto sugli sugli istituti poiché la storia delle istituzioni questo è noto
Come dire costituisce
Un elemento
Importante direi nella Teoria ma direi anche che l'ideologia in qualche modo dell'archivistica come disciplina soprattutto in Italia no qui
Il il nome di riferimento quello di Giorgio cioè Cetti il quale diceva che negli archivi si riflettono istituzioni anzi diceva
Che l'archivio è l'istituzione perché quello che rimane il residuo dell'istituzione dopo che l'istituzione è cessata per cui è nella storia dell'Istituzione
Nella nelle sue competenze delle sue funzioni che c'è la chiave di comprensione dell'archivio ma c'è qualche cosa di più per centristi cioè metodo storico
Cioè la ricostruzione dell'ordinamento dell'archivio no dell'ordinamento originario dell'archivio sostanzialmente la ricostruzione della storia degli iscritti al produttore artico dell'istituzione
Ecco diciamo non sempre questo approccio in realtà ha ha prodotto come dire dei risultati di eccelso livello questo ultimamente bisogna bisogna dirlo ci sono stati dei grandi archivistici hanno fatto della grande anche storie di istruzioni Enzo affine ottocento per rimanere appunto fra ottocento e novecento e a parlare della situazione che questo punto di vista mi più familiare quella fiorentina insomma archivisti dello stampo di Bernardino Barbadoro di tre mesi Nemesi marsicano dato di contributi fondamentali
Alla storia delle istituzioni repubblicane fiorentine o anche un Antonio Anzilotti che per primo si è confrontato con le riforme
Di un pool di linee insomma c'è una storia delle istituzioni di alto livello però diciamo mediamente questa visione della dell'archivio della storia l'istituzione scusate come chiave di ordinamento
Dell'archivio spesso apportato sostanzialmente a fare una storia che guardava
Agli assetti interni guardava a livello della normativa quadrava appunto all'organizzazione prevista nelle norme senza indagare l'effettivo funzionamento per cui poi applicate agli archivi come dire finiva si trattava di una storia istituzionale che finirà per ricostruire il dover essere dell'istituzione piuttosto che il suo essere concreto
Che quindi casomai insomma in qualche in in qualche modo come dire ricostruiva l'ordinamento degli archivio in modo conforme alla normativa più che in al modo stesso in cui l'archivio Sierra
Nancy era sedimentata insomma questo una è un è un'esperienza che sono una confrontarsi con attivi riordinati secondo questi canoni
Che è molto frequente esperienza che molto frequentemente l'archivista fa quando si confronta coordinamenti di archivi realizzati diciamo
O nella prima parte del Novecento U anche fino a tempi più vicini vicini annulli
Quindi questo pensieri e sentimenti hanno interpretato in questa maniera diciamo dogmatica non sente ha giovato agli archivi all'archivistica
E e non non è un caso appunto che c'è stato un momento
In cui proprio anche sotto la spinta come dire di un rinnovato interesse della storiografia nei confronti degli archivi penso appunto negli anni
Al settanta ottanta a questa visione si è reagito in maniera i i in maniera forte insomma
Anche qui il nome di riferimento e in primo luogo quello
Di Filippo Valenti insomma
Che come dire indicava in questa identificazione fra archivi e istituzioni come dire la perdita di una qualsiasi autonomia disciplinare
Per gli archivisti Calhoun attivisti che ha che in realtà come lui diceva diventano una sorta di appendice di una particolare storiografia
Ecco la cosa interessante è in realtà è stata proprio nel fatto che questa rivendicazione in qualche modo dell'autonomia disciplinare dell'archivistica
Non si è trasformata appunto già nel nel pensiero di Valenti
Come dire in una tecnica al ognuna effettistica no come come si riordina all'archivio in maniera più o meno
Corretta ma piuttosto ha visto l'archivistica come dire uno strumento ermeneutico
Ha visto negli archivi una sorta di cartina di tornasole
Per leggere fenomeni istituzionali di prassi e di mentalità burocratica ma anche fenomeni di natura politica sociale e culturale
E simbolica
Dei quali non di rado gli attivi sono al centro che comunque degli archivi si riflettono rivelando di quei fenomeni appunto dimensioni che spesso sono nascoste
O non immediatamente percepibili se non appunto attraverso uno studio una comprensione
Della natura della struttura di questi archivi
Quindi è l'occhio dell'archivista in qualche modo appunto
Che riesce a raccogliere nei nei segni nell'indizi rivelatori nella struttura degli atti dell'archivio né sui piani nei suoi vuoti nelle tracce Cass
Anche i contenitori FIGC appunto i i fascicoli
I faldoni insomma riportano riesce accogliere questi il il risultato di questi fenomeni in modo con cui appunto in qualche modo come dice Valenti le generazioni hanno
Rielaborato
Quindi riorganizzato una memoria documentaria secondo le esigenze e le necessità che e le generazioni stesse si poneva ecco eh questa un'artistica di cui appunto oltre a Valenti sono stati maestri archivisti con Claudio Pavoni Isabella Zanni Rosiello come sappiamo ed è mi pare l'archivistica
Con cui appunto si è incontrato al confine
Guido Melis uso questa parola confine nel senso non come appunto me come dire con come una bandiera non è un confine di incontro
è il confine dell'artista sul confine di Isabella Zanni Rosiello è il confine appunto della
Nei
Storia delle istituzioni disciplina di confine come dice appunto come ha ripetuto varie volte Guido Melis
E si è incontrato appunto Guido proficuamente con questo approccio nell'indagare la prassi burocratica attraverso appunto il segni che lascia nelle carte e sulla struttura dell'archivio
Il ti segna appunto che non raramente ritengano l'inconscio il non detto delle istituzioni i meccanismi riflessi le cose insomma un pochino più
Seducenti in qualche modo nella ricerca della storia delle storie vere istituzioni però rivelano anche certe volte il il conflitto e la la volontà quello che effettivamente attraverso gli attivisti vuol comunicare l'autorappresentazione l'ideologia delle istituzioni stesse
Ecco mi pare che
E su questi aspetti la lezione di Guido sia esemplare e fondamentale per noi archivisti almeno per somma degli archivisti
Che guardano agli archivi in questo modo è che appunto vogliono colloquiare con le altre discipline in particolare con la storia delle istituzioni
Ecco che questo tipo di approccio diciamo sia stato effettivamente metabolizzato da Complesso della comunità degli attivisti ma anche dall'archivistica nel suo insieme io qualche dubbio
IP io francamente comincio ad avere forti dubbi
Sul fatto che la storia delle istituzioni ma direi la storia tutti ora come metodo come bagaglio di conoscenze
Facciano ancora parte di quella che viene considerata oggi la formazione dell'archivista
è vero negli ultimi anni c'è stata una necessaria molti versi sempre più marcata tecnici frazione del ministero dell'archivista
Perché l'attivista si è dovuto confrontare con nuovi fenomeni insomma no con particolare con l'informatica questo però insomma in qualche modo ha atteso spesso ad abbandonare le radici umanistiche dell'archivistica
A favore di competenze sempre più specialistiche nell'ambito degli strumenti delle tecnologie di formazione del archivio
Derivanti punto in particolare dalle ombre del digitale e e dalle problematiche connesse
E d'altronde questo Ignis come dire indirizzo di relativizzazione quanto meno dell'importanza del bagaglio di conoscenze storiche soprattutto di metodo storico di metodo critico
Storico di relativizzazione di questa importanza nella formazione dell'archivista come si sa è stato confermato dall'assenza di qualsiasi prova scritta orale in discipline storiche nell'ultimo concorso per funzionare archivista destato svoltosi un paio d'anni fa tre anni fa
Ecco e invece io credo continua a credere che il dialogo con la storia delle istituzioni e con chi studia le istituzioni in generale se oggi fondamentale proprio per i problemi che abbiamo di fronte oggi cioè per i fenomeni che ci troviamo ad affrontare quando lavoriamo negli atti di contemporanei anche quelli tradizionali anche quelli cartacei
Ma ancora di più quando affrontiamo il i problemi posti dal passaggio al digitale ecco su questo appunto
Il capitolo dedicato all'incontro con gli artisti e poi anche le riflessioni finali su questo punto
Il volume di di Guido dice delle cose molto importanti perché ci consentono come dire di provare ad andare oltre alle apparenze no
Di non fermarsi per esempio o di appiattirsi ai fenomeni come dire a livello normativo a quello che le norme dicono a proposito della digitalizzazione ha proposto dalla conservazione digitale
E e via discorrendo ma invece invitano a ad esplorare come dire le dimensioni concrete conseguenze concrete che quei fenomeni
Di digitalizzazione hanno negli archivi ma anche crederei nelle istituzioni concludere vorrei culto fare rapidamente qualche esempio di queste di queste tematiche di questi spunti che il libro offre allora innanzitutto è già stato ricordato in Guido insiste molto su con su come la come dire la trasformazione reticolare
Qualche modo delle istituzioni ma anche degli strumenti che le istituzioni utilizzano appunto la Rete trasformi profondamente il modo di funzionare delle istituzioni e trasformi necessariamente anche il modo con cui le istituzioni debbono essere approcciate
Ecco io vorrei con
Comunque segnalare accanto a questo fenomeno un altro fenomeno su cui bisognerebbe a riflettere riflettere con gli occhi appunto degli attivisti e e con gli occhi degli storici delle istituzioni è vero che c'è
Il ovviamente questo sviluppo reticolare vero appunto che le istituzioni
Forse si organizzano sempre meno in maniera Finamitalia però accanto a questo c'è un altro fenomeno che investe negli archivi
La la modalità di sedimentazione degli archivi e che in qualche modo a secondo me anche
Un impatto nel funzionamento delle istituzioni oggi nell'ambito soprattutto dei ministeri ma non solo
In realtà i sistemi archivistici che vengono creati sono sistemi centralizzati cioè una sorta come dire di strumento attraverso il quale appunto si crea una una concentrazione della produzione documentaria di un'intera branca dell'amministrazione in un unico strumento centro e periferia in realtà sono all'interno di questi sistemi in qualche modo dissolti
Cosa significa questo va bene dal punto di vista stilistico lo dice non sono riferite a questo a questo aspetto lo dice anche Guido forse in questa in una situazione come questa
Assisi perdono il loro senso almeno originario quelle categorie che per gli artisti sono sempre state fondamentali cioè il soggetto produttore il rapporto fra CD chi li produce all'interno di strutture di questo genere questo rapporto quantomeno si sfalda diventa meno un meno forte più complesso a rischio di costruire e comunque alla fin fine nei sistemi documentali centralizzati sia il controllo del sistema spesso è ci il sistema creato cioè appunto queste strutture centrali
Con difetti appunto spesso anche né che vanno oltre la tradizionale come dire separazione delle istituzioni quando esiste una banca dati presso il mezzo che concentra le ricette mediche prodotte in tutt'Italia
Ecco si capisce diciamo che cosa significa questo si capisce
Però a questo punto anche che questo tipo di strutture hanno una funzione di controllo forse dell'amministrazione di controllo in questo caso probabilmente della spesa pubblica
Cioè svolgono una serie di funzioni che trasformato
Dini il rapporto fra centro e periferia Curzi
Allora devo dire che da questo punto di vista se le cose funzionano così funzionano forse sempre più così
Il fatto che il cosiddetto repository del fatto che l'archivio digitale dello Stato dovrà avere sede insomma si sta cominciando costruite presso l'Archivio centrale dello Stato ha un suo senso
Nel senso che gli archivi si introducono al centro e quindi un domani probabilmente diciamo anche gli archivi periferici
Pato anche perché l'avete poi consentirà questo saranno concentrati in una struttura centrale e dal e dalla periferia certo forse si potranno ovviamente consultare
L'altra questione né che volevo affrontare è quella del
Jack perché qui gli otto sottolineano alla la la la scrittura visitare maschi è una scrittura fluida no una scrittura
Che si aggiorna in continuazione in cui scompaiono le versioni e diversi documenti
Mi pare di capire appunto che Guido dice nelle nel digitale si perde l'iter della pratica si perde la sottolineatura in rosso si perde la nota in calce ecco serto questo è vero cioè secondo me anzi si sta verificando un fenomeno molto più più per certi aspetti molto anche più inquietante nel senso che in qualche modo all'interno degli archivi
Finisce il documento finisce l'atto amministrativo puro somma la Fenice quello che si considera l'abilitazione ufficiale dei documenti insomma se poi questo si aggiunge
L'esigenza della trasparenza e quindi l'esigenza della trasparenza e quindi l'esigenza come dire
Di fornire alla alla memoria in qualche modo a terra teoricamente aperta la mole documentaria al cittadino insomma si fornisce ciò che effettivamente un certo momento l'amministrazione
L'Economist effettivamente come il documento
Che ha una sua validità giuridica fra conclusioni insomma di un iter solo quello ecco questo è sicuramente vero ed è appunto fa pensare anche molto alle come dire alle necessità come dire di strumenti critici di cui lo storico delle istituzioni forse anche maggiori di quelle attuali si dovrà fornire per
Decostruire queste questi né questi documenti
Attenzione però
Perché questi sono i documenti che finiscono nei i sistemi appunto informati di quelli che citavo precedentemente insomma costruiti spesso dal centro noi abbiamo il nostro sistema già ministero per i beni
Culturali e per il turismo
Però diciamo s'esistono dei depositi digitali
Che se vogliamo sono molto più significativi di quello che poteva essere l'iter della pratica così come si rispecchiava né nelle nei fascicoli cartacei esistono i computer
Dei dirigenti dei funzionari
Nel alcuni aprendo i quali si potrebbe veramente leggere il carattere direi quasi totalmente negoziato
Della amministrazione contemporanea si potrebbe leggere appunto lo scambio informale
Delle comunicazioni permettere appunto un atto amministrativo all'interno della stessa amministrazione o diciamo fra amministrazioni
Il problema quale è che non risulta che ci siano politiche di conservazione questi archivi in qualche modo con questo tipo di organizzazione insomma della della memoria gli archivi personali entrano dentro l'amministrazione cioè si creano dei
De una sorta di punto sta archivi digitali in cui la soggettività delle delle persone delle che lì crisi di mente non sono fondamentali ma non esiste soprattutto da noi una politica di conservazione di questi di questi materiali contrari di quello che avviene in né negli Stati Uniti dove
Si sa che ci sono volute settimane
Per
Acquisire la la posta elettronica degli ultimi presidenti degli Stati Uniti e per poi versarli appunto
Negli archivi delle rispettive Abete presidenziale però anche tutto questo voglio dire a dei rilievi dei riflessi archivistici ma dentro c'è evidentemente una prassi
Di funzionamento delle istituzioni che andrebbe interpretata capita insomma approfondire questi sono spunti ovviamente le cose andrebbero esaminate più approfonditamente però ecco io credo che per studiare comprendere per affrontare tutti questi nodi
Ecco il dialogo fra archivistiche storici e studiosi delle istituzioni in generale sia assolutamente irrinunciabile è urgente come appunto Guido ogni piè sospinto del libro ci dice
Altrimenti credo che fra vent'anni il novello D'Artagnan è già ricordato da da il Pgt si troverà con la spada spuntata a scrivere una storia delle istituzioni con fonti forse inesistenti oppure con fonti che sono addomesticate fin dall'origine
Anch'io voglio ringraziare appunto Guido per tutto quello che datato non solo alla storia istituzioni appunto come dicevo prima anche
Al a gli atti degli archivisti insomma molto spesso ascoltandolo siamo in tempi spesso diciamo abbastanza cupi ci siamo sentiti orgogliosi di essere artisti
Grazie veramente grazie Stefano vitali questa bella relazione che ha posto veramente in evidenza così Ciampi non ce n'era bisogno disse Hispano anche degli altri interventi la centralità e la funzione sociale anche negli archivi in questo scorso di tempo allora io darei la parola alla presentato cioè Guido Melis e dicendo però che non finisce qui nel senso che è uscito da pochissimo
Il nuovo libro la storia dell'amministrazione italiana ovvero la versione aggiornata e riveduta
E portata diciamo fino quasi ai tempi nostri del libro fondamentale la storia delle istituzioni cioè l'asta dell'amministrazione italiana
Edito dal Pullino nel due mila e venti e speriamo di organizzare presto o una presentazione come questa che peraltro vi ringrazio tutti nella partecipazione oppure speriamo presto in presenza grazie mille la parola
Io sono un po'funzionato anche devo confessare che sono anche un po'emozionato anche se non siamo in presenza perché è stata una pomeriggio molto bello in cui non credo che la scrittura libro che suscitasse tante cose intelligenti quante ne avete detto
Perché questo e poi sono molto contento anche che il Dipartimento mi abbia concesso questo onore
E quindi insomma questa forse l'ultima volta che ci vediamo essendo io ancora in servizio poi ci rivedremo certamente molto spesso ma avrà un altro status a me la parola quiescenza non piace molto perché è un mi sembra un po'cimiteriale quindi io preferisco dire che vanno in pensione
Però apprensione richiama le panchine dove si sia dei pensionati a guardare i cantieri di lavoro a commentare su quello che fanno gli operai qui dentro questi cantieri io non vorrei fare questa fine ma insomma
Sono molto contento di questa di questo pomeriggio avere ringrazio innanzitutto Antonella Meniconi naturalmente Giovanni Solimene e l'ha voluto fortemente
Perché nel suo intervento che ha fatto inorgoglire quando il Presidente del premio Strega dice che la mia è un'opera che anche dei valori letterario mi monto protesta naturalmente
Non che aspiri al premio ma insomma mi monto Bonatesta
E poi dal tre inviterei le tre lezioni a cui abbiamo assistito perché non sono state soltanto dei commenti al libro ma soltanto delle vere e proprie lezioni con anche delle prospettive di sviluppo e di analisi di questo problema la storia delle istituzioni che francamente a me suggerivano sono sfuggite quindi insomma è un arricchimento
Importante anche per me per me questo è un libro fatto un po'astratti come certe torte
Un po'indigeste no
Ho cercato nella su Google cos'è la torta a strati perché appunto può telefonare a mia moglie
Per chiederglielo in quel momento e ho scoperto che è una torta coperta di glassa in cui i singoli piani della torta ognuno ha una dimensione un sapore diverso
Allora il l'aprì il primo piano di questa torta con la glassa
è sono io
Perché io non ho scritto un libro sulla storia delle istituzioni io ho scritto un libro siccome io vedo la storia di istituzioni sul come io ho vissuto la storia delle istituzioni su quella che è stata la mia interpretazione delle sue delle istituzioni e ci sono degli bravissimi colleghi
Marco per esempio è uno di quei sia tutta la vita abbiamo dialogato che sono nella disciplina storia dell'istituzione fanno una storia delle istituzioni in parte simile a quella che ho cercato di fare io in parte diversa
Naturalmente nel pluralismo della ricerca c'è un valore in sé e che io ho sempre apprezzato molto ho sempre combattuto e si vede anche in qualche puntata polemica di questo libro coloro che vogliono erigere muretti a secco come si fa in Sardegna
E magari si appostano con il fucile per sparare in quelli che lo rivogliono scavalcare no noi noi siamo in un mondo in cui ognuno fa la sua la sua parte studia secondo ciò che gli detta dentro la sua cultura la sua formazione e anche come ha detto molto belli Sabino
Come dire il suo vivere il mondo di oggi perché ogni storico ha ragione lui
Agisce come diceva Croce del resto tanti anni fa ogni storico agisce ponendoci delle domande che sono nascono dalla dalla storia contemporaneo per questo appunto la rivoluzione francese può essere riscritta tante volte e anche la storia dell'amministrazione probabilmente o dell'altro e delle istituzioni sarà riscritta tante volte già e a Sud c'è già il successo registro
Già dei libri di storia delle istituzioni dei manuali di storia delle istituzioni in Italia Ascrizzi da persone diverse che hanno in una la sua impronta autorevole e e assolutamente da non trascurare si quindi il primo il primo tema è questa idea che io avevo di fare un po'un bilancio della mia esperienza
Ci ha detto cinquant'anni effettivamente quella cosa di d'Artagnan avviene nel mille novecentosettantuno non ero ancora laureato quindi facendo i conti sono una cinquantina d'anni col due mila ventuno
Cinquanta perché insomma presso il intorno a questo
A questo tema o a questi temi della storia delle istituzioni per me prevalentemente quelle contemporanee poi ce lo strato superiore
è quella la disciplina accademica il libro voleva dare anche una risposta su questo terreno perché insomma esistono dei giovani che si avvicinano alla storia delle istituzioni si aspirano a legittimamente a diventare professori visto delle Istituzioni e dunque esiste anche una dimensione accademica io contesto un po'anche qui la modalità con cui la nostra disciplina è stata inserita nell'ambito del grande mosaico disciplinare
Che caratterizza le storie contesto un po'che questo sia accaduto credo che si siano sacrificate alcune radici a vantaggio di altre ma comunque certamente c'è questa secondo strato della torta il terzo strato e la torta sono gli studi
Che sono stati prodotti i nostri quelli di chi già le mostrine i gradi di professore di Storia delle istituzioni e gli altri a me interessano più gli altri forse cioè quelli di coloro che da discipline diverso addirittura da fuori
Da
Ambiti culturali estranei
All'ambito accademico hanno prodotto degli studi che ci hanno influenzato col quale abbiamo Danovi allocati ormai nel contatto con il suo alcolici con il con gli studi
Lo storico come qualunque intellettuale acquisisce delle dei contagi per i benefici contagi in quel bruto adesso usare questa parola nel momento in cui il contatore
Il fantasma che si aggira per l'Italia drammaticamente tragicamente ma parliamo di contagio benefici ci sono dei contagi l'intellettuale e lo storico e un certamente un intellettuale vive di questi contagi di metabolizzare di ripensa alla luce di quello che ha dentro di sé
Di razionalizzare ed entrano a far parte del del suo del suo modo di di di di vedere le cose ed entrano nella sua scrittura della sua opera nella sua ricerca io ne ho cercato di contagiando il più possibile e devo dire partono da una volta Luigi Berlinguer uno di quei tre maestri citati in quel capitolo che ricordavano Antonella e poi anche Sabino
Perché Luigi quando io sono diventato professore ordinario e devo dire lo sono diventato perché lui ha avuto fiducia in me e neanche come dire allevato compatto mi ha detto ventun però devi devi cercare fuori dell'indennità di continuare a cercare fuori non esiste un solo questo un solo maestro questo mia molto incoraggiato a a contagiare Micromega a imparare anche da altri andare in altre officine
A cercare di studiare e cose che studiavano
Altri di rispetto a quelli che negli studi
E che era la ricerca che si faceva in quella piccola università sassarese che è stata ricordata da da Marco poc'anzi e e quindi sui la disciplina
Di e gli studi e gli studi che l'anno che la nutrita gli studi italiani è anche gli studi stranieri per voi c'è un quarto strato che quello più importanti tutti per me
E che riguarda questo fenomeno che forse è un fenomeno che attraversa tutto il Novecento è che la struttura accademica italiana ha trascurato e non è riuscita
A tradurre in una organizzazione del del sapere il fenomeno è che si sta finalmente rompendo la frammentazione dei saperi la specializzazione dei saperi la divisione dei sapori dei saperi perché siamo entrati in un'epoca che sono pure dice cose ovvie lasciate aperte meglio di me dai in chi vi ha preceduto ma insomma siamo entrati in un'epoca di globalizzazione
In cui i saperi intendono quasi naturaliter a intrecciarsi diventano sono quasi naturalmente
Contaminati l'uno con l'altro
E quindi la biblioteca ideale dello storico delle istituzioni deve essere una biblioteca che contiene non solo libri di storia dell'istituzione e non solo libri di storia del diritto e non solo libri dell'alto di Storia delle dottrine politiche per citare tre discipline
Che sono stati in questi anni affrante latte con vicende diverse che hanno avuto esiti diversi anche sul piano formale rese devono essere biblioteche che
Piano di tutto in qualche modo che si aprono potenzialmente a tutto
Cioè curiosità io quando parlo degli archivi parlo anche di questi archivi nuovi che stanno sorgendo che non sono gli archivi meramente documentari ma sono archivi che mescolano
Oggetti carte
Materiali visivi materiali audio
E fotografici elementi diciamo così che un tempo sarebbero state rigorosamente separati in forse
Stefano piena così bene illustrato Polito il terrore risponde a quello che ha detto che così bene illustrato la situazione la la la la cultura intimistica italiana sarebbe del tutto d'accordo con me ma io sarei in questo un po'iconoclasta cioè penserei a una a una mappa delle forme di intreccio soprattutto se si parla veramente molti anni fa non ricordo nel libro
Ci fu un tentativo di immettere i i gli archivi dei grandi istituti culturali non statali
Cioè le grandi fondazioni che allora si chiamavano istitutivi gran uscì istituto Sturzo e altre immetterle in un unico contenitore
Io venni chiamato c'erano anche dei degli alchimisti naturalmente venne chiamato da dire la mia anima piccola commissione che fu istituito intuita
E in quella Commissione concludemmo che era bene
Che si potesse inserire nella Rete i materiali archivistici che questi istituti conservavano è consentirne indolente un una serie di esplorazioni
è come dire separando in qualche modo questi questi documenti dagli alberi separandoli naturalmente il senso informale non in senso formale perché dieci documenti rimanevano dei fascicoli e nelle buste
Dove si trovavano i singoli archivi degli istituti ma inventare una mappa che si potesse attraversare anche non verticalmente cioè attraverso lo studio di quello che gli archivisti chiamano gli inventari che sono la regola fondamentale per organizzare poi per studiare gli archivi la prima cosa che ti dicono quando era il più centrale dello Stato
E faine esperto ti dicono guardi l'inventario di questo ministero
Tu guardi l'inventario di metallo costruito attraverso una gerarchia di istituti produttori delle carte i le i quali dal più importante e via via scendendo dalla catena di anarchici ai meno importante
A prodotto è conservato nel kart ecco invece di seguire questa in questa via questo archivio come si potrebbe chiamare visivo questo archivio puramente naturalmente irreale che si veniva a costituire consentiva dei percorsi per esempio per lemmi
Uno metteva una parola
Nel computer e il computer gli diceva in tutto l'arco degli archivi censiti dove poteva trovare documenti inerenti sia quel termine
Ecco io penso che stiamo andando verso una riorganizzazione dei saperi simile a questo e bisogna questo esempio che ho fatto cioè i saperi saranno sempre più mescolati e quindi dal tre istituzioni o le immagino come dico sempre una cosa che non piace molto ad alcuni dei miei amici
Come una un meticciato cioè noi dobbiamo mescola città dove non abbiamo sangue nobile perché non veniamo dalla grande tradizione della Storia del diritto essi affonda le sue radici nei secoli ma siamo una materia una disciplina un filone di studio abbastanza recente noi non ha non non abbiano inibizioni sotto questo profilo che essendo non è cioè non avendo questa terra diciannove la possiamo mescolare il nostro sangue col sangue degli altri e perché no con gli economisti e perché no con i sociologi e perché no incertezze incerte in certi casi con gli storici dell'arte o dall'architettura ci sono fior di ricerche
Che sono citate nel libro e altre ce ne sarebbero a migliaia che fanno operano questa mescolanza quindi libero un un inno
Unico in qualche modo alla mescolanza e ai saperi globalizzati ai saperi che si mescolano
Credo che in questo sì è un tema molto generale e forse più in generale di tutti che a un certo punto toccherà a tutto l'arco delle scienze
Forse torneremo al Rinascimento quando Leonardo dipingeva puntava faceva musica e scriveva e colpiva e e faceva tante altre cose pitturarla naturalmente com'è noto sul sociale quali capolavori che faceva ma era un intellettuale rinascimentale forse il tipo di quelli intellettuali croci mentale della nella società delle reti del futuro
E destinato a tornare in qualche misura affermarsi naturalmente
Nella l'arco delle dei secoli non sarà Leonardo da vinci ma insomma quel modello forse tornerà è io penso che anche l'università dovrebbe tener conto di questo e quindi certe barriere dovrebbe abbatterle si dovrebbe puntare più a forme di contatto tra le discipline in fondo noi facciamo lezione ognuno nella sua Hula io l'ho fatto per tanti anni in tutte le università dove sono stato insegnato in tre diverse università
Facciamo lezione ognuno nella sua aula senza sapere cosa dice il nostro vicino da una agli stessi studenti in fondo perché nell'ora successiva ascoltare un altro ma perché non pensiamo di costruire invece dei blocchi nei quali le discipline si integrano uscì approfondiscono i si sviluppano dialetticamente il libro un po'questo è qualcuno ma dentro un libro un po'casinista si è un libro un po'casinista è un casino però fortemente voluto nel senso che vuole essere un libro che mescola fortemente le le discipline e poi anche un libro come dire di di si vorrebbe aprire se possibile un dibattito ecco io sono molto contento del pomeriggio perché un dibattito che si è aperto
Ho anche notato qualche inflessione diverso non sono contento che ci sia qualche inflessione diversa da quella che la lettera del libro perché dobbiamo dobbiamo secondo me questi temi non accantonarli ma sviluppare in fondo le carte la storia che è stato citato
è che adesso qui abbiamo anche delle illustri attrici che fanno parte della e Marco che nel vice direttore eccetera è stato in questi ventiquattro anni perché sono ventiquattro anni che esce una rivista che ha cercato di mescolare le carte
E forse di mescolare anche le storie e sotto questo profilo questo potrebbe essere anche una parola d'ordine per il futuro delle cose che sostanzialmente è è quasi impossibile che io risponda
Nell'ottantasette alcune molto profonde
Da Sabino Cassese io ho imparato una cosa importante sulle istituzioni uno che le istituzioni non sono ferma nel tempo ma sono dinamiche secondo che questo dinamismo non necessariamente avviene formalisticamente attraverso leggi per esempio come molti miei colleghi amici giuristi credono ma spesso questi cambiamenti avvengono attraverso prassi
E queste prassi rimandano al quello che Sabino in saggio di tanti anni fa erano più dimenticato chiamava le voci di dentro rubando l'espressione a una famosa opera di Eduardo De Filippo le voci di dentro delle istituzioni cioè ciò che avviene dentro le istituzioni e che si confronta necessariamente però con il fuori
Ecco dove ecco dove forse sbagliavano Stefano come tu hai detto inutili padri putativi che facevano Storia delle istituzioni e archivistica ma poi diventava o il prodotto era un prodotto freddo nel quale le istituzioni erano fissate nella loro Forbes nel loro formalismo giuridico ma le istituzioni non sono un prodotto freddo sono un prodotto caldo incandescente basta guardare i giornali
Ogni giorno abbiamo un esempio di un'istituzione che funziona diversamente da come dovrebbe funzionare
E dopo un po'quella funzionamento diverso sia un'antica in una prassi e quella prassi senza che le leggi e tanto meno la Costituzione la citino diventa il modo di funzionare di quell'istituzione basta leggere i giornali ripeto guardare la televisione
E anche in questi giorni stessi con quello che sta succedendo con questo accidenti di epidemia di pandemia come le istituzioni stanno reagendo sarebbe un grande tema per un seminario un convegno degli storici dell'istituzione del domani c'è sopra viviamo possiamo prendere impegno di farlo tutti insieme in di persona però perché non è una cosa che si possa fare inquilina e io credo che questo sia molto importante o anche colto con interessa le cose che ha detto Marco in particolare mi hanno molto colpito
Le cose che diceva sulla sulle sulle influenze straniere io ho avuto l'impressione che noi siamo arrivati un po'tardi manco alla alla contaminazione a lasciarci influenzare dalle però è vero che a un certo punto ci siano arrivati dagli anni settanta in poi ha cominciato a circolare fortemente prima la letteratura francese come era ovvio perché quella era un po'la lingua la lingua chiamiamo la madre
Di quelli della nostra generazione poi quella tedesca grazie soprattutto a Trento
Paolo Prodi Piero schiera in tanti altri
E poi naturalmente
Hanno cominciato a funzionare va be'circolare AGEA anche i testi dei grandi dei grandi storici o dei grandi scienziati delle istituzioni inglesi e c'è stata un'apertura
Una cosa che si dovrebbe e potrebbe fare sarebbe una ho visto che gli inglesi l'hanno fatto del molto interessante l'opera inglese che ho citato un libro che adesso non ricordo esattamente e non lasciare il recitare a memoria
Cioè vedere quali sono le traduzioni
Che sono state fatte nei vari periodi
Di quali opere inerenti ai vostri interessi è da quali lingue questo ci darebbe anche una forse una misura più precisa di quella che è stata l'influenza straniera circolazione insomma no attraverso le traduzioni forse anche attraverso le citazioni
Anche attraverso la ripresa forse anche attraverso gli articoli delle riviste mi ricordo che molti anni fa aveva cominciato a fare un lavoro che poi ho interrotto non mi ricordo perché ma ho ancora le carte da qualche parte vedendo come le grandi riviste giuridiche italiane recensisce i libri stranieri
Usciti durante diciamo in quegli stessi anni in cui venivano recensiti vi sia francamente alcune alcune evidenti prove di quella che è stata l'interesse prevalente per la del del per la letteratura giuridica tedesca la trascuratezza nei confronti della letteratura
Invece dei paesi anglosassoni eccetera eccetera cose risapute
E infine e e infine il tema degli archivi
Beh insomma io
Sono contento che tu abbia detto che sono sul fatto ad honorem nell'analisi che naturalmente è una cosa che mi ha fatto molto piacere perché riconosce in qualche modo il rapporto che c'è stato ma io però Stefano più che a un rapporto bilaterale come tu l'hai disegnato penso a una penetrazione più profonda o integrazione più profonda dei due mondi
Cioè penso che a un certo punto noi dovremmo cessare di parlare di archivisti bibliotecari lo dico anche a Giovanni che in questo suo termine
Compagno e cominciare a parlare di operatori delle fonti
Perché ci sono anche gli operatori delle fonti visive perché ci sono anche coloro che studieranno digitale perché l'arco di coloro che si occupano delle fonti storiche dal momento che le fonti storiche sono così I living intatte e tendono ad espandersi sono sempre più ampio
L'idea di restare ancorati dentro le definizione di un tempo questo è un po'pericoloso riconosco invece che il libro non tiene conto di quello che tu dicevi cioè il passato
è questa confidenza che c'è stata storicamente non c'è dubbio tra i grandi
Operatori delle fonti archivistiche del passato e gli storici delle istituzioni e del diritto devo dire delle istituzioni e del diritto ma anche c'è stata questo questo però il libro è un libro sulle mie esperienze personali
E io ero a quell'epoca forse bambino
E invece io o infatti il dato di più le cose che si sono fatte in quel palazzo da cui tu ci parlavi negli anni ottanta che sono stati gli anni decisivi fuori dalla formazione di molti di noi in quegli anni all'Archivio centrale dello Stato è stato creato grazie a un grande una grande amico quali ero molto affezionato che si chiamava Mario Serio lì è stato creato un gruppo un gruppo di lavoro e questo gruppo di lavoro ha mescolato le carte no le carte archivistiche ma mescolato le formazioni all'articolato
Le propensioni e le culture sono nati Sgarbi anche qualche attività diventato professore
Di storia delle istituzioni noi storici dell'istituzione diventiamo soci onorari degli archivi anche perché un po'ci siamo innamorati della loro dell'archivista è nato una qualcosa che non è nato con altre discipline ecco questo questo è il punto non c'era nella vecchia tradizione questa contaminazione questo meticciato questo contagio il contagio invece è avvenuto in quegli anni a demerito curiosamente di Mario Serio che quando è stato chiamato a fare il sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato missione doveva molto
In qualche modo una specie di ostilità da parte di un degli alchimisti perché non era Timis e Giuliana giusta anche l'ostilità
Era un funzionario dirigente amministrativo aveva alle spalle studi di giurisprudenza come del resto ce l'ho io
E quindi sembrava che non fosse l'uomo adatto è il posto adatto in realtà e aveva però una dote che hanno i grandi dirigenti sono cioè sapeva far lavorare gli altri o è una cosa molto importante costa molta fatica a far lavorare gli altri non è come sembrerebbe a dirlo
E una specie di divisione del lavoro e ineguale disuguale per cui uno riporre gli altri lavorano nota lavorare gli altri è molto importante creare un'équipe un team metterlo al lavoro darli delle missioni entusiasmare la gente per quel che si fa
è in qualche modo farla partecipe di un progetto lui aveva questa grande virtù che io ho trovato non molte volte nella mia cinquanta gare esperienza di studioso non solo negli archivi sto parlando anche dell'università spesso non c'è questa questa questo elemento questo momento il formidabile però perché l'elemento che fa andare avanti la ricerca perché crea il contorno entro il quale il quadro entro il quale ci sviluppano le ricerche
Bene
Che vi devo dire non ho molte altre avrei molte altre cose da dire pieno segnate tante perché mi piacerebbe
Di discutere con voi molto molto a lungo però
Io penso che ci saranno delle altre occasioni sono Antonella troveremo delle altre occasioni avevamo pensato
A una proprio a una a una una cosa così come è venuta è venuta quasi credo sia merito di Antonella soprattutto di averla guidata con tanta sapienza di aver localizzata con tanta l'intelligenza e io penso che ne faremo delle altre di così così insomma con l'aiuto anche di Giovanni Solimene insomma consideratemi amore serve del dipartimento grazie a tutti di essere collegati grazie coerenti ai relatori di avere detto che le cose che hanno detto
Grazie grazie Guido soprattutto della anche questa
Chiusa sul futuro e sulla generosità come ho detto prima stampe una prua
Tolte e anche la prospettiva aperta insomma che si è sentita in questo intervento una lezione anche questa
Io saluterà i tutti ringrazierei tutti coloro che si sono collegati siamo arrivati
A centosessanta persone collegate veramente quasi abbiamo fatto di necessità virtù insomma forse non avremo contenute la Sapienza centosessanta persone
E quindi speriamo di vederci presto e e tutto primario
Grazie a tutti tutti i relatori tutti non azzurro Igor
No no no
L'orologio