Presentazione del libro "Mino Martinazzoli discorsi parlamentari"

Possiamo fare credo iniziale
Ho usato alle prese del gruppo PD sommaria
I gli avanzi credo porti però credo stia arrivando
Se qualcuno può verificare la diventi iniziale
Ma Giambattista Groli che lo sanno è presidente
E il coordinatore dell'associazione di politica e di futura di cultura politica Aldo Moro Mino Martinazzoli mi ha chiesto di fare io non rincasa anche a nome dei parlamentari Bresciani presenti
Ecco il presidente cos'altro
Lo faccio
Lo faccio molto volentieri anche perché mi consente come prima cosa
E dare un quindi noi grande significativo ringraziamento
Al presidente emerito dalla Repubblica Giorgio Napolitano per davvero
Aveva accettato indetto dall'associazione a questo pomeriggio di riflessione sui discorsi parlamentari di Nino Martinazzoli
Secondo ringraziamento
Credo vada ai bresciani numerosissimi presenti che hanno fatto una lunga e mirata trasferta per essere qui oggi a ricordare onorevole Martinazzoli anche ai suoi familiari fossero presenti
Naturalmente poi a tutti i relatori a tutti solo il suo iter vanno tutti amici storici son venuti molte volte a farsene dove a Brescia e poco presente oggi forse non ho anche questo legame sull'associazione Aldo Moro Mino Martinazzoli di Brescia
Una nota bresciana consentite un ringraziamento al presidente a chiamare il sommerso Bertan Bosis domani diventa cavaliere del lavoro essendo lui un amministra e sostenitore la nostra associazione
Non potevamo
Non potranno il giornale presso la sua residenza
Basta io mi fermo poi ringrazio tutti gli amici parlamentari che hanno accolto il nostro invito è Enzo nera parte delle relazioni
Molti mi hanno chiesto ansiosi finisce non Paskas interessa evita tanti son venuti fra il treno e stamattina è parte del suo intervento di stasera quindi io fuori nei portafogli titolo che la nostra intenzione ed istituti avverso
Gestione del sesso a qualche minuto prima delle sei per fosse in fila centinaia di bresciani presenti di poter rientrare in tempo
Allora la
Organizzazione resta tavola rotonda io avevo pensato prima un saluto da parte dell'onorevole Ettore solo un suo intervento con l'otto virgola fare dal presidente del gruppo del partito democratico alla Camera dei deputati ringraziandolo anche per il sostegno e da Yuto riservato nell'organizzare questa giornata è non è facile insomma mettere insieme tanto autorità tanto pubblico serio dobbiamo un grazie lo preghiamo di aprire i lavori dopodiché
L'onorevole Mariella Bossi poi il Presidente Napolitano fossili
è uno dei due fuori la storica il volume
Poi Marco Follini Gerardo Bianco e l'intervento conclusivo e Pierluigi Castagnetti verrete che avremo un ritmo che vi stupirà è tale dai e
Ma
Io intanto ringrazio Guido e avendoci dato avendo enumerato gli gli interventi avendoci dato un tempo verso le diciotto spinge tutti noi almeno me più degli altri per evidenti motivi a essere telegrafico anche se consentitemi di graziare veramente che ha organizzato questa giornata
E e di dire che insomma chi e su questo palco io mi escludo metto come osservatore rappresenta veramente un pezzo importante della storia di questo Paese in positivo e in e in crescita nel senso che non è solo il passato ma anche il presente l'abitacolo quotidiana io quando penso a Mino Martinazzoli ho un ricordo che mi riguarda di gioventù io sono di Trieste lo dicevo adesso il presidente
Napolitano ma quando ero un ragazzo iscritto alla Democrazia Cristiana venne Martinazzoli una volta la nostra città a fare una un momento di di confronto all'interno del partito quelli che erano monumenti confronto sempre molto dibattuti erano c'era un ritmo diverso nelle nostre assemblee penso di dire cose che probabilmente più di qualcuno ricorda ricordo ma Martinazzoli e il mio il mio timore di intervenire ero stato delegato dai giovani della democrazia cristiana intervenire quella volta in un contesto così impegnativo per me alla presenza del presidente Martinazzoli dico che ci sono delle figure che restano nella storia restano nella storia del nostro Paese
E quando penso che io faccio capogruppo di un gruppo così importante nel Parlamento italiano e penso a chi lo ha fatto prima di me con grande lustro sento il peso di una responsabilità consentirmi questo confronto che non è un confronto in positivo ma un confronto nel dire che chi c'era qui nel passato a scritto la nostra storia scritto il nostro presente Martinazzoli è stata una di quelle figure che sicuramente più di altre ha caratterizzato la storia del del nostro Paese con quello stile suo che credo chi lo ha conosciuto personalmente
Può ricordare con grande mitezza con grande capacità di di essere persona persona riservata ma anche con grande con grande determinazione e io in questi due tre minuti che voglio prendere
Volevo ricordare solo alcune cose la prima uno suo una sua riflessione sul
Sulla trasformazione del Parlamento dal luogo della rappresentanza al luogo della rappresentazione io credo che questa sua riflessione del tempo sia una riflessione ancora ancora molto più attuale attuale oggi
E
Quindi rileggevo e penso che la pubblicazione dei suoi dei suoi interventi è stato una una scelta molto opportuna giusta di grande di grande valore rilegge un passaggio del suo intervento nel discorso della sulla fiducia al governo Fanfani che come ricorderete il la democrazia cristiana si astenne in quell'occasione
Nel voto nel voto di fiducia
Faceva diceva così abbiamo compiuto un gesto vero immaginando sensatamente di confrontarci con interlocutori veri poiché siamo condotti a constatare che le cose non stanno così e che non ci si vuole più paragonare su una misura di verità non ci faremo imprigionare da una finzione
E dimostrabile che l'astuzia non è illimitata Allo stesso modo che legittimo sottrarsi a un inganno
Se la Comense la commedia già mediocre e diventata intollerabile rischiosa conviene calare il sipario
Sono costretto perciò è chiedere deputate della democrazia cristiana di astenerci sul voto di fiducia al governo
Era l'immagine di una politica che stava perdendo quella sua capacità di essere sincera penso che quello quel momento storico momento che qualcuno dei presenti qui ha vissuto ricorda sicuramente meglio di me che ho solo potuto che nelle riunioni del ragazzino o ne ho riletto i passaggi ricorda come quella quella politica così vissuta così con oggi a un'evoluzione ancora più o particolare e poi volevo
Chiudere con un'altra riflessione che
Ricorda quando Martinazzoli Martinazzoli è stato un uomo di di governo assolutamente un uomo delle istituzioni ma è stato anche un uomo che non è mai stato un uomo di potere è sempre stato un uomo che ha saputo sganciarsi dalle situazioni di potere somma ricordiamo tutti lo ricorda
Ricordiamo tutti quando uscì dal governo insieme peraltro al presidente al presidente Mattarella e nel suo descrivere il suo modo di far politica
Diceva che la sua e ci lascia in questo un'eredità che io considero un'interiorità profonda che anche riconoscono il mio partito nel nel percorso che abbiamo fatto Martinazzoli non aderì mai alla Margherita Martinazzoli ha sempre riconosciuto del sempre voluto tenere questa sua indipendenza e la sua caratteristica di estraneità al percorso politico più più recente ma ricordo questa caratteristica della sua eredità sulla moderazione e diceva
La moderazione tutor tranne che moderatismo neutralità spirito conservatore
La parola moderazione raffigura vocazione trasforma trincee e capacità di tolleranza
Di armonia di equità significa soprattutto esaltazione della libertà come espressione di verità e di ordine di autonomia e di responsabilità di rispetto della persona e solidarietà tra le persone
Io penso che questa descrizione di moderazione che lui diede è una descrizione che molto attuali
E che richiama la politica trovare questi valori e che è un richiamo che vale ancora di più per il nostro tempo ecco penso che questi appuntamenti come anche la lettura dei degli atti di il gli interventi del presidente Martinazzoli posso essere utile alla politica attuale per trovare una chiave di lettura anche per le vicende di questi giorni di quelle del del presente e penso che sia una bella chiave di lettura che ci aiuta a crescere
Grazie come si usa dire la parola al Governo Mariella profitti
Buona sera innanzitutto grazie per l'invito
Grazie all'associazione Aldo Moro e Mino Martinazzoli e devo dire grazie anche alla popolazione bresciana e in particolar modo al sindaco di Castenedolo perché grazie alle visite che ogni tanto con più diciamo così sul territorio in Provincia a Brescia ho imparato attraverso i ricordi
I tanti di voi anche a conoscere meglio la figura di Mino Martinazzoli
Ed è sicuramente un onore per me poter partecipare alla presentazione dei suoi discorsi parlamentari Conte relatori così autorevoli e illustri
Che meglio di me non soltanto potranno offrire anche un ricordo personale di Mino Martinazzoli perché io non ho avuto la fortuna tessere di conoscerlo direttamente
Ma anche da protagonisti di quella stagione politica e storica anche offrirci delle riflessioni ovviamente su su quel momento e su come Mino Martinazzoli abbia inciso da un punto di vista politico e anche per il suo impegno istituzionale
Il mio tentativo enti condividere con voi alcune riflessioni sul perché Mino Martinazzoli resti un punto di riferimento anche per la mia generazione
Anche per chi da democratico vive il proprio impegno in politica oggi da cattolico impegnato in politica e vive nell'impegno istituzionale anche il tentativo di mettere in pratica i valori in cui crede ma anche di svolge un servizio per la comunità per la collettività io credo che Mino Martinazzoli per le sue qualità non soltanto politiche istituzionali ma anche umane
Sia stato indicato come poche altre figure di andare oltre il proprio tempo oltre la propria stagione e rappresentare un modello un punto di riferimento anche negli anni successivi anche per chi oggi vive quest'impegno e affronta magari all'inizio di un cammino di un percorso l'attività politica
E mi piacerebbe cercare di descrivere in qualche modo quello che l'insegnamento che per me è ancora attuale di Mino Martinazzoli attraverso tre parole chiave per lasciare poi più spazio a chi meglio di me potrà dare un contributo alle riflessioni di questo pomeriggio
Innanzitutto il viaggio il viaggio inteso non solo come viaggio fisico da Orzinuovi a Brescia per la propria formazione i propri studi e poi da Brescia a Roma per proseguire l'impegno nella DC
E l'impegno istituzionale come senatore e deputato ministro
Ma anche il viaggio come dimensione dell'anima come dimensione della propria esperienza terrena e politica anche il senatore Corsini nella nel suo intervento in qualche modo ricorda l'importanza del viaggio inteso non tanto come raggiungimento di una meta e quindi l'importanza di viaggio come taglio di un traguardo
Ma proprio per il cammino che si compie quindi la dimensione del viaggio proprio per il percorso non solitario ma di condivisione di partecipazione con altri uomini con altre donne e un'importanza del viaggio non soltanto per il passo che ci consente di avvicinarci alla meta
Ma proprio per il valore del viaggio nel passo spesso e questo in qualche modo è stato anche l'esempio di Mino Martinazzoli del resto anche lui nella sua biografia scritta con Annachiara Valle mostrano democristiano ricorda come il viaggio sia sempre in definitiva un ritorno e un un viaggio che lo ha portato a ricoprire ruoli chiave in momenti di grandi trasformazione o anche di grandi concitazione difficoltà quindi a dover gestire corresponsabilità momenti particolarmente critici è stato presidente della commissione Nocchi perché poi corto diciamo tutta la vicenda addirittura di missione presente la Repubblica ministro della giustizia all'inizio del maxiprocesso contro la mafia
Se il ministro della Difesa durante il caso Ustica e poi l'ultimo segretario della Democrazia Cristiana il primo segretario del Partito popolare
In una fase sicuramente complessa quella di tanto in Centochiodi sebbene lui vedesse in Tangentopoli forse non ha torto non la causa dell'implosione della DC ma la modalità attraverso cui si espresse in qualche modo quell'implosione
Un viaggio che per me una parola chiave dell'esperienza di Mino Martinazzoli insieme la parola inquietudine
Inquietudini intesa non con il significato forse più immediato più scontato di elemento caratteriale quasi umorale ciò inquietudine intesa come senso della de il dubbio come ricerca continua come consapevolezza anche dei propri limiti
Vissuta sia nel suo impegno politico che nel suo impegno personale come intellettuale anche tant'è vero che anche paline un altro bresciano nella descrivere s'accorge ricordare raccontare sia la figura di Mino Martinazzoli che di don Primo Mazzolari
Parla di loro come di viandanti inquieti quindi mettendo insieme la dimensione degli aggi quest'inquietudine nel loro nel loro impegno
Un'inquietudine vissuta appunto come ricerca come dubbio di un uomo che non pensa di avere la verità in tasca che non cede nel tentativo delle facili certezze e che lo porta a dire il suo impegno politico anche come ascolto dell'altro di chi la pensa in modo diverso
Cercando anche un punto di mediazione alto un punto di incontro con gli avversari anche politici
E forse questo ha dimensione anche dell'ascolto
E della mitezza
è un insegnamento ancora oggi ed è l'insegnamento forse della sua esperienza politica che meglio viene raccontato anche nella intervento di di Castagnetti la prefazione di Castagnetti quando ci riporta le stesse parole di Mino Martinazzoli
E ricordando siccome in una fase complessa
Mino Martinazzoli rivendica sì il primato della politica
Quindi anche con orgoglio un primato della politica che però passava attraverso la consapevolezza dei limiti della politica e un primato vissuto non come ostentazione del potere
Ma come il tentativo di affermare un'idea nella quale si crede con grande rispetto con grande mitezza con grande attenzione verso gli altri
E quindi un tentativo di riparare anche ai guasti che c'erano stati negli anni precedenti da parte della politica da lui imputati a questo professionismo partitico
Ma con l'iter la dimensione sempre della delle rispetto e questa parola che torna spesso di di mitezza forse un insegnamento che oggi sembra molto attuale visto che nel dibattito pubblico ma anche nel dibattito parlamentare sono morti i colleghi oggi qui noi spesso ascoltiamo parole che non sono particolarmente i miti diciamo così o rispettose gli uni degli altri ma forse c'è un'ostilità manifesta che in altre stagioni è stata meno evidente non perché prima non ci fosse una dimensione nella politica fuori dalla politica ovviamente anche di
Di odio di in qualche modo rabbia forse c'era un ritegno diverso un decoro diverso ed era meno semplice ostentati ammanicato e manifestato anche pubblicamente come avviene invece oggi è come se oggi fosse consentito
Utilizzando i vari strumenti dire pubblicamente parole di di odio verso gli altri di ostilità manifesta e quindi forse questi invita ad un ritorno ad un equilibrio diverso può essere un insegnamento prezioso ancora oggi
E accanto a questo senso di inquietudine la terza parola forse anche la conseguenza di quello che abbiamo detto finora è quella che probabilmente appare per prima nella nella mente di tutti noi a moralità perché sicuramente è stato una figura dalla non soltanto onestà indiscussa rigore morale ma anche la capacità di di vivere il suo impegno in politica come ci portava lo stesso Mino Martinazzoli non come una professione non come una vocazione ma come un servizio alla comunità
Un servizio alla comunità e forse anche ai singoli individui della comunità distruttive alta di persona che aveva anche Mino Martinazzoli proprio come non titolari di diritti ma diritto spesso e non possiamo dimenticare il suo impegno anche come ministro della Giustizia per esempio per garantire migliori condizioni di vita per i carcerati quindi una grande attenzione propria dimensione della persona del diritto da giurista anche della persona e quando prima nostro capogruppo Ettore ricordava il senso dell'essere quasi impolitico perché a parte gli veniva addebitato di esseri impolitico lui rivendicava Lester impolitico
Ma non perché non fosse dentro le ragioni della politica lui non voleva essere dentro i torti della politica quindi rivendicava l'essere impolitico da quel punto di vista Lima era chiaramente politico rivendicava il primato della politica per la parte bella di affermazioni di diritti di principi di reali
E credo che il modo migliore forse per racchiudere quella che è stata anche la sua esperienza l'eredità anche pesante che ci lascia perché quando si hanno grandi maestri
Sì anche una grande responsabilità perché ci sente molto piccoli nel confronto con questi grandi maestri si vede tutta la fatica e la difficoltà di essere anche lontanamente all'altezza di quegli insegnamenti
Forse le parole più
Sintetiche ma anche che vanno al cuore probabilmente di quella che è stata la sua esperienza politica istituzionale come uomo la proprio pronunciate il vescovo nata nel momento dell'estremo saluto di Mino Martinazzoli ricordando che ha vissuto la sua vita da uomo degno degno della sua intelligenza degno della sua libertà e degno delle sue aspirazioni
E credo che perché si impegna nella cosa pubblica nelle istituzioni essere ricordato come un uomo che è stato all'altezza della propria intelligenza della propria libertà e delle proprie aspirazioni
Sì è un bellissimo Bilancio del proprio impegno pubblico oltre che ovviamente come come uomo grazie
Grazie all'onorevole meglio da bruschi prende adesso la parola il presidente Giorgio Napolitano
Saluto cordialmente voi tutti e in modo particolare quanti sono fra voi significativamente affluiti da Brescia partecipare
E spero di non ritardare né la partenza ma voglio unirmi a ogni possibile apprezzamento innanzitutto per coloro che hanno promosso questa iniziativa a partire dalla pubblicazione così i difficile complessa dell'intero corpus dei discorsi parlamentari di Mino Martinazzoli e mi complimento in particolare con Paolo Corsini
Per il contributo dato per d'impegno posto in questa impresa e in altre analoghe precedenti connesse sempre alla figura di Mino Martinazzoli ma soprattutto voglio dirlo molto personale quello innanzitutto sottolineo ringrazio per l'occasione offertami
Per coinvolgere Mino Martinazzoli per rivolgere a Mino Martinazzoli quel ricordo è quell'omaggio che non mi riuscì di dedicargli come avrei voluto dopo la sua morte nella sua Brescia
Andrò dunque sia pure con non troppo lungo e considerazioni al di là della dimensione pur così ricca del suo impegno parlamentare documentata in modo assolutamente integrale in questo volume
Naturalmente io ho ben viva la slava importanza della presenza e del ruolo di Mino Burton in soli in Parlamento essendone stato testimone alla Camera e mi piace in particolare ricordare ricordarlo come ministro della Giustizia
Competente rigoroso ed equanime
Un rigore badate di cui diede prova ad esempio anche da presidente della Commissione di inchiesta sulla Lockheed condotta senza guardare in faccia o senza fare sconti a nessuno come era nel suo costume ma mi preme stasera soprattutto richiamare due filoni della sua esperienza storica quello della sua opera di dirigente della Democrazia cristiana e quello del suo approccio
Ideale alla politica
Voi sapete che un del libero Bindi raccontò della sua vita scritto insieme con la con la giornalista Anna Anna Chiaravalle nel due mila nove pubblicato nel due mila nove
Si autodefinisce Uno strano democristiano ma io vorrei che non si equivocasse su questa definizione diciamo pure auto era unica fu davvero tale
E ricordiamo ricordiamo a storica la storia la DC
Fu per decenni una realtà contraddittoria complessa anche composita entro la quale Martinazzoli con tutte le sue singolarità però si mosse in un grande augurio
Che era che fu il mondo e la leadership di Aldo Moro
E suo riferimento importante fu anche poi alla tradizione specifica del cattolicesimo bresciano naturalmente impersonata e simboleggiata sul piano pastorale da Giovanni Battista artista Montini ma affidata anche al impegno al ruolo di diverse generazioni della famiglia Bassolino nuovo mini come Tarcisio Gitti o come il mitico
Sindaco per tanti anni di Brescia Boni
E parlando parlando della Democrazia Cristiana
Sa sappiamo bene come questo grande partito protagonista decisivo di decenni di storia dell'Italia repubblicana si trovò coinvolto travolto quasi nella
Nella tempesta di Tangentopoli Tangentopoli imperversava disse mattina Martinazzoli e volle subito dire e a forma causa fondamentale di questo crollo della democrazia cristiana fu la sua ottusità nell'affrontare in grandi cambiamenti che nel frattempo si stavano verificando
Fu Scocco allora diciamolo pure l'ora
Politica della della grande missione del del grande tentativo di Mino Martinazzoli fu eletto segretario della DC
Di tocco tentare per il suo partito un nuovo inizio e il nuovo inizio fu proprio il cambiamento del nome perché il cambiamento del nome da Democrazia Cristiana Partito popolare egli volle indicare poi lo ha scritto la direzione in cui muoversi le difficoltà furono le norme e sempre nel libro che ho citato e altrove
Mino Martinazzoli l'avrebbe definita una avventura disperata qualcosa questa definizione che dà il senso della personalità drammatica e tormentata di Mino Martinazzoli
Anche anzi soprattutto in quella fase e dia fino e cercò di seguire costantemente una ispirazione quale fu questa ispirazione e detta chiaramente nell'epilogo di quel libro che ho già ricordato che del due mila e nove
Ho l'idea che quella storia apparentemente chiusa
Si siano in in essa diede ragioni che durano fra le cose che ho avuto la fortuna
Imparare da quella storia vorrei ricordare due concetti che mi sono cari la mitezza della politica e il limite della politica
Tornerò sul concetto di mitezza ma importantissimo resta innanzitutto l'affermazione in piena sintonia io ritengo con Aldo Moro della politica come impegno razionale
Come disegno come visione e come visione e infine infine come come prassi concreta e nel parlare di questa visione della politica e della sua necessaria limitatezza o senso del limite figurate riuscita un poeta cita un grande poeta francese del Novecento Paul Valéry e forse ci sarebbe da ricordare a più riprese
Che cosa fu questa predilezione
Di Mino Martinazzoli
Per i richiami ai grandi poeti ai grandi poeti egli parla
Per quello che riguarda poeti contemporanei e italiani parla del suo dolce caro amico Biagio Marin nota era la sua amicizia con Mario Luzi ma ecco era un segno della sua finezza culturale e umana questo diciamo rivolgersi attinge al mondo della poesia contemporanea
Voglio soltanto notare che questo rapporto col mondo poetico del Novecento che sembra completamente sparito tra i giovani oggi
Fu invece qualcosa di importante anche per la mia generazione per gli anni gli anni dell'antifascismo e della resistenza
In quanto al limite della politica
Insiste Martinazzoli quel limite è un tema particolarmente importante nel tempo della in limitatezza della politica noi siamo stati quelli resistenti e vittoriosi
E di quella schiera bisogna dire facevano parte democristiani di varie generazioni dovunque nel Paese non era certamente una piccola cerchia che si riconosceva in quella necessità di esistere alla i limitatezza della politica
Di reagire al troppo della politica nel corso di quella dovunque disperata avventura Marco Martino Martinazzoli
Voglio accennare a qualcosa di vissuto mi incrociai anch'io
Quando cadde il governo presieduto da Giuliano Amato nel mille novecentonovantatré il Presidente della Repubblica Scalfaro prese in considerazione insieme con altri il mio nome ero allora presidente della Camera come nuovo presidente del Consiglio che Martinazzoli ricorda
In quel suo libro mi dispiacque non poter accettare di indicazione di Napolitano e aggiunse
Generosamente delle parole che mi sono rimaste molto care sulla stima e l'affetto che aveva per me l'amicizia e l'affetto che aveva vermi e io sia chiaro
Quando lui disse non potevo accettare la mia candidatura
Fu il primo a capirlo perché in quello sforzo e saremo in quell'avventura disperata cercava di muoversi con con grata dice con gradualismo nel percorso nuovo del partito del Partito popolare
Vi fu forse poi altra cosa che non voglio trascurare vi fu forse tra noi invece una vera e propria frizione politica quando
Avviandosi a conclusione il mandato di governo di Carlo Azeglio Ciampi egli mi contesto andammo in dibattito insieme
Nei soliti locali di San Macuto e mi affrontò
In una chiacchierata primi anni contesto o di assecondare
Da presidente della Camera la tendenza un immediato scioglimento delle Camere che consideravo una forzatura sperando di avere più tempo per rafforzare il nuovo Partito popolare oramai in realtà i tempi erano segnati ed erano segnati anche diciamo da dall'avvenuta conclusione nel merito del mandato affidato così straordinariamente al presidente l'ex presidente della Banca d'Italia
E giungo alla mitezza che non s'accelera sto per mancanza di fermezza nelle posizioni e tanto meno per arrendevolezza ma voleva dire io penso qualcosa di diverso voleva dire
Stile sensibilità sul piano umane umano e morale che nel fare politica
Attitudine al dialogo e dunque ripudio delle polemiche aggressive degli scontri frontali con gli avversari delle estremizzazioni e della violenza
Un insegnamento che ancora oggi S e forse mai come oggi riguarda dal riguarda noi tutti davanti a agitazioni inimmaginabili fino a non troppi anni fa ad agitazioni distruttive di stampo populista
Contro quello che appare un potere
Appare un insistere della politica nella sua pretesa di limitatezza e forse soprattutto è una reazione al suo ring se chiedessi e
I meschini Essien fuochi di vertice e di potere
Dovremmo ringraziare davvero Mino Martinazzoli per la lezione che così egli ci ha lasciato vorrei dedicare un brevissimo epilogo alla mia ultima comunicazione condomino Martinazzoli gli scrissi una lettera il trenta agosto due mila undici
Accadde pochi giorni dopo che il Pci lasciasse
In quella letta io parlavo di un mio casuale incontro durante la vacanza
Contarci si oggetti col quale aveva avuto intensissima collaborazione quando Fulvio vicepresidente della Camera dal novantadue al novantaquattro e scrissi al minino
Nello spirito di una comune riflessione su anni di impegno politico parlamentare vissuti insieme e sul contesto ideale istituzionali che ci faceva sentire vicini nonostante persistenti differenze politiche sono tornato nella conversazione in quest'estate col Tarcisio Gitti gli ho chiesto di te
E Dio
E gli ho affidato un mio messaggio
Di saluto e augurio a voce che peraltro dei desidero integrare con queste righe
Ricordo bene anche le ultime delle occasioni di discussione tra noi a Brescia chi forse mi ha tenuto il conto e potrebbe ricostruibile fu precisamente Paolo Corsini
Presentazione dei libri discussione diciamo su temi molto generali in una atmosfera di pacatezza di reciproca vicinanza veramente straordinaria
E continua in questa in questa lettera ricordo il tormento col quale attraversando in collocazioni diverse il biennio mille novecentonovantadue novantaquattro ti assicuro che ho ero in quel momento
In uno dei momenti più difficili
Nella mia esperienza di Presidente della Repubblica ti assicuro che ho profonda Nostalgia e la nostalgica non è sentimento indegno o illegittimo a patto che non si traduca in banale idonei giramento del passato o in venne Italia invocazione di impossibili sue riproduzioni
Non so il Gia della
Esteri
Della presenza nell'agone politico di uomini come te e dal contributo e e del contributo da tanti altri dato alla democrazia e al Paese mi diceva poco fa chi gli era vicino che questa lettera che di giunse diciamo quando passava per consumare la sua esperienza di vita terrena ingiunzione gli procurò grande emozione
E soddisfacimento spero che in quella occasione se privi di quanto i fossi diresti grato
Grazie fu la presidente per questo l'intervento così significativo per noi diretto tutta Brescia allora forse il
Buona sera a tutti signor Presidente è grazie alla sua presenza io voglio manifestare la mia gratitudine Giovan Battista crolli e al collega onorevole Galperti che hanno profuso molteplici energie in vista della promozione di questa iniziativa
Che per taluni versi può sembrare persino tardiva perché risale a qualche tempo fa la pubblicazione per i tipi della Camera e i discorsi parlamentari di Mino Martinazzoli
In realtà stanno in qualche misura aiutati da una coincidenza perché Mino nasce il trenta novembre del mille novecentotrentuno e quindi domani mattina avrebbe compiuto ottantasei anni
Quindi c'è diciamo così questa contingenza felice
E voglio aggiungere una testimonianza alle espressioni che il Presidente Napolitano prima utilizzato
Perché Giambattista Groli mi ha testimoniato di come minimo il due di settembre quando ricevette la lettera che il presidente oggi in qualche misura ci ha letto ne fu estremamente commosso
E si sforzò di dettare a Giambattista una sua risposta
Era ormai quasi sera e si decise di procedere poi al completamento scrittura la mattina dopo
Ma la mattina dopo Mino entrò in comma e quindi è questa la ragione per la quale lei signor Presidente non ha mai avuto mi ha risposto
Quindi io vorrei partire da una considerazione di fondo
Che non pare come dire immotivata la percezione di una qualche inattualità di Mino Martinazzoli
E credo che di lui si può dire quel che Mino scrive in quello che io considero il testo più compiuto dalla sua elaborazione
Culturale politica e cioè la prefazione ai discorsi parlamentari di Aldo Moro
Ebbene ragionando sulla inattualità di Moro l'UIC che di Moro era certamente l'erede più autorevole
Martinazzoli scrivere
Che
Bisogna tuttavia cogliere in questa assenza il suono di una domanda che comunque tornerà ad essere pronunciata
Ecco credo che potremmo come dire applicare a Martinazzoli questa valutazione
Di una personalità coraggiosa che è stata spesse volte di formata nella pubblicistica
Penso a Bonn Sutri spesso al politico più scuro del ventesimo secolo come viene scritto in una iperbolica
Valutazioni di un giornalista alla Cassandra bresciano in al leader cipresso uso di chi insomma scambia la sua attitudine alla malinconia per una sorta come dire di indeterminatezza di debolezza
Ma credo che si possa utilizzare una categoria di Guardini di Romano Guardini riflessioni sulla malinconia Mino era un appassionato lettore di Guardini
Tutta la sua riflessione sulla mitezza il suo limite dalla politica deriva dalla una riflessione su due libri di Guardini pubblicati proprio aderisce alla Morcelliana nel cinquantaquattro il potere e la fine dell'epoca moderna
Ebbene guarda Guardini scrive che le la malinconia è l'espressione di l'inquietudine chi di chi sente la presenza all'infinito
Ecco c'era di Mino Martinazzoli e credo che non capiremmo a fondo la sua ispirazione politica se non considerassimo la sua spiritualità il suo radicamento in una sede
Che bene richiamava prima il presidente
Muove dalla lezione di Giovan Battista Montini
E da parte di uno dei vertici più alti della pietà e della spiritualità cristiana del Novecento e cioè il cardinale parroco Giulio Bevilacqua questa diciamo così la matrice dalle quali Mino Martinazzoli prende appunto le mosse
Ora se ne volessimo ragionare della sua attualità
E questo in qualche misura si potrebbe sembrare a prima vista un esercizio ozioso
Puramente retorico frutto di sentimenti nostalgici dovuti a frequentazioni personali o alla condivisione di scelte legate ad un tempo ormai lontano quasi anni luce dal nostro presente
E in effetti è vero che la sua scomparsa risale al due mila undici
A poco più di un lustro fatti
E tuttavia si era portato a rapidità dei mutamenti in corso la velocizzazione della politica contemporanea questo tempo dice di una distanza lunga persino incolmabile
Tuttavia l'autorevolezza del personaggio la sua statura intellettuale
Mino dialoga con i grandi della filosofia politica del Novecento con Isaia Berlin dialoga con un buon maestro come Norberto Bobbio
Tutta la riflessione sulla mitezza scaturisce da un confronto tra Poggio e Martinazzoli allorquando il filosofo torinese in via in omaggio quelli pro elogiata la mitezza ed altri scritti morali al notando lo con un'osservazione dice forse a lei che fa politica la mitezza potrà sembrare una categoria estranea diciamo così al suo in universo appunto intellettuale
E minore etica vicende no che la mitezza a che fare con la politica perché la politica deve misurarsi con la propria tentazione e cioè con il rischio dell'abuso del potere
Quindi un'idea della democrazia non soltanto come strumento di regolazione come pratica della pluralità delle rappresentanze politiche dalla distinzione dei poteri ma della democrazia come riserva critica nei confronti del potere
E qui emerge già un primo dato di attualità
Questa straordinaria statura intellettuale cioè una politica che non prescinde da una ispirazione culturale
Ancora il lucido sguardo sulla realtà la lezione di uno stile mai soggiogato dalle suggestioni il potere e in questo c'è come dire una coerenza manzoniana perché uno degli altri autori di Martinazzoli vie appunto Manzoni
E sembra quasi che Mino abbia in modo preveggente scritto un proprio autoritratto quando parla di Manzoni in quel famoso testo che si intitola pretesti per una requisitoria manzoniana
Scrive Mino di Manzoni ma noi possiamo dire questo di minimo impolitico non perché ignora se Machiavelli ma perché non gli riusciva di comprendere un potere disgiunto da una ragione morale
Impolitico perché la convinzione cristiana nell'attitudine liberale Lupo univano la pretesa ideologica
Impolitico perché era certo che la politica ripiega nella demagogia nella finzione serie si pongono domande eccessive
Sapeva al contrario che tocca ciascuno affinare condividere il proprio talento in modo che sia pagato il bisogno di giustizia risulti persuasiva la regola comune perché si è più umana la Società e più veritiera la politica
Ed in effetti il minimo si muove in ragione di una finalità che è per lui un traguardo scrive di libertà e di solidarietà
E in questo costituisce un punto di congiunzione dei due grandi straordinari filoni della tradizione del cattolicesimo politico e cioè la tradizione liberale che afferma il primato dell'autonomia come dire dalla coscienza
E insieme la tradizione del cattolicesimo come dire che ha una sua vocazione sociale la sintesi insomma astuzia nel che trova poi una propria continuazione
In Degasperi appunto in Moro
A maggior ragione è difficile parlare dell'attualità di Martinazzoli in un tempo che vive la dimensione della rimozione del passato e della più ampia smemoratezza
E questo è una delle caratteristiche di fondo del discorso pubblico attuale
In ragione di una sorta di nuovismo imperante di avanguardismo politico
Nel tempo come dire degli apocalittici dell'antipolitica i del populismo
Io potrei citare perché Mino la una delle suggestioni che derivano perché si misura con lui sta nel carattere acuminato del suo linguaggio che porta quasi una sorta di dissezione di auto di out ossia dalla parola
Quando scrive ad esempio citando
Il geografo bresciano visionario e ciarlatano pane Ronie
Che pannelloni è
Un leghista della fisica così come un leader recente è un pane Ronie della politica
Un panel Rooney della politica
Quindi questa polemica anti anti populistica in tutte le accezioni del populismo ne conosciamo il populismo protestatari Yo
Il populismo identitario il populismo patrimoniale e persino conosciamo nell'Europa contemporanea il populismo di governo
E quindi dove sta l'attualità di Martinazzoli nel nostro tempo
In realtà per più profili Mino Martinazzoli secondo me continua ad essere il nostro contemporaneo
Seppure la sua attualità vada esattamente ricercata in quanto di inattuale la sua figura evoca
A confronto dei nostri giorni fatui di una cronaca mortificante in cui esplodono le immagini e la comunicazione e implode il senso
Il senso che diventa succube della ricerca del consenso
E quindi Terme attualità come paragoni critico come metro di misura come giudizio per molti versi come sanzione come segno di contraddizione e evocherà un rapidamente alcuni di questi segni di contraddizione che un confronto ravvicinato con la personalità di Mino Martinazzoli evoca
Anzitutto Martinazzoli come politico a modo suo
Come politico della mediazione già prima in modo molto autorevole si richiamava a questa categoria
E la mediazione secondo me è il carisma del suo essere democristiano
Perché se rileggiamo la storia DC in Aula alla Camera si se un autorevole filosofo della politica Franco Cassano
Che ha scritto secondo me il il testo più lucido di interpretazione della storia dalla Democrazia cristiana intesa come partito della mediazione
Come ricerca della composizione del conflitto dei valori degli interessi delle forze in campo come soluzione conciliativa in grado di definire un ordine e non certamente come restaurazione nostalgica di un equilibrio perduto
Quando Mino pensa ad una politica del centro quando polemizza contro rappresentazione bipolare del sistema politico
Quando entra in dissidio con uno dei grandi maestri della cultura cattolica contemporanea cioè Pietro Scoppola che invece teorizzava il bipolarismo
Quando recupera questa dimensione del centro è esattamente no la ricerca di una centralità di un luogo topografico
Ma è l'affermazione del centro come luogo della composizione degli interessi come come dire come Epifania dalla politica della mediazione come disegno come Progetto come affermazione di nuovi equilibri capaci di comprendere piuttosto appunto che i i escludere
E di qui l'esaltazione appunto dicevo dalla mitezza della moderazione
Peraltro una virtù politica che non è innata
Ma che appunto frutto di paziente in Cassazione in antitesi a neutralizzare lo spirito conservatore al moderatismo parallelamente in molteplici settori del cattolicesimo politico
Perché torna ancora Manzoni il moderatismo è troncare sopire
è la politica scrive Nino del conte Zio
Manzoni è certamente al centro Manzoni e Mazzolari sono i due e Mazzolari lo intriga perché l'uomo che afferma il dovere della pietà
Che da carne che sta per tutti che predica in quelle chiese di campagna scrive Mino poeticamente che era Josè hanno appunto le soglie evocando la sua formazione in quella paese di campagna che appunto Orzinuovi
Insomma la mediazione come opposto della disintermediazione oggi largamente invalsa
Come frutto dell'illusione della democrazia istantanea della marginalizzazione dei corpi sociali intermedi della intronizzazione diciamo così dei cosiddetti principi non negoziabili
Perché quando Mino parla del limite dalla politica
Intende dire alcune cose
Intende dire che bisogna replicare alla tirannia dei favori
Conosce perfettamente la filosofia tedesca si misura con un po'consorte
E quando parla di nettezza il limite della politica intende dire che la politica non può presumere di dare computer rappresentazione alla totalità dei valori della coscienza
Quando parla del limite dalla politica polemizza basta leggere il ciclo di Austerlitz contro la politica esorbitante inclusiva
Che va a occupare lo spazio persino della vita della vita Morandi
Ancora di contro la democrazia recitativa
Che riduce l'arena politica luogo della rappresentazione a palcoscenico di un teatro in cui si bis con i leader e nel quale gli elettori i cittadini sono semplicemente spettatori
Martinazzoli predilige una politica dell'argomentazioni che si sforza di trovare la misura la complessità di attribuire al tempo della politica e la dimensione della profondità e non della scansione cronologica
Proprio di quel crampo dell'intelletto
Per dire le parole di Heidegger che costituito dallo slogan dall'uso di Twitter e di centoquaranta caratteri dall'uso di Facebook e del processo di estetizzazione auto compiaciuta che esso appunto produce
E crede invece in una rappresentanza che si fonda sul principio pluralistico in partiti che sono radicati in mondi vitali riconducibile a venti specifiche tradizioni culturali attenti alle dinamiche sociali alla partecipazione popolare alla militanza
Partiti che nessun giudizio hanno finito per privatizzare le istituzioni e per finire loro stessi privatizzati
Insomma la parabola che abbia qui abbiamo assistito negli anni della seconda re repubblicana
Potrei continuare a lungo perché Mino Martinazzoli ha dalla Ruggiero di molto mi ha affascinato passato con lui due anni da vice Sindaco si stava insieme dalla mattina
Alle otto fino qui c'è colui che è stato capo di gabinetto di Mineo poi capo di gabinetto mio Beppe Johannes che potrebbe testimoniare di conversazioni di Conte di di di conversazioni che non finivano appunto mai
Vorrei semplicemente concludere perché dovreste divo sintetizzare insomma altre due dimensioni che normalmente non sono sottolineate nelle ricerche negli studi
Ho finito
Il suo universalismo del respiro planetario il suo europeismo l'europeismo oggi è un tema estremamente discusso e controverso
L'europeismo inteso non solo come costruzione istituzionale ma come un fattore di civiltà ancora il richiamo laico non integralisti col principio cristiano come persistenza di uno stigma di una riserva critica nei confronti di ogni vuoto appunto inganno
Ed è per questo ho cercato di strizzare alcune motivazioni per le quali l'inattualità di Mino Martinazzoli dice dalla sua pregnante attualità
Grazie
Al San Paolo prima di passare la parola Follini io ho fatto una dimenticanza all'inizio non ho salutato l'amica associazione Aldo Moro Mino Martinazzoli Agnese Moro per noi
Cambiamento di un'America capirete bene è una interlocutrice per Giambattista Marco Follini
Io ho scritto un po'per rispettare i tempi è un po'per non rischiare di incorrere in troppe imperfezioni lessicale che mi non mi avrebbe rimproverato
Martinazzoli era prima di tutto il suo linguaggio un calligrafo secondo i suoi denigratori
Ce ne erano tanto intelligente tanto inutile
La sardonico la definizione di un suo collega di partito
O invece piuttosto per quanti lo hanno conosciuto un leader che attraverso tutte le sfumature del vocabolario esplorato e con una singolare raffinatezza riusciva a dare limpidezza e significato alla sua fatica politica
Era un uomo mite ed era un politico rigoroso mite nel rispetto degli altri e delle loro idee rigoroso verso i problemi e nel suo estremo perfezionismo anche verso se stesso
Un uomo colto non per una superficiale civetteria ma perché solo la cultura di permetteva di raggiungere una inesplorata profondità della politica
Un uomo difficile come sono difficili tutte le figure autentiche
Nei discorsi parlamentari che questa sera presentiamo si sente tutto il respiro di una passione pubblica che non indulge va mai più di tanto allo spirito di parte
Se i democristiani più di tutti hanno concorso a cercare le vie dell'unificazione politica e civile di un Paese attraversato da mille lacerazioni
Va detto che l'ultimo segretario di quella DC che si avviava ormai alla fine è stato il tessitore accurato paziente e meticoloso di una trama che dopo di lui si è sfilacciata fino all'estremo limite
Solo in questo forse era una figura crepuscolare
Felicemente meritoriamente direi orgogliosamente crepuscolare
La sua interlocuzione parlamentare con gli avversari era piena di attenzione e di riguardo a segnalare le tracce di un costume di tolleranza che gli anni successivi avrebbero fatto apparire desueto
Ma che invece fa parte di una vera e propria forma di civiltà della democrazia
Era straordinariamente insofferente verso le mediocrità e le bassezze della politica specie quelle che avevano origine dalle sue parti
Ma era anche straordinariamente curioso e paziente verso le fantasie che la politica a volte sapeva offrire e insieme verso la fatica che chiedeva in cambio
Nell'ottantasette da capogruppo della DC fu chiamato ad una straordinaria opera di contorsioni Isma'politico annunciare il voto di astensione dei deputati democristiani al monocolore democristiano presieduto da Amintore Fanfani
Era un bizantinismo difficile da capire e tanto più da rivendicare ma lui lo fece con una certa grazia
Non si riscatta un copione scadente disse con un colpo di teatro se la commedia già mediocre diventata intollerabile rischiosa conviene calare il sipario
Era il suo modo di denunciare i guasti della politica spettacolo che allora cominciava a celebrare il suo trionfo
Qualche mese dopo ancora da capogruppo democristiano si trovò ad annunciare il voto di fiducia al governo presieduto da Giovanni Goria
Disse al Presidente del Consiglio che si trattava ora di governare cioè di lavorare di faticare di scegliere e di decidere
E aggiunse rivolto ai socialisti che incalzavano il Governo che era sì il tempo di ricostruire un legame intenso con ciò che non è la politica
Ma che non si poteva accettare l'abdicazione della politica dalle proprie responsabilità e dalle proprie ragioni
è noto lo sa bene Giambattista Groli che dalle consultazioni dei giorni precedenti era emerso il suo nome per quel governo
Ma una volta che il suo partito aveva deciso altrimenti e che le cose avevano preso un'altra piega se n'era fatto alcuna ragione e aveva offerto a viso aperto la sua collaborazione così funzionavano allora i partiti con vincoli di lealtà perfino più forti di quelli della disciplina e tanto più che la convenienza
Martinazzoli fu un democristiano atipico eccentrico come lo ha definito Pierluigi Castagnetti fu un critico ironico e insofferente del sistema di cui faceva parte
E per un curioso paradosso dalla storia fu chiamato infine a cercare di rabberciare quel sistema modificandolo in profondità quando ormai il tempo dei possibili aggiornamenti era passato
Dal mille novecentosettantadue al mille novecentonovantaquattro in un lungo arco di vita parlamentare attraversò l'ascesa e il declino di quella che ci si ostina a chiamare la prima Repubblica
Eppure in tutti questi passaggi non s'marinai il senso che
Ittico e disincantato con cui era solito misurare i sommovimenti della politica
E così quando tutti si sentivano al riparo di un fortilizio che sembrava dovesse essere inespugnabile Martinazzoli ne segnalava tutte le fragilità e i punti critici
E quando invece quel fortilizio veniva preso d'assalto da una sorta di demonizzazione corale e furente di tutte le nostre identità
L'UI metteva in guardia da un sentimento che a quel punto era diventato troppo facilmente e troppo inutilmente distruttivo
Amava dire che la vita che era molto più della politica ma in fondo la politica era la sua vita
E nella sua politica ha messo credo tanta vita la sua e quella di tante persone a cui si è dedicato con l'amore ruvido e discreto di cui era singolarmente capace
Per la sua scelta di tirarsi in disparte è stato chiamato con poca carità il Celestino quinto della storia democratica cristiana
Credo fosse una definizione particolarmente ingiusta ma se proprio si vuol confondere il sacro ed il profano io penso piuttosto che di quella storia Luís sia stato il Giovanni ventitreesimo
Solo che dopo di lui non c'è stato il Concilio non c'è stato per i democristiani ma temo non ci sia stato in modo più ampio per tutta la nostra Repubblica Annino dobbiamo essere grati per avere almeno tentato grazie
Grado bianco voglio ricordare al segretario del Partito popolare novantacinque
Concludendo un
Finissimo discorso sulla famiglia febbraio del mille novecento settanta cinque
Martinazzoli citava un celebre poeta Rilke poeta praghese dalle molte
Capacità e raffinati stili
E diceva scusate se qualche volta mi capita qui di riproporre citazioni un poco eccentriche
Ma io credo più al sale dei poeti che non alla marmellata dei sociologi aggiungere anche alla salsamenteria dei politologi
E
Riprendendo ancora il pensiero di Rilke diceva e gli ha detto che non ci sono risposte pronte alle diverse domande
Ma l'importante è continuare a interrogarsi insieme perché allora ci potrà capitare di entrare insieme risposte
Mi pare che in questa frase ci sia molto della personalità di Mino Martinazzoli
Credo che tutti possono convenire che la personalità di Martinazzoli si riflette molto nel suo linguaggio
Non è
Una idea originale mi hanno scritto con grande finezza nella introduzione Corsini anche la micro Castagnetti
Ma è appunto in questa inquietudine
Di ricercare la parola giusta che non era una ricerca stilistica
Era il tentativo di cogliere la realtà nel suo movimento
C'è una frase anche qui direi sintomatica che dice quello che era lo stile
E la forza intellettuale di Martinazzoli cercare la storia per come si muove ed è da questa ricerca costante di cogliere il reale
Che lui non amava scrive ecco perché anch'io per essergli fedele o in quel convento
Deciso di prendere la parola senza averlo scritto
Lo dice appunto Castagnetti amava la parola grande difficoltà nello scrivere sottolineature scritture ripensamenti
Era un personaggio
Che cercava di capire
Quella che era la realtà per raccogliere la nella sua interezza ma aveva un elemento che era estremamente indicativa è stato già qui sottolineato era il dubbio che accompagnava la ricerca è vera quel dubbio che creava poi il limite dalla politica qui Cembra Manzoni il limite dell'ideale il limite non è
Code oggi si può anche intendere una cosa che restringe la realtà e la riduce e la semplifica il limite la consapevolezza che c'è qualcosa di altro che qualcosa che possa far avanzare quello che viene interpretato e questo estremamente importante perché da alla politica la forza dei confini e quindi anche alla capacità di indirizzare la politica verso obiettivi che sono quelli che devono essere raggiunto l'esperienza democratica che è stata arricchita moltissimo dal linguaggio e dalla fascino della parola di Martinazzoli e tutti abbiamo vissuto i congressi e anche quello che noi vivevamo nella camera quando parlava Martinazzoli come sottolinea Castagnetti si riversavano all'interno dell'aula quelli che va ma con la scorta c'era dentro ma l'esperienza politica
Che si era consumata anche nella conoscenza del suo territorio direi che si portava dentro quello che era elemento costitutivo della cultura e si stende la città di Brescia c'era dietro la cultura che aveva anche come dire la porte
Caratura teologica non è un caso e qui mi pare di poter dare un'altra indicazione del suo senso dalla parola conosceva la Bibbia
Conosceva la Bibbia era un grande lettore della Bibbia
Sentiva quindi valore che la parola nella Bibbia Naselli alla testimonianza in quel bellissimo libro che punto l'elogio di Nicodemo dove egli scopre la figura enigmatica di questo personaggio
C'era certezza cristiana c'era forza
Ed è interessante che proprio in uno scritto che l'Unità dica a Moro subito dopo la tragedia di Aldo Moro comincia questo suo scritto con queste parole
Nutriva più dubbi perché aveva alcune certezze mi pare che questa espressione possano che e se li ferita allo stesso Martinazzoli aveva dubbi ma aveva alcune certezze perché uno degli elementi fondamentali e riscoprire lungo tutti i discorsi Martinazzoli una forza una convinzione profonda
Lo hanno definito in vario modo ha poi devo dire che non mi piace quella definizione di Martinazzoli Uno strano democristiano
Perché lui ha rivendicato di essere democristiano sempre
Era un democristiano convinto Air questo è l'elemento che caratterizza la democrazia il SIAN dove c'era la varietà degli elementi i dati che contrastavano non solo dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista caratteriale tutti si complica perché comune era la cifra che rendeva uniti la Democrazia cristiana una grande cultura il popolarismo e naturalmente il De Gasperi ci sono quindi elementi che creavano il legame lui rivendica non dimentichiamo discorso che fece alla Fondazione del Partito popolare io lo accompagnai ero capogruppo
Non eravamo d'accordo su tutto
Non eravamo d'accordo sui passaggi ma quello che mi convinceva era la sua pena che si potesse avviare un nuovo cammino
Era il suo convincimento che il Parlamento rimaneva il cuore nel quale dovevano essere risolte le grandi crisi erano aperte nel suo tagliando e beh profondo il senso del Parlamento e dei profondo il senso della dignità dei parlamentari si rileggono alcuni amici il discorso su un po'forse come dire limitato può per sembrare su quello che è il problema
Della dichiarazione dei redditi ed è patrimonio perché rivendicare come egli aveva alto il senso dall'entità del Parlamento e dei parlamentari perché il Nobel di voi si riduce la dignità del parlamentare si riduce anche la dignità del Parlamento
E beh quindi
Accetto subito lato richiamare il tuo richiamo ma voglio solo aggiungere qualcosa vorrei dire che e troppo complessa la sua personalità
Deve essere oggetto di approfonditi studi di ricerca
Di ricerca
E di ulteriori approfondimenti è una miniera potremmo estrarre un propri legge favore solo per dico sì a chiusura ricordare questo
Nel mille e novecento mille e alto centottanta un grande intellettuale italiano
Francesco De Santis di cui quest'anno ricorre il bicentenario in un discorso a Chieti diceva i discorsi dei deputati
Formano l'educazione politica degli elettori
Alzano il livello intellettuale e morale
Tutto ciò che gli elettori danno la parola e porta i maneggi ai lavori occulti ed allarga l'orizzonte
Mette in evidenza l'immagine della patria avvezzi lettura guardare attraverso sopra badile gli interessi nazionali discorsi di Martinazzoli vanno in questa direzione
Crea uno punti di riferimento solo punti saldi di valori e di certezze ma anche il dubbio che le cose devono essere continuamente sottoposta ad un controllo vorrei che questa lezione valesse anche per i deputati attuali
Castagnetti
L'intervento conclusivo
Sì essendo il mio mio l'ultimo della serie degli interventi consentita anche a me deve ingrassare Giambattista Groli perché ha organizzato questa manifestazione che veramente molto belle risultata anche molto interessante ormai incontri per ricordare Martinazzoli ne abbiamo fatti tanti ma questo insomma mi pare ancora anch'esso molto interessante
Quando si profilo per l'elezione del presidente del gruppo la candidatura di Mino Martinazzoli
Scrive Adolfo Sarti nel suo il divano di Montecitorio i cronisti che frequentano volentieri gli onorevoli idiozie Giantin sui divani di Montecitorio
Domandarono anche a me è un'opinione sul candidato e sulle sue caratteristiche dominanti
Non so bene perché mi sfugge una battuta come questa
Non più fatti ma parole purché siano pendente
Il senso della battuta doveva essere chiaro almeno ai miei occhi in Parlamento occorre pure chi sappia parlare e l'arrivo di minori in una stagione oratoria priva di convincenti bagliori
Doveva essere salutata anche sotto questo profilo come una salutare novità Mannino come l'avrebbe appresa
Meno
Lo incontrai il giorno dopo in Transatlantico mi venne incontro con il più solare ed estasiato dei sorrisi cosa insolita in uno dei leader meno sorridenti della politica italiana Emile ringrazio
In effetti sarti non conosceva bene Mino e non sospettava allora che Cuesta che a prima vista potrebbe essere interpretata come una riserva nei suoi confronti per lui invece rappresentava un apprezzamento
Nella sua introduzione ai discorsi di Moro pochi anni dopo scriverà infatti Moro credeva il senso e il valore delle parole
Voglio dire di più per Moro il senso primario della politica non era fare le cose quanto pensare le cose e dire le cose le cose si fanno da sé
Nel libero dispiegarsi della vitalità sociale e politica in un moto senza fine
Fine della citazione c'era in questa valutazione è una inconsapevole io penso proiezione disse o quanto meno di ciò che Martinazzoli riteneva dovesse essere la responsabilità e il procedere dalla politica il pensiero innanzitutto
La parola adeguata esprimerlo e a comunicarlo
Il fatto che inesorabilmente si determinerà poi perciò la scelta delle parole aveva in sei già stato detto da tanti interventi
Per lui una pregnanza etica e fattuale insomma il capovolgimento di un paradigma molto in voga anche in quei tempi meno convulsi
Pragmatici e frettolosi degli attuali
Per Martinazzoli che parlava preferiti preferibilmente abbraccio dopo un abbastanza lungo Romina Simone mentale del pensiero come per Moro
Che invece preferiva leggere testi elaborati con il gusto della precisione persino del cesello
La parola aveva in sé il carico della responsabilità e della irreversibilità
Quando era detta era detta cioè era data per sempre
In ciò consisteva mio avviso il fascino del suo linguaggio denso e profondo una parola che pretendeva fatica in chi la pronunciava e in chi l'ascoltava
Questo e ciò che si coglie in tutti i discorsi parlamentari raccolti nel libro che presentiamo
Leggendo lì rileggendo lì emerge anche un altro dato in quel tempo il Parlamento era ancora il luogo in cui si faceva la politica
La si dirigeva la si orienta avanti e la si vigilava
Nel Parlamento la cui crisi pure era già cominciata si avvertiva il collegamento con la storia sì la grande storia per merito sicuramente delle straordinarie personalità che vi operavano non è il caso di fare nomi perché sono tutti nomi che avevano fatto la Repubblica
Ma basta citare solo gli interlocutori di Martinazzoli che seguivano con lui problemi della giustizia da Terracini a Vassalli da Carraro a Bettiol da Gallo a Elia
Perché mi chiedo ancora oggi il grande esperto di Psicologia sociale Gabriele Calvi in uno studio accurato molto approfondito
Ha definito Martinazzoli il leader più empatico degli ultimi decenni
Sicuramente anche per il suo linguaggio così scevro da ridondanze banali e da compiacenze verso chi lo ascoltava
Potremmo dire così altro rispetto allo spirito anche allora del tempo
Forse colpiva pure la mitezza se n'è già parlato aspetto su cui ebbe a discutere e anche a polemizzare sia con Bobbio che confina può
E il senso del limite della politica che aveva preso sin da ragazzo da un illustre bresciano Stefano Bazoli fraterno amico di Concetto Marchesi all'assemblea costituente
E forse infine anche per quel per quella sua faccia un po'così
Se è vera modesta
Colma di righe che la faceva assomigliare tanto a quella di Zaccagnini e a quella di Berlinguer
L'empatia insomma non nasce dall'essere come la gente ma dall'apparire alla gente come si dovrebbe essere
Perché e a me pare che contesta sia la spiegazione della definizione di Gabriele Carli
Fra i tanti interventi parlamentari quelli
Politicamente più importanti sono gli ultimi attraverso i quali Martinazzoli cercò di parlamentari Zare la discussione sulla crisi del sistema
Interventi che gli procurarono anche non poche incomprensioni fra le file dei colleghi di partito di cui fu infine segretario eletto per disperazione come amava ripetere poiché supposto colpevole di non averli salvati
Martinazzoli inesistenti
Appunto a salvare l'idea
Democratico cristiana in quel coro giù OLO di passioni isterismi collettivi e provvedimenti giudiziari non di rado assai discutibili che sembrava non risparmiare nessuno
Mosso da un principio che in altra sede
Gustav Mahler declino nel seguente modo decisamente icastico salvare la tradizione significa conservare il fuoco delle origini non adorare le ceneri
Ecco
Martinazzoli cercò anche con il cambio del nome del partito alla ricostituito costruire la fedeltà al fuoco delle origini
Purtroppo con risultati controversi per responsabilità di tanti
Gli esiti calca ottici di quella stagione indussero infatti Martinazzoli a cercare di salvare il salvabile come si diceva allora scegliendo di riscoprire la vocazione programmatica struzzi Anna
Sostituendo la poiché ormai i tempi lo consentivano alla vocazione governativa degasperiana
Ma non meno importanti sono anche i discorsi su tematiche allora inedite che in seguito abbiamo imparato a definire come eticamente sensibili
In quel tempo in Parlamento non vi erano molti interlocutori disposti a confrontarsi con la democrazia cristiana su argomenti la cui portata politica ai più era sconosciuta ancora sconosciuta
Erano temi che segnalavano il passaggio a una fase storica in cui i valori soggettivi diventano centrali e i precedenti valori prevalentemente economici entravano in crisi
Lui stesso riprese il discorso nell'ultima parte della sua viva De Vita
Nella già citata intervista con Anna Chiaravalle anche se non lo vedrò tornerò a un tempo meno in Clemente per questi semi della nostra storia conclusi
Ebbene oggi diversi intellettuali
Escono finalmente entro nel presente intenzionalmente dall'apnea e cercano di aiutare CIT di aiutare l'uomo di questo tempo a capire cosa sta capitando alle nostre democrazie
Impaurite dalla crisi di rappresentanza e dall'esplosione della rabbia che definiamo populistica
Che non riusciamo ancora a mettere a fuoco
Penso in particolare fra i tanti agli ultimi lavori di Ulrich Beck
E Petter Berger Galileo scrive
De che nella metamorfosi del mondo
Scopri che non è il solo a girare attorno alla terra ma la terra attorno al Sole oggi siamo in una situazione diversa ma per certi versi simili il rischio climatico ad esempio ci insegna che le nazioni la nazione non è il centro del mondo
Il mondo non gira intorno alla nazione sono le nazioni a girare intorno a quelle due nuove stelle fisse che sono il mondo e l'umanità
E a proposito proposito di un tema più specifico di cui giustamente si parla molto anche in questi giorni in cui le statistiche dell'Istat ci pongono dei dati su cui riflettere
Il tema della generati vita osserverà vecchie per la prima volta nella storia dell'uomo la tecnologia medica può spezzare la naturale unità di concepimento gravidanza e nascita separandoli nello spazio nel tempo a livello sociale
Concludendo in vent'anni ci piacciono sono scomparsi punti di riferimento millenari
Mentre Berger in molti altari della modernità ritrattando in modo anche clamoroso quanto aveva scritto ai tempi della secolarizzazione trionfante
Analizza il ritorno in campo delle religioni
Viste anche come possibilità di difesa rispetto all'esplosione di una modernità senza anima a tale proposito viene alla mente quanto diceva Robert Musil secondo cui non è che abbiamo troppo intelletto e troppo poco troppa poca anima ma semmai che adoperiamo troppo poco intelletto nelle questioni dell'anima
A me pare che questo sia il problema più impegnativo della politica che Martinazzoli aveva intuito con precisione
Cioè capire l'anima della gente
Le sue paure i suoi Sordi menti la sua domanda di Lucia rivolta alla politica
Domanda che solo quando non è ascoltata si trasforma in rabbia e dunque in una reazione populistica
Chi fossero personalità come Moro e Martinazzoli capaci di guardare lontano non un orizzonte astratto ma concreto e umano con il coraggio di apparire in politici
Mentre esprimevano il massimo di politicità
Rischiamo infatti oggi tutti di somigliare a quei marinai inetti che come diceva Tocqueville si ostinano a fissare le rovine ancora visibili sulla spiaggia da cui siamo partiti mentre la corrente ci porta via Peci trassi in verso l'abisso
Grazie
Grazie a tutti ci vediamo sì vediamo pavese grazie