Manifestazione pubblica a difesa della libertà di stampa e il diritto all'informazione promossa dalla FNSI

Ci sia ancora molta resistenza stare seduti ma questa non è un problema si può stare anche in piedi
Allora io vorrei solo spiegare un po'il senso della manifestazione
Grazie e poi e poi ricominciare diciamo anzitutto che sono le undici e mezzo noi abbiamo l'impegno di lasciare il teatro
Non oltre le quattordici quindi vorremmo fare una discussione il più serrata possibile io la apro con naturalmente il ringraziamento a Pietro Carriglio Pietro Carriglio è il direttore del teatro di Roma
C'ha dimostrato grandissima disponibilità e sensibilità verso di noi verso questo problema
Che ci ha dato molto gentilmente ci ha concesso il teatro perché il Teatro di Roma ma credo che motivo sia semplice facilmente comprensibile
Non volevamo che questa discussione si svolgesse all'interno diciamo di luoghi che sono propri del sindacato delle organizzazioni della categoria
Proprio perché non è una manifestazione sindacale perché siamo convinti che riguardi questo problema tutti i cittadini e debba stare a cuore a tutti i cittadini e allora abbiamo pensato dice chiedere ospitalità in una delle grandi istituzioni
Della città e quindi cosa c'era di meglio delle grande vecchio e bellissimo teatro di Roma
Noi vogliamo fare un confronto un confronto aperto a tutti io mi auguro che insieme ai giornalisti agli editori e ai magistrati ci siano stamane i cittadini è un confronto promosso dal sindacato cioè dalla Federazione nazionale della stampa insieme con l'ordine nazionale dei giornalisti
Con la Federazione italiana degli editori con l'associazione nazionale magistrati e quindi io vi presento Franco Ippolito segretario dell'associazione nazionale magistrati Sebastiano Sortino direttore generale della FIEG
Giorgio Santerini e Gianni Faustini
Questi sono abbiamo pensato di i quattro interventi
Chiamiamoli non pomposamente di base ma diciamo iniziale di questa nostra discussioni
E poi invece sarà chi vuole a intervenire con quel microfono che era lì e che ha un microfono volante riusciremo a fare io credo una discussione abbastanza serena mi auguro ma anche abbastanza serrate
Il tema è chiaro per chi diciamo non conoscesse gli avvenimenti precedenti molto in Breve ricordiamo che da alcuni mesi
Il nostro Parlamento sta discutendo di alcuni disegni di legge sulla libertà di stampa sul comportamento sui doveri dei giornalisti diciamo previdentemente sui doveri e comportamenti dei cronisti giudiziari
Perché sapete che è un po'come per incanto all'inizio dell'estate poi durante l'estate scorsa sono stati presentati alla Camera una serie di disegni di Lecce
E poi dopo un lungo lavoro della Commissione giustizia che ha ascoltato i rappresentanti dei giornalisti
Ed altre categorie si è arrivati a quello che chiamiamo comunemente Progetto Gargani dal nome del Presidente del comitato ristretto al quale si è aggiunto poi prima di Natale un secondo progetto che chiamiamo Progetto Martelli anche se poi l'ex ministro di grazia e giustizia
In qualche modo ci ha tenuto nei giorni successivi alla presentazione di questo articolato a precisare che non era un disegno di legge che non era un progetto ma che era un contributo che lasciava come ha lasciato alla commissione parlamentare
E quindi la commissione parlamentare in realtà hashish sappiamo che nei prossimi giorni poi produrrà un nuovo testo
Diciamo che di che cosa si discute si discuta sbrigativamente possiamo definirlo così per comodità di segreto istruttorio
Diciamo di tutte quelle notizie che il codice di procedura penale attuale nuovo dice che possono essere rese pubbliche anche se sono notizie che riguardano le indagini preliminari e cioè le perizie gli interrogatori
Tutto ciò che avviene prima del dibattimento o dell'archiviazione
Che altro dire dire che sia l'ordine dei giornalisti cui compete poi per legge stabilire e giudicare il comportamento dei giornalisti in base alla legge
Cioè la quale celebriamo sia pure con qualche discussione il trentennale il suo è questo compito ha preparato una carta dei doveri che non è stata ancora discussa e adesso ce lo spiegherà Gianni Faustini dallo stesso ordine è una prima stesura così come un contributo in questo senso ha dato la Federazione della stampa
Pur trattandosi di documenti ripeto appena delineati
Non conosce non conoscono neanche gli organi direttivi sia dalla Federazione la stampa che dell'ordine dei giornalisti a noi è sembrato utile secondo me anche indispensabile e che fossero invece presentati questa mattina
Proprio perché sono un diciamo dei testi concreti sui quali la discussione può procede detto naturalmente che poi
I giornalisti italiani fa esprimersi su questa indicazione dei nostri dove e allora cominciamo da qui dal tavolo e poi sarete voi a parlare io vorrei non giustificare questo titolo che abbiamo dato alla manifestazione perché mi pare chiaro che forse ci voleva un po'una fossa e quello è forse la nostra provocazione quella nostra provocazione di questa mattina
Allora vorrei cominciare dando la parola a Franco Ippolito segretario dell'Associazione nazionale magistrati
Giustizia e informazione
E l'informazione come diritto di conoscere e diritto dovere di far conoscere sono elementi fondanti di un ordinamento democratico di diritto il cui centro e il cui fine ultimo è sempre la persona umana nella sua vita nella sua libertà nella sua dignità
E dunque ogni intervento in questo campo richiede
Finezza
Giuridica grande capacità politica equilibrio
Perché si tratta di materie delicatissime ed essenziali si tratta di conciliare l'ho detto ripetute volte la Corte costituzionale valori avvolte confliggenti quello della giustizia quello dell'informazione quello della dignità di ogni persona
Ed è un problema
Che è stato rimesso dice la corte alla legislatore ordinario la sua discrezionalità ed infatti più volte negli ultimi quarant'anni il legislatore ha messo mani
A questa materia delicata e l'ultima volta non è che l'ha fatto dieci anni fa o vent'anni fa le norme che sostanzialmente oggi regolano questa materia sono in vigore
Dal ventiquattro ottobre del mille novecentottantanove sostanzialmente si tratta delle norme del nuovo codice di procedura penale che non è stato approvato
Ne da giornalisti né da magistrati
è stato approvato dal legislatore su proposta di un ministro che di diritto se ne intendeva e se ne intende un po'che va sotto il nome di Giuliano Vassalli certamente molto più di quanti si sono agitati negli ultimi anni e oggi si agitano ancora alla ministero della giustizia al nelle Commissioni giusti
Io non voglio
Proprio deliberatamente fare un intervento tecnico perché non è questo il problema che oggi abbiamo di fronte
Noi non stiamo discutendo in astratto fra giuristi e giornalisti di questi temi proprio magistrati e giornalisti si sono incontrati qualche anno fa c'era una Commissione di studio tra associazione magistrati Federazione ordine per discutere di questi problemi prima del Codice po'intervenne il codice e sembrò a tutti una soluzione certo manchevole ma tratta tante difficoltà probabilmente equilibrata accettabile oggi stiamo discutendo di altro
Nel valutare una proposta non si può prescindere dal contesto in cui nasce e le proposte di Gargani e di Martelli
Non sono nate dopo il dramma di quel padre ingiustamente accusato di aver abusato
Della figlioletta malata vi ricordate qualche anno fa non sono nate sulla sulle esigenze drammatiche delle tante vittime quotidiane
è della giurisdizione ed all'informazione
Queste proposte sono nate nella primavera e nell'estate del novantadue
Hanno utilizzato ma solo utilizzato come pretesto la tragedia del magistrato Signorino del novembre e dicembre scorso
Sono tese a ridurre drasticamente la possibilità ai giornalisti di informare e il diritto dei cittadini di conoscere e di sapere e sono nate
Nel clima
Di Tangentopoli o meglio del disvelamento di Tangentopoli operato dalle inchieste giudiziarie
E reso manifesto dalle cronache quotidiane dei cronisti
Tutto ciò ha mostrato nel volto più compromesso
Un spesso il mondo politico con l'affarismo il malaffare l'illegalità mondo politico mondo imprenditoriale e mondo amministrativo cerchia bene di fronte all'immagine della politica che la stampa quotidiana riflette come un gigantesco e moderno specchio
Una classe dirigente davvero preoccupata di uscire da questo tunnel che degrada la politica e inserisce la democrazia
Deve impegnarsi
Nel riscrivere regole e realizzare prassi che impongano innanzitutto ai politici e agli imprenditori cioè i soggetti più coinvolti in Tangentopoli
Comportamenti nuovi regole diverse prima di poter ciò che pure necessario rivolgersi con riscrittura di regole nuove a magistrati e ha giornalisti
E invece accade che taluni settori politici espressione di un ceto mi io per e sostanzialmente un po'corporativo e non a caso utilizzo
Un aggettivo che solitamente viene rinfacciato ai giornalisti a magistrati allorquando parlano di queste cose
Corporativo sì
Perché nel momento in cui si è via agisce non riscrivendo le regole di comportamento della politica e degli affari ma si reagisce rompendo lo specchio impedendo ai giornalisti con tecniche e modalità diverse perché diversa è la soluzione
Di cui si parla in Commissione Giustizia e diverse la soluzione che era stata escogitata da Martelli e poi forse abbandonata dice Alberto ciò che rimane
E che l'attacco alla stampa e alla giustizia i giornalisti ai sostituti procuratori Miranda ostacolare il funzionamento dei due canali ancora vitali di controllo dell'esercizio della illegalità
Del potere di tutti i poteri politici economici amministrativi di fatto e così via
E qui una annotazione immediata giacché stiamo parlando di potere di controllo sui poteri
In questo campo va fatta una netta distinzione maritare tra esigenze del cittadino comune ed esigenze dell'uomo pubblico e quando parlo di uomo pubblico
Metto insieme tutti naturalmente i politici innanzitutto ma chiunque abbia in un incarico pubblico delicato a cominciare per esempio dei magistrati non è possibile che si amplia
Lo stesso tipo di tutela
Guardando appunto dal punto di vista del cittadino che ha diritto a conoscere su un comune cittadino che viene coinvolto in un procedimento penale o sull'uomo pubblico magistrato politico che viene coinvolto in un procedimento penale
Il giudizio penale e di competenza dei tribunali ma i procedimenti penali inevitabilmente costituiscono anche un tramite di conoscenza pubblica
E innescano o dovrebbero innescare meccanismi di responsabilità politica
Se risulta che è un uomo politico ha ricevuto finanziamento illecito
Fuori dalla legalità si dice con un certo estremismo in alcuni interventi fatti in Parlamento al di là della responsabilità penale che va perseguita nelle sedi proprie
Si tratta di notizie legittimamente a rilevanti sul piano della pubblica opinione e della responsabilità
Politica diffusa
Noi a proposito di contesto
Siamo ancora il Paese dei segreti
Segreto di Stato segreto di mafia segreto di Loggia segreto di consorteria segreto di clientela
In questo Paese oggi in questo clima si tenta di accrescere l'aria del segreto e dell'occulto del coperto e del riservato è tanto per venire a un'annotazione che riguarda direttamente
I magistrati
C'è la lode del buon tempo antico di una magistratura riservata separata
Senza volto innominata e anche innominabile soprattutto per i giornalisti
Chiusa nei palazzi appunto quella magistratura del buon tempo antico
All'ombra di quella discrezione certamente dissero
Grandi giuristi grandi giudici e galantuomini
Però anche quanti insabbiamenti
Quanti su quante subalternità quanti rispetti per soglie di impunità ritenute invalicabili sol perché non erano mai state valicato
Oggi si propone
Il segreto sul nome e sui volti degli inquirenti
Ed è stato proposto il segreto sul nome degli arrestati
Una proposta quest'ultima che è caduta non sappiamo se per un senso del ridicolo o un senso della tragedia perché avere segreto sul nome degli arrestati
Non è stato formalizzato neppure in Brasile dove pure il problema dei desaparecidos e cosa
Grande e allarmante
Questa ricevo e cadute rimasta l'altra proposta
E l'altra proposta viene diversamente motivata i più generosi
Quelli che dicono di lavorare sempre per il bene degli altri dicono sta proposta di non
Non far nominare i magistrati di non farle riprendere è stata fatta per il bene di Di Pietro e per il bene di Colombo
Perché pressati dalla stampa e dalla tv non possono più lavorare con distacco e serenità per la verità Colombo e Di Pietro non più di una settimana fa ci hanno detto che non ne possono più ma dalla fila e stare avanti alla loro porta di gente che per nell'ASS speranza di evitare la galera sì affretta a rivelare tutto ciò pesa altri ci hanno detto troppo esposti in tv
Rischiano sul piano personale quasi che Borsellino Falcone siano stati uccisi per corresponsabilità della loro notorietà da loro stampe della stampa anziché
Per aver toccato interessi rilevanti temibili missili
Altri meno
Più franchi ci dicono vogliamo evitare che il magistrato si attentato dall'esibizionismo
Quasi che ecco Di Pietro oggi sia noto ossia come dire alla ribalta pubblica
Perché i suoi sorrisi continuamente mandati inonda dal telegiornale e non invece per il problema che ha toccato e che ha disperato
Ecco io vorrei dire lo dico qui ai giornalisti che un magistrato senza volto e senza nome
è un magistrato meno controllabile ma meno controllabile dal basso meno controllabile dalla pubblica opinione meno controllabile dei cittadini ed è invece un magistrato più controllabile dall'alto più controllabile da suo capufficio più controllabile
Dal ministro più controllabile da chi ha interesse al controllo dall'alto a me pare invece che i cittadini devono sapere
Chi sono i magistrati che esercitano questa delicatissima funzione nel nome della collettività a me pare importantissimo sapere che allorquando si mettono in galera due giornalisti per peculato di carta a Palermo
è importante se per il nome dei giornalisti perché intanto si capisce da che cosa nasce il peculato di carta
Ed è importante sapere il nome anche del magistrato che per peculato di quattro fogli di carta messi in galera due giornalisti perché il controllo della pubblica opinione alla fine
E quello più efficace basta vedere ciò che è successo da ultimo a proposito dell'errore o della cafone l'attacco al Parlamento a seconda delle interpretazioni
Circa la richiesta delle copie di bilanci dei partiti fatta al Parlamento l'opinione pubblica
Non dovrebbe sapere queste cose il che mi pare davvero al di là della con cui ti ha aggiunto Igica illogica ma dal punto di vista del fatto della praticabilità francamente impossibile e anzi foriera
Di inconvenienti Bert più gravi perché invece di fatti notori e pubblici
Ci sarebbero le indiscrezioni non semplicemente su ciò che ha detto come oggi accade l'interrogato o il teste ma addirittura su ciò che accade negli uffici giudiziari su quali magistrati indagano sui quali i magistrati sono impediti indagare e così
Io credo che ci troviamo di fronte ad una accelerazione
Di certi fenomeni qualcuno ha scritto recentemente su un giornale ha ricordato Motus in fine belloccio facce proprio così c'è questa accelerazione non più di quindici giorni fa con Roy di
Eravamo a un dibattito su questi temi la sera in cui il consiglio di ministri avrebbe dovuto decidere poi non ha deciso
Francamente sono quindici venti giorni ma mi pare passato almeno un anno politicamente da quel momento io credo che ci sia ancora il rischio
Che settori che si sentono assediati
E che hanno perso ogni irrazionalità
Politica per uscir fuori dal degrado appunto di questa situazione possono ancora tentare dei colpi di coda
Però francamente mi pare che
Anche nell'ambito dei responsabili politici
Dei più lucidi dei più attenti sta maturando una nuova consapevolezza
La consapevolezza che non si può andare avanti
Comprendo minacciando alzando steccati ma che bisogna affrontare il giudizio la gente della pubblica opinione
E chi è impegnato seriamente Arras risanare e ha ripulire a bonificare la politica
Oggi deve
Probabilmente gratitudine
Sia ad alcuni magistrati sia ad alcuni giornalisti
E io credo che questa occasione
Può trasformarsi se uscendo dal Teatro Argentina e uscendo da Roma
Riusciamo insieme giornalisti magistrati cittadini affare di questo tentativo di restrizione della stampa una occasione di crescita della democrazia dello stato di diritto
Le regole nuove anche per giornaliste per magistrati si possono si devono reiscrivere ma forse è meglio cominciare a basso anziché cominciare dall'alto
Io ringrazio Franco Ippolito prego ancora che ha sul fondo della sala di sedersi e dare la parola a Gianni Faustini perché presidente dell'ordine nazionale ci spieghi io credo un po'se possibile brevemente quello che è stato il percorso
Che ha fatto l'organismo che più direttamente per legge
Quale demandato il compito dicevo prima della tutela e del controllo del comportamento dei giornalisti e quella che è la posizione oggi dell'ordine nazionale
Certamente non senza però espressa anche da parte mia
Una parola di di preoccupazione perché quel che ci preoccupa preoccupano voi tutti i giornalisti per l'ordine sono presenti molti consiglieri nazionali molti presidenti
Degli Ordini regionali e quello che ci preoccupa è tutta questa serie questo rinnovarsi
Di attacchi alle forme di autogoverno dalla categoria io ricordo qui in particolare le iniziative parlamentari volte adesso pressoché la soppressione dell'ordine che significherebbe abbandonare ogni discorso il nostro ragionamento sulla professione perché il nostro lavoro verrebbe trasformato in un puro e semplice mestiere l'attacco all'ordine non a caso e contestuale alle critiche all'invincibile un'ulteriore testimonianza
Che l'architettura di tutela dei diritti del giornalista in questi tempi parliamo giustamente di doveri però è bene non dimenticare anche i diritti
Testimonianza ulteriore che la complessa architettura di tutela dei nostri diritti si regge su quattro pilastri come uno di questi pilastri vi è meno rischia di cadere tutta l'impalcatura lo ricordava già Enrico Mattei nel lontano mille novecentoquarantasei quando diceva se noi accedessimo
Al concetto della libertà illimitata per la nostra professione in breve assisteremo al crollo delle nostre istituzioni previdenziali
Un attacco l'autogoverno della categoria si intravede anche nella proposta ricordata da Ippolito attualmente all'esame della commissione Giustizia al di là anch'io non entro nel dettaglio tecnico ma al di là di ogni possibile discussione sui limiti del segreto istruttorio quello che interessa rilevare qui è
La volontà alcune forze parlamentari di arrivare ad una sorta di tribunale speciale e si tratta lo dico chiaramente di un sovvertimento assoluto dei nostri ragionamenti che faticosamente facciamo su un Giurì per la correttezza per la lealtà
Dell'informazione anche in questo caso lascia perplessi da un punto di vista culturale da un punto di vista politico generale lascia perplessi
Che il Parlamento dimostri di voler andare controtendenza una recente inchiesta è ancora in corso uno di Piero Ottone ha documentato come in tutta Europa si stanno allargando gli spazi di informazione sui procedimenti processuali solo da non si pensa
A restringere in controtendenza anche questo fiorire di attacchi e l'autogoverno
Nell'Europa della Comunità europea c'è concordia assoluta tra giornalisti
Editori e studiosi nel riservare l'autonomia dei corpi professionali sia la formazione in accordo con l'Università naturalmente ma non delegando a questa alcuna esclusiva sia soprattutto la tutela di un tuo logica
La stessa delibera l'ultima delibera del Parlamento europeo
Del sedici settembre dell'anno scorso la delibera la dedicato in verità problema delle concentrazioni ma ripetutamente accenna alla deontologia professionale come affidata solamente l'autogoverno della categoria appena visto diventar censura lo diceva Gandhi ridicolo che egli si sia costretti a ricorrere a citazione di questo tipo ma lo diceva Gandhi
Nel mille novecentoventicinque la stampa riveste un potere gigantesco ma come un torrente lasciato scorrere liberamente può sommergere e devastare intere campagne raccolti così comune appena adoperata senza freno
Non può portare altro che distruzione se il controllo viene esercitato dall'esterno risulta più dannosa addirittura dalla mancanza di controllo mentre si dimostra utile solo se esercitato dall'interno
Tutti questi le iniziative che io ricordavo vanno in senso in senso opposto con tutto naturalmente va letto in questa direzione non tutto va letto nella direzione del silenzio per nostra fortuna per quel che concerne l'ordine di ricordo qui con piacere che il capo dell'area del presidente pubblica ha ricevuto il sottoscritto il consigliere segretario giusto una settimana fa martedì scorso e non spetta a me interpretare le intenzioni del capo dello Stato ma non c'è dubbio che un gesto di questo tipo appare molto significativo proprio perché avvenuto nei giorni dalla polemica sull'ordine il ministro dell'università e la ricerca scientifica Fontana l'altro giorno ha firmato
Un decreto che istituisce una commissione una commissione incaricata di seguire il tormentato iter
Delle iniziative universitarie in materia di scienza della comunicazione in questa Commissione accanto ovviamente agli accademici ha previsto la presenza di rappresentanti dell'ordine il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Galloni ha ricevuto l'altro giorno una delegazione dell'ordine ha concordato di dar vita ad un gruppo misto che veda il CSM l'ordine da Federazione l'Associazione nazionale magistrati con l'Associazione nazionale magistrati stiamo ricostituendo quel gruppo di lavoro al quale faceva cenno prima
Il giudice Ippolito tuttavia al di là di questi riconoscimenti che pur ci fanno piacere che pur sono significativi sappiamo benissimo che la vera la nostra legittimazione viene da quel che sappiamo concretamente fare no cioè dalla nostra capacità di onorare gli scopi per la quale per i quali l'ordine è stato istituito bene
In questa sede credo di poter rivendicare a voce alta i primi risultati che stiamo ottenendo nel campo della formazione con le scuole di giornalismo e rinnovati impegni nel campo della deontologia per le scuole sappiamo tutti che siamo riusciti a dar vita ad una piccola rete di scuole adesso è la volta di Roma viene coinvolta anche a Roma che dovrà farsi carico almeno per ora di coprire le esigenze del centro sud
Adesso si tratta di insistere su un progetto formativo che vede in campo dopo le nostre iniziative anche le università con i primi corsi di laurea in scienza della comunicazione
Va ricercato è difficile però va ricercato a tutti i costi un coordinamento tra le forze capaci di alzare perché questo è il problema che ci interessa versare complessivamente il livello dalla preparazione al giornalismo era forse interessati sono i giornalisti gli editori centri di ricerca va invece seguita e lo dico qua fermamente
Una politica di dissuasione nei confronti degli specifici corsi di diploma che appaiono allo stato troppo carenti sia per strutture didattiche sia per la mancanza di rapporti con il mondo professionale sia per la stessa
Dislocazione di alcuni di essi anche qui credo il problema è di stare al passo con l'Europa dove non si ha notizia di corsi di giornalismo pur essendo al Ticino molto alto
Più che non in Italia il numero delle specializzazioni coperte dalle lauree brevi in Europa sono viceversa attivo scuole che si regola
Sulla triade università corpi professionali e di Torino e contiamo di arrivare a breve
Federazione della stampa Ordine dei giornalisti ad un confronto serrato con gli editori proprio perché è un progetto realistico deve veder presenti tutte le componenti
Per quel che concerne la deontologia
Non da oggi siamo impegnati per risvegliare quella sorta di gigante addormentato che sembrava negli ultimi tempi l'ordine professionale e devo dire che molti ordini regionali
Stanno assumendo puntuali iniziative che magari non sono rese di pubblico dominio non le conosciamo ma che però testimoniano la capacità dell'ordine di essere severa magistratura professionale al Consiglio nazionale
Che è convocato questa settimana
Presenteremo come accennava il presidente eroi di una bozza di carta dei doveri che le competenti commissioni hanno elaborato sulla base di quanto la categoria ha espresso non sono cioè norme che vengono calate dall'alto ma sono norme che recepiscono quello che la sensibilità media del giornalismo italiano
Ha già accettato perché la sensibilità media nostra già fatto proprio la borsa a vostra disposizione nell'atto io ricordo che in precedenza c'era crostate tutta un'altra serie di iniziative portate avanti
Comunemente da fare azione ordina carte dei minori protocollo sulla pubblicità ad una tutta una serie di iniziative di settore delle pubblicazioni che hanno accompagnato questo nostro impegno
Sono documentati anche tutte le carte aziendali ad iniziare da quella sottoscritta dall'Usigrai le carte di settore è presente anche una documentazione sui piedi sulle più interessanti carte straniere non nascondiamoci anche qua no basterebbe leggere i giornali
Che c'è anche una moda dell'etica né che molti ne approfittano per darsi o per ricrearsi un'immagine una una verginità paradossalmente l'etica diventa di moda proprio nel momento in cui tutti dubitiamo non leggendo le pagine dei giornali che scriviamo noi che esista resista su un etica no quel che conta è per parte nostra che si sia convinti di questo forte impegno perché la gente sempre più Chiggio indicherà sulla correttezza chiederà un'informazione migliore dal punto di vista qualitativo ma pretenderà
Che venga dato l'informazione corretta la correttezza dell'informazione può essere assicurata solo dalle forze dagli organismi di autogoverno della categoria ecco l'impegno sulla carta sulla carta
Dei doveri informazione
E deontologia lo sappiamo sono le funzioni degli organismi professionali in tutto il mondo tra l'altro in tutto il mondo vengono rivalutati i ruoli delle associazioni professionali in Italia poi le cose né si complicano sempre insomma non non dobbiamo dimenticare
La situazione generale lo sfondo
E quello che in questo nostro tormentato Paese tra l'altro noi credo sia colpiti un po'in contropiede insomma anche il sistema dell'informazione italiana come quello di altri Paesi europei si stava spostando
Come a dire stava spostando il proprio orizzonte ideale insomma dal palazzo dai partiti dalle ideologie il sistema dell'informazione si stava spostando verso il mercato con tutte le conseguenze anche negative che ci sono perché la corsa all'audience
La corsa al lettore significa anche il mostro in prima pagina significa minore attenzione per il problema dei minori significa la televisione spazzatura no però era un passo avanti questo che il sistema dell'informazione
Ha fatto da mesi a questa parte dieci orientato al mercato verso la gente di esser più vicino alla gente più vicino l'opinione pubblica ricordata
Prima dal giudice dal giudice Ippolito e purtroppo mentre noi stiamo facendo sto passo importante e direi molto molto significativo va in crisi tutto il sistema cioè tutti i punti tradizionale di riferimento ai partiti
I sindacati ma voglio dello stesso atroce azionismo tradizionale dall'Azione Cattolica la massoneria Ceresio ironia la chiesa non ne parliamo ecco che da qualche parte torna a venir fuori il discorso che vorrebbe caricare sui giornali
Funzioni
Come a dir di responsabilità sociale se non funzioni educative formative come era avvenuto ai tempi del Risorgimento come era detenuti com'era venuto dopo
Dopo la la la resistenza e questo crea crea delle fibrillazioni anche al nostro interno perché questo passaggio non è facile non ci ha convinti che questo passaggio
Lo possiamo attraversare con molta serenità se resteremo tutti uniti come organismi della categoria se sapremo come dire rilanciare un discorso di qualità di qualità dal punto di vista della dell'informazione qualità dal punto di vista della correttezza della correttezza deontologica l'importante quel che conta è che noi siamo che noi vogliamo essere dalla parte dei lettori a nome loro soprannome loro non accettiamo Silenzi di alcun genere grazie
Grazie a fossili edere la parola a Sebastiano Sortino
Mi pare tra l'altro molto significativo
Che la FIEG che sia accanto ai giornalisti in questo momento considerato anche che sul tavolo ci sono non solo le proposte i progetti di legge che riguardano diciamo genericamente segreto istruttorio ma ce ne sono altri non meno significativi
Ma vorrei subito dire che gli editori siedono qui non per solidarietà verso i giornalisti ma perché ritengono che i temi in discussione sono temi che riguardano direttamente la loro attività professionale
L'editoria giornalistica vive di libertà e senza libertà Langue e decade
Quindi non è un gesto di solidarietà di appoggio ad una categorie esterna ma è la rivendicazione di una serie di diritti che sono anche nostri
E non c'è dubbio che come diceva il il giudice Polito tra queste queste novità che si sono affacciate sopra e che sono intensificate in questo inizio nel mille novecentonovantatré dimostrano in modo nonna e qui cuoco un ostilità del mondo politico verso la stampa
E vorrei dire che non si tratta solo delle misure annunciate o progettate
Per limitare il diritto di cronaca ma si tratta di un disegno a mio avviso più vasto più articolato non è solo il diritto dei cronisti
Che viene ad essere compromesso che si minaccia di compromettere ma è anche il le diritto dell'impresa editoriale a vivere
Economicamente si pensi per esempio a proposte
Presentate sotto all'usbergo di di di esigenze peraltro condivisibili peraltro giuste ma che nel momento attuale assumono una valenza a particolare quali quelli della separazione
Industria giornali quali quelle della limitazione della pubblicità sui giornali quali e i si pensi alla modo in cui è stato affrontato e disciplinato il grande tema dell'assetto dei media in Italia
Il le l'emarginazione che si è di fatto volutamente determinata del mondo della carta stampata sull'altare delle privilegio al mezzo televisivo nell'acquisizione delle risorse
Ecco tutte queste cose sembrano a vere un unico filo conduttore che è quello di relegare la informazione e soprattutto l'informazione stampata ad un ruolo di subalternità e di marginalità
è evidente che in un paese moderno nessun governante
Infastidito della petulanza della stampa
Pensa o potrebbe pensare di comprimere il diritto di informare con misure prese a viso aperto con misure dice misura con misure di compressione il motivo che viene sventolato è sempre un motivo diverso un motivo di tutela di interessi compressi di tutela della riservatezza a tutela alla tutela della
Diritto dovere del magistrato a condurre in pace le proprie indagini eccetera
Ma il diritto fondamentale di uno stato democratico che è quello della opinione pubblica di conoscere e di sapere ciò che avviene sulla sua testa non viene minimamente tutelato da queste norme anzi viene definitivamente compromesso da queste norme
E
Proprio in in questi giorni la
Rileggevo delle delle parole scritte da Heine Einaudi
Sui giornali italiani nelle mille prima del mille novecentoventidue
Diceva Einaudi
Se una parola può grossolanamente essere adoperata si può dire che quei giornali giornali prima del ventidue rappresentava una lunga andare una delle correnti dominanti nel paese di quella cosa indistinta inafferrabile
Ma tuttavia reale ed esistente che l'opinione pubblica
Gli uomini politici del tempo i partita anti i difensori di questo o di quel gruppo grandemente sin qui Tavano quando si agitava dinanzi a essi lo spettro dell'opinione pubblica
E i capi dei partiti parlamentari non capivano perché usciti vittoriosi dalle elezioni che avevano dato loro il crisma del suffragio dell'opinione pubblica legale
Non potessero attuare il loro programma o far trionfare la loro tesi dinanzi alle critiche di quelli che si proclamavano da sé rappreso rappresentanti dell'opinione pubblica vera del paese
Il tema è sempre lo stesso e questo confronto con l'opinione pubblica che il potere teme non non vorrei qui fare un discorso che sembri
Aprioristicamente a criticamente assolutorio della categoria dei giornalisti o o più in genere della dei giornali non c'è dubbio che di errori ogni attività umana costellata non c'è dubbio che che il i giornalisti hanno commesso è spesso commettono errori a volte dovuti alla alla al modo in cui sono costrette a lavorare avvolti dovuti ad una difetto di serietà nella esercizio del loro lavoro
Ma questi errori non sono minimamente comparabili all'errore enormemente il più grave che si commetterebbe qualora si vietasse i giornalisti di fare il loro mestiere di alimentare quella opinione pubblica che il vero giudice
Della attività di tutti coloro che svolgono
Una funzione pubblica
Il le giù il giornale e lo hanno detto mille volte
In tutti i Paesi democratici il cane da guardia della democrazia
In un paese moderno il cane non lo si ammazza ma non al a vere nessuno ha mai il coraggio di dire il cane va ucciso ma lo si impedisce a questo cane di svolgere la sua funzione
Accorciando la catena mettendo la mordacchia
E questo e una un qualche cosa che colpisce non solo i giornalisti nella loro attività ma colpisce Limp latti vita editoriale nel suo complesso attività editoriale che ha RIR dicevo all'inizio
Bisogno di libertà per vivere
Prosperare e vorrei concludere con un'altra citazione
Sempre dello stesso Einaudi
A proposito della attitudine dei del potere verso i giornalisti
Diceva Einaudi poiché la vita di un giornale andava al di là di quella effimera di un gabinetto di un partito
Il giornale di notizie doveva mantenersi indipendente da ministri e da parlamentari
Ai quali non poteva con loro grande rabbia e scorrono rendere servigio di articoli Laudati ivi di rendiconti estesi i discorsi di programmi e talvolta doveva addirittura infliggere critiche irriverenti per insulti saggi ne dette e per errori commessi
Si chieda ministri e da parlamentari il giornale di notizie era insieme temuto e cordialmente odiato
Mi pare che rispetto a queste parole in cui il le l'odio verso i giornali era determinato
Da critiche irriverenti per insulsa argine detto per errori commessi si giustifica venne più forte odio dei politici attuali per cose ben più gravi di insulsa agile commessa
E a rileggere le parole di inaudite ci si accorge che il sì il mondo politico italiano nel mondo politico italiano non è cambiato nulla nemmeno l'arroganza
E che l'unica consolazione di questi tristi tempi presenti
E che ora come allora l'odio dei potenti e forse la migliore riprova che la stampa con tutti i suoi errori fa in pieno il suo dovere grazie
Grazie al direttore generale della FIEG e do la parola a Giorgio Santerini segretario della Federazione della stampa
Prendo fresco
Beh l'arroganza c'è colleghi amici cittadini un'arroganza che ha la sua storia
Che affrontiamo oggi oggi nel tempo di un anno non oggi in questa sala anche oggi in questa sala
Ma il tempo nel quale questa arroganza della politica e dei Poteri si è realizzata in modo più preoccupante e grave per tutti noi a questo tavolo in questa sala il tempo di questo ultimo anno
Nel quale questo questo modo di intendere e il bisogno di modificare i controlli democratici si è materializzato attraverso tre momenti il primo nei confronti dell'autonomia del Pubblico ministero
Il secondo nei confronti della libertà dell'impresa l'impresa giornalistica il terzo
Il terzo momento e quello che riguarda l'estensione dei segreti
Quindi la mordacchia ai giornalisti in questo anno questi tre momenti ci sono stati e sono chiaramente uniti e noi siamo qui insieme proprio perché abbiamo avuto e abbiamo la piena consapevolezza e coscienza che l'impianto delle libertà costituzionali si cerca di manomettere nei tre momenti che sono quelli dei controlli della magistratura del giornalismo e dell'editoria
Il secondo
Punto che vorrei rapidamente toccare e che noi siamo ingrato
Le forze qui presenti
Di affrontare serenamente
Questo attacco perché di questo si tratta pesantissimo nei confronti delle tre autonomia dei magistrati degli editori e dei giornalisti
Ritengo che siamo in grado di affrontare questo tipo di problema e che lo dobbiamo affrontare sia nel modo Esterno che ha detto il Polito all'inizio quindi considerando questa manifestazione
Una un punto di partenza per altre per il collegamento con l'opinione pubblica che assolutamente indispensabile necessario su questi temi ma contemporaneamente
Contemporaneamente a tutto questo dobbiamo serenamente affrontare il confronto con i politici e la politica distinguendo con molta precisione due cose che per me sono separate e per questa separazione citerò
L'onorevole Napolitano presidente della Camera dei deputati Napolitano sostiene non casualmente da tempo che un conto sono le istituzioni un conto sono i partiti e la polizia ed è una distinzione molto importante per il problema che magistrati editori e giornalisti hanno in questo momento e nei prossimi tempi
Perché o ci si confonde tutti quanti in una grande in un grande caos che pure esiste evidentemente per molti motivi nella politica oppure si sceglie la strada del confronto con le istituzioni per quello che le istituzioni sono oggi ritengo che sia questa la strada che dobbiamo intraprendere con assoluta serenità sostenendo le buone ragioni
Che i magistrati gli editori e i giornalisti hanno rispetto all'arroganza di cui tutti sappiamo e che non è un'arroganza di oggi ma che è segnata nella storia non soltanto dall'eccitazione
Pur apprezzabili che sono state lette in quel passaggio
Quindi confronto con la Commissione giustizia della Camera confronto con le argomentazioni dell'onorevole Martelli odio altri ministri che sono venuti dopo di lui confronto con il governo se il governo su queste questioni vorrà portare avanti i suoi progetti
Dicendo e sostenendo ecco il collegamento con quanto diceva il Polito all'inizio
Sostenendo e dicendo in tutte le sedi quelle istituzionali e quelli di l'opinione pubblica un'unica cosa a tutti alle istituzioni e cittadini
Che non è minacciata la libertà di nessuna corporazione nel di quella dei magistrati né di quella degli editori né di quel dei giornalisti ma che una corporazione della politica dell'arroganza minacce pesantemente e chiarissimamente la libertà dei cittadini tutte le libertà dei cittadini perché non mi stancherò di ripetere qualcosa che è molto diverso da uno slogan che la libertà dei cittadini delle persone
In questa sala o in altre è assolutamente indivisibile e che se si tocca si vede si manomette anche una parte minima della libertà di qualcuno che poi sia di magistrati i giornalisti o altro
Sì manomette l'impianto delle libertà costituzionali ed è questo
E sto finendo
Il tema il problema nel quale tutti quanti siamo impegnati la manomissione delle libertà costituzionali il degrado della politica e della democrazia al di là di tutto quanto doverosamente i magistrati realizzano nelle loro nella loro inchieste
Quindi confronto con le istituzioni ingresso delle nostre ragioni e confronto serrato con l'opinione pubblica
Insieme magistrati editori e giornalisti
Perché il problema non è di qualcuno ma è di tutti ed evidentemente presto finendo evidentemente per affrontare argomenti di questa rilevanza
In una bufera politica nella quale tutti vediamo le molte contraddizioni e in molti mali più che i rimedi
Bisogna assolutamente mettersi in questione sia i magistrati che gli editori che i giornalisti non far apparire proprio per sostenere le grandi ragioni che stanno alle nostre spalle
Non farà apparire né nel confronto con le istituzioni nel confronto con l'opinione pubblica che noi i magistrati gli editori giornalisti siamo più eguali degli altri
Noi siamo eguali agli altri ci mettiamo in questione con tutti i nostri errori dicendo affermando con grande sincerità che è vero quello che ha detto il Polito che faccio mio che esistono certo le vittime degli errori dei magistrati e le vittime degli errori dei giornalisti o di altro ma questo è il prezzo inevitabile
Per non fare una vittima molto più grande di quelle che sono le vittime degli errori nostri o dei magistrati per impedire che la vittima sia la più grande cioè la libertà di tutti i cittadini questo è un grande pregio che tutti i cittadini tutto all'opinione pubblica paga
Paga concretamente duramente alla libertà alla libertà di tutti e infine proprio perché ritengo che le questioni che ci stanno intorno e che ci stanno soprattutto davanti siano così molto più di profili avanti di quanto già tutto ci faccia comprendere molto profondamente penso che il mettersi in questione
Debba essere qualche cosa di nuovo e di più rilevante di quanto abbiamo fatto fino ad oggi di cento
All'onorevole Gargani o ad altri che deve togliersi dalla testa di inserire i controlli sull'attività deontologica e professionale dei giornalisti dentro una legge ma che l'autoregolamentazione l'auto-governo chiamato lo come volete conforme sicuramente anche nuove rispetto al passato noi non solo l'ho auspichiamo ma troviamo in modi mezzi dei tempi rapidi
Per realizzarlo e se poi una legge ci vorrà mettere la mordacchia sicuramente costruirà una enormità inutile perché se il Parlamento costruiva una legge per la mordacchia dimenticato di giornalisti certamente noi non potremo impedirlo
Ma sarà e ho finito una enormità inutile perché qualunque legge il Parlamento farà per limitare i controlli o del magistrato del giornalista in ogni caso noi la violeremmo
La violeremmo come abbiamo violato altre leggi e cercheremo concretamente al di là di quelle che sono le leggi che possono fare
Gli arroganti di sostenere le buone ragioni della verità della libertà dei cittadini col nostro lavoro pagando tutti i prezzi che dovremo pagare grazie
Santerini io aprirei il dibattito precisando che noi non abbiamo esplicitamente invitato
Nessuno
Soprattutto del mondo politico non abbiamo invitato i partiti
Proprio perché i protagonisti di questa discussione non fossero gli stessi che si sono già confrontati in tante altre sedi anzitutto il Parlamento Pepoli le stanze del sindacato dell'ordine chi vuole prende la parola io ho visto in sala colleghi che ringrazio i presidenti delle ibride la Casagit alcuni direttori o vi sono molte ho visto Curzio visto Claudio Fracassi
Apriamo il dibattito detto che ci dovrebbe essere un microfono da qualche parte che faremo girare in sala forse con l'aiuto linfa divisa grazie allora vediamo se si alza e va bene ma
Ciascuno magari non solo di presentarsi io vedo anche poco in sala francamente per identificare tutte le persone e chi vuole parla il primo chi
Professor Giulietti
Giuseppe Giulietti
Vediamo se arriva il microfono
Prima al microfono arrivo io salga sa sessanta ma non lo fa parla qua non c'è problema
Pongo anche delle domande oltre a fare un intervento
La domanda è questa sostanzialmente ritenete che si sta proposta di legge sotto quella di Martelli sorge
Sulla quale la federazione l'ordine possono sedersi a trattare per allora io dico quello che penso che ritengo che in questa fase in questo momento non esista possibilità alcuna di sedersi a un tavolo per trattare non solo il Progetto Martelli cara Progetto nefasto ma nessuna delle subordinate presentate alla Camera perché io non vorrei che qualcuno pensasse tra noi che eliminato alla proposta Martelli la proposta Gargani o da altri solo proposte gentili non solo proposte che portano esattamente lo stesso segno sono tutte nel segno di un intervento in questa fase di tipo autoritario e dall'alto che punta a ridurre il diritto di cronaca e libero esercizio delle professioni
Quindi ritengo che in questa fase storica in questo momento non esista altra strada che quella dell'autoregolamentazione e della proposta avanzata dall'ordine dalla Federazione della stampa ma che si debba dire con chiarezza anche agli amici parlamentari presenti
Non seguite in alcun modo la strada dell'intervento legislativo qualunque esso sia in questa fase perché è una strada che dovremo respingere con durezza
Nel modo più duro possibile senza subordinate prima questi la seconda lo dico anche singoli deputati e senatori presenti abbandonate l'Aula
Qualora dovesse essere portata in discussione una legge di questa natura secondo me non c'è neanche l'altra degli emendamenti
C'è solo la strada che io invoco e lo dico ai singoli parlamentari e senatori presenti di abbandonare l'aula di dissociarsi di dire che in una fase come questa
Mentre c'è un inchieste in corso da parte dei magistrati dei giornalisti che senti una cosa dovevamo essere accusati era vigilanza negli anni ottanta perché questa l'accusa che dovrà essere fatta era esattamente rovesciata l'accusa era eventualmente con le dovute eccezioni di omessa vigilanza
Ma guarda caso l'accusa nasce dopo ed è inutile che qualcuno sia fritti Galgani si irrita molto dice non dovete dire che nasce a seguito di Tangentopoli e ma qui però noi facciamo i cronisti magari io malissimo però io faccio il cronista ed è nata dopo Tangentopoli
E vi spiego perché con un piccolo aneddoto evidentissima che la cosa sia qui stabilite qualunque giudizio voi possiate avere avuto dall'ex presidente Cossiga il Presidente Cossiga utilizzato a reti unificate bene lo sanno i magistrati che protestarono a reti unificate la RAI
E in molte delle sue esternazioni attaccato personalmente cittadini per i cittadini
Io posi una questione insieme magistrati ad altri ma c'è o no un diritto di replica per un cittadino che ha attaccato pesantemente dalle istituzioni
Mesi se non c'è il diritto di rete
Non è previsto
Come mai nessun parlamentare si alzò in quella fase salvo alcuni a dire ripristiniamo le regole nessuno ha il diritto di attaccare un privato cittadino senza potersi difendere come mai quell'occasione non ci fu il problema del cittadino debole e si pone dopo Tangentopoli
Ecco perché è un errore anche per la politica e perché singoli deputati e senatori debbono dissociarsi da oggi dire non lo seguiremo quel percorso e se dovesse magliette ci faremo ostruzionismo
E se dovesse mai passare siamo pronti con le organizzazioni professionali alla raccolta delle firme per un referendum abrogativo di una legge che pericolosissima
Che tende a colpire assieme magistrati e giornalisti guardate alla vigilia delle riforme istituzionali dalla riforma elettorale queste la cosa spaventosa si pone in discussione ruolo dei poteri di controllo mentre si parla del nuovo assetto dello Stato
è tutt'altro che una questione sulla quale scherzare hurricane è una linea culturale politica che avanza danni e sulla quale bisogna dichiararsi o favorevoli o contrari non siamo contrari alla battuta senza mediazioni
Ultima questione
Ma se il Parlamento avesse davvero a cuore i problemi dell'informazione io che lanciamo dire un messaggio ma caro Parlamento
C'è una legge Mammì che tutti qui abbiamo dichiarato nefasta per i giornali periodici il sistema radiotelevisivo
Voi parlamentari da dichiarate morta ma non c'è una sola iniziativa per modificarla
C'è un'azienda di servizio pubblico che va alla morte perché non riuscite a fare un governo
Esistono problemi drammatici che riguardano la tutela dei diritti dei cittadini la posti Polito io condivido guai se ne fosse una corporazione arroccata
Ma quel ma il Parlamento inventa l'abolizione dell'ordine ma in sabbia nei cassetti le proposte di riforma dell'ordine
Ecco perché non è credibile allora volete aprire una vertenza informazioni chiamateci ma su tutto però una vertenza informazione sul tema poteri diritti e doveri del mondo delle comunicazioni
Su questo siamo tutti disponibili ma se si parte dall'aspetto repressivo l'indisponibilità deve essere dichiarata in modo totale anche perché io penso allo scherzo che ci è stato fatto
E capito che qualche giornale ha preso sul serio attaccando la federazione che a mio giudizio questa perorazione questo ordine in questa vicenda si sono mossi in modo limpido e chiaro e molto radicale fin dall'inizio
Qualcuno ha fatto finta di dire che il Giurì per la realtà dell'informazione proposto da gran
Cani e il Giurì della Federazione della stampa questo dimostrando che dobbiamo essere prudenti ma che qualcuno tenti lo sepolcro imbiancato
E finge di prendere la stessa parola per trasformarla in altro
Allora e ho concluso
Dichiariamo la e se mai dovesse passare diciamo da qualche raccogliamo la proposta di Santerini ai parlamentari chiediamo di praticare l'obiezione di lasciare l'aula
Noi diciamo che dal giorno dopo andiamo e lo chiedo agli editori io pongo delle domande voi sarete disponibili ad esperimenti di pagine bianche video spento
L'esperienza che ha già fatto Paese Sera che ha proposto avvenimenti hanno proposto altri giornali
Raccontiamo ai nostri elettori senza fare grandi scioperi generali e basta ma contiamo facciamo pagine come se la legge ci fosse segnaliamoli come andremo in edicola spieghiamo che torneremo agli omissis alle veline cosa sparirebbe dei pezzi andiamo a raccontarglielo
Perché la gente non l'ha capito
Perché quando il magistrato D'Ambrosio dice lo domanda Ippolito se è vero quando D'Ambrosio scrive guardate che con la proposta Martelli è quella Gargani voi non conosceste Mario Chiesa
Perché il dibattimento non c'è stato c'è stato il rito previo voglio sapere D'Ambrosio è un mentitore perché da e Gargani dice ma sono balle e non lo chiedo al Polito questa affermazione che di Mario Chiesa non sapremmo è vera o falsa
Ecco in quanto mi dice no allora è vera allora sembrerà Gargari sta prendendo per i fondelli sta proponendo una legge che liberticida
Liberticida e questo l'ha spiegato molto bene
Ultima cosa la proposta dei doveri confrontiamo anche con la società portiamola fuori facciamola sapere che la gente di una cosa ci accusa
Che quando partono questi processi sui nostri doveri noi diciamo siamo pronti a discuterne finita l'emergenza spariscono i doveri allora così come ho detto no ad ogni provvedimento repressivo su una cosa di così
Ci sono alcuni pochi valori che riguardo alla tutela dei minori il prema della rettifica della replica c'è un prema di soggetti deboli che non si pagano gli avvocati che non esistono più
Non lo possiamo demandare ad altri dove dobbiamo dimostrare che questa categoria una volta mio Dio è possibile accompagnare alla porta un signore
Che viola la riservatezza di un bimbo
Che lo massacro in prima pagina che magari fa l'addetto stampa del ministro e contemporaneamente a raccontare e con lo dobbiamo dare qualche esempio in modo autonomo che noi da soli alcuni li accompagniamo alla porta questo c'ha detto Ippolito
Ma questo credo che sia un impegno che dobbiamo assumere senza delegarlo al Parlamento ma o lo facciamo noi ho davvero rischiamo che ce lo impongono in un altro modo io che dovranno sarebbe fare una scelta di civiltà e di non violenza
Non delegabile ad altri grazie
Grazie giudice vediamo il microfono Akiba mi pare Claudio Fracassi direttore di Avvenimenti
Io vorrei mettere l'accento sulla necessità di non presentare questa battaglia sacrosanta per la difesa del diritto al informazione come una difesa di un privilegio perché chi propone e l'estensione del segreto USA la stessa tecnica che si è usata per esempio controlla magistratura per minarne l'indipendenza
Presentando l'indipendenza della magistratura come una sorta di privilegio di una casta
Così si presenta i la diciamo possibilità il dovere dei giornalisti di non rivelare le fonti di estendere al massimo la conoscenza il racconto come un
Una questione che riguarda i giornalisti e i loro privilegio rispetto ai di città io credo che essenziale che questo ragionamento nella percezione dell'opinione pubblica vada rovesciato
Perché badate se l'area del segreto sia estende
Sostanzialmente che cosa succede badate non che le cose non si sanno perché le cose l'avviso di garanzia a Mario Chiesa o a Bettino Craxi o a Cirino Pomicino
Si verrebbero a sapere lo stesso
Ma in un ambiente ristretto
Nelle due tre quattro cinque mila persone che costituiscono la nomenclatura intellettuale e politica
Del paese e allora ecco che non ci sarebbe uno in segreto garantito ma un segreto che diventa patrimonio di pochi e quindi anche merce di scambio
Di favori distanti questo succederebbe e chi sarebbe esclusa sarebbe l'opinione pubblica
L'estensione della trasparenza prima che un'esigenza del giornalista io credo sia una esigenza
Dell'opinione pubblica dei cittadino quello di venire a sapere le cose che soltanto pochi sanno io credo che presentare la cosa in questo modo ricercare l'alleanza delle lettrici e dei lettori
Attorno a questo tema sia indispensabile per vincere una battaglia che io non credo così lieve perché l'offensiva contro la libertà di stampa è stato qui detto viene da forze nutrite e potenti che sono interessate ad un'Italia dei segreti
Di aggiungo uno ultimissima considerazione proprio perché proprio perché dobbiamo rafforzare il concetto del diritto all'informazione come diritto del cittadino
Io credo che noi dobbiamo inserire fortemente della nostra piattaforma anche il diritto del cittadino a non essere lesso dalla stampa
Dall'informazione badate che questo non riguarda i soggetti forti
Mi fanno ridere chiamiamoli così soggetti forti ministri ex ministri che poi chiedono risarcimenti di miliardi
Perché la loro reputazione è stata messa in pericolo da un articolo è il casco
In questo caso di avvenimenti
Ma che hanno accesso continua la tv alla stampa le loro smentite le loro autodifesa questi signori hanno il modo di difendersi cento mila volte
E poi se la prendono con la stampa per terra perché esercita il dovere di cronaca non con i fatti
Chi non può difendersi
Lo sappiamo bene e chi non ha mi sembra che lo stesso dicendo Giulietti prima la detti Polito lo strumento per la replica allora dobbiamo riconoscere che il diritto di replica così come oggi è articolato e del tutto insufficienti
Ed è da noi amministrato in modo fazioso
Io credo che sia necessario che il cittadino il soggetto debole
Abbia garantito un diritto di replica perché sono convinto che all'informazione sbagliata non si può che reagire con l'informazione giusta non con le manette o con altre o con l'estensione del segreto grazie
Signore che ha chiesto la parola si chiama Giuseppe Calcaterra poi ho visto due mani Sandra Bonsanti e Carmine Fotia quadro ancora il signor Calcaterra
Dunque io russo fatto le prime riviste ecologiche negli anni Sessanta abbiamo parlato di ecologia futuro logica e ancora oggi diciamo quello degli amici giornalisti colleghi
Mettono la parola futuro logica fra virgolette
Signor il futuro orologi sono il futuro della società
Non noi io personalmente ma la notizia
Il sapere il costruire il futuro
Perciò a un dato momento io non voglio dare le bacchettate sulle mani a nessuno
Però voglio dire quando si fa informazione da qualunque parte provenga si analizza la notizia
Non si fa una specie di Charlie o così di contesto utili giudizio
Anche se c'è la facoltà di giudicarla la notizia
Ma io non posso essere giudicato dall'ex segretaria di redazione noi futuro alloggi non possiamo passare attraverso i portieri noi culto orologi dovremmo essere diciamo così i consiglieri come lo sono quelli americani come lo sono quelli tedeschi come lo sono quelli francesi
Della Presidente del Consiglio Hope di dei ministri perché noi abbiamo lavorato abbiamo un'esperienza abbiamo dato le prime notizie quando appunto non solo ci per tale ci mettevate fra virgolette cioè noi non vogliamo dire di mettere diciamo così noi abbiamo ragione oppure Loris porgiamo la causa di queste cose
Ma noi lavoriamo per le precedenti anche per le future generazioni
Perciò a un dato momento quando io devo fare una notizia
De non possono aggiungere corsi perché corso idolo raggiungo ed è anche e neanche la volpe neanche diciamo così Sodaro oppure non posso andare dal direttore perché ero un solo giornalista di quel giornale negli quel telegiornale
Perciò io direi vi pregherei come c'è scritto su questo nostro manifesto non affossate le notizie perché le notizie diciamo così sono realistiche sono studiate da persone che hanno diciamo così una loro realtà sociale all'interno della società del futuro
E i giovani specialmente i giovani voi che siete quasi tutti i capi redattori perché io vi conosco
Praticamente praticamente date la possibilità al telefonista va bene o a quello che sta sotto di decidere diciamo così se dare la notiziola perciò vi invito cortesemente proprio per la libertà di stampa
Proprio per la necessità di questa fame di informazioni pulite che hanno bisogno diciamo così i lettori i giovani specialmente vi invito cortesemente
A dire a dare diciamo così un ordine visto che lo potete andare e fare qui un ordine dell'ordine eroi Stone scherzato questo caso valere per poterne diciamo così
Analizzare le notizie utili alla collettività ma mi sono ripetuto troppe volte ciò monoposto dal Catania voglio dire
Grazie noi io voi lo delle regioni orientali dalla volontà Eurovo eletto nei di ancora oggi il c.t. orologi sono a disposizione dei giornalisti che non hanno potuto studiare quello che abbiamo la ringraziamo molto grazie a lei sono
Il microfono Sandra Bonsanti grazie
Ringrazio Giancarlo
Venga avanti venga avanti
Ecco le parole per spiegare greche
All'ingresso avete trovata dei foglietti
Sui quali è scritto
Carta dei doveri del giornalista sotto
Il titolo Federazione Nazionale della Stampa ne avete trovati anche un altro sul quale c'è scritto Ordine dei giornalisti
Volevo
Dire spendere due parole per spiegarvi come è nata questa carta
Che è solamente una bozza che noi offriamo alla discussione di tutta la categoria
Nello spirito di coloro che lo hanno redatta questa carta non è la risposta agli attacchi dei politici io vorrei che questo fosse ben chiaro
Questa carta è frutto di una riflessione che all'interno della categoria già da diversi anni e che da diverso tempo ci ha portato a prendere la decisione
Di redigere delle norme di carattere generale alle quali tutti dobbiamo dobbiamo attenerci è una risposta non la sola
Non può essere la sola all'esigenza di fare pulizia al nostro interno
Io credo che proprio nel momento in cui noi siamo più severi e più rigorosi con il mondo politico noi dobbiamo essere i primi a essere più severi possibili con noi stessi
C'è una lunga strada da recuperare la strada della credibilità che abbiamo perso in questi anni l'abbiamo persa
Sia all'INPS di giornalisti della RAI TV sia i giornalisti della carta stampata molto spesso perché siamo stati forti con i deboli e deboli con i forti
Questa carta vuole essere proprio la contrapposizione a questa tendenza che abbiamo avuto in questi anni
Noi dobbiamo imparare a essere forti con i forti
E
A rispettare la debolezza del cittadino a farne carico nostro di Luís dobbiamo occuparci delle ferite che noi infligge amo spesso non non facendo la posta
Io credo che il diritto e il dovere nostro di informare il diritto del cittadino di essere informati sono al di sopra di tutto sono le fondamenta della democrazia senza questa semplice senza questo semplice diritto dovere non può esistere un sistema democratico all'interno di questo sistema purtroppo è spesso inevitabile colpire
E ferite appunto il più debole dobbiamo farci carico di queste ferite cercare di rimediare alle di rimediare ad esse o di prevenirle quando è possibile con alcuni accorgimenti alcune regole che vedrete in questa carta che come ripeto è aperta al contributo alla discussione alle correzioni assolutamente una traccia diciamo
Però questa carta lascia aperti alcuni problemi molto importanti che dovremo discutere tutti insieme come farla rispettare
Come ottenere dagli editori qui sarà molto importante vedere quale sarà l'atteggiamento dell'editore lo spazio nei giornali per correggere gli errori di cui noi ci siamo resi colpevoli
Ci sono varie proposte voi sapete la costituzione di un Giurì eletto dai giornalisti stessi a livello nazionale c'è anche la possibilità invece di avere un garante per testata questa è un'altra delle ipotesi che sono sul terreno soprattutto perché noi raccomandiamo ad ogni realtà ad ogni giornale di farsi poi la propria carta dei doveri
E vorrei chiudere dicendo però che nessun sistema di regole è sufficiente
Questo è solo un inizio qualcosa deve cambiare dentro di noi colleghi io adesso vorrei esprimere qui in maniera diciamo così ufficiale formale e solenne se posso il disappunto per quello che sta succedendo in Sicilia
Proprio oggi il vice segretario della Federazione nazionale della stampa Mario Petrina
Ha organizzato a Palermo un dibattito
Questo dibattito si chiama stampa e politica
Il vicesegretario della Federazione
Ha invitato a partecipare al dibattito
Mali politici esclusivamente
Alcuni colleghi siciliani
Ci hanno chiamato ieri nelle nostre redazioni per chiederci se è questo il problema della stampa in Sicilia se è questo il problema del rapporto tra stampa
For tra politica e informazione in Sicilia
è ovvio che non è questo il problema che il problema della Sicilia si chiama Giornale di Sicilia si chiama la Sicilia
Si chiama la chiusura dell'ora della CUB di cui faccio carico non soltanto al PDS ma tutti noi a tutti noi
Di non aver saputo dare una risposta che impedisse la chiusura del giornale che in questi anni si è più battuto contro la mafia proprio nel momento in cui i primi risultati contro la mafia venivano tenuti allora la chiusura dell'ora è una pagina vergognosa che ci riguarda tutti riguarda tutta la categoria editori e giornalisti compresi
Ciò detto ripeto le regole non bastano se non cambia qualcosa al nostro interno grazie
Grazie a Sandra Bonsanti per aver messo altra Carmen al fuoco prima di Carmine Fotia c'è Giorgio Santerini che vuole due dei due però intanto Carmine trova il microfono scusa Carmine so che oggi tratta indetta Palermo quella che tradizionalmente ogni viene organizzate che si chiama la giornata per l'informazione
Ecco quindi questo è un fatto l'anno scorso ho partecipato anch'io a questa iniziativa da molti anni non so quanti in alto questa questa iniziativa e quindi si tratta di questo Sandro non di altro
Potete
No prendo atto Giorgio dico è stato precisazione io ho preso adesso da Sandra che c'è questo convegno ricordo a Petra in insomma tutti
I dirigenti del sindacato che abbiamo approvato dal Congresso di pugno chiuso una mozione che impegnava il sindacato convoca nell'arco di alcune settimane un convegno su mafia informazione in Sicilia convegno che io ho riproposto nel Consiglio nazionale questo per dire che siccome diciamo c'è un convegno in questi giorni che si svolge a Napoli
Che si chiama che intitolato diciamo al trasformismo italiano ecco io non vorrei che a noi dovessimo come dire averne ulteriori prove no dovremmo avere ulteriori prove
Di episodi di questo genere io non so se questa siciliana
Sia una cosa tradizionale certa o quello che serve oggi al giornalismo siciliano giornalismo italiano non è una parata una discussione asettica e astratta è una discussione che mette i piedi nel piatto
Perché se no tutte le cose che sono scritte in quella carta che egregiamente
Sta su cui egregiamente
Hanno lavorato alcuni colleghi diventa carta straccia
Perché allora andiamo a vedere quando si parla di rapporti tra informazione politica quando si parla del divieto di cumulare diciamo carichiamo esattamente cumulabili e insomma le le cose per essere coerenti
Bisogna anzitutto prendere una scopa molto grande e fare pulizia in casa propria questa è la cosa fondamentale perché altrimenti tutto quello che noi diciamo
è scritto sull'acqua io vorrei che ci riflettessimo bene su questo punto io lo stop non voglio fare polemica io voglio introdurre un elemento che mi sembra centrale nella nostra discussione
Perché mi mi riferisco alla cosa
Che ha detto Giorgio Santerini chiudendo il suo intervento ha detto questa non è una questione che riguarda i giornalisti non è una questione che riguarda una categoria una corporazione questa è una questione che riguarda la libertà dei cittadini
E io sono d'accordo
Penso che al tempo stesso ci dobbiamo domandare perché ancora non è così nel senso comune della gente perché non è così
Perché ancora oggi nel senso comune della gente vai veniamo avvertiti come una corporazione spesso vicino al potere che è al servizio del potere che anzi l'ancella del potere
E allora se noi non correggiamo questa immagine
E mi richiamo all'intervento
Di Franco Ippolito l'inizio di questa nostra riunione quando insomma le due cose vanno tenute insieme che come dire
Ha seguito la nostra discussione dei delle settimane scorse ha sa che io sono stato uno dei più intransigenti nel dire sulle questioni della deontologia del segreto professionale della libertà di stampa non si tratta
Sono materie insindacabili sono materie su cui il Parlamento in questo momento non deve intervenire si occupi di tangentopoli a Milano e forse anche in Irpinia invece che occuparsi del problema del segreto proporzionale l'onorevole Gargani presidente della Commissione giustizia
L'onorevole Gargani faccio un'inchiesta parlamentare cinque cosa hanno fatto i giudici in Irpinia sulla questione della ricostruzione poi viene da noi e ci dice che poi dobbiamo discutere la libertà di stampa poi quindi su questo è chiaro qual è la mia posizione però c'è un punto di debolezza nella nostra intransigenza
O la nostra intransigenza si accompagna a una rottura
Nello stile nel costume e nel modo di fare la nostra professione negli anni ottanta oppure e ipocrita e non serve anni e non ha non attrae nessuno perché nessuno ci crede
Allora questo vuol dire anzitutto fare pulizia al nostro interno in modo serio organico significa porre delle regole che applichiamo dentro di noi nel nostro sindacato nella nostra professione prima che venga approvato anche il la carta della deontologia dobbiamo fare dei gesti esemplari altrimenti la gente non ci capisce
Non ci capirà mai e se la gente non ci capisce noi questa battaglia per la libertà dell'informazione non la facciamo allora io e non la vinciamo soprattutto vorrei dire un'altra cosa mi dispiace ma non c'è il direttore
Della FIE
Ecco mi scusi mi perdoni perché era prima era prima
Era prima lì sopra no ecco benissimo allora oppose l'ausilio di porre un problema
Ma lei non crede che dovete porvi anche voi editori un problema analogo a quello che sto ponendo io adesso qui
Cioè lei ha detto delle cose giustissime le sottoscrivo tutte una per una
Ma le proprietà dei giornali negli anni Ottanta che cosa hanno fatto
Non erano forse intrecciate le proprietà dei giornali con i protagonisti principali di Tangentopoli e questo fatto qui a qualche rilevanza coltivo di giornali che si facevano ci sono fatti negli anni ottanta
C'è qualche messo tra il fatto che i giornali italiani sono tutti nelle mani delle grandi Azzi de dei grandi gruppi economico finanziari
E il fatto che nessun giornale italiano nessuno
Ha scoperto Tangentopoli prima dei giudici anche se in tutti i corridoi dell'ultimo palazzo si sapeva che questo paese era retto da un sistema che funzionava in quel modo
Questo problema esistevano ve lo ponete anche voi editori il problema di un'autocritica radicale del modo in cui avete patito negli anni ottanta chi li ha scelti certi direttori chi ha dato una certa linea ai news Magazine degli anni ottanta
Direttori che sono stati diretti negli anni ottanta e hanno fatto certe cose che oggi negli anni novanta si ripresentano con la stessa faccia fare l'opposto ma ve lo ponete questo problema
Cioè il problema di come incide la proprietà dei giornali sul anche sul tipo di giovani che si fanno
Sul fatto che negli anni ottanta si è sostenuta l'avete sostenuto voi per primi
Che se non si facevano i giornali che parlavano di danaro successo e potere non si vendeva che certamente c'era merce avariata antiquata
E la roba che non serviva più chi li ha voluti giornali patinati scintillanti degli anni Ottanta che ci raccontavano un mondo che non esisteva era il mondo dominato dalle tangenti era il mondo in cui non esisteva più il mercato perché non ci sta più a libertà di mercato per voi editori avete favorito questi processi avete favorito un processo
Ti occultamento della realtà allora
Io sono molto d'accordo con le cose che lei ha detto io sono d'accordo alzare la voce nei confronti dei politici alziamola insieme editori magistrati giornalisti
Ma ognuno guardi bene in casa propria altrimenti la voce che alza rischia di fare una stecca e quando si fanno le stecche nelle rappresentazioni importanti poi è un guaio perché la gente poi fischia invece di applaudire questo e poi stiamo attenti io dico stiamo attenti a non farci fischiare
E per non farci fischiare dobbiamo accompagnare a una intransigente lotta contro i tentativi attuali
Di prevaricare la libertà di stampa di me ad Allam di mettere la mordacchia dobbiamo accompagnare una io la chiamo una sì una cosa calvinista al nostro interno nel mondo dell'informazione cuoio una pratica finalmente calvinista
Moralista radicale la voglio consigli tutte le cose che sono stati un insulto nel corso degli anni ottanta quando venivano dette una venga preso per pazzo oggi bisogna che diventino regola comune
E propongo di aggiungere anche se mi consentite un paragrafo paradossale alla carta
Del nostra deontologia nella quale si dieta il riciclaggio di giornalista editore sporco grazie
Mentre il microfono passa dal direttore di Tele Radio al collega Mazzarino prego Giancarlo io c'ho iscritto a parlare ancora Cescutti e gli arancini
Io sono faccio parte del comitato di redazione della Gazzetta del Mezzogiorno
Sono ovviamente d'accordo al novantanove per cento con quanto e tutti quelli che mi hanno preceduto hanno sostenuto finora devo solo obiettare una cosa mi allarma
La forte voglia di supplenza che sembra emergere da alcuni interventi forte voglia di supplenza nel senso che sembra quasi che nel momento in entrata in crisi ed è vero quello che dice Foti a non per merito nostro
Una certa forma di politica
Sembra che noi ci stiamo in panca andò a sostituirla
E questo è pericoloso perché dietro questo atteggiamento che è giusto quello di respingere qualsiasi ricatto qualsiasi condizionamento si avverte anche una cosa che viene anche dai nostri lettori e dalla gente un disgusto che rischia di travolgere completamente le istituzioni è dietro questo sono in agguato i poteri forti anche in questo in questa parte io non sono d'accordo col direttore della FIEG perché quando parla dell'arroganza dei politici dice una cosa giusta si dimentica di aggiungerne un'altra
L'arroganza della loro controparte non con Koussa ma corruttrice dei poteri economici e allora stiamo attenti a non creare le condizioni per cui saltando la mediazione della politica
Arriviamo al dominio diretto del grande capitale io sarò un sindacalista ottocentesco
Però mi rendono sospettoso è perplesso alcune cose perché contemporaneamente al vero grande problema dell'attacco alla nostra categoria
La proposta di abolire l'ordine
Cioè tutte le leggi liberticide noi stiamo assistendo anche nel nostro settore ad un attacco forte e pesante all'occupazione forte pesante non sempre motivato
Siamo attenti quindi a non sacrificare sull'altare anche delle nobilissima e questioni di principio altre questioni che sono altrettanto nobili e che riguardano per esempio il nostro lavoro e quindi il nostro diritto al lavoro
Confermando che occorre una grande alleanza fra tutti i soggetti interessati giornalisti magistrati editori opinione pubblica il che vuole dire tutti i cittadini
Stando anche attenti a non strafare perché come ricorderete c'è stato un periodo in cui forse i giornalisti si sentivano onnipotenti al principio degli anni settanta c'è stato un periodo in cui i magistrati hanno effettivamente svolto un ruolo di supplenza nel nostro Paese
Anche meritoriamente e però poi alcuni di questi ruoli sono stati sentiti come prevarica tori e il caso Tortora è stato solamente lo spunto dal quale è partita una campagna anche quella molto pericolosa di delegittimazione complessiva della magistratura
Muoviamoci uniti muoviamoci insieme con tutta l'opinione pubblica di cittadini ma facendo attenzione anche a quello che stiamo facendo ciascuno nel suo ruolo grazie
Grazie c'è Gabriele Cescutti che arrivo al centro della sala
Io voglio iscritto abbiamo detto che era incivili buffa Antonio scura Franco Siddi Massimo Alberizzi Oreste Barletta sarò brevissimo allora
Ma io ho chiesto di parlare perché sento l'esigenza di
Fare un appello anche a noi stessi sto parlando ai giornalisti in questo momento
Il momento obiettivamente difficile credo che sia il caso di polemizzare sì fra di noi però facendo attenzione a non dividerci
Perché l'argomento di cui stiamo trattando così grande pericoloso che dobbiamo raccogliere secondo me il massimo di unità al nostro interno
Le gli episodi che sono stati citati andranno verificati ma io credo che potranno essere anche risolti e comunque in questa fase io credo che dobbiamo dare la maggiore attenzione possibile invece alle iniziative liberticida e che ci hanno qui fatti convergere da tutta Italia una sola cosa che vorrei dire io non credo che i giornalisti sbagliano tanto spesso e quindi non credo che dobbiamo più di tanto versare la cenere sul nostro capo è vero che qualche volta sbagliano e quello in quella volta in cui sbagliano ha ragione che ha detto che a volte la non accade in maniera efficace la rettifica non dobbiamo farci capire a questo proposito dall'opinione pubblica perché il nostro nemico lo dobbiamo dire con molta sincerità e con molta presa di coscienza e sono quelle forze politiche che vogliono come molti di voi hanno detto metterci il bavaglio
Il nostro alleato oltre che insiti magistrati gli editori ma sono tutte queste categorie e giornalisti con intesi come cittadini
Cioè l'opinione pubblica che noi dobbiamo coinvolgere per fare capire che i giornalisti non vogliono una licenza di uccidere non vogliono continuare a fare
Il loro comodo potendo citare sui giornali a proposito e a sproposito i soggetti di cronaca che che poi difficilmente possano o potrebbero eventualmente ottenere ottennero ottenere garanzie i giornalisti non vogliono licenza di uccidere vogliono continuare a poter dire la verità se noi non ci facciamo capire dall'opinione pubblica a questo riguardo abbiamo perduto e quindi è importantissimo che riusciamo ancora a farli a comunicare quello che ha detto il segretario
Noi ci vogliamo mettere in questione ci vogliamo mettere in questione in tutti i casi in cui è necessario negli altri no
Negli altri noi intendiamo fare il nostro dovere la nostra professione e siamo e questo è uno a uno slogan che forse dovremmo cercare di di di precisare in in nel caso in cui fosse necessario delle leggi che io mi auguro non era non siano promulgate ma che dovessero essere promulgate noi dobbiamo essere anche disponibili a violarle come testimonianza di battaglia civile e in questo momento stiamo stiamo testimonia
Grazie Cescutti Gianfranco Grancini dell'ordine nazionale dei giornalisti
Giulietti ha parlato di obiezione di coscienza e credo che sia una cosa su cui vale la pena di riflettere
Credo che sia importante renderci conto che non si tratta di uno scontro fra poteri o di uno scontro fra corporazioni anche questo per l'amor del cielo
Ciascuno ha cioè i miei ma credo che si tratti di una questione spia quella di cui ci stiamo occupando questo quest'oggi
Cioè di una questione che mette in discussione non tanto alcuni settori o i diritti o i doveri di alcuni settori della società la che mette in discussione la concezione stessa della società che non gli abbia
Richiamo brevissimamente
Anche per legittimare ma credo che non ce ne sia bisogno ma per dare il senso della presente anche
A il mandato dai cittadini
Di sostenere alcuni valori
Al di là chiedo scusa ma al di là del fatto che nell'ordine siano rappresentate queste o quelle altre categorie
La legittimazione dell'ordine dovrebbero rendersene conto coloro che ne hanno chiesto l'abolizione non stai in coloro che ne fanno parte
Stai in coloro che danno il consenso alla legge che l'ha restituito
Staccio ore nel valore pubblico di questa funzione allora di oggi noi stiamo discutendo
Dell'ordine del giornalista Tizio Caio e Sempronio ma stiamo discutendo di alcuni valori costituzionali
Che sono esattamente in discussione nelle ipotesi di novità legislativa nell'ipotesi di comportamento politico eccetera li riassumo brevemente
Il valore fondamentale della democrazia
Una citazione anch'io ma è una citazione personale il fondatore dell'ordine della facoltà di Scienze politiche di Berlino che si chiamava sì con noi ha dato della democrazia una definizione che credo assolutamente insuperata
Democrazia è autorità revocabile
In questi giorni in questi giorni si sta esattamente discutendo di questo
I giornalisti ai magistrati stanno conducendo una battaglia che la vincano che la perdono questo è un altro discorso per dimostrare che in democrazia l'autorità è revocabile
E per dimostrare che è revocabile in ragione della ragione
Della ragione politica della ragione storica del eccetera eccetera
Allora quaestor valore in discussione
Ancora la partecipazione ci siamo riempiti la bocca di queste cose negli anni ottanta
Essere informati serve per partecipare
Tagliare i canali e gli strumenti di informazione ai cittadini
Non serve per tagliare il lavoro ai giornalisti queste sono battute
Serve per tagliare la possibilità ai cittadini di giudicare quello che coloro che hanno il potere fanno nell'esercizio di questo potere legittimamente per l'amor del cielo conseguito
Ma altrettanto legittimamente revocabile se non legittimamente esercitato
Ancora
La destinazione a fini sociali della proprietà e dell'impresa anche qui discutiamo pure fra editori e e giornalisti ma questo è un valore costituzionale su cui tutti siamo coinvolti
E il fatto che si pretenda di chiudere la bocca
Ai giornalisti agli ai giornali su questo non è soltanto una questione episodica
è una questione che implica se sia ancora in mano ai cittadini la possibilità di decidere se certi strumenti ivi compresi gli strumenti economici debbano o no possano no essere indirizzati a fini sociali invece che a Fini di interesse particolare
Ancora
L'imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione io sono
Felicissimo di sentire il giudice che dice che l'abolizione del segreto è nell'interesse del giudice
Perché la polizia è il segreto è nell'interesse di chi fa bene il suo dovere
Di chi compie bene il proprio il proprio dovere di chi realizza il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione perché si sappia e perché si sappia contrapposta a quelli che non lo fanno
Ne abbiamo già discusso è sconvolgente l'ipotesi e devo dire che è venuto non soltanto da un deputato ma da un deputato quantomeno operatore del diritto cioè l'avvocato e sconvolgente l'ipotesi che si faccia silenzio su tutto ciò che avviene nel processo prima dell'apertura del dibattimento ce lo siamo detti Giulietti va ricordato ce lo siamo detti altre volte
Perché è così non sappiamo quello che succede proprio nella procedimenti che nell'interesse dell'imputato o reo confesso oppure che non ha la possibilità di difendersi perché è chiarissima la sua colpevolezza avviene nell'ambito del patteggiamento eccetera eccetera
Questo tipo di informazione quello che serve
E poi si sappia o non si sappia prima o dopo
è nell'interesse stesso dell'imputato dell'indagato innocente che essi sappiano le cose
Attenzione che per permettere un bavaglio in bocca qualche giornalista non si travolgono i principi fondanti la nostra esperienza costituzionale
Gianni Faustini ha detto un'altra cosa che vorrà varrebbe la pena di riprendere vado soltanto per flash ha detto attenzione che è in atto un attacco alle Autonomie
Questo è un altro principio fondamentale del nostro sistema costituzionale le autonomie sociali come le Autonomie locali sono o come le Autonomie politiche sono problemi in discussione in questo momento
Chi attacca quello che si può fare come ordine quello che si può fare come sindacato in funzione della soluzione di questi problemi attacca l'impianto complessivo della nostra Costituzione
Ci sono altre cose ma le abbiamo dette celle diremo ancora
Due ultime cose
I colleghi dell'ordine sanno bene come io sia stato e sia tuttora molto molto dubbioso sull'idea del Giurì
L'unica strada possibile
è quella che arrivi a un risultato positivo attraverso la controllata espressione dell'autoregolamentazione della professione non dico della categoria dico della professione
Qualsiasi altro intervento Esterno immaginiamoci se poi costruito e voluto e addirittura partecipato dalle istituzioni non è altro che una ulteriore giurisdizione speciale che mi dispiace ma la Costituzione dieta ma non vieta per divertimento per amore di completezza
Dieta perché la giurisdizione speciale viene meno alla
Temo Craxi sita
Dell'esercizio dei poteri in questo Paese
Questo vuole dire però questo vuole dire però che il primo modo per potere pretendere che gli altri rispettino le regole ecco rispettare noi stessi
Rivendichiamo il diritto dovere a farci una carta dei doveri l'ordine l'ha fatta credo che possiate leggerla
Direi con una qualche utilità perché lì i problemi sono stati toccati tutti e essendo molto aperta e anche lo dico
Consapevolmente un pochino meno tecnica di quello che potrebbe essere ma proprio per questo può essere discussa può essere compresa può essere approfondita eccetera eccetera
Questa carta dei doveri
Comprende però anche la rivendicazione di un potere
Un potere che democraticamente
La professione stessa attraverso l'ordine intende esercitare su se stessi
Hanno ragione tutto quelli tutti quelli che sono intervenuti dicendo attenzione non serve assolutamente a niente che noi diciamo le cose poi passato il momento della della tensione non le diciamo più
è un richiamo che per parte nostra credo di potere
Dire riceviamo e cerchiamo di portare a termine il meglio possibile è un richiamo alla serietà
Delle posizioni
Questo riguarda agli ordini regionali questo riguarda l'ordine nazionale questo riguarda tutte quelle trasversali presenze
Che potrebbero come in questo Paese sappiamo bene
Spingere a predicare bene poi altre volte nelle camere o di compensazione o di discussione
Portare a razzolare male
Mi pare che proprio la scommessa
Che l'ordine la Federazione lanciano quest'oggi
Di una carta dei doveri che non sia soltanto una carta delle illusioni o delle buone intenzioni ma che sia una carta dei comportamenti effettivi a partire dagli organi della professione della categoria
Che questa scommessa si è una scommessa che dobbiamo vincere
Sicuramente non in nome dalla nostra capacità ma il nome di quei principi che di cui di cui alcuni ricordavo prima
Altrimenti altrimenti è giusto a questo punto che chi ha il potere e Chiti e che chi è più forte vinca
La forza sta nella capacità di reggere quella obiezione di coscienza di cui parlava Giulietti la chiedeva ai ai ai deputati e ai senatori la chiedeva ai politici io la chiedo
Ai giudici
La chiedo ai giornalisti ricordando che di fronte a provvedimenti liberticide i presi per decreto legge finora non ci siamo ancora arrivati ma presi per decreto legge i giudici cento anni fa più o meno manca un anno
I giudici sia amministrativi la Corte dei conti
Sia i giudici ordinari la corte di cassazione fece l'obiezione di coscienza dicendo attenzione questa è materia costituzionale allora è con una Costituzione fatta di gomma americana come lo Statuto Albertino
Questa è materia costituzionale su cui voi non potete andare in questa maniera credo che l'obiezione di coscienza come tutte le obiezioni di coscienza partano
Quella là come Cuesta partono da una profondo radicamento nella storia e nell'esperienza del Paese questo è ciò su cui l'obbligo Pignone pubblica oggi ci guarda
Grazie garantisce che la parola Giovanni buffo io son costretto associando l'una e un quarto pregare tutti quelli che vogliono intervenire di stare sui tre quattro minuti non di più grazie Piovani buffet
Mente
Per dare
L'adesione completa a quanto detto prima Giulietti
Cioè sul piano pratico
Dobbiamo assolutamente far quadrato intorno a questa questione detto ricordare storicamente perché sono vecchio
Che non è la prima volta che sia attenta nel dopoguerra alla libertà di stampa ancor prima da che esistesse l'ordine del sessantatré questa stessa battaglia fu fatta e mi piace ricordarlo a fianco dei magistrati
Per il caso Giuliano quando il governo rete di accreditare la famosa tesi del capitano apparenza che aveva ucciso e la stampa
Andò sotto processo e fece la campagna finché fu dimostrato che era vero e in quel caso avremmo a che anche i magistrati
In quel caso avevamo ragione in caso in cui avevamo torto si tentò nuovamente parlo del caso Montesi
Sono casi che
Hanno segnato la mia gioventù
E che mi ha insegnato molte cose soprattutto mi hanno insegnato che l'unità della categoria
La sua
Forza
Sta non nel richiedere privilegi Mann nel difendere privilegi dei cittadini primo privilegia la libertà
Io sono contrario personalmente ma naturalmente se no all'ordine mi allineo con gli altri
Sono contrario il mio principio accodi scio regolamenti io ritengo che e la coscienza del giornalista e soprattutto la sua professionalità
Che dovrebbe essere la garanzia per il cittadino non sempre così purtroppo e quindi ben vengano anche i codici di autoregolamentazione però debbo dire anche un'altra cosa
Che questa mancanza di professionalità
Per la quale non piccola responsabilità degli editori
I quali hanno chiuso gli occhi negli anni ottanta aveva pronta a loro successore che probabilmente hanno favorito l'ingresso indiscriminato nei giornali di abusivi contro abusivi e che poi son diventati giornalisti per via dello Statuto dei lavoratori non si cacceranno mai più
Hanno indubbiamente non ho ceduto alla categoria
Ma
Riprendendo quello che dice Cescutti e che sottoscrivo naturalmente
Se il compito del giornalista e soprattutto quello di dire la verità beh la verità anche due facce qualche volta non si può assolutamente lasciatemelo dire abbia esperienza
Passata per quarant'anni nelle aule dei tribunali
Non si può spacciare sempre per verità senza alcuno spirito critico quello che viene dagli inquirenti
Gli inquirenti qualche volta sbagliano
Gli inquirenti qualche volta seguono pesci
Gli inquirenti sono travolte qualche volta da da protagonismo
Bene il giornalista deve riportare naturalmente fedelmente quella che la teoria degli inquirenti ma deve secondo me anche esercitare un certo spirito critico
Tangentopoli è benedetta tutti siamo d'accordo su questo però una parolina da parte dei giornalisti
Sul travolge mento o di un codice di procedura penale per il quale abbiamo fatto battaglie storiche per trent'anni per quarant'anni
Per affermare altrettanto i diritti dei cittadini
Che sono quelli per esempio
So che non è popolare di avere il diritto anche di tacere di fronte al proprio accusatore
Beh noialtri liberi
Li trattiamo quasi con dispregio variante diciamo adesso va dentro parlare ed esce beh è un qualche cosa penso che anche sotto questo profilo non me ne voglia dottore Polito io poco ho collaborato in tutte le forme però con con i magistrati però non ho mai dimenticato e penso Corneille colleghi più vecchi purtroppo quelli scomparsi
Avevano un certo spirito critico non per nulla sulle grandi sui grandi avvenimenti sui grandi processi c'era la divisione tra colpevolisti e innocentisti
Oggi c'è forse la moda di essere tutti colpevolisti nei riguardi di tutti beh io credo che questo faccia parte
Anche delle cose su cui dobbiamo riflettere
E fare qualche obiezione di coscienza
Non bastano i regolamenti per questo mi auguro che legge le giovani leve capiscano che si bisogna dire la verità ma che la verità va
Controllata quando viene da una parte sola grazie grazie a Giovanni Buffa la parola Guido Columba dell'esecutivo nazionale dell'UNCI l'Unione nazionale cronisti
E poi Antonio scura
Ma rappresentando i cronisti porta ovviamente la parola dei colleghi che giorno dopo giorno sono esposti a qualunque contraccolpo di questa vicenda
Della tentativo di limitare il diritto di cronaca noi siamo stati immediatamente attenti questo disegno liberticida l'abbiamo denunciato in tutti i modi siamo schierati ovviamente a difesa del diritto di cronaca che abbiamo spiegato a tutti
Anche i vertici istituzionali e il diritto dei cittadini di conoscere ma soprattutto di scambiare le proprie informazioni
Perché nella cronaca dei giornali cittadini riversano i loro problemi
E detto ovviamente che saremo pronti anche in futuro a combattere in prima linea
Ne ricordo che come cronisti e noi abbiamo sfidato i politici ad approvare una moratoria di dodici mesi su questo tema abbiamo fatto diversi convegni e confronti con magistrati e politici
Gli abbiamo detto che era strumentale il loro disegno di approvare un una legge in questo momento e appunto gli abbiamo sfidanti a dare prova della buona fede di rinviare di dodici mesi in qualunque discussione di legge
Per dar modo di svolgere i processi in corso in tutta Italia
Se fra dodici mesi questo problema sarà ancora non attuale ne potremo discutere
E comunque avverto anch'io una doppia esigenza ringrazio buffa per le parole che ha detto ma criticità dei piani dei cronisti deve essere una delle armi professionali più utilizzata sempre in ogni caso la seconda cosa e che vorrei che le varie carte dei diritti e dei doveri che Pietro circolare ancora oggi si fondono in una sola chiederei se possibile di creare una commissione mista ordinarie federazione in modo che tutta la categoria possa discutere un unico Indirizzo generalizzato e non due testi che possano coincidere o anche divergere perché è ovvio che dobbiamo respingere qualunque tentativo di imbavagliare Arci
Ma dobbiamo anche riconoscere che alcune delle tesi sostenute dei politici hanno una loro validità
E quindi non possiamo nel respingere tutto
Espropria Arci del dovere di
Intervenire a favore dei cittadini dove sbagliano
Grazie Columba nel dare la parola Antonio scura vorrei ricordare che è previsto adesso che ordine e Federazione della stampa
Diciamo confluiscano nel discutere insieme la carta dei doveri e direi di più che le sollecitazioni i consigli degli apporti devono venire dalle redazioni Antonio Scurati
Io faccio parte del comitato per l'azione dell'editoriale quotidianamente o qualche foglietto scritto ma restano nell'immenso il pochi minuti
Io credo che i rischi che corre oggi il diritto di cronaca nel nostro Paese
Come dire sono certamente legate alle normative restrittive che si vogliono emanare in materia ma sono legate anche alla legislazione vigente
Per l'aspetto più preoccupante secondo me
Sta proprio nel fatto che di fronte a norme che già lo limitano moltissimo in margine di un diritto costituzionale
Si tenda magari con l'alibi del diritto alla riservatezza
Difendere assemblee più strette tale margine
Infatti su questa delicata materia le conquiste della nostra categoria sono come dire inversamente proporzionale alla crescita dei civiltà e democrazia del nostro Paese
Velocemente prendiamo per esempio la tutela del segreto istruttorio nel vecchio codice di procedura penale non c'era alcuna norma di effettiva tutela dei tale segreto
Oggi invece nuovo Codice di Procedura tutela in modo forte il segreto istruttorio
E infatti con il cosiddetto decreto di segretazione che il magistrato come recita l'articolo trecentoventinove anche quando gli atti non sono più coperti dal segreto può disporre il divieto di pubblicare il contenuto dei singoli atti o notizie specifiche relativi a determinate operazioni
Qualche mese fa a Padova tale norma è stata applicata nell'ambito di un'inchiesta su Tangentopoli
Ancora un altro passo veloce nel nuovo conoscere procedura riconosciuto al giornalista segreto professionale
Ma vediamo un attimo questo segreto a deferenza dei medici delle ostetriche come recita l'articolo duecento del Codice di procedura di ogni altro essa facendo una professione sanitaria
Quindi magari anche infermieri e portantini
Il cui segreto professionale pieno quello del giornalista è come avere un segreto vede a sovranità limitata
Il magistrato infatti in qualsiasi momento Pippo chiamare orde martedì indicare la fonte della notizia
Poi ecco qui una riflessione serena che il Codice porre fermando soltanto giornalisti e professionisti iscritti all'albo lascio fuori per esempio pubblicisti praticanti
Questo
Tutto questo in aggiunta alla pena fino a tre anni dal reclusione previsto l'articolo seicentottantuno del Codice penale perché procedere al contenuto i documenti e segrete
Questo credo una delle penne più pesante in materia a confronto con le normative degli altri paesi
Democratici
Ecco io credo che di fronte a questo aveva Favalli devono abbiamo spettrale
L'amico Gargaro già adesso dice siano l'osservazione che la battaglia su questo materia dovrà essere fatta soprattutto dalla categoria certo magistrati elettori hanno come ci hanno spiegato anche loro non so come possano sposarla l'interesse in questa operazione ma diciamo non perché leggo soprattutto alla categoria perché non dimentichiamo che il nostro il nostro solo il nostro con vedove trovare diffondere la notizia
Tutte le notizie
Perciò se la situazione è questa quella attuale
Vuol veder più noi dobbiamo violare la legge
Perché il giudice il diritto dovere di informare più alla base del nostro mestiere e più forte di tutto
Pertanto concludo solo libertà di cronaca io ritengo la più assoluta possibile insieme a un codice deontologico che tutela l'ordine da dalla persona
Possono proteggere la libertà costituzionale dei cittadini dall'arbitro dal potere
In Italia e ho finito
Un cioè solo la persona il giornalista che va in galera perché ha fatto il proprio dovere professionale
Ma hanno come stanno andando le cose in questo nostro Paese del fosso sarebbe il caso di offendere in questo nostro privilegia
L'altra scura
Mentre il microfono va a Franco si che io vorrei ricordare a tutti i colleghi che sono componenti dei comitati di redazione che da oggi evidentemente questa carte queste carte dei doveri vanno devono andare in discussione all'interno dei giovani italiani sedi
Devo molto
Molto brevemente nel dare anche l'adesione insieme dell'ordine regionale dell'Associazione regionale della stampa la stampa sarda questa manifestazione dire che riteniamo
Proprio alla luce anche dell'esperienza che abbiamo condotto la nostra piccola regione che sia opportuno a partire da questa iniziativa per costruire una grande iniziativa diffusa in tutta Italia
Per dire no alle pale dei segreti
Per cercare di liberarla da tutte quelle carte disse che dei segreti che ci sono che sono un vincolo pesante la nostra democrazia
L'appello del giudice Ippolito credo lo dobbiamo raccogliere in questo senso promuovendo iniziative ovunque nel territorio di dialogo di confronto con i magistrati e e anche con la gente come diceva già diete dobbiamo parlare di più
A alla gente su Ulla
Pesantezza della posta in gioco che c'è in questo momento dobbiamo parlare in termini chiari dobbiamo conquistare chiedere spazi mi dispiace non ci sono c'è quella dell'editore
Nei giornali perché si possano rappresentare anche quotidianamente attraverso l'apertura di un dibattito quasi permanente fino a quando dura questa fase di emergenza
La situazione è che c'è i pericoli che si corrono che cosa si vuol fare a mancare al cittadino
Noi dobbiamo rivendicare pienamente le di poter esercitare pienamente l'esercizio della responsabilità di una corretta puntuale piena informazione verso i cittadini
Questo primo rivendicarlo rispetto a politici che hanno tentazioni Liber decidono rivendicarlo però anche rispetto ad editori e direttori che spesso sono sordi
A questo linguaggio da questa esigenza che troppo spesso inducono a considerare l'informazione una merce troppo spesso rifiutano di investire un pochino di più
In termini di impegno o civile attraverso quella che l'impresa dell'informazione che si governa questo del moderno gli editori non mente in cui su questi temi dobbiamo costruire un'alleanza doverosa e necessaria direi in direi indispensabile
Dobbiamo dirlo con chiarezza
Subito perché si eviti che e risolviamo il tutto con operazioni accademiche
E di facciata sono poli svegliarci quando scoppia di nuovo l'emergenza grande quando magari si riunisce di nuovo la Commissione in sede deliberante comincia a votare
Ecco io vorrei lanciare l'appello insomma che questa giornata di oggi riserva è insomma costruire qualcosa di più serva anche a costruire un percorso insieme ordine federazione
Per quanto riguarda la carta dedite devolvere e Nepero serva anche a lanciare da qui al nostro interno
Il discorso della riforma dello stesso ordine non arrocchiamoci alla difesa dell'ordine così come o meglio così come è stato non ce la faremmo non ce la facciamo dentro la categoria non ce la facciamo verso Magenta
Non facciamo verso l'istituzione verso i legislatori
Perché sicuramente alcuni passaggi dobbiamo affrontare perno portici responsabilmente il discorso dell'accesso al discorso della formazione anche ricorrendo a dei giornalisti se vogliamo lo dimostra anche l'assemblea di oggi e quanto questo se necessario un accesso non evitare così a queste cose diciamo cioè Conte contemporaneamente
E ma lanciamo questa iniziativa diffusa che ricevo nel nel territorio perché questa iniziativa di oggi
Il sia solo un punto di partenza perché così non può che essere alla luce di quanto sta accadendo no in Sardegna abbiamo cominciato a a discutere dentro e relazioni tra ordini associazione con l'associazione con la sezione regionale dell'associazione dei magistrati
Non vi nascondiamo che esistono difficoltà anche su questo fronte credo che anche il giudice e Ippolito le rilevi nel all'interno della complessità che rappresenta la capire dei giudici così come li abbiamo
Li abbiamo noi dobbiamo sicuramente fare dei passi avanti da questo punto di vista dobbiamo imboccare anche verso i i giudici favorite
Assicurando la disponibilità maggiore da parte nostra ma anche da parte loro un maggiore impegno perché certe segreti cavano perché soprattutto per esempio cominciamo a dare anche in e a dare anche segnali precisi a partire da quello che è il processo che si risolve con il patteggiamento di cui non si sa quasi mai niente dove spesso si patteggia la cosa non non sempre molto ben chiaro
Grazie sì di alla parola Massimo Alberizzi poi gli ultimi tre sono Barletta calata e Pierluigi France se non ci sono altri procediamo
Velocissimo perché sono state dette tante cose però volevo aggiungerne una quello che a me è scandalizzato in tutta questa vicenda di Tangentopoli che viene fuori non è tanto che questi abbiano sfornato fare dieci mila miliardi dalle casse di questo Paese
Ma una cosa che in fondo sapevamo tutti questa rete di connivenze tentacolare i di permessi di ricatti
Di prebende
Che erano avevano costruito in questo Paese questo lo sapevamo bene tutti ed è attraverso questa Rete che la politica di questo Paese controllava l'editoria
I la magistratura e i giochi e il giornalismo
Andiamo a rivedere la storia di processi Salbiati ce ne sono mille nessuno mai capito bene perché
Di leggi sull'editoria o di di prezzi sulla carta prezziario sul sulla carta da stampa intendo artefatti con cui poi
Chiedevano ori captavano gli editori ricordiamo i i giri delle sette chiese mai smentiti fatti da Angelo Rizzoli che allora era il il più grande editore questi di questo Paese e e le connivenze
Fatte in tanti in modo che riguardavano anche tanti di noi lo sappiamo benissimo ora è stato ripetuto in alcuni interventi all'inizio di questo dibattito
Che bisogna liberarsi di queste cose
Ed è vero che bisogna liberarsi ed è fondamentale non in una catarsi ma bisogna riuscire a capire che per ricostruire questo Paese noi dobbiamo denuda re il re e lo stiamo denudando e ci stiamo riuscendo ma dobbiamo anche spogliare noi stessi io mi riferisco per esempio si è parlato prima di di connivenze politiche ma esistono anche dei privilegi che noi abbiamo io francamente non riesco a capire come noi possiamo in jeans indignarci perché l'allora presidente del Consiglio Craxi vara una legge secondo cui i gli ex primi ministri possono utilizzare
L'aereo militare per i loro spostamenti e poi noi circoli amo con delle tessere di sconto che in questo momento di recessione a me fanno veramente vergognoso nel mio portafoglio ecco una serie di privilegi che esistono e che e che sono fatti da I Grandi viaggi organizzati dai ministeri cui abbiamo partecipato tutti
Che sono fatti da I Grandi viaggi utilizzati da tante aziende che sono fatte dalle telefonate che noi stessi facciamo gli uffici stampa molte volte proprio per avere dei diritti
Che sulla carta sono riconosciuti come tali ma che poi non ci vengono dati mi riferisco per esempio ad avere un telefono in fretta invece di aspettare due mesi perché questo stato che hanno reso inefficiente apposta per ricattarlo ci perché in questo modo l'inefficienza genera la corruzione e quindi fa in modo che una parte del una parte di questo Paese le forze produttive e vive siano soggette a questi ricatti che ci vengono fatti tutti i giorni è una piccola cosa che ho voluto dire però se bisogna ricostruire questo Paese
Dobbiamo veramente mercer sì metterci in discussioni tutti quanti tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa
Il re e nudo benissimo spogliamo c'è anche noi
La parola Oreste Barletta fiduciario della redazione romana del mattino
Premesso che moltissime cose sono state dette e mi sembra assolutamente inutile
Come dire dire che sono d'accordo con la maggior parte delle cose che sono state dette vorrebbe dire da una frase detta dal segretario
Per fare due brevissime osservazioni addetto Santerini vogliamo metterci in questione e mi pare che sostanzialmente sia poi quello che ripreso adesso lo spunto dal quale partito
Alberizzi un momento fa e vogliamo metterci in questione
E e realmente una volontà che avvertiamo tutti noi e che viene dal profondo o con non rischia di essere soltanto uno slogan
Io credo e mi auguro che sia così per tutti che questa sia una volontà areale una volontà reale che
A mio giudizio deve coinvolgere non soltanto noi giornalisti ma ovviamente anche gli editori e e in magistrati
I quali magistrati per esempio lo sappiamo tutti i sia chi ha fatto cronaca giudiziaria
Sì e chi non l'ha mai fatta sono fanno il loro dovere con con grande impegno Peroni rapporti con l'informazione lanciano il sasso ritirano la mano lo sappiamo sappiamo tutti delle notizie date te lo dico ma non ti ho detto niente
E allora poi da qui arriviamo al problema di del tutela dei soggetti deboli
E si è sentito quindi nelle nelle nelle ore di dibattito
Ma perché tutela dei soggetti deboli e io credo che faccia parte del del dovere di ciascuno di noi
Quello di tenere presente e le esigenze e i diritti della persona di tutti di tutte le persone delle quali noi parliamo sui giornali
E e anche gli editori quando dicono che senza libertà l'editoria muore dicono non è grande verità abbastanza scontata se vogliamo
E però nel momento in cui denunciano la prevalenza della televisione la la la
Lo strapotere della televisione
E denunciando loro chiedono probabilmente qualcosa
Che un po'diverso dalla libertà chiedono un po'di tutela un po'di protezionismo in più allora e qui finisco quando diciamo se vogliamo metterci in questione come diceva Santerini
Il il punto e che dobbiamo volerlo veramente dobbiamo volerlo al di là dei programmi al di là dei discorsi
Al di là delle cose che si dicono davanti e a una platea di un teatro
Dobbiamo volerlo realmente nei comportamenti quotidiani di ciascuno di noi giornalista magistrato editore grazie
Grazie Filippo calata si sono iscritti in ritardo Buttitta Ceschi a cui daremo la parola per un minuto gravata e poi Pierluigi Franz
Spero gravissima naturalmente anche nata allora
Tante cose sono state dette Mele ripeto così mentalmente per ricordare la me stesso e tutti voi quindi ad oggi credo che sia molto da aggiungere
A mio avviso c'è soltanto da dire una cosa che in fondo in fondo e solo e soltanto ma è fondamentale una questione morale
è una questione morale amici miei non è altro che una questione morale non è altro che una questione morale che la nazione ha perduto non è altro che una questione morale che è sfuggita a tutti noi di mano
E questo è in fondo che cosa in sé non è questo è solo e soltanto ed esclusivamente questo
E soltanto quello di chiedere a ciascuno di noi di compiere il proprio dovere e di compiono non dimenticando che c'è una morale al fondo dell'attività di ciascuno di noi
Allora io dico
Che
Il cittadino ha il diritto naturalmente di essere informato che il giornalista ha il dovere di informare non c'è dubbio ma di informare ricordandosi che nel dare la notizia una questione morale da rispettare
Allora io dico che il giornalista nel momento in cui la la notizia è evidente che deve dire che il signor Tizio eccetera eccetera è successo questo ma non credo che abbia il dovere di aggiungere a questo
La parentela
La parentela di persone che non hanno niente a che fare magari nomi cognomi magari fotografie se capita di parenti o amici così tanto per arricchire la notizia ecco dove sfugge la questione morale e lei
Che il magistrato non c'è dubbio che fa il suo dovere nel momento in cui deve eseguire i suoi compiti e che c'è dubbio che lo deve fare ma non c'è dubbio ma non c'è altrettanto doppio se si vuole riguardare alla questione morale
Che il magistrato che deve seguire un mandato non deve aspettare non so per esempio un determinato giorno una particolare festività o eccetera eccetera e non deve magari prima far capire far sapere fare intuire accessi succederà quella tal cosa perché poi arriverà le telecamere
E questa è una questione morale però niente a che vedere con i doveri
E i doveri dobbiamo farli dobbiamo rispettarle tu
Deve rispettarle anche il cittadino il quale ritiene che il bene comune la strada la fontanella illeso il filobus eccetera siano cose così che si possono disprezzare il no non è così
Faccia lui sbaglia anche lui cittadino esso quando sono soli il comune cittadino o sbaglio quando vero in questa maniera
è una questione morale quella degli editori i quali editori nel momento in cui creano posti di lavoro nel momento in cui mantengono
Per scopi diversi siano essi e di natura imprenditoriale siano essi di natura politica delle testate è una questione morale quella degli editore di mantenere i posti di lavoro
Di non buttare sul lastrico dall'oggi al domani nugoli di giornalisti è una questione morale quella della Rai rispettarla Coni la pazzamente
è una questione morale quella di Telemontecarlo di non mandare sul lastrico i giornalisti
è una questione morale quella di Longarini che non licenziare dall'oggi al domani
Sono tutte questioni morali in cui tutti insieme siamo coinvolti è una questione morale quella del politico nel momento in cui fa politica di farla nella maniera pulita che non parla per motivi fini a se stesse
Lasciamo andare i discorsi che poi tutti in Puglia
E allora amici io non voglio essere ancora non dilungarmi sì vero la Carta dei doveri presidente
Ippolito
Santerini
Faustini è una questione è una delle la Carta dei doveri
Ma i doveri dovremmo sentire noi dentro vi dobbiamo avere noi dentro dobbiamo noi sapere cos'è e qual è nostro dovere nel momento in cui ciascuno di noi per quello che fa per la sua attività di cittadino opera nella società
E allora è giusto in questo senso e giusto difendere come decine di posti di lavoro Sandra è giusto difendere i giornalisti dell'ora senza dubbio e tu sai che sono difesi come se sono difesi
E come se sono difesi c'è un editore che ancora molto sordo a questa vicenda speriamo che non lo sia più la c'è una questione di cui si deve parlare ci sono i colleghi a rischio i colleghi che in certe zone rischiano anche la pelle al Coni
Purtroppo ce l'hanno rimessa
E in particolare in Sicilia lascia dobbiamo dire ce ne sono tanti che ha la pelle ce l'hanno rimessa
Vorrei partire da Mauro Di Mauro
Per continuare con tutti gli altri di francese di fave per ultimo Beppe Alfano
Volete che questo non ricordo
Eccoci qua e allora per questo motivo l'associazione siciliana dalla stampa ha convocato ha indetto per il mese prossimo
Una riunione a Barcellona che sarà aperta a tutti le associazione regionale di stampa in particolare del Meridione e a tutti gli ordini professionali del mare di A uno in particolare
Che non vuole essere naturalmente un'alternativa a quella di oggi ma soltanto perché nel meridione la zone le zone sono più a rischio per parlare di queste cose
Per vedere cosa si può fare per vedere se è possibile far qualcosa perché non vengono bruciate le macchine ai colleghi di Gela
Per vedere se è possibile far qualcosa perché non vengano perseguitati colleghi di Catania
E così via io parlo del sub naturalmente ma che non è soltanto la zona del Sud o quella che è a rischio ma ce ne sono anche a Milano ce ne sono altri altri posti ma noi siamo e viviamo in una zona più a rischio
Di queste cose gentili colleghi parleremo parleremo a Barcellona il mese entrante per esempio di questa come oggi qui ne stiamo parlando entreremo di più nel vivo vedremo se è possibile avere assicurazioni per i cronisti per tutti
Vedremo cosa sarà possibile fare per difenderci per difenderci da questi attacchi che vengono dalla parte politica forse così per quei diversivi per quei diversi e per cercare di distogliere dai problemi dai problemi nazionali la nostra attenzione ma noi io credo che saremo sempre vigili su questo e faremo sempre costantemente il nostro dovere grazie grazie lavorò per Luigi Franzo due minuti vediamo se li rispetta
France è preciso
Palla della
Rispetterò assolutamente questo brevissimo tempo però volevo richiamare l'attenzione su un fatto che mi sembra non è stato molto evidenziato in questi ultimi
In tempi cioè la libertà di stampa a mio parere non è più in pericolo
Per la diffusione la mancata cioè il prove del del segreto istruttorio io son stato processato dieci anni fa
Per violazione del segreto istruttorio
Non non mi preoccupa nulla
Bit segreto istruttorio perché nel novantanove per cento dei casi come il dottore Ippolito potrà confermare sono istituti stessi magistrati
A violare il segreto istruttorio per cui quando il giornalista tenuto rivelare la fonte uno dice è stato lei signor magistrato a darmi i documenti
E lì finisce quindi non non mi preoccuperei molto del segreto istruttorio quello che preoccupa invece la categoria e su questo non si è data dalla molta attenzione
E il problema serissimo e gravissimo che riguarda tantissimi colleghi
Che quello della responsabilità civile
Cioè c'è un tentativo di subordinati
Il giornalista di costringeranno scrivere più attraverso azioni civili del tutto fa sul del tutto intimidatoria che possono essere fatte anche l'ultimo giorno dei cinque anni da quando esce un articolo da quando esce la notizia alla radio la televisione questo è un fatto gravissimo
Qui si viola la libertà di stampa ci sono decine di cause in corso in questo momento tutti i giudici italiani ritengono che fare causa all'ultimo Giove cinque anni perfettamente tempestivo
Qui è in gioco la libertà di stampa son stati con condannati molti colleghi hanno pignorato i loro mobili i televisori i loro frigoriferi impedendo loro di Vanni per corrispondere di questioni per articoli scritti cinque anni prima l'ultimo giorno di cinque anni senza aver mai mandato un telegramma una lettera di rettifica una richiesta di chiarimenti
Qui si impone una modifica del due mila novecentoquarantasette del codice civile che non costa una lira e si può fare in dodici secondi questa modifica che mette al riparo molti colleghi che vanno in pensione di devolvere la loro liquidazione alle loro pensioni a favore del primo avvocato Vitalone che si possono trovare tra i piedi
Questa è è il problema fondamentale su cui richiamo l'attenzione perché è una questione che sta dilagando e gli editori anziché tutelare i giornalisti stanno riversando sui giornalisti quelle somme che devono pagare loro editori
E non esiste più la figura del direttore responsabile si sia perché il singolo autore degli articoli quindi un pubblicista pure al al rischio perché il pubblicista Boy
Non non si trova assolutamente coperto alle spalle da rassicurazione altre cose e mentre per la responsabilità civile al magistrato c'è stato una legge c'è stato un referendum c'è stato tutto un dibattito sulla responsabilità civile del del giornalista non si parla mai
Ed è quello uno degli aspetti che secondo me va invece maggiormente affrontato con attenzione e se ne deve parlare di più sia in Parlamento che fuori del Parlamento grazie grazie Pietro Bocchetta
Minuto gliene diamo uno uno e mezzo
Tanto lui abituato a operare in un minuto e mezzo detto restandone caporedattore circa vent'anni fa e mi ha subito imposto di fare l'inventario provvisorio dell'infinito in un minuto ci proverò anche questa volta
Si tratta di questo forse merito del collega futurologo
Io mi devo dire con tutto il rispetto per le opinioni di tutti
Delle particolarità dei singoli capitoli della nostra vicenda
Con la sensazione di avere a disposizione stamattina la macchina del tempo
Mi pare di essere tornato un po'prima del mille novecentoquarantatré parlo della dichiarazione di San Francisco sulle quattro libertà
Una delle quattro libertà irrinunciabile
Perché ovunque volesse stabilire rinvio del
Era la libertà l'espressione
Poi c'è la libertà dal bisogno
La libertà di stampa
La via dell'opposizione a quello che ci propone il Parlamento o i singoli parlamentari o qualche gruppo di parlamentari
Della pure è semplice obiezione voi come noi come nessuno in una società democratica a titolo per mettere in discussione la libertà fondamentale di comunicare
Di trasmettere e di ricevere informazioni idee principi credi moralità tutto quello che volete
Su questa materia se non usiamo la macchina del tempo oggi
Sedici febbraio del mille novecentonovantatré non ci dovrebbe nemmeno discutere tanto e pacificamente iscritta la nostra Costituzione tanto è pacificamente scritta nella Carta delle Nazioni Unite tante pacificamente il criteri vecchi abbiamo il dovere di ricordare certe cose della lotta
Nella guerra nella vittoria antifascista
A lungo applauso anch'che la parola Luciano c'è rischia
Brewing brevissimamente per esprimere un rammarico e segnalare il rischio che ancora una volta per circostanze esterne alla nostra categoria ci obblighino
Consumare un ritardo nelle problematiche che stanno sul tappeto
Sul nostri tavoli di discussione in ordine alla in associazione
Questo della riforma dell'ordine nelle nostre carte
Inerenti ai diritti e antico problema allora probabilmente su questo tema fino ai dobbiamo riconoscere abbiamo accumulato ritardi e colpevoli
E forse c'eravamo avviati sulla buona strada
Questo che sta avvenendo ci sta affermando
La carta dei diritti
Che è stata fatta circolare che spero sia unificata il segnale che questa operazione che si rivolge all'esterno Vanoli non si ferma nella coscienza della gravità del tema
Che abbiamo di fronte ripeto da molti anni che purtroppo è rimasto lì al di là di alcuni aggiustamenti lì quasi senza alcuna modifica
Primo rammarico secondo
Una non meraviglia per quello che sta avvenendo
Era tutto prevedibile
Quanto è avvenuto questi attacchi non soltanto queste iniziative parlamentari stanno nella logica riconosciamo che abbiamo accettato per molti anni che per alcuni anni è stata avallata
Sentivo poco fa lo riconosco riconosco la sincerità magistrato Ippolito
Quando ha ricordato quanti insabbiamenti circostanti
Si ripetono non fosse inciampato in chiesa ed è ma i dipietristi ESA c'erano anche un anno prima dieci anni prima
Ma non possiamo tirare soltanto la croce addosso alla magistrature perché insabbiato perché ha tentato trasferendo a Roma le pratiche di quindi coprire e anche Sortino e qui è stato già richiamato
Non ricordo qualcuna che collega anche Sciortino nel riconoscere che la logica che oggi sta reagendo con queste iniziative contro di noi e non solo contro di noi la stessa logica caratterizzava i comportamenti
Editoriale comportamenti che hanno tutto annullato le regole del mercato
Il collega nel comitato di redazione del mattino che stava qui poco fa perché ha portato la sua solidarietà
A come interlocutore
Al quarantanove C per cento ma certo al cinquantuno quando si tratta di scegliere il direttore l'affidavit che la società finanziaria della democrazia cristiana questa e la logica che spesso in passato ancora oggi noi abbiamo o non abbiamo ostacolato sufficiente o comunque gli editori hanno tollerato
E noi quante volte noi giornalisti in questi anni ottanta ma anche prima abbiamo accettato quelle nuove logiche della modernità
Quanti di noi
All'interno delle redazioni sono stati emarginati perché non erano espressione non sapevano interpretare le nuove logiche
Politiche allora non dico che questo convegno debba servire per fare una specie di otto coscienza e quindi uscire di qua per dire beh siamo comunque sconfitti no
Per dire che risposte riferire
Anche perché innanzitutto non tutti erano uguali
Perché questa tendenza a vendere tutti appiattiti uguali rispetto al disastro delle istituzioni del partito questo mi pare contenga un grave rischio al fondo
Essendo tutti uguali nessuno legittimato a ribellarsi oggi è questo un grave rischio non erano tutti uguali riconosciamo che degli errori sono stati compiuti dell'inadempienza dei ritardi e le vigliaccherie sono state consumate non tutti erano uguali
Il giochino adesso si è rotto la reazione
Che dall'opinione pubblica
Da noi in questa Assemblea nelle nostre redazioni sta nascendo e si sta sviluppando e una reazione è un e un motto è un processo un percorso che va favorito
è stato detto che questi provvedimenti sono un attacco alle otto una mia zero
Io non ho mai gradito le Autonomie
Chiuse e autonomia non prodotti per questo io chiedo che la nostra sì autonomia che va difesa coi denti
Sia un'autonomia attiva che sappia nonostante questi attacchi come ho detto prima affrontare le tematiche stanno sul tappeto
Da tanti anni vinceremo questa battaglia io credo che ci sia stata troppo stato troppo grossolano il metodo Gargano evidentemente abituato altro tipo di approcci quindi probabilmente e il fatto di aver gestito in questo modo così volgarmente arrogantemente
Questa iniziativa probabilmente ci consentirà di vincere a battere part time sul sul sul nostro percorso ne troveremo tante altre dopodomani troveremo quello che la RAI
E ci sta seguendo in questi giorni e i i comportamenti anche delle forze politiche ma non so delle forze politiche sul tema RAI
Si accorgerà si si è già corto di quali rischi contengano riforme approcci nuovi nuovi assetti dirigenziale eccola quello che possiamo fare quel momento semplicemente temere un il massimo di vigilanza da vigilanza di mobilitazione ma recuperando quanto aveva detto Foti il Coni il cui intervento io condivido completamente aveva creata una momento discontinuità di che secca severa discontinuità e di rottura con il passato proprio da parte di chi questa mattina ha sentito di riunirsi in questa sala esprimendo l'hanno finita
Assumendo la volontà
Grazie a Luciano Anceschi io so che Faustini Santerini Polito fosse ci sarebbe la possibilità di tornare su molte cose non abbiamo la possibilità mi pare che venga
Tutti quelli che sono intervenuti un impegno un impegno grande non so se arriveremo a questa decisione saranno le organizzazioni della categoria e poi degli editori poi di magistrati a questa decisione di non trattare di fare obiezione di coscienza si vedrà certo mi pare ci sia
Questo si può constatare con grande impegno da parte di tutti se ci dovrà essere ancora una volta chiamiamola pure così
Proprio perché il silenzio non sia fra noi grazie rivederci