"La cultura ebraica nell'editoria italiana: storia, letteratura, pensiero"

Siamo molto lieti di usare inizia questa giornata di studio come avete vista dalla programma è inserita nella settimana di cultura ebraica e volesse era in un certo senso un po'una maggior repertorio uno maggio a questo libro che è stata presentata Palazzetto Venezia mercoledì scorso e che e è stata un po'allo sforzo della divisione e di teoria e per quanto riguarda la parte culturale del centro di cultura ebraica
Per arrivare a tentare attirare una risposta a quella che era un'esigenza molto sentita di avere uno strumento un punto di partenza per capire la straordinario sviluppo che
La cultura ebraica travolti in Italia in questi ultimi anni e la sua presenza nell'editoria italiana
Quelle con le il pronto se vanilla congresso
E presi crescenza del prova sesto cachet abbiamo
Affrontato tutti quanti insieme ascoltando le lezioni interessantissime ci sono stati appunto per merito dell'Istituto Gramsci che ha promosso l'iniziativa erano tentato una traccia quello che affronterà porta tre per Isla mondo scientifico
Oggi e ci occupiamo dei tre filoni principali contenuti nel trattare questa basilica che gli altri cicloni che vanno dall'archeologia all'arte le scienze umane non si era ugualmente le importanti ma si è decisa per dare una unitarietà diciamo così di discorso e di stile a una giornata di concentrarci soprattutto sugli aspetti
Di storia letteratura e pensiero
Dà la parola a Carlo Di Castro Consigliere per la cultura nella comunità ebraica di Roma che è stata anche lui una tecnica maggiori
Coltivatori e sostenitori dell'iniziativa perla traduzione aggiornata
Dunque ci troviamo qui oggi da come detto Bice
Continuare questo programma intenso di attività culturale che un campo ebraico
Da proporre alla cittadinanza
E devo dire che
Il tempo la scelta per venir fuori con questo convegno sicuramente è stata tra le migliori a causa di della problematica che troviamo costantemente in questi giorni sui giornali e alla televisione
E e qui in qualche modo devo dire lette riteniamo di riproporre il primato della ragione rispetto a quello che invece provo un deterioramento della culturale di un imbarbarimento del pensiero
Purtroppo devo dire che la risonanza che hanno fenomeni deteriori è sicuramente maggiore di quella che invece hanno sforzi e tentativi di proposte razionali
E in qualche modo di dibattito culturale per il Paese credo che l'unica la grossa responsabilità che che ci rimane è quella di perseverare continuare tentando di fare prevalere la ragione rispetto ad ogni altro atteggiamento
Voglio prima di dar la parola ai relatori
Chiedere al dottor Silvestro per il responsabile per il settore editoria del ministero dei beni culturali di dirci due parole stato Lugli uno dei propugnatori di questi incontri di questa settimana è sicuramente lui dobbiamo molto se per l'organizzazione
In questa settimana della cultura ebraica
Ringrazio il professore ma
Desidero precisare solo una cosa che cioè
Sì ringrazio ringrazio il professore ma desidero precisare una cosa che cioè noi i al ministero
Io personalmente ho ritenuto un preciso dovere
Impegnarmi in questa iniziativa che ha richiesto energie richiesto
A volte devo dire anche una buona dose di di coraggio
Ecco tutto questo è stato fatto perché Novi innanzitutto riteniamo di avere un idea un'idea del rapporto fra cultura e istituzioni una idea del tutto peculiare
Cioè noi riteniamo che compito dello Stato compito delle istituzioni sia quello di mettere a disposizione delle istituzioni Esterne al ministero mettere a disposizione del mondo accademico del mondo civile degli strumenti
Che sono strumenti operativi sono possono anche essere strumenti di ricerca possono essere a volte e spesso lo sono strumenti economici perché e che la stessa ricerca venga fatta
Corno corno
Sulla base di quell'evocazione e sulla base di quelle diciamo interpretazioni che sono proprie che sono proprie del del mondo del mondo della cultura quindi noi riteniamo che preciso dovere delle istituzioni sia quella di mettere a disposizione studenti operativi e noi questa questa nostra idea la presentiamo in vari campi
Di recente abbiamo istituito un settore dedicato alla traduzione abbiamo istituito i premi nazionali per la traduzione bene
è stata costituita una commissione che gestisce i premi sono i professori che decidono che determinano le linee operativa nelle quali poi i i premi nazionali vengono vengono vengono attribuiti
Quindi il primo concetto che questo all'editoria noi abbiamo questa idea del rapporto fra cultura e istituzioni lo Stato non può non deve avere una propria cultura non deve dimostrare niente
Ecco però deve mettere a disposizione del mondo del mondo culturale e civile del Paese determinati strumenti nuovi questo l'abbiamo fatto
Dando la più ampia possibilità al centro o di cultura ebraica della comunità ebraica di Roma di di esprimersi come meglio ha ritenuto e questo credo che sia stato fatto non molto bene io qui desidero dare atto alla dottoressa dice Emiliano di un impegno
E che è stato veramente esemplare
Ha agito con determinazione agito con una competenza che le è propria ecco e con questo noi facendo un gioco di squadra siamo riusciti a organizzare anzi a pubblicare questo quaderno
Che effettivamente rappresenta uno dei momenti più qualificanti della nostra attività al ministero
Volevo poi insieme con il saluto del ministero stesso
Dire qualcosa su un momento nel quale questa iniziativa grave come io ritengo che purtroppo il figlio organi informazione
Siano stati come giustamente diceva il professor Di Castro siamo stati ripresi da altri da altre dogmatiche da ampia attenzione
Ecco io credo che noi potremmo ritenerci veramente molto appaganti direi fortunati il giorno in cui si potesse parlare dei contributi della cultura ebraica
Alla cultura italiana non come un fatto straordinario direi quasi un fatto un fatto storico ma come un fatto del tutto ecco dove tutto normale ecco perché nel momento in cui noi parliamo della cultura ebraica io direi che parliamo della nostra stessa cultura e qui economie non non siamo venuti a difendere nessuna idea particolare nei siamo qui per dimostrare chissà che cosa ecco noi siamo qui e il ministero ha ritenuto di doversi impegnare in questa iniziativa perché bisogna difendere la i valori della cultura tout-court
Ecco voglio dire infine che
Negli ultimi tempi si sente spesso parlare
A livello delle istituzione europee mi riferisco alla CEE agli interventi della cioè nel campo della cultura mi riferisco
Al Consiglio d'Europa e coste sono sempre parlare della difesa della diversità
Credo che dica morente ma anche sono stati impegnati su questo fronte cioè spesso si dice credo che ci sia molto di vero che la principale ricchezza in fondo dell'Europa
Si era presentata dalla diversità è una diversità di Pisogne assolutamente difendere e mantenere
Ecco noi riteniamo di aver dato anche un nostro contributo originale questa difesa alla difesa di queste diversità però devo dire che una cosa che mentre nel concerto più comune questa diversità intesa di lei in senso verticale cioè delle culture dei vari Paesi messe una accanto all'altra e con quella che noi oggi vogliamo lumeggiare quello che noi intendiamo difendere
Con la cultura ebraica invece una diversità che attraversa orizzontalmente tutta l'Europa
Viene gran parte del mondo in senso orizzontale una cultura che appartiene a tutti perché tutti saremmo più poveri nel momento in cui questa cultura dovessero essere frenato comunque non potesse esprimersi
Nel conclude ecco volevo dire un'ultima cosa che qui in sala è presente la dottoressa Padellaro direttore della Divisione di Torino che ha contribuito in larga misura allora successo di questa di questa iniziativa
E nel rinnovare i miei più vivi ringraziamenti e il mio vivo apprezzamento alla dottoressa Bice viviamo desidero anche ricordare il ruolo molto importante che l'Istituto Gramsci ha avuto nella organizzazione di questa settimana di cultura ebraica
Che avrei l'ambizione di di definire la prima Settimana della cultura ebraica perché mi auguro che in futuro altre noi possiamo organizzarle anche condire con con altri temi con altre suggestioni
Con questo vi ringrazio
Grazie dottor destro per l'augurio sicuramente la collaborazione che è iniziata tra il Ministero dei Beni culturali di grande uscire il Centro di cultura ebraica era avrà in seguito anziché di fiducia richiamo credo abbia l'amicizia che se stabilità sicuramente fornirà motivo per una continuazione lavora in Comune
E qui con noi tu gli azeri saremmo lieti se volesse cinque parole
Quindi
Grazie Carlo
Io non posso semplicemente ringraziare il dottor Silvestro per le cose che ha detto proprio ha detto quello che nel nostro animo è quello proprio volevamo sentire
Perché è in perfetta sintonia con la con quello che è il nostro atteggiamento come cittadini italiani
Che fanno di tutto che hanno una lunga tradizione di collaborazione
Purtroppo la moneta cattiva scaccia la buona in questo è vero anche negli avvenimenti umani questa settimana di cultura ebraica
Quello che aveva e la prevalenza debbono che pizzeria deve essere la cosa più importante che sta succedendo in questi giorni non dobbiamo farci turbare
Da intensi non torni veramente per Jorge occupanti che si stanno verificando in Italia in tutte le conta in questa settimana di cultura ebraica a Roma in questo periodo proprio simboleggia il carattere permanente e positivo della presenza ebraica in Italia è un carattere che noi insieme dobbiamo continuare ad enfatizzare sarebbe terribile che il cammino che noi abbiamo percorso noi
Di cittadini italiani di tutte le tendenze e che su questo tema dopo dovesse essere interrotto
E quindi per pensiamo che Agca abbiamo messo un secolo almeno per uscire dalle ombre di un passato in cui ti emarginazione e aggiungere emancipazione
Ci abbiamo messo cinquant'anni per poter affiancare al concetto di uguaglianza di emancipazione e di uguaglianza il concetto di diversità
La Costituzione italiana è e l'intesa che anche la Costituzione si riferisce afferma un principio estremamente importante che il cittadino
Di una democrazia come nella nostra e deve non solo avere la propria uguaglianza rispettata ma anche il proprio diritto alla diversità
La diversità è un fondamentale in una società pluralistica è garanzia di democrazia e garanzia di pluralismo io credo che questa battaglia la si combatte questa battaglia del diritto alla diversità che ricchezza per tutto il Paese lei queste questa questo diritto alla diversità deve essere proprio attuato attuato anche con la con l'arma della cultura e della conoscenza e quindi io
Quello che non mi stanco di fare dedica in questi giorni
Il proprio proprio questo attenti perché nel cercare di emarginare isolare una minoranza o le minoranze
Ingigantire il problema è che queste minoranze ci si pensa che possono alterare è un assoluto
Trentacinque mila ebrei in Italia e diciamo il due per cento
Di immigrati perché di a tanto ammonta la presenza degli immigrati in Italia non possono costituire un pericolo
Non possono costituire una una una diversità vecchie che che che poi essere discriminata
è importante che esistano perché sono una che Democrazia e io voglio esprimere il profondo apprezzamento al ministero dei beni culturali all'Istituto Gramsci
E al centro di cultura ebraica di Roma per questo una volta il PAC si ipotizza quello che noi dobbiamo essere e fare grazie
Grazie luglio in effetti dobbiamo dirlo a chiare note che ci siamo stufati di dover essere costretti sempre a parlare di lire antisemitismo invece che qui è bravissimo
Ringrazio il
In anticipo il professor Marramao per aver accettato di introdurre la nostra giornata di studio
Sono sicuro che nella sua introduzione si stabiliranno le premesse terre il messaggio
Questo giornata vorrà
Inviare alla cittadinanza romana
Sono io ringrazio errori azione che evitate di parlare in questa sede e soprattutto di parlare in un momento così importante e delicato per la
Per la democrazia in Italia
E io sono onorato di parlare in questa sede soprattutto del Pitigliani dove col già in passato partecipato
A dibattiti molto intensi
Mi limiterò a degli spunti introduttivi
Che si riferiranno soprattutto a
Al senso
Di questo repertorio bibliografico che io giudico uno strumento preziosissimo
Per potersi fare un'idea della presenza attiva attiva della dell'ebraismo e della cultura ebraica
Nel tessuto culturale italiano
è un repertorio che
Tra il mille novecentocinquantacinque e il mille novecentonovanta documenta
Quella che Tullia Zevi quello che Tullia Zevi prima nella prima e poi anche nella sua introduzione scritta repertorio
Definiva la sete di conoscenza dell'ebraismo che si manifesta nella cultura italiana del dopoguerra
E per altro verso però documenta anche l'apertura della cultura ebraica
A al all'intera società italiana per superare la sindrome della Shoah
Questo un punto fondamentale cioè e quindi
Non posso che
Ripetere quello che l'amico Carlo Di Castro ora diceva e penoso dovere
Ancora parlare di antisemitismo
Nel momento in cui si era avuta in Italia una grande espansione della cultura ebraica come fatto costitutivo della cultura italiana e soprattutto della cultura dell'Europa e dell'Occidente
E poi non so che si debba parlare di tutto ciò a causa del ritorno di forme di intolleranza razziale
Dovute a una colpevole sottovalutazione
Che di certi sintomi era stata appunto operata da parte
Degli intellettuali italiani e da parte delle istituzioni e del ceto politico dirigente del nostro Paese certamente ci sono vistose eccezioni e saluto anch'io illa
Il lavoro che sta svolgendo il nuovo ministro dei Beni culturali che mi pare molto importante ma bisogna dire che le istituzioni italiane hanno lungamente colpevolmente sottovalutato i sintomi di intolleranza razziale che emergevano in questo Paese
E soprattutto allo non hanno non hanno CEDIUS curato in tempo tempestivamente soprattutto non tanto forme francamente insopportabile di demagogia populista
Che venivano premiando il linguaggio il dibattito politico del nostro Paese ma soprattutto giusto quelli slogan della polizia cioè quindi ridicoli slogan della pulizia etnica e intelletto non politica che stanno infiltrando anche il nostro Paese e quindi il populismo
è un tema che dovremmo forse considerare e veramente il male oscuro delle democrazie occidentali
E non si tira mai abbastanza che una delle grandi conquiste della cultura ebraica
Se è quella di giungere allora a capire perché l'idea di popolo con la maiuscola ma finalmente abbandonata in quanto maschera tutte indica come diceva un grande intellettuale ebraico
Hans Kelsen sulla rivista di Sigmund Freud dal punto che era intimato
Al principio degli anni Venti Anco cioè l'idea di un popolo come fatto organico sostanziale omogeneo e punto temi una maschera tutto IMI
Ma in Italia questo è avvenuto questo si verifica cioè io mi rendo ben conto che che si tratta di un problema su scala europea
Che emerge dal
Dalle scosse determinante dal crollo dei muri mi rendo ben conto che è un problema dell'est Europa in particolare in Russia
I fondali culturali e sub culturali che danno luogo ad associazioni come il Pavia sono molto indicativi
è un problema della Germania è un problema della Francia divertendo e mi rendo conto che per l'Europeo ma in Italia questo problema e aggravato e aggravato
Soprattutto da un fattore su cui gli intellettuali hanno taciuto negli ultimi tempi e non non taciuto
Sui temi su cui dicono vanno dicendo i punto Olivari fatti un po'appunto tardi e tardivi dell'impegno taciuto sul dissesto dell'istruzione pubblica del nostro Paese
Cioè la scuola dalla fine degli anni sessanta in Italia andata letteralmente alla deriva
E l'effetto di tutto ciò è la corruzione linguistica che si è venuta a determinare delle giovani generazioni e se gli intellettuali avessero dato atto I avessero prestato attenzione
A questo indicatore fondamentale che il linguaggio come avviene la corruzione nel linguaggio forse già negli anni Venti negli anni Trenta avrebbero anticipato i tempi
Avrebbero prevenuto
Quelle dinamiche che poi è un portato
Al fascismo e allora c'è un socialismo
Quindi il degrado della dell'istruzione pubblica è uno dei fattori fondamentali della situazione di disagio
In cui ci troviamo faccio unicamente una
Breve considerazione personale del mille novecentottantotto mi è capitato di scrivere sulla prima pagina dell'Unità un articolo sul razzismo mille novecentottantotto quindi prima della crisi ottantanove il crollo dei muri media dicendo
E dicevo anche in Italia occorre allestire al più presto un'organizzazione come esso esso era SISMI in Francia
E il tavolo i segnali di tutto ciò cioè indicavo la sintomatologia di tutto ciò
Domenica corrisposto da alcuni intellettuali che non nomino per pietà
Che intanto le punto le mie riflessioni erano le riflessioni di un filosofo e lo avevo quindi le carte in regola ma avendo fatto ricerche sociologiche sul campo di parlare e di punto di questi fenomeni
Mi ha sono stato accusato da alcuni di cui ripeto non faccio il nome di antirazzismo facile
Nel replicare io ho detto no perché uno dei uno degli argomenti che veniva portato allora che erano soltanto fenomeni di intolleranza
Dovuti al massiccio del repentino l'ingresso di lavoratori punto extracomunitari nel nostro Paese
Nella mia replica io ho detto stiamo attenti perché da qui a poco ciò che accadrà sarà molto spende molto semplice da prevederne
La tempesta magnetica nella tempesta magnetica dell'intolleranza la lancetta finirà prima o poi per per cadere sul polo con Chavez sul nodo nevralgico che da sempre in Europa e il problema dei problemi dell'intolleranza cioè l'antisemitismo
Questo nel mille novecentottantotto e alcuni sedicenti sociologiche ci punto specialisti del problema razziale mi han mi avevano accusato di antirazzismo facile chiedo a voi che significato può avere una tale idiota espressione
Ma ritornando un attimo al problema
Alla base
Di tutto ciò c'è il ritorno di antiche mitologie dicevo dell'autenticità
Dell'omogeneità e della purezza c'è il ritorno del mutuo del popolo e della patria come entità omogenea
E direi che queste che quest'ideologia sono state
Colpevolmente
Dilatate
Dai media italiani cioè lo spazio che i media hanno dato non soltanto al fenomeno dei naziskin
Ma soprattutto Ainio duranti i demagoghi sedicenti ideologi
Che parlano della vera Europa come Europa dei popoli e delle nazioni magari appena rientrati dal Sudafrica
Quindi restituendo al G la peggiore parta Cutigliano
Appunto ideologico pseudo ideologica in cui mi mi riferisco a quel signore che e considerato uno degli ideologi dei giovani
Della nuova destra è stato ospitato da vari giornali c'è Pinter vistato da vari giornali ospitato in alcune trasmissioni televisive addirittura
Ma dico dopo alla fine quando qualche cosa suoi sugli obiettivi che ci si può dare proprio riguardo alla appunto reazione alla necessità di reagire contro certi fenomeni contro certi sintomi vorrei adesso venire al punto che più ci preme
Cioè al
Al messaggio che cita questo importante repertorio con i contributi e con la più grafia che viene messa
E direi che
Ciò che
E in gioco
Soprattutto nell'analizzare questo repertorio e forse qualcosa di più
E il diritto
Per le minoranze
Quale e indiscutibili all'interno di una democrazia io credo che
Ciò che è in gioco il piuttosto l'interpretazione stessa della cultura occidentale della cultura europea occidentale
E del suo patrimonio
Cioè io ritengo che ciò che caratterizza la componente ebraica rispetto ad altre componenti che senso ha la componente ebraica è impossibile definire l'Occidente
Cioè la componente ebraica e costitutiva dell'essenza stessa dell'Occidente
E questo è senza si può definire nel seguente modo il popolo del libro
Ha trasformato in contesti sociali
Con i quali è entrato in contatto
Trasformandoli da universo omogeneo il multiverso
In un multiverso
Per questa stessa ragione la specificità ebraica non è più neanche una specificità
Non è soltanto un fattore di arricchimento della cultura e della società occidentale ma ripeto il costitutiva della sostanza stessa dell'Occidente questi signori che parlano di un occidente privo dell'ebraismo non si rendono conto che svuotano dissenso la stessa nozione di Occidente che inconcepibile senza le prime spuma torniamo all'Italia
Torniamo cioè al tema del repertorio
E tornando all'Italia il pensiero non può non andare
A uno degli ultimi scritti di Arnaldo Momigliano che in questo rigore più volte giustamente ricordato uno dei più grandi storici di questo secolo non solo italiani
E soprattutto al al saggio gli ebrei d'Italia
Scritto nel mille novecentottantaquattro
Per un convegno in onore di Vito Volterra
Il grande matematico italiano scomparso nel mille novecentoquaranta
Ora in questo saggio Momigliano ricorda
De differenti tradizioni ebraiche che confluirono nella penisola italiana
Cioè parla degli ebrei discendenti da quelli giunti a Roma in epoca imperiale o addirittura da quanto mi risulta prende in viale da fare privo di appunto prima di
Parla degli ashkenaziti
Che nel quattordicesimo secolo lasciarono sia la Germania che la Francia per l'Italia
Parla dell'immigrazione sefardita dalla Spagna
Alla fine del quindicesimo nel corso del sedicesimo secolo
Ricorda il ritorno al Giudaismo dei Marranini d'origine spagnola
Ricorda i contatti con l'Oriente contatti intrattenuti sia come è noto da Venezia sia dall'Italia meridionale finché fu possibile
Ricorda inoltre che gli ebrei provenienti dai Paesi musulmani furono attratti
Dal porto franco di una città come Livorno
Che fu a lungo la città e che forse in parte ancora la città in cui la vita per gli ebrei fu migliore che altrove
Tanto è vero che si sviluppò
In quella città quel particolare stile ebraico
Che ritroviamo nei libri
Di Elia appena Morse
E le cui tracce sono probabilmente rinvenibili anche nei dipinti di Amedeo Modigliani
Ricorda inoltre sempre Momigliano come nel multiverso ebraico
Le differenze di origine essi riflettessero si riverbera spero nelle diversità dei rituali
Ed è il nome e delle melodie preservate dalla diverse sinagoghe
Spesso nella stessa città se ne in una stessa città si trovavano addirittura tre sinagoghe
La scuola italiana la scuola tedesca la scuola spagnola della stessa Command fino a appunto ai poco abbastanza recente
Vi erano ancora ben cinque sinagoghe che mantenevano un interessante distinzione
Tra Scola carta lavora con R. Scuola spagnola
Ancora avanti ricorda Momigliano ancora all'esplosione di iniziativa
E d'impegno civile che caratterizza la Storia degli ebrei italiani nell'epoca napoleonica e specie intorno alla rivoluzione del mille ottocentoquarantotto
Ora non tutti credo sanno che alcuni celebri prima papà patrioti del Risorgimento italiano e dell'irredentismo italiano sono di origine ebraica
Si pensi soltanto alla commozione
Di Samuel Davide Luzzatto l'autore nel secolo scorso del Giudaismo illustrato
Nel vedere un uomo d'origine ebraica anche se battezzato come Daniele Manin diventare presa prete Presidente della Repubblica rivoluzionaria di Venezia
Proprio nel biennio mille ottocentoquarantotto quarantanove
Tra parentesi gli antenati di Manin siamo chiamati Medina sino alla fine del diciottesimo secolo
Ora questo patriottismo questa devozione alla nuova Italia del Risorgimento scorre nel sangue di diverse generazioni di ebrei italiani
E aggiunge a questo punto Momigliano con una di quelle stoccate ironiche che lo caratterizzano e questo spiega diceva Momigliano perché mia nonna piangeva ogni volta che sentiva la Marcia Reale l'inno della monarchia italiana
E se si può piangere per una musica così atroce si può piangere per qualsiasi cosa
Non è poi tacere Tirrena intimismo dei degli ebrei triestini per acceleri intellettuali ebrei morti del primo conflitto mondiale per la causa italiana per tacere degli ebrei socialisti italiani della prima generazione
Come Emanuele Modigliani Claudio Treves Rodolfo Mondolfo grande golfo Mondolfo che collaboro
Alle più importanti riviste filosofiche europee di quell'epoca me particolarmente caro perché il suo Mondolfo mi sono laureato con gare con Eugenio aderenti ha dato anche un interessante contributo al repertorio
Alla fine degli anni sessanta di Mondolfo o una trentina di lettere com'è noto lui è morto nel settantotto allettarvi pare di novantotto anni
E io ho CIR con carte già abbastanza a lungo con Mondolfo costretto ad emigrare dall'Italia nel trentotto in seguito alle leggi razziali o delle lettere interessantissimi perché tutto documentato i suoi rapporti con con alcuni momenti e figure chiave della cultura italiana
Degli anni Venti e degli anni Trenta
Sono delle lettere che molto forte volentieri tornerò alla comunità ebraica romana
O per tacere degli ebrei antifascisti come lo stesso Vito Volterra
Come Giorgio levi Della vida di grande orientalista di fama internazionale
Come un Max Ascoli grande storico delle religioni come Eugenio Curiel il nipote di Ludovico di vent'anni che fu il più caro dei maestri di gara entra parente sì
Come Piero Sraffa su cui vi ha riferito Francesca Linciano l'altro giorno i fratelli Rosselli e poi grandi protagonisti della Resistenza come è noto da Umberto Terracini a Guido Castelnuovo
Che dopo la persona che dopo le persecuzioni razziali fu il primo presidente dell'Accademia degli incendi nel quarantasei
Poi un giorno convocò la norma di leone Ginzburg Emanuele Artom Sergio Jenna e Vittorio Foa
Quindi dico citato questi nomi per avere un'idea dell'ampiezza diciamo del ventaglio di presenza della dell'impegno ebraico nella causa
Ideale e politica italiana
Nell'ambito della cultura l'apporto è fin troppo noto per doverlo ricordare d'altra parte e oggetto di molti importanti contributi al repertorio
E l'apporto vada Carlo da un Carlo mica il sette Italo Svevo da Umberto Saba Morandi Alberto Moravia ed infine è il caso più clamoroso e toccante che quello di Primo levi
Che possiamo definire lo scrittore italiano che più di ogni altro ha il senso della tradizione ebraica ma e qui io credo che bisogna
Forse riflettere molto sull'avvertimento di Momigliano che io sento molto vero profondamente vero
Ma non dimentichiamo che il primo che lo stesso per i momenti e questo un po'diciamo è un po'una parabola della della situazione degli ebrei nella storia d'Italia
E lo stesso Primo levi ha dovuto acquisire il senso delle proprie radici ebraiche della propria diversità ebraica soltanto in seguito alla lacerante esperienza in un campo di sterminio nazista
Perché ha prima si considerava uno scrittore italiano in un misterioso
E quindi in questo senso lei e per Momigliano proprio il simbolo la parabola
Dell'identità ebraica italiana e aperta l'osmosi con la società in cui vivete ogni vinta la causa del Paese
Ma e costretta a di attingere alle proprie radici Andrea Cirelli attingendo alle proprie radici quando l'orrore e lo costringe a far
Coloro che lo costringe a fare
Non vorrei che si riproponesse oggi
Non tale imperativo sotto la pressione
Degli eventi non e non vorrei che si proponesse anche per giovani cittadini italiani di origine ebraica
Che hanno reagito in questi giorni che hanno reagito in un modo che è stato ritenuto discutibile ma rispetto al quale loro hanno devo dirlo tutta famiglia comprensione
Vengo
Alla conclusione
Del discorso
Sono due io credo i punti i punti cruciali a mio modo di vedere
Del retaggio ebraico
Che sono insopprimibili della cultura occidentale
E io aggiungo e che per questo sono difficili da comprendere per tutti gli ignoranti
E per tutti i demagoghi che sfruttano l'ignoranza e le frustrazioni che l'ignoranza induce
Sono due punti cruciali costitutivi dell'essenza stessa ripeto dell'Occidente il primo punto
La dissonanza creatrice
L'elemento di dissonanza creatrice e la cultura ebraica introduce
Un elemento fecondo ambiente destabilizzante densa frizzante denti Sante
Proprio come la musica di scendere
Proprio come la relatività di Einstein su cui ha parlato ha scritto Carlo Di Castro
Nel suo importante contributo sui rapporti tra il blairismo e scienza
O la stessa architettura di mai come ci dice
Bruno Zevi nel suo contributo
Questo elemento della assonanza creatrice e fondamentale
Cioè questo fax fattori tirannico ripeto feconda mente destabilizzante
Tutte le forme di vita statiche tradizionali
Como dire omogenei sostanziali organiche
Secondo aspetto quello che io chiamo l'esperienza
Dell'universale essa radicamento che caratterizza la vicenda occidentale
La situazione di esilio cosmico nella quale noi viviamo che il l'ebraismo anticipatori prefigurato
Questo il tema dei temi la democrazia Paolucci ripensata fuori dai referenti sostanziali nella temperie dissidio cosmico in cui tutti viviamo
E sono unicamente delle Demme dei delle mitologie compensative quelle che spingono i poveri Torelli che si rifanno alle croci uncinate a cercare delle ferme identità
Delle
Dei punti fermi di purezza etnica che garantiscono da ogni contaminazione
E quindi il problema dei problemi il problema dei problemi che oggi si pone
E questo mi pare che lo accennava proprio di Castro nel suo nella sua breve introduzione in una delle brevi introduzioni che ci sono un repertorio
Il problema dei problemi di oggi e cercare
Di coniugare insieme due cose che mai
La politica occidentale ha coniugato L'Unità le ragioni dell'universalismo
Da cui si è prodotta questa gioiello della razionalismo occidentale il diritto eguale diritto eguale
Le regole
Come strutture di accoglienza di ospiti inattesi
In cui ciascuno
Indipendentemente dalla razza dal sesso fa la confessione religiosa
A diritto ad accedere alla città
In secondo luogo i diritti della ferendo sa quelle su queste due cose che in qualche modo sono state sempre hanno sempre determinato un irrisolvibile campo di tensione vanno tenute insieme nella vostra declinazione della democrazia
In una fase storica in cui proprio nel momento stesso in cui il mondo si è globalizzato
Ci rendiamo conto che siamo di fronte a un problema così macroscopico una parete è talmente grande che ci picchiano con il naso e nove vediamo i contorni il problema è questo è il seguente
Un vero effettivo confronto
Tra le grandi culture del pianeta non viene ancora stato della storia
Questo è il problema dei problemi cioè utopismo effettivo confronto tra le grandi culture del pianeta deve ancora darsi
Occorre molta consapevole sa
E ripeto il nemico il principale nemico da battere l'ignoranza la corruzione del linguaggio
Che il sintomo dell'imbarbarimento
Io credo che a questo punto valga per l'Italia anche
Un discorso che Hans Magnus Enzensberger aveva fatto qualche mese fa per la Germania in un articolo
Che era stato tradotto anche in italiano
Diceva Enzensberger
In modo ironico con lo stile ironico che lo caratterizza e che
Uno stile ironico che soprattutto il proprio
Di tanti scrittori ebraici esce spero che non è ebreo ma io credo che dobbiamo anche rispetto ai momenti più tragici Man mantenere quella
Culto quel senso del distacco ironico quella capacità di
Giudicare le cose ironicamente che poi fondamentale per riuscire a
A superare i momenti di difficoltà
E diceva Enzensberger e curioso come in Germania dove le forze dell'ordine le istituzioni preposte all'ordine sono state sempre così i vigili e tempestive
Nel pronto intervento contro ogni forma di manifestazione
Non soltanto di estrema sinistra anche di manifestazioni pacifiste di manifestazioni ambientaliste di manifestazioni anti militariste molto strano che questo pronto intervento non si dia invece proprio rispetto alle bande di nazisti di neonazisti che circolano per le città impunemente
E dice strana questa questa logica dei due pesi e delle due misure
Io direi che un discorso ahimè analogo andrebbe fatto anche per l'Italia
E intollerabili bisogna dirlo che circolino impunemente per gli autobus di Roma
Giovani coi giubbotti e il simboli del nazismo croci uncinate li ho visti io stesso degli autobus pubblici di Roma della Capitale simboli che la nostra carta costituzionale proibisce
Uno dei banditi italici dalla civile o convivenza ma soprattutto proprio al di là dei nazisti eccetera e vergognoso vergognoso
è una macchia per questa Repubblica che sia potuto accadere
Che si sia anche soltanto tollerata la manifestazione promossa dall'MSI celebrativa della marcia su Roma fin sotto il balcone di Palazzo Venezia eternamente l'albergo Mia
E ripeto che è inutile dire del responsabilità della scuola probabilmente però di intellettuali a questo punto dovrebbero intraprendere una battaglia per questi intellettuali che s'che pensano di essere talmente radicali sulla scuola una una piccola battaglia
Storica la vorremmo intraprendere per abolire i simboli religiosi ogni simbolo religioso dalle scuole pubbliche dello Stato come come ce l'ho nelle Termocal sia seria anglosassoni come c'è ad esempio negli Stati Uniti
Se vogliamo che la scuola colpita delle differenze culturali e confessionali pene aboliamo intanto
I simboli religiosi dalle scuole
La scuola si qualifica soprattutto per la sua capacità di formare cittadini
E io credo che
Rispetto al saggio di Garella che parla del momento di rottura commento di svolta del mille novecentotrentotto
Io ho la netta sensazione che e fuorviante il dibattito gli italiani sono stati razzisti sono sono mai stati razzisti o non sono mai stati razzisti e fuorviante
Forti ante perché occorre
Dobbiamo interrogarci dobbiamo interrogarci sulla l'accelerazione che è intervenuta nel tessuto del nostro Paese e su questo si cimenta fino
I grilli parlanti dell'intellettualità italiana anziché su una guerra del Golfo e altre sciocchezze io credo che
E su questo si esercitano andando andando a a sedere il radicato antisemitismo recenti antisemitismo a volte inconsapevole presente nella cultura di sinistra italiana
Lei dato dalla confusione contro gli stolti fautori di un Occidente antisemita
Cioè l'Europa delle nazioni e dei popoli contro un'Europa degli individui liberi
Donne e uomini capaci di prendere in mano il proprio destino dobbiamo rivendicare appunto che un Occidente che spuntata sei lo spirito ebraico non è più Occidente
Mai una stagnazione totalitaria
E io credo che il primo imperativo e quello che
Ci hanno tramandato i grandi scrittori ebrei di cui si parla in questo passaggio
Ne cito uno eravamo in modo particolare e anni chili Ascani quando Canetti dice occorre imperativo categorico
Lo scrittore ebreo
Legato al mondo alla vicenda del mondo e infrangere gli idoli andare oltre il feticcio dell'identità
E scrive
Di un uomo dalla forte personalità
L'aspetto più attraente finisce per essere quello che meno personale
Tale è la sua ricchezza che si direbbe abbia raccolto pezzi di ogni parte del mondo
Abbia dimenticato di includere dice spesso
è una frase stupenda
Perché credo che la decisiva scoperta del liberalismo cioè ripeto una scoperta arduo e difficile da comprendere per ignoranti
E che il conflitto dentro di noi
Per nulla in più straniero di noi stessi
No non funziona il meccanismo della rimozione
E proietta sull'altro il male il disvalore
Siamo noi per l'ebraismo che dobbiamo sconfiggere il male
Risolvere il conflitto d'apertura del futuro grazie per la vostra attenzione
Grazie Giacomo questa bellissima analisi questi messaggi precisi e pregnanti che
Penso dobbiamo riprendere discutere
Grazie anche per l'analisi molto bella che hai fatto di questo repertorio
E proprio partendo dalla tua analisi voglio aggiungere una una nota di carattere affettivo c'è una fotografia pagina ventidue
Che ricorda all'incontro a Portico d'Ottavia del settantotto organizzata al centro cultura al comune di Roma
L'editore di ogni Beniamino Carucci nostro amico che sicuramente parlando di un repertorio
Dell'editoria ebraica del
Abbiamo il dovere piacere
Di ricordare
Io penso che
Possiamo aprire il dibattito prima di parlare per la parola Mario su questa bellissima introduzione di Giacomo
Cioè tagliamo sono a luglio
Puoi fare facciamo dopo la seconda relazione allora rimandiamo per motivi tecnici il dibattito alla dopo
No scusarsi abbiamo deciso di farlo dopo lo facciamo subito
Sì
Stanno
Grazie grazie stessa allora do immediatamente la parola Mario per la sua relazione che
Riguarda la produzione storiografica suoi Bray ed ebraismo nell'età contemporanea per poi aprire un breve
Due considerazioni innanzitutto
Mi associo al ricordo di
Beniamino Carucci appena citato da Carlo Di Castro desideravo anch'io fare questo riferimento nel corso del mio intervento
Collegando questo aspetto umano al ruolo culturale che non solo Carucci ma tanti altri personaggi che non possiamo nominare in questo tutti in questa circostanza hanno avuto nel far sì che oggi sia possibile disporre di questo repertorio e parlare di questi temi
Vorrei dire inoltre a mo'di premi perché il denso intervento che mi ha preceduto
Rende ancora più complesso e delicato il discorso che mi accingo a fare sulla produzione storiografica suo ebrei ed ebraismo nell'età contemporanea
E cercherò quindi di procedere attraverso una serie di precisazioni successive che mi auguro consentiranno di mettere a fuoco
Il problema essenziale che è un problema che come vedremo investì ad un tempo la storia della cultura e della storiografia italiana del dopoguerra e la storia dell'ebraismo italiano sempre all'indomani della seconda guerra mondiale
Quindi cominciamo a circoscrivere il discorso partendo proprio dai caratteri di questo repertorio che parla di lineamenti della produzione storiografica
Nell'ambito della editoria italiana nel periodo mille novecentocinquantacinque mille novecento novanta sono tre punti meriti voli di attenzione e di spiegazioni ma sono i primi tre punti di un discorso che intende procedere per precisazioni successive
Perché lineamenti perché caratteri generali perché a mio avviso si tratta in questi termini innanzitutto di un problema nuovo il problema della presenza della storia delli ebree dell'ebraismo nella storiografia dell'Italia contemporanea è un problema metodologicamente e culturalmente nuovo questo mi sembra il primo elemento da mettere in luce e certamente questa iniziativa ha consentito impostare il discorso di metterlo a fuoco ma dicevo prima altro elemento da definire è un discorso circoscritto
A livello editoriale editoria significa anche mercato si apre quindi un ulteriore problema del rapporto tra spinte provenienti dal mondo della cultura
Il domande che sono presenti nella società elementi su cui l'intervento che mi ha preceduto ha già introdotto e puntualizzato molti aspetti ma credo che vada ulteriormente approfondito considerando uno spunto per impostare metodologicamente l'analisi di questo problema
Dicevo quindi che ritornando dal discorso
Puramente editoriale a un discorso generale ma ci sarà un intreccio costante di questi elementi nel mio intervento
Si tratta di riflettere di formulare delle ipotesi di lavoro perché siamo sicuramente parte che mai nulla vi è di definitivo di conclusivo ma a mio avviso siamo veramente a livello della formulazione di ipotesi di lavoro
Di impostare un discorso da un lato sui caratteri sugli atteggiamenti sugli indirizzi di ricerca sulle ragioni degli indirizzi di circa presenti nell'ambito della storiografia e più in generale della cultura italiana del dopoguerra
E dall'altro di dare un'occhiata a quali atteggiamenti ha avuto di fronte alla sua cultura la sua storia la sua tradizione l'ebraismo italiano
Pochissimi rapidissime superficiali Issime riflessioni sulla storiografia italiana discorso questo estremamente complesso
Anche se limitato solo alla contemporaneisti cerchiamo di fissare alcune prime Cortina è una storiografia che esce dall'esperienza del fascismo e credo che nonostante ci siano stati grandi storici come Gioacchino Volpe sia comunque un discorso culturalmente sulle graficamente molto complicato che impone anche dal punto di vista storiografica un Paese che esce distrutto economicamente politicamente e moralmente dalla guerra la ridefinizione degli i suoi indirizzi di ricerca la ridefinizione di una identità nazionale di Stato democratico che sta rinascendo ma che deve fare il confronto con le sue esperienze precedenti
E che per quanto riguarda il problema del rapporto con gli ebrei e l'ebraismo alle spalle una vicenda complessa che parte per circoscrive anche qui il discorso delle leggi razziali e che giunge poi alla deportazione inutili qua delicato equilibrio tra manifestazioni di solidarietà e aperte dell'azione
Discorso estremamente complesso ma quali sono poi i filoni che dominano nella storiografia italiana di questo periodo
Senza imbarcarsi in discorsi troppo complessi e tutti da definire non si può non considerare il peso
Angel Monico che correnti che potremmo definire genericamente sorga Pia marxista di storiografia cattolica hanno avuto per lunghi anni nella sulla fine nella cultura italiana per porci quindi il problema di quale rapporto con la storia dell'ebraismo e degli ebrei
Questi gruppi e questi correnti hanno e a ciò va aggiunto un altro tema di cui spesso si è parlato in questa sede e l'altro grande filone quello di matrice crociana
Parte con almeno nel suo massimo rappresentante in una situazione di estrema difficoltà la assoluta incomprensione di Benedetto Croce per la condizione ebraica all'indomani della seconda guerra mondiale all'indomani del genocidio quindi una situazione complessa di carattere nazionale di carattere culturale che non può non esercitare i suoi aspetti condizionanti e limitanti nei confronti di un approccio più ampio più articolate variegato nei confronti tra amici ma ciò non toglie che il discorso non debba essere rivolto anche all'atteggiamento
Che gli ebrei italiani stessi hanno avuto per lungo tempo nei confronti della loro cultura e della loro tradizione anche questo un discorso estremamente complesso io procederò solo attraverso alcune rapidissime esemplificazioni tra l'altro negli interventi nelle prefazioni che ci sono in queste repertorio gli spunti sono innumerevoli e anche su quelli potrei soffermare
Vediamo solamente tre o quattro esempi si è citato si citerà credo frequentemente Arnaldo Momigliano
Per il suo ruolo complessivo sia nei confronti suo ruolo nei confronti la cultura italiana in generale
Sia nei confronti della cultura ebraica
In un altro saggio del mille novecentottanta Arnaldo Momigliano
Sottolineava come accanto a un diffuso disinteresse degli ebrei italiani per il Patrick per il loro patrimonio culturale si accompagnava la straordinaria incapacità degli intellettuali non ebrei
A riconoscere la tradizione ebraica che pure è stata una componente della cultura italiana dalle origini del cristianesimo discorso quindi e risale a poco più di dieci anni fa e quindi è significativo anche come vedremo poi per procedere a una periodizzazione del nostro problema ma che investe contemporaneamente
I due punti del nostro discorso di su questo potrei eventualmente parlo un'altra vorrei aggiungere sempre per quanto riguarda comunque l'atteggiamento degli ebrei italiani confronti e la loro cultura proprio per la necessità di articolare il discorso quanto nel mille novecentottantatré osservava De Felice nella prefazione a un libro pubblicato guarda caso da Benedetto caduta Beniamino Perrucci
Sulle organizzazioni di soccorso ebraiche in età fascista sottolineava come di fatto nel dopoguerra la storiografia ebraica italiana
Avesse prodotto sostanzialmente pochissimi contributi e questi contributi fossero stati settoriali culturalmente asettici ancora per arricchire il quattro
Del nostro problema arrivando a pochi giorni fa al l'anno scorso
Vittorio Foa nel Cavallo e la Torre esprimendo secondo me gli orientamenti di una larga parte di intellettuali ebree io non ebrei italiani spesso di orientamenti antifascista ha manifestato la scarsa presenza della identità ebraica nella propria formazione un fenomeno che inevitabilmente si è riprodotto si è riverberato negli atteggiamenti successivi anche di carattere culturale e quindi storiografico del dopoguerra beh queste sono quindi le grandissime linee ognuno di questi temi meriterebbe un discorso a sé all'interno delle quali bassi Puato indefinito progressivamente il nostro problema
Quando mi riferivo prima
Al problema della editoria intendevo riferirmi ad almeno altre due o tre questioni di grosso rilievo
Innanzitutto questo è utile poi per le valutazioni qualitative e quantitative in questo repertorio sono stati presi in considerazione temi volumi pubblicazioni con una loro specificità volumi di argomento ebraico ma in realtà problematiche relative alla storia degli ebrei e dell'ebraismo sono presenti in molti altri testi di storia contemporanea
E questo è un altro elemento di analisi a cominciare dalla manualistica visto che si parlava prima della scuola sulla quale alla fin fine esistono pochi studi ma è un allargamento del discorso da questa dimensione specifica una dimensione più ampia che investe sempre gli atteggiamenti della cultura e della storiografia italiana
Nei confronti di queste problematiche
Va anche sottolineato e questo mi sembra un altro aspetto molto importante che per necessità sono state escluse da questo repertorio
Le riviste scientifiche
Delle riviste scientifiche sono spesso svincolate da certi condizionamenti di mercato e credo che da questo punto di vista anche se poi le differenze probabilmente non sarebbero moltissime sul piano
Dell'andamento della produzione della ricerca delle valutazioni quantitative e qualitative comunque va sottolineato che le riviste scientifiche hanno rappresentato un punto di riferimento fondamentale
Nel promuovere la ricerca su questi temi almeno alcune riviste voglio citare un paio di esempi ecco esso gli articoli saggi di Andrew Canepa su comunità della metà degli anni Settanta
Quanto da discutere rappresentano a tutt'oggi dei punti di riferimento fondamentali per la storia degli ebrei in Italia dopo L'Unità
Che non sono compresi in questo repertorio e credo che su tutto sommato questo repertorio non presenti delle pubblicazioni alternative a questi saggi ecco quindi non l'indicazione di un né di un limite di questo lavoro che è stato giustamente impostato in questi termini male necessità per valutare il problema che abbiamo di fronte di allargare
Il nostro discorso punto terzo invece qui è presente anche se attraverso una suddivisione tematica
Particolare quello della memorialistica la memorialistica in genere che si può contendere tra narrativa saggistica tra letteratura saggistica storiografica cui appartiene sostanzialmente alla letteratura ma è un settore che rappresenta come fonte come documento come riflessione
Un oggetto di grande interesse per lo sto
Dicevo quindi che
Imporre impostando in questi termini allargando su questa base il problema scaturiscono numerose difficoltà per procedere a delle valutazioni quasi quantitative e qualitative
A questo proposito ho desiderato nel momento in cui mi accingevo a preparare la nota che io pubbliche è stata pubblicata in questo repertorio chiesto alcune indicazioni a quanti erano impegnati nella realizzazione di questa bibliografia alcune informazioni sui dati raccolti sui titoli raccolti per procedere sulla base dei miei interi personali che ritenevo scientificamente conformi alla mia impostazione la mia formazione al dibattito che c'è nella storiografia italiana per rendermi conto dei caratteri di questo fenomeno mi furono forniti
I primi dati dei un buon cinquanta per cento mi è stato detto che in realtà la la la richiesta successiva confermato questa impostazione
Cercando cioè di prendere una data di partenza della storia contemporanea che fosse valida ugualmente per la storia dell'Italia per la storia dell'Europa occidentale ma non solo occidentale
E ugualmente pose significativa per la storia degli ebrei dell'Europa vale a dire la rivoluzione francese procedendo quindi dalla rivoluzione francese fino all'immediato dopoguerra
Ecco credo che impostando il discorso in questi termini siano emersi alcune prime indicazioni non parlo di risultati
Di un qualche interesse che sono probabilmente sotto gli occhi di tutti potrebbero apparire banali OMPI non lo sono a mio avviso completamente
Cioè il primo dato su cui riflettere per una ricerca che parte dal mille novecentocinquantacinque e per non rubare troppo tempo non mi soffermo su che cosa può significare cinquantacinque giù in questa ricerca un terzo delle opere di storia contemporanea pubblicate appartengono al periodo mille novecentottantacinque mille novecentonovanta ecco mi sembra che già questo rappresenti un dato estremamente significativo e a parte alcune grosse eccezioni credo di poter dire che in questo quinquennio ci siano alcune delle opere più significative sull'argomento
Mi sembra che tra l'altro questo primo dato riporti di quel discorso a cui accennavo in precedenza del rapporto esistente tra spinte sociali esigenze di mercato e domande culturali e credo sia un elemento da tenere presente nel momento in cui si passa da un tentativo di analisi diciamo così quantitativa a una valutazione qualitativa a identificare i temi che dominano
Nel corso di questo trentacinque Ennio nella produzione storiche storiografica produzione editoriale sulla storia degli ebrei ed ebraico
Dire che sostanzialmente proprio per generalizzare il discorso
Nei primi
Quindici anni dopo il mille novecentocinquantacinque a dominare sono i temi dell'antisemitismo e del genocidio
Ma come quali sono le opere più significative che vengono pubblicate in Italia in questi anni
Sono andati ISMU lo sterminio degli ebrei di polli accorto
Sono le opere di RAI Klinger
Di Friedlander velare
Questi sono i quattro autori più significativi
Sono quattro un turista Ranieri prevalentemente di origine ebraica
Ecco mi sembra un altro fatto ordini certo significato tanto più che in questo periodo abbiamo invece la pubblicazione di altre due opere di grande importanza
Nel mille novecentosessantuno
Anche per l'impulso delle dell'unione delle comunità israelitica appare la Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo di De Felice
Fino allora questo tema
è stato confinato a due pubblicazioni sostanzialmente
Un libro di un bar di umiliano di cui in questo secondo mi sfugge il titolo potrei andare a cercare che esce nel mille novecentoquarantasei e che è un po'il frutto delle esperienze personali di questo
No no no no storia tragica e grottesca del razzismo
E che è il Po il frutto delle esperienze stesse che Momigliano Momigliano o cardio Momigliano era stato presente alla riunione di Sansepolcro in cui erano stati fondati i Fasci di combattimento era un uomo che proveniva dalle file della Democrazia laica poi si stacca
Subisce quindi dire tutto l'impatto traumatico che
Del tutti gli ebrei italiani delle leggi razziali e esprime questa sua reazione in questa prima pubblicazione ci sono poi gli articoli di Antonio Spinosa sul ponte del mille novecentocinquantadue cinquantatré
Non c'è altro e direi che è un discorso che va raccordato anche con la storiografia
Italiana sul fascismo
L'unica opera di grande respiro è il Salvatorelli mira uscito prima fascicoli e poi del mille novecentocinquantasette c'è quindi un grande sforzo necessario per affrontare certi temi prima che la cultura italiana questa è l'ipotesi che mi sembra si possa formulare senta la necessità si senta in condizioni tali da poter ha di poter da poter affrontare questi problemi e Tidei che anche i temi della storia ebraica e del l'ebraismo sono strettamente connesse a questo disco sull'altro testo che credo vada comunque ricordato e che rimarrà un testo
A lungo e direi tutto ora punto di riferimento la pubblicazione nel mille novecentosessantatré della storia degli ebrei in Italia di Attilio mila però di fatto perché queste opere altro mi sembra giusto fare un con riferimento abbastanza importante scriveva su Linea d'ombra alcuni giorni fa Alberto Cavaglion forse il libro di Attilio Milano
E il primo libro pubblicato in Italia almeno nel dopoguerra in cui i temi della storia ebraica ed è la storia degli ebrei vengono affrontati se con una visione costruttiva positiva culturalmente densa e non in termini di Acri Mussi
E la storia degli ebrei non è la storia dell'antisemitismo
Ma queste indicazioni culturali metodologiche che sono contenute in due libri così importanti come quello di De Felice quello di Milano
Verranno ritorni se solamente vent'anni dopo solamente agli inizi degli anni ottanta
Ecco quindi altri elementi che vanno tenuti presenti anche quando ci si sposta dal primi anni sessanta ai primi anni Settanta cioè nel momento in cui in altri Paesi
Gli Stati Uniti
La Francia la Gran Bretagna Israele
La studia pia su questi temi compie sul piano dei temi della ricerca sul piano metodologico dei passi da gigante Ciro solamente tre nomi particolarmente significativi Jacob Katz con i suoi studi fondamentali sui processi di emancipazione
Mai Colmar russo sui problemi
Del rapporto emancipazione integrazione antisemitismo sul finire l'Ottocento David vitale sul sionismo come fenomeno politico nell'ambito della storia dei movimenti delle dottrine politiche
In Italia per dura a lungo il silenzio
Non c'è un nemico al di là ovviamente di ristrettissimi gruppi di studiosi di questi fenomeni non c'è una svolta nella produzione editoriale non c'è coagularsi di un centro preciso di interessi di gruppi di ricerca
Rimane prevalente se non è questo un dato molto interessante che emerge da questo repertorio
Il predominio del una pubblicistica abbastanza ovviamente sto facendo un discorso per grandi linee quindi bisogna sempre ricordarsi che ci sono delle eccezioni delle eccezioni significative
Di una pubblicistica molto legata all'attualità che privilegia l'attualità o il mercato una curiosità momentanea sulle domande culturali effettiva e scusi
Sì ma questo io credo che invece si possa arrivare al momento in cui sarà la conclusione a cui conto di arrivare rapidamente
Del mio discorso in cui c'è un'inversione almeno momentanea di tendenza dopodiché il problema è quello di interrogarsi sulla qualità sulla consistenza e sul significato
Di questa inversione di tendenza si è un'inversione di tendenza apparente o se un'invenzione inversione di tendenza e a mio avviso direi che
Il
Mutamento parziale di interesse si può registrare proprio agli inizi degli anni ottanta di non lentamente un interesse
Con un'opera in particolare che io credo si debba di cui si debba sottolineare l'importanza perché parte poi di un'opera storiografica complessiva
Di grande momento vale a dire con la pubblicazione nel mille novecentottanta Della traduzione del libro di George Mosse sul razzismo in Europa
Che nel quadro del lavoro di analisi della società tedesca prevalentemente ma europea in generale della storia della cultura europea
Dei suoi esiti tra le due guerre rappresenta a mio avviso un capitolo fondamenta
Un fatto che
Fissa che indica la vigilia di una stagione editoriale e culturale nuova che partirà dopo cito una data che credo anche in questo caso sia significativa soprattutto dopo il mille novecento ottantadue
Ora non né intendo soffermarmi per varie ragioni comprese quelle di tempo sulle cause di questa cambiamento che secondo me sono tante
Ci troviamo in una fase in cui possono essere appena catalogate ma non ancora indagati approfondite bisognerebbe veramente pensare al ruolo che alcune case editrici minori cominciano a giocare nel contesto culturale editoriale italiano di questo Periodo
Nel rinnovamento complessivo di un clima culturale e storiografico che spazia su temi Diversi apparentemente completamente lontani da quello di cui stiamo parlando Epinay Conti
La seconda metà degli anni settanta e anche il periodo che vede una grande frittura di studi sul movimento contadino sull'agricoltura
è una sorta di ricerca delle radici di carattere storico e storiografico che in una società ormai urbanizzata dove l'agricoltura i contadini hanno un peso sempre minore si manifesta significativamente sono anche altri tipi di storiografia che si afferma ormai siamo all'epoca in cui acquistano legittimità e cittadinanza la storia della mentalità la storia delle donne tutta una serie di temi nuovi è una fase di rinnovamento culturale
In cui trova spinti una storiografia meno ideologizzata in cui comincia a trovare spazio
E attenzione anche la storia dell'ebraismo la storia degli ebrei
Direi che facevo prima riferimento a Cavaglion cominciano lentamente anche a modificarsi iter e ad aggiornarsi temi e metodologie della ricerca un'altra data molto significativa e il mille novecentottantotto
Cinquantesimo anniversario delle leggi razziali
Fino all'ora
Le precedenti occasioni settantotto e poi procediamo dato luogo a pochissime pubblicazioni ho contato credo che sia un calcolo per difetto
E tra il mille novecentottantotto della prima metà del mille novecentonovantadue
Sono usciti su questo tema ventitré volumi e ventitré saggi di riviste mi sembra veramente un altro dato piuttosto significativo nel quale a poco a poco
Cominciano a delinearsi
Nuove modalità di approccio sono altri settori per esempio della storiografia che si muova io direi che in questi anni per esempio
I saggi e su questo argomento hanno pubblicato Giovanni Miccoli e Renato Moro rappresenta hanno un limbica azione di un rinnovamento che in corso nell'assoluta Firm cattolicesimo italiano che sia pre finalmente e si interroga
Sui rapporti che non solo si sono stabiliti nel trentotto ma che sono anche intercorsi nei precedenti decenni della storia italiana e un altro elemento significativo arrivo rapidamente alla conclusione è che questa storia degli ebrei dell'ebraismo ora mi riferisco all'Italia ma potrei fare tutta una serie di riferimenti relativi alla produzione editoriale su questi argomenti che non riguardano l'Italia
Si configurano come lo studio di un segmento specifico di una storia generale
Come lo strumento attraverso il quale procedere alla verifica
Di grandi questioni l'idea di un'azione per esempio il passaggio dell'idea di nazione da una concezione liberale ha una concezione razzista esclusivista
I caratteri dello stesso Stato liberale cioè entrano a far parte questi temi di un quadro storico e storiografico molto più ampio ecco su questi elementi vorrei fermarmi dicendo che l'ipotesi conclusiva è che alle soglie degli anni novanta questo repertorio documenta fissa una situazione in
Movimento
L'allargamento di un di interessi sul piano scientifico e la graduale acquisizione di autonomia culturale oltre che commerciale di questo filone di studi che è stato tanta lungo sacrificato
Fare qualsiasi previsione sull'andamento di questo settore credo sia non solo impossibile ma anche ciò con
Vorrei concludere solamente con una citazione
Che penso pure sganciata dal tema specifico che ho affrontato in questo mio intervento sia sufficientemente significativa per alimentare il dibattito su questi temi e sul rapporto che c'è tra la storia in generale la storia degli ebrei in particolare e sulle possibili motivazioni di questo interesse più recente
Sono alcune frasi
Contenute nel testo autobiografico di importante storico ebreo contemporaneo Saul Friedlander
Un testo già apparso anni fa in Francia che sono del novanta è stato pubblicato in Italia e che mi sembrano molto significative
Scrive Friedlander a volte quando penso alla nostra storia non alla storia dei nostri ultimi anni ma l'intero suo corso
Vedo disegnarsi un perenne andirivieni una ricerca di radici normalizzazione di sicurezza sempre rimessa in causa attraverso i secoli
E mi dico che anche lo Stato ebraico non è forse null'altro che una tappa sulla strada di un popolo venuto a simboleggiare nel suo particolare destino la ricerca incessante che sempre visite sempre ricomincia di tutta l'umanità
Grazie
Pur Grazia Maria no due brevi comunicazioni la prima è che
C'è una sollecitazione a stabilire le prenotazioni per il pranzo adesso immediatamente durante il coffee break altrimenti sarà troppo tardi vera preparare predisporre numero giusto di posti e poi il dottor somme che pregava
Sì qualcuno ha trovato un foglio con i suoi appunti per la relazione che è stato preso dal tavolo della di dove son disposte
Altrimenti ci troveremo in difficoltà scusate il nostro e il nostro programma come vedete molto intenso bene ha fatto Bice hanno non permettermi di aprire il dibattito
Non possiamo andare oltre dieci minuti per un coffee break che quindi riprendiamo a mezzogiorno esatti con la relazione di Amos Luzzatto
Vi invito a prender posto
Penso che la cosa migliore iniziare i lavori poi man mano ricreare l'atmosfera giusta per proseguire
Se fosse possibile chiudere le porte della
Dunque abbiamo due volte le azioni prima del pranzo e quindi dobbiamo tentare di andare rapidamente
La prima relazione di Elena Mortara di terra agli ebrei e letteratura successi interrogativi dopo immediatamente la parola Elena
Grazie
Bene
Grazie
Ecco possiamo cominciare
Scusatemi che
Passiamo
Dunque sarà forse per un bisogno di variazione o di apertura o di contrappunto invece piuttosto come si potrà forse chiarire in seguito
Per motivazioni interne alla natura stilista dell'argomento in questione
E il fatto è che nel contesto di una settimana di cultura ebraica io una giornata di studio interi interamente dedicata a questo tema sento un curioso impulso
E quello di iniziare queste riflessioni su ebrei e letteratura con una citazione di letteraria tratta da uno scrittore non ebreo
In un brava molto bello e famoso l'americano Henry James ha comunicato una sua visione dell'arte narrativa attraverso il Modular assi sapientemente costruito di una metafora
è questa la metafora dignità famoso fiction la casa della narrativa scrive James
La casa della narrativa in breve non ha una finestra sola ma un milione un numero quasi incalcolabile di possibili finestre ognuna delle quali e stata aperta o voi ancora apribile sulla sua basta facciata dalla necessità della visione individuale e dalla presenza della volontà individuale
Queste aperture di forma e misura dissimili
Danno tutte sulla scena umana sicché ci si potrebbe aspettare dai DS una identità di resoconto maggiore di quella che troviamo
E se sono finestre nel migliore dei casi o altrimenti miri fori in un semplice muro
Aperture sconnesse collocati in altro non sono porte i cui cardini che si aprono direttamente sulla dignità
Ma no questa caratteristica dice James che ad ognuna di esse
Le una figura con un paio di occhi o almeno con un binocolo che costituisce uno strumento unico di osservazione il quale assicura chi ne fa uso un'impressione distinta da ogni altra
Lui e i suoi vicini osservano lo stesso spettacolo
Ma uno vede di più laddove un altro vide di meno uno vede nero laddove un altro prive di Anco uno vede grande
Là dove un altro vedete piccolo uno vede rozzo là dove un altro vede delicato e così via dissi Vito
Nello sviluppare questa sua metafora James se ne rende espliciti alcuni significati in termini di teoria narrativa
E chiarisce infatti che se dalla facciata della falso fiction si può riguardare nel suo insieme la scena umana il campo che si estende
Dinnanzi ad ogni finestra di un'opera di ampiezza imprevedibile rappresenta la scelta del soggetto le aperture di diversa foggia e grandezza
Squarciate nel muro sotto la spinta della visione dell'artista sono le forme letterarie
Ma quello che conta conclude Jenson rimane sempre lo sguardo dell'Osservatore affacciato alla finestra la coscienza individuale dell'artista la sua capacità di notare e riferire
Ora vorrei partire
Da questa metafora Genziana che potentemente rappresenta mi sembra non solo l'arte della narrativa ma invero tutta la letteratura uno schiudersi
Ininterrotto di sempre nuove finestre aperte in tutta la loro varietà sullo scenario umano
Ora il partire dunque di qui per interrogarmi sulla peculiare condizione degli scrittori ebrei sul loro posto del ruolo nella universale casa della letteratura per interrogarmi sul possibile senso della stessa espressione letteratura ebraica
Dunque immaginiamo noi che facciamo parte della vita di oggi e della scena umana di essere per strade di guardare verso l'altra quella facciata dalle molte finestre e perché si interessi del rapporto ebree e letteratura la prima serie di domande potrà essere
Quanti sono e quali sono e come sono gli occhi ebraici che si affacciano da queste finestre
Rispondendo a queste domande si parlerà allora delle realizzazioni della scrittura ebraica nel tempo dei suoi successi e insuccessi
Delle sue modalità del significato particolare e universale di queste presenze
Ma subito viene da imporre anche una seconda serie di domande
Quelle finestre ebraiche aperte sul mondo
Quegli sguardi molteplice multiformi rivolti in tutte le direzioni in basso in alto verso lo scenario altrettanto multiforme della dignità hanno qualcosa in comune
Ha senso che loro proprietari siano raggruppati insieme e costretti a convivere non dico in un'unica stanza Magni un ampio appartamento di molte stanze dei molti balconi o dalle molte finestre
Saranno loro soddisfatti di scrittori del trattamento e con quale vantaggio per la nostra comprensione degli stessi scrittori
Ed ecco allora formulato uno dei problemi chiave chianche si cercherà di affrontare nel corso di questa chiacchierata
Dunque cominciamo dalla prima serie di domande che riguardano il tema della presenza ebraica nella letteratura presenza presenze che spesso di una tale importanza che senza disse tutto lo scenario
Della e mi ricollego a cose già dette anche prima lo scenario della cultura e della letteratura particolarmente nel nostro secolo ne risulterebbe alterato e mutilato nel profondo delle sue componenti direi costitutive
Basti pensare ad esempio l'enorme influenza della scrittura di Kafka su tutta la lettura tour del Novecento o ancor prima nell'ambito della letteratura di lingua tedesca al basilare il ruolo di fine e nella tradizione politica di quella cultura
Si pensi all'ampiezza e la portata della presenza ebraica in tutto il filone della letteratura mitteleuropea e nella letteratura dell'Europa orientale
Si ricordi da un lato nomi come quelli di Schnitzler Charterhouse Stefan Zweig France Bertel o dall'altro l'importanza di un papello di un bando e sta si pensi poi allo straordinario filone autoctono della letteratura yiddish e poi allo straripare di voci ebraiche dal vecchio mondo allora dell'Europa orientale
Al nuovo mondo Oltreoceano nella letteratura americana con scrittori di una statura di una cronaca mandi un crescendo i vostri urbana Malamud Philip Roth di un sopralluogo di un altro mil di una esatta CP Singh
Si pensi poi tornando al Vecchio Continente alla scrittura parzialmente ebraica dello stesso Proust perché era di madre varie si pensi alle affascinanti esplorazioni su carta agli interrogativi di Giarre già Bess
O nel teatro inglese a West una figura chiave come si era un Pinter per non citare che il nome alcuni dei più grandi
Quale la fortuna di questi scrittori
E il nostro secolo invero ha conosciuto momenti in cui i libri degli scrittori ebrei furono bruciati sul rogo
In cui la visibilità la presenza non suscitavano ammirazione ma risentimento forse invidia
Certa disprezza
In cui molti intellettuali inclusi alcuni dei massimi scrittori del tempo personaggi come Céline in Francia TS Eliot e Pound in America Inghilterra investivano d'odio l'ebreo
In cui scrittori come Benjamin Oz vai non trova un'altra via d'uscita la disperazione che ne sul ciglio
Oggi la situazione certamente diversa
E insuccesso direttori di critica è stato spesso sancito da altri riconoscimenti
Ufficiali basti pensare alla grande stagione di premi letterari di premi Nobel per la letteratura assegnati per la prima volta scrittori Bay a partire dal mille novecentosessantasei
E risolti si nella io un ricco bottino di ben quattro premi a cinque scrittori ebrei nel breve giro di pochi anni
Dal Milano centosessantasei asciuga Hack nonna e alla Nelli sax un premio dato insieme rappresentare dire nella sua totalità la letteratura ebraica
Nel mondo a quello poi nel settantasei a Sorbello due anni dopo area esatta Chevy Singer e infine a Canetti
Una grande stagione dunque
Ma vi sono scenari letterari su cui non ho ancora di cui non ho ancora accennato sette se non indirettamente su cui vorrei ritornare per sottolinearne l'interesse mi riferisco da un lato al filone della moderna letteratura ebraica israeliana
Che si è qui già richiamato alcune differimento Atac non e che è destinato ad assumere nel panorama della letteratura ebraica mondiale un ruolo sempre più preminente significativo
Dall'altro al filone delle presenze ebraiche nella letteratura italiana
Su cui vorrei ora soffermarmi un momento
Lo scenario italiano dunque partirò anch'io da una sondaggio di opinione e quando dico anch'io penso nel momento di micro patemi che stiamo vivendo che capiate a cosa alludo
Ma questo sondaggio ed opinione poneva degli interrogativi meno guidati e dirompenti
Di quelli che sappiamo e non era basato su un solo mille risposte bensì su venti mila si tratta dell'inchiesta promossa nel mille novecentottantacinque dall'inserto Tuttolibri del quotidiano la Stampa di Torino tra i suoi lettori per stabilire quale fosse da questi considerato il da un lato il più importante dall'altro il più amato romanzo italiano del Novecento
Ora dalle oltre venti mila risposte pervenute risultò che secondo il questi lettori il primo posto per importanza tra i romanzi degli scrittori italiani del Novecento va assegnato a la coscienza di Zeno di Italo Svevo
Appezzamenti di rilievo tra i primi dieci
Venivano poi tributati a Carlo levi per Cristo si è fermata deboli a deboli a Primo levi per sequestri un uomo e a Bassani tra i più amati per il giardino dei Finzi Contini mentre un primo posto di antipatia
Quota dei dieci considerati più importanti tutti scrittori legati nell'adesione o nel rifiuto al mondo ebraico d'origine
Poiché in quella stessa occasione il romanzo I Gattopardi ricatto tardo del siciliano Tomasi di Lampedusa guidava invece la graduatoria dei romanzi più amati
Un critico di tutto libri Giorgio Calcagno osservo significativamente che quelli che sembrano aver lasciato un segno profondo nella cultura italiana
Del nostro tempo sono stati gli scrittori periferici e collocati in una posizione di marginalità un triestino è un siciliano gli scrittori insomma di minoranza
Sono loro che paiono aver assunto agli occhi dei quasi posteri a noi Contemporary la statura di autori del secolo
La verità e il caso italiano ne è una conferma e che la presenza ebraica nel mondo contiene in sé da millenni una serie di interrogativi
Sanamente rivoluzionari
Così ad esempio essa costringe a riflettere molto Sal presto salutarmi ente sulla nozione stessa di cultura nazionale sul significato di un contributo di minoranza la cultura di un Paese
Sulla parità di linguaggi di memorie e di mondi che vi si intrecciano e a questo punto indicare due possibili sviluppi del discorso sulla presenza ebraica nella letteratura italiana entrambi hanno programmi Paride interessanti di esemplificativi
Di problemi più generali che si pongono a chi studi distruttivi scrittori ebrei nella diaspora
Da un lato vi è la possibilità di approfondire la qualità dello specifico contributo ebraico la letteratura italiana andando al di là dello studio pure importante già tentato dallo studioso americano Stewart chiuso in un saggio intitolato prigionieri della speranza dell'ottantatré che aveva il significativo titolo
Alla ricerca dell'identità ebraica nella letteratura italiana contemporanea
Il saggio che affronta lo spinoso problema appunto dell'identità ebraica di alcuni dei più noti scrittori italiani del Novecento limita la sua attenzione a Svevo Saba in parte Moravia
I duelli villa Ginsborg e Bassani e allora ambiente
Si dovrebbe allora ampliare notevolmente l'analisi porgendo l'orecchio ad altre voci non trascurabili De universo letterario ebraico italiano
A scrittori quali Alberto Vigevani Edith Bruck Aldo Rosselli Giacoma Limentani
Giorgio Voghera Sion Segre Amar Guido Lopez Alberto lecco Alberto Baumann e ancora Roberto Vigevani Franco Palmieri re Riccardo Calimani Alain Elkann i fratelli presto vulcani e altri altri
Nella cui scrittura è dato trovare delle rivelazioni anche in sullo specifico tema dell'identità ebraica italiana e sul forte rapporto di interazione e di osmosi e tipico di questa identità
E proprio di uno di questi scrittori vorrei ora legge una pagina poco conosciuta che tratta di un tema che io sento come essenziale affascinante in uno studio sulla letteratura ebraica mi riferisco al tema della lingua e delle lingue della scrittura nucleo centrale ineludibile ignori circa su letteratura ebraica via sporca
è una pagina di Aldo Rosselli che in abitare questi anni un bel saggio racconto sulla di riflessione sui auto più graticola sulla più per scrittura segnalati problemi posti ad un narratore ebreo italiano dall'assenza di una lingua di una delle prime città e gli dice
Non disponendo come gli ebrei americani d'una lingua come lo yiddish in cui venerare la quotidianità più banale familiare di scintille di umorismo trasgressivo
Il mio ebraismo trattandosi di una tensione unicamente interiore ha più difficoltà nell'oggettivare la segreta tensione
è se mai l'occhio interno a cogliere uno scomodo scompiglio che in superficie però non riesce a emergere
E non posso qui approfondire l'analisi di questo teste del problema che suppone
E diversa naturalmente sarebbe lei ad esempio sul piano linguistico la situazione di uno scrittore ebreo di origine romana
Ma vorrei almeno segnalare l'estremo interesse di questa analisi di una interiorità ebraiche italiana che non riesce a trovare un canale attraverso cui stavo dire un suo suono
Un che non trova un riscontro espressivo della propria segreta tensione se non nel rimpianto per una lingua che manca nella Nostalgia della sua presenza
Ben diverse naturalmente la situazione di altri scrittori da italiani penso ad esempio al caso Giacoma Limentani o di Edith Bruck che nella loro scrittura hanno trovato la maniera di rispondere la loro ebraicità
Ma il mio obiettivo qui non è tanto quello di illustrare singolarmente a alcuni scrittori bensì di affrontare appunto il tema più complessivo del rapporto ebrei e letteratura da un punto di vista soprattutto metodologico
Mi racconterò quindi di aver risollevato la questione del filone ebraico nella letteratura italiana di aver suggerito spero quanto varrebbe la pena studiarlo più a fondo
E quindi penso a questo punto che vorrei passare la parte più essenziale del disco del del mio intervento cioè di a degli interrogativi molto grossi critici un tema da discutere è quello suggerito anche recentemente da un polemico intervento di Cases Cesare Cases il critico e studioso della di letteratura tedesca
I quali intervistato pochi giorni fa sul Corriere della Sera in relazione agli alleati Sarfatti che sapete
Dunque interrogato sulla propria eventuale recente percezione di segni evidenti di antisemitismo così rispondeva
Sì direi proprio che la tendenza a sottolineare l'esistenza e la diversità degli ebrei è un segnale preoccupante e aggiungeva con un preciso riferimento alla letteratura e alla critica letteraria
Mi sono meravigliato qualche anno fa quando il Mulino ha pubblicato un libro sugli ispettori ebrei mettendo insieme autori diversissimi tra loro come Bassani levi Moravia i quali non avevano posizioni particolari sul piano religioso
E il libro a cui fa riferimento cade se proprio quell'unico studio sugli scrittori ebrei italiani di cui abbiamo parlato
Quindi case si dichiara del tutto contrario ad un approccio critico quelli soli scrittori ebrei di una particolare nazione dia storica e li consideri comuni insieme da studiare
Poche righe dopo tuttavia nella stessa intervista commentando la propria esperienza di sopravvissuto alle spese con Simoni lo stesso scarsezza affermato
Da allora dopo il massacro non è possibile non sentirsi ebrei c'è la percezione che la prova pro sopravvivenza sia dovuta al caso
Ma se le cose stanno così se dunque la categoria dell'essere vero anche per lui nonostante tutto esiste per quanto nella sua ottica limitata solo alla percezione di una casuale sopravvivenza al massacro
Allora la categoria umana dell'essere periodi scrittore ebreo oltre che italiano non può ci si domanda essere anche utilizzata in uno studio che tenga presente le diverse componenti culturali degli scrittori
E se è vero che Bassani Levi e Moravia sono degli scrittori tra loro diversissimi ciò non è altrettanto e ancor più vero ad esempio di Pasolini Garda e Tomasi di Lampedusa
Ma allora anche parlare di letteratura italiana potrebbe non aveva più senso
Come non avrebbe senso parlare d'esempio di letteratura piemontese o di letteratura mitteleuropea o di letteratura di viaggi qualunque storia della letteratura o porzione di storia letteraria qualunque categoria critica che ha community più di uno scrittore finisce con l'essere come del resto è discutibile
E tuttavia dietro alle obiezioni di un case se esistono dei reali problemi critici che non possiamo né vogliamo nascondere che anziano in anche in questa sede vanno anche in questa sede onestamente segnalati e già lo si era del resto suggerito all'inizio quando si era avanzata l'ipotesi di un appartamento ebraico nella casa della letteratura con tutti quegli interrogativi che seguivano e sono del resto i problemi che son dovuti affrontare nella preparazione del catalogo
Nella deve veramente impegnativa e complessa preparazione del catalogo di del repertorio biografico per quanto riguarda la sezione di letteratura e lingua
Ora il vero problema il vero nodo critico da affrontare consiste nella definizione di ciò che si intende
Per letteratura ebraica
Esiste una identità letteraria ebraica
è possibile definire le l'ebraicità di un libro che cos'è che fa di un libro di un un libro ebraico il fatto che sia di uno scrittore ebreo che tratti di tematiche Dry che ebreo deve essere l'autore il personaggio la concezione l'ambiente quand'è che lo scrittore può considerarsi ebreo
è un problema antico che è stato spesso discusso in diversi ambienti linguistico-culturali e in Italia dire che la povertà
Diciamo la nostra cultura di nell'affrontare questo tema è resa evidente come abbiamo sempre detto anche prima dal linguaggio che è una spia di fare dei dei fatti la realtà dalla mancanza stilista di una distinzione che esiste in altre lingue
Tra ebraico e di lingua ebraica comincia in inglese entra chi più in giù e c'è anche in francese in tedesco in linea lo stesso in ebraico naturalmente ora e la distinzione che c'è in italiano tra in ebraico giudaico di tutt'altro genere e insomma ho fatto delle riflessioni su questo tema non c'è tempo di farle le potete anche leggere saggio perché simili mio intervento atonale e diverso dal saggio ma certe questo presento lo discusso lì
Ora nel saggio dicevo del repertorio biografico ora viene comunque nella di nell'uso per esempio delle distinzioni ebraico giudaico italiano due delle vie giudaico della lingua italiana una vera confusione e indeterminatezza lessicale
Che evidenzia come dicevo l'ignoranza della cultura ebraica il in relazione italiana cioè in relazione caratteri della compositi appunto della identità ebraica
E un indizio però di che dirige la lingua come manifestazione di un problema che insiste comunque non solo nella cultura Ibra italiana ma di un nodo critico che si pone in una definizione di letteratura ebraica che legato questo è il vero nodo critico al carattere cosmopolita dell'esperienza ebraica che è stata essenzialmente nessi Coli fin dalle sue prime origini un'esperienza dia storica
Da ciò è derivata una condizione di plurilinguismo che ha caratterizzato il mondo ebraico nei suoi millenni di storia che ancora oggi sussiste per buona parte di questo mondo nonostante la rinascita dello Stato di Israele il fondamentale Ricupero
La lingua della Bibbia come lingua nazionale
Dunque come sapete nel corso di questi secoli la letteratura ebraica adottato i segni e sogni a di lingue altre rispetta l'ebraico originale infrangendo siccome si è potuto già constatare in un'infinità di lingue dell'esilio spesso le lingue sono dei paesi diciamo in cui gli ebrei hanno vissuto in altri contesti invece laddove la vita come comunitari è stata più consistente o meno aperta al mondo circostante modulando sì in idiomi particolari vere e proprie lingue ebraico diaspore che e oltre lo yiddish ladino dobbiamo naturalmente ricordare giudaico romanesco
Da questa condizione di plurilinguismo da questa possibilità
Di scambi e di sintesi culturali che tanto aveva colpito anche caffè ci sarebbero delle belle citazioni qui da fare
Da questa appartenenza a più di una letteratura nasce d'altra parte uno dei facili direi più segreti della letteratura ebraica che sporca
Quella che ho chiamato la sua multiforme natura di vera Biblioteca di Babele
Ma se questo è vero non possiamo dimenticare che l'energia segreta che ha permesso a questo universo va bene dico di rimanere unito
Rappresentato in termini linguistici dalla costante sopravvivenza nei secoli della lingua in cui hanno trovato espressione appunti valori primi geni costituenti del mondo ebraico mi riferisco naturalmente alle valli Taiko come lingua scrigno di tuttora nel tempo dell'insegnamento era torace sorgente prima di ogni Sapienza ebraica di ogni contributo dell'ebraismo la cultura universale
Per quanto dispersi in terre lontane il semi dell'ebraismo sono nati dalla stessa pianta ed è dalla tensione e dal coesistere di queste polarità
La diversità dei terreni in cui si mi hanno attecchito e L'Unità primigenia e mai dimenticata che sembrano oggi sprigionarsi la forza il fascino ultimo della cultura ebraica nel mondo e della sua letteratura
Ora abbiamo visto nella prima dell'ipotesi critiche illesa minate relazionale tarature italiana come una riflessione sulle voci ebraiche presenti ma Literature inazione nazionale apre interrogativi di fondo
Sul ruolo delle componenti culturale la cultura di un Paese sul problema stesso della legittimità di una storia letteraria ma di anche un altro aspetto della questione un altro approccio critico alla letteratura ebraica connesso con il problema della definizione
Di cui discutevo anche un amico giorni fa e si tratta di quei sto in un approccio critico che faccia riferimento alle singole letterature nazionali via sfori Camp
Il filone ebraico presente in una di queste letterature
Può apparire alternativamente a seconda dei punti di vista come l'orticello limitato chiusa al resto del mondo come il frammento l'entità solubile
Da valutarsi soprattutto in rapporto al suo assimilarsi o al suo dialogare con una cultura dominante ma esistere un campo di studi che non ha mi sembra è questo il punto trovato il suo giusto spazio anche in campo accademico
Il filone ebraico pur presente nella sua delle sue varietà di espressioni linguistiche nelle diverse letterature nazionali non potrà mai essere rinchiuse per così dire ghettizzato nei ristretti confini di studio di un'unica cultura nazionale né d'altra parte la pluralità altra da studiare nel caso la scrittura
La scrittura delle dello scrittore ebreo potrà essere semplicemente quello di una letteratura in lingua ebraica come sarebbe diciamo nel caso per esempio lo scrittore italo-americano con il suo rapporto con la cultura italiana
Cioè non c'è una semplice polarità
Tra due lingue esistere alta ed è questo il punto una letteratura ebraica transnazionale
Cui di diritto appartengono tutti gli scrittori ebrei in qualunque lingua i si scrivono
Non si tratta affatto sia chiaro di escludere lo scrittore ebreo dalla letteratura linguistico nazionale di cui pure fa parte
Né di disconoscere l'importanza di un'analisi che si concentri sui diversi apporti minoritaria le culture di diversi Paesi che è stata tra l'altro mio sul campo di lavoro in tutti questi anni
Ma si tratta di nell'ambito delle letteratura ebraica americana ma si tratta di riconoscere che anche uno scrittore come Pasolini che oggi viene studiato prevalentemente come scrittore italiano potrà un giorno
Sempre più essere visto in un contesto di cultura ad esempio europea
Oppure potrà al contrario ritiene si di nuove possibilità di comprensione critica qualora esaminato come del resto credo già vieni con particolare attenzione la matrice più lana o viceversa nell'ambito di una cultura romana d'arrivo
Lo scrittore ebreo partecipa naturalmente di questa pluralità di riferimenti culturali di questa possibilità di lettura plurima
Ed è una corretta valutazione attenzione allo straordinario fenomeno di una letteratura plurilingua qual è la letteratura ebraica transnazionale costituisce un momento di passaggio forse essenziale per comprendere tendenze i bisogni e qui mi riallaccio di nuovo
All'intervento iniziale che se pur tra mille contraddizioni sono oggi di larga parte del mondo
Quali sono le conseguenze di questo approccio transnazionale
E solo nel contesto di uno studio della letteratura ebraica in cave in chiave transnazionale trans linguistica che sarà possibile affrontare in maniera esauriente alcuni aspetti di fondo che vanno alla radice del fenomeno de la presenza ebraica nella letteratura mondiale
L'evidente propensione ebraica la vocalità scritta
Da cui nasce tutto il fenomeno del rigoglio della letteratura ebraica nel mondo può essere ad esempio colto in tutto la le sue motivazioni profonde soltanto se si tiene conto di alcuni fattori fondamentali che vanno alla radice del problema e che sono che solo un aspetto una prospettiva cioè transnazionale riesce a cogliere in tutta la sua pienezza mio riassumendo mi riferisco in particolare uno alla straordinaria importanza che la tradizione ebraica avuto la parola la scrittura
Due all'altrettanto straordinaria importanza che ha avuto nella cultura ebraica fin dall'origine la tradizione a gara dica cioè la tradizione del racconto su questo
Già mi dilungo poi messaggio e quindi mi sento più tranquilla non svilupparlo
Il terzo possibile punto da considerare collegato con il precedente il ruolo fondamentale della letteratura
Della letteratura appunto nella dinamica della memoria ebraica un ruolo oggi abbiamo sentito da Mario Toscano riconosciuto anche dagli storici
E età gli altri fattori il plurilinguismo questo cioè in questo ruolo di una scrittura che vive naturalmente tra le culture in cui riecheggiano colloquiano una pluralità di linguaggi
è questo il punto del multiverso ebraico questi pezzi di ogni parte del mondo così ben descritti da Canetti
Quindi la letteratura ebraica transnazionale porta di necessità allo studioso nel campo della letteratura comparati Istica
Ma di qualcosa di più specifico di più particolare una particolare compresenza compresenza di elementi che fa della letteratura ebraica un unicum di notevole interesse
Elencherò in ordine sparso avvicinandomi appunto la conclusione alcuni di questi fattori che sono insieme esistenziali psicologici e culturali
L'accentuato problema di una reale dialettica di identità alterità la possibilità di accesso ad un patrimonio antico di valori spesso da riscoprire per altri da rifiutare o da rinnovare
La frequente aspirazione al dialogo e ad un'osmosi con il resto del mondo
Editore all'incrocio delle frontiere
La tendenza al superamento dei propri limiti nazionali e insieme il radicarsi entro una propria storia di ricordi e di valori
L'aspirazione contemporanea ed apparentemente contraddittoria ma così profondamente umana ad essere come tutti gli altri e nello stesso tempo DiVersi
La posizione in bilico tra più culture inevitabile plurilinguismo insieme il richiamo profondo di un'unica lingua comune
Il vivere insieme da osservatori e da osservati il frequente sentirsi sotto esame o sotto processo l'eccezionalità delle continue persecuzioni
Il rapporto con la legge interiore la necessità come individui e come gruppo di perennemente interrogarsi e ridefinire sì
Sono queste alcune delle tensioni questi alcuni degli ingredienti di cui è fatto il sapore dello straordinario affascinante campo della letteratura e Branca transnazionale e trans linguistica
Sulla cui esistenza e peculiarità si è qui cercato di offrire qualche spunto di riflessione grazie
Grazie Lena con dispiacere che mi trovo costretto a non aprire il dibattito dopo ogni relazione perché veramente gli spunti che sono forniti dei relatori che sono stati eccezionali tutti
Quindi passo immediatamente la parola ad Amos Luzzatto s'e poi tenteremo forse sacrificando un pochino di spazio per il pranzo di aprire un dibattito su tutte e quattro illazioni
Ma in sintesi quello che io voglio fare e fare una domanda sopra a me e anche gli altri e probabilmente non rispondere
Può darsi che qualcuno sia più bravo di me che sappia rispondere cioè la domanda l'ho fatta per cento volte l'ho fatta anche nel saggio per il catalogo
Ed è questa
E se noi guardiamo osserviamo le varie diaspore ebraiche pigliamo due esempi puri e semplici tanto per fare cose più schematiche possibili
Quella spagnola del periodo d'oro e quella polacca del rispettivo periodo d'oro
Io credo che noi possiamo caratterizzare abbastanza da produzione culturale di questi nuclei di questi centri di vita ebraica che si sono susseguiti nella storia quella spagnola
Si è caratterizzata abbastanza bene dalla
Filosofia e dalla politica spagnola
Senza escludere altri tipi di produzione culturale e letteraria quella polacca soprattutto prevalentemente
Dagli studi talmudici sono stati caratterizzanti la diaspora polacca bene quell'italiana
Questa è la domanda
Da cento milioni ora riuscire a caratterizzare quelle italiana
In una maniera
Non equivoca
Estremamente difficile io c'ho provato e non ci sono riuscito
Ecco perché dico non son capaci di rispondere allora ho fatto anche un tentativo chiamando a soccorso i miei amici storici con loro modello col loro esempio che quando hanno dei problemi di difficile soluzione cosa fanno fanno le periodizzazione i corretto improvvisazioni di solito perlomeno un qualche tentativo ho provato anch'io e non ci sono riuscito
Il tentativo di periodizzazione che ho fatto è stato quello di vedere l'antichità
Il la prima produzione quando effettivamente ci si può dire che nella produzione letteraria degli ebrei italiani forse l'impegno di grandi traduttori soprattutto quando liberalismo era concentrato in Italia nella parte meridionale della penisola e da parte centro settentrionale quasi non c'era forse l'impegno di grandi traduttori
E quindi di grandi mediatori culturali fra Oriente e Occidente forse potrebbe essere prevalente e però è vero neanche questo
Perché anche in periodi come questi esiste una produzione
Di studi talmudici soprattutto nelle nella Puglia don soltanto Puglia ma soprattutto dalla Puglia e se anche una produzione di letteratura ebraica in ebraico
Vedi Immanuel Romano tanto per per citare il primo che mi smentisce clamorosamente
E addirittura una produzione letteraria in ebraico con delle caratteristiche che colpiscono perché io potrei definirlo in maniera forse un po'di Peter mite una produzione anche un po'sbarazzina idonei molti ricordano Immanuel Romano
Per i quaderni ma Valoti Manuela e soprattutto lo considerano da molte parti semplicemente come un imitatore o allievo limitatore di Dante allievo amico imitatore di Dante anche perché lui ha scritto usa la sua composizione
Toffetti vede quindi Inferno e il Paradiso non c'è il Purgatorio pazienza ci perdonerà ma
Che sembra una specie di ripetizione Più in prosa che io prima di una forma non propriamente originaria si però questa forse da parte meno bella meno interessante meno originale di Immanuel Romano c'è molto di meglio
Ci sono i sonetti in ebraico di Immanuel Romano che appartengono a questa epoca che dittico definito di traduttori quindi non ci siamo proprio
E una e son dei sonetti anche molto liberi molto svincolati
Sono sonetti di argomenti estremamente secolari sonetti d'amore qualche volta anche spinti qualche volta anche spregiudicati che viene fatto da pensare ma come potevano circolare
Attorno al mille trecento quindi una originalità una caratterizzazione di produzione che certamente non c'erano da altre parti io devo fare il confronto con la poesia ebraico spagnola
Del periodo migliore questa leggerezza DiVersi questa facilità di produzione anche sbarazzina non c'è non c'è e quindi questa spontaneità che esiste Immanuel Romano secondo me non si trova quindi anche in queste periodizzazione diventa estremamente difficile
Non risolve il problema non faccio il resto della periodizzazione perché sbagliata fin dal principio quindi è inutile che io continui a persistere nell'errore
Allora una domanda genera subito un'altra domanda
Siamo invariabilmente è una malattia ebraica ma insomma stiamo parlando di cultura ebraica e quindi allora Igea suturata domanda ma perché questa difficoltà a caratterizzare da produzione culturale degli ebrei italiani
Forse per la sua modestia e no
Forse per la sua incapacità apre con le modeste tutt'altro
Allora perché questo non per catalizzare pur di non riconoscere nella produzione culturale degli ebrei italiani un determinato interessi in più campi un polimorfismo un espandersi in più settori in più discipline
Alla prima domanda che cos'ha di particolare questo ebraismo italiano
Cercando di evitare per quanto possibile risposte banalizzati dolci Cream deve aprire un arretrato a revocare proprio mondo medico Domenico
Cosa c'è di particolare ecco la prima cosa
Proprio una prima un primo approccio un primo tentativo di risposta
Forse banale
E secondo me quello di porre l'accento su due elementi
Uno sull'esiguità numerica dell'ebraismo italiano che è sempre stato di visibilità numeriche che questo caso probabilmente ha giocato a favore e il secondo elemento la sua composizione lasci il suo strutturarsi
Su più ondate immigratori in Italia per cui non è mai stato caratterizzato da un tipo di intervento di tradizione ebraica
Ma ha visto sovrapporsi strati di culture ebraiche provenienti da ambienti diversi che si sono rapidamente e poi fuse cerchiamo di capirci un poco meglio io non voglio domando scusa a priori
Tanti carissimi amici che soprattutto nel mille novecento novantadue per rompere ovvie necessità di anniversario hanno come io dico così con un piccolo sarcasmo Sefar drizzato liberalismo italiano
Primo italiano ha certamente un forte riconoscimento un debito di gratitudine molto forte all'elemento sefardita arrivato dopo la cacciata di Spagna però terrorismo italiano non è un ebreo sefardita
Non si esaurisce liberalismo italiano nel ecco per questo io qualche volta scherzo dico mondo sefardite diamo atto che a forza di se far rizzare tutto
Finiamo col dire che anche Adamo era sefardita e anche Eva versione stiamoci attenti non per mancanza di rispetto per i sefarditi ma tutt'altro
Allora l'ebraismo italiano è un ebraismo composto talmente composito che io inviterei qualche valido Giovanni ricercatore a ritrovare avrete delle sorprese a ritrovare persino gli elementi yiddish della cultura ebraico italiana voi resterete sbalorditi da questa affermazione
La prima stampa yiddish e in Italia
E in Italia e addirittura mi permetto anche di farvi ridere un momento se c'è qualcuno che parlai disco ha presente
Saprà che una delle espressioni più caratteristiche popolari
Quando uno vuol dire volevo raccomandare una un altro interlocutore di non raccontare storielle fasulle storie ed esce stupide di divino raccontarci Bove mai sesso
E queste bombe mai sesso generalmente si traduce permessi previsti si intende come le storielle della nonna intendendo per Bové la nonnetta
Non è vero niente l'origine italiana
Perché
è stato stampato nel Cinquecento un libro
Pare che l'autore pare che l'autore fossili alle vita ebreo askenazita vissuto a Venezia Roma produttore di di ricerche grammaticali uomo di grossa cultura
Il quale dando una versione yiddish delle meravigliose storie di Bovo D'Antona romanzo probabilmente riprodotto dall'inglese circolante dell'Italia dell'epoca da trasformato in dopo buco
Il libro di Bovo il quale trapiantato poi in Galizia in Polonia avuto una seconda versione di Bové mais eccoci alle bombe mai sesti nessuno sognerebbe
Che questa espressione popolare resta proprio ricca fresca
In yiddish fosse nata in Italia
E nata in Italia quindi esistono delle radici incredibili in questo mondo propone la sua piccolezza e la sua il suo essere un mondo culturalmente e praticamente culturalmente composito
Ne ha fatto qualcosa di particolare
Io a questo credo che dovremo porre moltissima attenzione perché c'è qualcosa di più
Il mondo ebraico italiano non è stato l'unico ad attingere a più componenti culturali ebraiche
Gli Stati Uniti la stessa Inghilterra la stessa Francia qua vicino ma con una grossa differenza
Proprio da piccolezza numerica della comunità ebraica italiana secondo me ha comportato una fusione rapida e precoce all'interno di un'unica comunità di queste varie componenti e allora noi ci troviamo
Pensate che ci troviamo ancora adesso per ricordo quando abitavo in Piemonte
Mi raccontarono un'espressione tipicamente giudeo piemontese e quindi rivendica RAI un poco anche i giudei regionali giudeo veneziano giudeo triestino giudeo piemontese un'espressione tipicamente giudeo piemontese
Per anniversario anniversario dei defunti
Anche a Venezia certamente che era era detta ossari
O corsari
Ora questa Hussain questo giudeo piemontese certamente in atto fra le colline delle Langhe e del Monferrato non c'è ombra di dubbio e Tedesco
E non è altro che lo IARC sai anniversario annuale
E si italianizzato fino a non essere più riconoscibile sembrano stupidaggini ma queste caratterizzano l'ebraismo italiano nella sua espressione spontanea e anche nella sua produzione di culture
Culturale cerco di apre quindi detto questo in che cosa si può caratterizzare questo povero piccolo imprenditore italiano piccolo ma non povero
Si caratterizza soprattutto del fatto che i suoi interessi
La sua capacità di spaziare
Nella poesia ebraica nel convento ebraico nello studio talmudico nella Mishnah nella letteratura nel teatro nella musica
Deriva probabilmente soprattutto dal fatto di essere un liberalismo composito che ha Pinto da fonti molto diverse fra di loro fondendo deve precocemente e rapidamente insieme questo ne fa
Una comunità una un centro di cultura ebraica del tutto del tutto particolare del tutto unico comunque una fusione di questo genere perché
Ma perché
A partire dalla seconda generazione
Chi arriva l'ebreo che arriva in Italia e che entra nelle comunità italiane del cinquecento missili cento anche dopo per dei progressivamente le sue caratteristiche di diversità dalle altre comunità e si fonde in una comunità unita
Io ho provato
Questo è un piccolo dettaglio
E non posso fare a meno di raccontarvi ho trovato una Tituba
Di una qualche mia antenata veneziana molto strana
Tra adottata dal traduttore giurato italiano
Delle seicento
Che Tomba nella quale
Tale Enrichetta Luzzatto figlia di Leon Luzzatto va sposa
Ma il testo ebraico
A altri nomi
Il testo ebraico non ai nomi Enrichetta figlia di leoni mai nomi di resa elettrica diverbi Luzzatto tradendo l'origine aschenazita della famiglia
Che vestiti nessuno più parlava altro che italiano o veneziano o triestino padovano ma rimaneva questa traccia di una famiglia che si è e praticamente italianizzata
Entrando in questo colosso calderone unificante delle primo italiano basta sottopasso all'aneddotica e non era ciò che non è questo il tema che io volevo anche se anche anche queste cose appartengono a un disegno o un disegno che dobbiamo capire ecco perché quando si comincia a parlare di cosa hanno dato gli ebrei italiani nei secondi alla cultura ebraica
E qua voi mi permetterete dopo aver recitato in onore della comunità di Roma Immanuel Romano mi permetterete di fare un un po'di volate per potere portare soltanto alcuni esempi alcuni modelli
Noi abbiamo un Ovadia di Bertinoro
Che e uno dei più grossi commentatori della Mishima anche se è vero che il suo commento da mixare scritto Gerusalemme però Ovadia coperti Noro e chiaramente
Anche se il suo nome è stato modificato data la lettura ebraica sbaglio localizzata male in parte dura ma e proprio Bertinoro Money parte dura state tranquilli
E abbiamo un commentatore commentatori quindici come grosse porno abbiamo la cosa più interessante di tutte probabilmente
Abbiamo vinto periodi apparentemente ingenti assimilazione della cultura italiana come nei cinque seicento
Dei maestri dei rabbini dei dei trimestri di Alaska italiani che si distinguono
Per le loro per il De Vito Lo Sciuto per domande e risposte prevedono responsabile
Nel esempio un esempio e poi peccato che in Italia non riusciamo a farlo conoscere abbastanza
Per esempio
Non notissimo Leon da Modena Odeon Modena
Conosciutissimo per tanti dettagli credo che metà degli ebrei italiani sanno quando si occupano di queste cose che giocava dati questo carattere ospitato crociata che piacessero gioco d'azzardo lo sanno tutti
Che fosse un grande maestro anche ma nessuno sa perché l'unica edizione che io conosca delle sue domande e risposte Sciutti le sue sposa che io sappia io e pubblicata edizione critica in ebraico
In ebraico un bel volume molto interessante che potrebbe aprire anche molti squarci sulla vita interna delle comunità italiane per opera di Simonsson
Credo che veramente queste cose vengono a mancare nella nostra conoscenza della nostra stessa cultura
Ed allora io credo che
Mi diverto un popolo prolungare però quale questo discorso manca una cosa molto importante
Ma il problema della letteratura intesa come delle lettere
è una cosa veramente straordinaria che anche questo noi non lo sappiamo a sufficienza e chissà che repertorio sia un primo una prima spinte per conoscere di più
Che
Nella letteratura ebraica moderna
Quella che continua in ebraico moderno con l'attuale ebraico israeliano
Non dappertutto ma in molti testi sì considerare l'inizio della letteratura ebraica moderna in questo piccolo nucleo di ebrei italiani
Perché vi assicuro che non lo faccio per propaganda familiare perché nella maggior parte molti testi di storia e letteratura ebraica si considera Moshe fine Luzzatto come l'iniziatore della letteratura ebraica moderna anche come innovatore di stile
Nel mille settecento
Forse anche questo probabilmente da insufficiente conoscenza diffusa della lingua ebraica c'è in Italia non permette di arrivare a conoscere questa peculiarità dell'ebraismo italiano e se parliamo di Moshe Feng Luzzatto parliamo anche di un altro elemento importantissimo
L'epoca di uno chef rintuzzato d'epoca in cui la caparra cioè gli studi della mistica
Fanno furori in Italia si impongono peritali ebraica c'erano anche prima naturalmente e anche qua si impone un'altra domanda quando dove e come
La ricerca all'interno di alcuni archivi di comunità ebraiche italiane fa trovare elementi scritti lettere iscritti libri manoscritti che hanno dei riferimenti alla mistica ebraica
Che evidentemente circolava molto di più di quello che non si possa credere
I testi in alcune vecchie comunità che si trovano e più facile trovare testi cabalistici che non testi di di altro tipo di letteratura ebraica perché questo secondo il mio modestissimo parere questo un grosso apporto del liberismo sefardita agli ebrei italiani perché non mi pare di poter individuare i prima della cacciata di Spagna questa presenza cabalistica all'interno del mondo italiano
Perché è stata recepita
Per quanto inutili con quali spinte culturali è stata recepita all'interno del liberismo italiano questo tipo di di di tradizioni e di correnti di pensiero lo lascio aperto a chiunque voglia voglia occuparsi
Devo saltare tutto tutto una serie di altre indicazioni di nomi che penserebbero interessanti ma costituirebbero già argomento per un intero convegno un convegno a sé stante per dire
Che io mi son permesso messaggio deve
Grazie catalogo del
Del repertorio di insistere molto sulla parte chi più vicina a noi
La parte che più vicina a noi da parte storicamente più vicine a noi secondo me
Anche se riguarda ahi noi una componente percentualmente sempre più esigua delle comunità per le quali la conoscenza dell'ebraico la conoscenza delle culture ebraica di studi ebraici andavano declinando perlomeno fra la fine e la prima metà del di questo fra la fine dell'altro seconda premetta di questo tuttavia malgrado fosse limitata una componente relativamente modesta numericamente degli ebrei italiani
E aveva una posizione all'interno della cultura ebraica europea addirittura sproporzionata le sue energie alle sue possibilità molto maggiore di quello che ci sarebbe ci si sarebbe aspettato
E se all'interno dello studio del pensiero ebraico quella famosa polemica del secolo scorso fra Elia pena musiche di Livorno e Samuel David Luzzatto di Padova
Diventa quasi paradigmatica di divergenze di orientamenti di pensiero ebraico all'interno del liberalismo italiano malgrado che poi e questo questo è ancora più interessante della divergenza malgrado che poi esistano gli allievi che riescono quasi a dire a operare una sintesi rifiuti senza rifiutare né l'uno né l'altro
Argomento quindi affascinante da approfondire
Perché esista colleghi allievi di tutte le regioni italiane la capacità di conciliare quella spinta poeti commessi anni con Ustica che proveniva dal maestro di Livorno con disinteresse l'impegno scientifico e di studi analitici
Della cultura ebraica con riscoperta di antiche fonti di cultura ebraica che proveniva dalla scuola di Padova in una sintesi che probabilmente non è ancora compiuta e che probabilmente potrebbe essere quasi un'indicazione per future generazioni di essere capaci di non fare cultura ebraica in termini unilaterali ma di cogliere questa felice divergenza
Fra e vi è piena Mosè cabalista apologetico di Livorno Chantal di Padova immerso nell'ambiente austro ungarico e mitteleuropeo e quindi visse certe SIU del Duce scienza deve del Giudaismo e quindi ricerca analitica e storicizzata
Ma la capacità di riuscire a recuperare dall'una e dall'altra fonte dall'una e dell'altra linea di orientamento in linea di pensiero o penitenza di pensiero quello che posso servire a dare
Non per poter dar ragione a tutti non per potere evitare una presa di posizione ma per quello quello sforzo che forse e presente nella cultura ebraica italiana di non abbandonare
Un settore ma di recuperarlo in un in uno sforzo qualche volta non riesce in uno sforzo di sintesi superiore forse questo potrebbe essere un messaggio che noi dobbiamo recepire
Come recepire o non lo so
Chi lo recepisce in questo momento non lo so
Forse non mi interessa neanche di saperlo probabilmente quello che noi dobbiamo fare in questa fase e quelle di utilizzare gli strumenti che possiamo avere a disposizione per renderci conto che se esiste in una certa fase della storia del liberismo italiano una povertà di produzione
E un momento di particolare assimilazione che probabilmente è stato superato
Certo dalla Shoah c'era tutta la Shoah certo dalla spinta potete ripeta quello che abbiamo raccontato questa mattina
Ma credo che sia da sottolineare in modo particolare
Dalla presenza di un società ebraica dello Stato di Israele in Israele al quale credo non Toulouse riappaiono abbiamo essere non dobbiamo sottovalutare dico di sopravvalutata ma valutazioni sui giusti termini la quale produce cultura ebraica in lingua ebraica rinnovata e per una serie di motivi
Rapporti umani rapporti di parentela collegamenti vicinanza tutto quello che volete ma anche quello che rappresenta simbolicamente Israele anche per un certo senso il giustificato orgoglio riconoscimento culturale degli ebrei della diaspora in questa realtà
Stimola
Ha cominciato a stimolare a un recupero e a una ripresa di interesse nella cultura nella produzione ebraica che in questo Paese
E vedi caso e concludo
Proprio in questa fase abbiamo una volta in più
L'afflusso in Italia di provenienti da altre esperienze da tanti altri non è la prima volta
Libici persiani
Probabilmente anche altri continuano a affluire in questo Paese a queste comunità portando loro esperienze culturali che son preziose
Che sono preziose molte volte ci comportiamo con una certa proposi con una certa sufficienza che sono preziose se sappiamo utilizzarle
Nei termini ai quali accennavo in queste ultime parole
Grazie a un boss dove che è riportato che la discussione all'interno dell'ebraismo di quella che era la discussione dell'ebraismo all'interno dell'altri Società più basta
Credo che abbiamo tempo per pochissime domande interventi
Prima di avviarci all'intervallo del pranzo per riprendere alle due e mezza i lavori poco chi vuole intervenire
Prego
Sì
Osservazione Clotilde Pontecorvo un'osservazione per Elena è un'altra domanda possa per Elena nelle ultime battute mi ha molto interessato il discorso che lei faceva sulla vocalità nella scrittura e mi chiedevo se lei intende se questo nel senso anche proprio tecnico cioè della presenza diciamo alla Bastiglia per intenderci cioè corre critico letterario
Ideologo basti indice cioè nel senso della plurimo caletta per la presenza diciamo di molte voci e l'altro discorso che le ha fatto che pure a me interessava che le potesse così riprendere quando lei ha parlato di parola scrittura io in realtà ho pensato a questo importantissimo dibattito che c'è peraltro nella storia direi del popolo ebraico oltre alla cultura ebraica
Tra lingua parlata in lingua scritta ecco ENI quindi questa dimensione
Così mi interessava capire se lei la vedeva pare proprio nel contributo
Anche della letteratura ebraica come dimensione particolare e Teramo su una cosa diciamo più di tipo tecnico aprono una vera domanda è un interrogativo cioè se in questa letteratura ebraica italiana o meglio in questa cultura tra iraniana
C'è una qualche particolare riflessione o sull'educazione sull'educazione ebraica ma sull'educazione in generale cioè su provare educazione se c'è un contributo che a lui sembra specifica
Grazie prima di dare la parola agli oratori volevo raccogliere altre domande se ci sono commenti
Senza voler anticipare nulla del mio intervento che fa o nel pomeriggio volevo fare una piccola puntualizzazione sulla sul nome di Bertinoro parte nuova non la l'affetto una pronuncia errata ma a quanto pare è la pronuncia dialettale del nome del Paese per cui avete altamente esiste una terapia una tradizione anche in questo senso
E il il
Polo poi fa una rispondere alla domanda di Amos Luzzatto con un'altra domanda come nella tradizione ebraica naturalmente
Amos Luzzato ha accennato a tutti i contributi e la tua lastricati natura cabalistica di varia natura che la cultura ebraica ha prodotto in Italia la mia domanda è molto semplice e forse un po'provocatoria che fine ha fatto tutto questo passato cioè
Altri interventi
Penso che questa modernizzazione che ha portato a un'udienza così importante perché spesso di fronte alla Sapienza italiana cioè la cultura italiana del paese che meglio conosciamo sposi risolviamo sprovveduti quando ci chiedono
Della presenza culturale dell'ebraismo quindi anche queste però volevo fare sono un rilievo prepagati ci torniamo sopra sul fatto che la sefardite dazione
Perché
Il l'influenza della cultura cabalista il particolare precedente all'asse fra alla all'arrivo alla Spagna dei profughi del mille quattrocentonovantadue altrimenti complicata la Miranda non avrebbe subito in quel modo così importante l'influenza della Cabala e quindi a pensare all'altra immigrazione quella degli studiosi provenienti dalla Grecia dal mondo dal mondo invasori turchi quindi precedente di una quarantina d'anni
Anita e prima di tutto devo dire che quell'esperienza di questi giorni sia convegno Signa oggi per me è stata estremamente importante indica vorrei chiedere Cristo io ho insegnato tanti anni e mi accorgo che la scuola italiana Anna Kakà della conoscenza questa cultura ebraica ed ebraismo in generale mi sto battendo che qui ci scrivo anche sulla Voce Repubblicana proprio su quest'argomento dico Vienna anche alla coscienza di queste civica
Che ritengo importantissima perché non senza qualcosa
Per poter partecipare nelle scorie Mitchell anche nelle scuole medie
E queste presenze anche l'intera cultura ebraica militari estremamente importanti perché i giovani sappiano sappiano arriva antiche scelte che non siano quelle terribili chiede gli hanno indicato in questi giorni
Grazie penso è forse opportuno dare la parola Giacomo voi tuo intervento
Ma poi ritoccato perché amo Satta Jato tutta la parte aneddotica che forse invece sarebbe stata
Scendi le domande degli allora esperienze personali condanna né da una parte né dall'ottica
Cioè io ho fatto anche un una certa battaglia nell'anno scorso
Contro un certo gruppo di iscritti divisi e tedesche e per che diavolo di ebraico non hanno assolutamente niente se non profonda connotazione cripto antisemita
Quindi io trovo che c'è una grossa differenza tra scrittore ebreo è nato ebreo e sono fatti suoi ha una sua storia va bene e scrittore ebraico in quanti contenuti che comunicazione Brancher
Ma oltre ai contenuti c'è una questione di forma un modo di di usare il linguaggio che non può non risentire di tutte le lingue che lo scrittore frequenta e che uccisa
Come pure di un modo di dividere il materiale
Ora per mille profondamente chiedo a loro se questo lo posso considerare come ebraico e quindi in base a questo considerarmi scrittrice ebrea età
Il senso dell'eternità del tempo e contemporaneamente della frantumazione peculiare di ogni istante del tempo
Che in modo diverso si ricollega ai vari altri distanti degli altri momenti dell'esistenza
E quindi una narrativa apparentemente frantumata ma solo ed esclusivamente per collegarsi ai vari momenti e quindi anche dipendente dalla lingua e questo secondo me da che conosco l'ebraico che ha molto influenzato l'italiano
Buon uso delle parole comuni iterazioni di radicali che mi portano a una sonorità e quasi a delle frasi e a degli argomenti che procedano per ondate e solo attraverso le ondate viene il totale
Ecco vorrei sapere se posso considerarmi istruttori sia Braida in questa forse su questo un breve commento di Giacomo Marramao
No non sono proprio titolare no l'unica cosa che mi che mi ha colpito poi darò la parola magari io non so
Agli altri colleghi per l'aspetto più diciamo linguistico del problema ma mi ha colpito quello che diceva Giacoma riguarda la questione del tempo ritengo che uno uno dei motivi più caratterizzanti dell'ebraismo ossia questa sorta dico appartenenza di tempo ed eternità
E l'idea dell'istante come e per dirla con Benjamin la piccola torta da cui può fare irruzione lessepsiana piccola porta l'assessore
Qui l'idea dell'istante come fessura da un lato e dall'altro lato quello che tu dicevi molto bene l'eternità del tempo ma Palma direi proprio la o appartenenza di tempo ed eternità cioè il tempo come declinazione
Necessaria dell'eterno
Ecco diciamo poi per quanto riguarda l'ostile invece preferisco che siano gli altri a parlare
Esatto
Anche proprio per tornare ancora bene mi sono temi molto noti ma l'idea de che ogni istante in bilico tra e in bilico tra il tutto e il nulla tra la pienezza e e il vuoto oltre lesiva del regno è una buona più che schizza fuori dal continuum in un certo senso dire che questo è un popolo ebraico di vivere e sicuramente la temporalità
Questo problema è già stato sollevato durante il convegno dal Gramsci ed è un peccato che non poterlo continuare
Un altro problema che è già stato sollevato che qui c'è un particolare da David Mary Nagy ieri è stato il problema posto dato lo chiude Pontecorvo sull'uso del linguaggio delle lingue quindi passo subito la parola Elena per una risposta
Dunque devo dire che gli impegni Lelli interventi in particolare di Clotilde Conte come voi di Giacoma Limentani mi toccano profondo il profondo dei miei di delle mie ricerca di mente dei quello che io sto inseguendo diciamo in seguito benigni studiando questa la meravigliosa Balena bianca della del mondo ebraico
E dunque per quanto riguarda il tema del tempo come persona poiché a vissuto il contatto del pensiero di esce traducendo e sui libri da attivare proprio il sabato
O profondamente assaporato questo discorso della del rapporto tra tempo e eternità nella cultura ebraica
Questo questo farsi del sacro del Cardoso appunto prima di tutto come possibilità di espressione del del della sacralità nel tempo
Questo è un punto di partenza e il il discorso sulla tensione tra i termitai frantumazione lo sento profondamente anche o proprio e Lori loro il circo sul piano del linguaggio
Cioè de quello è quel tema della scrittura il primo delle lingue per mail nucleo di tutto un lavoro e in parte che ho già fumante fondata al tempo ristretto non è che posso svilupparlo nel primo impatto rimando
A degli studi che ho già tentato in due saggi in particolare che per me sono come un dittico devo ricordarlo cioè uno il un primo saggio sulla sulla cani tra Est hanno chiamato la l'incanto di una lingua segreta
Nel mondo ebraico trespolo ricco e nel volume sulla Mitteleuropa in cui appunto
Suggerisco l'esistenza di una lingua struggente di una presenza che si sente lontananza consistente questa è una lingua dell'unità del mondo della verticalità del mondo ebraico
E poi c'è invece appunto la lingua
Della pluralità delle voci che su cui l'ho anche lavorato in particolare il rapporto Andrew Ross il romanzo bellissimo chiamalo sonno in cui il fascino anche proprio perché consistono riporli incorporato in verticale
Delle vere spesso in quel romanzo dall'ebraico per la ricerca di una voce né unitaria e quella della frantumarsi nel nelle varie voci dell'America e del mondo ebraico americano
Quindi queste sono stati alcuni vetri protettivi esplorazione e sono d'accordo che qui nucleo con un corpo
Rosso delle della ricerca sulle molto dai consumi letteratura ebraica
Sì ho risposto abbastanza telegrafiche allora in contributo specifico sull'educazione Clotilde
Credo per quello che mi risulta a me che sicuramente di un trattato o una mammografia sull'educazione che sia degno di ad un certo livello Osama alla Pestalozza non so qualcosa di questo genere no questo non credo che si possa provare
Che ci siano capitoli importanti sull'educazione degli ebrei in tutta una serie di documenti o di monografie o di scritti anche dei collegi rabbinici sì
Potrebbe essere un'ipotesi quella di raccoglie l'insieme per vedere se costituiscono un quadro unico più di questo non sono in grado di rispondere ti
Domando Adamson perché prima è fatta oggi come molto provocatorie doveroso aperto come molto provocatoria domanda la risposta molto piano è tranquilla
A cavallo fra la fine del mille ottocento al principio del di questo secolo
Le comunità ebraiche italiane sono andate tutte incontro per motivi che non hanno inizieremo in questa sede ma che sono state in gran parte già analizzati sono andate incontro a un processo di decadimento culturale velocissimo
E di allontanamento velocissimo dal nucleo attivo della comunità dimenticavano l'ebraico dimenticavo alle regole scomparivano eccetera eccetera
Ma non hanno mai avuto in vita non abbiamo mai avuto in una non le ho mai avuto in Italia un movimento per il proprio tipo movimento di riforma come nei Paesi anglosassoni però di fatto si è andati molto più in là
La questa tendenza è andata ecco ha cominciato a essere parziale mente invertita praticamente nell'ultima generazione e mezza quindi non sappiamo fino a quale punto queste beh io non non so niente non sono in grado di fare previsioni ma certamente fino a una una generazione e mezzo fa questa tendenza continuava imperterrita ecco quello che secondo me invece è molto importante
Insisto e ribadisco anche se quasi provocatoriamente io
E secondo me uno dei contributi più importanti li vedo quantitativo di questa inversione di tendenza è stato proprio la presenza dello Stato vi sarete e la presenza di una cultura ebraica israeliana questa è la mia opinione personale
Quanto alla caparra e Pico della Mirandola forse abbiamo ragione tutti e due probabilmente in che senso
Lei teme circolavano
Molto di più di quello che noi non ci possiamo immaginare
Quindi non c'è dubbio che la cabala non soltanto la cabala raggiungeva gli studiosi o singoli studiosi anche prima che arrivassero gli ebrei sefarditi
Dal dopo la cacciata di Spagna perché le idee ripeto dei dei circolavano perché i libri si trasmettevano Petit maestri viaggiavano
Se vogliamo restare nel midrashim se limitarci racconta che le accademie talmudiche non Spagna
Sono state fondate quando un maestro da Babilonia è stato riscattato dalla schiavitù del dalle mani dei pirati qui non so se questo è vero ma non c'è dubbio che non è che si sia formato lo studio talmudico in Spagna è arrivato da probabilmente veramente dell'abitare quindi dei dei circolavano quello che a me interessava sottolineare
Non era Pico della Mirandola o qualche singolo eminente studioso
Ma la cabala entrata come un aspetto di studio
Diffuso all'interno vende comunità italiane per le quali è ancora troviamo delle tracce questo direi e senz'altro risale secondo me sempre risale a dopo la cacciata di Spagna
La scuola italiana ultima domanda risposta più telegrafica ancora delle risposte precedenti che secondo me
Quello che si dovrebbe fare e riferisce l'insegnante
Cioè il problema grosso per la spesa di opinione il problema grosso per la scuola italiana e insegnare agli insegnanti la cultura ebraica trasmetterla quali forme quali strumenti non solo in questo momento
Ma la strada non è tanto quella di andare una volta ogni tanto come qualche volta si fa fare un'ora un'ora e mezza due ore di lezione un liceo
Che molte volte lascia il tempo che trova ma intervenire sugli insegnanti perché il loro acquistino coscienza di questo problema e lo trasmettano in permanenza non i momenti episodio unico durante l'anno grazie
Via col forte dissenso di Lopez però carica
Dica
Dove su questo il contatto continuo dal docente scusate va
Be'cambia
Cambia deve passare tutti c'erano stati personale e poi e serve tutti
Cinquanta senza riserva
Se vediamo insieme le due così il la scuola
Bonaiuti scusate vorrei qualche
Vorrei scusate purtroppo trovo costretto a chiudere
Sì vedo
Scusatemi
Sono state veramente mi dispiace molto dover tagliare questo dibattito ma la
Va José Maria io vedo l'urgenza della signora eventuali
Volevo dire che noi per due anni e Associazione amicizia ebraico cristiana abbiamo fatto dei convegni di studi io per insegnanti delle scuole medie superiori sul tema e prede prese uno nel mondo della scuola l'abbiamo fatti qui a Roma il primo anno abbiamo avuto un grande successo moltissime persone il secondo anno alle incominciato a dire che la visita alta era nell'orario perché non li facevamo di pomeriggio e loro avevano troppi impegni eccetera quindi ne hanno avute un po'di meno ad ogni modo quelli che sono venuti hanno partecipato si sono molto interessati hanno chiesto di mantenersi in contatto fra loro e con noi per poter avere delle basi su cui su cui insegnare quello che possiamo limitatamente cerchiamo di fare
No volevo soltanto fare
Una battuta molto rapida sul problema scuola cioè una cosa che non mi è mai stata chiara e per quale ragione
La cultura italiana non ha mai fatto una battaglia per sostituire l'ora di religione
Non con svaghi e passatempi ma istituendo una storia delle religioni nella scuola reputa fondamentale pagato Storia delle religioni poiché religioni fanno apre e se in chiave comparativa quindi sarebbe interessante rilanciare il problema è indispensabile che i giovani che gli studenti sin da tenera età imparino che esistono più doveri giorni che queste religioni vanno fra loro comparate
A tema questa proposta va corredata da un commento mi dispiace tenervi un altro minuto ma il pericolo in una società come quella italiana che si stabilisca allora di storia religioni e che poi l'insegnamento di storia religioni non sia fatto in modo adeguato noi tutti conosciamo che cioè i cannoli concordato le intese ma il concordato è un'intesa molto più intesa di tutte le altre tese e allora caro Marramao dobbiamo stare attenti da da che parte dalle queste come viene fatto scusate credo che a questo punto ci possiamo mo'allontanare per i delle interruzioni di pranzo ringrazio agli oratori e tutti i partecipanti ci vediamo alle due e mezza