L'accordo sul reciproco riconoscimento tra Israele e OLP

In questa intervista torniamo a parlare da la storica stretta di mano di Washington tra Rabin e Arafat con un esponente del gruppo romano Martin Buber Ebrei per la pace Victor maggiore Buongiorno Vittorio ogni norma innanzitutto Victor ti vorrei chiedere se è di quella stretta di mano ti sei sentito un po'orgogliosa anche tu
No orgoglioso no io mi sono un po'emozionato sicuramente perché la fretta di mano che aspettavamo da ventisette anni praticamente orgoglioso no cento soddisfatto perché è il frutto di un lavoro fatto da moltissime persone in giro per il mondo molti arabi molti israeliani
Dire anche molti ebrei della diaspora sia in Europa che in America che molte sondati da fare per arrivare a questo punto e
Tra cui il vostro gruppo che è nato proprio per questo dialogo ecco voi un po'racconterà i nostri ascoltatori
Perché in qualche modo vi potete sentire anche voi po'qualche parte
Vittoriosi insomma
E c'è chi ha detto che i pacifisti della diaspora coi pacifisti italiani hanno vinto c'è chi dice che i pacifisti non hanno vinto non è il nostro modo di ragionare
Potremmo dire che quando vincono i pacifisti dicono un po'tutti perché quando si sono dati la mano Arafat per Rabin erano soddisfatti entrambi in qualche modo forse non al cento per cento ma diciamo l'ottanta ottanta per cento erano soddisfatti loro ed erano soddisfatti direi la grande maggioranza forse della popolazione ebraica della diaspora della popolazione israeliana e direi spero anche lo stesso nel mondo arabo
Direi che quando vinciamo i con i pacifisti vincono un po'tutti gli forse perché non vogliamo vincere ma vogliamo risolvere delle cose
E vede ed è con diciamo che è fonte di grande soddisfazione dire questo io cosa il nostro gruppo noi siamo nati come gruppo organizzato nel febbraio dell'ottantotto
Sono quasi sono più di cinque anni
E le prime attività che abbiamo fatto erano rivolte soprattutto il dialogo fra israeliani palestinesi paventato degli incontri qua a Roma e non solo per Roma fra israeliani palestinesi fra rappresentanti dell'opinione di massima
E dirigenti di partiti chiamino di che di maniche di importanza nazionale di Israele anche fra membri del governo a volte o comunque esponenti israeliani di movimenti pacifisti o delle o di organizzazione come dire
Breve legata al Governo e chiedersi ad opera uno per la pace
Il nostro gruppo ha lavorato su tre diciamo grandi questo nella prima da questa cosa del conflitto in Medioriente sta are dei tre piani e soprattutto nel dialogo fra palestinesi e israeliani
Secondo lavoro molto grosso è stato quello di cercare di far fare un salto di qualità
A livello culturale alla e alla partecipazione degli ebrei alla vita della propria comunità
E la terza diciamo il terzo filone che abbiamo su con l'abbiamo abbiamo lavorato in questi anni
è stato quello di di incrementare il rapporto fra la cultura ebraica e del mondo ebraico da una parte retto dall'altra presso la Società italiani potremmo dire che la società civile che delle fu che con le forze politiche abbiamo lavorato tantissimo
Tantissimo sulla questione dell'antisemitismo e del razzismo
Abbiamo degli ottimi rapporti di lavoro diciamo politico con Mattei prestazioni laiche e cattoliche in Italia con alcuni partiti con alcuni movimenti
Abbiamo girato le scuole d'Italia centinaia di scuole d'Italia moltissimo a Roma molto anche fuori Roma
Abbiamo fatto tantissimo lavoro anche semplicemente l'informazione anche di cultura ebraica far conoscere cos'è la cultura ebraica che come dire una cultura molto a criticare molto vasta per cui il lavoro da fare da tanto soprattutto in un Paese come questo dove la realtà ebraica no non si conosce per niente
è stato un lavoro molto utile perché credo che ecco ecco forse la più grande soddisfazione fa perché quando c'è stata la festa al Ghetto per la stretta di mano famosa c'erano molti non è ebrei molti persone molte persone che avevamo conosciuto nelle scuole in un'occasione di dibattiti che è ammanicato a percepire a vivere insomma
Questo problema del Medioriente in una maniera diversa ecco voi ricordare anche un po'chi era Buber Martin Buber il filosofo tedesche perché vi siete richiamati all'OPA Luigi
Ora ci siamo richiamati a lui per un motivo molto semplice
Buber è un personaggio complesso molto come dire poco sui pozzi può dire per una persona direi che è molto articolato il lavoro che lui ha affatto perché lui è stato antropologo psicologo
Il mitico un politico ha fatto prontissimi cose lui nato a Vienna affine affine cieco nel mille ottocentosettantotto mi pare
E morto nel mille novecentosessantacinque
è considerato uno dei padri dell'ebraismo a uno studioso di delle culture pacchi di che del dell'Europa orientale
è un grande come dire un grande ma era proprio di religione di mistica e contemporaneamente è stato uno molto attivo nel movimento e sanità e nel movimento Sinistra quando aderito sin dall'inizio fondando sezioni
Fra banche delegato ufficiale degli alpini
Congressi del movimento sionista
Lui era presentato come dire l'anima del dialogo la componente che subentra spento alla ho insistito sul discorso del dialogo con il mondo arabo
E questo già da cento anni fa insomma quindi l'abbiamo considerato un pioniere del pensiero del dialogo oltre che essere un'espressione molto forte della cultura ebraica per che lui insomma è uno che che occupato di tutte le faccende tutti gli aspetti per la cultura ebraica e anche dalla relazione potrebbe anche a Colle come dire con le scienze moderne con le colture
Culture occidentali
Quindi abbiamo scelto lui lui è uno dei primi fondatori per esempio del reame Dicati editrice ebraiche Miserere di Università ebraica in Israele quello che più ha lavorato con intellettuali ebrei della diaspora per pensare a capire definire in tempi moderni cos'è l'identità ebraica cioè una persona molto complesse
E hanno stupito molto positivo molto rappresentativa
Quindi abbiamo scelto lui perché il nostro lavoro e per un lavoro di incontro per per sette per e servita per incontrare il mondo ebraico con il resto del mondo se vogliamo e quindi a farmi contano anche coreani palestinesi
Bene in Israele con l'elezione di un anno fa il partito laburista ha vinto sulla parola d'ordine territori in cambio di pace
Che ha portato appunto alla stretta di mano di Washington in Italia in una realtà più particolare qual è quella del liberismo diaspora dico alle ultime elezioni della comunità ebraica in particolare quella romana svolte sia fino a maggio
La sinistra ebraica in particolare a Roma il burbero ha ottenuto un notevole Successo e dall'inizio quando voi siete nati questo era in sperabile
Lì era insuperabile nel senso il problema è molto semplice diciamo che il più grosso problema
Che ha come in Israele dal punto di vista politico che in nella diaspora è quello diciamo della diffidenza brioche o dello scetticismo
Il il pensare e dire che era possibile una pace che era possibile il dialogo con gli arabi in generale in particolare coi palestinesi
Veniva dire questa cosa veniva visitavo o veniva letta con molto scetticismo
E in genere c'era come dire diffidenza e scetticismo nei confronti delle delle persone o dei gruppi che sostenevano questa tesi con forza
Tutto questo convincimento piano piano invece ha iniziato a in qualche modo allo sgretolarsi credo che finale di forte c'è stata la vittoria delle sinistre parti di sinistra in Israele lo scranno
Che è stata una vittoria teniamo in parte dal cedimento come direbbe il muro della diffidenza
In parte dal fatto che insomma la realtà ha mostrato con evidenza che non c'è altra soluzione che non sia la soluzione del compromesso allora e che l'unica vera figurette ritenere sia di fatto una soluzione di pace
E soprattutto perché io credo che la sinistra italiana ha fatto presente un grande patto culturale e anche politico cercando di unificata quante insieme in un in un pacchetto elettorale forte
In una grande alleanza democratica diciamo lavorando su due prodotti molto chiare che comunque si andava a lavorare per la pace una pace da costruire ovviamente ma comunque di andava a fare questo
Più o meno diciamo il riflesso di quel successo è caduto anche nella diaspora
Secondo me la vittoria della sinistra a nelle scorse elezioni ma anche l'inizio di trattative di Madrid hanno aiutato un po'a far che cadere quel muro di diffidenza nei nostri confronti in particolare
E poi credo che ci tiene anche riconoscimento dei di questi cinque anni e mezzo quasi tre anni di lavoro che il nostro gruppo e anche altre persone che stanno che sono impegna del mondo Brai credo mondo ebraico romana italiano con atteggiamento molto forte di dialogo comunque molto tentato su posizioni politiche progressiste
E quindi c'è stato il riconoscimento di questo noi a Roma per esempio ci siamo uniti altre persone nel formare una lista cosiddetta progressista definendo poche filtro in termini di politici e culturali
E abbiamo ottenuto un buon risultato perché abbiamo tenuto la maggioranza relativa nel in queste elezioni comunali atto bensì come un ariete comunitaria lo stesso un ottimo risultato ritrova anche nella comunità di Torino che dove la diciamo la ditta progressista è stata confermata di nuovo alla a al successo
Credo che questo sia il frutto del del lavoro c'è non pensa che sia frutto di emozioni ieri credo che sia frutto di riconoscimento di un lavoro fatto nel tempo
E credo perché l'idea che si possa trovare una soluzione che bisogna tornare speriamo non dico fiduciosi ma attivi che insomma i problemi più dormono affrontando raccontandogli seriamente che occorra una partecipazione degli Iblei anche a vacante questioni penso ai problemi sociali in Italia penso alla questione anche per razzismo in nei confronti degli ebrei ma anche nei confronti degli immigrati credo che ci sia voglia di tornare al potere anche un po'più attivi perché il mondo sta cambiando bisogna mettere a dare delle risposte anche perché se non si risponde c'è il rischio che le forze più più più più reperire conti quelle più pericolose possano possono invece affermarsi quindi credo che anche il nostro successo sia dovuto dopo al fatto che la gente la voglia di esprimere un voto di cambiamento è un voto anche di che andasse in una direzione
è una bella soddisfazione comunque da un lavoro iniziato diciamo così ai margini della comunità Poirier
Insomma arrivare alla anche al Governo perché mi pare avete anche degli incarichi di leggi dei no in molto responsabilmente abbiamo formato un governo con tutto e con le altre due ditte che sono riusciti a superare il test elettorale nella comunità
E quindi governiamo insieme agli altri stiamoci facendo un grosso lavoro anche di maturazione come dire psicologica e culturale nel senso che si cerca di superare le differenze che esistano attraverso il ragionamento cercano e trovano soluzione le soluzioni migliori
A per la gestione di una comunità che è in difficoltà perché ci sono dei dei grossi problemi per il cambiamento perché insomma sia democraticamente che economicamente le cose sono ho cambiate in Italia nel a Roma in dentro la comunità ebraica di Roma per cui sono moltissimi problemi da affrontare e mi sembra che lo spirito della cooperazione vada insomma riesce riesca a trovare affermati e per l'aceto una grossa soddisfazione perché quando siamo nati venivamo considerati i margini di questa comunità ne facevamo sapevamo benissimo che fu che rappresentavamo la punta di un iceberg che questa è la verità
Non è vero che la sinistra ebraica fosse ai margini alla comunità ebraica nazionale romana è vero che esisteva un grande come dire isolamento perché era mancato era mancata riportato la capacità di dialogare di estrattivi anche forte
Il coraggio o la volontà o la testardaggine se vogliamo di di operare in un contesto molto complicato molto difficile non contesto in cui a volte le passioni ed emozioni
Non permettono a tutti di ragionare serenamente insomma
E ciò era dovuto diciamolo anche alla a fattori anche esterni perché voglio dire ricordiamo che la comunità ebraiche italiane
Nel dopoguerra si orientò per un voto in maggioranza di sinistra ma poi con le prese di posizioni per esempio del Partito comunista dopo la guerra e sei giorni del sessantasette estremamente contrarie
A Israele la le cose cambiarono
E dato questo esattissimo né penso che negli anni siete di mentale da quando nella nella nella nella mentalità e nella nella psicologia degli ebrei italiani fatto di pentiti molto isolati in qualche modo accerchiati intanto intanto delle forze politiche che storicamente sperano sempre posta a fianco del mondo ebraico e che invece forse per un calcolo politico forse però anche un errore di di valutazione storico e ideologico a un certo punto si trovarono di di fatti
Diciamo schierate contro il treno in maniera a volte anche molto pesante a volte anche in termini difficilmente accettabili
Il credo che anche la stampa abbia avuto un grosso pezzo né creare questo questo clima questo stato d'animo nei dentro mondo ebraico perché abbiamo visto una stampa se non dico fortemente fila araba però spesso molto sbilanciata molto o comunque che aveva dei linguaggi della e della tensioni molto divertente a secondo
Di come andavano le vicende Medioriente tanto che da far sentire tutti gli ebrei e direi che a quelli che hanno un atteggiamento o comunque faccio fanno delle scelte politiche di sinistra ventisette quelli che hanno match atteggiamenti e scelte sono scelte politiche di destra
E competente credo che tutti gli ebrei italiani fossero in difficoltà ogni giorno quando leggevano i giornali un po'tutti i giornali credo che invece ci che è stato un in cambiamento
Al quale noi abbiamo contribuito come mai abbiamo diciamolo ha lavorato perché il nostro un gol uno dei nostri lavori tanto quello di lavorare con la stampa di anche di accettare di fare dei contraddittori con la stampa anche a volte di scendere in campo a litigare con dei giornalisti con dell'impegno opinion maker abbastanza fumosi
Perché sicuramente crediamo il nostro il nostro atteggiamento è stato rispettare queste netti e dell'antisemitismo qui
E si è rispetto al problema del Medioriente quello di cercare di ad per raddrizzare le cose di fare in modo che le cose si dicessero con un metro il più giusto possibile per lo meno il più equa possibile
Cercando di far capire quali fossero i torti tutte le parte ma poi fossero anche le ragioni di fondi tutte le parti le ragioni di Israele che in questi ultimi anni erano assolutamente come dire non considerate ma abbiamo fatto un lavoro credo
Volto a far ragionare un po'tutti ecco non non a sostenere ideologicamente ore teoricamente la Tetide la pace o la tesi di dei buoni dote cattivi abbiamo cercato sempre di far ragionare tutti
E credo che quella stretta di mano tenuta fuori perché finalmente la gente entrata ragionare
Finché e prigionieri di letture
Ideologiche finché Fiano atteggiamenti manichei finché fidarci si lascia travolgere da emozioni da passioni è difficile trovare un punto d'incontro trovare delle soluzioni per ragionare bisogna avere la tessera della testa fredda occorre raffreddare anche un po'come dire tutto tutto il contorno emotivo psicologico è anche quello in ideologico che invece in questi anni è stato fortemente come dire in Italia fortemente sbilanciata in favore in generale come dire del campo arabo
Ecco torniamo al vostro gruppo e alla ragione e di esistere del vostro gruppo voi siete nati proprio per favorire dalla diaspora un'intesa tra palestinesi e israeliani
Ora che riconoscimento tra i due popoli c'è stato
Che cosa pensi pensi che la vostra come dire ragione di essere si sia esaurita no al contrario intanto noi siamo nati non per questo motivo e basta
Noi siamo nati intanto per una nostra esigenza di dire la nostra ma tutto quello che abbiamo fatto l'abbiamo sempre fatto in in continuo in costante coordinamento con le porte pacifiste italiane e con i partiti della sinistra italiana che hanno si sono battuti per la pace quindi tutto quello che abbiamo fatto abbiamo fatto sempre come dire dentro un ragionamento collettivo in una in uno sforzo collettivo insieme alle forze in campo dalla pace israeliano
Quindi non abbiamo mai fatto i grilli canterini dicendo quello che pensavamo noi punto
Abbiamo tempo ha cercato di fare in modo che il nostro sforzo fosse coordinato che fosse come dire anche armonico con le tesi del del pacifismo israeliane abbiamo cercato di rappresentare
Lo sforzo del pacifismo italiano che per esempio è stato ignorato per anni sia dalla stampa che la forze politiche italiane e in parte anche al mondo ebraico italiano che non sapeva che esistevano che dei tempi libri italiani non stanno ancora oggi che ci sono più di settanta gruppi pacifisti israeliani che fanno delle cose molto concrete RAI per la pace non è che perdono tempo fare volantino accerchiare fanno le cose
Fanno cooperazione fanno scuole organizzano centri di incontro di studio o di lavoro cooperative di lavoro o addirittura associazioni fra imprenditori per intero gli anni e palestinesi quindi questo del nostro amore questo nostro lavoro va avanti perché la pace
La pace vera diciamo sta nascendo oggi abitano ancora costruiva quindi noi sappiamo che pacifisti italiani stanno attrezzando una serie di nuove iniziative di nuove politiche per aiutare il processo di pace lo stiamo facendo anche noi con loro
Stiamo cercando di costituire per esempio un coordinamento europeo di tutti i gruppi che sono amici dice no ma più tardi di pace adesso l'associazione italiana pace adesso
E quindi questo per fare questo lavoro con ancora più forza e poi non siamo nati solo per questo siamo nati anche per cercare di migliorare in qualche modo la condizione culturale e politica e sociale degli ebrei in Italia c'è
Per far sì che questa comunità ebraica che ha tante risorse scende in campo per dare un contributo sia per mi come dire che per per contribuire a allo sviluppo di di questa città anche di questo Paese ma anche per per avere una per per far rinascere diciamo con tutto una cultura un mondo Braico che che in questi anni ha dormito insomma dormito perché si è sentito circondato e maltrattato e poi c'è questo motivo fondamentale che il terzo motivo su cui noi lavoriamo che quello della relazione con il mondo esterno
Non lo chiamiamo il mondo esterno con la società civile sono all'esterno non ebraico
Su delle questioni che sono delle questioni fondamentali nel futuro mondo un mondo che sta cambiando tantissimo
Andiamo verso un'Europa per unità
Dove le tensioni etniche culturali religiose stanno sempre più forti e noi dobbiamo assolutamente dire la nostra e fare qualcosa di concreto
Per contenere fenomeni razzisti xenofobi e antisemiti
E questo è uno dei compiti e credo non
Credo non ci lasci ci impegnerà per molti anni ancora perché non credo che basterà una stretta di mano in Medioriente per risolvere questa altri problemi che sono tutti di casa nostra
Certo noi ti ringraziamo Vittor ha dunque grazie a un Victor Magiar che
è del gruppo Martin Buber Ebrei per la pace ti ringraziamo e dunque ti auguriamo anche buon lavoro OK grazie per dilettanti dette riuscito a spiegare ha raccontato il più possibile in questi minuti grazie grappette