Cerimonia di consegna Primo Premio "Liberi e Forti" alla memoria di Antonio Megalizzi

Buona sera diamo inizio a questa che vuole essere una cerimonia molto semplice però
Non solo per noi che l'abbiamo promossa ma soprattutto perché i libri per tredici per noi tutti molto intensa
Si inaugura con oggi quella che speriamo sarà un'azione di una tradizione un premio perché abbiamo voluto chiamare liberi e forti
La inauguriamo
In questa maniera particolare
Ricordando la persona che è entrata
Nei cuori e nella mente degli italiani per il sacrificio a cui è stato sottoposto
Cioè Antonio Micalizzi
Che lo abbiamo fatto con la preziosa disponibilità della famiglia la signora della innalzata che Antonio
Quindi non siamo molto grati di questa loro disponibilità
E posso assicurare che i nostri interventi
Saranno punto concentrati quindi la cerimonia non avrà quel carattere che inevitabilmente in questi casi può avere cioè caricate di eccesso di retorica
Perché non c'è retorica in quello che abbiamo deciso di fare non c'è retorica
Nella costruzione di questo evento non c'è una sovraccarico di emozione falsa ecco abbiamo avuto lasciato il segno vogliamo vorremmo lasciare un segno piccolo segno e vorremmo che attorno a questo segno si costruisse una solidarietà un interessa
Il programma mi pare sia abbastanza noto ci saranno i due interventi
Dell'onorevole Giuseppe Fioroni
E del dottor Angelo Chiorazzo che introdurranno questa cerimonia e poi io passerò la parola
A Maria Antonietta Calabrò che i colleghi giornalisti conoscono bene ringraziando la fin d'ora perché se questo premio siamo riusciti a costruire uno si deve largamente alla sua volontà e alla sua e al suo impegno
Dire subito di passare la parola quindi ad Angelo Chiorazzo
Oppure se preferisce l'onorevole Fioroni onorevole Fioroni
Grazie a tutti voi
Per essere qui con noi oggi io mi ritrovo perfettamente alle parole che ieri ha scritto
Spataro che per noi è un onore oggi consegnare primo premio nazionale liberi e forti alla memoria di Antonio Micalizzi percorrono come una volta
L'occasione per ringraziare di avere accettato il nostro invito esser noi con noi oggi la signora Anna Maria due prime Galizzi la mamma di Antonio
Lo hanno Moresco la fidanzata
I circoli liberi e forti nel pessimo anniversario dall'Appello ai liberi e forti di don Luigi Sturzo hanno con l'istituzione di questo premio
Voluto attualizzare il messaggio di quell'appello
Un appello straordinario
Che di grande attualità in una fase particolare per la nostra storia dove avvertiamo sempre più pressante la necessità per tutti noi di una consapevole libertà
Che va quotidianamente difesa ed esercitata per potere ciascuno di noi con forza sostenere i valori fondanti della nostra democrazia della nostra vita comune
In un periodo di forti contrapposizioni
Di divisione di contrasto l'appello di Sturzo richiama gli uomini e le donne di oggi quegli uomini e donne del mille novecentododici diciannove
A non sottrarsi alla responsabilità di rispondere alla richiesta di impegno che viene dalle istanze di chi più di ogni altro
Chiede un lavoro forte per il bene comune
Una voglia di esserci di testimoniare nella vita le cose in cui si crede dei fatti e con i fatti della propria esistenza non solo con le prediche o con le parole rinunciando all'arrogante egoismo ed al comodo sottrarsi
Non vi è dubbio che cento anni fa già Sturzo pensava ad un'Europa unita di popoli che potesse rappresentare la speranza del futuro il nuovo orizzonte per i tanti giovani
Oggi l'Appello ai liberi e forti sarebbe partito da parte di don Luigi Sturzo sicuramente rivolgendosi ai cittadini europei a quei giovani che a quelle ragazze come Antonio
Che si sentono europea e dalla nascita che non hanno confini nella loro vita che non hanno paura della diversità che guardano con quelli straordinari test l'Unione citazione privata consentimi ma dell'invito che abbiamo messo quegli occhi di Antonio sono straordinari perché diceva mia madre udivano in tante mamme sono occhi che ridono
E gli occhi che ridono sono lo specchio dell'anima e mai come in questo caso la verità un ragazzo che guardava al futuro con ottimismo e fiducia
Antonio voleva con la sua professione quella del giornalismo aiutare i giovani non solo a conoscere l'Europa ma conoscersi tra loro abbattere i muri del pregiudizio della diffidenza dell'odio
Antonio ha testimoniato con la vita queste sue condizioni convinzioni e anche con la morte
E siccome io credo che i nostri tanti giovani ma ciascuno di noi non ha bisogno di belle prediche o di belle lezioni che sono come l'acqua sotto la doccia che ti passa sopra
Berlusconi non ha bisogno di trovare dei punti di riferimento che non riguardano l'età a riguardano ciò che hanno testimoniato e io credo che in pieno titolo Antonio rappresenti un buon maestro per i tanti nostri ragazzi ma anche per tanti di noi adulti
Un riferimento semplice normale con tanto cuore e tanta speranza
Questi sono i tanti giovani di cui l'Italia e l'Europa e il mondo hanno bisogno
Per troncare la spirale dell'odio e della violenza ritornare ad essere tutti insieme costruttori di pace e di progresso ed io sono profondamente convinto Antonio Micalizzi questo l'ha fatto e per questo vi diciamo grazie
Nel segno della sobrietà e anche nella stringatezza di cui ha dato esempio Fioroni devo dire che non ho citato le qualificazioni titoli in questo caso di Fioroni perché la cosa più importante non è quello che noi diciamo ma quello che stiamo facendo per ricordare Antonio Micalizzi
La parola al dottor Chiorazzo che non a caso parlare a nome dell'associazione Giovane Europa
Grazie a me tocca davvero solo dire grazie grazie alla signora Luana
Per essere qui con noi grazie soprattutto ad Antonio
è un ragazzo che sie in questa tragedia che ci ha fatto scoprire che forse
L'Italia e anche meglio di come viene raccontata dei media e liscia con le figure come Antonio che in questo momento non sono delle figure come Antonio che questo ma in questo Paese ha bisogno l'Europa ha bisogno non possiamo in un momento in cui sembra prevalere l'odio il rancore una una città e una un'Italia davvero incattivita mi ha colpito è invece
Dico nella brevissima ma più di strumenti a chi ha fatto il vescovo ai funerali due ha raccontato un ragazzo che nel silenzio della sobrietà
Quello che ha fatto quello che ha studiato viveva questi viali contagiando tutte le persone che gli stanno intorno colpito quello che ha detto Antonio Tajani vicepresidente come ha vissuto in in quei giorni la vicenda come ce l'ha fatta viva
Insomma davvero grazie a lei signora perché sicuramente l'educazione ai valori chiede hanno contro il sito ma purtroppo brevi vita di Antonio
Su frutto di quello che lei ha saputo dare grazie davvero io ringraziare il padre Spataro
Raffaele Russo Salvatore Martinez per per essere qui con noi col ringraziamento dell'amico Paolo Borrometi abbiamo voluto che ci fosse anche Paolo che fosse un giovane come Paolo che
In un'altra vicenda una in un modo diverso ma davvero credo sia in qualche modo incarni quei valori che
E che Antonio portava addosso quel
Per la quei valori che Antonio testimoniato nella sua vita quindi grazie notte Paolo per essere qui con voi che voglio concludere con una frase
Di Antonio che ha citato il vescovo nell'omelia che noi abbiamo voluto mettere in questo cartoon civile abbiamo fatto come un'associazione
Giovane Europa che diceva il tempo è troppo è troppo prezioso per passarlo da soli la vita e troppo breve per non donarla chiami il cielo troppo azzurro per guardarlo senza nessuna fianco
Nulla muore e tutto dura in eterno
Antonio proprietari in eterno nel ricordo di chi gli ha voluto bene e di chi lo ha scoperto in questa tragica vicenda
Grazie
A questo punto come d'accordo tra di noi la parola passa a Maria Antonietta Calabrò che moderno deraglia per modo di dire perché non c'è nessuna necessità di moderazione degli amici che hanno accettato di partecipare come testimoni di questo evento devo soltanto giustificare il presidente dell'Istituto Sturzo Nicola Antonietti il quale poc'anzi ne ha detto che bloccato non c'è un incontro un po'dedicato a livello governativo l'istituto è stato coinvolto non so adesso in quale iniziativa particolare non può proprio abbandonare la riunione sarà nasce un problema istituzionale
Di cortesia istituzionale vero sì prega di essere giustificato e noi ovviamente lo giustifichiamo parte per
La parte che ci compete Carmina buonasera grazie a tutti noi è innanzitutto
Tutto io voglio ringraziare l'Associazione stampa estera
Che ha permesso questa cosa offrendo gratuitamente l'uso della sala proprio perché si trattava di una iniziativa in memoria di un collega
E quindi ringrazio il presidente ringrazio il comitato direttivo che hanno permesso questo
C'è una Vanessa ritrovarci qui questo pomeriggio
Quindi il
Io volevo solo dire una brevissima cosa che
Il caso qualcuno dice dall'altro nome di Dio
Altri a dicono che il caso per caso punto oggi vuole è una data che non è e cioè è casuale che sia stata oggi perché non è stato possibile organizzarlo proprio nell'immediatezza del centenario
Della dell'appello di don Sturzo
Che cadeva il diciotto di gennaio comunque l'abbiamo fatto all'interno del mese anche per permettere la partecipazione al padre Spadaro che tra due diciamo impegni intercontinentali del Santo Padre
Ma nonostante questo vorrei ricordare che oggi al trenta gennaio che segna un anniversario duro per l'Europa per la storia dell'Europa con l'anniversario della Presa al potere di Hitler
E della Costituzione la Germania nazista e anche tre anni dopo cioè nel trentanove e quindi sono esattamente ottant'anni orge nella discorso che Hitler fece al Reichstag
In cui Luís annunciava la eliminazione della degli appartenenti appena cosiddetta razza ebraica
Quindi in
Per questo due mila diciannove che a tanti
Anniversari perché abbiamo i cento anni dell'appello di don Sturzo abbiamo questi anniversari abbiamo il ventitré marzo anche il primo discorso
Ai fasci di Mila no del di Benito Mussolini Mussolini
Quindi in questo anno di anniversari geopolitici
Che ci pongono degli interrogativi anche sul presente di oggi facciamo questa questa cerimonia oggi
Il
è la il riconoscimento
Di un ragazzo di un giovane europeo di un giornalista in un momento in cui la professione subisce diciamo una declassificazione importante seria strutturale
A favore di una comunicazione che avviene tramite i social che non è immediata che assolutamente a rischio
E non solo mette a rischio le testate tradizionali diciamo il lavoro di centinaia e centinaia di giornalisti in tutta Europa
Ma soprattutto mette a rischio la capacità critica di coloro che sono gli oggetti di questa
Di questa tipo di comunicazione
Per questi so c'è sembrato che Antonio oggi veramente rappresenti un modello per tutti e in particolare per i giornalisti
Un'ultima un'ultima cosa e questo mi permette di passare appunto la parola che chiamo qui il il segretario della Fnsi della Federazione nazionale della stampa per poter diciamo dirci la sua parola
In memoria di questo
Intanto grazie per l'invito
Io vorrei
Dire innanzitutto che
La storia di Antonio la sua vicenda umana e professionale
Ha spinto tutti quanti noi
A cantine
Vorrei dedicare
Il nostro congresso che ce l'avremo
Dal dodici adesso nella stampa italiana il ventottesimo congresso dello Stato italiano che si celebrerà proprio vicino a casa di Antonio si celebrerà a Levico Terme
Dal dodici alla quattordici febbraio
Non è soltanto un atto simbolico il nostro
La nostra la nostra volontà è quella di richiamare l'attenzione
Su sulla condizione i giovani colleghi
Ma anche di come dire stimolare una riflessione più generale su quella che molto spesso oggi non è la professione
Ecco Antonio sì
Sforzava nel suo lavoro che appunto era quello di giornalista ma vorrei segnalarlo a tutti è un giornalista precario Antonio
Giornalista precario
Di raccontare quella che oggi da più parti si sta cercando di far passare come una entità lontana è un'entità da distruggere cioè l'Europa
Antonio come molti della sua generazione invece nell'Europa ci credeva tant'è vero che voglio dire era lì per raccontare una per fare il resoconto di una seduta plenaria del parlamento del Parlamento europeo ecco in questa idea c'è l'idea di un mondo nel quale
Come dire
Costruire sicuramente oggi costruire i muri e è più facile che abbatterli
O costruire ponti
Ecco questa idea a questa idea Antonio colleghi della sua oggi della sua generazione molti di noi
Ci credono
Ecco noi oggi purtroppo rischiamo come professione di ritrovarci
In una sorta di di di non dico neanche non è un circolo vizioso c'è proprio una spirale negativa
Che ci può che come dire civili ci faccia diventare parte di una sorta di narrazione nella quale come dire il male diciamo così prevale sul bene questo che cosa significa significa che noi molto spesso
Come giornalisti come categoria cediamo alla tentazione di utilizzare quella che la nostra il nostro principale strumento di lavoro ce la parola
Utilizzarla per appunto per innalzare muri piuttosto che per costruire ponti ter diffondere linguaggi che non si dovrebbero essere i linguaggi di chi fa il giornalista cioè linguaggi però di un linguaggio di rancore
Diffondere l'idea che ci possano essere una una diversità una minoranza che va in qualche modo discriminata ecco questo molto spesso a questo a questo punto spesso la stampa si presta e non dovrebbe prestarsi cinque prestarsi quindi questa è sicuramente una una riflessione che dovremmo fare dovremmo fare tutti quanti insieme
Partire appunto dall'uso consapevole Consip consapevole delle parole che poi guardate e il e il monito che c'è arrivato non più tardi della scorsa settimana
Da papa Francesco in occasione della giornata unica mondiale per le comunicazioni sociali che il Papa CIA esortato proprio fare questo e proprio sulla necessità di ritornare a dare alle parole il giusto significato pur partendo dal messaggio del Papa noi per chi lo vorrà
Venerdì prossimo dopodomani aveva proprio un momento di confronto con le categorie di riflessione con padre Spadaro in federazione quindi chi volesse può partecipare si tiene venerdì pomeriggio alle diciassette in in federazione
Quindi è importante ripeto prendere ad esempio la la breve esperienza lavorativa di di di Antonioni Galizzi per riflettere anche sulla condizione di tanti giovani che vivono appunto la stessa condizione ripeto una condizione di di di precarietà oggi ci si sta abituando purtroppo non soltanto una nostra professione
Questo come dire
è una riflessione che dovrebbe fare tutto il paese si sta ci sta abituando all'idea del lavoro debba essere una sorta di concessione e in quanto tale debba essere precario debba essere discontinuo non debba avere pochi diritti anzi se non è se ne appropriò il meglio
Ecco noi in questo modo a mio modo di vedere stiamo in qualche modo non soltanto compromettendo il futuro delle generazioni che verranno ma stiamo lentamente disgregato la società perché il fatto il lavoro e il principale fattore di coesione sociale
Senza senza lavoro non c'è senza lavoro non c'è coesione sociale oggi invece si tende come dire anzi
Quella che è stata anche una una narrazione della cosiddetta globalizzazione che si è sviluppata in modo assolutamente Zimmer asimmetrico perché come dire da una parte c'è oggi ancora oggi
Il così detto la cosiddetta finanza che libera di muoversi come vuole mi si lavori lavoro non si può muovere come vuole
Quindi per effetto di questo globalizzazione asimmetrica sta passando il il come dire l'idea che per crescere sia necessario essere disse disuguali perché se non si è disuguali non si cresce
Invece ritengo che sia disse che sì è vero esattamente il contrario che la crescita
Proprio per essere come dire una crescita complessiva una crescita armoniosa abbia bisogno di maggiore eguaglianza ecco una nostra professione oggi le diseguaglianze sono tante nella nostra professione oggi ci sono tanti colleghi che come dire
Lavorano senza vedersi riconoscere non soltanto retribuzioni dignitose perché non ce li hanno ma non hanno alcun diritto né alcun alcuna tutela alcuna forma di garanzia
Questi colleghi oggi sono molto spesso in prima linea come loro Antonio come lo è Paolo Borrometi sono molto spesso rischiano la vita Paolo Bonetti la settimana scorsa ha ricevuto nuove minacce gli è stato recapitato un un proiettile con le modalità e con un linguaggio che il linguaggio tipico della mafia ecco a questo tipo di diciamo di di di di società questo tipo di di messaggi non soltanto diciamo diciamo di no ma questo tipo di società a questo tipo di messaggi nei contenitori continueremo a contrapporre un'idea che è appunto quella della inclusione inclusione sociale inclusione lavorativa perché ripeto senza inclusione e senza coesione noi andremo lentamente a discreta la nostra società grazie
Ecco volevo fare Massimo passa semplice passaggio in cui il sociale è uscito di recente un libro di una di analisi della
Ex sì visitato americana magari no ormai
E nella quale spinge a diciamo mette in guardia rispetto al clima che si sta generando in questi mesi sia negli Stati Uniti Canyon OPA e lei cita una frase di Vaclav altrimenti e il sogno che si è avverato alla fine alla con la caduta del muro di Berlino
Considerando che il nove Braida è stata una profuga prima in Inghilterra
Nel quando la Cecoslovacchia sua patria di nascita è stato occupato dai nazisti e poi dopo la la fine della guerra nel quarantotto e dunque milita negli Stati Uniti perché il Paese
Fu occupato dai sovietici con un governo fantoccio eccetera
E i il lei cita questa frase di avere che è stata diciamo pronunciata dopo la caduta del muro di Berlino egli indicarli ideale dell'Europa
Il dunque il questo ideale
L'Europa aveva detto sta cercando di creare un nuovo ordine tramite un processo di unificazione un'Europa in cui i più forti non potranno sopprimere i più deboli né appianare le controversie con la forza
Questo era il sogno di auto in un sogno che Ombretta dice oggi sta svanendo e il attraverso anche tecniche di manipolazione nella pubblica opinione
E e che spingono a vedere il nemico negli altri
E a unificare fittiziamente un Paese attraverso dei predicatori d'odio
E il perché questi predicatori si sostiene danno in pasto essendo diciamo come si fossero sin patetici all'opinione pubblica gli danno la necessiti acché a il popolo di trovare un senso un significato un'unificazione che loro non trovano più da nessun'altra parte e questo naturalmente interpella pesantemente anche il ruolo della Chiesa
Perché questo era una semplice cioè no se lo vogliamo dal punto di vista tre tipo era una funzione che per due mila anni ha avuto una chiesa nel continente europeo quindi chiedo allora a padre Antonio Spadaro di prendere la parola e di parlarci dell'Europa dei giovani di questo possibile futuro
Grazie grazie per questo invito devo dire
Signora Luana quando Mariantonietta mi ha chiesto di essere qui fare questo intervento io ho immediatamente detto sì questo sento il bisogno di dirlo poi ci ho pensato e mi sono detto ma chi sono io
Per parlare in quest'occasione dire una cosa consegnare un premio impara l'unica risposta che mi sono dato per cui alla fine erano confermato questo mio sito e che mi trovo ad essere in questo momento direttore della più antica rivista italiana
Quindi la Civiltà Cattolica appunto quindi il mio omaggio viene dal mille ottocentocinquanta e vuole essere un omaggio che dal mille ottocentocinquanta arriva oggi a voi che una gratitudine ad Antonio
Oggi qui parliamo di liberi e forti non di un ideale o di una castrazione edificante
Perché ne abbiamo già troppi di ideali persi venti astrazioni inutili ma siamo qui per parlare di un'esperienza umana cioè parliamo di Antonio Micalizzi che ha un nome è un cognome
Anzi realtà non ne parliamo
Perché un ragazzo normale che quindi la sua vita può essere raccontato solo dei suoi amici e certo non da me che non l'ho mai conosciuto anche se devo dire appena ho ho saputo della notizia mi sono sentito emotivamente coinvolto quando ha preso appunto la notizia della tragedia inaccettabile come l'ha definita il nostro presidente dei mercatini di Natale di Strasburgo ho sentito molto vicino molto vicino perché semplicemente era un eroe normale come direbbe papà Francesco Barone della porta accanto
O
Antonio ha espresso le sue energie come un ragazzo normale dai grandi sogni vissuti senza sconti ma appunto con normalità e oggi è molto facile identificarsi
Ma almeno per un ragazzo non identificarsi con lunghi a patto che questo ragazzo non accetti di seguire ciò che leggiamo nel Gattopardo famoso romanzo no
Dove leggiamo viviamo in una realtà mobile alla quale cerchiamo di adattarci come le alghe si piegano sotto la spinta del mare
Essere liberi e forti significa non adattarsi come le alghe al flusso delle ombre fare resistenza
Significa stare i diritti stare in piedi anzi camminare in piedi come ha fatto Antonio hanno fatto i suoi amici
Il cammino della solita portato Antonio a Bruxelles e a Strasburgo cioè nel cuore delle istituzioni europee Antonio all'Europeo no è stato definito
Mi piace molto questa questa definizione perché per me il nodo qui cioè il problema vero è che noi siamo abitanti d'Europa ma non siamo ancora cittadini europea
Non ci sentiamo cittadini d Europa e la differenza per me sta tutto qui e Antonio ce lo spiega con il fatto di voler andare al cuore dell'Europa per raccontarla raccontarla via radio con il suo lavoro per euro fonica che è bene citare no questa radio europea in cinque lingue alla quale collaborano decine di giovani aveva detto ha una sua amica un messaggio mi pare un sacco che ho recuperato mi sono innamorato dell'Unione Europea ma che mi sono innamorato ripide non sono estrazioni discorsi che qui parla di un sentimento mi sono innamorato dell'Unione Europea
Sono molto molto focalizzato e coinvolto in cose che stanno nascendo fortemente europeiste
Questo è e pene bellissima
Sono coinvolto in cose che stanno nascendo fortemente proteste l'idea è continuare a fare quello che faccio ora a Strasburgo ma in maniera continuativa perché è che ancora non esiste umilia Service giovane che si occupi di Unione europea
Ecco la battaglia semplice di Antonio lottare per cose che stanno nascendo fortemente europeiste
Non stanno diventando stanno nascendo diverso
Antonio voleva fortemente questo avverbio importante
Io penso sia la cifra Fossa ci fa la solita questo fortemente
Recuperare l'effettività dell'essere cittadini della nostra Europa fatta di gente di poco non solo di soldi ed istituzioni
La trasformazione quindi da abitante a cittadino
Questa per Berne meno e la più grande eredità Vitoantonio cittadino europeo normale consapevole della costruzione del nostro destino consapevole del fatto che questo destino era nelle sue mani la sua da giornalista
Era una forma precario sì ma giornalista qui poi adesso lo so se è un altro discorso da aprile e questa è un'altra testimonianza è un appello a ciascuno di noi
è un appello all'ordine una la sua da giornalista è una forma dinamica vitale di partecipazione solo una forma attiva di partecipazione ci salverà dal vedere l'Europa come una minaccia
L'Europa di oggi non è affatto l'Europa perfetta quella dei nostri sogni e non è neanche l'Europa dei sogni di Antonio
Ma l'Europa non è una cosa
L'Europa è un processo
Riflettendo sull'avvenire del nostro continente alcuni sembrano mettere in discussione non solamente l'Unione europea come la conosciamo oggi ma persino l'esistenza stessa di un processo di costruzione dell'Europa
Come porsi davanti a queste tensioni frutto della sfiducia e di un sentimento tragicamente nazionalista
Torniamo con la nostra memoria i padri fondatori dell'Europa
La loro decisione il loro impegno riposa nelle loro rispettive esperienze di vita
Al tempo dell'armistizio di compiere mille novecentodiciotto alcuni di loro avevano più o meno l'età di Antonio
Robert Schuman aveva ventun anni
Jean Monnet aveva trent'anni
Anche Jean de Gaulle aveva ventotto anni
Nel mille novecentodiciotto queste persone non si conoscevano ma le vie tortuose della storia li condussero ciascuno per loro parte a contribuire a un progetto che permetteva di creare le condizioni di una società europea luci ficcata sviluppata giusta e solidale
Ed erano molto consapevoli che il loro contributo personale non sarebbe bastato a creare l'Unione nella sua forma definitiva ma sapevano che stavano dando l'inizio
A un processo
Alla costruzione di qualcosa che poi avrebbe coinvolto le generazioni future quindi anche la nostra
Ma sono ugualmente fondatori dell'Europa tutti i cittadini tutte le cittadine che hanno resistito alle grandi dittature del ventesimo secolo tanto all'Ovest alquanto all'est del continente versando anche il sangue fino al dono della vita quindi per questi valori che mettono al centro la persona
Questi cittadini hanno superato le tensioni nazionaliste totalitarie che hanno lacerato il tessuto del continente e delle quali sovrani ismi di oggi sono eredi
Grazie a loro alle cittadine e ai cittadini
Il processo europeo ci ha salvati dalle derive
Nel mille novecentoventotto a Londra don Sturzo già scriveva che nel lungo termine il diritto di guerra sarebbe stato abolito nel graduale abbattimento delle barriere economiche politiche barriere che sono sempre state causa di conflitti sanguinosi
Ecco perché la costruzione della casa comune europea e necessaria
E ha bisogno di essere risultato Cibic cittadini forti della loro rurale responsabili della loro comunità si attesta al tempo stesso consapevoli che la solidarietà con il resto dell'Europa essenziale e Antonio stava raccontando questa Europa che meritava di farlo
Ma oggi sembra imporsi una narrativa riversa rispetto a quella di Antonio e dei suoi amici cioè la narrativa della paura narrativa del muro
Che Antonio suoi amici abbattevano viaggiando mangiando pizza di qua e di là per l'Europa e affascinante vedere non esiste la storia
E Antonio però esistono pezzetti sui social su su Facebook su
Gli amici che hanno postato messaggi che è affascinante ricostruire questo mosaico no andandogli appresso per l'Europa
Dovremmo allora noi costruire insieme una nuova narrativa
E può essere anche una cattiva di paura la nostra perché no Cetto deve esserlo la paura nella guerra
Non sappiamo più che cos'è la guerra
Non ne abbiamo più paura
Invece abbiamo la paura indotta che agita gli animi della gente con la proiezione di inutili scenari inquietanti
La retorica politica sta sollecitando forze utenti e forse ancora non del tutto emerso dal profondo della società dell'opinione pubblica forze distruttive
La mano che ci ha strappato Antonio quella di un suo coetaneo anche lui ucciso
La sua ferocia si specchia con un contrasto inaudito negli ideali di Antonio rivelando un volto crudele
Dobbiamo vincere questo odio dobbiamo debellare questa peste dobbiamo recuperare il senso di umanità che viene prima di ogni considerazione di ordine politico
Dobbiamo liberarci dalla colonizzazione ideologica delle nostre anime dei nostri cervelli quella che stiamo subendo e che ci porta persino a vedere in un pover'uomo affogato
Innanzitutto un temibile invasore
Questa è colonizzazione ideologica della nostra umanità
Torno adesso dalla Giornata Mondiale della Gioventù dipanano due giorni fa dei papà Francesco parlando alle autorità civile facendo riferimento al continente latinoamericano ha detto cito papa Francesco
I nostri popoli sono capaci di creare forgiare e soprattutto sognare una patria grande
Che sappia e possa accogliere rispettare e abbracciare la ricchezza molti colpi culturale di ogni popolo e cultura
Io ho pensato lui parlava dell'America Latina io ho pensato alla nostra Europa e ho pensato ad Antonio e ho sentito il desiderio di un'Europa più matura
Una terra che convocare l'incontro dei popoli e delle differenze
La grande sfida consiste nel riconoscere che siamo dunque nel pieno di un lungo processo di costruzione anche l'estasi avvolte sono parte di no di un processo più ampio
E sono i cittadini che devono poter essere messi nelle condizioni di prendere parte viva attiva alle decisioni di sentirsi protagonisti soprattutto del miglioramento del processo europeo in atto ma la cosa più importante che oggi molti giovani non possono più pensare se stessi
Fuori dall'Europa
I giovani dell'Erasmus ciccioni che viaggiano che conobbe che hanno amici del mondo nella notte nel nostro continente
Sono giovani pronti a contrastare quelle che il nostro presidente Sergio Mattarella ha definito le tendenze alla regressione della storia fase splendida che ha pronunciato durante la cerimonia del Ventaglio
Ed ecco perché dando un premier Antonio Micalizzi giornalista
Noi prendiamo un impegno nel segno di don Sturzo che nel mille novecentoquarantotto esprimeva la consapevolezza che l'Europa non si fa sulla carta
E che essa deve nascere da interessi morali e materiali secondo lo sviluppo storico al quale non è applicabile quello che lui chiamava allo standard ismi
Non ci sono dimensioni standard
Nella costruzione del processo europeo e proseguiva
Quel che crea l'Europa non è una geografia vista su carte dai diversi colori ma una tradizione una storia una cultura un sistema economico la grande sfida oggi è quella di dare radici concrete al sogno di Antonio
E al sogno di tanti giovani
E quindi oggi premiamo Antonio perché ne sentiamo il bisogno
Noi riconosciamo nel suo impegno fresco intelligente normale che insieme pionieristico l'intuizione di Sturzo
Lo prendiamo perché abbiamo un disperato bisogno di giovani italiani come lui
C'è una lezione civile che che ha dato conto no urlava non avendo voluto farla cioè con la sua stessa vita e solo per il fatto di averla ricevuta
Storicamente l'ha preso il potere dei fascismi avviene per via legale
Grazie alla forza intimità autrice di una violenza di squadre tutto sommato minoritarie ma appena preso il potere la violenza non trova più nessun argine perché diventa dentro l'istituzione diventa istituzionale
Sua quindi questo
Come Mussolini dieci anni prima il Salute nel potere dalle mani di una Expo di un esponente della vecchia guardia convinto
Io non avere valide alternative che come il Duce l'arrivo al vertice di una nazione senza aver ottenuto una maggioranza ma nel pieno rispetto della Costituzione
Non lo cancelliere tedesco Hitler definì questa svolta storica una rivoluzione legale
La storia del dopoguerra del di prima della guerra e del dopoguerra è piena di esempi di di questi uomini
E il
Ed è quindi necessario rifarsi avrà a delle persone come Sturzo che hanno cercato di incanalare nella vita civile deve del paese
Una idea diversa una volontà diversa una ricostruzioni riversa perché
Quella strada porta sullo a distruzione e morte ci sino a qualche sempre troppo tardi cioè quando poi è avvenuta la distruzione
Allora chiedo a Martesana Martinez di presenta di venire qui al tavolo parlare il presidente della Fondazione casa-museo spunzoni di Caltagirone cioè la casa dove abitava
Don Sturzo e quindi che cosa è questo lascito questa lascito del di questo strano prete statista strano quale politico eccetera
E visionario se mi è permesso di aggiungere alle tante qualifiche che don Luigi merita perché parlando di Antonio siamo in presenza di un giovane visionario
Nella Bibbia è scritto nel Libro dei proverbi che un popolo perisce senza visione
L'Europa sta drammaticamente morendo la nostra Europa interiormente ammalata perché manca di visione io
Signora Eluana desidero prima di ogni cosa esprimere il mio personale cordoglio
Che questa espressione così abusata ci dice che il dolore può essere muto
Ma chi non parla e dimenticato diceva Pasolini in una sua poesia il glicine e noi abbiamo il dovere di riprendere la parola
E di parlare al cuore della nostra Europa
Così già ben descritta da padre Antonio lo ringrazio per quanto ha detto proverò a dire altre cose rispetto a questo quadro antropologico morale spirituale che ci ha che ci ha disegnato
Vorrei partire però da un dato che è inconfutabile
Antonio rappresenta Valeria Soresi innevata presenta Fabrizio Di Lorenzo
Rappresenta questi nostri giovani Italianieuropei che hanno alimentato il sogno della libertà
E mentre questo giovane ancora non occupato adeguatamente
Usciva fuori dai confini della nostra nazione per alimentare il sogno della libertà e ci troviamo di fronte un coetaneo Cherif
Che alimentava prigionieri venti condanne radicalizzato in un carcere così come accade non soltanto nel cuore politico della nostra Europa stiamo parlando di Strasburgo non parliamo di una periferia parliamo del cuore politico istituzionale della nostra Europa e come accade ormai nei paesi della nostra Europa io non so se ho incontrato suo figlio mi sorge un dubbio mi permetto di aggiungere una qualifica che per il nostro Paese
Ho avuto lo scorso hanno rappresentato l'OSCE l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e come rappresentante speciale della Presidenza italiana
Per la libertà religiosa razzismo xenofobia discriminazione dei cristiani e delle altre e delle altre religioni
Io ho incontrato giovani come Antonio
Giovani che chiedono di dare un senso a questa parola che sta al cuore
Dell'appello di don Luigi Sturzo
Perché come diceva lei questa casa ma questa città
Non sono soltanto lo scrigno di questa nobilissima tradizione di idealismo cristiano che ispirò Sturzo i suoi compagni a scrivere questo appello
Ma hanno un retroscena fondamentalmente sociale culturale e morale dal quale noi non possiamo prescindere
Questo appello si significava in dodici punti
E Antonio nonostante la sua giovane vita e probabilmente in modo inconsapevole
Mi ha incarnato pienamente uno e l'ottavo questo ottavo fa riferimento al magistero spirituale della Chiesa e fa che riferimento in modo esplicito al concetto di libertà quando afferma
Questi sono i liberi
Che bisogna coltivare
Le libertà popolari e gli ascendenti conquiste di civiltà del nostro mondo e con l'Europa
Questo appello rivolto agli uomini senza pregiudizi e senza preconcetti
Si conclude con un'espressione molto chiara chi sono i liberi dice Sturzo liberi sono coloro che moralmente moralmente manifestano questa libertà
E socialmente sono evoluti
Moralmente liberi socialmente evoluti sono loro
Che possono attuare gli ideali di giustizia sociale
Perché Antonio
è un martire della giustizia sociale del nostro tempo oggi il grande deficit della nostra Europa delle nostre società delle tante periferie che insistono come continuamente papa Francesco ci ricorda e proprio il deficit di giustizia sociale
Il deficit di giustizia sociale
Antonio aveva una visione mi ha impressionato questo suo racconto che si trova nella piattaforma web
In cui in un suo racconto intitolato Cielo d'acciaio mentre già un ossimoro parlare di un cielo che non è solo plumbeo ma che è pieno di piombo e di acciaio si interroga dà voce alla coscienza di un missile
Si chiede cosa questo missile può fare
Cadendo e nei nomi di dei protagonisti di questo racconto la scena e araba la scene mediorientale
La scena è il luogo da cui derivano oggi più che mai la gran parte dei problemi che l'Europa sta a criticamente importando perché il grande tema della libertà religiosa che non è esattamente il tema della libertà delle religioni
Come erroneamente la politica europea continua a propagarsi fa i conti con un altro dramma che la politicizzazione delle religioni
Celibe figlio purtroppo e figlio purtroppo di una coscienza sociale erronea religiosa degenerata
E così come ci sono giovani nella nostra Europa che alimentano ragioni di vita e di speranza ci sono giovani che alimentano ragioni di morte e di disperazione
Il missile ha una coscienza
Ha una coscienza scrive Antonio è incredibile questa espressione il missile ha una coscienza quando ho letto questa espressione mi sono ricordato dell'articolo uno della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Abbiamo appena ricordato i settant'anni di questa dichiarazione che dice che le tre grandi libertà umane devono essere coniugate insieme sono la libertà di pensiero sulla libertà di coscienza per l'appunto
E la libertà di religione o la libertà religiosa
Ma se queste tre libertà non sono adeguatamente coniugate e interagenti fra di loro
Noi assisteremo sempre di più ai ritardi ai disastri che stiamo consegnando alle nuove generazioni
E qui non c'è tempo per dilungarsi ma vorrei far parlare Sturzo per dire quanto sia fondamentale insieme al binomio tra libertà e giustizia il binomio tra libertà e cultura libertà e cultura perché agente della comunicazione e Antonio pieno titolo rappresenta un agente culturale nel cuore dell'Europa per dare voce e volto vorrei dire ancor prima ai grandi ideali della nostra Europa
La cultura per Sturzo assolve primariamente ad un bene sociale e al servizio del prossimo dunque diremo bene comune attenzione era un sacerdote si lasciava alle spalle
La grande questione dei due poteri temporali e spirituali Sturzo definisce in modo molto chiaro la laicità
E l'autonomia della cultura ma insieme ad un'adeguata laicità della politica e dello Stato
Che sono però per una visione religiosa della storia
Io affianca me l'amico Fioroni il suo impegno politico guardiamo per esempio a cosa l'esperienza del popolarismo europeo in questo nostro tempo purtroppo
Erede di questa grande tradizione sembrerebbe testimoniare in un modo assolutamente inaccettabile cioè confondere la confessione alita di un partito
Collateralismo della laicità cristiana con l'arte Isma'di una laicità cristianamente ispirata il modello è quello dell'umanesimo cristiano dell'umanesimo spirituale che sta nel fondo di questo appello abbiamo confuso la confessione alita di un partito con l'ateismo
La moralità l'indifferenza davanti alle grandi sfide che riguardano l'uomo la sua dignità
Trascenda trascendente
La sua dignità integrale
Quando Sturzo parla di autonomia della cultura la ispira però ai grandi ideali rientrando dall'esilio perché si può migrare per ragioni di lavoro
Si può migrare per costrizione
Per venti
Due anni d'esilio struzzi hanno sedici londinese lo ricordava padre Antonio sei americano ma si può migrare come avviene ogni giorno anche semplicemente per indigenza per povertà per necessità miglioriamo
Sturzo tornato dall'esilio dirà non dobbiamo perdere il contatto con gli ideali perdendo il contatto con gli ideali noi perdiamo il contatto con una visione provvidenziale del nostro tempo
Per Source ciò e imprescindibile l'autonomia della cultura dice che l'elemento fondamentale e la libertà
La libertà asta alla cultura come la cultura sta all'educazione senza libertà non c'è vera cultura e non c'è un'effettiva educazione il grande tema che Sturzo pone alla nostra attenzione e se la libertà oggi educata la coscienza erronea c'è un saggio meraviglioso
Di Papa Benedetto sedicesimo sulla coscienza erronea perché oggi la libertà non è più educata
Espulso dice che sono tre i grandi responsabili di una libertà non educata la famiglia
La politica e la religione le tre grandi responsabili della libertà educata
In forza della quale è possibile dare lo Stato sociale le Autonomie dei corpi intermedi il rapporto tra pubblico e privato tra istituzioni e società civile vorrei fare echeggiare un'espressione di Sturzo sono espressioni che ci derivano proprio dal tempo dell'esilio
La libertà è facoltà interiore dell'uomo prima che sociale
Ma è anche sociale senza di essere e impossibile qualsiasi sviluppo e progresso cultura educazione sono conquiste della libertà e fanno i conti con l'uso se stesso della libertà e libertà morale ed essa la base del diritto ed è disciplina ed ordine ed è questa la condizione necessaria alla pace all'interno di una nazione e dei rapporti internazionali la cultura non può prescindere dalla libertà ma la libertà è figlia della verità ecco perché dicevo
Folco davvero la conclusione che è necessario fare la verità perché tanti ritardi del nostro tempo che stanno impunemente colpendo le nuove generazioni nostri figli fanno i conti con un deficit di verità
Fanno i conti con un deficit di passioni
Di passioni veri di passioni incarnate
Dunque Antonio
Evoca il bisogno di una grande discontinuità generazionale sociale nel nostro tempo nella nostra Europa che ha bisogno di riformarsi nel proprio cuore nella propria anima l'Europa smarrito l'anima
E smarrito l'anima quando ha smesso di rimettere in dialogo come ci sta chiedendo papa Francesco tutte le sue grandi ricchezze
Quell'accademica quella scientifica quella politica quella culturale quella giovanile
Tutte queste ricchezze che hanno fatto grande la nostra Europa e soprattutto pensando all'Italia l'Europa mediterranea il grande Rinascimento spirituale e culturale ecco tutte queste ricchezze interpellando il nostro tempo interpellano la nostra nazione
Interpellano tutti noi qui presenti interpellato tutti coloro che in questo anno si stanno preoccupando di leggere l'attualità e l'attuabilità
Dell'appello di di don Luigi Sturzo ai liberi esporti ci sono tante questioni dinanzi a noi che la morte di suo figlio e questo martirio sociale
Morale spirituale evocano ai nostri occhi c'è un grande lavoro da fare
Ma nel cuore Antonio era profondamente stuzzicando nel cuore non ho tempo per dimostrarlo Antonio incarna
Pienamente l'idealismo che stava al fondo di questo appello e che convinse una generazione intera a scommetterci in un tempo nel quale la grande rivoluzione era spirituale
Guardando alla al nazismo guardando al comunismo ma guardando anche alle rivoluzioni che si consumavano nel Messico siamo nel ventennio Sturzo diceva
Ogni rivoluzione spirituale e consiste nell'affermazione positiva del bene n alle nella negazione spirituale del male
E così sarebbe bello davvero che i nostri giovani nelle nostre scuole nelle nostre università trovassero in Antonio un modello per dire che questo appello a distanza di cento anni e ancora vivo e ancora efficace può avere volti gambe storie Sturzo dirà anche dalla tomba continuano a gridare
Allora il nostro dolore non deve essere muto dobbiamo riprendere la parola questo oggi Antonio vuole dirci questo ancora dopo cento anni don Luigi Sturzo ha da insegnarci
Semmai è interessante sottolineare il fatto di de di essere liberi e forti liberi e forti quando è stato ucciso
Antonio
La sua morte la la la data dell'attacco coincideva con la concessione di quello che la il premio
Annuale che nella lista Time da ai cittadini dell'anno e quest'anno la scelta di darle di darlo a la ai guardiani della verità
E aveva scelto di di darlo a giornalisti che hanno perso la vita un pezzo la libertà a motivo del loro lavoro
Luís l'attacco è stato proprio l'undici di dicembre quando Saponaro assegnato questo premio io in quell'occasione ho scritto un un blog sull'Huffington
Dicendo il guardiano Micalizzi e all'italiano dell'anno cioè perché ci dica
Guardiano uno che sta in piedi libero e forte per per indicare una strada quando novant'anni fa il Hitler disse vogliamo essere scusarmi Bari barbari senza dissimulazioni esimi considerano farmaco ignorante bene noi siamo barbari vogliamo essere barbari un titolo che ci onora e sinceramente sembra proprio di aver sentito riecheggiare di recente questo usarla tribale
E e il no queste osanna tribale e di questo osanna tribale tribale
Purtroppo è stato portatore anche il ragazzo che ha ucciso
Antonio una seconda generazione che non è stata integrata i genitori son venuti Colucci venire in Europa perché speravano di trovare una vita migliore rispetto a quella da cui partivano
In Francia per lui non è stato così lui
Non è stato in te non solo non è stato integrato con essa non riconosceva questa questi valori questa ed è stato strumento di morte nei confronti di Antonio ecco anche il Licci abbia abbiamo una
Lui suonare di una annuncio tribale
Di violenza di quelli che tagliano la gola diretti la loro ideologia questa e e quindi il messaggio dei liberi e forti di Sturzo fa proprio da uno in questo senso positivo di resistenza al ritorno del debba più di usi barbari di una mentalità manipolatoria violenta nei confronti degli altri
A questo punto io direi passiamo al qui cerimonia di di premio
Grazie
Siamo rimasti ben dentro i margini che avevamo indicato nel programma quindi siamo stati bravi cerco di alleggerire anche un po'il tono altrimenti
Siamo sopraffatti anche noi dall'emozione
Io a nome dell'amico filoni dell'amico Chiorazzo
Devo dire che ringrazio
Padre Spadaro perché ha accettato di leggere la motivazione del premio premio consiste una cosa molto semplice
Per gentile concessione dell'Istituto Sturzo abbiamo potuto riprodurre in edizione anastatica
L'appello il programma del partito popolare
Del mille novecentodiciannove e questo lo considereremo appunto fra un attimo
Il perché dei liberi e forti è già stato spiegato in maniera abbastanza diffusa certamente vogliamo dire che questo premio non vuole essere naturalmente
Caratterizzato da uno spirito che ciascuno di noi coltivare proprio impegno professionale e culturale politico ma oggi Sturzo è una figura che appartiene all'Italia se non addirittura alla cattolicità nel suo complesso e quindi riteniamo che sia giusto corretto e bello poter intestare un premio con questa simbologia con questa denominazione dei liberi e forti ricordando Luigi Sturzo
A lei la parola padre Spadaro voglio semplicemente alcune cose organizzative per dare in ordine alla cerimonia
Premio nazionale liberi e forti probabilità diciannove
Nel segno delle parole di Luigi Sturzo quel che crea l'euro
Europa non è una geografia vista su carte dai diversi colori
Ma una tradizione una storia una cultura un sistema economico il premio nella prima edizione due mila diciannove e consegnato alla memoria io Antonio negati giornalista ucciso da mano terrorista
Per la sua dedizione all'impegno europeo il suo impegno professionale
La sua fede democratica e civile in un mondo più unito e solidale
Roma trenta gennaio due mila diciannove
'sto punto di cercherà di dare questo ordine se il dottor Lorusso si accomoda al posto di padre Spadaro il quale
Gentilmente accettato assistito D'Angelo Borroni di nuove autonoma Scuba Onlus no voglio personale chiedo scusa ci vuole anche l'errore Sam indiretta vide nel bar però lo vorrei Rizzello assiste nella consegna alla signora e alla sua fidanzata la fidanzata di
Ci Lizzie si girano cortesemente così diamo anche a John al no a tutti gli amici che come residenza rimaniamo seduti per evitare confusioni ecco
Grazie facciamo anche
Volete aprire far vedere se lo volete aprire neurologo giusto per
Anche se la sua garanzia per evitare che dietro attacca
Ecco uno si apre
Sì c'è anche una piccola carte ricordo di questo evento insomma
E questo è appunto il questa la pergamena chiedo scusa Facci vedere anche lei dice che è stata del Cremera
Chi la
Questo vuole far vedere ora
L'appello napoletana
Cosa
Ci sono
Allora io credo che possiamo ringraziare con ulteriori ultimo applauso
E