Presentazione del librio di Antonio Scurati "M. Il figlio del secolo" (Bompiani edizioni)

Fondazione dei fasci di combattimento Milano piazza San Sepolcro ventitré marzo mille novecentodiciannove
A facciamo sulla piazza del Santo Sepolcro
Cento persone scarsi tutti uomini che non contano niente siamo pochi e siamo morti
Aspettano che io parli ma io non ho nulla da dire
La scena è vuota alluvionata da undici milioni di cadaveri una marea di corpi ridotte a poltiglia lì quei fatti montata dalle trincee del Carso dell'Ortigara dell'Isonzo
I nostri eroi
Sono già stati uccisi o lo saranno
Gli amiamo fino all'ultimo senza distinzioni
Se diamo sul mucchio sacro dei morti
Il realismo che segue ogni alluvione mi ha aperto gli occhi
L'Europa è ormai un palcoscenico senza personaggi tutti spariti
Gli uomini con la barba i padri monumentali melodrammatici i Magnanini liberali piagnucola usi gli oratori magniloquenti colti e fioriti
I moderati e loro buonsenso cui da sempre dobbiamo la nostra sciagura i politici decotti che vivono nel panico del crollo imminente elemosina ad ogni giorno
Una proroga all'inevitabile evento
Per tutti loro la campana è suonata gli uomini vecchi saranno travolti da questa massa enorme cinque milioni di combattenti premono ai confini territoriali cinque milioni di ritornano utili
Bisogna mettersi al passo passo serrato la previsione non cambia farà brutto ancora
All'ordine del giorno è ancora la guerra il mondo va verso due grandi partiti quelli che ci sono stati e quelli che non ci sono stati
Lo vedo tutto questo
Lo vedo con chiarezza in questa platea di deliranti e derelitti
Eppure non ho niente da dire
Siamo un popolo di reduci un'umanità di superstiti di Avanzi
Nelle notti di sterminio acquattati nei crateri una sensazione simile all'estasi degli epilettici ci ha scossi
Parliamo brevemente la codici assertivi a raffiche mi traiamo le idee che non abbiamo poi subito ricadiamo nel mutismo
Siamo come fantasmi di insepolti che hanno lasciato la parola tra la gente delle retrovie
Eppure questa solo questa e la mia gente
Lo so bene
Io sono lo sbandato per eccellenza il protettore degli smobilitare lo sperduto alla ricerca della strada ma l'azienda c'è e bisogna portarla avanti in questa sala semivuota dilatate le narici fiuto il secolo potendo il braccio cerco il polso della folla e sono sicuro che il mio pubblico ci sia
La prima durata dei fasci di combattimento strombazzata per settimane da il Popolo d'Italia come un appuntamento fatidico era stata fissata al Teatro Dal Verme capace di due mila posti ma
La vasta platea è stata di spetta
Tra la grandezza del deserto la piccola vergogna abbiamo preferito la seconda
Abbiamo ripiegato su questa sala riunioni del Circolo dei commercianti e degli industriali è qui che ora dovrei parlare tra quattro pareti tappezzate di un triste verde lago affacciato sul nulla di una grigia piazzetta parrocchiale tra le dorature
Che invano tentano di riscuotere dal loro torpore le poltrone Biedermeier in mezzo a poche capigliature arruffate calvizie moncherino tutti reduci somma critiche respiro l'asma minore di commerci consuetudinario
Antiche prudenze e meticolose avarizia di bilanci
In fondo alla sala ogni tanto si affaccia curioso qualche socio del circolo un grossista di sapone un importatore di rame roba del genere getta uno sguardo perplesso poi torna fumarsi Ziege ora bensì un Campari
Ma perché dovrei parlare
La presidenza dell'Assemblea è stata assunta da Ferruccio Vecchi
Servente interventista capitano degli Arditi
Collocato in congedo per malattia Bruno alto pallido scarno con gli occhi infossati le stigmate della degenerazione morbosa un tubercolo ottico e citabile impulsivo che pratica con violenza senza sostanza un misura
E nei momenti salienti delle manifestazioni pubbliche si esalta come un ossesso in preda a un delirio demagogico e allora
Allora diventa realmente pericoloso la segreteria del movimento verrà quasi sicuramente affidata ad Attilio Longoni un ex ferroviere ignorante zelante sciocco come solo gli onesti sanno essere
All'Hui o Umberto Pasello Amato in carcere da un padre Secondino poi agente di commercio sindacalista rivoluzionario garibaldino in Grecia prestigiatore nei circhi itineranti gli altri dirigenti
Li sceglieremo a caso
Tra chi ha fatto più baccano nelle prime file
Perché dovrei parlare a questi uomini
A causa loro i fatti hanno superato ogni teoria
è gente che prende la vita d'assalto come un commando
Ho davanti a me solo la trincea
La schiuma dei giorni
L'area dei combattenti l'arena dei folli
Il solco dei campi arati a colpi di cannoni i facinorosi gli spostati delinquenti Genialloyd gli oziosi playboy piccolo borghesi gli schizofrenici trascurati dispersi
Gli irregolari nottambuli ex galeotti pregiudicati anarchici sindacalisti incendiari cassettiere disperati una Boehm
Politica di reduci
Ufficiali e sottufficiali un uomo inesperti nel maneggio di armi da fuoco da taglio quelli che la normalità del rientro ha riscoperto violenti
I fanatici incapaci di vedere chiaro nelle proprie dai sopravvissuti che credendo sì eroi votati alla morte scambiano una sifilide mal curata per un segno del destino lo so
Riferito qui davanti a me
Li conosco a memoria
Sono gli uomini della guerra
Della guerra e del suo mito
Li desidero come il maschio desidera la femmina e insieme le disprezzo di disprezzo sì ma non importa un'epoca è finita e un'altra è cominciata le macerie si cumulano i rottami si richiamano a vicenda io
Sono l'uomo del dopo
E ci tengo
E con questo materiale scadente con questa umanità di risulta che si fa la storia
In ogni caso questo davanti
E alle spalle niente
Alle spalle o il ventiquattro novembre del mille novecentodiciassette Caporetto
La conia della nostra è poca la più grande disfatta militare di tutti i tempi un esercito di un milione di soldati distrutto in un fine settimana alle spalle o il ventiquattro novembre del mille novecentoquattordici il giorno della mia espulsione dal partito socialista la sala
Della Società Umanitaria in cui ma le dissero il mio nome gli operai di cui fino al primo giorno ero stato l'idolo che si atterravano a vicenda per avere l'onore di prendermi a cazzotti ora ricevo ogni giorno i loro auguri di morte
Laura hanno a me a D'Annunzio a Marinetti a De Ambris anche a Corridoni che è caduto quattro anni fa nella terza battaglia dell'Isonzo augurano la morte hai già morti
A questo punto ci odiano per averli traditi
Le folle rosse
Presentano l'imminenza del loro trionfo in sei mesi sono crollati tre interi tre casate che governavano l'Europa da sei secoli
L'epidemia di influenza spagnola ha già contagiato decine di milioni di vittime gli avvenimenti traducono sussulti apocalittici la settimana scorsa a Mosca si è riunita la Terza Internazionale comunista
Il partito della guerra civile mondiale il partito di quelli che mi vogliono morto da Mosca a Città del Messico su tutto l'orbe terrestre inizia l'epoca della politica delle masse e noi qua dentro siamo in meno di cento
Ma anche questo non importa
Nessuno crede più la vittoria è già avvenuta e sapeva di fango questo nostro entusiasmo
Giovinezza giovinezza
è una forma suicida di disperazione siamo con i morti rispondono loro al nostro appello in questa sala semivuota a milioni
Giù in strada le grida dei Garzoni invocano la rivoluzione noi ridiamo
La rivoluzione l'abbiamo già fatta spingendo a calci questo Paese in guerra il dieci maggio del mille novecentoquindici ora tutti ci dicono che la guerra è finita Mannori ridiamo ancora
La guerra siamo noi
Il futuro ci appartiene
è inutile
Non c'è niente da fare
Io sono come le bestie
Sento il tempo che tiene
Allora come capirete non è facile dopo questa lettura e dopo queste parole iniziare una presentazione ma intanto iniziava un grazie a tutti voi per essere e qui grazie davvero anche ad Antonio Scurati per avermi dato questa grande opportunità
Di moderare questo evento è un evento importante perché quello che presentiamo e quello che abbiamo letto e leggiamo è un libro importante è importante oggi ma sarà importante anche dopo per questo motivo ne parliamo questa sera insieme a voi
E insieme a due persone che nono affatto bisogno di presentarvi grazie a Walter Veltroni e a Marco d'amore che sono qui con noi
L'ho già detto è importante questo libro M da un punto di vista stilistico letterario lo abbiamo capito immediatamente anche dal linguaggio importante il ricchissimo che Scurati utilizza è molto importante perché è un libro nuovo è uno al romanzo che parla quasi sempre in terza persona di Mussolini poche volte anche in prima ma Pierre racconta questa nostra storia di italiani a partire proprio dai fascisti
E pure questo è un libro da cui si impara molto anche di storia non è un libro di uno storico
Però è denso di accadimenti episodi stupefacenti che riguardano la vicenda del fascismo e di Mussolini con una nota molto importante di cui parleremo con Antonio non c'è nulla
Di inventato in questo romanzo e tutto scritto a partire da fonti autorevoli testimoniate e documenti ufficiali una sorta di griglia rigidissima che l'autore si è dato
In ogni caso e può essere e deve essere una mappa importante per interpretare anche eventi contemporanei
Allora vorrei partire da una domanda per Walter Veltroni al principio di questo libro l'abbiamo letto ci ritroviamo nel mille novecentodiciannove Conella Fondazione dei fasci di combattimento
Di fronte a noi c'è un uomo che è un derelitto un uomo che parte da sconfitto non è nessuno parte forse anche da meno di niente il figlio di un fabbro a e è un uomo che alle prime elezioni prende quattro mila voti un uomo che considera se stesso
Uno sconfitto eppure dopo soli pochi anni a trentanove anni riesce
A farsi conferire tutto il potere possibile in Italia a far consegnare questo Paese ad una dittatura lo fa attraverso la comunicazione e la violenza lo fa attraverso il suo giornale
E lo fa attraverso le squadracce
Una domanda la devo fare ci porta immediatamente al tempo di oggi nel due mila diciannove il prossimo anno a non celebreremo ma ricorrerà lui cento anni dalla fondazione dei fasci di combattimento Turrin pieni
Che oggi nelle modalità con cui si conquista o forse si mantiene il potere ci siano ovviamente le dovute differenze ma anche qualche pericolosa analogia
Speriamo di non celebrare all'Iraq clima ebbe anche che celebrasse allora io prima di rispondere alla tua domanda vorrei dire una cosa il
Il libro di Antonio Scurati è un libro veramente straordinario
Diciamo non ho paura usare questa questo aggettivo per per definire un lavoro che
Abbastanza unico nel racconto di questo tempo dalla storia e io l'ossessione come molti di questo tempo della storia e considero essere
Quello probabilmente più inspiegabile agli occhi di chi non l'ha vissuto e quindi cerco la spiegazione nelle parole degli altri
Il modo in cui Scurati racconta con la precisione di un entomologo
Gli accadimenti dalla Fondazione dei fasci fino al discorso di Mussolini successivo al delitto Matteotti
Per il fascino lo che la letteratura esercita su sul lettore sulla sua fantasia sulla sua immaginazione però l'idea che sia perché mi mente che tutto quello che viene descritto con la ricchezza della letteratura è vero
Attribuisce a questo libro un valore assolutamente unico io veramente vi invito a leggerlo per me è stata come una
Una immersione
Dalla quale facevo fatica a riemergere sono ottocentoventi nove pagine
Sì aveva voglia come capita con i libri che contano nella vita delle persone
Di avere il tempo per poter tornare a un luogo chi si riteneva di aver inutilmente lasciato
La risposta la prima risposta domanda di Natalia queste ci sono dei momenti in cui la storia va più veloce dei momenti in cui la storia va più lenta
Il tempo non è una entità oggettiva cioè voi passate cinque minuti a vedere una partita di calcio ripassate davanti a un muro bianco non vi scorreranno con la stessa velocità
Questo vale anche per i tempi della storia
Ci sono stati tempi anche del dopoguerra italiano anche degli anni successivi a al primo dopoguerra che sono filati via lenti
Come uno sfogo e ci sono invece degli anni quelli dei quali si occupa il libro di Scurati in fondo anche quelli che stiamo vivendo in cui tutto va più veloce
Scurati racconta per ora perché aspettiamo poi il completamento di una trilogia che ci porterà fino probabilmente a alla caduta del fascismo a Salò
A quello a cui Pier Paolo Pasolini ha dedicato il suo ultimo e per me più bel film che Salò
Che è un film straordinario nel racconto del della fine di qualcosa
Solo cinque anni la fondazione dei fasci il discorso di Mussolini ma sono cinque anni che durano venticinque anni perché la storia che Marco D'Amore Alletto comincerà il diciannove e finirà nel luglio del mille centoquarantatré anzi avrà le propaggini che sappiamo appunto attraverso
Salvo
Alla fine del libro
Scurati usa un'espressione dalla quale io vorrei partire
A un certo punto dice
Riferito a quello che sta accadendo stiamo parlando
Della del terremoto che fu il discorso in cui Mussolini rivendicò l'assassinio di Matteotti
Disse dice Scurati guardarli ascoltarli non capiscono cosa stia accadendo
E io vorrei partire da qui perché ho la sensazione ed è la ragione per la quale ho accettato con molto piacere di parlare di questo libro
Ho la sensazione che stia anche a noi accadendo qualcosa di simile guarda lì
Ascoltarli
Non si accorgono non capiscono cosa stia accadendo
Il libro è cosparso dei segni di questo di questa sordità
C'è il telegramma del prefetto a Facta che dopo che i i fascisti napoletani si sono riuniti
Dice
E poi qualche giorno prima della marcia su Roma dice nulla da segnalare
C'è il titolo dell'Avanti che dice non abbiamo mai creduto la marcia su Roma c'è il telegramma di Facta Arre
Ora mai tramontato il progetto dalla marcia su Roma qualche giorno dopo sarebbero entrati o meglio non sarebbero neanche entrati ci sono lì quei fatti gli altri più che entrare no
Che cosa com'è successo questo
La straordinaria attualità del racconto che fa Scurati e la straordinaria attualità di quegli anni che cosa è successo per far sì che quello che tu hai descritto nella domanda
Nel giro di pochi anni si è diventato un fenomeno che ha avuto attorno a sé un consenso con il quale noi non abbiamo fatto sufficientemente i conti dopo la fine del fascismo
Dopo la fine del fascismo per ragioni anche legittime perché era stata così violenta quella ferita che andava in qualche modo rimossa però si è negata l'esistenza di un consenso di massa al fascismo
Che c'è stato
E che è durato a lungo e che ha portato anche a a forme di connivenza col fascismo coloro i quali
Magari avevano anche più strumenti per coglierne la l'aberrazione l'assurdità penso a a quanti professori universitari hanno rifiutato il giuramento penso a quanti insegnanti da quanti presidi si sono rifiutati
Di accettare quella barbarie che era cacciare dalla scuola uno Oulu una l'uno perché era ebreo dopo la legge razziale del trentotto
Ma
Questo consenso da dove è nato quando si legge il libero
E si leggono per esempio le ultime pagine quelle sul delitto Matteotti quando il Presidente del Consiglio va in Parlamento e dice sono io
Sono io che ho la responsabilità molare morale dell'assassinio di un parlamentare
Nel nel mondo in cui io sono nato e cresciuto
Sarebbe stato sufficiente perché il giorno dopo qualcuno un re se fosse stato un re e non quello che era
L'opinione pubblica e le istituzioni le forze organizzate dicessero
La magistratura dicesse no
E invece ci sono dei momenti della storia in cui ciò che era inimmaginabile diventa possibile
è successo ieri e badate
Anche per effetto della rimozione costante della memoria di quello che è successo ieri può in forme del tutto inedita e quando voi sentite dire tornai il nella storia non torna mai
Succede sempre qualcosa di nuovo
Che poi chi ha coscienza dalla storia può in qualche misura identificare con delle radici ma non torna mai nella forma nella quale si è già manifestata
Allora quel manipolo di persone quei cento che si riunirono per i Fasci di combattimento e nel mille novecentoventi i fascisti avevano in tutta Italia due mila e seicento iscritti
Prendono un fazzoletto di voti alle elezioni del mille novecentodiciannove
Ma tre anni dopo Bussoli nel padrone di tali
Cosa è successo
è successo che nell'aria accadevano una serie di cose
Che tutte insieme hanno generato il terremoto delle coscienze
Hanno determinato quello che Mussolini che badate
Anche dalla lettura poi chi ha letto i suoi scritti politici ne ha più contezza
Era un uomo politico molto esperto non li faceva fatica citare Berke sonno
Ora rispondere anche citando i classici nel dibattito parlamentare a un certo punto
Mussolini disse ciò che è necessario il tracollo del passato il tracollo del passato
Come condizione sulla quale si erga
Ciò che è nuovo per definizione in quel caso era il fascismo
E che quali sono le condizioni del tracollo del passato primo la guerra gli strascichi della guerra le ferite quelli che tornavano dalla guerra lo stadio a fronte si sentivano abbandonati la guerra che avevamo vinto e che tornavano non trovavano lavoro ed erano maltrattati
La crisi economica che poi arriverà dopo nella sua forma più più massiccia arriverà con la crisi del ventinove e
Cosa
Abbastanza unica non genera un bisogno di cambio ma generando il caso del fascismo una conferma la crisi dello Stato liberale l'instabilità politica la frammentazione l'incapacità di decidere guardate che racconto che Scurati fa dei giorni e delle settimane precedenti la marcia su Roma è allucinante la vicenda dello stato d'assedio non dichiarato ho dichiarato è ritirato del re che sta a San Rossore e non si perita di tornare perché aveva da fare
Da svolgerà le sue cure sono il racconto di un mondo che doveva finire e che però è finito
Nel modo più tragico perciò che poi è accaduto a questo Paese
E poi la paura io ieri in un altro dibattito citato una frase di Mussolini che dice ciò che dobbiamo fare e mutare
La paura in odio la paura in odio
La legittimazione della violenza
Ci sono centinaia di morti che scorrono nelle pagine di Scurati centinaia di esseri umani ammazzati
Guardate non solo da una parte naturalmente perché anche quando deleghe socialista durante il biennio rosso avevano il consenso che avevano Nunzi limitarono anche nell'esercizio dell'intolleranza e talvolta anche della violenza
Ma ci sono delle storie Spartaco Lavagnini ucciso
E poi viene ricomposto dopo che gli hanno sparato il suo corpo e gli viene messa in bocca una sigaretta
Gente attaccata i ganci dei macellai
E succedeva con assoluta assenza dello Stato a un certo punto le istituzioni si misero da parte lasciarlo fare anche questo inimmaginabile mai successo
Bisogna sembrare il nuovo bisogna evocare la paura bisogna legittimare la violenza bisogna farsi popolo c'è un'altra frase di Mussolini che Scurati racconta e dice
La gente che io incontro dice Mussolini e sono frasi tra virgolette non mi chiede più libertà mi chiede di essere portata via dalle baracche
Anche qui
Attenzione
Ci sono dei momenti della storia in cui le persone angosciate per il loro presente il loro futuro era quel momento è questo momento siamo disposti a rinunciare anche alla libertà
In cambio della promessa o della garanzia che qualcosa accadrà nella loro vita individuale
è il gigantesco Baratta tra libertà e decisione che ha connotato la fine delle democrazie nella storia di umanità
Allora e mi fermo qui sono prendo troppo tempo ma insomma come capite non solo il tempo storico mi appassiona ma ma questo racconto che raccoglie anni ha molto appassionato
Naturalmente c'è anche una parte che riguarda gli altri
Perché non c'era solo Mussolini e non c'era solo l'Italia liberale
C'era un movimento socialista che aveva un consenso gigantesco
Negli anni del biennio rosso che ha disperso questo consenso
In due modi esercitando il massimalismo dello sciopero legalitario
Attraverso quella che è la sua
Maledizione cioè la divisione nel ventiquattro si presenta il listone di Mussolini che ha dentro tutti e contro quelli visto che si presentano ventuno liste della sinistra anche qui qualcosa torna alla memoria insomma
Ieri non è oggi ieri non è oggi e chiunque cerca di imbrigliare l'oggi le ieri non dico il contrario fa un'operazione secondo me storicamente sbagliata culturalmente
Ingiusta e politicamente del tutto inopportuna però
Però ci sono delle condizioni storiche ci sono dei momenti storici nei quali ciò che a noi sembra ovvio la democrazia e la libertà perché noi con la democrazia e la libertà siamo nati e cresciuti
Finisce
Con l'essere rimessa in discussione e quando io vedo quello che accade in Brasile
Quando vedo il modo in cui Trump esercita la sua funzione di presidente degli Stati Uniti quando sento Air do anche dire
Dove ci sono i mezzi di comunicazione non c'è la democrazia
Quando vedo ottantacinque giornalisti ammazzati dall'inizio dell'anno quando vedo che ci sono Paesi in cui
La stampa la libera stampa sottoposto al controllo e gli oppositori intellettuali o no sono sbattuti in galera nel totale silenzio del mondo quando un giornalista del Washington post quattro viene decapitato vivo
Nei locali di un consolato di un Paese con il quale gran parte dell'Occidente tratta quando succede tutto questo nel disinteresse del mondo io ricordo sempre ciò a cui il libro di Scurati ci richiama se questa tragedia accaduta perché questo è il racconto dell'inizio di una tragedia che poi sarà il bombardamento anche del luogo di nei quali noi siamo abituati a camminare in questa città succede sempre perché ci sono dietro dei comportamenti nostri
E sono la pavidità quelli per i quali si andava in un paese di provincia si prendeva a bastonate il capo legga il giorno dopo erano tutti iscritti al partito fascista o l'indifferenza di chi girava le spalle e diceva la cosa non mi riguarda
In differenze pavidità sono state nel comportamento degli umani la ragione insieme a quelle storiche per le quali questa tragedia ha potuto consumarsi
Grazie a a Walter Veltroni su alcune cose di anzi che ha trattato cercheremo di tornare vorrei fare
Due domande forse di carattere più pratico ad Antonio proprio sulla invenzione di questo libro a tu hai detto in diverse interviste che hai deciso di scrivere un romanzo su Mussolini
Per vari motivi tra cui il fatto che in questi tempi è caldo Uta quella pregiudiziale antifascista che consentiva alle persone di dire
Di parlare di politica ossia di anticipare ogni tipo di discorso con fermo restando che io sono antifascista
Dunque ti vorrei chiedere per quale motivo un libro su Mussolini
Non solo a proposito ma un libro che parla di Mussolini dal punto di vista spesso dei fascista di Mussolini è così importante oggi e poi una notazione di carattere pratico chiunque lo leggerà mi auguro tutti si accorgerà
Della vastità di materiale che è presente in questo libro è una specie di vortice di anni doti o citazioni e fonti come si può organizzare praticamente la scrittura di un romanzo del genere senza diventare matti diciamo
Perché proprio io devo parlare cose pratiche non posso parlare anch'io dalle cose allora grazie a tutti no io sono
De devo prima far dei ringraziamenti perché sono sentiti
Per me questa è la serata ideale io
Sono molto grato Marco per come ha letto queste mie pagine perché per chi le scrive sentirlo lette in maniera così suggestiva
è un'esperienza al tempo stesso straniante ed emozionante cioè tu senti te stesso che ti ritorna ammantato del prestigio dell'arte altroieri
Veramente molti di voi considerano soprattutto le giovani donne Marco non so un sex symbol un vivo
Secondo me Marco è un bravissimo attore che potrebbe diventare un grande attore
Se avessi detto che già un grande attore avrei mentito ma secondo me è un bravissimo attore che potrebbe diventare un grande attore
Se non è grandi attori come grandi romanzieri si diventa rarissimo che uno schema un grande romanzo agli esordi è una cosa della maturità e io credo che lui sia molto ben avviato quindi sono molto grato sinceramente
Poi sono molto grato a Walter Veltroni che è stata io appartengo a una generazione io sono almeno cento sessantanove sembra più vecchio ma non ho ancora cinquant'anni
Appartengo a una generazione che ha conosciuto poco la militanza politica diciamo poco o niente noi siamo stati un po'siamo i ragazzi degli anni Ottanta del riflusso del disimpegno dei Duran Duran eccetera eccetera
Del matrimonio a reti unificate di Pippo Baudo e Katia Ricciarelli quella roba lì
Siamo stati un po'orfani della politica ne abbiamo fatta poca e forse anche a causa di ciò ci ritroviamo nella situazione in cui ci troviamo oggi devo dire che questo qui è stato l'ultimo forse l'unico nel mio arco biografico perché quando c'era Berlinguer ero troppo piccolo eccetera che ha acceso una speranza politica dentro di me
L'ultimo è l'unico forse l'unica sicuramente l'ultimo una speranza politica che poi diciamo c'è anche la verità per non fare cerimonie si è spenta
Successivamente
E io di questo comunque gli restò grato
Non solo è stato uno dei rarissimi casi è stato ed è uno dei rarissimi casi di uomo politico che anche della sua generazione in avanti perché in passato c'erano invece era quasi un prerequisito
è stato uno dei rarissimi casi di uomo politico che anche un uomo di cultura
è vero è un uomo siamo d'arte che che praticava le arti ovviamente essendo io uno scrittore uno che vive di cultura di arti ritengo questo o uno qualcosa di assolutamente pregiato
è ammirevole e quindi anche per questo lì sono grato sinceramente volevo dirlo adesso torniamo la domanda poi sono grato anche Anna Tania in misura diciamo così diverso ah perché ricordo di lei che io non la conoscevo che ha in uno di questi interminabili tour del premio Strega a Napoli lei viene a presentare il mio libro precedente su un eroe della resistenza e dell'antifascismo in maniera mirabile ed allora ho le ho chiesto di venire qui a presentare anche questo libro ora fatti questi questi ringraziamenti che per me non sono una formalità ma erano necessari
Provo a rispondere in maniera sintetica perché ricevo però è una serata perfetta perché non è stare qua sentire Marco che legge lei che inquadra la questione è Veltroni che parla che dice tutte le cose che vorrei dire io quindi tace lei volentieri ma
Perché è stato necessario e anche possibile le due cose insieme scrivere questo libro che il primo credo di poter dire poi gli esiti li giudicherete voi è riuscito non riuscito o fallito bello brutto
A raccontare a fare di Benito Mussolini e dei fascisti che insieme a Luís conquistarono il potere fondarono il fascismo materia di romanzo
Cioè a raccontarli come si racconta il personaggio di un romanzo come si racconterà ebbe Napoleone Bonaparte o Giulio Cesare
Con quel distacco quelle Juan imita
Di giudizio divisione che il romanziere deve a vere l'artista lo scrittore deve avere nei confronti dei propri personaggi Omero adesso perdonate il paragone cito il padre fondatore della nostra tradizione voi sapete che la tradizione occidentale l'unica che non si fonda su testi sacri
Ma su due opere letterarie due poemi in prosa Lia de e l'Odissea e non dovremmo dimenticarci ero questo che noi certo poi c'è anche quella giudaico cristiana ma noi dice inviamo da una civiltà che si fonda su delle opere letterarie
Scritte da un veggente cieco o chi per lui non da sacerdoti
E
Allora Omero
Alla stessa distanza rispetto ai Troiani e agli Achei che si battono anche se Luís ovviamente
Per nascita poteva parteggiare per uno dei due altrimenti non sarebbe lo scrittore sarebbe un polemista uno storico un politico un ideologo eccetera eccetera allora
Raccontare il fascismo con le quali imita
Che non significa indifferenza o equipollenza permea i fascisti e gli antifascisti non sono pari
E nel mio giudizio di uomo di cittadino di intellettuale
Nel mio giudizio gli antifascisti sono la parte giusta della Storia e non ho nessun dubbio al riguardo ecco e spero che dopo la lettura di questo libro
I lettori sì ribadiscano e corrobora i no in questa convinzione ma dopo la lettura non prima
Cioè
Equanimi tassi mistica raccontare che in maniera spregiudicata senza filtri ideologici senza pregiudiziali ideologiche se per i geologi che senza prendere partito o politicamente per l'uno per l'altro prima
In maniera spregiudicata e spietata senza fare sconti a nessuno lo scrittore romanziere cosa una grandissima pietas nel senso che abbraccia tutta l'umanità idealmente in un unico abbraccio ma non facendo sconti a nessuno
Dopo averli inchiodati diciamo così alla loro miseria umana li schioda dalla Croce non prima
Allora perché non si poteva fare prima questo perché il fascismo era contesa quotidiana di dibattito polemica ideologica politica perché c'era la pregiudiziale antifascista
Allora settore di accedere al discorso pubblico a politico o civile dovevi preliminarmente in qualche modo dichiararti antifascista la nostra Repubblica si fonda sulla pregiudiziale antifascista
Ed è stata sacrosanto necessario che forse così perché venivamo dal fascismo ma quella storia per settanta anni l'abbiamo raccontata a partire da quella pregiudiziale il giudizio di condanna era anteposto al racconto dei fatti dei personaggi degli accadimenti
Oggi i signori ci piaccia o non ci piaccia la pregiudiziale è caduta per ragioni storiche che non possiamo decidere stabilire né io né né Veltroni né Marco D'Amore nel Nathaniel se tu vai nei Licei dove la militanza nei licei e negli istituti tecnici le scuole scuole superiori
Dove la militanza politica superstite ormai e quasi solo di estrema destra almeno in molte regioni del Nord non parlo di Roma la Lombardia della non so della Brianza
Vengano eletti rappresentanti d'istituto in Licei bene del centro di Monza lo so perché ci insegnò mio amico militanti di Forza Nuova che indicono giornate di studio commemorative sui martiri delle o fascismo non quelli al fascismo
Cos'è che fino a ieri sarebbero state inconcepibili no se tu dici a quei ragazzi il fascismo è stato un male loro ti guardano e ti dicano perché
Va dimostra meno
Argomenta allo questo significa che caduta la pregiudiziale
Allora io penso caduta la pregiudiziale antifascista cosa si fa si rinuncia all'antifascismo no se noi crediamo nei valori democratici civili trasmessi dall'antifascismo nostro compito è di farsi eredi
E e ereditare e rifondare rinnovare diciamo quelle virtù democratiche civiche che la pregiudiziale antifascista portava con sé
Secondo me raccontare veramente in maniera spregiudicata non ideologica cosa accadde allora senza fare sconti a nessuno neanche ai e tanto meno ai socialisti che come diceva Veltroni alle forze di sinistra di allora
Furono
Indirettamente complici di quell'orda che poteva essere fermata e che invece fu alimentata è il compito di chi voglia presidiare oggi la democrazia uno scrittore come lo svolge raccontando
Raccontando le cose nella maniera più libera spregiudicata aperta possibile accettando il fatto che Benito Mussolini fosse un personaggio di grande fascino
Di grande intelligenza politica che è stato un precursore un capostipite in mille modi siamo maturi abbastanza per affermare questo e al tempo stesso per affermare che è stato un personaggio malefico
Che ha portato letteralmente il male del nostro Paese
Siamo sufficientemente maturi per affrontare il fascino degli Arditi per esempio che furono questi professionisti la violenza e furono il suo braccio destro e che ancora affascinano questi ragazzi che militano nell'estrema destra
E al tempo stesso dire che furono sciagurati che a lungo andare portarono la sciagura nell'Italia tra la nostra gente sì secondo me dobbiamo farlo secondo me dobbiamo farlo perché siamo sulla soglia di un nuovo evo
Di un nuovo evo
La militanza antifascista e democratica che ha formato Walter Veltroni e in misura diversa minore anche me perché io sono molto più giovane di Walter Veltroni anche se qualcuno potrebbe dubitarne appartiene al passato appartiene al passato
Possiamo commuoverci a ricordo di quelle cose ma appartiene al passato
Questo cosa significa questo cosa significa
Ha ragione Veltroni quando dice l'oggi non assomiglia al Allieri
Ma attenzione c'è un'altra cosa e che il domani potrebbe essere molto diverso dall'oggi
E potrebbe esserlo in maniera sinistra
La più forte analogia tra allievi alloggi che giustamente indicava Veltroni
Non sta
Dove noi spesso la cerchiamo
Non sta in quei gruppi o gruppuscoli di militanti di estrema destra che si richiamano esplicitamente a quel passato che ormai data Centanni da ora facendo il saluto romano o richiamando alcuni slogan o cercando di riproporre alcune politiche
Guardare l'insignito nome significa guardare nella direzione sbagliata
L'analogia molto più forte così come è sbagliato cercarla l'analogia
Guardando sul palco l'errore che si fa è quello di chieder molti giornalisti lo fanno ma
Non voglio neanche nominarli
Ma questo leader politico di oggi
La cui desinenza fa prima con Mussolini assomigli a Mussolini o Mussolini assomiglia questo assomiglia a quell'altro è un errore di prospettiva
Impostare la questione in questo modo è fuorviante e ingannevole anche un po'sciocco guardare sul palco alla ricerca della somiglianza tra l'istrione di oggi tutti i politici sono un po'istrionico mi diceva Benedetto Croce alla al Teatro San Carlo di Napoli quando nei giorni precedenti la marcia su Roma andò a vedere Mussolini
Che parlava e annunciava in qualche modo la marcia e Luís si spellano le mani Benedetto Croce che sarebbe stato il simbolo dell'antifascismo per dire quanto l'equivoco
L'inerzia fosse stata diffusa e quando i suoi allievi gli dicevano domenica de ma lei sta applaudendo i fascisti ma non la sente la brutalità non la sente la violenza di questi uomini Luís dispose ragazzi che volete
I politici son tutti stregoni questo è solo un po'più istrione degli altri ecco cercare le somiglianze sul palco tra gli istrione che calcano la scena la politica di oggi e quelli di ieri è sbagliato non è lì che dobbiamo cercarle dobbiamo guardare in platea
Nel buio della sala dove siete seduti voi li in questo momento
Nel sentimento anzi nel risentimento che istrionica e calcano la scena politica oggi sanno suscitare in quella prova in quella platea lì cena lanugine lì ce ne l'analogia
A
L'humus su cui crebbe il fascismo allora
Furono le passioni tristi Mussolini era uno straordinario rettore era uno strano agrario propagandista era uno straordinario politico di intuito lui diceva con orgoglio di sé l'abbiamo sentito io sono l'uomo del dopo e me ne vanto
No sono il politico che guida le folle seguendo le non precedendo le verso idee i reali obiettivi che il che le folle non sono in grado di intuire
Ed è su quel sentimento del piccolo borghese declassato che si sentiva tradito disilluso defraudato da una classe politica romana che già allora il genio linguistico di Gabriele D'Annunzio definì come casta
Che si sente che aveva combattuto tre anni delle trincee gli era stata promessa la terra gli era stato promesso il lavoro gli era stata promessa una vita migliore e tornava e si trovava disoccupato
Ingannato in quelle sentimento Malinconico alla fine
Riottoso rancoroso del mondo che si va diffondendo nel mille novecentodiciannove tra le masse della piccola borghesia e ancora oggi si va diffondendo tra le masse della piccola borghesia lì che c'è la Risonanza
Che c'è Lecco
E lei che tutto diviene nuovamente possibile Elli che diviene possibile lo scambio tra libertà democratiche è la promessa di una sicurezza
Individuale
Ma scusate adesso
Stavo per dire guardate dentro di voi ma questo sarebbe stato troppo predicatorio ma guardate dentro di voi l'otto non lo vedete lo sentite quell'ecco quel risentimento
Lo sentite vi sentite declassati sentita di essere più poveri di quello che credevate di essere che i vostri figli saranno più poveri di quanto siete stati voi se vi sentite traditi risentiti mutilati di una parte di voi che secondo voi rispettava
Ecco lì c'è un orecchio che ascolta
La promessa
Populista
Siete pronti a scambiare la democrazia con la dittatura secondo me moltissimi lo sono moltissimi non sono in Italia in Europa alcuni lo stanno già facendo guardate l'Ungheria destato in Ungheria dieci anni fa Budapest una capitale imperiale era una delle capitali del produzione pornografica
Voi direte cosa centra centra era libertà era progressismo era cose
E poi chiedetevi scusate la la la vicinanza di Veltroni mi mi importa arringare le folle e poi chiedete vi è tanto male tutto questo
Via delusi la democrazia
Sia deluse secondo me molti di noi si sentono delusi dalle Lucrezia io per vent'anni ho votato a Milano nel collegio elettorale Milano due e non ho mai eletto un elettore
Nel mio collegio elettorale vincevano sempre Dell'Utri questo fluire la Gelmini e cose del genere adesso ve la butto così un po'siamo al romanzo il palo avuto il politensione pare la città la politica
Va bene ci sentiamo un po'delusi mai tanto male tutto questo
Questa serata cui è così malvagia
C'è di peggio
C'è molto di peggio di questo e Mussolini vinse perché un uomo che s'commise sempre sul pareggio
Sul fatto che gli uomini avrebbero tradito che gli uomini avrebbero dato il peggio di sé è che le cose sarebbero andate male che il re non sarebbe stato dignitose non avrebbe idee firmato il lo stato d'assedio che i socialisti avrebbero promesso la rivoluzione non aveva l'avrebbero fatta
Scommessa sempre sul pezzo e vinse
Insomma
Cerchiamo di non scommettere sul pezzo trent'
Allora Veltroni Scurati diceva una cosa importante talvolta non ci rendiamo conto che la condizione in cui ci troviamo potrebbe essere molto peggiore pure avevamo iniziato parlando appunto della caduta purtroppo di una pregiudiziale antifascista in Italia è caduta
Secondo Scurati ma anche secondo me personalmente questa pregiudiziale antifascista ed è un fatto molto grave perché non necessariamente a mi avviso questo avrebbe dovuto a cadere
C'è la possibilità anche che questo non accada faccio riferimento personale sono tornato a solo tre giorni fa da Berlino dove continuamente si inciampa
In monumenti celebrativi musei o semplicemente evocativi di una memoria e non solo di una memoria che deve cercare di continuare ad essere ma anche della necessarietà della persistenza
Di questa pregiudiziale negli stessi giorni avveniva
Quello che è accaduto a Predappio
Abbiamo in Italia una legge che la legge Mancino che talvolta addirittura di cui talvolta parliamo a proposito della abolizione di questa legge allora che cosa accade perché I di Italia in qualche modo Allan l'antifascismo lo deve praticare
Mi spero che me lo passerà Scurati un intellettuale un professor uno scrittore come Scurati e perché le istituzioni hanno abbandonato la possibilità di preservare questa pregiudiziale
Beh è un po'per quello che diciamo prima ci sono dei momenti in cui le istituzioni non considerano la salvaguardia di principi fondamentali come essenziali
Vi faccio una domanda
Se non dico trent'anni fa ma cinque anni fa un vicepresidente del Consiglio avesse usato ripetutamente l'espressione me ne frego
O l'espressione chi si ferma è perduto e siccome è un uomo intelligente non lo fa per caso che cosa sarebbe accaduto
Non è successo niente
Perché ha ragione Scurati a un certo punto
Ma guardate
Il precipizio delle parole è il precipizio più pericoloso perché dalle parole che comincia tutto c'è quando si dice no a Mussolini del
Lascio alla subita cavolo l'ha subita nel discorso dello augusteo
Mussolini fa all'esaltazione del fatto che i fascisti si dovevano occupare della razza della difesa della razza
Anche quelle cui siamo un Paese civile abbiamo le radici Michelangelo Dante Alighieri diciamo Caravaggio roba grossa
E e anche altro che a un certo punto però è sembrato normale
Come è sembrato normale teorizzare la violenza teorizzare la violenza quello de questo libro si chiama M
Ed è ovviamente l'iniziale di Mussolini persino la grafica
Saggiamente lo ricorda
Però c'è un'altra M. in questo libro che al contrario meravigliosa per la quale invece lo scrittore evidentemente indulge giustamente con una sorta di pietas ed è la M di Matteotti
Personaggio della storia
Del quale si revoca solo il martirio
Una lapide una corona
Una strada ma non si rievoca la grandezza di uomo politico era l'unico in quella stagione della sinistra
Forse Grancini dal suo punto di vista aveva naturalmente nelle condizioni del quale si trovava
Aveva capito fino in fondo quello che stava accadendo ma Matteotti a un certo punto si trovò diciamoci la verità quasi da solo a combattere una battaglia perché mentre anche a sinistra c'era una gigantesca zuffa
Matteotti inchiodava il fascismo alle sue responsabilità che non erano solo quelle morali Merano quelle anche del malgoverno delle tangenti prese erano quelle dei bilanci falsati erano quelle dell'economia che andava a gambe per aria e Luigi
Durante l'anno
Successivo alla marcia su Roma interveniva in Parlamento ogni tanto per denunciare le violenze fasciste terribili delle quali lui stesso era stato vittima lui fu rapito una volta e sottoposto a sevizie varie
Anche con l'obiettivo di delegittimarlo qualcosa che qui per chi ha
Diciamo il senso della storia che mi ha fatto venire in mente che lo stesso meccanismo comunicativo fu applicato per Pasolini
Pasolini fu ucciso nel momento in cui fu ucciso fu raccontata una modalità della sua morte che tendeva a delegittimarlo come voce civile allo stesso modo
Il rapimento il primo rapimento di Matteotti avviene con una tecnica tesa a delegittimare nell'autorevolezza
Matteotti ci sono delle pagine bellissime
Anche le i suoi dialoghi con sua moglie la solitudine di queste due persone che
Quasi non possono vivere insieme Matteotti che val Palio di Siena e viene quasi linciato
Matteotti che diventa di sinistra pur essendo diciamo di una famiglia di origine borghese perché vede
Dei poveri che disse per il disco nuovo una una vacca e la la sezione hanno per mangiare
Episodio che come i racconti di Fellini poco importa se sia vero o no
Vi racconto i felini erano neri perché erano erano racconti
Matteotti emerge come una figura gigantesca
Ma
Ci basta la memoria io sono ossessionato dalla memoria e qualsiasi cosa abbia fatto nella vita da organizzare i viaggi dei ragazzi ad Auschwitz e delle scuole romane a
A a alla alla toponomastica ho cercato sempre di riannodare questo figlio
Però proprio perché sono ossessionato dalla memoria so che non basta
Perché spesso la memoria
La si fa incontrare a persone
Che sono travolte dalla materialità del loro disagio dalla loro in sicurezza avevo paura
La paura non è solo la paura fisica e anche la paura sociale io ho paura
Di quello che accadrà in i figli o di quello che accadrà ammesse perderò il lavoro si vive sulle sabbie mobili e quando c'è sulle sabbie mobili ci si appoggia al primo bastone che ti viene porto
Allora se vogliamo evitare che ci siano le Predappio
E tutto quello che c'è intorno
In questo centro però una responsabilità della politica
E dell'uso cinico che si fa di uno strumento del tutto nuovo che sono i social network
Perché anche qui non abbiamo evocati perché stiamo parlando di un altro tempo ma noi siamo nel cuore di una rivoluzione antropologica gigantesca che cambia la nostra relazione con tutto con il tempo con gli altri con la comunicazione
E ci spinge a semplificare a radicalizzare le due cose stanno insieme perché Mussolini
Si stagliava Rispetto a Salandra anni perché parlava un linguaggio che era del tutto diverso da quello della vecchia politica
La vecchia politica parlava un linguaggio di cui ieri sera una trasmissione televisiva ho avuto uno insospettabile ecco mi è sembrato di di dissentire delle cose del del della politica democristiana degli anni ottanta ma parlava un linguaggio involuto Mussolini era uno che diceva le cose con una violenza
Con la durezza e con una semplicità che stava subito in relazione con una società che anche allora sta cambiando e anche adesso è così
Anche adesso e così anche adesso la comunicazione è fondata su due principi semplifica e radicalizza terzo anche questo
Una cosa che ha legami col passato non preoccuparti della coerenza con ciò che è stato prima perché la coerenza è vinta ci non in chiodi nel suo più con la coerenza non intimo di più nessuno a dire ma come ieri hai detto questo e oggi fa il contrario
Perché viviamo nella società del presidentissimo in cui non c'è passato non c'è presente alla nostra vita tre dimensioni si è ridotta ad una sola dimensione il presente vissuto in maniera affannosa
Allora lo dobbiamo riaprire i polmoni e dobbiamo da un lato ritrovare il senso Della storia dalla memoria e sapere che quelli che vanno coscritto al Switzerland sulla maglietta non sono solo degli imbecilli
E li vorrei portare per le orecchie davanti a Sami Modiano a Piero Terracina e fargli sentire che cosa è stato essere a quattordici anni dentro un campo di sterminio
Ma sono persone che non si rendono conto che evocando quella roba lì non solo evocano
Una pagina ma il libro bisogna leggerlo tutto perché quella storia al di fatta di dazi fatta di muri fatta di razze da difendere fatta di gente che aveva un colore vede la pelle diverso al tuo da mettere fuori fatta da oppositori da impedire di di di vivere da dissenso interno da cancellare
Quella roba lì alla fine apportati bombardamenti ha portato i campi di sterminio bisogna leggerla tutta la storia non solo fare il saluto romano ma vedere anche quando quelle mani hanno smesso di fare il saluto e si sono dovute piegare a raccogliere le macerie delle case bombardate
Perché la storia è stata questa e al tempo stesso però la democrazia si deve inverare ogni giorno deve apparire il migliore degli strumenti possibili per risolvere la mia insicurezza la mia paura la mia incertezza del futuro
Se la democrazia riprende queste tre dimensioni vince altrimenti guardate l'esito non è scontato non è scontato io capisco
Che tanti ragazzi degli anni nati alla fine degli anni vi diciamo dieci all'inizio degli anni Venti siano stati fascisti perché non avevamo conosciuto altro non c'era altro erano cresciuti la
Noi siamo cresciuti nelle libertà democrazia e pensiamo che non ci sia altro ma guardate che altro scene
Altro c'è essendo guardato il mondo se guardate ciò che sta accadendo nel mondo
Vedete i segni di qualcosa di altro e di inedito che sta avvenendo che però richiama sinistramente l'idea che alla fine la democrazia e la libertà siano un optional
Ciò che conta è la decisione e meglio se la decisione affidata alle mani di uno solo
Questo rischio è di fronte a noi
E naturalmente un intellettuale come Scurati noi attraverso le le le le parole ciascuno di voi attraverso le parole che sono appunto anche il principale antidoto nei confronti del male che le parole stesse possono produrre
Possiamo introdurre gli anticorpi la sfida è aperta l'esito non è scritto lo avete visto stanotte in America l'esito non è scritto
In nessuna parte del mondo l'esito è scritto
L'esito si scrive solo se prevale l'indifferenza la rassegnazione o l'idea che in fondo tutto sia finito e tutto faccia schifo
La democrazia è meravigliosa bisogna renderanno da ogni giorno e spingerla ad essere uno strumento adatto ai tempi la democrazia non è un oggetto d'antiquariato la democrazia è mobile
E dinamica lo è sempre stata quando non lo è stata è stata travolta e noi dobbiamo fare in modo che invece la libertà e la democrazia ripeto non scontati siano lo strumento con il quale anche i nostri figli vedranno la loro vita
Già allora io vorrei chiedere a Marco di leggere di legge secondo brano
Nel quale si si vede
Un Benito Mussolini ve lo dico perché quello che abbiamo sentito prima dell'inizio l'incipit qui siamo già avanti che dopo aver subito molte sconfitte Veltroni ricordava soltanto quattro mila voti in tutt'Italia le prime elezioni molte traversie dopo essere stato ritenuto un politico finito eccetera eccetera alleandosi con Giolitti e quello che in realtà erano i rappresentati della lite del del della borghesia liberale contro cui fascisti si scagliavano a parole finalmente viene eletto una una curiosità quando Benito Mussolini come molti di voi sapranno prima di fondare i Fasci di combattimento era stato uno dei leader più amati dell'ala più rivoluzionarie oltranzista del Partito socialista
E nel mille novecentododici viene chiamato a Milano a dirigere l'Avanti che era il quotidiano del socialismo era la bandiera proprio del socialismo italiano
Prima di lui c'era Filippo Turati un altro grande leader politico intellettuale che scriveva con quel linguaggio ricco ottocentesco ampolloso molto colto pieno di citazioni
Mussolini prende la direzione
E inizia a scrivere degli articoli concepiti così soggetto verbo predicato punto esclamativo sempre preceduti dall'io io farò io dirò io sarò senza nessuna preoccupazione che questa promesse sia e qualcuno direbbe dei dei tweet ante litteram dov'erano ogni frase un possibile slogan ogni frase citabile quadruplica le vendite dell'Avanti
Al punto che Turati sviluppa una un'animosità un odio personale e loro due compagni di partito si sfidano a duello con la sciabola in una casa ed
Già atto della periferia di Milano alla Bicocca è una roba che potrebbe sembrerebbe inventata da un romanziere ma che invece appartiene a quella a quella a quegli anni formidabili prima cosa che fa quando prende la direzione dell'Avanti per essere ancora più amato dalle masse
Popolari che lo seguono
Si dimezza lo stipendio
Che cui fate voi
Questo il Mussolini che nel giorno del suo primo trionfo quando viene eletto per la prima volta a Montecitorio
Benito Mussolini Milano sedici maggio Neil novecentoventuno
Zen nere
Il pianeta terrestre
Il pianeta gemello
Così simile alla Terra per dimensione massima
Il corpo celeste più luminoso nel cielo notturno a parte la luna
Può essere visto brillare soltanto per poche ore
E soltanto dopo il tramonto prima dell'alba quando la feroce luminosità solare che gli dona simultanea simultaneamente toglie luce tenendo la la catena corta della propria orbita stretta si smorza
Questo accade di norma
Oggi però
Il giallo biancastro della stella della sera
Ha cominciato a brillare lucenti Simo sull'orizzonte a Ovest almeno due ore prima del bene spero
La luminescenza diurna di Venere un fenomeno raro
Quasi quanto un'eclissi di sole
Al direttore de il Popolo d'Italia notoriamente superstizioso che la osserva dal suo studio di via lo Fannio
Alcuni redattori hanno spiegato che l'eclittica sull'orizzonte è il fattore fondamentale per la visibilità di Venere
Pare che
Nell'emisfero boreale l'inclinazione sia massima al tramonto durante l'equinozio di primavera ma la prima vera e c'è arrivata da un pezzo e Luís più che alla scienza crede al destino
Se n'è rimasto perciò almeno un'ora alla finestra del nuovo ufficio
In contemplazione dell'astro che spicca sul cielo terso ma ancora illuminato da un sole basso
Venere
La stella della sera
E conosciuta fin dall'antichità anche come stella del mattino
Si tratta di un sogno di buon augurio
Non c'è dubbio
L'oroscopo di Benito Mussolini è propizio
I dati che affluiscono dal ministero degli interni sono incontrovertibili
I socialisti perdono ma meno di quel che si prevedeva rimanendo il primo partito con il venticinque per cento dei voti e buona parte di quel che perdono lo guadagno dei comunisti al tre per cento o i repubblicani che salgono al due
I popolari reggono al venti per cento e i partiti del blocco nazionale crescono ma crescono meno di quel che Giolitti sperava democratici liberali nazionalisti e i loro altri alleati minori sommando tutti i voti arriveranno a malapena quarantasette per cento non può esserci perciò nessun dubbio
I vincitori di quelle elezioni del maggio mille novecentoventuno sono i fascisti
Dopo aver trattato fino all'estremo azione con gli emissari di Giolitti faticando per un mese con un come un negro Cesarino Rossi aveva ottenuto ottanta candidature fasciste nelle liste nazionali almeno quaranta di questi andranno in Parlamento
Eletti quasi ovunque come capolista
Sono ancora pochi
Sono nulla rispetto alle centinaia di socialisti o liberali ma in molti casi sono ragazzi con meno di trent'anni
Comandanti di squadre armate fino ai denti una novità assoluta una forza letteralmente dirompente il fallimento completo delle vecchie istituzioni di Giolitti
La campagna elettorale si è conclusa così come era cominciata nel turbine della violenza tra il sangue di nuove vittime i bagliori degli incendi
Nella sola giornata elettorale si sono avuti scontri mortali a Biella Novara vigevano Mantova Crema Padova Lecce Foggia Siracusa ventinove morti centoquattro feriti in un solo giorno ciò nonostante e in virtù di questo i voti sono affluiti da decine di migliaia di nuovi simpatizzanti sedotti
Da quel sangue da falangi serrate di nuovi piccoli proprietari disposte a versarlo e le urne lo hanno purificato redento
Giolitti
La vecchia volpe il mago della pioggia la tutta la vecchia voleva addomesticare lì e invece li ha legalizzato i voleva usarli per precipitare il crollo dei socialisti schiantati dai manganelli così da rafforzare il proprio governo invece avrà l'ingovernabilità di un Parlamento frammentato impartiti incompatibili in gruppi lacerati al proprio interno da fazioni ostili e voraci insomma
La solita vecchia ma errata sempre più densa sempre più merita
La crisi della democrazia entra ora nella sua fase più acuta la decadenza parlamentare irreversibile una stella fissa bassa
All'orizzonte del cielo d'equinozio
Nella sua luce che crepuscolare il giovane piccolo robusto partito fascista inizierà la sua vita parlamentare
Con la ventiseiesima legislatura l'ultima della decadenza preparandosi all'appare da solo per la ventisettesima
Che sarà la prima legislatura fascista
E poi c'è il suo trionfo personale
Benito Mussolini risultato capolista a Milano con centonovantasette mila voti
Capolista Bologna con centosettantatré mila voti terzo fra i primi dieci eletti a livello nazionale il successo è tale
Che appena ricevuta la notizia in un rarissimo slancio di entusiasmo coniugale il trionfatore a perfino abbracciato sua moglie Rachele poi l'ha inchiodata alla porta della cucina e guardandola negli occhi come non fa mai
L'ammonito a commossa
Rachele
Ricorda che questa sarà uno dei periodi più belli della nostra vita
La donna spaventata dalla profezia di una gioia straniera non sapendo come accoglierla nella casa plebea
Ha abbassato lo sguardo sul pavimento di graniglia ocra e nera
Adesso però
Rimasto solo Benito Mussolini
Si stacca dalla finestra
Lascia la stella della sera al suo tramonto e si aggira per la stanza riempiendola della propria euforia
I fantasmi da fugare sono tanti
Il fantoccio del suo cadavere annegato nel Naviglio
Dai quattro mila miseri voti del mille novecentodiciannove
Il traditore scacciato come un cane idrofono dei suoi compagni del mille novecentoquattordici l'emigrante rabbioso che dorme sotto i ponti in Svizzera nel mille novecentootto il maestrino di scuola che percorreva scalzo mito del Paese
Camminando a piedi nudi sulla ferrovia tenendosi le scarpe in spalla
Per non consumare la suola
Nella rarissima luminescenza diurna di tenere
Riferendo era perfino lo spettro del bambino che tanti anni fa nelle campagne di Romagna in una mattina chiara di sole le vigne gialle Intini già pronti per la vendemmia sente Rin toccare nell'aria di settembre la campana a morto per sua nonna
L'onorevole Mussolini
La sua ora si avvicina L'ora di tutti l'ora della vendetta
Ha vinto con i soldi degli agrari che affama erano la sua infanzia sotto l'egida di Giolitti a fianco dei nemici della sua gente della sua giovinezza eppure ha finto
Per un attimo guarda con diffidenza con rancore
Il suo nuovo ufficio elegante
Ma la voce della Sarfatti è pronta a sussurrare lì in un orecchio
Bisogna essere uomini
La giovinezza semina
L'attività raccoglie
Ormai d'altronde Luisa e per batteri quarant'anni e quasi calvo fra poco non avrà più un capello sulla testa
La semina ha un suo tempo un tempo veramente
Bisogna mietere bisogna concludere bisogna vincere e poi tornare a vincere ancora perché il mondo non ha pietà per i vincitori
L'onorevole Mussolini
Si concede senza più freni alla sua gioia insolente
è diventato l'uomo che odiava da ragazzo
Allora visto che ci dicono che i tempi si fanno più brevi devo assolutamente introdurre un argomento più velocemente possibile che però è sensazionale che non potrete perdere all'interno del libro m che la capacità che Scurati ha di descrivere il rapporto di Mussolini con le donne e con la sessualità questo è un aspetto cruciale per capire la personalità di Mussolini e per capire anche tanto di quello che siamo stati o forse siamo noi italiani ci sono delle pagine importanti che riguardano più il rapporto con sua moglie Rachele rapporto con la sua amante Margherita Sarfatti
Con cui ha un rapporto di scambio intellettuale altissimo perché Margherita Sarfatti diciamo e il e è un po'quella che la s'grezza Mussolini che gli insegna tante cose forse una donna che non potendo fare politica si mette dietro l'ombra di un uomo perché quelli erano forse sono ma erano sicuramente i tempi però quello che è sensazionale c'è una pagina importante
E l'hanno notata quasi tutti la noterete senza dubbio leggendo il libro una pagina in cui si racconta del tipo di rapporti sessuali che Mussolini ha con Margherita Sarfatti una pagina in cui Mussolini si vanta ed è documentato anche questo
Che nessuna donna mai potrà dirsi soddisfatta in termini sessuali dei rapporti con Mussolini qualcosa che oggi noi
Definiremmo qualcosa di simile a forza l'impotenza ad un rapporto certamente non soddisfacente ed invece per un uomo di quell'epoca quella è assolutamente un attestato di virilità è e e un attestato irrinunciabile
Sì mi fa piacere che questo sia l'argomento conclusivo perché diciamo a alleggerisce un po'
I discorsi
Troverete se leggete questo libro troverete alcune scene dedicate alla vita intima
Di Benito Mussolini anche di altri protagonisti perché questo romanzo corale non racconta solo Benito Mussolini racconta anche alcuni degli altri protagonisti della della conquista del potere da parte di fascista
A cominciare da Italo Balbo ed altri ancora anche meno noti ma che furono centrali questa è stata un'altra scelta che io ho fatto raccontare non dà ai margini ma dal centro raccontare attraverso gli attori della violenza non le loro vittime
C'è una scena in particolare quella cui si riferivano a Tania che racconta un momento intimo appunto tra Benito Mussolini e Margherita Sarfatti che non era la sua amante era una delle sue numerosissime amanti perché in questo la verità storica del personaggio Mussolini corrisponde al mito diciamo così e anche alla propaganda del regime voi sapete che la e la voracità sessuale la presunta potenza sessuale di Mussolini furono un pilastro esplicito del culto della personalità durante gli anni del regime
La sua vita privata testimonia una una adesione diciamo dell'uomo al mito nel senso che per lui come che per molti altri maschi del suo entourage di quell'epoca a la caccia e in questo caso è giusto usare questo termine alla preda femminile come preda sessuale era una parte integrante della loro Psicologia della loro cultura della loro Antropologia Mussolini ebbe numerosissimi amanti
Anche prima di diventare l'uomo del potere il patrono d'Italia e con tutte ebbe un rapporto predatorio
Avete presente i i documentari dell'eone in Africa passa la preda la donna veniva diciamo così azzannata e goduta sessualmente senza
Vedo che qualcuno sorride perché so che questo a modalità ancora come dire si alligna nella mente di molte maschi come li reali del della relazione sessuale solo che non si ha il coraggio di dirlo a né
La donna veniva goduta in maniera del tutto unilaterale
E spesso anche abbandonata un destino l'ingrato celebre il caso di Ida Dalser la sua amante trentina che gli aveva anche prestato del denaro e dato un figlio illegittimo a cui Marco Bellocchio anni fa dedicò il film vincere
Non sempre e non sempre Mussolini seppe anche dimostrare un affetto duraturo nei confronti di sue amanti diciamo del dell'ala della più della prima età
Alcune lo accompagnarono nel nell'arco della sua vita lo sapete che Claretta Petacci
Poveracci a Nene ne condivise anche la sorte fino nella morte in quell'oscena esibizione di corpi a piazzale Loreto l'unica donna però di questa prima nella fase che non fu semplicemente un ricettacolo del suo desiderio sessuale fu Margherita Sarfatti
Margherita Sarfatti fu una donna straordinaria eccezionale che oggi viene finalmente ricordata e anche lei come molti altri personaggi come lo stesso Mussolini come gli stessi fascisti sono stati adesso condannati a una sorta di damnatio memoriae
Non si non sono stati in qualche modo obbligati da una certa versione partigiana del racconto di parti antifascista oggi la Sarfatti
Viene ricordata da ben due mostre una Milano Palazzo Reale uno al Mart di Rovereto ed era la donna coltissima elegantissima
Introdotta nella Società che dirottò come diceva Nathaniel il Mussolini che in fondo era un provinciale era una donna un autodidatta un che lei chiama reca chiamava il mio tenerissimo selvaggio
E io racconto questa scena è una scena in cui loro due hanno fatto l'amore
E lei
Esibisce la propria nudità con una sfrontatezza che non era caratteristica delle donne dell'epoca se non delle donne diciamo di malaffare ma che la Sarfatti poteva vantare perché era una donna molto più evoluta rispetto alla media delle sue cose
E mentre nuda e sta sul letto sfidando lo sguardo di questo maschio la fine retrogrado e conservatore che la Mussolini che era imbarazzato dalla sua nudità li corregge discorsi perché anche questo è vero alla Sarfatti gli scriveva i discorsi nei primi anni del correggeva e Mussolini di fronte a questa specie di di dir coacervo strano una donna sola che sovranamente esibisce il proprio corpo ma che gli ha introdotto al mento superiore agli egli corregge discorsi
è magneticamente attratto dall'immagine del suo cappello che cosa significa che sta lì appoggiato su un mobile suo che desidera ardentemente di calzare il cappello e di uscire dalla stanza e di andarsene
Sono trascorsi solo pochi minuti dopo che loro hanno consumato l'atto sessuale
Anche in questo io non mi sono concesso quella libertà di invenzione che Nathaniel diceva che ho rifiutato metodicamente fin dall'inizio ho potuto descrivere questa scena è con queste caratteristiche intime
Perché sia la Sarfatti che Mussolini ricordano un episodio in cui in un giorno di quel mese dell'anno in una pensioncina cadente si erano rifugiati a far l'amore e udivano i rintocchi del campanile di San Gottardo che suonava le tre e un quarto soprattutto ho potuto descrivere la psicologia di Benito Mussolini concedendogli una sorta di introspezione nodi viaggia nella sua mente
Perché come diceva Nathaniel lui stesso in un non sua
Appunto autobiografico scrive esattamente queste parole nessuna donna potrà mai dichiararsi
Soddisfatta dall'intimità con il sottoscritto
Perché io pochi minuti dopo averla goduta vengo irresistibilmente attratto dall'immagine del mio cappello
Forse sarà capitato anche ad alcuni di voi ma la cosa su cui riflettere
Ecco che allora per la Psicologia e l'antropologia del maschio fascista ma non solo del maschio fascista del maschio in genere del maschio in genere questo era un motivo di vanto
Pensate come son cambiate le cose questa è una delle tante cose che segna una differenza profonda tra noi e loro
Noi riteniamo che il segno della nostra virilità sia la soddisfazione della donna il godimento della donna in qualche modo la reciprocità e quindi tutte quelle ansie da prestazione la durata e cose
Per il maschio fascista ma torno a dire non solo per il maschio fascista per il maschio in genere di inizio secolo
Cioè con le essendo la donna una preda sessuale un oggetto diremo no e di consumo alla virilità consisteva nel cattura alla nell'afferrarla magari nel sottrarla anche ad altri n el goderne la in maniera del tutto unilaterale di quasi nel divorare urla nel minor tempo possibile lei la sua esperienza erotica lei in quanto controparte lei in quanto altro da noi non era contemplato
Qualcosa che ai nostri occhi rimasti progressisti ossessionati dall'idea della reciprocità del reciproco godimento dell'asimmetria potrebbe apparire quasi come una forma di impotenza
Con questo
Io mi arrogo l'aut d'autorità il ruolo di come dire di chiusura
E ringrazio perché è tardi perché dobbiamo dobbiamo chiudere e perché se avete stanchi io ringrazio di cuore tutti voi che siete stati così ad ascoltarci e in ordine di apparizione ringrazio sentitamente Marco
Cacciare Gazzola Soir
Catania che ha condotto splendidamente la serata
è Walter Veltroni a cui sono particolarmente grato