Con dignità, senza dolore

Buongiorno a tutti
Benvenuti al convegno con dignità senza dolore
Grazie io sono Alice spinga sono la direttrice di un'associazione di promozione sociale che Assocam Bologna
E né su copiamo primariamente figli conservare e tutelare le volontà la cremazione
Ma ci occupiamo da sempre e sempre ci occuperemo
Dei temi legati alla al fine vita quindi al morire alla morte al post mortem quindi facciamo un'operazione che è di sensibilizzazione e di promozione su questi temi presso la cittadinanza
Io vi rubo proprio pochi minuti per i saluti diritto perché ovviamente dietro un convegno azione un lavoro che coinvolge tante persone
Coinvolte degli enti e quindi è come minimo doveroso porgere dei ringraziamenti innanzitutto ringrazio il pubblico in sala perché sabato mattina è appena iniziato presto e quindi grazie che siete intervenuti grazie che siete qui presenti un ringraziamento particolare va al professor Guido Biasco
Perché senza di lui questo convegno non si sarebbe fatto a nel senso che ogni relatore ogni contenuto è stato creato insieme a lui si può dire che io sia stata il braccio operativo ma la mente dietro questo convegno e Luís quindi senza la sua professionalità la sua competenza alle sue conoscenze e la sua disponibilità questo convegno proprio non ci sarebbe quindi davvero grazie grazie mille
Poi ringrazio che ha collaborato a questo convegno e in particolare a il partito radicale a radio radicale e a la Federazione Italiana cremazione fiatato anche un sostegno economico a questo convegno quindi davvero grazie
Un ringraziamento va anche all'istituto Luca Coscioni e al Coscioni Lab sempre per la partecipazione per la collaborazione ai contenuti di questo convegno ringrazio anche chi ha patrocinato l'evento che il Comune di Bologna la regione Emilia-Romagna e Alma mater studiorum Università di Bologna e da ultimo perché si è aggiunto negli ultimi giorni quindi Losito per ultimo da Società Italiana cure palliative che ha scelto di inserire questo evento all'interno degli eventi patrocinati quindi grazie a tutti a tutti proprio perché c'è stato proprio una collaborazione collettiva per la creazione di questo convegno e ci tengo a ringraziare anche il presidente di sopra Bologna Vittorio Mel che Honda se dovesse arrivare magari anche verso la fine li faremo fare un saluto per ora purtroppo impegni lavorativi lo tengono lontano però ci tengo veramente a ringraziarlo e tutto il nostro consiglio direttivo e io non rubo altri minuti lascio la parola a Monica mischiati che è la coordinatrice dell'associazione Piero cappone radicali Bologna ed è anche consigliera di sopra un Bologna quindi per un saluto veramente veloce
è grazie a tutti io sono molto contenta di essere parte della so creme e anche parte del partito radicale perché noi questa battaglia l'abbiamo fatta
Danni e quindi è per noi arrivare a questi convegni informativi di diffusione
Dell'informazione per noi è assolutamente fondamentale soprattutto un convegno di questo tipo così prestigioso che anche il secondo e quindi credo che normanna nostra tradizione Socrem sia è fondamentale e quindi tutto il nostro lavoro si è sviluppato credo veramente bene anche perché i soci anche la cittadinanza e anche a riscontro che il nostro lavoro ha è veramente positivo
E detto questo siccome appunto cioè c'è ringraziamo tutti tra di noi e quindi io che adesso rappresento l'associazione Piero Capponi il partito radicale e ringrazio la Socrem per averci dato la possibilità di partecipare anche con il nome a questo convegno che comunque è stato organizzato tutto dagli c'è quindi in particolare io ringrazio Alice a parte il professor che ha collaborato però comunque Alice per la Socrem che ha che è il motore di tutta l'organizzazione
Ecco in particolare però io vorrei ringraziare anche Radio Radicale che questa volta domanda indiretto al convegno ma lo manderà in differita
Ringrazio Radio Radicale per proprio perché adesso radio radicale è in pericolo sapete tutti che il il governo nell'ultima finanziaria tagliato i finanziamenti
E quindi finiti i soldi per proseguire l'attività e la programmazione ci saranno fino a maggio
Dopo maggio è finita e quindi questa cosa noi due volte vogliamo cercare di cambiarla e quindi nei prossimi mesi cercheremo di organizzare anzi stiamo già organizzando
Delle iniziative per cambiare una situazione nella quale anche se radio radicale si chiama radicale sapete tutti che radio radicale è Radio Parlamento radio tutti i partiti
Che fa un servizio pubblico USA visto pubblico che la RAI non fa e proprio perché è un servizio pubblico vero e che non è lottizzati mille e
Che è da spartire con me fanno alla RAI e come fanno anche in tutti i servizi di informazione che non sono che non sono rari ma che comunque sapete che tutto è diviso e tutto è un po'
Dato al Met attuate e che comunque invece a radio radicale questo non è possibile fare
Ed è il vero servizio pubblico per questo motivo proprio con questo governo non con altri siamo riusciti ad arrivare per quarant'anni a questo punto e adesso si arriva a una conclusione che veramente qualche cosa che dev'essere modificata quindi lei no sabato battaglia nei prossimi mesi sarà radio radicale
Di chiedo di seguire sui giornali se ci sarà la possibilità di far passare questa informazione per magari aderire a fare delle iniziative ma lo dico anche proprio perché radio radicale è sempre stata presente ai nostri convegni e quindi per questo mi sono così sentita di fare questo appello anche a voi grazie
Grazie Monica io adesso cedo la parola Roberta di Calzi consigliera comunale di Bologna e presidente
Della settima Commissione Consiliare parità e pari opportunità le fanno apposta davvero così complicata
Viene data
Grazie innanzitutto grazie dell'invito buongiorno a tutte e tutti in questo sabato mattina
Io la farò davvero brevissima perché voglio l'aspra lasciare spazio ai lavori e al contenuto importante che già dal titolo si evince la giornata interessante che ci sarà oggi ci sono due parole c'è una parola fondamentale in questo titolo
Che è Chiara parola dignità io porto innanzitutto i saluti del Comune di Bologna perché credo sono convinta che le istituzioni oltre che la politica in questo caso le istituzioni cioè il Comune di Bologna
Debbano essere presenti in questi eventi non solo perché c'è un patrocinio chi è assolutamente un valore formale importanti la sostanza credo che se la debbano mettere le persone
Io sono contenta seppure il solo vero per un saluto istituzionale di essere qua oggi perché le istituzioni devono essere quando si dice che devono essere vicino alle persone io credo davvero che devono essere vicino alle persone in tutti i momenti della vita
Con agli atti
E istituzionali che compiamo ogni giorno sono in comune di Bologna qui c'è anche il patrocinio della Regione e di altri e di altri enti ma anche con la presenza delle persone per queste sono contenta di essere qui oggi ringrazio Alice per tutto il lavoro svolto alla Socrem
Condivido profondamente quello che è stato detto adesso su radio radicale che è un servizio pubblico a tutti gli effetti per tutte le cittadine di tutti i cittadini di questo Paese e che va assolutamente portato portato avanti sostenuto e vi dico anche che qui nel due mila e diciotto abbiamo abbiamo festeggiato i settant'anni della nostra Costituzione
Anche il Presidente da Repubblica nel messaggini di fine anno ha fatto riferimento a tante delle a tanti dei principi fondamentali della nostra Costituzione
Ecco un principio fondamentale della nostra Costituzione il prendersi cura delle delle persone in tutte le fasi della vita credo che in questo convegno che si intitola appunto con dignità e senza dolore questo principio sarà esplicitato al meglio dagli illustri relatori relatrici che ci sono oggi e per questo io senza rubargli altro tempo
Vi lascio assolutamente questo lavoro e vi dico ancora grazie per quello che fa Socrem in queste in queste iniziative abbiamo fatto un convegno a hanno organizzato un convegno malissimo quale ha partecipato
Sulle date sul testamento biologico pieno di persone oggi in Sala è sabato mattina siete in tante e tanti e questo assolutamente fa ben sperare rispetto a quanto sia importante parlare soffermarsi su questi tematiche importanti della vita di tutti i tutte noi e di tutti noi in un momento dove è a maggior ragione ancora più importante da un valore aggiunto perché purtroppo ci arrivano notizie soprattutto dall'ambito nazionale che molte volte si fanno così scricchiolare rispetto a quelli che sono i principi fondamentali del del prendersi cura che ha un senso molto allargato è molto ampio oggi affrontato in una legislazione specifica ma credo che il prendersi cura
Bisognerebbe davvero farlo a cominciare delle istituzioni più alti fino all'istituzione locale tutti i giorni graffi e quindi a buon lavoro e grazie relazioni
Allora grazie Roberta per l'intervento io vi rubo un secondo soltanto per due comunicazioni di servizio diciamo così
Allora la prima è che avete trovato una rivista sulla sedia in quella rivista cioè il programma di questo convegno così potete seguire i vari interventi dei relatori potete tranquillamente dopo porta nella casa assolutamente un omaggio
La seconda di fatto girare tra le sedi è un foglio dove potete segnare il vostro nome cognome e se volete la e-mail in modo che dopo vi possiamo mandare gli approfondimenti che faremo su questo convegno e se se se se potete se ci potete specificare anche in questo foglio ci son tutte le varie colonne dove ha dette letto di questo convegno perché ci aiuta poi anche per i prossimi alle venti e per i prossimi convegni
Allora io non vi rubo altro tempo cedo la parola a Linda Natalini che la moderatrice di questa prima parte del convegno Bellin della vicepresidente della Federazione italiana cremazione
è stata anestesista e consigliera comunale e ha lavorato tutta la sua vita per la realizzazione e la diffusione dei servizi di terapia del dolore
Quindi Linda Atene lavori e
Buona mattinata Bon convegno
Grazie all'ICE e grazie soprattutto a voi tutti di essere qui in questa mattina offre Tina a Bologna
Per ascoltare
Delle relazioni che saranno fondamentali per il nostro futuro per il futuro dei diritti e della democrazia italiana
Io come diceva dice sono stata una delle prime anzi a Viterbo dapprima a parlare di di terapia del dolore cure palliative o altro già negli anni Novanta
C'eravamo trovati insieme a tutti i colleghi che siti iniziavano a interessarsi dell'argomento in mezzo a al vuoto
E sono veramente felice invece che ci siano queste iniziative e che soprattutto si stia mettendo in piedi una Rete per permettere una formazione universitaria sulla terapia del dolore delle delle cure palliative che permetta di conoscere e far conoscere
Antonietta Farina Coscioni ci parlerà troppo della campagna che ha fatto insieme a Marina Ripa di Meana su conoscere e far conoscere perché la conoscenza e la prima libertà che noi abbiamo e la prima possibilità di far rispettare i nostri diritti i diritti del morente non sono diversi dai diritti di qualsiasi cittadino non è che si sospendono i diritti del cittadino perché uno sta nella fase terminale della sua vita
E quanto sia importante far conoscere e conoscete la terapia del dolore e le cure palliative le leggi che ci sono e le leggi che si potranno fare in seguito grazie anche appunto una formazione universitaria dei guarita lo dimostrano i dati della che sono stati raccolti nel due mila sedici dalla Fondazione Gigi Ghirotti dirò soltanto questi e poi passerò la parola ai relatori bene
Rispetto alla conoscenza della legge trentotto due mila dieci e sulla terapia del dolore e le cure palliative alla domanda sa che dal due mila dieci in Italia esiste una legge per garantire l'accesso alla terapia del dolore alle cure palliative
Il sessantatré per cento degli intervistati ha risposto no
Solo il trentasette per cento conosceva dell'esistenza di questa legge
E il settanta per cento degli intervistati non sapeva che il latte e il dolore deve essere esplicitati in cartella clinica come quinto segno vitale e e soltanto il trenta per cento sapeva di questo non conoscere i propri diritti significano poterle esercitare quindi una Campagna di informazione penso che sia giusta è sacrosanta così come una campagna di formazione universitaria quando mi sono laureata io non esisteva
Nessuna formazione specifica ora si sta creando e si sta consolidando una Rete delle università su questo
E per questo sono veramente orgogliosa ferisce di presentare il primo relatore che è il professor Guido Biasco professore dell'Alma Mater dell'Università di Bologna e presidente della Conferenza nazionale permanenti dei direttori di master in cure palliative terapia del dolore
Che attraverso il suo impegno
Sta promuovendo la formazione universitaria nella ricerca
In cure palliative e terapie del dolore prendo a fissare
Centri di tutti buongiorno grazie dottoressa Salini grazie anche lì ci spiega che in realtà rivolto ai miei confronti molte molte parole gentili ma in realtà veramente lei motore di tutta questa iniziativa e quando mi ha proposto di collaborare ad un nuovo incontro dopo quello di marzo dello scorso anno promosso dalla scorsa Ockham ho accettato con grandissimo piacere perché anche dalla precedente esperienza ci siamo resi conto che né della opportunità nota la necessità di dover contribuire a fare chiarezza su temi sensibili quali quelle della cura del prendersi cura del fine vita
Sono temi su cui si discute molto ma sui quali c'è ancora un po'di nebbia non tanto in campo clinico ma ormai quanto piuttosto nella percezione direi quasi epidermica né consapevolezza sociale
E nella comune sentire una una Ronco for confusi non come dico spesso come alcuni continuando definire la stanza di questo dibattito quindi manifestazione come questa
Rivolta al mondo non professionale sono quanto mai necessarie per favorire il concreto sviluppo di un'assistenza
Che vada al di là dell'Obiettivo guarigione in una visione organizzativa improntata sulla continuità assistenziale l'argomento principale di oggi sono le cure palliative che sono del braccio operativo e non solo per attivo ma anche culturale della vignetta senza dolore cioè del titolo di questo evento
Però sono le cure palliative come si praticano chi le fa dove si mettono in atto ecco sono tutti sono tutte domande che poiché la relazione nella mattinata tenderanno a a a risolvere io anticipo solo che sostanzialmente le cure palliative una visione limitata allargata allo stesso tempo sono la cura dei bisogni che partono dall'ascolto di un malato inguaribile della sua famiglia sono bisogni fisici primo fra tutti il dolore ma anche psicologici e spirituali e religiosi esistenziale
Sono un'attrice di un processo del prendersi cura di una persona che non solo del processo il curare la malattia questo importante richiedono tempo e richiedono competenza richiedono luoghi e spazi adeguati allora quali sono questi luoghi
Negli anni Sessanta il filosofo francese Michel Foucault scrivono saggio che secondo me dovrebbero leggere tutti gli operatori della salute
E saggio si intitola la nascita della clinica un'archeologia dello sguardo medico in questo libro si tratta dell'origine degli ospedali come luogo di cura contrapposto alla cura domiciliare siamo nel mille settecento fino al Settecento quindi nei luoghi ma soprattutto nel tempo della Rivoluzione francese Fo col parla di spazio di linguaggio di morte parla dello sguardo
Gli ospedali nascono quindi con l'immagine di un luogo dove si va a morire e la loro affermazione come Lori di cura fatica a crescere e svilupparsi oggi invece l'ospedale e luogo dove si va a guarire
Di una malattia che non può essere curata adeguatamente a casa i luoghi della morte stilettate altre strutture per esempio gli hospice che nell'immaginario collettivo sono sedi di accompagnamento al tramonto della vita
E si sostituì che sono si sostituiscono ambiente familiare quando l'ambiente familiare non è più in grado di sostenere fisicamente organizzati commenta emotivamente la inguaribilità
Il dualismo spinse domicilio come lo stesso ospedale non può essere una contrapposizione oggi il confronto tra queste due strutture non deve generare un tema di scontro di conflitto di competenza Casa Ospedale hospice
Sono luoghi di cura e la cura deve essere garantita non armonia disservizi in un contesto formativo che non punti solo la guarigione ma soprattutto alla qualità della vita gli in ogni momento
Per questi rischi est uno sforzo culturale che non è semplice perché passa attraverso una radicale rimaneggiamento giunsero nella terapia
E nella percezione medica della morte che portano una visione che caro possibile della cultura con la C maiuscola e dei luoghi in cui questa si deve svolgere al meglio
Luoghi in cui prevale la cura della malattia in altri in cui trovare l'accordo del fine vita ma in tutto uno simbolico che esorcizza il più possibile rifiuto della morte
E su questo tema dei luoghi della cura i luoghi della morte ascolteremo l'intervento del professor Maurizio Marzio Barbagli che ho l'onore di introdurre Marzio Barbagli sociologo e professore emerito della nostra università ad Alma mater studiorum Università di Bologna accademico dei Lincei che sapete che l'associazione culturale
Più antica blasonata del mondo occidentale professor Barbagli ha scritto un libro alla fine della vita che tratta dei temi dei luoghi della vita e della morte in un'ottica socio demografica storica sarà un grande piacere ascoltare grazie a tutti e grazie
Buongiorno ringrazio il professor Biasco ringrazio la dottoressa spiega per avermi invitato io parvero da quello che solo una ventina di minuti Venditti informo ma poco spero la presidentessa me Nemi ferme
Se vado oltre in gran parte dei temi già toccati dal professor Biasco partirò dalla una da uno scritto nel mille novecentotrentasei
Di un critico letterario ma anche un critico di costume tedesco Walter Benjamin che da quello che ne sappiamo è stato il primo a sostenere una tesi che esse sarebbe diventata nel corso del Novecento
Ma tesi dominante
Per capire cosa stava avvenendo cioè Walter Benjamin scrisse che i figli dei borghesi mandavano sempre più i propri genitori a morire negli ospedali
Perché non sopportavano la vista dei morenti questa tesi è stata ripresa
Nell'ultimo trentennio del Novecento da grandi studiosi di delle più diverse discipline da il più noto è uno storico francese di nome Philippe ARIES ma ce ne sono molti altri che per guadagnare tempo non cito che rilevavano che era in corso in tutti i paesi occidentali anzi nei Paesi moderne
Un processo che chiamavano ospedalizzazione della morte e cioè il fatto che sempre di meno la gente moriva in casa sempre più spesso moriva negli ospedali rilevavano che questo processo era iniziato negli anni Trenta nei Paesi europei più sviluppati
E che questo è un elemento importante questo era un tratto specifico quindi una caratteristica specifica delle società moderna e quindi una caratteristica per certi versi ineliminabile che nasceva dal fatto che la società moderna che noi moderni temiamo la morte più di diritti delle persone delle società che ci hanno preceduto
E quindi prendiamo a nascondere la morte quindi secondo questa tesi che ripeto è una tesi ancora ora molto condivisa da studiosi seri
E autorevoli il processo di ospedalizzazione della morte un processo tipico della società moderna ed a questa funzione io quando ho letto tanti anni fa era l'inizio questi libri sono rimasto molto
Positivamente colpito ma nel corso del tempo facendo ricerca
Mi sono reso conto come dire che questi libri hanno avuto una funzione importantissima anche per la nascita del movimento delle cure palliative ma erano soprattutto libri di denuncia non erano libri solidi di analisi erano dei in parte dei pamphlet
Vedremo nel nel brevissimo tempo che io in che senso hanno avuto una funzione positiva
Ma sicuramente noi sappiamo che morire cioè come dire sappiamo primo ma questo è inutile che ve lo ricordi che c'è una continuità negli ideali diciamo degli abitanti dei paesi occidentali ma questo riguarda tutto il mondo l'ideale per il fine vita era sempre stato ed è come civile come mostrano moltissime indagine quello di morire
Come dire curate vicini ai propri cari presumibilmente nel proprio ambiente domestico quindi questo non è cambiato nel corso del tempo
è un errore pensare che in passato
Sì morisse cioè che questo ideale fosse sempre realizzato noi sappiamo che per secoli ci sono dati solidi che mostrano che per secoli in Italia come negli altri Paesi europei
Durante le crisi di mortalità in particolare quelle che ci sono state dalla metà del Trecento alla metà del Seicento alle crisi di teste
Un'alta percentuale delle persone non morivano a casa nel proprio ambiente circondato dai propri cari ma morivano in situazioni molto diverso secondo noi sappiamo che anche nei periodi dove non c'erano crisi grave di mortalità cioè per esempio tra la fine del Settecento e all'inizio dell'Ottocento
I luoghi in città come Milano dove c'era una grande offerta di servizi ospedalieri un'alta quota della popolazione di nuovo ci sono dati solidi su questo un'alta quota della popolazione moriva in ospedale
Terzo la contrariamente a quello che si scrive Stato ha sostenuto vero che c'è stata una crescita nel corso del novecento delle prove della quota di persone che muoiono negli ospedali ma questa crescita è un elemento importante questo non è nata non è partita
Dai Paesi più sviluppati dell'Europa ma è partita punto primo dall'Australia
Seguita immediatamente dal Canada e in terzo luogo dagli Stati Uniti e per motivi del tutto diversi da quelli supposti da questi studiosi cioè non è partita per nascondere la morte PET-TAC Tita in tre Paesi nei quali la popolazione se ci pensate bene la caratteristica di questi tre Paesi
Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del Novecento erano paesi di immigrati quindi fatti da una popolazione che non avevano famiglie Rocco o avevano deboli legami familiari come succede nelle prime fasi del processo migratoria quindi gli ospedali il morire in ospedale era come dire
Un un modo attraverso i quali governi tutti diversi di questi diversi Paesi cercavano di affrontare la situazione
Quarto punto non lasciando venendo invece all'Europa ci sono state fortissime differenze
Nella in questo processo nel ritmo di questo processo di ospedalizzazione e la cosa che colpisce noi italiani
E che l'Italia per motivi diversi per tutto il Novecento non così tra alla fine del non era così alla fine dell'ottocento per tutto il Novecento l'Italia è stato ed è ancora il Paese nel quale le persone la quota delle persone che muoiono a tra il vicino ai propri cari a casa e più alta molto più alta che in tutti gli altri Paesi c'è l'Italia colpisce non è solo l'Italia tenete presente
Possiamo dire se avessimo dati ma ne abbiamo solo parzialmente che è un problema dei paesi del Mediterraneo quindi dice certo è l'Italia e la Spagna che hanno caratteristiche simili
Vi faccio solo vi do solo due numeri la percentuale di persone attualmente diciamo il confronto è fatto tra gli ultraottantenni che muoiono a casa
In Italia cade il quarantaquattro per cento negli Stati Uniti era del ventuno per cento in Olanda era del diciotto per cento in Spagna era molto simile all'Italia
Quindi c'è un'enorme differenza che se avessi tempo cercherei
Di proporre delle spiegazioni ma ha sinteticamente posso dire che non è dovuta o per lo meno negli ultimi quarant'anni non è dovuta non è riconducibile alla diversità nell'offerta di servizi ospedalieri come sapete
Il sistema checché se ne dica il sistema sanitario italiano è uno dei migliori di quelli di quelli esistenti nel Paese occidentali
Ma è dovuta a motivi culturali e in particolare è dovuta alla una cosa su cui condividono molti studiosi al fatto che i legami familiari nel nostro paese e anche in Spagna e in generale nelle nei paesi del Mediterraneo mi riferisco ai legami familiari
Verticali tra genitori anziani figli adulti sono più forti che altrove
Aggiungo a altre due cose primo che esiste un enorme grandi differenze anche in Italia nel senso che ci sono regioni nella quali sono ingenerare regioni meridionali ma non solo regioni meridionali nella quale questa percentuale di persone che muoiono in casa e altissima c'è raggiunge il sessantacinque settanta per cento in Sicilia in campagna mentre è è molto più bassa nelle regioni centro settentrionali di nuovo questo
Non è dovuto credo che non è dovuto è dovuto in piccola parte a una diversità nell'Offerta nel senso che sia per quanto riguarda gli hospice che per quanto riguarda altre strutture non vi ospedali ma io spese le altre strutture per anziani
L'offerta nelle regioni centro settentrionali maggiore che nel Mezzogiorno ma è dovuta anche anche qui a fattori culturali in breve a una diversa concezione della morte del fine vita
Che conservano le popolazioni meridionali rispetto a quel settentrionale quindi non è dovuto come dire
è un errore dire che dipende dalla
Si tratta di sa anche perché
E questo è un altro punto fondamentale
Anche perché i Paesi più sviluppati stanno andando verso il Mezzogiorno che cosa voglio dire
Che la tendenza incorso in alcuni paesi sviluppati è proprio un'inversione di tendenza di un processo che è durato per almeno un secco no cioè noi sappiamo che a partire dal mille novecentottantatré questo è l'anno esatto negli Stati Uniti
Il processo di ospedalizzazione della morte si è arrestato
E la quota di persone che muoiono in ospedale è iniziata a diminuire sta ancora diminuendo mentre è aumentata
La percentuale delle persone che Moreno nella propria abitazione o anche in altri luoghi per esempio che non sono gli ospedali
Questo processo è iniziato
Tra gli strati più alti della popolazione con livelli d'istruzione più alti ed è iniziato e qui naturalmente non si può non citare l'importanza delle cure palliative iniziato tra i malati oncologici
Questa inversione di tendenza non è avvenuta soltanto negli Stati Uniti ma avvenuta anche in altri paesi quindi come vedete avvenute Norvegia e hanno voi avvenuta in Belgio avvenuta in Canada è avvenuta
In Inghilterra
Ma
Questo ci critici riguarda sta è iniziata anche in Italia cioè nonostante curiosamente per certi versi nonostante che l'Italia sia come gli ho detto
Un in paese in cui è più ancor più alta qui quindi il processo di ospedalizzazione della morte è stato il più lento
In cui è più alta la quota delle persone che muoiono
Nella propria abitazione nonostante questa c'è stata a partire queste avvenuto pochi anni fa nel dal due mila due mila otto due mila nove due mila dieci questi sono gli anni dell'inversione di tendenza c'è stata un'inversione di tendenza allora mi sto guardando l'orologio per non superare il mio tempo ma sicuramente
Non mi preoccupa sicuramente le spiegazioni che vengono date di questa inversione di tendenza cince ritornerò tra pochi minuti per finire
Hanno a che fare primo con l'affermarsi di questo nuovo movimento delle cure palliative perché da questo punto di vista quello che diceva nel mille novecentotrentasei Walter Benjamin e poi quello che è stato detto con forza
Da molti studiosi ricordo in particolare una di queste studiosi Elisabeth triplo Ross che ha fatto parte del movimento delle cure palliative
Cioè questi sono state come dire l'espressione di una insoddisfazione generale
Crescente negli ultimi decenni del secolo scorso tra la popolazione dei paesi occidentali che hanno favorito non dico che hanno determinato il fatto determinante sono stati tanti ma che hanno favorito l'affermarsi del del movimento delle cure palliative e che nasceva come sapete
Anche dalla critica delle tendenze incorso in quel momento cioè quindi dopo la seconda guerra mondiale nella medicina più avanzata la critica era che i medici si occupavano
Sempre più solo della medicina trascurando le esigenze del malato allora per farla breve per mancanza di tempo il movimento delle cure palliative è stato uno dei grandi fattori che ha profondo prodotto questa inversione di tendenza inversione di tendenza che mostra naturalmente che il processo di esperienza della morte non c'entra nulla con Damasco non è un tratto dalla società moderna perché può essere cambiato può essere invertito ci possono essere dei cambiamenti e mostra anche che non nasceva dal fatto che i moderni hanno più paura di mode noi moderni abbiamo paura della morte come quelli che ci hanno preceduto allora è interessante
Ancora due cose riguardante a Bologna sono sono riuscito ad avere negli ultimi giorni e dei dati ancora inediti dell'Istat che riguardano cos'è successo fino al due mila sedici e con riguardano Bologna Bologna e da questo punto di vista un caso molto interessante non solo perché ci abitiamo noi ma anche per quello che è avvenuto Bologna è stata fino al due mila nove confrontando naturalmente con le altre grandi città al di sopra dei trecento mila abitanti del nostro Paese
E prendendo in considerazione importante non commettere errori in questo prendendo in considerazione i residenti a Bologna e nelle altre città
Bologna è stata la città dove fino al due mila otto il processo di ospedalizzazione della morte era più avanzato detto in altri termini
A Bologna fino alla due mila otto due mila nove oltre cioè il sessantaquattro per cento veri del morti morti residenti ripeto a Bologna
Moriva in ospedale a partire da più di ogni era era come dire superava tutte le altre città si era seguita immediatamente da Genova da Roman
Ma a partire da allora c'è stato un cambiamento che davvero colpisce chi analizza i dati statistici nel senso che secondo gli ultimi dati vi ripeto del recenti cioè del due mila sedici la percentuale e diminuita al quarantotto percento non c'è stato sedici punti in meno in pochissimi anni se noi prendiamo
Tra il tra i defunti prendiamo coloro che muoiono per per per tumori vediamo che la quota di persone che muore in ospedale e addirittura cioè è calata e la minoranza cioè il trenta virgola otto per cento
La maggioranza muoiono in un hospice ben il trentaquattro per cento
Delle dei degli defunti residente a Bologna per malattie oncologiche sono morte nel due mila sedici in un hospice e gli altri bene il trentun per cento nella propria abitazione quindi naturalmente
è inutile dire che questo è solo uno degli indicatori possibili ce ne mancano molti altri o comunque non ho il tempo di parlarti dell'importanza delle cure palliative ma questi dati mostrano che siamo di fronte a delle grandi noi consideriamo positive trasformazione grazie
Grazie professore è stato perfettamente emittenti e di questo la ringrazio ma soprattutto ci ha dato degli spunti molto interessanti
Di volevo dire che al termine di tutte le relazioni se qualcuno vorrà porre delle domande ai relatori potrà farlo ma al termine di tutte e due le sessioni di lavoro
Per adesso continuiamo con di interventi
Volevo soltanto sottolineare come l'intervento del professor Barbagli sia stato veramente il ponte fondamentale tra i luoghi della cura e i diritti alla dignità del morente
Quindi una in introduzione
Veramente fondamentale per questi nostri lavori che continuano con l'intervento di Maria Antonietta Farina Coscioni parlamentare della sedicesima legislatura presidente dell'Istituto Luca Coscioni
Ecco conduttrice della trasmissione la nuda verità per radio radicale e con Marina Ripa di Meana come dicevo nella mia in piccola introduzione
A lanciato il l'appello farlo sapere fate per sapere rispetto al tema della sedazione palliativa profonda
Per la signora
Conto
Sociale
Ma
Aprile il colore
Dal cardinale ICI risale
A
A l'espulsione dalla scuola e questi due testi del maestà
Che vuol dire una cosa
Tutto è già stato
Finita così stanco pensare
A sei
Capita stilata
E chi può gareggiare
Vediamo così gravi pesa
Perché ancora non riesco a
Tutti
E Gizzi
Caos
Se lire tanto
Gli altri
Beh Rafa ha già assistita
L'Anas
Però
E a
Quindi l'accordo
Quindi
Io posso
Gli altri il
E ha spiegato
In Italia
Ecco
Scelto stringere un patto
Ciccanti
Fare un viaggio
Stante
Grazie
Qui dice allora conducibilità
Sconti un rafforzato
A
Fatto
Gli attori ho
Pasqualucci
Dico questo ritiene
Odierni
Ludoteche
Perché l'ambiente
Riprende alcuni dal senza
Vediamo
A casa
Non solo
Grazie qualche giorno fa
Una copia della provincia di Trento
Casa
Omicidio-suicidio secondo la ricostruzione del degli agenti di polizia
Che
Sono stati trovati abbracciati
Un il marito a sparato
Sua moglie malata
E poi si è tolto la vita
E quindi la scena apprendo quell'abitazione aprendo la porta di quell'abitazione è stata una coppia di persone anziane una malata particolarmente grave e il marito ha in qualche modo provveduto e avvenire quel dolore quella sofferenza
Procurando la morte la moglie poi gettandosi la morte
Questo che gli esempi che ho voluto richiamare sono degli esempi che non ci devono sottrarre dal prendere in considerazione che cosa
La sofferenza cioè la sofferenza inutile è un mare è un male che dovrebbe essere evitato nelle società civili
E dovrebbe essere evitato quando la malattia non è più guaribile
Quando la condizione clinica di disabilità è irreversibile ma porta con sé
Dolore e umiliazione quindi in tutte quelle condizioni di vita che sono andate al di là del limite della umana sopportazione
Questo è
Il la dimensione
Che dovrebbe essere
Previste contemplata
In una legge che far riferimento alle cure patetiche e alla e alla terapia del dolore
Perché
Le sofferenze fisiche e psichiche
Che sono anche costanti sono refrattari ai trattamenti sanitari
Non riguardano solo i malati terminali
O comunque
In quelle condizioni in cui il concetto di terminali italiane preso in considerazione
Devono essere
Equiparati per far per il valore a quelle sofferenze di malati che sono cosiddetti terminali e che riguarda un appunto con l'effetto di esempi che sono che sono che che ho fatto
Chi mi ha preceduto ha parlato con
E la dimensione e di cure palliative della terapia del dolore che sono diciamo che è stata introdotta nei malati oncologici
Oggi e questo aspetto devi essere esteso
E lo vediamo abbiamo visto per le malattie neurodegenerative
Ma lo dobbiamo anche vedere per quelle condizioni gravi disabilità che però non riguardano una condizione di
E termina a vita
E questo lo dico perché
Fatto riferimento faccio sempre riferimento ad un
Ad una splendida risoluzione del del del del Consiglio d'Europa che mette in strettissima relazione
Le cure palliative e l'autodeterminazione del malato e del disabile
Ed è un nesso ribadito perché stabilisce che le cure palliative permettono alle persone con malattie gravi
Con forti dolori o con grande prostrazione e quindi ovviamente si introduce il concetto quindi di di sofferenza psichica di chi di quel concerto appunto di disperazione
Di esercitare la loro dei terreni autodeterminazione l'approccio delle cure contribuisce direttamente all'asserzione dei diritti umani civili e partecipativi fino alla morte dell'individuo
E c'è una parte e qui voglio introdurre l'ordinanza per la corte costituzionale
Che
Si è pronunciata anzi si ha lasciato del tempo affinché il Parlamento legiferi e posta quindi
Integrare la legislazione interno in in tema di disposizioni anticipate di trattamento
Però richiama in un passaggio appunto le cure palliative
La parte dell'ordinanza
Che tra le altre
Mi ha interessato particolarmente è in questo passaggio cioè il coinvolgimento del paziente in un percorso di cure palliative che dovrebbero costituire un prerequisito della scelta in seguito di qualsiasi percorso alternativo da parte del paziente
Questo vuol dire che anche la scelta qualunque sia
Della persona
Sofferente a quella persona sofferente deve essere garantita quindi una sorta di condizione e di
Tranquillità vogliamo dire emotiva psicologica nello scegliere
La decisione la decisione finale
L'ordinanza della Corte costituzionale
Su
L'articolo cinquecentottanta del da
Il Codice Penale cioè sull'aiuto al suicidio
Nel caso di Fabiano Antoniani
E è un'ordinanza che se venisse letteralmente accorta da parte della Parlamento
Creerebbe comunque una
Discriminazione appunto tra i malati terminali i malati non terminali emanati che sono attaccati a dei trattamenti sanitari quali la ventilazione assistita o la nutrizione una nutrizione e artificiale
La Corte dice
Che non si può non tener conto di specifiche situazioni inimmaginabile all'epoca in cui la norma quindi cinquecentottanta e incriminatrice fu introdotta e riferimento scrive una Ford a corte è più particolare le ipotesi in cui il soggetto agevolato si identifichi in una persona affetta da una patologia irreversibile
E fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che trovo assolutamente integrabili
La quale sia tenuta in vita mezzo di trattamenti di sostegno vitali ma resti capaci di prendere decisioni liberi consapevoli si tratta infatti di ipotesi nelle quali l'assistenza di terzi nel porre fine alla sua vita può protrarsi
Può presentarsi armato come l'unica via di uscita person sottrarsi nel rispetto del proprio concetto di dignità ad un paio mantenimento artificiale invita a non più voluto e che lui a di tutto di rifiutare
Quindi
Ovviamente il pronunciamento del
Della corte costituzionale
Riguarda
Delle specifiche situazioni però nelle ac lascia scoperte altre condizioni di sofferenza che invece noi
Attraverso
La legge sulle cure palliative della terapia del dolore vogliamo prendere in considerazione
E perché
Ribadisco che ci sono delle situazioni cosicché Treesse esistenziali o psicologiche
Che dobbiamo tenere in considerazione e lo possiamo tenere in considerazione che all'interno di questa della legge trentotto del del due mila dieci per scongiurare alcune scelte ma soprattutto per tutelare situazioni vulnerabili ed è quello che poi la Corte ci dice attenzione noi dobbiamo comunque
Nel mettere mano all'articolo cinquecentottanta del Codice penale mantenere intatta una posizione c'è un principio quello di tutelare sempre e comunque situazioni
Bourne vulnerabili quindi la vulnerabilità
Che che possiamo trovare nella condizione di malattia
Nella condizione di malattia disabilità
Insieme oppure solo nella condizione di disabilità ma anche nelle condizioni di disagio legato all'avanzare dell'età
A patologie come l'Alzheimer patologie che oggi di guardano quel diciamo quella condizione disse dis di stress esistenziale e psiche o psicologico
Ovviamente
Io faccio anche riferimento a ad un documento importante della Società italiana di cure palliative perché le condizioni chiamate definite di chi stressa esistenziale e psicologico
Sono definite come condizioni d'angoscia panico ansia terrore agitazione con caratteristica persistenza intollerabilità del malato per il proprio vissuto con perdita del senso della vita e della morte sensazioni di dipendenza ansia panico paura della morte desiderio di controllare la propria morte senso di abbandono
Ovviamente questo questa concezione
Esige
Diciamo
Di essere trattata un po'con cautela con
Perché con delicatezza
Perché parliamo di quella condizione di quelle condizioni di quelle situazioni di quei problemi non fisici ma psicologici e ovviamente
Sì ammette
Dobbiamo ammettere che a volte la sofferenza psicologica del del malato del disabile merita di essere considerata su un piano di parità
Con la sofferenza fisica e la fase terminale e quindi se refrattaria e trattamenti offerti al paziente poco può costituire
Appunto un indicatore di questa dimensione che dobbiamo considerare
E e dico questo perché perché i casi non solo di
Di cronaca anche
L'irrealtà che quotidianamente e ciascuno di noi vive riguarda questo aspetto riguarda queste
Queste queste situazioni e quindi noi io come
Sì tutto Luca Coscioni sono stata così investita anche di una responsabilità con diversi senatori del Partito Democratico
Di lavorare quindi un una proposta di legge che
Che possa
Considerare questa nuova dimensione
E
è una sorta così anche di sfida e non abbiamo voluto semplicemente andare andare a modificare l'articolo cinquecento del codice penale lo abbiamo fatto mettendo in posizione diversa e chi aiuta chi istiga
Ovviamente una persona al al suicidio perché ovviamente chi aiuta al suicidio
Una persona senza criterio
In armi di condizionarne la volontà non può essere non può essere in termini di di pena equiparato a chi
Diciamo incide sulla volontà del
Venticinque
Però abbiamo voluto allargare la platea dei beneficiari della Legge trentotto del due mila flagship
Quindi la situazione palliativa profonda intercorso di presa in carico della persona sofferente deve avvenire anche per pazienti che non hanno la caratteristica della terminalista
Questa è una sicuramente una sfida un
Dovranno essere a questo punto i medici gli scienziati
A essere
A usare un linguaggio concreto è vero dovrebbero essere sicuramente
Più audaci nello spiegarci e nel definire che la sedazione palliativa profonda non si colloca in quella zona grigia che tutti no vogliono
Relegare e quindi confonderla o vederla come situazione o come scelta alternativa alla procurarsi la morte quindi al suicidio no
Quindi questa importante però è importante che in questo momento storico visto che la Corte costituzionale ci invita a dibattere a riaprire questo discorso
Posto appunto alla classe medica
Venirci a spiegare come il principio dell'intenzione
Partono in vacanza e il limite del
Procurare la morte oppure accompagnare alla morte una persona è una persona sofferente
E quindi questa proposta di legge che ha depositata chiedo scusa Serafini si avvia le conclusioni per cortesia che se non siamo fuori tempo
Sì questa proposta
Di legge e che ha depositato la al Senato fa in questa direzione e quindi credo che sia responsabilità
Dettagliatissimo dei giuristi dei tutti i penalisti dei
Degli anestesisti
Indicare magari anche
Delle vigne
Migliorative di questo di questo testo di legge affinché posta essere affrontata
Questo è diciamo approfondito il dibattito in tema di cure palliative e terapia del dolore grazie
Grazie onorevole Farina Coscioni perché purtroppo il tempo è tiranno
Questi sarebbero argomenti veramente da esplicitare molto molto più con molto molto più tempo però alla ringrazio per aver puntato l'attenzione sulla sofferenza che va ben oltre il dolore fisico peraltro anche la la chiazza tra
L'International Association for tessuti appena nella definizione di dolore che risale agli anni Novanta parlava di questa sofferenze di questo dolore globale che non è solo il dolore fisico ed è di questo di cui ci dobbiamo fare tutti carico grazie
Passiamo ora all'ultimo intervento di questa sessione che del professor Stefano Canestrari professore ordinario di diritto penale all'Università di Bologna e membro del Comitato nazionale per la bioetica che ci parlerà dell'applicazione delle leggi che esistono purtroppo è un paese come l'Italia dove spesso si fanno per riformare quando ancora non si sono
Applicate quelli precedenti
Metodi noto moschea
Più cercò di stare nei tempi intanto grazie sono veramente molto contento ho sentito interventi veramente molto importanti che hanno anche introdotto elementi nuovi su cui vorrò subito
Mi sto rare un dialogo le leggi per fortuna nel nostro Paese ora ci sono
E devono essere concretamente applicate cosa che spesso non ha non sempre accade le leggi sono quelle del quindici marzo due mila dieci
Numero trentotto e la legge recente del ventidue dicembre due mila e diciassette numero duecentodiciannove in materia di consenso informato di chi disposizioni anticipate
Di trattamento vorrei dire due cose quest'ultima legge
A
Al suo interno articoli molto importanti vorrei leggero belli
Perché devono essere noti queste sono anche secondo me occasioni estremamente utili per potere dialogare e conoscere un normativa l'articolo uno comma cinque laddove consacra sancisce il diritto al per alle rifiuto anche di cure salvavita
E anche il diritto al alla rinuncia al proseguimento
Di trattamenti sanitari salvavita afferma anche questo importante ai nostri fini materia di cure palliative che di terapia del dolore che qualora il paziente esprima ed è un suo diritto assoluto un suo diritto pieno la rinuncia o il rifiuto di trattamenti sanitari necessaria la propria sopra sopra o sopravvivenza il medico prospetta alla malato se questi acconsente ai suoi familiari le conseguenze
Di tale decisione e le possibili alternative e sottolineo questa frase
Promuove ogni azione di sostegno al paziente medesimo
Anche avvalendosi dei servizi di assistenza psicologica c'è insomma l'idea di potere alleviare sofferenze e cercare io penso con termini anche abbastanza caldi pensi significativi per quello che può diritto cercare di naturalmente evitare non soltanto l'accanimento terapeutico ma anche sì ma anche fenomeni estorsioni di solitudine e di abbandono terapeutico
Il comma due
Invece e scusate l'articolo due invece è l'importante perché dice che il medico avvalendosi di mezzi appropriati
Allo Stato del paziente che che adoperarsi
Per alleviarne le sofferenze questo significa sancire che un'attività quella per cure palliative della terapia del dolore non significa non parlarne arrendersi ma significa invece operare al fine di e questo articolo totalmente valorizzato credo tutta la grande gamba di potenzialità delle cure palliative che come sangue mi dici che sono qui in sala danno sollievo Aldo Moro e agli altri sintomi che prova a fondo la sofferenza sostengono la vita guardano al morire come a un processo naturale non intendono e affrettare me posporre la morte integrano aspetti psicologici e spirituali nell'assistenza al ma al malato offrono un sistema di supporto per aiutare il paziente a vivere quanto più attivamente possibile fino alla morte utilizzano una approccio di équipe da per rispondere al bisogno del malato e della famiglia offrono un sistema di supporto per aiutare la famiglia far fronte alla malattia
Migliorano la qualità della vita possono anche influenzare positivamente il decorso della malattia
Il voglio rileggere
Voglio concludere di leggere il comma uno dell'articolo due la cui la cui rubrica abbastanza chiare indicativa terapia del dolore divieto di ostinazione irragionevole nelle cure dignità nella fase finale della ditta
Dicevo il medico avvalendosi di mezzi appropriati e lo Stato
Delle malato deve adoperarsi per alleviarne le sofferenze
Anche in caso di rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario indicato quindi il paziente il diritto di ma il medico può naturalmente sempre con il consenso del malato attivarsi
Fare quindi
Per alleviarne le su per le sofferenza a tal fine sempre garantita una appropriata terapia del dolore con il coinvolgimento del medico di medicina generale e l'erogazione delle cure palliative di cui alla legge quindici marzo due mila dieci
Sì riconosce l'importanza di entrambe terapia del dolore e le cure palliative che sono due
Sistemi diversi ma integrati tra loro anche questo è importante e passiamo adesso al secondo comma dell'articolo due su cui ha detto molto bene Antonietta secondo me molto bene
Perché questo deve essere noto cioè nel nostro Paese deve essere noto che oggi si può rifiutare cure salvavita rinunciare al loro proseguimento
Senza che vi siano rischi di eventuali responsabilità civili o penali del medico che acqua il distacco dal trattamento
Di soldi sostegno questo è importante perché si erano consolidati nel nostro Paese nonostante sentenze nonostante la carta costituzionale nonostante la carta europea di diritti fondamentali atteggiamenti di medicina difensiva per cui i medici i medici non ponevano in essere condotte attive per porre in essere per potere attuare la volontà del malato ti interrompere le cure questo è molto importante che si sappia perché secondo me salva vita nel senso che tutti noi dobbiamo sapere che possiamo intraprendere cure impegnative
Gravose
Anche che ci collegano a un sostegni vitale ma tutti abbiamo il diritto di punire cederà R. bloccare dal consenso dato questo significa intraprendente cure gravose perché c'è sempre lì diritto di potere poi interrompere non si entra in un tunnel in cui vi è una condizione di schiavitù di irreversibilità di irrevocabilità del consenso prestato
Questa è stata una battaglia vincita ed è giusto oggi che si sappia
Il medico non corre più
Rischi questo naturalmente significa però che il medico deve anche attivarsi non deve limitarsi a un incontro fugace sbrigativo rapido ma deve cercare di convincere non in maniera tutte localistiche non in maniera ideologica il malato a intraprendere trattamenti sanitari salvavita attenzione però il punto importante su cui Maria Antonietta diceva molto bene l'articolo due comma due certificati certifica quello che già le diverso associazione dei medici paglia paletti visti la legge stessa
Del due mila e i dieci sottolineava ma in maniera molto netta oggi ci dice in presenza di sofferenze refrattaria ai trattamenti sanitari il medico purtroppo ricorre quindi sempre con il consenso del malato alla sedazione palliativa profonda continua in ha spinto associazioni alcuna terapia delli dolore e con il consenso del malato
Questa normativa segue di poco il parere del Comitato nazionale per la dimentica di cui mi onoro di far parte
Che quasi alla unanimità con tutte comunque le diverse componenti culturali ideologico bensì filoni politico culturali presenti nel Paese liberale cattolico sotto di s'incominciò dopo come chiamarli perso di sinistra socialista marxista nessun terzo può aver declinazioni diverse e aveva declinazioni diverse all'interno del Comitato nazionale per la bioetica ma quasi tutti hanno portato tutti e tre filoni politico culturali hanno votato a favore solo con due voti contrari o astensione che cosa dice il parere del Comitato nazionale per la bioetica in maniera molto netta il voglio leggere brevemente nulle raccomandazioni ritiene che sia legittimo adottare un protocollo di stazione profonda e continua in presenza di tre situazioni contestuali
Malattia inguaribile in uno stadio avanzato
Imminenza della morte generalmente atteso entro poche ore o pochi giorni
Presenza di uno o più sintomi refrattari alle terapie adeguatamente verificati o di eventi acuti terminali con grave sofferenza sia fisica che psichica alla raccomandazione numero due il comitato nazionale per la bioetica ripeto quasi alla unanimità comunque con tutti i tre filoni politico culturali tenuta top a favore sostiene che anche il malato che si inserisce in un processo di fine vita a seguito del rifiuto della rinuncia
Di uno o più trattamenti e all'uso di tecniche strumentali di sostegno delle funzioni vitali ha diritto di beneficiare della terapia del dolore e in caso di sofferenza refrattaria della sedazione profonda e continua cosa significa riprendiamo il titolo del nostro convegno di oggi con dignità senza dolore io credo che si possa affermare che l'applicazione di questa legge che deve essere però applicata in tutto il nostro Paese a essere conosciuta ed è prezioso un incontro come quello di oggi e deve essere applicata in tutto il nostro Paese non soltanto in alcune zone del nostro Paese significa che si può morire senza dolore
Con la sedazione profonda continua nell'imminenza della morte naturalmente cui si aprono dei problemi ulteriori anche se io penso politicamente
Civilmente che sia importante intanto dare una attuazione piena questa normativa che ripeto e quant'normativa importante il cui baricentro il cui c'era un il cui fondamento non è un diritto di morire
Un diritto al suicidio è un diritto all'abbia Scorpius cioè un dritto alla intangibilità alla inviolabilità della propria sfera corporea cioè ancora
Meglio detto un diritto di vivere tutte le fasi della propria esistenza senza subire trattamenti sanitari contro la propria volontà
Questo anche se viene chiesto al medico di porre in essere una condotta attiva per interrompere determinato trattamento sanitario già in corso quando avuto occasione di avere un dialogo con alcuni medici di grandissimo livello Ferretti facevano però riferimento a una bioetica della sacralità della vita e mi dicevano guarda che questa legge
Io lascio già libero il medico iridio lascio già libero il malato il mio paziente perché se volesse intubato io procedo
Se non vuole essere intubato il mondo lo in tubo ma non puoi non si può un una normativa per chiedere al medico di disattivare una condotta attiva il sostegno vitale a questo tipo di rilievo critico io Antonio sondato alla Commissione Igiene segreta in Parlamento o replicato
Il ragionamento questo ragionamento lascia al malato e al paziente due opportunità
Essere intubato o non essere intubato questa legge lascia tre essere intubato non essere intubato essere intubato e quindi vivere e quindi proseguire nella propria vita che ha sempre valore non ha proprio esistenza e quando desidera interrompere interrompe
Trattamento Sante il trattamento sanitarie quindi non essere dissuaso nuovo essere orientato spinto a una desistenza terapeutica a intraprendere trattamenti sanitari gravosi
Questo è la il valore di questa legge tanto che questa legge non ha avuto necessità di prevedere un'obiezione di coscienza da parte del medico perché e nel consenso informato che sul controllo l'autonomia del medico e l'autonomia in materia sanitaria dei malato che è i baricentro del consenso informato ora
Vorrei chiudere qui Nommo se mi lascia altri due minuti o cinque minuti quando penso la la quindi questo è il quadro attuale e dico di questo sentiamoci
Io credo fieri tutti quanti vedo molti suoi colleghi
Da Carla parallele dal mio valente che insieme a me ha cercato di dare una mano contribuire questa legge il alcuni il cui merito va a onorevole Lenzi Donata Lenzi che ha lavorato insieme
Tutto il quindi l'attivo io dico cerchiamo di essere fieri di essere consapevoli della importanza di questa legge perché afferma cose importanti
Il consenso informato come requisito di città illegittimità per l'attività medica e non era scontato del nostro Paese c'erano sentenze ma le sentenze possono variare
Può buttare l'orientamento giurisprudenziale da noi nel nostro Paese hanno avuto il caso Stamina
Dove ordinanze di giudici avevano detto somministrate
Preparati di cui nessuno conosceva la composizione che consenso informato Viera sotteso
Siamo in un Paese in cui alcuni medici continua di riconoscenza So
Informato prevalentemente uno strumento difensivo del medico invece un momento di incontro tra medico e paziente queste leggi beh certo in maniera chiara che non è così
Secondo da l'importanza battaglia vinta
Conto sui il lavoro di anni alle cure palliative affermando che non ci può essere ci deve essere un divieto di una ostinazione irragionevole
E allora significa fare le cure tratti io credo credo che questo abbia importanza non so Guido di mia anche tu nelle cure palliativa rispetto ai soggetti minore ai pediatri bambini di tante volte il il medico il quale e schiacciato le attiviste dal il dalla volontà del papà e della mamma di andare avanti comunque
Con cicli di chemioterapia il minore stesso che delle volte acconsente per fare piacere proprio genitore
Diciamo struggente queste immagini no perché vede negli occhi dei propri lettori la volontà di andare avanti questa legge da al medico l'opportunità di dire no a l'ostinazione
Il nord dir dire la sua secondo me irragionevole che è un termine più giusto di accanimento
Di accanimento terapeutico che era un po'simbolo prettamente ostinazione irragionevole secondo me è dal punto di vista lessicale semantico più corretto
Non posso però non fa un cenno anche io a l'ordinanza della Corte
Casa della corte riguarda ecco questo è il punto questa legge si ferma qui credo consacrando
Nella legislazione ordinaria principi convenzionali e costituzionale già la nostra carta costituzionale
E quindi i radicali
Senta male peccato non ha detto niente di quel che ho detto no
Riporto il ministro ma
Quindi radio i principi costituzionali nella cultura nella circolo già sociale del nostro Paese e nella realtà sanitaria sarà un lavoro lungo
Questo radicamento è questa
Per la trazione la sentenza della Corte affrontare un tema diverso
Cioè il tema relativo a istigazione o l'aiuto al CDU casi in cui quindi
Sembrerebbe
Sembrerebbe perché leggendo poi l'ordinanza della Corte si possono dare letture diverse come dicevi tu limita ad alcune ipotesi
Sul breve intanto che la corte
Riconosca l'importanza di questa norma anche perché il sui cd o a tipologie diverso
Vari nessuno sul CID medicalmente
Assistito io sottolineo della sentenza della Corte
Che vorrò su cui vorrò intervenire perché una sentenza naturalmente importante però sottolineo e qui chiudo quello che dice illazione alle cure paglia attive
Perché dice sia pure ipotizzando situazioni molto circoscritte in cui peraltro prevederebbe
L'obiezione di coscienza da parte del medico ipotizzando un'attività diretta del medico a procurare la morte in alcune situazioni limite
Quindi vedremo il vostro poggiato che invece vanno in una direzione diverso secondo me
Mi sembra di avere capito non l'ho ancora letto ma molto equilibrata
La Corte dice
Per garantire una effettiva opportunità di scelta qualora il legislatore intendesse intervenire
Dovrebbe essere infine valutata dice la Corte l'esigenza di adottare opportune cautele affinché anche nell'applicazione pratica di una futura disciplina
L'opzione della somministrazione di farmaci in grado di provocare entro un breve lasso di tempo la morte
Del paziente non comporti il rischio del cuneo prematura rinuncia da parte delle strutture sanitarie a offrire Sempre parole molto nette su questo punto Sempre al paziente medesimo concrete possibilità di accedere a cure palliative diverse dalla stazione profonda continua ok donne a eliminare la sua sofferenza in accordo con l'impegno un in accordo con l'impegno assunto dallo Stato con la citata legge numero trentotto del due mila e dieci
Sì da porre in condizione di vivere con intensità
In modo dignitoso la parte restante da propria esistenza il coinvolgimento di cure IMI in un percorso di cure palliative dovrebbe costituire infatti il requisito
Della scelta inseguito di qualsiasi percorso operativo da parte del palato chiudo dicendo che fa completare il mio libro
Vuoi perché il volume principi del diritto penale landa compare a Napoli dove siamo di fronte ricordo alla Camera penale di Napoli gli avvocati penalisti dapprima quanto di più liberale liberal possa esistere nel nostro Paese immaginavo affrontavo tanti temi
Fondazione assistita nei diritti di fine vita immaginavo ci fosse un rilievo critico dicendo sì apprezziamo queste battaglie importanti sul problema dell'interruzione delle cure io sul libro sono molto mi limito a far qua come il però e dei contro di un eventuale normativa che licei usasse
Condotte e condotte eutanasia che o di suicidio medicalmente assistita solo i propri contraddicendo poi toccherà al Paese chi deve scrivere
E ai dibattiti come questi a un confronto pubblico importante serrato continua è intervenuto preso avvocato molto liberal molto Liberace stai dopo dire o ha prestato la sua cautela suo essere espositivo dicendo agli altri paesi vincendo i pro e i contro perché qui nel Sud
Da noi
Non abbiamo centri di cure agli atti allora idea di rispetto a persone sofferenti prima creare centri di Succi che militarmente assistito che garantire terapie palliative
Ci fa molta paura e quello che dice l'accordo quadro che sia opportuno una autentica libertà di Scelta significa riprendiamo il titolo di questo dibattito di oggi potere essere avere la consapevolezza di potere morire senza dolore avendo garantite terapie del dolore le cure palliative che la situazione profondo continuo nell'imminenza della morte grazie
Allora passiamo alla seconda parte del convegno
Chiamò sul palco Rossana De Palma medico chirurgo dirigente Professional qualità delle cure nelle aziende sanitarie
Presso la Direzione generale cura della persona salute welfare della Regione Emilia-Romagna che modera la seconda parte di questo convegno sarà lei ovviamente a presentare i i relatori di questa seconda parte Fabio nome Lupo altro tempo grazie e poi proseguimento
Buona giornata a tutti grazie
Ringrazio gli organizzatori il professor Biasco e relatori che ci hanno preceduto perché hanno ci hanno permesso un inquadramento veramente è chiaro completo
Dei di quello che è il panorama delle leggi di cui oggi disponiamo
Come è stato detto io lavoro in regione Emilia Romagna sono un medico
E qui quindi la doppia veste quello di professionista della salute che coinvolto ogni giorno a collaborare con i professionisti che si occupano della parte oncologica o del trattamento del dolore ma soprattutto come referente istituzionale ecco che cosa può fare un'istituzione oggi per favorire quello che diceva il professor Canestrari accompagnare i pazienti gli assistiti nell'ultima parte della loro vita e di farlo con dignità e senza dolore
Be'credo che sta un'istituzione regionale posso appare decisamente molto molto e a vari livelli un livello di informazione sulla popolazione un livello di formazione dei propri professionisti che oggi devono essere e non tutti lo sono adeguati a nuovo compito come è stato detto prima abbondantemente
Nuovo compito che deve avere deve sviluppare delle sensibilità diverso a livello professionale
Ma soprattutto deve offrire garantire condizioni
Di servizi
Perché senza questi è inutile che oggi discutiamo tutto questo non può essere soltanto un movimento culturale
Deve essere un movimento accompagnato da un'organizzazione del sistema sanitario
Che offre la possibilità di rendere operativi quelli che sono i principi che oggi mi sembra che se siamo qua condividiamo tutti insieme
Abbiamo una delibera sulla rete delle cure palliative Regione Emilia-Romagna che è del due mila e quindici ma che si inserisce in un percorso che era stato cominciato molto prima della legge trentotto del due mila di dieci
A cui abbiamo anche contribuito direttamente una delibera che istituisce la Rete delle cure palliative di cui Daniela Valentini il professor Pagliaro certamente certamente faranno riferimento nei loro interventi prete che oggi permette di garantire prestazioni a diverso cioè a diversi livelli abbiamo una rete degli hospice ventidue
Hospice regionali in parte pubblici in parte privati accreditati che nel bel mezzo del sette hanno garantito assistenza più di cinque mila pazienti
Ma soprattutto abbiamo l'intenzione di impegnarsi molto di più in questi prossimi anni per sviluppare le cure palliative domiciliari che sono quelle e l'attività di consulenza ospedaliera perché è un percorso se vogliamo invertire quello che ha un atteggiamento molto frequente del fine vita da parte dei sanitari che quello
E certamente di vari corso
Molto
Altro elevato di interventi medici e chirurgici ad alta intensità di cura oggi abbiamo bisogno di sviluppare competenze all'interno dell'ospedale
E di permettere a livello del domicilio del paziente di garantire di tutte le condizioni assistenziali migliori
Per affrontare questa parte questo anche quest'ultima parte della loro quindi non tolgo altro tempo e chiedo a Daniela di assoluti illustrarci quello che a livello della città di Bologna siamo in grado abbiamo costruito in questi anni e siamo in grado di offrire alla nostra popolazione
Andare avanti
Le slide
Ho paura io penso andare lì io posso ecco ora ci ti conviene parlare da lì così vai avanti
Scusate io sono abituato a parlare in piena non riescono verso sì organizziamo grazie moltissimo per l'invito affrontare questi temi per lui fondamentale chiarire cosa sono le cure palliative cos'era sedazione palliativa profonda nell'imminenza della morte
Grazie quindi possiamo
Pronti scusate
Chiarire anche alcuni aspetti quello che intendiamo per qualità della vita in cure palliative chiarire cosa sono le cure palliative per me fondamentale
Otto presentato ho portato moltissime slide ho chiesto sana di aiutarmi proprio perché molto spesso noi modifichiamo la nostra presentazione sulla base di quello che si è detto durante la mattinata e per quello che chiedo un aiuto anche per contenere i tempi
Facciamo che tornato
Scusatemi come
E innanzitutto cosa sono le cure palliative un'assistenza globale attiva non c'è nulla di passivo nelle cure palliative quando la malattia non risponde più a trattamenti che hanno come finalità la guarigione
Questo non vuol dire che non ci siano trattamenti che sono ancora attivi nella malattia questa importante
Parliamo di malati inguaribili cioè malattie da cui non si potrà guarire questo non vuol dire che siamo quando parliamo di cure palliative nell'imminenza della morte anzi parliamo di anni prima
Ne tiriamo le cure palliative anni prima ancora quando poi chiederemo la terapia
E efficace
Nei diversi setting assistenziali
In ambulatorio prendiamo in carico le persone che sono in una fase precoce di malattia
La cooperativa non carattere interdisciplinare prendono in carico del paziente ovunque si trovi a casa a domicilio in ospedale come diceva Rossana De Palma
Le cure palliative rispetta non latitante questo è un punto fondamentale rispetta non la ditta e considerano la morte con un processo naturale
Non lo scopo non è quello di accelerare riferito alla morte ma è quello di preservare e la migliore qualità di vita possibile fino alla fine
Migliore qualità di vita che è profondamente diverso da persona a persona il mio concetto di qualità di vita e profondamente a me profondamente diverso dal suo dal suo dal suo e dal suo ora rapidità nella città e anche in qualità di vita vicino alla fase ultima della vite vicino alla morte
Ed è chiaro che noi dobbiamo rispettare profondamente diverso concetto di qualità di vita che ciascuno ha in sé non esiste un concetto di qualità di vita con la C maiuscola e qualcun maiuscola
Perché riferito alla persona che sta vivendo con la ditta e questo è un punto cruciale dotato anche assolutamente la legge sul testamento biologico bidella Carla fanali con cui abbiamo discusso moltissimo di questi temi
Mi hanno chiesto di presentare cosa c'è a Bologna rispetto alla rete delle cure palliative siamo per fortuna abbiamo un terzo settore ricchissima in questo qui vediamo la psicologa che è portata avanti più scosso dell'ampia
Domando al posto vediamo cosa Bologna offre rispetto
Alla possibilità di cure palliative
Ottocentosessanta minori tanto caso milioni di abitanti la nostra azienda può essere di Bologna
Cinquanta comuni oltre a quella di di Bologna quindi parliamo della dell'area metropolitana Mogol ospedali otto pronto soccorsi quaranta poliambulatorio quindi parliamo di una realtà molto è se mi permettete e l'azienda pur essendo più complessa d'Italia perché perché le altre due stelle che oltre ad avere tutto il territorio anche nuovi ospedali al suo interno ecco perché il pretore generale della nostra azienda è quello che ha più esperienza in Italia perché l'azienda può esserlo più complessa ritaglia per queste caratteristiche di territorio e nuovi ospedali al suo interno
Rapidissimamente con numeri vado molto molto veloce parlo dell'anno due mila diciassette in questo caso lo scorso pazienti seguiti in assistenza domiciliare dell'ASL oncologiche non oncologica
Parliamo di ventinove nulla ottocentotrentasette pazienti
Oncologici e non oncologici che sono seguiti in assistenza domiciliare non necessariamente palliativa e qui parliamo anche di persone anziane che sono in essere per mischiare quindi ventinove mila ottocentotrentasette pazienti seguiti in assistenza domiciliare palliativa non palliativa oncologico non oncologica rapidissimamente
Pazienti oncologici
Sono circa qui vediamo i pazienti oncologici sono due mila cinquecentoquaranta di questi seguiti da in come prevalenza nuove cinquecentocinquanta tagliante novecentocinquanta datati due stelle di Bologna
Per quel che riguarda i nuovi pazienti cioè prese in carico nel due mila diciassette esempio ottanta che ha una prevalenza dimostra cinquanta però a di nuovi pazienti novecentosettantaquattro questo qualche numero appunto per confrontarci
Abbiamo l'hospice gli hospice
Sapete gli hospice sono stati attivati dal due mila due il primo paziente l'abbiamo accolto io ho avuto il privilegio di essere degli effetti aprire pittore hospice e la folla sulla sui saranno eletti è fra il direttore degli hospice per per undici anni e novantuno mila diciassette ci sono stati parlo di pazienti di persone non di ricordarli mille cento trentotto pazienti ricoverati
In inospitale hospice
Poi abbiamo i pazienti presi in carico in cure palliative precoci che quello che andiamo a spiegare recentemente guardate abbiamo cominciato nel due mila undici quando abbiamo cominciato a contare questi pazienti accudire ai
Che inserirle in un sistema informativo quindi a capire quanto effettivamente persone seguivamo
Siamo arrivati nel due mila diciotto ridato la diciotto del mille trecentotrenta trentuno nuove persone che prendano in carico tenuto conto che
Ce ne sono almeno settanta per cento che seguiamo dall'anno precedente perché proprio perché sono parliamo di cure palliative precoci
Pazienti vuole attoriali considerato che c'è anche il due mila e quindici quando abbiamo iniziato a presentare i dati
Di efficacia insomma di questo progetto che prima di scrivere abbiamo fatto anche un convegno che proprio da come titolo le produzioni da rete delle le prospettive le cure palliative precoci torni pago che che sempre prima anche in ospedale prima Rossana
Ne parlava in maniera molto chiara
Quando è nato il progetto di innovazione perché abbiamo pensato
Di aprire gli ambulatori di cure palliative precoci nel due mila e otto perché la prima paziente radio nuovista imponeva che preconcetta ed erboristi nostri scorrevano gli anni due mila cinque
Era un'arte terapeuta una psicologa che poi ho cominciato che nei laboratori dell'hospice di Bentivoglio due mila e cinque
Ma perché come è nato perché è nato il primo perché il codice abbiamo l'assistenza domiciliare abbiamo gli hospice che cosa manca e perché avevamo questo bisogno perché abbiamo fatto uno studio coinvolgendo
Undici hospice in Italia coinvolgendo undici pazienti cento votazioni che cento due dei caregiver sulla consapevolezza che l'uso di oppiacei ma in realtà non è questo che voglio
Di Costa parlare vogliamo mostrarvi come all'ingresso in hospice quindi persone che entravano in hospice abbiamo chiesto chiedevamo loro con intervista semi strutturata
Si valutava la consapevolezza che la diagnosi e la consapevolezza della parodia sì
E anche se il caregiver cioè familiare era d'accordo sul fatto che la persona malata conoscesse la diaria se conoscesse la prognosi non so se c'è ancora la Coscioni che parlava dell'importanza dell'arco di pentiti
Diritti della valutazione adesso per valutiamo quanto le persone sanno e quanto i familiari magari
Fanno di tutto perché i familiari non sa che le persone non sappiamo
All'ingresso in hospice all'ingresso in hospice la consapevolezza della diagnosi cioè io ho un tumore alla mammella come tassa selvatiche metastasi polmonari era del quaranta per cento
Parziale io ho un tumore alla mammella con delle cisti epatiche
Che in realtà erano metastasi il trenta per cento chiedendo al familiare caregiver
Lei marito della signora ammalata è d'accordo sulla fatto che sua moglie sappia di avere un tumore alla mammella con delle metastasi epatiche e cinquantotto per cento di c'era sì sì che io sono d'accordo nel fatto che mia moglie lo sa
Consapevolezza della prognosi consapevolezza della prognosi che non vuol dire io conosco i giorni le settimane i mesi che ho vuol dire che io so di avere una malattia grave che può in tempi brevi che mi porterà in tempi brevi a non essere più in questo mondo
Non vuol dire conoscere i numeri conoscere la prognosi della malattia vuol dire essere in una dimensione perché io non so che le cose che devo fare le devo fare
Subito
La consapevolezza della prognosi era piena cioè io so che è una malattia grave
Inguaribile
Per cui non ha però moltissimo tempo è dell'undici per cento dei casi
Se chiediamo al familiare lei è d'accordo sarebbe d'accordo sul fatto che sua moglie conoscesse sapesse qualcosa di più rispetto alla sua malattia
Il settantatré per cento diceva ma lei non ci pensi nemmeno
Mia moglie non vede saperi nulla
Mio marito non deve sapere nulla
è chiaro che questi familiari
Non vanno colpevolizzati per quest'approccio
Non vanno assecondati però
Vanno aiutati perché le cure palliative
Si occupano nella definizione sia del malato che della famiglia
Ed è chiaro che
Io devo capire se pago veramente aiutare questo marito che non vuole che la moglie sappiano devo capire che questo marito lo fa perché la vuole proteggere
E quindi è una modalità di protezione
Ma io debba aiutare questo marito a capire che non è è molto bello che la voglia proteggere ma non è il modo di protegge la più efficace anche perché le chiediamo ma secondo lei sua moglie intuito qualcosa
Ed è sì vuole che non ad intuito quindi si era intuito ne parla con qualcuno in casa no noto ne parla con nessuno in casa perché in casa se deciso che non vuole sapere nulla quindi ha intuito qualcosa ma non ne parla con nessuno no buoni parla con nessuno e quindi se non ne parla con nessuno
Si gestisce tutto da solo
E quindi è disperatamente solo nel dubbio barra certezza che anche per una malattia grave
E quindi con questa modalità no e aiutiamo il familiare a capire che è bellissimo che voglia proteggere sua moglie ma che dobbiamo trovare la modalità giusta insieme rispettosa delicata
Per aiutarla nella maniera efficace e non per lasciarla disperatamente sola né i suoi dubbi che non può condividere con nessuno
E queste sono le cure palliative
Che prendono in carico anche familiare non dicono lei non ha il diritto per legge io devo dirlo no no io capisco che l'episodio di proteggerlo mattoni proteggere in maniera efficace e troviamo una soluzione insieme queste sulle cure palliative
è un altro dato Vito dei numeri per quale motivo
Abbiamo fatto uno studio sui
Negli ospedali della nostra cento SL per capire dove
In e i malati di tumore morivano nei diversi ospedali
E abbiamo visto che dal nel quinquennio due mila otto due mila dodici cioè in questi anni circa sette mila persone sono morte per tumore negli ospedali per la nostra azienda
Come ha detto il cinquantun per cento non dagli ospedali della nostra altri trentacinque per cento e Santorsola abbiamo abbiamo visto che muoiono dove Guarino Oncologia
Ma nella Medicina Interna sessantadue per cento nelle medicine interni nomine Oncologia quindi non sempre gli oncologi siedono come muoiono i malati sono il cinque per cento morì non Colucci
E abbiamo analizzato in questo quinquennio lei cartelle cliniche dei tre mila circa le tre mila cinquecento persone che sono decedute dei nostri note ospedali ordinari perché avevamo le cartelle cliniche sostanzialmente abbiamo detto
Analizziamo parliamo dell'ultimo ricovero ricovero che ha portato poi
Ricopre in quelle persone sono morte e diamo detto
Quando tanto tempo è durato questo ultimo ricovero
E soprattutto quanti esami sono stati fatti a paziente a persona
Parliamo quasi tre mila cinquecento persone
Mediana di degenza quattordici giorni cioè parliamo degli ultimi quattordici giorni di vita di queste persone dentro l'ospedale
Esami di laboratorio ottantuno ottantuno esami di laboratorio del sangue
Esami strumentali negli ultimi quattordici giorni di vita quattro virgola sette
Il badate che e non parliamo solo di aerei Storace ma parliamo di TAC risonanze magnetiche
Gastroscopia e colonscopia e se qualcuno di voi è la battuta che faccio sempre ma perché proprio per e se c'è qualcuno di noi ha fatto la preparazione per la colonscopia sacche la preparazione di una colonscopia non da un giorno di ritengo più anzi
E allora per quale motivo vengono fatti questi esami negli ultimi quattordici tutti uniti ricca
Perché
Ci siamo chiesti il perché
Perché questa è la traiettoria di una malattia tumore
Che è molto diversa dalle altre tre storie le persone stanno abbastanza bene finché sono qui è finché magari magari in questa fase stanno facendo anche delle chemioterapie
Ma se i viene detto loro che anche se hanno delle metastasi epatiche e comunque abbiamo delle terapie che funzioneranno moltissimo
E non si accompagnano le persone familiari nella consapevolezza del fatto che è una malattia comunque che poi cambierà
E qui cambierà inguaribile quanto le persone vengono qui
Daino ricoverato in ospedale in ospedale se una persona non è stata aiutata accompagnata nel processo di consapevolezza
Si aspetta di essere ancora qui quando qui per cui dice lei dottore l'attacco della fa perché se non me la fa io la denuncio
Lei non è un oncologo e quindi se non è un oncologo lei non può sapere com'è la situazione di mio padre ed è chiaro che un medico di medicina interna che conosce che conosce la famiglia da dieci giorni
A volte portato a fare degli esami inappropriati
Perché c'è la spinta
Della persona e della famiglia rispetto ad una consapevolezza che in realtà deve maturare ecco perché quando prima la così diceva l'importanza di essere aiutate in questo processo di consapevolezza per evitare di fare in questa fase della malattia le cose utili
Non le cose inutili
Ma questo deve essere parte di un processo di consapevolezza che aiuta a prendere delle decisioni giuste perse
Ed è chiaro che di questa situazione non è colpa di nessuno è un processo che abbiamo registrato e proprio perché vogliamo conoscere del potere gestire per potere
Controllare per potere trovare soluzioni per controllare
E allora dobbiamo cominciare cosa le cure paletti da molto prima
Se vogliamo fare in modo che tre giorni prima quattro giorni prima
E della e la morte di di di mia di mia moglie di Michele della moglie di una persona una persona non sia portata a chiedere un attacca
Legittima dal suo punto di vista ma non utile per la persona dobbiamo iniziare non dieci giorni prima dobbiamo cominciare tre previsti prima tre anni prima
Io gradualmente portare avanti questo processo di consapevolezza e infatti cosa facciamo
Parliamo in ambulatorio nota avevamo già cominciato ancora nel due mila dieci in realtà con un progetto con la Regione c'era la mafia allora a dire attendiamo questi criteri deducibilità per prendere in carico il patentino ambulatorio Bologna eh
La e la realtà italiana che ha portato avanti questi questo è il progetto dell'attività di quelle pratiche precoci laboratorio e vediamo come abbiamo già definito anche cosa fare
Avevamo già quaranta peraltro gruppo creato degli strumenti comuni l'agenda c'è sollievo
Come vedete processo di Lodi di tutti dalla Regione con lastre in cui l'hanno fatto questi strumenti comuni già nel due mila dieci quando comincerà nel frattempo uscivano degli articoli che dall'internazionale si diceva un accordo con le pareti dei precoci erano utilissime utilissime in che modo
Uno studio randomizzato in cui una un gruppo di persone con tumore polmonare in fase metastatica veniva seguita dall'oncologo e quando l'oncologo riteneva veniva avviato le cure palliative
Un altro sto un altro gruppo di persone sempre con tumore polmonare in fase metastatica in cui da subito
Attiene alla malattia diventava metastatica cioè appena il tumore polmonare sviluppava delle metastasi che la persona diventata una persona commenta Stasi
E fusa ed è subito veniva presa in carico dal lavoro che dal paletti viste insieme insieme da subito
Perché così era come protocollo e corsi visto che né il gruppo seguito immediatamente dalle cure palliative precoci
Non solo
C'era meno depressione psichica ma però e meno depresso ma non è detto che sia pur consapevole no un altro studio ci diceva
Lo studio che passata passivamente che queste persone erano meno depresse cercano più consapevoli della malattia esattamente il contrario di quello che la percezione ecco perché è perfettamente in linea con quello che l'onorevole Coscioni dice
Qualità diritta cioè avevano una maggiore qualità di vita le persone presa in carico delle cure pratile precoci facevano meno chemioterapia
Meno chemioterapia e udite udite hanno avuto una al momento di sopravvivenza cioè le persone seguite dalle cure parecchie precoci
Avevano un armamento della sopravvivenza che passava da otto virgola nove Nesi a uno dei dei undici undici virgola sei mesi
Ora ho capito presto però sono stati fatti degli studi che hanno dimostrato che questo efficace
E c'è un altro studio che non ho tempo di sviluppare che però ne parla delle aspettative dei malati rispetto alla chemioterapia lo studio del gruppo degli oncologi riposto
E e che non ha valutato in pazienti con tumore polmonare con tumore al polmone
Faccio notare intervista se per loro era verosimile che la malattia potesse che la chemioterapia potesse avere una finalità curativa cioè qualitativa o se potesse aumentare la ditta
E qui vedete come serrande moltissime persone che facevano una chemioterapia che non aumentava assolutamente la vita e che non hanno in tasca la sopravvivenza comunque pensavano che questo fosse possibile
Una buona l'articolo conclude rapporto sulla conclusione tradotta tu dice la maggior parte dei malati che richiedono chemioterapia per una malattia inguaribile
Potrebbe non comprendere che sia inverosimile che la chemioterapia sia qualitativa curativa
Ma questo può compromettere la loro capacità di prendere decisioni consapevoli informate e di Mian con quelle che sarebbero le loro preferenze
E
Conclude i medici dovrebbero essere capaci di migliorare la comprensione e la consapevolezza dei fanatici ma questo può portare loro a piacere meno i pazienti
D'altra parte prima professor Bargagli dove professor Bargagli a parlato delle importantissimo della coppia Rosso Conero sarà una psichiatra pelliccia negli anni Sessanta mescola parliamo del sessantaquattro
C'è la sigla che mi può conferma cerca giacchino Pagliaro per confermare che mi dicono
Già allora si diceva che quando dobbiamo affrontare una diagnosi grave c'è una malattia importante c'è una una brutta notizia l'abbiamo diverse fasi la prima fase quella delle mobilitazione io sono a te che stupore
Sono tre sono nella fase di stupore e non so bene che cosa mi sta capitando
Sono immobilizzato sono bloccato sono dopo la fase di mobilitazione ce la fa Toti negazione non si sono sbagliati non non non non fanno riferimento a me è è la persona che ha fatto la TAC prima di me che aveva questa malattia
Dopo la fase di negazione c'è quasi la fase della rabbia la rabbia furiosa per la rabbia per cui qualcuno decadere la colpa del mio tumore
Dopo la fase della rabbia ci può essere la fase del patteggiamento
Io comincia a prenderci le misure con la mia malattia dopo la fase di patteggiamento c'è la fase di depressione
E dopo la fase di depressione di nuovo dopo un'analisi un'elaborazione c'è la fase di patteggiamento dopo la fase di nuovo di analisi ci può essere una fase di accettazione non tutti vivono tutte queste fasi non tutti
Lei vivono in questo ordine se magari derivano sicuramente tutti noi abbiamo vissuto abbiamo visto vivere qualcuna di queste fasi
E chiaro che qui parliamo e tutte nella nostra esperienza abbiamo persone
Qui stiamo dal tartan scialli psicologiche i medici hanno esperienza di dire non nel quotidiano
Vediamo persone che sono da una parte totalmente capace di autodeterminarsi
Dieci undici in tutta la mia carriera o cinquantacinque anni Cinquanta se a febbraio
Forse
Quindici totalmente capace di autodeterminarsi
Dall'altra parte abbiamo persone che hanno totalmente il bisogno di sentirsi affidati ad una persona dottore faccia lei non mi interessa niente faccia lei io non voglio sapere niente
Venti venticinque
Di questi estremi
Sono pochissime le persone ma le persone con cui noi normalmente i quotidianamente ci rapportiamo sono in questa infinita gamma di grigi
Che sono le persone che noi tutti i giorni incontriamo e che vanno in queste fasi della Kübler Ross passano dalla negazione alla depressione al patteggiamento all'accettazione ed è qui che noi
E poiché le cure palliative lavorano in maniera molto intensi
Ed è chiaro che dobbiamo nel favorire la scelta autonoma di cui si parlava
Ma una scelta autonoma sia che parliamo di autonomia personale individuale sia che parliamo dell'autonomia relazionale cioè io decido perché decide insieme a mia moglie che ci sono i miei figli questo implica una responsabilità e una maturità
Proprio
Che è una che è la responsabilità della consapevolezza e la responsabilità della consapevolezza che vuol dire che io medico mite può proporre con una comunicazione che non è un'informazione ma che ha una profondo processo comunicativo
E parliamo di un'estate la comunicazione
Onestà della comunicazione che non vuol dire che io ti sbatte in faccia la verità ma vuol dire che io ho come obiettivo il raggiungimento della massima consapevolezza possibile per tempo nella tua malattia nel contesto famigliare in cui stai ridendo
Ma questo ce l'ho come obiettivo e nel tempo insieme vediamo un un supporto per cui il paziente crediamo abbiamo il gruppo giacchino Pagliaro come psicologi differimento per aiutare a fare questo percorso di consapevolezza ma quanto del nostro agire di medici queste prioritario questa consapevolezza
Ed è chiaro che una persona può decidere per sei solo se prima non è che le consegno diceva sei consapevole di quello che li aspetta perché se uno non sa quello che ha chiaro che non può decidere questo fa parte della principi dell'etica medica dicono i medici il primo principio dell'etica medica e l'autonomia l'autonomia sì l'autonomia che noi medici dobbiamo promuovere quanto più può
Pina sostenerla fare il bene del paziente significa fare il bene del paziente alla luce del suo concetto dipende e questo anche il concetto di male alla base del suo concetto di male
Con giustizia distributiva e chiaro che trovare un equilibrio in questa comunicazione e Complesso ma le cure palliative si occupano di questo di una comunicazione che deve trovare questo equilibrio della persona che io ho di fronte
Ed ecco che abbiamo creato una rete di cure palliative coinvolgendo il terzo settore non era completa diamo fatto moltissima formazione
Abbiamo creato un unico modo abbiamo fatto formazione ad esempio
Abbiamo creato tutrice ambulatori di cure palliative precoci abbiamo coinvolto fatto Rete con chiesto e con il settore dei servizi sociali che sono sempre con noi lavorano con noi abbiamo detto che cosa si fa abbiamo creato un percorso
Abbiamo ad esempio cominciato da settembre USA il il consulente al Sant'Orsola Malpighi con una tripletta
Noi andiamo il martedì mattina siamo noi Rete delle cure palliative un collega dell'hospice e un collega dell'anca quindi tutto il terzo settore che presente il martedì mattina palle costretta Santorsola
E considerato solo il martedì mattina abbiamo avuto un aumento
E importantissimo di consulente o che ci vengono chieste con un'efficacia molto importante verso i numeri non li porto
Ora abbiamo con questa modalità avuto questo crescendo
Dal due mila dieci ne abbiamo avuto un crescendo di persone prese in carico fino a che le mille trecentotrentuno nuovi pazienti col settanta per cento di persone che ci come dire che sono dell'anno precedente
Che fa con questo percorso di consapevolezza oltre che di presa in carico in cui le persone veramente arrivano a decidere e a capire
Che se io devo andare in ospedale o sogni in ospedale che cosa mi dall'ospedale più ecco perché ci siamo messi in questo studio le rette della regione come obiettivo la riduzione dei decessi
In ospedale perché è un po'indicativo di come la famiglia maturato
La consapevolezza della malattia e se io so che non che l'ospedale non mi può dare nulla di valore aggiunto allora deciso di non andare in ospedale
E che cito che non muoia in ospedale epiteto quella fase per i numeri che abbiamo visto e dia cani o di ostinazione irragionevole degli esami che è stata fatta in quella prima fase ed ecco che come vedete abbiamo ridotto la mortalità dei pazienti oncologici dal due mila e undici cara quarantacinque l'otto per cento al trentadue virgola sei per cento di cui parlava prima persona Bargagli
E se pensiamo ai pazienti presi in carico da noi quel milione settecentotrentuno sotto l'undici per cento morì in ospedale e questo grazie ovviamente alla colorazione col terzo settore se voi pensate che dei dodici ambulatori che abbiamo due sono collante
E tre sono con l'hospice quindi veramente è una rete con il terzo settore rapidissimamente questo è il tuo studio Rossana che ha presentato e la Rossana
De Palma ad ha ha dimostrato proprio questo che a Bologna quello un po'che pur sponsor Bargagli diceva che a Bologna
In realtà c'è una barra dritta del rapporto fra uso di hospice date dell'ultimo mese di vita ed eccessi in ospedale che è un po'differente a Bologna da tutto il resto della della della regione
E questo l'ha dimostrato lei no avevamo non sapevamo non avevamo i dati regionali e questo per intere attenti non perché abbiamo un numero di posti letto in hospice maggiore degli atti perché se guardiamo alla Regione specie a Piacenza Parma un numero di hospice nettamente superiore
Questa è una Romagna siamo qui Bologna che ha un numero perfetto
Mi hospice di numero di posti letto quindi il fatto che meno persone muoiono in ospedale e moglie di Pinochet Pistone negato perché abbiamo più posti letti in hospice ma perché perché c'è una
C'è un discorso di cure palliative precoci e c'è questa
Voi non questo
Cercare e lentamente siamo riusciti a fare in modo che le persone possano e le famiglie possono prese in carico il tempo precoce sviluppare quella consapevolezza che fa sì
Che
Soprattutto con una freccia comunicativa condivisa e l'ultima slide per fare veramente capire che è una cosa è profondamente diverso fra sostenere una speranza che il nostro lavoro
Ma che non è alimentari un'illusione alimentare un'illusione facendo crede alle persone cose che non sono tenere non è
Non permette alle persone di fare quelle scelte il linea con quelle che farebbe se fosse pienamente consapevole
Se alimentiamo se noi sosteniamo una speranza che vuol dire io spero che le cose vadano per il meglio però so che sono in una fase molto critica allora io decido
Sulla base di una speranza non Tumino visione e che solo in questo modo come possiamo garantire l'autonomia della persona grazie Poggio
Grazie Daniela adesso se vogliamo continuare nostro discorso di arrivare a una allora affine un fine vita con dignità e senza dolore sentiamo ritardare dottor cordoni cosa ci dice rispetto al trattamento del dolore nella fase del pianeta
Grazie
Grazie buongiorno a tutti sono dietro di essere in questo gruppo che sta scambiando deve opinioni televisioni molto interessanti su queste tematiche
Ho avuto la fortuna devo dire
Far parte del la prima ondata delle cure palliative italiane perché un giorno nel lontano conobbi Vittorio Ventafridda che fu l'iniziatore
Delle cure palliative in Italia senti un'ora con convegni e dissi basta questa è la lista
E forse ho capito anche abbastanza ragione fortune dello stesso
Entrare nelle mie scuse
Il tema che mi è stato dato quello del controllare sedare il dolore quindi effettivamente fa parte addirittura delle grandi tematiche di questo incontro così come della dignità del vivere e del morire così come delle cure palliative
Per arrivare a questa tematica mi sono reso conto che il punto di partenza in qualche modo per cui le cose sono radicalmente cambiate le cure palliative sono nate è qua tutti sappiamo che negli ultimi anni la sopravvivenza media della nostra popolazione aumentata
Ma non tutti hanno fatto sufficientemente caso che se la popolazione chiamiamola italiana la storia di millenni alle spalle solo negli ultimi cinquant'anni si è passati da circa
Sessantanove settanta anni di durata media Della vita oltre ottanta
Quindi con un aumento impressionante nel giro di pochissimi anni
Con la solita forbice che oppongono
Infastidisce psicologicamente che c'è una differenza di cinque anni di sopravvivenza tra uomini e donne beate donne
Con delle situazioni molto analoghe altre nazioni europee ma come vedete invece piuttosto diverse dagli Stati Uniti la cui sopravvivenza durata di vita non è parallela alla nostra
Cosa è successo
Cinquant'anni abbiamo aumentato di dodici tredici anni la nostra sopravvivenza media
Se guardiamo i dati di cronaca inquinamento problemi climatici disastri di ogni genere potremmo pensare esattamente il contrario ma evidentemente queste forze negative sono contrapposte da qualche altra
Forza positiva
è molto semplice e non c'è bisogno di andare molto lontano
In questi sessant'anni dalla penicillina in avanti farmaci in avanti
Le terapie chirurgiche completamente cambiate la tecnologia nella diagnosi la tecnologia nelle terapie e chi più ne ha più ne metta la medicina affatto così e quindi la capacità di successo su una serie di patologie si è sensibilmente aumentata soprattutto quelle acute
Cioè oggi morire di una polmonite capita ancora morire di un trauma morire di un problema chirurgico che una chirurgia d'urgenza se prese al volo si risolve in poche ore
Difficile si vive allora di più si superano questi ostacoli e poi
Negativamente Mammano che letta va avanti subentra l'ultimo fatto né in fondo a un certo momento non si incappa più malattie acute ma in malattie croniche
A una certa età come minimo si hanno problemi reumatici sì al diabete sia problemi di cuore si ha problemi respiratori negli anziani aver finito recentemente dallo studio la diciamo attorno a ottant'anni ricoverati medicine interne italiane la presenza contemporanea di malattie croniche nell'ordine di cinque sei contemporaneamente
Quindi ci troviamo di fronte al paradosso
Che la quantità di vita aumentata la qualità di vita probabilmente non soprattutto in questi ultimi anni di vita il secondo me questo è il punto chiave che bisognerà affrontare nel prossimo futuro
Benché tutti si voglia vivere più dunque si voglio invecchiare bene la prima cosa sembra che succeda la seconda qualche volta sì spesso no
E queste malattie croniche a cui aggiungo l'aggettivo progressive
Vedette descritte le principali in mano solo poche cancro
Malattie cardiovascolari le croniche soprattutto lo scompenso cardiaco malattie respiratorie soprattutto la cosiddetta broncopneumopatia cronica ostruttiva
Molte malattie neurologiche e che una volta si vedeva un poco perché si moriva prima non facevano tempo venire fuori la sclerosi multipla la sclerosi laterale amiotrofica il Parkinson
L'ictus ma soprattutto ritorno come fatto Couto ma tutti reliquati neurologi cd paresi problemi che lascia le demenze
Le demenze tutta mense il diabete mellito e sottovalutato ma da tanto di quale complicanze non è solo una questione di glicemia alta e bassa veniva Scolari problemi nervosi i problemi di cecità o quasi cioè veramente obesità e quant'altro
E poi problemi di organo
Noi in Italia abbiamo il record negativo di avere maggior numero quasi tre mila del due mila e diciassette di morti per problemi insufficienza epatica cirrosi o altre cose di questo genere in Europa
I sufficienza renali dialisi ecco questa è è un gruppo di di situazioni patologiche croniche progressive degenerative che rappresentano circa l'ottanta ottantacinque per cento delle cause di morte
Ed è quello su cui stiamo sempre più incappando con questo momento
Dell'età
Dal punto di vista clinico senza distinguere l'una dall'altra ma mettendolo un po'insieme
Si osservano delle condizioni peggiorate gravate di salute in queste persone l'autonomia la capacità da soli di muoversi di fare di agire progressivamente perduta
Quindi maggior bisogno di aiuto degli altri ma anche di cure e di assistenza proprio di tipo clinico
E quindi entro un po'nel tema che mi è stato dato un carico di sintomi portarsi a casa queste malattie vuol dire avere molti problemi di sintomi che adesso vedremo tralascio questo perché lo ha spiegato molto bene Daniela prima
Sono nate attorno a questo problema le cure palliative io ricordo solo quello che c'è lo stemmino in fondo da trenta due anni
Esiste una Società italiana di cure palliative unica non ci sono duplicati o o o altre situazioni del genere e questa situazione ha conglomerato tutte le forze mediche
Infermieristiche sì con logiche volontaria Ali e altre attività professionali in un unico seri gli obiettivi per sviluppare questa nuova disciplina
E in un soprattutto nella grosso serbatoio di sapere di conoscere grazie
Allora parlavo di dopo di sintomi i sintomi le vedette un po'elencati i principali dolore depressione ansia i sintomi sono fisici ma anche psichici
Stati confusionali fatica un termine per dire mancanza di forze
Dispnea per dire mancanza di respiro difficoltà a respirare fame d'aria
I sogni disturbi del sonno nausea stitichezza oppure diarrea mancanza di appetito anoressia
Qui vedete cancro AIDS insufficienza cardiaca broncopneumopatia cronica ostruttiva insufficienza renale
Dedotto da questo revisione della letteratura del due mila e sedici quindi molto recente
I in quale frequenze si presentano in queste patologie io ho messo il minimo e il massimo secondo i lavori che sono stati esaminati da sola non
E come vedete ho anche messo in giallo quelli in cui la media del valore tra minimo e massimo supera il cinquanta per cento cioè ci sono alla grande vedete che il dolore c'è quasi in tutte queste patologie
Altre la faticaccia la mancanza di forze in tutte indiscutibilmente Poirino insomma mancanza di respirare tipica delle malattie respiratorie dello scompenso cardiaco e così via secondo il tipo di patologia
Allora queste malattie che abbiamo elencato che diventano un po'quanto si fa avanti con questo crescere della della vita sì portano dietro questo bagaglio questo peso del dei problemi si entra patologici
Vengo adesso invece dovendo entra nel merito del dolore e vengo a quello che è stato un po'il cavallo di battaglia su cui tutti ci siamo fatti come dire l'esperienza che il dolore da cancro come è stato già detto stamattina
La storia delle cure palliative prima in altri Paesi qua in Italia sono nate con il cancro oggi come oggi i nostri ospiti alle cure domiciliari almeno il trenta trentacinque per cento sono altre patologie
Il cancro rimane probabilmente ancora la più frequente ma agli inizi nacquero l'Istituto dei tumori di Milano le cure palliative parla dell'ottantadue ottantatré ottantaquattro di quasi necessariamente non sono pazienti oncologici
Allora quest'altra revisione della Vanden bello che ne del due mila e sedici dice che la frequenza la prevalenza diciamo
Del dolore dei malati oncologici è pari al cinquantatré per cento cioè uno su due ce l'hanno in ogni fase in ogni stadio di malattia
Durante i trattamenti attivi cioè le chemioterapie per lo più anche se oggi non esistono solo le chemioterapie sale un pochino questa frequenza e vedremo che le chemioterapie sono una potenziale causa di dolore
Negli intervalli liberi tra intervengono interventi all'altro abbia scende al trenta
Nelle fasi avanzate di malattia quando ormai siamo sul finire delle potenzialità di cura della malattia cancro si sale al sessantasei per cento cioè sostanzialmente due malati su tre
Ma questo studio che invece risale un gruppo un lavoro fatto con molti centri italiani di cure palliative un po'di anni fa dimostra che nelle fasi terminali io
Lo colloco nell'ultimo mese di vita
Di pazienti oncologici erano ottocento quarantatré quindi un numero piuttosto elevato già incarico centri di cure palliative quindi non siamo più nel mondo e con testo della diagnosi e delle prime fasi del trattamento ma nell'ultimo mese di vita allora poi erano piuttosto distinta o ciò che era palliativo da ciò che era oncologico
Abbiamo il novantadue per cento dei pazienti con dolore il dolore medio
Usando scolastico criterio da zero a dieci come punteggio era circa di tre e mezzo sotto le cure ed ecco dei dei dei centri di cure palliative cioè curati eravamo tre e mezzo senza le cure possiamo tranquillamente dire che siamo sei sette otto di dolore medio da zero a dieci quindi un dolore grave
Come vedete questa la distribuzione dei vari dei dei dei vari punteggi soltanto l'otto per cento non aveva un dolore e poi via via
Ma ci sono anche malati come potete vedere c'hanno punteggi molto alti sei sette otto fino a dieci di dolore
Questo scusate è un problema significa però ho voluto comunque metterle quindi non minimi non mi metterò spiegargli aspetti tecnici ma perché il cancro causa dolore cioè
La prima cosa che viene in mente si sviluppò una massa schiaccia schiaccia vasi schiaccia tessuti schiaccia
Nervi in realtà il l'aspetto meccanico conta pochissimo
Questo è un esempio dei più comuni
Quando un una massa tumorale si sviluppa nelle ossa son quasi sempre metastasi cioè localizzazioni secondarie ma riguarda circa il cinquanta per cento dei malati e quindi è molto frequente
Si crea un conflitto incredibile all'interno dell'osso che vedete grosso modo raffigurato da questa immagine tra le cellule dell'osso e tentano di fare quello che questa situazione
Capita loro di dover fare cioè soprattutto di distruggere in parte rosso per lasciare spazio nicchia alle cellule tumorali che arrivano e al comando che arriva dalle cellule tumorali ma loro eseguono poi Riva novecentoventuno tumorali e poi arrivano le cellule del nostro sistema immunitario quindi c'è una popolazione di cellule antagoniste che si scontrano luna e con le altre
Lasciando perdere gli scopi specifici tutta questa serie di di di di sigle che vedete sono sostanze liberate da queste c'erano le chimica questa non è meccanica è chimica ci sono enzimi ci sono proteine ci sono io l'idrogeno ci sono fattori di crescita ci sono
Interno chi le prostaglandine che sono quelle che innesca dei processi infiammatori indolore cancro deriva dal fatto che una serie di sostanze vengono liberate dalle cellule vanno sui nervi che trasportano il dolore
Li vedete quando rosso e fa un partire lo stimolo doloroso che arrivato al cervello viene recepita come un dolore che io all'osso chi al fegato io dovevano il mio tumore
Questo però lo scrittore Spotorno momento indietro no va be'non importa perché il fatto che esista molta chimica
Epoca di poco effetto meccanico giustifica come mai la terapia più frequentemente utilizzata sia di tipo farmacologico
I farmaci sono sostanze chimiche che agiscono su obiettivi diciamo grosso modo
Che controllano il problema chimico o vado su dei recettori o bloccano l'infiammazione insomma fanno varie attività che in qualche modo quindi la medicina del dolore farmacologica ha un suo perché
Nel dolore da cancro
Dopo come mai certo il cancro produce dolore poniamoci la domanda ma tutti malati con un cancro hanno tutti lo stesso dolore allo stesso modo risposto assolutamente no ci sono fattori clinici che influenza da questo dolore
Innanzitutto la fase o lo stadio della neoplasia del dolore lo stato iniziale può essere
Meno doloroso di uno fortemente locale metastatizzato in cui la stessa causa di dolore c'è da dieci venti parti differenti quindi il numero delle localizzazioni
Alcuni tipi di tumori nel loro sia di primitive sono particolarmente associate a un dopo a un dolore grave i tumori del pancreas il tumore della testa del collo dove ci sono un sacco di vasi nervi ossa
I sarcomi che un tipo particolare titolo di di tumore la presenza di metastasi ossee epatiche quando ci sono queste localizzazioni in genere il dolore più grande
Poi ci sono di dolori che definiamo come episodici intensi contro il dolore di base costante un conto che certe volte nel dei malati tumorali partano degli episodi improvvisi dolorosi un movimento sbagliato
Una metastasi ossea che fa partire un dolore dove c'è una metastasi e quant'altro
Poi ci sono invece delle localizzazioni che vanno prendere inermi abbiam visto un po'prima allora c'è il dolore cosiddetto neuropatico perché proprio sul nervo che trasporta il dolore che si localizza
Il tumore
E poi le le stesse terapie oncologiche a volte la chirurgica a volte la radioterapia spesso la chemioterapia
Ritrattino i derivati del platino il tax anni e altri creano delle lesioni soprattutto di tipo nervoso che causano il dolore
Questa invece è un fenomeno che sta emergendo negli ultimi anni terapie piuttosto più sofisticate eccetera aumentano la sopravvivenza dei malati
Di lungo sopra viventi per definizione sono quelli che hanno oltre cinque anni di sopravvivenza dal giorno in cui è stata fatta diagnosi
E ormai stiamo parlando di milioni di persone in ogni Stato quindi non si tratta più di casi rari queste persone qui
Non hanno vinto la lotteria cioè vivono di più ancora una volta vivono spesso abbastanza male tutta una serie di reliquia reliquati della precedente patologia il dolore i disturbi del sonno la mancanza di energie la depressione e l'ansia e la paura quindi ritorni fuori il tumore da un momento all'altro ci sono costantemente allora il lungo sopra i venti fa parte di quelli in cui il problema dolore è un problema da affrontare
Ci sono fattori genetici sia nel causare indolore sia nel causare la non risposta ai farmaci analgesici certe varianti geniche far sì che anche la morfina funzioni poco tanto per fare un esempio
Poi abbiamo scoperto che pubblicato due anni fa che ci sono anche fattori non clinici che influenzano dolore da cancro questo l'abbiamo fatto con la Società di l'associazione di oncologia medica Lion
Su una popolazione di migliaia e migliaia di malati abbiam visto che la differenza per esempio tra persone sposate in una situazione familiare conservata e vedo qui comporta quasi mezzo punto di media di differenza tra gli uni e gli altri
I soggetti totalmente in lettera quelli che una volta chiamavamo analfabeti adesso il termine
Meno usato a oltre un punto di media in più rispetto ai laureati
Il lavoro i soggetti bene già il furbo lo stipendio e coloro che hanno un lavoro stabile hanno un valore sensibilmente il dolore dei disoccupati e del dolore precaria
E poi c'è il problema dei rapporti con con la l'équipe curante
Quando c'è una piena fiducia dell'oncologo medico il dolore più basso che quando non c'è questo tipo di rapporto provvedete quali quante cause e concause chimiche
Legate alla patologia legate alle sostanze liberate legate gli stati psicologici legati al benessere non benessere e quant'altro della persona contribuiscono a creare questi problemi di dolore
Dicevo prima non mi manca molto la terapia del dolore del del malato oncologico è una terapia fondamentalmente farmacologica per varie ragioni una perché quando inizio
Trentacinque quarant'anni fa non è che avessimo molto molto di più e cominciamo con questo le prime importanti linee guida risalgono ormai a più di trent'anni fa su quale dell'Organizzazione mondiale della sanità e parlavano di farmaci
In più molti di questi malati sono seguiti al caso quant'altro pensare strumenti complessi per il trattamento del dolore
Il tipo interventistica o cose del genere sono davvero inverosimili e non comunque non aiutano il malato dal punto di vista del superamento visti i problemi
Sostanzialmente abbiamo al momento a tre grosse famiglie di farmaci quelli antinfiammatori
Vuol dire tipo da dire il capostipite dell'aspirina anche se nessuno cura con l'aspirina ma moltissimi dei farmaci che noi usiamo solo farmaci antinfiammatori più paracetamolo che è un farmaco poco antinfiammatorio accadere capacità nel gestire e poi abbia dei farmaci oppioidi quelli meno potenti come la codeina e quelli più potenti come la morfina o farmaci simili
E poi in alcuni casi abbiamo quelli che vengono chiamati farmaci analgesici adiuvanti che non sono nessuno dalle prime categorie ma servono per specifici tipi di dolore come certi farmaci per il dolore che ho chiamato prima neuropatico
Quelli che ho nominato adesso non fanno niente a volte dandogli degli anti epilettici o degli antidepressivi accetta accetta la funzione
Allora se applichiamo in modo preciso curato come sequenza di farmaci associazione di farmaci modo corretto Tosi corretti risolviamo il problema radicalmente
Risposta no
Questo lavoro recente fatto con quarantaquattro centri italiani
Di Oncologia di cure palliative usando farmaci più potenti morfina ossicodone burro fino a fetali son tutti oppioidi maggiori vedete che la risposta soddisfacente vuol dire dolore scende almeno del trenta per cento sia grosso modo senza differenze tra farmaci le settantacinque per cento dei casi in circa il dodici tredici per cento dei casi colonnine gialle sia una risposta debole
In una proporzione simile colonnine rosse sia zero risposta quindi ci sono delle resistenze
Ai farmaci anche i più potenti che abbiamo io questo non non è per dare segnali allarmistici ma dovendo parlare di dolore parlo del della la lato chiaro e dell'atto scuro della luna
Quindi un venticinque per cento dei pazienti circa non ottiene
Quella sufficiente analgesia di cui avrebbero bisogno quelli più gravi più avanzati più refrattari se n'è già parlato prima esiste comunque la sedazione palliativa che prevede esattamente indolore refrattario e non correggibile
Però non è che sia solo una questione o farmaci sì o sedazione palliativa bisognerà fare qualche cosa di più aggiungo un ultimo elemento e poi dopo una diapositiva di conclusioni
In molti casi l'abbiamo studiato abbastanza a lungo c'è in non trattarlo abbiamo scoperto che a livello mondiale la appropriatezza tu l'avevi parlato in merito a
Fare gli esami gli ultimi tre giorni di vita una TAC che cosa servirà
Niente probabilmente esisterà anche la possibilità di usare male in farmaci per il dolore
Qui c'è una un teste chi chiama penne managing intinto ex insomma in cui si dice più è alto il il dolorante nessuno lieve moderato o severo addendi devono essere i farmaci usati è molto se volete grezzo c'è di meglio però dà un'idea abbastanza precisa dell'appropriatezza se io fa un dolore grave levato e non uso farmaci uso farmaci leggeri
Ho un sotto trattamento Nanda artriti mai
Allora e questa è l'ultima un qualche anno fa al nostro gruppo di lavoro
Pubblicò questa revisione della letteratura in cui vedevamo che sotto trattamento a livello mondiale
Tra il novantaquattro del due mila era pari al quarantasei per cento quindi quasi un malato su due non veniva trattato come doveva esser trattato
Qualche anno dopo fino al due mila sette era sceso quarantuno il cinque per cento
In anni ancor più recente era sceso circa il trentadue per cento allora è chiaro che c'è una tendenza a usare meglio questi farmaci e questo ha ridotto ovviamente prova del dolore
Ma anche se mancano gli ultimissimi anni bisognerebbe fare una riedizione di questa revisione della letteratura ma rimane il fatto che ci comma lato su tre sono trattati male quindi raccolta dei farmaci ma è colpa dei medici e di chi fa la terapia
Quindi è questo è quello che vi ho appena detto ultima diapositiva per rimediare i farmaci che funzionano poco e per rimediare in ai medici che non danno bene la terapia le strade non si dice proprio niente di originale ma guarda caso sono i punti chiave su questi due ricerca
Di farmaci nuovi sembrano cosa facile a dirsi ma un problema enorme di tempi e di costi di trovare la molecola intestarla di farla registrare dagli enti europei
Americani italiani piatti Agenzia del farmaco
E poi provarle vedere effettivamente come funzione
Di formazione Campanati in tanti stamattina
Ma questi medici fino a pochi anni fa diciamo is sanitari in generale ma medici particolare non sapevano nemmeno che esistesse questa cosa quindi auguriamoci che queste due strade siano veramente l'indirizzo per il futuro da grazie per l'attenzione
Siamo all'ultimo intervento della giornata
Abbiamo sentito parlare di comunicazione di trattamento del dolore adesso chiediamo Anna dottor Pagliaro e direttore terminali l'unità operativa di psicologia clinica che l'azienda di Bologna di darci qualche elemento è di più per come arrivare
Diciamo in buone condizioni anche psicologiche ad accettare era affrontare questi eventi così importanti
Grazie dottoressa del Parma grazie agli organizzatori sono anch'io molto contento di essere qui oggi a questo prestigioso tavolo dove si cerca di fare il punto su argomenti di estrema attualità e che hanno anche una storia era molto molto recente
Mi pare che tutti coloro che mi hanno preceduto hanno focalizzato molto molto bene questi aspetti evidenziando anche diversi livelli di articolazione
E il mio contributo come vedete ha un titolo leggermente diverso da quello nel programma proprio perché avendo visto appunto i temi trattati
Dagli altri relatori mi sembrava più opportuno focalizzare proprio l'aspetto della della psicologia toccando una pratica che nel mondo
Sanitario è ancora poco poco nota è poco usuale ce la pratica meditativa
Quindi organizza ero proprio la relazione su un breve inquadramento di tipo psicologico che poi parlerò di come la meditazione riprendendo proprio le parole del il professore di può costare diventa un altro strumento un'altra opportunità che si integra con i trattamenti farmacologici
Che si integra anche con quei trattamenti delle medicine non convenzionali che quindi possono concorrere al Successo del trattamento del del dolore
Allora
Innanzitutto come sappiamo bene quindi non ci soffermiamo più di tanto evidente come è stato detto che quando parliamo di dolore non è che parliamo di qualcosa che si esprime allo stesso modo in tutte le persone ci sono due aspetti particolari che giocano un ruolo determinante la capacità di sopportazione
Quindi al di là della soglia ci sono delle persone che sopportano più o meno il dolore
E il modo in cui il dolore viene interpretato cognitiva mente c'è quindi il la tipologia di pensieri e di rappresentazioni che la persona fa ovviamente questo già spiega nel un noto ricercatore che si è occupato di dolore da un punto di vista psicologico ha evidenziato come nel dolore chiaramente
C'è una componente psicologica importante che è stata messa in luce negli ultimi quarant'anni dalla letteratura scientifica
Che oggi trova in molte regioni italiane affettivamente una forte integrazione tra i colleghi delle cure palliative mi sento di terapia del dolore e gli psicologi ma dove ancora gli psicologi sono piuttosto piuttosto pochi
Nel dolore noi troviamo presente come è stato detto
Da chi mi ha preceduto e anche nell'ultima relazione sono presenti sia delle emozioni che giocano un ruolo particolarmente delicato ed importante e sono quelle che vedete elencate quindi le preoccupazioni che significa appunto l'apprensione di stati di tensioni che conseguono le varie forme di preoccupazione
La rabbia una componente molto importante che è stata evidenziata la prescritta la procura ma ci sono anche delle componenti e anche delle reazioni che si mischiano di tipo psicopatologico
Anche queste sono state già evidenziate mi ha fatto molto piacere l'ansia la depressione versi consumatosi l
Necrosi
Come la psicologia può contribuire quindi nell'alleviare il il dolore ovviamente giocando su questi tre aspetti estremamente importanti il primo è chiaramente l'azione proprio a livello muscolare dove c'è dolore c'è comunque una situazione di contrazione
Muscolare e quindi di non funzionalità del del del muscolo
C'è ovviamente un'azione molto importante che si possono fare con molti trattamenti poi li vedremo in particolare le psicoterapie brevi dire psicoterapie di tipo cognitivo sulla depressione
Ma storicamente e sembra quasi una cosa come dire di poco conto e invece storicamente l'azione psicologica su cui si è evidenziato l'efficacia particolarmente significativa spoliazioni di distrazione
Del paziente dal dolore poi vediamo meglio cosa significa utilizzare delle modalità Ardis Trenti
Detto questo è chiaro che tra trattamento psicologico diventa uno dei trattamenti che concorrono nel trattamento più importante che è quello sicuramente di tipo farmacologico
Però importante anche distinguere in che modo la Psicologia concorre nel trattamento del dolore
Chiaramente prima di tutto come vedete nel supportare psicologicamente il paziente rispetto alla vicenda di malattia di cui il dolore e una delle parti ed espressione
Poi ovviamente subentra invece l'aiuto verso l'elaborazione cognitiva dell'esperienza del dolore e qui rientra appunto la capacità di aiutare addestrare il paziente a familiarizzare con alcune pratiche di distrazione dal dolore che vengono insegnate e quindi a dargli un senso anche di padronanza
Quindi di capacità contribuire psicologicamente alla gestione del dolore
Poi un'azione molto importante che non viene detta va anche noi mettiamo molto in luce su cui lavoriamo molto
Proprio perché lo facciamo di mestiere né come si Colozzi per definizione lavoriamo sulle comunicazioni e sulle relazioni abbiamo nulla da dare
Ad integrazione di cui sto ma proprio per questo l'azione lo si ricordi entro molto importante nell'aiutare il paziente a continuare ad avere fiducia
Né i farmaci nell'azione farmacologica perché poiché anche con noi che i pazienti confessano il loro senso di brutti frustrazione rispetto al trattamento
Farmacologico quindi questo diviene un aspetto molto importante del nostro lavoro e occupa anche una buona parte del nostro tempo
Poi chiaramente contribuire nel mantenimento della migliore qualità di vita possibile come avete visto come questo argomento è stato molto toccato da tutti da tutti i relatori a chi è rivolto trattamento psicologico per per definizione chiaramente al paziente
In alcune situazioni non sono molto frequenti anche ai familiari con i familiari si tende più che altro a fare un lavoro di tipo informativo più che di tipo clinico
Sì con logico clinico questi sono i trattamenti psicologici su cui noi oggi abbiamo delle evidenze di successo da parte appunto
Nei miei confronti scusate nei confronti del del dolore molto interessanti come vedete ultimamente si sono inserite le pratiche meditative
Oggi
Si è spostato molto all'attenzione dalla meditazione in sei persone pratiche mai furbesca e sono nient'altro delle pratiche che derivano dalla meditazione ma semplicemente un po'più semplificate le pratiche mente corpo sono tutte quelle pratiche
E che appartengono già alla storia della psicologia della psichiatria sono le cosiddette pratiche Dio energetiche che lavorano sulla dimensione energetica del nostro organismo e ivi compresa chiaramente la meditazione lo yoga il tredici secondo che sono delle pratiche
Cinesi su cui oggi tra letteratura e piuttosto fiorente
Quando parliamo di meditazione però intanto cominciamo entriamo quindi la seconda parte del del tema cominciamo a temere
Presente che la meditazione è che nasce come una pratica spirituale
Soltanto che immaginate l'ad un bivio una pratica spirituale che è la matrice di cui una va verso la pratica religiosa l'altra invece è parte integrante dei trattamenti medici
Di quelle tradizioni e culture in cui la meditazione viene usata quindi quando parliamo di meditazione dobbiamo fare questa di questi la letteratura scientifica utilizzarle pratiche meditative perché appartengono per esempio alla medicina tradizionale cinese alla medicina ayurvedica nemici nel Sud-Est asiatico eccetera eccetera
In questo senso la meditazione indipendentemente dalla tradizione da cui proviene presenta due aspetto importantissimi che sono i pilastri delle pratiche meditative l'azione che viene fatta lavorando sul piano psicologico mentale
Che si chiama presenza mentale quindi che ha l'obiettivo di placcare acquietare la mente
E lo sviluppo della consapevolezza laddove consapevolezza nelle pratiche meditative e più diciamo completo Complesso quindi articolato anche su più piani in questo senso rispetto a quello che è l'accezione occidentale dove da noi
Essere consapevoli ed essere coscienti tutto sommato sembrano quasi dei sinonimi
Mentre invece la consapevolezza in questo caso nelle medicine orientali implica un'azione che non è più solo sul piano psicologico e fisica ma anche sul piano energia reti quindi i due aspetti che contraddistinguono appunto tutte le meditazioni indipendentemente dalle loro tradizioni sono presenza mentale e consapevolezza ora vedrete preoccupino perché sono così importanti
Perché la presenza mentale è appunto
La modalità che noi abbiamo del creare la famosa distrazione di cui parlavo prima nel momento in cui si addestra un paziente a sviluppare la presenza mentale cioè tenere presente alla mente focalizzata sull'oggetto di osservazione che può essere la ripetizione di una frase può essere l'osservazione del respiro di un punto particolare del corpo chiaramente si distoglie l'attenzione dal dolore si sviluppa un'azione di distrazione
Molto molto importante il punto di partenza di tutte queste ricerche partono da Harvard dal in pratica da un cardiologo americano al professore Alvar Benson che fonderà poi la scuola di medicina di Harvard ma il volto Institute e da qui a seguire io ho preso alcune delle ricerche più significative che sono state svolte
Nella dimostrazione dell'efficacia della meditazione nel trattamento del dolore sono prevalentemente trial clinici randomizzati o revisioni sistematiche queste sono solo le più delle più importanti
Queste che vedete sono le ultime le più recenti ho trovato due mila quindici e due mila diciassette che cosa ci dicono queste ricerche supera sconce possiamo soffermare
Che nel trattamento del dolore la meditazione concorrente in maniera efficace integrandosi con i trattamenti farmacologici nella produzione di e indoor fine di serotonina addirittura di ossitocina
Questa è un'altra un'altra o è un altro studio recente anche questo come vedete una metanalisi
Per concludere perché la meditazione quindi dico e così importante perché noi con i pazienti che ci vengono segnalati dalle cure palliative dal centro di terapia del del dolore utilizziamo la mitizzazione proprio perché se guardate queste diapositiva che ricordate le precedenti
Vedete semplicemente come i primi due punti riduce la tensione muscolare distoglie l'attenzione del dolore sono due aspetti che vengono proprio provocati dalla presenza mentale c'è da quell'azione di fermare la mente sull'oggetto di osservazione e guarda caso svolge una funzione antalgica agisce sulla depressione predispone un atteggiamento migliore nei confronti della terapia farmacologica viene svolto proprio da questa azione di consapevolezza che consegue
La presenza mentale
Ora tutto qui sembra così bello più in cui la meditazione
Si dice alla letteratura scientifica porta un contributo importante e si integra benissimo con tutti gli altri trattamenti il problema che però noi abbiamo e che tanto i pazienti sono motivati alle pratiche meditative tanto riescono ad ottenere questo sembra quasi una contraddizione un risultato proprio efficace significativo te lo dico non mi sento effettivamente molto meglio
Tanto riescono ad essere costanti nel nella pratica nel tempo e quindi società che hanno un beneficio
Temporaneo che destinato voglio ovviamente a scomparire
Sono ancora nei tempi sì ecco allora concludo
Soffermandomi su questa già collettiva questo è quello che ha fatto la nostra azienda USL quando sono arrivate le prime disposizioni da regionali di organizzare i comitati Ospedale senza dolore che oggi sono diventati l'acronimo fa paura comitato ospedale-territorio senza dolore Cozzo e improprio in questo tipo di pubblicità che la nostra azienda ha creato ovviamente vedete come tra i trattamenti compaiono proprio in maniera esplicitare i trattamenti di meditazione individuali e di gruppo che appunto sono stati venivano offerti deve ai partiti ai pazienti bene io con questo ho finito
Ti ringrazio per la
Grazie
Bene forse abbiamo ancora alcuni Minotti di discussione se ci sono alcune ci sono domande da parte dei eccitanti
Abbiamo
Se no se viene qui i fatti borsetta prima
Poco hanno messo funziona
Adesso
Nove un'osservazione che è questa ho ammirato che oggi conoscevo d'altra parte che c'è un ottimo comportamento degli hospice verso il paziente con una malattia
Del tipo del cancro tanto per dire però non c'è un uguale attenzione alle altre malattie ugualmente pericolose che sono quelle neurologiche
Queste
Respiratorie eccetera che per le quali non è previsto che io ho visto prepotentemente un pollo un amico una gratuita molto amici che ha avuto un quadro gravissimo improvvisamente uno è troppo purtroppo alta cultura alta capacità di comunicazione eccetera che ha avuto un ictus al ciclista quanto avessi destro non potevano usare il computer da parlare
Sopravvissuto cretesi è vero con le flebo perché per fortuna probabilmente con quello che con la legge del due mila diciassette novecentodiciannove probabilmente ci riesce a non fare le terapie
I divi trattazione e alimentazione dittature o i più grossi danni che vieta dei creati dalle leggi state fatte in un certo periodo Eluana
è vero e qui dinamico alle questure chiuderebbe aiutare anche le persone che non hanno solo
Malattie tumorali
Grazie
La domanda è estremamente impegnativa sciocchezze stiamo molto lavorando e e d'altra parte proprio perché è così importante è stato è per questo che ci stiamo lavorando
Innanzitutto in hospice nell'ambito di percorsi a te senti patetico sulla entrano
Noi facciamo le cure predire precoci non ho potuto realmente spiegare tutto e facciamo parte del team Mazzella certe stime delle del gruppo dei neurologi sua livellare con noi seguiamo
Tutti i giovedì e mercoledì pomeriggio abbiamo incontri con gli altri specialisti per fare multidisciplinare amica tutti insieme
E poi cessi si valuta la situazione clinica della persona malata di Sla tutti insieme poi la persona alle visite separatamente con neurologo nutrizionista tagliati viste in modo tale che ci sia
Demente il contatto diretto con il
Infermiere e medico e persona malate familiari quindi il malato così Lazzi adesso inizieremo proprio un percorso specifico nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva e con fibrosi polmonare
è chiaro che se noi in questo momento anche con lei forte che ha veramente
Caso stiamo aumentando ma inizialmente erano veramente molto pochi iniziamo da subito accogliere pazienti senza quel percorso di cure palliative precoci di cui si parla
Io con te e questo è stato sostata perentoria quanto detto no non ricoveri hanno di pazienti con BPCO in hospice nell'ultima fase della della della malattia a meno che
Non si siano presi in carico in cure palliative precoci il paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva e con fibrosi polmonare
Può e mentre contenere delle cure palliative due anni prima
Non due giorni prima
E se noi diamo l'idea ai colleghi pneumologi ai colleghi cardiologi di potete ricoverare il l'ultimo giorno la persona in hospice
L'hospice non ha la possibilità di fare nulla se non un po'di terapia medica che in realtà dovrebbe essere fatto in ospedale
Evitando il trasporto l'ultimo giorno d'un paziente che non etico perché io non posso trasferire gli ultimi giorni una persona quello che farà la differenza e sono totalmente d'accordo con lei è la presa in carico due anni prima tre anni prima così intanto i pazienti con BPCO finalmente fanno quel po'di Morgantina che serve al malato comprò ancora venivano costruttiva perché ne riduce la fame d'aria e inizia a farla non due giorni prima ma due anni prima
Allora sì che io faccio vere cure palliative e non solo un po'di terapia alla fine gli ultimi giorni di vita e l'altra cosa importante il supporto alla famiglia il supporto a tutti cioè quel percorso di consapevolezza
Che le persone devono fare per poter scegliere veramente essendo aiutiamoli che li tenevo modo oggi e i cardiologi a fare questo lavoro cioè di presa in carico di Goethe precoce non facciamo nulla
Le cure palliative non sono la sedazione palliativa gli ultimi giorni di vita ecco siamo talmente lontani da quello
Che Emilia per capire che le cure palliative sono le cui la prese in carico con tutto questo già sui consapevolezza con le cure adeguate del dolore noi le ultime due settimane ma gli ultimi due anni gli ultimi tre anni allora sì che la scelta nel fine vita tiene conto del fatto che io so di essere supportate in tutto questo e quindi la mia scelta
Satie avere comunque un supporto una presa in carico domiciliare una presa in Collalto col medico di famiglia una possibilità di hospice altrimenti non cambia nulla cimenti si dà l'idea che
Sono gli ultimi giorni no ma io quello che scelgo negli ultimi giorni è come sono stata seguita aiutata corsa io sono stata abbruttita dalla dispnea con la tipici o per tre anni è chiaro che la mia scelta di conseguenza sarà non ne posso più se invece io so che con un po'di morfina considerate che in tutto
Comunque dieci milligrammi di morfina un dosaggio minimo aiuta i pazienti con BPCO ad avere meno dispnea
Ad aprire la percezione che quella dispnea comunque presente e meno soffocante ma io questa cosa la devo dare dieci anni prima infatti con l'ASL noi abbiamo un percorso di abbiamo fatto due anni abbiamo fatto un documento fra le società scientifiche
E se Citti e
Per Società dei pneumologi ospedalieri abbiamo fatto il primo corso
Di terapie l'uso di morfina dei pazienti con broncopolmoniti ci occupa così polmonare nel gennaio del due mila diciassette a Milano e lo ripeteremo adesso a ad aprile nel due mila diciotto a Napoli
In modo tale che forniamo i colleghi a usare dei farmaci
Di cui ancora si ha tanta paura sì si aveva paura che ricordi Silvia di usare la morfina e Oscar per il dolore adesso dobbiamo affrancare il questi farmaci che sono efficaci per altri per altri dei trattamenti e questa cosa va fatto con gradualità con una formazione come diceva Oscar e in questo momento con le consulenze
Noi nel processo di consulenza che facciamo che abbiamo dati dati solo del malato oncologico ma vediamo molti malattie non oncologici quando facciamo le consulente in questo momento devo dire soprattutto l'Ospedale Maggiore
Vediamo ad esempio noi partecipiamo al briefing mattutino della rianimazione lavoriamo dal due mila e dodici con il dottor cortili della rianimazione perseguire i malati che
Non ci sono in una fase critica dalle regimazione e li accompagniamo di tutto il percorso poi magari vanno a Santa viola vanno anche in queste situazioni adesso con le forze che abbiamo facciamo ma proprio perché ne è stato visto il vantaggio dal come dire di efficacia di quello che facciamo adesso avremo persone in più per fare queste cose come ha detto perfettamente lei perché questo è l'obiettivo con tutte le persone che ne hanno diritto e non sono solo i malati oncologici
Io mi avvierei alla conclusione del convegno perché allumina si buttano fuori quindi abbiamo il tempo di smontare tutto
Se per caso vi sono venuti Vito vivere domanda sì potete scrivere oppure telefonare e la rivista ci sono dico campi se siamo in grado come associazione di rispondere in prima persona lo facciamo altrimenti ci facciamo facciamo da ponte con i relatori che hanno partecipato a gite io ringrazio dal più profondo del cuore Saffi Totti morto
Bravi molto puntuali e quindi facciamo poi avere le risposte alle nostre domande quindi assolutamente sapete siti vengono anche nei prossimi giorni tutti che i quesiti o altro teneteci come punto di riferimento non poi eventualmente facciamo da
A contatto coordinatore di
AXA
Grazie a tutti grazie ai relatori