Politiche 2018: lo sciopero del voto della Lista Pannella, la campagna elettorale e gli scenari del dopo voto. Intervista a Francesco Clementi

Radio radicale abbiamo dei nostri microfoni il professor Francesco che elementi professore di diritto pubblico comparato a Perugia intorno costituzionalista innanzitutto professore Clementi l'iniziativa della lista
Pannella per lo sciopero del voto viste le condizioni
Di non democrazia in cui si svolge il processo elettorale in Italia lei che ne pensa
Guardi io capisco bene le ragioni perché la difficoltà riavere
è un processo
Diciamo di formazione innanzitutto delle liste in questo Paese sia perché è un tema vero purtroppo ancora non si è sciolto e socio e non si è sciolto bene e quindi è giusto fare una campagna su questo di grande denuncia sociale prima che civica diciamo
Non ritengo però che il vello strumento sia corretto uso io penso che comunque vada partecipare all'elezione è un dovere civico non tanto come fatto come dire etico o estetico ma come fatto propri democrazia
Non da ultimo perché queste elezioni sono lezioni che rispetto al quadro interno ed internazionale
Sono decisive per collocare il nostro Paese nell'albero diciamo della nostra tradizione costituzionale e anche in qualche modo di collocamento di posizionamento geopolitico sestieri scontare chissà
Dichiarazioni tese la sua argomentazione sono chiarissime professore Clementi
è ora però pensiamo al dopo voto perché in queste condizioni può succedere di tutto lei su Repubblica punto it se ho visto bene fa tre ipotesi per il dopo-voto quali sono e come le argomenta e poi quale ritiene quella più probabile quella più auspicabile
Dunque sì la ringrazio dove il tema un po'questo questo scenario di voto predetto effettivamente grande incertezza dentro questa incertezza
Io ho cercato di identificare tre momenti di di del pittore posteggiare diciamo scenari i tre scenari ma sono naturalmente su due grandi considerazioni quali sono gli strumenti hanno predisposizione da un lato le consultazioni del presidente
Avrà evidentemente con il desco ridice istituzionale di questo Paese e dall'altro le elezioni evidentemente dei presidenti dei due rami del Parlamento sono il primo momento in particolare al Senato
Ho che va al ballottaggio l'elezione del Presidente per definire in qualche modo la il movimento delle forze politiche la possibilità di costruire delle alleanze
In queste su quella parte diciamo di questi due strumenti possiamo identificare tre scenari di occorre vincere le elezioni ma che non ha i numeri sufficienti per fare la maggioranza io questo l'ho chiamato il governo di alcuni questo Governo di alcuni fuori naturalmente nell'ottica di trovare appunto degli alleati e visto diciamo il quadro attuale delle forze politiche
E mi consenta anche di dire visto anche il quadro di coalizioni tendenzialmente fortemente disomogenei tra di loro è un processo non semplice che leda innanzitutto esattamente la scomposizione io credo delle coalizioni
Poi c'è un Governo di nessuno un governo in qualche modo composto da non parlamentari che nasce sulla base di un sostanziale pareggio tra tutti e tre grandi blocchi che ne abbiamo di fronte cioè il Movimento cinque Stelle centrodestra e centrosinistra
Questo blocco o questi tre blocchi hanno evidentemente loro difficoltà a comporsi soprattutto se tendenzialmente oscillano in una banda di differenza tra l'una e gli altri intorno al trenta per cento reciproco diciamo
Utilizzando tutto quello questo parco voti
Questo fa sì che il rischio di mettere insieme questi soggetti sia molto difficile e quindi rischia di essere l'esistenza di un nuovo governo un Governo di nessuno
Infine c'è quello che tutti chiamano da tempo ormai mentre il governo diciamo delle larghe intese vorrei dire larghissime intese è il Governo nel quale tutte le forze politiche di fronte al problema può ritrovare la maggioranza
E alle difficoltà che ciò vuol dire anche dopo lungo tempo si attrezza la decidono di cedere una parte delle loro scelte in favore di un governo politico di larghe auspicabilmente larghissime intese
C'è un punto che però lega tutti e tre questi elementi questi tre ipotesi di governo quelli del Governo di alcuni governo di nessuno nel governo di tutti e che
Presidente La Repubblica farà tutta la prassi
Classica delle consultazioni dell'incarico ed è la nomina ma non avremo evidentemente il nuovo un Presidente del Consiglio con il suo nuovo governo solo Saint
Non la si avrà il decreto di nomina del nuovo presidente del consiglio contestuale a il decreto di accettazione delle istituzioni nel l'attuale presidente del Consiglio
Cioè in questo Paese non è possibile fare senza governo costituzionalmente parlando e quindi si può avere diciamo mille tentativi di formare un governo che consumano naturalmente anche molto tempo oltre che come dire tanta che pazienza da parte degli ispettori tavola così
Ma
Di certo colto mentre nel frattempo a un governo la procura chiarissimo mi pare di capire che il presidente Mattarella dovrà Darren insomma
Ma devo utilizzare tutte le riserve della sua Zezza saggezza della tradizione del cattolicesimo democratico a cui appartiene perisce risolverà la matassa o no sì diciamo io penso presidente dovrà fare ricorso a due grandi elementi
Da un lato un elemento esterno che è la tradizione costituzionale italiana sulla formazione dei governi e che in settanta anni di prassi diciamo neanche a a disposizione molti elementi per per trovare una soluzione dall'altro evidentemente ha una gran dose di pazienza
E di abilità nel costruire nel dialogo fra tutti i partner politici i di questo diciamo un momento una soluzione che gli ha questo pezzo è un governo che non sia semplicemente un governo di transizione perché insomma abbattere un governo per farlo non nuovo sempre un momento importante istituzionale che degli effetti economici verso l'esterno verso i nostri partner internazionali soprattutto in questo momento in cui per esempio l'Europa ci chiede un impegno maggiore per riformarla per cambiarla
Che ha chiamano non è chiarissimo un'ultima cosa ma se per pura ipotesi nella coalizione attualmente guidata da Silvio Berlusconi il giorno delle elezioni si scoprisse che la Lega più voti più seggi di Forza Italia il secondo me che diamine succederà
Insomma la la questione potrebbe essere molto seria questo che lei dice è uno scenario oggettivamente molto importante che porterebbe certamente alla scomposizione del centrodestra queste ride
Non sono sicuro che questo scomposizione porterete però o il la lega nord ad essere diciamo così forte da costruire un polo di attrazione anche per gli altri
Dettato in termini la Lega Nord è più forte di Forza Italia
C'è da considerare che per fare una maggioranza di governo deve convincere gli altri due poli a fare la maggioranza di governo con loro
E cioè momento Cinquestelle il centrosinistra e per quanto si vuole io credo che le posizioni al momento di Matteo Salvini per esempio con le Province che ha cioè quelli per l'anno dell'Earth
Dell'Europa in uno schema da guerra cede purtroppo sta tornando
O anche per le posizioni radioline europea l'uscita dall'euro e tante altre cose credo siano fortemente difficili da conciliare con gli altri due poli che saranno necessari a questo soggetto conica per la costruzione di una formazione il governo di una maggioranza di governo quell'io credo che al di là diciamo della guerra intestina interna tra lega Forza Italia diciamo che interessa certamente agli elettori immagino del centrodestra io penso che però la possibilità di costruire un Governo basato sulla lega che non contenga anche Forza Italia Ciano ipotesi residua si
Benin Graziano come sempre il professore Francesco Clementi lo ricordiamo professore di diritto pubblico comparato ha già a Perugia è un saluto come sempre dalla nostra emittente da radio radicale