La morte e il morire - Argomenti di vita

Seminario convegno conversa prete tra diversi Esperti sul tema del fine vita
Oggi tra l'altro come forse saprete
Particolarmente importante questa giornata perché ieri
La corte costituzionale a emanato le motivazioni della sentenza di settembre a proposito dello incostituzionalità dell'articolo cinquecentottanta del Codice penale
Relativo alla istigazione al suicidio
Non so quanti di voi abbiano fatto tempo già a leggere le motivazioni della sentenza io non sono riuscita comunque
Ringraziamo innanzitutto all'Università statale che ha dato ospitalità a questo seminario e l'Associazione Luca Coscioni
Che nella persona della dottoressa Vera Molnar parte la cellula Luca Coscioni che come uomo si è fatta carico dell'organizzazione di questo seminario nell'idea dell'organizzatrice che anche dell'associazione di cui fa parte questo seminario dovrebbe essere una sorta di conversazione fra i vari relatori
Che dovrebbero esprimere le loro posizioni su questo tema in base alla loro professionalità e alle loro competenze in modo da rendere le relazioni meno ingessate rigide possibile fare argomento proprio di confronto
Quindi Prima Comunicazione Marco Cappato che avrebbe dovuto aprire i lavori
E ancora a Roma su treni no probabilmente arriverà intorno alle sedici sedici e quindici e quindi il suo intervento
E spostato alla fine e anche Matteo Mainardi farà l'intervento anche lui quando arriverà perché entrambi hanno ha partecipato alla conferenza stampa
Che si è tenuta a Roma proprio a proposito delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale
Allora diamo pure iniziò a questi lavori il seminario è diviso in gruppi di lavoro sempre appunto organizzati in base alle competenze dei relatori
Il primo gruppo se non ora quando
è affidato alle relazioni di Massimo Rossi avvocato penalista e codifensore di Marco Cappato nei procedimenti connessi al cosiddetto suicidio assistito ed è anche giornalista
Lei la dottoressa Benedetta liberali ricercatrice e docente di diritto costituzionale all'Università Statale di Milano
Ricordo ai relatori che hanno quindici minuti di tempo e per per mettere poi al dibattito di animarsi Katie avviarsi grazie
Grazie buongiorno a tutti sono Massimo Rossi
Prima di tutto
Un chiarimento basico qui noi oggi almeno io parliamo di aiuto al suicidio e non di istigazione al suicidio il rafforzamento della volontà suicida
Perché purtroppo io ho constatato ancora negli ultimi mesi sulla stampa nazionale cioè alimentare molta confusione fra eutanasia aiuto al suicidio suicidio medicalmente assistito istigazione
Terapia dice quindi oggi parliamo io parlo di aiuto al suicidio aiuto al suicidio che comunque una condotta prevista e punita l'articolo cinquecentottanta Codice Penale peraltro con la medesima
Non irrilevante pena del cinque dodici anni che è prevista per la diversa e ben più grave l'ipotesi della istigazione ma quindi in disparte l'istigazione
La Corte d'Assise di Milano davanti alla quale pende tuttora
Solo sospeso il procedimento a carico di Marco Cappato il appunto il processo Cappato dj fado a rimesso gli atti come penso tutti voi sapete alla consultava costituzionale
Sul presupposto di una pretesa illegittimità costituzionale della norma che appunto prevede l'aiuto al suicidio
La motivazione molto sinteticamente diciamolo a base di questo remissione da parte della corte d'assise di Milano andava rinvenuta cambiamento sociale e giuridico dettato dal fatto che mentre l'articolo in esame cinquecentottanta inserito nel nostro codice penale che risale ormai lontano mille novecentotrenta quindi non epocale che tutti lo sappiamo era caratterizzata
Da
Ideologia diverse da quelle attuali
E che diciamo prevedevano come bene tutelato da questa norma il
La solidarietà ma quale solidarietà quella dell'individuo verso la collettività quindi nel mille novecentotrenta
Un disvalore era individuato nel suicidio e quindi chi aiutava il suicidio nel fatto che sedici dandosi il CID individuo sottraeva alla collettività alla società
Bracciata lavoro nei campi o traccia per reggere il fucile quindi questo era la la solidarietà il bene tutelato dalla norma secondo quello che erano gli allora principi che avevano portato all'inserimento del codice penale questo reato
Dice la Corte assimilano oggi è cambiato tutto perché nel mio centoquarantotto che in epoca parecchio successiva centotrenta stata provata la nostra bellissima carta costituzionale dove è preminente di principio personalistico quindi dove l'individuo viene ad assumere
Una
Tutela superiore a quella che appunto poteva essere
Negli anni dell'epoca del ventennio fascista quindi in particolare vengono amente della della corte d'assise agli articoli due e l'articolo tredici della nostra Carta regionale che tutelano
I i diritti fondamentali dell'individuo l'articolo due e il diritto alla libertà sempre dell'individuo che all'articolo tredici
Su questo presupposto la corsa elettorale
Manda alla consulta un qualche cosa di veramente tranchant cioè dice bene se di una persona non istigata ma che sia auto determinata del tutto liberamente a suicidarsi non è punibile come sappiamo perché era non esiste il reato di omicidio ed è anche il reato di tentato suicidio
Non è punibile perché è frutto della sua libertà di autodeterminarsi
Non si vede perché chi aiuta semplicemente aiuta quindi non li istiga questa persona che ha tutto il diritto di essere libero di autodeterminarsi debba essere punito punto quindi questo è l'invio del rinvio della corte d'assise
A a alla corte costituzionale poi la collega prendente approfondirà Expert chiaramente
La costituzionale non accoglie non accolto né con l'ordinanza dell'ottobre della settimana scorsa decolla con la sentenza motivata come sapete scusate non oltre citato ma sappiamo tutti che ieri è stata depositata la parte motivata della sentenza
Della Corte il giornale
Non accoglie questa tesi così tranchant della corte d'assise financial no
Non possiamo dire che è incostituzionale sempre e comunque l'aiuto al suicidio
Tuttavia la costituzionale scrive espressamente ma però individuata una circoscritta area di non punibilità nell'aiuto al suicidio
E qual è quest'aria circoscritta di non punibilità la corte la individua praticamente attraverso quattro paletti che emette quattro condizioni perché ci sia questa non punibilità dell'aiuto al suicidio
Ci deve essere una malattia irreversibile per il paziente e attenzione anche qui
Alla confusione irreversibile non vuol dire terminale cioè non è necessario che la malattia sia il terminale perché si possa rientrare diciamo in queste condizioni il patto per il malattia irreversibile
Dolori fisici o psichici
Che il paziente stesso ritiene non più sopportabile
Il può essere collegato a un trattamento di sostegno vitale come può essere presente il respiratore automatico
E soprattutto e comunque il cappello di tutto essere in condizione di potersi liberamente autodeterminare quindi di piena lucidità questi sono i quattro punti
La Corte
Mi viene da dire indotta a questo dalla dall'assenza del Parlamento perché voi sapete che la corte ne sente inverno scorso aveva dato un anno di tempo al Parlamento per legiferare su una materia
Che individuata questa frazione di legittimità costituzionale però la stessa corte
Vedeva come di massima delicatezza e quindi dice non mi sento di con un taglio netto dichiarare l'incostituzionalità di questa parte seppur ridotta senza che venga questa incostituzionalità inserita in un ambito più ampio più regolamentato che sono una legge potrebbe fare e porre quindi le regole del come aiutare chi si trova in queste quattro condizioni a porre fine alla sua vita quel suicidio assistito
Da qui la necessità con la sentenza motivata preso atto della
Assenza del Parlamento
La necessità per che ha sentito la costituzionale oltre quattro paletti e di inserire anche dei riferimenti operativi che va a mutuare dalla legge cosiddetta il testamento biologico il duecento per la Regione centodiciannove del diciassette quindi
Perché sia non punibile la la condotta di chi aiuta esplicito telai tristezza ed essere anche inserita il in contesto medico garantito quindi servizio sanitario nazionale l'applicazione di una legge due mila dieci sulle cure palliative e sulla situazione il cui il concorso della volontà del Mac cioè meglio il contributo psicologi sostegno psicologico
Il dialogo fra medici e familiari cioè tutto quello che appunto regolamentato dalla legge duecentodiciannove per chi per ricchi per chi per coloro che già con la legge del due mila diciassette potevano rifiutare le terapie ancorché il rifiuto delle terapie potesse portarli appunto la morte quindi
E questo è un punto fondamentale per quel poco mi avvio a concludere per la sentenza di ieri
Quindi
Se noi andiamo a vedere appunto alla motivazione della sentenza dello costituzionale quando la legge RAI qual è il punto fondamentale che ha portato la Consulta ritenere non punibile
Dentro questa cornice l'aiuto al suicidio
In due parole la Corte dice se il diritto di pene vita che si pretenda tutelato anche dall'articolo due non è non è negato non è violato
Dalla da una legge dello Stato che è la legge duecentodiciannove del due mila diciassette dove è previsto addirittura un apporto attivo del medico perché se il malato è attaccato a una macchina salvavita
In qualcuno la deve staccare per Tanagra salvavita quindi se c'è già questo questo spiraglio questa questa
Fascia di pulita non si vede perché si debba pulire chi aiuta
Il soggetto che si vuole sottoporrà al suicidio assistito attraverso un'operazione diversa perché diverso è quale operazione diversa
E emerso dalla dal procedimento in Corte d'Assise di Milano a carico di Marco Cappato in relazione alla vicenda di J. fa voto per io ero difensore dal dalla istruttoria dibattimentale che
Dj Fabio sapeva che avrebbe potuto così come aveva fatto Giorgio Welby a suo tempo ancorché non fosse entrata ancora in vigore di pochi mesi dopo la legge duecentodiciannove sapeva che avrebbe potuto comunque risultare le le terapie
L'alimentazione e la idratazione perché sappiamo che la legge duecentodiciannove ha esplicitamente fatte rientrare alimentazione e idratazione fra le terapie mediche quindi rifiutando tutto questo e
Non non essendo più collegato al respiratore
Ancorché Luigi avesse una necessità parziale di collegamento avrebbe potuto morire ma dicevo dal dibattimento è emerso che da dalle perizie mediche che la morte sarebbe sopraggiunto in tempo non
Determinabile addirittura il numero di giorni se non di settimane a seconda delle condizioni specifiche del paziente
Questo comportava da un lato che la sedazione profonda per non far soffrire chi ieri chi rifiutava appunto le terapie che lo tengono in vita
Non poteva essere certa nel suo risultato perché nessuno di noi io credo qui aprono una una finestrella filosofica credo che la scienza oggi non sia in grado di dire con certezza
Cosa prova il paziente in coma ogni sedazione profonda si approvano prova dolore sentimenti sette quindi c'è un'incertezza in più la la sedazione profonda può essere andare incontro a un errore di di somministrazione troppo troppo poco e quindi delle incertezze soprattutto una durata di una Goria a carico d'anche dei parenti perché se il malato come la dj Faber la casa
Questo voleva dire che la mamma che condivideva con dj Fabio doveva passare il suo tempo poverina a vedere se il suo povero ragazzo era ancora in vita curasse
Era passato dall'altra parte come tutta l'altro desiderava quindi la Corte dice se se uno vuole evitare l'agonia diciamolo una parola sintetica
Della della della procedura consentita già dalla legge duecentodiciassette
Perché non glielo dobbiamo impedire e dobbiamo punire chi lo aiuta a questa scelta che ha una scelta da un lato di una morte più rapida e e più indolore perché
Comunque
Con con questo prodotto il paziente in pochi in trenta secondi si addormenta
E muore
E dall'altro c'è anche un rispetto della dignità umana sotto proprio la lucidità perché se io vengo sedato profondamente story giornate intere in una situazione di incoscienza in balia di una vita che non voglio più io posso
Ritenerlo poco dignitoso questo quindi posso preferire invece di essere rapido nella mia destinazione finale e di tutto questo la corte tiene conto quindi nel dire non c'è motivo di impedire che chi ci fa questa scelta
Debba
Essere contrastato dalla norma che impedisce a chi lo vuole aiutare di aiutarlo ovviamente stiamo parlando di persone che non sono in condizione
Come avrà fatto invece nel due mila undici se non ricordo male Lucio Magri
Cofondatore del manifesto che con le sue gambe era andato in Svizzera illegittimamente aveva posto fine alla sua vita perché in Svizzera è legittimo suicidio medicalmente assistito e suicida non è punibile neanche in Italia e quindi c'era sicuramente una violazione costituzionale
Chiudo però con una un accenno
Una parte dell'opinione pubblica più legata certi valori e Cristiano cattolici eccetera teme il cosiddetto pendio scivoloso
Il PD dice Marco vinciamo in questo modo e poi non sappiamo dove andiamo a finire allora io
Voglio dire senza ritenere che questo posto comportare una conferma di questa teoria del pendio scivoloso io voglio richiamare però l'attenzione su un punto che anche un punto concreto per quanto mi riguarda come difensore di Marco Cappato che non abbiamo a alla va avanti la Corte d'Assise di massa un altro processo penale pendente per un caso analogo a quello che dice il fatto di trentini
Questo signor trentini
Ha voluto si auto determinato in modo assolutamente certo a porre fine alla sua vita in Svizzera esattamente nella stessa clinica dove è andato dj Fabio ma
E si trova nelle stesse identiche condizioni di quindi lucidità per autodeterminarsi
Malattia irreversibile e sofferenze non più sopportabili cosa che manca dei quattro pareti manca il collegamento alla macchina salvavita
Però a me viene da dire ma non è discriminato il signor trentini da questa decisione della Corte costituzionale
Perché io che soffro non non come supporto pura sofferenza una malattia irreversibile incurabile non guardava mai
Sono determinatissimo a farla finita perché non sopporto più dolori per il solo fatto di non essere attaccato a un respiratore debbo continuare a soffrire e magari sapendo che fra sei mesi mi dovranno attaccare un respiratore quindi questo lasso questo infarto di sei mesi o lo devo vivere soffrendo o peggio ancora può dirsi trentini ma io devo far finta di non respirare di aver bisogno del respiratore per rientrare nel quarto paletto posto dalla corte costituzionale
Io credo che non ci siamo quindi che un passaggio ulteriore andrà fatto perché a mio modo di vedere il signor trentini
E la situazione sia un sentire addirittura ancora più incostituzionale di quella dj fra perché se come ho prima ricordato il motivazioni il fondamento della sentenza della Corte regionale è quello di impedire a chi lo vuole fare nota a tutti destinate solo a chi lo vuole fare ed è in grado di scegliere di farlo
Di sottoporsi a un'agonia a tempo indeterminato e di preferire
Quindi è una scelta più immediata il caso di chi non è attaccato alla macchina l'agonia ancora più lunga perché io sì se dopo sono risultare alimentazione e idratazione quanto ci mettono a morire quindi il presupposto della sentenza della Corte tonale
Va a tutela di trentini più di quanto passa sono addirittura per
Dj Fabio chiudo con un po'ultimissima riflessione
Dj Fabio non muove un muscolo muoveva soltanto la bocca infatti qualcuno avrà visto il suo fido dove riesce molta con molta fatica a parlare la morte dj fatto se la data mordendo
Un un'ampolla un pulsante che ha aperti principi circolo della della sostanza
E se uno non muove neanche la bocca
Diranno ecco il pendio scivoloso qualcuno ha scritto non mi ricordo più chi te le autoanalisi è più democratica
Del suicidio assistito perché è aperta a tutti anche a chi non può mordere come ha potuto fare dj Fabio se io non può non sono in grado neanche di con la bocca di mordere l'ampolla perché non posso essere aiutato anche attivamente
Realizzare quello che li in quel momento per me è l'unico obiettivo della mia chitarra cioè la morte però conclude grazie
Grazie avvocato non sei per la precisione anche per aver messo in luce elementi di criticità che sono contenuti nella sentenza della corte costituzionale
Passiamo la parola alla professoressa Benedetta liberali grazie
Anzitutto mi unisco ovviamente ringraziamenti riporti saluti della professoressa D'Amico protettrice di questo ateneo che oggi appunto non è potuta essere qui
Io articolerò intervento in quattro punti e tre domande che in parte riprendono questi interrogativi di fondo e forse contribuiscono anche a chiarirne alcuni profili
I quattro punti che in fondo sono Company costruttivi però partono dalla domanda che ci pone e che ci impone
Il titolo di questa sessione se non ora quando evocando peraltro anche un altro movimento
Unitario insomma della società civile se non ora quando allora questo interrogativo nello possiamo rivolgere altro interlocutore in generale alla Corte costituzionale
Che mi sembra che il suo mestiere lo abbia fatto e concedetemelo lo abbia fatto anche bene qui come dire auto denuncio
La mia posizione perché per due anni ho svolto appunto attività di assistente di studio presso la corte quindi io diciamo questo favore generale nei confronti della modalità io lavoro della corte il secondo interlocutore il grande assente ovviamente il legislatore quindi corte costituzionale che risponde prontamente alla questione che ne viene sollevata addirittura inventandosi una nuova tipologia decisoria quella dell'anno scorso del legislatore
Evento noto a tutti che invece decide di non intervenire
Quali sono i quattro punti il primo è quello ovviamente che attiene a questa tematica del suicidio assistito ma in generale del fine vita a tutti noi sono notti casi Welby
In cui si è verificata un'ipotesi di omicidio del consenziente perché il soggetto era capace di intendere e di volere è un medico si è prestato nel dar seguito a questa volontà
Il secondo caso altrettanto notte quello Englaro dove l'elemento di differenza era l'incapacità attuale della paziente e qui abbiamo una decisione fondamentale della Corte di Cassazione che in realtà tutti questi problemi in fondo gli aveva risolti a arriviamo al due mila e diciassette quella legge seconda tappa del due mila diciassette numero duecentodiciannove che non fa in fondo che recepire questi principi sul consenso informato dicendoci che finalmente ma lo aveva già detto appunto la cassazione i trattamenti di trattazione e nutrizione artificiale sono veri e propri trattamenti sanitari pertanto risultati liberamente articolo trentadue della nostra Costituzione
E la legge duecentodiciannove poi ci dà anche la possibilità di disporre per il futuro per un caso di incapacità intendere e di volere sopravvenuta
Sulle nostre volontà rispetto appunto i trattamenti che vogliamo o non vogliamo ci vengano applicati terzo profilo della legge duecentodiciannove la possibilità di pianificare con il medico le cure in caso di patologia con esito infausto di tipo cronico
Anche questo però mi immagino che nella prassi insomma si sta sempre fatto
Non prevede la legge duecentodiciannove e su questo davvero mi piacerebbe aprire un dibattito di ora una espressa possibilità per i medici di sollevare obiezione di coscienza e uno potrebbe dire viene così questa legge finalmente viene applicata fino in fondo manca ma ripeto non è il tema della giornata ci sono delle disposizioni nella legge duecentodiciannove che a mio avviso consentono forse in modo ancora più subdolo implicito di sabotare l'effettiva attuazione di questa legge poi se volete ci possiamo tornare terzo profilo finalmente si arriva a parlare del diverso tema dell'aiuto al suicidio e qui forse un primo chiarimento
La stessa sentenza della Corte in fondo non si occupa di riconoscere i requisiti i limiti del diritto al suicidio assistito
A mio avviso porte non riconosce questo diritto si occupa semplicemente tra virgolette della non punibilità del terzo che aiuta
Chi intenda appunto attuare il proposito di suicidio e la vicenda è nota l'anno scorso la corte adotta questa ordinanza straordinaria sul piano processuale la duecentosette del due mila e gli utili del due mila diciotto
Intanto la palla legislatore un anno di tempo per provvedere
E come altrettanto noto il legislatore non risponde rimane silente nonostante diversi gruppi di studiosi tra cui la professoressa Dammicco Zagrebelsky anche io modestamente abbiamo contribuito a stendere un documento
E forse qualche indicazione qualche suggerimento al legislatore avrebbe potuto darlo per stendere una disciplina compiuta della materia
Arriviamo alle domande tre domande
Possiamo davvero parlare di ultima tappa cioè finalmente ieri le motivazioni della sentenza definitiva della Corte sono state depositate
Questa è l'ultima tappa siamo come dire a posto così se leggiamo la sentenza duecentoquarantadue ci si accorge che in realtà non è proprio così nel senso che la corte tiene sempre a sottolineare l'esigenza tesse il legislatore ancora a farsi carico di questo tema
A introdurre una disciplina puntuale
E però la Corte cita anche dei paletti ben precisi che in parte sono stati richiamati ma che tengo a resta sottolineare in modo specifico alla corte ci dice che non è punibile quindi ancora una volta lo stiamo parlando di diritto al suicidio non è punibile chi a determinate condizioni
E poi su queste condizioni tornerò
Pagine Imola l'esecuzione del proposito di suicidio dunque non è un inciso del consenziente
Il proposito di suicidio autonomamente e liberamente formato sì
Del paziente che capace di prendere decisioni liberi consapevoli quindi un istituto
Ancora più ampio della mera capacità di intendere e di volere qualcosa di più ampio questa capacità di prendere decisioni libere e consapevoli
Sia tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitali e si è affetto da una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o e non e ho psicologiche ritenute dallo stesso soggetto intollerabili
E quindi la corte demanda comunque al legislatore il compito di intervenire ma ci consegna questo perimetro molto preciso
E quali sono le condizioni che vi dicevo prima richiede innanzitutto il rispetto delle stanze disposizioni contenute nella già citata legge duecentodiciannove del due mila diciassette
E in secondo luogo sottolinea la necessità di garantire effettivamente il diritto alle cure palliative legge trentotto del due mila dieci quindi due paletti
Molto precisa e quindi quelle determinate condizioni e rientrano nell'ambito applicativo di queste due precisa e discipline già presenti nel nostro ordinamento
E soprattutto terzo elemento da non sottovalutare
Lacorte fa riferimento alle strutture pubbliche
Ma non impone affatto questo giallo si evinceva dal comunicato stampa del venticinque settembre piedi le procedure di suicidio assistito debbano avvenire nelle strutture pubbliche
La corte richiede semplicemente ha sempre tra virgolette che siano le strutture pubbliche ad accertare alle ricitare le condizioni
Di salute del paziente tiro legittimano poi ad accedere alla procedura di suicidio assistito
E questa mi sembra una differenza di non poco momento sempre in previsioni tutte le problematiche organizzative e anche di formazione dei medici
Seconda domanda
Questa sentenza quindi la possiamo ritenere auto applicativa
Fra corte vi dicevo rimanda al legislatore però ci dà dei paletti ben precisi e qui io ovviamente ho letto la sentenza della Corte Costituzionale va insomma già da prima pensavo che la Corte avrebbe potuto fare riferimento ha un suo specifico precedente per la sentenza novantasei del due mila e quindici è una decisione con cui la Corte altra materia
Dichiara l'incostituzionalità della legge quaranta del due mila e quattro che è la legge che regola le tecniche di procreazione medicalmente assistita laddove non consente l'accesso alle tecniche
Anche alle coppie nel sterili nei fertili ma portatrici di gravissime malattie genetiche e la corte quindi consente anche a questa categoria di cotte e di accedere alla diagnosi pre-impianto
Per scongiurare il rischio di che cosa evidentemente di procreare naturalmente di trasmettere la malattia al nascituro e di dover interrompere la gravidanza
E qui la Corte dice sarebbe auspicabile l'intervento del legislatore che ci fornisse un elenchino delle materie geneticamente trasmissibili che legittimano le coppe all'accesso alle tecniche
E occorrerà dice la Corte che comunque queste procedure vengano nelle strutture pubbliche
Secondo voi dal due mila e quindici legislatore qualcosa ha fatto a tal proposito ovviamente no ma questa sentenza è assolutamente auto applicativa perché la corte ha fornito un riferimento molto specifico pur chiedendo al legislatore di fare questo elenchino di Marco di malattie geneticamente trasmissibili
Ha imposto che queste malattie debbano corrispondere agli stessi criteri di gravità che consentono alla donna di interrompere la gravidanza oltre il terzo mese
Articolo sei lettera p della legge centonovantaquattro
Quindi ha un bilanciamento molto sottile attrattività della corte l'attività del legislatore e la corte ripeto richiama questo precedente per rafforzare questa è una mia opinione l'idea che questa sentenza sia assolutamente auto applicativa nelle more dell'intervento pure necessario del legislatore terzo e ultimo interrogativo lo accennava già l'avvocato Massimo Rossi
Egli ha e le altre categorie di soggetti chi nemmeno alla possibilità minima di attivare il meccanismo per suicidarsi cosa fa
E quindi il tema dell'omicidio del consenziente
Se ne potrebbe parlare in un clima di maggiore maturità forse sì
Forse no ma in realtà ci troviamo in fondo in presenza delle stesse condizioni che legittimano
A seguito di questa sentenza alla aiuto al suicidio semplicemente c'è questa differenza materiale
Che impedisce a una certa categoria di soggetti totalmente immobilizzati di attivare il meccanismo di suicidio che quindi diventerebbe a quel punto omicidio del consenziente
E all'interno di questo interrogativo sta anche un'altra sottocategoria di soggetti perché non si può immaginare di inserire nelle nostre dattero quelle previste dalla legge duecentodiciannove la possibilità di Russel dovesse subentrare uno stato di incapacità
Bis il denaro
Come dire accenderà il suicidio assistito
Perché fino adesso effettivamente la sentenza della Corte parla di attualità
Della capacità di prendere decisioni libere e consapevoli quindi effetti introduce un ulteriore limitazione assolutamente ragionevole però in prospettiva
Avendo nel nostro ordinamento una legge la duecentodiciannove atteggiarci consente di dare disposizioni per il futuro quando non saremo più capaci in fondo in questo futuro perché non ci potrebbe rientrare anche la scelta di accedere all'aiuto al suicidio quindi una volontà evidentemente precedente
E non più attuale
Eh no ho concluso infatti dicevo ho concluso su tutti questi punti ovviamente poi sarebbe interessante tornare ultima battuta davvero l'obiezione di coscienza che è un tema che mi sta particolarmente a cuore la Corte costituzionale non si dimentica di questo profilo e al punto sei del considerato in diritto per chi vuoi quali voglio andare a vedere questa parte Mazzon proprio cinque frasi cioè quanto al tema dell'obiezione di coscienza
Del personale sanitario resta affidato alla coscienza del singolo medico scegliere se prestarsi o no a esaudire la richiesta del malato uno potrebbe dire ma come quindi ci troviamo in balia dei medici obiettore di coscienza ma vale il ragionamento che li facevo all'inizio l'accusa il tema non pretende
Che le procedure di suicidio assistito avvengano nelle strutture pubbliche
Ma richiede semplicemente sempre tra virgolette
Che nelle strutture pubbliche azienda la verifica della sussistenza delle condizioni cliniche del paziente
è una cosa ben diversa è un'attività e certamente si inserisce poi nella procedura del suicidio ma non è un attività necessariamente dia retta no ad attuare il proposito di suicido quindi concludo qui voi per ogni punto in realtà terrore potremmo evidentemente a soffermarci grazie
Grazie professoressa liberali anche per aver sottolineato una funzione di supplenza che la Corte costituzionale ha ripetutamente assunto in questi anni rispetto alla legislatore assente diciamo
Allora possiamo dare inizio al secondo modulo intitolato possiamo parlare di morte questo modo uno prevedeva un confronto una conversazione tra due filosofi
Purtroppo il professore Luca Savarino che professore di bioetica all'Università del Piemonte orientale
è ammalato e quindi non può partecipare
Ci sarà invece la
Carlo ah perfetto allora in gruppi possiamo parlare di morte il gruppo dalla dall'accompagnamento coda autodeterminazione consapevole si uniscono proprio per l'assenza del professor Savarino
E quindi parteciperanno la professoressa Laura campanello filosofa specializzata in pratiche filosofiche spacciava fondatrice della Società di analisi biografica ed orientamento filosofico scrittrice
Il Prophet la professoressa Claudia da mondi primario della clinica di cure palliative di supporto presso l'Istituto oncologico della Svizzera italiana del Canton Ticino
Il professor Roberto Moroni Grandini medico palliativista dottore Roberto Moroni Grandini medico palliativista direttore dell'hospice
Cascina per altezza Tati e Fondazione IRCS Ca'Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Ne Antonella Tallarico che porterà una testimonianza
Allora le lascio
Sì ok
Grazie al microfono sempre
Fare
Nella nella
Anche lì
Residenti
Nel quarto d'ora
Benissimo
Buongiorno anch'io ringrazio dell'invito a partecipare a questa no
Convegno e
Porto forse un racconto una testimonianza una narrazione a partire da quella che è la mia esperienza nel ruolo di filosofa
All'interno delle cure palliative e poi negli anni successivi in un reparto per malati di Isla
Mi ha colpito che si dicesse che possiamo dare le piantine le pianificazioni condivise delle cure per scontati
Partiamo da qua
La legge duecentodiciannove a una legge dal mio punto di vista fondamentale è una legge preziosa è una legge che ha messo i malati soprattutto questo lo vedo nella mia quotidianità malati di Sly e quindi in una condizione in cui necessariamente sono portati a un certo punto a prendere delle decisioni
Dicevo questa legge li ha messi in una condizione importante cioè quella anche di poter scegliere di avvalersi di alcuni sostegni vitali avendo poi la garanzia di ritirare il consenso nel momento in cui eventualmente questa scelta si rivelasse per loro insostenibile
E questa vi assicuro è una cosa estremamente preziosa perché prima della legge duecentodiciannove pochissimi medici PPI sappiamo bene per esempio è stato citato il caso Welby sì permettevano o si mettevano nelle condizioni di sospendere appunto per esempio una ventilazione meccanica
Questo poneva spesso i pazienti nelle condizioni di dire la e mi me lo sono sentita dire più volte io proverei cosa vuol dire vivere con un attrattivo io proverei cioè una ventilazione artificiale
Proverei a vivere con un Apecar cioè una nutrizione
Artificiale ma
Se poi cambia idea
Questo può voler dire per un malato per esempio di Isla spostare la propria fine della vita di anni allora quello che per me è importante nel mio ruolo di filosofa per quanto un po'sui generis perché appunto lavora ormai da più di quindici anni in corsia prima in ambito oncologico poi appunto con l'età collabora da molto tempo con la Società italiana di cure palliative che nomina volentieri e poi dirò ovviamente il perché nello specifico
Credo che dal mio punto di vista dicevo è importante sottolineare come ogni scelta fondamentalmente può essere fatta solo dalla persona
Che si autodeterminati comici diciamo ma cioè da quella persona che ritiene che solo lei può sapere quale sia il senso della propria vita
Noi ci Prodi diamo a volte in maniera esplicita volti a in maniera implicita a scegliere il senso della nostra esistenza a determinarlo per tutta la vita
A orientare all'interno di valori storie culture famiglie che sono necessariamente appunto autobiografiche
E poi arriviamo una parte finale dell'esistenza dove sembra che quella possibilità di dare il proprio senso alla vita di venti
Invece a fare di qualcun altro o comunque molto più problematico
Allora se il senso in questa società che non è più quella del mille novecentotrenta come giustamente ci veniva ricordato
è un senso anche molto soggettivo che non vuol dire attenzione fuori dai legami che non vuol dire isolato perché questo invece aprirebbe ovviamente apre a volte tutta una serie di altre questioni
Però è un senso che ci chiama alla responsabilità di aiutare le persone che affrontano una malattia grave una malattia appunto ad esito infausto
A a rendere quel periodo della vita breve o lungo che sia sostenibile e ciò che è sostenibile lo può decidere soltanto il soggetto nel momento in cui io e qua vengo al discorso per esempio dalle prime infiltrazioni condivise delle cure nel momento in cui io induco una persona a ritrovarsi con una tracheostomia una respirazione
Esterna meccanica
Poi però non posso intanto non posso lasciarlo da solo nel sostenere per reggere quella scelta
Ma soprattutto devo potere e spesso si può fare indagare il prima compagni Harlow prima nella scelta della valutazione se quella Vita che gli sarà data successivamente sarà sostenibile o no in realtà e non è un caso che questa sessione si chiami appunto si intitola il possiamo parlare di morte
Pragmaticamente no non se ne parla quasi mai neanche nelle corsie degli ospedali neanche nei luoghi di cura e neanche nei luoghi dove si affrontano malattie incurabili e che sappiamo già hanno esiti infausti
Rarissimamente le persone vengono messe nelle condizioni di poter avere uno scenario credibile reali di ciò che gli accadrà e penso anche alla persona anziana penso anche alla persona con una sai perché inizialmente ancora la capacità e la competenza per prendere delle decisioni
Rarissimamente vengono usati in questi tempi di malattia e di vita perché prima ancora che di malattia sono attività come tempi dedicati anche a una lungimiranza che riguarda il soggetto prima ancora del curante
E allora se il soggetto non è in grado di poter avere un interlocutore non è messo nelle condizioni di avere un interlocutore che lo aiuta capire
Che cosa accadrà a cosa andrà incontro che cosa potrà essere sostenibile o non sostenibile
Quali sono le alternative che ci sono una scelta piuttosto che un'altra perché siamo a tracheostomia mi viene proposta in un pronto soccorso in un reparto dicendomi o lo fa e umori
Beh capite bene che forse la faccio
Ma diverso e dire stai andando incontro a questa possibilità se tu da il consenso succede questo se vorrà e ritirare il consenso più avanti grazie alla legge dicembre centodiciannove del diciassette succede un'altra cosa si rifiuti di dare il consenso adesso esistono le cure palliative esisterà se dazioni esistano delle possibilità di accompagnamento che non coincidono assolutamente con l'abbandono terapeutico
Però capite che poter parlare di queste cose non è un caso ed è molto prezioso che la legge duecentodiciannove nomini al suo interno la Legge trentotto del due mila e dieci che la legge che comunque sancisce il diritto all'accesso alle cure palliative alla terapia del dolore ed è una legge ancora estremamente poco conosciuta
Allora se io penso che non fare certe scelte di cura vuol dire essere abbandonato morire da solo nel dolore ultras sintomi insopportabili è ovvio
Che la mia scelta rischia di essere in una certa direzione quindi in realtà si può parlare di morte in teoria si lo si fa troppo poco
Lo si fa troppo poco in molti ambiti io mi occupo anche di progetti di destra Education nelle scuole
Quindi
Dove appunto anche tutta la dimensione legata alla malattia al lutto i bambini non hanno interlocutori
Perché non se ne parla perché si usano molte metafore molte parole l'importante non utilizzare la ma la parola morte vi invito una mia piccola perversione forse a vedere gli annunci funebri
Non c'è mai la parola morte mai se non c'è lui figuriamoci altrove
Quando viene pubblicato un libro che parta la farà la morte sul titolo la prima cosa che le case editrici ci dicono è
Ma poi vendere
Allora il nostro problema fare cultura prima ancora che vendere ma se non si vende anche fare cultura e difficile la parola morte ancora innominabile allora però assente
La società civile non è ancora in grado di nominare la morte il dramma vero non è che non si parla di morte perché non si parla di vita
Non si parla di scelte di vita non si parla in maniera lungimirante di ciò che potrebbe accaderci eletta
Li stiamo compilando in pochissimi purtroppo
è una possibilità che c'è ma compilare l'età tardi assicura vuol dire alimentare o andare a innescare un processo di pensiero che non è esattamente corpo dopo piacevole ma è anche l'unico modo che noi abbiamo un per poter in qualche modo evitare che a un certo punto qualche con qualcuno decida per noi
Magari qualche cosa che noi non vorremmo allora è evidente che il lavoro che noi dobbiamo fare culturale esistenziale
Una sensibilizzazione che passa proprio attraverso la possibilità di riuscire a fare capire come la libertà di cui noi tanto ci riempiamo la bocca nei nostri giorni è una libertà che per essere una libertà reale
Deve essere una libertà consapevole deve essere una libertà informata deve essere una libertà che ha degli interlocutori adesso è sempre troppo facile vero Moroni sparare sui meticci e dire che sono è tutta colpa loro
Lo so che ti discenti però in realtà i medici ad oggi hanno ancora pochissimo formazione su questi ambiti
E quindi in realtà tutto ciò che attiene alla bioetica alle scelte alla comunicazione
Che deve esserci tra medico e paziente al fine di poter attuare questo tipo di scelte la pianificazione condivisa delle cure non è un atto è un processo
E allora qual è quel medico che ha il tempo il modello formazione per stare lì
La legge duecentodiciannove questa cosa è preziosissima dice il tempo della comunicazione è tempo di cura allora se noi vogliamo pensare di poterci autodeterminare esseri liberi e non essere in qualche modo a Chiquita altri da un anche da una medicina difensiva perché purtroppo appunto tante volte anche ancora la medicina non attentissima conoscenza su ciò che accade
Poi a livello legislativo e quindi rispetto a quelle che sono le mosse importanti da fare il rischio appunto anche poi le scelte che vengono fatte vengono fatte in maniera sbagliata vengono fatte in maniera affrettata vengano fatte sull'urgenza quando invece c'era tutto il tempo per fare delle valutazioni condivise
E soprattutto poi appunto le persone e magari un giorno potremmo essere noi si trovano nella condizione di vivere una vita che non è più la loro che non è più la sua la loro che non incarna più la loro dignità
Che non incarna più quella che per loro era una qualità della vita e allora se tutte queste dimensioni per noi sono importanti nel corso dell'esistenza evidente che ancor più diventano fondamentali quando la nostra fragilità ci mette necessariamente anche o prioritariamente nelle mani di altri mi sento però a maggior ragione mi prendo ancora due minuti se possano
Due ma potendone mentre
Due esempi che mi hanno molto colpita o meglio sì uno più di tempo passato ma che mi ha fatto venire in mente le persone che mi hanno preceduto nel parlare
Un un paziente malato di Slava che arrivato presso la nostra struttura non voleva l'altra che o non voleva la tempia
E non sapeva che aveva lo la possibilità di essere accolto in questa sua scelta di essere accompagnato in questa scelta perché le persone hanno ancora paura
Che nel momento in cui non fanno questa scelta appunto l'attrattiva e morire male da soli e a casa e questo è un problema
Ci ha chiesto di poter andare in Svizzera
Abbiamo fatto tutte le pratiche anche solo per informarlo capire se avesse voluto ovviamente gliele avremmo permesso perché ci mancherebbe sono scelte personali
Questa persona in quanto malato di Sla oltre a tutto quello che è il dj Fago aveva era anche disfagico e non muoveva più neanche la bocca ovviamente la risposta che l'associazione che l'avrebbe accompagnato in Svizzera gli ha dato è stata non puoi venire
Allora è ovvio che da questo punto di vista il problema c'è dopodiché è per noi il problema non c'è stato anche se ovviamente non è la stessa cosa e non nell'alternativa ma
è sicuramente un aiuto importante questa persona si è avvalsa appunto di un'assistenza legato alle cure palliative alla terapia del dolore alla rassicurazione su quella che se fosse stata necessaria sarebbe stata la sedazione e questa cosa gli ha permesso comunque quanto meno di essere tranquillo sul fatto che ciò che lui desiderava o meglio ciò che non desiderava sarebbe stata fatta
E un'ultima esempio invece forse più di denuncia in parte forse di rabbia e di spiazzamento un esempio biografico di recente ho portato mia mamma in un nastro opera di Neurologia che vuol dire
Una certa gravità
Quando ho detto io sono il fiduciario di mia mamma mia mamma compilato l'età tra mi hanno detto scusi
Accuse
Cito Chariot
Io ho detto signori c'è da lavorare quindi l'invito forse poco da filosofare più da cittadina e lavoriamo perché altrimenti davvero il rischio che la libertà di ciascuno che tanto se manteniamo come valore assoluto della nostra vita esattamente dove diventa più necessaria non ci si adatta grazie
Consapevolmente la dottoressa campanello mi ha lanciato una sesto
Le quando parlava di tempo di cuore di tempo di relazione io vi ho proiettato sullo schermo questo bellissimo testo garanzia che è tratto da un racconto di Roberto Piumini
Suddette per un attimo di pazienza che il proprio a
Capire cosa
Aspetta però così credo
Va bene va bene
Va bene così
Allora appunto questo bellissimo testo tratto da questo racconto di Roberto Piumini non pro piumini che scrive racconti di bambini ma che in realtà
Ritardo anch'io di fatti personali in realtà questo è un libro che ho letto io le mie figlie quando erano molto piccole
Avevo cominciato occuparmi di cure palliative avevo capito che questo libro in qualche modo raccontava al lavoro che io faccio un lavoro della medicina palliativa di cui vi ha introdotto scusatemi io col computer faccio veramente un po'fatica di cui gli ha raccontato la dottoressa campanello
Che cosa questa è la storia di un bambino che per una malattia immunitaria non può uscire non può contattare il mondo e allora il padre di questo bambino invita a questo pittore affinché rappresenti il mondo in quest'unica stanza dove dove il bambino è costretto a vivere e il pittore dice
Io te lo disegno il mondo ma ho bisogno di capire che cosa vuoi tu allora questo tempo di relazione che ha permesso questo bambino di vivere il tempo di vita rimasto era il tempo necessario affinché fossero fatte delle scelte insieme condivisa e questo mi sembrava bello
Proiettarlo intanto che la dottoressa le parlava
Allora cercherò di essere rapido anche per gli arrivano ospiti più importanti di me ma è importante che voi capiate bene che cosa vuol dire cure palliative e farlo qualche piccolo appunto anche sull'asse dazione di cui abbiamo parlato prima allora
Le cure palliative
Sono questa cosa qua ce lo dice l'Organizzazione Mondiale per la Sanità e ce lo dice la legge trentotto
Qua dentro io potrei anche finire la mia relazione perché dice che le cure palliative sono gli intervalli insieme degli interventi terapeutici e diagnostici e assistenziali rivolti alla persona malata e al suo nucleo familiare
E già questo è un paradigma di comportamento medico che è un po'diverso dal comportamento usuali
Finalizzati alla cura attive totale dei pazienti nella quale la malattia The Base è caratterizzata da un'evoluzione inarrestabile da una prognosi infausta e non risponde più a trattamenti specifici
Però io ve lo racconto in un altro modo perché questa è la definizione bella molto chiara molto pulita ma ve la racconto con un altro linguaggio se avete pazienza
Non io non so bene non ho ancora ben capito cosa fanno gli antropologi però un antropologo che si chiama Tremonti è andato studiarono popolazione del Centrafrica che si chiama IBAN Ande
Ma questi bande sono noti perché distruggono completamente la foresta per costruire campi di banane per coltivare i campi di banane
Allora grazie a questa coltivazione dei campi di banane questi bande sono in grado di sopravvivere costruiscono case costruiscono chiese costruiscono ospedali scrivono libri insomma la loro cultura e infarcita dalla coltivazione delle banane e dalla distruzione della foresta
Di fianco i banani definiva un altro popolo che ve lo dico nella loro lingua sono gli imbuti ma si sono i Pigmei che è più facile ora i pigmei vivono in un altro modo invece non distorcono la foresta vivono in completa sintonia con la foresta raccolgono solo raccoglitori e cacciatori
Sono due modalità di vita completamente diverse una con una produzione culturale molto forte e una che riconosce in questa vita semplice
Forse
Un po'più primitiva la loro modalità di vita non perentorio però dei bande
Quello dove la foresta è completamente distrutta per lasciare spazio alle coltivazione dell'Habana delle banane i bandi IBAN ante riservano alcuni piccoli pezzi in cui lasciamo che la foresta abbia il sopravvento
Questi loro li chiamano i residui di foresta allora questi residui di foresta sono degli spazi sacri
Dove chiedo scusa la filosofa l'ontologia l'essenza la presenza dell'uomo
è lì riconosciuto come sacra lì non si coltivano banane lì il problema non è la produzione culturale che ci permette di andare a scuola di sono ospedali di mandare a scuola i nostri figli di di produrre benessere in questo modo
Ma l'iter uno spazio sacro di fitta
Vi ho raccontato le cure palliative perché le cure palliative sono questo residuo di foresta in cui la sacralità chiedo scusa di nuovo produttore ovviamente
Davvero mi scuso un'altra volta ma la sacralità che intendo io
E la sacralità dell'entità bio psico sociale che ci rappresenta oggi non so parlando da se c'era un da sacralità connessa all'ambito religioso ma parlo della sacralità nostro
Allora questa sacralità lì dentro viene conservata se io devo definirà le cure palliative le definisco questi spazi di residui questi residui di foresta in cui l'essenza l'ontologia viene rispettata
Avrei finito qui di rapidi raccontarvi cosa sono le cure palliative ma è ovvio che dentro questi spazi di foresta che cosa c'è c'è la condivisione con il paziente delle scelte c'è ma dura Air e Saccuman atta c'è quello che quando abbiamo iniziato a fare le cure palliative erano gli aforismi delle cure palliative cioè l'ottava ce l'hai
Scusi
E lotte Clyde Thatcher cioè la bassa invasività e tocco con il paziente la vicinanza con il paziente c'è la condivisione delle certe di cura e c'è il potere parlare della morte del paziente io vi invito a venire a vedere qualche hospice perché in hospice non abbiamo paura di parlare con i pazienti resta un mondo aperto
Poi vi dirò due cose sulla sedazione ma settimana scorsa c'è stato il convegno della Società italiana di cure palliative abbiamo trovato a fare una discussione sulla situazione ma ci siamo accorti che in realtà i problemi sono ancora a priori non doc non non siamo ancora la nostra cultura è ancora nella coltivazione delle banane
La cultura medica ovviamente alla cultura sanitaria non è ancora nei residui di foreste
L'ottanta per cento dei pazienti che ricovero in hospice nell'hospice di un grande ospedale milanese di un importante ospedale milanese in un hospice in cui si fa didattica per gli studenti
In questo hospice l'ottanta per cento i pazienti vengono segnalati a priori
Dicendo vai Noschese perché devi fare la riabilitazione no
Questo è un problema enorme stiamo lavorando in realtà con la rete delle cure palliative cercando di formare la Preljocaj cioè i coltivatori di banane scusate
L'immagine ma credo che abbiate capito bene vi rimanga bene in mente quindi che di che cosa stiamo parlando
Stiamo cercando il
Formare i coltivatori di banane affinché capiscono quando un paziente deve essere considerato nella sua globalità non è più una polmonite non è più una disfagia non è più un fegato cerotti ecco
è un paziente che sta morendo
Lei fa trattato aprendo la porta delle fiere delle finestre residue che vuol dire trattare il dolore parlare con la famiglia approcciarsi parlando di morte
Non è sempre possibile parlare di morte anche questo va detto però dobbiamo avere in mente che quel paziente e quella famiglia Altieri Toti parlare con me di morte
E che io non chiudo la porta perché sto coltivando le banane varate che coltivare le banane fondamentale perché si è a me viene un infarto in questo momento voi dovete portarmi da chi coltiva le banane
Chiaro ma quando io starò morendo
E succederà perché mediamente stante l'età tra una cinquantina d'anni di di noi non ci sarà più nessuno sarà importante che ci attrezziamo a parlare
Anche della nostra morte no allora quindi la dottoressa campanello ci sollecitava le date vi avevo preparato ottocento slide ma credo se non sia il caso Desario che deve dire e poi ci siamo fermati alla Triennale cinque minuti me li lascio allora sedazione palliativa è una cosa che dovette assolutamente conoscere
Sentite chiudiamo le slide della racconto così
Allora
Intanto ho bisogno di fare una precisazione
Sedazione allora eutanasia voi sapete vuol dire semplicemente buona morte no poi eutanasia attiva eutanasia Pat passiva
La sedazione palliativa non ha nulla a che fare con l'eutanasia se non con la logica della buona morte
Nel senso che è una opportunità che viene data al paziente con la logica delle foreste residue cioè ne parliamo prima la condividiamo ragioniamo capiamo reitera la tua richiesta
E passo addormentarti in modo più o meno profondo affinché tu non abbia da soffrire del sintomo che ti affligge
Guardate una caduta molto in facile da spiegare per chi fa il medico però bisogna che la capiate
Qual è la differenza reale che l'eutanasia attiva le nella forma del suicidio sostiene assistito dell'omicidio del consenziente
E una tecnica in cui come ci diceva giustamente l'avvocato in trenta secondi io più d'una vita cioè vinto con la morte nel paziente la finalità della sedazione palliativa non è questa ma è quella di alleviare neanche un sintomo ma la percezione di un sintomo vuol dire che se la dottoressa campanello scusa Milana
Mettiamo qui la dottoressa campanello nella fase terminale della sua malattia dovesse agli in imminenza di morte dovesse avere dei sintomi che io che sono palliativista sono l'esperto nel trattamento dei sintomi nella imminenza dei no di morte non riuscissi a trattare potrei dire cara Laura
Posso offrirti la sedazione palliativa perché quel sintomo lì per mere fra Tarquinio non sono più capace di trattarlo allora condivido con lei un'intenzione che l'intenzione di accompagnarla dormendo
Fino al decesso segni imminenza di morte o con diversi livelli di sedazione avete capito che la differenza e molto molto importante poi ci sono dei indubbiamente degli aspetti critici che adesso solleverò
Guardo dietro l'angolo per sollevare gli aspetti critici
Però di cui dobbiamo parlare anche come palliativisti però le due pratiche sono assolutamente diverse
E ed devo dire che l'altra cosa che per me è fondamentale è che il servizio pubblico intese offrire le cure palliative sono parte dei LEA la cinquantanove diciotto in Lombardia
Dice che gli ospedali devono attrezzarsi con le cure palliative devono fare le cure palliative che sono quelle foreste residue su cui non si sta non insisterò altrimenti ci sono un paio di dati critici non so se questa è la sede ma ve li comunico volentieri perché in realtà stiamo parlando di morte senza problemi il primo dato critico è che la sedazione prevede la possibilità di sedare un paziente con un sintomo refrattario multe
Per sintomo refrattario ci capiamo tutti se vi parlo di nausea se mi parlò di vomito di quel poco di dolore che non siamo capaci di trattare ma se vi parlo di distress esistenziale
Allora scivoliamo in un territorio di estrema delicatezza e di estremo confine su cui come palliativisti in qualche modo dobbiamo ragionare
è vero che la letteratura cioè le raccomandazioni che le linee-guida della Società italiana di cura palliativa del due mila e sette dicono
Va preso in considerazione il distress esistenziale caso per caso e davvero in prossimità di morte però capite che è un territorio di confine
è un territorio di confine in cui la mia idea è che verosimilmente paghiamo un background retroterra culturale che ci rende difficile difficile parlare non soltanto di morte ma anche di possibilità di condividere il processo di morte con il paziente ma questo è un dato critico intatto essenziale separate eutanasia
E sedazione palliativa in una la in tensione dare la morte in trenta secondi
Nell'altra e abolire ridurre o abolire la percezione del sintomo credo di non avere più tempo però siccome gli ho citato anche sevizie
No no ma ho finito non occorre la sedazione San faccio ancora un passo indietro
Però voglio dire un'altra cosa ho sentito parlare di buona morte
E ho sentito un invito a una settimana fa al convegno nazionale da società di cure palliative che vi riporto
Allora parlare di morte non è facile però possiamo fare un esercizio andiamo sul sito del Comune in ritiriamo il modulo per il testamento biologico cioè per le dichiarazioni anticipate di trattamento proviamo a farlo
A voi credo che ognuno di voi lo faccia e perché vuol dire confrontarsi con il senso della propria morte gruppo ancora trenta secondi alla filosofa per dirà che ce n'erano due di filosofi Montaigne che diceva
Imparare a morire vuol dire vivere da uomini liberi poi ce n'era un altro che era ormai mix che diceva no no guai la morte è una prova che rimane la nell'angolo allora io penso che tra le tue cose e ci siano per esempio le cure palliative che sono uno strumento di uno schieramento sono una rete sono una struttura sono un habitus mentale in cui possiamo sederci e parlare di morte
Di l'ultimo aforisma perché mi guardano sul tempo voi sapete chi è Kazan Sacchi essa Kazan Sacchi se il principale scrittore cretese che scrive un bellissimo libro a cui peraltro dedicheremo il nostro ospite schietto prossimamente si chiamerà l'hospice di Zorba e ve lo dico in anteprima comunque sia questo Zorba fa una vita piena di vita no
Se avete visto il film avete in mente il sirtaki e però come tutti muore
Vi leggo cinque righe della morte di Zorba scrive
A un amico e dice
Chiedo scusa in anticipo
Se viene qualche Pupa confessarmi a comunicarmi ditegli che si tolga dei piedi e che mi dia la sua maledizione ne ho fatte di cose buone nella mia vita però non ne ho fatte abbastanza uomini come me dovrebbero vivere mille anni e qui finisce la prima parte
E poi dice queste sono state le sue ultime parole subito dopo si è sollevato sui guanciali delle top ha gettato via le lenzuola e ha tentato di alzarsi se ci fosse stata la dottoressa probabilmente avrebbe pensato a una possibile sedazione palliativa su un'agitazione psicomotoria perché se c'è un accanimento terapeutico
C'è anche un accanimento palliativo
E però Zorba resiste all'accanimento palliativo dice siamo quasi a fermarlo sua moglie il Dubai io ed alcuni robusti vicini ma lui ci ha cacciati via è sceso dal letto è andato alla finestra letizia che era Pato al davanzale
Ha guardato lontano verso i monti immaginate Credit all'isola gli ulivi le montagne dietro ha sgranato gli occhi ha cominciato a ridere
Poi hanno interdetto come un cavallo e così in piedi con le unghie inchiodato alla finestra la morte lo ha colto
Ha deciso come morire sette io devo dire ritratto fra le DAT se io dovessi parlare sognare la mia morte
Pensare alla mia morte a me piacerebbe morire mi prendo come un cavallo con le persone che amo di fianco
Però troviamo a leggere le DAT proviamo a compilarli e proviamo a considerare questo percorso che passa anche attraverso l'incontro di oggi
Che passa dal legittimo riconoscimento del diritto
Al suicidio al suicidio assistito e alla possibilità enorme che le cure palliative possono offrirci nell'aiuto sono d'accordo con la dottoressa campanello non tanto a morire ma vivere
Grazie
Allora e interrompiamo momentaneamente questo dibattito questa conversazione in perché arrivato Marco Cappato da Roma e vorremmo cioè saluti
Dinanzi ad hoc
Chiedo veramente scusa per avere interrotto intanto l'ordine dei relatori per questo ritardo perché in effetti essendoci stata la sentì la pubblicazione della sentenza della Corte costituzionale
Questa mattina presso l'atto a Roma per la conferenza stampa e quindi sono tornato solo ora triplo scusa perché dovrà andare via prima perché la persona che mi tiene
La mia bimba di un anno è una settimana Varriale cinque criterio prima delle cinque devo andrebbe mi dispiace perché questo
Occasione di confronto che organizzato vera con tanti altri vera Bornata l'Associazione Luca Coscioni e la ringrazio molto è un po'diversa
Da i tanti dibattiti che pure sono stati fatti in questi anni e che quasi necessariamente siamo condannati a inchiodare Ellie al problema politico
è legale non è legale cosa si può fare e cosa non si può fare
E rimanere inchiodati sul problema politico è esattamente ciò che impedisce o ciò che è di ostacolo
A guardare quello che è più importante
Per ciascuno di noi che come viviamo
Il rapporto con la vita e anche con il morire quindi la questione che filosofica che religiosa che di consapevolezza che medica in un rapporto molto più complesso che non semplicemente quello del dare la cura interrompere la cura fornire l'assistenza non fornendo assistenza
E infatti
L'obiettivo della legalizzazione dell'eutanasia
Messo in questo modo così crudo così netto all'inizio della campagna
S'era sette otto anni fa
Discutevamo c'era chi diceva no a Murdoch non non diciamola così perché la parola spaventa le scelte di fine vita no all'accanimento e poi abbiamo invece deciso
Di usare il termine più conosciuto
Perché non fosse un dibattito per esperte il perché fosse una cosa chiara la legalizzazione dell'eutanasia non è un obiettivo finale
è un obiettivo iniziale nel senso che una volta pienamente legalizzata all'eutanasia
E poi spiego che cosa intendo per pienamente finalmente
Si può ci sarà il campo libero per potere discutere di ciò che è più importante cede come aiutare le persone ciascuna persona
A fare al meglio le proprie scelte
Che riguardano l'assistenza che riguardano le cure palliative l'assistenza psicologica l'assistenza sociale molte persone sono banalmente sole l'assistenza psichiatrica la vita di relazione
Cioè tutte quelle tutto ciò che è più importante
Senza più alberi di mezzo quella mannaia
Del codice penale perché a volte ci sono raffinati intellettuali
Soprattutto liberali che dicono no a quella
Quella zona grigia del morire bisogna fare un passo indietro lo Stato non deve entrare la legge nella zona Krieger morire intercity dimenticando però che la pena il carcere fino a dodici anni per l'aiuto al suicidio quindici anni mi pare per l'omicidio del consenziente quindi e ipocrita dire hanno bisogna lasciare la zona grigia non c'è nessuna zona grigia c'è il codice penale e quindi la legalizzazione dell'eutanasia è il passaggio indispensabile per potere andare poi a discutere
Ciascuno comunque
La propria situazione familiare la propria coscienza la proposta perché la propria fitta di relazione cosa che all'interno di una impostazione diciamo così
Proibizionista non è semplicemente non è possibile fare o meglio è possibile fare perché sia alle armi gli strumenti culturali ed economici
Perché questo è il punto Beppino Englaro
Ha ottenuto
L'obiettivo del rispetto della volontà della figlia
L'auto nuoto dopo diciotto anni dei tribunali
Chi può fare una cosa del genere
Piergiorgio Welby ha ottenuto lui crede mi aveva contattato perché voleva il kit belga aveva letto da qualche parte che esisteva questo kit belga e lo voleva clandestinamente
Dopo tre mesi ha ottenuto grazie a Mario Riccio la sedazione legalmente il distacco del respiratore
E non era cambiata la legge come ha fatto ottenerlo la ottenuto perché ci abbiamo lavorato per tre mesi con i massimi giuristi italiani l'accorata del medici dice ma chi è ignorante
Nel senso buono della parola cioè chi ignora quali sono i propri diritti e gli strumenti che la medicina mette a disposizione come fa che strumenti a disposizione
Le al processo al Tribunale di Milano ad un certo punto ho preso la parola dicendo guardate se virgolette assolvere per il la incostituzionalità del Codice penale e quello che vi chiedo il nostro obiettivo c'è il massimo ma se la soluzione fosse di assolverli perché l'aiuto non è stato così determinante come dire
Portare in Svizzera si può accompagnare in Svizzera si può beh io dico sarebbe più giusto una condanna perché la Svizzera significa
Dieci dodici mila euro
Condizioni di trasporto abilitava
Condizioni anche culturali e di relazione per poter affrontare una cosa del genere
Quanti lo possono fare
Non è neanche un parere è oggettivo lo possono fare
Uno su mille se mettete in proporzione alle persone che usufruiscono dell'eutanasia in Olanda e i cittadini italiani che vanno a morire in Svizzera stiamo parlando circa di uno sul Mail
Che ha le condizioni economiche e di salute e di conoscenza per poter affrontare una scelta di questo tipo quindi io sono molto affezionato al il concetto etimologico di eutanasia
E quindi accetto perché le differenze sono differenze di legge quindi accetto nel dire tutte le definizioni e l'accanimento terapeutico nel il il testamento biologico la cosa attiva la cosa passiva
Che la sospensione delle cure la sedazione profonda eccetera ma a mio parere la parola eutanasia è una bella parola
E per lui comprende
Le diverse situazioni tecnici che aiuti supporti alle quali una persona può decidere di avere accesso hanno allora il problema della legalizzazione dell'eutanasia è innanzitutto se si riconosce il centralità alla volontà del paziente alla libera scelta del paziente
La libertà assoluta non esiste e anche la libera scelta assoluta non esiste
Con Piergiorgio Welby io ricordo l'allora ministro della Sanità Rosi Bindi a Porta a Porta
Their me arma io pure sono d'accordo che avrebbe diritto però l'ho visto in questa cameretta con la finestrella piccina
Come dire
Chissà se avesse invece una una dalla finestra molto più ampia con la vista sul mare eccetera se ancora vorrebbe scegliere quello ecco
La nessuna delle nostre scelte in assoluto libera ce lo dicono i neuroscienziati siamo tutti condizionati quindi anche la scelta del morire
è chiaro che può essere multata convertita prevenuta magari trasformata in una scelta opposta con adeguata assistenza cure palliative assistenza sociale assistenza psichiatrica assistenza psicologica vita di relazione
Ma questo lo si può garantire meglio in un quadro di legalità o nel quadro di clandestinità
Lo si può garantire al meglio dove gli operatori gli operatori sanitari gli operatori sociali sono liberi
Di esercitare la propria professionalità nel rapporto con il paziente oppure in una situazione dove se qualcosa va male
E arriva al parente che non è d'accordo
Si può andare fino a dodici anni in carcere quel sul punto quindi la legalizzazione dell'eutanasia è un punto di partenza
è il punto di partenza di un contesto diverso nel quale le scelte di fine vita siano il più possibile
Libere e responsabili
E a quel punto i nostri migliori alleati saranno quelli che oggi sono
I nostri tra virgolette nemici o meglio ce ne sono di due categorie nostri parlo ovviamente soggettivamente non che pensi che sia siamo tutti d'accordo nello stesso modo ma
Cioè un'obiezione totale ferma ideologica rispetto alla non disponibilità dell'abito umana e io su questo
Rispetto la posizione ma non sono particolarmente in grado di interagire poi c'è una contrarietà
Che ritengo genuina importante da ascoltare da rispettare al massimo che quella di chi ha paura
Di decisioni affrettate e che la scelta di morire sia il risultato di una condizione di abbandono di abbandono che può essere di vario tipo di abbandono con essa un obiezione seria
Certo le strade divergono da parte mia nel pensare che una condizione di abbandono si previene meglio nella legalità che nella clandestinità masse noi otterremo la legalità un margine di legalità
Anche per l'eutanasia
Nelle scelte di fine vita a quel punto quel tipo di avversari cioè quelli che effettivamente si preoccupano del non abbandono
Saranno come giallo è da molti punti di vista appunto sulle cure palliative sull'assistenza ai disabili eccetera i nostri migliori alleati perché è evidente
Che la legalizzazione dell'eutanasia
Mette sullo spazio sulle spalle dello Stato delle istituzioni dei medici degli operatori sanitari una responsabilità in più con la responsabilità va onorata nella professionalità di ciascuno
La sentenza della Corte costituzionale
Aiuta a fare un passo avanti nello smontare quel macigno ideologico che il codice penale del mille novecento per trenta aveva stabilito cioè di fatto la vita non appartiene a voi
Appartiene
Allo Stato etico
Non c'erano i malati terminali nel mille novecentotrenta non c'erano le cure palliative non c'erano il respiratore artificiale non c'era niente di tutto quello di cui stiamo parlando qui c'era
Da affermare la supremazia il superiore interesse della nazione dello stato della patria non risulta la nei confronti del singolo cittadino della singola persona
La sentenza della Corte Costituzionale in questo è fondamentale perché smonta questo principio e ci consente di parlare
Like a mente nel senso basandoci sui fatti su come meglio possiamo aiutare
Le persone nella fase terminale della loro vita o di fronte a una sofferenza insopportabile per la malattia è reversibile e quindi come Posse possiamo al meglio
Aiutarci aiutare noi stessi aiutare tutti noi con una legge un sistema sanitario è un sistema di relazioni che sia il più possibile dalla parte del malato grazie
Grazie a Marco Cappato di questo intervento molto ampio e precisione continuiamo il nostro dibattito all'interno del gruppo
Interviene ora la dottoressa demoliti
Buon giorno e grazie dell'invito
Io devo dire ascoltando tutti io sono italiana che lavora in Svizzera da vinti quindici anni e ho capito che se avessi lavorato in Italia sarei stata in carriera
Dal capitano incidenti con chiarezza
Perché mi rendo conto che io vengo da una realtà che è completamente differente
Da noi Piergiorgio Welby ci sono non dico tutti i giorni ma quasi stacchiamo i respiratori facciamo osservazioni
Il caso Englaro il Parenti parliamo togliamo le trattazioni togliamo le intuizioni non mettiamo le Peak ai pazienti con la demenza non andiamo in galera
Andrà in galera sull'eutanasia perché ecco questa è una cosa da dire del comunicato che c'era che vi hanno consegnato quanto meno in Svizzera l'eutanasia non è legale e questo va detto per correggere degli errori di sostanza che non vanno bene
Quindi in realtà possiamo fare tutto e quindi quello che io vi posso portare ho pensato era cos'è l'esperienza di un medico in un Paese dove si può fare tutto tranne l'eutanasia perché mi sembrava più interessante
Soprattutto alla luce della della sentenza della Corte di cassazione quindi del dire adesso tocca a voi mo'dovete farla questa cosa
Per noi è così il modello modello civile quindi in Svizzera funzioni in che maniera c'è un un ok della medicina per questi pazienti quindi ci sono dei criteri da rispettare di qui mi preoccupa questo della Corte costituzionale sul collegamento alla macchina
Perché questo trovo che già anche essere andati oltre su un accanimento terapeutico signora può arrivare prima quindi il fatto che per noi per esempio in Svizzera non deve essere assolutamente collegato a una macchina non esiste questa pratica questa necessità che poi costringe le persone poi a pensarci su ancora molto più a fondo soffrire a partire ancora di più
Quindi sostanzialmente il mio compito e io lavoro in cure palliative quindi per me è importante non creare dei percorsi paralleli c'è ok agli le cure palliative sceglie il suicidio assistito
Questo per me è stato davvero tanto di lavorare sul principio di non abbandoni di dire
Anche se un paziente chiede qualcosa per cui io sono moralmente non è d'accordo come faccio a non abbandonarle come faccio comunque ad accompagnarlo laddove vuole andare quindi per noi il tema dell'obiezione di coscienza è stato importante non tutti i medici che lavorano con me sono d'accordo di seguire i pazienti che chiedono un suicidio assistito lo dichiarano e vengono seguiti dai medici dell'équipe che non sono obiettori di coscienza
Devo dire non è permesso negli ospedali dal mio suicidio assistito è permesso a casa
Nelle cliniche e soprattutto di Unitas la Exor col è col forse un messaggio anche non c'è solo dignità fra cene altre di cliniche
Cene altre di strutture costano di più costano di meno hanno dei macchinari più avanti di tigri tassa per me ecco il tema del macchinario anche di riscattare gli iPad per i pazienti slava con il tocco dell'occhio possono fare partire
La l'infusione quindi anche il tema del mordere eccetera
Ci sono le le le associazioni di diritto al suicidio come siete accetteranno dei macchinari anche più avanzati
Quindi lei non è il tema se cosa si riesce a fare ma quale associazione riesce a riempire i vecchi criteri per i bisogni del singolo paziente
Quindi che cosa succede il paziente viene dal medico dice dichiara di volere un suicidio assistito quali sono i miei compiti i miei compiti è di valutare la sofferenza intollerabile e poi vi faccio un esempio perché in certi casi è facile in altri non lo è per niente
Di decidere che e la malattia e non ha dei trattamenti Tizio logici per più possibili di vedere che il paziente sia competente e lì e la domanda sia reiterata reiterata non vuol dire che uno deve chiederlo per Treviso sei mesi reiterata vuol dire che per esempio alcuni colloqui si fanno nel giro di dieci giorni
Anche perché vedi bene che non è una sofferenza legata all'istante e a quel momento della vita è un percorso che la persona fa di valori suoi ci sono persone che hanno detto ai propri familiari non Molino di una morte naturale
All'età mia ho ben prima di essere malati
Quindi è veramente l'espressione di un sistema di valori non è l'espressione di una sofferenza intollerabile di quell'istante in cui il paziente ci capita dice dottore ma quindi ha una puntura star male così è meglio morire poi con cure palliative arrivi invece a sanare determinate sofferenza del paziente decide
Non tanto di cambiare percorso ma di dare una possibilità in più di tempo ad aspettare di valutare questa vita in un altro termine in un altro
Con altri ponderazione i quindi per me è che cosa è difficile per esempio vi racconto il caso di recente per me tenete presente noi mediamente vediamo due a tre pazienti al mese che chiedono un suicidio assistito
Quindi abbiamo una buona esperienza clinica ecco per me non è tanto la problematica tutto nazionale che li portano proprio l'atto tutta clinica Iormetti confrontato davanti a questo passa le domande mi faccio
è venuto il marito con la una paziente con il marito due figli Giovanni lei soffre di una schizofrenia ieri alla schizofrenia per cui quasi tutti gli psichiatri del cantone sostanzialmente hanno detto che questo è quanto è del massimo che possono fare lei subisce delle ospedalizzazioni rischia ripetute Percassi scompenso alla sua schizofrenia e sostanzialmente dice io una sofferenza intollerabile
E lì la mia domanda di mitico I ma come sono capace io di leggere di capire
Nel senso che nessuna facoltà di Medicina tinti ti insegna a valutare quella che è veramente la sofferenza in intollerabile che poi quella psichiatrico in quell'esistenziale
Per cui questi sono per esempio i le tipologie di pazienti Complessi che noi vediamo a cui poi devo dire viola fino al certificato Peretz zitta come si dice da noi lo poi lo rilasciato una ricetta lo rilasciata nell'ottica del fatto che era una donna per me matura capaci di intendere e di volere
Dove io non capivo cioè il la mia barriera sarebbe stato solo il mio non capire questa di non avere i mezzi meticci per delineare questa sofferenza intollerabile che la signora mi portava quindi sarebbe stato in realtà un'incapacità un'incompetenza tecnica e dall'altra parte forte per valori per cui mi è sembrato strano che una donna di quarantacinque anni con due figli piccoli di due e cinque anni decidesse poi lo facesse per il suicidio assistito
Quindi il mio compito di medico in un modello civile di civile intendo non che è civile come aggettivo qualificativo ma il modello svizzero si chiama civile perché non lo fanno i mitici che credo che anche non sia una cosa poi sempre così cattiva perché non è che noi sollecitiamo meglio le persone penso tutt'altro
Da noi è proprio una responsabilità della società vuol dire che il medico rilascia questi certificati rilascia la prescrizione e poi ci sono queste associazioni che non sono fatte di medici e gli infermieri sono fatti e di persone comuni comunisti me
Il l'associazione con cui i nostri pazienti prevalentemente richiedono l'assistenza è un'associazione dover responsabile fa l'ingegnere
Ci sono due insegnanti elementari un un insegnante del liceo che fanno i volontari i loro vanno poi a domicilio del paziente per la somministrazione del farmaco quindi intendo modello CID era nel senso che è il cittadino
Che valuta la sofferenza di un altro cittadino a cui a monte il sistema mitico ha dato un ok
Ma se come mi è capitato paziente non è riuscito a convincere della sua sofferenza il personale di exit il signore poi se n'è andato a Dini tassa Zurigo a fare il suicidio perché quel cittadino
In ripetuti colloqui non è riuscito a convincere della sua sofferenza un altro cittadino
Quindi c'è un modello sociale in cui la medicina da un via libera ma in cui poi non è per forza all'ultimo Ghete io non sono l'ultimo gate di questo sistema ma è veramente la parte sociale che fa la differenza
Quindi penso per concludere perché credo che non abbia il tempo io penso quello che è importante di questo io mi sono segnato mentre parlava l'avvocato
Se io vi posso dire già un Paese in cui avviene io vidi conformate al personale il gap enorme anche della ricerca il fatto che il medico gli infermieri non sono forma che per gestire questo tipo di conversazioni
Perché voi vi trovate davanti a un paziente che vi dice io voglio morire dottoressa miti c'è quante pastiglie devo prendere
Che lei mi ha prescritto per il dolore perché se io non riesco a mandare da exit e lei non mi dal certificato io vengo io tutte le scatole che in casa quindi queste sono delle relazioni complesse da gestire dove il personale secondo me deve essere informato ma a livello nazionale iscritti
Universitario non sono cose semplici
Se strutturato è un sistema quasi voglia e dovunque avvenga questo suicidio il dei briefing dei briefing dell'équipe vi assicuro non è facile quando da noi paziente esce perché ricoverato e tu sai che dopo due ore arriva exit a casa e il paziente muore e vi assicuro che salutare quel paziente non è cosa semplice ci vogliono vent'anni di esperienza per farlo
Perché non sono al familiare che lo saluta non sono a Marco che lo accompagna a Zurigo io sono il curante e devo assicurarmi che lui sappia che in qualunque momento che è il modo con cui un saluto gli dicono noi siamo sempre qui se lei va a casa del cambiasse idea per qualunque ragione lei ritorna da noi continuiamo a curarla
Nella libertà di scegliere ma anche nella libertà di riaccogliere perché il mio compito non è di fare io non faccio festa con un paziente muore in generale però maggior ragione quando è una decisione sofferta e non è un morire è più facile ecco questo anche va detto è un tipo di morire
è un tipo di morire come tanti altri di tutti Diversity non è un morire più semplice e quindi dei briefing dell'équipe che accompagnano questi pazienti Pastro otturato in maniera solidità
Un'altra cosa e lavorare sullo stigma seguente io ho fatto abbastanza ricerca da dirti
Quando i miei familiari dicono ha come quarto tuo marito e di il familiare di Chiara fatto un suicidio assistito c'era lo stigma sociale importantissimo
Quindi bisogna preparare la popolazione a questo non è evidente fare qualche cosa che poi non puoi raccontare ai tuoi figli o non puoi dichiarare successivamente in maniera aperta
Quindi è vero che siamo tutti soggetti allo stigma dell'altro se l'altro non è d'accordo
Però va preparata anche la popolazione che questo nuovo tipo di morte e che da qualche parte bisogna approntare non solo poterlo fare che il primo passo ma anche di dare alla società la possibilità di integrarlo
Volevo fare sono una piccolissima osservazione in questo intervento visto che prima abbiamo parlato di filosofi
Mi ha fatto venire in mente un altro grandissimo filosofo che era Platone che diceva che l'uomo saggio il filosofo deve prepararsi a morire
Quello che ha detto la dottoressa in realtà amplia moltissimo questo discorso oggi è luogo comune cittadino tutta la società che deve prepararsi a morire
Correa opportune accompagna mento da parte di tutte non solo le strutture chiaramente ma proprio i soggetti che operano nel campo della salute e della cura Marche del pensiero dell'elaborazione intellettuale
Allora la parola Tessa Antonella Talarico per una testimonianza grazie
Allora buongiorno e appunti sono Antonella sono qui per raccontare la mia storia quella della mia mamma
Mi scuso in anticipo perché va be'non sono abituato a parlare a così tante persone i anche perché la mia mamma morta quattro mesi fa
Per cui la ferita ancora un po'aperta e ho dovuto fare una lista delle cose che ci tengo a dire e quindi ogni tanto guarderò il mio foglio
Inoltre essere una figlia una mamma sono anche un'educatrice quindi come lavoro faccio questo e presto servizio attualmente in una casa di riposo prima di questa occupazione lavoravo in un asilo nido
Qui e pensavo che la morte facesse paura
Poi ho capito che a realtà la morte non può fare paura
Perché nel momento in cui noi moriamo non arriviamo quindi è qualcosa di cui abbiamo paura ma nel momento in cui arriva svanisce e oltretutto per chi crede in realtà la morte potrebbe anche essere bella
Perché chi la racconta e tu dice di essere tornata indietro racconta di aver vissuto un'esperienza meravigliosa per cui mi sono chiesta
Cosa facesse veramente paura e nel momento in cui nitrato a lavorare in una casa di riposo mi sono resa conto che ciò che veramente fa paura e la sofferenza
In una casa di riposo la sofferenza e emotiva è legata al fatto che queste persone anziane non hanno più una casa e non hanno più accetta i loro cari le persone a loro care non hanno più la possibilità di Veron bicchiere d'acqua quando ne hanno voglia o anche solo purtroppo alcune persone anche se lo grattarsi naso quindi i proprio la sofferenza emotiva
Si passa alla questa sofferenza alla sofferenza più fisica quindi va be'Lennon normali deterioramento fisico manchi purtroppo anche psichico cognitivo
E
La morte non esiste dice qualcuno in effetti appunto la sofferenza chi attanagliare il persone e purtroppo non sempre si riesce ad alleviare questo tipo di sofferenza anni sofferenza emotiva mi fisica
Oltretutto da quando lavora in questa struttura mi sono resa conto di una cosa che prima non vedevo probabilmente ovvero che ormai non si muore più per normali deterioramento fisico naturali ma ci sono anche malattie croniche auto immuni rigenerative per cui purtroppo la morte spesso accompagnata dalla sofferenza
In questa casa di riposo non sono quella che tutti chiamano animatrice anche se non mi piace molto come termine perché sembra che mi esibisca in qualche spettacolo non mi piace neanche definirmi educatrice
Perché non non mi sento di dover educare nessuno ma sono piuttosto l'aiuto emotivo
Dove purtroppo la medicina non riesce a rilevare ci sono io
I invece in un ambiente come quello della prima infanzia dove prima lavoravo tutto era incentrato nella prospettiva della crescita
Verso l'acquisizione di abilità e di capacità verso un futuro incerto ma comunque meraviglioso fantastico in continua in continua crescita nella terza età invece ci si proietta verso un futuro incerto
Verso una perdita delle capacità dell'abilità e verso una regressione
Forse passare da un settore all'altro lavorativo
Doveva capitarmi perché io non credo al caso quindi credo che mi ha mi sia successo per un motivo e probabilmente mi è successo per prepararmi a quello chi avrei distrutto in questi ultimi anni soprattutto quest'anno
Ovviamente mi riferisco la mia mamma la mia mamma si chiamava Elena
E aveva solo cinquantasette anni e quando le hanno diagnosticato la sua malattia e sessantadue quando è morta
All'inizio gli avevano diagnosticato il morbo di Parkinson ma siccome le cure non faccia con Effetto hanno cominciato a parlare di parkinsonismo
Negli ultimi mesi pochi mesi prima di morire la diagnosi è passata una presunta altro sia molti sistemica quindi presunta
Nessun farmaco le dava sollievo alla sua salute peggiorava senza possibilità di miglioramento ma neanche di Stasi quindi lei
La malattia procedeva e basta
Diceva che il dolore e che provava era come
Almeno adesso descriveva così come l'estrazione di tutti i denti senza anestesia perché questo dolore era all'inizio concentrato sul sul viso successivamente quasi steso anche agli atti
Successivamente appunto va be'astinenza da sentire i muscoli degli arti tesi come corde di violino soprattutto di notte si sentiva il corpo completamente rigidi ITO
E aveva tre muri interni in tutto il corpo in ITC hanno sempre sottolineato l'importanza della Fise Terapia del movimento dell'alimentazione e degli puri mediti che lei ha sempre seguito è sempre stata molto brava
Anche se ne non vedendo risultati un po'la colpevolizzava amo
Ovvero non è che la colpa colpevoli davamo però dicevano che da deve impegnarsi di più che dovrà mettercela tutta i solo dopo abbiamo capito che realtà del stava facendo quello che Putin ma
Purtroppo in seguito e l'ultimo ricovero riabilitativo a giugno di quest'anno è peggiorata
E ha rifiutato se la pecche che la tracheotomia
Esprimendo chiaramente la sua volontà non vuole soffrire più del dovuto consapevole chi questa malattia può attivarsi solo peggiorare
La psicologa del centro riabilitativo ne ha chiesto di farlo almeno per vedere crescere i miei figli eccesso i nipotini suoni Puccini che lei adorava tantissimo
Ma nonostante questo nonostante questo grande amore per questi bambini sofferenza era troppo quindi lei Assimpredil cita sempre detto che non non avrebbe mai voluto tornata a casa le sue difficoltà a deglutire sono peggiorate tantissimo fin quando è stato abbiamo dovuto farla ricoverare in ospedale
Declino era evidente non riusciva a muovere più nessuna parte del corpo nemmeno il collo
Chimici che hanno messo il sondino nasogastrico per una questioni di emergenza per cui lei al momento era molto confusa per cui ha accettato
E purtroppo nei giorni successivi ovvero dieci lunghi giorni
Ha subito degli pressioni molto importanti e purtroppo anche delle familiari
Ma anche dei mitici affinché i francesi accettasse di fare la tempia l'alternativa a chili era stata proposta i era di tornare a casa con il sondino
Senza eventualmente con la possibilità di togliere il sondino ma invece con il diritto di ricevere le cure palliative solo a fini di vita i loro Pearson Ruffini evidenti quello intendeva negli ultimi giorni
Per cui mia madre e a questo punto si è spaventata molto i dopo dieci giorni da ricovero acceduto stremata dalla sofferenza dalle insistenze
Tanto da spiegarmi che nel momento in cui ha consentito la dottoressa ha esclamato presto presto fatta di firmare il foglio prima che cambia idea
Quindi la disperazione a disperazione che era celata dietro quella decisione evidente già sono attraverso questa
Queste vinto da allora la sua sofferenza purtroppo aumentata
Il suo corpo iniziato a rifiutare l'alimentazione che le veniva somministrata tramite pecca aveva forte nausea
Non aveva la forza per muoversi eppure doveva muoversi in qualche modo per non soffocare quando vomitava
Aveva contrazioni muscolari continua ed intense tanto che un giorno mi ha ha fatto uscire tutte le persone che erano dentro in camera con lei mi ha chiamata e mi ha detto con un filo di Fucini Stati facendo soffrire come un cane
Presta una frase che non auguro di sentire a nessuno da parte dell'altra chiamate rema so che non ce l'aveva con nuove non ce l'aveva con i mitici ma questa fase ha espresso appieno la sua sofferenza quindi io a questo punto non non sono più riuscite a ragionare e anche di fronte al personale che ce la metteva tutta ma comunque non riusciva a capire la sua reale sofferenza quindi la sgridava sere suonava il campanello una volta in più la sgridava se dormiva di notte vinse dormiva di giorno anziché di notte perché di notte come le contrazioni
A questo punto non ce l'ho più fatta per cui ho contattato l'associazione Luca Coscioni che mi ha fornito le informazioni per proseguire con
Le diritto della madre a nonna non è non riceve più questo tipo di comportamento e di accanimento terapeutico
Le aveva scritto tutte le sue volontà su un foglio di carta
Poco prima della del ricovero al centro riabilitativo soltanto che questo foglie nell'ospedale in cui era presente non è stato preso in considerazione probabilmente perché erano convinti che la madre potesse via mamma potesse migliorare
Le e a quel punto nel momento in cui io mi sono rivolto all'ospedale spiegando che avevo contattato l'associazione siamo stati trasferiti in un altro ospedale
Più vicini a casa i per fortuna abbiamo incontrato una dottoressa molto più in linea con i nostri pensieri e che ha tentato per l'ultima volta un aggiustamento terapeutico
E non vedendo rese risultati dopo tre giorni ha parlato con la mamma insieme all'altro di alcuni palazzi palliativi ha capito che la mamma era lucida consapevole i la sua decisione era quella andava rispettata
Quindi finalmente lei è stata sospesa la nutrizione anche l'idratazione
Finalmente è un termine triste ma era comunque la volontà della mia mamma sono quindi iniziate le cure palliative purtroppo comunque un continente in seggio continui aggiustamenti perché
Sembrava che la mamma nonostante alcune panetterie continua a soffrire quindi fino a quando ha avuto la parola le continuava a dire io sto male io non ce la faccio più io sento dovunque
E un paio di volte avuto crisi respiratorie gravi delitti nulla è stato sufficiente per calmarla per cui non restava altro che tenerle la mano vederla con gli occhi strapazzati antiche ansimava insieme che Angelo
Tutti non potevamo fare nient'altro
Abbiamo fatta trasferire alla fine in un hospice seri per me è stato un sollievo abbiamo abbiamo trovato persone molto preparate molto umane eravamo certi di essere nel posto giusto
E purtroppo anche di protocolli da seguire consistevano in una terapia graduali chi non soddisfaceva probabilmente repulsione del dolore della mamma
La mamma quando alla fine ha perso la parola cercava in qualche modo di farmi capire cogli occhi sterzando neppure sgranando gli si sentiva dolore e non c'è stato mai una volta che mi abbia detto che non sentiva dolore
Abbiamo chiesto la sedazione profonda ma ci è stato spiegato che la sedazione profonda era possibile solo quando tutto il resto non avrebbe fatto effetto
Anche se in realtà sembrava non avesse fatto effetto comunque
Ma secondo me nessuno si aspettava che Dini dalla ricoverano scrisse sarebbe morta top tre giorni quindi non hanno neanche avuto il tempo di considerare forse questa possibilità l'ultima notte è stato terribile Mobutu in Colle motivo sono stata lì con lei questo respiro era diventato affannoso e quando lei smetterà di respirare smettevo anch'io
In quel momento non sapevo se desiderare chi a riprendersi a respirare o se desideravo si si mettesse era una violenza psicologica
Inimmaginabile essere lì ieri direi pure che morisse ma vorrei che rimanesse con me
è strano anche solo a descriverlo parole un sentimento del genere
I quasi aspettavo speravo che il suo cuore smettesse di battere Emma per non farla più soffrire
Come ultima cosava Vernia madre poi appunto è morta dopo quattro anni di malattia il venticinque luglio del due mila diciannove e dopo un mese e mezzo attivi sofferenza pura
Lei è morta quindi il venticinque luglio il ventidue giugno mia scriva scritto a me e i miei fratelli di papà
Mi spiace per voi prima di farla perde ma io non posso fare quello che volete voi io questa notte sono stata malissimo la rigidità si è stesa su tutta la mandibola Pegolo compete a questo problema peggiorerà e io non ce la faccio più
Ventidue giugno successivamente mio fratello le ha scritto mamma ti privo
Non vogliamo da figli avere rimorsi di non averti aiutato a
Migliorare
Indi a mamma risposte rimorsi solo poi portare vedendo la mamma soffrire come un cane per i forti dolori
Invece un giorno prima che le fosse applicata la pecca mia mamma ci ha scritto di notte
Cercate oggi di fare tutto il possibile perché non voglio stare un'altra notte qui che mi stanno facendo morire di dolori e pensano solo la Pepe ho preso il serio alle sei e alle otto era già passato l'effetto da allora mia madre purtroppo non è più riuscita a scrivermi nulla
Se mi è possibile voli o fare una domanda
A voi
Che è una domanda che attanaglia me io e la mia famiglia
E questa domanda è esiste veramente un modo per garantire a queste persone una lunga sofferenza
Per garantire alle persone di Porter alleviare i dolori fisici nel momento in cui muoiono
E in un certo senso godersi la morte che comunque un passaggio molto importanti perché ne siamo rimasti con questo amaro in bocca che la nostra mamma
Anche a fine vita abbia sofferto quindi mi chiedo esiste veramente un modo
Per non fare stasera queste persone
Difficile rispondere naturalmente dicendomi parlo io un po'difficile risponderti naturalmente perché stiamo parlando del programma
I quindi stiamo parlando di un caso unico
E quindi ovviamente difficile dargli una risposta
Non darti una risposta nel particolare
Perché non ho visto la tua mamma il racconto che mi fai però mi faccia avere quindi se mi permetti uscire un po'dal caso singolo spiegando una cosa bella sedazione palliativa che è fondamentale
Il sintomo si dice refrattario quando e giudicato intollerabile per il paziente
E questo qui è un po'il discrimine che ci permette a noi medici di dire è ora di fare una terapia sedativa
La terapia sedativa poi a diverse grado gradualità no poi se dare
Utilizzando alcune scale da la sedazione profonda in prossimità della morte fino a diversi livelli però mi viene davvero difficile pensare che in un hospice tutto questo non sia stato pensato credo che probabilmente il Pd il tempo è stato un po'troppo corto per mettere a regime un percorso di questo tipo lo dico con la difficoltà di rispondere
Ma a me terrebbe da aggiungere un paio di cose la prima le cure palliative non sono le cure di fine vita quindi aderente passate
In generale sarebbe auspicabile integrare le cure palliative dal momento della diagnosi di una malattia potenzialmente mortale mortale a un anno mortale a tre
E mortale quindi da qualche parte integrare delle cure palliative precocemente aiuta localmente
A diminuire la percezione di sofferenza e anche noi probabilmente come curanti a conoscere a sufficienza al paziente da sapere fare una prognosi
Da una parte e dall'altra anche dal sta per dire non sono intollerabile per il paziente ma c'è anche un tempo nel senso che non puoi pensare che
Faccio ancora quarantotto ore di prova su un farmaco quando una ventiquattro da vivere
Quindi da qualche parte c'è anche un tempo che la malattia da dove non l'hai più tempo per provare altro e del tempo che poi dalla refrattarietà anche di un sintomo non so se riesco a spiegarmi
Non quando non c'è la prognosi e e siamo nell'ultima settimana i dieci giorni della vita e lo vediamo in sappiamo diagnosticare ma non c'è più il tempo per dire mito ancora due giorni per provare il farmaco X o fare qualche cosa
Perché la refrattarietà e data dal quanto tempo vogliamo ancora
Fare dei tentativi che possono funzionare
Ma possono anche non funzionare
Vi sono una cosa credo che un punto qui la pianificazione condivisa delle cure probabilmente doveva come dicono partire in tempi diversi e penso però non lo so lo ovviamente questo dalla storia esce solo fino a un certo punto anche la presa in carico della famiglia è una presa in carico importante perché invece mi sembra che probabilmente sì attestanti un po'lasciati in balia appunto purtroppo soprattutto all'inizio di una fatica e di un'impotenza anche quella che più di tutto ovviamente ci fa stare male
Nei confronti di quelle che erano delle richieste legittime della mamma quanto però erano delle fatiche legittime le vostre nella essere invece poi nel nella necessità di essere accompagnati ad accettare una decisione che ovviamente sembrava da parte vostra intollerabile
Quindi al di là della mia mamma del caso della mia mamma esiste comunque un modo per garantire alle persone a fine vita di non soffrire
Giusto
Almeno
Ovviamente questo qui il
L'auspicio che ci facciamo tutti noi stavo cercando di farti vedere di farvi vedere questa slide
Che era il capitolo un po'quello che diceva la dottoressa allora le cure palliative nascono nel mondo anglosassone considerando il malato oncologico negli ultimi quindici giorni di vita più o meno
Questa cosa qua funziona molto bene sul malato oncologico ma su malati con patologie diverse
Scusami eh che devo cercare un attimo
Questa
Su malati con patologie diverse per esempio le malattie neurodegenerative le insufficienze d'organo
L'andamento della malattia è tale per cui la appresa l'incarico precoce e quanto mai necessaria per fare un paio di cose
Prima per prendere il sotto processo tutto il contesto quindi non soltanto il paziente ma anche la famiglia
Secondo per accompagnare come facevano Saccuman tema dura era all'inizio con racconto che ci siamo detti prima per accompagnare in un percorso che è davvero una strada che è davvero un cammino in cui forse la cosa che aveva fatto francamente un po'male e quell'ultimo scambio di messaggi non voglio soffrire amami vedete soffrire così
Naturalmente ti chiedo scusa a nome
La popolazione medica che rappresento perché non deve andare così
Non deve andare così non solo perché siamo medici ma non deve andare così ribadendo quello che diceva la dottoressa la professoressa perché questo è un piano di civiltà
è un piano che travalica anche le professionalità la morte allora quando parlavo di foreste residue di essenza di ontologia noi siamo perché siamo mortali
Facciamo fatica a capirla questa cosa facciamo fatica lo facciamo fatica verosimilmente da sempre perché abbiamo sempre voglia di superare il limite come giusto
Però ci sono alcune situazioni in cui bisogna pensare che il limite Ceglie e allora bisogna ragionare su un limite su questo concludo
è andato tutto pronto sì va bene allora sanno bene
E no lui ha detto una cosa molto sensata secondo me la eutanasia in termini generali la buona morte è una delle possibilità che la civiltà si deve dare
Dentro questa è eutanasia ci stanno possibilità diverse ci sono le cure palliative ci può essere il suicidio assistito ci può essere anche poi qui non sto dando un parere favorevole anche l'omicidio del consenziente
Direi che però percorsi così faticosi e frastagliati meritano un accompagnamento sicuramente diverso quindi il nuovo scusa ringrazio di essere testimone
Allora passiamo all'ultima parte della giornata che quella dedicata alla morte nelle religioni
E indichiamo Carlo Casalloni
Gesuita medico e docente di teologia morale della vita fisica Napoli presso la Pontificia Facoltà teologica dell'Italia meridionale
Medico e presidente della Fondazione Carlo Maria Martini
Andrea com'è in pastore valdese presso la chiesa metodista di Novara e la chiesa battista di Varese
Alia poi vai ma Iman MD col presidente del centro islamico di Milano e Lombardia
E fondatore e presidente del check
Presso ecco emiliane e lombarde a quella è la sigla Parrini e amati
Michelle impacciati Nahles troppo attesta che il centro Montagnana Canciani in grazie
Va
Ricorda sempre il termine del quindici minuti per permettere poi il dibattito queste
No
Prima di passare a quello mobile grazie per questo invito e della possibilità di fermarci insieme
Da diversi punti di vista e con diverse competenze su questo tema che interessa ciascuno personalmente
Chiaro ci interessa anche adesso nell'ambito del momento che stiamo vivendo nel nostro Paese
Vorrei scorgere il mio breve intervento quattro punti innanzitutto collocare un po'dal mio punto di vista atto da quale prospettiva guarda il fenomeno di cui stiamo parlando l'etica teologica
E che spazio può avere nel dibattito pubblico
Il secondo me da questa impostazione etica emerge un particolare modo di intendere il valore della vita che vorrei brevemente sintetizzare e il modo di intendere l'esercizio della propria autonomia o libertà
E poi tirare alcune esplicitare alcuni elementi presenti in questo discorso
Anzitutto il percorso dell'etica teologica e quella di un'elaborazione graduale penso che sia importante mettere in luce come la rivelazione biblica
Ci permette di comprendere l'essere umano
In modo tale che quello che viene compreso deve essere poi messo in circolo e condiviso su tutti il nostro luogo di incontro e ti dialogo è la visione dell'uomo ad altri indipendentemente dalle tradizioni da cui ciascuno viene e che permettono ciascuno di apportare la propria specifica
Competenza e proprio specifico contributo sul tema di cui si parla quindi non è tanto un'etica che deduce da una rivelazione dei contenuti di verità di cui poi bisogna che poi bisogna affermare ma si tratta piuttosto da una particolare esperienza della fede e ascolto della parola biblica di vedere in che modo ci permette di comprendere più a fondo ciò che propriamente umano e su questo nelle sue implicazioni operative cioè l'etica e su questo aprire un confronto vi faccio un esempio
Io chiama Habermas dice che
La nozione di dignità umana
Tre Riva dalla affermazione biblica che l'uomo è stato creato a immagine di Dio
Ma la nozione di tende e dignità umana
Anche se scoperta o attivata nella tradizione biblica da questo fatto che l'uomo e la donna sono a immagine di Dio poi ha preso una certa
Diciamo così e possibilità di essere affermate diventato un patrimonio comune a partire
Dalla cammino che su questa idea di dignità è stato possibile realizzare attraverso la mediazione di Cantet l'autonomia kantiana
Fino poi a entrare nella dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dove si parla di una dignità inerente a ogni membro della famiglia umana
Vedete c'è un cammino delle idee che magari anche ispirato biblica mente ma che poi entra in una ragionamento condivisibile per tutti e che ha un patrimonio a cui tutti possiamo attingere
Arrivandoci da diverse prospettive
Quindi non si tratta tanto come dicevo di dedurre contenuti rivelati ma si tratta piuttosto di interpretare l'esperienza che facciamo come persone umane e
In questo confronto mettere in circolo e mettere in comune condividere quello che ciascuno può comprenderne
Questo è quello che Papa Francesco ha ha detto molto chiaramente in una un discorso che ha fatto il Comitato nazionale di bioetica nel due mila sedici
Per Francesco ha detto è noto a tutti quanto la Chiesa sia sensibile alle tematiche etiche bioetiche
Però la chiesa non rivendica alcuno spazio privilegiato in questo campo
Anzi è soddisfatta quando la coscienza civile non nel senso del Svizzera ma piuttosto qua potremmo dire sociale
A vari livelli è in grado di riflettere di discernere e già operare sulla base della libera aperta razionalità e dei valori costitutivi della persone della società
Infatti proprio questa responsabile maturità civile è il segno che la semina del Vangelo questa sì affidata alla Chiesa ha portato frutto quindi il contributo e la vede così aiutare di dare il proprio contributo nella maturazione della coscienza
Che in quanto cittadini ci rende tutti responsabili della nostra convivenza umana
Francesco in un discorso alla o al Medical Association
Nel due mila diciassette poco prima che venisse approvata e la legge duecentodiciannove per cui qualcuno anche posto un collegamento fra le due cose
Mette anche a fuoco qual è il punto che dobbiamo tenere presente in questo confronto in seno del società democratica
Dice occorre trovare soluzioni anche normative il più possibile condivise
Tenendo conto della diversità delle visioni del mondo delle convinzioni etiche delle appartenenze religiose in un clima di reciproco ascolto e di accoglienza
Il ruolo dello Stato in questo ambito in questo scambio
è quello di non rinunciare a tutelare tutti i soggetti coinvolti
Difendendo la fondamentale uguaglianza per cui ciascuno è riconosciuto dal diritto come essere umano che vive insieme agli altri Inc società
Ecco quindi in questo senso penso che sia comprensibile che tipo di parola anche dal punto di vista della etica teologica può venire all'interno del dibattito pubblico
Da questa visione emerge una certa concezione della vita
La vita e sempre stata affermata come un valore fondamentale ma non assoluto
Partita nel corpo la vita nel tempo non è un valore assoluto già Giovanni Paolo secondo che sui temi della vita era piuttosto
Battagliero
Insiste su questo fatto che nella visione del credente essendo la vita computer in una relazione ultima con Dio al di là del tempo succede che
A una validità un valore relativo la vita terrena dell'uomo e della donna in verità non è una realtà ultima ma penultima
Allora
Per fare quel lavoro di traduzione a cui ho accennato prima la chiamata soprannaturale della essere umano
Cosa potrebbe essere potrebbe essere quella di una vita compresa come dono ricevuto e come dono da mettere in circolazione in una logica di relazioni che costituiscono il nostro stare insieme
Come cittadini come essere il umani
Ma quindi il potremmo dire che l'attività ha un valore fondamentale ma non è assoluto e in questo senso è disponibile
Disponibile la domanda veniva posta poco fa la dottor Cappato nel senso che noi siamo chiamati in quanto l'abbiamo ricevuta e c'è stata affidata totalmente da chi c'è la
Donata e attenzione questo è indipendente dal credere non credere nessuno di noi si è chiamato al mondo tasse
La nostra autonomia
Riconosce un elemento fondamentale il limite
Poco fa si parlava del limite la grossa difficoltà che noi abbiamo di accettare il limite soprattutto in una società tecnologica perché l'impresa scientifico tecnologica ha come suo obiettivo
Legittimo ma parziale quello del superamento del limite andare oltre le colonne d'Ercole diceva Bacone suo organo e quindi la conoscenza e
La
Del controllo delle realtà avviene da chi ha Della UTAP Cia di andare oltre il limite
E quindi questo è molto importante e tuttavia dobbiamo riconoscere che noi abbiamo un inizio che non ci siamo dati da soli
Per dirla in modo un po'provocatorio e mediatico potremmo dire a nessuno è stato chiesto il consenso informato per nascere
Allora la domanda è
Questa condizione costitutiva dell'essere umano
Implica qualcosa per l'esercizio delle nostra liberatoria della nostra autonomia
No
Dobbiamo rifletterci perché se poi a un certo punto portiamo in campo limite se non ne assumiamo tutte le componenti e tutta la radicalità che noi riscontriamo nel nostro nascere nel nostro finire al mondo
In modo simmetrico a quello che succede nel nostro congedarlo civile al mondo
Allora il limite perché risulta arbitrario perché la Brianti raro dentro
Ecco quindi qua c'è una domanda che ci mette e in questione e il tema a questo punto e l'autonomia di cui noi parliamo
Naturalmente la parola autonomia una storia lunga attaccante del Po e l'autonomia dopo Norimberga il consenso informato eccetera eccetera però
L'autonomia di cui noi parliamo è un'autonomia
Individuale e astratta mangia dottor Cappadocia ha detto che nessuno ha veramente libero fino in fondo siamo tutti condizionati fra cosa vuol dire
Oppure è una autonomia relazionale concreta nazionale cosa voglio dire che costruttivamente noi siamo nati
A dire cardine delle dinastie perché l'altro viene prima di noi cioè perché siamo chiamati al mondo da qualcun'altro che all'iniziativa
E ci troviamo al mondo ci troviamo nel mondo con una serie di coordinate spazio-temporali che non abbiamo scelto e che si tratta di assumere e che ci pongono costi tutte ovviamente in relazione col nostro corpo con gli altri e con la cultura la società in cui siamo immersi
Quindi è senz'altro vero che noi siamo chiamati a disporre della nostra vita ma la domanda e con quali coordinate di senso in quale progetto di senso siamo chiamati esercitare questa autonomia
Quindi l'atto del stare al mondo degli o di congedarsi dal mondo non è un atto che riguarda solo me
è un riguarda che è un atto che essendo noi in una posizione costitutivamente relazionare con tutti gli altri riguarda anche gli altri
E quindi di questo aspetto si tratta di tenere conto e mi sembra che la Consulta ne tenga conto quando ribadisce che è importante la tutela della vita
Soprattutto delle persone più fragili e vulnerabili per cui non cancella l'aiuto al suicidio in quanto crimine giustamente come ci è stato detto
Dall'avvocato Rossi
Ma loro va stabilisce alcune circostanze in cui non è punibile e questo è è un elemento molto importante che siamo le conseguenze mi sembra importante secondo punto per le conseguenza per le professioni sanitarie
è non è scontato come anche abbiamo ascoltato dalla testimonianza del a che viene dalla Svizzera della situazione in Svizzera che il medico
Che ha come impegno quello di curare la salute di trattare la malattia
E faccia un trattamento forse nella sentenza appare come trattamento di lettura che abbrevia la vita o che fornisce alla persona gli strumenti per togliersi la vita
Questo passaggio concettuale che secondo me è molto importante cui dobbiamo stare attenti perché perché l'oggetto di cui il medico decide sono i trattamenti non la vita della persona
L'elaborazione della lunghezza dell'abito dalla persona
è un fatto è strettamente collegato al senso della vita perché tocca la sofferenza il dolore tutto quanto ed è un'impresa di società
Come giustamente appare anche nel fatto si vede qualcosa nel dispositivo che è stato messo a punto in Svizzera queste né di società di cittadini
Ed è per questo che l'Associazione medica mondiale mese scorso in Georgia ha riaffermato la sua posizione al suicidio assistito e l'autentica
Non è eutanasia se sentono logico l'eutanasia in senso ittico ristretto di somministrare un farmaco per accorciare la vita dell'altro
L'ultimo punto che voglio dire con cui concludo le le all'autonomia quindi abbiamo visto essere costitutivamente relazionale trovare quindi un punto di confronto nei confronti degli altri per cui
Va inclusa in onda Progetto di senso secondo cosa comporta per le professioni sanitarie terzo punto l'autonomia e concreta
Cioè noi siamo soggetti a pressioni esterne di ogni tipo ambientali economiche
Sì culturali
Questa cosa dello stigma del dopo eutanasia
è molto importante
Io mi domando se veramente il dibattito potrebbe risultare più libero se noi
Stiamo la possibilità o legali siamo tutta una serie di procedure la mia domanda è non sarà forse più pericoloso per chi è esposto che è più fragile perché io la volontà più vacillante per chi è più sottoposto alle pressioni sociali oppure no la mia personale posizione opposizione sì
Credo che sia più pericoloso
Perché si rischia di acconsentire piegare l'autonomia ad acconsentire alle aspettative e alle attese le esigenze degli altri
E le persone più vulnerabili più esposte rischiano di essere in maggiore pericolo
E per questo la Consulta molto bene dice abbiamo pari sentito parlare qui bene che forse per attivare un dibattito di questo genere bisognerebbe che veramente la legge trentotto del due mila dieci sia attuata
Perché in un contesto in cui non c'è come abbiamo sentito anche dalla testimonianza
Se non sapevo che io se se perché chiedo di interrompere la nutrizione e idratazione artificiale cosa che appunto quando è sproporzionata si può senz'altro sospendere
Il in fase terminale purtroppo pesante o il ventilatore già Pio dodicesimo nel mille novecentocinquantasette diceva che il ventilatore si può sospendere quando gli anestesisti rianimatori che hanno chiesto quindi non è
Però dovere utilizzare tutti i mezzi
E la consulta dice molto bene che è importante fare queste operazioni in un contesto di attuazione delle cure palliative legge trentotto
E non solo penso la decisione singola di ciascuno che abbia l'accesso veramente le cure palliative ed una sana terapia del dolore cosa che attualmente non avviene abbia sentito abbia sentito diverse stime testimonianze
Ma anche a livello di società finché quella legge non è veramente applicata mi domando se ci siano le condizioni per parlare con calma
Adeguatamente senza la minaccia che se non procediamo verso l'eutanasia allora non è possibile nessun'altra soluzione perché questa quello che emerge dalla percepita la percezione diffusa
Quindi ringrazio per il vostro ascolta
L'azione peggio
Ecco Monassi anch'io non sono abituato a parlare davanti a così tante persone perché come fosse sapete le chiese evangeliche valdesi metodisti in Italia anche quelle battiste sono realtà molto molto piccole in realtà allora io potrei già accontentarmi del prime due file su essere nel mio nel mio ambiente
Sono stato pastore della chiesa valdese di Como per quattordici anni adesso mi sto per trasferire a a Varese e Novara
Come voi forse sapete le nostre piccole chiese comunque partecipano ai grandi discorsi diciamo anche dal punto di vista etico del nostro del nostro tempo
Magari anche in assenza del confesso Luca Savarino insomma basta per dire che esiste un sito della chiesa valdese www Chiesa Valdese punto che dove potete leggere
I vari documenti che il sinodo delle chiese metodista e e valdesi hanno e lavorato non soltanto sui premi sui problemi di cui parliamo oggi
Ed è importante probabilmente ricordare il il il concetto il concetto sinodale del consentissimo evangelico storico
Non abbiamo un un magistero abbiamo il Sinodo che elabora delle documentazioni
Che diciamo al di là delle dei mandati
Censita al al governo della Chiesa che la tra presentato da tavola valdese i documenti diciamo che riguardano queste questioni che appunto come avevamo ricordato qui
Richiedono soprattutto il coinvolgimento della convenzione del del soggetto abbiamo parlato di termini di destinazione finale di autodichia mediazione del senso della vita che sarebbe probabilmente il tema più apertamente teologico che potremmo affrontare l'ampio oggi abbiamo sentito parlare di un luogo di paradiso o no nei residui di foresta spazi sacri incessante anche questo e poi sempre di nuovo
Abbiamo sentito parlare di questa di questo termine la vita ti relazione ecco io penso perché quando ripercorrono i documenti che sono stati finora anche prodotti dal nostro sinodo su queste tematiche
Abbiamo sempre sottolineato questo nella nostra riflessione che poi non è una opposta dogmatica anche i nostri membri di Chiesa devono accettare o meno per cui anche le nostre diciamo emanazioni diciamo metti che da fu questo punto di vista sono piuttosto brevi anche spesso anche molto generiche comunque vita di prelazione comunque volevo iniziare il mio piccolo intervento vero e proprio perché un po'e quasi impossibile adesso solo dirvi quello che uno ha preparato da poco tutto quello che è stato detto
Comunque sono molto molto contento che arco la la terminologia diciamo coincide sì parliamo di persone che credono o non credono magari molte cose di cui poi io poi vi faccio cenno
Le potestà anche scattare perché dite no questo è il mondo della metafisica o quasi la Poesia e quindi sono comunque cose che
Potremmo
Scattare a prescindere
Che però e questo ve lo dico semplicemente come pastore
Il linguaggio teologico può etico torna nella trattazione della copia ematica la morte
Dove finisce il corpo
Ma il corpo una volta sepolto chiamato ma poi tornare invita
Si chiedono i nostri che dentino anche questo probabilmente e dove dove mettiamo l'anima
Allora
Ho imparato da sola dice l'anziana sale salta sarda nel limbo
Accabadora di
Michela Murgia ho imparato da sola che ai figli
Bisogna dare lo schiaffo e la carezza e il seno e il vino della festa e tutto quello che serve quando il servo
Io sono stata L'ultima madre che alcuni hanno visto
In realtà della vita e della morte si parla in tutta la Bibbia
Anche se nella Bibbia il concetto di vita di morte non è un concerto probabilmente univoco è chiaro noi diciamo di solito quando studiamo i testi biblici che ci sono vari generi letterari
In cui anche in questo caso vita morte si parla di questi di questi concetti ci son dei racconti
Raccolti di prescrizioni anche legali che parlano di vita di morte chi merita la vita chi non la merita più chi merita la morte
Ci sono testi poetici filosofici e se per quanto riguarda la tradizione biblica un arco temporale piuttosto lungo mille anni
E quindi senza una minima indagine storico critica non potevamo ricavare delle risposte chiare diciamo attingendo ai testi biblici
Uno dei testi biblici più antichi vivo dei giudici
Dice al capitolo due versetto dieci
Quella generazione fu riunita ai suoi padri
Con la generazione fu riunita ai suoi padri allora questo vuol dire che nella società arcaica dell'antico Israele morire
Fa parte e un non senso di collettività e avviene dell'individuo
Nell'ambito della propria famiglia
Ecco questo probabilmente già oggi per la maggior parte dei casi possiamo escludere questo non avviene più
Perché si muove altrove e si muove spesso appunto anche completamente soli
Cosa vuol dire questo essere riuniti ai propri padrini la deposizione la raccolta delle ossa nella tomba di famiglia ovviamente quindi nascere crescere i nuovi fa parte di una visione unitaria della vita
Umana nella Bibbia dell'attico testamento
Esiste poi questo particolare regno dei morti lo Sciolla che separa i morti da evidenti e anche da Dio e non è chiaro nell'Antico Testamento se si se questo dio a cui si fa poi ci hanno sia anche il signore della morte
O meno
Facciamo un salto
Molto molto diciamo azzardato andiamo alla lettera ai Romani quattordici
In questa citazione ve la leggo semplicemente per parlarvi di questo missili duo di senso comunitario del vivere e del morire insieme sia ancora diffuso anche se ovviamente
I termini sono completamente cambiati
Il giudice di là possono Paolo
Nessuno di noi infatti vive per se stesso e nessuno muove per se stesso perché se viviamo gli diamo per il signore e se moriamo muoviamo per il Signore sia dunque che viviamo o moriamo siamo del Signore
Perché a questo fine Cristo è morto e tornato in vita per essere il signore sia dei morti sia dei
Visentin
E allora bisogna certamente oggi
Capire se il il vivere nuovi e ancora inserito veramente nell'ambito di una nostra comunità
Dei viventi
Di cui Cristo e il rappresentante filio anche qui chi è questo figlio di Dio e anche primogenito dei morti
Spetta ai Colossesi non ve la cito perché altrimenti andiamo oltre
Allora in realtà parlare di vita e di morte perché stia n-esimo doveva essere una cosa molto molto centrale perché non è una novità ma in questo contesto globalmente utile ribadirlo che al centro della teologia cristiana sta la cristologia
Non teologia o la fine ottobre Gigliola ecclesiologia
O l'etica ma in primis appunto richiesto vero odio
E vero uomo
In questo contesto cosa può significare il cui arresto
Colui che dice Io sono la resurrezione la vita Vangelo di Giovanni
Dice il Vangelo secondo Luca padre se vuole allontana da me questo calice
Però non la mia volontà ma la tua sia fatta
Quindi questo vero Dio vero uomo si esprime anche in una angoscia davanti alla sofferenza e della morte da parte di colui che il primo e l'ultimo come nel libro dell'Apocalisse e che si sta identificando con questa cosa conti io stesso
Allora potremmo anche dire sì Dio dopo lo collochiamo in questo discorso su vita morte e angoscia quello che mi ha ricordato una affermazione che abbiamo sentito prima molto importanti credo da alcuni sta protestante sottolineare che la teologia
Protestante comunque noi canoe quella cristiana comunque
Non è in in prima battuta un'affermazione di principi dogmatici ma quello che è stato detto è stato detto prima una continua riflessione critica sul senso della vita
Partendo da un'esperienza concreta e storica cioè la sta Gesù Nazzedine finanza rete Gesù storico ovviamente
Quindi che in realtà
Come dice la teologia protestante
In una massima di di Calvino
Ogni affermazione che facciamo su Dio diventa automaticamente un'affermazione sull'uomo così ovviamente
Potremmo ancora continua un po'quanto tempo ancora da sprecare può venuti ok
Allora vada possiamo prendere dal punto vista protestante qualche appiglio per la nostra riflessione comunque dopo Matica sistematica potremo dire o che causa parte perché Cau Marte perché lui ha compiuto una una svolta importante una svolta importante perché ha fatto già lui un passaggio molto importante
Dopo la seconda guerra mondiale passando da undici io che praticamente era un dio diciamo non era un po'così alla leggera un dio del nove rispetto all'umanità
Ai bisogni dell'essere umano è diventato un tiro
Del sì
Dio che potremmo dire il testicolo oggi non era molto molto breve ha compiuto questa svolta Carruba te un po'sofferta comunque alla fine c'è arrivato sia aperto a una teologia del della filantropia direi qua poté Mocci citare la lettera a Tito capitolo tre assetto quattro che l'essere umano i richiedenti sono chiamati a sviluppare la stessa filantropia
Confronto del proprio fratello della propria sorella che rispecchia la filantropia di Dio
Nel mondo
Rispetto al mondo che Dio dice il Vangelo secondo Giovanni a tanto amato il mondo che ha dato il suo figlio un ingerito quindi il principio del sacrificio e del dono vita e dono e sacrificio ma non mio sacrificio ma e un sacrificio che fa il bene all'altro
E quindi
Una
Una teologia oggi che possa ancora rispondere a questi in questi problemi
Forse potrebbe prendere spunto a un altro grande teologo che anche anche come capo Barthez accettato anche nel mondo cattolico va molto molto bene ovviamente Dietrich Bonhoeffer
Di cui qua non possiamo dire altro che voglio citare da una lettera che lui scrisse ai fratelli che non sono i suoi fratelli ma sono i giovani pastori della Chiesa Conte Sante che colui stanno esistendo al al regime nazista e quindi i suoi colleghi del del seminario ormai diventato clandestino di cui era il direttore
L'indice in realtà ci sono due morti diverso
C'è la morte siamo le pene per la guerra mille novecentotrentanove quando egli scrisse questa questa lettera la morte che ci raggiunge dall'esterno e la morte violenta la morte in guerra
La morte anche per la malattia
Quello che dice questa è la concezione di Bonhoeffer tale della nostra morte quotidiana
Due nuovi amori questa morte
Quando ad andiamo di cuore cesto e i fratelli
Ha mai infatti significa donarsi totalmente a chi si ama questa morte e Grazia e compimento della vita
La nostra morte sarà soltanto il passaggio nell'amore compiuto Dio ecco questa citazione la trovate in un libro di Paolo Ricca che si intitola dell'aldilà e dal al di là cosa succede quando si muove Claudiana due mila diciotto
Nel nome di Dio misericordioso Clementi Simo
Buonasera a tutti prima di tutto vorrei ringraziare l'organizzatori
Di questo convegno seminario
De un argomento molto attuale molto importante
Ringrazio anche che hanno
Invitato a me
Investe del presidente del centro islamico di Milano
Che la prima realtà sul territorio italiano nell'epoca moderna
Che è anche
Che possiede la prima moschea in Italia con me ne ha retto e Scoppola che
Setta al confine di Milano
Con Segrate
Se mi è consentito vorrei deve dei principi dell'Islam
Che fanno capire cosa pensa l'Islam il quale l'insegnamento islamico per la morte
E non solo un anno
Tutta la sua vita
Dal suo comportamento
Tutto quello che pensa e fa
Le prende dal ponte
Che viene da Dio alla che il Corano
E anche
Le prendete all'insegnamento
Del profeta Mohammed
Che
è stato investito da dei io
Come
Ma io spero di
Dare anche una comportamento epica al musulmano
E quindi la morte
E il pensiero della morte
Non accosterà da questo di essere passato proprio dal Corano
E dalla e insegnamento del Profeta Mohammed
Prima di tutto
L'Islam
Riguarda la vita
Dei tre aspetti oltre fasi
Non solo la la vita terrena
Ma oltre con i cittadini perché viviamo qui
Che non finisce qui che dalla stessa persona
E quella della pipa della tomba
Ho detta in arabo il Barça cioè quella che lettera due vite
E poi una terza
Che uno dei fondamentali dell'Islam cioè di i pilastri
E l'Islam
Del credere nel giorno del giudizio
Cioè alla vita eterna dopo questa vita
Ma non pretendere da queste frasi ma sono legati l'una con l'altra
E quindi il suo pensiero
Perché lasciando questa terra lasciando questa vita terrena
Che finisce la sua vita
E non viene
E c'è sopra ecco qui non ce la voleva più o
E questo non è un pensiero islamico
E non è
Passiamo la realtà come le vede il musulmano
La seconda cosa
Che perché siamo sulla terra
A quale scopo
E di dice nel Corano qual è lo scopo per mangiare perbene nel relazionarsi lei
Per passare una e bocca e poi non ci siamo più no
Ebbene io ci ha creato dicendo non Occhineri atto
E di un nuovo ogni ne il Wine mini dice di no per addolorarmi
E quindi la nostra esistenza su questa terra quella di adorare il bivio
Che l'adorazione niente io non si è trattato soltanto di andare in moschea un chiesa o altro
Ma qualsiasi atto della vita dell'uomo un'adorazione
E quindi assicura che io sono perfettamente sano
Ovvero sono malato
Ora io sto bene o sto soffrendo posso trasformare questi i miei nonni minuti questa parte della mia vita in adorazione di Dio
E quindi
Qui che la morte
Non è
E quella che io
Devo concederà lotta l'ultima è nelle mie vite o giorni
è un'altra cosa che essendo noi qui per adorare Dio Dio ci ha messo di una vita che non è quella del di là
Dove c'erano le polso dove c'è l'eternità dove che abbiamo tutto quello del deserto del reato ma una vita dove siamo sotto prova
Uno studente che sotto esame
Senz'altro senz'altro pone guadagnare diciamo il certificato con la laurea o altro devi fare ricerche Rifici
Non c'è nessun esame Provence senza sacrifici per superarla
E noi in questa vita siamo otto prova
Sotto esame
E quindi nella nostra vita
Cioè
E il basso all'alto
E sarebbe emerso Corriere
E con questo ce metto sotto prova
Di accettare la volontà degli io
E il decreto di Dio
E chi non accetta questo
Non cambia niente per Dio
Perché De io non ha bisogno di noi
E non
Fa le cose secondo il no alla nostra opulenta
Ma su Condon discreto
Se
Abbandonarlo nel futuro vediamo che per il bene al nostro e per quello che serve a noi in questa vita
La malattia
La malattia
Also carriere
è un modo anche
Per capirci impiccati
Per fare decennale la famiglia uno con l'altro
Per rendersene conto anche
Di quell'amore
Sia tratterei Dio
Niente i suoi parenti
Quanto uno quanto pesano i suoi figli sono lontani dall'euro e che magari non vengono a visitarlo nemmeno una volta all'anno
E quando
Era malato sofferente
Va tutti i giorni
E quindi ecco la malattia oltre pure ficcare la stessa persona
Avvicina lui e gli altri
Ci sono o possono essere lontano da lui
Oltre questo
Che la sofferenza la malattia
Ti fa capire anche dotandolo degli io quando sei sano
E anche tu quando trovi il malato
Che fa capire
Per il buono degli io che non t'ha fatto malato
Se non c'è la malattia non sfuggono della salute
E quindi la malattia stessa la sofferenza stessa e a una parte della nostra vita per godere la vita
Vuol vivere la salute cioè noi abbiamo
E quello che è
E il musulmano ogni giorno
Retta e dice
Le dà
Come il musulmano affronta
La morte
La morte non è tabù per il musulmane
La morte è una cosa com'è vero che oggi sono qui l'anno prossimo sono un altro Paese e così via
Per questo uno delle invocazioni a Dio di tutti i giorni per un musulmano
Quello di dire
Oddio
Mi fa vivere
Cos'è la vita per me
E muoio rammento del mio comportamento
E se la vita e migliore per me
I fan Memmo valere
Si è invece la morte
E il modo migliori per me
E per non farmi fare più impiccati
Quindi la morte è sempre presente davanti al musulmano anzi è la morte se considera come il prende trattore
E più importante per il musulmano e pone nel suo comportamento
E infatti il secondo che lei fa che sappiamo amaro non fatta
Cito solo sciocco
Anello la frase
Ce la farà Benin Mauro Pili una Van io no ma cioè ti basta a ricordare la morte
Per farti sulla retta via Omar
Perché la morte mi fa ricordare che questa vita
Non è interna
Cioè il tuo comportamento deve fare poi quella eterna
E presa a Dio
Questo non vuol dire
Che è musulmano deve desiderare la morte
Anzi
Musulmano
Visiterà destare su questa pista per sia che il suo comportamento buono per aumentare la sua bontà per averne di azione buone verso il delirio
E se invece non è buono non è il comportamento come chiede il buio
Di avere il tempo per pentirsi per tornare a Dio e quindi la pipa è sacra la dritta l'importante e il musulmano desiderata vinta
Per questo c'è un detto che dice
Vive questa vita come forse non muore mai
E viene per l'altra vita
Come fosse che morì domani
è questo il comportamento del musulmano
Rimane a dire
Che la morte
Tocca tutto
Percettivo già stabilito la morte
Né io non metto un nel merito alcune altre quelle che Etty fa morire
Può essere un motivo
Ma perché degli ultras stabilito quando muore
Per questo il profeta dice
Che quando un difetto
Arriva a centoventesimo giorno
Manda a Dio un angelo
Che ne scrivono quattro cose
Di mettere in lui l'anima quindi diventa personale
Del comando muore quanto vive quanto i giorni c'è Dio stabilito per lui
E quello che Pussycat in questa vita sia di ricchezza o povertà o altro
E poi si sarà
Uno Pio uno uno lontano da Dio
Questi sono già stabiliti da Dio per una persona
Quindi nessuno lo può
Cambiare certamente
Poi come poi anche un motivo di uno che vuole
Anche mandarlo nell'inferno
Deve essere un motivo per ammazzare uno anzitempo
Agli occhi della gente ma perché ha stabilito che io che muore in quel in quel momento
La morte
Nell'Islam
E viene anche Presa
Chi è raccontata ai bambini
I nostri bambini sanno che cos'è la morte
Saranno
Cos'è la morte
E dove saremmo dopo questa vita
E quindi i nostri figli vengono da noi ai malati anche determina terminati
Vengono da noi al cimitero
Vengo dal noi anche a piangere i morti
Perché ci saranno che è una cosa una fase della vita dell'uomo
Ma rimane ed era una cosa soltanto permette quello che riguarda
El accanimento terapeutico
Che nell'Islam
E questo
Non lo stabilisce il malato né i familiari del malato Mario stabilisce il medico
Ma se il medico stabilisce che questa persona
Nella normalità senso all'accanimento coscienza diciamo
La a mettere delle
Delle strumenti per farlo in vita
E allora qui dieci del medico di dire
Non ha possibilità di vivere autonomamente
E quindi può anche togliere staccare la respirazione artificiale
Con le medicine nel tempo a usare diciamo peggiore della malattia in serie
E poi no anche staccarli eccetera
Grazie
Saranno
Innanzitutto volevo ringraziare per questa opportunità insieme
Volevo però cominciare con una brevissima preghiera perché ovunque mi tocca andare che sia in un convegno che se in una scuola in un tempio ma in qualunque contesto ho sempre cominciato con questa breve preghiera quindi mi sento anche di farlo oggi qui
è una preghiera nella quale più che altro per me è un modo di ricordare coloro che a Melegnano insegnato e coloro che hanno insegnato coloro che mi ha insegnato perché la cosa per me molto importante la gratitudine e se c'è qualcosa che io
Chissà mai posso condividere con voi oggi e perché qualcuno a me mi ha insegnato quindi volevo fare questa breve preghiera come sempre faccio una prima parte in tibetano la seconda partenza scritto punto battuta velocemente
Faccio sono un po'poiché io po'tracce tanta c'è un io ricordo perché Trollo Samp provarci può andare all'onda shock lo solo
Un uomo corro faccio Rordorf sommano temono National sono core otto for domani esce porterò corso sorgono sette
Perché coda un dato che hanno cerchio son gondola che poi c'è turbando che tenermi certo aging no Machi Reger votando anche ma perché su Gondor scherma marchio CE sfruttando anche inerme certo
Un modo mostro esce vecchio sono
Voglio cominciare con una cosa un po'
Magari particolare una un breve aneddoto
Perché in realtà cose da dire riguarda questo importante argomento potremmo passare qua tutta la serata
Una volta era un dato a Roma per un convegno
Nella strada dell'aeroporto andando accettavo preso un taxi
Mentre ero all'estero tassarlo colta azionista del tassista mi guarda e dice detto vestito così che sei
E a guardo il tassista cerco di spiegare il buddismo religioso provvista di qua della
Lo riguarda ancora più con la faccio con roba strana
Mi chiedo lui mi chiedeva attore la morte ci credi
E le mi son fatto un attimo di ragionamento perché ha detto sembra una domanda stupida
Se uno crede uno nella morte ma in realtà non lo è
Quindi io dissi a lui
Dipende che cosa tu intendi per morte
Non ha guardato con la faccia ancora più strana sanata quel momento però la domanda che cos'è la morte è una domanda che non è banale
Perché a secondo di cosa non intendiamo per morte fa determinare tutto il modo di affrontarlo
Perché se la morte è semplicemente la fine
Ti la realtà che noi chiamiamo vita
In quella coscienza è un risultato del corpo
A quel punto viene affrontata in un certo modo
Se la morte è un passaggio nel quale quando il corpo fisico non riesce più a sostenere la vita così come noi la conosciamo in questo corpo celeste
E c'è una continuità che poi possano entrare in mille discussioni come si continua ma che c'è una continuità
Dove c'è la coscienza chiamiamo l'anima chiamiamo mente sottile chiamiamo continuo mentale possiamo chiamare in tanti modi a prevenire dibattito su questo
Però se partiamo dal presupposto che c'è una continuità dell'essere dell'individuo dopo la morte o l'altro modo totalmente diverso di affrontarlo
Quindi che cosa la morte
è una domanda che secondo me dovremmo porci ognuno a se stessi
Qui oggi non volevo parlarvi della morte né riguardo agli aspetti dei meticci o del paziente ma dell'individuo di noi stessi
Perché
Questa domanda che cosa la morte
Io personalmente me la son fatta
Non credo che la risposta finché arriva dalla testa
Vuol dire che siamo ancora nel dubbio
No non mi aspetto da nessuna risposta assicura Brad Pitt veloci e neanche una risposta che sia la ripetizione di qualcosa che abbiamo sentito dire o che abbiamo letto ma qualcosa che ci sentiamo dentro di noi
Sì insegnamenti buddisti io non sono qui oggi per rappresentare il buddismo ma posso parlare della mia nel mio intendimento è la mia esperienza all'interno delle insegnamenti proteste
Quello che ho compreso
E che detto ciò che determina qualunque cosa nella vita che facciamo se spirituale o mondano
Esse quella cosa viene fatta con lo scopo di trascendere o viene fatta per qualcosa che trascende questa vite
Ciò che trascende questa ditta e spirituale ciocche unicamente di questa vita che mondano
Comunque
Uno dei punti fondamentali e che non è molto spesso trattiamo la morte come un problema
Come su quasi come se fosse morto un problema tecnico qualcosa è andata male
Perciò è morto
Non si vede anche molto spesso negli ospedali si vedono in tanti luoghi quando la persona muore anche se si è fatto di tutto e di più per salvarla quindi mi interessa un'amica medico che lavora nelle urgenze
Bah quando c'è un'urgenza dove non c'è neanche il tempo per portare il paziente in ospedale
Va con l'ambulanza l'elicottero quelli per risolvere nel posto e pochi giorni fa è andata in una casa ha fatto di tutto e di più per salvare la persona non è riuscita e familiare la volevano picchiare
Come se avesse fatto qualcosa di sbagliato
Quindi molto spesso c'è quest'idea che la morte è un
Una sconfitta
Che la morte e addirittura trattato come una sorta di problema tecnico no ci sono persone nel mondo fra un gruppetto di miliardari che hanno investito in una società come obiettivo è di trovare l'immortalità o almeno una vita che posso provare qualche centinaia di metri gli anni personalmente non auguro a me stesso
Però quello è un altro discorso
Il punto principale per me e che la morte non è un problema
La morte è un fatto
Perché non si può fare a meno che uno viva di più che uno viva di meno è qualcosa che prima o poi ci tocca tutti ed è sempre stato così un problema qualcosa che ha una soluzione
Il problema non è la morte il problema non è morire il problema eccome vado a morire
Il problema è come vado a vivere
Qual è il punto centrale
Perché per quanto possa sembrare strano
Anche se non abbiamo la certezza che siamo mortali io son sicuro se ne chiediamo a chiunque toscane di di essere mortale o immortale
Qual è la risposta che sentiremo sono mortale non parlo dell'immortalità dell'anima parlo che se questa vite in questo corpo o che però stranamente quasi tutti che conosco
Noi viviamo come se fossimo immortali all'interno della nostra propria mortalità
E quello che accade e che quando noi durante la vita non prendiamo in considerazione la nostra propria mortalità vediamo la vita male
Perché non diamo il giusto valore
Ogni giorno ogni momento che poi che cosa è la vita
E adesso quindi ora
Respirare parlare ascoltare e vedere sentire amare
E la vita di tutti i giorni
Perciò in generale negli insegnamenti buddisti viene detto che la morte è uno dei migliori incentivi per la pratica spirituale intesa in quanto sviluppo interiore dell'essere
Quanto diventare un essere migliore livello più profondo
Ebbene anche detto che un praticante buddista dovrebbe pensare nella morte almeno una volta al giorno ovviamente la propria
Ok
Perciò e il problema non è la morte la morte non è un problema è un dato di fatto il problema e non accettare la propria mortalità il problema non ricordo
C'era la propria mortalità io personalmente sono abbastanza convinto che un essere umano non diventa matto muro in quanto essere umano finché non ha una esperienza non concettuale della propria mortalità
Perché finché noi diamo la vetta come se fossimo immortali
Alla fine ci perdiamo nei dettagli quotidiani
Mi riesce perdiamo la visione di che cosa stiamo facendo cosa vogliamo che cosa importante le priorità cambiano
Quindi molto importante per ognuno di noi riflettere sulla nostra propria mortalità io volevo condividere con voi
Il modo come io personalmente lo faccio
Le pongo quattro domande
La prima domanda è dovrò o no morire
Ma sembra semplice la risposta
Però in realtà la risposta deve arrivare dalla pancia dal tetto dal cuore non dalla testa
Perché quando noi ci chiediamo adesso dovranno morire risposta se va be'ho capito ovviamente proviene dalla testa dobbiamo sentire dentro di noi questa certezza
Seconda domanda
Visto che dovrà morire quando
La risposta classica
Non lo so
Però io non lo so che include il giorno di oggi o non lo so fra una trentina d'anni
No io More si dovrà pure quando non lo so però oggi c'ha da fare non posso morire
Domani devo fare quell'altro
Io sono sicura che la gran maggioranza delle persone che sono morte fin d'oggi avevano qualcosa farà il giorno dopo
Visto la vita che faccio molto spesso sono vicino a persone che sono in fase terminali eccetera
Difficilmente uno riesce veramente ad accogliere la morte
E livello con una serenità profonda ed è una cosa bellissima quando si vede questi test proprio in questi giorni c'è una persona che sto aiutando ad accompagnare che
Manifesta questa sua serenità ed è una cosa veramente bellissima da vedere
Però non abbiamo il tempo per entrare su altri argomenti
Quando Moreno non lo so però dobbiamo dar trovare la risposta profonda dentro di noi
Terza domanda
Se dovesse morire oggi
Che cosa lascerei agli altri e che cosa porterei con me
In altre parole chi sono io al di là di questo corpo
Al di là di questo nome al di là di questa posizione sociale
Che cosa che continua chiamiamolo come vogliamo
Però dal momento nel quale la morte non è altro che un passaggio c'è qualcosa che continua ci sono io dinanzi alla morte e oltre la morte
Quindi che cosa lascia le altre
Ricordi anche dall'aspetto molto tecnico pratico lascio più problema lascio le cose o lascio un dono cosa cosa lascio agli altri
è la quarta domanda è che cosa sto facendo oggi
In questi giorni per coltivare ciò che continua e per prendere cure preparare ciò che lascio alle altre
Quest'anno quante domande che cibavano fatta in un modo profondo sincero e possibilmente con una certa
Frequenza
Ok adesso
Una cosa molto importante che se noi ci prepariamo bene per la morte vuol dire anche vivere bene perché le cose che servono per morire bene sono quelli che servono per vivere bene
Io ho visto persone di ogni genere arrivare verso la fine della vita è quello che mi sono accorto più volte
Anche in questi giorni e quando una persona a uno stato interiore di armonia
Chi è che liberò una pace con in pace con se stesso affronta la propria morte e anche il dolore in un modo molto diverso
Quindi non è che possiamo aspettare che quando arriveremo che avremo che sarà un diagnostico e che farà i nostri ultimi giorni a quel punto devo trovare la pace
La pace va trovato adesso
Io volevo scusate se vado un po'di fretta e che il tempo e corpo stretto
Si è arrivati praticamente al dunque
Son due minuti e medico proprio in bolletta Romance proprio punti veloce o con una delle decisioni di come prepararsi per la morte tramite gli insegnamenti buddisti
Sono cinque cose da fare per prepararsi per la morte perché anche c'è questo io credo molto spesso la Decio che dovrà morire ma cosa devo fare
è una certezza
Negli insegnamenti buddisti e molto importanti commemoriamo in altre parole il modo in cui si continua dopo la morte viene determinato anche dallo stato emozionale in cui uno muore
Come uno si trovi interiormente al momento dalla morte e cinque punti sono primo trascendere l'attaccamento alle cose materiali
Sono cinque punti per morire bene
Primo trascendere l'attaccamento alle cose materiale ossia a vivere la materia come un mezzo e non come un fine in sé stesso
Secondo
Trascendere l'attaccamento al corpo
Sviluppare un'identità di se stesso che esiste oggi
Però che trascende questo corpo
C'è qualcosa dentro di me
Che è la mia essenza più profonda
Che c'è oggi che ci sia ci che c'era ieri che ci sarà domani e che ci sarà anche oltre la morte
Ognuno la chiami come vuole però e trovare questa identità più profonda poi potremo andare a lungo ci sono gli esercizi da fare per l'uscita aiutare su questo però non è il momento
Terzo punto che vengano trentacinque potere il terzo è recato il potere dell'opposizione
Perdere la totale determinazione con se stesso che non importa ciò che accada non mi lasciano prendere dalla rabbia dall'odio dal rancore
Dall'invidia da qualunque
Stato emozionale che va da creare conflitto e malessere
Perché io non mi posso permettere questo di non se la mia propria morte non ho tempo per stare in mezzo all'invidia e gelosia la rabbia devo stare in pace con me stesso
Da già durante il la quotidianità importante ma dinanzi alla morte è ancora più importante il mio stato interiore
Quindi devo familiari trarne sin da adesso che non importa ciò che accada
Non posso permettermi certe cose con me stesso
Il quarto punto è quello di avere dei desideri che tra scendano questa ditta
Recitato in una visione che fa un pochettino oltre cosa voglio io oltre
Sì io credo nella reincarnazione come voglio rinascere se non credo nella reincarnazione
Desidero andare in paradiso piuttosto che desidero che dopo la mia morte quello che io lascio sia di beneficio per i miei figli piuttosto che avere una dizione che vada oltre
Quel momento e che ci permette di vivere la morte come un passaggio e non come un fine in sé stesso
Uno dei punti che si mette questo è desiderare di non importa dove mi troverò
Oltre la mia morte possa io sempre trovarmi in uno stato di pace di amore
Per esempio
E l'ultimo punto delle chiamato il potere della familiarizzazione
Che vuol dire io devo familiari di Sarmi con uno stato interiore di amore
L'ingratitudine di rispetto di pace di pazienza
Perché se io non mi Familia Rizzo durante la vita non riuscirò d'averlo nel momento Della Morte
E questo mi ricorda
Molto velocemente una ragazza che una volta sono andato in ospedale in Brasile per vedere una persona che stavo praticamente morendo e a fianco mi hanno chiamato i medici ce ne parla c'è quest'altra ragazza qua non è che puoi venire a vederla
Sono andato lì a fare due chiacchiere questa ragazza con una malattia che non mi ricordo neanche più perché sinceramente non sono medico qual è il piano tipo a me non importa ce la persona davanti
I ma che c'erano toccati perché aveva una malattia molto giovane però era sorridente tutti i giorni
Ringraziato ogni medico ogni persona
E tutti i medici dicevano siamo noi grati di poter essere vicino a lei per quello che non è di circa
Quindi quando noi durante la vita coltiviamo un sentimento profondo di Amoretti pace di rispetto e lo portiamo con noi verso la fine della nostra vita quella quello che ci dà la certezza maggiore di poter morire bene
Quindi quello che io vi auguro a tutti di prepararmi bene per la morte e quindi di conseguenza di vivere bene di poter morire bene grazie tutto
Allora prima della conclusione dei lavori lasciamo spazio a delle domande io inviterei quattro relatori che sono qua adesso
A farsi delle domande l'uno con l'altro se lei apre il tema e poi il pubblico se ha delle domande da fare e poi le conclusioni vengono affidate a Matteo Mainardi
Avete delle domande da fare ritratti voi
Raggiunti da anche maltesi
Nel senso che qua da quel dalle cose che avete detto e propone son venute fuori delle considerazioni di borse su una sofferenza per esempio
Sì sensibilmente diverso che secondo me forse
Prima ancora che parlare della morte e proprio a parlare della sofferenza
Se avete delle cose da dire su questo tema
No una cosa molto veloce sulla sofferenza
Uno dei punti fondamentali e che la sofferenza una speranza interiore molto spesso quando vediamo qualcuno che in uno Stato sofferente fisico la spinta interna dalla persona sicura diversa di quella che noi immaginiamo dall'esterno
E quello che accade che la sofferenza
Che la maggioranza di noi viviamo e la sofferenza mentale non è la sofferenza fisica
Ne soffriamo per le paure soffriamo molto di più per le paura di soffrire che la sofferenza stesso dico durante la gran parte della vita poi quando si arriva al momento che ci sono le forte malattie ovviamente c'è la sofferenza fisica che è molto molto forte
Quello che accade che
Dinanzi alla sofferenza
Ci sono diversi approcci che si possono prendere
Da un punto di vista interiore da un punto di vista esterno io personalmente credo che gli aiuti che possano essere dati esternamente da un medico per affrontare con meno dolore
Un processo di malattia io credo che sia abbastanza importanti
Allo stesso tempo credo che e più importante dal mio punto di vista morire bene
Con uno stato interiore
De Pace che vivere un pochettino di più e morire in situazioni veramente stravolgente Rio
Uno dei miei maestri ha fatto questa scelta
Per me è stata molto rispettoso Ciotti verso persone che di cui però dipende molto della persona perché questa è una persona a uno stato interiore di forza
Di una un proprio rifugio con se stesso condanna perché viene che provenga dalla propria fette che provenga dal proprio stato della persona in sé che riesce ad affrontare anche dolore con mantenendo il suo stato interiore di pace
è un discorso
A quel punto certi trattamenti che tolgono la chiarezza mentale perché molto spesso i trattamenti che aiutano dolore tolgono anche la chiarezza mentale della persona
E in questo caso se la persona mantiene un certo stato interiore di equilibrio di chiarezza e la fronte in un modo dignitoso se stesso bene
Anche continenza tutte le difficoltà io preferisco da questo punto che la persona rimanga con la chiarezza interiore quando invece lo stato del dolore
Porta a perdere il proprio equilibrio porta a perdere la propria pace e quindi porta a reagire stamane a quel punto che ben vengano delle terapie che aiutano ad affrontare quel dolore in un modo più
Vite in un modo più saranno in questo senso no
Questo è quello che io personalmente
Penso
Mitterrand il tema della sofferenza del dolore in collegamento con il tema della passività e della perdita
Penso che ci siano diversi modi di partire alcuni sono diciamo così irrinunciabili dell'esperienza umana noi cresciamo perdendo
Aspetti importanti della nostra vita a partire dalla nascita per tornare alle quanto dicevo prima la condizione idilliaco e del feto nell'utero materno
Viene permessa ed è una Zoff trauma
Quindi impensabile come uno poi perde progressivamente altri contesti che fino a quel po'mento l'anno protette il custodito e a un certo punto diventano invalidi curati per la parabola della sua esistenza
Quindi il soffrire va irritato
In ogni modo e tuttavia nello stesso tempo come appunto sono molto d'accordo cioè fino a quando
Uno lo assume in un certo modo va bene ma ben venga la terapia del dolore analgesia e la situazione nello stesso tempo una esperienza attraverso cui passare ed cui elaborare il senso del nostro limite e comprendere in che modo la dinamica dell'esistenza ci conduce a
Attraversare dei momenti di contraddizione in una modalità che può essere capace di farci maturare e non solo di
Distruggere il senso della nostra vita
Ma quando noi riduce facciamo una scelta o il ma l'atto diciamo che soffre
Fa una scelta chi lo dice che dopo la sua morte
Smette di soffrire
La sofferenza
Lei metta soltanto se crede
Che lui con il suo comportamento in questa vita
E anche questo comportamento anche di sopportare di avere pazienza per la sofferenza
E quello che fa guadagnare la vita migliore
Ma signore e invece per loro il Credem che quando lascia questa vita finisce la sofferenza
Questo vuol dire che
Non crede che dentro questa Vittek gerundivo
C'è un'altra vita
C'è un altra che può essere o godimento o sofferenza
Però sono sicuro che non crede che dell'aldilà
Sarà sofferente quando è meglio stare o c'è mai
Accedere destare in questa vita
Faccia lei e poi alla fine allora no se devo adesso risponde del così velocemente io direi che la tradizione biblica parla di un dio la liberazione non di un Dio che
Perpetua la sofferenza del suo popolo ma lo libera
Il Salvatore viene non per perpetuare
O o chiedere un un sacrificio perché e Luigi l'unico sacrificio supremo che ci libera e quindi anche qua c'è un un insegnamento di di liberazione credo liberazione dalla stessa morte insomma nella tradizione biblica alla fine della fine
Sarà consumata anche la morte si dice nel libro dell'Apocalisse e quindi la morte
Rimane un problema nella visione cristiana va superata la morte la sofferenza
E che era una cosa che meriterebbe un altro oggi giro finalmente e poi
Ci deve essere la possibilità appunto tenta il soggetto interessato a poter decidere
La il livello di di sostenibilità
Perché
Questo credo sia un un atto di di amore che riconosce nell'altro
Diciamo diciamo il soggetto diciamo primario del dell'amore di Dio e non in una volontà imposta diciamo canta test
Soltanto una piccola cosa
No non mi veniva in mente tanto che parlavate Susan Sontag la malattia come metafora
è molto bello quello che avete detto neanche il signore islamico
Dato delle suggestioni
Molto significative
Io però ho l'impressione che anche molto stimolanti molto bella ho l'impressione però lo dobbiamo fare un ragionamento anche sulla modernità forse questa modernità richiede pensieri ritualità e dimensioni dalla percezione del dolore e la sofferenza
Ci sono in qualche modo un po'lontane da quella bellissima interpretazione la sofferenza della morte che avete dato
Un po'tutti e quattro allora se non capiamo che forse bisogna pensare che queste cose che ci avete raccontato sono molto belle
E però forse il mondo è un po'cambiato in qualche modo davvero è un po'difficile pensare che dietro la malattia e dietro la sofferenza ci sia la metafora espone dell'espiazione
Della della sardo con la metafora salvifica perché poi vi invito davvero a vedere un paziente chiave terminale dolente e allora forse finiscono circuito politico
Quindi questa la prima cosa la seconda cosa invece era un dato tecnico per il signore buddista allora di bisogna essere molto molto chiare
Esistono una pletora di studi che mette sullo stesso livello terapie antalgiche e disturbi cognitivi in relazione e scuri e dolore in relazione al al disturbo cognitivo allora
Paga di più il pazzi in termini di lucidità il paziente che ha un dolore non trattato
Questo deve arrivare chiaro come messaggio perché se no poi dopo ci portiamo dietro la paura che la morfina
E altri farmaci
Facciano perdere la coscienza allora chiaro sono farmaci difficile hanno tutta una serie di effetti collaterali la condivisione la pianificazione assistenza le decisioni condivise
Ci fanno dire guarda che ti do la morfina e forse diventi istinti Co guarda che ti do la morfina e forse per qualche giorno sarai un po'intontito però la liberazione dal dolore in qualche modo ti restituisce un'integrità l'ultima cosa poi vi lascio allora dal mio punto di vista ribadisco avete detto le cose molto belle
Ma io ve ne dico un'altra che spero sia altrettanto bella noi stiamo parlando però di diritti che e di autodeterminazione cioè nessuno nega la possibilità di mettersi il cilicio perché il cd il cilicio uno strumento di espiazione
Nessuno vi nega
Di fare le cose
Di di di fare atti autolesivi perché questo è uno strumento di purificazione
Nessuno vi impedisce di pensare che la vita eterna esista però io chiedo il diritto per chi non credo che tutto questo sia vero
Ad avere buone cure palliative e poi senza la strada è quella che abbiamo preso il diritto a decidere autonomamente
Che cosa vuole fare dalla propria vita della propria morte non siamo su due piani lontani io rispetto il vostro tutto il vostro però chiedo di rispettare il mio
Dottoressa Camonica
Io avevo una domanda più che i relatori quando i pazienti poi decida di morire per un suicidio assistito spesso nominati hanno che si fa fatica a trovare sì poi fa il funerale in una casa
Importante perché
A radicare nella società attuali fine della vita quindi da subito prima e subito dopo sana dei rituali importanti poi per le famiglie e per la società e quindi mi chiedevo in ogni patti insinuanti
Il suicidio assistito fatte in Italia quali sarebbe la posizione del reparto senza il merito all'organizzazione di rituali per le famiglie
Comunica
Vorrei prima fare una domanda al collega di frodi possibile
Sì io
Tutto al malato terminale di decidere vuol dire che questa regola deve essere per tutti
Cioè
Se il mio figlio
Che ha non ragiona come il malato d'terminale
In quanto non è cosciente del cento per cento eccetera
Ciò mi chiede che vuole morire
Io devo per legge mettere anche lui è libero demolire quando vuole
Per questo io ho detto che quello che decide il medico che sa la strutturazione
Il sacchetto questo Moratto
La sua sofferenza compirà la morte
Oppure ristabilimento perché autonomo o no perché
C'è la terapia diciamo
Che le con estro mente diciamo artificiale che ne fanno un po'
E questo quindi la legge
Se limetta dove uno persone non può decidere per se stesso oppure decidere di una cosa che non appartiene a lui perché noi il nostro corpo non appartiene a noi ma appartiene a Dio
E questo
Sì
Invece per è quello che è stato diciamo ha scelto questa scelta di morire autunno sia noi non abbiamo problema di raccoglierlo
E di fare tutti i diritti del sul litorale
E di cercare non c'è nella nostra religione di impedimento di querceto
E se vogliamo accusare accusiamo il medico non è nuova
Allora il vaso a quanto alla la domanda sui funerali poco prima devo ancora no avete capito che il mondo valdese e metodista
Valorizza molto la autodeterminazione non soltanto in questi campi e quindi questo credo dev'essere chiaro mi sono soffermato po'sulle cose più o teologiche che magari appunto perché non crede sono del così no e va be allora per quanto riguarda il il funerale allora anche qui
Forse bisogna far capire che i funerali in campo protestante non si fa in primis per il defunto
Ma lo si fa per la comunità che e indolore ecco quindi nel mondo protestante non ci sono dei rituali
Che riguardano il il corpo o l'anima insomma del del defunto della defunta che un culto in cui si annuncia la resurrezione
Che da un punto di vista dalla fede ci riguarda tutto insomma non è che il
Nel caso specifico secondo me sarebbe più interessante capire ma tu ministro o ministra di culto
Hai seguito il malato prima di morire ok allora magari fa anche un funerale ma così salta fuori no una una una persona defunta
Diventa da quel punto di vista secondo me diventa più difficile
Poi pensare al al al al rito del del funerale perché riguarda la comunità insomma se c'è una comunità che chiede
Una famiglia di fare un un funerale per una persona insomma a e poi la domanda per suicidio che assistito o meno insomma anche lì quando una persona poi è morta per noi non non determina in alcun modo diciamo non esclude maxi e per una persona che dentro o non credente di le modalità o da la concessione o meno del del funerale
Che i riguardo la parte delle cerimonie che vengono fatte il funerale eccetera nel buddismo non c'è un qualcosa di cenerà alle per tutte le tradizioni buddhiste
Ci sono varie tradizioni no quella dalla quale io provengo in generale io non ho mai visto nessuna tradizione potestà nessuna difficoltà di poter raccogliere
La famiglia o la persona che è morta in qualunque contesto e Sassi a me personalmente mi è capitato
Divenire del familiare di persone di una persona che sarà tolta la vita
Non abbiamo nessun problema in assoluto a fare
Questa chiamiamo cerimonia ma il momento più che altro per accogliere la famiglia direzionare la famiglia e c'è tutto l'aspetto dentro la visione potestà anche per aiutare e sostenere la persona che ha lasciato il corpo
E questo indipendentemente dalla modalità in cui la persona siamo una cosa sono se posso aggiungere
Riguardo quello che dottore ha detto prima prima Nancy tutto
Io dal parlò dalla mia come il punto di vista di come io lo vivono
Sono d'accordo che viviamo in tempi moderni
Di questi tempi moderni proprio riguardano la necessità che abbiamo di vivere senza l'attualità fra la scelta personale spirituale e anche le necessità fisiche mediche di una persona
E quindi riguardo quello che lei mi ha precisato prima riguardo le medicine ringrazio questo chiarimento anche perché va perfettamente d'accordo con quello che pensavo è quello che ho cercato di dire prima sono e quindi io credo che molto importante che ci sia questa armonia perché alla fine dei conti che sia al Parma per me parlo della mia visione che sia in un contesto religioso e non religioso medico-scientifico spirituale che avevo come vogliamo la cosa importante è la persona
Quindi trovare il miglior modo per poter sostenerla nel percorso di vite fine vita
Riguardo alla sofferenza
Spero di non essermi fatto fra intendere nel senso che l'ispirazione è una categoria chi non appartiene a lo sviluppo del pensiero teologico è vero che questa domanda la poneva anche discepoli a Gesù che è peccato lui sui genitori chiede spiare questo peccato cioè la ma con la malattia deciso di risponde né l'uno né l'altro
Quindi c'è una disarticolazione del rapporto tra peccato sofferenza ispirazione
Dolore e sofferenza sono da combattere sono il luogo del PIL di liberazione Gesù guarisce passa sanando
Quindi il tema è tuttavia non troviamo delle contraddizioni a nostro desiderio cosa ci dicono queste contraddizioni e in che modo possiamo con le mediazioni che il mondo contemporaneo ci mette a disposizione per cui è fondamentale la mediazione scientifico tecnologica
Come possiamo continuare questa opera di reciproca solidarietà nell'uscita dal dolore dalla sofferenza
Questo il primo punto riguardo al suicidio anche qui c'è stata un'evoluzione nel senso che la Chiesa cattolica diceva come facciamo noi a comunicare alla corpo sociale di cui è partire chiede che eliminare sito al mondo è in fondo con fallimento della ritrovamento del senso della vita
Per cui
Vince sono le situazioni di suicidio di varia natura
Pian piano la la dottrina evoluta e gli ho detto sì ma certa ma ci sono tante ragioni per cui uno si toglie la vita per cui noi non lo giudichiamo e lo accogliamo nella logica della
Saluto la raccolta di quello che ci ha detto e del suo congedo dal mondo quindi
Penso che adesso queste nuove situazioni ci costringeranno a pensare proprio per renderci conto di come la cultura sta cambiando e dare risposte
Diverse a situazioni che non sono più quelle di prima e che quindi vanno interpretate con nuove categorie
Se non ci sono altri interventi
& comma
Alcune persone vi sentite bene
No
Alcune persone mi hanno chiesto di raccontare in pubblico
Una storia è stato una lotta in questi giorni è riuscita ridurla pochi minuti
E entra direttamente in
Il nostro primo incontro in un seminario sull'Alzheimer
Colpita dal mio intervento mi aspetta fuori
Minuti di dialogo intimo e intenso
Poi tante lunghe lettere tra noi
Parole Suhrkamp scritte a mano che viaggiano in busta un francobollo
Ben presto mi comunica ritorno della malattia
Professionista della salute adesso in pieno dall'altra parte
Dopo qualche mese prendiamo anche sentirci
E soprattutto a vederci per giornata integri
Esserci davvero
Intanto discutere con di Peter indagare su tutto incluse malattia e morte con creatività e determinazione autenticità e lealtà
Non senza imbarazzo vittimismo pietismo o condiscendenza
Lo dico che vorrei conservare traccia della nostra avventura non aderisce con slancio
Parte così serio e la paura di documentare la nostra esperienza e quanto di interessante nel mille cioè prendiamo avvenne nota dei nostri dialoghi e anche dei sogni notturni in cui nuovamente ci incontriamo
L'abbiamo tutto quanto insieme lettere cartoline messaggi eccetera
La condizione quando ci siamo conosciute
Diagnosi recidiva del cancro le metastasi
Quanto tempo tipica davanti
è un ottanta
Cosa posso fare per me e poi gli altri
Diagnosi no cancro zero metastasi non sintomi o segni di gravi patologie in atto incombenti
Quanto tempo di vita oltre
E buttavo Gianfranco
Che cosa posso fare per per gli altri
Entrambe però ci sa fare il merito nella vita che ci resta parliamo con franchezza e umorismo osserviamo quell'apertura e spirito critico
Riflettiamo coscienziosamente esploriamo le varie sensazioni ed emozioni
Ex UDC info sapere che almeno in Svizzera si potrà essere aiutati anticipi
Ci accorgiamo che questa modalità del tutto creativa senza schemi e senza schermi alquanto speciale
Però notiamo in particolare quando accade di fare un confronto con le strategie ad esempio le tecniche di comunicazione
Generalmente applicate per affrontare il UE uteri molte criticità presente nell'esperienza di malattia e nell'esperienza di cura
La ricerca appassionante attendiamo compiendo con chiarezza di squadrato e con energia riguardo ai fenomeni della malattia del dolore del morire e della morte alimenta dentro di noi tante cose piccanti
Autore attaccamento amore per la conoscenza impegno civile piacere che nasce da culture bellezza senso di libertà
A cogliere se stessi per quel che si e accogliere Chokri
Il tempo assume forme consistenze dimensioni inattese e così fa anche lo spazio
Si scopre che si inventa momento per momento la nostra rotta che ci porta verso l'avvicinarsi a lasciare la vita quella sapienza propria di chi ha dato invece punto otto
Buongiorno prendiamo accanto tutta e poi anche alla morte poverina Sempre condotta e vituperata
Ed è continua
Andando verso il farmela ammicca sai mi è piaciuta proprio quell'altro espressioni fare amicizia con le multe
Consapevoli entrambe che è una fortuna poter andare verso la fine gradualmente e con una qualità di vita complessivamente poco
Un uomo si avvicinano scatta polimeri tela
E da un bel po'che Dio serbo comunque alcune immagini e parole
Della Porta invita un sentimento di pace una serenità che non apprezzo già le atmosfere non hanno confini netti si trasmette anche senza intenzione
Il nostro approccio che tra l'altro è ateneo come quello di tanti IAS altri esseri umani chiedevano completamente infelicemente liberi da qualsiasi idea o ha bisogno di un io oggi un Altavilla
Questo nostro sguardo che non siete storie mai della transitorietà dell'esistenza restando luminoso costruttivo e consapevolezza
è una delle tante possibilità
Può niente credo adesso proprio itinerario peculiare il singolare
Ma ci unisce il fatto che la morte riguarda tutti
A distanza di tempo
Ciò che mi resta da questo ed altri percorsi simili di cui ho avuto il privilegio non è solo un bell'articolo cento ma la concretezza di un senso di pace
Che può essere condiviso
Ci sono c'è un altro intervento prego
Mi chiamo Antonietta Cargnel
C'era un medico
E chi ha messo in piedi un hospice
Quindici anni fa
Quando ancora degli hospice si parlava poco
Perché io ho avuto la fortuna di conoscere il professor Ventafridda Kimi diciamo che in Italia è stato un po'il fondatore delle cure palliative
Ebbene tra le altre cose che mi sono capitate nella vita è stata quella di stare in coma per sedici giorni perché mi hanno probabilmente spinto sulle scale della metropolitana
E sette quattro mesi di ospedale tra cui sedici
Dico ma
E io volevo soltanto dire alcune cose perché questo è un discorso enorme e questo che noi che abbiamo davanti
Primo che sicuramente manca una cultura sia dei medici e invece in corrispondenza in banca una informazione
Nella gente
Allora io credo che bisogna passare e e questo resta è successo
Da un modello di cura del malato
Che diciamo cura e gli inglesi dicono tutto a modello che passi al Tottenham che vuol dire prendersi cura del malato farsi carico del malato
Perché appunto molti l'hanno detto abbiamo davanti una persona e quindi una persona non è solo un corpo
Ma anche dei desideri è anche una senti anche anche dei rapporti sociali è una cosa molto più complessa che non un corpo da curare quindi bisogna prendersi cura dell'altro in tutto dalla sua
Totalità possiamo TR ecco
E e credo che qui chiaramente occorrerebbe che l'università si facesse un po'più carico di questo ormai io un molti anni non posso più però quelli che sono più giovane e forse possono fare qualcosa in più a questo riguardo
Perché anche qui è molto importante fare una una chi è non è chiarezza tra suicidi assistiti eutanasia e invece sedazione profonda di cui si parlava prima
Un conto e decidere che uno si arrende alla morte perché si sa che purtroppo non si può fare altro lo si riesce
E allora si si dà da fare perché soggetto possa vivere questa esperienza con dignità perché questo è fondamentale ogni persona ha diritto ad avere la sua dignità e la sua speranza fino in fondo
Perché tutto dobbiamo avere la speranza di aver fatto qualcosa di aver lasciato qualcosa di noi e di lasciarlo agli altri e questo bisogna aiutarlo sempre qualunque sia la credenza dell'altro
E conto invece e di provocare la morte e questa è una situazione differente
Allora io credo che su queste cose bisognerebbe riflettere un po'di più
Perché molte volte io l'ho visto io ho lavorato nelle malattie infettive nel momento in cui l'AIDS
Faceva morire tutti
Io ho visto ragazzi di vent'anni venticinque morire come delle foglie
In pochi se poco poco pochissimo tempo perché allora non c'era terapia non c'era nulla
E quindi l'unica cosa che non poté far mostrare estendono vicini aiutarli e molti di loro hanno fatto dei percorsi meravigliosi mi hanno insegnato dalle cose stupende
Allora io dico ho vissuto questo momento come una tragedia effettivamente oggi non è più per fortuna così
Ho vissuto questo momento comprendendo però che lì era importante veramente prendersi cura dell'altro
Non è come una volta si faceva nonché qua non c'è niente da fare il medico spariva arrivavano solo gli infermieri occuparsi del malato no e allora il malato che non era scemo capiva benissimo che purtroppo ormai eravamo in fondo
Allora credo che tutte queste cose vadano prende prendere in considerazione
E nello stesso tempo ci sono però dei risvolti che sono differenti perché un conto e parlare degli aspetti della morte dal punto di vista etico un conto è parlare dal punto di vista giuridico
Un conto è parlare da tutti visto e culturale occorre non fare d'ogni erba un fascio bisogna distinguere bene tutto questo
E poi chiaramente bisogna capire quali sono le domande vere che il malato ti fa
Quante volte io ho sentito dire mi faccia morire
Il passo più
E allora ognuno deve domandarsi se quello che chiede di morire perché è il solo
Perché soffre molto
Perché non ha più no non trova più un futuro allora occorre davvero in ammise una relazione precisa con io credo che oggi è ora di uscire da quel paternalismo che c'era una volta per cui il medico arrivava a casa e decideva tutto tu fai questo tu prendi questo questa per la tosse quest'altro no
Uscire da questo paternalismo Marche non pensare che tutto si risolva dicendo la vita in mia e e mia e decido io
Allora se tu non ci fai aiutare da chi può aiutarti a capire questo è un problema quindi la relazione medico paziente è fondamentale
In questo senso la decisione certo che tocca il malato nessuna ditta
Però l'altro tipo stare accanto ti può aiutare ti può far capire e allora forse riusciamo a morire in un modo diverso non magari disperati speriamo mai questo non deve essere mai
Veramente occorre mantenere l'esperienza speranza fino in fondo quali esse qualora qualunque sia il nostro modo di trentatré
Master sono questi
Dobbiamo chiudere perché l'università credo che ci mandi via
Lasciò le conclusioni a Matteo Mainarde coordinatore del comitato di eutanasia legale dell'Associazione Luca Coscioni grazie
Grazie quel tratto sono arrivato tardi perché come Marco Cappato abbiamo questa mattina una conferenza stampa a Roma quindi
è difficile fare le conclusioni avendo assistito solo a una parte di tutto diciamo di tutto il dibattito come associazione Luca Coscioni credo una cosa bisogna mettere in chiaro prima di di lasciarci cioè nel parlare di eutanasia DT suicidio assistito noi non abbiamo mai valorizzato solo quel momento finale in cui il medico prescrive o il medico somministra il farmaco
Quando parliamo di eutanasia e suicidio assistito abbiamo sempre parlato di tutto il percorso di presa in carico sia del paziente che della famiglia
E purtroppo non si riesce mai a parlare il tutto questo mi fa molto piacere che oggi se ne sia se ne sia parlato perché poi i tempi anche della stampa e televisivi si parla solo di quell'ultimo momento solo del del momento in cui arriva la morte
Ho sentito parlare dei dei rischi
Dei rischi che porta
Ok acque ci stanno staccando tutta quindi fare a rapidissima ha sentito a parlare dei rischi e è vero che i rischi ci sanno ed è per questo che anche la Corte costituzionale chiede al Parlamento di fare una normativa che tuteli dagli dagli abusi
C'è anche un dato che dobbiamo tenere in considerazione cioè il rischio attuale o almeno che c'era fino a ieri che c'è anche oggi cioè quello dell'assenza di una normativa in Italia i suicidi
Sono tre mila è poco più all'anno ce lo dice l'Istat il quarantasei per cento di questi quindi circa mille quattrocento suicidi all'anno avvengono con mordente la malattia
E sono dati Istat e questi non non ce li stiamo inventando
Io mi dà una spiegazione a questi mille quattrocento persone che ogni anno si suicidano commovente la malattia mi dà una spiegazione e basandosi sulle persone che tutti i giorni ci chiamano in associazione Luca Coscioni che sono personalmente magari non ancora nella fase terminale ma che non riescono più a sopportare
La propria condizione lo si preparano a quella possibilità
E hanno e si chiama non non dico nulla al proprio medico e tanto meno ai propri familiari quindi si alto isolano perché hanno paura da una parte che dicendo l'al medico
E il medico poi gli avvisi la famiglia perché tanto non lo potrà aiutare cioè il suicidio assistito che sta chiedendo a quel medico il medico non glielo può dare non lo dicono i familiari perché poi questi si stringeranno ancora di più intorno a lui
Controllandolo quindi andando a peggiorare la sua situazione
C'è un problema però se la persona non si affida al medico quelle cure palliative di cui abbiamo parlato quelle possibili alternative realtà nulle scoprirà mai
E poi abbiamo i dati che abbiamo cioè il quarantasei per cento di suicidi commovente la malattia in diciamo con modalità orribili quindi soprattutto impiccagione per gli uomini la precipitazione per le donne
Questo la la realtà attuale quindi possiamo parlare dei rischi possiamo parlare
Del di quello che viene chiamato pendio scivoloso e dobbiamo parlarne è assolutamente necessario parlarne il Parlamento e dovrà discuterne purtroppo non lo sta facendo Nesta riprendendo ora il dibattito quindi diciamo possiamo continuare ad avere speranza poi la speranza iniziata vere anche un limite e fortunatamente abbiamo i tribunali però ecco la situazione e questa solo per prima di chiudere vi volevo dare anche dei dati sul sul Parlamento dei numeri perché credo che siano importante per per capire cosa sta succedendo in Parlamento noi abbiamo in questo momento un intergruppo per le scelte di fine vita
Quindi parlamentari che sono impegnati nel nel cercare di ottenere una legge e al momento sono solo il sette per cento del totale cioè settantuno parlano può varia anche questo su novecento cinque
Per quanto riguarda i gruppi
All'interno dell'intergruppo ritroviamo il trentatré per cento del gruppo di liberi e uguali
Quindi dico a questi numeri perché anche per lottare per le differenze che ci sono da una campagna elettorale
E a a quello che poi succede in Parlamento solo il trentatré per cento di liberi e uguali il quindici per cento del del gruppo misto il tredici per cento del Movimento cinque Stelle
L'undici per cento ossia del partito democratico che di paglia viva il tre per cento di Forza Italia e non pervenuti Fratelli d'Italia e e lega
I numeri sono questi sono percentuali minime in ogni partito
E seppure i sondaggi ci dicono che ormai il novantatré per cento degli italiani sono favorevoli all'eutanasia pari il cinquantasette per cento assolutamente favorevole un altro trentasei a determinate condizioni in totale novantatré per cento
Ritorniamo all'interno del Parlamento sono il sette per cento di favorevoli e all'interno dei partiti e ritroviamo poi queste percentuali misere
Per questo in conclusione massima vi chiedo di fermarvi magari al tavolino che trovate all'ingresso magari lasciare una firma per contribuire a questa campagna che sta andando avanti dal dal due mila tredici e che al momento conta centotrentadue mila persone in tutt'Italia
E se siete medici magari potete anche sottoscrivere l'appello che come medici stiamo che come medici
Non io personalmente perché non lo sanno pareri medici dell'associazione stanno lanciando poi all'ordine dei medici e all'ordine degli infermieri
Perché crediamo che il il suicidio assistito o l'eutanasia debbano essere atti medici quindi compiuti dal medico dico questo perché il presidente Agnelli il presidente dell'ordine
Fina una settimana fa ci diceva che doveva essere un pubblico ufficiale un dirigente del dell'ospedale a pensare a queste pratiche
Ovviamente non può essere così proprio per l'ottica di percorso
Di cui abbiamo parlato tutta la giornata di oggi quindi se siete medici infermieri operatori sanitari in genere vi chiedo di sottoscrivere anche questo appello che al momento conta ottocento quarantuno
Medici in una settimana
Vi ringrazio buona serata
Ma scusate dimenticava la cosa principale quel ringraziamento adora Bornata per aver pensate organizzata la serata accalcava salvò la vita ma alla sella di Milano ha contribuito e quindi applausi a vanvera