Biotestamento: Marco Cappato è ospite a "Il grande match" rubrica di Unomattina di Rai 1

Ormai la riconosce della musica negando emerge il nostro appuntamento del martedì con cui i due ospiti si danno sperano di santa ragione diciamo così grandi boccia la bozza diciamo ai nostri ospiti
Parliamo del mio treno è ora oggi geniale perché è un tema delicatissimo all'ordine del giorno dell'agenda diciamo morale dedicati tutti finanche punto giusto accanirsi con i trattamenti sanitari chi deve stabilire se le cure mediche
Sono o non sono accanimento terapeuti che ancora nel caso in cui il paziente non sia in grado di esprimere la propria volontà perché uno è libero di dire non mi vuole più far curare
Ma se uno non è più in grado di esprimere la propria volontà si può decidere sul suo destino soprattutto infine ricavi è un diritto sì
Ha un angolo dal nostro rinvia ideale abbiamo Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni dall'altro Marco Tarquinio direttore di Avvenire il quotidiano dei vescovi la la domanda telegrafica tutte e due
La domanda è questa scegliere fine vita è diritto sì o no Marco Tarquinio
No
Sì o no sì veri questo lo schieramento non qua negli ultimi mesi inseguita case
Di cronaca o quello di dj favore Marco Cappato conosce bene che è andato in Svizzera per ammonire se molto parlato di Dio testamento e la politica in questo campo si sta muovendo vediamo come con Ilaria market
In Italia non esiste una disciplina organica definita chi come quando può fissare il momento in cui è giusto non andare oltre con le cure la proposta di legge sul testamento biologico è passata alla Camera con trecentoventisei voti a favore
Adesso mi tocca al Senato ma le polemiche infuriano è lecito rifiutare nutrizione e idratazione artificiali alla dopo decidono sul momento o se non è più in grado avendo deciso per tempo collegata le disposizioni anticipate di trattamento ma non avrebbe più la può ci vieta di cambiare idea la sua scelta potrebbe essere in contrasto con il parere del medico che potrebbe appellarsi all'obiezione di coscienza i critici del bio testamento come abbozzato oggi dicono che si tratta di eutanasia passiva altri dal fronte posto lo considerano insufficiente e vorrebbero un vero e proprio diritto di decidere sulla propria vita era proprio
Al Senato gli emendamenti sono già tre mila la domanda chi decide di staccare la spina scegliere fine Keita è un diritto
Dal diciannove nel disegno non è esattamente prevista all'obiezione di coscienza però si può prospettare il caso in cui meticolosa che non me la sento di staccare la spina però la domanda e era poco a tutti e due comincio dati direttore se io ho diritto a rifiutare le cure posso lasciare scritto nel caso in cui non fosse in grado di decidere decide per nei mia moglie e mio padre e mia zia mia nonna una persona amica
Questo già così nei fatti nel senso che ognuno di noi a una Rete di persone ne sono sono accanto a me e la mia esperienza familiare l'esperienza di tanti che son quelle che accompagnano le persone anche nel percorso di cura e il percorso di fine vita detto di no per il fine vita non è un diritto perché fine vita è inevitabile
Parte della vita e la morte
Non è un diritto mente è un diritto la cura la giusta cura senza accanimento e senza abbandono ma fallirà quando fu nei limiti esatto
Il limite esatto è era proporzionale era la giusta proporzione della cura che viene irrogata e l'unico modo per garantirla
L'alleanza tra il medico e il paziente e i suoi familiari
Questo il punto chiave della questione e purtroppo lo scenario in cui siamo non garantisce più questa alleanza perché sbilancerei bene
La legge è stata approvata alla Camera a tutto dalla parte de del malato per farmi capire come sia andassi dal notaio per fare un rogito si dice sì al notaio
Tu devi scriverlo così di riscrivere questa casa va fatta in questa ed è mia queste condizioni
Non importa quello dice catasto te lo dico io e tu sei assolto da ogni lui come suggeriva di legge perché te lo dico io come come devi fare il Roland lo stesso medico che in scienza e coscienza deve agire dici tu questa cura non me la devi erogare
Io posso decidere oggi che una cura
No non è proporzionata ma fra vent'anni fa quindici anni fra cinque anni anche solo dieci anni alla velocità con cui continuano gli agenti inglesi sono pure si sentì anche cosa ne pensa Marco Cappato tra l'altro appena aperto il processo
Chili accusato fra l'altro l'istigazione e aiuto al suicidio per aver accompagnato appunto di chi fa poca abbiamo raccordato prima nella clinica svizzera dove poi è morto è d'accordo con la legge scusi come è arrivata al Senato scevra da questi tre mila emendamenti e poi vedremo come andrà sarebbe un passo avanti rispetto alla situazione della Warner ottimale
Per me è importante
Che lui malato possa scegliere questo è il punto di fondo perché l'alleanza con il medico è fondamentale
Però se c'è un disaccordo se a un certo punto la persona che è quella che sta subendo una condizione di sofferenza che ritiene insopportabile decide di non subirla più chi siamo noi per imporre con la forza pubblica l'autorità dello Stato di dovere supportare come una tortura quella sofferenza perché una legge c'è quella per la quale sono imputato ignoti che prevede da un minimo di cinque a un massimo di dodici anni di carcere il Codice Penale del meno centotrenta il fascismo dice questo se si aiuta una persona mora e questo va cambiato va cambiato
Con la legalizzazione dell'eutanasia e dell'assistenza la morte volontaria
Questa legge in discussione al Senato fa molto di meno ma comunque fa una cosa importante cioè che quello che la giurisprudenza ha già riconosciuto come un diritto rinunciare alle terapie
Diventi un diritto davvero cioè corrisponda questo delitto un obbligo per lo Stato per il sistema sanitario a rispettare le volontà della persona cosa che oggi non è possibile se non c'è l'intervento di un giudice
Diciamocela tutta molto spesso e per lungo tempo non siamo andati avanti con soluzioni un po'all'italiana diciamo no ci sono stati tanti medici che passato ti veniva a dire non c'è più niente da fare
Che si fa
E magari qualcuno staccava la spina o fingeva di non venire Sacra Spina queste pratiche
Non confessate sono state applicate l'alleanza con il medico non è esattamente questo
No tanto diciamo una cosa
In Italia non c'è la forza pubblica che costringe le persone a curarsi
Caso mai ci sono delle situazioni lo sappiamo col degrado del nostro welfare di cure non adeguate la gente fa le code nella nostra sanità per farsi curare bene non per morire
Prima del tecnicismo questo è il dato di fatto dovremmo occuparci di questo della gente vuole esser curata bene il dibattito pubblico lo corre molto di più su questi temi
Detto questo perché ha fatto giustizia c'è contraddizione
No no no c'è contraddizione questo perché siamo don così denso di relatore io dico che un dibattito serio importante quello che tocca la vita la morte fondamentale
Però attenzione per è un'arma di distrazione di massa rispetto al fatto che stiamo in un mondo in un mondo che invecchia in Europa che invecchia iniziale che invecchia dove le persone diventano centri di costo per i sistemi sanitari
E non sono più no ma non c'è più di tutto il dibattito diventa su come farle morire non su come farle quelle guarire bene e questa è la questione dei Procol più da cittadino dal padre
Guardano avallati mordono attorno non è che non sono così come sono d'accordissimo col direttore Tarquinio sul fatto che l'Associazione Luca Coscioni si batte
Per l'assistenza contro il Bari architettonica e per l'assistenza Autogestito di malati e disabili cioè che bisogna fare di più per aiutare a vivere chi vuole vivere
Penso che potremo lavorare e di fatto lavoriamo anche insieme su questi temi
Questo però non significa che se poi una persona non vuole più vivere perché la condizione di sofferenza insopportabile io li impongo di viveri di Paesi che hanno legalizzato l'eutanasia Olanda Belgio sono ai primi posti al mondo per cure palliative terapia del dolore non è solo non è legge andiamo noi italiani quando ne hanno in malattia e ce l'abbiamo noi pretendiamo perché è una legge migliore l'abbiamo fatta noi italiani
Sulla cure palliative Satrapi Carla bene ma è la la più avanzata Alaimo che non c'è la sospensione la sofferenza si combatte cancellando la non cancellando la persona che lo scontro non c'è contraddizione tra aiutare un malato
Perché poi è la stessa persona lo stesso Leonardo che magari vere tre quattro cinque anni si batte come un leone e stop contro la distrofia contro la sclerosi a un certo punto dice basta allora perché le regole deve arrivare cappato Tarquinio voi a Dini noto devi andare avanti a soffrire questo il Punitore gli dice questo K tesi la piazzetta di condanna a dodici anni di carcere chi l'aiuta a morire significa che non lo aiuti a fare quello che vuole fare e perfino molto se c'è una cosa che delle cose bisogna aiutarlo a fare e superare la sofferenza e la depressione che porta desiderio dalla morte
Poi non lo fa per la sua sia una religione Stanley suicidano sentiamo vicino ad Israele vero direttore questo mi scusi è un po'ipocrita dire se uno decide di suicidarsi perché siccome
Fabiano Antoniani Fabozzi
Quello che io ho aiutato andare in Svizzera era completamente paralizzato delle gambe e delle braccia era cieco e quindi non è anzi se vuoi ti suicidi e come faccio suicida me
E faccio staccare la respirazione Mojo soffocano autoctone così se quello che siamo bisogna in dogana era vitale a fare ciò che vuole tale e che io sono uno di quelli che pensa che lo Stato non deve amministrare la morte mai nulla deve amministrare dichiarando che viene penso io non svela della vita della morte
Con con la pena di morte e non deve amministrare la va bene allora io fra gli operatori come sto Prisco che non si riconosca alla persona il libero arbitrio la possibilità poi di Ronaldo che se l'assessore eccetera ma che la struttura dello Stato decida
I meccanismi per irrogare la morte o provare ad andare nel suo ex rivale mentre Simona Molinari modo vini poliambulatorio è evidente nel movimento eccetto gli molto più tempo molto più tempo di quanto ne abbiamo a disposizione io vi prometto però lo faccio davanti
A Marco Cappato Marco Tarquinio
Che inviteremo loro due di nuovo cugino di cui forse è meglio non è che non può essere risolto
In a una manciata di Milena marciare minuti che aveva a disposizione quindi riprenderemo da dove abbiamo sospeso ma e anche molto presto grazie grazie anche Antonio Marini della pazienza con la quale ha atteso fino al suo spazio grazie a voi grazie