Convegno sulla ricorrenza della resistenza di Rom, Sinti e Caminanti, avvenuta nello Zigeunerlager di Auschwitz il 16 maggio 1944

Ha di nuovo una sera tutti siamo questo punto tutti al completo come sapete siamo circa cinquanta persone tra le cinquanta e le sessanta che partecipiamo a questo momento di ricordo
Di approfondimento anche di quello che è stato il porrà in mostra con questa seconda tappa importante per noi la prima l'abbiamo vissuta insieme a molti di voi ad Auschwitz il ventuno vigente il ventisette di gennaio
E e questa è la seconda come abbiamo detto ha un percorso della memoria che abbiamo disegnato costruito immaginato insieme a voi e per le quindi e quindi siamo molto contenti anche di poter raccogliere e concretizzare l'idea e l'ipotesi di lavoro che abbiamo immaginato nell'ultima non ultimo incontro della piattaforma la volta scorsa ovvero quella di fermarci qui in Italia
Approfondire
Questo tema quello del POR Rai mosso da un altro punto di vista quindi da un punto di vista che abbiamo detto della rimozione una memoria rimossa che è il titolo di questo nostro approfondimento non mi dilungo perché i tempi come vi dicevo prima sono fondamentali per cui compiacere do la parola al direttore
Al professor Luigi Manconi grazie
Grazie certamente possiamo partire dal titolo che abbiamo voluto dare a questa due giorni
La memoria rimossa
Perché se il percorso che si compie e quello nel ricordo nella commemorazione nella rievocazione
Scopriamo molto facilmente
Che di quei fatti
Di quella tragedia che ha segnato il Novecento ci sono molte parti e con esse molte molte molte vittime che sono state semplicemente consegnate all'oblio
Ma sono state consegnate all'oblio perché la memoria di una parte di quelle vittime suscita inquietudine
Turba crea in qualche misura
Un elemento di ansia
Perché tra le vittime tra quei milioni e milioni di individui trucidati nei campi di concentramento del nazismo
Alcuni una parte significativa
Sono stati sottoposti nei decenni successivi a una politica di esclusione di discriminazione
Di ostracismo
E questo è stato davvero un fatto tragico
Per che aver fatto parte
Di quella tragedia nel ruolo di vittime
Adatto a queste stesse vittime una dignità una legittimità
Anche una forza nel chiedere giustizia nel chiedere il riconoscimento che a molti di essa è stato invece negata
E per negare questo riconoscimento per rifiutare quella dignità
Bisognava cancellare quei fatti
Bisognava cioè cancellare quel numero altissimo di persone Rom e Sinti e cammina anti che nei campi di concentramento del nazismo sono stati trucidati di essi mai si parla di essi Mai si onora la memoria di essi Mai si ricorda il sacrificio
E questo è tanto più singolare perché Rom e Sinti sono stati protagonisti
Dell'unico credo che lo si possa definire l'unico episodio di resistenza avvenuto all'interno di un lager quel sedici maggio del mille novecentoquarantaquattro
Insieme alla cancellazione di quelle quattrocento cinque mila persone si è cancellata la responsabilità del regime fascista italiano degli apparati dello Stato italiano
Dei funzionari di quello Stato degli uomini della polizia di quello Stato che hanno commesso
Quelle violazioni dei diritti umani che hanno attuato quel rastrellamenti che hanno operato per cancellare Rom e Sinti
Dal nostro territorio ecco
E dunque i nomi numerosissimi poi il professor bravi su questo
Farà ragionamenti documenterà ma sono decine le località italiane
Dove sono stati realizzati campi di detenzione
Quanti italiani sanno quei nomi quanti italiani sanno che in quei campi di detenzione insieme agli oppositori politici c'erano rom e sinti quindi quella di oggi
E appunto un percorso non solo della memoria mai un percorso di risarcimento
Chiediamo che la società italiana non solo riconosca alle vittime taciute non solo attribuisca dignità alle vittime e rimosse ma abbia anche la forza di riconoscere la propria responsabilità
In quelle ingiustizie le proprie colpe
Perché è una società incapace di riconoscere i propri errori di confessare le proprie colpe di riconciliarsi
Con le vittime delle proprie politiche di ingiustizia di esclusione di discriminazione
è una società che mai
Potrà dirsi pacifica che mai potrà dirsi giusta che mai potrà dirsi democratico allora e finisco l'iniziativa di oggi e di domani e un aiuto che una parte di quelle vittime e dei loro discendenti
Una parte di coloro che abitano in Italia e sono rom e sinti e molti di essi cittadini italiani danno ad altri cittadini italiani con questa iniziativa aiutiamo i cittadini italiani
A riconoscere le proprie colpe e le proprie responsabilità
E abbiamo fiducia che prima o poi sarà un percorso lungo e faticoso
Ma prima o poi la società italiana sarà gratta e rom e sinti
Per davvero gli aiutanti ad aprire gli occhi e a riconoscere questa verità rimossa
Quindi questo per noi oggi è un giorno molto ma molto importante e vi ringrazio per esserne parte protagonista
Allora proseguendo questo percorso con grande gioia e anche con piacere diamo la parola ad Ascanio Celestini che non ha bisogno di presentazioni ma che ci aiuterà
In questo percorso
Con la sua arte per rimuovere il velo che ancora copre la memoria di questo tempo oscuro chiamato porrà in mostra
Grazie
Ascanio Celestini non è solo un grandissimo attore ma è un amico di tutti coloro che si battono contro le ingiustizie a favore dei diritti umani atea Scania grazie di essere
Grazie a voi
Era Luigi una
Mai invitato veniva qui a parlare a raccontare delle cose ed è un po'complicato nel senso che normalmente una partenza il mio lavoro è si è raccogliere le storie e quindi rack raccontare a chi il questore le conosce meglio di me raccontare delle tre storie un po'può essere un po'imbarazzante per cui io ho portato delle tre cose da leggere
Che che però leggerò volentieri
Anzi ho portato anche gli occhiali attorno dimentico che senza occhiali
Le cose sono anche scritte molto bene però non non le leggo
Chiaia grazie cioè viene Pubblico difficile
Quindi la questa è una cosa che che mi è stata data è stata però
Sono poche righe però faceva Pecere lettera mica Comana aveva ottantatré anni quando partì all'Arpa nell'aprile del due mila cinque dal campo rom nel quartiere Testaccio di Roma il pulmino sul quale sta lì era diretto ad Agnone paese arroccato sulle colline in provincia di Isernia
Aveva un appuntamento importante con il sindaco e con la gente di Agnone Milka che tutti a Testaccio hanno sempre chiamato Emilia
Era già stata in quel Paese una di cinque mila abitanti più di sessanta anni prima quando arrestata in provincia di Pisa è riconosciuta come Zingara ai sensi dell'ordine
Dell'undici settembre mille novecentoquaranta emanato dall'allora capo della polizia Arturo Bocchini fu avviata verso uno dei campi di concentramento per quelli come lei organizzati per volere del regime fascista e poi rimasti attivi fino all'otto settembre del mille novecentoquarantatré
Se un articolo di Luca bravi
A Pisa mica era arrivata con i suoi familiari quando aveva dieci anni in fuga dalla Croazia la traccia dominata dagli Ustascia i fascisti locali dove era nata e dove aveva vissuto in una casa accogliente con un piccolo terreno
La storia dei campi italiani di internamento come la storia del porrà in mosso è una storia rimossa e sfilacciata quello di Agnone non è infatti l'unica area di interesse riservata era un messi in tilt basti pensare che il dieci aprile due mila dieci a Prignano sul Secchia in provincia di Modena
è stata inaugurata la prima targa in memoria della prigionia subita da rom e sinti
Nel Modenese ne erano stati rinchiusi settantanove e la targa si trova su una delle pareti esterne del municipio perché del luogo di prigionia non c'è più traccia
Proprio su quel terreno è stata costruita la sede dell'amministrazione locale quando il ragazzo portano a vedere i luoghi della memoria no un po'meno contro ragazzo io perché qui c'è la regione tra un po'in cui c'è un po'un'età insomma
Il ventisette gennaio che è stata che la giornata istituire una giornata da de della della memoria anch'quando andavo scolo io da ragazzo ancora non c'è cioè c'era il ventisette gennaio ma era come il ventitré e il venticinque il trentun sono arancio nell'anno
Poi c'è stata questa cosa della giornata la memoria e negli anni io ho pensato a un servizio pensato che era un po'una fregatura questa Risceglie delle giornate per per per ricordare alcuni avvenimenti una volta e poi del c'ero anche una un pezzo intervista di Piero Terracina
Anche lui deportato ad Auschwitz nota evidente divisione sempre con un certo disgusto insomma questa perché poi quando faranno delle le immagini parlano del sette gennaio
Generare Maria parlano delle del del genocidio insomma nazista degli anni Quaranta era guerra le immagini sono sempre bianche nero e fin qui va bene spesso se bianche nero anche le immagini girate adesso non so mi fa nove dei chilometri di filo spinato
Mi ha sempre dato un po'come dire che questa giornata in cui vi parliamo dei morti in bianche nero poi domani non se ne parla più ottanta negozi e però voi avete questa trasmissione c'è una giornalista
Che parlava in maniera molto seria c'era una musichetta e proprio mentre quella rescindere riviste de Spielberg etiche c'era appunto questo deportata ex deportato sono Piero Terracina e e c'erano dei bambini ad Auschwitz vedi immagine bianche nero filo spinato ciarliero tutto quello che diciamo sta nel condimento da giornate a memoria razionalista molto seriamente diceva tre sia dice Anna come stavate in questo momento per i karate ragazzi quello non era un bambino ha dato sfizio c'era c'era quindici anni ma insomma Virago bambini all'immagine stavate in quel momento dal CIS
E Teresina esposto bene fa riso e suore quelli fermare belle finire qui stavo bene
Per cui non è però tutti presi dal bianche nere dal filo spinato cioè pensava che fossero le immagini dico riferivano uccisi cantautrice invece era l'immagine di di quelli che che venivano portati fuori liberali per cui e e quindi queste giornate nella memoria mi hanno sempre dato un po'fastidio mi sembrava un po'un po'come dire parliamo un parliamone oggi così domani per il prossimo torna parla da altro dato ripara pajata Tagora vaccinare così
Poi diventando sarà tra i capi di biancheria intanto sempre più anziano ecco i sia pensare che invece forse dei luoghi nei quali ricordare certe cose importante che ci siano condizioni fa stavamo a Cinisi
In Sicilia dove quarant'anni fa è stato ucciso uno che era jeune quel tempo c'era poco più di trent'anni Peppino Impastato ucciso da da dalla mafia anzi ucciso nel mandante si chiamava Gaetano Badalamenti Tano Badalamenti abitava
A cinquanta metri da casa sua meno cinquanta metri è stato un film che si chiama I cento passi ma realtà molto molto più vicino montone cento passi saranno quaranta cinquanta passi
E dei e insomma all'inizio è una battaglia importante sta facendo il fratello affinché rimanga in piedi un rudere che rudere dove è stato ucciso questo questo demone giornalista insomma perché perché ogni volta che s'abbassa un po'la tensione lì quel rudere sesta proprio d'estate orario parcellare Oporto sei turisti insomma
C'è passato treno ci passa proprio vicino perché poi ucciso in questo casale Luís delle portato a dieci quindici metri messo sulla sulla sul sui binari del treno e fatto saltare in aria tant'è che la prima notizia che viene fuori è un terrorista che ha che cercava le fa un attentato che ha fatto ha tentato mai saltati in aria no e quello purtroppo è è rimasto pre nel tempo quindi per molto tempo
Se continua a parlare dei dei bei pini Pastore uno ed un terrorista che è saltato primaria sulla sua stessa bomba per qui viceversa cielo quel luogo ori quattro pietre dove lui è stato massacrato insomma
E quel trattore ferrovia poteri poterlo vedere fa ancora un certo effetto io cliccando sondato appunto pochi giorni fa c'erano becero sei quattro cinquecento studenti ragazzini io penso che la maggior parte loro
Di torneranno a casa senza nessun ricordo regola giornata tranne che se non c'è una scuola non c'andare a scuola peso faccia passeggiata in più divertente che a trenta metri è arrivato uno che vendeva i gelati per cui io penso e molti di loro sembrano soprattutto ricordo del gelato
Ma non importa cioè nel senso che se dunque i trecento quattrocento cinquecento ragazzi una decina del loro torna a casa e magari desti dieci cinque c'erano dei genitori e degli Amato se è stato oggi dovranno portato e quello dice se ho mangiato il gelato produzione dare un posto dove è stato ci son giornalista no
Anche se sovente cinque su cinquecento quella cosa ricordano già già un passo avanti insomma non farla del quell'iniziativa non averci regole quattro pietre significa che ci siamo persi estrapoli quei cinque
Per cui è meglio insomma meglio pochi che che niente per lui i luoghi sono molto importanti e di il non aver c'eri più i luoghi e dover andare in un luogo e dire qui dove c'è sto bar una volta ci hanno ammazzato tre partigiani qui dove c'è la sede del Comune notazione accampare concentramento
Mi sia verso il camper concentramento importante mi è capitato andare ad Auschwitz
Essendo no così anziano insomma eso stato quando non era più in funzione fortunatamente
E andando a darci il settanta ai in gita inediti e dico dire perché Marco ero a me visto proprio cestini lei verrebbe incita ad Auschwitz ma dettate incidere in giro sarà Ostia sono ma Magna e farlo al pecorino ma è pure vero precisiamo andare era sentivo settembre ottobre avrebbe le giornate tampona una una natura meravigliosa c'erano degli animali Dio non non non se non sopra romanzo nero Cervi saranno stambecchi c'è una bestia del genere Capriolo non non lo sforzo così animali che ho visto più volte in forma di salume che non è in forma oppure non l'ho visti né i finti buddismo IBA ambizione Rossani malese sarà bello Austria dico veramente faceva caldo stava bene entità era era così era tre giorni né a me né si estende Ambrogioni ad altezza batte in gita va be'
Primo giorno visita in sinagoga
E io ho detto perché sinagoga cioè no Drenthe grande rispetto per la cultura Frei cardio però peraltro appare sinagoga in genere non mediamente non so dei posti meravigliosi proprio per la visita si sono possibili per più poi già che Stato-Regioni rigida dico perché di che primo sovrano brucia tutto sia quanto concordiamo in Zignago e la risposta fu questa
Io perché in sinagoga dal telefono ossia sino a me disse ebbe
A ospizio gli ebrei
Civardi sette o si crede note andiamo in sinagoga secondo giorno visita ai campi del soggiorno shopping a Cracovia
Quando ho detto shopping dopo lo shopping che peraltro io so debordava sono dalla borgata Signa Morena
Beh la prima persona che chiusa questa parola shopping era la madre di Andrea Casson che lavora e parla un po'difficile insomma vedemmo de borgata VEMA anticipasse cerchiamo di utilizzare orale quindi quando disse Palmiotta shopping i ragazzi nessuna casa mia sapeva che voleva vista prosciolto in più per cui già quando mi è stato detto ma fa shopping a Cracovia di Robert poi sta morendo e piano i centri commerciali superando a tra cliente e Cinecittà due I Pierre perché a Cracovia comunque va bene pure lo shopping un giorno amici dei campi
Che stagione sarà dunque in gioco bello importante non c'era la neve non c'era freddo c'erano se la bambina era tutto molto bello però chiaramente posso fa impressione comunque fa impressione
E presentiamo i racconti
Dei deportati sarà Shlomo Venezia che era ancora vivo ha parlato sono minacce che ha fatto parte anche dei dei sonderkommando cioè gli internati che lavoravano lo sterminio e che pacificamente venivano uccisi arco tale stati pazzeschi che peraltro io riutilizzato facendoli semplicemente riascoltare dopo finita la gita tornati a Roma insomma
E e qui ascoltando le e mi son reso conto che non mi ero reso conto di quanto violente fossero queste storie perché ascolta delli una dopo l'altra
Era normale non se la sentì parlare de de dei morti reggente bruciata così ma poi decontestualizzare faceva proprio impressione comunque
E Shlomo pure mi raccontò il giorno dello shopping ramo io sono e la moglie e c'era un mercatino a Cracovia e c'erano degli ebrei uccisi come li ha chiamati Shlomo non mi permetterei sopra uniche dovessero questi ebreo voce altri consiglieri de de de de de de de il borsone debbono porcellana sommate le più scadente
Ed erano voi ebrei brecce vestire nero col nasone suonavano strumenti musicali e la moglie ha detto Shlomo compriamo questi per amico così è stato vice Sissi passeggero essermene fa quando arrivammo ad Auschwitz
Successe proprio che i tedeschi riconobbero uno che era proprio ebreo
Che dice sull'uomo parvo magro alto un assone l'hanno preso hanno messo da parte gli hanno fatto un sacco di fotografia
Ecco quindi capito predice era come dire lo sci nello shopping e c'era anche comprare gli ebrei verde dei pochi centimetri in terracotta a Cracovia sono va be'parimenti mette Samo li ascoltavo le storie delle deve essere portati abbiamo visto che all'interno di quello che era il richiamo scritture Birkenau ci sono accurate ricostruzioni abitate però alcune Peter alcune anche carine sinceramente parere un periodo nel quale io cercavo anche casa
E provocasse quadrate siepi ci col giardinetto le tendine alle finestre casa dignitosissimo
E con gli studenti e noti studentesco superiori ci dicevamo ma nuova Benson ma non non amassero più la gente qui ma si può vivere entrava Shizhen
Sì diciamo no non è possibile anche perché poi vedevi a pochi metri vedevi quello che rimane azione dei comignoli del capo
E allora ho detto a questi ragazzi dei dicevo no ma così ma proprio l'UDC o più per me Nocco abrogazione dicevo ma e aveva se questa casa fosse a trecento metri le cinquecento metri più giù no è nome diceva uguale che cambia cioè tu sai quando state Massa grave milioni per senza e dico ma allora cinque di nove dieci chilometri c'è qual è la distanza no
Cari tale dopo oltre venti io mi va bene ma sotto i venti grammi non va più bene qual è la distanza e ho detto ad uno dei loro ma così chiacchierando detta magari le scarpe che c'eri tu magari anche perché cioè per io scarpe fatte da un bambino in pietra mano
Che magari ne è stata presa anche venduto un rene per campare famiglia
Dico però perché sta in Vietnam non non è più un problema perché non è perché quel bambino che servendo del rene non è tuo fratello non sei tu me uno che sta dall'altra parte del mondo è un ragazzo ma per la risposta giusta nazista è però giusta ma detta però questa è una legge di mercato
Ecco e la la che sta macchina straordinario fu il nazismo funzionò così bene proprio perché perché c'erano delle persone intelligenti gravano costruita non era un gruppo di criminali al potere non è un po'un pazzo dentro un supermercato col mitra ma quanta gente ammazza
Sette otto dieci quindici venti tre quelli al Bada Glan cantine fai fai varietà ammazzano o sei milioni di persone sotto costante
E un deportato de de della borgata Donato mio padre per del Quadraro rastrellamento e ci fu nel mille centoquarantaquattro ad aprire il mio centoquarantaquattro i deportati del Quadraro vennero portati in campi di lavoro
Quanti ne vennero deportati non lo sappiamo lo sappiamo il numero non sappiamo quanti ne tornarono perché si incomincia a parlare questo rastrellamento molto tardi quindi diciamo gli storici storia di un po'in ritardo e e e quando io chiesi a Sisto Quaranta questa ex deportato dico si stona perché voi non avete mai parlato né questo rastrellamento ridicolo conosco perché era la borgata e mio padre per cui se ne parlava in famiglia dico perché non avete mai parlato ma aspettavo la risposta vorrebbe né semper daranno perché si pensava che nessuno ci avrebbe creduto perché non volevo rivivere quel dolore invece no lui quando fa la domanda concreta la persona che risponde concretamente poi da la risposta stupisce nume detto ma io l'ho sempre parlato
Solo Dio fatte elettricista per fa attiva attivo dicevo tra di noi medici e lui mi disse in questa intervista system morto qualche mese fa pazza morto accampato
E Idra dalle non c'erano i poeti detto i registi del cinema cioè dice Sodano e non hanno fatto i filmini libri per cui se si no parlato manda parlato atti perché chiarite anche quello mancano se non c'è poi lo scrittore regista che che ne parla prego Rastrelli è una storia familiare forse mille deportare i giudici diceva novecentocinquantasei novecentocinquantaquattro forse qualcuno dei meno forse qualcuno è più per una storia
E e diventata soltanto una storia
Diciamo vecchi sia perché solo molto tardi qualcuno ne ha parlato sui giornali scritto qualche qualche libro dunque prove temiamo però a questa cosa qua ecco è una legge rimettiamo Sisto Quaranta venne portato via all'alba la casa sua e portato in un cinema del Quadraro che si chiamava cinema Quadraro
Forse vennero portati fuori dalle case circa cinque mila abitanti di quel di quel territorio
Questi cinque mila probabilmente novecento mille sosta riporta a riva in Germania e Polonia lui Fini ha Ratibor o Racibórz asseconda il nome polacco o tedesco che io pronuncerò ma in entrambi i casi in maniera sbagliata comunque
Per portare a un campo di lavoro e doveri e molto tardi poi liberato dagli americani che lui disse portarono un sacco de Mai seppe mai disse dice siamo vedove galline Mognato mai se i peggiori
E salute è uno che la porrà Cla pura racconta per tutta la vita questa storia anche se soltanto ai parenti quando lui venne portato nel cinema Quadraro e messi in fila insieme agli altri
Arrivo a cui tutti quanti davanti ad una persona con la macchina da scrivere che gli chiese che lavora nome cognome età e c'è da essere e che lavori mestiere e lui rispose elettricista
Sisto Quaranta portato via come elettricista dal Quadraro nell'aprile del quarantaquattro dopo due o tre mesi finisce finalmente in polo arriva finalmente in Polonia dove dovesse stato recluso alle murate a Firenze in carcere poi nel campo di concentramento le Fossoli
Passa per Verona se non sbaglio un po'ai sale su
Dal Brennero evidente Maggi non se se non ricordo male ma immagino di sì insomma la la tratte quella riva poi in Polonia dopo alcuni mesi arriva in Polonia
Come mansione viene messa fa l'elettricista il nazismo è stata questa cosa qua
Cioè nel caos della seconda guerra mondiale dei bombardamenti e deportazioni milioni dei morti in tutta Europa prendono Sisto Quaranta dalla borgata
De de de Romanet estrema periferia di Roma i chiedo che lavoro fai questo qua dopo tre mesi sta in Polonia a fa proprio lavoro lì cioè se le Poste Italiane fusti funzionassero come funzionava nazismo io spedisco una cartolina oggi domani mattina è arrivata
Mia moglie sta aspettando deve sedere plastica da mesi estesa di arredo corte sbagliate ecco se funzionassero confuciana anzi quella alla Salus per uccidere milioni di persone
Perché c'erano persone estremamente intelligenti che lavoravano con precisione che facevano bene il loro lavoro
Questo lavoro era un lavoro era era quello dei uccidere delle persone dei de di risse Bonichi Segattini ma l'hanno fatto in maniera straordinaria splendida insomma non erano dei criminali erano erano anche dei criminali ma principalmente erano tre persone molto abili nel loro lavoro somma
E quindi morire per la doccia tanto non ho finora insieme anche la prima delle due cose in provetta
Tre interessanti quest'acqua che non è mia ovviamente insomma ad Agnone il campo di concentramento si trovava nell'ex convento di San Bernardino anche in questo caso una memoria a lungo rimossa
Ecco allora porta i ragazzi a vedere Stilo e la memoria è una gran palla se fa caldo e c'è uno e vende il gelato è meglio io sono d'accordo Stoddard parte loro sicuramente
Però se non c'è neanche quel luogo è un problema vero
Un grande problema una e non soltanto per il revisionismo qualche revisioniste dice no non son mai gestire i campi
De de sterminio concentramento perché tanto lo troverai sempre qualcuno che ti darà sì
C'erano i campi di sterminio Maurizio ci ammazzavano i pidocchi no ce la gente è stato detto anche questo sua venivano nono il caso servì averci dei pidocchi sul sui vestiti degli internati non c'è la Croce Rossa e tutte queste cose qua
Però che ci sia quel luogo è comunque meglio se qualcuno mette in discussione poiché lo conosce discutere se non c'è neanche il posto voi scompare tutto
Oggi in contrasto con gli accordi di Helsinki firmati dall'Italia l'ex convento non è luogo di memoria ma ospita una casa di cura per anziani
In quella prima di cinque anni fa Milka torno ad osservare la strada che dalla stazione si inerpica verso il Paese e che aveva percorso insieme agli altri prigionieri sotto gli occhi dei paesani
Alcuni di loro hanno ricordare il passaggio degli internati altri hanno raccontato d'aver raggiunto San Bernardino per vendere della frutta che prigionieri pagavano con le poche lire che i capi famiglia ricevevano come sussidio
Mica è tornata per raccontare i cittadini biennio nella vita trascorsa nel campo dopo decenni di silenzio
E il suo racconto è stato confortato da i documenti rintracciati negli archivi della Prefettura che dimostrano la presenza di almeno duecentocinquanta internati zingari nel mille novecentoquarantadue
Nelle liste dei prigionieri compare il suo nome insieme a quello del marito e del figlio piccolissimo ancora allattato al seno
Durante la visita Milka se sorse fermata di fronte alla Camera dove aveva dormito durante la reclusione gli occhi lucidi del ricordo poi sotto una finestra dalla quale due ragazzi erano riusciti a fuggire per essere immediatamente riacciuffato e puniti era la polizia
è cambiato tutto ha detto con voce sottile a metà tra il fastidio il sollievo
Ma il pozzo al centro il chiostro è rimasto uguale a quello di sessanta anni fa
Si è seduto e ha cominciato a raccontare della fame degli stenti del cibo passato di nascosto i compagni del freddo dei parassiti
Del ferreo controllo della polizia del marito uscito dal campo segnato fisicamente della prigionia è morto poco tempo dopo di uomini e donne ridotti a scheletri umani
Questa era la vita nei campi del Duce riservati agli zingari e narrati da una testimone diretta era una vera prigionia nella quale soffrivano la fame e non avevamo nulla per difenderci
Ha ricevuto servizio
Fermo
E ho anche messo gli occhiali per difendersi dei pidocchi racconta Milka nell'audio documentario porrà Emons di Andrea Giuseppina non mi chiedere altro non voglio piangere aggiunge Milka
Dopo avere ricordato del suo nonno in fin di vita ricoverato all'ospedale di Agnone mai più rivisto e soprattutto dei suoi due cugini di sedici e diciassette anni morti nel Capri concentramento fascista per gli stenti questa cosa e le lacrime voglio di'parrebbe Uefa del segno dice scava a casa
Senta dato si sa è capitato tra le persone che che vennero come a Davos il Singita c'erano anche le sorelle Bucci che quando fino ad altri c'erano due bambine si salvarono la vita perché mentre scambio per due gemelle quindi pensavo di utilizzarle per fare degli esperimenti non erano gemelle si salvarono la vita e lì ad altri tra un certo punto parlano della madre
Ma il loro bambine che non erano state cassate subito vennero messe negli interbloccato cioè nei blocchi per bambini dove stavano insieme alla specie le maestra che le teneva buoni li fece disegnare e già un po'de scuola fate preparavano il tedesco
Così facevano a parlare di neve anche se per la neve
Dice nostra madre veniva da raccontava sorelle Bucci e ci ricordava il nome per importante che questo no
Eccetera però perché quando sta in un posto del genere la prima cosa che te una delle tante cose che te tolgono e anche il nome diventi un muro una matricola
Lo racconto stessa che trascinano sei a ventiquattro trentotto non sei Piero Giovanni Mauro così
E se a ventiquattro ventotto peraltro lui dice quel nome li pronunciano in tedesco Scuderi anche impararlo il tuo nuovo nome in tedesco e in quanti modi poi dire a ventiquattro trentotto due quattro tre otto due mila quattrocentotrentotto senta teneri verso per cui avere qualcuno in questi la madre fa un gesto straordinario antinazista proprio no
E va lì ricorda queste donne come si chiamano loro qual è il loro nome
Padre che ancora oggi su questa cosa noi ci stiamo giocando la carta importante quanti stranieri vengono in Italia e panche mica se fa chiama Emilia tanti stranieri facevano chiama Cocco nome italianizzato
E tu dici ma come ti chiami nominiamo Amedeo ma come ti chiami veramente Mohammed va be'mancava perché non Mohammed Amedeo natanti si cambiano nome
E che noi spesso gli gli sei diciamo ma questi devono non entrare in a nostra cultura per chi per lo straniero già perso tutto quando arriva qui ha perso tutto parla ma Lampedusa questa cosa con come Dio per i medici ma voi quando perdette la borsa di De ho perso tutto
Dire a me non lo frega la borsa da poco ciò per cellulare una videocamera cioè del portafoglio due carte regredire del bancomat quelli miei quelli verde verde associazione per cui lavoro ho perso tutto
A battente tutto trucioli e niente ma hai perso tutto quello che diceva perdere tutto significa perdere molto di più una casa i parenti gli amici perdere una lingua diceva attuare in un posto neanche la lingua cioè vedere l'Etiopia e parla tigrino
Che Cazzaniga lirico a ricamare avveniristiche ci abbassa comunque va bene
E questa cosa dei dei delle sorelle Bucci che mente raccontano della madre acceduto fai una delle due dice poi nostra madre non venne più perché andava lì da loro perché debbo credere tu ti chiami André tutte che ne Tatiana Pano stanare un delle prime capimmo che era morta però non più in cima perché capiamo che era normale e mitra contro questa cosa piangono
Perché perché anche il pianto una cosa che non ti puoi permettere subito
Cioè non potevano piangere in quei giorni Lilli era normale vedere persone morte poi piangere dopo quando la storie finite realizzino che è successo va bene quindi lei dice no non farmi Pia propriamente non ha pianto in prigione mentre persone morirono per sapere ma adesso sì
L'intervista video si conclude con un messaggio spiazzante disperante Sant'quando Mika racconta di Franco il suo bambino nato qualche mese dopo la Liberazione
La liberazione dal campo di Agnone in una spalla di uno dei paesi di montagna del Molise ad Agnone era stata aperta anche una scuola riservata ai bambini dei primi
Professori
Nicola
Che altri
O
No
Sì
Allora ora
Una
Tenutosi ieri pure comodo quindi severe non s'è assente seriamente seduto va be'grazie
E con un documento che attestava la sua prigionia triennale presso l'ex convento poteva servire che fu spiegato perché eterei risarcimenti per quel che aveva subito lei forse con la saggezza di chi ha vissuto a lungo
Tentò di rincuorare il sindaco dicendo di non avercela con nessuno dei cittadini molisani di essere analfabete due dunque di non saper leggere il documento riuscì a spiazzare in ogni istante la memoria delle persone intorno a lei stavano tentando di riannodare faticosamente con poche parole sul suo pressante presente lei che sta vivendo da quarant'anni ancora apolide in una piccola roulotte e piena di buchi vicino all'ex Foro Boario
Nel centrale quartiere di Testaccio a Roma
Forse qualcuno avrebbe potuto aiutarla a risolvere almeno questo problema
Mica la ritroviamo nel due mila sei ancora apolide nonostante più di sessanta anni passati in Italia ancora nella sua piccola roulotte ma ridotta dentro l'ex Mattatoio di Roma che nel frattempo il Comune aveva deciso di destinare ad altri usi
Quindi Roma che vi abitavano da decenni dovevano essere portate via cosa che accadde una mattina all'alba senza preavviso
E subito dopo che il prefetto tra città aveva assicurato non ci saranno sgomberi forzati di rom
Non sappiamo se Emilia un Milka conservasse ancora il documento del comune di Agnone ma Aldo Hudorovic rappresentante di Roma di Testaccio racconta oggi che mica si è resa conto d'aver avuto ragione a non fidarsi troppo del riconoscimento ottenuto un anno prima
Il sei maggio del due mila sei la comunità dei Roma di Foro Boario viene svegliata dalla polizia per essere sgomberata e poi divise in due gruppi da sistemare in due zone adiacenti
Nel due mila otto di nuovo all'alba mica viene definitivamente allontanata dal centro della città insieme ad altri Roma di Testaccio per finire prima sul lungotevere e poi a Tor Vergata
Circa centotrenta persone tra loro quaranta bambini vengono allontanate dai servizi dalle scuole frequentate assiduamente con profitto dei figli e dei rapporti sociali stretti a Testaccio
Il Roma vengono sgomberati temporaneamente dirà l'amministrazione di Alemanno per essere ricollocati in via Schiavonetti nell'estrema periferia della città su uno stradone desolato senza acqua né luce
I rom tentarono di stipulare i contratti dell'elettricità ma senza riuscirci non ci sono i pali della luce fu loro risposto
Mica è rimasta lì fino all'ennesima lotta estiva
Che cercava di evitare loro di essere obbligatoriamente schedati dalla questura misura imposta dall'emergenza nomadi inventata dal ministro degli Interni Roberto Maroni a qualcuno ha detto che magari sarebbe bene ed entrasse per per il Presidente del Consiglio uno dei numeri è stato fatto e Maroni
Sì sì l'ho sentito alla televisione
Scrisse va be'ma tanta Roberto Maroni
Poiché i suoi due figli l'hanno portata via da quel non luogo temporaneo che dura già da anni il ramo sono obbligate ad essere il nome di dalla fervida fantasia italiana senza acqua e senza luce Aldo Hudorovic loro portavoce racconta oggi che era un ma sono ancora lì in via Schiavonetti
Settant'anni dopo la fuga
Dalla sua casa in Croazia sessantacinque anni dopo l'internamento di Agnone due anni dopo lo sgombero di Testaccio
Ammicca
Gli altri sono stati portare via anche i sei bagni chimici che erano stati installati de nel campo
Nessun rappresentante delle istituzioni da allora si è mai fatto più vivo mi cadesse a Spoleto insieme a suo figlio Franco a sua figlia e nipote
è ospitata con la sua rotta in un campo privato di proprietà di alcuni sinti aveva ragione lei quando ad Agnone invito il sindaco a non preoccuparsi troppo di quello che era accaduto nel mille novecentoquarantatré lei non lo disse ma in fondo quel passato non è poi così diverso dal presente
E poi quando dicono estrema periferia estrema periferia io ci abito lì dette
è vero però poiché Nese abita chiama dei non luoghi perché sta un termine che abbiamo imparato da un da un antropologo francese non è Marc Augé
E pian piano nel senso comune questo non luoghi è stato interpretato in maniera anche un po'differente rispetto a quella diciamo pensata dall'antropologo cioè a luoghi che sembra che non abbiamo nessuna identità dove le persone sono una specie di fantasmi così e che di tanto in tanto questi luoghi riprendono vita perché accade qualcosa di dei eclatante
Lì vicino per esempio a poche centinaia di metri e i oltre va be'il tintore piena centri commerciali no lo dico perché c'è abito anzi parlavo
Poco fa qualche un'oretta fa ricevo uno dei dei dei primi centri commerciali a Roma venne fatto come quella periferia lì un po'dentro Accord onorare era ed è Cinecittà due oggi un piccolo centro commerciale ma quando quando è stato aperto sembra una cosa enorme poi ne hanno fatti sempre de sempre più grandi
Nel due mila in quella zona lì è stata aperta anche Ikea so che dal due mila perché c'erano i mondiali io e mia moglie camminavo per strada e sentiamo le partite tipo in in filodiffusione perché tutti sanno che la finestra aperta perché è stato soprattutto dei Mondiali del due mila che molte persone hanno installato ricorda se in libertà e crediamo che fanno la ricondizionare danzante però all'in borgata saluti che finestre aperte sentì l'oste partite ininterrottamente facendo anche chilometri in borgata
Every ore con mia moglie abbiamo detto o manda pertiche accentrarla ricondizionare secondarie che ebbe la prima volta sperando che facesse fresco insomma c'era ricondizionare qui questi che chiamiamo non luoghi spesso pensiamo e siano luoghi dove le le cose non succedono le persone non vivono era stato oppositore spesso vive anche tanta gente tantissima gente dove sono tanti centri commerciali e vidi ero sebbene Ca'Tron loro Hammer Lenna
Eccetera
Eccetera poi a un certo punto se succede qualcosa
Quei non luoghi diventano notizia di cronaca finiscono sui giornali a poche centinaia di metri sempre di dietro c'è il bar Roxy dove appunto se è tornato a parlare di nuovo di questa di questa zona
Per le notizie insomma che abbiamo sentire Treviso nel letto sui giornali poi non se ne parlerà ancora per molto tempo Marina e non importa
Questa è invece appunto soprattutto un frammento importante gol grosso del dell'intervista Piero Terracina Manche Settimia Spizzichino
Dunque il sesto giorno nel primo pomeriggio il treno si mosse entrò dentro nella stazione all'interno del campo di Auschwitz Birkenau aprirono i carri
E avremmo immediatamente la sensazione di essere arrivati all'inferno in mezzo alle alle urla delle se se ha all'abbaiare dei cani che venivano aizzati contro i prigionieri dovevamo scendere il più in fretta possibile dai carri e non per tutti era possibile questo io allora
Avevo poco più di quindici anni per me fu facile ma chi anziano malato s'attardava veniva immediatamente colpito da una serie di colpi di bastone dati alla cieca
Quindi questa full accoglienza avuta sta avuta da Auschwitz
Poi una una confusione una confusione indescrivibile una confusione terribile perché molti avevano i loro familiari che avevano viaggiato su altri carri quindi era naturale spontaneo cercarli dopo tanti giorni
E bisogna vedere se erano ancora vivi in che condizioni erano eccetera quei tedeschi e cercavano di mettere di mettere ordine corre bastonate io mi ricordo che andammo alla ricerca di mia madre mia sorella finché rincontrammo che avanzavano dal fondo nel convoglio verso verso il centro ci abbracciamo tutti mia madre aveva capito subito perché era che era la fine ricordo che che cedette la sua benedizione si mise le mani sul capo e previde che si avvicinavano dei tedeschi coi bastoni alzati ebbe paura cioè non ebbe paura per lei e per ora per noi chissà andate andate poi aggiunse dicendo che non ci rivedremo mi va bene Carey purtroppo poi è stato così
Settimia Spizzichino ne sarà la quando entra dal campo ha detto qua ci ammazza tutti qual se salva nessuno Statte zitta io dicevo Statte zitta io me sardo io mi devo devo ritorna dice ma non vede dove stiamo neri scheletri vedevo tutto non distinguiamo omini da donne si era persa la figura umana e lei si è demoralizzata noia fatta
Piero Terracina
Riuscire a mettere ordine coloro sistemi formarono due file una figlia di uomini una fila di donne davanti alla fine delle donne si schierarono un gruppo di ufficiali delle SS tutti col bastone in mano la Fia delle donne comincia a muoversi
è uno di questi indicava di quella fila di dove andare da una parte e chi dall'altra era cominciato lo sterminio
E lì
Lì ci furono delle scene terribili perché cercavano di togliere alle mamme e bambini che portavano in braccio o per mano perché la mamma
Giovane poteva continuare poteva lavorare i bambini no e allora queste madri che urlavano si disperava lo rincorrevano cercavano di prendere i loro i loro bambini qualche volta ci riuscivano pure si devono rimettere infine quando riversavano davanti a quello che era l'ufficiale tedesco che poi era un medico rimandare la fila dov'erano andate la maggior parte delle donne quindi a morire e stessa cosa poi per la Fia degli uomini mio padre mio nonno da una parte io e i miei fratelli Ignazio dall'altra ci portarono in una
In una baracca c'erano già dei prigionieri che coltivavano coi tedeschi per l'operazione dell'arrivo c'erano anche degli italiani ci dissero subito che che forse erano già usciti dal campo attraverso il cammino
I parenti i nostri perché perché erano stati avviati alla camera a gas subito praticamente e dalla Camera casse poi forni crematori
Quindi lì la stanchezza del viaggio le condizioni di confusione anche mentale la fame la sete e poi così una certa degradazione i colpi ricevuti
Tutto l'insieme la confusione eravamo stati denudati completamente priva di di tutto letteralmente di tutto privati degli abiti privati prima di tutto delle delle persone care dei pochi oggetti che uno aveva portato riferire ai capelli privati perfino dei pini con la depilazione completa un un prigioniero che immerge una una mano con quanto di Utah in un secchio che contiene credo della creo Lina un antiparassitario e che lo passa su tutte le parti del corpo di tutti i prigionieri dalla testa alle parti intime fine ai piedi
Stare poi davanti a un soldato che ti preparava la schiera completamente nudi davanti a uno completamente vestito e quanto di più degradante ci possa essere
Poi l'immatricolazione ci veniva dato un numero che ci veniva anche tatuato sul braccio sinistro e ci veniva detto che quel numero dovevamo impararlo immediatamente in tedesco perché il nostro nome non conta più niente non esisteva più
Quindi non avevamo più niente di umano tant'è vero che i tedeschi quando voi ci contavano non dicevano non so cinquecento persone no cinquecento Stücke cioè pezzi Eramo dentari dei pezzi
Settimia Spizzichino
Io dicevo sempre è stato meglio quando mia sorella mia nipote e mamma sondare subire camera gas perché queste non hanno conosciuto il campo son morte subito perché ha conosciuto il campo no perché ha conosciuto il campo è stata una cosa tremenda
Sapere di di dover morire che se non t'ammazza la selezione da Mazzone capo forse Summer Bata bastonata io ho visto la gente moriva forse le bastonate tutte bastonare bastonate dei riguarda quando implicavano dovevi guardami capo dei gira la testa noi avevamo fatto sei giorni di digiuno sul carro bestiame spogliati Menadi dei pirati eravamo stanchi inebetiti
Pigliamo tutto con l'assegnazione se uno teme navate Pianiga botte basta e che facevi eravamo inebetiti e dalle medicine dalla fame dal freddo nei nemmeno c'abbiamo più nessuna delle cose nostre dunque decide lui reagì ma che voi reagì pesi trenta chili che voi reagì
Piero Terracina bastava niente bastava niente per morire quando c'era la distribuzione intorno al capo che distribuiva quella che chiamavano supposi formava un cerchio di prigionieri che aspettava che avessi finito e poi si precipitavano tutti sul bidone che non c'era più niente non conteneva niente c'è soltanto qualche grumo attaccato alle pareti
E lì purtroppo si accendevano anche delle delle dispute molto violente
Bastava che passasse un e sesso un capo e si accorgesse di quello che stava succedendo la solita corsa alzava il braccio la manica del braccio sinistro e venivano avviati direttamente i forni alle camere a gas
Eravamo addetti a scavare dei canali in modo che l'acqua potesse defluire quando c'erano le precipitazione il posto di lavoro si raggiungeva più o meno verso le otto dopo aver fatto una marcia di quattro cinque chilometri
Lavoravamo fino al tramonto la sera sempre sotto la sferza degli aguzzini senza rifornimento d'acqua quindi per non morire disidratati Rai mettevamo una canna
Nella parete del canale che stava che stavamo scavando e da questa canna scendeva goccia a goccia dalla fanghiglia mettevamo sotto una ciotola nera
E e quella fa indignare quello che vedevamo non c'era altro quindi tutto questo sempre con l'incubo del bastone che incombeva sempre per qualsiasi cosa ma anche anche nessun motivo a un certo punto passa qualcuno incomincia a menare botte
E purtroppo capita molto spesso che la sera dovevamo portare dei compagni a spalla che non ce l'avevano fatta
Rientrati nel campo dovevamo allinearli
E andare all'appello allineati sul fondo della fila tutti perfettamente allineati guai
Se uno fosse stato di pochi centimetri fuori della fila passavano SS o un capo alzavano la manica del braccio sinistro prendevano il numero e dopo dopo qualche ora uno era scene ne nient'altro che cenere
Settimia Spizzichino
Ogni tanto facevano una ripulita chiamava la all'appello tutto il campo li passa Mengele il dottore tu tu tu e tu e quello era tremendo perché lo sapevamo che potevamo morire e guarda
E tremendo sai non non si può descrivere quello che senti quando passi la selezione io e mia sorella non ci mettiamo mai vicino però quando passava i tedeschi
The batte per cuori così
Cercavo destare serene con la coda dell'occhio aspetta oppure che passava la parte dei mia sorella per vedere Piero Piero Terracina
Alla fine del mese di giugno cominciarono ad affluire dal sfizi trasporti provenienti dall'Ungheria e allora il posto per quelli che dovevano entrare doveva essere lasciato da quelli che stavano già dentro e allora c'erano le selezioni credo io le per le passate
Ogni quindici giorni dalla fine di giugno fino alla fine di settembre mi ricordo che quando uno l'aveva scampata
Lì per lì forse uno magari se ne rallegra ava ma poi quando si rendeva conto che il proprio amico il proprio vicino di giaciglio o anche quelli che conoscevo della baracca non c'erano più beh insomma di subentravo una non lo so dire un senso di colpa e questo senso di colpa non è finito con la liberazione durato per tanto tempo cioè chi è andata morire al posto mio ti dicevi
Settimia Spizzichino io mi sono ribellata a me stessa peso ribellata dire dicevo io me serbo me salvo poi dentro di me dicevo ma come servo ridotta come sua ridotta vedevo nelle selezioni che andavano via quelle ma io teme e io che ero la peggio veniva scartata cioè venivo scartata e mi domandavo il perché di questo fatto io ero sicura dando a dall'altra parte invece veniva scartata
Caso torna da Roma si sosta delle chiacchiere come ha fatto a salvarti sembra che che sia stata la Procura nostrano non è stata per ora de nessuno c'è tanta gente che che ma mia figlia era tanto bella tanto giovane Crispo sede sta gente noi diamo dà una risposta però a Terracina
I crematori di Auschwitz si diceva che avessero la possibilità di cremare circa dieci mila persone al giorno prequel Periodo ne arrivavano di più
E allora non ce la facevano a smaltire questo questo enorme quantitativo di di di corpi di cadaveri allora ai margini del campo avevano aperto delle enormi fosse dalle camere a gas venivano porta rigori camion venivano ribalta ride entro queste fosse e quando erano piene di davano fuoco Giai il già l'odore illeso dei forni crematori che era terribile poi queste fosse lì ai margini del campo con il vento che portava questo questo odore che era una cosa terribile e si vedeva si vedeva il movimento
Si vedeva che scaricavano i corpi si vedeva tutto
Pensi che cosa significa vivere in un posto dove si uccidono dieci o quindici mila persone al giorno dove si sa tutto si vede tutto si sente tutto
Non eravamo nel campo di separato dagli altri campi dal filo spinato dove passava la corrente ad alta tensione
Nel campo i era un campo anomalo venivano delle famiglie complete cioè c'erano i bambini c'erano uomini e donne cavolo conservato i loro capelli temono conservato anche loro abiti era il campo degli zingari un campo via rianimazione perché c'erano i bambini quindi i bambini che magari si rincorrevano cercavano le mamme che richiamavano i panni stesi ad asciugare avevano conservato addirittura i loro strumenti quindi la sera facevano musica hanno ci sembrava un'oasi felice perché lì come dire c'era la vita da voi c'era soltanto la morte ripeto eravamo separati soltanto da filo spinato dove passava la corrente ad alta tensione
Una notte alla fine di luglio del mille novecentoquarantaquattro sentimmo prima delle grida
Dalle SS che davano degli ordini poi sentimmo tutta una confusione un travestito si sentiva di bambini che piangevano perché erano stati svegliati nel pieno della notte pari improvviso silenzio
La mattina dopo la prima cosa che che facemmo e andare a vedere che cosa era successo e quel campo era deserto il campo era era completamente deserto era un c'era un silenzio un silenzio dire agghiacciante capimmo subito che che non c'era stato un trasferimento in un altro campo pasto un'occhiata le ciminiere per capire che durante la notte erano state mandate a morire otto mila persone
Nel mese di ottobre ci fu una rivolta nel campo nel crematorio numero tre un giorno ci fu una rivolta fu chiamata la rivolta dei greci perché erano periodicamente più o meno ogni tre mesi i prigionieri che lavoravano alle camere a gas forni crematori i sonderkommando così venivano chiamati venivano a loro volta mandati fatti entrare nelle camere a gas queste avevano capito che era giunto il loro turno ricevendo anche un aiuto né all'esterno del campo non so come però era stato introdotto nel cioè addirittura nel crematorio nelle camere a gas dell'esplosivo
Peugeot saltare il crematorio numero tre e presero delle armi e tedeschi si credo che che hanno resistito sia una mezza giornata non di più poi naturalmente sono stati sono stati uccisi tutti
Quando i russi arrivarono a liberare i superstiti si può pensare chissà quale scene di giubilo niente assolutamente niente niente un silenzio dotare mi ricordo che c'era uno che avevamo aveva preso dell'acqua cioè della neve che aveva sciolto e si stavamo stava facendo delle abluzioni con grande soddisfazione quando glielo dissi continua senza dire neanche una parola e così tutti gli altri per qualcuno comincia a pregare qualcuno comincia a piangere ma nessuna scena di giubilo nessuna scenata entusiasma
Nel gennaio del mille novecentoquarantacinque con una massa spaventosa nella neve Settimia Spizzichino e trasferire nella Coeuré di Bergen-Belsen vi rimane fino ad aprire all'arrivo degli alleati torna romane state
Fuori dalla stazione sostavano le camionette non c'avevamo soldi salimmo sul primo dramma che passava era l'undici porta a piazza Vittorio
Però anche lì serata paga il biglietto ecco che cosa spiega ma situazione bigliettaio tornavano a Germania Cemi Sordi lo rispose precisamente beh ve la vedete voi col controllore sessanta
Grazie tornato al microfono sì appostarvi calmo gravissime zitto io
Grazie Ascanio Celestini un altro applauso
Per averci accompagnato questo pomeriggio
E a questo punto prima di di continuare volevo leggere il il messaggio come sapete questo convegno questo percorso
Di oggi e di domani patrocinato dall'usciere io volevo leggere il messaggio
Di Noemi Disegni che era presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane
Cari amici di invio il mio più sentito apprezzamento per la commovente iniziativa odierna significativa da un punto di vista simbolico ma anche segnata da impegni concreti di memoria e trasmissione alle nuove generazioni
Di solidi credi e valori per resistere al pregiudizio al razzismo e all'intolleranza
Quello della memoria è un valore che vediamo sempre più a rischio in questo incerto presente ed è un campanello d'allarme che suona per tutti
E non può non sentire chi comunità ebraiche così come il rom sinti e cammina anti ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane spezzate
La vera sfida è comprendere quale sia esattamente il punto di non ritorno o ancora meglio
Di ritorno del passato e di consapevolezza che sottile confine tra una situazione di ignorarli l'ignoranza ed è una grave offesa è stato già superato
Quello che si ricorda in queste ore è una vicenda poco conosciuta relativa al porrà in mostra la persecuzione e l'annientamento del vostro popolo per mano nazista
Un atto estremo di resistenza al male compiuto laddove l'abisso raggiungeva il suo apice che deve non soltanto commuoverci ma anche imporci delle riflessioni
Abbiamo il dovere di conoscere quanto accadde in ogni dettaglio abbiamo il dovere di rispettare verità e coerenza
L'angoscia la sopraffazione la morte violenta il coraggio di chi prova a ribellarsi come ad esempio gli eroi del ghetto di Varsavia da poco commemorati
O come appunto i resistenti dello Zika nel Lager di Auschwitz sono parte del nostro comune vissuto sono vicende e personaggi che ci insegnano il dovere di amare la vita
Come anche si Lamaro fino al sacrificio della stessa
Ma anche l'importanza di battersi ogni giorno e con tutti i mezzi di cui disponiamo per un futuro all'insegna di libertà e uguaglianza per l'intera umanità siamo insieme in questa giornata siamo insieme in questa sfida grazie di cuore per la strada che ci indicate Noemi Disegni presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane
Salutiamo di nuovo Ascanio prego e scusate sempre io no volevo perbene tanto Loring ringraziare tutti voi spero assestato insomma
Offensiva non ho detto barzellette grosso pure che per me è capita una volta no una volta un incontro pro sull'intercultura era era era era così riaperto l'incontro che c'erano tutti c'era pure collega Sapa Honda
Era in televisione Maretto lei dottore dovrebbe fare un monologo e io so in televisione insieme i tempi non so da monologo no detto dico quindi quanto lungo ma detto Abe anche due o tre minuti mi ha detto
Perciò dico Bettino tutto rispedito due-tre minuti difficili ora sono e faccio un tempo racconta una barzelletta
E l'ha detto sì sì se vuole vorrà potrà e racconta una barzelletta alcuni basette razzisti no
E in maniera un po'provocatoria e belle che i fascisti casa dando nega via no serio decidano ridevano
Cioè appunto se cioè era quella casa proprio c'era c'era o non era uno giallo uno euro Malerba gran pongo una pantomima però periodici che ridevano questi qua
Va be'insomma quindi nove saluto e ringrazio deve io sto correndo all'Auditorium perché c'ho le prove solo spettacolo stasera però Drenthe grazie
Verranno avvertiti
Lì e niente vorrei dare la parola a questo punto al professor Luca bravi c'è stato anche citato più volte nel pomeriggio che ci aiuterà in in un tempo ristretto
Ha per forza di anche per l'organizzazione dell'evento a ad entrare da un punto di vista storico in in quegli eventi a partire dal dal sedici maggio a quello che accadde prima e quello che accade subito dopo quindi segregazione persecuzione deportazione durante il fascismo e do la parola Luca bravi che professore di Storia contemporanea all'Università di Firenze grazie Luca
Grazie a voi
E grazie dell'invito ringrazio il direttore Manconi e ringrazio Lunar per il lavoro di preparazione tutti voi che siete qui per me raccontare qui questa parte di storia significa soprattutto dare voce a qualcun altro
è questo che mi è successo quando mi sono messo a lavorare su questi temi
E quindi quello che voi oggi vedere proiettato sullo schermo non è lavoro solo di Luca bravi è il lavoro fatto insieme alle comunità che hanno raccolto tutto quello che hanno fatto in una mostra
Per la quale sono stati decisi quali documenti quali racconti quali erano le cose importanti da da definire da sottolineare
Quindi mi faccio un po'portavoce di questa di questo passaggio nel soprattutto un passaggio fatto fatto con molti di loro con tutti quelli che sono stati coinvolti in questa in questa parte di storie di raccolta dei documenti perché noi domani
Ricordiamo un momento di resistenza per come la vedo io la più grande resistenza che di cui siamo tutti testimoni è che questo racconto sia ancora possibile
Perché se non ci fosse stata quel tipo di resistenza cioè il continuo raccontare di qualcuno di far riferimento soprattutto alla lingua orale
Di quello che era successo nel questa parte di storia l'avremmo totalmente persa
E non è che l'avrebbero perso ha solo le comunità rom e sinti l'avrebbero persa per il varo il valore che ha quella pagina di storia quella della persecuzione la deportazione e lo sterminio
E l'avrebbero persa l'avrebbe persa l'intera umanità sarebbe stato un altro crimine contro l'umanità intera
Per cui io inizio questo breve percorso e poi cercherò di far raccontare qualcosa che ha fatto parte di questo racconto da quella che era
La prima testimonianza italiana che venne raccolta quando si parla quando si parlò per la prima volta di raccogliere un po'la voce di Rom e Sinti che erano che avevano subito la persecuzione
La persona che vedete rappresentata la sopra su quel documento che poi una cartella biografica si chiama Rosa RAI dice
Rosa RAI dice viene intervistata per la prima volta nel settantotto
Ci vuole perlomeno la ricerca fino al due mila tredici per capire quello che stava raccontando corrispondeva realtà nessuno dette peso a quello che aveva detto che cosa aveva raccontato aveva raccontato essenzialmente che
Era finita in Sardegna
E c'era finita partendo dall'Istria
E dice io sono stata in Istria sono stato in un campo di concentramento in campo di concentramento era nel paesino di Perdas de Fogu un piccolo paese
Gli anziani di quel Paese se lo ricorda
Però anche loro nessuno andava a chiedere e allora però sarà che ci dice anche io poi un certo punto ha avuto anche una figlia mia figlia si chiama Walhalla
Era vera la storia di Rosa RAI dice e di sua figlia Graziella nata a Perdas de Fogu era vera Ravera perché nei documenti che poi sono stati recuperati nel due mila tredici in un archivio in Istria
Viene fuori una storia che nessuno conosce ed è la storia dei Rom e dei Sinti che abitavano nell'istante in quel periodo era italiana
Che cosa era successo il capo della polizia aveva ordinato che ci fosse il censimento dei rom presenti sul territorio e quindi che poi una volta censiti dovessero essere inviati verso Livorno dal Livorno dovessero prendere delle navi scortati dai carabinieri
Tramite queste navi raggiungere la Sardegna quante famiglie l'archivio riporta il nome di ottanta famiglie tanto che il prefetto ci Maroni in Istria dichiara nel mille novecentoquaranta che la pulizia etnica è finita
Ischia è libera dagli zingari mi sentirete parlare di zingari perché naturalmente sono è il termine che usavano fascisti e nazisti in quel periodo
Ed è questo il primo passaggio se noi oggi siamo qui siamo qui anche soprattutto perché le comunità Rom e Sinti hanno continuato nonostante tutto a raccontarsi la questa storia
Noi l'abbiamo spesso raccolta ma la storia è rimasta nelle parole Dini posti di figli di genitori che non hanno mai smesso di narrare questa vicenda
A riprova
Chi la studiava b Guido l'Ambra Guido l'ambra dichiarava che in quel periodo
Gli zingari la categoria zingari erano un problema dal punto di vista razziale la loro colpa era di
Essere una macchia una tara genetica
Il problema era rilevato in un gene che era l'istinto al nomadismo che veniva ereditariamente tramandata ai propri figli e quindi rendevano una possibile commistione di sangue con queste persone rendeva in pura la razza ariana Guido landa lo stesso che poi si occuperà del manifesto degli scienziati razzisti quindi non è esattamente l'ultima delle persone vere che si occupa del tema razziale
Alcuni passaggi che faremo ci porteranno invece a vedere quello che andremo a visitare domani perché dopo la vicenda della pulizia etnica in Istria
In Italia l'undici settembre del mille novecentoquaranta ed è questa la data importante le poi ci porta domani verso il Molise e nel vicino Abruzzo con altri campi e ora li vediamo
Il capo della polizia Arturo Bocchini firma l'ordine di internamento all'interno dei campi di concentramento fascisti per la categoria zingari
Ce l'ha ricordato Ascanio perfettamente non sono gli unici campi del Duce che esistono in Italia in quel periodo ce ne sono decine bene
Però questi sono quelli che nascono appositamente per internare la categoria zingari
E se noi oggi lo sappiamo lo sappiamo per una serie di vicende che ancora a che fare con il racconto fatto da rom e sinti nel loro modo nel loro modo particolare ma in un modo che ha permesso di arrivare fino a qui lasciandone traccia
Ogni singolo puntino e almeno un campo italiano dove sono stati internati Rom e Sinti quindi certo alcuni specifici ma altri vedevano Rom e Sinti come categoria zingari accanto agli altri internati e Bray
A volte anche i cinesi erano i nemici dei giapponesi quindi in alcuni campi per esempio quello di Tor Sicilia quel campo fu anche un campo quelle cinesi
Ti ringrazio intanto mi fanno un po'd'assistenza tecnica
E quindi voi vedete può ai punti dei paesi che sono quelli di della zona della Sardegna dove
Che cosa diceva di sbagliato rosa Braidic diceva semplicemente di sbagliato che si trattasse dei campi di concentramento in Sardegna erano stati mandati al confino ma gli altri ne nascono dopo il settembre del mille novecentoquaranta
Erano effettivamente campi di concentramento voluti appositamente anche per la categoria zingari in particolare e ora non gli andiamo a vedere posso vado
Spetta a me lo riporti grazie
Mi fa scorrere
Viva
Mi dovrebbe arriviamo subito e
E lì dovrebbe un po'bel perfetto allora
La storia dei Rom e dei Sinti raccontata dagli stessi rom e sinti qui siamo a Prignano sulla Secchia intorno agli anni due mila
NewCo Giacomo dei bar che il signore che vedete la sopra dedito allo spettacolo itinerante
Scrive un libro
E scrivendo il suo libro che tra l'altro è pubblicato per fatta Pracca quindi per una collana che era per bambini inizia dicendo io sono nato in un campo di concentramento a Prignano sulla Secchia
Anche in quel caso dopo alcuni anni viene preso sul serio dopo molti anni
Eppure aveva ragione perché nel comune di Frignano sulla Secchia c'erano conservate tutte le scalate degli internati sinti della sua famiglia settantotto che
Dimostravano l'internamento tra il mille novecentoquaranta e mille novecentoquarantatré una particolarità della targa se si può Roberto grazie per la sopra
E la ritroverete in tutte le targhe anche in quella che vedremo domani a Bagnone è questa
In sintesi e i rom che hanno deciso di costruire questa targhe di porla con l'accordo naturalmente dei vari comuni che sono stati
Partner in questi progetti hanno deciso di fare una cosa un po'diversa perché non era un mi sento di solito noi siamo abituati a vedere nomi e cognomi
Nelle sale che
Di questo tipo nei campi di concentramento vengono riportate invece prescelta delle stesse comunità i nomi delle famiglie
Il riferimento fondamentale per le comunità non è tanto
Il singolo nome e cognome ma il fatto che quella persona quella famiglia in qualche modo attraverso quel parente abbia vissuto per la situazione quella situazione oggetto raccontata di nuovo alle nuove generazioni quindi quelle sono
Nomi delle famiglie che furono internate
Ormanni fare l'assistenza grazie
Qui invece dall'altra parte
Qui invece siamo dove andremo domani
Agnone
Allora uno dei problemi per cui non si conoscevano questi luoghi
Era il fatto che i luoghi stessi avevano cambiato
Utilizzo quindi se noi andiamo un po'in basso verso la la foto che e luogo dove andremo domani l'ex convento di San Bernardino che a questo che vedete oggi ha una casa di cura prima era stato un luogo per raccogliere gli studenti del Paese
Ma la parte esterna
E l'entrata era dall'altro lato non da quella che vediamo oggi ma da quella verso i il bouquet il bosco
E l'altra parte era adibita a campo di concentramento perché era così importante Mione Agnone era così importante perché fu individuato dal fascismo come il luogo dove internare
Tutti
Coloro che erano riconosciuti come categoria zingari quindi alla fine il Progetto fascista di internamento dei Rom e dei Sinti
Era quello di interna ridotti in un luogo che era anione quello dove andiamo domani per questo è particolarmente significativo su come è venuta fuori la storia perché per mezzo di quali ricerche ne parliamo domani perché Sanremo sul luogo
Specifico e quindi potremo dedicare un po'di tempo a questo racconto ma avete già sentito che molto è dovuto al ritorno di Mika comando in quel luogo nel due mila cinque ritorna e racconta e raccontando scoperchia la pentola dei ricordi anche dei cittadini di quel luogo per cui gli anni a Nesi cominciano a dire sì io li ho visti gli scendevano e domani avremo la fortuna di avrete il novantasette né una persona che era lì in quel momento e che è stato il testimone della discesa degli dei della categoria zingari
Dal treno incatenati trasportati verso nel scampo di concentramento di San Bernardino
C'è e sarà Sergio al dare ASS puoi venire un secondo
Sergio allora Sergio andare ASS oggi vive a Prato
Ti chiedo solo una cosa allora Sergio al darà s'è una delle persone che la memoria di questo luogo perché chi chi era internato in questi posti c'era mio padre mio nonno
Tutti raccontavano rivesta vicenda nella sua comunità toccato mio zio
Anche mio padre mio nonno anche
Ti faccio la domanda che ti ho fatto anche a Prato perché secondo me la risposta ci permette di capire qual è stato il problema nel raccogliere le parole delle persone ricordavano
Perché di fatto si è raccontato tra di voi ma non si è mai raccontato all'esterno
Perché non istinti abbiamo un cento rispetto per i nostri pasti caldi sui punti sui defunti
Che noi quanto uno è morto cercando di non chiedo la cultura sincro proprio e tante volte anche in famiglia una che si era contattato queste cose anche loro cercano di non raccontarci tanto una in tempi tante cose
Invece noi oggi abbiamo bisogno proprio di sapere tutto di quello che è successo avreste trovato ascolto se ci fosse stato qualcuno necessità di di fare testimonianza in quel momento in quegli anni negli anni Turi certo
Bene
Grazie
Sì
Questo non ce n'è uno precedente certo Sicilia ci dovrebbero essere scusami stiamo facendo un po'va inviato ancora
Perfetto ecco invece in questo caso chiedo a Giorgio Bezzecchi di venire qua vicino a me perché questo luogo dove c'è un'altra targa
Si chiama tosse scia e questa volta siamo in provincia di Teramo e chiamo Giorgio Bezzecchi perché suo padre la persona che sotto Goffredo Bezzecchi è stato uno dei deportati in quel campo
Allora a Giorgio dico semplicemente se ci racconta Sempre in pochi istanti qual era il racconto di questa vicenda se c'è stato nella sua famiglia
Naturalmente se ne è parlato e già da molti anni tutto è anche stato documentato ma non solo questo come sei abbiamo lavorato già nel novanta no Ila con luce su questa questione sono già state raccolte testimonianze di Roma
Soprattutto un gruppo dissidente di Mantova internati nel nostro oltre cinquanta campi concentrazionario
Mentre la forte sensazione che rimandava il tutto è come per tutti i bambini la paura una forte paura naturalmente tossici è una zona alta il freddo
La fame e quasi un un classico ciò non toglie che purtroppo mio padre Couto anche partire
No che accennato prima l'artista un ulteriore
Schiaffo usiamo questo termine improprio
Da parte diciamo delle istituzioni che è stato quello de la schedatura
Ed è stato il primo ad essere primo nome d'essere rischia dato nel nord Italia col decreto Berlusconi due mila otto allora allora l'aveva fermato Maroni Maroni aveva firmato il tutto eccetera e quindi mio padre a Milano è stato uno dei trimestri qui qual è stata la sensazione numeri sono un minuto dice il titolo l'amarezza di una famiglia italiana per le modalità con cui è stata effettuata l'operazione nel campo milanese di via Impastato a Rogoredo
Pericolosità visto per i corsi e ricorsi della storia diciamo che il momento forse anche indicato visti i periti molto quindi morbosamente avanti molto neri
Quello che dice mio padre praticamente va be tutti sapete che il giorno iniziato il censimento Roma avuto il prefetto Lombardi l'avessi commissario straordinario per i rom
Monitoraggio che sono effettuate ad oggi campi autorizzati presenti sul territorio cittadino
Dopo il primo giocatore in campo di basta sono scoppiate polemiche sulle modalità de sulle modalità del censimento
Be'cosa cadeva nel campo praticamente ma mi piace questa cosa mi sembra dirle carne l'artista precedente durante il censimento i bambini scherzavano con i poliziotti
Mentre gli adulti hanno accettato in silenzio l'operazione con grande sofferenze e umiliazioni
No mi sembra ma tra questi Goffredo Bezzecchi sessantanove anni sopravvissuto durante la guerra un campo del Duce dove venivano deportati i Rom e Sinti una pagina memoria storica dimenticata
All'alba
Una mattina all'alba
Da Alba che si è colorata di vergogna e paura per quella giornata perché me tutto oggi provo un forte dolore in questo ricordo per i silenzi o della società civile
Su questo aumento su questa questione sul silenzio dell'istituzione dell'archivio parallelo in Prefettura mio padre come mo'altri altre ronde la mia comunità era già stato schedato dal suo allora indicazione di Bocchini e intorno a Prato Sicilia questo per darvi un quadro la preoccupazione mio padre è stato veramente forte mio padre dice pensavo fosse un censimento ma è stata una schedatura
Perché tutti hanno fotocopiato la candidata sono venuti parecchi poliziotti vigili e la scientifica
Hanno fatto loro perquisizioni appare tutto questo la schedatura non va bene perché ricordo la procedura usata durante il fascismo
Questo non va per niente bene
Se ci sono sospetti capisco la perquisizione ma la schedatura no
Non protestiamo per le perquisizioni non è questo il problema ma la schedatura hanno fatto durante la guerra quando sono stato malmenato atto Sicilia con la mamma Luis Amado tossici o con la mamma
Al campo sono tutti della mia famiglia tutti lavorano e hanno nazionalità italiana questa detto mio padre nel due mila otto quindi
Faremo applauso anca
Perché vedete a volte a volte la distanza tra le comunità talmente tanta tra quella maggioritaria e quella Rom e Sinti che alcuni hanno avuto davvero paura perché fosse tornato il momento di tornare in campo di concentramento
E lo dicevano persone che subivano la schedatura ora passiamo all'altra chiedo velocemente anche a Radames Gabrielli di raggiungermi perché in questo caso superiamo invece il momento dei campi del fascismo i campi fascisti durano fino all'otto settembre del mille novecentoquarantatré perché poi l'armistizio
Non permette più di avere guardi alle porte di questi campi e quindi chi ha imprigionato può fuggire fanno due cose le persone che fuggono intanto non vanno per strada cittadina vanno sui monti allora incontra i partigiani
E a volte si uniscono anche alla lotta partigiana
Per cui da riscoprire c'è anche tutta una pagina di vicende di Rom e Sinti che hanno partecipato alla liberazione d'Italia
E che è poco raccontata a Vicenza fecero saltare un intero treno di munizioni perché non arrivasse nazisti e tra i cinque partigiane che operarono in quell'azione ventre erano sinti
E che lavori facevano facevano lo spettacolo viaggiante
Un parente
Di di di un giovane di una di una ragazza probabilmente la la conoscete anche Eva Pevarello forse qualcuno la conosce perché ha partecipato ai X-Factor è una cantante
La conoscono i nostri figli magari
Sono ha partecipato
A questa lotta partigiana e sono Onno è morto catturato proprio in seguito a quell'azione che però permise di non far assaltare il Paese dai nazisti
Quindi son tutte piccoli tasselli che dentro le comunità rom e sinti sono stati raccontati
Contrada messe invece passiamo alla fase dopo il mille novecentoquarantatré perché qui siamo a Bolzano
E Bolzano è un campo che nasce quando l'Italia ha già cambiato le sue alleanze
A Bolzano si finisce soprattutto come campo di transito per finire nei campi di concentramento e di sterminio del nazismo a Bolzano
C'è anche la storia
Particolari di un sinto
Che invito rada messa a raccontare rapidamente in modo tale da poter dare un senso anche a questa targa che la targa della sua associazione apposto a Bolzano proprio dove resta il muro del campo nera in via Resia
Grazie grazie a tutti
Non è questa la targa che grazie al Comune di Bolzano abbiamo siamo riusciti a mettere come associazione avevo trombe al Comune di Cusano e ricordo di tutti i sinti periti hai capito il tramonto il calcare cappelli concentramento
Tutti per tutti quelli che sono passati e quelli che sono rimasti a Bolzano
Coi treni venivano molti molti venivano da tutta Italia e passavano da Bolzano a certi verremmo vivono lì che certi avevano oziose campi sparsi in tutto l'Europa
Io tu lo si fa solo con Rossi aveva già detto no a sua sorella infatti tipiche mai arriva Pasquale morta proprio è morta morto proprio a Capo Caccia metri Ponzano ma in più ti dico di più qui abbiamo il nipote dispaccio Heather la sorelle Tricky cade abbia Pasquale Agostino
Rimane il fatto
Io vorrei capire se è lui a dire qualcosina se ne ha voglia di dire qualcosa
L'Italia ma magari domani così momento
Io posso posso aggiungere una cosa ti ringrazio intanto aggiungo preso come vedete
Soltanto da parte della comunità maggioritaria c'è l'impressione che questa che questa storia non esista esausto resiste perfettamente nelle persone che tuttora sono vive in mezzo a noi quindi
Voglio dire siamo in mezzo a una sala in cui la maggioranza di quelle che sono presenti hanno comunque un pezzettino di storia che passa di lì quindi è importante secondo me
Essenzialmente anche questo momento che facciamo oggi ma soprattutto che lo facciamo domani andando in questi luoghi dicendo noi ricordiamo
Grazie raramente
Per fare il passaggio a quello che successe durante il nazismo utilizziamo un documento che non vi faccio vedere perché è ancora in un non è ancora visionabile diciamo in elaborazione va ripulito un po'da dei segni va bene però ve lo racconto ed è un documento italiano va bene che racconta cosa stava succedendo in Germania nel mille novecentoquarantadue l'ambasciata di Berlino scrive all'ufficio demmo razza del ministero degli Interni
E scrive quanto segue oggetto equiparazione degli zingari in Germania agli e Bray questo significa che non ci dice nulla di come andò a finire
In Italia in Italia successe che qualcuno si unì alla lotta partigiana qualcun'altra primo nella zona della Repubblica sociale italiana venne riarrestato e finì nei campi di concentramento nazisti ma in Germania come andò a finire e che cosa successe in Germania la preparazione avvenne ed è documentata da un documento che non è un documento
Tedesco ma un documento italiano che non ci racconta dell'Italia ma ci racconta della Germania perché avvenne questa equiparazione
E poi torniamo all'inizio a questo punto che io direi proprio di andare al prime quindi di chiudere oppure discorrere grazie però ce ne sono diverse
Sì forse sì conviene iniziare intanto approfitto per chiamare Passantino Spinelli perché mi permette di approfondire un altro tema importante noi abbiamo parlato di campi del Duce
E abbiamo parlato dei campi su cui abbiamo raccolto documentazione poi ci sono le storie di scampi raccontati che hanno bisogno ancora di essere studiati
E che esistono nelle parole nella testimonianza ma che ancora non hanno un documento ufficiale che i racconti e quindi che possano diventare storia ufficiale
E niente strateghi il mio padre ci poi anche la mamma di Nazareno qui non c'è
Ecco Nazareno come papà
La la maglia giarrettiera ecco la cugina
Il mio padre e altre ventisei persone di cui vi ho potuto accertare in circa venti anni di di ricerche frammentari perché prova all'epoca cinque barra sei anni quindi aveva
Raccontava maniera molto otto appunto frammentaria la cugina
Un'altra cugina Dini che la la la sorella in pratica di quelle che lui chiama Alducci allora la mamma di Nazzareno
Aveva quattro anni più e quindi quattro anni a quell'età era enorme cioè lei che mi fece scoprire dopo vent'anni praticamente dove erano stati come diceva mio padre variegate
Cioè internati
E da lì in poi interpreti abbiamo tagliato Falleri parlò mi ricordo ero ragazza ancora io mari diversi tedeschi tedeschi e i fascisti i perché questi hanno ci hanno svariate che nel nostro dialetto comma era
Deportazione ci hanno riportati va bene e da lì in poi mi sono interessato ho fatto parlare papà solo che aveva sempre questi diciamo questi flash
Insomma per farla breve tutta la storia ci ho impiegato vent'anni
E conclusa e totale e completa la storia e glielo pubblica su Roma questi sconosciuti per la prima volta anche se precedentemente prova in un documentario porrà Emons aveva raccontato prova la sua storia finiva fino a Bari perché lo mi diceva ricordavo un nome
Che non corrispondeva però alla alla realtà e senza ricordava allora
Regia di Gioele no l'abulia no Rapolla la la Polla l'altra questa sua a Genova cavi Rapallo e quindi va va Flora Vallone
E quindi era Maradona Sarrià non per Menem non doveva incongruente perché arrivammo a Bari come a come è fatto da Bari vanno riportato sua Agello impossibile doveva passare l'ordigno Agusta Dall'Igna
Gotica quindi era impossibile insomma farla beve quando la cugina mi dice Rampulla
è lì sia stata basa avvenire provincia di Potenza rientrava tutto perché a diciotto chilometri da metà adesso manca sulla da trovare i documenti negli archivi di questa deportato ITC cadi vedo io volevo c'è stato il ventisette persone naturalmente qualcuno in più ok
Soprattutto il luogo ecco l'ultima cosa che papà ha fatto l'ultima intervista proprio Conte quando raccontava del di questa scuola che aveva questa scalinata
Al via la pur ad arco quindi questo è uno dei dei di di diciamo dei degli stabili che bisognerebbe andare a Rabaul avvenire e a a documentare tutto grazie
è una delle cosa bella che la memoria quando si fa così diventa memoria viva e quindi diventa ancora più interessante
Quella che vedete qui parlavamo della Germania sono è il momento delle leggi razziali le leggi di Norimberga conosciute per che applicate agli ebrei
Ma nei commentari Channel giuristi che commentavano le leggi
C'è sempre in riferimento a chi rappresentasse in quel periodo il sangue straniero che erano i rappresentanti di sangue straniero
E vorrei e zingari quindi come vedete le due storie corrono parallele e vennero quindi applicate le leggi razziali e anche alle comunità Rom e Sinti che erano in Germania questo significava che gli veniva negata alla fine la cittadinanza tedesca
E quindi valeva soltanto la connotazione razziale
Grazie ora si può procedere per la prossima
Ancora avanti mille novecentotrentasei
Le due persone che vedete sono robe Ritter psichiatra infantile abbaio Steen antropologa tante cose psicologa
Tante altre cose soprattutto una giovane ragazza che a un certo punto scrive una tesi e la sua poesia sono centocinquant'anni che il Governo tedesco sta spendendo soldi per includere era un Messi Inti questa stesa
Non è necessario anzi risparmiamo di questi soldi perché queste persone sono inferiori
Dal punto di vista genetico la colpa sta nella loro la socialità ereditaria nel loro istinto al nomadismo ma per raccontare questo pezzettino di storia io chiamo qui accanto a me Paolo Cagna Ninchi
Con cui abbiamo avuto la fortuna di condividere la pubblicazione dovuta soprattutto alla sua traduzione della tesi di laurea di Erba Yousfi in
Fino all'otto minuti avevamo detto della domanda prova
Nel mille novecentocinque quindi molto lontano dalla ancora dal periodo fra nazifascista
A Monaco di Baviera un funzionario della polizia che si chiamava Alfred birmana pubblicava un libretto in poche copie lotti gonne al buco
Nel quale registrava i dati anagrafici nome e soprannome soprattutto religione professione famiglia
Dei gruppi
Zingari esattamente tre mila trecentocinquanta persone corredate poi anche dalle loro fotografie
Il libro servita perché gli uffici di polizia fossero un pochino più come dire
Dorina i controlli e medie vieti su questo popolo fastidioso perché nomade e con attività incerte illegale o illegali
Passano trent'anni e nel mille novecentotrentacinque sono cambiate molte cose in Italia e nel mondo in Germania non c'è più il per un secondo intero passato anche vai ma siamo arrivati al terzo intero
è stato eletto gente Hitler cancelliere del regno e anche il lavoro di Dilma né evoluto non si tratta più di tenere sotto controllo un popolo che sfugge alle regole dei vincoli si tratta di estirpare quello che la circolare applicativa quella cosa che diceva citava prima
Il professore
Approvata nel trentacinque dal ministro dell'Interno Flick definisce il sangue estraneo alla razza che appartiene soltanto agli ebrei agli zingari i destini di questi due popoli si uniscono da quel momento quindi occorre qualcosa di più di un censimento
Per ciò nel novembre del trentasei viene istituito presso l'ufficio della salute del Reich di Berlino l'Istituto d'igiene razziale sotto la direzione del dottor Robert Ritter quello che avete visto nella foto
Nel corso del suo lavoro
Ritter con i suoi gol collaboratori tra cui e poi i costi che dopo un metodo circa ventisei mila Rom e Sinti tedeschi
Con tutti i dati genealogici familiari misuravano il cranio la distanza tra gli occhi il colore degli occhi prelevavano il sangue in base a questi dati venivano redatti alberi genealogici
Io ogni persona veniva catalogata in base al supposto quoziente di sangue zingaro era sufficiente risalendo nell'albero genealogico
A vere anche solo un ottavo di sangue zingaro per essere schedati con certificato zingaro
Con obbligo di permanenza nel luogo di residenza per via dei diritti civili internamento nei campi di lavoro forzato e infine nei campi di sterminio
Il regime nazista sosteneva su basi scientifiche le proprie tesi e devo dire la verità che a quei tempi non si trovava da solo c'è un buco nero qua anche in questo nella memoria collettiva sembra che i cattivi al mondo allora fossero solo
I tedeschi
Ma l'eugenetica la teoria del perfezionamento della razza non era nata in Germania che è rinata era nata nella civile Inghilterra alla fine dell'Ottocento
Ed ha trovato nel corso del tempo molti fautori e sostenitori tant'è vero che la prima legge che stabiliva Blaster realizzazione delle delle persone inutili che potevano essere i deboli psichici fisici gli estranei diversi no
Fino arrivare ai diversi dalla di razza veniva approvata negli Stati Uniti dicevo nel mille novecentosette nel mille novecentosette
Seguivano la Svizzera
Il camion per il ventotto la Danimarca nel ventinove la Svezia e la Norvegia trentaquattro la Finlandia nel trentacinque ovviamente la Germania nel trentatré con la presa del potere Tizio
Ma
Perrone Sinti che in Germania divieto l'ormai dal mille quattrocentodiciassette bisognava anche dimostrare che oltre a essere erano tra l'altro ariani oltre a essere è un problema rispetto alla qualità della vita erano anche irriducibili cioè non ero assimilabili alla cultura e alle prospettive che Inter pensava al mondo nel millennio nazista che si stava preparando
Nel quarantatré per queste ragioni chiedo aiuto stent
Che era la principale collaboratrice di un di Ritter
Presenta una tesi nella citata da da bravi il destino di bambini zingari educati in maniera estranea la loro razza per la sua ricerca uso del materiale d'archivio
Degli ultimi centocinquant'anni esperimenti risalente addirittura alla a Teresa d'Austria quando fu fu tentato fu fatto un tentativo qua molto violento di
Oggi si direbbe di su non dico di più di coesione sociale perché è un termine che usiamo noi magari ma così di integrazione a partire dei bambini
E poi su
Non penso sia ovvio su quaranta bambini Cinti che erano ospiti dell'orfanotrofio cattolico di San Giuseppe Orsi via Torre di molti che piccolo borgo del Baden Württemberg
Questi bambini venivano sottoposte del testi molto stravaganti noto che corre più veloce più raccoglie più patate
Chi è capace di fare la
Lì c'è una cosa che piaceva molto agli atti eccetera allora molto i rom e i sinti e alla base alla fine di questi testi a questi bambini furono giudicati inidonei a essere inseriti nella società tedesca
E quindi ero destino avessimo segnato
Nel nove maggio il nove maggio del quarantaquattro trentanove bambini vestiti a festa con il sacchetto della colazione
Venivano fatti salire su un autobus che li avrebbe dovuti portare a fare una bella gita così gli avevano detto le suore il dodici Baggio questi bambini arrivavano all'ingresso di Auschwitz vengono registrati il due agosto
Trentasette di loro entravano nelle camere a gas insieme ad altri due mila ottocentosessantuno
Rom e sinti gli ultimi rimasti merluzzi corner larghe dopo la rivolta del sedici maggio
Quindi lo sterminio era iniziato prima di questa tesi della perché allora fermati sì
Il professor Bellavite ucciso visto che
Protagonista di questa giornata nella prefazione
Alla pubblicazione italiana due attesi dice questa cosa c'era bisogno di una teorizzazione puntigliosa che ricostruisce quanto applicato sul piano pedagogico
Rispetto all'inclusione del popolo domani da sei con Germania inattesi dirlo aiutino free proprio le basi teoriche per compiere questo passaggio
La tesi incaricato di dimostrare da un lato l'inno alla stabilità dei bambini zingari anche se estratti dal loro contesto associare educati alla tedesca
Per diventare i futuri cittadini un sì utili alla causa del nazionalsocialismo dall'altro lato la causa genetica di tali non l'alta abilità e quindi la necessità di rendere inoffensivi portatori di un gene anche pericoloso con la sperimentazione e lo sterminio
Grazie no bandito aperte soltanto
Passando ma che lascia finire la
Beh
Allora
No volevo dire una cosa molto veloce
Sono passati settanta anni quelle leggi dei Paesi civili sono state abrogate
Negli Stati Uniti nel mille novecentosettantanove
In Danimarca nel mille novecentosessantasette
In Canada nel mille novecentosettantadue indoor venga nel mille novecentosettantasette in esibizione dei marmi Yankees vennero sterilizzate fino al mille novecentosettantasei
IMI Svezia pure in Europa al Parlamento europeo succede
Ora è apposta una ronda
La cui madre è stata sterilizzata
Questo è il presente dei Paesi civili che sono la culla della democrazia e dei valori Accico occidentali settanta anni fa furono approvate le leggi razziali settanta anni dopo
L'attuale presidente dalla Regione Lombardia nella sua campagna elettorale diceva dobbiamo fare delle scelte decidere cioè la nostra etnia
La nostra razza di anche la nostra società deve continuare a esistere o se la nostra società deve essere cancellata è una scelta
Quindi alla base di questa cultura non c'è solo quello che è avvenuto ma c'è quello che è ancora presente oggi e che troviamo oggi ne infatti e nelle parole quotidiani in questo Paese
Grazie Claudio
Nel frattempo abbiamo messo presto firmato non perché sia un filmato a caso perché quel filmato ripreso porta mostra i bambini su cui Eva Yousfi ne studiava quelli dell'orfanotrofio di Mimmo di muffin vi è quindi è esattamente l'immagine di quei bambini che poi è un certo momento vennero poi inviati verso Auschwitz pensando di andare a fare una lite
Perché è una delle cose interessanti del suo rapporto era quello anche di creare l'idea che fosse loro amica
Poi ci fu la ci fu la discussione della tesi e pochi mesi dopo partirono per Auschwitz Birkenau lo chiudiamo mi ritorni
In questo caso si
Mi mandi quella successiva grazie
Ancora avanti
Ancora avanti
Ancora ti ringrazio almeno si arriva alla fine eccoci
Momento importante il decreto di Auschwitz
è il momento in cui nel dicembre del mille novecentoquarantadue ricchi Himmler
Forte di quanto avevano studiato Rover ritenere maius finché non furono mai processati né condannati
Decide che il luogo finale della liquidazione dei Rom e dei Sinti deve essere Auschwitz Birkenau
E dallo stesso luogo vedete il parallelismo che viene scelto anche per gli ebrei dalla Conferenza di Wannsee che la Conferenza fondamentale in cui si contano gli ebrei d'Europa e si decide quali deve essere il luogo per la per i loro sterminio
Passiamo mi fa passare a quella successiva grazie
Alcuni dei testimoni queste otto Rosa imberbe ma poi all'interno del campo di Birkenau il sedici maggio e ne parleremo domani in un video con Michele Andreola
Che fa di mestiere la guida ad Auschwitz parleremo per l'appunto del momento in cui le persone erano dentro Zigoni nei Lager opposero per la prima volta resistenza in quel campo contro quella che era l'ordine di mandarli tutti verso la camera a gas quell'ordine poi venne realizzato
Nel realizzarlo nella notte fra il primo e il due agosto del mille novecentoquarantaquattro e sempre domani perché significativo farla Bagnone sentiremo la testimonianza di un ebreo che si chiama Luigi Sagi
Che esattamente come Piero Terracina che abbiamo già sentito
Non poté vedere perché doveva stare sdraiato nella sua baracca ma poté sentire e vedere il giorno dopo che quel luogo del campo dove risiedevano in quel momento poco meno di tre mila persone era completamente vuoto
Io però vi lascio con una storia di speranza
Perché e ti frego d'andare a quella successiva
Ancora grazie
Un altro ecco un altro testimone conosciamo lì per esempio con le rane Luís sottoposto agli stessi ferimenti di Josef Mengele che aveva il suo laboratorio proprio all'interno del campo degli zingari
Morto da due anni da pochissimo ancora avanti ti ringrazio
Ancora
E ancora una volta ecco Luigi Sagi a quel signore che vedete lassù in cima
Perché è importante bello sapeva di essere ad Auschwitz Birkenau domani ce lo racconterà ma capirà di essere in un campo di sterminio dice lui soltanto quando arriverà la notte tra il primo e il due agosto questo per dire che cosa
Per dire che non ci sono storie suddivise tra categorie
Altrimenti utilizziamo le categorie che Fini Java che utilizzavano anche nazisti
La nostra memoria fatta un po'come un mosaico per cui abbiamo bisogno del tassello della Shoah ebraica abbiamo bisogno del tassello del POR Raimon se poi di quello dei disabili e poi di quello degli omosessuali e poi di tutto quello di quelle categorie che sono ancora il rappresentano ancora
La parte meno
Inclusa o più odiata dell'umanità perché altrimenti
Esattamente come ci è servito parlare con il fisarmonicista oggi altrimenti la nostra memoria non serve assolutamente a niente
Se non la colleghiamo al passaggio verso il presente per collegarla al passaggio verso il presente ci serve ti prego d'abbassare solo la perfetto vedete la ci sono due libri
La storia di speranza con cui ci lasciamo e questo perché la storia la fanno le persone coraggiose e questa persona si chiamava Taddeo se gli archi muschi Tadeo sia chi Moschini matricola tre mila settecentoventi era un prigioniero politico polacco
Perché è così importante perché non era uno scrivano era quello di fronte al quale le persone per vano la propria identità era obbligato a farlo era un prigioniero anche lui ma vedete bene non era neppure un Ramones sinto però lavorava nel campo dei Rom e dei Sinti perché dovevano fare quando veniva fatta la matricola sull'avambraccio
E quindi poi annotare nome cognome accanto la matricola che diventava l'uomo il nuovo nome dell'internato
Padre ossia che i maschi viene a sapere che intorno al primo di agosto ci sarà la liquidazione finale del campo degli zingari di Auschwitz allora prende i due libri mastri del campo uno per gli uomini uno per le donne
Li mette in un secchio
Ricopre con della stoffa bianca
E li sosterrà vicino alla baracca trentaquattro finisce la guerra e Tateo siamo rimasti torna tira fuori il secchio e grazie al suo coraggio abbiamo i nomi dei ventitré mila soggetti persone Rom e Sinti che erano in quel campo
Allora questa storia qui ci dimostra che non che c'è sempre qualcosa da fare anche quando sembra che tutto sia perduto grazie
Grazie Luca ci sarebbero penso tante cose da chiedere debba approfondire però purtroppo come dicevamo all'inizio non abbiamo tanto tempo oggi pomeriggio per farlo potremo farlo però già più tardi nel pullman tre ore quindi potremo approfondire sicuramente molte cose e poi questa sera e domani mattina quindi vi pregherei di raccogliere insomma le le cose che volete chiedere a Luca ai testimoni che di nuovo ringrazio per aver partecipato e per cui continua a partecipare insieme a noi a questo percorso
Quindi il nostro approfondimento quasi un carotaggio forse in questa questo percorso dalla memoria però oggi si ferma qui con chi non ci Cocchi non non continuerà ad Agnone ma penso più o meno tutti
Andremo insieme e quindi vi do appuntamento come vi dicevo tra mezz'ora trenta minuti quindi al al passi al piano terra vedo già faccio scettiche ecco quindi trenta minuti non di più perché poi il pullman alle cinque parte credo che Toni forse voleva salutarci con delle note
Voglio
Giudice
Lungo Pisano no il ci sono
Loro
Ma sono no io no
Dublino
A
Enzo io solo sono
O
Furono allora benissimo strano oggi
Rilievo
No no bene
Dice Silvestro
Ma
Non
Ma
Ci sono