Cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2018/2019 della Scuola Superiore Sant'Anna

Autorità gentili ospiti professori allievi e colleghi vi rivolgiamo un caloroso benvenuto alla Scuola Superiore Sant'Anna per la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico due mila diciotto due mila diciannove
Cerimonia che quest'anno prevede il conferimento del dottorato honoris causa in Economics al professor Mario Draghi presidente della Banca centrale europea
Lasciamo ora spazio al coro della Scuola Superiore Sant'Anna che seguirà l'inno di Mameli e a seguire l'inno europeo
Infatti
Da
Un
Sono
Rende
Deciso sono
Giorno
Giorgio
E
Un
E un
Pare con noi un minuto di silenzio in memoria di Antonio Micalizzi fratello di una nostra libero
Ascoltiamo ora la prolusione del rettore professor Pierdomenico operata
Autorità colleghi e colleghe allievi ed allievi gentili ospiti benvenuti alla cerimonia di apertura del trentaduesimo anno accademico della Scuola Superiore Sant'Anna
Il trentaduesimo anno dalla istituzione della Scuola Superiore Sant'Anna
Ed è anche il primo hanno dalla istituzione della federazione fra scuole universitarie superiori costituite appunto dalla Scuola Superiore Sant'Anna la Scuola Normale e lo la scuola Iuss di Pavia saluto pertanto i rettori
Di queste due prestigiose istituzioni il direttore Barone e il rettore di Francesco che sono seduti con noi qualche Apollo
Ma e il la fine del due mila due diciotto e la l'inizio del due mila diciannove rappresentano anche un anniversario meno lieto forse ce lo siamo dimenticati ma dal due mila otto al due mila diciotto
Abbiamo assistito a dieci anni di tagli al finanziamento alle università italiane
Il grafico che vi faccio vedere adesso lo rappresenta piuttosto bene
Dal due mila nove sia iniziate con un piccolo taglio dello zero virgola cinque per cento ma siamo arrivati oggi ha un taglio che è superiore al sedici per cento
Della finanziamento recentemente disponibile per l'università italiane
Oltre mezzo miliardo di finanziamento in meno per un sistema che già nel due mila otto era largamente sotto finanziato ricordiamo che il sistema universitario italiano e finanziato con circa sette miliardi di euro
Quando il sistema universitario tedesco è finanziato con oltre venti miliardi di euro
Non deve quindi sorprendere se sempre più ragazzi ragazze che si laureano le nostre università non trovano altro sbocco professionale se non presso atenei di altre nazioni un vero problema per il nostro Paese
Non deve peraltro stupire neppure che questa migrazione avvenga verso Paesi come la Germania se guardiamo cosa è successo negli ultimi dieci anni al finanziamento delle università tedesche
Il grafico è molto chiaro e ci racconta una storia molto diversa della politica italiana rispetto alla politica di altri paesi
L'estate ed esca è oggi finanziata con quasi il quaranta per cento in più rispetta quanto fosse finanziata nel due mila otto
Se facciamo quindi un confronto vediamo che l'università italiana ha perso circa il diciassette per cento di finanziamento sull'estate bisca ha guadagnato il trentasei per cento i finanziamenti
In questo contesto la Scuola Superiore Sant'Anna ha cercato di minimizzare i danni riuscita per una serie di ragioni che poi di racconterò più avanti nella mia presentazione a aumentarle le proprie risorse del dodici per cento
è inevitabile che una riduzione dei finanziamenti di questa proporzione abbia portato a una riduzione anche delle posizioni disponibili pere gli accademici italiani
Oggi l'università italiana al sedici per cento in meno di posizioni accademiche rispetto al due mila otto l'Università tedesca al quaranta per cento di posizioni in più
La Scuola Sant'Anna riuscito andare decisamente in controtendenza rispetto al trend negativo del nostro Paese
Portando il proprio personale accademico a tempo indeterminato a un più quaranta più trenta per cento rispetto al due mila otto
Questo è stato fatto grazie a una politica di bilancio molto attenta che ha consentito maggiore reclutamenti senza sacrificare quella che è la missione
Fondamentale della scuola e quindi garantire più borse di studio garantire più posizioni di dottorato garantire migliori condizioni di ricerca scientifica
E anche inevitabile che il sottofinanziamento dell'università italiana abbia portato sempre degli ultimi dieci anni a una riduzione del dieci per cento degli studenti universitari
Come vedremo fra poco il nostro Paese a pochi aveva pochi laureati mea sempre meno e questo trend negativo noi deve preoccuparci presentato dei ska in linea con l'aumento di finanziamento aumentato del quaranta per cento i propri studenti
Anche questo dato la sua Santana riuscita a compensare e la riduzione di finanziamento come vi ho detto con una politica di bilancio che ha consentito di aumentare il numero di posizioni accademica tempo ed è indeterminato e contemporaneamente anche di aumentare le opportunità per i propri studenti
A livello nazionale però dobbiamo essere decisamente preoccupati
In questo grafico vediamo rappresentata la percentuale di studi universitari completati da ragazzi e ragazze tra i ventiquattro e trenta anni
Se cercate il nostro Paese B e qui penultima posizione in Europa per studi universitari completo completati da ragazzi e ragazze tra ventiquattro e trenta anni di età
Non deve quindi sorprendere se il nostro Paese è diventato substrato fertile per posizioni e tesi antiscientifica
Abbiamo osservato in questi anni tesi strampalate sulle scie chimiche sulle cellule staminali e anche in maniera molto pericolosa sulla opportunità di vaccinarsi
E qua un qualcosa di veramente preoccupante per la nostra società e la università deve fare qualche cosa per contrastare l'anticentralisti e lo deve fare
Con azioni mirate che consentono una divulgazione corretta della scienza
Questo l'università italiana lo fa lo fa al sistema universitario toscano che ha lanciato da ormai molti anni una iniziativa di e incontro fra ricercatori e cittadinanza
Lo fa alla Scuola Sant'Anna che da due anni ha il proprio festival della robotica per avvicinare le giovani generazioni a un tema innovazione estremamente importante che naturalmente apre anche a temi etici rilevanti
E lo fa anche con il proprio istituto di però gotica con un programma di robotica educativa che cerca di portare i temi scientifico tecnologici all'attenzione di ragazzi molto giovani sin dalle elementari riteniamo che questa sia una funzione fondamentale dell'università che va oltre la propria funzione tradizionale di formare ragazzi già in età adulta alla propria futura carriera ma che l'Università bianche ruolo fondamentale di diffondere la cultura scientifica nel nostro Paese
Un Paese che è poco competitivo in questa mappa vediamo il livello di innovazione che hanno diversi paesi europei il nostro paese è considerato un innovatore moderato nuovamente non credo che ci possiamo permettere di essere innovatori moderati dovremo essere forti innovatori anche nella consapevolezza che il nostro Paese non può puntare sul costo del lavoro per mantenere una situazione lavorativa accettabile per i giovani che si tappa prestano al mondo del lavoro in otto paese come molti altri paesi industrializzati deve puntare a una economia della conoscenza sempre più basata quindi su l'utilizzo intelligente della tecnologia in questo contesto la Scuola Sant'Anna a lavorato molto ha lavorato con il sui fondi europei ottenendo ad esempio del programma Horizon Twenty Twenty un programma di finanziamento che vede le università
Affrontare temi tematiche rilevanti insieme alle imprese ottenendo in questi anni quasi quindici milioni di euro di finanziamento
Un vero record però una piccola università come la Scuola Sant'Anna tant'è vero che per finanziamento medio upper docente paria oltre cento mila è una docente la Scuola Sant'Anna e l'università italiana che ha ricevuto più finanziamenti
Sul programma Horizon penti Twenty
Vediamo poi a un'altra iniziativa importante che si è sì stato quando nel nostro Paese e cioè il piano industria quattro punto zero
Il
La situazione delle imprese italiane rosso lo ricordiamo prevalentemente piccole-medie imprese le vede faticare Ada ad implementare le tecnologie tipiche de di indulti quattro punto zero
La sua Sant'Anna è una delle università che a e sta costituendo un centro di competenza in collaborazione con altre tredici istituzioni
Accademiche e con oltre cento in prese un centro di competenza che a livello nazionale fornisca servizi opportunità le imprese nel settore della robotica e delle tecnologie digitali
Anche questo è una ruolo non convenzionale dell'università il trasferimento tecnologico che riteniamo debba essere sempre più importante per il nostro Paese
Ma quando parliamo di competitività del sistema Italia non dobbiamo dimenticarci che al primo posto abbiamo una burocrazia soffocante
Una burocrazia che rende difficile fare impresa nel nostro Paese e che rende difficile anche fare università nel nostro Paese
Le università oggi non solo devono confrontarsi con un finanziamento sempre più ridotto ma devono anche fare i i conti con una sistema burocratico che rende sempre più difficile spendere quei pochi soldi che abbiamo la burocrazia quindi rende il percorso Dinoi universitari
Un percorso ad ostacoli un percorso ad ostacoli che rende appunto difficile la competizione delle università italiane rispetto alle università dell'Europa e del mondo
E vogliamo essere competitivi in una livello italiano e dobbiamo essere competitivi a livello globale
E rende anche un cattivo servizio e territori e all'economia del nostro Paese
Ricordo in questo contesto il campus che la squassante Anna a progettato e già largamente finanziato con venti milioni di euro e i cui lavori sono interrotti per una malaugurata problematica burocratica
Che rende impossibile quindi alla Scuola Sant'Anna di avere nuovi laboratori in tempi certi rende anche impossibile la Scuola Sant'Anna di immettere venti milioni di euro a supporto delle imprese che potrebbero realizzare questi lavori
Lo voglio però trasmettervi oggi una decisione cupa e negativa della di quello che succede e di quello che è successo negli ultimi dieci anni nell'università italiana alcune cose sono successe e sono state positive
Innanzitutto l'università italiana negli ultimi dieci anni ha accettato di essere valutata o sembrare una cosa ovvia e scontata i professori universitari per mestiere valutano i propri studenti
Invece non lo è solo dieci anni fa la sola idea di valutare i professori universitari era difficilmente accettata dagli stessi professori universitari oggi anche grazie all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario l'Amburgo questo non è più vero
Anche se ci sono le inevitabili lamentele
E critiche al metodo di valutazione che è stato implementato non v'è dubbio che l'università italiana oggi è più vicina alle università di tutto il pianeta dell'Europa soprattutto perché è valutata ed è l'unico comparto della pubblica amministrazione ad essere valutato e a vedere il finanziamento assegnato sulla base della valutazione ottenuta
Quindi non solo una risultato tecnico ma soprattutto un risultato culturale nessun professore oggi può dire che la valutazione non va fatta e che la valutazione del proprio operato come ricercatore non sia opportuna
Naturalmente vi sono conseguenze anche finanziarie di questa valutazione le università ben valutate ricevono più fondi le le università
Meno ben valutate ne riceveranno meno e questo è uno dei delle ragioni per le quali la scuola statale è riuscita ad aumentare il proprio finanziamento negli ultimi anni di circa il dodici per cento
Però devo muovere qui una critica al meccanismo che è stato implementato per la premialità degli Atenei sulla base della valutazione purtroppo l'abbiamo visto dalle prime time positive il sistema universitario italiano è sotto finanziato e quando nell'ambito di un sottofinanziamento di cofinanziamento inadeguato le risorse vengono ripartite su base premiale ripartendo quel poco che c'è si ottiene un risultato che da un lato giustamente premia le buone università ma dall'altro condanna un declino sempre più irreversibile
Gli atenei che non riescono a tenere il passo
La premialità dovrebbe essere con fondi aggiuntivi soprattutto il sistema che abbiamo visto sotto finanziato con meccanismo di finanziamento basato su fondi aggiuntivi che abbiamo però visto attuare con l'iniziativa dei Dipartimenti di eccellenza
L'iniziativa dei Dipartimenti di eccellenza in Italia allocato oltre un miliardo di euro per i dipartimenti che avessero ricevuto una buona valutazione nella valutazione che abbiamo visto essere effettuata oramai regolarmente nel nostro Paese delle attività universitarie e che avessero anche presentato un progetto di potenziamento dipartimentale
Tale da poter far far loro un salto di qualità ulteriore
Il finanziamento dei dipartimenti d'eccellenza a portato quindi risorse aggiuntive al sistema universitario per oltre un miliardo e trecentocinquanta cinque mi mila euro
Molto meno di quanto a pochi analoghe iniziative hanno dedicato al proprio diversità in altri Paesi europei ma comunque un segno positivo
Di ulteriore maggiore finanziamento alle università italiane in questo contesto la Scuola Sant'Anna è riuscita a ottenere quasi quindici milioni di finanziamento aggiuntivo
Per due sue proprie iniziative dipartimentali un allegato legata al settore dell'economia è una al settore dell'ingegneria con una particolare focalizzazione sulla robotica
Contiamo dei prossimi cinque anni di utilizzare questi fondi per portare queste due aree della scuola a un livello di eccellenza ancor superiore a quello che già hanno oggi teniamo la formazione universitaria abbiamo detto tante cose che deve fare l'università ottima ricerca buon trasferimento tecnologico divulgazione scientifica non possiamo dimenticarci che la missione primaria dell'università e la formazione
Per garantire la formazione universitaria sempre migliore la scuola investe proprie risorse per dotare iper copra percorsi formativi di piattaforme tecnologiche avanzate è stato inaugurato un mese fa il primo laboratorio di simulazione medica presenti a Pisa con l'utilizzo di manichini estremamente sofisticati che consentiranno agli studenti di medicina non solo della Scuola Sant'Anna ma anche dell'Università di Pisa che era presente all'inaugurazione di questo laboratorio
Di sperimentare le proprie abilità cliniche prima su un manichino
E poi su un paziente credo che questo sia comprensibilmente rassicurante per tutti noi
E sia in in in dubbio che dobbiamo portare illa formazione dei nostri medici a un livello tecnologico superiore per consentir loro di essere sempre migliori medici e garantire alla nostra popolazione
Un migliore servizio sanitario
Naturalmente in un contesto di risorse finanziarie sempre più ridotte la unione fa la forza e questa è la ragione per la quale la Scuola Sant'Anna ha deciso di unirsi in una federazione di scuole con inizialmente la scuola Iuss di Pavia ma vi è una città che ha una tradizione e centenaria di collegi universitari e con la Scuola Normale Superiore nostra sorella pisana che anch'essa una tradizione più che centenaria
L'unione di queste tra le istituzioni che hanno una missione largamente comune e attività scientifiche largamente complementari forma un unicum di grande rilevanza per non solo per le Regioni che ospitano queste istituzioni ma per tutto il Paese
La federazione esiste da meno di un anno ma già molte iniziative sono state messe in campo
Con la Scuola Normale superiore stiamo razionalizzando la nostra offerta formativa nel campo delle scienze politiche unendo scienziati politici della Scuola Sant'Anna con licenziati politico sociali della Scuola Normale
E abbiamo già in campo un dottorato congiunto a Firenze e un corso ordinario di secondo livello a Firenze
Questo per nuovamente non presentare sovrapposizioni disciplinari Offerta frammentata ai nostri allievi ma fu o offrire invece una migliore offerta formativa nel miglior posto possibile ove i nostri allievi possano formarsi
Con Pavia da alcuni anni abbiamo il dottorato in Economics che coll'alcolisti Pavia che si interfaccia perfettamente con la laurea magistrale in economisti che abbiamo congiuntamente con l'Università di Pisa
Anche in questo caso l'Unione di competenze e di infrastrutture fra istituzioni universitarie consente di offrire prima livello magistrale con l'Università di Pisa e poi livello dottorato Polo Iuss di Pavia un percorso formativo
Interamente in lingua inglese di eccezionale valore
Culturale informativo
In questi giorni stiamo discutendo sulla istituzione di un centro di studio per i cambiamenti climatici con particolare riferimento a quali sono le azioni sostenibili che possiamo mettere in atto per contrastare i cambiamenti in atto che riguardano il clima
Anche questo centro vedrà collaborare le tra istituzioni federate
Per dotare il nostro Paese di percorsi formativi di ricerca all'avanguardia in questo su questa tematica che non può essere in alcun modo trascurata dal nostro Paese a tutti i livelli
Vengo qui delle conclusioni è evidente che l'ultimo decennio è stato un decennio nel quale le università si sono mosse in un contesto sfavorevole
Nonostante questo la Scuola Sant'Anna è riuscita a ottenere molti risultati abbiamo aumentato lo so corpo docente abbiamo aumentato il finanziamento abbiamo creato nuovi laboratori abbiamo aumentato l'offerta formativa
Abbiamo ottenuto riconoscimenti internazionali nei ranking che oggi non ho citato ma che vedo la Scuola Sant'Anna fra le prime università in Italia e fra le prime in Europa
Credo che quindi al di là di uno sguardo
Dispiaciuto per quanto non è stato fatto a favore dell'università nel nostro Paese gli ultimi dieci anni dobbiamo guardare all'anno che si apre e al decennio che si perché si appresta iniziare positivamente credo che sia possibile per le università del tuo osé che fanno della propria formazione una missione importante possibile realizzare anche l'impossibile
Questo
Naturalmente auspicando che la cittadinanza i nostri concittadini capiscano ti più l'importanza di formazione e ricerca e che questo induca anche la politica a riservare maggiori rissa risorse al sistema universitario della ricerca nel nostro paese grazie
Ringraziamo il rettore per la sua prolusione è ora giunto al momento dei saluti da parte del rappresentante degli allievi ordinari e P. eccidi Tommaso Sacconi
Si può ancora studiare la complessità in un mondo che premia la semplificazione
Possiamo aiutare il nostro Paese sì a volte sembra fare di tutto per impedire c'ero
Qual è il giusto equilibrio tra identità e apertura dei confini
Queste domande presidente Draghi ronzano nella mia testa di ventunenne
Ed oggi la fortuna di affidabile in questa cerimonia in suo onore che segna l'inizio di un nuovo anno di una comunità a cui sono fiero di appartenere
Quella che considero parte della mia identità
Presidente faccio parte di una generazione smarrita
Che vive nell'angoscia per il futuro e che ha paura progettare il proprio avvenire
La fuga è la risposta più comune all'assenza di prospettive
Molti dei migliori studenti italiani anche molti degli allievi che animano questa scuola proseguiranno i loro studi Poliziano la propria carriera in un altro Paese
Non c'è alcun giudizio di valore in questa affermazione c'è solo la costatazione di un fenomeno che è sempre più diffuso
Questa mobilità ovviamente non è per forza un male anzi
è un segno di grande opportunità di apertura di libertà
Il tutto reso possibile da un mondo soprattutto l'Europa di cui la mia generazione non ha praticamente nemmeno conosciuti confini interni
Almeno finora
Il problema è se questa uscita diventa una scelta obbligata se diventa difficile ritornare dopo essersi formati dopo essere cresciuti
Il problema è sì la scarsa capacità di attrazione del nostro Paese gli impedisce di coltivare talenti e metterle a sistema per contribuire al benessere lo sviluppo collettivo
In questo quadro un po'preoccupante questa scuola presidente può rappresentare interessante risposta
Qui dopo un concorso nazionale molto selettivo che si fonda esclusivamente sulla capacità dei candidati i giovani della mia età trovano un'istituzione che li valorizza che scommette investe su di loro
Qui in un mondo dove dominano spesso l'isolamento e l'incapacità di camminare insieme troviamo una comunità che cresce che si forma e si arricchisce ogni giorno e la condivisione nello scambio
Qui
Impariamo a mettere in Rete le competenze a superare gli steccati disciplinari a mettere in discussione le nostre certezze a guardare al mondo con curiosità e passione
Queste opportunità ci arricchiscono e ci formano ci impongono però di restituire
Restituire all'istituzione che ha puntato su di noi che ci ha scelto e c'ha coltivato
Restituire al Paese che ci ha permesso di formarci senza costi e dedicarci liberamente allo studio l'approfondimento
Non tutti forse riusciremo a farlo ma questa volontà di contribuire di concorrere alla crescita materiale e spirituale della nostra società è un segno del nostra sessanta anni
Presidente vogliamo contribuire nei più diversi ambiti
E con gli strumenti che stiamo affinando in questi anni di studio
Vogliamo contribuire al futuro delle nostre comunità così da renderle più accoglienti anche per la nostra generazione e per quelle che verranno
Vogliamo farlo anche oltre i confini di questo Paese in un'Europa che sia a terra di opportunità inclusione
A lei e a chi come lei contribuisce in prima persona questo grande progetto va al nostro sincero grazie
Buon anno accademico
Farà ora il direttore generale della scuola dottor Luca Bardi a porgere troppi saluto a tutti i presenti
Autorità ospiti membri della nostra comunità
Ho l'onore per me è speciale di porgere un saluto a tutti voi nell'occasione simbolicamente più alta del ciclo di vita annuale della nostra istituzione
In questa circostanza
è utile gettare lo sguardo avanti dopo essersi guardati un poco intorno e anche indietro lo faccio alla luce dell'esperienza della conoscenza che ho maturato in sei anni qui Scuola Sant'Anna
Lo voglio fare con una breve riflessione sulla nostra struttura amministrativa
Che intendo non soltanto come infrastruttura burocratica insieme di provvedimenti gerarchia ruoli ma anche e soprattutto come persone individui e competenze che la compongono
Guardando intorno l'insieme delle persone che costituiscono il rendono viva la struttura amministrativa agisce in un ecosistema particolare dove sono due le componenti principali
L'insieme delle norme che regolano il nostro agire e la nostra comunità accademica con le sue esigenze istituzionali
La prima le norme che ci sono state date e che in parte ci siamo dati a cascata sono andate a costruire un sistema sovrabbondante in qualche caso anche poco associabile al buonsenso sicurezza privacy prevenzione della corruzione Codice degli appalti solo per citare alcuni esempi
Alcuni ambiti super regolamentati con provvedimenti che magari di per sé e singolarmente sono dignitosissimo finiscono per costituire complessivamente un poderoso sistema frenante
Il progressivo avvitarsi delle regole su se stessi attraverso il perseguimento dell'ennesima casistica del si può non si può sappiamo che può condurre a risultati anche sostanzialmente contrastanti
Rispetto a principi largamente condivisibili quali l'economicità l'efficacia l'efficienza il merito
La seconda straordinaria
La nostra comunità accademica e scientifica nel senso più ampio dall'allievo al professore emerito è un esempio inimitabile un mix inarrivabile di pragmaticità vivacità produttività creatività capacità di attrazione risorse come
Attestava prima Ettore e anche devo dire insofferenza soprattutto per gli effetti collaterali di quella componente di cui dicevo sopra
Una comunità sempre aperta alla società
Questo determina un quadro esigenziale di servizi richiesti un livello di aspettative che vanno a costituire uno stimolo potente al nostro agire una tensione per noi preziosa a risultato atteso in sostanza una notevole opportunità
In questo ecosistema alle persone che fanno parte della struttura amministrativa si muovono dunque
Tre elementi in parte antitetici
Stasi dinamismo e che cosa ci mettono di proprio di contributo diventando anche se parte di quell'ecosistema dedizione competenza entusiasmo passione talvolta non vi sarà difficile crederlo anche tensione stress e qualche lamentazione
Anche queste un mix inimitabile
Guardando indietro
Voglio ricordare tra le cose fatte i risultati raggiunti in questi anni alcuni elementi significativi del nostro percorso
Le parole chiave del primo piano triennale della Scuola due mila tredici due mila quindici che erano emersi da un coinvolgimento di tutta la comunità valorizzazione del merito massima possibile trasparenza nelle decisioni negli atti innovazione il progressivo aumento del carico di lavoro amministrativo cresce veramente bene la nostra splendida comunità tanto che penso che l'amministrazione abbia raggiunto i limiti dell'efficienza possibile
L'esposizione dei servizi e del personale amministrativo ad un'ampia gamma di strumenti ed esercizi di valutazione
La dimensione incentivante per il personale tecnico amministrativo la scuola su questo su questo aspetto non si è tirata indietro
La non facile dialettica alla ricerca dell'equilibrio tra sostenibilità del Bilancio necessita di risorse siamo stati in spending review permanente ed effettiva
E sostengo con convinzione che è stato un grande valore ed un beneficio reale per la scuola per l'ho fatto
Lo sforzo infine
Verso una dimensione internazionale e verso l'Europa sforzo specificamente fatto anche per le persone da struttura amministrativa attraverso la partecipazione attiva alle opportunità del programma Erasmus uno sforzo non scontato
Dati i limiti oggettivi delle risorse disponibili
In realtà un investimento
E guardando avanti
Nell'immediato futuro segnala un ambito specifico che riguarda poi il tema della innovazione con impatto sul benessere delle persone e dell'ambiente lavorativo da gennaio diventa operativo il progetto Smart work per il personale tecnico amministrativo con la prima sperimentazione
Che è stata progettata e messa a punto con un metodo che ha coinvolto componenti diverse della nostra comunità sia nel senso di categoria docenti e personale tecnico amministrativo sia come organi la direzione generale il Comitato Unico di garanzia la consigliera di fiducia la Consulta del personale tecnico amministrativo dando luogo a un risultato ben strutturato mi preme sottolinearlo perché è un metodo di lavoro particolarmente efficace
Molte sfide attendono nostra struttura amministrativa nel CIPE cito alcune quattro
La prima è l'apporto dei servizi esternalizzati dovremo avere la massima cura che questo prezioso contributo super in modo equilibrato e senza disarmonie per i servizi e per i lavoratori l'atteso passaggio concorrenziale della procedura di gara in corso
Che stiamo conducendo insieme alla Scuola Normale
La federazione delle scuole appunto è una sfida complessa perché vanno a convergere cultura organizzativa assai diverse aiuterà senz'altro la sintonia di fondo la stima lo spirito di collaborazione tra le direzioni generali delle tre scuole
L'impatto di una nuova governance si chiude un ciclo lungo
Nel quale la struttura amministrativa ha nel tempo adeguato la sua azione ad un Indirizzo un ritmo veloce e molto pragmatico orientata risultati sostanziali impresso dal nostro attuale vertice accademico
Cambiare approccio la sfida più grande a mio avviso potrebbe essere quella in cui la struttura amministrativa si fa protagonista di un cambiamento epocale di approccio ribaltando il sistema delle mini regole dell'ONU sentieri stretti
Per sostituire progressivamente l'eccesso di regolamentazione con principi tagliando ciò che è superfluo
Il motto potrebbe essere dalla spending review alla cattedra e più
Concludendo per l'amministrazione e per le persone che la costituiscono c'è sicuramente ancora tanto da fare
Con poco cioè con risorse limitate ma anche se noi riteniamo che questo poco possa e debba crescere in ogni caso le sfide possono e saranno accolte insieme possiamo fare meglio
E l'amministrazione e pronta per il nuovo anno accademico grazie
La cerimonia di conferimento al professor Mario Draghi del dottorato honoris causa in Economics avrà inizio con la consegna del diploma da parte del rettore della Scuola Superiore Sant'Anna e del rettore dello Iuss di Pavia professor mica il difetto Michele Di Francesco
è ora il momento della laudatio da parte del professore Markus Brunner Meyer docente del dipartimento di Economia della Princeton University
Buongiorno
Spike Redona Stelvio infranto polluzione piuttosto Agazzi otto confessa compresa Santamaria tra Gary
Porte sono ridotte al crimine un Santana senso Turro patron stare sia in pizzo
Ai vip Leonati
Cosa la preda prova sul puma et de France
A me è noto insomma ci vogliono entro e tra le idee
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E stentato vuol pensi trentenne sentore sono in proprio prospetta pathos marittimo dirlo potevano quante chance e Mama Told You per mai vivono poteri senza
Why Opus messo straccione del suono scabrose non sempre fonte Nespolo si spinge
Un sax pentole reazione in fretta perché mette all'entrata cioè il experience sull'astinenza degli orientalisti sentivo le menti mentis
Poi ci sono
Open mind appalti Economic foce che Nolte occhio
Gli venne richiesto noi euro and most laiche de Christ ma è quindi un muro Silvio proiettori mistero condotto ma il gioco perché e non so che tu brava intensa avrà elements pubblici gli Horrors aderire scaltrezza
Se la ius ma faremo quello scontato letta incancrenite European è una credit iniziale è un cattivo
Folco Tears tanto you e anch'fuori Savenca info questi dipinti sono ritoccate Chris con Santana scuro fatto non sta sa
Il secondo creda che teme di più posti interezza guai questions Suma in onde assenso scuote ottime
I sacri solo si metta ospiterà X and soul vs
Regno consenso
Un ex bene si era il centro Mou
Io sto Forster De Fraia Steps preferisce
Entrando prima di Cristo
La mia storia scoperta Enzo riverso
I colpi si nascono chi crede storico fregasse Office Lupinetti cresce un consesso
All'ombra del fondo in foto assortito opinioni l'Olona topi Kyōto sale attrezzi tutte serpente UE
Intatti Santana s'International School
No con status prego
Ringraziamo il professor Brunner mai R. ascoltiamo adesso la lectio magistralis il presidente della Banca centrale europea professor Mario Draghi
Grazie ma prima di iniziare la lezione lasciatemi dire due parole su questo inizio di cerimonia
Presso thank you very much Masters minori tutto ciò avvolto Calamo Corriere rosso dei io Works a lavorazione Cabin non le forse
Che fine suite ma io adesso però sotto fu di
Incidentalmente professor Bruno e mai era l'autore il coautore di uno dei più bei libri sulla crisi dell'euro
Se vi capiterà di leggerlo vedrete una descrizione approfondita equilibrata
Ricca dei drammi di questa crisi
Ma vorrei anche quanto son grato di questo invito
E son grato
Ovviamente per il prestigio
Della scuola
Masson grato anche per quello che ho sentito oggi
Per la qualità delle parole che mi hanno preceduto che mi precedevano
Vorrei anche dire che in particolare delle parole del rappresentante degli studenti
L'ho trovato molto molto belle
E i e ti chiedono una risposta
Tempo ovviamente le risposte istituzionali son complicate per quello che posso dire al dottor Sacconi
Di aver coraggio
In
Perché senza coraggio non si va da nessuna parte
Questa importante ma è importante anche che tutti noi come lui stesso ha detto lavoriamo perché
Questo
Questa situazione che stiamo vivendo queste queste cifre che il Rettore ci ha mostrato prima
Cambia
Insomma in poche parole io alla fine di queste
Tre presentazioni
Devo dire che ancora una volta mi sento orgoglioso di essere italiano
Vi ringrazio
Magnifico Rettore Peralta magnifici rettori autorità religiose civili militari
Caro direttore generale Bardi e collaboratori care allieve e cari allievi
Fra un mese si celebra il ventesimo anniversario della nascita dell'euro
Sono stati due decenni molto particolari
Nel primo si è esaurito un ciclo finanziario espansivo globale durato trent'anni il secondo è stato segnato dalla peggiore crisi economica e finanziaria degli anni dagli anni Trenta
Da entrambi possiamo trarre utili lezioni perciò che occorre ancora fare
L'unione monetaria è stata un successo sotto molti punti di vista
Dobbiamo allo stesso tempo riconoscere che non tutti i paesi sono non non in tutti i paesi sono stati ottenuti risultati che ci si attendeva
In parte per le politiche nazionali seguite in parte per l'incompletezza dell'unione monetaria che non ha consentito un'adeguata azione di stabilizzazione ciclica durante le crisi
Occorre ora disegnare i cambiamenti necessari perché l'unione monetaria funzioni a beneficio di tutti i Paesi e realizzarle il prima possibile ma spiegano all'importanza a tutti i cittadini europei
Perché un mercato e una moneta
Il mercato unico e visto non di rado come una semplice trasposizione del processo di globalizzazione a cui nel tempo è stata tolta persino la flessibilità dei cambi
Non è così
La globalizzazione complessivamente ha cresciuto il benessere in tutte le economie soprattutto di quelle emergenti
Ma e oggi è chiaro che le regole che ne hanno accompagnato la diffusione non sono state sufficienti a impedirne profonda distorsioni
L'apertura dei mercati senza regole ha cresciuto la percezione di insicurezza delle persone particolarmente esposte alla più forte concorrenza
Accentuato immessi nel senso di essere state lasciate indietro in un mondo in cui le grandi ricchezze prodotte si concentravano in poche mani
Il mercato interno invece sin dall'inizio
è stato concepito come un progetto in cui l'obiettivo di cogliere i frutti dell'apertura delle economie era strettamente legato a quello di attutirne i costi per i più deboli
Di promuovere la crescita
Ma proteggendo i cittadini europei
Dalle ingiustizie che il libero mercato può produrre
Questa era senza dubbio anche la visione di dello è un po'l'architetto del mercato interno
L'obiettivo del mercato unico fu delineato in un momento di debolezza dell'economia europea vediamo un po'come si stava prima
Il tasso di crescita dei dodici dei dodici Paesi che in seguito avrebbero formato l'area dell'euro dopo essersi attestato al cinque virgola tre per cento annuo da sessanta al settantatré si abbassò al due virgola due all'anno dal settantatré all'ottantacinque
Similmente il prodotto potenziale aveva rallentato dal cinque per cento annuo degli anni settanta al due nel decennio successivo
La risposta dei governi alla bassa crescita fuoco di aumentare il deficit
Di aumentare il deficit di bilancio
Da settantatré all'ottantacinque
I disavanzi pubblici furono in media il quattro per cento del PIL nella Comunità economica europea
A dodici quando avevamo dodici titoli Giuliano ma fu il nove per cento il deficit pubblico in Italia
Negli stessi Paesi la disoccupazione Salim media dal due sei per cento al nove due per cento
Ed al cinque nove all'otto il due per cento in Italia
è una digressione su come si stava prima
Per rilanciare la crescita
L'Europa aveva già a disposizione uno strumento efficace il mercato unico
Ma una delle ragioni importanti del rallentamento della crescita del prodotto pro potenziale era la stagnazione del commercio interno alta la colpa alla Comunità europea all'inizio degli anni settanta
Poiché il mercato comune europeo riguardava essenzialmente prodotti intermedi maturi
La cui crescita iniziava a declinare
Gli scambi dei prodotti di settori innovativi ad alto contenuto di ricerca e sviluppo e di lavoro qualificato
Erano ancora intralciati dalle barriere non tariffarie che ostacolavano i trasferimenti di produttività tra Paesi
Rimuovendo queste barriere il progetto del mercato unico puntava a rilanciare la crescita e l'occupazione
Ma non si esauriva in ciò perché mirava anche a garantire una rete di protezione capace di sostenere i costi sociali del cambiamento che lei sarebbe inevitabilmente derivato e creava il terreno politicamente più favorevole per far avanzare il processo di integrazione europea anch'esso reso più arduo dalla crisi degli anni settanta
Fu proprio il progetto del mercato interno che consentì all'Europa a differenza di quello che accadeva su scala globale
Di imporre i propri valori al processo di integrazione di costruire cioè un mercato che fosse per quanto possibile libero ma giusto
La regolamentazione dei prodotti poteva essere utilizzata non solo per tutelare i consumatori dai bassi standard qualitativi vigenti in altri Paesi
E per proteggere i produttori dalla concorrenza sleale
Ma anche per porre un freno al dumping sociale ed elevare gli standard delle condizioni di lavoro
Per questi motivi il mercato interno si accompagnò a metà degli anni ottanta a un rafforzamento delle regole comuni nella Comunità europea e dei poteri di controllo giurisdizionale
All'apertura dei mercati si accompagna la propria la protezione della concorrenza leale con la creazione dell'Antitrust
Gli standard regolamentare divennero più cogenti
Ora tra i tanti esempi che vengono in mente di come questi Standa sono diventati più cogenti ne cito uno Caronno voi per esempio l'obbligo dell'indicazione della provenienza geografica per i prodotti alimentari specifici
Le clausole di salvaguardia fondamentali del modello sociale europeo furono progressivamente incorporate nella legislazione comunitaria nelle aree di competenza di quest'ultima
La Carta dei diritti fondamentali ha impedito una corsa al ribasso dei diritti dei lavoratori
è stata introdotta una specifica legislazione per limitare le pratiche di lavoro scorrette come è avvenuto ad esempio quest'anno con la revisione della direttiva sui lavoratori distaccati
La legislazione europea tutela le persone a maggior rischio occupazionale come del novantasette la direttiva sui lavoratori a tempo parziale e a tempo determinato
Un anno fa le istituzioni europee hanno sottoscritto il pilastro europeo dei diritti sociali riguardante le pari opportunità e l'accesso al mercato del lavoro l'equità delle condizioni di lavoro la protezione sociale e l'inclusione
Dico tutto questo per proprio per rispondere a quella confusione che spesso si fa tra mercato unico e globalizzazione
La legislazione europea non ha condotto a una completa armonizzazione dei sistemi di protezione sociale nei vari paesi membri
Ma il divario in termini di standard qualitativi delle condizioni di lavoro e gradualmente diminuito anche dopo l'entrata nell'Unione di paesi a più basso reddito pro-capite
Nonostante il rallentamento osservato negli ultimi anni varie ricerche mostrano un processo di convergenza importanti comparti della spesa sociale in rapporto al prodotto relativamente sostenuto a partire dagli anni ottanta
Ma non così in ambito internazionale
Con il mercato unico che richiedeva una maggiore stabilità dei tassi di cambio di quanto non avvenisse in un'area di libero scambio
Si manifestarono peraltro importanti trade-off
Importanti scelte
Per la politica economica
Lupieri Tommaso Padoa Schioppa
In un suo famoso contributo sul quartetto inconsistente
Se i Paesi europei vuole a beneficiare del libero scambio tra di loro non potevano avere allo stesso tempo mobilità dei capitali indipendenza della politica monetaria e un tasso di cambio fisso
I vari paesi inizialmente affrontarono questo dilemma cercando Sidi mantenere i cambi fissi
Ma introducendo i controlli sui movimenti di capitale a breve secondo me qualcuno qui in questa stanza se lo ricorda ancora quando dovrà dichiarare
I propri i soldi che aveva in tasca quando passava il confine
Ciò permise di mantenere una certa autonomia nelle politica monetaria ma col progredire dell'integrazione finanziaria e con la progressiva abolizione dei controlli sui movimenti di capitali negli anni ottanta
I cambi fissi divennero insostenibili
E Sistema monetario europeo i Paesi le cui valute erano legate al marco tedesco dagli accordi di cambio
Dovevano di fronte alle tempeste finanziarie internazionali di quegli anni prendere periodicamente la decisione se mantenere una politica monetaria relativamente indipendente
E svalutare
O mantenere il cambio agganciato al marco
E perdere ogni sovranità nella politica monetaria
Data la frequenza con cui queste decisioni si presentavano ai policy maker
Alcuni Paesi
Perse ero sia i benefici per la stabilità dei cambi
Sia la sovranità della loro politica monetaria
Cioè persero tutte e due perché si trovano a fare queste scelte talmente frequentemente che alla fine perse ad entrambi
I costi sociali per questi Paesi furono altissimi
Il processo si concluse con la crisi valutaria del novantadue novantatré quando fu chiaro che i Paesi entrati in recessione non avrebbero potuto continuare ad alzare i tassi d'interesse per inseguire quelli tedeschi
D'altra parte una politica di svalutazioni reiterate
Non si conciliava con la costruzione del mercato unico
La situazione
Veniva ben descritta
Nelle parole del premio Nobel proprio il mantello
L'artefice della Teoria delle aree valutarie ottimali
Non riuscivo a capire dice non dentro diceva
Perché dei paesi intenti a formare un mercato unico
Dovessero subire una nuova barriera di commercio sotto forma di incertezza sull'andamento dei loro tassi di cambio
La flessibilità dei tassi di cambio avrebbe indebolito il mercato unico in due modi
In primo luogo avrebbe ridotto l'incentivo delle imprese residenti
In sostanza qui si dirà come il mercato unico fosse difficilmente compatibile con dei tassi di cambio che variavano
Avrebbe dicevo indebolito la facilità dei cambi avrebbe indebolito il mercato unico in due modi in primo luogo avrebbe ridotto l'incentivo delle imprese residenti nel Paese che si valutava
Ad accrescere la produttività
Perché avrebbero potuto sia pur temporaneamente
Elevare la competitività senza aumentare il prodotto per addetto
L'Europa sperimentò ripetutamente come questa via fosse tutt'altro che efficace
Dal varo dello SME nel mille novecentosettantanove
Alla crisi del novantadue la lira venne svalutata sette volte rispetto al marco tedesco
Perdendo cumulativamente circa la metà del suo valore rispetta questa valuta
Eppure
La crescita mediano della produttività in Italia fu inferiore a quella dell'area dell'euro
La crescita a quella dell'area dell'euro all'ora dodici
La crescita del prodotto era pressappoco la stessa di quella degli altri partner europei
Il tasso di occupazione ristagnano rispetto al suo valore iniziale
Nello stesso tempo l'inflazione al consumo toccò cumulativamente il duecentoventitré per cento contro il centoventisei per cento dell'area dell'euro a dodici
In secondo luogo il progetto del mercato unico sarebbe stato a lungo andare compromesso
Se gli sforzi delle imprese volti ad accrescere la produttività fossero stati vanificati
Da politiche di Beggar dai miei POR degli altri paesi attraverso svalutazioni ripetute cioè danneggio il mio vicino attraverso continue svalutazioni
L'apertura dei mercati non sarebbe durata
L'Europa aveva del resto sperimentato già con la politica agricola comune qui addirittura veramente pochi di questi che sono in questa sala se lo ricorda andiamo la quasi preistoria
Con la politica agricola comune quali potessero essere i problemi generati dei cambiamenti nei valori relativi delle valute negli anni settanta
In assenza di una moneta unica la politica agricola comune si basava su prezzi definiti in unità di conto
Nel sessantanove la rivalutazione del marco tedesco e la corrispondente svalutazione del franco francese incrinarono la fiducia dei mercati a seguito delle richieste degli agricoltori colpiti di essere compensati per le perdite subite
Il problema fu affrontato introducendo compensazioni monetarie per mitigare gli effetti di improvvise variazioni dei prezzi agricoli a seguito di repentini aggiustamenti nelle parità dei cambi
Questa soluzione si rivelò di macchinosa realizzazione incapace di impedire l'emergere di significative distorsioni
In fondo alla fine le relazioni all'interno della comunità sì un po'si avvelenare uno
In sintesi una moneta unica rappresentava per lo meno in linea di principio un modo per sfuggire ai dilemmi del quartetto inconsistente di Tommaso Padoa Schioppa
Offrendo ai Paesi la possibilità di mantenere stabili i tassi di cambio e quindi di godere dei benefici dell'apertura Hallinger all'interno del mercato unico
Contenendo né e questo è il punto che ho fatto all'inizio contenendo nello stesso tempo i costi
Come sappiamo non tutti i paesi che entrano nel mercato unico aderirono allo stesso tempo anche all'Eur
Alcuni Paesi come la Danimarca però agganciarono le proprie valute alla moneta unica
Per altri Paesi mercato unico rappresentò e in non pochi casi continua a rappresentare anche oggi l'anticamera dell'euro
Dei dodici Paesi che hanno firmato il trattato di Maastricht nel novantadue undici hanno diritto subito all'euro
Cinque altri sono entrati successivamente nel corso del primo decennio della moneta unica tre e altri ancora sono entrati nel secondo decennio e altri hanno avviato la procedura di adesione
Il caso del Regno Unito per nel caso del Regno Unito
L'unica grande l'unica grande economia che scelse di rimanere fuori dall'area dell'Eure particolare ovviamente per ragioni politiche storiche ma anche per motivi strutturali
Come la bassa sensibilità dei prezzi alle variazioni del tasso di cambio
Il
Ora
è opportuno ora chiedersi quali siano stati i benefici di questa costruzione un mercato una moneta
Al riparo dello scudo dell'euro il commercio tra i Paesi dell'Unione europea
Accelerato salendo al tredici per cento del prodotto nel novantadue al venti di oggi
Gli investimenti diretti nell'area dell'Unione sono ugualmente aumentati e nel caso italiano questi investimenti di origine dell'Unione Europea provenienti dagli altri Paesi più europea
Sono aumentati del trentasei per cento tra il novantadue e due mila dieci
La media molto alta ma ovviamente se noi teniamo eccezione della Germania che è un una un caso abbastanza particolare per gli investimenti da parte degli altri Paesi in Germania
L'Italia non si colloca malissimo rispetto alla media dei quattro Paesi più grandi dell'Unione
Leggo peraltro ha determinato ulteriori incrementi degli afflussi gli investimenti diretti degli scambi per i suoi membri
E questi scambi si sono accresciuti sia in termini assoluti sia come quota degli scambi totali tra le economie avanzate
Anche dopo l'ingresso delle economie emergenti sul mercato globale in altre parole c'è un momento del commercio interno ma anche un aumento del commercio nei confronti del resto del mondo come quota sul commercio del resto del mondo
Anche nell'area dell'Euro questa quota è aumentata nonostante l'allargamento dell'Unione e dicevo il peso crescente delle economie emergenti
Alla crescita del commercio Intra europeo ha contribuito un fattore importante l'infittirsi dei legami fra le economie tramite lo sviluppo delle cosiddette catene di valore
Dall'inizio degli anni due mila i legami all'interno della catena di approvvigionamento tra i Paesi dell'Unione europea si sono intensificati a un ritmo più sostenuto
E hanno mostrato una maggiore tenuta durante la crisi rispetto a quelli esistenti con i Paesi al di fuori del mercato unico
In altre parole la produzione ora avviene in maniera parcellizzata e pezzi di produzione avvengono in Paesi diversi questa frammentazione è cresciuta
Dopo ritenute cresciuta prima e anche dopo l'introduzione dell'euro
La rimozione delle varie delle barriere tariffarie ha favorito l'ESP l'espansione dei flussi di commercio in entrata e in uscita dei paesi in corrispondenza delle diverse fasi del processo produttivo
La creazione e la diffusione di standard europei
Questo importante da tenere a mente quando ci si lamenta degli intrusi vita della regolamentazione europea talvolta pesante nessun giuste ma bisogna sapere anche che producono dei benefici la presenza di standard europei
Ha conferito forte impulso alle catene di valore all'interno dell'Unione dando maggior certezza sulla qualità dei beni prodotti in altri Paesi
E in tal modo stimolando la frammentazione dei processi produttivi tipica
Di queste catene
La moneta unica comprimendo i costi di regolamenti delle transazioni delle coperture dei rischi di cambio ha ulteriormente rafforzato questa tendenza
I paesi che sono parte delle catene di valore hanno tratto importanti benefici soprattutto grazie all'aumento di produttività che viene con la crescita degli input importanti del processo produttivo da altri Paesi
Assolta la maggiore produttività e questo è molto interessante per i discorsi che sono importanti oggi la maggiore produttività ha sospinto i salari
La partecipazione alle catene di valore da parte di un'impresa e correlata con un aumento dei salari per tutti i lavoratori a prescindere dal loro grado di qualificazione
Inoltre ripartendo i guadagni e le perdite connesse con il commercio con il resto del mondo in modo più uniforme perché ora la produzione di un prodotto è parcellizzata in vari Paesi
Quindi oscillazioni della domanda di questo prodotto si ripercuotono in maniera parcellizzata su tanti Paesi sostanza il rischio è diversificato
Quindi le catene di valore hanno quindi ha cresciuto alla condivisione del rischio nell'Unione quasi il venti per cento dei lavoratori dell'impresa orientata all'esportazione e impiegato in Paesi diversi da quello dell'esportatore del prodotto finale
Circa mezzo milione di lavoratori italiani partecipa ai processi produttivi di prese che risiedono in altri Paesi europei ed esportano nel resto del mondo
Dal canto loro le imprese italiane partecipano e se stesse in misura significativa le catene di valori con effetti positivi sulla produttività del lavoro
E spesso attraverso questo legame
Che specialmente la piccola media impresa italiana caratteristica del nostro sistema produttivo riesce a sopravvivere e a crescere
Conservando al Paese in un mondo sempre più orientato alle grandi dimensioni una sua caratteristica fondamentale
L'Italia in sostanza è attraverso il mercato unico e con la moneta unica tre strettamente integrata nel processo produttivo europeo
Per i vari paesi dell'unione monetaria questa maggiore integrazione ha avuto due effetti importanti sulle loro relazioni di cambio
Primo
Il costo di non poter svalutare nell'unione monetaria è diminuito
Analisi della Banca centrale europea
Far vedere che l'entità dei disallineamenti nei tassi di cambio effettivi reali dei paesi dell'area dell'euro rispetto ai loro valori di equilibrio
Sebbene più persistenti nel tempo
Questa entità divisi allineamenti sia inferiore rispetto a quella che si registra sia tra i Paesi tra vari Paesi delle economie avanzate sia tra quei gruppi di Paesi che sono legati tra loro da sistemi di cambio più o meno fissi non solo che queste entità di di di di sia leader nel di disallineamento di distanza in un certo senso tra i vari Paesi europei è diminuita nel secondo decennio di vita dell'unione monetaria rispetto al primo
Nello stesso tempo questa questo nuovo modo di produrre attraverso catene di valore ha ridotto i benefici di breve periodo delle svalutazioni che si fanno per riacquistare competitività perché ora le esportazioni hanno un maggiore contenuto di beni importati di quanto non avessero il passato e quindi ogni espansione della domanda estera conseguita con una ipotetica ogni beneficio di una sua votazione conseguita con un'ipotetica su valutazione
E ora controbilanciata dei maggiori costi dei prodotti intermedi importati di quanto non fosse in passato
Le catene di valore hanno quindi diminuito la sensibilità dei volumi esportati al tasso di cambio
Quindi un Paese che ipoteticamente volesse svalutare il proprio tasso di cambio per accrescere
La propria competitività dovrebbe oggi sono utilizzare questo strumento in misura ben maggiore che in passato non solo pregiudicando l'esistenza del mercato unico
Ma subendo una sostanziale perdita di benessere al proprio interno a causa del maggior peso negativo della sua mutazione sul prezzo del importazioni
Alcuni studi su Paesi extra-europei
Suggeriscono che la perdita di benessere più elevata colpirebbe le fasce più povere della società
Che tendono a spendere una quota maggiore di reddito per acquistare beni commerciabili ma ciò accade in genere anche nel caso dell'area dell'euro
Non è neanche ovvio
Che un paese tra capi tragga vantaggio in termini di maggiore sovranità monetaria
Dal non essere parte dell'euro
In primo luogo la moneta unica ha consentito a diversi paesi di recuperare sovranità monetaria Rispetto al regime di parità fisse vigenti nello SME nel Sistema monetario europeo degli anni ottanta
Le decisioni rilevanti di politica monetaria erano allora prese in Germania
Oggi come vedete sono condivise da tutti i Paesi partecipanti
La dimensione dei mercati finanziari dell'Euro ha inoltre reso l'area della moneta unica meno esposta agli spillover della politica economica americana
Nonostante la cresciuta integrazione finanziaria globale
Infine val la pena di osservare che tra i presunti vantaggi della sovranità monetaria quello di poter finanziare con moneta la spesa pubblica non è in apparenza particolarmente apprezzato dai Paesi che fanno parte del mercato unico ma non fanno parte dell'euro
La media ponderata del debito pubblico di questi Paesi
è pari al sessantotto per cento del loro prodotto spogliamo del Regno Unito e il quarantaquattro per cento contro un rapporto dell'ottantanove per cento
Per i Paesi che appartengono all'area dell'euro
Qui come vedete la possibilità di stampare moneta per finanziare il deficit pubblico non ha attratto i Paesi che son parte del mercato unico ma non sono parte delle
In ogni caso come mostra la storia italiana
Che molti di noi ricordano bene
Il finanziamento monetario del debito pubblico non ha prodotto benefici nel lungo termine nei periodi in cui fu estensivamente praticato come negli anni settanta
Il Paese dovette ricorrere ripetutamente alla svalutazione per mantenere un ritmo di crescita simile a quello degli altri
Partner europea
L'inflazione divenne insostenibile
Il carovita è una parola e qualcuno ricorda il carovita colpi i più urne rapidi
Ma se è vero che i presunti vantaggi di una maggiore libertà di manovra al di fuori dell'unione monetaria
Appartengono ha una memoria offuscata dal tempo ed entrambi della recente crisi
è anche vero che in alcuni Paesi vari benefici che si attendevano dall'unione monetaria non si sono ancora realizzati
Non era e non è oggi sbagliato attendersi maggiore crescita e occupazione
Da quella che allora fu chiamata la cultura della stabilità
Che l'unione monetaria avrebbe con sé portato
Ma non era pensabile che a questo risultato se arrivasse sono per aver aderito all'Unione monetaria occorreva e occorre fare molto di più
I fondatori dell'Unione monetaria sapeva bene che la costruzione dell'Unione di un'unione ben funzionante in tutti i suoi aspetti sarebbe stato un processo lungo graduale l'esperienza storica suggeriva che l'apertura dei mercati avrebbe certamente prodotto dei benefici dei guadagni asimmetrici
Alcune Regioni ne avrebbero beneficiato più di altre
Determinando un processo di convergenza disomogeneo d'altronde come era avvenuto nel caso italiano e tedesco dopo le rispettive unificazioni nella seconda metà del diciannovesimo secolo
Nei Paesi dove la convergenza è stata maggiore i Paesi baltici la Slovacchia in misura minore Malta e Slovenia
La distanza del loro prodotto pro capite dalla media dell'area dell'euro se accorciata di circa un terzo in vent'anni
Altri anche se assai distanti inizialmente dalla media dell'area non sono però riusciti a ridurre questo divario significativamente tipo la Grecia il Portogallo
Ma queste divergenze dobbiamo pensare non sono soltanto non esistono soltanto nell'area dell'euro
Negli Stati Uniti il prodotto pro capite dello Stato più ricco e c'è anche il doppio rispetto a quello dello stato più povero
E sostanzialmente e lo stesso divario che abbiamo nell'area dell'euro
Inoltre la dispersione dei tassi di crescita tra i paesi dell'area dell'euro si è ridotta notevolmente nel tempo
E dal due mila quattordici è paragonabile a quella tra i singoli stati del del sette singoli stati degli Stati Uniti
La la Banca centrale europea calcola regolarmente
La dispersione tra la crescita del valore aggiunto del prodotto tra i vari paesi membri dell'euro
E questa dispersione che era cresciuta durante la crisi oggi è a minimi storici
Quindi l'uscita dalla crisi
Comporta anche una maggiore convergenza tra Paese capite quanto sia importante
Per l'unione monetaria perché un'unione
Che cos'è che ha determinato le diverse traiettorie di convergenza in che misura queste sono legate all'appartenenza all'area dell'euro
Dunque il processo di convergenza può essere pensato in due modi
Il primo riguarda la convergenza dei livelli del prodotto reale procapite
E questo è un processo di lungo periodo
Spinto da fattori quali la tecnologia importata la crescita della produttività la qualità delle istituzioni
Questi processi questi fattori posso essere favoriti dalla partecipazione alla moneta unica ma o la moneta comune ma non sono dai essa determinati sono le politiche nazionali sono le riforme strutturali istituzionali e qui le parole introduttive del rettore sono molto a proposito forse la riforma strutturale più importante
Che un Paese possa fare quella per cui si è rivolto il rettore prima
Quindi son le riforme sulle politiche nazionali sulle riforme strutturali istituzionali nonché il contributo dei fondi strutturali dell'Unione ad avere un ruolo cruciale
Ma c'è un secondo modo di guardare la convergenza e questa riguarda non i livelli ma i tassi di crescita
Il grado di sincronizzazione dei cicli economici soprattutto in occasione di sciocca rilevanti quali quelli che abbiamo appena avuto in questo caso l'appartenenza unione monetaria gioca un ruolo importante perché influenza la capacità con cui le singole economie stabilizzano la domanda soprattutto nelle fasi recessive
Il caso dell'Italia nel caso dell'Italia hanno contato entrambi gli aspetti entrambi sia la convergenza di lungo periodo nei livelli sia la convergenza nel tasso di crescita durante il ciclo economico
Tra il novanta tra il mille novecentonovanta e il mille novecentonovantanove prima dell'introduzione dell'euro
L'Italia registrava il più basso tasso di crescita accumulato rispetto agli altri Paesi che hanno aderito fin dall'inizio alla moneta unica
Lo stesso accade dal novantanove al due mila otto sempre rispetto a tutti i Paesi dell'area
Dal due mila otto al due mila diciassette
Il tasso di crescita è stato superiore solo a quello della Grecia
E andando indietro nel tempo
La crescita degli anni ottanta
Fu preso a prestito dal futuro cioè grazie al debito lasciato sulle spalle delle future generazioni
La bassa crescita italiana è dunque un fenomeno che ha inizio molti molti anni prima della nascita dell'euro
Si tratta chiaramente di quello che noi chiamiamo un problema di Offerta
Evidente del resto anche guardando alla crescita nelle varie regioni del Paese
Esiste una correlazione tra il prodotto pro capite regionale e alcuni indicatori strutturali quali tra i quali ma non solo quello del e il Polo e la Banca mondiale l'indice doing business che sinteticamente misura la facilità di fare impresa
I cui valori per le regioni più povere sono inferiori
Molto inferiori a quelli delle regioni più ricche
Al contempo il fatto che l'economia italiana
Devo dire insieme con quelle di altri Paesi
Abbia registrato durante la crisi un andamento divergente rispetto alla media dell'economia dell'area sottolinea due punti importanti
E qui veniamo al secondo modo di di intendere la convergenza
Due punti importanti primo l'economia strutturalmente più deboli sono anche più vulnerabili di altre alle fasi cicliche negative
Secondo l'unione monetaria è ancora incompleta sotto certi profili essenziale
Esiste una ampia evidenza circa la maggior rapidità di recupero dopo la crisi da parte di quei Paesi che hanno attuato politiche struttura venivano attuato politiche strutturali più incisive
In questi paesi il mercato del lavoro è divenuto più reattivo alla crescita dell'economia con il migliorare della situazione congiunturale si sono subito registrati significativi aumenti di occupazione per darvi un'idea tra il due mila tredici e ed oggi cioè in cinque anni si sono creati nell'Unione nella nell'area dell'Euro nove milioni e mezzo di posti di lavoro
Mai tanti posti di lavoro sono stati creati in così breve tempo nella storia di questa parte del mondo
E di questi più di un milione circa un milione in Italia
Tuttavia insieme alle politiche strutturali sono necessari diversi strati di protezione per assicurare che i Paesi riescano a stabilizzare le proprie economie in tempo di crisi
Ho un'altra cosa a proposito il dato sul sui posti lavoro creato è chiaro che la qualità
Di questi posti di lavoro anch'essa cambia dei vari Paesi europei
Ci sono parti dell'Unione dove ormai la qualità questi posti di lavoro sono di buona qualità cioè sono a tempo indeterminato sono fissi
E in altri paesi invece la qualità sono ancora posti di lavoro a tempo indeterminato e quindi ci sono più fragili
Ma mano che la SI
Il ciclopico noi continuerà ad espandersi anche la qualità stessa di questi posti di lavoro migliorerà
In assenza di presidi adeguati dicevo allora tuttavia insieme alle politiche strutturali sono necessari diversi strati di protezione per assicurare che i Paesi riescano a stabilizzare le proprie economie in tempo di crisi
In assenza di presidi adeguati a livello dell'area dell'euro
I singoli paesi dell'unione monetaria possa esser disposti a dinamiche auto aberranti quello che in inglese si chiama self-fulfilling ho scoperto che la traduzione italiana e auto aberranti
Nei mercati del debito sovrano
Ne può scaturire nelle fasi recessive l'innesco di di politiche fiscali procicliche producendo così un aggravamento della dinamica del debito come nel due mila undici due mila dodici
Di norma gli oneri del debito sovrano quando il le sulla situazione normale devono scendere in una recessione i tassi si abbassano gli oneri sul debito scenderà
Ma in quella circostanza le economie di dimensione
Quindi l'economia di dimensioni pari complessivamente a un terzo del PIL dell'area del prodotto dell'area registrarono una correlazione positiva che si autoalimenta tra gli oneri del loro debito e il grado di avversione al rischio
E questo era quello a cui accennava prima il professor Bruno Mario nelle sue parole
La carenza di un'azione di stabilizzazione macroeconomica incise sulla crescita e sulla sostenibilità del debito
Sono quindi paesi strutturalmente più deboli ad avere più bisogno che l'Unione
Monetaria e l'unione economica e monetaria disponga di strumenti che prima di tutto e qui ci sono vari strati di protezione
Prima di tutto questi strumenti diversifichi né del rischio delle crisi e poi ne contrastino l'effetto sull'economia
Io ho ricordato in un'altra sede a Firenze tra l'altro
In altra sede ricordato come nei Paesi quali l'Italia giunti alla crisi indeboliti da decenni di bassa crescita e senza spazio dei bilanci può nel loro bilancio pubblico in questi paesi una crisi di fiducia nel debito pubblico si è trasformata in una crisi del credito
Con ulteriori pesanti riflessi sull'occupazione e la crescita
Quindi il primo strato consiste in una maggiore condivisione dei rischi e questa si può in parte attuare attraverso il sistema il settore privato
Attraverso i mercati finanziari ed è fondamentale anche per il ripetersi di questi eventi ma non è
Da solo sufficiente
E da riferire a negli Stati Uniti circa il settanta per cento degli sciocchi viene attenuato e condiviso tra i vari Stati
Attraverso i mercati finanziari integrati
Contro appena il venticinque per cento nell'area dell'Eur
Da noi quindi il settantacinque per cento in uno sciopero rimane nel paese dove lo choc si è prodotto
Quindi è interesse anche dei Paesi più deboli dell'area completare l'Unione bancaria
E procedere con la costruzione di un autentico mercato dei capitali perché quelli sono i canali con cui questo rischio viene condiviso viene distribuito sulle altre parti
Del dell'unione
Ma non basta i bilanci pubblici nazionali non perderanno mai la loro funzione di strumento principale nella stabilizzazione della crisi
Nell'area dell'Euro gli sciocchi uno choc sulla disoccupazione e assorbito per circa il cinquanta per cento attraverso gli stabilizzatori automatici presenti nei bilanci pubblici nazionali
L'uso però l'uso degli stabilizzatori automatici da parte dei Paesi dipende dall'assenza di vincoli connessi al loro livello di debito
Se il debito è troppo alto gli stabilizzatori automatici fan fatica a stabilizzare non sono sufficienti
E naturalmente i mercati portano quando vedono che il debito insostenibile ad aumenti nei tassi di interesse
Quindi occorre dunque ricreare il margine nei bilanci pubblici per poter avere spazio nei momenti di crisi
Ancora non basta
Occorre un'architettura istituzionale che dia a tutti i Paesi quel sostegno necessario per evitare che le loro economie quando entrano in una recessione
Siamo esposti al comportamento prociclico dei mercati quindi anche Paesi che hanno delle politiche economiche appropriate
Possono talvolta naturalmente quanto più un Paese ha fatto riforme strutturali
Quanto più è stata completata l'unione monetaria l'unione bancaria ai mercati dei capitali quanto più il bilancio pubblico nazionale a posto e quindi ha spazio per reagire tantomeno questa sarà così sarà probabile
Tuttavia esisteranno le situazioni in cui questa necessaria
Quindi dicevo occorre un'architettura istituzionale che dia a tutti i Paesi quel sostegno necessario ad evitare che le loro economie quando entrano in recessione siano esposte al comportamento prociclico dei mercati però vende ebbene da tenere a mente che questo segno tutto ciò è possibile solo se questo sostegno vien percepito come temporaneo
E non costituisce un trasferimento permanente tra Paesi
Che viene visto sicuramente come destinato evitare necessari risanamenti del bilancio pubblico o addirittura evitare le riforme strutturali che sono fondamentali per tornare alla crescita
Ora vorrei concludere direi che non è stato per una pulsione tecnocratica ad assicurare la convergenza fra Paese il buon funzionamento dell'unione monetaria che in questi anni o frequentemente affermato l'importanza delle riforme strutturali
Ogni Paese qui non mi si lega con riferito all'Italia e quindi ogni paese ha la sua agenda
Ma è solo con queste riforme che si creano le condizioni per far crescere stabilmente salari produttività occupazione e anche per sostenere il nostro Stato sociale
è un'azione che in gran parte non può che svolgersi a livello nazionale
Ma può essere aiutata a livello europeo anche dalle recenti decisioni di ieri di creare uno strumento per la convergenza e la competitività
Tuttavia per affrontare le crisi cicliche future occorre che i due Stati di P due strati di protezione contro le crisi
La diversificazione del rischio attraverso il sistema finanziario privato da un lato il sostegno anticiclico pubblico attraverso i bilanci nazionali e la capacità fiscale del bilancio comunitario dall'altro
Interagiscano necessario che interagiscano in maniera completa e efficiente
Quanto maggiore sarà il progresso nel completamento dell'unione bancaria e del mercato dei capitali
Tanto meno impellente sebbene necessaria diventerà la costruzione di una capacità fiscale che è politicamente molto molto difficile molto più difficile da raggiungere
L'inazione però su entrambi i fronti quello della mancata costruzione una capacità fiscale quello del non completamento dell'unione bancaria del mercato dei capitali
è inaccettabile perché accentua la fragilità dell'unione monetaria proprio nei momenti di maggior crisi e quindi la divergenza tra i Paesi aumenta
L'unione monetaria
Conseguenza necessaria del mercato interno
E divenuta parte integrante e caratterizzante con i suoi simboli e i suoi vincoli del progetto politico che vuole un'Europa unita nella libertà della pace nella democrazia nella prosperità
Una questa Europa fu una risposta eccezionale
Oggi parafrasando roba che è grande diremmo antistorica
A un secolo di dittatura di guerre di miseria che in questo non era però dissimile dai secoli precedenti
L'Europa unita fu parte di quell'ordine mondiale
Frutto esso stesso di eccezionali circostanze
Un ordine che seguiva alla seconda guerra mondiale
Il tempo passato da allora avrebbe giustificato la razionalità di queste scelte in Europa e nel mondo
Le sfide che da allora si sono presentate hanno sempre più carattere globale
Possono esservi Inter solo insieme non da soli
E ciò è ancora più vero per gli europei nella loro individualità distanti e nel loro insieme di continente Ricchi ma relativamente piccoli esposti strategicamente deboli militarmente
Eppure
Oggi per tanti i ricordi che ispirarono queste scelte
Appaiono lontani e irrilevanti
La razionalità di queste scelte
Sembra pregiudicata
Dalla miseria creata dalla grande crisi finanziaria dell'ultimo decennio
Non importa che se ne stia uscendo
Nel resto del mondo il fascino di ricette
E regimi illiberali si diffonde a piccoli passi si rientra nella storia
E per questo
Che il nostro progetto europeo e oggi ancora più importante
è solo continuando né il progresso liberandosi le energie individuali ma anche privilegiando l'equità sociale che lo salveremmo
Attraverso le nostre democrazie ma nell'unità di intenti grazie
Grazie professor Draghi grazie professor mai era parla per la vostra partecipazione all'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Superiore Sant'Anna gentili ospiti ho quindi il piacere di dichiarare ufficialmente aperto il trentaduesimo anno accademico della Scuola Superiore Sant'Anna grazie a tutti per la partecipazione
La cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico due mila diciotto due mila diciannove si è così conclusa
Un sentito ringraziamento al nome e l'intera comunità della scuola tutti presenti per la sentita partecipazione ed attenzioni e un sincero augurio di buone feste
E un'ultima cortesia invitiamo tutti presenti a defluire dalla porta centrale che verrà aperta qui alla mia sinistra grazie
Poi dovrà volevo capire un attimino