Sono intervenuti: Manuel Katz (giornalista).
Tra gli argomenti discussi: Clinton, Democrazia, Iran, Iraq, Israele, Medio Oriente, Pace, Palestinesi, Politica, Siria, Turchia, Usa.
La registrazione audio ha una durata di 5 minuti.
Rubrica
Dibattito
Convegno
09:30
9:00 - Napoli
9:30 - Milano
giornalista
La visione americana del Medioriente estratto il soggetto di una conferenza tenuta recentemente a Washington da marketing Eric uno degli uomini chiave nell'amministrazione Clinton
Responsabile del desk mediorientale nel Consiglio per la Sicurezza nazionale alla Casa Bianca
Ne ricordiamo che i fatti più salienti
Tre sono le mete dell'amministrazione Clinton in Medioriente uno agire per portare alla limitazione della minaccia irachena iraniana
Due far progredire il processo di pace arabo-israeliano investendo sport e per limitare la diffusione delle armi di distruzione di massa
Tre far progredire il processo di democratizzazione dei regimi mediorientali
Gli interessi americani ha detto invece continuano a essere quelli definiti dall'amministrazione Bush ossia flusso libero del petrolio a prezzi accettabili
Il rinforzo dei Paesi arabi che hanno buoni rapporti con gli Stati Uniti e l'impegno a garantire la sicurezza l'esistenza e lo sviluppo di Israele
Lo sforzo americano del processo di pace deriva dalla convinzione che una soluzione stabile giuste globale del conflitto arabo israeliano possa contribuire alla realizzazione di tali interessi
Dopo il crollo dell'Unione Sovietica gruppi della zona non vanno più valutati dicendogli che in termine di competizione tra le superpotenze va bene sia in termini di interessi regionali la regione nella sua globalità
Se da un lato ciò mentre la responsabilità americana dall'altro la mancanza di competitività rende più difficile influire economicamente e militarmente sui Paesi della zona
Inoltre gli Stati Uniti non possono più considerare separatamente la zona del bacino mediterraneo e quella del Golfo Persico
In odore inutile scusate in un'era di sviluppo Dimitri parentali dice lunga portata e di crescita del fondamentalismo islamico
Gli avvenimenti in una parte della regione influiscono anche sull'altra come ha dimostrato la guerra del Golfo e come dimostra attualmente la politica era Niang
Tentativo di interrompere il processo di pace tramite la tesseramento al finanziamento dei il urla situati in Libano
Il forte iter per stabilizzare i regimi in Egitto in Algeria
Processo di armamento dell'Iran con missili acquistati dalla Corea del Nord
Un capitolo a parte è stato dedicato alla Turchia ritenuto una forza centrale in Medioriente trattandosi di un Paese musulmano e nondimeno democratico e laico la Turchia è un possibile modello per altri Paesi della regione
Questa visione globale del Medioriente ha portato all'Indecast tracciare un'uguaglianza
La limitazione della minacciati Iraq Iran nella zona orientale influirà sulla capacità americana di far progredire il processo di pace tra Israele e i Paesi arabi nella zona occidentale e viceversa
Lo sviluppo del processo di pace nella zona occidentale contribuirà la possibilità di limitare la minaccia irachena era in Iran nella zona orientale
Index respinge l'argomentazione che è importante mantenere un equilibrio tra Iraq e Iran affinché si limitino a vicenda e con velata minaccia dichiara testualmente
Si tratta di due pesi e osterie contrari agli interessi americani di cui non abbiamo bisogno
Abbiamo al nostro fianco la coalizione che si è formato nella guerra del Golfo e nostre alleati nella regione Russia Arabia Saudita Turchia Egitto e Israele chiuse virgolette
Non c'è quindi Grazia per Zlatan coste e verranno mantenute in vigore le sanzioni dell'ONU
Rispetto all'Iran non c'è volontà americana di arrivare a un confronto diretto macchina che gli Ayatollah non cambieranno la loro politica non ci sarà una normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi
Però mentale la pressione sul governo di Teheran cercheremo anche vicende che di convincere i nostri alleati europei e giapponesi allora aiutare l'Iran né economicamente nei militarmente
L'ultima parte della conferenza è stata dedicata al processo di pace arabo israeliano secondo Index paradossalmente la crescita dell'estremismo fondamentalista spinge le parti a trovare un accordo perché rappresenta un pericolo per tutti
Parlando di Israele implica dichiarato che sebbene Ravens ha risposto a prendere dei rischi a correre dei rischi in cambio della pace gli Stati Uniti non lo permetteranno se non saranno convinti che viene offerta di avere una pace stabile
Riferendosi alla Siria Indecast sottolineato che Assad deve impegnarsi ad una pace globale comprendente relazioni diplomatiche pressioni economiche turismo eccetera
Ai palestinesi infine ha ricordato che attualmente negoziate sulla soluzione ad interim e che dopo tre anni comincerà quello sulla soluzione definitiva negoziato che sarà basato sulle mozioni ONU due quattro due e tre tre otto
Gerusalemme Manuel Kant
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