Intervista a Lorenzo Lipparini sul dibattito al Consiglio Comunale di Milano sui contenuti della mozione De Chirico in tema di cannabis terapeutica

Con il vice capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale di Milano abbiamo parlato della mozione sulla cannabis terapeutica approvata recentemente dal consiglio comunale con la l'assessore Lipparini un tempo segretario e tesoriere dell'associazione Enzo Tortora vogliamo rievocare la vicenda delle lotte radicali su questo tema
Cominciamo dal due mila e due siamo in Consiglio regionale in Consiglio regionale c'è Yasha Reibman che è medico ed era Consigliere della lista Bonino
Sì una lunga storia di più di venti anni di iniziative che
Si intrecciano tra le iniziative popolari sul territorio e le iniziative istituzionali dove erano presenti le radicale all'interno dei vari Consigli regionali piuttosto che
Comunali e che nel due mila due ebbe proprio nell'iniziativa di Yasha Reibman a che
Riuscì dopo una raccolta firme dopo diversi tentativi peraltro a raccogliere una maggioranza trasversale una larghissima maggioranza dove
C'erano anche i rappresentati esponenti di Forza Italia del CDU del Partito popolare così come della sinistra dei DS socialisti vedere deve pensionati
Intorno appunto una mozione che chiedeva al Parlamento di regolare l'uso medico
Della cannabis terapeutica all'epoca eravamo ancora una situazioni in cui
L'utilità terapeutica medica del sostanze a base di cannabinoidi non era un dato acquisito i farmaci esistevano esistevano all'estero esistevano i primi studi ma non esisteva un uso all'interno della farmacopea della della pratica medica
In Italia quindi all'epoca eravamo ancora diciamo ad un livello molto preliminare esose chiedeva alla politica del conoscere un'utilità medica scientifica che almeno all'estero che era stata abbondantemente
Abbondantemente verificata si arriva a questo voto assolutamente trasversale che chiede al Parlamento di fare qualche cosa chiaramente a livello di governo e di Parlamento nazionale
Serviranno anni bisognerà arrivare a alla decreto Turco nel due mila sei per aprire all'uso medico
Farmaci a base di cannabis e a valle di questo alla necessità di creare degli effettivi percorsi che non solo sulla carta ma anche nella pratica potessero a prevedere il fatto che in malati alla fine arrivassero ad ottenere questi farmaci di cui c'era grande bisogno in questo si intreccia alla vicenda politica radicale che appunto sia a livello nazionale che a livello locale continuano a cercare di fare passi in avanti
Soprattutto con l'utilizzo delle raccolte firme delle iniziative popolari
L'ultima in questo senso proprio l'iniziativa popolare del due mila quindici poi depositata nel gennaio due mila sedici per alla cannabis terapeutica in Regione Lombardia una proposta di legge di iniziativa popolare regionale
Raccolta da partire dai radicali dell'associazione Enzo Tortora e anche qua da un comitato variegato che raccolse le firme in quel periodo
Per chiedere che anche la Regione Lombardia prevedesse dei percorsi
Di facilitazione per fare in modo che i malati avessero a disposizione in modo più facile i farmaci a base di cannabinoidi
E qui c'era l'obbligo da parte del consiglio di discutere la proposta di legge obbligo disatteso e a sorpresa con le nuove elezioni con la nuova giunta stessa maggioranza stesse persone quasi praticamente invece la cosa passaci voi
Per lui assumere questa vicenda
Se una vicenda particolare perché è dal due mila sedici fino al due mila diciotto per oltre due anni il Consiglio della Regione Lombardia perde tempo quindi decide di non decidere non calendarizzata
Il la discussione tanto meno il voto intorno alla proposta di legge di iniziativa popolare benché ce ne sia con un obbligo inserito nello statuto e nei regolamenti della Regione Lombardia
E addirittura arriva a gennaio due mila diciotto quando c'è un passaggio del tutto formale sollecitato dalle
Richieste dal messa in mora del consiglio regionale da parte dei dei radicali loro avvocati che chiedevano la discussione chiedeva
Che la alla proposta di legge fosse data una risposta e una trattazione in Consiglio regionale nel gennaio diciotto c'è un vuoto effettivamente che chiude la vicenda decidendo di non procedere con la trattazione della discussione in aula
Di questa proposta di legge densità popolare
Cosa strana perché invece passano a pochi mesi che il il due di agosto
Arriva invece una delibera quindi non un un atto di discussione politica nel consiglio regionale nella Commissione sanità ma un atto quasi tecnico di Giunta regionale dello stesso assessore Gallera che era in carica precedentemente
Che invece manda avanti delle regole sulla prescrizione l'allestimento l'erogazione e la rimborsabilità carico del servizio sanitario regionale dei preparati a base di cannabis e quindi qualche cosa si muove d'agosto quando l'attenzione è più bassa quando nessuno se l'aspettava più ma la regione Lombardia diventa una di quelle regioni ottemperanti rispetto alle leggi nazionali che nel frattempo erano andate avanti prevedevano
La piena riconoscimento dei presidi a base di cannabis nella nella farmacopea
è stata una se non l'ultimo alla penultima Regione ad arrivare ad avere una legge che preveda l'utilizzo di questi farmaci
è arrivata in questa situazione nonostante il voto contrario che era stato fatto sulla proposta di legge nonostante devo dire anche l'insistenza che sappiamo essere stata fatta dal punto di vista del governo centrale che ha in qualche modo richiesta alla Regione di provvedere con una decisione il in quest'ambito alla fine la decisione è arrivata
Vediamo a questa mozione in consiglio comunale tra Milano abbiamo visto che passata trenta voti a favore sette contrari il proponente De Chirico si trova solo nel suo gruppo
L'unico a votare a favore votano contro anche i rappresentanti della lega che appunto in regione sono alleati con Forza Italia ma la mozione passa
Come è andato il dibattito
Ma il dibattito è stato sostanzialmente rapido se capito subito quelli erano gli schieramenti in campo a perché il Consigliere De Chirico ha presentato la proposta
Di fatto ha trovato subito un'adesione da parte delle componenti in maggioranza chiede il Movimento cinque stelle che
Hanno anzi cercato di intervenire sul testo di specificare meglio di comunque sostenerlo che si è trovato di fatto isolato all'interno delle componenti delle delle opposizioni in consiglio comunale
Spieghiamo di che cosa si tratta la mozione è una mozione che ad oggetto la coltivazione sul territorio comunale di cannabis a scopo terapeutico quindi non è una una mozione che come quello che è avvenuto in in Regione
Parla direttamente della possibilità di avere accesso ai farmaci in un qualche modo parla dell'aspetto
Del quantità di farmaco disponibile della modalità organizzativa di approvvigionamento della materia prima per poi ottenere i farmaci in Italia c'è di fatto un monopolio dell'istituto farmacologico di Firenze
Su questa su questa materia in futuro avremo bisogno di di coprire un fabbisogno più alto e quindi serviranno o un'importazione maggiore dall'estero una produzione maggiore
Dall'interno dell'Italia in questo momento però c'è di fatto delle delle leggi che dovranno essere in un qualche modo messi a punto soprattutto dal Ministero
Della salute per renderle in parte più agevoli per consentire a soggetti che in questo momento possono essere soggetti pubblici e che devono essere soggetti espressamente autorizzati a farlo
Per procedere su autorizzazione esplicita il ministero della sanità a produrre non la materia prima quindi del infiorescenze di cannabis e con delle caratteristiche mediche
Ben precise perché poi dovranno essere alla base della produzione dei farmaci che ci sarà
Quindi c'è solo una una possibilità generica sul fatto che il il Comune gli Enti pubblici quindi soggetti pubblici possano se autorizzati procedere in tal senso certo il valore politico della mozione che comuni grossi a partire quello di Milano e comunque della maggioranza in un qualche modo trasversali si pongono questo tema e quindi
L'obiettivo della mozione soprattutto quello di aprire un tavolo tecnico di approfondimento con gli enti coinvolti
Proprio per sollecitare cioè per fare capire che questa disponibilità c'è e che quindi è utile che si prosegua il tal senso avendo la possibilità di ampliare la platea di chi coltiva a fini terapeutici
Ci sono già dei progetti avete già come Giunta il sindaco ha già messo in campo delle iniziative rivolte al governo noi adesso dovremmo mettere in più di questo tavolo tecnico di approfondimento la prima versione della
Mozione prevedeva di aprire un tavolo tecnico con agli operatori agricoli del comune di Milano il Consorzio agricolo milanese delle l'unione degli agricoltori in realtà ho chiesto che venisse sostituito con invece degli interlocutori da un punto di vista degli enti coinvolti perché la partita e da svolgersi soprattutto in un rapporto interistituzionale
E quindi dovremmo innanzitutto identificare gli uffici interni che possono portare avanti la pratica e prendere contatto innanzitutto con il ministero per capire che cosa si può fare le strutture devono rimanere delle strutture pubbliche
Uno dei requisiti che queste attività di coltivazione avvengano in un contesto indoor quindi non saranno in campo aperto anche questo limita di fatto la possibilità ricorrere ai campi al terreno agricoli del Comune di Milano
Dobbiamo approfondire senz'altro la materia io credo che uno dei temi che tra l'altro proprio in questi giorni sarà affrontato anche al congresso dell'Associazione Luca Coscioni che si svolge proprio questo fine settimana a Milano
Sarà anche di approfondire gli aspetti tecnici scientifici come proseguire in questo in questa direzione ci potrà dare anche qualche aiuto a ricostruire la materia e a supportare questa iniziativa istituzionale
Grazie grazie ad Enzo Lipparini che è assessore Milano assessore alla Partecipazione cittadinanza attiva e ho tentato