Meeting di Rimini 2019 - L'Europa salverà il lavoro?

Benissimo buona sera a tutti allora diamo inizio
Da questo appuntamento straordinariamente centrale e cruciale
Per i temi della convivenza civile
Dello sviluppo e anche della dell'umanità che sono poi costantemente al centro del percorso del meeting abbiamo degli ospiti di eccezione per parlare di lavoro e di Europa
E quindi credo che
Sia super fa qualunque introduzione comunque presentazione una mozione promemoria
Troverete nei padiglioni del meeting dei punti di raccolta di donazioni inutile dire che sono il segnale più vivo e autentico di quanto sia fondamentale per una grande manifestazione come questa la relazione con il suo pubblico che un pubblico meritoriamente numerosissimo e che quindi e anche chiamato secondo le possibilità di ciascuno
A a a sostenere questo percorso che dura quarant'anni e si candida come si dice con l'aiuto di Dio di saperti quaranta questo volevo ricordare assolutamente per
La con convinzione piena
Nel programma era stato pomposamente indicato a mio carico un'introduzione
Che non non non mi considero idoneo a fare non solo e non tanto per perché io sono un giornalista economico non un economista e quindi perché credo che noi siamo testimoni del tempo nelle cronache dei fatti dobbiamo stare molto attenti a non invertire i ruoli ma anche perché abbiamo o una serie di contenuti di qui parlare abbiamo un'ora di tempo soltanto due parole
L'Europa e appena reduce da un cambio o ti guarda importante
Importantissimo perché poi non ci sono crisi di governo in Europa quindi insomma no però la commissione si insedia prendi poteri dura tutto il suo mandato
Che chiamata comunque dalla storia ripensarsi in profondità
E allora qua secondo con struttura vista ero andato a vedere a che articolo della Carta di Nizza compare la parola Boro
Era un lavoro comparare articolo quindici
E che è un pochettino singolare per lui che con la nostra costituzione che giustamente considerato da alcuni la più bella del mondo siamo abituati a a una ha una priorità ben diversa articolo uno quindi in questo articolo quindici libertà professionale diritto di lavorare ogni persona ha diritto di lavorare di esercitano professioni liberamente scelto accettato ecco i trattati di Maastricht sfonda originario vivete come correzione di Lisbona sono su questa linea
Quindi come dire se vogliamo fare un gioco intellettuale un po'strutturalista e quindi limitato però forse una posizione più in alto la parola lavoro né nelle carte fondanti dell'Europa sarebbe il caso di pensarla
Abbiamo per rientrare in argomento
Un contributo filmato che sostituisce la presenza fisica
Del segretario generale della della Federazione dei sindacati europei Visentini meno ha potuto intervenire per un imprevisto istituzionale cioè una riunione col governo francese
Che ha mandato un video di cui
Buongiorno a tutti carissimi amici e amiche del Meeting di Rimini vi porto i saluti della Confederazione europea dei sindacati anche le scuse da parte mia perché non mi è possibile purtroppo partecipare di persona riposto importante evento e voglio anche ringraziare per l'invito che è stato molto gradito purtroppo impegni istituzionali mi trattengono tra Bruxelles e Parigi in questi giorni
Non li farà sicuramente piacere poter partecipare al prossime occasioni di incontro e di discussione con tutti voi
Vorrei brevemente affrontare il tema che al centro del dibattito al quale avrei dovuto partecipare che e questa domanda molto ben posta se l'Europa salverà
Il lavoro e molto ben posta perché le tematiche del lavoro i cambiamenti che il mondo del lavoro sta subendo sono sempre di più significativi in una dimensione europea se non addirittura internazionale e globale
In questo senso è impossibile affrontare questi problemi risolvere i problemi dei lavoratori e le lavoratrici del nostro Paese se non si considerano questi problemi in una dimensione più ampia
Vi inviterei inviterei tutti noi a considerare solo quattro fenomeni che si sono sviluppati negli ultimi anni il primo è quello della globalizzazione nella globalizzazione che purtroppo non è stata governata adeguatamente è stata lasciata a briglia sciolta per più di due decenni e che ha provocato purtroppo degli effetti devastanti in alcuni casi nel mondo del lavoro per la vita e gli interessi delle persone che lavorano nei vari Paesi si pensi soltanto ai processi di delocalizzazione che queste e questo processo di globalizzazione ha portato che ovviamente questi processi di globalizzazione so
Legati al fatto che le grandi imprese multinazionali ma molto spesso anche imprese più piccole di caratura semplicemente nazionale ma addirittura regionale hanno deciso di spostare le loro produzione le loro attività e in altri Paesi andando a cercare soprattutto condizioni di lavoro meno costose
E quindi c'è questo fenomeno purtroppo della concorrenza al ribasso sulle condizioni di lavoro sui salari sulle protezioni sociali per la sicurezza sul posto di lavoro per la sanità e così via che hanno afflitto il mondo del lavoro negli ultimi anni in maniera molto molto significativa un secondo fenomeno che e ha fatto seguito a quello della globalizzazione fosse stato anche in parte generato dalla globalizzazione la grande crisi economica finanziaria che abbiamo fronteggiato nell'ultimo decennio e che è stata purtroppo affrontata in particolare dall'Unione Europea attraverso delle ricette secondo noi dal punto di vista il sindacato europeo neanche internazionale totalmente sbagliato eccetera eccetera la cosiddetta e politiche di austerità che invece che promuovere una crescita più sostenibile hanno semplicemente generato tagli alle protezioni sociali ai salari alle protezioni dei lavoratori sui posti di lavoro quindi c'è stato un arretramento generalizzato dei diritti
Per le persone che lavorano in tutti i Paesi e soprattutto in quei paesi che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi quindi un secondo fenomeno di carattere globale
E poi europeo che ha colpito il mondo del lavoro anche nel nostro Paese e poi ci sono fenomeni più recenti quello il cambiamento climatico da un lato che determina la distruzione di moltissimi posti di lavoro è inevitabile
è inevitabile e non si può far finta che questo fenomeno nonché si verifichino si può far finta che cioè la necessità imprescindibile di riconvertire le produzioni inquinanti le attività economiche inquinanti
Per cercare di salvare l'ambiente forse è già troppo tardi ma al tempo stesso evidentemente non si possono ignorare gli effetti devastanti questo produce sugli numero di posti di lavoro ma anche sulle condizioni di lavoro delle persone e infine forse l'ultimo fenomeno in termini di tempo ma che sta diventando sempre più rilevante in tutti i mercati del lavoro nel nostro continente è quello del della digitalizzazione dell'automazione dei processi produttivi che da un lato distrugge posti di lavoro nelle produzioni le attività economiche tradizionali dall'altra parte genera accerto nuovi posti di lavoro anche molto innovativi ma che molto spesso non hanno le protezioni adeguate che invece sono garanti ai lavoratori lavoratrici dei settori tradizionali ecco questi quattro fenomeni soltanto per citare quelli più macroscopici hanno determinato conseguenze incredibili nel mondo del lavoro del nostro Paese negli altri paesi europei
E non possono essere affrontati e risolti in una dinamica puramente nazionale in una prospettiva ristretta soltanto a livello nazionale
Per questa ragione che noi in collaborazione ovviamente con tutti i nostri sindacati affiliati compresi i sindacati italiani abbiamo sviluppato come Confederazione europea dei sindacati in questi ultimi anni una strategia onnicomprensiva diciamo basato su cinque pilastri su cinque grandi proposte che tentano di affrontare il problema della globalizzazione del lavoro della Eureco europeizzazione dei problemi del lavoro con una una un approccio diciamo positivo costruttivo e possibilmente risolutivo vorrei citarli brevemente la prima proposta che il sindacato europeo insieme a quello internazionale porta avanti è quella di un grave di un grande cambio del modello economico che abbiamo vissuto fino ad oggi perché il modello economico neoliberista della globalizzazione non governato delle politiche di austerità non ha prodotto assolutamente i risultati sperati non c'è stata crescita o se c'è stata è stata una crescita che non ha ridistribuito la ricchezza alle persone che lavorano
Al contrario noi pensiamo che ci sia veramente la necessità di un grave di un grande cambio di passo
Se nel tema nel nell'aria dello sviluppo economico per cercare di introdurre un modello di sviluppo più sostegni
Più sostenibile per noi significa rispettoso dell'ambiente ma significa anche più sostenibile in termini di eguaglianza di redistribuzione del reddito e della ricchezza e in termini anche di protezioni sociali e di diritti
Per tutte le persone che lavorano questo pro modello di sviluppo sostenibile si può né ovviamente però richiede grandi investimenti pubblici e privati richiede il fatto che il modello economico con cui essa non può essere più basato esclusivamente sulle speculazioni finanziarie sulle esportazioni ed essere anche basato sulla sostenibilità dei sistemi economici sulla crescita della domanda interna sul fatto che ci debba essere appunto rispetto
La società il mondo del lavoro le protezioni diritti
Delle persone perché l'economia deve essere al servizio delle persone e questo livello Pelosin deve significare un grande cambio di passo nelle politiche economiche l'Unione europea ha messo in campo fino ad oggi e non possono più essere basate esclusivamente sul neoliberismo e sull'austerità
Il secondo tema che è strettamente collegato al primo è quello che dobbiamo assolutamente a rilanciare la crescita dei salari della retribuzione a livello europeo
Perché c'è stato un taglio dei salari reali nell'arco dell'ultimo decennio di almeno il trenta per cento e questo non è tollerabile
Perché ha prodotto gravissime diseguaglianze che poi alla fine danneggiano la stessa crescita economica del nostro continente riducono il tasso di convergenza tra le nostre economie e alla fine diciamo deprimono il potenziale di crescita del nostro della nostra Unione Europea per questa ragione noi abbiamo lanciato negli ultimi tempi una grande campagna per la crescita dei salari
Per il rafforzamento dalla contrattazione collettiva in tutti i Paesi dell'Unione europea e abbiamo veramente la speranza e la nuova presidente della Commissione come annunciato davanti al Parlamento europeo circa un mese fa
Sia disponibile a immaginare anche strumenti legislativi a livello europeo per rafforzare la contro
E la crescita dei salari inclusi i salari minimi in tutti i Paesi del nostro punti facevo riferimento poi questo nel terzo punto che vorrei affrontare con voi al tema delle transizioni cioè la transizione climatica e la transizione digitale questi fenomeni non si affrontano negandogli ma devono essere affrontati tenendo conto anche delle conseguenze sul mondo del lavoro sulla vita le persone ecco perché noi stiamo spingendo da moltissimo tempo perché a livello europeo venga costrutti costituito un fondo per le transizioni giusta che permetta di accompagnare i processi di riconversione prodotti che riguardano sia il cambiamento climatico che la i tra le trasformazioni digitali e l'automazione che si verificano nelle varie aziende varie imprese il nostro paese così come del resto del continente questo richiede ancora grandi investimenti ma anche politiche attive del lavoro formazione di conversione dei lavoratori
L'offerta di nuove opportunità di lavoro per
E questo è anche collegato all'estensione dei diritti
C'è la necessità veramente di rilanciare il nostro modello sociale europeo modello sociale che c'era invidiato da moltissimo tempo e da moltissimi da moltissimi altri continenti e Paesi fuori dall'Unione Europea ma che è stato incrinato alle sue fondamenta dalle politiche di austerità degli ultimi anni
C'era necessità cioè non solo di rifondare il modello sociale ma di ricostruire un contratto sociale tra le istituzioni la politica le persone le imprese i lavoratori e le lavoratrici le società del nostro continente per fare questo bisogna non soltanto proseguire la strada importante che la commissione Jun cara intrapreso con il pilastro europeo dei diritti sociali che va implementato uteri mente una sorta di statuto dei lavoratori a livello europeo che per noi è una grande conquista dell'ultima tornata legislativa
Della della Commissione europea del Parlamento ma bisogna anche fare dei passi in più bisogna cioè estendere diritti e protezioni a quei lavoratori atipici a quei lavoratori falsi autonomia quei lavoratori delle piattaforme digitali ai freelance che oggi non possono beneficiare lo stesso salario di una paga uguale
Delle protezioni sociali pensionistiche e di malattia
Di cui possono beneficiare gli altri lavoratori e infine questo è l'ultimo punto ma è forse il più importante di tutti non possiamo affrontare i problemi del lavoro nel nostro continente se non consideriamo la dimensione globale soprattutto quando questa significa le grandi migrazioni non è possibile continuare a nascondere la testa sotto la sabbia non è possibile continuare ad avere un approccio razzista
Il responsabile al tema dell'immigrazione bisogna viceversa creare le condizioni economiche e sociali perché tutti possano beneficiare
Spesso a parità di trattamento degli stessi diritti delle stesse protezioni i lavoratori europei i lavoratori italiani ma anche i lavoratori che vengono da altri Paesi per cercare dall'Europa e di lavoro nel nostro conti il fatto che l'Italia e l'Europa fino ad oggi non siano stati in grado di mettere in campo una seria politica dell'immigrazione non deve significare che questo debba continuare anch'questo è forse uno dei più importanti emergenze che stiamo vivendo a livello globale a livello europeo dobbiamo affrontarla con responsabilità con solidarietà ma anche con capacità di creare maggiore ricchezza maggiore eguaglianza
Ecco queste sono le nostre idee le nostre proposte per fare in modo che l'Europa possa salvare il lavoro e noi siamo convinti che se queste proposte
Che peraltro sono state incluse
Anche molte di esse nella nel programma che la nuova presidente della Commissione europea Ursula von der l'AIMA si appresta a presentare nei prossimi mesi noi pensiamo che se queste proposte verranno portati avanti e concretizzate
In azioni concrete ma anche in legislazione a livello europeo questo aiuterà moltissimo anche il nostro Paese ad uscire dalle secche della disoccupazione della la stagnazione
Economica ovviamente questo è anche legato al quadro politico nazionale che in questo momento evidentemente molto complicato
E intricato ma noi speriamo che anche con l'aiuto dell'Europa il nostro Paese riesca effettivamente a ritornare a dei fasti positivi alla capacità di valorizzare i propri intelligenza e la propria capacità di innovazione riuscire effettivamente ad affrontare queste sfide in una dimensione europea e globale tra l'altro questo
Affrontare questi problemi risolvere i problemi del lavoro è probabilmente il modo migliore per ricostruire una sensibilità e un tessuto di democrazia e il modo migliore per contrastare l'odio il razzismo e la esclusione che purtroppo diventano sempre di più le parole d'ordine delle nostre società
Ovviamente quando le persone si sentono insicure sul posto di lavoro nella loro vita personale non si sentono più protette hanno la tendenza ad avere paura e quando le persone hanno paura
Guarda questa paura purtroppo produce molto spesso dei mostri non dobbiamo speculare sulle paure dobbiamo cercare di risolvere i problemi delle persone in maniera tale che le persone si possano sentire felici contente integrate stabili e avere una prospettiva di costruire il futuro è probabilmente il modo migliore non solo per salvare lavoro nel nostro Paese in Europa ma anche per ricostruire la democrazia
Una convivenza civile adeguata positiva
Ringrazio molto ancora per avermi ascoltato e vi auguro il migliore e buon lavoro per il vostro dibattito e mi sarà veramente di grande piacere poter partecipare a futura edizione della vostra manifestazione
Consideravo che il titolo del nostro incontro l'Europa salverà il lavoro e già una domanda quindi sperando di poter portare due giri di tavolo
Almeno io vorrei mi limiterei il primo Giro a rivolgere questa domanda secca ai nostri ospiti l'Europa salverà il lavoro comincerei con Mario mezza Zanica che professore associato di sistemi informativi avversari sui Milano Bicocca ed è anche responsabile dipartimento lavoro della Fondazione per la sussidiarietà e so che lui può riassumere fotografare molto bene lo stato dell'arte sul tema del lavoro per capire preparare il terreno Napoli alla domanda prego
Grazie buongiorno a tutti e grazie dell'invito beh io partirei proprio da una considerazione di carattere generale cioè in questi anni
L'esperienza il mercato del lavoro stanza mente fermo
Perché se guardiamo quello che è successo dopo la crisi
O prima e dopo la crisi tutti gli interventi che sono stati fatti nel politiche delle cambiamenti normativi hanno dato un impulso positivo temporaneo e poi se tutto Ria assestato
Questo vuol dire che il nostro mercato del lavoro per guardarlo interni sintetici con qualche numero un mercato del lavoro in cui il tasso d'occupazione
E in Italia e pari tra i venti e sessantaquattro anni al sessantatré per cento ed è sostanzialmente lo stesso valore che avevamo nel due mila otto
In Europa questo valore generale arrivato alla fine del due mila e diciotto al settantatré virgola due per cento parà il tasso di occupazione parlare significa parlare della gente che partecipa attivamente al mercato del lavoro
E l'obiettivo fissato dalla Comunità europea per il due mila venti era settantacinque per cento in tutti i Paesi e noi oggi siamo penultimi e dopo di noi c'è solo la Grecia
E quindi nel contesto europeo che sta oggettivamente crescendo
Pur con delle difficoltà che anche gli ultimi giorni stanno manifestando soprattutto rispetto alla possibile recessione internazionale o le difficoltà della mercato del lavoro tedesco dell'economia tedesca e più in generale è chiaro che la nostra situazione oggi è una situazione in cui siamo fermi alla partecipazione al mercato del lavoro a valori sostanzialmente di dieci anni fa
La cosa non sta cambiando
Questo è un segno da una parte che le politiche che sono state fatte hanno certamente tamponato
La possibile eventuali a ulteriori cadute del nostro mercato del lavoro ma non hanno saputo farlo assolutamente crescere
La disoccupazione da questo punto di vista è ancora più critica noi ormai siamo fermi su una disoccupazione Giovan in mediamente del dieci per cento con livelli drammatici per i giovani che si attesta intorno al trenta per cento
Da anni e livelli che non riescono a essere superati certo con delle grossissime differenze tra l'altro tra nord centro e sud del Paese
Il dato di giugno
Di quest'anno mostra un un altro dato di sostanzialmente di stallo del nostro mercato del lavoro perché è ritornato ad essere lo stesso del giugno dello scorso anno
Quindi dopo un Periodo di crescita degli ultimi sei mesi dello scorso anno del due mila e diciotto stiamo ritornando ancora indietro o siamo sostanzialmente fermo
Se questa è una situazione sui due principali indicatori l'occupabilità partecipazione al mercato del lavoro col tasso di occupazione e e la disoccupazione in particolare critica nel mondo giovanile
L'altro tema fondamentale su cui si è assistito sono i contratti a termine cioè cercare di ridurre i contratti a termine
E qui i dati sono estremamente importanti anche qui
Perché bisogna un attimino rendersi conto della realtà ormai i contratti cosiddetti flessibili su non vanno tra il quindici e il venti per cento in Italia come in tutto il resto d'Europa
E l'altro aspetto e questo dice sostanzialmente che le aziende necessitano comunque di una flessibilità
Dal punto di vista lavorativo e che si produce certamente nell'ambito di questi contratti attende l'utilizzo dei contratti a termine
Questo se lo guardiamo dal punto di vista e le persone però a uno spaccato che a volte non è chiaro per molti osservatori anche del mercato del lavoro cioè se da una parte le aziende identificano un livello di flessibilità strutturale potremmo quasi dire dall'altra parte abbiamo una elevata propensione alla mobilità dei lavoratori
Un'elevata propensione alla mobilità per farsi per farmi capire e far capire che cosa significa questo
Il l'ultimo rapporto il diciottesimo Rapporto annuale dell'INPS
Fa emergere con chiarezza che il tasso di sopravvivenza dei contratti a tempo indeterminato a trenta sei mesi dalla loro avvio e pari al quarantuno per cento
Sto parlando di anni osservati tra il due mila dodici tredici e quattordici
Questo significa sostanzialmente che la mobilità oggi e indipendente dal contratto e pone anche delle domande sulle politiche Rispetto che sono state fatte rispetto alla intervento di far crescere di di discussi innanzi are il le agevolazioni nei contratti indeterminati nelle impresa
Uno dei fattori quindi critici di questo che cosa succede se noi siamo in questa situazione sostanzialmente di stallo nel mercato del lavoro di non crescita o di crescite parziali che poi tornano immediatamente indietro
Significa che quei cambiamenti che sono stati anche prima citati da Visentini sono cambiamenti strutturali la globalizzazione è un fenomeno strutturale la décolleté delocalizzazione degli impianti produttivi OLO Sorrento
Degli impianti è una è un fattore strutturale dal quale non possiamo certamente non tener conto così come un altro fattore strutturale che non è stato citato l'invecchiamento della popolazione
Perché tutto il tema della dei sistemi previdenziali e dell'allungamento della permanenza nella nel mercato del lavoro delle delle persone pone dei grossi problemi
Alla ad esempio al re l'inserimento dei giovani
Piuttosto che all'obsolescenza delle skill che le persone oggi ecco una certa anzianità hanno nel mercato del lavoro
E questo pone dei grandi quesiti rispetto al ruolo della formazione in particolare della formazione continua nel mercato del lavoro odierno
Un altro aspetto che è stato prima citato che estremamente rilevante credo che sia quello che sta trasformando di più il mercato del lavoro il tema della progresso tecnologico cioè dell'innovazione tecnologica
Che non solo sta automatizzato alcuni processi di lavoro tradizionali come potevano essere la logistica o alcune aspetti della logistico alcuni esperti dell'assemblaggio di componenti
Ma sta cambiando attività en di carattere amministrativo attività para legale attività legata alla reportistica
Tutte queste cose stanno diventando estremamente significative con la crescita della hay dei Bic detta nel mercato del lavoro con la crescita delle tecnologie dell'intelligenza artificiale o dell'Internet delle cose
Che stanno automatizzate d'ormai attività che fino a pochi anni fa erano impensabili per molti di noi che potessero essere automatizzate
Basta pensare ad esempio alla guida autonoma di un'automobile o a robot che recentemente hanno mostrato che consegna i pacchi di Amazon
E questo questi fenomeni che sono oggettivamente fenomeni strutturali di cambiamento
Chiedono sosta di risiedere di ripensare a cosa significa un mercato del lavoro e cosa significa
Parlare di lavori in questo senso uno dei problemi fondamentali che non è solo di carattere quantitativo mi permetterei di dire ma è anche di carattere qualitativo ed è credo uno dei problemi che forse meno osservato dalle politiche di sviluppo che state fatte in questi anni è proprio il tema legato al mismatch tra domanda e offerta in un recente studio del Lillo
è stato stimato che il livello di mismatched di sopra o sotto educazione delle persone che stanno lavorando e pare va tra il venticinque e il quaranta per cento in tutti i Paesi d'Europa
Cosa significa avere un livello di mismatched di stupro educazione o di sotto educazione nel fare il lavoro significa che le persone
Hanno un livello di istruzione superiore a quello che gli viene richiesto per fare i lavori o non hanno le competenze per svolgeva dei lavori e questo è un fenomeno che nel tempo genera da una parte problemi legati al mondo dell'istruzione e della formazione
Insoddisfazione insuccesso dall'altra parte
Genera evidentemente anche delle potenziali cadute dell'occupazione o della o crescita della disoccupazione
Sono fenomeni di carattere qualitativo che incideranno credo sempre di più nel mercato del lavoro del futuro
Il problema del mismatch era è spesso sottovalutato
Ma questo ha delle grosse implicazioni sul mercato del lavoro attuale mercato del lavoro attuale che
Credo possa avere un punto nel proprio nel prossimo futuro estrema già oggi è rilevante ma nel prossimo futuro diventerà sempre di più
Nel cogliere quali saranno i lavori
Se l'automazione va a sostituire alcune delle attività lavorative quali saranno i lavori del futuro che cosa c'è in gioco che impatti ci saranno sulla nostra società sulle persone
E questi impatti sono oggettivamente Allo studio di moltissime studiosi che stanno osservando proprio le dinamiche di cambiamento del futuro del lavoro e il tema fondamentale riguarda le competenze e le conoscenze che servono per sviluppare i nuovi lavori
C'è chi come Frey Etò scorda hanno studiato quello che è la probabilità di automazione Dl attività lavorative attuale sta arrivati identificare probabilità diverse ma che coprono il quarantasette per cento delle professioni oggi
Impiegate nel mercato del lavoro e quindi sono possibili di interventi di automazione che può ridurre
La
Il Inc l'importanza della presenza della persona in un'attività lavorativa
C'è chi come il il rapporto del World Economic Forum a definito che i bambini che oggi frequentano le scuole elementari
Non si sa che lavori faranno nel momento in cui accederanno al mercato del lavoro
C'è chi
Sostiene che robotica e intelligenza artificiale
Progressivamente inesorabilmente si situa sostituiranno il lavoro dell'uomo ma dentro questi scenari forse la convinzione più forte che c'è è che molti lavori certamente non scompariranno ma muteranno nella loro modalità con la quale verranno effettuati
E quindi in gioco ad esempio c'è tutto il tema delle competenze digitali che prima veniva richiamato
Che oggi stanno diventando estremamente rilevante nelle diverse professioni del mercato nel lavoro non solo nelle professioni delle tegole che usano le tecnologie informatiche delle cosiddette professioni dell'ICT
Negli studi che stiamo facendo analizzando gli annunci di lavoro del web su tutta la comunità europea abbiamo raccolto sul e stiamo raccogliendo circa per conto della Comunità europea circa sei milioni di annunci di lavoro al mese
Per tutti i Paesi ventotto Paesi analizzandoli nelle trentadue lingue in cui questi lavori vengono pubblicate sul web andando estrarre quelle che sono le competenze richieste si vede come dal dieci al trenta quaranta per cento nelle professioni che non sono professioni digitali nasci time digitali
Le competenze digitali incidono in questa percentuale cioè dal dieci al quindici per cento sulle competenze tra tali richieste quindi cambia il modo col quale sarà richiesto di svolgere dei lavori cambieranno le competenze e le conoscenze necessarie per svolgere dei lavori
Stanno già cambiando le aziende chiedono già questo e questo diventa un fatto estremamente importante quali tipi di competenze da una parte le competenze specialistiche ma come tutti sappiamo cambiano con una velocità impressionante nel giro di cinque anni le competenze specialistiche si e volgono totalmente dall'altra parte invece ci sono le competenze più soft le cosiddette soft skill
Che si possono riassumere nella parola personalità la capacità di lavorare in gruppo la capacità creativa la capacità di essere all'interno di realtà multidisciplinare in svolgere la propria attività
La personalità la personalità che sappia affrontare i cambiamenti che sempre più velocemente ci sono nel mercato del lavoro e arrivo a concludere credo che sia importante in questo momento guardando il lavoro il mercato del lavoro del futuro e i lavori del futuro superare sostanzialmente una logica di parcellizzazione di tamponamento di breve periodo
Che tra l'altro viene fatto spesso in ritardo e che ha caratterizzato
Molto spesso
Diversi interventi degli ultimi anni servono invece politiche reali per la creazione di sviluppo delle imprese innovative delle imprese che creano lavoro spesso ci dimentichiamo che sono le imprese che creano lavoro
E nel contempo politiche che
Supportino la crescita e supportino Lula capacità di essere competitivi delle persone nel mercato del lavoro attuale
Cioè quello che chiamerei col nome ecco che viene chiamata anche letteratura col nome occupabilità della persona cioè la sua spendibilità nel tempo perché noi oggi
Mi ha molto colpito in un convegno che ho fatto
Lo scorso novembre
Con l'Inter in degli interlocutori che venivano dal Nordafrica Paesi del Nordafrica
Che una persona dopo il mio intervento dove parlavamo di futuro dei lavori mi ha chiesto di di dialogare si è introdotto una persona si occupava che fa parte di uno dei Paesi del Nordafrica
Più importanti e mi ha detto noi mi abbiamo un problema di questa natura si chiama molti giovani che devono crescere nelle competenze
E nelle conoscenze per affrontare il mercato del lavoro del futuro
L'Europa ha prevalentemente un problema di rischi lindi e cioè di innovare le competenze soprattutto dei lavoratori anziani perché siamo un popolo più anziano
Per noi mi ha detto la cosa fondamentale
Per lo sviluppo del mercato del lavoro futuro se chiama educazione e formazione
Poi si è fermato e mi ha guardato e mi ha detto forse anche per voi in Europa
E credo da questo punto di vista che uno dei temi più dimenticati Marche secondo me e fondamentale oggi nel mercato del lavoro è proprio lo sviluppo del capitale umano ciò che potrà dare consistenza questo mercato del lavoro futuro è investire nel capitale umano
E il punto centrale dell'investimento del capitale umano quindi di creazione di competenze
Specialistiche e della personalità è il sistema educativo e formativo a tutti i livelli dalle scuole primarie fino all'università
Per proseguire nella formazione continua durante tutto il percorso professionale lavorativo di ciascuno grazie grazie professore
Keniota avevamo
Bisogno di questo inquadramento
Scientifico
E i termini della questione che europea per definizione globale per definizione e però mascellone del della prima risposta alla domanda del titolo Anna Maria Furlan poi sentito quella di decesso boccia ci salverà l'Europa questo lavoro ce l'aveva con si salvi chi può
Aggiungo io a questo punto perché
Antoniazzi dell'invito quando con Giorgio cittadini avevamo un po'a parlato di questa giornata assieme non avrei ormai immaginato che sarebbe stato in un contesto del Paese così
Particolari e chiedo che ancora di più oggi sia importante parlare di Europa e di parlare di centralità del lavoro nel nostro Paese con me ignorata
Io credo che abbiamo scampato un bello pericoloso pochi mesi fa
Anzi per la verità in tempi assolutamente recenti e cioè quelle però che l'Europa fosse dominata da uno spirito molto nazionalista molto centrato sulla identità di ogni singolo
Stato che avrebbe creato seri problemi io credo per uomini e le donne delle OPA
Oggi nella competizione globale come tra l'altro ha ben spiegato il professore prima il termine e il senso della qualità
Passare attraverso la qualità di quello che si produce ma fortemente ovviamente collegato alla qualità del lavoro
Ha qualità del lavoro a oggi è determinato dalla qualità della conoscenza e della capacità rinnovare la propria conoscenza nel mercato globale il termine qualità non sempre fondamentale
La qualità di quello che si produce del come si produce e la qualità della voce deve diventare attraverso un ruolo molto forte dell'Europa nei mercati globali determinante per il nostro futuro questo non è avvenuto in questi anni
Un'Europa debole da questo punto di vista con statiche assolutamente non hanno consentito di giocare sì non fondo il ruolo importante che la comunità europea deve essere invece chiamata al svolge hanno creato debolezze
Dell'Europa e dei paesi europei sui mercati internazionali
E laddove si Espresso forte qualità i Paesi ne sono usciti bene le in paese di quei Paesi ne sono usciti bene dove invece ci sono stati in maggiore difficoltà ahi noi ahi noi il tema della disoccupazione e quindi del malessere per la mancanza del lavoro
è un tema che ha caratterizzato la vita di molti uomini e di molte donne per i lunghi anni della chiesa
Nel mercato globalizzato l'Europa e quella che salva il lavoro nei singoli paesi non è un impedimento
All'Us viluppo e alla crescita dei diritti di cittadinanza di ogni Paese europeo e di uomini un uomo e ogni donna nel singolo Paese europeo è quello che garantisce l'Europa
Un futuro
Ognuno di noi noi siamo davanti a cambiamenti anche di pesi geo politici economici nel nostro mondo assolutamente inediti
Molti Paesi che sino a pochi anni fa definivamo paesi in via di sviluppo oggi sono realtà
Primarie nella competizione mondiale e questo è un bene perché significa tante persone che sono uscite dalla sfera della povertà molto spesso dove cresce l'economia e il lavoro si determina anche la crescita della democrazia
Ma la guerra dei dazi tra Cina e e Stati Uniti il cambiamento profondo non solo dell'economia ma anche della strategia politica economica degli Stati Uniti eh
Ci impongono Unione OPA forte
E determinante
Negli equilibri economici e non solo economici nel nostro mondo senza Leozappa abbiamo avuto un po'meno pace
Nel nostro mondo anche in quello molto vicino pensiamo a cosa significata ad esempio nella storia recente della Libia la mancanza di una politica estera
Forte e determinata delle OPA e cosa ha prodotto invece il gioco di ogni singolo Stato
Per interessi che poi purtroppo si sono dimostrati effimeri rispetto al bisogno di pace e di crescita
Di un'aria così importante per il Paesi ma anche per l'Europa stessa pensiamo all'incapacità dell'Europa di gestire perché anche qua ogni paese è sovrano una politica migratoria così importante per il nostro futuro e anche qua Perilli equilibri di pace o di mancanza di pace nel mondo quindi l'Europa
L'Europa della crescita e dello sviluppo gli ovattati e mette al centro la dignità del lavoro e latinità quindi della persona è fondamentale
Per l'Italia per l'Europa stessa ma anche complessivamente per l'economia e il futuro
Di questo nostro Montreux
L'Europa deve cambiare non c'è ombra di dubbio assolutamente ragione Luca Visentini nostro segretario
Della CSE quando afferma che il cambiamento e la crescita di autorevolezza dell'Europa passa anche e passa soprattutto attraverso la capacità dell'Europa
Di mettere al centro il tema della crescita e dello sviluppo del lavoro non basta l'unità della moneta credo che questo sia ho mai ampiamente condiviso da tutti serve la crescita della qualità della vita e la qualità della vita non cioè se non c'è il lavoro
Ovviamente il PIL la crescita
è non basta solo con il dato economico per sentirsi cittadini d'Europa ci vuole anche una crescita della qualità della vita
Della propria dignità de il diritto allo studio del diritto a formarsi e quindi a costruirsi un futuro del diritto alla mobilità del diritto alla salute c'è molto da fare
Per cambiare le ovattate
E cambiarla modo positivo ma per cambiarle
Bisogna esserci dentro
E troppo spesso come Italia ci dimentichiamo che non siamo lì per caso
Siamo tra i padri fondatori e le madri fondatrici della nostra in Europa l'Italia non può aviere un ruolo residuale
Devi avere un ruolo fondamentale per la sua storia per la sua posizione strategica nell'Europa e però bisogna viverla
Court
Come tale
E quando si è tra i padri e le madri fondatrici sì anche la responsabilità di determinarsi guida insieme agli altri per carità
Ma guida rispetto al cambiamento cambiare di ovatta mettere al centro la crescita cambiali e quindi anche alcuni meccanismi dello Statuto economico europeo
Significa innanzitutto rispettare il mio papà
E sentirsi parte di essa anzi essere tra i promotori della identità europea una sfida importante pesi vince attraverso la centralità della dignità della persona e quindi della dignità del lavoro
Grazie
Grazie a Mario Furlan me
Mi pare che
Che poi
Ascoltare intanto abbiamo un po'di recupero e perché
A ascolta intanto ripresenterà Confindustria su questo tema sulla domanda nostro come le poi ci avvicinerà magari conteneva un secondo giro più breve e più focalizzato sull'attualità italiana che credo che poi interessi tantissimo
Presidente bocciato guardi lei intanto quando ha ricordato l'articolo quindici della Costituzione europea sottolinea un aspetto che molte volte sottovalutiamo il passo noi abbiamo un divario tra tanti tra percezione e realtà e ci percepiamo cui presta sempre in chiave negativa e per critica ne abbiamo tanta di criticità questa sia chiaro
Poi ci sono degli aspetti fa nel nostro Paese una punta avanzata una potenziale avanguardia e per alcuni eroi infatti lui quella termine ladro non ce l'abbiamo nel primo l'articolo della Costituzione
Una Repubblica fondata sul lavoro
Perché è una Repubblica fondata sul lavoro perché il lavoro era ed è l'elemento di coesione nazionale attraverso il lavoro in quel famoso dopoguerra si centrava un'idea di società
Non era una cosa come dire marginale era una cosa determinante tanto è vero che all'epoca nel dopoguerra
Un presidente Confindustria costo è un segretario generale di grande sindacato di Vittorio uscirono con una frase che era prima le fabbriche poi le case eravamo nella fase di ricostruzione
Questo filo rosso del primo alle fabbriche poi le casse era collegato a quel primo articolo della Costituzione perché le fabbriche erano e sono il luogo del lavoro
E quel filo rosso lo dico con modestia chiaramente umiltà e quello che collega ad oggi il patto per la fabbrica Confindustria insieme a CGIL CISL e UIL
Sottoscritto nel due mila diciotto dopo le elezioni politiche che era un messaggio e chiave interno centralità del lavoro
E nella consapevolezza della delicatezza della fase economica che il Paese si accingeva a vivere e chiaramente o una aspettativa di politica economica del paese però voglio fare un passo indietro perché l'Europa diventa una elemento di garanzia per l'Italia
Perché di fronte a una Germania che arretra e che si avvia in fase recessiva in cui le filiere industriali italiane sono molto collegata in particolare non nel Nordest nel nord-ovest del Paese e che subisce perfetto della guerra dei dazi nella Cina e di Stato in America ma anche l'idea di questi grandi giganti politici ed economici di non accettare più una bilancia commerciale passiva per loro e quindi un export rilevante di alcuni Paesi europei con cui ci siamo anche noi
Pone con la questione economica che diventa anche politica
Un'Europa
Di cui evidentemente non abbiamo consapevolezza nel primo importatore al mondo il primo esportatore al mondo il mercato più ricco del mondo
Evidentemente ritorno alla memoria di quanto mi insegnavano quando giovane frequentavo la facoltà di Economia e commercio la mia città
E mi ricordavano all'epoca valeva per i Paesi d'Europa oggi vale tra Europa e mondo esterno ci ricordavano che in occasione della prima rivoluzione industriale la Spagna era ricca perché avevano scoperto le Americhe avevano i forzieri finito però la prima rivoluzione industriale parte in Inghilterra l'Inghilterra grazie alla prima rivoluzione industriale
Vende prodotti alla Spagna e riesce a trasferire ricchezza dalla Spagna all'Inghilterra di vinto al pochi anni l'Inghilterra diventa di che la Spagna resta più povera
Quella è la centralità della questione sia basta come dire riprendere la storia economica per capire ora questa questione industriale non riguarda più i paesi d'Europa in cui c'è un equilibrio tra di noi ma riguarda l'Europa il mondo esterno
La Cina con le rotte della seta intende ambire a una centralità della questione industriale per sfruttare le infrastrutture le rotte della setta guarda caso per arrivare nel cuore d'Europa
Che per Licini si sarebbe un mercato quindi produrre in Cina questioni industriale per vendere prodotti dalla Cina in Europa e trasferire ricchezza dall'Europa al mercato più dico del mondo alla Cina
Gli Stati Uniti d'America attraverso i dazi cercano di difendere la propria industria attraverso la politica del Rescio rinvia sei cercavo di di attrarre l'industria nel proprio Paese se s'applicano gli altri Paesi
Allora perché noi dobbiamo quindi spingere affinché ci sia un grande salto di qualità europea per il vivere ed essere protagonisti come italiani di una stagione riformista ed europea
Primo perché siamo la seconda manifattura d'Europa
Secondo perché viviamo molto di export terzo perché dei quattrocentosettanta miliardi di euro all'anno che esportiamo grazie alla Manifattura Italiana duecentocinquanta riguardano il mercato europeo attenzione
E quindi per un'integrazione determinante però se evidentemente nei prossimi mesi assisteremo al fatto che aumentano le barriere dalla Cina agli Stati Uniti d'America il rapporto all'Europa evidentemente l'industria europea a partire da quelle tariamo deve guardare al mondo
Per esportare e tenere alto livello di export che significa trazione di ricchezza del Paese
E infatti in una delle ultime assemblee prima dell'estate a cui ho partecipato divenne vostra associazione di Confindustria Federmacchine
è emerso che il novanta per cento dell'export che questa associazione fa attraverso le sue imprese che producono macchine macchine utensili è fatto in cinquanta Paesi nel mondo
Questo che cosa significa che c'è già un riposizionamento geografico dell'industria italiana e comincia a guardare il mondo non può guardare più solo a grandi Paesi ma questo significa però che dietro il pensiero economico c'è anche un'idea di società
Le uniche due grandi aree simulacro del mondo in cui si coniuga democrazia libertà ed economia sono stati in America ed Europa
E la storia economica recenti ai municipi insegna che non è vero che come dire Democrazia economia libertà sono la sintesi di una crescita economica si può crescere anche senza democrazia
Questa sfida impone una consapevolezza che abbiamo chiamato corresponsabilità dalle parti sociali alla politica
Che pone una pregiudiziale che è quella di definire una idea di società prima di entrare nelle idea di politica economica
Quale società noi immaginiamo costruire nel futuro del Paese
Dandoci delle priorità commi obiettivi e cioè il lavoro e l'occupazione in termini di incrementali tappa stile da quella giovanile dal sud del Paese fino al nord perché anche al nord abbiamo città in cui la disoccupazione giovanile e rilevante che sono i veri esclusi della società italiana
Un termine che da tempo sembra non essere oggetto di attenzione della politica italiana è che le parti sociali in quei cinque incontri che abbiamo fatto tre Palazzo Chigi e due al Viminale prima della caduta del governo che ricordava la Furlan
All'opposto all'attenzione del governo ma a questo punto della politica c'è un'italiana in senso lato come una convergenza interessante su tre punti
Uno era la riduzione delle tasse e contributi sui salari dei lavoratori italiani guarda caso tutti perché significava elevare i salari significa ad attivare la domanda significava ridurre la tassazione su quel fronte che diventava una priorità il secondo
Era ed è una grande dotazione infrastrutturale e in chiave nazionale con risorse già esistenti e che quindi non farebbero far ricorso al deficit ma lì si pone una questione temporale in quanto tempo ti diamo i cantieri che significa anche un'operazione anticiclica che significa lavoro significa occupazione ma attenzione alle infrastrutture
Collega notte vittoria includono persone infrastrutture sono un'idea di società non sono solo una questione economica
Terzo elemento che era emerso una criticità su come si stava impostando il salario minimo dove non eravamo
Come dire contro al salario minimo ma volevamo che si collegasse grandi contratti di rappresentanza perché salario non può essere una variabile indipendente dall'economia altrimenti
Potremmo avere un giorno al Paese in cui arriva un signore dicesse viene letto il salario sarà trenta euro vince le elezioni e trovi nel Paese
Ora di fronte diciamo a questa provocazione bisognerebbe coniugare le ragioni del consenso con lo sviluppo perché l'occupazione non cresce come richiamava l'accesso perché o noi partiamo dalla testa del problema
Oppure partendo dalla coda non non la risolviamo mai
Se non vogliamo far cresce l'occupazione partendo da solo una legislazione sul lavoro prescindendo da un intervento organico di politica economica
Che invece punti sullo sviluppo da qui ne deriva occupazione e da qui ne deriva anche una legislazione sul lavoro che però è la coda del problema
Nei luoghi non arriveremo mai a pur ci un risultato rilevante sull'incremento dell'occupazione spesso questo è il punto
Quindi si pone la questione di metodo qual è la questione di metodo che noi poniamo a tutti in chiave europea Editalia in chiave europea tra l'altro la dotazione infrastrutturale potrebbe essere un'Italia protagonista di una stagione riformista europea in cui non si va a chiedere all'Europa più deficit per far spesso ordinario mentre il debito pubblico in cui nessuno ce lo darebbe tra l'altro la solarità si perdevano facciamo troppo debito pubblico non perché ce la fanno perdere altri come si fa nelle aziende quando è troppo di abiti arriva l'amministrazione controllata e automatico
Il punto non è questo il punto è
E questo potrebbe essere l'opportunità anche dato il rallentamento la Germania
Propongo che ha una grande operazione di infrastrutture transnazionali da cinquecento miliardi di euro da mille miliardi di euro con una dote per ciascun Paese
Collegando i paesi terzi d'Europa tra di loro e quindi rendendoli ancora più competitivi nella logica della Società inclusiva finanziata per esempio con euro Botto
Questo sarebbe un Papa grande risposta una politica anticiclica di una visione europea di una Europa che vuole difendere la sua competitività accettando la sfida con Stati Uniti e Cina quindi tornando appunto ne abbiamo bisogno di un'Europa maggiormente integrato che va chiaramente riformata tant'è vero che insieme alla Confindustria francese e tedesca l'appello diciamo ai singoli Stati italiana tedesca e francese quello di sottolineare il fatto che la sfida tra Europa e mondo esterno e non tra Paesi d'Europa non a caso perché siamo consapevoli di questa fase importante allora qui si pone una questione importante italiana
Cioè noi vediamo l'Italia non come la periferia d'Europa e non dovremmo esserlo né politicamente né geograficamente parto dalla questione geo economica per arrivare poi a quella diciamo politica targati in senso lato Italia centrale troppe mediterranea
Essendo voi avremo più difficoltà avvenute negli Stati Uniti o in Cina a partire agli studenti per la politica dei dazi ammesso che ci sarà
è evidente che noi dobbiamo consolidare la posizione in Europa e aprirci al Mediterraneo all'Africa
Dove esiste un potenziale di sviluppo rileva e dove l'industria italiana e tedesca prima e seconda manifattura d'Europa possono giocare un ruolo da protagonisti insieme ai francesi questa questione economica non è una questione marginale attenzione è una questione storica
Diciamo e diceva i miei obiettivi sono politici le mie spiegazioni sono economica
Io spero
Che dopo quelli tutta questa confusione in cui e torna la questione di metodo si dovrebbe recuperare una questione di metodo che questa secondo noi cioè prima di esprimere un provvedimento si dovrebbe valutare
Dal punto di vista politico di chi lo propone
Partiva governa il Paese quali effetti sull'economia reale quel provvedimento realizza e se quegli effetti sull'economia reale sono funzionali ai fini
Politica dei fiumi
Che quel governo si pone ha ammesso che il governo del Paese Broglia nella questione lavoro prima articolo della Costituzione incrementali dall'occupazione arrivare a risultati rilevanti che coniugano la coesione nazionale la competitività del Paese
Questo cambia chiaramente paradigma di pensiero ci fa uscire dal presidentissimo dalla tattica
Ha necessità di una visione di medio termine di obiettivi chiari di realismo e di responsabilità ambiziosi nei fini lealisti nei mezzi
Perché se ne pensiamo e andare in Europa e fare una manovra da sessanta miliardi
Perché chi già accediamo deficit ordinario per aumentare il debito pubblico del Paese e se non c'eravamo ma usciamo dall'Europa facciamo usciamo un danno rilevante al Paese in chiave economica cosa ben diverso avere una posizione divisione di medio termine del paese e ambire ad essere una delle manifatture più importanti del mondo e possiamo esserlo e chiudo perché possiamo essere
Perché se è vero come è vero che un'industria un'impresa italiana rispetto all'impresa tedesca
Paga il venti per cento di tasse in più complessiva il trenta per cento del costo dell'energia in più complessi
Abbiamo dei tempi della giustizia più lunghi rispetto ad imprese artistiche sicuramente una dotazione infrastruttura inferiore a quella che anni tedeschi
E siamo la seconda manifattura d'Europa possiamo guardare le cose al contrario cioè cosa potremmo essere servito moltissimo parte di questi deficit di competitività
Evidentemente una delle prime manifattura del mondo
E qualcuno potrebbe dirmi sì ma lei è il presenti Confindustria fa il suo mestiere che cosa significa essere la prima manifattura del mondo significa generano occupazione di qualità incrementare l'occupazione e attrarre ricchezza del Paese
Quindi che la sostanza l'impresa devono fare la loro parte
E stanno facendo in tanti casi all'interno delle nostre fabbriche guardando al mondo ma la politica economica la politica della del Paese deve cominciare ad avere ambizioni rilevanti uscendo da pesantissimo e
Coniugando senso di responsabilità realismo e visione di futuro del Paese partendo dalla dimensione economica anche la soluzione della questione politica
Grazie
Allora
A valle a voci di un bonus di di tempo perché siamo abbiamo cominciato un un compie con ritardo ma naturalmente saremo sintetici volevo un flash però veramente un flash professore e perdoni della pretesa dopo aver ascoltato quanto tra Europa e fatalmente Italia in quanto componente fondante dell'Europa abbiamo già sentito da da una mina sulla neve nel senso boccia che lo ricordo per incidenza sono rappresentanti di due di quei corpi intermedi della cui della cui de de detentive crisi subita soprattutto qualche anno fa Vittadini ricordava rabbinici questo meeting e si rammaricava e che quindi sono importantissimi in realtà per ricostruire tutto ciò che ha ricostruito troppo e la classe intellettuale è un corpo intermedio la classe
Al quale è affidata la formazione è un corpo intermedio allora la domanda che volevo fare per una risposta veramente breve
Era soltanto questa ma siamo consapevoli nel sistema informativo italiano di quanto sia necessarie profondo la discontinuità che lei ha così ben espresso prima oppure c'è necessita di una bagno di consapevolezza anche dalle parti di insegna
Ma
Velocemente perché ella così assolutamente la consapevolezza credo che stia maturando in modo significativo infatti da questo punto di vista la credete in molte realtà
Universitarie c'è proprio lo spazio di crescita di quella che si chiama la terza missione dell'università cioè della relazione tra il mondo
Do della ricerca e dell'istruzione col mondo del lavoro
Le se fino a pochi anni fa questo era un distacco enorme oggi sempre di più si tende a coniugare la relazione che esiste tra il mondo dell'impresa al mondo del della formazione dell'istruzione
C'è un punto fondamentale su questo
Se sì però noi non investiamo nel nel mondo dell'istruzione e della ricerca
Questo rimane fermo alle possibilità dei singoli
E invece c'è bisogno di uno slancio in questo e in in molti paesi europei
La capacità di investimento in istruzioni ricerche decisamente superiore all'uno per cento del PIL che mette in gioco l'Italia e questo è un grande problema della politica
Grazie grazie
Presente boccia volevo provare andare oltre ma non per a amore di di di di scena ma perché credo che poi alla fine c'è una persona che con la quale condivido soltanto il nome di battesimo Sergio che in queste ore sta lavorando sodo con grande sicuramente attenzione concentrazione su da farsi
Ecco di attori in causa riconosciamo e con fiducia avviati in interfacciati tutti anche in varie incarnazioni precedente
Dovesse
Porre una priorità assoluta a una possibilità che questa legislatura vada avanti
Delle tante che arrivi con ricorda come anche nel suo intervento appena ha svolto quale
Prego anteporre da tutte le altre per ipotizzare un cammino costruttivo e non volevo chiedere questo all'apertura degli imprenditori perché dentro il Governo dimissionario ci sono state visibilmente due anime una pro impresa l'altra contro impresa ma come dire per sposarsi biomasse in due quindi non è che è una cifra che siccome c'è un'anima Pauline prese e poi volevo conclude
Come abbiamo perso il sindacato col sindacato nazionale per sua stessa questione dal punto di vista di chi rappresenta i lavoratori prego
Guardi intanto voi
Abbiamo sempre nella nostra storia compresa quella attuale ha valutato provvedimenti del governo
E per me va bene al governo erano del Governo non erano già lì un giorno Verdi un altro quindi provenienti abbiamo criticato erano i problemi tutto il governo i provvedimenti abbiamo condiviso provvede di tutto il governo
Ora proprio per questa storia di valori e anche di autonomia delle parti sociali a partire dal momento io non dobbiamo né possiamo entrare nella questione tattica voto sì voto no però possiamo entrare la questione delle scelte di politica economica
Ma dal punto di vista dicono oggi alla prima scelta abbiamo davanti a noi al ventisei agosto la nomina del commissario Italia
Occorre fare un nome autorevole e ambire a un commissario di primo livello commercio Mercato Interno concorrenza industria
Se vogliamo essere protagonisti
Nella stagione riformista europea dobbiamo ambire arruoli importanti all'interno dell'Europa secondo elemento non marginale insieme a questo si pone un'altra questione
Interroga ma determinante è che su quali dirigenti noi puntiamo per metterli in quei ruoli di primo livello in chiave europea per quella compatibilità tra strategie strutture della politica europea ed italiana
Terzo come affrontiamo una manovra economica del paese e in particolare con quali risorse
Non solo numeri come irrilevanti ma con quali risorse determina e con quali effetti sull'economia reale prescindendo da questioni tra virgolette categoriali e cioè quale visione del Paese
Abbiamo terzo elemento quale idea di Europa abbiamo abbiamo un'idea riformista d'Europa e come intendiamo affrontare il confronto all'interno dell'Europa chiedendo più deficit per fare la manovra che abbiamo in modo tale da usare l'Europa come alibi per non riuscire a fare le cose che possiamo fare può costruendo una proposta in chiave europea di una dotazione infrastrutturale transnazionali e queste sono domande rilevanti
Molte delle quali uscite dal confronto che lei ricordava che abbiamo avuto appunto con il governo prima della crisi e che riguardano adesso le domande a tutti i partiti perché non è che non abbiamo cambiato idea
Se ci convocano qualsiasi governo qualsiasi partito gli diremo con le stesse cose questa sono domande determinanti per la vita del paese
E quindi ritorniamo alla questione prioritaria emergenziale tra virgolette economica che diventa la soluzione politica di questo sarebbe il caso di parlare
Di dove individuare le risorse anche di quale idea di Europa in modo tale che tutti i cittadini chiaramente italiani possono fare
Lei conosce dopodiché mostra lui come dire spingere da un lato dall'altro andare al voto meno questo non lasciamo ai partiti alla garanzia di un grande uomo che Sergio Mattarella che lei ha citato
E che come dire come sempre in questo Paese nei momenti delicati ha determinato come dire dei momenti di grande equilibrio però siccome qui dobbiamo essere consapevoli dei ruoli che determina anche dei limiti dei ruoli non siamo le parti sociali
Le parti sociali e lo ha ricordato una volta in un convegno molto bene la Furlan e quindi lo prendo a prestito in quella Costituzione che lei ha ricordato e che abbiamo ricordato in quel primo articolo c'è poi un altro pezzo che riguarda le rappresentanze politiche le rappresentanze sociali
Quella Costituzione con le rappresentanze sociali aveva in sé un'idea di società italiane
E quindi quando si dice la democrazia diretta i corpi intermedi dello Stato eccetera eccetera In realtà si ha un'idea di società diverso da quello che è scritto nella Costituzione italiana
Più sono
Risolverlo voglio chiudere
Con la battuta la mettono al pacchetto di idee e di proposte che Sergio Luciano quindi mi ha citato e quindi come dire che a titoli abbiamo articolato Como Confindustria
Sono anni che si sono succeduti i governi e sono anni che arrivano come dire persone che comincerà a parlare della crisi dei corpi intermedi dei sindacati di Confindustria della crisi degli altri e non della propria in tutti questi anni questi qui diciamo sono passati noi siamo ancora qui a Dorio consiglio diciamolo la frase
Ecco io esprimo la mia natura
Identità campano cittadino europeo di nazionalità italiana quindi sono tre cose contemporaneamente lasciamoli lavorare inaccettabile
Che è questa la bellissima frase di De Filippo che ha un consiglio diciamo che dopo Lothar che evitiamo sto dibattito sulla crisi dei corpi intermedi che non significano abbiamo le nostre criticità
La frase di De Filippo era essere scaramantici è da ignoranti non esserlo porta male io consiglio di non parlare
Alta non serve neanche che io passi a Pavana aveva foulard perché la usava valuta il presidente boccia
Sì adatti ci sono due aspetti che credo definiscano bene quello che stiamo da tempo vivendo un modo particolare in questo ultimo anni e mezzo
Un unita forte
Non solo tre sindacati
CISL CGIL e UIL
Ma anche nei rapporti tra le associazioni di rappresentanza della poco sindacali e datoriali
Così come non si era mai visto nella storia di questo Paese
A me ha colpito molto che su alcune questioni che unitariamente nella nostra piattaforma unitaria di CGIL CISL e UIL abbiamo posto siano state colte in termini molto positivi da tutte le parti datoriali abbassare il cuneo fiscale a favore delle buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici l'abbiamo chiesto come organizzazioni sindacali
Ma abbiamo trovato un disponibilità totale
Delle altre parti sociali le parti tatto viali
Gli unici che non hanno colto al volo il significato di questa cosa mi dispiace dirlo molti i politici in modo particolare
L'ex compagine di governo in modo particolare sia addirittura nel governo ha detto no no
L'abbassamento del cuneo fiscale semmai lo utilizziamo per autofinanziare il salario minimo
L'altra cosa che mi ha colpito in modo importante mi dispiace negativo
Anche del dibattito parlamentare di ieri una giornata drammatica e la caduta di un governo non è una passeggiata non è una giornata
E che
Nel dibattito che si è scatenato in quell'aula con i toni e immobili
Che abbiamo registrato ma anche nel dibattito complessivo che sia realizzato almeno negli ultimi venti giorni
In pochi in pochissimi abbiano sottolineato come il governo ha portato il Paese a crescita zero
E passato il tema della crescita del lavoro e della mancanza dell'investimento i come elemento secondario
E questo mi preoccupa particolarmente perché non aver coscienti Zatta o si non fonto
Anche da parte della politica che alcune linee economiche Pampa urtato il Paese a non crescere ma decrescere è significa che non si è capito sino in fondo perché quella linea economica è stata sbagliata
Cosa ha significato per un anno e mezzo in termini esclusivamente ideologici bloccare tutte le infrastrutture cosa ha significato per il Paese
A proposito delle cose che prima il professore ci ricordava avverte taglieggiato nella legge finanziaria l'alternanza scuola lavoro e anche gli investimenti su Impresa quattro punto zero Tecce abbia fatto esattamente il contrario
Di quello che serviva alle imprese italiane ai lavoratori italiani e ai giovani italiani
Perché non basta la buona volontà di alcuni atenei di alcune istituzioni locali quando cioè
E anche delle parti sociali e delle in paese
Sul territorio per coniugare in modo positivo quell'appalto impresa territorio scuola ateneo che che ne hanno davvero le competenze che servano
E quindi la dignità per i nostri giovani e le nostre giovani non basta la buona volontà
Ci vuole una strategia e una scelta politica di Investimenti sulla tastiera della crescita
Bene nella caduta del governo
Il fatto che ormai in questo paese tutto il cui provò che era stato fatto
Anche della crescita degli investimenti privati in modo particolare nell'industria si sta
Mamma hanno in questi ultimi mesi è vanificando rispetto a scelte economiche sbagliate sull'economia reale non sta emergendo nel dibattito pubblico
Guardate noi abbiamo presentato una piattaforma
Come andava cambiata radicalmente la linea economica del Governo a dicembre dell'anno scorso
L'abbiamo fatto unitariamente come sindacato peraltro con molti punti che abbiamo riscontrato in essere
Divisione comune a tutte le parti sociali quelle sindacali e quelle datoriali dopo dicembre abbiamo portato quella piattaforma economica Attraverso tante manifestazioni nazionali scioperi nazionali di categoria su tutte le piazze italiane nei luoghi di lavoro
Coinvolgendo centinaia di migliaia di uomini e di donne del paese
Sino a arrivare alla fine di giugno a riempire Reggio Calabria con gli uomini e le donne del lavoro per dire senza la crescita del sud questo Paese non ce la fa
A creare condizioni di crescita complessiva da febbraio prima manifestazione piazza San Giovanni
A ventidue giugno ultima iniziativa nazionale a Reggio Calabria il governo ci ha convocato a luglio
Peraltro su due tavoli distinti
Anche questo non cosa di poco conto per ascoltare
Quello che le parti sociali avevano da dire su come doveva essere impostata la prossima finanziaria
Al presidente Conte l'ultima volta che abbiamo illustrato la nostra piattaforma per la quarta volta gli abbiamo detto l'ultima volta che lei lo stiamo però prendo appunti
Perché i temi sono sempre quelli
Quando non si investe
In innovazione in ricerca informazione
Anzi anzi si tagliano le risorse alla scuola all'università alla ricerca all'innovazione alle in paese
Che investono in ricerca e di innovazione ebbe non è che cambiano in meccanismi perché qualcuno decide che doveva essere o un anno bellissimo l'anno bellissimo non c'è stato manco per niente
E le nostre proposte
Che sono quelle che tante volte abbiamo illustrato anche il Presidente del Consiglio ormai dimissionario
Saranno esattamente quelle che illustreremo alla prossima compagine di governo
Perché i presidenti possono cambiare i ministri possono cambiare ahi noi quello che è costante da tanto tempo sono i Pisoni degli italiani e delle italiano
E ha ragione il presidente boccia
Quando dice
Da troppo tempo
Il diversivo del tema
La crisi delle parti sociali
Acconsentita qualcuno di non guardare Lapo Appia Casey che spesso è stata una crisi di competenza una crisi di professionalità
Per non arrivare utilizzare anche termini ahi noi molto diversi
Allora partiamo dalle competenze partiamo dalle professionalità questo è indispensabile per affrontare i bisogni delle persone
Penso ad esempio a una cosa che accomuna almeno gli ultimi tre o quattro governi e finisco io prima sfruttata la più stringatissimo il tema della pubblica amministrazione
Da buon Ethan poi passando per Renzi passando poi ovviamente ancora di più per quest'ultimo governo il tema della pubblica amministrazione è stato esorcizzato Sollers allusivamente con le battute sui fannulloni l'abbiamo detto in termini
No mi
Chiarissimi se qualcuno timbra il cartellino e far finta di lavorare e va al mare licenziato Tello
Perché nomine degno di rappresentare Libisonis degli uomini e le donne del lavoro eh ma detto questo non bastare
Come invece affondiamo
Il fatto che nella pubblica amministrazione dalla scuola alla sanità alla sicurezza agli enti locali
Continuano a mancare migliaia e migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici e ormai le famiglie italiane per curarsi si indebita hanno perché la vita ovviamente
Viene prima di qualsiasi altra cosa
Come creiamo condizioni perché un bambino che nasce a Palermo abbia le stesse possibilità formative
Di un bambino che nasce attento o a Milano commetterei diamo le condizioni perché la sicurezza non sia un'alabarda l'ok Corral ma sia una cosa Vera risposta ai cittadini alle cittadine in modo particolare affrontando il tema che siamo un Paese dove quotidianamente
Si muove di Lapo e nessuno se ne occupa in questo Paese
Ecco cosa diremo al prossimo governo e speriamo che si faccia presto un Governo perché sono cento sessanta
Le crisi industriali che giacciono da tanto tempo sul tavolo del ministro dello Sviluppo che nessuno ha affrontato a quelle vecchie ne abbiamo aggiunto nuove e siccome non bastava
Anche alcune che avevano già trovato un nuovo percorso di soluzioni penso all'Ilva
Anche lì qualcuno ha deciso che andava non riaperte mettendo a repentaglio i posti di lavoro e anche l'Investimenti
Ambientali per la salute dei cittadini e delle cittadine abbiamo tante cose da dire al prossimo governo alcune non saranno nuove perché i bisogni degli italiani e delle italiane sono sempre quelli a cui da tanto tempo nessuno dà risposte
Grazie grazie davvero mi pare il più
Le attese riattualizzazione nazionale di un tema enorme come quello che il nostro titolo poneva siano state ampiamente accolte veramente non c'è nulla da chiosare
Una sola osservazione
Scettica ma sempre da da osservatore più che sulle centosessanta crisi da risolvere sua possibilità che un Governo si formi prestissimo
Sarei affidamento sulle duecentodiciotto nomine da fare entro giugno che magari attraggono un po'di più però non sarebbe un'attrattiva ben Prodi esponente rispetto alla gestione delle crisi di cui sopra e delle altre emergenze
Io Tanco diciamo le dita veramente affidiamoci alla saggezza Sergio Mattarella grazie a tutti