Cinema & cinema: "Corpo e anima" di Ildiko Enyedi

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Come si sa ma avvolti al cinema si dimentica non tutti i film ma vogliono essere verosimili
E non mi riferisco soltanto ai film di genere apertamente fantastico ma anche film che raccontano vicende quotidiane scegliendo uno stile che esaspera che rende un poi estremi personaggi e situazioni
Forse per farci scorgere più chiaramente il loro significato
A considerarli con il criterio della verosimiglianza
Questi fibra possono suscitare il nostro scetticismo mai forse quel criterio a essere inadeguato
Prendiamo ad esempio un film piccolo da un punto di vista produttivo diciamo per investimento economico ha quasi l'aria di un film sperimentale
Che si è aggiudicato l'Orso d'oro per il miglior film all'ultimo Festival di Berlino lo ha diretto la regista ungherese il dico i miei di è stato portato in alcune sale italiane in questi giorni da un distributore indipendente la movies in Spy hard il film si intitola corpo che anima
A raccontarlo in due parole si tratta di una storia d'amore in fondo comune tra il direttore di un mattatoio e una ragazza incaricata di verificare la qualità delle carni mascellare
Dico comune ma certo non è comune l'idea di ambientare una storia d'amore in un contesto tanto cruento che trasuda orrore
Inoltre se il direttore un uomo un po'indurito dall'esperienza dalla solitudine avvolte dall'aria scostante ma capace di momenti di generosità ecco se Luís ha un carattere sufficientemente sfumato da risultare irrealistico
La ragazza di cui si innamora a del tutto l'aria di un'aliena
Bionda di carnagione chiara dall'aria perennemente assorta dai modi quanto mai timidi stride già a prima vista con un ambiente come il mattatoio che convenzionalmente si può immaginare abitato soltanto da Rutilio Maccioni
Lei Aprilia inflessibili mentre i criteri di giudizio per la classificazione delle carni ma non è per nulla come pure si dice di lei una specie di automazione disanima
A conoscerla appena un po'meglio si scopre in lei il candore la sprovvedutezza per esempio rispetto all'amore al sesso di una donna rimasta bambina
Ingenua al punto tale che anche per questo non si riesce a considerare il suo personaggio del tutto realistico e poi nel racconto
è inserita una circostanza che può sembrare una fantasticheria romantica di pessimo gusto da un test psicologico aziendale si scopre che i due protagonisti la notte fanno lo stesso sogno
E cioè si ritrovano in un bosco innevato nei corpi di due cervi che si corteggiano
Sembra appunto una di età romantica Elia ma considerare il modo in cui quel sogno e visivamente raccontato nel film e cioè con asciuttezza senza nessuna enfasi
Si deve ammettere che il rischio del sentimentalismo è evitato
Ora cosa ha voluto dirci la regista con le sue crudezze realistiche per esempio relative alla macellazione delle bestie
Nello stesso tempo con la sua vena vagamente fantastica con il suo leggero surrealismo
Io credo che proprio grazie a certe Sforza Touré alcuni fatti e personaggi di corpo e anima acquistano un valore simbolico e cioè di escono a significare qualcosa di più generale rispetto alla loro particolarità
Per esempio il mattatoio
Diventa il simbolo della violenza e dell'orrore che ci circondano
La durezza del direttore e l'apparente insensibilità della donna
Sembrano due tipi ieri azioni di difesa proprio all'orrore
E il sogno condiviso di essere Cervi è certo un desiderio di evasione ma non soltanto dal mondo esterno ma dalla corazza caratteriale che ci sia costruiti per difesa dal mondo
Sembra esprimere Nostalgia per la parte più libera e più spontanea easy
Il sentimento tenue delicato che percorre tutto il film più che l'amore è l'aspirazione all'amore
Che è resa dolorosa problematica proprio per l'isolamento in cui i personaggi si sono rifugiati e rinchiusi
Insomma mi pare un film interessante se lo trovate nella città in cui risiedete cosa che non è scontata vi suggerisco di vederlo corpo e anima di dico e Nieri un saluto da Gianfranco Cercone