"La Sinistra e lo Stato"

Cioè la città bloccata e quindi come al solito quando piove a Roma diciamo uno degli aspetti della mancanza di funzionalità Stefano di qualcosa però subire pensiamo di siccome i lavori sono molto complicate di di iniziare lo stesso presidente Zanardo moriva
Rusconi sì sì va
Ma questo secondo incontro organizzato da critica Marrazzo secondo incontro di ricerca organizzato dalla critica marxista avviene all'indomani della firma dell'accordo fra Israele
Che l'Organizzazione per la liberazione della Palestina
Un accordo molto importante che modifica profondamente e finalmente in modo positivo gli assetti politici del Medio Oriente
Verso quest'accordo non non possiamo che per esprimere anche in questa sede compiacimento e augurio che possano avere degli sviluppi ulteriormente positivi dicevo che il secondo incontro organizzato dalla rivista nel quadro di un impegno teso a cercare di delineare gli elementi fondamentali di un programma comune persuasivo della sinistra il primo incontro ha avuto per oggetto gli elementi fondamentali per la politica economica della sinistra le relazioni a questo olimpiche presentate nel primo incontro che ha avuto luogo nell'estate del possono trovare nel numero quattro di quest'anno per l'imprevista che esposto anche nel tavolo qui nella sala qui all'altro oggetto di questo incontro è la sinistra lo Stato non la democrazia cioè non una forma specifica del del dello Stato ma lo Stato l'organizzazione pubblica complessiva generale per il Governo del potere politico
La sua sostanza nelle sue articolazioni ci è sembrato fosse necessario assumere una prospettiva più larga questa perché una sinistra che deve governare
Non può limitarsi di fare questo quell'aspetto che provi a pensare questo o quell'aspetto dello Stato che sono più utili la difesa della parte debole della società ma deve pensare l'insieme l'organizzazione statuale
Anche la scelta di questo tema come del resto la scelta del tema dell'economia
Nasce da due ordini di considerazioni uno più legato alle vicende politiche è in corso di trasformazione del nostro Paese una trasformazione che insieme lenta e accelerata nel corso una trasformazione
Della struttura dello Stato e la sinistra deve fornire risposte dare in dare indicazioni definire elementi di programma l'altro ordine di considerazioni e tutto probabilmente culturale
Non solo la cultura comunista e neppure la cultura la più larga cultura socialista ma
Più comprensiva cultura della sinistra
Alle spalle
Una visione dello Stato carenza di ambiguità di incertezza
C'è la necessità di ricomporre una cultura della sinistra dello Stato
Adatta a questo fine per portare un contributo in questa direzione
Destinato
Questo seminario alcune comunicazioni più formale le relazioni e le comunicazioni sono non sono poche poi vari saranno i i crediamo gli interventi noi abbiamo pregato il preghiamo
Gli amici colleghi compagni che presentano relazione comunicazione di esporre essenzialmente in un tempo contenuto la sintesi dei risultati della loro ricerca per l'interventi chiediamo chiediamo prendiamo che siano fra i dieci e i quindici minuti nella rivista naturalmente i testi saranno pubblicati integralmente
Gianni Ferrara che ha preparato una comunicazione sulla concezione dello Stato a Malpensa nella storia nel pensiero del pensiero della sinistra
Non si trova in questi giorni in Italia
E così è impedito a partecipare
Angela Finocchiaro che ha preparato una comunicazione su sistema maggioritario e autonomia della magistratura
A nome del comitato di direzione della rivista io ringrazio molto gli amici che hanno accolto l'invito di portare dei contributi
Gli amici presenti che vorranno intervenire e tutti i partecipanti
L'attenzione che registrano queste iniziative della rivista è un segno riteniamo di un interesse che forse viene retcon denunciando scrive
Dopo anni di crisi
Della politica e della cultura di sinistra un interesse a costruire una politica e una cultura comune della sinistra
Noi ci auguriamo che questo interesse si rafforzi
E creiamo altresì in in in altri oneri della sinistra in altri centri della sinistra
Lo stimolo ma iniziative analoghe per parte nostra nei limiti che abbiamo che sappiamo di avere cercheremo di fornire ogni contributo possibile al rafforzamento di questo interesse
A ricostruire una politica e una cultura della sinistra
Questo il punto
Compagno dottor do la parola compagni dottoressa forti fa un'introduzione
Sì in aggiunta alle cose che diceva Zanardo poche considerazioni introduttive innanzitutto una considerazione molto diciamo che l'assenza di di fare strada e di Anna Finocchiaro e sono dovuto a due biglietti e venti vero perché Ferrari è andato in America perché deve diventare nonno era su questa evento si si celebra negli Stati Uniti e quindi facciamo gli auguri migliori ma Anna Finocchiaro ha lavorato vero nella imminenza digiuna secondo lieto evento vero che avrei quindi la nostra a nostro incontro così inizia sotto i migliori auspici
Quindi dicevo poche considerazioni introduttive perché la relazione diciamo generale sarà tenuta come stato chiaro dagli avvisi da Stefano Rodotà per chiarire e qualche intenzione politica diciamo terra-terra della rivista oltre a quelle culturali
è vero per anche perché le parole che abbiamo usato Sinistra e lo Stato sono tanto impegnative quanto vessate quindi c'è bisogno di giustificare la molteplicità delle relazioni
Di cui Zanardo ha già ringraziato e io rinnovo il ringraziamento converrà riconoscenza tutti gli autori
Lo scopo
E quello di contribuire dal punto di vista diciamo più immediato ad una discussione sui temi delle istituzioni democratiche devo Spina mento statale meno parziale
Di quanto fino adesso non sia prevalentemente avvenuto l'approvazione della nuova legge elettorale facilità in parte questo compito innanzitutto perché sgombra il campo dal tema che era stato elevato ad oggetto unico e quasi a feticcio
Che questo fosse un errore anche nel caso del miglior risultato possibile era evidente in più ora appare chiaro che l'esito della riforma e deludente come è stato spiegato anche da molti autorevoli esponenti del vasto schieramento
Referendario in partito politico più importante della sinistra in questo momento cioè il PDS e tra alcuni degli intellettuali di quello schieramento tra cui Bobbio
Bisogna aggiungere che il risultato è anche rischioso in presenza di un movimento e tono scientifico che lavora più o meno apertamente per la separazione
Non è qui comunque il caso di le criminale anche se si ci sembra lecito considerare che Poste determinate premesse nel quesito referendario io ho tenuto l'ottantacinque per cento dei suffragi era ben difficile attendersi gli esiti diversi
E l'esito in sostanza è che il superamento del metodo proporzionale i quali aveva tutti i difetti ampiamente spiegati ma arriva il merito di garantire una rappresentanza dettagliata degli orientamenti in campo
Non ha coinciso con la costruzione di un metodo che colpendo quel principio favorisse in cambio la scelta di una maggioranza e dunque di un governo quale che sia il giudizio sul sistema adottato comunque esso impone alle forze che intendano con cover la rappresentanza d'intesa con i vicini o gli affini negli indirizzi economici sociali e istituzionali
Ciò dovrebbe stimolare in effetti stimolato posizioni di alleanze e meno generiche e vaghe
Molte cose che fino ad ieri sembravano materia di disputa politica si vengono chiarendo non credo che vi possano essere i motivi di sorpresa per il fatto che si vadano ritrovando le forze moderate e che in esse si possa collocare il popolarismo dell'onorevole Segni i quali assente onestamente manifestato di condividere gli orientamenti economici e sociali talora più conservatori che moderati
Che hanno costituito la tradizione prevalente della Democrazia Cristiana e del suo cinquantennale governo
Il problema del rapporto della sinistra con le forze moderate per governare il Paese esiste naturalmente
Ma in un metodo elettorale che si organizza non intorno ad una divisione semplice capi conservatori progressisti la sinistra dovrebbe avere la capacità di presentarsi unita su una piattaforma comune
Una sinistra e il esiste nella realtà effettuale e dunque parlare di uno schieramento progressista senza definire la o peggio essendo essa un coacervo incoerente è impresa del tutto assurda a mio padre
Certo senz'altro più complicati sono i suoi problemi dato che in quest'area le divisioni sono sempre state più frequenti e più profonde per il fatto stesso che l'aspirazione al mutamento e alla trasformazione
Implica fondazioni di principio nuove le quali sono ovviamente assai ardue da trovare e in realtà si stabiliscono solo attraverso prove difficili dolorose che traduca tragiche
Tutta la discussione di corrente sul concetto stesso di sinistra ha le sue ragioni in questa permanente l'abilità cui fanno riscontro però i motivi sociali che generano in modo altrettanto permanente il sorgere di quelle tendenze politiche
Rivolti alla trasformazioni della società dello Stato di cui si compongono le sinistre storicamente date
Quando manca disse una capacità di interpretazione di queste muta nel profondo della società e dunque manca la capacità di individuare la trasformazione necessaria non è solo l'otto il danno ma il danno è per tutti
Per esempio attuale più vicino a noi
E nel sociale di un movimento come la lega il quale volge in una direzione pericolosa la denuncia del fallimento drammatico di un modo di reggimento del Paese
è ben vero che il fenomeno del localismo e della chiusura in se stesse delle regioni forti e di natura europea tanto più dinanzi alla crisi economica e al medesimo scusarsi del del idealità universalistica del movimento di ispirazione socialista Ica
Ma spettava alla sinistra di opposizione nel trascorso decennio
Quindicennio bisogna dire di esercitare con ben maggior rigore non solo il proprio dovere di denuncia e dunque di effettiva distanza da un potere tanto inquinato
Ma l'analisi dei motivi di fondo della bancarotta di una concezione del tutto sbagliata della unità nazionale
Vi sarete qui in verità da fare una utili analisi critica su un certo realismo politico che è assolutamente il contrario di una comprensione della realtà il contrario di una cultura che parta dalla conoscenza della realtà
Sarebbe però certamente ingiusto verso i protagonisti della sinistra di opposizione di allora iniziale dal Berlinguer dell'alternativa
Dimenticate le intuizioni e le proposte di risanamento e non solo sulla questione morale ma sul modo e sulla qualità dello sviluppo della spesa e tacere dei meriti
Nelle aspre contese per la difesa della legalità democratica e dei principi costituzionali tra cui quello dell'autonomia della magistratura giudicante e inquirente
In ogni modo non fu quel tentativo di costruire una linea per l'alternativa che prevalse anche l'inizio che pure vi fu in quel vecchio partito comunista per riportare l'analisi sull'insieme dei meccanismi dello Stato e sulla sua gestione dunque su una nuova politica istituzionale
Cedette il passo ad un'attenzione esclusiva sul metodo della decisione e dunque sulla legge elettorale
Sarebbe assurdo proseguire oggi in questa visione unilaterale proponendo come tema centrale decisivo l'elezione diretta del Presidente del Consiglio
Per ottenere magari intanto data la impossibilità di stravolgere la Costituzione in pochi mesi la indicazione di un qualche leader di schieramento atto a coprire con una immagine accettabile quel vecchio centro di verniciato che s'intende di costituire c'è una parte della Costituzione quella dei principi che indisponibile
Ma è evidente che occorre intervenire su altre parti non solo perché la Costituzione concepita tenendo conto del principio proporzionalisti con oggi caduto ma anche per tutti i motivi che già la commissione bicamerale ha individuato
E che giustamente a mio pallino era presidente gli occhi di cui giustificò l'assenza perché ha avuto una improvvisa riunioni appunto di questa presidenza intende portare al massimo svolgimento possibile pur tenendo conto della necessità di arrivare ad elezioni entro la primavera prossima
Ma io spicca bile che da sinistra non si indubbia considerate come cosa scontata per non dire risolutiva come da qualche parte si sostiene l'elezione diretta del primo ministro
E ciò non perché non si intenda che data la legge elettorale dato il bisogno di rivedere l'ordinamento stesso dello Stato nazionale data in pericolo dello smembramento della rappresentanza del Paese occorra un centro unificante ma perché il modo con cui il tema viene posto renderebbe il Parlamento ancor più ridotto di quanto già non sia la cassa di risonanza dell'esecutivo
La correttezza vorrebbe che chi avanza questa proposta tenesse conto almeno che l'elezione diretta del capo dell'esecutivo
Chiede suffragi separati tra esecutivo e legislativo differenziazione di potere dialettica tra di essi come avviene nei Paesi presidenzialisti ICI al fine di non vendere vacua la funzione della rappresentanza
Soprattutto però la riduzione della questione istituzionale dello Stato al tema del metodo della decisione ancor più la riduzione del tema della decisione a quello della concentrazione simbolica ed effettuale del mandato in una persona falsifica sostanzialmente il problema posto da una crisi della democrazia rappresentativa e dello Stato nazione che non è di ore non è solo italiana anche se in Italia conosce una particolare acutezza in più quella semplificazione tende volutamente o no a nascondere la natura sociale di questa crisi
Se la sede della rappresentanza non può certamente essere quella delle decisioni incalzanti che oggi si richiedono
Il tema non può diventare quello dello svuotamento delle funzioni decisionali e di controllo a fronte del Parlamento particolarmente per quelle forze
Che rappresentano in modo prevalente coloro i quali hanno meno potere o nessuno nella società e hanno dunque nella rappresentanza un loro potere essenziale
Se lo Stato lo sto nazione attaccato dall'alto dei centri sovrannazionali della decisione privata e pubblica che siano e dal basso criticato per il suo centralismo dalle comunità locali la questione deve essere considerata quella della democratizzazione delle sedi pubbliche martedì multinazionali e della ridistribuzione del potere di decisione
Spezzando il centralismo e costruendo uno Stato che inverta il rapporto tra centro e regioni
Ciò non nega l'esigenza di un esecutivo forte definito nei suoi poteri ma di fiuta la trasformazione della garanzia parlamentare imputa parvenza
Rifiuta la irrilevanza della distinzione tra legislativo ed esecutivo come in realtà viene già oggi con la legislazione quasi tutta per decreto
Il crollo del sistema politico italiano però non avviene soltanto per l'improvviso disvelamento della corruzione della indebita espansione del ruolo dei partiti dei o dei guasti del centralismo magistrati scrupolosi e coraggiosi bene furono non mancavano le do un c'è e le proposte anche se mancò come ho ricordato
Un bello disegno alternativo ma si continuano a votare turandosi il naso per paura si dice ma non fu sempre vero se vecchio Pci arriva al trentaquattro per cento dei voti o piuttosto per convenienza
Ciò che è crollato ancor prima di Mani pulite e una egemonia reale che faceva dimenticare la corruzione o l'intreccio mafioso finché veniva garantito lo sviluppo
E quando questo sviluppo si inceppò parte non soltanto accettabili al sud di vivere di assistenzialismo ma parve utile al centro nord di incassare la vendetta su quel novanta per cento di titoli pubblici in cui fu investita tanta parte dell'accumulazione
Realizzata in quella parte del Paese
E questo sistema che è crollato nel momento in cui adesso ha corrisposto come era fatale la rapida elevazione della pressione fiscale difficoltà di mercato congiunte con la bassa qualità dei servizi
E che lo Lata la illusione costituita da quella che fu giustamente definita l'economia di carta ma anche perché si è di svelata da fragilità di uno sviluppo nato senza tre retroterra di cultura diffusa di ricerca di investimento nei settori avanzati
Spetta alla sinistra io credo vedere che la tendenza al destino cimento degli spazi democrazia corrisponde come in tutto l'Occidente
Ad un'acutissima questione sociale sia perché anche la ripresa dello sviluppo non implicherà più una proporzionale occupazione sia perché ho avviato la tendenza ad un blocco sociale che scarichi in basso i costi della guerra vinta
E perciò certamente vero che una sinistra incapace di dialogo sarebbe disutili agli interessi stessi delle classi subalterne
Ma ciò implica però un pieno schieramento nella difesa degli interessi più colpiti non per limitarsi ad essi ma certo per muovere da Issey in un programma di ricostruzione
Proprio perciò tenemmo come ha ricordato Zanardo quel precedente incontro che aveva al centro il tema di una nuova politica di sviluppo compatibile e una nuova politica del lavoro e cioè di una sinistra
Una politica per una sinistra che senta di non poter essere più unicamente la gente della ridistribuzione del reddito prodotto secondo indirizzi di cui rifiuta di occuparsi la drammaticità della questione occupazionale conferma quell'analisi e quella richiesta di svolta a cui il governo attuale anche per la sua natura provvisoria non accenna neppure ma un tale bisogno di rinnovamento nella linea as economica implica anche profonde trasformazioni nello Stato e nel suo Modestino concetto come nel concetto di sovranità
Lo Stato è in crisi anche perché la sua medesima forma storicamente data che pretende di assorbire sottoporre le organizzazioni della società
Manifesta la sua usura non appena si attenuano come avvenuto con la fine della guerra fredda le ragioni della tensione Sterne e dunque di una costrizione inaccettabile
La sinistra non nasce statalista i burocratica ma sfortunatamente lo è diventata
Una sinistra rigorosa dovrebbe essere il contrario della spesa facile se non altro perché la più grande parte delle imposte tolta chi ha di meno
E dovrebbe essere il contrario di una spesa sociale che è diventata più favorevole ai fornitori che ai fruitori
Proprio l'Inter lo le parità di una situazione di questo genere e costata cara alla sinistra di tutta l'Europa
Lottare per i diritti di cittadinanza sociale
Non vuol dire affidare il salario differito ad una burocrazia irresponsabile piuttosto che consentire tutte le forme di partecipazione autentica o di autogestione possibile
Un'idea dello Stato come comunità ha bisogno vitale delle organizzazioni della società come soggetti decisivi della gestione sociale
Ma il fatto che le forme dell'intervento pubblica dello stato sociale medesimo vadano radicalmente ripensate
Non significa pensate che possa atte ad non significa affermare che possano attenuarsi la mediazione e l'arbitrato pubblico
Nel vedere dove il mercato non può vedere nell'intervenire con le sue proprie scelte oltre che con le regole necessarie sul mercato medesimo
La demagogia liberista la quale mette in parentesi fatto che ovunque la spesa pubblica si avvicina al cinquanta per cento del reddito prodotto non è meno dannosa di quella statalisti che ha come si sta constatando in ogni parte dell'Europa
Ma allora il problema dell'apparato pubblico delle sue funzioni del suo rapporto con i centri della decisione del controllo democratico deve tornare in campo pienamente come una questione centrale di una strategia istituzionale
Il paradosso del potere democratico italiano ma non su di esso
E che la più ampia e quasi totale autonomia è esistita per i settori detti della sicurezza e della prevenzione
Che più di ogni altro definiscono il primo e più elementare dovere dello Stato e dunque anche dello Stato democratico mentre il più strenuo coinvolgimento del potere politico sia avuto in tutti gli elementi della gestione
Dovete assolutamente essere l'opposto
Ma riportati alla legalità quei servizi che si sono considerati i padroni dello Stato sarà un'impresa difficile non meno che lo stabilire una dialettica tra le forme del governo democratico una pubblica amministrazione intesa imparziale e responsabile dei propri atti
Vi è stato come ormai il Paese e palese un perverso intrico di interessi tra un'amministrazione non responsabile è un potere politico che si impiccia Ava
Ma non vi è stato solo questo e non vi è solo questo vi è un'idea della politica come gestione del potere che pensa di essere moderna ed è terribilmente datata
Oggi dopo che si è dimostrata non solo la insostenibile ma i tifosi ma abile una costruzione che si pretenda nuova
Essendo fondata sulla imposizione la negazione delle libertà
Viene anche alla luce la estrema fragilità di uno scambio tra l'attuale sa l'attenuazione della critica al sistema dato e gli elementi di partecipazione subalterna dei ceti sociali più deboli agli utili che questi stemma fin qui garantito
Ci si deve ecco accorgere non solo che quello sviluppo ha lasciato fuori un oceano in chiedo dis miseria e di disperazione
Ma che qui spesso nella sede del primo mondo in cambio di ottenimento i pur rilevanti sono stati trascurati ciò per cui primi era mente la sinistra politica era sorta e cioè i diritti democratici fondamentali
Vale a dire la precondizione stessa della democrazia della partecipazione responsabile e in definitiva della libertà e dell'eguaglianza prima di tutto il diritto all'informazione e il diritto alla cultura
L'idea di uno Stato come comunità e anche la ricerca di una pratica politica opposta all'attesa passiva dell'intervento dall'alto e al metodo degli obiettivi estrinseci alle persone scambiate per puro oggetto in Italia le forze della sinistra storica hanno conquistato un ruolo significativo quando hanno saputo assumere il loro dovere verso l'insieme della società per esempio ha visto che siamo nel cinquantenario il dovere della Resistenza
Senz'altro in tanta tragedia è venuto il tempo di qua un altro urgente dovere verso la democrazia verso la collettività nazionale a tal fine è utile ripensare il rapporto tra la sinistra e lo Stato se questo incontro
Le cui relazioni io ho accennato in questa breve introduzione considerati un poco a questo obiettivo sarà già molto perda il nostro lavoro
Ora Stefano Rodotà tiene la prima relazione che apre o no quale star
Buongiorno naturalmente sì sì accomodarsi sì grazie grazie
Del quale è stato
La domanda ineludibile ma la parola Stato sembra divenuta sospetta se non impronunciabili
Statalismo non è più un termine della discussione politica ed economica è un'accusa o qualche volta un insulto lo Stato nazione ci appare feroce e impotente
Incatenato ai suoi vecchi demoni incapace di raccogliere sfide come quella dell'interdipendenza economica mondiale o della costruzione europea
Le forme storiche assunta in questo secolo dallo Stato appaiono prigioniere delle loro debolezze o dei loro drammi più che portatrici di un valore riconoscibile o accettabile
Abbiamo conosciuto lo Stato totalitario nelle sue forme estreme quelle di Hitler o distanti
Lo Stato socialista simboleggia un tradimento e lo Stato di diritto si impiglia ad ogni momento nelle contraddizioni che gli impongono le mille emergenze ricorrenti lo stato parlamentare si svuota lo Stato industriale e all'eclisse lo stato del benessere non riesce più a tener fede alle sue promesse
Al sostantivo Stato si accompagnano sempre più spesso aggettivi che negano la pienezza che volle conferirli letta moderna si parla di Stato minimo residuale con limiti ancor più ristretti di quelli che la tradizione liberista assegnava lo Stato guardiano notturno
Visto
Che si teorizza e talora si cerca di praticare l'attribuzione ai privati anche di funzioni
Come quelle di polizia o l'amministrazione della giustizia e delle carceri perché sono occorsi sarebbe possibile liberarci da corruzioni inefficienza che sembra normali accompagnare inevitabilmente l'azione pur e così in Francia un Paese che pratica la retorica ma conserva il senso delle istituzioni si parla di onore perduto dello Stato
Dobbiamo dunque rassegnarci a vivere in un guscio statuale sempre più vuoto impoverito di diritti
Dove ai cittadini venga attribuito solo quel ruolo di produttori o consumatori che ad essi è disposto a riconoscere il mercato
E questo è il nostro destino la sinistra altro non può fare che assistere a questa imprevista estinzione
Allo stato si contrappone in forme spesso caricaturali il mercato
E non è questione di giocare con le formule
Meno Stato più mercato più Stato e più mercato e tutte le infinite variazioni che ci hanno afflitto in questi anni
C'è sicuramente un punto teorico che dovrebbe essere affrontato anche io non affronto
Può una formazione economica qual è il mercato surrogare integralmente le forme della politica
Ma io voglio fare qualche riferimento
A dati concreti che rendono problematica questa assunzione nella realtà
E non mi riferisco alla discussione di Ferragosto intorno al mercato e al bisogno di regole che veramente è stata una delle tante manifestazioni dell'arretratezza culturale
Della nostra discussione
Guardo ad altri fa la lezione europea dovrebbe ammonire ci stiamo assistendo al fallimento di un'impresa di unificazione
Che era stata affidata unicamente alla dinamica dell'economia dove il potere federatore doveva essere rappresentato dall'interessa
Il deficit di democrazia nella costruzione europea non era uno slogan polemici
Individuava i limiti di un potere quello della commissione della comunità privo di un autentico consente e l'espandersi di altri potenti come quelli delle banche centrali fuori da ogni controllo comune e quindi destinate a divenire custoditi logiche antagoniste rispetto a un interesse europeo
Non incarnato con sufficiente forza da alcuna istituzioni
Vista la condizione di minorità in cui si è voluto costringere il Parlamento europeo e il resto e il restringimento d'orizzonte derivante dalla mancata accettazione comune della carta sociale
Ma una lezione ci viene anche da alcuni tratti del dibattito in corso negli Stati Uniti e da alcune linee
Indicata dalla nuova amministrazione democratica
Si parla sempre meno di Competition e sempre più di collaborazione cooperazione coordinamento grandi programmi di intervento accompagnano questo debutto della presidenza Clinton primo tra tutti quello delle cosiddette autostrade elettro
E qui tornano interrogativi notti chi assicurerà la funzione di coordinamento chi promuoverà
La collaborazione perché lo Stato federale si pone l'obiettivo di realizzare le autostrade elettroniche riprendendo peraltro una sollecitazione che era venuta dallo stesso mondo imprenditoriale schematicamente si può rispondere osservando che ci sono interventi che per le loro dimensioni neppure le più grandi imprese sono ormai in grado di affrontare e soprattutto che la prevalenza attribuita la dimensione finanziaria
Rende sempre più difficile la pianificazione a lungo termine da parte di soggetti che devono rispondere ad una platea di investitori
Che esige rendimenti se non immediati cento a scadenza relativamente brevi
Da queste constatazioni certo non si può trarre la conclusione che dopo il tempo del di un neoliberismo spocchioso e a suo modo trionfante si possa tornare con qualche aggiustamento su vecchie strade
La riflessione critica che la sinistra sta compie P & O cerca dico
Dovrebbe partire anche da un'attenta riconsiderazione dell'economicismo e non solo dei limiti del mercato
E di conseguenza del senso e della portata di uno stato non già minimo ma necessaria
Certo ci sono precise responsabilità culturali e politiche della sinistra di quella marxista
In particolare
Per una serie di questioni che si sono collegate al modo di essere dello Stato credo di poterne parlare forse compiuto libertà di testa ovviamente di altri non avendo avuto una formazione marxista e non sentendo quindi il bisogno di pentimenti o di revisioni critiche
E dunque credo di poter
Dire che la vita certo nella versione accreditata da una teoria e da vicende storiche di questo secolo
La sinistra si è fatta portatrice di un'idea di Stato come luogo nel quale in modo più o meno autoritativo non dirò autoritario si determina il governo totale della società
Di conseguenza non è tanto il riferimento al lo Stato quanto la sua connotazione come luogo esclusivo di una organizzazione sociale centralizzata che identifica lo statalismo della sinistra
Stato e piano si presentano come entità inscindibili dando così origine a una versione globale del governo della società
E pubblico statuale e destinato comunque a prevalere sul privato
Ma sapete bene che nel cuore di questa concezione si annidava una contraddizione
Se lo Stato ed ha ritenuto strumento in indispensabile per l'avvento del comunismo tuttavia esso non veniva presentato come la forma definitiva nell'organizzazione sociale
Da qui il carattere puramente strumentale dell'organizzazione istituzionale
E questa appariva così disponibile
Per qualsiasi impresa alla quale volesse destinarlo il soggetto storico della trasformazione dunque il partito poi destinato ad essere sostituito dall'élite o meglio dai gruppi debbo burocratici che lo domina
Lo Stato diveniva così pura metafora del potere
E negli Stati socialisti o denominati tali ritroviamo appunto un potere nulla
Non tanto a causa della predominanza dei fini sui mezzi quanto della proclamata transitorietà di questi e di queste tendenze si può trovare traccia consistente anche nei comportamenti della sinistra italiana
Del partito comunista in particolare questo partito è certo protagonista della più grande lotta per il diritto mai svolta si imita
Quella per l'attuazione della Costituzione che costituì una forma di educazione alle libertà di grandi masse di cittadini
Al tempo stesso però
Il Partito Comunista mostrava di considerare il terreno istituzionale
Aperto alle più diverse negoziazioni nel senso che l'imperativo politico
Continuava a giustificare il sacrificio di quelli che potevano apparire formalismi
Veniva inoltre data della statualità sovente una versione organi cistica nel senso che tutto quel che si manifestava nella società
Se voleva trovare legittimazione doveva in qualche modo essere trasferito nella dimensione del pubblico statuale
Si spiegano così vicende come quelle della democrazia dei decreti delegati nella scuola delle presenze sindacali nei consigli di amministrazione di enti pubblici
Dell'affollarsi di soggetti nelle procedure amministrative che danno origine a una versione fortemente distorta della partecipazione mentre permane la diffidenza per tutto ciò che sembra rimanere allo stato di movimento ok come il referendum spezza il Circuiti abituali della rappresentanza e della mediazione partiti
La linea era quella di vedere l'organizzazione statuale come lo sbocco naturale di tutto quel che si manifesta nella società
Ed è per questo insieme un ossessivo timore dell'individualismo che la dimensione dei diritti viene trascurata o mortificata
Nella storia della sinistra tuttavia anche di quella italiana e presente anche una ispirazione diverso
Quella che guarda lo Stato come uno strumento di
Diffusione del potere sia nel senso di un suo decentramento nell'ambito della stessa organizzazione statuale sia come legittimazione dell'auto organizzazione sociale
E credo che da qui
Oggi sia possibile ripartire per una analisi
Il tentativo di ridefinire lo Stato attraverso la posizione dei cittadini attraversa oggi il dibattito europee
Se guardiamo i documenti diffusi in Francia dai gruppi che hanno predisposto
Le tracce per il cosiddetto undicesimo piano non troviamo soltanto una inedita e per quel Paese perfino sorprendente messa in discussione del centralismo
Ma un'attenzione per il decentramento fatto non solo di organizzazione regionalizzata del potere statuale ma di rafforzamento di poteri sociale nel rapporto dedicato all'allargamento della cittadinanza il non sospetto Primo Ministro inglese John McEnroe usa un espediente retorico molto lontana da quella del suo predecessore signora Thatcher
La quale presentò il risultato più significativo del suo governo nel dire che il numero dei piccoli azionisti aveva superato il numero dei sindacalizzata
Nel rapporto majors si sottolinea invece come il numero degli associati volontariamente in organizzazioni di tipo non politico abbia superato il numero degli iscritti ai partiti che badate sono anche i partiti di massa dal momento che il partito la prego conservatore era riuscito a raggiungere
Quasi tre milioni di iscritti
In Olanda la partecipazione politica cerca nuove strade rispetto a quelle della rappresentanza tradizionale sfruttando le tecnologie della
Informazioni contemplativi di ricostruire un sovrano scomparso
Ho frammentato
Ogni Lussorio quale quello che ci restituiscono oggi le tecnologie della informazione attraverso forme inedite
Di integrazione tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta superando l'antico antagonismo che lei vede irriducibili l'una all'altra per i diversi principi di legittimazione telefono
Ma anche in Italia credo che abbiamo ragioni di riflette
Non vado lontano all'indomani delle ultime elezioni amministrative subito dopo il secondo turno
Delle votazioni per i Comuni in giugno il Censis ha svolto un'indagine ne ha pubblicato i risultati di cui cito soltanto un passaggio si rileva dall'ascolto dei cittadini elettori
Che la ricerca di un leader raccogli accordare la propria fiducia non nasconde l'intenzione di delegare a criticamente
La gestione della cosa pubblica riproponendo di fatto un distacco tra società e politica
Ma si dimostra invece che gli elettori intendono moltiplicare i loro sporchi per partecipare alla vita politica
Di fronte a questa constatazione nasce un problema ineludibile
Abbiamo costruito e stiamo costruendo istituzioni capaci di appagare la voglia di scegliersi un leader è qui non intendo per il momento discutere se questo sia un bene o un male
Ma ci sono pure gli strumenti istituzionali necessari per dare voce a tutti quei cittadini che dopo aver votato non intendono andarsene a casa come appunto l'indagine Censis sottolinea la risposta è no
Diventa urgente allora progettare queste il diverse istituzioni dei cittadini indispensabili per almeno tre ragioni
Perché le nuove regole elettorali restringono la capacità rappresentativa delle assemblee elettive e quindi è necessario creare strumenti capaci di compensare una esclusione
Che altrimenti produrrebbe un distacco ancor più marcato dei cittadini dalle istituzioni
Perché non si può concentrare tutta la partecipazione politica nel solo momento elettorale seguito da un totale silenzio dei cittadini tra un'elezione
Perché le tradizionali forme di partecipazione di controllo sociale dalla politica sono state fortemente indebolita dalla crisi radicale dei patti ed è necessario quindi individuare forme nuove attraverso una diversa distribuzione e organizzazione dei potenti
Io
Per ragioni di tempo non posso qui indicare analiticamente gli strumenti disponibili
Indico soltanto alcune linee e alcuni criteri ma ripeto dietro tutto questo ci sono strumenti praticabili sperimentati in Italia e fu
Schematizzando si può dire che è necessario stabilire come già accennava rapporti nuovi tra democrazie rappresentative democrazia diretta rendere le istituzioni pubbliche percorribili e non solo traspare
Definire caratteri e modalità dazione di istituzioni pubbliche non statuali
Identificare così aree di azione autonoma dei cittadini e passare da una comunicazione politica tutta o prevalentemente verticale ad una orizzontale favorendo forme non burocratiche
Di organizzazione politica e sociale e la nascita di soggetti nuove
Tra gli strumenti possibili indico qui un rafforzamento sostanziale dell'iniziativa legislativa popolare come già
Avviene in altri Paesi un ripensamento dei referendum un'attenzione per l'uso sociale delle tecnologie dell'informazione
La costruzione di spazi pubblici di confronto ci tornerò tra un momento perché questo è il punto che riguarda almeno scuola giustizia il sistema dell'informazione
Ma
Questo non è un modo per aggiungere un capitolo alle leggo Congia lungo delle questioni e delle riforme
Ne questa è una impostazione riducibile a quella che è l'inizio agli inizi degli anni settanta si chiamava a partire dai rami bassi delle istituzioni
è un modo credo che mette in evidenza anche un limite della discussione istituzionale dunque della discussione sullo Stato quale abbiamo conosciuto negli anni che abbiamo dietro le spalle
Noi sappiamo che la questione politica è stata da lungo tempo integralmente o quasi convertita nella questione istituzionale
Dietro alla quale non c'era un'idea di Stato ma se io così posso dire un ininterrotto bricolage
Istituzione
La indifferenza per le soluzioni che ha caratterizzato anche nel brevissimo periodo
Il mutamento di umore non direi di posizione di molte forze politiche e in questo senso straordinariamente rivelatore e meriterà forse un giorno una cronaca attente
E tutto questo ha portato ANPAS politiche grazie
Le promesse non mantenute non mantenimento in vita una sola riforma elettorale
E quindi il bisogno di rilanciare con continuamente sul terreno istituzionale come con l'unica ultima ipotesi di una elezione diretta del premier che io qui riprenderò tra un momento ma
Rispetto alla quale mi limito
A ricordare che nella forma in cui è stata attualmente proposta essa rischia di provocare all'interno del sistema istituzionale conflitti ulteriori e quindi bisogno di nuovi rilanci istituzionali e di nuove semplificazioni
Tutto questo rischia o ha rischiato di cancellare la politica e di modificare il senso stesso del riferimento Allo stato non più luogo della politica ma sostituto di esso
E dunque
E a questo intreccio tra istituzioni politica e soggette che di questa politica si fanno portatori che è necessario
Riportare l'attenzione se il tema dello Stato vuole essere come sempre avvenuto tema capita
Io segnalo qui sempre per ragioni di schematizzazione cinque questioni a mio giudizio
La questione dei diritti
La questione delle precondizioni della democrazia o della cittadinanza la questione della rappresentanza o della distribuzione dei potenti
La questione della tecno politica o del sovrano e infine la questione dell'eguaglianza o dei lavo valori di riferimento poche parole sul ciascuna anche perché nelle relazioni successive molti di questi temi saranno affrontati e approfondire la questione dei diritti fonti
Io non non lo prendo come un Vangelo è uno dei mille riferimenti che si possono fare si trova in questo senso un'affermazione radicale affondamento degli Stati democratici non sarebbe più possibile invocare la sovranità popolare perché questo riferimento alla sovranità popolare appena tutto legittimità dopo ciò che è avvenuto nei Paesi dell'Est è dunque l'unico possibile fondamento sarebbe rappresentato dal dall'aggancio ai diritti fondamentali diritti fondamentali che si presentano con due sprint da una parte come la manifestazione massima
Di quel ritorno al diritto o del diritto che caratterizzerebbe questa fase storica nel senso di un bisogno di illegalità che si estende fortemente anche alla sfera pubblica
E in secondo luogo come bisogno di principi unificanti proprio nel momento in cui si prende atto della impossibilità di continuare a concepire lo Stato come sede
Di procedure rigide e uniformi di fronte a realtà
Elastiche dinamiche differenziata
Seconda questione il tema delle precondizioni o della cittadina
Anche coloro i quali
Penso in Italia Bobbio che massimamente insistito su questo aspetto ha ritenuto che la democrazia fosse procedura perché questa procedura possano avere senso insistono ormai sulle precondizioni della democrazia
Questo è tradotto in una parte
Nella discussione nella necessità di affermare alcuni minimi distruzione di informazione di salute di lavoro di abitazione
Come appunto precondizioni perché i cittadini possano realmente essere inclusi nel processo Democrats
E qui ancora due considerazioni almeno
Da una parte che il tema delle
Dello stato sociale evidentemente si risolve oggi non più nella possibilità di di accettare o respingere quella che è stata una manifestazione storica di questa formalista
Quella fondata sul cosiddetto compromesso socialdemocratico ripeto discutere questo tema in quello oggi la questione da parte almeno delle tematiche che noi scrivevamo sotto l'etichetta dello stato sociale vanno scritte sotto il capitolo democrazia quali sono
Le precondizioni per la democrazia e badate che questo sta aprendo in un pensiero liberale che sia serio e non quello che in questi giorni in Italia si abbandona i calembour sulla solidarietà
Che sono veramente manifestazioni di profonda
Non voglio definì ma se leggiamo il pensiero liberale nelle sue Cuche d'origine
E non ci rendiamo conto come anche l'accenno soprattutto l'accento forte posto sulla rapporto stretto libertà proprietà sta ponendo per un pensiero liberale essendo in modo drammatico la questione redistributiva proprio nel momento in cui punto della virgolette vittoria di un certo modo d'essere dello Stato liberale allora il problema redistributivo
Dei beni materiali dei beni proprietario diventa ineludibile penna la negazione della premessa cioè la possibilità dei soggetti all'interno della proprietà ad essere inclusi nel processo democratico per difetto di beni di proprietà
E si comprende allora
La ragione per la quale ampi vedendo quello che sarebbe stato il processo politico
Il Marshall della cittadinanza non il massimo dell'economia indicava nella generazione dei diritti sociali qualcosa di insostenibile per l'antico assetto dello Stato
E dunque l'introduzione non più come per le precedenti generazioni di diritti civili e politici di un elemento di razionalizzazione ma di un elemento di conflitto che sarebbe invece stato necessario tener presente governare
Mentre oggi assistiamo ancora conforto cadute provinciali al tentativo di negare la natura dei diritti ai diritti sociali quasi che questo servisse poi a eludere i problemi e la realtà
Non è un retorica il riferimento a quel che è avvenuto a Crotone non si prendesse poi le sue dure gli indici
I problemi non possono essere messi da parte e scarta
E la questione della cittadinanza che da tutto questo
Risulta ci obbliga
A fare i conti sul senso dell'estensione stessa dello Stato chi ne entra a stampa a quali condizioni come costituito Index
Sia a livello locale chi vota nelle elezioni comunali Kilani interessa con il quale alla residenza in quel comune o chi invece vive in quel comune quasi tutta la sua gioia
Qual è il ruolo di coloro i quali si trovano a essere immigrati in un paese diverso e dunque ci troviamo di fronte a questo bisogno di ridefinire attraverso questi parametri l'estensione dello Stato
Abbiamo poi la questione della rappresentanza o della
Distribuzione dei poteri alla quale ho già c'è e qui voglio semplicemente dire che la questione della rappresentanza
Oggi non può essere e lo dico con una sottolineatura molto mette non può essere affrontata soltanto mettendo l'accento sulla riduzione della rappresentanza delle sue sedi tradizione anche se questo è il vero questa impostazione polemica perdente
E culturalmente anche dei perché oggi il problema è anche quello di individuare altri sei di e altri canali della rappresentate
E da molto tempo ad esempio che si sostiene si sottolinea come una delle legittimazioni forti dalla magistratura in questa fase storica e badate non solo imita
E ben prima di Tangentopoli si era sottolineato fosse la sua capacità rappresentatività non è forse vero che in Italia l'interesse alla tutela dell'ambiente ha trovato la sua prima legittimazione attraverso l'intervento dei presto
Non è vero forse che negli Stati Uniti la cosiddetta rivoluzione dei diritti civili negli anni cinquanta e sessanta e stata integralmente una rivoluzione dei giudici
E dunque
Questo è un canale forte di rappresentanza e si pone qui un problema di accesso al canale giudiziario di praticabilità della giustizia
Dire all'indipendenza della magistratura così come per i diritti fondamentali si pone il problema la Corte cost delle Corti costituzionali
E se noi guardiamo in questa chiave il tema della rappresentanza e nel e della redistribuzione dei poteri nella nuova ottica istituzionale non possiamo accontentarci
Di contrappesi legati a quello che riprendendo ancora una terminologia degli anni settanta si usava chiamare statuto dell'opposizione
Perché oggi questo chiamiamo compito di contrappeso di controllo
Può essere esercitato soltanto se questo potere viene effettivamente diffuso nella collettività sono due questioni parallele se noi scontiamo la riduzione di rappresentatività delle assemblee elettiva è evidente che lì lo statuto dell'opposizione la non basta essere Haidar pienezza una funzione di controllo e se noi diffondiamo i poteri rappresentativi nell'organizzazione sociale ludica dobbiamo radicare anche questa funzione
Statuale questa funzione pubblica non statuali
C'è poi la questione della tecnopoli ittica o del sovrano sulla quale si potrebbe discutere a lungo
Ma è evidente che oggi ci troviamo in una fase nella quale le diverse tecnologie dell'informazione da una parte scavalcano le sedi rappresentative tradizionale gli appelli diretti ai cittadini sono all'origine di quello che si chiama il neo populismo che troviamo dappertutto
E del quale si servono sono negli Stati Uniti erano spero che viene indicato come il campione di questo né un po'ma prima della votazione dell'ultimo bilancio Clinton prima di fare il suo forcing finale
Con i senatori
Ha fatto un grande lavoro di comunicazione sulle reti nazionali e sulle reti locali per assicurarsi un consenso che lui potesse poi spendere nelle sedi rappresentative che venivano in questo modo come si usa dire combutta parola cortocircuitato e cioè esclusa dalla prima fase dell'attenzione politica
E questo basterebbe per dire che su questa tecnologia l'attenzione deve essere rivolta perché le vecchie forme
Della sovranità sono svuotate frammentate avesse illusoria fra queste tecnologie mentre contengono potenzialità che possono consentire una nuova e diversa ricostruzione del sovrano
Infine alla questione dell'eguaglianza o dei valori di riferimento che davvero
Una sinistra non può mettere se non solo perché l'eguaglianza appartiene al suo codice genetico o al suo discorso rettore ma perché questo è un tema che ritorna con particolare intensità proprio in questa e proprio nel momento in cui si sottolinea la necessità del decentramento dell'autorganizzazione sociale
Del controllo diffuso la questione dell'eguaglianza e con essa la questione dell'universalismo tornano a porsi in questione in modo diverso dal passato ma come questioni capitali per chi non vuole rinunciare a una
Capacità unificante all'interno di un'organizzazione sociale e dunque l'imputazione all'ostacolo di questi compiti diventa un modo diverso per affrontarne funzioni e sopravvivenza
Sono tutte questioni ineludibile
E spero che la sinistra non
Quella italiana
Non rimanga prigioniera di un suo vecchio vizio cioè quello di aggirare questioni scottanti nell'illusione che questo favorisca l'unità o comunque il raggiungimento di un minimo comune denominatore mentre l'esperienza di tempi non solo recentissimi ci dice che questo in realtà produce soltanto superficialità e analisi inadeguate della realtà
E la questione del governo
Che occupa tanta parte dell'attenzione come mai non l'ho menzionata dalle cinque questioni è sicuramente centrale
Ma son voluto partire da quelle altre questioni proprio per reagire a quello che io ritenevo
Voi ritengo un vizio cioè l'assolutizzazione del momento istituzionale
Le le varie monocultura istituzionali che ci hanno afflitto in questa fase
Mentre oggi il tema del governo è centrale
Ma la possibilità di una impostazione pienamente democratica evidentemente subordinata al modo in cui vengono impostate le cinque questioni che io invitato prescindere
è chiaro tanto per fare un solo esempio voglio andare
Sempre più schematicamente
Ad una concluse non concussione alla fine di questa mia esposizione e chiaro che e assai diverso
Se il tema del governo viene posto nella prospettiva come indicato invece in una prospettiva di organizzazione oligarchica del ponte
Perché badate che anche la parola decentramento può essere una parola vuota anche la parola privatizzazione può essere un espressione internet
La parola decentramento deve indurci a riflettere alla qualità sulla qualità del potere di Stream
Se come in molti casi accade anche il potere decentrato rimane un potere oligarchico e non controlla ci sono certamente dei benefici ma non c'è una reale redistribuzione delle della qualità del io ne sottratto potere al centro ma non mutava
Così la privatizzazione
Si è spesso accompagnata l'esempio inglese lo dice
Con forme di centralizzazione di accentramento di poteri e in controllabilità da parte dei cittadini a cui ha seguito anche aumento dei costi e impoverimento per la qualità dei servizi su cui dovrebbe riflettere chi insiste su questo tema come una sorta di toccasana rispetto ai vizi grandissimi di inefficienza dello Stato italiana
E dunque
Non solo sui meccanismi di governo ma ha posto l'accento
Ma anche sulle modalità e la qualità dell'azione del governo
E io qui vorrei aprire una rapidissima parente sì perché non credo che noi possiamo sottrarci una volta o l'altra a discutere del governo Ciampi non tanto o non solo per i suoi provvedimenti quanto per i mutamenti significativi che ha introdotto nella formativo
Io non ho trovato un vuoto di attenzione per il fatto che i cento giorni
I primi cento giorni di questo governo siano stati segnati da ottanta decreti-legge quasi uno al giorno un record assoluto per la storia
Io non voglio dire che si sarebbero dovuti
Ripescare gli argomenti polemici di fuoco degli anni passati ma una riflessione era necessaria
E la tutrice legittimità che sempre il Presidente del Consiglio in volto
Quella che gli deriva dal Parlamento e quella che gli deriva dal Presidente della Repubblica che un tratto di realismo altra questione su cui dovrebbe essere un momento fatta una riflessione e il consenso parlamentari di assenza di una maggioranza
è anch'essa una se non anomalia una novità
è un unicum badate quello di un Governo senza una maggioranza di riferimento e credo che una riflessione vada fatta perché c'è chi sostiene che questa sia una emergenza destinata a durare quanto sarà lunga la transizione del nostro sistema politico e allora il tema né quello se potessi usare una battuta dai meccanismi istituzionali
Ai soggetti protagonisti di una fase di riforma dello Stato ai contenuti di questa azione riformatrice perché non possiamo immettere di trattare io so bene che in Italia sono stati elevati grida levate grida di gioia quando all'indomani del della elezioni francesi si è detto in un giorno ecco nasce il nuovo governo
Io vorrei che si riflettesse sul fatto che quel governo e quella maggioranza a Diano un'opera di smantellamento della Costituzione francese alla quale per il momento si mette mano con prudenza perché c'è ancora un presidente socialista
Nel settore dei diritti fondamentali primo il diritto di cittadinanza e dunque è necessario pensare alla forma di Stato all'interno della quale il successo delle maggioranza non diventi Totti Biljana mente tirannia delle maggioranze s'
E certo ci troviamo di fronte invece ad altre possibilità e io appena accennato
Indicando anche qualche strumenti ha necessità di spazi nei quali sia possibile avviare processi di autorganizzazione
Dei burocrati Zazie non è senza privatizzazione questo è possibile
Controllo diffuso
E insieme ai valori di riferimento e unificazione perché se le nostre come è stato detto sono ormai società di minoranze e necessario nello stesso tempo ricercare regole di incompatibilità
Però punti di vista diversi e mi farete grazie anche qui non faccio degli esempi e modalità di individuazione dell'interesse generale che non siano soltanto forme autorità attive di indicazione dell'interessa
Per questo è necessario
Garantire quelli che ho chiamato spazi pubblici di confronto
Tra esse
La scuola
è veramente accettabile
L'idea di dirottare i finanziamenti verso scuole private
Io non faccio una questione formale
Che pure conta la Costituzione che parla di senza oneri per lo Stato ma pongo un altro
In società fortemente coese
Questa può essere una via percorribile senza grandi gruppi in società che manifestano al loro interno forti fratture o rischi di fratture voi immaginate bene quali sarebbero gli affetti di una organizzazione scolastica la quale vedesse le scuole cattoliche le scuole leghiste
E via dicendo nel momento in cui si socializzava presso
Sì sottolineerei nella parte densa e la distanza taglia invece di stimolare il confronto e la conoscenza del pc
Il caso della giustizia sia anche uno spazio pubblico dico
Quante volte abbiamo detto che nel processo incerti process ci debbono essere fosse ci sociali che non possono essere espresse dagli attori tradizione che c'è un punto di vista della collettività che non può essere confidato come nella tradizionale logica pubblico-privato soltanto al pubblico ministero rappresentante dell'accusa pubblici noi viviamo purtroppo ancora in una geometria istituzionale chiaro pubblico-privato due sole dimensioni mentre abbiamo di fronte a noi una realtà istituzionale che tridimensionale
Quando si parla di azioni di gruppo quando si parla di parti in nel processo che non siano identificate con il soggetto del processo quando si propone di introdurre anche noi la voce dell'amicus curiae come nel processo degli Stati Uniti ecco che cosa si può anche quello deve diventare uno spazio pubblico di confronto
Perché questo è anche un modo per controllare correttamente e democraticamente l'azione dei giudici che badate in tutti i Paesi si sposta sempre di più da versante dello Stato al versante della società
E infine avevano bisogno di dirlo il sistema dell'informazione ma non solo nelle componenti che già conosciamo la televisione in monopolio anche da un altro punto di vista oggi nuove forme di creazione di soggetti collettivi sono legate alla disponibilità delle reti di comunicazione e dunque Livia un settore di politiche attive per consentire questo tipo di
Socializzazione
Naturalmente i valori di riferimento i valori di riferimento richiederebbero un lungo discorso io mi limito ha un accento e cioè questo noi dobbiamo certamente procedere a una revisione e una ricerca ma credo che ci sia un punto di vista un punto d'avvio necessario pubblica
E cioè questo punto di vista è la parte prima della Costituzione che io richiamo non per una sorta di Nostalgia ma perché rimane ancora
Anton confronto con le altre Costituzioni che l'hanno seguita
Da questo punto di vista un'architettura costituzionale di straordinario e che naturalmente ha rapporti così intensi con la seconda che bisognerà stare molto attenti nel momento in cui ci tocca alla seconda parte per non negare indirettamente i punti essenziali della prima che badate
Hanno rappresentato possono rappresentare tempo
Quei principi comuni mancando il qua le operazioni
Tendenti a tenere insieme una comunità sono fatalmente destinate a al fallimento e dunque quello che tu sei quello che si delinea davanti ai nostri occhi uno stato dei diritti probabilmente sì
E badate che qui
Intravedo un obiezione ma i doveri io non parlerò di quelli di quegli studiosi che stanno indagando i le ragioni del crepuscolo dei poveri che non sono quelli che appunto come una borgata superficiale volgarotta dice la gente non in forma più voglia
Di essere responsabilizzato c'è una questione molto più complessa forse che il dovere d'imparzialità per la pubblica amministrazione sancito dalla Costituzione è stato sufficiente a impedire le degenerazioni della nostra burocrazia
E non è invece vero che il punto chiave sta ormai nella distribuzione dei diritti e dunque dei poteri capaci di interferire avvincente
E dunque anche di impedire alla degenerazione nell'uso di questi poteri non guardiamo ai diritti soltanto come ha pretese ma anche a risorse spendibili da una platea che deve essere allargata
Ecco perché io prima parlavo di istituzioni percorribili allora se parliamo di Stato dei diritti e guardiamo all'amministrazione
Non basta dire per l'amministrazione come pure si dice ormai dappertutto e quasi un luogo comune che l'amministrazione non deve essere organizzata per procedure ma per obiettivi e per risultato
Non basta dire che deve essere letta dai logiche di diritto privato
La questione e più impegnativa ed è quella che sta anche venendo alla luce da noi dall'esterno Amministrazione orientata un'amministrazione di servizio per i cittadini e se questa affermazione ha un senso questo vuol dire che i cittadini devono diventare non solo all'interno
Ma coloro i quali hanno la possibilità di controllare interloquire per ciò che riguarda l'amministrazione e dunque necessaria l'unificazione del processo amministrativo
La nascita di una cultura giurisdizionale che non esiste nella nostra amministrazione neppure nella nostra giustizia amministrati che ha invece continuato la cultura ma i gabinetti ministeriali e se io dovessi fare un auspicio per ciò che riguarda la Commissione per le riforme istituzionali nella fase che lei rimane Bay direi ritiri fuori quel principio già approvato che riguarda l'incompatibilità
Delle funzioni giurisdizionali con qualsiasi incarico che non sia quello di studio di insegnamento
La vicenda di Milano ci dice quali sono i luoghi dove si determinano le improprie commistioni tra giustizia politica affari mentre abbiamo perduto alunni
Discutendo dell'iscrizione dei giudici ai partiti politici e non mi risulta che il giudice Curtò fosse scritto a qualche partito sulla responsabilità civile dei magistrati che in questo caso è così
Aperta anche rispetto alle regole tradizionali
Punto
Diventa poi quello di uno Stato di diritto economico anche come si usa dire ma non soltanto nel senso che il mercato e l'economia hanno bisogno di regole questo è una banalità la questione aperta e quali sono i principi in base ai quali le regole debbono essere iscritti
E la regola del mercato all'articolo quarantuno e quarantadue della Costituzione che non mi risultano abrogata e nei quali c'è una rilevanza attribuita all'interesse sociale
E questo è un punto ineludibile almeno ripeto Eaton poter passare su un diverso per lo meno di mortificazione della legalità che già abbiamo conosciuto
Ma deve essere in questa chiave allora anche uno Stato stratega dell'interesse generale
Uno stato in cui l'interesse generale nasca da quell'aria di processi in spazi pubblici e non è uno Stato che voglia imporre per esempio sotto forma di interesse generale una morale distale
E dunque
Una strada irta di difficoltà lo Stato è contro la democrazia
E quindi il problema vero e ho concluso sul serio
E quello di uno Stato da costruire nella logica democratica
Che non è una logica restrittivo
Ma la democrazia vista come forma di organizzazione romana che mantiene aperto il più ampio ventaglio di possibilità
è un'impresa così impegnativa
Richiede per la sinistra e l'unica a poterlo a perseguire la capacità di riconquistare idee proprie e forti
Di uscire dalle ambiguità dei guadi io del senso di responsabili
Governo e opposizione in un sistema democratico sono posizioni definite e noi abbiamo bisogno di conquistare
Ci siamo lasciati alle spalle anni terribili
Nei quali molti non vollero vedere e chi vide e parlò con il senno di prima spesso fu lasciato solo
Se affidiamo alle prime pagine l'orologio di Carlo Levi ritroviamo le parole con cui egli descrisse un tempo di transizione
Quello che dopo l'epoca delle dittature della guerra
Appare oggi a molti inviso ed è quello avviato dalla resistenza e dalla libri liberazione
Scrive ai colleghi un vento di tempesta Carlo Levi aveva cominciato a soffiare sulle amare Terre d'Europa portando gli uomini come follia e staccate dall'albero su Bianca strade sconosciute ora dopo sette anni di strage di guai il vento era caduto
Ma le vecchie foglie non potevano tornare al loro ramo
E le città parevano boschi spoglia inattesa sotto un modesto sole dello sbocciare disordinato dei nuovi germogli
Mi sembra anche oggi la nostra condizione
Ma quello che allevia appariva un modesto sole erano le idealità forti che ci diedero un testo costituzionale è un tessuto politico capace di farci attraversare uniti tempi difficilissimi
Oggi sentiamo che senza altrettanta forza e altezza di convinzione e nettezza dei principi non potremo dominare tempi che possono apparire ingrati
Ma che ci pongono sfide ineludibili e con esse grandi opportunità
Ringraziamo molto provassero tutta altro e accertato l'onere una relazione d'insieme che pure non ha esposto nella sua integrità e dunque fruitori giustamente di un tempo maggiore delle successive relazioni
Ora diamo la parola al professor Massimo Luciani per una relazione il cui titolo è il tramonto della sovranità e la pratica politica dei diritti fondamentali
La prima parte di questa relazione circa ricostruire il percorso
Della idea di sovranità cerca di ricostruirlo offrendo una chiave interpretativa che è quella del progressivo allontanamento della sovranità dalla sua imputazione ad un soggetto fisico
L'impressione che si ha leggendo il fondatore dato che la sovranità quello che per lo meno è così ritenuto da molti e cioè il modem e proprio che la sovranità nasca con un attributo di un soggetto individua cioè del principe
Nonostante che la definizione formale di sovranità offerta da Bode in una e i pochi una titolarità da parte dello Stato
C'è una strutturale ambiguità già in moderna dunque nella scelta del soggetto titolare della sovranità o lo Stato
O il principe questa ambiguità prosegue poi e qui ovviamente non neppure sintetizzo ma taglio profondamente questa ambiguità si mantiene poi in altri classici ad esempio nello stesso posto
Ed è quasi simboleggiata dal frontespizio del Leviatano che tutti ricorderete è macro anche troppo composto da tanti piccoli uomini
Che evoca allo stesso tempo lo Stato macchina e la personalità individua del principe
S'è chiaro però che l'enormità del potere sovrano senza limiti un potere che non ha
Q uno superiore a Luís sulla terra
Spingeva verso una sorta di intollerabilità della sua attribuzione ad un singolo era molto difficile riuscire a sostenere sulle spalle di un singolo questo potere così immenso
Questa ed altre ragioni di carattere sociale e politico portarono non tanto rapidamente alla fine della imputazione la sovranità soggetto individuo e dalla formalizzazione della teoria della sovranità dello Stato che trova la sua espressione più chiare nella giusta Ubi cistica tedesca dell'Ottocento in particolare in la banda i miei linee
Questa l'attribuzione della sovranità allo stato è una prima neutralizzazione della sovranità cioè la sovranità viene ricondotta in ambiti meno pericolosi di quelli che lei chiama propri originariamente passare infatti dalla dimensione della concreta fisicità a quella dell'astrazione e della finzione giuridica significava proprio cercare di dominare in qualche misura il mostro della sovranità ma questo processo poi giungerà a compimento soltanto con Kelsen
La cui definizione la sanità e qui sta la sovranità è solo una qualità dell'ordinamento giuridico e non dello Stato
O se preferite dello Stato soltanto in quanto è l'ordinamento giuridico e questo è il passo definitivo per la neutralizzazione era solamente alla sovranità diventa la sovranità dell'ordinamento non c'è più un titolare
Persona fisica o persona giuridica
Che posso dire io che sono il sovrano solo l'ordinamento e la sua astratta formalità e davvero il sovrano rinvio la relazione per l'inquadramento della teoria la sovranità popolare all'interno di questo sviluppo
La conclusione di Kelsen era perfettamente coerente con la situazione della democrazia pluralistica che egli descriveva al momento della nascita diciamo del pluralismo democratico nell'Europa continentale
E ed è ancora più veloci nelle democrazie pluralistica infatti la disgregazione dell'unità originaria del potere e un dato di fatto
Ed è un dato di fatto che questa disgregazione si risolve nella riduzione degli spazi che il potere stesso a disposizione nella continua riproposizione di limiti al suo esercizio
Se è così però un potere disgregato disperso fra mille centri di imputazione esercitato da soggetti politici e sociali i più diversi è un potere che per definizione non può essere davvero sovrano
La caratteristica essenziale della sovranità infatti oltre ai più ancora della sua limitatezza e la sua indivisibilità
Del sovrano si può parlare non si può mai parlare dei sovrani se del concetto di sovranità si vuole rispettare almeno il nucleo più essenziale più riposto ed irrinunciabile
Inoltre la costituzione delle democrazie pluralistica contemporanei con le conosciamo io oggi l'idea del limite della misura e della proporzione è proprio immanente alla struttura costituzionale
E in assetti come questi che sono caratterizzati da tratti distintivi di questo genere non c'è evidentemente più spazio per la sovranità esattamente dunque si è detto che le costituzioni ispirate ai principi democratico pluralisti cit sono costituzioni senza sovrano ma se questo è vero il logico corollario e che sono anche costituzioni senza sovranità l'enormità della somma di potere legata alla sovranità che aveva reso insostenibile la sua attribuzione a un singolo individuo fisico produce qui la conseguenza più estrema non basta Ando più la neutralizzazione de la sovranità che abbiamo visto compiuta passo a passo
Fino a che nel San si aggiunge alla sua stessa cancellazione
Ovviamente non voglio dire che
La teoria della sovranità sia cattiva inutile in sette perse
Mi limito semplicemente a constatare che nella democrazia dei nostri giorni per questa teoria non c'è più posto perché manca l'oggetto che viene teorizzato nulla esclude che domani le cose possono cambiare
Per quello che io posso prevedere peraltro non me lo auguro
Se comunque nonostante l'evidenza quella che mi pare l'evidenza e tutto questo la consapevolezza del tramonto della sovranità tarda ancora a farsi strada nelle coscienze se tuttora il richiamo alla sovranità continua ad avere successo evidentemente non è senza ragione
Indubbiamente questo richiamo anche continua insistente la solita consente di presentare i problemi politici in una forma semplificata riconducendo tutto alla grande questione del ripristino della sovranità mortificata
Mortificata da chi ma dai partiti dai garantisti dai formalismi della democrazia pluralistica
E in questa chiave mi sembra che vanno lette le esaltazioni del potere costituente
Il potere costituente del popolo ovviamente che a mio avviso del tutto incomprensibilmente hanno avuta tanta fortuna anche a sinistra e che peraltro ha trovato la loro più chiara espressione nel messaggio che Francesco Cossiga ha inviato alle Camere il ventisei giugno del novantuno
La ragione più profonda però meno strumentale contingente ovviamente sta nella formidabile potenza evocativa del concetto di sovranità nel suo essere nel senso più proprio profondo un mito
E nella politica per ragioni che cercherò di esplicitare nella relazione la forza dei miti e immensa
La forza di un mito peraltro sta nella sua capacità di rinviare in forma diciamo così sensibile simbolica a un ente o di un evento che si presuppone vero
Sì che l'inconsistenza più o meno palese dell'ente o dell'evento determina la crisi del mito che è chiamato a rappresentarci
Nel caso che la sovranità e questo precisamente ciò che sta avvenendo
Se nonostante le difficoltà il mito della sovranità riesce tuttora resistere
E per ragioni ancora più profonda del per il bisogno estremo drammatico che hanno le società democratico pluralistica di ottenere fattori anche simbolici di integrazione e di unificazione questo lo aveva capito già all'inizio del secolo Rudolf assumendo ma trattandosi di un autore difficilmente omologabile alla tradizione del pensiero democratico
La ricchezza del suo pensiero non è stata compresa appieno a sinistra
Sottoposte come sono per la loro stessa complessità di articolazione a spinte di sgravi ICI poderose le democrazie contemporanee debbono trovare collanti che le cementi no riducendo il rischio della divisione o peggio ancora
Dell'Anarchia ecco spiegata la residua forza del mito della sovranità per la sua potente spinta integrante ed unificatrice
Però come abbiamo visto si tratta di un mito assolutamente inadeguato
Dobbiamo in qualche modo sostituirlo ricchezza
Nelle condizioni specifiche della società di oggi
Dunque sono altri i fattori d'integrazione che possono e debbono salvare L'Unità delle democrazie contemporanee mi riferisco ovviamente soprattutto ai fattori integrazione che operano sul piano politico istituzionale quello che mi interessa di più
Ebbene
Anche se e come poi primo meglio questo non basta non credo sia dubbio che le democrazie pluralisti che possano sopravvivere soltanto se riesco a individuare una tavola di valori comuni
La tavola di valori cioè ogni condivisi
Sui quali tutti sono d'accordo nei quali tutti dunque si possono riconoscere
In società come queste nelle quali la formazione degli equilibri dei rapporti politici e sociali segue percorsi che non sono né semplici né rettilinei nemmeno l'unità del potere basterebbe in sé per sé ad assicurare la durevole continuità del corpo sociale
Solo la comunità dei valori qui può essere la condizione necessaria anche se non sempre sufficiente de L'Unità
Ora non avrei dubbi sul fatto che il discorso sui valori fondamentali sia specificamente un discorso di diritto costituzionale
E la Costituzione infatti che è chiamata a individuare i valori ogni condivisi e della Costituzione che si pone come l'oggettivazione del patto che li qualifica come tali
Qualche volta è ovvio la Costituzione non fa che affiancare dei valori fondamentali nuovi a valori fondamentali risalenti già incorporati nella coscienza del corpo sociale
E che ci si limita semplicemente a riconoscere a livello costituzionale
Questo è quanto avviene in tutte le costituzioni dei Paesi che esibiscono una robusta unità nazionale che è capace di resistere anche i passaggi di costituzione
Qualche altra volta invece e questo è un punto mio viso molto importante che riguarda drammaticamente il nostro Paese qualche altra volta invece la Costituzione è chiamata addirittura disegnare pressoché tutti i valori sociali comuni
Ed è quanto accade in Paesi come punto il nostro in cui la debolezza dell'unità nazionale deve essere supplita da altre forme di unità
E questo appunto è stato specificamente il caso italiano uscita dalla guerra senza una vera unità nazionale
L'Italia degli anni Quaranta potuto riconoscersi soltanto in una unità costituzionale che è stata pazientemente costruita dalle forze politiche protagonista della Costituente
L'unità nazionale nella misura in cui si è riusciti a ottenerla è stata cioè dopo costruito sì lentamente proprio sulla necessarie piattaforma de L'Unità costituzionali
E per questo dunque e qui va fatta attenzione che l'attacco alla Costituzione repubblicana si è accompagnato all'attacco alla stessa comunità nazionale che anche a sinistra ha parlato della necessità di una seconda Repubblica a mio avviso non ha capito che la posta in gioco era addirittura più alta e che come lo dimostrano i fatti si sarebbe corso il rischio di non avere affatto una Repubblica una volta morta la prima
L'unità nel nome dei valori condivisi dunque è costitutiva della democrazia pluralistica se i valori costituzionali ma concreta esperienza storico-politica entrano in crisi e perciò la stessa specifica forma che la democrazia pluralistica gli ha assunto che viene messa in discussione
Ora se ci interroghiamo su quali siano i valori generatori di unità sui quali le democrazie turistiche possono fondarsi credo sia facile accorgersi che essi si situano essenzialmente sui titoli sul terreno scusate dei diritti fondamentali
La lettura di qualunque Costituzione contemporanee anche delle più recenti
Lo dimostra infatti la disciplina dei diritti fondamentali che è dettata da ciascuna di queste costituzioni è un po'la carta d'identità dell'ordinamento ed è proprio quando sono in gioco i diritti fondamentali che la discussione costituzionale si fa più delicata e decisiva
In questo senso mi pare fra democrazia pluralistica diritti fondamentali esista una vera corrispondenza biunivoca che fa sì che l'una e gli altri specie nelle condizioni oggi storicamente date siano legate dal medesimo destino
Se il rapporto tra valori in particolare i diritti fondamentali e democrazia è così intenso
Qualunque politica che intenda giocare la partita della democrazia solo sul tavolo della conquista del potere se preferite sono sul tavolo la conquista del Governo è assolutamente senza speranza
è ovvio che il problema del potere del suo impossessamento insiste e vedremo più avanti in che termini fare di questo però il solo orizzonte della lotta politica ecco fatale errore di prospettiva fatale ovviamente perché lo porti
Impostare la questione in tali termini è stato invece un vizio antico che la sinistra anche se paradossalmente le sue radici stanno in gran parte proprio la diffidenza che questa ha sempre mostrato nei riguardi dello Stato ragioni di questa diffidenza antica sono esposte relazione e non ho necessità qui di esporle ciò che interessa però sottolineare che quasi per rimediare a questa colpa originaria si è determinata una reazione opposta che ha condotto frequentemente a non vedere nulla al di là dell'orizzonte dello stato e dell'imperativo di conquistare il potere di governo
Quando invece
Questo già non bastava più questo non bastava più ed era chiaro
Che la conquista del potere di governo sarebbe stato solo uno dei tasselli della complicata costruzione di una democrazia più ricca e più vicina ai bisogni di tutti teniamo dunque alle cose da fare
Per giungere a questo risultato cioè tra democrazie più ricche più vicine ai bisogni di tutti
Credo che sia indispensabile una pratica politica che punti sui diritti fondamentali
Primo poi è importante sottolinearlo come intesi i diritti fondamentali
E questo è specificamente il compito da sinistra a mio avviso alla quale sinistra non serve che quei diritti siano affermati in via di principio ma che siano realizzati praticamente soprattutto che lo siano in modo eguale per tutti
Inoltre i diritti fondamentali esibiscono sempre se davvero lì si realizza e se davvero gli si realizza ripeto per tutti un radicale antagonismo rispetto ai rapporti sociali dominanti
Direi che le società capitalistiche vivono infatti drammaticamente la contraddizione fra i diritti che sono espressione di una ideale Società Angelica
E i rapporti di produzione che sono espresso invece della dura realtà di una società che ancora per molti aspetti diciamo così diabolica
Sicché ogni eguale integrale affermazione dei diritti fondamentali è un atto con cui i rapporti sociali di produzione vengono messi in discussione
Certo
E mi avvio rapidamente alla conclusione la pratica politica dei diritti fondamentali non è in grado di trasformare integralmente quei rapporti
Di assicurare il passaggio a forme di produzione diverse non è cioè rivoluzionari
Me per quanto siamo in grado di conoscere capire oggi si saprebbe in quale direzione operare positivamente questo cambiamento
Quella pratica può tuttavia spostare in avanti gli equilibri dei rapporti sociali rimetterli costantemente in discussione revocare in dubbio l'equità di consolidati rapporti di dominio per questo per la loro capacità di non essere semplicemente ti sgrida Turi dell'ordine vigente ma di pretendere che esso si ridefinisca secondo equilibri sociali più avanzati
Non vi è alcuna contraddizione tra la funzione unitaria diritti fondamentali
Quella che descrivo prima richiamandolo in quanto mito se volete
E la loro attitudine alternativa
Una pratica politica dei diritti fondamentali e dunque lo stesso tempo pratica dell'Unità e pratica del cambiamento
Si deve infine direi
Sottolineare un punto essenziale cioè che i diritti fondamentali per quanto mi riguarda qui non sono intesi nella loro sono in tesina loro complessa natura di valori
E il mondo nella loro angusta dimensione di diritti soggettivi di mere pretese giuridici
In quest'ottica che
Sostenuta in Germania perché non sarebbe la prima in Italia soprattutto da Antonio Baldassarre
E i diritti fondamentali incorporano anche una più ampia dimensione oggettiva nella quale all'interesse puramente individualistico si affiancano i valori sociali che ne definiscono le ragioni altrettanto sociali di riconoscimento ed i limiti di realizzazione
Molto chiaramente si pensi al rapporto fra libertà di manifestazione del pensiero valore dell'informazione e limite del buon costume tutti insieme fanno il diritto fondamentale alla manifestazione del pensiero inteso come valore
La critica che dunque qualche volta si fa alle proposte di sviluppare una pratica politica dei diritti fondamentali critica che dice queste proposte non farebbero altro che esaltare un disarticolato individualismo senza avanzare nessun progetto di vero governo di trasformazione della polis
Queste critiche sono assolutamente fuori centro o per meglio dire si attagliano soltanto alle versioni
Di queste proposte nelle quali mi riconosco nelle
Soggettivi ma come valori è chiaro che queste critiche non ha alcun senso
Progresso sociale perciò attraverso una pratica politica dei diritti fondamentali come valori costituzionali
Il che e anch'io non posso fare a meno questo punto di sottolineare questo passaggio se si guarda bene e il cuore tuttora vivo e pulsante di quel progetto di trasformazione era disegnato proprio nel secondo comma guarda un po'dell'articolo tre della Costituzione repubblicana
E che troppo presto e troppo facilmente si è dato per incomprensibile ed irrealizzabile
Così intensi di diritti fondamentali
E chiarito che la pratica dello affermazione deve essere una pratica politica evidente che i semplici atti individuali di esercizio di difesa di quei diritti
Non servono a granché servono alla crescita della consapevolezza della loro importanza non bastano per ottenere una vera trasformazione
Avremo infatti se volete una politica inverte Prata per utilizzare un termine caro certo pensatore non di sinistra
E anzi se volete non avremo una politica fatto
Occorre invece che vi siano soggetti collettivi che di quei diritti sappiano fare l'oggetto del proprio programma e che attorno ad essi questi diritti come programma sappiano coagulare consensi ed Alleanza
Ho questo tema è chiaro che sarà affrontato da altre relazioni qui in questo seminario uno posso dunque fare altro che fargli un cenno mi limito però a sottolineare che sino a società pluralistica
Le espressioni associative della società civile al ruolo di primo piano nella crescita dei diritti nessuna politica che si articoli attorno ad essi è possibile se non si tenta una sintesi più alta grazie all'intervento di soggetti capaci di elaborarlo
Volenti o nolenti questi soggetti sono ancora oggi i partiti
La critica ai partiti minori all'occupazione partitica dello stato dell'amministrazione non deve indurre all'abbandono del partito come forma ancora vitale indispensabile dell'azione politica per abbracciare invece il modello delle nuove macchine elettorali
Questo discorso vecchio può darsi certo però si dovrebbe usare la cortesia di criticarlo con argomenti diversi da quelli di chi non fa altro che invocare il nuovo senza addurre alcuna ragione analitica forte per contestare questa conclusione
Il quadro tuttavia non è ancora completo se ci fermassimo qui infatti dimenticheremo che il Piano essenziale delle istituzioni resterebbe fuori e cadremo nel vizio opposto a quello che corre chi fa di questo il suo terreno di elaborazione progettuale e di lotta politica
Dunque per quanto riguarda questo diamo agli aspetti che contano sono almeno due sì ovviamente si condividono
Le premesse cioè l'esigenza di una pratica politica dei diritti fondamentali il primo è che questa pratica ha bisogno di appoggiarsi anche su istituzioni che proprio nei diritti trovano l'oggetto primario del loro intervento
Così a mio avviso è prioritario soprattutto un impegno consapevole per il rafforzamento della giustizia costituzionale cui si debbono conferire strumenti che autorità sufficiente a garantire la sempre più incisiva realizzazione del disegno costituzionale
In secondo piano
E secondo terreno di lavoro
è che la scoperta dell'essenzialità della pratica politica dei diritti non deve fare dimenticare l'importanza della questione del potere
Anche qui ci sarebbe il rischio di rimanere invertebrati se al di fuori del quadro che si offerto la conquista del potere di governo in sé e per sé non ha significato alcuno ciò non significa che si tratti di un obiettivo secondario o rinviabile all'infinito cioè il problema
Oggettivo di conquista del potere di governo al contrario appunto la conquista del potere di governo e la sola condizione che posso tenere adeguatamente la pratica politica dei diritti inserendo nelle priorità nelle scelte di indirizzo politico nazionale
A questo scopo
è chiaro che l'iniziativa di riforma delle istituzioni non può essere abbandonati
Non può esserlo in particolare cura ora che le nuove leggi elettorali hanno introdotto sistemata la logica schizofrenica incapace di produrre qualunque minimo elemento di unificazione del quadro politico
Sì ha detto che questo sarebbe stato il fatto che questo sarebbe stato il risultato del processo referendario
Alcuni di voi per la verità l'avevano già previsto sin troppo facilmente dall'inizio adesso è però necessario dimenticarsi se volete questo precedente e cercare di fare uno sforzo un esercizio d'intelligenza di fantasia che sappia rimediare agli errori che sono stati appena compiuti altrimenti altrimenti si incorre vanno qualche rischio altrimenti veramente la logica dell'opzione presidenzialista almeno di quella vera l'opzione presidenzialista vera quella più acuta quella nella versione americana o ancora di più in quella in quella versione francese non certo l'adozione presidenzialista tra virgolette quella della elezione diretta del Presidente del Consiglio che non può assolutamente stare in piedi né dal punto di vista teorico ma dal punto di vista pratico ebbene questa opzione
E si dirà una forza e una coerenza che renderanno difficile rigettarla
E se passasse l'opzione presidenzialista in una società d'alcolismo sociale ancora immaturo come la nostra incapace però di esprimere adeguati contrappesi ha un potere così forte come quello al presidente eletto direttamente dal popolo
Credo che ci sarebbe poco da stare allegri
Grazie anche fermarmi per la sua bella relazione
Questo seminare il concepito come un incontro fra studiosi e dirigenti politici della sinistra si che pensiamo di intervallare
Relazioni e alcuni interventi di dirigenti politici
Io però quasi subito la parola all'onorevole Gianni Mattioli capogruppo dei Verdi alla Camera
Di quale subito significa anche vorrei leggere una lettera intervento di Achille Occhetto che amante non può essere presente accoltellato sul
Scrive Achille Occhetto voglio in primo luogo formulare a tutti voi partecipanti al seminario promosso da critica marxista sulla sinistra dello Stato un augurio cordiale di buon lavoro
Impegni parlamentari europei mi trattengono oggi a Strasburgo e mi impediscono di essere presente come avrei voluto i lavori del seminario si tratta d'altro canto di impegni assai significativi ai quali non intendo in alcun modo venire meno soprattutto nel momento in cui il sistema dei rapporti internazionali è segnato
Dai venti di importanza storica come la firma dell'accordo fra Israele oltre non occorre che io sottolinei quanto il tema da voi prescelto la sinistra è lo Stato sia un tema di straordinario rilievo il PDS è nato anche per tentare di dare una risposta nuova questa domanda
Dopo il collasso dei regimi dell'Est ancorati al nucleo autoritario del partito Stato e dopo la crisi dello stato sociale stremato dall'offensiva neoliberista e conservatrice in Occidente
In Italia il fallimento delle vecchie classi dirigenti pone un problema cruciale di ridefinizione delle istituzioni e del sistema politico
Che è tutt'uno con il disegno di una democrazia più avanzata e più matura più diffusa meglio garantita
E questo il criterio di guida la stella polare che c'è orientati nel grande confronto sul passaggio a una nuova fase nella vita della Repubblica
In nome dei valori e dei principi che sono alla base della nostra Costituzione e che noi riaffermiamo con tanto maggior rigore oggi
Quanto più si tenta da varie parti di disconosciuta né o indebolire nel significato fondamentale
E di dare alla riforma dello Stato una prospettiva tecnocratica o addirittura presidenzialista e ne autoritarie la nostra linea di condotta sul terreno delle riforme istituzionali e anche su quello della legge elettorale è stata coerente con queste premesse
Mi limito soltanto a far notare che la nostra critica l'attuale legge elettorale era fondata e viene oggi confermata dai fatti come avevamo largamente previsto essa viene oggi utilizzata come terreno di manovra da parte delle forze moderate e dei vecchi partiti di governo per cercare ogni moto per cercare in ogni modo di evitare il rinnovamento della politica italiana
Per favore che nel ritorno vecchia sconcio eccezioni per rianimare sogni neo centristi e rendere impraticabile la prospettiva di una piena democrazia dell'alternanza
Grande oggi dunque la responsabilità che spetta alla sinistra si apre davanti a noi davanti alla democrazia italiana
Una seconda fase di transizione nella quale le forze politiche passate attraverso il lavacro elettorale
Si hanno finalmente messo in condizioni di misurarsi fino in fondo con un progetto riformatore per l'Italia e per l'Europa
Parlo di forze di progresso ma anche di le le forze di centro che sono sensibili alla ispirazione riformista e si oppongono alla deriva leghista
Ecco perché è fondamentale che la sinistra si impegna a riflettere a operare
Per una riforma profonda dello Stato per un nuovo rapporto fra pubblico e privato per una politica dei diritti e delle solidarietà per cambiare dalle radici il rapporto fra governanti governa il vecchio regime fallito il suo ricordo serva di monito alle nuove classi dirigenti cui toccherà il compito di governare il Paese
Il PDS impegna dunque tutta la sua energia le sue risorse per affermare una nuova idea dello Stato contro lo statalismo corrotto centralista di cui sono stati agenti determinanti i vecchi partiti di governo e contro l'ispirazione secessioniste corporativa antinazionale e antidemocratica di cui si è fatta portatrice dalle una nuova ITEA dello Stato significa per noi ripensare l'insieme dei poteri a tutti i livelli locale nazionale e sovranazionale nell'orizzonte di numero unità federale democratica ecco perché mi sembra che di questa nuova idea dello Stato si debbano indicare tre capisaldi
Il primo uno stato dei diritti e delle solidarietà che consenta l'affermazione difforme della vita democratica sempre più avanzate meglio garantite
Dal terreno della democrazia politica quello della democrazia sociale ed economica
In modo da estendere ben oltre ai classici confini dell'Est liberaldemocrazia storiche la grande rigoglioso ITEA della cittadinanza democratica come perno di un nuovo equilibrio fra governanti conferma
Secondo
Caposaldo uno Stato regionale l'ispirazione federale che sappia portare il potere tutti i poteri più vicino ai cittadini uno Stato delle Autonomie della trasparenza della responsabilità
Dove infine si è possibile condurre in porto quella riforma della pubblica amministrazione per la quale la sinistra si batte tenacemente e instaurare un rapporto nuovo fra pubblico e privato
Terzo tutto ciò sarà possibile se la sinistra raccogliendo l'eredità dei padri fondatori della nostra Repubblica saprà mettere in campo una nuova idea dell'unità nazionale
Non quella centralista e menzognera di cui il vecchio sistema di potere sia servito per coprire le proprie malefatte ma quella propria di una democrazia avanzata fondata sulle qui sull'equità e sulla solidarietà in primo luogo tra nord e sud del Paese
Nel riconoscimento del comune destino nazionale che ci comprende ci affratella stalla essenziale leva democratica di riforme delle istituzioni del sistema politico dello stesso modello di sviluppo
E con tutta serenità e la fermezza del caso si sappia che noi non torneremo in alcun modo attentati all'unità nazionale che sarebbero attentati alla nostra democrazia e alla stessa prospettive di una più avanzata fase di unione politica europea su questo terreno il PDS pone se stesso e tutte le proprie energie al servizio del Paese c'è bisogno di uno straordinario repliche rinnovato impegno di tutte le forze di sinistra e di progresso
Fuori da ogni meschino calcolo di convenienza di partito o di gruppo mi auguro le auguro a tutti voi del convegno promosso da critica marxista segna una tappa di primario
Rilievo nella chiamata a raccolta di tutte le forze disponibili per questo Grande Progetto
Ringraziamo anche Rock Hill e Occhetto do ora la parola mi scuso l'assenza del premier
Giusta Gianni Mattioli dopo un attimo le interverrà l'onorevole Leoluca Orlando poi riprenderanno le relazioni dei professori Cleo e Barcellona
Dunque io ringrazio per questo invito
E ho colto la importanza
La tempestività di questo convegno
E l'ampia tematica che viene posta
Nella relazione di Tortorella iniziale la tematica che mi pare che debba essere affrontato senza ambiguità e con chiarezza
Da quelli che quelli che vogliono essere gli interlocutori
Di un accordo politico che è urgente nel Paese
Come chi mi ascolta sa io ero contrario alla referendum vedo la legge elettorale né più e né meno che la logica conseguenza del referendum ma su questo
Noi abbiamo voltato pagina e siamo oggi interessati alla costruzione perché questo mi sembra fosse la grande aspirazione di quell'ottantacinque per cento
Che ha votato il sì al referendum siamo interessati alla nascita di una ampia forza che raccolte ed esprima la spinta che l'elettorato a voluto nelle forme che gli erano rese possibili a voluto caratterizzare
Allora il discorso sul significato oggi dello Stato diventa un discorso cruciale
Ed è uno dei discorsi su cui mentre mi sembra che vadano rifiutate
Tutte le demarcazione mi a destra e a sinistra degli interlocutori che faranno parte di questa aggregazione
Demarca azioni fatte sulla base di etichette vecchie appartenenze ideologiche è invece sulle risposte che vengono date ad alcune questioni cruciali e questa è la seconda
Dopo la tematica economica che è stata posta e sulla base delle risposte che vengono date a queste questioni che si può dire chi ci sta e chi non ci sta tipici deve stare chi non ci deve stare
Chi io voglio che ci stia o che non ci stia
Io ho avuto rispetto alle grandi correnti ideali del mio Paese un atteggiamento per tutta la mia vita un atteggiamento di ascolto osservazione e valutazione critica
Sarebbe
Esterno a la mia cultura che è una cultura di persona formata alla cultura scientifica non avere avuto rispetto alla cultura della tradizione del movimento operaio al marxismo
Un atteggiamento né più e né meno
Uguale a quello che abbiamo di fronte a qualsiasi teoria scientifica coglierne perciò gli aspetti di grande potenza interpretativa e gli aspetti che i processi storici ritengono mostrano come inadeguati e superati
Non sarò certo io perciò ad arruolarmi ha appunto a quello che Rodotà indicava come neo del liberismo spocchioso e trionfante che ripropone oggi un'immagine dello Stato e del senso dello Stato come valore in sé
Non ci sfuggono proprio gli elementi cardine dell'analisi marziana che mostrano la natura parziale dello Stato e ne fanno un elemento dello Stato e del complesso delle istituzioni un elemento non certo neutrale
Ma i processi storici che si sono sviluppati nella secolo che abbiamo vissuto
Hanno mostrato come esiti che in qualche misura fossero derivati e conseguenti da questa analisi non sono stati capaci di una trasformazione dinamica e positiva della società
E dunque è con questo atteggiamento da sperimentali osservatori della realtà che non possiamo non coglierne la critica così come se io sono molto sensibile anzi
Se posso dire personalmente sono assolutamente d'accordo con quelle interpretazioni che in Italia furono portate avanti da Dossetti
E in modo forse più scientifico da teologi come con gare Shenuda o runner di una Antropologia che riconosce nel discorso delle Beatitudini
Non un invito ad alcuni eletti alla santità
Ma la vera antropologia costitutiva dell'operare ottimale degli uomini anche qui riterrei illusorio pensare che questo che è un processo dialettico e di continua scoperta possa essere identificabile come un una ipostatiche trazione di concezione dello Stato anche se la mai in un testo come nella centesimo sanno se si era visto una il sussumere tutto il concetto di proprietà nel concetto di responsabilità ma sono anche queste visioni che certo non possono essere assunte a proposta dominante e caratterizzante
Dunque io credo che in un cartello che andiamo a costruire con processi federativi in cui ognuno dei contraenti mantiene difende la sua identità affinché non siano maturi i tempi dello scioglimento di questa identità in in una malga me più ampia e soddisfacente ebbene io credo che la concezione dello Stato come patto da osservare rigorosamente scelta solfa M una volta per tutte credo che questo debba essere uno dei punti caratterizzanti
Da qui si spalanca quella ampissima ricerca che io ho trovato per certi aspetti addirittura emozionante nella relazione di Rodotà
C'è una fortissima consonanza tra la sottolineatura che Rodotà fatto detti precondizioni della democrazia in quello che noi vere richiamiamo una prospettiva di democrazia economica non più basata sull'egualitarismo dei consumi ma una rigo su una rigorosa osservanza delle pari opportunità
Mentre la crescita il sogno dei consumi non ha futuro a fronte di una società delle e processi delle società industriali che incontrano una drammatica e generalizzata crisi
Nella acceleratissimo sviluppo
Delle innovazioni tecnologiche tutte
Caratterizzanti ormai l'aumento di produttività e quindi un inseguimento impossibile nel rapporto tra espansione delle produzioni ed espansioni dei consumi su cui cala la mannaia della questione ambientale
Io credo che spostarsi su una democrazia Della rigorosa a garanzia delle pari opportunità quella che noi chiamiamo appunto la società sostenibile possa essere un terreno ricco di incontro
E perché questi termini non siano flatus vocis è soltanto un Melosa retorica si spalanca allora l'altro aspetto giustamente sottolineato da Rodotà tutta la concatenazione del terreno dei controlli
Perché senza appunto uno spalanca amento della democrazia al controllo dei cittadini rimarranno flatus vocis e di nuovo imbroglio principi
Valori nominalistici
Ecco dunque che nella costruzione rigorosa degli a spetti dei passaggi degli arricchimenti di questo patto serio e pieno fatto senza Riserve
Che può essere la base diciamo così istituzionale
Dell'accordo che io auspico in tempi rapidi si possa costruire mantenendo le proprie identità che io vedo uno dei punti discriminanti degli interlocutori dell'accordo
E ringrazio chi ha dato questa sede in cui questi punti possano essere chiariti e precisati grazie
Però adesso diamo ora la parola all'onorevole
Leoluca Orlando
Ma ho letto colto il senso di questo incontro
Per il quale ringrazio gli organizzatori
La sinistra lo Stato come un invito a
Confrontarci su quale sinistra per riformare lo Stato io voglio aggiungere
Nel quale sinistra per governare il Paese
E voglio subito dire che cercherò di fare alcune considerazioni per dire come la vera unità dalla sinistra passa attraverso la rottura dalla sinistra
Perché io credo che se poi dobbiamo raggiungere realizzare l'unità della sinistra ma dobbiamo rompere la sinistra e gli apparati per costruire una sinistra dei valori
Se non facciamo questa operazione noi condanniamo questo progetto alla somma dell'esistente destinato ad impoverirsi sempre di più di fronte alla crisi degli apparati dei partiti che fanno parte di questa operazione
E io voglio fare alcune considerazioni
Tante altre e più lucidamente in me ha fatto Stefano Rodotà sui rischi di ambiguità e di doroteismo del dibattito politico oggi nel nostro Paese
Ci stiamo lentamente riparando alcune tossine ci stiamo lentamente liberando non ci siamo ancora liberati per esempio da quella identificazione
Tra cambiamento e progresso che ha visto nella vicenda referendaria una sorta di grande monumento credo che dobbiamo ripetere e non non mi stancherò ancora di ripetere anche se sembra veramente ma noto che non ogni cambiamento è nel segno del progresso
E però e però per troppo tempo in questo nostro Paese ci siamo attardati pensando che il Riformista fosse per definizione un progressista
E chi volesse cambiare le regole fossero definizione uno di sinistra
Non è così perché esistono fiordi riformisti conservatori e fior riformisti progressisti
Un secondo aspetto e che questo clima complessivo di doroteismo di ambiguità finito lo stanziamento e con il trovare una suo riconoscimento nell'uso che si è fatto la vicenda referendari che ha la sua logica conseguenza in questo governo Ciampi
Questo governo Ciampi via Nizza un cambiamento ma certamente no fa progresso
Anzi se è consentito dirlo realizza una un consolidamento di logiche sottratte al controllo e alla maggioranza ma ancor più sottratta al controllo l'opposizione che rischia di modificare strutturalmente Straw apolitico Italia
La transizione dal vecchio al nuovo la transizione sicuramente lunga
L'ONU spenta ritarda a vedere la sua riforma questo Parlamento questa ancora in carica mettiamo insieme questi due elementi per comprendere come i tempi la transizione dal vecchio al nuovo in campo internazionale in campo nazionale sono lunghi la marcia lunga chi voglia costruire una sinistra che governa la sinistra dei valori che governi deve attrezzarsi e tempi lunghi iter soprattutto immunizzarsi rispetto ai pericoli doroteismo
Non basta dire che siamo per la pace se poi dopo qualcuno otto manierato notte teorizza l'esistenza delle guerre umanitarie non può esistere una guerra umanitaria
E non può farsi passare come pace una guerra umanità
Sparliamo dell'ambiente ma non possiamo pensare che l'ambiente sia limitato ai fiorellini o a qualche roccia da custodire sottratta dai di meccanismi che riguardano la produzione lo sviluppo i rapporti sociali parliamo di solidarietà
Sostanzialmente finiamo con il porre la società in contrasto con una economia di mercato consentendo che qualcuno dica personalità e assistenzialismo
E questo non è perché la sfida è dimostrare che possibile conciliare il mercato con la socialità queste cose volevo dire perché non vorrei che noi alla fine cinque
Attrezzarsi mo'per essere uniti
Soltanto per conquistare qualche seggio elettorale per vincere qualche competizione elettorale in qualche collegio uninominale
Però vorrei fare un invito ognuno di noi per la nostra parte dal superare questa vecchia logica e dire che legge la situazione italiana come una so con la sua Aprilia lirismo che viene poi spesso smentito dalla stessa realtà è pericolosissimo dico con grande affetto simpatia a Massimo D'Alema
Al quale concederlo
Con quali consiglio condannato a un cammino comune quindi in quanto tale mi permetto di dire
Cose che non di regola altri col quale non mi sento condannato a un cammino a un cammino comune ma non si può dire che la realtà italiana
Ruota intorno a tre poli la democrazia cristiana il PDS e la lega per chi vuole deciderà se atleti intorno le tre poli fuori da questa redazione non c'è futuro e non c'è speranza
Perché questo è un approccio che è saltato la logica degli apparati la divisione la faziosità lo spirito di bandiera
Perché questo è un approccio che non aiuta a costruire soprattutto non aiuta a far crescere quello che il potenziale di cambiamento la sinistra dei valori
Chi non si riconosce nell'apparato del PDS chi non si riconosce al patto radici chi non si conosce a Pato e la lega scappa e va da qualche altra parte quando sente fare questi questi discorsi
Ecco costruire una sinistra voli significa certamente dire un processo cercando di non provare sentimenti in ragione dell'apparato di riferimento pensando che la gran parte del cambiamento e fuori dagli apparati e la rappresentanza degli attuali
Appare così io
Voglio dire che ho ho sofferto quando sentivo parlare di unità dei partiti e l'Internazionale socialista
Così come in non certamente non ho sofferto invece per la grande affermazione di Rifondazione Comunista a Torino
Ho sofferto per la vittoria dice a un urlo a sindaco di Terni
E ho certamente ha sofferto per la mancata elezione di Novelli a Torino
Diego Novelli a Torino non è stato eletto no perché non ha avuto it mitici voti di centro
Diego Novelli a Torino è stato eletto perché non ha avuto il consenso per tutta la sinistra
Ora se non ci diciamo queste cose con grande chiarezza noi rischiamo di non cogliere le ragioni di una unità che si è unita
Vero
Dobbiamo superare questo il senso del mio intervento
Gelosie e le passa età degli apparati
Che non significa
La morte dei partiti qui nessuno invita a nessuno a sciogliersi non è lo scioglimento dei partiti ma è il liberarsi da parte di ogni formazione politica di logiche di apparato
E se all'interno di un movimento appena nato come array che ci fossero logiche da parte ma io metto nel conto che almeno appuntamento della unita dalla sinistra i valori non tutti coloro che dalla rete o ci sono o saranno presenti
Ma lo metto nel conto lo concedo normale vorrei che lo stesso funzionasse normale chi si avvia ad un processo che vuole su un processo unità vera ma se qualcuno invade che può arrivare tutto intero l'appuntamento e l'altro deve amputarci evidente o addirittura acquietarsi come satelliti intorno ad un centro è evidente che non costruiamo una unità della sinistra la sinistra dei valori
Cercando se possibile di parlare appunto di e valori perché quello che oggi e infissi nel nostro Paese il successo della Lega
A Mila no in Lombardia mette il dito sulla piaga denuncia la capacità di formare intorno a valori alternativi
Io credo che a Milano chi esce sconfitta se per chi considera evidentemente la lega che vince una sconfitta per la democrazia il polo progressista del nostro paese lo considero come tale esce sconfitta la Bocconi di Milano esce sconfitto Nesta statale esce sconfitta la Cattolica e ci sconfitta la scuola lombarda esce sconfitta la chiesa il cardinal Martini è un grande sconfitto
Della vicenda dalla lega no
Perché non ha saputo cogliere i fatti di cambiamento rimanendo tiepido ad assistere alla democrazia cristiana imperante al fax carsismo dilagante la realtà milanese
Ecco se non vogliamo queste cose consegnamo conto che dobbiamo riattivare l'attenzione intorno a di valori probabilmente noi questa partita non la vinciamo mai cominciando col far le cose che la sinistra Paniccia mentre l'ha fatto ad esempio cominciando a pagare un poco di meno di come si spende
è un poco di più di come si gli Arizona entrate dello Stato per evitare che la sinistra continua ad apparire a quella che sa perfettamente cosa bisogna spendere e cosa non bisogna spendere ma che non sa mai come fare per trovarli le risorse necessarie per spendere
Finendo alla fine coll'essere oggettivamente considerata complice del sistema dello spreco anche la coloro che lavoratori a reddito fisso
Tradizionali elettori della sinistra vedono sostanzialmente anche alla formazione della della sinistra una parte di quel processo di spreco e che delle risorse che loro contribuiscono con la loro e con le imposte a costituire interroga cinto Romano ai valori catena significa per esempio non tanto affrontare consentitemi la modifica di un articolo l'Antartico d'una legge elettorale quanto per esempio una grande riflessione sul tema della famiglia se vogliamo che la sinistra enti dentro le radici vere di questo nostro paese e quando parlo di famiglie ovviamente
Parlo la società liberamente Scelta
Parlo della constatazione che ognuno di noi vive o comunque a dimensione familiare anche di recidivi o da solo
Qua per qualcuno la famiglia e il punto di arrivo di una scelta matrimoniale per qualcun altro una certa matrimoniale anche indissolubile per poco naturali una scelta che non passa attraverso l'istituto del matrimonio ma sottovalutare quanta importanza abbia per la carne le ossa di questa nostra paese
Il tema la famiglia risparmio familiare l'azienda familiare io credo che oggi una sinistra valore dovrebbe fare una grande operazione di riforma riscrivere il primo libro del Codice civile
The probabilmente più importante è il seguente redento il tessuto vivo di questo nostro Paese di modificare una un articolo della legge elettorale il tema da scuola
Una grande riflessione una grande proposta unitaria intorno ai valori della scuola la formazione del nostro Paese
Che nel concreto dica come immaginiamo che debba viversi la libertà in un Paese come il nostro il tema degli extracomunitari scusate se faccio questa semplificazione ma credo che sia importante cosiddetti extracomunitari con questa brutta espressione cioè o la sinistra forte il tema della libertà
La libertà del Contini vere e la famiglia la libertà del come dire che la scuola
La libertà del dove vivere perché è diritto di ogni persona umana non essere condannata a vivere dove è nato dove il caso l'ha fatto nascere questo tema che sta dietro la vicenda degli extracomunitari nella vicenda spediamo questo spediamo quell'altro è un un tema grande libertà
La famiglia punti la scuola come gli extracomunitari
Dove ecco io credo che questo costo abbiamo dobbiamo dobbiamo fare se vogliamo essere autenticamente alternativi nei valori a chi invece professa valori diversi e per verificare quanta unità accetta di noi
Quando affronteremo i temi che riguardano il quotidiano l'abito da ogni giorno l'ultima considerazione se mi consentite
Per quella di
Ma stancarci mai di ripetere
Che anche in un'economia di mercato è possibile coniugare la solarità
Con con lo sviluppo
E la vicenda di Crotone i lavoratori cotone hanno dato a tutti noi una grande lezione
Perché rischiamo di apparire come quelli che difendevano un posto di lavoro comunque
Hanno evitato ogni accenno io io logico per cui il pubblico è bello e private brutto il privato è bello il pubblico è brutto e hanno invece chiesto con molta forza loro laboratori che le imprese facessero le imprese
Non non lasciamo cadere questo appello che viene da lavoratori di Platone
Perché che venga è una Regione come la Calabria una città come Crotone io credo che un grande monito e non è ripeto una vicenda che può essere confinata dentro
Il solito discorso sul Meridione emarginato non è una vicenda Calabresi vicenda potrebbe essere vicenda meridionale perché la vicenda di cotone la vicenda di Como i lavoratori di questo Paese chiedono alle forze politiche
Che ne voglio che li voglio rappresentare di di mostarda e concreta che è possibile coniugare sovranità e mercato se non saremo capaci di mostrare questo rischieremmo di perdere di restare chiusi Tempi nostri apparati in sempre più piccoli sempre più asfittici grazie
Orlando ora diamo la parola al professor Paolo Leon per una relazione sullo stato nazionale il mercato mondiale
Sì
Molto rapidamente comincia però con una precisazione cioè sono il primo di quelli che ha votato sì al referendum tra i relatori a questo nomi Nobili esime da poter parlare dei tempi che sono stati finora e discussione penso che questo sia una buona garanzia per essere uniti a sinistra anche per Luciani mia un po'distrutto la relazione perché una giustamente indicando io non c'ho pensato ha veduto leggere la letteratura giuridica mentre fra preparavo questa relazione
Mentre pensavo di dover indicare come dicono tra un minuto le riduzioni di sovranità statale che si sono verificate in campo economico nell'ultimo quindicennio
E lui giustamente dice ma la sovranità è una mistificazione io non so come altro chiamarlo in questo contesto io andavo ancora avanti mi perdoni Luciani con questo termine è facile naturalmente poi tradurla con termini più corretti
Perché dobbiamo renderci conto che a partire dal mille novecentosettantotto almeno vi è stata una fortissima riduzione di sovranità statale
Si è ridotta o addirittura annullata la sovranità monetaria in quasi tutti gli Stati industrializzati sia in relazione alla separazione dei poteri tra banca centrale ministeri dell'Economia sia in relazione alla politica monetaria dell'offerta fissa di moneta in una situazione di questo tipo la sovranità monetaria che costituente degli Stati moderni non c'è non c'è più
C'è per verità e lo vedremo tra un secondo uno ma non eque distribuita tra gli stati nazionali
Si è persa insieme con la sovranità monetaria per alcuni dei Paesi industrializzati la sovranità sul cambio perché chi è stato legato al sistema unitario europeo dodici anni circa come siamo stati noi hanno perso la sovranità sul cambio l'hanno voluta per telefono comunque hanno perso avendo perso la sovranità monetaria la sovranità sul cambio si è persa in realtà la sovranità anche sul tasso di interesse per di più la si è persa perché nel frattempo un si è accentuata la libertà di movimento di circolazione dei capitali che ha reso quindi la possibilità di stabilire il tasso d'interesse reale fuori dalle possibilità dei governi rimasta la sovranità sul bilancio pubblico però molto limitata perché essendo stato tolto essenzialmente la possibilità di ricorrere al De al deficit finanze cioè non potendo in realtà fondarsi sul disavanzo pubblico come leva di sovranità si è finiti per poter finanziare la spesa pubblica solo con ricorso alle tasse con ricorso al debito ambedue elementi che sono limitati
Oltre che da tante ragioni interne dava ragione internazionale non si può passare molto di più di tutti gli altri Paesi la pressione fiscale non può essere troppo fuori perché altrimenti la gente scappa non si può indebitarsi molto più degli altri paesi perché altrimenti compratori dei tre titoli non ci sono più
Corre risultato nonché con una riduzione così forte della sovranità compresa quella sul bilancio tutti i diritti fondamentali sono diventati negoziabili
Poiché non si può costruire uno Stato di diritto senza risorse è impossibile costruire uno stato scritto senza risorse anche se è vero che uno stato di diritti fondamentali genere risorse è però anche vero che non si può costruire uno Stato
Dei diritti fondamentali senza risorse poiché le risorse sono state Autolico automaticamente escluse da queste perdite di sovranità è inevitabile quello che è accaduto negli ultimi dodici anni o quindici anni
C'è solo da chiedersi come mai la sinistra è stata zitta perché è stata zitta bisogna dirselo la perdita di sovranità monetaria cioè il divorzio tra Tesoro e Banca centrale è stata salutata come una cosa straordinaria anche positiva
La perdita di sovranità sul cambio fuoco vietata strenuamente dal pc giustamente anzi fu l'occasione non la causa dell'uscita dalla maggioranza nel mille novecentosettantotto
Però fu un'occasione non la causa perché dopo ci si è seduti sul sistema monetario europeo per dubbia convinti che fossero soluzione dei problemi economici
Così che la riduzione di sovranità sul bilancio pubblico è stata sempre assunta dalla sinistra come inevitabile per fine documenti pubblici delle dei partiti di sinistra
Allora nel breve periodo la riduzione di sovranità sul bilancio è inevitabile si è verificata i chiunque governi se la deve assumere
Ma in una visione di prospettiva bisognerebbe pensarci non è possibile perdere sovranità sul bilancio
Io vorrei dire di più una delle basi fondamentali per l'esistenza dello Stato è il finanziamento indebito basta pensare al significato della cella c'è e non sarà mai stato se non sarà in grado di emettere i propri titoli e non potrà emettere i propri titoli se non avrà qualche elemento di sovranità che giustifica queste missioni
Il Trattato di Maastricht non crea Stato crea questa stessa sovranità per perduta dagli Stati non in capo a un altro Stato ma in capo a una banca centrale
No allora cioè a un essere impersonale che non risponde a nessuno e la ragione del suo fallimento del fare non so secondo la sta proprio fallimento di Maastricht che penso sia definitivo
Dovrà essere cambiata naturalmente non è fallimento Perna il fallimento di Maastricht sta proprio nel fatto di una sua infelice e non solo deficit di democrazia ma deficit di Stato fa impressione ma è così
Se lo Stato nazionale non possiede più quelle sovranità che sono quelle che gli consentono di essere responsabili di obiettivi complessivi occupazione benessere equità ambiente
La sua legittimità anche dal punto di vista economico non c'è più
Dove sta al suo fondamento se non se questi obiettivi economico-sociali non sono più realizzabili ottenibili a attraverso la manovra economica dello Stato
Ne emerge allora un'unica ovvero fondamento dello Stato e lo Stato l'unico che vediamo in questo momento vincitore lo Stato è tecnico
La cui giustificazione ideologica investigatrice non economico sociale
Nonché questo Stato nazionale razziale non abbia delle difficoltà a stare in piedi logicamente difficoltà forti perché essendo lo Stato etnico nazionale laziale e per forza verso al mercato globale
Può ed è curiosa la contraddizione in cui cascano i sostenitori di questo Stato sono tutti liberisti
Sto pensando in questo momento alla al rapporto tra Bossi e tutti vanto esempio Travel un'idea di come questi nuovi Stati si formano allora sono tutti liberisti ma sono tutti razzisti o comunque etnici
Come si fa a essere liberista etico è praticamente impossibile perché lo Stato etnico allo stato nazionalista quindi lo Stato protezionista non è uno Stato liberista
Naturalmente in una situazione in cui si è persa sovranità negli stati molti degli Stati in tutti gli Stati industriali su quegli elementi che ho indicato anche il tasso di crescita complessivo del mercato mondiale ne risente perché stati i quali non abbiano la possibilità di utilizzare la finanza pubblica sono stati che per forza debbano riflettere implicito l'implicita
L'implicita stadi azionismo che esiste quando il mercato è lasciato a se stesso
E allora con scarsa crescita è stato con poteri ridotti la forza dello Stato etico diventa ancora maggiore la capacità di utilizzare o di trasformare la solidarietà da solidarietà economico sociale solidarietà etnica è fortissimo
E devo dire a Leoluca Orlando bisognerà distinguere molto bene questa solidarietà etica da quella familistica
Perché non si possono naturalmente mettere insieme mettere insieme grazie naturalmente a sinistra c'è da qualche altra parte
Non voglio dire non mi non mi chiedo adesso non c'è tempo perché lo Stato è stato così ridotto in questo quindicennio quali sono le cause fondamentali della sua perdita di sovranità in campo economico sociale
Però devo anche dire che si è rotto qualche cosa in tempi molto recenti quello che è accaduto durante gli anni Ottanta si è rotto l'anno scorso
Perché la caduta dello SME significativo di tante cose prima di tutto e non si può tenere il cambio assolutamente fissa e questo implica che c'è una riacquisizione di sovranità sul tasso di cambio è fondamentale
Ai fini delle identificazione di uno Stato e della sua capacità di governo è fondamentale
Secondo proprio in relazione a questo cambiamento la divorzio tra il Tesoro e la banca centrale non può essere più così assoluto come era nel passato dialettica si ma il divorzio con perdite dei poteri assoluti non è possibile infine
Qua proprio questo cambiamento indica che legge i buoni e che siano immaginate per esempio quella tedesca
Su gruppi di Paesi legati soltanto da vincoli economici non stanno in piedi
C'è anche da aggiungere che nelle situazioni e corale che si sono verificate fino adesso in alcuni Paesi hanno perfino ripreso piede le politiche dei redditi se c'è qualche cosa che è lontano dal mercato alla politica dei redditi e regolazione naturalmente del mercato
Fa abbastanza impressione allora seguire le conseguenze di tutto ciò
Il mercato globale non è qui perché la natura ce l'ha dato ma è il risultato della perdita dei poteri statali quella cui ci stiamo riferendo tutti da qualche anno è un risultato non la causa
Esiste certo se il prestito mercato mondiale ma il fatto che lo chiamano globale significa qualche altra cosa questo diverso significato risultato piuttosto della ridotta sovranità nazionale voluta cercata scelta dai governi dei Paesi industrializzati
Siccome la crescita sarà bassa con un mercato globale di questo tipo se non vi è una correzione che deriva dai cambiamenti molto più decenti e siccome la libertà dei capitali contiene almeno per un po'
Allora si presentò un conflitto è appena stato nominato da tutti non dico niente di nuovo un conflitto tra liberalizzazione e quella che è avvenuta fino adesso
E immigrazione forte conflitto
Perché non è possibile liberalizzare i capitali senza implicitamente liberalizzare anche la forza lavoro
Nel momento in cui sibila Lizzani capitali si liberalizza la forza lavora in quello stesso momento si genera naturalmente un conflitto tra Stato etnico liberista e il suo la sua corsa
Quella direzione ma la vettura che c'è stata l'anno scorso sullo sul sistema monetario
E che apre qualche prospettiva di una riacquisizione di poteri di sovranità di sovranità nell'ambito del degli Stati industrializzati
Il problema un problema è certamente quello che lo stato sociale e nella riacquisizione di quella sovranità che è possibile immaginare la continuazione miglioramento una estensione dello stato sociale come spento diritti fondamentali altrimenti ha ragione Andreatta come diceva come impiegare al telefono e cioè che la solidarietà posta a differenza creato alla solidarietà non macigni
Altrimenti costa se i bilanci sono in pareggio non c'è stato sociale
Questo bisogna che ce lo ricordiamo perché il portato della scienza economica almeno ventidue degli anni precedenti agli ultimi quindici anni questo lo aveva indicato in maniera precisa
Per far crescere l'economia allo stesso tempo teme le risorse necessarie perché si possono mettere in campo dei i diritti fondamentali lo stato sociale inteso come diritti fondamentali c'è bisogno di Stato non è affatto detto che sia nazionale
Può benissimo essere lo Stato sovranazionale ma c'è bisogno di Stato
L'intervento dello Stato che ne conosciamo nel passato evidentemente non funzioni di questo anche dobbiamo renderci conto quello di questo di cui sto parlando non può essere la semplice reinvenzione di quello che è stato fatto nel passato
Perché quello che è stato fatto nel passato ha generato appunto a partire dal mille novecentosettantotto alla signora Thatcher la reazione contro se stesso
Io però modestamente più modestamente non sono in grado di stabilire che tipo di sovranità quale azione dello Stato nell'ambito della rottura che si è verificata già a partire dall'anno scorso sono quelle che dobbiamo immaginare perché si realizzino gli obiettivi che naturalmente ci accomuna su questo devo dire la verità agli economisti per verità famosi per capire le cose soltanto dopo non solo localmente grado per il momento di dargli di dare una risposta sufficientemente fondata sappiamo benissimo tutto sul passato sul futuro un pochino meno
Capiamo i difetti del passato ma non è certamente soltanto con un puro e semplice commistione vi Pubblico e privato che si risolve i nostri problemi
Le cose vanno un po'più Pino più profondo se non riusciamo ad ampliare la nostra visione analizzandola bene fuori dagli schermi dei delle singole posizioni politiche può darsi che riusciamo a fare qualche progresso grazie
Grazie molto grande non pianura
Pietro Barcellona
Sì tesi sul preparazione sul democrazia e Stato sociale
Poi ci sarà un intervento di Massimo
Occupo
Io do per scontato che verrà relazione finale poi in seguito distribuita
Non non mi limiterò a a riassumerla se non per pochi passaggi ma cercherò invece di interagire con quelle cose che sono state dette sin qui
In quella relazione si descrive una parabola la parabola dello svuotamento
Delle parole chiare
Della storia della sinistra
Europea
E in particolare qui molto per accenni
La riduzione progressiva dell'idea del diritto sociale da espressione di una cittadinanza attiva quindi un potere collettivo di partecipazione alla ripartizione delle risorse
Potere collettivo che si dà attraverso strumenti collettivi come il partito il sindacato le associazioni
E che si esprime attraverso interventi attivi sul governo delle risorse a divieti di sociale come titolo di legittimazione per un
Parte una partecipazione a una quota di ricchezza nazionale una quota diviso una diciamo un contributo monetario dello Stato l'estrema forma di questo diritto sociale
Riduttivo è il reddito minimo garantito di cui si parla
Che ha permesso di ogni idea di cittadinanza attiva
Parallela questo svuotamento del della della carica per certi versi dirompente delle spese al diritto sociale
E la trasformazione della del consenso della partecipazione come elaborazione come attività il consenso badate
Avremo dando il consenso ma consenso non è è è una cosa di per sé una cosa positiva
Perché il consenso quante volte adesione passiva
La partecipazione costituzionalisti hanno a lungo bar dibattuto su questo problema la partecipazione tutti i teorici del consenso e della rappresentanza dello Stato che rappresenta l'unità del popolo hanno sempre combattuto la partecipazione pluralismo di via cioè che ci fossero forze attive
Che contribuissero all'esercizio della
Potere collettivi
E in realtà è qui vengo a un punto delicato la discussione di oggi
Queste due parabole dal diritto sociale relativo al diritto come titolo per una quota di ricchezza dalla partecipazione al puro consenso
Al al fondo c'è la la fine di un'articolazione che è stata tipica del dibattito la sinistra negli anni settanta si potrebbe andare indietro molto indietro negli anni Venti quello
Due due periodi per certi versi assomigliano alla fine cioè dell'articolazione tra democrazia sta
L'articolo democrazia e Stato non sono la stessa cosa
La democrazia è il fondamento dello Stato ma non ero stato il fondamento la democrazia
Vi ricordate quella discussione che poi fu pubblicato nel libretto di De Donato ripartivo tutta la sinistra
E e mi ricorda un celebre articolo di Longo a proposito della questione noi siamo con lo Stato siamo con la democrazia
State democrazia non coincidono
Perché potere esplicito non coincide con la sovranità popolare
Secondo me molto giustamente ha ha rimesso in campo Paolo Leon quell'ora lì da Popolare di cui i giuristi vogliono disfarsi come qualcosa di scomodo perché in effetti è inafferrabile la sovranità popolare non sa bene cosa sia
Però guardate non possiamo dire continuamente i bisogni della gente le Mans protagoniste poi ricorda quella questa notorietà popolare richiamo Mutti diciamo che è un mito
E perché questo è invece il grande tema dalla demografia moderna siccome le masse diventa hanno in qualche modo misura dello dell'agire collettivo e devo dire
Costituente
Certo la sovranità popolare è stata intesa
In modi che vanno scartate come comunità organica come unità incarnata dal popolo
Mentre la solita popolare non è e e di per sé riduzione d'unità e il popolo indeterminato anonimo collettivo è plurale nello stesso tempo io ho l'ho scritto non posso dilungarmi
Penso che questa idea del del collettivo anonimo che lo su temi impersonale plurale che non è però inesistente neppure immaginazione mi mi mi esprimo con un'immagine come il campo gravitazionale non si vede mai esistiti senza il campo gravitazionale nessun movimento nato il professore niente forse non ce non si mo'metterebbero in moto e pure il campo gravitazionale e e ne è una cosa che non si tocca così e la sovranità popolare perché dovunque in nessun posto
Può sembrare paradossale ma proprio per questo i popolo che si istituisce continuamente prende le distanze da ciò che si istituisce
Che cos'è la sovranità popolare e la negazione che esistano autorità e poteri extra sociali che siano la ragione o il libro dei profeti che siano il calcolo economico imposta Pizzato dedicato che siano i vincoli di cui giustamente Leone ha messo in evidenza il carattere schiettamente politico
E la negazione e quindi di ogni Fondazione extra sociale della vita collettiva la vita collettiva siamo noi siamo in questo momento noi espressione di questo di questa collettività che si dai modo plurale e tuttavia esiste e questo potere esplicito che viene posto dalla dalla comunità dalla collettività perché non nessuna autorità può esistere senza un potere spirito senza un governo un giudice che risolve un conflitto
Ma che prende continuamente le distanze da questo perché c'ha una misura Interna immanente irriducibile che è quella del tendenziale dell'autogoverno la misura dell'autogoverno è è come dire il tarlo interno di ogni potere istituito che non sia fondato su autorità extra sociale
E in questo senso c'è una definizione molto bella di contrafforti l'invenzione moderati la democrazia è la forma esplicita dello scarto tra il principio simbolico dell'autogoverno e l'effettività dei poteri istituiti della limitazione rappresentativa diversi poteri
E questo scarto presso visibile dalla democrazia e che ci rende consapevoli che il potere siamo noi
Che possiamo metterlo in campo che possiamo discutere di tutto che non ci sono
Cose di cui non possiamo
Occuparci invece la cultura dominante oggi va in altra direzione
La cultura dominante tende a a trasformare la democrazia in un attributo dello Stato lo Stato è e poi anche democratica
E lo risolve in una vecchia e di selezione del ceto politico
Sempre più come ceto di professionisti anche quando sono professori universitari
Come in questo periodo
Di moda ecco franchi non è che le
Eh ma di fatti e non non non dico che sono un'unica persona che neutrale che portatore di una competenza al servizio di tutti sono comparsi partigiani attivamente settari
Nelle mie unilateralità è che in questa maniera e penso che interloquisco seriamente con gli altri lidi riprendo sul se non non li prendo diffonde
Era questo tecnica ridotta appunto la selezione del personale e quello che che che sta accadendo
Ai nostri giorni con queste riforme che sono così tanto decantate su cui tornerò e che rappresenta secondo me corto circuito di questa cultura perché viene da lontano che ove sia e in cui è è lo Stato che produce il popolo e non il popolo che produce portate prove sciame lo Stato e Prodi è è come se dice come se sembra un giochino di parole ma è è un giochino di parole che riguarda il potente e lo Stato che produce il popolo
E questo poi naturalmente significa porre di fronte a questo stato uno stile da in forme piene di contraddizioni benché si organizza come Società Civile
Prima di politicità incapace
Di strutturarsi che si dà caso mai nella forma del mercato quasi come una forma naturale di esistenze
E che riduce questo corto circuito tutta la dialettica potere diritto individuale
Si perde la dimensione dell'agire collettivo dello spazio pubblico di cui parlava Rodotà
Dunque con concordo ma che bisogna articolare riprendendo con molta forza questo tema da una democrazia dalla sovranità popolare in termini non puramente ingegneristici e certo non è questa la posizione di Rodotà come risulta dalla relazione di oggi
Ma questo corto circuito spiega la fase attuale perché l'attuale una frase strana
Una fase in cui c'è una grande mobilitazione non c'è dubbio che c'è una mobilitazione la gente è in campo
Eppure questo mobilitazione coincide con la massima decapitazione della sovranità popolare
Perché di questo si tratta
Io non non sono certamente un nostalgico dalla proporzionale perché so bene che la frantumazione può produrre anche il caos però i collegi uninominali vanno indicati per quello che sono cioè l'esito di un processo di decapitazione della sovranità popolare nel nella sua forma di popolo e di masse che si possono organizzare pesare conta è necessariamente passati verso la forma personalizzata plebiscitaria selettiva localistica
E come questo che questa mobilitazione che che si che è stata messa in atto da un processo che ha coinvolto questo sistema politico
Clientelare affaristi del genere non è governata dalla sinistra queste dramma storico che stiamo vivendo certo un potenziale una mobilitazione in atto la gente che scende in campo e la sinistra non lo governi civetta con questa cosa pretende dell'elezione diretta del premier illudendosi che tutta la questione sia appunto l'accesso a questo luogo separato del governo e non invece questa costruzione del dello spazio democratico come spazio in cui luogo per luogo sì definisce il modo di stare insieme e gli obiettivi elementi era ministro accetta proprio per questo quello che devono ha denunciato la distinzione tra economia e politica ma sostanziale subordinazione della politica all'economia quasi che l'economia non poté politica
Quasi che si fosse dimenticato di correzione di Marx aveva di volare ricambiato i pittori che hanno dimostrato ampiamente che il mercato e la più grande istituzione politica della della storia moderna
E l'economia non è ha fatto una economia naturale come può vuol far credere
Adesso la letteratura neoliberista al seguito di via ma è invece una istituzione politica che nasce dall'Est dalla articolazione natura borghesi in due sfere separate proprio per impedire che possa essere rimessa in discussione
La la la la forma dalla ripartizione della ricchezza per impedire che si possa rimettere in discussione la legittimazione di chi è proprietario ad appropriarsi del lavoro altrui o decidere per conto di tutti ciò che si deve mangiare ciò che si deve fare come si deve vivere come bisogna abitare questo non si mette in discussione perché non si può fare in questo modo più la critica del del della forma complessiva dell'istituzione globale della società
Abbiamo smesso cioè di fare la critica dell'economia politica e la critica dello Stato perché non si può non fare baracche non significa essere e anarchici o desiderosi della dissoluzione del del dell'IST dell'istituzione perché sa bene che la vita non può vivere destituzione
Ma la critica dall'economia politica la critica dello Stato significa la rimessa in campo dalla questione democratica come grande questione ecco in questa in questo quadro la la parabola dello stato sociale lo stato sociale nasce negli anni Venti Germania
Con questa grande ispirazione di mettere in discussione il rapporto tra economia e politica e istituire una forma di governo democratico dell'economia formula oramai quasi impronunciabile
Però questa era l'idea e su questo è avvenuto uno scontro è una sconfitta non è stato soltanto inefficienze burocratismo c'è stato il nazismo a far fuori la Repubblica di Weimar
Non è stata una parentesi della storia è è stata una
Una fase della dello scontro aperto dentro la modernità tra le porte dell'autogoverno del del Governo del del de che vogliono per rendere visibile il popolo
M. fortemente le oligarchie dei poteri separati dei poteri
è stato lo stato sociale nella sua fase eroica una la lotta per un nuovo Stato quindi per un rapporto di economia politica e anche da noi negli anni settanta è stato questo
La legislazione di sostegno per esempio del lavoro era una legislazione che andava nella direzione della aumento del potere collettivo del degli operai in fabbrica si discute ci vogliono i convegni di chilogrammi sull'organizzazione del lavoro perché quello era il tema su cui bisognava spostare
Dalla rivendicazione economicistica alto al al potere di decidere e ad Eschilo fagotto come nessuno
Abbiamo accettato passivamente che l'economia è affare oramai di altri che che non si può mettere in discussione io sono molto d'accordo con le cose che diceva don sacrosante andrebbero continuamente ribadite
Rimesse dentro senso comune perché il senso comune ha finito col subire passivamente oramai questa economici d'azione del mondo
Questa fase aerobica però è stata come come dire combattuta consapevolmente scusami se lo sottolineo Aldo manda una minoranza dei comunisti
Perché la maggioranza e come italiane ha accettato la logica è meglio di una sinistra redistributiva che tra sta dentro l'economia come fatto naturale quei della la la storia chiamiamo a vedere
Lo scarto tra le affermazioni di principio dei congressi poi la pratica il meglio del consociativismo perché questa è e la vera chiave contadini fa l'accettazione dell'economia con un potere neutrale
E la scelta dalla redistribuzione come il mondo in cui si possono riequilibrare le diseguaglianze no e questo che va rimesso in discussione va rimesso in discussione rilanciando il tema della democrazia come autogoverno
Il che non significa badate pensare che questa società nel suo complesso adiposa da un giorno all'altro decidere su tutto che sarebbe folle sarebbe utopico io non sono nonostante qualcuno cerchi di dirlo folle è utopico
Sono convinto che va fatta invece luogo per luogo prendono esempio la città ecco la città e il grande tema dell'autogoverno per Elia misura delle forze reali che si può misurare in che modo vogliamo costruire le città se secondo una logica in cui gli spazi sono serviti del grande capitale
Per diventare valori di scambio e quindi distruggere monumenti e aree storiche quartieri popolari o sono invece un luogo dell'abitare dove appunto al assenso con lo sport con l'ambiente di cui parlava Mattioli
E dove si possono elaborare nuovi bisogni perché solo da questo nasce da nuovo lavoro il lavoro non può nascere da una logica in cui il nemico del capitale e l'espansione del lavoro è la logica che
Lo sviluppo e e tendenzialmente legato al fatto che il capitale deve ridurre il lavoro deve ridurre
Noi dobbiamo aumentarlo ma chi lo può aumentare diciamo a chiave in mano Giano Accame chi può elaborare i bisogni i bisogni si possono elaborare nei luoghi in cui si vive
Nella città nella scuola e la fabbrica dal luogo dei bisogni buon nasce la spinta Pera un nuovo lavoro e quindi per una nuova ridefinizione dei rapporti tra economia e politica e per un altro stato sociale uno Stato data dalla democrazia del Governo
Grazie al Barcellona come abbiamo preannunciato i questo seminario proseguirà anche nel pomeriggio perché abbiamo ancora tre importanti relazioni
Di Mario Dogliani sostrato nazionale è stato delle regioni
Di Giuseppe couturier sull'organizzazione dello Stato e l'organizzazione della Società dei Gaetano Azzariti sulla pubblica amministrazione e poi avremo ancora interventi
Di esponenti politici dopo l'intervento di Massimo D'Alema che avverrà subito faremmo una breve pausa molto breve per
Non portare i lavori per il pomeriggio in ora troppo troppo tarda penseremmo
Dire prendere intorno al insomma intorno alle quattordici e trenta questo ci consentirebbe di finire i lavori in un'ora ragionevole anche se evidentemente impedisce
La tregua per un lungo pranzo racchiusi certo
Panini
Da ora la parola Massimo D'Alema
Poco
Ritengo che
I temi e le proposte
Ottimi
Sono state qui presentati
Come base di una riflessione di una discussione comune
Affrontino quello che effettivamente un nodo culturale
E in particolare
Lo è
Come cercherò di dimostrare
Per chi voglia proporsi in questo momento
Una prospettiva di uscita democratica
Dalla crisi italiana
E quindi per la sinistra
E per uno schieramento possibile di forze progressiste
A me sembra che a questo punto
Della crisi del nostro Paese
Sia possibile per tutti per chi abbia onestà intellettuale
Cominciare a vedere in modo più chiaro
Quale erano quali erano i caratteri
I lineamenti reali
Di quella vecchio regime del quale si parla
E che si sta disgregano
La mia convinzione è sempre stata quella credo di non avere mai perduto occasione per dirlo anche in modo polemico
Che il concetto di partitocrazia fosse un concetto inadeguato e fuorviante a descrivere i caratteri del sistema di potere che dominava il nostro Paese
Si trattava insieme
Appunto di un sistema di potere di un meccanismo di sviluppo
Nel quale certamente l'occupazione dello Stato e la distorsione dello stato sociale a fini clientelari e assistenziali da parte dei partiti dominanti
Sono stati un aspetto caratteristico
Ma l'altra faccia di questa operazione stava in un rapporto fra politica ed economia all'insegna dello scambio
Di un sistema di protezioni i favori
In fondo lo dice anche De Benedetti che Tangentopoli è stato anche un modo di essere del capitalismo italiano
E non soltanto il frutto della voracità del ceto politico
Io penso che
Solo così noi ci rendiamo conto della portata devastante di questa crisi
Che altrimenti avrebbe potuto essere risolta attraverso una vigorosa e rigorosa azione giudiziaria
Del nesso che lega la crisi politica e istituzionale
Alla crisi di un pezzo di un apparato produttivo
Assistito
Cresciuto più all'ombra delle commesse pubbliche degli appalti truccati del trasferimento di idee di risorse statali
Che non di un'effettiva capacità di innovare di competere
Queste cose sono legate
In fondo in Italia si è sperimentato davvero qualcosa di unico
Se noi pensiamo al fatto che in gran parte dell'Europa il conflitto destra sinistra
è stato in questo dopoguerra il conflitto fra lo statalismo sociale e il liberismo della destra
Noi abbiamo avuto una sorta di stato sociale assistenziale Adige Monia moderata
Chiara presentato una esperienza abbastanza singolare
Che si è tenuto sempre di più su votando
Di diritti e di un'effettiva capacità di corrispondere
A quella domanda sociale
Alla quale pure si è rivolto
Che è venuto sempre più input ridendo e corrompendo sic
Io da questo non voglio tornare abbiamo già avuto una discussione c'era anche Barcellona nell'assemblea del CRS
Ma trovo che quando a sinistra si sottolineano i rischi che certamente sono reali
Insiti nelle tendenze di cambiamento che si confrontano
Si finisce per omettere una riflessione su che cosa era diventata la Prima Repubblica
Cioè su come in realtà
Uno su ruota amento di diritti democratici si fosse oramai largamente consumato
In questo momento mi sembra anche che
Emerga in modo sempre più chiaro
Che il nuovo anche questo è un tema di discussione con Barcellona
In una crisi organica come la nostra
Agiscono due conflitti a mio giudizio e si intersecano c'è un conflitto nuovo vecchio c'è questo conflitto
C'è un conflitto destra sinistra c'è un conflitto che riguarda la qualità sociale culturale e istituzionale del nuovo che può vincere
Io resto convinto che non vince una sinistra che nega il conflitto vecchio nuovo
Può vincere una sinistra che si sforza di essere egemone nell'innovazione
Anche se francamente anch'io ho provato spesso un certo fastidio verso l'enfatizzazione di un nuovismo inconsapevole di queste interne contraddizioni dell'uomo
Oggi a me pare che emerga in modo assai più chiaro che nel passato diciamo che il nuovo presentarsi con volti diversi anche drammaticamente contrapposti
Nessuno può negare per il nostro Paese che un neo liberismo selvaggio
Che dissolva un patrimonio di solidarietà per quanto consumato distorto
Che abbandoni a se stesso a se stessi pezzi di apparato produttivo senza curarsi del costo umano sociale
Che tutto questo sia un una possibile in modo del nuovo
Rispetto allo stato assistenziale dominato dalla Democrazia cristiana
La crisi del potere democristiano del consociativismo libera anche forse per la prima volta con questa virulenza nella storia dell'Italia democratica
Forse di destra
Che possono venire sulla scena ed essere vincenti
Senza quella capacità di contenimento di governo della destra che in fondo intorno al consociativismo democristiano
C'era stato
Se noi pensiamo per esempio alla vicenda di Crotone non alla vicenda in sede la quale poi i giornali si sono scarsamente occupa
Era abbastanza chiaro diciamo che né il filosofo Buttiglione
Mi Angelo Panebianco sapevano bene che cosa era accaduto a Crotone
Altrimenti non avrebbero accusato gli operai di statalismo diciamo perché quelli sono due anni che si battono per avere un progetto di riconversione industriale di investimenti produttivi
Alternativi anche a certe produzioni obsolete non lo sanno ma non importa il il fatto reale esorcizzata è un simbolo
è un simbolo
è un evento che ha una grande carica simbolica di un nuovo modo di essere dello Stato
Non si tratta più non si discute non ci si fa carico delle questioni soci si va col pugno di ferro bisogna dare un esempio
E in questo noi vediamo che certo se la lega e il ferro di lancia di questa cultura
E spinge la sua battaglia per la cerare vincoli di solidarietà fino a
Voler colpire un vincolo di solidarietà nazionale soltanto una solidarietà sociale verso i più deboli
E tuttavia pare anche molto chiaro che
Pezzi del vecchio regime
Di ceto politico di gruppi culturali sono oramai ben disponibili ad accodarsi a questa operazione
E non è un caso diciamo che si apre un dialogo fra la borghesia più aggressiva del nord e un certo notabilato meridionale
Alla faccia della lotta contro la partitocrazia diciamo
Ho che settori del mondo intellettuale di un'informazione che hanno sono stati supporto del craxismo
Oggi e si orientino verso la lega
Per cercare di costruire appunto un centrodestra aggressivo con una forte impronta neoliberista
E con una radicalità di impegno contro la sinistra anche qui ragioniamo io torno su questo tema lo proposi anche al CRS
Ma questa idea che poi il maggioritario la crisi del vecchio regime avrebbe portato ad un'omologazione dei soggetti ad una rincorsa al centro
In realtà almeno per ora diciamo
Noi abbiamo invece una radicalizzazione del conflitto delle scelte delle opzioni che sono di fronte al Paese che persino drammatica contiene in sé un rischio drammatico
Io penso che questa sfida la sinistra la può vincere se mette in campo un progetto alternativo di ricostruzione democratica
Senza l'illusione di difendere il vecchio questo sono del tutto d'accordo con Orlando
Noi dobbiamo proporci di di passare da uno stato obeso e flaccido
Ad uno stato certamente più snello
Ma più autorevole e più forte della sua capacità di guida e di governo
E non perché ci siamo piegati alle culture della governabilità
Ma perché questo è essenziale proprio per chi voglia un potere politico democratico capace di guidare
Un processo di riorganizzazione della produzione della società
Senza scaricarne il costo sui ceti più deboli
Per chi vuole come noi ripensare l'unità nazionale
Senza scardinare allora ma sapendo che questo comporta una redistribuzione del potere una rottura del centralismo
Ma perché questo non sia scardinamento di unità nazionale occorre anche uno Stato centrale più autorevole più colto più capace di programmazione di guida
Più capace di decisione
Essendo chiaro io trovo sotto questo profilo molto stimolante
Propositiva la relazione di Rodotà
Che sull'altro lato una riorganizzazione del potere in questo senso
Richiede un impegno straordinario
Per costruire un sistema e di contrappesi di poteri reali di controllo che purtroppo non appartengono alla tradizione istituzionale democratica del nostro Paese uno statuto dell'opposizione dice Rodotà non basta
Come lo abbiamo concepito tradizionalmente io dico che il nuovo statuto dell'opposizione
Deve avere una grande novità e cioè la possibilità dell'opposizione di diventare governo diciamo che non è piccola cosa rispetto alla storia politica italiana
Ma non basta lo statuto dell'opposizione cioè non basta un sistema di pesi e contrappesi tutto interno al sistema politico occorre pensare una rete di poteri e di istituzioni dei cittadini
Che siano in grado di controbilanciare quella tendenza ad un impoverimento della rappresentanza in funzione della governabilità che è una tendenza in atto e che a mio giudizio in una certa misura
Non è contenibile che risponde esigenze reale
In questo momento siamo entrati in una fase confusa
Come era probabilmente prevedibile crollo del vecchio regime diciamo è avvenuto in termini tali che non ha consentito di progettare razionalmente le nuove istituzioni
Il referendum è stato un elemento di accelerazione certamente rischioso
Che mettendo in primo piano il mutamento dei meccanismi e anche il mutamento di ceto politico
A spinto da parte quel necessario impegno di riprogettazione del sistema istituzionale
Che resta un compito di decisiva importanza
Io ritengo che oramai questo debba essere un compito di un secondo tempo della transizione
E che ora la questione essenziale e quella di un ricambio di classe dirigente
Di una prova elettorale che segna una cesura
E che restituisca al Paese un potere politico pienamente legittimato altrimenti certe tendenze possono diventare non recuperabile
La tendenza ad una separazione tecnocratica della dimensione del governo da quella del consenso della maggioranza politica
Che io credo dipenda più da una crisi del potere politico democratico e non da un disegno tecnocratico dell'attuale presidente del Consiglio è tuttavia una tendenza reale cioè iniziata con il governo Amato
Come anche sono reali i rischi
Di una eccesso di potere in determinati corpi dello Stato
Se vogliamo arginare questi rischi occorre andare presto ad una prova elettorale che segnerà una cesura e apriva una nuova fase
E io considero importantissimo con quale forza con quale cultura
La sinistra potrà essere protagonista di questo secondo tempo della transizione
Ora noi finalmente stiamo discutendo
E
Anche qui stamattina anche con ad esponenti politici
Discutendo delle scelte programmatiche culturali stiamo cercando faticosamente di muovere oltre una discussione puramente politica o politicista
Abbiamo resistito e dobbiamo resistere lo ha ripetuto Mattioli ad ogni pretesa di ingabbiare questa ricerca unitaria dentro pregiudiziali ideologiche precostituite che sono un retaggio del vecchio regime
E noi che rifiutiamo
Nello stesso tempo siamo persuasi
Chi bisogna non dirò bisogna che la sinistra se vuole vincere deve guardare al centro in questi termini anch'io sento che questo linguaggio forse
La sinistra deve guardare a forze sociali politiche a gruppi intellettuali a pezzi di mondo politico che hanno fatto parte
Del sistema di potere del blocco di forze che ha dominato il Paese e che possono di staccarsene in un processo di rinnovamento
E che in parte se ne sono distaccati
E deve riuscire a fare questo senza farsi risucchiare in un'operazione consociativa e che alla fine ha in mente l'idea di ricostituire confusi forme nuove con soggetti nuovi un nuovo equilibrio di centro sinistra
Questo è il punto questo è anche il senso di quello che io ho detto lo dico ad Orlando senza nessuna volontà di polemica non c'è l'arroganza degli apparati
La mia polemica diciamo mi capita a volte un po'pungente era rivolta in un'altra direzione
Come a dire avete voluto sistema maggioritario dovete sapere che non c'è più spazio per pendolarismo rendite di posizione
Per forze che si collocano a cavallo per poi potere sfruttare diciamo lutto l'utilità marginale di questa loro collocazione per poter riassumere le leve del governo
Questo la logica di questo sistema elettorale con i suoi rischi ma anche con le sue potenzialità perché può essere frusta
Di un processo di aggregazione che non ha precedenti nella storia italiana tra componenti di Alita diverso del mondo di sinistra e progressista
La logica è che vincere chi costruisce una forte massa critica di corse chi unisce culture forze diverso
Non apparati e siccome il PDS non è solo apparato e anche una delle forze popolari che hanno un maggior consenso nel Paese un dato oggettivo
Ecco che diventa difficile per qualcuno
Mettersi a cavallo del PDS della Democrazia Cristiana per poi rivendicare di essere il Presidente del Consiglio non foss'altro perché prima delle elezioni deve decidere con chi vuole presentarsi alle elezioni almeno questo di buono
Lo dico i fautori del no alla riforma elettorale lo dovete riconosce che spazza via molti spazi di trasformismo e molte rendite di posizione
Questo il senso del discorso io ho finito eccetto che per andare in questa direzione non basterà improvvisare all'ultimo momento una somma di sigle
Bisogna che noi come abbiamo fatto stamattina come si fa qui approfondiamo un confronto di idee e di programmi per costruire una proposta credibile
Grazie del lemma allora noi abbiamo qui l'appuntamento alle quattordici e trenta il nome
Non ebbe genetica che sono aveva
Signora
Specifiche
Perché questi almeno in linea di massima dovrebbero trovare brume dello Stato come forma dell'unità nazionale subito dopo ci sarà un intervento l'onorevole Lucio però del
Ho
Popoli o
Si può mi trovo ad affrontare
Un termine un concetto che non è troppo usuale nella discussione che avvengono all'interno della sinistra cioè il concetto di nazione o comunque di trattare una serie di problemi che coinvolgono la trattazione del problema della nazione
Ora io vorrei cogliere un po'drammatizzare il problema cioè sottolineare che per la prima volta dal tempo dell'unificazione politica nazionale ci troviamo a dover discutere di come mantenere quella unità
Ecco vorrei fare questa prima notazione mi mi pare che si debba temere ben presente che altro è la costruzione di un'organizzazione politico statuale la costruzione dell'unità politica altrove la sua fine il suo dissolvimento
Sono due processi non simmetrici e il secondo quello della fine cioè quello che stiamo vivendo è più profondo e più drammatico del primo al tempo della unificazione politica e anche al tempo della instaurazione della Repubblica cioè della riunificazione politica italiana
L'esistenza della nazione cioè di una formazione sociale unitaria caratterizzata da una comunanza di interessi era data per quanto ideologicamente o eventualmente in modo ideologico per scontata
Il problema era quello della costruzione di un'organizzazione statuale politico amministrativa unitaria
Che corrispondesse alla unitarietà di interessi nazionale data per preesistente insomma i discorsi con cui Togliatti chiamò alla lotta armata
Lei lettere dei condannati a morte della Resistenza dimostrano che c'era un sentimento un'idea una concezione per cui la quella che io che ho chiamato la formazione sociale unitaria nazione veniva data per presupposta
E questo questo mi riferisco al periodo della rete instaurazione della Repubblica questo schema cioè esiste una nazione bisogna instaurare uno Stato questo schema dualistico nazione Stato è perfettamente coerente con tutto il pensiero con tutto il costituzionalismo moderno il quale al di là di diversità terminologiche che qui non possiamo seguire e cioè la diversità tra l'uso della parola nazione l'uso della parola stato che son diverse tra profonde però non è il punto che voglio discutere ha sempre dato per presupposto all'esistenza di un sostrato personale unitario
La Costituzione è sempre stata intesa nel costituzionalismo di matrice liberale come la forma delle istituzioni pubbliche
Degli stabilimenti pubblici ma come si diceva in francese
Oggi stiamo invece scoprendo che l'unità nazionale è in pericolo che il problema del mutamento della forma dello Stato cioè il mutamento dell'organizzazione politico amministrativa si pone venuto all'ordine del giorno perché non esiste più una società politica unitaria
In questo senso dicevo prima i due processi costituzione dello Stato è fine distinti
Non sono simmetrici il primo coinvolge l'edificazione di un organo organizzazione sulla base di una formazione sociale che c'è
Il secondo comporta la fine non solo dell'organizzazione ma della stessa formazione sociale che ne stava alla base reagire alla fine alla crisi di uno Stato quando essa è in atto
Un problema quindi particolarmente difficile io penso che si possa anche direttamente si parva licet che viviamo un periodo che per certi aspetti è più complicato di quello costituente
Perché la si presumeva che una società politica unitaria esistesse potesse esistere bisognava liberarla bisognava consentire ad essa di esprimersi
Oggi ci troviamo di fronte a questo buco nero pensiamo che non esista più in Italia una società politica unitaria
Quindi il problema del mutamento della forma dell'unità politica cioè il mutamento della Costituzione pone il problema radicale della Costituzione uso qui il termine come sostantivo dazione la costi il fare
La costituzione dell'unità politica stessa
Ora a me pare che questi temi siano stati sottovalutati nelle recenti discussioni sulle riforme istituzionali ed elettorali
Che avevo scritto alcune pagine di cattiverie sul modo con cui si sono svolte le si è svolto il dibattito sulle riforme istituzionali e sull'introduzione del sistema elettorale vigente però penso di gli occhiali dei poteri al pretermettere perché insomma
Ecco sintetizzo in questo dal punto di vista del problema della nazione che secondo me c'è stata una sorta di accecamento in questi mesi cioè si è
Pensato che la frattura fondamentale che attraversava l'Italia fosse una frattura secondaria rispetto all'esistenza dell'unità nazionale e c'è una frattura politica tra comunisti e anticomunisti si è pensato che la fine del blocco dei paesi dell'Est consentisse
Come dir di fluidificare il sistema politico e fin qui tutto bene però non si è visto che dietro quella frattura secondaria politica che presupponeva l'unità nazionale si usava
Si usavano anche delle espressioni per
Dire questo c'era una frattura primaria e cioè una frattura tra nord e sud
Si è pensato che l'Italia fosse un Paese effettivamente unito ci fosse una società politica unitaria
E non ci sia invece accordi a mio parere che l'Italia era ancora un Paese plurale come dicono i politologi e quindi c'è stato questo Cercavento la tradizione del pensiero meridionalista è stata dimenticata i dati della finanza pubblica non sono stati considerati la rivolta fiscale antimeridionale nome è stata vista in tutta la sua gravità
Ed è prevalsa un'ideologia democratica ottimistica fondata sull'idea del cittadino che elegge il Governo e questo ha fatto premio su tutto
Conseguentemente si è adottato un sistema elettorale di tipo maggioritario che estremamente pericoloso se applicato ai Paesi plurali e c'è tutta una letteratura
Sul sul punto né che non sto qui a citare
Ora che cosa significa però unità nazionale per la sinistra o che cosa significa il concetto di nazione e proprio importante utile e necessario insistere su questo su questo concetto ora è chiaro che
Come arcinoto insomma la parola nazione è stata usata è nata
Nel pensiero romantico e poi tra passata nel nella terminologia del costituzionalismo
Innanzi tutto francese sia diffusa nella cultura politica di destra in più in generale nella cultura organizzi spicca
E stava ad indicare un soggetto la nazione è un soggetto un organismo nel linguaggio politico della sinistra l'idea e la parola nazione è stata usata in tutt'altro significato la sinistra non intende
Con la parola nazione un soggetto
I soggette per la sinistra sono i movimenti e le forze soprattutto per quanto riguarda la sinistra italiana le forze politiche
La parola nazione mi sembra sia stata usata tutt'al più perde segnare l'insieme delle forze politiche loro Complesso in modo particolare l'insieme delle forze politiche o unite dal patto costituzionale
E in questo senso la parola nazione ricorre ad esempio nell'espressione governo di unità nazionale
Ma per la sinistra mi pare nel lessico della sinistra nazione è innanzitutto un oggetto cioè non soggetto che fa politica ma l'oggetto dell'azione politica è un sistema di rapporti da Ray plasmare attraverso il principio d'uguaglianza
Più precisamente mi pare di poter individuare questi due significati nazione è la dimensione dell'azione politica dei partiti
Partito nazionale significa significava meglio nel linguaggio del Partito comunista
Partito che si faceva carico di tutti i tipi di diseguaglianze differenza che attraversavano
Il popolo che non si faceva carico solo dell'interesse di una componente di una parte del popolo della società ma che era portatore di principi di giustizia che tenevano conto di tutte queste diseguaglianze differenze
Principi di giustizia che dovevano essere come dire argomentate di adesso uso un linguaggio che allora non si usava ma mi pare che il senso sia questo
Principi di giustizia che dovevano essere argomentabile di fronte ad ognuna di esse di fronte a tutte le diseguaglianze le contraddizioni che attraversano nazione era però anche la dimensione dell'azione politica dello Stato o meglio della e qui ad dovrei riscrivere questa frase dopo le cose che ha detto Barcellona ma comunque io qui dicevo e la dimensione politica della democrazia emancipare ante instaurata dalla Costituzione
Cioè la nazione era la comunità di solidarietà uso solidarietà in un senso così come dire non moralistico così come i confini della dell'ambiente che va uguali passato ecco l'ambiente entro il quale operare la redistribuzione
Ora
Porre il problema del cambiamento della forma dello Stato all'interno del problema del mantenimento dell'unità nazionale
Secondo me significa questo che se è vero che nazione era innanzitutto la dimensione dell'attività statuale
Intesa come attività della democrazia immensi pantere intesa come ambito della redistribuzione
Allora mi sembra appunto che pone il proprio porre il problema del cambiamento della forma dello Stato tenendo vivo questo problema dell'unità nazionale
Significa dire che i nuovi assetti della forma dello Stato non dovranno pregiudicare la garanzia dei diritti di cittadinanza se nazione la dimensione dei diritti di cittadinanza si dovrà cambiare la forma dello Stato ma non pregiudicare questi diritti
Venendo all'oggetto della mia comunicazione cioè il problema di un mutamento in direzione federalista
Si dovrà allora dire che il federalismo non può essere lo strumento per l'attenuazione della tutela dei diritti sociali
Non si può non si beve meglio non sedeva in nome della differenziazione realizzare un abbassamento allora i dati della spaccatura dicevo il il il Paese è un paese plurale no
Qui cito alcuni dati che saranno noti però mi paiono abbastanza impressionanti di tutte le regioni italiane soltanto quattro manifestano residuo fiscale positivo cioè solo quattro regioni sono esportatrici mette di risorse finanziarie verso le aree del Paese
Sono la Lombardia con due milioni trecentottantacinque mila lire pro capite l'Emilia con un milione centosettantanove mila lire il Piemonte con un milione cento mila lire il Veneto Comotto centoventisei mila lire pro capite
Tutte le altre regioni tranne la Toscana il Lazio e le Marche che sono in equilibrio tutte le altre regioni del nord e del sud sono beneficiarie cioè ricevono trasferimenti in termini di spesa pubblica finanziati col prelievo fiscale effettuato in quelle regioni
Rispetto ai dati del mille novecentosettantatré questa le dimensioni del di questa redistribuzione territoriale sono aumentati
Una regione che prima era esportatrice la Liguria si è persa per strada è diventata anch'essa beneficiaria
Quindi esiste un flusso di risorse dalla Padania verso il Sud e verso parti d'Italia del nord che per Reggio ragioni istituzionali
Regioni a statuto speciale o dimensionali regioni molto piccole la Val d'Aosta riescono ad avvantaggiarsi dal meccanismo redistributivo
Ometto cui altre parti relative alle cause gli affetti questo questa questo straordinario fenomeno di distribuzione sul territorio nazionale di risorse prelevate in una porzione di esso avuto indubbiamente dei fare degli effetti positivi
è vero
Come diceva e ha sempre detto Pasquale Saraceno che il divario nord sud è rimasto però è altrettanto vero che rimasto negli stessi termini cioè sia con riprodotto ora se teniamo conto che la parte settentrionale d'Italia è una delle zone economicamente più avanzate
Del mondo il fatto che pare questi quarant'anni si sia rimasto in quel divario vuol dire che il Sud è cresciuto agli stessi ritmi di crescita in cui è cresciuto del nord infatti dal cinquanta al novantuno il prodotto interno lordo del Mezzogiorno per abitante è passato in in termini reali cioè in lire novantuno
Da quattro virgola cinque al sedici virgola sette milioni di lire pro capite è aumentato di quattro volte ad un saggio medio annuo circa del tre virgola tre per cento un saggio otto cioè tale da raddoppiare il prodotto
Ogni vent'anni
Indubbiamente ci sono ci sono effetti effetti negativi
Voglio anche qui tralascio dati che facendo una incursione dilettantesca nel campo della finale del scienza delle finanze io mi sono così
Ho rubato ma un dato mi ha molto colpito
Al censimento industriale del cinquantuno nel Mezzogiorno c'erano quarantuno detti all'industria ogni mille abitanti
Mentre erano centoquindici al nord quindi quarantuno verso centoquindici nell'ottantuno gli addetti all'industria erano sessanta per mille mentre al nord erano centosessanta quattro per mille
Si pensi che nel centro nord nel mille novecento undici cioè settant'anni prima di questo censimento vi erano ottantuno addetti all'industria ogni mille abitanti
Qui insomma ci sono
Dei discorsi molto complicati che dovrebbero essere aperti e che io non sono in grado di fare discorsi storiografici ed economici circa queste difficoltà di far decollare l'industrializzazione del Mezzogiorno comunque voglio citare voglio citare due dati così acritica delle modalità con cui si è svolta si è sviluppato questo processo di trasferimento
Intanto e dimostrato che lo sviluppo del prodotto extra meridionale
è sempre stato sostenuto
Sì verso il Sud sia nelle fasi nelle quali il prodotto meridionale era retto dal processo di investimento sia nelle fasi in cui prevaleva ruolo del trasferimento a sostegno dei redditi per i residenti
E secondo seconda considerazione che cito rapidamente che dal mille novecentosettantacinque i trasferimenti sono sempre stati più a sostegno dei redditi piuttosto che degli Investimenti quindi mi pare non destituita di fondamento l'interpretazione che
Vede nel flusso di risorse che c'è stato tra dal nord al sud essenzialmente uno strumento per garantire all'industria del Central nord uno mercato anche se questa interpretazione devo dirgli è molto discussa
è molto discussa attualmente dagli economisti però mi pare che ci siano buone ragioni per dire per perlomeno che questi profili contenuti presenti
Ora di fronte a questa situazione
Cioè che può essere interpretata in tanti modi dal punto di vista scientifico quello che io qui voglio dire è che però oggi è oggetto di una interpretazione politica da parte di una forza eterno centri Ca'
Che cavalca questi dati
Che offrono ad essa spunti per una propaganda politica per mettere in discussione L'Unità nazionale io ripeto non voglio dire che questi dati in sé giustifichino un collasso dell'unità nazionale tutt'altro dico che bisogna semplicemente prendere atto del fatto che su questi dati si sta costruendo si stanno costruendo le fortune di un movimento politico
Che vuol porre fine all'esperienza dell'unità nazionale
Ora se così è a me pare che dal punto di vista di una forza politica di Dio complesso di forze politiche come quelle che sono qui riunite oggi si tratta innanzi tutto di prendere posizione sul punto se il principio dell'unità nazionale sia negoziabile o no
Se per unità nazionale intendiamo il presupposto dell'uguale garanzia dei diritti di cittadinanza
La risposta da parte di forze di sinistra non può essere a mio parere che negativa dal punto di vista dei diritti di cittadinanza una prospettiva di federalismo anti egualitario
Dovrebbe essere rigettata perché si tradurrebbe scusate nella parola un po'roboante Cochi una sorta di gigantesca Attini a una perdita della cittadinanza come quella che ad Atene i quattrocento tiranni o i trenta sanciva nei confronti dei loro nemici
Privazione dei diritti di cittadinanza
Questo mi sembra
Da dove respingere
Se così è cioè se il punto di partenza fondamentale è che prospettive di mutamento della forma dell'unità nazionale non devono e non possono tradursi in una limitazione riduzione dei diritti di cittadinanza
Allora il secondo problema che si pone è quello di vedere se la possibilità di realizzare un asset torneo regionale o federale che dir si voglia ispirato al principio dell'unità nazionale possa essere istituite Possa mantenersi cioè dobbiamo chiederci secondo me
Prima di passare a discutere dei modellini
Dine ore al giornalismo di federalismo se esistano o meno le condizioni politico istituzionale che rendano possibile la riforma neo regionale o federale che dir si voglia
Ora a me pare che
Si beve realisticamente drammaticamente a riconoscere che forse questi presupposti no cessò perché
Perché
La presenza di una forza politica contraria al mantenimento del principio dell'unità nazionale
L'esistenza di un sistema elettorale che premia enormemente i partiti ad insediamento territoriale e quindi premia avrebbe enormemente questa forza
Potrebbe consegnare ad essa la quasi totalità della rappresentanza del nord del Paese
Dopodiché un Parlamento così composto cioè un Parlamento in cui sia determinante la presenza di una forza politica che non accetta il principio di unità nazionale
Non sarebbe più un Parlamento rappresentante di tale unità e in concreto non sarebbe un Parlamento capace di introdurre misure capaci di riequilibrare il rapporto tra le parti del Paese per il semplice fatto che una parte fondamentale del Parlamento spesso non sarebbe interessata a tale riequilibrio
Quindi la prospettiva che potrebbe aprirsi in una situazione del genere potrebbe essere quella che ha attraversato il Belgio
In Belgio c'è stata una riforma federalista ma che riformare è stata una separazione
Una separazione tra le principali componenti etnico territoriali del del Paese
Quindi a me pare che occorra preliminarmente avere chiaro quando si parla a mio parere troppo superficialmente di prospettive federaliste
Avere chiaro che con la parola federalismo si possono intendere duo obiettivi nettamente distinti
Il primo è quello di un assetto che nega il principio di unità nazionale nel suo significato forte di cui ho parlato cioè che nega il principio dell'uguale cittadinanza dell'uguale status tra tutti i cittadini
Un federalismo che quindi si presenterebbe come una fase temporanea di interrelazioni politico finanziarie tra le parti che prepara però la reciproca auto sufficienza
Il secondo è quello di un assetto fondato sul principio di unità nazionale e dunque sul mantenimento del principio della fare cittadinanza
Ora se se vogliono a perseguire questi se si vuole perseguire un obiettivo di questo secondo genere un assetto di questo tipo
Occorre garantire come dicevo che ne esistano le condizioni
Dicevo che una prima con una prima condizione di tipo culturale tocca alle forze politico culturali mantenere viva l'idea della cittadinanza della uguaglianza dell'unità nazionale così interpretata
E
Bisogna secondariamente garantire la condizione istituzionale condizione istituzionale secondo me significa che devono esistere forze politiche nazionali cioè se non esistono più forze politiche nazionali e cioè forze non forze politiche che hanno nel loro programma
Quello di essere nazionali ma forze politiche che effettivamente era presente da un elettorato nazionale cioè un elettorato distribuito su tutto il territorio nazionale
A mio parere se venisse a mancare questa condizione
Cioè se le forze politiche che dicono di essere nazionale fossero per disgrazia soltanto rappresentative delle popolazioni del centro sud L'Unità nazionale sarebbe probabilmente finito sì innescherebbero un meccanismo drammatico ed irreversibile quindi non tocca a me dare ricette politiche ma la mia preferenza va sicuramente in questo senso che in occasione delle prossime elezioni gli spezzoni le parti della sinistra
Abbiano l'intelligenza e la capacità di
Garantire
Attraverso loro cooperazione un buon esito
Perché al di là del della loro fortuna politica singola secondo me dal fatto che partiti nazionali e impartiti partiti formazioni politiche nazionali
E per quel che ci conquisti riguarda quelle della sinistra siano rappresentate anche al nord è condizione
Assolutamente necessaria per evitare
Il crollo dell'unità nazionale
Dicevo prima l'esempio del Belgio
Quello è un modello istituzionale di divorzio di federalismo divorzio ma in Italia probabilmente lo scenario sarebbe bene più drammatico ben più ben più complicato
Ora
Secondo me questo questa possibilità c'è la possibilità concreta che l'unità nazionale sì spacchi è alla la radice del fatto che stanno riemergendo proposte
Neo presidenzialisti che o secondo me al di là delle contingenze politiche dietro questa proposta c'è il timore
Che
Non esista più in futuro uno organo rappresentativo dell'unità nazionale e cioè che che il Parlamento sia composto in modo tale da non essere più l'organo rappresentativo di tale unità e quindi si cerca di surrogare la con un presidente
Ma di questo si è già discusso stamattina e non voglio qui
Intrattenne ora fosse fatte queste premesse allora cosa si può fare quale modello di
Federalismo di neo regionalismo potrebbe essere perseguito
Come ci sono così voi il parto prendono spunto da alcune affermazioni correnti che si leggono soprattutto nei testi di scienza delle finanze si dice che una trasformazione neo regionalista se non federale potrebbe rendere più trasparente la redistribuzione territoriale
Che si attua attraverso le politiche di bilancio dello Stato centrale anche attraverso esplicite contrattazione su base geografica
Si fanno riferimenti all'esperienza tedesca dei trasferimenti tra i lender più ricchi verso quelli più poveri
E insomma qui vi faccio grazie di questo ora a me pare si debba si debba dire questo quando tutti coloro che parlano del futuro setto né ora si neo regionale o federale fanno delle affermazioni
Che dimostrano come il passaggio
Da una situazione come quella attuale
In cui diciamo il bilancio dello Stato è stato gestito in modo omertoso
Ad una situazione nella quale invece i flussi finanziari siano trasparenti ecco fanno riferimento ad una situazione che richiede non meno ma molto più spirito di unità nazionale
Perché se sono trasparenti pubblici contrattati negoziati
I trasferimenti sul territorio nazionale o sulle tra le carte insomma queste ore chiede che l'unità nazionale sia un valore che si vuole perseguire perché è il presupposto affinché possano avvenire quelle negoziazione già questo in Germania
Da esso per dirla mi sono portato qui tabelle eccetera ma faccio in fretta e in Germania cosa accade accade che sì stabilisce
Sì è stabilito questo principio che i Laender più poveri cioè quelle che traggono attraverso il prelievo fiscale meno risorse
Debbano essere messi in grado di a vere il novantacinque per cento delle risorse che ha il enter
Che si trova in Colle in che situazione mediana
Quindi se la media e cento io lender tal dei tali ricavo soltanto settanta i lender Recchi mie danno venticinque per portarmi a novantacinque
Tutto ciò accade se un'idea di uniti un principio di unità nazionale è assunto come
Ovviamente come normativo ora qui io come ulteriore elemento di preoccupazione voglio vorrei sottolineare questo in Italia una consapevolezza
Una consapevolezza politica una esplicita discussione politica intorno a questi temi diciamo la verità non c'è stata
Va a merito delle forze politiche anche di sinistra quella di aver lottato per
Effettuare queste le distribuzioni eccetera però a me ha colpito enormemente leggere in un libro del mille novecentosettantotto le seguenti parole di Francesco Forte
è opinione corrente che il sistema della finanza pubblica in Italia non eserciti alcun drenaggio di risorse a carico della parte sviluppata del Nord ed a favore del Mezzogiorno d'Italia
è anche opinione corrente che tale fatto sia fra le cause del persistente divario di sviluppo economico del nostro Paese cioè nel mille novecento settantotto si poteva scrivere
Per contestare un'idea corrente che riteneva che non ci fosse questo fenomeno
Al di là di tutto significa che la Società politiche italiana non aveva consapevolezza di questi fatti perché non erano state discusse perché non erano stati portati alla sua attenzione sia fatto finta che la questione meridionale continuasse a proporsi
Nei termini in cui l'avevano posta Nitti e Pantaleoni
E non si è
Come dire ha portato a livello di consapevolezza politica le trasformazioni che si erano stati
Insomma per concludere tra i vari modelli di aggiustamento istituzionale che si sono proposti quale è può essere perseguito nell'ottica come dire dei valori che dicevo prima cioè per senza dover fare delle dover scagliare delle attimi contro qualcuno
A me pare che
S'
Si possano seguire una proposta che ho visto di di Giarda e Cerea
E che si muove in quest'ottica si parte da un lato considerazione delle proposte di modifica avanzate dalla commissione bicamerale
Sì
Se sono inventariate le funzioni che si vogliono trasferire
Si è visto che queste funzioni adesso dirvi così risparmio tutti
Come dire le argomentazioni di scienza delle finanze comunque si è visto grosso modo che le funzioni che la verrebbero trasferite alle Regioni attraverso la riforma proposta
Potrebbero grosso modo essere finanziate
Devolvendo alle regioni stesse il gettito dei
Tributi delle imposte indirette e dei contributi sanitari
Cioè la proposta
Che cito perché secondo me fornisce uno spunto di discussione interessante questa
Esaminiamo quali grandezze finanziarie siano facilmente trasferibili constatiamo che potrebbero essere trasferite con una certa semplicità di organizzazione il gettito dei tributi indiretti e dei contributi sanitari constatiamo che questa massa di risorse è sufficiente a coprire le spese del nuove grandi importanti
Funzioni che verrebbero devolute alle regioni ma con una differenza mentre le regioni del Nord
Potrebbero finanziare con questa massa di trust di trasferimenti tutte le funzioni prevista nella bozza le regioni meridionali riuscirebbero invece a finanziarle tutte tranne la spesa scolastica
Allora l'idea che se secondo me interessante di questa proposta che sta dietro questa proposta dice
Se intanto che le regioni meridionali non si siano messe in grado
Di avverrà
Un gettito finanziario tale da consentire il finanziamento anche della spesa scolastica
La spesa scolastiche in quella regione continua ad essere retta dallo Stato
Qual è l'aspetto interessante della proposta secondo me è che
Il problema a tre lati
Da un lato non si si vuole uscire dal sistema attuale di finanza derivata fondi di trasferimento vincolati
Dall'altro si vuole mantenere il principio della uniformità dei livelli di prestazione per garantire i diritti fondamentale
Dall'altro bisogna introdurre un elemento di differenziazione se no il regionalismo federalismo servono a nulla un elemento di responsabilità delle risorse allora a mio parere la proposta questo aspetto interessante
Differenziamo sì ma differenziano che cosa
No differenziamo la condizione dei cittadini a seconda della regione in cui si vengono a trovare per cui le regioni più povere daranno di meno le regioni più ricche daranno di più che è la fugata del federalismo e la vulgata del federalismo tutti i sistemi che territoriali bisogno la il reperimento delle risorse con cui finanziare la spesa premiano le le zone ricche puniscono a quell'epoca allora qui se dice differenziazione si ma non differenziazione dello status dei cittadini differenziazione dello status della regione
Ci saranno le regioni più ricche che eserciteranno più funzioni ci saranno le regioni meno ricche che eserciteranno meno funzioni
Si potrà discutere molto si potrà discutere molto più soprattutto del fatto se sia proprio l'istruzione la funzione che deve fare da
Da variante però ripeto l'interesse sta nel fatto che l'elemento
Di differenziazione viene imputato alle organizzazioni politico amministrative e non alla condizione dei cittadini
Vorrei concludere soltanto con due due rilievi
Il primo è questo
I motivi di per porre realizzare una riforma che consenta una maggiore responsabilizzazione nella speso a una maggiore autonomia una maggiore capacità di autogoverno della regione sono indubbiamente giusta io ho voluto semplicemente come dire a ribadire il fatto che questo non deve essere il cavallo di Troia per la distruzione dell'idea di cittadino
Va comunque detto che
Va saputo insomma lo sappiamo tutti ma voglio che i sistemi federali hanno rese in termini di produzione dell'uguaglianza molto inferiori ai sistemi unitari
Ci sono dei dati che trovo molto mi hanno colpito molto nell'ottantacinque ottantasei
La riduzione del numero di famiglie al di sotto del livello di povertà ottenuta dall'intervento pubblico
Avuto percentuali del genere
In Svezia e in Germania uno un sistema unitario con un sistema federale che però a quei meccanismi di compensazione Carrisi disse mi che prima vi ho detto
Abbiamo avuto una percentuale di riduzione tasso di riduzione dell'ottantanove per cento
Norvegia ottantotto Francia ottantacinque
E queste sono le grandezze Paesi federali Stati Uniti cinquantatré
Canada sessantaquattro svizzera settantuno di gran lunga inferiori
Il
Un'altra tabella una tabella in cui vengono riportati i valori del coefficiente di concentrazione ginniche misura la riduzione del grado di diseguaglianza nei redditi ottenuta dall'intervento pubblico sempre ottantacinque ottantasei
Si dice che al primo posto c'è la Svezia al secondo la Norvegia al terzo la Germania al quarto l'Olanda
Con percentuali che vanno dallo zero cinquanta zero otto allo zero trentotto
Stati Uniti invece zero venticinque Svizzera zero diciannove Canada zero ventiquattro
Quindi
Ripeto non voglio fare apparire come dire difensore del del centralismo dello Stato malissimo dico solo che la Germania malgrado abbia un sistema federale riesce a stare
A certi livelli di efficiente dirti se possiamo dire di efficienza in questo caso nella riduzione della diseguaglianza altri Paesi federali assolutamente assolutamente no
Concludo così soltanto dicendo liberiamoci quindi quando discutiamo di federalismo da schemi troppo rigidi
E Lazzaro in un libro abbastanza recente con sul federalismo conclude con queste parole
L'utilizzo del sistema federale non comporta necessariamente di stabilire un sistema federale nel significato convenzionale
Di uno Stato federale moderno l'essenza del federalismo non va ricercata in una parte in un particolare insieme di istituzioni
Benissimo è l'istituzionalizzazione di relazione particolare tra i partecipanti alla vita politica di conseguenza il federalismo è un fenomeno che fornisce opzioni diverse per l'organizzazione dell'autorità politica del potere
Fintanto che sono create relazioni adeguate è possibile sviluppare un'ampia varietà di strutture politiche coerenti con i principi mi pare che questo ci autorizza e quindi a dire che non dobbiamo cadere nella trappola di dare per scontato che federalismo voglia dire
Dire ad alcune parti d'Italia adesso arrangiatevi da sole e dunque provocare un abbassamento nella tutela dei loro diritti di cittadinanza
Grazie non molto lontano mille anni
C'è un intervento di Lucio Magri e poi ci sarà la relazione di Giuseppe colture
Confesso che avrei preferito sia pure un po'da dilettante
E in qualche modo mi ero preparato a farlo
Fare un intervento un po'fuori ruolo e che più direttamente invece cercasse di intervenire
Sul tipo di questioni
Analitico culturali imposte dalla relazione di Rodotà Primo proposte anche in altre relazione
Perché a me pareva che oltre che essere assai interessanti
Questi lavori contenevano implicitamente delle conseguenze politiche abbastanza nuove e molto utili anche per la politica
Ma poiché io credo con buone ragioni e utilmente
D'Alema
Collante Mattioli
Hanno preferito
Più direttamente
Affrontare le stesse questioni
A partire dall'immediatezza dell'attualità politica
Rischierei certo senso
Dare un'impressione di
Diserzione
Se non
Mi occuparsi anzitutto dallo di lavoro
Chiederei se Maya Zanardo se possibile nel rendiconto scritto di critica marxista di potere dare un piccolo contributo ma diverso da quello che oralmente sono costretto a fare
Allora stamane D'Alema
Ha detto come me più di altri una cosa
Molto netta e molto importante politicamente badate di rilievo
Ci ha ricordato una di quelle banalità che in politica servono e cioè il fatto che fra qualche mese si va alle elezioni politiche
E ci si va con una legge elettorale la quale oltre che essere maggioritaria è maggioritario a turno unico
Il che vuol dire
Che essendo appunto a turno unico
Vince vince tutto chi prende la maggioranza relativa e chi è in grado dall'inizio
Di fare un'alleanza è un'alleanza che sommi
Gli elettorati relativamente affini
E D'Alema ha detto mi pare realisticamente forse l'unico est
E ad altre ancora meno di Luís questa soluzione della legge elettorale non piaceva ma dritto realisticamente
Che in questa
Condizione
Se la sinistra
Non riesce in qualche modo a trovare un accordo
Avremo un Parlamento dominato quasi in esclusiva dalla lega al Nord e probabilmente in larga parte dalla nomenklatura riciclata forse ancora più a destra nel Sud
Questa unità della sinistra
Ha detto D'Alema su in questo senso sono d'accordo forse non sarà sufficiente ma comunque
La priorità
Necessaria
Se non vogliamo andare a caccia di farfalle
Bene io sono non solo dico qui ma l'ho detto in quest'nello scritto in queste settimane assolutamente d'accordo con queste brutale constatazione
E lo sono non per una ragione mediocre mente elettorale
Ma perché in una situazione di crisi economica
E di crollo del sistema politico come l'attuale
Un Parlamento che sia dominato dalla lega vecchie nomenklature avrebbe conseguenze non congiunturali
Ma sarebbe lo strumento necessarie forse sufficiente a determinare
Una riforma autoritaria molto secca delle istituzioni
Ad aggravare di molto il massacro sociale probabilmente veniva detto un momento fa a scatenare una vera e propria
Spinta dispiega trincee dell'unità nazionale
Molto più preoccupante più violenta diciamo così di quella del Belgio per lo meno a metà strada tra il Belgio e la Jugoslavia
Quindi si tratta di una cantica grosse non solo di un certo numero i deputati Caveri in Parlamento
Aggiungo però cosa che
Per carità di patria sita ce spesso
Che lo stato dell'attuale della attuale della sinistra non solo nelle ideologie o per vecchie questioni
Recenti
Ma per programmi collocazioni rispetto al governo e via dicendo
Stato d'animo anche della propria base
Anche riconoscendo questa necessità farà o fare
Questa intesa invece un minimo di spessore nonché realizzi
Non dico neppure un programma comune organico ma certo dei punti significativi
Di impegno
I discriminanti
Perché se no questo unità non si farà
Bene e vengo alla questione allora che qui stiamo discutendo
Uno dei punti
Più caldi difficili non dico il solo e neppure il primo perché il primo a mio parere è la questione della politica economico sociale il più difficile più vitale però non c'è dubbio che e sarà
Anch'esso molto spinoso
Il problema di trovare una intesa
Di massima su di una linea di difesa della democrazia e di riforme istituzionali
Perché non a caso veniamo invece da un'esperienza assolutamente contraria questione del sì o no al referendum
Io non credo che si tratti solo di un contenzioso in parte esaurito
Credo al contrario
Che nella prossima legislatura già addirittura in queste settimane
Si apra una nuova fase di quel contenzioso
Perché siccome gli stessi referendari si sono accorti di quello che noi dicono nel senso prodotta io
Tortorella
Avevamo detto nel referendum e cioè che il sistema uninominale maggioritario non garantiva affatto
La soluzione del problema della governabilità ma in sé e non solo per un turno due turni rischiava di aggravarlo nella situazione
Ormai tiene sul tappeto la proposta di andare ad una nuova e successiva a un nuovo passaggio in quella stessa direzione integrando il sistema uninominale maggioritario con una modifica della forma di governo e ben pesante lezione dirette del potere esecutivo
Del resto questa cosa che probabilmente sarà il tema di conflitto dalla prossima legislatura e già a tal punto anticipate natura delle cose che vediamo afferma affiorare anche delle tesi tra le più bizzarre ma indicative con cui a cui con il garbo
Consueto
Rodotà faceva solo indirettamente accenno stamattina cioè la tesi di Scalfari che si campa le elezioni
Porta antichissimo però poi comunque vadano le elezioni tanto deve rimanere il governo stampi che compattamento del Parlamento non ha bisogno e col Parlamento ha poco a che fare
Questo per dire quante matura questa questione
Ora io credo che noi dovremo
Evitare
Che una volta ancora come già successo per il referendum in nome
Giuseppe di una generica ma travolgente spinte nuovista
Si accetti
Dopo passo
Di varcare questo ulteriore sorta del presidenzialismo
Ora D'Alema dice i e in un certo senso ha ragione
Che è sbagliato mi pare lo imputarsi a Barcellona
Contrapporre
Al binomio vecchio nuovo il binomio destra sinistra perché queste due questioni in qualche modo lui diceva si intersecano
E io penso che sia vero
E non c'è dubbio antichi lungo aggiungo
Che c'è stato
Per esempio parlo da mia forza del mio partito dalla mia cultura
Chi
Non a sufficienza capito e valutato quanto poteva essere oggettivamente pressante il problema
Della crisi del vecchio e della spinta al nuovo
Per esempio di non aver capito che il sistema proporzionale a cui io continua ad essere legato beh
Entra e era abbastanza indù solubili mente connesso alla coppia partiti di massa e che la crisi dei partiti apriva un problema di funzionamento del sistema proporzionale
Così come
La centralità del parlamento nel momento del della sovranazionalità e via dicendo nelle forme tradizionali non può più reggere diventò un cordone Botto
Però vorrei dire a D'Alema e su questo dissenso profondamente dissento
Che non sono altrettanto ma ben più pesante nelle sue conseguenze è stato non il fatto di non avere capito che il vecchio era in crisi che al nuovo premeva ma è stato il fatto
Di a vere in nome di un nuovismo generico accettato l'egemonia di culture e di soluzioni
Classicamente retriever se non autoritarie
In quelle due coppie l'errore fondamentale che si è fatto in questi anni non è di di non vedere che c'erano tutte e due ma di aver ridotto quasi tutto all'alternativa tra vecchio e nuovo anche a costo di far passare le cose più vecchie sbagliate e inquinanti ora per correggere il primo errore quello che dicevo
Non essere puramente conservatori nelle soluzioni istituzionali io dico francamente lo accennavo prima che le relazioni di questo convegno in primo luogo la relazione di prodotta mi pare offrire un terreno molto utile e in qualche modo innovativo
Se ho capito bene perché di questi tempi bisogna sempre esistenti cauti nel ritenere di aver capito bene prodotta dice
Primo
Che oggi
Perché ci sia una democrazia reale o anche solo per potere governare non solo nel nome di un'oligarchia
Occorre pregiudizialmente in qualche modo affrontare e risolvere un problema che è quello della estensione della democrazia oltre il suo carattere puramente di regola o formale
Fontan do il tema dei presupposti materiali e concreti quell'eguaglianza minima che rende e quell'autonomia culturale che rende la democrazia reale se no oggi più di ieri più del tempo di denim
La democrazia rischia di diventare una pura apparenze in questo non ci sa ci sarebbe una giusta sottolineatura non una grande novità perché in ma da diciamo così da questo punto di vista almeno il marxismo qualcosa in proposito ha detto
A Rodotà aggiunge una seconda cosa che oggi assolutamente fuori dall'orizzonte dominante e cioè che il problema non è solo di assicurare materialmente certe precondizioni per la democrazia ma di dare a queste precondizioni della garanzia il carattere di spazi di gestione di potere da parte di soggetti sociali diffusi e permanenti e in questo si ricolloca anche qui non sarà beh è una novità straordinaria perché diciamo così riprende uno dei filoni della cultura marxista democratica del secolo che è quella di dire il valore della socializzazione del potere della democrazia diretta
A questo però per evitare di su
Ampi prodotta aggiunti aggiunge una cosa a mio parere importante su cui veramente val la pena di riflettere e inventate
Dice per superare del resto dopo prove storiche terribili il limite l'anarchismo o del contropotere di tutte le tematiche della democrazia diretta bisogna inventare
E imporre le condizioni per un asso per degli spazi anche istituzionali in cui possono agire questi soggetti
Sociali collettivi non una quindi una un anti-Stato ma una sorta di processo di socializzazione dello Stato in quanto apparato
Separato io trovo che questa sia una linea innovativa e di grande interesse
Realistica insieme e coraggiosa che cambia però molto le priorità di questi anni vede il governo come uno strumento è un punto d'approdo non come una premessa
Di una trasformazione democratica
Io aggiungo che sarebbe necessaria in questo avrei voluto poter fare diciamo dibattito e una riflessione che questa legna che propone prodotta o anche altri no
Relatori volevo aggiungere che diciamo così è più un problema ancora che una risposta perché per esempio ci scontriamo con il fatto che questa crescita di soggetti collettivi e di spazi istituzionali adeguati per loro
Molto rapidamente si scontra non solo con la struttura attuale del potere ma con dei poteri forti capace di travolgere tutte le possibili conquiste istituzionali di nuove regole
Faccio un esempio insomma con un mercato internazionale dei capitali che sposta ogni giorno e ingrato a fini speculativi di spostare un milione di miliardi b voi capite che ogni tema democrazia economica di spazio e di gestione di A di ceto si trova subito di fronte a un ricatto di un quadro o pensate l'asprezza che abbiamo fatto sulla scuola
Il gli istituti diciamo di di parte come si chiamano i consigli scolastiche eccetera è vero che non avevano quasi potere mai da chiedersi se dipende solo dal fatto la loro crisi che non avevano potere o anche dal fatto che una scuola fatta per questo con questo carattere puramente trasmissivo del sapere
Circoscritta a una certa età separata dal lavoro possa dar luogo a una gestione diciamo democratico non sia per sua stessa natura ad essa ostile così come avrei voluto poter discutere di questo fatto
E se ci guardiamo intorno ci troviamo di fronte non alla prorompente crescita di soggetti come dopo il Sessantotto capaci di imporre di gestire delle zone di potere ma dei fenomeni enormi imbarbarimento di segmentazione
Da parte della cultura di massa
E quindi il tema di come questo spazio democratico anche abbia bisogno di grandi nuovi movimenti e non non sto a dire se si devono chiamare Bono partiti ma comunque di grandi movimenti distorce la di sociali di
Di cristallizzazione di movimenti sociali culturali capaci di di pedagogia di formazione di creare una insomma i grandi movimenti di riforma come diceva Gramsci pensando alla riforma protestante Ica che senza di questa forte soggettività
Armata di organizzazione sia molto difficile socializzare tutte fare la democrazia non c'è dubbio ma ultima cosa ciò che mi premeva dire
è
Che per se questo serve per correggere l'errore che per esempio noi anche noi come pc abbiamo fatto di conservatorismo beh occorre
E qui io sento una certi risolutezza perfino in questo convegno beh occorre con determinazione non solo con delle buone idee
Correggere combattere su un altro
Su un altro
Su un altro fronte
Che è quello di rovesciare una tendenza invece alla egemonia totale
Culturale e politica che hanno avuto in questo in questi ultimi anni sul fronte delle politiche istituzionali le teorie conservatrici
E per questo occorre anzitutto qui se posso fare un rilievo una critica questo stesso convegno ma a tutti noi perché lo fa e di tutti
Chissà ma un o un uno banane lavoro ditemi specificazione di combattimento nelle battaglie per lei e
Perché quasi questo le diciamo così le posizioni alla segni beh passano nel burro
Senza essere qui corrette neppure tappe tanti professori
Come si poteva e si doveva fare io ho letto in queste settimane di vacanza un libretto un libro anzi di Lo Surdo
Titola
Al bonapartismo non c'è niente di straordinario anzi sulla sua conclusioni teorico politiche io dissento
Ma è una straordinario strumento da bravo professore anche che ricostruisce la verità di un dibattito che non è confusamente Stato liberaldemocratico ma che da per duecento anni ha visto un'appassionante confronto teorico e politico tra liberalismo conservatore e democrazia
E datate io ve lo consiglio dalla rottura perché ci sono delle ovvietà che si scoprano
Insomma i discorsi di Napoleone Bonaparte prima del colpo di Stato sembravano degli editoriali della Repubblica sul sistema nel nomina nomi uninominale sulla necessità di ritrovare il consenso di massa intorno agli uomini
Ma però anche posizioni non parlo di buona parte se non si offendano ma insomma Weber Schumpeter Hajech una serie di Pechino
E la cosa più impressionante più e e più
Lasciata cadere non è solo che queste tematiche la polemica contro i partiti sistema uninominale sistema maggioritario e anche il presidenzialismo andata via riguardare da quali dibattito anzi da quale colpo di Stato hanno detto gli stessi americani
Nascosto è nata il tema del presidenzialismo negli Stati Uniti partendo dall'età dalle dalle dalle pagine del federaliste e e poi andando a uno scontro politico grosso tutti questi temi giusti o sbagliati che siano sono i temi classici
Della destra culturale politica per duecento anni oggi ma la cosa più straordinaria è che quella quel liberalismo che era un pensiero bello e forte ed era della gente che ci aveva insomma carattere
è non si non si inventata che quello era il modo che questi erano gli strumenti per far decidere la gente ma diceva chiaramente senza di questo il suffragio universale essendo la moltitudine o bambino irrazionale
Senza questi strumenti per limitare il valore eversivo del suffragio universale dove andiamo all'Anarchia eletti avremo la rivolta della gente contro la proprietà questi sono stati i grandi temi del liberalismo del liberalismo classico
La la totale questa cosa insomma
Non c'era più traccia di questo che dovrebbe lesse nella bici se no del liceo delle università e gli altri intellettuali non hanno quasi detto niente in questi anni
Ma c'è qualcosa di più biofilm scusate ho veramente finito quello che su cui c'è altrettanta rimozione da parte di tutta la sinistra oltre che questa storia delle idee è la constatazione del fatto nuovo che nella situazione attuale
Questa linea diciamo così diciamo che chiamo di illusione neo Autori Tarja
Non riesce a funzionare
A tal punto da minacciare poi di un dare oltre il terreno dalla democrazia formale perché insomma ma insomma pensate a dei fenomeni che grossi come una casa Improta detto una cosa molto intelligente acuta stamattina
La linea dell'impresa e della banche centrali come soggetto prevalente esclusivo dell'unificazione europea non è solo che ha portato a un'Europa un po'oligarchica ma messo in crisi il processo di rivoluzione europea
Che il presidenzialismo americano sia clamorosamente in crisi anche rispetto ai suoi problemi di governabilità e di efficienza
è un tema diffuso non è la riflessione politologi che americana
O nella scuola telegiornali che quando un Presidente americano
Dente bombardare senza senso in Somalia per questioni di sondaggi non più di petrolio di materie prime B ma non è una cosa che clamorosa di di ingovernabilità
Di ingovernabilità della società emise e mi fermo qui cioè la passività azione delle masse sta producendo
Segmentazione corporativa
Razzismo irrazionalità diffuse alla fine si rivolge contro spesso finito potere autoritario
Dico per e badate che alla radice di tutto questo non c'è solo una certa opportunismo subalternità politica ma io credo su questo oggi mi compiaccio che qualche passo sia stato fatto significativo c'è al fondo di tutto questo il fatto che è passato nella nostra testa in questi dieci anni due cose su erronee sul terreno dell'analisi elementare e cioè due idee primo
Che io trovo dominante anche nell'intervento di D'Alema l'idea in base alla quale la crisi italiana e prevalentemente italiana mentre su questo terreno
Perché qui c'era Tangentopoli da consociativismo e via dicendo mentre in questo sono d'accordo con Barcellona questa crisi della democrazia è una crisi della democrazia moderna che in Italia assume una particolare una particolare asprezza
Insomma che il Giappone si ante e per San Marco uno dei invece grandi esempi di Tangentopoli avrebbe un significato e l'altra idea era che la crisi è della politica
Dei partiti ma non dalla società che fondamento ed è sanante dell'economia che fondamentalmente dinamica se non si ritrova una certa grinta culturale ancor prima che politica da parte della sinistra io temo che l'unità politica elettorale che è necessaria stenta eremo di molto a metterla in piedi
Molte grazie a Macrì allora la parola Giuseppe couture lui
Parlerà su
Organizzazione dello Stato e organizzazione della società
Poi seguirà Gaetano Azzariti sulla pubblica amministrazione credo sia questa
Ho in un convegno
Su sinistra è stato
Il tema della società a sinistra la società non può mancare non può mancare ma e anche un po'un tema di risulta
Dico questo non per la rimostranza di colui a cui è toccato questo tema
è necessario parlarne non sappiamo tutti ok
è un po'ciò che si ricava dal tema principale
Pecco per attirare l'attenzione su un aspetto di fondo che riguarda proprio la cultura l'atteggiamento l'approccio a queste tematiche di lungo tempo della sinistra e quindi un nodo di quelli che in convegni come questi bisogna affrontare un nodo proprio teorico
Infatti non è per caso che il tema società sia un tema di risulta nella tradizione del pensiero e della sinistra proprio per il modo in cui a sinistra
Pur nelle varie correnti tendenze di pensiero il tema Società è stato sempre collocato formulato
Nel secolo scorso non solo con Marx ed Engels ma soprattutto con loro ce la deve agire alla tradizione dominante alla cultura che poneva l'osso scelta e lo Stato come sfere nettamente separate
E della spesa della società la società civile asseriva che si trattava di un primus
L'affermazione della naturalizzate processi di mercato dell'economia l'intangibilità originaria delle sfere familiari e amicali di quella che oggi chiameremmo economia informale o di terzo settore
Era insomma la costituzione della sfera del dominio del privato
L'operazione della sinistra fu quella di smascherare queste formulazioni mostrare l'artificialità
Del prodotto sociale di ogni prodotto sociale riconosce pire la società futura come un posterius del politico
Un prodotto della costruzione politica consapevole delle masse che diventando soggetto forte autonomo solidale ponevano sulle gambe sui piedi il tema della costruzione della società al mondo
La strategia della produzione politica della società ha avuto un successo nella storia sia pure su tempi lunghi secolari
Perché e se individuare un dato
Della realtà molto preciso e mobilità la distinzione tra società civile e società politica non identificata solo sfere astratte ma discriminava cittadini quelli che avendo accesso alla società politica avevano potere sugli altri
Non le donne non i non abbienti solo
Gli uomini di originariamente di certi ceti sociali e poi comunque gli abbienti
Il potere politico per censo quindi per la distinzione identificando non solo un modo di essere dei rapporti tra Stato e mercato tra società civile e società politica identificava anche una linea di mobilitazione di milioni e milioni di euro
Per la conquista della cittadinanza politica egualitaria soffra già universale piene un cammino che si completa la metà di questo secolo
All'indomani della seconda guerra mondiale ed è lì che sono poste le condizioni perché quel progetto politico liberazione di emancipazione poteva essere messo liberamente all'altro
Era il momento in cui cioè la società civile poteva come dire uscire da se stessa per risolversi interamente in società politica poteva cioè prendere nelle proprie mani
La cosa pubblica la questione dello stato la produzione di se stessa dei propri mutamenti cioè delle linee di scorrimento
Ed è qui che nasce come problema storico concreto attuale allora ma ancora oggi il tema io credo inedito di un potere costituente
Come potere di un popolo sovrano
Affermazioni non simbolo e che ancora oggi strategica non rinunciabile dell'articolo uno della nostra Costituzione certo un problema configurarlo come potere concreto e configurare un popolo al di là della parola nella sua concreta variabile
Multiforme soggettività
è un problema non rinunciabile
Io credo che qui ci sia ecco non la tematica della sovranità
Separata dall'individuo della persona attribuita l'artificio dell'ente astratto dalla persona giuridica e poi da vanificare superare se fosse così avrebbe interamente ragione Luciani ma credo che il problema che persiste non è quello in questo ha ragione lui quelle tematiche son supera il problema che abbiamo oggi che c'è nella storia che fa ancora parlare di temi costituente il fatto è che i popoli i soggetti reali e concreti delle società democratiche avanzati pur costituendosi in forme di soggettività non più solo partitiche multiforme ancora da definire
Sono una presenza non un assente
Una voce non un silenzio
Una attività sulla cosa pubblica da decifrare da canalizzare mano una delega ha poteri appunto di apparati più ristretti e che rivendichi neo essi il potere sopra quindi può darsi che approfondendo questo punto della discussione tra di noi ci si intende forse diciamo anche le stesse cose potrei non aver capito quello che diceva Luciani dichiaro questa lettura perché mi sembra che aiuta ad approfondire il confronto
Questa lunghissima storia del pensiero della sinistra su società e politica società e Stato in cui società era sostanzialmente ciò che non doveva essere andava negato è cambiato ed era il prodotto se mai
Di un percorso politico di emancipazione e liberazione
Conquista di potere sovrano
Questa lunga storia evidentemente non ha consentito proprio questo approccio che era come dire obbligato dalla storia ed era dentro un cammino storico
Non ha consentito uno sviluppo di una elaborazione propositiva di un progetto sociale esplicitato dispiegato in molto ricche accattivante
Era appunto un tema di risulta era una determinazione in negativo ed all'esercizio di quel pensiero critico del l'esistente che ci diceva cosa non va doveva essere
Ma chi si interrogava anche in anni non lontani sulle qualità sociali che ci si attendeva dalla cosiddetta società futura a chi chiedeva
Di illustrare un qualche progetto alternativo il movimento delle sinistre rispondeva sostanzialmente con un metodologia politica
Un rinvio della risposta di merito d'altri tempi e io sottolineo ad altri soggetti inevitabilmente e piuttosto un invito a condividere un cammino politico di liberazione da ma citazione certo proiettando le qualità politiche
Dell'eguaglianza della partecipazione di massa si segnava si segna ancora oggi in modo significativo i primi contorni di società futura soprattutto l'egualitarismo
Ma si trattava io vorrei usare un'immagine una metafora di come dire un'immagine virtuale la proiezione dietro lo specchio
Della politicizzazione del corpo attuale di questo accordo
Troppo poco per conferire al progetto sociale una qualche concretezza e appetibilità
Infatti io credo che non sia stato questa la ragione del successo della sinistra l'illustrazione di un progetto o la sperimentazione concreta di società socialisti che infatti hanno
Perduto consenso ma è stata quella promessa politica di soggettività sovranità
Io ricordo qualche anno fa un seminario di con illustri teorici del PC e l'imbarazzo di questi dinanzi alla domanda ingenua di un giovane che dice la mamma ma voi in concreto come immaginate la società socialista
Al di là del carattere dell'eguaglianza c'era un'idea sostanzialmente di ordine
Qualche accendono forse qualche balbettio un'oscillazione fra l'idea di un formicaio e lo spettro del Grande Fratello
Io credo che così che si spiega allora le insuccesso l'egemonia e quindi successo culturale dell'Occidente capitalistico
Rinvio a una parte molto bella di un saggio di qualche anno fa di Leonardo Paggi americanismo e riformismo in cui individua negli anni Venti e nello sviluppo in America negli Stati Uniti
Di un dibattito sulla società sull'individuo da mettere al centro della visione del mondo e sui suoi bisogni su i suoi consumi e di lì tutto lo sviluppo delle scienze del marketing e tutto lo sviluppo degli sociologiche
Come il nucleo di quella sapere di quella visione che poi avrebbe avuto egemonia capacità attrattiva non è un caso che
La cosiddetta rivoluzione democratica dell'ottantanove a seguito di luccicare dei supermercati come sappiamo
Insomma e su questo primo punto concludo la produzione politica di società
La via politica di produzione di società ci dice solo alcune delle qualità diciamo a quelle minime che ne costituiscono e condizione di agibilità e di vita democratica
Ma
Contestualmente questa preminenza data al fare politico ha concorso a mettere in ombra altri momenti egualmente determinanti per la produzione di società ad esempio l'attività del cosiddetto tempo libero
O tutte le attività produttive di qualità sociale del terzo settore lo stesso fenomeno delle comunicazioni di massa come creazione del pubblico
Naturalmente la schematizzazione che faccio fine giustizia tante cose
C'è stata soprattutto tra le due guerre l'episodio più significativo tutto un'elaborazione del Ufficio internazionale del lavoro del noi l'arbitro
Dedicata a questi temi per promozione iniziativa di forse del lavoro dei sindacati che ha elaborato proposte sociali interrelazione tempi della famiglia del tempo libero dei bisogni e culturali
Ma è significativo che per esempio tutta questa elaborazione ripresa approfondite illustrata da un saggio recente del nostro amico e compagno Franco De Felice nel volume sapere politico pubblicata nella collana del CRS due anni fa
E passato assolutamente inosservato nel nostro spesso di amici e compagni dibattito non una segnalazione non una recensione nessuno nel mondo del sindacato è andata a rileggere che cosa dicevano tra le due guerre
Le punte più avanzate nella cultura del mondo sindacale sul tipo di società
Solo nell'ultimo dice decennio la ricerca sociale contemporanea avuto modo di aiutare la sinistra e noi
A comprendere come tutte queste specie di attività insieme con quelle politiche giuridiche con quelle classicamente economiche e se la produzione scambio di merci
Siano parimenti costitutive di società le riducibile pluralità e diversità di codici
Potere denaro amore sapere
Di valori e di saperi che animano le diverse sfere dà conto poi di quella che si chiama complessità sociale e consigli anzi di misurarsi con essa sempre con l'occhio non ha una visione deterministica e potente del mutamento
Ma una insopprimibile riducibili originaria autonomia e creatività del sociale
In qualche modo il primus ho la contestualità del movimento politico e del movimento culturale e di emozioni di cuore di intelligenza per non finire in visione schematiche che dissocia Amdo politiche vita quotidiana impediscono di misurarsi con queste società più ricche
Si può dire allora che il pensiero quel pensiero questo che è così schematizzato della sinistra ha vissuto una singolare contraddizione perché era nato ed è nato
Per contribuire a determinare uno sviluppo politico della società ma concepito la politica e le soggettività da esse determinate così forti e potenti da concorrere a suo modo per la sua parte
Assecondare quell'autonomia del politico che negli anni settanta è stata vista si è manifestata con forza è stata anche teorizzata non a caso proprio a sinistra e cioè quella tendenza autoreferenziale di questo settore di attività
Con la tendenza alla prevalenza oli del spesso delle burocrazie la costituzione di ceto politico le cose che sappiamo
Vi è invece esso ha avuto grandi difficoltà a riconoscere e valutare promotore sostenere quei fenomeni
Che nascendo dal suo stesso sforzo di politicizzazione diffuso ieri tornavano come fili di diciamo naturali ma autonomia ormai distinte tutte le forme e le iniziative di soggettività non partitica ma che certamente nasceva per questa visione dello sviluppo politico democratico
La diffusione sociale della politica la partecipazione estesa in forme diverse anche i ritmi dei turni elettorali negli anni settanta e fino a oggi ogni anno si è votato
La pratica referendaria particolarmente nel nostro paese hanno messo nella disposizione di grandi masse
Non fare politico più continuo e più incisivo di quello prospettato dalla tradizionale pratica partitica
E non solo questo però ma anche un fare politico più immediatamente orientato a problemi concreti e capaci di intervenire a volte a risolvere e quindi più a questo che non all'accumulo
Di risorse di consenso e potere per attori
Delegati
E a fronte di questo sviluppo che poi quella tendenza non succede non sufficientemente contrastata all'autonomia del politico all'autoreferenzialità e apparsa progressivamente insopportabile
Il senso politico comune che se accompagnato al successo della strategia democratica degli anni settanta della sinistra
Ha rivolto allora ad altre forme altre sfere la propria intenzione speri prima non raggiunte da iniziative recanti un disegno politico sono così state conquistate è un affare sociale che
Non presentandosi in veste di partito
E al riparo dalla voracità di questi soggetti ha tuttavia pieno titolo per figurare come attività politica si è trattato di un concreto concorrere alla direzione del Paese come dice l'articolo quarantanove della nostra Costituzione
Ci sono indicati i fini non rinunciabile costituiti nuovi beni sì ha preso esercitare collettivamente i diritti sociali che fanno la qualità di un sistema si è dato disegno impositivo a una società più giusta
E rispettoso d come donna soprattutto dei soggetti più deboli dei soggetti che s'affacciano ora il nostro ordinamento
Stanno dicendo più cose questi soggetti dei caratteri della società socialista se vogliamo usare questa parola o comunque della Società voluta
Che progressiva che non i progetti i programmi politici delle più tradizionale forze politiche in tema di famiglia di bioetica gli ambienti di dignità e rispetto dell'alto di differenza sessuale sono questi soggetti che hanno dato contenuti e illustrato un progetto sociale condivisibili ed espansivo
Io per ragioni di tempo ora farò dei salti
Questo
Il tema che costringe poi a ripensare anche diciamo il rapporto tra questo attività che io un fare politico ma di natura diverse di modalità diversa da quello concepito da chi
Pensare alla politica per lo Stato per farsi Stato per conquistare il potere pubblico e chi invece ha pensato alla politica per fare società migliorare società creare socialità e qui che avviene uno scarto di cultura ma anche si pone un problema di integrazione di collaborazione dentro una visione non di conflitto perché se immaginiamo e qui vengo qualche battuta conclusiva
Che una società
Che sta superando la dimensione del radicamento territoriale immediato che si pone sempre di più visioni e problemi sovrannazionale possano rinunciare proprio
Creando forme più piccole più radicate
E diversificate possa rinunciare alla visione
Mondiale e alle misure alle forme ma però evidentemente neghiamo la stessa vocazione di questi soggetti
Il problema di come tenere insieme la capacità di intervento su livelli nazionale e sovranazionale dimensione grande milioni di uomini e un'azione politico sociale di questa natura così densa così intensa così capace di incidenza immediata
Pone un problema di costruzione di disegno di un sistema politico democratico che non ne il bisogno della politica anche rappresentative
E di forme che ora vogliamo chiamare partitiche non immagini una democrazia senza partiti ma con i modi partiti e questi altri soggetti e combinando in forme diverse i poteri e le possibilità di intervento
Io credo che questo sia il tema centrale perché il
Nello stesso momento in cui in questi mesi per esempio
Si è immaginato ne abbiamo fatto non sembra del Celeste che ha tematizzato proprio così democrazia senza partiti nello stesso momento in quel diventato legittimo porre questo interrogativo perché tante forze hanno spinto in questa direzione
Si è visto immediatamente che si cancellava con quel termine anche l'altro la democrazia pensate a quello che sta avvenendo nel dibattito sui media
In cui si è immaginato che il problema della riduzione del pluralismo delle testate poteva far parlare di un'unicità di fonte di informazione con Chiara riduzione dello spazio democratico
La pluralità
L'articolazione e la difesa delle garanzie del colosso resta uno dei terreni non atti indicibili se non costituiamo a quegli spazi d'altro canto stanno rovesciando sì su se stessi tutte le parole tradizionale della polizia e qui diventa importante fare
Riferimento al patrimonio culturale di elaborazione di proposta di questi soggetti perché prendiamo dei temi classici faccio due o tre esempi e anche su questo interrompo subito
Ma pensiamo la tematica del diritto d'asilo la cittadinanza il diritto d'asilo edilizi delle democrazie dice
Come si in pochi mesi dall'inizio di quest'anno in Germania alla fine di quest'anno in Francia rovesciato nel diritto di esclusione dall'accesso di discriminazione di chi chiede asilo
Diritto delle comunità già residenza edili spingere l'arrivo dell'immigrazione di massa che sono il portato di quei processi mondiali che conosciamo
L'idea selettiva di una Citti del della cittadinanza e non inclusiva ecco che diventa necessario di tematizzare per esempio al di là del concetto di cittadinanza
Con l'approccio dire del nuovo diritti internazionali i diritti dell'uomo come tale
Il diceva Rodotà stamattina ma il diritto di voto solo a chi ha la residenza o antichi lavoro
Nuove forme di inclusione al di là dello schema dello schermo della cittadinanza la parola Stato
L'evocazione di un parola per una realtà che mai avuto uno stato penso alla Bosnia non per unire
La parola statuale servite a creare unità ma per dividere aprire la strada quelli genocidio che vediamo
La parola federalismo non per costruire l'unità verso un forme statuale più compiute ma per rompere unità statuale costituire processi ecco Società pluralismo convivenze che si rovescia né si riducono a etnie mono culture separatisti queste la lingua di certa politica
Ecco perché è necessaria appropriarsi del linguaggio delle parole delle motivazione delle proposte di soggetti che parla un po'al di là ripeto di ciò che è codificato politicamente
Dei temi di unione di incontro di solidarietà di il rapporto con l'altro
Io non lo credo
Io proprio finito
Che questo
Il tentativo della politica quindi dice una cosa molto giusto Luciani come con un una coazione a ripetere la politica che scopre l'impoverimento dei suoi mezzi la più maggiore debolezza dei suoi strumenti a governare
E cerca di concentrare il potere lì richiedere più potere decisionale maggiore concentrazione aumentare impotenza la risposta non è lì è una coazione a ripetere di quel modello di politica
La risposta è nella capacità di dare un discorso positive una risposta innanzitutto in termini culturale e poi anche di capacità di fissare orientamenti indirizzi emozioni di massa
Mito rispetto a questo il tema
Della costruzione dice Stefano Rodotà Dl istituzione dei cittadini ecco io non so se dire immediatamente la parola istituzione dei cittadini
Perché il rischio di immaginare di nuovo un processo però ci siamo capiti stiamo parlando della costruzione
Nella sfera dei poteri del cittadino e quindi nei panni bassi fuori dal potere istituzionalizzate organizzata di potere lo spostamento lì
Di potere che la risposta a quel problema non la concentrazione ma la diffusione
E una
Politica dei contrappesi su questo Rodotà ha più volte fatto una precisazione che io condivido
La teoria nella cultura costituzionalistica dei contrappesi è sempre scritto dentro la sfera dell'istituzione il contrappeso tra potere legislativo e potere giudiziario al potere l'Amministrazione potere di legiferazione mette dentro le istituzioni e i contrappesi e bilanciamenti
La politica che e anche in Italia con lo schema della riforma elettorale immaginato di poter tanto concentrare il potere di decisione da escludere dalle assemblee pezzi di rappresentanza voci paradossalmente avvia un processo per cui soggetti
Che se non rappresentate certo non rinunciano per voce porre i loro problemi devono camminare su quel terreno non ha ancora fatto in cui pongono i loro problemi ma lo pongono conquistandosi dei poteri extra
Istituzionale gli statuti comunali già aprono una dialettica dentro o fuori la domanda che si fanno un tramite il consigliere eletto ma con la iniziativa diretta dei cittadini verso il Consiglio che deve rispondere ma si pone un problema
L'esercizio individuale di questi poteri cosa produce non c'è il problema dell'esercizio collettivo dell'organizzazione di uffici di modalità di convergenza di forze per ripristinare una sfera pluralistica e collettiva di esercizio di questi nuovi diritti
Se vogliamo usare la parola contrappesi in questo caso indica un contrasto peso nella sfera di immediato esercizio della socialità politicizzata
Della sfera dei soggetti sociali che fanno politica come contrappeso alle istituzioni al potere concentrato in questo senso mi serve a far capire che si è aperta una nuova dialettica e su questa strada io credo veramente che la sinistra abbia tanto da rivedere della sua tradizione ma anche di raccogliere delle proposte che esistono e di alleanze nuove da Cossutta
Grazie cotture brevi dopo il professore Azzariti ci sarà un intervento di Chiarante e poi un altro altri due interventi poi ci speravano brevissima considerazione di Tortorella e quindi alcune considerazioni conclusive fili prodotta
Sì assicurano molti minuti ma ora avendo fra diciamo dirvi la programmazione noi ci rammarichiamo di non poter svolgere o lasciare appena il tempo per poter svolgere tutti gli interventi
E tutte le comunicazioni che però sicuramente saranno pubblicate sulla rivista anzi indichiamo e amici che avevano preparato comunicazioni
O si predisponeva intervenire di mettersi in contatto con la redazione con la direzione della rivista
Ci si trova nella necessità di dover restituire la sala la biblioteca al più tardi intorno
Alle diciassette e trenta che ci rammarica di chiedere questo sacrificio anche se d'altra parte ci conforta il fatto che è un successo
Sì è un incontro di ricerca registra un numero così rilevante di contributi e poi dei contributi della qualità e dello spessore che ha per avete sentito vi preparate a sentire
Il collega Gaetano Azzariti presenta proprio a me una relazione il cui titolo sono esattamente lo stato e la questione amministrativa a lui la parola
Sì dunque io cercherò di rispettare i limiti di tempo ma questo mi costringerà però a sui turni per ridurre radicalmente radicalmente le considerazioni che ho svolto nel relazione scritta che consegnerò agli organizzatori
Premetto però ora che rinvio a questa relazione per le chiarificazioni necessarie e gli approfondimenti che non riuscirò a cui era
A fare
Io parto da una premessa
Che la seguente la con parlando dell'oggetto la mia relazione che appunto come si ricordava e la questione amministrativa che questa questione la questione dell'amministrazione si pone oggi essenzialmente
Come ricerca di nuovi modelli di amministrazione
E peraltro è questa la necessità di ridefinire i nuovi modelli di amministrazione e una considerazione
Che da tempo la dottrina più al trenta ha avvertito cioè si è avvertito più volte si è insistito sul fatto che
L'evoluzione del ruolo delle strutture della pubblica amministrazione impone ormai la ricerca di nuovi modelli di amministrazione in assenza dei quali
Viene a mancare uno stabile quattro quadro di riferimento
Strutturale funzionale madre anche psicologico capace di fornire in sostegni indispensabile per una consapevole esercizio della funzione amministrativa
Ecco allora in questo quadro io mi sforzerò in questa sete soltanto di indicare alcune chiavi di lettura sulla base delle quali tentare una interpretazione della questione amministrativa
All'interno la complessità di scendere trasformazioni dello stato lo stato e la questione amministrativa
Dei rapporti tra Stato e cittadini e dei rapporti tra le istituzioni non mi soffermerò
Tutto accennerò oralmente molto brevemente nella relazione in modo più diffuso
Su un
Sul generale sullo generalizzato disinteresse
Che la questione amministrativa
Bisogna aggiungere il tasso d'interesse che ha contrassegnato il ceto politico italiano
E anche la cultura istituzionale italiana
Successivamente vorrei affrontare anche qui rapidamente mi chiedo e chiedo scusa per questo di uno dei di una delle tematiche fondamentali della questione amministrativa cioè del rapporto tra politica ed amministrazione
E infine si tenterà
Di porre di proporre alcune riflessioni nulla di più
Per una ridefinizione possibile ruolo dell'amministrazione la necessità di ridefinire i modelli di amministrazione da cui sono partito
Bene sul primo punto
Per quanto riguarda il primo punto è nota e frequentemente ricordata la scarsa attenzione nei confronti della questione amministrativa
Da parte della cultura politica
E da parte la cultura istituzionale italiana casto che è storicamente poco disposta ad affrontare il problema burocratico
Ritenendolo generalmente secondario rispetto a problemi tenuti maggiormente rilevanti o meglio più facilmente spendibili sul mercato politico culturale
Si tratta di un carattere che ha contrassegnato la vicenda culturale italiana su cui peraltro esistono degli studi
Anche nella relazione non vi sto a
Trentatré su questo anche nella relazione scritta
Ho svolto alcune considerazioni sulla qualità di questa sottovalutazione
Ma ciò che ora mi preme sottolineare e che in questo quadro di generalizza tensione nei confronti della questione amministrativa
E in questo quadro che debbono e possono rinvenirsi le ragioni della limitata ecco che hanno trovato riparo le proposte di riforma
Del modello di amministrazione
Che non solo la dottrina la dottrina più attente la bora la ma
Che è condannata al fallimento gli stessi studi di carattere ufficiale
O commissionati o propri degli organi politici
Penso per esempio ai lavori del ministero per la Costituente alla relazione forti alla relazione sulle cifre alla Commissione medici e fino al rapporto Giannini del ministro Gelmini
Che hanno avuto che non hanno avuto il seguito perché ben conoscete ma non solo
Io direi che gli stessi processi riformatori che pure hanno investito la pubblica amministrazione non vi sto a fare l'elenco perché riconosce che dall'introduzione dell'ordinamento regionale di riforma delle Autonomie delle Autonomie locali al sistema sanitario nazionale al alla definizione di organizzazione amministrative che di questi tempi vanno di gran moda qualificate come indipendenti
Alla istituzione di sistemi di tutela regionale di confronto la pubblica amministrazione alla partecipazione dei traumi sociali e via elencando ecco tutti questi interventi che pure hanno inciso sull'attività amministrativa sull'organizzazione amministrativa sul modo d'essere della amministrazione
Si sono però tutti svolte al di fuori di ogni disegno di ogni possibile disegno organico
E questo forse spiega anche il fallimento pure le difficoltà di sistematizzazione ed anche di questi interventi riformatori che pur ci sono stati ecco in questo quadro di generalizzata colpevole colpevole
Disattenzione per le questioni amministrativa
Del ceto politico intellettuale italiano si colloca però la disattenzione specifica che pure ha contrassegnato le forze progressiste di sinistra nel nostro Paese
Le ragioni sono riversa
Io qui anche per ragioni di rapidità le voglio ricordare soltanto due
Anzitutto il condizionamento ideologico dello statalismo
Non mi trattengo su questo anche perché questa mattina
Sia Rodotà che Massimo D'Luciani hanno detto cose che io ritengo che io condivido e quindi rinvio ad esse
Però quello che ora voglio sottolineare che questo condizionamento ha portato come dire naturalmente naturalmente a disinteressarsi dell'amministrazione privilegiando invece la sfera autonoma della politica e del rapporto tra poteri
In tal modo si è persa la consapevolezza della determinante importanza della dimensione amministrativa
Per non farla lunga semplifica un po'e per chiarire quanto voglio dire semplici con poco se ciò che conta come è stato da un lato la conquista dello Stato
D'intesa come conquista dello Stato apparato centrale in sostanza conquista del Governo
E dall'altro
L'affermazione di dei diritti di libertà e sociali ma aggiungere con ritornerò su questo punto la mera affermazione spiegano perché aggiungo mera la mera affermazione dei diritti di libertà e sociali sì questo ente e non ha non vi è luogo per l'acqua considerazione per considerare in modo autonomo
E diretto tanto il concreto funzionamento dell'apparato statale il governo non l'apparato
Quanto il modo della effettiva realizzazione diritti sociali libertà è socia la mera affermazione
Se vuole se si vuole si può aggiungere inoltre il condizionamento che non è stato solo teorico determinato dalla ideologia statalista intesa come statualità
Con la conseguente percezione unidimensionale della sfera pubblica
Che ha mortificato questo tipo di percezione la dimensione propria
Anche politica comunque autonoma dell'organizzazione amministrativa
E questa è una delle ragioni imputabili in particolare non solo alla sinistra se ma anche la nella tradizione liberale c'è questa c'è uno statalismo forte basti pensare a Max Weber
Ma parliamo delle cose nostre dunque la sinistra una seconda ragione
Che può giustificare la non giustificare imposte gare ma non giustificare la disattenzione di confronti della sinistra
I grandi della sinistra potrebbe se l'amministrativo
Il concentrarsi dell'attenzione dopo la nascita della Repubblica di concentrarsi dell'attenzione istituzionale sulle decisivo tema sul decisivo tema dell'attuazione costituzionale
La consapevolezza che questo l'attuazione costituzionale rappresentare un terreno decisivo per l'affermarsi dello Stato democratico va certamente scritta merito della sinistra italiana
Ma in questo caso
Non si percepisce nel caso della riflessione sulla questione amministrativa non si percepì come l'attuazione dei diritti e dei poteri previsti in Costituzione passasse anche attraverso la dimensione dimensione amministrativa
E d'altro lato
Sì Fini per scontare nella
Giusta
Battaglia per l'attuazione costituzionale si finì però per scontare non tanto la modestia delle disposizioni costituzionali direttamente riferibili alla pubblica amministrazione
Quanto il non univoco modello di amministrazione definito in Costituzione
Che rendeva insufficiente riferirsi alla carta costituzionale
Ma esigeva sulla base delle prescrizioni costituzionali la scelta e la definizione di un modello e quindi solo successivamente la richiesta la pretesa della realizzazioni di questo modello
Sulla questione era sulla seconda delle questioni che volevo trattare
Vi faccio sardi della la riflessione che pure ha scritto e che dunque lascio alla alla relazione scritta sul rapporto tra direzione politica l'amministrazione di efficienza dell'amministrazione
Mi vorrei soffermare invece un attimo ora sulla questione della distinzione tra politica amministrazione
Ecco io credo che su questo tema
Non si possa continuare neppure spesso vi si fa
Non si possa continuare a parlare del rapporto tra politica amministrazione come se fossero ancora valide le categorie dello Stato liberale
Non si può cioè o meglio non si può ad esempio continuare a sostenere che le regioni di una necessaria separatezza tra politica ed amministrazione si debbono fondare sulla natura dell'attività dell'amministrazione
Che è da ritenersi meramente esecutiva della volontà politica e che solo a quest'ultima spetta decidere sulla regolamentazione degli interessi questa è
Come sapete il classico schema liberale
Per rapporto tra politica amministrazione al politico la regolamentazione degli interessi all'amministrazione l'esecuzione
Ora venuta meno se mai è stata valida se mai è stata varietà comunque nota meno la dicotomia questa netta dicotomia tra un'amministrazione veramente esecutrice e una volontà politica rappresentativa titolare esclusiva della regolamentazione degli interessi
E affermate sì invece affermata assume invece la consapevolezza che l'amministrazione che anche l'amministrazione regole interessi
Che anche l'amministrazione regola Essa stessi direttamente gli interessi allocando
Decidendo sulle risorse
Sui servizi
E allora diventa chiaro che in questo contesto oggi non può più escludersi la natura politica della sua azione
E allora salta
Lo schema liberale di ripartizione tra politiche amministrazione
Lo schema della neutralità dell'apparato
Burocrati come perennemente inteso non solo perde di come dire capacità ermeneutica ne diventa in sostanza fuorviante
Ma il punto è
Che si tratta di capire se
In queste condizioni
Se queste condizioni conducono inevitabilmente ad una situazione di pervasività della politica
Ad un ovvero ad una impossibile distinzione tra ruolo tra politica e ruolo dell'amministrazione
Dire di più
Si tratta di capire si è questa la ragione il fatto che l'amministrazione all'Oca decide sugli interessi e dunque ha natura anche politica
Se questa è la ragione
Che ha prodotto
Una subordinazione di gran parte dell'attività amministrativa non tanto la politica quanto più propriamente e specificatamente al ceto politico
Ecco a me non pare a me non pare che questa sia la conclusione che
Che solitamente viene detto eppure pareva insolitamente nella fermata io credo invece che l'analisi dell'evoluzione dell'attività amministrativa in rapporto alle trasformazioni dello Stato
Comunque a formulare una diversa ipotesi
Cioè
Quella dell'aggravarsi della questione
Della dipendenza del rapporto tra politica e amministrazione la dipendenza del rapporto tra politica amministrazioni dalle questioni dalle problematiche relative all'esercizio della funzione di indirizzo politico
E infatti
Solo la definizione di un indirizzo politico omogeneo e coerente può essere in grado di guidare e dirigere l'attività dell'apparato pubblico
Limitando altresì ed in tal modo
Il potere discrezionale di regolamentazione degli interessi allocazione delle risorse e dei servizi che è proprio dell'amministrazione
Dovrebbe qui essere superfluo ricordare che l'esigenza di direzione politica e l'amministrazione non implica il controllo da parte del vertice politico rappresentativo della cosa pubblica dovrebbe quindi essere inutile ricordare che fornì elezione politica
Comportano più diversi e variegati
Rapporti con l'amministrazione un modello di a forti lezione politica sul piano teorico più che sul piano della sua effettività ente costituito ad esempio dal modello liberare
E d'altra parte credo anche sia inutile
Ricordare che non credo si si possano uno Stato democratico abbandonasse l'idea che l'esercizio di un delle di una funzione amministrativa
Non debba essere
Eterodiretta
Che non posta estrae può essere lasciata la direzione all'amministrazione la definizione degli interessi primari che devono essere perseguiti dell'attività amministrativa stretta stessa
Bene
Se questa è l'ipotesi che volevo proporre la più diretta dipendenza del rapporto la prima misurazione dalla necessità di coerenza dell'indirizzo politico la funzione indirizzo politico ben è chiaro che questa ipotesi sconta l'evidente incapacità delle forze rappresentative e di governo di definire un indirizzo politico omogenea
Ma allora ma non è qui
Che deve ritenersi il nodo della questione
Cioè questo per rendere instabile il rapporto tra politica ed amministrazione
Non sono perché questo rende precario ovvero incerto l'equilibrio tra direzione politica della mia tradizione politica e le competenze di tipo amministrativo
Ma
Perché sostanzialmente questo che agevola
Lo sbilanciamento a favore neppure della sfera politica nel suo complesso ma delle forze politiche ovvero dei singoli soggetti politici che di volta in volta sono responsabili della branca dell'amministrazione a cui sono istituzionalmente preposti
Bene alla luce di questi accenni che poi che parabolica potrà leggere con maggiore calma e diffusione
Alla luce di questi accenni possono devono valutarsi le ipotesi di ripartizione tra politica e amministrazione attualmente sostenuti attualmente peraltro anche previsto in alcune disposizioni
Normative
In sintesi io direi io direi che allo schema liberale di ripartizione basato sull'assegnazione al politico dei compiti di definizione in astratto degli interessi
E alle amministrazioni il compito di realizzare questo assetto sia andato sostituendo prevalentemente il diverso e più elastico schema
Che ha basato sulla distinzione tra la definizione degli obiettivi al politico
E la realizzazione di questi obiettivi all'amministrazione
Ovvero perché lo stesso la individuazione degli indirizzi al primo al politico la la gestione gruppo riduzione degli interessi al secondo
Alla seconda
Ma è questo il punto dolente il punto il punto sul quale volevo portare la vostra attenzione la validità di questo schema obiettivi al politico realizzazione alla amministrazione presuppone la capacità o se volete la volontà ma in questo contesto è lo stesso lo stesso
La capacità o la volontà da parte del politico di una definizione chiara ed attendibile degli obiettivi da perseguire degli indirizzi da realizzare
Si badi
Non voglio dire non voglio contestare la distinzione posta in via di principio in via di principio tra compiti di indirizzo che spettano al politico e autonomia nella gestione che spettano agli organi amministrativi responsabili del servizio
Si vuole invece a spostare l'attenzione sulla precondizione perché questo schema possa trovare attuazione
Certo ettari un'altra serie di considerazioni che pure
Certo vista la complessità
Della crisi degli Stati moderni non c'è da essere granché ottimisti
Su un prossimo recupero della capacità di indirizzo da parte dei governi centrali o dei governi locali e degli organi rappresentativi ma se questa il quadro complessivo disegnato se volete a tinte fosche
Che cosa resta della possibilità nella situazione data di un regolare i rapporti tra politica e amministrazione
Se non si pone in rimanere in attesa di quello che a mio parere il problema di fondo
Rappresentato come ha detto la regola necessarie ridefinizione di indirizzi politici omogenee e coerenti
Credo che si possano però far valere almeno due scriminanti
Valide nell'attuale fase incerta l'incertezza strutturale nei rapporti tra politica e amministrazione
Due scriminanti in primo luogo
Forse evidente ma di questi tempi vale ribadirlo
In primo luogo occorre riaffermare con forza la necessità del rispetto del ruolo delle regole
Necessita per rispetto del ruolo delle regole come strumento per limitare la ingerenza politiche e partitica o dei singoli soggetti pubblici e privati nei confronti delle amministrazioni della loro attività
In secondo luogo ed è quello che c'ho qui più mi preme rilevare
Necessario ancorare l'azione amministrativa ai valori di fondo legittimanti l'azione dei pubblici poteri
Vorrei cioè collegare direttamente l'attività amministrative a quell'indirizzo politico con indizio poi io che ad esempio è stato definito indirizzo politico costituzionale comunque Uto mi mente rinvenibile se volete
Auto definito dal sistema costituzionale
Stante la impossibile e per la definizione dell'indirizzo politico
Certo quello Autori finito non sarà un indirizzo politico sempre sufficiente sarà un indirizzo politico di carattere generale non legata però legato a colori
Di fondo costituzionali dunque non arbitrario né senza significato
Che vuol dire in concreto quanto sto sostenendo
Il discorso sarebbe lungo lo lo cerco di spiegarmi con un solo esempio tralasciando invece i possibili molteplici e diversi
Per di più possibile molteplici diverse implicazioni
Bene riflettere sul fatto che anche chi sostiene che il principio della non separatezza tra amministrazione politica
Il principe non separatezza ma anzi l'indissolubile collegamento tra livello amministrativo a livello di governo anche chi sostiene questo concorda però nelle ritenere presupposto essenziale
Per garantire l'imparzialità ma amministrativa e dunque l'articolo novantasette della nostra Costituzione
La netta distinzione
Tra amministrazione singole forze politiche
Seppure cioè può discutersi del rapporto che lega politica amministrazione rapporto che lega la la l'indirizzo politico amministrazione non possono comunque mettere a mettersi
Previsioni o disposizioni di qualunque ordine e grado che stabilisca un collegamento diretto tra partiti amministrazione
E allora
E allora l'affermazione di questo principio
Costituzionale
Rivela sotto numerosi e concretissimi Porrini
Così esemplificando
Non sono da ritenersi lecite le designazioni negli organi amministrativi che non hanno funzione rappresentativa di esponenti
Magari anche scelti con criteri di voto che assicura una presenza delle minoranze di esponenti di forze politiche ma se volete io aggiungerei anche di di quelle sindacali
Deve inoltre ritenersi lecito il riprodursi nell'amministrazione delle logiche e della dialettica politica con le conseguenti distinzioni tra maggioranza e minoranze per la tutela di specifici e definiti interessi di parte
Che sono impliciti nella designazione in rappresentanza di porti dei partiti e delle forze sociale
Più in generale devono rifiutarsi le logiche consociative
Di coinvolgimento di tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza
Nella gestione amministrativa
Perché in tal modo spiega su Marx la responsabilità dei diversi soggetti dei soggetti politici e di quelli amministrativi
Non facendosi più coincidere la sede formale del potere politico ovvero amministrativo con
Il suo reale esercizio
Insomma il principio costituzionale di imparzialità dell'amministrazione impone quantomeno
Una incompatibilità con la logica di parte che fisiologica naturale il politico ma che non è ammessa l'interno all'amministrazione
E proprio l'amministrazione non più meramente esecutrice ma che regola anche direttamente gli interessi ha una sua legittimazione che pare distinguerla dal politico
Sono se non risulta essere direttamente portatrice tutrice che alcuni specifici interessi di parte io non so se esiste l'amministrazione imparziale
Non so che certo è parziale e dunque viola regole valori sanciti nel nostro ordinamento costituzionale l'amministrazione collegata istituzionalmente all'interesse dei partiti tramite meccanismi come quelli in cui si è accennato
Che ne sanciscono la parzialità
Sull'ultimo punto gruppo di problemi realtà che volevo trattare
Vorrei soltanto lanciare alcuni suggerimenti se volete alcune provocazioni
Per ora i successivi sviluppi dell'indagine limiti soggettiva parte anche perché il problema delle ridefinizione i modelli amministrativi non è certo questioni che può essere più oggi risolta ma il compito a cui dovrà attendere la dottrina ma non solo la dottrina del prossimo futuro
Anche qui il salto una serie di considerazioni
E mi limito a dire questo per ridefinire funzioni e ruolo dell'amministrazione amministrativa nella società contemporanea di fin e secolo disegnando nuovi modelli di amministrazione io credo che si possono utilmente utilizzare due termini di confronto almeno determini confronto da un lato i valori i fini fondamentale che si dichiari di voler preservare o affermare
Nella società nello stato in cui si dirà
E dall'altro le più così complessi le dinamiche sociali in sostanza valori Fini da garantire più tendenze dinamiche sociali in questa formula
Questa è una formula che può sintetizzare una possibile chiave di lettura per la ricostruzione e la valutazione dei modelli di amministrazione
Valori e Fini con il primo di questi aspetti con questo aspetto voglio sottolineare come sia anzitutto necessario chiarire quali sono i principi costituzionali
Da porre la base dello Stato italiano e dunque dell'amministrazione la sua amministrazione
Cioè io credo che debbano almeno un gruppo di valore fine generalmente condivisi devono condizionare e permeare tutte le istituzioni da Repubblica e dunque anche l'amministrazione così
Sì è vero che a fondamento del nostro Stato
Si ritiene di dover porre
Quanto stabilito nel patto costituente
In quest'ambito specialmente soprattutto i principi di dignità di eguaglianza giustizia solidarietà
Nonché la salvaguardia diritti fondamentali libertà e sociali
è il modo di un modello di amministrazione auspicato
Sarà anzitutto subordinato subordinato al rispetto e alla soddisfazione di questi principi di questi diritti
Questi costi dovranno il fondamento dei giudizi dei valori dei modelli di amministrazione auspicati il rispetto dei valori anzidetti
Non solo sembra contrastare con la concezione tradizionale dell'amministrazione
L'Amministrazione azione cioè in funzione dell'autorità ma sembra anche qui oltre invece altresì definire prospettare un'amministrazione in funzione della cittadinanza o se volete detto meglio in funzione dell'uomo un'amministrazione cioè
Attraversate condizionata da quei principi
Che sono posti alla base dello stato costituzionale che assegno adesso il suo scopo primario e principale la realizzazione di questi stessi principi
Concludendo
Concludendo nove conclude
Saltando una serie di passaggi
Per esempio che vuol dire quanto sto affermando cercando di collegare i valori costituzionale le dinamiche sociali come dicevo
Il controverso problema rapporto pubblico-privato nell'attività economica e sociale beh una limitazione legata ai diritti poste L'Abate dello stato costituzionale
In un'amministrazione legata a questi diritti ciò che diventa essenziale dell'azione pubblica non è tanto o solo il controllo diretta dell'attività economica ovvero di quella sociale
Bensì la realizzazione del risultato
In campo economico allora non tanto conta che l'attività sia pubblico che privato a quanto che in ogni caso se indirizzata e coordinata a fini sociali
In campo sociale ancor più più della diretta presenterà prestazione del servizio da parte dello Stato ovvero dei privati
Riprende il risultato costituzionale costituzionalmente tutelato cioè l'effettiva mento l'effettivo godimento del diritto sociale della salute all'istruzione eccetera
Se ciò che appare determinante per la salvaguardia e lo Stato costituzionale soprattutto rispetto dei principi e la concreta realizzazione i diritti fondamentali non invece la natura pubblica o privata dell'intervento dei soggetti che presso il Servizio
Muta
Il ruolo della dei privati nell'amministrazione
Non può escludersi conferito non può escludersi l'intervento
Tanto in campo economico quanto in campo sociale
Di tutti questi oggetti in ogni caso in cui ciò sei Toniolo a tutela del diritto
Non sorretta mettersi ma anzi per favorire l'intervento dell'organizzazione sociale collettività organizzate volontariato associazionismo ma anche imprenditori privati
Senonché e questo è il punto
Nei settori in cui lo Stato costituzionale ha contratto l'obbligazione la soddisfazione del diritto la logica dell'intervento non può essere quella di tipo proprietario
Chiunque sia il soggetto direttamente interessato alla gestione delle diverse prestazioni l'attività di queste svolte vincolate subordinata
A quanto costituzionalmente imposto sul versante pubblico
Beh intanto lo Stato perde l'esclusiva tutela diritti fondamentali libertà
E sociali e non vi sto a dire la rilevanza di questo punto perché non ne ho il tempo ma d'altra parte i pubblici poteri ai pubblici poteri deve essere essenzialmente attribuita non tanto una funzione di o non solo non necessariamente una funzione di gestione quanto una funzioni direzioni vigilanza
Almeno in tutti quei settori in cui lo Stato costituzionale sia obbligato
è insomma
L'ipotesi dello Stato regolatore che da parte di diverse parti ha pensato sì forse lo è però inteso non come una accezioni in un'accezione particolare con un carattere essenziale
Perché in questo caso nella prospettiva indicata non è il mercato che deve essere regolato nel rispetto dell'autonomia dei produttori
Sono le prestazioni sia pubblica sia privata dovrà essere controllate dirette al fine della realizzazione diritti fondamentali
Non si tratta dunque di un ritiro nel campo economico e sociale bensì della ridefinizione della funzione del ruolo dello Stato in essa dell'amministrazione
Un ruolo non meno decisivo ma diverso
Uno Stato amministrazione al servizio non più di un astratto interesse pubblico
Ma obbligatori risultate realizzazioni di concretissimi diritti fondamentali
A tal fine
Deve chiedersi sia lo Stato che l'amministrazione non tanto la prestazione di lettere d'azione del servizio quanto di svolge una funzione di direzione e controllo delle attività dei diversi soggetti dell'ordinamento anche le vendite ricchezza
I servizi tramite un'attività che non deve essere necessariamente autoritativa
Ma che è propriamente regolativa
Un'attività pubblica comunque vincolata
Al fine di assicurare la prevalenza e la salvaguardia diritti fondamentali libertà e sociale sugli altro interesse pubblico ovvero privato ecco io credo che in questo orizzonte che tracciato che probabilmente per implicazioni che che aveva però credo che in questo orizzonte la sinistra se vuole soprattutto se può a una volontà giocare ha molto da lavorare
Ringraziamo molto Giolitti per il contributo che ha portato ci troviamo nella situazione di avere sbagliato il calcolo dei tempi anche se come dicevo prima questo grande numero di interventi di comunicazioni enti relazioni anche un segno che il successo di questa iniziativa
Giuseppe Chiarante Zuccaro e Maria Luisa Boccia rinunciano agli interventi che avevano preparato procura come Chavo prima
Tre minuti
Si dà la parola tre minuti
Sì da una parola dal dottor no no cioè Rodotà che si schiera che si tira indietro ma no io devo dire soltanto dal cosa che volevo dire soltanto questo che credo che noi possiamo constatare di avere riunito qui per la seconda volta diciamo tutte le facce della sinistra da effettuale in quella che cioè ecco
Dimostrando che non solo è possibile l'altra volta non le abbiamo fatto parlare perché erano cioè ancora una una diciamo in aria un'attenzione eccessiva
Aveva e quindi sarebbe stato soltanto il parlate per polemizzare questa volta hanno parlato e abbiamo visto abbiamo sentito le voci tutti abbiamo sentito le possibilità di convergenza che vedo che abbiamo anche dimostrato cioè non abbiamo hanno dimostrato i relatori i quali appartengono ovviamente anche a fare di a formazioni diverse di tensione non solo diverse da quella di alcuni dei promotori ma anche tra di loro abbiamo dimostrato però che se si va seriamente a fondo di della della delle martedì e che hanno da essere trattate cioè la possibilità di costruire e di costruire non nella storia diciamo c'è non so quando ma di costruire una l'intesa a sinistra seriamente fondata è fondata su una capacità di innovazione
Che non è il nuovo avevamo mi fa piacere aver sentito che ormai questa polemica contro il nuovo abbraccia anche contro il nuovo generico eccetera braccia tutte le forze praticamente che han parlato qui oggi della sinistra e così e non un nuovo generico ma una capacità di innovazione relativa a a quello che che Luciani ha chiamato i valori condivisi che sono di quei valori condivisi che fondano uno degli unici diceva lui pare giustissimo
Fondano curve all'idea di sovranità perché insomma mi pare
Marce non soltanto a questo che e ormai impossibile considerare per esempio che la stessa democrazia diretta possa essere usata per sopprimere diritti di minoranza aveva quindi è chiaro che c'è un'idea di sovranità
Che deve essere rielaborata come è stato accennato qui e come poi ha detto ecco più a fondo prodotta che adesso tra l'altro replicherà sia pur brevemente alle questioni fonti sulle questioni fondamentali io volevo quindi concludere con una cosa sola mi pare che sia matura la iniziativa noi siamo soltanto una rivista avevano una rivista che tra l'altro vive lo ricordo aveva così come tutto quello che abbiamo fatto qui è fondato sul sul volontariato innanzitutto sulla bolognese il sacrificio volontario ed impegno volontario lei
Per i quali ringrazia ancora dei relatori e dei Comuni dei dei comunicatori che non hanno neanche potuto parlare ma saranno pubblicati c'è anche una fare altre cose ma queste bellissime relazioni di di ferrata e della e della della Finocchiaro sulla giurisdizione che che meritano davvero di essere conosciuti eccetera
Quindi io credo che pur nella consapevolezza diciamo di quello che siamo possiamo proporci
Una idea una idea per per far qualche cosa diciamo no perché non basta chiedere agli altri bisogna chiedere a se stessi
Io ho parlato di a nelle verrebbe nota iniziale di anche per esigenza di avviare una nuova pratica politica e così via dicendo questa nuova pratica politica consiste innanzitutto nel cercare di fare aveva e noi cerchiamo di farli anche in questo modo un po'se volete abborracciato sbagliando il calcolo dei tempi eccetera ma mettendo una materia abbastanza densa
Beh io credo che però Palio dal nucleo delle relazioni che sono venuti qui oltre che dei delatori noi possiamo incominciare a proporci
Di dire questo
Forse terrà imballato dalla iniziativa precedente questa abbiamo i enucleato temi che possono essere sottoposti alle forze politiche della sinistra che qui sia hanno voluto essere presenti
Per andare a una a una vera discussione comune tra di loro avevano è vero su una un nucleo tematico e di proposta che possano dare deve quel po'possa costituire diciamo il il primo passo per un manifesto comune della sinistra il tempo incalza come è stato detto qui che ormai detto da tutti
Qui c'è il rischio dell'autentica scomparsa da zona intere del paese a sinistra
Eleva da zone viva il visioni riduzione non di uno o altro partito della sinistra ma della sinistra tutta ha un'espressione Vegio Nale dopodiché lo ha detto hanno detto benissimo i relatori Dogliani
Riguardo alla ripetuta dopodiché il problema non è più della sinistra mai della nazione quindi l'idea di proporre un nucleo tematico questo era il nostro scopo mi pare che la materia c'è il volume che abbiamo pubblicato di critica sulla parte eccedente convegno né da idea chiarissima lei vedeva azioni di oggi al mi pare che aggiungono una materia molto molto forte molto forte che in terra molto dentro nella questione
Volevo ha sottolineato lo hanno sottolineato anche gli altri dalla dalla relazione dell'Atac questa di Azzariti io so che il tema dell'amministrazione è sottovalutato anche probabilmente in questa stanza non solo da sinistra
In generale cede Antea formidabile che a sinistra illuso accetta su tutte queste materie mi pare che è stata data lei lo una una una un contributo tale per cui l'idea di farlo diciamo così sia pure del DVD di petto nella modestia della nostre possibilità di farci autori di una di una non della Proposta di un manifesto perché questo spetterà alle forze politiche di farlo ma dei materiali per un possibile manifesto comune della sinistra credo che da questo da questi incontri incominci a uscire irrobustita e abbastanza solida per poter essere non una velleità ma la traduzione anche nella nella fatica di uno sforzo culturale così ingente vi ringrazio ancora
Ma io
Io parlo soltanto perché sono sempre molto obbediente quando Aldo da delle disposizioni perché le conclusioni esce possibili e politicamente significative sono quelle che appena accennato
Devo dire che quella richiesta che era venuta da Magdi una grinta culturale
Questo convegno in qualche modo poi io sono uno di quelli che hanno parlato posso certo essere io a dare giudizi o valutazioni in qualche misura
Beh
Questo invito era già stato raccolto
Che giustamente si richiami di fronte ad alcune ipotesi culturali e politiche che continuano attenere il campo una maggiore determinazione questo mi pare giusto
Però io qui vorrei fare un accenno alla questione che aperte non non la voglio proporre in termini di lamento ma perché strettamente collegata alle questioni che abbiamo qui discusso
Queste operazioni alle quali per esempio Lucio Magri ci richiama
In questo momento si cerca di farle in questa e in qualche altra sede lecco all'esterno è molto modesto
Molto limitate qui abbiamo veramente per una virgolette battaglia culturale il problema della circolazione delle informazioni
E non non si può fare in condizioni di semi clandestinità oggi l'ipotesi del primo ministro eletto direttamente dal popolo riceve un'attenzione da parte della stampa e dei mezzi di informazione che si è sicuramente non riceve la replica la considerazione l'analisi il tentativo di ragionare
Non semplicemente di opporsi pregiudizialmente da parte chi chi affronta questi questo è un problema
E perché l'opposto dicendo non è questione di lamento
Perché io non non ce l'ho col giornale Izzo con la rete televisiva tale questo diventa un problema capitale per queste forze della sinistra
Devono vogliono dare spazio in questa fase o continuano a insistere nel vecchio vizio riduttivo del sopire i conflitti del la parte Noiret o far scomparire i contrasti e invece bisogna affrontarli decisamente problemi che sono sul tavolo
Non si può dire soltanto assegni ne parliamo al prossimo giro dopo le elezioni
Perché questa diventa una condizione di debolezza della sinistra nel momento in cui da alla consultazione elettorale perché deve dire chiaramente
Che cosa vuole perché sappiamo benissimo e l'abbiamo visto in occasione dell'ultimo referendum che su questo si spostano anche dopo in un senso e nell'altro quindi la questione della grinta culturale va benissimo ma il problema dei prodotti di questa attività culturale diventa una questione politica per la CBS se le vuole servire o non se ne vuole servire al di là del manifesto che giustamente lo diceva Tortorella questione che non può essere posta dallo noi poniamo oggi che il problema che riguarda noi ma riguarda quei tanti altri che lavorano in questo momento in Italia se la discussione delle ipotesi che viene messa in campo da molti ambienti della sinistra interessa le forze al formalmente etichettate come sinistra questa è la prima questione la seconda
Che e più di merito però la voglio sottolineare perché mi pare un risultato molto cospicuo di questa discussione
E cioè in un momento in cui si insiste assai sulla divisione della società
Sulla difficoltà di ritrovare valori condivisi da questa nostra analisi viene fuori un elemento che a mio giudizio richiede una qualche attenzione e che io non faccio per formalismo di giuristi qui c'è stato conformemente a quello che è un orientamento diffuso
Nella cultura politica io ho fatto un riferimento vale quello che vale Maccione adiscono il punto fare mille citazioni non fatto riferimento attore un non giurista che addirittura come dicevo stamattina ha fatto la prospettazione estrema dicendo l'ultimo l'unico aggancio spendibile
Per la democrazia e quello ai diritti fondamentali io non voglio discutere questa estrema formulazione
Ma voglio richiamare l'attenzione sul fatto che non è pretestuoso non viene da una conventi koala di giuristi affamati di un po'di spazio nel dibattito politico questa sottolineatura forte di questo dato
E lo dico per una ragione molto precise
Perché nel momento in cui appunto si controverte sui diritti sui valori condivisi sui criteri comuni di riferimento no piaccia o non piaccia e qui è avvenuto in evidenza con molta mette in un insieme di questi principi valori e criteri gli abbiamo scritti nella Costituzione questione che ripeto non è forma ma che pone un problema culturale un problema politico
Noi abbiamo detto quando dico noi senza presunzione c'è tutta una schiera che di persone che ha fatto questo tipo di tentativo nel parlamento fuori nelle università sui giornali
Di opporsi al tentativo di delegittimazione della costa che non cominciamo c'ma data degli inizi degli anni ottanta ricordate la crisi del primo governo Spadolini il decalogo costituzionale la Costituzione con minestra riscaldata formula elegante dell'allora ministro Formica è il tentativo fatto con molta poca fortuna di dire attenzione la ricaduta di questo tipo di operazione fatta all'insegna dalla Costituzione ferrovecchio della Costituzione l'altro grande pensatore che andava che il ministro De Michelis che andava raccontando in giro che dopo cinquant'anni con tutto quello che era cambiato nel mondo la costituzione doveva essere sostituita come se fosse una macchina
E ovviamente nessuno gli andava a chiedere conto della Costituzione del Paese che era oggetto di suoi vari commerci come gli Stati Uniti ma abbiamo avuto dietro le spalle questa cultura
Oggi c'è un problema ripeto per la sinistra perché del gli altri non sono interessati
Adesso c'è maggiore prudenza ma nel momento in cui era un po'più spudorata
La opinione che solo il mercato dovesse dettare regole ricorderete che da un convegno della con Griffin buste era venuto dall'ipotesi di revisione degli articoli quarantuno e quarantadue della Costituzione con la cancellazione del riferimento all'interesse sociale
è che non è piccola cosa nella storia culturale della sinistra anche controverse non della sinistra estrema
Chi conosce la storia di questa formula sa che all'interno c'è una grande discussione che oppone i sostenitori di queste formule costituzionali e sostenitori della socializzazione integrale dei mezzi di produzione
E questo invece non è un compromesso è una linea importante nel momento in cui ci poniamo una questione di combinazione di diversi interessa i fattori punti di vista nel nostro organizzazione sociale credo che da questo convegno sia avvenuto un riferimento nel formale né inutile alla necessità di
Decidere
Questo è un problema politico
Se noi vogliamo seguire l'operazione di delegittimazione di questa parte della Costituzione oppure se vogliamo riprendere quello come aggancio necessario anche in un momento di forte disgregazione sociale e poi non è piccola però perché evidentemente e non sto io qui a ripeterlo quando si pone la questione del governo della o la questione del mercato solo due modi radicalmente diverso e di porla a seconda che si ritiene di dover avere quello come punto di riferimento oppure no
Questo mi pare che sia una questione politicamente rilevante rispetto alla quale non c'è il formalismo da giù di giuristi c'è una questione radicale di quali sono i principi ai quali noi vogliamo appendere la nostra azione politica nei prossimi e questo mi pare un altro risultato importante di questo convegno ci sarebbero tantissime altre cose da dire come è ovvio vista la ricchezza del considerazioni mi pare che questi due problemi il convegno piaccia o non piaccia pone alle forze di sinistra e quindi non è solo un'operazione come dire disservizio
è è una c'ha due questioni pone due questioni lo ripeto circolazione di questo tipo di dibattito riferimento forte a quello che bene o male è stato lo uno strumento di forte unificazione
Negli anni passati ha ha ragione Dogliani quando poneva la questione classica conosciuta del proporzionalismo nelle società plurali che badate quando si dice ai costituente in quanto erano di corta visto niente affatto i costituenti questo problema dell'Unità lo ebbero fortissimo
E la scelta della proporzionale era una scelta tra le altre cose determinata proprio dal timore che le tensioni allora politico ideologiche potessero comportare rotture irreparabili all'interno della comunità nazionale
Io non dico era nuova chiede dovesse essere mantenuto il riferimento alla proporzionale
Ma il problema non può essere messo da parte nel momento in cui ormai davanti agli occhi di tutti il rischio di una rottura dell'Unità nazionale non si può
Evidentemente illudere o risolvere soltanto nella dimensione dell'elezione diretta del premier la questione degli strumenti istituzionali che possono opporsi a questa deriva questi mi sembrano questo è un punto di grandissima complessità e urgenza che conferma come da questi incontri può venire qualcosa di utile per una discussione politica che poi quella che abbiamo davanti hanno
Si conclude qui questo è utile stimolante giornate di lavoro
I testi come abbiamo detto potranno essere un riveduti e ripensati attraverso la lettura sulla rivista ringrazio a nome del Comitato