XX Settembre 2019. Celebrazioni del Grande Oriente d'Italia - Arte Cultura e società. Il segno dei tempi. Idee a confronto con Purgatori, Croppi e Maraniello

Buongiorno e benvenuti a Villa il Vascello per la celebrazione del venti settembre mille ottocentosettanta e dell'equinozio d'autunno che anche quest'anno effettua il Grande Oriente d'Italia a Palazzo Giustiniani
Come probabilmente già sapete il tema di riflessione proposto in questa occasione è l'arte della bellezza la bellezza dell'arte
E si ispira anche al percorso di ricerca incessante di Leonardo da Vinci di cui questo due mila diciannove ricorrono i cinquecento anni dalla morte
L'agenda di queste giornate è stata e sarà molto molto densa molto intensa perché non era presente ricordo che si è cominciato mercoledì diciotto
Con l'inaugurazione della mostra al Vascello con Leonardo in collaborazione con il Museo dei mezzi di comunicazione di Arezzo curata dal direttore Fausto casi che nella sua conferenza di presentazione si è principalmente soffermato sui sessanta disegni che Leonardo eseguì per il libro De Divina proporzione di Luca Pacioli
Il giorno dopo diciannove settembre nel pomeriggio la presentazione di due libri
La mezzaluna il compasso Islam e massoneria dall'attrazione alla versione
Dello storico Thierry Zarcone rumore del mondo della scrittrice Benedetta Cibrario e la sera il particolare e originale spettacolo conferenza di Vittorio Sgarbi dal titolo Leonardo
Ieri venti settembre la tradizionale cerimonia Porta Pia e l'omaggio ai monumenti equestri di Anita e Giuseppe Garibaldi sul colle Gianicolo alla presenza del gran maestro Stefano Bisi
Nel pomeriggio una conversazione con Francesco Rutelli
Dal titolo frammenti di storia Ernesto Nathan Ettore Ferrari e Mario Rutelli nella Roma del primo Novecento successivamente
Ripensare il futuro un dibattito con Ferruccio de Bortoli e Luciano Violante moderato dalla giornalista Maria Latella e poi in conclusione di giornata
Il concerto della soprano Anna Maria Fania
Tanti spunti e momenti che hanno declinato la bellezza dell'arte in vari aspetti e stamani continuiamo grazie di nuovo a tutti per essere qui metteremo a confronto delle idee sul tema Arte e cultura e società il segno dei tempi
Come avrete visto nel depliant che riporta il programma ci sono le parole di Sandro Pertini in un'intervista di Oriana Fallaci per l'Europeo del mille novecentosettantatré
Cultura significa anzitutto creare una coscienza civile e fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità
L'uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che offesa la sua dignità alla sua coscienza altrimenti non serve a nulla queste le sue parole
Tanti gli interrogativi che si possono quindi sollevare dal valore della cultura al significato di fare culturale difficoltà di riuscirci
Cultura come diceva Pertini motore di coscienza civile dignità in questo l'arte della bellezza la bellezza dell'arte possono sicuramente darci una mano stamani ne parliamo con autorevoli esponenti di varie discipline giornalista
Al Corriere della Sera dal mille novecento settantasei con tante inchieste reportage sul terrorismo lo stragismo vari conflitti in numerose parti del mondo
Autore sceneggiatore conduttore televisivo per il cinema tra l'altro ha scritto il muro di gomma del mille novecentonovantuno riprendendo la sua inchiesta sulla strage di Ustica e anche scrittore e saggista dal due mila diciassette conduce Atlantide su La sette Andrea Purgatori
Grazie buongiorno prego
Esperto di comunicazione me reggimento culturale saggista è presidente della Fondazione la Quadriennale di Roma ente nato nel mille novecentoventisette per promuovere l'arte italiana contemporanea
è da tempo membro del consiglio d'amministrazione di Federculture e dal due mila quindici presidente di Federculture servizi
è stato Assessore alle Politiche culturali alla comunicazione del Comune di Roma dal due mila otto al due mila undici Umberto Croppi
Storico dell'arte laureato in filosofia è stato docente all'Accademia di Belle Arti di Brera alla Sapienza è passato da varie esperienze di curatore e direttore
Presso il Palazzo delle tappe sì a Siena per esempio al Macro di Roma la Biennale di Shanghai
Il Museo d'arte moderna di Bologna dal due mila quindici e direttore del Marta il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ed è il presidente dell'AMACI associazione dei musei d'arte contemporanea italiani
Gianfranco Maraniello
è presente con noi questa mattina anche il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Palazzo Giustiniani Stefano Basic
Cominciamo quindi con arte e cultura società il segno dei tempi parola ad Andrea Purgatori grazie grazie di avermi invitato
E anche di avermi promesso di fare un giro nei sotterranei dove avete tutti i segreti che io non riesco mai a trovare che finalmente potranno essere svelati
Dunque il tema è un tema col quale potremmo stare qui alcuni giorni discutere piacevolmente secondo me in modo interessante però secondo me oggi la cosa diciamo importante
E che sia Maraniello che Croppi non non sono due teorici ma vivono il rapporto dell'arte
Il il significato che l'arte a soprattutto in un Paese meraviglioso come il nostro
Come degli operatori veri e propri e quindi io credo che diciamo la cosa più interessante sia oggi cercare di calare questo tema no così vasto nella esperienza che il loro fanno quotidianamente sia al Mart di Trento e Rovereto che con la Quadriennale
Io dico semplicemente poche cose per cominciare e cioè
Quello che io ho sempre cercato di fare insomma nella mia attività giornalistica e di conservare la la memoria e di provare anche a raccontare il passato per capire quello che succede oggi
Una diciamo è una fatica perché a volte molto più semplice mettere insieme due persone che litigano in televisione non facendo in un paio di domande e poi e poi insomma le cose vanno vanno da sé io sono molto contento perché questa esperienza e va avanti da un anno e mezzo
Mi fa incontrare in giro per l'Italia tante persone che guarda una trasmissione ma incredibilmente anche molti ragazzi cioè io incontro dei giovani adolescenti
Che sono attratti dalla trasmissione perché con questa costruzione con questo linguaggio diciamo cinematografico che io cerco di impostare scoprono delle dei pezzi della nostra storia che non conoscono affatto insomma
Adesso ad il a ottobre io riprendo una nuova stagione
E andrò a Danzica per raccontare l'invasione della Polonia e l'inizio la seconda guerra mondiale farà una puntata sulla guerra del Vietnam questo per dire che insomma poi non mi faccio mancare naturalmente la strage di via D'Amelio a Palermo
Il anniversario del crollo del muro di Berlino ma perché sono convinto che tutte queste cose possano essere raccontate
E soprattutto ci consentano di mantenere l'attenzione sulla nostra storia la storia dell'Europa la storia del mondo che comunque tutti gli affetti ha avuto sempre delle ricadute anche sulla sulla sulle nostre esistenze questo secondo me molto importante insomma è molto è giusto farlo e ed è giusto anche farlo rischiando perché io non faccio una trasmissione facile insomma ma ne sono molto molto orgogliosa molto contento
Comincerei con Umberto Croppi a cui quando era assessore alla Cultura combina in un guaio perché guida i l'occupazione del tappeto rosso durante il festival del cinema mi ricordo che ci vedemmo la mattina perché glielo preannunciai per una questione di di insomma di cortesia ma i seguaci che stasera stasera succede un guaio
Ma era giusto anche farlo perché quell'occupazione
Che non aveva nulla contro di lui personalmente era diciamo un tentativo di spiegare a chi ci governa che anche il cinema che permea tutti gli affetti e arte e anche bellezza
Doveva avere un una una sua una sua legge doveva avere delle sue regole doveva doveva consentirci diciamo di di proseguire un cammino che in questo Paese prodotto dei capolavori che ancora oggi diciamo vediamo
E che insomma sono sono dei pezzi dei pezzi d'arte che raccontano però anche la nostra storia no quindi diciamo ci siamo quel giorno incontrare su questo ma poi no siamo rimasti in ottimi rapporti ma io voglio cominciare con lui perché come dicevo prima Umberto Croppi oltre ad essere presidente della Quadriennale mette insieme un'esperienza che è fondamentale e cioè quella non semplicemente di organizzare delle mostre ma di cercare di capire come l'arte può diventare un un un elemento sul quale il privato può intervenire no visto che lo Stato non riesce mai a farlo se lo fa spesso lo fa male
E e invece è mettere insieme queste due capacità secondo me è una intuizione formidabile
E quindi volevo sentire Daloui
Prima siccome prima chiacchierando mi diceva ma insomma il codice degli appalti eccetera cioè ci sono Ultra Serie
Di trappole e di ostacoli per riuscire a valorizzare il nostro partito patrimonio artistico che secondo me vanno raccontate perché soltanto così riusciamo a capire poi come accidenti fanno alcuni diciamo responsabili di musei e poi sentiamo anche anche Gianfranco
Che a a mettere in piedi delle delle operazioni di fronte alle quali ma diciamoci che meraviglia che meraviglia dietro c'è lacrime sudore e sangue e così Umberto
è assolutamente così finanzieri ringrazia il nervo di Adani aggiungo un dettaglio che lui ha omesso che poi su quel tappeto rosso sono sceso anch'io avevo preso pure lui è vero ed è vero è vero
Quindi ho partecipato mettendomi si era o non fa altro che si e allora io come dicevo allarme arrivando stamattina era un po'spaventato dal tema perché il tema si presta ai a grandi discussioni filosofiche lo ringrazio per aver riportato invece paga la bassa cucina l'argomento
Che ovviamente molto più facile forse addirittura più interessante
Il allora il rapporto pubblico-privato che è una categoria molto agitata in questi anni
è una di quelle coppie dialettiche che che io abolirei dal linguaggio perché si presta a una tale serie di equivoci
Perché privato significa mille cose diverse cioè la gestione privata di patrimoni culturali pubblici c'è il ci sono patrimoni culturali interamente privati musei ma i nella nella nello spettacolo soprattutto e quasi tutto privato
Ci sono c'è poi i le ci sono forme di donazione ci sono forme di partecipazione economica sul son tutte fattispecie diverso e non possono essere raccolte in un'unica formula
E e e l'idea invece che possa essere solo una categoria porta poi a compiere degli errori concettuali che essi riversano poi anche nella normativa e nella pratica
Allora cominciamo col dire una cosa che il denaro privato che può arrivare lo vediamo nel sistema anglosassone in forme massicce a sostegno delle attività culturali in generale artistiche in particolari
Non è mai sostitutivo di quello pur
E complementari e deve trovare una rispondenza io parto smentendo alcuni luoghi comuni in cui purtroppo cascano
Anche gli addetti ai lavori seri e e ancor più il legislatore abbiamo sentito tante volte tutti di che il bookshop dell'utero incassa più di tutti i bookshop dei musei italiani
Quello che di non si aggiunge e che il lugubre da solo a dallo Stato francese più di tutti i musei italiani messi insieme
Cioè il costo per lo Stato francese dell'UE perché pure un museo dove si pagano venti euro per integrare e di centocinque milioni di euro l'anno
E quando una volta sa così all'inizio del suo mandato disse bisogna fare in modo che i privati ci mettano più soldi per un anno porto da centocinque centoquaranta al contributo pubblico
Il nucleo Costa e nostro amico che dirige un'istituzione inutile impallidisce di fronte a qualsiasi cifra
E sa bene quello che sarete voi a quattordici euro non è persino quaranta il il il Luca un ufficio per il fund raising con diciotto persone che ci lavorano
Io non credo che in Italia esista un'istituzione pubblica che ha che ha l'ufficio per il fund raising
Quindi i termini della cosa vanno invertiti rispetto a come immaginiamo
E vanno è uno dei problemi è che ci sono tutta una serie di asset anche economici tutto mi spinge a appunto occuparmi di questo aspetto che cercare riduttivo rispetto quindi i di evito tutta la retorica che è giusta sul valore dell'arte della cultura indipendentemente dagli aspetti economici magari ritorniamo dopo
Perché poi ci sono dei delle istituzioni un museo non è fatto per guadagnare e fatto per a elevare il livello sociale e culturale morale
Però esistono una serie di ricadute economiche che non sono quelle anche quelle più evidenti di cui comunque non si tiene conto cioè l'indotto per esempio
è chiaro che un'istituzione culturale che attira attenzione turismo eccetera che ha un indotto economico importante e valutabile e e anche valutato c'è un indotto meno evidente ma anche questo ci sono dei misuratori
Una popolazione più colta più attenta più istruita
Produce meno contenzioso giudiziario si ammala di meno perché è più attenta sporca di meno quindi ci sono dei costi sociali che vengono riassorbiti ma ci sono una serie di assetto e però operi
Che vengono in Italia almeno completamente dimenticati
Per esempio il valore del marchio del Brenta
Esiste una valutazione del brand fatta su su criteri oggettivi che dovrebbe essere messa a bilancio i musei pubblici italiani in questa forma di semi autonomia canna vuota
Non potrebbero farlo perché la contabilità pubblica non non glielo permette
Cosa intendo per valore del brand il la Camera di commercio della Brianza poi di Mido quando debbo interromperò chiuso facemmo andare ancora avanti un po'poi passeremo andrà fra fece qualche anno fa suo commissione di Federlegno una valutazione del valore dei brand dei monumenti italiani
Interessa risultò il Colosseo per una stima ascoltate bene di novantadue miliardi di euro che cosa significa questo che il complesso di fattori legati a quello che dicevo prima cioè all'economia indotta e ha ha la possibilità di utilizzare quel marchio per operazioni eccetera eccetera vie viene viene valutato in questo modo ma ci sono dei Benci macchinone Teoria
Due anni fa Gucci
Chiese al governo greco di fare una sfilata sul Partenone una sfilata una sera sul Partenone
Ero fuori quattro milioni di contributo per i sa e ottanta milioni era la cifra che Gucci valutava come diritto per utilizzare quel luogo il governo greco disse no ovunque sette casa che noi queste cose non le facciamo
E noi diamo
Caso di un mese fa a a un'altra grande azienda di abbigliamento mille di fronte al Colosseo il sulle Ande nel colonnato di fronte una serata per due milioni e mezzo
Ecco aggiungo l'ultima sanatoria concludo alla cosa che che che ti dicevo e che tu hai ricordato
Ora su tutto questo
E e chi e il ministero dei dei beni culturali ma anche quello delle finanze quello dello zio perlomeno dovrebbero occupare i ragionamenti indagini dare dei dati i dati il che unici dati che abbiamo sono quelli dei dei biglietti staccati che sono attenzione
Dati statistici cioè è è l'Istat che ce lo dice perché il il ministero non ha neanche il coraggio di darci i dati e reali forse non Celia
E per avere i dati dobbiamo ricorrere alla Corte dei Conti
Che due anni fa nel diciassette ha fatto uno studio sanzionato in una delibera in un'ordinanza di più di sessanta pagine in cui esaminati mette a confronto nell'il quadriennio di applicazione il combinato disposto del due Codice degli appalti e del Codice dei beni culturali per quanto riguarda le sponsorizzazioni e il processo innanzi
Ed è la Corte dei Conti facendo propria una casistica dettagliare la cosa ci ha detto zero
Cioè la iter normatività e la contraddittorietà
Di disposizioni che dovevano servire a favorire hanno bloccato un meccanismo che in maniera spontanea comunque si era formato poi magari la sensazione dobbiamo spiegherò anche cioè cosa incerto
No io adesso con grazie intanto Umberto perché io credo che
Cioè più che discutere sulla no sulla teoria della bellezza la cultura di cui siamo tutti consapevoli in questo Paese perché se non dovremmo perlomeno secondo me poi l'esperienza concreta è quella che ci racconta meglio lo stato dell'arte
E e nel caso specifico voglio chiedere a te che hai un'esperienza essendo passato da Bologna Milano comunque
E adesso Guidi il Marte potrei di definire esperienza musicale sperimentale in qualche modo non lo so forse sbaglio forse no no volevo chiederti per esempio diciamo tra i due tra i due tre quattro grandi centri e chiamiamola così senza offesa per nessuno la Provincia
Che cosa cambia no cioè primo detto ma era una battuta quattordici euro forse ci dobbiamo aggiungere tre zeri ma non andrei tanto tanto più in là ma per capire come poi la creatività
No diceva
Diceva Furio Scarpelli che era un grande sceneggiatore insieme ad AGEA scritto film della commedia italiana eccetera
Che non avendo noi gli effetti speciali che si possono permettere gli americani siamo condannati alla alla genialità è un po'così no ti devi inventare
Ti devi inventare
Tanto buongiorno benvenuti tutti
Naturalmente
Cercherò di non essere troppo d'accordo con le cose dette perché mi sembra quasi naturale poter confermare intanto l'impostazione generale sfatare alcuni miti abbiamo assistito l'anno scorso ha un tende a un recupero dal dissesto finanziario il Metropolitan di New York e quindi quest'idea anche che l'indotto turistico anche laddove AJ milioni di visitatori evidentemente c'è sempre una proporzionalità rispetto a quello che vengono a costare queste strutture e prima di arrivare allo scultore lasciamolo non lo si paga si può lasciare un'offerta ma insomma le in realtà già vaga la sedia noi però sì sì sì
Si si lascia questa volontarietà proposta un'Offerta stavano meccanismo un po'perverso ma in realtà ci sono alti incassi di biglietteria ma i costi sono spaventosi dove il mobile dove si paga e si paga tanto la biglietteria non supera il venti venticinque per cento del recupero dell'ENEL bilancio nell'inquadramento tra entrate uscite stiam parlando di quattro milioni di visitatori a biglietti decine di dollari
Garantiti ogni anno quindi evidentemente un punto sfatare i miti è importante perché pensare all'auto sostentamento dei musei ed avere un pregiudizio non spiccio una visione economicista che non corrisponde alla conoscenza reale delle cose e allora chi cose e effettivamente crea problemi nel quotidiano
Era intanto anche le nostre parole l'impostazione già ci dicono qualche cosa noi da troppo tempo
Dobbiamo e qui si rispettare un vincolo che il pubblico ci dà in questo senso la distinzione privato pubblico ancora un senso cioè il senso di principio di responsabilità cioè restituire dare risposta quindi la trasparenza spiegare che lo che facciamo perché perché ovviamente stiam parlando di istituzioni
Che devono rispondere tutto di alle comunità che decidono di dotarsi di un museo d'arte per esempio contemporanea che pone un problema
Che mi piacerebbe affrontare molto diverso da altri tipi di musei
Bene
In questo senso dobbiamo continuamente legittimare quello che facciamo
E le parole citate all'inizio il presidente Pertini il tema della dignità ponevano secondo me proprio non è sulla dignità come motore quindi come strumento ma come obiettivo
Se non ci continuamente riferiamo l'idea della cultura e delle sue istituzioni
Come strumento per raggiungere altri obiettivi no parliamo del volano del turismo
Dell'indotto come è stato giustamente detto ed è giusto misurare queste cose francamente sarebbe ora anche di accettare perché altrimenti sono troppi anni che abbiamo studi su questo che ci confermano questi dati
Certa la Corte dei conti non ci fa mentre ottantadue miliardi a patrimonio perché evidentemente saremo condannati l'anno successivo per un danno erariale clamoroso insostenibile
Però
Quello che mi sembra fondamentale pensare che noi dobbiamo restituire in questo senso forse il tema della giornata e di queste di queste giornate
Pensare alla bellezza l'arte la cultura come un obiettivo non sempre come il veicolo per altri per altri interessi
E per fare questo allora forse lo possiamo continua appunto ribadire il perché questi siano obiettivi ecco in questo senso la missione dei musei
Ed è proprio quella di cercare di conferire sempre valore anche per chi ai musei non ci va te non entro giugno se non son fatti solo per i visitatori in questo senso l'idea del brand si collega fortemente la questione identitaria di qualità di welfare di qualità della vita
Di
Orgoglio io sospeso penso punto cosa sarebbe Rovereto senza al Marte in questo momento
Museo che comunque e per quanto non abbia certo fatto i risultati che si auspicava forse dal modello pur vivendo il Bau quindi città che si ripensano si ricostruiscono attraverso l'idea di cultura laddove invece la
L'impronta industriale venuta meno è andata in crisi però in un museo che a visitatori che sono sempre almeno il triplo dei suoi cittadini
Del dei cittadini di Trento quindi evidentemente ci sono dei come posso dire ulula quanto meno e per non parlare del fatto che l'immagine del Marta anche se uno non va a visitarlo contribuisce punta identificare quello che noi stiamo chiamando in Trentino un po'in sogno di integrare la bellezza del paesaggio naturale una prospettiva più ampia anche di un paesaggio culturale che dia dignità
E ha ragione
E formazione ed educazione e tante cose che fanno parte di quell'indotto evidentemente non misurabile nella quantificazione
Spesso un po'banale della biglietteria dove appunto abbiamo non abbiamo neanche criteri omogenei ecco perché non abbiamo i dati la biglietteria stiamo a vedere che cosa intendiamo cosa se per biglietto staccato e ognuno Ciad
Del del delle costruzioni chi chi pontifica in moduli e non il singolo visitatore quindi da vero ci manca
E perché noi siam preoccupati tutti di questi di di essere deficitari nella restituzione quindi che ci manca qualche argomento là dove siamo troppo preoccupati di legittimare quello che facciamo
E allora questo che cosa significa che in effetti ogni in questa mancanza di consiglio invece
Penso che non sia così ovvio che abbia aver adottato punto un sistema valoriale a cui attenerci d'ispirazione la maggior parte dei discorsi e delle sedute
Fra cui partecipo alle riunioni anche di indirizzo politico mi chiedono sempre altro non di essere fedele a quella di valore la cultura cosa glielo beh insomma attenzione commercia antichi della zona si aspettano una restituzione generazione appunto il turismo non un sistema integrato la tassa di soggiorno che l'estremo FIFA Arrivabene lo farà Bergamo perché siamo
E questo però io lo considero uno stimolo e ovviamente non non non non trascuro questa
Urgenza di pensare che il museo sia parte di un sistema comunitario mio time dico sempre parlate ovviamente né ci occupiamo di arte moderna e contemporanea la ragione specifica ma questo Singh lo facciamo all'interno di un museo pubblico di un'istituzione
Vedi questo cosa significa che lo specifico
E in qualche modo il presupposto ma il nostro vero lavoro occuparci di tutto il resto cioè di tutt'altro
Tenevo dobbiamo preoccuparci continuamente di restituire a più livelli non soltanto questo per esempio sappiamo che oggi il pubblico prevalente dei musei invece legato alla educazione e la formazione
Soprattutto nell'arte contemporanea i nostri migliori mediatori culturali sono i bambini
Se non vi perché bisognerebbe tanto riconoscere una cosa che per cominciare e qui forse anche il titolo del di questo di questo incontro è vasta e significativo
In realtà quando andiamo al museo e anche i grandi numeri citava anche prima del Louvre nuovamente si va a riconoscere qualche cosa non si va a fare un'esperienza nuova cattiva l'urlo a un certo punto segue tutti pannelli vede la Monna Lisa del Giappone quindi si apriva la sala dedicata e poi si ritrova in questa situazione caotica dove nessuno per quel quadro
Comunque potrebbe s'è posta una distanza tale che nessuno fa esperienza di quel dipinto ritrova quello che era già nel suo immaginario
Sa viene appagata la sua tesa c'è un riconoscimento c'è qualcosa che familiare che è una promessa mantenuta
E allora l'arte contemporanea che certo non può basare sui capolavori spesso proprio perché produce inventa sperimenta fa qualcosa di nuovo che cosa possiamo riconoscere possiamo riconoscere l'esercizio l'attitudine
All'invenzione al nuovo alla sperimentazione quel linguaggio a quelle pratiche
Nei grandi musei questo accade le famiglie che vada alla Tate Modern di Londra sanno senza magari ricordarsi nemmeno un capolavoro se lo sono gli specialisti ma sanno qual è lo spiazzamento atteso qual è quella disarticolazione le pratiche che diventa a sua volta una ritualità una liturgia tutte le arti popolari chiedono liturgia
Il cinema Autostrade ha successo perché nessuno ti rompo le scatole sa che più o meno sei due ore stai seduto sa che cosa accadrà se che c'è una storia difficilmente il cinema astratto dato abbiamo quindi una riconosciamo le figure sappiamo quello che accadrà nel museo di arte continuo del re contemporanea questa non è cosa ovvia e questo provoca a volte anche delusione allora dobbiamo costruire pratiche che rendano familiare questo esercizio e quindi
Siccome l'arte contemporanea lavora proprio sulla decostruzione dei principi come tutti i saperi contemporanei perché tutto il sapere del Novecento ha decostruito i fondamenti
E non soltanto nelle arti no no fisica interrogatori presupposti la filosofia non si interroga chiuse il mondo sia finito infinito ma si chiede perché puoi dire che il mondo sia finito è finito l'arte come
La poesia come la musica contemporanea eccetera
Capisce che le nostre pozioni sono predeterminate era una tradizione e quell'secolo già alla fine Ottocento ma che sistematicamente dicesse sul Montù tutta la mia grammatica forse posso inventare un nuovo linguaggio se posso inventare un nuovo linguaggio dicono le cose se proprio porto queste vie faccio delle sperimentazioni alcune vanno buon fine altre meno
Non tutte sono belle poi ci sarà forse da dire qualcosa su che cosa significhi bellezza
Però è proprio questo esercizio il compito specifico di un'arte moderna e contemporanea rappresentata delle istituzioni
Portare la conoscenza di una lista ritualità di un linguaggio che si esercita non per un complotto venuto da qualche parte del mondo per creare diffidenza da parte del della massa come proposta sentito dire anche questo palco qualche sera fa
Ma ci sono
Voglio dire lì le pratiche di cui bisogna rendersi conto se vogliamo avere conoscenza delle cose ecco perché in realtà il titolo essi generico ma qua dice qualche cosa di importante
Da una parte c'è
Appunto il sequestro quasi sinonimo che la bellezza sembri oggetto dell'arte ma la bellezza delle arti non è l'oggetto
E il fatto che le arti conoscere le arti sia qualche cosa di bello di importante nonché il fine dell'arte sia la bellezza anche perché la bellezza è un tema è sparito forse in alto per le quote fra in Italia lo sappiamo bene per Futurismo
Il rumore roboante di una macchina più bella della della Florida insomma della verde del del della
Ti della mitologia della bellezza non certo e quindi che cosa è che diventa bello la conoscenza il sapere l'attitudine quindi il museo è un luogo anche di conoscenza e di testimonianza autenticarsi onesta
Grazie
Ma insomma
Berto ci sono parecchie cose su cui intervenire mi viene in mente una una domanda che però poi rivolta anche a Gianfranco dopo
Cioè che questa questo tendere a no questo cioè l'obiettivo è la conoscenza la scoperta e la bellezza la scoperta
Cioè tutto questo però nel nostro Paese
E come coperto da un diaframma
Per cui non so somma io avendo viaggiato
Ho notato che in altri Paesi dove c'è un centesimo di quello che noi abbiamo
I musei ma comunque tutto ciò che riguarda diciamo la storia artistica del Paese vissuta con una naturalezza
Che parte fin dai primissimi anni
Mentre noi ancora viviamo l'esperienza del viaggio all'interno del museo come un evento delle della nostra settimana del nostro mese della nostra giornata e che perché c'è che cos'è che non fa nel scattare questo meccanismo diciamo di di acquisizione di quello come un patrimonio da scoprire nostrano
Facile anche da avvicinare volendo
Guarda questa è la domanda fondamentale seduto cioè e e la cosa che dovremmo avere presente per poi organizzare tutto il resto anche le cose più banali di cui parlavo io prima
Io semmai scriverò un libro sui musei i so come lo inizierò
Citando Kipling nella libro Kim Kim il ragazzino di lauree il libro inizia con Kim che sa su il cannone che ancora opposto ed è sede Zanasi chiamare Beckham e il monaco che dalle montagne scende per andare a visitare il museo Kim si incuriosisce di questo personaggio lo raggiunge evidente il suo assiste quel museo è ancora esattamente come lo descrive chi e come i musei indiani o del Mali sono visitati quotidianamente da comitive di gente del normale del popolo che se ne partono dai punti più lontani del Paese perché quel museo gli racconta cosa loro sonno
è congeniale alla alla loro culturale la loro le loro alle loro costruzioni
Idiomatiche sa sanno che cosa stanno vedendo lo capiscono e aggiungono una consapevolezza ora il museo questo dovrebbe s'
E storicamente qua non si può fare a meno di notare la bellezza del posto in cui si aprono in cui c'è una bellezza naturale ma organizzata dall'uomo
Il muso nasce così il museo nasce da poco prima del Rinascimento o quando c'è una cambiamento del rapporto dell'uomo con il mondo che lo circonda prima ci si difendeva dal dalla natura
Invece attraverso l'organizzazione proprio dei giardini si comincia a
Sistematizzare a governare la NATO da questo nascono le raccolte naturalistiche le grandi collezioni di conchiglie di ieri animali strani eccetera che poi diventano raccolte invece vi archeologia e il Museo nasce esattamente così eh
L'uomo che organizza e rende amica e comprensibile la natura del mondo che c'è intorno e la sua storia le sue origini
Ora questa cosa ha bisogno cioè la parola tempo tempi nel nel tema che ci è stato assegnato è questa cosa ha bisogno di essere il linea col tempo che si quindi non è solo un fatto di tecnica espositiva oggi si parla tanto di storie teli eccede sì ma questo qua
Non lo ripeto non è solo un fatto di tecnica di uso delle nuove tecnologie che possono aiutare c'è una filosofia dietro questo atteggiamento oggi cioè la non è solo il Museo d'arte contemporanea che più di altri paga questo Scotto
Ma qualsiasi museo la visita è veramente difficile
Io ero un mese fa al museo bellissimo di di Cagliari dove peraltro c'era in corso un una mostra sui giganti
Ora o ci aiutò uova Gariglio culturale che ti fa leggere quei segni età aggiunge una cosa alle conoscenze che anni ma un visitatore normale anche conto chissà se non lo fai entrare nello spirito della civiltà nuragica avere dell'eccezionalità i rapporti le vie di comunicazione che esistevano quattro mila anni fa che forse negano
Più addirittura più vive di quelle che ricche che viviamo noi oggi con i confini e le guerre c'è tutta un modo di fascinazione ma anche di spiegazione che manca assolutamente diverse situazioni
Il caso dell'arte contemporanea è particolarmente significativo proprio perché siccome è l'arte che si fa dovrebbe essere quello il meccanismo di coinvolgimento io concludo ora raccontando un episodio autobiografico io da assessore ho intitolato una strada Palma Bucarelli che sta dalla grande che è felice della Galleria nazionale d'arte moderna
Perché avevo un debito personale nei suoi confronti io quattordici anni
Noi siamo abituati spesso famiglia noi stessi a immaginare l'arte contemporanea come una cosa incomprensibile appunto o addirittura troppo facile negli tutti sono capaci a buttare quattro colori sulla tela
Avevo quattordici anni e Palma Bucarelli organizzò una mostra Alagna ma su Braque e il cubismo io attraverso quell'esprit io andai per curiosità attraverso quell'esperienza ho avuto gli strumenti per decodificare tutto quello che dal cubismo in poi il Futurismo ma fino alle forme più recenti Dante fa parte del il nostro bagaglio perché noi vi diamo i mezzi in questa semantica
Ci vuole qualcuno che ci dia una chiave per per capirla non si tratta di educazione un fatto appunto che dobbiamo trovare il maestro che che si fa la lezioncina sì ma dobbiamo acquisire i Codici dopo cambia tutto dopo diventa tutto semplice
Dopo le nostre emozioni che restano l'ha un po'apprese e prendano corpo perché riesco a dargli un nome a quella cosa
E quindi l'arte contemporanea eh lo strumento per riaprire tutto un discorso anche su sui musei in genere
E in Italia purtroppo a avendo alle spalle scusate avendo alle spalle
Tre mila anni di storia e un accumulo di di saperi e di di materiali superiore a qualsiasi altra parte del mondo ci siamo assuefatti e non siamo più in grado di di utilizzare questi strumenti
Tu hai citato prima la
è citato prima la la Tate Modern di di Londra
Che io devo dire la prima volta ci sono stato ho provato inizialmente un senso di delusione
Voglio dire
L'opposto della Tate Modern secondo me nella vita dove ti stordisce dopo un po'capisce neanche più quello che stai vedendo accertarlo tale no la quantità di opere d'arte che ti vengono ti arrivano addosso
La Tate Modern tutto sommato pure essendo
Magari ci sono ci siete stati quasi tutti insomma pure essendo un luogo fisicamente molto
Grande molto spazioso
Non contiene all'interno delle collezioni pazzesche no cioè lascia molti degli spazi alla vivibilità della gente che ci va per cui tu puoi per esempio in quell'enorme salone camminare ti siedi sentir umore della dell'acqua della pioggia no che viene reinventata cioè è curiosa come cosa perché invece diciamo normalmente uno dicembre a un pub hai a disposizione
Questo ambiente sconfinato ci metti dentro tutto quello che c'era lei è stata fatta una scelta sottrarre vero
è stata fatta una scelta sottrarre però io direi anche corrispondente ad alcune pratiche artistiche
Contemporanei prima dicevo è lo scusate questo lo stavo dicendo per scusami se ti ho interrotto lo stavo dicendo
Rispetto proprio alla a al alla domanda che facevo prima cioè al diaframma no Celli diaframmi non tu entri no e e fa un po'quello che vuoi ecco
Ecco ma perché prima dicevo che spesso i bambini se i nostri migliori mediatori culturali
Allora nell'esposizione tradizionale nella nascita dei Musei vorrei dire una cosa molto banale poi forse dico una un po'più complessa
La mostra a cui faceva riferimento propri prima
Probabilmente avrà avuto un'esposizione di quadri quel punto organizza aiuta cubismo
Che normalmente corrisponde a quello che gli allestitori quando sono in mostra mi condirettore aveva mettiamo mezzeria uno e cinquantacinque
E non mettono in dubbio che questa sia una convenzionalità acquisita naturalmente la mezzeria l'altezza del quadro a quello non è certo all'altezza dell'occhio di un bambino
Siamo abituati però che la modalità espositiva sia quella
Naturalmente pensiamo che quei quadri premente hanno avuto un formato una cornice e se poniamo pensare che la cornice cioè questo strano oggetto che sta nel mondo e al tempo stesso ne circoscrive un altro che quello del dipinto dove si può sprofondare oltre lo spazio e la parete presso l'immagine un'invenzione tutto sommato recente
Che appartiene a una zona del mondo geograficamente limitata soltanto dallo seicento olandese che si è diffuso in Europa e poi in alcuni paesi diciamo di cultura europea compreso stati Uniti per come li conosciamo oggi ma è un fenomeno che rispetto Storia universale dell'arte assolutamente marginale eppure appartiene alla nostra convenzionalità cioè noi abbiamo costruito nell'idea di magnificenza di edili appunto di lui
Di sfarzo diedi ricchezza di quadreria comprende Nas dei canoni
Ah qui ci siamo abituati e pensiamo che l'arte debba ricondursi a questa tradizione questo non è ovvio per i bambini io ricordo nel due mila otto quando abbiamo sporto organizzato una grande esposizione di ritrattista contemporanei come Giuseppe Penone avevamo bambini che arrivavano con i laboratori
E ed erano entusiasti di poter guardare stare nello spazio dell'opera che non è quello del dipinto
Opere anche immense venti metri per terra bambini che potevano ricostruire l'esperienza di lasciare la propria impronta su un cumulo di foglie pensare che in questura il negativo del loro corpo o il rapporto della pelle come confine col mondo
Vi dico che quando la mossa successiva Fool il trionfante ritorno di Morandi a Bologna dopo i fasti del nostro successo almeno al Metropolitan di New York una grande delusione rispetto alle scolaresche per quello che per noi ovviamente
L'artista forse acquisito tre più importanti al mondo cioè
Ma la grandezza di Morandi va
Tra i attribuita anche a una tradizione riconoscibile della storia dell'arte ed è per questo che riconosciamo la convenzione talora Enrico spesso in questi bambini ci aiuta cerchiamo tanto per capire qualcosa di arte dovremo metterci altrettanto per di Sinpar are quello che sappiamo per poter tornare ai fondamenti per poter capire le possibilità
Allora la Tate Modern fa esattamente questo il tema dello spazio corrisponde anche al modo in cui le pratiche artistiche non certo punto sperimentato l'uscita dalla convenzionalità del dispositivo opera e tutto sommato la tête cercano approssimazione impossibile rispetto a queste nomine a quei gesti poetici non quelle immagini quei gesti poetici che oggi il museo fa fatica anche a raccontare anche perché è cambiato il tempo e lo spazio dell'arte
Come possiamo render conto Della performances che svanisce che proprio la dematerializzazione la scomparsa dell'oggetto artistico come possiamo render conto della land Art di opere che magari costituiscono
Uno miracolo nel paesaggio vacazione no famosa la spara getti quindi questi chilometri che si avvolgono e modificano il paesaggio
Come possiamo render conto di un'opera come quella di De Maria Walter Di Maria con questi pali che intercettano i fulmini in un deserto e che il proprio nello scatenarsi nell'attesa dell'evento producono Pupo gesto di collegamento tra la terra e l'infinito
E allora il museo è anche inadeguato ma cerca delle corrispondenze ha un'esperienza spaziale e temporale che è quella che caratterizza appunto
L'inesplorato forse di portar te ed ecco che i modelli espositivi cambiano ed ecco che la Tate Modern suggerisce appunto un tempo che pare un tempo anche riti verta per esempio pensare le nuove tecnologie
Uno decide di entrare in una sala dove c'è
Il ciclo continuo di una videoproiezione non l'inizio e la fine di un film il ciclo continuo quindi vuol dire che si è presi in un tempo indeterminato e allora sì che deve entrare quando vuoi come vuoi corrispondere a questa libertà espressiva che anche libertà di godimento
Va infatti grazie perché
Nella riflessione che poi si può fare dopo si capisce esattamente tutto quello che sta dicendo no che proprio intanto tanto per cominciare il senso di una libertà assoluta all'interno di uno spazio che invece diciamo normalmente viene inteso come un luogo nel quale devi seguire un percorso devi fare certe cose eccetera l'inno
L'inno li puoi fare quello che ti pare anche statene seduto a mangiare un panino nel salone d'ingresso che è una cosa e ci son molti bambini infatti non è un caso non è un caso per volevo introdurre un altro un altro argomento visto che ci avviciniamo alla alla alla fine cioè io sento io c'ho provato un po'insomma perché mi appassionano
Le storie degli artisti cioè io penso che non sia diciamo possibile o soltanto possibile
Ammirare un'opera d'arte senza entrare dentro
La vita che ha prodotto quell'opera d'arte perché a quel punto l'opera d'arte assume tutt'altro valore no diventa diventa qualcosa che tu capisci molto meglio insomma
Questo secondo me manca no manca dal punto di vista proprio della della divulgazione dico delle cose molto bassa ma insomma io c'ho provato cioè io amo Caravaggio cioè lo lo mi mi piace da impazzire ma non soltanto lui
Ho provato a ripercorre quando ho cominciato a leggere la biografia scritta da Helen Langdon l'inglese che secondo me è forse la più bella su Caravaggio la più completa la più sì sì no va be adesso stavo so ma per carità mi son dimenticato lunghi faccio ammenda ma ho provato anche ho fatto una puntata su c'è una approvato andare in giro nei luoghi perché secondo me raccontarlo nei luoghi emozionante no cioè far vedere come poi quelle cose che lui è riuscito a
A dipingere danno il senso della vita anche lui ha fatto della vita in generale no questo non manca secondo te fa parte pure questo diaframma no assolutamente no noi tratto fino a questo punto da riscossione
Un po'per il mestiere che facciamo parte
è un po'perché è più facile abbiamo focalizzato l'attenzione sul museo
Tu giustamente esci con questa riflessione fuori dal museo il museo è un momento momento sagra Lizzadro quindi a volte anche un po'mutuo ma poi e il contesto che vere
Parlare biliare di arte di di di di creatività a chiamiamola come vogliamo
Perché tutti noi siamo soggetti di costruzione di momenti artistici l'artista quello che ha a cui viene riconosciuto questo status e chi poi interno prima incarna in maniera eccezionale che e quindi quindi quello che tu dici la vita degli artisti io adesso dico una cosa un po'marxista e anche la vita collettiva
Degli artisti cioè il latte esprime il significato dei dei tempi della forma poiché c'è un aspetto che comunque legato all'Antropologia e quindi alle storie degli uomini che invece e quello senza tempo cioè la durata della io la cosa più emozionante dal punto di vista artistico che ho visto in vita mia
E ho avuto la fortuna di farlo fin quando si poteva oggi non è più possibile e la grotta d'alta mira in Spagna
Dove c'è questa soffitto un questi enormi bisonti che è una cosa ad una vastità e d'una bellezza impressionante realizzati in un ambiente impossibile intanto perché era molto bassa e quindi dovremo stare proprio sorvegliati per Rivignano aveva una Bikila fatta non aveva una visione complessiva illuminato non si Sada da alla Lanterne la lumini fatti con grassi animali ed è una costruzione artistica sconvolgente
Che non ha né un prima né un dopo cioè un caso isolato da dove è nata quella non dico con l'ispirazione quella capacità tecnica
Di e realizzare quella cosa e questo è uno dei non è l'unico caso io quello è riguarda il mio bagaglio di esperienze
Come Caravaggio si Caravaggio si è nutrito
Di quanti erano venuti prima di luglio però ha fatto una cosa che prima di come nessuno aveva mai fatto
Quindi esiste non so dove dove da dove deriva nel nostro DNA ha nella nostra questa possibilità che non ha tempo ripeto di riuscire a definire delle forme e qua si introdurrebbe un altro tema è su questo mi chiudo perché troppo e dovremmo riaprire un dibattito che il titolo di queste giornate un po'richiama il rapporto tra estetica ed etica qualche anno qualche anno fa è andato molto di moda succede sempre anche i politici sanno esercitare il ma nel quindi c'era stata una scoperta del bello e dell'estetica perché voi
L'estetica non è necessariamente bellezza
E che è una funzione autonoma rispetto all'etica
Le che dovrebbe trovare ci sono studiosi che si sono cimentati
A lungo su questo ma insomma e l'estetica una delle componenti della nostra vita delle nostre vite della nostra storia
E quindi quando parliamo di arte righe ad evitare no non è solo il modo in cui le opere vengono esposte in un museo non è soltanto lo Stato se che viene riconosciuta certe persone
Ma l'estetica è la comprano Nicola componente fondamentale ma una delle componenti fondamentali del nostro essere
Prenderne un po'coscienza dovrebbe essere il fatto di elevazione non dico culturale ma proprio di percezione di noi stessi del nostro di
Il discorso
Che facevo prima per Caravaggio
Vale assolutamente anche per gli artisti contemporanei nel senso che secondo me le loro vite sono estremamente interessanti come le vite di chiunque io ho avuto la fortuna l'occasione quando viveva a New York
Di andare abbastanza spesso la notte a pattinare con Andy Warhol
Perché lui a un certo punto a una certa ora dopo aver fatto Andy Warhol che diciamo in quel momento settantanove ottanta non viveva un momento di grande diciamo Successo era un po'calato era in in una parabola discendente
E e quindi diciamo era più una presenza quasi folcloristica nelle feste nelle discoteche eccetera poi ritornava Luini e quindi verso le due di notte si andava alla Roxy che era una discoteca dove in realtà era una pista di pattinaggio
E si pattina ala no
E io Lisco ho scoperto Andy Warhol c'ho scoperto l'Andy Warhol vero non quello finto che appariva insomma
Che era una persona molto tormentata da una persona anche depressa era cioè è un sacco di i problemi e però aveva questa grande gioia quasi da bambino nel no nel pattinare nel giocare eccetera
Lo sto dicendo perché appunto anche le vite degli artisti contemporanei
Sono sono molto interessante sei d'accordo che diciamo anch'che quelle sarebbero diciamo se esplorate un modo per congiungere no la curiosità
Che tu hai nell'andare a scoprire le opere d'arte con
Con quel gap per rompere quel diaframma di cui parlavo prima
è un tema complesso
E ti dico perché da una parte quello che dici
Assolutamente necessaria forse appartiene anche un po'al sostituto dell'opera che è
L'artista cioè laddove abbiamo un lavoro che fatto di ricerche non di capolavori laddove è difficile pensare che un opera nella sua autonomia formale Possa condensare i valori simbolici di un'epoca
Definizione approssimativa di capolavoro
L'artista che il soggetto di quella ricerca pone in tutto se stesso e quindi anche la propria biografia nel dare senso al proprio modo di operare il divismo del soggetto sostituisce l'autonomia dell'opera e quindi in questo senso ti do ragione
Il rischio però molto
Spesso verificato in arte contemporanea e che la spiegazione cosa c'è a monte diventi l'alibi per legittimare un gesto forse poco significativo e che non ha appunto quella potenza comunque per l'arte contemporanea di essere di entrare in una relazione non solo per a partire dalla vita dell'artista ma a partire da quella vita collettiva da quel per la vita di chi chi è interessato all'arte quindi il rischio è quello di creare un esercizio come così vedi legittimazione se nome lettura di aneddotica che sembra un discorso sussidiario e ausiliario rispetto alla qualità della del gesto artistico e quindi ci vedo un un problema però il tema esiste sempre perché in ogni caso i musei
Ritorno invece l'importanza e Museo pur essendo stato colui oppio cercato di proporne la fuga l'uscita lindi l'inadeguatezza del museo al mondo Struth orazione del sottosterzo però destrutturare significa mantenere sempre presente anche la struttura non significa annientamento significa partire
I perché il museo resta comunque indispensabile
Perché se non ci fosse il museo penso che non parleremmo del delle grotte di Altamira di lasco come opera d'arte
Cioè l'invenzione dell'arte e data dal museo
E il museo che raccoglie
E il certo senso la nascita dell'uno è stato esemplare in tanta riflessione penso ad André Malraux nelle sue mirabolanti pagine che dell'inizio del museo immaginario proprio esordisce dicendo un crocifisso romanico non era un'opera d'arte prima di entrare nel museo
Ed effettivamente lo stesso dobbiamo dire lo dice ad esempio anche Mauro
Del fatto che noi siamo abituati a collezionare nella contemporaneità di uno spazio provenienze diverse che spogliamo de magari della loro funzione liturgica non è più l'oggetto religioso nel più altro tipo di esperienza
Quindi per vediamo ad esempio nasce un libro cinese lo veniamo esposto aperto
Qual è invece sappiamo che
E lo stato di grazia della lettura che fornisce l'autenticità di quell'esperienza estetica che si compie di frontone
Punto all'esperienza che è un atto di letture non di visualizzazione al pari di un quadro c'è il museo crea proprio nella compresenza la Positano i confronti tassonomia nasce la storia dell'arte nasce l'idea dell'arte
Tanto è vero che qualsiasi oggetto anche non artistico messo nel Museo del Novecento diventa un problema per il museo perché i conferisce lo statuto di opera d'arte
Allora è vero che quel quell'al modo di inquadrare l'arte di conferire lenta sono mie
E poi devo dire rafforzato non solo dai musei la fotografia
Crea l'arte anche perché il raffronto tra quadri Kiss culture che hanno provenienze e funzioni diverse e che vengono messi nei cataloghi di immagini che sono certamente standardizzate pensate punto dato dal colore dalla ripresa dalle dimensioni consentono punto apposita che esperienze diverse vengano raccontate come se ci fosse un'omogeneità che oggi diventa la nostra sorella del nostro riferimento tanto per andare alla scuola infatti museo immaginario fatto di immagini di Verro pars parte proprio da quelle immagini
Ma è un'arte consideri inventata create una riduzione dell'esperienza per cui anche il religioso e liturgico il sacrale vengono assimilati a quella che noi chiamiamo arte
E cioè non possiamo farne a meno quindi è chiaro che uno sguardo indotto retrospettivo costruito continuamente da di costruire ecco perché in realtà il museo e si il limite al tempo stesso indicato il limite vediamo anche l'eccedenza necessaria e questo è il grande sforzo dell'arte contemporanea di pensare alla contemporaneità anche di la scorta
Se c'è qualche domanda possiamo chiedere se c'è qualche domanda per che volete fare qualche qualche spunto che via incuriosito che via sul quale volete per no c'è qualcuno che ha qualche domanda no
No allora io Andrey verso verso la fine
E e e per me diciamo anche se questa è una no abbiamo come dire è una porta spalancata non è che possiamo chiuderla
Però la la mia domanda ha a che fare con col col nostro Paese no cioè col fatto che noi fatichiamo ad appropriarci della nostra storia e anche ovviamente nella nostra storia dell'arte
E non sappiamo da una parte valorizzarla e di cui di conseguenza neanche conoscerla che possiamo fare cioè dove bisogna intervenire perché e questo voglio dire
Io ci facevo caso anche nell'ultima campagna elettorale una delle parole meno frequentate era la parola cultura cioè non se ne parlava come se come dire fosse un peso
Una cosa che fa perdere tempo inutile eccetera no
E e li ho eh sì esatto mi mi domandavo accidenti ma come ma stiamo siamo cioè voglio dire si va negli Stati Uniti in alcuni posti sperduti dove intorno a una capanna
Fatta di hanno costruito una no non un Mosè era costruito un'epopea una M e non riusciamo
Morì invece a fare della del nostro patrimonio culturale un un grande diciamo ma un grande giacimento di conoscenza perché che ci manca che cosa
Io ho iniziato come sempre in questi casi con una lamentazione no perché le
Le lamentazioni lamentazione le il l'indice del della del del momento
E
è stato ricordato che il mio sono né gli organi direttivi Federculture che il sindacato delle istituzioni italiane soprattutto quelle pubbliche culturali per cui ogni giorno mi imbatto in problemi di proposte legislative confronti
Allora io debbo dire lo dico in una formula io ho idea che se ognuno di noi per la sua parte lo deve fare ma se immaginiamo che il problema possa essere risolto
In nelle vie istituzionali
è una battaglia persa o ma per per questa nostra epoca in Italia non possiamo in sperare in una classe dirigente che sia in grado di comprende le le cose che ci siamo dicendo qua
Il lato ottimistico la cosa che io vedo proprio nell'esempio della scoria Altamira ove o o di Caravaggio
Se e ed e dalla solo si può ripartire se c'è un'energia sufficientemente forte l'artista sia esso il pittore il poeta lo scrittore è e quello che che lo fa ad onta di tutto
Che che mette in gioco se stesso che che si rovina per la sua cioè se c'è una forza che arriva quella viene fuori ed è quella che poi con l'asma le istituzioni lo dico invertendo la mia pratica quotidiana
Però forse dalla che possiamo sperare e spesso sono i periodi di crisi e di depressione che stimolano di più la la forza che arriva vedo Caravaggio è proprio l'esempio tipico di questa cosa luridi rinnegato che criminale morto dopo nel modo in cui è morto che però a segnato un punto di passaggio radicale nella storia della nostra percezione delle ST
Gianfranco la stessa domanda parte
Intanto sto scoprendo un Croppi marxista oggi che l'orchestra quest'idea regalia sovrastruttura le istituzioni sia sovvertito all'Energia dell'urgenza del detestare del materiale della rete
è vero
Prego che è vero che noi siamo comunque chiamati alla responsabilità delle istituzioni qui dobbiamo continuamente ripensare non tanto all'urgenza dell'atto creativo che sicuramente supera per fortuna ogni nostro speculazione ogni nostro ordinamento
Ma il nostro problema è continuamente quello di tradurre tutto ciò in una possibilità di diffusione di conoscenza di informazione e direi anche di storicizzazione nel senso che noi oggi anche rapporto alla sensorialità che cambia il modo di di racconta non abbiamo soltanto proprio perché è cambiata l'arte coniato il modo di scrivere le storie cambiato il mobile raccontare abbiamo ogni digitale
Abbiamo anche l'urgenza di delineare un tempo attraverso un'istituzione che non necessariamente è il luogo fisico del museo ma nemici se mente l'architettura
Creare istituzioni significa oggi creare davvero anche delle forme linguistiche o anche di raccolto archivistiche capaci di dare forma a un tempo che ha possibilità davvero enormi limitate
Una storia dell'arte che forse non è più una storia anni ho avuto anche l'esperienza personale fortunata di curare una Biennale Shanghai dove già soltanto intenderci che cosa intendevamo per arte e per internazionale
Era una questione aperta laddove va in un museo ci sono altre urgenze da dove l'artista concettuale chiede di dipingere appunto delle una sala e dice be tecnici
Gli artigiani gli operai non si non contano meno nelle gerarchia dell'ordinamento del museo
E ricevesse lo faccia da solo e lei la pittrice io sono carpentiere no e quindi e non avere il curatore non ha più potere del capo dei opera e quindi non c'è l'idea di una struttura organizzativa che arrivista un'idea data per ovvia per la sua allora tutto questo significa davvero pensare che dobbiamo costruire nuovo una nuova idea anche le istituzioni non soltanto prendere
Osservazione di nuove forme espressive che possiamo continuare forza chiamare arte
Grazie bene io maldestramente cucito
Queste vostre riflessioni che ora di Umberto Croppi Colangelo Franco Maraniello adesso chiedo al Gran Maestro di concludere questa chiacchierata mattutina non è Cuscito maldestramente
Al Cuscito magistralmente io cercavo Gran Maestri cercava il Brolati
L'altra letti sono molto meritati ha cucito da gran maestro della comunicazione ha cucito interventi di Umberto Croppi e di Gianfranco Mariani e io vi ringrazio vi ringrazio
Perché perché siete venuti a trovarci
Siete venuti in questo luogo dell'incontro
E il problema del nostro tempo è proprio la mancanza di luoghi dell'incontro
è stato citato Sandro Pertini presidente
Amatissimo dagli italiani proprio all'inizio in questo incontro da Claudio Giombini peraltro spesso viene dimenticata una cosa detta da Sandro Pertini Sandro Pertini in un messaggio di fine anno quello che fanno i Presidenti della Repubblica però i tempi della P due
E Sandro Pertini
Con la chiarezza che lo caratterizzava disse
Non voglio essere frainteso
Un conto e la P due è un conto e la massoneria è un'altra cosa
Lo disse Sandro per tutti
E spesso
Quando facciamo le citazioni
Prendiamo solo la parte spesso che ci fa comodo in quel momento quindi grazie di essere venuti in questo luogo dell'incontro che costa fatica anche mantenerlo la bellezza quel tiglio piglio per antico di Roma dicono i nostri giardinieri
E la bellezza è fatta anche di particolari noi questa cassa
Chi è alle nostre spalle abbiamo restituita alla sua antica bellezza
Questa biblioteca fatta da mani artigiane e riprodotta anche ai piani superiori
Una fatica siamo andati a trovare gli artigiani
La mano degli artigiani che manca questa mano oggi
Curiamo particolari perché sotto quel tiglio per antico di Roma da qui si intravede c'è un laghetto
Un lago minuscolo
Che era
Non una fogna a cielo aperto non voglio dire questo ma era un laghetto sporco
Come l'abbiamo abbellito
Con i nostri giardinieri ma quella che abbiamo scelto dei pesci
I pesci
Recitati
Di Preci eleganti
Per rendere elegante questo luogo della bellezza è stato fatto
E
Quando dico che mancano i luoghi
Mancano
I luoghi dove
Sì si fa la cultura
Incontri incontri questo luogo aperto luogo aperta a tutti non ci sono segreti segreto sono io ecco il segreto segreto sono io
Sono io
I segreti
Ce l'abbiamo tutti
E sono segreti intimi nel nostro cuore
E se non ci viene strappato il cuore
Il segreto
Non lo so riceverà mai nessuno
Dicevo che mancano i luoghi mancano
Le edicole le edicole erano luoghi di incontro dove si formava la coscienza civica dei cittadini perché si prendeva il giornale
E si leggeva e si commentavano le notizie
Mancano il bar
I bar sono diventati luoghi di consumo Silvan nel bar si prende il caffè alla svelta e ci si arrabbia se il cameriere non ce lo dà alla svelta
C'è un bel libro
Di un
L'imprenditore dell'uso così viene definito Brunello Cucinelli
Il sogno Solomeo e Cucinelli è anche un mecenate della cultura trasformato questo borgo in Umbria e Luís ricorderà dei famosi chiacchiere Tabar
Dove si formavano le opinioni politiche non si parlava soltanto
Si era più bravo Rivera di Mazzola no ci si confrontava si preparava la politica
E poi una cosa che mi ha colpito quando è stato detto
Che è difficile sostenere la cultura e le attività culturali è vero poi siamo un'associazione privata un'associazione i cittadini sia una grande storia alle spalle ha un grande presente
E anche un grande futuro
Ma che cosa
Abbiamo incontrato in questi anni qualche difficoltà quando abbiamo voluto sostenere il Museo del Risorgimento a Genova nella casa natale di Mazzini la casa natale di Mazzini
è un istituto governato dal Comune di Genova quindi le risorse e difficoltà abbiamo trovato qualche difficoltà poi ci siamo riusciti
Attraverso la burocrazia che sempre
Pone ostacoli quando qualcuno fare del bene passiamo riusciti a restaurare una sala la sala di antichi labari che non sarebbero stati visibili se non al direttore delle di quel museo invece così con l'intervento del Grande Oriente abbiamo fatto queste così come abbiamo fatto in questi anni anche questo nostro segreto
Che
Negli anni del terremoto che ha colpito il centro Italia abbiamo
Regalato cento borse di studio
Al cento studenti che avevano conseguito la maturità
Tra una scossa è un'altra abbiamo poi voluto fare questo
E speriamo che sempre più associazioni privati imprenditori possano sostenere la cultura perché dimostrerebbero così
Di
Essere affianco delle istituzioni pubbliche se non ci sarà sinergia tra istituzioni pubbliche e private non c'è il futuro della cultura nella famose vituperata Prima Repubblica all'inizio degli anni ottanta qualche ministro che è passato
Più alla storia Pelé frequentare anche discoteche va be'un'idea secondo me geniale quella dei giacimenti culturali dove c'era appunto la sinergia
Tra l'istituzione pubblica e l'istituzione private ecco lanciamo una grande campagna per valorizzare i nostri giacimenti culturali ce ne sono attorno noi qui vicino
A fianco al vascello c'è una villa una villa che ora in queste ore tornata alla ribalta della cronaca perché personaggi notissimi sono andati a celebrare il loro matrimonio un modo anche questo forse per valorizzare la Bellezza e noi
Diamo il Grande Oriente d'Italia da il suo piccolo
Ma forse anche non proprio piccolo contributo alla valorizzazione della bellezza grazie a tutti