Italia 1938, l'invenzione di un nemico. Giornata di studio nell'ottantesimo anniversario delle "leggi razziali"

Direi un silenzio sacrale
Ora comincia ci conosciamo
Buona sera benvenuti grazie di essere qui volevo ringraziare radio radicale che sta registrando questo appuntamento radio radicale sempre veramente in prima linea sulla diffusione della cultura quindi la ringrazio come ringrazio per la verità
I colleghi la RAI che stanno anch'essi seguendo questo nostro questa vostra giornata diciamo di studio e di riflessione
Sono Giannessi Bruna Rossi per chi non mi conosce sono il vice presidente della fondazione alla mia sinistra cioè il presidente Giuseppe Parlato il professor Giuseppe Parlato alla mia destra la professoressa Ester Capuzzo
Puro lo Brustolon
Ma per caso per la verità Aldo G. Ricci che lo storico ed
Soprintendente merito del l'Archivio centrale dello Stato
Cominciava in maniera con la Bicocca faccio una piccola introduzione poi naturalmente ciascuno di noi terrà la sua relazione insomma il suo intervento
Ce l'ha era qualche giorno che ci pensavo mi è venuto di farlo questo questo esempio perché qualche un paio di mesi fa un caro amico frequentando una bancarelle dei libri no
Capita anche a mezzo mondo giorno trovato questo librino un libriccino come si potrebbe dire e me lo ha regalato a me ha fatto un gran piacere perché non lo conoscevo
Questo libro si intitola battaglie giornalistiche
Ed è una raccolta di scritti giornalistici tra il diciannove e il ventidue
Di Benito Mussolini
Eccolo qua
Curato da Alberto ma la testa che per la verità io non sono andato a indagare chi fosse però presentava questi scritti in questa maniera in questo periodo caotico la pena di Mussolini sprizza scintille
Non ve la leggo tutta questo libro è stato edito nel mille novecentoventisette
Da Angelo Formigine editore
Di Roma anzi in a Roma
Ora oggi è il ventinove
è il ventinove di novembre
Angelo Formigine era un editore l'intellettuale
Adria primo fascismo per la verità nel ventiquattro quando pubblicò anche un piccolo libro di Prezzolini che s'intitolava Benito Mussolini
Area pomeriggio polemizzato con Giovanni Gentile
Scrivendo che il fascismo è una gran bella cosa vista dall'alto ma discostandosi sotto fra un affetto tutto diverso
Esso al di là dei quello che accade dal venticinque ventiquattro io ventisette
Ottant'anni fa esattamente ottant'anni fa
Angelo Fortunato Formigine Torno nella sua Modena
E si suicido
Una
Dal mio punto di vista sul gruppo programma
Sì si gettò dalla torre della grandinata e sostenendo pochi giorni dopo l'approvazione il varo dei decreti seggi razziali voi sapete
Immagino che ci fu prima vari passaggi insomma dal manifesto la razza coi vari passaggi poi decreti a novembre che furono convertiti in legge dal Senato e dalla Camera
Entro dicembre
E furono cominciati psico siccome ciò l'applicazione diciamo da gennaio ma qualcosa era ha già accaduto prima comunque Angelo Fortunato Formigine istituì Fido
Questo questo gesto fu un urlo silenzioso direi che però dal silenzio fu circondato
Indifferenza
Forse è questa la parola chiave da tenere sempre a mente quando si parla delle leggi razziali perché ci fu indifferenza proprio qualche giorno fa il presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti
Ha ricordato parlando dell'atteggiamento dei cattolici italiani che allora lo diciamo erano il novantanove virgola nove per cento novanta esagero ma insomma della popolazione anche i cattolici praticanti
Si posero di fronte alle leggi razziali in un clima di pavida indifferenza collettiva di dolorosa indifferenza
Ha aggiunto per la verità non solo i cattolici anche dei laici questa indifferenza fu per quanto mi riguarda per la mia sensibilità questo nostro incontro potrebbe firma fermarsi qui
Como un pensiero
L'editore
Di questo libici
In realtà
Non si deve fermare qui perché proprio quello che accade ottant'anni fa esattamente ma insomma ottant'anni fa in senso più generale
Deve spingerci a riflettere a conoscere ad approfondire
A cercare di capire
Perché è accaduto
Per fare in modo che non possa più accadere
In questi giorni la si MM ha diffuso
Un sondaggio risulta di un sondaggio che ha fatto in sette assieme nel settembre scorso tra gli adulti in sette Paesi europei
Austria Francia Germania Polonia Regno Unito Svezia e Ungheria non c'è l'Italia non c'è nemmeno l'America ma insomma non è che i dall'erosione diverse
Secondo questa ricerca oltre un quarto degli europei intervistati ritiene che gli ebrei abbiano troppa influenza in affari e finanza
Quasi uno su quattro pensa che abbia troppa influenza nei conflitti in atto nel mondo
Uno su cinque che abbiano troppo potere sui media e altrettanti sulla politica
Per di più a uno europeo sul venti libri di questi Paesi che ho citato
Non risulta non hanno mai sentito parlare di Rocca
Già questo sondaggio che fa i sondaggi valgono quel che valgono non sono mai
Una prova a dimostrazione scientifica però in realtà è un sondaggio del conferma cose che sappiamo da anni tra più o meno risultato è sempre lo stesso e questo ci deve spingere secondo me a continuare a studiare
Quello che è accaduto
E mi fermo qui perché adesso do la parola alla professoressa Ester Capuzzo vero passargli il microfono perché è quello di radio radicale sennò non registra nulla prego
Grazie innanzitutto buonasera a tutti
Sono particolarmente lieta che qui ci siano tanti i ragazzi perché ricordare l'ottantesimo anniversario
Della emanazione delle leggi razziali insieme con tanti ragazzi
Da ha ricordo terribile di quest'evento un significato molto importante
Prima di entrare nel vivo del discorso che mi è stato affidato
Proprio perché qui ci sono tanti ragazzi
Voglio fare una piccola premessa
Quando noi vogliamo studiare
La storia della penisola italiana in un senso diacronico molto ampio
Non possiamo studiarla sin dal mondo antico senza considerare una larga presenza ebraica
Una presenza che a Roma è antichissima risale all'età repubblicana e che nel corso dell'età imperiale
Vedeva la presenza di ben ventidue sinagoghe
Questo noi troviamo anche attestato ad esempio se vi è mai capitato o se vi capiterà di andarci
In quel bellissimo museo che si trova alle Terme di Diocleziano Museo delle lapidi che ci sono molte lapidi dove spesso scritte in greco dove ci sono simboli ebraici a Roma probabilmente qualcuno di voi lo saprà ci su uno diverse catacombe ebraiche come quelle molto interessanti a vigna Aranda Ninì sull'Appia Antica che come sapete è una zona che ha avuto una vocazione
Cimiteriale
E proprio in età
Romana
Questo rapporto stretto che sia tra la storia della penisola italiana e la presenza ebraica continua ancora nel Medioevo
Dove questa presenza ebraica caratterizzata dalla creazione in alcune località per esempio per richiamarmi una qui vicino non troppo lontana Noè fondi esistevano le Judi che che erano dei quartieri di insediamento ebraico che sono molto diversi però dei ghetti
Lì gli ebrei andavano a vivere per poter in maniera
Non come dire contaminata da altre presenze svolge tutti i riti legati alla loro religione questo rapporto nell'età moderna lo sapete è un rapporto che si modifica perché l'età moderna quindi il periodo che va dal sedicesimo al diciottesimo secolo alla fine del diciottesimo secolo porta alla ghettizzazione degli ebrei cioè alla concentrazione degli ebrei in aree specifiche delle città delimitate Darfur Toni e da mura che dovrebbero in diciamolo Somogy con la società circostante
E nell'età moderna in Italia sorgono appunto diversi diritti in cui di i cui modelli si
Non funziona
Questo socio
No
Insomma scusatemi ma io non solo perché non glielo sui nostri guardi mi dispiace ma io ho purtroppo non ha una voce potente quindi spero di riuscire a mantenere questo volume sino alla fine se non ci riesco perdonatemi
In anticipo allora dicevo i due modelli dei ghetti che si realizzano in Italia solo quello di Venezia che nasce nel mille cinquecento e quello di Roma che nasce nel mille cinquecentocinquantacinque
L'uno quello di Venezia è volto al disciplinamento socio economico della presenza ebraica nella città di San Marco
Quello che nasce a Roma nel mille cinquecentocinquantacinque
Di cui non bisogna rare le vicende perché sarebbe troppo lungo è una
Esclusione dal mondo circostante finalizzata alla conversione di massa degli ebrei un progetto che fallisce perché nonostante la creazione di prediche coatte della Casa dei catecumeni saranno pochissimi gli ebrei che essi convertiranno al
Cattolici sic
Negli Stati italiani durante l'età moderna questa presenza ebraica una presenza molto ondivaga laddove non ci sono i ghetti o anche laddove i ghetti ci sono
Perché gli Stati italiani hanno nei confronti dei dei degli ebrei una sorta di come dire politica di stop and go
Cioè di una politica che oscilla tra il chiamare richiamare Ostia Mare questa presenza ebraica nel loro domini per motivi legati a una utilità economica perché gli ebrei in molti casi come sapete sono dei prestatori di denaro e quindi possono rimpinguare le casse dello Stato altre volte invece questa presenza non viene più o ritenuta necessaria e quindi vengono mandati via un caso molto noto di questa politica è quella del Regno di Napoli
Nel corso del Settecento dove gli ebrei erano stati mandati via
Sì in dagli inizi dell'età moderna a seguito dei decreti del re Chris sanissimi che avevano e spunto dai loro Dominici e Dominique compresi anche le i territori dell'Italia meridionale gli ebrei
Questa situazione che ho delineato in maniera molto rapida
Viene ribaltata dalla rivoluzione francese perché la rivoluzione francese
Rende
Gli ebrei così come le altre minoranze religiose presenti in Francia mi riferisco ai protestanti liberi e uguali agli altri cittadini
Senza non poche resistenze
E
La libertà e l'uguaglianza dalla Francia rivoluzionaria sulla punta delle baionette delle armate francesi verrà poi diffusa in tutto l'OPA e il moto emancipata Orio arriverà anche in Italia quando giungerà nella penisola Napoleone Bonaparte alla guida appunto delle armi Italy
Gli ebrei quindi anche in Italia
O meglio nella penisola italiana conoscono la libertà conoscono uguaglianza fanno propri i principi rivoluzionari diventano giacobini quindi nemici per i controrivoluzionari
Entrano a far parte delle amministrazioni pubbliche possono possedere beni mobili cosa che prima non era assolutamente possibile
Nei ghetti e quindi vengono inseriti se così possiamo dire a pieno titolo nel corpo dello Stato sino alla fine dell'età napoleonica cioè fino al mille ottocentoquattordici
Con il congresso di Vienna quindi lo dico per gli studenti naturalmente
Dopo il mille ottocentoquindici
Negli Stati italiani restaurati dei quali appunto sui toni vengono riportati i sovrani precedenti
Questa esperienza è un'esperienza quella vissuta appunto del Periodo Franco rivoluzionarie napoleonico che comunque ha lasciato dei segni
E che fa capire come l'orologio della storia per quanto lo si voglia non può mai tornare indietro
Quindi se anche gli ebrei vengono riso spinti nei ghetti tuttavia
Tutta quella serie di interdizione e di vessazioni che dell'età moderna gli arrivi li aveva colpiti tuttavia non possono essere rimessa in atto sic et simpliciter come per il passato
Queste storie l'esperienza del periodo rivoluzionarie napoleonico segna anche la coscienza degli ebrei
Più sensibili politicamente e li porta progressivamente ad avvicinarsi alle idealità risorgimentali
In forme diverse
In un primo momento
Soprattutto dando sostegno economico alla causa risorgimentale
Partecipando
Indirettamente quindi con contributi per l'acquisto di armi come nel caso
Della sventata congiura di Fratta Polesine sventata ancora prima di essere messe in atto
Di Fratta Polesine del mille novecento ottocentodiciannove o ancora come sa bene il professor Giuseppe
Parlato per la partecipazione ai moti rivoluzionari del mille ottocentoventi mille ottocentoventuno che scoppiarono
In Piemonte
Partecipando anche effettivamente alla congiuntura esistenze anche quella una congiura sventata prima di essere messe in atto concepita Cavour che aveva diciamo come Magna partenza
Ciro Menotti a cui partecipava Angelo Silvio che sarebbe stato il segretario di Giuseppe Mazzini nel lungo esilio londinese e poi la presenza ebraica al Risorgimento italiano si concentra soprattutto nel mille nel corso del mille ottocentoquarantotto mille ottocentoquarantanove
Perché sono diverse centinaia agli ebrei che partecipano alle esperienze rivoluzionarie di questo biennio dalle Cinque giornate di Milano
Alla Repubblica Veneta di Daniele Manin alla Repubblica Romana quella degli anni proclamata il nove febbraio del mille ottocentoquarantanove proprio qui a Roma
Per la prima volta nel mille ottocentoquarantotto mille ottocentoquarantanove gli ebrei verso nord portare le armi e quindi partecipano proprio militarmente ai combattimenti di quest'anno
Di questi anni la loro partecipazione continua nelle campagne militari del mille ottocentocinquantanove mille ottocentosessanta ancora
Durante la terza guerra di indipendenza nel mille ottocentosessantasei poi arrivano a Roma con per la famosa breccia di Porta Pia
A seguito della quale il primo soldato ebreo varcare la breccia sarebbe stato proprio un capitano ebreo dell'esercito italiano
Perché
Spero che
In qualche giovane nostro amico qui presente sia venuta in mente la domanda ma perché gli ebrei a un certo punto decidono di sposare la causa risorgimentale
In fin dei conti vivono
In una patria
Che che transitoria perché si trovano la parte ebraica
Gerusalemme Eretz Israel perché a un certo punto gli ebrei
Ritengono che sia importante sposare la causa risorgimentale
Allora visto che a domanda nessuno risponde proseguirà
Malgrado guarda lavori
Scusate io mi permetto di fare questo perché lo faccio anche con i miei studenti durante le lezioni sperando di svolge delle lezioni così interattive tra me e gli studenti pare alta
Le mie domande cadono sempre il vuoto e quindi anche questa volta risponderò io cercherò di rispondere io l'emozione soffrono anomalo capisco lo capisco ragazzi per carità perché
Perché quindi gli ebrei si avvicinano al movimento risorgimentale
Perché la natura del movimento risorgimentale da un punto di vista strettamente politico è quella di un movimento liberale
Democratico
Laico
Pluralista
Aperto ha una visione universalistica
E quindi questo fa sì che gli ebrei vengano accettati indipendentemente da ciò che significa il loro carico identitario
Questo è già manifestato da Mazzini agli inizi
Degli anni Venti ed è fatto proprio diciamo dei vari patrioti che italiani non ebrei che al movimento risorgimentale partecipano questo non significa che uccisi non ci siano
Personaggi che non nutrano dei grossi pregiudizi nei confronti degli ebrei
Cioè tutto un filone che si ispira all'antigiudaismo cattolico e che nega il riconoscimento di uno status
Agli ebrei nella società italiana
Diciamo che il momento di
Discrimine molto forte in questa situazione assegnato dalla pubblicazione delle interdizioni israelitica di Carlo Cattaneo alla fine degli anni Trenta dell'Ottocento
In cui Cattaneo sostiene che gli ebrei su uno hanno diciamo tutta una serie di sono portatori di tutta una serie di caratteristiche negativa alcune delle quali abbiamo sentito richiamati prima
Cambiati adattate sempre ai tempi fino ad allungare i tempi ma un filo rosso che diciamo sì delinea senza soluzione di continuità da diversi secoli a a questa parte che Porta a considerare gli ebrei come profondamente legati al denaro usurai ricchi e così via senza pensare se facciamo mente locale a Roma dove esisteva USA importante comunità ebraica che sarà fortemente colpita dalle leggi razziali come sapete tutti è inutile che mi sto qui a consiglio la razzia del ghetto ma era nel momento in cui ci sono le leggi razziali e ci sarà proprio la razzia del ghetto il sedici ottobre del quarantatré una comunità che potremmo definire da un punto di vista socio economico proletaria
Cioè promossa da sei composta da persone che vivono non dico miseramente ma in condizioni sicuramente poco agiate
Quand'è che l'emancipazione ebraica entra nell'agenda politica per così dire durante il Risorgimento
Entra proprio in quell'anno mirabile Kaye mille ottocentoquarantotto
I tempi ormai sono maturi c'è stato tutto un dibattito ove per motivi di tempo non posso più qui richiamare ma nel mille ottocentoquarantotto in Piemonte grazie soprattutto all'opera l'impegno dei Fratelli D'Azeglio si crea una situazione tale per cui nel marzo del mille ottocentoquarantotto poco più di dieci giorni dopo l'emanazione dello Statuto Carlo Albertino
Gli ebrei piemontesi vengono emancipati un mese più tardi però delle pance concezione che avevano già avuto gli e i valdesi presenti nel Regno di Sardegna così come è accaduto all'Assemblea nazionale in Francia
C'è sempre uno scarto tra l'emancipazione
Protestante e l'emancipazione ebraica perché perché anche qui c'è un motivo
Molto semplice la maggiore difficoltà ad accettare la presenza ebraica che è una presenza profondamente diversa da quella protestante che in fin dei conti
Sì è segnata da un'appartenenza a un mondo quello cristiano che ha avuto una sua origine omologante gli ebrei rimangono lo saranno ancora per parecchio tempo
I dei cd cioè gli uccisori di Cristo anche questo momento è un elemento da venire presente
Con la creazione del Regno d'Italia nel mille ottocentosessantuno
Che conserva lo sapete lo Statuto Carlo Albertino che diventa la Costituzione della nuovo regno vengono mantenute anche le leggi che hanno emancipato
Gli ebrei subalpini ed estese Mammano a tutti gli ebrei dei territori che progressivamente entrano a far parte del Regno d'Italia compresi gli ebrei romani che il cui diritto sarà abbattuto soltanto appunto dopo la breccia di Porta Pia nel settembre del mille ottocento settanta
Con il Regno d'Italia e quindi con l'emancipazione su vasta scala
La storia degli ebrei della nostra penisola muta per così dire direzione cambia la prospettiva e questi solare riflesso su tutta una serie di situazioni innanzitutto su o il modificarsi della cioè sulla fermarsi diciamo meglio di una mobilità ebraica prima
Sostanzialmente non esisteva c'erano i ghetti chi è ancoravano gli ebrei alla tessuto cittadino adesso c'è una mobilità abbastanza consistente che vede
L'arrivo di ebrei in città
Medio grandi dove prima non erano largamente presenti come ad esempio Genova
Milano Bologna Napoli
Perché si è molti ebrei arrivano qui perché qui ci sono maggiori opportunità professionali e di ascesa sociale
Questo significa l'abbandono
Di contro
Delle comunità minori che progressivamente si spopolano
Tuttavia continuano a rimanere consistenti da un punto di vista di della presenza ebraica anche città importanti come Torino Firenze e Roma
L'emancipazione modifica non soltanto le attività lavorative degli ebrei che per secoli erano stati costretti a svolgere soltanto determinati mestieri molti di loro adesso entrano nella pubblica amministrazione svolgono le cosiddette professioni liberali possono studiare possono laurearsi e quindi molti di loro diventano professori
Universitari ma tutto questo non sono cambiate materialmente le condizioni di vita
Degli ebrei italiani ma a anche un grosso impatto se potremmo dire su quelli che sono i contenuti della vita interiore di ognuno determinando scelte che cominciano a essere molto diverse perché accanto ebrei che rimangono tradizionalmente legati alla fede ebraica con tutte le sue usanze delle sue ritualità ci sono altri
Che diventa non secondo una locuzione allora diffusa nel secondo Ottocento
Coloro che erano ebrei nel giorno di chi pur un poco per fuori succede per i cattolici no che vanno a messa soltanto la notte di Natale U la notte di Pasqua quindi
Questo sì perché ci sono ovviamente delle situazioni abbastanza simili c'è anche un'imitazione degli ebrei di tutta una serie di costumi della società maggioritaria cioè della società circostante per esempio molti cominciano a festeggiare
Laicamente il Natale
Così come si festeggia nelle case cattoliche
Non ovviamente con lo spirito del Natale cattolico ma appunto in forma laica quindi con ce importanti regali e così Pia
Essi comincia anche a delineare appunto uno strappo rispetto a una identità che è durata salda questa così per esempio si cominciano a diffondere anche i matrimoni misti
Che sono diciamo una sorta di testa di ariete per allentare i legami identitari
Alcuni decidono persino di rinunciare alla propria identità ebraica
E si crea come sempre succede nella vita degli uomini un grosso scarto rivoluzionario generazionale scusate che poi anche rivoluzionario per certi aspetti tra genitori ed figlio
A fronte di tutto ciò
Quindi
La comunità ebraica italiana nel suo insieme
Con la nascita dei regni l'Italia e l'emancipazione viene proiettata per certi aspetti nella modernità
Tuttavia questa modernità
Questo progresso che anche il Regno d'Italia sta vivendo
è contrassegnato ancora dal persistere di atteggiamenti ostili della società maggioritaria nei confronti degli ebrei
Che si manifestano attraverso atti di antisemitismo
Che non sono diciamo molto diffusi come accade in altri Paesi così contemporaneamente così in Francia o così in Austria ma sono certamente significativi di questo fiume carsico se così possiamo definirlo che hanno l'anti seguitissimo
Italiano che perché ciclicamente riemerge
Nella seconda metà dell'Ottocento accanto appunto all'antigiudaismo religioso che colpisce gli ebrei in quanto portatori di una fede
Che incarna coloro che sono gli uccisori di Cristo c'è anche l'antisemitismo politico che colpisce gli ebrei in alcune circostanze
Come ad esempio quello che accade nel corso delle competizioni elettorali soprattutto a due Bray che sono Marco Cassin
E Edouard abili Arbib nel Consiglio collegio dividervi evasioni brevemente proprio panico solo queste de causato questo è però un caso eclatante di antisemitismo ad altre quello che tocca tocca che aveva già toccato
Qualche anno dopo la proclamazione del Regno d'Italia nel mille ottocentosessantaquattro Isacco pensa a Roma un rogo nato
Che sarebbe dovuto divenire presidente della Camera dei deputati ma contro la cui elezione si era scagliato un deputato
Veneto Francesco Pasquali dico accusando Isacco presso Roma rogo nato
Di in quanto ebreo di essere incapace
A essere pienamente totalmente fedele alla patria italiana
Perché gli ebrei e non solo in questo momento ma ancora per molto e ancora durante il periodo fascista saranno considerati portatori di una doppia fedeltà e in quanto tale di una fedeltà spuria imperfetta e non tale passibile da poter essere pienamente accolta
Il problema dell'antisemitismo in Italia durante l'età liberale che proviene largamente da ambienti cattolici
Deve essere inquadrato anche sullo sfondo dei difficili rapporti che come sapete
Sì instaurano tra la chiesa e lo Stato italiano per la mancata soluzione della questione romana anche se questi episodi di antisemitismo riflettono anche alcuni scusatemi
Atteggiamenti
Ispirati all'anticlericalismo e a lei cinismo e anche il rapporto che si intreccia tra gli ebrei italiani e la Massoneria
Che è un retaggio dell'età risorgimentale che peraltro non toccherà nella società italiana soltanto gli ebrei ma che porterà poi la città cattolica che il Mas che l'organo diciamo della
Dei gesuiti a definire la Massoneria non casualmente la sinagoga di Satana con un appunto definizione significativa di quello che era l'atteggiamento nei confronti degli ebrei
Con l'avvicinarsi agli inizi del novecento il l'antisemitismo si lega a un altro movimento politico che comincia a diffondersi in questo Periodo
E che preceduto tra un
Movimento che possiamo definire
Nazionalistico anche questo Kell Anna
Dal punto di vista Brai Conca la nascita del movimento sionista però opera di Theodor Herzl alla fine del settecento scusate dell'Ottocento nel mille ottocentonovantasette abbiamo la pubblicazione di denti chiudere stanca di Teodoro fu e il sionismo
Tuttavia malgrado sia un movimento che preconizza l'idea per il popolo ebraico di a vere un proprio Stato tuttavia non viene accolto con entusiasmo dagli ebrei e italiani che diciamo
Sì
Inseriscono nella filone del signor nel nel sionismo attraverso il filone del così detto sionismo filantropico
Per il quale sono disposti a dare grossi finanziamenti per aiutare i loro correligionari che vivono soprattutto nelle regioni dell'Est Europa
In particolare nell'impero zarista
E nel quale sono fortemente vessati e soggetti a grossi episodi di violenza come gli assalti
Ai diritti con i pogrom antiebraici che si susseguono tra la fine dell'ottocento e primi anni del Novecento ma non accolgono
L'idea propria diverso di un sionismo politico e quindi della creazione di uno Stato
Che perse in un primo momento e l'Uganda e poi per i congressi sionisti ci sarà identificato nella Palestina a in questo quadro sullo sfondo domina anche come dicevo lo svilupparsi di una movimento
Del movimento nazionalista a cui
Aderiscono
Anche diversi ebrei italiani
Facendo capo all'associazione nazionale italiana
E tra questi
Spiccherà un personaggio molto importante dell'ebraismo italiano di questo periodo presidente della comunità italiana di de ebraica di Venezia che Cesare Musatti
Nonostante l'adesione di diversi ebrei alla movimento nazionalista in Italia
Gli ebrei non saranno esenti da da tutte le accuse che saranno lanciate contro i Lori di loro di un complotto
Pluto daremmo giudaico massonico che sarà veicolato durante la campagna di Libia nel mille novecentoundici mille novecentododici
E che si concentrerà soprattutto su un ebreo che certamente sionista non è perché lo ha dichiarato espressamente molte volte che Luigi Luzzatti
Questo perché perché la presa di Libia
Riporta in auge e veicola un'immagine antinazionale degli ebrei
Che nasce paradossalmente nell'ambito controrivoluzionario in uno dei momenti storici massimi della libertà italiana che è la rivoluzione francese
Con la guerra di Libia quindi si incrina il processo di inclusione
Nella società italiana che aveva caratterizzato il cinquantennio che andava dalla creazione del Regno d'Italia sino al cinquantenario della celebrazione del Giubileo della patria
Questo processo tuttavia si incrina ma viene in un certo qual senso ricompattato
Qualche anno più tardi dallo scoppio della prima guerra mondiale
Perché la prima guerra mondiale segna l'ampia partecipazione di moltissimi ebrei italiani come potete potete anche leggere se vi recate
Davanti la sinagoga il Tempio Maggiore che sul lungotevere potete leggere tutti i nomi dei partecipanti a Bray alla prima guerra mondiale
E la prima guerra mondiale appunto con il volontarismo di molti ebrei
Ricompatta questa visione esclusiva che la guerra di Libia aveva tracciato
Per gli ebrei italiani la prima guerra mondiale mondiale diventa una guerra santa una guerra giusta
Da combattere in nome del rispetto del principio di nazionalità e di determinazione dei popoli per il trionfo della libertà italiana e di quelle Branca e per la parificazione giuridica degli ebrei nei paesi dunque
Questi erano ancora discriminati e quindi come dicevamo prima soprattutto nei paesi del sta Europa la guerra
La prima guerra mondiale costituita l'ultimo tassello di questo rapporto molto stretto che si era creato tra gli ebrei italiani
E lo Stato la nazione italiana un rapporto che sarà drammaticamente
E violentemente distrutto con le leggi razziali El Kun
La persecuzione delle vite che ad essa seguirà vi ringrazio dell'attenzione
Sì penso che titolo faremo dopo
Dibattito si si nei
Sì però potremmo anche cambiare schema R però insomma facciamolo alla fine tenetevela domanda alla fine è sano tanto ecco allora passò il microfono al professor Acquaviva
Come avete visto avete sentito per meglio dire
Dalla bella relazione di Ester Capuzzo
Il problema dell'antisemitismo in Italia un problema antico
è un problema che
Coinvolge diverse opzioni culturali quella cattolica è stata detta Cattaneo non era veramente propriamente un cattolico e direi anzi era un repubblicano democratico
Uomo dell'Illuminismo
Federalista c'aveva tutte le carte in regola per essere una brava persona insomma ecco
E però ecco per dirvi come questo fenomeno sia un fenomeno estremamente diffuso quando la professoressa Capuzzo parlava
Della connotazione dell'immagine dell'ebreo come
Ricco usuraio eccetera no sull'immagine stereotipata nell'ambito della identificazione del dell'ebreo
Beh teniamo presente che da questa immagine se da quella cattolica viene l'immagine del popolo decida e viene un tipo di antisemitismo da queste immagini veniamo arriva un antisemitismo che possiamo considerare di sinistra cioè un antisemitismo che rivendica una atteggiamento contrario agli ebrei in quanto affamatori del popolo quindi in quanto negli attori della possibilità del popolo di arricchirsi una lotta di classe in qualche modo interpretata in chiave razziale religiosa
Il tema che io devo trattare riguarda un personaggio che Renzo De Felice che anche
Personaggio cui è stata intitolata questa fondazione per tanti motivi in primo luogo perché è stato presidente di questa fondazione
Quando essa si chiamava ancora ovviamente Fondazione Ugo Spirito e basta
E noi nel due mila e undici per ricordare questa Presidenza De Felice che mobilitò la Fondazione Spirito abbiamo voluto aggiungere anche il nome di Renzo De Felice alla intitolazione della Fondazione
Renzo De Felice come sicuramente saprete e stato il maggiore storico italiano
Del fascismo è stato l'autore di una biografia
Di Benito Mussolini che viene definita puntualmente monumentale no che è un la cosa un po'che forse allontana anche i lettori perché di fronte al monumento c'è sempre
E in effetti sono più di dieci mila pagine quindi questo giustifica
La indicazione di monumentale bene però De Felice non è soltanto l'autore della il maggiore autorità Aliano interpretare del fascismo ma e anche il primo preistorico italiano che si è occupato in maniera sistematica in maniera continuativa del problema ebraico
La Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo pubblicato all'inizio degli anni sessanta fu un'opera di grande importanza nello store grafia italiana
E veniva dopo una serie di ricerche di analisi che cominciarono per De Felice dai problemi degli ebrei nella Repubblica romana non proprio ricordando quello che diceva la professoressa Capuzzo
Dini lui cominciò a fare un lavoro di ebbe un interesse molto forte ed è felice ovviamente lo dico perché questa è una voce che o intanto gira in certi ambienti De Felice non era ebreo
E però aveva questo interesse molto forte
Per l'aveva avuto un interesse prima sui giacobini quindi sulla rivoluzione francese in chiave italiana
Anche per i motivi che ha detto prima la professoressa Capuzzo c'è un legame tra elemento rivoluzionario francese in Italia e il mondo ebraico ma soprattutto poi ci fu il problema degli ebrei sotto il fascismo come dice il titolo della sua opera principale su questo argomento che rappresento un elemento di assoluta novità anche perché De Felice costruiti questo lavoro
Sia attraverso i documenti fascisti i documenti dello Stato italiano evidentemente sia attraverso i documenti della comunità
Dell'Unione delle comunità ebraiche quindi attraverso fonti assolutamente significati
Ovviamente io non posso qua
Esporre in maniera simile neanche sintetica tutto il percorso che De Felice costruisce per arrivare alla a questo volume tra l'altro ci sono anche delle voci dell'Enciclopedia Italiana del dizionario biografico degli italiani che non abbiamo la giù in fondo
Dovete felice ha scritto Brady schede biografiche di molti esponenti ebrei
Italiani quindi è un interesse forte
Un interesse forte che a un certo punto si unisce con quello del fascismo
Il primo volume della biografia di Mussolini e del mille novecentosessantasei l'opera sugli ebrei del sessantuno quindi abbiamo una contiguità cronologica tra questi due interessi che rappresentano bene veramente il percorso storiografico del ovviamente di Renzo De Felice
Uno dei problemi principali ai quali De Felice dovette rispondere
Un problema che nel mille novecentosessanta
Sia negli anni Cinquanta che negli anni Sessanta era un problema molto complesso
Era il fatto ecco processa Caputo si è fermata alla prima guerra mondiale
Ma poi c'è e tutto il periodo del fascismo nel quale il ruolo degli ebrei non è stato secondario
Non soltanto quello che noi sappiamo benissimo quasi tutti credo
L'amante di Mussolini ma non solo amante di Mussolini l'ispiratrice culturale di Mussolini
Mento lamenta dice no brutto pentimento del maschile
Altri mento ora va be'lasciamo perdere adesso il politicamente corretto in termini di lessicale la musa ispiratrice mi fece inviare più bello
Beh
Margherita Sarfatti Margherita Grassini poi sposata Sarfatti è stata una delle donne più intelligenti nel periodo fascista direttrice della rivista storica del fascismo gerarchia no affidato a una a una donna tenete anche presente stiamo parlando del mille novecentoventitré quindi una cosa non del tutto casuale e non d'un tutto frequente
No che ha avesse una responsabilità di tal genere poi animatrice di salotti ha fatto o una serie di cose molto importanti
Nel biennali artisti che cioè ha ha creato supportato il Futurismo è andata a litigare con Soffici perché ritenne Soffici la riteneva responsabile di eccessivo filo Marinetti Isma'no bene questa donna era ovviamente apparteneva alla comunità ebraica
Sposato con questo Sarfatti cui discendente e Michele Sarfatti uno degli storici più significativi del del mondo ebraico italiano
Ma oltre a lei diciamo c'è stato anche un Finzi che è stato uno dei collaboratori più diretti di Mussolini nella fase iniziale ce ne sono stati molti c'è stato anche un ministro delle Finanze che si chiamava Young
E che è stato era un ebreo del ghetto di Palermo e che è stato ministro negli anni trenta a metà degli anni Trenta quindi quasi a ridosso
Delle leggi razziali questo per dire che cosa perché uno dei problemi
E l'amico Rossi lo cita
Brembo per accenni nell'introduzione al volume
Che qui oggi a disposizione dei degli studiosi di tutti in realtà anche dei curiosi soltanto ovviamente
E il fatto che
A un certo punto
A livello storiografico c'è una questione il fascismo è stato sempre antisemita il fascismo è diventato antisemita un problema non da poco perché esista una corrente storiografica piuttosto corposa anche numerosa che sostiene che il fascismo sia stato da sempre dalle origini dal ventitré marzo del mille novecentodiciannove o movimento antisemita beh sulla riunione del ventitré marzo del mille novecentodiciannove
Cioè la riunione famoso di San Sepolcro bisognerebbe dire che Mussolini affittò la sala a uno degli esponenti della comunità ebraica che era Goldman
No esponente che era che fece pagare pochissimo a Mussolini perché era perfettamente d'accordo con il programma di Sansepolcro quindi qui cominciamo a entrare in un ginepraio De Felice da questo punto di vista arriva a una conclusione molto molto chiara a mio avviso e nella conclusione secondo la quale in primo luogo a Mussolini della questione ebraica non interessava minimamente
Un suini aveva se uno scorre come per una convegno che c'è stato qualche tempo fa
Proprio sulle leggi razziali mi sono dovuto rinfrescare la memoria andarli a prendere l'opera omnia di Mussolini andarli a cercare gli articoli sugli ebrei beh non ci sono due posizioni uguali
Di seguito
Ne a favore degli ebrei né contro le bare
E questo De Felice lo mette in evidenza con molta chiarezza
Arrivando a parlare di una un disinteresse
Del capo del fascismo del fondatore del fascismo nei confronti della questione ebraica
Da un lato c'è e questo diciamo e forse un po'più rilevante degli altri un enorme rispetto per la capacità politica per la capacità imprenditoriale
Per l'attività che il popolo ebraico ha fatto nonostante le vessazioni di cui prima ci ha parlato
Ester Capuzzo non solo in Italia ma un po'ovunque quindi l'ammirazione per un popolo che lavorando in salita era riuscito comunque ad affermarsi e ad avere dei posti di rilievo nella società
Da un lato questo dall'altro una posizione invece più vicina quella che ho chiamato l'antisemitismo di sinistra cioè Mussolini era socialista era anche socialista massimalista rivoluzionario cioè quindi una posizione molto difficile da sostenere per momento in cui si si parla di usura si parla di grande capitale si parla di società internazionali si parla dice Mussolini da un certo punto se la prende con infine diari bandi i banchieri ebrei
Che avevano dato i soldi al Sacro Romano Impero e quindi che avevano condizionato anche la politica austriaca
E non che quella quella tedesca quindi tutto questo diciamo in qualche modo rappresenta questa ambivalenza ma più che ambivalenza direi scarso interesse nei confronti del problema
Facciamo un passo avanti
Dice De Felice
Questo disinteresse porta a un discorso di strumentalità
Nei confronti del problema ebraico cioè che cosa è più utile per l'Italia secondo Mussolini
Appoggiare gli ebrei non appoggiare gli ebrei ecco durante il fascismo ci sono tutte e due queste posizioni
Perché noi sappiamo che ci sono le leggi razziali del mille centotrentotto che sono sicuramente molto rilevanti sono assolutamente rilevanti
Ma fino al mille novecentotrentanove
Mussolini finanziava
Un nel porto di Civitavecchia l'addestramento del di una parte del sionismo più radicale l'amico il suo amico già Botin Ski che aveva in qualche modo rappresentato Lala più filo mussoliniana
Del sionismo B sommari in contatto costante
E così potremo fare tanti altri ragionamenti potremmo ragionare su un sionismo che in fondo attenzione
Il fatto che Mussolini fosse non distante o comunque non ostile al sionismo aveva un significato molto preciso sionismo che cosa voleva voleva il ritorno degli ebrei in Palestina nella terra promessa
In Israele per essere più precisi e quindi è chiaro che si trattava di un fenomeno che avrebbe alleggerito tra virgolette no l'Europa di ebrei quindi se vanno in Palestina se vanno in Israele
Accontentiamo tutti anche gli antisemiti in questo caso e quindi questa è una posizione che alcuni fascisti non solo Mussolini diciamo sostengono
Allora la domanda e queste se Mussolini non era antisemita fin dall'inizio sei l'antisemitismo non è nel DNA del fascismo è quella la tesi questa è la tesi di De Felice perché e leggi razziali
Su questo mi dilungo un attimo ma brevemente perché poi nostro moderatore nonché vicepresidente mi tira la giacca ma no sono se fossi voglio far parlare anche gli altri alimenti c'è un problema di un problema molto complesso
Perché vedete nella storia escludono autografia è facile essere lineari basta sostenere una tesi dove le cose o sono bianche o sono nere
Allora in questo caso è chiaro che tutto diventa semplice c'è un anche un atteggiamento consolatorio un è contento i sabbia o finalmente ho capito
In realtà la storia complessa
La storia e complessità no quando accusavano De Felice che purtroppo per lui era anche il mio maestro
Di essere di scrivere difficile e rispondevo io scrivo difficile perché è una storia difficile perché la storia complessa ce n'è banalizziamo e e se ne banalizzano e comodo ma non riusciamo a capire
Quelle che lui chiamava le nuance una volta si usava questo termine per dire sfumature no riceve il problema sono le nuance non sono non sono i i i sì o inno
Ma sono quelle sfumature intermedie beh il diciamo il tema antisemitismo nel fascismo è un tema di nuance
Poi è chiaro che dal punto di vista della percezione come dire
Etica della percezione culturale non ovviamente queste nuance ne vediamo di meno ma in un'analisi storica i saperi ed è felice ci insegnava che l'analisi storica e diversa dall'analisi politica
Che l'analisi storiche e diversa dalla reazione emotiva dallo sdegno deve essere l'analisi storica deve essere sempre fondata su documenti
E riprendeva quello che diceva Croce che la croce la storia non è mai giustiziere ha mai sempre giustificatrice giustificatrice non nel senso che tutto va bene ma nel senso che bisogna giustificare quello che è accaduto capirlo no storicizzare uno
E allora nella in questo suo lavoro De Felice fa sostanzialmente tre poi posso possono diventar quattro ipotesi
Motivi anzi più che ipotesi motivi per i quali a un certo punto nel mille novecentotrentasette incomincia a questa campagna violenta campagna giornalistica contro agli ebrei e nemmeno i centotrenta
Tu dopo con un crescendo di campagna propagandistica si arriva alle leggi alle ben note leggi nazionali
Primo motivo
Allora una delle
Favole una delle cose che si dicono su questo punto è che Mussolini sia stato costretto da Hitler a fare le leggi razziali non è vero non è stato costretto da Hitler e non è stato costretto dell'iter lo dico non perché
Ci pare ci sembra ma perché voi potete immaginare
Il razzismo in se stesso
è un fenomeno esclusivista
Cioè il razzismo presuppone un'identità profonda razziale
Che non è inclusiva
Non puoi esserci i non possono insiste non si può inserire all'interno all'interno di un di un nuovo parametro razzista cos'è che non sono compatibili con quel parametro stesso
Allora
Voi pensate davvero che Hitler volesse insistere su Mussolini per far diventare ariani gli italiani
Italiani per la loro natura hanno un problema tecnico rispetto alla razza sono frutto di tante
I tanti elementi che si sono succeduti nel tempo nella storia
E anche diciamo dal punto di vista fisico tra no l'altoatesino e il sardo ci sono delle differenze pur essendo entrambi italiani differenze non irrilevanti
Quindi non era certamente interesse di Hitler
Fare in modo che anche l'Italia diventasse ariana cosa peraltro che i per non riteneva assolutamente che fosse possibile perché per lui l'arianesimo era una cosa molto precisa molto chiara e legata soprattutto al mondo della nord del nord Europa
Quindi Mussolini non è stato obbligato da Hitler a fare le leggi razziali Mussolini a ad avviso ed è felice e io concordo con questa con questa tesi utilizzato le leggi razziali per da un lato avvicinarsi far vedere al mondo
Che in Italia era alleata della Germania mani condivideva anche dei valori
E quindi riteneva che questa alleanza forse non soltanto strategica geopolitica militare ma forse un'alleanza profonda
Quanto poi Mussolini credesse in questa alleanza è un altro problema ancora
Che io adesso non metterei sul tavolo perché altrimenti veramente ne parliamo domani mattina verso colazione alla conclusione
Questo è un primo problema un secondo problema quindi il tentativo di Mussolini di apparire all'e sterno il più vicino a Hitler
Ovviamente creando secondo una disegno di Mussolini una reazione contraria da parte anglo francese come dire beh allora
Il terzo trova degli alleati bisogna fare qualcosa per evitarlo cosa che poi gli anglo-francesi non hanno pensato ma Mussolini questo lo pensava
Secondo punto l'Africa quando l'Italia conquista l'Etiopia nel mille novecentotrentasei
Si pone un problema io lo dico sempre ai miei studenti
Che sono abituati a pensare magari
Al
Colonialismo britannico nel quale poche migliaia di inglesi controllavano duecentocinquanta milioni di indiani
Beh nel caso italiano non è così io ricordo una cartolina che trovai anni fa in un archivio purtroppo nono fotografato allora non c'erano questi strumenti dove c'erano tre
Fanciulle a seno scoperto di profilo etiopi e la scritta diceva e se l'Africa si piglia si fa tutta una famiglia
Che non era proprio esattamente il modello anglosassone di Colonia
Ecco
Allora quando i tecnici italiani vanno in Africa Mussolini si vede sommerso da documenti relativi al meticciato perché si sposavano o se non si sposavano ci univano con le donne locali e venivano fuori i ragazzini color caffellatte che in un'ottica di purezza della razza che era una cosa che diciamo era una un filo conduttore di una certa cultura positivisti come etica dell'epoca finiva con l'essere un disastro
Quindi altro che faccetta nera no la faccetta nera aveva un sempre più a un altro colore quindi Mussolini si trova di fronte a un problema come noi che abbiamo Luís che aveva voluto l'impero
Questo impero in realtà
E è una bocciofila non è un impero cioè si vogliono tutti bene non c'è une Melun elemento forte di distanza di differenziazione tra chi comanda e chi obbedisce
In cui la necessità intanto del divieto no il divieto arriva prima delle leggi razziali del matrimonio con persone di razza africana no quindi in Etiopia in Somalia
E in Eritrea questo elemento scatta subito ovviamente
Nella riportare questo discorso in chiave italiana questo elemento si sposa con la campagna che si era cominciato a fare nel trentasette per cercare di assomigliare né i valori alla Germania nazista
Ma tutto questo ripeto
E come dire non è un elemento che riguarda direttamente il popolo ebraico il popolo ebraico è diciamo uno strumento in mano a Mussolini in quali insegue o alcune direttive di politica estera pensate soltanto l'ho proprio fatto prima l'esempio di Alessandria di di del di di Civitavecchia e dice voting Ski voi pensate che Mussolini fosse veramente il filo ebraico
O pensiamo alla Spada dell'Islam voi pensate veramente che Mussolini fosse filo arabo in entrambi i casi c'è una posizione anti britannica
Da sottolineare da tenere presente una posizione geopolitica nel Mediterraneo
Mussolini si serviva di diversi elementi per portare avanti questo tipo di strategia a volte gli ebrei erano utili a volte erano utili gli animi gli arabi questo è un è un e crea questa complessità nel nel discorso e quindi questi due elementi sui due elementi centrali ho aggiunto quello geopolitico che era il terzo elemento me lo sono già Bruno già utilizzato parlando di un godimento precedente quindi abbiamo
La legislazione razziale
Che molti fascisti dicevano ma in fondo riguarda pochi ebrei gli ebrei in Italia sono trentanove mila in quel momento quindi stiamo parlando di una come lui è diverso dall'Austria diversa dalla Germania dalla Polonia cioè è una realtà molto
Diversa quindi il discorso dell'irrilevanza
Un discorso che peraltro l'opinione pubblica italiana cogli immediatamente
Perché l'irrilevanza è la risposta dell'opinione pubblica italiana fascista un fascista sul problema razziale
L'abbiamo esempi di professori universitari che approfittano della della emarginazione dell'esclusione dalla dalla dallo Stato dall'insegnamento di molti vip altri docenti per prendere il loro posto
Non è quello che dico voglio dire forse sarebbe stata meglio faccio un un discorso è veramente paradossale una posizione concreta una posizione diciamo seriamente ammesso che si posso dire così
Diciamo razziale invece nel caso italiano una supplice una superficialità di fondo
Il non accorgersi del dramma i non accorgersi del Formigine che si butta dalla torre perché dice io non posso scegliere se essere ebreo fascista
Io sono ebreo e fascista lui era un fascista anti gentiliana no quindi un fascista per certi versi più fascista di altri per altri versi meno sistematico dal punto di vista ideologico
Ma fascista lo era
Ma era anche ebreo ecco e il il dilemma che si pone a questa comunità del dover scegliere tra essere fascista quindi italiano attenzione
O ebreo
E l'Italia e gli ebrei in merito all'Italia avevano dato molto tant'è vero che Mussolini introduce anche quell'elemento no della discriminazione cioè di quegli ebrei che avendo avuto meriti fascisti o meriti di Prima guerra mondiale o meriti di guerra di Libia venivano in qualche modo salvati dalla esclusione dallo Stato quindi ecco questo è questa è la posizione che De Felice esprime poi definisce fa anche delle altre ragionamenti sul antisemitismo nel neo fascismo nel post fascismo io direi adesso vi fermarmi qua anche perché non voglio andare molto più avanti tenete però presente che riferisce coglie all'interno del neofascismo
Una componente razziale una componente razzista
E una componente invece non razzista cioè fin dal mille novecentocinquanta fino ai centonovantacinque
De Felice riesce a fare una distinzione molto interessante che verrà poi fatta soltanto negli anni settanta e ottanta da chi si occuperà di neo fascismo De Felice aveva già colta seguendo questo filo conduttore
Dove c'è una posizione sostanzialmente noi per tanto per capirci possiamo chiamare e voli Ana ed Evola in effetti veniva da una tradizione di razzismo poi lui diceva spiritualista ma sempre azionismo era è un pesce una posizione di chi al pura all'interno della del neofascismo e poi del movimento sociale invece rifiutava questo tipo di impostazione De Felice aveva già colto questa distinzione molto sottile
Per certi in alcune persone impalpabile ma reale in termini soprattutto di prese di posizione ufficiale ecco quindi questo è il quadro che io credo si possa fare per diciamo riportare anche i termini della questione attraverso lo studio la riflessione
Di un De Felice che ha dedicato tra ebraismo e fascismo praticamente tutta la sua vita alla ricerca di questi due di questi due filoni tenete presente che De Felice faranno il mille novecento
E il novantadue se non ricordo male
Morirà nel novantasei
La prolusione alla Sapienza all'università di Roma la prolusione all'anno accademico parlando di antisemitismo i oggi sostanzialmente dell'attualità dell'antisemitismo
Tirando fuori il tema dell'antisemitismo di sinistra e quindi di tutto quello che dal mondo palestinese fino alla alla alle alle prime propaggini di un certo globali Isma'e di un certo internazionalismo finanziario si cominciava già allora veniva fuori B
Coglie questa sfumatura questa nuance dell'antisemitismo di sinistra su quale poco è stato fatto ad sul quale so che adesso stanno venendo fuori positivamente delle analisi ma che ha semplicemente lo scopo di con di configurare la complessità di un tema antichissimo
E chi viene puntualmente
Puntualmente rivisitato in chiave attuale anche diciamo in questi in questi ultimi anni
E questo dimostrazione di un problema che l'umanità a sicuramente di fronte ed è quello del rispetto della dignità
Delle razze e delle religioni grazie
Grazie
Giuseppe Parlato
Tocca a me
Anche perché Aldo G. Ricci
Si è alzato questo tocca a me a prescindere vasca manteniamo
Sì mosso
Allora in realtà è già stato detto molto io parto dalla fine del diciamo perché il mio tema sarebbe
Almeno quello previsto e gli intellettuali italiani di fronte alle leggi razziali
E all'antisemitismo tema peraltro compromesso perché o meglio per certi versi forse nemmeno almeno un atto complesso però mi riallacciò a due cose
Dette da da parlato poco fa insomma perché poi il problema meno che quello che io mi sono sempre posto come problema
Quello che io mi sono sempre posto come proponente è una facile parlare a questo livello però dobbiamo ce l'avevamo ma dobbiamo acquisire un funzionante sistema di di di altoparlanti lo faremo
Maglia quello che mi sono sempre la domanda e mi sono sempre fatta insomma quando mi sono occupato di queste di questi problemi anche dolorosi se
E come sia stato possibile che è una domanda se volete banale ma insomma cercare di capire significa porsi delle domande e cercare di trovare delle risposte
Allora su Mussolini ha risposto parlato sostanzialmente io non sono storico sono un giornalista che ama la storia
La sostanza è questa Mussolini re era non aveva un'idea precisa
Era un politico cinico come molti politici no e pragmatico come moltissimi politici di conseguenza faceva quello che lui riteneva essere necessario ai suoi Fini
Che si sia preoccupato per le conseguenze al di là delle battute private eccetera eccetera mi sembra abbastanza inutile da discutere perché non è vero se se ne fosse preoccupato come dire non l'avrebbe fatto visto che come ha ricordato il professor parlato nessuno glielo ha chiesto
Vincenzo questa è il fatto che sia stato costretto da Hitler è una specie di mito nonché
E circolato per decenni ma in realtà non è mai stato ad un un un pezzo di carta un un subdolo una una qualsiasi un qualsiasi documento anche orale maglieria sul fatto che muta interiore abbia costretto Mussolini a seguirlo nel diciamo su questo fronte antiebraico razzista non esista quindi Mussolini lo ha fatto di sua spontanea volontà per le ragioni politiche Cini Della cinismo politico che e
Parlato a così bene illustrato
Che essi possano comprendere in che momento se guardiamo le cose con freddezza il problema è che è difficile guardare le cose con freddezza quando le guardiamo con nell'ottica di oggi quando con la consapevolezza dello
è questo un po'anche il problema del tema gli intellettuali di fronte all'antisemitismo gli intellettuali italiani perché uno si aspetterebbe dagli intellettuali una consapevolezza maggiore
Se non altro perché sono corti voglio dire delle o dovrebbero essere colti e del delle persone normali varie delle persone
Del cittadino qualunque diciamo no questo
In realtà purtroppo purtroppo non è
Poi ha fatto un accenno parlato in chiusura al tema del cosa accadde nel tra virgolette neo fascismo
E adesso mi sono perso ovviamente la pagina però
è interessante perché un problema complesso che si lega strettamente alla quello precedente
Deferisce scrisse analizzando sia in quel libro ma anche a una snella nella biografia insomma che
Sostanzialmente gli italiani non reagirono non non la presero non non ci fu il calo del consenso per questo motivo e parlato ci ha detto ma sostanzialmente perché il numero e l'incidenza diciamo numerica sono sto popolazione italiana
Delli ebrei era talmente scarsa da essere venuto una un problema diciamo così marginale
Senza ovviamente preoccuparsi delle delle lingue delle vite delle persone del principio generale per cui gli ebrei italiani tornarono semplicemente ad essere sudditi e non più cittadini tenente cittadini di serie B no prima del prima e non più persone e non più persone persero i diritti civili tornarono forse in qualche misura anche una situazione peggiore di quella precedente alla emancipazione
Questo però nel cinismo mussoliniana un cinismo possiamo ritrovare in tanti tanti politici ma insomma lo di questo stiamo parlando adesso
E non era non era significativo è questo io credo lo dico posteriori
Che ovviamente ed è abbastanza facile non è non è giustificabile
Mi riferiva dei fascismo perché mi ha fatto venire in mente parlato e se li trovo il passo ve lo leggo
Un esempio classico
Augusto de Mars dice per voi è una persona probabilmente assortimenti ignota
Però è stato a lungo al vertice del partito che ed evito come partito di raccolta diciamo il mondo dei militanti o almeno una parte di quel mondo dei militanti fascisti dopo la guerra
Augusto che marciano intende Marzani cerca era un'Inter un giovane intellettuale all'epoca
Di origine dalmata ed era lo zio di Alberto Moravia
E anche pure visto nessuno lo sa perché nessuno si ricorda che Augusto de Marsan dice che lo posso anche capire però nel nel mille nove come
Era ebreo perché era figlio di ebrei di Pinker le si Camorani amare il nome materno mentre il il il nome paterno era Pink darle
De Mars Alice nel mille novecentoventidue collaborava tra gli altri a una rivista insieme una rivista di Milano
Che diretta da un giornalista un po'un socialista liberale non siano Aristide Raimondi un siciliano e non si capì in realtà cambia spesso posizione fascista estremista non fascista
Nel ventidue alla sua rivista collaboravano moltissimi ebrei per la verità compreso Gino Luzzatto un economista però a un certo punto la rivista cambio posizione e diventò antisemita un po'facendo a gara come la vide italiana di Giovanni Preziosi e Gino Luzzatto si dimise dalla comitato relazione o comunque dai gol dal dal dal giro dei collaboratori che comprendeva Einaudi Salvemini Gobetti Prezzolini Pirandello Luzzatto appunto Margherita Sarfatti Attilio e Felice Momigliano
Questa svolta antisemita rivista passi che Gino Luzzatto successi la collaborazione scrivendo noi abbiamo diritto di essere giudicati per quello che siamo e pensiamo e scriviamo e non per la nostra origine come dargli torto c'è un dibattito però su questo e Augusto di ma il giovane Augusto De Marzani cioè
Interviene in questo dibattito pubblica su questa rivista queste parole
Si vanno spargendo voci oscure sulla fatale riscossa della razza ebraica la quale sarebbe decisa trarre ASS proprio indetta delle persecuzioni cristiane a tutti i costi con ogni mezzo
Purtroppo queste balordaggine mi delle trovano qualche credito
E poiché gli ebrei strappati dalla terra dall'odio di tutti i popoli agricoli si sono dati al commercio e quindi l'attività bancaria si parla di un'offensiva internazionale dell'altra banca
Dell'alta banche ebraica esseri consacra il principio della malvagi poesia degli ebrei tutti Shylock e tutti i cani come nel Mercante di Venezia come verso nel vecchio ai vano del buon Walter Scott
Tutto ciò e grottesco appena degno di una cinematografia di provincia ma soprattutto è morto pericolo
Allora un per questo mi DC del cavolo nel l'Acquario preso come un intellettuale diciamo tra virgolette normale riferimento a un periodo in cui
L'antisemitismo politico comincia a diventare effettivamente presente anche se non dominante appunto stiamo nel ventidue però è curioso visto l'accenno aveva fatto parlato che poi questo signore di scriveva queste cose
In polemica contro l'antisemitismo sia per lunghissimo tempo alla guerra un dirigente di un partito
Che non è nemmeno offensivo dirlo perché è uno dei dei è una designazione storiografica di fatto fu per decenni neo fascista
è questo alimenta il fondo e e aumenta ancora diciamo la casa la complessità del tema
Cioè del perché sia potuto accadere visto che come deferisce poi ha dimostrato di realtà le leggi razziali non piacquero in generale gli italiani non piacquero nemmeno
Ma i fascisti normali e tuttavia non provocarono nessuna reazione
E allora attorno al termine che ha usato quando in tra mia breve interruzione
L'indifferenza purtroppo ottant'anni fa ci fu indifferenza
All'assestato diciamo Mussolini in quanto artefice delle leggi razziali
Non indifferente addirittura col per cioè le ha fatte lui non non si tratta di indifferenza diciamo estraneo al alla preoccupazione di che fine avrebbero fatto anche i suoi amici
Voglio dire Guido Jung ministro
Che ha prima citato Giuseppe Parlato
E cercò insomma alla fine persino di di di di di lavarsi volontario nella seconda guerra mondiale quello di ieri e musei rispose di no si sarebbe ha volato anche lo sotto falso nome pur di combattere pure non era nemmeno più giovanissimo lui e il figlio
Insomma
Il cinismo aveva raggiunto livelli difficilmente immaginabili ma se questo è potuto accadere
Perché accaduto senza nessun tipo di protesta dice si è facile dire e va be'ce n'era una dittatura no è una dittatura quindi dobbiamo tutti dono parlare non nessuno poteva parlare nessuno poteva dire niente nessuno poteva reagire
Il che è vero fino a un certo punto
Perché io mi sono sempre chiesto ma se
Nel nel nell'ottobre del del ma anche nel settembre insomma quando gli alle gli studenti ebrei furono espulsi dalle scuole
Se
Diciamo in un luogo pubblico quindi dico se in tutte le chiese d'Italia
Va bene ci fossero stati dei sermoni ordinati dal Papa
Per dire che il fascismo era controllo dei gelidi io perché aveva fatto questa questa cosa che cosa sarebbe accaduto
Ora la storia non si fa né con i se né con i ma
Però insomma e difficile sostenere che in una dittatura hanno a una dittatura non si possa reagire guardiamo la Polonia come dire ma ci sono esempi nella storia abbiamo oggetto così rischia di morire di essere schiacciati dai carri armati il testo
Ebbene è evidente
Ma però c'è chi c'erano dei popoli che l'hanno fatto sono scesi in piazza lo spia di Cadorna ripensata piazza Tienanmen ma cosa è avvenuto
è avvenuto che un pochi cinesi per la verità ma giovani cinesi hanno cercato di opporsi a quel sistema sono arrivati grammatica e li hanno stesi però ci hanno provato
Ora ma adesso non vogliamo rimproverare ai nostri padri anche niente mio padre mio nonno stiamo parlando non siamo sempre di altri parliamo anche le nostre famiglie no in fondo non si sono ribellati
La mia giorni mio padre giovane non non mi risulta che abbia fatto una piega come si dice no a Roma ma però anche il padre o i nonni di tutti voi salvo rarissimi casi che possiamo anche elencare ma insomma non è questa la sede la verità
Allora a mio parere va cercata nel clima generale
Prima generale che non possiamo diciamo con questo riferirci appunto a insomma alla agli operai delle fabbriche o ai contadini no parliamo degli intellettuali perché erano le persone diciamo che avrebbero potuto in qualche maniera reagire
Reagire
Con ragionamenti con eppure questo mercante
Non accade
Non solo perché era più facile aggregarsi diciamo al carro no
E noto meno il lamento corpo e vai a capire se è vero che riguarda Telesio Interlandi che fu direttore della fu scelto come direttore della difesa della razza creata nell'agosto del mille novecentotrentotto per sostenere la campagna antisemita allora il collega Interlandi era direttore
Trattare un bravissimo giornalista ma il che non vuol dire uno S bravissimo giornalista anche essere un delinquente contestualmente quindici però Interlandi era direttore del Tevere quando
Circola voce a Roma che si sarebbe creato questo settimanale la difesa razza in redazione sembra abbia detto almeno così viene riportato chissà chi sarà il cretino
Che sarà chiamato a dirigerlo qualche giorno dopo gli a Mussolini e ieri e gli dice di di germi sa Razza lui tornò in redazione e disse quel cretino sono io
Allora
Uno poteva anche evitare di essere quel cretino rischiando la pelle per carità di Dio però Telesio Interlandi non lo fece essi ha rubato a creare questa rivista che di cui noi qui abbiamo un una collezione intera ma insomma non è che se uno legge quello che c'è scritto si rende conto di dove posso arrivare la follia umana
Però questa follia non a Shannon nasce nel trentotto
E allora senza tediarvi troppo
Mi faccio alcuni esempi di tempi diversi cioè l'antisemitismo ne abbiamo già detto alla gente professoressa esserti Apuzzo
Tra è in qualche modo radicato
Nella nella nella intellettualità italiana
Qualche esempio così
Giosuè Carducci scrisse nel mille ottocentosettantaquattro in una nella lettera all'India
Già il cristianesimo non è viaggio nel semitica cioè ebrea e i semiti gli ebrei non intendono
Anzi odiano il bello plastico ci mancava anche questo che hanno i Greco latini nobile razza ariana
Dovesse essere infusa una religione semitica
Siamo alla fine nell'ottocento quando in Francia soprattutto nasce l'anti disegnò un politico ma quello puntuale esiste Giosuè Carducci non era un cattolico antigiudaico antenna non era contro gli ebrei dei cd era ieri a siti
Ammettiamo che ero era un classicista però questo è quello che scrive Congiu sulle carte della tradizione è certa ma è vero è vero che è così è così però queste cose circolavano e nutrivano sentimenti no e e la cultura e la cultura
Ne prendo un altolà Leonida Bissolati socialista dal mille ottocentosettantanove scrive due punti virgolette i semiti occupano un posto di mezzo
Nella scala dei tipi umani tra il tipo giallo Hillary hanno superiore ai gialli otturare amici non possono essere confusi con gli ariani
Leonida Bissolati oggi sarebbe impiccato come su primatista bianco no ecco perché poi in tempo eppure queste cose si si scrivevano si dicevano Circe circolavano
Fin dall'Ottocento anche prima naturalmente lasciamo stare l'utero e gli ebrei riavere evidente che la cosa attraversa i secoli no questa cosa fare si sentiva tanta sì siamo siamo possiamo dire tutto ma adesso cerchiamo di limitarci a come nel Novecento italiano questa cosa sia potuta cadere sulla base di quello che gli intellettuali dicevano o non dicevano
Nei nei nei decenni e nei decenni precedenti se no altrimenti di è difficile è difficile capire perché gli antisemiti
Diciamo strutturali cioè gli antisemiti i teorici dell'antisemitismo in Italia non sono stati molti per la verità
Parlando a ricordato Evola ricordiamo preziosi ma insomma non c'è o non è un elenco lo non lunghissimo diciamo che però circola
Un sentimento di antipatia di di di di di distanza di dire nei confronti e verso circola anche nella gli ambienti intellettuale e e circola e circola molto circola molto
Per dire siamo il ventidue quando Gaetano Salvemini dice
Diciamo dicembre il ventidue
Scrive nel suo diario Meyer e triestino ed ebreo
Crede gli sarebbe ingenuità
A Salvemini
è stato suscita antifascista voglio dire non era un pericoloso una pericolosa camicia nera
E ancora nel trentaquattro scrive Mussolini non ha mai scatenato l'Italia un'ondata di antisemitismo paragonabile a quella di cui cui stiamo assistendo oggi in Germania il che era sostanzialmente vero l'equivalente italiano dell'antisemitismo tedesco e la persecuzione della massoneria
Baglioni proprio intellettuale ce ne sono infiniti casi
Non era così sbagliato però non se ne preoccupa proprio cioè non coglieva pure era all'estero ma non coglieva viene prima della Shoah poco cambia dopo che abbiamo Cerri cioè d'
Aldo G. Ricci invece arriverei
Io ci arriveremo una percezione chiaramente cambia c'è un prima e un dopo prima per allora a guardarle arriviamo arriviamo al dopo arriviamo direttamente al dopo
Perché questo è il punto alla una cosa prima voglio dire perché noi la nostra Fondazione si intitola a nasce come Fondazione Ugo Spirito
Poi in onore del demonio presidente De Felice aggiunge il nome di De Felice
Cioè sulle su un tema come dire i due titolari signora della Fondazione la pensava in maniera così un po'diversa
Perché non possiamo negarlo visto che siamo qui e ci intendiamo venne dice questi sono questo è tutta la biblioteca di diede ad di uno spirito abbiamo gli archivi quindi
Sano filosofo non del problematici Isma'ma insomma un importante filosofo italiano
Che
Dopo le leggi razziali dicendo non non parla ma prova a parlare in realtà nel quarantuno perché scrive un libro che si intitola la guerra rivoluzionaria voleva sostanzialmente dare una giustificazione teorica se non sbaglio all'intervento italiano nella seconda guerra mondiale
Quel libro non sarà mai pubblicato
Perché Mussolini non piace è quindi viene pubblicato proprio a cura della Fondazione cinquant'anni dopo
Detto questo conta non solo quello che è pubblicato conta quello che uno avrebbe anche voluto pubblicare e quindi definisce scusate spirito scrive nella guerra rivoluzionaria
Nessun'altro aspetto ha turbato le coscienze e sollevato l'indignazione quanto quello relativo all'ideale razzista e alla lotta contro gli ebrei
Quindi Ugo Spirito capiva benissimo tutto sapeva perfettamente tutto nel quarantuno e prendeva anche atto e probabilmente anche lui era stupefatto che che non si capiva non non c'era una ragione per fare quello che era stato fatto
Ma siccome per deve proporre a Mussolini questo testo perché diventi il manifesto diciamo della seconda guerra mondiale dalla partecipazione italiana questa la guerra accanto alla Germania
Poi i aggiunge
Ammette che ingenera Germani italiana si andrà italiana si è andati alle volte oltre il segno in uno sfogo disumano
Ammette
Ma voi scrive
La razza ebraica è stata la prima dare un contenuto politico il concetto di razza
Quella reazione nazista in realtà nessuna reazione sia pure troppo crudele e insensibile
In realtà in quell'anno già si sapeva cosa stava accadendo in Germania per la verità anche se tutti pensano che si sia saputo solo dopo a dopo all'apertura dei cancelli di Auschwitz non è vero in realtà quello che che ha che arriva si sapeva
Mentre Ugo Spirito non era un passante cioè non era era un protagonista della vita culturale dell'epoca così come lo era gentile che privatamente spesso intervenuto anche a difesa di allievi
Di di di di ebrei ma pubblicamente non ha mai detto assolutamente nulla
Ed è non ha smesso di collaborare regime o di essere un intellettuale del regime
E d'altra parte i professori universitari sabot Massimo Bontempelli per la verità Monico
Accettano tranquillamente le cattedre lasciate libere dai professori ebrei
E prima di dargli retta Sarno altri dieci anni
C'è un primo dopo è vero va percezione
Della gravità di quello che era accaduto anche l'Italia
è lenta eseguita anche negli intellettuali
In realtà dopo va la guerra a Roma già nel quarantacinque gli americani fecero circolare di firmati di House visse
Ma non se ne preoccupano
Non è che inciso luce per in decenni anche quindici anni non se ne parlo bisogna arrivare al processo Eichmann
Prima che si rendesse collettivamente conto realmente di quello che era accaduto in Italia si faceva fatica a consolidare a restituire regate universitarie
Ma anche a restituire i beni ci sono stati processi durati vent'anni perché in termini giuridici le leggi razziali fumo come penso sappiate abolite non il ventisei luglio del mille novecentoquarantatré ma nel mille novecentoquarantaquattro e furono abolite in maniera tale che le loro conseguenze
Non furono la cancellazione dei provvedimenti degli e degli affetti degli F scusa ho sbagliato io il termine e degli affetti per cui chi si era salvato chi non era stato deportato
E in realtà dovette cominciare una faticosissima operazione di recupero di quel che era suo
E nessuno se ne preoccupò e continua a non preoccuparsi questo ripeto accade almeno fino al processo al processo Eichmann eccome
Concezione dice come consapevolezza collettiva
O gli intellettuali dove erano
Intellettuali fecero finta di niente e continuarono a fare finta di niente
Vi faccio un esempio
Non tantissimo
Ti faccio un esempio mi fa un esempio perché è significativo semmai pensiamo a Carlo Emilio Gadda no
Carlo Emilio Gadda
Noi nella vulgata cioè quello che si dice Di Carlo Emilio Gadda che fosse antifascista no
O almeno dopo la guerra questo si pensò il grande scrittore
Lo si taglia
Era se privato
Cioè non lo scrittore che nel dopoguerra di Mussolini disse le cose peggiori insomma quello era il sobrio è stato uno un libello anti mussoliniano tra i più una
Acclamati più
In realtà se poi uno
A parte che scriveva su riviste fasciste ancora nel quarantuno e quarantadue ma questo voglio dire all'esterno Mélenchon ma si appunto questo diciamo lo dico così per per per
Così giusto per giusto per cronaca
In realtà ai devo si può dire che Garda fosse si fosse diventato antifascista questo per la verità sì lo si può dire ma
Siamo sicuri che fosse che non fosse lui antisemita
Io qualche dubbio ce l'ho
Perché vero
Che scrisse
Eros e Priapo
Dove
Ma chiama Mussolini Priapo Ottimo Massimo maccherone Maramaldo cioè cose di questo genere
Ma non c'è una riga sul l'essere stato Mussolini antisemita un persecutore degli ebrei
D'altra parte
Che il Garda nel racconto italiano di ignoto del Novecento
Dice che gli emblemi sono poco simpatici
E a un tempo sono banchieri democratica democratici fra massoni filantropi soprattutto i crediti
Banchieri per istinto filantropi per convenienza nel senso largo buono della parola democratici per necessità
Ora
Di cose come queste di frasi come queste se noi avessimo un algoritmo per cercare nella letteratura italiana del Novecento prima e dopo la la guerra alla seconda guerra mondiale
Pensieri antisemiti no quanti giù dai file non ne verremo fuori
La verità e che il pregiudizio antisemita e estremamente diffuso anche tra quelli che noi riteniamo grandissimi intellettuali ma
Alcuni dopo la guerra si pentirà uno di quello che scrissero
Penso a un grande storico Gabriele Rosa scrisse a vent'anni la rivincita diario riuscì a nascondere o per settant'anni era stato realmente un grande storico Gabriele Rosa per settanta anni il poi si scoprì che aveva scritto questo libello nelle edizioni del buffet di Alessandria
Però cercò di nascondere o per tutta la vita ma ci si può pentire si può anche
Non non sto dando un giudizio etico
Si può anche rimpiangere di aver seguito Lunda via scavalcato un'onda di aver costruito una carriera con frasi ignobili però c'è anche chi non si pente mai
Garda voi sapete che ha pubblicato il suo diario di guerra nella prima guerra mondiale non durante il ventennio non subito dopo la guerra ma negli anni Sessanta Garda è stato uno su un grande scrittore per carità
Anche se a me il diario un po'annoiato ce ne sono di migliori ma Garda pubblico dopo tantissime riscritture correggendo togliendo nomi evitando per evitare di offendere qualcuno i compagni di prigionia era uno che stava lì e
Però lo pubblica degli anni sessanta
Quindi dopo il processo Eichmann cioè stalli e nove è successo tutto quello che è successo
E
Dopo aver tagliato ritagliato ripeto nomi riferimenti aggiustato c'era finalmente
Pubblica questo diario che ricco e non cancella ma pubblica questa frase veramente ce ne sono tante però insomma rendere leggo una perché se non mi mi mi cacciate
Siamo al venticinque novembre mille novecentoquindici
E nel suo diario così scrive alla mensa con Ubi l'antipaticissimo pretenzioso presuntuoso capitano Nicolosi ebreo
è strano all'intuizione che io degli ebrei
Li conosco di colpo al solo guardarli
Prima ancora di avvicinarli
Non ho nessuna speciale avversione per loro ma questo Nicolosi deve essere un campione
Caso Delfino Garda mi ha fatto venire in mente
Un racconto sono un appassionato di Simenon
Un attimo
Una memoria di George Simenon
Che sfollato era a Fontanelle compresa vede che la belga allarme ma era nella Francia occupata e e certo punto tra l'altro era straniero quindi era già famoso
E aveva un fratello che in realtà si si era era antisemita nere
Però
Un commissario posti di polizia racconta Simenon va cercando di capire chi è questo gli è quello
Va a casa sua ad a casa dove viveva e l'opposto la focosi lei di ebreo non mi sbaglio mai io l'ebreo lo sento al fiuto
Allora il poliziotto francese
Va bene ma che uno se l'aspetta che Gadda pensi che il capitano Nicolosi debba essere un cane ma soprattutto uno si aspetta che dopo vent'anni
Lo pubblichi e nessuno glielo contesti
Non ho mai non è mai esistito qualcuno in Italia che ha ha scritto una riga per sottolineare il fatto che Garda pensava quello e probabilmente continuava a pensarlo
Allora
Non è che si possa impiccare qualunque scrittore è una frase Amato
Bisogna pensare Garda è un esempio particolare perché lo dice dopo ma se vi dico cosa sa cosa ha scritto Quasimodo degli ebrei negli anni Sessanta c'è da divertirsi non vi voglio fare l'elenco non vi voglio fare lento però insomma anche qua si muovono scherza
La cosa strana e che dopo tutto quello che è successo non c'è ancora consapevolezza non c'è ancora molto consapevolezza e e il pregiudizio sotterraneo continua ad essere accettato come normale
Cioè nessuno si indigna
Il che vuol dire non dire un no una risposta diciamo definitiva una spiegazione non voglio dare spiegazioni etiche perché non hanno senso in questo campo sono soltanto personali però
Sì tanta indifferenza c'è stata dopo dopo la Shoah dieci anni vent'anni dopo la Shoah pensate all'indifferenza che poteva esserci
Nei cittadini comuni
Quando le leggi razziali sono state vada
Purtroppo
Non è importato niente a nessuno
Salvo rari casi salvo rarissimi casi e soprattutto non era un problema che interesso
I tra virgolette intellettuale perché anche tra loro il pregiudizio antisemita era in realtà realmente radicato
Poi è evidente che sul piano storiografico di modifiche ha illustrato il professor parlato che modestamente ho ribadito io in due parole è evidente che la responsabilità tocca tocca come dire a chi quelle leggi le ha volute fare etica volute li ha voluti emanare
Con il cinismo di cui si è detto
E però e vale anche in qualche maniera per quello che può accadere il futuro perché l'antisemitismo è un fiume carsico ogni tanto riemerge nei momenti di crisi
Negli sociale economica politica l'antisemitismo tende a manifestarsi l'abbiamo visto prima con quel sondaggio della della CNN no
In in tanti Paesi europei qua la Cnn aggiunge pure che in America non è che sia diverso non è che sono migliori diciamo per il venti venticinque per cento della popolazione grosso modo continuando a vere un pregiudizio
Antisemita
Antiebraico
E questo comporta come dire delle conseguenze per questo parlarne parlarne anche con riferimenti se vogliamo se vogliamo paradossali paradossali
è opportuno avrei dovuto parlare anche del caso di Attilio Tamaro per il semplice motivo che era un intellettuale un politico un diplomatico e che il suo archivio stava cioè tutte quelle venti quei faldoni Redaelli sono l'archivio di Attilio chiamano che era un triestino
E che fu per la verità e non dirà con tutta la storia uno dei pochi che in qualche maniera ufficialmente
Si espresse perché da ambasciatore a Berna continuo a difendere sui documenti ufficiali lettere lettere pubbliche diciamo inventerà ufficiali e quindi pubbliche
Un suo amico un imprenditore ebreo triestino come lui Camillo Castiglioni
Che era pure essendo stato fascista essendo iscritto al partito fascista fu non ottenne mai la discriminazione e quindi fu espulso dal PM F
Poi collaborano in Svizzera ma non vi racconto tutto alla storia solo per dare atto a quel signore autore di un lungo diario del di cui abbiamo un grande archivio che lo difese pubblicamente fino all'ultimo e poi pagando di persona quello che poteva pagare un dipendente pubblico come era un ministro plenipotenziario perché fu richiamato a Roma nella nel maggio del quarantatré e e fu espulso dal partito nazionale fascista e di fatto rimase senza lavoro peraltro ma non si è mai pentito di questo e nelle sue lui era un è stato anche storico giornalista
E bisogna dire che Attilio Tamaro che con i suoi libri vent'anni di storia due anni di storia nel dopoguerra
Fu uno della prime basi di ricerca degli storici soprusi e del fascino perché era un grande raccoglitore di dati e di carte subito dopo la guerra cerco
Diari Cercola e era un po'Maria così vogliamo anche dirlo perché il suo diario è interminabile
Però è un attentissimo raccoglitore di documenti e di carte quindi con quei due libri vari volumi riuscì a tracciare almeno una cronaca dei del del fascismo della Repubblica sociale
E però in quelle in quei due volumi sottolinea quanto furono folli leggi che lui correttamente chiamo e chiamava razziste non razziali perché razziali è un termine che non è esattamente preciso perché è un modo di dire che deriva dalle leggi della difesa della razza ma in realtà appunto furono semplicemente leggi razziste e gli intellettuali non furono immuni grazie
Adesso tocca
Non si è addormentato tocca a ad Aldo Giovanni Ricci strategia dove resiste ha dovuto resistere che ci parlerà di dopo le leggi razziali diciamo quando cominciano a essere applicate realmente adesso di basso il microfono per la registrazione e cioè che cosa accadde dopo dopo il trentotto dal trentotto al quarantatré lo sappiamo che cosa accadde dopo il quarantatré nel Periodo della Repubblica sociale italiana salvo Giovanni Ricci
Grazie primari prima di affrontare il problema razziale nella Repubblica sociale italiana vorrei fare alcune osservazioni di carattere generale anche rispetto ad alcune cose che sono state dette allora io credo che sia corretto dire che l'antisemitismo è un fiume carsico che attraversa tutti i Paesi dell'Europa occidentale tenuti anche lei dopo diventare e quindi anche l'Italia però questo fiume carsico nel nostro Paese secondo me è proprio un rigagnolo cioè rispetto ad altri Paesi come la Francia la Russia la Polonia la Germania
Da noi è veramente una cosa capisco che può sembrare brutto dirlo ma quasi all'acqua di rosa se noi confrontiamo con questi con questi Paesi
Addirittura in alcuni film che abbiamo visto dico il marchese del Grillo o nell'anno del Signore viene quasi messo in burla
Naturalmente non è una burla però ma c'è una grande differenza rispetto agli altri Paesi
E è stato ricordato il decreto del marzo aprile del quaranta i decreti del Mazza Piva quarantotto nel Regno di Sardegna che hanno emancipato gli ebrei ecco io credo che quei decreti
Abbiano svolto un ruolo importante nel avvicinare
Gli ebrei italiani alla causa risorgimentale
Poi il rapporto tra fascismo ed ebrei
Se andiamo a vedere il numero di iscritti ebrei al partito fascista vediamo che la percentuale molto più alta rispetto agli italiani
E questo anche è un dato easy significativo e hanno svolto un ruolo importante nell'affermazione del fascismo
La svolta del trentotto
è stato detto mille volte
Sembra sembra un fulmine a ciel sereno e una spiegazione razionale interamente non è stata mai data così come non c'è un documento a firma di chiudere per quanto riguarda la Shoah non c'è mai stato né mai ci sarà così non c'è un documento
Autografo di Mussolini su su questo tema qui c'è un contesto in cui nascono le leggi razziali
L'amico parlato via l'ha ricordato la componente della della conquista dell'Etiopia è sicuramente importante
Il viaggio di a maggio in Italia e quindi questa avvicinamento e importante
Muore d'Annunzio poco prima d'un uomo che forse avrebbe potuto dire qualcosa su questo argomento ed è appena morto
E poi c'è una differenza tra la Germania e l'Italia in Italia c'è in Germania ci vogliono cinque anni tra il trentatré e e il trentotto perché le leggi razziali diventino quelle che poi sono quelle che poi sono state in Italia e tutto avviene
In pochissimo tempo
Prima c'era stata c'erano stati alcuni articoli già dal trentasette ma il il momento cruciale e l'estate del trentotto quando il Giornale d'Italia pubblica il manifesto degli scienziati sulla razza
E la conclusione del manifesto e gli ebrei non appartengono alla razza italiana
E ancora l'unica popolazione che non si è mai assimilata ecco questo questo della popolazione che non si è mai assimilata è un elemento secondo me che va ricordato per capire anche un certo atteggiamento che c'è sempre stato nei confronti degli ebrei
L'elenco degli estensori questo manifesto viene pubblicato dieci giorni dopo quando questi scienziati vengono ricevuti dal segretario del PM F
E dal ministro della cultura popolare può e all'elenco se ne aggiungeranno molti altri alcuni dei quali senza essere nemmeno interpellati e poi era anche difficile smentire poi esce la difesa della razza che è stata ricordata diretta da da Telese interroganti
Non c'è non è vero che la Chiesa cattolica e così connivente rispetto a tutto questo perché Pio undicesimo
Manifesta molte volte delle serie preoccupazioni su questo su questo argomento
E però Mussolini procede su questa strada
E la la svolta razzista è diventata oramai una bandiera del regime da cui derivano i provvedimenti successivi
Primi provvedimenti sono già di settembre
Il sei sette ottobre si riunisce il Gran Consiglio del fascismo che approva questa svolta ma ci sono tre voti contrari quindi non è vero che nessuno va detto di no qualcuno ha detto di no ed erano Balbo
Debbono e Federzoni Federzoni in particolare proprio perché Pio undicesimo e la Chiesa cattolica elezioni ero profondamente cattolico
Erano contro questa politica il venticinque ottobre in un discorso al consiglio nazionale del PNA F Mussolini annuncia la cosiddetta terza ondata contro la vile borghesia
Quindi bisogna darsi del voi e non del lei quindi il passo romano e quindi le leggi razziali o razziste che dir si voglia
Tutte cose che l'opinione pubblica come dire
E riceve recepisce con una certa come dire indifferenza
Seguono altri regi decreti fino a quello fondamentale del diciassette novembre trentotto che il provvedimento per la difesa della razza italiana
Ma il Parlamento li converte è vero che un Parlamento addomesticato però li converte
La Camera il quattordici dicembre con trecentosessanta voti su quattrocento ma soprattutto il Senato il senato e di nomina regge
E il venti dicembre approva questa legge con centosessanta voti
Su quattrocento senatori
Quindi mancava il numero legale però nessuno ha alzato il dito per dire che mancava il numero legale
Poi sappiamo che Vittorio Emanuele firma
Qui la giustificazione indifese della dinastia che se non sarebbe stata siccome probabilmente estromessa
E a febbraio dell'anno dopo muore più undicesimo e sappiamo che nel cassetto di Pio undicesimo c'era un'enciclica specificamente diretta contro le leggi razziali con razziste che dir si voglia
Questo incipit rimarrà sempre nel cassetto
Allora è stata mai giustamente parlato affrontato l'interrogativo come si spiega questa svolta una svolta di questa portata in pochi mesi il rapporto con la Germania è sicuro il desiderio quindi di omogeneizzata sì su questo tema con le sicuro
Ma questo secondo me non basta secondo me c'è un elemento che si andrà aggiungerei a quelli che sono stati detti e che poi è un elemento che in qualche modo si riferisce il titolo di questo di questo convegno ecco secondo me i tempi duri che si annunciano in Mussolini distinte lo fiuta nel trentotto che insomma siamo alla vigilia gli avvenimenti drammatici
Questi tempi richiedono quelle che si chiamano armi di distrazione di massa e l'antisemiti
No è un'ottima arma di distrazione di massa
Il regime ha bisogno di un nemico in casa oltre ai nemici esterni
E ci sono dei precedenti è stata ricordata la Massoneria ma la campagna contro la massoneria del ventitré ventiquattro poi lo scioglimento del venticinque delle logge è stata una cosa seria
E la Massoneria aveva contribuito almeno una parte della Massoneria alla contribuito all'affermazione di Mussolini all'andata al governo di Mussolini eppure lui non esita minimamente
A disfarsene e che ha a sciogliere l'oggi
Gli ebrei almeno una parte degli ebrei avevano contribuito alla vittoria del fascismo ma lui non esita minimamente a fare le leggi contro gli ebrei perché
In quel momento quindi queste core delle organizzazioni con cui poteva prendersela prendersela la Massoneria ma anche l'antifascismo l'antifascismo nel trentotto non esiste in Italia
Ci sono quei vizi gli espatriati soprattutto in Francia a Parigi ma in Italia non c'è niente
Quindi lei amico come dice il titolo di questa di nostro convegno bisogna inventarsi no e gli ebrei andavano ottimamente da questo punto di vista quindi secondo me è una traduzione in chiave Interna e razziale del principio un quello che Carl Schmitt il famoso politologo di Qianlong il principio cardine della politica il principe del come dire del dilemma del rapporto amico nemico ora io non so se Mussolini avesse mai letto Carl Schmitt però sicuramente come dire lo applica in questa Cook occasioni
Allora la domanda è ha funzionato hanno funzionato le leggi razziali come arma di distrazione di massa punto interrogativo
Sì e no secondo me la popolazione italiana cioè sulla popolazione italiana queste questa legge cala un po'come un fulmine a ciel t'perciò il sereno ed è una popolazione arresti anestetizzata certe gli intellettuali sono un'altra cosa
Ma ingenera popolazione una popolazione
Abbastanza Anna anestetizzata da vent'anni di poco più di di propaganda
Poco incline ai eccitarsi per una crociata dai contorni abbastanza oscuri
Estranei nella sostanza proprio alla sua vita quotidiana una campagna cui poi la chiesa adesso meno dopo la morte di Pio undicesimo comunque si oppone più o meno apertamente
Quindi l'antisemitismo militante rimane
Appannaggio di minoranze iper politicizzate
E non tutte anche questa all'interno del fascismo non tutte allo stesso modo l'antirazzismo è limitatissimo sia amori però minoranze intellettuali politiche religiose comunque silenti
E nella Repubblica sociale ci saranno
Sia i delatori minoranze come i giusti quando si accorgono che la cosa diventa seria che le persecuzioni diventano serie ci sono i giusti che proteggono gli ebrei minoranze di qua e minoranze villa il resto e quella che si chiama la zona grigia la zona dell'indifferenza a tutto questo non ci riguarda
Ma veniamo alla Repubblica sociale in modo specifico
Molti anni fa
Una quindicina se mi ricordo bene ho pubblicato i verbali del Governo della Repubblica Sociale Italiana ed era il completamento di un'altra pubblicazione sui verbali dei governi de mille novecentoquarantatré al mille novecento quarantotto e mi sembrava che in qualche modo completasse quel lavoro
Un grande storico di Keane che è stato il primo scrivi
Di di cui è stata tradotta in Italia una storia alla Repubblica sociale anche se in realtà poi parlava
Poco alla Repubblica sociale diceva che una storia Repubblica sociale era ancora da scrivere
Ecco io credo che in parte questo sia ancora vero perché la maggior parte delle pubblicazioni che si sono succedute negli anni sulla Repubblica sociale
Sono sempre state deve attente soprattutto o alle biografie dei personaggi o i rapporti coi tedeschi
O alle prove ai problemi del della guerra civile e quindi la lotta partigiana la riflessione della lotta partigiana
Però una storia complessiva che vedesse anche come dire la Repubblica sociale nella sua struttura di governo perché al nord il Governo
Ha continuato a funzionare a funzionare anche abbastanza seriamente e concretamente quando dopo la Liberazione ci sono come si si sono tirate le somme i conti hanno trovato un'amministrazione che funzionava
Hanno trovato finanze in ordine tutto questo non è per esaltare la Repubblica sociale ma è un aspetto che mi è stato poco studiato
Quindi la Repubblica sociale è un po'come dire un Giano bifronte da una parte debole e poco consistente si poco significativa dal punto di vista militare politico soprattutto nei rapporti con i tedeschi
E dall'altra invece una struttura che all'interno della gestione del Paese
Molto più
Più funzionale
Poi c'è il ruolo del partito del PNR del Partito Fascista Repubblicano che diventa un ruolo su maggiore di quello che era prima e con le sue milizie i suoi progetti di riforme sociali rimaste poi per lo più sul cassetto e c'è la burocrazia la burocrazia che secondo
La come dire l'interpretazione classica di Weber continua nel suo funzionamento
Per meccanismi quindi in qualche modo automatici perché funziona così non per una scelta politica perché è il suo modo di funzionare
C'è un un diario di un funzionario degli Esteri Luigi Bolla che ha delle frasi molto chiare da questo punto di vista non è una scelta noi funziona facciamo il nostro mestiere punto e basta
E in questo
In questa complessa per lo più efficiente opera di ordinaria amministrazione in quella straordinaria no non è efficiente perché quella politica quella non c'è
In questa ordinaria amministrazione ci sono anche i nuovi provvedimenti sembra paradossale però un libro che è uscito da poco di non so giovane studioso che si chiama Matteo Stefanoni mi sembra ha dato proprio il titolo ordinario amministrazioni Stefanovic
A ha dato il titolo ordinario ogni anno sì Matteo Stefano
Ha dato il titolo
Ordinaria amministrazione proprio i propri al facciamo alla storia degli ebrei nella Repubblica sociale perché sono con provvedimenti di ordinaria amministrazione che viene fatto
La svolta la svolta l'inizio della svolta perché cambia la situazione degli ebrei nella Repubblica sociale e la Carta di Verona del quattordici novembre del quarantatré
Nella quale si dichiarava che gli appartenenti alla razza ebraica durante questa guerra cito appartengono a nazionalità nemica e la prima volta che viene usato questo termine
I loro beni dovevano essere confiscati e sarebbero serviti a provvedere alle esigenze degli sfollati
Il primo segnale di questa svolta
Attuativo
Si registra il ventiquattro novembre con una bozza di provvedimento per il sequestro delle opere d'arte però una cosa che non avrà più seguito
Ma il trenta novembre c'è il passo fondamentale prima OPA dei due passi fondamentali
Viene emanata la famosa ordinanza del ministro dell'Interno Buffarini Guidi
Che non è passata per il Consiglio dei ministri e viene inviata a tutti i prefetti questo ancora per di più dimostra che veniva Chiti considerato un provvedimento amministrativo non politico
E con questa ordinanza si disponeva degli ebrei venissero internati in campi di concentramento e i loro beni venissero immediatamente sequestrati inattesa di confisca cioè di un provvedimento amministrativo che avoca a sé dallo Stato questi questi beni quindi sul piano legale
Nell'ordinanza si prevedeva che gli d'internamento degli ebrei per esservi trattenuti
Cioè non si faceva alcun cenno a una loro consegna ai tedeschi e questi dovevano essere creati
In ogni provincia si sarebbe dovuto creare un centro di raccolta un po'come Salvini che vuole fare un un inceneritore in ogni provincia
Questa direttiva però incontro molte difficoltà sul piano pratico non era facile organizzare questi questi campi e portò alla creazione di campi estremamente diversi da zona a zona sia per le condizioni degli internati in alcuni c'è la libertà di movimento entravano uscivano
In altri addirittura andavano perché mi veniva assicurato il il mantenimento ed erano tempi in cui scarseggiavano
Sicuramente il cibo e così via
E comunque ero molto è affidato al ai responsabili locali
Allo stesso tempo in mancanza di direttive precise e quando si poi e anche contraddittorie e quando queste si chiedevano
Ai diciamo i cosiddetti superiori venivano date in modo difforme quando cominciarono i tedeschi a chiedere la consegne di questi internati le conclusioni furono estremamente diverse in alcuni casi furono lasciati andare via in altri furono consegnati e così via
E
Questo funzionamento a macchia di leopardo contribuì in qualche modo a limitare il numero delle deportazioni e queste due documentato anche in questo rigo estremamente analitico Di Stefano Ricci
Stefano
I punti di raccolta per i Lager furono sostanzialmente pochi quelli veramente che funzionerà in modo regolare in particolare quello di Fossoli e il il carcere di Milano
Negli altri funzionavano in modo diciamo così molto discontinuo
Molto più efficiente fu invece l'opera di sequestro dei beni un terreno che era anche più congeniale al alla burocrazia
E i provvedimenti in materia furono emanati il quattordici gennaio del quarantaquattro
Come decreti legislativi del Duce e il testo dice che sarebbero passati da qui in consiglio dei ministri in realtà nei verbali non c'è traccia di questo provvedimenti di questi provvedimenti
Il primo riprendeva già vecchio tema il sequestro delle aziende i proprietari degli ebrei e l'altro invece si riferiva in generale a qualunque tipo di bene case ma anche vestiti oggetti eccetera
Questi la confisca veniva affidata a un ufficio speciale del ministero degli delle finanze che si chiamava e Gelli che avrebbe dovuto provvedere all'amministrazione e alla vendita di questi di questi beni
Gli elenchi che sono pubblicati sulla gazzetta ufficiale della Repubblica sociale italiana
Sul foglio inserzioni che è un un allegato nel tempo se voi leggete sono una cosa devastante vergognosa gli elenchi di vestiti di di mobili di cose cioè una cosa veramente terribile nel due mila e uno
Una commissione speciale della Presidenza del Consiglio ha fatto un'indagine su tutto questo ha pubblicato delle conclusioni molto importanti
Ma in conclusione vorrei tornare al tema delle deportazioni e al ruolo della Repubblica sociale
Stato cuscinetto o no
E stato maggiore il suo ruolo nella protezione dell'Italia dalla reazione germanica o quello di sostegno alla guerra della Germania
Secondo la tesi dell'ultimo definisce si è trattato di uno Stato cuscinetto poi tu mi diressi io mi sbaglio no ma credo di no
Che ha evitato agli italiani del Nord più rappresaglie maggiori danni materiali
Gli affetti al nord il maggior numero di danni di morti i danni materiali di morti stato causato AN
Dai bombardamenti e angloamericani sui quali la storiografia per motivi ovvi abbastanza glissato mentre molto più numerosa la pubblicistica sulle rappresaglie tedesche sulla repressione delle forze della resistenza e così via
Sulla condizione dei paesi interessati dalle forze deve dalla presenza delle forze tedesche si usano tre definizioni diverse a seconda dei casi alleati occupati collaborazionisti
Ecco spesso è difficile distinguere tra queste diverse grandi condizioni queste categorie che spesso si sovrappongono ora la Repubblica sociale e certamente alleata della Germania
E in quanto tale collabora più o meno a seconda dei settori dedica ma è anche occupata sia pure in modo non dichiarato
Altri Paesi sono invece semplicemente occupati ma in tutti i Paesi i tedeschi trovano chi collabora più o meno
Insomma sono definizioni che vanno un po'calibrate spiegate caso per caso
Però resta il problema
Cominciare quello in cui siamo occupanti
Il problema della sorte degli ebrei nella Repubblica sociale italiana e non solo e la domanda su quale sarebbe stata la loro sorte in assenza di questo Stato cuscinetto
Ora le cifre che non sono
Esattissimi sono un po'oscillanti ma comunque parlano di circa sette mila deportati e poi scomparsi ricche quelli che son tornati sono pochissimi
Nei Lager su una popolazione ebraica anche qui le cifre oscillano che ricevono molti ebrei stranieri
In Italia tra quarantatré e quarantasette mila più o meno un sesto del totale quindi una tragedia lo sappiamo che vale Segrate ha ricordato ma anche analizzate
Ecco su questo punto secondo me un riferimento importante io l'ho trovato in un libro che è stato re tradotto di recente in italiano
è un libro di un filosofo ebreo che si chiama Avishai Margalit
Il libro si intitola sul tradimento e sono mille tipi di tradimento ma in particolare un capitolo e dedicato al collaborazionismo nella Francia di Pétain
Che l'autore definisce tradimento per ragioni patriottiche
L'alternativa per la Francia sconfitta cioè alla creazione della repubblica di Vichy
Collaborazionista l'alternativa era l'occupazione totale quella di sì di si definisce normalmente la Polo Nizza azioni polverizzazione vuol dire un paese raso al suolo è sterminato
Quasi integralmente
E quindi una scelta di protezione della Francia non occupata i quattro quinti sono repubblica di Vichy quinte occupato direttamente di Tedeschi in cambio di collaborazione
Anche nel rastrellamento degli ebrei e sappiamo che i francesi furono piuttosto bravi piuttosto tra virgolette piuttosto solerti in questa operazione
E questo filosofo ebreo in questo capitolo sul collaborazionismo osserva virgolette
Il destino degli ebrei nei Paesi collaborazionisti fu molto migliore di quello riservato loro nei paesi non collaborazionisti
Ancora in quei Paesi sopravvisse una percentuale più alta di ebrei
Non lo dice
Un revisionista negazionista lo dice uno storico filosofo ebreo
Sembra un paradosso ma le cifre gli danno ragione e lei fa degli esempi in Francia dei trecentocinquanta mila ebrei presenti sul territorio prima della guerra
Lui dice solo io l'ho messo in corsivo perché mi sembra come poi rispettosa mettere solo settantasette mila furono uccisi mentre nell'eroica Jugoslavia il morirono sessantasei mila su settantotto mila quindi quasi la totalità
Nel Belgio collaborazionista il rapporto fu di ventinove mila assassinati sul sessantasei mila ebrei belgi prima della guerra mentre nella vicina Olanda quindi proprio Paesi molto simili governata direttamente dei tedeschi
Vennero massacrati cento mila dei centoquaranta mila ebrei olandesi
La conclusione che ne trae è che il collaborazionismo questo cito tra virgolette e il meglio che si possa fare in circostanze nefasti chiuse virgolette non solo per la popolazione civile in generale ma anche per gli ebrei in particolare
Mi concludo Margalit non si occupa dell'Italia e della Repubblica sociale
Se non per definire Mussolini virgolette un ciarlatano guerrafondaio chiuse le virgolette
Ma io credo che se avesse aggiunto al suo elenco le cifre deportazioni italiane quelle che gli ho dato sette mila su quarantatré quarantasette mila quarantatré o quarant'dai quarantatré quarantasette non avrebbe potuto non constatare che si tratta della percentuale più bassa rispetta quelle da lui citate per i paesi europei coinvolti
D'altra parte lo stesso Mussolini che io non intendo certo qui difendere le sue gravissime responsabilità più volte ebbe occasione ci sono testimonianze in questo senso
Di confidare ad alcuni dei suoi più intimi collaboratori che l'esistenza della Repubblica sociale sotto la sua guida avrebbe risparmiato rappresaglie e lutti più gravi all'Italia da parte dei tedeschi
Insomma il famoso cuscinetto dire felice in mancanza del quale al Paese avrebbe tra l'altro sappiamo che l'Italia era accusata di tradimento dei tedeschi quindi graditi destino polacco come dire poteva essere nell'aria
All'Italia avrebbe potuto essere riservata la stessa sorte della Polonia
Anche rispetto alla alla sorte degli ebrei osserverebbe ma Margalit se si fosse occupato del caso italiano e avesse controllato le cifre del mio ricordato la controprova di tutto questo
Secondo me la si può trovare nella relativa rapidità relativa rapidità e dei minori traumi con cui l'Italia ha poteri procedere sulla strada del ritorno alla normalità
Nel dopoguerra in particolare al Nord rispetto a quanto la durezza della guerra civile non avrebbe potuto far prevedere sono fatti secondo me fatti sui quali merita ancora riflettere grazie
Grazie grazie ad Aldo Gil Ricci ora il programma prevede un come come è giusto che sia un eventuale dibattito cioè se avesse qualcuno ha da fare delle domande
Sì però aspetta un attimo perché devo precisare se qualcuno vuol fare delle domande è vero jolly tecniche
Relative alla presenza della collega eroica dei radio radicale che è lì extra sta registrando tutto
Bisogna che si porti qui vicino magari qui non meglio forse di là e prenda in mano questo microfono sennò registra nulla quindi era
Allora intanto Alessandra che alla terra
Certamente
A proposito di complessità volevo ricordare alcuni piccoli episodi nel mille novecentotrentadue
Uscì tra gli altri il tredicesimo volume della enciclopedia italiana
Un un opera estremamente autorevole che era ben vista anche nelle alte sfere ora in questo tredicesimo volume non venne pubblicata la voce e Bray
Dove dove si parla della storia degli ebrei della della loro lingua della musica degli ebrei ed è anche un paragrafo intitolato Antropologia
Ora in questo paragrafo si può leggere la seguente lapidaria affermazione e cioè
Gli ebrei
Nei costituiscono una razza
Ne hanno caratteristiche somatiche specifiche
La la la la la compilazione è dovuta al professor Gioacchino si era un illustre professore dell'Università di Roma uno tra i massimi emettono antropologi dell'epoca
A cui dovuta anche la redazione di un'altra voce pubblicata nel mille novecentotrentasei un'altra volume enciclopedico a dal dal titolo razza
In quest'altra voce nel mille novecentotrentasei Giovacchino sera parlando della confusione che si fa tra le parole era sa l'azione e popolo
Diceva che non esiste
Una tratto sa italiana non esiste una razza ebrea esisteva un popolo ebreo e errore più grave di tutti non esiste una razza ariana meglio aria ma esistono solo lingue e civiltà Ariane quindi io credo che sia piuttosto significativo che in un'opera così importante e autorevole
Come l'inciso di via Treccani siano state pubblicate parole di questo tipo volevo anche ricordare che nel mille novecentotrenta ci fu un accordo tra diciamo tra gli ebrei e la e lo Stato italiano
Per il quale diciamo in seguito al concordato se così vogliamo dire
Con il quale la le comunità i brani che venivano organizzate in persone giuridiche di diritto pubblico con loro un loro presidente loro consiglio eccetera
E
Ecco tutto qui bella la legge Falcone quella cui si riferisce Alessandro
Ed è quella che ho uniforma l'ordinamento delle comunità ebraiche
In tutto il Paese perché fino a quel momento avevano avuto un regime giuridico diverso ma la legge sulla comunità e preceduta dalla legge sui culti ammessi quella del mille novecentoventinove che è strettamente connessa al concordato che voi siate andante noia non la vuole più fare la domanda
Ebbene io sono ancora qui
Professor come si dice in ebraico è fatta cioè
Tuttavia
Io
Le volevo chiedere cuore ottica libero io amo portici foto Risorgimento perché o dal Nord sia partito un rito dell'unificazione al Sud rivolto complice l'ignoranza erroneamente il concerto della lotta al potente oppure avevano un'idea unito tutto loro magari utilitaristica
Amedeo trovando
No allora innanzitutto degli ebrei al Sud non ci sono praticamente più dal mille quattrocentonovantadue
Dopo che i Salvi Marranini
Ma
Salvi Marani cioè Marra mi sono coloro che si convertono al cattolicesimo
Al momento dell'espulsione perché per una questione diciamo
Diciamo
Pragmatica ma intimamente era Marra nerissima per certi aspetti simile al Nico degnissimo diciamo no se vogliamo fare anzi
Sicché Tosi della storia insomma richiamando termini un po'Complessi proprio perché la storia complessa
Ma diciamo che il Marra n-esimo italiano tra virgolette non fa storia come Spagna o lo oste la falla fa limitatamente nelle arie di riferimento
Allora perché gli ebrei aderiscono a Risorgimento perché il Risorgimento italiano
Che mira alla costruzione di uno Stato nazionale unitario è una movimento che
Diciamo si fonda su
Un'idea di nazione
Non contiene diversità
Nella quale è importante inglobare tutti gli italiani
Che su cambiano una Omo genitali in cui Istica ma che dal punto di vista religioso possono professare qualunque tipo di religione
Tra coloro che partecipano al Risorgimento che sono favorevoli soprattutto a partire nel corso degli anni quaranta alla
All'emancipazione ebraica
Il al tema religioso non è quasi mai diciamo toccato come pregiudiziale a differenza invece del filone
Antisemita che e
Considera gli ebrei come un corpus sa da espungere o da in come dire introitare soltanto attraverso la conversione al cattolicesimo
Diciamo i valori su cui si fonda il Risorgimento italiano che sono i valori di libertà
E di uguaglianza consentono la partecipazione degli ebrei e Risorgimento perché nessuno
Scusate la semplicità del discorso può dire loro
Andate via perché non siete come noi tutti concorrono nello stesso impegno a formare una nazione tant'è che nell'età liberale gli ebrei si sentono cofondatori dello Stato nazionale
Questo è il motivo per cui quando ci sono le leggi razziali che molti scoprono al momento della loro emanazione di essere ebrei
E devo dirvi che mia madre con mia madre ho cercato di capire quale fosse stata la reazione di quelli che vivevano all'epoca quando furono emanate le leggi razziali certo mia mamma era piccola e lei mi diceva ma sai noi non conoscevamo quasi nessuno
Mia madre viveva a latina dice Sinai nel paese dove vive a mani no anni c'erano dei signori ma sì non li conoscevamo ma abbiamo sempre avuto buoni rapporti con loro
L'indifferenza
Per le leggi razziali secondo me deriva anche dal fatto proprio di quello che è stato detto che la comunità ebraica italiana
Era una comunità non così larga come in altri Paesi europei e soprattutto era concentrata in determinate aree del paese sicché c'erano Nardi
Larghe realtà ampie realtà in cui è bene non c'erano
Quindi da qui l'irrilevanza
Diciamo del problema anche anche per questo motivo
E poi diciamo che come ha giustamente rilevato il l'amico Aldo Ricci il sono i i provvedimenti del mille ottocento don mille ottocentoquarantotto i provvedimenti che vengono presi a Torino ma vengono presi anche a a Venezia durante la Repubblica di Daniele Manin e saranno anche nella Costituzione mai attuata della Repubblica romana del mille ottocentoquarantanove che recitava che si è tutti uguali indipendentemente dal culto professato il che insomma nella capitale dello stato pontificio Air significava veramente tanto di qui anche la partecipazione a livello istituzionale
Nelle sia a Roma che a Venezia di DiVersi ebrei sono diciamo i principi risorgimentali che vengono fatti propri
Dagli ebrei perché principi di libertà e questo consente loro di proseguire come gli altri italiani e anche qui c'è un altro elemento che eri come per il fascismo
Che percentualmente il numero degli ebrei che aderisce al Risorgimento è maggiore Rispetto percentualmente rispetto al numero della comunità di provenienza
Quasi maggiore quello degli italiani non ebrei
O comunque dei patrioti
Non va bene
Valutato rallegro a
Diciamo che il Risorgimento è stato tra gli ebrei un momento di assimilazione
Un momento anche voluto di assimilazione non Kultur non diciamo religiosa
Ma di far parte del della comunità nazionale Ghezzi italiani sentirsi italiani
Inclusione inclusione si ode posato assimilazione un termine anomala fa
No no no assimilazione un dito ha ragione se io l'ho usato per l'ho usato dall'interesse chiaro no sai che c'è
Loro io lo so visto poi cito tu hai citato i moti del mio ottocentoventuno i c'è una percentuale di ebrei molto alta
Ma perché loro volevano partecipare a questi moti per sentirsi italiani come gli altri e quindi era un desiderio inclusivo sì non di assimilazione ma inclusivo
Cominciando l'abbiamo abbiamo
Sì ma vedo tutte quelle carte di esse se se ci classe
Sì no no assolutamente sì ecco il microfono al microfono grazie a te grazie a te grazie a te con al microfono Andrea da nobili che volevo leggere quello che il procuratore generale al processo Eichmann
House nel
Scrisse nella sua relazione introduttiva perché mi sembra che tutti e quattro i relatori avete avete omesso
Quella che ha fatto il popolo italiano per gli ebrei durante gli anni Trenta ve l'ha fatto la comunità italiana
Perché si parla solo dei provvedimenti no no non poco perché ci sono tantissimi casi di aiuti degli italiani hanno nascosto ebrei ai tedeschi eccetera eccetera comunque House nella scrisse
La nazione più cara Israele all'Italia per quello che le autorità civili diplomatiche militari hanno fatto per sottrarre alla deportazione masse di ebrei di Francia Grecia e Croazia per l'atteggiamento assunto dalla popolazione verso gli ebrei stessi italiani
Per l'aiuto dato a rifugiati ebrei d'ogni parte d'Europa che furono concentrati in varie direzioni geografiche
Passare nella zona italiana era andare verso la salvezza
Basta pensare a cinquanta mila ebrei in Savoia che poi furono sì presi dai commissari italiani proporrà nascosti eccetera eccetera cioè c'è tutta una parte di testimonianze tappi diplomatici
Già Airborne Perlasca tutto che lo hanno scritto hanno raccontato c'è una grossa fetta di questa storia che testimonia a favore dei gesti e sono stati fatti dall'italiani anche vecchi fascisti nei confronti degli ebrei
Però passa sempre un po'in secondo piano è stato eppure ce ne sono tante le testimonianze
Assolutamente sì in realtà questo è parzialmente vero perdonami quello che eletto ovviamente lo conosciamo vero
Non è così vero che non si sia parlato e scritto dell'azione italiana in alcuni luoghi in alcune aree geografiche in alcuni Paesi a sostegno né mi è stato mai negato che italiani ma molti molti molti prelati per esempio motivi pensiamo a Gino Bartali perché non era non era vescovo ma insomma però no no no no no no no perdonami noi stiamo allora i momenti in momenti i momenti di perdonate se voi parlate fra di voi non si sente niente loro sentono magari ma non si discorso si perde
Non è è vero che ci sono state solida c'è stata solidarietà alcune volte
Però sono sono regolatore graficamente parlando casi singoli casi singoli cioè l'eroismo delle persone nero isola persone il rischio assunto dalle persone italiane naturalmente
Persino fasciste ma ma anche gli ebrei erano non citato Camillo Castiglioni possiamo citare alcune migliaia
Un po'citato Young e non non è e e la sua complessità della storia
Noi non stavamo l'argomento non era le leggi razziali sono state e poi ci sono state le persone che invece non state brave e hanno reagito
Ci sono stati casi singoli anche molti non numerosissimi per la verità ci sono state resistente nei confronti dei tedeschi in alcune zone questo lo sappiamo
Voglio solo dire che l'incontro non era su questo ma era sul sul blu il concetto delle leggi razziali
Cioè imprese poi qualcuno singolarmente o gru per gruppo ha reagito questo non incide sul fatto che le leggi razziali sono state varate e nessuno ha protestato
Poi hanno c'è stato l'umanità nei confronti dei singoli che è una cosa diversa meritoria per i singoli ma diversa dal concetto generale tra vogliono passo io signora il mio
Mi sembrò il cognome grazie nome cognome io mi chiamo Katia Tenenbaum volevo un attimo integrate non quello che Alletto lei ma quello che ha detto il procuratore Auser
E nel senso che parlava anche del delle istituzioni e dell'autorità in Italia io voglio ricordare una cosa che qua non è stata ricordata che le leggi razziali
Hanno riguardato e credo che addirittura cronologicamente preceda nonché da leggi razziali che riguardano gli ebrei italiani gli ebrei stranieri
Il l'Italia c'erano migliaia e migliaia di profughi nell'Europa centrale che appunto in Italia cercavano come dire un precario rifugio
E un ter Reno per poter poi emigrare da qualche parte nel mondo e si sa benissimo che poi i Paesi di accoglienza praticamente non si sono trovati il cinque giugno dei quaranta quando Letta l'Italia entrata in guerra
Gli ebrei stranieri gli omini sono stati tutti arrestati arrestati sono stati deportati nei campi di concentramento se questi non erano pronti c'erano come dire dei passaggi provvisori
Il più famoso è a campagna di Eboli inattesa di quelle norme nel campo di concentramento che fu Ferramonti
In provincia di Cosenza e altri furono internati un come dire un provvedimento diffuso che riguardo a tutta l'Italia
Quindi
Voglio dire
Il procuratore a ospitare non mi sento però insomma vorrei integrate questo come informazione quello che ha detto non credo che fosse proprio molto
Come dire informato sui fatti italiani se non ci sono altre domande
O altre questioni io ringrazio tutti ringrazio di nuovo
Ester Capuzzo che ci ha lasciato da poco Giuseppe ora il presidente Giuseppe Parlato che sarà sicuramente nei corridoi
Aldo Giovanni Ricci naturalmente tutti voi i nostri prossimi appuntamenti adesso li potete trovare all'ingresso così corre trovare il non il fascicolo degli Annali
Della Fondazione che parla anche peraltro di questi temi grazie a tutti grazie agli ascoltatori di radio radicale grazie