La nuda verità - Conversazione con Ilaria Cucchi

Radio radicale nel tornati in uno appunto a Milano da verità come sempre Massimiliano Coccia Maria Antonietta Farina Coscioni benvenuta bentornata Maria Antonietta grazie anche che avessero no
Allora oggi siamo ospiti di Ilaria Cucchi bentornata radio radicale Dario grazie
Allora anche in in questi giorni uscito sulla mia pelle diretto da Alessio Cremonini ricordiamo il film d'apertura
Sezione Orizzonti della settantacinquesimo a mostra internazionale del cinema di Venezia
Un film che ci aiuta in qualche modo a a fare un passo ancora in avanti nella narrazione della vicenda Stefano
E ci aiuta anche in qualche modo a elaborare per immagini quella che era stata la sua storia un film di Alessio Cremonini che ovviamente ha dato con la sua regia un taglio di imprinting molto particolare
Umbra
Diciamo una doppia sensazione una sala piena circa mille cinquecento persone che hanno applaudito hanno abbracciato la storia di Stefano e questo film
Allora le prime sensazioni che riportino l'esperienza come quella del Festival del cinema di Venezia
Bene salta una mozione direi indescrivibile
Il pm realtà l'avevo già visto privato assieme a Fabio del nostro avvocato e il mio compagno ed assieme a mio figlio Valerio siamo usciti veramente trovati dalla visione di quel film trovati perché quel film racconta tutto attraverso le immagini attraverso i dialoghi
Riesco in qualche maniera a ripercorrere anzi a conoscere qualcosa che non che non sapevo che forse non saprò mai mi spiego meglio in tanti anni di battaglie ormai sono quasi nove
E devo dire grazie alla nostra tenacia alla nostra voglia di non arrendersi di fronte all'ingiustizia al nostro bisogno a dire restituire dignità Stefano attraverso il riconoscimento della verità
E soprattutto grazie all'aiuto di Fabio della mai smesso di battezza insieme a noi per arrivare a quella verità che oggi possiamo finalmente i rivendicare anche in un'aula di di tribunale ampi in questi anni siamo riusciti tassello per tassello a ricostruire e qui gli ultimi sei giorni di mio fratello a capire oggi sappiamo più o meno tutto di quello che mio fratello è stato costretto a subire in questi giorni una cosa che umanamente nessuno potrà mai dirmi
è come Stefano dentro se stesso ha vissuto quegli ultimi sei giorni che l'hanno portato a morire in quelle condizioni terribile
Stefano non era un numero non era una carta d'identità non era il centoquarantottesimo morto nelle carceri italiane di quell'anno
Stefano era mio fratello aveva un suo vissuto una famiglia alle spalle che gli voleva bene
Tante volte l'aveva visto incappare in qualche difficoltà i e tante volte ogni volta l'aveva aiutato a ritirarsi sud
Quella volta c'è stato impossibile perché siamo lasciati siamo stati lasciati fuori da quella porta al di là della quale Stefano stava morendo lentamente maniera terribile e soprattutto da solo ecco vedere quel film ma vedere Stefano interpretato in maniera veramente
Fantastica da Alessandro Borghi
In una qualche misura mi restituisce una parte di mio fratello è quello che d'aver pensato quindi io ero cosa dire come descrivere quel giorno è difficile a descrivere ero emozionata ero commossa tenevo per mano Fabio da una parte mia figlia Giulia dall'altra la moglie con i nostri figli
Ero felice se di felicità si può parlare per per Stefano ecco ogni tanto chiudevo gli occhi e pensavo a luglio a mio fratello a quello che era stato costretto a subire e pensavo all'ultima volta che che l'ho visto su quel tavolo dell'obitorio
E ricordavo la promessa che gli fece in quell'occasione io ti chiedo scusa Stefano non non sono riuscita a protette stima ti giuro che non finisce qui
Ecco se in questi anni tanti avrebbero voluto che finisse lì avrebbero voluto che di quel caso i non si parlasse più
Distefano si parlerà e si continuerà a parlare si parlerà in centonovanta Paesi del mondo perché distavano bisogna parlare non perché Stefano deve diventare il famoso né tanto meno io che sono sua sorella
Non perché qualcuno di noi sperpera mai sulla sua morte almeno per dal punto di vista economico perché sul mio fratello continuerò a speculare
Perché attraverso Stefano attraverso questo film di ogni altro strumento che ci verrà messo a disposizione la racconteremo Di Stefano
E attraverso Stefano racconteremo di tutti gli altri Stefano che non hanno voce
Lei ha la la bellezza
Che trasmetti sue generalità che
Questo momento in questa intervista e parlate sempre al plurale travisato noi anziché io e tu se è una donna
E e se non ci fossi stato tu
Sicuramente tutto
Ha avuto un inizio questo è importante
Che e si dica e che qualcuno magari dica al posto tuo
E io credo che la sensibilità femminile in questo
Non in questa storia a un valore inestimabile
Perché perché dolore coraggio vanno insieme tu sei stato sei stata uomo e donna iniziali e fatto la parte maschile finiti Stefano
E quindi vorrei che
Gli ascoltatori di radio radicale potessero
Con con me lo spessore di di una donne come spesso le donne devono rinunciare a un prima per essere poi dopo quindi in questo caso c'è Ilaria prima del caso
Stefano tuo fratello dopo che cos'è che lasci veterinaria prima del caso di tuo fratello e che cosa ha di nuovo cioè intendo
Questa storia questa orrenda storia
Io intanto ti ringrazio per le tre parole che devo dirlo dette da te hanno valgono il doppio
Certo sono cambiata tanto
Però
ESP interamente sono emozionata e commossa ti ti ringrazio veramente per queste parole però io non sono nessuno aiuta solo una da sola non avrei potuto fare nulla non ero nessuna totalmente ieri
Chi Cola spaventata
Quel giorno davanti
Davanti la porta chiusa del Pertini davanti a quella gente al quale io
Che ero una cittadina qualsiasi che fino a quel momento aveva vissuto fidandosi istituzioni fidandosi al punto addirittura da affidare ad esse e la saldezza del proprio fratello di fronte a quello che percepiva con un suo fallimento di sorella anche se oggi posso dire che non era così
Disarmata non avrei saputo nemmeno da dove partire l'unica cosa che sapevo in quel momento era che io avevo bisogno di scoprire la verità
La verità non ci restituisce che abbiamo perso però sapere invece aiuta in qualche maniera ad andare avanti con le nostre vite maniera accresce chiaramente non sarà mai più la stessa che ero prima Chissano dopo
Bella domanda
Probabilmente è fino ad allora non mi ero mai trovata nelle condizioni di riprendere una scelta così importante per me e anche per i miei genitori ecco i miei genitori
Che nel momento in cui abbiamo
Apprezzo la notizia della morte di Stefano tramite la notifica di un decreto di autopsia
Le nostre certezze nel nostro mondo
C'è crollato addosso in un istante ecco da quel momento in poi la mia vita è cambiata completamente da quel momento in poi ho sentito che in qualche maniera dovete dovevo farmi carico non solo della
Battaglia per la ricerca della verità su quanto accaduto il mio fratello ma anche dei miei genitori perché il dolore che trovavano loro in quel momento era era qualcosa di
Inumano enorme di inaccettabile ricordo le urla dei miei genitori quando entrano nella sala dell'obitorio prima di meglio non avevo il coraggio di entrare ho deciso di restare fuori
Trapani assunti dei miei genitori urlare piangere imprecare allora ha fatto respiro
Io ho deciso che dovevo prendermi cura anche di loro non sapevo minimamente da dove partire probabilmente se non avessi incontrato Fabio Anselmo non non sarà arriva da nessuna parte ricordo la prima telefonata che feci la mattina successiva fu proprio a luglio e mi disse
Signora faccia scattare le foto io pensai ma che cosa orribile perché dovrei far scattare le foto insomma io l'ho visto mio fratello adesso verrà fatta l'autopsia che tutto verrà chiarito ecco probabilmente se non avessi fatto quelle foto
Non non sarebbe esistito nessuna nessun caso Cucchi perché non sarebbe esistito perché Stefano Cucchi
Non era nessuno era un ultimo era uno dei tanti morti in carcere uno delle tante vittime di sopruso
Di fronte alle quali
La società ami purtroppo abituata a voltarsi dall'altra parte pensando che tanto non riguarda mai noi stessi
Ma riguarda sempre gli altri
Ecco prima prima di quel giorno
Anch'io probabilmente avrei pensato una cosa del genere siamo sono cresciuta siamo cresciuti sia io che mio fratello
Su dei valori
Educazione cattolico una famiglia benpensante medio borghese tante volte nella mia vita ho sentito parlare di carcere
E lo ascoltavo vero
Non ero indifferente
Però
Lo ascoltavo pensando che tanto a me non sarebbe capitato mai
Oggi
Dopo quello che m'è toccato in sorte
Posso dire a tutti coloro che che la pensano come la pensavo io che sì è vero che Chiara loro stessi non capiterà mai nulla del genere è altrettanto vero che in una società civile non ci si può puntare dall'altra parte
Perché si parla della violazione dei diritti tesi parla di qualcosa di cui ciascuno di noi deve farsi carico
E col la cosa che a mio avviso spaventa più di Di Stefano all'interno dell'opinione pubblica
E proprio diciamo le sue cadute suo rialzarsi perché fondamentalmente
Diciamo la storia dell'ordine pubblico e delle vittime dell'ordine pubblico a diciamo delle dinamiche anche aveva delle dinamiche parlo al passato di retorica insomma in cui gli eroi erano tutti giovani belli diciamo si riusciva ovviamente dal
Diciamo dai drammi dei ragazzi morti nelle piazze e quindi diciamo anche e soprattutto del mondo giornalistico c'era una sorta di undici sia distratta con History si vedevano sui manifesti o sarà generalmente così come ad esempio per Giorgiana Masi poi con Carlo Giuliani abbiamo visto diciamo altro perché siamo entrati l'altra era perché c'erano le telecamere anche lì grazie a quelle immagini abbiamo compreso la violenza coi
Del regime come la chiama Marco Pannella
All'interno però della storia di Stefano forse meno l'idea che mi son fatto io è proprio la la sua diciamo quotidianità la sua ordinarietà a spaventare
Nel senso io l'idea un po'che mi sono fatto è quella che alla fine la cosa che più spaventa chi è fuori quindici milioni da determinate dinamiche proprio l'idea che possa capitare allori quella cose quindi chiude tutte le porte quindi inizialmente magari sia una reazione in cui quella straniere espulsa dalla memoria collettiva dalla propria memoria individuale perché magari tutti quanti diciamo
Diciamo che possono avere un fratello un amico un compagno che cade che magari viene diciamo
Sostanzialmente l'ha lasciato solo da chi dovrebbe vigilare sul sulla sua salute e sui suoi diritti perché con istituzione carceraria secondo i dettami costituzionali nasce per la rieducazione non nasce per la morte del diciamo del detenuto
E allora come è stato anche sfondare questo muro che è fatto di un'indifferenza differenti cioè di un'indifferenza diverso rispetto al al non voler vedere cioè quasi un vuole chiudere gli occhi perché si ha paura del corpo di Stefano e si ha paura della storia di stampa
Sì da quel momento in poi ho iniziato
A vivere da vicino questi temi queste
E queste storie
Ed ho capito realtà cucito realtà che fino ad allora ignoravo ecco la realtà carceraria
Quello che piuttosto pensare che se mio fratello fosse uscito vivo da una realtà del genere sicuramente non ne sarebbe uscito non persona migliore per quello che purtroppo è oggi la nostra situazione
Carceraria in tutte queste vicende e ci sono delle dinamiche dei meccanismi che sono sempre gli stessi si ripetono sempre il primo tra tutti in assoluto è quello di cercare in qualche maniera di spersonalizzare le vittime
Perché questo Fabio lo dice spesse lo dice molto meglio di me perché scatta qualcosa prima ancora che nelle aule giudiziarie nell'immaginario collettivo che porta le persone e
Comuni che stanno a casa a
Cercare qualcosa delle vittime di questi soprusi che li differenzia in maniera radicale metta da loro stessi ad allocare in modo da potersi convincere auto convincere quindi al loro stessi ai loro cari
Qualcosa del genere non capiterà mai Stefano Cucchi era un tossico una persona che aveva sbagliato e quindi è morto mio figlio non si droga e quindi sono tranquillo
Non è così e comunque per i motivi che dicevo prima se è vero che al cittadino medio nove del genere non capiterà mai è altrettanto vero che non si può non indignarsi di fronte situazioni del genere per questo c'è bisogno anche di dare dei volti delle storie
Ah quindi casi
Stefano Cucchi sarebbe rimasto il caso Cucchi o probabilmente non sarebbe mai esistito caso Cucchi come mi disse
Fabio la prima volta che lo incontrai a studio probabilmente sarebbe finito in un'archiviazione
Ed aveva ragione se non avessimo preso quella decisione sofferta molto sofferta di pubblicare le foto del cadavere martoriato il mio fratello perché allora che è cambiato qualcosa
Fino a quel momento
Poteva reggersi quel meccanismo che dicevamo di autotutela chiamiamola ma da quel momento in poi chiunque ha avuto il coraggio di guardare quelle foto
Ha capito chiaramente di cosa stavamo parlando
E poi raccontare anche Stefano
Eravamo appropriamo affrontato un processo lunghissimo durato sei anni di Bugie di menzogne
Poi mi conoscete dirà sempre le stesse cose ma io continuo a chiamarlo il processo al mostro perché di fatto questi sono i processi e le nostre famiglie debbono subire i di tutto si parlava in quelle a un qualche di quello che era capitato a Stefano dei e diciamo dei colpevoli di quello che gli era capitato quell'era un processa Stefano nel quale si parlava del suo carattere si parlava delle sue scelte si parlava dei nostri rapporti familiari si parlava persino della sua cagnetta che fine avesse fatto ad insinuare che non avessimo abbandonate quindi non eravamo questa gran famiglia
Il lavoro che non abbiamo fatto in tutti questi anni è stato quello di restituire una storia Stefano
Di rendere il caso Cucchi qualcosa in in per cui la gente potesse indignarsi
Quelle mille cinquecento persone che erano
A vedere il film l'altro ieri
Sulla mia pelle
E che e che hanno pianto
Alla fine del film
Mi ricordano le tante persone che
Che si sono strette attorno a noi in un abbraccio simbolico subito dopo la sentenza di secondo grado
Del primo processo quello sbagliato la sentenza che assolve da tutti dopo sei anni per insufficienza di prove
Sono persone che sanno cresciute
Come numero negli anni anni c'eravamo soli eravamo io e Fabio
I miei genitori
Distrutti dalla perdita figlio in quella maniera
La mano
Andando avanti negli anni con tanto sacrificio con tanta sofferenza perché rivivere quotidianamente quella storia è qualcosa che tutti distrugge emotivamente
Iniziando magari andando dall'altra parte d'Italia a parlare platee di quattro cinque persone
Il crescendo man mano negli anni siamo arrivati a nacque l'iniziativa che si chiamava le mille candele ed sono molto più di mille saranno state il doppio
Ed erano lì ad esprimerci la propria solidarietà la propria vicinanza il proprio sostegno le tante persone che incontro per strada perché quotidianamente mi fermo a me mi dicono grazie all'inizio mi chiedevo ma tracce di cosa ora capisco il perché di quel grazie
Perché siamo riusciti a fare miracolo fare in modo che la gente in qualche maniera simili gli veda in noi
Nei nostri nei nostri fallimenti come quella soluzione e nel le nostre piccole vittorie ogni nostro piccolo minuscolo passi in avanti un passo in avanti per tanta altra gente deve
Probabilmente trae da da noi una speranza la speranza che si possa in qualche maniera provare a garantire ai nostri figli una società in cui crescere un pochino migliore pochino più giusta
Daria quando un
Accadono degli eventi
Drammatici
In questo caso
La vostra famiglia subito una violenza così crudele
Si apre sostanzialmente vera i membri della i componenti della famiglia un po'armadio della propria esistenza dove magari sono
Sono presenti degli degli scheletri niente ha inferto
Quest'armadio e
E hai buttato via se ce ne fossero mai stati questi questi rischi
Tu ti sei Prisa
La responsabilità di di sostenere tutti i membri della della tua famiglia
Senza ovviamente per i giudizi
Senza sicuramente i pregiudizi nei confronti di tuo fratello
Quanto ai scoperto
Distefano che non conoscevo aprendo magari quel quell'armadio a prescindere
Da quello poi dipinti si è fatta le
Letteralmente carico e poi vedendo il timido firmeranno nella parte dell'Armata Ilaria Cucchi meravigliosamente diventa che cos'è chi c'è dove se riconosciuta e degli arresti magari potuto dire qualcosa in più o di diverso rispetto a queste immagini
Al momento un po'entrata conoscermi
Sai chi sono io sai che l'ipocrisia qualcosa che non mi appartiene minima parte dovuto i lo sapeva anche Stefano
Non ho mai voluto fare di lui un santo né
Né da vivo né tanto meno da morto perché Stefano non era un santo
Non l'ha mai stato Stefano era una persona meravigliosa miglior fratello che potessi desiderare
Aveva degli aspetti Campiglia spetti caratteriali migliori degli uomini
Ed aveva anche le sue fragilità come ciascuno di noi
Cosa ho scoperto di Stefano dopo la sua morte
Che era splendido
Che anche nei momenti di difficoltà
Lui pensava sempre a regalare un sorriso agli altri
Ne sono momenti più difficili il suo primo pensiero era figlia ma tu sei felice perché magari sapeva che in quel momento
Per tanti aspetti la mia vita non stavo andando proprio esattamente come avrei voluto
Ho conosciuto molto mio fratello invita eravamo
Molto molto uniti
E l'ho conosciuto ancora di più dopo la sua morte
Mi fa dalle glielo ricordo con un sorriso il motivo per cui presenti abbiamo deciso di ricordarlo ogni anno non il giorno della sua morte ma il giorno del suo compleanno perché così lo voglio riportare sta con anche se c'è stato tolto una maniera questi atroce anche
Che sa se ha pianto mio fratello inquisizione saprò mai
Sicuramente so
Ciò che si voleva negare cerca sofferto con un cane
Io credo che anche in quei momenti
Stefano in qualche maniera si sia potuto preoccupare per noi e per come per come e per come stavamo magari ponendo il problema dell'ennesima
L'ennesima delusione mi esimo dispiacere che ci stava dando
Né in quel momento eravamo preoccupati per voi non certamente per noi stessi
Io come sorella ero arrabbiata però la migliore amica di Stefano ma ero anche il suo peggior nemico in questi anni lo sai se parlato tanto del fatto che che Stefano non volesse incontrare sua sorella negli ultimi giorni della sua vita ma ha chiesto del cognato
Il mio ex marito
E non di me si è fatto tanto parlare di cui essa insinuare che adesso vado in giro a rompere le scatole alla senza far perdere tempo ma che in vitamine sono Fragalà di mio fratello
No motivo per cui mio fratello non voleva vedermi e lo capisco perfettamente
Perché ero veramente il suo peggior nemico
Perché sicuramente se avesse chiesto di me sarei andata via
I l'avrei riempito di insulti
Però è sbagliato ancora una volta
Per aver messo nuovamente la sua vita a rischio
Ha poi sapeva anche che dopo l'avrei abbracciato come ha sempre fatto
Il Rettore Stefano verso troviamo la maniera di uscirne fuori insieme problema che non saranno consentito
Jasmin Trincale eccezionale
Posso dire che l'adora sino ad ora sono perché entrata nella mia vita nelle nostre vite in punta di piedi così come ha fatto adesso Cremonini il regista
Ed è una persona Jasmin di una sensibilità incredibile
Ma in generale hanno sono tutti così come anche Alessandro Borghi
Ti devo dire nel momento in cui è nata l'idea del film ma io onestamente a Roma preoccupata perché stavo mettendo in mano a qualcuno al nostro dolore e la nostra sofferenza stavo mettendo in mano qualcun altro che non ci conosceva nemmeno Stefano
Oggi ti devo dire che e questo lo ha capito fin da subito ma sempre di più con il passare del tempo che saresti dovuto scegliere non mai avrei potuto mettere Stefano in mani migliore
Ecco dicevamo prima che tutto è cambiato dalla dall'intuizione di di Fabio Anselmo di fare delle fotografie al al corpo di Stefano e quelle fotografie sono diventati in qualche modo un'immagine importante il corpo
Distefano si inserisce in quella che
Che potremmo definire una storia ricordi dalla notte dell'umanità
Primo diciamo di cui sia memoria che cambia la storia del corpo di Cristo poi si procede per incorpori qualche altro imperatore morto si arriva
Nel contemporaneo al corpo di Pasolini insomma la storia del della nostra umanità cambia il dove si ravvede il dolore e la sofferenza
Il segno di quella sofferenza sul su un corpo
Ovviamente mostrare quel corpo come scriveva anche lo stesso Pasolini prima di morire a mostrare il mio corpo la mia vita
Scandalo io muoio neanche questo mi nuoce scrive
E forse diciamo in questa in questa citazione c'è anche la storia di Di Stefano in cui il corpo quella nudità che fondamentalmente
Diciamo e diventare un emblema perno intanto solo della storia di Stefano ma di tutti quelli come Stefano perché dietro quei corpi chiaramente
Ci sono storie che sono state negate allora diciamo queste o
A mio avviso è costato tantissimo dolore attese alla tua famiglia a a chi Stefano lo ha messo al mondo lo ha cresciuto a lo ha vissuto fino in fondo
Allora c'è stato mai un momento in cui hai pensato che tutto quel dolore in fin dei conti risparmi abili che forse non ne valeva la pena diciamo fare questo ancora di più perché immagino insomma che
Alla alla fine almeno il rapporto
Diciamolo possiamo chiamare abituale con il lutto al fatto di una visione di un corpo per qualche ora poi si chiude una banana si infila diciamo con quel corpo all'interno di una tomba
Diciamo che non si vedeva più per il resto dell'eternità ed è quello che ci aiuta in qualche modo a superare ad andare avanti
Fare di quello poi chiaramente un simbolo una visione quotidiana perché poi i giornali ovviamente di dove ci sono le dichiarazioni
Ripubblicato con le foto lì dove c'era una diciamo una volontà ancora una volta di insabbiare quelle foto ridiventa nuovamente il corpo dello scandalo Lora rivivere così tante volte
Questo dolore a mio avviso insomma qualcosa di lancinante mai pensato che per un momento visto che nostro dibattito pubblico nella nostra società
Ti fa pentire amaramente sempre di fare le cose almeno due tre volte al giorno
Ai diciamo che tutto questo potesse essere in qualche modo emendabile risparmiando ire
Sì mi chiederei
Sì lo rifarei ti dico perché farei ogni singola cosa che ho fatto in questi anni
Anzi che sono stata costretta a fare in questi anni ecco il problema è proprio questo
Non c'era purtroppo nulla risparmiato idea e questo dovuto
Devo dire ad uno Stato che non ci tutela
Chiede a noi siamo sue vittime
Questo ulteriore violenza su se stessi abbiamo subito un lutto ma non abbiamo nemmeno la possibilità possibilità di elaborarlo come come sarebbe giusto nel chiuso dei propri a fare
Non abbiamo la possibilità di andare avanti voltare pagina vero non si può mai molta ripartire sana circostanza ma in qualche maniera si trova a piangere anzi prova ad elaborare il lutto ad andare avanti nel miglior modo possibile con le proprie vite
Ecco
Chiedere allo stato quella giustizia che in realtà dovrebbe arrivare autonomamente
Se deve essere una società civile intimista
Implica sottoporsi ad una doppia violenza perché vuol dire rimboccarsi le maniche non avere nemmeno il tempo di piangere la quella morte perché non c'è tempo non ti puoi fermare se ti fermi a piangere tutto si ferma
Assieme attento invece bisogna andare avanti
Continuare a farsi una violenza giorno dopo giorno mostrando con le foto e riguardando le foto
E facendo in modo che tutti continuino a guardare quelle foto la foto di Stefano dovrà continuare ad essere mostrata perché quello che ha cambiato tutto perché di fronte a quello a quella foto a quella realtà tutte e tutto il resto scompare così come di fronte a quel film tutti coloro che lo criticano devo andarlo a vedere quel film perché non c'è nulla di sbagliato non c'è nulla in più
Della verità un film tra l'altro basato sugli atti processuali quindi racconta quella verità che per anni ed anni è stata in tutte le maniere negate con negata quando si diceva che Stefano Cucchi in fondo in fondo era morto di suo
Ilaria
C'è un momento
Della tua giornata visto ventisei espressione di di forza coraggio
Dove magari nella
Il tuo privato nell'attuale tra virgolette solitudine
Ti chiedi chi oggi chiede ai lariani come stai
Caccia a questa questo
Bisogno anche consentire che
La tua forza comunque non discute
Delle debolezze che possono esisteva dopo tanti anni diciamo in in prima linea
Ah guarda qualche mese che non faccio altro che piangere quindi che ha ammesso abbastanza impari
Ho ho capito che potevo iniziare a piangere
Nel momento in cui siamo riusciti insieme a Fabio a
A far arrivare quelle verità di cui parlavamo anche in un'aula di giustizia ho capito che dovevo smetterla di via del scusa Stefano come ho fatto in tutti questi anni verrà per il massacro io lo stavo sottoponendo e ho capito che potevo iniziare a pensare un pochino anche ad Ilaria eccoci oggi mi sono mi sento molto meno sola sì c'è tanta gente che mi chiede come stai
C'è sempre stata
Magari non con le parole ma con i fatti tutte le persone che si sono unite hanno tutte le persone che quotidianamente e sanno tante veramente tante potrà ringraziare un una ad uno
Ma ma non le conosco quotidianamente
Mi danno e ci danno il loro sostegno e ci danno la forza di andare avanti quindi posso dire che non sono sola e credo che non usano mai
Ecco in conclusione perché purtroppo il tempo a nostra disposizione insomma terminando c'era stata una diciamo più che una polemica insomma regolari che lasciano il tempo che trovano c'è stato uno scambio diciamo di di di divisioni sempiterna così appunto con il ministro dell'Interno Matteo Salvini
Tu hai detto una cosa secondo me molto importante
Nel senso vorrei
Vederlo negli occhi vorrei guardare i suoi occhi e vorrei che lo riguardasse i nostri contribuisce a una dimensione chi possiamo dire
E quanto di più importante ma al momento
Della vita pubblica di questo Paese dipinti distante
Perché fondamentalmente ormai diciamo viviamo di paure pianificati mondiali al tempo stesso viviamo di una politica che magari guarda faccio solamente
I cittadini tramite una diretta Facebook
Tramite diciamo contro leale
Allora diciamo questa sorta di sfida di sguardi
Diciamo pensi che possa in qualche modo
Contribuire anche a
Diciamo
Deve tutelare l'ordine pubblico
In qualche modo a una diciamo una visioni differenti quello che accade
Sì intanto nessuna sfida
Io vorrei che mi guardasse negli occhi perché nei miei occhi capirebbe tutta la sofferenza il dolore
A cui sono stata sottoposta possiamo dire ingiustamente in questi anni
Io sì lo voglio incontrare ma voglio incontrarlo
Dopo che dopo che ha visto il film perché quel film drammaticamente attuale quel film si racconta la storia di Stefano Cucchi
Ma racconta la storia di di una persona di un ultimo
Che
è morto
Nella negazione di tutti i diritti fondamentali dell'essere umano e e per questo dico che questo film estremamente attuale e non si può continuare a lanciare in un momento
Così difficile per la nostra società il messaggio sbagliato
I diritti umani sono sacrificati nel nome di un presunto interi attinte razze superiori né tanto meno che il nostro personale benessere è strettamente legato alla cancellazione dei diritti di altre persone
Sì infatti agli parlato dell'interesse superiore
Insomma mi ritornano alla mente le parole di una di una di una sentenza a antica sostanzialmente
Che riguardava un altro giovane che era che era morto in piazza che sia Piero Bruno il giudice iniziava se degli interessi superiori dello Stato
Si arriva diciamo uno scontro di piazza è necessario diciamo si può compiangere la sorte di un cittadino stroncata nel fiore dell'età ma non si possono diciamo in qualche modo dimenticare i principali elementi dello stato e delle sue tutele ecco diciamo che dopo tanti anni risentire ancora quell'interesse superiore ci dà la dimensione di quanto ci sia da lavorare rispetto al reato di tortura rispetto a tutto quanto quello che avviene nelle carceri e che potrebbe
Diciamo ritornare anche nelle piazze perché quelle due cose insomma la gestione dell'ordine pubblico e la gestione delle delle carceri sono come i diciamo due cose che nella storia di questo vedono Santana di pari passo
Sì chi riveste un ruolo così importante attualmente come il ministro dell'Interno dovrebbe riflettere prima di fare
Affermazioni per esempio a proposito della legge sul reato di tortura veramente
Imbarazzanti
Quali per esempio che una legge del genere
Legherebbe le mani alla polizia che tutto sommato se durante i fermi qualcuno si fa male danno collaterale
Quindi poi la sintesi per concludere che Stefano non è un manifesto politico
Ragazzo morto di dolore e quindi spesso
Quando vado in giro insomma anche per convegni parlo sempre che magari questi ultimi giorni
Stefano abbia letteralmente subito lontano da Colonia cioè a quella querela di sapere forse non può farcela liquidi Dini di percepire
La morte imminente quindi credo che
Questa è un po'
In il pensiero e
Con gli anni insomma condividere rischia di radio radicale ringraziando
Veramente in prima persona la sensibilità l'Agcom visitava gentilizie la bellezza di
Grazie a voi
Grazie a Maria Antonietta Farina Coscioni che ha condotto con me in questa trasmissioni grazie a Stefano Varrella che ha curato la parte tecnica ancora grazie a Ilaria Cucchi Fabio Anselmo
Per avessi anche Alberto insomma alle porte di casa insomma che non è mai anche questo scontato quindi grazie alle anche che ci viene ascoltato il seguito fino a questo momento e rimanere con lui perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale