Riformismo, passato e futuro per una nuova progettualità

Buongiorno a tutti i partecipanti a questo nostro convegno sul riformismo organizzato dall'Istituto Studi sindacali della UIL
Insieme con la UIL nazionale
Un saluto da parte dell'istituto mio personale di Loredana Petri responsabile Pietrino responsabile della Biblioteca nazionale della UIL e di Paolo Saia responsabile dell'archivio storico della UIL
E saluto il mio predecessore all'istituto Carlo Fiordaliso che ho visto in platea
Saluto tutto il mondo Willa ringrazio la confederazione dei massimi livelli a tutti quanti i partecipanti
Ringrazio gli ospiti relatori ascoltatori
Ringraziamo in particolare servizio organizzazione che ha lavorato per rendere possibile questa partecipazione la rivista lavori italiano che ha pubblicato fuori c'è il nuovo numero una presentazione del convegno
E il servizio che svolge da Will Web-Tv che registrerà integralmente i lavori immetterà sul sito della UIL
Li ha chiesti anche a Radio Radicale e come sapete ha un vasto archivio di materiale che riguarda appunto dibattiti e convegni
Di questa portata abbiamo chiesto agli ospiti non UIL di firmare la liberatoria per rendere possibile questa pubblicazione degli atti
Due parole da parte mia di presentazione del taglio del convegno
Abbiamo individuato due centri diciamo di gravità della sulla della materia il passato il riformismo storico le sue conquiste
E il futuro la necessità che noi avvertiamo di un nuovo ciclo di riformismo
Che affronti i problemi di oggi la globalizzazione con la stessa efficacia con cui il riformismo storico ha saputo fare i conti con lei era dei totalitarismi
E della guerra fredda
Riformismo che in sentiamo come politica delle cose come diceva Pietro Nenni
Opposto quindi al massimalismo rivoluzionario che invece è volto essenzialmente alla presa del potere
Dopodiché le cose verranno semmai e non sono mai venute
Riformismo che nasce nel movimento operaio opposto in opposizione
In alternativa al massimalismo rivoluzionario
Non in alternativa al conflitto come invece ha scritto Trentin
Nei suoi diari che ha etichettate riformismo come l'opposto del conflitto totalmente non vero
Anzi se c'è una cultura che non ama il conflitto una volta prese il preso il potere è proprio quella del massimalismo rivoluzionario che lo considera poi appunto controrivoluzionario che da reprimere duramente
Alternativo quindi al riformismo al massimalismo
Da sempre per quanto riguarda i mezzi dagli anni cinquanta con il congresso di Bud Godesberg della socialdemocrazia tedesca alternativo anche per quanto riguarda i fini perché sceglie la Società aperta e non quella chiusa del massimalismo questo duello edotto avanti fra massimalisti e riformisti per tutto il l'arco di tempo della modernità
Più volte è sembrato che l'avrebbe spuntata il massimalismo rivoluzionario
Questo è un anno significativo per celebrazioni
Rivoluzionarie in questi giorni cadrà il centenario della Rivoluzione d'ottobre abbiamo scelto volutamente per far sentire la voce dei riformisti anche nell'anno dei rivoluzionari
Per farlo in questa sala in cui coperto in questo momento al pannello campeggia il ritratto di Bruno Buozzi la sala dedicata a una grande figura delle folle in cui il riformismo italiano
E lo facciamo anche perché riteniamo che sia stato un grave danno che sia mancata un'operazione verità sul massimalismo rivoluzionario
Con l'ottantanove dopo si è preferito non fare i conti fino in fondo con quella storia si è scelto una linea di trasformismi
E i danni di questo di questa scelta li paghiamo ancora
Ma come ho accennato prima non vogliamo parlare solo del passato vogliamo parlare non solo dei successi di ieri
Ma parlare del presente delle sue difficoltà della difficoltà della crisi del mondo del lavoro del ceto medio che riscontriamo in tutto l'Occidente delle prospettive difficili dei giovani
Della globalizzazione che non ha un governo politico adeguato dell'Adisu Unione europea dell'immigrazione da regolare
Della quarta rivoluzione industriale della coesione territoriale eccetera eccetera quindi cercheremo con l'aiuto anche dei nostri ospiti di de di delineare i tratti di un possibile nuovo ciclo di riformismo
I nostri relatori sono in parte del mondo accademico di diverso orientamento politico culturale e in parte del mondo sindacale
La prima relazione è affidata a Corrado Ocone
Che è direttore scientifico della Fondazione Luigi Einaudi studioso di filosofia e teoria politica autore tra l'altro di profili riformisti
Attualità di Benedetto Croce
Il liberalismo del Novecento ci parlerà delle possibili definizioni del riformismo del filo rosso che lega il riformismo italiano e dei suoi personaggi la parola al professor occorre
La ringrazio la UIL la persona di Roberto campo tutti diciamo i vertici qui presenti a cominciare dal segretario Barbagallo
Allora spero che si senta bene o la voce un po'persa però insomma senza che era sia riprendendo e allora io mi occupo di Teoria politica quinti darò una definizione di concetti soprattutto e sono di formazione liberale quinti la cultura liberale avuto molti contatti anche storicamente con la cultura riformista ma ovviamente non è una cultura
Sic et simpliciter di sinistra
è una cultura di centro come diceva Benedetto Croce il Partito Liberale Partito di centro perché il partito della mediazione
La saggezza degli antichi ci ha insegnato che ogni determinazione e negazione la buona regola per dare un significato PRA un sibila un concetto perciò quello di individuarlo e contrario
Cioè a partire da ciò a cui si oppone
Un discorso teorico sul riformismo non può perciò esimersi dal considerare il suo sposto specifico il contrario a cui si vede rosa apporto di specularità
La storia che altri tratti girando in questo convegno in maniera forse più analitica ci aiuta molto nel nostro compito il termine riformismo si afferma quando a fine Ottocento
Diventa necessario distinguere all'interno del movimento operaio e socialista
E più specificamente all'interno del marxismo che ne è diventata l'ideologia dominante una posizione diciamo
Più tradizionalisti che ortodossa da un'altra che gradualmente va affermandosi
Mentre la prima posizione quella di coloro che non vogliono assolutamente collaborare con lo Stato borghese in quanto si propongono di abbatterlo tutto e subito almeno il prima possibile
La seconda posizione indente invece rimandare la trasformazione radicale un domani più o meno indefinito introducendo con gradualità
All'interno dello stato borghese servendosi degli strumenti che esso mette a disposizione in primo luogo quello parlamentare gli elementi di trasformazione in senso liberale i socialisti con realisticamente possibili
I fautori della prima posizione ortodossa sono detti massimalisti quelli della seconda riformisti
E ho in alcuni casi revisionisti quando essi ritengono opportuno correggere anche alcuni punti della dottrina marxista
Per i primi il fine sempre fisso nella mente e tutto deve essere rapportato adesso per i secondi per dirla con uno dei primi è forse il più grande riformista di ogni tempo Eduard Bernstein
Il movimento e tutto il fine nulla per i primi bisogna preparare la rivoluzione per i secondi bisogna far leva sulle riforme
La storia del movimento operaio Dope o si è tutta giocata su questa dialettica nel secolo scorso
E alle tante fallimentari rivoluzioni tentate sia sempre contrapposto un riformismo teorico e pratico che soprattutto in Occidente ha finito col trasformare profondamente la società tanto che a buon titolo novecento quando essere definito il SerT scolo socialdemocratico
Secondo me è possibile individuare due stagioni del riformismo una prima che forse è più corretto definire revisionisti Ca'in cui la dottrina marxista veniva corretta
Alla luce degli imprevisti sviluppi del sistema capitalistico imprevisti per la dottrina punto
Aumento del benessere dei ceti medi
Della libertà delle opportunità di tutte l'avvento della società futura veniva rimandato a una seconda fase nell'oggi l'idea della società futura funzionava come richiamo simbolico ideale
Mentre ci si concentrava su riforme graduali e perfezionamenti parziali
In un secondo momento un riformismo si è voluto invece in un senso ancora più radicale capitalismo e democrazia liberale
Lungi dal rappresentare in negativo rispetto al positivo di una società pianificata essenza casi sono ora considerati i valori in sé sistemi storici da correggere e migliorare ma non da trasformare nemmeno in un domani più o meno lontano il che ha significato in sostanza l'abiura del marxismo e vendo verificatosi molto tardi ovunque non solo in Italia il congresso di bando ad espandere la SPD è del mille novecentocinquantanove
In quest'ottica storica si possono forse ho capito tante cose
Ad esempio il Partito comunista italiano è stato è stato costretto ad essere dei fatti un partito riformista laddove argomentato
Soprattutto a livello locale
Conservando in teoria non solo posizioni massimalisti che ma evitando accortamente di non prendere le distanze da quelle che fino all'ultimo ha considerato il partito fratello sovietico
Ma il riformismo del PC non solo non ha mai abbandonato la prima fase del riformismo parlando fino al crollo del comunismo di un'alternativa al sistema capitalistico Antje capitalistica di occidentale
Ma anche svolto un'operazione di egemonia culturale che legandosi a posizioni che provenivano dai ceti più borghesi quelle espresse in Italia dalla cultura azionista e a un certo punto anche a spinte consimili proveniente dalla cultura liberal di oltre Atlantico hanno costituito in una consistente parte continuano a costituire l'ossatura di quella che a me sembra lecito chiamare di ideologia Italia doti in Italia hanno preso invece sul serio a sinistra
Il socialismo liberale libertario umanistico
Anche antecedenti a Marx e che ha poi accompagnato da posizioni nettamente minoritarie tutta la vicenda del marxismo storico
Un socialismo non economicistico che spinga all'estreme conseguenze non può non coincidere che con quella dimensione
Perché politica in buona parte non politica che è propria dell'etica cristiana o dell'etica tout court
Una vicenda in buona parte diverso invece da considerarsi quella della cultura libera all'americana che si sono a un certo punto innestate
Sul tronco del partito democratico fino a diventare ideologia il senso comune nelle classi intellettuali e dirigenti di quel Paese
La loro storia può essere fatta nascere negli anni Sessanta nel corso della battaglia di emancipazione per i delitti compiuti più dalla mio letto
Cioè in particolare dai baby boom soprattutto nel campus universitario nomi di gruppi e minoranze che al di fuori di ogni logica individualizzante venivano considerati bel principio discriminati
I problemi che il diritti Isma'come lo chiamo io liberale genera per i liberali ma anche per un socialismo carsico pregno di realismo storico sono tanti e tali che sarebbe davvero lungo qui parlato del né avrebbe senso
Quel che sicuramente sarebbe un errore invece e pensare che il massimalismo in buona o totale parte lo stesso tu riformismo
Sia un'invenzione del marxismo
Max probabilmente fu per questa parte influenzata dal giacobinismo dal pensiero di lusso
Né va dimenticato che la stessa rivoluzione sovietica il suo prototipo in certi aspetti o fastidi quella francese
Fatto sta tuttavia a mio avviso che oggi per ridisegnare una piattaforma riformista e non solo quella
E necessario considerare che gli stessi riformismi storici a maggior ragione il marxismo tutto
Si collocavano all'interno estremizzando né i presupposti e le conseguenze
Di un processo di lungo corso che attraversa e condotta tutta la modernità
Mi riferisco al razionalismo
In particolare o tradizionalismo in politica di cui parlano i suoi libri e soprattutto in un saggio famosissimo del sessantuno il filosofo inglese Michael poco sciolto
Il razionalista The Dock sotto la figura chiave per capire la modernità
Egli scrive è colui che ha maggiormente incline a comprendere a impegnarsi
Nella distruzione nella creazione di qualcosa piuttosto che accettarla o di formato una l'apprezzabile riparare ossia fare qualcosa che richiede una paziente conoscenza del materiale sono per lui una perdita di tempo
Egli preferisce sembri all'invenzione del nuovo artificio all'utilizzo di un uso corrente e ben collaudato
Quindi tappezzare riparare sono termini fondamentali per una prospettiva riformisti Ca'secondo me
Comportati dotazione agli stadi teme che l'unica maniera per avere buone leggi consiste nel bruciare tutte quelle esistenti nel ricominciare daccapo versetto
La caratteristica del razionalismo in politica dice sempre occhi sfotte la combinazione che esso mette in opera di politica della perfezione politica dell'uniformità
Ciò che razionalista non riesce a immaginare una politica che non consista nel risolvere problemi un problema politico che non sia passibile di alcuna soluzione razionale
E la soluzione razionale di qualunque problema è la soluzione perfetta da questa politica della perfezione scaturisce la politica dell'uniformità
Se la soluzione razionale per un problema di un'assoluta è stata individuata permetterà una cospicua parte della Società di evitare tale soluzione significa favorite l'irrazionalità
L'attività politica viene così identificata con l'imposizione di un uniforme in condizione di perfezione della condotta
In poche parole spiego sotto il razionalismo ha cessato di essere semplicemente uno stile in politica
Ed è divenuto il criterio stilistico di qualunque politica rispettabile
La profondità con quell'atteggiamento mentale razionalisti coi adesso il nostro pensiero la nostra prassi politica
è illustrato nella misura in cui le tradizioni di comportamento nel ceduto il passo all'ideologia
Dalla misura in cui la politica della distruzione della creazione che sul posto della politica della riparazione
Con la conseguenza che tutto ciò che è stato fortissimamente pianificato deliberatamente seguito viene senza avermi avvertenza viene che pianifichi belve senta avete avvertenza lungo un arco di tempo
Questa trasformazione di abitudini comportamento adattabili e mai del tutto fissate
O finite in sistemi di Ardea astratte relativamente vigili non è ovviamente nuova tuttavia mentre in precedenza essa incontrollata cito opposizione fu quindi ritardata
Per esempio dall'informalità della politica
Inglese
Cosa che ha impedito a quel popolo di ampi ripulire un valore troppo alto all'azione politica di risponde troppe speranze nei risultati della politica tale resistenza è ora anche essa convertite nell'ecologia
E qui si apre una critica di NOx sotto al pensiero di Hayek
Davvero molto interessante proprio perché non è la solita e banale critica che contesta ad Ayako liberismo anarchico che fra l'altro non fu il suo ciò che conta egli scrive non tanto la forza di persuasione della sua dottrina ma il fatto che sia una dottrina
E chiosa è un piano per resistere a tutte le pianificazioni può essere meglio del suo contrario ma a partire dallo stesso stile di fare politica
Ed è solamente in una società già profondamente infettata dal razionalismo che la conversione delle risorse tradizionali di resistenza alla tirannia del razionalismo può essere considerata un consolidamento di tale dissolse
Inserito in questo ordine di considerazioni
Il riformismo
Così come ogni politica progettuale o politica moderna tutti USA dovrebbe perciò annullarsi in qualcosa d'altro
O quanto meno tenere presente il fondo di Autori soluzione che finisce oggi per sorreggere Oslo
Sicuramente il riformismo storico che qui noi critichiamo ha più carte in tavole da giocare rispetto alle altre culture politiche in vista di un possibile diverso riformismo
Che è il il riformismo a progettuale a cui occorre pensare
Basti considerare solo momento ai concetti di rappezzare riparare rammendare quello ancora di manutenzione che tornano nelle pagine Hawks occhiale
O anche alla necessità di di politicizzazione cioè di dare meno spazio meno senso alla politica nelle nostre vite che ne emerge come necessità anche si è politica ma non politica moderna e razionale quella che sibila vede come alternativa
è una politica castiga nel senso di quella dei greci che esaltava affannare ente per esempio
Certo quello che scrive si richiede un capovolgimento prospettico una vera e propria rivoluzione che pro supponga un modello mentale modale a cui non siamo non siamo più abituati
E che ci appare oggi in politica almeno contro intuitivo e so con volta una diversa concezione del mondo della realtà della vita della morale e dell'etica dell'uomo stesso
Ma il riformismo storico che ha messo in moto insieme ad altre forze questo processo
Attivato in qualche modo queste nuove risorse di senso non è non può tirarsi indietro deve essere conseguente logicamente quindi anche radicale come può esserlo solo la filosofia deve portarsi al livello della filosofia
Interessante può essere in questo senso di prendere la questione dal punto di vista veramente centrale del rapporto fra mezzi e Fini
Intrecciando e lo con considerazioni relative alle categorie di spazio e tempo
Non è dubbio che il riformismo dispetto al massimalismo abbia contratto di molto l'ambito dell'azione politica
Più la politica si pensa in grande e cioè come azione su grandi dimensione come per Grandi Progetti più assume sulle spalle carichi Palin genetici che non può avvenire
E che sono forieri come il massimalismo storico ha dimostrato di guai e tragedie
C'entra in questa eterogenee sua perversione dei fini quel fenomeno della dispersione delle conoscenze che impedisce in una società chiunque di controllarle dirigerne olistica mente verso un fine intenzionale
Ogni azione deve essere in un ottica liberale tendenzialmente fine a se stesse non può essere un mezzo peraltro e sarà giudicata intrinsecamente per le più o meno prevedibili conseguenze che da essa scaturiranno cioè secondo la laica etica della responsabilità piuttosto che in virtù di quella sorta di televoto Gismondi e giustificazionismo storico che vorrebbe commisurare tutto o meglio definito e comunque astratto indiscutibile fine
Perché arrivare all'ombra dei migliaia di uova nella speranza illogica e nemmeno auspicabile di fare una buona frittata
Questo è l'essenza dell'uomo e delle frittate lo faceva Isaiah Berlin riprendendo una frase
Di Stalin che diceva
Io do un votante muove ma verrà fuori una una buona scritta
Il problema diventa allora quello di riconvertire
Anche gli stessi supremi valori in una dimensione più umana e meno da grande politica
Piuttosto che accontentarsi sulla giustizia sociale col con le maiuscole non è meglio provare ad essere più giusti nelle concrete politiche quotidiane anche le più semplici
è sempre opportuno ricordare le efficaci parole con le quali andava Anthony
Che aveva anche se ha in mente il concetto classico e non moderno alla politica espresse questo concetto in una lettera a gas Scholem del sessantatré
Nella mia vita scrisse non ho mai amato nessun popolo collettività
Nel popolo tedesco nella casse operaia nel nulla di questo genere in effetti io amo solo i miei amici e la sua specie d'amore che conosco in concreto l'amore per le persone quindi la giustizia va esercitata negli atti quotidiani
Più che con grandi progetti
In un'ottica riformista radicale
Come quella qui presentata tuttavia anche il rapporto con la temporalità cambia sostanzialmente il tempo dei riformisti e quello laico dei percorsi lenti e sicuri della storia
Quello dei massimalisti al tempo delle catastrofi e delle apocalissi
Di tradizione giudaico cristiana
Il tempo del massimaliste tutto piegato sul futuro sprezzante del passato partendo al presente solo nella misura in cui può preparare il progresso futuro
E so anche da questo punto di vista è tutto interno alla modernità
All'accelerazione dei tempi che essa ha imposto e alla ricerca della novità tutti i costi che nella caratteristica più vivendo il motore nascosto
Il cosiddetto nuovismo
La modernità almeno nel suo filone dominante trionfante a livello di senso comune per sua natura progressista anche proiettato nelle sue categorie mentali l'idea che comunque si debba andare solo avanti innovazione creatività progresso
Sono le parole chiavi dell'essi politico della modernità per prima ancora la cifra della struttura mentale con cui noi naturalmente ragioniamo
Si tratta però di un progresso a dialettico di una sorta di illuminismo di massa che non fa i conti con quella dialettica che nella vita come nella politica
Dovrebbe sempre unite il vecchio al nuovo le abitudine idee consolidate sul tradizione con il mutamento che più che provocato artificialmente ma naturalmente fatto emergenze dall'evolversi delle cose
è per questo che fare manutenzione riparare
Per riprendere le espressioni usate da of sotto
Sono oggi gli atti più divorzio nani che impossibile che in politica sia possibile compiere e su di essi la prospettiva di fondo mistica e anche molte delle compresse prassi del del riformismo storico hanno ancora tanto da dire
Dare più spazio al presente al vicino spaziale e temporale che è premio del passato il quale non è mai stupido
è il modo migliore di preparare lo stesso futuro
In sostanza
Ritengo che più che per la lavorare per una nuova progettualità Covers propone questo convegno sarebbe opportuno oggi forse portare a livello speculativo e criticare il concetto stesso di progettualità
Una politica depotenziare che lasci libero campo alle libere relazioni
Fra uguali della società si civile quindi anche alle relazioni sindacali e per me il riformismo possibile e auspicabile questo riformismo io lo chiamo anche liberalismo
Grazie professore
Ora ascolteremo Paolo Buchignani docente di Storia contemporanea all'Università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria storico del Novecento italiano autore tra l'altro di fascisti rossi da Salò al pc
La rivoluzione in camicia nera e ribelli d'Italia ci parlerà della difficoltà che hanno avuto i riformisti in particolare in questo Paese in cui come ricordava anche professor Roncone
Ideologia italiana ha sempre premiato la rivoluzione rossa nera o di altri colori la parola Paolo Buchignani
Buongiorno a tutti grazie sono onorato di questo invito e ringrazio in primo luogo il la UIL il il dottor campo è vero io parlerò della rivoluzione
Se guardiamo alla storia italiana dall'Unità ad ad oggi sorgono spontanee alcune domande
Perché abbiamo avuto in Italia il più grande partito comunista dell'Occidente perché non si è affermato come altri paesi un forte partito socialdemocratico
Perché il sessantotto è durato vent'anni dieci di per fare azioni dieci di coda
Perché il terrorismo da noi è stato così virulento il longevo tra bombe nere piombo rosso
Perché nel corso del Novecento come rilevò all'inizio degli anni Settanta Nicola Matteucci abbiamo avuto tre importanti rivolti populiste
E oggi siamo probabilmente in presenza di una quarta rivolta dello stesso tipo epigono di una lunga tradizione di estremismo antisistema
Per rispondere a queste domande può rivelarsi utile l'idea mito della rivoluzione come chiave di lettura della nostra storia post unitaria
In ambito politico la rivoluzione può essere di sinistra o di destra economico sociale nazionale razziale culturale antropologica
Può essere comunista fascista nazista liberale
Può essere una guerra di liberazione dal dominio straniero la rivoluzione americana Risorgimento italiano può comportare l'uso della violenza oppure no
Non violente sono per esempio la rivoluzione inglese del mille seicentottantotto la rivoluzione indiana di Gandhi eccetera
La rivoluzione può dar luogo a una dittatura oppure rovesciato la credo utile distinguere tra rivoluzioni non palingenetiche rivoluzioni palingenetiche
Per esempio rivoluzioni non palingenetiche possono ritenersi come dicevo prima la gloriosa rivoluzione inglese la rivoluzione americana la rivoluzione francese ma nella fase monarchico costituzionale e girotondina
La rivoluzione di febbraio e Russia il Risorgimento italiano nella versione cavouriana
Si tratta di rivoluzioni che cambiano la realtà anche in modo profondo ma misurandosi con essa sulla base di una visione concreta laica e realistica
Con la consapevolezza della relatività della politica dei suoi limiti una politica che non si fa a religioni Mad dopo ma che non pretende imporre modelli astratti ma realizzare uno Stato fondato sulla libertà e il pluralismo una società aperta di cittadini e non di credenti con i Sorgi mento l'Italia d'espressione geografica è diventata una nazione di cittadini fondata sulla libertà e il pluralismo ciò è accaduto grazie al genio politico di Cavour il quale con realismo ha saputo utilizzare l'apporto dei democratici e volgere a suo favore il contesto internazionale
Nella loro versioni più radicale le rivoluzioni non palingenetiche nomi ideologiche
Si collocano secondo la definizione di Michael Walzer sulla linea Girondini mesce vitigni contrapposta a quella giacobini bolscevichi che porta invece alla rivoluzione Palin genetica
Ebbene lari le rivoluzioni palingenetiche
Il mito della rivoluzione come palingenesi è stato il Novecento un mito potente trasversale il longevo fonte di grandi speranze luttuosi tragedie capaci di declinarsi in culture politiche diverse anche contrapposte
Laddove si è fatto Stato ha generato regimi totalitari con tutte le conseguenze disastrose che ciò comporta
Altrove nei Paesi democratici come l'Italia ha dato luogo a un suo pessimismo anti-sistema
Sovente a carattere populistico oscillante tra velleitarismo anti riformismo deriva violenta fino al terrorismo si veda per esempio gli anni di piombo agli albori dell'età contemporanea la rivoluzioni diventa Palin genetica ad opera del giacobinismo
Il quale la infetta con il virus dell'ideologia e la trasforma nello strumento necessario alle realizzazioni di un'utopia millenari Istica
Una società nuova perfetta immutabile il regno della felicità e dell'armonia una sorta di paradiso terrestre capace di risolvere una volta per sempre le aporie della storia e portare alla sua fine
Sull'altare di questo grande disegno di questo radioso futuro tutto può essere sacrificato anche la vita propria e degli altri
Ogni ostacolo può essere eliminato con qualsiasi mezzo
Il massimo della violenza può essere lecito di qui il terrorismo uscì di campi di concentramento e di sterminio gli orrori ben noti e e tutto in nome del bene del popolo e dell'umanità naturalmente
Lede in insomma si risolve in una dittatura totalitaria di tipo giacobino
A questo proposito nel mille novecentoquarantanove Gaetano Salvemini che aveva ben presenti i i totalitarismi del Novecento con tutto quello che avevano comportato affermò
Se in questo mondo pretendendo un paradiso impossibile demoliamo il Purgatorio andremo a finire senza senz'altro all'inferno
I rivoluzionari palingenetiche si attribuiscono la missione di realizzare quell'utopia hanno le seguenti caratteristiche prova dell'IMI armi alcune fondamentali
In prevalenza sugli intellettuali letterati privi di esperienza di amministrazione e di governo quindi hanno una visione della politica come religione che li portasse con la rizzare la prospettiva e scatoloni
Una politica dunque astratta dogmatica ed estetica penso a danni per esempio D'Annunzio e i futuristi che parlano della bellezza della guerra tese
E si pensano di conoscere la verità sulla storia e la società di essere in possesso della birra coscienza e quindi di essere in grado di edificare il paradiso in terra naturalmente un'ideologia totalitaria ha il suo paradiso
In virtù di questa idea e i rivoluzionari rivendicano sia alla guida delle masse vittime della falsa coscienza quindi hanno bisogno di essere guidate
Il costituirsi come avanguardia DS stabilendo con essa un rapporto diretto che scavalca le istituzioni
Sia il diritto di adoperare la violenza instaurare la dittatura a danno degli avversari e dei dissidenti o dei dissidenti che si oppongono a questo grande disegno o che hanno posizioni ideologiche ritenute non corre l'avversario quindi è delegittimato sul piano morale e considerato nemico mi viene in mente Palmiro Togliatti che nel mille novecentocinquantuno
Intervistato dall'Unità su cosa pensava di dissidenti Cucchi e Magnani disse anche un nobile cavallo da corsa può avere due pidocchi nella criniera era un linguaggio tipicamente stalinista no questo
E che l'altro la l'avversario mi regimi totalitari non viene controbattuto sulla base delle argomentazioni ma delegittimando lo sul piano morale e
Questi intellettuali rivoluzionari di tipo giacobino hanno una visione apocalittica del presenti attribuiscono assistesse una funzione salvifica di conseguenza ecco vengo al riformismo
Ritengono che la realtà non sia riformabile e giudicano i riformisti come traditori collusi con il nemico
Il riformismo in Italia è stato talmente screditato che per molto tempo anche i riformisti si sono definiti rivoluzionari pesetto Filippo Turati
Dunque la l'altra loro analisi è un'analisi manichea semplificata semplicistica della realtà e quindi falsa annui idee semplici e passioni elementari un'espressione di Nicola Matteucci
Esaltano la democrazia diretta contro quella rappresentativa
Questa mi pare molto attuò Adriano giudica giudicata formale e ingannevole e rivendico l'assistenza ci l'unica autentica rappresentanza del popolo contrapposta istituzioni e partiti giudicati corrotti e se ne esce
Una posizione questa antipolitica e totalitaria che ha caratterizzato le tre rivolti populiste del Novecento italiano secondo Nicola Matteucci interventismo della Grande Guerra il fascismo il Sessantotto
Ebbene l'interventi si sono lì l'interventismo agli rivoluzionario e nazionalista della Grande Guerra per essere più più precisi il fascismo delle origini tutto il fascismo rivoluzionario del Ventennio e di Salò
Il sovversivo di Sini della sinistra extraparlamentare del sessantotto e oggi non si richiama forse esplicitamente a questa visione scelto populismo nostrano
Che fa della democrazia diretto una bandiera e della piattaforma russo un suo strumento ma alla democrazia diretta teorizzata dal russo come bene ha spiegato Jacob Talmont molti anni fa
Nella sua realizzazione storica diventa una democrazia totalitaria
Che può declinarsi sia nel bolscevismo sia nel fascismo cioè la dittatura di una élite e di un capo carismatico il quale naturalmente governa il nome del popolo Robespierre Lenin Mussolini eccetera un popolo concepito proprio sulle orme di un suo come un'unità indifferenziata esperimento una sola indivisibile volontà e quindi può essere rappresentato anche da un solo individuo
Il quale semi autoproclama l'incarnazione in virtù delle sue eccezionali qualità di sacerdote Redentore si pensi al culto del capo nei regimi totalitari nel fascismo esisteva la mistica fascista prese
Previsti edotti dalla dittatura di Mussolini che governava in nome del popolo perché tutti i dittatori governa il nome del popolo nel Novecento
I nostri costituenti nell'articolo uno della Costituzione non si sono limitati a scrivere la sovranità appartiene al popolo ma hanno precisato giustamente
Che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione quindi non è che si si esce a sovranità andando in piazza e dicendo viva il Duce no questo non è il modo cuore i nostri costituenti hanno precisato che la esercita nelle forme e limiti la Costituzione
L'Italia beni in in Italia la rivoluzione Palin genetica non si è affermata
Ma il suo mito assunto un rilievo particolare per il tenace radicamento per la longevità per il peso esercitato su ideologia e forze politiche intellettuali e masse
Dopo l'unificazione nasce il mito del Risorgimento tradito in incompiuto colpevoli Cavour della monarchia sabauda che avrebbero impedito la rivoluzione del popolo
Quindi sarebbe nata una Italietta né grande né popolare
Questo sostengono i democratici sconfitti in primo luogo Mazzini che parla di menzogna d'Italia organismo inerte cui manca l'alito fondatori di Dio l'anima della nazione dice appunto Mazzini
E imbocca una rivoluzione
Per fondare una nazione di credenti concetto che contiene in nuce con ha salvato Roberto Vivarelli quello gentiliana o di Stato etico mentre quella di Cavour emanazione di cittadini
Dunque un germe di massimalismo nazionale sociale già presente in questa fase questo fermi si sviluppa in molti intellettuali delle generazioni successive scontenti dell'Italia reale in quanto non corrispondente loro astratti i modelli di grandezza riconducibili alla formazione classicistica che li caratterizza per esempio in Carducci e D'Annunzio ma soprattutto in Alfredo Oriani il padre dell'ideologia italiana con suo universalismo nazional-popolari
Cui guarderanno le tre principali culture politiche italiane il fascismo mussoliniano il comunismo gramsciano e l'azionismo Gobetti all'anno
Nell'età giolittiana in nome della rivoluzioni da cui dovrebbe nascere un mitico Stato nuovo si comincia piccole aree lo Stato liberale ciò avviene in particolare con la prima rivolta populista del Novecento l'interventismo che precede la Grande Guerra quello composto dei nazionalisti Corradini anni ed è intellettuali di stampo rivoluzionario Palin genetico quali futuristi sindacalisti rivoluzionari alcuni Borciani e il giovane Mussolini
Che nel miglio centododici e come è noto impose la svolta massimalista al Partito socialista nel congresso di legge mille cacciò i i riformisti
Bissolati e Bonomi
Ulteriormente indebolito dal trauma della guerra lo Stato liberale crollerà sotto un duplice attacco quello del fascismo la seconda rivolta populista
Definito da Mussolini l'antipartito dei combattenti non è un caso che Mussolini non fondò un partito fondò un movimento
E lo chiamò l'antipartito poi ci rimase un patito solo dopo diventerà Pati fascista ventuno ma insomma
E ecco Luís si voleva contrapporre ai partiti quindi facevo delle origini è un movimento tipicamente populistico
E e quello è quindi il lo lo Stato liberale crollerà sotto l'attacco del fascismo e quello del massimalismo Palin genetico socialista e comunista
Che in bocca alla giacobina Rivoluzione bolscevica quindi a anziché dare una mano lo Stato liberale in crisi l'ho piccola da sull'altro versante
Vincerà il fascismo che non fu una rivoluzione Palin genetica perché si affermò grazie ad un compromesso con la classe dirigente liberale che sperava di costituzionalizzare
Ma la promessa della rivoluzione ebbe un ruolo fondamentale per tutto il ventennio
Sul piano del consenso dei giovani degli intellettuali di larghi strati popolari in quanto consentirà regime di presentarsi non come una restaurazione del passato ma come una costruzione dell'avvenire
Di una terza via tra capitalismo e comunismo
Tanto più appetibile in seguito alla crisi del ventinove vissuta come crisi irreversibile della civiltà liberale borghese e capitalistica
Non possiamo sapere se la rivoluzione Palin genetica fascista si sarebbe realizzata se ciò fosse avvenuto il regime sarebbe stato molto più totalitario come del resto i rivoluzionari in camicia nera invocavano che diventasse non possiamo saperlo perché il regime fu travolto dalla guerra perduta
Così molti di quei sovversivi mussoliniani sfumato il sogno della rivoluzione all'ombra dei gagliardetti in seguiranno cui quello stesso sogno nelle file del Pci togliattiano
Che saprà abilmente reclutare gli accogliendo lì come rivoluzionario in buona fede ingannati dal giugno
Coloro che non passano al comunismo inseguono quel momento prima Salo poi nelle file dell'estremismo neofascista interno o esterno al Movimento Sociale
Fino ad arrivare al terrorismo stragista degli anni settanta sovente giustificata dai suoi Autori in modo confuso e contraddittorio proprio con la palingenesi rivoluzionario reazionaria di tipo invogliano la resistenza della Repubblica
Il mito della rivoluzione Palin genetica coincidente col mito dell'URSS e di Stalin ha animato il massimalismo d'una parte delle forze partigiane in particolare comuniste socialiste intenzionati non solo a sconfiggere il nazifascismo
Ma anche a realizzare il socialismo il mancato raggiungimento di quest'ultimo obiettivo ha indotto PC e PSI dopo la loro estromissione dal Governo nel quarantasette a parlare di tradimento della Resistenza da parte di quella borghesia ora incarnata dalla DC
Che già allora avviso aveva tradito il Risorgimento
Di qui l'autocandidatura di questa sinistra frontista ad assumere la guida del governo per completare attraverso l'instaurazione del socialismo Risorgimento e Resistenza
Secondo Pietro Scoppola
Le difficoltà incontrate dall'Italia repubblicana nella fondazione della democrazia su uno proprio da imputare al persistere mi partiti comunista socialiste azionista di una cultura giacobina fondata sul mito della rivoluzione
Scrive a questo proposito Scoppola il problema della fondazione della democrazia era ed è costantemente quello di di un di uscire dalla cultura della rivoluzione di superare così l'idea di un'ora X
Di un evento straordinario di un inizio destinato ad aprire una volta per tutte una storia nuova unici emuli e in un regno della libertà
Per accettare invece la logica speri all'Istica del farsi progressive conflittuale dirà di Betta diversi ospizi attraverso un processo del quale la democrazia garantisce le condizioni
La democrazia egli afferma è un po'è un processo non un ordine definito la rivoluzione dunque un mito fuorviante per la democrazia che rende più difficile il che ne rende più difficile il processo
Il mito della rivoluzione coincidente con quello dell'URSS rimane vivo e presenti per molti decenni nella sinistra italiana
L'esistenza dell'Unione Sovietica il mito incarnato appare agli occhi delle masse animati da pulsioni insurrezionalisti la garanzia che alla fine la rivoluzione ci sarebbe stata
Togliatti ne era ben consapevole e infatti mai volle rinunciare a quel minuto necessario per disciplinare e controllare il massimalismo
Blanc dirlo eh contenerne le spinte in insurrezionalisti sgraditi e tanto lui quanto a Stalin peraltro e nello stesso tempo utilizzarlo come strumento di pressione nei confronti degli avversari politici e dei ceti imprenditoriali
Con un'analoga abilità Mussolini aveva gestito i rivoluzionari Palin genetici in camicia nera sovente le stesse persone successivamente transitate all'ombra delle bandiere rosse
è probabile che mi Doucet inizia Desario dei piccini
Politici pragmatici spregiudicati credessero al millenari insomma la possibilità del paradiso in terra ma abbia utilizzato il mito della rivoluzione per ragioni di consenso e di potere
Come pure non è da escludere che in non pochi intellettuali vantaggiosamente allocati negli apparati culturali del regime fascista
Si siano ugualmente serviti di quel mito per giustificare il passaggio nelle istituzioni culturali di un partito comunista gramsciana mente attenta a presidiare le casematte dell'appunto
Il Sessantotto e concludo due righi proprio il carattere fortemente Palin genetico della terza rivolta populista italiana spiega in larga misura il sushi il suo scivolamento sul piano della violenza
Fino al tragico sbocco del terrorismo quale estremo tentativo di forzare una realtà riottoso ad adeguarsi alle astrattezza dell'ideologia
Individua quel pericolo con alcuni anni di anticipo Nicola Matteucci quando in un articolo del mille novecentosessantotto metteva in guardia sul fatto che cito vol la volontà di cambiare il mondo si sale privata di ogni consapevolezza critica porta al mito della violenza all'esaltazione delle minoranze eroiche all'amore per l'azione
Che non è mezzo per un fine ma fine a se stessa alla ribellione per la ribellione alla velleitaria presunzioni di eliminare tutto il passato con il quale ci si rifiuta di fare i conti in sede critica
Per instaurare con la violenza un ordine nuovo un mitico paradiso terrestre che esiste solo nei velleitari sogni di un'arroganza giovanile che pretende di apparire buona anche se consapevolmente agisce come cattiva
Dunque la rivoluzione palingenetiche in Italia non c'è stata ma il suo mito ha inciso nel profondo per lungo tempo e forse continua a incidere nel presente
I rivoluzionari hanno ostacolato le politiche riformiste e hanno insidiato la democrazia rappresentativa con le rivolte populiste di cui il fascismo che la abbattuta grazie
Grazie professore
Ora entriamo in una diversa fase del convegno dopo aver ascoltato l'intervento incentrato più sulle definizioni proposte ridefinizioni del riformismo e questo intervento professor Buchignani sulla duello durato appunto tutto il secolo breve fra riformismo e massimalismo ora parliamo del riformismo che ci vorrebbe
E cominciamo con
Il professor Gianfranco Viesti professore ordinario di Economia
Nell'Università di Bari esperto di economia internazionale industriale regionale di politica economica autore tra l'altro di mezzogiorno tradimento più lavoro più talenti giovani donne sud
E cacciavite robot e tablet
Il tema su cui ci parlerà di più è quello del Mezzogiorno
E e ci tengo a ricordare la scelta fatta dalla UIL in particolare diciamo santificata dall'assemblea alla Fiera del levante nel due mila quindici
Di considerare il Mezzogiorno la grande questione nazionale non una questione separata non è una questione che si affronti con politiche di settore soltanto ma una grande questione nazionale che richiede le stesse medicine che richiede il Paese con una maggiore intensità di somministrazione la parola professor Gianfranco Viesti che ha ha contribuito a queste nostre può elaborazione
Grazie buongiorno grazie Monte dell'invito come è stato detto cambia un po'
Il tema è il taglio di questo intervento rispetto a quelli precedenti io mi occupo di sviluppo economico mi è stato chiesto di fare qualche riflessione diciamo sul riformismo a mezzogiorno di provare a fare qualche
Di porgervi qualche riflessione su questo
Perché il Mezzogiorno visto da me questo qui quello che vi dirò non come un tema settoriale o specifico ma come una grande questione nazionale quindi come un banco di prova di azioni riformatrici
Che valgono per l'intero Paese
Non sono uno storico e non intendo diciamo avere una chiave storica parlerò più che altro del presente
Però o diciamo un salto indietro all'immediato dopoguerra ci può essere utile per comparazione anche perché lo sviluppo del Mezzogiorno nel primi decenni del del secondo dopoguerra
è uno dei temi chiave del riformismo del paese c'è un un pezzo dei nostri concittadini donne e uomini che soffre una situazione di gravissima arretratezza di deprivazione di esclusione dalla vita economica ma anche dalla partecipazione politica livelli di istruzione molto bassi e dunque l'inclusione
Di questi cittadini della comunità nazionale e il grande uno dei grandi obiettivi da perseguire questo lo si persegue
Con politiche di valorizzazione delle risorse del Mezzogiorno per la crescita quindi attraverso una grande stagione
Di Investimenti pubblici e privati lo si affronta attraverso l'estensione e il rafforzamento dei diritti di cittadinanza
E quindi la costruzione di un sistema di servizi pubblici in primo luogo quelli per l'istruzione la salute molto meno quelli per il welfare e l'assistenza che accompagna lo sviluppo del paese
E sono è un periodo nel quale molto contribuisce a un successo quanto meno parziale di queste politiche sono è un quadro economico sociale politico favorevole alla convergenza nelle menti delle classi dirigenti italiane c'è una prospettiva europea cioè la prospettiva di una integrazione a somma positiva tra le diverse parti dell'Europa e in Italia tra le diverse parti dell'Italia
E dunque il dosi lupo del Mezzogiorno non è visto come una ricompensa o come una ma annunciava o una compassione verso i meridionali ma è visto come un tassello dello sviluppo complessivo del Paese
Tanto dal punto di vista economico quanto dal punto di vista civile e sociale
Le riforme di quel periodo sono a mio avviso leggibili in modo abbastanza semplice e cioè la di format tende ad attuare la Costituzione la riforma tende a garantire concretamente
Quello che c'è scritto nella nostra Costituzione naturalmente un processo lungo
Ma è un processo adatto a quei tempi nei quali appunto l'ottica e lunga e si da vivo a operazioni sapendo che i frutti saranno portati dopo molto tempo naturalmente sappiamo benissimo che non tutto va bene viene erano consci
Le classi dirigenti migliori già da quel periodo del già nel mille novecentosessantadue Ugo la Malfa scrive un documento che bisognerebbe forse ragione delle scuole ancora oggi da capo cioè la nota aggiuntiva al bilancio
Di poco delle riflessioni di altissimo livello sul significato delle riforme e su quanto i i grandissimi successi economici del miracolo non si fossero ancora tradotti e si dovessero invece da due lei in una
Miglioramento complessivo del paese
Non tutto è andato bene naturalmente
Se veniamo all'oggi rileggiamo e guardiamo la situazione dell'oggi comparata a dove eravamo tanti anni fa
è evidente che non si è trattato di una trasformazione complessivamente di successo tuttavia volley mettere molto in guardia contro l'idea piuttosto diffusa che non è cambiato niente non si è fatto niente le trasformazioni che si sono avute
Nell'intero paese in particolare nel Mezzogiorno sono state trasformazioni epocali
Si sono aggiunti i successi
Però vilmente inimmaginabili all'epoca pensate alle condizioni di vita e di salute che ci sono oggi dal Mezzogiorno rispetto a quelle del passato
Pensate a un tema importantissimo come quello della parità di genere il ruolo della donna nella società meridionale che oggi anni luce lontano
Da quello che dal locale
Sono state compiute operazioni di modernizzazione
Di messa a valore del territorio chiunque andando in Basilicata può immaginare cos'era quella regione quando non c'erano le strade che sono state realizzate è stata creata una base produttiva che ha avuto il suo ruolo e ancora il suo ruolo oggi nell'economia nazionale
è ovviamente del tutto insufficiente le lo sappiamo bene lo dirotta un attimo ma
Mezzogiorno di Marne diciamo un pezzo importante delle produzioni italiane delle Alpi automobile naturalmente ma anche siderurgiche ma anche aeronautica ma anche alimentari da non
Tenere sotto casa
E sono state costruite grandi reti di servizi pubblici pensate alle scuole
Che cos'era la mancanza di scuola ancora negli anni Sessanta del sessantuno
Con una un secolo da un secolo dall'Unità d'Italia nel mille novecento si satura un secolo dall'Unità d'Italia si raggiunge una prima diffusione dell'istruzione elementare nel Mezzogiorno
Naturalmente non tutto va bene
Quello che rileva oggi che
Cambiato tutto quello che c'è da cambiare riconosciuti ai successi
Di quello che è stato fatto appare evidente che oggi la situazione del Mezzogiorno rappresenti una sfida con caratteristiche differenti ma di dimensione probabilmente identica a quella che rappresentava per l'Italia negli anni Cinquanta e Sessanta questo
è del tutto evidente dopo la grande crisi da cui non siamo ancora usciti in cui s'per fortuna con qualche tendenza al miglioramento siamo ancora dentro e che ha segnato gli ultimi dieci anni della nostra vita una grande crisi
Che ha avuto e sta avendo può darsi avrà
Effeti sommersi molto importanti che non leggiamo soltanto sulle statistiche del PIL
Ma leggiamo nella condizione del nostro Paese oggi i la situazione del Mezzogiorno ha di fronte al sesso fide e preoccupazioni tanto grandi quanto quella degli anni cinquanta e sessanta
è un'area del mondo in fortissimo declino demografico e con un contributo dell'immigrazione molto modesto e una forte ripresa dell'emigrazione e quindi con il rischio di avvitarsi l'uno spopolamento tanto delle aree interne quanto delle città che nel giro di qualche lustro può portare a trasformazioni molto negative è un'area nella quale ci sono fortissime Ale di esclusione sociale
Nella quale e più forte molto forte la protesta della criminalità organizzata
E e e
Pensiamo
A altre circostanze che ben conosciamo e che non sto qui a sintetizzabili che appunto ci mostrano come probabilmente la dimensione della sfida che abbiamo davanti a noi oggi sia paragonabile a quella di cinquant'anni fa
Il punto è che le condizioni di contesto in cui questa sfida si colloca sono molto meno favorevoli di quelle di ciò di cinquant'anni fa no no qui modo di argomentare
Convincente mente queste tesi ma diciamo l'Europa e l'Italia di cinquant'anni fa erano ad economiche nelle quali chi stava indietro aveva molte con finte i territori che stavano indietro avevano molte più chance di svilupparsi oggi ce ne sono di meno perché la nostra economia e mi scuso per la rozzezza lì per semplificazione dovuta
Ovviamente a motivi di tempi le nostre economie sono attraversate da un lato da fortissimi i processi di concentrazione nelle aree metropolitane più forti
Soprattutto di capitale umano qualificato
E dall'altro nel in un decentramento di attività manifatturiere anche di servizio a e a minore intensità di capitale umano qualificato che scavalcano completamente le ragioni le regioni deboli raggiungono i Paesi dell'est ora la sia ma anche dal punto di vista politico siamo in una situazione completamente diversa e molto più sfavorevole siamo in un periodo di forte sfiducia
Innescata e
Rafforzata dalla crisi economica siamo in un periodo di egoismo dei forti siamo in un periodo nel quale la costruzione europea scricchiola perché lui rinasce la tendenza alle piccole patrie
Rinasce l'idea che si sta meglio se esista divisi e che se si sta insieme bisogna lottare per le risorse e non metterle insieme e abbiamo una politica
Assolutamente di breve periodo alla ricerca di un consenso molto immediato
Che diciamo nel nostro Paese a enorme difficoltà a
Diciamo proiettarsi seppure parzialmente in un orizzonte di lungo periodo sappiamo tutti che la politica vive di consenso e dunque non può solo nutrirsi di belle speranze
Però sappiamo anche che se oggi dico una battuta con un pizzico di cattiveria la preoccupazione principale dei nostri parlamentari e chiedersi il mio leader mi metterà nel listino a maggio
E ed è solo quella diciamo è difficile immaginare grandi processi di riforma
Vediamo a rapida mente il quadro attuale diciamo delle politiche ESP e scopriamo ulteriori motivi di preoccupazione allora l'Italia e in particolare del sud
Ha bisogno fortemente di una grande potenziamento e modernizzazione del suo capitale pubblico dai tetti delle scuole che cadono alle reti a banda larga che mancano
Noi stiamo facendo scusate mi daccapo se lo dico così ma mi pare un argomento che si capisce bene noi stiamo facendo tutto l'aggiustamento dei conti pubblici tagli
Hanno gli investimenti pubblici gli investimenti pubblici sono ai minimi storici non vi è prospettiva di aumento
E negli ultimi cinque anni sono venuti a mancare rispetto alla tendenza precedente che non era esaltante settantacinque miliardi di investimenti pubblici abbiamo non abbiamo costruito uno stock di capitale pubblico per settantacinque miliardi
E questo vale in tutto il Paese questo processo di mancato investimento sul futuro collettivo vale in tutto il Paese ma naturalmente particolarmente forte del Mezzogiorno dove le dotazioni
Sono inferiori le cadenze sono inferiore
E in secondo luogo e il nostro Paese è stato perseguendo anche qui lo dico con un pizzico di cattiveria
Usando dei toni forse non adeguati una coerente politica dell'ignoranza cioè Stati d'uccello fortemente i suoi investimenti in conoscenza e in particolare sulle la conoscenza delle giovani generazioni
Nell'ultimo decennio abbiamo fatto grandi passi verso lo smantellamento in particolare del sistema osso sistema universitario
Questo vale in tutto il Paese ma vale molto di più nel Mezzogiorno che si caratterizza oggi come l'aria più ignorante d'Europa
Nel senso che le regioni del Mezzogiorno sono quelli che hanno la popolazione giovane
Dotata di laurea più bassa di tutta Europa ce la giochiamo con le regioni rurali della Romania la Sicilia se la gioca con le regioni rurali della Romania
Non certo con buca adesso non certo con con Varsavia
Nella percentuale di giovani trenta trentaquattro anni lavorati in Sicilia intorno al diciotto per cento a Varsavia il quarantaquattro per cento all'onda e l'ottantuno per cento
Questi sono diciamo due numeri che danno la dimensione la cosa veramente interessate che stiamo facendo di tutto si sta facendo di tutto per ridurre queste percentuali attraverso una politica universitaria se qualcuno interessato abbiamo pubblicato l'anno scorso dal porto di ricerca che si chiama università in declino in cui ci sono tutti i numeri e in cui stiamo facendo intense politiche per la riduzione del diritto dei giovani meridionali a frequentare l'università e quindi per la riduzione delle immatricolazioni delle laurea e questo mi porterebbe
Ma non voglio rubare tempo
Ha un una riflessione diciamo vi consegno una riflessione sul significato della parola di forma
Perché questi affetti che ho dipinto con un quadro così nero ma purtroppo credetemi molto realistico sono effetti di riforme a me pare che il significato di questa parola sia profondamente cambiato
E che quindi cresciamo insieme una parola volto tradita adesso che abbiamo di forme non cambiamenti che tendano includere a garantire diritti e a garantire l'attuazione della Costituzione ma chiamiamo riforme iniziative politiche che vanno in direzione esattamente opposto
Sappiamo che esiste una economia meridionale per fortuna nonostante la crisi
Che ce l'ha fatta mai piccola
Manca un settore esportatore che sia un settore agricolo il settore industriale valutazione settori terziario avanzato capace di portare reddito e soprattutto lavoro in quel territorio abbiamo un tourbillon di incentivazioni ma abbiamo una scarsa visione di politica industriale cioè di come da capo il Mezzogiorno come parte dell'Italia un'area sviluppo intermedio
Se la può giocare oggi farà la Germania e la Cina da capo chiedo scusa della rozzezza del mio
Del Mend del mio della mia illustrazione ovvero come può un Paese molto più debole tecnologicamente della Germania e molto più costoso
Produttivamente della Cina avete un suo ruolo dell'economia internazionale può averlo ma questo ruolo non è ovvio
Va costruito anche attraverso politiche industriali che ovviamente non siano le politica degli anni Cinquanta e Sessanta diciamo fortemente dirigista e macché disegni no una prospettiva di sviluppo infine molto molto importante ma non ho il tempo per argomentare più di tanto e quello che sta succedendo nei servizi pubblici e nei diritti di cittadinanza sappiamo che la grande modernizzazione oggi dell'Italia appalti passa anche e soprattutto attraverso un aumento di efficienza e di equità Nesi grandi servizi pubblici nazionali e questo è particolarmente vero in tutt'Italia ma è particolarmente vero del Mezzogiorno dove i servizi pubblici
Tendono ad essere di minore qualità
E di minore equità questo dipenderà un insieme di caratteristiche dipende da una qualità delle classi dirigenti che gestiscono e organizzano questi servizi pubblici ma non solo di questi in alcuni casi dipende da una carenza relativa di risorse in alcuni casi dipende dalla mancanza di quel capitale pubblico la qualità dei servizi di trasporto pubblico locale dipende
Anche dalla dotazione di Biraghi o di strade
Di fronte a questa situazione
Ci stiamo ponendo con un'ottica fosse del tutto opposta a quella che ricordavo prima degli anni sessanta e cioè non di miglioramento e di inclusione bien di miglioramento dei diritti e di inclusione di tutti i cittadini
Ma di riduzione selettiva di questi diritti diciamo clonata ad oggi la circostanza che domenica i cittadini due regioni italiane molto importanti voteranno sul seguente quesito
Volete voi più soldi pubblici togliendole agli altri italiani già il fatto che si voti questo quesito a me pare preoccupante anche qui mi permetto di rimandare un articolo che ho scritto sul Messaggero di oggi per guadagnare tempo e abbia mi alla conclusione
Che cosa è cambiato rispetto a cinquanta sessant'anni fa bene è cambiata la circostanza che si è diffuso
è cambiato moltissimo l'ottica con cui il Paese guarda al Mezzogiorno non più come una grande riserva di crescita o come uniti una un territorio nel quale vivono nostri concittadini che hanno condizioni peggiori rispetto a noi
Ma con un'ottica io e che io ho chiamato più volte del teorema meridionale e cioè un'ottica disillusa scettica egoista
Nel quale si dice abbiamo fatto tanto e non abbiamo ottenuto niente abbiamo dato tanti soldi e le hanno sprecati adesso non gliene diamo più d'alto soldi nostri delle nostre tasse non gliele diamo più perché è tanto va a finire sempre allo stesso modo tanto va a finire che classi dirigenti corrotte li sprecano e d'altra parte che classi dirigenti può vede meridionali mezzogiorno che un'area nella quale non esiste capitale sociale che questo concetto questa chiave universale che oggi si usa molti miei colleghi usano per spiegare tutto quello che non si può spiegarmi manca il capitale sociale
E dunque e dunque ci collochiamo in una situazione molto difficile
Molto comparabile a quella che caratterizza il quadro europeo cioè una situazione nella quale diciamo c'è una tendenza molto più a dividersi che a unirsi molto più alla rendita che all'investimento molto più Argo Dede del proprio livello piuttosto che a condividerli con gli altri lasciatemi concludere
Semplicemente con due considerazioni la prima e che noi stiamo forse temo spero di no ma temo che sia un po'prendendo sottogamba il Mezzogiorno nel senso che di fronte a tutto questo
In quest'ottica diversa con cui guardiamo i suoi problemi e tutte queste politiche pubbliche che lo stanno penalizzando per molti versi così fortemente beh il sud da un padre reagire particolarmente padre a vere
Da un lato degli elementi di reazione positiva ci sono certamente impresa che competono
Qualche buon sindaco progetti collettivi di sviluppo dall'altro c'è un Sud che arretra che si nasconde nel sommerso oppure che emigra direttamente quello che non stiamo considerando e semplicemente che se leggiamo i giornali
Scopriamo che la la grande ventata degli ultimi anni quella che ha portato Trump alla Casa Bianca quello che ha portato il gli sventurati britannici fuori dall'Unione Europea
Era quello che ha portato i neonazisti a rientrare nel Parlamento tedesco è una grande questione regionale
E cioè il vuoto o delle regioni colpite da questa crisi io temo che questo e spero che questo non succeda mai al Sud ma voglio dire ci stiamo stiamo un po'scherzando col fuoco con la reazione dei meridionali
La nostra prospettiva ho concluso riformista è molto debole
Di fronte a questi temi
Forse oggi io non sono uno storico non mi permetto di dare giudizi ma più che diciamo un confronto fra riformismo e massimalismo rivoluzionario
Diciamo che mi pare di vedere come negli anni cinquanta e sessanta mi par di vedere da un punto di vista politico una situazione molto più simile a quella degli anni Venti e degli anni Trenta cioè nella quale in realtà il riformismo è silente e si confrontano due grandi destra
Una destra globali Istra liberista è una destra autarchica nazionalista che è quello che sta succedendo in alcuni grandi conflitti che stanno attraversando le loro eppure eppure è evidente
Che il rilancio di una prospettiva di frondista è l'unica che può tenere insieme parlo di Zaha del Paese una prospettiva riformista fatta di diritti e di doveri
Una prospettiva riformista che come tale guardi al lungo periodo
Che continui a credere nel grande disegno europeo indipendentemente dalle politiche che poi fa l'Europa che possono essere in alcuni casi buone in altre cattive
Non è che noi non crediamo nella democrazia se se il Parlamento nazionale fa una legge che non ci piace
Io credo che dobbiamo continuare a credere nell'Europa anche se alcune delle decisioni sulle banche o sul fiscal compact dell'Europa non ci piacciono
E quindi una prospettiva di integrazione e soprattutto una grande prospettiva di Investimenti toh credo che la lezione più importante del Mezzogiorno oggi sia Cuesta la l'avvertimento che importante del Mezzogiorno che ci viene a mezzogiorno oggi sia questo
L'Italia ha bisogno di una grande stagione di investimenti
Di investimento sul suo territorio di investimento sui giovani di investimento sull'inclusione lo scenario opposto è quello di un dolce declino spero dolce di un Paese ricco pieno di rendite che nel tempo lascia scorrere
Le sue ricchezze lascia defluire la sua capacità intellettiva e si gode diciamo diventa una grande Disneyland
Per i turisti internazionali e si gode il suo bel clima il suo bel territorio questi sono i due scenari in fondo
Ovviamente chi è più ricco può convivere meglio con lo scenario della vendita perché ce l'ha e chi è più povero che con lo scenario della rendita non vive quindi richiede una grande stagione di investimenti collettivi credo che sia questa la lezione che ci viene dal Sud
Perché naturalmente in mancanza di una grande stagione
Di investimenti collettivi pubblici e privati soprattutto sulla conoscenza e soprattutto sui giovani anche chi a vicolo diventa molto meno in fin dei conti la storia ci insegna questo ce lo ricordo Mario Draghi
Non molti anni fa nel Cinquecento l'Italia era il centro del mondo nel Seicento aveva intrapreso un lungo periodo di declino che è durato molti secoli la storia si misura
Su periodi molto lunghi e credo che la sfida che ci viene dal mezzogiorno nel quale le cose non si risolvono a Schio canto le dita o di qui alle prossime elezioni non si risolvono
Diciamo con un'azione di lunga lena sia questo che la prosperità e l'inclusione di un Paese vanno costruite nel tempo lungo e bisogna avere idee chiare
è volontà per farlo e non fermarsi grazie
Grazie professore l'ultima delle relazioni dei nostri ospiti accademici Nunzio Nunziante Mastrolia della LUISS
Guido Carli
Analista politico dei sistemi economici internazionale autore tra l'altro della grande transizione dalla Società aperta lasciata chiusa il socialismo liberale di Bettino Craxi colui continuiamo a parlare del riformismo che vorremmo soprattutto nel rapporto con la globalizzazione
Grazie grazie soprattutto per l'invito e sono molto contento di essere qua
Neanche a farlo apposta io mi riaggancio dalle parole del professor Viesti
Condivido condivido totalmente
Noi come dire qui è tutto un parlare di riforme tutti si dicono riformisti più che la come dire la tensione tra il
Tra la parola riforme avrà rivoluzione quindi si tratta di cercare di capire distinzione tra riforme e mondo conservatore in questo Paese tutti si dicono riformatori nessuno ha il coraggio di dirsi conservatore addirittura reazionario anche se vogliamo volte nei fatti
Vengono attuate le politiche con di stampa conservatrice
Quindi come dire riforme di struttura erano quelle di di Riccardo Lombardi riforme di struttura erano quelle di Berlinguer e quando nel settantasette parlava di dell'idea di inserire degli elementi di socialismo all'interno di un del corpo
Capitalistico della società per provocarne la mutazione genetica nel suo opposto e riforme strutturali sono quelle che ci impone il Washington Consensus che nonostante tutto continua a essere ancora vivo attraverso la Banca mondiale attraverso il Fondo monetario internazionale
Ma anche attraverso l'Unione europea che per certi versi è stata plasmata da quel neoliberismo che affatto da paradigma dominante quindi qual è la distinzione tra le riforme
Io credo che in questi casi è sempre la storia la la il laboratorio dove andare a cercare risposte voglio sottoporre alla vostra attenzione due casi nella storia universale che secondo me sono molto utili a capire
A darci un metro per capire che cosa è riforme che cosa non è riforma il primo caso è quello della Roma repubblicana romantica nel secondo caso è quello di della Firenze medievale
Quando Polibio nel primo secolo avanti Cristo cerca di capire quali siano stati vere le ragioni per cui Roma in soli cinquantatré anni è riuscito a conquistare tutto il bacino del Mediterraneo arriva ad una conclusione è stata la sua costituzione
Cioè un una struttura istituzionale in grado di inviare antiveleni detta una struttura istituzionale per certi versi di stampo liberale che per comodità secondo me può essere accostata al paradigma Id al tipico di di Popper e della Società aperta
Quella struttura istituzionale e quella città una volta sconfitta Cartagine nella seconda guerra punica diventa la più grande potenza commerciale di fare di tutto il Mediterraneo
E si avvia una fase di grande trasformazione di grande sviluppo economico che però non è per tutti
Come poi succederà in altri periodi storici il libero mercato li rese il mercato lasciato a se stesso produce pochi ricchi e tanti poveri
Con un ceto medio in mezzo che si assottiglia si sfascia perde di indipendenza economica e perde i suoi strumenti alla produzione lo dirà poi Marx nel capitale secoli dopo
Quindi si crea una vera e propria questione sociale per inciso che cos'è una questione sociale vi confesso che Giotto sbattuto la testa per quasi un anno e non sono riuscito a trovare una definizione alla fine mettendo insieme un po'di pezzi vi propongo questa definizione di questione sociale
E cioè una definizione composta di due parti una statica che quella di un una grande polarizzazione economica misurata con il coefficiente di Gini quindi orari pochi ricchi e tanti poveri e un elemento dinamico che l'assenza o l'occlusione dei canali di assistenza o di ascesa sociale
Per cui chi faceva parte della ceto medio non solo si impoverisce ma resta povero perché non ha né strumenti di assistenza negli strumenti per ritornare serico quindi una scuola che si privatizza una sanità di si privatizza quindi chi è povero resta poco questa è una questione sociale
A Roma succede questo e i primi e che cercano di di porre mano a questa cosa in realtà c'era stata già una su una prima questione sociale che fu risolta con la secessione del Monte Sacro accesa secessione della plebe Montesacro di quel purtroppo ai tribuni della plebe che come dice sempre Pellicani erano Sarno coi nell'evoluzione della del sindacato
I Gracchi propongono una serie di riforme che sono riscossione dei debiti e la divisione della e la redistribuzione della Terra redistribuzione della terra non è altro che un impiego di lavoro stabile
Anche perché le terre le oneste inalienabili per cui non potevano poi essere vendute per motivi di di di di necessità fatto sta che i Gracchi vengono uccisi
Non tutti e due fratelli Gracchi vengono uccisi a quel processo di riforme si stoppa quindi Roma diventa quel punto un'arena dove io pochi oligarchi muovono masse di diseredati
E quelli che erano senza terra prestano il proprio braccio a questi oligarchi per ottenere con la spada quella terra che prima avrebbero dovuto a tempo tenere con la legge
A quel punto la lotta tra le sono le guerre civili Roma diventa Rena dove si scontrano i vaglio degli archi finché uno solo non ottiene il potere assoluto che Ottaviano e va a mettere mano a quella struttura istituzionale la Repubblica che aveva fatto la grandezza di Roma
A quel punto si avvia la fase di declino
Di Roma perché la struttura istituzionale che aveva fatto la grandezza viene manomessa
Come il percorso è quello di una Repubblica che diventa a mano a mano una società del del dispotismo orientale dopo secoli e la stessa cosa succede nella nella nel nell'Italia medievale
Quando i liberi comuni riescono a scacciare l'imperatore come dice Sismondi Sismondi prese la governarsi a foggia di romani quindi sull'esempio l'antica Repubblica romana sia di anche in quella fase una grande fase di sviluppo economico di grande trasformazione
Però il meccanismo è sempre lo stesso pochi ricchi e tanti poveri e non è un caso che il trecento sia il secolo dei grandi movimenti
Operai sia grande moglie del de la grande questione della povertà
Anche in quel quel caso c'è qualcuno che cerca di porre rimedio a questa questione a Firenze sono i Ciompi che iniziano a protestare per radere migliori condizioni di lavoro e avere degli aumenti salariali
E poi per aver parte al reggimento della città perché capiscono che per poter avere delle condizioni migliori bisogna partecipare al governo della città quindi e quello che rivedremo dopo un sindacato che si fa movimento operaio
Anche in quel caso i Ciompi vengono uccisi
A quel punto Firenze vengono macellati dei Beccari per essere precisi
A quel punto Firenze diventa anche in quel caso una renna dove competono gli oligarchi finché uno solo prende il potere assoluto distrugge l'assetto istituzionale che aveva fatto la grandezza di quella città
E Firenze sparisce dalla storia universale dopo il il la fase dopo il mille cinquecentosedici Firenze sparisce una storia diversa
Ora la lezione da trarre da questi due esempi quale che dato un assetto istituzionale di tipo liberale si produce naturalmente sviluppo economico ma altrettanto naturalmente si produce una questione sociale
E se non risolta questa questione sociale porta alla distruzione di quella struttura istituzionale che era garantito di Berta
Quindi la chiave di tutto in che cosa consiste nell'evitare che si forma delle questioni sociali e quando si formano e curarle qual è lo strumento più importante per curare una questione sociale sono i diritti sociali lo stato sociale
E questo spiega la frase di Ralf Dahrendorf quando dice la più grande invenzione dell'umanità è stato lo stato sociale perché sei grandi esperimenti di libertà dei moderni nell'antichità sono falliti perché non c'ero stato sociale
Allora avere diritti sociali è stato sociale significa fare in modo che ci sia una fase libertà progresso e sviluppo
Continua ora voi guarda dei questa riflessione e totalmente presente ai padri costituenti
I nostri padri costituenti quando doveva si riuniscono in assemblea costituente fanno questa riflessione di un mercato che lasciato a se stesso produce pochi ricchi e tanti poveri
Lusso lo dice lo Stato liberale ha fallito per questo perché si era limitato a fare il guardiano notturno della proprietà privata
E non è un caso che la più grande innovazione della nostra Costituzione sia la costituzionalizzazione dei diritti sociali affianco ai diritti liberali
O meglio non è a fianco se si reggono gli atti della prima sottocommissione che quella che si occupa della prima parte della della della dei principini costituenti Emilio Lussu Giorgio la Pira
Togliatti sono d'accordo nel ritenere che i diritti liberali sono finalizzati alla realizzazione dei diritti sociali
Il che significa che i diritti sociali sono sovraordinati rispetto ai diritti liberali
E questo lo si vede chiaramente nel testo della Costituzione l'articolo quarantuno riconosce la una delle libertà di più importanti del mondo liberale della libertà d'impresa
Ma la libertà di impresa non può andare in contrasto con l'utilità sociale con la dignità sotto la dignità umana quindi l'attività umane sovraordinata rispetto a libertà libera
Stessa cosa all'articolo quarantadue dove si riconosce
Il diritto di proprietà ma anche in quel caso il diritto di proprietà non può andare contro utilità sociale quindi nel nostro ordinamento
Essere riformisti significa mantenere questo equilibrio tra libertà liberali e libertà socialiste l'espressione libertà socialista e Assemblea Costituente fu usata da Moro
Mantenendo sempre fermo questo principio che i diritti sociali sono sovraordinate rispetto ai diritti liberali a questo punto ne possiamo dire che il riformismo neoliberista che schiaccia i diritti sociali non è riformista
E possiamo anche dire però d'altro canto per il come caso storico il riformismo
Che emette troppo l'accento sui diritti sociali a discapito di diritti liberali e nemmeno quella riformista
Quindi diritto riformismo è mantenere questo equilibrio tra libertà liberali e libertà socialiste con quest'ultima però sovraordinata
Ora se questo è il ragionamento come dire il metodo che noi dobbiamo portare avanti per dirci riformisti che cosa significa essere riformisti oggi
Prima di poter rispondere credo sia importante cercare di capire quali sono le trasformazioni che stanno si stanno verificando oggi
La prima sappiamo è una rivoluzione tecnologica che ha un andamento come dire non lineare ma progressivo perché quella è la progressione geometrica di cui parla tanto
Ray corso a il questo futurologo americano molto spesso preso in giro ma secondo me non non ha ragione per cui la progressiva non è uno due tre quattro ma uno due quattro quindi queste l'impiego il modo in cui le tecnologie stanno arrivando nella nostra società
E il modo in cui e l'impatto di queste tecnologie sulla nostra società avanza con questa progressione geometrica
Ora secondo me ci sono dei trend che vanno tenuti presenti il primo e la fine della globalizzazione come l'abbiamo conosciuta per spiegare questa cosa se non è molto utile il caso per la Fox con è un'azienda taiwanese
Che lavora in cucina e che fa l'assemblaggio per tutto quello che ne abbiamo in tasca cioè tablet ai von oppure televisori
A plasmare assembrano questi pezzi sia per lei phone sia sia per la l'Apple Oliver Samsung di per altre case
Produttrici qualche anno fa gli operai iniziata suicidarsi
Per protestare contro le condizioni di lavoro hanno iniziato a suicidarsi la prima iniziativa fatta la dirigenza della fabbrica fu quella di mandare i clown nelle linee di montaggio pensavano che erano depressi li mandiamo e clownerie
Le persone continuano ad ammazzarsi
La seconda salivano sul tetto si buttavano giù la seconda iniziativa che presero fu quella di mettere delle reti tra i vari stabilimenti ma si buttavano giù la terza genialata
Fu quella di far firmare una lettera far firmare un contratto in cui gli operai si impegnano a non suicidarsi
La cosa non ebbe effetto a quel punto la dirigenza decise una cosa automatizzare completamente lo stabilimento
Hanno avviato questa fase qualche mese fa il processo sia arrivato a conclusioni da un giorno all'altro hanno licenziato sessanta mila persone
Oggi la Cina è il paese che impiega più robot ma visto Leo poca come dire
Considera nuovo coi né io non penso che i cinesi abbiano una così grande lungimiranza delle cose
Non si rendono conto che così facendo stanno minando il loro vantaggio competitivo perché era basato sul basso costo la manodopera perché se io posso sostituire le braccia cinesi con un robot l'attività che prima avevo delocalizzato incide me la porto il nuovo qua
Ed è quello che sta succedendo il fenomeno il nuovo però sta prendendo piede si chiama Rescio Ring
Per cui le attività che erano state portate all'estero ritornano o almeno quelle attività che non state portate all'estero lei cerca di basso costo della manodopera
Ora però questo cambia tutto perché se le attività più basso valore aggiuntiva più alto
Contenuto di lavoro possono essere automatizzate
Quando ritornano questi investimenti non vanno più alla ricerca di luoghi a basso contenuto di mano d'opera oppure a territori Chiostro delle fiscalità di vantaggio ma vanno alla ricerca di quel territorio che possono garantire
Una qualità della ricerca scientifica e l'innovazione tecnologia e una qualità della creatività chi sono i nuovi grandi motori della dell'economia globale faccio una battuta sul Mezzogiorno
Il decreto che è stato fatto mette delle aree delle zone economiche speciali intorno ai porti cosa rimane su un senso
Le zone economiche speciali andrebbero fatte intorno all'università perché le università sono il produttore di materia grigia che il combustibile della nuova economia
Ora questo trend che cosa sta producendo la fine della fabbrica fordista
Perché se nella prima fase della globalizzazione la catena di montaggio era esplosa in giro per il mondo alla ricerca delle fa varie fasi del vantaggio comparato però continuava ad esistere la logica della fabbrica fordista continuava ad esistere
Oggi invece che io posso delegare tutto al robot
Che può lavorare in una fabbrica al buio perché a quel punto non c'è più neanche bisogno da luce elettrica del nominale
Cambia il paradigma
E se cambia il paradigma della fabbrica fordista cambia tutto quello che c'abbiamo costruito intorno perché le nostre società io credo sono costruite intorno al paradigma della fabbrica fordista
Scusate un ospedale che cos'è
Se non una mega officina della mega fabbrica in cui tutti entrano per cercare di di curarsi uscirne dopo le scuole come li abbiamo concepite che cosa sono se non catene di montaggio in cui uno studente passa da un ciclo all'altro viene riempito di contenuti per quella arrivare alla fase della del controllo qualità finale
E secondo me cambia anche le ci cambiano anche le città che cos'è una città se non un agglomerato fordista in cui fino a un certo punto ci sono state delle economie di servizio delle economie di scala ma oggi il vivere all'interno di una città grande ha più svantaggi rispetto al vivere altrove
Quindi c'è questo mutamento e normative le tecnologie stanno producendo ora non da riformisti dobbiamo porci la domanda come fare perché i diritti sociali che sono contemplati nella Costituzione possono essere garantiti a tutti
Tenendo presente questi questi cicli e tenendo presenti come dire le tecnologie che possono aiutarci a questo punto io pro come oggi secondo me la leva principale da recuperare il ruolo dello Stato
Anche perché nel come dire nella nel all'interno del paradigma neoliberista nel quale siamo vissuti fino a poco tempo fa lo Stato era la bestia ad affamare il male assoluto tutto ciò che era pubblico era il mare tutto ciò che era privato era negativo il che ci ha portato a distruzioni non attrice distruzione
Per questo io con son convinto della necessità di ripensare una nuova politica industriale
Però come diceva giustamente il professor Viesti non quella degli anni Cinquanta stanno nascendo delle nuove industrie del futuro
Dalla sedia sicurezza alla Big Data analyst che se non ce li perdiamo adesso non riusciamo più a recuperare questa cosa l'abbiamo già fatta dopo l'unità d'Italia quando finita la fase di libero scambisti concerto molto ci si rese conto che serviva l'intervento dello Stato per poter recuperare quelle che allora non le industrie del futuro
Altrimenti se si perdeva quel treno non si sarebbe più recuperato ecco allora che lo Stato entra costituisce la siderurgia entrée costituisce la meccanica i trailer nelle le locomotive erano quanto di più avanzato c'era allora in pochi anni di tale diventano un grande Paese riproduceva locomotive
C'è bisogno di una nuova politica della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica non si tratta soltanto di finanziare la ricerca io credo che lo Stato debba mettere debba entrarci in queste cose
Il famoso modello dello Stato innovatore di Mariana Mazzucato sia attraverso imprese pubbliche che faccia ricerca scientifica innovazione tecnologica per questo io sono molto affezionato o meglio spero molto che la Cassa depositi e prestiti possa diventare come dire il nucleo dal quale di costruire un intervento dello schooner ripensare ed è ridare vita un intervento dello Stato in economia
Ma lo Stato deve intervenire anche nel creare una rete la ricerca scientifica innovazione tecnologica in Germania ci sono gli istituti Max Planck che fanno ricerca di base come ci sono altri istituti che fanno ricerca trasmettono questa ricerca di Smith di base all'impresa
Lo Stato può farlo la famosa i famosi incentivi sull'industria quattro punto zero la parte che riguarda l'ammortamento supera ammortamenti è stata stanziata
La parte che riguarda invece i centri di competenza che sono quelli che devono formare ricerca scientifica e fare innovazione tecnologica i bandi ancora non sono stati fatti quindi si va ancora per è una cosa su cui bisogna ripensare lo Stato sociale vado di corsa sulla sanità voi sapete che esiste l'Internet delle cose per cui ogni oggetto viene dotato di un sensore che manda segnali
L'esempio classico è quello del motore si metteranno dei sensori su tutti i motori per cui prima che la cinghia di trasmissione mi si rompe mi arriva la segnalazione che devo cambiare la cinghia di trasmissione
Si sta lavorando per fare la stessa cosa sugli esseri umani
è un internet offro io mando Finks per cui i big il mio corpo poté lanciare in continuazione messaggi Big Data che è sotto il livello del colesterolo oppure sul sul sul livello della pressione del sangue e prima che le cose il mio corpo venga danneggiato c'è qualcuno che mi può dire attento prendi questa pista
A quel punto tutti i costi della sanità si ridurrebbero e garantire il diritto alla salute potrebbe essere una cosa
Una cosa possibile
Sulla scuola io son convinto che le cose vanno debbano cambiare la maniera profonda
Ha senso non ho risposte in questo caso vi pongo delle domande assenso che uno studente passioni intera vita scolastica ad accumulare delle conoscenze che sono disponibili in un istante su qualsiasi telefonino
O forse ha più senso dotare questi studenti delle degli strumenti per poter interrogare questo sapere e porsi delle domande non so in bacino che comunque corsi di logica di fisica e di matematica e di di di di filosofia di storia per formare la la testa
E poi c'è un'altra cosa già oggi su You tube si stanno sviluppando migliaia di canali di docenti in pensione di appassionati che fanno ripetizione e molti studenti seguono queste lezioni su YouTube
E un domani scusate nel momento in cui salta la barriera linguistica
Google ha messo in in commercio in pochi giorni fa un telefono che fa la traduzione simultanea per cui io posso parlare l'altro capo del mondo in nella in qualsiasi lingua vengo tradotto
Nel momento in cui salta la barriera linguistica chi mi impedisce a me di stare meno a casa e stando da casa ascoltare la lezione del più grande luminare giapponese che da casa sua mi papà nella sua lingua di quella cosa a quel punto il modello universitario cambia tutto
Io perché devo mandare mio figlio in una università del Nord devo pagare affitto rette più alte a seguire le lezioni del figlio raccomandato del rettore perdonatemi la battuta
Cioè siamo di fronte è la stessa cosa qua riguarda poi le città se è vero che la fa la città fordista potrebbe essere alla fine
Cambia tutto nel senso che la città può espandersi sul territorio già oggi ci sono degli esperti di logistica che ritengono che grazie alle nuove tecnologie in campagna si potranno vivere gli stessi vantaggi del vivere in città
Io mi fermo con un'ultima come dire riflessione
Credo che questa sia la strada da fare
Cioè usare la leva tecnologica per garantire quei diritti sociali che sono sono sono sanciti nella Costituzione così rimanendo come dire fedeli alla vecchia frase di Nenni del che compito del riformismo e anche del socialismo in quel caso e riportare avanti chi è rimasto indietro grazie
Grazie
Che abbiamo terminato la prima parte del convegno io mi sento di ringraziare molto i professori che hanno proposto relazioni con l'argomento i diversi punti di vista DiVersi culture diverse un pluralismo talvolta persino confliggente però ci ha dato un quadro ampio ora veniamo a parte sindacale e il credo sia giusto sottolineare insieme il fatto significativo che sia la UIL oggi a proporre una riflessione così complessiva
Sul riformismo di ieri e di domani
La UIL è una delle più grosse organizzazioni di cultura riformista in questo Paese
La storia ha voluto così oggi noi ci siamo in buona salute forti e altri no e quindi diciamo tocca questo fardello anche a questa organizzazione
Ora la parola vale Antonio Foccillo
Componente della segreteria confederale
Che farà una la relazione con l'aiuto anche del Sly dica preparato sulla storia e i temi del riformismo sindacale
Che è stato una componente decisiva della vittoria tra riformismo di ieri e che ne riteniamo dovrà esserlo anche del rilancio di domani
Ma grazie accampo che
Ha dato questa possibilità io ovviamente avremo preferito discutere di quello che ho sentito ma ovviamente e per fortuna
Tocca Carmelo fare questa valutazione lo farà meglio di me io faccio una cronaca
E con foto anche qualche opinione non poco reale
Del nascita del sindacato del ruolo del sindacato dell'eterno conflitto
Facendo la cronaca di alcuni avvenimenti che forse molti di voi non conoscono
E che sarebbe invece utile
Affrontarli conoscerli per capire anche perché siamo Luís riformisti
Perché a volte ci si iscrive alla UIL senza saperne neppure qual è il DNA della UIL poi dentro ci si rende conto che non si è scelto per caso si è scelto perché dentro di noi quel DNA e quindi si ragiona in quell'ottica
Ovviamente la nascita del non sarò organico perché poi l'uso lo scritto quindi ve lo lascerò agli atti e tutto il resto però è per spiegare un po'le cose voi sapete che uno dei luoghi comuni al sindacato che la CGIL ha fatto cento e passa anni
Non è vero
La nascita del sindacato
è avvenuta con la nostra storia la nostra cultura
E de tutto quel Periodo accompagnato dalla nostra storia dalla nostra cultura
E come dicevo le prime esperienze di associazione di forme e colori corporative nascono con i presupposti della libertà dalla schiavitù e della necessità di associarsi e chi è che parla per prima di associarsi Mazzini
Quando dice ai lavoratori e ai cittadini dovete fare un'associazione libera volontaria ordinata su certe basi davo i medesimi
Tra uomini che si conoscono essi amano e si stimano null'altro non forzata non imposta dall'autorità governative solo questa frase potrebbe essere mandata De Maio così capisce perché il sindacato
A questa storia
In Italia come comincia
La storia sindacale intorno al mille ottocentosettanta si formano
Delle associazioni precedute dalle Società di mutuo soccorso
Assimilabile a delle strutture sindacali embrionali
Nell'ottantotto nel Comasco si fusero nella Prima Lega provinciale mentre a Torino nell'ottobre del novantanove quella prima Camera del lavoro
Che non è la CGIL
Nasce il sindacato comincerà prime schermaglie la lotta di classe
Ma tutto quel per Rinaldo
Perché a differenza di molti stare molti Stati altri paesi dove nasce prima il sindacato e poi sindacato forme i partiti la nuit nasce prima il partito socialista
Inteso con tutta la gamma di presenza nel Partito socialista e poi nasce il sindacato e la storia del Partito socialista si compenetrano con la storia del sindacato
Turati è stato anche citato in modo diverso rispetto a come lo cito io
Che diceva il sindacato tratto Turati diventata anche segretario Postelegrafonici e non è stato solo un dirigente di partito deve trovare la sua dimensione di soggetto politico
Per il rafforzamento della democrazia e la modernizzazione economica del paese vissi non tanto quando i valori in sei
Ma quando come la condizione preliminare perché i lavoratori possono proseguire il cammino verso la completa emancipazione siamo in quegli anni e già si parla di un sindacato politico che non svolge solo la funzione della corporazione o del mestiere
Ma contemporaneamente si sviluppa anche un dibattito che potrebbe essere anche questa attuale sul ruolo dello Stato
Lo Stato ottocentesco abbandonava la sua neutralità sulle materie riguardanti gli aspetti sociali
E incomincia a intervenire a tutela dei lavoratori del corpo sociale ingenera non la faccio lunga su questi sarebbe tutte dibattito Bismarck in Germania quando ha fondato Ido Guelfa re e così via
Per Turati
Agli inizi della secolo lo Stato dovrà essere democratico e ammodernato cercando di renderlo in qualche modo permeabile all'influenza diretta dei lavoratori
Attraverso la formazione di corpi consuntivi come Consiglio Superiore lavoro altro che abolì decremento dov'erano chiamati a far parte anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali
è il dibattito del partito socialista qualche sindacato erano state embrionale angora era dentro le aziende comincia
Mi ricordo il primo parlamentare socialista che dice proprio questo che il sindacato devo uscire dalle fabbriche se vuole svolgere un ruolo e nel
Nel mille novecentosei Partito Socialista il proprio propone la trasformazione del sindacato di mestiere
Il sindacato di industria
In quando la ristrutturazione interessava molti settori produttivi
Si affacciavano questioni nuove all'interno del dibattito sindacale badate bene su tutte quelle che poi abbiamo affrontato il controllo del mercato del lavoro
La formazione Diana moderna legislazione solo del lavoro
Lei creazione di organismi giurisprudenziali la definizione della medicina del lavoro il perseguimento di una legislazione su sole sociale di tutela
La lotta contro la disoccupazione per il controllo ovviamente del mercato del lavoro la politica di intervento sulle condizioni di vita delle masse popolari
E spingevano però verso un sindacato nazionale quindi un sindacato dall'azienda che diventava poi nel territorio e poi addirittura nazionale
Ed erano i tempi della dura lotta anche all'interno del sindacato fra rivoluzionari Isma'è riformismo
Che a parer mio è stato risolto in positivo dopo la foto del foro fondazione della Confederazione generale del lavoro
E questi valori di allora che si contrapponevano erano sia nel partito socialista e sia nel sindacato riformista lo scontro avveniva contemporaneamente
Negli e dice sia nel partito sia nel sindacato si snoda l'azione di Turati in senso propriamente riformista
E veniamo ai conflitti io li ho numerati ovviamente come dicevo prima cerco di andare velocissimo per stare nei tempi che mi sono stati affidati
E a partire lo scontro vero ecco perché dico che qualcuno impropriamente si definisce quello che ha cento anni perché di fatto il Partito Comunista nasce nel mille novecentoventuno
Con proprio la Fondazione partito comunista dell'aria massimalista che era all'interno del socialismo così Salvadori la scissione dei comunisti del Partito socialista fu il prodotto di un roof flusso il quale avrebbe conosciuto soltanto fasi involutive l'ipotesi di un rilancio della rivoluzione italiana come risultato della costituzione di un partito
Risultò un'illusione che mutatis mutandis altro non fu se non in seguito a ripetizione di quella dei massimalisti
Poi cominciano le definizioni qual è il sindacato riformista e Rosselli Rosselli
In una tesi che ha fatto sul sindacato riformista scrive e molto difficile dare un quadro preciso del sindacalismo riformista giacché una vera e propria dottrina riguardo non esiste
E sa dottrina assume un suo particolare risalto solo in contrapposizione alla teoria sindacalista rivoluzionaria
Ma in quel periodo uno dei maggiori esponenti è stato ricordato dal campo nell'introduzione forse proprio Bruno Buozzi che in Novo profondamente la discussione all'interno del sindacato
Parlò di quadri di dirigenti che dovevano intervenire nel dibattito parlo di un sindacato che si doveva evolvere addirittura leggendo i bilanci e essendo in grado poi di contrapporsi alla discussione dei datori di lavoro che avevano tante
Più nozioni rispetto al sindacato
Viene considerato da uno studioso come maglie padre del sindacalismo moderno benvenuto lo considera come l'uomo che ha consegnato alla storia dell'immagine del sindacato riformiste Baliani in una
In un momento particolare della Wille viene qui a presentarlo
Lo definisce in questo modo conciliava la forte organizzazione la forte struttura la forte direzione centrale del sindacalismo senza di che essa in erba nei grandi conflitti sociali
Con la consultazione della base con la democrazia sindacale e l'uomo dell'unità ma non di quelle indistinta l'unità degli ideali e di democrazia ideali che se fosse rientranti non avrebbero ragione d'essere
Veniamo alla seconda tappa di questo scontro nel cinquanta si amplia nell'unico sindacato lo scontro e in particolare sul ruolo del sindacato nel rapporto con la politica tant'è vero che dopo l'attentato a Togliatti lo scontro avvenne se fare un sciopero generale uno
Ci fu una lunga discussione i qui sarebbe lunghissimo la faccio brevissimo non non voglio parlare di questo come è nata lo scontro chi lo ha finanziato con lo scontro che cosa si voleva si vuole un unico sindacato che si contrappone S al sindacato rosso di anima
Cattolica è invece il oltre alla CISL finanziata ovviamente dall'Efes io che da qualche altro organizzazione americana nacque la UIL di
Per estrazione laica
Tanto è vero che era il sindacato che si doveva contrapporrà i due dogmi alle due chiese La Russa che la Cattolica
E nascono proprio con delle differenze enormi che poi si sono rapportate nel tempo hanno costituito questo scontro fra massimalismo riformismo
è il primo scontro fu sul ruolo partecipativo del sindacato nelle scelte della politica economica e questo se le è portate dietro per tutta la vita sindacale fino a oggi
Le differenze erano molto forti anche qui le conoscete alle cose io cito solo i titoli
Il compito all'ISMU massimalisti con dell'anima CGIL che al prossimo pone un sindacato cinghia di trasmissione del partito
E che attraverso le iniziative del sindacato si appoggiava il sindacato a far saltare il partito a fargli superare quella cosiddetta conventio ad excludendum
La CISL è che era nata con quella storia infatti Zavala contrattazione e addirittura lo scambio
Gli unici che credevano in un sindacato partecipativo che cercava appunto di legare la sua azione
Legando le scelte di politica macro economica con quelle micro economica attraverso relazioni industriali partecipate concertata era la UIL
E queste tre anime si sono scontrate sempre
Tant'è vero terzo momento nel cinquantaquattro la vertenza sulla cosiddetto conglobamento per l'unificazione dei vari elementi costituivano allora la retribuzione
E questo portò proprio perché c'era chi voleva partecipare si interessava delle questioni economiche invece volevo fare conflitto a un accordo separato Confindustria CISL e UIL nel sessantadue è stato citato
E il governo di centrosinistra con l'allora ministro del Bilancio altra tappa di questo scontro chiese ai sindacati la Malfa di graduare le rivendicazione così in onda indebolire il raggiungimento degli obiettivi di programma in quella nota famosa che è stata citata
E in cambio di questa responsabilità e della moderazione dei miglioramenti salariali governo offriva ai lavoratori la compartecipazione alle riforme
Venne costituita la commissione di programmazione con la rappresentanza diretta dei sindacati per coinvolgerli e farli partecipare nel disegno riformatore di centrosinistra trespolo già bizzarro la loro azione rivendicativa e coordinando la con gli obiettivi di programma
Si apre la discussione al sindacato la CGIL che pure
Preso proponeva il piano d'impresa all'inizio si dichiarò favorevole laicismo il era più per la democrazia industriale era interessato ruolo di mera politica di contrattazione e quindi non era molto interessata
Successivamente sia la CGIL sia la CISL abbandonarono queste ipotesi e l'unica organizzazione che ancora una volta fece emergere dentro
Il dibattito sindacale il suo DNA era la UIL che riconosceva che questa proposta governativa era una strategia di partecipazione di responsabilità ma che avrebbe portato delle riforme
Veniamo alla quinta tappa ripeto io vi chiedo scusa ma per brevità di tempo deve essere sintetico
Nel sessantotto dice Benvenuto si sviluppò una forte conflittualità sindacale
Nelle fabbriche metalmeccaniche e tessili chimiche si aprono vertenza
Con contenuti fortemente innovative con obiettivi radicali abolizione del cottimo riduzione delle categorie professionali parità fra operai e impiegati nuove forme di organizzazione del lavoro
Si sviluppò una domanda di partecipazione per realizzare riforme e la contestazione indenni STET tutte le strutture del Paese la scuola la fabbrica lo Stato
E sindacato fu in grado in quel momento di riconvertire la sua azione e di capire prima dei partiti che quella contestazione bisognava ingannarlo dentro l'azione sindacale
Ma purtroppo epici come sapete era contro il Governo di centrosinistra e quindi utilizzò la CGIL per contrapporsi a quei process eppure se andate a guardare le riforme che si sono fatte in quel periodo sono talmente importanti e notevoli
E presuppongono proprio quella discussione che si faceva prima che cosa EUR una riforma una riforma fatta per ecco un cioè una riforma che si fa con coinvolgendo nel dibattito i cittadini lavoratori
E si fa per tutta la popolazione dando la possibilità ognuno di poter acquisire qualcosa nel suo nella sua vita la scuola dell'obbligo
Pensate che grande innovazione mettere insieme all'avviamento alla scuola media il superamento delle distributori di discriminazioni per le donne per i giovani e così via lo Statuto dei lavoratori eludere la faccio lunga su questi
Un unico momento se volete di superamento di questo scontro anche se a volte latente a volte più accentuato Fula in settantadue con la nascita da federazione CGIL CISL e UIL
E ma anche quella fu un momento anche quello di contrapposizione successiva quando nel settantacinque sì sottoscrisse con la Confindustria l'accordo sul punto unico di contingenza per contrastare l'inflazione
Nel settantotto altra fase si scelse la strada della condivisione da parte del sindacato delle necessarie strategie di espansione
Chi se la ricorda era la piattaforma dell'Eur la CGIL capovolse completamente la sua azione
Da il salario variabile indipendente comincia a ragionare lama
Facendo una intervista a Repubblica
Sul fatto che ci sono delle variabili in economia compreso il salario non era più indipendente
Ma questo fatto capovolse l'impostazione perché dall'anima massimalista e conflittuali sta per la prima volta esse indagato anche CGIL si poneva il problema di partecipare di contribuire attraverso i sacrifici al miglioramento del Paese
E ovviamente non poteva mancare
Che
Dentro la CGIL si aprisse una grande discussione anche all'interno del Paese
Ma anche con la UIL stessa
Perché i massimalisti accusavano i i riformisti in Teoria l'anima riformista aveva vinto perché la CGIL aveva sposato le posizioni riformiste di aver svenduto il sindacato di avergli fatto cambiare ruolo
E anche la stessa CGIL che fino a ieri era conflittuale all'improvviso diventa disponibile partecipativa secondo anche la UIL era una forzatura perché non era reale nell'anima dalla CGIL ma la UIL considerava invece anche in quel momento che le proposte del governo che pure non interessanti erano positive per il sindacato non dovevano essere acquiescenti i sindacati ma dovevano valutarlo in piena autonomia anche in un momento come quello Settimo questo credo che solo so dimentica di molti
Nell'ottanta c'è la piattaforma dei dieci punti
Un punto era fondamentale che portò lo scontro enorme nel sindacato
E che fece andare a votare nelle nelle perché allora si votava nelle nelle fabbriche qualsiasi strategia qualsiasi conquista del sindacato il decimo punto era famoso zero cinquanta
Che era un atto di solidarietà dei lavoratori nei confronti di coloro i quali dovevano avere un posto di lavoro quindi si destinava questo G zero cinquanta
La sinistra extra parlamentare comincio un dibattito acceso nel sindacato e nel Paese dicendo che aveva accettato di cambiare ruolo il sindacato si interessava di cose che non erano le sue
è il quattordici di luglio però il direttivo unitario approvò quel fondo
E badate bene che ci sono state discussioni molto accese sia nei luoghi di lavoro e sia a livello di territorio perché si facevano poi i direttivi unitari
L'ottavo School ottava tappa
E sulla scala mobile
Perché
Bisognava tener conto che
Non si voleva cambiare mentre c'era un'ipotesi appunto dalla politica di cambiare la scala mobile
In quanto era un automatismo che non proteggeva secondo e il Governo i salari dall'inflazione nel sindacato invece coloro i quali erano conservatori erano quelli che dicevano no non è vero
E il la UIL nella CISL anche qui autonomamente deciso ero di appoggiare questa questa politica economica voluta prima da Spadolini e poi da Craxi che ridussero l'inflazione grazie a quegli interventi anche sulla scala mobile ridussero l'inflazione da due cifre a una sola cifra
E nell'ottantaquattro si arrivò ombre riesco proprio scontro la storiografia o la cronaca sindacale dicono che c'è stato un accordo non c'è stato nessun accordo
Perché mentre CISL e CGIL mi CISL e UIL né i loro organismi hanno deciso di appoggiare quella partita Anna CGIL ovviamente non c'era questa disponibilità
E quindi si diede un assenso di massima e il Governo tradusse in quella politica in un decreto
E a questo punto il Partito Comunista scende in campo molto forte
Qualcuno di voi si ricorderà che ha i capelli bianchi lama com'era in difficoltà perché lui voleva approvare perché capiva che quella era una battaglia giusta perché l'inflazione falcidiato i salari e non potevi ricorrere sempre dietro all'inflazione
è però il Partito Comunista impose di fare referente
Stranamente del referendum fu dipinto nel paese anche perché andarono a votare moltissimi cittadini anche no Esterni ovviamente ai partiti è meramente sindacale fu vinto da coloro i quali accettavano quei tagli
La prima proposta che fece la UIL per spiegare anche un po'la storia della UIL molti sa se la dimenticano fu abbiamo vinto il referendum dobbiamo puntare all'unità tutto quello che c'è stato lo scontro virulento
Che c'è stato nelle fabbriche nei luoghi di lavoro lo dobbiamo seppellire è stato uno scontro dovuto un fatto ma adesso bisogna riprendere l'unità sindacale e poi il governo
Amato addirittura con un protocollo di intesa abolì completamente
La scala mobile
E anche qui ci fu uno scontro che fu proposto un documento molto corposo sul piano della della produzione e dell'occupazione delle riforme
Da qui è nata e cosiddette quattro riforme le riforme previdenziali le riforme sanitarie le riforme la finanza locale e la riforma della contrattazione nel pubblico impiego è Trentin lo firmo
E ha dovuto dare le dimissioni perché lo scontro in CGIL fu talmente forte che prendendo pur avendolo firmato si è dovuto dimettere
Poi c'è stato il governo Ciampi decima tappa del novantatré che firma col sindacato un nuovo accordo di politica economica il cosiddetto accordo del ventitré di luglio
Del luglio del novantatré e anche qui ci fu un dibattito all'interno del sindacato
Tant'è vero che si fecero le assemblee dove i massimalisti appunto spingevano perché il sindacato ha cambiato natura non era quello originario ma synth interveniva nella politica economica però passò nel dibattito fra i lavoratori nonostante la grossa lo grosso scontro che ci fu passò con il sessantasette per cento
Altra tappa col governo Berlusconi nel novantaquattro
E qui Sergio Cofferati apre uno scontro molto forte all'interno del sindacato e alimenta una sua azione unilaterale contro la possibilità dell'accordo
Mentre invece CISL e UIL andarono a sottoscrivere qual corto
Ma badate bene che fu accusato quell'accordo di aver modifiche che voleva modificare la all'articolo diciotto e invece non era così
Grazie a quell'accordo abbiamo mantenuto l'articolo diciotto e l'abbiamo anche introdotto in alcuni settori dove era escluso
E quindi la sua la CGIL si dichiarò contraria
Fermiamo a i giorni d'oggi tredicesima tappa l'esigenza di modificare il modello degli assetti contrattuali
Le parti di si dichiarano concordi sul mantenimento del doppio livello negoziale per favorire una maggiore umana maggior decentramento la contrattazione la CGIL
Stranamente dopo che l'aveva negato perché nel novantatré non lo voleva si accorge che quell'accordo era favoloso bisognava difenderlo non si poteva andare più in là di quell'accordo
è invece la UIL Cisolla Comindustria no favori volontà decentramento più radicale
Si avvia un confronto con la CGIL la piattaforma che fu presentata con la Confindustria
Che fu presentata la piattaforma unitaria davamo costruita tutte e tre insieme eh purtroppo fummo costretti a firmare un'intesa separata
Proprio per coinvolgerà anche la CGIL che per l'ennesima volta si era chiamata fuori lei CGIL CISL e UIL chiesero di al governo oltre quell'accordo sul i rinnovi contrattuali di modelli Co
Attuali di inserire anche delle misure fiscali per accompagnare quel processo e anche lì la CGIL rifiutò comunque
Poi ci sono stati gli scontri nei metalmeccanici noterà faccio io questa storia ci sono due metalmeccanici che interverranno credo con qualche accenno lo farà ma quello più evidente è stato lo scontro comitia
E c'è stato anche un dibattito accademico io mi sono trovata a Salerno
A a acconto a discutere con dei miei colleghi dell'università di Salerno perché sostenevano che il sindacato aveva svenduto
Pur magari di origine molto vicina a noi perché l'opinione pubblica era era così alimentata e invece quell'accordo perché la UIL e la CISL hanno firmato perché doveva salvaguardare non solo l'occupazione ma anche l'economia in una realtà molto difficile e poi se andiamo a guardare adesso quell'accordo dar ragione al
Quindi ancora una volta ci furono sterili proteste massimaliste
Si contrapponeva ripeto anche nel dibattito accademico il senso di responsabilità riformista con chi voleva salvaguardare i lavoratori quali furono le conseguenze che noi la FIOM in teoria non poteva costituire le Rsa
Perché non aveva firmato il contratto nazionale anche se poi un giudice e la Corte costituzionale dopo dichiarò che invece potevano fare
Ma che cosa ha voluto dire con queste tappe molto brevi
Che il massimalismo
In preda ai suoi bizantinismi non coglie appieno le potenzialità che sembra riservano accorto perché noi siamo per fare corti
Perché un sindacato nel corso di una trattativa in cui non condivide una posizione o il merito di una proposta deve sforzarsi di molti trovare le modifiche opportune
Altrimenti che cosa fa con rifiuto indebolisce l'opera di mediazione proprio del ruolo di negoziatore senza del quale viene meno proprio la sua funzione
E qual è la funzione di un sindacato riformista per legare il passato con l'oggi
Un sindacato riformista si pone l'obiettivo di risolvere problemi i problemi dei lavoratori e di tutti i cittadini in generale
Migliorandone gradualmente come si diceva prima le condizioni sociali tramite un esercizio responsabile laico del proprio ruolo
Che non si limiti alla mera contestazione ma che sia propositiva e quindi partecipativo nelle scelte economiche sociali di un Paese
L'azione riformista da quand'è nata rifiuti alla rivoluzione e anche la mera conservazione perché va a caccia dell'uovo cerca di capire il nuovo e interviene a governare mutamento sociale quando questo non si ispira alla giustizia come equità mira alla ricerca del benessere all'interno della società con politiche di inclusione come diceva il professore prime di vera emancipazione delle persone attraverso modifiche democratica dell'ordinamento politico giuridico sociale del Como
Oggi come ieri però che cosa servire quando il sindacato è stato forte
Quando c'era nella società intellighenzia che marciava verso quegli ideali quando c'erano forze politiche che marciavano verso quell'ideale quindi si crea un'opinione condivisa nel Paese per vincere quelle partite di emancipazione
Oggi manca questo
Vittorie
Consentito molo gli intellettuali si stanno notando per un silenzio assordante parlano poco mentre prima sostenevano le battaglie di emancipazione di sviluppo e così via
è poi manca la componente politica
Dovrei una mediazione vera oggi
Con le componenti sociali che si contrapponga quegli interessi economici di cui si è parlato prima finanziari e sia in grado di assicurare le garanzie di una democrazia partecipata e condivisa
è necessario un grande impegno anche culturale e qui viene il ruolo dell'intellighenzia degli intellettuali
Noi dobbiamo affermare in questo Paese quello che manca manca proprio la cultura riformista e laica
Perché si è dispersa non se ne usato più nei termini giusti e addirittura le riforme che vengono fatte vengono fatte per dividere il Paese
E per non far partecipare a quelle bar a quelle riforme il Paese quindi si è perso proprio senso e allora bisogna ricreare condizioni per generare di nuovi antichi valori quelli riformisti e la laicità
E il sindacato può contribuire non ce lo dimentichiamo mai dibattito di oggi
L'attenzione che state mostrando la presenza dimostra che il sindacato lo può fare deve diventare un soggetto politico come diceva attuati all'inizio per ridare voce alla società al mondo del lavoro
E deve diventare insiste indispensabile insistito Willy insostituibile nella politica riformista
Per questo io ho finito
Mi impegno a tutti i livelli deve essere rivolta a ricercare soluzioni di di alito dialogo fra le diverse componenti sociale e politica
La relazione contrattuale ovviamente non potrà venire mai meno ma dovrà iscriversi all'interno di un'azione di rilancio della funzione storica del sindacato confederale
Quest'ultima non è quella di rappresentare limitati interessi corporativi e settoriali del mondo del lavoro bensì di porsi come riferimento dell'Inter equilibrio socioeconomico
Per determinare una politica economica diversa rispetto a quella attuale
Che sia di inserimento e di partecipazione del lavoratore a questi processi di cambiamento e che sia come diceva il professore ultimo che ha parlato sia a difesa dei diritti sociali che sono preminenti rispetto a qualsiasi altro diritto
Se l'uomo non ha un lavoro se l'uomo non ha una tutela sanitaria se l'uomo non a tutte quelle garanzie sociali non è più un un uomo al centro dell'iniziativa politica
E sindacale ma è un qualcosa di diverso un suddito che deve subire noi che siamo laici e noi siamo riformisti noi abbiamo una storia di un certo tipo vogliamo rimettere di nuovo al centro l'uomo di qualsiasi politica economica e sociale
Grazie Antonio ora prima dell'intervento conclusivo di Carmelo Barbagallo abbiamo pensato a due
Più Brady Focus uno sull'ottantaquattro di carattere più confederale un momento diciamo di riformismo più di carattere confederale politica dei redditi l'antenata siamo della concertazione e uno su Pomigliano
Il primo focus lo svolgerà Antonio Passaro che qualche anno fa ha scritto alla ricerca del salario perduto che era una cronaca delle vicende l'ottantaquattro raccontate dai mezzi di informazione dalla stampa
Nanda Antonio avvicinati approfitto per dire che su quello scoglio su cui si ruppe la Federazione unitaria ecco la Willa è molto interessata un un siamo un delle forze propulsive dietro un lavoro di ricerca che si sta facendo che ne facciamo per incarico della UIL insieme con la Fondazione Di Vittorio e con la Brodolini sulla storia il funzionamento e la Federazione unitaria
Settantadue ottantaquattro l'obiettivo non è solo scientifico ovviamente ma è quello anche di rilanciare ammodernate cambiata l'idea di una nuova unità sindacale che riteniamo essere un pezzo importante per un nuovo riformismo Antonio
Allora grazie a Roberto grazie a voi tutti buongiorno e Roberto mi ha chiesto di delineare in pochissimo tempo in pochi minuti in una decina di minuti in una vicenda che invece è stata veramente molto molto complessa ed è stato l'elemento che ha determinato un cambiamento nella storia delle relazioni sindacali la l'accordo
Giustamente è un termine sbagliato perché non fu un accordo ma così viene conosciuto o per meglio dire il decreto di San Valentino quattordici febbraio mille novecentottantaquattro parlare rapidamente di questa vicenda
E abbastanza come dire mi imbarazza ante anche perché in sala basti pensare soltanto qui al tavolo ci sono alcuni dei protagonisti che hanno vissuto che hanno fatto quella storia vedo lì
Franco Lotito in piedi ma vi trattavano appunto Carmelo Barbagallo Foccillo Roberto campo che hanno vissuto direttamente questa storia
E però fu veramente uno spartiacque qual era il problema il problema era l'abbiamo detto quello di riformare il sistema di rivalutazione automatica delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti quindi ancora una volta il problema era una riforma fare una riforma c'era un meccanismo che risaliva al dopoguerra che determinava per l'appunto una automatismo nella crescita salariale
Il punto era che questo meccanismo aveva generato un vero problema e c'è una crescita dell'inflazione che superava di gran lunga i valori del dieci per cento
E questo problema di carattere macroeconomico chiedeva un intervento per evitare che le stesse i stessi salari gli stessi stipendi finissero per perdere potere d'acquisto e che quindi quella crescita
Fosse soltanto una crescita nominale con tutta un'altra serie di conseguenze di carattere Matri economico che andavano a determinare svantaggi per il tutta l'economia e non solo per i lavoratori
Si trattava quindi di raffreddare le indicizzazioni e si trattava di creare un meccanismo che slegata se questo automatismo tra la crescita dell'inflazione e la crescita dei salari
Un primo tentativo fu fatto con il protocollo del gennaio mille novecentonovantatré il così detto protocollo Scotti che fece un primo intervento ma in realtà non fu un intermezzo intervento decisivo
Al punto che le parti che sottoscrissero quel protocollo il ventidue gennaio del mille novecentottanta Tree decisero che sarebbe stata comunque necessaria una verifica di quella intesa esattamente un anno dopo già l'anno successivo
Indubbiamente fatto primo passaggio perché fu in qualche modo appunto con protocollo Scotti se andavo a comunque a intervenire su quel meccanismo che cosa succedeva succedeva una cosa molto molto banale se il costo della vita aumentava di un punto
C'era un indice di riferimento che saliva altrettanto di un punto passando magari da cento a cento uno
E in virtù di questo incremento di questo punto ogni scatto di contingenza di questo punto determinava un incremento salariali di sei mila ottocento lire nella adesione derivante dal protocollo del ventidue gennaio protocollo Scotti
Questo meccanismo non risolveva però il problema
E le dinamiche inflattive restavano molto alte al di sopra del dieci per cento tant'è vero che l'obiettivo che ci si prefiggeva era quella di ridurre l'inflazione lo diceva prima Antonio Foccillo al di sotto del dieci per cento
Fu non fu un caso che l'inizio di tutta questa partita che poi originò appunto il decreto di San Valentino
Fu nella conferenza di organizzazione della UIL del dicembre del novembre chiedo scusa il ventiquattro novembre del mille novecentottantatré in quella sede in quell'occasione
Fu lanciata la trattativa e l'onere e l'onore spettò al nostro Pietro Larizza il quale nella sua relazione introduttiva fece riferimento appunto rilanciò la il tema della politica dei redditi vi leggo un brevissimo passaggio di quella relazione
Larizza disse danni la UIL ha scelto la politica dei redditi come metodo di confronto fondato sulla Trimboli triangolarità e come strumento di regolazione delle dinamiche e della distribuzione dei redditi quindi per la Lizza la verifica dell'accordo del ventidue gennaio doveva rappresentare un primo passo verso l'affermazione della politica dei redditi che poi tanta parte ha avuto negli anni successivi come abbiamo visto anche nel dalle indicazioni ci ha dato Foccillo lì cominciò questa trattativa la trattativa e durata
Due mesi la devo prova abbiamo provare a sintetizzarle in un minuto
Per dirvi che come molti di voi di voi sanno personalmente come di molti di voi ricorderanno fu una trattativa caratterizzata da un intreccio molto forte tra le vicende sindacali ed economiche in senso stretto e le vicende politiche l'intreccio di quella vicenda con la politica documentata ed è documentata di ho avuto modo di appunto di scrivere questo libro servendomi di tutte le cronache giornalistiche di quel periodo
Ma le cronache giornalistiche di quel periodo danno conto appunto di questo intreccio ci sono degli episodi
Famosissimi alcuni dei quali per esempio ricorderanno
L'episodio Macaluso Garavini cioè mentre in corso una delle tante riunioni unitarie nel tentativo di arrivare ad una soluzione unitaria per cercare di risolvere questo problema dell'indicizzazione
E quindi di slegare la dinamica salariale dalla dinamica inflattiva
Era il ventisette di gennaio del mille novecentottantasei c'era questo vertice
Intersindacale sembrava quasi che si fosse lì lì per trovare un'intesa al punto tale che Lettieri uno dei segretari confederali della CGIL uscì fuori a parlare come spesso si fa a margine con i giornalisti per dire be forse ci siamo
Ebbene le cronache raccontano quest'episodio non è mai stato chiarito non si sa mai esattamente mai saputo esattamente come andarono le cose
Però fu chiamato Garavini che fu era un rappresentante importantissimo della CGIL rappresentava l'ala massimalista quella collegata direttamente almeno si diceva così si diceva dicono le cronache sindacali giornalistica alla Piccini
Fu chiamato ci fu una telefonata da parte di Macaluso che allora era il direttore dell'Unità e ci fu questa chiacchierata cosa si dissero mai si seppe e mai si saprà ma quando Garavini tornò da questa telefonata il suo atteggiamento cambio totalmente e quindi l'irrigidimento fu posto ancora una volta al centro di quel vertice e la soluzione unitaria non s'non riuscirono a trovarla ma un personaggio e cito ha veramente a spot fondamentale
Storico un martire il vero martire di questo vicenda riformista il vero martire del riformismo italiano legato a quegli anni
Fu Ezio Tarantelli perché la soluzione che cominciava a prendere piede e che fu sposata dalla CISL e poi anche dalla UIL
Nulla soluzione che aveva posto in campo Ezio Tarantelli Ezio Tarantelli aveva studiato il concetto il principio della predeterminazione dei punti di scala mobile secondo la logica
Del principio della politica d'anticipo che aveva studiato all'università al Mit di Boston insieme a Franco Modigliani quindi stiamo parlando di una vicenda che ha un sapore internazionale Ezio Tarantelli venne in Italia e proporsi tra l'altro le cronache raccontano e lui ebbene questa intuizione in un viaggio aereo da da dall'America in Italia tra l'altro c'è un bellissimo libro del suo figlio
Di Ezio Tarantelli che io il consiglio Luca Tarantelli la rivoluzione il sogno che uccise mio padre si chiama questo libro e lui parla proprio della rivoluzione copernicana la chiama così
Che volle il padre e che il padre suggerì
Rivoluzione copernicana sembra quasi un ossimoro rispetto al progetto riformista che si poneva Tarantelli ma in realtà fu la verità fu esattamente quello che accade perché li trasformo il il concetto precedente cioè disse
No al blocco dei prezzi e dei salari ma no alla pretesa di predeterminare l'inflazione
Noi dobbiamo predeterminare i punti della scala mobile fu questo l'elemento vincente della logica e della politica d'anticipo elaborato appunto da Tarantelli insieme a Franco Modigliani e fu questo l'elemento che fu accolto da CISL e UIL e che in qualche misura poi diventò il punto di riferimento fondamentale per il governo che emanò il decreto riferendosi appunto a questo tipo di politica con la predeterminazione non è un caso che il documento che produsse Craxi e che era Lure presente al Consiglio che fece appunto il decreto di San Valentino e che proposi alle parti nel tentativo estremo di trovare un accordo tra tutti i soggetti si incentrava su una parola fondamentale determinando fin da ora era questa la rivoluzione copernicana voluta da Tarantelli acquisita
In quel documento che era un documento potremmo dire un progetto un manifesto del riformismo degli anni ottanta riformismo economico e sindacale degli anni ottanta per un motivo molto semplice
Perché il taglio dei punti di contingenza che alla fine fu proposto inizialmente dovevano essere sei punti poi furono tagliati soltanto tre punti aveva un obiettivo chiaro è vero
Generava un abbassamento del valore nominale dei salari
Ma in realtà determinava condizioni macro economiche complessive per cui quello svantaggio immediato si sarebbe rivoltato in un vantaggio successivo per tutta l'economia e conseguentemente anche per i lavoratori
Che inizialmente subivano quel taglio perché per due motivi perché l'inflazione si abbassava e quindi aumentava
Il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti da un lato ma anche perché si evitava quel fenomeno famoso del fiscal Drag Gregg che cioè del drenaggio fiscale causato dal fatto che per l'aumento nominale del salario si cambiava fasciata
Di imposizione sadiche fiscale e per cui il peso del Fisco si mangiava quell'aumento salariale nominale che era dovuto all'aumento degli scatti quindi vantaggi erano oggettivamente enormi in questo sta la logica di riformismo
Quel decreto e dell'assenso come ci ha ricordato Antonio Foccillo prima della UIL
E della città e di una parte della CGIL non ebbe il consenso di massima listi ma quel decreto segnò per l'appunto una pagina importante nel riformismo economico e sindacale del nostro Paese perché di fronte a un sacrificio immediato infonde questo riformismo
A bere la lungimiranza rinunciare a qualcosa adesso per ottenere un vantaggio per il futuro di uscita dal tenere la l'abbassamento la drastica riduzione negli anni a venire dell'inflazione con tutti i vantaggi che punto vi dicevo prima
Concludo
E scusatemi la rapidità ma i minuti che mi erano stati assegnati erano davvero poco non pochi non sapevo come ricordare questi elementi per portare la mentito in alcuni elementi altri sono sta farebbero bellissime da ricordare alcune vicende che si sono succedute negli incontri Inter sindacali ore ore e ore di incontri con tanti aneddoti
Tante situazioni particolari mi ricordo soltanto uno questa lettera che arrivò dal presente il Consiglio Craxi che dice rivolta i tre segretari generali di allora
Che diceva cari amici e via cioè il Presidente del Consiglio che scriveva i segretari generali invitando un'altra storia un altro mondo un'altra realtà
Che però e qui vorrei concludere perché altrimenti diciamo il nostro compito deve essere scusami Roberto sì rubo un altro minuto mi scuserà il segretario Barbagallo servono trovi dopo
La storia celibe insegnare anche a interpretare i fatti del presente in qualche modo a rilanciare il futuro no ce ne dobbiamo porci un problema e capire come oggi quella lezione ci può servire ebbene se la moderazione salariale
Era una necessità ma tre economica negli anni ottanta oggi la moderazione salariale un suicidio
E quindi noi dobbiamo studiare Hill oggi il passato e l'oggi
Intrecciando lì tra di loro e capendo che quello che ha e era valido nel mille novecentottanta non è più valido oggi il riformismo di oggi deve cogliere quale l'esigenza del presente quale il richiamo che la società oggi fa annui
Per poter mettere in atto tutte quelle soluzioni che ancora una volta sono riformiste oggi quel il riformismo
Che scusatemi ancora una volta una parola che posso dare un ossimoro un riformismo aggressivo
Occorrerebbe oggi un riformismo aggressivo per capire che oggi e il tempo di far crescere i salari perché le dinamiche Matri economiche sono totalmente cambiate ne dobbiamo fare i conti e questo è un punto centrale e dobbiamo fare una discussione su neanche su questo aspetto se mi posso permettere dal Mondin piccolo consiglio a Roberto noi dobbiamo fare i conti anche con un processo di finanziarizzazione che ancor più della globalizzazione oggi sta ci stanno in qualche modo come come dire
Creando dei problemi io dico soltanto ma soltanto un cenno e chiudo su questo oggi per esempio c'è tutto un mondo della finanza
Le cripto valuti i bit con quindi con cui dovremo fare i conti lei che le banche centrali si stanno rendendo conto di che cosa può significare questo della nostra economia che cosa può significare questo per il sociale
Noi dobbiamo cominciare già interrogare anche su questo punto perché se vogliamo essere riformisti lo dobbiamo essere nel presente e lo dobbiamo essere nel futuro questo il nostro obiettivo è del nostro sindacato considerato riformista nell'anima
Come diceva di Vittorio negli anni quarantadue quarantatré quando parlava di Bruno Buozzi
Che quasi in modo un po'dispregiativo diceva
E Luís l'offendeva lì un riformista nell'anima perché era un'offesa ebbene noi siamo fieri orgogliosi di essere riformisti nell'anima e dobbiamo applicare questo nostro riformismo al presente al futuro ci dobbiamo interrogare su tutta una serie di situazioni
Affrontarle trovare delle soluzioni
Sapendo che in un Paese che sono i dati di oggi che la Fondazione Migrantes cinquanta mila giovani nel mille novecento Deng nel due mila sedici hanno lasciato il nostro Paese cinquanta mila giovani tra i diciotto e i trentacinque anni questa è già una sconfitta del riformismo
Un un governo che non si rende conto che di dicendo knock a delle soluzioni pensionistiche per il futuro dei giovani già oggi dice noto a delle soluzioni riformiste
Per fortuna noi siamo fermi abbiamo delle posizioni chiare sappiamo come andare avanti questo riformismo nell'anima lo porteremo avanti
Tutti insieme con segretario Barbagallo e con la nostra organizzazione grazie
Grazie Antonio ore secondo focus sull'accordo di Pomigliano Giovanni Sgambati allora era segretario dei metalmeccanici della Campania oggi è segretario generale della Confederazione in Campania
E si è parlato prima di riforme che non sono riforme in questa vicenda abbiamo visto molti sedicenti riformisti che si sono squaglia ti alla grande prego
Grazie a Roberto Pella l'occasione anche del focus su Pomigliano però prima voglio farti coprire
Perché i suoi gli arnesi anticipato da diverse settimane preparando questa iniziativa credo che L'Espresso che abbia copiato questa settimana lungo focus di quindici pagine circa il proprio nel bar trovare
Quello che anche noi vogliamo interrogarci oggi tra una confronto tra rivoluzionari e riformisti
E credo questo sia un valore esso non so pista svolgono un facciamo oggi come deve fare bisturi danesi ma se vogliamo farle vivere poi quello che abbiamo realizzato bisogna che ci sia come come diciamo sempre se non viene a conoscenza diventa anche e il futuro sarà sulla conoscenza
Fondamentale la sfida migliore per anche un grande sindacato come il nostro
Quali sono le cose cerco di recuperare qualche minuto in meno di ciò che gli è servito a passare
L'accordo di Pomigliano io non l'ho la la cosa di fondo è stato l'accordo che lo definisco c'è l'accordo la l'evoluzione per caso c'è un'escalation non pianificata non programmata faccio tre riferimenti molto semplice
Dicembre due mila e nove Palazzo Chigi Marchionni annunciato finalmente una dopo tante lotte incontri Casini
Annuncia l'idea di portare
Nel Mezzogiorno d'Italia la produzione della Panda che si faceva in Polonia e realizzando un investimento di settecentocinquanta milioni per ammodernare l'impianto di Pomigliano
Non ci fu un accordo ci fu una presa d'atto perché contemporaneamente Carmelo me lo ricorda sempre giustamente Daniele
Contemporaneamente annunciava la chiusura di Termini Imerese
Esatto è evidente che un sindacato campano di fronte a quell'investimento noi demmo un giudizio positivo e sia di e assi addio nei mesi successivi il negoziato
Arrivammo a giugno col non voglio raccontare tutte le dinamiche Dana da gennaio a giugno per realizzare d'intesa gli argomenti di fondo quali erano
Sì vi era stato uno sciopero in varie realtà di FIAT su la flessibilità dello straordinario Marchionne si incaponisce e dice non esiste se c'è un contratto il contratto non si applica allora abbiamo bisogno di una clausola quale fu la la soluzione che indizi indicò bisognava utilizzare oltre il contratto nazionale nel maggiore disponibilità di flessibilità
è ovvio che su questo già il negoziato con la FIOM era molto complicato di fronte a questa ulteriore cosa
La FIOM si tirò indietro e oltretutto l'altro punto dirompente fu chiaramente che Marchionne voleva una consenso non solo dei sindacati Masci chiese il consenso dei lavoratori e le dicemmo ma questo normare se noi già subiamo il compito faremo a questo fu il secondo punto di contraddizione con la FIOM
La FIOM iniziò la campagna immediatamente contro uno perché Marchionne aveva chiesto il referendum loro erano sempre stati pro referendum Benina contraddizione di fatto seconda cosa questa della flessibilità
Ma avevamo decine di accordi sapevamo quindi non era una novità in tantissime aziende si era drogato sugli accordi di flessibilità degli straordinari ci sembrava come dire non a cosa stratosferica anche perché come si è visto
Era su cose da farsi cioè finché c'è l'impianto cioè l'investimento l'auspicio magari avremmo fatto tutti questi straordinari vuol dire che avremo venduto più di trecento mila vetture cosa che a malapena saremo arrivata duecentodieci mila vetture e l'hanno questo cosa vuol dire
Dopo il referendum questa è stato secondo me il punto di snodo di quella vicenda riformista
è chiaro che ci siamo trovati condurre lasciamo perdere cosa è stato le settimane i giorni prima referendum vorrei evitare pure di ricordare a proposito di riformisti cioè il anche la un paese d'un Paese diviso un Paese diviso sui fondamentali
Una posizione molto ambigua del PD
Che dava indicazione al anzi Ford allora non laniera come di Ebbers Bersani segretario
Quasi balneare non schierato diciamo ma sì siamo d'accordo all'investimento ma le ragioni della FIOM questa era un po'in buona sostanza
E anche tutta una serie
Non di intellettuali Shell idea come si come si diceva una volta in fondo l'egemonia comunista nel mondo della cultura e dei mass media non è una novità è chiaro che la leva
Della diffusione come dire della capacità di sostegno alle tesi della FIOM anche se erano assolutamente in come dire in inattuabili c'è opporsi approdi che visto che ieri in una realtà del Mezzogiorno assolutamente depressa come era il due mila dieci essenza quell'investimento
Quei cinque mila lavoratori di Pomigliano io penso a pista di tensione sociale mi ricorderò sempre per lo meno una voce autorevole
Delle presente merito Napolitano che anche allora perlomeno come dire schierò una parola favorevole perché si rendeva conto benissimo che la vicenda di Pomigliano gli spiragli implodere una situazione complicata
Dopo il referendum ci fu un altro secondo passaggio molto semplici
Tutti quanti ci aspettavamo si è concluso il referendum a questo punto ci si placa cioè successi ragione si riparte invece la FIOM dopo il referendum
Uscì con un comunicato pesantissimo che finisce molto infuriare ovviamente FIAT e ci propose
Uscì un comunicato molto forse per la prima volta dagli anni cinquanta che non accadeva
In cui ci fu un comunicato di FIAT per il giorno undici giugno non lo dimenticherò mai in cui in modo molto chiaro accettava il responso positivo dei lavoratori ma siccome non era un responso unanime loro indicavano l'organizzazione cavano firmato l'intesa
Una soluzione per poterlo difendere
Vi era appena stata come snodo tra le varie novità introdotte nel sistema legislativo contrattuale il famoso artico otto
è ovvio che l'unica strada che avevamo per poter continuare a programmare l'investimento c'è a realizzare ciò che avevamo pattuito era costruire anche un accordo a garanzia per noi avevamo condiviso ma anche dalla FIAT mi sembra dire i due contraenti
E quindi quell'accordo poi cosa provo rodato Giacosa approdava a una cosa essenziale
Pomigliano esce da confine cioè lo stabilimento Giambattista vico esce dal sistema confindustriale essi da l'idea di costruire il primo accordo contrattuale per quella realtà
Cosa che facemmo nel dicembre successivo
è evidente che da quella condizione che sembrava una frontiera come dire isolata siccome avvenne la stessa identica cosa per Mirafiori
Quell'accordo di Pomigliano divenne l'accordo anche che oggi abbiamo nel gruppo FIAT
Quindi io oserei dire che è stata una pratica di di riforma un po'non solo non programmata l'ho dovuta
In cui abbiamo trovato per fortuna tanti lavoratori che ci hanno sostenuto
Ma abbiamo trovato anche nel nostro sistema paese come molto spesso avviene che anche di fronte a un risultato
Certo non del novanta per cento ma a Pomigliano voto o quasi il sessantaquattro per cento a favore quindi ed era anche nel Nas forte innovazione parliamo di per la prima volta in quelle realtà votavano tante donne che uno fa il terzo turno di notte obbligatorio cioè una serie di cose che sembrano banali ma non sono nella dialettica diciamo per chi conosce il mondo aziendale sa bene
Cosa voleva dire anche da un punto di vista del consenso su quegli argomenti c'accordi di flessione si fanno ma si fanno con delega cioè non è che vai a chiedere proprio il consigliere chiesero buona notte cioè non te ne esci più e non riesci cioè non è così semplice
Quindi quell'escalation è stata evidentemente conseguenti a difendere questa cosa può essere le si può definire un esperienza assoluta da un punto di vista contrattuale si da un punto di vista strategico ritengo abbiamo ha portato in modo molto coerente
Poi anche nella gestione di ritrovare una forte coesione la Gesù nel contratto nazionale collettivo anche con FIAT fuori
E la prospettiva del nostro modo di fare sicuramente la prospettiva di ritrovare anche coesione dentro il gruppo FIAT perché nessuno ha interesse ad escludere
Quello che purtroppo accade
E che non è che può includere chi non vuole farsi includere questo non si può fare si può fare se gli è voglia e volontà di condividere cioè nel Polo obbligare non realizzazione che per ormai siamo alla all'ottavo anno l'anno prossimo di una campagna contro al male assoluto che Marchionne che sicuramente avrà anche come dire
Tanti punti di difficoltà ma sicuramente ripreso un'azienda anche in un complesso sistema complicato la riportava in una condizione che era assolutamente andata ancora un'azienda che esiste
E in Italia ancora produce un bel po'di beni importanti
E come diceva il professor Viesti Mezzogiorno senza l'alto cioè senza mezzi Pomigliano io dico anche Cassino ovviamente del triangolo importante il Mezzogiorno sarebbe più depresso quindi un sindacato riformista
Che non difende non fa anche di strumenti contrattuali per poter in una quadro quale quello che abbiamo davanti a noi veramente è un sindacato consegnato alla terapia la sconfitta e soprattutto al fine nel soggiorno rischia di essere usi un sindacato inesistente perché non ci sono più le forze concrete
Da questo punto di vista fu coraggiosa anche la scelta della UIL della UIL
A sostenere ovviamente quella vicenda
Come del era del tutto normale perché è una posizione considerata di minoranza come diceva anche giustamente Foccillo il monto del dei professori
Ma il mondo dei giuristi l'altra cosa allucinante
Cioè la FIOM e non è che era fuori dalle RSA per nostra volontà Lallo dimenticavano che erano stati loro protagonisti comici Jack a un referendum precedente è una modifica
Del famoso legge trecento per la nomina della RSA proprio per escludere i Cobas
Si era deciso chiederne sia le costituivano solo i firmatari dei contratti quindi Nena nostra volontà a escludenti
E quando c'è stata la sentenza della Corte costituzionale che ha modificato
Questa decisione che non era nostra dei sindacati perché qualche nella pubblica opinione molto facile cioè vince chi la racconta come intende alate come la raccontano in questo caso mai vincitori perdenti che è un Paese strano eh la storia in generale a condire Egitto da noi abbiamo anche nelle nostre contraddizioni che la storia raccontano antiche ed enti ma in quel caso Novoli
Ovviamente che non avevamo nulla da obiettare avevamo detto bene
è positivo che ci sia una rappresentanza riconosciuta perché nessuno ha mai immaginato di escludere alcunché tant'è vero che quello che loro non potevano fare né per effetto di una legge dello Stato quindi siamo legalistico sempre
Lo siamo nella nostra rivendicazione un vero riformista se non è in grado di attuare uno si dà delle regole e le regolari rispetta ma che il Riformista voi che sia grazie ancora
Grazie a tutti prima di dare la parola a Carmelo Barbagallo per la conclusione una parola che non serve per le della UIL ma la rivolta ai nostri ospiti che ringrazio ancora
Per dirgli che la UIL guidata da Barbagallo nel due mila quattordici quindici
A proposito di riforme arrestato un tentativo di controriforma massiccia che sarebbe arrivata a sostituire la legge al contratto per quanto riguarda salario e rappresentanza abbiamo riaperto
Negli spazi oggi ci vedono aver rinnovato o sessanta contratti circa del settore privato aver aperto il confronto su quelli pubblici
Aperto il confronto sulla riforma della legge Fornero non è mai tutto garantito infatti sabato siamo reduci da un altro ciclo di mobilitazioni però ecco oggi siamo nella condizione di non guardare solo alla fase difensiva ma come rilanciare la prospettiva riformista c'è il nostro congresso giugno l'usare ma anche in questo senso la parola nostro segretario generale Carmelo Barbagallo
Grazie a Roberto grazie all'Istituto studi sindacato Italo vigevanesi
Grazie ai nostri ospiti
Pure quelli interni che hanno
Stamattina dato delle testimonianze
Guardate io sono un po'perplesso diciamo perché stamattina siamo riusciti a a fare
Una discussione
Con i nostri ospiti
Partendo da che cosa è il riformismo che cos'è il massimalismo varrà come poi si applica nelle varie fasi del nostro Paese
E vedete
Mi sono venuti in mente ancora
Una serie di situazioni che sono ancora tutte da scrivere
Perché
Riformisti oggi è diventato quasi un abuso prima era un insulto
Oggi è come se fosse un titolo
Da
Applicarsi
Come lei stellette perché tutti si dichiarano riformisti
Salvo il fatto che
L'unica cosa che si sta realizzando nella vecchia Europa nel nostro Paese dal mondo
Il maggior capolavoro che le grosse dominanti stanno portando avanti
Mi veniva mandato non una nota si diceva quando
Nella vecchia Europa
I poveri se la prendono con quelli che stanno peggio il massimo del risultato di chi vuole mettere sotto un un'intera società
Probabilmente
Nel passato
C'è troppa ammantato di ideologia il concetto di il riformismo di massimalismo ma nel senso diciamo deteriore nel senso che
Spesso o quello che è avvenuto che
I partiti di provenienza hanno determinato
Le cosiddette scelte massimaliste o riformista cosa che ci ha creato qualche difficoltà cento il riformismo ha vinto nel nostro Paese non hanno vinte riformisti
La cosa più strana del nostro Paese che sono scomparse diciamo
I grandi riformisti e ma l'idea del riformismo in quegli anni è stata fermata ora siamo in una fase diverso
Diverso
Giustamente faceva ha fatto riferimento di come nasce il sindacato Società di mutuo soccorso
Eravamo tutti in un unico sindacato
La CGIL si
Presso ecco per RAI
Sir tiene che storia loro nonno è storia nove storie giustamente veniva
Riportata ma non solo ma continueremo a scriverla questa storia
Perché
Noi abbiamo fatto diversi tentativi
Di unità sindacale che non significa unità del pensiero guai nel momento in cui ci mettiamo di nuovo assieme se non ci sono le differenze
Di fondo che sono il vero sale della crescita di un Paese perché
Lo vediamo anche nelle
Realtà lavorative dove c'era un solo sindacato un sindacato che fa a maggioranza assoluta
In quella realtà succedono le cose stranissima
Questo significa che noi dobbiamo puntare sempre al pluralismo
E la UIL lo sta facendo
Vedete
La storia che scriveremo fra qualche anno è che dopo tutta una serie di accordi separati
Perché per fare affermare riformismo si è dovuto procedere a colpi di accordi separati
Si era a ripartire a un tentativo di
Modificare il panorama sindacato del nostro Paese
Non molti sanno di questa vicenda
Ma
Prima della fine
Dal due mila dieci
Con l'anno
Governo Berlusconi
Si voleva passare dalla fase d'accordo separati a una nuova fase di annessione Frau UIL CISL
Lasciare alla CGIL al suo destino perché va
Il sindacato dei no
Quando scriveremo questa storia
Si comprenderà qual era il tentativo ma non parto appellabile prevale del riformismo
Ma per diciamo farle diventare sindacato cinghia di trasmissione che prima era dei vecchi partiti
Massimalisti e riformisti e poi sarebbe stato dai chi era governo all'opposizione
Se riguardante anche
Nel tentativo di fare svolge la logica del un ruolo di quarto sindacato anzi addirittura
Hanno tentato di dire che erano terzi
Il giorno fui chiamato a risponderà alla Polverini che diceva che ce l'avevo con lei gli ho detto voi non siete nemmeno quarti
Perché so quale sindacato quanto nel nostro Paese
Ma fino a quando dite che siete quarte
Non me ne può fregare di meno come si dice a Roma ma se dite che siete a Terlizzi
Ma
Quando mi si prospettò l'idea che poteva essere come segretario organizzativo di allora
Un problema per l'unificazione
Di un sindacato cosiddetto riformista
Io ho cercato di spiegargli che io
Nasce Evo come sindacalista riformista
E che c'era poi sindacato cattolico e quello massimalista
Non vedevo come
Poteva diventare l'unione fra un sindacato cattolico che è uno riformista un grosso sindacato riformista ho cercato pure dispiegate chimicamente
Ha un autorevole ministro
Che avremmo fatto un regalo alla CGIL
Perché buona parte dei nostri iscritti se ne sarebbero andate da nove il collo dall'abbraccio con la decisione è una parte non so quanto della Cisl o se ne sarebbe andata per non restare assieme a quelle del delle tre questioni regalo che non possiamo
Come succedeva quando si facevano anche
Le diciamo gli accorpamenti o fra partiti
La somma dei due partiti e non non dava mai risultato migliore di quello del genere
Chiede uscivamo ad avere
E vorrei ricordare per fare questa diciamo
Poi avremo modo nel futuro di descriveva questa cosa ricordare
Piazza del Popolo uno e piazza del Popolo due
La sconfitta di quel disegno passò che ho fatto che lavori il fu così determinante in quel due manifestazione di offuscare la posizione della CISL che ha dovuto arretrare su questa importazione perché non abbiamo abbiamo detto che dovevamo
Evitare che fosse un'annessione vi ricorderete piazza del Popolo uno per le bandiere azzurre
Ai giornalisti ha detto guardate che palla azzurra che eravamo io il
In tutto
Che aveva oscurato il cielo di di piazza dal popolo
Mandiamo ai giorni nostri perché la storia del riformismo non giustamente Sgambati ha detto gomme
è stato salvato a Pomigliano eccome
Grazie alla FIOM invece non è stata salvata a Termini Imerese
Perché un pezzo si si è pagato può darsi che ci vendicheremo colla blu tecnica diventa
La macchina elettrica del futuro ma siccome Marchionne continua a dire che ci perde soldi sul macchinina elettrica ancora non non ecco
Mandiamo ai giorni d'oggi e la faccio velocemente perché i temi che sono stati introdotti ci dovrebbero portare
A discutere per
Diciamo molto tempo
E abbiamo riportato la nostra posizione solo l'età sindacale
Addirittura facendo un passo avanti perché giustamente la bettola incarico anche a nostro
Di verificare dopo il settantadue cosa è possibile fare per mettere
Al centro l'unità del sindacato
Dovete sapere che nella prima riunione
Unitaria dopo il congresso nel due mila quattordici e l'abbiamo fatto in una sala che abbiamo definito
La sala dell'unità
Ma per non andare troppo lontano
L'ultima riunione unitaria l'abbiamo fatta a Torino
Quando c'era il G7 con le mie consorelle
Oggi probabilmente ci vedremo o da da Calenda fare una discussione per sapere cosa dobbiamo fare con Gentiloni vince dice che la previdenza non è un problema prioritario per il nostro Paese di fatto vanificando quelle stesse norme diciamo positive che sono il mercato del lavoro che dovrebbero dare lavoro ai giovani ma se rimarranno il padre a lavorare apposto del giovane giovane avranno sempre qualche
Difficoltà in più ad entrare
Nel mercato del lavoro
Faremo il contratto del pubblico impiego
La Madia mi ha cercato e rese aveva
Diverse volte però
Una cosa è chiara che soldi almeno per i contratti pubblici sono salvaguardando anche gli ottanta euro il genere
Ma bisogna adesso che Antonio Foccillo si svedesi
Ormai siamo arrivati a un anno data
Da quando abbiamo fatto l'accordo rinnovare contratti pubblici
Prima non c'erano le risorse pancia gli indirizzi non so se ad indirizzo dalla scuola l'hanno trovato in cui tutti
Noi siamo disponibili
A fare l'unità sindacale anche
Con l'accordo sulla rappresentanza vado rappresentate aiuta
Nel settantadue quell'accordo si fece in maniera paritetico
Trentatré trentatré trentatré mi ricordo c'erano cinque componenti di segreteria della CGIL cinque dalla CISL a cinque dalla UIL
Venticinque componenti dell'Esecutivo dalla CGIL dalla CISL e dalla UIL via di seguito
Io ho detto che
L'importante è che nessun sindacato abbia la maggioranza assoluta
L'importante è che nessun sindacato abbia diritto di petto
Perché facendo circolare le idee si può avere un sindacato unitario che si basa sul riformismo veramente di nuova generazione che ci mette in condizione di di contrastare alle
La globalizzazione selvaggia che c'è nel nostro pianeta
Dovremmo
Io sono stato ne sperimentò unitario forse per questo continuo insistere su
Sono unità
Operatore unico del fra Lerna Termini Imerese
Quando
Si muovevano i primi passi per cercare di realizzare un sindacato dei metalmeccanici unitario poi massimalismi
Non ci hanno permesso di Jaleb al disegno ma io ero uno dei quattro che era uscito dalla fabbrica
Facendo l'operatore unico
Di FN FIOM cento
Ero controllato politicamente da quello dalla firma ed economicamente da quello dalla FIOM
Però se sono arrivato qui vuol dire che l'esperimento ha funzionato
Io sono seriamente preoccupata invece di quello che essi sta realizzando in questi ultimi periodi
Che non c'entra più niente
La battaglia ideologica delle idee fra riformisti massimalisti o fra liberali conservatori
Ma sembra che ci sia una condizione che ci mette in difficoltà perché c'è chi vuole essere sempre disponibile
Rispetto alle del dei governi e chi vorrebbe fare il sindacalista
Dopo il si sta proponendo al comma vero sindacato di questo paese è sempre più spesso abbiamo difficoltà nei rapporti unitari
Io sono convinto che se siamo determinati e diventiamo determinanti
Per questo abbiamo detto che siamo d'accordo a fare il sindacato unico
Nel senso unitario con quelle importazione che abbiamo dato perché il sindacato unico che vorrebbero fare al governo è un'altra cosa noi
E la UIL in particolare gode di ottima salute perché continuiamo a prendere più voti
Degli scritti che abbiamo nel singolo insediamenti e continuava a crescere come iscritti e come può quindi a meno che lui non pensa di estendere
Lo statuto del lavoratore al di sotto dei quindici dipendenti al di sopra dei quindici non esercitiamo il ruolo del sindacato riformista che si fa a votare a scrutinio segreto da tutto il lavoratore attenzione
Vanno a votare dall'ottantacinque al novanta per cento dei lavoratori che i partiti sani sognano
Che l'ottantacinque novanta per cento dei per lavoratori votano per lui deciso da CGIL
E a proposito di integrazione modernità vorrei segnalare una cosa che forse dovremmo sempre più ricordarla
Ne abbiamo i contratti nazionale e anche contratti di secondo livello che non fanno discriminazione di etnie immigrato e quant'altro ma per la prima volta
Alla prima elezione in un'azienda
A titolarità cinese ha proprietà cinese
Se ha fatto l'elezione del SV
La Borsa Borsa dei
Nella di
Differenze
Per la prima volta sono state dette in tre delegati RSU
Due cinesi è un italiano
Tutte e tre della UIL quindi abbiamo
Il record dei ragazzi ai cinesi
Tutti ci spiegano che non muoiono mai sono invisibile però in questo caso abbiamo
è anche diciamo è il padrone della di questa azienda è venuto a visitarci qui al sindacato perché
Volevo capire
Col com'eravamo e che eravamo
E siamo guardate
Non avendo avuto la possibilità di frequentare una verso il basso non per occuparla quando mi occupavo di sindacato
è chi è ultimamente quello che diceva anche Antonio
Che assordante mancato ruolo dalle dalle evidenzia università nel nostro Paese ero a Lecce
All'università a fare
Un convegno e c'era un ex lasciando Tino che era il preside dei quella facoltà che mi ha detto ma il sindacato si dovrebbe dare più da fare perché
Ha perso ruolo Tosi ma
Vuoi che si usa son dottrine
Dell'intellighenzia perché lo so Santo Tino Dalla parte del nuovo del lavoratore
Dove siete finiti
Come mai non ci siete più nel dibattito politico prima passi a essere elemento di attacco a qualsiasi forma di democrazia c'era un insorgere
Di posizione fatte dai
Da coloro che
Ci spiegavano
Com'erano le questione dovevamo affrontare dai dalla sinistra e da destra dal centro adesso ce come diceva Prodi punto Antonio un silenzio assordante
E però
Nel mondo i ricchi continua a diventare più ricchi e i poveri più poveri
Se c'è una sconfitta riformista è questa
Dobbiamo rimettere un piede
Un'idea
Sociale
Per affrontare queste problematiche e la vecchia Europa pagherà un prezzo
Quando nel negli incontri con comprende se abbiamo detto che
Impresa quattro punto zero sì devo affrontare il corno
Sulle dando più salari ai lavoratori non ce lo deve spiegare del diete che vuole passare alla tecnologia il robot non c'hanno le tasche ma se non andiamo a redistribuire la ricchezza
Avremo il proprietario del robot che diventeranno più ricche e lavoratori che non hanno
Continueranno a non avere una capacità di potere d'acquisto è l'altro elemento è l'orario di lavoro
Non hanno asettico com'è se ne parlava anni fa e ci faceva l'integrale fra massimalisti
Riformisti non come è stato applicato e poi magari
Ritirato in Francia non ma
Partendo del luogo di lavoro dove l'innovazione può creare più problemi
E quindi siccome AGEA più ricchezza deve essere ridistribuita con i lavoratori che fanno i lavori e che siano anche con la riduzione dal lavoro in grado di salvaguardare il posto di lavoro
Per niente
Quando diciamo queste cose sembriamo oggi
Non rivoluzionarie
Quasi anarchici
Marcel non passiamo tutti ci spiega ma c'è un problema salariale
E nessuno mette le mani in tasca per risolvere il problema salariale
Non solo ma quando andiamo a fare contratti
Ci spiegano che forse
è meglio utilizzare mini jobs dalla Germania
O il voucher poiché la soluzione sappiamo che come al solito è stata pasticciata dal dall'Italia
O i il pagamento in base al colore del dei visi dei lavoratori come succede ho caporalato nel regione meridionale
E la vecchia Europa
Fa passare tutte queste importazioni così
E allora ecco un sindacato più aggressivo e ci vuole più sindacato
Ma non perché l'altro giorno in una televisione dalla Lombardia torna molti sindacalisti odiano i padroni
Rettore se non c'è l'azienda
Non ci sono i lavoratori se non ci sono i lavoratori non ci sono gli iscritto al sindacato
Siccome noi siamo una libera associazione che vive
Dal contributo volontario dei lavoratori e dei pensionati noi da contributo
Per levato dalle casse pubbliche attraverso le tasse che pagano i lavoratori e pensionati di questo paese stragrande maggioranza vediamo di capire come facciamo a far riprendere l'economia di questo Paese ridando potere d'acquisto e lavoratori e adeguando la pensione per poter
Fornirà l'occasione di lavoro ai giovani guardate
Siccome oggi pomeriggio colla consorelle vedremo quale posizione prendere confronti dal Governo
Non voglio sbilanciarmi più di tanto
Ma
Gentiloni deve saper
Che noi vogliamo
Tutelare davvero i giovani e tutto quello che loro stessi avevano detto che bisognava comincia a discutere per dare prospettive
Di una pensione decente ai ai giovani e non ne vogliono non vogliono mettere mano e tutto ciò che volevano aveva detto che lo disprezzava fare rispetto alla disparità per le donne
Se lo sono rimangiato
Se vogliono che facciamo una campagna elettorale sulle piazze ne siamo disponibili
Forse è meglio che Gentiloni convochi quelle CISL e CGIL discutiamo assieme coma affronta la terza fase
Con i tempi necessari perché capisco che le risorse non non sono sufficienti
Ma non ci accontenteremmo che non è prioritario discutere della previdenza chiamo messo nell'accordo che avevamo fatto prima è che era stato preso come impegno del governo è che abbiamo discusso fino all'altro giorno
Perché questo
Far prevalere
Interessi che non sono quelle forse del nostro stesso Paese
Se vogliamo essere riformisti dobbiamo dimostrarlo ogni giorno
E l'insegnamento deve al riformismo era che bisognava stare tra la gente
Una delle indicazioni che abbiamo dato dal Congresso due mila quattordici e che noi dobbiamo stare fra la gente
Guardarli negli occhi e dire le cose come stanno è con loro portare avanti alle iniziative guardate andando in giro per l'Italia ha scoperto una cosa
Che se tu stai insieme lavoratori
Allora giuridici ai giovani e pensionati alle pensionate
Anche se perdi una battaglia
Assieme a loro
Non c'entro niente
Ma se ti vedono distante se ti vedono lontano se ti vedono nei palazzi dal potere questo non c'erano perdoneranno mai noi dobbiamo continuare a fare i sindacalisti per come siamo nati e portare avanti quelle del riformiste di cui oggi abbiamo avuto
Un racconto diciamo
Abbastanza importante e che però ci deve vedere più determinati di prima ecco a voi lo faremo lo faremo e lo faremo grazie buon