L'Italia, il Populismo e la cattiveria - Presentazione del 52° Rapporto Censis

Buonasera Bonassi
Niente bonus
Voi
Buonasera a tutti grazie di essere venuti quindi in Sala Buzzati noi riprendiamo questa sera una piccola tradizione che si era interrotta quella di presentare il rapporto Censis
A Milano ovviamente in una data successiva quella della presentazione
Nazionale
Riprendiamo appunto una piccola tradizione e visto che il rapporto Censis tanto per capirci questo libro non qui
Piuttosto enciclopedico nel senso che è uno strumento fondamentale di lavoro giornalisti sociologi economisti
Amministratori locali ovviamente abbiamo scelto un tema una focalizzazione che voi vedete nel titolo del del del dibattito una focalizzazione che ovviamente si rapporta alle cronache dei nostri giorni sia proprio per gli avvenimenti che si susseguono di giorno in giorno sia più in generale per una riflessione sul sugli assetti gli umori e gli umori del del paese
C'è qui Giorgio De Rita da noi che ci illustrerà un po'qui questo lavoro
E poi ne discuteremo abbiamo chiamato con noi altri due personaggi milanesi
Di spessore politico che a loro volta di recente sono stati impegnati anche quindi sono presenti libreria come si usa dire e quindi vedi segnalo perché Roberto Maroni ha scritto il rito ambrosiano su questa è una copia di lavoro però libero e così e invece per Francesco Majorino insieme al sociologo Aldo Bonomi ha scritto nel labirinto delle paure adesso non era solo per fare un po'della piccola libreria ma per dire che li abbiamo scelti anche perché di recente si sono impegnati ad approfondire i temi del del momento politico culturale italiano e quindi ci è sembrato utile portarli qui qui da voi
Aveva niente basta do la parola Giorgio militari proviamo poi a fare una chiacchierata di approfondimento
Sì grazie grazie dottor Chirico grazie alla Fondazione
Corriere della Sera che ci ospita effettivamente è stata per tanto tempo un po'una tradizione quella di venire a Milano a raccontare il rapporto sociale
è una tradizione che ha sempre seguito voluto il nostro presidente il mio papà quindi grazie di essere qui con noi e a a riprendere in mano il filo di una storia a cui noi siamo molto legati
Quel giorno dottor Chirico rapporto Censis è un volumone pesante impegnativo il frutto di un anno di lavoro raccoglie un po'i risultati le considerazioni numeri di sessanta settanta ricerche che il Censis ogni anno fa per i committenti più diversi negli ambiti nei settori e nei territori fra i più diversi quindi è un po'una sintesi delle riflessioni che mettiamo in campo ogni anno rapporto
Per sua natura la descrizione di quello che è successo nell'anno di quello che sono state un po'le caratteristiche i fenomeni le variabili che hanno contraddistinto l'anno che si chiude
E al tempo stesso è un tentativo di inquadrare la prospettiva nel quale il paese si si sta insinuando si sta inserendo quindi a questa doppia visione del del contingente dello strutturale
Le parole che abbiamo scelto per questa sera per focalizzare un pochino questa massa di dati di numeri sono due come vedete nel titolo cattiverie populismo che sono un po'anche
Le parole che la stampa i quotidiani commentatori hanno estratto dal nostro rapporto come quelle forse più significative più indicativo
Cattiveria
Già nel rapporto del due mila undici di più nel rapporto sociale del due mila dodici il Censis ha cominciato a parlare del dell'apertura del ciclo del rancore cioè di una società sempre più in FIAT Keita stanca preoccupata
Che vedeva di fronte a sé come un ciclo momento complicato quello che ricorderete si diceva il baratro della finanza il baratro dei conti pubblici il baratro dell'economia nazionale e quelle in qualche misura ha cominciato attivare questa dimensione del rancore
Il rancore
La disillusione rispetto a una tesa il lutto per qualcosa che aspettavamo e che poi invece abbiamo perso per strada
è come dice qualcuno la rottura dell'ascensore sociale cioè la speranza e l'aspettativa che viene tradito
Quali sono in qualche modo le basi che hanno generato questo ciclo lungo del rancore e poi perché il rancore nel corso del due mila diciotto a giudizio del Censis
Cambia natura cambia pelle sfocia in cattiveria la cattiveria altra cosa rispetto al rancore rancore te lo porti dentro la cattiveria un'esplosione verso l'esterno è un portarlo fuori dall'anima dall'esperienza personale dall'esperienza
Diciamo anche collettiva le ragioni sono tante la prima è che tra la fine tra la metà del due mila diciassette i primi mesi del due mila diciotto
La società italiana creduto di trovarsi di fronte a una ripartenza economica i dati pignoravano il PIL cresceva dopo tanti anni di zero virgola effettivamente c'era una altissimo aspettativa di poterlo tradurre questa ripartenza economica anche in una restituzione sociale in un dividendo sociale
In realtà poi l'orizzonte rapidamente si è rabbuiato ci si è resi conto che il miglioramento dei soli dati economici non avrebbero consentito il superamento di tante ferite sociali che invece c'erano ed erano più profonde
Pensate al tema del lavoro tanto per dire qualcosa al tema
Della giustizia al tema delle riforme strutturali al tema della ripresa della pubblica amministrazione della macchina burocratica pubblica al ripensamento della scuola al funzionamento dell'università
Cioè tutte quelle variabili che in qualche modo erano rimaste sospese
A partire dalla crisi del due mila sette due mila otto e che invece nel due mila diciotto hanno frenato
Questa illusione o questa speranza di veder risolte attraverso il miglioramento economico anche le ferite sociali
E questo è stato un po'la prima ragione la prima base che ha come creato le condizioni per una discontinuità come poi cercherò di spiegare a me
La seconda e forse anche più preoccupante è stata una consolidare azzurra agrumario anzi di una dimensione di sfiducia
Di sfiducia verso tutto e verso tutti verso la politica verso le banche verso l'impresa verso la chiesa la base sociale italiana ha cominciato a non fidarsi più e nel non fidarsi più ha cominciato a mettere in discussione quello che era stato il modello di sviluppo italiano dai primi anni del dopoguerra fino alla metà degli anni novanta e poi in qualche modo nei primi anni Duemila c'è un modello di sviluppo fatto di tanti piccoli distretti industriali tante piccole imprese
Tanti settori trainanti che ancora continuano ad andare bene continua ad andare bene
Ma che nel loro complesso non erano più in grado non erano più capaci di dare il senso di una professione non soltanto del singolo settore del singolo territorio della singola impresa
Ma del Paese nella sua interezza del Paese come sistema sociale completo e quindi in qualche misura veniva meno anche la speranza di poter mantenere pur fra tante difficoltà empatia con lo sviluppo empatia con la crescita economica e sociale
Un dato solo per far capire meglio senza riempirvi di numeri nel Periodo che va dal due mila al due mila diciassette il reddito medio in Italia in termini reali cresce dell'uno virgola tre per cento poche decine di euro al mese
Nello stesso periodo in Francia cresce di oltre il venti per cento quasi sei mila euro in Germania di cinque mila quattrocento euro nella media europea di oltre quattro mila euro cioè
Il Paese l'Italia nel tutte le sue varie componenti resta sostanzialmente bloccato nel rimanere bloccato
Sin mette in una scia di un
Di un declino e quasi di un destino declinante
Ma tutte queste variabili insieme tutte queste componenti sociali che essi intersecano si integrano con il rallentamento economico con una non capacità di tradurre quei pochi punti di PIL che avevamo conquistato in dividendo sociale
Chiudono questo ciclo del rancore iniziato sette otto anni fa e lo trasformano in cattive
Gli italiani si sono incattiviti noi siamo cresciuti almeno io sono cresciuto
Un po'con la favoletta di Italiani brava gente italiani gente che in qualche modo nel cinismo nell'individualismo nel silenzio dei gesti però in fondo eravamo brava gente l'impressione che abbiamo tratto da un anno di lavoro da un anno di osservazione la società italiana e del del diventare sempre più profondo di crisi sociale le ferite sociali che avevamo intorno
Hanno dato il senso di un in cattivi mento
Di una come dire rabbia sociale nei confronti del diverso nei confronti dell'altro nei confronti dell'altro territorio nei confronti dell'altro settore industriale
Non tanto perché gli italiani si sentivano esclusi da un processo
Di crescita di miglioramento delle condizioni di vita
Ma proprio perché sentivano venir meno quel senso di futuro quel senso di immaginazione del futuro di prospettiva del futuro che in qualche modo aveva caratterizzato tutta la storia dal dopoguerra in avanti
E che pur fra tanti momenti di crisi non si era di fatto mai interrotto
E questo è un po'il primo dato che caratterizza l'anno la dimensione del rancore che diventa dimensiona cattiveria
Cattiverie individuale con una crescita del percezione di insicurezza cattiveria collettiva
Rabbia sociale per certi versi che però non trova dei canali nel cuore buttare tutto insieme ma diventa una sommatoria di piccoli micro episodi
La seconda parola chiave che abbiamo scelto per il ragionamento di oggi che anche qui caratterizza un po'l'introduzione del rapporto sociale populismo se avete letto i giornali dopo il rapporto sociale primi giorni di dicembre tutti i commentatori hanno scelto sopra Nismo psichico che è anche quasi difficile da spiegare
Populismo che cosa è successo di nuovo non non nel solo due mila diciotto ma che nel due mila diciotto diventato più evidente
è successo che la società
Piano piano si è messo in una dimensione piatta si è appiattita smussato gli angoli ha cercato di non guardare le differenze
Ha cercato la dimensione scriviamo nel rapporto delle mezze tinte del comportamento obliquo un po'dell'equivoco e ci dell'equivoco ma
Dell'equivoco scusate
è un po'dell'equivoco cioè del non immaginare un strada un percorso un futuro ma di far lasciar vivere la dimensione della pura sopravvivenza una società che quindi nel nella parola populismo nella parola sopra Nismo nella de lega ha un qualche sovrano che non è il sovrano della politica non è il Duce conduttore ma è un sovra lirismo appunto psichico da percezione da da spiegazione
Di una qualcuno che interviene per permetterci un ritorno alla base che per permetterci un ritorno alle regole fondamentali della convivenza civile
Nella convinzione che via via che la società si appiattiva diventava sempre più all'inseguimento di una qualche aspirato uguaglianza
Trovasse nella chiusura dei confini nella chiusura verso un'identità nazionale che poi in fondo mai così è stata forte come in questi ultimi anni nella chiusura dell'identità nazionale
Lasciasse correre un sovrano capace di governare
Il populismo
Il populismo ma ovviamente può avere tanti punti di prospettiva può essere interpretato in tanti modi
La chiave di lettura che noi abbiamo dato è quello appunto di una appiattimento sociale e questo per il nostro Paese è un gran rischio e anche una grande difficoltà sul piano collettivo il modello italiano modello fatto di diseguaglianze fatto di diversità fatte di singolarità
Fatto di
Capacità
Dei corpi collettivi e della politica
Di mettere in tensione le tante differenze se viene meno questa capacità di messa in tensione naturalmente tutti quanti tendono a sedersi tendono appunto ad appiattirsi tendono a camminare muro un muro a non guardare in faccia la realtà
Quasi una come dire un lasciar vincere il tema della percezione rispetto ad ogni sguardo nel futuro
Terza considerazione velocemente e in maniera anche molto sintetica bene ma se abbiamo di fronte questa doppia dimensione di una Società ferita che lascia vincere la cattiveria che lascia emergere il rancore di una società che non mette in discussione il proprio modello di sviluppo e tende ad appiattire tutto tende a prendere tutto uguale tra andò a prendere tutto in qualche modo simile
E che chiama questa similitudine un popolo U unico che in realtà poi si fa anche fatica a vedere a riconoscere la domanda ma la politica che tipo di risposta da che tipo di risposta può dare che impressione della terza parte del delle nostre della nostra istruzione rapporto l'impressione che la politica sia riuscita a vincere nella forte discontinuità venerazione del quattro marzo proprio sfruttando queste due leve la leva del rancore
Del rancore che si fa cattiveria della cattiveria che un modo per escludere l'altro però allontanare l'altro in qualsiasi termine debba essere considerato altro diverso e che cavalca un populismo e quindi una società piatta sicuramente la discontinuità del quattro marzo è stata una discontinuità forte è stato una discontinuità con la quale dovremo fare i conti anche nei prossimi anni e in cui appunto la politica ha vinto cavalcando il rancore la società piatto
Al tempo stesso però è evidente
Se si vincono in questo modo le elezioni
Non è inseguendo ruscelli di rancore ruscelli di paura piccole cattiverie che si riesce a governare una società complessa così come la nostra così come qualsiasi altra società moderna e avanzata
La società si riesce a governare diciamo nel rapporto nella misura in cui la politica riesce a farsi carico di uno sforzo di profezia di uno sforzo di immaginazione di uno sforzo di un disegno di un modello di società possibile
La la parola Profezia rimanda non a una creatività briglia sciolta un immaginare un futuro qualsiasi profezie Provolo di affermazione di qualcosa che abbiamo dentro che ancora non c'è stato che portiamo dentro è ancora abbiamo saputo costruire la profezia al tempo stesso anche uno sforzo a cui la politica è chiamata di riuscire a dare testimonianza né i fatti concreti della capacità non soltanto di fare annuncio ma di trasformare quell'annuncio in Progetti effettivamente realizzati non basta
Promettere qualcosa in questo momento serve anche dimostrare che quella promessa effettivamente raggiungibile
Scriviamo il rischio di oggi è che la profezia si faccia epico Nale cioè che diventi semplicemente una sbiadita imitazione di un urlo nel deserto piuttosto che di un disegno di una società possibile che quello che invece oggi la società chiede cioè chiede sguardo e capacità di guardare futuro noi crediamo che l'errore compiuto dalla dalla politica o comunque dal da chi ha avuto ruoli di responsabilità collettiva del nostro Paese sia stato quello di non riconoscere che la dimensione sociale aveva un ruolo un'importanza superiore o almeno altrettanto di valore rispetto alle variabili economiche nell'inseguire un miglioramento economico come chiave di risoluzione di tutti i problemi e sicuramente è stato un errore al tempo stesso l'orrore di oggi a mio giudizio è pensare che si possa continuare a governare il Paese inseguendo i ruscelli di procura non non è così
Si riesce a governare se si riesce a trovare la forza di mettere insieme enti riconoscere anche la diversità di riconoscere il fatto che il nostro modello di sviluppo basato sulla differenza e usiamo per questo un'espressione di Gianni Rodari che dice il pianto di un capriccio
Pesa meno del vento il pianto di un bambino affamato pesa più di tutta la terra ecco
Lo sforzo della nostra classe politica la nostra classe dirigente di tutti noi che abbiamo in qualche misura un ruolo pubblico è proprio quello di riuscire a cogliere differenze coglie le disuguaglianze e a rimettere dentro un quadro
In una prospettiva è una direzione di sviluppo altrimenti
La dimensione della cattiveria che c'è diffusa e radicata è pesante finisce per avere la meglio perché non rimane altro che il piccolo sfogo senza che possa essere incanalato in qualche sforzo collettivo
Questo è un po'il vero rischio che vediamo è un po'anche la cifra dell'anno che abbiamo chiuso e dell'anno che in qualche misura abbiamo aperto in queste prime settimane
Dove si mischia questa dimensione di sfiducia e di incapacità di immaginare il futuro e si messi al tempo stesso la domanda di una costruzione di un modello di sviluppo coerente con la nostra storia che di diseguaglianza di diversità di incertezza di tanti comportamenti in fondo individualisti molecolari di piccole particelle ma al tempo stesso anche di un corpo
Unito forte che si riconosce in un'identità nazionale ma che si proietta in un'identità sovranazionale non da oggi ma sicuramente almeno dal primo dopoguerra
Grazie
Scusi tre chiose uno praticamente lei l'origine della cattiveria permettere alle semplificazioni voi lo vedete nella materialità
Cioè quindi nei processi negativi innescati dalla crisi più quindi l'azione dei soggetti politici vincitori del del delle elezioni giusto giusto quindi questa un primo elemento poi però ed è un giudizio già insomma importante significativo seconda questione
Io non più di qualche passaggio voi date l'impressione di considerare questo cambiamento politico intanto poco cambiamento ma con una stagione non lunga è un'impressione sbagliata la mia un po'o pensate davvero così
No non non credo che si purché sia lì non riteniamo che sia un problema di lungo corto riteniamo che ci sia una
Deleghi a forte che è stata data a questo governo appunto al cambiamento cioè a dimostrare che è possibile rimanere noi stessi perché in fondo noi siamo questa roba qui non possiamo pensare di diventare una società diversa di rimanere noi stessi ma di innescare un ciclo di sviluppo nuovo il problema è se questa promessa di cambiamento che è quasi scriviamo nel rapporto una delega in bianco
Poi si traduce in fatti concreti cioè si traduce in un percorso effettivamente non soltanto annunciato ma qui viene dato seguito quindi non è il tempo necessaria a farlo ma la capacità di dimostrare passo passo che poi la promessa si trasforma in fatto concreto perché la dinamica sociale è diventata una dinamica molto molto dura e anche con una richiesta molto forte gli esempi sono sotto gli occhi di tutti pensiamo per dire quello più evidente il ponte di Genova no in fondo dopo una tragedia come quella dopo una responsabilità pubblica non del governo di oggi ma dei Quaranta che lo hanno preceduto di un crollo così terribile e anche così simbolico il governo ha ricevuto un forte applauso cioè ha ricevuto una spinta in avanti a dire andiamo avanti superiamo la difficoltà superiamo la crisi abbiamo retto bene in quindici anni di difficoltà economiche
Però adesso il ponte va ricostruito cioè adesso bisogna il ponte è una metafora naturalmente non è soltanto il problema del ponte è un problema di ricostruzione di quello che è un assetto complessivo che è infrastrutturale ma anche culturale
Pensiamo al tema anche della scuola sono tanti anni che diciamo la scuola e la base di tutto è un momento in cui costruiamo il nostro futuro perché il momento in cui dobbiamo i nostri figli
Oggi un disegno sulla scuola è sicuramente necessario ma ancora lontano da intravedere all'orizzonte
C'è una frase prego avete scritto che Suma un po'criptica però anche un poco di Sacco
Preoccupante a un certo punto voi dite che se il cambiamento dovesse lasciare il passo la disillusione gli italiani sono pronti ad alzare l'asticella disponibili anche a un salto nel buio ce l'ha descritta
Si è quello che dicevo prima cioè
La cattiveria o se preferisce quindi è la visione di una società piatta
Una una richiesta di un cambiamento è il momento in cui si dice
Abbiamo resistito tanto abbiamo dato tanto abbiamo sofferto tanto il dato sul sul sul salario lo dice noi dato sul sull'ascensore sociale che si è fermato al dato sul fatto che
Quasi tutti gli under trentacinque pensano che staranno peggio dei loro genitori cosa che non era mai successo nei nostri anni questo come dire siamo pronti a dire
Facciamo ancora un passo avanti siamo ancora disponibile
A un ulteriore sacrificio purché questo si traducono poi in un fatto concreto cioè se diventa disillusione a quel punto bisognerà ricominciare non si ricomincerà da un modello passato ma bisogna ricostruirà una società dal basso
Io avevo letto il magnate angosciante domanda qualità quel salto nel buio era un po'adesso semplifichiamo un po'diciamo prendendo in prestito due diamanti la questione dell'uomo forte e così via lago interpretata così non è così
No no salto nel buio proprio nel dire comunque dobbiamo andare avanti comunque da questo tunnel dobbiamo uscire
C'è anche un altro passaggio qualche riga sopra che invece abbiamo anche perso adimensionale Nostalgia di Manzano saggi è qualcosa che ci dice va bene quel mondo che è stato che sta nel nostro spalle non c'è più non tornerà
E la nostalgia di quando eravamo giovani sappiamo che non troveremo giovani ecco la società italiana quelle a accumulato per certi versi Nostalgia c'è consapevolezza che quello che abbiamo alle spalle non lo ricostruiremo non ci resta che andare avanti
E siamo anche disponibili come Società un salto nel buio nel senso di dire
A ad andare a vedere qualcosa che noi non sappiamo dove ci porta
L'ultimissima cosa veloce conoscendo e amando diciamo Hitchens proprio per la sottolineatura del protagonismo della società mi sono stupito che non ci fosse una denuncia più secca
Di dei rischi di di neo statalismo uno di una ripresa di una visione in cui lo Stato fa tutto ridistribuisce per scese fa
Sbaglio che c'è anche una sordina questa critica va onestamente vedere la possibilità di un ritorno allo Stato forte a uno Stato accentratore
è abbastanza difficile noi non riusciamo a leggerlo
Sono venuti meno i pilastri che avrebbero consentito un'operazione di quel tipo oggi riportare al centro significa sì portare a Palazzo Chigi quattro uffici ma riportare al centro la gestione della macchina amministrativa estremamente difficile
Una per tutti per rimanere sull'esempio di prima diciamo torniamo a gestire le infrastrutture torniamo a gestire le autostrade torniamo a gestire i porti gli aeroporti
è praticamente impossibile non abbiamo più le dimensioni le competenze le strutture
Le persone
Per cui uno Stato che torna a gestire sì ma come e con che cosa in quali termini io ad esempio ho grande perplessità su come si possa gestire il reddito di cittadinanza ma non perché sia giusto sia sbagliato ma perché tecnicamente
è particolarmente Complesso
Nel nostro Paese è stato fatto cioè recentemente un censimento la pubblica amministrazione gestisce quasi duecentocinquanta mila chili e base di dati
è un disastro nel senso che poi alla fine a mettere tutti insieme questa roba e complicato quindi è difficile pensare a un ritorno di uno statalismo forti o di un pugno duro posso urlare sbatte il pugno sul tavolo ma poi lì mi fermo
Sì emesso dall'ISMU che pesca nel Mississippi che doveva essere un ossimoro sembra così so che siamo abbastanza bravi da confrontarci con chiunque nel Mississippi
Assessore Majorino lei un primo commento un po'abbiamo messo tantissimi temi quindi
Ma buona sera a tutti intanto grazie forse per l'invito molto
è bello essere
Quindi io lavoro solitamente a pochi metri da qui perché in largo Treves cioè l'Assessorato alle Politiche Sociali in quegli uffici dal due mila dodici due mila tredici abbiamo registrato un aumento delle domande riguardanti le azioni di sostegno parole il dito rivolta il comune del tra cento per cento in un anno
A dire cioè che la crisi del due mila sette due mila otto stata molto significativa sul piano materiale perfino in un contesto come quello di questa città ed è evidente che in questa parte di mondo poiché è chiaro che non è stata solo una vicenda e non è solo una vicenda italiana ciò ha determinato una sensazione di insicurezza
Che ha poi alimentato io credo in maniera molto significativa l'inquietudine lo stato d'ansia che è diventato in alcuni casi paura
Che poi è stata ciò che ha alimentato il progetto politico basato sul banco perché io credo che oggi ci troviamo di fronte a un progetto politico basato sul bancone sono assolutamente d'accordo con quanto ovvie
Nel diciamo nella Little ricche elaborazione né del rapporto peraltro non solo nell'ultima edizione e cioè che tutto ciò non nasce a causa di una scelta della politica
Se mai si afferma quella parte di politica che sa essere espressione di ciò essa alimentare questa spirale
E quindi guai a pensare che grazie al voto del quattro di marzo
è nata la sì sensazione di insicurezza di paura di anche di intolleranza semmai lì vi è diciamo il risultato di chi è riuscito ad essere portavoce protagonista di quel tipo di come dire
Sentimento o condizione però noi oggi ci troviamo di fronte a questo e credo che ci troviamo di fronte a questo peraltro non solo nel territorio nostrano perché se pensiamo al l'affermazione Vito Ampa a quanto soffi in vari luoghi europei o perfino aperta all'esito del referendum sua break sito al di là delle diverse valutazioni che noi possiamo scambiare rispetto a ciascuno di questi contesti evidente che vi è sempre la molla dell'incertezza dell'insicurezza che poi diventa per l'appunto una sorta di stato d'ansia collettiva che si esercita in Kiss sia si trova dal punto di vista materiale in condizioni differenti di vita
Il il trecento per cento in più di domande tanto per dire sia in chi magari non per forza dal punto di vista dello propria capacità di reddito
O dalla propria situazione contesto nel quale vive si trova in una perdita consistente ma una perdita di prospettiva una presto una perdita di futuro
Prima si diceva agli under trentacinque non
Pensano più che staranno diciamo meglio dei propri padri a dir la verità ormai siamo al fatto che questo tipo di affermazione veniva ripetuta
Rispetto agli under quarantacinque che nel frattempo sono diventati a loro volta padri a dire cioè che non siamo neanche di fronte a qualcosa accaduto negli ultimi mesi
è un decennio che probabilmente nella lettura sbagliata negli anni novanta ha trovato una straordinaria sponda
Perché se si va a leggere la cronaca che facevate frequente negli anni novanta non so dei raduni riguardanti la terza via cioè tentativi di leggere positivamente semplifico e banalizzo molto ovviamente ma gli effetti della globalizzazione
E di non confrontarsi quindi con le ferite che essa portava con sé gialli io credo dice la perdita di funzione e lo smarrimento della cultura progressista democratica che è chiaramente quella che sta uscendo di più sconfitta in questa fase storica a dire cioè che non ci sia bisogno
Di una radicalizzazione sulla questione sociale di una politica di protezione di una politica di sicurezza dell'assicurazione sociale
In altre parole di fronte al mare in burrasca c'è chi ovviamente per me offrendo diciamo una prospettiva assolutamente negativa ha detto vi diamo una zattera poi una zattera suo però alcuni chiaramente ostile
Per altri definita in un contorno chiaramente neo nazionaliste cosiddetto sopranista e spesso c'è stato chi ha dato l'impressione di negarla proprio la burrasca
E quindi diciamo che penso che si debba ripartire da una radicalizzazione sulla questione sociale anche per sconfiggere il populismo meglio per sfidarlo che per dirla in maniera un po'brutale va sfidato in mezzo al popolo e non dall'alto
Non dicendo siete razzisti non ha non dovete avere paura
Via di questo passo quindi radicalizzazione sulla questione sociale e diciamo sfida rispetto a quello che è però il futuro e ci aspetta in una torsione di questo genere
Perché la politica fondata sul rancore
E sull'odio per dirla in maniera anche in questo caso un po'semplificata e ciò che ad esempio ci porta a mettere in discussione la coesione stessa
Della nostra società la qualità stessa del nostro sviluppo democratico Levodopa come spazio politico diciamo non per affermare le politiche dell'austerità ma per sconfiggere
Proprio l'odio e il conflitto tra i popoli
E quindi credo che nella lettura purtroppo lo diceva anche Pienza dibattito purtroppo spesso molto appropriata che fa il rapporto vie non solo la fotografia di quanto il pensiero democratico e progressista
Diciamo si è mostrato incerto e non appunto saputo reggere la ciò e in termini di inquietudine la trasformazione portava con sé
Ma c'è una fotografia
Preoccupante se guardiamo al futuro
Per dirla in termini molto banale noi così andiamo a sbattere
E questo mi pare evidente anche nella competizione tra i populismi nostrani nell'azione di governo
Concludo dicendo che dobbiamo stare anche molto attenti io credo è evitare che tutto ciò poi non tanto riproduca uno Stato cento la diciamo centralista in termini organizzativi e burocratici
Ma la convinzione che sul piano delle ferite sociali che si hanno davanti sia sufficiente una gestione centralista della spesa
Il reddito di cittadinanza a me non convince su questo terreno
Non su un alto nel senso che io credo che finalmente già con il relitto di inclusione in questo Paese
Avessi iniziato a occuparsi di una dimensione di fragilità sociale di povertà che lo vedeva suo realmente confinato assieme alla Grecia come l'unico paese al vecchio l'OPA non dotarsi di una misura strutturale
Per l'appunto di contrasto alla povertà
Il punto è se pensiamo di scommettere sull'autonomia dei soggetti
O su una dimensione di un'assistenza che si fa assistenzialismo che rischia di comici Zare le persone in una condizione di povertà di lasciarle lì in una condizione di povertà
E perché ci vedo un nesso tra ciò di cui stiamo discutendo e la critica al reddito di cittadinanza perché autonomia dei soggetti per me vuol dire proprio immaginare il fatto che una persona che si trova in una condizione di fragilità economica e sociale ha bisogno di una mano ed è giusto dargli una e guai a non dargliela
Ma va anche
Stimolata positivamente a a rialzarsi in una comunità
Che per l'appunto non ghettizzare la povertà o non la nasconde come polvere da mettere sotto al tappeto ma cerca di costruire legame relazione promozione positiva
E per questo c'è bisogno di una dimensione di futuro che non scommetto a sulla chiusura
Ma che si commetta sull'apertura sulla possibilità di rialzarsi di rimettersi in cammino
Altrimenti a furia di rinchiudersi non faremo altro che definire una società nella quale la possibilità del riscatto sarà in realtà negata
E questo credo che sia il tema più insidioso per la politica in una fase di questo tipo
Grazie
Due piccoli sottolineature il dibattito che stiamo facendo un po'serie diciamo il cattivismo il figlio della polizia dell'azione politica di vincitore delle elezioni o invece della materialità della crisi è interessante perché poi porta come conseguenza perché Kiss chi sostiene non tanto in questo dibattito ma ma diciamo nei ragionamenti più allargati che si fanno sui giornali in televisione e così via che è colpa del dei politici in qualche maniera secondo me che riduce la battaglia al nell'ambito della comunicazione no infatti come dire io faccio i sessanta secondi di i ogni giorno e quindi mi batto contro se invece si dice
Che è colpa della crisi e dalla materialità sposta il confronto sul terreno delle soluzioni
Ma allora mi permetto un po'apistici pretendere una cosa che diceva l'assessore Majorino riunito rispetto a
La crisi il fallimento del riformismo per il della terza via e così e così via perché oggi nel dibattito di preparazione delle primarie del Pd io vedo che il termine più ricorrente radicale che viene poi può essere aggettivo sostantivo cioè diventa radicale se come aggettivo del del sostantivo riformismo oppure diventa radicalizzazione e così via ma il problema secondo a mio parere per carità il problema del riformismo e la terza via e che ha perso sulle soluzioni
Non perché fosse poco mutuato fosse poco come dire agito socialmente il problema che lei c'era l'illusione
Di di di di di ingabbiare la globalizzazione questo purtroppo non è successo quindi ritorna un po'alle soluzioni lì è stato un definiti soluzioni non di radicalità per cui nel dibattito delle primarie quando quando sento dire spesso lesioni appunto radicalizza diamo sì
Io vedo una terra di nessuno tra il populismo e chi fa soluzioni in mezzo ci sono quelli che che sono radicali che per carità me li vedo con un grande megafono una forza dei decibel e così via poi
Ci può astio tornare subito quanto Tondo
Roberto Maroni
Grazie buona sera grazie dell'invito
Il rapporto Censis quello di quest'anno particolarmente suggestivo in molte molti passaggi
Il riferimento alla rancore analisi della società che complessa l'analisi difficile complicata e anche molto ben definita
E anche di parte perché non può che essere così
è comunque un analisi ben fatta un lavoro ben fatto
L'Italia alla Società italiana è una società e normalmente complessa quindi per ridurre fare la sintesi è un compito davvero complicato
Che il rapporto cerca di fare con
Visioni
In parte dal mio punto di vista condivisibile in parte no però c'è un grande lavoro di analisi che è molto utile per chi deve interpretare poi quello che avviene oggi
Tre cose voglio dire la prima si è parlato della paura io non ho paura della paura
Sono stato la scorsa settimana Roma nella al Viminale del ministero
Nel mio ex ufficio era un po'sopra pensiero quando sono andato entrato a trovare Matteo Salvini e stavo andando la scrivania no e mi ha fermato l'avevo detto sì è vero era effettivamente adesso è un altro ministro dell'interno non sono più io
E io ho parlato di tante cose tra cui anche di questi temi che conosco bene
Non credo che sono convinto che
La paura non viene generata da ciò che fa la politica del del dei provvedimenti del Governo al decreto sicurezza ritengo che l'opposizione al decreto sicurezza fatta
Da sindaci del PD si parlava di questo partito
Sia stato invece un regalo fatto a chi
Parla di sicurezza e la necessità di intervenire per garantire la sicurezza non è stato fatto apposta immagino ma il risultato è questo qui che ha rafforzato proprio chi ha investito sia per il ruolo che svolge sia per il consenso che questo tema porta su questi temi non bisogna aver paura di dire le cose giuste non bisogna aver paura di
Criticare l'Europa
Poi c'è una parte di questa critica che evidentemente propaganda e strumentale perché il ventisei di maggio ci sono le elezioni europee
Parlar male dell'Europa porta consenso probabilmente ma un qualche fondamento ce lo dico proprio nella mia precedente esperienza sul tema della sicurezza e della paura no che che sono due temi molto collegati
Perché il tema dell'immigrazione
Anch'io l'ho vissuto quando ero ministro dell'interno e anche allora come oggi la risposta dell'Europa è stata un imbarazzante silenzio
Sì si può forse si dovrebbe ma tutto si può fare se gli Stati sono d'accordo un questi accordi che si fanno che poi non vengono attuati ma motivo è molto semplice perché c'è un difetto istituzionale il controllo dei confini il controllo dell'immigrazione quindi
Quando entra in Europa non è una competenza della Commissione europea ma è lasciata ai singoli stati membri
C'è il commissario europeo all'immigrazione ma si occupa di quelli che sono arrivati come integrarli come gestire le domande di asilo e tutto il resto è lasciato e e quindi hanno buon gioco i governi a investire sul tema sicurezza barra paura barra immigrazione e a lucrare né anche elettoralmente
Non credo però che sia un problema come ho detto non ho paura della paura perché non può succedere che questo prenda il sopravvento e determini chissà quali catastrofi
Può servire nel dibattito politico quotidiano e nel dibattito nella campagna elettorale a spostare masse di consenso questo sì ma è una cosa che succede normalmente quando ci sono le elezioni siccome in Italia ogni anno ci sono elezioni
Immagino che questo tema sarà un tema ricorrente nel dibattito
Politico secondo punto che condivido nell'analisi del Censis è una preoccupazione la preoccupazione non tanto per diciamo la presunta più o meno presunta incapacità o mancanza di esperienza
Nel in né i ministri nel governo io ricordo che ho fatto nel novantaquattro divenne ministro dell'interno al vicepresidente del Consiglio trentanove anni sanguigno quarantacinque io a trentanove
Ecco con la mia unica esperienza era aver fatto per un anno l'assessore alla viabilità del Comune di Varese mi è toccato fare il ministro dell'Interno quindi l'esperienza importante
Ma come dice un proverbio cinese una lampada che hai sulla specie sul sulla schiena illumina il percorso che il fatto non quello che hai davanti per fare bene governare bene devi avere una visione deve avere una prospettiva deve avere un progetto devi avere un idea di che cosa sarà il futuro partendo dall'analisi dove siamo e in che direzione andrà alla Società e io devo fare in modo che
Le cose che faccio come Governo aiutino l'economia le imprese a essere più competitive aiutino chi ha bisogno il welfare la società sapendo immaginando che cosa potrà succedere né per quale sarà l'evoluzione della società nei prossimi vent'anni questo manca
Oggi
Nel governo io non lo vedo un progetto una prospettiva un programma nei prossimi anni ma perché questo governo è così la cosa che mi preoccupa che città bene
Il rapporto l'annunciato ritorno hanno a qualche più solida forma di intervento pubblico nell'economia la preoccupazione per l'impoverimento del mercato del lavoro specie nel Mezzogiorno
Gli anni che ci lasciamo alle spalle dice il rapporto è lo cito perché condivido pienamente e mi pare che descriva bene il il il problema che ci che che abbiamo di fronte gli anni che ci lasciamo alle spalle ci ricordano che sono venute meno le condizioni per riproporre una nazionalizzazione di ciò che è stato privatizzato
Dalle telecomunicazioni all'energia dalle strade agli euro porti dall'edilizia sociale alla previdenza e all'assistenza
Mi pare che questo sia un po'invece quello che bolle in pentola Roma con alcuni interventi diciamo di ministri anche
Chi dimostrano che bisogna studiare prima di parlare a volte no al ponte di Genova è stato citato e quando il ministro del delle infrastrutture disse
è colpa della Società Autostrade dobbiamo nazionalizzare quindi le concessioni autostradali senza sapere senza rendersi conto che se l'avesse fatto avrebbe fatto un regalo enorme alla Società Autostrade che voleva invece punire perché avrebbe dovuto pagare circa dieci miliardi di indennizzo per gli anni che mancavano la fine delle concessioni poi mettere a gara perché lo Stato non è in grado di gestire sono d'accordo e quindi chi avrebbe vinto probabilmente vi sono ancora la Società Autostrade ma al di là di queste gas sua al di là di questi errori che sono frutto anche dell'inesperienza somma bisogna avere un militante a rimettersi a studiare quello che mi preoccupa
è che questo tentativo di nazionalizzare di statali Tzara è visto come una cosa utile e positiva perché lo Stato
Interviene è sbagliata e la vi è una via sbagliata perché perché
Semplicemente il pubblico oggi non è in grado di fare queste cose non è in grado di gestire insicurezza
Tutto quello che è stato negli anni privatizzato dato in gestione ai privati faccio solo un esempio che riguarda proprio la Regione Lombardia recentissimo anzi ancora in discussione nel provvedimento sulla semplificazione
Il il trasferimento delle concessioni idroelettriche
Quando scadranno e molte sono già scadute in Lombardia moltissime sono scadute alle regioni e giusto dovrei dire da federalista quale sono se non che se una Regione persino la Regione Lombardia che la regione più attrezzata dovesse mettersi a gestire il complesso delle dighe
Complicatissimo che c'è in Valtellina non riesce a farlo non se non ha una struttura per farlo e questo metterebbe oltre che rendere più complicata la gestione della produzione dell'energia elettrica metterebbe anche a rischio chi vive lì
Perché se c'è una dire tu non fai la manutenzione e crolla qualche cosa a che cosa può succedere punto di domanda
Questo è la cosa che mi preoccupa
Nell'impostazione di una parte dell'attuale governo non di tutto il Governo i Cinque Stelle
Il Movimento cinque Stelle vede questa strada come la strada giusta la nazionalizzazione delle concessioni idroelettriche quella delle concessioni autostradali quelle delle con tutte le concessioni in genere
Ed è una cosa sbagliata perché
Non è in grado oggi lo Stato di farlo terzo punto
Mi pare che ci sia però complessivamente un difetto nell'analisi della politica oggi chi guarda al governo chi guarda quello che succede a Roma a non riesce a capire bene
Perché e che cosa succede si critica il Governo perché non ha una prospettiva non ha un progetto nona ma oggi la politica è così oggi è cambiata rispetto alla politica che ho frequentato io
Ed è la politica dei Millennials si parlava dei giovani i Millennials oggi i ragazzi nati fino a due dall'ottanta al due mila hanno una velocità nel fare le cose nel cambiamento delle proprie opinioni che era sconosciuta ai miei tempi io ho tre figli Millennials il più piccolo che a vent'anni in tono di sfida qualche mese fa mi dice papà ma tu sei così Facebook e il tuo vecchio qualcuno come viziosi fermo che io accerto guarda gli faccio vedere e lui fa sì va bene facebook per noi è un passo letto noi usiamo più non lo usiamo più hanno una velocità tale che non si riesce a capire quassù ecco e così fa il Governo oggi la comunicazione io ricordo quando ero ministro mio capo
Della ufficio stampa veniva da me e mi diceva ministro mi raccomando e dobbiamo dare la notizia entro le diciotto così i giornali possono scrivere e finiamo sui telegiornali entro le diciotto
Il compito del ministro era lavorare e poi alle diciotto trovare una notizia adesso alle otto di mattina ci sono le dirette Facebook Twitter
è un altro mondo è un altro modo di far politica
Che ha una prospettiva temporale brevissima la prospettiva temporale di questo di questa maggioranza è il ventisei maggio del due mila diciannove le elezioni europee
Quello che succederà dopo boh punto interrogativo reggerà la maggioranza non reggerà se ne parlerà dal ventisette di maggio questa è la mia convinzione ovviamente da qui ad allora il governo reggerà
Litigheranno ma in parte anche qualche cosa che fanno apposta per coprire lo spazio del Governo e coprirà lo spazio dell'opposizione chi fa opposizione il Partito democratico fa opposizione non mi pare
Forza Italia fa opposizione non mi pare di leggere quindi una operazione fatta sul investendo novanta per cento sulla comunicazione e dieci per cento sulle strategie
Di azione di governo questa è la mia impressione è giusto è sbagliato non dà un giudizio dico solo che oggi la politica e così questo rapporto fotografa bene la società queste tendenze
Mi pare che quello che se posso dirlo insomma
Sì e ci voleva di più forse era una attualizzazione di questa nuova politica nata con questo governo che vede nella rapidità nella velocità nel cambiamento costante e una delle sue caratteristiche più importanti
Grazie
Ti faccio domande veloci se ho capito bene lei implicitamente nella prima parte del suo intervento ha detto
Non bisogna aver molta paura del cattivismo e quindi del cartonato di Matteo Salvini che c'è dietro questo termine perché è un imprenditore politico che sfrutta lo spazio della paura a fini elettorali
C'ha detto così non vi preoccupate più di tanto però io faccio la domanda uno che fa cassa con la paura poi non è che qui quelle cose le spende in opere di misericordia uno
Il la valutazione e se mi conviene toccare certi temi usare certi toni piuttosto che altri toni un politico la fa
Sulla base di mi conviene nel senso a Pont consenso oltre che ci credo naturalmente non consenso
Se si fa e se si esaspera e se ogni volta che si fa polemica i sondaggi dicono che chi parla di questi temi è un vantaggio e perché e qualche cosa che c'è
Nella realtà nella società alzando for pensare che la politica pensare che un partito pensare che un ministro possa indurre questi comportamenti in una società così complessa come quella italiano come quella moderna
E dare credito in ma non è così non è così nessuno
Che fa politica o all'interno di un partito a questo potere ha questa capacità
Dovrebbe avere il controllo totale di tutti i mezzi di comunicazione e non solo neanche in Cina ci riescono
Quindi Salvini la chi parla di questi temi interpreta un sentimento bische cioè è un surfista veloce nella realtà poi verifichiamo perché c'è no tutte le cause ma l'interpretazione che viene data è l'interpretazione di un fenomeno reale che esiste non è generato dalle dichiarazione di dei partiti o dei politici il contrario
Ci sono parole dell'assessore faccio una battutaccia quindi non è un surfista mai un surfista calvinisti fa surf tutte e due recaste mi piace il surfista Libia non adesso
Quel che penso su cosa sia perché non no io credo che c'è il punto toccava Madonia
Secondo me da un dal disco mentire se ragioniamo della fotografia dell'esistente molto corretto effettivamente assolutamente vero che chi governa oggi
Costruisce sul tema del consenso e in relazione al tema del consenso del consenso immediato di oggi la propria visione
Io credo che questo sia però il modo peggiore per immaginare la funzione stessa e l'utilità pubblica della politica che prima che al consenso deve pensare al senso delle cose in cui crede e che tenta di realizzare o non faccio quello io faccio da otto anni l'assessore facevo prima il consigliere comunale faccio politica dà senso candidato alle elezioni a scuola in consiglio di istituto quindi l'adesso non è che dico
Che non ci sia il tema della capacità di confrontarsi con quanto riesce a essere convincente
Ma il punto è se poi non finisci per smarrire la tua stessa funzione e la tua stessa missione a meno che a meno che proprio non ci Carelli
Cioè ci sei o ci fanno ecco proprio se non a meno che non ci credi e se ci credi vuol dire allora che non dobbiamo ragionare
Delle efficaci sparate del momento del ministro dell'interno come il tentativo di avere più followers ma invece proprio come una visione che si sta costruendo e che è il frutto di questa spirale
Cioè non creo io la paura che c'è e l'insicurezza
Ma la cavalcò e l'alimento e finisco per essere inevitabilmente espressione poi mi do anche un apparati ideologico di riferimento è questo però ci porta molto in là
Ci porta a conoscere non a caso una proposta politica
Di destra che si radicalizza
E che poi può ogni tanto oltre che essere diciamo molto nazionalista e sarà anche un po'attenta al sociale rispetto ai propri non certo rispetto ai disperati che sono da qualche parte attaccati in questo momento
Ma il tema e se tutto ciò lo accettiamo o meno
Cioè io credo che sia il modo migliore per mettere in discussione alcuni diciamo elementi di coesione della nostra società e di condivisione di un destino comune
Che ci deve essere perché altrimenti tutto questo non fa altro che far prevalere una logica che fomenta a quel punto la dimensione della Panico ore proprio per poter in funzione di essa costruire il proprio potere e quindi l'esercizio del potere costruito fomentando il rancore un mix micidiale
E tutte le difficoltà che possiamo avere noi oggi come partito democratico anche magari un po'di banalità in alcuni momenti del confronto interno tutto questo però non giustifica l'ha mai
L'accettazione di quello che stiamo vivendo
è questo io credo il punto
E non è solo una questione di un'altra parte politica nel senso che non penso che siamo più di fronte a una normale come si dice dialettica tra maggioranza e opposizione siamo di fronte a qualcosa che non a caso non so in nel Regno Unito senza nemmeno il protagonista politico così indubbiamente efficace ha portato alla Praxi
Non ci sarà la Breaks Seat italiana ci può essere la Praxi all'italiana
Cioè il mettere in discussione la dimensione unitaria delle istituzioni della società e via di questo passo interpretando in questo modo il sentimento di insicurezza
Che vi è e cercando di dare adesso una rappresentanza politica
Il tema è invece è capire come uscire da questa crisi allora e chiudo la radicalità non credo che debba essere diciamo una terminologia e sposta per come una coperta di Linus in questa fase storica è ovvio radicali così
Ma vuol dire cose molto molto concretamente importanti da fare ad esempio oggi il tema non è tanto più quello diciamo di una cioè non è solo quello di quanto si produce certo ci vuole lo sviluppo altrimenti andiamo a nessuna parte
Ma anche di come re distribuisci
Ricchezza
Di come oppure costui cinque per parlare di cose diciamo ancora più tangibili
In questo Paese non so sul tema della casa e dell'abitare
Parlo di una questione spesso molto diciamo marginale nel dibattito politico un grande piano nazionale di sviluppo di rigenerazione di riqualificazione io credo che se i democratici fossero quelli che vogliono dare una casa a tutti
E che vogliono dare
Una casa le ragazze e ragazzi che vivono le loro famiglie d'origine spesso perché non sanno come costruirsi una propria autonomia ad esempio tornerebbero ad avere un po'più di senso magari non costruisci subito consenso ma torni ad avere una funzione pubblica che rigenera
Anche il tuo ruolo che poi giocare la sfida di domani e quindi bisogna sapere di fare un grande cammino in un'Italia che purtroppo è molto simile a quella descritta
Bene
Questo prima di tornare su questo tema Giorgio Vigolo secondo quanto
Roberto Maroni che da questa lei ha detto che nella politica economica del governo pesa moltissimo la cultura dei Cinque Stelle qui almeno per quanto mi riguarda sono d'accordissimo
Però lei decide nella lega una capacità un'attrezzatura per reggere la recessione oggi c'è un
Una notizia una piccola notizia però una società di indipendente di di studio della congiuntura l'ha detto che lo zero sei di Bankitalia non è ottimista ma super ottimista perché ha dato zero virgola zero adesso chiuso l'inciso però affronta la regressione lei vede nelle nella lega elementi come dire solidi di gestione accompagnamento di questa base economica a prescindere cinquestelle
Non rivelavano rispondo seriamente da io conosco bene
Ieri rappresentanti della lega che sono al governo
Ce ne sono molti che sono alla prima esperienza come ho detto prima non è un problema se uno ha l'umiltà di studiare di capire prima di parlare prima di scrivere i provvedimenti ce ne sono altri che hanno una grande esperienza proprio nei temi economici parlo di Giancarlo Giorgetti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha risposto che ha avuto per nei governi Berlusconi Gianni Letta che è un posto di una straordinaria importanza
Devi riuscire a farlo valere questo posteriore che ai di coordinamento ma è un posto che può indurre
I provvedimenti in una direzione è quella giusta invece che un'altra quella sbagliata no poi c'è Massimo Garavaglia viceministro al Mef ministero per economia e delle finanze che è stato mio assessore per cinque anni qui in Regione
è un esperto di economia di queste materie è stato
Il responsabile per cinque anni durante il suo mandato dei settori economici della Conferenza delle Regioni cioè tutte le regioni italiane dove
Noi come lega come centrodestra non avevamo la maggioranza affidarono comunque all'assessore Massimo Garavaglia il compito di interloquire con il governo di litigare anche con i vari governi che erano o il governo Renzi il governo Gentiloni per avere più risorse
Alle regioni e agli enti locali ecco questi sono solo due esempi di persone che nel governo sanno che cosa vuol dire fare quali sono i provvedimenti giusti per rilanciare l'economia Matteo Salvini la lega fece una scelta all'inizio del governo che io non ho condiviso cioè quella di delegare i Cinquestelle tutte le competenze importanti in materia di lavoro in materia di sviluppo economico e in materia di infrastrutture io mi auguro che dopo le elezioni europee se come fare dei sondaggi ci saranno grandi consensi
Dava alla alla lega che ci possa essere da parte della lega stessa la richiesta di avere qualche delega in più in questi settori perché sono quelle che poi l'economia dei ceti produttivi del nord che criticano il governo su molte questioni il reddito di cittadinanza che una misura assistenziale di assolutamente assistenzialista che non crea lavoro anzi crea al contrario
E su altre misure le infrastrutture come si dice nel rapporto Censis
La tavola io sono naturalmente per farlo allattava è una ferrovia che toglie traffico che toglie inquinamento di che cosa stiamo parlando toglie inquinamento ed e si protesta perché invece sarebbe il contrario ecco mi è mi auguro che ci sia una maggiore assunzione di responsabilità
Perché le persone di cui parliamo di dire che ho citato conoscono bene i problemi e le questioni economiche dopodiché saranno comunque in grado di evitare la crisi o di evitare queste temo di no proprio perché come si diceva prima gli Stati ormai gli Stati nazionali non hanno più quei poteri che avevano vent'anni fa trent'anni fa non solo nell'economia perché cadute le barriere caduti i confini ormai è tutto globale e si fa in un attimo tutto via web cose che trent'anni fa
Si facevano bisognava farle materialmente ma perché gli stati hanno ceduto poteri e alla Commissione europea in materia
Anche quella materia per cui i Parlamenti erano nati c'è il controllo della spesa del sovrano il Parlamento inglese nasce così no adesso con il fiscal compact tra la la il Parlamento italiano fa una manovra che deve essere approvata dei commissari europei che sono commissari non eletti da nessuno nominati ok quindi c'è una stato una cessione progressiva di sovranità che rende difficile
Per un governo intervenire se c'è una congiuntura economica nettamente sfavorevole può tamponare e può fare cose utili e importanti
E io mi auguro che almeno una cosa utile importante per noi la faccia e cioè che dia finalmente corso pieno alla questione dell'autonomia che è una cosa nata un'iniziativa nata come certamente ricorderete nell'ottobre del due mila e diciassette
Non abbiamo firmato un accordo io Zaia e Bonaccini presidente dell'Emilia Romagna il ventotto febbraio del due mila e diciotto quasi un anno fa che prevedeva
Una
Accordò con il Governo un contratto no come si dice questo governo si basa su un contratto bene ci fu un contratto tra il sottoscritto Zaia con acini il governo Gentiloni che diceva che alla Regione Lombardia venivano trasferite le competenze
Sulla base di risorse che era una volta il costo storico quello che lo Stato spende una compartecipazione al gettito dei tributi erariali cioè il residuo fiscale e i costi standard
Che sono la differenza tra spendere bene e spendere male costi standard vuol dire che chi spende bene i soldi pubblici
Le regioni i comuni viene premiato e chi li spende male viene penalizzato oggi non è così
è un criterio di virtuosità che può essere utilissimo
Proprio nei momenti di congiuntura economica sfavorevole il governo può farlo e mi auguro davvero che il presidente della Regione Lombardia
Picchi i pugni sul tavolo perché quell'accordo deve essere attuato mi pare che l'orientamento non sia proprio questo sono un po'pessimista ma mi auguro invece e che la strada sia quella lì d'altronde abbiamo firmato un contratto
L'anno scorso e non vedo come il Governo possa disattendere questo contratto
Sì perché sarebbe paradossale che avete firmato un contratto con governo e centrosinistra viene smentito
Del momento in cui la lega
Non vorrei dover rimpiangere il governo Gentiloni gas dobbiamo da Giorgio De vita abbiamo detto politica cattiveria se se la politica fosse fosse poi come dire
Quella dotazione che incorpora di cattiveria poi
Determina anche le azioni successive
Questa è difficile rispondere sicuramente io l'ho l'ho detto l'ho scritto l'ho ricordato prima
Credo che la cattiveria sia una caratteristica della Società del di oggi che e che ha tante ragioni lecco e come diceva prima anche Maroni
La politica interpreta interpreta in chiave di consenso la politica a quello come obiettivo come scopo come funzione cioè quella di costruire un consenso che gli consenta poi di governare
Tuttavia però è chiaro che se inseguiamo questa questo rancore questa paura questa sfiducia questa cattiveria
E pensiamo non soltanto di costruirci consenso ma anche di costruirci iniziativa di governo secondo me finiamo per non andare da nessuna parte c'è c'è alla fine una rincorsa
Che ti lascia sempre sullo stesso posto è come un un andare su una ruota che ritorna al punto di partenza lo sforzo e l'ho detto e ne sono convinto è quello di proporre in qualche modo uno sguardo sul futuro diceva prima Veronica la parte forse che lo convince meno che addirittura non lo trova raccordo cioè la politica in fondo è costretto a vivere giorno per giorno però serviti soltanto di dire che Facebook o di Twitter poi arriva qualcuno che è più bravo di te a farle e non può essere su quello
Che misuriamo la capacità di governo secondo me
Misuriamo la capacità di governo si sul presente
Ma come diceva Sant'Agostino si vive nel presente si vive nel giorno per giorno ogni giorno va vissuto per quello che è ma si vive l'oggi per memoria intuito ed anticipazione
Lo sforzo e la politica è quello di fare del morire sicuramente di fare intuito cioè dissentire la pancia del Paese ma anche di fare anticipazione senza di quello giri su te stesso
Senta però forse
Se io fossi in platea avrei un po'la sensazione che mi ci metto anch'io noi quattro siamo un po'cinici nel nella nell'affrontare la questione della cattiveria cioè in qualche maniera che siccome siamo molto attenti la dislocazione della lotta politica
Sottovalutiamo che poi c'è una cattiveria quotidiana in qualche maniera no non c'è solo una comunicazione cattiva di leader politici poi c'è una cattiveria quotidiana che si sconta sui soggetti deboli che si scontra nel nei rapporti nei rapporti tra le persone nella televisione che non si può più accendere
Nei social perché uno gli viene voglia di uscire perché deve stare attento a quello che dice e così via ecco per carità quindi ragioniamo dalla cattiveria in termini di strumentazione politica però c'è una cattiveria sociale quotidiana dei rapporti che insomma un po'sgomenta tutti no penso che tra l'altro il successo
Di pubblico che abbiamo registrato questa sera sì anche un po'dovuto a questa sensazione un po'di sgomento rispetto a questa a questo elemento ecco ripeto non siamo troppo cinici a ragionare solo sugli imprenditori e la paura e sottovalutare costiere poi l'utenza aveva paura quello che che cambia nella vita delle persone
Sì lo diciamo anche prima la cattiveria è un dato che caratterizza la società di oggi
Lei ricorderà gli articoli usciti anche dopo il rapporto tutti hanno detto gli italiani incattiviti e su questo in tanti ci si sono riconosciuti quindi non è come dire un pensiero accademico quello di riconoscere o politico la dimensione cattiveria con una dimensione chiave della del dibattito attuale
E proprio una caratteristica che oggi e dentro gli italiani dentro loro comportamento e dentro l'insofferenza verso l'altro verso lo straniero verso la persona di colore
E che però a un certo punto deve far i conti
Con lo sviluppo della società con l'accrescere la società è un po'come il leader di banchiere c'è stato alcuni anni fa sulle badanti dell'Europa dell'Est erano tutte come dire compromesse con qualche furbacchione che venne a rubare in casa tranne quella che poi guardava mio figlio mio padre o la mia nonna
è un po'come gli operai di colore oggi non li vuole nessuno però poi in tante fabbriche del Nord Est sono perfettamente integrati lavorano ora sono tutti cattivi tranne quelli che lavorano come c'è un certo punto ci devi fare i conti quello che preoccupa è questo sentimento però del della cattiveria dentro l'animo di tanti italiani e quindi la sua capacità di essere diventato oggi un sentimento collettivo e quindi di poter portare anche reazioni
Collettiva e non soltanto la cattiveria del gesto dentro casa verso la persona più debole abbiamo visto verso i bambini verso mondi verso le donne
Ma è proprio la la la dimensione sociale quindi io credo che non non sia cinico da parte nostra raccontarle vederla
Perché raccontiamo non il modo in cui noi costruiamo la nostra capacità di stare nel dibattito pubblico come diceva lei che la radio la televisione nei libri assistiamo trasmissioni radiofoniche che sono terrificanti o trasmissione televisiva che veramente sono inguardabile per molti versi ma non è che loro genero cattiveria sanno capp
Capire bene quel sentimento e lo interpretò per vendere libri o per vendere audience però e proprio per questo che dobbiamo fare attenzione la cattiveria
Se diventa un sentimento collettivo diventa una sfiducia assoluta nel futuro ed è questo quello che rischio maggiore cioè la capacità di non fare un passo avanti perché si è sfiduciati
No vediamo gli italiani accumulare ricchezze i soldi sono tutti in banche investimenti non se ne fanno
Le ultime aste sono andate male perché gli italiani non hanno comprato i Bot quindi non mi fido neanche più del tesoro della Banca d'Italia dei titoli di Stato che sono stati come dire il rifugio di tutti i nostri risparmi allora
E quello che la cattiveria il rancore la paura porta con sé cioè la sfiducia come dicevo prima l'unico modo che hai di superarla è quello di recuperarla dal basso di recuperarla nei comportamenti individuali nero comportamenti quotidiani
Nel giorno per giorno in questo la responsabilità della politica classe dirigente d'interpretarlo non certo di dirigerla o di subirla
Non so come chiamo onorevole ex presidente come si dice uno che è stato presidente presidente Mauro
Faccio grazie presidente del Milan club del mio Paese alcalini presidente va bene quindi il Preside quelle prove domandare se è vero che i guai inumazione convenzionati o come ha detto Salvini ma no le faccio
Allora le faccio una domanda che questa lo sa che adesso un po'tutti abbiamo la sensazione di fronte al cattivista Salvini di dire ma quanto erano buoni Bossi Maroni proprio no abbiamo questa sensazione è adesso la domanda è questa teoria seria no aspetti appunto quali sono di G. però lei dall'interno ci aiuta a vedere se ci sono delle discontinuità
Perché non le percepiamo senza voler di come dire santificare sposta però quali discontinuità ci sono tra Bossi Maroni e la Lega che conoscevamo che pure ogni tanto diceva che bisognava prendere i fucili no oggi se Salvi e dicesse che bisogna che bisogna prendere i fucili risalgono sollevazione una volta invece tutto sommato ci va bene sono sono sono esagerazioni ecco quali discontinuità ci sono
Ma su questo tema mi pare non ci siano molte discontinuità sul piano politico la lega di Salvini la lega di Bossi e di Maroni
Sul primo c'è discontinuità sulla progetto politico complessivo della lega che non è più lega nord mai lega di Salvini è andata fuori dei confini tradizionali
Questo è una scelta che è stata fatta da Salvini è una scelta impegnativa che però mi pare stia portando alla lega consensi che mai nella storia avuto quindi vuol dire che ha ragione se compito di un leader politico è quello di avere il consenso e di acquisire di aumentare il consenso per il proprio partito
Ci sta riuscendo non c'è discontinuità neanche nei confronti di quello che gli ho fatto da ministro dell'Interno adesso Salvini rischia di finire a processo per del caso di Ciotti beh io ricordo che da ministro dell'Interno anch'io ero stato indagato dalla procura vere dal tribunale dei ministri per i cosiddetti respingimenti che era l'attuazione niente né più né meno che l'attuazione di un accordo firmato dal mio predecessore Giuliano Amato ministro dell'interno
Con il governo
Con Gheddafi con la Libia accordo che io avevo attuato lui l'aveva firmato io l'avevo attuato e attuare l'accordo voleva dire affermare
I barconi che partivano dalla leader perché veniva la Guardia costiera libica in acque internazionali a prenderli e riportarsi all'indietro questo era l'attuazione dell'accordo vennero definiti i respingimenti
E io venni indagato per questo poi archiviato quindi né più né meno di quello che ho fatto io
Sta facendo Matteo Salvini la differenza tra quello che io facevo e quello che lo fa e come io lo facevo cioè proprio la comunicazione no
Dalle otto del mattino sui social c'è una presenza costante e in qualunque cosa succeda c'è sempre un commento da fare ogni minuto e per me era diverso invece io mi ricordo che sono andato su Facebook su Twitter quando ho finito di fare il ministro dell'Interno è l'unico strumento di comunicazione che avevamo era pensate un po'il sito ufficiale del ministero dell'interno che nessuno guardava mai naturalmente no
Però nonostante questo siamo riusciti a comunicare le cose che abbiamo fatto perché l'impegno era fare le cose e poi comunicare adesso è diverso per questo dicevo prima
Si fa anche fatica a interpretare o capire bisogna sforzarsi di capire bene quello che succede perché non è superficialità non è solo comunicazione non è un eccesso di fanatismo sui social
C'è questo ma questo non deve oscurare o o o non non impedire di andare a capire la sostanza vera che sul piano della sicurezza ripeto cose che io condivido
Quelle scelte che il governo ha fatto sul piano invece degli interventi sulle coniche economici sono cose che mi preoccupano perché se la strada è quella lì della nazionalizzazione della statalizzazione
Allora vuol dire tornare indietro di cinquant'anni
Va dato dall'assessore Majorino
Non so dai discorsi abbiamo fatto sembra quindi che i buonisti non so se lei si definisce buonista non poi glielo chiedo i buonisti sono condannati a stare in minoranza per un ciclo diciamo medio-lungo
Da quanto a quanto si capisce ora per buonisti è una semplificazione intendiamo
Con loro che diciamo mettiamola così coloro che di fronte al diffondersi di una cultura dell'odio pensa che ci si debba si debbano produrre vendere degli antidoti
Quantomeno non mettiamola così ecco lei si consiglia abolita e in caso come pensa e che ti possono essere introdotti questi antidoti per evitare come dire un ciclo lungo dell'odio
Meglio essere buonista essere qualcosa d'altro nel senso che alla fine poi
Sinceramente
C'è anche proprio questa retorica nei confronti dell'azione solidale che per me sconcertante assolutamente negativa
Magari rimango anche l'ultimo pensarlo sua faccia da terra ma continuo a dirlo io credo che ad esempio nel momento in cui non vi sia una politica corale degli Stati
Europei dell'Europa sul tema dell'immigrazione l'ONG vadano ringrazia
Non criminalizza
Anche questa qua non porta voti ma penso che a volte bisogna un po'prescindere da tutto ciò
E tra l'altro non voglio far del campanilismo rispetto alla nostra esperienza diciamo di governo milanesi o semplificare però io credo che noi abbiamo dimostrato assolutamente non da soli che tu potevi sia accogliere e che poi sia accogliere che pensare alle politiche di sviluppo abbiamo dal diciotto ottobre del due mila tredici ad oggi ascolto dato ospitalità in questa città a oltre centoventotto mila di cui venticinque mila bambini
Presenti che sono in gran parte transitati soprattutto dal due mila tredici al due mila e quindici quando non si fermavano diciamo dalla nostra città
è chiaro che è stata una cosa assolutamente sul piano del consenso assolutamente non
Produttiva io dico in questo do per scontato però mi devo anche poi un altro problema
Bene non prendo voti ma quella famiglia siriana lì che trova la Stazione Centrale la lascio lì
O cerco di capire come darle un tetto nel quale vivere per alcuni giorni inattesa
Che vada via perché poi dopo concretamente le domande devi fare guardate le mie preoccupazioni su ad esempio la legge sul Salvini
Al contrario di quello che dice Maroni sono anche fondate proprio sui suoi effetti materiali noi stimiamo ad esempio che a Milano venendo meno il diciamo riconoscimento della protezione umanitaria nel prossimo nei prossimi mesi avremo grazie alla legge Salvini tra gli ottocento e i novecento senzatetto in più perché ci sono persone oggi ospiti della prima accoglienza ogni volta Dunga e molto su questo ma sono oggi ospiti della prima accoglienza che progressivamente finiscono per strada
Io credo che quella sia una conseguenza che magari ti paga al momento perché tu dici io non gli do più la protezione umanitaria
Ma poi sul medio periodo eh disumana per quelle persone lì e io scusate ma mi voglio pare anche di questo tema non solo di un continuo gioco di posizionamento tra maggioranza e opposizione e poi anche dannosa per la nostra città
Perché tra Birmania un po'buttare di senza tetto ne abbiamo già abbastanza una che ne abbiamo abbiamo bisogno di una nuova iniezione
E quindi poi le conseguenze le devi concretamente valutare credo che diciamo quelli che vogliono un'alternativa a questa fase di costruzione del consenso a partire dal rancore
Ce la potranno fare però solo se toglieranno delle armi
A gli imprenditori della paura perché certo è che se l'italiano in difficoltà
Continua a percepire atti non solo come quello che vuole accogliere tutti fra l'alto aldilà poi anche della realtà delle cose mal lontano dalla sua condizione
è ovvio che il giochino diciamo della costruzione dell'immigrato come Giacomo per solo un pentito il pianerottolo del mio libro la ringrazio per la citazione riuscirà cioè i quando io dico a radicalizzare vuol dire essere molto di più dalla parte di una domanda di riscatto sociale
Per competere con più forza nei confronti del cosiddetto populismo e devo dire ancora prima per fare una cosa giusta perché quando poi i servizi sociali abbiamo la fila io mi dico che qualcosa non va
E se faccio politica mi devo occupare di come quella fila lì venga messa materialmente indiscusso per capirci pianerottolo e quando
Immigrazione non è un problema la politica ma è una questione che riguarda il tuo pianerottolo a dice
Ecco una cosa credo che la sinistra della togliersi proprio di dosso questa idea che tu alla personale che si sente insicura impaurita in un contesto io cito quartiere Corvetto un quartiere dove sto parecchio
Dove abbiamo riaperto anche dei servizi che offriamo chiusi insomma si offre un lavoro complicato anche appassionante alla persona
Diciamo impaurita per la presenza di tanti ci degli stranieri vicino ma guarda che le statistiche però ti dicono che siamo il quinto Paese per arrivi che ecco diciamo la il rapporto è cruciale Pat Rafter però non può essere
La come dire statistica dall'alto
Quella che affronta l'insicurezza che c'è
Quello è un dato di fatto su cui diciamo preferisco perfino in questo caso se è d'accordo con Maroni cioè non faccio uno sforzo però diciamo ci storia un piano piano dico che su questo scoperto cioè vorrei era è indissolubile e non è inventato è utilizzato strumentalmente
Costruendo la dinamica cui facciamo riferimento prima Marsilio pagine sono esempio per Varese vado a Trento per il Festival all'economia
No e a Trento e cioè vicino alla stazione vicino alla sede della Provincia autonoma un posto in cui palesemente io sono dei dei giovani di colore che stanno lì tutto il giorno so non ci vuole molto a capire uno che stava dove ora capire quelli quella è una centrale di spaccio che in qualche maniera dovrebbe essere affrontata con gli strumenti che loro lo Stato ha non affrontavano la pronta ma mai genera evidentemente un corto circuito
Io mi devo scusare siamo stati lunghi quindi vi ringrazio lei quando si arriva un po'lunghi è colpa del moderatore mi scuso grazie però di aver partecipato a questa discussione grazie ai nostri speaker