Presentazione del libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri «I militari italiani nei lager nazisti. Una resistenza senz'armi (1943-1945)» (Il Mulino)

Un fatto un cenno come avete visto perché siamo anche indiretta nel circuito interno del senato e quindi cominciano le le riprese
Grazie a tutti grazie prima di tutto al al Senato e al senatore Marinotti che ci ospita
In questa bellissima Sala e a tutto il personale
Della Biblioteca del Senato che ci accoglie sempre con grande cortesia
Allora oggi prima di tutto presentiamo questo libro Mario Avagliano e Marco Pannella duraturi sono qui alla mia destra prenderei se possibile silenziare o spegnere i cellulari perché diciamo in queste occasioni sempre fastidioso sentire squillare
Telefoni in sala vale anche ovviamente
Gli relatori allora dicevo ringraziamento va alla alla biblioteca del Senato e
Nel caso di della presentazione di questo libro
Devo dire era a parte gli autori
Ovviamente parleremo a lungo del del contenuto ma
L'iniziativa
Come
Spesso sospette dell'Associazione nazionale reduci dalla prigionia associazione
Ospita
Incontri con gli autori di libri
Anche a volte di libri importanti ma non strettamente connessi con l'attività dell'associazione in questo caso invece direi che c'è qualcosa di più perché torniamo alla ragione sociale della dell'ANFP cioè all'asta memoria alla storia degli internati militari italiani
Questo questo libro non a caso porta un'introduzione del presidente Orlando uccide qui con noi presidente appunto dell'associazione è edito dal Mulino devo dire che dal punto di vista della e in RP sia editore che gli autori sono virtuosamente recidivi nel senso che gli autori dieci anni fa hanno scritto un primo importante libro sugli internati militari
Il Molino ha pubblicato parecchi anni fa uno dei di Britten più importanti sulla storia degli inni quello della tedesca Gabriele Hammer Manna con il contributo una forte pressione proprio dell'ANFP allo stesso modo in cui è avvenuto
Questo libro di Avagliano che Palmieri l'ultima cosa che vi voglio dire vi devo dire
Sulla e nervetti è che noi siamo nella settimana della memoria ieri all'altro ieri era il giorno della memoria ma insomma il giorno
Si è allungato a una settimana io allora Benedetti ha organizzato in qualche modo una settimana della memoria
Di cui mi fa piacere dirvi le iniziative allora
Ieri quindi questa nell'iniziativa già avvenuta diciamo il tema il tema generale è stato quello
Di cui probabilmente si parlerà in qualche modo anche oggi dell'attività artistica nei campi di internamento
Che sapete è stata
Una dimensione importante
Per la stessa sopravvivenza
Di coloro che vi presero parte
E allora ieri c'è stata una giornata dedicata ai pittori con in particolare un pittore Giuseppe Consoli che è uno dei circa duecento duecentocinquanta che ci hanno lasciato testimonianza della della pittura nell'Ater
Domani ci sarà la musica
In particolare centrata su Giuseppe Selmi creste è stato un grande violoncellista
Che ha composto oltre che suonato
All'interno dell'aria
E infine venerdì pomeriggio sempre tra le diciotto e le venti a via labicana quindici ci sarà il teatro
Sì in particolare dedicato a Gianrico Tedeschi che come sapete è stato non solo amico
Stato anche compagno di baracca di Michele Montagano
Che vi segnalo so che ci sono due testimoni oggi credo spero di che se ce ne fossero di più sarei morto felice
Michele non tardano e qui con noi lo ringrazio l'ho saputo di essere qui e
E insieme a Guareschi e a tanti altri Gianrico Tedeschi a scoperto rafforzato la sua vocazione di attore proprio nel nel nella terre in cui lo fecero ricitare
Pirandello Shakespeare fra e quindi venerdì pomeriggio
Con quell'insieme a quella per il libro
Intervistato biografica fatto dalla figlia
Si parlerà appunto di Gianrico Tedeschi detto questo
Vengo subito alla
La giornata di oggi cioè a questo a questo libro beh io
Prima di dare la parola ai diversi relatori e anche a
Un attore che ci
Eccetera alcuni brani del dell'impero
Vi voglio dire che punto mi sembra un libro particolarmente importante vorrei provare l'addebito ricchi allora la prima cosa che voglio dire è che nella storiografia sublimi
Secondo me c'è stato un cambio di passo
In particolare negli ultimi dieci quindici anni cioè non non dobbiamo più direi
Non possiamo più dire secondo me
Che
Questo è un tema negletto di cui nessuno si occupa di cui nessuno Hassan nulla
Ci sono stati invece
Vedo
Hanno ringraziato e siamo siamo in un clima che consente di ringraziare anche il suo arrivo alla sua presenza Noemi Disegni da presidente delle comunità dell'Unione delle comunità ebraiche italiane
Apro una brevissima parentesi Pertile quello che penso io la ringrazio di essere qui la sua solo presenza qui
Secondo me
è il segno di che cosa il segno
Del fatto che bisogna superare
Le troppe i troppi steccati tra le specificità delle diverse vittime le vittime hanno tutte la loro specificità
Ma io credo che accanto alla specificità abbiano una universalità degli elementi universali e allora
Lo diceva mi pare lo ha detto con con le sue parole anche il presidente Mattarella l'altro ieri avvenuta Quirinale inserendo il riconoscimento anche degli internati militari nella giornata della memoria celebrata al Quirinale che a me sembra veramente
Importante rispetto ripeto solo con la sua presenza e quindi sottolineare che noi forse questa è anche la prima occasione
Mi piace che venga qui dal al Senato invece che separare le diverse specificità e magari addirittura come a volte mi è capitato di ascoltare cadere perfino in una forma di guerre della memoria contrapposte
Mi piace invece pensare che si possono fare un progetto comune tra le associazioni dei deportati dei reduci
Che metta insieme queste esperienze cogliendone gli elementi di universalità quindi grazie della sua presenza qui
Allora torniamo al al libro di Avagliano e Palmieri dicevo che c'è stato secondo me è un cambio di passo nella storiografia e anche in qualche modo nella memorialistica
Sugli internati non possiamo più dire appunto che questo è un buco nero
Nella storia è la storia d'Italia
Sono usciti molti libri e anche ovviamente di qualità diversa ma l'attenzione
Anche degli storici fortemente cresciuta e questo diciamo questo libro in qualche modo
Segna un tono imponente da questo punto di vista badate
Dire che ormai la storiografia
Ha deciso di occuparsene cosa che invece aveva trascurato
Diciamo rispetto alla fase dei dei pionieri no muro Sciacca Jani parlo di molti decenni fa all'inizio li devo dire tutto quello non ci sarebbe stato se non ci fosse stata la spinta straordinaria di Vittorio Emanuele Giuntella che è stato veramente insieme
Internato ufficiale internato che storico il grande storico che ha veramente costruito la prima fase della storiografia e della memorialistica sublimi
Ma c'è stata come sapete anche la lunga la lunga rimozione e e direi che abbiamo dovuto aspettare i due storici tedeschi Schreiber Elam Herman per recuperare una seria storiografia
Sugli imitato quella prima importante fase ricordo anche Collotti gli altri
Pionieristica ecco oggi mi pare che c'è stato un salto di qualità
Ripeto questo non vuol dire che nelle scuole gli studenti sappiano che lei meglio di ieri che cosa ha rappresentato la storia d'Italia in cui venti mesi dopo l'armistizio dell'otto settembre quindi il compito dell'associazione delle associazioni
Quello ovviamente di continuare anzi amplificare il loro lavoro di ricerca di strutture soprattutto di direi giacché siamo nella settimana della memoria l'importanza delle passaggio del testimone
Colleghi nelle scuole cosa che ma in effetti fa quotidianamente nel museo di via Labicana nell'università come faccio io è fondamentale continuare questo lavoro però ripeto
Siamo arrivati ad un punto
Che ha segnato davvero un cambio di passo nello studio dell'internamento in questo libro
Rappresenta qualcosa di specifico da questo punto di vista secondo me rappresenta grazie a un sapiente uso direi prima di tutto dei diari ma non solamente dei diari anche delle lettere ovviamente della storiografia un sapiente intreccio di queste fonti gli autori cosa hanno fatto
Ecco direi che dopo
La rimozione dopo l'esplosione della complessità della realtà dell'internamento loro hanno preso questi fili questi tanti fili offerti dalla memorialistica e dalla storiografia anche più recente li hanno messi insieme ecco questo un lavoro molto importante cioè questa stessa questo ordine questa sistemazione uno schema ordinato
Che corrisponde in quindici capitoli di questo libro
L'armistizio la scelta sul campo la deportazione l'arrivo miriade nella campagna di adesioni il rifiuto di massa dilettanti gli ufficiali nei lager i soldati e i sottufficiali al lavoro coatto violenza morto nel lager la fame intacchi il mercato nero la posta agli affetti familiari l'amore il sesso le attività culturali e la fede religiosa la trasformazione in lavoratori civili la liberazione pieno ritorno vedete io mi sono chiesto quando comincia la legge lo vediamo cosa manca perché uno o a fare le tufina
Non manca nulla questi sono non solo ma c'è una un arricchimento vi dico secondo me quali sono le cose
Che mi sono parsi terzo certi punti di vista perfino le più nuove
C'era un un piccolo buco nero nel buco nero cioè c'era il problema accanto al nuovo degli internati il problema del sì
Cioè di quelli che hanno optato
Che io lo dico perché se questi non torni in parlamento io mi pongo già il problema di cosa dovremmo fare
In futuro è chiaro che sulla base di questo arricchimento della storiografia sull'internamento dovremo continuare approcci le grandi domande che stanno dietro questa storia
In particolare direi
Cosa significa che una generazione di giovani che erano stati in larghissima misura fascisti come peraltro Avagliano e Palmieri hanno
Ci hanno mostrato in un bel libro precedente proprio sulle lettere i soldati i giovani soldati scrivevano dal fronte anche a guerra come dire
Chiaramente terza senza perdere il più delle volte il loro entusiasmo ecco come è stato possibile che una generazione di giovani fascisti per lo più ovviamente non tutti
Poi a un certo punto in questi drammatici venti mesi abbiano a poco a poco imboccato un percorso diverso sul percorso sappiamo tanto ormai
Ma il problema è
Fare i conti cosa che forse non abbiamo fatto in questo Paese fare i conti col fascismo e allora studiare il sì accanto al nossignore circa fare un passo avanti nel fare i conti con questo passato e questa e poi l'altra grande domanda è connessi collega la vicenda di questi seicentocinquanta mila uomini che significava dai sette ai dieci milioni di italiani contando le famiglie dei parenti
Come si si collegava collana sensibilità col modo di pensare e di sentire del popolo italiano in quei venti mesi
Ecco questo
Al di là di quello che voi scrivete nel libro mi sembrano rimanere voi aiutati e no in qualche modo a continuare a porci le domande giuste
Che vanno che vanno poste quindi c'è un capitolo sugli ottanta
E c'è finalmente direi ma non è solo nel vostro libro c'è anche in altri
Lo sforzo di distinguere non solo la complessità badate ma anche la diversità delle prese di posizione non solo delle motivazioni sappiamo che le motivazioni sono state le più varie
Quelle del nove anche in una certa misura quelli del sì
Ma teste anche
Le divisioni di che per gli internati erano a cose importanti
Quelli che nella gran parte dei campi degli ufficiali
A un certo punto della storia c'erano tre baracche
Quella degli ottantenni quella degli aderenti al lavoro e quella dei non aderenti neanche al lavoro
Che a volte c'era solidarietà ma il più delle volte anche separazione
Astio tra queste realtà ecco
Voi
Entrate profondamente in questa dimensione che quella reale
Degli internati e questo è un altro è un altro grande merito del del vostro libero quindi prima di dare la parola al al a
Primo relatore e poi ci sarà anche non ci saranno anche come dicevo una serie di letture
Vi faccio non è una critica diciamo da un'avvertenza per l'uso di questo libro
A parte la piccola cosa che
Nell'ambito del sì
Qualcuno forse dovrà scrivere la storia dei cappellani del sì
Qui si ha sono appena accennati c'è fra Ginepro Max furono molti di più e molto interessante il ruolo che i cappellani fascisti hanno assunto nella dimensione dell'internamento l'avvertenza è questa
Voi
Scusate in modo estremamente sapiente le fosse fonti i vostri diario
Avverto
Che dalla lettura non si riesce a distinguere
Non sempre almeno
Tra i diari coevi cioè scritti contemporaneamente all'aggiornata all'evento che accadeva e i diari in qualche modo ripensati riscritti qualche volta anche aggiustati o rimaneggiati dopo la fine della guerra a volte dopo la rimozione decenni dopo tanti anni dopo
Allora noi sappiamo quali sono i peccati mortali della memoria sono tanti della memoria bisogna avere grande rispetto è una fonte straordinaria per gli storici ma bisogna anche trattarla allora attenzione perché un diario coevo rispetto a un diario scritto successivamente
Può dire cose diverso bene detto questo sperando di non aver dimenticato nulla delle molte io mi ero preparato addirittura un come dire quello che mi pensavo essere il il brano
Significativo di ciascuno dei capitoli cosa che di risparmio parlerei due ore e quindi invece do subito la parola alla professoressa Gabriella Gribaldi poi sentiremo la prima lettura subito dopo
Gabriele D'Ubaldi oltre a essere una storica merita dell'università di Napoli lasciatemi dire
è uno degli istituti una del uno degli storici storiche che ha saputo con grande capacità sensibilità e profondità di sguardo indagare
L'universo della deportazione della prigionia dell'internamento quindi e con molto piacere che lei non ha fatto
Grazie grazie dell'invito e buongiorno buonasera a tutti
Allora sì anche a me sembra che il volume sia molto importante molto vario approfondito e arriva poi non lo sappiamo perché io ho letto anch'io i volumi precedenti dopo un lungo lavoro di ricerca un lungo lavoro di ricerche di raccolta di fonti ecco questo mi sembra un altro degli aspetti importanti
Del libro e anche dei lavori precedenti e e cioè questa questa raccolta di fonti precisissima appunto lettere e diari
Che qui vengono analizzati sistematizzato atti in una narrazione per temi come è già stato detto e in effetti attraverso questi fondi queste fonti così stesi così varie
E si si riescono a toccare praticamente qua quasi tutti i temi diciamo inerenti il problema della prigionia
E nel mille degli internati militari italiani in Germania e quindi appunto e questo mi sembra molto importante
Qui non sappiamo tutti la caratteristica della seconda guerra mondiale è proprio quella di avere avuto rabbie oltre a biblioteca presso i CC vinili chissà sono diventati uno degli obiettivi della guerra avuto soprattutto in Italia ma non solo in Italia in Francia ad esempio il numero è analogo più milioni di prigionieri
E sparsi per il mondo e catturati fra l'altro da tutte le parti in guerra at credo che è uno dei casi proprio significativi di l'italiano
Ci abbiamo lineman abbiamo avuto prigionieri presi in Africa dagli inglesi già nel quarantuno e poi il quarantadue poi quelli in Russia
E e insomma diciamo tutte le parti in guerra che molti prigionieri
E in una prima fase come è già stato detto l'oblio su tutti c'è stato un oblio su tutti un po'di più forse si è parlato animali inizia adesso si sono completamente dimenticati i prigionieri in Russia perché Aga Rossi ci ha scritto così importanti su questo nei nei suoi volumi perché c'era la guerra fredda quindi la discussione no comunismo eccetera allora che questo è entrato un po'nella discussione
Ma sulla vita di delle vetrine sulla se l'esperienza sulla drammaticità sul dramma della di la vita di questi prigionieri e e calato sostanzialmente l'obbligo per molti anni
E come viene Mark Murphy narrato molto ben il libro il ritorno di dei prigionieri tutti prigionieri ma poi in particolare degli misto che parliamo di limiti e amaro
C'è la visione delle macerie la visione delle distruzioni e qui ci sono appunto di lì citazioni nelle lettere lì iscritti
E la popolazione che ha vissuto esperienze durissime e non vuol sentir parlare o sottovaluta sottostima le le esperienze dei soldati questo anche anche io anni fa un'altra nel una raccogliendo anche lì
Anche il diario interviste
Che c'è un signore sold out reduce che tornava mi pare fosse Mondragone che un castello cancello nuovi trova tutto distrutto e entrò alla gente che gli diceva bene ma voi abbiamo vissuto peggio di voi e e quindi c'è questo questo aspetto come ricordati
Perché questo è molto noto è sempre se viene sempre usato come esempio il famoso personaggio di Eduardo De Filippo
Che torna e nessuno lo vuol stare a sentire notate bene che e questo è stato trasformato in un soldato perché se voi seguite vedete Napoli milionaria era un civile deportato
Perché infatti prima fa il tranviere poi c'è rastrellamento delle quattro giornate lui sì nel verrà ovviamente nel film nelle nelle al teatro si si trova in mezzo e viene viene deportato come per il lavoro forzato in Germania però è significativo che è diventato un soldato nella memoria nazionale perché esprime molto bene questa questa questa cosa questo sentimento questa cosa quest'idea che si torni nessuno bulli buoni sentire parlare
Ecco quindi per molti anni questo poi c'era ovviamente un problema anche questo è molto raccontato nel libro un problema di di lavoro un problema di ritorna ritrovarli famiglie
Indica in grave difficoltà e poi tanti altri ovviamente i problemi di chi è rimasto per un periodo fuori e tornerai e e trova delle situazioni difficili anche delle morti anche oppure fidanzate che li hanno lasciati eccetera eccetera
Quindi ecco fuori c'è all'inizio anche poi sappiamo la narrazione della Resistenza che diventa la narrazione diciamo mitica dell'Italia di quegli anni perché punto si tratta di uomini in armi che si tratta di porte diciamo parlare di illuminismo di di di uomini soldati cosa che è molto difficile dopo la seconda guerra mondiale soprattutto in Italia
E di riscatto della patria no come non sappiamo e di usare anche questa diciamo della Resistenza che pure c'è stata eppure molto importante qui voglio dire assolutamente ma e che da usare anche nei trattati di pace per diciamo far vedere che l'Italia aveva partecipato alla sua liberazione quindi limiti che non avevano potuto non avevano potuto usare le armi
Sono non non sono stati considerati non sono stati considerati la loro memoria ricompare inquadrata in una nuova narrazione della Resistenza ed ecco qui che siamo negli anni novanta più o meno
Che Ko una lezione esistenza che ovviamente mando un oblio ancora più dure giù duraturo l'esperienza degli altri riduce questo non ce lo dobbiamo dimenticare
Emerge emerge però lì perché importante nel caso che il limite che emerge il tema della scelta della scelta come atto di esistenze finale e antifascista
E questo ovviamente è anche un po'diciamo
Diciamo enfatizzato è chiaro anche se vogliamo a volte in chiave retorica però nel libro e questo è molto importante c'è un'analisi come già detto Luciano Zani
è c'è un'analisi invece approfondita degli invalidi tipi di scelta nelle varie motivazioni delle diversità
Che soprattutto questo ormai è stato detto l'abbiamo detto in tanti
E ne c'è il rifiuto della guerra hanno il fiuto della guerra che però viene declinato in varie maniere in varie maniere fra diversi soggetti una divisione di fare una differenziazione evidente che o recupero visto anch'io nei miei studi è ovviamente fra ufficiali e soldati no ufficiali che acculturati
Che avevano come dire avevano di discuteva nono ed arrivano ovviamente studiato e al avevano anche incorporato se vogliamo i valori positivi e negativi
Dice della nazione della patria e che quindi si trovano in quel momento a decidere a discutere rinnovo e qui ci sono appunto a storie di queste discussioni la storia di conflitti la storica delle divisioni no
E che sicuramente molto molto interessante
Quindi e quindi queste appunto diversità che questo approccio non retorico
A questa storia e poi soldatino i soldati che ovviamente poi hanno una storia differente perché come non sa come tutti sanno da un certo punto in poi diventano d'ufficio
Lavoratori civili e quindi hanno poi un rapporto molto più diretto con una società tedesca anche con tutte le difficoltà per carità con tutte le difficoltà che ci sono però acqua molto molto più forte il rapporto infatti noi poi del libro alla fine ci sono i capitoli in cui si parla anche di matrimoni di guerra di rapporto con le donne e etc
E poi ci sono pronto organizzati tutte queste diversità fra cui anche interessante
Questo mi era capitato già anche a me di notarlo però io ho studiato soprattutto migliorare invece qui si studia questa ampia questo gruppo molto ampio assolutamente settentrionale e meridionale centrale eccetera
E c'è appunto una di fare una diversità fra soldati settentrionali fra cui ecco questo già qualcun altro l'avevo notato
E e lo dicono anche i soldati meridionali
Almeno quelli io avevo intervistato dicono ci sono tanti fra i settentrionali che optano pensando già che quando arrivano in Italia disertano se ne vanno e questo è una alcune storie raccontano questo
Mentre ovviamente per i soldati milionarie impossibile optare pensare di tornare a casa perché c'era la linea buonista c'era c'era la la divisione all'interno dell'Italia e la differenza fra soldati settentrionali e meridionali
E anche quella dei dei pacchi cioè i soldati settentrionali che questo anche raccontato molto bene nel libro
Riescono ad avere i pacchi da casa perché ad a casa lento diciamo da casa perché lei si è il centro nord è sotto la Repubblica di Salò e quindi possono ricevere i meridionali don quindi anche lì c'è questa differenza e infatti mi pare che punto uno dei dei dei diari dei racconti fatti di di da uno dei soldati meridionali dice non abbiamo resistito e sì anche alla fame e alla alle alle difficoltà anche da questo punto di vista questo è un altro gli aspetti beh interessanti
Il ricordo della scelta che ho qui anch'io sono d'accordo con quello che ha detto Luciano Zani oltre al diversità diciamo alle varie di alle diversità Frari varie fra i vari soldati ufficiali eccetera
C'è anche da dire diversi cani tempi della memoria è chiaro che prolungando coevo ci dice veramente i sentimenti di quel momento
E un diario fatto poco anche un'intervista ora di storia orale fatta dopo ci dice che le altre cose ci dice la rielaborazione nel tempo
E e ci dice poi come anche il personaggio il soggetto può ripresentarsi in quel momento
E e anche come è stato influenzato dalla storia che lo ha preceduto e questo è interessanti perché appunto
Probabilmente nella misura in cui la storiografia le istituzioni sì o no si sono occupati di lini ecco che chi è stato internato militare si sente più importante cioè si riconosce questo magari per mano si era riconosciuto
Oppure aveva ad esempio sottovalutato la sua scelta questo interessante ovviamente questo non toglie alla forza l'importanza lo stesso di raccogliere testimonianze anche oggi poi noi le lei analizzeremo terremo conto di questo aspetto è chiaro questo bisogna sempre tenerne conto
è interessante perché io ho raccolto con i miei studenti le storie ancora negli anni novanta storie molto bello e molto molto ricche
E questa diciamo elettronica se vogliamo non chiamiamola sanatoria questa narrazione della Resistenza c'è molto di meno
C'è molto di meno c'è appunto di chiunque voglia diciotto della guerra e una serie di motivazioni soprattutto legati a questo rifiuto della guerra rifiuto di tornare a combattere e qui c'è anche però nelle di libro viene molto
Viene sottolineato il rifiuto di tornare a combattere per combattere contro i propri fratelli contro io mi pare che anche nel libro se non vorrei confondermi anche con i miei c'è proprio questo no cioè ci sono appunto del c'è un Suma un soldato
Meridionale che dice e io sono qui ma mio fratello sta combattendo dall'altra parte siamo in tanti e io non voglio andare a combattere contro mio fratello questo è uno e uno sono aspetti che emergono con grande forza nella nella
Appunto nelle interviste che che abbiamo racconto
Poi ma appunto c'è anche l'aspetto narrativo che molti interessante ci sono alcuni elementi comuni ecco questo io perché l'ho notato sia rinviare il Coni che mediali raccolti dopo che nelle interviste raccolte dopo c'è tutto una parte di narrazione che è comune
Perché perché diciamo il ricorda del trauma nono e il ricordo di un'esperienza estremamente tra un vasto quel non rimane forte nel ricordo e uno e quasi non elaborato e quindi e quindi emerge a tanti anni di distanza quasi io si si è detto va detto anche altre volte con una fotografia e quindi noi abbiamo una sorta di memoria collettiva quasi un ipertesto diciamo sul tutta una serie di tematiche appunto la cattura il viaggio in arrivo nei campi
Il campo Lasciami la fame e una un elemento che torna da da perché per tutti la violenza i tedeschi la disciplina ecco questo è questo è c'è in tutti i racconti sia di racconti coevi Sieni racconti dopo sia questo io appunto l'ha portato nelle testimonianze orali
I
Quindi anzi nelle testimonianze orali proprio c'è una cioè le testimonianze orali spesso sono proprio divise a metà tutta la prima parte
Il viaggio o la il il treno risale il racconto dell'arrivo le violenze eccetera poi una seconda parte invece e quando mo'forse qualcuno è diventato lavoratori sulle si cercano le vie poi individuali per sopravvivere Chet le storie divergono ampiamente fra gruppi diversi fra individui
Gli ufficiali appunto la lettura da culture riferimenti ideali Ghilardotti no il modo di sono più elementi molto importanti anche un CD fondamentali per la sopravvivenza dei campi laddove appunto gli ufficiali non aderiscono neanche il lavoro hanno poi due anni in cui stanno lì e e lì si si costruisce una socialità si costruisce si costruisce poi una un modo di sopravvivere nuovo sopravvivendo così semplicemente banalmente ma cercare un modo e anche di capire non di capire
Che quello che che si è fatto e e quello che si andrà a fare
E invece poi ci sono anche altri raccontino questo il racconto invece appunto di racconti dove invece sono racconti che hanno una loro dignità una loro forza anch'esse che era conto appunto dell'uomo eroi diciamo ordinario che cerca di di combattere e di di so di sopravvivere con l'arte diciamo con la sua parte con le sue capacità
Un po'in modello delle fiabe noi debole contro il potente questo ci sono tantissimi racconti poi che assomigliano poi racconti di avventura nel senso di appunto cioè la la lunga storia di ci sono anche i storie di fughe vengono vengono raccontati
E poi appunto i lavoratori civile rapporto con la popolazione e qui appunto i nostri soldati quelli che diventano lavori tra vicini poi hanno punto un rapporto forte contro la popolazione
Negli racconti ecco qui forse ci sono anche questi i miei racconti
Che nell'innovazione che abbiamo raccolto questi elementi sono molto forti cioè il rapporto con la popolazione che il rapporto con le donne ovviamente mitizzato chiaro perché uomini sconfitti
Perché insomma che gli italiani erano stati sconfitti erano stati sconfitti e quindi in qualche modo e cercano di ritrovare un'identità che anche l'identità diciamo dell'uomo italiano di di diciamo latin lover una identità che gli uomini hanno anche utilizzato c'è anche un libro di France Fabris dieci in francese che ha studiato anche lui
Questi aspetti di rapporti appunto di soldati francesi come le donne tedesche e anche lui dice questi reduci che tornavano sembrava che avesse avesse che il le donne tedesche cercassero solo loro Fiesole francesi e tre ovviamente sono racconti nettizzati non è infatti Zatti ma si danno anche in politica e di come e di come le persone che cercano di di costituirsi in qualche modo poi da ben qui c'è il racconto che interessante chi mi fa venire in mente anche lì altri cose scritte da anche Rossi e cioè liberati dei russi no che anche lì anche lì a me è capitato di raccogliere le sa di questo tipo e in cui addirittura liberati vengono invece fanno una seconda prigionia e sputo spesso in condizioni durissime perché i russi insomma hanno sempre considerato trattato i nostri come prigionieri di guerra
Che molto spesso Como
Una diciamo un po'uno spirito dedicati ecco e questo è anche questo emerge in genere è stato poco sottolineato uno da chi avrà superato il limite
Oggi direi appunto c'è una memoria molto più forte
E anche perché appunto le ricordo che il Bellini si inserisce una giornata della memoria no qualche modo perché sono legittime
E della come dire della violenza nazista qualche modo in qualche modo no non in qualche modo veramente e direi forse questo si sono d'accordo sul fatto delle diciamo di non che non ci sia un conflitto fra vittime in Oriente sbagliato e questo eccetera
Però molti si è creato confusione almeno fra la gente c'è assolutamente lo vedo anche fra gli studenti fra i campi di sterminio i campi di lavoro forzato io concedere anche perché per chiarezza no
A fare una distinzione
I campi di prigionia di lavoro forzato sono stati durissimi noi abbiamo anche qui tante storie perché anche questo ovviamente dimenticato di di soldati che sono morti che che magari anche quando erano lavoratori civili
Non so portavano via qualche cosa per mangiare dalle fabbriche eccetera finivano nei campi di disciplina e lì era durissimo era durissimo
Però continuerei a fare una differenza no una differenza fra diciamo la deportazioni e il campo di prigionia e anche nei campi che voi forzati e i campi di sterminio però due cose diverse
E deve essere chiaro perché se no punto se c'è una confusione
Come anche in questi giorni non abbiamo visto Chris confusione anche dei dei detrattori diciamo degli antisemitiche all'idea Beccaria Rolfi che tutti noi diamo letto è una li ha scritto un libro Phyllis era parcheggiata non c'entrava niente con gli ebrei
Cioè urgente
Era partigiano e quindi è finita nei campi di prigionia come partigiano anche qui bisogna anche qui ricordare che anche qui diciamo accanto ai campi di sterminio alla deportazione razziale un'altra deportazione molto dura erano deportazione politica ecco anche questa
Si dirama un cause era un un Giove la il la probabilità di morire erano molto molto elevate no e questo e da ricordare Ravensbrück
Quindi questo poi un'altra cosa io credo che appunto sia ancora da ricordare e in obbligo di tutti gli altri eco-chic di tutti gli altri prigionieri tra cui alcuni hanno vissuto esperienze durissime penso ai prigionieri in URSS no che sono stati decimati decima questo
Quindi credo che questo questo ricordo questo ritornare alla storia dei prigionieri debba anche cercare di di contemplare di comprendere le esperienze di molti altri fra l'altro sarà anche interessante anche lì
Penso anche i prigionieri degli inglesi e degli americani francesi anche lì poi a un certo punto spicchi hanno dovuto optare era molto diverso è chiaro
E e però anche l'interessante ci sono stati quelli che non hanno collaborato con gli alleati sono rimasti di diciamo hanno voluto mantenere come dire o non è fascista anche lì sono tutte storie interessanti contraddittoria e complesse
Dice direi chiuderei citando un pezzo punto del libro
Che appunto dice che comunque il rifiuto di collaborare in questo importante è stato oggettivamente importante no
Perché perché sottrarre in un momento decisivo uscito dal libro oltre seicento mila uomini alla Germania che alla Repubblica sociale italiana
Sullo molto importante perché diciamo lesi ovviamente non aiuto le l'esercito la Wehrmacht l'esercito tedesco il fronte ai soldati veniva chiesto se volevano aderire a alle all'esercito
Andare a combattere con i tedeschi e e poi in un secondo momento andare a combattere ritornare nei ranghi della Repubblica sociale italiana
E ovviamente anch'questo rifiuto oltre a non aiutare i tedeschi ha reso ancora più deboli e meno credibili la Repubblica sociale italiana questo sia in termini diciamo politici che in termini concreti no
E questo penso di chiudere con quei su un'altra cosa un altro aspetto interessante che è stato diciamo sottolineato ad Azzano niente anche questo anche mi sembra originale anche questo
Nel bel libro questo rapporto appunto fra i soldati e le famiglie qui abbiamo anche le lettere delle famiglie quindi abbiamo e questo è interessante perché diciamo e e sono sono storie come invece ecco quindi non sono anacronistiche no noi vediamo nel farsi e noi crediamo anche questo avvolti conflitto fra le famiglie non la famiglia che magari era rimasta legata ancora il fascismo è invece lunghi il soldato che sta in Germania che e non opta o viceversa insomma quindi anche questo è un altro degli aspetti importanti
è un altro degli aspetti ovviamente importanti concludendo con questo ovviamente il ritorno di questi soldati diciamo degli internati militari
E che poi un ritorno particolare appunto come vediamo di sofferenza eccetera però anche ovviamente poi ci sono quelli che più hanno maturato
Come dire e un certo rifiuto della guerra e e una diciamo maggiori spinta antifascista no quindi è un rifiuto del regime e questo ovviamente fa di loro a dà a loro un ruolo poi importanti e nell'Italia di del dopoguerra il quarantacinque quarantasei
Grazie ad una professoressa Gribaldi vedete come sulla sulla scia dei quindici capitoli stanno venendo fuori tante tessere no oltre quello dell'ipertesto
Diceva l'arresto e quello come dire le reiterazioni lei ripetizioni che troviamo dappertutto però
Abbiamo anche invece cose meno note noi le il ricatto delle famiglie tranne eccezioni la moglie di Giuntella è una delle poche che gli diceva Shelley secondo la tua coscienza non ti dicono nulla rimani pure lui
Quasi tutti gli altri familiari dice una cosa spetti a firmare per ritornare infine insomma a parte quelli che dicevano anche noi siamo sotto le bombe eletto magari potresti divertirsi con le donne polacche
Cioè insomma c'è una una complessità è una contraddittorietà di questa storia
Che è straordinaria allora detto questo e l'altra cosa straordinarie che davvero alcuni di loro capiscono che dalla loro scelta può dipendere lì che ci sia o meno una guerra civile
Cioè al dottor alcuni lo dicono esattamente con queste parole in questi termini bene questo punto io chiamo Saverio Vallone il figlio di Raf Vallone sapete grande attore peraltro non è stato un internato per per caso si potrebbe dire non ma ha rischiato l'internamento poi diventato partigiano di Giustizia e Libertà allora Saverio Vallone che ringraziamo ci fa la prima lettura dal libero prego grazie
Il viaggio verso i laghi
Le marce verso le situazioni l'ammassamento sulle tradotte sono solo l'inizio del viaggio verso Itaca
Partenza in treno per ignota destinazione scrive laconicamente il quindici settembre nel suo taccuino il sergente Umberto barone di Cava dei Tirreni catturato in Grecia
Si versano le armi
Un viaggio che si svilupperà per lo più in modo lento con tempi di attesa interminabili
In condizioni terribili con porte sbarrate filo spinato i finestrini sotto la guardia armata dei soldati tedeschi incaricati di sparare a vista su chi tenta la fuga
Al buio
Senza cibo e acqua se non durante le soste Conde secchi per fare i bisogni
Un'esperienza che rappresenta il primo punto di contatto concreto tra la vicenda degli elementi e quella dei deportati politici e razziali sottoposti alla stessa brutale trafila
Detti verso ignota destinazione
Come si legge non solo nei diari ma anche numerosi biglietti lanciati dei militari italiani dei finestrini delle tradotte nel tentativo di dare le ultime notizie di sede propri familiari
Sembriamo possiamo deportati
Internauti o prigionieri
Che cosa si chiede Giorgio Marras il diciannove settembre durante il viaggio nel suo diario
Come bestie da macello scrive lui non non c'eri nella sua lettera Diario settimanale alla madre siamo stati caricati a forza su carri bestiame già predisposti per il trasporto sono io ho contato settantadue compagni di sventura
Gettiamo biglietti fuori dal convoglio sperando che qualche anima buona li raccolga per far giungere i nostri notizie
Per un viaggio che si annuncia senza fine
Ci vengono distribuite tre gallette e due scatolette di carne e qualcuno come ad esempio Walter Peschiera sente anche il bisogno di vergare una sorta di testamento spirituale nel suo diario
Baggio sì forte e pensa che tuo figlio ha preferito morire che il re negare di essere italiano viva l'Italia
In queste condizioni il viaggio dura anche più di due settimane lungo migliaia di chilometri di ferrovia a binario unico e a scartamento ridotto spesso danneggiate dai bombardamenti
è ingolfata i trasporti militari che hanno diritto di precedenza e di altre tradotte ugualmente imbottite come annota Armando Ravaglioli il primo ottobre
Di carne umana all'ammasso
Tradotte cariche di soldati avieri marinai dalle facce particolari commenta il ventidue settembre in viaggio Nicola autori
Passano davanti a noi diretti verso il Nord dove vanno
Dove andremo
è una via crucis che finirà chissà quando scrive nel suo diario il padovano Luigi Rivière il venti settembre mille novecentoquarantatré il viaggio della fame
L'unica eccezione a questo stato di cose
E la prima parte del viaggio per molti meritare catturati nell'area balcanica
Ai quali come detto per evitare desistenze inizialmente viene lasciato credere che la destinazione finale sia l'Italia
Arriviamo a Salonicco ci dicono che ci mandano in Italia
Da parte nostra nota il sottotenente Carlo dalla vero il quindici settembre grande contentezza ore dodici ci mettono nella tradotta formata tutta da carri bestiame
Siamo in ventuno in un Carlo stiamo malissimo
Ma siamo contenti perché andremo in patria
In questi casi almeno fino all'ingresso nei territori del reggae
Talvolta agli ufficiali viene lasciato l'armamento individuale riservato un trattamento migliore
Viaggiamo in seconda classe in carrozza riscaldata
E al posto ristoro della stazione dell'ottima pasta in brodo mi riempio la gavetta un vero paradiso annota l'ufficiale palermitano Enrico Librizzi
Mentre i vagoni delle tradotte sono aperte senza guardie il maggiore di artiglieria Ugo mi scoria
Che riceve l'ordine di partire da Atene con forno a mano urgentissimo l'undici settembre costata con sollievo
Nel suo diario che il treno parte senza scorta armata
E che il Consiglio e conserviamo ancora il nostro cinturone la pistola e siamo persuasi che andremo in Italia
Viaggiamo osserva il ventotto settembre Umberto Saraceni senza scorta senza alcuni ferrovieri tedeschi sono sul treno e solo nelle stazioni più importanti vi sono delle sentinelle lungo i binari
Sarebbe facilissimo fuggire ma ciò è impedito dalla speranza di essere veramente dirette in Italia i tedeschi ce lo assicuro non sempre ma col passare dei giorni del percorre il vecchio detto chilometri arrivano i dubbi
Alle diciotto e trenta si parte per Sofia i commenti scrive il ventisei settembre il tenente Giovanni Gasparro di San Martino intensi risse Campobasso ci sono diversi tutti però desiderano arrivare presto in Italia
E due giorni dopo aggiunge
Il treno va sempre verso levante
Eppure l'Italia si trova attualmente qualche soldato dice che l'Italia durante la nostra lunga assenza si è spostata
Dividerei ci sono pane formaggio recando in scatola in più sono ottimisti si dicono sicuri di rientrare in Italia
Ancora in Austria racconta il soldato Attilio magneti catturato alla rissa quando i nostri militari chiedono alla scorta dove ci portano tutte dicono in Italia ma mi pare che non sia questa la via per l'Italia
Gli austriaci prende nota il quattordici ottobre il tenente Carmelo Santiago di San Marco da Nunzio Messina giunto a Vienna
Ci prendono anche loro in giro dicendoci che andremo in Italia
L'Italia chissà se la rivedrò più a un certo punto del viaggio però ogni illusione svanisce
Alla stazione di Linz annota il ventidue settembre uso mi Scordia Ugo mi scoprire un reparto germanico in armi comandato da un capitano circonda il treno in ordine alla consegna delle nostre armi
Il che deve essere fatto nonostante le nostre proteste perché siamo diretti in Italia secondo gli accordi intervenuti fra i comandi superiori italiano e tedesco comprendiamo ora di essere caduti in prigionia
In prigionia dei tedeschi
Le speranze di andare in Italia scrive il giorno seguente sempre al bivio di Linz Carlo Calà Miro sono ormai sparite
Non sappiamo dove siamo diretti
Tutti siamo grandemente preoccupati della sorte nostra sta di fatto che anche l'atteggiamento dei militari tedeschi che scortano il convoglio molta drasticamente e ora ci trattano molto male
Si legge ancora sul diario da alla data del ventiquattro settembre
è veramente una desolazione non aver tenuto fede ai patti
Un rullino schiaffi pedate ci portano via tutto rovesciando zaini valigetta scrissi preso orologi penne scarpe e macchine fotografiche coltelli pezzi di cuoio e altre merci di valore
Tutto si creassero
Una vera rapina ricordato in seguito Aldo Lucchini giunto Aviendha da dove il viaggio riprende ma questa volta però chiusi ermeticamente dentro
Come bestie
Talvolta anche militari che partono dall'Italia conservano la speranza di non esser diretti oltre frontiera
Ad Albenga ad esempio riferisce il tenente Guido Pellizzari alla commissione interroga Trichet del distretto militare di Genova dopo il rientro in Italia
Il comandante del presidio colonnello Biglia concorda nell'atto di resa con i tedeschi di versare le armi di trattenersi a loro disposizione per un paio di giorni dopodiché tutti ufficiali e soldati saremmo stati messi in libertà
Per recarci alle nostre case portati ad Acqui il tredici ci misero in treno dicendo che saremmo andati in un grande Lager
Gli ufficiali a Mantova ma da Mantova passammo senza fermare il quattordici a mezzogiorno passato il confine a Tarvisio ci portano direttamente ammette Westfalia e da qui a Preci mille Polonia mentre sottufficiali e truppa con il medesimo inganno come si legge nella dichiarazione al distretto militare di Genova del sergente Renzo Guidotti vengono avviati alla stazione di Garessio imbarcati su carro ferroviario
E portati al campo di concentramento di Lucca infarto
Non è il solo caso verso le due si legge il diciotto settembre nel taccuino del soldato Egisto non su di Recanati Macerata si parte in treno per destinazione ignota
Si sente dire per un campo di concentramento a Verona
Poi a Padova
Treviso
Salvo dover poi constatare che tutto il brano
Dicono si domanda Gino commis da Udine il tredici quattordici settembre che ci inviano a Bolzano ma sarà vero
Tant'è che anche la Croce Rossa sarà costretta a comunicare a numerose famiglie in cerca di notizie sulla destinazione dei propri cari che tutti i prigionieri si legge in un modulo prestampato hanno proseguito il viaggio oltre il Brennero
Proprio il messaggio dal Brennero dal Tarvisio tre militari caricati sulle tradotte partite dall'Italia segna un momento di presa dirà dato e di coscienza della propria sorte
Che lascia tracce intense nei diari spalancando di fronte a loro con concretezza nuova incognita della deportazione
All'imbrunire siamo al Valente no li scrive l'ufficiale Armando Di Brino di Palermo il treno si ferma per qualche ora quasi per riposarsi dalla lunga saudita superata
Quando riparte si tuffa decisamente nell'altro versante austriaco alle nostre spalle è rimasto all'Italia
Con il suo sole
Verso le dodici e la cronaca affidata al suo diario di Giorgio Marras diciotto settembre siamo a Tarvisio comincio a sentirmi già lontano dall'Italia ormai quasi in territorio straniero verso le sedici e trenta passiamo alla frontiera di Alitalia
Come ti lascio
Piango
E disperatamente cerco di farmi coraggio
Chissà come andrà a finire questa avventura quando potrò ritornare
Ho la testa che mi ribolle pensieri e pensieri ricordi recente lontani capisco chiaramente che allontanarmi dall'Italia in questo momento significa rimettervi piede se Dio vorrà a guerra finita
Quella scritta Italia che si stacca da me dal mio sguardo
Ha impresso per sempre incancellabile il suo nome è chiarissimo
Ho cercato di reagire ma è stato più forte di me
Io ho pianto per poco
Ma ho pianto lacrime amarissime dolorosissima annota il quindici settembre Enrico Rossi sempre dal Tarvisio
Stavo per lasciare la nostra cara patria prende nota alle sei del pomeriggio del diciotto settembre Renaldo Marazziti questa volta non è più toglie il distacco dalla patria per andare in un'altra nazione a presidiarla come fu la Francia
E ben diverso
Siamo prigionieri e forse più conci
Superati traditori
Il sacrificio dei nostri grandi uomini che hanno formato la nostra care Italia
Ritorna ancora le lacrime agli occhi pensando chissà
Quando la si rivedrà ancora
è notte
Si dorme malissimo sui vagoni
Piove
Grazie
Avete ascoltato il viaggio avete ascoltato anche l'inganno dei tedeschi che indicano vi riportiamo in Italia
Sì allora
Intanto facciamo piccolo
Consiglio per gli acquisti il sei febbraio nella prossima settimana presenteremo l'ultimo libro di Elena Aga Rossi che è qui con noi
Stasera dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda quindi lo dico perché
Ovviamente mi farebbe piacere sì
Decideste di di essere con noi anche la prossima settimana a questo punto dà la parola alla colonnello Franco Di Santo di direttore della Rivista militare ecco
Grazie presidente professor Zani
Prendere la parola dopo aver ascoltato una lettura così
Emozionante no non è facile però
Credo anzi che sia motivo per me di incitamento per riprendere un po'la narrazione io ringrazio il presidente Orlando ci chiamiamo invitato aveva voluto panorami di questi mi corregga se voi tutti che siete qui presenti
E ne sono un ufficiale dell'esercito come tale credo sia stato invitato perché possa io dare testimonianza di quelli che sono gli effetti che la lettura di questo libro ha avuto su di me io non sono un accademico abbiamo sentito
Illustri accademici quindi
Mi il mio compito è quello di raccontarvi
Dopo la lettura di questo libro quali sono le mie riflessioni
E la prima riflessione che mi è venuta alla fine ho detto questo libro conclusivo
Perché ex avendo già letto la la grande letteratura sull'argomento dal Gerhard Schreiber a questo proposito permettetemi dei citare l'ufficio storico dello stato maggiore dell'esercito che per primo ha pubblicato gara Sciarrino militari
Italiani militari internati nel mille novecentonovantadue quindi anche questa apporto che l'ufficio storico da alla cultura militare manca la cultura nazionale mi sembra sempre bello ricorda e poi Gabriele arma Ermanno e poi la professoressa Aga Rossi e poi la professoressa Maria Teresa Giusti tutti i testi che io ho letto molto apprezzato e mi hanno formato però non avevo mai letto un testo così perché questo come è stato detto mette insieme una ricostruzione puntuale dei fatti con le voci dei protagonisti avevo già visto avevo già letto la precedente opera
Di Palmira veniamo per quanto riguarda gli nel due mila nove i diari le lettere
Per questo lo ha trovato veramente completa poi però mi son detto anche qui è uscito fuori ma si può fare una storia conclusiva dei vini no
Non si può fare una storia conclusiva Bellini non si deve fare una storia conclusiva degli indici sono ancora tanti aspetti che devono essere approfonditi e quindi
Un testo conclusivo forse no però un testo mancante questo sì perché se lo mettiamo insieme a tutti gli altri testi sicuramente completa quella che
La memoria lo studio di questi
Nostri soldati noi consideriamo i limiti che voi sapete hanno fatto parte sia dell'esercito e marina e da canali ma soprattutto dell'esercito i carabinieri come storia della nostra forza armata sono uomini nostri
Conosco i soldati e verso di loro noi abbiamo un debito
Un debito
Di riconoscenza vi dirò perché
Ma ovviamente un debito di memoria abbiamo ricordarli
Loro coraggio morale
Che ispira ancora oggi quelli come me e altri come me
Perché
Perché in questo libro la loro storia e la storia di un esercito
Che nasce
In questo caso una tragica storia nasce l'otto settembre
Viene in mente il testo fondante la professoressa Carosi la nazionale mandò che tanto c'era
C'ha preso
Che combatte
Qualche volta qualche volta no
E quando non combatte qui c'è scritto una certa responsabilità ce l'hanno anche gli ufficiali e questa è una
è un messaggio attuale
Per noi ufficiali come amo essere sempre responsabili nei confronti dei nostri sottoposti qui viene detto
Quindi i primi chiede una vere il senso di responsabilità il senso di quello che sta accadendo dobbiamo essere noi gli ufficiali perché dobbiamo essere sempre l'esempio per quelli che sono i nostri subordinati la storia degli neanche lo dimostra
E quindi già questa è la prima
Attualità di questo libro
Poi continuando
Nella e sono già stati cambiamenti ampiamente mostrati questi capitoli ho potuto vedere alcune cose che mi riguarda ancor più da vicino perché questa è una nota personale io sono sposato con una donna tedesca
Ho due figli italo-tedeschi la mia figlia Monaco di moda di Baviera sono stato quattro anni con gli amici alleati tedeschi e la loro scuola di guerra ad Amburgo dove sono sepolti sei mila IMI
E noi ogni anno e in questo devo dire che la nuova Germania la Bundeswehr estremamente attenta ha ricordo all'elaborazione della loro colpa all'accettazione di quello che è accaduto ogni anno noi organizzavamo
Per il quattro novembre una cerimonia presso il campo d'onore
Per il cimitero di olio andò ad Amburgo che poi non è molto lontano da Bergen Belsen
Da Sambo ostenta dove io sono stato in visita portato sempre da loro a discutere di quello che era stato di quella che era la nostra storia che noi dovevamo ricordare che dovevamo diffondere divulgare anche ha il ufficiali della scuola di guerra tedesca
Quindi ho visto con Ho letto con particolare attenzione il capitolo sull'amore
Perché
Il capitolo dell'amore mi ha fatto ricordare sempre lì ad Amburgo la conoscenza che ho fatto di un signore che è un albergatore che si chiama Manfred esser stato
Lui
Non sapeva di essere un figlio dei Dini di italiani l'ha saputo successivamente dalla mamma quando ormai la mamma era anziana e lui anche era abbastanza avanti con l'età
E
Per la sua stessa identità
Ha voluto fare un'opera di studio sui limiti su loro lavoro coatto e pensate ha costretto sostanzialmente la bassa perché di Amburgo cioè l'acquedotto a fare a commissionare una ricerca sul l'utilizzo dei lavoratori coatti
Da cui è emerso che l'acquedotto aveva utilizzato e ha sostanzialmente
Promosso l'elevazione di un piccolo monumento analisi lavoratori coatti Michelini che oggi è ad Amburgo
E questo la storia di uno di questi amori che sono ben tratteggiati in questo libro quindi un altro aspetto di attualità di concretezza
Poi
Nei rari capitoline ha colpito molto il ritorno
Perché l'impressione che ne ho avuto e che vedono fosse stato fatto a salvarla libertà conseguita ritrovata
Quasi più faticoso
Del dell'andata paradossalmente perché
Perché
è stato un un ritorno lento
è stato un ritorno difficoltoso anche nell'organizzazione dell'accoglienza viene qui ricordato tra le altre cose
Che alcuni sono andati a piedi ora immaginate
Quanti e quante sofferenze quanti chilometri certo le energie della della libertà ma anche tanta stanchezza io beh qui parlo di fronte a un testimone che il signor tenente pagano voglio dire
Le testimonianze di questi ufficiali sottufficiali e soldati per definire come loro si erano comportati e quello che era effettivamente accaduto alle unità
L'otto nove successivamente settembre Milano centoquarantatré e quindi solo successivamente Boy sono potuti stadio sono sono stati sostanzialmente
In avviati verso i centri di raccolta e quindi in qualche misura raccolti nel non solo nel paese ma anche nell'organizzazione le forze armate
Quindi è un libro che ho sentito molto attuale dell'ispirazione che che può dare
A un ufficiale come me
Che vive che ha vissuto e che vive continuamente il raffronto quei valori etici
Della scelta della vita militare
E del libro vi ho trovato la parte più bella
E più vera quando gli autori parlano del giuramento
Perché
Io ho commesso diverse ricette ma alla fine le risparmio quando si parla del giuramento loro raccontano non lo sapevo
Che duecentoventiquattro duecentoventi euro allievi ufficiali di complemento di cavalleria della scuola di Pinerolo prestano giuramento quando erano internati
Questo mi ha profondamente colpito
Perché in una situazione del genere effettivamente
Quello che conta
La bussola il proprio giuramento
Che il soldato presta e quello che indica cosa fare nel dubbio paio pensato ma non è soltanto nei campi di concentramento il giuramento è una bussola sempre
Noi vediamo sulla Costituzione
Conservare Costituzione leggi con disciplina con onore
Ma anche l'ombra obbedienza deve essere con discipline con onore quindi la riflessione sul giuramento su cui io torno spesso quando mi confronto
Susini ed è quello che mi capita sempre di ricordare ai giovani colleghi
Nessuno può sapere quello che può accadere nella vita di ciascuno di noi
Tutti noi ci auguriamo che nulla del genere possa ritornare sicuramente non ritornerà sicuramente un quelle modalità assolutamente
Ma può succedere di tutto ecco quel tutto in quel tutto l'esperienza degli elementi il loro sacrificio
Ci deve ricordare che c'è solo un modo
Il giuramento osservare il giuramento
Che per certi versi
Tornando al discorso degli occhi tanti
Che è stato già richiamato io ritengo superiore all'onore
Perché l'onore ritengo è una dimensione individuale
Il giuramento è una dimensione collettiva
Che viene posto dinanzi alla bandiera
E quindi travalica la decisione del singolo
Non lo supporta il giuramento non il contrario
E quindi pur
Rispettando
Nel libro viene messo molto bene in evidenza il travaglio
Di taluni
C'è anche la parte che riporta il dialogo del signor tenente Montagano con il padre che anche mi ha molto colpito
Nella stessa famiglia
Nel discorso nella stessa famiglia cosa fare se rimanere fedeli arreca al giuramento prestato
Ho
Credere
Che possa esserci una scelta diversa siamo in condizioni molto particolari
La professoressa Gribaldi prima ha fatto un'osservazione che io voglio ampliare dal punto di vista strategico
Ed è riportato anche nel libro
Il generale Canevari
Segretario di ministero per guerra della Repubblica sociale
Premeva per costituire dieci divisioni in altri libri sono arrivato anche ma forse troppo alla costituzione di venticinque divisioni ora se voi considerate che una divisione di quindici mila uomini
Quindi avere centocinquanta mila uomini
Comunque preparati soprattutto inquadrati da ufficiali che avevano esperienza
E portarli sul fronte italiano
Io penso che si poteva tipo considerare che le cose sarebbero andate diversamente
Quindi gliene avevano anche un una grossa importanza strategica
Avrebbero affermato sano la sovranità con dice la professoressa Gribaldi quindi un grande valore politico della Repubblica sociale italiana ma soprattutto sarebbero stati centocinquanta mila uomini sul fronte un grande numero dieci divisioni sono due armate
Suppergiù poi costituiremo con le quattro divisioni formato in Germania la l'armata Italo ligure al comando il maresciallo Graziani che sostanzialmente ed è più un un un apporto di presenza sorveglianza quindi il nove
è stato anche uno ad un progetto strategico che è fallito
Io non so quanto loro adesso coscienza di questo
Però sicuramente un merito vi dobbiamo riconoscerlo
E dunque
L'hanno critiche da fare questo libro
Sì ma i ringraziamenti proprio delle riflessioni
Che mi hanno indotto
è un libro che
C'è stato Brivio sugli acini questa è una cosa che probabilmente deve essere ancora sviluppata deve essere ancora ricercato il perché noi non posso parlare dello stato maggiore del tempo ma mi sono fatto l'idea che
L'esercito nel quarantacinque quarantasei era una condizione molto delicata perché non c'erano soltanto ieri mi stavano tornando i prigionieri
Anche dalle dalle altre quelli che poi non avevano collaborato in quelli che stavano con gli inglesi con gli americani coi francesi poniamo la questione drammatica dei prigionieri dei prigionieri dei russi dei prigionieri poi dei greci dei prigionieri degli USA insomma una situazione catastrofica è inutile nasconderselo
Nello stesso tempo
Noi abbiamo dato un contributo importante alla guerra di liberazione con i gruppi di combattimento
Che ci permettiamo Ivano permesso di partecipare alla guerra e anche di per esempio arrivare delle posizioni importanti come al Brennero presidiato dalle un Gruppo di combattimento dell'esercito
Quindi c'era da ricostruire l'esercito nelle sue componenti morali nelle sue componenti operative
E non era un momento facile
Parlare di che in quel momento
Probabilmente anche se con i centri di raccolta con il Ministero per
Gli ex prigionieri c'era un'attenzione appunti quanto prima fa rientrare questi nostri soldati il limite lì nel nel ciclo vitale della nazione però probabilmente in quel momento si pensò ogni venne anche l'alimento istituzionale lo sci mentre dal giuramento di ritrovarsi verso probabilmente a guardare alla ricostruzione ma questo anche sto bene
Avagliano e Palmieri hanno fatto un bellissimo libro su il dopoguerra Gere quarantotto forse loro potranno approfondire questo sostanzialmente c'è un debito
Di conoscenza all'inizio primi però posso dire che oggi
Già dagli anni Novanta
Come ho detto prima io mi sono una componente molto importante della nostra storia che noi diffondiamo divulghiamo presso i nostri sui formazione
Con una componente della Resistenza
Nel libro di il precedente di Avagliano e Palmieri ciambella introduzioni dello Scià che parla delle quattro resistenza
La Resistenza non una sola quattro la resistenza all'otto settembre
Cefalonia Omo quello che poi è continuato nei Balcani oltre che sul territorio nazionale
Abbiamo avuto
Nella guerra di liberazione
Con Jamie abbia avuto sessantadue mila morti dodici mila nella guerra di liberazione guerra partigiani e cinquanta mila iniqui una grande una grande componenti quindi aveva abbiamo della prima resistenza anzi è qui a Roma il nove di settembre dieci settembre poi abbiamo avuto la guerra partigiana la lotta partigiana e lì i militari hanno avuto un ruolo importantissimo
Erano gli unici che non addestrate a fare la guerra sostanzialmente
Poi abbiamo avuto
La
Il combattimento delle forze regolari dell'Italia dopo il quarantatré e gruppi di combattimento colpito nella liberazione Raggruppamento motorizzato a monte lungo e quindi i limiti ecco queste sono le quattro resistenze
E in tutte queste quattro resistenze in militari hanno dato un apporto che giusto ricordare
Per cui grazie per il libro mi viene in mente Borges borchie strisce i libri sono soldati dell'anima
Quindi questo libro è sicuramente un soldato
Che raccoglie l'anima il ricordo di questi nostri
Soldati che come dice fra e per soli dimenticati maltrattati e traditi
E che conserverò gelosamente che invito tutti a a leggere grazie per l'attenzione
Grazie grazie colonnello mi fa piacere la l'accenno anche personale alla Germania che mi consente di ricordare che oltre ad avere
Un gemellaggio con il museo dell'internamento che si trova appelli nasce Nereide gemellato con il nostro
Di via Labicana noi lavoriamo a anche grazie al sostegno del ministero degli esteri dell'ambasciata di Germania in Italia che tra le altre cose
Lavoriamo ovviamente sugli internati militari ma anche sui lavoratori coatti che non erano soltanto i internati militari ma anche qui i giovani che venivano rastrellati in Italia alla fine delle partite di calcio invitanti
Rastrellamenti e ci sono stati e portati non erano militari portati a lavorare in
Germania abbiamo appena pubblicato questa volta non col molino fino alla commozione
Un due tomi proprio dedicati all'inizio ad una ricerca sul lavoro coatto
Le braccia per il Reich detto questo io vorrei una seconda lettura
Credo bene in questo secondo caso sì grazie
Il rifiuto di massa
Sono trascorsi sette mesi dalla sera in cui la radio ha annunciato l'armistizio e l'esercito italiano si è sfaldato dapprima per la speranza che la guerra fosse finita e poi per il disarmo da parte dei tedeschi
Per centinaia di migliaia di militari italiani catturati e deportati in Germania è stato un inverno durissimo
Di prigionia e di lavoro coatto perché hanno scelto di non continuare a combattere al fianco degli ex alleati e di non aderire alla Repubblica sociale italiana
Uno di loro e il capitano Giuseppe dei toni nato a Messina classe mille novecentosette comandante italiano del campo di ammesse in come scrive clandestinamente questa lunga appassionata lettera al fratello mando che lo aveva invitato ad optare per uscire dall'aria
Al sistema cinque aprile mille novecentoquarantaquattro
Carissimo Nando Ho letto con molta attenzione serenità la tua lettera aggiungo che non sono stato sorpreso essa del tenore abbastanza comune come quello di altre lettere ricevute dai miei compagni di prigionia Christie lettere che preferiremmo oggi di non ricevere
Ma che forse saremmo un giorno rientri come del massimo riconoscimento di aver ricevuto
Forse a quest'ora qualcuno a viva voce ti avrà raccontato qualcosa sulla nostra situazione
Ma non è dalle poche notizie frammentarie che si possono descrivere o comprendere fatti che rimangono impressi solo nelle menti nostre nessuno potrà comprendere forse quello che noi abbiamo compreso
Tu non sei stato strappato con volgare inganno con inganno che da solo basta a disonorare una nazione alla tua famiglia alla tua casa alla tua patria tu non hai visto le caserme devastate sotto i tuoi occhi non hanno ferito du ucciso
Donne rei di aver buttato nuovi qualche pezzo di pane tu non sei stato disarmato
Tu non hai provato il viaggio dall'Olanda alla Polonia affamati assetati chiusi peggio che Bessemer Carrey tu non hai sentito subito il frustino sulla schiena sul viso
Contro di te non sono stati versati cani non c'è stato azzannato dei cani tu non hai vissuto queste baracche non per giorni ma per mesi quarantacinque in sessantaquattro metri quadrati
Tu non sa che cos'è una perquisizione atto ufficiale controllato preordinato tu non sai che cosa sia la conta
E non è tutto
Tu non hai visto lo spettacolo della deportazione dei civili in Polonia tu non è portato la sepoltura i compagni morti tu non hai visto i russi non sai come siano trattati vivi o morti i russi
E noi da qualche punto di vista abbiamo un trattamento peggiore
Noi ufficiali di un esercito già alleato
Tu non hai resistito Reggio perché sentivi nella tua coscienza di dover resistere
Ma te nessuno te la tua famiglia chiesto di cedere nessuno ti esporta teso urtato accedere io ho letto di madri mogli figli che chiedono implorando in buona fede una firma disonorevole io stesso ho ricevuto e non una sola volta un'invocazione rivolta al mio cuore di marito e di padre un appello diretto alla ragione
E la prova suprema per un uomo ma c'è qualcosa in mente
Il noi che superò ogni lato affettivo ogni tentazione ogni lusinga qualcosa che ci permette di vincere anche il nostro egoismo che fitte che si fa spesso tanto prepotente
Noi non vogliamo restare qui come qualcuno insinua per vigliaccheria
Quasi imboscati siamo tutti ex combattenti molto decorati
Molto volontari
E del resto non abbiamo i nostri morti e questa e forse peggio che una prima linea di combattimento noi non siamo degli attendisti come qualcuno ci chiama non siamo qui ancora per la speranza di una vittoria russa ed anglo americana quando ci siamo presentati quando abbiamo recisamente detto il primo anno i russi erano ben oltre nitro
La nostra decisione non muterebbe se i tedeschi ritornassero al don
Non è per calcolo
Ne perché apriti cielo nel per puntiglio ma solo per coerenza
Per un principio di di dignità di onore di giustizia
Noi siamo uomini
Vogliamo essere uomini e non siamo tutti Lusi perché noi abbiamo visto abbiamo vissuto viviamo l'esperienza che voi non avete voi in Italia vedete solo la facciata le sue priorità di una cosiddetta civiltà che non potrete mai conoscere
Siete in buona fede solo per questo possiamo perdonare la vostra debolezza ma da voi da tratti voi noi attendiamo solo un aiuto materiale pur tanto prezioso quell'aiuto che salva la nostra resistenza fisica noi attendiamo come ancora più prezioso più necessario il vostro aiuto morale
Il conforto della vostra comprensione il vostro mutamento a resistere
Noi non abbiamo ancora vinto nostra battaglia perché ancora ci fanno delle richieste che toccano la nostra dignità e il nostro onore
Noi non vogliamo piegarsi dinanzi alle forche caudine di riconoscere una repubblica che ne conosciamo solo attraverso tre sigarette con rappresentante della Repubblica ci ha portato quale prova disinteressamento no noi non vogliamo riconoscere come campione di civiltà che tenta di violare le nostre coscienze con questo noi non simpatizza diciamo con quella parte della montagna che non ne dubito cerca di vivere sul frutto del brigantaggio
Noi non possiamo avere fiducia in chi non ha avuto e non ha fiducia in noi in chi ci tiene così isolati non ci sarebbe permesso di mandare in Italia un osservatore noi non vogliamo arrenderci alla forza alla prepotenza all'inganno conosciamo la falsità di tante promesse Morghen dicono
E Morghen significa mai molti hanno ceduto alla fame molti all'illusione molti purtroppo l'invocazione dei familiari
Dal mille seicento siamo ridotti a seicentocinquanta e probabilmente ci ridurremo ancora un poco ma hanno ceduto i più deboli e non bisogna dimenticare che quasi tutti noi siamo stati prelevati i luoghi di cura in ospedali in depositi
Anche pochi saresti saremo sempre in numero sufficiente a dimostrare che vi sono degli italiani pronti a sacrificare tutto per un'Italia rispettata onorata
Noi abbiamo già l'ammirazione dei tedeschi avremmo certamente un giorno quella degli italiani
Bene
Grazie capitano De Toni era
Comandante del primo blocco del campo di Hammerstein che è uno dei più duri
E la sua lettera fratello manda veramente il manifesto Bellini Tellini che fino alla fine hanno detto no non solo alla RSI ma anche al lavoro
Adesso vi dico una cosa non vi nuovi non vi potete aspettare abbiamo tra noi un ufficiale tedesco
Sì perché dovete sapere che Michele non tardano
è stato insignito circa un mese fa data arte nella Repubblica Federale di Germania Dio un dell'onorificenza di ufficiale della Repubblica Federale di Germania e quindi lui che ha conosciuto
Quello che hanno fatto gli ufficiali tedeschi nei venti mesi dell'internamento è diventata oggi officiare nella Repubblica Federale di Germania e lo invito a venire qui a marzo e
Laggiù
No
Autorità signore e signori consentitemi innanzitutto di rivolgere un breve pensiero ai tanti compagni d'arma caduti nei lager nazisti della Polonia della Germania in tutti i territori occupati dal Terzo Reich
Perché in questo momento D'Auria intorno al nove a leggerlo non ricordo indimenticabile
Io do voce a una struttura loro nel rendere la mia breve testimonianza simile a quella di tutti i prigionieri di guerra scienze avvenente declassati a internati militari
Meglio essere sfruttati come forza lavoro in condizioni durissime ok cinquantatré mila di loro non l'hanno fatto ritorno sfiniti dalla fame dalle Frattini chiedo al lavoro coatto volte cessioni per malattie
Tutti coloro che come lei cioè dei riusciti a rientrare nelle proprie case sono rimasti per sempre segnati dal ricordo traumatico della terribile felice il lungo e assorbente infila in giro che ha oscurato la storia dai suoi centocinquanta militari internati militari italiani traditi disprezzati dimenticati per oggi finalmente rotto da molto diverse voci
L'otto settembre mille novecentoquarantatré io signor tenente Michele contrario ufficiale del Regio Esercito Italiano importa dalla Guardia alla Frontiera prestando servizio in Romania
All'annuncio dell'armistizio con gli alleati su ordine del comando con il mio reparto inizia in una lunga e faticosa marcia tra boschi e impervia di ieri per evitare i rastrellamenti tedeschi protezione dei civili italiani residenti nella nuova provincia di Lubiana dalle ritorsione dei partigiani di Tito a Gradisca d'Isonzo sia morto a dei catturati dal battesimo i soldati tedeschi e venimmo sottoporci a dischi mediazione poco loro ciò contro di loro
Come fu disarmato della pistola di d'Annunzio oggi ufficialmente respinto l'invito a continuare la guerra a fianco della Germania così come hanno fatto altri seicentocinquanta unità militari italiane letteralmente gettati in braccio il nuovo nemico il primo dei tanti fino che poi l'ho ripetuto testardamente compie la coscienza degli otto procedurale dove fu rinchiuso durante i lunghi duri mesi della prigionia
Ciò al fine di dare soldati e ufficiali dovevano sopportare la disciplina rigida e vessatorio
Le salite punizione la fame terribile li vorremmo il clima il senso della di indumenti la mancanza di assistenza sanitaria la sporcizia i parassiti la privazione di notifica da parte delle famiglie
La lenta distruzione della personalità per ridurci a semplici petto da loro detti schiocco da uno scialle bella vittoria eritrea
I giovanissimi tra gli internauti in special modo quelli come lei involontario universitaria della classe mille novecentoventuno
Avevo lo ha nutrito la loro adolescenza di entusiasmi e certezze
Facevano parte di una generazione allevata all'obbedienza o cilecca pronto assoluto al Duce allora dovevo scendere allora esortazione retorica e nazionalistica della patria
Ora
Nell'Italia dei prigionieri mentre vengono rinchiusi dietro il filo spinato per la prima volta si sentono arricchito del proprio destino e assaporo la libertà della scelta
Ricordo il Novecento quattordici ufficiali
Che dichiarati civili e concentrati con la forza delle armi dello Flavia Di Mizio intorno e minacciato di dure rappresaglie operarono un vero sabotaggio rifiutandosi per cinque giorni di lavorare
La risposta della Gestapo fu durissima
E venduto riesci furono destinati alla decimazione
La condanna sarebbe stata inesorabile se altri quarantaquattro ufficiali non ci fossero offerti spontaneamente a prendere il loro posto
E tra i quarantaquattro c'era anche il sottoscritto ormai l'ultimo ancora vivente dove mi i quarantaquattro volontari fummo messi al muro inatteso della esecuzione che fu dopo molte ore di angosciosa attesa
Con un contatore nel carcere a vita da scontare nel campo di rieducazione dal lavoro di un deluso satellite di Bergen-Belsen i campi di sterminio ciottoli Greenpeace deve esserci
Anche in situazioni in situazioni estreme libri furono capaci di difendere la propria dignità di Morumbi di di soldati
E si e si alzavano l'amore di patria il senso del dovere e dall'editore alla libertà
Io porto sulle mie spalle una duplice identità
Rossato un internato militare
Ventinove mila settecentocinquanta il mio numero testardo nel novanta al punto che abbiano a bordo vasca
Incontrato in quella via il mio padre capitando nelle trincee della Prima guerra mondiale dei CCT seguire la mia strada e di separarmi da luglio che aveva aderito alla Repubblica sociale rientrava in Italia
Sono stato un deportato politico riconosciuto schiavo di Hitler e indennizzato dalla Germania democratica perché ero uno dei quarantaquattro e volontari di un grosso
La mia non è stata una prigionia
è stata una vera e propria guerra contro la Germania nazista combattuto senza armi con la sola forza della volontà idolo ferito espresso con una piccola ma grande Barollo no
Quel
Sì abbiamo brindato fino alla fine costo del supremo sacrificio della vittoria
Quel no al nazifascismo che diceva la zampina stabilisce perché lo pronuncia il senso religioso di una scelta politica
Della della nostra storia e quindi un libro che sicuramente ancora dentro delle grandi domande sulla storia degli IMI come ha detto il professor Zani al quale si può ancora si deve ancora dare delle risposte approfondire delle risposte ma speriamo di aver dato un contributo rilevante in questo senso è chiuderei appunto ricordando questa splendida definizione del soldato del ricordo attribuire a questo libro che ci è piaciuta tantissimo che interpreta proprio
Lo spirito anche con il quale abbiamo voluto scriverlo grazie
Allora innanzitutto grazie grazie
A Lerner lire al presidente Enzo urlando uccisi grazie a tutti i relatori grazie allo splendido lettore o dell'attore Saverio Vallone e grazie a tutti i presenti non è né disegni nella la la professoressa Elena Aga Rossi e e tutta la era chiaramente il testimone vecchi che c'hai emozionato e commosso tutti e grazie un grazie particolare un grazie speciale alla comunità dei familiari degli internati militari
Che qui è rappresentata in forze e che è stata preziosissima per la realizzazione di questo volume perché e attraverso il loro aiuto attraverso le lettere diari dei loro familiari
Chi gelosamente conservato e che ci hanno messo a disposizione che questo libro e potuto essere scritto ha potuto essere scritto da me io da Marco Palmieri e quindi in grazie speciale a Roma
Ho messo la cravatta con tricolore
E la metto in occasioni molto speciali e un regalo che mi che mi fece pensato imporla Regione del Veneto e perché ho messo la cravatta multicolore perché e lo raccontiamo nel libro di internati militari già alcuni internati militari pensate gelosamente e a rischio della propria vita conservarono la bandiera tricolore con tutte le difficoltà del caso della prigionia
Per poi potevi là nel momento della liberazione sventolare cosa che avvenne
Nei campi di prigionia per coloro che di uscirono sopravvivere perché come è stato ricordato
Oltre cinquanta mila
E e c'è l'opera meritoria della nell'EP nicchia in corso una diciamo un un una raccolta biografica di tutti coloro che sono morti ma non solo anche di di coloro che che che furono i campi oltre cinquanta mila persero la vita
Nei campi di prigionia
Grazie a tutti presenti anche perché
L'ANFP ha dovuto trovare una sala ancora più grande perché tantissimi
Hanno voluto partecipare a questa serata e purtroppo tantissimi non sono riuscite a partecipare tant'è vero che con il presidente Valducci stiamo pensando di organizzare a breve scadenza una nuova presentazione romana perché solo a me e a Marco abbiamo circa un centinaio di persone che non sono riuscite ad accreditarsi alla alla serata di questa sera
E e grazie coloro che stanno acquistando il libro in soli cinque giorni siamo già alla seconda edizione del libro e questo testimonia che c'è una fortissimo interessa una fortissima attenzione al tema degli internati militari
è vero che
Il buco nero della storiografia è stato colmato e l'elogio più Dabre davvero gradito che che il vecchio avuto questa sera è quello di Elena che anche rosse quando ci siamo incontrati ha detto finalmente una storia completa degli
E poi chiaramente tutti gli interventi dei relatori ma se voi andate fuori qui siamo in una in una diciamo una situazione
Che il
Conosce la storia di libri ma se voi andate fuori e come capitaneria Marco in giro lo fa anche l'ANFP in giro per le scuole in giro per l'Italia tantissimi ancora non conosco non sanno chi sono gli internati militari
Quando si parla di internati vivace ma chi sono gli interna senza semplicemente prigionieri di guerra non sa non si conosce il la storia degli internati militari quindi c'è ancora tanto da fare tanto spazio per la battaglia della memoria che dobbiamo insieme condurre e tant'è vero che noi partiremo nei prossimi giorni De Marco in giro per l'Italia siamo stati invitati da ogni parte d'Italia da Pordenone ammonterà a Pescara Pelissero Genova Faenza Perugia Padova Venezia e così via per parlare di questo libro e della storia
Del IMI
E
Si è parlato di Vittorio Emanuele Giuntella che una delle figure chiare questo libro qui abbiamo il nipote Tommaso che lui continua la testimonianza e la memoria
Sì Giovannino Guareschi che che nella copertina del libro che un altro dei personaggi che trasversalmente
Dire truccato dalla nostra libertà ed è vero un personaggio eccezionale che Nikkei sul quale ognuno di noi dovrebbe soffermarsi leggere i suoi scritti perché è stato un personaggio importantissimo della vostra
Nazione e
E se letta poi una lettera di Giuseppe dei toni in cui si parlava si diceva uno dei concerti più portantino non siamo degli impostati non siamo degli attendisti
Degli internati militari non erano degli imboscati non erano degli attentissimi ancora pochi anni fa un ministro della difesa
Ne facciamo il nome per carità di patria
Parlo degli internati militari come degli imboscati cosa che come emerge
Chiaramente da questo libro ed antitesi davanti a tanti altri libri non è tutto il contrario fu una resistenza silenziosa fu una resistenza senza armi fu una resistenza
Che ebbe tante motivazioni ma fu una resistenza che ebbe un ruolo fondamentale e noi nel nostro libro parliamo di questo ma cerchiamo di parlare anche del lato umano come ha detto Marco della
Resistenza degli IMI e quindi i dolori del loro rapporto con le famiglie dell'apporto delle famiglie con loro
E quindi attraverso le lettere attraverso i diari sulle fonti noi circa il novantacinque per cento per le fonti che pensiamo in questo libro sono fonti coeve
Quindi pochissime sono le fonti successive memoria però perché abbiamo privilegiato fortemente le le fonti coeve che lo riteniamo abbiano un grado di attendibilità quando esistono perché purtroppo per esempio per la sua in diari e lettere esistono per il periodo della persecuzione precedente alla all'Olocausto ma nei campi di sterminio non è assolutamente possibile alcun tipo di scrittura se non nei primi anni ma non da parte degli italiani degli ebrei italiani
Noi abbiamo scritto come sapete anche dei libri sugli ebrei sotto la persecuzione in Italia la di pura razza italiana che sulle leggi razziali e sui deportati politici
E anche sui prigionieri degli degli alleati che furono poi in fu richiesto loro o di cooperare o non cooperare
Alla allo sforzo bellico degli alleati nell'Italia di Salò
Quindi diciamo noi abbiamo raccontato un po'tutte le varie prigionia certamente ci fu una differenza tra ufficiali e soldati
Ma anche i soldati ebbero nasce fecero una scelta di resistenza importante a volte istintiva perché Lillo si racconta bene il libro attraverso i diari e le lettere di questi soldati loro furono chiamati in adunate collettive
Di fronte a discorsi che venivano fatto all'inizio addirittura dei soltanto dei soldati tedeschi e poi dopo anche da emissari italiani ad aderire o meno all'inizio pensate un po'
All'esseesse poi dopo dopo la costituzione della Repubblica sociale all'all'esercito della Repubblica sociale
E il fatto che tutti insieme
Lama o almeno la maggior parte di loro non avvenissero è un fatto importante fu davvero un primo referendum del nuovo al rinato fascismo e alla collaborazione con con il tre meridionale io sono meridionale e quindi in questo libro banche Marcolini molisano quindi c'è spazio importante anche a la differenza tra settentrionali e meridionale pensate un po'che i pattisti
Cosiddetti parchi sì cioè coloro che ricevono i pacchi che che si trovavano nel Centro-Nord occupato dai tedeschi
E del quindi la Repubblica sociale
Ricevevano alcuni di loro fortunatamente regolarmente di pacchi e che a un certo punto cioè sorto nella primavera nell'estate del quarantaquattro perché poi la situazione utopia radicalmente organizzarono anche dei tornei sportivi
E invece i poveri internati mi militari meridionali che
Erano affamati non
Avevano lettere da parte delle famiglie non avevano opachi
Non era la fame in condizioni di poter partecipare a qualsiasi competizione sportiva poi anche per gli internati settentrionale quel verissimo Periodo di qualche mese terminò perché con il passare del tempo le dissezioni alimentari divennero sempre più pesanti
E infine il lavoro coatto il lavoro coatto è un altro capitolo importante del nostro libro e si parla del lavoro coatto
Anche parlando delle differenze di situazioni che si trovano ad affrontare gli internati militari perché
Ci furono degli internati militari che ebbero la fortuna almeno per alcuni periodi della prigionia di di a lavorare di fare dei lavori agricoli e nelle fattorie la condizione la diversa che nelle miniere per esempio o nelle fabbriche di morte e in ci furono situazioni differenziate naturalmente e nella nel lavoro coatto ci fu anche la lo spazio per l'amore per e il rapporto con le donne
C'è un un un impegno un internato militare Macario che che incontra delle ragazze polacche della ragazze tedesche alli all'inizio la prigionieri sembra quasi qualcosa di assurdo perché tocca queste ragazze le balla con loro eccetera poi dopo cambia radicalmente anche per lui il e la prigionia però ci sono storie
Sia semplicemente diciamo erotiche sono dei ragazzi che sta che erano in guerra ricordiamoci metà di questi di queste persone sia invece proprio storie d'amore vero e proprio che nascono
E che si trasformano in relazioni stabili
Nei treni del ritorno voi troverete nel libro ci sono dei racconti di diari e lettere in cui si parla di situazioni di persone che si portano dietro
La moglie o la fidanzata polacca tedesca o di altre nazionalità
Con i figli addirittura vostra quindi ci sono anche storie di questo tipo la seconda prigionia quest'ultimo fondamentale
Qui il lavoro di Elena Aga Rossi pensato importantissimo quella di Maria Teresa Giusti e la seconda prigionia
Noi parliamo molto del Lido perché gli internati militari alcuni internati militari
Presenta coloro che si trovano i territori jugoslavi dovettero subire la la la prigionia di Tito poi dopo la Liberazione alcuni di loro
Coloro che si trovavano più a est
Furono alcuni di loro furono presi dai sovietici furono messi incanti a volte addirittura con i prigionieri del italiani che lassativi presi dai russi nella nel durante la campagna di Russia quindi ci sono vicende
Diverse che vanno raccontate infine
Vorrei dire il rapporto con gli ebrei allora no il libro nostro libro si chiude con una storia d'amore
Che è la storia d'amore tra Liliana Segre
E il marito internato militare
Che era Alfredo belli pacifico un passo
E quell'Italia che faticosamente tentava di rinascerà di arrivare alla ricostruzione si ritrova in quella spiaggia di Pelissero in cui questi due giovani si incontrano casualmente e Alfredo Belli Paci
Nota il tatuaggio sulla braccio degli Annales Segre sa che cosa significa differenza di tanti altri italiani perché nelle vicende del post liberazione
Internati militari a volte sono andati via a visitare i campi di sterminio e hanno saputo oppure hanno incontrato sopravvissuti ebrei e quindi hanno conosciuto tutto l'orrore della guerra che s'che sicuramente nella gerarchia dell'orrore è superiore
A quello dei dei dei campi di prigionia degli mi e di dice che capisce quello che chi chi ha sofferto e quella ragazza che
Fiat faticosamente davvero faticosamente
Tenta di riannodare i figli di una vita che si è dispersa nei campi di sterminio siamo una di quel ragazzo e quei due ragazzi costruiscono insieme a tanti altri la nostra Italia
Allora
Per concluderei in permettetemi di salutare simile veramente calorosamente
Un secondo testimone che abbiamo presente in sala il generale Giorgio allori qui in prima fila
Vi lascio con una frase di Liliana Segre appunto mogliettina internato militare
Stiamo morendo tutti noi testimoni tranne immortali ormai siamo rimasti pochissimi e quando saremo morti tutti
Il mare dell'indifferenza e della dimenticanza si fiderà sopra di noi ecco io credo che con questi libri o nelle iniziative l'azione della dell'ANR P è
Con queste
Presentazioni che facciamo cerchiamo di fare in modo che l'indifferenza non vinca grazie a tutti
Polemica quella di chi gioca Concato avendo in cambio con
Reiterazione si interessassero questa mia storia unicamente le pensare oltre a quello che era successo a quello che potrebbe succedere sapere opporsi probabilmente violenze del genere
Ecco largo verso destra
Piazza attraverso alla Enzo sai ordinata l'oasi
Assoluta allarmismo