Referendum sul taglio dei parlamentari: Io voto No. Intervista a Riccardo Magi

Legale siamo con Riccardo Maggi per parlare del del referendum confermativo che taglia il numero dei dei parlamentari voi oggi avete fatto una conferenza stampa come Comitato promotore del no per denunciare sia tutte le storture che stanno dietro questo voto referendario per come è stato organizzato sia per diciamo le difficoltà che provocherà nel funzionamento dei due rami del Parlamento che di fatto diciamo andranno in tilt allora quando cosa la preoccupa di più dirle diciamo degli aspetti che sono
Usciti fuori la conferenza stampa attraverso il confronto ma intanto mi preoccupa l'assurdità di questa riforma anche in condizioni di di dibattiti e di informazione normale
Forse saremmo riusciti
A fare emergere di più
Mi viene una battuta che ha fatto in conferenza stampa probabilmente con la distanza del tempo e della storia chi tra molti anni guarderà al due mila venti
Vedrà due cose due fatti resteranno di quest'anno l'arrivo del copy della pandemia e il taglio dei parlamentari la riduzione dei parlamentari
E probabilmente qualcuno li metterà in correlazione penserà che i deputati e i senatori sono stati ridotti per creare maggiore di stanziamento dentro l'aula e che davvero altri motivi creativi fondati difendibili
Seri per questa amputazione del Parlamento non se ne trovano non ce ne sono
Ricordiamo che quando venne approvato in Parlamento in seconda lettura anzi in ultima lettura quarta lettura la riforma costituzionale
Sì annunciarono dei correttivi famosi correttivi erano una legge elettorale che avrebbe dovuto correggere le storture oggi possiamo dire che quei correttivi non ci sono più la legge elettorale donne stata incardinata ma anche se fosse incardinata questa brutta legge elettorale proporzionale non riuscirebbero a bere i problemi con la riduzione dei tempi parlamentari purché l'altro con l'altro correttivo altri due correzioni erano altri due provvedimenti
Di livello costituzionale che modificava riparavano lettorato attivo e passivo
Dei per Camera e il Senato e toglievano una ripartizione su base regionale il Senato
Queste cose si sono arenate in parte perché anche hanno avuto dai costituzionalisti in audizione Garzanti giudizi in generale ora possiamo dire che non resta più niente
Resta una brutta riforma che darà meno potere ai cittadini più potere ai capipartito e renderà più difficile al Parlamento di funzionare la prova dello stato d'emergenza che cosa cambia solo sul voto
La proroga dello stato d'emergenza cambia
Quello che mi aveva quando stravede per barra del decreto elezioni la proroga non c'è
Quando è stato varato il decreto elezioni lo stato di emergenza doveva sarebbe dovuto durare fino alla fine di luglio ora che è stato prorogato noi avremo per la prima volta credo nella nella storia della Repubblica un voto
Importante perché sarà un voto
Sei Regioni oltre mille comuni ma anche un voto sul referendum costituzionale in pieno stato d'emergenza e quindi oltre a esserci
Una illogicità una irragionevolezza in tutto questo episodi anche gravi
La la cadenza temporale con cui queste cose sono state preparate e la gravità in quel momento del decreto rettorale è stata data anche dal fatto che si è chiesto al Parlamento sostanzialmente di fare l'abbinamento con un emendamento
A firma del movimento Cinquestelle al quale ci siamo opposti bene ringrazio Riccardo Magi più Europa