"Venti Regioni un solo Stato"

Questo nostro convegno
Indetto dalla Regione Lazio venti Regioni un solo Stato Forum delle Regioni sulla riforma della legge elettorale
Io ringrazio intanto gli intervenuti mi rivolgo a loro un saluto e un ringraziamento per la partecipazione a questo nostro
Convegno che ritengo sia un convegno di grande importanza
Rispetto al momento politico del nostro Paese sta attraversando
Prima di dare inizio al programma di interventi come previsto nel
Programma che voi tutti conoscete
Permettetemi alcune brevissime considerazioni
E voglio partire da
Un pericolo
Che sento incombenze
E cioè che le Regioni rischiano di restare escluse dal circuito riformatore avviato con la riforma elettorale degli enti locali e con quella del Parlamento
Un pericolo incombente tenuto conto dei tempi davvero ristretti che il Parlamento avrebbe
Per approvare la legge di riforma del sistema elettorale regionale
E che i tentativi di voler utilizzare il tema della riforma istituzionale regionale come ulteriore strumento per rinviare ritardare impedire la consultazione elettorale politica
A me pare evidente
Se si vuole agire con un minimo di realismo
Che di fronte a questi problemi e di fronte alla crisi drammatica in cui versano le regioni italiane
Dodici su venti in crisi conclamata
Nel momento in cui si voglia affrontare nella situazione data la riforma del sistema elettorale regionale non si possa che parlare di riforma costituzione vigente la Costituzione invariato
Non ritengo infatti che ci sino più neanche i tempi tecnici per affrontare in questa legislatura
La riforma della Costituzione o comunque anteporre essa alla riforma elettorale
Se tutto corresse velocemente senza intoppi di sorta tra doppia lettura il referendum confermativo probabilmente nella primavera del mille novecentonovantacinque
Momento di scadenza dell'attuale certo regionale
Pare non avere però una legge elettorale nuova
Anche se si dovesse scegliere di rinviare la legge al nuovo Parlamento non è detto che là si otterrebbe nei tempi necessari anzi sono convinto esattamente del contrario
Ritengo perciò che la nuova legge elettorale debba essere rapidamente approvata dall'attuale Parlamento
Se si dovesse votare nel mille novecentonovantacinque collettivo con l'attuale sistema
Questo patto rappresenterebbe un husky di inaccettabile e insostenibile alle scelte che il popolo italiano ha già fatto con grande determinazione
Si produrrebbe un ulteriore distacco tra società civile e regioni
Un ulteriore delegittimazione di quest'ultime e si acuirebbe la crisi già profonda in cui versa le regioni italiane
Lasciatemelo dire non credo neanche che i cittadini italiani di fronte a tutto ciò che è accaduto nel Paese
Sarebbero mai disponibili a concedere alle Regioni poteri anche nuovi senza aver riformato nel contempo il modo con cui vengono eletti consiglieri regionali e aver determinato un profondo cambiamento dei gruppi dirigenti regionali
Io sono convinto che nella situazione di grave difficoltà e di profonda divisione del Paese
Difficoltà e divisioni che rischiano di essere accentuate dal sistema elettorale votato
Centro nazionale
Le regioni siano oggi i soggetti fondamentali per la riunificazione del Paese
Nel senso che i processi di riunificazione passano attraverso una riorganizzazione fortemente regionalista dello Stato
Regioni forti e fortemente caratterizzate sono il miglior antidoto
Contro tentativi di secessione o artifizi istituzionali quali sarebbero le macroregioni con la Repubblica del Nord
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha dimostrato nel definire una bozza di proposta di testo unitario di riforma elettorale grande saggezza
Grande consapevolezza del ruolo unificante che oggi le Regioni possono svolge
Stessa saggezza e stessa consapevolezza spero avranno le forze politiche democratiche i gruppi parlamentari
Vale a dire che ci sono le condizioni per ottenere rapidamente dal parlamento una legge elettorale che ci permetta anche di recuperare i manifesti limiti di una legge nazionale che non risolve
Il problema delle maggioranze di governo e che divide il Paese oltre che politicamente anche geograficamente
Se sventurata mentre la legge regionale dovesse uniformarsi al modello di quella nazionale con aree vaste
Del nostro territorio assolutamente monopolizzati da unica forza politica e prive totalmente di qualsivoglia forma di dialettica politica i rischi di sì secessione diverrebbero concreti
Assoluzione di tale natura non voglio neanche pensare anche se non mi nascondo i pericoli i tentativi che ci sono di vanificare l'approdo unitario cui sono giunti i presidenti delle regioni italiane
Sono convinto che occasioni di confronto come questa di oggi fra le varie istituzioni dello Stato siano utili a permettere una rapida definizione di una legge di riforma elettorale regionale che rappresenta
Un ulteriore fondamentale passo verso il rinnovamento la rinascita del Paese
Detto questo diamo inizio ai lavori
Secondo il programma
Do lettura dell'ordine dei lavori
Dopo questo mio breve intervento
Ci saranno le comunicazioni del Presidente della Giunta regionale Giorgio Pasetto e del presidente del consiglio regionale
Carlo Proietti
Dopodiché ci sarà la relazione del professor Piero Alberto Capotosti ordinario di diritto pubblico all'università degli studenti Roma la Sapienza su vent'anni di esperienza regionalista in Italia un'ipotesi di riforma
Successivamente del presidente della conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome Vincenzo dal Colle
Relazionerà sul regioni e Governo problemi aperti
Infine il professor Livio Paladin
Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie per gli affari regionali interverrà su istituzioni comunitarie nuovo ruolo delle regioni a seguire ci sarà la possibilità di un confronto tra le il dibattito in corso nel nostro Paese anche in questa sede con le realtà delle altre nazioni europee Spagna Francia e Germania con il professor Salvatore Cine
Decine Air per la Spagna per la Francia il professore i fulmini e per la Germania il professor finito sciarpe
Uno scandalo
Dopodiché interromperemo i nostri lavori della i lavori della mattinata per una colazione di lavoro che avverrà nel Sala antistante questa nostra a Hula e in una saletta adiacente
La ASS Sala che chiamiamo comunemente la cappella
Ci dovete ci scuserete se l'organizzazione del della colazione non sarà delle più perfette ma stiamo in fase di organi di riorganizzazione delle strutture e dei servizi del Consiglio regionale ci cogliete in un momento di grossa in preparazione da questo punto di vista quindi dove cercheremo di arrangiarci con le strutture che abbiamo a disposizione cedo pertanto la parola a al presidente dalla Giunta regionale per un breve saluto
Ma io desidero fuori programma diciamo portare il saluto e ringraziamento
Della Giunta regionale ai lavori di questo convegno
E un ringraziamento particolare al presidente del Colle
Al Presidente boccia ai tanti colleghi assessori e consiglieri regionali che vedo Laura che sono venuti dalle diverse regioni del nostro Paese
Credo anche deve scusare la collega oggi presidente della Lombardia che dovuta rientrare questa notte di corsa dalla sua regione per i problemi dell'alluvione
Mi consentite pure di sottolineare
Come e questo nostro convegno si svolge all'interno della sede del Consiglio regionale
Perché abbiamo voluto il
Grazie giudice
Del Consiglio regionale
In qualche modo una volontà comunque
Di andare ad un
Sottolineando subito per ragioni di studio addetti confronto politico che si avranno nella giornata di oggi è la giornata
Densa sicuramente faticosa che speriamo di poter concludere facendo un passo avanti rispetta la riflessione che è in corso io pochissime considerazioni la prima
E questo convegno anche il frutto di una sollecitazione che c'è venuto da parte del consiglio regionale che in qualche modo abbiamo voluto raccontò
Un momento di confronto tra uomini di studio tra forze politiche tra forze sociali consiglieri regionali quindi si tratta soprattutto di andare ad un approfondimento delle questioni
Che sono di fronte a noi e che riguardano soprattutto i temi della riforma istituzionale e della imminente
Ci auguriamo riforma degli
Ieri è stata una giornata non vorrei dire di passione avanziamo
Nel mezzo della passione ci accingiamo a vent'nel mezzo della celebrazione
Le fonti però abbiamo vissuto una mattinata intensa e di questo ringrazio di nuovo il presidente della conferenza presso la sede del governo regionale
Approfondendo le questioni e soprattutto riflettendo in ordine alla linea da sviluppare che avremmo dovuto confrontare ieri pomeriggio
Nella conferenza stato regioni soprattutto sul tema della finanziaria
Richiamo questo elemento per dire con quanta attenzione con quanto impegno con quanta capacità di approfondimento e di proposta regioni
Si pongono nei confronti del Governo del Governo nazionale
E ieri lo riceverà ma insomma collega del copre c'è stato anche l'incontro con il presidente della Bicamerale onorevole Iotti
Ieri sera la Conferenza Stato Regioni siamo dentro a queste due giornate che hanno voluto richiamare che voglio richiamare l'attenzione del Paese della forza politica in ordine a questi problemi ai problemi che oggi discutere
Però proprio dalla giornata di ieri
Facevo questa riflessione questa mattina viene un po'emerge la condizione di difficoltà del regionalismo nel nostro Paese
Se è vero come è vero che le Regioni pura non ignorando le insufficienze i ritardi
Con i quali in qualche misura soprattutto sul versante del decentramento e del trasferimento delle loro competenze dell'ammodernamento della loro macchina però unitariamente si pongono nei confronti del governo nazionale
Ebbene noi ieri abbiamo avuto una grande deduzione scontiamo certamente lo abbiamo detto con grande franchezza ieri pomeriggio al ministro parla di che essa era tra noi e che oggi ci ha informato che si fermerà di una sottovalutazione del governo di fronte alla gravità del momento e soprattutto di fronte alle grandi emergenze che il Paese attraversa non ultima quella relativa all'occupazione
Non amo avuto impegni precisi dal governo precedente che su questo terreno
Avremmo proceduto ad accordi di programma regione per regione e che il governo in qualche modo pur recuperando risorse non impegnava avrebbe sviluppato
Una linea tesa ad allocare tutte le risorse possibile del comparto pubblica allargata ieri ci siamo trovati di fronte ad una situazione non soltanto di chiusura ma di ritornare sulle decisioni che erano state assunte dal governo
Faccio soltanto due riferimenti tagli sui trasporti e non ma la posta in bilancio per quanto riguarda il riequilibrio di rientro quindi gli ammortizzatori che avevamo avuto garantiti Italy sul versante della sanità sostanzialmente come giustamente veniva detto dal presidente della Lombardia considerare le regioni come centri commissariati di spesa
Faccio questo richiamo per dire che dentro a questa condizione invece c'è un problema più generale della riforma istituzionale della riforma e dalla riforma elettorale
E allora siamo qui per discutere di questo certamente soprattutto di quest'ultimo punto ma in qualche modo non trascurando anzi sottolineando
Il ruolo e l'azione di governo che messi in discussione delle regioni non vorrei che noi ponendoci oggi ponendo al centro dalla nostra riflessione da una parte i problemi e le questioni legate alla riforma istituzionale e dall'altra la questione della riforma elettorale
Ignorato Cosimo la centralità del ruolo e dell'azione di governo che ha messo in discussione cioè da una parte si delinea il Duomo ostici si avrà confronto dal nome e dall'altra l'azione permanente e costante
Giornaliera di svuotamento del ruolo della funzione di governo della regione ne siamo anche qui per reclamare un'azione di governo
Della regione una centralità di ruolo di governo della regione in questo paese non si batte a mio avviso non si ferma l'ondata
Leghista soprattutto l'ondata della frammentazione del Paese in qualche modo non si affida al comparto dell'autonomia locale in modo particolare regione un ruolo centrale di governo per quanto riguarda la ripresa e lo sviluppo democratico Paese questo ci richiama la necessità di una urgente riforma
Che ci richiama soprattutto alla necessità di approfondire dentro ormai una modifica
Avvenuta
Della sistema elettorale dei comuni e delle province e dell'altra riforma ormai
Senato della camera della Repubblica in qualche modo due regioni rischiano anzi sono ormai l'anello debole di questo di questo di questo sistema
Non abbiamo voluto l'apertura di questo confronto per approfondire le questioni ma non ignorando ripeto le condizioni più generali tra i quali la Regione si trovano ad operare che ho voluto fare soltanto questo richiamo ringraziando nuovamente per l'ospitalità il Consiglio regionale soprattutto augurando a tutti buon lavoro grazie
A
Alla parola Carlo Proietti presidente del consiglio regionale del Lazio
Sì grazie ai con le parti
Dico subito che mi è gradita l'occasione per scorgere a tutti voi il saluto e l'intero Consiglio regionale Emilio
Un saluto che ci vede riuniti stamattina qui questo convegno
Discuterlo temi attualissimi nel dibattito politico si svolge posso riforma istituzionale
Riforma elettorale per le regioni
Dico subito che
Un ruolo nel giorno hanno conquistato su questo terreno
Regioni da sempre sono state propositive per la riforma sul prato dello Stato in senso regionalista
Ma a partire dal novanta
Questa
Attività si è intensificata sia organizzata attraverso la Conferenza dei Presidenti del giovedì attraverso la Conferenza dei Consigli regionali
Voglio ricordare solo gli eventi più importanti di questo cammino
L'assise di Venezia nel novantuno il convegno tenutosi a Roma nel marzo del novantatré in Campidoglio la prima conferenza di tutti i Consigli regionali d'Italia
La carta delle regioni provata a marzo di quest'anno
A Milano
Le proposte di modifica costituzionale votate da sette consigli regionali d'Italia
No che De Franco Rossi per l'abolizione di alcuni ministeri che hanno avuto esito favorevole
Nello scorso verranno dirotta prima
Io questo per dire che le Regioni hanno titolo per discutere cioè quando seriamente
Tutte queste iniziative sono sposate della presentazione di documenti ufficiali
Dal novantuno in poi all'atto del del Governo
Pasetto ricordava quello di ieri che ritengo fondamentale preservato Nilde Iotti
E sottolineo che un documento congiunto delle due Conferenze dove tutti ci riconosciamo ci dobbiamo riconoscere
è stato presentato ieri riguarda riforma istituzionale riforma rettore
Sottolineo questo aspetti perché dico subito che sono convinto che nell'una o nell'altra isolate basta mettere a modificare la situazione attuale non concepisco la riforma elettorale senza riforma istituzionale che la vicenda purché vada di pari passo
Come lo concepisco l'universo
Faccio due brevi considerazioni non sta a me fare meditazione sui principi fondamentali ispiratori del nato il giorno di Suzanne relatori e più di uno che si soffermeranno su questa materia
Aspettando fare qualche considerazione di natura politica
Io credo che anche il neo regionalismo di cui parliamo si assegnava alla storia del nostro Paese
Non so cosa farà caratterizzato la civiltà dei comuni delle signorina educati dei principali di piccoli statuto
Io credo che queste caratteristiche si riscontra ancora oggi in varie parti d'Italia
Emergenze culturali usi costumi tradizioni diverso nelle varie zone d'Italia
E quindi capisco come dall'unità in poi i legislatori siano non dico che è giusto ma lo capisco affannati attenere
Salto uno stato che per troppo tempo vicino dice quindi capisco come una legislazione diversa da sempre
E comunque impostata
Verso l'unità
Di uno Stato che per essere unito ha trascorso molti secoli basta
E quindi capisco anche che nel giornalismo Italia silenziato con molto ritardo rispetto Francia Svizzera Germania
Abbiamo venticinque anni da dalla Costituente in poi si è cominciato a parlare e venticinque anni dopo surreali consigli regionali
Ma con seghe se un Paese non pensava proprio storia
Difficilmente individua la linea percorribile per il futuro
Io credo che si debba avere presenti quest'esigenza la forte esigenza dello Stato di fronte
Ah disgregazioni
Di cui
Già si è parlato interventi precedenti
Che sono tornavano a Libardo oggi più che negli anni settanta nel periodo inizio delle regioni
Questo spiritoso il secessionista
Dall'Europa dell'Est ha investito investita ancor più
Anche la storia dell'Europa occidentale più polenta più massiccia però più organizzate però non c'è dubbio che questa tendenza esiste
Allora se vogliamo fare una riflessione seria
Non sono completamente in linea con l'intervento del collega con le parti anche se lo spirito unitario vitello arrosto
Non mi pare che si possa decidere con fretta anticipando l'una cosa rispetto all'altra riforma sociale rispetto alle Regioni credo che negli ultimi tempi
Troppo spesso si sta decidendo sul non per motivi degli eventi che accadono
Certo è che di questi tempi ogni giorno si può cambiare allora fatti nuovi che incalzano
Ma un legislatore serio
Non può decidere la vita dei prossimi cinquant'anni militari per le regioni d'Italia sull'onda emotiva
Lo ammetto di dire che c'è bisogno di una grande riflessione
Di una grande attenzione verso questi due temi
E allora riforma anche selezione del candidato
Be il rilancio dello Stato unitario e non c'è dubbio
Ma lo Stato unitario che pensi a luglio ad Alghisi articolando la gestione dello Stabile giorni quindi potenziando mettendo al centro le regioni al centro dell'aggiornamento
Ma non in forma vecchio
Che anche le Regioni devono fare autocritica
Condividemmo
La forma nuove quella di collegare
Gli enti locali e lo Stato centrale chi può farlo se non la Regione
Dividendo bene le competenze perché c'è confusione delle competenze con danni incalcolabili che registriamo tutti i giorni i colleghi assessori in giunta hanno in Consiglio e credo in tutti i Consigli vitali netta separazione delle competenze
Collegamento enti locali stanno solo le regioni possono far ma traguardando loro
Esterno al regionalismo
Do la parola spetta all'Italia
Non aspetterà le esigenze politiche di chi dice compresi dibattiti a cui apparteniamo vogliamo prima vogliamo dopo un fatto marginale l'Europa camminassero Europa delle Regioni impostato in questo senso se vogliamo recuperare seriamente il passo bisogna portare avanti tutto eppure inservibile insieme
E quindi io sono convinto che
Questo convegno il convegno di oggi quello del ventidue a Firenze
E non saranno molto il cammino delle regioni verso il confronto con lo Stato permettere appunto
Questa nuova riforma istituzionale
E i tempi non sono lunghi qui siamo d'accordo
Non sono lunghi però se facciamo una riflessione seria ci sono i tempi tecnici per portare avanti tutto il giudizio di ricordo sulla la modificazione della Costituzione
Cito un esempio
è il dettato costituzionale che il presidente della Giunta ma anche l'attenzione al proprio consiglio
Non è più vero per gli enti locali non è più vero per le pellicce che facciamo
Facciamo dei presidenti i letti in piccole circoscrizioni può andar bene
Facciamo dei presidenti eletti direttamente
Quando la Regione a caso la Lombardia cinque ore e mezzo di votanti
Risalta la Regione può prendere tre milioni di voti
E discute con un Presidente del Consiglio magari eletto in una circoscrizione di cento mila abitanti perché è possibile deputato dialetto duecentocinquanta mila abitanti
Sono problemi seri reali che vanno messi appunto
Ci sarebbero squilibri
Forse irrecuperabile
Ecco perché dico che
Dobbiamo riflettere
Non dobbiamo fare gli stessi errori che abbiamo fatto per la riforma
Dell'elezione del Presidente per le canne del Senato
E capo dei deputati che non mi convince non mi convince affatto sono convinto che bisogna andare avanti con un sistema misto
Sistema uninominale
Lista regionale
Che da una parte Sanasi parte solo con sessanta mila sarebbe troppo forti le spinte localistiche anche nell'ambito regionale senza avere una visione complessiva dei problemi
Non discuto le percentuali non è questo il problema se lo è per l'appunto via do però non c'è dubbio dello zero zero adesso dobbiamo pensare all'incompatibilità regione Sardegna già l'incompatibilità fra Consiglio e Giunta
Ce l'ha già ragiona sullo speciale andava avanti rispettando che faccia questo tema
Ci sarà una rincorsa ancora gli assessorati ci sono ad esclusione dei consigli
Io dico che se facciamo una riflessione e diciamo con chiarezza
E anche le regioni hanno i loro limiti
Hanno commessi proprio Rory
A venticinque anni si può fare questo ragionamento vantato abbastanza sufficiente per far considerare non dico storicamente ma
Abbastanza conquista con le attività regionali se la Regione se le Regioni faranno questa riflessione ispirata dallo Stato con le carte in regola resta l'anello di congiunzione l'intero sistema di governo di forma governo
Credo che la spunterà Emo se lo facciamo unitariamente e portando avanti riforma istituzionale e riforma elettorale
Identico dove cosa sintassi ce l'hanno ulteriormente
Se continueremo a decidere
Avendo letto i giornali della mattina facendosi influenzare dal voto dopo aver letto l'articolo
Perché dal come tradendo erotiche separati
Quindi alla curare buon lavoro
A tutti quelli che interverranno a questo convegno e tutto quello che avevano avuto ad ascoltarci voglio augurarmi che queste riflessioni che facciano tutti i consigli regionali le facciamo tutti con tutti i presidenti delle giunte tutti i consigli l'abbiamo iniziato a far di tre anni fa
Da tre anni perlomeno più intensamente
E crediamo fermamente in queste cose
Nasce in Danone particolari perché in tutti i documenti votati presentati c'è già l'opinione le regioni d'Italia
Mi ci riconosco mi ci riconosco in pieno
Volevo sottolineare solo questi aspetti del dire che c'è bisogno di ulteriore riflessione
Non bisogna procedere speditamente ci stiamo giocando il futuro del nostro Paese
Non sono appassionato al fatto se si vogliono marzo si voti a giugno interessa di meno se parliamo istituzionalmente togliendo di mezzo l'aspetto politico se qui parliamo di come seduzione Ali deve essere secondario l'aspetto di interessi e di forze politiche rispetto al tema centrale che è quello istituzionale bilancio delle regioni
Credo che una porzione Serena
Possa portare a tutte le regioni d'Italia e tutti i consiglieri
Con convinzione verso questa che ritengo possano ma esse senza avere la pretesa di avere ragione per carità però credo che questa sia la strada indicata dai consigli dalla Conferenza dei Presidenti questa sia la strada giusta per avere un taglio al passo con l'Europa comunitaria diversa da quella che abbiamo avuto finora
Lavora tutti gli auguri procuratrice giornata e per Bonomo
Un saluto dalla presidenza al presidente della Regione Calabria che è appena arrivato
Questo convegno nella cartellina nella borsa cartellina che gli è stata data all'ingresso troverete certamente almeno credo il documento unitario delle della conferenza dei presidenti delle giunte e dei consigli regionale documento importantissimo
è utilissimo
Chiarisce forse anche
Qual è la linea unitaria su cui si sono attestati ormai tutte le regioni italiana
Do la parola
Al professor Piero Alberto Capotosti ordinario di diritto pubblico
Delle università di Roma la Sapienza sul tema vent'anni di esperienza regionalista in Italia una ipotesi di riforma
Ho
Ho il titolo della relazione che mi è stata assegnata e venti anni di esperienza regionalistica
Venti anni forse sono pochi per valutare il significato dell'itinerario del regionalismo italiano ma ciò non certo sufficienti per una cosa
Per farci dire con Massimo Severo Giannini che su questo problema l'ottica codificata nella costituzione è ormai travolto
Forse perché aveva ragione Giuliano Amato quando sottolineava che i modelli da cui più ci si è discostati erano quelli irrealizzabili ab initio perché estranei alle forze reali
Da cui le regioni furono volute
E forse anche perché aveva Regione Vittorio Bashere quando notava che pure in presenza di una chiara opzione dei costituenti
Per la distinzione delle competenze tra Stato e regioni le esigenze dello sviluppo economico sociali erano invece tali da incentivare le occasioni di incontro anziché di separazione tra Stato per regione
In realtà sin dalla prima fase dell'ordinamento regionale
Dobbiamo notare che si Pussy in essere da parte dello Stato un tentativo come direi rilevava in maniera molto felice
Feliciano Benvenuti di innestare le regioni speciali nella logica dello Stato centralizzato
Come sembrano dimostrare sin da quel tempo le vicende delle norme di attuazione degli statuti speciali
L'affermarsi di tutto uno strumentario di soluzioni organizzatorio e Comit Hariri piumino vincolanti le intese i concerti Napoli tendenza funzionale degli uffici
Fino alla tanto nota tecnica delle ritaglio delle materie di competenza regionale che poi come voi sapete benissimo
In qualche modo sarà alla base della distorta logica binaria nell'esercizio delle funzioni regionali
Questo disegno centralista sembra in un qualche modo attenuarsi con i primi anni Settanta con le istituzioni delle regioni ordinarie
Quando si parlo voi lo ricorderete meglio di me di un atipico fronte delle regioni il termine usato era questo
Teso alla rivendicazione di una spia effettiva autonomia regionale nel quadro di una distinzioni di ruoli reciprocamente garantiti dello Stato e delle regioni
Se questo fu l'atteggiamento delle regioni a statuto ordinario appunto nella prima parte degli anni settanta tuttavia dobbiamo vede affermare constatare che il Complesso dei processi reali
E una serie di fattori continua portare fra l'altro fattori direi che venivano presente il quadro politico della prima il quadro politico nazionale della prima parte degli anni settanta
Portarono questi fattori tra l'altro alla approvazione della legge trecentottantadue del settantacinque ai decreti seicentosedici e seguenti del settantasette
Verso un superamento cioè della fase più acuta della conflittualità tra Stato e regioni e proprio in questo periodo che viene fuori fra l'altro quella famosa o famigerata funzione di indirizzo e coordinamento
Su cui tutta la dottrina soprattutto d'origine regionalistica da ferocemente contraria ma che fu per così dire legittimata da una serie di pronunce della Corte costituzionale che riconobbero
All'indirizzo e al coordinamento il ruolo di altra faccia dell'interesse nazionale
E questo indirizzo e coordinamento fu uno degli strumenti attraverso i quali si verificò in modo per così dire surrettizio uno svuotamento delle competenze costituzionalmente attribuite alle Regioni
Peraltro dobbiamo notare che proprio in quegli anni sì rileva come potrei dire una linea di tendenza incerti incerte e per certi versi addirittura confusa
Che tende comunque a orbitare le regioni nell'ambito dell'esecutivo statale
In una progressiva proliferazione confusa di organi e procedure collegio Ali approssimative e atipici e non sorretti da una logica un Mugen
Si verifica così una forma di
Proliferazione di in di collegamenti non organici ma determinati da ragioni prevalentemente politiche che portano a delle negoziazioni a delle trattative
Starei quasi per dire se l'espressione non fosse troppo forte di tipo quasi privato tra i rappresentanti di organi regionali e i rappresentanti di amministrazioni statali di settore
Si intravede in questo modo in maniera però anche qui piuttosto nebulosa
Una forma di coordinamento che dovrebbe essere per organi anziché un coordinamento Pera e si intravede però in questo modo il tentativo delle amministrazioni statali di settore di instaurare con gli organi regionali rapporti analoghi a quelli intercorrenti con le amministrazioni periferiche
E nello stesso tempo di influire sulle scelte politiche regionali attraverso la legislazione di programmazione settoriale e gli incentivi settoriali
Con una distorsione diciamo della reale autonomia decisionale delle regioni stesse
Si verifica cioè quella che Sabino chiaro Cassese chiama una corsa dei poteri locali verso il centro
Corsa alla ricerca di un qualche vantaggio di natura economica in un sistema di finanziamenti a pioggia e in un sistema di finanziamenti statali
Nonostante tutto sregolato e non programmato
E a questo punto noi assistiamo anche alle tentativo di come dire portare avanti un una prospettiva di individuazione di una sede nella quale si dovrebbero raccogliere
Una sede privilegiata di negoziazione politica non solo
Negoziazione politica ma qualcosa di più una sede come dice ancora Giuliano Amato per procede dure aperti di confronto prive di vincoli precostituiti
Ai fini della determinazione degli obiettivi della programmazione ma anche ai fini di un più generale rapporto tra stato e regioni cioè si comincia a intravedere la necessità di tali una forma di regolazione starei per dire a questa confusa corsa degli enti locali e delle regioni verso il centro in una sede di confronto
Sede di confronto che già il famoso Rapporto Giannini individuava nella Conferenza Stato Regioni
Dobbiamo rilevare però che questo disegno tale era ancora all'ora
Disegno che emerge tra la fine degli anni settanta e primi degli anni ottanta
Viene ad incentrarsi questo diciamo viene a scontrarsi con due grosse difficoltà
Da un lato la preesistenza di organismi e provvedi e procedimenti misti di carattere settoriale
Dall'altro lato la preesistenza di forme ed è tipico ed esasperato collegamento tra ministri ed assessori regionali di settore con una conseguente verticalizzazione dei poteri e dei rapporti tra Stato e regioni
Questa verticalizzazione questa settorializzazione dei rapporti chiaramente veniva così ad essere a rendere più difficile la istituzione di una sede di confronto e di coordinamento di tipo orizzontale cioè che doveva allargarsi alla problematica di carattere direi generalmente politico intercorrente appunto nei rapporti tra Stato e regioni
E in questo modo proprio queste difficoltà spiega non le incertezze e le contraddizioni che si rilevano nelle disegno che a nel disegno legislativo che ha caratterizzato la istituzione della Conferenza Stato-Regioni
Se noi pensiamo alle all'Arco alla lunga nascita della conferenza Stato-Regione una lunga nascita che è durata circa una diecina di anni
Non attraverso una serie di disegni di legge poi dei caduti di istituzione attraverso atto amministrativo atto regolamentare l'istituzione con decreto del presidente del Consiglio Craxi poi alla legge quattrocento o i al decreto delegato quattrocentodiciotto tutta una serie cioè di percorso che starei quasi per dire ad ostacoli con un e ripensamenti e contraddizioni
Che comunque questi attraverso questi ripensamenti e queste contraddizioni
Si riesce a intravvedere una tendenza complessiva
Che porta purtroppo dall'originario disegno delle Rapporto Giannini a restringere progressivamente la sfera di attribuzioni di questore di nanismo nell'area della con l'incisione
Dall'indirizzo generali di governo all'area della mera consultazione nelle materie di interesse regionale c'è
Almeno fino al decreto delegato una progressiva riduzione di competenze di questo organismo che nasceva appunto nei primissimi anni Ottanta di progetti dei primissimi anni Ottanta
Con una grossa ambizione di superamento della fase confusa disorganica del regionalismo italiano
Si può dire
Che fortunatamente negli ultimi anni con la legge quattrocento del mille novecentottantotto si riesce in qualifica in modo a recuperare parzialmente una parte dell'originario disegno
Restano tuttavia ancora incerto se in questo disegno fossero prevalenti il principio della supremazia statale rispetto al principio della collaborazione così come restava ancora incerto se fosse riscontrabile una prevalenza del coordinamento opera di o piuttosto di un coordinamento attraverso organi
Il decreto delegato del quattro quattrocentodiciotto dell'ottantanove
Tuttavia supera il larga parte questa ambiguità di fondo e completa il disegno di attuazione della Conferenza permanente Stato-Regioni
Poi che irrealizzato indossi la soppressioni di riordino delle preesistenti commissioni miste Stato-Regioni
Si trasferiscono alla conferenza un'ampia serie di funzioni consultive inoltre cioè da rilevare come dato positivo a partire dal novanta le funzionamento della conferenza Stato-Regioni temi primissimi tempi della istituzione era un funzionamento piuttosto sporadico e saltuario
Assume invece una forma molto più continuativa e si svolge secondo moduli programmati così teneri Riva un maggiore inserimento nelle relazioni tra Stato e regioni
Ora tutto questo di positivo che riusciamo a intravvedere nella attuazione della Conferenza Stato regioni non si può tuttavia portare ad una sopravvalutazione del ruolo della Conferenza Stato
Perché si tratta pur sempre dell'esercizio di competenze che riguardano soltanto la formulazione di criteri generali di valore esclusivamente politico e che come tali non condizionano affatto sul piano giuridico le capacità decisionali del governo centrale
Tuttavia
Queste connotazioni di carattere funzionale insieme ad altre con mutazione di carattere strutturale procedimentale della conferenza stesse sono molto importanti perché denotano
Uno di quei profili che caratterizzano il cosiddetto modello di regionalismo cooperativo
Cioè possiamo dire che anche in Italia alla stregua di esperienze di ordinamenti stranieri molto più evoluti e nel tempo e nella starei per dire finezza degli strumenti e adottano
Soprattutto se pensiamo al federalismo tedesco della Germania o anche a quello degli Stati Uniti anche se i dimensioni sono completamente diverso
Vediamo come questo modello di federalismo o di regionalismo cooperativo come dovrebbe essere più tecnicamente preciso definirlo
E un modello al quale nulli nei primissimi tra la fine degli anni ottanta i primissimi degli anni novanta ci cominciamo ad avvicinare
Però
Siamo in Italia
Questo tentativo questi tentativi che direi forse sono più sul piano culturale che sul piano della dei comportamenti concreti sia da parte dello Stato sia da parte delle regioni sia da parte degli enti locali
Denotano delle venature di contraddittorietà
E si può dire che ci troviamo in una fase di transizione nel processo dei rapporti tra Stato ed autonomia locale
Nel cui ambito partendo da un modello costituzionali ispirato all'ISPI punti del riparto
Di funzioni han materie divise com'era nella logica di costituente il si è poi passati secondo Sabino Cassese all'opposto
Cioè si è passato ad un modello armate die indivise
Dove le materie sono tutte di comune spettanza ma senza una chiara distinzione tra compiti di indirizzo e compiti di attuazione si è determinato cioè una situazione per molto diversi ibrida in cui finisce per smarrirsi qualsiasi modellistica in una continua attenzione tra spinte al decentramento e controspinte alle centrali
Sistema italiano negli ultimi anni è stato per così dire e le relazioni del Presidente Pasetto al presidente Proietti in particolare facevano poco fa denotano confermano testimoniano autorevolmente come permane oggi
Nel novantatré ancora questo stato di tensione di di lacerazioni tra un effettivo decentramento rispetto alle contrastanti surrettizie subdole starei per dire spinte all'accentramento soprattutto sul piano finanziario dell'autonomia finanziaria
Non sembra cioè che l'ambiguità di fondo del nostro regionalismo
Sì possa definire Hunan un'ambiguità Uruk cioè sia la conseguenza di pre ordinati e precisi di disegni politici
Ma è piuttosto dicevo prima siamo in Italia la risultante di una complessa serie di fattori anche psicologici di resistenza
Di fattori di ordine sociale culturale e politico che determinò delle resistenze anche psicologiche
Che interferiscono varia mentre tra di loro così comunque da rare uovo attesi gli equilibri abbigliarsi setti di interessi instabili e precari
Che giorno per giorno si modificano ecco questo elemento che prima il presidente Proietti sottolineava cioè il fatto di vivere quasi la quotidianità della politica né i rapporti Stato-Regioni con una chiara in con un chiaro indebolimento della capacità decisionali programmatoria sia da parte dello Stato sia da parte delle regioni
Oltre tutto questi fattori di accentramento
Derivano anche e soprattutto starei per dire dalla crisi delle risorse economiche
Dall'altissimo tasso di derivazione della finanza
Delle forme parti tutti elementi che generano anche se in modi e misure diverse dinamiche accentratrici ed incentiva ad una collaborazione politica che molto spesso però finisce con il non essere collaborazione
Ma col divenire scusate il termine confusioni rapporti tastato in Regione
Per potere fare una previsione
Da un lato la progressiva importanza assunta come dicevo prima partire dal mille novecentottantanove della Conferenza permanente Stato regioni
Poi i insistenti ed insistiti richiami nella giurisprudenza della Corte costituzionale al principio di leale cooperazione queste la terminologia tradotta la corte nei rapporti tra Stato e regioni
Poi altro elemento da tenere presente il nuovo quadro legislativo di collaborazione tra Stato regioni ed enti locali
Che è espresso in modo significativo dalla legge centoquarantadue del novanta sono tutti elementi che dovrebbero denotare una via italiana ecco riconferma ancora che siamo in Italia una via italiana al regionalismo cooperativo
Ma è una via ancora una volta poco precisa ambigua confusa anche perché non ci non è certo agevole lo dobbiamo a me
E ce lo ricorda Temistocle Martines non è agili puri e privo di rischi passare da un regionalismo garantista una netta di limitazione delle sfere di competenza
Un come probabilmente era stato voluto nei nostri costituenti
Ante una forma di regionalismo di tipo cooperativo che indotto precipuamente dalle esigenze di carattere economico sociali derivanti dallo stato del bene
La situazione in atto e dicevo prima invocavo prima le testimonianze del presidente Pasetti presidente con le parti del Presidente
Proietti
Quindi testimonianze Autori immediate che ci danno lo stato della situazione anche riferendo della giornata di ieri
E ci dimostrano come ci troviamo in presenza di una situazione nettamente insoddisfacente
Ed è proprio questa situazione nettamente insoddisfacente sul piano politico istituzionale oltre che se volete anche sul piano culturale
Che ha dato la spinta a quel processo di modifica costituzionale di rilancio forte dell'autonomia regionale
Un rilancio forte dell'autonomia regionale che è incentrato essenzialmente sulle rovesciamento della cosiddetta clausola di santuari di ripartizione delle materie oggi operante a favore dello Stato lo Stato competente a tutto salvo quello che ha attribuito alla Regione
Domani
Quando questa o Progetto diverrà legge
E speriamo che il domani sia il prima possibile
Con un rovesciamento di posizioni per cui lo Stato avrà soltanto certi compiti e tutto il resto sarà delle regioni
Ragioniamo peraltro su questa prospettiva perché questa l'obiettivo di questa riforma ovviamente non può limitarsi soltanto a questi l'obiettivo di questa riforma e precipuamente quello di costruire un nuovo modello di Stato regionale
Nel quale per rispondere più prontamente alla domanda politica del corpo sociale sia necessario assicurare e garantire dalle ingerenze statali Dalia compressione dello Stato l'autonomia regionale sia sul piano normativo sia sul padano amministrativo sia soprattutto sul piano finanziario
Però se questo è l'obiettivo non sembra che l'attribuzione di competenze enumerate allo stato Possa di perse sola da se stessa essere sufficiente qual è il rischio il rischio è infatti quello di muoversi nella stessa logica che si arrivò l'alta infruttuosa di separazione di attribuzioni di divisioni di materie tra Stato e regioni
Già perseguita dai costituenti rovesciando il rapporto tra i due protagonisti
Se la logica è la stessa di separazione di competenze
Che già i costituenti avevano prefigurato oggi
Se lei la interpretiamo questa riforma in modo riduttivo ci troveremmo nella stessa logica già dimostrata sì infruttuosa rovesciando il ruolo dei due protagonisti prevalenti dominanti le regioni ristretto lo Stato
Massi è la logica della ripartizione di competenze in quanto tali ad entrare in crisi probabilmente una interpretazione riduttiva di questa riforma che si basasse soltanto sul rovesciamento della clausola di residuale non sarebbe di per se stessa sufficienti se infatti la complessità e l'interdipendenza dei problemi che hanno fino ad ora indotto a cui gli intrecci di competenza
Che hanno quasi del tutto eliminato ogni criterio distintivo non sembrano facilmente superabili
Perché ci sono appunto dei processi reali di carattere soprattutto economico e sociale che non possiamo cancellare con una previsione normativa
Sì così stanno le cose il rischio è che anche questo nuovo modello organizzativo di separazione potrebbe poi sul piano dell'esperienza concreta
Rivelarsi altrettanto rivelare altrettante anomalie quante ne presenta la situazione attuale e perché questo perché le esigenze delle politiche industriali ed energetici
Quelle della pianificazione generale quelli di tutela dell'ecosistema tanto quelle di tutela della salute tanto per citarne alcune non possono non prevedere una competenza legislativa
Statale che privilegi forti momenti unitari di raccordo così come non sembrano concepibili
La possibilità di dare una forte come doveroso autonomia impositiva alle regioni senza prevedere un coordinamento a livello centrale per evitare sperequazioni di spedita di trattamento tra cittadini di regioni diverse
E quindi il problema è di avere un forte coordinamento al centro ma che sia soltanto coordinamento perché non entri nella gestione ecco vedete si passa si si cammina su un crinale difficilissima quindi ecco perché molto rischiosa questa fase
Il Polo e e molto rischiosa anche la designazione concreta degli articoli che si stanno elaborando in sede di Commissione bicamerale ma poi ci sarà il vaglio delle Aule parlamentari
Il problema perciò non è tanto quello della spettanza del potere residuale a chi le altre materie
O quello della inclusione o esclusione di una materia in più o in meno nell'ambito delle competenze statali o regionali voi sapete che c'è un grossissimo dibattito per sapere per certe materie debbono essere Peres di spettanza statale o di spettanza regionale ma vedete non è tanto il problema di uno-due materia in più e meno aggiunti o tolti e che invece un problema che a quanto messo ha occupato per molti mesi la Commissione bicamerale proprio su questo famoso elenco di materia che dovevano spettare che debbano spettare allo Stato togliendone aggiungendo nel cuore
Il problema di fondo è piuttosto di configurare un nuovo modello di Stato regionale che sia più in grado rispetto ad oggi di fornire adeguate risposte alle domande sociali
In questa prospettiva alla ricerca di un principio organizzativo di fondo anziché basarsi sull'astratto criterio della ripartizione di materia potrebbe forse più proficuamente fondarsi sul criterio sostanziale della dimensione degli interessi coinvolti
Per individuare i vari livelli i vari livelli di governo competenti dallo Stato alle Regioni agli enti locali stiamo attenti a questa scala di entità è prevista dalla Costituzione e che tutti debbono essere coinvolti nella costruzione del nuovo Stato regionale
Vedevo le proteste dell'ANCI dicendo che al centralismo dello Stato e
Al fatto che lo Stato era il principe si c'era il tentativo di sostituire un nuovo centralismo e un nuovo principe che era quello regionale quindi stiamo attenti a non fare sorgere conflitti tra a Regioni ed enti locali
Ecco occorrerebbe costruire questo riparto di competenze non tanto sulle materie come dicevo prima quanto sulla dimensione degli interessi e quindi sulle funzioni in maniera che sulle funzioni andrebbero un rimodellata i gli apparati necessarie allo svolgimento di queste funzioni il quanto interessa funzioni apparati di settori necessario lo svolgimento delle segrete delle funzioni stesse
In questo modo anziché creare rigide separazioni di competenza garanzia di un'autonomia regionale che rischia soltanto di essere puramente nominale tanto più se non è accompagnata da una vera autonomia finanziaria
Si potrebbe veramente istaurare una cooperazione tra i diversi enti tu minata il regolata come criterio di fondo da quel principio di sussidiarietà che è stato accolto
Nell'accordo di
Proprio l'applicazione
Principio dovere il principio di sussidiarietà potrebbe creare le condizioni per la fissazione importantissima di standard minimi nelle prestazioni per i cittadini per evitare qualsiasi forma di disparità di trattamento e per evitare le tentazioni di un federalismo malinteso che porta alla secessione
Oltre ante questo principio di sussidiarietà potrebbe servire per armonizzare le relazioni tra Stato con autonomie locali nonché i rapporti tra Regioni ed enti locali
Ipotizzato mordendo dovrebbe poi precipuamente comportare una diversa articolazione questo un punto molto importante degli apparati istituzionali
Oltre dovendosi riservare allo Stato probabilmente la funzione legislativa di principio
E un
Una funzione tesa alla tutela dei valori unitari proprio per evitare quelle spinte a un federalismo malinteso al quale prima facevo riferimento e per mantenere allo Stato la questa funzione di tutela di valori unitari soprattutto con riferimento alle materie che rientrano nella competenza della comunità europea
In questa prospettiva potrebbero peraltro in special modo
A essere configurate incentivante nuove sedi di raccordo e coordinamento orizzontale cioè nella costruzione di un nuovo del nuovo Stato regionale il rischio è che fino ad oggi si sia fatta troppa attenzione al criterio delle Marche e non si sia fatta altrettanta attenzione al criterio di ricostruire gli apparati dello Stato e che le Regioni naturalmente
Andrebbero proprio previste configurate nuove sedi di raccordo un
Zonta Ale di carattere politico e quindi nuove forme strutturali e nuove forme procedimentali della Conferenza Stato e regioni della Commissione parlamentare per la questioni regionali
La riduzione e l'accorpamento dei ministeri ma questo è un altro di quei punti che sono essenziali la riduzione e l'accorpamento dei ministeri con funzioni ridotte soltanto per non dire esclusivamente
A compiti di indirizzo fino ad arrivare infine signori
Alla istituzione di una Camera delle Autonomie
Che dimostri come la struttura regionale dello Stato trovi anche a livello di rappresentanza nazionale una formale corrispondenza cioè
L'attenzione che oggi c'è nel processo di revisione costituzionale in materia di rapporti tra Stato e Regione non deve polarizzati soltanto sul problema delle Marche yen ma deve
Polarizzati anche sul piano degli apparati
Di un rimodellamento degli apparati
Il problema centrali infatti della costruzione nel nostro Stato regionale proprio quello riguardante il profilo delle istituzioni
Sia sul versante dello Stato sia sul versante delle regioni
La profonda modifica dell'assetto delle funzioni che si prevede di realizzare polipetti Zhigulì ipotizzando a revisione costituzionale
Implica necessariamente un altrettanto profonda modifica degli apparati sosta istituzionali preposti
Alla gestione di queste funzioni
E così sul versante
Statale
Sembra incentivare come dicevo prima quel processo di riduzione di accorpamento dei di apparati ministeriali ma è soprattutto sul versante regionale che si trovano introdurre i mutamenti più incisivi fino a toccare addirittura la stessa forma di governo regionale
Probabilmente non basta
Una clausola di modifica
Introdotta nel progetto di revisione costituzionale o è troppo vaga starei per dire per cui gli statuti regionali possono prevedere le forme di governo oltre che i sistemi elettorali è una forma troppo vaga che rischia di creare soltanto confusione a mio modesto avviso
Qui dobbiamo tenere presente una cosa
Ci muoviamo in una prospettiva in cui l'attribuzione alle Regioni di tutte le funzioni dello Stato escluse quelle
In maniera numerata attribuite allo Stato
Ora se c'è questa attribuzione di tutte le funzioni
Della comunità statale alle regioni questo comporta necessariamente un'attenuazione della tradizionale configurazione delle regioni
Come enti di programmazioni di legislazioni viceversa una forte sottolineatura del ruolo diceva prima il presidente Pasetto e della loro qualificazione come enti di governo
Nel momento in cui c'è un'attenuazione dei compiti di governo a livello centrale perché dicevamo prima che il Governo dovrebbe avere soltanto precipuamente se soltanto troppo forte precipuamente compiti di indirizzo è chiaro che a questo punto le esigenze di governo di capacità di governo si devono trasferire dal livello centrale a livello
Poi vedremo non è importante gli strumenti con i quali si esercita questo contro il Governo è opportuno sottolineare che in questa prospettiva nuova che in itinere
Non possiamo più ancora restare tre radicati alla vecchia definizione delle regioni come enti di programmazione di legislazione che andava bene in un altro contesto oggi c'è bisogno e una forte sottolineatura della capacità di governo regione
E non è importante appunto come dicevo prima che poi questa capacità di governo si esplica attraverso strumenti che possono essere le vele dell'avvalimento delle funzioni e così via questo non è importante quello che importa sottolineare
La necessità di una capacità di governo delle regioni forte maggiore di quella che c'era prima e quindi la necessità di un rafforzamento della funzione di governo regionale
Che appare a questo punto imprescindibile con il nuovo ruolo regionale con le nuove funzioni
Cosicché il problema dell'adeguamento della relativa a forma di governo si presenti in termini di estrema urgenza problema della forma di governo regionale è urgente estremamente urgente e va in parallelo con la riforma delle funzioni
Ora peraltro il doveroso rispetto dell'autonomia regionale dovrebbe impedire che in sede di revisione costituzionale si prefigge oppure in maniera
Compiuta ed esauriente come invece accade oggi il disegno della forma di governo regionale
Forse sarebbe più congruo limitarsi in sede di revisione costituzionale a indicare gli organi necessari delle regioni e alcuni principi di fondo
Poi all'interno di questa griglia ecco perché dicevo che la formulazione attuale è troppo vaga e generica all'interno di questa griglia cioè la necessità che ci siano alcuni organi presidente giunta consiglio
La necessità di alcuni principi fondamentali Simini rapporti tra questi organi
All'interno di questa griglia ciascuna Regione con
Ponendo nel proprio statuto di disegna delinea la forma di governo che ritiene più congrua
Alle proprie esigenza ecco questo sì occorre per forza una flessibilità se no torniamo ancora una volta ad un modello calato dall'altro e che come tale comprime soffoca l'autonomia regionale
Il nuovo ruolo regionale postula dunque un netto rafforzamento degli esecutivi regionali sia in termini di capacità cover di governo sia in termini di stabilità
Il conseguimento di questo obiettivo del rafforzamento appare conseguibile come è noto in via prioritaria attraverso le modifiche costituzionali e legislative
Ma non può essere certo sottovalutata nella prospettiva di un rafforzamento degli esecutivi lo strumento elettorale e con la necessità di superare l'attuale legge del sessantotto
Che non è in grado di assicurare quella capacità di governo e quella stabilità di governo regionale richiesti dalla nuova prospettiva
Una si capisce la particolare attenzione che ha la commissione bicamerale
A questi problemi al problema elettorale
Nel quadro di un ripensamento dell'ordinamento regionale in particolare nel quadro della revisione di forma della forma di governo regionale
Attraverso il superamento del limite lo diceva prima il presidente Proietti posto dall'ultimo comma dell'articolo centoventidue della Costituzione che impedisce come voi sapete
Qualora lo si volesse non è detto che lo si debba fare ma qualora lo si volesse la pre la elezione diretta del Presidente della regione
è chiaro che c'è e ci deve essere un collegamento diretto tra revisione degli a spetti di governo degli assetti di governo regionale e scelta del sistema regionale delle regioni a statuto ordinario
E questo collegamento deve essere un collegamento logico deve essere in un collegamento coerente
Oltre che un collegamento appunto necessitato in tutti quei casi in cui si voglia procedere per esempio a mutamenti sia per quanto riguarda l'elezione del Presidente della giunta sia per quanto riguarda per esempio la nomina degli assessori
Ecco oggi come voi sapete molto meglio di me non è possibile
Adottare il modello comunale provinciale di chiamare degli assessori Esterni al Consiglio regionale quindi anche questo è un altro degli argomenti che sono preclusi dall'attuale formulazione dell'articolo centoventidue della Costituzione
Ho ora però
Qui dobbiamo essere realisti quindi un collegamento tra revisione della Costituzione e sistema elettorale
Collegamento direi anche temporali
Cioè le due cose dovrebbero marciare in parallelo per evitare contraddizioni per evitare cioè un sistema elettorale che non sia congruo al sistema di governo che sarà prefigurato domani
E quindi l'assoluzione logica anche se la riforma col la riforma degli assetti di governo la riforma del regionalismo si muove sul piano costituzionale e la riformare il sistema elettorale si muove sul piano della legge ordinario purtuttavia dovrebbero essere una dovrebbe essere una marcia in parallelo
Però qui ci sono delle esigenze che non spetta certo a me valutare ma che posso soltanto sottolineare delle esigenze di praticabilità politica
E se appunto la scelta del sistema elettorale regionale dovesse essere attuata per ragioni di praticabilità
Politica in maniera autonoma e preventiva rispetto al disegno globale alla revisione globale costituzionale dell'ordinamento regionale
Dovrebbe comunque essere un dovrebbe comunque farsi in modo che questo sistema elettorale regionale che si andrebbe a e o che si andrà ad approvare naturalmente con legge ordinaria
Abbia almeno i seguenti caratteri minimi e cioè di essere funzionale come dicevo prima ad un rafforzamento della capacità e della stabilità di governo regionale pay
Secondo di presentare margini di flessibilità pirati o quasi alle diverse realtà regionali
Terzo di essere opzionabile direttamente dalle Regioni
Nel giorno in cui fosse consentito dopo la modifica costituzionale alle Regioni di scegliere un proprio sistema quindi un modellino che le Regioni volendo potrebbero fare in
Ma al di là di questi caratteri minimi di questi obiettivi minimi Living l'individuazione di un modello elettorale regionale dovrebbe comunque rispondere a quelle che oggi sembrano le esigenze più sentite della società italiana
E soprattutto con riferimento al nuovo ruolo del Governo delle regioni ossia la governabilità
La semplificazione degli schieramenti politici superando così quella che vediamo l'attuale frammentazioni dispersione delle forze politiche
Dovremmo cercare di riaccorpare ci dovrebbe indurre a riaccorpare a un riaccorpamento dei gruppi del deperibile degli in schieramenti che semplifichino il panorama per evitare poi le prospettive di parlamenti polacchi con settanta Group più duri
Altro obiettivo che si instauri un confronto vero tra programmi e alleanze di governo già precostituita al momento della elezione
Per evitare trasformismi e possibilità di ambiguità poste elettorale
E poi anche necessario radicamento con il territorio
Siamo attenti su questo veto questo un problema molto delicato però non possiamo sottovalutarlo del e e il modo di vedere come intendiamo questo radicamento con il territorio che il problema
Se così è l'opzione per un sistema maggioritario corretto appare fondata questa opzione non soltanto come è ovvio
Per ragioni di uniformità un trend che si è manifestato e che il corpo elettorale ha manifestato in maniera evidentissima
Qui sfuggiamo al problema della del valore del referendum in termini giuridici quello che importa segnalare e il valore del referendum in termini puliti
Tra l'altro ha pure sbagliato dire che si voleva un mix settantacinque venticinque in realtà quello era la normativa di risulta quello che si voleva da parte dell'ottanta per cento dei cittadini italiani era di abrogare sistemi proporzionali poi quello che era di risulta è stato un compito che
è andato al di là delle intenzioni sia dei promotori o non mi interessa per le intenzioni rotoli non mi interessano ma soprattutto è nato al di là delle intenzioni di colui del cittadino che andava votato
Spari non voleva l'abrogazione poi quello che c'era dopo noi non lo riguarda questo sia ben chiaro
Quindi non dobbiamo giocare dicendo ma c'era il venticinque per cento di proporzionale questo è derivato dal sistema il sistema italiano ha una sua logica geometrica e quindi l'abrogazione comportava questa sistema l'abrogazione perché i vincoli dell'abrogazione ma stiamo attenti a dire che questa fosse una precisa scelta del corpo elettorale
Comunque il sistema maggioritario corretto ecco e indotto nelle sistema nella cui Chimento di questo criterio nel sistema elettorale indotto non soltanto da queste esigenze l'uniformità d'un trend ormai consolidata
Ma soprattutto perché sembra maggiormente in grado di assicurare quegli obiettivi che abbiamo indicato prima
Rimanendo la Costituzione invariato questo il problema noi dobbiamo fare un'operazione se mi consentite
Dobbiamo le camere a Farassino la commissione bicamerale adesso
Poi le canne dovranno fare un'operazione di ingegneria nel senso di arrivare con il sistema elettorale anti
Averi gli stessi obiettivi a garantire gli stessi obiettivi che potrebbero garantire con la revisione costituzionale quindi un'operazione ardua complessa di equilibrismo
Se però siamo d'accordo su il linea generale su un modello maggioritario corretto
Bisogna vedere quale scegliamo tra i vari modelli
Che oggi sono presenti sul mercato italiano scusate la brutalità di questo termine
E cioè il sistema elettorale per gli enti locali
Che non può essere accolto dalle regioni per la
Argomento tranchant del tutto radicale che l'elezione diretta del presidente della Giunta oggi a Costituzione invariata non è possibile quindi è inutile che pensiamo al modello degli enti locali a parte altre
Importantissime differenze di carattere strutturale funzionale tra le regioni e gli enti locali e quindi dovrebbero comportare l'adozione universo Morello ma soprattutto prescindendo da questo c'è che il modello elettorale
Comunale provinciale incentrato sull'elezione diretta e questa non la possiamo fare per le ragioni che prima si riferiva
Però stiamo attenti che a mio modesto avviso neppure il sistema elettorale per le assemblee parlamentari sembra facilmente applicabile alle regioni
Perché vedete la scelta per l'uninominale comporterebbe collegi di così ridotte dimensioni pensate ai collegi necessari per l'elezione alla Camera dei deputati
Da favorire il logicamente
Logiche di esasperato un localismo oppure di notabilato
Se noi applicassimo pari pari la divisione collegiali la diviso in collegi che sta che è stata adottata che sarà adottata per l'elezione della Camera dei deputati a livello su scala regionale
Ci troveremo una frammentazione talmente accentuati quindi un numero di collegi così alto indubbiamente da creare delle fortissime spinte al localismo delle fortissime
E la tendenza a fare emergere alcune figure di notabili e quindi ecco questo è un radicali è un radicamento territoriale che a mio modesto avviso non deve essere accolto
Ho
Queste tendenze
Non sembra peraltro queste tendenze all'esasperato localismo
Che potrebbero essere controbilanciata è soltanto da un correttivo proporzionale in un collegio unico regionale
Perché questo collegio unico regionale soprattutto se fosse fatto con la metodo proporzionale finirebbe con nell'esprimere una rappresentanza politica necessariamente variegata
E quindi essendo variegata finirebbe con l'esprimere una rappresentanza
Politica debole
E come tale non riuscirebbe poi gli azzurri darsi a controbilanciare le spinte che vengono dal territorio stiamo attenti cioè avremmo dei forti i collegi territoriali quindi con del personale politico fortemente
Dotato di strumenti politica risma politico a livello territoriale e a livello invece di collegio unico regionale sei attuato col modello proporzionale ci sarebbe questo squilibrio
Si prospetta allora la necessità di trovare come al solito una soluzione mediana che tenga conto soprattutto della specificità del ruolo delle regioni quali enti di governo oltre che di legislazione naturalmente e di programmazione
E quindi
In questa ottica la ricerca andrebbe indirizzata verso un ampliamento delle dimensioni dei collegi che non segua la logica né provinciale e ma una logica completamente diverso ora però l'ampliamento dei collegi
Potrebbe essere ampiamente un ampliamento naturale per non essere insoddisfacente
E potrebbe essere attuato soltanto con l'abbandono delle collegio uninominale
A favore di un'ipotesi di collegi plurinominali
Vedete
Si potrebbe prospettare l'ipotesi di un sistema elettorale alte ispirazione maggioritaria teniamo presente questo costituito da un collegio unico regionale e da tanti collegi plurinominali politico istanti accosta
In un rapporto reciproco che potrebbe oscillare adesso le percentuali non sono importanti circa il cinquanta per cento cinquanta per cento al collegio unico regionale cinquanta per cento in serie di collegi territoriali plurinominali
Ma vedete la particolarità dei collegi plurinominali ai quali si potrebbe pensare sarebbe non quella di fare i tradizionali collegi plurinominali
Perché poi ci sarebbero alcuni alcune controindicazioni che vi dirò ma dei collegi plurinominali che starei per battezzare se la terminologia non vi scandalizzate sette rinominato
Cioè collegi plurinominali che consentano l'assegnazione di tre seggi per ogni collegio
Due dei quali attribuiti alla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti il terzo seggio attribuito alla lista che ha il secondo junior qui non c'è scandalizziamo del termine lista perché essendo il collegio
Prevedendo al massimo possibile ai due nomi sarebbero una lista composta di Bueno anziché di un nome solo quindi sarebbe un collegio che al massimo può dar luogo a due espressi dalla maggioranza
E proprio la questo consentirebbe quindi liste composte da due nomi
Quindi un allargamento minimo del collegio uninominale non è che nacque naturalmente lista ritira non c'è il voto di preferenza si vota la richiamiamo la lista questi due nomi che sono collegati da un simbolo ecco perché stiamo lista per praticità quali sono i vantaggi di questa seduta soluzione se ce ne sono che io mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione
E in primo luogo vede la garanzia di un fisiologico funzionamento della dialettica democratica in sede locale
Attraverso la istituzionalizzazione dei ruoli di maggioranza e minoranza ci sarebbe una maggioranza e una minoranza non ci sarebbe la dispersione delle minoranze
Ci sarebbe quasi ruolo starete d'inglese dell'opposizione di sua Maestà l'opposizione verrebbe istituzionalizzata non ci sarebbe la dispersione delle minoranze
Quindi con possibilità di ricambio ecco nella logica dell'alternativa
In secondo luogo la previsione della seconda lista
Che avrebbe un premio diversamente da collegio uninominale secco come sapete all'inglese quello che c'è ci prende il cinquantuno per cento prende rappresentante e tutti gli altri col quarantanove non prendono più nulla
La possibilità invece che la seconda lista prenda comunque un seggio e quindi abbia un riconoscimento
Molti implicherebbe gli incentivi alla presentazione di di di liste che però si dovrebbero coalizzare per concorrere quantomeno al secondo posto quantomeno al secondo posto
Se penso non poter concorrere al primo quanto meno c'è un secondo posto e anche un incentivo alla presentazione di candidature che emergano dalla società civile senza la mediazione partitica
Quindi ci sarebbe questo vantaggio diciamo evitando d'altra parte
La logica proporzionale della conquista del voto di preferenza perché come vi dicevo pensavo ha due nomi sotto uno stesso simbolo quindi senza preferenza naturalmente
E in questo modo si potrebbe ottenere lucidamente un notevole ampliamento dei collegi direi e sarebbero ridotti almeno di un tema
Perché anziché il collegio uninominale Leggiuno solo nella gola per quindi la la dimensione verrebbe triplicato i colleghi quindi vedete come si arriva subito a un ampliamento del Colle
L'altra metà dei seggi violetto signori che si potrebbe pensare come ipotesi
A
Ora è socia al cinquanta per cento quarantacinque tu ma queste sono oscillazioni poi dirò come si potrebbe risolvere questo problema l'altra metà dei seggi dovrebbe venire assegnata in sede di collegio unico regionale
Tra liste rigide liste bloccate contrapposto anche qui senza voto di preferenza
Che debbono dichiarare
Almeno quindici giorni prima venti giorni prima delle elezioni domande con Diana deve essere un non privo delle liste che si presentano in collegio unico regionale di dichiarare
Primo il documento programmatico il programma di governo
Secondo l'eventuale no Levine qualche lo scusa la candidatura delle chi è candidato alla Presidenza della Giunta il capolista il candidato alla presidenza della Giunta
Terzo l'eventuale collegamento tra altre liste noi allora avremmo delle liste concorrenti nel collegio unico regionali di cui abbiamo di cui noi elettori conosciamo per cento perché c'è un obbligo di presentazione prima delle elezioni
Di dichiarare il loro documento programmatico loro programma di governo il candidato alla Presidenza della Giunta detti in maniera surrettizia potremmo riuscire a capire quasi un'elezione diretta senza poter toccare i meccanismi perché si sa che se io voto quella lista poi c'è un impegno che sarà quel signore che se ha la maggioranza diventare Presidente della Giunta nonché i collegamenti gli apparentamenti tra le varie liste questo deve essere tutto dichiarato prima
Ho i seggi in palio nel collegio unico regionale
Quel cinquanta per cento più o meno dei seggi del totale dei seggi attribuiti alla Regione sarebbero assegnati anche qui secondo il modello che avevo prima previsto a livello territoriale verrebbero rimbalzate a livello centrale
Dando i due terzi alla lista più votata e un terzo alla lista meno votate c'è un parallelismo assoluto
Anche qui si premia la lista seconda arrivata anche qui si istituzionalizza il ruolo della minoranza
Gli si dà un riconoscimento e quindi e in prospettiva la lista che domani correrà per l'alternativa quindi si identifica bene il ruolo della minoranza
Questa soluzione a mio modesto avviso sembra che valga in primo luogo a rafforzare la governabilità
Perché è chiaro che noi abbiamo l'indicazione a livello centrale
Del programma ed è il candidato alla presidenza della Giunta
Pur non legandola questa governabilità direttamente al risultato che si ottiene su base locale come si sarebbe potuto fare conferendo ad esempio un premio di maggioranza
In in secondo luogo questo questo modello diciamo
Rafforza in maniera decisiva il livello regionale che oggi a un livello deboli perché tradizionalmente i livelli forti sono i livello comunale livello provinciale rafforza il livello regionale attraverso il confronto
Tra documenti programmatici diverse confronto tra candidature diverse dichiarate preventivamente come candidatura alla Presidenza della Giunta regionale
Ma soprattutto questa soluzione determina un raccordo forte organico coerente tra le liste locali e le liste che si presentano nel collegio unico regionale superando così Erri aggregando quella dimensione
Nella dimensione regionale gli eventuali eccessi di localismo mi interessa sottolineare questo particolare cioè la necessità che attraverso questo meccanismo si riaccorpati non Siria portino Silvia aggregano al vertice regionale le varie spinte localistiche che sono presenti perché le varie liste elette di nominali e Lester nei collegi trova nuovo potrebbero trovare il loro sbocco confluendo in queste liste che si presentano il collegio unico regionale sì che ci sarebbe un raccordo forte istituzionale coerente tra localizzazione quindi tra localismi e livello regionale che il livello che oggi va rafforzato livello debole tradizionalmente perché le regioni sono venute dopo le province di comuni per un fatto dire quasi culturale
Il livello regionali in quanto tale della dimensione del tempo dalle vara forzato attraverso questo collegamento che sia un po'l'espressione lente esponenziali delle degli enti locali minori questo è il e il disegno che dovrà essere portata avanti e quindi la necessità di un raccordo tra la periferia e il centro per quotidiano un raccordo di carattere politico istituzionale
Sto concludendo chiedo scusa ma sono arrivato alle battute finali
Questo premio chiamiamolo così che viene conferito anche in sede di collegio unico regionale come in sede di collegi territoriali alla seconda lista
Dovrebbe contribuire vedete a rafforzare la struttura bipolare del sistema il sistema funziona se ha una struttura bipolare quali sono le preoccupazioni oggi che ci riguardano per quanto riguarda il funzionamento del futuro Parlamento che il futuro Parlamento non assicuri una struttura bipolare probabilmente ci si arriverà ma comunque con alcuni passaggi
Qui invece ci sarebbe già una struttura bipolare già assicurata però state attenti questo non significa che due saranno le liste
Anzi qui è un incentivo ad avere più liste almeno tre
Se diciamocelo chiaramente i posti in palio le liste sono due le premiata la prima certamente il maggiore ma in misura maggiore ma anche la seconda
Direi quasi per una legge di tipo geometrico ci saranno almeno tre aspiranti
è difficile ci siamo quindi si fanno a meno tre poli politici tre raggruppamenti politici tre alleanze politiche chiamatele come volete almeno come minimo che corrono per avere due posti quantomeno il secondo posto che li porterebbe al di sopra diciamo tutte le altre forze spazia
Ho fra l'altro
Di
Debbo mi permetto di sottolineare che in questo quadro la investitura del presidente della regione anche se tecnicamente non possiamo chiamarla come un'investitura diretta
Tuttavia presenterebbe un altissimo grado di legittimazione popolare perché quando io elettore vado a votare so che il capolista di quella lista ex candidato voi se quella lista ottiene il premio di maggioranza
Quasi sicuramente per non dire sicuramente sarà eletto Presidente della Giunta
E questo rafforzamento del presidente insieme con la stabilità della Giunta perché questo sistema favorisce se non al cento per cento al novantotto per cento
Il conseguimento di una stabilità di giunta ci assicura la governabilità altissima e cioè consente che la Regione possa esplicare essendo dotata degli strumenti necessari quel nuovo più gravoso ruolo che la revisione costituzionale gli sta prevedendo se mi consentite poi giuro davvero un'ultima notazione
Va notato che questo sistema elettorale che si propone anche molto facile sul piano della comunicazione perché questa importante bisogna farsi capire dei cittadini io
Ho molte difficoltà personali può dire che dipende da una mia particolare non attitudine a capire come funziona il sistema elettorale della Camera e del Senato soprattutto con gli sforzi ora credo che sia difficile spiegarlo ad un normalissimo cittadino invece il modello che si ipotizzasse a mio modesto avviso è molto più semplice perché si prevede
La votazione a turno unico
Quindi niente doppi turni ottavo eventuale un eventuale con due voti
Un voto che va per il collegio elettorale territoriale senza poteri per e l'altro che va per il collegio unico regionale più semplice di così naturalmente i due cittadini i questi voti sono anche disgiunti Pili è molto raro però potrebbe accadere
Sono e gli scrutini sono facilissime non c'è Commissione non c'è non ci sono scorpori sistema quindi a mio avviso è estremamente faccio vorrei ultima notazione dire che questo sistema
Che si ipotizza naturalmente
Se volete un modestissimo contributo al dibattito che è in corso e che quindi ha bisogno di tutti gli approfondimenti di tutti sia di ordine tecnico sia soprattutto di ordine politico necessario una ipotesi com'era la mia relazione ipotesi è una semplicissima IPO
Questo modello lascia alle regioni
Un margine di oscillazione un margine di discrezionalità un margine di autonomia
Perché naturalmente le regioni sono assolutamente libere
Di disegnare i collegi all'interno della regione
La configurazione di singoli collegi competenza regionale
Così come resta di competenza regionale
Entro una forbice diciamo così stabilita con legge dello Stato quindi entro un minimo e un massimo stabilito con legge dello Stato il numero dei collegi elettorali quanti far
All'interno di ciascuna regione sempre tra un minimo e un massimo stabilito dallo Stato e questo naturalmente per adeguare
Alle diversità Lucania diversità delle regioni questo principio e poi
Ultima banda di oscillazione affidata all'autonomia di ciascuna regione la possibilità per ogni regione di variare entro un limite un massimo fissato dalla legge dello Stato
Quelle rapporto del cinquanta per cento che io avevo indicato in modo indicibile così del tutto indicativo del rapporto tra collegi territoriali e collegio unico regionale può essere vagliato quarantacinque cinquantacinque
Ecco una banda di oscillazione anche questa rimessa all'autonomia regionale
Vi dicevo prima
Che questa è un contributo a un'ipotesi di lavoro che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione mi scuso dalla frammentarietà
Dell'intervento della lunghezza dell'intervento ma era necessario spiegare una serie di passaggi e vi ringrazio per la vostra cortesia grazie
Ringrazio il professor Capotosti ha ora la parola il presidente Vincenzo Del Colle presidente dalla conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di relazione la su regioni e governo problemi aperti
Grazie presidente
L'autorità
Signore e signori porgo
Il saluto delle regioni e delle province autonome
Che in occasione di questo forum sulla riforma dalla legge elettorale
Testimoni hanno l'interesse a partecipare al dibattito in corso nella commissione per le riforme istituzionali
E tale dibattito lega strettamente il tema della riforma elettorale
A quello più ampio di una profonda riforma istituzionale che passa come tutti conosciamo
Attraverso modifiche di grande significato per le regioni del titolo quinto dalla Costituzione
Ringrazio la Regione Lazio che ospita questo incontro
In particolare il presidente Giorgio Pasetto
Autorevole componente direi
Dalla nostra conferenza dei presidenti
Inoltre voglio sottolineare l'efficacia nella sua sintesi
Del titolo che si è voluto dare a questo convegno venti regioni un solo Stato
Che sta a significare la necessità della più ampia autonomia per i massimi enti territoriali nell'ambito della imprescindibile unità della Repubblica
Prima di svolgere il tema che mi è stato affidato regioni e Governo problemi aperti desidero brevemente riferire dell'incontro che si è svolto ieri fa fra il presidente della commissione bicamerale per le riforme istituzionali onorevole Iotti
E alcuni componenti dalla commissione stessa con una delegazione di presidenti di giunte e dei consigli regionali
è stato sottoposto
All'attenzione dalla commissione
Un documento che sia in ordine all'auspicata riforma istituzionale
Sia la previsione di una riforma con una legge ordinaria del sistema elettorale delle Regioni
Individua una serie di punti da noi ritenuti fondamentali
Che sono stati sviluppati in estrema sintesi con l'indicazione dei seguenti principi
Attribuzione alle Regioni di una competenza legislativa generalizzata salvo le materie tassativamente riservate allo Stato sentivamo prima dal professor Capotosti
Definizione
Di un'autonoma fiscalità regionale
Previsione appunto di un'ampia autonomia statutaria le Regioni nella determinazione dalla forma di governo e del sistema elettorale salvaguardando e rinnovando le attribuzioni delle regioni a statuto speciale
E delle province autonome
Dall'altro lato ovvero sulla riforma del sistema elettorale
Beh intanto abbiamo sentito con interesse le ipotesi prospettata dal professor Capotosti
Certamente le rifletteremo
Noi siamo arrivati
A definire congiuntamente che
Il sistema elettorale naturalmente
Deve essere di tipo maggioritario temperato da una quota proporzionale
Atto a conferire ai cittadini il potere di scegliere a est assieme ai loro rappresentanti nei collegi uninominali
Anche la maggioranza di governo
Riteniamo
Che
Il sistema elettorale regionale deve est debba essere peculiare non debba ricalcare
Le le le i sistemi per l'elezione dalla Camera dei deputati
Del Senato della Repubblica ed né dei consigli provinciali e comunali anche su questo tema mi pare che il professor Capotosti abbia fatto delle interessanti considerazioni in linea con
Questo nostro assunto
Abbiamo parlato di un sistema basato su un doppio canale di selezione
Che consenta la formazione dei Consigli regionali composti di membri che abbiano quel radicamento locale al quale pure si faceva riferimento Carandente garantendo nel contempo con il collegio unico regionale la formazione di una classe politica regionale
E la stessa regionalizzazione
Della società
Naturalmente
La suddivisione dei seggi tra una quota riservata a collegi uninominali tra loro collegati su scala regionale e una quota da assegnare ad un collegio unico regionale
Attribuzione dei seggi assegnati ai collegi uninominali ai candidati più votati nei singoli collegi con una preferenza per il doppio turno
Attribuzione dei seggi assegnati al collegio unico regionale secondo il metodo proporzionale prevedendo l'assegnazione alla lista vincente di un premio di maggioranza
Determinazione infine dei collegi da parte dei consigli regionali salvo il ricorso al potere sostitutivo una volta scaduto
Un termine assegnato
Le regioni
Hanno dunque individuato i principi di fondo che ho elencato e che nascono da numerose posizioni unitarie assunto in questi ultimi mesi non le riepilogo
Lo stesso presidente del Consiglio regionale ne ha fatto prima puntuale riferimento
Invece voglio ribadire
Che la riforma elettorale
Un tema
Sul quale anche nei lavori di questa mattina
Abbiamo sentito ipotesi desideri aspirazioni
Differenziate noi riteniamo
In una mediazione che pure è stata complessa all'interno sia della conferenza dei presidenti delle giunte che dei presidenti è degli amici dei consigli regionali riteniamo che la riforma elettorale pura adottata con legge ordinaria
Debba collocarsi in una prospettiva di contestualità
Lo abbiamo ribadito con forza ieri nell'incontro con la commissione bilaterale in una prospettiva di contestualità logica e sistemica
Rispetto al disegno complessivo della riforma costituzionale in senso regionalista
Certo
La presidente Iotti ieri
Ci ha riproposto una disamina temporale
Nella quale
Viviamo
E che non lascerebbe spazi
Per la realizzazione di questo di questa visione nel suo
Complesso
Siamo comunque
Preoccupati
Per eventuali
Decisioni affrettate
Sull'onda della
Del desiderio di fare subito
E che potrebbero essere pertanto
Parziali e non di grossa soddisfazione
Ma il tema su cui sono chiamato a fare alcune riflessioni in questo intervento e altrettanto attuale in quanto fa
Il punto sui problemi aperti e certamente non sono pochi né di poco conto fra governo
E regioni
I tavoli di lavoro attualmente operanti nei confronti del governo sono molteplici
Cercherò di accennare brevemente a ciascuno di essi
Mi riferisco innanzitutto
Alle tre grosse tematiche che fanno seguito ai re fare
Chiedo scusa
Ai referendum del diciotto aprile ossia la riforma del ministero dell'agricoltura
Del ministero del Turismo Sport e Spettacolo dei controlli ambientali
Quindi alle politiche comunitarie cui ci auguriamo possa far riferimento
Il
Ministro Paladini
Mi pare che sia arrivando lo salutiamo
Ministro
Ero arrivato al punto di accennare
Ai tavoli di lavoro attualmente operanti nei confronti del governo e mi riferivo innanzitutto
Alle tre grosse tematiche che fanno seguito ai referendum del diciotto aprile dicevo
La riforma del ministero dell'agricoltura del ministero del Turismo Sport e Spettacolo e dei controlli ambientali
Quindi alle Politiche comunitarie sottolineavo che ad esse
Avremmo piacere di sentirla
Ai trasporti al problema dei trasporti sia dal punto di vista strettamente finanziario
Sia in merito alle osservazioni delle Regioni sul recente disegno di legge di riforma del trasporto pubblico locale
Al governo della politica sanitaria sempre più affidato alle Regioni
Agli aspetti finanziari di estrema attualità
Sia perché tagliano orizzontalmente tutte le tematiche che ho citato
Sia perché proprio ieri le regioni in sede di Conferenza Stato Regioni hanno fornito il loro parere sul disegno di legge finanziaria
E come ben sappiamo
Se la Finanziaria individua la cornice entro la quale dovrà muoversi la politica economica del governo il parere sulla stessa non è altro che la sintesi delle proposte regionali in tutti i settori di loro competenza
Vorrei preliminarmente però
Soffermarmi brevemente
Sullo strumento principale attraverso il quale passano gran parte dei nostri collegamenti formali con il governo
Mi riferisco alla Conferenza Stato Regioni
La quale
Non solo per il parere
Sulla legge finanziaria ma per molti altri aspetti costituisce come anche viene ribadito nella nostra Carta delle regioni
Lo strumento di partecipazione per le Regioni stesse all'attività di indirizzo politico del governo
Da elevare appunto di riferimento istituzionale esclusiva d'organico
L'indispensabile coordinamento delle politiche regionali
Le competenze dalla Conferenza Stato Regioni devono dunque fare riferimento ad aspetti di alto poco profilo politico
Non solo
Ma il fatto che vengano specificamente indicati nella norma che istituisce la Conferenza stessa che le finalità da perseguire
Sono quelle di informazione consultazione e raccordo fa presumere che in sede di Conferenza sia possibile valutare anche documenti bozze di lavoro schemi di disegno di legge già impostati dal governo ma non ancora
Definiti
Il livello della Conferenza Stato Regioni deve dunque riguardare in prevalenza anzi direi in via quasi esclusiva
La valutazione di criteri generali l'impostazione di accordi di programma
Deve essere insomma la sede in cui si concordano linee o in subordine si esaminano provvedimenti in itinere di forte interesse per le autonomie regionali
Occorre pertanto evitare
Evitare la tentazione di passare dalla condivisa idea iniziale che mirava a coinvolgere preventivamente le regioni nel momento della formazione delle scelte generali del governo
Alla mera gestione e in altri casi alla cogestione di pareri alla espressione di assensi su tabelle di riparto sul Regolamento io decreti già predisposti dal competente Ministero
Fin nei minimi dettagli talvolta
Occorre in sintesi salvaguardare l'attuale modello cooperativo nei rapporti tra Stato e Regioni disegnato dall'articolo dodici della legge quattrocento dall'ottantotto istitutivo appunto dalla conferenza evitando la tentazione alle volte molto forte di trasformare la Conferenza stessa in un organismo code decisionale
E la salvaguardia del momento cooperativo renderà possibile sempre più efficace il confronto fra soggetti che occorre mantengano la loro autonomia costituzionale
E la necessaria visibilità sulle decisioni che assumo
Tenendo al tema specifico del disegno di legge sulla Finanziaria
Le Regioni condividono certamente la manovra sulle finalità che essa persegue
Ossia la riduzione del disavanzo e del debito pubblico e la razionalizzazione dei fattori di produzione dalla pubblica amministrazione
Induce invece perplessità
La scarsità di risorse e la riduzione degli investimenti in settori importanti dell'intervento pubblico
Difesa del suolo ambiente sanità agricoltura trasporti
Altra osservazione da fare riguarda la programmazione finanziaria pluriennale e gli investimenti previsti a questo proposito occorre ricordare l'impegno del governo nell'accelerazione dei pagamenti di Bilancio anche attraverso una idonea revisione delle procedure amministrative
La previsione pluriennale e lo strumento contabile indispensabile per un effettivo governo degli Investimenti oltre che dei fattori strutturali che generano la spesa corrente
Solo a fronte di autorizzazioni di competenza proiettate su un orizzonte temporale superiore all'anno è possibile avviare l'attuazione dei vari interventi nella loro complessiva dimensione finanziaria
Un terzo ordine di considerazioni
Riguarda la coerenza rispetto agli obiettivi dell'invarianza della pressione fiscale
Della responsabilizzazione dei centri decentrati dispensa e dell'autonomia di questi sul versante delle entrate
Permane in tutta la sua gravità e con tutte le sue conseguenze la logica del non riconoscimento degli oneri di spesa pregressi
Scaricati sui soggetti del sistema delle Autonomie
Oneri cui si richiede di fatto di fronteggiare con addizionali e nuove imposte in gran parte non direttamente imputabili a decisioni assunte a livello regionale e locale
Questo è il quadro generale
Sul punto riguardante gli aspetti dalla sanità
Penso non sia il caso di entrare occorrerebbe una relazione a parte
Nello specifico contesto finanziario con i relativi calcoli di stime sottostima del fondo sanitario nazionale già evidenziati nei documenti della conferenza dei presidenti
Il discorso di fondo è che il governo oltre a sottostimare il fabbisogno reale della sanità
Continua ad ignorare la responsabilità dopo la sentenza trecentocinquantacinque del ventotto luglio scorso dalla Corte costituzionale di far fronte per intero ai disavanzi pregressi
La Suprema Corte relativamente alla parte del decreto legislativo cinquecentodue
Oggetto di impugnativa regionale
In cui si stabilisce l'esonero immediato e totale dello Stato da interventi finanziari volti a far fronte ai disavanzi di gestione delle Unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere ospedaliere
Ha dichiarato che il passaggio e la messa a regime del sistema di finanziamento previsto nove stesso decreto legislativo cinquecentodue
E condizionato dall'INPS dalla individuazione di un'adeguata disciplina Diretta rendere graduale tale passaggio
Stesso discorso di carattere generale occorre venga fatto per il settore dei trasporti
è necessario infatti ricordare che la Conferenza Stato-Regioni della marzo del novantatré
Approvo una metodologia di riparto che prevedeva un passaggio graduale dal vecchio sistema legato alla spesa storica ad un sistema basato su nuovi parametri
E di riferimento ai nuovi criteri fu istituito un fondo di riequilibrio gradualmente decrescente negli anni novantatré novantacinque per venire incontro alle regioni che subivano una riduzione
Dei finanziamenti
Pare che nella Finanziaria tutto questo sia scomparso
E io lo sottolineo con calore in funzione di una visione solidaristica che pur deve essere portata avanti
Dalle regioni in un'ottica di razionalizzazione di superamento dalla spesa storica non possono essere però accantonate le situazioni di disagio di chi avendo i servizi organizzati in una certa maniera si vede di colpo decurtate
Le risorse con risponde
A queste osservazioni
Sul versante della finanza
Si aggiungono le considerazioni sostanziali che le Regioni hanno espresso sulle politiche del trasporto pubblico locale
E che voglio sintetizzare in alcuni punti che fanno riferimento a quanto viene previsto nel recente disegno di legge
Di disciplina del trasporto
Appunto del trasporto pubblico locale
Innanzitutto le Regioni esprimono una preoccupazione di carattere generale
è necessario che la normativa in questo settore elimini tutti quei punti che appare non siano in armonia con le direttive comunitarie
Occorre inoltre una più puntuale definizione delle competenze delle Regioni Province e Comuni in relazione alla legge centoquarantadue del novanta anche in ordine ai servizi ferroviari locali
Una chiara individuazione degli atti pianificatori delle Regioni ed enti locali ed è relativa gerarchia garantendo uno stretto legame tra risorse
Disponibili
Per quanto riguarda l'istituzione di un'autorità del trasporto locale si rileva che tale organismo non è previsto dall'impianto
Legislativo di riferimento
Necessità ancora di estendere alle regioni a statuto speciale e province autonome di Trento e di Bolzano le disposizioni in esame
E la possibilità per le Regioni di poter ricontrattare gli accordi sulle sovvenzioni ferroviarie marittime una volta subentrata nelle competenze
Mi sono dilungato
Su questi due settori sanità e trasporti
I cui risvolti specie finanziari sono per le Regioni di maggiore preoccupazione
Non dimentico altri aspetti ugualmente preoccupanti e mi riferisco al prendo fortemente decrescente dei trasferimenti per l'agricoltura ai gravi problemi che sorgono in merito al finanziamento di parte statale per quanto riguarda i programmi cofinanziati con fondi della Comunità europea
Le regioni su tali programmi dovrebbero secondo lo schema finanziario provvederei a coprire con i fondi dei rispettivi bilanci la quota di cofinanziamento
Quota che ammonta per l'intero periodo novantaquattro novantanove a quattro mila quattrocento miliardi e per il primo triennio circa due mila miliardi
Nella riunione
Svoltasi
Ieri pomeriggio dalla Conferenza Stato-Regioni in occasione dell'espressione del parere sulla legge finanziaria novantaquattro
I presidenti delle Regioni hanno espresso al governo
Lo stato di disagio di insoddisfazione per l'andamento dei rapporti
Che dicevo ieri alla
Ministro Paladin sul piano formale sono veramente apprezzabili specialmente da parte sua il di questo lo ringrazio ma nella sostanza spesso mettono in evidenza da parte del governo
Una decisa non considerazione per le posizioni e le difficoltà che pur vivono le Regioni ed i governi regionali
Insoddisfazione e preoccupazione
Le ho espresse ieri
Le ribadisco in questa occasione
In funzione
Appunto della preoccupazione di tutti i presidenti delle regioni
Io essere punto di ossa di diventare punto di riferimento di scelte
Che non possono essere condivise
E che attribuiscono responsabilità operative senza attribuire alcun potere di intervento
Si è constatato come ogni giorno di più
Si affievolisce il ruolo politico regionale
E come è già stato rilevato dallo stesso presidente paesetto
Si è messo
In evidenza con forza
E le stesse Regioni stanno diventando sempre più Negro confronti del governo centrale
Centri di spese finalizzate e sempre meno
Enti di programmazione
Accanto
Alle problematiche che ho illustrato la cui componente finanziaria costituisce la precondizione per poter affrontare i conseguenti aspetti di natura politico istituzionale
Vorrei fare un veloce riferimento alla posizione delle regioni in ordine all'attuazione dei tre referendum del diciotto aprile dicevo prima di coltura Turismo Sport e Spettacolo controlli ambientali
Tre decreti legge approvati dal Consiglio dei ministri nei primi giorni di agosto hanno dato proprio allo scadere dei sessanta giorni di tempo previsti dalla legge
Una risposta ritenuta dalle regioni inadeguata rispetto alle indicazioni referendarie
I tre decreti legge nei giorni scorsi reiterati nello stesso testo non soddisfano infatti alla esigenza di fondo di mettere le basi
Per una profonda riforma in termini istituzionali e organizzativi e finanziari dei due ministeri e di operare un corretto adeguamento all'esito referendario della legislazione in materia di controllo
Ambientale legislazione che deve essere rispettosa delle competenze istituzionali delle regioni e degli enti locali
Devo però d'altro canto sottolineare che il Governo si è reso disponibile
Ad aprire un confronto con le regioni al fine auspichiamo di migliorare in sede di conversione l'impianto dei decreti all'attenzione del Parlamento
Presso il ministero dell'agricoltura e del Ministero Affari regionali opereranno tre gruppi misti Stato-Regioni per predisporre congiuntamente per quanto possibile emendamenti da sottoporre alle Camere
Per quanto riguarda
Il discorso dell'agricoltura già si è pervenuti ad una buona intesa rimangono ancora alcuni aspetti sui quali si dovrà lavorare nei tempi prossimi mi riferisco in particolare alla regionalizzazione del Corpo Forestale dello Stato all'AIMA ad altri particolari
Ma comunque ripeto il lavoro è già ad un punto di soddisfazione di minore complessità rispetto a quelle del settore anche del discorso della l'ex ministero del Passante soppresso ministero dell'agricoltura sono sicuramente le modifiche che le Regioni richiedono sugli altri due decreti
Mi limito solo a mettere in evidenza per quanto riguarda i controlli ambientali il positivo lavoro sinora svolto sul testo del decreto da parte della Commissione parlamentare competente
E voglio sottolineare nel merito che è la principale preoccupazione delle regioni
E quella di pervenire ad un testo definitivo di norme
Che mantenga uno stretto collegamento fra le attività in campo ambientale e sanitario all'interno delle regioni ed un forte raccordo fra le strutture regionali e la prevista Agenzia nazionale
è inevitabile
Che la pretesa di evidenziare i problemi aperti fra Regioni e governo
Deve piegarsi da un lato alla necessità esigenza di sintesi di tra lasciarne qualcuno
E dall'altro sempre per la medesima esigenza di
Approfondire diversamente l'esposizione delle varie tematiche trattate con questo limite di cui sono certamente consapevole vorrei concludere citando un recente documento del governo dal titolo indirizzi per la modernizzazione delle amministrazioni pubbliche
La parte cui faccio riferimento riguarda il completamento del disegno autonomistico
L'autonomia delle regioni e degli enti locali viene detto
Incontra frequenti e numerosi limiti
Innanzitutto è un'autonomia finanziariamente condizionata
In secondo luogo il disegno organizzativo e spesso disegnato dal centro in modo uniforme
In terzo luogo un gran numero di atti di gestione deve essere autorizzato dalle amministrazioni centrali
Paradossalmente alla ridotta libertà di azione degli enti autonomi si accompagna la ridotta capacità di controllo del centro e la proliferazione di vincoli inutili
Il disegno autonomistico andrà per ricostruire lo Stato dal basso e non lasciare soltanto nell'aria dei rapporti Comunità Europea Stati il principio di sussidiarietà
Andrà completato lungo le seguenti linee
In primo luogo abrogare semplificare complesse legislativi adottati prima del mille novecentosettanta
Che sono ordinati in funzione del centro ed incompatibili con l'attribuzione del potere del potere legislativo concorrente o regolamentare accorpiamo tono in secondo luogo non spezzare funzioni amministrative in mille parti rimettendo agli enti autonomi briciole di compiti
In terzo luogo conferire autonomia impositiva e per la parte restante fondi non finalizzati
Chi amministra dovrà essere anche pienamente responsabile dei mezzi per amministrare e per converso il controllo delle risorse
Non dovrà essere sfruttato
Per condizionare o indirizzare le scelte amministrative
Credo che l'essenza di fondo del problema regionale in Italia sia stato colto in pieno dalla stringata diagnosi e dalla conseguente terapia proposta per Regioni ed enti locali da questo rapporto
Forse
Il difficile
Sarà metterla in pratica ma noi siamo fiduciosi che ci si arriverà grazie
Allora ringraziamo il presidente dal Colle propongo una dire variazione del programma
Anticipiamo l'intervento del professor Pietro Barrera professore di Diritto regionale presso l'Università di Camerino che dovrà intervenire sui problemi e prospettive di una riforma elettorale
Regionale a questa mattina l'intervento del professor Barrera previsto come primo intervento del pomeriggio
Concluderà i lavori della mattinata successivamente il professor Livio Paladin del ministro
Per gli affari regionali prego professor Barberi
Per motivare l'urgenza
Della riforma della legge elettorale a venticinque anni giusti dalla legge centootto che devo fare
Questa
Ci siamo
Va be'
Dicevo che per motivare l'urgenza della riforma elettorale regionale a venticinque anni giusti dalla legge centootto basterebbe l'evidente contrasto che si è determinato tra le regole di legittimazione degli organi regionali
E nuovi principi che ormai informano tutti gli altri livelli istituzionali
Certo condivido quanto è stato già detto nulla impone che organi diversi inseriti in diversi ambiti istituzionali debbano essere letti con le medesime regole
Nell'esperienza di altri Paesi ci mostra molti esempi di perfetta omogeneità nazionale dei sistemi elettorali
E così consigli comunali e provinciali assemblee regionali e Parlamento nazionale possono benissimo essere letti con sistemi diversi e probabilmente bene che così sia in relazione alla diversa configurazione istituzionale di ciascun organo elettivo
Del resto è necessario rammentare che le recenti iniziative referendarie non hanno in alcun modo coinvolto la legge elettorale regionale
E dunque il pur vago e contraddittorio ragionamento sul vincolo referendario che ha animato i dibattiti parlamentari dell'ultimo anno vincolo politico beninteso più che giuridico non a nel caso di specie alcun fondamento
E tuttavia sono persuaso che il moto di trasformazione delle istituzioni italiane innescato con i referendum del novantuno e del novantatré e giunto ad un primo approdo legislativo
Con l'ENEL per la riforma elettorale locale e con le nuove leggi elettorali per la Camera e per il Senato non posso ammettere zone franche
In questi mesi infatti non abbiamo assistito ad una somma di pur rilevanti riforme settoriali
Ma ad un cambiamento generale anzi essere onesti dell'inizio di un cambiamento generale che incide sulla legittimazione sostanziale di tutte le istituzioni politiche
I loro referenti sociali culturali gli attori che ne animano la vita concreta le attese del corpo elettorale
Nel corso del novantatré non sono insomma cambiate alcune leggi o alcune formule elettorali ma un intero sistema politico
In questo contesto rinunciare alla riforma elettorale regionale significa condannare queste istituzioni alla definitiva marginalità
Le regioni ad autonomia ordinaria resterebbero come stanchi residui di un mondo ormai morto e sepolto destinati a perdere terreno prestigio credibilità politica dinanzi alla nuova e assai più forte legittimazione di altre istituzioni
Se le Regioni italiane per tante ragioni storiche politico istituzionali hanno sempre sofferto la convivenza e dire la concorrenza con il Comune capoluogo
E in genere con i grandi comuni a maggior ragione vedranno oggi appannarsi la propria immagine simbolica nei confronti dei grandi sindaci direttamente legittimati dal voto popolare
Non possiamo però indica indicare l'obiettivo della riforma elettorale regionale muovendo solo da argomentazioni di carattere sistemico
Altre ragioni specifiche dell'ordinamento regionale concorrono infatti a sottolineare l'urgenza di una radicale modifica dei meccanismi di legittimazione dei consigli
Anzitutto per lo stato di degrado in cui versano oggi molti di essi persino e regioni come l'Umbria che per un ventennio erano stati citati ad esempio per la stabilità politica e l'effettiva capacità di governo
Il fenomeno nelle sue dimensioni patologiche è relativamente recente
Il fronte dell'instabilità per quattro legislature regionali si era sostanzialmente limitato alle Regioni maggiori nei consigli delle regioni più grandi la durata media delle giunte era di appena trecento novantanove giorni
Contro la media che superava i seicento sul complesso del panorama regionale e nazionale oggi sia invece improvvisamente rapidamente esteso
Molte regioni importanti scrive Augusto Barbera sono da mesi in crisi altre si reggono su maggioranze instabili e precarie altre ancora sono pesantemente colpite da inchieste giudiziarie
Che cosa è accaduto
Semplicemente che in assenza di correttivi istituzionali il precipitare improvviso della crisi di un intero sistema politico
E forse anche di un'intera epoca storica ha prodotto solo frammentazione incertezza smarrimento tra gli stessi protagonisti della vita politica locale
Si guardi al versante degli ordinamenti comunali
Un po'in ogni parte d'Italia in comuni grandi e piccoli la crisi dei partiti storici ha prodotto un'incredibile frantumazione del panorama politico sono nate nuove nuovissime formazioni
Alcuni partiti sono segmentati in due o tre tronconi gruppi di interessi altrimenti fluttuanti in ambiente prepolitico oppure istituzionale hanno deciso di cimentarsi in proprio con le regole della rappresentanza
Se non ci fosse stata la solida stampella offerta dalla legge ottantuno quale panorama offrirebbero oggi le città italiane di quale credibilità godrebbe l'istituzione comune
Non sono dunque le leggi elettorali a produrre frammentazione e instabilità ma è pur vero che dinanzi ad una dinamica di instabilità di frammentazione politica
Che ha superato di un bel po'il limite di guardia la legge elettorale deve offrire un approdo fissando gli argini entro cui la crisi italiana Possa evolversi verso modelli più maturi diremmo di dialettica democratica
Dibattito sul sistema elettorale regionale evidentemente connesso alla più ampia e strategica questione dell'evoluzione della forma di Stato regionale forse se la distinzione storica tra regionalismo e federalismo ancora un senso e qualche dubbio in proposito ce l'ho
Verso un approdo di tipo federale ne consegue naturalmente la ragionevolezza della posizione di chi chiede di conoscere in anticipo la posizione istituzionale la forma di governo e le competenze della Regione prima di definirne il sistema elettorale
La questione però può essere altrettanto ragionevolmente capovolta
Nell'Italia del novantatré convivono infatti due spinte tra loro contraddittorie la prima tesa a riscoprire le ragioni dell'autonomia l'altra ad evidenziare il fallimento dell'esperienza regionalista
Se si vuole costruire una base di consenso omogenea non dunque solo nelle aree forti del paese al progetto federalista si debbano predisporre le condizioni di credibilità delle istituzioni regionali già esistenti
Non si può chiedere fiducia per regioni che l'hanno dei meritata oggettivamente si intende
Non si possono proporre credibilmente nuovi poteri e nuove funzioni per regioni che a stento e tra mille difficoltà esercitano ora le funzioni loro assegnate la qualità del sistema elettorale regionale gioca peraltro un ruolo decisivo per immaginare l'assetto di un futuro Stato federale o come usano dire più prudenti di ispirazione federalista
Se taluno ipotizzando gli esiti delle nuove leggi elettorali per la Camera e per il Senato ai vide anzi ad un rischio di un'Italia divisa in tre i poli col i pericoli traspone in del medesimo modello nel cuore di ciascuna regione sono assai più gravi
La balcanizzazione della rappresentanza nazionale può infatti essere corretta e speriamo che sia corretta da forme di investitura diretta esplicita o implicita del Governo
E comunque ed è comunque mitigata dal respiro nazionale della quota proporzionale
Al contrario la fortissima localizzazione dei diversi insediamenti politici
Potrebbe produrre con un sistema forte curvatura uninominale maggioritaria in ambito nazionale il giornale il risultato temibile di rappresentanze regionali sostanzialmente mono colori
Non si deve mai il linea di principio progettare le nuove regole elettorali Collotti esclusivamente rivolto alla contingenza politica
Nel contesto italiano nel cuore dell'aspro incerto passaggio verso una forma di Stato federale o semi federale
E però doveroso un grande senso di responsabilità
L'equilibrio del sistema elettorale regionale condizionerà infatti in misura rilevante
La qualità del trapasso verso la nuova forma di Stato un processo ordinato e democratico persona più alta forma di unità
Fondata sul consenso dell'intera comunità nazionale o invece il precipitare di tensioni di strappi in uno scenario dagli esiti minacciosamente incerti
E dunque indispensabile mantenere ben salda la bussola degli obiettivi di fondo in modo da preservarne l'armonia contro le tentazioni semplificatoria che tanto danno hanno già prodotto nel dibattito istituzionale degli ultimi mesi
In rapidissima sintesi i sei principali obiettivi di una radicale riforma della legge elettorale del sessantotto possono essere così riassunti radicare l'istituzione regionale nel tessuto sociale superando l'impropria mediazione dei collegi provinciali
Figli di una perniciosa omologazione delle regioni al sistema delle amministrazioni locali
Favorire la motivazione regionale nel comportamento elettorale dei cittadini sì da scongiurare derive angusta mente localistica
Porre un argine alla frammentazione crescente dell'identità politiche tanto né la polverizzazione dei soggetti politici collettivi
La moltiplicazione parossistica delle liste quanto nella rissosità disomogeneità strutturale all'interno delle liste medesime la guerra delle preferenze
Quarto avvicinarsi al traguardo di una moderna democrazia delle alternative non già per superare i guasti della democrazia bloccata che nelle regioni così come nei Comuni nelle Province per fortuna non ha avuto cittadinanza bensì per dimenticare quelli non meno gravi del trasformismo politico-programmatico
Maggioranze che si scompone i vari componevano come in un caleidoscopio al riparo del giudizio degli elettori
E ancora assicurare stabilità e autorevolezza al governo regionale come garanzia necessaria per aprire una nuova e più coraggiosa pagina
Della repubblica delle autonomie e tutelare attraverso la curvatura maggioritaria del sistema elettorale
E la legittimazione diretta dei governi l'effettiva autonomia politica delle regioni poste finalmente al riparo di trattative nazionali tra le segreterie dei partiti
Ciascuno di questi obiettivi potrebbe essere facilmente soddisfatto con una riforma parziale
La difficoltà sta nel punto di equilibrio e la ricerca di un modello credimi che non è dimentichi alcuno nel quadro degli orizzonti più generali che abbiamo tratteggiato poc'anzi
In astratto è perfettamente logica la richiesta di sceglie il sistema elettorale solo dopo la decisione fondamentale
In materia di forma di Stato in particolare di ordinamento regionale
Militano a favore dell'indefettibili tante la sequenza logica e formale delle decisioni prima la decisione sull'ordinamento di rango costituzionale poi la decisione sul sistema elettorale di rango legislativo ordinario anche validi argomenti politici
Da un lato l'esperienza appena compiuta con la legge ottantuno che ha mostrato l'intima necessaria connessione tra la configurazione della forma di governo locale
E le regole di legittimazione degli organi di vertice dei Comuni delle Province dall'altro l'impossibilità di perseguire pienamente alcuni degli obiettivi appena richiamati nel quadro della Costituzione vigente
Quattro anni or sono la commissione parlamentare per le questioni regionali aveva affrontato i punti di intersezione tra la revisione costituzionale e la riforma elettorale nel quadro di un'ampia e puntuale indagine conoscitiva
Valerio Onida e soprattutto Massimo Severo Giannini proposero senz'altro di abrogare l'articolo centoventuno in tutto o in parte l'articolo centoventidue della Costituzione
Sì da riconoscere regioni il massimo di autonomia possibile in tema di ordinamento istituzionale in modo da favorire un'adeguata differenziazione dei modelli in regioni tanto diversi tra loro per dimensioni politiche tradizioni tessuto sociale ed economia
Il professor Paladin il nostro ministro
Oppose l'argomento politico e di evidente buonsenso che è riecheggiato anche di recente nell'iter parlamentare della legge ottantuno rinunciare alla possibilità dell'etero riforma dei sistemi elettorali il nome del supposto dinamismo dei processi di autoriforma
Può paradossalmente a trasformarsi in un boomerang e produrre una sorta di spontanea uniformità conservatrice per l'evidente peso condizionante degli interessi in campo all'interno di ciascun Assemblea
Considerazioni simili erano state proposte in quell'occasione da Fulco Lanchester che contrappose alla opportunità di lasciare mano libera ai soggetti regionali il realismo di una riforma incrementale imposta dal centro
Altri ancora tra questi prelievi España Musso dinanzi al radicalismo provocatorio della tesi di Giannini sottolinearono invece la necessità di alcuni principi comuni pur nell'ambito della potenziale differenziazione delle forme di governo sostituendo la riserva assoluta allo Stato della competenza legislativa in materia elettorale con una competenza di principio
Con il bagaglio di suggestioni tanto autorevoli il comitato per la forma di Stato della Commissione parlamentare per le riforme elettorali istituzionali
Ha offerto pochi mesi orsono una propria risposta compiuta all'interrogativo sui marchi nelle forme di possibile differenziazione delle forme di governo e dei sistemi elettorali nelle regioni ad autonomia ordinaria
L'articolo centoventuno sarebbe sottoposto ad una revisione tutto sommato modesta
L'articolo centoventidue resterebbe immutato adesso però si aggiungerebbe un sesto comma di grandissima portata innovativa
La Regione recita infatti il testo del Comitato può adottare una diversa disciplina della forma di governo con disposizioni statutarie adottate a maggioranza assoluta dei componenti del consiglio con la medesima maggioranza la Regione può adottare con legge regionale un sistema di elezione dei consiglieri regionali diverso da quello stabilito con legge della Repubblica
L'ipotesi di un modello di forma di governo e di regole elettorali flessibile cedevole perché aperta la differenziazione nei diverse regioni non è di per sé ragione di scandalo o di esagerato stupore
Del resto i timori avanzati quattro anni fa da paladina d'arancia Stern potrebbero essere superati in un contesto politico culturale ed istituzionale incomparabilmente diverso
In Europa conosciamo infatti tanto gli ordinamenti che allineando siamo dell'italiano non hanno riconosciuto alle Regioni uno spazio di autonoma determinazione sulla propria forma di governo quanto quelli che nel solco di una forte tradizione federale hanno riconosciuto autonomia costituzionale quasi perfetta
Agli stati membri sia pure vincolando nell'esercizio nel caso della Germania ai principi dello Stato di diritto repubblicano democratico e sociale ai sensi della legge fondamentale
Negli stessi Stati federali del resto la federazione non rinuncia mai a disciplinare aspetti essenziali del sistema elettorale regionale a cominciare dalla delicatissima questione dell'elettorato attivo e passivo
E noto né ordinamento tedesco federale il compito che ha opposto recentemente la Corte federale di Karlsruhe ad alcuni Laender che avevano esteso i diritti elettorali attivi e passivi in ambito amministrativo agli stranieri presidenti
Proprio il panorama delle principali costituzioni europee autorizzarmi o parere però qualche dubbio sul modello di flessibilità degli ordinamenti prospettato dalla commissione bicamerale ne dobbiamo certamente apprezzare l'ispirazione fondamentale condividendo l'esigenza di una significativa articolazione del modello base nel variegato panorama delle regioni italiane
Si deve altrettanto a condividere la scelta di tecnica normativa che affida alle Regioni la possibilità di derogare al modello costituzionale senza abrogarlo neppure parzialmente
Sì che il modello base resta nello sfondo come punto di riferimento essenziale pronta ad occupare nuovamente lo spazio sottratto gli dall'esercizio della deroga
Quando lo Statuto o la legge elettorale regionale dovessero essere abrogati boh giudicati illegittimi e tuttavia due interrogativi a mio modo di vedere rimangono irrisolti
Primo come si può ammettere buona disciplina della forma di governo regionale rivestita di rango costituzionale
Dunque approvate riformabile solo attraverso il procedimento ex articolo centotrentotto possa essere derogata con la fonte di procedimento descritti articolo centoventitré
Ben lontani dalle garanzie formali e sostanziali del procedimento di revisione costituzionale
E accettabile insomma che il Parlamento debba provare a maggioranza dei due terzi un'eventuale successiva revisione articolo centoventuno ma che posta sostanzialmente ratificare la deroga senza alcun vincolo di maggioranza qualificata quando essa sia proposta dalla maggioranza assoluta di un Consiglio regionale
E in secondo luogo come si può ammettere una legge elettorale regionale che non incontri alcun limite sostanziale nel derogare al modello offerto dalla legge statale se non quelli generalmente desumibili dai principi generali dell'ordinamento e le regioni mila esercizio dell'autonomia statutaria deroga attrice del modello costituzionale di forma di governo saranno libere da ogni vincolo sostanziale diverso dei principi fondamentalisti mi della Costituzione che la corte ha rammentato essere posti al limite dello stesso potere di revisione costituzionale
Altri dubbi in nero spesso di minore spessore politico ma non formale possono essere sollevati nel confronto tra il modello flessibile proposto per le regioni ad autonomia ordinaria e la rinnovata rigidità degli statuti delle regioni ad autonomia differenziata
Le questioni essenziali sono però quelle appena richiamate i principi che guidano il sistema delle fonti non ordinamento costituzione rigida
L'esperienza di altri ordinamenti europei anche federali e considerazioni di evidente buonsenso militano a mio avviso nel richiedere che il principio di derogabilità del modello base sia temperato tanto per la forma di governo quanto per il sistema elettorale
Da più robusti vincoli procedurali maggioranze qualificate doppie letture in sede consiliare parlamentare a tutela degli stessi valori e beni giuridici tutelati rispettivamente articolo centotrentotto e dal quarto comma articolo settantadue della Costituzione
E da precisi vincoli sostanziali che delimitano in modo chiaro e cioè rispettoso della stessa libertà di scelta delle regioni il campo delle opzioni possibili
Se ci sono buone ragioni logiche sistematiche per anteporre la nuova legge elettorale regionale un quadro di certezze in ordine alla forma di Stato e la forma di governo delle medesime regioni
Non meno forti lo ricordavo all'inizio sono i motivi che spingono a far presto ad approvare una riforma sia pure provvisoria nei pochi mesi che auspicabilmente ci separano dalle prossime elezioni politiche dunque a Costituzione certamente invariata
Riforma provvisoria non vuol dire però riforma debole sia perché i vincoli poster articoli centoventidue centro centro in duecentoventidue permettono comunque un elevato tasso di innovazione
Coerente anche se non perfettamente adeguato agli obiettivi che ho poc'anzi indicato sia perché le stesse regioni possono già oggi arricchire il ritmo e la qualità del processori
Relativa e di controllo a rafforzare la primazia del presidente nell'ambito della Giunta
A distinguere temporalmente e logicamente l'elezione del Presidente della Giunta da quella degli assessori ad introdurre il principio della cui evanescenza sono peraltro ben consapevole della cosiddetta sfiducia costruttiva se dunque il Parlamento perché proiettato verso lo scioglimento anticipato di rinnovo con le nuove regole elettorali non potrà completare
Il disegno della revisione costituzionale non per questo ci si deve arrendere all'immobilismo con i rischi gravi che sono stati evidenziati
Proprio per il futuro della Repubblica delle Autonomie le camere e le regioni possono ciascuna fare la propria parte innescando un processo che restituisca autorevolezza e credibilità
All'ordinamento regionale come base indispensabile di consenso per il balzo in avanti verso l'orizzonte federalista
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni il trenta settembre scorso ha indicato i punti essenziali di una futura legge elettorale collocandola in una prospettiva di contestualità logica sistemica rispetto al disegno complessivo della riforma costituzionale in senso regionalista
Non ho ben compreso il senso di tale contestualità logica sistemica ma pare comunque accolto almeno ammessa l'ipotesi di anticipare per via legislativa ordinaria
Un elemento importante del nuovo ordinamento regionalista i principi proposti sono essenzialmente tre
La scelta per un sistema ma di tipo maggioritario temperato da una quota proporzionale in coerenza con i referendum del diciotto aprile sottolineano i presidenti
La possibilità di una duplice valutazione diretta da parte degli elettori sui candidati nei collegi e sugli schieramenti alternativi di governo in ambito regionale
La composizione dei collegi in modo da garantire cito letteralmente il radicamento sul territorio dei candidati e da favorire la formazione di una classe dirigente di profilo autenticamente regionale
Sulla base di tali principi i presidenti delle Regioni prospetta un sistema misto maggioritario proporzionale uninominale pienamente regionale in cui seggi nei collegi uninominali siano assegnati con metodo maggioritario a doppio turno
E quelli nella circoscrizione unica regionale con un metodo proporzionale temperato da un premio di maggioranza
Le esigenze proposte
Sono naturalmente del tutto condivisibili meno certa e la possibilità di respondents adeguatamente con le soluzioni indicate mi permetto di sottolineare tre problemi il primo se la quota dei seggi assegnata nei collegi uninominali è molto elevata
Magari il settantacinque per cento del totale come nelle leggi elettorali per il Parlamento la formidabile curvatura maggioritaria del sistema potrà inverare gli scenari preoccupanti che ho tratteggiato ipotizzando regioni sostanzialmente mono colori
Con le opposizioni ridotte al ruolo di dissidenza marginale
Al contrario se la ripartizione dei seggi tre collegi uninominali la circoscrizione regionale sarà più equilibrata
Avremo necessariamente liste regionali piuttosto lunga
E si riproporrà l'aspra querelle che ha diviso il Parlamento nell'esame dell'alla così del così detto progetto Mattarella sull'alternativa tra liste bloccate e reintroduzione del voto di preferenza sono note le ragioni di critica per ambedue le ipotesi infine non appare comunque facile assegnare alla circoscrizione unica regionale ed alle liste che li saranno presentate
Il duplice divergente Obiettivo di assicurare un riequilibrio proporzionale della rappresentanza da un lato e favorire la scelta diretta del governo plasticamente rappresentata dal premio di maggioranza dall'altro
Infatti delle due l'una o il processo aggregativo da tutti auspicato privilegia il bacino uninominale ed il bacino regionale vedrà loro un altro un più alto tasso
Di articolazione delle presenze concorrenti insomma più liste oppure si cerca di caricare il voto regionale di una valenza politica forte l'investitura diretta del governo
E allora la presenza autonoma di forze minori un e medio-grandi dovrà necessariamente essere scongiurate sconfitta a beneficio dei più vasti schieramenti tendenzialmente maggioritario è ovvio che tali preoccupazioni non possono essere condivise da chi ancora ritiene che l'Abi polarizzazione o addirittura la bipartitico stazione del sistema politico possa essere decisa per decreto
Ed imposta per vincolo legislativo dovrebbero però essere comprese da chi affida lo strumento legislativo il compito di accompagnare e favorire senza e realistiche forzature l'evoluzione del sistema politico italiano
Verso l'approdo di una moderna ed efficace democrazia delle alternative
Per tentare un passo in avanti ed avvicinarmi alle conclusioni mi permetto allora di richiamare ancora una volta la memoria i criteri rinunciabili di un'equilibrata proposta riformatrice e si sono essenzialmente tre
Il superamento delle circoscrizioni provinciali nella duplice direzione dei collegi uninominali e della circoscrizione regionale
La ricerca di un premio di governabilità senza eccessi maggioritari la ricerca di una legittimazione diretta del governo regionale sia pure nelle forme politiche allusive che sono possibili a Costituzione invariata
Un punto di riferimento interessante spero che non suona scandalo per alcuno può essere ritrovato a mio avviso nel sistema elettorale appena sperimentato per le Province
Ha seguito la legge ottantuno del novantatré tale sistema ha preservato la Fenice peculiarità dei collegi uninominali
Ma li ha collocati in un'opzione di respiro provinciale voto per il presidente della Provincia conseguentemente ha preservato la politicità del voto nei collegi parimenti influenzato e dalla personalità del candidato e dall'identità politico programmatica della formazione o della coalizione a cui candidato è collegato ha favorito processi aggregativi di tipo coalizione Ale consentendo a più gruppi di candidati di collegarsi tra loro attraverso un programma comune e soprattutto un candidato comune alla carica di presidente
Ha preservato un tasso sufficiente di rappresentatività proporzionale pur Temperance solo con il necessario premio di governabilità per la coalizione vincente
Sia mantenuto nei binari della semplicità e a me pare importante un voto solo a doppio turno eventuale e della coerenza programmatica proponendo agli elettori un giudizio sintetico e congiunto sia sulla qualità politico-programmatica de la proposta di governo sia sulla credibilità personale del candidato nel collegio
Ha infine fatto ricorso al doppio turno eventuale per assicurare la più forte legittimazione del governo provinciale e favorire anche per questa via i processi aggregativi di ricomposizione del sistema politico naturalmente a Costituzione invariata non è possibile elezione diretta del presidente della Regione
Ma se il giudizio queste esso sul sistema elettorale provinciale e condivisibile perché non sostituire il candidato Presidente come fulcro del sistema elettorale con una lista regionale Breve politicamente rappresentativa di una proposta di governo regionale
Quasi una giunta in pectore con un capolista candidato a guidarla espressione eventualmente anche di una coalizione formata da più gruppi di candidati e comunque i doni a valorizzare la motivazione regionale nella scelta degli elettori
La lista regionale assumerebbe così l'evidente configurazione di un progetto di governo su cui chiedere il pronunciamento diretto e l'investitura politica del corpo elettorale la lista potrebbe funzionare essa stessa come premio di Governo per il gruppo di candidati o per la coalizione di gruppi che abbiano ottenuto la maggioranza assoluta dei voti nel primo turno
O nel successivo ballottaggio entra caso dovrà essere sufficientemente ampia pari almeno pari ad esempio al venti per cento del totale dei seggi dodici seggi nel caso del Lazio
Potrà invece essere accompagnata da un'ulteriore correzione maggioritaria nel riparto dei seggi nei collegi uninominali come appunto nel sistema vigente per le Province
In tal caso potrà essere limitata ad un dieci quindici per cento dei seggi riducendo i tifosi di i diffusi timori per le liste bloccate troppo lunga
Naturalmente anche il modello proposto ai suoi difetti ad esempio quello di presupporre collegi uninominali di dimensioni forse troppo ridotte almeno nelle regioni più piccole
O di mantenere quel grado di incertezza nelle distribuzione territoriale della rappresentanza che è proprio dei collegi uninominali proporzionali
E condivide i limiti di tutti gli altri modelli di legge elettorale Costituzione vigente a Costituzione invariata
Sul fronte della legittimazione effettiva del governo regionale della stabilità degli esecutivi delle procedure di scioglimento dei consigli purtuttavia confido che possa contribuire alla riflessione comune
Infine un'ultima battuta circa le regole per lo scioglimento dei consigli regionali sappiamo quanto oggi sia aspro questo problema restando nel quadro di una riforma a Costituzione invariata
Mi pare utile ragionevole proporre poche semplici correzioni di integrazioni all'articolo cinquantuno della cosiddetta legge Scelba del cinquantatré per l'attuazione dell'articolo centoventisei della Costituzione nel senso di definire meglio le fasi di tempi del procedimento per lo scioglimento dei consigli regionali
E di tipizzare le ipotesi di cui al secondo comma del medesimo articolo ventisei
Dichiarando che il non funzionamento è provato nei casi di dimissioni o decadenza che almeno la metà dei consiglieri della mancata elezione del presidente entro sessanta giorni la proclamazione degli eletti o dall'apertura della crisi
O dalla mancata approvazione del bilancio entro i termini di legge non è molto
Così come è accaduto dopo la legge centoquarantadue restano ampi varchi per eludere il disposto legislativo per esempio attraverso le lezioni di giunte fantoccio chiamiamole così dopo cinquantanove giorni di crisi al solo fine di far deporre nuovamente i termini
Ma l'approvazione di queste o simili regole rappresenterebbe pur sempre una prova di serietà e di responsabilità da parte del Parlamento finalmente consapevole dei rischi generali che il degrado delle istituzioni regionali provoca per la qualità complessiva dell'ordinamento democratico
Ora la parola
Il professor Salvador Cina
Dell'Università di Barcellona dopo di lui interverrà a conclusione dei lavori della mattinata il professor Livio Paladin nel ministro per le regioni
Buongiorno ministro autorità signori e signore
Mi scuso per l'italiano non è
Non è corretto leggerò il mio intervento aspetto che
Non lo saranno interessato la soluzione che abbiamo trovato abbiamo cercato di trovare in Spagna alla
All'auto alle autonomie regionali e nazionali della del paese
La Spagna è uno Stato nazionale di composizione Nica pluralistica alla sua unificazione politica avvenne grazie all'unione dinastica
Però i cattolici nei mille quattrocentosessantanove
In una fase precoce della storia moderna europea
Alla fine del secolo quindici la Castiglia esercitava la sua egemonia sulle altre entità politiche i veri che e consacrò ben presto il suo protagonismo anche durante tutto il secolo sedici
In territorio spagnolo si convertì in una grande unità politica in espansione che esercitava una grande influenza sui cinque continenti tuttavia le origine della formula politica
Di unione e autonomia dei popoli si ritrovano non in Castiglia ma nella Confederazione aragonesi
Infatti i monarchi della Casa d'Asburgo ereditarono la formula di unificazione politica con autonomia
Territoriale inaugurata verrà i cattolici e la Mantero durante tutta la dinastia
Ma questa
Formula politica di indipendenza giuridica e di autogoverno doveva ben presto scontrarsi colli alti Stati più centralizzati e meglio organizzati icona tendenza secessionista delle unità Annie che e politici e politiche
è il caso
E nel nel caso la Castiglia che resistente all'azione di assimilazione promossa dalla corte madrilena proponendo la formazione di una sola formazione spagnole superando di
Fatto tutte le rigide divisioni interne forzando la fusione fusione generale secondo il modello castigliano
Ma la rivoluzione spagnole del secolo diciotto così dettava evoluzione spagnola del diciotto fu un processo interrotto e la Spagna rimase uno Stato inefficace con privilegi e due ineguaglianze secolari ed una mentalità ostile alla modernità
La necessità del dell'integrazione strutturale tra centro e periferia ha trovato nell'esempio spagnolo un caso emblematico
In Spagna si post urlava che le diverse entità territoriale avrebbero sviluppato una comune identità grazie anche ai flussi di carattere economico politico
E culturale in un contesto europeo caratterizzato dalla formazione di numerose unità centrali la Spagna offre un modello del tutto originale
La sua unità ha sofferto di profonde Inc incrinature a causa delle diverse varietà etniche e linguistiche presenti sul suo territorio
Inoltre si è prodotta da prodotta una naturale incongruenza Tavazzi proscrizione politica e l'iniziativa economica
Ma nonostante ciò la Spagna appare come un'entità chiaramente definibile come un'unità storica Easton storica infarti i legami che uniscono i diversi gruppi etnici conferiscono ad essa unità
Sebbene non con scansione di no le in incrinature e le opposizioni interne
Il processo vissuto dalla Spagna ha rilevato di fatto evidente discontinuità in imperfezioni per la mancanza di un accordo politico e la diversità etnica e culturale delle parti Cracco costituiscono
Nonostante questo questo altri Paesi analogamente strutturati sono il il professor per il profilo etnico hanno condiviso la stessa esperienza vissuta dalla Spagna
è il caso dell'Inghilterra che nel contesto del Regno Unito sottomise un insieme di nazione periferiche più deboli Irlanda Galles e Scozia
è il caso che la Germania deve o Lenz Odeon quando lo stato prussiano pretese unificazione politica dei tutti i popoli Giorgia romanici
Nelle polacco l'epoca contemporanea la Spagna è stata spesso governata di un potere Devole e manifestavano incapacità di superare le verità della dinastia o turchese ad un'assurdità
I periodi storici in cui la Spagna è stata retta devo averne radicali democratici sono state molto gravi
Invece i governi di destra viste ma ve lo distrae ma destra hanno introdotto tentativi di forte centralizzazione e un'impostazione riformatrice
In Spagna il compito di smantellare i pesanti resti fu da noi per le cave sopra le fragili spalle dei liberali lo seguo diciannove dei socialisti ed repubblicane nei primi decenni del secolo venti
La Spagna nel secolo diciannovesimo trascina una situazione nella quale i tentativi liberali di moralizzazione rimasero soffocati da una visione semplicistica
E sommaria che non teneva conto della peculiarità territoriale di una società pre-industriale formatasi regolarmente
In molti parte POR partire la Spagna il centralismo liberale esso sopportato come un peso
Asfissiante est naturalmente la Navarra i Paesi Baschi la Catalogna furono Regione dove il più direttamente sì se ci si oppose al Tenda ai tentativi del riforme a del riforma carattere centralista e liberale
Il Karl ISMU il legittimi suo spagnolo il Karl Isma'
Si protrasse dalla Milo certe oltre ottanta o Pinuccia centoventidue fino al mille novecentosettantasette
E morì per il collasso del regime datoriale franchisti Tatoli alle franchista che aveva aiutato nel nella conquista del potere meno del CIPE nove centotrentasei trentanove
Sperando una vittoria cattolica integralista rurale clericale monarchica e soprattutto protezionista
E molto significativo che il movimento carlista trionfa se precisamente nell'hinterland stelle principale zona industriale come erano le province basche
E la Catalogna in definitiva se e eccessivo intendere il catalano ISMU e il baschi sono della Spagna di fin e secolo
Come una forma di mio caro lirismo e puro eppure sconsigliabile ignorare la continuità storica che esistita tra fra questi due i movimenti
In contrapposizione a tutto questo nelle vaste regioni pre industriale e sottosviluppate da Spagna lo Stato rappresentava una preziosa fonte di sicurezza e di impegno per le sue asiatiche
E ridotte classe media grazie all'acceso alla burocrazia militare e civile anche politica che garantiva la Spagna offre un ulteriore esempio
Contro la teoria che il capitalismo e la rivoluzione industriale hanno generato parallelamente un processo di convergenza sociale delle diverse regione che e o territori di una società in Spagna l'aumento delle divergenze dovuto alla modernizzazione trova un chiaro esempio in Catalogna e le province basche che sono regione etnicamente molto diversi dal resto del Paese
Spesso il termine nazionalismo è sinonimo di regionalismo entrambi richiedono tre componenti essenziale la formazione di una coscienza nazionale o regionale
Economica o politica nello stato in cui si manifestano e l'esistenza di una mobilizzazione sociale con urgenza se ogni politiche
Per il raggiungimento devi proprio oggettivi tuttavia si deve a distinguere fra nazionalismo periferico regionalismo in base all'esistenza
All'esistenza o assenza di identità collettive il parà parastatali precedenti all'unificazione politica dello Stato
La nazione piccata la Nizzardo Spagna per esempio rivela una un qualcosa di cruciale nel kata validissimo che lo differenzia dal baschi sono il primo ha sempre avuto una visione globale la Spagna visione certamente alternativa a quella predominante
Una delle alternative principale della Spagna moderna consiste appunto
Nel fatto che la nazionale detta la nazionalità etnicamente più imprese più pressanti Catalogna e province vasche riuscissero ad essere più ricche io e in molti sensi più moderne nel resto del territorio spagnolo
Carente modifica modernizzazione contrastanti industriali sono di province nazionalismo periferico stato debole classismo acuto povertà
Ecco qui alcuni dei tratti dei e dei polli che misero in tensione con se stessa la società spagnola la fine del diciannovesimo all'inizio ventesimo secolo la Spagna si vive divisa da un insieme di realtà in conflitto
Che si incrociavano e si intrecciavano in modo complesso diverso la scesa in una borghesia finanziera
Affine alla classe politica e cliente dello Stato rese più complessa la situazione generale Durante la la sua breve esistenza la Seconda Repubblica dal trentuno trentanove progredì inno notevolmente fra altre cose non la soluzione dei conflitti elencare tale carattere etnico
L'anticlericalismo la questione e non territoriale giocarono un ruolo trascendentale del processo di polarizzazione politica anteriore alla guerra civile
Anticomunismo anti separatismo furono il principale fissazione del dittatore Franco
Seppure il comunismo sfidava l'immaginata a spanne imperiale che la civiltà cristiana nella sua interezza il franchismo trovo in gran misura la sua giustificazione nella sua capacità de sopprimere ed estinguere qualsiasi de qualsiasi forma di autonomismo regionalismo e dei movimenti etnici
Per i governanti governanti franchisti la Spagna Terna
Era l'espressione ideologica di un presunto spirito castigliano incontaminato con una lingua universale e degli ideale sublime e a temporali durante la guerra civile
E la poster e lunga dittatura molte delle fratture e delle contraddizioni di carattere e note rito reale stimolarono la richiesta del regionalismo e del nazionalismo periferico e creano nuove tensioni latenti o esplicite
Il franchismo diviene un un pungolo per i voi giornalisti dove per il regionalismo i e i nazionalismi periferici in Spagna
Alle a analizzati in una prospettiva più generale i tentativi demolire o sopprimere i tratti nazionale collettivi comunitari producono spesso una reazione contraria a quella desiderata dei governanti
L'oppressione nazionale porta così a un risultato che si riuniscono classi e i gruppi con interessi contro contrastati o normalmente indifferente o addirittura ostile fra loro
Durante la sua lunga esistenza il franchismo non riuscì nel suo proposito di unificare la Spagna ho annientare annientare le sue differenze etnico culturale al contrario i suoi risultati furono proprio opposti a quelli desiderati e dei suoi governanti durante la guerra civile il franchismo elimina ogni traccia che potesse considerarsi separatiste
Buona parte l'apertura autonomista che raggiunse il regioni come leone Castiglia
Si deve alla natura stessa del franchismo
Durante il quale l'opposizione al regime
A malga mo'in un programma compatto la lotta per la libertà democratica le libertà democratiche e il decentramento politico dello Stato il franchismo credo dunque
La nostra era necessaria per il regionalismo l'autonomismo è il nazionalismo minoritario di oggi
Sebbene il separatismo e il federalismo propriamente detti possiedono radici più antiche
Nelle Province basche la guerriglia separatista detta i terroristi detta trovo un ecco popolare in quel momento non si sa se erano dal terrorista io va mantenuta libertà
Uno un'eco popolare notevole e si associò alla mobilitazione democratica
Dopo la morte di Franco e con l'inizio del processo di transizione verso la democrazia i partiti di ispirazione democratica reputano che la decentralizzazione del potere politico era una premessa della nuova era
Politica che si annunciava in Spagna il così detto stato delle autonomie inaugurato questo Stato che noi abbiamo adesso che è una fra una situazione federale una sezione di autonomia regionalistica un un ibrido
E così via tostato d'autonomia inaugurato dalla costituzione del mille novecentosettantotto non soddisfece le forze centriste un tempo ultraconservatrice e neppure neppure i militari con spinte golpisti che ancora per duravano dentro gli eserciti
Quando in ottobre ottantadue ci fu la trascinante vittoria elettorale del Partito socialista
Operaio dalla Spagna la Spagna aveva già progredito abbastanza nella Costituzione un suo di ordine politico secondo i criteri da dell'autogoverno locale regionale dei popoli mentre che alcune comunità
Menta che per alcune comunità l'autonomia in un primo momento significò il maggior grado possibile di autogoverno e di vicinanza dei cittadini al potere istituzionale
Peraltro dava una maggiore enfasi all'aiuto proveniente dall'amministrazione centrale contro l'immobilismo il ritardo dalla povertà questo era vincolato alla questi dalla votazione diretta che non abbiamo Spagna istituì
Dal dal dotazione diretta alla Regione o alle Nazioni
Relazione
Storici e Domenico chiamiamo il Paese Basco Catalogna sonore con sempre conosciute nella nostra Costituzione come nazioni abbiamo questo voto diretto istituito nella nostra Costituzione
E le
Non so mi pare che questo interessante per voi LAN le nostre le nostre lotta elettorale a livello regionale sono così importante che quelle al livello nazionale dello Stato spagnolo occorre osservare Teheran di disfunzione dell'ordinamento federalista dell'articolo otto della ottavo della costituzione del sessantotto dal suo adeguamento politico ed amministrativo dei tenderà in un e non poca misura perché non abbiamo finito ancora il processo il consolidamento futuro del modello autonomo spagnolo che mi pare io personalmente credo che il progredisce verso il federalismo
A la territorializzazione definitiva dal Senato della nuova definizione politica delle province il PCI la divisione delle competenze e dell'amministrazione periferica dello Stato in questo caso la parola periferica non voglio dirla periferia la Spagna non non in Stazione Centrale
Il concetto di doppia nazionalità contribuisce un punto di riferimento fondamentale per comprendere la natura dei conflitti politici del karate e Nico territoriale del passato dei loro possibili sviluppi oggi
Il concetto di nazionalità comprende due qualità l'appartenenza ad una nazione come comunità e la partenza l'ordine giuridico che stabilisce lo status legale
Dei cittadini di uno Stato
E la stessa Spagna avere ad avere un problema di nazionalità merita attenzione la natura fluttua del termine duale una un tale problema si imposta solitamente in termini NC culturale e linguistici sebbene soprattutto nel caso dei baschi catalani anche va be'anziani
Hai carattere
Galiziani le differenze economico a mi scusi un problema un un tale problema si imposta solitamente in termini etnici culturali e linguistici serene le disse sebbene le differenze economiche
Aggravino le fratture e non territoriale e facciano parte dell'ideologia del nazionalismo e regionalismo contemporaneo
Nel caso spagnolo appare più plausibile considerare elemento di ribellione autonomistica il peso del confronto in quelle zone dove non c'è stata una grande tradizione di autogoverno o nessuna tradizione con la Castiglia
In contrasto con i postulati del collo in ogni suo interno
è una dottrina
Un po'antiquate latteria della rivalità etnica si inserisce meglio nella realtà dei nazionalismi periferici dei movimenti avrei regionalisti ci spagnoli
Il conflitto e il conflitto endemico nasce anche quando i diversi gruppi in competizione considerano che la bipartizione dei duty free non equità attiva dopo dopo la riorganizzazione territoriale politica dello stato delle Autonomie
Gli aspetti basici della teoria della rivalità aderiscono alla realtà sociale spagnola nel caso delle regioni come la Catalogna un'azione con la Catalogna
Lassù la sua secolare disputa per incrementare la sua presenza nei centri di potere decisionale statali sia esso CIA in un progetto che vede quelli bio territoriale in favore di un maggior autogoverno
In Spagna durante la profonda Trasmondi formazione degli ultimi decenni buona parte dei cambiamenti cambiamenti sono state realizzate per rimuovere certe differenza anzi azione strutturale interne
Anche riconoscendo che la nascita dello Stato autonomista a elastici
La stizzita atto io vigili schermi della Spagna tradizionale si deve ammettere che sostituisce sussistono tuttavia problemi di integrazione economica come ne la prova la differenza di merito nei vari territori
I confini in conflitti centro periferia hanno spesso una decisiva componente economica
Perfino in un Paese come la Spagna dove interpretazione economicistica delle sue differenze come abbiamo dimostrato e chiaramente insufficiente
Tanto leggeri economici economica regionale neoclassiche quanto lei keynesiane hanno cercato di adottare modelli che postulano le pulivo territoriale o hanno mostrato un eccessivo ottimismo rispetto agli effettivi questo declivio
Provocati dall'intervento dei poteri pubblici nel mercato
In Spagna solo l'articolo articolazione di accordi solidarietà fra le sue diverse regioni possono offrire un contesto alternativo agli effetti perversi che lo sviluppo economico provoca sul territorio
La questione di centro dal Centro Periferia né Spagna riflette processi contemporanei di carattere non solo nazionale ma anche internazionale come si vede nella Oropa
Di oggi incontrato in contrasto con questa situazione già compromessa l'espansione economica spagnola durante un secolo ventesimo e infine il suo ingresso nella Comunità economica europea ha spinto Lelli regionale regionale ad operare a un livello non solo spagnolo ma anche internazionale
Stop finire dopo le trasformazioni politiche accadute
Negli ultimi anni la cittadinanza spagnola possiede una decentralizzazione più consona alla sua configurazione e do territoriale che comporta una prole evitare i contatti istituzionale fra la sua società civile e lo Stato
La Spagna affronta il cambio del secolo con una forma di organizzazione statale che cerca di conciliare entrambi con Cetti di unità e diversità la Spagna come Stato multinazionale
Quale un tessuto e Nico territoriale somigliante a quello dei Paesi con un'organizzazione se federale
Il futuro della strutturazione della cittadinanza spagnola sulla base della composizione è indicato il Paese non si basa solo solo sull'accentazione democratica e costituzionale dell'eredità del passato
La composizione indicava la Spagna subito cambi fu in più intensi oggi che in qualsiasi altro momento dalla storia moderna della sua storia moderna
Si deve ricordare che la Spagna già un Paese di immigrazione esterna
Quindi il numero dei sudamericane stabilito nel paese piccolo e quello delle miracolati avente piccolo e con le remiganti proveniente dell'Ovest al nord dell'Africa non solo è maggiore e anzi è in aumento infine si dovrebbe ricordare che le vecchie relazione centro periferia stanno per essere modificare il modificate dalla nuova Henderson l'interazione del Paese dall'aumento della capitale regionale di grandi dimensione dall'imponente crescita di Madrid dal consolidarsi delle grandi zone cosmopolite come ha la la subordinata sub urbanizzazione barcellonese
La spettacolare assicurazione politica della diversità e Nico territoriale della democrazia spagnola partire dal mille novecento settantasei non deve essere un sipario che impedisce di vedere le dimensioni dei cambiamenti che si avvicinano in questo momento cruciale della vita spagnola Montella
Grazie al professor
Al professore Giner ha ora la parola il ministro Livio Paladin ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie per gli affari regionali
Che interverrà su istituzioni comunitarie nuovo ruolo delle regioni per l'ultimo intervento dalla mattinata
Signor Presidente esordirono come ministro per gli Affari regionali cercherò di concludere come ministro per le Politiche comunitarie
Devo anzitutto riconoscere che la Conferenza Stato Regioni tenutasi ieri a Palazzo Chigi
è stata difficile deludente sul tema centrale del parere delle Regioni riguardante i documenti finanziari la legge finanziaria il cosiddetto collegato difficile non solo e non tanto per la mancata partecipazione di vari ministri tra cui quelli appunto finanziari
Posso testimoniare che riesce
Anche a me è difficile colloquiare in questi giorni con i ministri finanziari
Dati gli impegni convulsi determinati dai lavori della primari della quinta Commissione al Senato
E i dati di problemi occupazionali che ci incalza
Quel che mi pare
Abbia reso e renda difficile la situazione e il dato di fondo cioè la stretta finanziaria l'ulteriore stretta finanziaria che si è resa necessaria per raggiungere la fatidica cifra dei ventotto mila miliardi di risparmio sulla spesa
Le Regioni si sono ieri lamentate di essere state colpite in via particolare principale
Questo è forse vero per una sola fra di esse cioè per la Valle d'Aosta quanto le altre io credo che colpiti debbano oggi riconoscersi tutti tutti i soggetti istituzionali sono stati fatalmente colpiti
E come ben sappiamo anche moltissime categorie di soggetti privati
Con questo però non voglio dire che colpite non siano anche
Le regioni e in maniera severa in maniera pesante in maniera difficilmente recuperabile per ragioni sostanziali procedurali se si guarda soltanto dalla legge finanziaria e al collega
Per ragioni procedurali oltre che sostanziali ormai siamo al punto in cui per mandare avanti questi difficili testi
Coloro che
Tagliano di più nel campo delle discussioni e delle presentazione degli emendamenti e sono le autorità parlamentare
E il presidente Abyss che dichiara inammissibile una folla di emendamenti così anticipando le obiezioni che potrebbero nascere dal Governo domani sarà senza dubbio in aula il Presidente Spadolini
Gli emendamenti devono essere compensati se non sono compensativi non possono neanche cominciare avvenire discussi
Dobbiamo allora concludere che in questo momento su questo versante nulla si possa fare è che tutto induca al pessimismo circa il ruolo stesso della Conferenza Stato Regioni
Io non sono affatto di questo avviso e condivido sotto quest'ultimo aspetto molte delle considerazioni che sono state svolte dal presidente del corpo
Condivido anzitutto ed ho già avuto modo di esporre questo punto di vista un poco polemicamente al presidente Craxi quando nasceva la Conferenza Stato Regioni
Che la Conferenza assenso se anche principalmente una sede politica di confronto
Non soltanto una sede di ratifica di accordi di carattere tecnico raggiunti nell'ambito di gruppi di lavoro
Spero di poter dare testimonianza di quanto dico presentando verso la fine dell'anno alla Conferenza Stato Regioni
Los schema di Hong disegno di legge di uno sperabile disegno governativo di legge di riforma della finanza regionale
Al quale stiamo lavorando presso il dipartimento degli affari regionali di intesa con il ministro delle Finanze
Spero di poterlo fare anche perché non mi illudo circa le difficoltà di un compito di questo genere
Difficoltà le quali potrebbero addirittura bloccare non dico la presentazione al Consiglio dei ministri ma l'approvazione in Consiglio dei ministri
Sì che l'appoggio convinto da parte delle regioni risulterà anche a questi aspetti indispensabile
Fermo naturalmente restando che io non mi illudo che un testo di questa importanza possa essere approvato nell'attuale legislatura
Reputo però che sia compito di questo governo per quanto precario ne riconosco la precarietà
Lavorare anche per l'avvenire predisporre un qualche cosa di cui possano Nova versi il prossimo Parlamento il prossimo governo comunque essi siano composti
I temi delicatissimi della più forte regionalizzazione dello Stato italiano
Devono essere attentamente e preparati discussi valutati e quindi anche un lavoro preparatorio in questa legislatura che sembra volgere verso il suo termine
Destinato alla legislatura prossima mi sembra di utilità sicura
Nell'immediato poi credo che la Conferenza Stato Regioni dovrà riassumere le proprie responsabilità su vari punti che sono stati messi in evidenza
Dal polemico documento che le regioni hanno ieri prodotto
Per fare soltanto alcuni esempi tra i tanti ben noti il tema del Fondo Nazionale Trasporti il tema più generale dei mutui contratti dalle regioni
Era far fronte ai vuoti di questo fondo del fondo sanitario nazionale
Il tema dei fondi strutturali su cui mi soffermerò sull'altro versante che sta ora per affrontare il tema attualissimo del piano per l'ambiente dell'utilizzo di quei due mila cinquecento miliardi dei quali il ministro Spini vuole ora disporre perché vorrei portare in Conferenza Stato Regioni fino ai primi di novembre ecco questi sono alcuni fra i tanti punti sui quali spero si possa riannodare il dialogo Stato Regioni che certamente nella riunione di ieri
A attraversato un punto un momento
Consentitemi ora di cambiare veste
E di parlarvi da ministro per le Politiche comunitarie approdando nelle acque più tranquille
Del tema che specificamente mi è stato affidato cioè quello del ruolo delle regioni nella rapporto con le istituzioni comunitarie
E vorrei partire un poco la lontana e cioè da una formula che è diventata di moda sia prima che dopo la firma del Trattato di Maastricht la formula della Europa delle regioni
Questa formula lo dico con molta franchezza se la intendessimo alla lettera sarebbe una formula per certi aspetti retorica e per altri addirittura pericolosa
Retorica perché l'Europa di oggi certamente non è l'Europa delle regioni non è in certo senso neanche l'Europa degli Stati nel senso largo della parola e l'Europa dei governi e l'Europa in cui i governi si confrontano nel Consiglio dei ministri patteggiano trattano raggiungono soluzioni più o meno felicemente
Concordo
Da questo punto di vista la formula dell'Europa delle Regioni potrebbe essere addirittura pericolosa esse stesse a significare che su tematiche
Di interesse nazionale di interesse dell'intera Italia dovessero trattare a Bruxelles e
Le Regioni in prima linea anzi che lo Stato questo d'altronde non avviene in nessuno degli stati membri vero non avviene
Neanche per la Germania che si presenta come un blocco e come blocco riesce a pesare riesce a contare ieri in sede comunitaria
Mentre se e le regioni si presentassero ognuno per suo conto come purtroppo qualche volta avviene nelle trattative con la Commissione a Bruxelles
Allora ci troveremo in una posizione debole in una posizione senza offesa assimilabile a quella degli stanchi del Benelux
La formula dell'Europa delle Regioni assume viceversa un senso se la intendiamo non più alla lettera ma pensando alla necessaria attribuzione di un maggior peso alle regioni
Sia nella cosiddetta fase ascendente di determinazione delle politiche comunitarie sia anche nella fase discendente di realizzazione delle politiche stesse quanto all'ordinamenti
Per la fase ascendente
Probabilmente la strada maestra
Sarebbe sarà quella di una revisione costituzionale
In Italia finora abbiamo proceduto in maniera assai elastica ed anzi vorrei dire disinvolta da questo punto di vista perché abbiamo creduto o finto di credere che l'articolo undici della Costituzione che non è stato pensato per l'Europa ma è stato pensato per l'entrata dell'Italia nell'organizzazione delle Nazioni Unite
Potesse coprire ogni cosa a giustificare dal punto di vista costituzionale per rendere accettabile
Nella prospettiva dei meccanismi costituzionali qualunque sviluppo delle istituzioni comunitarie
Fino al punto che nella prospettiva di qualcuno se anche l'Europa comunitaria diventasse uno Stato federale non occorrerebbe una revisione costituzionale perché basterebbe quanto dice l'articolo
Ora questo mi sembra che non sia assai seriamente sostenibile
Non è seriamente sostenibile anche guardando a ciò che hanno fatto stanno facendo faranno altri stati membri più avveduti del nostro quegli Stati membri e naturalmente che dispongono di costituzioni rigide
Perché in Cervellin Carabelli in Gran Bretagna un problema di questo genere per definizione non si pone
In Germania in Francia in Spagna si sono effettuate revisione costituzionale anche significative per tener conto dei tour del come l'Europa stava evolvendo e del come e quindi dovevano mutare anche le costituzioni nazionali lo stesso io credo dovrà avvenire nel nostro Paese
C'è un'iniziativa ancora allo stato grezzo in verità ma interessante
Erano il suo contenuto per il suo scopo che è stata assunta dalla commissione
Esistente alla Camera per le politico con comunitarie
Mediante la quale si vorrebbe in sede di revisione costituzionale democratizzare le procedure di formazione delle politiche comunitarie per la parte che interessa l'Italia e quindi inserire in queste procedure e più attivamente più fattivamente di quanto oggi non avvenga
Le Camere del Parlamento e inserirvi anche le regioni
Questa io credo che sia la strada maestra da battere nella direzione dell'Europa delle Regioni correttamente concepì
Nell'attesa di ciò peraltro
Vi sono già state
Vi saranno iniziative suscettibili di essere prese senza modifiche costituzionali
Anzitutto si è posta tra agosto e settembre la necessità di dare risposta per la parte italiana a quel punto della Trattato di Maastricht che prevede il cosiddetto Comitato delle Regioni
Il punto mi ha molto afflitto ho incontrato assai più difficoltà di quante ne immaginarsi sia per quel che riguardava e riguarda la Regione Trentino-Alto Adige quella Triad o in cui ciascuna delle componenti chiede di essere rappresentata perché teme diversamente di perdere in vendita in peso politico e via discorrendo
Difficoltà poi più generali ne ho incontrate perché
La il Comitato delle Regioni viene nel testo del Trattato di Maastricht definito come collettivo Comitato delle collettività locali
E questo ha fatto sì che in Italia si siano svegliate non soltanto alle Regioni ma si siano svegliati in nome del principio di sussidiarietà in nome della pari dignità delle autonomie territoriali anche Province e Comuni
Sostenuti da altronde in sede parlamentare nell'ambito del ministero del Tesoro donde una soluzione abbastanza complicata che non sto per dire dei
Che nostro che non sto a dire ovine i suoi al dettaglio il presidente del Colle
La conosce già bene e che spero possa andare in opera nei prossimi giorni in modo da soddisfare alle insistenti richieste dei belgi che vogliano a costituire concretamente il comitato prima della scadenza del loro semestre di presidenza
Soluzione di questo genere naturalmente sono discutibili proprio perché rappresentano compromessi tra varie richieste tra varie esigenze discutibili e quindi perfettibile
Io non so non posso sapere che cosa sarà in concreto il Comitato delle Regioni
Può darsi essi misticamente che finisca per essere una sorta di Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro anche qui senza offesa
Un organo o di grande rilievo vero nominalmente di rilievo costituzionale in questo caso costituzionale comunitario che poi però nel concreto funziona pochissimo io spero di no e credo anche di notte perché la ragione principale del fallimento del nel dal punto di vista procedurale la difficoltà cioè del CNEL di inserirsi in procedure di formazione
Di decisioni a getto continuo come quelle che interessano lo stato italiano non dovrebbe verificarsi in sede comunitaria
Dove le decisioni si formano nel giro di lunghi anni o comunque attraverso trattative lunghissime il che dovrebbe dar tempo anche al Comitato delle Regioni di inserirsi utilmente come non so naturalmente non so immaginare fin d'ora
Se si realizzerà un discorso collaborativo tra tutte le regioni europee in quanto tali o se viceversa nel Comitato delle Regioni
Si riprodurrà hanno Lecco le contrapposizioni che esistono tra i rispettivi governi nazionali ciascuno nella difesa dei propri particolari interessa
Comunque a seconda di come andrà questa esperienza potrà essere anche ovviamente a riesame
Un altro punto che mi interessa e che credo possa essere risolto in via abbastanza brevi senza in ogni caso procederà revisioni costituzionali
E quello che riguarda la presenza di almeno un rappresentante regionale uno per tutte le regioni italiane nel cosiddetto Coreper
Cioè nel comitato di rappresentanza permanente a Brussel che prepara ciò che poi la commissione porta all'esame dei vari Consigli dei ministri
Il coro e per poco noto ai non tecnici in realtà un organismo di fondamentale importanza perché è lì che si tratta e lì che si svolgono per settimane e mesi le trattative sulle direttive comunitarie sui regolamenti comunitari
E lì che si propongono gli emendamenti da parte di ciascuno Stato vero eliche si contratta io mi prendo questo emendamento in cambio donate quest'altro emendamento
Quindi la credo che una presenza non del tutto simbolica perché il COREP
Per la parte italiana ristretto
E di un rappresentante regionale in questa sede potrebbe essere anche significativa
Occorre
Accanto a questo di cui parlavo sia sotto l'aspetto della revisione costituzionale sia sotto l'aspetto delle misure immediatamente adottabili ho già adottate che si lavori anche e soprattutto sulla versante discendente sul versante della realizzazione delle politiche comunitarie delle legislazioni comunicare e nell'ambito dell'ordinamento Italia
Il problema non mi pare sia tanto quello della legislazione italiana sia statale sia regionale necessaria
Recepire le direttive comunitarie
E anche questo un problema è un problema che i nel particolare al momento in cui mi trovo sento fortemente perché non sono riuscito ancora a vedere approvata da parte del Senato cioè della prima Assemblea interessata la legge comunitaria il recepimento di centotrentasette direttive comunitarie che pure era stata presentata ai primi di luglio
Segno evidente vero delle difficoltà in cui versano gli stessi lavori parlamentari ma non di questo voglio parlare
Il tema più delicato
Mi pare sia quello
Della attuazione amministrativa
Delle leggi italiane o degli altri atti italiani che recepiscono le direttive comunitarie il rischio a fronte del quale ci troviamo continuamente esposti e spesso anche condannati in sede comunitaria e quello di aprire le leggi ma di non avere l'attuazione amministrati faccio per tutti l'esempio dei controlli la comunità europea ci chiede
In varie sedi a varie affetti vari tipi di controlli
Si pensi soltanto ai controlli ambientali
Controlli che richiedono strutture che richiedono spesso io sono andato in Parlamento dicendo ed è giusto che la legge comunitaria non costa però quella che costerà sarà l'attuazione
Della legge comunitaria nel momento in cui sarà venuti fuori i decreti legislativi e i regolamenti o gli atti amministrativi di recepimento sulla base della legge stessa
Anche questo è un punto di cui si dovrà occupare la Conferenza Stato Regioni perché vi sono non so per colpa di chi forse le colpe sono molte vero di interferenti
Casi gravi di in attuazione che interessano anche le regioni
Un ultimo punto sul quale voglio soffermarmi prima di concludere e quello che riguarda poi la tematica degli aiuti di Stato e quindi anche degli aiuti delle regioni
Come voi sapete la logica comunitaria collide fortemente su questo terreno con le nostre abitudini
Le nostre abitudini politiche sia in sede centrale sia in sede periferica eran quelli di uno Stato o di tante Regioni che nell'ambito delle materie di loro competenza elargivano in quanto disponessero di fondi
Le agevolazioni più diversi la comunità europea ci contesta sistematicamente questo
Perché ne parlo e metallo perché qui si pone anche come loro sanno un problema riguardante il procedimento legislativo regionale quindi un problema di rango addirittura costituzionale
Che si deve fare delle leggi regionali che prevedono un qualche cosa che costituisca aiuto di Stato possa assomigliare ad un aiuto di Stato e che quindi richiede il consenso della Comunità europea
Le soluzioni tecniche che sono state immaginate al di là della prassi che oggi esiste sono quella di sospendere la votazione finale della legge
Di chiedere nel frattempo il parere della Comunità europea aspettare centoventi giorni e poi arrivare in votazione finale soluzione io credo molto pericolosa
Perché addirittura nel frattempo in un intervallo temporale così lungo potrebbero cambiano le maggioranze in Consiglio regionale
Potrebbe esserci la maggioranza a giugno e non più a dicembre la soluzione che io preferirei
Sarebbe quella di inserire ove già non lo si faccia nelle leggi regionali con una clausola sospensiva dell'entrata in vigore leggi quindi promulgate pubblicate da concause lo sospensiva
Attendere i centoventi giorni dopo di che se tutto va bene produrre un nuovo comunicato sul bollettino ufficiale della regione interessata inclusi che il procedimento si è concluso la legge entrata in vigore
Anche qui la via maestra sarebbe quella della revisione costituzionale perché così facendo tocchiamo come del resto nella prassi già avviene l'articolo centoventisette della Costituzione
Nell'attesa della revisione costituzionale nell'attesa che anche la Commissione bicamerale riesca speriamo a smuovere sia superare le grandi difficoltà che essa stessa incontra si sta lavorando presso il mio dipartimento
A alcun atto
Fra un di direttiva per l'attività delle regioni e all'estero e nella Comunità europea nel rapporto con la Comunità europea e questa io credo potrà essere la sete
In cui saranno superabili vari dei problemi ai quali ora accennavo e anche questo atto dovrà essere portato in conferenza Stato-Regioni
Sempre nella fase discendente me ne stavo dimenticando ma non posso farlo per nome deludere gli ascoltatori
E sarà poi necessario ma qui in tempi brevissimi questione di giorni addirittura affrontare il problema del cofinanziamento per i fondi strutturali
Problema che vede di nuovo imposizioni divise spero che la divisione sia superabile ma divise Stato e regioni perché lo Stato vorrebbe far gravare il più possibile
Del cofinanziamento sui bilanci regionali mentre le Regioni come anche ieri ho sentito e dichiarano di non essere in grado e quindi di rischiare di perdere questi fondi se il cofinanziamento che oggi non figura nella legge finanziaria non verrà assicurato in in maniera efficace e pronte
Tutto questo discorso che ho svolto potrebbe sembrare elusivo rinviare molto in avanti salva la tematica dei fondi strutturali
Però voglio dire e che almeno sotto questi profili profili che riguardano il rapporto con l'Europa comunitaria noi non dobbiamo farci troppe illusioni e non dobbiamo avere quindi neanche troppa fretta
L'Europa in cui viviamo malgrado le speranze di molti Federalisti Europei eh rimane l'Europa dei piccoli tasse e un'Europa manifestamente in crisi
In crisi per la recessione economica
Che incide sulle decisioni comunitarie che in parte viene addirittura imputata la comunità stessa il mercato comune già tanto esaltato vin considerato esso stesso fattore di recessione a torto io credo ma così è
Nelle opinioni pubbliche l'Europa e oggi dequalificata non voglio dire squalificata ma dei qualificata rispetto a ciò che avveniva
In queste circostanze non si può sperare di fare molto nei prossimi anni
Se non continuare a mantenere in moto il processo comunitario far marciare questa bicicletta vero secondo il notissimo paragone che se non la si mantenesse in moto rischierebbe di cadere
E in questa prospettiva una prospettiva di prudenza di pazienza ma anche di tenacia di perseveranza che devono inserirsi le regioni e che si deve parlare si può parlare
Di una Europa delle regioni per i grazie
Ogni volta
Alla con l'intervento del professor Paladin ministro degli affari regionali
Del coordinamento delle politiche comunitarie termina la sessione mattutina del nostro convegno i lavori riprenderanno alle ore sedici con la sessione facevano malore quindici
Con l'intervento del senatore Silvano Labriola dell'onorevole Silvano Labriola vicepresidente alla Camera deputati cui seguirà un dibattito e un confronto che vedrà impegnati i rappresentanti delle regioni e rappresentante del Parlamento nazionale
Essi alle ore diciannove ci sarà l'intervento del ministro professor uno col Doria e le conclusioni successiva del Presidente Giorgio Pasetto nei locali antistanti la nostra sala servito un
Ripeto un il pranzo da da parte del Consiglio regionale del Lazio
Come intervenuti soprano abbiamo spossato nel pomeriggio alcuni interventi abbiamo qui tra noi il professor Mimì al quale volentieri cedo la parola per la sua relazione per il suo intervento in attesa che arrivino altri relatori e in particolare il professor Barrera grazie
Pongo
No More
Prima di tutto vorrei chiedere scusa
Tutti gli sbagli
Che fare lo devo durante questo intervento
E io spero che questa presentazione non sarà troppo difficile
Perseguire
Io direi che il problema del della regione della regionalizzazione del regionalismo in Francia
Essi e presentato storicamente un po'un po'come si presenta il problema della all'azione fra regione stato
In Italia
Oggi cioè il rischio
Molto sentito con molto forza molta forza in Francia il rischio di una spaccatura dello stato su una base regionali
Storicamente
Lo Stato francese come lo sapete tutti
Sì è costruito su una base della scienza sulla base delle scelte lamento
E sulla base di un'organizzazione azionare
Il dipartimento l'equivalente della Provincia
Con il rifiuto assoluto della sezione
E tutto il dibattito del novecento dell'Ottocento
Ed è Novecento fino alla seconda guerra mondiale è stato un dibattito nel quale è stato repubblicano voleva dire Stato accentrato invece il regionalismo voleva dire voleva dire ritorno alla monarchia
Ho ritorno a i vecchi demoni come si diceva del del passato
Questo questo tipo di analisi è stata ancora accentuata con la guerra la seconda guerra mondiale
Il maresciallo pezza
Diceva perché non l'ha fatto ma diceva che voleva introdurre i lo fa il giornalismo in Francia
E
Malgrado il fatto che non l'ha fatto
Durante il dopoguerra nel quarantacinque quarantasei la Costituzione repubblicana ha fatto di tutto per eliminare qualunque elemento di regionalismo nel sistema francese
Dunque da questo punto di vista è anche interessante di paragonare l'Italia alla Francia IVA Genesi regionalismo
Italiano è stato introdotto in reazione al fascismo
Da una parte almeno
L'ansia del giornalismo francese del quarantacinque è una reazione al sistema di Petta edifici
Ma appena anche lì è un po'come in Italia ma sempre alla rovescia appena questo once regionalismo
Insediato nelle sì Hînceşti istruzioni
Sì con si pongono dei problemi Allo stato che sono problemi direi di due tipi il primo problema e un problema di organizzazione amministrativa
Dirigente
Infatti la mente è chiaro che l'organizzazione della Provincia l'organizzazione dipartimentale non un'organizzazione che funziona per alcuni problemi
Nel mille novecentoquarantasette in Francia come in Italia e l'inizio della guerra fredda
In Italia questo significa un colpo d'arresto a s'regionalismo in Francia stranamente
Una certa forma di regionalizzazione entra nel sistema burocratico
Tramite
L'organizzazione delle forze di polizia delle forze militare perché la Provincia è troppo piccola dunque cacciata da un lato la revisione rientra nel sistema burocratico
Secondo problema un problema economico
Anche lì la Provincia non è un quadro che Sufi che sufficiente largo per lo sviluppo economico e poi ci sono delle regioni storiche come per esempio la Bretagna nell'ovest della Francia
Chi ha dei chiodo richiedono uno sviluppo più forte sul piano economico e l'organizzazione si fa anche lì su una base regionale perché c'è un forte sentimento
Regionalista
Questi elementi
Con lo sfondo confluiscono
Nel mezzo degli anni Cinquanta da una parte dell'amministrazione centrale a visione bisogno di un livello più ampio della Provincia
E dall'altra la protesta popolare si organizza sia su una base settoriale la rivolta degli atti già nati per esempio un link pugile agissimo specie di leghismo francese degli anni Cinquanta
E dall'altra parte su una base regionale
E questi elementi confluiscono nel cinquantasei cinquantotto prima della Quinta Repubblica
Per con una riorganizzazione una pianificazione economica sul piano regionale e poco a poco
Il disegno di circoscrizioni amministrative per i bisogni fatti bisogni della burocrazia come lo vedete
In tutto questo schema non c'è nulla di politico non c'è nulla di ideologico
E tutto una combinazione di amministrazione e economia dunque siamo alla vigilia della Quinta Repubblica e i gollisti che sono i più giacobini della tradizione francese
Trovando questo queste questo inizio di un regionalismo burocratico economico
I gollisti non fermano la strada al contrario sviluppando questo nuovo tipo di Regione nanismo per altre retaggio
La prima è che i gollisti collodiano modernizzare il Paese e per loro la pianificazione economica è uno strumento di modernizzazione
Fatto della burocrazia secondo elemento il gollismo si appoggia sulla tecnocrazia di di Stato
Sì
Sfiducia dei partiti e soprattutto dei notabili i cosiddetti notabili dovete sapere che in Francia i partiti per i partiti non esistono
Official mentre ci sono dei partiti ma dice recentemente per esempio il segretario generale del per il partito col gollista
Che pratici va partecipava con me a un dibattito di questo tipo
Diceva che il partito gollista official mentre il segretario generale del partito diceva abbiamo cento mila iscritti cento mila ho in mente che questa cifra è molto gonfiata dopo e questo significa che anche il partito più potente di Francia
è un partito debolissimo dunque quale sono le forze politiche
Della Francia di del passato odiosi in ottavi di i sindaci il sindaco di Parigi e il sindaco di Lione il sindaco di Lilla il presidente della Regione il Presidente del della Provincia
E
Due gol si sfiducia di questi perché sono tutti io oppresso che tutti opposti alla sua politica subito che la guerra d'Algeria e finita loro vogliono cacciare tout court dunque da SAP da parte sua due gol
Vuole appoggiarsi su delle nuove bellezza c'è un problema di rinnovo dei rilievi politiche
Edo Gore per sviluppare questa nascita delle nuove élite immagina con i suoi consigli di sviluppare ancora più la regione francese nel sessantaquattro si crea un prefetto di Reggio di Regione ancora lì nessun democrazia perfetto direzione
E un consiglio consulta attivo fatto da alcuni politici ma soprattutto delle forze economiche malgrado questo tentativo è un fallimento riferimento perché i notabili sono più forti dunque nel sessantanove dopo la annuncia un grande progetto giornalistico
Malgrado l'opposizione degli sui aiutanti più vicini come dove
è un fallimento
è un fallimento e decorso tuttavia ma il dibattito ha creato il bisogno di fare la regione francese tutti dicono CV dobbiamo fare la Regione
E i quelli più ostili alla regione francese sono stati presi in certo modo in giro dal fatto che durante l'accompagna sul referendum del sessantanove
Hanno tutti dichiarato noi siamo giornalisti ma non voliamo della Regione di De Gol perché imperfetta
E quando vuole cacciato sono prigionieri di questo atteggiamento formare una al regionalismo
Dunque Pompidou
Quando viene al potere è obbligato di fare qualche cosa ma Luís forse il presidente francese più ostile alla stagione dunque Luís consiglieri concepisce
La Regione come s'della definisce come un sindacato di province
E fa di tutto per uccidere
La regione malgrado che fa nascere da un'altra parte questo a livello regionale allora vi dico in poche parole come Pompidou aveva INCE immaginato di fare una regione che era destinata a morire dall'inizio
Uno non c'era un personale politico eletto i membri del consiglio regionali erano i deputati e senatori della regione
Secondo non c'erano tasse specifiche e i soldi trasferiti dello Stato erano veramente pochissimi
Terzo io la Regione non poteva spendere una lira o un franco per le spese di gestione
Quarto la Regione non poteva fare investimenti ok ma poteva soltanto sovvenzionare gli investimenti della provincia dello Stato o del composito comuni dunque tutto ed era fra ancora una cosa in più Quinto elemento la Regione non poteva avere personale
E per esempio ancora negli anni Sessanta contaste settanta sei
Il numero degli impiegati della Regione era erano limitati a otto per ragioni otto otto impiegati dunque l'ottimista la segretaria del presidente
E e basta
Quello che Pompidou non aveva immaginato
è che anche con pochi soldi si può fare qualche cosa quanto se questi soldi servono a sovvenzionare alcune Investimenti per esempio non c'è nessun'influenza con un russo una sovvenzione di dieci per cento ma se la Regione decide di sovvenzionare
E investimenti locali a trenta o quaranta per cento investimenti ben scelti c'è influenza
Secondo elemento che Pompidou non aveva intravisto e che la sinistra
Si sarebbe servito di questo nuovo livello politico per insediarsi a livello locale dato che la sinistra era scartata da da del potere centrale
E dunque la sinistra a utilizzato
Questo piccolo livello stagionale come un modo di allargare le sue possibilità di azione
E arriviamo così
Nell'ottantuno nell'ottantuno questi di sinistra che hanno utilizzato al meglio al massimo la ragione sono al potere ed offre il ministro diversa il presente residente nella regione ti Mazzei di Marsiglia
Decide di fare passi avanti
Si decide che il Lezzi coltivo della regione non sarà più lì prefetto
Sarà Q il presidente eletto
E questo cambia tutto cioè che questa questa macchina se posso dire era una vecchia Balilla una una cinquecento degli anni Cinquanta
E si mette un motore nella macchina non ho ancora un motore di una Ferrari ma un motore potente cioè il potere politico
E questo Presidente perché essa in Francia l'esecutivo elemento forte elemento eccezionale del sistema
Questo presidente detti che a questo nuovo potere l'utilizza per allargare le sue competenze di più la legge ridà delle nuove competenze molto importante per esempio
La legge non è dall'ottantadue ottantatré alla competenza per la cessione e la costruzione degli pellicciai
E questo devo dire è straordinario perché in dieci anni terrigeni francese sono riuscite a costruire o a dei strutturare
Centinaia dice
Direi che questo totale fra le la la la pena di di di fare con giro perché veramente le ragioni sono state Brendel bravissime in questa politica
Del dell'educazione della recessione e delle strutture scolastiche
Poiché
Delle tasse sono state offerte alle regioni e le regioni hanno utilizzato appieno questo potere fiscale tutto nuovo per fare un esempio
Quest'anno le tasse delle regioni hanno commentato in media il ventidue per cento
Con un'inflazione di due punti e mezzo
E questa in fra e questa in o questo aumento delle tasse ventidue per cento
è un mento che segue un venti i precedenti di trenta venticinque per cento dunque adesso il peso fiscale delle Regioni che all'inizio era pressoché nulla e oggi molto importante allora che cosa fanno le Regioni dall'ottantasei il Consiglio regionale eletto il suffragio universale più o meno come in Italia su una base provinciale
Alla proporzionale e eletto un consiglio fino al adesso più o meno c'è sempre stato una maggioranza e dunque anche se ci sono stati dei problemi per dancing e leggere la la giunta
Il presidente
Fino adesso non ci sono stati grossi problemi non c'è stata instabilità politica Benigni in modo non è il Consiglio regionale in Francia che ha un potere importante ha il potere di votare il bilancio
Ma con forti pressioni del Presidente
Il potere a livello regionale come a livello provinciale come a livello comunale come a livello centrale il potere e nell'esecutivo l'uomo forte e il presidente
E questo presidente
A una politica che si sviluppa soprattutto nel settore degli investimenti pubblici
Anche con un elemento importante si parla sempre della Francia comma paese accentrato si è vero
Ma contorte virgolette perché per fare un esempio due terzi due terzi degli investimenti
Civile non militari e civili in Francia due terzi di questi investimenti sono fatti dagli enti locali
Non è più lo Stato che il grande investitore francese sono agli enti locali e fra gli enti locali uno degli elementi centrale è l'attenzione perché la Regione
Ha trasformato la sua debolezza iniziale in una forza
Cioè che le Regioni francese hanno ancora pochissime in piedi pochissimi impiegati
Il totale degli impiegati regionali in Francia e di quattro mila
Dunque un ente
Che spende circa settanta per cento delle sue entrate per Investimenti con una grande visibilità con una una grande capacità di investire dunque
Per concludere
Il regionalismo francese o piuttosto la fece una registrazione francese è una regionalizzazione che si è fatta più o meno senza regionalismo direi che una nascita non desiderata
E che si potrebbe anche dire che struttura è stato fatto di tutto per far abortire questa nascita non desiderata
Adesso le ragioni sono ben insediate nel sistema politico francese si sono rivelate abbastanza utili e soprattutto la vecchia paura
Dell'Ottocento che la tensione fosse un modo per dividere il Paese per trasformare il Paese nell'una federazione questa paura è stata superata
Forse a causa di questo pragmatismo in quale il regionalismo è stato gestito anche nelle zone dove le la la la follia la follia di più volte nel mira e forte anche lì non credo che si può parlare oggi di separatismo io penso per esempio alla Corsica
O alle regioni d'oltremare dove la il regionalismo avrebbe potuto creare questa spaccatura per il momento non vedo questo questo rischio dunque siamo come lo vedete nell'una situazione opposta a quella dell'Italia Vernole il regionalismo asse è stato una paura ancestrale
Che sembra superata oggi
Oggi in Italia il problema è quello dell'unità dello Stato conico nel giornalismo me onde unità dello Stato che non sia
Messo in pericolo da uno regionalismo sfrenato esperienze dunque contrastate come lo sapete siamo cugini ma abbiamo qualche differenze che Foa nonché gli Champs del comparazione altrimenti non ci sarebbe bisogno di fare comparazioni grazie
Però
Poi
Grazie professore in attesa di iniziare la tavola rotonda quando i relatori interverranno verranno qui fra noi
Diamo inizio a qualche intervento che possa completare le relazioni questa mattina fornire ulteriori elementi di riflessione di tutti
C'è il collega del Consiglio Regionale Lombardia Giovenzana
Ci ha chiesto di parlare prego
Approfitto di questa occasione che il molto opportunamente
Ha offerto a tutte le regioni italiane la Giunta hanno offerto la Giunta regionale il Consiglio regionale della Regione Lazio
Per cercare di dare un qualche contributo che deriva da una esperienza decennale di consigliere regionale e con qualche anno di presidenza della Giunta della Lombardia
Ecco io credo che tutti quanti
Tutti coloro che in questo momento ancora sono sono nei consigli regionali o comunque coloro che guardano l'esperienza regionale italiana
Vivono come dire uno stato d'animo di incertezza di
Non so se questa sensazione di non riuscire a capire accogliere
Gli elementi essenziali di una vicenda politico istituzionale che ogni giorno che passa ci appare più confuse e più difficile da decifrare
E certamente le relazioni che questa mattina abbiamo ascoltato e anche gli autorevolissimi interventi che hanno ascoltato hanno portato un contributo capire ecco io credo che
Almeno qualche punto di riferimento per qualche gerarchia tra tutti queste cose questi problemi aperti diamo pure riuscire a individuare
Per esempio
Abbiamo ascoltato pochi minuti fa
Questa molto simpatica relazione del professor Menni che ci sia descritto ci ha spiegato appunto qual è stata l'esperienza francese stamattina ho sentito illustrare l'esperienza spagnola
Sappiamo come si evoluzione dei altre esperienze di regionalismo europeo
Non c'è niente di coppia aprire lo sappiamo tutti per perché i rapporti le le situazioni storico politiche e culturali sono diverse e però
Bisogna pur guardare un po'anche all'esperienza degli altri se noi guardassimo
Al se guardiamo alla esperienza europea
Noi immediatamente osserviamo
Ci rendiamo conto che in tutti gli stati importanti del Comunità europea fa eccezione il Regno Unito si è registrato negli ultimi venti anni un allargamento dei poteri regionali o addirittura la istituzione di questi poteri in Francia perché prima degli anni Settanta in Francia non c'era proprio neanche una parvenza di potere politico regionale le regioni francesi dall'ottantadue la legge di decentramento dell'ottantadue
Ad oggi hanno fatto passi da gigante per esempio sono convinto che questi episodi che non sono solo della Francia abbiamo sentito la spia la Spagna pensiamo a a alla alla Germania federale al Belgio
Sono molto aumentati i poteri delle Regioni nel Belgio negli ultimi anni ecco questi episodi messi tutti assieme dimostrano che c'è una esigenza di oggi della società di oggi al decentramento di poteri a livello regionale ci sono
In altre parole il l'autonomia regionale a può avere alle spalle tutti i fondamenti di carattere storico-culturale che vogliamo ricordare ma in sostanza è la società europea di oggi che ha bisogno di questo livello istituzionale ha bisogno questo livello istituzionale sia sufficientemente forte perché ci sono problemi che non possono essere affrontati altrimenti perché ci sono e stanno crescendo i problemi che possono soltanto essere risolti alla Scala regionale
E del resto questa tendenza mi sembra evidentissima ente certamente una tendenza che porterà sta portando ha portato in tutti i Paesi con l'eccezione del nostro a un accrescimento dei poteri regionali sull'altro versante sia pure con la gradualità
Ecco il Piccoli passi di cui ci parlava stamattina il ministro Paladin sull'altro versante registriamo una aumento dei poteri sovranazionali
Va bene e questo processo indica che si va verso anzi già si è arrivati a un sistema di governo a tre livelli perlomeno in alcuni Paesi europei questo è già chiarissimo dalla Spagna alla Germania
Io aggiungerei modestamente che di questi tre livelli è probabilmente quello nazionale e quello che ha meno futuro ma questa potrebbe essere giudicata una affermazione
Come dire eccessiva
Osserviamo però un'altra cosa tutte le esperienze regionali europee si fondano su un numero di regioni compreso fra dieci e venti non su tre regioni
La dimensione media di una regione in Europa è compresa fra i cinque quattro sei otto milioni di abitanti non ventotto milioni di abitanti come si realizzerebbero
Sì si facessero le tre Repubbliche chi sono promosse
Da uno del movimenti pulita anzi da movimento politico
Che va per la maggiore oggi in questo Paese
Io credo che questo il punto di fondo
Pochi giorni fa intervenendo in consiglio regionale io mi sono permesso di dire agli colleghi della lega nord che in realtà è loro responsabilità quella di aver caricato una parola nobilissima come il termine federalismo di significati negativi
Sul federalismo sono state costruite alcune tra le più grandi democrazie
Del mondo a cominciare dagli Stati Uniti d'America
E non è proprio il caso di avere nessun tipo di paura per questo per questo termine per questa ipotesi di assetto dello Stato ma il federalismo presuppone che ci sia un governo centrale altrettanto forte di quanto sono i governi periferici non uno schema nel quale il governo centrale non esiste più il la la proposta che ci siamo sentiti presentare proprio nel Consiglio regionale del i due giorni fra dal da dal gruppo della lega nord è quella stiamo discutendo un anche in Lombardia un progetto di legge al di proposta di legge al Parlamento per la riforma
Istituzionale per la riforma della della Costituzione per la parte regionale e ci siamo sentiti proporre una
Un'ipotesi di suddivisione delle risorse di questo genere le i tributi di riscuotono tutti le regioni ciascuna Regione decide autonomamente quanto di questi tributi destinare a livello nazionale dello Stato
Questo è e chiaramente una ipotesi eversiva
Non è lungo questa strada che si costruisce l'autonomia regionale lungo questa strada si costruisce la secessione si costruisce la divisione del paese questo è io credo il punto di fondo la discriminante di fondo
Detto in termini più semplici io credo che dobbiamo si deve cercare di far capire all'opinione pubblica che sembrerà semplicistico ma la discriminante vera e sul numero delle regioni tre o quindici
Tre o venti
E questo l'elemento di fondo ed è per questo che io giudico
Non c'è adesso il tempo di argomentarlo ma giudico che non si sia prestata da parte del legislatore nazionale sufficiente attenzione nella predisposizione della legge elettorale per la Camera dei deputati a quelli che saranno i risultati dell'applicazione di questa legge e tutti sappiamo che nel prossimo Parlamento ci almeno nella Camera dei deputati ci saranno tre gruppi
Uno eletto quasi esclusivamente in una parte del territorio nazionale e gli altri due temo con connotati simili per le altre due parti
Questa prospettiva questa prospetto prospettiva si aggiungesse una prospettiva lo diceva stamattina qualcuno dei relatori di mono colori omogenei nelle tre parti del Paese io credo che tutte le cose che ci siamo detti qui o che conteniamo dieci sarebbero già superate dai fatti e dalla storia
Io ritengo allora che non potendo sì almeno certamente più modificare ciò che già è stato approvato ci sia però la assoluta necessità che non che vengano addotte venga adottata
Una normativa elettorale per le regioni che in qualche modo
Che contenga una forte incentivazione al principio di coalizione
Nella e pertanto occorre e questa legge sia notevolmente diversa da quella che è stata approvato dal Parlamento per la Camera dei deputati radicalmente diverso non c'è nessuna ragione per sostenere che il popolo italiano in occasione del referendum ha addirittura deciso qual è la quota di di da riservare alla proporzionale queste sono consentitemelo pure sciocchezze
Il popolo italiano ha semplicemente Espresso un giudizio in favore di un sistema elettorale che dia stabilità ai governi a mio parere o poco più
E si può benissimo rispettare la volontà del popolo che ha di questo genere anche adottando leggi elettorali molto diverso io trovo personalmente particolarmente interessanti alcune ipotesi che sono state presentate anche qui questa mattina e che fanno riferimento a un ha un soluzione in qualche modo per qualche aspetto simile a quella oggi in vigore per i consigli provincia
Ma si possono trovare altre soluzioni è essenziale che non si adotti una soluzione tecnica
Che disincentiva che va contro il principio di coalizione come quella che è stata adottata per la Camera questa sarebbe io credo veramente pericolosa
La mia personalissima opinione e che non ci sono più tantissimi margini non abbiamo più molto spazio di tempo nel Pd politica
Prima che accadano
Fatti molto gravi per l'unità del paese
Spero di sbagliarmi ma io credo che comunque il pericolo anche che se dovesse accadere sarebbe un tale disastro che si debbano prendere comunque tutte le precauzioni possibili grazie
Ha chiesto di intervenire il capogruppo della Democrazia Cristiana al Consiglio regionale del Lazio sono fuggiti
Nelle breve tempo che ci è consentito dallo svolgimento dei lavori vorrei limitare mini a fare
Qualche breve considerazione su due o tre punti
La prima osservazione che vorrei fare la faccio
L'attuale
Classe politica
Regionale l'attuale classe dirigente e quindi anche a me stesso come amministratore
L'amministratore di vecchia data
Io credo che
Ci siamo lasciati travolgere con eccessiva facilità
Da un prevalente atteggiamento culturale che vede nelle riforme elettorali la soluzione di tutti i problemi
è sicuramente questo il frutto della stagione referendaria appena conclusa ma credo che
Ci troviamo largamente d'accordo in molti
Sul fatto che le riforme elettorali già sperimentato io abbia e Abbiati
Non sono o comunque non sembrano capaci di garantire diversi la soluzione di quello che è il problema fondamentale cioè la riforma del sistema delle decisioni
Credo che dobbiamo convincerci finché siamo in tempo sono d'accordo con Giovenzana che non abbiamo molto tempo ancora a disposizione
Che come la legittimazione di regole vecchie attraverso il bagno elettorale non risolve i problemi
Del governo dalla cosa pubblica così la riforma elettorale non ridà vigore
Ai ruoli istituzionali
Almeno a quelli che non abbiano fatto i conti fino in fondo con le mutate condizioni del presente
E questo ragionamento mi rimanda direttamente ad una seconda osservazione
Siamo chiamati a scegliere in tempi brevissimi
Tra un'uscita
Minimale dalla crisi della rappresentanza regionale
Attraverso una riforma affrettata
E di mera imitazione di quelle già prodotte per gli enti locali per le Manhattan lamento nazionale
Oppure siamo chiamati
A
Praticare una continuazione di una sfida con un Parlamento che si avvia a concludere in maniera anticipata
La propria legislatura con il pericolo ed è questo che molti avvertono con preoccupazione di ritrovarci a mani vuote anche di fronte al nuovo Parlamento che nonostante il passaggio elettorale
Potrebbe e credo che nessuno si faccia illusioni al riguardo potrebbe avere problemi di funzionalità e di tenuta non inferiori a quello dei del presente
Insomma io credo che il problema fondamentale che abbiamo di fronte
Esseni
Dobbiamo puntare ad una soluzione complessiva
Che venga da un Parlamento
Pienamente legittimato a garantire anche per le Regioni
Una fine legislatura di rinnovamento per iniziare la sesta legislatura regionale del novantacinque con un riassetto generale dei poteri a livello delle autonomie locali inteso intesa in senso ampio o se invece non sia preferibile incassare dall'oggi al domani una briciola di riforma con l'intento di recuperare una sorta di par
Va bene che c'è negli addetti ai lavori ed anche in una parte della classe armi quantomeno una parte della classe dirigente regionale una forte tendenza in questa seconda direzione
Subito la riforma elettorale e per alcuni addirittura anche subito il passaggio elettorale
Ma dico con franchezza che io sono profondamente preoccupato
Di tutto questo e lo dico con grande franchezza
Anche sapendo di andare controcorrente rispetto al meno accetti orientamenti perché mi chiedo a che cosa serva a incassare una riforma minimale senza vere
Nulla deciso nulla ottenuto o forse e forse nulla elaborato rispetto ai nuovi fondamentali compiti di governo della regione che rappresentano questo sì
La sfida vera di questa terza fase dell'esperienza regionalista
Perché ed è la terza osservazione in un momento di risorse pubbliche contenute come quello che stiamo vivendo
Ma anche finalizzate spesso precarie
Di fronte all'inevitabile passaggio di una riforma che dia piena immeritata autonomia fiscale alle Regioni
Per fondare su di essa una viene responsabile autonomia politica
Risulterà ben chiaro che il destino dell'ente Regione non si giocherà più semplicemente nell'organizzazione generale dei servizi nell'organizzazione più o meno efficiente
Della sanità dei trasporti
Ma dovrà impegnarsi nella grande sfida in quella che io ritengo sia la grande sfida di questo fin e secolo cioè il Sistri il governo del sistema economico regionale in tutta la sua complessità
E allora io credo che bisognerà dare risposte
In primo luogo alla forte e crescente riceve ricerca di un disegno complessivo di sviluppo che sia imperniato su un sistema regionale decisioni che renda compatibili ampia funzionalità i servizi pubblici di infrastrutture generali
Ma anche di decisioni imprenditoriali
E credo che sarà questa la sfida dei nuovi organi regionali e allora il problema della riforma della legge elettorale
Va impostato avendo fatto questa scelta di campo
Cioè se dobbiamo prima di tutto stabilire in funzione di che cosa dobbiamo rilegittimare la classe dirigente regionali che è come dire
Qual è il nuovo ruolo delle regioni in questo difficilissimo passaggio del paese e dobbiamo chiave anche chiederci credo con franchezza se al di là delle tante parole degli slogan
Non ci sia una insufficiente elaborazione al momento almeno in questa direzione che contribuisce a gonfiare
Il destino delle varie leghe che rende esplosivo e lacerante un problema quello del localismo che esse interpretato correttamente supportato ad una risposta politica di grande dimensioni
Potrebbe anche essere il propellente per fare un ulteriore passo in avanti verso quell'assetto regionale dello stato che era pure la grande ambizione del primo regionalismo al quale non siamo concretamente riusciti a dare corpo questo non vuole essere certamente una condanna generalizzata e una semplificazione dell'esperienza regionalistica che abbiamo vissuto
E la perdita del generale senso dello Stato nella loro diminuita presenza in alcuni passaggi dalla vita sociale del Paese negli ultimi tempi le regioni sicuramente hanno assolto
Quanto meno ad un Cunto ha un compito di utile mediazione anche se questa mediazione risultata spesso insufficiente a volte fuori luogo a volte persino negativamente residuale perché etichettata come ulteriore tentativo di assistenzialismo
Ma quello che conta in questo momento io credo non è tanto recriminare piangere sul passato piangere sul presente quello che veramente conta e muovere i primi passi verso il futuro nella direzione giusta
Non lasciandoci
Travolgere dalla fretta di incassare subito qualcosa per sentirci legittimati
Come gli altri livelli che hanno già avuto la riforma elettorale
Perché la base di ogni nostra legittimazioni io credo che sia e rimanga l'azione di governo
E la base vera di una riforma sono i nuovi strumenti di governo e i suoi contenuti non certamente una riforma elettorale purché sia
E questo lo dico soprattutto alla nuova classe gli amministratori regionali
Quelli che sono entrati in campo dopo o più da poco sopra tutti soprattutto quella che sta per entrare in campo
Se proprio nulla di buono
Sono riusciti a imparare da noi vecchi amministratori
Vorrei dire a questi colleghi presenti e futuri cercate
Almeno di evitare gli errori fondamentali nei quali eppure noi siamo incorsi questo è quello che intendevo dire semplicemente ebreo mente come modesto contributo su un tema che tutti avvertiamo di grande attualità ma soprattutto di grande importanza per il futuro delle regioni e del sistema delle istituzioni del nostro Paese
Provare
Ha chiesto di intervenire Lionello Cosentino capogruppo del Partito democratico della sinistra dal Consiglio regionale della
Francamente mi pare che i dati del problema che noi abbiamo di fronte siano molto chiari
Non so se senta
Nel novantacinque si voterà per rinnovare i consigli regionali nazionale del novantaquattro si voterà probabilmente per rinnovare il Parlamento
Allora la prima domanda che ci poniamo è
Nel novantacinque per rinnovare i consigli regionali si voterà con la stessa legge
Legge che prevede ancora le tre preferenze i collegi su base provinciale
La proporzionale più o meno cura
Io sono d'accordo che non è facile inventare le soluzioni e spesso le soluzioni come dire preparate troppo in fretta
Anche io sono convinto che il la legge Mattarella è uno di questi casi poi non producono buoni risultati
Tuttavia il problema c'è
E vale la pena affrontare
Perché votare nel novantacinque con la vecchia legge del elettorale
Significa tre cose
Mantenere in piedi
Una concorrenza tra i candidati all'interno le stesse liste per il voto di preferenza che credo sia stata una delle grandi ragioni di quelle norme fenomeno di finanziamento illecito ai partiti con i derivati rapporti con le impresse
Che è una delle ragioni della crisi profonda di credibilità della classe politica italiana rispetto alla città
E quindi sono convinto che cambiare quel sistema sia utile importante urgente
Seconda ragione
Il sistema della proporzionale senza nessun correttivo ha prodotto e oggi nel mutato clima italiano produrrà ancora di più
Lunghe una grande ingovernabilità una grande fragilità delle alleanze
Un restare insieme di maggioranze di giunte sempre più appesi al filo di compromessi sempre più sofisticate
Mentre mi pare che la gente chiede a scelte chiare e di poter votare il suo pressione su maggioranze su scelte su uomini che siano chiaramente indicati e visibili prima al momento del voto
Quanti di noi consiglieri regionali hanno l'esperienza di lunghe crisi regionali che possono durare mesi ed anni senza che ne venga fuori una soluzione e quanta ingovernabilità residui passivi Chrissie
E crisi profonda del sistema delle regioni italiane legato a questo
Dunque scegliere novantacinque di continuare così secondo me è un errore
La terza ragione ed è una ragione politica e istituzionale
E che credo se ha un senso il titolo del nostro convegno
Sentiamo tutti l'urgenza la necessità di tentare una risposta politica e istituzionale
Ai rischi di un separatismo che venivano qui denunciati per il sì intervento eccellenza
E cioè i rischi di una dissoluzione di quel patrimonio comune che di questo Paese
Messo oggi in crisi di fronte alla crisi verticale di credibilità del sistema politico delle forze politiche tradizionali
Anche per questo rinunciare a una riforma significa rinunciare a vere delle riff delle regioni dal novantacinque in avanti che siano autorevoli Forti
Capaci di rispondere alle domande giuste che sono presenti nel voto per la lega e di dare le risposte al giuste al modo sbagliato con cui la lega pone questa esigenza
Queste sono ragioni che spingono a domandarci tutti
Se non è ipotizzabile utile provare a vedere se non ci siano le condizioni per una modifica della legge elettorale del peggio
Che deve essere fatta entro il novantacinque
E che probabilmente se vogliamo essere realistici deve essere fatta entro la primavera del novantaquattro
Da questo punto di vista io non entro nelle soluzioni tecniche alcune ne sono state indicate questa mattina da cappotto ospita
Da Pietro Barrera ad altri interventi
E dico che a me il punto pare questo
L'ipotesi di riprodurre come dire in qualche modo il meccanismo della lei dice che
Legge Mattarella cioè per il Parlamento
Avrebbe sulla situazione regionali un
Risultato
Che mi pare molto negativo
Non hanno molto senso le previsioni su come sarà il nuovo Parlamento decideranno gli elettori come sarà il nuovo Parlamento io sono convinto che ci saranno anche sorprese rispetto alle previsioni corrette
Tuttavia l'idea di una legge elettorale fatta con un solo turno uninominale maggiori
Daria
Che premia diciamo così i partiti di maggioranza relativa nelle singole realtà
Può avere un senso né la dimensione nazionale se ipotizza è una tripartizione
Matri polarizzazione del sistema politico nazionale
Non ha nessun senso calata nella realtà regionale
Un sistema che premia fortemente i partiti di maggioranza relativa in Lombardia significa un Consiglio regionale quasi interamente dominato dalle in Emilia forse dal PDS o dei suoi alleati in altre regioni della DC ma sarebbero consigli regionali con una fortissima sovradimensionamento della rappresentanza dei partiti di maggioranza relativa non credo che ci serve a questo
Credo che ci servano invece due cose
Ripeto l'idea di far venir fuori una nuova classe dirigente regionale nuova rispetto al passato e quindi eletta con sistema nuovo dei collegi non delle preferenze
In una dimensione non provinciale
E la spinta a rendere espliciti e chiari agli elettori le maggioranze le coalizioni intorno a cui si candida ogni forza ogni coalizione al governo dall'azione
Questo credo restituisce autorevolezza ai consigli all'eccetera eccetera
I sistemi possono essere diverso il doppio turno
Barrera ne ipotizzava altri ma la sfida è questa Mita
Rispetto all'Italia al bivio le forze politiche e in primo luogo le forze politiche tradizionali sono capaci di rinnovarsi
Di accettare questa sfida oggi non fra qualche anno quando forse troppo tardi di mettere in campo le condizioni per una nuova classe dirigente regionale e di mettere in campo le condizioni per favorire le aggregazioni
Che possono essere anche diverse in Sicilia o in Lombardia in Emilia o in Puglia o nel Lazio
Ma sono comunque il frutto di programmi costruiti e qui coalizioni e schieramenti costruiti nel rapporto con gli elettori e poi fondati sulla scelta degli elettori
Un meccanismo di questo genere
Richiede un sacrificio
Ed è l'unico riferimento diciamo così più direttamente politico che voglio fare
Credo per quel che riguarda la realtà delle nostre regioni richiede il sacrificio e pensare che ci possa essere sempre e comunque un centro
Richiede la necessità di pensare a un sistema dell'alternativa
In Lombardia come in Emilia come in Puglia come nel Lazio come in Sicilia
E a schieramenti che si confrontano davanti agli elettori con i sistemi primi maggioranza doppio turno che premiano l'alternativa
La DC PDS Partito Socialista e gli altri partiti sono in Grando di tentare questa strada
Questa strada secondo me è un modo auto per rispondere a una crisi del sistema politico italiano che nelle regioni avrà credo nei prossimi anni il suo punto il suo epicentro
Può darsi che non siamo in grado di rispondere andremo al voto nel novantacinque con il vecchio sistema ma allora temo che abbia ragione Giovenzana la crisi si farà davvero molto brutte
No a
Ha la parola adesso vicepresidente alla Camera dei Deputati Silvano Labriola interverrà sul Parlamento e regioni nuovi assetti nella rappresentanza politica del Paese
Io desidero devo ringraziare gli organizzatori del convegno per gentile invito che mi hanno rivolto che io colta secondo intere
Mi scuso con loro e con tutti voi si
Proprio gli impegni relativi alla riforma regionale non è ancora stamattina abbiamo discusso e votato alcuni articoli della riforma in commissione bicamerale che è servita
Alla Camera non mi hanno consentito come avrei desiderato e come era mio dovere fare seguire i lavori fin dall'inizio
Io desidero solo darvi alcune informazioni sul sullo sviluppo dei lavori parlamentari dalla riforma
Offrire un modesto contributo allo sviluppo dalla discussione sul tema che voi avete
Adottato che sostanzialmente il tema del nuovo modello politico delle regioni
Considerando anche le prospettive
Pratiche che esistono mi riferisco agli ultimi interventi che ho ascoltato con attenzione fermi relative alla nuova legge elettorale che penso siano uno dei punti costituiscono uno dei punti più più urgenti di le analisi di sono tanto io devo dirvi che il lavoro di formulazione della riforma del quadro generale della riforma regionale
è praticamente concluso la commissione che ha lavorato assai intensamente su questo punto e che ha potuto utilizzare contributi delle regioni
Che in questo anno e mezzo dall'inizio della legislatura sono stati assai attenti continui sempre aggiornati desidero anzi coglie l'occasione per dare atto
Alle rappresentanze regionali sia dei consigli e delle giunte di aver dato una notevole contributo anche critico al allo sviluppo dell'evidente alla riforma
Ecco questo lavoro di impostazione e di
Preparazione è pressoché concluso ed è concluso
Secondo le linee che
Vengono già dalla precedente legislatura fosse voi ricorderete che la prima idea di una riforma regionale dello Stato che di questo si tratta
Maturò alla fine dalla precedente legislatura quando in occasione di una discussione sulla riforma del bicameralismo poi tornerò su questo punto perché un punto importante ed è collegato al tema che mi è stato assegnato il intervento chiesto svolgeva cioè il rapporto tra il Parlamento e Regione né una nuova concezione rappresentanza politica
Ecco questa impostazione fu conclusa nella Commissione affari costituzionali alla primavera scorsa legislatura io posso dirvi
Che sostanzialmente quella impostazione
ATO gli affinamenti miglioramenti gli approfondimenti si è mantenuta in modo integrale
Il testo che noi stiamo predisponendo e che penso sarà presentato ai presidenti della Camera e del Senato entro il mese di ottobre avremo concluso entro il mese di ottobre questo lavoro sostanzialmente riproduce i concetti fondamentali
Di questa riforma e desidero subito fare una prima affermazione non è una riforma
Delle regioni in sé considerate
Questo un punto di grande importanza
Che bisogna io credo tener sempre presente se si vuole intendere il percorso logico del legislatore oggi il legislatore costituente su questo tema
Noi non siamo di fronte all'oggetto di una riforma del regionalismo
E credo che abbiamo fatto bene a escludere questo tipo di impostazione per evitare disperderci poi il polemiche
Di retroguardia nei confronti di nuove mode ho sentito parlare della Lega
Che
Come dire caratterizzano
La congiuntura dello sviluppo delle istituzioni repubblicane insisto sul termine congiuntura perché sono convinto che le linee di fondo mutamento in atto dallo Stato repubblicano sono assai più profonda di quanto questo non posso
Fa credere
Non raro la vivacità anche malgrado l'intenzione molto vive che questo movimento sta producendo
A questo proposito desidero ricordare che impostazione data alla fine della scorsa legislatura precede
Il cosiddetto buon politico la lega
Le date dimostrano che in Parlamento si era avuta una intuizione è chiara del mutamento in senso regionale dello Stato molto prima
Di quanto non lo fosse suggerito punto da sviluppi di fenomeni congiunturali per quanto consistente vistosi questi fenomeni siamo stati ancora oggi siano solo scenario politico italiano
Noi non abbiamo preso in esame ripeto ancora una volta la la riforma del regionalismo e abbiamo preso in esame continuano a operare così
Il tema della riforma dello Stato
Non sarà alla fine di questo lavoro
Uno stato se voi mi con Sammy permettete questa affermazione può sembrare un bisticcio letterale ma non lo è uno Stato meno Stato
Di quel che finora non sia stare non sia avvenuto nel nostro sito insomma s'allo stato molto più stato
Perché sarà uno Stato che ha ritrovato dentro di sé veline naturale di un'organizzazione statuale del potere politico
E infatti noi siamo partiti non da una diversa quota di dosaggio dei poteri
Per cadere cioè nel vizio di Pato regionalismo che è stato uno dei vizi della stagione a partire dagli anni Venti del settanta delle nostre istituzioni noi siamo partiti dall'idea
Di riscrivere nelle nostre coscienza della nostra cultura e quindi poi le nostre scelte di politica legislativa di riscrivere ciò che è l'idea dello Stato
Ciò che debba essere l'idea dello Stato ciò che può essere l'idea dello Stato in una società contemporanea postindustriale ricca di fermenti come la nostra da qui nasce la prima intuizione che abbiamo avuto e che abbiamo perseguito e che si è tradotta nelle norme già approvate dalla Commissione che è quella della enumerazione tassativa delle competenze dello Stato
L'operazione da saliva le competenze dello Stato non è affatto il Rillo frutto di una come devo dire debolezza del legislatore nei confronti di ansie di potere delle Regioni ma è desiderio di riportare lo Stato nelle sue naturali
Pinne di comportamento nel suo binario proprio
Liberando alleggerendo lo privandolo di tutto ciò che di
No no proprio no naturale non fisiologico vi è stato nell'acquisizione di potere nella Repubblica si sono accumulati a partire dall'entrata in vigore dalla carta al quarantotto
Quindi il nuovo testo che sta per essere presentata ai presidenti dei rami del Parlamento parte da questa prima affermazione
Se i numeri no le competenze naturale dello Stato siano quelle le competenze dello Stato siano solo quelle le competenza dello Stato tutte le altre affidate all'autogoverno del territorio delle diverse comunitaria in uno stato coesistono cioè la Regione
Questa è l'autonomia legislativa delle regioni
Questo è il senso degli articoli settanta il centodiciassette della Costituzione che la Bicamerale ha già deliberato formalmente in questo scorcio di lavori a partire dall'entrata in vigore del potere che voi sapete avvenuto con dodici d'agosto
Ma abbiamo già deliberato questo primo dei il primo dei tre punti della riforma dei tre punti cardine l'autonomia legislativa delle Regioni
Naturalmente questo ha comportato una serie di ulteriori disposizioni pure queste approvate ricordo la diversa concezione delle leggi organiche e sono cosa diversa dalle leggi cornice voi sapete benissimo di che cosa si tratti non non dovrà entrare quindi nel contenuto di questa categoria che è completamente diversa dalla categoria del gregge cornici con ciò prevedendo il ripetersi del fenomeno che con le leggi cornice voi avete conosciuto alla vostra azione pratica di legislatori regionali ossia un veicolo di
Ripresa di recupero
Innanzi illegittimo non coerente con l'edificio regionale dello stato di poter legislativa da parte del Parlamento che ha chiamato legge cornice qualunque tipo di intervento legislativo fatte di espropriazione dei poteri regionale
Voi sapete che la legge organica
A differenza da legge cornice oltre a essere prescritto che sia solo leggere i principi è legge no ma applicativa
O si è legge che non appena destinatario il cittadino
Ma per destinatario solo la Regione quindi con la legge organica al futuro Parlamento non potrà ripetere l'operazione che si è fatta per venti anni di
Lei ripresa illegittima di poter regionale non potrà solo dare quella garanzia di uniformità dei principi che ogni ordinamento militare delle vere e che dovranno poi guidare l'opera del legislatore ragiona nessun cittadino potrà chiamarsi parte in giudizio su una legge organica perché la legge organica non ha per destinatari cittadino ma solo per destinata la Regione
Come anche
Abbiamo previsto nel norme costituzionali sono state approvate fin qui dalla commissione
Un diverso tipo di competenza delle Regioni diritto comune aggiungendo a quella che ha la competenza concorrente che voi avete fin qui conosciuto una competenza esclusiva anche in materie importanti come l'industria come l'agricoltura ed altri ancora che daranno alle regioni
Quel potere d'intervento
Nella regolazione dei rapporti economici e sociali che finora è del tutto è del tutto mancanti questo è un primo punto che la Commissione ha già definito in modo compiuto
E che riguarda appunto torno a dire l'autonomia legislativa piena e completa
Secondo punto riguarda l'autonomia finanziaria
Si pone fine al sistema di finanza derivata
E si sostituisce il sistema di finanza derivata consistente finanza propria nuovo testo degli articoli centodiciannove centodiciannove bis anche questi approvati dalla Bicamerale
Pongono con chiarezza questo secondo evento cardine della riforma regionale dello Stato sia l'autonomia finanzia
Perché naturalmente comporterà
Forse maggiori difficoltà
Nell'esercizio delle responsabilità regionale però porterà quello che finora è mancato
Nella dimensione regionale dei pubblici poteri ossia la responsabilità politica nell'esercizio delle scelte connesse sia la funzione legislativa sia la funzione amministrativi
Resta ancora da definire un terzo punto
Che noi dovremo io spero deliberare Marte mercoledì prossimo in quella che dovrebbe essere l'ultima seduta dalla Commissione bicamerale dedicata
Alla riforma regionale dello Stato sia l'autonomia politica
La proposta che noi abbiamo elaborato più voi penso conosciate ampiamente e che sarà deliberata mercoledì prossimo in Parlamento è quella relativa all'hotel sto per l'articolo centoventidue spesso ci introduce nel discorso dei è durato riforma elettorale pensato quello affrontato gli ultimi interventi che penso Barrera ampia
Con l'autorevolezza dell'osso livello scientifico e la sua preparazione ampiamente esposto su internet
Non siamo profondamente convinti
Che la Regione la nuova Regione di uno Stato
Che non chiamiamo federale la chiamiamo regionale
Per motivi di carattere solo semantico perché dal lato concettuale
Sarebbe arbitrario introdurre distinzioni tra Stato federale è stato regionale se la riforma manterranno il voto del Parlamento le caratteristiche che finora ha assunto dei vari testi che si sono succeduti
L'autonomia Bill autonomia politica della Regione comporterà la disponibilità piena da parte delle regioni io mi riferisco sempre dalle regioni diritto comune
La disponibilità piena della sua propria forma di governo
Ciò che non sarebbe possibile questo è un primo dato che offro alla riflessione di tutti coloro che si sono impegnati e si stanno impegnando dei problemi della riforma elettorale
Ciò che non sarebbe possibile con una legge ordinaria perché la forma di governo della regione oggi è fissata in Costituzione
Nessuna Regione di diritto comune
è in grado di modificare la propria forma di governo
Nel Parlamento
Nel Parlamento nazionale può fare questo
Perché il Parlamento nazionale può fare
Una riforma della legge elettorale regionale
Io dubito che possano con legge ordinaria deve creare alle regioni eventuali deroghe o margini di flessibilità sulla disciplina elettorale regionale cioè voglio dire
All'attuale legge elettorale regionale o sostituirsi un'altra legge elettorale regionale no non un riconoscimento di potere autonomo delle singole regioni da sé la propria legge elettorale regionale con legge ordinaria dello Stato
Questo mi sembra pacifico
Ma certamente il legislatore ordinario non potrebbe in nessun modo modificare la forma di governo regionale
Noi pensiamo che e il nuovo testo l'articolo centoventidue abbiamo già elaborato che voi avete nel nell'ottimo dossier che è stato preparato dagli organizzatori del convegno
Non posso non rispondere al terzo a terza domanda di crescita dell'istituto regionale al terzo cardine della riforma regionale lo Stato sia l'autonomia politica della regione
Se la singola regione non fosse in grado in futuro di regolare i rapporti tra presidente della regione
Gionta regionale e il Consiglio regionale cioè non potranno in futuro modificare la propria forma di governo questa autonomia politica insisterà
Noi pensiamo che questo debba avvenire cioè noi pensiamo che sia pure con garanzie che costituente farà bene a fissare quorum per queste decisioni diverso da quello delle leggi ordinarie particolari condizioni pratichi ben di praticabilità di verifica referendarie sui mutamenti della forma di governo però non c'è dubbio
Che il potere della Regione di darsi una propria forma di governo è inscindibile dall'autonomia politica delle regioni diritto Como
Ha duramente dalla forma di governo è compresa anche la legislazione elettorale
Io vi devo subito dire questo
Noi
Quando c'è stata presentata da alcuni colleghi dalla commissione
La necessità di provvedere alla legislazione elettorale regionale cioè la modifica della legge elettorale regionale
Non abbiamo esitato a dare una risposta immediata questa domanda tanto che come voi sapete è stato già nominato il relatore della riforma elettorale regionale e un comitato ad hoc che sta cercando di elaborare un testo che sia corrispondente all'opinione prevalente dalla commissione
Però io devo dire con assoluta serenità che l'esperienza che noi abbiamo fatto in Parlamento che faremo di qui a qualche tempo nel Paese
Di una riforma elettorale scissa
Da interventi sulla forma di governo non è un esperienza rassicura
Non è un'esperienza rassicurante perché tutti gli argomenti che si pongono io li ho sentiti alcuni euro ancora ripetersi
Sugli inconvenienti
O sui vantaggi o meglio ancora sugli ortaggi e sugli inconvenienti che si accompagnano sempre dei mutamenti di una legislazione elettorale se sono separati
Dal coordinamento con la questione forma di governo rischiano di introdurre un modello politico ulteriori elementi di instabilità e di insicurezza
Noi andremo a votare di qui a qualche tempo
Per il nuovo Parlamento
Allo stato delle cose non è prevedibile con assoluta certezza alcuna conseguenza di miglioramento nella stabilità dell'esercizio dei pubblici poteri a livello nazionale
Noi non possiamo prevedere naturalmente il risultato elettorale che vi sarà l'anno venturo
Ma sarebbe molto il ragionevole immaginare che questo risultato elettorale consoliderà la possibilità in Parlamento di formare maggioranze e minoranze quindi dare stabilità al governo del Paese tanto che
Si avvertono sullo sfondo del dibattito politico interventi sollecita anti
La soluzione del problema dell'investitura dell'esecutivo in modo diverso da quello che finora è avvenuta elezione diretta del premier elezione parlamentare del premier quant'altro
E anche gli argomenti che si sento perché è vero che il collegio uninominale che vi dico subito è un primo orientamento che prevale la commissione in rapporto alla riforma regionale tauren regionali però che con ragione nominale
Porta
Dei miglioramenti sulla relazione tra scelta dell'elettore
Rappresentante dell'elettore
Non direi però che la storia politica italiana che non si misura in anni ma si misura in decenni
Allontani il la preoccupazione che fenomeni distorsivi del rapporto tra politica e società non si riproducono anche col sistema del collegio uninominale
Io vorrei invitare quanti si cimentano su questo terreno rileggersi le cronache politiche
Dell'Italia Albertina fino al momento maturo del mille novecentodiciannove quando fu introdotta la proporzionale lo scrutinio di lista
Per la verità furono introdotte in articulo mortis perché furono introdotte alla vigilia dalla fine del regime Albertino riempite le a rileggere le cronache politiche
Per l'Italia Albertina e le denunce dei disastri Morandi e politici che si producevano
Nella pratica del collegio uninominale che era allora la pratica del totale
Ricorrente
La questione delle spese elettorali
La questione del rapporto tra i candidati alle consorterie la questione delle intranet Henze prefettizie
Nella scelta dei candidati nelle elezioni parlo dell'Italia Albertino naturalmente non di quella Repubblica no è un pezzo di storia del nostro Paese
Dimostrano come anche il collegio uninominale può provocare gli inconvenienti sotto altra forma in un'altra veste di quanti non siamo stati l'inconveniente dello scrutinio di lista dalla proporzionale che hanno segnato negativamente almeno negli ultimi anni dalla nostra esperienza
Contemporary
Con questo che cosa voglio dire voglio dire che noi non non siamo
Come dire nell'ordine di idee di rispondere negativamente alla domanda che dalle Regioni viene di una riforma di sistema elettorale regionale
Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una delegazione di rappresentanti della Regione la onorevole Iotti io stesso ed altri esponente della Bicamerale
I quali esponenti delle regioni ci hanno ripetuto la richiesta di una diversa legge elettorale dando anche un contributo molto importante perché
Finora non sono molti molto numerosi i progetti si legge di nuova legge elettorale regionale dato contributo molto utile io devo dire molto convincente
Per la diversa legge elettorale già però noi riteniamo che questo debba avvenire insieme con la modifica dall'articolo centoventidue della cosa
Cioè noi dobbiamo rifare la legge elettorale regionale per tener conto anche dei principi che sono affermati dopo il referendum dell'aprile scorso
E quindi di una volontà che nell'opinione pubblica ormai si è manifestata chiaramente
In un certo una certa direzione
Però questo noi dobbiamo fare insieme secondo l'attribuzione alle Regioni del potere di adattare
Se vuole ciascuna regione di adattare questa disciplina elettorale alle proprie esigenze alle proprie valutazioni e anche alla propria forma alla propria forma di governo
Molte delle preoccupazioni che al la legge Mattarella suscita al di là delle sue
Imperfezioni tecniche
Al di là anche delle sue contraddizioni intrinseche io
Da questo momento per qualche secondo parlo a titolo personale la regione tra l'io non l'ho portata sono profondamente convinto che non è una legge
Come dire rassicurante circa i problemi dello sviluppo dalla democrazia repubblicana ma ad ogni modo anche coloro i quali ne sono stati convinti assertori non possono non
Considerare che senza intervenire anche sulle altre questioni della forma di governo questa legge Corradori spara correre il rischio al sistema di avere momenti di difficoltà ulteriore
Ed è previsto nella prossima legislatura se questa legislatura non fare in tempo a riprodurre determinate riforme che riguardano appunto il rapporto tra gli organi politici governo e Parlamento
Il prossimo Parlamento subito dopo le elezioni dovrà fare questo se vorrà conferire
Stabilità all'indirizzo politico della dodicesima legislatura Repubblica questo vale anche per le regioni
L'obiezione è che io ho sentito fare
E di questo voglio rendere conto perché penso che questo Bezzon abbia avuto ecco anche in questo come
E la riforma costituzionale
A tempi diversi di una legge ordinaria e quindi che è preferibile intanto provvedeva a questo
Se manca il tempo come si presume che possano entrare nel tempo
Della riforma costituzionale non è un'obiezione
Molto convincente
Perché a quest'obiezione se ne possono opporre altre
Molto più grandi io vorrei invitare con modo molto pacato a riflettere su questo punto se noi dovessimo concludere
Che manca poco tempo per la fine di questa legislatura
E quindi
Che conviene comunque assicurare una rapida discussione e approvazione di una nuova legge elettorale regionale
E noi dovremmo fingere di non vedere un dato se questo fosse il ragionamento e il dato è che questo Parlamento se è consapevole di al non avere il tempo per una riforma costituzionale almeno con l'articolo centoventidue
E non so quante legittimità abbia di provvedere a una riforma
Un Parlamento prossimo venturo assai prossimo venturo se il ragionamento viene fatto fino in fondo
Molto più Tito per fare in vista di elezioni che non si faranno nel mille novecento novantaquattro
Ma si faranno nel mille novecento
Novantacinque
è vero ho sentito dire da ultimo da dall'ultimo intervento vero che
Le elezioni
Del mille novecentonovantacinque
Sì sorgerebbero meglio se la nuova legge fosse fatta ora tra la fine del novantatré denso novantaquattro
Però è anche vero che addirittura noi abbiamo riformato
La legge elettorale politica
E ci accingiamo sempre su questo ragionamento si farà fino in fondo a votare subito dopo
Senza nessun intervallo di tempo la entrata in vigore di tutto il quadro dalla nuova legge elettorale politica che se le elezioni si fanno come si sente dire e come questo ragionamento che ho fin qui
Esposto
Afferma
Nei le prime settimane nord Africa nelle prime settimane del mille novecento novantaquattro
Ora delle due persone si fanno all'indomani dell'attuazione completa anche amministrativa diciamo così esecutiva della nuova legge elettorale pur e se questo avviene per il Parlamento nazionale
Che problemi ci sono se dovesse avvenire anche per i Consigli regionali prossimo Parlamento
Dovrebbe sempre questo ragionamento sia valido possono alla fine dovrebbe riunirsi è la prima volta
Tra febbraio e marzo del mille novecento novanta quattro perché significa che in grado di fare una legge elettorale regionale entro l'estate l'inizio dell'estate del mille novecentonovantaquattro cioè un anno prima
Penso già
Detto questo io devo solo aggiungere alcune brevissime considerazioni la prima è che il testo presentato dalle regioni
Nella nuova legge elettorale regionale
è un testo molto convincente
Stanno del giudizio personale devo dire
Per quanto possa valere insomma il impegno bicamerale di chi vi parla in questo momento fanno in modo il di un informerò sotto i miei comportamenti dei miei voti
A che questo schema si traduca il più largamente possibile la nuova legge elettorale perché mi sembra molto ben ragione molto ben costruito
Desidero anche dire che non vi saranno ritardi
I nessun genere nella definizione della legge elettorale regionale
Noi presenteremo almeno questa è la nostra ambizione ai presidenti di Camera e Senato il testo della riforma costituzionale regionale entro il mese di ottobre e subito il testo
Della nuova legge elettorale regionale affidando poi alle camere la responsabilità di dare seguito che se ritengono di dare al nuova dall'altra questo ma io voglio ribadire questa opinione perché molto
Molto contenta parte proprio dall'esperienza che abbiamo fatto in questi ultimi mesi sconsiglierei
A tutti ma in particolare agli amministratori regionali presenti e a quelli che verranno dopo
Di giovarsi di una diversa legge elettorale regionale senza disporre come Regioni del potere di modificare almeno la propria forma di governo cioè senza avvierà un nuovo testo dell'articolo dell'articolo centoventidue
Ultime considerazione poiché
Poi avrei concluso
Nella riforma che noi stiamo per completate
Come proposto dalla Bicamerale al Parlamento
Ci sono alcune innovazioni che penso alle regioni
Non solo apprezzeranno molto
Ma penso che serviranno anche ad avvicinare le regioni ad un livello che finora è rimasto abbastanza
Come dire nascosto dell'impiegata la burocrazia romana e che invece il vero livello del potere
Della prossimo futuro italiano che il livello comunitario
Fin qui le regioni sono state soggetti passivi terminali di servizio
Dell'ordinamento comunitario e di quella parte dall'ordinamento comunitario era sempre più largamente entra nella vita delle relazioni sociale ed economica del nostro Paese
Voi troverete nel testo delle proposte che stiamo elaborando e che questa mattina ancora abbiamo discusso ed in parte approvato proprio questa parte
Una riconoscimento per ruolo costituzionale delle Regioni
Sia nella meccanismo di formazione delle decisioni comunitarie
Sia nel meccanismo di attuazione delle decisioni comunitarie voglio citare solo due dati che sono di grande importanza il primo è quello relativo al riconoscimento della regione come destinataria immediata senza intermediazioni statuali delle direttive comunitarie nelle materie rimesse alle competenze regionale
Secondo dato è quello relativo alla presenza delle regioni questa professore è stata lungamente discusso questa mattina sarà poi deliberata dalla prossima seduta riconoscimento alle regioni del loro peso e del loro auto ed alla loro autonomia della scelta dei rappresentanti delle Regioni in quegli organismi comunitari che sono formati su base su base regionale il che significa anche una possibilità di azione interstatale delle singole regioni con omologhe regioni di altri stati europei che fa entrare la Regione nel vivo della vita e dell'ordinamento comodità
Come anche credo che non sia senza importanza considerare
I due punti sui quali
Noi
Dovremo sciogliere un nodo
Che abbiamo indicato nella
Frase che voi troverete nel documento di indirizzo che parla di presenza delle regioni
Nel centro costituzionale dello Stato
Ed è l'ultima osservazione che vorrei dire affidava la vostra riflessione
Centro costituzionale dello Stato è stato l'espressione
Sintetica
Che però avevo significa ha un significato ben preciso e riguarda il rapporto tra Regione
E giustizia costituzionale
E rapporto fra regione e Parlamento
Rapporto fra Regione e giustizia costituzionale può significare due cose
L'onda è un diverso accesso dalla Regione alla giurisdizione costituzionale in parte già il definita questa questione perché definita nella organizzazione dei poteri regionali in parte potrà trovare soluzione
Ma io l'ho cito solo come
Rilievo molto generale perché questo è ancora da approfondire molto potrà trovare definizione nei criteri compositivi della Corte costituzionale cioè nella selezione dei giudici della corte costi
L'altra questione invece una questione sulla quale sarebbe molto desiderabile della regione
Intensificarsi dello
Il loro sforzo di contributo per la loro presenza sulla scena delle riforme costituzionali riferisco al rapporto tra Regione e Parlamento
E molto rapidamente desidero ricordare alcuni dati
Problema del Parlamento è un problema che esiste indipendentemente dalla questione regioni parla
Ed esiste perché non abbiamo un Parlamento che non si può più giustificare per come è strutturato
Noi abbiamo un Parlamento bicamerale perfetto
Cioè con due camere tutte e due compost con criteri identici rappresentanza politica nazionale tutte e due investite degli stessi poteri cioè un po'una bicameralismo
Il mondo civile cioè del mondo che ha una che a sistemi democratici veri
Non parlo del mondo del Terzo Mondo che a sistemi democratici apparenti né del mondo che sta delineando se sulle macerie della tragedia comunista che voi sapete
In che condizioni deve operare non sono paragoni utilizzabili per le vostre questioni ma nel mondo civile dal punto di vista delle istituzioni democratiche il bicameralismo italiano è un evento unico e dal nostro punto di vista è un evento che non ha nessuna giustificazione nessuna radice storica
Perché lo stato italiano non ha mai avuto due camere
Lo stato italiano è sorto con un Senato che fin dall'inizio è stato condannato alla inesistenza politica e lo Stato italiano ha avuto sempre solo la Camera dei deputati un solo ramo del Parlamento effettivamente dotato di poteri politici
La Costituente repubblicana inventato il bicameralismo perfetto solo per ragioni di contingenza storico-politica che non ho bisogno di votare a voi con tutti tutti le conosciamo bene
E sappiamo anche che quelle ragioni che erano ragioni molto serie da quarantasette a oggi non esistono più
Allora quello che si può dire
E che il bicameralismo di oggi non ha nessuna
Giustificazione
E se non si forniscono giustificazione a bicameralismo a conclusione è una sola il dover andare a una sola Camera
Perché un Parlamento bicamerale così come in Italia non ha nessuna ragione di esistere
Da quando nasce il tema delle relazioni tra Regioni e Parlamento non è una concessione questo voglio dire non è una concessione logica o intellettuale
O di moda a una sorta di patto regionalismo parola non è questo
E che questa può essere non è detto che sia ma può essere l'unica via fino a oggi
Immaginabile per dare ciò che manca cioè un senso a bicameralismo e e il bicameralismo che ha bisogno di trovare nel rapporto con le regioni una non si cura ma eventuale ragione di sopravvivenza
Non venne Johnny
Che vogliono entrare in Parlamento per una sorta di sete di potere non è così
Eh e la struttura bicamerale che ha bisogno di trovare nella forma regionale dello Stato un motivo luogo che finora è mancato per prolungare la sua esistenza storica
Se questi ragionamenti sono esatti
Va beh questo tema va affrontato subito
Sa risolto col sistema che va sotto il nome di Camera delle Regioni
Sarà risolto con una forma diversa di rappresentanza
Del Senato della Camera di uno dei due rami del Parlamento quale che sia non ha rilevanza evidentemente che trae le sue origini
Dalla Regione come soggetto compositivo dalla comunità nazionale questo è merito dalla soluzione però il percorso è questo
Noi su questo punto mentre su tutto il resto che finora ho ricordato abbiamo registrato a larghissima convergenza tra le forze politiche
Gli articoli fondamentali i punti virtuali della riforma sono stati approvati con larghissima maggioranza nella Commissione bicamerale e vi posso assicurare come relatore che questa larghissima convergenza non è stata costruita con sotterfugi semantici con la scelta di un aggettivo è stata costruita su consenso vero sulla sostanza delle soluzioni
Ecco mette su questo su tutto quello che finora abbiamo fatto
Vi è stata una larghissima maggioranza sola forma sul rapporto tra Regione bicameralismo vi sono molte
Controverse anche molta incertezza mi sono molti contrasti ecco perché dico che le regioni farebbero bene a moltiplicare i loro sforzi ad essere unitariamente presenti
Nel sollecitare una soluzione del problema e anche nell'indicare i meriti il merito di questa Sozio finora questo è avvenuto devo dire perché mi documento a Carta di Milano convegno di Venezia altre occasioni in cui ci siamo ritrovati in questo biennio a Dini feconda collaborazione questa questione sarà mai assente
Nelle richieste neve proposizioni della presenza delle regioni
Voglio dire però questo deve avere una un salto di qualità
Deve crescere politicamente la questione del rapporto regioni Parlamento deve crescere ad opera dei rappresentanti delle regioni e io permettetemi di aggiungere solo questo tanto vorrei anche chiedere
Che si tenga conto
Per la necessità di eliminare un vizio che qualche volta si è avvertito che il vizio dalla doppia verità le forze politiche non possono essere diversamente orientate se parlano Secondo l'uniforme regionale o se parlano condoni forma l'uniforme nazionale perché queste sono questioni in cui sono queste le questioni per quel esistono i partiti
Le grandi questioni politiche devono modificare e devono verificare le valutazioni le scelte e gli obiettivi qui se voi agite come Regioni e come dimensione regionale delle aree culturali e politica dalla nostra comunità nazionale in questa direzione avete un'opera molto positiva e io devo dire anche molto utile
Perché si completi in modo coerente in modo alto un lavoro che posso dire con assoluta serenità finora è stato un lavoro di grande importanza di grande valore
Diciamo la verità è stata l'unica occasione fin qui registrata di un serio ripensamento dalla nostra repubblica nel senso della crescita dello sviluppo
Di una dimensione realmente europea come tutte le condizione in cui operiamo ci dicono che abbiamo il diritto e anche quindi dovete
Porci io vi ringrazio dell'attenzione e auguro buon lavoro con
Core
Allora con l'intervento
Dell'onorevole Labriola con chiudiamo la la prima parte della sessione pomeridiana la seconda parte è dedicata ad un confronto serrato tra i rappresentanti del parlamento nazionale rappresentanti delle regioni del nostro Paese
Una sorta di tavola rotonda debbo dire che stiamo con un quarto d'ora di anticipo rispetto alla tabella di marcia fissata nel programma che conoscete dovuto al fatto che qualche rappresentante previsto non potuto partecipare a questo Consiglio a questa riunione del a questa Assemblea
Passiamo pertanto
Ad iniziare la tavola rotonda previste io darei immediatamente la parola all'assessore Luigi ma riuscì assessore dell'Emilia Romagna
In qualità di coordinatore delle questioni istituzionali della conferenza dei presidenti delle Regioni italiane
Siccome intervengo qui appunto come si diceva adesso in qualità di coordinatore dell'aria istituzionale della conferenza dei presidenti delle giunte
Nell'introdurre questa tavola rotonda io vorrei limitarmi a illustrare il senso e la struttura del documento di Indirizzo e proposte
Delle Regioni sulla riforma regionalista dello Stato e sulla riforma elettorale regionale
Che è stato approvato dalle due conferenza dei presidenti delle giunte dei presidenti dei consigli
E che ieri le due delegazioni hanno illustrato alla commissione bicamerale
Mi limito quindi a diciamo espone i contenuti più significativi di questo documento con qualche osservazione personale conclusiva
Ma io intanto vorrei sottolineare diciamo l'importanza politica di questo documento
Perché per la prima volta credo
Noi abbiamo una posizione unitaria
Che è stata sottoscritta da entrambe le conferenze dei presidenti
E allora è significativo che questa posizione sia stata approvata dalla Conferenza dei presidenti delle regioni
Che ai sensi della Costituzione rappresentano le regioni
E sul piano politico rappresentano le maggioranze consiliari
La maggioranza dei consiglieri regionali di questo Paese
Che al tempo stesso però questo documento è stato approvato anche dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli
Che hanno che hanno come dire una funzione di del raccordo istituzionale con l'insieme dei consigli regionali
Noi abbiamo lavorato nelle scorse settimane a raggiungere questo obiettivo mi sembra che questo risultato sia politicamente rilevante in sé
Dopodiché passiamo al merito di questa presa di posizione
Ora la prima cosa che vorrei dire che non si tratta di un documento come dire formale o rituale
No in questo documento sono dette e scritte
Diciamo delle prese di posizione molto impegnative
E molto significative
Intanto una prima questione
Che è aleggiata ed è ritornata più volte nella discussione di oggi
Da ultimo è un tema sul quale senza tenuto anche l'onorevole Labriola un attimo fa
Insomma questa vexata quaestio
Questo falso dilemma dell'alternativa della supposta alternativa tra riforma costituzionale riforma regionalista dello Stato
E riforma elettorale delle Regioni con legge ordinaria a Costituzione invariata
Io dico falso dilemma
Perché questa è la posizione assunta dalle regioni
Rispetto a questo tema
Noi abbiamo qui usato una formula che non è oscura come qualcuno ha detto questa mattina ma è chiarissima è limpida
Abbiamo detto che tra la riforma costituzionale
E la riforma elettorale delle Regioni
Occorre garantire una contestualità logica e sistemica
Questo è molto chiaro
Significa che non li vogliamo entrambe le due cose
Che entrambe le due cose devono procedere
Sulla base di una relazione di coerenza logica
E che saranno poi i tempi della politica nazionale che non sono certo stabiliti dalle regioni
A stabilire quali risultato concreto su entrambi i piani noi potremo acquisire in questa legislatura
Allora in alcun modo questo documento autorizzata valutazioni che pure si sono sempre sentiti a circolare in giro anche all'interno di alcuni consigli regionali una sorta di scambio
E di cessione come dire di sinallagma tra la rinuncia alla riforma costituzionale oggi per la vede la riforma elettorale
Esattamente il contrario
Anche perché evidente che porsi il problema di una riforma del sistema elettorale delle Regioni
In funzione diciamo Dellai dice legittimazione di un potere politico regionale forte
Ha senso soltanto se ci si muove in direzione della riforma regionalista dello Stato
Clementi sarebbe una operazione una scelta del tutto priva di sensi
Quindi contestualità
Logica
Regioni quindi ribadiscono l'esigenza e l'urgenza della riforma costituzionale
E noi qui vi chiamiamo i punti più significativi di questa riforma che sono stati più volte denunciati Bariatti iniziative politiche delle stesse regioni
Intanto il tema del rovesciamento della logica dell'articolo centodiciassette della Costituzione
Qui nucleo diciamo di una revisione in senso autenticamente regionalista dello Stato
Perché appunto dove cemento dell'articolo centodiciassette della Costituzione significa attribuire alle Regioni poteri generalizzati salvo il potere riservate allo Stato
Quindi si entra diciamo in una dimensione della riorganizzazione dei livelli istituzionali e dei poteri politici del tutto diversa dalla logica del tradizionale decentramento dallo Stato verso le Regioni il tema del delle risorse e quindi dell'autonoma fiscalità regionale il tema dell'autonomia statutaria qui c'è un pieno consenso con le posizioni che un attimo fa esprimeva
L'onorevole Labriola poiché è evidente che l'autonomia delle regioni si regge anche su un profilo folte di autonomia politica e l'autonomia politica non può non esprimersi in una certa misura attraverso l'esercizio dell'autonomia statutaria sulla stessa forma di governo certo nell'ambito di un quadro di principi generali ed unitario e da ultimo il punto
Sul quale le Regioni convengono che non può esistere riforma non dico federalista ma neppure in senso autenticamente regionalista dello Stato senza pensare al superamento del sistema
Bicamerale perfetto e senza ipotizzare il fatto che le Regioni appunto Sinopoli dettate nel cuore della Repubblica nel centro costituzionale dello Stato e quindi il tema della Camera o del Senato delle Regioni
Quindi noi le legioni ribadiscono
Queste richieste
Ribadiscono l'urgenza della riforma costituzionale al tempo stesso però le regioni con questo documento
Pongono con forza anche il problema della urgenza e del necessità della riforma elettorale delle Regioni
Ma perché questa urgenza è questa necessità
Come non vederlo il problema
Come non vederlo soprattutto dal punto di vista di una impostazione regionalista
Che pensa alle nuove legioni non come a luoghi di decentramento amministrativo appiattite sul versante degli enti locali ma pensa alle regioni come enti politici come forme dell'articolazione dell'assetto statuale
A evidenti insomma sono evidenti le ragioni di questa necessità ed è questo che ha mosso l'iniziativa del delle regioni c'è stato un referendum
Nel quale la maggioranza dei cittadini italiani si è pronunciata per superare il sistema proporzionale
Sistema proporzionale quello attraverso il quale i cittadini votano per un partito per una lista danno una preferenza
Dopo di che i partiti e gli eletti negoziano la formazione di una maggioranza di un governo
Questo è il il senso del pronunciamento referendario superare quel sistema
Un voto
Dato sull'appartenenza un voto che consiste in una delega
E passare ad un sistema in cui con la tecnica maggioritari appunto attraverso il voto si determina in qualche modo la legittimazione di una maggioranza di un governo bene sulla base di questo referendum e sulla base del movimento referendario questo Parlamento ha già riformato il sistema elettorale dei comuni
Delle Province
Ebbene o male non entro nel merito della Camera e del Senato
Come è possibile che restino fuori già in questa legislatura che è la legislatura della riforma elettorale come è possibile che restino fuori le regioni
è evidente che le regioni se continua ad essere quelle elette nel mille novecentonovanta dentro quel sistema politico che non c'è più sulla base di un meccanismo appunto
Fondato sul sistema proporzionale sul voto di preferenza sui collegi provinciali è evidente che se tutto questo resta le Regioni non possono non vedere aggravato il profilo politico
Della loro crisi
Non possono non subire un processo di delegittimazione verso gli altri attori politici e istituzionale da qui appunto la necessità di questa riforma
L'urgenza
La necessità che questa legislatura si conclude almeno con la riforma elettorale per le regionali
Perché non noi ma il Presidente della Repubblica a decentemente alluso al fatto che i tempi di vita di questo Parlamento sono prego
E allora da qui il fatto che le regioni posto che le condizioni storiche politiche istituzionali di questo Paese
Pongono le regioni in una sorta di paradosso perché sono le stesse Regioni a chiedere che sia una legge dello stato del Parlamento a modificare il sistema elettorale delle Regioni e tutto questo necessario fino a quando non si modifica la Costituzione può più per questo le Regioni mi pare che con questa iniziativa abbiano voluto come dire padroneggiare politicamente
Questo paradosso questa apparente contraddizione e pronunciarsi anche nel merito dei principi
Della riforma elettorale
In questa
Queste proposte indicate riguardo diciamo al merito del sistema elettorale
Io sottolineo il fatto che le Regioni hanno formulato indicazioni evidentemente i di grande impegno attività e rilevanza tutt'altro che scontati
Intanto in primo luogo si dice anche per le Regioni occorre introdurre un sistema maggioritario con correzione proporzionale in coerenza col pronunciamento referendario
Badate bene che già questa affermazione non è scontata
Perché qualcuno
Pensando alle vecchie visioni
E non a quelle nuove che noi vorremmo costruire cioè a regioni che sono come dire enti di pura e semplice programmazione non enti di governo politico
Suggerisce che per quelle regioni per quel tipo di regioni con quelle funzioni ben potrebbe sopravvivere un sistema proporzionale che ha diciamo la pura e semplice funzione di costituire uno specchio fedele tra i rappresentanti rappresentati
Fare questa affermazione della necessità di un sistema maggioritario anche per le Regioni significa evidentemente entrate in una diversa visione del sistema del sistema istituzionale nel suo complesso
Seconda affermazioni impegnative irrilevante
Le regioni dicono che il sistema elettorale regionale non deve essere nella fotocopia nella ma la coppia
Delle leggi dei sistemi elettorali introdotti per altri livelli istituzionali
Per i Comuni e le Province gli Enti locali da un lato per la Camera e il Senato dall'altro
Non deve essere la fotocopiò l'Ama la copia di leggi elettorali già fatte perché per le Regioni bisogna pensare un sistema elettorali peculiare
Ottavio particolare ritagliato sulle esigenze specifiche delle regioni
Inoltre nel diciamo che questo sistema elettorale
Deve garantire due cose
L'elezione dei candidati nei collegi uninominali maggioritaria a doppio turno e l'elezione e la formazione di una maggioranza di governo
E badate che questa affermazione è un'affermazione
Rilevante perché
Senza bisogno di dirlo
Questo significa che in alcun modo riprendo anche qui le osservazioni critiche che l'onorevole Labriola faceva prima sulla riforma elettorale della Camera in alcun modo
Per le regioni si può ritagliare un sistema elettorale il quale come sappiamo non prevede se non come combinazione fortuita il fatto che da quel sistema venga fuori una maggioranza di governo
Questi sono quindi principi di fondo maggioritario con correzione proporzionale sistema peculiare
Delle regioni combinazione tra elezioni dei candidati nei collegi maggioritari che elezioni che consentono la formazione di una maggioranza tutto questo poi si articola in alcune indicazioni
Rilevanti politicamente è già più di dettaglio
Le regioni dicono qui due cose
Dicono che per la rappresentanza
Politica regionale
Non può esserci un unico canale di selezione
Non può esserci cioè un sistema elettorale basato unicamente sui collegi uninominali
Perché ma non soltanto perché anche per le regioni abbiamo il problema della correzione proporzionale
Ma perché qui si pone appunto il tema dell'esigenza specifica che va soddisfatta in sede di rappresentanza politica regionale
E cioè il fatto che per le Regioni noi dobbiamo trovare un meccanismo di selezione che consenta di combinare una rappresentanza territoriale legato al territorio
Con una rappresentanza che sia immediatamente di scale di profilo regionale
Perché l'esperienza storica del regionalismo ci ha dimostrato che uno dei limiti più gravi che hanno afflitto che ha afflitto le regioni è stata questa
Impossibilità di assumere la dimensione regionale con una dimensione capace di sovraordinati sia la dimensione territoriale provinciale
E da qui allora la necessità di distribuire i seggi
Da un lato sui collegi uninominali
Per i quali si ipotizza un maggioritario a doppio turno
E dall'altro lato su un collegio unico regionale
Al quale competono liste regionali
Nel quale i seggi vengono ripartiti secondo criterio proporzionale salvo premio in maggioranza
E qui finisce il documento con l'ulteriore indicazione del rinvio alla determinazione da parte delle stesse Regioni dei consigli regionali dei collegi uninominali
Qui finisce il documento perché le due conferenze non hanno inteso né avrebbero potuto presentare un articolato di legge
Quello che si voleva fare era indicare alcuni opzioni diciamo di principio molto forti e dare delle indicazioni di fondo
Quello che c'è qui è uno schema
Ma
Badate bene su questo concludo con una osservazione personale è uno schema e non è aperto a tutte le possibili soluzioni
è uno schema che si può articolare i meccanismi elettorali diversi ma che contiene già al suo interno delle opzioni molto molto qualificati
Le articolazioni e poi tecniche di questo schema possono essere come diceva un attimo fa diverse si tratterà di vedere la quota di seggi da assegnare ai collegi uninominali e la quota di seggi da assegnare al collegio unico regionale
Si tratterà di vedere il modo in cui combinare la tecnica di attribuzione dei seggi all'uno e all'alto livello
Si tratta di valutare il rapporto fra le candidature nei collegi elencando i da turbe nei collegi uninominali e le candidature nel collegio unico regionale
Qui le soluzioni possono essere diverse io concludo dicendo che la mia opzione personale
E quella diciamo di riflettere e approfondire la possibilità di immaginare un uso mobile flessibile e non rigido del premio di maggioranza sul collegio unico regionale
Se noi affermiamo e questo è scritto nel documento che il sistema elettorale deve consentire la formazione di una maggioranza di governo attraverso il voto e non per contrattazione successiva fra le forze politiche
E scopriamo che non serve in realtà un premio di maggioranza fisso
Perché il premio di maggioranza fisso potrebbe essere inutile c'è una maggioranza c'è già
E addirittura in questo caso il premio di maggioranza determinerebbe una sorta di eccesso maggioritario persino di dittatura della maggioranza
Oppure potrebbe non essere sufficiente in quanto fisso
Rispetto ai risultati diciamo della ripartizione dei dei seggi sul voto a doppio turno nel collegio
Quindi si può ipotizzare il fatto di utilizzare la quota dei seggi assegnata al collegio unico regionale attribuendogli una doppia funzione
Quella di garantire la maggioranza
E quindi il premio di maggioranza necessario ad assicurare alla lista vincente poiché i collegi uninominali sono collegate su scala regionale la maggioranza per governare oppure a contrario quello di garantire la minoranza stabilendo come dire una soglia un limite ai rischi
Di un eccesso sul piano degli effetti maggioritari del sistema
No la
Ora
Abbiamo ascoltato da Luigi Marini UCI
Le proposte che la conferenza dei presidenti delle Regioni dei presidenti dei consigli regionali
In merito alla riforma elettorale regionale hanno fatto al Parlamento nazionali
Ora apriamo una discussione su questa proposta sulle proposte che sono state qui illustrate sono presenti agli saluto
A questo confronto
L'onorevole Chucky
Che è presidente della Commissione affari istituzionali della Camera dei deputati
L'onorevole D'Onofrio del gruppo parlamentare della DC
L'onorevole Bassanini del gruppo parlamentare del PDS
L'onorevole Landi del gruppo parlamentare del PSI
Possiamo procedere in questo ordine allora do la parola immediatamente
All'onorevole D'Onofrio del gruppo parlamentare dici
Chiedevo come ci dividevamo perché una tavola rotonda così per così dire fluida era un po'un'anomalia serviva per capire in che termini potevamo partecipare il tempo previsto dell'intervento
Credo che ovviamente dieci dieci ultimamente in modo da poter che
Devo dire che per quanto riguarda il tema della riforma elettorale regionale le considerazioni da fare sono sostanzialmente tre
La prima
Si ha voglia di girare intorno al problema
Se ha voglia di dire
Contestualità logica culturale politica istituzionale e formale
O si fanno giuridicamente e politicamente insieme o non si fanno insieme
Noi dobbiamo prendere atto che per ragioni politiche
Una larga fra diciamo un insieme di forze politiche
Dalla lega al PDS il movimento sociale Rifondazione Comunista
Ai Verdi sono perché non si faccia la riforma costituzionale
E che si faccia quelle elettorale forse
Questo è un punto
La riforma costituzionale se si farà
Comporterebbe che il Parlamento in carica rimanga in carica almeno un altro anno e quindi che non si può votare a marzo le aprile-maggio
Questo lo dico con tutta sincerità gli amici delle regioni è la ragione della vostra debolezza politica in questo momento
La debolezza politica del Fronte delle regioni consiste nel fatto che voi non riuscite a vivere una vita diversa della vita dei partiti di riferimento
E questa è la ragione della debolezza delle regioni in assoluto
Venti anni di esperienza da giornali regionalista in Italia
Dimostrano che il fronte delle Regioni è debole
Perché vive della vita politica dei partiti di riferimento
E il fronte regionale diventato forte è stato forte diventato forte quando in ambito regionale si sono date
Sì dato vita a formazioni politiche deve essere quelle nazionali
Vi è il regionalismo friulano quello altoatesino quello valdostano in parte collo siciliane sardo per le loro particolari caratteristiche via ovviamente questo regionalismo dirompente leghista
Che pone l'unità nazionale in termini molto diversi da quelli del passato
E allora
Diamo per acquisito che lo si faccia la riforma costituzionale ragionano sulla legge elettorale a Costituzione vigente
Perché se no ci inseguiamo inutilmente quindi diamo per acquisito che non si faccia la riforma costituzionale
Se non si fa la riforma costituzionale la domanda che ci dobbiamo porre che senso ha fare la legge elettorale regionale
Perché se facciamo la legge elettorale regionale Colino parlamento che nasce con la la legge elettorale nazionale della prossima primavera beh qualunque cosa faremo nell'arco dei prossimi tre mesi no parlamento farà quello che gli pare
Ci sono per dirvi lei situazioni nelle quali voi operate noi operiamo
Allora facciamo finta che non si faccia la riforma costituzionale che ciò nonostante si faccia la riforma elettorale regionale
Perché altrimenti io non so veramente di che cosa parliamo
Se potrà esponenti della vita politica del Paese non mi sembra piacevole il prenderci in giro
E lo facciamo la legge elettorale per quale ragione la dobbiamo fare nonostante possa apparire irrilevante il farla perché non parlamento non può essere vincolato dal Parlamento
Attuale
Salvo che noi non approviamo una modifica dell'articolo centotrentotto dalla Costituzione sulla revisione costituzionale così per così dire blinda ante rispetto all'assetto costituzionale vigente quasi una rendono immodificabile comunque che mi sembra un'esagerazione
Noi dobbiamo fare la legge elettorale regionale comunque perché siamo consapevoli che in alcune parti d'Italia i Consigli regionali sono allo stremo
Sono sono non meno delegittimati nel Parlamento nazionale
Sono in condizioni di progressiva ingovernabilità di perdita radicale di rappresentatività elettorale e quindi un senso di responsabilità nazionale ci fa fare una legge elettorale per l'eventualità che si debbano sciogliere più Consigli regionali presto
Questo è l'insieme dei motivi per i quali Parlamento dalla Repubblica può fare una legge elettorale regionale a prescindere dalla riforma costituzionale
E quindi
Gli orientamenti che in bicamerale si stanno manifestando
E stanno ripercorrendo in un certo senso ripetendo il lungo dibattito abbiamo avuto sulla riforma elettorale nazionale
Sento dire che le Regioni desiderano non la fotocopia né una ma la copia dei sistemi elettorali che si sono attuati per i Comuni le Province che si sta attuando nel Parlamento nazionale mi sembra un desiderio giusto
E noi ripercorre Remo tutti quei dibattiti perché nessuno di quei dibattiti apposto campo ad una risposta definitiva né sul piano della governabilità
Non è vero che non eliminare maggioritario a due turni garantisce garantisce la governabilità
L'uninominale maggioritario a due turni favorisce determinate soluzioni politiche laddove lunedì nominale maggioritario a un turno favorisce altre soluzioni politiche
La scelta non è tra diversi modelli di governabilità delle regioni
Tra diversi modelli di rappresentatività popolare di coalizione di governo
La scelta non ha nulla di tecnico la scelta è tutta politica
Io appartengo al gruppo parlamentare
Che proporzionalista fino a dicembre scorso
Con l'orientamento di un premio di maggioranza
è diventato maggioritario unanime al tuo uninominale per necessità per scelta politica del segretario Martinazzoli per necessità referendarie
E non ci siamo attestanti sull'uninominale maggioritario a un turno che abbiamo riproposto per la legge elettorale regionale
Abbiamo riproposto perché il gruppo della democrazia cristiana ritiene che questo sistema
Sia più semplice di quello uninominale maggioritario a due turni che sono entrambi
Utili per la governabilità del Paese delle regioni quindi non è una scelta di carattere ideologico una scelta di carattere politico
Fermo restando che desideriamo garantire in modo maggiore di quanto non si sia potuto fare per il Parlamento nazionale la presenza di una pluralità di orientamenti politici dei consigli regionali
Quindi la nostra proposta è uninominale maggioritario a un turno ma con recupero proporzionale molto più largo
Di quando non è avvenuto il capo i riferimenti della Camera e del Senato
è un orientamento che passerà che sarà decisivo qual è il senso di questo orientamento non ha il senso della Tri polarità nazionale
Che sul piano regionale discorso molto diverso
Io credo e invito il consiglieri regionali gli esponenti delle forze politiche regionali riflettere sulle differenze di fondo
Che si realizzerebbero col sistema uninominale maggioritario a un turno nelle regioni con un forte recupero proporzionale rispetto a quanto è dato di pensare nel Parlamento nazionale intendo dire
Che se la proposta del gruppo democristiano la metà dividere ciascuna regione tolte casi estremi delle regioni molto piccolo che pongono problemi particolari
Il numero di collegi pari alla metà dei seggi assegnati alla Regione
Con il recupero dell'altra metà
Con arrotondamento in difetto quindi metà meno uno o metà meno due
In base proporzionale ben o in questo caso garantiamo regione per regione e il discorso è molto diverso dal quadro politico nazionale
Perché regione per regione e più prevedibile un'aggregazione che si candida a governare quella regione sul piano regionale di quanto non sia prevedibile un'aggregazione politica che si candida a governare l'intero Paese su scala nazionale con l'attuale sistema elettorale nazionale
E allora se un'aggregazione politica una coalizione una forza politica capace di coalizione di alle e di e di coalizioni
Si presenta per governare la regione il fatto che la metà più uno la metà più due le seggioline assegnata col maggioritario uninominale a maggioranza semplice a un turno
Garantisce a quella forza politica o a quella connessione la maggioranza dei seggi a un turno cosa non prevedibile sul piano nazionale sempre perché le disomogeneità reali dell'Italia di oggi con le quali dobbiamo fare i conti tra nord centro e sud non garantisce la governabilità Alitalia l'uninominale maggioritario a un turno laddove regione per regione secondo me con molta probabilità
Una coalizione che si candida a governare può ragionevolmente prende la maggioranza a maggioranza semplice sull'intero territorio regionale conquistando la maggioranza di governo ma non schiacciando la o le minoranze
Quindi la proposta democristiana si fa carico della governabilità delle regioni
E si fa carico con una proposta che è più semplice di quella sull'uninominale maggioritario a due turni e ritiene di farsi carico ancor meglio di questa dell'uninominale maggioritario a due turni della pluralità delle rappresentanze politiche regionali
Che l'altra è costretto a rispettare di meno
E che costretta a rispettare ancora di meno qualora si preveda persino un premio di maggioranza su una lista regionale che da qualche parte queste AG dovrebbero esser presi
E devo dire soltanto per ripetere argomenti abusati sul piano nazionale
Che il sistema uninominale maggioritario a uno o due turni che sia non garantendo che la maggioranza dei seggi vada che abbia la maggioranza dei voti
Per la natura delle cose
Può entrare in rotta di collisione col premio di maggioranza che viene dato alla lista regionale che necessariamente a quel premio sulla base dei voti su base regionale in altri termini premio di maggioranza è uninominale maggioritario tendono ad entrare in rotta di collisione perché il premio di maggioranza e basato sulla quantità dei voti i seggi sono datati se la quantità di maggioranze sui singoli seggi quindi non sottovalutate
La disomogeneità che viene introdotta da un sistema che voglia avere contemporaneamente l'uninominale maggioritario a uno due turno in questo caso non conta è il premio di maggioranza solista regionale che necessariamente sarebbe da dare sulla base della quantità di voti
Questo lo dico per dire che le vostre proposte saranno ovviamente all'attenzione del Parlamento nazionale
Con queste proposte occorrerà confrontarsi
Ben sapendo peraltro che allo stato della Costituzione vigente non è possibile prevedere alcun potere normativo regionale di dotarsi di una propria potestà legislativa per la la legge regionale la legge elettorale regionale per Costituzione fatta con legge della Repubblica fin quando non cambiamo la Costituzione
Che soltanto le Regioni finirebbero con l'essere costretti ad avere un governo regionale formato da consiglieri regionali così non è più nel caso le comuni delle province e già pur non esser più come il Governo in carica dimostra nel caso del Governo
Quindi vi sarebbe questa disomogeneità istituzionale coatta da Costituzione vigente men che meno vi sarebbe la possibilità di dotare le regioni dell'elezione diretta del presidente della Regione
Se che queste elezioni dirette la si voglia disancorare dall'elezione del Consiglio modello presidenziale più o meno chiaro classico cioè che si voglia ancorare la maggioranza politica modello tipo lezione della Presidente della Provincia nel qual caso il presidente la provinciale trascina la maggioranza politica sono quindi due ipotesi molto diverse di elezione diretta e tutte queste protesi rimangono fuori
Dal contesto attuale perché tutte richiedono la riforma della Costituzione
E allora è soltanto per questo concludo credo se è stato di dieci minuti
L'orientamento politico
Mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione quello che spesso se il vostro interesse quello della governabilità dell'ente Regione di valutare se la governabilità non venga altrettanto garantita dall'uninominale maggioritario a un turno e forte recupero proporzionale
Questo confronto credo che potrà aver luogo senza dei bicamerale sia nei dibattiti politici del Paese
Se poi dovesse per circostanze oggi del tutto imprevedibili
Evolversi la situazione politica in termini tali per consentire una revisione della Costituzione ovviamente quella regionale farebbe parte
Determinante di questa riforma costituzionale allora torneremo a parlare della contestualità anche allora sarebbe reale non soltanto fittizia tra riforma costituzionale riforma elettorale probabilmente in termini diversi da come è possibile fare oggi
Ma l'urgenza
Della ingovernabilità di molte regioni fa ritenere che questa legge elettorale anche in chiusura di una legislatura particolarmente breve assume le caratteristiche di un dovere nazionale e non soltanto per la scelta per così dire di un di più che questo Parlamento lo sa fare qui mi auguro che il Parlamento la Repubblica sia in grado nell'arco di pochi mesi di fare questa legge elettorale regionale quanto meno per le regioni più malate per quelle sane si può tendere anche la prossima legislatura grazie
Grazie all'onorevole D'Onofrio ha ora la parola l'onorevole Bassanini del gruppo parlamentare del PDS
Aggiungo che nel frattempo è arrivata anche l'onorevole Pellicano lo saluto del gruppo parlamentare del PLI che interverrà dopo l'onorevole Landi
Io concordo
Con l'onorevole D'Onofrio su una cosa sola
E cioè sull'urgenza della riforma elettorale regionale
Per le ragioni che anche D'Onofrio ha illustrate su cui non torno e quindi sulla necessita oggi di approvarla a legislazione vigente se è urgente dobbiamo approvarla legislazione vigente
Su tutto il resto dissento
Su tutto il resto dissento invece consento pienamente con il documento di Indirizzo della conferenza dei presidenti e delle assemblee delle regioni e delle province Houghton
Mi sembra un documento di grande importanza
E io penso che innanzitutto si debba dire molto serenamente a Francesco D'Onofrio che il Parlamento nazionale non finisce con Francesco D'Onofrio
E che le riforme istituzionali non finiscono con il parlamento di Francesco Tano
Ci sarà un altro Parlamento presto
Rinnovato che potrà approvare riforme istituzionale alle quali intanto si lavora attraverso un confronto utile e positivo
E questo documento per la parte di riforma costituzionale è a mio avviso una pilastro o una pietra miliare di questo confronto mentre per la parte sulla legge elettorale indica una strada che io credo meriti di essere percorsa subito da questo Parlamento prima del suo scioglimento
Così i temi a questo punto di il finita questa battuta polemica con l'intervento che mi ha preceduto ma d'altra parte siamo qui per dialogare e quindi per fare emergere anche i dissensi con molta nettezza così li deve ripartire dal titolo di questa di questo convegno venti regioni un solo Stato
Io devo dire francamente che temo
Che se passasse la riforma istituzionale che propone Donofrio non quella che propongono i presidenti delle regioni e dei consigli regionali
Nei prossimi anni un convegno con questo titolo
Non sarebbe possibile o almeno potrebbe essere possibile ma organizzato da una Regione e non come un convegno che potrebbe essere organizzato e condiviso da tutte le regioni italiane
Perché oggi c'è questo problema
Cioè oggi noi non possiamo non porci di fronte al problema di come sì difende l'unità nazionale io sono convinto che l'unità nazionale non si difende
Oggi difendendo uno stato centralista burocratico
Inefficiente
Per non dire per molti versi anche
Assistenzialista impiccione e magari clientelare corrotto
L'unico modo di difendere l'unità nazionale di identificare e di e di combattere l'identificazione tra l'unità nazionale e questa esperienza che giustamente criticata
Da gran parte dei cittadini italiani
E assumere un atteggiamento di coraggiosa
Di coraggiosa intenzione di coraggiosa volontà riformatrice
Si difende l'unità nazionale se si ha il coraggio di riformare profondamente il nostro Stato
Il nostro Stato nazionale in modo da sgombrare il campo
Dalle critiche che costituiscono il terreno di cultura di chi vuole
Rompere l'unità
Modo di dare una risposta in positivo
A queste domande di riforma e che non finiscano nel Progetto separatista confederale
Problema sia anche e prima di tutto quello di riformare la struttura complessiva del nostro ordinamento statuale
Verso un regionalismo di ispirazione federalista
Io vorrei dire anche tranquillamente perché bisogna cominciare a non aver paura delle parole
Io non avrei avuto nessun'obiezione se qui ci fosse stato scritto venti regioni è un solo Stato federale
Ma lo Stato federale non ha nulla a che fare con i propositi di Bossi o di Miglio o della lega
Gli Stati federali che noi conosciamo che sono ispirati
Al grande modello del federalismo cooperativo
Nascono in Paesi nei quali è forte il senso dell'unità nazionale sono forti anche i vincoli di solidarietà
Sono forti poteri di coordinamento
Del degli organismi centrali delle istituzioni centrali dello Stato federale molto più di quanto non sia nei progetti di migliori Bossi solo che sono anche molto chiare e molto nette
Le ripartizioni di competenza della sfera reale di autonomia
Degli stati membri cioè nella nostra terminologia delle regioni e io penso che sotto questo profilo il modo migliore di difendere l'unità nazionale sia attuare una riforma complessiva dello Stato quale quella che il documento delle Regioni oggi ci propone e quale quello su cui sta lavorando obiettivamente la commissione bicamerale per le riforme istituzionale perché poi al di là della terminologia
Fosse stato ancora qui Labriola non avrebbe accettato la mia terminologia io ritengo che la riforma su cui sta lavorando la commissione bicamerale è una riforma di ispirazione federalista
Che con quei contenuti salvo uno che manca ma su questo tornerò tra un minuto
Si delinea la struttura l'ordinamento di uno Stato federale moderno ispirato al principio del federalismo cooperativo
Labriola preferisce non usare questa terminologia ma la sostanza se noi guardiamo ai grandi modelli di riferimento del diritto comparato dalla Germania federali agli Stati Uniti e quelli
E allora mi direte ma allora perché non farlo subito
Perché non farlo subito perché questo Parlamento non nell'ingrato
Di approvare questa riforma
Quella che i presidenti dei delle giunte e dei dei Consigli regionali ci propongono e quella stessa che sta procedendo nella Commissione parlamentare per le riforme istituzionali padre non è in grado solo non solo per una ragione di tempo questo Parlamento nona a mio avviso l'autonomia
La non abbastanza ben vino abbastanza autonomia
Per durare il tempo necessario per approvare una riforma costituzionale complesse
Ma anche perché non c'è in questo Parlamento
Sufficiente consenso reale
Per fare effettivamente questa riforma è la riprova badate bene se si esce dalle parole
Noi la briga noi l'abbiamo nel momento nel quale noi verifichiamo il grado di consenso in Parlamento
Di un elemento di questa riforma che i presidenti delle giunte e dei corsi mettono in luce nel loro documento
E cioè la necessità che una riforma della struttura della ripartizione del potere i tra Stato e regioni che a una riforma della fiscalità
Che al riconoscimento dell'autonomia statutaria reale alle Regioni anche nella determinazione della forma di governo del sistema elettorale
Consegua coerentemente con la nuova struttura dello Stato
Una configurazione delle istituzioni centrali e innanzitutto del Parlamento che dice il documento di alla garanzia reale per un equilibrato e non reversibile svolgimento della forma dello Stato regionali e quindi le regioni riafferma la necessità della loro partecipazione al Senato o alla Camera delle Regioni su questo punto oggi non c'è in Parlamento una maggioranza
E pure questo è un punto fondamentale
Fondamentale perché la ridistribuzione dei poteri delle competenze e delle risorse
E quindi il riconoscimento dell'autonomia reale in termini di potere di risorse non sia reversibile e precaria
Non sia nuovamente investita come è stato tante volte in passato da un'operazione di recupero
Di competenza di poteri e di risorse in capo agli organismi del governo dell'amministrazione centrale del parlamento dello Stato
Il grande strumento che l'esperienza degli Stati stranieri degli ordinamenti stranieri ha identificato è proprio quella della configurazione di una delle due Camere di un Parlamento bicamerale come un ramo del Parlamento nel quale la partecipazione delle rappresentanze delle regioni o delle regioni e del sistema delle Autonomie
E tale come dire da garantire non solo il raccordo
Tra centro e periferia del sistema istituzionale non solo il coordinamento tra centro e periferia ma anche da garantire che non possono passare operazioni legislative
Di riaccentramento di poteri competenze e risorse che sono state ridistribuite
In capo alle regioni e alle Autonomie locali
Se è così mi sembra evidente
Che noi dobbiamo continuare la battaglia per questa riforma istituzionale e sapere che il momento nel quale sarà varata sarà il momento nel quale un nuovo Parlamento
Parlamento rinnovato potrà io spero avere una maggioranza in grado di affrontare questa soluzione prima arriva questo Parlamento prima si mette coi piedi per terra in fase come dire approvativa questa riforma costituzione
Se le cose stanno così e però è evidente
Che l'urgenza della legge elettorale della riforma elettorale regionale che D'Onofrio giustamente sottolineava porta a fare per intanto a spingere per intanto nella direzione di una riforma elettorale a legislazione vigente
Magari utilizzando tutti lei l'intelligenza possibile
Per fare in modo come dire che questa riforma sia predisposta all'intervento della riforma costituzionale e qui non è difficile perché se pensiamo ad una riforma costituzionale nel quale viene riconosciuta alle regioni in consigli alle assemblee regionali magari con maggioranze qualificate
Un'autonomia statutaria che arriva fino alla possibilità di ridisciplinare forma di governo e legge elettorali allora sarà poi nelle mani delle Regioni
Fatta la riforma costituzionale intervenire a adeguare modificare o rivedere la legge elettorale
Sulla legge elettorale devo dire che anche su questo e quindi possono essere rapidissimo
Io condivido noi condividiamo
L'impostazione che i presidenti delle regioni hanno dato
Cioè riteniamo fondamentale che
La proposta di riforma in limine non solo con
Le indicazioni di fondo ma con lo spirito dell'orientamento referendario
Sia una impostazione di tipo maggioritario
Temperato da una quota proporzionale
Nel quale i cittadini possono scegliere
Come dice il documento insieme i loro rappresentanti nei collegi uninominali ma anche la maggioranza di governo
E sotto questo profilo
Io penso che la legge la riforma elettorale regionale potrebbe consentire a questo Parlamento come ultimo dei suoi atti significativi
Di fare una riforma elettorale più convincente più adeguata
Di quanto non sia la riforma elettorale nazionale per il camere per il Senato che il Parlamento ha prodotto e della quale devo dire girando in convegni e tavole rotonde sento solo sento solo dare giudizi perplessi o negativi anche da parte di quegli stessi che l'hanno votata in Parlamento
Salvo relatore Mattarella che la difende ma è anche ragionevole visto che ci vuole comunque un difensore difensore d'ufficio a me pare che la proposta dei presidenti regionali consenta di innovare positivamente rispetto allo schema della riforma nazionale
Su due punti
Chi giudico
Importanti oltre che su qualche minore
E il primo punto è prevedere nei collegi uninominali l'uso del doppio turno
E devo dire che questo questa questione del turno unico del turno doppio e non è solo o tanto una questione di vantaggi o svantaggi per le differenti forze pori
Io penso che se qui ci sono due o giornali del Nord o quasi finito dei Consigli regionali delle regioni del Nord
Si potrebbero spiegare indipendentemente dalle forze politiche di appartenenza
Come un sistema elettorale a doppio turno
Consente di porre ICI ai cittadini di fronte ad una grande scelta di Cannes
La grande scelta di principio che tra l'altro è anche quella tra l'unità dello Stato
O il separatismo parate che il separatismo al di là dei propositi di Miglio o di Bossi che sono apparentemente al Tel altalenante il separatismo è una conseguenza inevitabile del tipo di proposte politiche del tipo di protesta fiscale
Del tipo di ha protesta nei confronti del sistema e dell'amministrazione pubblica che la lega avanza
E quindi al di là dell'intenzione o dei Progetti potrebbe essere lo sbocco
Di una soluzione nella quale la maggioranza o addirittura la totalità delle regioni del Nord si trovassero governate da maggioranze ed aggiunte leghiste
Ora il il sistema a doppio turno non esclude naturalmente
Come potrebbe
Che i cittadini liberamente scelgano di dare la maggioranza
Alla legge
Chi lo conosce
Al secondo turno di compiere in modo netto e chiaro
Una scelta di Indirizzo di governo e anche una certa in cui sono in gioco i valori e le convinzioni fondamentali
Cosa che anche il turno unico consente ma quando il sistema politico si è già riorganizzato secondo le regole di una democrazia maggioritaria
Doppio turno consente di farlo anche quando il sistema politico parte da una situazione molto pluralista e che è articolata qual è la nostra peraltro l'altra proposta dei presidenti regionali e cioè quella di prevedere accanto alla quota proporzionale
L'assegnazione alla lista vincente di un premio di maggioranza consente di fare emergere il problema della Scelta dirette da parte dei cittadini
Di una maggioranza e di un governo e consente anche una transizione nei confronti di un sistema che consente di far scegliere ai cittadini anche il presidente
Della regione
Come espressione di una maggioranza e di un governo nella nostra convinzione questa è la soluzione migliore
Che nella fase intermedia nella fase transitoria nel quale non abbiamo ancora la riforma costituzionale
Potrebbe aversi di fatto attraverso l'indicazione del capolista
Della lista che può essere anche una lista di coalizione o di alleanza
Che ottiene la maggioranza dei consensi
In questo modo la Scelta della maggioranza del governo e delle candidato alla presidenza della Regione
Viene riportata ad una esplicita scelta dei cittadini e si dà uno strumento per dare legittimità e stabilità alle maggioranze regionali in termini limpidi in termini corretti in termini coerenti con il principio della sovranità popolare
Oggi grazie Bassanini pregherei però il coloro che dovranno intervenire di attenersi più rigorosamente possibile dieci minuti che ci siamo dati
Alla parola vola l'onorevole Landi del gruppo parlamentare del PSI debbo salutare il senatore Guerzoni che nel frattempo arrivato che è presidente della Commissione per le questioni regionali del Senato
Io vorrei Ialongo che Landi è stato presidente dal dalla nostra regione non so se sia una nota di merito
Io vorrei che proprio nello spirito della tavola rotonda esordire con una battuta scherzosa insomma che gli amici
Che hanno organizzato questo convegno mi consentiranno venti Regioni un solo Stato forse un titolo fin troppo accademico
Io avrei scritto venti regioni una alternativa possibile al generale Canino
Dal momento che
Ah è una cosa quindi che risponde ai tempi di elaborazione
Regionali dice
Perché io dico una possibile alternativa generale Canino perché se non vogliamo essere ipocriti sullo sfondo dei nostri ragionamenti
Non c'è soltanto come diceva nel suo intervento l'assessore Mariuccia il fatto che è in corso d'opera
Un processo di riorganizzazione del sistema elettorale nel nostro Paese per cui se si fa la riforma elettorale nei Comuni e nelle Province della Camera e del Senato è giusto che ci si preoccupi anche delle regioni questo è un dato obiettivo
E che io riconosco senz'altro senza nessuna fatica
Ma dietro c'è la lega
Dietro c'è un processo di crisi profonda dello Stato e delle nostre istituzioni
E dietro c'è uno un'enorme interrogativo che può essere formulato in questi termini perché a distanza di di di oltre venti anni dalla costituzione delle regioni che arrivarono peraltro in ritardo dopo venti anni di esperienza regionale
Con luci ed ombre
Si sia manifestato in una forma così prorompente un processo che come diceva Bassanini alla conclusione del suo intervento è un processo scissionista e non in senso ideale ma in senso pratico
Quindi sta sullo sfondo questo grande problema sta sullo sfondo questa grande questione cioè di una spinta che spinta la lacerazione dello Stato e quindi io concordo e non credo che vi sia su questo differenza fra fra Bassanini il sottoscritto e credo anche D'Onofrio
Concordo sul fatto che la medicina nei confronti di questo sci sionismo stai in un forte robuste Easy Mo rilancio del regionalismo nel nostro Paese
Tenendo conto che questo problema è un problema di tale densità e di tale peso politico che non può essere poi utilizzato strumentalmente né offerto in dosi al paese è offerto in dosi al Paese
E qui naturalmente le riflessioni potrebbero essere molte ci si potrebbe chiedere
Se la profondità della riflessione nel momento in cui affrontiamo il problema di un adeguamento dell'ordinamento regionale oggi sia paragonabile con quella che accompagnò la costituzione delle regioni
Se quale sia all'altezza del dibattito se eguale la profondità della crisi del Paese se anche allora ci si trovò di fronte ad una rottura od un rustico rischio di rottura dello Stato qual era la linea di frattura in quel momento
Quando si decise di passare da uno stato centralistico che da Roma governava tutto ad uno stato diciamo regionalista sia pure tendenzialmente regionalista ma ci si arrivò con i limiti e le contraddizioni che tutti noi conosciamo naturalmente
Bassanini e più di lui Bossi
Potrebbero dichiarare con altrettanta franchezza in questa stanza che se si è verificato questo divario la responsabilità fondamentale stanno i partiti che hanno governato il Paese che chi è si è collocato all'opposizione naturalmente minori responsabilità
Anche se ha governato magari delle regioni o importanti città del nostro Paese e questo è un altro dato che dobbiamo realmente riconosce
Però così come ci troviamo oggi ad un dilemma non possiamo sfuggire e allora sottolineo chiaramente andando avanti per per ischemia rimanendo nei limiti di tempo
Casca qui l'asino e si pone il problema che il collega Bassanini ha sollevato e su cui ha stabilito un suo distinguo rispetto ad uno
Cioè che cosa fare subito quanto fare che cosa è possibile fare rispetto ai tempi della vita ipotetica di questo Parlamento
Ora che su questo Parlamento si eserciti per ragioni comprensibili sulle quali non voglio soffermarmi un esercizio continuo di Heine Croff fuori che naturalmente vivono soltanto in funzione di determinarne la data della morte
Quindi queste un Parlamento che è un cadavere eccellente diciamo tale rappresentato nel Paese
Ricevere cioè e questo è un dato di fatto
E debbo aggiungere che questo cadavere eccellente produce ogni X mesi attraverso una sorta di riproduzione quasi di carattere quasi biologico è un fenomeno del quale si dovrebbero verificare le caratteristiche al di là della dimensione cerebrale naturalmente produce ogni tanto una riforma collega Bassanini quando discutevamo della riforma
Elettorale degli enti locali c'era già allora qualcuno il quale dice che questo Parlamento non sarebbe stato in grado di farlo tant'è che un esponente della Lega ha detto ho commesso un errore di valutazione politica quando ho detto che non avrebbero mai fatto la riforma elettorale per i comuni per le province l'abbiamo fatta
Non parliamo della riforma della riforma elettorale per la Camera e per il Senato qualcuno osservava credo anche con un certo a come in sala una riforma demenziale avendo io partecipato credo in modo non marginale a difendere diciamo il profilo di quella riforma tuttavia non mi sento un demente
E credo di aver dato un modesto contributo alla ad una precondizione per cambiare complessivamente la politica del nostro Paese così come la legge per i comuni e per le Province è stata definita un papocchio
Dalla pubblicistica interessate poi un atto rivoluzionario quando l'abbiamo messa in atto io ricordo ancora gli articoli per cui la fa l'elezione diretta del sindaco era una falsa elezione diretta mentre oggi è una rivoluzionaria elezione diretta
Quindi di corbelleria in questo Paese e uso strumentale dei fatti se ne fa a bizzeffe e molto in particolare
In questa fase politica
E in politica
E allora la questione si pone anche per questo l'altro giorno è stata abolita per gran parte l'immunità parlamentare
E chi diavolo avrebbe mai pensato che questo Parlamento fosse in grado di fare anche questo atto di coraggio
E il collega Paissan ha detto ma guarda un po'stabilire che questo cadavere riesce a fare nel corso della sua paradossale esistenza più riforme di quanti significative di quanto non ne abbiamo fatti parlamenti precedenti
Ecco allora ora facciamo l'ennesimo esercizio dei necropoli
E quindi vestiti da Zega o da o da comunque Sperti del settore stabiliamo come rispetto all'obiettivo o all'ipotesi della morte di questo Parlamento ciascuno di noi debba misurare le proprie responsabilità in questa sede di fronte non solo al Consiglio regionale del Lazio
Ma al solenne documento di tutti i presidenti dei consigli e delle giunte che sicuramente è un documento di gran lunga rilevante ma che non sarà mai stato ha proposto se non credo in qualche caso eccezionale all'approvazione dei rispettivi consigli
Perché il con l'amico ma io ci consentirà che questi documenti espressi nelle forme democratiche all'interno dei consessi però raramente vengono portati alla verifica democratica
Nell'ambito dei consigli regionali cosa che per la loro rilevanza istituzionale collega Bassanini dovrebbe essere una delle precondizioni per discutere ma ammesso che abbia una sua se solennità e un suo valore problema che noi dobbiamo porci è che cosa facciamo allora
Non siamo ipocriti se facciamo la parte di Zenga c'è il rischio di non poter fare nulla perché c'è il rischio di non fare né riforma costituzionale né riforma elettorale lo dobbiamo sapere
Se non ci poniamo preventivamente diciamo da da quel punto di vista e riteniamo che si debba lavorare senza stabilire a priori degli impedimenti
Io credo che si possa lavorare seriamente per fare una riforma elettorale e possibilmente anche per introdurre delle modifiche costituzionali utili allo scopo di un coerente disegno
Senza per questo voler sfondare i termini per i nostri destini quindi bisognerebbe anche rispetto a questo a questo problema rispetto a questo obiettivo mantenere l'atteggiamento di serenità che è stato mantenuto per le riforme che sono state approvate fino a questo momento
E credo che la Commissione bicamerale dovrebbe essere casomai incentivata e rafforzata
Dalle regioni nella direzione di realizzare per quanto possibile una riforma coerente che non si limiti alla parte elettorale
Ma che acquisisca
Qualcosa di buono anche dal punto di vista sostanziale della modifica dell'ordinamento costituzionale non soltanto con riferimento all'articolo centodiciotto per il rovesciamento a cui si è fatto riferimento ma che al centoventidue
E al centoventisei per quanto concerne la forma del governo regionale e via dicendo
Che la cosa sia rilevante e non sia infondata e che vi sia una connessione fra l'aspetto elettorale l'aspetto costituzionale è dimostrato per esempio da un fatto che è un fatto assolutamente incontestabile
Si è rappresentata la opportunità di un sistema misto parte maggioritaria parte proporzionale su questo non via discussione però noi sappiamo che l'applicazione di un sistema misto parte proporzionale parte maggioritario con la stessa percentuale non esercita e non produce gli stessi affetti in regioni che abbiano un a numero di abitanti diverso una cosa e applicare un sistema dei cinquanta cinquanta in Lombardia una cosa e applicarlo in Lucania
è del tutto assurdo sostenere come qualcuno ha sostenuto in Commissione bicamerale
Di prevedere una sorta di oscillazione fra queste percentuali da adattare regione per regione il che implica naturalmente da parte delle regioni una possibilità di autorganizzazione statutaria che si può consentire soltanto in ragione della modifica di un articolo della Costituzione
Oppure riteniamo che il sistema elettorale che si va a modificare debba fondarsi su parametri rigidi quindi non flessibili applicabili nella Lombardia i lucani a nella Lombardia in Umbria
Per cui un meccanismo maggioritario in Umbria rischierebbe di produrre magari un monocolore al governo dell'Umbria e altrettanto altrove è un problema che deve essere posto quello dell'Effetto del sistema rispetto le diverse realtà regionali
Secondo punto il collega Bassanini
Faceva riferimento alla fatto che vedrebbe bene questo aggettivo federale vede bene un federalismo sia pure moderno sia pure non Bossi sta con venti regioni
O per esempio data la sua nota curiosità intellettuale serietà intellettuale pensa che per esempio la proposta della Fondazione Agnelli Agnelli di andare a dodici regioni anche per contrastare il concetto dell'Italia delle tre Repubbliche abbia una plausibilità e possa essere opportunamente considerato o si pensa di andare a un federalismo fra venti Regioni cioè fra soggetti di potenziale economico sociale e storico culturale fondamentalmente diversi
E mettere a paragone un tema di federalismo a venti col nuovo parlamento della prossima legislatura nel quale ci saranno duecento deputati che faranno riferimento ai principi politici dell'onorevole Bossi io mi comprometta mi complimento
Col collega Bassanini e con che come lui pensa che il prossimo Parlamento sarà un Parlamento più omogeneo dal punto di vista degli indirizzi politici generali cioè questo
Non sarebbe capace di esprimere un consenso sulla Camera delle Regioni il prossimo con duecento parlamentari della lega Nord o magari con duecentotrenta parlamentari della lega Nord
Che poi esprimere ebbero quasi tutto il Nord invece avrebbe una fondamentale omogeneità politica sarebbe capace di realizzare quel riordino istituzionale del nostro Paese che questo guarda caso non riesce a realizzare è un tema Arturo io non dico che questo non possa avvenire
è una cosa tutta da provare
E dimostra un grado diffide ISMU fortissimo e se vogliamo anche un uso degli argomenti piegato molto alle circostanze nelle quali si operava diciamo piegato alla polemica politica per cui di qualunque cosa si discuta sia essa la riforma delle regioni sia la riforma di non so che cosa sia
Il tema diciamo che è tornato di moda dei dinosauri questo Parlamento ha da morire e siccome ha da morire a questa principale necessità di o cognati tutti gli argomenti credo di avere concluso
Diciamo così la sostanza politica del mio intervento alla postilla e non faccio perdere tempo e queste questa è la nostra impostazione quindi è una impostazione che non è da microfoni ma non è neppure interessata riteniamo che si debba trovare un piano concreto di dialogo importante che sia qui Guerzoni
Del parlamento con le regioni per trovare gli obiettivi possibili
Nel prossimo futuro vedendo di convergere convergere tutti razionalmente verso un obiettivo possibile credo nella consapevolezza che in gioco vi è la possibilità di realizzare concretamente un avanzamento del nostro sistema democratico e di ripristinare quelle condizioni di dialogo fra le istituzioni e i cittadini la cui crisi alla base dello scasso nel quale viviamo
Grazie Landi sta parola ora Pellicano del gruppo parlamentare del PRC
Sembra
Gli interventi che mi hanno preceduto
Andò confermato una situazione di disagio alla quale
Questo Parlamento si trova quando affronta questioni che non siano di immediata contingenza
E questo ha certamente non è una questione di immediata contingenza cioè non dico la nostra legittimità che c'è tutta ma la nostra autorevolezza nell'esaminare questioni di fondo
Che richiedono necessariamente un approfondimento e che non possono esaurirsi e nello spazio di pochi giorni di esame parlamentare
Devo dire che qualche posizione che qui è stata avanzata mi pare
In qualche modo contraddittoria
Perché a ritenere che questo Parlamento non è aprioristicamente in condizione di dar vita ad una riforma costituzionale profonda dell'assetto dello Stato che
Configuri o un diverso modo di essere delle regioni
E invece potrebbe in qualche modo riuscirà ad approvare una legge elettorale
Per la le regioni ecco mi sembra un percorso difficilmente credibile
Nel senso che se il Parlamento dovesse essere sciolto a marzo evidentemente questo è un interessante incontro di studio
Che non serve anche a preparare il lavoro ad una prossima alla prossima legislatura e in questo modo sarebbe
Molto grave l'assenza del rappresentante della lega a questo convegno vedo che sono stati invitati i rappresentanti di tutti i partiti non c'è il rappresentante della lega nord ed è evidente che non prossimo Parlamento se la questo Parlamento prossimo Parlamento dovesse esso essere quello che dovrà approvare la riforma elettorale per le regioni oltre che la riforma costituzionale è evidente
Di quella formazione politica sarebbe decisivo in questa materia
Io credo che noi dovremmo comunque cercare di scendere un po'nel merito perché se no noi saremo bloccati su tutto
Approveremo la legge finanziaria forse non dovremmo cercare di discutere di nient'altro
Allora nel merito noi abbiamo due questioni sostanziose
La prima
Siamo soddisfatti dell'assetto di Stato che oggi noi abbiamo degli attuali poteri delle regioni
Beh non bisogna non si può assolutamente ignorare che si è aperta una questione
Che riguarda il modo di essere dello Stato nel suo complesso
Rapporto fra poteri centrali poteri locali i rapporti fra Stato centrale autonomie regionali
Poi ci può essere chi spinge in una direzione di Stato federale e si tratterà di capire cosa si intende per Stato federale
Ma è certo che bisogna organizzare un diverso modo di S. delle regioni credo che su questo non dovrebbero non mi sembra che ci siano dissensi da quanto io ho avuto modo di cogliere nel senso che bisogna andare verso maggiori potere delle Regioni anche verso una maggiore autonomia fiscale delle regioni
Ma anche alcune cose che io ho sentito dire nel corso del dibattito mi spingono a ritenere che in realtà
Una configurazione in cui vengano attribuiti maggiori poteri
Agli organismi locali comprese le regioni richieda in realtà una più forte autorità centrale di governo
Possiamo noi credibilmente pensare di estendere l'autonomia regionale
E aveva appena approvato una legge elettorale
Che configura una rappresentanza elettorale attraverso la quota maggioritaria una quota proporzionale ma che lascia irrisolto il problema del Governo
Questa è una questione mi sembra che non sia facilmente liquidabile io credo che debba esserci un maggiore decentramento una maggiore autonomia
Nella direzione quanto meno di uno Stato che può certamente essere federale
Senza intaccare l'unità nazionale evidentemente principio sul quale credo che non si possono neanche qui avere discussioni ma è evidente che questo richiede comunque un governo centrale che per quanto riguarda le proprie competenze faccia per intero la sua parte
Da questo punto di vista la legge che noi abbiamo approvato di riforma nazionale non risolve assolutamente questo punto
Noi avremo nel prossimo Parlamento che dovrà probabilmente avere potere decisionale per le parti che riguardano questa discussione
Avremo un Parlamento in cui ci saranno probabilmente tre forze cavallo il quindici venti per cento prima della governabilità
Rimane del tutto accantonato è un problema
Che porterà probabilmente ad una condizione di ingovernabilità la meno indicata certamente per andare nella decisione delle grandi scelte
E noi tutti quanti auspichiamo di riforma
Dello stato
Quindi vorrei dire che qualche spunto e qualche riflessione dalla legge nazionale elettorale può venire
Anche per quanto riguarda la legge elettorale regionale
Perché vedo che molte cose che voi proponente sono certamente condivisibile un errore che non si è riusciti ad evitare a mio giudizio è stato quello di non aver saputo dare indicazioni precise verso un rafforzamento del ruolo del governo
E aver optato per il turno unico
Perché se non si pensa come non si è pensato io spero che ci sia ancora modo di rilanciare il la riforma per l'elezione diretta del capo del governo o comunque per una riforma che rafforza il ruolo del capo del governo
Ecco la soluzione del turno unico accerto lascia una situazione di grande difficoltà di grandi cioè allora vedo che voi proponete la doppio turno
E devo dire francamente che essendo previsto il doppio turno forse può essere superfluo come levava D'Onofrio ipotesi del riconoscimento di un premio di maggioranza mi sembra che nel momento in cui si opterà per il doppio turno quel problema di una indicazione che vada nel senso di una omogeneità di una indicazione del ruolo del governo mi sembra in qualche modo risolto senza che sia necessario prevedere un premio di maggioranza che potrebbe anche avere conseguenze non tutto il secondo me condivisibili essendo la l'obiettivo che si vuole perseguire raggiunto attraverso l'adozione del doppio turno
Ecco naturalmente questo vostro documento è un documento interessante
Io non so quale sia stato l'iter di preparazione il livello di approfondimento che è stato osservato sottoposta o meno all'approvazione dei consigli regionali
Io spero che al di là del termine di tempo che residua a questa legislatura
Comunque qualche contributo serio si possa portare
Certo che non abbiamo molto tempo dinnanzi a noi
Questo mi sembra talmente evidente che non deve essere sottolinea però certo la mancanza di tempo non ci deve spingere a non fare quello che possiamo fare come contributo di elaborazione
Anche perché penso che nel comunque prossima campagna elettorale di fronte alla quale noi ci troveremo qualche peso potranno avere anche le proposte che ciascuno di noi porterà su queste questioni
Sulle quali si gioca non soltanto la legittimità
Delle forze politiche
Riuscirà a guidare questa fase difficile transitoria della vita nazionale ma nella quale si gioca anche la capacità e la legittimità dello Stato
Gli esseri conosciuto come il tale da una società che in profondo movimento che in grande trasformazione
Quindi io penso che questa iniziativa comunque sia un'iniziativa utile importante io credo che le forze politiche qui si sono pronunciate debbono intendere questo contributo come un contributo che non può essere archiviato e rimandato ad un futuro indefinito ma qualunque sarà la nostra sorte deve essere un contributo che deve essere esaminato con grande impegno e più grande
Diligenza ma la Commissione bicamerale per le riforme istituzionali e che deve comunque portare a termine il suo disegno riformatore essendo poi gli atti successivi rimesse al tempo che ci sarà se ci sta
Ma
Grazie onorevole Pellicano ancora la parola il senatore Guerzoni che
Non vedo ecco
E il presidente della commissione
Per le questioni regionale della del Senato
Rimane fermo l'impegno a restare all'interno dei dieci minuti riavvio
Naturalmente ed è positivo che questo convegno si inserisca in questo fervore
Nei confronti intorno alla riforma regionalista
Che peraltro
Ha avuto nel documento delle Regioni sul tema specifico dalle forme letterale un contributo che anch'io considero importante
Però tutto questo fervore discussione
Io mi auguro che non produca come si dice un po'volgarmente soltanto chiacchiera ma che produca delle volontà risolutive
E in tempi non lunghissimi
Perché le opportunità poi passano questa settimana ma quale entreremo la Bicamerale che presiede ascolterà le regioni consigliere aggiunte il Governo e procederà ad elaborare un progetto
Un progetto di riforma elettorale
La Bicamerale io ivi abbiamo deciso
Dopo aver risolto un problema politico di cui dirò poi
Di costituire un comitato che nella stima l'entrante comincia a elaborare il progetto
Un progetto da presentare al Parlamento ora anche da questa discussione lo scorso dovuto avvertire
Però bisogna risolvere qualche nodo politico pregiudiziale
Perché altrimenti
Io temo che non
Faremo soltanto delle discussioni
E il primo nodo è questa questione se si procede innanzitutto a Costituzione vigente o se si fanno altre scelte
Non mi pare risolto
Da quanto so anche ieri nell'incontro con la presidente Iotti
Qualche difformità
Sul fronte le Regioni emersa
Lunedì a Bologna sono riuniti rappresentanti del consiglio regionale democrazia che sta nel Centro-Nord
Hanno affermato in buona sostanza che non vale la pena
Fare una riforma elettorale
A Costituzione vigente che meglio farne non farne nulla ora
Questo è un primo nodo da sciogliere per poi poter entrare nel merito
A me pare che invece il documento delle Regioni
Con intelligenza cinquanta consente una possibilità
Mi sembra che anche la Pira alla Bicamerale ignoti abbia intelligentemente composto in equilibrio
Dinamico le diverse esigenze la quando ha scelto
Di partirei subito innanzitutto per elaborare un progetto riforma elettorale a Costituzione vigente
Senza
Con ciò stabilire che nel frattempo non può venire avanti una riforma costituzionale no che posso poi consentire
Di anche il gruppo socialista ha dato un contributo decisivo in questo in questo senso trasformando
Una pregiudiziale in una preferenza voglio dire Landi Amato è stato più generoso di te da questo punto di vista no e ha consentito di
Andare in questa direzione
Io però vorrei rappresentare per un attimo soltanto
Ciò che poteva cadere negativo che lo consiglia molto serio qualora non si andasse almeno a una riforma subito ragione elettorale a questioni ordinarie
Vi sono almeno dodici regioni che per un verso o per un altro
Hanno bisogno di una
Rinnovo dei consigli non voglio entrare le fattispecie
Mass non so cosa ha detto se ministro Pavolini stamattina abbia parlato
Ho dato subito il governo ma il Governo stesso è preoccupato tant'è che sta pensando ad un provvedimento che io considero però di assai dubbia costituzionalità per liberare i Consigli regionali automaticamente
Da inquisiti o rinviati a giudizio questo per dire che è un problema molto serio
Mille metri evidenza anche un'altra con realismo un altro dato
Futuro Parlamento
Il rischio è che effettivamente nel novantacinque con le nuove elezioni regionali non ci sia una nuova legge
Perché doveva immaginare che mo'Parlamento quando si potrà al più presto
Ci vorranno Nesi per risolvere le questioni essenziali
Se poi
Noi immaginassimo
Di attendere il nuovo Parlamento per portare fare una riforma elettorale a Costituzione invariata
E immaginassimo perché può questo avrebbe il senso di fare questo per poter trasferire come ricordava Bassanini alle regioni autonomia
Normativa in campo noi dobbiamo immaginare il tempo che occorre per l'appartamento perché e dobbiamo immaginare alcuni mesi che occorrono le regioni per dar luogo poi avvalendosi di questa nuova autonomia a norme elettorali modificate
Perciò il rischio che si arrivi al novantacinque all'elezione senza una nuova leggere tradurre è serio non è pretestuoso non è pretestuoso
Rapidamente vorrei anche dire che non è assolutamente vero a mio avviso che a Costituzione leggi vigente non si possa fare una legge elettorale innovativa
In modo significativo
Io non credo che abbiano ragione coloro che dicono che non vale la pena
Perché
L'introduzione del maggioritario è possibile
E con esso la stabilità e la fa parte della maggioranza
è possibile una legittimazione popolare dei candidati
Alla presidenza
Anche con questa Costituzione
Se
Laddove non si formasse per via elettorale
La maggioranza subito noi prevedessimo comunque un premio di maggioranza mai che cosa avremo avremo in tutte le regioni dopo le elezioni una maggioranza definita ed è chiaro che il candidato alla presidenza sarà il leader di questa maggioranza e perciò si può risolvere anche questa questione anche questa questione
L'altra grossa innovazione significativa accuse vigente e la possibilità di andare a una normale a un sistema elettorale misto
Per radicare da una parte di più i consigli regionali nell'aver fatto editoriale
E per dà luogo a una rappresentanza regionale politica meno frantumata meno balcanizzato dalle potenze provinciali cioè superare il collegio provinciale quale attraverso
Collegi su provinciali da una parte attraverso una lista regionale dall'altra queste son tutte cose possibili e molto innovative da punta già tuo punto di vista
Naturalmente altre innovazioni più consistenti ma io ritengo che in sostanza si può variare il numero dei consiglieri regionali naturalmente sorgono poi dei problemi
Se lo variamo attraverso il mantenimento del totale attuale con una retribuzione da chi ne ha di più a chi ha di meno
O se pure
Lo possiamo fare con legge ordinaria
Si aumenta il numero dei consiglieri io consiglierei però questa scelta non opportuna politicamente perché ho sempre immaginato che questa emergenza vera ma vi si risponde attraverso una riduzione con affronta una riduzione
Del numero dei parlamentari perciò questi sono dati secondo me che si possono conseguire
Che si possono conseguire
Ora io
Vorrei porre una questione più
Per me più di fondo più strategica
Ad assumere a presupposto anche del sistema elettorale
Io credo che valga la pena sciogliersi un nodo a priori
Che cosa debbono essere
Le regioni
In questo Paese
Dopo la riforma costituzionale
Io credo che questo sì è un punto di partenza io resto convinto che dobbiamo pensare a consigli regionali
E a entità regionali fortemente di Indirizzo
Di controllo di programmazione
E non essenzialmente di governo
Perché altrimenti non v'è dubbio a partire anche dai decentramento di poteri che la Bicamerale seri starebbe definendo
Noi in inevitabilmente riprodurremmo venti
Se interventi centralismi regionale
Nella Bicamerale siamo orientati ad esempio a conservare per le regioni soltanto le funzioni amministrative unitarie cioè quelle che non poche soddisfare la Regione
Tutte le altre funzioni noi immaginiamo debbono esserci seguiti a Comuni e Province
Trovare un sistema elettorale chi dia luogo a una rappresentanza politica regionale che soddisfi queste esigenze
Io credo che abbiamo tutto l'interesse a puntare ad una legge elettorale con una forte identità per le regioni
Non mi convincono tutti gli sforzi volto a a affamato assomiglia molto a quella dei Comuni a quello del Parlamento
Ma non tanto perché siano criticabili le une e le altre ma perché ritengo che i la legge elettorale regionale debba concorrere a dar luogo ad una specifica idee i entità
Con finalità diverse e in questa diversità di obiettivi deve risiedere la specificità anche della regola elettorale anche della regola elettorali
Sì sì Maria amo questo obiettivo finale evidentemente possiamo commettere serie Rory nel produrre la nuova
La nuova legge elettorale
Mi avvio
A concludere dato il tempo
A disposizione fossero tali lavori
Ho già detto di questa forte identità non troverei anzi io la vedo una ricchezza non una diminuzione delle regioni una legge elettorale molto specifica costruttività festività differenziate forti da quella statale a quella dei come le Province
Debbo fare in cenno
Adesso al proprio maggioranza molto rapidamente
Cioè al merito
Io credo che dobbiamo guardarci dal porre in in moto un meccanismo elettorale che possa produrre maggioranze eccessive
La mia prima preoccupazione e non è la lega
Che dobbiamo evitare di dar luogo a Regioni riforma de che presso correnti di opere pubbliche vengono viste con sospetto
Io ritengo che uno degli elementi che ha portato al fallimento delle regioni e stata una certa freddezza un l'averle vissute da una parte di opinione pubblica Diana consistente come una concessione alla sinistra
Il sapore di eversione
La genesi consente di dire che questo è stato per diversi anni ricordate come si è deciso di bloccare la in attuazione della Costituzione per concessione della maggioranza alla sinistra
In una crisi di governo
è indubbio che questo politica all'ente politicamente
Ha fatto vivere l'esperienza regionale almeno per alcuni anni il sospetto e l'opinione pubblica che rivela con questo sospetto le Regioni c'è rotto
A concorso
Con anche con le politiche dello Stato
Alla delusione nel senso che non ha fatto a quella riforma non ha poi fatto seguito no
La effettiva costruzione dell'autonomia regionale ecco io credo che il doppio turno
Possa evitare
Maggioranza eccessive
E la dove considerassimo
Il doppio turno in ipotesi non capaci di garantire la maggioranza
Potremmo prevedere il premio di maggioranza in quel caso in quel caso per consentire agli elettori di avere comunque una maggioranza definita il giorno dopo le elezioni
Credo che esistono i problemi molto seri perché
Se non vogliamo introdurre la preferenza
Dobbiamo fare liste proporzionali liste regionali strette corte
E l'idea di fare due terzi dei consiglieri eletti per i collegi no unirmi ai maggioritari cosa può comportare può comportare in alcune regioni dei collegi molto piccoli
Per eletto per numero di elettori combinando questo fattore con la personalizzazione che i colleghi nominale comunque comporta potrebbe dar luogo alle dichiarazioni non desiderabili
Probabilmente potremmo ovviare a queste controindicazioni
In legge ordinaria
Stabilendo proporzioni diverse tra la lista regionale proporzionale e i collegi a seconda del numero di popolazione delle regioni cioè
Le regioni più ampie
Si può andare fino a due terzi gli eletti col collegio uninominale nelle regioni con minor popolazione si può andare a una percentuale più elevata per ovviare a quell'inconveniente serio che io comunque l'auto una percentuale delle delle gli eletti con la lista regionale non nei collegi più elevata rispetto alle regioni più più più di popolazione più numerosa cioè potremmo immaginare una legge elettorale con due o tre modelli modelli a seconda delle numero di elettori delle regioni
Probabilmente e concludo quando si farà la legge di riforma a Costituzione invariata
Il problema si riproporrà ma a quel punto il problema non è un problema perché si può immaginare di dare alle regioni autonomia anche in materia elettorale di forma di governo e naturalmente ogni Consiglio regionale che racconto dei dati soggettivi oggi non è possibile perché questi dati non ci sono in quanto è lo Stato a leggi ordinarie che di affrontare questa questa questa questione concludo ringraziando per l'invito e augurandomi che hanno questo convegno sia così propositivo da consentire da martedì appunto di cominciare a spendere in concreto risoluzione
Grazie senatore Guerzoni euro la parola
L'onorevole Adriano Ciaffi presidente del della commissione Affari istituzionali dove cavolo dei deputati
A mi dicono che in arrivo anche il ministro via
Io condivido
L'iniziativa del regione Lazio
E mi congratulo appunto con voi con il suo presidente con i consiglieri per aver offerto in un momento
Centrale del dibattito
Sulla riforma elettorale delle Regioni un contributo corale
Costituito dal documento di indirizzo regioni e
Sul documento io mi ritrovo pienamente
Credo che vada letto nella sua integrità senza essere tirato da una parte e dall'altra
Elemento unitario che ne colgo è la stessa la stretta connessione politica
Tra la riforma ordinamentale e costituzionale e la riforma elettorali
La connessione politica
è quella che è incinta e ressa tradurla in connessione temporale o in priorità dell'uno e dell'altro significa allontanare il traguardo non operare per raggiungere la tentazione della politica decadente è quella di riaffermare le differenze e le proprie identità
Proprio di una logica proporzionale Istica partitocratica
I costruttori della nuova repubblica sono coloro che individuano con chiarezza gli obiettivi da raggiungere e li raggiungono con tanta capacità di ascolto con tanta umiltà e con tanta capacità di raccordare posizioni diverse e frammentato
Se vogliamo realizzare anche questo ulteriore
Riforma è necessario che ci poniamo
Solo un terreno di incontro cogliendo soprattutto la convergenza sugli obiettivi di Fo
Essendo invece molto disponibili a raccogliere la strumentazione
Se invece ci dividiamo sulla strumentazione che esso che è sempre una questione secondaria un turno due turni proporzionale corretto maggioritario
Collegio unico collegio
Ma subprovinciale
Credo che non ne usciamo
Perché il Parlamento che deve approvare questa riforma è già di per sé troppo frammentato per dover sommare una serie di convergenze su piccoli problemi
Personalmente mi son trovato in mezzo
Dalla da duecentoquarantuno all'agendo quarantadue a tutte e tre le riforme elettorali e vi debbo dire che l'unico sistema
Secondo
Quello che produce
è questo non l'altro
Quindi credo che la Bicamerale riuscirà a far qualcosa
Se saprà imboccare questa strada
Se le forze politiche vogliono l'essenziale e sanno incontrarsi sul particolare
Se invece prevale la fregola elettoralistica del distinguo
Non potremo far niente con il tempo ristretto che certa qual è l'obiettivo di fondo
L'obiettivo di fondo con su cui dobbiamo concordare è che è finita l'epoca delle regioni come ente di programmazione
Questo è un giocattolino verbale su cui ci siamo
Djindjic lati per tanti anni
Senza cogliere che è una democrazia industriale moderna matura vuole un sistema flessibile che del resto era anticipato la Costituzione repubblicana formato da enti di governo divario livelli la Regione è un ente di governo punto e basta
Ogni governo serio si esercita in modo programmato
Ma non è vero l'inverso
E la programmazione sempre governo
La programmazione se non è l'aggettivo del sostantivo governo può anche essere lottizzazione mediazione conflittualità permanente assemblearismo incapacità di fare le scelte quando e come si debbono fare
E allora se l'obiettivo eh il Governo tanti governi che nell'unitarietà della nazione un solo Stato debbono cooperare
Ciascuno al proprio livello di problemi
Ci sono dei livelli di problemi regionali che non possono essere governati dagli enti locali
Chi ha scritto con il vostro
Maggiore
Regionalista
La dottrina dell'assenza del presidente Paladini nell'articolo tre della centoquarantadue essa che vi è una distinzione tra
Governo delle regioni
E attuazione delle scelte attraverso i comuni e le province
La regione nel suo complesso istituzionale consiglio giunta Presidente è un ente di governo all'interno del quale il Consiglio dagli indirizzi
Effettua il controllo
E gli altri organi
Collegiali o monocratici giunto consiglio governi questo è la risposta nuova su cui dobbiamo trovarci tutti è da qui che deriva il sistema elettorale e da cui che superiamo il localismo
Che non si media ma si governa a livello proprio dei problemi che non sono quelli locali ma sono quelli regionali
Non devo costrutto e costruire sovrastrutture consorziali di decine di enti di molteplicità di Province per governare una dimensione regionale
Cioè la Regione poi cosa diverso il governo scelta decisione
Sistemazione delle priorità e gesti io poi lo fa non certo attraverso gli assessorati ma attraverso la strumentazione della regione o gli stessi Enti locali Province o Regioni
Perché non deve essere l'ente di governo anche ente di gestione e di amministrazione ma qui dovremmo aprire tutto il discorso della burocrazia della permanenza del servizio al di là del delle crisi e dei governi ed è tutto un discorso di stabilizzazione
Beh la funzione civica amministrativa che a livello regionale non siamo riusciti ancora a ancorare perché perché il discorso che autocoscienza della funzionalità della macchina
Macchina amministrativa burocratica non è stato fatto mai
Secondo me con sufficiente diciamo o riflessione ed autonomia cosicché noi abbiamo le regioni in crisi abbiamo amministrazioni
Che non funzioni in conseguenza della crisi
Quasi che è un momento di crisi politica potesse tradursi in un momento di affievolimento o se non addirittura di interruzione dei servizi che invece alla collettività
Devono essere garantiti in modo permanente secondo i due criteri costituzionali dell'efficienza e dell'imparzialità
Della amministrazione
Stabilita la capacità dei governi localismo
Ci supera con il governo della Regione la crisi partitocratica sì
Supera attraverso la domanda di governabilità
Le stesse due scuole di giudizio sui vent'anni della Regione la scuola della regionalismo e la scuola dell'anti regionalismo dei vent'anni di crisi permanente si risolvono
Nell'ambito di l'affermazione della governabilità a questo punto come può
Di fronte a presidente di provincia eletti direttamente di fronte a preside a sindaci eletti direttamente
La Regione
Governare questo sistema se no né con un governo altrettanto forte
è pieno di legittimazione popolare che non significa di per sé la strumentazione tecnica dell'elezione diretta può essere quello della maggioranza può essere quello della ci denuncia costruttiva può essere quello
Del presidente pre indicando in sede di formazione di maggioranza può essere quello del programma scelto direttamente dagli eletto
Quindi a questo punto io ho concluso nel senso che
La legge elettorale solo strumento di questo obiettivo
Non è contraddittorio alla capovolgimento del centodiciassette
Perché le questa in plaid amento
Di un governo regionale forte può essere un momento successivo
A
La scelta strutturale
Il vero problema del centodiciassette capovolto è l'altra è il superamento dell'altro vizio di noi regionalisti
E quindi anche mio su cui ci siamo diciamo attardati per tanti anni pensare contrariamente per esempio l'esperienza tedesca che noi si possa continuare all'italiana dividere le funzioni fra Stato e regioni per materia invece che per livelli di governo quasi che ci fosse una materia
Sia
Locale ed un'altra materia che sia nazionale
Quando la società complessa industriale e post-industriale ormai
A verticalizzare do le materie non c'è più la sanità che può essere dei comuni non c'è più l'agricoltura del Mercato delle Erbe del Campo Boario
Non c'è più l'artigianato e l'industria come distinzione disertore da poter localizzare a Piani DiVersi dell'ordinamento statua
C'è la necessità di assumere un criterio funziona di ottima alita di governo e di gestione
Unificato dal principio della sussidiarietà e dalle complementarietà dei vari livelli ed organici se questo è potremo anche pensare ad una soluzione del centodiciassette Nommo dizioni Total centodiciannove perché recuperiamo il centodiciannove come competenza storica primaria quasi come la sola K e la spada del Governo
Senza autonomia finanziaria non c'è governo
La programmazione era in sostanza il surrogato del caffè senza caffeina
Senza autonomia in positivo
Quindi il recupero del centodiciannove è strettamente collegato al recupero della punto della funzione di governo che si sostanze con la responsabilità
Finanziaria e quindi con l'autonomia in positivo
A questo punto cosa vi debbo dire gli abolire che secondo me dobbiamo auspicare che la Bicamerale ci faccia la riforma elettorale
O la prego boccia faccia il Precotto rispetto ad un Parlamento che può essere in grado nel giro
Di due mesi di approvarla considerare questa legge
No provvisoria ma una legge che fino alla riforma costituzionale e probabilmente fino al spazi di autonomia da concedere anche in materia elettorale sulla base della legge ordinaria di principi e a una piccola modifica della costituzione
L'elezione del Presidente non necessariamente da parte del consiglio possa permettere un assestamento arresi me della iniziale proposta
L'assestamento arresi ma è necessario con caratteristiche di peculiarità io non riesco a vedere la stessa modulazione collegio subprovinciale collegio
Lista regionale collegio unico regionale in Lombardia e nella mia marchio nella nella vicina Emily umbri
Se rivendicate giustamente un pizzico di peculiarità e di specificità come diceva Guerzoni è necessario che la legge nazionale salvaguardi qualche spazio questo non contrasta
Con il vincolo costituzionale né allora né credo tanto meno contrasterà domani quando nella stessa costituzionale costituzione si riconoscerà qualche spazio di autonomica
è chiaro che in relazione e concludo veramente alla governabilità si supera
Anche il problema della differenza tra Regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale perché il punto d'arrivo è comunque
Se governabilità e auto-governo specificità ed auto-governo sono due valori come essenziali
E quindi non andremo verso un aumento delle differenze ma verso un'attenuazione attraverso la crescita del minimo comun denominatore di competenze perdute
Le regioni man mano che si recupera autonomia statutaria autonomia finanziaria nell'ambito delle competenze generali
Voi capite quanto sarebbe assurdo se non partissimo da questo principio il continuare a giocare fra di noi dicendo che il governo deve fare agli atti generali che le Regioni devono essere enti di programmazione che tutto deve avvenire fra comuni e province ma sto nuovo Paese chi lo governerà i Comuni e le Province
C'abbiamo una paura quasi subito all'uscita ancestrale di governare
Ma la verità che va tutto capovolto
Perché poi se avvenisse come avvenuto Comuni e le Province governano potremmo avere questa Italia che soffre questa endemica crisi di governabilità
Grazie presidente Ciaffi euro al o coloro
Il ministro per le riforme istituzionali professor leopoldo Elia
Mi scuso innanzitutto se i lavori preparatori del consiglio dei ministri di lunedì mi hanno impedito di essere prima tra voi ma ho letto la relazione del professor Capotosti che
Mi ha fatto gentilmente pervenire e ho letto i punti fondamentali della relazione Parreira e quindi sono in grado anche sulla legge regionale di poter esprimere elettorale regionale di poter esprimere qualche opinione
Cari amici il convegno attuale cade con tempestività in un momento di grande delicatezza per l'istituto regionale
Ma anche in un momento che concreta una grande occasione storica
Questa grande occasione storica
Deriva da cause molteplici direi che la maggiore e sottovalutata e quella che si riferisce proprio alla caduta
Del Moro o del mondo il del muro di Berlino e dei muri che si riproducevano all'interno di alcuni Paesi e in particolare
Infatti la contrapposizione comunismo anticomunismo
Non era solo un collante che servisse a rinsaldare la coesione all'interno dei partiti e avverte barare in qualche modo lo schieramento politico ma era invece anche era non invece era anche un diciamo un vincolo forte che giocava sui rapporti Stato regione stato Autonomie locali e giocava in senso centralistico
è inutile nascondere una verità che credo gli storici di domani saranno in grado di documentare e verificare
E questa occasione storica e espressa e in qualche modo sottolineata
Anche da tendenze che da tendenze politiche che come quelle leghiste
Presente a notti in forme distorte ecco le spinte autonomistica dico in forme distorte
Perché avendo ascoltato il professor Miglio al convegno di Cernobbio della Fondazione Ambrosetti
E debbo dire che il suo rifiuto del federalismo tedesco e venti federalismo statunitense
E dimostrano chiaramente che al di là delle parole che contano illimitatamente ecco e mentre contano di più o le proposte del contenuto delle proposte evidentemente la lega tende a una forma di tipo confederale e e confederale nord non dei nordisti non dei nordisti prima della guerra di sì di secessione degli Stati Uniti d'America matte insulti
Dei sudisti che rivendicavano appunto Massimo TV
Legami lei di legami allentati che volevano delle situazioni in cui il dissenso praticamente
Gioca asse come poteva giocare prima della convenzione di Filadelfia da cui è uscito il federalismo americano senza dire degli sviluppi
Successivi fino a Roosevelt e dopo Roosevelt che e evidentemente come in Germania il federalismo cooperativo hanno messo in valore i momenti di raccordo i momenti di integrazione di appunto federalismo cooperativo tra centro e periferia tra Federazione e lender
L'altro motivo si trae dalla rinascita del principio di sussidiarietà nella vita dell'Europa che non vale solo nei rapporti
Stasera comunità Stati ma deve valere anche nelle realtà inclusa la statua
E quindi deve valere a connotare dei rapporti giusti dei rapporti impropri
Facendo psiche tutto quello che può essere deciso e risolto in sede regionale lo sia senza impropri trasferimenti o senza improprie prevaricazioni da parte dello Stato centrale
Ma direi che sono significative anche le modifiche delle costituzioni soprattutto della legge fondamentale tedesca
Che assegnano alle regioni una partecipazione al processo ascendente nella formazione delle politiche nazionali da rappresentare in sede comunitaria
è un complesso di spinte di motivi che giocano a favore della riforma
Come viene attualmente elaborata in sede di Bicamerale potranno voi avete su quello che fa la Bicamerale avete avuto ampia informazione in questo convegno è inutile insistere lei
In sede di assemblee o comunque quando sarà possibile esaminare a fondo il Progetto
Elaborato in Commissione ecco naturalmente ci saranno dei nodi da risolvere ma è stato fatto già un grande passo avanti nel ripensamento della regionalismo italiano
Quali sono le questioni le grandi difficoltà che si frappongono ancora sul cammino di questa di questa di questo neo regionalismo forte che diciamo altri preferiscono chiamare di tipo federalista direi che la difficoltà maggiore riguarda la questione finanziaria perché essi un fenomeno congiunturale ma è un fenomeno congiunturale che col nostro debito pubblico
Direi assume carattere che va al di là ecco di una congiuntura temporale tre
Il Progetto che prospetta notevolissime implicazioni Croce Progetto della Bicamerale
Che prospetta notevolissime implicazioni sull'assetto dei pubblici poteri
Va incontro oltre che a varie contestazioni
Sui criteri di riparto delle funzioni che probabilmente in più di un settore potranno essere ulteriormente articolati dà luogo a difficoltà che non ci possiamo nascondere circa la sua immediata praticabilità finanziaria
Si presenterebbe infatti egualmente problematico anche in condizioni di relativa normalità finanziaria operare una così imponente redistribuzione di risorse tra centro e periferia
Multando la qualità del titolo derivazione cioè passando da un sistema finanza prevalentemente derivata da un sistema finanza prevalentemente tra in mancanza di questo infatti non si darebbe vera autonomia anche se in un contesto di forte accrescimento quantitativo delle funzioni regionali
Ma il mutamento del titolo di derivazione della finanza comporterebbe una riforma dei tributi statali e regionali di ampie proporzioni
Che si presentasse pur necessaria di difficile concezione in una situazione di stress fiscali
E che non potrebbe comunque non inquadrarsi in un contesto di generale revisione del sistema tributario come del resto ci viene sollecitato anche in autorevoli sedi internazionali
Ma anche immaginare un'operazione per così dire minore dal punto di vista qualitativo seppure ti pare il segno sotto un profilo quantitativo immaginare cioè una redistribuzione di risorse dal centro alla periferia
Come mere autonomia di spesa in virtù di fondi trasferiti presenta oggi
Difficoltà
Nelle condizioni in cui si trova il Paese non possiamo certo redistribuire il debito pubblico tra le Regioni data l'esigenza di procedere risolutamente sulla via di una rigorosa azione di risanamento
Questo fa riflettere certamente sulla circostanza che l'attesa di una grande riforma tributaria non possa essere facilmente riempite da una più agevole immediata riforma dei trasferimenti finanziari alle regioni
Ma questo non ci deve far disperare nel ritardare sulla via delle riforme costituzionali perché e possibile immaginare delle norme transitorie su cui anche il governo porrà prossimamente la sua attenzione delle norme transitorie che consentano di graduare il trasferimento accompagnandolo con delle misure it finanza pubblica
Che consentano di proseguire il cammino
Anche se diciamo non si raggiungerà l'immediatezza
Dei trasferimenti finanziari che sarebbe richiesta dall'immediato trasferimento delle competenze si tratterà Titta trovare una corrispondenza tra trasferimento di competenza tetra stiramenti e trasferimento
Di risorse che consenta di superare questo difficile passaggio senza nuocere a regime alla riforma regionale
Un'altra questione che si manifesta anche in taluni momenti nei lavori della Bicamerale è data dalla cosiddetta questione che chiamerei municipale
Innegabilmente i rapporti tra Stato ed enti dove tra Regioni ed enti locali devono essere migliorati
Si rimprovera alle regioni un eccesso di avarizia nelle tele che
Nelle delle deleghe come trasferimento di funzioni e soprattutto nel trasferimento di fondi c'è la sensazione in alcuni sostenitori delle tendenze municipali che i fondi che arrivano alle regioni rimangono troppo
Presso le regioni e non passano con le deleghe agli altri enti locali bisogna darsi conto di questa difficoltà per superarla in modo che anche sul piano psicologico ci sia un
Ci sia un un progressivo miglioramento della atmosfera per non attardarci in Carella che io spero rimonte Nothing debbano rimontare in gran parte a periodi del passato
Ma la crisi delle regioni anche se sul piano istituzionale è forte e maggiore sul piano politico
Sul piano del funzionamento di un esecutivo che risponda possa rispondere in base al principio di responsabilità se le crisi sono conti
Se le interferenze dei partiti e di altri organi di altre forze sono diciamo tali da danneggiare
La formazione e l'attuazione di un indirizzo politico coerente ecco c'è bisogno soprattutto di rimediare in questo che e allora dipinto urgenza della legge regionale
Che l'emergenza della legge elettorale regionale
Che diciamo logicamente dovrebbe seguire
Una riforma delle competenze una riforma come contenuta nel progetto organico dell'Africa ma qui può verificarsi un fenomeno di parallelismo con la situazione
Come nello Stato sarebbe stato più logico fare la riforma della seconda parte della Costituzione e poi la riforma delle legge elettorale ma si è dovuto invertire questo cammino certa o per i referendum ma non solo per i
Perché la legge ordinaria e comunque di più facile adozione che la legge costituzionale che la revisione costituzionale
Così anche per le Regioni è meglio l'uovo oggi della legge elettorale regionale che la tesa di riforme costituzionali che non possono comunque essere immediati un criterio di prudenza
Un criterio di prudenza con con consiglia
Gli anticipare rapidamente
L'adozione della legge elettorale Reggiana
E io consento con le impostazioni che in sede regionale si vanno affermando che sono rispecchiate nella relazione Capotosti nella relazione Barrera le modalità sono diverse ma il risultato diciamo pur il risultato finale dovrebbe corrispondere a questo mix di
Di collegi diciamo uninominali o anche plurinominali come vuole Capotosti ma legati legati profondamente a a una finalizzazione maggiori la finalizzazione maggioritaria
Sia che ci porti a moduli simili
Alla legge del ferro del mille ottocentottantadue in Francia che ha consentito al Governo delle grandi città mi pare che il modello Capotosti sotto altre forme ci porti a quella impostazione
O invece si avvicini di più al modello nazionale delle leggi che abbiamo adottato per la Camera o per il Senato
Tuttavia ecco questo ha un'importanza certa per il risultato di reca un'importanza soprattutto per superare il localismo il pericolo di troppi collegi uninominali
Nelle regioni specialmente in quelle piccole e di portarci ha delle idee a meno che a circoscrizioni delle grandi città
Di portarci veramente a dei collegi talmente piccoli che le spinte localistiche diventerebbero per ecco noi dobbiamo guardarci da questo pericolo non dobbiamo accentuare i pericoli che il provincialismo nel sistema elettorale delle Regioni
Diciamo ha già proiettato
Danni in passato dobbiamo evitare questi danni e dobbiamo renderci conto che le Regioni potranno avere degli spazi anche con la legge elettorale
Di fronte nazionale immediata ma questi spazi dovrebbero essere sempre nell'ambito di criteri finalizzati a un esecutivo forte
Finalizzati a diciamo dare quella governabilità di cui ha parlato l'onorevole Chafik poco fa
Che è un requisito essenziale per la vitalità delle regioni italiane la governabilità necessarie dappertutto in Italia mi comunicano sta
Ma direi che per le regioni ente che anche enti che ancora devono affermarsi pienamente nel nostro ordinamento la governabilità e ancora più necessaria
Se si vuole per me poi diciamo la spinta a la spinta a a fare subito la legge regionale deriva anche dal fatto certamente da una presa di posizione di carattere di politica istituzionale precisa cioè dal mio non auspicare
L'elezione diretta
Del presidente della Regione da parte del popolo su questo io preferisco come è noto il modello tedesco che distingue nettamente livelli amministrativi in cui il borgomastro anche quando è eletto dal popolo e visto con un grande city manager e invece il livello dei lender e il livello della della federazione in cui è assolutamente necessario che per l'attività legislativa
Ci sia un blocco un continuo maggioritario tra presidente e governo della Regione e maggioranza del consiglio regionale
Ecco creare questa scala Diretta sindaco presidente della regione presidente o del Governo per usare la formula spagnola Presidente del Consiglio o o se si vuole secondo l'esperienza francese Presidente della Repubblica
Eletta dal popolo è una falsa scale secondo me perché a un certo momento ci deve essere una differenza di livello tra diciamo amministrazione sia pure amministrazione molto impegnativa come quella delle grandi città e politica politica che quella delle regioni e dello Stato
E allora anche per questo io sono portato a vedere un un diciamo minori inconvenienti dal fatto che si possa procedere fin da ora
Nella legge elettorale regionale lasciando quegli spazi che
Il Consiglio regionale piemontese per primo con le relazioni del professor Pizzetti auspicato
Sarei meno favorevole a lasciare alle Regioni per non creare troppi conflitti al loro interno la definizione dei collegi
Uninominali o plurinominali
Come ha come suggerisce in alcuni di questi lavori preparatori il il consiglio diciamo alcuni esponenti del Consiglio regionale piemontese sono più favorevole a lasciare
Punti in una banda di oscillazione definita nella legge nazionale lasciare degli spazi alla Regione per scegliere nel mix
Proporzionale
Maggioritario scegliere adottare delle scelte di adattamento alla situazione locale a seconda della dimensione della Regione e della sua conformazione ecco io direi che noi dobbiamo prendere coscienza di più di questa urgenza della legge elettorale regionali
E direi che anche se
Diciamo in una intervista che dovrebbe uscire lunedì c'è stato forse qualche equivoco dicendo
Fa attribuendomi la formula la legge elettorale a primavera la legge elettorale regionale adottata primavera no io auspico che sia adottata prima che possibilmente si possa conoscente rapide nelle prossime settimane in seno alla Bicamerale si possa arrivare rapidamente a questa legge che così necessaria per molte regioni in crisi
Sia per rafforzare quello che c'è essendoci questa prospettiva di una governabilità più forte
Sia eventualmente dando luogo in situazioni eccezionalmente gravi anche ad una possibilità di applicazione anticipata della nuova legge
E ritengo che per quello che riguarda
Diciamo anche le nostre elezioni politiche ritengo che anche una uno slittamento derivante dalla mancato raggiungimento che io te prego naturalmente
Dei due terzi in sede di voto sulla legge costituzionale degli italiani all'estero
Io credo che
Lo slittamento derivante da una mancato raggiungimento che considero torno a ripetere molto negativamente perché sarebbe un mancare a solenni promesse fatte
Agli italiani all'estero ma che non sarebbe gradito io penso e nemmeno per gli italiani in Italia
Chi lo facesse si assumerebbe una responsabilità non diede
Ecco io penso che
Appunto
Lei elezioni politiche non subirebbe Ronnie per l'adozione della legge regionale né per queste vicende della legge costituzionale
Per gli italiani all'estero non subirebbero di per sé ecco presto slittamento che le porterebbe addirittura ad andare oltre le elezioni europee
Ma la e legge elettorale regionale e di massima urgenza e di massima urgenza che essa non rimanga sganciata dai moduli che sono stati adottati
Per e la leggi nazionali
Anche se con varianti di adattamento non devono essere sganciate dalla diciamo anche dal criterio maggioritario che in varia misura
Con il premio per le riviste con l'elezione del sindaco abbiamo è stato fatto prevalere in sede locale la Regione non può essere l'isola della proporzionale
Il non arcipelago in un arcipelago di grandi e piccole isole ispirate nei loro sistemi elettorali al principio maggioritario
Sarebbe un'anomalia
Sarebbe una scenetta di non responsabili
Noi questa scelta di responsabilità dobbiamo compierla nelle nelle prossime settimane il più vicino possibile noi dobbiamo puntare in modo che le regioni diventando governabili diano un contributo forte alla governabilità dell'intera Italia e dell'intero sistema politico
Pausa
Grazie al ministro e via do la parola ora per l'ultimo intervento conclusivo di questo nostro dibattito al Presidente della Giunta regionale del Lazio Giorgio Pasetto io credo intervento che rischierebbe
A bussare anzi sicuramente sarebbe un abuso per la pazienza e lo sforzo che molti di voi hanno compiuto in questa giornale ma
Dei nostri lavori
Vorrei richiamare l'attenzione
Nostra soprattutto cioè di chi si è fatto carico di avviare questa riflessione su alcuni elementi che sono emersi sia dalla tavola rotonda sia per lavori di questa razza
Ma io innanzitutto desidero esprimere la soddisfazione della Giunta regionale credo anche del Consiglio regionale dei club dei consiglieri regionali
Per aver non soltanto avviato questa riflessione va be'aver contribuito insieme alla conferenza dei presidenti delle regioni
A procedere lungo lo sviluppo l'approfondimento del documento che noi abbiamo approvato a viareggio perché di questo si tratta
Siamo nella fase non vorrei dire conclusiva va certamente centrale di questo dibattito
Che richiede uno sforzo l'attenzione non soltanto da parte
Delle assemblee regionali ma che sicuramente così come è avvenuto oggi richiede la presenza attiva della ricerca di punti di convergenza da parte del Parlamento
Da parte del governo da parte delle forze sociali e da parte
Del mondo scientifico confronto che oggi abbiamo sviluppato è stato su questo terremo stato sul terreno di un'ulteriore
Ma prima questione che a me sembra vada recuperato
E quella della inscindibili tranne non mettiamo e non abbiamo mai posta in discussione che ci sia un inscindibili Rita tra la questione della riforma istituzionale
E aggiungiamo della riforma
Della finanza regionale con la riforma del sistema
La questione non è questo
La questione è che ci troviamo dentro una condizione politica che certamente non abbiamo contribuito a determinare che comunque ci lascia un orizzonte breve dentro questo orizzonte Breve
è quello di un eventuale scioglimento anticipato delle Camere lascerebbe le regioni anello debole di un sistema elettorale che essa ha compiuto certamente come alcuni punti di insufficienza di debolezza che tutti avvertiamo ma certamente un sistema elettorale che rispondente a quello che sta il mandato referente
Questo è un e rispetto a questo credo che lo sforzo che le regioni abbiano fatto per la specificità della loro funzione
Di programmazione di legislazione
Più un aggiustamento sul versante della proporzionale diciamocelo molto chiaramente perché questo ed è l'elemento che abbiamo entro c'è uno spostamento un di più
I proporzionale lo diciamo
Chi dice cinquanta cinquanta sicuramente
Con la così l'ancoraggio soltanto ad una rappresentanza pienamente territoriale rischia di non ricomprendere dentro ad un'assemblea legislativa ad una funzione soprattutto di programmazione la necessità di avere un interesse rappresentativo di carattere più generale
Purtuttavia però stiamo dentro quello che
Un altro elemento
La domanda di stabilità di governabilità e soprattutto la necessità d'avere maggioranze stabili nell'arco di una legislatura regionale
Noi ci siamo mossi all'interno di questa scelta
E allora hanno ragione quanti io credo che sia utile
Sì è stato estremamente utile il confronto anche serrato che è avvenuto questa sera
Però c'è un punto di convergenza che tutti avvertiamo l'avvertiamo soltanto perché siamo a Roma capitale del Paese siamo una in una regione che però nell'ambito da fenomeni come quelli di dissociazione politica ed istituzionale con quello che la lega c'è stato spiegato oggi le nostre colleghi della Lombardia che il rischio oggi non è tanto cosa sa ma quante
Che il numero di regioni ma ipotizziamo mi pare che sia stato recuperato questo questo ragionamento perché c'è immaginare ti darà questo Paese tre sistemi regionali uno del Nord o del centro uno terzo tutto e non è un rischio lontane allora perché dopo e non oggi una riforma elettorale che in qualche modo possa traguardare
Forzando al massimo e coniugando al massimo anche la convergenza delle forze politiche democratiche su un terremo io credo che sia possibile ecco la ragione di questo approfondimento che sia possibile anzi aggiungo è necessario questo sforzo qua avvertito anche questa sera individuare un modello di riforma elettorale che in qualche modo non possa e non debba essere necessariamente messo in discussione
Rispetto ad una auspicabile riforma istituzionale che non dovesse avvenire dentro come è impossibile che avvenga rientra questo arco di legislatura c'ha in qualche modo lavorare
Rispetto a questa linea su un modello che via risposta ai problemi della governabilità
Ai problemi della rappresentatività dei problemi da una parte dall'ancoraggio al territorio ma dall'altra parte ripeto anche di rappresentatività degli interessi su scala credo che il documento delle Regioni sia un documento dal quale partire
Non sono le tavole I dieci comandamenti assoluto cioè voglio dire un terreno anche questo di confronto e credo che il lavoro del Parlamento e la tavola rotonda di oggi abbia aiutato in questo senso è anche la relazione anche il materiale che non rimette non soltanto i nostri parlamentare ma sicuramente presidente delle commissioni
Io però vorrei aggiungere un'altra considerazione dalla quale concludo che abbiamo accennato questa mattina
è vero tutto questo è vero
Che le Regioni marcano un ritardo notevole
Sul terreno del decentramento della trasferimento delle proprie competenze ma è pur vero lo dico al ministero io lo dico al Presidente della Commissione presente lo dica e parlamentare che quest'anno ci troviamo di fronte ad una finanziaria
Che vede non rispettati gli impegni che erano stati assunti rispetto alla Regione rispetto alle regioni lo scorso anno ci siamo trovati ieri per affermazione questa mattina del ministro patenti fronte
Ad una atteggiamento di grande debolezza del governo cosa voglio dire che mentre delineiamo
La necessità di una riforma elettorale ad una riforma istituzionale ci troviamo di fronte ad una situazione che comprime comprime fortemente ruolo e le funzioni delle Regioni sul terreno del governo di tutti i giorni
Di fronte alle emergenze dell'occupazione di fronte ai problemi della sanità e dei trasporti dove abbiamo avuto sostanzialmente un mancato rispetto degli impegni e delle poste in bilancio sul bilancio pluriennale il problema del cofinanziamento rispetto ai fondi strutturali che non c'è quando invece sappiamo benissimo che a partire dal mille novecento novantaquattro questo sarà terreno reale di governo per regione per il confronto tra le Regioni
In Europa
E allora questa questione non può rimanere appesa anche ambienti di questo confronto perché altrimenti rischia soltanto del convegno di studio e non della sottolineatura di una situazione di grande disagio rispetto alla quale le Regioni non è che non si siano fatte carico dei problemi del risanamento della finanza pubblica di rientro dal disavanzo lo scorso anno il ministro Barucci sottolineano come le regioni avevano contribuito fortemente rispetto ai problemi del risanamento ed il rientro dal deficit
Pubblica allargata ma la verità oggi è una verità diversa la verità è che rispetta questo sforzo che c'è stato
Nei confronti della manovra più complessiva del governo ci troviamo di fronte ad una situazione di assenza assoluta di confronto rispetto alle scelte che sono state fatte noi ci siamo trovati in grande di
Tra la tendenza ad abbandonare la Conferenza Stato Regioni e dall'altra parte in qualche modo avendo approfondito le questioni che c'erano state poste in modo particolare quelle della finanziaria delle leggi che accompagna non abbiamo trovato dall'altra parte
Nessun interlocutori in grado di darci risposte nel merito delle questioni che avevamo
Io ho voluto richiamare anche questo elemento per dire che poi il processo di sviluppo di rafforzamento del regionalismo nel nostro Paese non passa attraverso
Soltanto questi aspetti di riformarsi passa attraverso un trasferimento reale di funzioni e di attribuzioni e di attribuzione di governo credo che queste elemento lo dobbiamo tener presente questa riflessione perché altrimenti il rischio reale e quello che in qualche modo questa mattina da parte soprattutto
Di kitsch apposto qui alla nostra attenzione l'esperienza spagnola
Ci faccia capire voi certamente non ha giustificato il leghismo
Ma dobbiamo stare molto attenti che la risposta è sul terreno del governo innanzitutto e sul terreno di un un ruolo che renda le regioni in grado di assolvere i compiti che sono fissati dalla Costituzione
Altrimenti rischia di aprire anche una riforma elettorale di avere una riforma istituzionale ma non dislocare risorse non dislocare pure immediatamente di non dislocare immediatamente una linea che attribuisca la centralità del ruolo e della funzione delle regioni del nostro sistema autonomiste
Ecco questo è anche uno dei richiami che da questo convegno che è stato soltanto un'occasione di approfondimento e di rilancio delle questioni sulle quali credo che la conferenza delle regioni continuerà a lavorare nei prossimi giorni grazie
Ho volutamente usato il termine di ultimo intervento quando ho dato la parola al presidente Pasetto non me ne voglia il presidente Pasetto e non di conclusioni come era scritto nel programma
Perché ritengo che questo dibattito non posso certamente concludersi in questa sede
Il dibattito è aperto e rimarrà aperto
Crediamo di aver dato un nostro contributo ad un avvio ad una soluzione positiva della discussione
C'è un fatto nuovo ed importante
Che vorrei sottolineare come già hanno fatto prima di me altri interventi intervenuti
La posizione unitaria assunta dalle regioni italiane tutte le regioni italiane si sono ritrovate all'interno di un unico documento unitario questo è un fatto nuovo importante per cui permette alle Regioni di scendere oggi in campo come interlocutrice i Forte del Parlamento nazionale
E certamente dalla posizione
Delle regioni italiane non sarà facile prescindere
Credo pertanto di poter chiudere non concludere questo
Il nostro convegno ringraziando tutti partecipante in particolare coloro che da questa mattina fino a quest'ora tarda sono le diciannove e trenta
Hanno voluto restare ad ascoltare e partecipare alla discussione animata ricca che c'è stata vi ringrazio