Cerimonia di commemorazione a 80 anni dalle leggi razziali

Bongiorno
A tutti ringrazio di essere qui presenti in questa giornata
Fortemente voluta dalla Camera di Commercio ringraziamo tutte autorità che sono qui presenti che ci onorano della loro presenza
Io faccio soltanto la voce fuoricampo e quindi darei subito la parola
A un attore molto famoso che oggi è venuto qui e ci leggerà un brano scritto da Avigliana Cassano un brano che diciamo racchiude benissimo la drammaticità di quei momenti di quel momento storico Francesco Montanari
I provvedimenti per la tutela della razza
Meglio conosciuti come leggi razziali
Furono emanati dal governo di Mussolini a più riprese ma la formulazione più ampia votata dal Gran Consiglio del fascismo e firmata dal re d'Italia Vittorio Emanuele terzo
Divenne legge dello Stato italiano fra il settembre novembre del mille novecentotrentotto
Non furono norme blande
E vennero applicate con maniacale accuratezza sbalorditiva rapidità il fascismo dimostrò di non essere un regime barzelletta
E la maggior parte degli italiani si dimostrarono volenterosi collaboratori
Subito dopo la promulgazione del mille novecentotrentotto nel giro di poche settimane novantasei professori universitari centotrentatré assistenti duecentosettantanove presidi e professori di scuola media
Un centinaio di maestri elementari oltre duecento liberi docenti duecento studenti universitari mille alunni delle scuole secondarie quattro mila quattrocento delle elementari vennero allontanati dagli atenei e dalle scuole pubbliche del Regno
Una profonda ferita mai completamente rimarginata fu inferta la cultura e la società italiana
Con le leggi razziali ciascun italiano fu catalogato sulla base della razza ovvero del sangue
Un'aberrazione sottoscritta da sedicenti scienziati secondo cui uomini e donne erano solo pacchi postali sigillati trasportante materiale genetico di generazione in generazione agli effetti di legge erano considerati di razza ebraica i figli di genitori entrambi di razza ebraica anche se appartenenti a religioni diversa da quella ebraica
I figli nati da genitori di cui uno di razza ebraica e l'altro di nazionalità straniera i figli nati da madre di razza ebraica qualora fosse ignoto il padre e quelli che pur essendo nati da genitori di nazionalità italiana di cui uno solo di razza ebraica professano la religione ebraica o fossero comunque iscritti ad una comunità israelitica
Ovvero avessero fatto in qualsiasi altro modo manifestazioni di ebraismo nell'agosto del trentotto l'ufficio demografico centrale del ministero dell'Interno appositamente trasformato in direzione generale per la demografia e razza il famigerato del Morazzone
Chelsea gli ebrei italiani cinquantotto mila quattrocentododici gli individui con genitori ebreo o ex ebreo di questi quarantasei mila seicentocinquantasei si dichiararono ebrei
Gli ebrei erano tenuti ad autodenunciarsi ed apporre la scritta di razza ebraica su tutti i certificati pena l'arresto o un'ammenda fino a tre mila lire
Una cifra esorbitante se si pensa che in quel periodo era in voga la canzonetta se avessi Mille lire al mese
Gli ebrei non potevano prestare servizio militare essere proprietari gestori o amministratori di aziende con più di cento dipendenti nei proprietari di fabbricati urbani con imponibile superiore a venti mila lire o di terreni con estimo superiore a cinque mila lire
Il che significò svendita o sequestro
Non potevano essere impiegati in aziende pubbliche banche assicurazioni quattrocento dipendenti pubblici cinquecento dipendenti privati centocinquanta militari e due mila cinquecento professionisti persero i loro posti di lavoro e vennero ricacciati nel nulla senza possibilità non solo di proseguire la loro carriera
Ma spesso anche di sopravvivere dignitosamente
Gli ambulanti ebrei che persistevano a vendere vennero multati o internati
Gli alti funzionari dello Stato ebrei furono dimessi dalla FIAT furono cacciati prima i dirigenti poi gli operai
Agli ebrei fu preclusa ogni forma artistica
I loro libri non potevano essere pubblicati o adottati come libri di testo nelle scuole anche quelli frutto della collaborazione di più autori di cui uno ebreo
Non potevano suonare nelle orchestre le opere di compositori ebrei non potevano essere eseguite agli ebrei era proibito contrarre matrimoni con non ebrei frequentare le spiagge
Avere il nome sull'elenco del telefono possedere la radio pubblicare annunci mortuari far parte del club alpino e persino possedere piccioni viaggiatori
L'obiettivo finale era di espellere tutti gli ebrei della penisola
Un obiettivo che non si realizzò a causa dell'ingresso in guerra dell'Italia nel giugno del mille novecentoquaranta
Eppure
Gli ebrei
Erano più italiani di molti italiani
E certamente più dei Savoia che regnavano su una regione francese originalmente provenivano dalla Sassonia e più della nobiltà napoletana e siciliana entrambi di origine spagnola
La loro presenza in Italia antichissima
Le prime comunità giunsero già ai tempi della Roma repubblicana e si radicarono con la grande deportazione che seguì la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel settanta dopo Cristo e poi con la cacciata dalla Spagna tra il mille trecento e il mille cinquecento diffusi in tutta la penisola gli ebrei avevano conosciuto momenti di prosperità
Soprattutto all'epoca dei comuni delle signorie e momenti di persecuzione a causa dell'antigiudaismo della Chiesa cattolica
Un antigiudaismo di matrice religiosa gli ebrei erano il popolo dei cita che crea un terreno fertile per i pregiudizi antisemiti di matrice biologica propugnate da fascismo e nazismo
A partire dal mille cinquecentocinquantacinque ha seguito da una bolla di papa Paolo quarto gli ebrei erano stati obbligati a risiedere nei ghetti dai quali di Libero Napoleone
Finché lo Statuto Albertino del mille ottocentoquarantotto non garantì loro la cittadinanza italiana e i pieni diritti che ne conseguiva no
Un paradosso della storia
Fu un Savoia liberare gli ebrei è un altro Savoia rigettati nella discriminazione
Gli ebrei italiani dissero con orgoglio la loro cittadinanza
Avevano combattuto e meritato una deficienza durante la prima guerra mondiale ventiquattro generali pluri decorati furono cacciati con le leggi razziali tra loro Riccardo Padovani che pure aveva frequentato la Nunziatella con idee parecchi si distinsero nella vita pubblica e politica
Era ebreo il celebre sindaco di Roma Ernesto Nathan così come lo era Luigi Luzzati
Presidente del Consiglio dei ministri dal mille novecentodieci al mille novecentoundici e anche il podestà di Ferrara Renzo Ravenna unico ebreo a ricoprire questa carica da cui fu costretto a dimettersi nel mille novecentotrentotto
Alla scienza l'ebraismo italiano avrebbe dato tre premi Nobel Emilio Segré Salvatore Luria Rita levi Montalcini tutti emigrati in America per le leggi razziali e tutti allievi del grande Giuseppe Levi anche gli epurato
Molti grandi scienziati furono costretti al silenzio e alla miseria
Esclusi da quegli istituti che essi stessi avevano creato come il matematico e fisico Tullio levi Civita che si vide persino negare l'ingresso alla biblioteca del suo istituto di matematica dell'Università di Roma dal nuovo direttore
Erano ebrei insigni scrittori come Italo Svevo Giorgio Bassani Carlo Levi e grande poeta Umberto Saba la pubblicazione circolazione delle loro opere fu proibita dalle leggi razziali così come l'esecuzione di musiche composte da ebrei
La celebre scuola di via Panisperna punta di diamante della scienza italiana fu distrutta dalle leggi razziali
Era ebrea la moglie di Enrico Fermi e colui dovettero lasciare la ricerca fuggire all'estero Bruno Pontecorvo Ugo Fano Eugenio Fubini Sergio De Benedetti privando l'Italia del frutto delle loro avanzatissimi ricerche di fisica
Una vera e propria fuga di cervelli decretata dallo Stato italiano che perso il contributo di personalità del calibro dell'economista Franco Modigliani e di matematici fisici come Vito Volterra e Federico il ricorso le leggi del mille novecentotrentotto furono un'infamia è un'aberrazione
Con ruppero la coscienza etica del Paese
Trasformando un gran numero di italiani in delatori e complici dell'iniquità
O il testimone indifferenti anche se non mancarono esempi individuali di grande valore
Magistrati che applicarono leggi in modo restrittivo funzionari che falsificano i documenti per per dei perseguitati gente comune che progetta proteste nascose gli ebrei dichiarò come propri i loro figli religiosi religiose che li nascosero nei conventi
Ma furono purtroppo casi isolati
Come fu possibile
Che una nazione civile tollerante
Considerata la culla del diritto dove gli ebrei si erano sentiti accettati e rispettati desse carta bianca i teorici dell'odio del razzismo
Molti dei quali dopo la guerra non solo non furono puniti
Ma conobbero onori e gloria
Come il Presidente del Tribunale della razza Gaetano Azzariti che diventò sottosegretario la giustizia con Palmiro Togliatti e poi presidente della Corte costituzionale dal mille novecentocinquantacinque al cinque gennaio mille novecentosessantuno giorno della sua morte
Se comprendere è impossibile
Conoscere è necessario scrisse Primo levi
Perché ciò che è accaduto può ritornare
Le coscienze possono nuovamente a essere sedotte d'oscurate
Anche le nostre
Il vero ringraziamento a Francesco Montanari
Adesso diamo la parola a Renato astrologo autore del membro di quella comunità ebraica che quelle persecuzioni le disse in prima persona
Dove li mettiamo
Io come dentro questo carissimo amico mi chiamo Renato astrologo sono nato a Roma il trentun maggio mille e novecento trentadue
Ma la guarda che io ricordo un maggiore fermezza è quella del ventidue ottobre mille novecentotrentotto frequentavo da pochi giorni la prima elementare
Dopo l'appello il maestro mi chiamò vicino alla sua cattedra
E con voce solenne sentori a disse
Astrologo tu da domani non può più venire a scuola AIGA perché perché come dice lei ha detto l'ebreo è di razza moralmente e fisicamente inferiore io mi guardava dottori c'ho fatto un buon lavoro perché dovessi inferiore agli altri
Questa fu soltanto il primo episodio
Tornando a casa quindi abbastanza disorientato e da brivido trovai proprio mostrerà ancora più pesante mio padre un imprenditore
Gli era stata sottratta immediatamente la licenza proibito di svolgeva il lavoro lui con quattro figli a carico si trovava all'improvviso a dover provvedere al suo al futuro suo e della sua famiglia
Doppio incarico perché c'era anche il problema scolastico dei suoi clienti
Quindi dopo varie peripezie e per la generosità di un imprenditore romano lui fu assunto come agente di commercio invero ovviamente per quello che riguarda invece la scuola
Ebbe un colloquio positivo come i padri Giuseppe gli che avrete erano all'Istituto Piovene Cimo di Roma abbia degli Etruschi
E chiesero e chiese acquisiti sacerdoti di poter far frequentare le scuole ai suoi figli
La richiesta facoltà positivamente con una clausola che immediatamente dovevamo cambiare cognome per cui io non mi potevo più chiamare astrologo dovevo assumere il poi il cognome di un tal De Nicola
Tutto questo poteva essere accettabile ma un ragazzino che magari durante l'appello sente nominare non pericolose guardava il cielo ci ho chiesto De Nicola quindi facevo la figura o del ritardato ottenute risponde distratto
Ma non finivano qui le peripezie purtroppo perché dopo i limiti e i primi anni delle elementari
Mio padre venne a sapere che era c'era stata una spigliata in cui i fascisti erano riusciti a individuare la nostra nuova abitazione
Dico un sacerdote che per me è stato un eroe vero libere volto certo padre Libero Paganella ci porto ad Albano laziale e di un istituto sempre dei Giuseppina questo sempre dal l'ottobre del mille novecentoquarantatré fino a che il primo febbraio del quarantaquattro con lo sbarco degli alleati
L'istituto fu pesantemente danneggiato e dove il malgoverno intorno a Roma ma dove nessuno ci voleva accogliere questo bravissimo Sicer dove tanto finisce tanto sia dovrà che riuscì a convincere addirittura o nel convento di clausura stretta che tutti voi potrete conoscere vedere che si trova prima abbia venti settembre all'inizio di via venti Settembre
Questo padre Libero fece talmente pressione alla coscienza della madre superiore della quella ci accolse e allora tra assistenti immani inimmaginabili da un punto di vista diciamo così vede il cibo eccetera eccetera c'era anche l'altra clausola che non dobbiamo mai parlare
Né mai farsi vedere una suora alla quale evidentemente si poteva essere sfidato l'istinto materno
Per farmi prendere un po'più surreali mi portava nel giardino del CUN del del convento che ha vicino a quello del Presidente della Repubblica mitra vestiva da suora
Io che ero un ragazzino di undici anni messi alla sbarra per far riprendere il sole questa odissea inenarrabile è durata fino al quattro giugno mille novecentoquarantaquattro
Determinò un ciclo di vita angoscioso e mi stava per nascere un altro molto più gioioso
E io voglio dire soltanto come messaggio specialmente ai giovani
Che sappiano che queste cose sono veramente avvenute e c'è chi la pacata sulla sua pelle
E voglio dire ai famosi negazionisti io non gli auguro di patire di soffrire per lo scarso sofferto il sottoscritto e la sua famiglia non glielo auguro né allora né aver loro famiglie ma queste cose non si devono ripetere mai più
E ora la parola al presidente della Camera di commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti
Signor presidente della Camera dei deputati autorità gentili signore signori vi ringrazio di aver raccolto l'invito alla cerimonia di commemorazione in occasione della quale scopriremo la targa a memoria degli ebrei romani che vennero ingiustamente privati
Delle Lorin prese del loro lavoro a causa delle leggi razziali fasciste del mille novecentotrentotto
Nel due mila diciotto ricorrono gli ottant'anni di questo triste anniversario
Abbiamo ascoltato dalla voce dell'attore Francesco Montanari la lettura del testo sulle leggi razziali scritto dalla giornalista Viviana Casama ideatrice dell'evento il processo a Vittorio Emanuele terzo
Realizzato quest'anno in occasione della giornata della memoria
Si è trattato di una lettura molto commovente
Di quei provvedimenti che ci hanno consentito di comprendere affronto la tragicità e la
Dramma più città di questi fatti
Con specifico riferimento alle imprese l'articolo dieci comma C del regio decreto legge numero mille settecentoventotto provvedimenti della difesa della razza italiana del diciassette novembre mille novecentotrentotto stabiliva che i cittadini italiani di razza ebraica non possono essere proprietari o gestori a qualsiasi titolo di aziende dichiarate interessanti la difesa nazionale
Ai sensi delle norme dell'articolo uno del regio decreto diciotto novembre mille novecentoventinove
Ottavo anno dell'era fascista
Numero due mila quattrocentottantotto e di aziende di qualunque natura che impiegano cento più persone né a vere di vecchie aziende la direzione riassumervi comunque l'ufficio di amministrazione o di sindaco
Tale indegna violazione dei diritti degli ebrei precedette la loro persecuzione fisica avvenuto nel corso degli anni Milano centoquaranta tre mille novecentoquarantacinque ma fu una persecuzione non meno dolorosa
Una pagina ignominiosa
Nella storia della nostra città e del nostro Paese che ebbe il suo culmine nell'eccidio delle Fosse Ardeatine la vicenda più tragiche della storia recente di Roma
Una pagina con cui PCI riteniamo per quanto di nostra competenza
Necessario insieme doveroso confrontarci
Perché è essenziale tenere viva la memoria su quei fatti e tradizione a questo riguardo che il presidente neo eletto della Camera di commercio di Roma porti come primo atto
Una corona di fiori in omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine
Ma soprattutto perché vogliamo ridare onore alla nostra stessa istituzione un'istituzione che reca già nel suo simbolo
Una barca fenicia il senso del commercio come elemento di scambio e conoscenza fra le genti
Perché il commercio come l'intrapresa può prosperare solo in un ambiente scevro da pregiudizi razzismi barbiere costruzioni e dazi
Queste mura millenarie il Tempio di Adriano nelle quali ogni giorno realizziamo la nostra missione di istituzione deputata favorire un libero sviluppo dell'economia
Ora produce duro solo il benessere dell'uomo
Queste mura all'epoca buia delle norme antiebraiche furono al servizio non delle riprese bensì della negazione di uno dei diritti fondamentali della persona il fare impresa d'intraprendere il
Applicare in un'attività la propria passione e le proprie competenze
L'aver scelto di confrontarci con questo capitolo oscuro della nostra storia ci induce a ripercorrere il senso stesso della nostra istituzione
Prima dell'avvento del fascismo le camere di commercio erano tre le istituzioni più aperte e liberali
Basti pensare che a seguito della legge del venti marzo mille novecentodieci che assegniamo alle Camere di commercio la tenuta del registro delle ditte
Le nostre istituzioni provvedevano all'elezione del presidente e degli organismi dirigenti
Era previsto il voto alle donne e agli stranieri
Trentacinque anni prima della Repubblica italiana garantisse gli stessi diritti
Le disposizioni del regime fascista produssero al nostro ente un'aberrante involuzione
I provvedimenti amministrativi svolsero un ruolo rilevante nell'applicazione delle leggi razziali
L'aver dato seguito a tali disposizioni costituire un vero e proprio tradimento della nostra funzione
Di ente liberale
E vero opera hanno nel rispetto della legge ma siamo consapevoli che ciò non può e non deve costituire una giustificazione
Perché in presenza di leggi liberali che mettono in discussione le libertà fondamentali le istituzioni hanno il dovere di non restare indifferenti di rimanere consapevoli della propria responsabilità nei confronti del bene comune gli uomini delle istituzioni hanno il dovere di opporsi
E la nostra istituzione appare di tutte le altre non ebbe il coraggio di farlo
Come ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento alla celebrazione del Giorno della memoria
Cito le parole del presidente
Le leggi razziali ideato e scritto di pugno da Mussolini trovarono a tutti i livelli delle istituzioni della politica della cultura e della società italiana connivenze complicità
Turpi convenienze e indifferenza
Quella stessa indifferenza comma sovente sottolineato la senatrice Liliana Segre che rappresentava l'atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli
Proprio dal ritorno di questa indifferenza dobbiamo guardarci
Ah sì siamo sgomenti gli ha rinnovato diffondersi del germe del razzismo e dell'antisemitismo in pensi che ritenevamo ormai immuni come il nostro
Le istituzioni hanno il dovere di fare fronte comune contro questa preoccupante deriva e scongiurare il rischio che il Paese Sato possa tornare Caro Presidente della Regione Nicola Zingaretti Carrà sindacati Roma Virginia Raggi
Tra le tante funzioni che siamo chiamati in quanto pubblici amministratori questa è senza dubbio la più importante
Tra la Camera di commercio di Roma e la comunità ebraica di Roma la più antica comunità ebraica del mondo occidentali esiste una consolidata collaborazione
Che si fonda su una forte amicizia oltre che su una comunanza di valori
Consentitemi a questo riguardo di ringraziare la presidente della Comunità ebraica di Roma frutto d'un righello per l'impegno comune
A dare vita insieme a questa importante giornata
Le nostre istituzioni nel due mila quattro hanno realizzato la ricerca gli effetti delle leggi razziali sulle attività economiche degli ebrei nella città di Roma
Che abbiamo voluto ristampare proprio in vista della ricorrenza che oggi commemoriamo una ricerca storica rigorosa nel metodo di indagine di selezione delle fonti e resa possibile dall'impegno dell'entusiasmo di Valenti ricercatori storici e archivisti
La ricerca nata con finalità di completare insulti già esistenti in materia costituito solo un piccolo tassello ma che noi abbiamo fatto con grande impegno all'interno di un mosaico ben più complesso
Ma è comunque un elemento di chiarezza nell'elaborazione della memoria storica del secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle
La ristampa di questa ricerca conserva la sua validità storica e scientifiche rappresenta un investimento soprattutto per le giovani generazioni
Dalla ricostruzione emerge con chiarezza come le norme antiebraiche produce effetti negativi sull'intera comunità romana
Perché la comunità ebraica è una delle componenti costitutive
Della città
Chi colpisce gli ebrei colpisce Roma
Nell'avviarmi alle considerazioni conclusive consentitemi un'ultima considerazione vorrei rivolgermi in particolare a tutti quei giovani
Che stamattina hanno accettato il nostro invito a questo e a questo proposito ringrazio gli insegnanti per aver consentito la loro presenza vorrei fare un applauso alle
Ai quattro istituti
Hanno accettato questo nostro invito di cui siamo ovviamente molto contenti e soddisfatti
Gli avvenimenti analizzati appartengono al nostro passato ma sono quanto mai vivi attuali
La riflessione su quello che ha costituito uno dei peggiori crimini contro l'umanità
Contro la dignità umana ci consentirà di trarre il monito insegnamento dobbiamo tenere vivo il ricordo di quei fatti indegni nella coscienza degli adulti e nelle menti dei giovani
A Roma le pietre parlano oggi poniamo sulle pietre millenarie del Tempio di Adriano una pietra di travertino
Il lapis Tiburtino si la pietra di Tivoli e la pietra con cui costruita a Roma
Il materiale che ha creato e ha reso immortale ma nostra città scriviamo sulla pietra le parole che oggi pronunciamo cosicché e se non possano scivolare nell'oblio
Le pietre più degli uomini
Conserva la memoria delle parole grazie
La parola alla presidente della Comunità ebraica di Roma tutte dure che hanno
C'è chi le presidente della Camera onorevole fico Cile Presidente della Regione Nicola Zingaretti cara si indaga e carissimo
Presidente delle Camere di commercio di Roma Caramico Lorenzo
è un momento particolarmente emozionante quello che oggi siamo ridendo
Nel mille novecentotrentotto come è stato ben illustrato le leggi razziali interruppero un processo di integrazione degli ebrei d'Italia che aveva avuto inizio troppo il Risorgimento
Gli ebrei d'Italia in particolare gli ebrei romani che avevano contribuito a costruire questa città portati come schiavi nel primo esodo
Che avevano contribuito a far crescere l'economia capirono subito le persecuzioni che erano stati rinchiusi nel ghetto per trecento anni
Finalmente con il Risorgimento tornavano ad assumere acquisire la dignità di cittadini la capacità ti porterò aiutare di fronte a tutti il loro contributo come italiani eccome romani in particolare
Al lavoro che per millenni avevano fatto hai svolto nella società
A quel Risorgimento contribuirono in maniera attiva la breccia di Porta Pia di cui abbiamo ricordato pochi giorni fa anniversario fu proprio non ebreo a scagliare contro quelle mura la prima Granata
E poi la prima guerra mondiale la capacità e l'onore di combattere nelle trincee ci scontrarsi anche contro altri fratelli ebrei per la prima volta su barricate diverse di riconoscersi magari per una parola per una benedizione recitata in ebraico ma che per il coraggio di gestire una divisa di un Paese e di difendere quel Paese e quello no
E poi
E poi ottanta anni fa quei provvedimenti
Qui provvedimenti indegni
I cui riflessi sono state appena ricordati
Da un giovane
Nato nel trentadue
Che era un bambino che veniva cacciato da una scuola il cui papà non aveva più diritto a lavorare e se lo faceva la doveva fare con degli artifici confidando sull'entrata accenti sulle buone azioni di altri
è che quella tragedia che noi dopo tanta ne dobbiamo ricordare
E ricordate che quegli uomini e quelle donne e quei bambini italiani e romani
Non ebbero la capacità di esprimere con dignità a chi erano chi fossero qual era il loro passato e che costruì futuro volevano costruire ma io ci siamo parte come è stato ricordato lo ringrazio di una società che si esprime anche attraverso la voce tra Comunità ebraica dei suoi valori
Se lo facciamo non soltanto
Per parlare di memoria ma lo facciamo per parlare di democrazia di libertà di rispetto
E se vogliamo davvero dare senso e significato a una giornata come quella di oggi che ripeto ha per me un altissimo valore per me che sono nipoti di un sarto
Si dovette rinunciare a sostenere la propria famiglia perché non poteva più esercitare nella sua sartoria
Perché a meno oggi compiamo un atto altissimo che è quello di restituire una dignità a uomini e donne che quella dignità in quegli anni l'ha persa
Non posso non menzionare chiaramente i tanti giusti che si prodigarono per aiutare tra qualche giorno ricorderemo il sacrificio dei carabinieri che il sette ottobre furono deportati da Roma proprio per facilitare la pazzia del sedici ottobre mi fa piacere di ricordarlo qua più vasta presenza
Ma tanti altri
Furono complici tanti altri
Non si opposero furono differenti tanti altri ancora peggio sì profittare o no
E questo che dopo ottanta anni è bene sottolineare ancora una volta e questo che dopo trent'anni è bene ricordare a questi ragazzi
Non possiamo perdere la speranza una parola che può sembrare vuota ma che porta non è non possiamo perdere la speranza perché abbiamo la responsabilità morale una responsabilità morale e collettiva che dobbiamo prendere sulle nostre spalle
La nostra responsabilità etica cantiere i valori della costituzione di garantire quei valori in cui ci riconosciamo e costruire insieme un futuro migliore noi continueremo a fare grazie
La parola al presidente della Camera dei deputati Roberto Fico
Buongiorno a tutte Bongiorno a tutti saluto il presidente Zingaretti e la sindaca raggi saluto e ringrazio per l'invito la cerimonia odierna presidente dure Gallo il presidente Tagliavanti
Sono onorato e allo stesso tempo commosso di prendere parte la deposizione di una targa commemorativa dedicata agli imprenditori romani di religione ebraica
In occasione dell'ottantesimo anniversario dell'emanazione delle leggi razziali del mille novecento trentotto
Preservare la memoria
Di una delle pagine più tragiche vergognosa della nostra storia non è soltanto un dovere verso le vittime verso i loro discendenti
E anche una condizione necessaria per evitare che simile abominevole venti possano ripetersi in futuro e per prevenire e contrastare l'antisemitismo a don ed ogni altra forma di odio
E per questa ragione che anche alla Camera dei deputati una targa apposta dieci anni fa nella sala della Regina ricorda e condanna le leggi razziali
E un'altra targa posta all'ingresso di Palazzo Montecitorio ricorda che nel mille novecentoquarantatré morì in un campo di sterminio insieme alla moglie e tre giovani figli Carlo Finzi insigne studioso e direttore dei resoconti della Camera dei deputati
Considero doveroso richiamare questi aspetti per la carica che oggi ricopro
Perché fu proprio nell'aula di Montecitorio il quattordici dicembre del mille novecentotrentotto che fa approvata la legge di conversione dei regi decreti istitutivi di un quadro normativo discriminatorie persecutorio nei confronti degli ebrei italiani
La Camera approva le leggi razziali
Furono approvate come scritto nei resoconti
Per acclamazione ma in base all'articolo sessantatré dello Statuto Albertino che prescriveva lo scrutinio segreto per la votazione finale di un disegno di legge il presidente dell'Assemblea chiese comunque e deputati di votare deponendo nell'urna la loro Scheda
I voti furono tutti favorevoli e a conclusione la votazione finale il resoconto riporta la Camera approva applausi
Quell'Assemblea Eletta peraltro in modo non democratico su una lista bloccata di quattrocento nomi per risposte perché quattrocento nomi che furono predisposti dal regime deliberò significativamente nella stessa seduta la trasformazione e la Camera dei deputati in Camera dei fasci e delle corporazioni
Il quattordici dicembre del mille novecentotrentotto segno dunque un punto di non ritorno nella degenerazione regime verso l'abominio crebbe condotto per la discesa in guerra a fianco della Germania nazista
Anche il Renon si oppose a quei provvedimenti e sicuramente il voto degli italiani il due giugno del mille novecentoquarantasei a favore della Repubblica fu fondato anche sulle gravissime responsabilità della monarchia nella ma nazioni e le leggi razziali
E molto importante nel quadro di quell'immane tragedia comminò nei campi di sterminio ricordare con la targa che poniamo oggi gli imprenditori romani di religione ebraica
Anzitutto perché al momento dell'emanazione delle leggi razziali infatti le imprese di proprietà agli ebrei erano caratterizzate
Da un forte da una forte specializzazione nei settori del tessile e dell'abbigliamento dovere hanno contribuito allo sviluppo commerciale dell'intera città
Molti imprenditori piccoli commercianti ebrei furono costretti per sopravvivere a ritornare ai vecchi mestieri che avevano caratterizzato l'epoca del ghetto come lo straccia Rolo e il carrettiere
Era quello l'obiettivo delle leggi razziali degradare una parte della popolazione prendo va un popolo ombra ignorata purtroppo la la gran parte degli italiani
Ma le leggi razziali generare una crisi del settore relativa alle vendite di merci presso i mercati rionali e del commercio ambulante che causò gravissimi disagi non solo agli ebrei ma anche a quella parte di popolazione romana che acquistava merci a basso prezzo
E discese così accanto indegna discriminazione degli ebrei un generale incremento delle diseguaglianze tra cittadini di Roma
A dimostrazione che ogni provvedimento volto a discriminare uno specifico gruppo sociale oltre a violare i più elementari principi di umanità
Prima ancora che i valori iscritti oggi le carte costituzionali e nelle convenzioni internazionali finisce per danneggiare drammaticamente l'intera comunità
Oggi il nostro pensiero va dunque a imprenditori e commercianti romani e a tutti gli ebrei che furono perseguitati imprigionati torturati e uccisi
Il modo migliore per onorarli e tenere viva la memoria e impegnarci per assicurare la democrazia la libertà e la giustizia sociale del nostro Paese
In coerenza con i principi e i valori della costituzione che nacque proprio dalla Resistenza contro il nazifascismo
In coerenza con questo impegno il Parlamento approvato nel due mila e sedici la legge che punisce il cosiddetto negazionismo
Ma sappiamo tutti che le leggi sono necessari ma mai sufficienti
Occorre e lo ribadisco contrastare con determinazione ciascuno nel suo ruolo le discriminazioni l'odio e la violenza verso qualsiasi gruppo sociale
Solo in questo modo potremo preservare la vita civile e democratica del nostro Paese vi ringrazio
La parola alla sindaca di Roma di Gini atterraggi
Buongiorno a tutti
Saluto e ringrazio il presidente della Camera di commercio Lorenzo Tagliavanti che ci ospita e che ha voluto fortemente voluto promuovere questa importante iniziativa
Saluto il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti la presidente della Comunità ebraica di Roma rotture che hanno
La presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Disegni
Un saluto ancora tutte le autorità e a tutti i presenti i ragazzi
Se oggi siamo qui così come è capitato in tante altre celebrazioni che ci hanno visto insieme è perché vogliamo ricordare la storia di quanto accaduto ottant'anni fa durante gli anni più bui tragici e crudeli della nostra storia recente
Perché vogliamo essere sempre profondamente impegnati a diffondere il valore della memoria il valore curativo
Della memoria
Questa targa ricorda i lavoratori che vennero cacciati dagli impieghi pubblici o dalle forze armate
Ricorda gli studenti che vennero espulsi dalle scuole pubbliche
Ricorda gli italiani di religione ebraica che furono esclusi dalla società anche con la proibizione di unirsi in matrimoni misti
Diventavano all'improvviso delle non persone e tutto questo sulla base di un razzismo ideologico in Campidoglio accadde la stessa cosa
Al suo ingresso abbiamo una targa che ricorda la cacciata dei dipendenti capitolini di religione ebraica
Una targa simbolo ed è un monito per le generazioni future
Raccontare la storia aberrante dell'emanazione delle leggi razziali e delle conseguenze che esse hanno prodotto nelle nostre città in tutto il Paese è un dovere al quale nessuno di noi si può si deve sottrarre raccontare con documenti e testimonianze
Purtroppo sempre meno
L'occupazione nazista e quello che sarà determinato nel poco tempo il popolo italiano è un atto di straordinaria importanza di giustizia verso tutti coloro che ne rimasero vittime
Bisogna raccontare bisogna studiare quanto accade ottant'anni fa per conoscere il contesto storico in cui le leggi razziali vennero promulgate
Bisogna evidenziare gli aspetti che le hanno precedute perché questo aiuta a comprendere gli eventi storici che tutti conosciamo ma che con il passare del tempo corrono il rischio di schiarirsi
E il pericolo per tutti noi di conseguenza di smarrire né le ragioni e ricordo
E di ripetere
Noi non dobbiamo nessuno di noi deve permettere che questo accada di nuovo
Dobbiamo sempre rispettare l'invocazione di chi ha vissuto la deportazione nei campi di sterminio di chi ogni anno ci accompagna nei viaggi della memoria insieme agli studenti romani
E raccontandoci quell'orrore ci insegna l'importanza di ricordare e di tramandare
Né quella storia vogliamo raccontarla Sempre e ad alta voce
La storia di chi ha perso la vita nei campi di concentramento dei sopravvissuti di tutti coloro che hanno subito atroci sofferenze nel fisico e nell'anima a causa delle leggi razziali
Roma continuerà sempre a raccontare abbiamo preso la decisione di modificare il nome di due strade di Roma intitolate ad Arturo Donaggio Edoardo Zavattari che furono tra i firmatari del Manifesto dell'ora della razza lo abbiamo ritenuto doveroso non possiamo permettere che Roma profondamente ferita dalla deportazione degli ebrei romani il sedici ottobre del mille novecentoquarantatré
Continui a ricordare anche solo con l'intitolazione di una strada
Personaggi che avallare o no una ideologia atroce
Una strada così come una targa è un simbolo
Un simbolo per non dimenticare
E ne vogliamo ricordare invece che è stato un esempio positivo per la storia della nostra città e del proprio Paese noi ci siam macchiato di gravi responsabilità storiche
Anche cambiare il nome a una strada quindi è un atto che va in questa direzione
Una decisione forte che abbiamo preso anche in occasione della ricorrenza dei settanta anni dall'adozione della Costituzione repubblicana con la quale gli italiani hanno riscattato la dignità perduta col fascismo e con l'occupazione nazista
Sono invece ottanta gli anni trascorsi dall'emanazione delle leggi razziali italiane
Vi consiglio di visitare una bellissima mostra che attualmente in corso al Museo Ebraico di Roma italiani di razza ebraica le leggi antisemite del mille novecentotrentotto e gli ebrei di Roma
Racconta di eventi storici che hanno preceduto la complessa e articolata normativa delle leggi razziali e le vicende biografiche di chi l'ha subita ci sono oggetti si parlava della radio del fatto che gli ebrei non potevano avere una radio
Abbiamo conosciuto una signora che all'epoca era una ragazzina
E che scappando
Facendo diciamo attraverso dei sotterfugi andava in un negozio
A prendere pezzetti e componenti è insieme al padre aveva costruito una radio
Che teneva segreta
Racconta di persone racconta di persone come me come voi
Che all'improvviso non erano più niente
Pensiamo circa del sei maggio
Concludo quindi ringraziando il presidente Tagliavanti e la presidente Ettore Gallo per aver fortemente voluto questo momento
Noi dobbiamo essere sempre consapevoli delle responsabilità del nostro passato per evitare che possa ripetersi in futuro sebbene con forme diverse ricordare fa parte del nostro agire civico
E questo riguarda ciascuno Dinoi a qualunque età perché ognuno di noi comunque porta un contributo all'interno della comunità
In cui vive grazie a tutti
La parola al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Grazie
Veramente grazie alla Camera di commercio di Roma alla comunità ebraica di Roma che ci ha chiamato questa mattina qui a riflettere a scoprire una targa che nella pietra ricorderà all'infinito quanto accaduto a ricordare una come è stato detto delle pagine più vergognose dolorose della storia a posto unitaria
Nel mille novecentotrentotto quando Benito Mussolini annunciò a Trieste le leggi razziali
Fu per la comunità degli ebrei italiani l'inizio di un incubo
Ma fu anche per tutta l'Italia l'inizio della fine
Chi dice di un incubo perché non dobbiamo mai dimenticare
Che poi dopo quelle leggi si arrivò allo sterminio
Si arrivò in pochi anni razzie a deportazioni ai Langer alla morte di migliaia di migliaia di bambine di bambini di donne e di uomini
Con un dolore incommensurabile di chi sopravvisse
Ma fu anche l'inizio della fine dell'Italia
E fu l'inizio della fine perché in una Democrazia quella che noi oggi conosciamo il concetto di colpa e legato a un comportamento a un'azione la di limiti la discriminazione delle leggi razziali del fascismo
Era legata all'esistenza stessa di un essere umano a prescindere dal suo comportamento
E quindi come è stato ricordato italiani di religione cultura ebraica avvennero identificati riconosciuti colpiti da precisi indirizzi
E quindi poi cacciati da scuole universitari mossi dagli uffici pubblici licenziati spogliati di beni possibilità di lavoro senza aver fatto assolutamente nulla
E l'Italia si impoverì come abbiamo ascoltato perché tutto riguardava la tenuta di un tessuto civile di comunità e perché si colpito notori direttori concertisti cantanti registi imprenditori attori che furono esclusi dalle radio dei teatri dell'opera di prosa dai capelli grigi discografici dal cinema da pittori da scultori che non potevano più allestire mostre da editori che cessarono quasi completamente di pubblicare nuovi libri
Gli autori ebrei l'Italia sì privo di una parte di essa
Colpendo persone che non avevano fatto assolutamente nulla
Ecco quando accade qualcosa perché sì esiste
Come ci si può difendere
La risposta drammatica e non ci si può difendere
E quindi la parola indifesi assume il valore più drammatico che la mente umana possa mai concepire
Cito questi fatti perché non dimenticare è importante e perché forse ottant'anni dopo
Non tutti si rendono conto delle conseguenze drammatiche che quelle leggi aberranti produssero sulla popolazione e sulla nostra comunità italiane fu invece una campagna Violetta è una campagna radicale
Per la prima volta si colpì un segmento della popolazione sulla base di un presunto ideologico dato biologico passi il richiamo al divieto di matrimoni misti per capire la drammaticità dell'evento
Come ha ricordato il presidente fico ed è giusto dirlo ancora oggi tutto avvenne con la compiacenza o l'indifferenza di chi poteva opporsi
Nelle istituzioni dei palazzi del potere tutti firmarono votarono con lasciarono passare una Regione una legislazione di impronta razziste
C'hai detto è urlato giustamente e ti diciamo grazie mai più per nessuno
E quindi per sottrarre questa giornata il rischio delle celebrazioni di rito pure così importanti
Credo che lo sforzo da fare sia anche quello di ricordare non solo i fatti e le conseguenze ma anche capire in che modo si generò quella spirale di orrori da dove nacque quel mostro da dove trasse origine quella incredibile ingiustizia di violenza che non veniva dalla luna
Ma veniva in queste strade in queste piazze in questi quartieri della nostra Roma della nostra Italia
Io credo che la tragica risposta e in due diversi atteggiamenti
Né i tantissimi italiani che condividevano quella impostazione politica e culturale e purtroppo in tantissimi che anche se non condividevano risposero con un ipocrita indifferenza perché perché non tocca a me
Queste
Questa ricostruzione di un clima ce lo racconta molto bene in un bellissimo romanzo una grandissima intellettuali italiana Elsa Morante
Che possono aiutarci a capire siamo nel ghetto
Dove dopo le leggi razziali regnava racconta Elsa Morante una incredulità ingenui ingenuo e fiduciosa in una delle pagine di descrizione di quel momento
Che precede quello della deportazione la Morante aggiunge un pensiero che io credo sia drammaticamente attuale
E sul quale dobbiamo riflettere per scuoterci scrive la Morante si pensava che in Italia certe cose non potrebbero mai succede ecco
Forse
Ecco dove si genera anche l'orrore nella paura di vedere la verità di ciò che ci accade intorno
Come un altro grande intellettuale italiano Bassani ci ricorda in un altro splendido romanzo il giardino dei Finzi-Contini
Onoriamo quindi la memoria con il ricordo di chi subiva allora quell'infamia
Ma soprattutto non richiamo la con l'impegno solenne a non abbassare mai la guardia
Sulla centralità delle regole degli ordinamenti democratici sul rispetto dei principi assolutamente il rispetto dei principi di uguaglianza di libertà e di dignità per tutti gli uomini
Sono passati ottant'anni
E dopo l'abisso siamo ancora qui
Dopo il trentotto dopo la guerra vinse la Repubblica e vinse la democrazia
Perché non accada mai più teniamo ce l'ha ben stretta perché questo è il modo di essere sicuri che non accada mai più grazie
Di pregherei di rimanere ancora cinque milioni istituti perché avverrà la scopertura della targa pregherei Presidente Fini con la presidente dove ieri dall'azienda che ha il presidente reggenti avvicina