1918-2018: guerra e pace. Europa e Italia dalla catastrofe all'Unione

Buongiorno ascoltiamo in piedi l'inno d'Italia e l'inno d'Europa grazie
Ma
La
No
Quindi
Organico sì
La
E
Non aperta
Cara prefetto autorità civili militari religiose signore e signori benvenute e benvenuti nella nostra o la Magna
Per un'iniziativa promossa congiuntamente dal nostro ente neo e dalla Prefettura della provincia di Firenze
In questo anno è la seconda volta che ci troviamo qui assieme a celebrare una ricorrenza
Il due giugno fu la festa della Repubblica
Per i settant'anni dall'entrata in vigore della Costituzione con la lectio magistralis del presidente emerito della Corte costituzionale ed è merito di questa nostra Università professor Paolo Grossi
Oggi celebriamo i cento anni dalla fine della prima guerra mondiale con la lectio magistralis del nostro professor Sandro cari
L'università si apre alla città e le istituzioni pubbliche del territorio si aprono all'università
Mi sembra un bellissimo segnale per la rivitalizzazione della nostra vita sociale pubblica
Per questo desidero ringraziare di cuore il prefetto Laura lega alla quale ho proposto questa iniziativa pochissimi giorni dal suo insediamento lo scorso luglio ricevendo immediatamente entusiastica adesione con il prefetto stiamo lavorando a grandi e importanti sinergie sul tema della sensibilizzazione della cittadinanza temi civici che riportino al primo posto la bellezza del dialogo
Della dialettica anche aspra ma costruttiva insomma
Che il rio ossigeno il confronto delle idee nel rispetto e nella tolleranza di Toni è sostanza
Abbiamo bisogno di ragione di pacatezza di equilibrio di saggezza e di massima tolleranza
L'università è pronta a dare il suo contributo in quanto in essa queste virtù cerchiamo di praticarle quotidianamente
Cento anni un secolo trascorsi alla velocità della luce sale retrospettivamente osserviamo gli eventi succedutisi e come è radicalmente cambiato il mondo
Abbiamo con Santoro cari e con il prefetto deciso assieme questo titolo evocativo di uno dei più fantastici capolavori letterari cento anni di Guerra e pace Italia ed Europa dalla catastrofe all'Unione
Vogliamo che la lezione del professor locali sia una pausa di riflessione meditativa su cosa è accaduto
E su come la conoscenza di ciò che è accaduto possa essere strumento per capire il presente e progettare un futuro ancora di pace e solidarietà
Primo levi diceva se comprendere impossibile conoscere è necessario è vero tante cose accadute in questi cento anni sono praticamente inspiegabili i genocidi le sopraffazioni due terribili guerre mondiali per la prima volta nello scenario del pianeta
Ma la conoscenza storica la memoria
Devono essere per noi un obbligo un dovere morale
Soprattutto nei confronti delle nuove generazioni
Josè Saramago ci ammonisce noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo senza memoria non esistiamo
E senza responsabilità forse non meritiamo di esistere
L'iniziativa di oggi vuole essere un duplice invito essere memori e responsabili grazie dell'attenzione buon ascolto della lectio magistralis del professor locali e grazie
La Paolo la parola ora al prefetto della provincia di Firenze Laura legga
Ma dico lo voglio dire da subito
Mio saluto va a tutte le autorità presenti ai docenti e ai tanti studenti ma tutti coloro i quali oggi hanno voluto essere qui con noi
In questo momento è un particolare ringraziamento lo voglio porgere al magnifico rettore sei per la disponibilità per la voglia
Che ha manifestato fin da subito l'ha ricordato prima fin dal mio arrivo a stringere un'alleanza fare sinergie come si dice oggi
Perché io credo che queste siano iniziative quel consolidano quella voglia quel quel valore poetico e civile di intesa che deve esserci tra istituzioni
E chi più del prefetto che rappresenta lo Stato sul territorio e dell'università che il luogo nel quale poco formativo per eccellenza
Credo che questo sia un esempio di materna Viatori partnership di alleanza troviamo le parole che più ci piacciono ma che sostanzialmente dimostrò la voglia di fare squadra di essere insieme per garantire coesione istituzionale
E coesione sociale per garantire in sostanza il costrutto della tessitura democratica del nostro Paese
Questo lo voglio dire non solo per ringraziare ovviamente il magnifico rettore e tutti voi oggi ma perché credo fatemi veramente spendere due parole sul valore di questo quattro novembre un quattro novembre particolare perché cade nell'anno del centenario della fine della della Grande Guerra
Il diciotto ci lasciò lascio l'Italia una situazione di povertà una situazione lacerata di lutti di distruzione
Di lacerazione delle famiglie stesse
Però sostanzialmente ha lasciato un'eredità potentissima non solo la vittoria sui campi di battaglia che che tutti ricordiamo oggi ma soprattutto la vittoria del Paese come Paese perché dette una dimostrazione potente della capacità di essere comunità e da lì nasce la nostra unità nazionale dalla capacità di uomini donne di ragazzi ricordiamo i Ragazzi del novantanove
Che sono stati capaci provenendo dare completamente diverso di questo lungo paese da questa terra questa preziosissima tra Toscana come dalla Calabria dal Piemonte dalla Sicilia alla Sardegna parlando dialetti diversi avendo culture diverse
Ma di ritrovarsi uniti in trincea nei campi di battaglia nelle campagne per combattere per un obiettivo comune quello della libertà
Quello della giustizia quello della pace
Allora questo comune sentire che da lì è nato questa capacità di di essere coesi è la vera eredita il vero testimone
Che da allora in questo film Luce che ci lega al mille novecentodiciotto oggi noi dobbiamo far rivivere allora perdonatemi ma oggi io credo che da qui da oggi al di là della retorica dell'enfasi che ci si mette su queste celebrazioni debba nascere compassione civile con forza e capacità etica la voglia di riscoprire c'è un Paese grande
Potente grande soprattutto nel sistema valoriale che condivide come comunità
è solo un Paese coeso che poggia sui valori della libertà della pace e la giustizia veramente il costrutto sociale dobbiamo riscoprirlo per garantire al nostro Paese la nostra nazione una forza una capacità e una un'energia nuova per poterci confrontare con le sfide che abbiamo di fronte
E credo che questo forse proprio da un'aula di un'accademia così alta sia anche il segno di un patto intergenerazionale
Che dal passato arriva a noi e che noi dobbiamo passare ai tanti ragazzi che sono qui oggi presenti ai tanti che vivono queste Aule credo che alloro consegnava il nostro futuro il futuro di un Paese democratico che proprio nei valori saldi della pace e giustizia e la libertà deve trovare oggi come allora il fondamento grazie
Grazie prefetto ora passiamo alla parte accademica la lectio magistralis del professor Sandro cari e quindi prima di ascoltare professor Ungari
Ascoltiamo in piedi l'inno della nostra università
Ex
Sì s'
è per me un grande piacere
Introdurre il professor Sandro cari consentitemi tradurre Sandro
Professor magari è stato professore ordinario di Storia contemporanea
Fino al trentuno ottobre dello scorso anno
Professor Ungari ha ricoperto tutte le più importanti cariche accademiche
è stato preside per lunghi anni della ex facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri senatore in qualità di presidente prorettore alla didattica
E poi il professor Ogliari è stato un professore ecco perché poi alla fine credo che la cosa più importante al di là delle cariche consente però Sandro
E avete svolto
Il nostro amato lavoro un mestiere penso uno dei più belli del mondo
Perché ci consente di non fermarsi mai nell'attività di ricerca e soprattutto per tutta la vita di cancellare la nostra anagrafe la nostra biologia perché noi viviamo costantemente con i giovani nella maggiore floridezza
Intellettuale e fisica e credo che questa sia una cosa che un po'è connaturata tutto il mestiere di formatori noi abbiamo questa caratteristica e lavorando con giovani fra diciannove ventisei ventisette ventotto anni
Intercettiamo quel momento particolare in cui si passa dai ragazzi adolescenti a giovani a cittadini maturi e quindi questo
Un momento particolarmente significativo io dico sempre che dove il Santo Tomé le posso dare atto che alla fine somma riceviamo molto più di quello che diamo da questi giovani ed ai nostri colleghi e dai nostri colleghi
Professor Sandro cari
Dicevo è stato professore ordinario di Storia contemporanea
Ed è attualmente
Presidente dell'Accademia Toscana di scienze lettere la colomba aria dove succede ha dei nomi che mettono un po'i brividi Eugenio carente Giacomo Devoto
E persa per passare ai più recenti
Da di dottor Leo Francesco Adorno dal due mila quindici professo Sandro Kharja presidente di questa accademia
E presidente anche della società toscana per lo studio del Risorgimento e quindi devo dire quando ho pensato a chi poteva tenere questa lectio magistralis
Con quel titolo che abbiamo insieme convenuto mi avvenuto quasi automatico pensare a Sandro devo dire qui concludo perché la cosa più importante poi la sua lezione
Che per me Sandro è anche un amico un collega a cui sono particolarmente affezionato perché ho cominciato a frequentare Sandro
Nel periodo in cui sono diventato consigliere di amministrazione rivestono immensità ormai dieci anni fa ed allora diciamo la frequentazione è sempre stato assidua è oltre alla stima l'apprezzamento per il collega credo si possa possa dire oggi che è nato anche un sentimento di fraterna amicizia grazie Santo per aver accolto il nostro invito e Tito volentieri la parola
Signora prefetto di Firenze
Magnifico rettore autorità civili e militari signore e signori
Alle ore quindici del quattro novembre mille novecentodiciotto esattamente cento anni fa
Entrato in vigore l'armistizio firmato dai premi potenziare italiani e austriaci ventiquattro ore prima a Villa Giusti
Connesso si chiudeva la guerra sul fronte italiano sul fronte europeo si sarebbe conclusa con la resa della Germania l'undici novembre successivo
Quella che a posteriori
Ma quando ancora non si era consumata la seconda
Fu definita la Grande Guerra
Aveva provocato trentasette milioni di morti fra civili e militari
Solo per l'Italia i militari caduti erano seicentocinquantuno mila e i civili cinquecentottantanove mila quasi il tre virgola cinque per cento della popolazione italiana era stata annientata dal conflitto
Un milione di soldati erano tornati dal fronte Cecchi tutti i dati o comunque segnati a vita dalla trincea
Sono numeri che non considerano i milioni di morti per la pandemia della cosiddetta influenza spagnola
Forse la più devastante della storia del mondo che esplose fra il mille novecentodiciotto il diciannove
E che nella sua capacità di diffusione è riconducibile alla malnutrizione e alle pessime condizioni igieniche prodotte dalla guerra
Nei questi numeri ci dicono
Delle violenze inaudite subite dalla popolazione civile soprattutto dalle donne nelle terre occupate dall'esercito austriaco in particolare dopo Caporetto
La guerra nella quale il governo Salandra aveva condotto l'Italia a maggioranza neutrale
Imponendo opinione pubblica e Parlamento con evidente forzatura costituzionale una scelta non voluta aveva prodotto distruzioni morali e materiali
Le cui conseguenze abbrevia medio periodo sarebbero state imponderabili pur nella vittoria conquistata per terrorismo dei soldati italiani
Nell'ultimo anno di guerra
Si era diffuso in Italia e in tutti i Paesi del fronte dell'intesa lo spirito Wilson e hanno i famosi quattordici punti votati dal Congresso degli Stati Uniti nel gennaio mille novecentodiciotto divenuti programma della guerra americana del presidente Wilson avevano inteso dare un senso di libertà e di democrazia compiuta al conflitto
E si prevedevano libertà e autogoverno dei popoli libertà e sicurezza degli scambi commerciali via terra e via mare
E soprattutto il Progetto di una grande organizzazione sovranazionale aperti a tutti gli Stati che garantisse la decantazione pacifica dei conflitti fra gli stati
La grande potenza americana scese in campo a determinare l'esito della guerra sembrava realizzare il disegno della pace perpetua formulato da accanto dopo la pace di Basile
Nel lontano mille settecentonovantacinque
In ugual sono Desmo ed ebbe un iniziale successo in Italia e in Europa
Il Presidente del Consiglio Orlando a capo di un governo entrati in carica nei giorni drammatici di Caporetto
E che condusse il Paese alla vittoria ne fece proprio il messaggio
E anche Giolitti uscito dall'isolamento dal Silenzio nei quali era stato relegato dalla sconfitta della sua saggia opzione neutralista
Mostrò di credere che la vittoria dell'intesa avrebbe garantito la pace e la giustizia fra i popoli in Europa e nel mondo nel rispetto delle nazionalità finalmente pacificato
In realtà
L'omaggio al presidente UE Luzon da parte dei governi dell'intesa era di comodo e nascondeva molte ambiguità
Era di comodo perché le finanze francesi britanniche italiane
Giunti alla soglia del collasso nel mille novecentodiciassette riusciremo a sostenere lo sforzo bellico solo grazie alle linee di credito aperte dai grandi istituti finanziari americani
E perché dopo la pace di Brest-Litovsk del marzo mille novecentodiciotto che aveva sancito la fuoriuscita della Russia dalla guerra al prezzo di gravissime perdite territoriali
L'esercito germanico si era riversato sul fronte occidentale che aveva tenuto solo grazie al crescente impegno militare americano
Inoltre il guasto Nismo trascurava un fenomeno dai contorni incerti ancora ma dalla portata colossale nel prosieguo della storia del mondo la dittatura leninista
Dalla guerra civile russa del mille novecento diciotto venti e dal suo lascito di venti milioni di morti sarebbe nata nel mille novecentoventidue l'Unione Sovietica
La Grande Guerra aveva quindi già partorito il primo dei mostri totalitari del ventesimo secolo che avrebbe diviso l'Europa fino alla fine del passato secolo
Va precisato poiché il concetto di nazione prevaricante ed espansiva
Che aveva determinato lo scoppio della guerra era ben lungi dalla visione romantica di nazione nella quale avevano creduto Gaetano Salvemini Cesare Battisti egli redenti
La mazziniana Giovine Europa concepita nel lontano mille ottocentotrentaquattro ove la nazionalità dissolvere vanno gli imperi multi etti dici e garantivano la pace
Era da tempo un sogno relegato negli archivi della storia
L'Europa della Grande Guerra e della infausta pace di Versailles era ben lungi dal sogno del riscatto dei popoli oppressi
Ad una guerra devastante segui poi una pace punitiva che la trasformò in una tregua preparatoria di un'altra peggiore guerra
Al principio dell'equilibrio che era prevarrà spesso nelle guerre del diciannovesimo secolo
Era subentrata la logica dell'annientamento che fece le sue prime prove nella Grande Guerra per divagare poi fra le due guerre nella seconda guerra mondiale
Annientamento di Stati annientamento di popolazioni inermi e annientamento di etnie
Le potenze vincitrici volano adottare una pace punitiva verso la Germania sia sul piano politico con lo smembramento in due corpi territoriali divisi dal corridoio polacco
Sia sul piano economico imponendo le sanzioni insostenibili come unica responsabile della guerra per impedirne la ripresa
Non fu ascoltata la lezione di John Maynard Keynes
Che inviato a Versailles dal cancelliere dello Scacchiere britannico cercò invano di mettere in guardia la diplomazia dell'intesa sulle conseguenze perverse e lesive per la pace in Europa
Della condizione economica imposto alla Germania
Laurea lo studio pubblicato da Kenzo e nel mille novecentodiciannove dei fanali carsico nel sesso hospice fu presago dei nuovi lutti che avrebbero colpito l'Europa il mondo intero
La Società delle Nazioni massima espressione dell'idealismo del presidente Wilson fallì sul nasce ben prima dell'espansionismo giapponesi in Manciuria nel mille novecentotrentuno e dell'aggressione italiana all'Etiopia nel mille novecentotrentacinque prima che questi eventi ne dimostrassero l'impotenza nel mille novecentoventi venne meno la partecipazione degli Stati Uniti alla neonata Società di Ginevra
Dopo la sconfitta dei democratici alle elezioni presidenziali le amministrazioni repubblicane riportarono l'America l'isolazionismo
Illudendosi che la dottrina dell'American Fortress
L'America la fortezza americana protetta da due Oceanic garantisti dagli Stati Uniti sicurezza e benessere al di fuori delle relazioni politiche ed economiche internazionali
L'avvitamento della grande crisi esplosa nel mille novecentoventinove e l'attacco giapponese per far colpo del dicembre mille novecentoquarantuno dimostrarono la Fallaci ha di questo Timoria
D'altra parte l'Unione Sovietica rimase per un quindicenne è stato di isolamento internazionale per la paura che il morbo comuniste comunista di ragazzi in Europa
L'assenza delle due maggiori potenze del ventesimo secolo dalla Società delle Nazioni ne aveva precostituito il fallimento
Generando nelle cancellerie europee la pericolosa e fuorviante illusione che dopo la guerra il fulcro della storia del mondo fosse rimasto nel Vecchio Continente
Due anni dopo la sconfitta dei democratici di Wilson negli Stati Uniti nell'ottobre mille novecentoventidue in Italia conquistava il potere il fascismo il secondo mostro totalitario prodotto dalla guerra
Esso non apparve subito foriero di destabilizzazione internazionale ma la dittatura di Mussolini dimostrò ben presto la propria capacità di esclusiva
Finché la grande crisi economica esplosa nel ventinove non aprì le porte all'ascesa al potere in Germania del nazionalsocialismo
è la guerra che torna scrisse Carlo Rosselli nei Quaderni di Giustizia e Libertà nel novembre mille novecentotrentatré con intuizione profetica
Gli stili gli spiriti più illuminati del continente vincitori e vinti si adoperarono
Perché i governi d'Europa superassero rigorismo nazionale con una politica lungimirante di costruzione di un'Europa solidale
Che esorcizzata se la degenerazione nazionalistica
Nel giugno mille novecentoventiquattro
Quando Hitler ancora chiuso in fortezza a seguito del fallito Putsch di Monaco scriveva il mancanza Summa programmatica del nazionalsocialismo
L'austriaco Rishear Cooder poco Calergi scriveva una lettera aperta al parlamento francese
Ove lanciava un programma paneuropeo di alleanza politica economica e militare fra tutti gli Stati democratici d'Europa
Riprendendo il progetto di unione proposto da austriaci e tedeschi due anni prima
Ancora gli equilibri internazionali destinavano la Francia vincitrice della guerra a raccogliere il testimone di un progetto che facesse uscire d'Europa dalla sterile rivalità franco tedesca
E fu il ministro degli esteri francese Aristide Briand
Premio Nobel per la pace a rilanciare il Progetto paneuropeo di Calergi in un discorso pronunciato a Palazzo Guerzoni della Società delle Nazioni il cinque settembre mille novecentoventinove
Che riscosse il plauso di un altro spirito illuminato che poche settimane dopo verrà a mancare alla Germania all'Europa il ministro degli esteri della Repubblica di Weimar Gustav Stresa Man
Io ritengo
Disse Briand all'Assemblea dalla Società delle Nazioni che tra popoli che siano gli occhi graficamente raggruppati come quelli dell'Europa non possano esistere una sorta di legame federale
Questi popoli devono avere la sposi Benita di entrare in ogni momento in vicendevole contatto
Di discutere i loro interessi di prendere decisioni comuni di istituire o legale di solidarietà reciproca che dia loro un modo di far fronte al momento del bisogno
A gravi circostanze che dovessero profilarsi
Ed è questo legame che io vorrei creare
Meno di due mesi dopo il discorso di prima
Il black tra le stelle il ventiquattro ottobre mille novecentoventinove
Con il primo crollo dei valori dello stato se centri di New York segnò l'avvio della Grande depressione la più grande crisi economica del ventesimo secolo
Nel dilagare della crisi dall'America all'Europa secondo i processi di un mondo già globalizzato il governo francese su mandato della Società delle Nazioni il diciassette maggio
Mille novecentotrenta presentò a consesso di Ginevra il memorandum sull'organizzazione di un regime di unione federale europea
Dai ventisei Stati coinvolti oltre la Francia la risposta fu cortese ma di sostanziale diniego ad esprimere la sostanziale fattibilità del progetto
Solo da pochi e più piccoli Stati come la Cecoslovacchia venne disponibilità ad aprire le trattative
L'Europa aveva perso l'ultima occasione per scongiurare la catastrofe
Dieci anni dopo
Nel giugno mille novecentoquaranta di fronte alla caduta della Francia sotto l'attacco tedesco
Quando gli eserciti della Wehrmacht sembravano aver abbattuto l'ultimo possibile baluardo di resistenza al dilagare del nazionalsocialismo nell'Europa continentale
Il premier britannico Cerciello appena entrato in carica propose al governo ucraino
L'Unione franco britannica
Con piena integrazione politica militare ed economica per una resistenza ad oltranza degli ultimi baluardi dell'Europa libera e democratica contro l'avanzata della nuova barbarie
Il Progetto confermava la volontà britannica di battersi fino all'ultimo senza scendere a patti con la Germania dopo che Churchill aveva pronunciate ai comuni il più famoso discorso della sua vita
Cito non ho nulla da offrire se non sangue fatica e lacrime
Contro la più terribile euro dal via della storia
Il governo francese rigettò l'offerta il successore Pétain cedette alla Germania
Devo costituire a Londra la France Libre che non si piega ma in quel progetto di unione stava il germe secondo del Risorgimento d'Europa
L'anno successivo nel quarantuno quando la guerra si allargava l'Unione Sovietica gli Stati Uniti
Al confino di Ventotene due antifascisti italiani ivi reclusi Altiero Spinelli Ernesto Rossi scrivevano il Manifesto per un'Europa libera e unita
A tutti noto come Manifesto di Ventotene
Col preciso intento politico di dare una base ideale è un programma al Movimento federalista europeo che si battesse per la costruzione di una federazione sovranazionale
Secondo il magistero dei federalisti Peters lì a fare il turn mezzo né J sui quali si fonda la costituzione degli Stati Uniti d'America
Era una lettura italiana ed europea del disegno di federazione come unica via di uscita la degenerazione aggressive liberticida degli Stati nazionali del Vecchio Continente
L'Italia che aveva prodotto il fascismo e aveva concorso a disseminando in Europa
Nelle sue forze migliori nei suoi spiriti più alti reclusi in galera o al confino o nella clandestinità dava all'Europa una via e una speranza di riscatto
La storia italiana ed europea che inizia con la lotta di liberazione può quindi essere letta come lo sforzo condotto dagli europei
Per mettersi definitivamente alle spalle le macerie e i lutti di due guerre con la ricostruzione di un'Europa civile libera e democratica volta ribadire nel mondo il suo primato
Ma non più per la potenza dei suoi imperi dominanti
Che in Breve sarebbero stati spazzati via
Ma per la sua civiltà pluralistica e di tolleranza che rinnega l'arroganza prevaricatrice degli Stati nazionali a favore della costruzione della Federazione sovranazionale
L'Italia
Bourbaki avesse sconfitto e piegato è stata protagonista di quel momento alto della nostra storia repubblicana le classi dirigenti e il popolo italiano seppero raccogliere la lezione della storia come l'avevano raccolta altri popoli europei
Restò la festa del quattro novembre come festa della vittoria
Ma come spesso accade alle memorie storiche legate alle ricorrenze svincolata dalla consapevolezza della tragedia e del danno provocato da quella guerra
Si voleva ricordare con quattro novembre il ritorno nella casa comune degli italiani redenti e ancor più la prima guerra vinta della storia dell'Italia unita come collante dell'unità nazionale e a compensazione morale del disastro politico militare e civile
E la seconda guerra mondiale
In qualche modo quella festa della vittoria come si chiamava si calava nello spirito delle parole pronunciate da Benedetto Croce all'indomani della Liberazione
Era lei ridice Bam mousse di una storia che secondo Croce all'indomani della Liberazione
Che secondo Croce dopo la parentesi del fascismo poteva riprendere ininterrotta in continuità con l'Italia liberale
Ma purtroppo non era proprio così
La catastrofe dell'Europa prodotta dalla Grande Guerra pesava ancora come il vincolo il limite su di un continente che pure nelle sue forze migliori intendeva riscattarsi
E il fascismo italiano come il nazionalismo nazionalsocialismo tedesco non erano stati una parentesi storica prodotto da un virus estraneo al presunto corpo sano della nazione
Avevano radici profonde e radicate contro le quali era necessario continuare a lottare
L'Europa occidentale era nelle condizioni di sognare la creazione di una grande federazione sovranazionale
E sei era debitrice agli Stati Uniti della liberazione dal giogo nazista ma era pur sempre condizionata dalla politica delle grandi potenze mondiali affermate sì con la guerra
Senza avere la possibilità di svolgere un ruolo autonomo da protagonista nelle relazioni mondiali
Mentre l'Europa centro orientale era caduto a sotto il giogo della dittatura sovietica anch'essa prodotto della prima guerra mondiale che con la seconda come potenza vincitrice aveva imposto la propria egemonia ideologica e militare staliniana
Ai Paesi europei da essi da essa liberati dal dominio nazista
L'Europa intera devastata da due guerre era passata in soli trent'anni da fulcro della storia mondiale ad area di conquista di spartizione
Dal mille novecentoquarantacinque soggetta alla volontà delle grandi potenze
Ma era anche un'Europa che nelle sue forze migliori credeva in se stessa e nella sua possibilità di resurrezione come grande unione federale
Ritroviamo la ecco dell'unione franco britannica lanciata da Churchill nel mille novecentoquaranta nel trattato di Bruxelles
Che i governi francesi e britannici approntarono nel marzo mille novecentoquarantotto per la difesa collettiva la sicurezza europea non solo e non tanto contro una Germania distrutta ma contro le aspirazioni staliniane
A dominare l'Europa quando gli Stati Uniti di Truman erano ancora riluttanti verso l'impegno politico militare diretto che si concretizzerà solo nel quarantanove con l'Alleanza Atlantica
è stato un momento alto della storia europea
Anche se le forze erano esigue
E i francesi Gran Bretagna da sole non avevano la forza per fronteggiare la potenza sovietica la volontà di riscatto era radicata nei ceti politici più illuminati degli stati dell'Europa occidentale
Il disegno di costruzione di un'Europa federale fu ideale e politico come era necessario che fosse non economico Einaudi De Gasperi Adenauer Monnet e fumante vincitori e vinti della guerra puntare alla creazione di una grande federazione politica che fosse tale anche se con il disegno di Comunità europea del carbone e dell'acciaio nel cinquanta si gettarono le basi del mercato comune
Ma alla cieca era intesa come ragione fondamentalmente è politica di superamento del contrasto franco-tedesco nell'accesso alle allora fondamentali materia fonti di energie materie prime il carbone e l'acciaio appunto
Il mancato varo del piano potrebbe per la costruzione di una difesa comune europea nel mille novecentocinquantaquattro l'ultimo progetto politico cui Alcide De Gasperi potete dare il proprio apporto segnò una battuta d'arresto del disegno sovranazionale che aveva operato sotto la privo della volontà di riscatto del dopoguerra
Dieci anni dopo la fine della guerra questo slancio si era esaurito ed era stata proprio la Francia con la mancata era fitta ratifica del Trattato della Comunità europea di difesa assegnare la battuta d'arresto lungo il cammino della costruzione dell'Europa politica federata
La Conferenza di Messina
E i Trattati di Roma dei quali l'anno scorso abbiamo celebrato i sessant'anni fortemente voluti dal governo italiano in particolare dal nostro ministro degli Esteri Gaetano Martino
Vollero essere il rilancio del processo di integrazione europea dopo il fallimento della recente
Nacque allora la Comunità economica europea e si diffuse la speranza che le tesi funziona liste operassero lungo il cammino che portava la federazione europea ossia sì penso o si sperò che la funzione la necessità la necessaria gestione delle regole del mercato comune da parte degli Stati partecipanti l'Europa dei sei creasse l'organo ossia la guida politica sovranazionale
Si trattava di una tesi palesemente ottimista
E che non trovò riscontro nei fatti anche se l'è un furia determinata dagli alti tassi di crescita che interessarono tutti i Paesi partecipi del mercato comune
Indusse ad inneggiare ad uno Europa di popoli passati dal disegno del niente amento alla pace operosa
Che concorreva al consolidamento di democrazie fragili come quella tedesca e quella italiana
Il binomio vincente sembrò essere Europa e patria nella quale la seconda prendeva linfa e forza dalla prima piuttosto che dal primato dello Stato nazionale
Ma il benessere crescente del quale parteciparono strati sociali sempre più ampi occultò in limiti della costruzione europea ove il Progetto politico si era indebolito
Il passaggio da un trattato di libero scambio come quello del mille novecentocinquantasette peraltro paragonabile ad altri
Della storia europea fra Otto e Novecento Allo stato di un'Europa che avanzasse sulla strada dell'integrazione politica fu ostacolato di nuovo dalla Francia
Nella quale la leadership di del Golfo tornato al potere nel momento più buio della storia francese del dopoguerra quando le istituzioni repubblicane erano sotto la spada di Damocle del colpo di Stato militare rilanciava l'Europa delle patrie
Nella visione del presidente francese l'Europa doveva essere una consociazione di Stati sovrani
Nella quale la leadership politica fosse riservata alla Francia mentre la leadership economica era detenuta de facto dalla Repubblica federale tedesca
Era quanto di più lontano si potesse immaginare dal progetto politico coltivato dai grandi europeisti del dopoguerra
Quando ormai De Gasperi era scomparso Monnet Suman erano usciti di scena
E Adenauer era costretta a dialogare con dei gol per ridare legittimazione internazionale alla Germania prima di lasciare la cancelleria
Nella visione del generale
La sovranità nazionale del suo Paese implicitamente riconosciuto essere inadeguato
Al svolgerle da solo una politica estera comparabili e concorrenziale con quella delle grandi potenze doveva trarre linfa e forza
Dall'Europa per detenere una massa critica competitiva
Era un modo distorto di intendere l'Europa delle patrie l'Europa dei sei
Ove il Paese che deteneva il privilegio di essere uscito formalmente vincitore alla seconda guerra mondiale
Rivendicava la leadership continentale per dare adeguata forza alla politica estera della Francia del mondo
Il rigetto francese della richiesta del Regno Unito di entrare nella comunità
Era coerente con questo disegno perché la Gran Bretagna sarebbe entrata in Europa come vincitrice della seconda guerra mondiale e non avrebbe subito l'egemonia francesi si trattava di una politica che ostacolava l'unica via utile a costruire un'Europa unita ossia il riconoscimento delle uguaglianza sostanziale dei popoli e delle culture che convergono nella ricchezza delle loro specificità per creare un soggetto sovranazionale nuovo
Inoltre la Francia di del gol si scontrò con l'evidenza divenuta chiara
A tutte le classi dirigenti europee più illuminate ieri come oggi della lezione di Luigi Einaudi contro il mito della sovranità assoluta degli Stati nella globalizzazione
Ossia che nessuno lo Stato nazionale europeo anche il più forte può svolgere da solo una politica estera competitiva incisiva nel sistema multipolare degli Stati continentali
Solo l'Unione può permettere all'Europa di continuare ad essere una grande area di pace e di civiltà
E mediatrice dei conflitti in un mondo globalizzato soprattutto nelle aree calde il suo più immediato intervento l'Africa e il Medio Oriente
Dopo il decennio infausto degli anni sessanta la crisi economica degli anni settanta prefiguro nuovi ostacoli al processo di integrazione europea
Mentre il rialzo dei prezzi del petrolio in concomitanza con la crisi della presidenza degli Stati Uniti per i fallimenti vietnamiti e per lo scandalo di Warren che rafforzavano la pressione dell'Unione sovietica sull'Europa occidentale
Ma gli europei seppero reagire
La svalutazione del dollaro con la denuncia unilaterale degli accordi di Bretton Woods da parte del presidente Nixon nell'agosto mille novecentosettantuno fu uno choc che alla lunga sito mostrò salutare
Se il così detto serpente monetario progettato sottoscritto nel settantadue con gli accordi di Basilea
Si frantumò presto sotto i colpi della crisi petrolifera per la ricerca forsennata della svalutazione competitiva da parte dell'economia e delle monete dei Paesi più deboli Italia compresa
L'allargamento della Comunità Gran Bretagna Irlanda e Danimarca nel settantatré la creazione del Sistema monetario europeo l'elezione
Del parlamento europeo a suffragio universale diretto di tutti i cittadini nel settantanove erano i segni che l'Europa aveva ripreso il suo cammino
Non solo
Gli esordi degli anni ottanta superata la grande crisi energetica e avviata la transizione della quarta rivoluzione industriale con l'informe Tizzano azione dei sistemi produttivi
Si aprivano all'insegna dell'ottimismo per l'Europa
La fine del regime militare in Grecia
E l'esaurimento delle dittature di modello franchista nella penisola iberica
Permettevano l'allargamento dell'Europa comunitaria che si confermava area di pace e di progresso ove i valori e i principi della democrazia liberale erano saldi e tutelati
Al punto che l'accesso all'area comunitaria era sottoposto a questo vincolo pregiudiziale
In questo clima positivo di crescita dell'Europa dei dodici grazie all'opera di un grande presidente di Commissione il francese già dello e di un grande europeista italiano Altiero Spinelli fu varato nel mille novecentottantasei l'Atto unico europeo
L'Europa segnava un decisivo passo avanti con l'avvio di politiche di convergenza che prefiguravano la nascita dell'Unione
Fu il momento del rilancio dell'Europa politica prima del crollo del muro di Berlino e della dissoluzione dell'Unione Sovietica
Tutti noi
Abbiamo il ricordo vivo dell'entusiasmo e della gioia
Per quel muro simbolo della divisione del continente che crolla sotto i colpi di piccone dei giovani berlinesi inermi
Non più impauriti dai Vopos appostati sulle torrette di frontiera bensì questi allora volta intimoriti
Da una folla incontenibile sospinta e sostenuta dal nuovo vento irresistibile della storia
Era un vento di libertà che spazzava via le ultime macerie della seconda guerra mondiale il retaggio di una Germania divisa che risaliva alla conclusione della prima al diktat di Versailles
Sono passati passati quasi trent'anni
Eppure per tutti i giovani e i meno giovani europei nessuna notte è stata più entusiasmante di quella magica del nove novembre mille novecento ottantanove
Con Rostropovich accorso da Parigi che esegue Suites di Bach sotto il muro che crolla
Ci apparve come una notte piena di futuro
Non solo per il popolo tedesco ma per tutti gli europei
Ne conseguì la riunificazione della Germania la gestazione del Trattato di Maastricht che giunse a compimento nel mille novecentonovantadue
Con la nascita o fina ufficiale dell'Unione quando si era ormai consumata la dissoluzione dell'Unione Sovietica
La fine almeno in Occidente della seconda grande dittatura prodotta dalla grande guerra parve a molti apparire falde a molti aprire la via all'affermazione diffusiva della democrazia liberale nel mondo
Il politologo americano Francisco cui ama teorizzò in un libro tanto popolare quanto ingenuo demanda octies Rand last Man che la storia fosse giunta ad un approdo certo è stabile con il trionfo della democrazia liberale e la sua definitiva affermazione
Era una teoria che accompagnava il prevalere degli Stati Uniti a conclusione della guerra fredda con una vittoria alla quale Fukuyama dava valore universale
Ma altri che assai cupi scenari si sarebbero ben presto delinea era comunque un dato di fatto che l'Europa che l'epoca storica della guerra e del mondo iniziata con la grande guerra si era conclusa nel biennio
Mille novecentottantanove mille novecentonovantuno con la riunificazione della Germania e la dissoluzione dell'Unione Sovietica
In questo senso l'aperitivo periodizzazione proposta da Erix o sbaglia un un altro famoso libro
Il secco lo preme era condivisibile
Ed era un dato di fatto che la neonata Unione seppe esercitare un potere d'attrazione travolgenti irresistibile per tutti i popoli d'Europa e soprattutto per quelle fuoriusciti dall'universo sovietico
A ritmi forsennati
Senza un'adeguata riforma dei processi decisionali e questa è stata la sua prima mio Kia l'Unione è passata da dodici a ventotto Stati membri fu un segno forte di vitalità che tuttavia non ha incontrato un'adeguata consapevolezza nella imprescindibile riforma delle istituzioni comunitarie
La nascita della Banca centrale europea nel novantotto che prefigurava l'introduzione dell'Euro nell'Europa dei quindici quattro anni più tardi fu una grande conquista che discendeva dall'abbrivo di Maastricht primavera di ottimismo per un'Europa uscita dalla guerra fredda
L'europa ha prodotto una grande star una grande area di stabilità e di tutela monetaria
Capace di fronteggiare la più grave crisi finanziaria globale dopo quella del mille novecentoventinove esplosa nel due mila otto
A maggior ragione la moneta unica ha protetto l'Italia che nel mille novecentonovantadue
Sola nei Marosi della globalizzazione finanziaria ormai in atto arrischiato il default del debito e la deriva argentina
Avvia ubriachi solo al prezzo di traumatiche politiche restrittive fiscali e monetarie
Ma la Banca centrale europea all'Eur non si è accompagnato il varo del Trattato costituzionale europea
Vero atto politico predisposto dalla Convenzione europea presieduta da Valéry Giscard è spento
Ma bocciato dagli elettori francesi chiamati a referendum nel due mila cinque per mere questioni di avversione interna alla presidenza Chirac come nel mille novecentocinquantaquattro
E nel mille novecentosessanta di nuovo restato alla Francia stato fondatore della comunità e dell'Unione assegnare la battuta d'arresto nel cammino della costruzione di una vera Federazione sovranazionale
Riproponendo di fatto il modello instabile e potenzialmente conflittuale dell'Europa degli Stati o delle patrie come avrebbe detto De Gaulle
E stata la lungimiranza della cancelliera tedesca Merkel a rilanciare il cammino dell'Europa con il Trattato di Lisbona
L'entrata in vigore nel due mila nove e che ha creato la figura di un Presidente del Consiglio di un ministro degli esteri dell'Unione
Un passo avanti significativo ma insufficiente se dagli Stati d'Europa non scaturisce la volontà di cedere quote di sovranità
Ne l'Europa della finanza a Bruxelles e nelle singole cancellerie ha saputo esprimere adeguata saggezza e preveggenza nella gestione della crisi di bilancio del debito sovrano degli Stati più deboli
Il patto di stabilità varato nel due mila dodici
Pur corretto nei contenuti
Eppure ispirato ai trattati sottoscritti dagli stati membri è stato applicato alla crisi greca senza una rapida ed incisiva azione di sostegno che avrebbe minimizzato i danni
è mancato il giusto dosaggio fra il necessario rigore finanziario cui la Grecia doveva essere chiamata e la doverosa solidarietà fra i popoli e governi europei che non deve mai mancare
Perché essa è un fatto morale e politico non economico e sola può fare apparire all'Europa alle opinioni pubbliche nazionali madre e non matrigna
è stato un grave errore che unito alla mio per gestione delle politiche delle migrazioni a concorso ad accentuare il disamore amento verso le istituzioni europee di settori un tempo assai limitati dell'opinione pubblica
Ma qui torniamo al punto di partenza alla lezione dei padri fondatori la casa d'Europa
L'unica casa che può riservare un futuro di pace e di progresso a noi e alle nuove generazioni del vecchio continente deve farsi deve darsi una voce politica autonoma e condivisa
Finché clamore dei singoli Stati sormonta era la voce comune e condivisa della madre Europa
I mostri totalitari del ventesimo secolo generati dalla Grande Guerra non saranno definitivamente delegati nell'archivio della storia grazie
Grazie grazie Sandro
Io credo che non ci sia da aggiungere niente altro perché
Il termine magistralis credo sia l'unico aggettivo che possiamo adottare per questo grande lezione di vita grazie grazie Sandro