Tra gli argomenti discussi: Cinema, Criminalita', Cultura, Film, Genovese, Religione, Societa'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
Rubrica
9:30 - CAMERA
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Una delle ragioni per cui a mio parere certi drammi teatrali magari ritenuti classici messinscena risultano ostici agli spettatori di oggi come si dice pesanti
E che quei drammi tendono a volte piuttosto che a rappresentare ciò che avviene nel presente a raccontare attraverso le battute dei personaggi ciò che è avvenuto del passato
La pesantezza deriva vecchio credo
Dallo sforzo di visualizzare i quei fatti attraverso le parole pronunciate dagli attori abituati oggi come siamo dal cinema e dalla televisione a una più immediata descrizioni visiva di ogni avvenimento la parola scritta invece che può essere assimilata più lentamente
Favorisce forse rispetto alla parola orale questo esercizio di visualizzazione interiore almeno per il pubblico più rifiuta ricettivo
Questa lunga premessa per evidenziare l'originalità e il rischio dell'ultimo film di Paolo Genovese intitolato Oltre Place
Un film nel quale i fatti restano fuori scena o meglio fuori campo
Mentre ciò che vediamo sullo schermo solo dei personaggi che li raccontano
Eppure il fine di Genovese forse non sarà racchiudono raccomandabile a chi al cinema si annoia se non vede un film d'azione
Ma scongiura il rischio della pesantezza e non risulta nemmeno un virtuosismo gratuito
Anzitutto in omaggio ai ritmi dei programmi televisivi
Il film è ispirato a una serie televisiva americana
I personaggi che raccontano i loro casi ci aggiornano sulla loro evoluzione si alternano con un ritmo rapido
E poi i loro racconti avvengono in un dialogo con un personaggio misterioso carismatico che suscita la loro fiducia
Pur non essendo mai compiacente con loro che sembra anzi giudicarli con tutta la serenità che si meritano
E le sue reazioni equilibrate sagge commisurati ai discorsi chi ascolta catturano il nostro interesse
Lo si potrebbe identificare con il diavolo dal momento che propone ai clienti che si avvicendano al tavolo del bar dove trascorre le giornate un patto magico e scellerato
E si potranno realizzare i loro desideri più profondi se commetteranno un atto che lui assegna ad ognuno
Che è quasi sempre voltaggio
è anche vero però che l'uomo a volte asseconda certe resipiscenza e dei suoi clienti una certa ristretta refrattarietà a commettere quei crimini eppure il tono prevalente nel racconto è cupo e pessimistico
Con la certezza di raggiungere la propria egoistica felicità gli uomini sembrano propensi a commettere perfino rapine e pestaggi violenti stupori infanticidio stragi
E quando compiono un gesto che appare altruistico un uomo per esempio rapisce una bambina che un altro cliente è stato incaricato di uccidere
Il suo vero movente si scopre è la vanità il vagheggiamento di sé come eroi
A dare una lettura religiosa del film che Pierre Conso la vista l'atmosfera soprannaturale che lo permea per intero si potrebbe ritrovare in the Place un fondo luterano
Perché come della predicazione del monaco tedesco l'umanità come gravata dal peccato originale
Appare qui fatalmente incline al male
Se non intervenisse a volte a salvarla la grazia di Dio come capita nel finale del film quando proprio mentre le cose sembravano volgersi al peggio
Inopinatamente miracolosamente in alcuni personaggi si fa strada la luce del bene
The place schiera un gruppo di attori bravi e popolari da Silvio Muccino ad Alessandro Borghi da Giulia Lazzarini e Sabrina Ferilli
Che non risultano pienamente congeniali alloro personaggio fra tutti per il ruolo che riveste nella vicenda che sia appunto quello del diavolo o di un giudice o di un confessore
Spicca forse Valerio Mastandrea che offre un'interpretazione molto ben misurata è sfumata dunque muffin da vedere the Place di Paolo Genovese un saluto da Gianfranco Cercone
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