"Governare le città: l'Accordo per la Città Metropolitana di Bologna"

è per me motivo di onore e di soddisfazione del tutto particolare
Prendere la parola in apertura del convegno odierno sul governo delle città
Voglio innanzitutto ringraziare il ministro parla di l'onorevole Barbera
I sindaci bianco
Morale Castellani
Gli assessori
Bobbio Zorzetto
Rappresentanti di quella nuova Italia delle città
Che sta costituendo la base i fondamenti legittimata direttamente dal voto popolare con il nuovo sistema elettorale per edificare la nuova repubblica
E i ministri Spini e Cassese che ci raggiungeranno
Insieme con loro discuteremo su come attuare ciò che la legge sull'ordinamento locale prevedeva una forma speciale di Governo per le grandi aree urbane e che purtroppo e finora inattuale
E voglio ringraziare il presidente la Provincia cotti
I sindaci di tutti i Comuni della Provincia insieme ai quali a conclusione della giornata odierna firmeremo l'accordo per la città metropolitana di Bologna i presidenti
Dei quartieri del comune di Bologna
Si conclude così
Grazie allo straordinario impegno
E la competenza del professor Luciano Vandelli che ha elaborato le proposte che sono poi state perfezionate insieme con la Provincia insieme agli altri Comuni che siamo qui oggi a discutere
Delle quali stiamo per compiere il primo atto
Si conclude così una discussione iniziata molto tempo fa
Con un approdo solito una sicura base per costruire la futura Città metropolitane
Le città sono l'ossatura e la nervatura di un Paese
In esse si concentrano grandi potenzialità grandi energie
Grandi intelligenze ma anche problemi irrisolti dai quali dipende la possibilità di un Paese di cooperare della comunità internazionale di competere di essere all'altezza dei propri compiti
Le città legali non corrispondono più da molto tempo alle città reale
I Comuni capoluoghi sono allo stesso tempo troppo grandi e troppo piccoli per affrontare grandi e numerosi problemi che hanno le comunità delle aree urbane pensiamo a Bologna la nostra città la popolazione si sta distribuendo ormai da molto tempo in maniera molto accentuata in questa fase su tutto il territorio provinciale
La popolazione del comune capoluogo sta diminuendo e contemporaneamente aumenta no le interrelazioni aumenta la cittadinanza metropolitana di Bologna
Basta guardare agli spostamenti gli spostamenti che si svolgono quotidianamente sempre di più
Non all'interno del solo Comune capoluogo non all'interno dei soli comuni della prima o della seconda fascia ma in maniera interrelata con spostamenti da e per il comune capoluogo che costituiscono la maggioranza per gli spostamenti quotidiani per motivi di studio di lavoro e per motivi anche di altro genere
Abbiamo servizi che vengono utilizzati dai residenti di altri comuni e nello stesso tempo abbiamo una distribuzione delle funzioni che si riferiscono alle grandi infrastrutture economiche di trasporto che vedono nell'area metropolitana nella città metropolitana nell'aria basta provinciali il loro punto di riferimento
La legge sull'ordinamento locale la legge del mille novecentonovanta su questa parte è rimasta inapplicata forse perché troppo rigida
Qui a Bologna abbiamo deciso di mettere in campo per superare queste difficoltà
Una grande risorsa che la volontarietà la volontà delle comunità della nostra provincia di dare luogo ad un coordinamento ad un accordo per costituire la città metropolitana sulla quale possa essere solidi solidamente edificato la nuova istituzione io penso che la volontà sia effettivamente la risorsa fondamentale della quale una comunità può utilizza perché non siamo qui oggi per dare semplicemente un'applicazione a una qualche legge che stabilisce un qualche adempimento
Siamo qui oggi per stabilire insieme comuni della provincia e provincia quali sono le cose sulla quale possiamo collaborare che possiamo fare insieme per dare subito ai cittadini di Bologna della città metropolitana di Bologna voglio dire una unitarietà di riferimento
Nell'accesso ai servizi nel governo delle grandi questioni di mobilità di assetto del territorio di infrastrutture economiche che ci riguardano tutti insieme
In questo percorso abbiamo anche saputo superare diffidenze reciproche e voglio dire io che sono sindaco del comune più grande del comune capoluogo spesso diffidenze giustifica
Da parte di tutti i comuni della provincia nei confronti del comune più grande per aver voluto per dare l'impressione di volere estendere semplicemente la propria influenza anche sul rimanente territorio
Bene voglio dire che il superamento di queste diffidenze
Si fonda sull'assunzione comune di un obiettivo del quale io per primo come sindaco del comune capoluogo e noi per primi come amministratori del comune di Bologna siamo profondamente convinti
E che cioè occorre costruire una città metropolitana davvero policentrica nella quale si inverta la tendenza a concentrare in Bologna e particolarmente nel suo centro storico tutte le funzioni più qualificate
Costruendo così una condizione di congestione è una condizione di squilibrio tra le varie lei variare della Provincia
Per andare invece verso un forte decentra mento
Delle fusioni più qualificate
Delle funzioni di servizio ad esempio nel campo sanitario delle funzioni che vengono collocate sul territorio attraverso gli strumenti urbanistici su tutta l'area provinciale
Facendo del sistema ferroviario metropolitano del sistema ferroviario di bacino e del sistema di trasporti in sede propria sull'area provinciale
L'ossatura
Attorno alla quale possano crescere nuovi poli di attrazione costruiti attraverso il decentramento il decongestionamento del comune capoluogo
E nello stesso tempo occorre promuovere un'inversione di tendenza rispetto alla residenza che va sempre più abbandonando ad esempio il centro storico della nostra città perché sia possibile istituire quell'equilibrio tra residenza funzioni terziarie funzioni qualificati e attività produttive industriali che i nostri piani regolatori prevedono
Oggi noi firmeremo quest'accordo per la città metropolitana su base volontaria dopo averlo in trentasette comuni discusso e votato nei consigli comunali e a questi trentasette sindaci presto
Sì uniranno gli altri per dare vita ad un accordo che comprenda tutta l'area provinciale di Bologna
A partire da quest'accordo costituiremo la conferenza metropolitana dei sindaci che comincerà a lavorare sulla base di comitati tecnici comuni
E arriveremo presto la seconda tappa entro il mille novecentonovantaquattro della reggenza legge regionale istitutiva della città metropolitana di Bologna vogliamo fin d'ora dire alla regione Emilia Romagna
Che la città metropolitana di Bologna e la Regione
Devono insieme costituire un'unica entità
Di portata ampia vasta e che entrambi hanno bisogno l'una dell'altra non può esistere una Regione che possano svolgere i compiti e le funzioni che le competono senza una capitale senza un capoluogo Bologna che svolge funzioni qualificate come porta d'accesso al sistema delle relazioni globali tutta la regione che si doti che abbia
Una propria autorità di governo come la legge sull'ordinamento locale prevede quindi la città metropolitana e successivamente nei prossimi anni
Andremo ad istituire e a eleggere con sistema elettorale diretto gli organi della città metropolitana suddividendo
Il comune di Bologna in comuni metropolitani per fare questo ministro Paladini ministro Spini che colgo l'occasione per salutare
Ci ha voluto onorare anche ministro Spini con la sua presenza per fare questo
Abbiamo sicuramente bisogno di un adeguamento legislativo per quanto riguarda le finanze in particolare per quanto riguarda gli aspetti organizzativi che potrà nascere però
Dal concorso diretto delle regioni e quindi utilizzando le possibilità che danno che dà alle Regioni la legge per proporre appunto delle ipotesi legislativi
La nuova repubblica nasce dalle città nasce da un ordinamento autonomista
Che vede porre non il quesito del perché si deve decentrare poteri e funzioni dal centro verso le Autonomie ma al contrario il quesito del perché si deve accentra e quindi attuando pienamente l'ordinamento della Unione europea fondato sul principio di sussidiarietà
La domanda è perché deve fare la città quello che meglio può fare la società civile perché deve fare la Regione quello che meglio può fare la città perché deve fare lo Stato quello che può meglio fare la Regione
Ragionando in questi termini allora possiamo individuare un ordinamento
Del quale saldamente le città e le regioni siano il punto di riferimento più vicino ai cittadini dotati
Di un ordinamento finanziario e fiscale effettivamente autonomo effettivamente capace di superare ad esempio ogni legge speciale che in materia di grandi infrastrutture di mobilità ha prodotto in tutti questi anni grandi guasti anche nel rapporto tra affari e politica
E ha prodotto soprattutto inefficacia dell'intervento noi chiediamo un ordinamento finanziario e fiscale autonomo come esiste in altri Paesi europei penso alla Francia penso alla Swissair che dia la possibilità alle città metropolitane insieme Polo comunità regionali di finanziare
Queste grandi infrastrutture del trasporto
In sede locale perché solo in questo modo si potrà dotare queste città di quelle infrastrutture che sono assolutamente necessari e allora
La solidarietà
Potrà diventare non l'alibi per pratiche centralistiche assistenzialistiche ma il cemento
Del patto di cittadinanza di questa nuova repubblica solidarietà tra zone forti e zone deboli del Paese per una Italia più unita
Perché è più consapevole del ruolo che le Autonomie che le città e che le Regioni questa Italia debbono poter svolgere
Vi ringrazio
Do ora la parola al presidente la Provincia Lamberto Cotti
è un convegno del tutto particolare quello a cui diamo ora i dissi io
Non solo affronta un tema di strettissime stringente attualità
Non solo mette a confronto su questo tema ministri amministratore inesperti tutti al massimo livello di competenza pratica e scientifica
Non solo presenta un Progetto bende strutturato e compiuto
Ma si conclude con un atto di sottoscrizione di un accordo che recepisse questo progetto e lo rende operante
La preparazione di queste incontra anziché esaurirsi quindi nella definizione del tema della ricerca dei relatori nella predisposizione di materiale di analisi o di proposta sì è soprattutto sostanziata nell'adozione di atti deliberativi che oggi consentono a molti sindaci e altre ne seguiranno e al presidente della Provincia di dare volontariamente avvio alla città metropolitana di Bologna
Un fatto straordinario che ci riempie di legittima soddisfazione
E poiché è come pubblici amministratori di comunità
Tra i cui valori spicca quello della concretezza attendiamo naturalmente a rifuggire dalla retorica del nuovo dico subito che la soddisfazione non ci viene dall'aver anticipato informo originali
E ancora unici in Italia un'importante riforma che una legge grovigli atte una scarsa volontà politica tengono bloccata
Ci derivi invece dalla convinzione che l'accordo per la città metropolitana di Bologna rappresento un modo concreto per affrontare con possibilità di successo
Problemi di sviluppo economico di tutela e valorizzazione ambientale di dotazione uso disservizi che nessun sindaco e men che meno Presidente della Provincia in grado di affrontare da solo
Un modo concreto
Un approccio l'amministrazione che non parte da sette ICI ed eteree disegni istituzionali o dalla preventiva ricerca di equilibri dei poteri
Parte invece dalla ricerca del metodo più efficace più efficiente per risolvere problemi essenziali delle nostre comunità
Come sempre avviene quando si vive senza una legge di riforma si è sviluppato una grande retorica sulla legge centoquarantadue del mille novecentonovanta
Abbiamo speso tutti gli aggettivi possibili
Per decantando alla positività per evidenziarne le potenzialità di liberarsi lo dell'autonomie locali
Finalmente uscite da un regime di deprimente e inefficiente centralismo diciamoci la verità
L'unica cosa che questa riforma ha finora prodotto
è stata la elaborazione di statuti espressione dura autonomia che in quanto vuoto non ha interessato nessuno
E di una messe di regolamenti che a volte hanno contribuito ad appesantire anziché snellire la pubblica amministrazione
Nel giro di pochi anni abbiamo dovuto constatare diagnosticare lo stato di coma della grande riforma autonomistica prodotta dalla legge centoquarantadue
Nel frattempo i comuni e le provincia pur continuato a svolgere i loro compiti
Mentre la legge di riforma elettorale ha reso ancor più evidente il divario fra la cresciute legittimazione popolare dei sindaci e dei presidenti delle Province e i poteri praticabili e le risorse disponibili
Anche le regioni hanno continuato a svolgere i loro compiti in una forbice sempre più larga tra ciò che si dice dovrebbero essere e ciò che effettivamente sono ma se parlando di Comuni Province e Regioni parliamo di entità anche se pur piene di limiti esistono il caso delle città metropolitane e il più emblematico proprio perché espressione di una volontà che dopo quattro anni è riuscito nel capo lavoro di produrre il nulla
Eppure questa volontà Donna se va da un astratto Progetto di ingegneria istituzionale ma se va da una corretta analisi dell'assoluta incapacità del sistema attuale dei governi locali nelle grandi aree urbane a fronteggiare i problemi di una competizione internazionale che sempre più si configura come urbanesimo concorrenziale come confronto sempre più diretto con realtà efficienti e dinamiche di altri paesi
I governi di queste aree devono allora essere governi forti autonomi efficienti unitari
La centoquarantadue ha avuto su questo aspetto una grande intuizione
Cui ha seguito una grande Stasi a tutto danno della qualità del governo delle grandi aree urbane e della capacità competitiva dell'intero Paese
Noi non abbiam provato alcun interesse
A giocare il gioco dell'attribuzione delle colpe per questa stasi un gioco nel quale ciascuno avrebbe avuto argomenti per dimostrare la propria assenza di colpa in un contesto nel quale i problemi di dimensione metropolitana che esistono indipendentemente dal livello istituzionale non gli avrebbe poi affrontati nessuno
A perdere questo gioco sarebbero state le comunità locali che hanno e che vivono questi problemi
Noi senza velleità abbiamo deciso di non cadere in questa contraddizione e di privilegiare la ricerca di soluzioni
Anziché dividerci nell'attribuzione delle colpe l'egemonia contestato del comune di Bologna da debolezza strutturale della Provincia l'assenso l'ostilità della regione le inadempienze dello Stato
Il Progetto Città metropolitane invece un ulteriore passo avanti
Rispetta quei comportamenti metropolitani
Che in questi ultimi anni abbiamo adottato per affrontare insieme i problemi di assetto insediativo di mobilità di ambiente di sviluppo e di infrastrutture di dotazione dei servizi pubblici sanitari e sociali in una realtà che tutti oggi conveniamo essere di area vasta fortemente integrata e ricca di potenzialità un progetto e un accordo che danno sostanza ad una concertazione tra le istituzioni e tra esse le comunità delle loro espressioni associative capace di costruire un governo metropolitano dell'area bolognese che è il contrario della mio per rivendicazione delle competenze dentro confini assolutamente inadeguati
Della tutela fine a se stessa direi corporativa dei poteri spesso scritti solo sulla carta che anche il contrario della presunzione di affermare da parte di chiunque con forza egemonie nel nostro territorio
E invece il progetto di istituzioni capace anche di mettere in discussione se stesse e quindi rappresento una che in questo progetto si mette tanto in discussione da predisporsi ad un'intelligente programmato il partecipato assorbimento
Nella nuova istituzione metropolitana delle proprie risorse e delle proprie competenze pur di conseguire l'obiettivo che sommare le potenzialità che ci sono nel territorio e di operare davvero
Per fare dell'area bolognese cullare insieme competitiva
Ambientalmente tutelata e socialmente solidale dei qua al suo interno e nel contesto nazionale ed internazionale credo che sia una bella sfida che proveremo insieme a vincere grazie
Ringrazio il presidente Coppi d'ora la parola per l'introduzione all'onorevole Augusto Barbera il quale oltre ad a vere fortemente contribuito all'elaborazione del testo dell'ordinamento locale in particolare per quanto riguarda la parte relativa ciclicità
Metropolitane come nostro parlamentare anche consentito a Bologna di partecipare a questo processo di elaborazione quindi li chiederà in particolare di poterci anche indicare le strade attraverso le quali questa esperienza nostra bolognese e altre esperienze che le altre città qui presenti possono avanzare possano possano influire sullo stesso processo legislativo onorevole Barbi
Io ringrazio per l'opportunità che mi sfida di tornare a quattro anni di distanza
Dall'approvazione della legge centoquarantadue su questo tema
C'è da dire che tutto ciò che ha portato movimento politico che ha portato alla riforma elettorale la elezione diretta dei sindaci
L'instabilità delle giunte la feudalità azioni di assessorato e l'intreccio perverso politica affari e talvolta criminalità
Tutto ciò dicevo ha finito per oscurare
Altri temi tra questo punto il tema del Governo delle aree metropolitani
C'è un timore diffuso che io voglio
Richiamare che cioè proprio l'elezione diretta dei sindaci e le principali aree metropolitane ormai
Finirà per affossare definitivamente la riforma del del novanta legge centotrentatré si dice cioè che la costituzione di un governo forte si teme che la costituzione di un governo forte
Si tradurrà può tradursi in un elemento di conservazione
Di conservazione di quegli assetti istituzionali in primo luogo la struttura del comune capoluogo che la riforma mette in discussione
Io credo che questo timore sia non fondato
E non solo per la partecipazione a questo convegno che sta a dimostrare invece l'interesse
Dei sindaci di città capoluogo
Verso questo tema io credo invece che proprio
La cresciuta responsabilità
Dei sindaci resi evidenti dalla elezione diretta e quando parlo di responsabilità riferisco appunto alla imputazione delle responsabilità in maniera chiara Picentini sanno chi premiare chi punire a differenza di quanto accadeva nel regime la proporzionale in cui il responsabilità si di Due Ivano fra tutti i partiti della coalizione fra tutti i sindaci che si succedevano nel quinquennio dicevo che proprio il sovraccarico di attese
Il sovraccarico politico in campo ai governi cittadini
Finiranno per rendere ancora più evidenti quelle contraddizioni che ci sono le città che rendono necessario il Governo metropolitano
Quindi più che non il mento il freno io credo che questo posto era un elemento di spinta
Verso un assetto metropolitano
Voglio indicare soltanto qualche
Argomento che mi fa dire che quei timori siano infondati
Primo punto
Indìco quattro soltanto il decentramento
Io credo che proprio l'assetto che si è venuto a determinare nel comune capoluogo collezione diretta del sindaco renderà
Non più
Compatibile con questo assetto la
Le circoscrizioni così come esse sono disegnate dalla legge cento quarantadue
Circoscrizione cioè che sono insieme
Organo del comune
E nello stesso tempo centro di autonomia politica
Con organi eletti direttamente sia pure eletti nel modo bizzarro che sappiamo
Il sindaco ecco questo verrà fuori e responsabile di fronte ai cittadini anche delle scelte operate nella circoscrizione che hanno organiche esprima autonomia politica
Della circoscrizione stesse
Io credo che a questo punto si debbono imboccare una delle due strade ovviamente o preferenza per la seconda strada
O si riattivano processi di centralizzazione
Proprio per la cresciuto responsabilità dei governi comunali oppure se non si vuole seguire questa strada sì imbocca ancora più decisamente la strada delle autonomie pervenendo quindi alla creazione di veri e propri comuni urbani con governi eletti direttamente e che rispondono delle competenze loro affidate davanti ai cittadini uno cioè dei pilastri della riforma
Prevista dalla legge centoquarantadue
Secondo problema
Questioni non dissimili anche se meno acuti si porranno nella relazione fra Provincia e Comune capoluogo oltre che fra Comune capoluogo regione
Governi deboli precari deresponsabilizzati come quelli che abbiamo conosciuto
Potevano trovare il modo per coesistere
Magari lottizzanti lo spazio
Film parlando sì i problemi l'un l'altro non sarà facile per governi che devono rispondere direttamente ai cittadini di scelte fatte o non fatte
Terzo punto problemi non dissimile si porranno nelle relazioni fra comuni Della stessa area metropolitana soprattutto dopo il mille novecentonovantacinque quando i governi di tutta l'area metropolitana saranno eletti direttamente dei cittadini
Quanti di questi governi saranno responsabile di fronte ai cittadini saranno disposti a subire
La siamo questo brutto termine ma ormai ci intendiamo la esternalizzazione del
Decisioni assunte nel comune capoluogo nella cintura nei comuni da cinture
Come finora è avvenuto
Pensiamo ai piani del traffico nelle città
Conurbata decisioni assunte dal comune capoluogo
E quanti viceversa sindaci dei comuni
Capoluoghi saranno disposti ad accettare la usiamo anche qui un'altra espressione ormai entrata nel gergo la
Internalizzazione
Delle decisioni assunte nei comuni dalla cintura per esempio Compiani regolatori dei comuni che finiscono per
Stringere in una mosso il comune capoluogo
Quarto punto
Quanti saranno disposti ad accettare a subire la gerarchizzazione
Del territorio metropolitano fra aree forti e aree dipendenti fra aree specializzate e dare e marginali
Ecco perché quindi
Io credo che elezione diretta dei sindaci
E nuovo assetto del governo metropolitano non sono fra loro incompatibile e che elezione diretta dei sindaci si tradurrà contrariamente ai timori diffusi in una spinta per l'assetto metropolita
Intendiamoci
Non vorrei dare l'impressione di puntare esclusivamente questo precari per deviazione professionale per formazione professionale può anche venire soltanto sugli assetti istituzionali
Ci sono altri problemi che attendono una soluzione che riguardano le aree metropolitane
E che
Devono porre rimedio alla crescita caotica dei decenni scorsi al degrado ambientale
Alle forme più accentuate di emarginazione che soprattutto sono acute nelle aree metropolitane giovani anziani immigrati
La virulenta presenza della micro
Ed è la macro criminalità
Che si accompagnerà fenomeni degrado che si accompagnano nei grandi centri allo sviluppo dei settori più avanzati da ricerca dell'imprenditore dell'imprenditorialità e dei servizi
Che questo è
Il punto insieme queste due possibilità
Tutto questo richiede
Di più di un assetto istituzionale adeguato richiede non inutile dirlo
Prender tempo una politico-economica che privilegi l'offerta una politica industriale che freni processi di deindustrializzazione di Guidi
Una
Politica di decentramento che diffonda decentramento nazionale che diffonda i punti di eccellenza creando le premesse di una capitale
Reticolare di trovato molto interessante anche se forse sta dimezzate alcune delle proposte della Fondazione hai niente
Richiede una ancora più significativa autonomia impositiva
Al di là del DPR cinquecentoquattro richiede
Richiede una legge dei suoli
Che sfrutti le rilevanti possibilità offerte dalla recente sentenza
Passata quasi inosservata della corte costituzionale agosto tre liste mille novecento novantatré
Che può consentire di portare ad una legge che superi definitivamente definitivamente la legge dell'ottantacinque colera di Napoli
Consentendogli acquisire i suoli depurati dalla rendita edilizi sentenza che consente di definite
Un nuovo assetto superando i limiti della sentenza fine anni Sessanta dalla Corte costituzionale
Un assetto che non consente di depurare i costi delle aree dalla ricchezza create dalle spese di urbanizzazione realizzata dal comune e pagate dal contribuente
Abbia avuto intendiamoci piccoli miglioramenti in questi ultimi tempi penso la legge trecentocinquantanove dell'agosto novantadue
Penso alla stessa collegato alla legge finanziaria
Del novantaquattro ma si tratta di piccoli aggiustamenti bisogna puntare con forza a un legge dei suoi
Ecco ma tutto ciò
Non basterà se non si supera quella contraddizione che proprio dell'assetto metropolitano il Governo metropolitano che molto bene in maniera molto efficaci veniva indicata dal sindaco vita
Gli attuali comuni
Definiti metropolitani hanno confini troppo ristretti per il Governo del territorio e troppo ampi per l'erogazione dei servizi alla persona
La città reale rubo sempre d'espressione
Di Walter vitali non coincide con quella legato
Quindi tutto ciò richiede
Un potere politico forte e il potere politico forte non è tale solo perché legittimato direttamente dei cittadini conquista che abbiamo ottenuto ma perché può esplicarsi entro confini adeguati
Perché dimensionato secondo il livello adeguato dei problemi da franchista perché contiene al massimo l'inserimento verticale nel territorio di amministrazioni settorializzato
E allora
Ecco il punto
Si tratta soltanto di attuare la legge centoquarantadue e recuperare il ritardo potrei avere la tentazione di dirlo collocando metterà coloro i quali hanno contribuito a questa parte la riforma centoquarantadue
Presentato io quegli emendamenti che poi furono subemendati in Commissione ma all'impianto e questo però ecco io credo sarebbe sbagliato non avvertire accanto ai pregi di quella riforma anche i difetti
Di quella Reform
Fra i pregi di quella riforma
Io credo che sia anche l'aver rifiutato una soluzione funzionale
Così detta funzionale cioè basata sulla permanenza Press rapide brevi delle vecchie strutture istituzionali i cui processi decisionali sarebbero però legati e integrati fra loro
Però fra i difetti c'era anche avere
Introdotto una soluzione strutturale contrapposta a quella funzionale senza sperimentare adeguatamente soluzioni funzionale che agissero da ponte tra il vecchio Eluana ecco perché qui
Proprio perché vede i pregi ma vedo anche limite legge centoquarantadue io trovo intelligente opportune le soluzioni che verranno oggi sibilante dall'accordo tra i comuni della Area metropolitana bolognese e la Provincia di bordo
Un accordo
Che
Consente di
Mantenere
La prospettiva dell'impianto
Istituzionale ma nello stesso tempo di fare quello che è possibile subito fare sperimenta
L'impianto però va mantenuto
L'ha mantenuto un impianto che
Esclude
Che l'area metropolitana sia amministrata da organi centrali
è un tema che sembrava esorcizzato dalla legge centoquarantadue quindi la soluzione autonomistica ma che ho visto riemergere da esempi in alcune proposte che sono state avanzate in campagna elettorale a Roma soluzione che anche dei precedenti in altri Paesi del mondo
Tokio Budapest Londra dopo la
Controriforma della signora Thatcher
Ma anche l'avere rifiutato una modello soltanto di tipo associativo di secondo grado anche sono soluzione che ha dei precedenti in altri Paesi ad Amsterdam L'Aja a Lionello
Nell'area metropolitana di mais Wiesbaden addirittura intervenga
L'aver adottato invece una soluzione che io considero la più adeguato ordinando la città in due livelli
La città metropolitana appunto i comuni Orba
I comuni
Soluzione analoga alla dicotomia di il arrondissement
Ho appunto prima della Controriforma Thatcher tweet council o London Boros
Oppure assai vicine alle città contee allestiti Countess degli Stati Uniti tipo Boston New Orleans eccetera
è vero questa soluzione adottata da legge centoquarantadue mantiene una certa ambiguità
Non è chiarissimo se la città metropolitana ente intermedio o ente direttamente responsabile degli interventi di amministrazione del territorio
Non si comprende riferimento anche l'estetica un test se sono città che assumono le funzioni delle contee
O sono contenti che assumono le funzioni proprie dei comuni delle città
E anche
La vicenda relativa al all'uso dell'espressione comunico comuni urbani diceva presentato gli emendamenti che fu uno subemendati da emendamenti Ciaffi del presidente della Commissione affari costituzionali e assai indicativa
Negli emendamenti che alcuni di noi avevano presentato si parlava di comuni urbani nel testo da legge centoquarantadue si parla tout-court di comuni
Si tratta di una
Sotto distinzione sottile alcuni di noi pensavano al comune capoluogo che si trasforma in città metropolitana
Dando vita al proprio interno ai comuni urbani e collegando sei comuni dell'area che diventavano comuni urbani
Mentre invece altri chi ha subemendato ad esempio pensava alla Provincia attuale che diviene Città metropolitana e al Comune capoluogo che si dissolve in più comuni aventi lo stesso status degli altri comune
L'ambiguità rimane non siamo riusciti a scioglierla
Con la legge
Ma forse
La sperimentazione che viene avviata potrà farci capire quale la strada migliore tenuto conto del fatto che nessuno Dinoi a la verità in tasse
Però ecco
Evitando
Soluzioni gattopardesca che possono sempre determinarsi
La città metropolitane non può essere il nome nuovo della vecchia province
Né può essere il vecchio comune che si espande
Ecco perché io credo che questa riforma vada inserito all'interno di una riforma più complessiva riforma costituzionale
Che consenta anche la revisione dell'articolo centoquattordici della Costituzione
Superando
Superando forse è bene che Marcello mi ascolti Marcello Panettoni dato che abbiamo polemizzato anche tramite la stampa qualche mese fa modifica della previsione dell'articolo centoquattordici la costruzione siamo molto amici partoriente sabbia polemizzato
Superando l'attuale provincia e dando vita ad un ente intermedio
Più flessibile riconosciuto in Costituzione
Ma istituito con legge regionale e sganciato dalla circoscrizione statale
Circoscrizioni statale che possono essere diverse da amministrazione ad amministrazione
Mi sazio delle finanze a esigenze che non sono quelle degli interni o che non è quella dell'INPS Ocone quella della banca d Italia
Che tenga conto delle specificità dei vari territori dicevo delle ambiguità
Non risolte da legge centoquarantadue ma direi anche di un gravissimo difetto della legge centoquarantadue
Che legge centoquarantadue non poteva eliminare che avrebbe potuto eliminare il decreto cinquecentoquattro del novantatré sulla finanza locale e che non è stato neanche affrontato
E se si tratta di comuni
Ad essi va riconosciuto comuni senza alcun aggettivo qualificativo la normale autonomia impositiva
Cioè oggi in base all'assetto della finanza locale
I comuni hanno l'autonomia impositiva
Robusta anche se con i limiti che sappiamo
Mentre invece la città metropolitana
A le entrate che sono proprie delle Province cioè alcuni trasferimenti dallo Stato il Pubblico registro automobilistico la tassa sul Pubblico Registro Automobilistico un cinque per cento dalla tassa sull'attrezzo urbana una quota ridottissima del liceo
Ma se così dovesse restare e viene meno la ragione prima del Governo metropolitano
Su questo punto vorrei anche qualche conforto perché in sede di discussione
Della legge che avrei portato di PRC e centoquattro novantatré non ho trovato orecchie attente
Però
Il governo metropolitano si giustifica in quanto ci sia un riequilibrio nell'area metropolitana fra aree forti ed aree deboli
E se no le zone più ricche
Diventerebbero sempre più ricche nelle zone più deboli verrebbero sempre più emarginate già oggi avviene in alcune aree metropolitane
Da dove c'è un diverso insediamento industriale ci sono alcuni comuni che quindi hanno maggiori introiti derivanti ad esempio dall'incerto oppure dove ci sono delle zone a diverso a più qualificato pregio costruttivo che godono di una maggiore introito del ICI dall'imposta comunale
Se non si affronta questo tema allora non ha senso parlare di governo metropolitano allora sì che si tratterebbe di una soluzione
Tipo quella che io ritenevo dovesse essere scongiurata e cioè della vecchia provincia che cambia il nome e diventa città metropolitana
Il percorso era forse troppo illuministico previsto dalla legge centoquarantadue i tempi scanditi in maniera troppo rigida lo dico con accenti autocritici
Si sono aggiunte tante cose e tante difficoltà
Per timidezza Della Provincia una certa diffidenza delle regioni non sempre disposte
A favorire l'irrobustimento di poli forti al proprio interno
Debolezza che anche la debolezza politica ecco perché ritengo che la riforma assenso sia coerente e non riforma coerente deve prevedere anche per il livello regionale una legittimazione diretta
Dei governi regionali pervenendo per le regioni io credo alla soluzione analoga a quella per il Comune le Province
Ha cioè quella dell'elezione diretta della maggioranza e del presidente della Regione
L'incapacità dello Stato di porre in essere interventi sostitutivi voglio dire al ministro Paladin non voglio fare una
Non voglio imputare la responsabilità però quanti interventi sostitutivi abbia un previsto in tante leggi
Di uno stato Cerbero che dovrebbe intervenire nel caso in cui le regioni sono inadempienti ma poi in concreto lo Stato non si sente intervenire ma io giustifico
Uno stato che non vedo in che modo dovrebbe riuscire a risolvere problemi che a livello locale non si riescono a risolvere mazzo che
Livio Paladin su questo credo che
Per cose che ha scritto in passato sia d'accordo con me
Ecco perché quindi
La legge del novantatré la legge che ha sostituito il può il deve con il può è stata accolta con molti sospiri di sollievo io però rischio di usare un linguaggio gergale non tutti vedo qualche perplessità non tutti sanno distinzione tra il Po il deve in quella legge
Non è la grammatica italiana e quindi è forse opportuno che dica di cosa si tratta la legge prevedeva legge c'è quarantotto centoquarantadue prevedeva dei percorsi
Ben precisi percorse scanditi dalla
Da determinate
Percorsi che
A un certo momento avevano portato alla prolungamento dei termini a un certo punto il legislatore nel novantatré il può il deve delimitare la Regione deve delimitare creare metropolitani è diventato la Regione può delimitare l'aria metropolitana e il intervento sostitutivo del lo Stato è stato abrogato il comma che prevedeva
Quindi pieno accordo con la linea bolognese andiamo avanti con la sperimentazione privilegiamo la processualità
Andiamo avanti con maggiore flessibilità
Ci sono due modi de intendere i governi metropolitani
E chiudo vado verso la conclusione
Come il governo mole metropolitano questo è considerato come elemento trainante di una regione forte
Come punto di eccellenza di una regione tendenzialmente policentrica
Oppure può essere considerata come alternativa alla costruzione di una regione forte
Come Governo locale forte autosufficiente
Che dialoghi direttamente con lo Stato e magari con la comunità economica europee
Non c'è dubbio che problemi si pongono in particolare si pongono ad esempio per il governo metropolitana di Roma perché se dovesse passare
Una
Francesco stesse passare un'idea secondo cui la Area metropolitana di Roma dovrebbe coincidere con l'intera provincia di Roma non si vede a quel punto che cosa ci stia a fare la regione lazzo si ponga un problema reale è un problema reale tante che anche venuto fuori qualche idea della città Regione non credo però che questo sia la strategia opportuna nelle altre aree metropolitana sarebbe una strategia mio
Non abbiamo bisogno solo di Autonomie
Fragili e precari abbiamo bisogno più che di autonomia di un robusto auto-governo regionale e locali un robusto otto dopo Vernon regionale locale regionale metropolitano e locale è possibile solo se si passa attraverso una decisa riforma dello Stato
Una decisa riforma delle istituzioni soltanto la Regione io credo può rappresentare la dimensione adeguata per una riforma dello Stato e forse i confini non sono sempre i più adeguati soltanto attraverso la Regione possibile
Potere credibilmente trasferire competenze risorse dal centro alla periferia
Io non uso l'espressione federalismo perché un'espressione di cui accetto la sostanza ma che mi lascia perplesso non avendo esempi di Stati unitario che sono divenuti Stati federale tranne un esempio recentissimo non brillante la Cecoslovacchia che per sei sette mesi è stato stato federale
Il Belgio che Nespresso esperienza appena in corso
E avendo invece l'esperienza di Stati federali che sono il frutto di un processo di unificazione il federalismo coincide col farsi nazione degli Stati Uniti d'America coincide col farsi Stato della Germania e L'Unità Risi dunque tedesco
Però accetto la sostanza un regionalismo accetto la condivido mi batto per quella cosa tra virgolette
Quindi un regionalismo di ispirazione federalista non certamente secessionista
Non possiamo quindi non adottò l'espressione federalismo ma non mi piace neanche l'espressione Repubblica delle autonomie
Che pure ho visto riemergere in queste in questi giorni che mette indistintamente sullo stesso piano comuni province e regioni
Ritengo espressione più corretta sia quella che scientificamente
è stata anche analizzate cioè di Stato Regione
Credo che Bologna si muova in questa prospettiva
Io credo che
Un autonomismo localista
Finirebbe per richiamare centralismo centro ISMU e autonomismo e municipalismo sono due facce della stessa medaglie
Sarebbero due facce la stessa medaglia anche il municipalismo metropolitano tra virgolette
Il centrali rischi abbiamo bisogno dura forte riforma dello Stato complessiva e che riguardi in livelli altri e i cosiddetti rami bassi espressione non sedici abbiamo bisogno quindi che consentitemi un riferimento alla campagna elettorale che attende tutti noi abbiamo bisogno di introdurre questi temi nel battaglia politica
Abbiamo il bisogna introdurre al di là di schieramenti che sembrano invece poggiare esclusivamente su posizionamenti reciproci abbandonando i tempi i contenuti di una riforma che ormai ineludibile io credo che la Bologna posso venire un contributo in questa direzione grazie
Possiamo Augusto Barbera
Un ringraziamento al sindaco di Roma Francesco Rutelli che nel frattempo intervenuto fra di voi
Ecco abbiamo in previsione dieci interventi compreso me conclusione dei ministri Paladin
Esprime quindi raccomando non c'è bisogno di dirlo una
Capacità di sintesi
Diciamo di iniziare
Cui va be'la parola a Giorgio Morales sindaco di Firenze
Ma io voglio esprimere anzitutto il mio apprezzamento
In particolare al sindaco vitali al presidente cotti
Per avere promosso questo incontro e per la verità e per averlo promosso su un Progetto
Ben precisato di cui abbiamo avuto la documentazione Progetto Città metropolitane che si concluderà con la firma di un accordo raccordo per la città metropolitana
Il mio apprezzamento va perché
Mi sembra che l'approccio che si è scelto qui
A Bologna sia un approccio giusto alle problematiche delle aree metropolitane e cioè sembra di capire che si parte sperimentalmente dalla individuazione delle funzioni
Per arrivare gradualmente a precisare la delimitazione dell'area metropolitana e il suo assetto istituzionale è dunque un approccio sperimentale graduale e flessibile
Che può essere utile per tutti noi
Ed è un approccio del tutto opposto a quello previsto dalla legge centoquarantadue che invece prevedeva una disciplina unica e rigida per tutte le aree metropolitane
E che pertanto non per caso è andata di fronte ad un fallimento totale
Io credo che il fallimento sia dovuto anche a un altro punto
Su che mi preme sottolineare al fatto che in realtà la città metropolitana della centoquarantadue è stata disegnata sul vecchio modello della Provincia e non come comune metropolitano
Del resto quello che è successo
Da varie parti ma io ho l'esperienza di Firenze e della Toscana e molto indicativo
In Toscana poi che la costituzione della città metropolitana veniva sostanzialmente a coincidere con la istituzione della Provincia di Prato la Regione Toscana penso di fare un'operazione molto semplice
L'area metropolitana era la vecchia provincia di Firenze meno la nuova provincia di Prato inutile dire
Che questo Progetto è andato incontro ad un sicuro e meritato fallimento
Perciò molto più giusto il metodo scelto
Dal comune della provincia di Bologna e però bisogna anche chiederci dopo questa sperimentazione dopo quest'approccio graduale quale poi sarà lo sbocco istituzionale
E Augusto Barbera arrivò
Aldo
Ci ha fornito delle indicazioni
Molto utili e molto importanti che ci aiutano a discutere questo punto
Anzitutto credo che si deve partire dal dal dal fatto
Che la nuova città metropolitana dovrà essere come del resto prevedeva anche la sento quarantadue un livello autonomo di governo e non
Una semplice aggregazione di livelli di governo DiVersi
Questo può andar bene ora nel momento in cui si costituita l'assemblea metropolitana perché siamo appunto in una fase di sperimentazione
E di
Approccio a quella che sarà poi la soluzione istituzionale dunque un livello autonomo di governo
Allora io
Dico questo
Dato che con
I miei colleghi sindaci delle grandi città
Abbiamo recentemente raccolto un'idea che credo fosse proprio del sindaco vitali e cioè alla vigilia della campagna elettorale di presentare ai candidati
Che lo vorranno firmare
Patto per le Autonomie
Che l'impegno a sostenere nel nuovo Parlamento le riforme necessarie per realizzare un compiuto sistema delle Autonomie
Se questo si dovrà fare come io credo si dovrà fare
In questo patto delle Autonomie potrà e dovrà rientrarci una nuova configurazione dell'Area metropolitana e della città metropolitani
Jago i temi contenuti nel Patto delle Autonomie saranno temi fondamentali a partire da quello di una riforma
Complessiva dello stato perché come ricordava Barbena se si trasformerà le regioni in soggetti di governo
Dotati di poteri ampi e incisivi non come quelli che hanno ora e per cui le regioni finiscono sera è stato così per non servire a niente nel migliore dei casi ma se inutile fare ne discutesse sarà reso federalismo non sarà federalismo certo che le Regioni dovranno esercitare tutte quelle funzioni che non possono essere esercitate centralmente dallo Stato nazionale e questo comporterà un'ampia riforma dei ministeri abolizione di molti ministeri e così via
Ma
Se
Questo sarà un punto delle riforme fondamentali contenute nel Patto degli autonomi se ci sarà un altro punto fondamentale come quello dell'autonomia finanziaria e impositiva dei comuni e delle regioni e dell'autonomia organizzativa
Fra questi temi potrà esserci anche quello della città metropolitana
E allora io qui dico
Una cosa
Molto radicale mi rendo conto
Ma non me ne voglia il presidente della Provincia cotti io sono del parere che le Province e debbano essere abolite
Da d'altra parte
Si dovrà porre mano a delle riforme costituzionali anche la nuova configurazione della regione non potrà che passare attraverso una riforma costituzionale e allora perché mantenere le province cioè un ente intermedio che non è mai riuscito ad essere ente intermedio che non ha mai riuscito ad essere rilanciato come in certi momenti si è cercato di fare
Perché se
Si fa la scelta di creare
Una città metropolitana non simile alla vecchia provincia
Ma che abbia piuttosto per modelli il grande pubblico
Allora non c'è più bisogno della Provincia e si può pensare ad una redistribuzione delle funzioni
Tra regione
Comune metropolitano e altri comuni
Io credo che il comune metropolitana la città metropolitana così considerata debba essere costituita dal comune capoluogo con la conurbazione degli altri Comuni contigui
Ma naturalmente queste un punto proprio di sperimentazione di necessaria flessibilità perché nessuno può a priori dire come debba essere delimitata quest'area
Certo se non deve assomigliare alla vecchia provincia è da pensare che sia un'area tendenzialmente più piccola e non tendenzialmente grande come la vecchia province e allora all'interno di quest'area all'interno del Comune metropolitano
Le attuali circoscrizioni non potranno rimanere naturalmente quelle che sono non potranno rimanere quelli che sono neanche il comuni che faranno parte dell'area metropolitana io penso a un sistema di municipalità e che è
Molto di più delle vecchie circoscrizioni ma è anche qualcosa di meno rispetto agli attuali comuni perché il comune metropolitano laicità metropolitana considerata in questa sua dimensione che si allarga a la conurbazione intorno che viene ad essere il Comune metropolitano quel livello di governo che vede tra l'altro l'elezione diretta del sindaco del comune metropolitano
E naturalmente anche degli altri sindaci dei comuni che non fanno parte dell'aria metropolitana
Io mi fermo qui
Perché nessuno può pensare di tracciare dei disegni compiuti e perfetti in questo momento e fanno bene appunto il Comune la Provincia di Bologna agli altri Comuni
A sperimentare intanto le funzioni che possono essere esercitate a questa dimensione metropolitana e a cominciare a vedere quali potranno essere le dimensioni di quest'area metropolitana dunque rimaniamo
In una fase di flessibilità di approccio graduale
E di sperimentazione e la legge stessa che dovrà riformare la centoquarantadue per anche attraverso una riforma costituzionale che sarà credo nel che sarà necessaria per l'abolizione delle delle Province la legge stessa dovrà essere una legge quadro a maglie larghissime che dia la possibilità a ciascuna Regione di legiferare secondo le caratteristiche proprie di ciascuna Regione e delle aree metropolitane che stanno in ciascuna regione dunque dopo un unico modello ma una possibilità
Che consenta di attuare modelli DiVersi
Con quella indicazione che però secondo me deve essere data
Che non deve trattarsi della vecchia provincia riverniciata deve trattarsi di un nuovo comune metropolitano il che comporta appunto la soppressione della Provincia
Ringrazio il sindaco Morales
E voglio ricordare come lui ha fatto
Che
Ci siamo trovati ventisei di gennaio a Catania su invito del sindaco Bianco
Noi sindaci delle città metropolitane italiane era presente sindaco Rutelli sindaco Castellani il sindaco Morales vice Sindaco di Genova e a questa iniziativa
Hanno dato la loro adesione anche Mila no Venezia Napoli Cagliari Palermo
Il club delle città metropolitane così l'abbiamo chiamato iter dei sindaci delle città metropolitane
Questa secondo me mi sativa di cooperazione molto importante
Che potrà svolgersi svilupparsi anche il rapporto con le associazioni di tutti i Comuni italiani ma a partire dalla specificità che queste grandi realtà urbane hanno ed è in rapporto a questa che abbiamo pensato ed iniziative quali quelle che il Sindaco Morales riportava e anche ad una permanente attività di scambio di esperienze di cooperazione di collaborazione voglio dare ora la parola al sindaco di Catania Enzo Bianco
Dopo gli interventi della relazione ampia
Come al solito estremamente stimolante di Augusto Barbera io mi sarei assegnato per diversificare un po'di ruoli
La funzione del divulgatore far capire a quella parte del pubblico meno
Siamo meno colta sui problemi istituzionali
Qual è l'incidenza concreta delle cose di cui discutiamo ho visto che uno sforzo analogo Walter vitali lo ha fatto ieri con un bellissimo articolo
Nella pagina dei commenti della Repubblica
Guardate io da da circa tre anni mi sono temporaneamente trasferito dal centro della città di Catania dove ho sempre vissuto
In una parte
In realtà della città di Catania formalmente di un comune che si chiama Tremestieri etneo
In una
Complesso residenziale
Che si situato in un incrocio
Il complesso residenziale nel quale abito
E appunto
Nel comune di Tremestieri etneo
L'altra parte della strada
E un comune che si chiama San Gregorio di Catania
Il terzo la terza parte dell'incrocio
E ancora un altro comune che si chiama San Giovanni la Punta
In totale questo complesso di incroci vista dai confini del Comune di Catania in linea d'aria circa duecentocinquanta o trecento metri
La strada di fronte all'Emilia nel lato destro si chiama via venti Settembre
Nel lato sinistro della strada si chiama via Convento del Carmine
Evidentemente in un comune c'era una maggioranza laica
E ha scelto il venti settembre dall'altra parte c'era una maggioranza cattolica e ha scelto via del Convento del Carmine
Da una parte della strada
La raccolta del anche venti settembre proprio male
Da una parte della strada la raccolta viene effettuata della nettezza urbana da una cooperativa dall'altra di un comune dall'altra parte della strada viene effettuata la raccolta dal servizio diretto dell'altro Comune
E siccome il sistema è diverso per esempio la domenica mattina dove uno dei due comuni non alla raccolta voi vedete che mezza parte della strada e più pulita e l'altra mezza parte invece a regolarmente il deposito di immondizia e questo visualizza
Credo in modo estremamente visibile il complesso dei problemi di cui discutiamo
La mia città Catania
Ha conosciuto esattamente come Bologna come Firenze lo stesso identico processo
Il comune di Catania
Che nel mille novecentosessantuno
Aveva qualcosa come quattrocento
Quaranta quattrocentocinquanta mila abitanti oggi come comune di Catania all'ultimo censimento a
Trecento quaranta mila abitanti
L'area metropolitana che ormai comprende ventisei comuni cioè quella che effettivamente la conurbazione cita di Catania
Ha una popolazione residente di qualcosa come settecento mila abitanti
Ogni giorno
Vengono rilevate presenze nella città e vengono quindi erogati servizi
Per qualcosa come un milione un milione e duecento mila presenze
Naturalmente
I trasferimenti dello Stato che costituiscono tuttora la parte più rilevante delle entrate
Del comune
Come è ovvio sono dimensionate sulla base della popolazione residente
E come ovvio
I servizi vengono erogati a tutta la popolazione che effettivamente usufruisce di questi servizi
Poiché la gran parte
Degli ospedali e delle cliniche private e nel comune capoluogo la gran parte della popolazione nasce nel comune capoluogo ed è evidente che tutti i servizi anagrafici legati all'evento nascita
Naturalmente vengono erogati come è evidente dal Comune capo
E con rispetto a questo complesso di problemi
Che ci troviamo ad affrontare che veniva ricordato molto efficacemente da Augusto Barbera
La mia città sta per affrontare
La grande questione del piano regolatore della città abbiamo chiamato un vostro concittadino come nostro consulenza Cervellati
E
E mentre affrontiamo questo problema relativo al piano regolatore della
Della città di Catania naturalmente ci rendiamo conto di quanto lo strumento sia al larghissimamente inadeguato
Perché come faccio a gestire come si fa a gestire a progettare soprattutto quale sarà
La città dei prossimi anni
Se il confine
Spaziale del progettazione che stiamo determinando e solo quella del Comune
E che cosa sarà questa nostra citavi Catania vera reale complessiva
Se il comune capoluogo fa una scelta
Di non crescita quantitativa e di capi equilibro sul territorio mentre i comuni vicini magari continuano a fare una scelta di richiamo
Di popolazione residente con una politica urbanistica di altro tipo
Allora è chiaro che rispetto a questo c'è l'esigenza assoluta che ci sia una risposte la risposta che la legge centoquarantadue ha dato
è una risposta che nei fatti
Si è rivelata inadeguato
Sono passati ormai Augusto quattro anni da quando la legge è stata approvata dal Parlamento e in nessuna
Delle aree metropolitane che venivano individuate si è fatto un sostanziale passo avanti l'evento di oggi qui a Bologna e l'evento più importante in questo campo ma mi pare sostanzialmente che esso derivi da una come diceva vitali da una volontà
Più che dal sentiero tracciato
Dalla legge e questo per quell'ambiguità di fondo
Che è tipica di molte leggi del nostro Parlamento
Rispetto al disegno
Che aveva una sua coerenza che poteva essere condiviso non condiviso che era il disegno di chi aveva predisposto lo schema di governo delle aree metropolitane cioè di Augusto Barbera sostanzialmente
è bastato
L'inserimento di un paio di emendamenti
Molto ben calibrati
Che hanno sostanzialmente snaturato e reso incoerente un sistema
Spostando l'asse di governo delle aree metropolitane in realtà su un ente che la Provincia
E che è un ente importante che ha altre funzioni ma che certamente non è l'ente che porre genere
Il gravosissimo problema del governo
Delle aree metropolitane
Sotto questo profilo la legge centonovantadue con gli emendamenti Ciaffi ha sostanzialmente recepito
La legge che la Sicilia che ha competenza autonoma in questo campo si era già data nel mille novecento ottantasei cioè quattro anni prima della legge
Affidando alla provincia regionale
Il compito di
Dare vita
A un istituto di governo dell'area metropolitana
Naturalmente anche la legge siciliana rimasta assolutamente inattuata
E il fatto che siano passati otto anni la dice lunga sul fatto che non si può affidare a un ente che ha altre competenze nella nel vissuto della collettività
E che non ha la capacità di rappresentanza
Voglio dire democratica forte che hanno nella tradizione storica del nostro Paese i comuni e le città non può naturalmente essere quello lente che deve
Governare
Allora nel dilemma che
Barbera apposto
E cioè se vogliamo ridefinire il sistema di governo della primo brutale scegliendo
Ciampi in coerenza con una certa interpretazione della legge sui sindaci il sistema centralistico
O se vogliamo
Scegliere sino in fondo un sistema di tipo autonomistico io non avrei alcun dubbio
La mia idea il modello che ho in mente
Per il governo delle aree metropolitane molto semplicemente
Il governo
Di un'area metropolitana composta
Li possiamo chiamare comuni urbani possiamo chiamarle piccole municipalità non è questo il problema e il problema cioè di un ente con una gestione democratica autonoma
E che abbia
La capacità di gestione
Di tutti i problemi che riguardano quell'accertare e che naturalmente comprenda quartieri ho antichi comuni della fascia della cintura della prima cintura urbana che abbiano naturalmente omogeneità e identità dal punto di vista storico dal punto di vista sociale
E che governino tutto quello che non è essenziale che stia in una visione invece unitaria della grande area metropolitana
E quindi il disegno programmatico progettuale complessivo viene scelto dalla grande comune metropolitano
E quindi la grande viabilità la progettazione urbanistica complessiva e tutto quello che invece riguarda la vita siamo di queste identità viene scelto e deciso a livello locale
Attenzione
Io ho una sensazione
Molto
Netta e precisa ieri sera nella mia città e nella mia provincia Catania
Ieri
Si è votato per e leggere il Presidente della Provincia di Catania
Al termine della votazione ieri sera alle ventidue
Si è registrata una percentuale di voto
Che è inferiore a quaranta per cento addirittura il trentanove
Per cento
E la prima volta che in una edizione importante
Tenete conto che il
Era coloro che sono richiamati alle urne erano oltre un milione cento mila abitanti quindi significativo dal punto di vista del voto
Il trentanove per cento
Di votanti ha partecipato al ballottaggio
Ecco noi abbiamo un grandissimo rischio con questo concludo vorrei soprattutto che il ministro Spini il ministro Paladini ma soprattutto nuovo Parlamento tenesse conto di questa condizioni
Noi siamo oggi in una
Realtà che assomiglia molto
Alla rete idrica
Dell'area metropolitana della mia città
Una rete idrica in cui
Convivono
Sei o sette aziende o società
Di distribuzione dell'acqua
E in cui il complesso della rete idrica
Perde non meno del sessanta per cento
Dell'acqua che viene
Introdotta nella rete idrica
E naturalmente in tutti questi anni
La Regione ha speso
Diverse centinaia di miliardi per realizzare
Nuove dighe
In cui materialmente non c'è l'acqua anziché fa passare la cultura della manutenzione
Evitare questo spreco incredibile di quella risorsa limitata che è l'acqua
Allora voglio dire rispetto al complesso dei problemi che oggi ha
Chi deve governare un'area metropolitana
Che sono problemi complessi e spesso di difficilissima soluzione
Che diventano coi talvolta drammatici quando insieme ai problemi di un'area metropolitana come a me capita ci sono da affrontare
I problemi di gestione
Di un'area in cui si registra il trenta per cento di disoccupazione sulla popolazione attiva e in cui naturalmente c'è una presenza della criminalità organizzata formidabile in grado ancora di condizionare pesantemente una città rispetto a questo complesso di problemi noi non possiamo consentirci il lusso di sprecare risorse
Non possiamo consentirci il lusso di a vere
Per spostare
O allungare un autobus e consentire un collegamento con uno dei comuni della fascia urbana
Una procedura che ha quattordici passaggi e che vede interessati al prolungamento di una linea urbana dieci soggetti diversi per spostare e prolungare la linea di un autobus quattordici passaggi amministrativi e dieci soggetti interessati
Non possiamo consentirci il lusso di avere una condizione come quella che descrivevo poco fa dell'incrocio di fronte a casa mia
Perché naturalmente questo a lungo andare
Finirà
Per determinare processi di disaffezione acuti come quelli che ieri si sono manifestati ed è per questa ragione che insieme alle altre iniziative a me pare assolutamente seria l'idea
Che abbiamo lanciato della nostra riunione di Catania di predisporre una sorta di patto autonomistico idea che ha avuto proprio vostro sindaco Walter vitali
Degli impegni di carattere programmatico
Da far sottoscrivere ai candidati alle prossime elezioni politiche per rilanciare un sistema moderno ed efficace di governo delle aree urbane senza dei quali evidentemente perderemo e continueremo a perdere troppa grazie
Bene grazie s'imbarcò bianco la parola adesso organizzammo Zorzetto tempo sindaco del Comune di Venezia
Grazie sindaco
Colleghi cittadini autorizza
La la vita dei nostri comuni spesso una vita difficile la vita del Comune di Venezia come si sa è una vita molto tormentata
Vedi grandissimi problemi che essa
E per alcuni che
Se ne sono aggiunti
Ma anche recentemente
Noi veniamo da una confronto elettorale l'amministrazione si è insediata
A metà dicembre
Il sei di febbraio i cittadini hanno votato una seconda volta per decidere se il Comune di Venezia doveva restare unito dividersi per ora interesso otto comuni in tre comuni
La tensione separatista dunque è uno dei problemi aggiuntivi ai molti che la nostra città presenta essa si è manifestata già in si estese da in tre turni di elettorali il primo si è tenuto nel settantanove il secondo si è tenuto nell'ottantanove l'ultimo
Una settimana fa fortunatamente in tutti e tre i turni il cittadino ha risposto no alla proposta separatista sia pure con percentuali diverso
E cosa molto strana e molto singolare una città dove per tre volte si è fatto un referendum popolare per decidere se tenerla unita o divisa
In questa città per la per prima si è corso le l'esperimento di fare
Di realizzare una in territorio di governo più ampio non chiamato allora città metropolitana ma
Comprensorio dei comuni della laguna e dell'entroterra veneziano
Compressori istituiti istituito con legge dello Stato la prima legge speciale per Venezia la numero centosettantuno del mille novecentosettantatré
Comprensorio che aveva il compito di redigere e approvare un piano comprensoriale
E cioè un piano di territorio che governasse tutti i processi di sviluppo residenziale economico la mobilità e così via del territorio veneziano
Comprensorio che ha dato luogo a un dibattito molto approfondito fino agli anni Ottanta che poi è morto lentamente perché lo ha fatto morire la regione del Veneto con un un sistema molto semplice
Il consiglio del compra il consigliere il comprensorio venivano eletti parte dei comuni parte dalla Regione la regione a partire dal mille novecentottanta non ha più rinnovato i propri rappresentanti per cui
Il vecchio comprensorio però ha perso ogni funzione nuovo comprensorio lo sia più istituito in realtà formalmente non è ancora morto ancora vigente ma
No non ha alcuna vita
I problemi che noi
Oggi abbiamo sul tappeto il primo
E c'è stato un dibattito molto pubblicato sulla delimitazione della città metropolitana
Non è questo un problema solo di Venezia ma lo è in maniera particolare a Venezia
Le proposte sono state sostanzialmente quattro cura
Quella che Barbera identificava come costituzione di una città regione Venezia non può essere una città regione è una città piccola trecento mila abitanti su una regione che conta oltre quattro milioni di abitanti
Ma la proposta era quella di mettere assieme le tre Province
Praticamente le tre Province di Venezia di Padova e di Treviso in questo modo invece si andava a una popolazione che era grosso modo il cinquanta per cento degli abitanti dell'intera regione forse più e soprattutto un polo che diventava effettivamente un polo città regione
Una seconda proposta era quella un po'diciamo istituzionale anche questa è che Barbera ha delineato a quella cioè di mantenere sostanzialmente le cose come stanno la Provincia diventa città metropolitana
E un'altra era quella che è un po'tipica di della storia degli anni Venti e Trenta della nostra Italia quando anche Venezia
Da Antitrust storica nella laguna a corpo alcuni comuni della terraferma quell'azione di aggregare intorno alla città
Al polo forte alla capitale a forte aggregare alcuni comuni della Gronda
Quattro cinque comuni in modo che con
Assorbimenti progressivi sia un allargamento della città capoluogo
E la quarta e ultima proposta era quella di una Area Vasta
Che comprendesse tutti i Comuni della laguna di Venezia e sono sette e poi una serie di comuni dell'entroterra dell'area centrale della provincia particolarmente legati per le attività per lo scambio casa lavoro con il Comune
A questa complicazione delle quattro proposte concorrenti una certa complicazione anche sulle competenze
Una prima tendenza quella dei comuni che vorrebbero mantenere se non intatti almeno sostanzialmente tutelati tutelate le proprie competenze
E a quell'altra invece che lascia intravedere la ipotesi che questi che i Comuni diventino erogatori di servizi
Allargando praticamente le competenze dell'attuale circoscrizione per questo l'aspetto com'è molto importante perché sarei molto curioso di di vedere come viene affrontato e risolto
Anche dal dall'area bolognesi io visto che loro foto voi fate la proposta di un'articolazione alcuni comuni avrebbero alcune competenti altri avrebbero altre
E questo è molto difficile per esempio per Venezia dove la città metropolitana
Diciamo quella di area vasta quella che vedremo è stata approvata recentemente dalla Regione
Prevede che sabbia una popolazione di poco meno su
Superiore al doppio della tv del della popolazione di Venezia
Quindi Venezia non ha un ruolo così determinante dal punto di vista della popolazione si si dividesse significherebbe in due Comuni quello di Laura è quello della terraferma è difficile pensare che questi comuni potrebbero essere delle circoscrizioni con qualche competenza in più perché poi gli altri Comuni essere invece dei Comuni veri e propri
Viceversa l'idea dei venti comuni ventidue ventitré comuni che dovrebbero far parte insieme a Venezia della città metropolitana di rinunciare alle proprie prerogative attuali
Per assumere quelle di una circoscrizione con qualche completezza allagata cioè di erogatori di servizi è un'idea che aliena tutti i Comuni all'idea della città metropolitana anzi li rende ostili
Inoltre
C'è una forte influenza della posizione politica delle delle singole maggioranza che il Governo i comuni nella decisione a favore o di contrasto alla città metropolitana
A dicembre insieme al Comune di Venezia è stata letta anche il Sindaco il consiglio comunale di Chioggia
A Venezia ha vinto la aggregazione progressista Chioggia vinte candidato della lega
A Venezia l'aggregazione progressista è per la formazione della città metropolitana a Chioggia il candidato della lega contro
La formazione della città metropolitana in contrasto con le determinazioni precedentemente assunte
Peraltro i comuni dove esiste ancora una maggioranza della Democrazia Cristiana oggi il Partito Popolare c'è un atteggiamento ancora incerto Bazzi sostanziale annunciata resistenza alla città metropolitana
E ciò è anche il risultato di una forte contrapposizione che c'è sempre stata tra alcuni comuni importanti della Regione del Veneto Padova Verona
Nei confronti dell'idea di Venezia capoluogo reale della Regione del Veneto
La stessa Regione Veneto è stata sempre governata da presidenti della Giunta regionale o Veronesi o padovani i quali hanno prevalentemente espresse una tendenza a fare di Venezia la sede del governo regionale non la città capoluogo della regione
E non è un caso che ed Eurex Ford la regione del Veneto è quella che ha discusso il maggior numero di progetti di città metropolitana cinque progetti un sesto che è stato approvato
Dal Consiglio regionale nell'agosto del mille novecentonovantatré un settimo che è stato approvato il sei di febbraio di quest'anno cioè una settimana fa
Quindi la situazione attuale abbiamo un progetto di legge approvato dalla Giunta regionale del Veneto il sei di febbraio di quest'anno
Che prevede la istituzione della città della città metropolitana comprendente circa
Non ricordo adesso esattamente se ventidue o ventiquattro comuni comunque comprendente l'area centrale della provincia di Venezia la soluzione quindi è quella della città metropolitana area vasta
E la contestuale nascita di una nuova provincia che comprende invece il Nord Est della provincia di Venezia
Abbiamo celebrato uno referendum per conoscere l'opinione di cittadini in merito alla divisione del Comune di Venezia
In cui la proposta separatista che fino a dieci quindici giorni prima del voto risultava ampiamente maggioritaria
E che fra le altre cose dato molto singolare alle elezioni di dicembre quando i candidati sindaci erano sette
Di questi solo il sindaco Cacciari era unitario gli altri sei sindaci erano tutti sostenitori della proposta separatista del Comune di Venezia
La proposta separatista era ad un tempo per separare il comune e per cassare l'idea di città metropolitana
Questa proposta come sapete è stata fortunatamente battuta ulteriormente con una rovesciamento delle posizioni che è maturato negli ultimi dieci giorni
E adesso anche componenti del separatismo in quanto intravedono solo nella città metropolitana la possibilità di un'articolazione in due comuni di Venezia e di Mestre
Si stanno mobilitando a favore della idea appunto della città metropolitane per cui in questo momento si può registrare una forte tensione una forte adesione alla proposta da parte del Comune di Venezia alcuni problemi tuttavia che ho detto
In conclusione io credo che la iniziativa assunta pratica concreta di far crescere dal basso e con una sperimentazione
La
Il Progetto di città metropolitana adottata
Ai comuni interessati sia una strada molto interessante molto importante
Contro il il consenso alla volontà degli Enti locali e difficile costituire una realtà sovracomunale
Penso però che questo non basti perché ci potrebbe essere un disimpegno da parte del regione ci potrebbe essere anche un disimpegno da parte dello Stato
E invece le Regioni devono fare la loro parte al di là del devono del possono le regioni devono fare la loro parte perché si tratta di un provvedimento di vitale importanza che non può essere tralasciato trascurato e analogamente deve fare
Il governo
E utilizzare e che deve utilizzare pienamente della delega che ha
Nei tempi in cui si sono dati con questa delega io desidero sentire spero di di di sentire delle risposte esaurienti in materia dai ministri presenti per recuperare in particolare indispensabile la istituzione della città metropolitana ministro Spini ministro parla di
Se per Venezia lo è sicuramente noi abbiamo una legge speciale dal mille novecentosettantatré son passate ormai vent'anni che non trova adeguata applicazione non trova adeguata applicazione perché manca un potere locale veneziano adeguatamente forte per lo Stato per un verso della Regione per un altro per i problemi che si danno ma anche per la dinamica che si è spesso condotta da teorizzata tra potere centrale potere periferico tra Regione cita spesso antagonisti
La città di Venezia a assolutamente né assoluta necessità di un governo territoriale che comprenda tutti i Comuni della laguna
E che comprenda anche i comuni dell'entroterra direttamente legati appunto un Governo di città metropolitana
Per la legge speciale e per l'assetto economico del territorio è noto la crisi di Porto Marghera mille seicento ettari in progressivo abbandonò che passa il dieci anni da quarantacinque mila detti io a quindici mila addetti
è nota la difficoltà del porto te una certa dicotomia esistente tra il porto di Chioggia il porto di Venezia
Infine
è indispensabile per un assetto territoriale e della mobilità organico e non fatto dalla somma di tutta una serie di piani o dal dalla redazione di un Piano territoriale regionale troppo generico
E come voi capite con quale adesione lassità di Venezia ha partecipato dunque con questi problemi al manifestazione del promossa dalla città di Bologna e con quale interesse intendiamo partecipare e conoscere le risultanze di questa iniziativa della posizione in particolare del governo
Grazie il prosindaco di Venezia Zorzetto
Do ora la parola a Valentino Castellani sindaco di Torino sindaco Ina città che sta affrontando la crisi del principale gruppo industriale italiano e lo fa con coraggio e determinazione ammirevole che credo ci possa ben dire quanto sia necessario a vere per i nuovi sindaci quei poteri quegli strumenti che sole possano
Servire ad intervenire su questioni così importante come l'assetto economico di una città sindaco Castellani
Ma man mano che procediamo della discussione nel dibattito si arricchisce il quadro di argomenti di riflessione e quindi io mi indigno mi limiterò a dare un paio di Flash osservazioni molto rapide anche perché credo che altrimenti se non rischiamo la saturazione io vorrei partire
Dall'osservazione che mi ha colpito e che condivido che ha fatto nell'introduzione l'onorevole Barbera
Io vorrei confermare gli che soprattutto credo le persone come me che come sono solito dire vengono un po'da fuori no rispetto al mondo della politica ma che sono sempre state dentro la politica come aspirazione come passione civile
Nel momento in cui si trovano nel mezzo nel pieno della responsabilità di governare una città non possono non volere l'area metropolitana non possono non volerla
Io voglio fare solo un esempio per essere concreto perché a me piace essere concreto mi sono trovato in questi primi mesi ma di fronte al problema dello smaltimento dei rifiuti no nella città di Torino che è un tipico problema di area metropolitana
Abbiamo un'azienda municipalizzata abbiamo consorzi con un numero imprecisato di Comuni Torino Nord Torino Sud Resta questa impressione da chi viene da fuori che fossero creati per moltiplicare i posti di sottogoverno no a me questa impressione resta la dico con solare franchezza
Ecco non c'è altra strada per affrontare un problema di quel tipo che quella di vederlo in una logica di area metropolitana
E io visto che ho fatto questa prima osservazione la completerei dicendo che secondo me guardando adesso più da vicino un dibattito che come cittadino negli anni passati mi sembrava un dibattito appassionante ma un po'astratto ho anche l'impressione che molte delle degli obiettivi abbastanza ambiziosi della legge centoquarantadue si siano arenate i rispetto a logiche di spartizione del territorio su base chiamiamola partitica
Perché la politica non c'entra niente con queste cose no io ho l'impressione che molto del dibattito almeno nell'area torinese ma credo che non facciamo eccezione si sia arenata di fronte a un criterio non scritto non detto ortogonale trasversale rispetto ai discorsi istituzionali rispetto ai discorsi di contenuto che era quello chi vota qui e chi vota lati alla maggioranza qui e chiama la maggioranza la con il risultato che tutto si è fermato allora a me pare che l'elemento di novità
Possa essere non solo il fatto che le città ormai sono governate in maniera diversa o dovrebbero esserlo in maniera diversa ma che probabilmente alcune di queste logiche se non molleremo riusciremo a batterle definitivamente allora cominceremo a fare anche qualche discorso serio sulle aree metropolitane
Allora questa era la prima osservazione che volevo fare vorrei contribuire molto rapidamente guardando la realtà torinese anche a Torino
Dire dove comincia e dove finisce Torino è un esercizio privo di significato perché dipende dal problema che si considera dipende dall'obiettivo che ci si propone quindi mi sembra che non si può più partire da una fotografia della realtà pura e semplice nessuna fotografia della realtà cita suggerimenti adeguati per risolvere questo problema ci deve guidare un Progetto
E questo progetto è un progetto articolato polifunzionale perché a seconda del problema che prendiamo in considerazione il progetto si condotta di valenze diverse a me pare che la cosa più interessante che ho visto leggendo le carte del Progetto che Bologna ha fatto e per questo mi sembra interessante questa progettualità questa sperimentazione è questa
Idea che mi sembra straordinaria no di graduare
Gli strumenti giuridici a seconda se non ho capito male a seconda del problema e della valenza della specifico progetto che si sta esaminando e come questa sembra un'idea straordinariamente intelligente
E mi fa piacere che nasca da Bologna perché siamo in tanti non lo dico senza piaggeria insomma
Ad inviti Hardy un po'perché forse le dimensioni la tradizione di buona amministrazione insomma tutto quello che questa città ha dato al nostro paese anche in questo caso a mio giudizio cita dei segnali molto interessanti allora dicevo mettere il Progetto al centro di questo problema
E è un progetto di sviluppo e di cittadinanza cioè mi pare che abbia queste due valenze
Lo sviluppo di un'area e la legalità cioè il diritto di cittadinanza perché ci sono a mio giudizio queste due valenze molto importanti sull'aria di Torino
Io la sento molto forte questa esigenza Torino deve ridefinire le coordinate del proprio sviluppo
In un momento di crisi strutturale
E allora ha bisogno di questi strumenti di governo forti ma ha bisogno anche di riscoprire soggetti politici capaci di portare avanti questi progetti
E allora la riscoperta di un soggetto politico che non sia confinato alla municipalità nel senso dei confini municipali è una sfida grossa con la democrazia
Quindi mi pare che si intreccino in questo discorso dell'area metropolitana mi pare che si intreccino
Un po'tutte le istanze di cambiamento che oggi in questo Paese vogliamo portare avanti e allora mi viene bene qui aggiungere la terza considerazione che volevo fare
Riprendendo l'introduzione del sindaco vitali e io mi chiedo e credo che siamo in molti a chiedersi come si possa definire la città metropolitana o l'Area metropolitana o gli strumenti di governo di un'area metropolitana
Se non si sa quali sono le risorse su cui su cui si può contare
Mi sembra una veramente venendo io dal mondo accademico un'esercitazione di quelle deterioramenti accademiche e allora qui si pone con forza mi pare il problema del radicale di una riforma fiscale che non può non coinvolgere questo livello di governo se questo livello di governo non agli strumenti le risorse adeguate agli obiettivi che naturalmente si deve dare io credo che resti un'esercitazione astratta e priva di risultati
Vorrei fare una quarta rapida considerazione su una battuta che ha fatto di nuovo l'onorevole Barbera che io vorrei raccogliere no quella delle ipotesi di capitale reticolare
I io credo che su questo terreno le aree metropolitane
Si pongono per davvero no a livello di organizzazione sistemica del nostro paese come un un livello intermedio molto importante di organizzazione dell'attività e allora sarebbe molto importante che noi riuscissimo ad affrontare questo problema non nei termini
Di una banale devo dire banale rivendicazione di funzioni rispetto alla capitale perché non è l'amicizia solo per Francesco Rutelli che mi fa dire queste cose
Ma perché credo che non si farebbe un servizio a nessuno questo il problema è quello di una ridefinizione dei ruoli delle aree metropolitane e un potenziamento delle loro vocazioni specifiche
Ponendo al centro di queste vocazioni specifiche funzioni forti dello Stato io non so se siano i ministeri le funzioni forti dello Stato non vorrei esprimermi in proposito ma sono abbastanza propenso a pensare di no
Ma sono invece molto interessato a una come dire nei Sistemi Complessi le funzioni di controllo ormai sono distribuite
Un sistema di Complesso che abbia le funzioni di controllo accentrate è necessariamente un sistema debole destinato ad essere inefficiente quindi la logica a mio giudizio dalla capitale reticolare è la logica
Della distribuzione di funzioni forti pubbliche
Con l'obiettivo di rafforzare le vocazioni delle singole aree metropolitane questa mi pare una logica che nuova che a mio giudizio vincente e allora in questa logica mi pare che le città possono affrontare
Le sfide che abbiamo davanti io devo dire non sono interessato ai concetti alle logiche delle città-stato come qualche teorico anche mettere sulla carta no io proprio mi lasciano indifferente però sono molto preoccupato
Delle città disastrate
Che ci troviamo cover lunare e con le quali con gli strumenti che abbiamo ho tanta paura che le attese che i cittadini hanno riposto su di noi sono svolto spesso delle attese
Un po'esagerate non noi abbiamo bisogno di strumenti efficaci
Per rispondere anche a questo tipo di attese
Grazie al sindaco Castellani la parola dessimo sezione Bobbio assessore del comune di Napoli
Ma due parole rapidissime innanzitutto desidero portarvi il saluto
Del sindaco di Napoli Antonio Bassolino prestato purtroppo trattenuto da motivi da questioni urgenti assolutamente imprevedibili
Mi limiterò venendo al tema del convegno odierno a fare due brevissime osservazioni proprio due minuti non vituperato prego
E vorrei riprendere due corse che sono state già toccante in realtà in alcuni interventi che mi hanno preceduto
Per le due osservazioni che mi limiterò a fare sono una diciamo riguardano una il metodo se volete di questo convegno è un'altra il merito il metodo il convegno come quello d'altronde che si è tenuto a Catania qualche settimana fa ampie nel quale si è costituito questo club delle città metropolitane
Mi pare importante davvero
Mi pare importante soprattutto perché occasioni del genere consentono uno scambio di informazioni diretto tra le diverse realtà locali
Che altrimenti è difficile determinare con altrettanta efficacia in altro modo
Sono quindi convinto che occorre proseguire per questa linea addirittura accompagnarla con la realizzazione proprio di una vera e propria Rete
Che consenta uno scambio un flusso di informazioni continuo
Tra le diverse città
Venendo all'osservazione di merito mi pare che uno dei nodi centrali del dibattito sulle città metropolitane riguardino tutti i malanni analisi da un lato la dimensione fisica ottimale da assegnare alla città metropolitana
E dall'altro nel contempo la dimensione ottimale da assegnare ai comuni che sono contenuti all'interno di questa città
E dall'altro il rapporto altrettanto ottimale entra funzioni da decentrare ai comuni e funzioni invece da accentrare alle città alla città metropolitana
Posto in questi termini i problemi diventano quantitativi e non più soltanto qualitativi e come in tutti i processi dinamici Complessi nei quali è praticamente impossibile disporre di modelli di simulazione affidabili
Diventa essenziale il ruolo dell'esperimento del dato sperimentale
Bene questo è tutto quel che volevo dire in questo senso l'esperimento di Bologna
L'esperimento che Bologna si accinge a compiere mi pare in mi pare essenziale inevitabilmente costituiranno un modello modello proprio nel senso tecnico del termine
Dal quale ciascuno di noi trarrà informazioni e al quale ciascuno di noi farà riferimento nel prossimo futuro vi ringrazio
Grazie assessore Bobbio
Do ora la parola a Francesco Rutelli sindaco di Roma
Voglio dire che l'Italia delle città guarda con una partecipazione un'attenzione del tutto particolare la sua esperienza è quella della capitale che è il punto di riferimento naturale per quel movimento per quell'iniziativa che dalle città vogliamo lanciare che Tebe e può avere un rilievo molto importante per tutto il Paese sindaco Rutelli
Vi ringrazio molto e ringrazio il sindaco di queste parole che naturalmente ricambio con amicizia oltre che
Come l'apprezzamento per l'iniziativa del comune della Provincia di Bologna a cui si sta sperimentando
Una iniziativa che ci trova
Penso sempre lo stesso
Che ci trova molto d'accordo
A Romano e abbiamo le prime settimane del nostro mandato ho cercato di rovesciare l'impostazione che avevamo ereditato
Grazie anche alla collaborazione professor Merloni che interverrà qui nel prosieguo dei vostri lavori
Era un'impostazione diciamo egemonica del comune
Nei confronti
Delle realtà amministrative circostanti perché dico questo perché in realtà noi abbiamo una
Condizione speciale del Comune di Roma il Comune di Roma
Il più grande comune italiano anche se ha subito da poco la riduzione della cit Città di Fiumicino è di circa insomma di gran lunga la più grande eravamo quasi a centocinquanta
Mila ettari di superficie
Grossomodo l'aria del Comune di Roma grande come quella della intera provincia di Milano
E quindi la nostra esigenza è stata quella di rovesciare di capovolgere una impostazione puntando ad una visione di area vasta
Abbiamo costretto fin dall'inizio un accordo con la Provincia questo senso sul metodo
Da seguire e abbiamo il problema di spiegare i cittadini cos'è l'area metropolitana cosa che naturalmente difficile perché è un termine che non ho avuto nessun genere di pragmatica attuativa e di trasmissione
Comprensibile ai cittadini ecco se ogni volta che abbiamo un dibattito pubblico una domanda un dibattito in televisione in qualunque sede e qualcuno parla e l'area metropolitana credo che il livello di comprensione
Da parte dell'utente medio è prossimo allo zero perché non non si capisce cos'è non si capisce a che serve io cerco di usare sempre questo
Esempio
Che è relativo alla situazione abitativa in una grande Area come quella romana la città di Roma il Comune ha perso negli anni ottanta quasi centocinquanta mila residenti
A vantaggio dei comuni dell'hinterland
Da circa centocinquanta mila persone sono trasferite nei comuni vicini per una serie complessa di Lecce
Bene questo non è un dramma
Non è un dramma se non riusciamo a far interagire diciamo le condizioni dell'abitare con la realtà amministrativa diversa ma soprattutto è utile per me spiegare che si può continuare ad essere cittadini di Roma oltre che a lavorare a Roma vivendo a Guidonia Mentana a Ladispoli ad Anzio ai Castelli Romani un'altra località queste cittadine la stessa comunità paradossalmente più che in virtù dell'assetto amministrativo in virtù delle decisioni concrete di governo che non saremo in grado di adottare ad esempio quelle sulla mobilità se tu lavori a Roma e risiedi ad Anzio se il cittadino romano se riesce ad arrivare a Roma in venti minuti mezzo al massimo nonsense cittadino romano se avevi non ore venti
Quindi sapere che nel giro di quattro anni e questo è il nostro impegno abbiamo fissato
Delle tappe piuttosto precise
Le tappe precise sono quelle per cui già entro la fine di quest'anno
Noi
Intendiamo
Individuare le i confini e individuare i Comuni facenti parte dell'Area metropolitana di Roma
L'obiettivo per noie due novembre novantaquattro per la delimitazione dell'area da parte la Regione
Quindi entro il marzo novantacinque identificazione delle funzioni
Ed entro il due maggio del novantacinque signor ministro Spini istituzione dell'Area metropolitana di Roma con DPR
Dal prossimo governo vediamo se sarà un Governo amico e disponibile a questa causa
Questo lo dobbiamo fare
Dichiarando da parte del Comune la propria disponibilità alla futura suddivisione del proprio territorio in più comuni metropolitani
Ed anche andare avanti con un percorso di decentramento amministrativo per costruire effettivamente questi comuni un'altra notazione politica
Noi abbiamo avuto una grande difficoltà
Con la persistenza di un sistema maggioritario per l'elezione del sindaco e dunque la persistenza di fronte al sistema maggiorazione del sindaco del sistema proporzionale capitato anche a Castellani ed altri sindaci per le circoscrizioni per i Consigli di quartiere
Si posizioni che a Roma hanno in alcuni casi duecento mila abitanti
Bene a me è capitato
Di avere vinto le elezioni in sedici rispetto al mio antagonista nel ballottaggio il sedici su diciannove circoscrizioni
Di trovare in otto circoscrizioni a causa di trasmigrazione di consiglieri circoscrizionali eletti maggioranze avverse mano avversi al sindaco anche probabilmente avverse alla volontà degli elettori
Al voto espresso dagli elettori a causa della disomogeneità dei due sistemi elettorali è una situazione non solo paradossale ma certamente negativa proprio perché blocca il percorso che non abbiamo blocca limita condizionano lo porteremo avanti lo stesso
Che ne avevamo individuato di accrescimento del processo di decentramento amministrativo
Come tappa
Verso la costruzione l'area metropolitana e dunque la nascita dei comuni metropolita
Ecco perché noi puntiamo in questo itinerario che ho cercato di tracciare schematicamente
Ad una impostazione pragmatica come mi sembra essere quella del Comune di Bologna
Partiamo da funzioni da mettere in comune assieme alle comunità vicine ed ai Comuni
Della futura area metropolitana ho parlato dei trasporti e già nei giorni scorsi ne abbiamo sottoscritto assieme alla Provincia e assieme alla Regione una cordone fuori lo Stato
Per la nascita di una Rete ferroviaria di superficie che
Porteranno i prossimi quattro anni a realizzare oltre trecento chilometri di
Ferrovia
Urbana anzi metropolitana
Di superficie
Che sarà al servizio della comunità dell'Area vasta
Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica lo faremo
Il prossimo strumento che adotteremo anche se non sarà vincolante sul piano giuridico in assenza
Di una definizione istituzionale era dell'area metropolitana sarà comunque il Piano direttore dell'Area metropolitana che noi adotteremo perché la scala della pianificazione urbanistica la quale intendiamo muoverci è quella dell'area metropolitana anche un grande comune per dimensioni per popolazione per funzioni come quello da capitale non è autosufficiente rispetto a quel milione di persone che gravita nell'hinterland e che interagisce in modo essenziale con la vita del della città di Roma del Comune di Roma
Ancora via pragmatica anche per ciò che riguarda l'erogazione di servizi noi intendiamo promuovere come aziende
Della città metropolitana ed anche a scala
Regionale
Aziende come l'Acea ad esempio che a Roma è azienda comunale
Dell'energia e dell'ambiente
Dell'acqua delle risorse
La quale sarà diventerà sempre di più una struttura che opera a scala metropolitana
Fornendo servizi ai comuni
Comincia si è fatto questa in altre città negli anni passati
Ma come la nostra
Città non è avvenuto
Quindi noi crediamo che il problema di fronte a noi
E senza volere minimamente introdurre una polemica tra Comuni e Province posto che non dobbiamo avere una visione del comma del grande comune come calamità come attrattore
Ma
Come soggetto disponibile a partecipare e a mettersi in discussione in un processo di riforma stiamo attenti a quello che avverrà dal punto di vista elettorale ne abbia avuto un'avvisaglia ieri seria Cataño ricordava Enzo Bianco prima
Noi corriamo il rischio di avere città un confronto elettorale col sistema maggioritario
Che vede l'ottanta per cento degli elettori
E delle Province
Se a Catania si fosse applicata mi corregga Barbera legge nazionale le elezioni sarebbero invalidata sarebbero nulle
Perché non si è raggiunto il cinquanta per cento dei votanti
Ho la Provincia
è un soggetto
Che esiste e allora io credo che la trasformazione progressiva in aree metropolitane almeno nel grandi aree metropolitane indispensabile ma ripeto non come operazione egemonica dei grandi Comuni o il processo è che si sperimenta che si realizza insieme anche con la Regione
Oppure a mio avviso noi andiamo nei prossimi anni
Vigendo questo sistema alle elezioni di forte motivazione
Nei capoluoghi
Con alta percentuale di votanti contro tutto al ballottaggio la contrapposizione molto forte
E a rischio
Di non raggiungere il quorum dei votanti per le elezioni provinciali ripeto ieri a Catania non si è raggiunto
Lo si dirà per un motivo tecnico ovvero politico cioè che i candidati erano troppo contigui elettoralmente dunque una quota importante Vettorato non sentiva rappresentata non è vero
No non è non è vero
Senza ti ricorda Enzo Bianco punto che ad ad Acireale dove si vota per il sindaco ha votato il sessantacinque per cento quindi
è molto importante il cittadino vota non solo perché sente vicina se la figura che viene prescelta nel ballottaggio specialmente ma perché sa che l'istituzione per cui vota dei poteri reali
Se noi andiamo a dei comuni dove la rappresentatività è forte
E l'elezione e un'elezione di grande coinvolgimento popolare e a delle province e non solo hanno dei candidati che in gran parte dei Comuni dove si vota non dicono niente
Perché il candidato sarà candidato di uno espressione di uno dei Comuni
Della provincia nelle aree metropolitane questo
Perché la gente grande comune della provincia di Roma
Può non andare a votare per un candidato presidente della Provincia che non che non conosce non sa a chi nel espressione di un'altra di un'altra città di un'altra realtà comunale ecco perché io ritengo lo dobbiamo anche alla luce del nuovo sistema elettorale accelerare nelle grandi aree metropolitane la nascita di questo sistema elettorale risalendo il gatto del boicottaggio o della crisi che come voi ben sapete è stata determinata in questi anni anche dalla tesa della definizione dei collegi elettorali
Per il Parlamento
è stato uno degli argomenti fondamentali per cui non si è fatto
Non ci sono attuate in molte città
I dettati della centoquarantadue per quanto riguarda l'area metropolitana e sui collegi ce li abbiamo non ci sono più alibi andiamo alla sostanza dei problemi a sostanze problemi e quella dell'interesse del cittadino della nascita di strumenti amministrativi efficienti
Utili alla scala dei problemi delle grandi città anche per questo io mi associo
Alle considerazioni fatte
Da vitale così come da Castellani da Bianco gli altri amici che sono intervenuti i club come l'abbiamo definito dei sindaci delle città metropolitane
è uno strumento molto importante
Anche come aggregazione politica
Per questo movimento autonomistico che certamente l'Italia può ripartire dopo l'elezione diretta dei sindaci e può essere una leva molto importante
E lo sviluppo democratico nel nostro Paese tanto più nel momento in cui la legge per il Parlamento
è una legge che non dà altrettante garanzie
In termini di assunzione chiara di responsabilità tra chi vince e chi perde che sta alla maggiorati alla maggioranza e chi sta all'opposizione quindi credo che la funzione dei sindaci le grandi città è una funzione istituzionale di rappresentatività dei grandi centri ma è anche forse la la funzione e può esserlo
Di forse aggreganti
In una direzione di riforma politica tanto più se quella che abbiamo varato per il Parlamento e per il governo non risulterà essere risolutiva come da più parti credo legittimamente si teme
Grasse sembra culture Millo parola adesso a marzo il lupo metto uniche presidente dell'Unione delle province di taglio
Io devo intanto dire che ho molto apprezzato in alcuni degli interventi che si sono susseguiti l'approccio problematico al tema della città metropolitana
C'è questo modo che mi sembra molto corretto oltre che intelligente di affrontare una contraddizione del tempo moderno della della situazione attuale
Per una volta i credo che non ci troviamo di fronte a una questione di astratti ingegneria istituzionale fini a se stesse e che quindi sia del tutto sganciata dalle esigenze dei problemi della società civile
Ma anzi a Protti invece la contraddizione tra una società civile che ha organizzati in alcuni luoghi del Paese
Situazioni di fatto che vanno oltre le sito le dimensioni istituzionali attuali che impone che impone a me tutti di riflettere sul come noi cerchiamo di far coincidere le dimensioni istituzionali in termini di territorio di funzioni di risorse di potere i per governare i processi reali che si sono affermati nella società nell'ambito economico culturali insediativo dei servizi dell'ambiente e così via
E in questo senso io credo che sia opportuno assumere la centoquarantadue non già come strumento di approdo definitivo quanto momento di identificazione di un problema al quale si dà intanto una prima soluzione
Da costruire da esplicitare attraverso la realtà concreta i processi di sperimentazione reali
Condividendo io in questo un'impostazione che nel dibattito odierno l'onorevole Barbera introduce invece che la ottantuno con l'elezione diretta dei sindaci nelle grandi città
Ha indubbiamente prodotto un processo di accelerazioni forti almeno dal punto di vista potenziali
Circa la realizzazione di questo processo della costruzione della città metropolitana ancorché in apparente contraddizione con quanto abbiamo appena detto
La realtà più matura sia proprio quella bolognese nella quale invece sono un sindaco un presidente di Provincia eletti con il vecchio sistema proporranno e tutti all'attenzione un protocollo di intesa che è sicuramente da parte mia il segno di una manifestazione di grande equilibrio di intelligenza istituzionale
Però pur tuttavia le cose che ci hanno detto Castellani Rutelli Bianco confermano come proprio il carico maggiore di responsabilità e di attese che si riversa sulla figura del sindaco la città capoluogo indubbiamente porta
Ad accelerare anche in quelle realtà ad oggi rimaste in una posizione più arretrata ad accelerare i processi
Di costituzione dell'aria della città metropolitana e ad esempio lo scadenziario che il sindaco Rutelli ci richiamava e ne ne è una concreta testimonianza
Io credo che però tutto questo non lo dobbiamo inquadrare il all'interno di un grande rischio
Sul quale Barbera all'inizio si soffermava un momento e che poi è stato ripreso in parecchi altri interventi Castellani in particolar modo bianco anche e cioè che l'una e l'altra legge la centoquarantadue come l'ottantuno se sul versante della società civile
E sul versante anche del dibattito che come ad esempio oggi qui a Bologna noi affrontiamo tendono ad accelerare alcuni processi di superamento delle difficoltà presenti
Io credo che sia pur tuttavia vero che affidato una volta di più al Parlamento nazionale
La possibilità di dare a queste realtà strumenti per uscire dalle contraddizione da ritardi attuali
Perché noi potremmo fare a Bologna o in altri luoghi nelle altre nove città dell'area metropolitane
Tutti gli accordi tra Comuni e Province ed altre realtà istituzionali coinvolte di interessate
Ma se a queste non verrà dato il supporto
Di poteri individuabili con chiarezza
Di strumenti di pratica concreta dell'autonomia
Di risorse di autonomia finanziaria impositiva reali ben altrimenti diversi da quelli che noi oggi conosciamo
Noi corriamo il rischio di portare alla definitivo fallimento la centoquarantadue ma quel che è peggio
Di portare a fallimento anche questa legge di riforma del sistema detto dai dei poteri locali dei Comuni e delle Province
Che poi s'potrebbe rivelarsi drammatico non solo per coloro che l'hanno sperimentata in questa prima ancorché già ormai consistente fase di prima applicazione tutto in quasi tutte le grandi città italiane
Ma l'intero rapporto che intendevamo rinnovare tra società civile e poteri locali perché questa grande rischio che abbiamo di fronte
Per entrare nello specifico di alcune questioni legate al dibattito odierno in aggiunta a quanto approvata dire fin qui
Io ho molto apprezzato nell'accordo di Bologna
Il pragmatismo col quale si è rovesciato l'impostazione originaria data se volete dalla stessa legge centoquarantadue e cioè la individuazione delle funzioni piuttosto che la De delimitazione degli ambiti territoriali io credo che sia stato un operazione molto intelligente
E che a mio avviso è un i indicazioni che può opportunamente essere seguita da tutte le altre aree interessate
Perché è indubbio che se nove sono le aree molto diverse sono le situazioni di fatto esistenti tra l'una città e l'altra tra Luna rare tra l'un'area metropolitana e l'altra
Un conto è un'area come quella bolognese furto mente mono centri capisco è una città che caratterizza fortemente il sistema territoriale che ha il suo esterno altre sono le realtà che possono e viene da Bari o da Milano o da Firenze
E quindi io credo che partire dalle funzioni cioè cercare di individuare insieme congiuntamente
In un processo in cui tutti si metta in discussione
I Comuni e le Province sindaco morale se non credo che il problema di Firenze sia abolire la Provincia o le Province tutt'al più li c'è stata
Tanto per fare un esempio concreto di come la centoquarantadue in alcuni casi ha aperto problemi piuttosto che risolverli una discutibile individuazione di un'aria netti di una città metropolitana insieme alla nuova Provincia
Questo è la Polia della realtà fiorentina e questo ci spinge a dire allora che bisogna partire dalle funzioni cioè dal capire
Perché noi vogliamo avere una istituzione che riesca a governare i processi reali di area vasta
E dico governare i processi di area vasta non semplicemente organizzare meglio i servizi nel continuo urbano che è cosa diversa
Cosa profondamente diversa
Per poi trovare le soluzioni istituzionali che sono più opportune più consone al bisogno che noi abbiamo di fronte
E infine procedere anche le delimitazioni territoriali
Io credo che qui a Bologna ad esempio proprio il supera il superamento di questo atteggiamento di primato tra lungo livelli istituzionali l'altro cioè tra Comune e Provincia abbia consentito
Di approdare a questo primo e importanti accordo
Perché è solo partendo dal dibattito reali
Che ad esempio si può superare una delle due contraddizioni di fronte alle quali ci siamo dovunque trovati quando si è partito dalla delimitazione dell'area piuttosto che dalle funzioni
E cioè i processi come diceva il sindaco di Bologna il sei e il presidente della Provincia di Bologna di internalizzazione di esternalizzazione delle dinamiche economiche sociali dei servizi
Si possono governare solo pensando al continuo urbano cioè alla metropoli cresciuta che ha consumato tutto il suo territorio fino a saldarsi con i Comuni più piccoli della periferia della città più importante della città metropolitana
Oppure invece questi processi dalla programmazione del territorio all'organizzazione dei servizi di trasporto urbano extraurbano dal governo dei processi economici su economici sociali e culturali si possono governare solo se noi recuperiamo
Il rapporto dinamico che c'è fra un continuo urbano e il territorio indipendentemente dalla sua articolazione istituzionale quali ad oggi noi la conosciamo
Io non ho dubbi a ritenere che così come nel vecchio comune medievale
Una città è il Comune non era semplicemente il perimetro delle mura urbane mare anche il suo territorio
Così la città metropolitana può governare i processi di questa dimensione e di questa scala non limitando la sua perimetrazione esclusivamente al continuo urbano ma pensando invece anche ad aggregare intorno al continuo rubano il territorio circostanti se poi questa aggregazione questo dimensionamento
Che parte dalle funzioni ma che poi a delimitazione territoriale comunque arriva debba coincidere con l'Inter attuale provincia o con parte di essa
Io credo che sarà l'esame concreto di ogni singola realtà a determinarle ad indicarlo ognuno di noi
Ad esempio qui a Bologna l'accordo di oggi non riguarda tutti i comuni della provincia bolognese ma riguarda invece una parte consistente di essi ancorché non tutti i sappiamo anche quali sono i processi che a questo riguardo
Bisognerà probabilmente chiudere cioè
Anche la può esaminare la possibilità che intorno a questa città metropolitana
Che intanto ha un insieme di funzioni che partono dalla totalità delle funzioni Della Provincia attuali
Che dovrà ricevere funzioni che gli direi diranno dal livello regionale in questa data la situazione costituzionale e legislativa ma ancor di più in futuro se il progetto della Bicamerale diventerà primo poi riforma della Costituzione
E assumerà anche funzioni derivanti dagli attuali comuni
Ma in aggiunta a questo
Può nascere da questo processo anche la necessità di ricorda Minari riorganizzare parte del residuo territorio oggi provinciale in altre realtà istituzionali che so qui a in Emilia il problema di Imola tanto per citare un fatto concreto in altre realtà potranno essere altri territori che non ricompresi Perin Piero
Nella città metropolitana diventino anche altre
Altri eventuali province
Ma mi sembra inevitabile per poco in questo processo ed esperienza di accordo programmatico di Bologna qui ci indica partire da questa dimensione di fondo da questa realtà
Che ci piaccia o non ci piaccia
E certo non fa e concludo con due brevi ulteriore annotazioni né dobbiamo pensare a un processo
Non è pensabile io credo neanche qui nell'area bolognese che da qui a pochi mesi
Sia pensabile conclude re il processo di costituzione della città metropolitana non solo per gli adempimenti che il governo regionale dovrà comunque compiere ma anche perché è un percorso di questa natura ha comunque indicato identificato
Modificazione di leggi dividendo nazionale
Che riguardano la centoquarantadue in primo luogo ma riguardano anche
La legge sulla finanza locale perché hanno indubbiamente ragione coloro che prima di me ricordavano pensare una città metropolitana che nasce semplicemente con la finanza delle attuali Province e parlare di una cosa che non ha molto significato
Che
Determinerebbe un'immediata frattura tra poteri potenziali risorse disponibili incapaci di incidere poi suo ogni livello di governo della realtà sociale economica alla quale dovrebbe fare riferimento ecco quindi perché io credo che si debba pensare a un processo
Che coinvolga momenti di legislazione regionali e nazionali anche integrazioni modifica di previsioni legislative oggi esistenti
Cercando di far crescere questa realtà all'interno della società civile
Io non voglio sfuggire neanche al tema che Bianco che Rutelli che altri hanno qui introdotte e cioè i processi reali
E i simboli del governo e dell'autonomia così come vissuti dall'immaginario collettivo
E se per fare un verso io apprezzo anche quante contenuto nel documento qui che siamo chiamati in qualche modo a verificare come prima ipotesi di applicazione
E cioè quella che riguarda il Comune di Bologna e i processi che la costituzione dell'area metropolitana determinerà all'interno di quello che oggi è il Comune di Bologna e che necessariamente dovrà scomporsi poi
Nella sede Choir dei comuni metropolitani
Non c'è dubbio che i luoghi dei sì e i luoghi simboli così come vissuti dall'immaginario collettivo Sermig processi reali che dobbiamo innestare possono poi trovare una adeguata composizione voglio dire
Lasciamo perdere se l'app la città metropolitana si incardinerà fondamentalmente nel territorio nelle funzioni nelle competenze dell'attuale provincia così come oggi essa intanto destinata definita con questi integrazione di poteri ed i compiti che ad essa verranno trasferiti
Ma nessuno ci impedisce po'di immaginare che
Deve la città metropolitana a quel punto risiede a Palazzo Accursio qui a Bologna o in Campidoglio a Roma
O nei luoghi che la tradizione accudisse inviato come espressione del governo locale il comune della vecchia di tradizione
Macché e saldi ma ad un tempo i luoghi simboli con i processi reali con le funzioni reali che dobbiamo mettere in campo
Ecco io credo che questa il processo al quale dobbiamo dare risposta
Che il merito la necessità di dare risposte i ai bisogni che la società oggi ci propone prevalga sulle difese e di parte dell'uno dell'altro livello delle due istituzioni fondamentalmente coinvolte
Per sottacere in questo momento della Regione che sicuramente nella vicenda dell'acquisizione dell'area metropolitana non sono un luogo legislativo importante
Ma anche un problema di rapporto di peso effettivo poi nella così nella governo dei processi reali che riguardano una società anche a livello regionale o perché metropolitana
Ma che questi processi possono poi saldarsi al meglio anche con quelle che sono le tradizioni il vissuto collettivo
Di una realtà locale territoriale tanto più quando la sottoponiamo a queste trasformazioni istituzionali
Comprendendo noi tutti che perché il processo riesca di questa legittimazione di questa con varia di questa riconoscibilità popolare c'è estremo bisogno all'esperienza dei comprensori
Struttura in astratto valida a suo tempo individuata come un momento di coordinamento
Ma naufragata per tante ragioni ci sta a indicare come in primo luogo quando non c'è legittima azione popolare non c'è nessuna creazione artificiosa
Che riesce a governare i processi reali l'importante per noi all'interno di questo
Di questo per corso e di far sì che la risposta ai problemi reali
Le modificazioni istituzionali che dobbiamo apportare abbiano anche questa legittimazione questa riconoscibilità da parte di quella società civile
Rispetto alle quali noi dobbiamo essere per un verso istituzione democratica di riferimento per l'alta di organizzazione dei servizi ricovero dei processi reali
Ringrazio il presidente panettoni
A conclusione degli interventi stamattina prenderanno ora la parola i ministri Livio Paladin e Valdo Spini che c'hanno onorato qualora presenza qui a questo convegno per noi così importante
Che hanno seguito con grande attenzione tutti i nostri lavori
E quindi hanno avuto modo di ascoltare i suggerimenti e le proposte che sono venute nel corso del dibattito essere quali certamente ora esprimeranno la loro opinione
Do per prima la parola al ministro per le politiche comunitarie per gli affari regionali Livio Paladin
La domanda preliminare che tutti noi ci siamo certamente posti nel
Venire a questo convegno è stata la seguente
Perché le aree metropolitane le città metropolitane hanno incontrato e stanno incontrando tante difficoltà lungo la strada della loro attuazione
Perché il progetto della nuova legge comunale e provinciale è stato fino ad oggi congelato salde le sperimentazioni bolognesi e salve prima ancora certe leggi o certe proposte regionali risalenti al mille novecentonovantuno
Generalmente la prima ragione viene indicata nei tempi Stroppa troppo stretti nelle scadenze temporali troppo ottimistiche
Della legge numero centoquarantadue rispetto alla complessità delle questioni da risolvere
E de effettivamente tutti i termini previsti dalla centoquarantadue sono stati ampiamente superati
Tante che il Governo con la leggina già ricordata dell'autunno scorso ha dovuto prorogarli
Con ciò sottraendo ad imbarazzi non soltanto le Regioni inadempienti
Ma l'esecutivo stesso il quale altrimenti si sarebbe trovato
Nella difficile necessità di provvedere d'autorità di far calare dall'alto un intervento sostitutivo che non si addice assolutamente ad una materia di questo genere
Tuttavia è abbastanza chiaro che lungo la strada dell'attuazione delle città metropolitane costavano ed ostano ragioni intrinseche difficoltà intrinseche di sostanza e non solo di cronologie
Difficoltà che mi sembrano dei cinque ordini li riassumo molto brevemente
In primo luogo assai arduo è risultato il passo iniziale previsto dalla centoquarantadue cioè quello della delimitazione territoriale delle città metropolitane
Che fare in particolar modo di quegli spezzoni di provincia dell'attuale provincia comprensiva della capoluogo regionale metropolitano
Che avessero dovuto che dovessero venire tagliati fuori dall'area metropolitana
Un problema di questo genere non crea difficoltà in certi casi non crea gravi difficoltà per esempio nel caso di Genova
Dove risulta facile spostare ciò che avanza dell'attuale provincia o verso ovest verso Savona o verso Est verso la Spezia
Nel caso di Venezia per esempio le difficoltà risultano risulteranno molto più gravi se non altro ma non solo per quel che riguarda Lara orientale della provincia di Venezia collocata attorno a porto
Ed è per questo motivo che si è pensato lo si è già ricordato nella discussione di oggi di tagliar corto facendo senz'altro coincidere l'Area metropolitana con l'attuale provincia comprensiva della città metropolitana
Ma questa soluzione a sua volta si presenta almeno in certi casi ardua difficile sconsigliabile
Perché è chiaro che in certe province come la stessa Provincia di Roma il determinare la coincidenza il puntare sulla coincidenza
Creerebbe gravi disomogeneità all'interno del territorio metropolitano facendo convivere che realtà troppo diverse
In secondo luogo
Il fatto stesso che le sorti della città metropolitana siano state dalla legge centoquarantadue intrecciate con le sorti della Provincia
Ha determinato difficoltà ulteriori
Di certo l'area o l'autorità metropolitana non si risolvono come giustamente è stato detto in una mera variante della circoscrizione e dell'ente Provincia basterebbe pensare per averne la prova
A quella accennò che la legge centoquarantadue fa al sindaco metropolitano no al presidente della città metropolitana
Ma sono pur sempre le Province sia pure elevate al quadrato che l'articolo diciassette della legge centoquarantadue qualifica come autorità metropolitane con la denominazione di città metropolitana
Ed ecco allora che le perduranti debolezze strutturali delle amministrazioni provinciali
Le perduranti incertezze circa il loro ruolo
Nell'uovo ordinamento comunale provinciale aggravate dall'inerzia del legislatore regionale che in genere non ha dato applicazione all'articolo tre della legge centoquarantadue si sono ripercorse sulle stesse città metropolitana
In terzo luogo non sono mancati i problemi nel rapporto fra l'istituenda autorità metropolitana e i comuni che ne dovrebbero fare parte
Ingenuamente si pensava lo pensavo io stesso nel momento dell'approvazione della legge centoquarantadue che ci sarebbe stata una corsa dei comuni verso le aree le città metropolitane invece di varie casi si è determinato il contrario cioè la fuga dei comuni stessi
Gelosi delle loro attribuzioni specialmente delle attribuzioni urbanistiche che sarebbero andate perdute con l'istituzione dell'autorità metropolitana
Di più
Risultato grave risulta grave il fatto che la legge centoquarantadue non abbia affrontato il problema della finanza della Città metropolitana
Anche questo ha pesato ad un tempo sulle sorti della città metropolitana
E prima ancora sul rapporto fra l'autorità metropolitana e i comuni che ne dovrebbero fare tardi
In quarto luogo
Ci si è scontrati con le incertezze della legge centoquarantadue circa la logica stessa degli adempimenti da porre in essere in tal caso io sono resto convinto lo sono più che mai dopo aver creduto il come sia stata concepita la sperimentazione bolognese convinto del fatto che i problemi in questo campo andrebbero risolti d'un colpo solo
Cioè operando la delimitazione territoriale in vista delle funzioni da attribuire del riparto delle funzioni da effettuare tra i comuni di singoli comuni
L'autorità metropolitana la legge centoquarantadue non ha seguito questa logica perché essa prevede due momenti diversi due fasi diverse
La prima delle quali è quella relativa alla delimitazione dell'area è stata sia pure vanamente
Irrigidita nel tempo mentre la seconda che pure secondo me dovrebbe essere contestuale quella relativa alle funzioni rimane oscillanti
Il quinto ed ultimo motivo di difficoltà riguarda possiamo pur dirlo le regioni stesse o almeno alcune regioni nel rapporto con le rispettive aree metropolitane e ciò non solo per gli adempimenti cui le regioni sarebbero state tenute e che in genere non sono riusciti a porre in essere ma per il loro rapporto con l'istituenda autorità
è stato infatti notato che le Regioni potrebbero trovarsi alle prese con un potenziale antagonista ben più forte dei singoli Comuni o delle singole province
è stato notato che la città metropolitana potrebbe essere indotta a porsi in diretto rapporto con lo Stato scavalcando le regioni come in effetti si è già verificato lo sappiamo bene in alcune tra le aree metropolitane
Nel caso di Venezia già ricordato nel caso di Roma nel caso di Napoli
è stato quindi detto
Con preoccupazione da parte dei regionalisti che le aree metropolitane potrebbero rappresentare entità corrispondenti ad interessi nazionali
Legittimanti interessi interventi diretti è dello Stato
In definitiva queste ed altre ragioni hanno determinato la ben nota situazioni di stallo
Di più negli ultimissimi tempi anziché riflettere sull'attuazione della legge centoquarantadue ci si è posti piuttosto il problema del superamento della legge stessa
Del superamento a livello legislativo ordinario come ha progettato nella scorsa legislatura la Commissione affari costituzionali
Del superamento a livello costituzionale come si è proposta nella presente legislatura la commissione bicamerale per le riforme
C'è stata concettualmente almeno una sorta di fuga in avanti si immaginato si immagina con realismo politico io credo adesso
Chi ha le regioni debbano essere attribuiti molto più forti Poteri in fatto di ordinamento delle autonomie locali e quindi lo stesso disegno della legge centoquarantadue e apparso appare almeno sotto certi aspetti superato
Il Governo stesso in questa fase non ha praticamente compiuto nulla di significativo salva quella leggina di proroga della quale diceva
Ciò non significa per nulla lo voglio accennare tra parentesi che il Governo si è rimasto passivo
Di fronte alla complessiva problematica delle Autonomie locali al contrario ricordo tutta una serie di passi significativi del collegato alla legge finanziaria soprattutto in tema di finanza regionale
Ricordo la legge modificativa della sessantadue dell'anno scorso chi ha previsto la supplenza dei consiglieri regionali provinciali e comunali sospesi per ragioni penali
Ricordo la riforma delle commissioni di controllo sulle amministrazioni regionali
Ricordo la istituzione sia pure in termini complessi forse barocchi della delegazione italiana del nel Comitato delle Regioni previsto dal Trattato di Maastricht
Ricordo la iniziativa che stiamo portando avanti il ministro Gallo e Dio
Per dare vita ad un documento di lavoro da consegnare al prossimo governo sul cruciale tema della riforma dell'ordinamento finanziario regionale e locale
Però in fatto di are very metropolitane bisogna pur riconoscere onestamente che il governo ha taciuto
A fronte di tutto questo mi pare che l'iniziativa bolognese portata avanti con tanta intelligenza dall'amico Prandelli
Abbia il merito di rompere i circoli viziosi ai quali faceva cenno di romperli o di tenteranno il superamento mediante un approccio che tutti noi riconosciamo pragmatico flessibile graduale consensuale
Un approccio che lascia intatte le previsioni normative della legge centoquarantadue
Ma al tempo stesso persegue un modello parzialmente diverso perché come già dicevo non si parte dalle strutture per arrivare alle funzioni e dalle procedure non si parte dalla delimitazione territoriale lasciando nel limbo delle cose indistinte il riparto delle attribuzioni
Ma si parte dalle funzioni per arrivare alle strutture si parte dai bisogni concreti per pervenire speriamo lo alla Costituzione definitiva della città metropolitana
Si intende che al dunque bisognerà pur sempre sapere chi risponderà di che cosa e a quel punto le logiche della legge centoquarantadue andranno almeno in parte recuperate
Ma il profilo sotto il quale condivido in pieno l'approccio bolognese consiste in ciò che non si deve puntare alle autorità metropolitane come ad un qualche cosa che sia fine a se stesso
Bisogna che l'autorità metropolitana Serra alla soddisfazione di bisogni reali già identificati prima che il procedimento in questione si svolge più in generale vi sono anche in tal campo due livelli della politica almeno due correnti della storia la corrente superficiale e la corrente profonda
La corrente superficiale importantissima ma superficiale non dobbiamo mai dimenticarlo e costituita dalle campagne elettorali dalle tornate elettorali dalle lotte elettorali
La corrente profonde e quella delle riforme istituzionali delle realizzazioni istituzionali con tutte le lentezze del caso che indubbiamente ci saranno e anche i bolognesi lo riconoscono già io credo sono convinto d'altronde che questa corrente profonda verrà risalita fino in fondo dagli amici che ci ospitano
Ed in quel caso troverà conferma il giudizio recentemente Espresso dallo studioso statunitense Pakenham
Che vede nell'Emilia Romagna il luogo in cui le autonomie locali e la stessa autonomia regionale trovano per l'Italia la loro manifestazione più vitale
Bene prima di dare la parola al ministro Spini per le conclusioni di questo nostro ma primato desidero ricordare che il nostro convegno riprende oggi pomeriggio alle ore quindici sul tema specifico del Progetto Città metropolitana di Bologna
Ringrazio il signor Prefetto che ho voluto essere con voi tutta questa mattinata arriva sull'intervenuti chiedono Paloma oppure concluso dalla mattinata dall'onorevole Valdo Spini Ministro per i problemi delle aree del Kuban
Signor Sindaco signori sindaci cari amici autorità intervenute con grande piacere che prendo la parola in questa importantissima riunione
E io condivido pienamente l'approccio diciamo così funziona l'istituto di questa iniziativa bolognese c'è un approccio che partendo dalla necessità di operare una ricognizione delle funzioni che devono essere gestite a livello metropolitano e da questa parte per costruire i livelli di governo adeguati e certamente questo non ci deve fare dimenticare che la legge centoquarantadue è stata forse speriamo lo l'ultima legge consociativa che si è stata fatta in termini in tema di riforma degli enti locali del resto gusto Barbera lo sa perché ha fatto delle battaglie molto belle in Parlamento io spero che possa continuare a farle nel prossimo ce n'è bisogno di questa impostazione ma certo la legge centoquarantadue
Era una legge che dava un po'una cara Millina tutti
Il le aree metropolitane venivano create ma le Province venivano ma in tante i comuni versi comuni veniva spese buone parole per i comuni piccoli c'era un'associazione volontaria da verificare in cinque anni
Diciamo così è una legge che non ci ama dei buoni propositi ma che non era capace di tagliare i nodi che avrebbero reso poi possibili realizzare questi buoni propositi
Oggi credo che l'iniziativa bolognese così ben posta anche dispetto alla prossima legislatura le scelte che potrà compiere
Credo che sia invece una iniziativa che possa consentirci anche a livello nazionale di operare un vero e proprio rilancio della legge cento quarantadue
E siccome si è partiti appunto si è parlato proprio delle funzioni
Io vorrei far rilevare non per amore diciamo così della mia posizione di ministro dell'ambiente ma che se c'è una cosa che in questo momento è per usare un linguaggio forse non da Devoto-Oli in tilt
è indubbiamente la situazione delle aree metropolitane del nostro Paese assistiamo una sorta di grande tensione
Fra grossi spostamenti che vengono dai comuni del contorno dell'area metropolitana verso il centro
Il centro che cerca di difendersi e ne con divieti al traffico limitazioni e controlli che generano a loro volta poi contraddizioni all'interno dello stesso
Centro dell'area metropolitana con le tensioni che si aprono con commercianti e così via stiamo assistendo ad una grande tensione assorta di diciamo così di un forze che si stanno confrontando perché perché quando il ministero dell'Ambiente giustamente nei tre anni scorsi a posto delle rilevazioni del resto sulla scorta di quella fatto Berlino altre città dell'inquinamento atmosferico e poi quindi portato adottare dei relativi procedimenti di divieto
Intendeva che a questi seguissero dei mutamenti strutturali era un po'come curare la febbre farla scendere ma non poter affrontare la malattia che originava questa febbre
Ebbene tra i problemi strutturali che abbiamo di fronte per potere risolvere questa grande tensione
Che in questo momento sta percorrendo le aree metropolitane tra problemi dell'ambiente della salute e svolgimento di attività tradizionale attività commerciali turistiche artigianali economiche in genere
Certamente vi sono i problemi che Castellani è andato a discutere oggi pomeriggio al ministero del lavoro c'è la qualità delle auto la qualità dei carburanti ma certamente di sono gli altri problemi cioè i fattori che determinano i massicci spostamenti di mobilità
Di milioni di persone di auto nelle aree metropolitane così come si stanno svolgendo
E se noi vogliamo risolvere questo grande problema lo dobbiamo affrontare da vari lati certo dal trasporto pubblico certo dalla qualità ecologica del trasporto privato ma certo anche
Dalla e soprattutto direi dalla cornice urbanistica che determina l'attivazione lo spostamento di queste grandi masse di persone giornalmente in un senso o nell'altro delle nostre aree metropolitane
Non possiamo quindi in altre parole rinunciare
Ed è stato giustamente posto questo tema della legge dei suoli non possiamo innanzitutto rinunciare come troppo facilmente è stato fatto negli anni scorsi al fatto che la cornice urbanistica le scelte Intermarc di localizzazione di funzioni
Determinano quello che avviene a livello del traffico e quindi a livello dell'ambiente nelle grandi aree metropolitane del nostro Paese
Quindi io saluto
Con grande con grande sottolineatura il fatto che questa funzione di coordinamento dei piani territoriali sia tra quelle che sono state individuate nella vostra operazione
Perché noi non dobbiamo passare da una fase ad un'altra se non in un quadro generale cosa voglio dire
Beh insomma da un lato e positivo che la vertenza FIAT e ci faccia svegliare ai problemi del traffico e dell'ambiente l'auto elettrica e destineremo delle importanti risorse di ricerca in questa direzione
Però diciamo la verità forse avremmo dovuto porsi questi temi senza che aspettasse senza che avvenisse la crisi di Arese e la crisi dello stabilimento FIAT
Ora prendiamo partito da quello che sta avvenendo per generalizzare il problema e per porlo all'interno diciamo così della soluzione dei problemi dell'ambiente delle grandi aree urbane e metropolitane vedete
In questi pochi mesi di attività del nostro governo ciascuno ha cercato di fare di realizzare personalmente non so se passerò alla cronaca per lo meno dell'ambiente per essere stato il ministro che dopo venticinque anni di inerzia ha costituito sei parchi nazionali e si era per me faceva anche il sette in un'isola del batte purtroppo non mi hanno fatto fare
Ma non per questo non per avere fatto i parchi nazionali non sono convinto e non sono un ministro convinto che la battaglia dell'ambiente si vince nelle aree urbane e nelle aree metropolitane
E allora che cosa fare quali strumenti concreti porre a disposizione
A me piace molto l'idea che nasca questo club dei sindaci delle aree metropolitane
E che pare sabato metta nero su bianco anche una serie di impegni che vuole porre nei confronti della prossima campagna elettorale ma fin d'ora io darei alcune appuntamenti e alcune possibilità di confronto innanzitutto
è vero ogni tanto i ministri
Che non hanno la serietà e la correttezza del mio collega paladino abitanti previsti si alzano dal tavolo e vanno e vengono chiamati fuori durante i convegni a me è successo due volte me ne scuso
Ma una volta era per un motivo che vorrei partecipare al pubblico c'è mi hanno comunicato
Che la Corte dei conti ha registrato il piano triennale per l'ambiente
Come voi sapete c'è stato soltanto un piano dall'ottantanove novantuno largamente fallito parlerò poi di queste
Poi una stasi e poi noi siamo riusciti a formularlo a portarlo al CIPE ed oggi per la registrazione e la Corte dei Conti potrà andare in gazzetta ufficiale e diventerà materia di confronto con chi la legge ci dice con le regioni
Perché sono le regioni che entro novanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dovranno darci le loro indicazioni le loro priorità certamente spetterà alle Regioni attivare una loro consultazione all'interno e regioni stesse
Ma proprio perché sono ministro non solo dell'ambiente ma come lascito di Francesco Rutelli anche alle aree urbane senta lei ebbe dei ministri delle dei Sindaci delle aree metropolitane hanno interesse ad un loro confronto durante questi novanta giorni con il ministro dell'ambiente io lo farò e lo farò volentieri perché le risorse di questo piano triennale per l'ambiente sono quelle che sono stato già un miracolo ritrovare questi tre mila duecento miliardi ma sono risorse che è possibile raddoppiare in cofinanziamento della Comunità europea se si prenderanno le iniziative adeguato
Ma c'è un secondo aspetto che io vorrei sottolineare di fronte a voi e cioè che il ventotto dicembre il CIPE approvato quello che forse il primo documento interministeriale sull'ambiente cioè non più un documento del solo ministro ma anche degli altri ministri interessati
Il piano nazionale italiano per l'Agenda ventuno delle Nazioni Unite
L'Agenda ventuno sta per piano d'iniziativa per il ventunesimo secolo per risolvere i problemi ambientali del globo ogni paese è obbligato a fare un suo piano noi l'abbiamo fatto il ventotto dicembre e ci abbiamo messo una cosa molto precisa che nella prossima Finanziaria i problemi del degrado delle aree urbane e del traffico dovranno essere congruamente affrontati
E quindi questo è materiale e concreto di iniziativa e di confronto per quello che sarà la prossima legislatura il prossimo governo ma certamente la vostra riunione a cui mi sono permesso di inserire qualche tema di contenuto e una riunione prevalentemente istituzionale certamente e già il ministro paladina detto delle cose molto belle su cui certamente io non intendo tornare dico che tutti noi
A livello di governo ci troviamo in difficoltà spesso in questa gimcana
Di competenza di consultazioni ministeri regioni comuni da cui dipende il concreto funzionamento di molte leggi che poi di fatto poi si trovano ad essere in in attuazione io vi ho portato qualche cifra spero che che di impressioni per quanto riguarda la legge sui parcheggi legge deferita al mio ministero
E che però dal primo gennaio viene attribuita alle regioni e credo giustamente
Bene quando io sono ho ricevuto questa delega delle aree urbane erano stati impegnati la legge del l'ottantanove la legge Tognoli era stato impegnato un miliardo per costruire quattro parcheggi
Io la lascio avendone impegnati trentotto miliardi quindi è una moltiplicazione certamente per costruire una quantità di parcheggi molto superiori
E però cari signori e signori ne rimangono trecentododici ancora da impegnare vero che lo Stato diminuisce del quindici per cento
Ma certamente adesso questo ed è giusto è un livello di semplificazione competerà a di programmi ai programmi regionale ma ho voluto portare questo esempio concreto del resto lo stesso piano dell'ambiente lo poteva essere
Per dire che abbiamo bisogno di questo livello istituzionale anche perché questa sorta di gimcana cui molte leggi sono pensa anche alle piste ciclabili
E potrei parlarne a lungo sono sono attribuite fra Stato Regioni e comuni per la loro attuazione molto spesso si è rivelata impraticabile un freno all'attuazione di leggi importanti e di grande rilievo quindi io credo che la capacità di poter avere un un adeguato livello di dialogo istituzionale
Di un'area vasta come appunto l'Area metropolitana sia determinante anche per il successo di una serie di leggi del nostro Paese che altrimenti non troveranno concreta attuazione
Ma mi direte voi e Governo come si prepara a questo appuntamento
Beh io credo nel mio caso per esempio che la dizione ambiente aree urbane abbia un senso se diventa qualcosa di propedeutico ad un vero e proprio ministero del territorio
Ecco perché io direi che da questo punto di vista proprio una riunione di questo genere dovrebbe sottolineare nella sua giusta importanza
Ed anche sottolineare la necessità che sì di attuazione ad una riforma come quella Cassese che ridisegna le competenze e i poteri del ministro e dei ministeri
E che per esempio nel nostro campo nel campo del territorio comincia scusate la brutta parola ricompattare diciamo a riassestare ricollegare competenze che altrimenti non sono collegate
Io l'ho parlato del piano triennale per l'ambiente molti pensano che bello si occuperà dei film italiani e mettere a posto la difesa del suolo no perché il piano della dell'ambiente a questa competenza non ci arriva perché del Ministero dei lavori pubblici ma tutto questo troverebbe in questa iniziativa riformatrice dell'attuale governo una sistemazione nuova e più adeguata
Quindi se da un lato il bene che si riparta diciamo così dalle aree metropolitane per costituire un livello istituzionale adeguato ai grandi problemi di queste aree vaste dall'altro lato è bene che anche il Governo si prepari appunto con una nuova ristrutturazione dei ministeri
E credo quindi che il club dei sindaci delle aree metropolitane possa essere un utile alleato di questa azione che certamente avrà dei degli ostacoli avrà perché no delle resistenze anche forti ma che mi sembra molto importante direi ancora di iniziative riformatrici che hanno certamente sottolineato la natura dell'attuale certamente sottolineato la natura dell'attuale governo quindi da questo punto di vista io credo che un riaccorpamento delle funzioni sia poi necessario perché le aree metropolitane future si trovino le città metropolitane si trovino interlocutori adeguata eco di governo e già che il sindaco Castellani la sollevato
Vorrei spendere anch'io qualche parola sul problema delle capitali reticolari o della capitale reticolare
Questo anche perché vorrei rassicurare Francesco Rutelli io continua andare avanti nell'applicazione della legge speciale per Roma e dello stock quindi non si tratta certamente di muoversi delle direzioni ma mi sembra che Castellani ha detto una cosa molto giusta e mi piacerebbe sottolineare
Chi pensa alla
Diciamo così periferici d'azione alla a spargere per la penisola vari ministeri credo che si sbagli crea dei problemi
Piuttosto invece che risolverli ma molto giustamente capitale reticolare va intesa non nel senso di spostare fisicamente se ai ministeri con tutti i guai che poi a queste ne seguirebbero
Ma la capacità di articolare i servizi sostanziali la sostanza di servizi dello Stato nel territorio da questo punto di vista una effettiva capacità di proporre queste cose piuttosto che si va al traguardo con la legge speciale se c'è l'uomo politico che in quel momento può dare alla sua città la legge speciale penso che sarebbe assolutamente importante e positivo vedete quando si parla
Visto certamente si parla di di fans ci si guarda Parisi si guarda realizzazioni
Non è detto che per esempio tutto avvenga come avvenuta a Parigi non è detto che s'sento sia i servizi funzioni carattere culturale non possano sorgere in contemporanea in altre città e questo sarebbe anzi una programmazione intelligente noi possiamo operare da questo punto di vista un disegno e su questo credo anche il club dei sindaci potrebbero dare un contributo interessante un disegno del contemporanea coltivazione diciamo così di iniziative di grandi servizi nazionali delle città d'Italia
Io dovrei spezzare una lancia per per Firenze naturalmente quando sentivo parlare lo stop come la defence e so che a Firenze fermo
Per motivi che potrebbero essere interessante
La triplicazione degli Uffizi mi sono domandato perché insieme alla dei fans italiana non sorgono e quello che può essere l'equivalente del nucleo ce la triplicazione degli Uffizi nostro prima discorso può evidentemente essere
Diciamo così allargato e quindi guardare anche qui alle funzioni servizi piuttosto che la
Trasferimento di sistemi burocratici e tuttavia certamente come è stato detto anche da Barbera quest'idea di guardare all'insieme delle funzioni e l'insieme del territorio la penisola certamente quest'idea
è estremamente giusta e merita una qualche considerazione
Bene io credo che la legge centoquarantadue oltre che esiste una legge consociativa certamente soffriva dal fatto che si presta a tante considerazioni autocritiche di avere espunto il dato elettorale che poi era quello invece che su cui sarebbe Uto costruire un nuovo assetto dei poteri locali
Ora questo dato elettorale di grande rilievo di grande importanza per le regioni io penso che molto anche dei problemi che avrete voi nei rapporti con l'ente Regione dipenderà dalla capacità di risolvere positivamente questo dato non abbiamo avuto in questo periodo delle regioni con dei collegi elettorali
Che rispettiamo le province e in cui tranne eccezioni luminose gli stessi assessori regionali alla fine avrà il problema di che cosa riportavano indietro la loro provincia di come la giudicate dalla provincia di provenienza
E anche questa parrocchia perché non è possibile pensare di un assetto della Regione potesse muoversi in questa direzione anche quindi la nuova classe dirigente regionale che scaturirà dalle riforme elettorali regionali deve essere la classe dirigente in grado di dialogare
Con le aree metropolitane col sindaco quel metropolitano con l'Autorità sta metropolitane non in termini appunto di cirrosi o di timore ma in termini forti dalla nascita effettivamente anche qui di una riforma elettorale che sia adeguata al nuovo che vogliamo costruire
In altre parole ce n'è per tutti non è un caso che voglio sottolineare in particolare la riforma dei ministeri e la capacità di porsi in adeguato rapporto di fronte al sistema delle autonomia
Lo dico quindi lo dico con grande soddisfazione
Che ancora una volta da Bologna si lanci un discorso avanzato un discorso che ci fosse consentire
Di dire bene quando questi problemi la prossima legislatura le affrontarli affronterà Brando di fronte un esempio concreto di realizzazione quello dell'accordo che andiamo a siglare questa sera e gli esempi concreti valgono molto più di tante enunciazioni o di tanti dibattiti ancora una volta credo Bologna suo sindaco vita e la sua provincia presidente cotti i sindaci che son stati qui
Collegati cita questa spinta e questo esempio certamente se siamo venuti qui e abbiamo con grande piacere partecipata questo convegno ecco che da questo esempio si possa partire per rilanciare le leggi centoquarantadue e ridare al nostro paese questi istituzioni questi livelli di governo che gli sono assolutamente necessarie
Grazie io ringrazio il ministro Spini ringrazio ancora il ministro parla di i loro interventi hanno avviato un dialogo e un confronto con i sindaci quel presidente Province con i sindaci
Delle città metropolitane che è di grandissima importanza come ha sostenuto ancora il ministro Spini nel suo intervento ricordava il sindaco di Roma Rutelli da questo confronto può davvero provenire un contributo importante a costruire un edificio
Di rispetto per l'autogoverno locale l'autogoverno delle città e delle regioni in questo nostro Paese
Voglio ricordare a tutti che la sessione pomeridiana inizierà alle ore quindici sul Progetto da città a metà metropolitana di Bologna e che alle diciotto e trenta i sindaci dei comuni della provincia che hanno deliberato l'accordo il presidente della Provincia
Firmeranno l'accordo per la città metropolitana alla presenza del ministro Spini e del presidente la Regione Emilia Romagna Bersani
Come ha
Ovvero giornalista
Sulle
No
Testi colazione
Saltando ingrassata manca soltanto perché sembra ma
Tanti
Nuove
Sarebbe saltato senza
Passo
Mangia
Ma
Allora