Debito pubblico e altri peccati: quale politica per la "redenzione?"

Fare
Interventi introduttivo mi mi alzo in piedi così ci vediamo tutti
Allora buonasera venuti a tutti vi ringrazio di essere qui desiderò preliminarmente Parodi grandi progetti ringraziamento alla presidenza della Camera dei deputati
Che ci ospita in questa prestigiosa Sala e un ringraziamento particolare vado al cerimoniale della Camera che c'era aiutato ad organizzare questo importante evento un evento che si inserisce nell'ambito delle attività che la nostra associazione sta portando avanti ponendo sempre particolare attenzione a quelle problematiche
Che condizionano non solo nel nostro Paese
Ma anche la vita di ogni giorno spesso più di quanto riusciamo arrendesse ad esserne consapevoli
Abbiamo pensato di avviare una serie di incontri personalità di primo piano con le quali dialogare nel concreto dei problemi dell'Esposito di soluzioni
Senza i toni accesi e spesso sopra le righe e della politica quotidiana ma comunque lo spirito critico che contraddistingue una certa metodologia di approccio alle problematiche scevra da preconcetti
Da dopo unite da formule magiche
Oggi questo incontro dedicato al professor Carlo Cottarelli che ringrazio vivamente di aver accettato il nostro invito
Professor Bartorelli non ha bisogno di presentazioni alto dirigente del Fondo Monetario Internazionale è stato nel due mila tredici commissario per la spending review
E attualmente dirige l'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica di Milano ma come nasce quest'incontro permettetemi di fare una premessa nel condurre le nostre attività particolare attenzione nella riserviamo alle nuove generazioni una delle mission dell'associazione è proprio la formazione più in generale l'educazione come azione volta al risveglio del senso civico che il vero collante della società attraverso la riscoperta di cosa significhi rispetto e condivisione dei valori fondamentali che devono improntare la vita collettiva dei comportamenti di ciascuno a tal proposito nei mesi scorsi abbiamo tenuto un corso di cultura politica in un liceo di Roma e qui abbiamo alcuni ragazzi
Che possono testimoniarlo c'è stato un primo esperimento direbbe riuscito all'interno di un progetto di alternanza scuola lavoro attraverso una serie di lezioni abbiamo provato a trasmettere conoscenze competenze capacità necessarie alla vita di cittadini attivi è una delle lezioni sembrava quasi incredibile che ha riscosso maggior successo e che ha caratterizzato l'intero corso per così diversa da quella proprio sui problemi economici quella lezione partiva da due considerazioni molto se vogliamo banali e semplici la prima che deriva da un principio costituzionale e cioè se vuoi spendere quelli prima trovare le risorse la seconda e che si è accumulato tanti debiti forse il problema non sono i creditori semplicemente ma per certi versi il tuo comportamento soprattutto se non approfittando di congiunture positive non è messa in sicurezza i tuoi conti
Abbiamo trovato in questo conferma di molte delle cose discusse proprio nelle parole del professor Cottarelli nei suoi due lavori il macigno e I sette peccati capitali dell'economia italiana entrambi editi da Feltrinelli
Onestamente devo confessare che mi sono permesso di lamelle anche le altre elezioni di saccheggiare letteralmente i lavori del professor altre quindi cercando di degli spunti di riflessione da trasmettere ai ragazzi per cui se oggi siamo qui anche un po'per farmi perdonare questo saccheggio
Invito quanti non avessero letto i libri i lavori del professore a leggerli con attenzione perché la chiarezza espositiva la lucidità nelle affermazioni vi sostenute tutte suffragate da dati e fatti concreti sono la particolare cifra dei due volumi dove l'unica idealmente sono l'uno la continuazione dell'altro tanto che lo stesso sono le stesse parole del professore
A farci a darci questa lettura
In quanto in uno dei passaggi del macigno che è precedente del due mila sedici ci parla delle mitiche così le definisce le riforme strutturali individuandone alcune e dicendo che servirebbe un altro libro per poterle affrontare e a distanza di due anni quest'altro libro ed è uscito sommando le magari altri e arrivando a quelli che lui definisce Sette peccati capitali
Ma quali sono questi peccati capitali l'evasione fiscale la corruzione l'eccesso di burocrazia la lentezza della giustizia il crollo demografico il divario Nord Sud e difficoltà a convivere con le
Il lavoro parte dal alcune domande serie
Questi peccati frenano veramente l'economia italiana quali sono le cause che li hanno determinati e nell'inferno in cui sembriamo esser condannati ci andremo
O in compagnia e in compagnia di chi ma noi oggi ci vogliamo fare anche un'altra domanda e darci e provare a darci anche un'altra risposta se vi siano delle politiche che consentono una vera e propria redenzione da questi peccati rimanendo nella terminologia usata dal professore
Ma vogliamo anche capire se quanto è stato fatto finora vada nella direzione giusta perché probabilmente non tutto è da buttare
Noi non abbiamo le soluzioni palingenetiche e tendenzialmente dubitiamo molto di quelle semplicistiche mi pare che anche questa sia una chiave di lettura dei due libri
E soluzioni difficili ci chiedere Des Moines sì per problemi difficili non esistono soluzioni facili
Ma dobbiamo ma non dobbiamo neanche scoraggiarci ed in effetti nell'individuo elemento di positività e per certi versi se posso dirlo di malcelato ottimismo affatto che si intervenga seriamente e al più presto sul problema
Per questo motivo abbiamo pensato di far dialogare il professor Cottarelli Conte graditissimi ospiti rappresentano tre mondi diversi
L'accademia la macchina produttiva e una visione ideale quella liberaldemocratica su cui valori si fonda la nostra moderna democrazia
Il professor Michele Bagella economista già presidente ha facoltà di economia dell'università di Tor Vergata di Roma il dottor Andrea Bianchi Direttore Area politiche industriali di Confindustria la principale associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere
E di servizi nel nostro Paese e l'avvocato Alessandro De Nicola presidente dell'Adam Smith Society
Animatore perquisire rappresentante di quel vario mondo che per semplificare definiamo liberaldemocratico
A moderare l'incontro doveva esserci presidente dell'associazione il dottor folli ma purtroppo un imprevisto
Gli impedisce di essere qui ovviamente imposto a tutti ai relatori primi se a voi e le sue scuse l'augurio di buon lavoro al suo posto abbiamo il vicepresidente dell'associazione l'onorevole italico Santoro che è esperto di politica internazionale e attento osservatore delle questioni economiche
E quindi ci condurrà in questo dibattito e al quale cedo volentieri la parola grazie
Respingo immediatamente il ruolo di toccato per rendere quello più modesto di moderatore
Io vorrei fare una sola osservazione prima di aprire il dibattito
Il debito pubblico e nell'ambito del debito pubblico in particolare la spesa pubblica sono problemi Smith che si sono consolidati in Italia nel tempo
Per chi come me no qualche anno in più della di quella che si chiama la giovane età
Manca non può mancare il ricordo di un ministro del tesoro Ugo la Malfa che nel settantaquattro si dimise da ministro in polemica con un governo che stava dilatando la spesa pubblica
E lo stesso la Malfa qualche tempo dopo si dimise da presidente della commissione Bilancio sottolineando le spinte che venivano dall'interno della commissione per dilatare ancora più di quanto non facesse il governo la spesa pubblica
E siamo arrivati così molto più in avanti con un debito pubblico che già era cresciuto
Poi c'è Santa qualche pausa un po'i provvedimenti adottati dal governo Amato anche furono lacrime e sangue ricordiamo
E poi l'azione continua e costante di Carlo Azeglio Ciampi quand'è stato ministro del tesoro che riuscirono in qualche modo a riequilibrare il rapporto ma sembra intendendolo ahimè al di sopra del cento per cento
Oggi come è noto il nostro debito pubblico grosso modo intorno al centotrentuno centotrentadue per cento rispetto al prodotto interno lordo come dire che c'è una famiglia un guadagno a cento che spende cento trentadue
Datura mentre una soluzione una situazione che non può durare nel tempo
E non posso dimenticare che un amico che tra l'altro è presente in sala incontrandolo alla Galleria Sordi qualche tempo fa quasi mi aggredì dicendo un Paese che ha un debito pubblico così gli autori arte so la sua sovranità e in una certa misura fa cose vere cioè un Paese che ha bisogno dell'estero bisogno degli investitori esteri per finanziare il proprio debito non è un Paese che possa avere una rilevante sovranità è una grande autonomia
Questi sono gli argomenti di cui oggi ci discuterà come ha detto prima di bene Giovanni posto rinnova ne parleranno da un'angolazione diversa per stimolare il dibattito e quindi l'intervento contare tre persone che hanno avuto o hanno ruoli significativi abbiamo cercato di comporre i diversi ruoli cioè l'accademia l'industria settore produttivo la cultura liberaldemocratica
E quindi cominciamo per stimolare il dibattito e la discussione dall'intervento del professor Bagella che è stato preside della facoltà di Tor per di economia di tor
Grazie italico
Nella presentazione
Mi unisco ringraziamenti dal professor Cottarelli per aver accettato di essere qui con noi
Al nome dell'associazione guerrafondai amici della Fondazione Spadolini
Ho visto il libro Rocco
Ho letto Di Carlo Cottarelli intitolato Baccini che è un libro che raccomando quale dove ci sono Giovanni che così faziosi imparare qualcosa Intini su temi economici bene questo è un libro
Che vi racconta la storia un po'del debito pubblico italiano cosa rappresenta Hector un po'come è venuto crescendo ma anche come secondo l'autore cippo come dire fare una politica fare delle politiche per cercare di ridurlo di Enrico di ricondurlo entro limiti che nell'ambito della unione monetaria europea vengono considerati dei limiti diciamo accettabili
Perché il macigno a me piace molto questa questa espressione il macigno perché poco fa si discuteva del si discuteva si diceva qualcosa a proposito dell'altro libro di Carlo Cottarelli
E I sette peccati capitali è lì entriamo in un come dire dimensione dei problemi che specifica che facile da capire anche per chi non è un esperto di economia
Il problema della giustizia il problema della pubblica amministrazione chi è che non avuto qualche momento in cui si è accorto che qualcosa magari in queste istituzioni importantissima del nostro Paese non funzionano
Ma quando si parla di debito pubblico invece si entra in un ambiente un po'più complicato perché non è diretta la diciamo la percezione del perché è così importante
Carlo Cottarelli
Descrive in maniera direi proprio a Chiara piana che tutti anche chi non è economista leggendo questo libro può imparare molto descrive com'è questo diciamo questo debito è venuto maturando nel nostro Paese
E che cosa si può fare per cercare di ricondurlo diciamo entro limiti considerati diciamo accettabili che vuol dire accettabile
L'accettabilità di un debito
è legata alla sua dicono gli economisti hanno sulla sostenibilità è la sostenibilità di un debito è legata a quella che diciamo la capacità trattandosi di debito pubblico di un Paese ricercare
Di come dire dare la sicurezza a coloro che hanno prestato i soldi allo Stato che li riavranno indietro
Può sembrare banale però il discorso sul debito pubblico è molto simile ai discorsi che facciamo sul debito privato
Quando si fa un prestito a una persona la si fa perché perché aveva la fiducia che quella persona ci restituisca quanto abbiamo dato è la stessa cosa vale per lo Stato
Solo che oggi
Gli stati
Chiedono risorse non più soltanto ai cittadini degli Stati stessi insomma come si dice diciamo ai detentori di titoli del debito pubblico nazionale cioè
Si rivolgono a un po'al mondo perché il mercato finanziario internazionale è diventato uno
Come si studiava sui libri di economia
Il mercato perfetto è un mercato unico
In cui tutti possono entrare tutti possono uscire tutti diciamo il prezzo che si forma e UNESCO
Benissimo oggi se non è zuppa e pan bagnato
Ci siamo molto vicini
Perché perché con la liberalizzazione che c'è stata in passato per quanto riguarda il movimento di capitali oggi una buona parte del debito pubblico italiano la posseggono diciamo istituzioni estere Paolo intermediari esteri
Non solo intermediari nazionali o
Singoli
Risparmiatori nazionali beh allora la prima cosa da salvaguardare
è la fiducia perché la fiducia nello scatto che emittente del debito
Perché nel momento in cui
La fiducia dovesse venir meno lo Stato avrebbe difficoltà finanziario a rifinanziare lo stesso debito che ha in cui in un certo momento viene a scadenza
Capisco che sanno tutte fa faccende che sembrano molto tecniche molto
Lontane dalla percezione dei problemi che ho detto economici che oggi e sociali che oggi ci stanno stanno nel nostro Paese però tenetene conto che
Quello che a tutti fa venire un po'come dire
La febbre
Il cosiddetto spread la differenza fra il titoli Dean tentasse gli interessi italiani ai tardi e nei nei titoli a dieci anni e tassi d'interesse tedeschi
Beh ogni volta che si sposta un pochino verso l'alto l'asticella di questo di questo differenziale
Lo Stato deve pagare di più oggi abbiamo sessantasette miliardi di euro
Che nel bilancio dello Stato professor Cottarelli è molto più esperto di me su queste cose richiamo sono rappresentano il costo del debito pubblico tuttavia
Quattro per cento del PIL
Il nostro Paese danni va avanti con una politica di avanzi primari come troverete scritto in questo libro eppure abbiamo bisogno ancora diciamo del credito che ci viene che viene dato diciamo da
Operatori nazionali ed internazionali e allora ancora una volta il punto scale di
Come fare a ridurlo ecco
L'altro libro che ha scritto Carlo Cottarelli che riguarda le riforme da introdurre nel nostro Paese racconta una parte di questa storia
Però io vorrei dire prima di chiudere questo
Breve considerazioni sul sul tema del debito pubblico italiano due cose la prima che le soluzioni che vengono proposte per la riduzione diciamo ci sono come dire sono di due tipi
Il primo tipo è quello che
Con così un'espressione
Simpatica a modo mio arma utilizzato Piercarlo Padoan del
Sentiero stretto
Cioè
Il fatto che da una parte ci sono dei vincoli di bilancio dello Stato
N alla all'interno di quei vincoli naturalmente ci sono delle possibilità di alterare diciamo alle somme in maniera tale che si possano spendere in maniera più efficiente
E questo è un modo dice il sentiero stretto ma c'è uno dice che c'è il sentiero stretto allora viene l'idea dice e qual è l'idea della politica per il sentiero l'arco
Ecco allora c'è un sentiero largo
Attenzione perché il sentiero largo fu può prendere diciamo due direzioni la prima direzione che è quella che spesso è stato discusso anche
Dal nostro paese
Periodo diciamo elettorale post-elettorale diventato un tema caldo
è stato quello di direbbero usciamo dall'euro
Leggete il capitolo di che su questo libro il macigno di Carlo Cottarelli e senza fare troppe considerazioni su ciò che può capitare
A un paese come l'Italia se poco poco sia non dico esce Mazzi si avvita se annuncia l'idea
Annuncia
Perché e perché mercati finanziari quelli che danno credito prendono la fiducia
A quel punto non ci danno più credito e accuse se non ci danno il Credit evidentemente
Il rischio qual è di vedere che il credito che viene dato credito con uno con un interesse molto elevato
Soltanto quei pochi giorni dopo le elezioni quando ancora c'era un momento di difficoltà e si parlava di tante cose prima che venissero dall'incarico al professor Cottarelli match era l'idea cavalletto girava all'idea almeno sulla stampa sui media eccetera abbiamo perso un miliardo e quattrocento milioni per due mila e diciotto per si è sollevato un pochino scorrette quattro miliardi per il questa la previsione per il due mila diciannove
E speriamo che si fermi e quindi
Quindi
Immaginate Victor come potrebbero modificarsi le aspettative per quanto riguarda il debito sovrano così si dice per quanto riguarda il debito pubblico di un Paese se poco poco ci fosse un idea di come dire rompere un po'quello che è il piatto che fino a oggi ha funzionato all'interno della unione monetaria europea cioè uscire dalla moneta unica
Beh allora e disperata la situazione dice be allora l'altro punto che facciamo
Ora
Non vorrei ripetere e ribadire cose dette sarà dette intanto in convegni e dibattiti su questi temi però la soluzione sta in Europa
Mi spiego
L'Europa dice no
Finora io spero che alla fine di questa settimana qualcosa di si muova nella direzione che sto per dire
Dice no al bilancio europeo
Fino a oggi ha detto così il bilancio europeo fatto con risorse proprie risorse proprio significa mettere delle imposta di tipo europeo
E che si parla della carbon tax della Tobin tax entri nella la tassa di tipo finanziario eccetera sulle transazioni finanziarie andate che sono piccole diciamo piccoli imposizioni fiscali però il è talmente grande il il bacino di utenza
E quindi il fatto che si andrebbero a colpire milioni pensate alle alle alle transazioni finanziarie milioni di transazioni finanziarie che basta anche un po'una piccola imposta per avere un gettito consistente non si possono fare debiti di tipo europeo non si possono emettere neanche quando si tratta di finanziare dei progetti di interesse europeo
Ebbe questo se mi consentite è un po'strano perché da un lato si fa un'unione monetaria che significa una politica monetaria comune
E dall'altra si fa invece per qualcosa che non è non è come dire facilmente compatibile con la politica monetaria comune c'è una politica fiscale nazionali neanche in principio con l'idea di poter chiedere a un mercato finanziario che essi traboccante di liquidità
Pensate per esempio alla all'eccesso di risparmio che ci ha alla Germania
Tama Tina in un dibattito con la quale ha assistito si parlava di
Un eccesso di risparmio dell'unione europea nei confronti degli Stati dell'incenso novanta qualcosa forse ricordo bene sono oltre cento miliardi di di euro
E allora perché non si possono emettere dei titoli diciamo che vengono che hanno diciamo praticamente una una loro capacità di essere accolti dal mercato
A ha dei costi molto molto bassi perché c'hanno dietro la fiducia in un emittente che si chiama Unione diciamo Unione Europea e questo non si può fare e non si può fare questo non si potrebbe allora quello che io dico è che una parte del problema sta dentro il Paese
E cioè tutte quelle inefficienze di cui ha raccontato nel suo libro Carlo Cottarelli
Però una parte della soluzione del problema sta anche nella in inefficienza dell'architettura finanziaria europea non si può avere una politica monetaria comune per lungo tempo Draghi ha fatto quello che avrebbe dovuto fare diciamo una politica fiscale comune
Cioè ha sostenuto la domanda interna all'interno dell'Unione europea con il quantitative easing male sui quantitativi inglese quindi liquidità a basso costo è facile per tutto il sistema adesso sta per finire e allora e allora se si sta per finire bisognava in qualche modo trovare il modo di spesa copia di consentire a tutte le potenzialità che hanno l'Unione europea il potere essere messe in gioco e io vedo appunto cui
Tante possibilità perché abbiamo bisogno come il pane
Di Investimenti per non sono infrastrutture ma anche per l'educazione e la ricerca l'innovazione indica quindi
Perché non fare
Detto questo vi ho detto tutto e niente di quello che e oggi il problema
Perché se non c'è l'accordo politico tra i Paesi che costituiscono l'Unione e difficile molto complicato ecco perché siamo sempre sul filo del rasoio perché dobbiamo
Diciamo portare delle istanze di come dire di crescita negli negli ambiti istituzionali
Europei è
Alcuni Paesi sono sensibili altri no e siccome il meccanismo di decisione prevede che le decisioni devono essere prese
Quasi tutte all'unanimità ecco la difficoltà
Cambierà con questa riunione della fine di della fine di giugno
Non lo so io ho l'impressione che
Forse qualcosa si dirà a proposito o del Bilancio comune forse non lo so
Anticipazioni di stampa riferiscono che si parla di questo si parlerà di questo in questo fine settimana
Maccarone favorevole all'idea del bilancio europeo con risorse proprie forse un po'più tiepida e l'opposizione dalla Germania
E poi ci sono tutti gli altri problemi senza diciamo quello
Più importante di cui però è difficile parlare
Da un punto di vista come dire
Di
Della grande opinione pubblica che l'unione bancaria riunione del mercato dei capitali
Anche qui ci sono due capitoli importantissimi su cui si stanno litigando da tanto tempo i vari partner dell'unione e che per quindi
Si sta andando alla ricerca di un compromesso fra le varie posizioni imbelle riassume in una battuta i tedeschi
Dice prima detta riducendo i rischi poi facciamo l'Unione bancaria o insomma adesso la sto semplificando all'eccesso ecco
Italiani e francesi sono più per la condivisione del rischio per una riduzione dei rischi bancari che sia parallela alla condivisione ecco il nonno aspettiamo di ridurre i rischi e poi facciamo la condivisione degli stessi quindi vedete ci sono parecchie questioni in discussione oggi che rimandano a quello che succederà prossimamente
In Europa
Certo che dal punto di vista italiano
Il sentiero tracciato per ora è un sentiero abbastanza stretto
Se non ci sono novità di carattere europeo questo quello che io penso è difficile immaginare che si possono fare dei grandi cambiamenti di avere
Una possibile riduzione a meno che non si aumenti il debito pubblico
Eh ma se si aumento del debito pubblico salgono gli spread e quindi ritorniamo con quel giochetto che ben conosciamo tutti pagano leggiamo quotidianamente sui giornali
Grazie
La parola al dottor Andrea G. antiche direttore delle arie solistiche industriale della Confindustria la Confindustria su questi argomenti si è espressa più volte e ci sono problemi nei quali peraltro e direttamente poi la Rete nel mondo produce grazie
Devo dire che guardando il Paese con gli occhi dell'industria cioè da un punto di vista particolare e però ha una rappresentanza molto importante nel nostro nelle nostre dinamiche economiche non posso che quel condividere l'analisi del professor Cottarelli rispetto a quelli che sono i difetti strutturali del Paese
Gli sette peccati capitali che vengono individuati in realtà rappresentano un bene quelli che sono i vincoli che tutt'oggi treni hanno lei potenzialità di crescita del Paese
Ed è ed è evidente che la valore aggiunto che c'è nel libro e nella descrizione abbastanza puntuale dei dei versi dei sette peccati e più che altro la parte che ho più apprezzato è l'individuazione del nesso della relazione tra i difetti strutturali del Paese e la l'andamento e l'economia reale
Questi aspetti che sono aspetti strutturali
Strutturali del del nostro Paese in effetti hanno una un impatto diretto sulla capacità di crescita del suo alcuni indicatori dell'economia reale in particolare vengono citati bassa crescita che affligge l'Italia ormai da molti anni la bassa produttività aggiungo la bassa capacità di attrarre investimenti esteri investimenti diretti esteri se non investimenti per al netto degli investimenti che vengono ad acquistare grandi marchi del nostro made in Italy ma in realtà gli investimenti produttivi e la capacità del nostro Paese di attrarre investimenti produttivi dall'estero è piuttosto ancora ancora molto bassa e quindi diciamo che questi indicatori sono un po'di risultato delle dei difetti strutturali che venivano individuati è chiaro che siamo la conclusione rispetto a questa analisi e che il Paese non ha speranza io credo in linea di massima di no tra l'altro emerge anche dal libro abbiamo ancora alcuni punti di forza sul quale poter ricostruire una politiche anche una capacità di crescita del Paese in particolare nonostante la crisi degli ultimi anni abbia fortemente contratto la base produttiva l'utile dell'Italia abbiamo ancora possiamo ancora contare su una base manifatturiera molto radicata sul territorio
Con le eccellenze in alcuni settori produttivi rispetto al quale abbiamo abbiamo dei primati di primati di carattere internazionale
Questa a base manifatturiera trova una una rispondenza nella capacità di esportazione ancora del del nostro sistema manifatturiero che è una capacità di esportazione molto potente tant'è vero che nel due mila e sedici nel due mila diciassette abbiamo registrato dei record nella Bologna il volume dell'export verso verso il sia verso l'Europa che verso i Paesi extra UE
E devo dire abbiamo una capacità anche di imporre un riconoscimento del made in Italy in termini di valore abbiamo una crescita delle esportazioni in valore molto più alta di quelle in quantità quindi evidentemente riusciamo a strappare un prezzo sui mercati internazionali che riconosce una capacità di investimento nel nostro Paese sui manifattura
Cosa fare per valorizzare queste potenzialità che ad oggi effettivamente non riescono ad esprimere tutto il loro potenziale tant'è vero che il tasso di crescita rimane più basso rispetto agli altri Paesi europei
Io credo che abbiamo tre dimensioni dell'intervento
Una prima dimensione veniva richiamata è sicuramente la dimensione europea
Naturalmente condivido il il giudizio Consort Cottarelli sul tema dell'Europa e quindi sulla necessità di rimanere in serie A piuttosto che arretrare inservibili
Ma dico qualcosa in più cioè noi non soltanto siamo nell'euro ma esiste un'Europa dell'industria anche probabilmente molto più avanzata rispetto all'Europa politica
I nostri settori produttivi sono fortemente integrati con l'industria europea
E immagino alcuni settori insomma più emblematici il sessanta per cento la nostra componentistica auto ormai esporta e lavora con le automobili prodotto in Germania
Molto del nostro settore la meccanica la Germania ancora il principale mercato di sbocco noi lavoriamo con macchine prodotte in Germania cioè esistenti un'Europa dell'industria esiste un'integrazione europea industriale
Che probabilmente deve trovare elementi di valorizzazione
Questo è ancora più importante in un mondo che sta cambiando molto rapidamente
Come evidenziato dei fatti degli ultimi degli ultimi mesi anche il processo di globalizzazione sta entrando in una seconda fase siamo passati da una globalizzazione fortemente orizzontale con la con la competizione tra imprese ad una globalizzazione che il tempo tende sempre di più
A ad una competizione tra grandi basi industriali gli Stati Uniti stanno facendo un'operazione di recupero della base industriale molto forte avviata dalla presidenza Obama con le attività Suresh ordini industriali ma ha infatti già da molto dalla presidenza di trama
Nello stesso modo nello stesso periodo la Cina sta puntando su una involuzione della propria base base industriale ormai la Cina non è più il nostro competitore
Sulle merci a basso costo macina si sta specializzando sulle mezzi ad alta tecnologia riducendo dall'altro l'ambito importazione di beni intermedi
E quindi si stanno creando delle piattaforme industriali molto molto compatti al proprio interno
è chiaro che il rispetto alla dimensione a questa nuova dimensione la globalizzazione la dimensione europea di un'industria europea di rimane la scala necessaria per poter competere nel mondo
E questo lo vediamo sulla necessità e da questo mi riaggancio anche al ragionamento fatto dal professor Bagella sugli di avere una linea di Investimenti dell'Europa
Una vita di investimenti e l'Europa che non bada soltanto sul versante infrastrutturale che pure è assolutamente necessario ma dei danni l'attività di ricerca e sviluppo un driver della crescita europea
In particolare su alcuni settori che sono i settori trainanti in questo momento più che settori sono alcune tecnologie chiave che stanno trainando lo sviluppo nel corso degli ultimi anni abbiamo bisogno della costruzione di grandi progetti europei
Che ci consentano di far recuperare il gap di competitività che abbiamo in settori chiave come quello dell'intelligenza artificiale
Demitri data
Del
Delle scienze della vita del sui sistemi di accumulo di accumulo dell'energia utili sia alla ma alle macchine elettriche ma utili anche a gestire un sistema energetico che va sempre più verso sistema rinnovabili quindi abbiamo bisogno in primo luogo di una dimensione europea delle politiche industriali che ci consenta di fare massa critica su quelle tecnologie che hanno un impatto orizzontale su tutto il sistema produttivo
In secondo luogo abbiamo naturalmente bisogno d'una politica nazionale
Che punti ad un rilancio gli investimenti un rilancio degli investimenti pubblici ma su questi margini di bilancio come ci venivano ricordati solo margini di bilancio molto stretti abbiamo bisogno di mettere in moto al come una stagione di investimenti di investimenti privati
Devo dire da questo punto di vista riprendendo un po'le parole dell'introduzione su cui non tutto va buttato di ciò che è stato fatto fino ad oggi noi abbiamo particolarmente apprezzato ad esempio il piano industria quattro punto zero che era un piano che puntava su una una crescita degli investimenti da parte delle imprese
Calcoliamo che nel corso degli ultimi sette anni dieci anni fiera pulsante mente bloccata lega nella capacità di rinnovo dei macchinari negli impianti all'interno del nostro il sistema manifatturiero
Non eravamo nel due mila e quindici una tasso di vetusti ITA del capitale investito nelle imprese manifatturiere pari a quindici anni che era il più alto dalla dal dopoguerra ad oggi
E quindi gli incentivi messi in campo attraverso il piano industriale due punto zero hanno consentito una sostanziale ripresa dell'attività di investimento la parte investita in imprese private testimoniando anche una vitalità del nostro tessuto industriale non era affatto scontato che a fronte di un incentivo seppur molto prudente messo a disposizione del governo il sistema industriale fosse in grado di reagire in modo positivo
La crescita degli investimenti privati dell'undici per cento nel due mila diciassette rispetto a i dati di azzeramento degli anni precedenti testimonia appunto una vitalità e una moglie del nostro sistema industriale di tornare e ritornare d'investire ritornare ad essere competitivo
è chiaro che tra l'altro nel piano industria quattro punto zero non c'era soltanto un obiettivo
Di rilancio gli investimenti ma anche di una qualificazione degli investimenti aver qualificato in senso digitale Vincenzo quattro punto zero quarta rivoluzione industriale il rilancio degli investimenti ci consente di entrare dentro una trasformazione un nuovo paradigma dell'economia perché è assolutamente essenziale per poter rimanere un Paese competitivo del mondo l'altro grande assente di intervento sul quale io credo che il Paese debbano tornare a investire è sicuramente l'asse della sostenibilità ambientale
Abbiamo di fronte un processo di trasformazione dei processi produttivi che è molto rilevante calcoliamo che l'Europa si è data degli obiettivi in termini di lotta ai cambiamenti climatici e quindi riduzione delle emissioni industriali e di uso efficiente delle risorse quindi adozione di modelli Primo tana di temi di economia circolare molto più ambiziosi rispetto al resto del mondo
E questo per riuscire a raggiungere quegli obiettivi senza indebolire la base industriale abbiamo bisogno di rafforzare la capacità di investimento rispetta queste direttrici di sviluppo
Io credo quindi e vado sulle conclusioni molto ma di quello di cui a abbiamo bisogno è di rimuovere gli ostacoli che venivano individuo che vengono individuati all'interno quindi abbiamo bisogno in qualche modo di rimettere i nostri sette peccati capitali e quindi di intervenire sulle sulle diciamo riforme strutturali rispetto alle quali credo che come Confindustria abbiamo sempre sempre sostenuto
Ma abbiamo bisogno al contempo anche Emilia vere una capacità
Da parte del governo nazionale ed europeo di individuare di segnalare quali sono le grandi traiettoria traiettoria di crescita di trasformazione del sistema industriale
Perché sono convinto chiudo che proprio nel nel nuova nella nuova fase la globalizzazione l'Italia abbia ancora chances se mantiene la vocazione manifatturiera sul quale ha costruito la proprio crescita negli ultimi cinquant'anni grazie
La cultura liberaldemocratica si può anche riassumere una frase molto inoltre che il titolo di un articolo di Alessandro Del dove non passano le merci passano gli eserciti
La parola grazie
La cultura liberaldemocratica di cui non sono certo a un rappresentante ma semplicemente uno che ha imparato
In quel caso niente due volte più cala perché
Le mie prime esperienze
Politiche
Prima ultime praticamente
Però le ho fatte quando
Presidente del consiglio segretario del Partito repubblicano era Giovanni Spadolini
Alla cui memoria la fondazione titolata quindi diciamo per me oltre a ricordarmi negli anni della gioventù perché ormai da stiamo parlando del giugno ottantuno sono passate
Trentasette anni
Cantos tranne
Ero giovane attraverso persino a scrivere un posto giusto forte
E l'insegnamento fondamentale
Che proveniva da da Spadolini
A prescindere dalla sua grande capacità di interpretare quella che è stata la cultura liberaldemocratica in Italia
Gli uomini che che fecero l'Italia che è uno dei suoi libri devo più famosi elette
La grande intuizione di di Giovanni Spadolini fu quello fu quella che cultura e politica non possono mai andare disgiunta
Un'intuizione felice per chi intende la cosa pubblica l'impegno della cosa pubblica in un certo modo non in un'intuizione felice
Nel senso di elettoralmente felice perché
Il Partito repubblicano anche nel momento del suo Massimo splendore del post guerra non arrivò mai oltre il cinque virgola due per cento cinque virgola uno per cento dei voti
Ma un'intuizione felice per chiunque
Voglio dedicarsi alla cosa pubblica non animato da convenienze personali o da spirito astioso nei confronti di quelle che vede come avversari se non addirittura nemici
Ma di chi voglia d'restituire qualche cosa il concetto di ridare qualche cosa al Paese di quello che che si è ricevuto una lezione per me fondamentale
Che sarebbe bene ripetere sempre ripetere sempre soprattutto il giovane un altro insegnamento fondamentale lo ebbi aperto sedi consentì di un po'di questi amarcord repubblicani siamo alla Fondazione Spadolini se non le posso fare qua non mi posso associato a fare altro
Un'altra lezione che mi fu fondamentale
Fu quando sempre giovane a un congresso della Federazione Giovanile Repubblicana parlò Bruno Visentini
Che aveva un adorabile
Accento veneto con una erre
Tagliata e sembrava una sede appropriata
E Luini diceva perché io sono qua perché io a cinque anni e hanno cominciato andare in prima elementare con la mia cartelletta in facevo tre chilometri da solo poi ho studiato
Mi sono laureato sono diventato avvocato sono è stato professore universitario tata tata tata insomma io penso che non si debba fare i Deputati prima dei quarant'anni
Ma non perché non si è abbastanza maturi ma perché bisogna aver fatto qualcosa nella vita prima
Che non è sempre vero per carità ci sono ottimi grandi politici che l'hanno fatto fin da giovane ma ancora una volta è il senso di dire
Non si può fare politica se non si ha qualcosa dentro di proprio che si è sviluppato il proprio una cultura propria delle esperienze di vita propria e e ripeto ci sono tanti politici che sono emersi nella storia mondiale in in giovane età
Ma quella lezione per le persone normali per chi non è un per chi non è un fenomeno secondo me rimane
E allora parlando del cultura libera liberaldemocratica e agganciandola a Libero ai alla trilogia di Carlo Cottarelli ormai la possiamo definire la trilogia di Cottarelli che tra un po'potrebbe essere anche
Una specie di
Thriller Murri intere puntate
La parte che
Vedo che mano mano nei suoi libri si sviluppa sempre di più quella che aveva
Al di là del del macigno che ci portiamo appresso della lista della spesa che non riusciamo
A tagliare o a razionalizzare ma è sempre quello sempre di più quello del infrastruttura
Del nostro Paese
Quello che drammaticamente manca l'infrastruttura del nostro Paese
E che è invece credo la
Finte senza
Del liberalismo politico economico e culturale
La concorrenza perché la concorrenza è una parola magica per un liberale
Ma perché la concezione
Del liberalismo la concezione che vede
Nell'individuo
Il centro della società tant'è che si parla di individualismo metodologico si studiano gli individui nel loro governo esistono delle masse collettive
Fatti i pontoni determinano la storia secondo un grande disegno o del materialismo dell'eretico di qualche altra pensata totalitaria
Esistono gli individui degli individui
Cos'hanno come loro grande caratteristica che sono ignoranti
Gli individui sono ignoranti
Conoscono quel poco che conoscono di ciò che gli sta più vicino
Gli individui sono fallibili
Gli individui vanno avanti per tentativi ed errori
E qual è l'unico gli individui vanno avanti nonostante l'eterogenesi dei fini
Partì per fare una cosa
Ricavi una completamente diversa
Parti per
Fare il protezionismo proteggere le merci italiane e ti ritrovi con l'Italia fin poverina mare fa anche in buona fede non semplicemente per dover prendere gli applausi di qualche associazione di categoria
E allora se gli uomini sono fallibili se gli uomini sono ignoranti se non c'è nessuno che sia pugni uscente e che quindi possano vedere da una sorta di Collina dove si evolverà la società dove si evolverà l'economia dove andremo né i nostri comportamenti se non c'è l'onniscienza essi quindi siamo ignoranti ma dobbiamo per forza essere liberi questa liberalismo
Noi siamo liberi perché siamo ignoranti
Perché dobbiamo poter sperimentare
Perché dobbiamo poter
Imparare perché dobbiamo poter fare errori
Questo
C'è un insegnamento che troviamo sempre troviamo negli luministici scozzesi Yum
Mandrie di il Fergusson troviamo in Adam Smith assolutamente
Poi sfociare quella grande definizione della concorrenza che dai cos'è la concorrenza ceto è un meccanismo economico che serve per tenere i prezzi bassi per raggiungere secondo gli economisti classici il punto devo neoclassici punto d'equilibrio ma la concorrenza è un procedimento di conoscenza
Noi dobbiamo avere la concorrenza all'interno di un paese di una società perché è così che si diffonde la conoscenza impariamo da quello che fanno gli altri
Impariamo dagli errori che fanno gli altri e cerchiamo di evitarle e attraverso il commercio internazionale le pratiche o i beni migliori
Che non vengono ostacolati sono fatti propri i nostri la concorrenza serve a conoscere a migliorare a imparare
Senza concorrenza non c'è crescita provate a pensare una qualsiasi situazione della vostra vita in cui c'è qualche cosa di monolitico una fonte unica che non sentivo la nient'altro che un processo di apprendimento dato dall'alto e senza possibilità di stimoli diversi
Non funziona
Oltre a renderci meno umana
E qui ecco l'interesse
Maggiore che Carlo Cottarelli da nei suoi libri nel suo ultimo libro soprattutto il sette peccati capitali a queste tematiche a come l'Italia sia un Paese che difetta di concorrenza quando nel pars pensiamo la concorrenza pensiamo in genere alle cose che ci vengono più naturale la concorrenza nei mercati dei prodotti quindi pensiamo anche bello adesso per non andare da Milano a Roma Italo
Fecero FS si fanno concorrenza abbiamo molta pesce ma indubitabilmente abbiamo molto crescente scelta c'è un servizio indubitabilmente migliore
E adesso che Italo fa anche da Milano Venezia si sono abbassate immediatamente le tariffe di FS quindi pensiamo alla concorrenza su questo
Su mercati dei servizi e dei prodotti sugli ambiti economici e non ma non è solo l'inizio
La concorrenza e anche nei processi di apprendimento
Le scuole devono poter competere tra di loro
Non devono essere privatizzate
è una fan fa Luca la scuola dei ricchi le risorse
Cavolate
Che vengono propagate dai produttori
E non dai consumatori
Dai sindacati
Che stanno distruggendo quel poco che c'era di di buona scuola che non era buona per niente
La concorrenza vuol dire che tu hai scuole che sperimentano offerte diverse che due scuole che poi possono atterrare gli insegnanti migliori gli insegnanti migliori sono quelli che fanno migliorare gli studenti perché ci mettono l'impegno sono quelli che vengono remunerati e premiati
Perché fanno danno qualcosa rispetto a coloro i quali o perché sono inadeguati di loro e non siamo tutti uguali o perché si limitano a timbrare il cartellino la concorrenza la concorrenza nella sanità
La concorrenza è la concorrenza nei servizi pubblici
Qui a Roma voglio dire
Sfondo una porta aperta parlando di attacca avete un referendum sulla Route iniziate bene per aprire il servizio pubblico dei trasporti alla concorrenza e non alla privatizzazione
Romaine prigioniera
Di una specie di Moloch dove sia concentrato il peggio del monopolio con il peggio dell'interferenza della politica con il peggio dell'inefficienza di gestione e a volte della corruzione
Che non potrà migliorare
Che non potrà migliorare perché ogni politico vorrà semplicemente trovare il modo di dargli qualche soldo in più
E allora l'unica cosa che lo farà migliorare sarà la concorrenza la concorrenza la concorrenza negli appalti
Il nostro giovane vicepremier
Che diciamo
Avendo sul
Penso di aver incontrato qualche volta un caffè Borghetti a San Paolo perché
Essendo io un frequentatore delle partite del Napoli non mi stupisco
Qualche volta sono stato un suo cliente quindi diciamo lo faccio come consumatore dell'uso
Cioè parla sempre di cose che non capisce ad esempio una delle cose che non capisce ma non capisce né giuridicamente né proprio come dire non ci arriva
Su questa storia che ha detto foto avrebbe sedimenti che il giorno dopo gli appalti per che devono fare fanno i Comuni devono essere devono essere privilegiate le imprese italiane
E io cioè altresì dal fatto che non si può nel senso la normativa europea Loveno riferisce però diciamo capisco questo governo la normativa europea ormai deciso che un di più che non che è inutile tu come dire stare lì a
A concentrarsi troppo l'unico di cui più che loro capiscono invece che la spending review la spending review perché nessuna legge loro programma tutto spending review
Ma questo è proprio il modo per avere il lo svantaggio più completo per i cittadini & grazie al fatto che c'è la concorrenza degli appalti
Dalle imprese estere dalle imprese europee per ora manca all'Italia anche abbastanza per avere quelle internazionali che non riusciamo ad avere servizi migliori prezzi migliori perché migliorano le imprese italiane che a loro volta vanno all'estero e che mi ma io appunto per le conseguenze non intenzionali si illude che noi blocchiamo le imprese tedesche francesi e poi i tedeschi e i francesi dicono Impregilo e Astaldi benvenuti venite che già siamo qua ad aspettarmi
Questa la concorrenza
E questo credo che sia il nodo oltre a quello
Del bilancio pubblico
Del a della spesa pubblica e delle entrate pubbliche perché vero che in Italia ha bisogno di un sostanziosa diminuzione della pressione fiscale ma non addebito ma facendo quadrare i conti
Questo della concorrenza e della competitività è il nodo che l'Italia dovrà risolvere
E che in parte è questione di capacità di Investimenti di poter attrarre gli investimenti in parte però è una questione istituzionale creare le condizioni giuridiche politiche istituzionali perché ci sia concorrenza ecco questo la
L'aspetto che io vedo sempre di più nell'interesse di Di Carlo Cottarelli che adesso lui demente ben vi dirà parlando del suo libro e che il il secondo snodo fondamentale dal quale noi non potremo scappare per cercare se non di migliorare quanto meno di non peggiorare decisamente la nostra povera Repubblica grazie
Prima di dare la parola presso portare le vorrei fare una rapida e banale osservazione permanente l'architettura europea certamente lascia a desiderare c'è tutto un dibattito aperto in Europa non solo in Italia
Ma il nostro problema non è l'Europa come qualche volta si tende ad accreditare il problema del nostro debito siamo noni
Il debito italiano è cominciato a lievitare quando non c'era lei euro
Quando l'integrazione europea ha fatto solo i suoi primi passi
Il debito italiano ma abbiamo creato nove ed è un grave errore di prospettiva pensare che il problema del debito sia l'Europa
Se l'Europa non esistesse qualcuno dovrebbe comunque finanziare il nostro dentro e chi finanzia tiene conto bellissima e del rendimento
Questo è il principio oggi in base per cui dovremmo comunque affrontare qualcuno che chiede di non rischiare o di rischiare il meno possibile e di avere il massimo rendimento possibile
Peraltro farebbe ognuno di noi se fa ognuno di noi quando va a pressare adesso la parola rozzamente afferrata soltanto ad altra azienda grazie professore il viso contro Satyricon voi ospitati dalla nostra fondazione a il innaturale ho cambiato idea su cosa avesse presentato oggi pensavo di presentare il libro però visto il libro l'ultimo sette peccati capitali dell'economia italiana
Tra l'uso che si è parlato della lista la spesa del macigno e dei sette peccati capitali tenterò per la prima volta senza supporto di una rete di sicurezza trentadue di fare una fusione di questi tempi in cui però su proposta uso e consumo
E pagherò fondamentale procedurali analizzare i problemi e rischi dell'economia italiana proprio rischi che l'economia italiana fronteggiare in questa situazione traendo spunto appunto di
Quello di cui ho parlato in questi traditori
Devo partire inevitabilmente dalla crisi dall'ultima crisi che ci ha colpito quella del due mila undici e del due mila e dodici
Vediamo che cosa ha causato quella crisi e se quei fattori che hanno causato quella crisi sono ancora presenti se sono ancora presenti come possono essere ridotti perché l'ultima cosa che vogliamo la ripetizione di una crisi tipo quella che abbiamo avuto nel due mila undici del due mila e dodici di cui stiamo parlando ancora re con sicurezza
Allora cosa dove e stata dovuto la crisi del due mila undici del due mila e dodici questo attacco speculativo che abbiamo subito lo spread è andato cinquecentocinquanta il fatto che in conseguenza di questo spread che aumentarla abbiamo dovuto le banche avevano difficoltà a prendere a prestito lo Stato avrà difficoltà a prendere aspra scritto le imprese avranno difficoltà a Pannella presto
Abbiamo dovuto tagliare la spesa tanti soprattutto aumentarle le tasse tutto d'un colpo il che ovviamente ha fatto male tutto questo fatto vale nell'immediato nell'economia italiana a che cosa è dovuto tutto questo
Ci sono c'è stata una è stato una trama una congiura politica qualche ignoto si è svegliato Zurigo ha deciso di attaccare l'Italia no
Ma è stato dovuto alla razionalità in qualche modo di mercati crede in un Paese che aveva delle difficoltà
Difficoltà che in teoria avrebbero potuto essere risolte attraverso l'uscita dell'Eur e allora temendo l'uscita dell'Italia Leo e temendo di essere vuol dire non essere ripagati o di ieri sera pagati nuove lire i capitali sono fuggiti dall'Italia quali sono le debolezze che hanno causato quell'attacco speculativo fondamentalmente due si possono già moglie assume in due punti fondamentali
Il primo
La competitività dell'impresa dell'Italia il fatto che il loro da quando siamo entrati nell'Euro abbiamo perso competitività rispetto alla Germania proprio questo quello che è successo nei primi dieci anni dell'eroico vorrei far vedere se prosegue metter su un lo slide ventotto andava al mare aggravante archiviamo quando parliamo vedere
La difficoltà a convivere con ecco questo è un illuso due rilievi descrivono uno degli indicatori fondamentali della competitività di un Paese cioè della capacità di un Paese di compete Cogliate in particolare con la Germania
A questi due il grafico la linea rossa guida i costi di produzione in Germania in particolare il costo del lavoro per unità di prodotto cioè fondamentalmente salari e stipendi diviso per quanto si produce la linea blu invece il costo del lavoro per unità di prodotto tra l'Italia vedete dei primi dieci anni del nervo i costi di produzione in Germania sono rimasti piatti fermi in Italia sono aumentati del trenta per cento qui ci ha creato un divario di competitività di contrasto di trenta punti percentuali tra l'Italia e la Germania
Perché è successo questo perché io dico il settimo peccato capitale di cui si parla in questo libro la difficoltà che abbiamo avuto a vivere nel
Questa cosa che noi avessimo costi di produzione che aumentavano più che Germania e c'era sempre stata negli anni settanta ottanta novanta vi ricordate ne avevamo un'inflazione più alta che in Germania
Germanizzazione negli anni settanta era il sei sette per cento nuovi era il venti venticinque per cento i nostri stipendi salari e i prezzi aumentavano più che in Germania
Lo stesso nei decenni successivi dovrà avere un problema questo perché ogni tanto svalutavamo
Cioè se c'è un un comunismo un imprenditore qualcuno costruisce biciclette in Italia deve competere con qualcuno che compra che produce biciclette in Germania
E i costi di produzione dell'italiano aumento era del dieci per cento quel il della Germania come aumentavano del due per cento si svalutare la lira rispetto alla Germania dall'otto per cento si recuperava competitività cioè però di diciamo è marco tedesco incassato per la vendita sui mercati internazionali delle biciclette se incassavano più dire dopo la svalutazione
Questo meccanismo ci consentirà di avere un'inflazione più alta che in Germania senza perdere competitività entrati nell'Euro abbiamo posto perso questa possibilità a questo punto dovevamo adeguarci ad altre due dei nostri costi di produzione in linea con quelli tedeschi ma non l'abbiamo fatto per un insieme di motivi inerzia vi eravamo abituati agli aumenti di stipendio e poi le politiche economiche in particolare la politica dei conti pubblici bisogna politiche di bilancio sono stati usati usate in quel periodo in senso espansivo tassi d'interesse scendevano
E allora con l'illusione che ogni problema fosse stato risolto abbiamo ricominciato a spendere la spesa pubblica aumentato apparecchio in quel periodo compresa la spesa per i dipendenti pubblici salari pubblici che trascinavano i salari del settore privato
Primi dieci anni li alleva abbiamo perso competitività dal febbraio nel due mila sette due mila otto non avevamo un un deficit di partite correnti cioè la differenza tra importazioni esportazioni molto elevato fare tutto e mezzo per cento del PIL
Avevamo perso competitività c'è chi dice piccola prende che adesso per risolvere il problema dobbiamo uscirà dall'euro questo avrebbe corsi tutto questo ma lasciamo per il momento il problema dell'uscita dall'euro non non discutiamo magari ci torniamo sulla fatto sta che noi siamo arrivati nel due mila undici aveva questo problema di competitività che nel marzo del due mila undici più o meno ancora venticinque trenta e venticinque trenta per cento di Maggi
Con paesi che si trovi in queste condizioni niente arriva accanto a questo vi dicevo ingegneria il problema può essere risolto uscendo dall'Eur svalutando questo è il primo motivo per cui i mercati si aspettavano ci aspettavano pensavano che un Paese con queste difficoltà di competitività e che in conseguenza di questi problemi e ha cresciuto poco avesse la tentazione di uscire dall'euro ho detto abbiamo siamo cresciuti poco nei primi dieci ad averlo andiamo ed è la prima la faccio io il bel in questo primo graffito
Si vede quello che succede ce l'avevo detto reale procapite questo il reddito procapite italiano dal mille novecentottanta cioè io credito il nostro corpo capi in termini il potere d'acquisto
Fino al momento in cui salutato dall'euro molto ce l'ha ma come gli altri siamo entrati nell'Europa ci siamo bloccati
Questo proprio per quella perdita di competitività che è descritta da questo dico da questo grafico
Allora razionale per i mercati dicevo questo è un Paese che una volta che trapela come può uscire a crescere perché ha perso competitività probabilmente uscirà nella primo problema secondo problema il debito pubblico elevato
Noi siamo arrivati per aver perso l'occasione vi ho detto la politica dei conti pubblici è stato usato in modo espressivo una volta entrati nell'euro abbiamo ricominciato a spendere abbiamo perso quell'occasione che hanno invece ascoltato altri Paesi come il Belgio per esempio di ridurre il nostro debito pubblico una volta entrati nel ridotto di pochissimo
I primi dieci anni da lei non abbia anzi dal novantanove al due mila otto guardando al novantanove due mila e sette ne abbiamo ridotto il nostro dovere rapporto tra debito pubblico e PIL di dieci punti percentuali Baggioli trenta punti percentuali
Allora siamo arrivati al due mila otto due mila e nove poi due mila undici con
Il secondo debito più alto nell'area dell'Euro
E guarda caso anche questo problema per teoricamente essere risolto
Uscendo dall'alto io esco dal per legge converte il debito dello Stato in euro dall'euro a nuove linee pallonetto a stampare nuove lire risolve il problema
E quindi questo è anche consigliere nazionale per i mercati minacciando che un Paese con un debito alto invece di fare lo sforzo di aumentare le tasse o tagli alla spesa premier preferisce prendere la scorciatoia dell'uscita dall'euro e rimetterei in azione la macchina da stampa questo rimetto in azione della macchina stampato crea inflazione questure o del valore dei titoli di Stato in circolazione riduce il valore del debito rispetto al PIL che viene inflazionato
Allora era positiva per questo credo che abbiamo avuto questo attacco speculativo niente a che fare con la congiuntura politica eccetera i mercati gli investitori non c'è nemmeno di essere ripagati in nuove lire se prestavano allo Stato sotto stavo dalle banche italiane si prestava l'impresa italiana
E questo ha mandato in crisi l'economia italiana
Che cosa è successo da allora
Sul fronte delle della competitività c'è stato qualche miglioramento vede questo grafico mi fa vedere che dopo negli ultimi anni i costi di produzione in Germania sono aumentati un po'più un po'più rapidamente che da noi perché la Germania adesso statuine occupazione quindi sarà lui descrisse nascano abbastanza rapidamente
Quella differenziale si vede bene la ringraziamo per differenziare i trenta punti percentuale che si era creato nel due mila otto
In termini di distanza tra questo come si è ridotto a venti punti percentuali stiamo andando nella direzione giusta
Che cosa occorre fare però ci stiamo andando abbastanza nettamente mentre altri prese hanno già recuperato tutto il terreno il terreno perso Portogallo Spagna Portogallo completamente la Spagna ci avvicina e non c'è poco invece la però stiamo andando nella direzione giusta cosa occorre fare per migliorare la situazione ulteriormente dare una soluzione è appunto quella di uscire dal svalutare eccetera ha costi enormi non parliamo adesso dei costi perché comunque avrebbe corso enormi in termini di taglio dei salari reali in termini di perdite perché si è indebitato in Eurocup in termini di di gestione del sistema dei pagamenti in termini
Ma forse soprattutto di una volta usciti dover dare credibilità a questo pezzo di carta chiamato nuova lire che
Probabilmente richiederebbe politiche monetarie ed i conti pubblici ancora più restrittive magari possiamo approfondire queste ma vediamo quello invece che secondo me è la strada maestra e che è possibile dobbiamo cercare di ridurre i costi di produzione delle imprese italiane più rapidamente
E questo lo si può fare cercando di andare a risolvere quei problemi di cui io parlo dei primi sei capitoli del libro ai sette peccati capitali insetti ma proprio questo la difficoltà di convivere con Leo
Ma gli altri sono cose che invece possono essere che non sono la causa dalla minore crescita negli ultimi vent'anni questi problemi sistemano anche prima
La costruzione la l'evasione fiscale
Tutto è quella la burocrazia la lentezza della giustizia sono cose che sono molto vecchi ma queste cose possono se risolto diventare la soluzione al problema che stiamo fronteggiando di guadagnare recuperare la nostra competitività e riguadagnare nostra capacità di crescere facciamo qualche esempio concreto questo è un problema di costi
La dove Grazia crea enormi costi per le imprese italiane
Soltanto per le piccole e medie imprese il costo di compilare i moduli ogni anno è di trentuno miliardi tra due miliardi una cifra enorme per l'impresa pensate che la tassazione imposta sulle sui profitti delle imprese italiane di tutte le imprese italiane di trenta città incapace di centotrentacinque miliardi
Il trentuno miliardi via e soltanto il costo della burocrazia e soltanto per le piccole e medie imprese un'altra tassa
In pochi tra due miliardi solo per le piccole e medie imprese Borghezio può anche dire lentezza nel ricevere per mesi il tempo e denaro
Qui a Roma lei gelaterie gomma sono state raggiunte sette anni per aprire le gelaterie gomma questo paravento ipocrita e l'ex proprietario della Croma in Giappone già nessun hanno ad aprire le gelaterie a Tokyo
Sopra tempo e denaro
Se noi riduciamo alla burocrazia riduciamo i costi di produzione dei dell'impresa io li chiamo e diventare più competitive se
Riduciamo le la l'evasione fiscale
è il momento in cui i soldi recuperati possiamo poi riduca le tasse sulle imprese che esporta nei di solito nel paese che scuotono sono quelle che pagano le tasse diventano più competitive se poi non riusciamo a ridurre il livello generale della tassazione perché come diceva Alessandro tassazione in Italia elevato il cuneo fiscale italiane più elevato che all'estero
E questo fa recuperare competitività però questo occorre farlo con delle fonti di fonti di finanziamento credibile quindi riducendo la spesa la spesa inutile quella che non serve che non serve a crescere tutte queste cose servono a fra preludio a ridurre i costi di produzione dell'impresa e diventare più competitivi lo stesso vale per la lentezza del giudizio alto peccato di cui parlo del libro una giustizia lenta rappresenta un costo per le imprese lo stesso vale per il Mezzogiorno se non riusciamo ad aumentare la produttività del Mezzogiorno questo giova all'intera economia italiana in altri termini ridurrebbe i costi di produzione quella linea blu far piegare quella linea blu richiede una moderazione salariale ma richiede anche tante altre cose se noi facciamo aumentare la produttività dell'economia italiana risolvendo quei problemi di cui parlo nel libro I sette peccati capitali noi vendiamo più competitive le imprese italiane senza dover tagliare i salari
Tagli ai salari reali invece interno il potere d'acquisto che avverrebbe se ci fosse una svalutazione sul lucidissimo dalla dalla quindi problema della della di competitività assistita in parte risolvendo c'è ancora tanta strada da fare si può risolvere ulteriormente se ci preoccupiamo di quei peccati capitali di cui ha parlato nell'ultimo limone
Debito pubblico
E lì mi sembra che non ci sia stato neanche non ci si non c'è stato un grosso un progresso negli ultimi anni purtroppo
Qual è il miglior indicatore
Dall'andamento del debito pubblico appunto tutto il rapporto tra debito pubblico e PIL
Il rapporto tra debito pubblico e PIL si è stabilizzato minacciano centotrentuno centotrentadue per cento rimane il secondo più alto dell'area dell'euro e non sta scendendo per lo meno non sta scendendo abbastanza rapidamente
Perché in questo dopo dopo il due mila dodici siepi il rapporto è continuato a che cioè si è detto e questo è un errore fondamentale che viene fatto anche dall'attuale cioè dall'ideologia dell'attuale governo
Si dice il debito pubblico aumentato negli ultimi anni rispetto al PIL
Dopo che si sarà dall'autorità nel due mila e dodici arrivato mundis fatta l'autorità di voti questo vuol dire che l'autorità è controproducente se non gli aumenti a mobilitarsi o tagliamo la spesa il PIL si riduce era il rapporto tra debito e PIL commenta
E infatti il ministro io persone in televisioni che hanno ridotto Cottarelli ma come mai nonostante le autorità il debito pubblico è aumentato questo vuol dire che l'autorità è controproducente non serve a niente anzi per ridurre il debito pubblico bisogna spendere di più
Costano postale perché eletto o per lo meno bisogna per ridurre l'apporto identità debutto rispetta il pingue bisogna spendere di più allorquando il fra due o tre giorni come sabato come osservatorio sui conti pubblici pubblicheremo un breve documento che spiega che cosa sarebbe successo serene provvedo dice noi non avessimo
Cercato di ridurre il deficit il debito sarebbe aumentato più rapidamente di quella che è aumentato
Il debito sarebbe attualmente no la centotrentuno centotrentadue per cento Val centoquarantadue del centoquarantacinque per cento
Anzi non sarebbe neanche arrivato quel livello perché prima ci avrebbe c'avrebbero chiuso l'accesso ai finanziamenti il sarebbe crollato quel punto lì non importa più neanche qual è il rapporto tra debito Priebke SP bazzica fotografi infinita metano gas una battuta la sua ma comunque sarebbe stata una situazione insostenibile
Quindi non abbiamo fatto abbastanza che cosa bisogna fare allora per ridurre il rapporto debito PIL non bisogna fare quello che chiudo l'attuale governo sia intenzionato a fare cioè aumentare il deficit dei diciamo in tramite bonifici facciamo crescere il PIL il rapporto debito PIL riscendere no di nuovo questa non è mai successo in nessun Paese al mondo
Nessun Paese al mondo è riuscito a ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL spendendo di più qualcuno vi faccio un esempio
Ci sono tanti paesi invece che hanno ottenuto la riduzione del rapporto tra debito pubblico di facendo incontrare allora cosa occorre fare per ridurre il rapporto tra debito pubblico e poi abbiamo fatto progressi negli ultimi anni no il debito è continuato votare perché ha detto contribuirà continuava a vanvera un deficit pubblico troppo elevato quando che fa crescere il debito è il deficit se una famiglia guadagna Cento esponente centocinque il di ad un dito cicli cinque e quello anno dopo anno aumentarle dipinto
Per ridurre il rapporto tra debito pubblico e poi dobbiamo prima di tutto ridurre il deficit azzerare il deficit come si fa ad azzerare il deficit negli ultimi anni il deficit è sceso ma soltanto perché di poco ma è sceso ma soltanto perché la spesa per interessi si è ridotto la parte del bilancio al netto degli interessi è rimasta invariata per sei anni dopo l'aumento che cessino miglioramento che c'è stato nel due mila dodici con il governo Monti poi Giovanna il cosiddetto avanzo primario cioè il bilancio al netto della spesa per interessi è rimasto fermo al due per cento vediamo cosa succede al prossimo anno
Che cosa bisognerebbe fare è invece di portare questo avanzo primario verso i tre e mezzo al quattro per cento
E corrispondentemente a ridurre il deficit verso lo zero pareggiare i conti
Compito difficile fare questo è impossibile fare questo comporta un'austerità che ucciderebbe l'economia italiana no se lo facciamo per tempo
Cosa vuol dire
Noi stiamo crescendo stiamo siamo in crescita al due mila e quindici sedici diciassette diciotto speriamo vada avanti
La crescita comporta un aumento delle entrate dello Stato
Ok senza dover aumentare le aliquote di tassazione
Più capillare più crescita quindi cruentate dello Stato ecco bisogna fare una cosa semplice avremmo dovuto cominciare con due tre anni fa resiste alla tentazione di andare a spendersi questi soldi che entravano calcolo quale contraria buona famiglia responsabili che invitata
La responsabilità abitato dall'inizio dell'anno arriva la buona notizia che c'è stato un aumento di stipendio le entrate della famiglia un ventaglio che cosa fa la famiglia responsabile che indebitata
Si va a spendere quei soldi no li usa li mette da parte per ripagare il debito ecco questo è quello che noi dovremmo fare non si tratta di tagliare la spesa si tratta di resistere alla tentazione di andare a spendere quelle maggiori entrate
Purtroppo negli ultimi anni non abbiamo fatto questo
Le maggiori entrate che derivavano dalla crescita le abbiamo usate perni Berlusconi un bollo sulla imputate anche per ridurre la tassazione che andava bene ma allora bisognava tagliare la spesa
E invece non abbiamo messo da parte quei soldi
Se è vero in un assassino il contesto di crescita anche moderata lungo l'uno e mezzo per cento
Che se non successo e non ci sono cioè prestarmi ci potremmo permette pensare di poter raggiungere seguiamo questa politica di contenimento della spesa non si tratta neanche di italianità
Ma di contenerla tenerla ferma in termini reali il signor risparmiamo le entrate che arricchì aumentano in conseguenza della che io nel giro di tre anni conti alla mano raggiungiamo il pareggio di bilancio io dubito smette di crescere in termini di e rispetto al PIL la dimensione dell'economia scende
E comincia scende anche prima diciamo a regime si è arrivata da tre anni ma comincia a scendere anche prima
E questa cosa ci prova darebbe fare il parroco
Dal di una crisi di fiducia sembra che credo che hanno quello che causa gli attacchi speculativi a meno che ovviamente siano feriti auto inflitta cioè si cominciano a dire delle stupidaggini non fare delle stupidaggini però all'attacco speculativo parte lo stesso se per esempio si vuole impostare la prossima campagna elettorale sul tema dell'entrata e dell'uscita dall'Europa costretto a cinquecento senza che succeda niente ma supponiamo che non si riapre questa questione allora quello che fa succede gli attacchi speculativi aveva un debito alto i crescenti non sarà soltanto avere il ritorno abbiamo un debito alto un derivato è fermo non causa un attacco speculativo un debito alto crescente caso attacco speculativo come è successo due mila undici due mila dodici
Allora quello che noi dovremmo fare quello che noi dovremmo fare e mettere i conti insicurezza cosa vuol dire mettere i conti sicurezza fare in modo che il rapporto tra debito pubblico e PIL scenda in modo tale che se c'è una shock be'magari la discesa si interrompe però il debito non ricomincia a salire
Per far questo noi dobbiamo avviare la riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL a una velocità sufficientemente elevata il che si può ottenere con l'avanzo primario il Bilancio al netto della spesa per interessi intorno al mezzo quattro per cento che se ci muoviamo in tempo pensiamo aggiunge gradualmente senza minare la crescita se invece aspettiamo e allora potrebbe il quello sciocco
Di cui ha parlato cosa che può fare aumentare il rapporto debito aprire uno shock esterno cioè una recessione
Ecco una recessione anche protesta farebbe aumentare rapporto debito PIL in Italia lo spread a ripartire avrebbero e poi fermarlo sarebbe davvero difficile
Quindi dal punto di vista dal recupero della competitività dobbiamo lavorare su quelle cose di cui parla nei primi sei capitoli del libro sui sette peccati capitali
Burocrazia cooperazione anche la corruzione è un corso è qualcosa che nel meccanismo dalla concorrenza lentezza della giustizia e così via
Dobbiamo cercare di contenere la spese inutili in questo caso si tratta di ridurre se vogliamo ridurre le tasse dobbiamo ridurre la spesa cercando di andare nel minare le cose che non servono molto quel soldi che lo Stato da qualcuno che non sono strettamente necessarie oppure sprechi negli acquisti
Anche appalti che vengono gestiti male
Dal punto di vista della debito pubblico c'è ancora secondo me la possibilità di avere un aggiustamento non traumatico graduale bloccando la crescita la spesa senza tagliare niente a nessuno in termini di spesa reale al netto dell'inflazione pro capite risparmiando le entrate
Se aspettiamo
Prima o poi o se facciamo il contatto se andiamo ad aumentare la spesa
E di facile prima o poi uno shock ci colpisce finiamo in una situazione simile a quella del due mila undici il Rimini dodici lo spread va a cinquecento seicento
Magari a quel punto alla guida della Banca centrale operativa ci sarà un tedesco qualcuno dal Nord Europa che non sarà disposto a darci l'aiuto che ci ha dato Draghi
E a quel punto ci sarà qualcuno che dice varie diete che l'unica soluzione è quella di uscire dall'euro
Tant'è vero che mi viene il sospetto che da qualche volta che qualcuno dei sostenitori non tutti certo non tutti a qualcuno dei sostenitori di politiche di espansione della spesa pubblica o del deficit pubblico voglia proprio portare l'Italia nella condizione in cui diventa inevitabile uscire dal io credo che adesso sarebbe un errore certo tutti Paesi possono vivere senza l'euro
La transizione sarebbe molto in ufficio io spero che non portiamo in Italia al punto di avere una nuova crisi tipo quelle di l'undici e il due mila dodici se ci riuscirà se ci vuole un tempo lo facciamo e vorrei concludere leggendo paga qui abbiamo di avere perso completamente quindi voglio concludere con un un elemento posso avere una copia del mio libro
Voglio accettare visto che si è parlato di anche di liberali democratici o addirittura di socialismo liberale questo non si è detto volevo leggervi una delle fasi che io ho messo all'inizio del mio libro dopo aver citato la dotta citazione del film i tartassati del mille novecentocinquantanove in cui si riproduce il dialogo tra il maresciallo topoloni Aldo Fabrizi
E il cavalier Pezzella tutto vi leggo anche questo bar maresciallo doppioni che faceva un'ispezione fiscale a Pezzella cavalier Pezzella che gestiva un negozio di di vestiti ad Fabrizi dice lei deve scusarci ma noi facciamo il nostro dovere
Si trattò gli risponde e le pare una cosa corretta questa come sempre la mentalità che talvolta ancora
Prevale ecco io ho perso la testa citato Jovanotti questo non ve lo leggo la terza citazione invece
Dice come non bastano le antiche glorie a darci la grandezza presente così non bastano i presenti conferiti a toglierci la grandezza futura sì sappiamo quello che se vogliamo sinceramente a rinnovarsi queste parole sono state scritte
Da Piero Gobetti cento anni fa nel mille novecento diciotto non è che sia finita benissimo da
Dopo queste prove in quell'occasione io spero che finisca meglio questa volta grazie
Se grosso e Cottarelli non ha obiezioni potremmo a vele lo spazio per due interventi da tre minuti ognuno dopodiché pressoché totale le più prende la parola
Franco leone
Ogni
è da pericolo palinsesti alza
Età dirigenza Atac
Se oggi valutare venticinque
Che vuole quindi prima diciamo gestioni
Nuove o problema seconda domanda
In c'è
C'è stato posti miliardi
Sta fisico
Sfigurata
La domanda gruppo ore limita
Nasce centra nuove a
Cinzia e di conoscenza che sta mi appuntamento strumenti i Paesi
La sì e e costa più o meno uguale costa prodotti però proprio erronee generici ci richiesti rilievo e CNR casi va bene ex
Ancora altri interventi francofona sono perseguito il bene allora allora quello che lei ha detto due cose che ha detto sono connesse tra di loro questo
è il costo del lavoro per unità di prodotto e quindi è fondamentalmente influenzato due cose quando il salario stipendi in numeratore rapporti secondo la produttività quanto si produce
Quindi tutte quelle cose che lei ha detto che hanno frenato la crescita della produttività italiana sono cose che influenzano su questo rapporto
Quindi quanto pur non riusciamo ad aumentare rapidamente alla nostra produttività è quanto più questo rapporto scende a parità di salario poi magari sopra aumentare anche i salari così una parte in aumento alla produttività va anche banca lavoratore
E a fondamentale fare quelle riforme che servono io parlo di riforme macroeconomiche può essere cipolle anche
Esplose più specifiche come
Spesa per per ricerca ricerca e sviluppo tutte queste cose
Però fondamentalmente anche le cose di cui parlo toccano la produttività perché è un sistema che funziona meglio dal punto di vista dalla competizione perché c'è meno corruzione la concorrenza perché c'è meno corruzione un sistema che in cui l'innovazione viene premiato
L'idea è fondamentalmente della concorrenza è che
Dunque il rimedio perché i migliori sono anche quelli che azione più innovativi allora vogliamo avere un sistema che siccome non è un sistema corrotto da a tutto comprese la possibilità di da al mercato e la possibilità di far vincere migliori e non quelli che appunto sono più ammanicato io che soffro raccomandati così è il concetto a livello di Mutu al concetto di merito quelle cose che fa crescere che fanno innovare le cose se io rinnovo e quindi vengo premiato con un incentivo ad innovare questa idea fondo senz'auto a che fare con questo con questo grafico
Dal prossimo anno andavo deluso sì ma se voleva sovrano
Ma pronti
Sì
O
Sì sì è certamente setaccia
Sì sì lo so lo so dove sono assolutamente d'accordo
Noi abbiamo Lazio
E chiglia
Né dichiarazioni che
Osserva diventa
Scrive no sinaptica allora non c'è dubbio che tutte queste cose sono importanti
Ci manca il Fraunhofer ultima domanda Saverio col
A una
Io ritengo
Tradotto
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Allora se non si ieri in competenza
Attenzione spendere diventa
Una ora scientifico dalla
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Pericoloso arte la del Cornello Gorizia
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Io credo che sia necessario
L'acqua di di
Che ovviamente
Di allora
Nasce
Una vera novità
Molto
Ho significa
Credo ringrazia ha bisogno niente io vivo attinenti
Il nuovo impatto sistemi
Ogni anno
Dotato di
La chiave
Alle centoventicinque ventidue perché
Prima una con le
Organi
Ora porta volta il situazioni clinica quindi il Paese io ventinove
Ecco
Che lirico
A realismo
Mark Innaro chiedendo io attento che non ritiene che sia necessario
Un intervento ma non rubano patrimoniale copre una patrimoniale no allora circolasse interminabile il colosso
Anna fatto consapevole dagli permanente benissimo perché unico
Giuseppe cioè come un altro ma anche una grazie ha detto particolare privatizzazione di riduzione
Va
Bene secca allora
Sulla su questa questione il patrimonio pubblico è dedicato un capitolo del libro il macigno si sostiene che bisognerebbe fare un'azione di questo genere
Però bisogna essere realistici su quello che si può ottenere le stime il lavoro fatto qualche anno fa a da un gruppo di principali esperti economisti esperti di finanza pubblica a ha concluso che con uno sforzo molto intenso si poteva nel giro di quindici anni scusate nel giro di dieci anni raccogliere circa un quindici per cento del PIL tramite la vendita di attività dello Stato e tramite il miglioramento del rendimento dell'attività dello Stato
Sono cose che vanno fatte assolutamente
Però sono comunque quindici punti precede di cento del PIL linea nel nel giro di quindici anni nel giro di dieci anni e comunque sono una cosa una tantum vanno fatte Nokia vanno fatte però non può essere soltanto quello la cosa
Quindici punti procedura il in dieci anni vuol dire un punto e mezzo all'anno
Dove negli ultimi anni abbiamo fatto in media lo zero e venticinque per cento all'anno quindi anche moltiplicando per sei il volume delle entrate di questo genere
E comunque non è una cosa che risolve de tutti i poveri non va fatto le cose che io dico porterebbero in quella ricetta che vi ho dato raggiungiamo il pareggio di bilancio leggiamo che il Piliego del valore del debito porterebbe a una riduzione del rapporto debito pubblico e PIL i tre punti percentuali l'anno che sarebbe approvato anche in linea con le regole europee se facciamo un po'di privatizzazioni venditrice idea riusciamo ad accelerare sono accorto dovevamo farlo a far scendere più rapidamente
Il il debito
La questione prelievo no io ho sollevato una questione di primato anche quando ho fatto ma spendendo l'esempio ti credo quello delle partecipate nelle società partecipate io ho fatto un rapporto ad hoc sulle dieci mila società partecipata esistenti in Italia la prima cosa che ho sollevato la questione del primato
Questo è il perimetro vuol dire che ci sono cose che le partecipate pubbliche non dovrebbero fare perché le fa benissimo e settore privato purtroppo sono state alcune delle mie raccomandazione sono state accettate per quanto riguarda il nella riforma corretta riformò Madia che qualche effetto potrebbe aver non non fondamentale ma qualche una riduzione del numero di pattinaggio conosciuti non so che succeda quella riforma perché nuovo governo per cui però quando quella riforma non ha risolto proprio quel problema di perimetro che io avevo detto invece è il primo da risolvere concettualmente il problema il problema del perimetro cioè di quello che fanno le partecipate pubbliche oppure che deve essere lasciato al settore privato lui era stato adesso diciamo affrontato dicendo che le partecipate devono essere de fare cose che sono funzionali all'interesse generale e ha lo scopo dell'ente di controllo il Comune tra questo concetto di interesse generale sostenuto il mio apporto è troppo vago
Perché si può sostenere che interessi generali di tutto poi se l'interesse generale un Comune può dire che è nell'interesse generale dell'economia locale che il Comune poi produca prosciutti di recente sono stato a Ravenna
E quando io ho fatto allora la caverna ci ha
Le pompe funebri sono gestite dal comune
Potrebbero gestito settore privato c'è tornato gestisca funebri quando io ho fatto notare questa cosa mi hanno detto ma lotto Cottarelli ma non voglio dire che la mente non sia un interesse generale ecco chiaramente si può dire tutto interesse generale cioè salto le pompe funebri all'aula sono interesse generale può fare benissimo il settore per un'altra lo aveva detto
La linea di distinzioni il perimetro deve essere tracciato tra cose che può fare benissimo il settore privato e cose che invece il settore privato per un qualunque motivo un fallimento del mercato non riesce a fare
E chiarire la cosa definiamo una lista di settori in cui possono operare lei partecipate ed accettò in cui non possono operare le partecipate
Questa lista sarà rivisto ogni cinque dieci anni perché
Cento anni fa le farmacie il settore privato non è in grado di farle soprattutto in certe attività sulle farmacie possono essere fatte dal settore privato alla maggior parte dei fan ci sono private allora troviamo alle farmacie dalla lista di cose che può fare il settore pubblico perché non c'è coacervo fra il settore privato la devi fare il settore privato Latteria la stessa cosa
Ecco questa logica di Belluno e Verona è stato accettato però anche il problema del derivato ce l'ha avuto
In mente fin dall'inizio
Bene adesso
Ringraziamo il professor Cottarelli non solo per le cose gli ha detto che ha detto ma per la chiarezza convogli Andreatta e cosa che non capita di frequente tra
Grazie grazie a voi per Recalcati fretta e
D'altra parte balletto alle mandiamo erano diventati l'interesse pubblico quindi la nel silenzio