Settimana valdese. Interviste a Sabina Baral e ad Alberto Corsani, autori del libro "Credenti in bilico. La fede di fronte alle fratture dell'esistenza" (Edizioni Claudiana)

Ascolteremo ora un'intervista che abbiamo realizzato il ventisette di agosto
All'indomani di un dibattito che si è svolto nel Tempio Valdese in occasione della giornata mi dice
Un dibattito che prendeva spunto dalla libero scritto da Sabina Barale e Alberto Colzani credenti in viticola fece di fronte alle fratture dell'esistenza
Due persone che hanno un punto di vista privilegiato sulla chiesa valdese sulle chiese valdesi e metodisti
Sabina Barral e infatti responsabile della segreteria della moderatore della tavola valdese ed è coautrice tra l'altro di un libro una parola e le pratiche donne protestanti e femminile pubblicato da troppi anni nel due mila sette e e coautrice anche di un altro libro proprio insieme ad Alberto Borsani il titolo è di al tuo prossimo che non solo questo libro è del due mila tredici
Alberto Colzani è il direttore del settimanale riforma settimanale delle chiese battiste metodisti e valdesi
Oltre a libro che abbiamo appena ricordato scritto con Sabina Baraldi anche pubblicato il libro che affiora suggestioni dal cinema di Hitler Berman e anche il vangelo secondo Robertson
Tutti e due come ricordavo hanno un punto di vista privilegiato sulla vita delle chiese netto di liste e dal tesi
Sabina banale e Alberto Colzani credenti in bilico la fede di fronte alle fratture dell'esistenza
Un libro edito da Claudiana è uscito recentemente purtroppo proprio prima della emergenza sanitaria dovuta alla pandemia della carotide diciannove
Con loro seguiamo un po'lo schema che hanno voluto dare alla libero un'introduzione una serie di dialoghi con alcuni ospiti e poi con una conclusione
Non tanto chiediamo loro com'è nato questo incontro perché avete deciso di fare un libro dei dagli questo titolo Sabina
Sì beh noi abbiamo già pubblicato un libro del due mila tredici intitolato di'al tuo prossimo che non è solo un testo di spiritualità
Ma come dire forse questa questo libro è un po'la conseguenza anche la lo sviluppo del del primo libro
In a differenza del primo qui abbiamo voluto colloquiare con una serie di persone di compagni di viaggio di intellettuali anche nostri di riferimento di maestri un po'intorno alla domanda come mai oggi le chiese Fat ich hanno diciamo a testimoniare più che l'équipe non solo le chiese ma proprio le persone faticano a testimoniare la propria fede come singoli come credenti come chiese siamo molto impegnati nell'azione sociale e quindi nell'aiuto verso il prossimo ma fatichiamo quando si tratta di rendere conto dell'ASS della speranza che noi appunto di renderci testimoni della nostra fede io Alberto collaboriamo per delle ragioni di di lavoro quindi si può anche dire che pensiamo insieme costruiamo relazione insieme ma costruiamo anche tanto pensiero
Con i vari membri di Chiesa con cui noi per lavoro stiamo in contatto e quindi è stato un lento macinare intorno a questi temi
E un lento interloquire con questi personaggi un libro che ha avuto una gestazione abbastanza lunga e e e che poi appunto è giunto diciamo a a alla alla fine anche se è un testo io credo che che che possa essere continuato perché non vuole diciamo arrivare ad una
Conclusione definitiva nonna
Delle soluzioni anche al problema che gli occhi punto opposto all'inizio ma diciamo quello che ci preme e mantenere viva l'inquietudine di queste domande che noi abbiamo fatto appunto i nostri interlocutori
Una di queste si possiamo dir così è forse non siamo più capaci di farci afferrare dallo spirito di Dio
Non è una domanda un'affermazione un punto un'inquietudine
E un problema che riguarda tutte le chiese no non solo perché ha dato sul punto di vista Alberto
Il problema riguarda sicuramente tutte le chiese tutte denunciano un calo vistoso nelle loro presenze soprattutto direi che il dato preoccupante rincasa protestante ma anche in casa cattolica e sia soprattutto la difficoltà di trasmissione fra le generazioni
Nelle nostre chiese valdesi di grandi città partire da Torino ma diciamo pure anche Milano ed altre è molto facile che la maggioranza dei nuovi membri di Chiesa siano persone che ivi si avvicinano in età adulta per dei percorsi molto personali
Che possono essere di delusione nella chiesa in cui erano nati anagraficamente di mancata accoglienza in altre chiese
Per esempio chi ha problemi di orientamento sessuale vive in una condizione di minoranza quanto dall'orientamento sessuale non può sentirsi ugualmente accolto in tutto il panorama delle chiese che esisto ci sono chiese più accoglienti
E chiese meno e molto più difficile che i genitori
Credenti riescano a trasmettere ai propri figli
La stessa la stessa voglia e se la formazione sulla Bibbia la formazione che noi diciamo educazione alla fede non avviene in primo luogo all'interno della famiglia nell'età scolare e difficile insomma si riesce a un po'a a perdere però questa incapacità
Diciamo più più che incapacità è una eccessiva riservatezza direi quasi un pudore esagerato
Che porta i credenti a una certa afasia
Ritegno oltre il necessario
Può essere dettato da altre circostanze di tipo culturale per esempio un insorgere piuttosto prepotente diciamo anche con con le migliori basi scientifiche ma un certo atteggiamento tecnicistico
Uscenti sta per cui il cristiano può pensare di essere guardato come un vecchio arnese che credulone
Che ancora si basa su cosmologia arcaiche superate dalla scienza la scienza è un po'aggressiva
Non nella sua ricerca dove benemerita ma nel modo di porsi un po'esclusivo ed escludente rispetto alle altre visioni del mondo tutto questo porta a una certa timidezza
Con una conseguenza duplice per che non si riesce più a trasmettere la propria fede agli altri
E poi anche quando non si fa quando non ci si mette in gioco con la propria fede la si dimentica sono come quando si si decide di mangiare un po'meno e poi per volta lo stomaco si chiuse e poi non vedo più voglia di
Di mangiare ecco per cui ci si disaffezione ed è un male anche per le stesse
Alberto ricordava un po'una delle parole che nel libro ricorre che il limite e la perdita coi cui la pandemia ha messo diciamo una pezza da questo punto di vista
La perdita che nella società di oggi abbiamo della nostra fragilità
Sì il il tema della fragilità ma anche il tema del dolore della precarietà sono centrali in in questo testo
Se devo dire ci vuole anche molto coraggiose ed è una delle parole chiave che utilizzerà i per descrivere questo testo per approcciare il nostro limite in negativo nelle nostre vite
Basta vedere appunto l'esempio della pandemia e molto facile rimuovere
Quello che che insomma non ci fa piacere acquisire no spesso ci si chiede la pandemia ci rende ci renderà migliori o peggiori ecco non è tanto la mia domanda la mia domanda è
Attraversiamo intanto questo tempo sospese sopra usiamolo come tempo per riflettere appunto per scendere dentro di noi e certamente scendere Dino dentro di noi vuol dire incontrare e anche la fragilità il limite vuol dire incontrare la la notte nera non so come dire di di noi stessi però se non facciamo questo io credo proprio che non posso non possiamo acquisire inconsapevolezza e ed è difficile poi creare anche comunità
Con con gli altri quindi questo anche un libro che che che scava molto nell'individualità di ognuno che pone molta importanza alla soggettività
Non come Autori piegamento non come soggettivismo
Ma proprio perché diciamo conoscere la propria interiorità e un po'e un atto politico appunto per per poter stare meglio con gli altri e per vivere empaticamente con gli altri e per creare un po'quelle che il grande psichiatra Eugenio Borgna chiama delle comunità
Di di destino che pacchetti che diciamo presuppongono proprio che l'individuo riconosca tutti i suoi limiti le sue fragilità non si riconosca come autosufficiente ma dipendente diciamo dagli altri
E e qui allora
Il dialogo
Con che criterio avete scelto questi interlocutori
Beh
Direi per per cerchi concentrici
Partendo dal dal nucleo del nostro lavoro nelle nostre chiese la cosa più immediata era di rivolgersi a pastori teologi oltre persone che comunque lavorano
In maniera afferente alle nostre chiese e infatti tre sul nove vengono da lì poi però si è voluto dare un accenno anche ecumenico proprio per i motivi che dicevamo prima il problema di disaffezione rispetto alle chiese
Riguarda tutti e quindi
Abbiamo interpellato
Monsignor Bruno Forte che tra l'altro è stato un ospite del Sinodo valdese alcuni anni fa ed è un interlocutore in molte sedi anche della ricerca delle scienze bibliche
E ed è a Luino abbiamo chiesto di andare troppo il fondamento al radicamento del della fede cristiana il suo è un discorso sulla cristologia una cristologia nonché forse
Innovativa ma di quelle solide che vedo nuovo d'accordo protestanti e cattolici sono dei fondamenti su cui sicuramente non ci si divide ci si può dividere su altro
Poi naturalmente i fratelli maggiori allora non si poteva dimenticare una voce ebraica
L'abbiamo cercata di più che nell'ufficialità del ragionamento religioso ufficiale nella voce e eccentrica
Di un artista che anche saggista e Stefano levi Della Torre fa una serie di considerazioni di come il messaggio di liberazione del della corale del de dei primi libri della Bibbia possano incorrano etere in questione mettere in crisi le categorie del dell'agire politico e collettivo oggi naturalmente dal suo punto di vista poi però siamo andati anche su altri territori allora abbiamo uno scrittore che anche uno studioso di letteratura insomma Eraldo Affinati che però vive una personalità ulteriore come insegnante
Dapprima in in istituti
Secondari
Di periferia insomma delle borgate romane dove gli studenti sono residenti in zone difficili disagiate socialmente e poi ancora nel nell'insegnamento
A titolo volontario dell'italiano i ragazzi stranieri che arrivano con le più diverse storie alle spalle
Come a dire che l'esercizio delle letteratura none calarsi dall'alto di una torre d'avorio con il proprio pensiero ma partire dal dal vivo del della concretezza dei dei drammi sociali di oggi
Tutt'altro accento a quello di di Vivian Lamarque che è una poetessa che invece parte molto dal dall'intimo dal radicamento dell'esperienza del dolore nella nella propria vita e cerca di trarne magari inconsapevolmente perché poi il poeta fa fa queste cose suggerendo le
Non semplifica mentre non con metodo scientifico ma offre e magari delle delle chiavi per interpretare per leggere la nostra realtà chi lo fa professionalmente
Massimo Recalcati psicanalista che vero approvato da un punto di vista di non credente a interrogarsi per noi
Sul bisogno di testimoni che che alla nostra società la nostra cultura oggi ne ha bisogno di testimonianza noi partiamo dal nell'esigenza di testimoniare
Di un angelo di Gesù Cristo lui si interroga sul ruolo di del testimone cioè in un'epoca di fine di ideologie quello che conta è l'autenticità che viene dal racconto di una persona all'altra ecco queste sono le voci che magari poco organicamente però avevano un'idea dietro le abbiamo raccolte in virtù di un'idea
Con l'asse Sabina non hai nulla da aggiungere a questo arriverei alla domanda conclusiva per tutti e due cioè dopo questi incontri
Cosa è cambiato rispetto all'approccio iniziale che sviluppo c'è stato quale sentimento avete poi trascrittore nelle conclusioni
Ma io un diciamo un po'avevo un po'un rammarico quando il testo si è concluso quello di non aver inchiodato suo a sufficienza l'intervistato alle nostre domande no l'abbiamo tutto sommato
Lasciato abbastanza libero divagare con i propri pensieri di propri ragionamenti questo che mi sembrava un limite poi si è rivelato un po'punto di forza perché questi interventi sono stati cara eccepiti nella maniera più diverso a lungo dal dall'altro stiamo ricevendo commenti molto diverso insomma ciascuno ha fatto il suo mi verrebbe da dire e quindi per fortuna gli autori non sono poi così onnipotenti il libro una volta che è dato alle stampe Vacirca Colari fa veramente
Il il suo corso diciamo che noi nelle nella conclude nella nelle conclusioni proviamo a dire che oggi forse la fede non passa più da Grandi Progetti da gran e narrazioni ma passa più da dal dalle piccole cose la si coglie più negli interstizi nei chiaroscuri delle nostre esistenze insomma
Anche in un intreccio un po'più forse può Ojetti col sottaciuto potremmo dire detto questo però rimane ferma la convinzione del nostro essere credenti che rivendichiamo appunto anche con un certo orgoglio in un mondo che ormai fa fattività appunto a credere in qualcosa quindi da un lato ci rendiamo conto della rammenta azione della fragilità teologica spirituale in cui ci siamo immersi in cui siamo immersi ma sentiamo appunto anche Lisi senza in questo quadro di di ribadire la nostra fede che poi la fede non in un in un in teologia ma insomma in Gesù Cristo ecco quindi una fede che libera anche le nostre vite e che ci fa dono insomma di una grazia immeritata
Oltre ma
Noi abbiamo fatto una constatazione che certamente non è che scoprissimo l'acqua calda dato assolutamente di fatto è acclarato da tempo
A partire e lungo tutto il il ventesimo secolo la società e anche gli individui si sono sentiti deflagrare
Come insieme e al loro interno in piccoli frammenti di personalità e piccoli rivoli di identità che che lasciano spaesati insomma la grande scoperta di di Kafka fra le due guerre insomma si passa da quello che era il personaggio del romanzo classico dell'ottocento in cui il lettore poteva riconoscersi
E si passa a una visione in cui siamo un po'tutti atomizzate i e allora con come dicevamo prima la questione della testimonianza il racconto pensiamo al racconto di Kafka la la metamorfosi
Il racconto non offre più un personaggio in cui identificarsi ma è proprio chi lo scrive che si mette a a nudo e racconta il proprio spaesamento in questo mondo
A livello suddiviso cercai di cultura noi ci siamo resi conto che forse un po'troppo un atteggiamento passivo cioè va bene prendere atto che le nostre identità sono frammentate ma crediamo che si possa e si debba reagire almeno provarci
E come diciamo alla fine prendiamo atto che le nostre individualità è quella che ma non siamo soddisfatti valorizziamo pure le soggettività che abbiamo a livello poi di di Pratica di fede significa
Sentimenti di spiritualità ecco inclinazioni di tipo spirituale
Ma abbiamo una vita comunitaria e che ci permette di condividerla ecco se no andiamo davvero nel suo di psichismo nell'individualismo
Ognuno per sé allora davvero si che siamo degli atomi la dimensione comunitaria e collettiva non deve essere persa di vista magari sarà difficile da raggiungere ma è un'attenzione a cui siamo chiamati dal dal messaggio evangelico
Quello che hai detto Alberto induce a leggere un brano che contenuto nel conclusione di questo libro
Ed è un brano preso da Dietrich Bonhoeffer ed è questo
L'essenza dell'ottimismo non è guardare al di là della situazione presente ma è una forza vitale la forza di sperare quando gli altri sì rassegna non commento finale Sabina
Dei sì certo questo il cuore della fede cristiana c'è si potrebbe dire pubblicamente sperare contro contro speranza che non vuol dire appunto come dire un'ingenuità
Nel far finta che nel non vuol dire non accogliere la realtà con tutti i suoi limiti ma ma vuol dire
Guardare le cose con un sano realismo anche con un certo disincanto ma senza accedere alla rassegnazione
Spera veramente molto spesso chi come dire non ha più nessuna condizione per cui sperare appunto chi sa sperare contro speranza
Bene con questo accenno spes contra spendi
Chiudiamo la conversazione che abbiamo avuto con Sabina banale e Alberto Colzani la conversazione
Sulla libero corale che hanno scritto che hanno ideato e che si intitola credenti in bilico la fede di fronte alle fratture dell'esistenza