Offensiva azera contro il Nagorno Karabakh e l'Armenia. Intervista all'ambasciatrice Laura Mirachian

Il radio radicale chiamo con l'ambasciatrice Laura Mira chianche siccome sapete
Ha un'autonomia lunga esperienza diplomatica è stata anche ambasciatrice
A Damasco ed è soprattutto lo ricordiamo di origine armena qui oggi a Montecitorio si sta svolgendo una manifestazione in solidarietà del popolo armeno mentre in corso questo conflitto sulla corno
Karabakh
Allora ambasciatrice ci spiega un attimino come come valuta questa questa offensiva degli azeri verso verso il Nagorno Karabakh e quindi immagino anche verso verso la l'Armenia come giustifica questo questo scoprire riscoprì del conflitto a vent'anni di distanza
Ma io sono figlia del genocidio mio padre arrivò qui senza scarpe
Fu accolto dagli italiani e fece fortuna ma non dimentico e i figli non dimenticano quindi la prima cosa che mi fa rabbrividire una nuova aggressione contro gli armeni questa volta del Nagorno Karabakh
Così io vedo la presente crisi è chiaro che questa crisi
è determinata da una serie di fattori interni
Esterni regionali internazionali
Ecco allora scusi non avevo capito che presente finito allora per quanto riguarda questo conflitto allora lei pensa che dietro questa offensiva ci sia il governo turco e ci sia Erdoğan
Che pensa che diciamo questo questa offensiva è arrivata nel momento in cui la Turchia sta espandendo il suo raggio di azione sia nel nel Mediterraneo che nel Caucaso
Io credo che difficilmente gli azeri avrebbero attaccato
Il Nagorno Karabakh e avrebbero continuato ad attaccarlo per giorni se non fossero stati in qualche modo aiutati da chi da chi tradizionalmente chi appoggia
Qui apro una parentesi
Purtroppo
Alcuni interpretano questi conflitti questo come altri conflitti come guerre di religione io credo che la religione qui non c'entri molto
C'entrano
Appunto le circostanze internazionali certamente la Turchia sta facendo una politica diciamo
Espansiva in molte aree ne abbiamo viste in Siria abbiamo visti in Libia abbiamo visto
E il gracile
Abbiamo acquistato San Marino Karabakh abbiano sta nel Mediterraneo orientale riesumare le vecchie terapie con la Grecia
Che poiché l'Europa
Quindi certamente il fattore Turchia un fattore importante in questa specifiche circostanze
L'altro fattore importante la Russia
Perché Turchia e e Russia sono diciamo tradizionalmente no concorrenti in questa in altre aree
Ma soprattutto nel Caucaso la Russia è interessante quello che sta facendo
Cioè tenta
Unica tregua umanitaria che non regge come abbiamo visto lì bisogna contare quello che l'Unione Sovietica a suo tempo
Che questo conflitto non nasce trent'anni fa come è stata scritta nel nostro giornale nasce molto molto prima ed Unione Sovietica Stalin mille novecentotrentuno ritaglio
Quest'area in modo da dividere i contendenti in realtà forse in modo da organizzare un un grande conflitto fra i i basta guardare la carta geografica ne una un assetto geografico statuale
A zero almeno nuova Karabakh che non regge e infatti periodicamente l'Unione Sovietica interviene il trentuno consentendo fino dall'Einaudi Stalin che del ventitré concede
Lo statuto di Oblast'speciale per la tutela dei diritti almeno giù fino a Gorbaciov
Che nel mille novecentottantotto ottantanove quando scopre una grande crisi interviene sempre
Avendo a mente due principi il primo ai l'integrità territoriale dell'Azerbaijan secondo e la protezione dei diritti della minoranza non rinnega la specificità almeno quindi non mi meraviglia quello che l'altro sta facendo
Che non è che ne frattempo Ari bilanciato le sue la sua politica in area
Stabilendo di rapporti migliori anche quello Zerba già
Ma evidentemente fa parte di una lunga tradizione russa a Mosca sempre cento così
Senta l'ultima domanda ritiene questa un conflitto anche di di di di religione allora noi sappiamo che che il Papa in questi giorni è intervenuto sul sul conflitto e sappiamo quanto la Chiesa tenga al a agli armeni sollevando più volte la questione del genocidio far meno dello scorso secolo allora c'è un fattore religioso e soprattutto pensa che il gruppo di mischia possa fare effettivamente qualcosa per i per scongiurare il conflitto
Per loro esatte sono due domande separate sì papa Bergoglio nel mi nel due mila e quindici riconobbe pubblicamente il genocidio degli armeni
è molto vicino agli armeni tradizionalmente è una popolazione cristiana
Che tra Chiesa apostolica armena anche in Vaticano ci sono ottimi ma leggiamo bene quello che papa Bergoglio ha detto in questi giorni a proposito di questo conflitto
Ha richiamato le due parti
Alla tregua
Mi ha richiamato le due parti a riprendere i negoziati
Perfetto
E cioè la freccia fare
Esplicitamente esterne
Va tenuto conto di quello che dice il Papa Bergoglio perché è una sono state frasi di grande saggezza rivolte veramente genuinamente alla fine di questo conflitto è una soluzione pacifica di questo il gruppo di meno rispetto
Gruppo di mischia
Perché si arrivi
Sorrido perché il gruppo di Minsk
In questi anni o meglio decenni
Non l'abbiamo molto vista l'ora molto visto molto attivo
E forse questa è uno dei problemi io credo che anche la composizione del gruppo di Minsk non sia ideale non tanto perché la Turchia vorrebbe sostituire la Francia eccetera quanto perché
Forse allargando
Com'era inizia in mente
Dalle nella mente e mi la decisione dell'OSCE
Allargando la compagine
Forse si avrebbe un migliore equilibrio
Un migliore contributo noti altri paesi che sono rimasti diciamo parte della del contesta OSCE ma praticamente non parte attiva
L'Italia come sappiamo ha avuto la presidenza di quella che doveva essere una conferenza di pace all'epoca nel novantadue
Questa conferenza di pace non fu mai fatta ma la presidenza fu sostituita da questa triade
E non è l'ideale perché fosse molti questi protagonisti della Triade non hanno un interesse reale no a fare una pace
Questa inerzia dell'OSCE no dell'OSCE ma della gruppo di Minsk è parte del problema
Bene la ringrazio moltissimo grazie a Laura Lehner all'ambasciatrice Laura Mira che Anna con la quale abbiamo parlato del del conflitto nel Caucaso dell'offensiva azera contro il popolo
Armene della manifestazione che si svolge qui in piazza Montecitorio e la ringrazio