Più libri più liberi - Conversazione con Paolo Di Paolo sul suo libro "Vite che sono la tua. Il bello dei romanzi in 27 storie" (Editore La Terza)

Radio radicale ben tornati in questo nuovo spazio di approfondimento da più libri più liberi
Siamo in compagnia di Paolo Di Paolo ormai tipo erano recupereranno delle fiere siano andati a Verano abbattere il record di presenze presenza allora a Napoli c'eravamo lasciati con un libro in uscita un libro che è uscito con editori Laterza dite che sono la tua il bello di romanzi ventisette
Storie che diciamo è un po'all'antitesi del titolo di moral Carrera vide che non sono la mia
Invece tu hai rovesciato questo paradigma allora è un libro che racconta in qualche modo ventisette
Percezioni d'Autore identità intrinseche momenti intuizioni
Personaggi e situazioni una sorta di valore sentimentale per il lettore potremmo dire esattamente così e non è probabilmente neanche una forma
Diciamo di diversa da tante forme simili che oggi comportano diciamo l'investimento emotivo d'uno scrittore che si sente soprattutto un lettore vuole condividere questa sua passione lo dico molto semplicemente e questo libro fa compagnia ad altri titoli usciti propone l'ultima stagione penso Alessandro Piperno colla coi lettori il suo manifesto dei lettori
Libè libero lettore il manifesto elettori selvaggi di Giuseppe Montesano l'esperienza sui classici di Alessandro Zaccuri insomma siamo una piccola folla di scrittori che forse hanno voglia di rimettere il punto sulla formazione sentimentale d'un lettore
Credo per due ragioni mi sono interrogato sulla quantità di titoli simili da un lato forse sentire scivoloso ormai il terreno della condivisione no chi sono i lettori ma adesso li stiamo vedendo qua intorno a noi sono tanti sono Marosi
Ma e sfuggente la definizione non riusciamo a stanare gli HP degli editori stessi mi sembrano sempre più affannati piccole o grandi che siano a capire chi è il loro pubblico no è questo
Allora forse quel tipo di libro si rivolge proprio alle Torri cosiddetto forte a quell'Ettore che magari già alle spalle un po'd'attrezzature o a un lettore che vuole diventare un lettore forte
L'altro punto credo banalmente invece sia legato a un certo punto della vita ad uno scrittore questo può accadere a diverse età e anche più volte ai capi credo guarda sia accaduto
Al novanta per cento il titolo esistenti hanno voglia di parlare dei libri che hanno amato è una se buona ricetta proprio semplicissimi sì ma io ne ho scelti ventisette potevano essere il quadruplo
Attimi realtà poi racconto nel libro qualcosa come un centinaio i ventisette capitoli sono libri che non hanno a che fare solo con un canone in senso alto un canone estetico solenne
Anche se contengono titoli che fanno tremare da delitto e castigo a a Pest Di Canio oppure a Marcel Proust la ricerca del tempo perduto ma è soprattutto ciò che contava per mera legare i i miei i miei stati d'animo edito giustamente percezioni
Nel momento in cui ho scoperto quei certi libri provare aprirsi leader dire diciamo così quelli in quell'istante in cui ho scoperto qualcosa dentro un libro che mi rivelava qualcosa sulla vita che stavo vivendo che stavo per vivere o caro appena vissuto
Ecco sembra una sorta di invito alla lettura se vogliamo non tanto dei classici ma
Di invito alla lettura in generale perché in realtà il tuo libro
E anche la dimostrazione che tante chiavi di senso di risoluzione che magari l'uomo contemporaneo il così detto uomo postmoderno per dirlo alla Baumann cerca all'interno del nostro mondo
In fin dei conti è a portata di mano c'è è un eccessivo pagare più che un eccessivo interrogarsi quello dei lettori dei nuovi lettori o del lettore di di questo tempo sembri dirci che in qualche modo
La soluzione più facile di quanto si pensi ma la soluzione più facile di quanto si pensi effettivamente è chiaro che questo disorientamento di c.t. parlare in sembra sempre più marcato era quello a cui alludevo prima sia da parte del lettore da parte di chi fa libri di chi produce
Allora in quel disorientamento in quel vagare cercando esperienze culturali esperienze emotive uno all'impressione di non capire bene che cosa gli serve che cosa gli serve per diventare per essere davvero un lettore ecco io volevo dimostrare che pescare anche un po'casualmente accidentalmente i classici senza classici non classici libri ieri libri di oggi
Con fidandosi molto dell'istinto e anche un po'della temperatura emotiva che riusciamo a cogliere anche solo epidermica mente cioè mi pare che i libri siano fatti così come posso dire proprio in questi termini molto netti come gli incontri con le persone
E io non è che adesso se metto sulla scala mobile ne incontra almeno quarantacinque dure conosco altre no
Posso fermarmi a parlare con qualcuno perché magari il colpo d'occhio mi restituisce una curiosità un indizio io immagino che i libri siano nella nostra vita un po'come le persone che abbiamo conosciuto che potremmo conoscere
Ci lasciano dei segni a volte li riconosciamo molto dopo altre volte invece l'incontro non funziona in questo nemmeno deve spaventarci per questo quando racconto soprattutto classici un po'imponenti cerco di entrarci per una strada che non sia quella della solennità ma quella invece la confidenza per dirti Delitto e castigo il caso più evidente certi vecchi DC di nuovo su delitto e castigo mi sono semplicemente ricordato di quel diciassettenne che lo leggeva e che avrebbe avuto
Voglia coraggio forse anche sufficiente di dire a Dostoevskij
Che cosa aveva provato leggendo se ce l'avesse avuto accanto a questo gioco lo faccio perché a un certo punto di quale ma in fondo se dostoevskiano esso salisse su quella scala mobile di più libri più liberi non sarebbe uno scrittore come infiniti altri gigantesco ovviamente a potremmo avvicinarlo chiedergli una diretta su Radio Radicale
C'è chi lo faresti se Geraldine Ferraro anche perché diciamo ormai per quanti ne ha intervistati macro solo quelli volatilizzati allora la la questione e anche secondo me Paolo che che tu sollevi in questo libro
è il rapporto tra lettore complessità del della propria vita cioè per dirla in termini più prosciolti
O lieviterà oggi come oggi tendono ad una narrazione semplice quasi scivolosa fatta scandita da dai social da un lato e tu diciamo in un precedente libro arredi raccontato ha come le nostre vite si compongono anche di telegiornali personali no che
Allora diciamo che questo momento storico non solo
Aumentarle quella percezione di un telegiornale continuo e come se in qualche modo fossimo continuamente non sono esposti ma gli accadimenti diventino veramente la notizia e non le conseguenze
C'era Emin quei che diceva ciò che mi preoccupa non è la dichiarazione di guerra
Di uno Stato contro l'altro non sono i primi dieci giorni di conflitto mai quando conflitto finisce per le conseguenze che rimane questo è un po'il senso della storia e della complessità oggi in verità ci preoccupa più
Il momento più
Quel fatto salvo poi dimenticarci di tutto quanto quello che rimane queste ventisette storie come detto l'un molti di più forse ci danno anche l'idea che forse
è importante
Fare un passo in avanti in quella visione complessa sì in un processo se vuoi di consapevolezza o autoconsapevolezza chiamiamola pure così non perché le vite siano dei grandi romanzi non necessariamente reso ramo antro Manzi anche molto esili la trama c'è adesso è prevedibile per tutti noi
Però pensarle effettivamente come romanzi ci aiuta come suggerì di tu anche a leggerle in una dimensione di complessità più più più fitta
Cioè a non a non semplificarle perché le vite non sono semplici possono essere prevedibili ma non sono semplici allora per me dire dite che sono la tua ecco rovesciando titolo di Carrère ma funziona anche un po'come omaggio
E dire ma in fondo ma scusate ma questi ventisette grandi libri appunto da Proust a Virginia Woolf fa di senza Balzac arrivando fine Contemporanei Bellow Roth Martin Amis in fondo non ci stanno raccontando appunto i romanzi delle vite che potrebbero essere le nostre ma perché ce li stanno raccontando non perché lei idea Lizzano
Non diventano romanzi epici non necessariamente quasi mai
Ma perché restituiscono un fondo di complessità qualcosa che sia comunque più misterioso più se vuoi appena detto opaco e a volte davvero
Imprevedibile nel senso diciamo così di dei dei sentimenti che può generare non tanto della trama punto ecco
L trattarle come romanzi le nostre vite significante trattarle meglio leggerle meglio leggerle più a fondo i libri fanno capo da controcanto a questo percorso in cui e voltiamo senza mai sapere cosa ci aspetta
Allora a me non resta altro che ricordare di Paolo Di Paolo vide che sono la tua edito da la terza grazie Paolo per questa conversazione per questi spunti che sicuramente i nostri ascoltatori coglieranno e
Potranno appunto approfondirle anche con l'acquisto la lettura approfondita di questo che veramente un libro
Importante proprio per tutte le ragioni che ci siamo dette ma anche perché se politica di un po'di dirlo è anche un libro scritto con un passo molto incalzante che veramente ci porta
In giro per il mondo potremmo anche dire all'interno di queste storie e di queste vite grazie ancora grazie per