XIX edizione de I dialoghi di Trani - Nel cinquantenario dello Statuto dei lavoratori quali idee per il mercato del lavoro?

Finora
Però
Sulla crisi l'arrivo
Nuove
Stanziamento e e ci sono posti a c'è anche un'altra sarà video dove c'è altro pubblico
Purtroppo questa edizione e segnata dalle restrizioni voluta giustamente dalla normativa anticorpi del Palazzo Beltrami questo bel Palazzo delle Arti Beltrami
Che ci ospita segue un rigido protocollo quindi noi siamo contenti anche di osservarlo garantita la salute di tutti
Questo dialogo e trasmesso in diretta streaming sul sito dei dialoghi di Trani Facebook YouTube e anche registrato e quindi si può sentire dopo abbiamo molti collegamenti con tanti utenti che non vediamo ma ogni dialogo e seguito immediata
Duecento persone
Dico una un numero minimo
Quindi questo ci fa molto piacere i dialoghi in questa maniera si irradiano oltre i confini di Trani anche per tutti quelli che non possono essere qui con noi abbiamo fatto anche molti dialoghi on line
Proprio con ospiti che erano lontani come Federico Rampini Giovanna Botteri accetta e oggi il dialogo molto importante proprio per questa ricorrenza del cinquantenario dello Statuto dei lavoratori
Si impone la domanda perché siamo nel tempo delle domande I dialoghi di Trani
Di quali idee si possono ricavare dalla lezione dalle lezioni di Gino Giugni per il mercato del lavoro Perra ripartire e usciere
Abbiamo ospiti autorevoli che parleranno di questo abbiamo innanzitutto e la ringraziamo moltissimo per essere qui Silvana Sciarra
Che è stato sempre ricordato nelle sue biografi è e la prima donna eletta dal Parlamento
Nella come giudice presso la Corte costituzionale italiana dopo aver insegnato Diritto del lavoro e diritto sociale europeo all'Università di Firenze e all'Istituto universitario europeo il legame con Gino Giugni e nelle molto profondo dalla laureata alla tesi di laurea
E poi in seguito fino ad arrivare a questo ultimo libro dal quale partiamo perché i dialoghi di Trani sono idee libri Autori autrici aggiungo non c'è nel sottotitolo ma bisognerebbe forse aggiungere lo libri quindi questi scritti di Giugni curati e commentati per la terza Gino Giugni idee per il lavoro appena uscito nel due mila e venti
E punto queste idee continuano ad essere estremamente fruttuose e oggi sentiremo anche queste nuove idee per una carta dei lavoratori argini che ho sentito in qualche intervista avanzare da Silvana Sciarra
Ne parleremo colonna Massimo
Professore di diritto romano ma anche con incursioni nel diritto privato che è stato componente laico del Consiglio superiore della magistratura
E stato anche senatore della Repubblica presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti e poi sottosegretario alla difesa e sottosegretario agli interni
Ancora col professor Roberto Monza professore ordinario di diritto del lavoro nell'Università di Bari dove presiede
Un importante dipartimento al dipartimento
Di giurisprudenza componente del senato accademico è stato anche delegato del rettore all'organizzazione delle risorse umane e relazioni sindacali le difficili relazioni che all'università con i sindacati
Coordinatore del dottorato di ricerca in diritto del lavoro anche qui abbiamo il libro su Gino Giugni il coraggio dell'innovazione pubblicato da radici future qui abbiamo due libri intorno al quale si articolano le domande a moderare Andrea Lovato che a Trani
Non ha bisogno di presentazioni
Insegna
Sì istituzioni di diritto romano ed è ricordo anche presidente dell'Accademia storico giuridica costantiniana un ringraziamento va all'ordine degli avvocati al Consiglio dell'ordine rappresentato qui
Dall'avvocato Antonio Di Gioia
Che in rappresentanza del presidente
Grazie abbiamo purtroppo dovuto molto limitare l'accesso degli avvocati
Tanti i giuslavoristi che volevano iscriversi e lo seguiranno on line a perché c'era la possibilità di dare anche crediti formativi per questa iniziativa purtroppo questo avrebbe aperto le porte a numeri superiori alle capienze
E quindi l'assembramento e per questo abbiamo dovuto rinunciare con grande rammarico saluto anche la presenza autorevole di Gian Nicola Sinisi nella Procura della Repubblica
Tibari e saluto tutti voi vi ringrazio per essere qui e do subito la parola ad Andrea
Grazie Lucia grazie a tutti voi la la partecipazione a questo dialogo che sicuramente sarà interessante foriero per noi i riflessioni
Diciamo tempo delle domande e naturalmente la domanda fondamentale già quella presente nella mostra cioè in che senso noi oggi celebriamo una festa la festa della nascita cinquant'anni fa
Dello statuto dei lavoratori che nel bene e nel male luci e ombre che oggi cercheremo di approfondire però ha rappresentato una pietra miliare per la difesa della persona concetto molto caro a Silvana Sciarra
Concetto di personale le fabbriche nei luoghi di lavoro ma si è parlato anche di così si è menzionato perché i discorsi potrebbero essere molto lunghi si è parlato di Gino Giugni io immagino che la sua figura a leggi qui nell'aria in questa bella sala proprio perché Gino Giugni è stato un grande fondatore del diritto di del lavoro
Maestro dei dei professori Sciarra e Vozza e Dean ha mosso diciamo alcuni frammenti della sua vita
Qualche cosa in più di un frammento proprio a Bari
In cui era Bari come dice lasciarla nella prefazione
In un libro scritto da cosa era espressione viva in una città in movimento di un corpo docente in trasformazione e di attori sociali presenti e dialoganti
Quindi c'è sempre l'idea del dialogo del confronto che diciamo è la radice della democrazia
E in quel momento in cui è stato a Bari quando il diritto del lavoro come dice il professor Vozza era la Cenerentola nella facoltà di giurisprudenza ha avuto il merito di far diciate di fare entrare arnesi nuovi nella bella la metafora nella cassetta dei ferri del giurista
Giugni è stata una combinazione tra giurista e legislatore politico sempre con inclinazione al dialogo e alla mediazione quindi potremmo dire un grande riformista
E questo fatto di avere un'ideologia riformista è stato proprio quello l'elemento fondante dell'attentato che subì nel mille novecentosettantatré San ottantatré se non vado errato da parte delle Brigate Rosse
E quindi praticamente questo attacco al cuore Tella riformismo che era l'obiettivo centrale che le Brigate Rosse volevano combattere
Lui che voleva portare quasi la Costituzione nelle fabbriche perché lo Statuto dei lavoratori in un certo senso può essere anche interpretato come uno strumento normativo che entrava circolava nelle fabbriche nei luoghi di lavoro e poi interessante la chiusa del libro di Vozza in cui si dice proprio si ricorda uno dei tratti caratteristici non solo della personalità umana ma anche della personalità scientifica
Di Giugni è morto si dice in questo libro è morto convinto giugno è morto convinto che la più grande conquista del novecento non sia stata la rivoluzione perché purtroppo gli esiti ci pensiamo al bolscevismo sovietico gli esiti della rivoluzione sono stati quelli che conosciamo tutti
Ma lo stato sociale
Lo stato sociale e che la promozione dello stato sociale è stata una delle idee fondamentali che ha mosso tutta la vita e la scienza per così dire la ricerca scientifica e giuridica di Gino Giugni
Ora veniamo e concludo ad affrontare il i temi che le tematiche io gli annunciò
Praticamente avremmo due nuclei tematici perché purtroppo il tempo a nostra disposizione diciamo anche già un po'in ritardo non ci consente di più
Questi due nuclei tematici saranno svolti attraverso due relazioni avranno i nostri illustri relatori in una diecina di minuti a testa
Per ciascun nucleo tematico e qui ci saranno le conclusioni del professor Brozzi per una ventina di minuti e poi avremo cercheremo di dare un po'di spazio anche a qualche domanda da parte del Pubblico
Cominciamo dal primo nucleo tematico quale futuro per il diritto del lavoro
Siamo in una in un'epoca di angoscia in cui il diritto del lavoro deve contemperare da un lato le esigenze sacrosante dei lavoratori e dall'altro esigenze sacrosante
Diciamo dell'economia degli imprenditori perché naturalmente l'imprenditoria crea occupazione cosa di cui abbiamo tutti viso
E quindi io comincerei con la prima domanda per così dire facciamo partire naturalmente la professoressa Silvana Sciarra
Chiedendo le diciamo come ritiene che sia configurabile questo diritto del lavoro nell'anno due mila e venti un anno infausto ma che si spera sempre il nostro ottimismo in questo deve essere ferro incrollabile
Che esistano tempi migliori in cui questa emergenza
Finirà e quindi parliamo ora di autonomia collettiva di contrattazione di concertazione e quindi ringraziando ancora tutti presenti o cedo subito molto volentieri la parola alla professoressa Jean
Senta acceso bene
Grazie questo è un invito molto emozionante del rene prima ricordavamo questo dato biografico io sono nata a Trani non c'è ma il risultato non sono nati entrambi quindi figura sempre tramite ora con fra parentesi Pitti
Prima era via ma mi sono abituata anche a quella e e quindi grazie veramente molto emozionante essere qui anche con Roberto come amici molto cari grazie davvero per questo inedito e io ringrazio anche l'editore Laterza che è stato molto paziente come e perché questo libro
è uscito con un po'di ritardo però è un libro che compare in una collana sui grandi maestri del Novecento quindi ringrazio la terza che ha voluto includere Giugni fra queste figure di giuristi
Significativi proprio per la storia del nostro Paese e e quindi cioè come dire
Un pubblico più vasto di non giuristi che sia il mio libro che quello di Roberto si propongono di raggiungere proprio perché le idee di Giugni erano anche
Fruibili in
Da operatori del diritto in tanti campi ENI la mia ambizione maggiore in questo momento della mia vita ma forse lo è stato anche prima quando insegnato necessità e cercare di raggiungere le giovani generazioni con dei messaggi positivi che non significa messaggi acritici ma messaggi politici impositivi perché ci sono figure qualificanti che hanno segnato la storia del nostro Paese secondo me Giugni è uno di questi e queste figure non vanno dimenticate anzi vanno per certi versi rivitalizzante nei momenti appunto drammatici che stiamo attraversando ripercorrendo i le e hanno delle caratteristiche di attualità e quindi questo serve perché cito l'articolo trentacinque della Costituzione per tutelare il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni questo era il progetto di Giugni allora mi sono chiesta in questi mesi
Cosa avrebbe detto giugno oggi nella pandemia cosa avrebbe tirato fuori
Dalla sua cassetta degli attrezzi come sarebbero come avrebbero potuto essere le sue proposte quali l'idea ecco secondo me proprio il filo del suo pensiero ci può accompagnare in questo momento in quei difficile stare
Messaggi positivi ma dobbiamo trovarli perché la prima idea ed è stata ora ricordata
E proprio l'idea della costruzione del consenso sociale quindi di una contrattazione collettiva lo strumento pugni al palo Rizzato fin dai suoi primi studi e che poi e diciamo si trasforma o comunque sì trasfondere nella concertazione nella concertazione quindi questa rivalutazione che oggi persone come me con la mia storia Roberto sarà d'accordo con me forse anche voi
Porta ad una rivalutazione dei corpi intermedi
Che invece dottrine non soltanto in Italia ma anche altri Paesi hanno cercato di sminuire la famosa disintermediazione allontanare i corpi intermedi lasciare individuo pochi in balia di se stesso invece in Italia la contrattazione collettiva guidata dalle grandi organizzazione degli interessi
Ha rappresentato un po'questo strumento di veicolare interessi collettivi quindi di tenere insieme
Interessi collettivi e assegnato in modo molto incisivo proprio l'evoluzione del sistema economico e sociale del nostro Paese
Nel libro Io ho volutamente inserito degli scritti di Giugni che ripercorrono gli anni sessanta anni sui quali forse c'è da riflettere oggi perché era molto attiva soprattutto l'impresa di Stato le partecipazioni statali è in quelle aziende si realizzavano le più importanti significative innovazioni la contrattazione collettiva seguiva
O certe volte addirittura anticipava le trasformazioni del processo produttivo quindi il l'organizzazione del lavoro diventava oggetto di contrattazione collettiva ecco che la persona
Anche in quel caso era coinvolta quindi c'è come dire una determinazione delle regole della corona
E coinvolge i lavoratori a tratti e ideatori di lavoro attraverso i loro rappresentanti certo qui si vende si ascolta
La voce di Giugni nei suoi studi americani perché Giugni è stato fra i primi
Ma studiare negli Stati Uniti è uno degli anni cinquanta con una borsa Fulbright ed è tornato con questa esperienza della scuola degli scontri né di una ibridazione del diritto con altre materie che soprattutto alle materie economiche e sicuramente a colto il senso di un sindacato che non è ostacolo al cambiamento mai addirittura motore del cambiamento messaggio Bcc del Garda veicolare oggi perché posso capire che a volte le grandi organizzazioni interessi sembra invece soggetti che ferma no il cambiamento e quindi noi dovremmo tutti
Essere coinvolti perché questo non accada perché devono essere loro come allora
Motori del cambiamento e poi l'azienda come il luogo in cui si definiscono le modalità del ora e compensate oggi
La prevenzione del rischio da quant'altro l'azienda è divenuta nuovamente luogo Kucha Lepper questi accordi aziendali sono poi in atti la gemmazione del primo protocollo siglato proprio agli inizi di marzo
In piena esplosione della pandemia
Ecco lo Statuto dei lavoratori aveva questa norma esterna ancora questa norma molto innovativa nell'articolo nove che quelli che hanno una certa età ricordano come all'origine di grandi dibattiti con il sindacato
Si parlava della comunità di rischio la comunità di rischio
Ma questa comunità di rischio esprimeva dei rappresentanti ancora una volta i rappresentanti per la tutela della salute nei luoghi di lavoro portatori di un interesse che e certamente individuale la salute del singolo ma è anche un interesse collettivo ecco mi sembra che proprio oggi noi abbiamo questo tema davanti a noi la tutela della salute e responsabilizzazione dei singoli
Per la tutela di un bene supremo collettivo la salute come bene pubblico
Allora mi sembra davvero che la contrattazione ancora abbia un suo ruolo un suo significato e forse stiamo vedendo qualche tentativo di rivitalizzare
Questo strumento di creazione del consenso sociale
E la concertazione che cos'è un passo in più rispetto alla contrattazione collettiva forse sì forse un passo parallelo
La concertazione come confronto dialettico con il governo
Ma abbiamo detto negli anni d'Oro della concertazione in Italia l'addetto alla Corte costituzionale questo non vuol dire espropriare il Parlamento danese prerogative vuol dire spianare la strada cioè creare un terreno di confronto che è un confronto ripeto ancora molto dialettico quindi vede anche contrapposizioni forti degli interessi ma che però spiana la strada ancora una volta all'inizio dalla pandemia come lettrice dei giornali io ero anch'io
Si usa in casa però ho lavorato a casa questo spero che tutti se ne siano accorti la Corte costituzionale non ha smesso di lavorare durante la pandemia lavorato tramite piattaforma con una eroica con decreto presidenziale che ci ha concesso di convocarci regolarmente come collegio e depositare le sentenze e quando ero lì
Pensava forse c'è una piccola riapertura di una strada per la concertazione poi chiaro le le vicende sono fatte così complesse e non sta a me certamente commentarle però vi porto l'esempio del lavoro agire che è stato prima ricordato
Ecco c'è un confronto ora sul lavoro agile il ministro del lavoro consulta le parti sociali sul lavoro agile anche qui perché lo fa perché è chiaro che la emergenza anche caratterizzato le misure prese in questo periodo e non poteva che essere così
Non deve essere permanente noi ci auguriamo davvero che non lo sia che finisca quanto più possibile perché significherebbe aver eliminato questa grande paura anche un po'ci pervade ancora però in presenza di misure eccezionali derogatorie lavoro argine è diventato uno strumento necessario
E qualora oggi c'è questo tentativo di aprire al confronto con le parti sociali perché si definiscano i diritti di questi lavoratori Argilli
Che se ci pensate bene sono stati cruciali nella pandemia cosa avrebbe detto Giugni di loro cosa avrebbe detto il giudice dei lavoratori attive avrebbe pensato ma per esempio a loro si applica la tutela della salute anche se sono a casa loro certo che sì e noi abbiamo il vecchio modello del lavoro a domicilio che addirittura era se vogliamo un'accentuazione della tutela del lavoratore fuori dai nuovi tradizionali di lavoro ecco allora cento ci sono diritti da modulare questo il grande tema lo statuto ci dà una trama su cui continuare a costruire i diritti sono fondamentali e lo so tutti tutti i lavoratori anche i più fragili anche più lontani dal cuore del mercato del lavoro magari su questo torneremo dopo nella seconda parte del nostro del nostro dialogo ma in questi processi virtuosi che nascono di un parere dalla contrattazione dal cessazione dalla creazione del consenso sociale devono entrare pubbliche i lavoratori apparentemente marginali
E forse l'esempio dei lavoratori Achilli non è del tutto secondario sono stati cruciali lo sono ancora
Ma su di loro bisognerà un po'riflettere perché il luogo di lavoro e anche il luogo del confronto con una realtà organizzativa che anche una realtà umana
Quindi L'estranea dizione totale del lavoratore dal luogo di lavoro può diventare un pericolo pericolo per da tanti punti di vista e con questo non voglio affatto sminuire quello che tanti lavoratori acidi continuano a fare
Nel pubblico come nel privato non voglio assolutamente sminuire ma trovo che ancora una volta il modello della contrattazione collettiva come fonte di rinvio dalla legge perché c'è una legge legge era sul lavoro agile sia davvero un riprendere una delle grandi idee di giorni è forse ancora riproporla come un'idea quale mi fermo qui per non abusare della vostra pazienza
Questo
Grazie D'Anna per aver individuato anche quelle linee essenziali che possono ancora oggi
Essere valorizzate anche nonostante diciamo i cambiamenti epocali che stiamo vivendo e naturalmente le nuove modalità di lavoro lavoro fragile lavoro agile smart working che si affacciano per far contro per far fronte alle stanze sociali che si presentano in questo periodo di emergenza
E ora diamo la parola alla professor Vozza
Chiedendogli direttamente anche a Luís diciamo se Palin pensiamo al futuro del diritto del lavoro
Come vediamo lo statuto possiamo pensare a uno Statuto usando una metafora che ormai presente a delle rughe è vecchio a cinquant'anni oppure ancora attuale vediamo un po'che cosa ci dice il nostro
Roberto certo grazie anzitutto grazie agli organizzatori anch'io mi complimento molto per questa iniziativa discutere come si dice adesso in presenza è già di per sé vincolante
Se poi lo si fa in una cornice bellissima come questa addirittura suggestivo direi e addirittura successivo e suggestione la parola che appunto mi viene in mente pensando ad oggi
Perché suggestive sono anzitutto le ricorrenze farei questa breve premessa di carattere storico per arrivare all'attualità sono appunto le io successive tra le suggestioni direi che potremmo dire che addirittura un secolo fa un secolo fa penso a al mille novecentoventi quando Filippo Turati pronunciato alla Camera il famoso discorso rifare l'Italia rifare l'Italia
In cui tra l'altro sollecitava l'impegno del legislatore a varare un nuovo Statuto dei lavoratori diceva proprio così
Perché dico che la suggestione forte perché proprio in quell'anno almeno centoventi d Italia iniziano a riprendersi dall'influenza spagnola tragicamente Celebre è in qualche segno in un certo senso anche oggi
Infatti si tratterebbe si tratta di rifare l'Italia da un certo punto di vista e in questo processo di rifacimento il diritto del lavoro deve dare come sempre un contributo importante lo Statuto dei lavoratori poi arrivo esattamente cinquant'anni dopo nel mio centosettanta e quindi cinquant'anni fa un'altra ricorrenza simbolica appunto anche se sappiamo benissimo che la preistoria dello Statuto in realtà risale alla fase successiva
Alla al secondo conflitto mondiale quando l'aspirazione di molti si traduceva nella più semplice ma efficace delle formule
Che non tramonta mai nella sua attualità pane e libertà
Da lì si è partiti da questa formula
Mi viene in mente un'altra suggestione ci tengo a farlo non è una divagazione spero e cioè il richiamo alle radici pugliesi dello Statuto dei lavoratori
Perché pugliese era anzitutto Giuseppe Di Vittorio che per primo nel mille centocinquantadue avanzò l'idea di uno Statuto dei diritti delle libertà e della dignità dei lavoratori nell'azienda
Pugliese era il Presidente del Consiglio che nel mille novecentosessantatré per la prima volta inserì nel programma di governo la proposta di uno Statuto dei lavoratori veniva dalla facoltà di giurisprudenza era Aldo Moro no
Pugliese era il suo ministro del lavoro Umberto Delle fave
Che nel secondo governo Moro Hardy o quella consultazione delle parti sociali che poi sfociò nel primo capitolo dello stato dei lavoratori in fondo il primo capito nella legge del sessantasei sui licenziamenti individuali e Pugliese era il consigliere politico di Nenni cioè Giuseppe Tamburrano che appunto propose il nome di Giugni nella commissione che scrisse la legge seicentoquattro tante ricorrenze ovviamente Pugliese ma di adozione
Fonti nascita perché all'epoca insegnava a Bari era lo stesso Giugni lo possiamo consigliare un pugliese adottivo che poi fu chiamato dal ministro pro Donini a presiedere la commissione che varo il disegno di legge governativo sfociato nella storica legge
Ora e avviciniamoci hanno di che cosa rappresentò lo Statuto lo sappiamo tutti
Fu una congiunzione felice fra la cultura giuridica e i movimenti di massa
Proprio come lo furono altre leggi importanti apparse in quel periodo storico pensiamo alla legge sul divorzio alla riforma del diritto di famiglia no
Dico questo faccio questo accostamento perché non a caso il Codice civile pronunciava due volte la parola capo con riferimento al marito e all'imprenditore cioè allora famiglia e impresa erano i luoghi di un ordine sociale costruito sul principio di autorità siamo partiti da lì
E insomma trova attualissimo ricordare che c'è un tratto che accomuna quelle grandi riforme furono leggi portatrici di libertà
In nome della libertà lo statuto poi verremo la libertà di cui parla da Boris Johnson perché sono due libertà diverso
Dicevo in nome della libertà allo Statuto mise in discussione quella quota di potere di cui l'imprenditore disponeva non tanto in base al contratto quanto piuttosto come capo dell'impresa
Ora in questi cinquant'anni di vita sull'alveo dello Statuto e scorso veramente un fiume di valutazioni di giudizi anche di critiche di ripensamenti perché la via più breve
Per invocare né una revisione
è quella che ovviamente lo collega e lo consegna forse lo irrigidisce alti lo collega al contesto economico produttivo in cui esso trovo luce cioè le ragioni del declino dello statuto vengono spesso collegate ormai da tanti anni
Al tramonto del cosiddetto fortissimo lascia no un certo modello di organizzazione produttiva cioè possiamo dire che se la fabbrica era entrata nella Costituzione vista la centralità del lavoro nell'impianto costituzionale no
Ci volle in un certo senso lo Statuto per fare entrare la costituzione in fabbrica secondo appunto una celebre formula coglie e voi di si certo certo di direttore no e poi a un certo punto
La fabbrica si sarebbe dissolta dicono molti almeno quella con certe dimensioni con certe caratteristiche con certe modalità organizzative
Certo lo Statuto è pieno di rughe lo Statuto presupponeva
I riguardava una certa idea d'impresa di lavoro e di lavoratore che ha perso la sua centralità è vero quello che scrive Revelli Marco Revelli e cioè che la rottura del paradigma Ford fordista attiene a un certo punto quando il sistema produttivo non può più contare su una possibilità
Di chi la trazione illimitata della domanda quindi quando queste grandi cattedrali fordista e di una volta
Si sono progressivamente trasformati lui dice in vascelli corsari agili flessibili Macrì snelli con una proiezione sul mercato quindi completamente diverso
Ora tracciare qui la rotta di tutto questo percorso è impossibile dovremmo parlare di troppe cose di
Di di cose che vanno anche oltre la semplice formula del post fortissimo che alla fine ormai anch'essa datata se ci pensate siamo alla fase del post post forse cioè dovremo parlare di esternalizzazioni chi delocalizzazioni di dissoluzione dei confini dell'impresa di nuove forme di impiego e di tanto altro
Che ha provocato una dissociazione tra proprietà
Controllo per responsabilità che prima si cumulano invece nell'impresa tradizionale questo è il grande elemento di complicazione uno dei grandi
E poi secondo molti l'ultima tappa di questa trasformazione del lavoro e dell'impresa sarebbe quella collegata all'economia digitale di cui tanto si parla
Cioè dei coloni agitare dove tutto sembra confondersi cioè cadono le barriere tra produzione e consumo
Tra società e mercato forse addirittura tra vita e lavoro in qualche modo non sai esattamente quale gli atti il momento in cui lavori il momento in cui con diciamo sei a al di fuori dello spazio del lavoro
In cui tutti ciascuno di noi sarebbe coinvolto
Ha per effetto della rivoluzione digitale nello scambio di dati di informazioni ma poi anche servizi di passaggi di Keats si dice no
Tutte parole si usano tutto furbetti tutto purché non si pronunci la parola lavoro anche lessicalmente simbolico o quando si parla di chicche coro
Ora nell'economia digitale
Ci possono essere indubbiamente opportunità nuove
Persino forme di liberazione del lavoro e dal lavoro certo ma ci sono anche pericoli da non sottovalutare
Soprattutto ci dobbiamo ricordare che dietro questo prodotto finito immesso sul mercato che ciascuno di noi vede come consumatori di digitale no
Da qualche parte si annida sempre il lavoro
Per quanto possa sembrare in qualche modo sbriciolato in polvere ma continua a essere il motore essenziale nella produzione della ricchezza non è solo un fatto culturale ideale un fatto come dire che corrisponde ad un'analisi attenta di quello che sta avvenendo semplicemente si remotizzazione allontana lo stile los los lo si rende meno visibile ma c'è il lavoro cioè in tanti contesti anche lì dove sembrerebbe non esserci più per effetto di quella disintermediazione tra produzione e consumo
Che che molti citano
E non sempre giugno e lo avrebbe certamente sottolineato non sempre si tratta di lavoro liberato dai Circuiti del dominio anche quando sfuggente realmente o o meno al concetto di lavoro dipendente perché si sta allontanando da lavoro dipendente una fascia intera del lavoro
Che ne so ne sanno qualcosa gli autisti freelance dell'ultimo film di Ken Loach per chi l'ha visto formalmente imprenditori di se stessi quindi noi non ce ne dovremo occupare come giuslavoristi ma in realtà ferocemente controllati da congegni informatici che si impadroniscono del loro tempo
Ora concludere questo breve intervento in cui diciamo molto difficile da rispondere organicamente la domanda che ci faceva Andrea ma diciamo per slogan direi che c'è senz'altro una parte dello Statuto che non può invecchiare perché non ha nulla di fordista se ci pensate cioè non è collegata specificamente al modo di produrre
è quella parte che sancisce alcuni diritti fondamentali connessi al lavoro come limite all'esercizio del potere altrui questa vocazione dello Statuto a presidiare la tutela la persona rimane attualissima
Cioè in questo senso non non va archiviato questo spirito dello Statuto anzi se mai va universalità atto va portato lì dove non poteva arrivare al tempo in cui lo Statuto fu scritto e pensato
è proprio da qui ecco ripartirono il secondo intervento grazie
Credo che la la migliore introduzione al secondo nucleo tematico sia proprio quella riflessione a cui ci invitava Roberto proprio sul fatto che diciamo esistono dei diritti che vanno al di là poiché i rapporti di forza imprenditori operai ma che riguardano per così dire il concetto di persone la centralità del concetto di persona nello Statuto
Diciamo mentre Roberto parlava mi veniva in mente per dire come lo stato sociale non è una conquista ormai banale cioè obsoleta sia ormai siamo stato sociale eccetera perché basti vedere che cosa succede in America per quanto riguarda la sanità dove la pelle delle persone
Tutelata soltanto se hai i soldi detta in termini concreti e poi gioca molto duri ma concreti soprattutto se le bianca
E quindi nell'epoca del tram bis mo'abbiamo anche questo fenomeno quindi mai dimenticare che c'è una ragione diciamo divano valoriale che non va confusa con la ragione del profitto c'è qualche cosa ci deve essere un limite e diciamo e io che certamente non credo nell'etica assoluta nei valori nella moralità
Però questo diventa veramente un valore fermo della moralità pubblica e purtroppo invece non è sempre così per cui lo stato sociale è un obiettivo che è sempre noi dobbiamo non è mai un'acquisizione
E sempre una pensione
Bene detto questo veniamo allora alla centralità della persona nello Statuto diamo da capo la parola Siva
Grazie anche queste sono
Sono sollecitazioni importanti ne vedo
è importante in questo momento riflettere riflettere insieme quindi io mi associo quello che ha detto Roberto prima
E questi primi tentativi cauti era molto rigorosi che si fanno nel rivedersi in presenza sono per quanto mi riguarda rincuorati perché è molto bello potersi guardare negli occhi l'ossigeno è vero che uno si guarda negli occhi accaparrarsi quadratini
Delle nostre piattaforme tra così giustizia decisamente come il ecco in quando riflettevo su questo
Punto mi è tornato in mente un ho letto un articolo recentemente di un signore che si chiama Robert Reich
Che è stato ministro del lavoro durante l'amministrazione Clinton un anno di grandi idee di grande immaginazione quindi un giurista anche Luís però imbrigliato da altre scienze continua ad insegnare negli Stati Uniti è tornato all'insegnamento anzi fu non forse qualcuno ricorderà lascio
L'incarico di ministro del lavoro per dedicarsi alla famiglia questo è stata la sua dichiarazione penso fosse vero
Lui ha incontrato Giugni Robert Reich negli anni novantaquattro credo quando a giugno è stato ministro del lavoro figuraccia nel Governo Ciampi ed è nata una grande amicizia una grande intesa
Quei giorni lo invitano alla LUISS io
Non posso credere sono stata invitata in quell'occasione l'ho conosciuto sono rimasta molto colpita questa figura cosa ha scritto Robert Reich recentemente in un articolo apparso sul Guardian
E riprodotto in molte liste eccetera ha detto a classificato cosa che a lui piace molto fare perché lo ha fatto in questo libro anche tradotto in italiano negli anni appunto
Dall'altra con altri riferimenti ha parlato dei cosiddetti remoti i terremoti ecco quelli di cui parlavamo prima i lavoratori che sono fuori sono remote ma lavorano oltre l'orario di lavoro molto spesso e sempre con la stessa retribuzione perché per esempio questo comporta che non c'è più lavoro straordinario
Poi ci sono gli essenziali quelli che lui chiama gli essenziali e non li abbiamo visti in Italia
Sono quelli che hanno operato soprattutto nel settore sanitario ma anche nel settore dell'assistenza in genere anche l'assistenza familiare ma quelli che hanno provveduto al trasporto del cibo per esempio oppure in tanti altri settori di essenziali anche le forze dell'ordine non dimentichiamo anche loro sono stati essenziali
E talvolta sono figure non del tutto valorizzate secondo i modelli classici di valutazione del lavoro non non nella loro professionalità non nella loro garanzia delle tutele sono figure che ci sfuggono un po'dal controllo come diceva prima Roberta no che pure loro sono gli essenziali
Poi dice sempre RAI con questa sua bella immaginazione ci sono i non pagati di Antei i non pagati cioè coloro che hanno perso il lavoro
Hanno utilizzato tutti i sostegni possibili e immaginabili tutte le misure di soccorso quando ci sono state perché negli Stati Uniti non sono state poi forse così generose con alcuni Paesi europei
E non riescono ad uscire dall'emergenza non hanno altre ancore a cui attaccarsi ecco
Non possono lavorare da remoto il loro lavoro dipende da questi flussi che si sono interrotti
Pensate ristorazione no il turismo si è fermato pensate ad altri
Grati attività che la pandemia affermato e loro restano i non paganti in realtà l'unicità anche un'altra categoria e sono i dimenticati e lui dice che i dimenticati presente sono incarcerati i carcerati perché i carcerati lavorano poco in Italia molto negli Stati Uniti perché gli indici di occupazione definiti dipendono anche da lavoro carcerario cosa di cui non si parla quasi mai
Loro sono i dimenticati perché quel po'di lavoro che c'era è venuto meno anche quello è comunque sia ci sono altre categorie di dimenticati per esempio sono i lavoratori che l'economia sommersa allora
Io che cosa ho da dire su queste categorie così inventive che RAI che si propone e dove vedete che il filo conduttore la persona e la persona chiaro che lo Statuto sembra uno strumento lontano per tutte queste persone sembra uno strumento lontano però queste sono individualità che hanno portato la loro esperienza lavorativa anche la pandemia ed ora torniamo quei diritti fondamentali parlava Roberto che
Sono coi
Diciamo di generale applicazione indipendentemente dal luogo in cui la prestazione si svolge e sempre più dovrebbero dire a Marassi anche fuori
Dalle forme diciamo tradizionali chiamiamole tradizionali del lavoro ho letto sempre durante la pandemia uno scritto di Natalino Irti che diceva siamo in presenza di un morbo
Un fatto naturale che colpisce l'individuo nella sua fisicità
E questo è e l'artisticità della persona e del lavoro che viene fuori drammaticamente in questo momento e quindi forse pure noi giuslavoristi i conti con un discorso forse un po'più tecnico parliamo
Di rischio biologico generico quindi riportata globale che riguarda tutti riguarda chi decide riguarda chi lavora che guarda chi osserva le regole chi le deve fare rispettare sta di fatto che in tutta questa vicenda drammatica crisi riguarda che ci guarda come persone ci sono le persone di fronte a noi ci sono anche persone e allora io penso che abbiamo assistito ad una compressione di alcune libertà questo è indubbio
Ma l'abbiamo le abbiamo viste compresse per una finalità che non non sta a me giudicare insomma appariva ancora con una finalità generale condivisa
E abbiamo visto anche alcuni diritti compressi per esempio forse abbiamo visto compresso il diritto al lavoro
Allora come non riesco mandiamo diritto cioè come ridiamo alla persona queste sue prerogative perché non dobbiamo dimenticare che nelle idee di Giugni
C'è c'è molto altro che lo Statuto lo Statuto diciamo è la massima espressione di Giugni
Consulente del legislatore di Giugni grande estensore grande esperto nel trusting legislativo portatore idee però c'è molto di più perché i diritti di libertà sono anche il presupposto per la garanzia di antichi riti che pure fanno capo alla persona
Penso che proprio questo sia il segno del passaggio dallo Stato corporativo totalitario al regime democratico cioè la garanzia di diritti di libertà nella fase del cambiamento anche nella nostra economia
I diritti di libertà si estrinsecano anche sono poi tramite sesso i diritti collettivi che ancora una volta vedono la persona come protagonista perché e la persona che poi il singolo che affida la tutela dei suoi interessi ad un soggetto di rappresentanza quindi sono diciamo soggetti che ancora una volta come dicevo prima sono presenti nei grandi cambiamenti economici dovrebbero essere presenti anche oggi come lo sono stati nella fase dell'austerità nella fase della pandemia allora credo che il fulcro di questa riflessione o uno dei fu scritto
Possa essere la tutela della professionalità che e induce nello Statuto dei lavoratori ma è in molti studi di Giugni più mi fa uno dei primi a studiare le mansioni del lavoratore
Cioè il lavoro vero il contenuto del lavoro e le mansioni come ciò come quello che si fa in concretano ecco in quella pensiero di Giugni che ritroviamo in una norma dello statuto come valorizzazione della professionalità
C'è la professionalità che non è distinta dalla produttività anche questo è un tema che è giusto rilanciare oggi
Non si deve avere paura della parola produttività perché serve a tutti la produttività serve anche i singoli a oltre che all'economia e quella che Giugni ha studiato negli Stati Uniti come coscienza del posto quando ha tradotto il titolo di un il famoso economista che era se il tema ecco a ma come dire trasposto nella cultura italiana questa coscienza c'è il posto
Che è innovazione ed è necessaria la formazione per innovare allora io mi batto molto del quest'ancora una volta era stato Robert Reich congiunti che aveva parlato di questi temi della formazione il G7 di Detroit il libro bianco di dell'horror con queste bellissime idee di rinascita europea tra l'altro forse oggi c'è uno spiraglio anche sui temi sociali nell'Europa che stiamo vedendo all'opera ecco persona e Stato-comunità dice Giugni che un qualcosa di più dinamico sulla lingua ingessato nell'articolo trentanove
Della pluralismo costituzionale dell'articolo trentanove quindi una persona che attiva nelle formazioni sociali come sforzavo di dire anche prima
Proprio perché è una persona consapevole
Della forza trainante che ancora possono avere i gruppi organizzati portatori di interessi collettivi io trovo che questo messaggio
Sia ancora dotato di una qualche validità ecco di una qualche attrattiva se posso permettermi di usare questa parola oggi perché sono proprio quei gruppi di cui si parla RAI no i remoti dimenticati i non pagati
Egli essenziali sono loro che hanno bisogno di vedere davanti a sé un futuro
E questo futuro è molto spesso legato alla formazione Gian potersi riproporre oggi ci sono posizioni che forse vanno ripensate perché queste vicende hanno un po'cambiato anche delle traiettorie di crescita che dobbiamo ripensare ecco io penso che la bussola dell'orientamento di chi scriverà queste nuove regole se nuove regole ci saranno che ci auguriamo che ci siano sia proprio la dignità della persona perché la dignità è un concetto che a mio parere cammina parallelo alla professionalità se parliamo di lavoro stiamo parlando qui oggi quindi è dignità professionalità e dignità nel linguaggio della Corte costituzionale e molto spesso un valore legato al principio di uguaglianza
Quindi siamo davvero in presenza dei dei grandi pilastri la crescita che ci consente di guardare avanti come ha fatto Giugni anche nei momenti Della crisi idriche Giugni anche guidato una parte del diritto del lavoro della crisi nella seconda metà degli anni Settanta non parlo finisce momento meraviglioso di cui parlava Roberto e dentro questa nascita per stare lì nascita questa riorganizzazione di tutto ci sono questi valori che io trovo ancora
Al di là di ogni retorica molto significativi e da riscoprire anche attraverso il linguaggio se mi consentite dalla Corte costituzionale che non dimentica di citare la persona e la dignità anche della Fortore
Bene grazie Silvana dai diritti individuali ai diritti collettivi e ora sentiamo Roberto
Non prima di aver sottolineato che quello che dici ci diceva Silvana si inserisce in una stagione il devo dire nuova che la Corte costituzionale ha inaugurato di forte dialogo con la società
Pensiamo all'esperienza nelle carceri ma tante altre iniziative che la corte sta conducendo per come dire come come qualcuno ha detto per uscire dalla torre per instaurare un dialogo
Con con la società dove lì pulsa ancora la nostra Costituzione e i valori di cui essa è portatrice così come trovo efficacissimo il richiamo che Silvana faceva al pensiero e alla figurativo per fare il perché è il perfetto anello di congiunzione tra i due moduli tematici
Proverrà e che una volta disse e spetterà ed in URSS insistendo Bruzio giocando facendo un gioco di parole tra le parola Radice percorsi cioè meglio avere percorsi alla fine cheratinociti
Ora erano entrambi ma non dimenticare noi non possiamo parlare solo delle nostre radici dobbiamo avere dei percorsi il diritto del lavoro anche quello che si fonda sulla sua tradizione sulle sue radici oggi deve interrogarsi sul sui percorsi da compiere
E
Per interrogarsi sui percorsi a mio avviso bisogna ripartire da un assunto Silvana scrive nel suo libro nella introduzione appunto che ha curato che è un libro in realtà quell'introduzione sono oltre cinquanta padre ma è un libro non solo per quantità soprattutto per qualità e diciamo articolazione del ragionamento
Dice Silvana la democrazia nei luoghi di lavoro e la garanzia delle libertà fondamentali il cappuccio patrimonio insediamento dei più sono elementi essenziali di un diritto del lavoro maturo cioè da lì che deve ripartire il diritto della corte
Noi con questo non vogliamo dire che lo Statuto dei lavoratori così come nessuna legge può essere debba essere come dire idealizzata in una sorta di i con una venerabile
Assolutamente cioè del resto lo stesso Giugni ha avuto un rapporto del tutto laico nei confronti di qualunque idea anzitutto delle proprie che era sempre pronto a rimettere in discussione senza alcun pregiudizio ideologico nella consapevolezza peraltro che che aveva che gli arriva dell'impatto che le profonde trasformazioni sociali ed economiche
Determinano sulle esigenze di regolazione del lavoro
Ora il diritto del lavoro a un destino che lo affligge regola una materia viva cioè il lavoro umano per confronto Hui che in perenne sommovimento non è mai stato mai
Cioè e e quindi per questo il diritto del lavoro assemblee comunque dovuto convivere da quando è nato con l'accusa di non essere al passo con i tempi
Non è un'accusa nuova è un'accusa eterna che è sempre stata mossa al diritto al lavoro perché che arrivano i fatti in cui il diritto del lavoro pulsa sono ovviamente più veloci e trasformazioni caduto sociale
Ora il segno distintivo del presente e ovviamente lo dico con banalmente la complessità mai come in questo momento
E complessità sì ma torniamo ai fondamentali le l'esigenza di regolare il lavoro
Certamente non scompare perché cambiano i modi e le forme in cui lavoro viene reso è rappresentato quindi dell'attualità è diciamo della materia nel suo statuto epistemologico credo che nessuno possa discutere
Ma dico di più proprio la complessità del presente rivitalizza se ci pensiamo gli interrogativi originari del diritto del lavoro in fondo
Le domande sono sempre le stesse
Magari cambiamo le risposte le domande sono sempre quale lavoro merita protezione quale protezione merita il lavoro ruotano attorno a questi due interrogativi fondamentali con la costruzione di tutto l'impianto concettuale che sono le domande su quel diritto e lavoro si interrogo nella sua fase Indro Neale
E peraltro in ogni luogo in ogni tempo il bisogno primordiale connesso al lavoro per quanto vada declinato in forme sempre nuove ma il bisogno in quanto tale è sempre lo stesso
è un bisogno di sicurezza della persona che lavora rispetto ai rischi del mercato
Nella stabilità dell'impiego nella adeguatezza del reddito che se ne trae
Nella protezione dettagli eventi impeditivi che ne è interrompono lo svolgimento pensiamo alla malattia ecco
Per venire all'attualità la pandemia beh la pandemia ci riporta ad un insegnamento antico
E quale questo cioè che quando stai male o hai fame
Te ne fai poco della libertà nella accezione a cui pensava Boris Johnson in una sua recente dichiarazione cioè quello che cerchi quando stai male e hai fame è la libertà dal bisogno e dal dolore ella cerchi necessariamente dagli altri
Perché nessuno si salva da solo
Amartya Sen che dubito Boris Johnson abbia letto sinceramente non lo so
Ci ha insegnato se l'ha letto la dimenticato ecco diciamo il tua frondisti titolare ti consente questa piccola battuta che molto molto serena dicevo Amartya Sen ci ha insegnato a pensare
Alla libertà individuale come impegno sociale
Che è un'altra cosa dalla libertà come come dire ripiegamento all'esilio
Cioè c'ha insegnato a pensare alla possibilità di coniugare solidarietà e differenze legame sociale e tutelati gli occhi è un'idea matura di libertà
Giustamente Silvana conclude la sua bellissima introduzione al libro soffermandosi su una delle principali idee per il lavoro di Giugni e cioè e veniamo al discorso che facevamo ti l'attenzione verso l'inclusione no verso l'allargamento della solidarietà in grado di includere i soggetti più deboli
Già Uribe che vent'anni fa il grande sociologo
Parlava di prassi ignari Zazie ore dell'Occidente irruzione della precarietà e che l'informalità come conseguenza diciamo dell'utopia liberista neoliberista del libero mercato a b in questo ventennio questo processo si è acuito
Cioè la regolamentazione non ha saputo governare adeguatamente questi questi cambiamenti
E concludo naturalmente non dobbiamo attribuire un valore taumaturgico ed esaustivo alla legislazione e alla legge
Pur importanti ovviamente e questa è un'idea forte che richiamava Silvana dell'insegnamento di giugno cioè il ruolo delle parti sociali dei corpi sociali nella rappresentanza del lavoro
Per la costruzione di un sistema maturo di regole come scrive Silvana la sfida dell'inclusione di nuovi soggetti deboli
Nella sfera delle tutele parte proprio da nuove forme di rappresentanza democratica età nuove aggregazioni di interesse da garante da di interessi da garantire cioè lo sforzo di inclusione non non può farlo solo il legislatore lo devono fare anzitutto i corpi sociali che devono cominciare a guardare
A ad un processo di allargamento della base della rappresentanza cioè non c'è più nulla di più attuale di una riflessione sul nesso fra democrazia e sindacato
Perché se il sindacato vuole giocarsi bene le sue chances di sopravvivenza deve ripartire da questo sforzo inclusivo al tempo dello statuto non la figura sociale di riferimento presa a base della rappresentanza sindacale era estremamente coesa e omogenea non si parlava di operaio massa eccetera
La questione delle differenze delle diverse identità lavorative
Allora non era al centro dell'agenda della riflessione fu proprio Giugni e negli anni settanta a parlare per primo della giungla intese o no di questa prima ugualissimo tra chi non tira fuori dalla dalla considerazione
Democrazia dunque per citare Bruno Trentin
La democrazia diceva trentini la conquista di nuove libertà contrariamente a quanto sostengono molti biologi e molti poi chi lo diceva e la cosa meno spontanea che ci sia
Cioè la democrazia la devi riconquistare faticosamente ogni giorno
La devi riempire di nuovi contenuti se no rapidamente si Sclero utilizza diventa il patrimonio di pochi
Allora la legittimazione democratica del sindacato oggi come ieri non può che risiedere
Direi a maggior ragione oggi di fronte alla frantumazione delle figure sociali impegnate nella produzione in che cosa nella capacità di intercettare indiremo voti tutte le voci
Ciò non la voce di quei lavoratori di quelle figure consegnati ad una condizione di solitudine invisibilità lontane dal cerchio tradizionale gara rappresentanza che si va stringendo sempre più a seguito dei cambiamenti del sistema produttivo
Chiudo con una citazione storica per far piacere insomma spero e cioè che
Se ci pensate il concetto di cittadinanza e nato non solo per includere ma soprattutto per escludere dalla polis i tatari
Questo il punto
Nell'antica Grecia dove si dice sempre che sarebbe stata appunto inventata la democrazia il cittadino si identificava con il guerriero
E siccome essere guerriero implicava la disponibilità dei mezzi per proteggere all'armatura la nozione di cittadino si identificò con quella possidente e cioè il possidente era poteva armarsi a proprie spese e diventava cittadino
Come nato allora il processo di allargamento della cittadinanza
Ed è connesso alla nascita dell'impero marittimo perché mentre Sparta continuava a fare la guerra per terra Atene costituisce una flotta e si volge al mare
No e ha bisogno di un nuovo corpo militare i marinai a cui non era chiesto di armarsi perché dovevano solo Spi
Interi Randy ed è così che si allarga la cittadinanza anni non possidenti i quali appunto in quanto marinai
Benché non possidenti diventano così cittadini che voglio dire e chiudo stando nella metafora
Sono convinto che il futuro del sindacato dipenda anche dalla sua capacità di fare come Atene quando scelse di andare per mare scelse di includere gli esclusi i marinai i non possidenti appunto nel suo corpo civico grazie
Bene mi fa piacere questa ultima citazione a parte tutto il discorso perché dalla storia anche da quella romana oltre che da quella greca c'è sempre imparare
E quindi civis Romanus sum quindi diciamo lì c'è poi una stabilire l'alterità di chi è cittadino ha diciamo rispetto al al peregrino allo straniero
Bene adesso diamo la parola al professor Brutti le conclusioni generali
Ringrazio l'organizzazione dei dialoghi di Trani ringrazio anche Andrea allevato per questa occasione che mi è stata offerta io ho ascoltato con attenzione e ho anche preso qualche appunto
Mentre parlavano Silvana Sciarra Roberto Vozza e svolgerò alcune considerazioni che tengono conto di quel che e si hanno detto ma anche di quel che essi hanno scritto
E parto da un da un primo da una prima riflessione non aspettatevi un discorso troppo equanime da parte mia va vedrete subito quali sono le premesse di valore
Dalle quali muovono temi e parole
Primo punto lo Statuto dei diritti dei lavoratori è una delle leggi più duramente contrastata nella storia della repubblica
è stato avversato quando era ancora una proposta ed è stato tenacemente attaccato e messo in discussione nei decenni successivi
Con interventi attesi modificarlo svuotarlo
Anzitutto io credo noi dobbiamo descrivere la genesi di queste norme e il cambiamento che determina lo Statuto dei lavoratori
E che esprime in qualche modo lo spirito è un cambiamento dei rapporti di forza tra le classi in quell'Italia degli anni sessanta tra gli anni sessanta e i primi anni Settanta
Lo statuto nasce da una situazione aspramente conflittuale
E traduce i principi costituzionali in garanzie stringenti dei diritti dei lavoratori
E anche nella definizione di norme di sostegno alle attività sindacali
Parte garantista parte di regolamentazione di sostegno alle attività sindacali e quindi in ultima istanza
Sostegno tutela gli interessi delle classi popolari
Conta nella definizione di queste norme il lavoro in una generazione nuova di giuristi e fra questi certamente di Gino Giugni che portavoce
Teorico prima che l'estensore di norme portavoce teorico gli un nuovo Indirizzo riformatore stretto collaboratore
Del Ministro Brodolini come si è detto e gli esprime una cultura giuridica che definirei di impronta realistica
Il primo impegno teorico consiste nel superare il concettualismo e il legalismo del diritto del lavoro tradizionale qui il diritto del lavoro era prevalentemente pensato durante gli anni Cinquanta come una pendice del diritto civile io ancora ho studiato suo Manuale di diritto del lavoro di Francesco Santoro Passarelli rispettabile ma lontano dalla realtà
Lo schermo della tradizione insomma impediva di vedere i fatti della realtà sociale
E vedere le prassi che formano la disciplina dei rapporti di lavoro e ora si tratta di ricondurre quelle prassi questo è l'intendimento dei giuristi che collaborano con Brodolini e poi con Donat Cattin si tratta di ricondurre quelle prassi ai principi costituzionali
Si parla Sciarra ricordato nel libro era richiamato anche poco fa
Quanto sia stata importante nella formazione di Giugni esperienza statunitense Università del Wisconsin teniamo presente che in quegli anni siamo negli anni Cinquanta
Il anni Cinquanta inizio sessanta
La cultura giuridica italiana conosceva poco
Le dottrine statunitense
E c'è una rassomiglianza fra l'esperienza di Giugni e l'esperienza di un giurista che era di una generazione precedente e che era Gino Gorla
Andare negli Stati Uniti e costruire una prospettiva teorica nuova per le rispettive discipline
Per Gore la era una prospettiva teorica nuova sul diritto civile pensate Gorla era stato allievo di un vecchio maestro
Insomma dogmatico Emilio Betti un po'fascista un po'dogmatico e a un certo punto o l'esperienza statunitense con la conoscenza di culture giuridiche lontane da quella italiana si distacca da quella tradizione infatti il suo maestro Betti non glielo perdonerà mai
Sì qualcosa di simile forse senza rotture
Come quelle di Gorla qualcosa di simile accade per turni cioè il confronto con quella realtà così diversa pone un problema andare oltre la visione legalistico del diritto andare oltre la definizione si diceva ontologica dogmatica dei concetti giuridici e e guardare alla realtà
Un un altro genovese come Giugni che scriverà
Sul sul suo pensiero e più in generale sulle teorie del diritto sindacale che Giovanni Tarello scrive nel mille novecentosessantadue pubblica nel mille novecentosessantadue il suo libro sul realismo giuridico americano
E anche la insomma Tarello era allievo di un vecchio filosofo del diritto genovese Barbolini col quale credo che anche quindi abbia studiato e per se ne distacca decisamente è una nuova generazione che pensa in modo diverso dalle generazioni precedenti
Però nella elaborazione di giugno e nel lavoro gomito a gomito con una personalità eccezionale della sinistra italiana con le fu Giacomo Brodolini
Noi assistiamo ad un interessante corto circuito tra questa cultura giuridica si è costruita nel rapporto con una cultura giuridica altra con le dottrine americane
E la situazione italiana il conflitto di classe come si presentava in Italia
E le forze in campo nel nostro Paese negli anni Cinquanta nei confronti delle norme dello Statuto l'attacco padronale comincia subito il diciassette gennaio del mille novecentosessantanove Angelo Costa anziano presidente della Confindustria scrive al Ministro Brodolini quasi con un altolà dice attenzione intanto ci devi consultare per primi
Dei consultare da Confindustria prima di tutti gli altri e poi uno Statuto dei lavoratori potrebbe rendere particolarmente difficili rapporti tra le organizzazioni e tra lavoratori ed azienda quindi comincia subito il fuoco di sbarramento questi giuristi e
Questi ministri del lavoro sia pure in una situazione che era quella di un governo di centrosinistra eterogeneo vari governi primo governo Rumor il secondo governo Rumor però insomma regolano
Brodolini risponde sarete sentiti come tutte le altre organizzazioni sindacali
E poi e il mio obiettivo e un intervento legislativo diretto ad ampliare la sfera di libertà dei lavoratori e delle loro organizzazioni quindi Brodolini dice subito da che parte vuole stare e lo ricorda borsa in un suo scritto
Recente il trentuno dicembre
Del mille e novecento sessantanove parlando davanti agli operai dell'Apollon dice ma io come il ministro per la giustizia devo stare da una parte sola non sono neutrale devo stare da una parte sola dalla parte dei lavoratori
Da Confindustria non è soltanto rappresentata da Angelo Costa ci sono anche i giovani leoni Agnelli Pirelli
In particolare la deposizione gli Agnelli si sentono di un abituale storica vicinanza della dirigenza FIAT al ceto politico di governo e la posizione di questi imprenditori più giovani
Consiste nel dire riformismo si va fuori dalla fabbrica fuori dall'impresa
Infatti nel sessantanove sia la FIAT che alla Pirelli noi abbiamo delle serrate sospensione di decine di migliaia di lavoratori
Per contrastare per fronteggiare gli scioperi in particolare quelli che si chiamavano scioperi regolari selvaggi non erano nient'altro che l'applicazione di forme di lotta
Già ampiamente diffuse nei nei Paesi industriali negli altri paesi industriali
Naturalmente Brodolini viene attaccato molto dalla destra
E Giugni colui pensate che nel dicembre il due dicembre del mille novecentosessantotto erano stati uccisi due braccianti a tavola
Nell'ambito di una manifestazione contro le gabbie salariali ad Avola c'era una paga per i braccianti siti a Lentini a poca distanza siccome Lentini rientrava in un altro territorio c'era un'altra paga più alta e questi qui e chiedevano non volevano fare la rivoluzione chiedevano un aumento del dieci per cento dalla paga il superamento delle gabbie salariali una gestione dissennata dell'ordine pubblico il ministro dell'Interno era Restivo e vengono uccise due persone
Si forma immediatamente dopo il governo Rumor perché prima c'era un governo Leone di transizione il Ministro Brodolini con Giugni vada vola e quindi segnale molto netto e allora sui giornali di destra si scrive che Brodolini vuole portare la soppressione dentro il governo
Io metto in luce questi aspetti perché contribuiscono a delineare qual è lo scenario storico qual è il retroterra di queste norme
E c'è innanzitutto un risveglio delle lotte sociali tra il sessantotto il sessantanove con un quadro politico che non riesce a ad esprimere queste novità che maturano sul terreno della vita sociale
Nel mille novecentosessantanove è l'anno della contrattazione sindacale contemporaneamente questo è l'altro aspetto
I grandi contratti soprattutto il contratto dei metalmeccanici e contemporaneamente allo Statuto
Lo Donini muore l'undici luglio del sessantanove ma ha aperto la strada subito dopo di lui Donat Cattin segue la stessa strada trattenevo uomo che viene dalla sinistra democristiana
E e nel mondo sindacale nel come come dicevo l'esperienza che fa da guida e il contratto dei metalmeccanici il nove dicembre si chiude con l'Inter Sindh
Il ventuno dicembre c'è anche l'accordo con le parti private
L'undici dicembre vedete se possiamo negli stessi giorni il testo dello Statuto approvato dalla Camera il giorno dopo il giudice il dodici dicembre avviene la strage di piazza Fontana a Milano
Le sedi è uno scenario drammatico
Perché le resistenze al cambiamento sono di ogni genere stanno nel dibattito politico nel confronto tra le forze di governo ma stanno anche nel suo movimento che mette in circolazione forze eversive
E forse eversive
Di diverso colore continueranno a manifestare la loro pressione violenta democrazia durante tutti gli anni settanta e nonostante ciò gli anni settanta sono gli anni in cui si fanno più riforme in tutta la storia della Repubblica
Fino alla all'istituzione del servizio sanitario nazionale del mille novecentosettantotto proprio nello stesso periodo del sequestro Moro
Pensate alla forza di un'alleanza politico parlamentare sia pure variegata difficile com'era in quel momento
L'alleanza che si denominava della solidarietà della solidarietà nazionale
Collaborazione fra Democrazia Cristiana Partito socialista il Partito Comunista la forza di quell'alleanza di portare in porto di condurre in porto una riforma che ancora oggi abbiamo ricordato nei giorni della pandemia
Tenendoci stretti quello che è rimasto del servizio sanitaria nazionale
Bene tutto questo nasce dalla conflittualità della fine degli anni sessanta nasce da un cambiamento nei rapporti di forza fra le classi
In un saggio del settantadue e Giugni descrive la nuova classe operaia che si conosce nel processo unitario in corso che è l'altro aspetto saliente del mille novecentosessantanove processo unitario del sindacato
In cui c'è solo la CGIL non ce la CISL e la UIL tutti dalla stessa parte tutti animati dalle stesse idee direttrici e una nuova classe operaia dice Giugni che anima i conflitti e dice il fattore trainante lo ricavo dal dal volume curato da sì a lasciar il fattore trainante delle più recenti lotte è dato da quegli strati di classe operaia che si presentano come i più alienati quindi Giugni USA non casualmente una parola alienati
Che esprime il distacco tra la personalità dell'uomo e il lavoro che egli compia
è una parola impegnativa che richiama spunti certamente richiama spunti presenti del pensiero di Marx ma anche guardando alla cultura italiana soprattutto presenti nel pensiero cattolico
Io penso e questo è un tema di indagine che andrebbe sviluppato il rapporto tra la formazione le le costruzioni teoriche
Del giurista Giugni e un certo pensiero cattolico rappresentato in primo luogo da Giuseppe da Giuseppe Dossetti ma io penso anche che vi sia nella formazione di Giugni il segno degli scritti di un altro pensatore cattolico che era molto forte delle università italiane molto letto nelle facoltà di giurisprudenza anche dai con filosofia lui era un filosofo e cioè Giuseppe Capograssi
Perché questo discorso sull'alienazione sul rapporto tra il lavoro e la fitta sulla necessità di riappropriarsi del proprio lavoro e dei frutti del proprio lavoro
Di vincere l'astrazione del lavoro negli scritti di Capograssi degli anni trenta e cattura sia un pensatore cattolico ma è l'unico che all'inizio degli anni Trenta studia seriamente Marx
E quindi io credo sarebbe interessante vedere
Quale può essere il nesso nesso probabilmente viene a dagli studi genovesi da dello stesso Barbolini un lettore
Attento e originale di Capograssi e che pensate un po'è un professore di diritto romano il mio maestro Riccardo restano arriva però a Genova nel cinquanta quindi può darsi che da assistente Giugni abbia sentito le lezioni che in quel periodo restano riconduceva
Prettamente rigorosamente all'insegnamento di Capograssi be'ogni dice sono gli operai alienati e la classe operaia alienata
Che
Lo sottolinea anche che inizi è forte la memoria del mondo agricolo da cui provengono
E non riconoscono l'autorità dell'impresa
Perché non si sentono rispettati guardate la parola rispetto è una parola chiave in questo tipo di classe operaia
Se si leggono le interviste in quei mesi L'Unità il giornale L'Unità non crediamo resiste più faceva ampio differimento alle interviste cognitivi
Degli operai richiamare il titolo discorsi i loro pensieri io euro riviste alcune di queste interviste e viene tutta questi operai che scioperano una denuncia denunciare non c'è Rispetto rispetto a una parola antica legata ad un mondo tradizionale ma se noi dovessimo tradurla in termini diciamo così costituzionale il rispetto e la dignità e e l'equivalente semantico della dignità naturalmente pensare l'alienazione io così interpreto questo
Cenno significativo di Giugni significa disporsi ad immaginare per quali vie possa essere tentata e si possa realizzare una riappropriazione della vita e delle condizioni del proprio lavoro
La libertà che diventa concreta affermazione di se ne parlava Vozza
Pochi momenti fa completa affermazione di sé nell'esercizio delle mansioni e nell'organizzazione produttiva
Permettetemi una citazione
Che mi mi sta molto a cuore perché esprime un modo di vedere il rapporto tra politica diritto e condizioni della vita produttiva e Gramsci nei Quaderni scrive che lo Stato è la cornice concreta del mondo produttivo
è un'affermazione che si distacca nettamente delle visioni meccanicistica del rapporto fra struttura economica e sovrastruttura giuridica e politica così come era stato delineato da Marx stazioni meccanicistica no Gramsci e tutt'altro
Anche quando lo Stato piega ogni suo intervento al dominio alla presunta provvidenza del mercato è lo stato del proprio lo Stato con la politica con il diritto a fissare le regole del gioco
E può farlo praticando una neutralità nel conflitto sociale certamente no
E lo Statuto dei lavoratori alla base questa precisa intuizione questo preciso postulato
La legge deve scegliere e il conflitto sociale la legge deve scegliere il sostegno alle classiche sono svantaggiate il sostegno a più ai più deboli e parte essenziale dell'impianto garantistico dalla costituzione che si trasferisce lo Statuto dei lavoratori
Voi sapete qual è stato interparlamentare dello statuto sapete anche che alla fine viene approvato a larga maggioranza i comunisti si astengono perché avrebbero voluto estendere le questa è la motivazione estendere le tutele anche alle in prese al di sotto del tetto fissato dei quindici dipendente
Consentitemi di dire che in questo impianto normativo l'articolo diciotto e una disposizione centrale il licenziamento che sia riconosciuto in sede giurisdizionale privo di giustificazione non è idoneo a risolvere il rapporto di lavoro
Questo è il punto evidente che questo è un architrave di tutto l'edificio
Perché e lo strumento attraverso il quale si rendono concreti i diritti cioè si sottrae il lavoratore dipendente al ricatto occupazionale
La reintegrazione nel posto di lavoro decisa dall'autorità giudiziaria quindi costituisce un momento estremo e più efficace di tutela del dipendente Felice Mortillaro
Nel mille novecentottanta dieci anni di distanza era un esponente della Federmeccanica viale va be da qui nasce il socialismo giudiziario che c'è il rischio del socialismo giudiziaria
Qual è la storia andiamo verso le conclusioni qual è la storia dello Statuto
Dopo lo Statuto
Cioè dopo la conquista di queste norme loro promulgazione va be'c'è una coda di con la coda riformatrice nel mille novecentosettantatré che la legge sul processo del del lavoro
Che completa un po'edificio normativo
è interessante sottolineare che anche qui c'è la presenza di Giugni e poi c'è la presenza di un altro giurista che anche gli aveva fatto l'esperienza della più
Di una ricerca di uno studio che guarda al mondo anglosassone ed è Cappelletti uno delle degli esponenti di punta del compare al ciclismo italiano in quegli anni
E poi
Durante gli anni Ottanta insomma si intraprende un'altra direzione
Pensate che la legge quadro dell'artigianato del mille novecentottantacinque prevedendone l'impresa artigiana potesse limitarsi alla produzione di semilavorati Fassi è un contributo diciamo la
All'attacco allo Statuto farsi come come osserva tratti fra gli altri due
Già nel mille novecentottantotto Piergiovanni alleva
Che quel tipo di impresa divenga una mera stazione di decentramento produttivo di imprese maggiori questa spezzettamento del tessuto produttivo crea nuovi spazi di sotto tutela della manodopera
Va avanti negli anni in un processo di segmentazione del mercato del lavoro e questa segmentazione indebolisce le tutele
Per riassumere le vicende dello svuotamento dello Statuto dei lavoratori di cui molti sono i momenti gli esempi possono riassumersi in un passaggio storico semplice illeggibile
La Costituzione poneva il lavoro come principio e fondamento delle politiche economiche quindi dell'economia lavoro politica economica economia dei fatti questa sequenza
Salta viene rovesciata
La piramide si capovolge dall'economia cioè dal dominio del mercato
Che è l'ideologia del modello neo liberale diciamo così
E dal dominio del mercato dipendono le politiche economiche e da queste i diritti e i doveri del lavoro allora di fronte a tutto ciò la mia modesta opinione
E che vi sia bisogno di un forte impulso non solo della politica magari venisse dalla polizia
Qualche norma degli ultimi anni in realtà si muove in una direzione positiva
Sia in particolare io penso alle alle norme che riguardano per disattese che riguardano la condizione dei lavoratori e dipendono dalle piattaforme diciamo i cosiddetti writers tra le categorie più fragili del mondo del lavoro italiano
E quindi un forte impegno della politica se possibile e poi anche di una nuova cultura giuridica riformatrice che si ispiri a quella cultura giuridica
Che maturo tra fine anni sessanta e la la piena a metà degli anni Settanta
Cioè una cultura giuridica capace di progettare e di guardare fuori dagli schemi di rapportarsi in modo laico al conflitto di classe che oggi non è più quello di allora ma che c'è esiste sapete una famosa battuta la lotta di classe esiste non l'abbiamo vinta e così diciamo la lotta di classe esiste i conflitti tra le classi le spinte da interessi contrastanti esistono bisogna leggerli e bisogna cercare di e introdurre e con lo Stato cornice concreta del mondo produttivo
Norme principi meccanismi concreti
Per
Restituire equilibrio alla vita sociale per tutelare le categorie più fragili questo è un ritorno allo spirito dello Statuto
Lì con lui oggi abbiamo visto abbiamo bisogno a proposito dei writers segnalo a parte le norme che ci sono e che tendono ad equiparare la condizione di questi lavoratori
Allora a quella dei lavoratori dipendenti decreto legislativo ottantuno del due mila e quindici e poi l'una una un un decreto legge il tre settembre due mila diciannove poi convertito in legge nel mese di novembre
Che che stabilisce senza porsi problemi di definizione astratta appunto ontologica che stabilisce l'estensione delle tutele anche a quei lavoratori mappa queste leggi sono diesel disattese
E e ed invece forse la c'è un il punto di frizione più aspro voi vedete questi ragazzi andare in giro io a Roma e continua ad avere questa questa immagine continua si presenta in ogni momento queste immagini questi ragazzi che attraversava la strada che corrono con le biciclette per portare il cibo domicilio e questo è un tipo di ma ce ne sono tanti altri in questi impieghi
E di recente
La associazione che rappresenta queste questi gruppi del settore lasso della entri a stipulato un contratto con sindacato non rappresentativo che considera questi lavoratori come lavoratori autonomi alcuni sono perfino partite IVA e e quindi di prima di qualsiasi tutela e c'è invece una sentenza che è una sentenza la Cassazione
Del due mila venti depositata alla fine del due mila diciannove che che dice il contrario che in una vertenza quando quando quando si quando si crea la vertenza quando questi ragazzi hanno la forza di a dire le vie giudiziarie
Che che dicerie invece il loro è lavoro dipendente
Bene questo è queste un itinerario un profilo della storia dello statuto molto sommario ovviamente i colleghi ne sanno molto più di me mi perdoneranno ma però è insomma forse da un'idea di quale sia stato l'impegno di Gino Giugni nel mille novecentosettantanove era il settembre del mille novecentosettantanove
Io come si faceva allora andavo in giro dei professori dalla facoltà di Roma apportare i miei libri perché aspirava ad essere chiamato a Roma al posto di Riccardo restano apposto il mio maestro
E quindi andai da Giugni che mi disse di andare a via Po in ufficio lui arriva nella sede CISL andare di porta i libri parlammo io ero come dire un po'esposto politicamente
E Giugni a un certo punto nove disse vedi la la parete e sulla parete di questo ufficio c'era un ritratto di Salvador Allende
I giorni mi disse le icone di questi anni negli anni settanta
Che rappresentano il desiderio di trasformazione di giustizia sono prevalentemente icone bellicose invece io preferisco questa immagine Che Guevara o cemento preferisco l'immagine di Salvador Allende
E io ho pensato spesso queste queste parole in realtà Salvador Allende per la risulta e la ferocia dei militari cileni ispirati da la politica statunitense
è stato sconfitto
E tuttavia andatevi a vedere su YouTube l'intervista di Rossellini uno dei singoli lo stadio di quegli anni intervista di Rossellini a Salvador Allende c'è questo questo contrasto questa opposizione tra la ragione e la forza io penso che lo Statuto dei lavoratori sia se si può dire così una espressione di direttore di razionalità naturalmente il termine ragione è molto elastico può significare storicamente a seconda dei momenti cose diverse
C'è sempre un elemento di idealità nell'idea di ragione
Io penso che la centralità della persona sia oggi per nuovi il valore corrispondenze all'idea di ragione e che debba tradursi come si tradusse allora il lavoro lo statuto in una un impegno volto a sottrarre quanto più possibile io direi così la vita la vita la vita concreta delle persone alla morsa delle disuguaglianze ringrazio
Ringrazio il professor Brutti questa splendida conclusione parlando della morsa delle diseguaglianze che sembra appunto una mossa e ora non so se la presidente dei dialoghi ci concede dieci minuti anche se siamo un po'ritardato
Sì solo diciamo
Va bene allora so che ecco qualche domanda naturalmente molto breve prego il dottor De Cesare
Dove
Grazie
Conta
La vita
Sì
Abbiamo preso atto con grande piacere
Che stamane in questo convegno sì ho voluto comparti formale del rispetto della verità storica
Celebrare dalla figura di un grande che è stato Gino Giugni
Io non parlerò di luglio non ricorderò una celebre intervista cioè il giornalista e il figlio
Ha fatto a Gino Giugni
Dove non li ricorda con particolare piacere
Mi ricordo del soggiorno americano a voi sono simili dove il commento ad amare c'è già la nuova ala in modo particolare il problema del lavoro in tutto il mondo ora egli dice nella sua intervista che ha sempre considerato che il diritto giuridico il diritto del lavoro deve avere sempre la preminenza sui valori reali dell'economia
Bene a questo punto ricordando Giugni sarebbe opportuno che oggi entrasse in politica un numero maggiore di forse nel Paese
Rappresentato da professori universitari dirigenti pubblici dirigenti privati onde portare un contributo alla soluzione dei problemi del Paese
E
A voglio anche ricordare un'altra cosa che i novant'anni fa Giuseppe Bozzo analisi fu l'interprete del regime fascista
Che il tentò di introdurre in Italia il sistema delle corporazioni tentativo creando a fallimento controverso
Potrà
Ricordo coloro che entrano in politica di Dossobuono figure il capitalismo che è scritto nei libri di torture
Nel Vangelo dei cristiani che il capo rimane sempre il comunque un servo di tutti
Non è
Un'appendice
Tra un po'Ortolan uso comunque degli agricoltori sono consegnò il suo un volume
Che corrisponde al mio ultimo libro pubblicato e che riguarda Benito Mussolini storia d'Italia
Periodo dal ventidue al mille novecentoquarantacinque che ha come titolo da Carlo Marx a piazzale Loreto grazie
Grazie grazie dottor De Cesare correvo risentire cosa una riflessione da parte del dottor Sinisi un caro amico che sicuramente
Tanti anni ha avuto di esperienza
Ove non sono ora poi sale arrangiamento un riparto che si fonda sul dissenso e non sul consenso generale
Io credo che la vostra bellissima e gli sono grato relazione sulle questioni posto oggi si fermano o sulla soglia detto
La Lucrezia Francesco Mario Pagano mila settecentonovantanove diceva che in una società moderna cittadinanza nazione presso oltre al citato questione cittadinanza dovrebbero essere termini desueti in una società moderna in realtà il tema della risoluzione dei conflitti non riguarda solo l'impresa ma riguarda la società moderna dello Stato così come non lo concepiamo fino adesso
E scendo nella questione pratica espongo la la domanda e i nostri figli i figli figli dei miei amici purtroppo vivono e lavorano all'estero
Durante questa pandemia hanno realizzate il lavoro agile facendo una cosa per le famiglie bellissima qua
Ma questo appello lo scenario sulle questioni del diritto del lavoro in una maniera totalmente rivoluzionaria rispetto alle cose che non ci siamo perché stamattina
Perché lire la questione del diritto di salute si applicano anche a casa
Funzionasse casa elitaria
Ma se la casa la Germania o alla Gran Bretagna o la Francia il sistema previdenziale che si applica e che tutela questi lavoratori è totalmente inefficiente
E totalmente inadeguato
Quindi società moderna che non può coniugare cittadinanza in azione
Ho superando le cose che ci ha detto professor gruppi la può forza regolatrice dello Stato che è assolutamente insufficiente
Ho all'estrema destra coniuga i numeri sovranazionale sovranazionale perché o palme per il sufficiente
Quello che oggi accade io voglio siccome poi sempre per lanciare sale nell'esperienza e opaco dove il dibattito riguardo un pochino sul futuro
Ho interrogato e ci siamo interrogati come esperte a livello internazionale che tipo di disciplina si applica a quei lavoratori innevata la mattina si alzano portano i bambini a scuola poi vanno nella base militare dove sono civili
Si mettono un camice bianco e sganciano con dei droni delle bombe in Afghanistan piuttosto in Somalia magari uccidono per sbaglio
Dei CD
Poi finiscono per loro otto ore di lavoro fanno riprendere si tolgono il camice bianco vanno a prendere i figli e se ne tornano a casa
Hanno commesso un atto di criminalità di guerra il sistema dei diritti in generale oggi sta vivendo c'è una grave e inadeguata disciplina la grandezza vicino giungeva bensì per sette vado alle conclusioni una domanda speculare professoressa giudice Sciarra
Il sistema dei diritti oggi vive una grande crisi nel suo complesso perché c'è una grande inadeguatezza di tutti gli strumenti che sono a disposizione la grandezza di Gino trombi è stata quella di immaginare il presente anticipare il suo stupore successive strumenti originali
Anche per noi che nelle cose più giustizia abbiamo applicato delle procedure assai innovative rispetto a quello che conosciamo il passato o che c'è bisogno di questi il pensare che una testa completamente nuova a come affrontare i temi del futuro che sono già il nostro presente
Arrivo alle la Corte costituzionale oggi invece di limitarsi a destra un ruolo di filtro tra le corti nazionali e le corti internazionali
In materia di diritti non potrebbe assumere un ruolo proposito attivo di modo che questi diritti vengano diciamo affermato Rally internazionale attraverso diciamo la potenza autorevole
Di una Corte che teme riconosciuta nel nostro Paese come racconti diritti quindi tanto un clima ma costa propulsiva piuttosto che una foto Ap la porta d'intermediazione
Tra i diritti affermati interna internazionalmente quelli che sono un'azione cioè c'è bisogno di smuovere le acque perché così come oggi io credo che non siamo in grado non abbiamo gli strumenti adatti per affrontare con tranquillità segreta
Bene signori allora siamo prima di dare la parole relatori chiedo se c'è qualche Francesco sempre rapido
Io vorrei semplicemente ricollegarmi a quello che è stato appena affermato e più che altro formidabile lo dal punta una prospettiva opposta e cioè lo ha ricordato anche Massimo Brutti professor Massimo Brutti partendo da una è una riflessione di di Gramsci
Sul ruolo dello Stato che dovrebbe anche garantire ieri soprattutto i diritti dei lavoratori
E io credo che qui sia insieme il punto di partenza più
Che dal punto di vista sovranazionale ma dal dal punto di vista azionario
Ora io si può richiedere proprio agli ahi ahi giuslavoristi noi abbiamo de de delle pronunce
O come l'additivo lavai stimola la Val dove i diritti dei lavoratori pari siano stati del tutto calpestati in nome di questo all'ex mercato Orione il del di questo neo liberismo che noi oggi oggi viviamo e quindi non credete che si debba ripartire proprio dallo Statuto dallo Stato nazionale da questo punto di vista che è l'unico che possa davvero garantire prima del del diritto sulla nazionale
I diritti dei lavoratori che oggi sono sempre posti a repentaglio il nome di questo sistema imperante di questo neoliberismo che davvero sta minando sta mettendo a repentaglio i diritti lavoratori le conquiste sociali dello scorso secolo grazie
Adesso l'ultima sì allora Antonio la calamità
E poi chiudiamo le risposte dei reati
La carica per il regionale dichiarando accusato
Volevo ricollegarmi alla questione della delle BR perché perché credo che il miglior complemento arbitro attestazione rigido Junior avuto
Prescritto proprio in quel volantino
E le vie leggo testualmente
E che ha sempre avuto la fossa
Ha sempre lavorato per rendere il conflitto fra le classi un pacato e democratico confronto
Fra i diversi rappresentanti in campo in disaccordo fra loro
Credo che questo sia il già la rilevante stazione della della nessun'altra domanda e questa
L'articolo diciotto
Che Gino Giugni voglio dire l'avrebbe cambiato
E come l'avrebbe cambiato lo avrebbe difeso a spada tratta
Perché in fondo si trattava di come dire tutelare i licenziamenti non discriminatori Grassi
Bene allora siamo in conclusione diamo la parola alla professoressa Sciarra grazie io se se Roberto è d'accordo lascio quest'ultima domanda Halloween che traccerà
Insomma il pensiero di giorni si era già spinto oltre l'articolo diciotto anni fa ma io non mi esprimo perché la corte si deve ancora pronunciare in materia quindi non mi iscrivo aperta venti
Riservatezza e beh insomma avete fatto delle domande bellissima e tutti
è vicini e la valle sono stati al centro di un lavoro che io ho fatto anni fa in più poi approfondita anche recentemente e dico subito che c'è stato un ripensamento quella corte di giustizia come dire e poi
A volte la giurisprudenza che ci colpisce per la sua lontananza da valori che noi sentiamo invece molto vicini si corregge intatte
Ci sono delle sentenze sbagliate che poi si correggono come Sacco e c'è stato un intervento della legislatore europeo che ha rivisto
La disciplina del distacco dei lavoratori perché queste vicende nascevano
Da una disparità di trattamento dei lavoratori distaccati in paesi membri distaccati da da erogatori di servizi quindi era tutto un meccanismo di come dire rinvio allarme situazione nazionale ma non nel pieno rispetto oggi c'è una correzione sia dalla giurisprudenza della corte di giustizia discreta coi possiamo sperare in qualcosa in più sia come dicono
Dal legislatore europeo che ha riscritto la direttiva sul distacco peraltro recentemente trasposta nel nostro Paese proprio da questo
Governo e quindi su questo potremo magari dopo discutere ancora il diritto di sciopero escluso dalle competenze del trattato
Però è stato come dire recuperato anche attraverso operazioni interpretative e attraverso la riscrittura di molti documenti che invece riconoscono perché la Carta dei diritti fondamentali un po'fatti ferimento anche alla azione collettiva quindi questo è un tema che mi è molto caro perché il diritto europeo gira sempre confrontare con le tradizioni nazionali e credo che l'Italia abbia davvero un patrimonio
In materia di diritto di sciopero prima veniva ricordato
No gli scioperi selvaggi la la conflittualità permanente della fine degli anni sessanta anche la Corte costituzionale e la corte di legittimità
Hanno salvato questo diritto pur ponendo dei limiti questa insolita e ponendo dei limiti all'esercizio e certo la sua quarantenne lanciava la sua più che altro è una riflessione che io accolgo corna
Grande rispetto se posso dire anche con un po'di emozione perché mi rivolgo sempre con molta emozione alle persone un po'più anziani di me che portano coi un percorso personale che riverberano nelle parole una storia quindi ho grande rispetto per quello che lei ha detto sicuramente
La sua non è una domanda ma è un po'una traccia storica ancora una volta che mi mi colpisce anche per la lucidità con cui l'ha presentata e che quindi faccio mia Henning mi accingo a leggere subito è libero quindi grazie per il suo intervento
La sua è la domanda più complicata
Allora la Corte costituzionale non so se possiamo chiamarla filtro ma la Kostner costituzionale ragiona come lei ben sa sulla interpretazione di parametri interposti
E questi vanno meglio del discorso si fa un po'tecnico come dire che la Corte costituzionale quando ha di fronte a sé delle fonti
Europee o internazionali penso alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali c'è tu e contenere un po'fare i conti con fonti diciamo così la CEDU esterna le fonti europee interne perché noi siamo a tutti gli effetti Stati membri dell'Unione europea e quindi a dei Travaglini nell'interpretazione il travaglio maggiore l'ha avuto
Nel confrontarsi con parametri europei in materia di diritti fondamentali soprattutto della carta
E parametri interni quelli costituzionali è un travaglio che però io vedo giunto ad un punto di buona maturità perché io stessa ho depositato ma non voglio essere autoreferenziale perché il lavoro in sempre collegiale alla fine di luglio un altro rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia come dire che quando la corte costituzionale si deve interrogare
Sulla corretta applicazione del diritto europeo
Fa bene a mandare il quesito alla Corte europea non è solo una questione di deferenza perché quella non è una corte superiore è una corte diversa che applica il diritto europeo uniformemente in tutta Europa
La Corte Costituzionale fa bene a chiedere ed ecco qui che viene la solita metafora del dialogo che io penso sia molto di più di un dialogo che ora è un confronto fra pari
è un confronto anche molto serrato lei sicuramente ha seguito il caso Taricco in cui è stata la Corte costituzionale italiana a segnalare alcune e non mi permetto di dire Rory ma forse alcune interpretazioni
Un po'lontane dalla tecnicalità del diritto italiano e li abbiamo ristabilito un rapporto tra affari la Corte costituzionale e anche componenti di una Rete
Di corti europea costituzionali e supreme in alcuni Paesi non ci sono le Corti costituzionali vale corti supreme che svolgono il ruolo e c'è una grande circolazione di informazioni e tutto allora la internazionalità aggiunge è stato fra i primi
A parlare delle fonti internazionali in un paese che era come ricordava molto bene Massimo Brutti prima un po'indietro un po'restio ad aprirsi no alla al mondo
E ha utilizzato le fonti internazionali nel suo lavoro cioè ha dimostrato che le fonti internazionali anche le fonti o il sono fonti significative anche si si discute direttamente abbia non importa però sono Fonti che consentono al giurista di rileggere trasversalmente di standard di tutela io credo che questo reazione oggi ci sia ci sia perché per esempio la Corte costituzionale cita spesso
Le fonti europee ad adiuvandum e anche questo non è secondario la corte costituzionale si è aperta recentemente non vi dico la fatica insomma si è aperta recentemente alla lettura della Carta sociale europea che la carta del Consiglio d'Europa la sorella minore della CEDU
Ma minore per modo di dire perché è l'unica fonte di cui si occupa per esempio del diritto di sciopero e dei diritti sociali quindi diciamo c'è una trasversalità di interpretazione capisco però la sua se posso usare questa parola frustrazione quando veniamo infinite tornano a quale diritto si applica al lavoratore agile che tra è chiaro che noi abbiamo vissuto una vicenda assolutamente eccezionale e forse no senza forse insomma mai vista prima
E allora sono tornati a casa perché si sentivano più tutelati nell'ambiente domestico non sono tornati a casa perché avevano bisogno di aiuto per i bambini
Sono tornati a casa perché il Paese in cui lavoravano gliela consentito di farlo e quindi quel Paese ha per così dire volentieri allontanato dal luogo del lavoro questi chi lo sa è successo un po'di tutto ho sentito famiglie appunto di amici contenti di poter aiutare questo ritorno allora quindi non siamo però io mi permetto di dire nell'ambito molto Complesso del diritto internazionale privato e del quale il diritto applicabile siamo nel mezzo di una eccezionale
Come dire emergenza in cui sta molto molto è dipeso anche dalla cultura mentale e talvolta dalle possibilità che i datori di lavoro stranieri avevano di consentire perché queste sono deroghe sono soggetti che si sono allontanati dal luogo normale della prestazione e però hanno continuato a lavorare intensamente da remoto per quello che so io intensamente
Non venendo meno ai dove ieri legati a loro contratto di lavoro quindi alla prestazione era dovuta quindi e vero siamo nel mezzo di una Grande confusione Est potrebbe apparire però attenzione e noi abbiamo anche un tentativo di iniziare a coordinare parlo di livello europeo
La materia della salute che tra l'altro a tutela della salute è di matrice europea tutte le fonti italiane come quel sono di matrice europea sono state le prime grandi direttive che tra l'altro veniva proprio per l'applicazione della materia orario di lavoro e cioè salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è una disciplina di matrice europea
Oggi noi abbiamo un tentativo di coordinamento e poi abbiamo finalmente il primo sostegno alla disoccupazione che il famoso chi lo pronuncia sciure chilo contratture insomma questo sostegno
Alla disoccupazione creata dall'emergenza che è una fonte sapete che sono stati già attribuiti all'Italia
La quota di fondi destinati a questo sostegno è una cosa mai vista prima io non voglio fare cronica
Provo europea ma sicuramente la prima volta che viene adottata questa quindi guardiamo con occhio critico perché lei ha ragione non ci si deve abbandonare però guardiamo anche a quello che sta succedendo
Grazie ad esso
Chiedo scusa magari continuiamo qualche minuto noi però dobbiamo salutare tutti indiretta Silvana riga professoressa Sciarra perché c'è ritardo l'autista e già giura sta spettacolare
Caselli chiederle
Hanno allora
Adesso la compagna no si ricorda il bagaglio
Abbia
La
No faranno
Va bene va bene
Allora
Sì sì allora adesso scusate qualche altro minuto possiamo rimanere credo
Allora diamo la parola al professor voi stessi
Velocemente
Sì dicevo ma veramente appunto
Molto velocemente così tanto rispondendo in estrema sintesi allora nell'ordine
Anch'io sono rimasto commosso dalle parole del dottor De Cesare e anche dalla come dire dalla dimensione valoriale di cui essi erano espressione cariche e dense TTT richiami valoriali in particolare in riferimento all'idea che appunto il capo e un servo di tutti
è un'idea profondissima quasi rivoluzionaria con cui dovremmo approcciarci al rapporto tra la persona il potere il potere il potere ecco aggiungo solo questa repressione a volte ci dimentichiamo che la parola potere
Non è solo un sostantivo e anche un verbo cioè indica la quello che tu puoi fare per gli altri si tende ad atti a Pirlo sul sostantivo l'espressione a guardare poco alla alla sua declinazione come verbo potere
Ancora
Il riferimento alla come dire asfissia la prospettiva un po'asfittica del diritto del lavoro e del diritto in genere che si muova in una dimensione solo statuale verissimo
Infatti da tempo perdiamo un petit tripartito fra i giuslavoristi ed è proteso alla verso la costruzione di regole transnazionali i famosi Core Labour Standards che sembrano a contrastare lei gli affetti perversi quegli effetti negativi di una certa idea di globalizzazione
Il tutto il dibattito che è un fatto che abbiamo evocato oggi sulla sul lavoro tra reso tramite piattaforme nodi digitali muove proprio dalla constatazione della trance no transnazionalità del fenomeno le piattaforme dottor sì sì ci dava un aspetto poco considerato noi guardiamo al lavoro digitale lavoro reso tramite piattaforma in una Buster la faccia più nota quella che quando usciamo d'acqua incontriamo per strada i Raiders lì è lavoro tradizionalissimo
L'attività di consegna ingresso nell'economia reale in cui la piattaforma fa solo da intermediario ma c'è un'altra faccia del lavoro digitale
è il lavoro mediato dalle piattaforme che si realizza interamente on line il coworking viene così chiamato tu lanci una con nel mondo pensate ad Amazon meccanica attacca questi perché la ha lavoro cinquecento mila lavoratori digitali in centonovanta Paesi del mondo sparì una con nel mondo chiedi
Sulla Rete chi mi fa un bozzetto chi mi fa una un un luogo chi mi fa la traduzione di un Poste eccetera eccetera
è chi intercetta magari più veloci o il più economico per il peggio ancora vince questo Pica Mattassi credo che amazzone o altre grandi piattaforme mettono in rete ora qui la domanda è qui di Joris la domanda di sempre
E pensate a un aspetto quello che il magistrato deve presidiare il Foro questi dove fanno la causa la regola della lex loci la Boris
Che significa quando tu hai reso il la prestazione nel nell'etere in nell'aria
Crudele se se prendi la legge della in cui ha sede la piattaforma costringi il Nicolò lavoratore che ha reso una prestazione da dieci euro ad andare che sono nella Silicon Valley a fare la causa nel luogo in cui ha sede il tribunale
Dove dove è collocata la piattaforma occorre ripensare alle categorie tradizionali ma non del diritto del lavoro del diritto in quanto tale che stentano a rincorrere la transnazionalità cioè qui c'è il problema di un non mosse ormai senza terra
E che che che riguarda non solo la nostra mattine non andiamo da nessuna parte con regole solamente statuali perché qualunque governo ti risponde e che colpa ne ho se il capitale è uno zingaro e va citando la canzone non lo riesco a rincorrere non posso rincorrerlo
E cioè un tempo lo Stato metteva in concorrenza fra loro le imprese
No questa è l'idea che sta dietro alle impresa nesso sono ricorresse agli azionari che mettono in concorrenza fra loro gli stati non funziona così la libertà di impresa la libertà di concorrenza presuppone che ci sia un delitto statuale all'interno del quale si svolge la concorrenza faglie i players dicono quelli che parlano il linguaggio e l'economia
Non è più così ovviamente di tutto che la scelta della sede
Innanzitutto al frenasse
Cioè certo
Che poi in diritto del lavoro questo ha sempre cercato di fallito e lavoro non nasce per negare il mercato ma per renderlo ci dice adesso socialmente sostenibile
Cioè povero capitalismo che brutta fine avrebbe fatto senza il diritto del lavoro il ministro del lavoro e essenziale al funzionamento del mercato perché lo rende socialmente compatibile compatibile con l'accesso perché c'è una quanto mercato posso portare la persona c'è una dose oltre la quale la coesione sociale salta ecco la centralità della nostra materia peraltro Silvano non l'avrebbe mai detto ma lo posso dire io a proposito di questa invocazione ad una maggiore attenzione alle fonti internazionali la sentenza centonovantaquattro quella che ha dichiarato parzialmente incostituzionale il gioco Sante
Indica nella cui relatrice era Silvana sciatta
è da tutti la parte più apprezzata comune personalmente riguarda proprio l'uso innovativo sapiente coraggioso delle fonti internazionali io e lì si vede proprio la cultura giuridica Giuliana la capacità di utilizzare le fonti internazionali per leggere il diritto interno
Dall'articolo diciotto arriva sempre da produce sperperi lavora laborista tocca sempre una domanda sull'articolo diciotto allora articolo diciotto non è la più finiana delle norme dello Stato
Assolutamente Luís anzi avvertito marca tende su diciamo sulla forza dirompente che la norma per ettari ha avuto e anche divisiva
E e sappiamo bene che negli anni ha ragionato sulla possibilità di una revisione della norma in particolare ha stigmatizzato la rigidità del dualismo Tara grande impresa qui si applicava molto una tutela fortissima è piccola impresa in cui si applica una tutela debolissima
Un dualismo costruito solo su un dato che allora magari poteva reggere il numero dei dipendenti si ma che oggi è diventato poco attendibile fino a quindici dipendenti una soglia cioè da chiedo scusa da da sedici dipendenti in su
Al di sotto un altro mondo un'altra disciplina
Quindi sicuramente in maniera laica possibilità di rivedere il testo della norma di attualizzano Mata questo
A sposare l'approccio di analisi economica del diritto che sta dietro il causate cioè l'idea secondo la quale un atto illecito
Qual è il licenziamento ingiustificato
De l'importante è che abbia un costo prevedibile calcolabile dall'imprenditore
Che l'imprenditore tra due comportamenti uno conforme alla norma uno difforme
Debba poter contare sulla efficiente breccia contrasta dicono gli economisti di questa scuola imprese cioè rompere il contratto può essere un comportamento efficiente se tu metti a bilancio il cos'
Sto
E guardate che proprio sull'automatismo del calcolo cioè il fatto che il risarcimento del danno da licenziamento illegittimo vada parametrato alla sola anzianità di servizio del lavoratore quella con una bella formula mediatica
E qualcuno chiamava di tutte le crescenti no proprio quel passaggio è stato dichiarato incostituzionale
Proprio l'altra no l'automaticità del calcolo quindi il postulato dell'analisi economica del diritto che sta dietro l'impostazione del trota ha subito questa messa in discussione io dico la mia tutto si può discutere ma non dimenticare quanto meno il caro vecchio diritto civile
Nel diritto civile l'atto illecito determina la responsabilità la responsabilità per per Erato illecito produce due forme di tutti
Non vogliamo quella rete visitatori a la restitutio in integrum che sarebbe la restituzione del posto va bene non la vogliamo scendiamo l'altra l'altra si chiama risarcimento del danno per equivalente
Quanto vale un posto di lavoro quand'anche accettare stimola logica monetaria ma il risarcimento del danno deve e rivalere
Al bene che hai sottratto al danneggiato questo lo dice il caro vecchio Codice Civile
Non come dire una impostazione ecco io partirei da questo per poi scegliere quale nel nella concretamente applicarsi in caso di licenziamento illegittimo che cosa ho saltato credo nulla
Almeno in questa carrellata sintetica che ho dovuto fare grazie
Bene
Ci ammicca cenno come dire pochissima luce
Dalle osservazioni che sono state fatte sulla rapporto stato economia ovviamente rimandano a una certa relatività storica del concetto di Stato oggi lo Stato nazionale non arriva a coprire una serie di territori e di rapporti questo è del tutto evidente come con noire intanto in un ordinamento multilivello quell'ordinamento europeo
Una capacità un potere di incidere sui meccanismi produttivi nel senso che
Di garanzia e di sostegno che si esprime in quegli anni dentro quel contesto storico attraverso lo Statuto dei lavoratori questo mi sembra il problema quindi il il fatto che il diritto offre comunque una cornice al mondo produttivo ed incide su di esso mi sembra rimanere un punto non negative
Non contestabile il concetto di mercato non è un concetto naturale non riflette uno stato di cose naturali il concetto di mercato è sempre e comunque un concetto giuridico
Poi che è il risultato di una serie di regole e anche l'assenza di regole in determinati settori
E regola è una scelta circa il modo di disciplinare di garantire di sostenere questo meccanismo
Da tanti considerato provvidenziale che il mercato
Luca
Brevissima considerazione della contrattazione anche qui ma che il tema della contrattazione nel mutare degli scenari storici rimane a mio avviso un un elemento essenziale per il diritto del lavoro
Che Giugni ha scritto delle belle pagine sulla contrattazione
E come dire un modo per attraverso la contrattazione si misura il conflitto e attraverso la contrattazione si sostituisce alla a un certo momento un trattato di pace al conflitto
C'è un vecchio insegnamento nella storia del movimento operaio europeo
Viene un Carlo leader francese del movimento operaio morì Stores che diceva il Fossa può al termine di un credo e lo disse nel mille novecentotrentasei al tempo del governo del Fronte popolare quando alcune conquiste
Furono raggiunte dai lavoratori
Bisogna saper terminare uno sciopero ma mi hanno insegnato quando ero ancora molto giovane il fossa quarte Hermine eludere
Arriva il momento di fermare lo sciopero e di stabilire condizioni di consenso su cui il meccanismo produttivo può funzionare svolgesse fino alla prossima contrattazione fino alle prossime istanze conflittuali che inevitabilmente interverranno nella vita
Economica e nei rapporti di produzione
Grazie
Grazie a tutti diamo la parola Lucia si può fare lei di ringraziamenti e un saluto
Grazie mi scuso per la sovrapposizione col dialogo on line che penso si guasta comunque seguire è stato registrato
La Directa adesso continua e io ringrazio tutti i relatori anche tutti gli interventi purtroppo combattiamo con strumenti telematici
E con sovrapposizioni e con restrizioni vi ringrazio tutti per la pazienza grazie
Prime oggi coltiviamo delle micro alghe che catturano anidride carbonica ma non basta abbiamo bisogno di Lorenzo che riutilizza gli oggetti per creare qualcosa di nuovo ENI più Lorenzo M
Insieme abbiamo prendersi