Famiglia Cristiana: giornalisti in sciopero e digiuno. Intervista a Sergio Tosatto (membro del CDR)

Una giornata di digiuno e di sciopero dei giornalisti di famiglia cristiana e per la giornata di domani giovedì quattordici dicembre allora ne vogliamo parlare con Sergio
Tosatto che abbiamo in collegamento telefonico che caporedattore di la lista credere Jesus membro del comitato di redazione Sergio Poggio
Hanno buongiorno a voi e venne trovato sulle frequenze di Radio Radicale
Allora un giorno di sciopero ma addirittura anche di digiuno cosa sta succedendo
Ma una cosa è presto detta noi siamo da quattro anni di in una situazione di ammortizzatori sociali applicati al trenta per cento prima per due anni e poi al ventidue ventitré per cento in questi scorse due anni abbiamo dando queste condizioni da parte del nostro editore perché speravo che in qualche modo la situazione potesse migliorare non solo dal punto di vista economico
Ma soprattutto che ci fosse in qualche modo una profondità di pensiero una linea strategica ben definita che ci portasse fuori dalla dalla crisi così non ci sembra che sia e in questi ultimi mesi l'editore tornato alla carica
Non solo per chiedere di accedere a nuovi ammortizzatori sociali
Ma per aggiungere ulteriori tagli allo stipendio fino arrivare a una cifra e si aggirerebbe intorno al quaranta quarantacinque per cento
Ogni singolo rosso stipendio ma il mito quello che più ci fa specie e il fatto che di fronte a queste richieste che puntualmente ogni due anni ci arrivano di accesso agli ammortizzatori sociali non ci sia dei contro una una proposta strategica ben definita ben precisa perché come del resto tutti dipendenti di di altre aziende i sacrifici non sono un po'tutti disposti a farle in una certa misura
Però in qualche modo se ne deve vedere il frutto in una linea editoriale strategica precisa che possano portare frutto di fronte a a questi sacrifici fatti
Il motivo per cui abbiamo indetto una giornata di sciopero non è non è la prima volta che succede anche a famiglia sic Pescara succedono queste cose non è sommaria il mondo dell'editoria così insomma non è emerso al meglio
Ma soprattutto abbiamo associato una sorta di digiuno una forma di digiuno quindi non lavoreremo
Ci asterremo dal dal dal cibo
E cercheremo anche quello che per noi comunque altrettanto importante Daccico localistico della messa perché abbiamo indetto la giornata in sciopero e di digiuno proprio nel giorno in cui i Paolini cioè i nostri editori
Celebrano la messa di Natale mi quindi cercheremo anche da quell'evento che di solito riunisce tutti
Sotto come dire
La cappa protettiva di Madre Chiesa ecco se vogliamo del io le mie armi in un po'anacronistici però di fatto è così è un giorno in cui veramente tutti ci sentiamo parte del medesimo progetto
Quest'anno non non ci non ce la sentiamo non ce la sentiamo perché questo editore ci sembra almeno a noi giornalisti che nei fatti
Si è un po'smentendo quello che invece viene in qualche modo pubblicato nelle nostre stesse riviste cioè il massimo vero di papa Francesco sulla dignità del lavoro dei lavoratori
Pullula Periodici San Paolo ha detto che a parte che ha detto che ha trovato ingiustificata la vostra presa di posizione e che comunque c'è una volontà di portare a compimento l'azione di risanamento cioè nel senso che tante sono
Purtroppo insomma non le le aziende di prestiti editoria in crisi ci sono
Ecco cassa integrazione difficoltà
Quindi quello che che voi sottolineate che non c'è una strategia
Chi localmente il discorso ed è legato a questa a questa visione ambientale che secondo noi manca
Che abbiamo avuto accesso agli ammortizzatori sociali quattro anni fa per un biennio
E e l'editore in quel caso ci ha detto serve in qualche modo per uscire da questa situazione poi quei danni gli ammortizzatori sociali sono stati utilizzati
E quindi abbiamo percepito uno stipendio ridotto ma dopo due anni ci ritroviamo una situazione addirittura peggiorata e ci hanno chiesto altri due anni di cassa integrazione
La cosa chiaramente da un un significato negativo cioè sostanzialmente i nostri sacrifici
Non sono ostativo utili perché l'azienda ha ritenuto semplicemente di fare un ragionamento sui costi
E non una una prospettiva futura tant'è vero che adesso ci ritroviamo dopo questi quattro anni ha una nuova richiesta di altri due anni e tra l'altro aggravando sempre di più la la percentuale di il pegno che viene che viene sottratto quindi come dire i sacrifici si sono fatti gli stiamo facendo tuttora e siamo disposti a farli anche nel nel futuro del breve future anche nel medio futuro
Però quello che non c'è più accettabile ENI questi sacrifici vadano semplicemente finiscano nel calderone del bilancio
E dopo altri due anni Stephen ancora chiedere in qualche modo col cappello in mano di contribuire con una un abbassamento ulteriore degli stipendi
Quand'è una cosa che noi non non va insomma ecco
Dopodiché le trattative come dire
Il CDR di famiglia cristiana e di credere Jesus e cioè della Periodici San Paolo ventotto è sempre stato storicamente disposto le trattative non si è mai alzato dal tavolo non ha mai rifiutato
Un incontro singolo mai e quindi anche in questo caso sarà così
Ma certo ma
Allora manca una strategia questo è quello che voi dite quali sono allora le ragioni della crisi cioè al di là voglio dire della difficoltà di nella crisi tre come dicevamo poco fa investe il settore per non solo nostro settore insomma questi sono ecco gli anni che sono se
A vostro avviso
Ci sono stati comunque degli elementi anche interni che hanno portato a a questa crisi
Ma guarda diciamo che appunto in quanto editori anche i nostri proprietari proprietari delle nostre testate a stanno vivendo e hanno hanno vissuto e stanno vivendo tuttora un periodo di grande difficoltà e queste strutturale proprio nel del del fare l'Italia diciamo
A ciò secondo rovesci di insomma però una come dire una particolare mancanza di strategia da parte della testa del dell'editore
Perché ci sembra di in qualche modo di confrontarci con chi li ha in mente solamente una questione di ritagli di tagli di organico soprattutto Famiglia Cristiana una volta contava più di sessanta unità
Con le ultime uscite che ci saranno ma a gennaio del prossimo anno quindi gennaio due mila e diciotto per la prima volta dal decenni Famiglia Cristiana vedrà le proprie unità ridotto a meno di venti e tutto il gruppo ora meno di trenta giornalisti
Quindi insomma lungo il gruppo cioè sostanzialmente i settimanali famiglia cristiane credere il mensile Jesus il sito on line di Famiglia Cristiana che aggiornato tutti i giorni quotidianamente
Quindi in qualche modo come dire la la nostra parte dal punto di vista del contenimento dei costi della riduzione d'organico l'abbiamo sempre fatta faremo ancora se sarà necessario non è questo il problema
Il problema è come dicevo prima secondo noi manca un po'questa visione che ci si possa dire facciamo questi altri due anni di sacrificio e forte perché quello che ci chiede l'azienda e tantissimo ma non è quello il problema purché sì e no due anni in cui poi alla fine del biennio si dica
Finalmente è la barche è stata portata in porto e possiamo in qualche modo procedere con più serenità
Tra l'altro scusami aggiungo brevemente un ultimo dettaglio
In questi incontri di l'azienda ha proposto in qualche modo quella che secondo noi una soluzione cioè condividiamo l'ultima proposta piena e quella di dire dobbiamo in qualche modo progettare mettere in piede vedere nuovi prodotti editoriali del gruppo non fare solamente questo
Però ce lo chiede a fronte di una cassa integrazione che ci induce a lavorare quattro giorni alla settimana
Facendo lavoro che il primo facciamo in cinque in qualche modo a mettere in piedi questi cantieri dove i giornalisti stessi devono progettare e poi rendere esecutivi questi nuovi prodotti editoriali
Quindi questo non si capisce cioè anche noi condividiamo il fatto che comunque come dire un'azienda debba sempre rinnovare i propri prodotti soprattutto se quelli che ci sono non bastano più
Però a fronte di questo impegno che ci viene chiesto in più
Ci viene addirittura chiesto una un ulteriore agrario nella manco di stipendio cioè questa questa secondo noi la viviamo perlomeno come una contraddizione in termini
Ho capito prima ma ai detto che da sessant'
A poi negli anni bisestili inventi nominiamo gli animi loro coma negli anni d'oro ma allora da sessanta aventi perché Mammano gli altri colleghi sono arrivati in età di pensione
Sì della grande diciamo la gran parte in qualche modo è andata in prepensionamento internet senza limiti sono colleghi che in qualche modo hanno avuto accesso
Al prepensionamento l'azienda in qualche modo gli ha incentivarle ad uscire e non a fare integrato dove potevano farlo
E sostanzialmente ci siamo ridotti parecchio vi lavoro nel corso dei decenni è anche aumentato perché comunque nel frattempo sono state create
Non le riviste come ad esempio credere dove io faccio caporedattore
Quindi tassa è come dire si va incontro l'organico sempre più ridotto ma un maggior carico di lavoro sta cosa va benissimo se si tratta di stare in piedi non ci ci sono al lavoro non ci fa paura è quello che vogliamo vogliamo lavorare la come dicono tutti lo dicevano che noi vogliamo lavorare
Quello che non ci si può
Venire a chiedere lavorare ancora di più con un giorno in meno la settimana di lavoro che l'attuale cassa integrazione e probabilmente quella futura e a fronte di questo chiedere un ulteriore impegno
Su nuovi prodotti che dovremmo concepire progettare mettere in piedi e poi far funzionare con le ombre risorse interni e un ulteriore taglio dell'IRE agli stipendi
Certo certo
Allora al momento noi ringraziamo Sergio Tosatto che ripetiamo
Caporedattore di credere Jesus e membro del comitato di redazione
Seguiremo seguiremo quello che che succederà
Io vi ringrazio per la vostra ospitalità sempre molto gradita
Finirà per cosa grazie però li voleva