Fine vita - Maria Antonietta Farina Coscioni ospite di Sky Tg24

Avvertire l'angoscia della fine e in quelli momenti di lucidità poter scegliere è quello che in molti tutti probabilmente ognuno di noi vorrebbe essere libero di poter fare in quei momenti di lucidità
In cui si sceglie la strada della dignità verso verso la fine il messaggio di Marina Ripa di Meana
Ha acceso un faro su quell'angolo buio in penombra per molti molti italiani perché le stime i dati questo ci dicono che la consapevolezza riguardo al fine vita la maggior parte degli italiani è davvero davvero
Debole ha riacceso dunque un faro su quello che è possibile fare per dare maggiore dignità a quelle a quelle giornate
Domandandosi se sia meglio davvero aggiungere del tempo aggiungere dei giorni alla vita oppure aggiungere a quella vita della della dignità di questo vogliamo parlare con i nostri ospiti Italo Payne condirettore della Fondazione sanità
E ricerca di Roma nonché presidente della società italiana cure palliative perché di questo oggi parleremo di cure palliative di come funzionano e di che cosa significa
Poterne usufruire ringrazio e saluto Maria Antonietta Coscioni partito radicale presidente dell'istituto Luca Coscioni l'avete vista
In quello straordinario messaggio di coraggio e forza che Marina Ripa di Meana ha voluto ha voluto lasciare prima prima di andarsene saluto e ringrazio anche il vicepresidente
Dei medici cattolici Giuseppe Battinelli collegato da Napoli benvenuto
Grazie grazie a voi
Grazie allora Maria Antonietta io vorrei cominciare da lei per cercare di capire
Che cosa c'è dietro a quel messaggio quel messaggio l'abbiamo visto l'abbiamo visto in tanti abbiamo capito che oggi anche con il suo aiuto dottore cercheremo di capire meglio che cosa significa tecnicamente
Questo varco questa speranza questa strada di cui ha parlato Marina Ripa di Meana voglio chiederle abbiamo parlato di quell'angoscia l'angoscia della fine che lei stessa ha percepito subito dopo Natale e che ha voluto condividere proprio con lei
Sì è proprio
Il il termine il termine giusto
Marina l'aveva incontrata i primi di dicembre quando lei aveva accettato di di essere intervistata
Per
Che la nuda verità cioè per per un in un'intervista legata proprio al corpo e mutamenti del del corpo che una persona subisce quando è affetta da una malattia come è un tumore perché nel suo caso era una patologia oncologica e lei è stata libera molto dignitosa in quell'intervista perché ai spesso la sua debolezza ma trasformandola in un messaggio di speranza
E se lei ha scelto per quell'intervista un angolo riservato intimo della sua casa
Quindi un una poltrona e una poltrona rossa il solo dopo io ho compreso quando poi lei mi ha chiamato subito dopo Natale del perché quella scelta in quell'intervista per parlare della dimensione della trasformazione del corpo
Quando lei mi ha detto
E dopo Natale telefonandomi per incontrarla e l'ho incontrata
Mia in lei mi ha detto mentre letta io sto proprio percependo quell'angoscia della fine
E quindi se io chi erano
E cupi
Perché quando mi diceva che la ha manifestato l'idea del suicidio assistito in Svizzera
Io ovviamente ho risposto alle domande che mi aveva posto e riguardo vilmente questa possibilità e poi alla fine ascoltandola vedendo il suo sguardo mi sono alimenti la sua tosse continua a questo ossigeno che con il sondino e permetteva di respirare ho detto
Io ha detto Marina
Quand'è che per Pisa
Alleviare atti
E in questo momento difficile dalla quell'angosciante la fine eletto il poter correre un un percorso diverso da questa idea che mi stermini manifestando che quella del del potere essere accompagnata
Questo sonno quindi attraverso la sedazione agli attiva i dico addirittura la per fare a casa quindi tra di calcolosi il tuo mondo increduli e le persone atti care
E le e se il suo sguardo non
Si è trasformato non era più cupo i suoi occhi
Avevano brillavano di quella brillantezza di quella forza che insomma connotato un po'tutta la sua la sua esistenza e per quel tratto ultimo della sua esistenza questo mia
Ne rimarrà dentro perché poi e quel rapporto diciamo di fiducia e di stima che lei mi ha riservato in quel momento si è triplicato perché una donna che si rivolge ad una donna con l'Ascoli una storia personale che lei Mia
Mi ha ricordato è stato per me è un un onore nacque ma in quel momento quando lei ha accettato quindi e questo percorso diverso è stato anche per me è una responsabilità posso dirlo morale e quindi ho voluto presentargli
Una persona che poi tecnicamente potesse spiegargli dal punto di vista medico scientifico
Che sono un economista ci arriviamo adesso e quindi ho fatto incontrare con la dottoressa grigia Clare allora B vediamolo per un istante rivediamo le insieme il nel saggio il testamento di Marina Ripa di Meana piccolo passaggio
Il tumore ormai si è impossessato del mio corpo ma non per la mia mente della mia coscienza
Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni personali il fianco esprimo per la sua storia personale per comunicarle che nel momento della fine è davvero gli ho chiesto di parlare lei venuta
Il merito è stato l'idea del suicidio assistito in Svizzera lei mi ha detto che potevo percorrere italiana
Sensazioni profonde
E allora queste dunque le le sue le sue parole allora cerchiamo di andare di andare avanti dottor Penco per cercare di capire che cosa non funziona in questa consapevolezza che evidentemente manca che cosa sono
Queste cure palliative che consentono di scegliere quell'angolo di cui ci parlava
Maria Antonietta e rimanere lì rimanere a casa tra le proprie cose tre proprio Dori trent'propri cari
Beh le cure palliative sono delle delle cure che tagli dignità al malato al malato inguaribile
Quindi si tratta di malati che non sempre sono affetti da malattie oncologiche anzi oggi i dati ci dicono che la maggior parte delle persone che necessitano di cure palliative sono malati affetti da patologie non oncologiche
E e comunque sono o malati che vanno incontro inevitabilmente anche a grandi sofferenze tali per cui è necessario agire ed è necessario agire non soltanto dal punto di vista terapeutico tecnico farmacologico ma è necessaria si agire sotto l'aspetto multidimensionale quindi conoscere la persona cercare di capire quali sono i suoi bisogni di tipo psicologico o fisico ma anche di tipo sociale pratico
Sono molti i problemi che si evidenziano quando si affronta il fine vita
Sicuramente tra le tante no possibilità che abbiamo c'è anche una pratica terapeutica che la sedazione quindi la situazione è un atto terapeutico che si fa quando tutte le altre possibilità diciamo di tipo farmacologico non non sono più efficaci quindi c'è una refrattarietà alla possibilità di del sintomo e quindi è possibile se dare la persona chiaramente questo
Si deve fare perché è un atto diciamo obbligatorio ma si deve fare dopo che il malato ha dato il consenso e per dare il consenso il malato deve poter capire quello che sta accadendo
E questa cosa non deve essere fatto soltanto nel fine evitare momento ultimo perché quello può essere anche un momento difficile in cui la persona può essere confusa quindi dobbiamo parlare ci teniamo oggi tutta la comunità scientifica ci tiene a parlare di cure palliative precoci
Quindi non soltanto nel fine vita ma di anticipare queste problematiche
è dimostrato che un malato consapevole della propria malattia e dalla prova prognosi via meglio il fine vita perché sa fare le scelte giuste perché ha capito e compreso quali possono essere le possibilità per non poter soffrire o e quindi noi dobbiamo sicuramente assecondare
Questo aspetto ecco le cure palliative si occupano di questo di agire conosce la persona e sostenerle aiutarla in tutte le sue in tutti i suoi bisogni è per questo che le cure palliative
Vengono somministrate non soltanto da un medico ma da un'intera équipe che ci sono più persone che si occupano dell'apparato quinta assistenza infermieristica psicologo che agisce invece per capire quali possono essere le problematiche diciamo psicologica del malato e dei familiari
Perché l'assistenza un'assistenza dell'intero nucleo familiare
Quando la malattia entra in casa sociale la differenza tra dolore fisico dolore totale che quello che tu hai investe tutti
I cerchi che ci stanno intorno che sono ovviamente quelli dei familiari della famiglia esattamente di chi ci assiste ne stiamo parlando di una legge
Lo ricordo la legge trentotto del due mila dieci che ha dunque oramai otto anni e di cui poco pochissimo si parla pensate che nei dati due italiani su tre non sanno neppure che cosa
Che cosa sia c'è anche un problema legato ai più giovani ai più piccoli di questo tra poco parleremo
Dottore Battinelli vice presidente dei medici cattolici vorrei parlare coinvolgerla ovviamente anche con lei per cercare di capire per quale motivo molto spesso sembra quasi che la medicina
Tradizionale in qualche modo operi una sorta di divisione di scissione fra la lo spirito la mente del malato e il e il suo corpo rendendo le cure così così poco sopportabili dal punto di vista psichico
Certamente la vicenda della signora Marina Ripa di Meana ci induce a una riflessione profonda un caso umano
Triste combinato o la morte a cui appunto un caso a cui si deve rispetto in notevole considerazione la mentalità ecco dei medici genere e poco propensa alle cure palliative quindi la legge come è stato ricordato ma legge trentotto tra le più avanzate in Italia deve sostenere appunto questa mentalità questo operatività dei medici dei riguardi delle cure palliative che appunto sono dovute è un atto deontologicamente otto che giuridicamente dovuto ad ogni dal paziente non solo come a dei queste silente Venco del fine vita ma per ogni dolore veramente è grave
Dottore
Perché in Italia non esiste un un percorso universitario che forme dal punto di vista proprio delle cure palliative ai giovani che vogliono avvicinarsi
A questo a questo tipo di di medicina non c'è in Italia una specializzazione
Purtroppo no la formazione carente in questo senso il presidente vengo conviene meglio di me in questa ricette in questa a attuazione delle cure palliative dai medici di medicina generale ma anche gli specialisti anche purtroppo negli ospedali e carente ripeto ancora una volta una mentalità a favore del malato nella nei trattamenti analgesici nei trattamenti
Palliativi ed è un capitolo importante che ne sappiamo che a livello anche regionale e nella Conferenza Stato regione regioni bisogna trovare ecco un equilibrio che una considerazione maggiore in questa ambito particolare della medicina che va sempre più estendendosi che vada sempre più approfondendo
Ecco perché si fa così tanta fatica nel nostro Paese a parlare di questo argomento anche appunto dal dal punto di vista accademico non formare persone che potrebbero veramente rendere migliore
La vita nel senso più pieno del termine certi soffre certo questo il problema perché se gli operatori fossero preparati conoscessero approfonditamente le cure palliative è evidente che anche cittadino potrebbe usufruire
Di informazione di servizi più adeguati purtroppo la nostra nel le nostre diversità ancora le cure palliative non si insegna
Non soltanto nelle lauree di medicina e chirurgia ma anche nelle scuole di specializzazione
Bisogna dire che esiste un tavolo tecnico del Ministero della Salute e del MIUR che sta cercando di introdurre all'interno della dei dei programmi no universitari quindi anche questo questa questa bis
Perché è fondamentale fondamentale un medico che esce da un corso di laurea deve poter conoscere cosa sono le cure palliative per poter dire anche ai malati
No a quelle che sono le possibilità le possibilità di cura teniamo conto ad esempio che il medico di medicina generale e il medico è il fulcro un po'del sistema e la persona più più rilevante
Perché colui che conosce il malato e che dovrebbe cercare di capire quando è il momento di affidarlo a delle cure che sono cure e specialistiche di tipo palliativo
Andiamo incontro a popolazione che invecchia sempre di più malattie no
Le persone siano affetti da malattie cronico degenerative non fa sì anche la percentuale diffusa dallo annesse delle persone che avrebbero bisogno di attingere a questo tipo di cure
è aumentata in maniera esponenziale negli anni sia assolutamente trascrivete che venti milioni di persone no nei prossimi anni
Avranno necessità di di avere di avere cure palliative
In Italia sono fra trecento e quattrocento mila persone adulte che hanno necessità di di queste di queste cure
E ci sono trentacinque mila bambini che avrebbero necessità di queste cure però è chiaro che non conoscendo la base proprio della della dell'approccio palliativa quando parliamo di approcci palleggio tutti i medici
Dovrebbero conoscere di principi base di come si cura
Il dolore di come si tratta una persona che affetta da sintomi importanti
E questo consentirebbe veramente di intercettare il malato al momento in cui c'è una situazione di aggravamento
Per cui deve essere indirizzato verso un percorso che lo porta poi a ad essere seguito bene da professionisti diciamo specializzati del settore dottor Martinelli essi le chiedo se si incontrano
Si incrociano in qualche modo le normative che regolano le cure palliative e quelle che invece sono state ultimamente approvate a dicembre sul sul biotestamento
Certamente la legge appena approvata il il mese scorso all'articolo due parlavo appunto delle eppure palliative noi eravamo contrari su certe altre questioni ma non certo su questo articolo
E difatti anche in questo articolo si parla della della sedazione palliativa profonda
E noi vorremmo non lo fosse indicata col termine di terminale ma appunto continua in nella fase finale terminale nella fase della morte che viene imminente e appunto si parla che il medico deve attuare la sedazione palliativa profonda quando ci sono dei sintomi dei segni assolutamente refrattari come e così è come stabilito dalla comunità scientifica internazionale e dalle varie
Esperienze appunto internazionali sull'argomento quello che ci preme nove altri medici cattolici sottolineare che la sedazione palliativa profonda continua alla termine della nella fase finale della vita non è da confondere con la eutanasia o col suicidio assistito sono cose diversissime sono cose completamente Diversi sia per le finalità dell'una cosa dell'altro dell'altra sia per il a oggettivazione per i metodi
Per la Farmacologia adoperata per la posologia eccetera di cui a il dottore Pengo certamente potrà dire meglio di me
Assolutamente ha fatto benissimo a ricordare ciò con cui avevamo parto questo questo blocco cioè la netta distinzione fra il tema portato alla luce dal testamento di marinari Ripa di Meana e quelli a cui faceva riferimento
Ci mancava ci mancano pochi secondi io vorrei vorrei chiudere con lei Maria Antonietta intanto ringraziandola per quello che ha fatto perché là dove neanche i percorsi accademici e come purtroppo ci ricordava il nostro ospite Penco arrivano arrivano a volte anche radicali no e allora e giusto ringraziarvi per per il vostro per il vostro lavoro su questo su questo tema
Vorrei chiudere con con l'immagine di quella stanza perché noi Marina Ripa di Meana l'abbiamo vista conosciuta intervistata tante volte
Dietro quella specchiera con tutti i suoi capelli
Vederla
In quella poltrona con quel con quel tubo per respirare al naso paradossalmente celato ancora più forza e ancora più voglia di vivere sì perché
L'appello lei si è appellata alle italiane e gli italiani quindi Noonan ad una classe dirigente ma a coloro che formano lo stato e quindi e l'appello più ampio
Proprio di di speranza e in fallo vivere il freno farlo vivere fanno sapere fatelo sapere
Deve diventare un po'un messaggio virale e per dire che la speranza di morire con con dignità sollevati da da
Da una tempesta psicologica diffida un dolore anche fisico e quello che c'ha lasciato credo che sia il messaggio più generoso
Che lei possa aver condiviso con noi sono
Si dice perché lei è stata iscritta al partito radicale quindi in qualche modo ha scelto
L'organo di informazione diciamo come Radio Radicale pubblica libera proprio per poter raggiungere
La coscienza la consapevolezza e l'aspetto di una scelta libera acqua loro che qualora è davvero fatta cioè consapevole di quello che
Che può succedere stia un po'questo quindi una scelta di libertà diventa libera scelta quando conosci tutte le possibilità che hai per poterti
Liberare da dal Mali
Grazie grazie Maria Antonietta Coscioni grazie Italo Penco grazie dottor Giuseppe Battinelli grazie a tutti per essere stati con noi grazie per averci aiutato probabilmente a far diventare virale il testamento di Marina Ripa di Meana
Grazie ci vediamo tra poco una piccola pausa