Presentazione del libro di Claudio Bertolotti "Afghanistan contemporaneo. Dentro la guerra più lunga" (Start InSight)

Prendete pure posto possiamo iniziare
Buongiorno a tutti innanzitutto un caloroso ringraziamento a tutti voi che siete qui presente oggi la vostra presenza ci teniamo Di Livio né scontato
Un volo soluto la signora ministro della difesa dottoressa Elisabetta trenta al generale Bonato in rappresentanza del capo di stato maggiore dell'esercito
Al generale accoppare della Repubblica islamica dell'Afghanistan
Console Badagliacca
è un ministro plenipotenziario fare offrono
Permettetemi di iniziare questo brano intero questa breve introduzione facendo un ringraziamento soprattutto ricordando i cinquantaquattro caduti delle o in Afghanistan in territorio questa non nostro Paese
Quando si voglia fa canestro non possiamo se non ricordare queste persone per il grande contributo che queste stesse hanno portato al nostro Paese soprattutto al processo di stabilizzazione che il nostro Paese ha contribuito e sta contribuendo tutt'oggi apportare inventore affogano
Un ricordo e soprattutto un saluto alle famiglie di queste persone vittime
Che hanno subito questa grande perdita
Perché la difesa del mondo la difesa ma soprattutto l'esercito padano sta apportando un grande valore aggiunto in quel territorio ricordiamo il suo tutto mi preme sottolineare ma la grande operazione quotidiana che fanno di formazione nostri militare nei confronti della polizia locale nei confronti di tutte le forze armate di quel territorio nostri militari si contraddistinguono
Nell'intero globo a livello internazionale per la predisposizione in Vaticano soprattutto per il livello del calore umano che essi stessi hanno e un valoroso ringraziando lo facciamo anche ai grandi
Combattenti che hanno portato quel contributo in quel Paese perdonatemi l'emozione ma quando si parla di Afghanistan non si può non ricordare queste persone
La difesa porta un grande contributo importante ricordava anche l'impatto culturale che il nostro dicastero porto avanti perché questo perché la società civile lavori Maria intrinseche ma vero quotidianamente con il dicastero della Difesa ricordiamo il lavoro dei cooperanti
Che porta avanti quel territorio
Il nostro approccio emotivo empatico soprattutto ha consentito il raggiungimento di importanti obiettivi obiettivi che ci consentono oggi di dialogare desiderio importantissimi tavoli internazionali di condividere informazioni
Informazioni molto riservate solo grazie al lavoro dell'esercito italiano
Io vorrei ricordare il grande lavoro umanitario gli hanno fatto in particolare costruendo le si discute le sedici scuole per quanto guarda la formazione femminile in quel territorio perché il processo di emancipazione della donna
In Afghanistan è scontato il lavoro gli ha fatto la difesa è da ricordare ogni giorno
Io vedo che a parlare la signora ministro difesi Sabetta trenta ringrazio ancora tutti o per la partecipazione permettetemi i complimenti
A Claudio Bertolotti dottor Bertolotti ormai un amico da qualche mese questo quarto corteo anti dei seminari di di condivisione della cultura di questo lavoro
Questo libro a qualcosa di molto interessante un libro che Fallisi molto puntiglioso e dettagliato della situazione in Afghanistan analizza diversi punti diversi aspetti ma lo fa con una coscienza critica che io ho trovato in pochi testi soprattutto parla di tutta la situazione geopolitica
Che vede il nostro Paese coinvolto anche in Afghanistan
E però concludendo ringrazio tutti voi per esser qui presenti in particolar modo la signora ministro la difesa
Elisabetta trenta Edipo dal della commissione Difesa partire dal presidente Rizzo che a breve ci raggiungeranno non so se tutti sanno che la commissione difesa sta lavorando e sta portando avanti anche delle indagini conoscitive sul lavoro
Che fa l'esercito ha messo tutto che fanno i nostri militari quotidianamente e quindi sono impegnate anche oggi in questa audizione in un soluto Puglie grazie ancora
Grazie buongiorno un saluto a tutti gli intervenuti
Ai nostri relatori agli organizzatori di questo convegno a cui sono particolarmente lieta di partecipare perché il tema dell'Afghanistan
è un tema che affronto ogni giorno ed è un tema che ultimamente stiamo seguendo con grande attenzione perché ci potrebbero essere dei cambiamenti e finalmente si potrebbe arrivare ad una conclusione che speriamo sia la migliore possibile sono passati da quarant'anni da quando l'esercito sovietico ha invaso l'Afghanistan e trentuno no dalla sua cacciata
Ma questo rimane ancora oggi un Paese costantemente monitorato dalla comunità internazionale l'Afghanistan è tornato alla nostra attenzione a seguito degli attacchi terroristici agli Stati Uniti dell'undici settembre due mila e uno
La reazione statunitense non si fece attendere e si concretizzò il sette ottobre due mila e uno con l'avvio dell'operazione Enduring Freedom
L'intera comunità internazionale stretta attorno agli Stati Uniti guardava allora l'Afghanistan come un Paese bisognoso di assistenza che non poteva essere lasciato solo
Anche l'Italia prese parte fin dall'inizio il venti dicembre due mila e uno all'ammissione a ISAF International Security Assistance Force al fine di garantire la sicurezza del nascente Stato afgano e dei suoi cittadini
Da quel giorno le modalità di impiego del nostro contingente sono cambiate con il passare del tempo da supporto al nascente Stato afgano Kabul alla presa di responsabilità dell'area a Ovest del Paese
Consentitemi di precisare che il nostro Paese con le sue forze armate ha sempre agito in aderenza al mandato ricevuto adattandosi e rispondendo alle revisioni della strategia con la chiusura alla fine del due mila e quattordici della missione a ISAF italiani nuovamente confermato la propria volontà di essere parte fondante della NATO
Assumendosi l'onere di continuare a mantenere la rospo instabilità dell'area Ovest del Paese all'interno della missione restitutio porta come Paese alleato abbiamo la responsabilità di preservare i risultati finora raggiunti in termini di diritti delle donne per esempio o in termini di di crescita della scolarizzazione del tasso di scolarizzazione dobbiamo tutelare i nostri partner afgani e garantire una cornice di sicurezza adeguata alla popolazione in previsione di un disimpegno che sarà progressivo e responsabile
I risultati raggiunti grazie all'appoggio tutto italiano che ha visto sviluppate proprio in Afghanistan soluzioni idonee a sostenere il processo di ricostruzione e sviluppo
Un approccio che ha fatto scuola a livello internazionale nel campo della cooperazione civile e militare
Mi riferisco appunto
Alla preziosa opera svolta fino al venticinque marzo due mila e quattordici beh provinciale Construction Team me Ittierre ittiche i nove anni hanno realizzato mille duecentottantotto Progetti
Incentivando così l'occupazione locale
Lo sviluppo economico dell'area e la fiducia verso le istituzioni politiche locali egli Enders ovvero gli anziani del villaggio
I progetti varati ma non terminati sono a tuttora gestiti e sviluppati dalla cellula di cooperazione civile milite e militari Cynic del contingente italiano
Come ho avuto modo di riferire lo scorso trentuno maggio alle commissioni congiunti esteri e difesa di Senato e Camera agili Italia non può andare via dall'Afghanistan senza un accordo con i Paesi alleati
Al tempo stesso sarebbe rischioso se in maniera non coordinata dovessimo decidere come alleanza di dirsi impegnarci come sapete il tema del possibile disimpegno è nato nel momento in cui c'è stato un annuncio da parte degli Stati Uniti di una progressivo possibile ritiro di metà delle forze statunitensi
Presenti in Afghanistan
Di fronte a quell'annuncio noi abbiamo detto dobbiamo cominciare a valutare quale potrebbe essere la nostra possibile relazione di fronte a un cambiamento così importante delle forze in campo
Qual è il rischio di decisioni veloci
Potremmo mettere a repentaglio i pochi diritti essenziali conquistati negli ultimi anni come la tutela delle donne e dei bambini
Ecco perché anche in ambito NATO abbiamo ribadito che tutti insieme siamo arrivati e che tutti insieme andremo via e che ci dobbiamo coordinare per farlo
Questo Paese ha bisogno di tempo e di stabilità abbiamo la responsabilità di scandire il primo il tempo mentre assicuriamo la seconda la responsabilità è quello che ho comunicato anche nell'ultimo incontro che ho avuto con il ministro della difesa dell'Afghanistan e l'Italia mantiene la propria responsabilità
Non si può stare lì per sempre di questo siamo tutti coscienti però siamo coscienti anche che nell'andare via vogliamo fare in modo che lo sforzo non soltanto finanziario perché quello finanziario enorme quello italiano ma anche quello internazionale ma lo sforzo in termini di vite umane
Che
In ogni Paese valgono quello che valgono perché non è vero che i militari quando muoiono in Italia valgono più di quelli che muoiono
In in America probabilmente gli Stati sono un po'più o meno abituati vivere certe situazioni ma per le famiglie spesso è sempre lo stesso quindi noi lo dobbiamo anche a tutte le persone che hanno creduto in quello che è stato fatto in Afghanistan dobbiamo agire con grande responsabilità
In questo contesto desidero sottolineare l'impegno dell'Italia nella missione presso le tre porte
Adesso con ottocento militari che dovrebbero essere progressivamente ridotti a settecento unità comunque non prima della conclusione del processo elettorale per la nomina del nuovo presidente afgano
Prima di fare gli auguri a Bertolotti per il suo libro
Vorrei dire che fare un piccolo commento su quello che è il processo di pace di cui non non riusciamo a sapere molto sappiamo sempre che si sta per decidere qualcosa ecco
La pace che viene fatta è una pace che viene fatta con quelli che venivano combattuti rapace che viene fatta con i talebani
Ed è proprio lì l'importanza di assicurare in questa fase quel tempo in più quanto tempo non lo sappiamo ma quel tempo in più che necessario per fare in modo che quella pace non sia un modo per andare via
Dimenticarci dell'Afghanistan possibilmente dimenticarci di tutto quello che abbiamo investito senza avere nessun risultato alcuno abbiamo fatto tanto e vogliamo fare quello che è necessario perché questa pace porti veramente dei risultati
Quindi consentì di reni di rinnovare il mio sentito ringraziamento all'odore del libro dottor Bertolotti maggiore Bertolotti graverà aiutato
I lettori ad avere una visione più ampia e una conoscenza maggiore di un Paese che è statico solo in apparenza ma che in realtà subisce continue contaminazioni adattandosi è così segnando sia noi per quello che una terra affascinante e sicuramente ce l'hanno dimostrato nei secoli e nei secoli inespugnabile grazie per l'attenzione buon proseguimento
Grazie signora ministro io sinceramente mi associo ai saluti che sono stati già portati dall'onorevole Iovino all'inizio dei lavori saluto l'autorità politiche civili e militari presenti
In in quest'Aula e soprattutto mi preme introdurre il dibattito partendo da una precisazione sul volume
Che
Tra le Bertolotti ha realizzato un volume che si divide in due parti
Una scelta importante perché nella prima parte c'è un'analisi degli attori
Internazionali regionali locali delle organizzazioni internazionali presenti in Afghanistan la seconda parte secondo me quelle più interessanti sono né quella che ci ricorda quanto i nostri militari quando vanno in un piano operativo hanno le coordinate dello rintanarsi il il lavoro di Claudio mi ricorda
Il famoso Manuale del generale Angioni in Libano i soldati italiani che rispetto ad altri contingenti sapevano con chi si andava interfacciare altri non lo sapevano e questo importante
Claudio nella seconda parte affronta il ruolo della religione il ruolo della delle tribù il ruolo degli attori dei capi villaggio dell'Afghanistan fornendo come viene anche precisato
All'interno del volume un valido ausilio per tutto il personale delle forze armate chiamate ad operare in Afghanistan quindi questo è uno strumento non solo per i non addetti ai lavori
Che con poche pagine riescono ad avere una visione una fotografia istantanea la situazione afgana ma è fondamentale strumento per il nostro personale impiegato in Afghanistan
Io inizio il primo giro di discussioni partendo dall'onorevole Alberto Pagani
Capogruppo del Partito democratico in Commissione Difesa
Perché giustamente abbiamo ricordato quarant'anni di conflittualità il ministro ha ricordato l'invasione dell'Afghanistan il ritiro e all'interno di questi quarant'anni succede un po'di tutto succede c'è l'undici settembre ce la guerra al terrore
Però forse con un approccio un po'più storico noi dobbiamo andarci a chiedere da quanto tempo questa regione strategica cominciare forse dal mille ottocentotrenta dal grande gioco
Dalla dal conflitto dell'Impero britannico con la Russia per andare un po'a risalire se vogliamo alla strategicità di questa Regione
A lei la parola amorevole Pagani
Grazie metterci di Händel Today
Buongiorno un giorno tutti se mi dai dieci minuti per duecento anni di storia viene un pochino sintetica però però Franco si fa quel che si può
L'espressione che tu hai usato il grande gioco la la scrisse Rudi Kipling pieni di un suo romano che noi tutti conosciamo Kipling come cultore di di romanzi del mestiere
L'autore de il libro della giungla di capitani coraggiosi di Kim appunto dove scritto il grande gioco gli attacchi per il reato più eviterà anche una spia servizio di sua Maestà la Regina e conosceva molto bene qui qui territori parlava del Grande gioco raccontando la guerra delle spie tra le potenze di allora che erano al nord dell'Afghanistan la Russia a sud dell'Afghanistan
L'impero coloniale britannico cioè l'India
In Afghanistan che aveva la la fortuna sfortuna di essere in mezzo si giocava a questo questa competizione
Nel mille ottocentotrentadue del periodo in cui fare riferimento tu la capacità di influenza della Russia sui su quel territorio dell'Asia centrale spinse
E il loro dopo che il governatore della dell'India britannico prende la decisione di invadere l'Afghanistan che fu effettivamente invaso convinti che fosse poi tutto sommato semplice raggiungere Kabul piegare la resistenza delle tribù primitive ed effettivamente fu semplice raggiungere sia burla venne nominato quindi ammetto finti
Governatore del rappresentante del Gran Bretagna in Afghanistan e venne rimesso sul trono il vecchio Cha che gli afgani non ricordavano più perché era in esilio da venticinque
Fu semplice arrivare a Kabul ma non fu poi sempre quello che accade dopo perché il sovrano si spodestato si ritirò nel montagne comincia a organizzare un esercito di resistenza per cui gli inglesi invece che il potere ritirarsi subito avendo stabilizzato prevedete la situazione furono costretti a rimanere
In più le tribù delle montagne chiusero i varchi che permettevano il commercio quindi la vita e questo produsse la necessità per gli invece di rimanere a tempi indefiniti quelle le logiche storiche si
Si ripetono
Naturalmente dovendo rimanere a tempo indefinito mettono fu costretto a pare raggiungere i soldati e gli ufficiali delle famiglie dei servitori gli inglesi somme
Via via gli organi si convinsero che quella fosse un'occupazione permanente non provvisoria Monk comincia a montare la rabbia poi l'odio poiché la ribellione e poi una aperta rivolta tanto che il governatore britannico penso di giocare d'astuzia cioè di annunciare il ritiro delle truppe inglesi
Delle truppe di occupazione al tempo stesso far trapelare l'informazione ai cattivi tribù che chi avesse sedato la rivolta
Verso il permesso di invece di rimanere sarebbe stato coperto dove sarebbe diventato di sinistra
Accettò la proposta finì su un incontro uno dei capi delle tribù delle montagne
Da Arkan che incontrò nipote in un incontro segreto riservato gli chiedo se fosse veramente intenzionato
Avrà realizzare il tradimento che aveva annunciato questi rispose soddisfatto che era assolutamente convinto di farlo fui imprigionato veri dei soldati tre delle degli uomini del del capotribù consegnato alla folla che lo fece letteralmente a pezzi
Non in senso metafore che figura che senso pratico ciò fu smembrato e la teste gli arti forno portati in processione per le vie di Kabul e il il tronco pesi e non vi rinuncino per la carne invasa
La situazione si si degenerò in pochi giorni quattro mila soldati con i dodici mila familiare servitori furono costretti a una disastrosa ritirata nell'inverno afgano della mille ottocentoquarantadue
Alla ai cancelli della forte sta britannica dice l'Abate arrivò un cavallo con un cavaliere stremato e tutto quello che rimaneva della dell'esercito di occupazione quello che poter contare il fatto come si dice invece di composizione britannico
Cento rotti anni dopo lo stesso storte Sozzini recapita ai russi il perché siamo nel mille novecento
Settantanove periodo del immediatamente successivo alla Rivoluzione in Iran khomeinista
A quel punto larga Nesta era già una repubblica democratica fra virgolette
Del quale si contendevano il potere due fazioni una filo russa e l'altra filo cinese
Quando quella situazione se pareva che fosse dominante cerca le sue conquiste
Potesse avere con questa legge Monia i leader sovietici deciso l'invasione dell'Afghanistan
Allora aprire finestre sul ministro degli Esteri Romito pensavano come gli inglesi cent'anni prima che sarebbe stata una passeggiata arrivare in Afghanistan e fu effettivamente una passeggiata arrivare in Afghanistan problema fu dopo perché esattamente come centro Tiani prima si organizza una resistenza
Nelle montagne in quel caso fu la comunità l'Occidente diciamo che il mio sostegno a tutti i guerriglieri combattevano contro l'occupazione
I i più diciamo più vivaci più organizzati erano i tre bagni sostenuti tutti forse qualcuno di voi ha visto il film conto mense Giulia Robert Charlie Wilson fuorché racconta la storia di questo senatore americano che un po'romanzata naturalmente
Scopo di olio
Che convince la ministra Steel congresso e l'amministrazione ad armare meglio i guerriglieri e fornire dei missili Stinger cioè i famosi fucile con il quale un guerrigliero può battere un elicottero
Insomma si costruisce una coalizione un po'eterogenea un po'strani internazionale di sostegno alla ai guerrieri mujaheddin i guerriglieri che combattono i russi che come sapete benissimo col costrinsero a finanche russi ad una rovinosa ritirata dall'Afghanistan questa coalizione era bizzarra perché c'erano dentro
Stati somma che non stanno tanto facilmente insieme ai cinesi pachistani gli iraniani
Mi dica naturalmente
Il tesoriere cappellano militare dell'operazione diciamo così era l'Arabia Saudita
Che fornì tante cose fra le quali fornì anche il giovane rampollo uno il diciassettesimo di cinquantasette figli di un imprenditore molto pio delle diverse che aveva aveva così destrutturato le moschea Medina e alla Mecca
Il figlio di Mohammed Bin Laden Osama non combatte realmente più di tanto nella guerra si occupava più che altro di logistica dato che si occupava di logistica si narra che si portò via un dischetto un floppy disk database
Che conteneva tutti i nomi i riferimenti dei guerriglieri che avevano combattuto contro Conti Rossi quella base di dati fu cui utile in futuro per i suoi successivi progetti diciamo sue ambizioni tanto è vero che in arabo
La base si traduce Al Qaeda
Il resto lo sappiamo per un decennio circa la comunità internazionale ha perso dai radar l'Afghanistan nessun seme più occupato più di tanto
Nel frattempo i talebani hanno instaurata una teocrazia rispetto alla quale regime iraniano è uno Stato liberale in questo paese in questa società di uomini barbuti di don incappucciati
Prolifera facilmente il progetto di di Osama Bin Laden e che si insediano la centrale terroristica che tutti sappiamo che cos'è quando l'undici settembre due mila e uno un attentato di insomma
Di portata storica fa capire all'America che il nemico non è più semplicemente lo Stato canaglia dell'elenco che era stato stilato me nemico più di più complessa da combattere perché è un esercito di ombre di fantasmi
Dopo l'attentato l'amministrazione Bush in modo anche frettolosa naturalmente per contrastare la minaccia prendere immediatamente provvedimenti primi sono provvedimenti di Intelligence con direttive segrete con le quali viene vengono restituite alla CIA il potere che erano stati tolti dopo la commissione d'inchiesta negli anni settanta
Cioè quella dell'eliminazione fisica dei nemici dell'America
In Afghanistan vanno prima i mercenari cioè contro comportano meno rischi diciamo il contratto di società private come Blackwater di riprese
Poi siccome negli Stati Uniti costringono mettono alle corde il Pakistan che avevo oggettivamente aiutato la ricostruzione delle
Delle forze di musei in sulle montagne ad aprire
Alla la possibilità di voli dei droni i famosi droni predatore armati quindi si deve fare perché sono andati
Prima del del dell'invasione ha cominciato prima dell'invasione a fare operazioni chirurgiche cosiddetto ai quali hanno sicuramente risolto una parte di problema dall'altra parte ha creato anche certo disamore collaborazioni locali diciamo così la cosa non basta necessario l'intervento militare intervento che parte senza un'idea precisa di Titini
Di nation building che erano parole spese suscitavano diciamo sarcasmo in quegli anni poi vicenda più lunga della storia vorranno non parlo
è chiaro che tutta questa storia che mai fatto ascoltare ci dice una cosa che se si pensa di risolvere un problema solo con l'occupazione militare senza una idea sento un progetto basato sulla cooperazione civile militare sul futuro di quel territorio
E di quella popolazione nell'operazione finisce
Quel molto bene passo la parola al ad Alessandro Politi direttore del NATO Defence College foundation che peraltro di ritorno da una recente conferenza tenutosi a Washington con l'Atlantic Council proprio per i settanta anni della NATO stato detto precedentemente anche dal ministro
Il ruolo e l'importanza della NATO in Afghanistan
E ovviamente parlando di nato prendendo come spunto questo seminario tenuto a Washington dobbiamo riflettere sugli Stati Uniti e NATO in Afghanistan cosa succede soprattutto senza luna e mi riferisco in America
Cosa può fare l'altra
Grazie Toulouse grazie
L'autore per avermi cortesemente invitato la signora ministro per dare lustro a questa discussione
Sono rimasto colpito da questo libro perché
Già il i saluti si era parlato dell'empatia italiana
Ed è vero però questo libro porta un concetto che sono rischia di diventare uno stereo articolo Italiani brava gente
E lo fa vedere praticamente partendo da esperienze operative
E soprattutto facendo una cosa preziosa
Mettendo a sistema e tenendo assieme le diverse cose c'è un libro sistematico e devo l'autore un giornale dunque da bravo piemontese
Dire mette le cose ai suoi posti
Faccio solo un accenno che mi sembra fondamentale per capire tante delle discussioni astratte che si fanno
Quando lui fa un grafico fulminante su quella che è l'articolazione delle lealtà afgane a partire dalla famiglia per passare al clan alla tribù dopodiché ci sono due parole che sono assolutamente arabe poi rimaste nel anche nel gergo ottomano Milla adeguatamente mi latte la nazione quarta nella patria il problema i nostri amici americani sono bravissimi a ad attorcigliare assi sulle parole
Che non non dobbiamo fare il nation building nation building c'è già la Nation c'è
Manca lo Stato il problema è che lo Stato è un'altra faccenda molto complicata
Perché noi italiani siamo bravi perché veniamo da un Paese estremamente complicato
Questa è la verità
Siamo abituati alle complessità dei rapporti delle famiglie estese ai rapporti tra religione e politica ai rapporti tra economie corruzione poteri legali e non legali
Questo è quello che ci rende unici e io l'ho visto in prima persona come politica l'advisor dal comandante di due comandanti di KFOR in corso noi avevamo la capacità di adattarci e di capire abbastanza rapidamente le condizioni locali i nostri colleghi di altri Paesi con tanta simpatia no
Questo quello che penso sia veramente importante di questo libro
Venendo al punto che la NATO
Noi oggi abbiamo intavolato le trattative ed è una notizia delle nove e quarantadue la Reuters che i talebani hanno costretto la chiusura
Una serie di centri di salute di ONG svedese va e se CIA dopo aver costretto alla chiusura serie di centri medici della Croce Rossa internazionale
Questo sintomo del tipo di interlocutore che abbia
Il libro ci fa capire che dietro le sigle no sigle che noi usiamo per Nutrimenti terroristici ci sono sempre delle persone delle famiglie su una cosa molto importante perché se no non si riesce a cogliere la natura dell'interlocutore politico con cui si parla anche se ha delle idee molto diversa
Il messaggio della NATO è estremamente chiaro da questo punto penso ecco perché non c'ero qualcosa
Sforzi di questo genere richiedono una generazione in Kosovo e così in Afghanistan e così qual è la differenza
La differenza è insorto investimento pro capite in termini tanto militari quanto civili tra Afghanistan e Kosovo in corso lo abbiamo investito di più
Non è colpa nostra nel senso le risorse sono limitate
La storia del dirottamento dal due mila uno al due mila e tre
Delle forze americane dall'Afghanistan all'Iraq è un caso chiarissimo
Però questi sono i risultati
E sono risultati già molto notevoli sapendo da dove siamo partiti
Gli afgani hanno avuto ormai più di quarant'anni di guerre civili praticamente con interventi esterni
Noi dopo la pace tombale talebana siamo riusciti a immettere nuovi elementi di speranza per quelle popolazioni
Che hanno adottato al loro mondo
Quello che abbiamo potuto trasmettere noi siamo per esempio responsabili della riforma del sistema giuridico
E poi lo hanno riadattato loro Parlamento non è il nostro personaggio
Però questo richiede naturalmente quello che è stato chiamato in modo molto brillante un presidente statunitense pazienza strategica ed è notorio
Che le opinioni pubbliche specialmente se distratte da discussioni frivole non ce l'hanno
Le opinioni pubbliche sanno alla fine bene se qualcuno glielo spiega
Che le cose non si inventano
Ora noi abbiamo affrontato in questo seminario in ventisette di giugno scorso non settanta anni della mia tribù celebrativo
Abbiamo parlato politicamente di quello che era il rapporto transatlantico e di quelle che poi erano le conseguenze su un eventuale nuovo concetto strategico
In sintesi il rapporto transatlantico perfino dentro gli Stati Uniti sta bene
C'è una forte maggioranza del congresso che ha passato una legge specifica e anche ci sono degli ottimi sondaggi che dicono che i cittadini statunitensi nella NATO ci credono
E hanno ragione crederci non è attestata una grande assicurazione anche per gli Stati Uniti non solo per gli Europei Ventura iscritti
La domanda è che cosa fare quando un'amministrazione prende ho accennato delle posizioni unilaterali
Che naturalmente per noi italiani dove la NATO ci ha sistemato dal quarantotto in poi dal quarantanove il problema chi è il nostro grande alleato perché questo è il nostro problema è mille ottocentoquattordici insomma
è chiaro che è una questione di
L'esperienza ci dice che quando gli Stati Uniti si ritirano da un trattato multilaterale per esempio il Chan sparse qua nasce ebbene il trattato non crolla
Gli altri vanno avanti
Non si può dire ne fanno senza perché questo sappiamo benissimo quale come dire il contributo nostri amici c'è meccanico
All'insieme dell'alleanza cioè quando si parla di logistica si vede subito chi ha la struttura portante e chi no
Però è altrettanto vero che il contributo degli alleati non è esattamente il minimo in Afghanistan
Essenziale
Quindi
Le posizioni dell'amministrazione sono un conto quello che esce dai vertici POIN e un altro e il documento di Bruxelles
Estremamente chiaro anzi è stato chiuso prima ancora che si cominciasse il vertice
Sintomo naturalmente non banale
Allora
Cosa irrilevante nel dibattito strategico americano sulla NATO senz'altro la questione
Dell'Est perché c'è una minoranza come dire molto rumorosa che de di ingigantire
Dei rischi che però sono concreti insomma c'è stato un Paese smembrato poche strofe
Poi c'è anche l'attenzione crescenti più noi italiani ci impegniamo in questa operazione di persuasione lobbying più lo capiscono
Che i rischi da sud non sono cose astratte e non sono solo i migranti
Questa insomma momento di chiudere questo capitolo di discussione vada
Se noi siamo già impegnati di fatto del Sahel non è perché ci sono i migranti
E non è soltanto perché ci sono i terroristi
L'instabilità non è un concetto astratto
C'è uno sfarinamento dei governi manco degli Stati che vada a Nouakchott fino a Kiev
Questo è il nostro problema diretto in un mondo globalizzato interconnesso
Allora degli americani adesso chiaramente c'è come dire una grande ossessione cinese
C'ha minacciato in carcere
Quindi cercano dagli europei che cosa che gli europei finalmente producano delle capacità
E che possono dare per esempio una mano a pattugliare naturalmente lo stretto di formosa per mostra bandiera questa è la cosa concreto
L'altra cosa sullo sfondo la divisione del lavoro se noi siamo impegnati nel Pacifico beh dovete sbrigare la in Europa
Stazione
E la risposta europea una risposta europea correnti sì va bene ma l'alleanza non è una faccenda solo di soldi
E punto due la divisione del lavoro non può essere una scissione della sicurezza
Questo è
Un punto fondamentale del trattato del quarantanove
è stato un punto fondamentale diritto alla NATO fino a oggi
Quindi
Se noi parliamo di capacità e questo è stato molto ben rappresentato da consumano un repubblicano del sì Series
Tutto il dibattito sul due per cento e dibattito inutile non possiamo parlare di misure di input senza sapere qual è il risultato
L'inglese si spendono più di noi ma il risultato è penoso
Mi dispiace per gli amici inglesi ma è un fatto
Questo tipo e Cordesman è stato proprio testuale ha detto Wishaw giusto l'ex maneggio del signor bollente ex sono insultava Alliance dobbiamo smettere questo esercizio di intimidazione con i nostri alle due per cento degli americani chiamano le cose con il loro nome fanno tanti giochi di parole
Questo è molto importante
Perché l'alleati l'alleanza in effetti non è una faccenda contabile
E se dobbiamo cambiare le misure per dare delle misure di capacità concrete
E questo quello che dobbiamo
Quindi sappiamo benissimo che l'alleanza non è solo una faccenda diciamo di vicino estero questo
Voglio dire non lo vorremmo ma non è così
Non è così perché il mondo è così non è così perché gli americani hanno come dire uno sguardo globale non è così perché l'Italia come potenza del G7 e nel mondo non sta da un'altra parte
Tutt'altro canto noi abbiamo la necessità di influenzare il dibattito all'interno dalla NATO in modo da mantenere coesione mantenere delle cose assieme mentre abbiamo delle valide sponde
Nella politica statunitense ma non sempre nell'amministrazione questore è un fatto con cui dobbiamo convivere
Grazie
Presidente Mancinelli presidente d'Europa l'antica nella scorsa legislatura è stato presidente l'assemblea parlamentare della NATO pezzi occupato moltissimo con divertente con diversi rapporti del tema del terrorismo la nascita dello Stato islamico in Siria Iraq e poi si è trovato nel corso dell'attività anche la fase di se vogliamo
Spostamento dei miliziani che stavano insieme il racket quasi si è trovato con la sconfitta territoriale dell'ISI Sensi era che all'arrivo di queste cellule in Afghanistan quindi Rispetto alle complessità che in parte abbiamo visto e poi vedremo
Con Bertolotti successivamente si è aggiunta la variabile dello Stato islamico del Khorasan che ha apportato in Afghanistan un elemento nuovo ovvero quelle stesse elemento utilizzato
In Iraq ovvero l'esasperazione del conflitto settario tra sunniti sciiti che nella storia dell'Afghanistan non era un elemento centrale quali sono i rischi di questa trasmigrazione del califfato che non è più presente come è stato per ricordiamocelo controllava duecento mila chilometri quadrati di territorio che qualcosa pari quasi al Regno Unito
Come cambia la dinamica in Afghanistan con questi nuovi attori
Ma innanzitutto ci terreni anch'io a ringraziare prima di tutto l'autore del libro perché a mio avviso è un libro molto interessante per il suo carattere
Quasi di un manuale
Dell'Afghanistan contemporaneo cioè tentativo di mettere insieme tutti gli aspetti da quelli diciamo dell'organizzazione e della ricerca di uscire dalle vicende afgane attraverso variazioni dello Stato afgano a una reale analisi delle forze in campo
Anche abbastanza attuale
E poi insomma
Su questo vorrei dire la mia soprattutto sulle cose delle quali mi intendo un po'di più
Perché il dibattito fu andare in filiale quando un meno in Afghanistan a mio avviso impossibile da fare se non si fa un analisi di come
Sta la situazione realmente non solo in Afghanistan
Ma nel contesto del jihadismo asiatico questo è il primo elemento del quale vorrei parlare
Perché non si può considerare la vicenda afgana separatamente al divenire degli già lirismo
Dopo
Come si può dire la sconfitta non totale dello Stato islamico e il modo in cui questo fenomeno si sta riorganizzando
Lo dico perché principalmente tutti gli analisti sono abbastanza concordi sul fatto che le due più grossi criticità ISPA anziché nel già divismo
Siano rappresentate dal già divismo asiatico che del resto in questi ultimi
Anni ha dato prova di una certa pericolo uscita
Con un'estensione abbastanza consistente dei fronti
Voglio citare solo
Un fatto
Che
Negli ultimi anni il numero di persone che hanno colpito nel mondo
Con atti terroristici e che avevano qualcosa a che fare col fronte a Spac
Non è diminuito
In particolare
C'è quella Commissione che abbiamo visto fare alcune ex Repubbliche sovietiche e l'Afghanistan ex repubbliche sovietiche asiatiche che in questi anni
Ha caratterizzato una fortissima crescita di Genghis io ho sempre negli occhi
Il video dello Stato Islamico intimità esci imperante fatto dai bambini kazaki
Ma come si può dire si sa bene che uno dei più grossi contingenti dello Stato islamico proveniva dall'Uzbekistan
Quindi siamo di fronte a una vicenda che magari è meno nota noi perché la percepiamo più lontana rispetto all'attualità che abbiamo vissuto del terrorismo ma in realtà c'ha la sua grande criticità
Io oggi io sono concordi nel dire che l'espansione asiatica regia di Isma'è uno dei problemi si dovremo affrontare in futuro
Quanto pesa in che modo pensa l'Afghanistan in questo scenario
Pensa
Sostanzialmente molto
Perché
Una grande parte
Poi vi ricorderete c'è stato un dibattito sul finire dello Stato islamico
Abbastanza serrato su dove sarebbero andati il Foreign Fighters che avevano combattuto dello Stato islamico
Con anche un attivo Ria abbastanza conclamata che una parte si sarebbe rivolta verso l'Occidente
Tuttavia
I taxi e le evidenze Cha hanno mostrato che questa tendenza anche Ferini jihadisti occidentali a rientrare in patria era una evidenza abbastanza
Minoritaria
E che il nucleo più consistente di re turni is
Andava di nuovo verso lo scenario Afghanistan andava fa verso lo scenario Afghanistan Pakistan passando dall'Iran
è senza dubbio diciamo l'elemento più contingente e che l'altro invece macro fenomeno fosse un fenomeno che sempre dallo Stato islamico dalla Siria si spostava verso la fascia del Sahel della quale parlava bene
Alessandro politici
Non è un fatto irrilevante questo libro per esempio a il pregio di descrivere bene questo fenomeno anche nella sua articolazione nuovo far perché è un fenomeno dire turnisti di fare un Fighter e turnista l'Afghanistan è sempre esistito storicamente ma solo nell'ultima fase ha riguardato pesantemente sia la parte sunnita che la parte sciita
C'è ad esempio un fenomeno di ritorno dalla Siria non soltanto di combattenti dello Stato islamico ma anche di combattenti addestrati dall'Iran della minoranza Azzarà che
è assai preoccupante perché introduce un nuovo elemento per il futuro dell'Afghanistan cioè il fatto che ci possano essere un futuro confronto anche sciiti sunniti che l'Afghanistan non ha conosciuto nel passato
E che può essere un elemento di criticità per il futuro si tratta fra le altre cose di milizie molto addestrate
Perché sono stati quasi tutti addestrati dalle guardie rivoluzionarie iraniane
E che insistono in una zona limitrofa e preoccupante rispetto a quella del gruppo Colasanti
E ormai le evidenze sono abbastanza chiare e che si sta riproducendo in quella zona un confronto possibile che è lo stesso
Che ha riguardato i combattimenti che c'erano in Sicilia
è un elemento totalmente nuovo
Secondo elemento lo voglio dire brutalmente
C'è il blitz Erbezzo il riverbero e la ripresa ai distante che è notevole
Al Qaeda sta mutando
Rimane a rispetto la grande differenza fra da esce e Al Qaeda e che da esce
Il programma di Bin Laden del due mila quattro prevedeva l'orizzonte della reazione di un califfato islamico ma lo ha lo aveva collocato molto in là nel tempo
E aveva introdotto quattro tappe intermedie per arrivare a questo obiettivo
E Al Qaeda nel frattempo si è strutturata come un'organizzazione
Chi ha le caratteristiche del terrorismo perché clandestina
è elitaria e agisce con le dinamiche tipiche del terrorismo internazionale da esce e qui sta la grande differenza non è soltanto terrorismo
Nel rapporto che facemmo per la NATO questo è il cuore del problema e anche dell'evoluzione della minaccia strategia becera guerra convenzionale per costruire uno Stato utilizzo
Dell'immagine della simbologia dello stato per
Lanciare una guerra mediatica che poiché la fine a quella che ha fatto più danni perché il vero danno complessivo di da esce è aver introdotto
Una guerra mediatica fatta con mezzi occidentali si ha fatto lievitare il fenomeno
A a a veramente in maniera virale
Dandogli anche la caratteristica non solo di militanti clandestini ma anche di simpatizzanti molto giovani che poi sono il problema
Del quale per esempio io e Stefano Dambruoso ci siamo occupati qua proponendo la legge sul contrasto preventivo alla radicalizzazione perché quella era veramente un impulso nitida esce
Al Qaeda è rimasta
Non voglio dire firma ma è rimasta convinta che come diceva come diceva Al Zarkawi
Come come diceva alzava gli scusatemi
La carsici tarde il fenomeno qaedista il gli desse una prospettiva più di lungo respiro
E ha mantenuto questo aspetto
Ma nel frattempo non è stata ferma perché Al Qaeda a
Annunciato la creazione di un gruppo affiliato nel subcontinente indiano
Sì è molto ramificata e rafforzata delle giovani generazioni
E a quis lì mutuato alcuni forme Dida esce non ha buttato via tutto quello che da esce rappresentava ha capito che le nuove tecnologie e anche una certa mobilità
Siano necessari per sopravvivere
Ora proprio qualche settimana fa è uscita diciamo su fonti aperte una notizia che su fonti diciamo non aperti circolo attenti cioè che il figlio di Bin Laden Ansa abbia fatto molti spostamenti fra la Siria e l'Afghanistan
E che quindi ci sia una rinnovata mobilità anche del gruppo dirigente qaedista
C'è
Noi stiamo andando verso una situazione nella quale l'Afghanistan continua a vedere la criticità chi affitta
Perché soprattutto grazie al narcotraffico sia i talebani e di Al Qaeda non sono lontani come erano anni fa da un rapporto anche di cooperazione con
Il popolo afgano ma nello stesso tempo c'abbiamo il gruppo corale Santisi spira da esce che non è così forte
Abbiamo come si può dire tutta l'insorgenza pachistana
E abbiamo una crescita molto forte del jihadismo nelle Repubbliche ex sovietiche che come dimostra lo studio del suo fan gruppo recente sono diciamo i luoghi nei quali lo Stato islamico ha pescato di più negli suoi ultimi anni di vita
Senza considerare che nella fascia e nel cerchio ancora più esterno c'è il resto dell'Asia
Cioè noi siamo di fronte a uno spaccato nel quale senza dubbio se dobbiamo prendere una decisione di uscire dall'Afghanistan lo dobbiamo fare insieme agli afgani essendo perfettamente coscienti
Dei rischi che possiamo correre
Perché a mio avviso lo dico più che come politico come la lista del terrorismo la fascia Saia nella e l'Asia possono essere l'anello di quel programma di Bin Laden che non prevedeva lo scontro frontale ma prevedeva la proliferazione dei fronti
Che è
Per dire una cosa cara alla NATO
Che per me è stato un onore sentire su queste cose
è il nemico più difficile da batte perché anche per operazione o come la nostra aprire un nemico che stanno i simpatizzanti l'Europa che e che ti apre mille fronti è senza dubbio la forma più difficile da battere questo libro a me ammiro ha il pregio di fare un'analisi chiara seria e io spero da questo punto di vista che in cui mi rimetto i panni del politico che alla fine questo ci spinga tutti
Che su una vicenda come questa noi sappiamo anteporre l'interesse nazionale a qualsiasi visione di parte lo dico criticando anche il mio partito perché a mio avviso il mio partito sul le vicende ultimi della Libia e eccetera eccetera non non ha dato molta prova di averlo fatto
Quindi faccio la regia per me rivolgendo anche agli altri ci sono dei temi che devono stare fuori dall'agone politico l'Afghanistan per il bene dell'umanità è uno di questi
Grazie
Ad Andrea Manchu lecco perché credo che questa considerazione finale sia fondamentale per fare uno scatto in avanti come Paese su certi temi su certi temi il confronto deve essere molto prudente i basato su dati analisi oggettive fondamentale che sulle missioni internazionali ci sia la massima condivisione tra tutte le forze ma a questo punto entriamo più nel merito della realizzazione del volume con l'autore caso Bertolotti e parto da una prima riflessione che mi ha incuriosito sin dall'inizio
Come ha impostato il metodo tra le due parti perché leggendole effettivamente io io ho la sensazione che tu preferisca una delle due rispetto all'altra
Vorrei sapere quale pensato prima del diciamo da sviluppare soprattutto perché questo metodo di lavoro che ci ha portato a distinguere i due blocchi del volume
Bene grazie Matteo tanto lasciatemi ringraziare tutto ministro trenta per due motivi primo per essere presente qua oggi
Onorando ci dà la sua presenza secondo per aver scritto la prefazione al volume
Riassume e in un certo senso da anche aggiunge un'anima al volume stesso che si completa con la l'introduzione scritta invece da Andrea Manchu Houllier e che rende questo libro diciamo notava
Non dovrei essere io a dirlo ma a trecentosessanta gradi su quella che la realtà della finanza o meglio su quelle che sono le realtà dell'Afghanistan
Ringrazio moltissimo anche l'onorevole Iovino che ci ha dato la possibilità di realizzare questa ebbe l'incontro oggi considerando il detta le le momento e estivo vi assicuro che non è facile riuscire a convincere molte persone a venire il diciassette di luglio a un incontro a Roma
Che poi voglio ringraziare per la sua presenza per me una grande grande bella sorpresa il generale Bonato che è stato mio comandante in Afghanistan nel due mila sette due mila otto se non parlano ormai di storia più di dieci anni fa
E in un certo senso questo libro nasce in quel momento storico nasce intorno al due mila e sette due mila otto almeno nelle intenzioni e rimane nel cassetto
Per molti anni per molti anni rimane nel mio cassetto per altra ne rimane nel cassetto lo stato maggiore della Difesa
E poi un certo punto ci si rende conto che il libro può rappresentare può essere un valido strumento così come lo stato maggiore difesa dice utile al personale militare e civile impiegato in Afghanistan
Allora tu mi fai una domanda Matteo Miceli qual è la mia parte preferita né parte preferita o dico subito la seconda
Che non è la risposta a una domanda che io mi sono fatto molti anni fa nel due mila e tre la prima volta che andai in Afghanistan operazione Enduring Freedom quindi non parliamo neanche
Della missione NATO dalla missione a essa fa parliamo proprio del contributo italiano alla combatto operation Enduring Freedom statunitense quando andammo giù nel due mila tre venne all'epoca un capitano farci secondo questo aneddoto perché credo che illustre bene sintetizzi bene la situazione nelle capitano farci il cosiddetto cult trovato awareness cioè in corso di consapevolezza culturale la prima slide che ci venne proiettata che in ambito militare si chiama ancora lastrina
Era quella della bandiera dell'Afghanistan bianca e verde arrivati in Afghanistan ci trovammo circondati e da miliziani pensavano o terroristi che andavano in giro ma una bandiera che era nera rossa
Ci chiedemmo per almeno per un paio di giorni che bandiera fosse quell'amici o nemici e per poi scoprire che qual era la bandiera dell'Afghanistan lo dava già da due anni alla mi faceva domande ha detto Dio sa prima la strenna già si basava su una bandiera di questo tipo è sbagliata chissà di arresto e in effetti a noi mancava al di là della naturale propensione al interfacciarci con la popolazione locale ma ci mancavano gli strumenti culturali per poter opera sì tutte le domande che io mi sono fatto con chi devo parlare per fare qualcosa se io faccio la domanda chi è il capo villaggio chi è che comanda Quaggio son due domande riverse
Cioè il capo villaggio quello riconosciuto o quello formalmente nominato dal governo centrale o è una forma di potere informale che sovrasta tutte le altre band sulla base di queste sfumature che non sono sfumature da poco
E si può riuscire o meno nella propria missione è riuscito almeno la propria missione vuol dire anche salvare vite
E se noi consideriamo che per gli americani che sono statistica statunitense il cinquantacinque per cento agli attacchi Green non blu
Cioè quegli attacchi dove le reclute afgane colpiscono gli istruttori occidentali il cinquantacinque
Cinquantacinque per cento dei casi sono dovuti a problemi di natura culturale cioè fraintendimenti culturali
Offese inconsapevoli b ci rendiamo conto che il problema di fondo esiste o meglio esisteva all'epoca
E infatti questo libro nasce inizialmente proprio come strumento distribuito amano stampato con la stampante del reparto per il personale militare che si recava in Afghanistan negli anni dal due mila e cinque
E ancora meglio dal due mila otto in avanti
Io accompagnato circa quattro mila persone devo dire la verità
è stata la stato l'approccio Mimì era ante di un altro grande comandante che io ho avuto che il generale Claudio Berto che si è deciso ad avviare un corso di consapevolezza culturale per il personale militare e da cosa nasce cosa il corso si è esteso non solamente a un'unica pregata ma anche ad altre brigate fiondato a toccare un po'tutte le brigate che si sono alternate in Afghanistan
Fino fino al almeno tre anni fa
E quindi circa quattro mila persone hanno avuto modo e io ho avuto modo di apparendo molto da loro grazie i feedback che e ai commenti anche critici a quello che mi prestavo a raccontare loro
Bene quindi la la sintesi della risposta alla tua domanda la seconda parte è cosa che mi piace di più perché è quella che si concentra prevalentemente su quello che è l'oggetto della nostra operazione l'Afghanistan ma non inteso Afghanistan nella sua natura esclusivamente territoriale fatta di arredi e sponsor militare di interessi informativo no l'Afghanistan sociale l'Afghanistan quello della delle strutture locali che sono molto diverse tra di loro spostandosi anche solamente di di poche decine di chilometri che in Afghanistan
Non sono distanze
Chilometrica ma sono distanze temporali
Perché pochi chilometri si in realtà si percorrono richiedono diverse ore molte più ore rispetto a una distanza a cui siamo abituati qua in Occidente
E quindi la seconda parte ha visto coinvolti nella realizzazione non solo il personale militare che ha contribuito con il proprio figlio perché ma anche alla comunità e degli afgani in Italia
Che ha contribuito alla realizzazione di alcuni focus group ma anche a tutti gli ufficiali afgani che per una ragione o per un altro sono passati per l'Italia
Quindi parliamo dei sottotenente dei tenenti quindi giovani ufficiali che hanno frequentato l'Accademia militare di Modena ma parliamo anche dei maggiori tenenti colonnelli che hanno fatto l'ISMEA dei colonnelli e generali che hanno fatto Yazid in Italia e quindi sono specializzati e hanno moglie o meglio io ho approfittato la loro presenza qua in Italia per poter mettere a confronto i diversi punti di vista che fa intendiamoci non esista una fotografia della finanza egee
Qualcuno ha provato a dire non in questa sede ma e Bertotto ha fatto un'ottima fotografia della finanza in realtà non ha una fotografia è un filmato perché è un qualcosa è fluido e dinamico l'Afghanistan cambiano a seconda di come ci si pone anche e questo questa parte poi inserita nel nel secondo assume secondo volume la seconda parte
E del di questo libro va a completare quindi scendendo di livello ma non a livello qualitativo scendendo di livello del Codacons giù politico strategico operativo tattico arriva fino a livello umano quello che per molti anni si è
Associato a un concetto sviluppato dottrinale mente in ambito statunitense calcolo del caporale strategico Caporale strategico di cui oggi si parla poco ma che in realtà rimane estremamente importante perché il il ruolo giocato dal singolo soldato che da solo in base a quello che Di Giusto può fare o in base agli errori che può commettere può portare al raggiungimento positivo oppure al fallimento della stessa missione
Grazie grado io ho estrapolato da questo volume alcuni dati che dal mio punto di vista scusa se uso l'espressione fotografano una uno uno una o certificano una situazione sul campo che a dir poco inquietante ovvero il settanta per cento delle entrate annuali dell'Afghanistan dipende da aiuti internazionali nel due mila e dodici erano schierati centoquaranta mila militari oggi tra la missione Resolute Support The Freedom sentire sentire statunitense sono circa ventidue mila
Altro dato veramente spaventoso l'Afghanistan produce il novantatré per cento di tutte le droghe oppiacei al mondo
Metà dei fondi a disposizione dell'insurrezione proviene dal narcotraffico
E soprattutto oggi l'economia afgana dipende dagli aiuti concessi dalla comunità internazionale e dal traffico di droga
C'è un capitolo molto dettagliato di Bertolotti sul sito sul costoso diciamo l'economia criminale della della droga
Che soprattutto ci porta a una conclusione ancor più drammatica ovvero non esiste un prodotto agricolo che possano sostituire ad oggi l'oppio in termini di redditività
E qui ci agganciamo a l'attore protagonista anche se le generazioni sono un po'cambiate ovvero i talebani che ad oggi occupano circa il quaranta per cento del Paese a danno ovviamente del Governo nazionale quindi
I talebani
Consapevoli che prima o poi gli Stati Uniti
Non sarebbero rimasti all'infinito sono rimasti e hanno atteso una fase più consona per intavolare una trattativa ma soprattutto e ti domando
Questa generazione di di di talebani è diversa da quella che abbiamo conosciuto quindici anni fa e più propensa a una sorta di riconciliazione e comunque sia questi dati tutti ci riportano messo a un'interconnessione costante tra terrorismo insorgenza attività illecite chi che alla fine fanno sempre riferimento il cavo a questo attore molto attuale che può per certi versi che sostituisce anche allo stato
Sì spesso qualcuno mi dice che sono un po'pessimista nelle mie analisi sulla finanza in realtà il sano realismo
Deriva dalla dalla subire abbastanza semplice lettura dei numeri e dei dati della situazione rende la situazione sul campo
Intanto quando diciamo che il quaranta per cento del territorio e sostanzialmente parzialmente sotto controllo dei gruppi l'opposizione armata tra i quali anche i talebani
Non significa che il restante sessanta per cento sia sotto controllo delle forze governative cioè ci sono molte aree che sono contese tra le parti e questo limita fortemente la capacità di governo
In particolar modo per quanto riguarda le aree rurali e periferiche dove è più difficile arrivare
Oppio e narcotraffico beh l'oppio al tempo stesso causa e conseguenza del dalla guerra in Afghanistan considerate che ma lo sappiamo un dato ormai noto che dal novanta novantatré per cento a seconda degli anni del mercato di oppiacei mondiale
Proviene dall'Afghanistan
Sostanzialmente c'è un monopolio che tende a portare una diminuzione da produzione di oppiacei soltanto quando il prezzo di questi sul mercato tende a scendere quindi si riduce la produzione
In cambio e si ottiene conseguentemente un aumento del costo del del prodotto alla vendetta
Metà porre mente anche di più della del dei proventi dei talebani derivano proprio dal narcotraffico
La produzione la produzione di oppiacei non è gestita direttamente dai talebani ma esistono meccanismo particolarmente fastidioso che porta una sostanziale forma di ricatto nei confronti delle popolazioni locali i primi due tipi di recato con il primo che sostanzialmente non non si può produrre altro che oppiacei perché quelli vengono comprati immediatamente con i vengono assorbite da un mercato che è gestito in maniera monopolistica
Dai talebani il secondo è che i tebani tendono a pagare in anticipo cioè pagando in anticipo nel caso in cui le forze di sicurezza afgane o le forze di sicurezza internazionale come hanno fatto in passato
Decidessero di eradicare o bruciare il prodotto di di un campo di di oppio di papavero da oppio e beh i contadini che hanno hanno ricevuto il pagamento in anticipo sulla produzione di quell'anno sarebbero costretti l'anno successivo a produrre non la stessa quantità propagare il decreto ma il doppio
E questo è un circolo virtuoso dal punto di vista dei talebani vizioso da parte nostra che ha obbligato e ha portato a un un atti sostanziale trasformazione di un'economia agricola prego ad Afghanistan un'economia prevalentemente agricola dove cerca l'ottantacinque per cento la popolazione collegato in maniera diretta o indiretta all'agricoltura ma è un Paese che importa grano cioè è questa la cosa che più inquieta cioè laddove la produzione prevalentemente agricola però non vi è produzione alimentare se non limitata in alcune aree ben specifiche più sicure dove chiedo vengono prodotti
Prodotti sulla tradizione la parola di qualità
Io ricordo ancora quando mi offrivano le famose Mele di Arafat cominciamo son delle mele Golden molto buone no profit le mele dichiarate in effetti è un ottimo regalo c'è un bellissimo regalo colga nel fatto e c'è la consapevolezza di questo perché è rimasta questa consapevolezza però e cambiata la dinamica son cambiati latori sul campo quindi io vedo abbastanza improbabile se non a fronte di una compensazione molto forte molto consistente
Che si possa arrivare a una forma di compromesso con i talebani che li escluda dall'accesso ai proventi del narcotraffico anzi credo
Fare una mente che il narcotraffico rappresenterà uno di quei un meglio chiudere un occhio di fronte al no al narcotraffico rappresenterà uno di quei pilastri o di quei paletti oltre i quali i talebani non vorranno andare
E credo che la comunità internazionale sempre più propensa a un disimpegno progressivo certamente dall'Afghanistan ma sarà costretta e sarà orientata ad accettare anche alcune limitazioni a quelli che sono i diritti acquisiti basta e e acquisiti anche a fronte di enormi sacrifici da parte dalla comunità internazionale tra le quali allentando la quale anche l'alleanza atlantica
Va detto che
La la la comuni la alla comunità internazionale in questo
E rischierà di arrivare a un accordo negoziale tra le parti ma non vedo altra alternativa in questo caso che garantirà ai talebani molto più di quanto non ci saremmo immaginati dieci anni fa cinque anni fa e due anni fa e gli accordi di Doha vanno esattamente in questa direzione se ho un con un minuto Matteo faccio può fornire con le con un attimo agli accordi di Doha che stanno andando avanti in questi giorni
Siamo arrivati al settimo incontro e l'attenzione del settimo Incontro nei corridoi ma ricordiamo che gli accordi di Doha hanno fondano le loro radici nel due mila e dodici
Però intendiamo a concentrarci solamente sugli ultimi eventi cioè quelli che hanno interessato
I dialoghi tra le parti e dal due mila e diciotto e ancor più dal due mila diciannove in avanti
Bene la cosa interessante che l'attenzione mediatica si è concentrata recentemente su uno dei due dei due ultimi incontri quella cui hanno preso parte componenti della società civile afgana del Governo della rappresentanza politica afgana e i talebani è stato un po'forse uno dei primi tavoli non il primo ma uno dei più importanti e tavole in cui i talebani effettivamente si sono seduti al tavolo con la controparte afgana che hanno sempre voluto escludere dai dialoghi negoziale e infatti parallelamente dia un altro tavolo negoziale che quello a cui siedono i talebani e gli Stati Uniti rappresentati
Da danza ormai Khalilzad cioè rappresentante statunitense di ovvie origini afgane ed è su quel tavolo che si prenderanno le decisioni ed è su quel tavolo che una conclusione favorevole alla conflittualità ai conflitti che ci sono in Afghanistan potrà realizzarsi ma non parliamo di annullamento della conflittualità parliamo di una riduzione a un livello contenibile gestibile di conflittualità anche perché i talebani che siedono a quel tavolo non rappresentano la realtà monolitica del movimento talebano rappresentano una componente i talebani sono formati da più gruppi dieci venti gruppi diversi che combattono son troppi sotto la bandiera bianca dell'emirato islamico dell'Afghanistan e non è detto che tutti quanti avevano il processo di pace la vecchia leadership quella guidata dal dal Malawi a Comun sarda
E propensa a un dialogo negoziale sicuramente vantaggioso
Ma le altre componenti che noi possiamo chiamare radicali semplicemente perché non sono pragmatiche non si prestano a un a un dialogo negoziale
E invece potrebbero continuare a combattere potrebbero farlo in due modi diversi il primo e continuando a combattere sotto la bandiera bianca dei talebani e altre invece forse ancora più pericoloso anzi certamente più pericoloso
Cominciare a combattere sotto la bandiera nera dello Stato islamico Corps
Dunque Claudio c'è un una riflessione che in una parte del libro quando affronti il ruolo degli attori coinvolti in Afghanistan mi ha incuriosito molto
E è un Paese che sebbene non direttamente coinvolto sul campo di battaglia senza un militare
è entrato sul piano politico economico diplomatico nel nuovo grande gioco afgano
Parliamo
Chiaramente la cosa Min mi interessava molto parliamo ovviamente della Cina e chiedo all'onorevole Pagani che peraltro da poco pubblicato alcuno studio devono aver Della Seta
Come si sta muovendo la Cina questa quest'ultimo giro ecco cerchiamo di di farlo proprio telegrafico ma come si sta muovendo in Afghanistan considerando che abbiamo parlato del ruolo degli Stati Uniti della NATO ma nel frattempo altri attori in questi ultimi quindici anni sono diventati sempre più importanti in questo sì quindi non non ci sono soltanto stati Uniti è nato ma anche gli altri e gli altri insomma rappresentano l'altra parte del del universo geopolitico
Certo che così
Quello che non dobbiamo dimenticare però che questo Paese incastonato fra le montagne più alte del mondo e dominato come abbiamo detto dai tributi ombelico Osama orgogliosa propria dipendenza in realtà prigioniero della geografia
La sua collocazione geografica la sua sfortuna e potrebbe essere anche la sua fortuna tanto è vero che le vie della seta
Organi sarà era percorso dalle vie della seta antiche diciamo
L'idea di riproporre le vie delle sette che attraverso la larga restandone idea originale cinese come intendiamo fissare l'hanno pensata prima gli americani
Nel due mila e otto il comandante in capo della
Il diverse ancor cioè del comparto militare americano del tutto il Medioriente mancherà accanirsi Chiara generale Pietrarossa aveva ipotizzato già un investimento infrastrutturale sull'Afghanistan
Poi diventò direttore della CIA anche su quel terreno lavoro
Quello che poi ha modificato la dottrina militare americana comprehensive approach che è un approccio integrato che parte dai degli interventi ha impatti immediati qui che in parte il progetto
Ma che ha un sta in un contesto di una visione strategica prevedeva a fianco della ricostruzione dello stato anche
Una politica di investimenti sulle infrastrutture afgane
Perché la maledizione delle guerre afgane ha fatto sì che paese fosse povero un Paese potenzialmente ricco
Mercante ne sono stimati quattrocentoventi miliardi di dollari di balordi riserve ferrose cinquanta miliardi circa di dollari di cobalto indispensabile per fare le batterie dei telefonini le le auto elettriche in futuro
Amianto l'argento pietre preziose c'è un Paese potenzialmente ricco nel quale non sia mai sviluppato tutto sviluppare un'attività imprenditoriale perché la guerra non consente alla programmazione
Imprenditoriale l'idea di Petrassi allora era quella di affiancare alla stabilizzazione anche quella dotazione di infrastrutture che permette l'imprenditorialità tanto è vero che eran previsti Progetti
Delle moglie Della Seta della costruzione della afgano avendo rotto della costruzione dell'autostrada fra Khabur era della ricostruzione delle linee ferroviarie tra salga
Delle del dettati cioè delle ripeto a Enna
Delle linee di connessione elettriche su un grande progetto infrastrutturale che è stato via via un po'abbandonato al momento in cui dopo le notti diciamo le dimissioni del del capo della CIA
A seguito delle vicende diciamo delle delle dicendo che conoscete delle scandalo rispetto alla sua infedeltà coniugale in rapporto con la sua biografia che poteva mettere pericolo la sicurezza nazionale
Venne sostituito da Leon Panatta e chi abbandona un po'questa prospettiva lavorando più sullo sterminio di inciucio una costruzione
Nel due mila tredici l'anno ripresi cinese non se la sono inventata e non è un piano di infrastrutture è un grande progetto politico quello della videocassetta
Se il diciannovesimo congresso del Partito comunista cinese delibera di mettere il pensiero non non li vede pensiero di Cieszyn Pinto nello statuto del partito e nella Costituzione
Come ci è stato messo prima solamente quello di Mao Tze Tung il fondatore della Repubblica popolare e quello di denso finché era il colui che che aprì alle nell'economia di mercato può dire che che che non si tratta di un piano di opere infrastrutturali piano degli investimenti si mette in una tabella allegata alla legge di bilancio nella Costituzione si mettono sprotetto politico
Quella della Via della Seta è un grande progetto politico di riconnessione
Dell'Asia
Che prevede la stabilizzazione del Paese
Ora è evidente che nel momento in cui
L'Occidente pianifica una
Diciamo così
Uno liberazione del campo perché questo questo è il campo lo occupa con un altro no esistono i vuoti nella nella politica
Se lo fai in un modo succedono delle cose se lo fa non altre succedono delle altre dato che il presidente Trump neo eletto in un'intervista sostanzialmente detto adesso
Vado a memoria ma non ci discorso molto dalle parole sue ci sono sei mila miglia tra qui cioè gli Stati Uniti e l'Afghanistan in Afghanistan e ci sono i talebani che sono nostri nemici Cerise esche nostro nemico i talebani Risi si combatte non è però dobbiamo star lì a fare
Parole di un grande statista ovviamente è chiaro che su che base costruirà è una trattativa quando parti così no
Ora
Il progetto delle Vie terrà sette un progetto alternativo cioè possiamo dire alla come voglia ma è un progetto alternativo di stabilizzazione del paese ma è che è un progetto che costruisce un nuovo equilibrio nella nell'Asia la stabilizzati per sé positiva nel collo che però per quello che diceva prima Andrea Amman Sully
Perché questo prevede anche la questione della lotta al terrorismo
Ma il terrorismo che interessa i cinesi
E quello che sta discutendo con i turchi del del del ligure nel duello senza oppure può essere quello che interessa i russi del terrore dice Chen ma quello che che può interessare i pachistani non è Al Qaeda
E io sono preoccupato che che questo problema sfugga
Nella dinamica di trasformazione dello scenario grazie Alberto tornò presidente fanciulli e mi ricollego a questa riflessione sul contrasto e sulla prevenzione
Che cosa bisogna fare Andrea per evitare ha ricordato prima la proposta famosa proposta di legge sulla le le misure di prevenzione e contrasto ma che cosa bisogna fare a livello internazionale per evitare che l'Afghanistan di oggi e prima ancora la si dell'Iraq ripropongono gli errori del passato dell'Afghanistan negli anni ottanta e che la fine
Per una gestione non del tutto attenta di quello che fu il flusso negli anni ottanta dei fori in Final scontri sovietici
Ci si possa ritrovare tu giustamente detto
La trasmigrazione in Asia degli ex combattenti ma alcuni sono anche in parte numeri non sempre altissima comunque rilevanti rientrati in Europa che cosa bisogna fare per non ripetere gli errori di trent'anni fa
Ma io credo che alla fine le immagini parlino molto di più delle parole
Sì e uno pensa al Cai di Isma'ricina io pensa ha una forma comunicativa
Ieratica statica
C'era ben quasi sempre Bin Laden
In uno spaccato di caverna oppure in un luogo anonimo con una bandiera il kalashnikov fa accanto del resto
Come sapete quel kalashnikov fu fondamentale per ipotizzare
La permanenza di Bin Laden a Abbottabad
Fu uno degli elementi riconosciuti dal satellite
Era una forma di comunicazione molto poco occidentale i comunicati erano lunghissimi spesso incomprensibili ci voleva diciamo un orecchio allenato io che lo letti quasi tutti somma o durato fatica perché poi la fine il messaggio sta in un magma abbastanza difficilmente comprensibile da un pubblico diffuso
Quell'Al Qaeda lì era un Al Qaeda chi aveva sifone in Fighters erano persone avevano attorno a trent'anni
Che avevano un processo di islamizzazione di radicalizzazione molto forte fatto in luoghi abbastanza conosciuti
E quindi in qualche maniera erano più facilmente tracciabili il problema che oggi che alla fine impone
Di avere delle misure preventive che da esce ha introdotto e su questo secondo me anche Al Qaeda
Sta producendo e produrrà un fenomeno di simpatizzanti perché quando la comunicazione diventa occidentale si espande in maniera virale
Finisce per toccare un altro spaccato di persone molto per i giovani molto più sociale
In Asia fra le altre cose c'è una nuova generazione social ho letto un paio di articoli molto interessanti sul divenire di una generazione sociale di Sofia al terrorismo
Anche in Asia del resto sia nell'attentato
In Sri Lanka che in degli episodi avvenuti in Bangladesh Indonesia abbiamo questa sensazione chi anche lì stalli evitando un fenomeno di turismo molto più mediatico e tecnologico
Questa dimensione diciamo dei
Dei simpatizzanti
Ha cambiato le regole del gioco perché quando uno ha di fronte
Cioè il il Foreign Fighters che sono andati in Sicilia stavano in un'età che sta fra i quindici e i venticinque anni
Spesso non avevano una un'alfabetizzazione islamica
Accentuata risentivano del fenomeno della moda mediatica creata dal nuovo jihadismo mediatico ecco in Asia questo fenomeno si sta sommando
E
Non solo in Asia
Anche da tutte le parti anche qua ed è evidente che essi i militanti conclamati di vecchio tipo le poi contrastare con metodologie tradizionali
I simpatizzanti che invece spesso sono nel chiuso di una stanza non hanno contatti con gli altri essi radicalizzato da soli ma in nel decreto antiterrorismo il due mila quindici eravamo sempre da solo io
E l'onorevole Dambruoso abbiamo introdotto nuovi reati perché proprio per per capire la radicalizzazione spontanea l'autoradio iniziazione che prima non sarebbe stata perseguibile
Questo cambiamento impone la prevenzione perché quando si ha a che fare come nel caso di IBM reality con una minorenne che nel chiuso diciamo della sua stanza
Attraverso un computer e entra nella dinamica del jihadismo globale e poi si sposta come ha fatto in Siria ma è minorenni e non ha commesso nessun reato sì non usi la prevenzione
Non te ne occupi e finisce per occuparsi di lei soltanto quando crea un problema e spesso i problemi si siamo un attentato
Noi non possiamo permetterci questo e da questo punto di vista un po'una delle cose delle quali vado orgoglioso e che alla fine della nostra stagione di rapporti dentro la NATO perfino la NATO ha scritto chiaramente che
Questa tipo di minaccia si combatte
Con la repressione ma anche con la prevenzione io da questo punto di vista spero che anche se non è più la legge
Di Dambruoso in media che questa legge venga ripresa anche dall'attuale Parlamento perché non è una legge di parti è una legge che serve per rendere completi gli strumenti del terrorismo io resto decidemmo di farlo perché mentre facevamo il decreto anti turismo e due mila quindici ci rendemmo conto di tutta una fattispecie di problemi dovevamo fronteggiare non erano esaustivi in particolare le scuole le carceri sulle quali abbiamo fatto un po'di progressi ma c'è sempre molto lavoro da fare devo dire chi lo fa lo fa lodevolmente i luoghi di aggregazione
Tutte se non c'è una prevenzione si interviene troppo tardi
Grazie André mance Lulli
Alessandro Politi
Nella geopolitica non ci possono essere dei vuoti quindi come possono interagire attori con agende così diversi penso appunto la Cina è stato ricordato prima la Russia il Pakistan e l'India lire nel futuro dell'Afghanistan
Beh diciamo che a volte i voti ci sono ci sono relative no quando i sovietici si sono ritirati dall'Afghanistan è stato lasciato a se stesso
Pochi analisti di Intelligence continuano a sottolineare che qualcosa stava crescendo felicemente ignorati è un destino comune questo quando si perviene non si cerca di fare prevenzione ah sì grazie passiamo all'emergenza immediata e normale voglio diversi si vede per cose anche molto più grossa
E poi è venuto fuori l'attentato del due mila uno
Le torri gemelle Washington
Quando il presidente Clinton stava pianificando l'assassinio di Stato debellata
Fermato perché c'è stato il cambio di Governo c'è stato
La tipica transizione in questo caso noi il panorama è affollatissimo
Tanto per cominciare con l'arrivo degli Stati Uniti si è creata la scopa
Lasciamo fai Cooperation Organization
Non possiamo immaginare Lambert nell'ordine scettici senza casco Cevasco è stato un enorme successo politico diplomatico perché perché era una piattaforma fatta da attori
Locali o più locali che raggruppavano altri interessi
E questo è stato un problema nostro
Lo sto almeno come dire dei nostri amici americani condono fatto una serie di cose bilaterali Como le varie repubbliche sbrigativamente chiamate stanno ma non hanno creato una piattaforma più larga
Questo un problema concreto
Poi dobbiamo anche capire che l'Afghanistan come quelle terre sventurate la Palestina è una di quelle che strategica solo se qualcuno da fuori decide che è strategica
Francamente se avete visto qual è l'infrastruttura di comunicazioni Afghanistan afgana l'Afghanistan non porta da nessuna parte a una Circumvesuviana chiuso a pochi passi
E giustamente qualcuno ha pensato di fare come dire delle infrastrutture per ho ben prima diciamo della della nuova videocassetta e in questo caso lo sventurato Paese che esattamente come l'agnello del Brusca ASCI che viene loro conteso da cavalieri in queste feste molto così rurali
Ma in questo caso gli attori ci sono e sono molto importanti
Innanzitutto non la relazione perversa tra India e Pakistan
Non ci dimentichiamo che India Pakistan Bangladesh e una larga fetta di Afghanistan erano parte del raro cioè dell'impero britannico
Tutti questi Paesi hanno una condivisione culturale appena tu hai usato il termine ottanta è una roba che in tutto il subcontinente indiano è ovvia
Ancora una volta Kipling e anche Salgari peraltro ci ha aiutato anche Luino entrare un po'più in contatto con questa realtà
Questo è una una dinamica perversa perché i due Paesi sono concentrati in una contesa regionale ormai di mezzo secolo che assorbe risorse indispensabili per fare altro
La stessa dotazione nucleare chiaramente grida vendetta per la povertà di quei due Paesi questo è un problema concreto
L'India una grande democrazia ma è una democrazia molto frammentata il Pakistan una democrazia italiani sappiamo quante sfumature può avere la parola democrazia piccola ma ancora più frammentata
I due Paesi hanno un problema di coesione interna enorme
In tutto questo c'è la Cina che ha giocato un ruolo essenziale come diciamo sponsor discreto ma tenace del Pakistan insieme agli Stati Uniti e quindi non le alleanze anche quella contro il nazifascismo sono sempre alleanze strane
Ci sono gli interessi che fanno chiudere gli occhi su quelle poi sono realtà un po'più così crude brutali
Questi tre Paesi hanno un ruolo fondamentale in questa vicenda sapendo benissimo che alla fine per loro l'Afghanistan e meno importante di quello che dicono
Soltanto i generali pachistani possono farsi venire l'idea che il pacco l'Afghanistan e la profondità strategica del Pakistan
Do un cigno Tina Scanni stanchi faccio profondità strategica non è la Russia al di là degli Urali durante la seconda guerra mondiale infine però voglio dire il discorso politico si alimenta anche di questo
Benissimo
La via della seta
Non è una novità in Italia si parlava di Cinto terraneo dal due mila e sei
E non c'era nessuna infrastruttura terrestre pianificata perché è una realtà
E si è parlato col primo rapporto Nomisma del due mila sei non lo sa il caos e si continuato a parlare in sé decenni sconto ingloba l'altro Bartoli osservatorio strategico
E se ne continua a parlare nel volume ceppi Security Horizons che è stato fatto dalla mia fondazione esattamente ieri e lanciato il giorno del cattolica e tanto per far capire un po'di gente che non è che l'Italia sta proprio fuori dal mondo
La Bri sta cambiando e ancora bisogno di diversi viene realizzata innanzitutto la connettività di quella c'è un pezzo mancante del commercio globale
Non è semplicemente un capriccio di grandiosità cinese o ci sono le ragioni interne naturalmente tutti sapete
Con quello ci sarà una lenta modifica degli equilibri politici
I cinesi sanno benissimo che se vanno in un opposizione Frente frontale fanno la fine diciamo dei loro ex colleghi sovietici lo sanno molto bene
Quindi con molta pazienza cercano di porre le basi per un cambio di correlazione delle forze politiche capite bene che esce questo non viene gestito in modo attento
Quindi pezzo pezzo teoricamente in un gioco a somma zero e la Bri non lo però diciamo ecco abbiamo meno preso a su Paesi come Pakistan
Bindi arriviamo Iran dove già abbiamo perso precisa gratis et amore Dei Turchia dove invece la presa la stiamo perdendo non solo per la Bri
E per una larga fetta del Mediterraneo e dell'Europa centrale e orientale
L'esercizio sedici più uno non si fa in Asia si fa a Budapest
Si fa con tutti i Paesi che sono tanto UE quanto narrato
Per carità non produce ancora granché ma la presenza politica è ovvia la Serbia è già un una testa di ponte cinese in modo inequivoca Big be ed è sotto i nostri occhi e non è un segreto
Il segreto per noi italiani
Vedi apre gli occhi su quello che c'è e siamo molto bravi a farlo con lo vogliamo fare
Se questi Paesi riescono a trovare una differente dinamica
Allora la questione afgana può venire quanto meno contenuto
Io non so quanto questi Paesi vogliono un Afghanistan pacificato ma un Afghanistan che non sia una spina nel fianco in questa linea di comunicazione beh questo sì insomma è ragionevole aspettarsi solo molto poi dipende assolutamente dagli afgani stessi perché la fine di una guerra civile la fanno i protagonisti nazionali della guerra civile e non questi italiani lo sappiamo a memoria perché l'abbiamo fatto nel quarantotto
La pacificazione si fece allora
Con una serie di processi e non processi assolutamente ambigui che quello che oggi pomposamente chiamiamo giustizia transizionale
Non è mai una faccenda pulite perché perché c'è una contenuto ovvio politico estremamente spinoso quindi questo tocca purtroppo
Ai nostri amici afgani una volta che si arrivi a una pace che insomma non non si presenta particolarmente bella ma che alla fine la Giunta se si fa questo è chiaro che l'influenza di attori importanti come l'Europa se riesce a darsi una sua coerenza interna i maggiori Paesi europei gli Stati Uniti in Giappone per esempio la sei anni
Questo ha un'influenza
Però se i principali attori giocano
Diciamo giochi di breve termine
E le conseguenze poi sono di lungo termine li paghiamo noi
Noi stiamo già pagando con non solo i nostri soldati
Ma anche i nostri ragazzi e ragazze che muoiono di overdose uso il conto afgano qua
Il terrorismo importante ma il narcotraffico lo è di più
Noi abbiamo molti più morti di mafia in questo Paese che non morti di terrorismo
è un dato diciamo questo tipo di dato richiede un'attenzione che va al di là del problema politico-militare diplomatico convenzionale
Grazie Alessandro l'ultima citazione del libro di Claudio porno le faccio più anche perché così almeno cerchiamo di stimolare l'acquisto del libro perché altrimenti il volume bisogna Apple in qualche modo farlo circolare e un'affermazione forte ma è un po'l'ultima domanda che ti faccio ai ai riti finito questo conflitto una guerra che non può essere vinta e questa evoluzione irreversibile
Di del conflitto afgano
Ma io le dissi disse circolo chiamo su un piano insomma formale convenzionale della guerra combattuta così come la conosciamo
Qual è l'Afghanistan non è una guerra vinta che in realtà non può essere vinta per che non si contrappongono due eserciti convenzionali
Non è una guerra persa al tempo stesso perché nessuno è stato sconfitto sul campo di battaglia né i talebani ma certamente non la comunità internazionale ciò con la aspetti possiamo parlare di stallo dinamico nel senso che ci si muove ma si sta fermi al tempo stesso questo ormai da diversi anni
E lo dicono anche i numeri in un certo senso sì accettato questo stato di cose perché da centoquaranta mila unità
Negli anni due mila dieci undici e dodici se arrivati oggi poco più di venti mila e se non si è vinta con centoquaranta mila attraverso l'impiego prevalente lo strumento militare pur con un approccio olistico come andava di moda
All'epoca
Dire e impossibile farlo oggi attraverso lo strumento militare con una quantità decisamente più ridotta
Di soldati ma non è lo strumento militare quello col quale si vincerà questa guerra Nogara che però al tempo stesso è diventata un po'una guerra dimenticata dimenticata un po'dei media ma dimenticata anche dalle agende del dalla legge delle importanti agenti internazionali perché ci sono state altre priorità nel frattempo diciott'anni di cose ne sono successe moltissime quello che io credo ed ecco signor cosa che sostengono mai da molti anni ma non la prima mia affermazione scritta di in questo senso del due mila e sette con il primo tentativo di dialogo negoziale da parte di Karzai nei confronti dei talebani
Perché sarà un percorso molto molto lungo e ancora oggi di fronte agli accordi di Doha corde che ancora non ci sono diciamo loro
Il percorso e altrettanto lungo non credo ai brevi periodi non credo ai risultati efficaci degli accordi negoziali che vengono formalizzati e poi applicati io credo che ha una grande ha un grande risultato arrivato molto non molto recentemente ma che si è consolidato molto di recente che è il riconoscimento dei talebani
Cioè i talebani ormai non sono più quei terroristi brutti e cattivi così come li abbiamo conosciuti rimangono brutti e cattivi ma non sono più terroristi sono gli interlocutori con i quali ci si sieda al tavolo negoziale
Formalmente e con i quali si negoziati o si trova una soluzione a metà e questo rientra bene nella delle dinamiche tipicamente asma afgane che sono basata prevalentemente sul compromesso che in genere
è un compromesso che non rende equamente soddisfatti ma rende entrambi i contendenti equamente insoddisfatti
Ed è un accordo che porterà sicuramente a un paura sharing c'è una condivisione del potere anche con i talebani quali sono stati invitati a forme di potere e appena ad accedere a forme di potere formale politico attraverso il processo democratico cioè gli assetti messi ha detto candidate
Non è facile però e già o è un grande passo avanti sul piano della diplomazia
Ma sul che hanno diciamo così pratico è difficile dire che i talebani potranno fare un passo indietro pur a fronte di un accordo negoziale ti facciano invece che in Consiglio consolideranno le posizioni acquisite sul campo di battaglia
Le faranno pesare su quel tavolo negoziale dovuta o negoziare sul quale indi gli attori che che in questo momento sono parti attive dovranno lavorare ancora lungo lavoreranno ancora lungo qui non credo
Agli annunci ottimistici del siamo quasi arrivati all'accordo con i talebani non è così
Non è così perché i talebani più passa il tempo e più si avvantaggiano più si rafforzano e questa è la loro grande strategia saper aspettare perché loro rimarranno lì sempre e comunque gli occidentali invece se ne dovranno andare
Però voler mettere una nota ottimistica in questo quadro che forse può apparire un po'un po'buio per per la finalissima che non è così c'è un dato di fatto la finali sono state in guerra de una guerra
Che prima o poi dovrà finire e che l'ottimismo lo vedo in una manifestazione estremamente marginale che ha avuto poca attenzione da parte dei media ma che estremamente significativa
Ed è la marcia della pace
La marcia della pace è una marcia iniziata in maniera autonoma non organizzata da alcuni cittadini afgani stufi delle violenze della guerra
E ci stanno girando l'Afghanistan a piedi sono partiti da Kandahar e sono arrivati a Kabul e stanno girando le altre province a piedi in centinaia di una marcia che coinvolge sempre più persone ecco questo è un messaggio chiaro
C'è la Società afgana non la vuole la guerra la società civile
Vuole la pace la popolazione civile non ne può più di questa guerra sì e sia con i talebani sia con la comunità internazionale sono disposti a dialogare Purdy arrivare a una soluzione che porti a una riducendo la conflittualità
E questo a fronte di un qualsiasi scenario politico che potrà realizzarsi che sia propende ente per i talebani o che sia pendente per un modello democratico diverso da come ce le immaginiamo noi
Grazie Claudio Bertolotti autore di Afghanistan contemporaneo dentro la guerra più lunga ringrazio il relatore Andrea Manchu lì l'onorevole Alberto Pagani Alessandro Politi l'onorevole io vino la signora ministro dalla difesa Elisabetta trenta grazie per essere stati qui
E per aver portato il tema dell'Afghanistan a un dibattito importante in quest'aula grazie a voi arrivederci