Presentazione del libro di Sergio Segio "Miccia Corta. Una storia di Prima Linea" (ed. Milieu)

Allora buonasera sono Simone Neris Neri Presidente dell'istituto
Toscano
Per la storia e l'esistenza dell'età contemporanea più o meno appena abbiamo appena andato non ma ancora non l'ho imparato
Che benvenuti allora alla presentazione
Di questa che è la
Seconda terza edizione realtà ormai
Del libro di Sergio Segio che qui davanti con noi
Lui ci ha portato una storia di prima linea
Pochissime parole vecchie molti sono gli ospiti
Pochissime parole prima di presentare gli ospiti in questo senso
Sottotitolo una storia prima linea effettivamente una delle molte storie che si potrebbero raccontare di prima linea
Forse non è solo una storia di prima linea ma attualmente
Intorno a questa storia prima linea molti argomenti io credo si potrebbero sviluppare la vicenda è
La vicenda è l'attacco al carcere di Rovigo ma intorno a questa storia molte di fatto se n'è intrecciano
Non è un libro di memorie per certi aspetti potrebbe essere una
Gli ho grafia e sicuramente ovviamente la voce del protagonista che peraltro ha
Scritto un altro volume
Importante una vita in prima linea
Quello che
Qui
Forse ci interessa
Sale molte cose che questo libro contiene in modo diretto in modo indiretto
Intanto è vissuto di questa esperienza e la riflessione che però su questa esperienza soprattutto in questa ultima edizione
Sergio Segio fa a apporta appunto una
Un prologo e un epilogo sorta di produzione di cui non voglio
Nulla ovviamente non voglio rubare tempo né voi né alle coloro che ora interverranno
Vorrei soltanto dire
Che
Questo libro in questi discorsi cinte restano molto ci interessano
Ed è il motivo per cui come Istituto abbiamo
Sostenuto accolto la proposta di Monica che al fine di presentarlo appunto come istituto è in questa sede ci interessa come storici
Per l'esperienza che viene raccontata anzi direi per le esperienze che vivendo raccontate per il vissuto che emerge
E naturalmente anche per una riflessione sul significato politico di quelli vissuto e del Progetto
Ed ecco il vissuto negli anni settanta e anche negli anni ottanta
Si è sviluppato ci interessa anche
Come cittadini e mi riferisco in particolare all'ultima parte del libero quello dove ci sono storie nel carcere di fatto riflessioni sul carcere
Indicarci
Prodotto dello schema lo Stato crea
è il responsabile dunque
Del carcere è uno delle sue
Strumentazioni amministrativo
E dunque credo che come cittadini ci interessa ciò che accade nel carcere la vita e qualche volta la morte dei cittadini che sono reclusi
Nel carcere questo appunto è l'altro
Credo altrettanto importante motivo per cui siamo a discutere
A partire questo libro molto rapidamente introduco gli ospiti e altro ben noti
Prima l'editore Edoardo Caizzi edizioni punto mille
Il produrrà e quindi spiegherà anche la scelta di questa dedizione di questa riedizione
E poi nell'ordine interverranno Andrea Tantulli che per motivi spazio per ore seduto lì ma poi verrà ovviamente da questa parte richiede un per ora dottorando ma sta chiudendo la sua carriera il dottorando
Ha fatto una tesi molto bella sulla storia di prima linea
Poi Franco Corleone alla mia destra
Generale come si dice bisogno di presentazioni stato parlamentare italiano europeo garante dei diritti dei insomma impegnato e perciò radicale nei verdi
Varie informazioni così genericamente riconducibili diciamo alla sinistra almeno quella di un tempo
E però in particolare garante per i diritti dei detenuti prima per il Comune di Firenze per dieci anni se non
Mi sbaglio e adesso allo stesso incarico per la Regione
Tuscania
Anzi la dizione che la Regione Toscana è per le persone private della libertà
è stato come peraltro anche Pierluigi Onorato Gentili alla mia sinistra comunque tratti agonisti di quella stagione diciamo così politico giuridica
Culturale in senso lato che ha prodotto la legge
Gozzini e la legge sulla
Villa brevemente sulla dissociazione appunto Pierluigi Onorato Stato magistrato
E però è stato ottenuto lamentare per più legislature
Con un percorso analogo c'è un'attenzione particolare a questi temi nelle nostre città tra l'altro è stato anche il primo presidente della Fondazione Balducci direi
Ovviamente non a caso e infine Monica che altre dell'Università di Firenze che dalle molte cose che ha studiato vi sono
Queste tematiche in particolare un libro che racconta
Appunto la guerra è finita cioè gli anni finali della stagione del terrorismo in particolare
Appunto le vicende politiche culturali e giudiziarie che hanno portato
Alla legislazione sul
Dissociazione
Darei adesso questo attrezzo
A
Eduardo vizi prego buonasera
Vent'
Buonasera allora molto brevemente Porro e gli porrò due domande molto semplici che dovrebbero servire un po'introdurre
La la la serata
La la prima domanda è perché
A Murano edizioni questo libro cioè come mai
A distanza ormai di
Dodici anni dalla prima edizione si è giunti al all'esigenza in qualche modo di vedere il testo di riproporlo in una nuova veste
Ma ne sono la casetta dice che in data cinque anni faccio occupiamo di storia storia sociale al arrivano tutti da percorsi un po'di
Gli studi storici l'esigenza che mi ha avuto in questi anni è stato sempre quella di far dialogare un po'i protagonisti del
Delle storie del secondo Novecento con con con la storia ci è sembrato che in qualche modo la storia ufficiale in cui avesse preso in qualche modo una scorciatoia rispetto a certe tematiche quindi una difficoltà
Affrontare questi temi per cui la la domanda principale perché questa audizione la seconda domanda è in qualche modo mancata la storia in questi anni sono mancati gli storici c'è stata una mancanza un po'di
Di coraggio e quindi la dal tentativo nostro è stato quello di riprendere un libro molto controverso perché ha già
Pur essendo punto con dodici anni di storia avanzo al alle sue spalle un una lunga serie di dibattiti primo perché è stato uno dei pochi testi di memorialistica di quegli anni che ha avuto anche una persona cinematografiche su cui poi
L'autore sia in qualche modo allontanato non avendo smentendo siti conosciuto può in questa
In questa versione sotto grafica sia perché appunto siamo giunti già una terza edizione quindi è un po'un piccolo classico di quegli anni un piccolo classico tra memorialistica che l'altra ragione per cui siamo arrivati a riproporre anche quella un po'della
Della trattazione cioè siamo arrivati a trentacinque anni
Quest'anno ricorre trentacinque la settantasette con qualche modo
In
Il movimento che intreccia la storia di prima linea in maniera più più forte rispetto a quella di altri gruppi di quegli anni
E siamo arrivati a quaranta anni esatti dalla dalla fuga dal carcere di Rovigo che ha il
La storia principale che si tiene che viene affrontato nel
In questo libro
Quaranta da settantasette d'altro quindi in qualche modo era un'occasione anche importante per la
Per confrontarsi in questi anni perché ci è sembrato che anche loro punto di vista la nostra esperienza di operatori del settore
Editoria le ci sia un po'una una sorta di tabù cosa che abbiamo sperimentato molto anche in questi primi tre mesi di vita di questa nuova edizione del libro
Perché rispetto ad altri nostri testi c'è stata una copertura mediatica molto bassa cioè sembra che in qualche modo ci debba essere o solo un tipo di sguardo rispetto a quegli anni che è un qualche modo uno sguardo allegato un posto
Forse troppo alla
Alla tali vittime e non alla
Alla capacità di cogliere laicamente quello che è stato un percorso che non
Non reputiamo sia stato solo quello soggettivo ma anche un po'un percorso collettivo quindi
Come case editrici la necessità di ricollocare questa storia anche individuare all'interno di un più grande contesto di storia collettiva che era quello degli anni Settanta quindi di concerto con l'autore abbiamo chiesto di rivedere
In qualche modo di contestualizzare questo testo con una nuova parte introduttiva come diceva giustamente chi mi ha preceduto
E con una ricerca anche su alcune fonti che in questi anni sono stati un po'trascurati poi devo dire che sono molto contento di essere qui oggi perché tra le tre quattro presenze che abbiamo fatto questa
E quella che è stata riuscendo più a far dialogare esponenti del mondo dell'Accademia della ricerca storica con con questo libro che è un po'il tentativo
Abbiamo fatto secoli dire proviamo a portare queste storie dalla cronaca alla storia molto spesso sono
Relegate nella pagina di cronaca quindi molto spesso sono appannaggio di una visione anche giornalistica anche a volte opportunistica rispetto alle varie stagioni della politica
Proviamo proviamo in qualche modo a a mente fredda distanza di trentacinque barra quarant'anni a confrontarci con queste storie anche con il loro aspetto somma più più drammatico è più più difficile soprattutto e questo è il terzo punto con cui
Chiudo rispetto alla
Al FIP che abbiamo avuto in questi anni rispetto a ministri libri con le nuove generazioni cioè c'è un
C'è ormai un gap molto forti conoscenza rispetto a queste storie campo alimentato dalla facilità con cui molto spesso vengono affrontate dal cinema e dalla televisione sono reduce proprio
Ieri dalla Regione questo mille novecentonovantatré che è una nuova sede si occupa di
Di Mani pulite di Tangentopoli diciamo che lì di di Fiorenza sulla storia mi viene fatta parecchia c'era in questi anni mi sembra che se non c'era stata fatta parecchia
Quindi riprendere i contesti come quello di oggi in cui si va un po'ad approfondire le storie sipari collocarle nella nel loro contesto credo che sia un dovere anche civile rispetto al tre nuove generazioni quindi questo era il terzo punto un po'che un po'ci ha spinto
E che spero che a partire da oggi
Con tre presentazioni ci consenta di far dialogare appunto il mondo della storia quando hai protagonisti con chi ha vissuto quegli anni
Quindi adesso c'è dopo la parola punto uno giovane ricercatore che ci produrrà molto più approfonditamente
Do ora la parola Andrea turni dato prego
Buona sera innanzitutto intendo ringraziare gli organizzatori di questa iniziativa che mi dà la possibilità
Di confrontarmi collaudatore e gli altri tre relatori su un tema che mi sta particolarmente a cuore
In motivo è presto detto è possibile anche da bere presentazione personale negli ultimi tre anni infatti mi sono dedicato a una ricerca di dottorato
Sull'esperienza di prima linea il gruppo in cui militava Sergio e che attraversa anche le pagine del libro
Partirei dal titolo di questa iniziativa anni settanta e lotta armata dalla memoria alla storia
E partire da una domanda crediamo realmente alla possibilità di un passaggio di testimone fra chi ha vissuto quell'esperienza e chi come me dovrebbe il condizionale è d'obbligo avere la distanza giusta
Per una visione più laica dell'argomento
Non me ne vogliano gli organizzatori ma secondo me si tratta di una formula fortunata ed evocativa preparando questo intervento sono rimasto colpito dal numero di articoli e libri stenografici che la contengano
Ma al tempo stesso un po'impalpabile
In motivi sono molteplici e richiamano le molte insidie contraddizioni insite nella pluralità di prospettive quella storiografica quella memorialistica quella militante
Rispetto agli anni Settanta e a quella stagione di conflittualità che li attraverso
Innanzitutto penso che il termine memoria possa significare molte cose
Può essere la memoria dei protagonisti come quella in seggio la memoria delle vittime e dei loro familiari la la memoria dei magistrati e di chi ha contrastato questo fenomeno ma anche la memoria di chi si è trovato più o meno per caso coinvolti in questa storia
La memoria inoltre di quegli storici che hanno vissuto spesso non da semplici spettatori quei fatti e infine ma non è la
è quella una di quelle più importanti la memoria pubblica e istituzionale
Molte memorie quindi irrimediabilmente in conflitto che di frequente peraltro si sovrappongono alla stessa storiografia come dimostra il caso già ricordato
Di degli storici provenienti dall'esperienza della sinistra extraparlamentare
Inoltre anche volendo accettare questo termine ombrello che a memoria
Già questa e l'astro grafia penso sia penso esista un rapporto ben più complesso della semplice opposizione o di un'ipotetica relazioni gerarchie
Storiografia e memoria in realtà si influenzano a vicenda basti pensare affatto che
Il ricordo del e le testimonianze dei dei protagonisti sono fonte irrinunciabile pilastro grafia
In realtà a mio parere fra storiografia memoria si instaura una dialettica che anche un'eterna rincorsa
Posso fare presente il mio esempio e
Ricordare spesso parlando con dei protagonisti con
I protagonisti di quelle delle vicende le vicende studiavo
Per un verso mi sono trovato a a a giocare un po'a ho subito il gioco del gatto col topo
Parlando di eventi o di nodi concettuali di cui ovviamente i protagonisti avevano una visione ben più nitida della mia dall'altra però
Osservato con grosso stupore anche i grossi vuoti che costellano il loro ricordo
Che andrebbe interrogati
Ultimo punto di questo rapporto fra storia e memoria che mi pare particolarmente calzante per gli anni Settanta è la questione se la storiografia
Possa realmente venire a capo a breve in breve tempo per un verso della memoria viva di quei fenomeni e per l'altro
Delle narrazioni penso al cinema alla letteratura inizia
Che trasmettono al pubblico ben più vasto l'immagine di quegli anni
Pensando al rapporto fra memoria dei protagonisti storiografia
E immaginario pubblico mi viene sempre più spesso da pensare alla scena finale del film underground Timis Kusturica
Laddove
Una terra né nel film la Jugoslavia nel nostro caso l'immaginario degli anni Settanta si frammenta in tanti pezzetti alla deriva
Infatti storicizzare un fenomeno è cosa ben diversa dal commemorarlo come nei tanti giorni ed è nelle tante giornate della memoria introdotte negli ultimi anni allo stesso tempo alla valutazione non di rado morale
Insita in ogni ricostruzione memorialistica dovrebbe piuttosto corrispondere da parte la storiografia una laica comprensione dei percorsi individuali e collettivi
Terminata questa breve introduzione metodologico passiamo a parlare del libro che presentiamo ICI
Anche in questo Aso parto da una avrebbe nota biografica personale
Nel due mila cinque l'anno in cui uscì la prima edizione di miccia corta avevo vent'anni e stavo iniziando un percorso di studio imperniato sulla conflittualità politica negli anni settanta
Un percorso e ho proseguito durante tutti gli anni universitari e
Con il dottorato un percorso e lo dico chiaramente per fumare l'immagine di una volta storico assertivo e neutrale
Influenzato anche da un evidente trasferte nei confronti di quelle intensa stagione di partecipazione lotta
Il libro da qui a Chisso il il valore anche personale ha per me rappresenta ATO come l'anticamera allo studio allo studio in prima linea
Infatti può sembrare paradossale per chi poi ha dedicato quasi tre anni della sua vita ora anche no anche no proprio tutta la vita per otto
A ricostruire
A ricostruire prima linea però io nel due mila cinque ne conoscevo a malapena l'esistenza
E addirittura avevo forti incertezze sulla sua stessa appartenenza ideologica di una sigla prima linea privati privi di quei riferimenti ideologici chiari come applicati o comunismo
A questo punto vale la pena secondo me sottolineare un'apparente banalità che però da sola indicata l'immaturità del dibattito pubblico nei confronti della lotta armata
Infatti
La geografia delle versione rossa è stata particolarmente frammentata con più progetti organizzativi variamente intrecciati fra loro che andarono che andavano a costituire un arcipelago di piccole e grandi sigle
Queste però nell'immaginario mesti in sono stati
Schiacciate sulla sola esperienze le Brigate Rosse a sua volta vi dota alla geometrica po'potenza di via Fani
Questo ha avuto un'immediata corrispondenza nella produzione editoriale e purtroppo almeno per lungo tempo nella stessa attenzione storiografica
Infatti prima linea che per soggetti coinvolti radicamento territoriale ed azioni effettuate era una realtà paragonabili a quelle le Brigate Rosse per lungo tempo è stata posta agli angoli dell'attenzione pubblica
Preda di semplificazioni e maldestri tentativi di analisi
Da questo punto di vista il libro il seggio a cui seguirà un film di un certo successo fu una prima inversioni di tendenza
Una presa d'di parola naturalmente soggettiva che però poneva finalmente sottili sotto i riflettori scusate la pessima espressione giornalistica
L'esperienza in prima linea
Infatti se il libro si concentrava nella sua parte centrale sull'evasione dal carcere di Rovigo di quattro militanti e lotta armata
Nelle sue pieghe erano già presenti le linee essenziali interpretative delle vicende in prima linea
Che poi seggio articolerà successivamente nel libro del due mila sei una vita in prima linea
Cominciamo Orta
Per la prima volta un militante di Prima linea raccontava la sua esperienza interrompendo quella lunga serie di interviste e altre biografie provenienti dalla tradizione brigatista
Non era questa la sola peculiarità in o infatti
Dal libro emergeva anche il raccordo Racco un racconto del crepuscolo della lotta armata
Estremamente influenzato dalle vicende carceraria
Un'ottica che invece era tra lasciata in altri nel Mori e anche qui
Parlando della del florilegio di diretti autobiografie dei brigatisti
A mio parere va evidenziata un'ipocrisia dell'opinione pubblica che per un verso censura l'onnipresenza l'onnipresenza della memoria dei carnefici
Dall'altra però le riserva
I fusti d'onore delle maggiori case editrici
A partire anche da libro dei sei giorni dodici anni che cc che nei dodici anni sono passati da dalla prima edizione sono stati fatti seppur non con Conte SEPA seppur con diverse contraddizioni molti passi avanti
Nella comprensione le vicende di prima linea
Infatti sono usciti due libri di giornalisti che pur con tutti i loro difetti danno una prima immagine complessiva dell'organizzazione
Andando a concludere e aprendo diciamo una terza parte quella più focalizzata sul libro e sulle differenze fra le due dizioni
Innanzitutto va detto che nella nuova edizione è presente un ricco apparato iconografico e soprattutto molte prime pagine di riviste dell'epoca ed è un fatto anche storiografia menti importante
Infatti sott'soprattutto per le prime pagine del giornale senza tregua un giornale che uscì fra mille novecento settantacinque settantotto sebbene il biennio
L'interessato sia quello settantasei settantasette è un esperienza fondamentale per capire prima linea essendo diciamo una camera di condensazione
Inoltre nella nuova edizione sono state tagliate ma erano stati già tagliate se non mi sbaglio nella seconda edizione tutta quella serie di materiali legate alle vicende carcerarie con cui si chiudeva
Il libro
Se il testo centrale cioè ladrona dell'evasione è stato tolto riproposto con modifiche tutto sommato lievi completamente nuovo e l'epilogo nella prima parte prologo
Prima però di soffermarsi su queste due ultime partite mi si consenta una notazione più generale
I seppure circoscritti a cambiamenti di forma paiono almeno a me andare tutti in direzione di una maggiore vis polemica da parte dell'autore
Sia nei confronti dei concorrenti e degli avversari dell'epoca penso allo Stato ai pentiti e alle altre formazioni armate sia in un'ottica di dibattito interno ha prima linea
Si tratta di particolari tutt'altro e appariscenti ma che sembra comunque dimostrare
Come memorie in conflitto tendano ad irrigidirsi col passare degli anni e che quindi se si fosse voluto realmente praticare un orizzonte di riconciliazione fra i diversi attori coinvolti
Bisognava impegnarvi si a ridosso del confronto fra Stato e organizzazione armati
Sempre in quest'ottica viene da chiedersi da chiedere all'autore si sia casuale che nella nuova edizione siano utilizzati soli nome di battaglia dei militanti mente nella prima erano presenti anche i nomi propri
Può trattarsi di una richiesta di una scelta o anche più banalmente di un caso così come sembra avvertire si questa è una cosa un po'più importante
La delusione dell'autore per l'Arena arsi di quello che doveva essere lo sbocco della prima edizione di miccia corta cioè un lavoro collettivo sulla storia di prima linea
Le mie ovviamente sono solo suggestioni che l'autore potrà confermare o smentire
D'altra parte a monte di tutto ciò
La la riproposizione di un legame collettivo duro a morire che capiti checché caratterizzò prima linea
Si ripropone comunque nell'epigrafe anche questa nuova in quella dedica I rimasti che sembra alludere ai militanti scomparsi prematuramente
Come anticipato e andando a concludere per davvero sono però prologo ed epilogo a caratterizzare l'al la nuova edizione
E possono servire anche ad evidenziare alcune delle maggiori contraddizioni della memoria dei delle varie memorie degli anni Settanta
Particolarmente efficace infatti e il paragrafo con cui si apre il libro in cui si ricorda utilizzo il termine dell'autore la macelleria che caratterizzava ben prima della lotta armata vera e propria
Lo scontro politico non soltanto nel confronto fra estrema destra estrema sinistra ma anche all'interno delle lotte di fabbrica e nella quotidiana gestione dell'ordine pubblico
Il passaggio alle pistole nelle parole il seggio diventa naturale e quasi pudico
Dispetto alla stagione delle chiavi inglesi
Più che ha una chiamata incorre o siamo di fronte alla sottolineatura di quegli elementi di continuità fra le varie fasi del decennio e fa le varie stagioni della violenza politica
Una parziale continuità io utilizzerei termine prossimità negata però in alcune importanti letture storiografiche volte a separare i nettamente i movimenti legali dalla lotta armata
Come se i militanti prima linea provenissero dalla luna e a scindere in due metà distinte gli anni Settanta
Un'operazione questa influenzata mai e lecito anche da appartenenze e memorie generazionali degli storici che l'anno
Effettuata
Nell'epilogo poi
Sono
Sono ricordate in una sorta di cui tutti i soldi
Alcune delle pagine più buie della stagione del terrorismo io di norma non utilizzo questo termine perché il lo ritengo analiticamente a si analiticamente inservibile
Però se si può stessi riguarda alle vicende soprattutto ARCI RAI
Da parte di tutti gli attori coinvolti negli anni e vanno da ottantuno ottantatré il termine secondo me apprendista tutto un altro valori
Infatti
In quel biennio in quel triennio insomma in quindi quindi quella fase
Se le formazioni armate non rinunciarono a rappresaglie efferati nei confronti di traditori veri o presunti
Da parte loro gli apparati di sicurezza deragliare uno a più riprese dalla legalità nella loro opera di contrasto
L'estrema durezza delle politica carcerarie
I coni d'ombra delle pratiche di
Di pentitismo e anche in alcuni casi di infiltrazione ma soprattutto l'uso non episodico della tortura tutto abbondantemente provato
Mettono alla prova quell'immagine rassicuranti di un attacco alla democrazia fronteggiato con le armi della democrazia che innerva la memoria ufficiale
è anche vero però che questi immagine serve all'autore per farle penso
Evidenziare come in una sorta di controcanto il tema centrale del libro
Cioè l'evasione dal carcere di tutti data carcere di Rovigo che doveva svolgere proprio per il ruolo di orizzonte di vita di libertà negato all'interno dei carceri speciali
La morte però che regnava almeno nella sua presenza all'interno delle carceri
Si ripropone anche in quel caso attraverso la morte accidentale e non
Insoluta del pensionato Angelo Furlan
Che quindi ripropone per l'ennesima volta quel dualismo fra sogno l'immagine con cui si conclude il libro e incubo
Ricorrente nell'esperienza della lotta armata grazie grazie
La ringraziamo Andrea Tantulli ora la parola Franco Corleone
Grazie
Grazie di questo invito di questa occasione per parlare tutti
Il libro di Sergio Segio cui
Mille Erika
Una lunga consuetudine e amicizia quinti
Probabilmente è più difficile parlare enti
Più che del libro
Della storia perché c'è
Che
Credo che meglio di me alcune cose le dirà onorato
Con cui ho avuto il piacere di essere cinque anni al Senato che e onorato era un punto di riferimento per
La razionalità all'intelligenza e la precisione nell'affrontare questioni scottanti
Io
Partirò dal questo punto perché qualche giorno fa proprio con
Il Presidente
La
L'istituto della Resistenza del
E dell'età contemporanea lo ascoltato
In un'occasione dedicata alla vicenda dei fratelli Rosselli
E
E non sono cose
Distanti se noi dobbiamo ricostruire una storia d'Italia noi dobbiamo arrivare dal RIS partire dal Risorgimento e arrivare
Beh ai giorni nostri forse inutile perché non c'è niente da ricordare ma insomma almeno ha un po'di decenni fa
E per a ricostruire un filo ti interpretazione dissenso a questa storia è piena di contraddizioni di sconfitte
Mazzini e sconfitto Pisacane sconfitto
Il Partito d'Azione sconfitto
L'interventismo democratico della Prima Guerra Mondiale sconfitto di tutto una serie poi arriviamo
A dover fare prima o poi i conti a capire perché queste sconfitte
Quasi
Ineluttabili
E il termine che
è stato epoca Tosi che mi consente
Canada è quello della memoria
La memoria non è la ricostruzione archivistica o
Ti fa o
Una teoria di fatti no
La memoria e
Sentimento
E per
Compiere
Un'opera di memorie occorreva vere un'educazione sentimentale
Cosa non facile oggi in tempi di violenza di arroganza di
Prevaricazione
Quasi sempre stupida poneva insomma
Quindi la memoria e
Un atteggiamento
Nei confronti dell'esperienza che
è importante se io dovessi definire questo libro
Tra in maniera semplice si potrebbe leggere come un giallo
Di una giornata dalla mattina presto al tardo pomeriggio si legge un giallo e appassionante c'è tutto
C'è la precisione meticolosa degli atti le cose
La fuga lati schierarsi all'incidente la liberazione tiri
Quattro per donne
è un giallo si può leggere così
A mio parere invece questa una chiave di lettura diversa è quella
Che sia una storia d'amore
La storia d'amore ovviamente e confronti e di
Susanna Ronconi
Ma anche
Verso
Il padre
Non sono molte righe dedicate al padre
Dal Sergio ma quelle poche righe fanno comprendere molto che questo non è una storia d'amore perso anche il padre
E letto così
Restituisce umanità
A una vicenda che siano sarebbe a ridotta punto vasto progetti interrogarlo
Storia di terrorismo
Invece questa
Storia Taborelli fa leggere
Tutto il libro
Da parlare che si dipana
Partendo dal lontano
Come
Consapevolezza di
Rivivere
Vicente
Terribili
Se si il libro fate un elenco continuo di morti
Tanti tanti tanti
Non ci si ricorda neppure più
E se
E non sono tutti morti perché se fossero ricordati anche con nomi e cognomi morti delle stragi dei treni di Brescia di Piazza Fontana
Sarebbero ancora di più ma questi già questi che sono ricordati sono tanti
E
Occorre riflettere su che cosa è accaduto per cui ci sono stati così tanti morti giovani
Consapevoli inconsapevoli
Alcuni schiacciati dalle jeep alcuni
Suicidi morti Han
Insomma
è un mondo
Che
Ebbene che torni alla luce
Ma ci sono
Per chi ha vissuto quegli anni devo dire che è istruttivo rileggere quelle pagine per esempio
Search ha fatto bene a iniziare con quel nome che io avevo dimenticato cancellato
Alzette e trentasei
Questa
Chiave inglese enorme
Che affatto disastri
Infatti
Sì non solo parla di macelleria Sergio ma dice
Insomma a ripensare quello dice viene tanfo Mita
Ecco
Allora questo
Che è accaduto
Scorciatoie semplificazioni
Quindi c'è un'altra parola che a ricostruire nella ricostruzione c'è un'altra parola che viene usata la nausea un certo punto dice
E però assieme a questo si lega non l'efficiente
Terribili
Come
Piazza Fontana
Dodici dicembre sessantanove il giorno in cui una generazione perde l'innocenza
Su questo si può discutere che cosa vuol dire se l'innocenza era già stata persa uno ma insomma però è una data
Spartiacque
E poi c'è Pinelli tre giorni dopo contanti
E poi c'è
Calabresi
Nel maggio settantadue
Ma a marzo c'è Feltrinelli su un traliccio a Segrate
Riconosciuto da calabresi
Perché primi le prime immagini ITIS Feltrinelli erano irriconoscibili
Ecco quindi
Una vicenda che ha
Tante stazioni della via Crucis della
Dello Stato italiano non della democrazia dello Stato italiano
E queste forse
Queste stazioni hanno forse
Fatto
Emergere
L'idea
Del ricorso alle armi
Solo che il ricorso alle armi ha un difetto che dice Sergio perché la logica delle armi ci ha preso non solo la mano ma anche il cuore la testa
Queste aree
Un riconoscimento
Straordinario
Cioè nella ricostruzione che
Sergio Segio fa cioè una lucidità
Mi pare impressionante insomma in cui potete per primo la sconfitta politica e anche la caduta delle speranze
Rifiuta
La logica
Di
Del si salvi chi può
E del
Alzare la bandiera garantista della responsabilità penale è personale
La invece Sergio dice no la responsabilità
E tutta intera tutta politica di tutti quelli
Sia di quelli che hanno fatto un'azione hanno sparato ma anche degli altri non ci si può sottrarre ha una responsabilità collettiva
E si esce dalla responsabilità collettiva
Trovando un'altra dimensione
Non non facile
Devo dire che
Io ho conosciuto Sergio Segio quando lui era in galera
E però è stato una stagione importante su questo vorrei anche confrontarmi con onorato
Cioè una stagione
Ho pesante enti
Quello appunto della lotta armata in cui però la politica ufficiale
Dello Stato che aveva enormi responsabilità
Ha agito con contraddizioni pesanti comma
Le carceri speciali da una parte ma poi anche l'ITEA
Cauto di trovare una soluzione politica
E altro fatto un'interlocuzione con una parte della detenzione politica in carcere
E quindi le aree omogenee
Per
Arrivare passando dalla legge Gozzini arrivare alla legge sulla dei siti dissociazione
Io avevo presentato emendamenti perché fosse una legge sulla desistenza perché Mita fa più l'idea di una presa di coscienza
Politica della fine di una Di Centa e di
La dissociazione
Aveva insomma delle caratteristiche che potevano spingere molti
A rifiutarsi di partecipare a una stagione di chiusura
Di un libro e l'apertura di un altro e così in Perù e poi è stato pone
Quindi ho partecipato a quel quella vicenda e credo che è stata importante voi pensate
Oggi se voi vi immaginate la classe politica odierna capace di fronte ma a ho fatto come quello accaduto di
Terribili anni
Scontri morti assalti eccetera uccisioni di persone
Straordinarie
Classe politica oggi sarebbe capace di direbbe
Affrontiamo
Questo tema
Politicamente
Non è il problema del riconoscimento no come se il tetto per Moro non si doveva trattare perché non bisognava dare riconoscimenti torno questa è un'altra cosa andiamo e questo in parte si è fatto
E
La ragione poi del
Delle gamme che si
Che continuato tra loro al Consorzio seggiola e quello che c'è
Nel libro de il problema della violenza
E perché allora io militato in un partito che aveva fatto della non violenza il punto carte
E quindi
Che io le in sé non violenza che si trovano al confronto
Non solo in termini di efficacia perché in questo senso ossia sconfitti tutti ma insomma ma in termini di umanità diverso
E questo
Il
Atterrisce
Scelto questa strada di rifiuto della violenza e invece un percorso
Di dialogo
Così profondo dei
Che
A vittoria
Straordinaria delle ragioni
Dell'umanità del cuore
Penso che questo sia
Il
Il punto che nel libro e posto
Perché il racconto
Sempre ricordo alcuni punti che
Non sono per la prima volta nella storia
Forse nel libro c'è un accenno ma
Fra
I partiti militari combattenti
Nelle forme come c'è lo scontro politico fra i partiti degli affari e c'è anche lo scontro fra
Parte a maggior ragione fra i partiti
Combattenti che mettono in gioco la vita degli altri e quella di se stessi
Pensare alla guerra di Spagna
Barcellona morte dica di Berneri
Che cos'è se non allo scontro fra posizioni stalinista e posizione libertaria oppure
L'uccisione di tre trotzkisti da parte dei partigiani
Presso
Gli altri
Ma l'elenco potrebbe essere lungo
Così
Ovviamente questo accade anche quando
Quando i protagonisti della lotta armata vanno in carcere
Che a quel punto inizia la caccia
Al più vicino con episodi
Terribili per cui il carcere sia un luogo di più lenza sui detenuti ma in questo caso è un luogo di Fiorenza sui detenuti con le carceri speciali ma
All'interno
Da parte di gruppi contro altri detenuti fino a ucciderli o a spingerli a morire rate una
Un quattro
Che va conosciuto che altrimenti
Non si capisce perché fare questa conversione
No Langer avrebbe parlava di conversione ecologica
Eccetera queste conversione perché perché quei fatti sono stati così
Documentati
E allora
Il
La lucidità disse cioè che per primo esce dall'organizzazione
E ricordo
La canzone di Gianfranco Manfredi
Il lamento per i compagni di usciti dall'organizzazione se qualcuno non l'ha mai sentita al Consiglio di andare a prendersela
Perché nella storia dei tradimenti di chi non ce la fa di chi scappa di chi
E poi la storia dei pentiti
Orrenda storia dei pentiti che qui è descritta
E che
Pentiti che
Perdono il pelo ma non il vizio anche recentemente ogni tanto tornava alla cronica alla cronaca perché continuano a fare cose oscene
Fine del movimento
Sergio dice c'è un'unica cosa da fare
Da solo
Liberare
Le persone imprigionate
E inizia questa
Follia effetti costruzione di
Questo perché non è solo il carcere utopica proposto non c'è più adesso c'è un carcere in periferia in mezzo
Va bene non era un carcere speciale quello di Rovigo nata comunque era bello brutto specialmente la parte femminile però detto questo
Il
L'idea di ripetere l'operazione a Fossombrone che
è raccontata e descritta molto anche
Interessante per questa idea che
è chiusa la partita e però dobbiamo
Chiuderla con la libertà dei prigionieri questa mi pare di
Poter partire
E però il libro
Non pensate che tutto così forse l'ho descritto in maniera così
Triste eccetera no
Un pool di prova appassionante pieno di passioni
E anche di cose divertenti perché le cene fra
Sergio Segio di prima linea come i brigatisti rossi sono delle cose Pictures insieme perché
Lì siti c'è la differenza fra le due organizzazioni e fra
IPPA operistico
Attaccati
Alla finzione deve essere del popolo
E invece
Invitarli nei ristoranti artisti Lux offerta perseguita una differenza di qualità della vita
Ma
Questa qualità della vita al credo che la dobbiamo riconquistare
La parola ora
Giudice onorario
Grazie
Grazie a voi
E quando sentivo tutti gli interventi precedenti e anche quando leggevo un libro di Sergio Segio
Mi ripetevo ogni tanto che qui siamo dentro una tragedia
Tragedia individuare
Tragedia sociale tragedia
Dello stato della democrazia
E questo perché
Da tale diede caratterizzato dal fatto che qualsiasi scelta si faccia porta con sé un carico di sofferenze
Sofferenze subite sofferenze inferte
E tutti questi anni sono anni vissuti
Nell'orizzonte della tragedia
Io
Tanto per scontato questo orizzonte
Cioè questa connotazione tragica dei nostri discorsi
Quando ho finito di leggere il libro di seggio mi son detto ci sono due tra i criteri con cui posso affrontare posso leggere posso valutare questo libro un criterio estetico e
Personalmente dal punto di vista estetico dove un apprezzamento positivo ritmi narrativi avvincenti sapienti
Proprio
Sapienti si
Dovrei dire
E anche non soltanto come ritmo narrativo ma anche come
Capacità analitica anche ai temi che affronta
Non con questo voglio dire che tutte le analisi sono per me condivisibili però c'è questo segno positivo
Capacità narrative capacità analitica
Poi c'è un altro criterio che è quello etico
E anche qui quello etico
Mi sono detto
L'intento era
Prima alle alle spalle al fondo di questa stagione della lotta armata chiamiamola così anzi dell'ASP sovversione
E della lotta armata alla sovversione sociale e poter ROS fermata
C'è
Non c'è dubbio un bisogno di cambiamento
Quindi eticamente la valutazione
Non solo mia e positivo un bisogno del cambiamento ma
E qui il primo elemento tra il primo che affiora
Una
Voglia di cambiamento in uso in una società che si considera bloccata che si considera incapace di cambiamento voglio cambiare ma non posso cambiare
Quindi un graduale scivolamento dalle armi della critica alla critica delle armi
Questa è l'atto di nascita
Secondo una categoria generale che però non forza troppo la realtà variegata di tutte le varie sigle eccetera scivolamento ad accreditare le armi dalle armi verrà critica alla critica del reale
E qui la prima annotazione
Perché qui appunto dicevo un elemento tragico
L'aforisma di Karl Marx
Appunto intendeva correttamente denunciare l'insufficienza dell'analisi teoretica al fine di cambiare lo stato di cose esistente
E intendeva correttamente affermare a tal fine la necessità per la prassi
Giustissimo ma non nettezza non poteva giustificare questa fordismo Di Carlo Marx la necessità di una prassi armata
La prassi armata deriva dal fatto che si era consapevoli si era convinti dell'impossibilità di praticare di via democratiche al cambiamento
E queste già una differenza notevole secondo me
Con l'esperienza e la lotta armata resistenziale perché a mio avviso non
Non voglio addentrarmi in analisi storica lì nella Resistenza
Antifascista e antinazista la via era bloccata la via democratica cui secondo me la via non verrà bloccata
E quindi è questa una differenza fra la lotta armata antifascista e alla violenza politica di sinistra nell'Italia repubblicana
Qui sono già entrato
Se non sbaglio se non l'ho anticipato verbalmente nel criterio politico di giudizio mi soffermerò su questo criterio politico di giudizio perché secondo me
Può
Aiutarci a capire come Nazaro fermata in Italia
Aiutateci a capire come
è stata sconfitta la lotta armata iniziali anzi è stata in certo senso anche auto sconfitta
Attraverso il movimento dell'associazione è stata rinnegata dopo aver sessanta scienza e la lotta armata
E
Quindi
Vedere un pochettino alla luce di questo che cosa è successo e che cosa ci può dire questa tragedia che abbiamo vissuto
Quindi
Come nasce la lotta armata nasce sulla base di una concezione del politico dello Stato particolare
E di una teoria compreso complottistica avversario politico
La concezione del politico è quella
Che
Ha elaborato Carlo smette cioè a dire che il politico e
Un rapporto dialettico conflittuale fa amico o nemico
Amico o nemico
Questo significa che
Se si concepisce la politica come conflitto amico nemico
Io
Dell'umanizzazione il conflitto politico
Rimuovo il valore sacro o primario comunque della vita umana e conduco il conflitto politico senza appunto cretesi
Umani
O fa Lorniali
Che non sia quello di sconfiggere il nemico
In omaggio a questa concezione
I bersagli selezionati e colpiti sono simbolica ruoli del potere non persone dell'umanizzazione del conflitto politico
Una delle
Impressioni più forti
Rivivendo questi temi
L'ho avuta quando mi sono reso conto che
Non ha certo periodo si poteva uccidere impunemente senza un brivido di rimorso morale
Un
Magistrato un servitore dello Stato un agente di custodia però coi e questo lo sottolinea bene Sergio Segio
Sì
Partiva sinceramente autenticamente la morte accidentale di un passante che non poteva più essere il simbolo del nemico di classe appunto durante l'assalto al carcere di Rovigo
Ecco qua ecco qui
Sottolineato il carattere generale
Ecco
Concezione del politico secondo la teoria Schumi Tiana
Col del conflitto amico nemico
Ora
So che Sergio almeno quando scriveva non ero d'accordo
Quello che sto per dire però
Dobbiamo riconoscere che il costituzionalismo moderno ha invece adottato una concezione weberiana dello Stato del politico come il monopolio della forza legittima
Monopolio della forza
Della
Lotta della forza legittima
Che consente almeno notevole eticamente di mantenere il conflitto sociale entro le regole della democrazia e i valori della persona umana
Lo Stato come monopolio razionalizzare legittima
Consente di usare la forza per risolvere i conflitti ma una forza proporzionata allo scopo non debordante non eccessiva rispetto allo scopo cosa che non sempre ha fatto
Pensiamo
Turturro nel caso dose perdiamo cariche della polizia non giustificate
Da pericoli insomma cosa di questo genere
Cosa di questo genere
Allora l'uso della forza deve essere proporzionata allo scopo e non eccedere in vendetta perifrasi quando lo faceva lo Stato veniva ad abbassarsi a livello
Del del terrorismo nell'uso della violenza
Accanto a questa
Concezione del politico
C'era anche
Una interpretazione complottistica l'avversario politico che non è una soltanto dei gruppi armati ma è anche erano stato pensiamo
Che poi era una costruzione molto ideologico pensiamo allo Stato imperialista del Museo nazionale delle BR
Pensiamo invece da parte dello Stato Adecco alle sedicenti Brigate Rosse
Alle teorie del grande vecchio per gli per
Per cercare di interpretare il terrorismo
Di quel periodo tutte formule che denotano
La insufficienza alla inefficienza analitica sia da parte dello Stato che da parte diciamo del
Dei gruppi armati
Questo è quello che
Io non voglio dilungarmi oltre quindi
Posso
Posso
Ecco
Posso
Saltare come risponde lo Stato a questi problemi senza non ricordare che
Non abbiamo avuto in quel periodo
Degli input eversivi dal punto di vista costituzionale la Malfa che invocava la pena di morte
Alcuni magistrati che dopo l'uccisione di molti magistrati chiedeva una presidenza Repubblica la proclamazione dello stato di emergenza
Ancora anche
La
Chiedevano l'istituzione dei tribunali speciali chiedevano invocavano lo stato di guerra cos'è che
Costituzionalmente erano agricoli impraticabili
La pena di morte era prevista soltanto
Le leggi militare di guerra e poi fu abolita anche lì quindi è scomparsa aveva menzione della pena di morte nella Costituzione italiana dal due mila sette
Ma prima appunto nel novanta
Comunque non c'erano casi da leggi militare di guerra lo stato di emergenza non spettava al Presidente Pertini dichiara
Perché
C'è
La la Costituzione la Corte costituzionale ha previsto si
Che in casi di emergenza si potessero sospendere i diritti individuali e collettivi però per un periodo di tempo limitato
E quindi non spettava al Presidente della Repubblica
Tribunale speciale erano tribunali vietati dalla Costituzione lo stato di guerra lo non può essere dichiarato dal Presidente pure i quali devono essere
Le camere a dichiararlo e per casi di guerra cioè di lotta armata farà sta
Non per casi di cui una civile che non era
Caso Italia
Per caso italiano in un caso di un'insurrezione armata contro i poteri dello Stato
Quindi caso mai era una figura diciamo penale criminale comune ma insomma questo per
Accennarvi quale sta quale è stato lo sbandamento
Dell'opinione pubblica dello Stato in questi anni tragici
Ecco
Però
Lo voglio appunto prendere troppo tempo
Ma
Chiedermi
Come non soltanto come sono entrati nella lotta armata coloro che volevano cambiare lo stato di cose esistente che perseguire un ideale di giustizia e di
Il di
Uguaglianza fraternità fra sociale ma anche come si sono usciti come si è uscito dalla lotta armata
Ora
La lotta armata secondo me è stata sconfitta quanto nel momento nelle nelle carceri italiane si è diffuso il movimento verrà discussa azioni
Ciò che non soltanto
Coloro che si dissocia avanti
Dalla lotta armata avevano capito che la lotta armata era fallita
E quindi invitava i compagni aveva quanto narra lotta armata senza per questo dovere
Diciamo così svolge il ruolo di pentiti cioè di coloro che
Collaboravano alle ipotesi accusatorie portando prove eccetera semplice dissociazione rinnega
Rinnega azione denaro
Darò fermata
Questo fu
Reso possibile perché
Lo Stato accanto
Al
Carcere duro articolo novanta nell'ordine penitenziario per cui diventa del quarantuno bis creo le cosiddette aree omogenee cioè col regime delle celle a per fare l'esame dei Comuni
Con cui si favorivano i colloqui gli scambi culturali tra detenuti stessi e tra questi e molti rappresentanti della società civile magistrato il parlamentare intellettuale eccetera
Insomma come è stato detto il carcere in qualche modo paradossalmente funziona
Funzionano come principio di realtà perché intanto intanto libero molti fra cui Sergio
Dall'ossessione da Rosarno
E poi perché riuscire il carcere
A
Sperimentare con tutti i difetti secondo me uno Stato diverso da quello ipotizzato soprattutto dalle BR cioè uno Stato crede in qualche modo con
Non rispondeva alla caratterizzazione astratta della democrazia come potere al servizio del capitale multinazionale ma eravamo
Cioè
Avevano incominciato a capire
Quale poteva essere il ruolo ambiguo dello Stato che non sempre un ruolo al servizio dei poteri dominanti devo Cursi ma può essere un ruolo al servizio
Dei sottotetti di coloro che insomma hanno bisogno di emanciparsi
Ecco
Io
Ricordo che
Questo momento della dissociazione era stato un momento
Disprezzato
Come
Un momento
Gestito da appartenenti al partito della resa Renato Curcio
No come un movimento di coloro che hanno colpevoli di rimozione della lotta contro la democrazia capitalista ora secondo me il
Punto chiave
Di questa dissociazione era che rinunciando alla lotta armata
Riusciva offre
Umanizzare il conflitto sociale
Non a caso
Molti di coloro che
Vengono dall'esperienza dissociazione così sono
Impegnati nel sociale
In un'opera di volontariato eccetera praticantato nei fatti questo lui riunioni trazione delle tensioni e del conflitto sociale
Ecco
Certo c'erano anche le eterne accennato anche anche mi pare
Franco Corleone c'erano delle strumentalizzazioni c'erano delle pressioni c'erano delle persone da parte dell'istituzione penitenziaria ma c'erano anche per lesioni
Contrari uguale e contraria da parte organizzazioni terroristiche non fare la scelta dissociazione ci sono ci sono state alcune scelte diciamo
Eticamente
Forse non troppo nove Lima urto irrealistiche ma ci ma non si può
Diciamo così dimenticare il carattere di
Positiva provocazione che il momento della il movimento la dissociazione ha esercitato non soltanto nei confronti
TG irriducibili ma anche nei confronti dello Stato
Il quale doveva diciamo così anche fare un esame di coscienza
Che si potrebbe anche fare che io in qualche
Pagina che mi son portata appresso fatto ma che qui
E penetra nasce
Per concludere per concludere
Il carattere tragico di questi anni se è stato
Da tale da braccia su una concezione regressiva della politica come conflitto amico nemico e non aver parte caso sino in fondo la concessione progressiva della politica come
Monopoli monopolio
O dalla forza da parte dello Stato non Sassi come diceva con un aforisma pessimista
Un titolo comunque secondo me un grande teologo italotedesco Romano
Guardi ogni progresso
Cioè la storia in un punto corrisponde un regresso di un altro punto quando si è affermata la concezione dello Stato
Come il monopolio della forza legittima si è delegittimata l'uso della violenza dentro lo Stato tema violenza sregolata sproporzionata senza scopo
Delegittimata
Ne Cipressa darmi avvenne ma con tanti contemporaneamente questo il punto di regresso si è legittimato l'uso della violenza a diffonderlo strato
Quando lo Stato moderno nasce con il monopolio alla forza nasce Ancona o comunità internazionale in cui la forza può essere esercitata ad libitum da parte dello Stato una comunità internazionale il cui principio regolatore ADEPP romanzi da una parte una guerra
Questo e
Anche
Diciamo lo Stato di consistenti che richiederebbe
Un ulteriore passo cioè una delegittimazione alla violenza un monopolio della forza a livello internazionali
Cioè a dire uno organismo di polizia internazionale prevista dalla
Dalla Carta delle Nazioni Unite Capitolo sesto
Che surf se ci
Se funzionasse fosse aprirebbe delle possibilità diverse per esempio degli scenari di violenza
Belluina irrazionale eccetera che vediamo in Medio Oriente siamo questo per dire
Che la lezione che dobbiamo trarre anche dal ripensamento di questi anni tradisce e che bisogna andare avanti bisogna andare avanti
Senza paura sapendo che conquiste come un
Soluzione di polizia
Sovrannazionale dei conflitti politici dei conflitti internazionali richiede anni ma
Diceva qualche detto biblico che insomma
Mille anni soccombere un battito di ciglia nei confronti
Diciamo del tribunale della storia
Ecco non so se sono riuscito a spiegare il quale secondo me nel senso che dobbiamo fare da queste vicende carattere tragico ma nessun pessimismo ma
Un'utopia concreta per andare avanti grazie
Bene adesso
Mirati siamo Pierluigi Onorato
Scambiate ricostruzione
Bene la parola Monica ad altre
C'era
Non è facilissimo per me parlare di questo libro un po'perché è stato detto già molto un po'perché la terza edizione di un libro che ho letto allora già nel due mila cinque
Dodici anni fa che mi colpì molto
Professionalmente parlando soprattutto perché era un periodo in cui mi ero accostata da poco al tema della violenza politica e della lotta armata su cui la storiografia allora cominciava a muovere i primi passi direi
Malamente mi ero avvicinato a quasi casualmente lavorando all'archivio
Ernesto Balducci con Bruna Bucchini dove ho maturato devo dire un'esperienza professionalmente e umanamente per me molto significativa
Mesto Balducci uomo di Chiesa sui generis legato alle speranze ai domiciliari alla Firenze e di la Pira
E di don Milani aveva raccolto nel suo archivio
Una una busta un'intera busta
Dove era conservata la corrispondenza assai fitta che gli aveva intrattenuto tra il mille novecentottantatré mille novecentottantacinque
Con alcuni militanti di sinistra detenuti la maggior parte dei quali di prima linea
E nel momento era una corrispondenza propone il momento in cui si stava intensificato il processo di dissociazione all'interno del carcere si diffondevano
Le aree omogenee ecco quando lessi la prima edizione di miccia corta nel due mila cinque
Rimasi in un certo senso folgorata perché mi ritrovai
Gli stessi noti gli stessi temi qualche volta veramente con le stesse parole cui aveva dato voce il movimento della dissociazione che avevo letto nelle lettere conservate da Balducci
In effetti il libro come è stato detto costituiva la prima testimonianza proveniente da l'aria eversiva che aveva animato il processo di dissociazione un'area che è
Peculiare del caso italiano
Caso italiano per quanto riguarda la l'eversione
Sia di destra che di sinistra è un caso unico un horror in Europa
E e nel caso dell'eversione di sinistra ha una diffusione e un radicamento che indicativo è Espresso bene dall'aria di prima linea mentre come è stato detto appunto
In genere il caso italiano lo si identifica con le BR sono state in Francia di recente a
Discutere la tesi di dottorato in Francia per la rete si parla solo di Brigate Rosse
Ecco la discussione allora quando lessi questo libro
Dopo aver consultato la documentazione di Balducci con la discussione sulla
Sulla dissociazione sul carcere mi mi parve discutere
Nuove prospettive sul piano storiografico innanzitutto di si rifletteva una dal processo di revisione autocritica chiara senza pari in altri Paesi colpiti in misura minore dal terrorismo
Un processo di revisione dal quale grazie all'interesse di una parte della società e di una parte delle istituzioni abbiamo qui punto Pierluigi Onorato insieme a molti altri esponenti del cattolicesimo progressista Fiorentino
Ecco da quel processo di revisione sono nate due importanti leggi
La legge Guzzini sul carcere nel mille novecentottantasei e l'anno dopo la legge sulla dissociazione dal terrorismo
Nei primi anni ottanta quando si parlava di queste cose nessuno allora lo sospettava ma mentre dissociati parlavano di definitivo superamento della politica concepita come lotta mortale tra amico e nemico
Concezione giunta in Eritrea in eredità dalla guerra civile europea ecco in quegli anni la crisi di legittimazione dell'istituzione dei partiti punto nessuno lo sapeva ma per lui deriva alla fine della cosiddetta prima
Repubblica e più in generale del secolo breve
Ecco la testimonianza autobiografica di Sergio
Trovo particolarmente intensa lucida capace di usare i registri diversi anche intimista i
Riprendeva mi sembrò allora un tema che era stato al centro del dibattito sul superamento dell'emergenza
Cioè la riscoperta del valore dell'uomo al di là delle ideologie e quindi il tentativo di stabilire uno nuovo equilibrio tra natura e storia
Un tema che toccava una questione che a me stava particolarmente a cuore cioè quella della dimensione quella del nesso tra dimensione collettiva e dimensione individuale del processo storico
Ugualmente importante di quel libro mi sembrò l'invito è stato detto ma lo ripeto a collocare il fenomeno eversivo all'interno della storia della sinistra cioè tra continuità e rotture
Ricordando e qui aggiungo io e il valore fondante che ha il rapporto con la violenza per tutto il comunismo novecentesco
Insieme nel caso italiano all'ambiguità dell'antifascismo merito che nella sua versione militante nella prima metà degli anni Settanta compatto
Una sinistra italiana variegata e la compatto fino alla metà degli anni Settanta
Ecco i lager allora questo libro mi porta inevitabilmente a fare un paragone Andrea abbiamo fatto tutte e due la stessa cosa più o meno cioè di paragonare forse il difetto di chi fa questo chi fa ricerca storica comunque di di fare o con aree questi due queste due edizioni
In genere quando si parla di nuove edizioni si parlava qualcosa che resta sostanzialmente uguale anche in questo caso appunto rimane identico il corpo centrale cioè quello del racconto
Dell'evasione dal carcere di Rovigo
Un episodio che per il suo esito tragico cioè la morte involontaria di un passante sembra
Riassumere tutte le antinomie della militanza rivoluzionaria che novecentesca in particolare sospesa tra esaltazione mortificazione della libertà
Alta è questa e si colloca al termine di un secco letto come esserlo della violenza e nel quale la violenza anche con le migliori intenzioni assente sortito
Effetti incontrollabili in una sorta di eterogenesi dei fini
Ecco il corpo centrale rimane uguale sono però cambia anche la parte introduttiva e la parte conclusiva e
Connesse inevitabilmente muta anche il modo in cui il libro si muove tra passato e presente
Nel complesso la tendenza ad affrontare i grandi temi della vita cioè il dolore e la morte
L'amore la memoria del passato il presente e futuro rimane
Però quello che
Stiamo discutendo oggi mi pare un libro più dolente
Cioè meno aperto del precedente
In un senso in un certo senso più distante cronologicamente ed emotivamente e non solo perché il tempo è passato
Del libro corale di cui si parla in questa edizione di miccia corta quella del due mila cinque
L'autore si auguravamo cioè pensava che
La storia di prima linea dovesse essere ricostruita coralmente collettivamente ecco di questo libro corale rimane in questa nuova edizione quasi niente mi sembra che ci siano una solitudine è una durezza maggiori
Il libro e due mila cinque era ancora
Molto carico di dolore inferto e sofferto proprio e altrui ma anche pieno di passione toccava la carne viva delle cose mi viene da dire il che paradossalmente lo rendeva più interlocutori più attento
E c'era in quel libro molto dello spirito della dissociazione sia sul piano umano che politico nel carcere invece nell'edizione di oggi è rimasto solamente l'orrore del carcere
Speciale
Mi sembra che esse Sergio si interrogava in questa edizione nella prima su un passato che non passa questa espressione usata per diciamo
I temi particolarmente spinosi ora si può dire che il tempo è passato suo malgrado
Senza però che l'autocritica abbia innescato dei circoli virtuosi spesso l'autocritica questo destino
Si comincia credendo di poi porgere il la parola all'altro invece si blocca
Ecco mi viene da pensare che è un curioso destino quello della violenza politica della lotta armata perché più passa il tempo e più sembra difficile parlarne ma mano che ci si allontana i profili delle cose non acquistano ma perdono letture
E come
Penso che
è come se non disponessimo più degli strumenti culturali perché certi pensieri possano essere pensati ma stesse viceversa prevalendo una sorta di estraneità che non è distacco critico ma in mancanza di empatia
O c'è questi Totò sopravvivere una fascinazione che ha nostalgia della militanza perduta sono presterei amiche
Secondo me segnalano la mancanza di
Distacco di sorveglianza critica
Ecco l'apertura degli anni ottanta che consentì di toccare temi cruciali per la convivenza civile e per l'esistenza umana è oggi impensabile
Si sono riaccesi rancori sempre più inerziale a dire la verità sono più che altro giornali ad alimentarli
Senza far posto a un atteggiamento più equilibrato che rifiuti allo stesso modo demonizza azioni e mitizzazione
Sono del resto passati dodici anni che non sono pochi durante i quali la storiografia
Ha compiuto molti passi ma non sempre nella direzione giusta
Inizialmente sono temi su quel che sono stati i ritardati il confronto con la violenza è stato ritardato da ragioni
Inizialmente politiche e generazionali che ovvio
Ma ora si è aggiunto qualcosa di più cioè la svolta
La fine della della guerra fredda la svolta dell'ottantanove ha finito
Per attribuire a quei fenomeni uguale un valore niente più che residuale
Secondo una lettura che tende ad anticipare
Agli anni Settanta all'inizio della transizione verso il mondo posto moderno dimenticando che invece in Italia Italia degli anni Settanta si attarda su questioni che sono novecenteschi sono da secolo prevede
La caduta del bipolarismo da una parte la nascita della storia globale hanno inevitabilmente provincializzato l'Europa a maggior ragione l'Italia
Il crollo del mondo comunista del concetto stesso di rivoluzione la fine del modello fordista e della
Centralità operaia hanno ridotto la sensibilità per un fenomeno che piaccia o non piaccia fa parte della storia
Della sinistra
La condanna del tutto di alla condanna del totalitarismo se unita la condanna della violenza rivoluzionaria
E c'è stata
Una sorta di rivalutazione della zona grigia
Il risultato è che fenomeni come questi come quelli della violenza politica e del terrorismo sia di destra che di sinistra devo dire
Continuano ad apparire come una storia separata da dalla storia della Repubblica
E più in generale dalla storia italiana del Novecento non sono come dire non sono entrati a farne parte a pieno titolo se si scrive scrisse escludono episodi come il caso Moro che proviene affrontato come se si trattasse un capi di un capitolo a sé
Come pure la nostra storia è questa non è un'altra
Cioè la storia della lotta armata la storia della terrorismo fanno parte a pieno titolo della storia del Paese non si può ricostruire la storia del Paese se non si integra con questi aspetti che non sono storia separata
Ecco il
Sono temi che sono stati condizionati è già stato detto ma Loria accenno all'invasione della memoria nello spazio pubblico e
Nella ricerca storica in particolare la memoria delle vittime è un fenomeno più generale non riguarda solamente questo tema
Qui se accompagnato a una polemica contro il presunto protagonismo dei militanti di allora come se per un'ennesima anomalia del Paese la tragedia
Cioè fosse un'ennesima anomalia del paese quella di affidare il racconto di quegli anni di quella tragedia a coloro che ne erano Stati i responsabili
Ecco il punto di vista delle vittime come ha detto uno storico illustre come Enzo Traverso contribuisce senz'altro ad arricchire il quadro e a ricostruire l'impatto del terrorismo ma rischia di
Di far diventare incomprensibili le ragioni della morte dell'ENI
Mi pare però è indicativo che
Anche Sergio Sergio si appropri del paradigma vittima Ario a pagina quattordici quando parla Pan quando dice mi pare le vittime eravamo uno quando le vittime eravamo noi a una cosa del genere
Sì quando le vittime eravamo noi
Ecco la dialettica colpevoli vittime è credo che sia uno schema che non dà conto della complessità del quadro né
Di quella di allora né di quella di oggi
E credo che essi Riley si ribelli alla fine una gabbia
Per la ricerca senz'altro in qualsiasi modo e essa sia usata
Sul piano storiografico un altro elemento che non ha
Favorito la ricerca su questi temi eh
La dimensione globale del terrorismo islamico cioè l'undici settembre del due mila uno che hanno favorito un approccio indiscriminatamente comparativo
Con l'effetto di accostare casi nazionali dislocati nel tempo e nello spazio che hanno dato luogo a forzature
Il terrorismo islamico a portato anche a
Interrogarsi sulla prospettiva insospettiva storica anche sulla tenuta dello stato di diritto nella lotta al terrorismo
Con la tendenza però le risposte rassicuranti se non proprio autoassolutorio è stato già detto no
Del
Leit motive che si esca si è combattuto il terrorismo nel rispetto dello Stato di diritto
In realtà in ruolo acquisito dalla magistratura il rapporto alterato con il potere politico la giustizia e il carcere emergenziali danno la misura della crisi e non del trionfo della democrazia
Sconfiggere il terrorismo non implica automaticamente che la democrazia Tecnofin
Sergio accenna nella parte finale cioè accennato dedica diverse pagine alla questione carceraria
Tema che mi è caro perché o dedicato
Ciò dedicato quasi un libro non tutto a quella ma insomma e ci ricorda il legame stretto che esiste tra carcere e lotta armata
Anch'io sono d'accordo con quello che diceva Pierluigi Onorato che
Carcere lotta armata finiscono permettersi h in crisi a vicenda
Cioè le condizioni disumane del carcere speciale finiscono per spiegare i terroristi ma il carcere in qualche modo è costretto a riformarsi è una sfida quella della dei detenuti politici che obbliga il carcere a riformarsi
Ecco la memorialistica di cui libro ad esserlo secondo me è uno degli esempi più limpidi ci aiuta nel compito fondamentale di restituire il fenomeno Alma armato al suo tempo
Di cui è indubbiamente espressione anche se per lo storico la memoria eh una delle tante fonti come tale deve essere sottoposta a lettura critica
Il fenomeno della lotta armata si sviluppo nell'ambito di una democrazia condizionata da vincoli nazionali e internazionali che erano quelli della guerra fredda
Vincoli che in Italia risultarono esasperati questa è una peculiarità del caso italiano esasperati dal peso del passato fascista
Dalla rimonta del neo fascismo
E dal ruolo che quindi giocò l'antifascismo un ruolo su cui si da venti indagare di più in un periodo in cui ricordiamoci che l'Europa mediterranea l'Europa mediterranea esistevano ancora regimi fascisti in Spagna
In Portogallo l'ingresso
Ecco all'interno di questi vincoli si sviluppa la lotta armata ma nel momento in cui quegli equilibri
Cominciano per motivi diversi a entrare in crisi sotto i colpi anche di una crisi come quella del settantatré
Che è destinata a travolgere i valori e le certezze su cui si erano basate le democrazie europee dei così dei conti e la cosiddetta età dell'oro
Ecco primo ancora tutto questo le memorie di Sergio si confermano della necessità di uno studio dall'interno di questo fenomeno cioè che prenda sul serio gli uomini le loro parole e le loro azioni
Per riprovevoli che siano per quanto non ci piaccia o no
Ma le tante considerazioni al di fuori di ogni censura che sia politica che siamo reale che sia scientifica il punto di vista dei vinti è un valore aggiunto per chi studia storia perché restituisce alla storia
La sua qualità di processo incompiuto e ci conferisce maggiore lucidità
Tanto più che appunto la lotta armata si colloca
Al termine di un secolo Brehme che affollato di battaglie sbagliate perdute di sogni infranti carico di questi elementi il secolo breve
In questo senso mi sembrano anche a me preziose le pagine intitolate Alzette trentasei perché richiamano l'attenzione sulla violenza della prima parte degli anni Settanta con il proposito di mettere in discussione unità
Divisione troppo netta tra la prima parte degli anni Settanta e la seconda parte
Degli anni del del decennio
Rifiutando allo stesso tempo il semplicissimo del teorema Calogero cioè dell'appiattimento tra diversi tipi di violenza
è sensato inoppugnabile che la violenza delle pistole rappresenti un salto di qualità
Uno in un certo modo una forzatura però sono sempre più convinta
Per capire che cosa è successo nella seconda metà degli anni Settanta
Bisogna ritornare alla prima metà degli anni settanta più profondamente di quanto non sia stato fatto leggere gli affetti delle trasformazioni dirompenti vissuti dall'Italia durante il un ma
Guardare dentro le fabbriche dentro le scuole indagare con empatia
Ma anche senza
Ischemie giudizi precostituiti in un senso o in un altro
Credo anche che andrebbe messo
Tra parentesi quel mito della violenza difensiva che sta dietro a Piazza Fontana letta come fine dell'indulgenza credo che bisogna andare un po'al di là di questo
E comunque
La memoria è per noi che studiamo queste cose altre un passaggio ineludibile eludibile tanto più quando si tratta di una memoria
Intensa e onesta come questa
Che non vuol dire che non presenti tutte le trappole tipiche della memoria compreso l'intento giustificato Orio consolatorio vuol dire però
Che si configura come un atto di ricerca della verità
Senza rinnegare niente a partire da sei mi sembra che di fidi delle verità assolute riconosca il dolore degli altri
Senza scoprirlo troppo dissimile dal proprio
Credo che continuare a interrogarsi cercare di superare l'ombra incombente del passato e di chi è passato sia il segno di un'inquietudine
In questo caso che sembra destinata non placarsi mai e che proprio per questo senza nulla togliere alla profondità del trauma rappresentato dagli anni di piombo rappresenta secondo me è un valore in sé
Questo libro si dice anche e qui concludo quanto bisogna essere cauti se non sospettosi nei confronti del mito della memoria condivisa
Bisogna accettare le lacerazioni le divisioni la frammentazione della memoria le molte verità di cui è intessuta la trama del processo storico
Per noi che studiamo certamente più facile però credo che il bisogno di storia di cui
Parla Sergio sia condiviso da molti sia condiviso anche dall'altra parte cioè dalle vittime
Sono stata invitata di recente da Benedetta Tobagi figlia di Walter Tobagi
E da Alessandra Galli figlia di Guido Galli ucciso da ultima linea Benedetta Tobagi idea
Ecco veniva
Sono stata invitata ed allora parlare del mio libro che mi ha stupito perché non me lo aspettavo però devo dire che lo hanno fatto con grande apertura e grande curiosità
E con uno sforzo credo encomiabile di conoscenza cioè un modo di sublimare un dolore che appare ancora intatto ma attraverso la conoscenza la comprensione
Dei fenomeni
Grazie
Bene grazie anche a Monica Gal tre
Quella prima di dare la parola Sergio Segio che ha bisogno di un
Paio d'ore per rispondere a tutte le questioni sono state poste vediamo se ne abbiamo qualche d'un altra quindi se ci sono
Domande interventi osservazioni da parte di chi è in sala
Sul libro che in qualche modo conoscono perché se non altro può darsi che conoscano le edizioni precedenti se non questa
Fra l'altro
Spot pubblicitario gli ebrei vendita anche qui sul tavolo alla fine
E la presentazione oppure di commenta quello che è stato detto dai diversi relatori
Allora intanto
Chiamiamo
Reali
Sì vieni da questa parte esiti sento
Cosa devo fare quello che vuoi competenti
E come hai detto prima presenziare perché sul foglietto dicessimo
No si viene qui in effetti voglio usare questo
Si
Può e anche se detti naturalmente chiediamo il permesso
Si sente
Beh
Le domande degli spunti venuti da
I numerosi interventi precedenti sono
Davvero tante
Sicuramente anche troppe per interloquire in modo appropriato con tutte
Domanda vera e propria parte forse alcune da parte di
Andrea tanto urli non ne sono venute ma sicuramente
Molto a carbone è stata messa al fuoco e molti sono gli spunti e molti sono anche i temi su cui mi piacerebbe davvero interloquire
A fondo fine con un tempo di cui però qui non disponiamo
Consentitemi però prima di tutto
Ora in grazia mento sentito a Radio Radicale che sta
Registrando questo nostro momento che mi sembra un contributo non solo dal servizio pubblico ma anche un contributo utile a far sì che
Momenti di riflessione di confronto di dibattito non si esauriscono
In un momento non luogo fisico ma possono in qualche modo poi essere ascoltati e ripetuti e condivisi anche da altri che non hanno potuto essere qui oggi
E naturalmente ringraziamento va anche per chi ci ospita in questa bellissima sede
Per questo momento e naturalmente forse prima di tutti al pubblico
Nonché agli intervenuti tra i quali me lo consentirete anche se mi rendo conto che forse non sarebbe il caso è un ringraziamento particolare voglio fare
A Franco Corleone perché
Come dire le sue parole forse anche troppo benevole nei miei confronti però
Sono davvero almeno io la sento fosse ciò è dovuto anche dal fatto che
Abbiamo una conoscenza personale oramai approfondita nel corso dei decenni che però sento davvero profonde
E veritiere aver colto sicuramente in questo è stato favorito anche lui dalla conoscenza personale aver colto quelle che sono gli intenti e comunque i sentimenti che io ho voluto
Depositare in questo libro e che sono come vere
Altrettanto importanti anche anzi Carlo
Causali rispetto
Racconto diciamo storico all'esercizio della memoria alla proposta di
Di di riflessione che muove dalla mia
Telemedicina Sisto ordine della mia esperienza del mio vissuto sul quale concordo con
Pierluigi Onorato sicuramente
Come dire lato della tragedia e forse
Il più appariscente il più persistente non va sicuramente negato perché
Come dire io credo che questo
Quegli anni queste storie residui no
Nella società nel discorso pubblico ferite che in tutta evidenza si manifestano ancora oggi a distanza di tanto tempo coperte e quindi residui non sofferenze
Dolore talvolta rancore e quindi non solo sentimenti ma anche
Anche risentimenti
E comma
Io vorrei iniziare
Qui
Inizierà il nostro conduttore
Se
Se o
Ho poco tempo perché
Come dire i temi gli spunti sono talmente tanti che rischia di andare troppo in là con i tempi però
A me premeva sottolineare
Paul carattere che è uscito in alcuni degli interventi oltre che mi sembra percorrere per intero nel mio libro
Che è quello della distanza temporale insomma gli avvenimenti di cui si narra in modo principale nel libro ovverosia l'evasione del carcere di Rovigo datano trentacinque anni fa
La nascita dell'organico dell'organizzazione prima linea anche appunto anche essa attraversa
Tutto il libro pensate di quarantuno anni fa
A quell'epoca la distanza con la fine della seconda guerra
Mondiale era minore era di trentuno anni quindi pensante
Siamo e non distanza temporale ancora più lunga la fine
Lo scioglimento formale ufficiale che facemmo nel carcere di Torino
E del mille novecentottantatré
Quindi insomma un lasso temporale quindi trentaquattro anni fa lassi temporali
Che decisamente porterebbero a dover necessariamente parlare oramai davvero di storia e non più e non solo e non solo di cronaca
Quello che mi preme sottolineare e dunque innanzitutto che qui
Stiamo parlando di storia del secolo scorso
Un secolo
Di guerre mondiali secolo di rivoluzioni anche di guerriglia ai quattro angoli del mondo
Secolo breve ha ripetuto più volte giustamente Monica Gal tre neanche un secolo molto insanguinato
Le stime al riguardo
Dicono che in quel secolo dai cento e centocinquanta milioni di vittime che sono state per
Per violenza politica quindi per guerre insomma per tutte le manifestazioni di conflitto io ho letto alcune fonti addirittura arrivano ha stimato in duecento milioni di vittime lungo secco
Dunque la nostra storia alle storie che io racconto dentro questo libro sono come dire
Un esile coda dei miti e dei riti di quel secolo compreso quello della violenza politica e dell'utopia del rivolgimento
Ma gli enti con d'dalla storia che della società
La storia sicuramente una coda
Tragica quanto si voglia ma
Verrebbe da dire infinitesimale se consideriamo
Questa portata temporale anche la portata immane e terribile di morti che hanno contrassegnato quel siccome
E con voi e mi sembra importante io l'ho voluto aggiungere nell'epilogo insomma nei capitoli nuovi finali di questo libro
Quegli avvenimenti dei
Diciamo dei primi anni Ottanta che esso poi sono quelli su cui
Ha lavorato Monica Gal fare nel suo libro
Che io personalmente giudico davvero uno dei pochi libri che hanno portato il contributo di conoscenza serio e profondo rispetto in generale
Al decennio o comunque al fenomeno armato della lotta armata ma in specifico in particolare ai in quegli anni declina di crinale credo la trattazione del suo libro che
Si è titolato che del due mila quattordici se non erro quindi di pochi anni fa
Che si è titolato la guerra è finita credo esaminasse un arco temporale dal mille novecentottantuno al mille novecentottantasette quindi un periodo cruciale per tutto ciò
Che è stato richiamato più volte anche questa sera tarda onorato ed agli altri interventi che è stato il fenomeno del movimento della dissociazione
E delle aree omogenee ma è stato movimento io direi di fra passo tra un prima un dopo tra un passato un presente verrebbe da dire tra un secolo e l'altro
Consentitemi qui a riguardo una citazione sia per il luogo e la città dove siamo al massimo perché credo sia davvero davvero pertinente verdi padre Ernesto Balducci
Vedete del mille novecentottantuno
Quindi pensate anche qui
Ecco noi in quel crinale in quegli anni di crinale eravamo in parte attardati
Come dire
Con un piede di qua un piede di là della nostra storia ma anche della storia in generale eravamo in qualche modo impegnativa assaltare apportare sino in fondo il nostro debito i nostri conti con il Novecento è pure
Alcune figure più illuminate che ahimè ammetto in quel momento in quegli anni non leggevo letto dopo come padre Balducci si interrogavano con molta efficacia lungimiranza
Invece
Sul futuro con uno sguardo lungo questo suo libro del mille novecentottantuno
E ciò si interrogava
Sin dal titolo
Sul
Sul terzo millennio incombente
E scriveva padre Balducci vent'anni sono nulla ma la durata del tempo non si misura con il numero degli anni si misura con il dispendio di libertà a cui ci costringe
Il titolo dicevo era profetico l'uomo del rappresenti con libero perché il titolo
Era il terzo millennio saggio sulla situazione apocalittica
Io gli ho ritrovato in quel testo termini categorie insomma elementi di riflessione che davvero nel dibattito pubblico arriveranno molto dopo ad esempio quello dell'interno interdipendenza in questo libro
Padre Balducci si interroga su
Su un rischio di catastrofe
Legate ai temi dell'ecologia della politica
Della
Della della mancanza di pace insomma del dramma umano complessivo che è l'unico in questo libro poi diceva
Ammonendo di fronte a questi rischi e la necessità di scelte di presa di responsabilità
Scriveva di queste infatti ormai si tratta di Campa di cambiare il corso della storia e non di correggerlo in questo in quel suo particolare
Ecco questo mi ha colpito ripeto sia pure a posteriori perché tutto sommato è esattamente così quello che noi abbiamo
Immaginate di potere fare di dovere addirittura fare perché notturno
Non deve sfuggire che per quanto con effetti perversi il nostro era anche aveva anche un contenuto etico mi pare che appunto
Pierluigi Onorato in qualche modo gli abbia accennava traccia
Naturalmente non siamo riusciti a cambiare il senso e la direzione di marcia della storia
E anzi in quei primi anni Ottanta dizione in quegli anni di crinale eravamo proprio intenti a fare i conti con il fallimento dal nostro Progetto un fallimento che per alcuni
E penso in particolare
Alle Brigate Rosse magari era l'imitabile
Ha una
Constatazione di fallimento militare per noi per me molto di più era un fallimento politico e anche morale e diritti
E quindi
Però
Passerei a citare una frase del libro di Monica di altre che nell'introduzione ma
Che mi sembra davvero come dire
Da me pienamente condivisibile scrive che altre colpisce la distanza tra la lucidità di allora a ridosso degli avvenimenti e l'immagine
Opaca restituite in questi ultimi anni dai media e dagli studi storici
Ecco anche questo è già e che giace in alcuni degli interventi di questa sera ma mi sembra un modo un interrogativo forte che in qualche modo a distanza di così tanto tempo tutti
Ci viene consegnata a noi alla società alla politica e tutti come mai lo sguardo si è fatto pacco anziché diventare più vivido e come mai allora c'era una capacità
Per carità
Certo di più stigmatizzare il SerT soldi
Soffermare l'attenzione pubblica il discorso pubblico sul dramma la tragedia i morti
Il sangue cifra ma in qualche modo
Specie tra una società che si interroga su Ustica su se stessa e sul proprio futuro per una politica che in qualche modo dovrebbe comprendere ciò che si muove nella società
Per brutto bello tragico o meno che sia
E questi interrogativi mi sembra mi sembra che che non ci siano stati
Mi sembra che lo sguardo di allora consentitemi io
Vale a dire il mio pensiero
Lo troviamo espresso nei libri cartello che qualcuno leggerà e quindi
Mi piace anche
Riprendere il pensiero le considerazioni di altri
In questo caso parlando di quanto allora vi fosse maggiore lucidità o forse maggiore disponibilità
Non voglio dire maggiore onestà intellettuale una maggiore disponibilità ho bisogno di interrogarsi su un fenomeno temporalmente vicino
Questa è una citazione di Pierluigi Onorato
Che del nove febbraio del mille novecentottantacinque tratta
Riunione cattolica
E che credo onorato era stato chiamato a commentare un episodio di di
Di
Di insomma una bomba che che era un attentato che era successo in quei giorni
E
Lo commentava così
In questo giornale
Scriveva un approccio politicamente più approfondito su questi temi risparmierebbe al Governo la solita genericità degli appelli alla vigilanza e degli impegni di fermezza
Ma soprattutto dovrebbe indurre a un atteggiamento più autocritico sulle corresponsabilità del sistema politico nella genesi profonda del terrorismo
In Italia vi fu la rigidità di impermeabilità del quadro politico vigente rispetto a tante speranze di massa a spingere molti giovani nel vicolo cieco della lotta armata
Ecco a me pare che questo in maniera ma dire molto limpida stante l'autorevolezza la professione
Del suo autore non sospettabile della minima compiacenza rispetto
A chi giro alla violenza politica
Ci dice quanto fosse necessaria ma anche quanto fosse possibile
Interrogarsi su come era nato tutto ciò
Cioè
Davvero o si ricorreva per la verità alcuni hanno fatto anche questo a chiavi interpretative di Psicopatologia o Ossy supponeva che fossimo marziane caduti sulla Luna
Ok del settore come strategicamente si è voluto fare sette io sono
A definirci unicamente
Dei criminali oppure ci si doveva interrogare su come è nato
E non lo si è poi più voluto fare forse temendo che
Ciò potesse essere o diventare giustificativo
Vi voglio leggere un'altra citazione in questo caso
L'editoriale di una rivista anche queste del mille novecentottantacinque
Accomunano evidentemente proficuo dal punto di vista dello spessore e della capacità di analisi su quei terribili anni e vicende ed era
La richiesta era Antigone vedete come come ridotta insomma
Perché è del mille novecentottantacinque verrà la rivista che si intitolava
Antigone ma sotto titolava di maestrale di critica dell'emergenza perché quelli erano anni
Sia di crinale tra un prima un dopo tra passato e presente tra lotta armata e ricucitura del conflitto trasformazione del conflitto attraverso metodi
Democratici eccetera ma erano anche
Se era la coda nostra dal punto di vista delle dei miti demeriti del Novecento però era anche la coda della prassi
Degli strumenti delle culture
Che lo Stato aveva adottato per contrastare il fenomeno della lotta armata che generalmente
E quindi l'emergenza dell'Antitrust antiterroristica con il complesso di leggi di norme che
Io credo ma non è un parere
Tanto né io che sono parte in causa ma illustri giuristi hanno spesso definito compreso questo bimestrale qui scrivevano da Luigi ferraioli idea a Bronzini a Manconi mia
Alla Rossana Rossanda Massimo Cacciari insomma anche qui un'area certamente di pensiero progressista ma sicuramente non
Non contigua se possiamo usare questo brutto termine ai fenomeni ai fenomeni della violenza
Ebbene quell'emergenza è stata definita un profondo vulnus allo Stato di diritto in quegli anni e qui forse interloquisco anche con la riflessione che faceva Pierluigi Onorato sul monopolio statale della forza
In quegli anni si è
Sedime costruita prima ma sedimentato poi tanto che
Certo questo mio giudizio ne vediamo robuste presenza anche oggi un diritto penale del nemico
Cioè in modo se vogliamo simmetrico rapporto amico nemico di
Eccetera si è riversato anche nella prassi dello Stato dice oggi perché
Alcune come dire manifestazione dei della repressione giudiziarie poliziesche in Val di Susa io credo rispondano ancora a questo tipo
A questo tipo di cultura se vogliamo fare un esempio ma anche qui consentitemi
La lettura di un passaggio di queste editoriale del mille novecentottantacinque
Che parla di contesto perché negli anni successivi in questi anni più recenti ogni qual volta noi ma magari non solo noi abbiamo osato parlare
Dico contestualizzazione dei FEP di quei fenomeni certo tragici e sanguinosi immediatamente in modo parlo Viano scattava l'accusa di giustificazioni ci sono
E cioè non si può ma non sembrano le persone sedute a questo tavolo fare la storia senza che
Estrapolando da essa delle parti dei periodi la storia ha un carattere
Di sua maturati processualità in cui
Il prima il dopo si tengono necessariamente assieme invece in questo Paese spesi in questi ultimi decenni parlare di contesto riguarda quei fatti è diventato prima
Proibito credette invece cosa nel mille nove e trenta mille novecentottantacinque scriveva
La rivista Antigone
Parlare del contesto non significa affatto ridurre le responsabilità bensì allargarle non significa attenuarla e ma piuttosto approfondirle
Il contesto è quello in cui molte decine di migliaia di persone avverto per anni come connotato essenziale del clima politico e sociale uno stato di iniquità assoluta
E quella sensazione di iniquità costituisce per molti la primaria spesso decisiva pulsione motivazione alla milizia politiche estremistica quella stessa politica aggiungo io che
Da
Da estremistica a esercitante alla violenza politica poi si è strutturata in lotta armata avere troppi
Ma qui continua Antigone
Quello stato di iniquità è una conseguenza diretta prima di tutto dell'impunità di cui
Dalla strage del dodici dicembre mille novecentosessantanove godono alcuni apparati dello Stato alcuni settori
Del nostro ACSM ai primi collegati
E più in generale della mancata trascrizione sul piano politico istituzionale delle domande collettive delle rivendicazioni radicali delle istanze di trasformazione che esprimono i movimenti di massa
Ecco io l'ho voluto citare anche perché un altro capitolo aggiuntivo in questa direzione del mio libro e proprio sul come è cominciata la stagione delle armi ed è cominciata
Ognuno poi può rintracciare delle date dei luoghi dei momenti degli episodi ma
Credo che l'analisi delle cause in qualche modo invece dovrebbe essere più condivisibile
Badate che
Cause non significa assenza di responsabilità nelle scelte
Significa
Analisi delle radici da cui
Alcuni fenomeni non obbligatoriamente ma possono come è successo scaturire
E sono proprio questi sono la sensazione di iniquità sono alla la constatazione di impunità di cui godevano settori dello Stato che otterrà addetti a detenere il monopolio della violenza della forza
Lo utilizzavano in maniera decisamente arbitrarie oggi forse è difficile spese per i giovani chi non ha vissuto quel periodo capacitarsi insomma però allora davvero vi era una violenza poliziesca
Cioè
Badate anche qui più che
La mia testimonianza mi affiderei documenti perché di nuovo insomma poi ruolo dagli storici basarsi certa sulla testimonianza ma soprattutto
Sulla loro verifica sui documenti
In questa nuova edizione presento un apparato iconografico che in precedenza no non c'era bene la prima e me delle immagini
E la foto di una manifestazione badate non non di estremisti ma una manifestazione sindacale
Avvenuta poche settimane dopo che a che
Durante una manifestazione e conflitti di piazza che vi erano stati che era nel
Nel dicembre mille novecentosessanta nove era morto un agente di polizia Antonio Annarumma
Ebbene qualche settimana dopo una manifestazione sindacale
C'è questo cartello che troverete nel libro cioè che dice Saragat che era l'allora Presidente della Repubblica
Manifestanti centosettantuno poliziotti uno a sottolineare con questa
Certi triste contabilità
Che
Era al primo morto che moriva in piazza viceversa la polizia aveva ucciso
Cento ottantuno nonché ero Ristich combattenti centosettantuno contadini operai studenti impegnati in lotte il lotto e pacifiche di piazza
Ecco quindi quello che era il contesto
Di quegli anni ed è il motivo per cui ho voluto aggiungere in questa nuova edizione che davvero io reputo diversa ma non per i motivi a cui hanno alluso
Sia
Monica Gal fresche Andreatta Arthur lì
Perché la giudico davvero e finalmente più completa nel senso che
Forse con un eccesso di ambizione non è non vuole essere solo come dire
La mia memoria eccome vi era il e ricordo se vogliamo anche la rivendicazione di quella che
Con per Fidenza
Franco Corleone ha definito una storia d'amore ma ho voluto aggiungere in questi capitoli sul come è cominciata tutta quella storia su come è finita
Non solo per completezza ma perché reputo a distanza di un quarto di secolo
Che siano i due capitoli dolosamente strappati dalla memoria e dal discorso pubblico riguardo quegli avvenimenti e qui e quegli anni perché è rimasto solo il capitolo centrale cioè la lotta armata in particolare
E solo alla lotta armata di sinistra ma
Tutto ciò che è avvenuto prima e quindi negli anni Sessanta nei primi anni Settanta quindi le stragi centosettantuno uccisi dalla polizia eccetera eccetera
Ma il conflitto sociale nella
Le lotte gli autonomo l'autunno caldo nell'otto operai eccome è scritto lì la mancata trust trascrizione di questa
Potente e democratica
Spallata trasforma attiva a alle strutture sociali e politiche di questo Paese forse unicamente repressa non trovasse accoglienza nel sistema dei partiti
Di allora in particolare nella Democrazia Cristiana che governava questo Paese ininterrottamente
Dal dopoguerra ecco tutto ciò è stato tolto dal tavolo innanzitutto dell'informazione e poi della coscienza pubblica in modo da accentuare
Come dire la demonizzazione del capitolo centrale che è quello della lotta armata ma questo Capizzano Rocco non lo comprendiamo adeguatamente soprattutto storicamente se non guardiamo al prima
E l'altro capiscono che mancava un grande libro di storia di quegli anni e sul come è finita nel senso che anche qui
Non c'è
Memorie pubblica non c'è pubblicistica tantomeno esiste come vera informazione adeguata
Su
Su come
E con che mezzi e in che modo si
In particolare in quel crinale ci ritorno perché davvero importante degli anni ottanta lo Stato a
Come dire ha combattuto
Guardate anche qui esistono
Fior di pubblicistiche di protagonisti diciamo da parte dello Stato di quegli anni di quelle vicende di quei conflitti
Che continuano a sostenere che il terrorismo è stato battuto
Non sconfinando di un millimetro dallo Stato di diritto dalle regole della democrazia
Ecco io non so se sarà sicuramente anche per qualcuno della buona fede ma sicuramente c'è una contrarietà alla evidenza dei fatti la tortura è stato
Un fenomeno davvero diffuso
In quegli anni certo non ha determinata appunto oltretutto ne rivela l'utilità in senso generale non ha determinato esse hanno sconfitto della lotta armata estratto
Un fenomeno se vogliamo dire di elevare c'è stato un fenomeno di appunto di diritto penale del nemico di violenza
E di violenza iniqua da parte dello Stato nei confronti di persone arrestate quel capitolo in parte c'è nel libro di Monica ed altre e anche per questo continuo riprenderlo con un lavoro prezioso
Ma ancora molto marcato
Manca il capitolo della guerra sporco operata dallo Stato banca una seria analisi di cosa sono state
Ma non solo dal punto di vista delle violenze istituzionale che esiste sì dissi esercitavano ma un po'più in generale come modello di governo dei conflitti delle contraddizioni sociali
Cosa sono stati carceri Speziali la differenziazione penitenziaria
Mancava un altro capitolo egualmente terribile che quello che questo è stato accennato
Degli ex militanti incarcerati che uccidevano altri altri ex militanti incarcerati accusati a torto o ragione spesso non ha ragione di aver collaborato con la magistratura e con la polizia
Al relativo all'attuarlo sempre con molta sofferenza perché
Ad esempio nel mio libro descrive un particolare due di questi avvenimenti uno che riguarda
Ennio Di Rocco brigatista ucciso per i suoi compagni nel carcere speciale di Trane ma l'altro riguarda invece un compagno che a distanza di prima linea che si chiamava
Giorgio soldati e che è stato strangolato nel carcere di Cuneo dopo essere stato arrestato sottoposto a violenza da parte della polizia
Infine portato nel carcere di Cuneo lui per la verità a parte che prima linea in quel momento era già sciolte scomposta da un punto di vista organizzativa una sopravviveva no
Delle formazioni corno col nome diverso eccetera lui con altri ex di Prima Linea erano indirizzati verso un percorso d'ingresso delle nelle Brigate Rosse
Ebbene Giorgio sotto violenza in questura
Aveva fatto trovare aveva detto delle cose che ha rivelato
Delle cose appena smisero di
Di picchiarlo ritratto tutto fu mandato nel carcere speciale
E anche qui un interrogativo prima poi una almeno gli storici dovranno cercare di documentare queste dinamiche che facilita vano il dissidio ma anche le morti dentro il carcere speciale
Che erano governate evidentemente
O dalla disattenzione se vogliamo essere benevoli o da qualcosa di diverso da parte degli uffici Menis ministeriali e di certi e di certi magistrati
E guardate io lo dico per
Con sofferenza non solo perché poi queste sono le morti più dimenticate distrutte perché
Non appartengono a nessuno
Un po'perché mi immedesimo anche nella sorte di Giorgio da un punto di vista di solitudine io
Dopo il mio ingresso in carcere ho subito tre tentativi liti di aggressione
E probabilmente di omicidio da parte di di brigatisti nei carceri speciali anche qui insomma evidentemente il Ministero insisteva non saranno uscite la prima volta me continua a mettere io già
Essendo dissociato sono stato collocato ad esempio nel cosiddetto braccetto della morte del carcere di Torino serio stiamo io i miei compagni appunto già
Dentro da tempo in un percorso di revisione autocritica della nostra storia e cosiddetti killer per le cartucce quelli che venivano Marsilio perché erano già ucciso decine di persone in giro reca ma al di là somma dei casi personali insomma quindi sento e mi immedesimo anche nella solitudine che ad aver provato Giorgio soldati in quell'occasione
Ma anche perché come dire riesco mettermi dal punto di vista di tutte le parti in causa di un episodio così terribile e vergognoso e dimenticato e non indagato
Se non dalla spicciola
Pubblicistica insomma Dedej giornalistiche spesso insomma
Producono un'informazione non solo stelo rispetto stereotipata ma falsificate ecco io riesco a comprendere
Cosa ha provato Giorgio e cosa e che cosa avente a strozzo cinque momenti riesco a capire cosa avevano in testa a quelli che hanno ucciso Giorgio
Riesco a capire quello che hanno pensato e hanno fatto o meglio non hanno fatto tutti gli altri compagni che
Come dire in qualche modo si sono ottenuti da parte come
Da questo terribile terribile episodio insomma ci sono tante cose che devono essere ancora
Racconta tre cosa scomodo e terribili
Eppure e davvero
Prima o poi bisogna che chi ha
Agli
Gli strumenti della ricerca storica si misuri con tutti questi temi
In modo appunto approfondito perché io mi rendo conto che anche le memorie soci soggettivo è stato detto assomma la memoria Istica autobiografica e soprattutto a quello delle Brigate Rosse ci sono
Ci sono ricercatori che hanno classificato in trentanove
Le pubblicazioni e libri di ottobre le terapie di ex militanti trentuno sono dei brigatisti le altre otto sono di tutto il resto della galassia armata
Quelle miei sul prima linea altri delle formazioni comuniste combattenti altri dei proletari armati del comunismo quindi insomma c'è
Sicuramente un deficit da questo punto di vista che io
Come dire spero con molta onestà intellettuale ho inteso colmare con le mie
Con i miei due libri non so se rispondendo a un'osservazione che era venuta prima
Sesto questo libro ci sono soprattutto io non dico che questo il motivo che mi ha portatori dare alle stampe libro ci sono questi due capitoli iniziale e finale che completano un quadro che diversamente sarebbe
Se sarebbe
Mo'co dopodiché è vero Monica può esserci al fondo un tono di delusione sicuramente
Lo è perché il
Come dire perché non c'è più quel noi
Sia pur gravato data dal ministro e dalla pratica della violenza che pure era avevano
Testardamente anche contro tutta la magistratura
Monica che offre l'unica che nel suo libro oltre al mio ricorda l'episodio dei trentasei magistrati che in quegli anni
La metà degli anni Ottanta festa fecero pur fortissima depressione sul potere politico e su sulle strutture gli apparati dello Stato perché non fosse dato credito alla dissociazione
è uno degli argomenti che usavano era proprio queste cioè questi continuano a voler essere un collettivo non accettano
è un rapporto unicamente individuale a parte che poi banalmente nel processo di
Rapporto individuale però noi conservavamo come valore che
Sopravviveva ripeto alla scelta all'Addio alle armi alla scelta di rinunziare alla violenza politica questo sentimento che io continuo continuava allora continuo a giudicare positivo che era quello della fratellanza che
Magari nei momenti di tragedia in qualche modo si rafforza quindi non è nostalgica ma il sentimento di aver condiviso qualcosa appunto e forse perché tragico di
Di importante che non può essere relegata ecco quel sentimento di fratellanza con le dinamiche
Quelle dinamiche non ci sono più e certo forse un po'di
Da questo punto di vista un po'di rammarico ma soprattutto il vero ho un rammarico
Di non essere riuscito nonostante l'abbia tenacemente perseguita convinzione gli altri miei compagni a fare un libro assieme un libro collettivo sulle nostre esperienze che certo sarebbe stato
Più ricco di un unico punto ed in un'unica memoria
Ma sarebbe asta anche stato io credo più corretto più congruente perché queste storie così diciamo ecco ontologicamente collettiva non possono poi
Dovrebbero godere di una memoria corale anche di un conflitto di un
Comprende un confronto tra memoria diverse però alla fine riuscire a produrre come contributo alla società agli storici
Comunque una capacità corale di dirime in braccio ecco questo non è avvenuto anzi credo che
Alcuni dei miei compagni nonostante non siano stati disponibili
Fare una storia pubbliche ad assumersi la responsabilità che in quel caso si è anche una responsabilità personale individuale di metterci la faccia nel racconto
Nella presa di posizione eccetera però in qualche modo forse alcuni non hanno gradito che alla fine la storia di prima linea sia condensata in due libri
Che recano un solo nome che il mio anche se poi
Come dire non è vero che se non liberi strettamente individuale perché c'è
La mano i sentimenti e la memoria di Susanna di tanti altri compagni dice qui e mi fa molto piacere
Presente oggi uno dei compagni che era con me quel quel giorno a Rovigo insomma non è vero che
Non c'è ancora una volta di di confronto di confronto su quegli anni ma indubbiamente
C'è stata una mancanza io credo lo dico senza
Senza puntare nessun diritto senza accusare nessuno ma c'è stata forse complessivamente da parte di tutto ciò che è stato prima linea
Una mancanza di coraggio di responsabilità io credo che davvero finisco perché se no davvero però gli argomenti sono davvero tante intrecciati
Io davvero ritengo sento intimamente sento la memoria certo come un diritto alla propria ottobre autobiografia
E
Mi sembrava giusto rivendicarlo tanto più oggi che questo diritto è negato perché guardate che
In questi vent'anni si è consolidato
Un ergastolo della parola nei confronti
Degli ex militanti c'è una pena che non esiste nessun coltissima che è stata
Pesantemente imposta a tutti noi ma non solo perché guardate penso anche alla vicenda di soffre di lotta continua insomma
C'è una condanna a non
Non avere il diritto di raccontare la propria
La
La propria storia insomma
Ecco però se è un diritto alla memoria contemporaneamente è un dovere
Io credo
Anche questo penso di dirlo in estrema onestà individuale e credo che forse una delle molle determinanti che mi ha portato
Scrivere questi criteri è stata
La necessità di assumermi la responsabilità di raccontare
Certo dal mio punto di vista incerto esprimendo le mie ragioni certo Rizzi crisi cercando le cause tutto ciò è stato bollato come giustificazione ISMU io non credo io credo che sia
Responsabilità della memoria avrei voluto che altri assieme a me la portassero avanti ma sinora non è stato così Susanna presentandosi va bene
Questo libro a Milano no scusate a Torino qualche settimana fa mi ha definito un militante della memoria
Un giovane ricercatore per la verità in un'altra occasione ho usato un termine forte più incisivo mia
Chiamato guerrigliero della memoria
Come sempre lo sguardo esterna foss'anche per questo si scrivono i libri aiuta poi interrogarsi su se stesse queste
Cose queste due cose mi hanno spinto a chiedermi se non vi sia da parte mia un eccesso di memoria il che sarebbe
Probabilmente un fatto negativo visto che questa
Memoria che richiama sofferenza richiama lutti che richiama dolore quindi Cavaliere ferisce sensibilità a tutto CIPE
E qui io sinceramente non lo credo ho rispetto delle sensibilità altrui
Però io non credo vi sia un eccesso di memoria proprio perché vi è un vuoto ci sono dei buchi neri dal punto di vista della storia del racconta in particolare nella vicenda di prima linea ma in generale
In generale della lotta armata ecco che allora insomma un po'per legittima difesa perché insomma in questi anni in modo massiccio davvero si è sviluppato
Un processo di quello che gli anglosassoni definiscono character assassination ovverossia un processo di depositi
Di deposito nel sentimento pubblico di un accanimento a distanza temporale così vasta ma di denigrazione di
Di impossibilità come dire di riconoscere
Pur nelle responsabilità umane morali e personali politiche che abbiamo avuto di riconoscere comunque
Una buona fede è un
Oserei dire una dignità perché la dignità non
Non si attribuisce solo
A chieder posizione delle ragioni io credo per tenga all'anno e l'identità umana e quindi vada riconosciuta tutti oggi questo non è più stato possibile quindi che anche
Se volete questo elemento di legittima difesa
Termino ricordando a questo proposito
Quello che è un po'l'atto conclusivo con cui si è sancito in modo davvero oramai mi sembra invincibile questo ergastolo della memoria della parola
Che è il discorso con il quale il Presidente il Capo dello Stato di allora Giorgio Napolitano
L'anno successivo dell'istituzione della giornata della memoria che del nove maggio due mila sette quindi il nove maggio due mila otto
Giorgio Napolitano fece un discorso dai toni sicuramente severi ma
Io credo a me hanno colpito
Non tanto i toni ma
In Merisi dove in modo molto esplicito
E detto che insomma la società i suoi media suo sistema dell'informazione non doveva più offrire lasciato questi termini tribune a questi assimili figuri queste sono le sue parole argomentava in questo modo
Non pochi tra loro sono rimasti reticenti anche in sede giudiziaria che sul piano politico hanno ammesso errori e preso atto della sconfitta del loro disegno ma non riconoscendo esplicitamente
L'ingiustificabile natura criminale natura criminale dell'attacco terroristico
Allo stato i suoi rappresentanti lo Stato democratico sotto sistema penale e penitenziario si è mostrato continuava a Napolitano in tutti i casi e generoso
Ma dei benefici ottenuti gli ex terroristi non avrebbero dovuto avvalersi per cercare tribune da cui esibirsi dare le loro versioni dei fatti tentare ancora subito le giustificazioni
Ecco voi capite che quando da così autorevole
Tribune istituzionale si dice che si intima ai media di norma fornire più non raccogliere più
Le loro versioni dei fatti in qualche modo sì in forza di legge si vuole attribuire alla verità ufficiale ha un carattere monolitico intangibile alla memoria un'unica dimensione
Che quella
Come
è stato testo del parere di profitti Mario ma in questo modo davvero una società non può pensare di fare la propria storia ma
Io non so come definirla ma sicuramente
Tutto ciò non giova ai giovani non solo alle future generazioni perché solo
Dal conflitto dal confronto
Delle memorie che può nascere come
Sono d'accordo con dal fare non una memoria condivisa ma una pluralità
Di memoria una verità sfaccettata ma che sia in grado di dare un insegnamento acquisite davvero e infine di non violenza e di e di gestione ecco democratica dei conflitti alle nuove generazioni grazie
Viene
E ringraziamo anche Sergio Segio sia per la sua
Testimonianza ma per i sentimenti dei ragionamenti l'ora è tarda
Se mi sembra
C'è ancora un minuto per comprare i libri
Se c'è qualcuno appunto che voleva dire qualcosa comunque siamo no si no
Nell'orecchio
Allora se non c'è nessuno
Io non vedo nessuno
Ne abbiamo già fatti se se venivi anche a quelle precedenti
Ma ne faremo altri Marcello sicuramente
Allora grazie a tutti è e e al prossimo incontro
è un attimo e chiamo nell'indirizzare erano scappi dopo il comma sei
Sia