Un piano industriale per l'Italia

Buongiorno a tutti se prendete posto questo è il consiglio generale di fine anno questi momenti in questi giorni è partita una discussione e questo è positivo nel nostro Paese nuovamente sull'industria in realtà più sulla partecipazione pubblica razionalizzazioni e cose varie e questo si unisce un po'la discussione emergenziale
A cui sottoposta tra l'altro è coinvolta in maniera molto profonda la nostra categoria sapete all'inizio dello scorso anno c'erano circa centotrenta vertenze al ministero dello sviluppo economico
E mi
Siamo arrivati a centosessanta oggi pare che siano centosessantotto dopo il ministro adesso è impegnato nel voto con appello nominale appena finito arriverà in realtà questi censimenti lasciano fuori
Tutte le aziende medie e piccole per cui quelle sotto i cento gli ottanta dipendenti che sappiamo sono il tessuto industriale più importante del nostro Paese e per noi
Della FIM CISL è importante essere il meno retorici possibili nel dibattito mitico sulla politica industriale
Con per molti la parola politica industriale è una parola magica che evoca
Chissà che cosa quando si tratta poi di andare a declinare quelle che sono le proposte precise ma soprattutto a monte costruire un'analisi sul tessuto industriale italiano su ciò che è ancora rappresenta detiene vantaggi competitivi su ciò che invece accumula continuamente sofferenze e difficoltà
E dentro questa analisi che va assolutamente adeguata costruire un percorso un sentiero di sviluppo noi lo abbiamo scritto anche nel rinnovo del contratto nazionale
Questo è un periodo straordinario ci sono tre chiavi di questa fase che sono la grande transizione demografica
Vedete il rapporto tra Europa e Africa l'Africa va verso da un miliardo nel due mila e cento arriverà quattro miliardi di abitanti l'Europa destinata a perdere popolazione siamo un Paese e c'è un è il titolo di un bel libro di un demografo uscito poco tempo fa che si chiama italiani poca gente nel senso che ogni anno perdiamo popolazione perché
La natalità è sempre più in difficoltà e così tutto il resto d'Europa
Oltre a questo per cui diventiamo sempre più un popolo vecchio tra virgolette per me è una non è una brutta parola vecchio accanto a questo stiamo vedendo e si stava facendo delle bellissime iniziative con le finte rito reali
Sulla transizione climatica sui grandi cambiamenti climatici
Che stava che ci riguardano e che hanno avuto anche da parte sindacale da parte nostra negli anni passati forse qualche sottovalutazione
E la grande trasformazione tecnologica digitale di cui parliamo tantissimo in fibra perché pensiamo insieme alla CISL hanno nostra confederazione che sia fondamentale una volta tanto arrivare d'anticipo rispetto ai cambiamenti arrivare dopo questa volta sarà molto costoso
E per questo noi cerchiamo di come sempre di non fare le discussioni sul tutto che sono le discussioni sul nulla ma abbiamo costruito questa mattina
Il Consiglio generale per dare un inquadramento della discussione cercando di raccogliere da persone molto
In gambe preparate io credo siano le persone migliori che abbiamo in questo Paese per per affrontare tutte queste partite per cui da oggi vogliamo partire
Costruendo delle vere e proprie proposte sulla politica industriale
Dicevo attenzione a evocare le cose l'abbiamo visto il segretario della CGIL che ha proposto un gran una grande alleanza per il lavoro
In tutto l'articolo tra l'altro insomma nove colonne non c'è una proposta cioè non si capisce su che cosa si può costruire questa grande alleanza per il lavoro
Oggi in realtà bisogna il sindacato non può più permettersi di fare i titoli non può permettersi neanche di fare le linee guida deve fare proposte deve fare proposte impegnative quando si costruisce un accordo noi che siamo contrattualistico sappiamo bene negli accordi si costruisce un equilibrio diverso
Per noi è migliore se ognuno lascia qualcosa se uno prende degli impegni e costruisce insieme ad altri soggetti che prendono l'impegno in equilibrio
Migliore per tutti e come forse nella grande trasformazione industriale che sta avvenendo sotto i piedi
Sta avvenendo sotto i piedi nostri dei lavoratori ogni giorno
è assolutamente opportuno ricostruire
La mappa dell'industria italiana soprattutto dentro uno scenario di grandissimo movimento
C'è ancora chi pensa quando ragiona di Ersilia lei pensa a perché la FIAT non è più italiana e la FIAT se fosse ancora italiana sarebbe chiusa
Perché in realtà nel due mila e tre era sostanzialmente fallita
E per cui abbiamo una situazione in cui troppo spesso la politica oscilla io lo dico un po'provocatoriamente tra una parte anti industriale
E una parte a industriale cioè completamente analfabeta delle questioni industriali di quelli che sono i deficit strutturali di competitività del nostro Paese e soprattutto di quelle che sono le iniziative che bisogna mettere in campo
In uno scenario in cui abbiamo attorno a noi i grandi blocchi di questo pianeta che si stanno fronteggiando per contendersi la leadership industriale ed economica del Paese e come cerchiamo di dire da molto tempo spesso questa leadership mondiale una leadership tecnologica su queste tecnologie abilitanti che sono un grande momento di riflessione per la Fim-Cisl e le l'intelligenza artificiale le infrastrutture di Bloch cioè in la la robotica robot cooperativi appunto son tutte cose che sono molto importanti per il nostro Paese è arrivato tra noi Giuseppe Bono amministratore delegato di Fincantieri così abbiamo l'occasione di salutare il primo ospite compri tra le tante cose che va male abbiamo la possibilità di costruire una leadership mondiale sulla cantieristica per noi è un vero piacere avere Giuseppe qui tra noi
Io mi fermo qui do la parola Rosario Iaccarino che ha una non solo una seniority ma uno skill molto avanzato sulla moderazione dei dibattiti e per cui a lui la parola grazie
Grazie Marco grazie di avermi affidata che in questa occasione
Il compito di guidare i lavori mai fosse inserita nel mio curriculum anche questa competenza del moderatore che succede no moderatore e quindi anzi mi sono iscritto all'albo dei moderatori quindi
Grazie questa opportunità e saluto tutti voi augurando buon lavoro i nostri graditissimi ospiti non aggiungo niente all'introduzione che ha fatto Marco l'unica cosa che mi piace sottolineare che questo in questo momento di grande trasformazione di grande trasformazione e la FIM questa ricostruendo un linguaggio su tanti aspetti e credo che l'occasione di oggi
Ecco sia quella anche di
Va bene sia quella anche di di costruire un linguaggio sulla politica per l'industria e lo facciamo
Attraverso diversi contributi autorevoli e il primo dei quali e lo affidiamo
Allo alla dottoressa Alessandra Alessandra Lanza di Prometeia che è una società di consulenza economico finanziaria e le abbiamo chiesto di tracciare
Uno scenario internazionale europeo sulle politiche industriali
Ecco
Dopo l'intervento della in questo intervento introduttivo alla relazione introduttiva della dottoressa
Lanza avremo poi i contributi di Aldo Bonomi del
Della ha detto la la di senatore negato di Fincantieri Bono Di Giorgio Graziani segretario confederale della CISL del ministro
Paduanelli
E ci sarà anche uno spazio per i gli interventi i vostri interventi
Do la parola dottoressa Lanza ringraziando la sale prima di dare la parola Alessandra una solo un memo che dimenticavo
Siamo in diretta su Radio Radicale in streaming e sapete che non abbiamo esperienze felici con gli streaming per cui ecco volevamo solo avvisarvi per
Buongiorno a tutti grazie mille ringrazio per l'invito vi saluto è un piacere essere qui con voi oggi è in parte anche un'emozione perché la mia avventura professionale comincia a più di vent'anni fa in FIAT
E nei miei cinque anni in FIAT che allora era proprio FIAT perché parliamo di tanto tempo fa
Io per l'occasione di incontrare spesso i sindacati e di condividere con loro lo scenario poi ho fatto tutt'altro nella vita e quindi per me oggi è una grande emozione essere qui con voi
Il mio compito quello che mi ha chiesto di fare Marco oggi con voi e provare a ragionare insieme non non c'è nessuna ricetta e non c'è nessun suggerimento delle cose pragmatiche che dovete fare voi
Ma e provare a ragionare insieme sul quanto abbia ancora senso parlare oggi di politica industriale
E soprattutto di che tipo di politica industriale parliamo alla luce dei cambiamenti che ci sono oggi nel mondo quando parliamo di politica ma industriale un po'come quando parliamo di industria c'è una gran parte di persone a cui viene l'orticaria perché vede la politica industriale come interventi a pioggia che non servono a nessuno e fanno male a tutti
In realtà la politica industriale negli anni è stata una cosa molto diversa e ha attraversato fasi
Morì il tutto differenti nella storia ma sempre molto legate a quello che era il contesto economico di quel tempo per cui fino agli anni Settanta se è usata per esempio una politica industriale penso al mondo e non all'italiana
Che proteggesse le industrie nascenti e quindi in qualche modo era una politica industriale di chiusura arsi studia ancora oggi sui libri di testo da industrie nascenti si proteggono si proteggono come banalmente con misure tariffarie doganali oppure con misure non tariffarie
E l'apertura alla competizione avveniva poi in maniera graduale e selettiva a questa fase è seguita una fase di deregolamentazione rione progressiva e totale lasciatemi dire dove il mantra erano privatizzazioni e liberalizzazioni l'idea sottostante era il mercato ha sempre ragione e troverà la soluzione più efficace più efficiente possibile
Dopo l'ingresso della Cina nella WTO che ha cambiato moltissimo gli equilibri né il commercio mondiale e ha cambiato moltissimo gli equilibri nell'industria mondiale
Ci si è resi conto che fosse i fallimenti di mercato che tanto gli economisti un po'noiosamente predicavano esistono e quindi si è cominciata una lunga stagione di riflessione su che cosa si può fare alla luce dei fallimenti di mercato oggi siamo ancora un po'lì
Cioè non abbiamo veramente ancora deciso che cosa deve essere politica industriale e con quale mix cioè la politica industriale deve indi rizzare risolvere i problemi dell'industria deve lasciare che l'industria trovi soluzioni di mercato ma occuparsi dei problemi sociali che ne conseguono
Deve avere un ruolo nei mercati globali oppure no non sono tutti gli interrogativi che in qualche modo trovavano che risposte variegate tra Italia e Stati in quale contesto
In un contesto che si è ribaltato se voi guardate
Nel mille novecentonovantadue quanti erano i Paesi in cui l'interscambio con gli Stati Uniti era superiore all'interscambio con la Cina erano duecentoquattordici oggi sono centodue
Nel novantadue i paesi in cui l'interscambio con la Cina era superiore a quello con gli Stati Uniti erano su trentuno oggi sono centoquaranta tre
è un mondo che si è completamente rivalità atto
Questa lezione è stata capita forse con un po'di ritardo ma con meno ritardo di quanto la stampa giornalistica ci racconti
Ed è vero che probabilmente gli Stati Uniti hanno compreso
Questo ribaltamento un po'tardi ma è altrettanto vero che io e Andrea Rita hanno cominciato a fare quella che io chiamerei una politica industriale ma forse altri nomi molto tempo prima
E tanto che hanno cominciato sia Cina anche Stati Uniti e vi direi anche la Russia ma non c'è tempo oggi di occuparci anche di Russia
Hanno cominciato da ciò che più condiziona nel panorama economico e cioè dalle materie prime che cosa hanno fatto si sono attrezzati gli Stati Uniti hanno basato la propria politica industriale ma già dieci anni fa a sopraggiungere l'indipendenza energetica
Guardate questo non è solo politica industriale e anche strategia c'è o politica nel momento in cui io sono energeticamente autosufficiente sono un monito meno ostaggio di ciò che era la preoccupazione di allora degli Stati Uniti cioè degli Stati canaglia
Ma la mia industria e in grado di fare tre choc in gara
Questo processo non a caso comincia dopo la grande crisi di Nyman bada al suo in cui ci si rende conto che avverte razzia Rizzato così tanto l'economia prende l'economia ammorbidito più vulnerabile agli shock che si propagano in tutto il mondo piuttosto che avere una sana base industriale e si comincia a pensare che è importante riportare produzioni sul territorio americano
Comincia molto prima di Trump questa fase non è totalmente bipartisan è un ragionamento di sostegno alla produzione nazionale
Totali della mente la Cina non sta ferma per nulla
è se le sue riserve mondiali di terre rare ciò che serve per fare tutti prodotti elettronici compresa tutta la transizione del mondo autovelox so batterie all'inizio e quant'altro verso tutto il mondo dell'elettrico
Beh le riserve mondiali della Cina sono di terre rare il trentasette per cento oggi la produzione mondiale il settantuno
No no il grafico qui ma credetemi quando vi dico che quando noi guardavamo questi dati nel due mila e i dieci cioè stesso periodo dell'amministrazione americana sulla politica energetica dicevamo va be'
è vero che al trenta settembre cento di riserve mondiali di terre rare e che quindi è il più grande giacimento iter che c'è nel mondo è anche vero che però in fondo ne tira fuori il venticinque di produzione
Oggi ne tira fuori il settantuno la stessa identica cosa succede sul litio produzione di batterie al litio è totalmente dominata dalla produzione asiatica
Non è politica industriale o lo è
Questo è l'interrogativo che rilascia
Quello che ci è più uno otto e che sei il primo pezzo di politica industriale si fa sulle materie prime il secondo pezzo di politica industriale si fa sulla tecnologia e su questo vorrei condividerne la riflessione questo è più noto la guerra dei dazi di Trump è da molti analisti stata interpretata come in realtà una guerra per la leadership tecnologica
Il che trova riscontro se guardate il grafico di sinistra sull'evoluzione rapidissima
Della Cina nell'attività del re virtuale se guardassimo lo stock queste la crescita se guardassimo lo stock oggi gli Stati Uniti hanno ancora il maggior numero di brevetti al mondo ma la Cina un tasso di crescita così rapido
Che gli Stati Uniti
Per buone ragioni temo non di essere scavalcati nella prossima nella propria leadership tecnologica perché lo temono
Perché ciascuna tecnologia e lo vedete nel grafico di destra a un lega si è un legarsi importante con quello che si è fatto nel passato
Se guardate il grafico di destra tutti i paesi di vecchia industrializzazione l'Italia in modo quasi preoccupante
Sono concentrati in termini brevettuali tutte tecnologie vecchie lasciatemi dire tutti i paesi del Nuovo Mondo di nuova industrializzazione sono concentrati su tecnologie nuove manifattura additiva ambiti data Cyber Security realtà aumentata RAI computing agli occhi noi tutti sulla robotica
Che non è un male è lasciatemi dire dalla robotica si possono fare tante cose ma è un leda sì importante c'è uno unico paese indù di vecchia industrializzazione che non ha quella composizione tecnologica
Che è il Giappone mi piace citando il caso del Giappone
Perché carità con i dovuti distinguo Giappone ci assomiglia tanto ha una popolazione che invecchia alta prima di noi ha un debito pubblico che è il doppio del nostro quasi tutto interno ma pur sempre il nostro il doppio
E entrato in trappola della liquidità Bemporad immagino e i quindi tassi d'interesse a zero e negativi ha avuto una lunghissima stagione di crescita vicino alla zero
E ha pensato al proprio futuro interni politica industriale cos'ha pensato un solo ANSETT vero le competenze
Sulle competenze possono ricostruire il mio futuro tecnologico e in qualche modo assaltato
Un ciclo di tecnologia avendo oggi una struttura da Paese di nuova industrializzazione dal punto di vista tecnologico io credo che questo ci insegni molte cose
I grandi paesi
Cina e Stati Uniti hanno una strategia chiarissima in termini di politica industriale vi faccio solo due slide e vado molto veloce questa è la politica industriale nella versione di Pechino che vedete
E tutta concentrata
Su i settori strategici avrà spazio difesa
Su le nuove tecnologie tutta la parte di tecnologie nuove che dicevamo prima sull'Energia
Sul sostentamento da altre culture annusando dimenticano e su quello che è il trend che ricordava prima Marconi invecchiamento della popolazione quindi tutta la biomedicina e tutte le tecnologie mediateca
è chiara la politica industriale la direzione tracciata se andiamo a vedere la politica industriale americana
Al di là ovviamente delle parole ciascuno a come dire il suo linguaggio nazionale molto simile
E mente al centro la leadership tecnologica gli Stati Uniti vogliono essere primi nella ricerca nella tecnologia nell'innovazione nell'invenzione si spingono monitoring la perché fare innovazione facile
Invenzione un po'meno l'innovazione normalmente incrementale l'invenzione radicale quindi vuol dire investire moltissimo in ricerca
Non c'è nessun grande paese
Che non investa in ricerca
Per ottenere certa per scopi civili in primis nei settori di Security e militari perché da quelli sono sempre avvenute le invenzioni che poi hanno veramente cambiato la storia
Gli Stati Uniti
Mettono nella loro politica industriale tra i capisaldi la protezione la protezione tradotto in tecnologia vuol dire tutti i sistemi di salito al settimo Pitti ovviamente
In tutto questo c'è un'attenzione ai Kimi
Di economia domestica non c'è questa importante
C'è Embrace energie dominanza mignon cent'fare attenzione all'ambiente sono uno dei pochi Paesi dove la politica ambientale potrebbe non esistere
Allora qual è la nostra preoccupazione oggi perché ne parliamo ed Europa che cosa fa dov'è la strategia europea allora è vero che siamo all'insediamento della nuova Commissione che ha cominciato da poco i propri lavori e quindi è tutta da costruire Marcelo guardiamo a oggi
Qualche preoccupazione ce l'abbiamo perché l'unica vera strategia europea è una strategia franco-tedesca
Non vi parlo di Inghilterra perché probabilmente tra un mese e mezzo non è nemmeno più Europa anche gli inglesi hanno una loro strategia ma la cosa che più ci rendeva
E che ci sia una strategia franco tedesca assalto due slide e poi torna indietro dove l'Italia non c'è ma l'Italia la seconda manifattura d'Europa
Non solo e la seconda manifattura d'Europa
Ma è una manifattura in cui l'industria lasciatemi chiamare vera cioè l'industria quella che può dunque c'è pezzi per davvero pesa ancora quasi il cinquanta per cento guardate il pezzo della metalmeccanica superassero dell'industria
E l'industria a da un lato energetica e dall'altra quella che ci consente un balzo nel futuro dell'invecchiamento della pole popolazione petrolchimiche farmaceutica
Pesa un altro quasi il venti per cento
Ora non è accettabile ma non è nemmeno pensabile che l'Italia non voglia giocare un ruolo nella politica industriale
Guardate che ha permesso al centro la politica industriale in anni in cui l'industria ha perso tanto noi abbiamo perso tre puntini di peso della manifattura sul PIL i tedeschi ne hanno guadagnato uno
Non è dobbiamo avere il coraggio di dirci
Che non è il risultato ci piacerebbe raccontarcela così del fatto che i tedeschi hanno approfittato dell'Europa e il cambio che per loro è stato più favola no
I tedeschi hanno fatto politica industriale bisogna che torniamo a farla perché torniamo a farla perché non è che non le abbiamo fatte le politiche industriali in Europa le abbiamo fatte per esempio indossa quattro punto zero che ha funzionato molto bene ha funzionato molto bene anche in Italia
è oggettivamente è stata fatta da quasi tutti i Paesi europei
Il problema è che ciascuno l'ha fatto in autonomia e sostanzialmente lasciatemi dire in isolamento ma questo non è abbastanza
Perché è da assurde Apple Amazon Google Microsoft e General Electric CRA investono quasi cinque volte quello che il totale delle imprese europee spende in ricerca
E questo accade perché non c'è una dimensione comune non c'è un progetto comune è evidente che i singoli Paesi da soli
Possono fare poco ma davanti a un mondo completamente dominato da grandissime multinazionali anche lasciatemi dire scarsamente regolate
è importante che ci sia una reazione unitaria di politica industriale politica industriale chiede niente
Nel manifesto franco tedesco Tolfa dei capisaldi che vanno verso un cambiamento vero capisaldi che però richiedono dei cambiamenti importanti
Le chiedono un ripensamento delle politiche antitrust all'interno dell'Europa
Cioè se si vuole giocare una dimensione europea bisogna anche avere il coraggio di ripensare le proprie regole mantenendo evidentemente quelle a tutela ma nomina legando con lacci e lacciuoli la crescita dell'industria europea nel suo complesso
Ovviamente la politica industriale europea verso le nuove tecnologie per esempio l'intelligenza artificiale che molto è presente nel manifesto franco tedesco chiamerà anche una protezione
Delle proprie tecnologie
E delle proprie filiere strategiche quindi chiama i due pilastri chiama l'innovazione ma chiama la protezione le due cose
Non possono che andare insieme ma perché le due cose vadano insieme servono una serie di fattori trasversali
Primo tra tutti l istruzione
Che trenta hanno possibilità né il raggiungimento del futuro industriale tecnologico dell'Europa se vogliamo rimettere l'industria auto al centro dell'Europa in questo momento è morta assumono dichiara
Moltissimi Investimenti bisogna farli in bisogna metterne in campo e bisogna fare in fretta cinque anni sono tanti sono il ciclo normale dell'industria auto ma rispetto al quale il posizionamento asiatico sono troppi
Bisogna puntare sulle scienze della vita che sono il vero futuro di un continente che invecchia
Vanno insieme dei Biotecnologia
Ma per fare tutto questo non si può prescindere da altri pensare in maniera tradizionale i propri sistemi di istruzione perché ogni volta che leggiamo un dato
Sull'istruzione lasciamo perdere quelli italiani che ogni volta piangiamo amare lacrime ma in generale anche quelli europei
Sono demoralizzare anzi i ragazzi giapponesi nei risultati stemma ottengono punteggi tre volte superiori non quelli italiani tre volte superiori la media dei Paesi avanzati
Non c'è futuro se non torniamo a investire su quello che ci può garantire il futuro grazie
Grazie particolare dottoressa avanza per la lucidità e la sintesi
Nel suo intervento il quadretto tantissime cose
Ci ha mostrato il lo scenario che in questo momento rispetto al tema dell'industria si propone dare adesso la parola Aldo Bonomi va fino segue da tanti anni anche lui devo dire segue la FIM lo seguiamo nella sua ricerca e chi ci darà qualche d'uno sguardo dal territorio non so se ci dà qualche buona notizia
Grazie del di essere con noi
Grazie a voi dell'invito
Non nascondo che ogni volta che mi ritrovo
A mettere in rapporto al territorio e ai grandi scenari mi becca un'angoscia ragazzi
Lo dico invece molto contento di essere qui oggi con voi mi sia permesso visto che faccio parte dalla transizione demografica
Sono molto contento perché
Cito
Tre nomi importanti per me nel rapporto con la Fim-Cisl
Sandro Antoniazzi Bruno Manghi
Bentivoglio onde evitare il familismo non Marco il padre con cui al tinello fatto lunghi percorsi di territorio rispetto a queste
Fatta questa premessa
Spero che non farne un discorso passatista ovviamente e quindi proprio non farmi un discorso passatista
Devo dire che quando ragionavo con Sandro Bruno con Bentivoglio
Dell'impresa nel territorio dello sviluppo del capitalismo usiamo questo termine
Beh io
Nel tardo Novecento mi sono ritrovato a dover cambiare la cassetta degli attrezzi
E secondo me anche il sindacato deve cambiare la cassetta degli attrezzi
Perché ho dovuto cambiare la cassetta degli attrezzi in primo luogo rispetto allo scenario che già per me è stato presentato
Ovviamente io non sono arrivato a queste dimensioni
Di scenari globali però
Mi sono interrogato ad esempio
Sul fatto che rimanendo solo in Europa
Non esiste solo un capitalismo esistono i capitalisti
E quindi io invito a ragionare per poi ritrovare una politica industriale europea
Partendo dalle differenze scomporre e ricomporre
Non c'è dubbio
Che c'è una forma di capitalismo direbbe Becattini in cui l'impresa è una molecola del capitale
Per essere chiari
Ho in mente come metafora se uno guarda alla Borsa di Londra o al modello
Anglo americano quel modello è l'impresa una molecola dal capitale rapporto e labbra exit aumento era questa dimensione a mio parere l'impresa molecola del capitale e quindi Prodi incontra che cos'è
Azione finanziarizzazione
Primo punto già toccato dalla relazione precedente
Non è solo questo per fortuna almeno per ciò che ricordo io le passioni sindacali
C'è una grande voglia anche una grande desiderio
Di guardare al capitalismo renano
Grande sindacato grande impresa grande banca cogestione al vertice
Tanto per capirci
Tutti quei passaggi elencati prima nella competitività necessaria
E quindi la dimensione delle slide che vedono la Germania in una determinata posizione e perché lì il capitalismo renano è stato in grado di sviluppare e il sindacato era dentro
Ma passiamo ci chiaro
Sindacato ha sempre desiderato in Italia di diventare rendano non è mai diventato per un problema di politica industriale del rapporto tra
Sindacato e virgolette padronanza così il prorettore questo è il punto poi capisco
Marco che non è Bentivoglio conosce è molto virgolette spesso attratto da questa dimensione no quando scrive i suoi libri l'innovazione e il cambiamento eccetera ovviamente valido
Lo capisco perfettamente ma noi non siamo il capitalismo renano
Non siamo nemmeno il capitalismo dei cugini francesi con una cappa politica statuale è devo dire che spero che la relazione mi succederà
Di Fincantieri lo dimostra basta guardare questi processi o guardare all'oggi poi lo
Fiat-Chrysler
Il capitalismo francese è un po'capitalismo chiama la statualità ha avuto un motore agente non c'è dubbio
Non c'abbiamo mai avuto quel motore agente rilievi eccetera però quello
Poi c'è il capitalismo che ci piacerebbe molto diventasse nelle tabelle appena presentato un modello giapponese come lo chiamo il capitalismo asiatico
Danimarca Svezia Norvegia dove il problema non è asiatico dal punto di vista dei commerci asiatico e punti di vista dalla conoscenza e nei rapporti ci piacerebbe molto essere la Danimarca
Ma non lo siamo questo è il punto vero rispetto al quale
Poi c'è rispetto a questo un capitalismo postcomunista con cui ho venduto fare i conti rispetto ad esempio le trasmigrazione dell'impresa la ricerca del basso costo del lavoro tanto per essere inviare erano
Ci ricordiamo tutti l'esodo verso Timisoara o almeno me lo ricordo bene io no che era questo discorso
Poi
Ultimo ma non ultimo c'è il capitalismo di territorio
Noi siamo capitalismo di territorio
Questo è il punto vero
Dal mio punto di vista certo rispetta questi scenari ti beccano angoscia mica da poco
Perché ovviamente vi ricordo che ci sono sempre novanta per cento delle imprese con meno di dieci addetti i distretti produttivi però questa era l'intelaiatura per cui eravamo e
Siamo ancora speriamo il secondo
Q paese manifatturiero siamo il secondo e dopo il capitalismo renano questo è il punto siamo capitalismo di territorio
E qui induce a una riflessione
Molto semplice io spero che venga una politica industriale europea che tiene insieme queste diversità
Perché se mettiamo insieme queste diversità ce la facciamo
Partendo dal capitalismo di territorio capitalismo renano capitali ma fra se partiamo da lì però e quindi una politica europea che riesce a fare sintesi delle diversità
Non omologazione attenzione sintesi delle diversità questo è il punto vero non c'è dubbio
Una politica industriale europea significa partire da questo e per voi mi fermo qui
Questo primo scenario che non è il compito mio
Ho solo detto come ho dovuto scomporre e ricomporre la cassetta degli attrezzi capire come mi muovevo rispetto a questo mi fermo qui
Ogni tanto conosce molto più industrializzati ma era amico Giuseppe Berta
Ho un dibattito aperto e ho sempre detto
Interroghiamoci se noi siamo i più piccoli dei grandi o il più grande dei piccoli domanda che lascio a voi da questo punto di vista certamente la politica industriale che verrà
Molto dipenderà da quanto le politiche sarò impostate per essere continua ad essere il più piccolo dei grandi quindi reggere questa sfida competitiva o assumere
In una dimensione geopolitica geopolitica mediterranea eccetera eccetera diamo scusa Aldo yard venuto al ministro dello Sviluppo economico osservano Patronelli cui cedo il posto
Dicevo solo per terminare questo primo ragionamento
Siamo ancora
Se siamo il più piccoli dei grandi o i più grandi e dei piccoli strategia industriale rispetto a questo secondo passaggio visto che parliamo col sindacato
Dopotutto cambiare la cassetta degli attrezzi e sul tema del lavoro
Perché io non lo so
Allora con Antoniazzi romani
Mi funzionava una cosa molto semplice di mi che lavoro fai e ti dirò chi sei ragazzini funzionava riusciva anche a sapere a capire dove uno abita va quindi urbanistica eccetera riuscivo anche capire
Addirittura pensate cosa uno puntava oggi il testardo novecento cominciato a non capire più nulla rispetta questa norma
E quindi credo che sia successo anche a voi va beh credo che non tutti hanno i capelli molti hanno i capelli bianchi come me quindi
Prima era semplice fare sindacato de me che lavoro fai e ti dirò chi sei in quale gruppo in quale allora fornite dalla canne d'organo del fordismo ti metto a quale categoria capisco che
Un
Maestro che
Si occupava già allora delle tematiche appena esposte di geopolitica ed economia Giovanni Arrighi che si occupano di sistema mondo non lo siamo ancora globalizzazione
Allora io mi disse allora
Guarda che devi perlomeno incomincia a raggiungere alcune domande
E spero che ragazza giunte anche voi
Allora certo dimmi che lavoro fare dietro di sé ma prima di tutto di mediche genere sei
Primo grande questione introdurre di che genere se
Seconda domanda di mediche Enya sei da dove vieni da questo punto di vista
Terza domanda fondamentale rispetto agli scenari che ci sono stati presentati dimmi quali sono le tue competenze i tuoi saperi per immettersi rispetto a questo è quella più difficile che non ha ancora risolto oggi dimmi qual è la tua Weltanschauung
Al tuo concezione del mondo perché forse riesco a capire nel quale nato l'emissione di nomadismo come ti muovi se vuoi fare la start-up creatività eccetera è sta roba
E ovviamente quindi non è più il discorso del lavoro ma è perlomeno del discorso dei lavori
E dentro questo è il grande cambiamento
Dentro i grandi scenari
Di cambiamento
E i grandi segnali di cambiamento in cui cambia il fare impresa e il lavoro sono fondamentalmente due
Le lunghe derive del cambiamento in cui collocare queste cose
La prima
Noi
Non siamo mai stati un Paese
Fordista a tutti gli effetti anche se rimessione del fordismo c'ha segnato anni c'ha anche segnato dal punto di vista delle relazioni industriali e anche delle politiche industriali
Ma il vero problema è che qualcosa era il fordismo la figlia Singapore una cosa la company town Torino altra lombare nord est oli su
Fordismo
Poi secondo passaggio
Il primo posto fordismo
Quello del capitalismo molecolare dei distretti che poi oggi e maltrattati invece come piattaforme produttive torno rispetto a questo
Ma oggi siamo nell'epoca almeno io la chiamo così della conoscenza globale in Rete A Baso urbana dove è atterrato a voi lo scenario della competitività appena presentato qua
La ricerca di base tutto lì conoscenza probabilmente a base urbana quindi capisco perfettamente
Lo sforzo che Marco Bentivogli di dire il sindacato si deve occupare di negoziare le conoscenze globale in Rete a base romana già a terra dentro l'impresa non c'è dubbio
Dentro questa transizione dentro la transizione in cui la dimensione dei lavori va si trova perché non è più solo la catena del valore
La catena del valore dalla catena di montaggio alla grande impresa ma anche nelle fabbrichette il problema era la catena del valore cioè tutore di controllare il processo produttivo ok ma oggi il problema è la ragnatela del valore
Questo è il punto
Tutto lo scenario già presentata e chi conquistava la catena del valore
E non parlo solo davanti al tema che ci viene in mente pensando ad Amazon e
A marzo tanto per rasa del valore è che tutto ciò che viene prodotto deve incorporare prima intelligenza conoscenza ai l'utente cliente finale questo è il punto vero
E quindi come si negozia per abituate a negoziare la catena del valore come negoziare adatterò del valore mica poco
Dentro il quale c'è una scomposizione della del diamante del lavoro loro va logoro normato salariato a vita sempre meno
Lavoro autonomo di prima generazione quando dico quello di prima generazione
Artigianato piccole imprese ma lavoro autonomo di seconda generazione perché incorpora quel minimo di conoscenze competenze per fare il lavoro terziario le famose start-up cosa sono sarò lavoro autonomo di seconda generazione
Questo è il punto vero allor cosa fa il sindacato rispetto a questo crepare i grandi temi
E poi ultimo passaggio vado verso le conclusioni e torno sul territorio non preoccupatevi non sono diventato uno scenario instabile rispetto a questo
Allora
Dicendo
Molto banalmente me ne scuso
Non ha ancora imparato dalle slide e quindi fa parte del passatismo
Molto banalmente io ho una geografia
Di questo capitalismo di territorio che è composto
Da un po'di capitalismo delle reti
Il progetto è stato presentato è
Quali reti abbiamo per stare dentro l'attuale competizione geopolitica già economico questo è il punto
Tra loro dico subito
Non c'è dubbio in quanto a reti
Abbiamo un po'
De grande impresa di grandi gruppi che fanno resta
L'intervento che succede a me è un discorso una grande
Fincantieri è un capitalismo delle reti dice ma come produce no no al capitalismo delle reti perché sa e dentro discorso logistica geopolitica cambiamenti militare e questo capitalismo delle reti
Un po'di capitalismo Previti
La FIAT è diventato più antica è capitalismo delle reti questo è il punto non è più ampia di Torino è capitalismo delle reti dentro al geopolitiche grandi cambiamenti
Ritirare le reti soft
Allora facciamo un esempio quelle reti devono tenere e lui è un problema di tenuta perché portoni ed il sistema Paese ma attenzione
Non pigliamoci non pigliamo la deviazione che ci occupiamo solo di capitalismo reti
Il paese non è fallito perché dopo il capitalismo avrei ci sono i dati sono cito Mediobanca o a quattrocento media impresa e che io chiamo il capitalismo intermedi
Non siamo falliti per queste
Perché se no si può sulla tenuta di quelle quattrocento beni prese
Di capitalismo intermedio che sono il frutto della verticalizzazione sussunzione del capitalismo di territorio in filiere piattaforme
Solo analizza quelle Beilin prese leader
Che competono dentro il produrre per competere si ritrova che rientrano le filiere arrivano a quello che una volta erano i distretti produttivi che ci sono evoluti piattaforme e poi fuori da qui Cia e anche addirittura forme dei lavori di un certo tipo è una rete lunga non era avete corta quello delle medie impresa
Anche quella che va ricostruita riduce le forme dei lavori e la contrattazione sindacale oltre la contrattazione sindacale rispetto al capitalismo delle reti l'amico mi son dimenticato lì però Noto quando leggo contrordine compagni dico sì ho capito c'è una visione sul capitolo delle reti rinnovazione eccetera vorrei che anche rispetto al capitalismo differito pensa non ci portiamo dietro il capitalismo di territorio non ce la si fa
Questa è la mia opinione spazio parziale
Rispetto a questo e quindi questa è la situazione e poi ultimo punto ultimo
C'è una dimensione di sofferenza
Non possiamo guardare esso al capitalismo delle reti le il capitalismo intermedio dalle quattrocento imprese abbiamo raccontato troppo solo 'sta roba qua
Poi per accorgersi che dietro ci sono le centosessantotto recitate tu Marco centosessantotto crisi ma non solo
C'è il problema dei
Disoccupazione povertà non tenuta sociale questo è il punto o ci portiamo dietro tutta sta roba altrimenti il Paese non ce la fa questo è il punto vero a cui siamo arrivati
E quindi io vorrei nazionali
Un sindacato che è in grado di mettersi in mezzo queste contraddizioni
Se posso fare una definizione
Nell'epoca dei flussi perché quelli sono stati presentati sono i flussi
Flussi che impattano nei luoghi ricambiano antropologicamente e culturalmente socialmente economicamente la finanza è un flusso lettera nazionale sono un flusso Venter nel comporre solo un flusso lei le batterie al litio solo un flusso avete capito sono un flusso che atterra sul territorio impatta e cambia
Ma il sindacato si deve mettere in mezzo per essere uno che è in grado di negoziare inclusi Marras debbo di conoscere i luoghi e territorio questo è il punto vero
Di secondo me di mediazione contrattuale che imporrà la globalizzazione
Un sindacato degli odori sentire il nuovo di sentire i processi reali e ovviamente dialettica zaristi con influssi non subirli attenzione l'abbiamo subita anche troppo spesso relazione allora ecco
Quando c'era tutto bene sia la marchesa ci penserà il mercato tarda visto come ci ha pensato
Se non ci si mette in mezzo rispetto a queste dal loro
E ho veramente finito il turno nel mio territorio
La geografia che io ho in mente continuando un può percorrere l'Italietta
E noi dobbiamo capire alcune grandi questioni che sono aperte
Siccome
E il direttivo nazionale
Non c'è dubbio
Che c'è un ragionamento
Che riguarda chiamiamoli Grande Nord si può chiamare
Dove abbiamo
Un dibattito nel Nord Ovest non so chi di voi rappresenti il nord ovest
In cui si ragiona
Di ciò che resta del fordismo di ciò che resta dalla FIAT diciamo parliamoci chiaro questo
Lì
Un non irrobustimento di quel capitalismo intermedio senza dimenticarci che nel Nord Ovest nel nostro Paese ci fu un dibattito molto importante a cui secondo me il sindacato deve riguardare ed era famoso dibattito sul fordismo hardcore fordismo soft che avvenne fra vallette Olivetti
Ah beh neri
Fordismo hard conformismo soft io ero per il fordismo soft so benissimo che il fordismo soft ha perso stiamo discutendo se mi permetti Barco di fordismo sposò se possibile il fordismo soltanto a Taranto
Scusate
Se possibile il fordismo soft a Taranto quello è la fordismo a
è possibile un fornello soft
Col capire questo transizione nel nord-ovest fordismo Arda fordismo so
Poi c'è le grandi piattaforme la piattaforma del Lombardo-Veneto
Dove ci sono
Le centoquaranta media impresa eccetera eccetera la piattaforma emiliana
Il futuro la fu lavare Motor Valley si è celebre questo è allora attenzione prima cosa non c'è dubbio
E qui il ruolo di Milano è molto importante
Il problema è connettere quel grande Nord come traino ovviamente anche nel sistema paese altra questione dibattito aperto no Milano è un po'è una città Stato oppure una città regione
Quindi questo pone un problema non da poco per il sindacato significa il sindacato che fa politica industriale nell'urbano regionale perché non è solo Milano e vicenza Verona volete greci le città medie sono fondamentale rispetto a questo primo grande scenario come siccome amo in quelle piattaforme del Grande Nord in metamorfosi
E quindi l'Icmesa Morosini via ricerca innovazione terziario nuove forme dei lavori
Attenzione non basta più per arrivare al centro Italia sul modello tosco marchigiano ristornate distretti Giordo voilà Becattini ma il vero problema che lì c'è una transizione hard denti stretti che non ha ancora fatto piattaforma mentre la piattaforma emiliana la vedi la piattaforma dopo aver lontana veneta con tutti i casini la vedi
Baily la piattaforma Toso marchigiano la baby ancora vedi un po'di medie imprese
Che ce la fanno ma non è ancora le piattaforme quando dico piattaforme questo rimanda Porro tutto ai porti la logistica le liti al capitalismo delle reti alla conoscenza l'università
Quella piattaforma
Poi c'è
Nuovo molto importante credo che per il sindacato si è importantissimo
La piattaforma sull'asse
Napoli-Bari Taranto lui vado molto allegra c'abbiamo il massimo di innovazione il massimo di mediocrità
Ho vinto sempre a Marco
Io spero che ci proverà a discutere delle batterie al litio e dall'auto elettrica partendo da mezzi spero che ti ritroverei a discutere di avionica partendo da Napoli alla Roma Dalia ok
Ma il vero problema è che dice il massimo di innovazione del cambiamento dal fordismo diventare fordismo soft e poi magari
Domanda
Taranto può diventare un'acciaieria di capitalismo intermedio quando di chiedermelo vuol dir piccole vuol dire adeguata ai grandi cambiamenti green economy cambiamenti questo è il punto il nodo proprietà formali è importante
E quindi come si fa sindacato di piattaforme territoriali ad esempio non lo si fa più Marco con l'organizzazione delle canne d'organo fordista dalla parti chimici altra parte d'altra parte i metalmeccanici dall'altra parte invece no ragazzi qui c'è un problema di sindacato di piattaforma perché altrimenti scusate la battuta la faccio il sindacalismo di territorio lo fa qualcun altro
Servono se dicono di fare sindacalismo di territorio rappresentare i grandi cambiamenti e quindi significa ovviamente che le infrastrutture le reti sono prodotte assi presente il diabete nel numero venti non si riesce andare negli scenari di sopra per la presenza
Ed allora però e ho finito davvero
Certo non mi dimentico che c'è ciò che resta del tracce di Ford inimicizia in Sardegna avete presente
Che per gli abbiamo pensato tutti che fosse sufficiente trasferire il modello fordista no soprattutto hardware avessimo trasferito il fordismo soft forse quasi come al solito il fordismo hard i risultati sono questi e chiaro la desertificazione
Le di capire questo discorso molto e da qui mi sia permesso tornando al passato
Si vorrebbe conta duramente un sindacato che fa sindacato di piattaforma e detto col mio linguaggio anche un po'di sindacato di comunità
E qui ricordo che quando
C'eravamo occupati noi coi capelli bianchi
Del fordismo che arrivava al Sud sto parlando di Bagnoli Italsider Bruno Manghi sindacati CISL specie la scuola per il Mezzogiorno duri ma in barca
Cioè che applica il problema tenere assieme società ed economia questo è il punto vero
Se tu non metti in mezzo fra economia e politica la società qui questo è il punto vero e quindi io auspico sarete in grado di realizzare un sindacato un po'schizofrenico
Sindacato di piattaforme dentro i grandi processi di innovazione
I grandi cambiamenti competenze e saperi viene cronoman che attenzione però anche lì io non ho mai visto
Non discuto spesso con l'amico Realacci che dice credito alle imprese son tutte
Rimette non l'ho mai visto il capitalismo che diventa green automaticamente se son tanti nervi con scritto
Chiaro so benissimo che la green economy significa portar dentro il Polo ho finito dentro i processi produttivi un capitalismo che capisce che deve incorporare il concetto del limite per trasformarsi non c'è dubbio
Ma il vero problema che questo avviene se c'è un'obbligazione di Green Society
Questo è il punto nero in Society e il sindacato deve essere il soggetto pure mobilità questi soggetti nelle piattaforme e nello stesso tempo un sindacato che ricostruisce comunista
Io sono per un sindacato va di comunità di cura larga cioè guardate che la cura nel sociale ha dei problemi non è un problema solo di volontariato associazionismo e dei nostri amici viene CIO
Che conosciamo se offre Marco
E
Fare il sindacato diressero dietro l'unità di cura larga il sindacato si occupa di cura dei soggetti del territorio valutazione eccetera
Anche le rappresentanze e quindi significa fondamentalmente ho finito
Ricostruire una società di mezzo che è in grado di mettersi in mezzo ai grandi cambiamenti della metamorfosi e alla dimensione del luogo e da una società che ne ha coscienza grazie buon lavoro
Grazie emerse Aldo Bonomi perché ha allargato in maniera come sempre sa fare lui il campo e anche delle suggestioni
In rapporto al sindacato associando a linguaggio come comunità cura eccetera molto interessanti
E adesso è stato già chiamato in causa il dottor Bono dal da Bonomi sul capitalismo delle reti
Quindi amo la parola l'amministratore delegato di Fincantieri che è un attore protagonista dell'industria italiana e internazionale grazie
Grazie buongiorno a tutti
Da San Marco
Io mi trovo sempre in difficoltà perché quando sento questi convertendo
Peso mi invitano acquisti convenire invitano spesso
Allora una tentazione vado o non vale
Perché se non vado
Non so capace di essere
Non ha grande
Cultura accademica o una grande come dire affabulatore capacità di affabulare
Arrigo che dico
Poi Rigolato che dico la mia verità
Che è una verità diversa da quello che sento
Scusatemi illustri miele predecessori
Io non sento parlare delle cose
Che effettivamente sono alla base di una crisi che è una crisi epocale è solo dell'Italia e dell'Occidente
Capitalismo fordismo tutte cose passata noi stiamo continuando a guardare al futuro con le categorie del Novecento o dell'Ottocento addirittura
Non so come possiamo risolvere i problemi
Del due mila e cinquantatré dormiva arriveremo al Carter mia al due mila e cento
Pensando ancora
Con le categorie culturali del passato
E una verità
Allora io cerco
Di colmare dal mio punto di vista alcune cose che ho sentito
Allora
è una vita che sento parlare di politica industriale
Come Rita che sento parlare di crescita almeno da trenta quarant'anni per credo che l'unica parola giusta che verde che è stata detta sulla crescita l'ha detto Giulio Tremonti la crescita non si fa per decreto sto ancora oggi pensiamo che la crescita si fa per decreto ci pensa la politica perché nel catturare il i voti ci pensa il sindacato perché scarica può in qualche modo sulla politica la definizione e l'attuazione e di azione della politica industriale di una politica di crescita
Non so sulla base di quali strumenti la politica posso fare queste cose però
Continuiamo
A fare queste discussioni e poi passa il tempo potrei ci accorgiamo che mondo va in una direzione che noi ma come è possibile e possibile perché ci passava
E adesso smettiamola anche con la seconda manifattura d'Europa io non lo so che fa queste statistiche Masterson vere povero prova
Però cioè lei ha detto prima un po'accennato qua Borromeo
Ma vi rendete conto che noi abbiamo la novanta e rotti per cento aziende che hanno meno di quindici dipendenti dipendenti
E vogliono fare la ricerca o l'innovazione questa azienda qua fanno affari anni personale contato per fare dei prodotti per la verità eccellenti quelle atti innovazione
Perché l'imprenditore che riesce a produrre un pezzo che unico al mondo essenze quale e probabilmente altre costruzione molto più importante non potrebbero essere fatte quelle innovazioni che cos'è ne ricerca
è fatta anni nessuno la registra però
Perché continuiamo a pensare venne ovazione alla ricerca come ho fatto intellettuale quasi culturale
Abbiamo dimenticato
Il nostro Paese fuori
Ci hanno insegnato gli America Chievo sono molto come dire contento della Brixia
Gli inglesi e quindi hanno apportato all'Europa non un fatto positivo ma negativo
Perché ci hanno ha portato con loro che hanno distrutto la loro azienda le loro la loro industria e che pensavano di continuare a vivere nel cumulo pensione attualmente in un regime di colonialismo in qualche modo ci hanno portato delle regole c'hanno portata finanziari usare la nostra economia in un modo che veramente
Da assunto e nessuno lo dice
Allora quest'anno ricorso il trentennale della caduta del muro di Berlino
Io non come non mi ricordo se dalla CISL ovvia ho detto e caduta l'Unione Sovietica
L'Unione Sovietica perché se lo ricorda
Era considerato lo stato più burocratico che si stesse al mondo
E qualcuno dice molto di burocrazia dotarsi sicuro
Ma l'Europa che l'Italia
Non solo di reti tv in Unione Sovietica
Non abbiamo costruito un gruppo di leggi perché la la vita dura analisi fatta solo di poche
Marco Bentivogli molto sentito dire lo dico io
Ti racchiusa lì
Lo Stato i rivali che producevano dieci milioni di tonnellate occhi
Abbiamo delegato attenersi di
Fare un parallelo o di decidere
Se la salute deve essere tutelata più dall'occupazione come se senza occupazione senza reddito ci può essere salute moriamo di fame
Ad agosto così e banale perché che fa il paio con quello della antitrust europea
E italiana insomma
Che vuole tutelare i consumatori
E io ho detto sì va bene nobile
Programma l'oblazione
Ma prima dei consumatori vengono i lavoratori perché se i lavoratori se non c'è il reddito non c'è consumo
Tra sembrano delle cose banali
Professore l'edilizia queste sono le cose che dobbiamo dire queste sono le cose che dobbiamo dire al nostro futuro dobbiamo avere il coraggio di dire che non l'industria nostra e uno industrie che non servono potuta sviluppare un per da mancanza di politica industriale
Ma per mancanza di capitalisti
Di imprenditori di Meneghin
E adesso non ci stanno più nemmeno quelle che hanno tentato e il Nordest famoso dove io ovvero molto molto molto
Non è altro a mio avviso che il distretto industriale flessibile della Baviera e lo vediamo oggi con la crisi che c'è in Germania c'è una crisi bene a vicenza ma davvero ora va be'veneto vado in Friuli e vede quel la crisi come più come ci attanaglia
E allora
Vogliamo tornare a parlare di quello che il paese che è stato il Paese
Abbiamo e stiamo costringendo i nostri figli
A ragionare in inglese ma gli inglesi Michelangelo Leonardo non l'hanno fatto
Noi l'abbiamo fatto perché la nostra lingua ci costringe a essere creativi ci costringe ad essere flessibili di queste cose che io non vedo culturali intellettuali che ci parlano
Abbiamo costruito tante università la scuola di massa
Alla scuola di massa
Poteva almeno poco Saccarello sbocco dalla scuola di massa scienza della comunicazione
Sì e se lo spettacolo non so come si chiama
Non abbiamo più ragazze che voglio andar fra fisica fare matematica a far filosofia a fare lettere
Sì penserà in un mondo che il futuro ci prospetta un mondo intelligenza artificiale un mondo come chi lo governerà questo
Se non c'è il pensiero
Abbiamo copiato da tra Paesi che c'è forse se lo potevano permettere sua che gli Stati Uniti capiscono che hanno parcellizzato troppo
E che c'è bisogno di avere
Da qualche parte
Nella società
Io parlo delle industrie
Perché era stanco
E lo specchio della società c'è niente da fare
Recentemente
Qualcuno persi indagato Marco
Io l'ho sofferto per anni lo sai meglio di adesso non c'è più il sindacato
Non ci sono i corpi intermedi nasce nemmeno la Confindustria verso
Non ci sono luoghi dove si viene sviluppata la cultura
Abbiamo delle università che sono diventati degli studentati a vita
Sentire
Quelle scuole diritti che dovrebbero rappresentare nel Paese da quelli che danno la la la linfa vitale ai giovani per il futuro
Beh insomma prima con la la Bocconi c'è più di trenta mila studenti perché per sopravvivere così
E allora chi ricostruisce giovane
Stiamo facendo il vado un po'a random perché
Stiamo facendo il ponte a Genova
Voi sapete che non teme usciamo a trovare i montatori e saldatori e verniciatori che ci serve
Vogliamo partire da qualche parte
Vogliamo caro ministro so quanto sei sensibile a certe cose perché si vicino all'industria
E a e alla e alla gente
Volevo dire alle nostre famiglie alle nostre scuole
Che il lavoro qualsiasi tipo di lavoro
E dignità
E prosperità e futuro
Si guarda prima della logistica dei porti
Bene mi son mai spiegato
Perché le navi arrivano in Italia quando arrivano
Il porto di Trieste ministro Patronelli il porto più grande in Italia si diceva
Perché arrivano tante petroliere
Caricano un tubo e il petrolio guappo in Germania in in Austria e io ogni volta che passo vedo queste petroliere in uno dei volti più belle del mondo ed io a b almeno qualche cosa in sé no male feat
Siete contenti i sindacati perché l'autorità portuale coi migliaia di persone riesce a pagare però non resta più niente esso faremo lo stesso con i container
Su Anne Heche i dossier
Porti ho le nostre
Possibilità di essere la piattaforma logistica del Mediterraneo
L'abbiamo delegata l'abbiamo abbandonata sapete perché
Il contendere arrivano col trenta per cento dei prodotti finiti
Il settanta per cento deve essere assemblato prego allora poco valore aggiunto e quindi non è conveniente farlo tu non lo facciamo però lo fanno a Rotterdam
Che è diventata la città più ricca del mondo facendo questo lavoro
Continueremo a portare i nostri porti contenere scaricarle automaticamente a immagazzinano automaticamente può se ne vanno per conto loro
La domanda finale ma può un'azienda con la Fincantieri continuare a vivere in un Paese dove non c'è la la voglia di fare lavori di intraprendere e la domanda e ne faccio spesso
Fate valere
Do una risposta non può
Qualcuno vedere
Guardi a me faccio io stesso faccio voglio dire ma tu perché allora continua rompe le scatole vuote Farcas che c'ha pure dato andartene a casa
E non lo so
Va bene a cui non riesco a dare risposta
Però la verità è uno
Che se non partiamo dalla scuola dalla famiglia dalla cultura noi non arriveremo da nessuna parte
Ricordiamoci siamo venuti da vent'anni di dittatura
Da una guerra terribile
Eppure si è trovato una classe dirigente
Non è una scuola di massa in un paese analfabeta alla metà in un paese agricolo si è trovata una classe dirigente che in pochi anni ha portato il Paese ad essere
Uno dei paesi più importante al mondo
Avevamo una sola ricchezza
Le braccia
Quelle braccia hanno fatto unitaria e hanno fatto mezza Europa perché son partiti milioni e milioni dal Veneto ad andare in in Piemonte dal sud darebbe alle ed in Piemonte Lombardia o in Belgio in Francia e in Germania
Qui le braccia verso non ci stanno più
E allora come faccia farà che recita
E non lo so bisogna inventarsi qualche altra cosa
Allora facciamo un convegno dove ognuno viene che dice quello che vorrei fare nel futuro io ve lo posso dire
Si parlava delle batterie al litio
Si parla delle terre rare riceverà la professoressa
Beh insomma per fortuna ancora al mondo
Pochi o nessuno alla tecnologia per esplorare le veramente
Bébé posso dire che noi come Fincantieri rifacciamo le navi
Stiamo lavorando a quella tecnologia e ci stiamo arrivando e ci vengono dall'America dalla Cina a chiedere di andargli a insegnare primi vuol dire che non c'è senza soldi da parte dello Stato è vero ministro
Allora Sale la voglia di fare
Dobbiamo dire ai nostri io
Sono drastici eccetera i ragazzi al venticinque anni fuori
Aboliamo la di assegni familiari di deduzione dalle tasse annullate
Io diciott'anni ho preso la mia valigetta Emerson da Torino
Tantissimi anni fa
Chiudo con un'esortazione
Io vissuto per tanto tempo sempre nell'industria tutti quanti di loro chissà che ha fatto quest'uomo qui per i tutti i governi tutto induce pubblica
Sul partito del privato ma con un certo punto letto voglio lascia voglio dare la mia il mio contributo a tutto il Paese
Bene negli anni Sessanta
Nella mia vita ho avuto una sola tessera
E a quella della CISL
E allora sapeva fare politica
Sapeva guardare al futuro
E oggi
Mi viene da piangere ogni volta che vedo Confindustria governo sindacati quelli che fanno i contratti ancora acerbe alla contrattazione
Nazionale chiude
Ma sì parliamo di che cosa volete continuare a parlare
Nella nostra azienda come sindacato insiste più lo sapete perché perché c'è il lavoro
Della città mostrano rare
E vuole proseguire e oggi vi posso assicurare che gli spettri di fronte questa immigrazione selvaggia che abbiamo
E ci sia invece ci siamo preoccupati per anni del immigrazione pure necessaria e non ci siamo preoccupati di quelli che vanno fuori
Ma insomma voglio dire ma siamo un Paese proprio distonico proprio che non sa dove guardare
E beh
Quelli che vanno fuori se ne vanno per disperazione non perché non trova lavoro
Perché da altre parti si riesce a trovare lavoro dignitoso
M'è capitato una volta Londra in un ristorante
Con con mia moglie e tre figli a un certo punto parlavamo italiano un cameriere si avvicina al padre Andrea
Io ero da dove vieni
Adesso mi ricordo una città anche turistica
Di FS che non trovarmi lì da fare cameriere
Ci si perlopiù a fine settimana mi pare
Lei era un po'faticoso
Traccia facciamo tutta la bellezza ma di coscienza vogliamo partire da qui tutti quanti
Dalle nostre famiglie
La terra dalla l'educazione che deve partire dalla e non che oggi i genitori se la prendono con gli insegnanti
E quando ne hanno la loro corte
Però così è una scarica barile che non ci porta nessuna parte noi
Abbiamo lavoro per i prossimi dieci anni che stiamo lavorando per i dieci anni successivi
E non no ne abbiamo paura
Di essere coraggiosi di intraprendere delle anche delle delle attività che non ci competerebbero in un certo senso nella catena del del della distribuzione del lavoro però lo dobbiamo fare perché il Paese se non sa di perdere
Perché quello che manca lo diceva prima afflusso Bonomi
Nella suo modo affabulare ante perché non è quello che chiuso dire cito ancora di piattaforme ci manca una grande azienda
La piattaforma grande azienda e laico quelli che fanno piattaforme io mi diverto mi diverto diversa purtroppo non mi diverto ma insomma a pensare sapete quanto quanto valore aggiunto questo Paese produce lo esporta no sulla socialità allora io faccio l'esempio e chiudo e sta bene
Di solito la matita
Adesso non ce l'ho
Cioè la nomina la matita per ricordare Titan B in Italia forse è un esempio non lo prende a dovere per oro colato questo però esempio di tutto quello che succede
Beh questa commina la sanno fare solo gli italiani
E la Sport dove in Germania o in Austria dovrà farlo tutta la matita e Pola vennero secondo voi quella dominante
Nella matita vale quello che noi gli abbiamo asportato vale di più se l'onore vale molti allora facciamo la partita e forse il Paese cioè più ricco grazie
Grazie grazie
Dottor Bono è interessante ragionare giuste alle ragioni di un piano industriale per l'Italia mettendo l'accento sulla formazione umanistica sulla necessità di costruire classi dirigenti quindi su su tematiche
Che riguardano l'insieme
Uno sguardo d'insieme che dovremmo avere rispetto al tema dello sviluppo grazie ancora questo punto diamo la parola
Sindacalisti pure sono attori nel mondo industriale abbiamo lo spazio per cinque interventi sintetici
Chiamo come per il primo intervento Roberta Castronuovo per la segretario della FIM
Bologna Area metropolitana si dice così a immobili
Prego Roberto
No Aversa sì ANCAI
Allora
Io ho iniziato diciassette anni fa
Diciassette anni fa uscita dalla scuola alla prima domanda che mi sono chiesta perché a quasi tutti i tavoli stava iniziando la crisi
Post torri gemelle era che cosa un piano industriale perché tutti i sindacalisti dapprima cosa che dicono davanti alla crisi è che cosa il piano industriale e ho capito che era condividere con l'azienda cosa si produce dove si produce con quante persone si produce
Oggi credo che a distanza di quasi vent'anni dobbiamo aggiungere un'altra domanda fondamentale
Che se quello che vogliamo produrre e sostenibile
è sostenibile da quale punto di vista prima si faceva riferimento a cose estremamente importanti come le energie allo ambiente e l'impatto sociale quindi se vogliamo parlare di piano industriale credo che queste cose ce le dobbiamo dire
Che cosa vogliamo produrre in Italia conche persone quindi le competenze si diceva anche prima
Io vengo da un territorio che in questo momento a duecentonovantuno aziende in cassa integrazione che sono meno del quattro per cento delle aziende metalmeccaniche
E già si dice Steinitz si inizia a sentire la crisi credo da un quattro per cento di aziende che iniziano ad avere un utilizzo di cassa integrazione ordinaria possiamo considerarci più che fortunati
Però quando è diventa il problema diventa il fatto che è un inizio è un inizio perché l'abbiamo visto già nel due mila otto
Quando iniziano ad andare in cassa integrazione alle Fonderie vuol dire che è il primo anello dell'industria che stanno a me in difficoltà in realtà nel nostro territorio abbiamo anche le macchine automatiche le macchine automatiche sono un settore che vanno sempre bene
In questo momento hanno un leggerissimo rallentamento e chiaro in un'azienda che al trenta per cento di redditività andare un po'che non peggio vuol dire guadagnare solo un pochino meno ma ancora le risorse per investire per poter fare piani industriali e far bianche sostenibili
Però se parliamo invece del piano industriale per l'Italia è una responsabilità grande ed è una responsabilità di tutti capire dove dobbiamo andare investire e con che prospettive
Guardate
A Bologna di fonderia ne sono rimaste due o tre
Parlo delle fonderie Bergkamp perché le fonderie hanno delle caratteristiche particolari
Hanno una grandissimo utilizzo di Energia
E quindi l'energia diventa fondamentale il costo dell'energia fondamentale il costo delle materie prime è fondamentale prima la dottoressa né parlare ed ero molto attenta costano commento perché se parliamo del piano industriale ed energie fondamentale è fondamentale anche per la redditività delle aziende le Fonderie ad esempio hanno una redditività che è legata molto al costo dell'Energia
Come il settore auto sono sto scusa come settore auto la stessa cosa
E nel negli ultimi giorni non firmato un accordo in g di che è un'azienda che se che opera nel settore tabacco
Che io ho considerato importante perché perché mette insieme la sostenibilità ambientale con i trasporti con un altro argomento importante che all'orario di lavoro
In quell'accordo abbiamo condiviso con l'azienda una grandissima flessibilità dell'orario di lavoro che avevamo già insieme al pagamento del trasporto pubblico l'azienda è nel centro di Bologna quindi difficilmente da raggiungere
Difficile da raggiungere con le tecnologie utilizziamo una mappa i lavoratori utilizzano una app che se il loro andare al lavoro è sostenibile ambientalmente gli viene dato un punteggio e il punteggio a far sì che era il lavoratore abbia un ritorno economico in tempo terra per il lavoratore stesso in quello stesso periodo avevamo fatto che assieme abbiamo chiesto all'azienda di arrivare a fare l'accordo sullo smart working
Con grande sorpresa dei miei compagni della CGIL ma non niente
E dunque non Mia in una quell'Assemblea il novanta per cento dei lavoratori che sono venuti a sentire che cosa era lo smart working se si poteva fare eccetera erano lavoratori uomini perché perché in realtà la flessibilità dell'orario di lavoro eccetera lo orario di lavoro flessibilità mezzi di trasporto non hanno in genere soprattutto in in aziende come quelle che sono nel centro di Bologna
Quindi per chiudere penso che quando parliamo di piano industriale alle domande che ci facevamo vent'anni fa ne dobbiamo aggiungere un'altra importante se è un'azienda se quel piano industriale se il piano industriale del nostro Paese che dal nostro paese se vuole dare è sostenibile lo diceva la dottoressa in realtà non possiamo parlare solo di Italia dobbiamo parlare di Europa
Il sindacato lo può chiedere all'interno delle aziende se parliamo del sindacato territoriale lo può chiedere all'interno della Regione sindacato regionale ma in questo momento siamo anche sotto elezioni quindi si parla di tante cose ma di poche proposte si parla ma non si fanno proposte
E ed è sostenibile socialmente perché las la sostenibilità sociale quella che in questo momento ci sta mettendo in difficoltà i lavoratori hanno paura ma non hanno ancora capito di che cosa
Anche prima si diceva che la sicurezza diventa un tema importante è diventato un tema importante persino per le persone e votano si scrivono al sindacato
Attraverso la paura non attraverso la ragione ultimo e chiudo ultima frase
Dobbiamo insegnare queste queste cose dalla scuola
Perché altrimenti se le se non insegniamo ai bambini che dobbiamo essere responsabili
E quindi prendere i problemi per risolverli non solo per dire che ci sono e averne paura avremmo continueremo ad avere un Paese un'Europa dominata dalla paura non dalla ragione
Grazie Roberta
Invito a sedere qui sul palco Gianni vicini della segreteria rifiuti Venezia Giulia nel territorio di Pordenone B&B chiederei di attenervi strettamente ai tempi
Sì buongiorno un giorno tutti
Il manifesto la Sly che viene protetto il proiettata intitolò un piano industriale per l'Italia io inizio col dire mi faccio una domanda
E se oggi effettivamente il capitalismo italiano no economico oppure comunque estero vede ancora comunque l'Italia un Paese in cui comunque bisogna andare investire questa è la domanda che mi faccio Adila ovviamente del piano
Industriale e dico questo perché noi abbiamo superato abbiamo affrontato una crisi dal due mila otto al due mila e tredici dove gli ho perso oltre trecento mila posti di lavoro in Italia
E li abbiamo persi attraverso ovviamente persone che hanno perso lavoro tendenzialmente donne tendenzialmente basse professionalità e siccome sono dell'idea che comunque il male non viene sempre per nuocere proprio da questo male che abbiamo affrontato tra il due mila otto due mila e quindici due mila e tredici quattordici comunque non siamo riusciti comunque a trovare un sistema ovviamente o per rilanciare la nostra industria abbiamo avuto anni diciassette diciotto dove tutto sommato l'industria anche lavoro lavorato però siamo partiti comunque da non da una pre-crisi del due mila otto ma comunque siamo partiti da quel basso che in quegli anni ovviamente ci hanno ci hanno portato
Lo dicevano i i relatori ma lo diceva anche Marco noi abbiamo a livello nazionale oltre cento sessanta vertenze di multinazionali è giusto ricordarlo sono comunque importanti impresa è ovviamente dal nostro territorio ma non possono ricordare che ci sono centinaia di impresa che lavorano per queste multinazionali che sono altrettanto in crisi
Che quotidianamente cerchiamo di affrontare anche su alcuni di questi anche lo stesso problema dell'immobile molti attori sociali che stanno per finire o comunque non ci sono eppure qui abbiamo voglio dire un'Italia fatta da imprese medio piccole che sta assolutamente soffrendo io vivo ieri anzi non vivo ma lavoro in una regione piccola che è quello del Friuli-Venezia Giulia
Dove solo in questa regione nell'anno due mila e diciannove che sta ormai per terminale abbiamo avuto più di dieci mila lavoratori lo citava in un articolo il Messaggero Veneto di qualche giorno fa abbiamo avuto più di dieci mila lavoratori nel nostra Regione che comunque hanno incontrato l'ammortizzatore sociale chi cassa ordinaria che straordinaria chi solidarietà ed è un dato di un numero molto molto elevato pensate solo che la Provincia di Pordenone che a cinquantacinque mila abitanti Pordenone comicità
Nei primi quattro mesi del due mila diciannove era la seconda provincia come richiesta di cassa integrazione c'è un nord est che sta sicuramente soffrendo soffrendo di molto
A questo voglio giungere sicuramente da parte sindacale ci sono comunque delle iniziative importanti che tengono in qualche maniera sul peso tutta questa problematica la stessa le stesse confederazioni di CGIL CISL e UIL
Comunque vanno verso corso versante sono state fatte delle tre tre grandi manifestazioni anche la mia regione come ci sia le CISL e UIL ha comunque fatto una manifestazione dove comunque si andava a parlare di lavoro ma troppo poco si parla di lavoro ci vuole più tecnologia
Ci vuole sicuramente un recupero della produttività perché questo è un altro problema
Bisogna migliorare anche l'organizzazione del lavoro che ci sono in molte realtà per essere un po'più competitivi aggiungo Kendo nonostante ovviamente in qualche maniera viene anche predicato dal nostro contratto c'è bisogno di più formazione
Noi comunque siamo un Paese Italia lo dicevano prima siamo il secondo Paese manufatturiero in Europa subito dopo la Germania questo sappiamo fare noi sappiamo trasformare un pezzo di plastica in una penna
Un pezzo di lamiera in una lavatrice non abbiamo materia prima non abbiamo case ma abbiamo pretorio per questo è quello che sappiamo fare è ahimè voglio dire se non riusciamo e non mettiamo in moto quella macchina rischiamo ovviamente di perdere ulteriori pezzi lo vediamo proprio adesso nel due mila diciannove che la crisi ci sta mordendo e guardate
Gli investimenti che si fanno non sono negativi il fatto di mettere introdurre tecnologia nelle fabbriche ci porta comunque lo sviluppo io fabbriche che hanno aumentato investito in tecnologia
Sono comunque meritati i testi sono comunque aumentati i posti di lavoro quindi la la tecnologia chi viene comunque avanti non deve aver non deve essere vista ovviamente come un aspetto negativo
Chiudo su un aspetto così sono i tempi io penso che noi siamo sotto rinnovo del contratto
Oggi non è l'argomento del contratto però penso che nei metalmeccanici in qualche maniera un po'dobbiamo tirare le fila rispetto anche questa questione io penso che al di là del piano di studiare noi dobbiamo ragionare di che cosa possiamo fare no io penso che la formazione sia un argomento che deve essere assolutamente preso
In esame assolutamente noi abbiamo settori che vanno bene settori che vanno male lo diceva prima il presidente Bono è vero quello che ha detto
Ci son CIA in molti settori magari di nicchia abbiamo una che è una richiesta molto più alta rispetto a quella che è la capacità cioè significa che i giovani evidentemente fanno altre scelte di vita che non è sbagliato Boni scuole diverse dove in qualche maniera viene a mancare quello pensato nel mondo della fabbrica noi dobbiamo ripartire da lì dobbiamo ripartire proprio da quella fabbriche di quei lavoratori che il mondo del lavoro sta cambiando e noi di certo non siamo né possiamo fermarlo e dobbiamo in qualche maniera cercare di farsi quelli errori che sono stati fatti nel passato vengono comunque recuperati
Io penso che ho detto tutto questo sulla formazione non è una cosa comunque difficile c'è un problema di cultura che non è solo voglio dire per quanto riguardano i lavoratori ma anche le stesse imprese che è giusto che anche loro si mettono presso questo
Questa pratica
Grazie Gianni la parola adesso Massimiliano nobis segretario della fine del Veneto
In quei minuti
Buongiorno buongiorno ministro
Allora il quadro della situazione industria del Veneto in Veneto ci sono ventuno mila aziende nel mondo metalmeccanico con duecentocinquantatré mila addetti
E come è noto la maggioranza delle aziende settanta per cento sull'azienda del mondo l'artigianato però la maggioranza degli addetti sono aziende dell'industria con sessantacinque per cento
L'andamento industria del Veneto segue un po'il nazionale abbiamo un un leggero aumento del PIL nell'ultimo trimestre del terzo trimestre
Stiamo subendo il mercato estero soprattutto sulla Germania perché pesa per il venti per cento ventidue per cento sull'esportazione in Germania
Ci stiamo interrogando in Veneto
Sulle su quali possono essere settori più critiche possono avere più criticità tenga conto che da noi la cantieristica sta andando bene rendendo informatiche stanno andando bene faccio tutti scongiura il caso
E anche le aziende di me della ma del macchine industriali stanno andando bene anche le zone del tango meccanico e della con Muti componentistica dell'automotive
Però ministro noi ci stiamo facendo un po'di domanda su questi due settori
Nel senso che politiche ambientali che possono portare miglioramento ambientale
Possono creare in occupazione e possono creare anche poco valore aggiunto sui prodotti che vanno a sostenere queste politiche ambientali ad esempio il Termomeccanica o che fino a oggi sta andando bene in Veneto
Gli addetti ai lavori non parlano più di caldo e freddo ma parlo di benessere climatico
E il benessere climatico sarà sostenuto prevalentemente dalla pompa di calore
La pompa di calore ha poco valore aggiunto rispetto alla caldaia è una macchina industriale
E se si andasse su questo versante l'occupati invento che son circa quindici mila detti
Cosa succede questi occupati nel giro del medio lungo periodo ci possiamo sedere a un tavolo e capire quali come accompagnare questa trasformazione
L'altro tema riguarda l'auto motivi vento non abbiamo la fabbrica dell'auto ma abbiamo tante fabbriche che fa la componentistica dell'auto soprattutto verso il paese tedesco
La Germania ferma sull'auto non perché dopo manca la la domanda va perché l'ho fatto non sa se andare sulla sul motore elettrico consumatore diesel rivisto per le politiche energetica del Paese tedesco questo sta considera condizionando il nostro sistema industriale della componentistica e anche su questo ci stiamo domandando quelle potrebbe sua prospettiva futura della del Veneto ci stiamo organizzando
Con la Regione Veneto con Ussita
Per capire approfondire e capire cosa può succedono all'interno e con personale su questi due settori
Accanto a questo come le altre regioni del Veneto
è una regione che non ha materie prime è un costo energia molto alta quindi siamo destinati a mantenere la politica industriale sulla trasformazione della materia abbiamo due settori la componentistica
E le aziende che assembla il prodotto finale la componentistica permette in caso di crisi di cambiare il mercato merceologico modo veloce però un basso valore aggiunto
L'assemblaggio permette invece avere un valore aggiunto ma in caso di crisi subirlo
Come rispondere a questi due questi due elementi a Thomas politica industriale riguardo all'ambiente e il territorio ma anche attraverso un modo di ragionare di filiera produttiva in Veneto siamo stati accompagnati per anni dai distretti i distretti hanno creato sinergie sinergie intermedi professionalità di risorse innovazione e ricerca oggi distretti stanno un po'scemando
Sostituiamo i distretti quelle filiere produttive la filiera produttiva può ridiventare sistema di economia di scala sul formazione sulla professionalità sui piani calzetti regionali e o e telegiornali
L'altro elemento riguarda le competenze professionali e qui non si può scarti non si può scherzare perché stiam parlando delle persone
Stiamo facendo Investimenti perché le competenze professionali sono importanti sia per la professionalità ma per la competenza trasversale se siamo destinati cambiar lavoro in maniera veloce hotel il saper fare bisogna anche saper essere come ci dice diciamo quindi chiediamo investimenti su questi elementi e poi le politiche attive ne sento parlare molto poco ultimamente
Ma sono indispensabile politiche attive non solo per sostenere il lavoratore quando perde il posto di lavoro ma per sostenere la sua professionalità
In modo che poi possa ritornare al mercato del mondo e lavora in maniera veloce sostenere anche l'aspetto industriale chiudo con tre esempi che però fanno capire come in Veneto non ci siamo
Uno alla qua un Paolo ombra conosce bene immagino ministro è un'azienda del Bellunese che produce compressori per frigoriferi sì domestici faceva parte del gruppo da Nuzzi Electrolux e Stars ceduta non facendo parte della filiera come io mi auspico che invece dovrebbe far parte adesso la Zanussi Electrolux chiede un prezzo del prodotto sottocosto
E non ha possibilità di sviluppo al prototipo assolata poi è sempre stato è stata legata alla Zanussi allora della mi auguro insomma di scelte che posso permettermi mantenere una realtà prudenziale importante questo Ettore questa ha parlato di montagna
E ricordando che la Zanussi avrebbe scritto nel Bellunese con incentivi sulla legge del Vajont quindi con l'aiuto di politica industriale Shaari che guarda il territorio su questo insomma fa capire che se fossimo invece in un sistema di filiera forse il problema della bomba o non dico che non ci fu sarebbe stata ma sarebbe stato arginato
Gli altri due elementi sono che le nostre controparti non credo nelle risorse umane
Su due punti sulla redistribuzione della ricchezza in Veneto solo il trenta per cento delle delle aziende hanno un PDR premi di risultato
Quando certificare butta come strizzando interne senegalese perché alla nostra indagine invento abbiamo una media di mille cinquecento euro all'anno di PDR
Quando non c'è è un problema e noi chiediamo che le controparti su questo sì cespo conosciamo in tempi contrattuali ma anche in tema di politiche industriali di Correzzana risorse l'altro elemento riguarda la professionalità le le ventiquattro ore di formazione professionale in Veneto nelle zone metalmeccanica e solo il quindici per cento dai nostri dati affatto programmazione di alfabetizzate di formazione professionale cercando di dare risposte le aziende con l'Università di Padova abbiamo visto che c'è una forte all'alfabetizzazione digitale
Abbiamo proposto le aziende sedersi al tavolo di fare formazione di alfabetizzazione di primo livello sai quanto ci ha risposto otto aziende in Veneto otto aziende coinvolgendo quanto cinquecentocinquanta lavoratori Scola Noè ci possiamo parla dei grandi sistemi di politiche industriali spacchiamo il mondo mano sopra non se non partiamo da qui
Andiamo indietro che invece davanti su questo vogliamo risposta perché su questo noi possiamo pensare in grande se portiamo anche chi in questo momento difficoltà altrimenti tutte le nostre politica industriale lasciano il il passo ha dato grazie
Per sette Massimiliano avviene adesso Giovanni Comparetto coordinatore sì è lei di Mirafiori Torino
Buongiorno a tutti buon giorno ministro buongiorno al segretario
Guardate e con grande piacere intervenire a una tavola
Come la vostra un seminario come un direttivo come il nostro un consiglio generale come il nostro con il ministro del lavoro e sul tema dell'industrializzazione guardate
Arrivo da quella Valle da quel Nord a Ovest come diceva prima
E abito anche in quella valle dove c'è la TAV per cui ho anche quel fardello
Guardate il Paese ha bisogno di un di una politica di una politica
Industriale vera
E quando dico una politica industriale vera prova a dare tre spunti a questa politica e e e il mio intervento sarà di tre minuti Iaccarino
Guardate lei abbiamo bisogno di un sistema educativo e formativo quando dico educativo ieri c'è stata è stata sancita quell'alleanza con Psa
Tanti miei colleghi mi hanno detto scusate il termine ci hanno svenduto i
Invece di dire che quella è un'opportunità industriale
Questo il messaggio che deve dare alla politica il sindacato l'azienda le industrie
E invece sul piano formativo dico che deve esserci sempre una formazione continua provate Bentivogli è uno di questi
Che ci fa fare formazione continua non ciò mentre lo stipendio ma è una formazione continua ma ci dà opportunità di lavoro
L'altra cosa che dico lo dico al ministro sono le politiche fiscali ma quando dico Politi Fest fiscali non sono quelle politiche di soldi a pioggia ma devono essere mirati e sostanzialmente
Quelle politiche fiscali che ti consentono di di attrarre gli investitori e di non fare andare via le industrie da questo Paese
L'altro aspetto sono le relazioni industriali non lo diceva prima l'amministratore delegato
Non ci sono ci sono sono fatte male e se andiamo su una industria quattro punto zero ci vogliono le relazioni industriali quattro punto punto zero
Guardate arrivo da quello Stipe stabilimento come diceva Iaccarino che Mirafiori noi ci accingiamo a produrre la cinquecento elettrica
Guardate forse ministro siamo indietro
E faccio anche un appello al suo collega ministro dell'ambiente oggi siamo a produrre la CIT la prima auto elettrica in Italia in quello stabilimento che Mirafiori
Dove non abbiamo una filiera di collanine di colonnine per per alimentare
Paradossalmente quella vettura avrà un'autonomia di due ore
Per cui noi non potremmo neanche andare da Torino ad Alessano oltre Alessandria
E allora l'appello che le faccio ministro guardi siamo indietro con le colonnine
Un messaggio che le voglio dare probabilmente se ho bisogno
E mi riferisco alla dottoressa quando parlava di di Ambiente ed Energia sì ho bisogno di andare fino a Roma anche con la cinquecento elettrica
Allora non ho bisogno solo delle colonnine mobili sogno anche di cambiare la batteria come cambio le gomme in Formula uno e questo messaggio credo a lei
E l'altro e lo smaltimento della batteria questa batteria avrà un'autonomia non più di dieci anni una funzione di tredici anni ora mi rivolgo a lei al suo collega all'Ambiente
Sono poi arriverà Greta fra vent'anni e o arriverà il fratello di Greta o il figlio di Greta
E non è una polemica la mia ma è un messaggio che voglio dare a lei è che allora sulla batteria e sullo smaltimento dalla batteria anche lì dovremmo forse insieme costruire un'opportunità di lavoro
Perché smaltire la batteria non sarà scavare il terreno e metterla sotto sottoterra ma è un'opportunità di lavoro poi vedremo come insieme alle aziende alla politica e al sindacato come fare mi accingo
Accenno alle conclusioni e lancia un appello nona Marco perché Marqués avanti ma mi rivolgo alla politica e alle industrie guardate
Il linguaggio e mi riferisco alle per la prima cosa che ho detto il linguaggio è molto importante
Badate bene
Si è sempre pensato il sindacato l'azienda la controparte la politica no ragazzi insieme
La politica il sindacato l'impresa
Sono una cosa unica devono fare l'interesse comune del paese questo ci chiede la gente questo il nostro dovere è questo il nostro impegno per cui mi accingo a chiudere dico
Iniziamo a usare un altro linguaggio e iniziamo a fare bene del paese grazie
Grazie De Giovanni chiamo per l'ultimo intervento Gianfranco Gasbarro segretario della fine della Puglia ma anche responsabile del progetto Sud della fibra nazionale
Grazie
Buongiorno a tutti buongiorno al ministro tutto il parte della direzione che ha organizzato questo lavoro sempre lavori importanti che ci aiutano ad affrontare il dilemma
Che dobbiamo gestire ogni giorno
Come Puglia chiaramente tutti si aspettano
Credo un ragionamento che tocchi uno delle problematiche più grosse in atto in questo momento la situazione di va
Io sull'Ilva
In Puglia abbiamo un uno Stato industriale molto diversificato
Che tocca una serie di spetti dell'industria no
A partire dal siderurgico dell'Ilva con tutte le problematiche in atto ecco le difficoltà che non riusciamo ancora a comprendere in che soluzione che versanti soluzione può trovare in questo momento
Visto anche azioni e comportamenti diverse tra la politica territoriale o regionale e quella nazionale
Lo abbiamo delle eccellenze eccellenze di alta qualità a partire dal settore aeronautico o l'in sé gli aspetti che riguardano anche le Fsi con con le aziende che abbiamo sia su Foggia sul Lecce su Bari
Aziende che hanno sono già avanzate su tempistiche condizioni di competenze di indusse quattro punto zero come Mastery masterizzati la Master Italie ma Smecca sita no
Che sono eccellenze ma e in tutto questo nonostante abbiamo questo settore diversificato e che ci permette che permette compiti comunque di valutare una politica industriale che potrebbe essere considerata positiva ma complesso fondamentale il legame sul territorio con le piccole aziende e le piccole aziende come dire sono sostanzialmente un po'abbandonato a se stesso
La difficoltà di una politica che la possiamo chiamare di distretto di filiera i distretti in a da noi sono praticamente ormai solo diventati una parola
Sono scollegati tra di loro non sono coordinati ne sostenuti
Con una necessità invece dove dove dover sfruttare dopo opportuno porto una mente le sinergie perché sfruttare sinergie permetterebbe di far crescere come di maniera
Egemone nel territorio
Attualmente invece come se avessimo una situazione a macchia di leopardo
E quindi io credo ci ci debba essere una regia di politiche industriali non so nemmeno se giusto chiamarlo politica industriale ma una regia che permetta di realizzare le condizioni in cui tutti sono connessi
No per la crescita del territorio e io credo che siccome il sud io non sono uno che piange per il Sud
Sono convinto che al sud abbiamo competenze capacità e opportunità da cogliere ma abbiamo l'esigenza che questo sia gestito attraverso la regia ma anche coordinato e che mette insieme le forze perché anche laddove ci sono condizioni positive no devono essere come dire di di Energia per aiutare anche i territori che sono più deboli
No faccio riferimento spesso quando la mio amico la Calabria si lamenta dodici non ci sono industrie non abbiamo opportunità
Noi dobbiamo penso lavorare proprio in questo senso la Puglia la Campania la Basilicata insieme per costruire un sistema vivente ma la rete deve avere non può essere come dire un processo
Dove dichiariamo una Rete ci mettiamo in Rete ma poi il processo non è seguito da fatti che mettono in condizioni di fare una rete che che produca
è all'interno di questa rete abbiamo un come di un forte difetto non so se solo a sud Omo forse anche tutti Italia
Questa difficoltà di superare tutti gli elementi burocratici che frenano qualsiasi tipo di sviluppo
Ed è come dire un combattimento quotidiano sotto questo aspetto quindi io penso che
C'è la necessità di lavorare insieme ma a lavorare come dire con per costruire opportunità uscendo fuori dalle chiese che mi l'elemento la formazione è stato già più detto ma l'elemento fondamentale
Gli aspetti formativi non abbiamo o io ho visto aziende che hanno investito indusse quattro punto zero la difficoltà sta anche nei lavoratori che da tempo lavora in quell'azienda ed è l'autore più anziani sono può riporre dice enti a mettersi in gioco
E quindi dobbiamo lavorare su un processo che mette in condizione di metterci tutti in gioco per realizzare come dire dei risultati positivi per il paese e io credo che tutto il Paese abbia bisogno anche dell'apporto del sud Sud possa essere veramente un elemento si dice volano non lo so un elemento che può essere un elemento di supporto che realizzi la miglior condizione per tutto il Paese grazie
Grazie anche a Gianfranco dei colleghi sono intervenuti che puntualmente hanno dato un'idea molto precisa di Uno sguardo dal territorio di quello che accade
A questo punto ringraziandolo ancora di essere qui con noi c'è la disponibilità a dare la parola al ministro Stefano Paduanelli sullo sviluppo economico grazie
Ma grazie anche per l'applauso preventivo spero di guadagnarmi né una raffica di intervento
Intanto grazie Marco per l'invito
Credo che sia fondamentale il dialogo c'è qualcuno parlava di linguaggio di necessità di cambiamento del linguaggio
Io nel mio piccolo in poco più di di tre mesi il tentativo di cambiare un po'linguaggio cercato di farlo nei nei rapporti con le parti sociali con i corpi intermedi non sono tanto d'accordo con quello che diceva prima Giuseppe Bono rispetto alla all'insistenza del attuale ricordi cosiddetti corpi intermedi delle rappresentanze credo che invece ci siano certamente non sono tutte uguali non hanno tutte la stessa efficacia nella nel dibattito nell'apporto al dibattito
Sui problemi industriali del Paese
Ma è certo che invece quei corpi ci sono credo che sia compito di chi della politica e di chi fa il ministro soprattutto il ministro lo sviluppo economico avere un rapporto costante con
Con le parti sociali con con gli imprenditori con l'associazione di categoria perché altrimenti poi le risposte che che la politica da rischiano di essere inefficaci o affrontare i temi sbagli attivo affrontare i temi giusti modo sbagliato l'abbiamo visto più volte trote meglio discutere prima di fare un provvedimento prima di di intraprendere una strada di politica industriale
Perché assieme probabilmente si trovano le risposte più giusta e poi ciascuno dovrà farà le proprie scelte è giusto che la politica faccia le scelte per altrimenti non si fa per l'industria adesso si fanno scelte
Mi spiace non aver potuto ascoltare tutti gli interventi
Della di questo di questo evento perché poi alla fine per quanto uno si prepari magari con un ospizio ma ascoltare quello che che che viene detto è il modo migliore poi per troppo le conclusioni anche in qualche modo fare alcune proposte ma parto da uno dei temi che che è stato toccato più volte negli interventi almeno in quelli che ho sentito
Nel mille novecentottantotto io faccio la terza media
Devo decidere cosa fare coi alle superiori ma già con la con con un progetto in qualche modo anche per l'università
E c'era un'idea abbastanza chiara di quali erano gli ambiti professionali che davano più sbocchi di possibilità non c'è gli ambiti di formazione che ti portavano uno sbocco professionale più certo per cui io ho deciso di fare ingegneria un po'perché mi mi appassionava la progettazione quindi poi ho avuto la fortuna fino adesso di fare un lavoro che
Confrontato con piacere nonostante la fatica e difficoltà
Faccia a faccia di medicina sapete andare a fare il medico così ingegneria saperi trovi un posto io adesso ho tre figli il più grande Filippo in terza media e deve decidere cosa fare il prossimo anno ci sono gli open lei
E io non so cosa dire
Io onestamente non saprei perché intanto perché intanto perché
I sistemi formativi quanto meno fino alle scuole superiori di fatto sono praticamente gli stessi che voi cioè io guardo o guarda quello l'orario del della scientifici scientifico ci sono quattro inattivi nove quattro in matematica due verifiche cacciagione affiliazione
Era forse un un qualcosina bisogna ripensare non questo sistema formativo
Ma soprattutto perché la trasformazione non ci consente oggi di dire quali saranno i lavori non fa quarant'anni in questa lavori fra cinque anni
Io faccio spesso un esempio
Nel due mila sette forse buona copertina in cui c'è l'amministratore delegato di Nokia e il titolo è chi riuscirà a fermare affermare il colosso da un miliardo di clienti
Nel due mila undici no che non esista più
C'è la trasformazione che la le nuove tecnologie l'atterraggio di frontiera porta ai a all'industria e che e poi quindi a cascata nel mondo del lavoro e quindi nel mondo la formazione è una trasformazione talmente rapida chi vorrà tanti i tempi del decisore politico non sono coincidenti con quanta formazione e su questo invece buona ragione
La politica industriale la crescita la ripresa economica non si fa per decreto
Però si fa si fa forse con un'idea di Paese si fa forse avendo chiaro qual è l'obiettivo finale ci le le tenutosi frontiera arrivano ce la l'intelligenza artificiale arriva ora parlavo con alcuni
Esponente dei consigli di amministrazione delle grandi compagnie assicurative europee
Una e in casa mia
Essendo triestino immaginate qual è
Nel settore assicurativo ma credo in tutti e tre i servizi
Tutte le i lavori connessi via ai rami amministrativi saranno sostituiti dall'intelligenza artificiale
Ma sono centinaia di migliaia di posti di lavoro che non ci saranno più
Noi dobbiamo augurarci di trovare gli strumenti perché ci siano altrettanti nuove altrettante nuove possibilità di sviluppo industriale imprenditoriale che ci consentono di creare nuovi posti di lavoro ma la trasformazione eh
O la quindi o arriva comunque se la Guidi hanno speranza se non la vidi non ce l'hai la difficoltà però è riuscire a capire che in questo momento se ha idee un obiettivo un orizzonte ed è lì per seguirlo
Non si deve avere e parlo in questo caso per la parte politica e non si debba ragionare rispetto al consenso immediato si deve ragionare rispetto al alla visione di paese che sia allora tuttora lo dico perché è facile facile ci ha quasi la bocca con parole come Green new deal ambiente lettere territorio
E poi però
Non fu non mettere in campo le decisioni politiche che ti portano verso quell'obiettivo
E solo per una questione di consenso io credo che non sia stato giusto
E saprà giusta la rimodulazione del CUN imposta imposte più che che abbiamo che abbiamo fatto ma non è giusto derogare completamente al ruolo che la politica di Indirizzo rispetterà aderisce il
Industriali
Sotto io il timore che ora che noi oggi faccio un esempio
Siamo tra amici per cui parlo liberamente
Facciamo pensiamo alla plastica tacciono
Ritengo giusto
Non diretta domani chi produce plastica paga una tassa
Perché quello è un modo per fare cassa non è un modo per educare un comportamento industriale
Ritengo giusto dire guarda che hai fra diciotto mila fra due anni o decidiamo assieme in quel dialogo con con le parti sociali corpi intermedi con le associazioni di categoria qual è il tempo giusto per un imprenditore di adeguarsi a questa nuova politica economica e industriale
Io ti dico che per due anni ti ti aiuto
A questa trasformazione ad abbandonare una produzione industriale che ha un impatto ambientale che non riesco più a sostenere e fra due anni però se non l'hai fatto e io ti ho dato gli strumenti per farlo allora sì che ti dico che ti metto la plastica di un euro la tonnellata su e la tassa signora trovata sulla plastica però non è che poi fra se ti dico che sono fra ventiquattro mesi fra ventitré mesi per non perdere consenso elettorale ti fa sulla proroga di altri due anni
Perché questo problema principale la politica ce l'ho ma per la capacità di di vedere l'orizzonte di fare le scelte e coerenti con quell'orizzonte che si vuole raggiungere poi portarle avanti mantenerle perché appare ha sempre paura del consenso allora su questo dobbiamo fare un perché siamo un po'in una guerra non dal punto di vista della della prosa dell'industria perché siamo all'Inter siamo un tessuto industriale debole all'interno di un continente che il grande malato economico mondiale schiacciato tra la guerra tra gli Stati Uniti la città e allora dobbiamo essere capaci di fare un un patto un patto di paese
Sul come proteggerci da questa debolezza e da questa grande difficoltà che abbiamo schiacciati da grandi pesi quando si parla di ambiente
Lo dico sì l'esponente politico di un di un movimento che ha parlato di ambiente apparato di rinnovabili apparato da forse anche prima di altri
è però io non è che posso andare a lavorare in monopattino elettrico e dopodiché o la Cina che continua a produrre cento vagonate di miliardi di tonnellate d'acciaio dal carbone e non fa politiche di perché è un è un po'surreale notizia quello che va in monopattino elettrico però il all'interno di un contesto in cui di questi temi e si interessava una porzione piccolissima del mondo prodotti
è una quando si assetto parla di prezzo l'energia di il costo dell'energia di scelte
E prima si parlava di Ravenna si parlava del dell'estrazione
Se io oggi dico che
Tendo a una politica energetica
Che sposti verso la produzione delle rinnovata da fonti rinnovabili il più possibile l'asse di produzione energetica
E devo mettere in campo politiche di freno di produzione di energia da fonti non rinnovabili
E allora mi crea un problema occupazionale mi crea un problema certo come lo crea
Beloch come e devo trovare gli strumenti per gestire questo problema e per gestire una transizione
Passare dal motore endotermico a propulsione Ando termica alla trazione elettrica
Dal punto di vista ambientale è molto probabile che sia un vantaggio nonostante la gestione dovrò fare delle batterie pratica hanno qua non l'esaurimento va ovviamente pensato oggi a cosa succederà quando fra dieci anni ci troveremo qualche milione di batterie all'anno da giovane gestire ma se da un punto di vista ambientale quella è la strada giusta
è chiaro che produrre un motore endotermico
Per una questione di componentistica di di pezzi mi porta si porta con sé una in quota una quota di manodopera molto alta mentre fare un motto ma motore elettrico che sostanzialmente una batteria non mi porta mi porta molto poco allora metto in crisi un settore ma dico di più il problema vero che dovrà gestire la transizione
Del settore automotive non è neanche tanto il tipo di macchina che produco
Ma è proprio il fatto che noi andiamo verso un
La creazione di una commodity perché venderemo mobilità non vedremo più mezzi di trasporto
Mi è già capitato di dirlo io esco di qua fra qualche anno ma non fra cinquant'anni e fra due anni avrà un atto io dirò dove sono dove devo andare arriverà una macchina probabilmente a guida autonoma
Probabilmente elettrica o ibrida plug-in
Ci trovano dentro altre due persone che fanno un pezzo di percorso con me mi scarica al mese
E quella mattina non è mia
Non è che non si vedranno più macchine ma si vedrà servizio si vedrà servizio allora se noi pensiamo che
Ci siamo vicini alla ha ragione Marco Polo sta dicendo fuori microfono ci siamo vicini
Ma questa trasformazione ha un impatto mostruoso sui nostri sistemi produttiva quando si parla di piano industriale intanto è un piano industriale che deve essere verticale deve essere integrato verticalmente sui settori produttivi
Devo dire come si poteva dire cinquant'anni fa c'è un settore produttivo che dico dette che dico che è strategico per il Paese su cui investo e un altro settore produttivo in cui dico che non è strategico per cui lo faccio Investimenti o devo pensare a un piano che sia orizzontale e che vada a colpire le questa delle competenze la trasformazione tecnologica ma soprattutto la
La capacità che devo dare al ministro produttivo che fatto da micro impresa prevalentemente di accedere all'innovazione tecnologica
Devo accedere alla ricerca sviluppo
Vengo da da una città che ha avuto probabilmente il il primo grande incubatore Aranciaia spartito
In un'area in cui non c'è industria stanziamenti triste apre sul PIL industriale più basso del Nord certamente ma probabilmente molto più a sud di molte molte città
Del sud non non ha togliamola Illycaffè sostanzialmente non abbiamo produzione industriale
E abbiamo però un centro di trasformazione di di di trasferimento tecnologico e di ricerca sviluppo molto elevato troppo in una dove trasferire per fortuna non al tessuto
Allora questi questi ragionamenti che devono essere di filiera devono essere diretti di impresa
Vanno fatti oggi perché altrimenti se non li facciamo
Fra pochissimo tempo avremo grandi problemi avremo grandi problemi perché ci troveremo nell'incapacità non di dire a mio figlio che deve ancora fare tutte le scuole superiori università prima di trovarci lavoro
Magari farà anche solo le folle superiore dopo lo mando a lavorare perché non è che posso mantenere tutti presero a vista
Ma ci troveremo di fronte a aveva necessità di dover formare persone vicine alla pensione verso nuove lavori
L'età media del ministero sviluppo economico di cinquantasei anni e mezzo
Era un'amica facile parlare di nuove tecnologie l'intelligenza artificiale di Bloch Cenni
è uno sforzo che che che dobbiamo fare come vedete non riguarda soltanto lo sviluppo economico riguarda riguarda un insieme di settori quello l'istruzione la capacità che l'impresa deve avere di dialogare la grande impresa deve fare tra in ante di interi settori produttivi
L'impresa della capacità di dialogare con l'università
Dobbiamo investire sugli ITS
Dobbiamo capire che ci sono zone del territorio che noi esiti alcune esigenze formative altre
Non significa regionalizzare distruzione ma significa mettere assieme le esigenze dell'impresa di settori produttivi con la formazione
Noi qualcosina stiamo cercando di fare abbiamo modificato ora l'assetto del quattro punto il così detto quattro punto zero che era industria quattro punto zero evitato Impresa quattro punto zero oggi diventa transizione quattro punto zero perché perché riteniamo che non sia soltanto sì a un corso superata l'esigenza dell'in piccolo imprenditore L'imprenditore di cambiare il suo macchinario
E innovare il suo macchinario ma deve innovare il suo processo
Deve rende aumentar la sua produttività e la sua competitività attraverso innovazione del processo produttivo
E quindi abbiamo bisogno di allargare la platea verso il basso
Di imprese che hanno accesso
A quello strumento che non è a pioggia macché settoriale verso che puntuale verso l'innovazione che è tutto il pacchetto quattro punto zero il passaggio al credito d'imposta è un passaggio troppo sembrare banale ma in realtà ampia del quaranta per cento la platea dell'impresa che possono accedervi perché la dalla morta mentali
Iper e super ammortamento credito d'imposta è un passaggio che ti consente di accedere a quella agevolazione anche se mai utili perché se no se sai la morte l'ammortamento nordamericana agisce sull'IRES direzione si sa gli utili se non aiuti non poi per l'ammortamento
E quindi il credito d'imposta serve a questo così come serve afa ad accettare ad aver acceso con la misura a tutte le imprese che sono
In nei regimi forfettari quindi molti settori industriali o del nostro paese che hanno accesso a ad a regimi fiscali forfettari oggi possono cedere quattro punto zero
Sul credito di imposta ricerca sviluppo avevamo il grande tema dell'innovazione perché ricerca e sviluppo una cosa innovazione un'altra cosa e avevamo un conflitto tra l'impresa e l'agenzia entrate che ricevano ma questo tutto questo investimento non te lo do come credito d'imposta perché stai facendo innovazione non ricerca sviluppo a questo punto abbiamo messo l'innovazione
All'interno del feto di posta ricerca sviluppo avevo messo il design
All'interno e abbiamo messo tutta la parte cosiddetta green a me non piace la
Questo modo distinti di parlare ma sotto tre tutte le le innovazioni nel settore nel settore di sostenibilità ambientale
E abbiamo inserito quel canale
In un momento adesso faccio un po'di politica visto che mi pagano anche per questo
Che abbiamo affrontato una legge di bilancio complessa e quindi complessa per l'abbia fatta in tempi molto molto ristretti
E perché avevamo un macigno che era quello dell'aumento dell'Iva
Che stiamo cercando di scardinare per gli anni futuri perché in questa legge pochi lo dicono ma abbiamo anche decremento dato di dieci miliardi le clausole salvaguardano prossimo così magari a fine due mila venti riusciamo a fare una manovra leggermente più ampia perché una parte di quel clausole l'abbiamo scardinate quest'anno c'è c'è tanto lavoro da fare ma
E concludo dobbiamo farlo assieme
Perché altrimenti se se permanente quella quell'aria di divisione tra il padrone lavoratore o tra la politica che pensa solo al consenso eccetera che che grazie a Dio stiamo superando e non affrontiamo queste sfide perché sono sfide che sono più grandi di un sistema Paese sono sono a livello globale credo che abbiamo la forza e le capacità per superarlo e per essere anche in qualche modo io su alcune cose all'avanguardia rispetto agli altri Paesi europei
Dal
Abbiamo quasi istituito perché manca qualche nomina del consiglio amministrazione il fondo nazionale innovazione che sarò fondo Chicco inizia con un miliardo a sostegno delle start-up
E questo modo orizzontale di più a fare un piano industriale
Partendo da
Dalle capacità dei nostri d'di chi esce delle nostre università di individuare settori di innovazione
Importanti per il Paese
Investiamo sulle start up io credo che come e concludo che abbiamo tutte le capacità sia dal punto di vista della forza lavoro le capacità di relazione le capacità del
Delle associazioni di categoria delle parti sociali
Confido un po'meno sulle capacità della politica però ci troviamo di superare questo questo momento e di guardare con un po'più di di ottimismo al al futuro lo dico con la consapevolezza che ci sono centocinquanta tavoli di crisi aperti
Che non sono non posso però su questo Marco te lo dico oggi poi Ciconte quante volte ci siamo già visti at tante
A comprova che ci sono tanti tavoli una comprovanti le sto seguendo
Io non posso essere l'amministratore delegato di ogni azienda che in crisi
E non posso fare il piano industriale delle aziende sono in crisi io devo cercare di far qualcosa perché le crisi non si aprano e che non si chiudono con il fallimento nonostante purtroppo ci sono anche i settori di mercato che portano al fallimento ma sono fallimenti di mercato su cui purtroppo c'è un rischio d'impresa che è giusto che sia in capo l'imprenditore non soltanto alla politica
Però credo che se riusciamo ad avere uno sguardo un po'più lontano riusciamo anche a fare oggi delle cose che ci consentiranno fra cinque anni di non avere centocinquanta tavoli di crisi ma di averne un pochino meno grazie
Mendel ringraziare il ministro aggiungo tre secondi tre cose un po'considera la la letterina a Babbo Natale
E ci sono tre aspetti del piano industry quattro d'Impresa quattro punto zero transizione quattro punto zero eccetera eccetera che hanno interessano particolarmente innanzitutto il credito d'imposta se funziona meglio benissimo
C'è un problema che conosciamo di risorse scarse ma agli altri Paesi europei stanno spendendo una marea di soldi su questa cosa per cui quello che ti chiediamo in qualche modo dentro la compagine di governo spiegare che investimento ridusse un investimento che non riguarda solo l'industria riguarda il Paese
La seconda cosa dedico solo due
La seconda cosa è quella relativa al credito di imposta sulla formazione
Con tutti i governi abbiamo sempre litigato sia dal primo governo che l'ha fatta partire non vogliamo litigare anche con queste e cioè il credito d'imposta sulla formazione deve pre vedere accordi sindacali per poter erogare la formazione per un motivo ben preciso la formazione non può piovere dall'alto deve prevedere un percorso di coinvolgimento aziendale lavoratori non la devono sentire come un momento inutile ma come un momento importante dire skilling di aggiornamento di formazione
E siccome infine ma qui c'è Antonello G. Sotti qua in giro da qualche parte non lo vedo
Infine c'è un lavoro costante sul monitoraggio sulla partecipazione qualificata nei comitati di pilotaggio perché la formazione sia veramente il diritto al futuro ecco
Vogliamo che si ripristini l'accordo sindacale come elemento detto tutto questo non servono risposte magari ci vedrà RAI sulla legge direttamente
Devo dire ringrazio doppiamente Stefano Patronelli ministro perché esso non non gli farà fare carriera nel movimento però assegnato una grandissima discontinuità nella capacità di ascolto l'interlocuzione anche non è un problema litigare o andar d'accordo l'importante parlarsi dialogare discutere ma soprattutto ascoltarsi ecco devo dire che il nuovo ministro dello sviluppo economico da questo punto di vista è una risorsa per chi crede nel dialogo sociale nel confronto costante perché il ministero dello sviluppo economica uno snodo molto importante non si deve sostituire e fare piani industriali assolutamente ma per la FIM e la CISL e sono sicuro e una un ruolo decisivo in un momento in cui i lavoratori rischiano di essere abbandonati grazie ancora
Allora
Bene allora
Sì piano piano si allora adesso la parola
A Giorgio Graziani segretario confederale nella CISL
Il sindacato è stato prestato sollecitato dal più interventi Bonomi parla risentire sindacato di comunità di piattaforma tra flussi e luoghi sindacalismo di territorio
Giorgio per la parola grazie grazie
Mi dispiace che il ministro non ascolterà glielo ho detto
Sarò meno tenero di
Di quello che come si dice se non con devo ammettere dobbiamo ammettere che come si dice
Un quadro di discontinuità nelle relazioni di tutto il governo
Nei confronti del sindacato c'è stato con
L'avvento del conte due
La persona la stessa arma alla fine è cambiato l'approccio
Ce lo siamo detti diverse volte
Abbiamo apprezzato molto molto che questo sia stato un governo che ha fatto partire il suo
Come si dice il suo programma e anche le sue azioni attraverso il coinvolgimento delle parti sociali e del del sindacato però
Parto dalla fine se siamo
Sì eravamo in piazza il dieci il dodici e il diciassette dicembre il dieci c'erano anche molti di voi
Sulle tante vertenze che ancora sono irrisolte
Eh perché purtroppo
Dice fianco ad apprezzarne come si dice i contenuti di dialogo i risultati tardano ad arrivare e la manovra che è in fase di
Come si dice di
Approvazione alla Camera nord alle risposte che ci aspettavamo oggi parliamo di politiche industriali che è uno dei grandi problemi
Una delle colonne portanti su cui si basa la visione che inserita dentro alla alle come si dice proposte in piattaforma del sindacato
Che abbiamo messo sul tavolo la politica per vedere
E lavorare ragionare per il futuro con una visione di insieme del nostro Paese
è chiaro che i risultati sono stati
Insufficienti almeno per il momento e su questo noi abbiamo dato la nostra
No scossa
La nostra risposta
La nostra pressione nei confronti di questo di questo governo anche perché va detto adesso oggi parliamo di politiche industriali e ringrazio chiaramente
La FIM per poter ragionare su questi su questi temi
Non è che negli ultimi anni
Non parliamo più di Conte uno ma parliamo anche dei governi precedenti
Dentro a tante parole abbiamo visto la costruzione di piani o progetti industriali degni di tale nome
Qualsiasi governo o qualsiasi tra virgolette differimento
Di maggioranza politica essi esso faceva riferimento
Oggettivamente questa crisi industriale che è durata
Ormai un decennio
Non ha visto tra le soluzioni proposte una rivisitazione una forza cioè l'unico segnale vero è stato perché ci si rende conto che il processo di innovazione tecnologica la digitalizzazione
Non è un fattore futuribile è un fattore del presente che ci costruirà condizioni future dentro alle condizioni come si dice di
Assetto industriale quindi di assetti produttivi dentro quello testato il piano industria quattro punto zero aveva detto Paduanelli diventati prese quattro punto zero vedremo che cosa significa transizione
Quattro punto zero cinte resta da capire se l'apertura da pubblico alla piccola media impresa
è una cosa su cui ci possiamo giocarla se c'è un'attenzione verso sud se da questo punto di vista verificheremo che
Quella che è stata una politica indusse quattro punto zero finanziata in maniera come si dice
Anche un po'altalenante
E quindi non con la continuità che ci aspettavamo prende e rilancia la sua attenzione verso quelle che sono le innovazioni
E quelle che sono i processi di innovazione che noi diciamo da sempre vogliamo governare non vogliamo averne paura la digitalizzazione della robotica azione
Fa parte di un presente che ci costruisce un futuro diverso da quello che conoscevamo soltanto pochi anni fa allora da questo punto di vista pensare
Che un Governo oltre a fare questa misura inizia a ragionare su un piano di politica industriale in cui
Non tanto si ritorni a logiche ed è per questo che mi dispiace dinnanzi ho analizzato azione a prescindere o di ricostruzione del Liri cioè io ricordo a noi per primi
Che una volta decideva tutto il pubblico
Decideva tutto il pubblico
Poi
Come lo scalone pensionistico al ceto butta ossia è eliminato qualsiasi strumento pubblico di programmazione e pianificazione industriale e si è dato al libero mercato senza che quel libero mercato e quei privati
Potessero essere pronti a gestire una libertà di questo tipo di mercato se mangiatori imprenditori italiani
E siamo diventati terra di conquista delle multinazionali quelle multinazionali che in molti casi garantiscono il lavoro ma non garantiscono desta il cervello e anche cuore all'interno del nostro Paese come elemento come si dice di responsabilità
Di responsabilità sociale allora da questo punto di vista oggi tornare a parlare di ieri che noi siamo stati quelli gli unici gli unici allora in una sorta di populismo sindacale politico noi ci assumeremo la responsabilità di dire
Che eliminare i veri in questo modo senza una gradualità
Avrebbe dato uno scompenso che poi si è tra virgolette rivelato nei fatti per quello che che vi ho detto in questo momento però da questo punto di vista ci siamo ritrovati in questa soggettività imprenditoriale che
Non ha visto la maturità chiaramente deve impresa degli imprenditori italiani a garantire quelle che erano le condizioni di un progetto industriale che si metteva di boro mercato
E magari molte multinazionali che sono venute in questa terra di conquista sono aiutate invece nelle politiche industriali dei Paesi di origine di questo in particolare i francesi ma in questo non c'è dubbio che dobbiamo
Dobbiamo fare riflettere poi è vero
Non si fa politica industriale con la gestione vertenze
Però centocinquanta vertenze
Al ministero
Non possiamo fare a meno di affrontarle
Tra i duecentocinquanta trecento mila
Lavoratrici e lavoratori coinvolte
Che non garantiscono certezza
In termini di Piano e Progetto di vita perché in un modo o nell'altro vivono l'incertezza del lavoro del futuro delle proprie imprese oggettivamente alla cosa ad affrontare negli ultimi nove mesi la richiesta di cassa integrazione è salita dell'ottanta per cento
Parliamo sempre di politiche passive
Le politiche attive non fanno il salto di qualità anche su questo dovremmo riflettere su che cosa quelle vertenze in un modo o nell'altro mettono in campo la l'azienda ripresa viene a chiedere la politica passiva ma non chiede la politica attiva quindi pensa
Nella sua soggettività di risolvere eventuali problemi di come arretramento tecnologico di qualificazione del personale assolutamente al proprio interno senza aver bisogno di politiche pubbliche e invece servirebbero in termini di politiche attive ma gestisce esclusivamente rispetto alle politiche passi vuol dire che sei arrivato lì
Alla fine
Ci sto o non ci sto vivo o non vivo in questo anche le
Le
Poche poche perché son pochissime
Vertenze risolte in molti casi poi si riaffacciano
Si riaffacciano al mese
Perché sono vertente risolta tampone lo abbiamo visto cui Apple lo abbiamo visto con alcuni vacche è la madre di tutte come si dice le vertenze che che che che ritorno da questo punto di vista è oggettivamente una condizione di grandissima difficoltà tutto questo
E provo a essere
Sintetico per poi andare a formulare qualche indicazione di proposta che noi dobbiamo mettere in campo anche perché
Il quadro che ci ha presentato Prometeia le riflessioni che ci ha detto il professor Bonomi
Lei giuste interessanti provocazioni che ci ha dato l'amministratore delegato
Di Fincantieri oggettivamente vanno ascoltate può io non so povere qualcuno banalizzi e dica che il sindacato non o Confindustria non esistono più cioè in un'epoca di populismo della dei Seether mediazione che anche noi soggetti interessati parliamo di questo
Non li aiuta
Però la prendiamo come provocazione siamo tra tra amici e quindi questa provocazione stimolo no
A riconoscere il nostro protagonismo anche in questi in questi ambiti però è chiaro che noi non possiamo fermarci a una riflessione di carattere
Nazionale
Perché non c'è il piano industriale o politica industriale italiana senza aver capito che cosa significa Europa cosa vuol fare l'Europa che tra l'altro in molti casi è come si dice padrona
Delle riflessioni di politiche industriali dei Paesi che Chieti diceva prima mi sembra Bonomi dobbiamo come si dice dentro alle politiche industriali europee
Spacchettare ricompattare no perché ogni per ogni paese ha la sua politica industriale
Ma le tante multinazionali che abitano in Europa dovrebbero avere un piano una politica tra virgolette riconosciuta dentro regole condivise che governano questi processi all'interno del nostro sistema europeo
Siamo gli europeisti che dicono che dall'unione monetaria dobbiamo passare alle politiche alle politiche europee
La politica industriale è una delle politiche fondamentali su cui poter poggiare davvero un significativo risultato in un salto di qualità in termini di politiche europee e di governo noi da soli dopo il terremoto nulla
Cioè non è che possiamo pensare agli Stati Uniti possiamo pensare alla Cina e poi far fare gli italiani o facciamo gli europei o don conteremo nulla anche sul piano industriale
Poi
Non appurò questa riflessione ma ve la dico perché era la racconto in molti contesti dove magari abbiamo un po'più di tempo dobbiamo anche chiederci come mai
L'amministratore delegato ci ha ricordato che l'Unione Sovietica e morta di burocrazia
L'Europa in questo momento
Insistiamo burocrati burocrate più ampio al mondo
Però lei siamo democrazia
Il sistema il modello occidentale ha basato il suo sviluppo industriale produttivo e sociale su un modello di democrazia
Gli Stati Uniti l'America settentrionale si sperava di più d'America se perde del siccome si dice
Del del meridionale ma alla fine del sud ma alla fine questi momenti abbiamo grandi difficoltà
La Cina non è la democrazia
Dove peraltro non esisto sindacato libero
La Cina è un'altra roba ma è un impero economico Essay io metto di quell'impero economico che oggettivamente ormai batte su molte produzioni tutto il sistema occidentale
E poi penso alla ricerca del Censis che dice che il quarantotto per cento degli italiani il sessantasette per cento
Della forza lavoro nelle industrie degli operai pensa un uomo forte come soluzione in questo Paese io inizio a preoccuparmi perché dentro alle incertezze legate alla burocrazia piani industriali non messi in campo e quindi no da una costruzione di futuro
Qualcuno pensa basta burocrazia serve qualcuno che ci dica cosa dobbiamo fare perché vedete cosa succede in Cina
Adesso io prendo la Cina poi bisognerebbe parlare di Putin c'è però alla fine la la logica è quella è quella dell'attenzione di fianco di fianco ai temi che guardiamo oggi ci sta anche la tenuta dei nostri sistemi democratici
Perché se diciamo che
Il nostro sistema sociale si basa ed al nostro futuro si basa sulle persone sul lavoro
Il lavoro per quanto ci riguarda studi io continua per a sperare di essere la seconda
Potenza
Manifatturiera
Europea e quindi tra le più grandi potenze mondiali se vogliamo continuare a essere questi da un certo punto di vista dentro alla partita delle multinazionali dentro le politiche europee dobbiamo ricostruire quelli che sono condizioni di politiche che da possono tra ridare spinta a tutto il sistema europeo e chiaramente
Noi come parte integrante e protagonista di questo sistema adesso
In questo
L'accordo tra essi Ray e peggio ma non mi piace chiamarlo Psa perché qui mi giravano strane Simone esame più che
Però che peraltro vede diciamocelo è questa grande innovazione anche dalla possibilità di due
Componenti del lavoro all'interno del del board che francamente è un'innovazione in un accordo che ci riguarda con un'azienda che non è italiana ma è sicuramente di proiezione italiana è una cosa su cui oggettivamente si dà risposta quelle che sono state richieste che avevamo messo in campo anche di governo come dei da partecipazione come come CISL come sindacato poi abbiamo visto che i nostri compagni di viaggio finalmente sono stati come ci dice
Illuminati sulla via
Di Damasco ma alla fine in un modo o nell'altro anche loro pensano che questo sia un operazione un'operazione positiva ben venga perché vuol dire che
Piano piano noi siamo pazienti anche loro prima o poi arrivano a capire da questo punto di vista
Il problema italiano
Il ministro dovrebbe capirlo non è soltanto nella discontinuità
Di relazione con noi
O di discontinuità nella progettualità ma è anche nella discontinuità dell'affidabilità
Una politica industriale
Necessità
Non tanto di accordi che tengano ma di un sistema tra virgolette politico
Di un sistema complessivamente inteso che condivida un pezzo di futuro che abbia una visione e guardate che la visione questa questo governo o comunque questa formazione politica che sostiene questo governo a me non mi ha convinto ancora rispetto guarite a quelle che sono le prospettive
Non è che devo guardare la tavola
O la grondaia guardò l'amico
Sul quale no una parte dice che bisogna continuare l'altra parte sostiene e quelli che invece dicono che bisogna stare
Stare attenti
Dato che la TAV va avanti nonostante i sassi e la Gronda invece non continuano a farsi come si come tutte le infrastrutture ma qual è il problema il problema è che se io dico che voglio una progetto industriale
E devo costruire il perimetro per quel progetto industriale fatto di infrastrutture fatto di sburocratizzazione fatto di incentivi alle imprese fatto di sollecitazione agli investimenti fatto di per me questi sono i settori su quali noi vogliamo provare a pensare a esistere le priorità di traino perché parlare di filiere industriali come ha detto l'amico del Veneto parlare di sistema rette come diceva prima Bonomi significa però a bere un sistema complessivo che tiene
Non è che possiamo far tutte le star del mondo può dimenticarsi del porto
Non è che possiamo non fare tutte le strade del mondo pensare che l'industria posso svilupparsi in un Paese dove le infrastrutture crollando dove il sistema dissesto idrogeologico diventa un elemento che toglie competitività all'impresa o si fa una scelta strategica ovvero la vocazione di questo Paese è lavoro e crescita
Lavora in crescita non si fanno per decreto ma si fanno con visione si fa poi scelta politica strategica condivisa con le parti che vogliono essere protagonisti di questo futuro o altrimenti non andiamo da nessuna parte
C'è la raccontiamo e io vorrò bene al ministro perché si sente che ha crede in questo ragionamento ma il suo governo non fa le scelte che dice di dover fare
E la manovra ci sta dicendo che queste scelte non ha intenzione di farlo
Non basta transizione quattro punto zero è il minimo sindacale fresca e voglio dire però
Abbiamo l'IVA e disastro per astronomico Whirlpool abbiamo l'abbiamo rinviata ma vediamo che succede a Marsala se RGS da certi punti di vista
Eccetera sono tante le cose su cui cioè non è che possiamo dire
Vado alle proposte
Che si può mettere in alternativa il lavoro e la salute
La produzione l'ambiente perché se no la scelta in una produzione
Perché il futuro è la sostenibilità ambientale
Ma i primi a dirlo siamo noi
Noi siamo anche per le transizioni io sulle trivelle o chiaramente altri pensieri da quelle del del ministro
Ne siamo per le transizioni ma non era la transizione non è capire come escludere una produzione vediamo come gestiamo in assistenza
Ma è come tra guardarsi esattamente come si era fatto un accordo con l'Ilva da una condizione come si dice francamente non sostenibile
A quella che è insostenibile inoltre l'accesso di riqualificazione e riconversione e costruzione delle condizioni di sostenibilità
Se non c'è una chiusura
E quante produzioni piccole o grandi dovremmo chiudere se non gestiamo una transizione
Noi dobbiamo associare la parola ambiente alla parola produzione
La parola salute alla parola lavoro non metterli in antitesi
E tante volte invece anche in questo governo la si mette in antitesi perché c'è un approccio ideologico a questo tipo di ragionamento anche nella discussione dentro alla formazione politica di questo governo allora da questo punto di vista credo che noi e chiudo dobbiamo iniziare a pensare a quello che una logica su cui noi proporre il nostro il nostro pensiero intatto il primo chiariamoci bene
Qual è il ruolo delle parti sociali
Ruolo di quelli che vanno coinvolti ma poi sulla diatriba tra virgolette strategica Mela governo io sul piano elettorale
Siccome siamo sempre in campagna elettorale le vertenze le vertenze
Che sono sul tavolo del Mise o le scelte industriali non fanno parte del dialogo sociale o del dialogo sindacale
Fanno parte della campagna elettorale di chi sta con una patto di chi sta con l'altra se uno fa pianificazione
Fa una proposta la proposta può essere della politica a condividiamo insieme gli interlocutori gli attori che abitano quelle politiche che sono quelli che rappresentano il lavoro e in particolare il lavoro industriale i sindacati e le le le imprese
E insieme si condivide quali possono essere
Per me quello il ruolo delle parti sociali
Ci dicano
Ci chiariscano qual è il ruolo delle parti sociali Rizzi chiariscono come vogliono affrontare nel ruolo delle parti sociali anche le vertenze in atto
Perché a noi interessano quei duecentocinquanta varrà trecento mila lavoratrici e lavoratori ci interessano quelle centocinquanta in prese che non vanno abbandonate come magari vorrebbe qualcuno perché sono in difficoltà e non possono riconvertirsi
Va capito qualcuna magari dove si dice sarà anche non ce la farà ma va capito come invece provare a a a dare a loro a tutti un futuro
Per fare in modo che siano tra virgolette parte integrante di quel di quel progetto
Va anche capito perché arrivano tutti
Le vertenze arrivano tutte
Ammise
Non ci sono strumenti per le regioni e territori
Ci lamentiamo poi dopo non riusciamo ad affrontarle perché arrivano tutte qua alcune potrebbero dentro la relazione tra le regioni e il mise potrebbero riuscire a essere tra virgolette aiutate risolte anche sul piano territoriale
Per cercare di non soltanto di non ingolfare ma essere anche meno burocratiche snellire quelle procedure che ci permettano di dare le soluzioni in termini come si dice più tempestive e più puntuale quelle che sono le esigenze delle lavoratrici e lavoratori
C'è sempre più richiesta di politiche passive
Sono la nostra
Sono la nostra richiesta noi siamo per dire che le politiche passive devono governare transizioni me anche attraverso le politiche attive che si fa l'operazione di guardare un futuro e se non si chiedono politiche attive vuol dire che non si sta cercando il futuro dentro le vertenze noi vogliamo capire quali sono i rapporti tra le politiche passive le politiche attive come le possiamo Conso concordare
Su quale tra virgolette leva di costo vanno sulle politiche fiscali o sulle politiche previdenziali perché anche su questo dopo poi conta in un modo o nell'altro quando e come vengono
Tra virgolette riesce rifinanziate da questo punto di vista è chiaro che abbiamo necessità anche di ricostruire ricontrattare il rinegoziare quelli che sono gli elementi che governano questi tipi di di strumenti d'ultima cosa
Possiamo noi trattare ogni vertenza
Nell'eventuale soluzione
Con la politica del decreto la politica dell'eccezione
Ne abbia bisogno di strumenti che governi Moro come si dice che abbiano la capacità di governare tutte le carte ci sia una politica anche di gestione perché ogni volta che si fa un accordo in una vertenza si fa decreto speciale
Se ne trattiamo tutte come eccezioni ci vorranno anni e per gestirne tre
Se invece in un modo o nell'altro c'è un meccanismo una procedura degli strumenti che regolano magari evitando ci dà i decreti le fatiche mettiamo agli Interni eccezionali magari riusciremo a costruire anche una condizione normativa che ci permette di essere più sveglio allora per la politica industriale visione crescita
è guardare insieme quello che è il futuro ma anche la gestione di quelle che sono le condizioni in essere riconversione
Non mettere in antitesi quelli che sono le strategie produttive a quelle ambientali e costruire quindi una visione condivisa noi vogliamo essere protagonisti di questa visione
E non vogliamo per essere protagonisti dei consensi elettorali
Quindi da questo punto di vista loro è utile che facciamo delle scelte diverse da quelle che che hanno fatto fino adesso perché se vogliamo essere sindacato di piattaforma per me la piattaforma non è quella del consenso politico è quella della piattaforma industriale vogliamo essere sindacato dirette ma nella Rete della visione industriale non nella Rete dei partiti politici grazie
Grazie Giorgio relazione sul contributo sul punto il mio lavoro è finito il do la parola a Marco
Ma abbiamo poco solo qualche minuto per alcuni adempimenti intanto voglio confermare a Giorgio che e quello che dicevo sul ministro riguarda la i rapporti sul merito insomma
Mi sembra che in oltre i metalmeccanici FIM FIOM UILM anche i pensionati hanno dato sostanzialmente la spinta per proclamare uno sciopero generale contro le politiche di questo governo non ci muoviamo di un millimetro anzi stiamo vedendo le cose che accadono nella legge di bilancio ora dopo ora
Confermo anche quello che sosteneva i motivi sono purtroppo sempre di più per cui mobilitarsi e non sempre di meno per cui questo assolutamente e il problema è che col ministro precedente oltre che il merito pure il metodo non funzionava l'affidabilità ancora meno ecco per cui insomma noi siamo riformisti graduali visti per cui qualche pezzettino alla volta cerchiamo di valorizzarlo sempre
E niente è ovviamente anch'io le le invitare Bono è un po'come invitare Giulio Sapelli insomma
è un po'se si sa che ma spara anche un po'provocazioni ma a me piace anche a esser provocati anche quando si sentono cose che non condividiamo e credo che sia stato bello oggi dalla professoressa Lanza fino alle conclusioni aver sentito tanti punti di vista non per forza aprire idee diverse anche idee diverse ma soprattutto che arrivano da da da posizioni dire esperienza diverso e di convinzioni diverse credo che questo sia un grande valore che dobbiamo sempre offrire al dibattito pubblico anche i cinque interventi che ci sono stati del consiglio generale sono interventi che trasmettono una un un punto di vista diverso pensate tra Mirafiori e Bari che che che di stanze ci sono no dal punto di vista dell'analisi per cui do la parola Valerio
Ci abbiamo come c'era nell'ordine del giorno alcuni adempimenti che riguardano i nostri organismi che vengono aggiornati a a seguito di alcune dimissioni pensionamenti che ci sono stati i primi due vanno solamente per la comunicazione che vengono recepiti dal Consiglio generale in quanto abbiamo la fuoriuscita di Ferronato Alvise Claudio chiar le che appunto vengono fuori Claudio per dimissioni Ferronato ha lasciato la FIM censendo due componenti eletti vengono sostituiti dai primi due dei non eletti che sono già Roli Alida e corona Bruno a cui facciamo il primo applauso per l'ingresso nel consiglio generale e alla stessa stregua c'è una comunicazione per quanto riguarda due componenti che vengono designati dalle Regioni di appartenenza senza per cui il dialogo è un ricco della FIM CISL dal Torino Canavese in questo caso Piemonte sostituisce bella Mario per dimissioni e nobile Antonio
Sostituisce Guercio Ludovico per pensionamento appunto e il nuovo segretario della firma Palermo-Trapani
Abbiamo invece da votare a questo punto come Consiglio Generale una cooptazione e diamo anche insomma gli auguri l'in bocca al lupo per il nuovo ruolo che dovrà sostenere appunto il nostro Davide Provenzano nuovo segretario della FIM
Torino Canavese per cui
La dell'applauso io proporrei anche la votazione formale per cui gli aventi diritto del Consiglio generale favorevoli
Buttiamo giù facciamo la controprova contrari astenuti votato l'ingresso all'unanimità per Davide Provenzano
Stesse modifiche ed è normale che deve pagar davvero andate via insomma Dancers stesse modifiche le abbiamo ovviamente di riflesso anche nell'esecutivo
In cui abbiamo già ricevuto in precedenza rispetto anche al periodo del pensionamento aveva rassegnato le dimissioni appunto Claudio chiar le e proponiamo l'ingresso lo facciamo per votazione di Agatino Camerana appunto segretario non più nuovo l'abbiamo già detto della prim'Piemonte
Detto Tino esatto quindi per Pino favorevoli
C'è una controprova contrari astenuti
Votato l'ingresso all'unanimità anche per Pino e ci sembra doveroso a questo punto anche in esecutivo sempre dovuto appunto alle dimissioni di Claudio chiaro le chiedo scusa la prima era per le dimissioni di sanzione che abbiamo ricevuto lapsus mio per Claudio che alle invece proponiamo l'ingresso sempre su votazione appunto di Davide Provenzano per cui favorevoli
Contrari
Astenuti
Approvato all'unanimità anche l'ingresso in esecutivo nazionale di Davide abbiamo l'ultimo adempimento che riguarda il nostro Regolamento economico per gli operatori dove all'articolo undici aspettativa sindacale rispetto a quello confederale avevamo una la differenza lessicale di terminologia che riportiamo esattamente come all'interno del regolamento confederale proprio per non avere nessuna distonia neanche in termini e serve che lo leggo insomma l'indennità complessiva non può comunque essere inferiore al trattamento economico goduto al momento del collocamento in aspettativa pre il datore di lavoro ne mancava questo pezzo lo inseriamo nel Regolamento quindi nel recepirlo ma mettere comunque in votazione anche se è chiaro che dobbiamo recepire un Regolamento
Ma di un organo superiore per cui favorevoli
Contrari
Astenuti
Oggi approvato all'unanimità e nella stessa maniera recepiamo le modifiche appunto lo lo statuto che sono state apportate al regolamento di attuazione dello Statuto portate dalla Confederazione teste
Sì perché sono state sono già dalla segreteria lo rimandiamo al prossimo consiglio generale visto che
Dovevamo toglierla insomma come l'impianto per cui gli adempimenti son fatti io lascio la parola Marco Bentivogli per la
Per la chiusura solo un saluto innanzitutto innanzitutto scusate se vi disturbo un attimo in innanzitutto oggi Claudio Chiarlo non è venuto tra noi e e ha lasciato pensate dal dal settantanove ha fatto parte di questa organizzazione
E non so se avete visto il suo messaggio in Rete di grande stile in perfetto stile filmino ha fatto lo scatolone il giorno prima dell'elezione ha mandato immediatamente la dimissioni da tutti gli incarichi e nonostante Claudio è stato anche impegnativo negli organismi nel dibattito nelle cose ha messo la mano sulla spalla al nuovo segretario di Torino Davide che appunto abbiamo appena salutato gli ha detto adesso tocca a te io non ci sono più per cui non c'è però vi propongo un applauso a Claudio
Ha fatto
Dall'Alenia in poi una lunga esperienza sindacale molto importante un'altra persona che credo sia giusto riconoscere salutare un po'della stessa generazione di Claudio chiaro e Giuseppe Terracciano che è stato
è stato un leader vero dentro l'Alfa Sud allora la chiamavano anche Africa Sud per cui è passato dall'Africa Sud dalla Pomigliano
Champion dello World Class manifesto Ring ieri tra l'altro Michele con Mauro hanno firmato un bell'accordo sulla parte economica di Leonardo che recepisce per ora in un sito ma una modalità per migliorare la manifattura anche in un'azienda dell'aerospazio ecco Giuseppe anche ha fatto una storia di grandi mobilitazioni tutto quello che è successo
Che oggi ci porta sì yé-yé Psa non si può dire PSI però sarebbe meglio son d'accordo con Giorgio perché sembra il testa il marker quello per la prostata e per cui insomma e ringraziamo Giuseppe anche Gigi per tutto quello che ha fatto
Per la FIM come sapete è stato eletto segretario della Campania
Raffaele Aventino che non vedo più una eccolo qui appunto che che si graverà di tanti settori rimarrà coordinatore del settore dell'automotive e del motociclo su cui sta lavorando
Benissimo siamo tratto di fronte da venerdì in poi è una sfida
Altrettanto importante
Ultima ma non ultima qui tra noi salutiamo quella che è stata una colonna portante della Fimmg nazionale
Una colonna portante che c'ha supportato in tanti anni
Lei dice che ha visto almeno quattro segretario generale della FIM con cui ha lavorato fianco a fianco è Carla Leonardi che fra i
Carla
Carlyle Murphy nominato
Lavorava in un'azienda metalmeccanica pensate di Amelia in provincia di Terni vieni qui non essere Dimida e poi ha avuto un lungo periodo di impegno durante se non ricordo male Carla correggimi un periodo di cassa integrazione della sua azienda fungono anche un'occasione per entrare a bordo della squadra di allora
Del Romitorio guidata dal mitico Guido de Guidi il cuoco Aleandro Minch otto in cui andava un po'meno d'accordo poi vigilano Antonio Cocozza insomma anche lì ne ha visti tanti di responsabile Fausto Tortora se non sbaglio tanti responsabile la formazione e è riuscita a scappare da romitorio prima che arrivassero Sari Iaccarino per cui proprio è stata una cosa dell'ultimo minuto e poi il suo impegno accanto appunto al segretario generale per cui io la ringrazio anche personalmente perché mi ha sopportato tantissimo
è stata sempre di di grande lealtà ecco la lealtà una parola molto importante significa essere anche in disaccordo ma rispettarsi sempre e non alla fine parlarci sempre davanti non di dietro che è un valore il tratto distintivo dei filmini veri ecco
A Carla la ringraziamo vediamo che continua a viaggiare da da quando è andata sembra ampolla la seguace di Antonio Jacopino da questo punto di vista come incapacità di godersi la vita
Al momento della pensione che è un tema su cui dovremo costruire dei corsi di formazione perché la pensione è una grande occasione di rigenerazione della della propria vita
E Carla
Oggi sarebbe doveva essere tra Dinoi Nicola che abbiamo già salutato lo scorso anno appunto per questo momento ma mi ha Nicola se la gode un po'di meno da quando è in pensione ristruttura ogni due mesi gli appartamenti dei figli e per cui hanno ormai è passato alla finca diciamo più che più che ai metalmeccanici per cui grazie tantissimo Carla
Ha perso rumba cioè ferma degli
No questo anche perché siamo una bella squadra in fibra nazionale che è fatta di tanti ruoli che si intrecciano si intrecciano sempre bene chiudiamo l'anno in maniera molto intensa come sempre sono crisi a tutto spiano realtà il ministro lo ha detto che sono centocinque sono centocinquanta non centosessantotto perché alcune sono completamente fallite non perché sia risolta qualche anziano era non so scherzando è la non è una battuta purtroppo
è la verità e per cui siamo tutti tutta la Federazione nazionale tutto l'apparato nazionale la segreteria
Tutto l'apparato tecnico in generale o staffetta tutto impegnato per chiudere bene quest'anno e per costruire un anno altrettanto importante perché avremo i soliti tre filoni quattro di intervento ecco dall'inizio dell'anno partiremo subito l'undici tredici febbraio saremo un po'cavia per la FastWeb vigila digita l'Academy
Che lavorerà sulle nostre competenze digitali di sindacalisti e questa importante perché sarà un corso molto avanzato su cui è importante appunto che il digital device de del sindacalista noi abbiamo ancora sindacalisti che non riescono ammettere l'allegato su di first class sua Zappa ne vedo una davanti a me in particolare ecco
Non dico che faremo il corso su questo ecco però già cercheremo di fare la parte successiva
Andando alla grande tra l'altro approfittiamo di Giorgio qui perché la proporremo alla CISL nazionale perché credo che sia una cosa di sistema importante sta andando avanti questa questo utilizzo della blocchi c'è in per la tessera digitale per cui per semplificare a tutti i nostri che hanno un quest'anno hanno fatto tante tessere
Il l'occasione di utilizzare lo smartphone è l'iPad per poter inserire in banca dati immediatamente con poca carta e però una certificazione digitale altrettanto le valida della carta per cui per semplificare il valore aggiornare velocemente le banche dati ecco ci piacerebbe
Offrire questo sistema immaginare di integrando il più possibile con
No magari fosse grazie e al al mondo CISL dall'inizio dell'anno partirà sapete stiamo lavorando tantissimo scusate qua un attimo
Stiamo lavorando tantissimo per che e i il sistema CISL le categorie si intreccino in maniera sempre più virtuosa avete letto tutto il protocollo i NAS stamattina Valerio il ritardo Meriva del ritardo proprio perché da ieri sera abbiamo in qualche modo deciso di lavorare per decentrare nei luoghi di lavoro anche la valutazione degli estratti contributivi dei lavoratori che ne venissero a chiedere l'ora voi sapete bene che è una cosa che in tv diciamo da anni lì nelle sedi sia sindacali che dei servizi le persone vanno sempre meno
Le non vogliono andare a parcheggiare prendere appuntamento fare file eccetera
E più riusciamo a sgravare le sedi dei servizi con dei servizi che arrivano in aziende più le persone fisse sentori importante il fatto di iscriversi alla firma dentro la CISL e
Ecco per questo dato da dai primi di gennaio
Partiremo anche con con questa sperimentazione che credo sarà importantissima dicevo
Avremo quattro terreni disfida le solite vertenze che purtroppo aumentano vedremo cosa accadrà l'Automotive per
La riforma organizzativa della firma su cui noi abbiamo deciso delle cose nell'assemblea organizzative su cui dobbiamo continuare noi non dobbiamo entrare nell'ottica che
La il cambiamento organizzativo e costante e tutto l'anno e
In una valutazione interessante intrecciando modi di luoghi di lavorare nuovi metodi nuovi e se pensate alla FIM di cinque anni fa
Forse solo il trenta per cento del lavoro che facevamo
Cinque anni fa lo continuiamo a fare il settanta per cento del lavoro quotidiano dal delegato l'operatore fino al segretario generale è cambiato radicalmente
C'è un lavoro appunto di promozione culturale sindacale innovativa molto importante su cui dobbiamo andare molto avanti per qui secondo tema continuare a lavorare sul terreno
Dell'innovazione terzo gestire le vertenze
La firma è diventata bravissimo a gestire le vertenze le vertenze sono una sciagura ma contemperamento e sono un'occasione per far vedere quanto è bella la firma
Quanto è capace di stare accanto alle persone guardare le spalle costruire soluzioni
Quarta ma non ultimo io spero che il due mila e venti si chiuda con la firma del contratto nazionale
Non voglio far previsioni alla fine dell'anno di Fanny mai le fanno altri c'è il mago Thelma c'è come si chiama colori Brando Brass
Quello che c'è quello che fa il calendario no la la a Damiani sei queste cose
Branco come si chiama dovranno
Quello che prevediamo e che non sarà una passeggiata
Non sarà il contratto più difficile della storia ma non sarà una passeggiata iniziamo ammettere attenere
Con gli informa contratto che facciamo su tutti i contratti di cui stiamo parlando né dagli artigiani a Federmeccanica confini con papi
Cooperative eccetera abbiamo tutti i rinnovi dei contratti nazionali contemporaneamente ragioniamo delle vertenze di gruppo della contrattazione di secondo livello e contemporaneamente della crisi significa avere un'organizzazione in tiro concentrata
Concentrata su questi aspetti che non disperde Energia in nessun altro rivolo
E però iniziamo a preparare attenere inconsapevolezza le persone perché io credo che soprattutto per Federmeccanica sarà assolutamente necessario mobilitarsi
Perché vedo troppo attendismo da parte della controparte vedo una un rischio di prendere tanto tempo con uno scenario industriale che non sta avvolgendo al meglio c'è stata presentata ieri
La indagine congiunturale non c'è stata è stata presentata indagine congiunta RAI di Federmeccanica che dà un ulteriore tre per cento in meno del settore
E questo non è proprio un Buster un amplificatore della soluzione del contratto
Però per noi centrare quell'obiettivo è assolutamente importante dentro la piattaforma ci sono tante cose che la FIMI insegue da anni
E ne alcune le abbiamo portate a casa nel due mila e sedici dobbiamo con questo contratto completare il lavoro mi auguro che e vi auguro a nome di tutta la squadra nazionale la segreteria e tutto l'apparato
Buon Natale e felice anno nuovo
A voi alle vostre famiglie spero che sia l'organo nel momento in cui si riesca a staccare un po'ecco con con questi aggeggi siamo Lou Edison se tutto il tempo mattina notte eccetera qualcuno un po'si più pure con un po'meno ecco
Staccare recuperare quella quella come dice il Papa quella pace interiore quella libertà interiore che è la conseguenza di avere quella pace interiore che ci serve a fare quelle belle riflessioni per andare avanti dal dal sette gennaio da quando si ripartirà nel due mila e venti
Con lo stesso carburante forte grintoso della FIM dentro la CISL perché come diceva Giorgio Graziani adesso anche col governo la partita resta tutta aperta le risposte sono tutt'altro che soddisfacenti per cui dovremmo fare anche lì un grande lavoro
Buon Natale a tutti i diciamo nuovo Evviva sempre l'affitto e la CISL