Il carcere e la pena in prospettiva cristiana

Tutti da non è da sono l'avvocato
Allora ben trovato bentrovati un benvenuto a tutte tutti voi che avete deciso di partecipare a questo questa giornata questo convegno questo momento di approfondimento un un benvenuto particolare ai nostri due ospiti che ora vi vi presenterò perché hanno dovuto insomma fare un un viaggio nel pieno di agosto e quindi li ringraziamo per la loro disponibilità
Due parole sulla giornata e sulla storia della giornata vi verranno dette tra pochissimo nell'introduzione
Di Davide rosso direttore del Centro culturale valdese che insieme alla segreteria della dell'assemblea degli iscritti e iscritte a ruolo quindi Pastore diaconi della chiesa valdese e metodista organizza questo incontro ogni anno
Io invece di voglio solo introdurre al agli orari della nostra giornata dei nostri lavori avremo questa mattina fino alle dodici e trenta un primo momento in cui ascolteremo i nostri due relatori che sono Elisabetta Zamparutti che inizierà esponente militante del movimento radicale italiano e in particolare del di Nessuno tocchi Caino
E in particolare insomma ci sia interessato avverrà anche qui per in quanto membro italiano del Comitato europeo per la prevenzione della tortura dei trattamenti inumani e degradanti del consiglio d'Europa
Il suo intervento il TG il titolo del suo intervento sarà essere speranza e diritto alla speranza
E subito dopo ascolteremo invece Luigi Manconi senatore non sconosciuto diciamo alla ai nostri alcuni dei nostri incontri ricordo alcuni anni fa
A Torino l'incontro il diciassette febbraio sul tema dei diritti delle carceri
Senatore e presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani
Il suo intervento avrà come titolo appena speranza carceri riabilitazione l'esecuzione della pena riforme possibili vedete come in entrambi i i titoli sebbene in questa prima parte diciamo si è un po'più
Spinti verso degli interventi politici abbiamo in realtà molti elementi che hanno le rimandano degli elementi più teologici il termine speranza ci dà anche questa questa apertura quindi ascolteremo con interesse i loro interventi e poi avremo momento anche di discussione prima di pranzo
Nel pomeriggio invece riprenderemo i lavori alle quindici vi chiedo un po'di puntualità perché abbiamo molte cose anche nel pomeriggio
Alle quindici con un momento invece dedicato al volontariato carcerario
Alcune testimonianze questo momento sarà introdotto da Francesco Sciortino pastore membro della commissione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia che si occupa di queste tematiche avremo due ospiti che ci verranno poi presentati proprio nel pomeriggio e il pomeriggio si concluderà con un intervento invece teologico teologico pastorale della pastorale Tisato massone
Dal titolo la colpa e la cura d'anime
Dopo una breve pausa avremo anche oggi pomeriggio un momento per il dibattito e poi una piccola novità di quest'anno di cui Davide anche di parlerà allora io di nuovo ringrazio Elisabetta Zamparutti Luigi Manconi per la loro presenza lascio la parola Davide Rosso per l'introduzione buona giornata con l'ascolto
Sì cercherò di di essere breve perché primo perché che meglio ascoltare loro secondo perché così diamo più spazio a vuoto
Illy volevamo però provare a a inquadrare la giornata e a dire il perché della giornata magari non tutti
Hanno presento si ricordano
Da dove nasce nasce da un ordine del giorno del Sinodo precisa valdesi del due mila sedici che invitava la centro culturale e la segreteria dell'Assemblea degli iscritti a ruolo a organizzare un incontro la giornata niente di quest'anno dedicandola al tema del delle carceri io volevo partire leggendo vi
Una parte del dell'ordine del giorno per capire di cosa stiamo parlando
Che dopo aver
Ribadito quanto affermato nell'articolo ventisette della Costituzione della Repubblica
Secondo cui le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità che devono tendere alla rieducazione del condannato
E riaffermata la prospettiva evangelica della grazia del perdono di una libertà che si vive nella piena responsabilità in una prospettiva di giustizia che ripara riconcilia e ricostruisce tenendo insieme le ragioni delle vittime e quelle dei colpevoli
Questa era le premesse per richiedere
Di avere questa giornata di confronto
E d'incontro e poi insinua raggiungeva anche Espresso il convincimento che una pena come l'ergastolo risponda in modo illusorio alle richieste di sicurezza che vengono avanzate nella nostra società
Affermando piuttosto il carattere vendicativo e violento della pena
Questo è il quadro in cui ci siamo mossi nell'organizzare la giornata
Però insinuato non è che fosse non era non è la prima volta che il Sinodo si esprimeva su questi temi lo ha fatto diverse altre volte nell'arco degli anni in particolare io mi sono annotato un ordine del giorno è un po'lungo però forse vale la pena leggerlo
Prodotto dal Sinodo del due mila e tre
Il Sinodo anche alla luce della recente sentenza pilota dalla Corte europea dei diritti umani Torreggiani contro Italia
Che condanna la Repubblica per avere nelle proprie carceri violato le norme conti tra tormenti inumani e degradanti
Nella consapevolezza che il grado di civiltà di progresso sociale di un Paese si misuri anche nella sua capacità di trattare in maniera dignitosa
Quanti sono per motivi penali privati della loro libertà personale denuncia la vergognosa situazione in cui versano le carceri italiane luoghi di detenzione ma mi preme ricordarlo anche di lavoro dove i reclusi
E sostanza ai tre chiusi e sostanzialmente impedito l'accesso ai diritti fondamentali e dove operatori agenti sono costretti a lavorare in condizioni indicibili
Auspica che le istituzioni della Repubblica
Già più volte richiamata in tal senso da diversi organi internazionali intervengano energicamente al fine di rimuovere tutti gli ostacoli
All'accesso ai diritti fondamentali a quanti vivono l'esperienza per la detenzione nella convinzione che tali ostacoli tradisca in maniera evidente lo spirito costituzionale della pena come trattamento finalizzato la reputazione anche a Trento
Invita le chiese metodista e valdese italiani nei propri territori a partecipare a quanti più progetti tesi a promuovere il reinserimento sociale i detenuti ed ex detenuti l'assistenza accompagnamento delle vittime di reato
La riconciliazione anche sulla scorta delle esperienze avviate chiese già impegnati in tale ambito dalle opere di A con ali
Due punti vorrei sottolineare di questo ordine del giorno uno la dignità di chi vive nel carcere quindi in
Ci stiamo parlando di tutto il mondo carcerario
Duelli invito anche finale alle chiese a continuare l'impegno perché continuare perché tutti questi ordini del giorno questo lavoro sinodale deriva anche da una storia
Che
Le chiese al day si hanno rispetto carcere rispetto all'accompagnamento rispetto alla dare e cercare di capire e di accompagnare tutto questo arriva negli anni inizialmente addirittura pensavamo di avere un primo intervento più storico in qualche modo per
Fare un inquadramento più generale ancora di quello che sto facendo io ma che ci faccia capire che non non nasce come un fungo tutta questa questa riflessione di oggi
Poi però ci sembrava di appesantire di rendere inutile questa prima parte rispetto al fatto di dare spazio alloggi alla riflessione di oggi
E quindi abbiamo lasciato un po'da parte ma questo non vuol dire che non ci sia nelle nostre radici non ci siano gli accompagnamenti fatti negli anni settanta nelle varie realtà delle nostre chiese che non ci siano riflessioni che vengono appunto da da molti molti molti anni prima e non ci sia il lavoro che come Fondazione per esempio centro culturale stiamo facendo sulla memoria carceraria insieme all'Università di Torino insieme a diverse realtà del Piemonte
Per cercare di dare un una un percorso
Invece appunto l'abbiamo messo un pochino da parte non da parte ma un pochino da parte e abbiamo preparato questi interventi che vi sono già stati presentati preparate nel senso che abbiamo chiesto la disponibilità loro e di chi interverrà oggi pomeriggio per dare un quadro il più possibile completo anche rispetto all'impegno dei di chi va a fare il volontariato di chi cerca di far formazione nelle carceri avvalendosi di le delle varie possibilità che noi piccola chiesa evangelica in Italia cerchiamo di di avere di darci
L'ultima cosa
E il film
Il film
Spesso conta Spain liberi dentro
Ci dirà qualcosa
Riserve tra corruttivi adesso penale do la parola le lascio la parola però ci è sembrato importante proiettarlo farlo vedere e forse la prima volta che è una giornata mi EDGE si conclude con la proiezione di un film
Però è un film documentario molto particolare è un film dicevo a qualcuno di loro
Qualche giorno fa mi è capitato di rivedere detenuto in attesa di giudizio era film pesante
Ma di qualche anno fa soprattutto fatto da non da chi
Vive il carcere
Spes contra sperma e qualcosa di diverso qualcosa che ci africani sono voci che ci arrivano dal carcere che vale la pena rivedere e con cui confrontarci
Giornata piena io lascio la parola Stefano e quindi agli operatori grazie
Grazie Davide allora iniziamo con l'intervento di Elisabetta Zamparutti io all'incirca dopo una ventina di minuti di fare un cenno voi sapete saprete come proseguì
Ma io voglio davvero ringraziarvi per aver voluto includere in questa giornata di dibattito e di approfondimento sulla pena il carcere
Nessuno tocchi Caino che poi significa anche Partito radicale non violento e cara spartitorie
Quello di di Marco Pannella
Io ricordo Marco Pannella non solo perché ha avuto con la chiesa valdese un rapporto profondo ma anche perché
Il lascito morale politico più importante almeno per me lo sento e I love vedo in quelle parole che ostinatamente ripeteva e ha ripetuto fino ai suoi ultimi giorni parole che continuano ad orientare con un anche forza
Evocativa potentissima la Giray l'operare di Nessuno tocchi Caino mi riferisco Aspes Contra
Stemma un motto tratto dalla letterati San Paolo
Ai romani dove e si dice che Abramo ebbe sede sperando contro ogni speranza e poi si aggiunge e e divenne padre
Proprio per dire come la speranza apparati a assoluzioni
Inattese
Possono addirittura sembrare impensabili e certamente rende rende feconda la vita
Quando noi diciamo spesso contras un poi in un certo modo semplificando affermiamo che bisogna essere speranza piuttosto che
A dire speranza
E in questo senso credo che ci dobbiamo anche chiedere che cosa poi
Significa esistere essere speranza in questo senso io volevo fare riferimento ad una riflessione che
Padre Guido Bertagna voluto fare nella la scrittura di una prefazione al l'ultimo rapporto di Nessuno tocchi Caino sulla pena di morte nel mondo
Quando dice che la speranza di cui parla Paolo sulla scia dell'intero percorso biblico
Non è un generico ottimismo una disposizione aperta positiva verso la vita come si dice un pensare positivo
C'è di più infatti molto di più è una speranza che si fa strada e si delinea conferita e serietà proprio laddove non c'è più niente da fare dove tutto
Perduto
Ecco in in questo senso proprio da qui che ha preso l'avvio l'avventura della speranza di Nessuno tocchi Caino
Che abbiamo voluto intraprendere in riferimento a quella realtà
Del nostro Paese che è quella dell'ergastolo ostativo cioè del fine pena mai
E che riguarda mille e duecento persone su i mille e seicento sulle mille seicento persone condannate al
All'ergastolo
Con questi con alcuni di questi uomini condannati all'ergastolo ispettivo abbiamo realizzato Ugo se ne ha accennato prima il docu-film spes contra spende liberi dentro di
Ambrogio scooteristi nel carcere di Opera
Insieme anche al personale dell'amministrazione penitenziaria proprio perché il carcere non è solo il vuoto di detenzione dei detenuti anche il luogo in cui vive
Il personale dell'amministrazione penitenziaria è in altre parole una comunità quella del carcere
E io sono davvero contenta di ringrazio anche di questo di aver deciso di di proiettare questo nostro lavoro perché questo docu-film in realtà è un film sul cambiamento
Un lavoro sulla sulla speranza una speranza che fa vedere quello che ancora materialmente non non si vede ma e riesce a farlo vedere perché riesce a a farlo a farlo sentire al davvero a far trovare un un un sentimento e credo che anche queste siano strumenti di di comprensione importanti in questo senso la speranza di cui di cui ci troviamo a a a parlare
è quella che emerge da una consapevolezza più estesa del senso della vita del senso dell'esistenza e quindi si esprime anche in una coscienza più elevata e che come tale
Può dar luogo può dar vita a mutamento a un cambiamento anche rispetto a a normative alle IGT
Ancora esistono nel nel nostro Paese io trovo che il vissuto degli ergastolani protagonisti
Di questo lavoro
A Bianco
In un certo senso come è avvenuto con la figura di di Abramo una loro luminosità sono figure luminose
Secondo me che aiutano a capire come il passato non vada mai dimenticato ma vada rivisto con occhi diversi quelli dell'esperienza e si in questa capacità di riguardare al proprio passato con occhi diversi
Riescono anche a trovare alternative al modo di pensare e dunque di di agire che in passato potevano essere anche o sembrare in impensabili irraggiungibili ma che cos'è questo ergastolo ostativo di cui stiamo parlando
è una forma di punizione
Abbastanza difficile anche da da vedere nel nostro ordinamento perché come tali e non esiste nel codice penale nel codice penale c'è l'ergastolo diciamo così detto normale
Quello per cui dopo ventisei anni è possibile
Accedere alla liberazione condizionale
Del resto l'ostativo in fondo una denominazione di una modalità con cui viene eseguita
Lattina secondo l'ordinamento penitenziario perché
Rispetto a a chi è stato condannato
Spero una serie di reati particolarmente gravi sono quelli contenuti nell'articolo quattro bis dell'ordinamento penitenziario prevalentemente quindi stiamo parlando di reati di mafia di reati di
Di terrorismo bene per chi viene condannato per questo tipo di di reati
Esisteva uno sbarramento automatico alla concessione di ogni di qualsiasi beneficio penitenziario e questo sbarramento è una negazione di di ogni speranza perché il detenuto per quanto possano mutare nel modo di pensare possa mutare nel modo nel modo di agire per quanto possa aver preso anche le distanze
Rispetto al proprio passato questo suo nuovo essere questo suo ravvedimento non può essere preso in considerazione
Dal magistrato di sorveglianza
Perché per legge
L'unico criterio con cui poter misurare il sicuro ravvedimento
La collaborazione mi riferisco la collaborazione agli
Indagini
Che tradotto con
Maggior semplicità vuol dire fare nomi ti persone che poi andranno in carcere al posto di chi ha ha voluto
Collaborare quindi questa oggettività dell'acqua Logue collaborazione assume nel nostro ordinamento un un valore assoluto e proprio nega cancella a annienta il la dimensione soggettiva
Della persona detenuta che ripeto può sempre urtare può sempre cambiare ma anche come tale non può essere impresa in considerazione perché conta solo ripeto il criterio oggettivo
Della collaborazione alle indagini che in questo senso anche quella collaborazione magari all'attività trattamentali su cui pure
C'è un investimento da parte della Società dell'amministrazione penitenziaria
Diventa di fronte a questo sistema da questa costruzione normativa diventa a mera com'era carta straccia ed è anche un fatto a mio giudizio paradossale perché proprio quando noi parliamo di persone che vengono considerate comunque sia
Il più pericolose perché chi si macchia di questo tipo di di reato e di crimine è indubbiamente una persona che ha
Manifestato che è stata pericolosa bene proprio nel caso delle persone ripeto che noi consideriamo le più pericolose
Non andiamo a valutare e quella che è la soggettività comunque può essere un ravvedimento un cambiamento Mancini ancoriamo esclusivamente a questo criterio oggettivo della collaborazione
Che molto spesso di oserei dire quasi metà inevitabilmente a principalmente una a motivazione utilitaristica nel senso che uno decide di collaborare non tanto e non solo comunque perché magari ha preso le distanze vuole
Troncare con il proprio passato ma perché collaborare significa acquisire il contenere tutta una serie di di
Di benefici ora
Io penso che gli ergastolani ostativi perché via di questa costruzione normativa
Ma anche per l'esperienza che abbiamo fatto frequentando le sezioni di alta sicurezza e quindi avviando con loro anche
Progetto di cui poi vi vi accennerò posso dire che e hanno davanti a sé il deserto di una vitaccia una vita
Senza senza alcuna speranza e e questo fa mandare letteralmente a gambe all'aria tutti quei principi costituzionali che pure ci parlano di una sfida e finalità
Rieducativa e riabilitativa della piena così come tutti quei principi internazionali
Che questo o
Questa finalità della pena riconoscono i ribadiscono e soprattutto questa costruzione normativa del nostro ordinamento Cozza comunque il diritto alla speranza
Che soprattutto nell'ambito del Consiglio d'Europa si è tenuto a a delineare e
E a definire sempre con una maggiore incisività voi sapete il Consiglio d'Europa è è un organismo un'organizzazione internazionale che riguarda quarantasette Paesi
è uno spazio in cui la pena di morte è stata abolita fatta eccezione per la Bielorussia ma dove persiste ancora questa a forma di punizione
Estrema dopo la pena di morte c'è l'ergastolo senza senza fine senza possibilità di uscita in termini di severità tutti durezza della della piena e proprio per questo uno degli organismi
Che costituiscono il Consiglio l'Europa mi riferisco al Comitato europeo per la prevenzione della tortura ha voluto o fare una riflessione nel suo penultimo rapporto quindi anche le coincidenze temporali le trovo particolarmente significative cioè il Comitato europeo per la prevenzione della tortura riflette fa una riflessione importante sull'ergastolo
Voi un anno fa adottate e l'ordine del giorno anche sulla questione dell'ergastolo Nessuno tocchi Caino al partito radicale avvia una campagna sull'ergastolo ecco io credo che ci sia
Un sentire comune su su questi temi che a un valore estremamente importante che credo proprio per questo debba essere
Ancor di più coltivato e dicevo nel suo penultimo rapporto quello del due mila e sedici il Comitato europeo per la prevenzione della tortura affronta la questione dell'ergastolo sono
Circa ventisette mila le persone
Condannate all'ergastolo nello spazio delle Consiglio d'Europa è una cifra che è un mentalità del sessantasei per cento
Nell'ultimo decennio sia perché l'ergastolo andato a sostituire soprattutto nei paesi dell'Est Europa la pena di morte ma anche perché si fa a c'è un generale inasprimento delle delle politiche criminali anche anche in Europa
E il Comitato europeo per la prevenzione della tortura a fa un'affermazione chiarissima
Quando dice che e la detenzione a vita senza una concreta ed effettiva possibilità di a e riabilitazione e di liberazione
Inumana
E inequivocabilmente quindi riconosce a chiunque il diritto alla speranza
Un diritto alla speranza che poi va anche a definire ad articolare riprendendo sostanzialmente quelle che sono state le sentenze
Della corte europea per i diritti dell'uomo che seppur non ancora sull'Italia
Sia comunque pronunciata in materia di ergastolo per quanto riguarda altri Paesi
E
E lo definisce il diritto alla speranza come una necessità tali per cui la legge degli Stati
E deve stabilire un momento certo entro il quale sia possibile riesaminare in lattina
Con quindi la conseguente necessaria previsione di una procedura volta alla rigidità della pena dell'ergastolo quindi anche la detenzione deve essere
Organizzata in modo tale da permettere all'ergastolano
Di intraprendere un percorso di di riabilitazione
E poi il Comitato europeo per la prevenzione della tortura pur parlando di ergastolo fa una serie di affermazioni che comunque e servono
A definire un un senso dell'istituzione Benatti anzi aria a delineare una modalità in cui dovrebbe essere organizzata
Perché si dice che intanto gli ergastolani non sono per principio più pericolosi di altri detenuti
Poi si dice si trovano già in carcere come punizione e non permette riceva né di supplementari come ad esempio la reclusione per ventitré ore al giorno
Si dice che non ci può essere automaticità terrà il tipo di condanna emessa e il regime detentivo applicato
E in questo senso il Comitato europeo per la prevenzione della tortura a pone l'individuo al centro
Del sistema penitenziario e riconosce che anche i detenuti più pericolosi possono cambiare non solo e non tanto per il trascorre
Del tempo della pena ma anche grazie a un trattamento umano che tenga conto della persona reclusa e dei suoi mutamenti
Io in questo modo di esprimersi
Penso che emerge il fatto che il detenuto ergastolano compreso
Oltre ad avere il diritto alla speranza allora diventa esso spesso speranza deve diventare speranza per la stessa amministrazione penitenziaria nel senso che della pena che si deve adattare
Al detenuto al suo mutamento e mutare un lui e non il contrario
Cioè che il detenuto viene fossi Rizzato per sempre in una pena stabilita a priori
E a prescindere dai risultati del suo percorso di riabilitativo e questo questo principio vale vale per tutti ergastolani e e e non ergastolo anni ci sono a questo proposito anche una serie di come dire appunti cardinali indicazioni che vengono date per organizzare il tempo della detenzione secondo questa visione che è quella della previsione di trattamenti individualizzati di una progressione nel miglioramento del regime detentivo attraverso la partecipazione attiva del detenuto così come il la detenzione deve essere improntata ai principi di
Normalità e di e di responsabilità della
Della persona reclusa alla fine il Comitato europeo per la prevenzione della tortura dice riconosce che c'è ancora molto da fare su tutto questo
Per quanto riguarda cui notti che ci sono da sciogliere in molti Paesi
Rispetto alla questa pena di morte nascosta che in fondo l'ergastolo o ostativo e tra questi ovviamente c'è c'è anche il nostro paese che ha una forma particolarmente rigida particolarmente dura di detenzione soprattutto se pensiamo che poi a chi
Condannato a questo forma di detenzioni a vita può anche essere sovrapposto applicato
Quella forma di isolamento del quarantuno bis
Che
Anche in questo caso di per sé non ha un termine quindi può essere Perù un tempo infinito
E e e questo sistema per cui a una pena infinita si può a sovrapporre anche un regime di isolamento a tempo indeterminato credo che più che
Confliggere con il diritto alla speranza confligge con i principi propri dello stato di diritto
E su cui dovrebbe fondarsi e lo Stato moderno e che proprio nel carcere
Trova il suo banco di prova più più importante quindi
Davvero
Lo ripeto è importante che anche in questa nostra riflessione si sia voluta portare l'attenzione sulle sul carcere sulla e sulla pena
Rispetto a tutto questo poi si pone anche la domanda che cosa si può fare che cosa possiamo fare per cercare di superare per cercare di mutare questo aspetto normativo
Come Nessuno tocchi Caino come partito radicale noi abbiamo non solo realizzato questo docu-film che verrà trasmesso oggi pomeriggio ma anche
Sulla base di questo lavoro quindi sulla forza di acquistare di queste parole che vengono dette di questi vissuti che vengono o spiegati e raccontati abbiamo istituito all'interno delle sezioni di alta sicurezza per ora di cinque carcere mi riferisco a quello di Opera di Voghera di Parma
Di Rebibbia a Roma e di Secondigliano a Napoli dei laboratori sono i laboratori spes contra spenti dove continuiamo Sergio D'Elia usava l'espressione Pannella Rita a radicalizzato le carceri nel nel senso che attraverso quella frequentazione costante ha cercato di portare VidiVici dialogo all'interno del carcere come come strumento come possibilità anche da situazioni così estreme Cosimo umane così degradanti per come organizzato il carcere in Italia qualcosa di
Di positivo e quindi all'interno di questi laboratori MOI parliamo parliamo con i detenuti li mettiamo al corrente anche delle parole che all'esterno
O vengono dette a proposito
Per esempio della di quello di quello che sono le reazioni alla visione del docu-film o dei dibattiti che ci ci seguono
In modo da coltivare continuare a coltivare un dialogo senza senza alcun inganno un dialogo profondo
Che possa ripeto espandere la la la consapevolezza e atti anche elevare
La coscienza perché poi
Da queste realtà in fondo come anche sta facendo Rita Bernardini con questa iniziativa
E non violenta di sciopero della fame distacchi aggrava a sostegno dell'adozione dei decreti attuativi sull'ordinamento penitenziario il carcere possa
A non solo essere civilmente partecipe alle riforme necessarie nel nostro Paese ma posso anche dare esempi di
Un agire non non violento questo o esiste nelle nostre carceri è importante che venga anche quanto più fatto fatto conoscere
Ma poi c'è anche in termini di superamento di questi sbarchi questo sbarramento automatico alla concessione
Dei benefici per chi è stato condannato all'ergastolo c'è anche la via giurisdizionale
Noi non nutriamo soprattutto per quello che è il clima che si è creato attraverso un'informazione molto incentrata a sulla repressione sulla risposta reattiva a possibilità di una riforma per via parlamentare pensiamo però che a livello di Alte Corti
Quindi di giurisdizioni supreme come può essere la Corte costituzionale di in Italia la Corte europea per i diritti dell'uomo dove peraltro per la prima volta è stato ammesso
Ha messo quindi non ha ancora deciso ma ammesso è la prima volta che accade un ricorso sull'ergastolo ostativo in Italia questo un fatto importante
Ma vogliamo anche attivare tutti quegli organismi delle Nazioni Unite che hanno competenza per quanto riguarda i diritti umani come il comitato ONU per i diritti umani come quello contro la tortura
Perché si pronuncino su questo ergastolo ostativo che ripeto per quella particolarità ad essere nascosto tra i riferimenti normativi
Non è stato finora visto dagli organismi internazionali mentre il quarantuno bis
è stato preso in considerazione l'ergastolo ostativo come tale non è ancora stato preso
Preso in in esame io in questo i concludo posso dire che anche con questi laboratori che stiamo continuando ad animare in questi carcerati
Si trova dove in molti pensano che ci sia soltanto da perdere
Non è così perché qui il sì
Chi si riescono ad esprimere a a manifestare in situazioni dove pare prevalere soltanto il no no a tutto l'assenza di speranza ecco questi sì
In realtà innescano un circolo virtuoso
Che può
Sicuramente contribuire a mutare il presente può riparare dove tutto sembra spaccato
Può restituire dove tutto sembra disperso e irrecuperabile e trovo questo anche
Modo per cercare ovviamente ineguagliabile ma si può sempre cercare di continuare a seguire quel percorso Marco Pannella
A ha tracciato in quel suo continuo cercare di riconvertire come dicevo prima di tradurre di trovare del bene anche dove tutto sembra a disperare e in questo senso l'attività di Nessuno tocchi Caino
Dove proprio il fare riferimento alla figura di Caino quello su cui no signore pose un segno
Affinché nessuno lo colpisse
Quanto se l'avesse in contratto sta proprio a a significare la tutela della dignità dell'uomo e credo che proprio in questi casi estremi
Come quelli di persone che indubbiamente hanno hanno sbagliato
Si misura la tenuta dello stato di diritto l'effettiva appartenenza del nostro Paese
A un consesso internazionale dove principi sui diritti umani sono stati sicuramente iscritti sono stati sicuramente affermati ma devono c'è ancora molto da fare per farli effettivamente vivere quindi io ancora vi ringrazio per questo invito e mi auguro di avere ancora possibilità di collaborazione con voi
Grazie a
Grazie tesoretto Zamparotti ora la parola Luigi Manconi
Non
Buona giornata tutti buon sinodo
Voglio ringraziare il moderatore Eugenio Bernardini il direttore
Del centro culturale valdese per quest'invito
Anche perché è la seconda volta in tre anni che mi trovo qui
Con voi a Torre Pellice ogni volta per me un'importantissima occasione
Per imparare per apprendere per conoscere
Mettete subito da parte e se qualcuno gli avesse posto l'attenzione il titolo che è stato dato al mio intervento
Un titolo smisuratamente lungo e che
Fortunatamente ho ignorato fino a poco fa
E devo dire che oltretutto personalmente esausto
Dal fare interventi e relazioni sul sistema penitenziario e oltretutto parlando dopo Elisabetta Zamparutti le cui considerazioni in termini analitici e anche di prospettive normative condivido al cento per cento mi muoverò in tutt'altra direzione
Deciso di assecondare una sorta di sequenza di associazioni mentali
Che negli ultimi tempi la questione del carcere
Mi hanno suggerito
Ciò intorno a tre parole chiave
Che sono
Appunto le seguenti
Le stelle
Il corpo la dignità
Perché non vi siano equivoci dico subito che il ripetuto riferimento al firmamento che in questo mio intervento
Tornerà
Nona alcuna alone romantico non subisce alcuna tentazione
Sentimentale e nemmeno alcuna piega naturalistica qui le stelle come Vedrette come spero di essere in grado di spiegare
Richiamo allo semplicemente la percezione umana
Del carattere
Fisico dell'universo
Nella sua capacità di
Parlare insieme di corpo e anima
Quindi di fisicità
Materialità dell'esperienza umana insieme di ciò che comporta per la personalità per l'identità profonda per l'intelligenza per l'emotività
Dunque per la sensibilità dell'individuo
Il primo spunto
Lo si trova in un di quei capolavori
Eterni della letteratura che Guerra e pace
Nella seconda parte
Si narra di un ufficiale dell'esercito francese fatto prigioniero e che viene porrà tatto per essere rinchiuso nella prigione improvvisata e provvisoria alla quale destinato nel corso del
Ritirata
è una prigione che poi si esaurisce in un buco
Nel PRI no l'uomo vi viene prima avvicinato voi precipitato dentro e mentre le mani dei suoi custodi lo spingono verso il fondo dove trascorrerà certamente la notte forse ancora giorni ha come
Uno sciatto
Di forza irresistibile solleva il capo sottraendosi per un attimo alla mossa di chilo tiene se il ratto
Solleva il viso verso il cielo che appunto e un tripudio di stelle un firmamento meraviglioso di luci
E di riflessi e le parole che pronuncia sono parole semplici
Così l'unione
Estremo di una resistenza cessasse essere assai difficile da esercitare
Potete privare mi della libertà
Dice non potete sottrarmi il cielo stellato
Questa frase
E questa formula cielo stellato alle nostre orecchie di perso ma di persone alfabetizzate diciamo una parte significativa delle quali credo abbia fatto il liceo evoca immediatamente quello che un del frasi più memorabili e ricordate dell'intera educazione filosofica ricevuta nel corso di quegli anni di studio una
Passo
Kantiano celeberrimo e fin abusato che però a rileggere suggerisce qualche interpretazione più profonda e soprattutto meno usuale del consueto
Quella parole come appunto Riccardo erette sono le seguenti due cose rendono l'animo il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me
Ecco io ho pensato
Non essendo in alcun modo un filosofo ne potendo esibire una formazione filosofica
E una cultura filosofica de guardate però ancora una volta per associazione mentale
E per una sorta di esercizio che questo tema complessivo che stiamo trattando mi ha indotto a formulare e che quelle due cose citate ed accanto il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me forse non sono
Due esperienze due categorie
Due cose corsi distinte e differenti forse
Quelle due categorie quelli duetterà eccezioni quelle due esperienze possono essere ricondotte a unità
Forse c'è una relazione intima strettissima profonda
Tra l'esperienza della natura tra la condizione dell'individuo nell'universo la sua relazione con il mondo fuori disse la sua immensità e
Quella legge morale cioè quella vita interiore cioè quella dimensione
Della coscienza in qualunque modo la si chiami
Che e costituisce
Nell'uomo
La trascendenza
Che nell'uomo rappresenta la dimensione
Del tra ricerca del vero
C'è forse un'identità tra i due elementi cioè tra il mondo fisico e
Questo che il fondamento essenziale
Dell'identità umana che si manifesta come legge morale meglio come leggi morali che come tali possono essere osservate o disattese
Seguite o Violante ma fanno comunque parte di una dimensione profonda dell'animo umano ancora
Sempre
Attraverso
Associazioni mentali il cielo stellato
Fu protagonista
Dodici anni fa
Di una singolare dissi ma esperienza svoltasi
Nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso a Roma
Intorno alle dieci di sera un centinaio di uomini adulti di maschi adulti come si dice nel definire la popolazione
Penitenziario
Si mosse
Dalla propria cella dai corridoi dai reparti tenendo sotto braccia un qualcosa tenendo sottobraccio un qualcosa
Carra Tone
Di ampie dimensioni un cuscino una coperta
Si recarono nel cortile ampio molto ampio
Fasto
Del carcere di Rebibbia
Un cortile che all'epoca
Ma oggi non è molto cambiato era una specie di
Prato spelacchiato dove c'era
L'accenno di un'erba altrove
Zolle
Una spianata
Priva di qualunque vita diciamo
Sì sbagliarono per terra a testa in giù
E da un
Precario apparecchio di altoparlanti
Un docente dell'Università di Roma astrofisico
Illustro loro la volta celeste
Fu una lezione non solo mirabile
Ma di straordinaria emotività
Perché quel docente aveva una capacità
Davvero magnifica di illustrazione
Non solo
Delle stelle e dei pianeti di quanto il cielo offriva ma intrecciato a questo
Della Mitologia costruita sull'esteri della storia dell'efficienza umana e con un gioco molto sofisticato
Ed elegante ma immediatamente comprensibile
Dava una sorta anche di lettura astrologica
Che ovviamente giocava con quello che un elemento di curiosità degli esseri umani rispetto all'influenza che il firmamento a sul nostro destino
Fu una occasione davvero importante sotto il profilo della conoscenza e dell'esperienza dell'emotività ripeto con un limite terribile
Che da allora non si è mai ripetuta
Dunque quei detenuti da quell'esperienza
Tornarono alle proprie celle convinti di aver vissuto un momento
Di grande sensibilità ma timorosi e poi le cose diede dà loro ragione che in quelle stesse ore si sarebbe esaurito quello spiraglio che lì si era aperto
Ora cosa trovano i detenuti che rientrano nelle celle
Secondo me è molto importante avere una in recessione precisa
Consiglio a una cella
Per gli esseri umani che vi vengono reclusi
Una percezione vorrei dire fisica
Chiunque di voi sia entrato in un carcere
Ha colto immediatamente qualcosa di dirompente di indimenticabile
Ovvero l'odore
E un odore vischioso che sembra non abbandonarci
Quando da quel carcere usciamo
Ed è
Allo stesso tempo un odore che evoca l'acidità di tutto ciò che marcio
Tutto ciò che decaduto tutto ciò che
Passa tutto lascia con il soffitto
E poi quell'inguaribile irreparabile odore della miseria
Di cui parlava Pier Paolo Pasolini l'odore dolina l'insieme della struttura ma poi dentro quella struttura ci sono le eccellenze ora provate coloro che dentro un carcere non sono stati mai
Provate
A guardare
Una cella dall'interno diciamo
Con le spalle
Alla cancello alla porta blindata
Io non parlo di tutte le carceri italiane di tutte le celle di queste carceri ma posso dire
Con una documentazione rinnovata anche di recente
Che una quota molto significativa
Delle celle delle carceri italiane
Si presenta nelle condizioni che ora illustrerò
Avete presente
Le riviste patinate di architettura oppure
I discorsi che fanno
Gli impiegati delle agenzie immobiliari con un gergo che è diventato ormai linguaggio comune nelle celle e come se un architetto di interni impazzito avesse deciso di sovrapporre zona pranzo
E Zona
Di realizzare un unicum che essi presi trenta
In una successione
Che possiamo dire immaginando appunto l'interno della cella sviluppa per circa due metri due metri e mezzo due metri sull'asfalto una parete poi l'angolo e poi mezzo metro a fare punto una sorta di restare in questi due metri e mezzo guardando da sinistra verso destra e parlo di una cella tipo
Insisto che forse non rappresenta la gran parte delle celle ma una parte assai significativa delle stesse noi incontriamo a due metri due metri e venti sul muro
Un tubo che esce dall'apparente che si prolunga
Per circa un metro un metro e mezzo al cui termine esiste un becco un rubinetto qualcosa che consente a quella che una doccia di fornire dell'acqua
Immediatamente sulla destra abbiamo un muretto alto un metro un metro e venti
Una tazza parte
Gabinetto alla turca è un altro muretto della stessa altezza
Questo muretto
Queste due muretti quindi chiudono un cesso a vista che viene
Precariamente
Travisato come direbbe
Un verbale di polizia travisato da qualcosa che servirebbe a garantire una qualche forma di privacy un pezzo di legno un lenzuolo una tenda qualunque
Che all'Effetto di coprire appunto la vista all'altezza dei due muretti per cui o accademiche
Da questo singolare
Scattola
Sembra emergere il corpo mostruoso di un individuo che la combinazione tra pietra che costituisce il muretto e parte superiore del corpo quando quell'individuo è intento alla propria attività fisiologica
Di seguito
Una sorta di ripiano dove Boggiatto il fornelletto a gas che lo strumento per riscaldare il cibo e in un numero frequentissimo di casi e anche ero uno strumento micidiale che consente al detenuto che lo voglia di togliersi la DC
Proseguendo diciamo girando ad angolo noi abbiamo voi l'ultimo
Accessorio di questa singolare zona pranzo
Zona bagno che è rappresentato dall'unico rubinetto
Che no colare la sua acqua in un lavandino
Destinato a tutte le funzioni che l'acqua può assolvere è in genere sopra questo lavandino
Vi sono delle
Strepitose rocambolesche
Installazioni architettoniche fatte di scatto le il pomodoro di scatole di cartone di strutture provvisoria che vanno a
Costituire il porta vivande l'armadietto dove vengono riposti Café
O lo zucchero le poche tasse pochi piatti dove dunque sì svolge un una funzione chiamavo la così da dispensa ora questa rappresentazione che
Ripeto si riproduce
I
Decine e decine di carceri italiane qui abbiamo garante dei diritti delle persone private della libertà per il Piemonte Bruno Mellano abbiamo Elisabetta Zamparutti che il carcere le carceri conoscono bene abbiamo
Il nostro amico pastore valdese che le carceri conosce altrettanto bene e sappiamo
Che queste e diciamo un arredamento poco una struttura di architettura di interni che ritorna e si riproduce scritto ormai si riproduce nonostante non c'è il minimo dubbio
Molte
Progressi fatte molti miglioramenti ottenuti molti anche novità nelle celle che
Conoscono loro rinnovamento sotto tutti i punti di vista conoscono cessi se non sono avvista conoscono distribuzione dell'arredamento più
Intelligente razionale ma
Questo è ancora una rappresentazione
Estremamente diffusa e allora ecco il punto
Ed ecco anche la premessa
Che poteva sembrare del tutto
Un diversivo rispetto a quello che sto dicendo
In quel
Due metri e mezzo
Di pari te con angolo
Sia pensano tutti i bisogni primari della persona
Lì si concentrano tutte le esigenze fisiologiche
Lì
Viene consumato il ciclo biologico dell'individuo
Liti
Sì
Aggrovigliati
La fitta
Nella sua forma elementare
E
Questo
Groviglio di funzioni
Riguarda appunto
Un numero variabile di maschi
La resta senza corsi immanente corsi padre potente di quella struttura d'arredamento ricorda
Un lezione
Che il calcio che trasmette ai suoi ospiti
Il rischio della riduzione dell'umano a fisiologia
Il rischio della riduzione dell'individuo ai suoi bisogni elementari
Il mangiare di dormire Lorin are defecare
E questo addensarsi in uno spazio Musil ridotto porta a un ulteriore conseguenza a quello che a mio avviso il secondo determinante il fattore
Della perversione del sistema penitenziario
Che tutto ciò crea una promiscuità quarta una intimità forzosa
Crede a ciò è
Un'integrazione
Coercitiva degli esseri umani che né determina la spersonalizzazione
Quegli esseri umani vengono portati
A
Riconoscersi
In una dimensione che è quella della nuda vita cioè della vita dell'organismo delle sue funzioni fisiologiche della sua attività avvio logica
E allora
Ecco la mia domanda dentro questa dimensione
Pur adesso Marsilio
Può avvenire l'individuo recluso per
Guardare il cielo stellato
Cioè uguale spazio o a veri per un pensiero che non sia stretto tra la dimensione invio logica e il dominio del calcio erario come categoria che occupa l'intero tempo l'intero sfera emotiva limiterà
Vita quotidiana del detenuto
Perché i potrà dire chiunque abbia portarcelo una qualche dimestichezza
Il dettato della Costituzione
Quella che chiamiamo in varie Ermini tutti secondo me insoddisfacente il il socialista azione la rieducazione alla riabilitazione
Tutti questi termini e processi profondi che richiedono
Tutti esistono uno spazio mentale e dello spazio mentale che consenta al detenuto dia emanciparsi dal peso del crimine
Se voi interne d'arte qualcuno che abbia dimestichezza quotidiana con il detenuto Sacco rara che il suo discorso
Quello singolo è quello di cella quello con i suoi compagni è totalmente assorbito dal discorso del crimine
Il crimine
Il suo racconto
Le prospettive future le spire Enza subito agli errori fatti nel realizzare il crimine l'aspirazione che il crimine tuttora approvò
Contenere per chi è dentro il carcere
Questo discorso occupa la stragrande maggioranza del tempo dei reclusi e la stragrande maggioranza dei suoi pensieri e la stragrande maggioranza di sue emulsioni e il crimine
Che condiziona le emozioni del detenuto
Sia nella forma più elementare l'ossessiva attenzione con la quale viene eseguita la cronaca nera e i grandi delitti i piccoli misfatti sia nel fatto che il crimine rimane
In qualche misura l'unica risorsa del detenuto cioè l'unica possibilità di emancipazione dalla condizione attuale
Sapendo quello stesso detenuto che quel crimine oggi unica risorsa di emancipazione dalla situazione attuale sarà successivamente
Il motivo pressoché inevitabile del suo ritorno alla dimensione attuale cioè alla recidiva cioè alla detenzione infinita
Ecco
Io penso questo che
Il carcere come e
E qui dunque il discorso del sovraffollamento che come sapete dopo una fase di relativa riduzione ha ripreso a incrementare
Sia un discorso fondamentale
Ma penso che il carcere
Il sistema penitenziario fatalmente sia destinato a sovraffollate Rossi
Cioè che per sua natura per la sua struttura per sua ideologia
Il carcere tende a quella promiscuità coatta a quella intimità forzosa a quella relazione
Come dire così intima
Tra uomini adulti che vivono
In uno spazio angusto dove si sovrappongono gli organismi fisici le braccia in corpi le teste
Dove si incrociano e si combinano insieme i sudori gli effluvi gli umori negli accumulazioni
Tutto ciò che produce il fisico l'organismo spesso malato sempre represso sempre contratto sempre rattrappito in una dimensione così limitata e angusta
E allora è ovvio si deve limitare il sovraffollamento bisogna elaborare puliti che intelligenti e razionali ma io penso che premessa a tutto ciò sia iniziare
A pensare
Che il carcere debba essere abolito
Che il carcere si sia rivelato uno strumento inutile e dannoso che il carcere sia una macchina patogena che produce malattia che determina depressione
Che porta a la morte e al suicidio
Noi parliamo sempre dei suicidi di detenuti e meno male che lo facciamo ma non si deve dimenticare che negli ultimi dieci dieci anni si sono tolti la vita cento agenti di polizia penitenziaria
Ora o noi
Faticosamente testardamente spesso come capita a me disperatamente proviamo a immaginare soluzioni di contenimento della RAI della criminalità che si affidino per la stragrande maggioranza dei casi a dispositivi diversi da quello del carcere oppure tutto ciò che noi facciamo che sarà sempre e comunque utilissimo provvidenziale sacrosanto non riuscirà a intaccare quel meccanismo perverso e malato che il carcere come lo conosciamo un luogo dove poter vedere le stelle cioè poter avvertire la propria coscienza poter trovare uno spazio per emanciparsi dal crimine poter dare libero corso alle proprie energie intellettuali emotive e relazionali
Sarà o un privilegio di pochi pochissimi oppure sarà l'occasione di una notte quella notte stellata di Rebibbia di dodici anni fa ora e finisco
Questo il mio discorso è ovvio che possono apparire
Terribilmente pessimista e non ho difficoltà a dire che lunedì
Ma
Penso che qualunque progetto riformatore qualunque volontà di cambiare radicalmente le cose
Non possa censurare una realtà che così drammatica e soprattutto non possano affidarsi
A un ottimismo che davvero viene costantemente smentito dai fatti e dalla nostra esperienza
Posso dire che apportare qualche elemento
Che può
Aiutarci ad avere fiducia
Ci sono
Degli elementi intorno a noi che ci sollecitano
Uno è stato ricordato da Elisabetta Zamparutti ed è quel film che vedremo questo pomeriggio
Ma io voglio anche ricordare
Un libro splendido di una persona che qui tra noi Elio Fassone
Già magistrato
Se posso dire in amicizia già magistrato di quelli notevolmente inflessibili
Che per me vuol dire eccessivamente inflessibili per me ovviamente
Che
Ha pubblicato un libro in cui viene riportata la lunga corrispondenza durata anni e anni con un condannato all'ergastolo
In quel libro
Che è un libro che non consente
Di immaginare un futuro di libertà per uno dei due corrispondenti la libertà sta dentro la capacità di dialogo sta dentro
Il discorso tra le due persone
Il che ci richiama all'ultima considerazione che finisco davvero su questo
Una cosa che ha tutti
E possibile fare e che quindi tutti dovremmo sentire il dovere di fare e mantenere col carcere
Una Assisi ritardi nel rapporto il carcere da solo e condannato a rimanere per sempre quella macchina patogena
Vorrei dire quella macchina criminogena che riproduce all'infinito il delitto
Noi non possiamo salvare il carcere però forse possiamo contribuire a farsi che non tutti coloro che vi sia vi sono rinchiusi debbano vedere solo buio oscurità e dolore grazie
Grazie anche Luigi Manconi noi non apriamo il dibattito ora perché abbiamo appuntamento del pranzo molti di voi hanno nuova foresteria che vi attende però tenente con voi domande interventi di riprenderemo poi nel pomeriggio vi chiedo puntualità alle quindici noi inizieremo oggi pomeriggio buona pausa
Avete preso il caffè
No
Allora iniziamo la nostra sessione pomeridiana vorrei iniziare segnalando di una cosa che non abbiamo detto questa mattina ovvero che tutto tutto ciò che avviene tutti gli interventi sono registrati audio e video e a partire da domani mattina sul sito di Radio Radicale saranno scaricabili visionabili da lunedì anche sul sito del centro culturale quindi
Per chi fosse interessato e dovrebbero essere credo anche degli spezzoni di ogni intervento se ho capito bene quindi sono anche selezionato
Allora riprendiamo quindi i nostri lavori di questo pomeriggio la parola lasciato adesso a Francesco sciolto
Al quale somme come si dedicherà un po'a seguire condurre questa prima parte
Del pomeriggio che dedicato al tema del volontariato carcerario e di alcune testimonianze
Abbiamo chiesto alle Pastore Francesco sciatto di introdurre questo momento
Il suo impegno personale nel corso degli anni anche istituzionale
Ultimamente proprio in un gruppo di lavoro per le carceri sul tema delle carceri della Federazione delle Chiese evangeliche
In Italia
Anche il suo impegno la sua partecipazione nell'ambito della associazione internazionale di Ca'dei cappellani carcerari e quindi a Luís la parola per introdurre questa questo inizio di pomeriggio e poi invece la conclusione avremo l'intervento dalla Pastro Thomas
Grazie allora direi che abbiamo due sfide oggi pomeriggio
Marino individuate due dopo l'intensa mattina immaginare che abbiamo passato la prima è una domanda che veniva già dal dall'intervento di Elisabetta Zamparutti cioè che fare
La domanda di Legnini Anna memoria
Anche se ora non si usa più citare Lenin
Come
Traduciamo
Nella quotidianità per quanto riguarda noi come Chiesa come piccola comunità di credenti ciò che abbiamo ascoltato in un impegno quotidiano io tornerò su questa domanda
La seconda invece è una sfida che c'è stata rivolta oggi pomeriggio
Stamattina anche dalla segreteria del degli iscritti a ruolo dal centro culturale che ha un po'
Forzato
Il senso di questa giornata
Proponendo ci di lavorare sulla pena una prospettiva evangelica sul tema del carcere della pena
Invece di cogliere il l'invito
Molto forte del sinodo di parlare del tema dell'ergastolo
Non non non è la stessa cosa io voglio provare a cogliere questa sfida in maniera creativa
Parlando della questione del tempo
Quando noi pensiamo al all'ergastolo al tema dell'ergastolo pensiamo a un tempo una quantità di tempo infinito
Per tecnico in francese l'ergastolo si dice perché i criteri
Invece io vorrei provare a sciogliere la questione sul tema della qualità del tempo non dà la quantità del tempo
E provare a interrogare il tema dell'ergastolo e quello della cura pastorale
Del lavoro tra le mura del carcere alla luce anche di quello che abbiamo sentito oggi
Sul tema della qualità è una sfida difficilissima ma io credo sia la sfida anche per trovare un senso a come abbiamo pensato questo pomeriggio in cui ascolteremo anche l'esperienza di chi diciamo in prima persona ho avuto a che fare con una lunga pena
Ma anche con chi ha fatto per anni un lavoro di volontariato in un ambito che
Radicalmente dall'altro lato delle lunghe bene cioè la casa circondariale
Il luogo di attesa e per la cisterna della Bibbia a dove veniva messo Geremia o chi per lui ad attendere quale fosse il suo destino
Una frase classica che si sul Vergassola che mentre la pena di morte permetteva allo stato di togliere la vita di una persona
L'ergastolo permette allo Stato di prendersi la vita di una persona Vessella per io ti tolgo la vita o mi prendo la tua vita ecco
Credo che alla luce di quello che abbiamo ascoltato stamattina
Tutta la domanda che ci dobbiamo porre
E lei cito
Trend essi tutta la vita di una persona senza darle
Dico provocatoriamente indipendentemente da quello che l'ha portata essere dentro
Senza darle una minima prospettiva di
Mutamento della sua condizione questa è la domanda
Io non mi spingeva a dire che il dosso sinodo del debba rispondere alla provocazione di Luigi Manconi aboliamo il carcere
Il suo libro è eccezionale e se lo leggete in questo senso vi sembrerà molto meno provocatorio di quanto non apparisse oggi pomeriggio stamattina
E non mi spinge lo neanche all'idea di dire cosa che ha fatto già la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia aboliamo nel casco
Perché lo ha fatto
La federazione dei disagi limitati
Però credo che una parola su una pena
Come il cartiglio ergastolo ostativo cioè una una cosa per cui diciamo in soldoni mettiamo una persona dentro e buttiamo via la chiave
Forse noi possiamo dirla allora io ora dopo cinquecento anni la riforma protestante
Azzarda euro una di dire in due parole quale
Su questo una nostra parola so che sarete Clementi come perché
Sapere che molti degli strumenti diciamo devo logici di di di alcuni fra voi
Alla fine
Che cosa è la
La giustificazione per grazie mediante la fede
La scoperta che non abbiamo una seconda chance
Ho
Nessun'altra chance ma che ne avevamo una sola
Solo una chance era possibile per noi anche se non lo credevamo a dispetto di quella che è forse la nostra vita Prosperi Enza le nostre ferite non sa essere stati vittime o carnefici
L'unità chance che era data e che è data per noi che affidarci al Signore
Perché se ci affidiamo le nostre forze nisba se ci affidiamo alle nostre
Capacità teologiche sentendo le mie voi fra l'altro peggio di peggio e allora scopriamo anche
Il Signore ci dà una chance
E che questo cambia la nostra prospettiva sul mondo ecco
Per sanabile
Continua a essere questa la mia domanda
Che esista una penna che non via una prospettiva di cambiamento
Che lei gli
La prospettiva di cambiamento a lo abbiamo sentito questa mattina
Un atto che è quello di Recoba e collabora
Oggi utilizzando fra l'altro non è molto parziale
Anche i concetti importanti quale pentimento quale
Conversione mutamento di prospettiva camminiamo su un filo di rasoio altro che di lana noi usiamo queste queste
Questi linguaggi ogni giorno nelle nostre chiese non ci diciamo peccatore abbiamo sbagliato usiamo la parola perdono grazia ecco sono parole che dentro e fuori
Le mura di un carcere hanno un valore
Molto diverso
Quindi stiamo muovendoci su un su una su un filo di rasoio allora
Io credo che noi su questo e poi mi avvio a concludere perché avevo un'introduzione sano
Abbiamo due possibilità la prima è quella come piccola chiesa lo ripeto di dire una parola su questo
Dirla chiaramente se ce l'abbiamo una parola per carità detto che ce l'abbiamo che troveremo un consenso su questo dire che nella nostra prospettiva
Di
I meritevoli salvati se così possiamo dire pensare che la nostra Repubblica
Abbia l'articolo ventisette della Costituzione e non preveda mutamento un cambiamento per una persona che è affidata alla sua cura
Diabolik
Credo che questo noi possiamo e dobbiamo dirlo
Un'altra cosa è e qui veniamo al pomeriggio
Capire cosa possiamo fare nel frattempo ecco nel frattempo alcune cose le possiamo farle stiamo facendo in maniera un po'sempre disorganica disorganizzata un poi episodica lo fa la nostra diaconia lo fa la diaconia valdese lo fa il centro diagonale con delle strutture che accompagnano le persone
Tra un momento della loro pena a un altro lo fanno i nostri pastori e ministri che entrano nelle carceri
E lo fanno i volontari
Intanto un orizzonte sul quale dobbiamo essere d'accordo pena in carcere non sono la stessa cosa ma insomma ce lo vogliamo dire io posso dare l'ergastolo a una persona dire la tua vita d'ora in poi mi appartiene ma posso pensare che quella persona non debba passare tutta la vita dentro una cella
Che la posso controllare in maniera diversa che una misura possa essere anche stare fuori
Fare delle cose ordine delle cose
Dentro il carcere credo agire e poco quello che possiamo fare io lo dico subito sarò pessimista non so
Per l'Evangelo tutto si può poi si tratta di fare di noi possiamo fare poco però colpo così
E comprovare incidere sulla qualità di quel tempo
Quindi nell'ascolto pastorale delle persone nel tempo che passiamo dietro le sbarre
Provare a mostrare che c'è un modo diverso dividere il tempo anche dietro le sbarre anche anche all'ergastolo
E che quella qualità di tempo e di non è tutto un do ut des se c'è un tempo gratuito che può esserti concesso un ascolto quesiti concesso nonostante quello che hai fatto a dispetto di quello che ti offre l'amministrazione ecco proveremo oggi pomeriggio a lavorare su quel cosa c'entra una persona che ha lavorato con persone di un in carcere sei mesi
O anche il primo
Con chi fa una lunga bene che dobbiamo cambiare la cultura della pena e la cultura della pena che vuole che uno viene buttato dentro e poi ce ne scordiamo vale per chi deve fare tre quattro cinque anni per chi deve fare il gas se cambiamo la cultura della pena possiamo agire secondo dal mio punto di vista parziale modo di vedere la nostra fede evangelica in questo senso io credo che sia opportuno che ne abbiamo messo insieme tante cose oggi appunto e va approvato si è occupata di volontaria
Ultimamente alla casa circondariale di Empoli una casa femminile che ha chiuso IVA chiudono le carceri come in Olanda perché non ci sono più detenuti no
Capiamoci non è così in Italia chiudono perché poi ci si deve fare altro chissà cosa ci sarà
E poi con i volantini dell'associazione liberarsi io do la parola all'inizio Eva
Alla fine
Ascolteremo un intervento teologico di Letizia che però sarà introdotta Stefan
Funzionante allora grazie per questo spazio e sono anche contenta di raccontare un po'la mia esperienza cioè io mi ci sono buttato proprio in pieno in questo problema in questa problematica
Leggo perché mi viene un po'più difficile Paola così non è la mia lingua poi al capite ma insomma lo so abbastanza questi tagliandi
Il mio primo approccio con la galera risale nel due mila e due partecipando allo spettacolo della Compagnia della Fortezza all'interno del carcere di Volterra
A fine spettacolo veniva offerto un rinfresco nel cortile della fortezza
E ci siamo tutti mischiati persone libere e persone rinchiuse opporci allo stadio cioè otto il cielo stellato
C'era anche spazio per incontrarsi e scambiare qualche parola e mangiare anguria
Quando poi sono tornata a casa mille pensieri mi hanno attraversato la testa al ritorno da questa esperienza
Ho visto era Castellani giovani vite buttate via talenti che marciscono in carcere
Certo e agli atti non possono rimanere impuniti
Ma le domande sull'esecuzione della pena mi toccavano fortemente cosa si fa con queste persone e come avviene l'esecuzione della pena ripeto un po'quello che è stato detto stamattina
Lo spettacolo e l'incontro con il pubblico è sicuramente un prodotto una conclusione di un lavoro fatto ma loro inviato lavoro no tutto l'anno
Cito da un articolo sull'dopoteatro
Questi attori sono dei bravi attori ma non si può prescindere dal fatto che siano detenuti e che delle loro esperienze si nutre il teatro che stanno
Però è vero che anche il teatro ha restituito tanto al lupo fosse qualcosa che non si sarebbero mai aspettato di ricevere la dignità che avevano perduto
Farci mischia confondere quasi completamente tra detenuti e persone del pubblico per me è stato di grande significato mi spiego meglio
Secondo l'articolo diciassette del regolamento penitenziario la Società libera partecipare alla finalità rieducativa qui educativa della pena
E può aiutare a commuovere il reinserimento sociale
Come ci si pone affrontando un tale compito
La non distinzione tra persone libere rinchiuse mi ha fatto venire in mente anche altri pensieri
Siamo tutti esseri umani noi persone libere non siamo milioni forse abbiamo avuto semplicemente più fortuna nella nostra vita
Questo per me è una riflessione preliminare ed è fondamentale per allattamento predisposizione interiore nell'incontro con una persona detenuta
E voglio citare anche una cosa di Solzenicyn dell'Arcipelago Gulag
Se solo fosse così semplice se solo vi fossero persone cattive che insidiosa niente commettono azioni cattive
E forse sono necessario settennale dal resto Dinoi e distruggerle
Ma la linea che divide il bene dal male Passatelli ente attraverso il cuore di ogni essere umano in fondo è solo per il modo in cui sono andate le cose che gli altri sono stati assassini e noi non lo siamo stati
La mia scelta di fare il tirocinio nel carcere
Di professione facevo la biologa nutrizionista e dal mille novecentonovantasei o promosso e anche gestito dei gruppi di auto aiuto per i disturbi del comportamento alimentare
In seguito ho fatto una scuola di cauzione da con la società dell'ascolto distratto e doveva fare un tirocinio di centocinquanta ore allora ho deciso di cambiare specialità e ho pensato al carcere
Praticamente dal due mila e cinque faccio la volontaria nel carcere
Lecce cento cinquanta voi sono diventato dodici anni
E il mio tirocinio sia svolta nella sezione femminile del carcere di Sollicciano cioè vado sempre sempre faccio con le donne
è in carcere raccolta Storie di vita e inseguite in seguito ho avviato un gruppo di ascolto sempre nel carcere
Solo alcune considerazioni che mi sembrano importanti
E qui arrivo appunto il mio intervento impressionante della realtà della cosiddetta detenzioni sociale che interessa i due terzi della popolazione detenuta
Tossicodipendenti immigrati persone in situazione di criticità psichiche e sociali
Scrive Sandro Macana cioè è morto un anno un anno fa era presidente del tribunale di sorveglianza
Invece di utilizzare il carcere come extrema ratio non sia usato come strumento sostitutivo di risposte sociali che non si era in grado di dare o non si voleva dare volevano dare senta che mancava a proposito del personale operante il trattamento nell'esecuzione della pena lamenta un rapporto uno accento degli educatori con il personale di polizia
E scrive
Eccetto per l'attività degli istituti penitenziari non dovrebbe essere considerato un attività di polizia
Attraverso la quale realizzare contrasto continuativo contro persone da considerare costantemente ed essenzialmente per quello che avevano fatto nel passato
E non invece per quello che avrebbero dovuto fare mette a spasso riabilitativo in esecuzione della pena al fine di costruire un futuro diverso
Allora i miei colloqui
Le detenute fanno la figlia come richieste di tutti i tipi
Vestiario telefonata all'avvocato alta né alla mamma occhiali sigarette un po'di soldi sul conto
Mi è subito chiaro che non voglio fare dei colloqui per rispondere a questi bisogni primari che vengono sicuramente soddisfatti ma magari in un altro momento e con altri volontari
Solo una volta ottima scandito questa regola toccò uno dei primi incontri con la gente x che è una signora di statura piccola napoletana che gestisce il tempo e lo spazio dei colloqui
Una volta chiacchierando mette la mano sul petto e dice qui dentro c'è ancora un cuore che batte
è lei che fa mi fa comprare delle sigarette la prima volta nella mia vita perché non ho mai fumato
Lettieri queste sigarette le tiene nel cassetto per poter dame qualcheduno a chi non ha soldi per comprarmi
Tratta le detenute con tanta umanità sembra quasi che faccia alloro Amanda
Volevo dire questo perché molte volte gli agenti vengono viste proprio solo poliziotti invece questa era veramente Ancona mamma
Riguarda né vorrei rispondere a dei bisogni più profondi
Cose che sono più difficili da esprimere specialmente nel contesto del carcere nel quale molte volte c'è un clima di svilimento e di mortificazione delle persone
Vorrei conoscere meglio le persone vorrei conoscere il loro mondo con un ascolto che ha traccia e non giudica
Interessarsi alla loro storia vuol dire ridare valori alla loro persona ed aiutare alle atti a ritornare un'identità perduta
Non sono solo persone andate contro la legge ma sono anche altre cose
Trovano aiuto ripensare la propria vita raccogliendo la storia del passato e del presente e facendo progetti per il futuro
Questo rientra anche nella finalità del recupero ed il di educazione nell'incubo oltre l'ambivalenza di tavolo Vasco per il direttore del carcere di Arezzo si parla di terapia della parola dietro le stampe
Poi ci sono anche dei problemi per avere un colloquio letti tenute fanno le domandine per poter parlare con gli assistenti volontari oppure anche con qualche altra persona
Ma il marito che le conosco le faccio chiamare il rinvio senza vedere le domandine
Tollerando anche l'eventuale postazione quando fanno sapere che non hanno voglia di parlare
Teme si viene per chiedere non si BNP a chiedere qualcosa ma per parlare e per forse per aprirsi non averne voglia deve essere assolutamente rispettato
Ogni tanto insisto dicendo che le voglio solo salutare
Con questo voglio comunicare che le rispetto ma che comunque ci sono o fosse voglio in qualche maniera da non senza il mio viaggio a Sollicciano se non vogliono vedere
è una questione molto delicata perché viene detta anche da parte degli agenti e degli educatori
E tante volte le persone non hanno voglia di fare niente e stanno tutto il giorno sul letto fumando e guardando la televisione
Eventualmente impasti carte
Allora viene da dire alzatemi vestite vite al bene e attivate vi
L'esperienza con i cagnolini a casa mia aveva dei cuccioli deliziosi labrador T due mesi
Riescono a suscitare una grande tenerezza e tante emozioni
Mi viene l'idea ti porta me quattro asso diciamo cioè i due Biondi e due nere
Tu hai neri
I quattro Massarini all'entrata del carcere scritti sono da tutte le parti mentre l'ispettrice richiede la conferma la direttrice di poterle farle entra
Poi entrano attraverso no cortili fanno aprire porte che si chiudono dietro al loro attraversano corridoi lunghi e riescono a strappare sorrisi e sciogliere tutti cuore intellettivi disse divani operato che incontrano
Usciamo nel grande spazio verde all'interno del carcere Mammano le il Mammano le detenute escono dalle loro celle pervenire abiti eletto spettacolo
Le vediamo tutti questi detenuti con qualche d'uno ci mettiamo anche a creare mentre i cuccioli vengono apprezzati presi in braccio
Tento di raccogliere le persone in un comune Popper scambiare qualche tavola insieme ma non è possibile c'è un'atmosfera troppo dispersiva anche se gioiosa
Quando andiamo via qualcuno mi chiede di portargli un'altra volta
A proposito di questo incontro torna a casa contanti pensieri nella testa
Sicuramente ho fatto sciogliere dei tuoi opposta anche un po'di luce in una situazione che rinuncia e piatta
Hanno potuto passare due euro e gioiose ma in qualche posto del mio cervello c'è una nota estone
Lo sento in qualche maniera come una presa in giro cioè non coerente con quello che penso intimamente
Chi viene da fuori non deve portare degli spettacoli sul piattino d'argento
Ma devi cercare di restituire il lupo la capacità di agire di decidere il prendersi delle responsabilità
Cioè bisogna aiutarle a diventare atto della propria vita e non spettatore di eventi del meringa avvengono dall'esterno
Meno hanno trattati come bambini che si porta dal psichiatrico dal momento che non hanno altro da fare
Per un mese è stato un momento di conoscere di riflettere e di rimettere in discussione
Il progetto di mancata prevede che durante il giorno le persone devono stare fuori dalle celle nelle quali rientro no solo la sera durante il giorno devono essere impegnate in attività Davide Matteo non me devono essere delle attività che fanno luogo in prima persona e non passa attenti importati dall'estero
Allora adesso arriva all'esperienza di Empoli che negli ultimi anni sono andata lì perché era un piccolo carcere funzionante sì contro me e poi c'era la direttrice che mi piaceva molto
Era è stato chiuso un anno fa un carcere piccole appunto insieme ad altre persone abbiamo costruito un laboratorio di lavori femminili
E abbiamo fatto tutte al ora mi insegna che devo finire allora voglio posso va bene allora
Mentre si fanno queste attività si conoscono le persone si creano delle elezioni e agli Enti eredi aiutano a ridare dignità fossetta in tutta
Vendendo i prodotti ai mercatini le persone potevano guadagnare qualche soldo e avere anche un giorno di permesso
Frequentando un corso di cucito hanno ottenuto un diploma di Sartori alta Potter eventualmente utilizzare una volta uscita dal carcere
Per me è stata un'esperienza molto positiva perché eravamo come una grande famiglia collaborando in Rete con le varie associazioni
Teatro agricoltura scuole e anche con gli agenti di polizia eravamo in un rapporto di amicizia
Voglio dire sono una piccola cosa sui sui volontari nel senso che con frequentato vari corsi sul volontariato dove venivano Personeni importanti magistrati queste piano ed è
Altre che operano nel nel carcere però M è molto importante anche prendersi molto una della persona del volontario
Sì uno vuole entrare in carcere che sei perché lo vuoi fare come ti senti qual è il tuo obiettivo la relazione d'aiuto ti aiuto in qualsiasi situazione richiede sempre un continuo alla V corso disse
Una volta un secondo psicologo diceva in Psicologia l'altruismo no l'esistente qualsiasi cosa che facciamo lo facciamo per noi stessi importante estone consapevoli
E adesso arrivo al punto che appunto per me è importanti molto importante il concetto ponte che non c'è il collegamento tra dentro e fuori
Cosa succede quando la porta del carcere si apre l'ordine di scarcerazione arriva all'improvviso e le persone vengono buttate fuori
Sito non possono neanche telefonare a qualcheduno poi si ritrovano a Sollicciano Empoli a Prato queste in un deserto
E si e stanno insomma hanno il volto davanti
Affine affine pena si apra la porta e la prossima persona sarebbe libera
Ma c'è questo grande vuoto è una libertà
Ah fittizia molte volte senza lavoro senza casa senza un punto di riferimento
Poi ho avuto anche esperienza con la sanità una signora e stava sempre peggio stava sempre peggio la magistrate della sorveglianza anti tutti chiedo nella sospensione della pena
Hanno perso di Forlì eccetto eccetto insomma alla fine sono andata dalla magistrato di sorveglianza
Finalmente l'hanno fatto uscire aveva un carcinoma al lutto ma non era stato diagnosticato Select Motta tranquilla nel carcere con me mi sta Stasi
Altre volte o ascolto delle persone tossicodipendenti uscite fuori il vuoto dopo qualche ora erano intese dunque con una era un po'meno grave sono riuscita ad avere un tavolo da qualche farmacista con l'alta con un altro volontario siamo riusciti andare subito dal sette ma non è non c'è un po'legamento non c'è niente questa cosa non è organizzata due settimane fa dunque non è di vecchio io ho raccolto un signora di cinquantotto anni
Agli arresti domiciliari
Ho telefonato subito ai carabinieri loro sapevano già tutto come dovevano controllare questo signore però la situazione sanitaria non se ne sapeva niente è venuto fuori e luglio aveva bisogno di medicine per la vita
Beta bloccanti per il cuore una cosa del colesterolo eccetera ora aveva un'altra amica dottoressa che mi ha dato un pochino di medicine ma entro agosto io devo sistemare questa sì che situazioni del
Sanitari a sua
Credo che questa questione il collegamento tra giustizia e servizio sociale sanitario sia fonte ITO dello stato e che vada affrontato seriamente l'abbiam già detto
In maniera ufficiale
Cioè poi mi si dice è impossibile è un'utopia ma voglio dire anche a tener tutte queste persone nel carcere costa un sacco di soldi
E se poi pensiamo alle persone di pene lunghe se riusciamo questa settanta per cento di persone che stanno detenzioni sociale in qualche maniera per gli altri che hanno veramente pende lungo e si potrebbe fare veramente la lei educazione il ruolo della Chiesa occuparsi di quella parte di società questa immagine che avevo dimenticato lo sento come una forma di testimonianza di solidarietà che deve fare una chiesa
Poi lo fa come chiesa ma la collaborazione con altri importante per non disperdere inni al CDA nella ricerca dei negli anni bisogni ai quali si vuole rispondere
Adesso chiudo ho parlato all'inizio del teatro di Volterra dove la sua città liberarsi confonde con la società rinchiusa spero che questo possa avvenire anche nella realtà
Abbiamo già affrontato questo anche durante i nostri battesimo andare il problema spesso del del nostro stato sociale che considera tutti gli interventi uno dei segmenti
Ad un sì gli uni dagli altri non certo dopo quel segmento non c'è più niente
E questo è un problema per i detenuti che poi diventano ex detenuti è un problema per i disabili
Per i quali dopo la terapia non c'è un accompagnamento è un problema
E per i migranti e ne parleremo lungamente durante il nostro sino finita la fase dell'emergenza poi cosa ne ecco costruire guanto esteri collegato e è plurale e forse anche una delle cose che ma diventa difficile sarà di parlarne anche oggi a proposito di cani però vi dico una cosa interessante che ora abbiamo visto al al carcere femminile di Rebibbia mai sentiamo spesso dire Rebibbia rivide ci sono quattro carceri
E c'è una sezione femminile e lì in uno di quei diciamo cortili giardini con le zolle che venivano descritti ed è uno dei luoghi più rigogliosi che ci sono un rifugio per cani
Cioè le detenute hanno organizzato visto chiamavano in Comune ha avuto una possibile devono farlo spira un'ora non so è nata in maniera quasi episodica un rifugio per cani
Quindi in questo momento detenute le detenute si occupano del fatto in sé voi partite in vacanza ad agosto vivete a Roma e non sapete a chi lasciare i cani riportato a Rebibbia Algardi io c'è un giardino bellissimo le norme uno dei pochi in cui invece di guardare il cielo stellato diciamo si raccolgono escrementi bello
E dove il vostro cane tenuto in maniera eccelsa dalle ragazze che sono detenute a a Rebibbia mini questa cosa dei dei di può diventare anche un
Un lavoro in qualche modo è interessante questa prospettiva la parola a
Al nostro amico Nicola Valentino ci parla di tutt'altre esperienze
L'associazione Libera
Io
Intanto dico subito che ho fatto circa ventotto anni all'ergastolo collaboro da piacevolmente da molti anni con l'associazione liberarsi ma diciamo la mia ricerca
Intorno al tema dell'ergastolo al tema delle reclusioni si svolge Kassem per io sono stato quando ero ancora in carcere tra i fondatori della cooperativa sensibili alle foglie che è una cooperativa
Editoriale e di ricerca sociale che lavora intorno ai temi della reclusione intorno a temi dell'ergastolo da ventisette anni e all'interno della cooperativa sensibili alle foglie si svolge nella mia ricerca sull'ergastolo sui sistemi preclusivi e sulle istituzioni totali
Oggi di il mio intervento alla mia relazione riguarderà l'esperienza dell'ergastolo sulla quale propriamente rifletto da tempo e diciamo leggerò l'intervento anche per essere più sintetico
Premetto solo che questo intervento vuole in qualche modo nella prospettiva dell'abolizione dell'ergastolo all'interno della quale io mi muovo dentro questa prospettiva appuntato un cambiamento narrativo un cambiamento narrativo che immetta con decisione l'ergastolo
Insieme alle battaglie che in tutto il mondo si svolgono per l'abolizione della pena di morte
Ho avuto modo di leggere di recente un testo di convocazione di un congresso internazionale che si terrà nei prossimi mesi organizzato dall'Università di Padova dal corso di laurea insomma psicologia e dal master di studi sulla morte
Sul Maurice
Il titolo del congresso è agonie dell'identità
Il titolo del congresso è agonia dell'identità vivere morendo già nel titolo ma ancor meglio nel testo che accompagna l'invito al congresso vengono affermati alcuni punti che mi sembrano significativi nel definire l'agonia
Il suo ambito e la sua relazione con l'immaginario nella cultura occidentale
Vi si osserva che in Occidente più che dalla morte in sede le persone sono terrorizzate dalla costante minaccia del vivere morendo
Una lunga malattia o una condizione in cui sia progressivamente tolta la libertà il potere di fare ciò che si desidera
Causa perdita di vendita e il rispetto di se stessi
Alla base di tutto questo terrore vi è la minaccia della perdita e della degradazione di se stessi prima della morte
Ovvero l'orrore di fronte all'annientamento della propria identità più profonda del proprio essere se nel mondo molte persone vivono questa condizione di agonia cioè del vivere morendo non a causa di una malattia terminale ma perché vengono ridotte in ancora poste in agonia attraverso due istituti dei sistemi penali che sono la pena di morte e l'ergastolo
Queste due forme di pena istituiscono la Corniglia con l'atto stesso della sentenza
Ed essendo fino alla morte a differenza delle pene temporali essenza decretano la morte della persona a qualunque prospettiva sociale questo il significato dell'esclusione a vita dal consorzio umano e la loro caratteristica eliminati va a scanso di equivoci per quel che riguarda l'ergastolo voglio ricordare che la formula utilizzata in molte sentenze suo senza tanti giri di parole fino morte del reo
L'ergastolo qualunque Castoro e fino alla morte del reo ed è nel momento in cui lo Stato lo dichiara che inizia la Gorizia queste due pene capitali configurano anche una condizione specifica che unica fra le condizioni umane nessuno di noi voi ora sa dove morirà per gli ergastolani e per i condannati a morte lo Stato sancisce truppe moriranno eccome moriranno di carceri primi per mano di un boia i suoi conti deliberando sulla morte del condannato lo Stato prende possesso della sua attività
L'identità più profonda di ogni essere umano e quella di essere una creatura sociale
Quando si viene ai privati per sentenza della stessa prospettiva sociale la nostra identità profonda quel Seven razionale che ci caratterizza entrati in uno stato di agonia in un quotidiano vivere morendo che si consuma nella prigione
Ed è con la sentenza
è importante ribadirlo che viene inoculato nel corpo del condannato il germe di questa condizione terminale
Sia con la pena di morte che con l'ergastolo i congiunti della persona condannata sono essi stessi privati della prospettiva sociale di quella persona
Ed hanno a che fare da quel momento in poi con una persona morente
Con la quale non hanno alcuna materiale prossimità
Per queste caratteristiche specifiche pena di morte del tasto non non hanno nulla a che spartire con altre forme di pena e anche la Rete sociale familiare
Delle persone condannate si trova a convivere con una condizione di lutto privo di un immaginario che lo possegga forare
Hanno a che fare con persone finite ma morte alla stessa prospettiva sociale nella mia esperienza di reclusione all'ergastolo un giorno ho ricevuto una lettera da una persona che veniva coraggiosamente a trovarmi che saltando il suo rituale colloquio mi scrisse
Tutto questo mette a dura prova perché a dire il vero io non so se esisti veramente
Chi è durato di più in questa relazione con me priva di prossimità lo ha fatto forse perché a suo modo mia fantasma atto mi ha creato come un oggetto di fantasia proprio come si fa con un morto e io a mia volta oppure offerto di me una proiezione per alimentare questo fantasma
Voglio ricordare anche un'osservazione interessante che mi è stata fatta di recente da un medico durante un seminario un medico che si occupa di malattie terminali
Il quale al mio racconto su quale era stato e come si era sviluppato il mio rapporto con la condanna all'ergastolo
Ha osservato che il mio modo di elaborarlo era stato molto simili al moderno messo a punto da Elisabeth Kübler Ross di elaborazione del lutto in cinque fasi
La fase di negazione in cui neghi di avevi una diagnosi che ci porterà alla morte
La fase della rabbia poi c'è quella in cui il contratti cosa a cui fare non puoi fare poi c'è la fase della depressione e la fase dell'accettazione
In sostanza il mio rapporto con l'età astrologo aveva seguito le stesse procedure psicologica e le necessità di significazione studiate nell'elaborazione del lutto delle persone morenti la Polonia istituzionalmente procurata e non contratta per una qualche malattia configura attracchi la induce chi la subisce una relazione di potere di chi può assoluto
Essendosi lo Stato presso la vita della persona decidendo sulla sua morte questa riduzione in agonia per il prigioniero che la subisce configura una condizione di tortura la condizione di tortura appropria delle pene capitali
All'interno della quale possono esservi agite altre forme di tortura che fanno leva sull'incubo e sul terrore connaturato a questa condizione
Molte persone all'ergastolo in Italia sono poste infatti come si diceva stamattina anche in un regime di isolamento e di torsione psicofisica
Noto come regime del quarantuno bis sottoposti a questo doppio schiacciamento in alcuni casi da oltre un ventennio
Gli viene offerta come unica prospettiva lenitiva la collaborazione investigativa con gli organi inquirenti l'aspetto della conigli al si potrebbe dire e ciò che caratterizza le pene capitali nella contemporaneità
Sia a pena di morte che era un tasto che infatti osservate come vi riduco con istituzioni della riduzione in agonia propongono stringenti Analogie
La Corniglia nel braccio della morte
La pena di morte non è più come scriveva Cesare Beccaria uno spettacolo momentaneo
Benzina come animative Marco cinque uno degli attivisti italiani da molti anni impegnato contro la pena di morte negli Stati Uniti essa opera come una esecuzione durevole nel tempo
Lo stesso Victor Hugo nel mille ottocentoventinove scrivendo l'ultimo giorno di un condannato volle portate lettori ad immedesimarsi nella vera
Inimmaginabile tortura del condannato costituita dall'altezza della fine nel braccio della morte del carcere di San Quintino in California ad oggi sono oltre settecento le persone inattesa per lunghi anni della iniezione letale
In prevalenza afro americani in aggiuntiva
Fernando Eros Caro era un indigeno Yaqui Aztec nato nel mille e novecento quarantanove nel sud della California
Dal mille novecentottantuno è stato rinchiuso nel braccio della morte
E nell'arco di trentacinque anni Fernando acquisto per tre volte la morte approssimarsi ed essere rinviata
Ero scavato riducendo all'osso la condizione di tortura del braccio della morte ha scritto
Si può libere si può morire ma non si può vivere aspettando di morire
Addirittura nel due mila un giudice della Corte Suprema aveva annullato la sua piena ma la situazione restava comunque sospesa e la sua condizione di prigionia inalterata
Sono spesso in questo limbo giuridico ed esistenziale il ventotto gennaio del due mila diciassette Fernando viene trovato morto in cella
Infarto dirà il medico anche se nulla lo lasciava presagire ci piace immaginare che stanco dei trentacinque anni vissuti nell'agonia della tesa il suo spirito si stia definitivamente liberato sottraendo allo Stato il potere di decidere della sua morte
La riduzione in Agoglia all'ergastolo
L'ergastolo non va visto lei come la forma lunga di una pena temporale dal momento che non ha un fine pena lei come un'alternativa alla pena di morte
L'ergastolo è una pena di morte
Attualmente in Italia sono condannate fino a morte del reo oltre mille seicento persone tutte
Senza eccezione sono poste in questa condizione di lunga agonia nell'attesa della loro morte
Come nei bracci della morte degli Stati Uniti la maggior parte dei Mutis dei detenuti sono afroamericani e nativi all'interno delle carceri italiane
Nelle sezioni di isolamento del quarantuno bis dell'alta sorveglianza la quasi totalità degli ergastolani e nativa del sud Italia
Ed è del tutto evidente che non si tratta di Mou di oltre mille capimafia
E a ben vedere l'acqua duplicazione degli ergastolani in Italia dal novantacinque ad oggi e dovuta come viene osservato da un recluso
Dal fatto che per un solo omicidio vengono condannati all'ergastolo venti trenta persone
Una folle percentuale
Dovuta al fatto che l'ergastolo viene dato in base al reato associativo sia gli esecutori sia a chi si è reso responsabile
Di ruoli che in altre circostanze sarebbero puniti con pochi anni di prigione
Tornando al lo sguardo sulla conigli ha proposto per il congresso di cui parlavo nella lunga agonia dell'ergastolo è evidente
Oltre all'annientamento della propria identità più profonda direi disse c'è che è quella di in quanto creature sociali di morire alla stessa prospettiva sociale
C'è anche un corollario di progressivi annientamento identitari esecuzioni durevoli nel tempo per ciascuno DiVersi
Voglio ricordare in proposito la frase con la quale Luigi Settembrini patriota risorgimentale salutò i figli in partenza per l'ergastolo di Santo Stefano
Considerando ormai uccisa la sua identità di padre
Figli miei voi non abbiente più padre parlò come se fosse in punto di morte eppure la condanna a morte gli era stata pena commutata in ergastolo
La gogna in sostanza configura la morte come un processo che spegne progressivamente componenti della nostra identità
Ed elimina definitivamente opportunità sociali e possibilità umano devo trovo devono trovarsi a vivere un punto estremo di questo processo quelle Colussi centotredici ergastolani che si stanno facendo promotori di una legge di iniziativa popolare per ottenere il diritto ad una morte assistita l'uscita dall'ergastolo come dal braccio della morte in rari casi alcune persone sono riuscite ad uscire anche dall'ergastolo si può uscire non del diritto ma per concessione
Attraverso la grazia del Capo dello Stato Olla eventualità non rara di concessione da parte di un tribunale
Di sorveglianza della liberazione condizionale dopo ventisei gli anni di pena scontata
Sì per una persona condannata ad una pena temporale la libertà resta un diritto riconosciuto dall'esistenza di un fine pena accerto per un ergastolano semmai ci sarà l'uscita dall'ergastolo sarà esclusivamente per concessione
Dal momento che con l'ergastolo lo stato sicuramente la dignità della persona esso può avvalersi anche del potere di affiancarlo dalla condizione di perpetui ITA della pena
D'altronde questa possibilità costituisce una prerogativa arcaica dei poteri assoluti va detto però anche che in Italia per oltre mille
Dei mille seicento ergastolani trattandosi di ergastoli collegati
Ad alcune tipologie di reato l'asticella dell'affrancamento esige che l'ergastolano metta qualcun altro al suo posto
Collabori cioè con l'investigazione degli organi inquirenti nel due mila e sei la cooperativa sensibili alle foglie pubblica un racconto autobiografico di Mimmo De Simone
De Simone aveva vissuto più di metà della sua vita nelle carceri e nei manicomi criminali in un incubo del quale non era possibile vedere la fine commentando la sua uscita dal carcere la sua difficoltà di collaborazione del mondo di collocazione nel mondo così scriveva io vengo dalla morte
Perché ne ho vista tanta intorno a me
Più di quanta ne possa sopportare l'idea che io vado maturando a dieci anni dall'uscita per concessione dalla pena dell'ergastolo è che anche qualora si riesca a non morire all'ergastolo la riduzione in agonia però SIS irreversibilmente nel corpo di chi ha subito la condanna una paura molto simile a quella di un malato di cancro che scampato alla morte tenne la ricaduta
Dico questo perché di recente of fascicolato e archiviato e quindi riletto decine e decine di foto centinaia gli atti burocratici riguardanti i venti anni di reclusione
Di richieste di permessi premio per uscite per uscire alcuni giorni dal carcere di reclusione in semilibertà e in libertà condizionale
Fogli contenenti i rigetti le concessioni i controlli di polizia i piani di trattamento ai quali ero sottoposto ho svolto questo lavoro con la mia compagna conosciuta chiusura di questa esperienza
E che con lei si è immersa con affanno del respiro in questa agonia di attese a volte disattese avvolte corrisposte
Ma ad un certo punto è emersa la domanda decisiva perché mai mi fossi premurato di custodire ancora dopo molti anni questa documentazione
Con l'idea non di buttarla via ma di tenerla ancora con me solo in modo più organizzato la risposta quasi simultanea che ci siamo dati io dall'interno dell'esperienza
La mia compagna con uno sguardo esterno è stata per paura che tutto questo possa torna che siccome la mia liberazione non viene per diritto ma da una concessione progressiva qualcuno avesse potuto obiettare o possa ancora obiettare
Un timore diranno i giuristi tecnicamente infondato eppure un timore che mi è stato gettato dentro introiettato
Una paura appunto molto simile a quella delle persone ammalate sì di cancro che temono che la malattia ritorni e che l'agonia Siegfried prese ciò mi porta a dire a meno che almeno per quella che è la mia esperienza che anche quando si esce a causa delle lavorazioni istituzionali che il corpo ha subito chi esce
Non esce mai davvero che l'ergastolo si proietta alcune come un'ombra fino appunto a morte del reo
E che in fondo sei una persona viene dalla morte dalla morte viene solo prestata al mondo
Grazie per questi due interventi
In cui la parte diciamo esperienziale emersa in maniera molto forte presente continuiamo adesso con l'ultimo intervento prima poi di aprire al dibattito chiedere la Littizzetto Mazzone di accomodarsi
Allora lasciamo la parola dare Tisato Massone e grazie anche a lei per la sua disponibilità anche lei ha fatto un viaggio anche se avrebbe dovuto farlo comunque perché doveva essere in zona ma comunque
Come il ringraziamento per la sua disponibilità la preparazione che hanno messo per questo per portarci questo intervento
Letizia pastorale le nostre delle nostre chiese in Italia è una teologia appassionata una studiosa
Che unisce sa unire credo bene la riflessione teologica alla pratica nell'esperienza pastorale e quindi a lei abbiamo chiesto un intervento come vedete dal titolo la colpa e la cura d'anime poi intorno detto che si soffermerà solo su questo ma insomma saper dare un'indicazione generale perché oltre appunto la la sua preparazione su Studio teologico
Le carceri lei le le conosce sotto vari aspetti per ciò che sappiamo lo frequenta la frequentato come pastorale la cura individuale personale pastorale nella formazione di volontari nell'accompagnamento anche quel ponte tra la l'uscita
Allora a lei lasciamo la parola per questo suo intervento grazie
Ecco
Anche se il tema talmente grande che potrò dire dare solo qualche spunto di riflessione coi nel dibattito mi direte S le cose che ho provato a mettere in fila sono utili sono alcune delle cose che possono aiutare
Chi in calce ciba
Come no i volontari i ministri di culto
Che entriamo per incontrare
Il titolo ha come prima parola colpa
è un concetto che porta con sé il giudizio
E invece proprio il giudizio a mio parere devi inizialmente restare fuori dalle mura del carcere
Lasciare spazi all'ascolto
Per far sì che la parola la parola di Dio sia ascoltata
Significa lavorare sulla forza della persona che incontro sul dare sostegno o almeno o meglio indicare indio la forza di quel sostegno solo dopo viene messa avanti la capacità
Era la persona che incontro di rendersi responsabile estero
I reati commessi per la sofferenza inflitta anche ai figli alle figlie
Ai coniugi ai compagni agli amici e per il proprio futuro
Dobbiamo tenere ben presente nella nostra auto coscienza di ministri di culto il piano del reato è quello del peccato
Perché per troppi secoli le chiese cristiane hanno commesso così fortemente questi due piani da creare violente pressioni sui prigionieri
E infatti il linguaggio che usiamo in teologia
Dentro il carcere e lo stesso
La grazia il giudizio alla giustizia la confessione la pena ma come possiamo articolare questo tipo di linguaggio passando dal piano della confessione di fede della liturgia
Al piano invece di persone che si trovano a confrontarsi con queste cose a livello giudiziario
E voglio ricordare
I prigionieri gli le streghe gli emarginati in cancellati fino a strapparlo ad una confessione
Il cristianesimo è stato questo
Per questo quando entrò in un carcere come ministro di culto devo tenere separate lei le due cose il reato e il peccato
Perciò quando mi chiedo cosa vado a fare in carcere come pastore al trovo due risposte vado a far visita ad ascoltare a sostenere ad aiutare la trasformazione disse ad attenuarne la solitudine del detenuto della detenuta a cambiare un po'per uno
E il la qualità del tempo come è già stato detto prima ma questo potrei farlo anche se entrassi come semplice volontaria c'è
Un secondo motivo per cui vado in carcere e questo è il mio obiettivo ma non sempre viene raggiunto vado anche perché vi suoni la parola di Dio nella vita di queste persone e non solo anche nella mia
In quel contesto come una piccola luce
E chi il somme quarantatré da un campo di detenzione scriveva lasciatemi essere il cuore pensante di questa baracca
E poi ancora rimanete al vostro posto di guardia se ne avete già uno dentro di voi
E questo senso profondo di presenza di essere un posto di guardia che porto con me quando incontro i detenuti e le detenute
Il mio posto di guardia e la parola di Dio sonori per questo
Sono lui anche naturalmente come in tutta la vita civile per essere testimone e contrastare tutto ciò che il calcio che significa in termini di violenza umiliazioni inutilità
Ma questo mi appartiene come cittadina che ha la possibilità di entrare senza troppe difficoltà in una struttura totale come il carcere
Appunto Margana parlava della detenzione sociale c'è già stato raccontato
E lui nel due mila e sette calcolava circa il settanta per cento delle presenze in calce questa detenzione sociale questa no risposta al disagio sociale
E carcere negli ultimi decenni è diventato una sorta di discarica in cui vengono abbandonate le persone
E soprattutto vengono sequestrate le parti considerate malate della nostra società
Il nostro lavoro come chiese anche attraverso la diaconia valdese le due case aperte a Firenze a Palermo cerca di andare in una direzione diversa e già un modo diverso di pensare alla pena
Che consenta la ripresa della capacità personale sulla propria vita e l'inserimento lavorativo e sociali
Presidio civico dunque e presenza della parola soprattutto sotto l'aspetto dell'annuncio del perdono originario
E Litta basse che parla del perdono originario cioè del fatto che noi
Nasciamo come identità grazie a un perdono che riceviamo è proprio la riforma protestante ha offerto una prospettiva nuova sulla questione del perdono
Ha dato un po'di io vita alla relazione interpersonale rispetto al segno sacramentale ha un segno che i fuochi Dinoi di una riconciliazione con Dio è che anche un po'oggettiva atto e quindi meccanico più facile da ottenere
Invece
La relazione interpersonale significa che attraverso l'altra persona ci viene aperta una via di salvezza
Che la colpa viene presa in considerazione e la parola liberatrice si può far intendere poco a poco nella relazione interpersonale
La liberazione certamente e del tutto opera di Dio ma non può avvenire senza questa relazione interpersonale
Scrive Litta Bassett con un'immagine che mi colpisce profondamente nel contesto del carcere la porta della prigione e attenta non resta che varca Angela la promessa e annunciata bisogna crederci
La promessa evangelica originaria quella del perdono anche se questo deve venire da un affidamento che tutt'altro che scontato per chiunque di noi e tanto più per un detenuto o una detenuta
Si tratta di una consapevolezza disse che spesso manca e poi di un dialogo con Dio che prende la forma di un corpo a corpo
Come nel Libro di Giobbe come in alcuni salmi di disputa
A persone che affrontano però c'è e si costruiscono sistemi difensivi consultano avvocati
Scrivono lettere ai magistrati di sorveglianza per ottenere i benefici di legge come abbiamo sentito noi proponiamo a un altro genere di processo
Un processo in cui è Dio stesso che con poca come lo rappresenta nei profeti la distrutta profetica
Per esempio in Isaia uno quando Dio dice su venite e discutiamo insieme
Ecco questa discussione con Dio ha uno spessore molto forte in un colloquio in carcere quando la persona assente che Dio stesso l'ente poca non sul suo reato
Ma sulla sua realtà di essere umano
Allora può capire che il percorso del perdono richiede
Una profonda autenticità
E di fronte a Dio l'umiltà che comporta la consapevolezza della propria colpa e del tutto diversa dall'umiliazione che il detenuto la detenuta subiscono continuamente in carcere
Spogliati della loro umanità e della loro capacità soggettiva
L'umidità di fronte a Dio si basa sulla piena accettazione
Della dignità come creatura di Dio amante cercata vista da Dio anche dentro un'istituzione che vuole renderla invisibile socialmente
Entrando quindi con questo atteggiamento che voterete in teoria e come sforzo lasciando fuori il giudizio si incontrano delle persone solo delle persone
Inizialmente il senso di oppressione può portare a vedere i detenuti e le detenute soprattutto come vittime
E gli agenti di custodia con i direttori comandante delle guardie come avversari ovvero strumenti della struttura di oppressione
E del solo dopo che si capisce che tutte queste maglie
Gli ha gradi DiVersi sono parte della struttura di oppressione che vittimizzazione di quanti
E poi sullo sfondo invisibili spesso facilita immaginarie come
Ancora più colpevoli proprio perché invisibili stanno i magistrati gli avvocati che non vengono mai ai colloqui gli educatori che non incontrano mai detenuti
Mentre insegnanti di scuole psicologiche sono a contatto con i detenuti e le detenute ma tutte queste figure come anche i volontari i ministri di culto
Tutti noi diventiamo organici alla struttura totale in qualche modo passivamente complici anche se
C'è qualche possibilità che abbiamo
Trasformare
Dei piccoli pezzi di carcere
E tuttavia neppure noi siamo fuori da questa dinamica la violenza e circolare si sta tutti e tutte in una dinamica comporta in questo caso una qualche forma di violenza
Lo sanno anche i detenuti che a volte in sei città a nord a loro Sapienza sottraendosi
A volte infatti solo la sottrazione dal conflitto o dalle relazioni tout-court funzioni
Ho in mente un giovane del Camerun convertitosi in carcere addestrato con crudeltà dal padre fin da bambino a uccidere a mani nude
Luís non vuole essere toccato e tocca che nessuno non vuole essere abbracciato per paura della belva che si è insinuata dentro di lui
La disperazione ha il volto di questa persona che si sottrae alla violenza e si aggrappa all'amore di Dio come unica possibilità di riscatto
Ma la disperazione anche più banale
Al volto della ragazzina tossica cui per strada non avrei mai dato
Alcun ascolto
E invece andando in calce lei c'ha chiesto ad appena stata
Messa dentro e ci ha chiesto di poterci incontrare
Ma ci ha mostrato plasticamente la violenza feroce della sezione femminile dopo il primo colloquio
Saputo che era stata abbandonata dalla famiglia non aveva nessun sostegno abbiamo pensato qualche soldo per la spesa interna forse perché in estate non funziona la Caritas non funzionano le piccole cose
Che servono per iniziare una detenzione non aveva nulla lo shampoo e il dentifricio
Una Sciamano di tabacco
Ma dopo una settimana colloquio successivo la ragazza si è presentata con dei grossi lividi al collo
Un'altra detenuta aveva adocchiato il suo tabacco un tesoro che lei portava appesa al collo
L'aggredita rapinata la schiacciata sulla branda
Lei piangeva per la rabbia era di nuovo senza tabacco ma soprattutto era di nuovo sola
E la colpa ho pensato
Era nostra
Che l'avevamo scelta per un aiuto così casualmente senza pensare alle invidie che si creano in una sezione carceraria dove nulla è davvero tu
D'altra parte Cancele funziona proprio su questa spoliazione di ogni possesso di ogni decisione personale dentro al carcere i sistemi di punizione di premio non hanno nulla a che fare con le relazioni esterne
E i detenuti sviluppano forme di adattamento e resistenza passiva che permettono di vivere nella cancellazione della loro soggettività
Di vivere un senso di ingiustizia che e vissuto anche se non più fortemente anche dalla famiglia che fuori dai figli
Quando si viene detenuti le redazioni estende si restringono
Diventa non solo quelle riconosciute legalmente le amicizie pendono qualsiasi rilevanza
Non sono c'è la coabitazione forzata all'interno delle celle il sopruso che si deve subire quotidianamente
Ma c'è anche il fatto che le relazioni sono solo quelle parentali solo quelle di un marito di una moglie di un figlio di un genitore che magari non si può spostare e allora ecco che
Mi sento privilegiata poter entrare e incontrare una persona che non potrà incontrare nessuno perché i genitori sono anziani la compagna e convivente ci vorranno mesi perché abbia il permesso di entrambe
L'unica persona che può incontrare questo detenuto un ministro di culto oppure i volontari che casualmente vengano a sapere che è stato detenuto
Ma
Questo significa che lasciar fuori il giudizio
Vuol dire anche inserirsi in un mondo chiuso soffocato soffocante
A volte soffocante in senso proprio materiale come in questa estate torrida in cui a Sollicciano
Non è stato praticamente possibile installare i ventilatori che erano stati donati tramite il cappellano cattolico prima che le temperature scendessero
A volte poi le conseguenze di quanto facciamo sono contrarie a ciò che noi ci aspettiamo oppure veniamo anche manipolati
Nel cancello della Spezia tramite l'otto per mille abbiamo iniziato anni fa un laboratorio di cuoio e via in cui erano coinvolti quasi tutti gli ospiti della sezione protetta ossia quella dei sex offenders
Diverse persone hanno chiesto dei colloqui con me come pastora alcuni davvero per confrontarsi con Dio
Ma uno in particolare ha cercato di usare armi per la sua strategia di potere interno alla sezione fa parte della dinamica delle relazioni in carcere
Incontrarsi con me li dava prestigio nonché io gli dessi alcunché ma di fronte agli altri Looy era quello che aveva incontrato la pastora che aveva portato il il laboratorio dentro quindi era in contatto con una figura di potere
Un piccolo potere che essi quello che si può acquisire in una sezione di carcere
Nei colloqui mi raccontava infatti di essere colui che metteva ordine nella sua cella decideva chi doveva starci nella sua cella chi non doveva starci
Sceglieva i compagni organizzava degli pranzi
Da altri ho saputo che era in calce per riduzione in schiavitù di giovani ragazze dall'Est Europa
Era tra il sex offenders
E cento nomi sono illusa di poter cambiare qualcosa con questi colloqui non basta qualche colloquio per cambiare l'immagine disse che uno si costruisce
Un altro detenuto che a Sollicciano è riuscito a ottenere una posizione ragguardevole fa il bibliotecario va a scuola e benvoluto da tutti
Ci fa un po'da tramite per chi vuole venire al culto è lui che invita incoraggiata in pensione a venire
E immagino anche che non lo dica a chi a lui non piace
Così per noi del gruppo evangelico al momento questo signore francese è un punto di riferimento positivo ondata di presenza positiva
Ma capisco che è inserito in questa di cerca di una di un potere di una dinamica violenta di relazioni diseguali all'interno del carcere
L'enormità dei delitti
E la miseria delle persone che li hanno commessi ma anche la loro simpatia i loro volti loro nomi si accompagnano con un senso di responsabilità verso di loro che mi porto dentro
Presentando queste singole persone addio
Solo Dio può trasformare i cuori eppure mi chiedo in che modo
La mia presenza si inserisce nelle dinamiche di potere di oppressione del carcere come vengo usata da uno dall'altro detenuto o anche dagli agenti di custodia
Che decidono se portare a colloquio o al culto i detenuti quasi fosse un premio partecipare a un momento di preghiera
E così che lo concepiscono è un premio o una punizione che inseriscono nel ben conosciuto sistema di retribuzione su cui il carcere e costruito Einaudi ci inseriamo in questa dinamica dopo tutta la nostra predicazione sulla gratuità della grazia siamo vissuti come un premio o una punizione
La coltre insomma è ben suddivisa
E anche se comunicare cioè si pretende di isolarla fuori dalla società in una sorta di condensato del male da tenere ben chiuso essa dilaga
Secondo don Alessandro Santoro nel quartiere delle Piagge in cui Luís opera
Immagini di Firenze circa il quaranta per cento delle famiglie di quel quartiere rapporti con il carcere lui è solito dire che Sollicciano è un pezzo del suo quartiere
Le famiglie la colpa anche loro l'hanno vissuta lo sviluppo del degrado delle relazioni nel momento del reato e poi nella marginalizzazione sociale seguita alla cancellazione
Nella fatica di aiutare chi è ristretto in carcere Sollicciano praticamente non è raggiungibile in autobus
Ma cosa possiamo dire della colpa che riveste significati sociali e che ci coinvolge nella sua dinamica collettiva e colpa quella degli agenti di custodia che collaborano con la repressione invece che con la rieducazione
Non torroni detenuti che chiami a colloqui del paradossale perché a Sollicciano le celle sono chiuse ventidue ore al giorno
Come fai a non trovare una persona in quelle condizioni e non solo non li accompagnano al punto al colloquio ma neanche te lo dicono che non verranno
Abituati come sono al tempo insensata e inutile del carcere e Túpac dimezza mattinata
E colpa anche quella degli educatori che non incontrano i detenuti lavorano solo sulle carte giudiziarie ne hanno troppi
Oppure quella degli avvocati in gratuito patrocinio che abusivamente chiedono soldi alle famiglie per occuparsi del processo
E le portano alla disperazione delle famiglie non chiamano gli avvocati perché ogni volta che richiamano devono Davide soldi
E colpa pensionare ma anche collettiva quella di una società basata sulla rapina e l'esclusione invece che sulla condivisione la giustizia
E colpa della nostra incapacità di pensare in modi diversi di sanzionare reato
E poi c'è anche la colpa del detenuto cento ma non è prima di tutto quella colpa che luglio lei deve portare di fronte a Dio
La conversione inizia quando uno sente la presenza di Dio nella sua vita e tutto viene trasformato dalla riconciliazione in Cristo
La domanda sulla violenza della struttura sociale carceraria di cui anch'io faccio parte
Non deve abbandonarmi mai in questo percorso pastorale soprattutto perché sono io che entro in calce che decido di farlo che impongo la mia presenza che pretenda di parlare di Dio a chi lo vive come un giudice spietato
O a chi lo lascia lo ha lasciato le quali tiene d'origine in Perù in camera e non crede di poterlo ritrova che qui dentro
E così come contesto la logica del do ut destra dei pacchi alimentari donati Akiva ammessa
Così non posso proporre io uno scambio di tipo evangelico a chi vado a visitare io vengo da te però poi tu accetti la mia preghiera la mia lettura biblica
Spesso non è neppure chiaro chi siamo noi Testimoni di Geova cattolici ciò analfabetismo religiose in Italia non solo dentro il cancelliere ma anche fuori
Paradossalmente che Cirri riconoscere i più sono gli evangelici stranieri perché latinoamericani e africani conoscono bene la realtà delle Chiese evangeliche se non altro perché le donne della loro famiglia le mamme le sorelle le nomine
Andavano in chiesa
E dunque tutto un lavoro nuovo del tutto nuovo quello di fare spazio a Cristo nell'incontro con i detenuti culto e nei colloqui personali
Perché sia Cristo a parlare e a toccare la vita di chi mista di fronte ma anche la mia
Molte domande mi accompagnano quando entro e con queste domande concludo
Che cosa ha portato qui queste persone non solo il loro reato ma il percorso di vita
L'abbandono in cui si sono trovati come ne usciranno
Quali piccoli semi posso donare loro da tenere con cura e rigirare tra le mani di notte
E forse non è l'Evangelo
La pubblicazione Donata che non riescono a leggere perché
In molti casi è troppo complicato
Anche se per iniziano con molta buona volontà credendo di trovare dentro la parola della lo salvezza non riescono ad andare avanti
Quale cammino allora
Posso fare con loro per accertare farli accettare le loro responsabilità per affrontare i famigliari delle loro vittime per ritornare a essere genitori per ritornare a essere mariti o mogli
Quali quale cammino per lasciarsi perdonare da Dio invece di trovare ad Assen tutte le auto giustificazioni assolutorie
E nel frattempo però
Come aprire spazi per il piccoli rivoli di giustizia dentro il carcere nelle relazioni di potere tra i detenuti negli scambi ineguali con tutte le autorità nella falsità di relazioni complici
Come evitare di far picchiare una persona che voglio aiutare e come evitare che un'altra persona venga solo perché come può
Esercitare il suo potere
E anche la battaglia contro l'ergastolo
Fa parte di questa ricerca di una giustizia capace di Ristuccia dimezzare persone di non far demolire ogni giorno di più togliendo loro ogni speranza ogni dignità umana
Sempre mi viene in mente quella parola riportata dei tre Thiele
Dove dice
Il signore rivolgendo sia tutta la comunità
Di nuovo come è vero che io vivo dice il Signore Iddio io non mi compiaccio della morte dell'empio ma che l'empio si convento ha dalla sua via evviva
Con venti interviene convertite vi dalle nostre vie malvagia perché nuovi reste o casa di Israele
La domanda di Dio è rivolta la casa di Israele non reo
è una domanda rivolta alla comunità alla società convertite vitale vostri vie malvagia
E la dinamica della società che crea una situazione tale per cui la violenza sì riproduce anche all'interno Cancemi
Bene grazie anche a letizia Tomasson per questo ultimo intervento adesso abbiamo
Dieci minuti per iniziare il dibattito
Anche perché c'è un buffa che ci aspetta alle sedici e quarantacinque vorrei evitare perdiate
Quindi aprirei adesso un momento per delle prime reazioni poi dopo la pausa avremmo ancora un'oretta per proseguire il nostro dibattito siamo partiti dalla speranza contro speranza
Attraverso il firmamento contrapposto ai bisogni fisiologici al tempo la qualità del tempo all'agonia al ponte tra dentro e fuori la dignità la colpa al giudizio la violenza
Una discussione stimoli monto ricchi e quindi lascio a voi la parola vi chiederei degli interventi diciamo sintetici abbiamo sia questo microfono
Avevamo anche un microfono gelato che adesso troveremo quindi anche dal pubblico possiamo venire prego si può venire qui
Due parole sono presso l'esperienza che ho vissuto negli anni Ottanta fine anni ottanta
Mi trovavo a Berlino per motivi vari e ho avuto l'occasione di ospitare nella struttura di cui ero responsabile dei carcerati
Dei detenuti
E ha Bellizzi Irpino più grosso cancellata periferia di Avellino dove ci sono solo detenuti con lunghe pene vocazione o trent'anni vent'anni fa però era negli anni in cui cominciavano a poter uscire con l'articolo ventuno con la legge Gozzini che permetteva di uscire di giorno torni nota di avere qualche licenza e di
E poi va be'poi la semilibertà eccetera eccetera
Quello che che io ho capito quello che io ho fatto è stata di ospitarne nello strutturati non tutti quelli ma insomma selezionati con l'aiuto del migliore di Rovato mi dicevano mi scrivevano in tante e non il direttore del carcere ma ma loro stessi diciamo questo sì questo no questo no perché della camorra sostiene di vennero date e perché ha paura di andare a casa eccetera eccetera eccetera
è che ospitava e basta non mi sono occupata mai per le leggi a fondo né della perdita del carcere in modo ufficiale
Però ho ascoltato questi raccontavano raccontavano raccontava cos'era la vita del carcere e per cui c'è ascoltava ne avevano voglia di essere ascoltati
Premesso che aveva aspramente escluso almeno a livello cosciente ogni ogni idea di aiutarli a salvarsi a venir fuori e a vedere ma cercando al massimo un rapporto alla pari Pamparato sacco di cose nove le cose
Dopo ve ne vale a dire una riferendomi a quello che è stato detto prima vi ricordate la descrizione del carcere e la la fatica di convivere ripensando ai alle proprie pene perché non sai cos'altro pensare io ho scoperto una cosa tutti coloro che fossero politici o comuni assassini o sono ladri tutti raccontavano di avventure di evasione quasi sempre non riuscite qualche volta riuscite ma poi dritto dava detto dopo poco poco tempo perché quando sei fuori senza documenti senza soldi è difficile sopravvivere e non contavano 'ste cose faticosissima per cui poi alla fine quando li riprendevano
Avevano un aumento di pena perché c'era comunque un procedimento
Ce n'è uno che per esempio il tratto per due anni per furto quando aveva compera compiuto diciott'anni ne ha fatti Venditti tutti gli altri ne ha commessi penalista tentate evasioni eccetera eccetera
Allora per dare un'idea della vita del calcio dopo un poco e io ascoltavo 'ste cose venivano a trovare la domanda ma chi ve lo fa fare di cacciarli nei guai di aumentare la pena
E e tatto non riesce mai non funziona mai funziona solo se sei un affiliato alla camorra che appena riesce a uscire qualcuno ti fa andava all'estero sommate che aveva tutto l'organizzazione ma da solo non ce la fa
E questo e questo a a ai parlando soprattutto può uno buono uno che ha capacità di riflessione se fatto vent'anni a riflettere sulle cose
E lui mi ha detto hanno mai semplicissimo tu non puoi stare in un posto in cui ti fanno fare la vita che ti fanno fare intuitivi chiudono e ti tolgono tutto non ti danno niente senza lottato in continuazione contro la struttura che ti opprime e l'unico modo di lotta scappa cioè rifiutare che tu stai lì dentro altri dieci anni oltre vent'anni tentando il no io me ne vado e quindici questo è quello che dà la forza speranze
La capacità di di di resistere
Era un continuo tentativo di fuga continuo tentativo Dante è uno dei più rocambolesche che quando gli raccontano sono tu dici ma non se lo vede in un film dice no a questa inventato non succedeva andar via con le cose più folli
E e questo però dà la misura di mi mi mi c'ho pensato stamattina quando dice chiusi lì dentro non c'è nessuna speranza finisce col padre nato appena a meno che ti dai da fare andartene
Aggiungo una cosa che lo stop scoperto come tutti i luoghi in cui sulla difficoltà la vita e la morte sono sono sono presenti quotidianamente ci sono due tipi di compattamente grosso modo c'è chi tira fuori il meglio di sé c'è chi tira fuori il peggio di sé per cui il più deboli più quelli che non avevano Energia Keck che ti che che sia in cuffia Ravano con la direzione con le guardie carcerarie poté avere minimo privilegio pezzetto tra quelli io non li ho conosciuti perché quello banco riuscivano quelli manco riuscivano tenerne per quello che per legge che era dovuto perché comunque devi fare la domanda la richiesta questione mi amministrativa complicate eccetera eccetera
Quelle che ho conosciuto son quelli che sono stati capaci di darsi da fare anche i comuni non sono politici
Per andare conto cioè oltre all'evasione come la legge Gozzini che è quella che ha dato per che è quella che è stata così mi dicono loro e che è stata fatta perché il carcere erano diventati ingestibili fece quanto erano i più nessuna speranza di rivolte rivolte armate della erano talmente tante che meglio dargli qualche speranza perché settori dice se stai buono forse un giorno scenario allora allora acque quelle che sono riuscite usufruire di questa legge che veniva andranno e per le licenze per perdeva semilibertà eccetera sono comunque quelli che hanno continuato a lottare malgrado tutto quindi in un certo senso il più i più vivi i più vivi e poi c'era tutta un'altra che checché niente che che che è stata soffocata smesso tiritere nel senso completo nel caso nel carcere con questi qui sono stabilite personalmente nelle relazioni con cui ancora adesso siamo amicissimi altri io persi di vista uno semplificato in carcere però insomma ma mai volevo accennarvi a questa esperienza relativa a queste cose
Grazie ancora un intervento sì
Volevo rivolgermi a
Letizia che detto una frase che mi ha colpito molto perché la sto vivendo
In carcere in questo momento la violenza
Si riproduce nuovamente
E si riproduce delle persone
In cui hanno subito anche violenze
Sono naturalmente queste persone che vado a trovare su un quarantuno bis per cui sanno benissimo sanno purtroppo benissimo non qual è sarà la loro la loro non vita come dice uno
In uno di questi tre e un violento e questa violenza la riproduce anche con me
Al punto che
Un certo punto mi sono alzata
E non uno neanche salutato me ne sono andata
Ma cosa la veramente scioccato
Ma soprattutto perché era una donna facciamo attenzione anche questo molte volte
E non sono andata per un mese
Per cui ha di nuovo il fatto la richiesta eccetera eccetera anche sulla violenza bisogna insegnare anche a loro
Che non possono utilizzati
Perché questo nitido un utilizzo molto pericoloso
Perché su questo utilizzo ti chiedono anche delle cose non non chiare non espresse però uno di questi mi ha detto sono contenta che una donna perché una mamma e più complessiva
Ha smesso subito dopo la seconda volta di pensare che ero comprensiva la
Questi questi giochi ne fanno e io dico sempre facciamo attenzione quando si batte che c'è un itinere utilizzò terribile altri invece no vengono con la Bibbia uno soprattutto mette la Bibbia sulla sul tavolo e chiede dispiegare quello che Lugli aveva né
Attento
Fa un percorso perché non son tutti uguali fa un percorso di su se stesso
La persona che dice io non so quante persone ho fatto uccidere
E quante ne uccise ed è giusto che io stia qua
Veramente io non son più riuscita neanche a guardarli fa questa è la consapevolezza di un cammino di un cammino importante per lui per cui dico quando mi chiedono è importante che voi abbiate sì e imposta è importante anche perché c'è un cambiamento in tutti i loro quello dalla violenza che ormai sa system fa così cioè io non ci vado diciamo posto
Facciamo solo attenzione che non ci utilizzino perché queste sono persone molto intelligenti
Le tre persone che ho io era sono a un livello di guardia anche se sono al quarantuno bis per cui non sottovalutiamo ormai perché sono persone molto intelligenti che hanno gestito
Come diceva il tutte rimaste in quartieri ma non solo dei quartieri questo vorrei dire alle persone miei colleghi ai risparmia volontari non sottovalutiamo mai le persone che sono in carcere perché ci sono stati dei grandi problemi con persone come noi ministri di culto con volontari e comma anche persone che andavano per aiutarli questo è una cosa che a cui tengo molto di rado
Grazie dire ora quindici minuti di pausa ci ritroviamo con Manconi Zamparutti Tomasson è qui al tavolo così posso interloquire con valvola pausa
Guarda automaticamente anche se
Aprirà la porta
Allora cominciamo anche perché alle diciotto vorremmo iniziare la produzione del film
Abbiamo già un paio di interventi
Quindi
Grazie sono Bruno Mellano sono garante detenuti del Regione Piemonte mi ha salutato prima Luigi Manconi ma volevo fare uno dovrebbe benissimo aggiunta una una serie di note
A quello che ho sentito e che ho vissuto ho gettato di ringrazio davvero preso molto stimolante molto culturalmente interessante
Beh il quadro se l'ha detto siamo cinquantasei mila detenuti nelle cento i novantuno carceri italiane un tende di nuovo in salita e anche in Piemonte tredici carceri il dato attuale e di oltre quattro mila detenuti
Eravamo scesi a tre mila cinquecento quindi c'è un trend significativamente in aumento con le problematiche solite in strutture che sono fatiscenti logorate dal sovraffollamento degli anni passati e dove lo spazio recuperato dalle leggi straordinarie che hanno permesso una deflazione negli anni passati non hanno però creato un sistema davvero diverso
Come si sperava e siamo quindi in attesa fiduciosa almeno io lo sono del fatto che il percorso attuale che vede il Parlamento aveva approvato la legge delega e quindi aver messo in mano al ministro Orlando la possibilità di una serie di interventi molto significativi sulla riforma dell'ordinamento penitenziario sull'ordinamento penitenziario minorile
E sulle misure di sicurezza credo che possa essere una speranza per una stagione in qualche modo nuova per l'esecuzione penale del nostro Paese tarato
Occorre dirlo occorre ricordarcelo noi usciamo da una serie di condanne gravissime della corte europea dei diritti dell'uomo
Due mila nove sentenza sulle rimanenze del due mila tredici sentenza Torregiani che hanno messo sotto scacco il Paese Italia lo Stato per l'esecuzione penale nelle nostre carceri quindi il fatto che voi con questa importanza con questa ufficialità vi occupate del carcere e di un aspetto del carcere il più in qualche modo anche complicato complicato da comunicare complicato da socializzare come l'ergastolo l'ergastolo ostativo il quarantuno bis è molto molto significativo
O che le devo dire che siamo parlando di un numero veramente ristretto di persone si diceva mille seicento detenuti in ergastolo il dodici ottobre magari Manconi ha dei dati più aggiornati in Italia erano mille seicentosettantasette gli ergastolani
E nella stessa data però gli ergastolani ostativi mille duecentodiciassette quindi io lo dico sempre quando a cominciare da mia mamma tutti gli altri dicono non esiste per caso nessuno fa all'ergastolo non c'è mai una pena vera non è vero non abbiamo i dati in cui chi sale al gas all'Italia fa davvero il fine pena mai mi fa davvero una cosa che senza prospettiva senza speranza
Sul quarantuno bis il carcere duro in Piemonte abbiamo due strutture Cuneo e Novara dove presenta il quarantuno bis Cuneo avevamo PCT a farlo chiudere
Nel senso che è talmente logorare
Fatiscente la struttura che ha ha ospitato fino a un anno e mezzo fa i detenuti del quarantuno bis che l'amministrazione penitenziaria ha deciso devo dire anche su sollecito e denuncia del Garante regionale di chiudere la sezione mano tesa attuale e che hanno ritinteggiato e stando per riaprire il quarantuno bis senza quelle modifiche necessaria e che lo stesso Santi Consolo aveva la comandato e richiesto per poter riaprire l'istituto che semplicemente a Cuneo c'è un problema di acqua calda di riscaldamento oltre che di tripla schermatura le finestre altro che il cielo stellato
Grate
Rete e chiusura con l'ex da o opaco quindi non entra neanche la luce non non si vede il cielo
E allora per dire che abbiamo una situazione molto complicata su questo da parte di carcere che una parte molto ristretta rispetto ai cinquantasei mila lo dicevo prima ho sentito gli interventi più che hanno cominciato questo dibattito l'ho già detto la signora che è intervenuta per prima ha fatto un quadro che era rispetto alla sua esperienza relativa agli anni settanta ottanta è un caso è molto diverso rispetto al a quell'epoca davvero di evasioni di tentativi di evasione o di pensare la poca libertà attraverso l'evasione non è davvero più questa la stagione i detenuti
Sono pochi quelli che tentano così anche perché il sistema premiale che quello che ha fatto sì che il dei caccia e non esplodesse no hanno spinto i detenuti a percorrere i percorsi all'interno del carcere e tutte leggiamo le misure alternative i permessi in realtà da persone interne sono legate ad una buona condotta il rischio peggiore che abbiamo è che la buona condotta sia vissuta come quello che sta in cella ventiquattro ore su ventiquattro senza far nulla quindi non disturba
E quindi un carcere che viene spesso e volentieri lasciato gestire alla polizia penitenziaria perché i direttori non ci sono perché sono a scavalco fra più carceri finisce per essere quello il metro di misura di chi è curavo buono e diciamo
A seconda un modello di sicurezza del carcere
Chiudo dicendo con una battuta la pastorale ha detto di questo rischio me lo sono segnato di essere passivamente complici rispetto a una struttura che in serio lenta
E però è violenta anche lo dobbiamo anche dircelo nei casi piemontesi sono all'onore della cronaca
Violenta anche e soprattutto detenuti e detenuti li ha già vinti detenuti dobbiamo casi eclatanti nessuna che ad Arconate sono andati davanti al magistrato perché abbiamo agenti sotto inchiesta in alcune carceri piemontesi per
Un abuso di forza contenitiva rispetto a alle dinamiche pur complicate che ci son dentro il carcere quindi anche come garanti di via a volte di essere funzionale ad un sistema che continua ad essere un sistema essenzialmente repressivo custodiale
E nonostante tutte le dichiarazioni poco trattamentale di recupero reinserimento come vogliamo dire è sicuramente una cosa che abbiamo nel cuore la signora che è intervenuto su e diceva che fa la volontaria del quarantuno bis
Ho ho chiesto in quale carcere perché per esempio ai garanti non fanno incontrare i detenuti del quarantuno bis nonostante richieste novanta solleciti lo sente che è stata promessa una circolare che chiarirà che cosa
E come comportarci ruolo molto complicato molto difficile quello
Però è diciamo una parte del di un problema più complesso di cui dobbiamo vi ringrazio di occuparmene perché lo stimolo e la necessità che la Società rifletterà su questo e spinga le istituzioni del territorio la società a occuparsi di carcere
Credo che sia di una così evidente necessità che il dibattito il confronto di oggi va via documentato quindi grazie grazie per il vostro lavoro
Allora faccio una rapidissima premessa prima di un intervento impopolari almeno rispetto ai discorsi che abbiamo sentito la premessa è questa sono assolutamente contrario alla pena di morte
Ponto a sostenere impegnarmi in tutte le forme per semplificare sono favorevole all'abolizione del fino a te l'ha mai e quindi a impegnarmi a sostenermi eccetera eccetera
è ovvio che in particolare in Italia è necessaria una critica al sistema carcerario
Abbiamo sentito delle cose verissime
Agghiaccianti è noto a chiunque abbia fatto come pastori ha avuto a che fare con il carcere che spesso in carcere non soltanto tra i detenuti ma tra chi gestisce il carcere eccetera a volte favorisce o semplicemente ripudio UCE delle mentalità e dei comportamenti eccetera c'era quindi tutto il film all'idea che in carcere si dovrebbe anche cambiare benissimo
Naturalmente c'è anche un problema in particolare in Italia quello è stato chiamato la violenza sociale la struttura cioè che si finisce in carcere non tanto perché sia soggettivamente stati disposti al crimine mappe
Dopodiché
Cito un passo della Bibbia uno del della Mishnah e del Talmud
Allora nella Bibbia dopo il chi non mi conosce non solo fondamentalista loro dovrebbero sette
Dopo il diluvio
Di chi che Dio dice non farò mai più un diluvio con le stesse ragioni per cui l'ha fatto venire sua siccome i pensieri degli umani quando crescono sono inclinati al male fin dalla giovinezza li distruggo tutto il poi dice siccome son fatti così non in stucco
Qui cioè sorta di benevolenza clemenza generalizzata con due soli limiti
Uno
Non bisogna mangiare il sangue degli animali
Prima vegetariani quindi la macellazione diciamo è posta come una sorta di tabù puoi ammazzare gli animali
Ma non ne mangi il sangue come a dire entri una cabina dell'alta tensione perché il sangue la vita quindi
Ammazzi un pollo lo devi fare
La sorte stai violando un tabù il massimo che ti è consentito e l'altro è chi sparge sangue umano
Da un uomo il suo sangue sarà sparso credo che sia più detto pover viale
Che non precetto bisogna avere la pena di morte ma la motivazione perché l'uomo è stato creato come immagine di Dio
Allora il mio ragionamento paradossale e che bisogna essere conto alla pena di morte senza mai dimenticare
Che tu omicida meriti la pena di morte cioè
Ai
Annichilito nell'altro
La ragione
Che costituisce la tua dignità e il tuo diritto
Spero che mi seguiate cioè questo è oggettivo
E oggettivo
E questa è l'oggettività
Che schiaccia le coscienze
E anche se tu
Uno non lo prendi e non lo condanni
Questo è avvenuto ed è irreparabile
Questo è avvenuto ed è irreparabile che secondo me il processo eventuale di qualcuno che appunto c'è sentore secondo ma appunto parte di lì
E successo o pausa pardon qualche cosa
E vi assicuro che se parlate con i succede anche da chi ha un succede anche per chi ha ucciso con la legittimazione
I partigiani che hanno ammazzato dei tedeschi
Magari non subito alla sera magari l'ha raccontato seccato un altro di quei basta
Ma poi quello che ti ritorna
E appunto che eh hai fatto qualche cosa che non ha una seconda chance che irreparabile
E veniamo e qui potrei polemizzare con la collega ma insomma il perdono da una cosa
E la pena è un'altra
Allora nel la Talmud nella Mishnah e poi nel Talmud quando si parla di Kippur cioè il giorno in cui Dio ha stabilito un sistema per cui cancella elimina dimentica nulla tutti i volti gli impegni perdona tutte le trasgressioni le colpe
Le impurità eccetera eccetera ma attenzione
Che riguardano lui
Che riguardano lui
E poi il trattato rabbinico aggiunge questo ci può copre tutto spazza via tutto
Ma dice se tu hai commesso qualche cosa
Conto un altro uomo CIPE non copre
Chi perde chi pur non copre
E la riconciliazione è un processo miracoloso cioè tu devi andare da quello che hai offeso
Che ho insultato ripristinò il tuono
Ci ho schiaffeggiato ti vengo a chiedere proprio Chubais tutti restituisco ma naturalmente questa dinamica e aperta
Perché l'altro a parte quelli che vengono intervistati dalle televisioni italiane che anni fa almeno che sono un po'finito Terranova stuprato la bambina squartato il marito e il giornalista dice signora lei perdona e qualcuno avrà imparato che adesso in televisione e meglio dire si perdono oppure se vuoi fare più dice no quel bastardi li vorrei ammazzare eccetera USA
Però capite
è rischioso perché l'altro ti può dire
Io non mi sento di perdonare
Tu mi hai chiesto scusa mi hai ridato i soldi
Allora per esempio che qui fosse faccio dalla parte più di destra io mi chiedo se da questo punto di vista ci sia una grande differenza tra uno stupro è un omicidio
Sì
Quello morto e tecnicamente
Ma chi ci dice che appunto uno stupro non sia una violenza tale
Che toglie alla donna ogni ogni ogni spazio e che forse già solo chiedere perdono è un è una cosa blasfema
Appunto forse lo stupro è un crimine per il quale non se hai capito qualcosa non va e neanche a chiedere perdono
Perché è troppo grande ed è ancora più grande perché almeno quello che è morto è morto e non sente più e lei invece è anche ancora di insomma l'ultima cosa dal punto di vista dalla riforma e lì è sottile problema perché la riforma secondo me ha parlato del perdono un po'come i rabbini
Cioè io che ci mette lui la faccia e ti porge l'un l'altra l'altra guancia per le cose sue
Ma per le violenze che gli uomini hanno fatto tra di loro di omesso la spada in mezzo al magistrato e il crimine va combattuto
Gli invasori nemici quelli che fanno il segno Sexta tenta e in questo piano del ragionamento a me non me ne importa nulla di che identità corso coscienza di sé al sesta revers è un bastardo che io devo fermare coi suoi cani o dall'Albania in qua
E se non riesco a fermarlo con le buone a liberare con quello lì o la polizia che gli spari
E se muove peggio per lui
Mi dispiace mi dispiace
Ma è meglio che io saldi quelle dieci stuprate lì sotto dal doppio fondo del suo cane con questo fa parte la retorica diciamo
Non lavoro per Rete quattro ore
A parte la retorica e ci rimane il problema appunto e finisco quello di gestire l'esecuzione penale ecco io non vorrei è questo il vero problema come facciamo a gestire anche l'esecuzione penale che nessuno Hubble potrà mai abolire appunto senza essere
Dei tagliagole dei torturatori io c'ero quando Manconi l'ultimo discorso che ha fatto prevale sulla tortura è assolutamente chiaro
Per esempio che un poliziotto che tortura è va punito più severamente di Daniele Garrone che tortura
Perché il sì perché io perché il poliziotto rappresenta lo stato di diritto il poliziotto deve avere Beccaria davanti agli occhi e la costituzione del cuore e cervello nelle mani tante e quindi se Luis gara da questi riferimenti è particolarmente colpevole ma appunto
Credo che questo è un problema che
Non possiamo eludere scusate la lunghezza diciamo il temperamento sentirle
Come altri colleghi di sito il carcere
Visitò la casa circondariale di Imperia e Sanremo Bussana
Trovo però che incontriamo almeno io alcune difficoltà resistenze
Perché siamo almeno io spesso
Mi percepisco come un corpo estraneo
Alla struttura carceraria
E non solo come possiamo favorire una sinergia
Tra educatori direttore
Agenti
E anche detenuti
Una sinergia di lavoro creativo insieme
L'incontro spesso con
Detenuti non italiani
Perché
Purtroppo forse ci sono pochi valdesi in carcere
Ma ci sono molti
Volti e non è un bene
Non è un merito ci sono forse più pentecostali
Gli altri Paesi e anche cattolici islamici ma io trovo che il cappellano tende anche con sua ottima volontà ad assorbire il volontariato a gestire le opere di carità e anche le iniziative culturali ed è molto difficile poter intervenire in quanto ministri di culto senza la mediazione del cappellano
Vorrei sapere se voi come partito
Transnazionale radicale
E anche come pastora valdese potete aiutarci in questo
Dunque visto che un certo punto Elisabetta Zamparutti dovrà andare via forse un po'prima perché è un treno al limite possiamo lasciare la prima c'è tempo ancora prestito mentre
Mantenga
Allora in merito alla dal primo intervento allora io credo che ci siano varie come dire
Varie dimensioni vari livelli no anche nelle cose che sono state dette cioè
Come dire il senso di una reazione emotiva credo che il tema che Hai voluto porre sia poi il il senso della pena no allora ci può essere il senso emotivo
Ci può essere il senso più legato alla causa e all'Effetto magari è una dimensione più forse razionale più meccanica hanno che hai voluto anche affrontare facendo i vari distinguo chi ha fatto più male quindi credo che e nella amministrazione dell'esecuzione penale ci debba essere un senso complessivo cioè noi non possiamo pensare di potere in fondo riparare un rimediare a tutto cioè l'irreparabile chiari sottolineato e io credo che però nell'irreparabile forse c'è una per me falsa rappresentazione di un perdente di un vincente chi ha commesso chi ha subito il fatto ha perso chi l'ha commesso in un certo senso avvinto
Io non credo proprio che sia così io penso che quando ci si trovi di fronte a a un reato tanto più se questo reattore è particolarmente grave belli noi abbiamo sempre comunque due perdenti
E perché anche in chi commette qualsiasi tipo di di di reato qualsiasi tipo di crimine che causa che provoca una sofferenza
Secondo me c'è sofferenza anche in chi quel fatto lo ha commesso c'è sofferenza in chi per esempio fa parte e parte della famiglia
Quindi un segno negativo c'è
Cento in tutta questa dinamica e quindi di fronte a questo irreparabile sicuramente bisogna cercare di capire che cosa può rimediare riparare sicuramente anche Ri riconciliare quindi cercare di vedere nell'insieme la la situazione e e da questo punto di vista io credo che poi qui si pone anche il problema no delle vittime
Io ho anche diciamo per la lunga militanza la successione Nessuno tocchi Caino ho sempre pensato chi e di fronte anche no alle facili obiezioni va bene città avvolta sappia che Lino e Ada Belletti certezza
Io credo che il modo in cui si tratta Caitlin ossia importante tenere anche per abile nel senso che è evidente che cercare di trattare con umanitari conoscere la dignità anche di Caino a mio giudizio è un modo per attenuare a lavoro comunque cercare di compensare la il danno che chi ha belle a a a ha subito che altrimenti a sua volta sarebbe come dire condannata una ripetizione a un lungo un una dimensione di un pensiero o comunque portatore di violenza ecco io penso che nell'esecuzione penale e questo dovrebbe essere maggiormente tenuto in in considerazione cioè cercare sempre di dare un nuovo segno un segno una risposta di di tipo diverso e provare l'avevo detto anche nell'intervento stamattina si innescano circoli virtuosi quando tu quando tutto il male quando è tutto negativo invece ti comporti rispondi
è chiaro che con positività è chiaro che ci vuole una forza anche interiori e di di di convinzioni particolarmente particolarmente i forte sul sul perdono è ovvio che il perdono è un dono non può essere né né chiesto né né né preteso certo che con non non credo in questo anche Leonardo Sciascia usato
Parole molto eloquenti anche di fronte all'attendibilità di fatti che quotidianamente noi vediamo a cadere ecco non che con l'attendibilità della piena nel pensiamo di potere risolvere problemi che hanno radici ben più profonde e che secondo me anche per quanto attiene poi a la Pastora oggi Superman bellissimo intervento poi in conclusione la posta anche la la domanda sul come e da dove poi origina no la criminalità io penso che ci siano sempre in fondo dei bisogni esistenziali non adeguatamente i a cui non si è data a un'adeguata risposta ai che hanno portato a magari anche a prendere la la via del crimine da parte di di varie persone quindi in questo voglio dire che
Insomma bisogna proprio crederci e avere oserei dire fede nella nella persona umana anche quando anche quando sbaglia e questo dovrebbe permeare di più anche l'amministrazione penitenziaria tutti all'
Intanto devo dire che
Un cattolico apostolico romano battezzato e cresimato ancorché infedele in fedelissimo quale io sono
Non può non andare in sul look ero assistendo a questa controversia teologico morale tra due pastori valdesi
Quindi quella discussione davvero Mia se posso usare un termine che può sembrare profano eccitato
è tuttavia pensate un po'
Non ritengo che vi sia questa radicale e abissale differenza tra le due impostazioni
Per esempio quando il pastore Garrone
è stato luglio apre metodo quindi consentita
Una garbati stima di Tunisia preso da un mese fasi
A
Spesso posto
Quel racconto di un crimine e della risposta al crimine la sua soggetti di tagli suggerito a
Il ricorso a mezzi violenti per formare i violenti
Io arrivo a sottoscrivere tutto
Quel suo thriller tranne in un passaggio quando ha detto peggio per lui
Ecco qui secondo me
Sull'ultimo al mondo poterlo dire tanto meno poterlo rimproverare ad alcuno qui secondo me c'è una caduta una sorta di peccato
Di misericordia mancata che inficia il suo ragionamento ma il suo ragionamento
Pur nella enorme differenza di accenti di linguaggi e anche di sguardo rispetto alla Pastore atto massone io penso che sia l'uno integrabile nell'altro intanto voglio dire perché chissà perché viene sempre dimenticato che le citazioni bibliche ancora una volta sull'ultima poterlo dire accusare qualcuno di superficialità sono ignorante Crasso vanno manovrate con grande circospezione faccio un esempio
Nel linguaggio corrente nella pubblicistica nella letteratura persino giuridica
Da sempre si parla della legge del taglione come esempio di una giustizia barbarica
La giustizia pareggi politica cioè dell'equivalente della vendetta
Secondo un'esegesi appena più sofisticata il significato della cosiddetta legge del taglione esattamente il rovescio dell'interpretazione corrente se qualcuno taglia l'umano a Luigi venga tagliato una mano se qualcuno strappa un occhio a Luis siano strappati gli occhi nell'efferatezza di queste raccomandazioni in realtà introduce un limite
Non c'è nulla di ironico ma fino a quel momento sì a qualcuno
Viene in mente di tagliare la mano a un altro a questo qualcuno reo di aver tagliato la mano sia tagliata la gola cioè
Quel dire tagliare una mano per una mano tagliato introduce una sorta di calmiere
Di moderazione di parola chiave nel diritto contemporaneo di proporzionalità
Terrà reato e sanzione pensate quella legge quella quel motto
Presentato come il massimo dell'efferatezza nello sviluppo storico dell'idea e della pratica di giustizia introduce uno dei le categorie fondamentali del diritto moderno la proporzionalità
Ma una delle categorie ancora più importanti
E potenti e fondative e come è noto la distinzione tra reato il peccato già è stato detto
Anche oggi
E però ecco il punto
La distinzione tra reato e peccato può essere in determinate situazioni per determinate comunità per soggetti di un certo tipo
Per relazioni sociali
Fondate su un'idea precisa di giustizia può essere totalmente scisso dal e Catto
Questo è il problema
La distinzione e un'acquisizione della contemporaneità quindi Wi anche solo per un secondo dimenticare che il reato e cosa di totalmente diverso dal peccato
Guai a confonderlo ma se un pastore valdese una pastora valdese incontra una comunità di reclusi o ecco una comunità di vittime quella dimensione
Come dire spirituale rappresentata dal verrebbe sono può essere totalmente spunta io penso di no ecco
Su questo secondo me c'è la possibilità di una comunicazione di un'integrazione di un incontro tra interpretazioni diverse cosa vuol dire questo
Che il perdono l'ha già detto Elisabetta Zamparutti e questione eminentemente paralizzata personale
Che attiene alla conoscenza individuale e molto bene espresso il pastore Garrone quello spettacolo osceno proprio rappresentato da quei microfoni cacciati a forza nella bocca del familiare della vittima per chiedergli se perdonava mentre il corpo
Del proprio congiunto e ancora sulla strada sull'asfalto ancora sanguinante cento lo dice una sorta di blasfemia del perdono perché si fa dell'eventuale perdono o del rifiuto così incomprensibile di qualunque parola di perdono spettacolo ma io penso che la questione del perdono come percorso individuale come in crescita del singolo sia qualcosa di molto importante quindi fatti Co a pensare a un ministro del culto a una persona sensibile alle relazioni tra gli esseri umani
Che non sia ovviamente il magistrato nell'atto di mettere alla sentenza tanto meno il poliziotto nell'atto di arrestare un un reo tanto meno chi voglia fare di questo appunto spettacolo mondano Massi ha qualcosa di molto importante aggiungo una ragione ulteriore anche di questo Elisabetta accennato
Noi dobbiamo sapere che esiste il male
Che il male questa la mia opinione non è certa eliminabile dalla faccia della terra
Aggiungo anche Amia sommessa rettifica di alcune cose che ho sentito che il male e si espressione di una condizione sociale
Ma che nel definirlo tale noi non possiamo nemmeno cancellare chiamiamola come vogliamo il libero arbitrio la responsabilità individuale la possibilità di scegliere
Tra compiere o non compiere il male guai a ignorare questa possibilità perché sennò davvero dovremmo dire primo che tutti coloro che si trovano in condizioni di sofferenza sociale sono fatalmente destinati a commettere il male e secondo non saremmo mai in grado di valorizzare coloro che pur trovandosi in condizioni di sofferenza sociale quel male rinunciano a commettere arriveremo con azzeramento delle responsabilità che non è utile a nessuno tanto meno a una coesione sociale quindi ha una relazione equilibrata eventuali tra gli individui quando anche il male e partecipe di questa vita sociale di questa comunità ma può essere appunto combattuto e per combatterlo ecco il punto
Vale la legge valgono le sanzioni valgono le pene ma le sanzioni e le pene sono appunto
Il diritto cioè sono qualcosa che si sottrae all'emotività chi si sottrae alla diritto consanguineo attrarre vendetta che si sottrae alla soggettività della scelta individuale perché il diritto è al contrario il luogo della terzietà
Dove qualcuno giudica sulla base di leggi previste e conoscibili
E queste leggi previste conoscibili sì Bova basato a loro volta assumo fondamento essenziale che sono inique quelle bene che alla sofferenza che il reato comporta aggiunga sofferenza inutile come è proprio delle pene inutilmente crudeli
Lei pene valgono a sanzionare il reato a ristabilire un equilibrio a non lasciare senza una responsabilità riconosciuta
L'autore di un crimine ma nel momento in cui si trasformano include l'età sono non solo inutili ma ingiuste perché al male originario quello dal reato aggiungono un nuovo male questo è il diritto contemporaneo questo ci insegna e ancora e finisco chiedo scusa se impossessato della parola fatico abbandonarlo
La questione del rapporto tra perdono e il reato ad un'altra implicazione di grandissima importanza e quella che è stata solo evocata anche se
Nella mozione si chiama così credo di sì del due mila e tredici del Sinodo c'era esplicitata a parola sino la parola giusti la formula giustizia riparativa
Attenzione la giustizia riparativa Milone il perdono e non necessariamente implica il perdono
Io suggerisco a tutti di leggere un libro meraviglioso e il libro dell'incontro pubblicato dal Saggiatore nel due mila e quindici che il racconto di sette anni sette anni Dini contrari rapporti comunicazioni scambi tra vittime e carnefici
è un libro bellissimo che appunto spiega questo che l'incontro tra la vittima e il carnefice a
Come primo
Esigenza quello di consentire alla vittima attenzione alla vittima di rispondere a una domanda che sembra Dom darle pace perché insuccesso
Perché Miai azzoppato oppure perché è ucciso mio marito
E una domanda che tutte le vittime si pongono e che costituisce anche dopo la condanna emessa un autentico tormento che voglio chiamare spirituale
E quello che però più conta e che questo opera faticosissima complessissima di riconciliazione che ha dei modelli storici importantissimi che sono la situazione
Del Sudafrica e del Ruanda
Ha un suo modello di applicazione che prevede da parte del reo il riconoscimento del reato commesso e l'espiazione della condanna ricevuta sulla base di questo nell'incontro e possibile portare a riconciliazione e dunque sanare la ferita
Davvero incancellabile da questo punto di vista senza riparazione possibile che quel delitto a inferto al corpo sociale
Per ora in Italia abbiamo pochissime esperienze purtroppo ma è una via importante dove la questione del perdono ripeto non è una premessa nella conseguenza obbligata perché resta una scelta tutta privata è tutta individuale ma esiste una sorta di riconciliazione pubblica che appunto produce lei affetto Kennedy relazioni individuali il perdono può garantire cioè una vetrina composizione dei lembi della ferita apertasi a seguito di quel delitto io penso che sia un'indicazione che innanzitutto un'indicazione di giuridica io così voglio insistere ancora considerarlo o io l'indicazione umana poi l'indicazione anche religiosa e a mio avviso vale la pena coglierla
Prima di lasciare la parola registrato non solo per l'intervento conclusivo volevo solo salutare a nome di tutti anche Elisabetta Zamparutti perché sul treno parte davvero e non l'aspetto e quindi a un certo punto
Sì ci saluterà i primi grazie ancora otto presenze
Volevo effettivamente indicare anch'io questo percorso della giustizia riparativa perché un nuova possibilità che sia pure di fronte a noi e perché è stata elaborata a partire da dei principi anche etimologicamente molto interessanti
Nata come ci spiega anche Marco Bush ha il magistrato in ambito Mennoni poi sviluppata nel Sudafrica del dopo apartheid
E è un percorso che viene messo in atto
Mettendo al centro anche la vittima
E questo è essenziale perché quando noi ci occupiamo di carcere
Spesso la vittima
Cade nella invisibilità nell'angolo buio non c'è non è presente qui invece c'è questa triangolazione necessaria tra coloro che si occupano in in qualche modo come oppure come gestori dell'esecuzione giudiziaria oppure come volontari io visitatori e quindi c'è un primo soggetto il secondo soggetto sono i detenuti ma intenso soggette alla vittima che va a non va non può essere cancellata allora appunto di sollecito a leggere questo libro dell'incontro che veramente molto bello anche un capitolo di esegesi biblica sulla contesa che dire esercitata nei confronti della comunità umana e sul rapporto con Dio
Tra l'altro la commissione cancelli delle nostre chiese sta lavorando anche su questo tema è abbia abbiamo potuto usufruire di due seminari organizzati proprio su questo tema con magistrati con mediatori di giustizia riparativa eccetera
Ma volevo dire due cose una su questo sex offenders che ho incontrato alla Spezia rincontrato troppo brevemente per mettere in atto un percorso perché poi io ho cambiato sede quindi non sono più andato
Il punto è che senta mente son d'accordo che lui andava fermato certamente mi fa rabbrividire il fatto che ha ridotto in schiavitù delle donne per metterle sulla via come prostitute
Ma io sono lì lui ha chiesto di incontrarsi con me
Cosa devo fare con lui in quel momento posso solo tenermi
Alla parola di Dio che anche a lui annuncia un perdono una salvezza che però passa attraverso la distruzione dell'immagine che lui ha costruito disse
Quindi il mio lavoro è in quel momento di prova vaga aiutarlo a smantellare la sua immagine disse
Attraverso magari la lettura della Bibbia o magari solo attraverso l'ascolto che a volte quando uno sente le proprie parole se è abbastanza consapevole capisce che è una menzogna quella che sta raccontando disse all'altro
Invece sulla questione del dei due regni la spada lei le vangelo
Io non credo che siano così separate se noi annunciamo la gratuità nella relazione con Dio anche nelle nostre relazioni profane era gratuita deve essere un principio che ci guida
E cento lo so che Lutero è aerei
Esercita atto anche o ha invitato a esercitare il potere repressivo con la spada
Ma ciò non toglie che noi oggi sappiamo che c'è una continuità che la giustizia aliena la presenza di Dio che salva e tale anche nella società civile non è che esistono due sfere quella religioso della fede e l'altra dalla società civile dell'esecuzione della pena
Non è che uno fa un percorso soltanto a livello spirituale e poi questo non ha niente a che vedere con il modo in cui si comporta con le altre persone con cui è in relazione anche dentro il carcere
E infatti è una delle cose che per me è anche importante trasmettere
Il fatto che la vita del detenuto della detenuta quando cambia perché la persona si converte cambia Giada adesso non è che deve aspettare di uscire dal carcere per avere relazioni migliori ansia correlazioni migliori coi miei figli sarò capace di essere genitori ma no
E già da adesso che Tucconi tuo compagno di cella con quello che sta nel tuo attuasse iniziale devi avere un'altra
Relazione perché cambiata la tua relazione Conte spesso con Dio perché hai sentito hai vissuto un perdono che ti ha coinvolto totalmente e questo riguarda i detenuti e le detenute riguarderà anche il mio operatori carcerari riguarda anche me
E un processo su questo sono del tutto d'accordo con quanto detto da chi mi ha preceduto
Non c'è mai un punto d'arrivo e non c'è neanche un punto inarrivabile di fronte alla morte che una persona ha provocato
L'irreparabile vita non significa che non ci sia un percorso da fare per quella persona che ha provocato la morte di un altro
E in effetti solo attraverso questa possibilità disperare che nel processo umano nella vita ci sia ancora qualcosa di diverso da fare e mi viene da dirlo anche a a a Valentino
Non c'è mai qualcosa che non faccia parte della nostra vita non diventi il nostro bagaglio anche oppressivo ciò che viviamo sempre poi ce lo portiamo dietro per tutta la vita a volte con una minaccia volte come una promessa ma da ciò che viviamo
Righe che riceviamo anche dei frutti riceviamo anche delle risorse per andare avanti una forza e Louilt l'esempio ci ha mostrato la forza che ha guadagnato in tutti questi anni di resistenza interiore di quel coso
Di riflessione quindi in un certo senso non c'è un irreparabile vita che non sia possibile trasformare ancora in vita
E questo mi sembra qualcosa che dà speranza anche alle persone più disperate tranne se uno vuole illudersi di essere una cosa diverso da ciò che e allora l'illusione su se stesso la menzogna su se stesso e la cosa peggiore che possa che un detenuto una detenuta possano elaborare per difendersi difendersi da una verità che fa troppo male
E allora mi costruisco l'immagine del bullo oppure di quello
Ecco quindi il processo