1^ Assise Generale delle Industrie

Però ha cercato
Chiedo quindi a prendere la parola dopo quindi Vittorio Merloni
Io stranezze
Che nessuno dei due è venuto qui oggi per sentire le soluzioni ai grande delle nell'arte paese che potreste almeno io quindi mi scuserete non toccherò questi grandi uccelli che abbiamo dibattuto mi limiterò a valutare quello che a mio avviso sono le criticità del giardinetto che conosco meglio perché l'Emilia Romagna
Ma io sono venticinque anni che faccio questo mestiere credo in crisi il degli stessi perché qui mai come questa volta la crisi ha impattato anche il sistema delle piccole e medie imprese della nostra regione
Le ragioni sono riversa e tengono conto del
Per il dei fattori di criticità che sono insiti in del nostro sistema molte piccole e medie imprese imprese familiari e quindi capitali che stanno fisiologicamente limitati nei momenti di crisi
Grandi
Immense difficoltà a poter accedere ad altri sistemi di selezione
La io credo che abbiamo anche molti punti di forza in queste regioni senza dubbio i nostri territori sono più rapidi ad alta seppellimento rispetto ad altri senza dubbio tecnici e gli operai che non abbiamo le nostre imprese sono di particolare valore
Oggi però non è più semplice
Il
Il nostro rapporto col sindacato si basa ancora la nostra regione su un filosofia parla in queste ne stiamo soffrendo di questo grosso problema in questo momento che non riusciamo a uscirne se
Io credo che sia giusto parlare di tutti le decine e centinaia di operai che devono lasciare ai nostri prese ma credo che sia giusto anche ricordare quante decine o centinaia di piccoli e medi imprenditori e vi scrivo tutti i giorni tutto quello che sono riusciti a mettere la parte scusate di questo termine per tanti anni
Vorrei tentare per liberare un po'di tempo così l'amico Abete in serra sardista
I problemi che abbiamo di fronte sono tanti sono gli stessi che ha tutto il nostro sistema economico mi permetterei però risulta neanche soprattutto uno
Abbiamo parlato del costo del denaro che senza dubbio sta raggiungendo livelli non più sopportare le nostre piccole e medie imprese credo che ci sia un altro punto fondamentale il modo con il quale il sistema bancario sta attentando e sta producendo is sei nomi di crisi delle nostre piccole e medie imprese
Io credo che se il sistema bancario pensa di poter utilizzare gli stessi sistemi che sono stati seguiti in altri momenti di crisi non riusciremo a superare questi io prego che molte decine o centinaia le nostre piccole e medie imprese non potranno vedere l'alba del novantacinque o del novanta grazie
La ringrazio anche per la sinteticità nella Conferenza retate Merloni poi Francesco Averna
Quando assunse la presidenza della Confindustria
Il mio predecessore dottor Guido Carli mi raccomando di usare il meno possibile la parola occorre
Ma di creare le condizioni perché le cose avvenissero e Dio ho cercato di seguire questa regola
E in questa sede quindi però una proposta dei traditori e cercare di essere noi protagonisti e non chiedere poco
Io non sono né quindi nessuna proposta al governo non farò nessuna richiesta politiche di politica industriale
Ma cercano di suggerire agli imprenditori come tutti insieme possiamo ridurre la nostra dipendenza dal potere politico di un solo Paese ciò è possibile con l'internazionalizzazione
Ma è possibile l'internazionalizzazione generalizzata della media impresa italiana io dico sì sì come scelta discrezionale è possibile è possibile perché è una questione di mentalità è una questione di mobilità tutti e due fattori della nuova generazione di imprenditori italiani
è possibile perché questioni tecniche organizzative di una preparazione scolastica
è possibile anche per la disponibilità di nuove tecnologie tecnologie informatiche e telematiche
Ed infine perché la legislazione nuova l'amministrazione europea
Permette da libera circolazione dei capitali delle merci e per gli uomini nella nuova Europa che si sta costruendo
Resta purtroppo la barriera della lingua
Ma il vocabolario tecnologico commerciale è già molto internazionalizzate
Ma le risposte anche cinque anzi è una scelta obbligata molti imprenditori che oggi ottanta
Se faccio l'esempio del settore degli elettrodomestici settore al quale io appartengo
Le prime cinque il trash italiana del settore sono tutte e cinque fortemente internazionalizzate
Un'altra domanda che tipo di multinazionale sarà l'industria futura
Certamente non sarà l'industria tradizionale non fondata sull'altura cioè sulle grandi strutture sui palazzi sulla produzione di massa
Ma sarà fondata su un software cioè su una diligenza itinerante sulle Transplant tessuta lampade in Production sulla collaborazione networking sulle joint ventures
Ricordo che il luogo Economic Forum dice che oggi solo il quindici per cento degli occupati di Unindustria tocca fisicamente il prodotto tutti gli altri occupati vedo una il prodotto molti lo vedono ma fisicamente lo toccano solamente il quindici per cento degli occupati in un'industria
Questa è l'azienda regina
La multinazionale fondata sul software
Sempre meno chiuse da frontiere pone al Trattato comunitario
è come un telefono non è più legata una sostanza ma tascabile mobile
Queste sono le multinazionali tascabili
Sono il veicolo per muoversi in un mondo senza frontiere
Come che dicevo mai ci raccomanda che oltre a considerare l'acconto la Company i clienti e competitors
Ci obbliga anche a prendere in considerazione il country disse cioè i Paesi dove tutto mai elencava anzi cioè il paese dove vende
Possiamo dire che Benetton è stato un prototipo di questa multinazionale tascabile
Fatte queste considerazioni
Vorrei rivolgere un invito ai colleghi imprenditori
Di prendere coscienza che oggi abbiamo una ampia libertà di scelta l'insediamento perché l'Europa s'è esce la scienza etiope
Di spostamento perché l'azienda e io c'era assente più leggera
Sarà dunque l'acconto ventisette leggo tra i governi europei che creerà la condizione per decidere dove diventare le nostre scelte
Il governo italiano dovrà competere su questo piano
Come il telefono non è più legata una non è più legato ad una stanza
Come il telefono e più legato a una stanza così le multinazionali tascabili non saranno più completamente soggette alle politiche di un singolo Governo
Scherzando sul nome del presidente del Consiglio italiano amato vorrei dire governo se mi vuoi devo esce l'amato grazie
Grazie a Vittorio Merloni Francesco Averna ci Varvara Marcegaglia
Grazie presidente
Quando nell'ottobre del novantuno uscimmo da una Giunta con l'adesione ufficiale di Confindustria il referendum
Molte reazioni dei partiti al potere furono visibilmente infastidita
Un grosso personaggio politico arrivò a minacciare pesanti ritorsioni
Costoro non riuscivano a capire che era totalmente cambiato il quadro di riferimento su cui il sistema si era aperto nello proprio il crollo del comunismo in Italia rendeva inefficace il richiamo alla diga contro il pericolo rosso che era stata il collante del blocco politico che aveva governato il Paese al quarantotto
E l'unità europea con i suoi vincoli crescenti rendeva chiaro che non era sufficiente a gestire bene le imprese per essere competitive al nuovo grande mercato
Ma che era necessario miglioramento sostanziale di quello che fu fu definito sistema paese le infrastrutture e i servizi le amministrazioni locali la scuola
Confindustria si era semplicemente resa conto che il vero nodo da sciogliere non era economico ma politico venne istituito un comitato di studio che la però questi obiettivi di fondo che gli imprenditori chiedevano per la riforma istituzionale
Leggi elettorali per giungere a chiare maggioranze e opposizioni rafforzamento dei poteri di governo con effettive leadership per esempio lezione diretta dei sindaci
La revisione della struttura dei compiti del Parlamento
La separazione netta dell'attività di indirizzo e controllo da quelle di gestione
Fatte queste proposte
Confindustria si è attivata nell'unico modo concreto che aveva a disposizione e abbiamo partecipato attivamente alla raccolta di firme per i referendum
Da allora tutto il novantadue è stato un continuo aggravarsi della situazione
Dopo le elezioni di aprile fino a luglio la situazione politica è rimasta sostanzialmente bloccata
Poi si è formato un governo che appare più come il curatore fallimentare del vecchio sistema che un esecutivo aperto realmente al nuovo
Altro Governo occorrerebbe al Paese
Occorrerebbe di ricostruire lo Stato il mercato si dovrebbe ridare a tutte le strutture pubbliche para pubbliche autonomia di gestione e responsabilità di bilancio liberando le dall'opprimente cappa partitica
Si dovrebbe avviare un vasto programma di vere privatizzazioni che spezzi non la vecchia logica lottizzato Ria si dovrebbe superare l'intervento straordinario del Mezzogiorno rilanciando pienamente l'intervento ordinario nei suoi nodi fondamentali
Reti infrastrutturali ricerca servizi e realizzando una severa politica di incentivazione delle attività produttive basata essenzialmente su strumenti automatici
Si dovrebbero attuare strumenti normativi innovativi per combattere la piaga della corruzione politico amministrativa favorendo la trasparenza del finanziamento dalla politica
Si dovrebbe lottare contro la mafia non solo attraverso potenziamenti di forze dell'ordine della magistratura giustissime molti aspetti ancora il realizzati ma soprattutto ripristinando un sistema di regole e di controlli efficace
Nel quale si è più difficile per i criminali attuare la loro strategia di ricatto e di sopraffazione
Tanti dovrebbe dunque
E invece dal palazzo arrivano segnali di estenuanti mediazioni sugli interessi ormai indifendibili i tentativi della vecchia partitocrazia di modificare qualche dettaglio per non affrontare i nodi di fondo
E tutto ciò
Mentre dal paese
Aggiunge sempre più nette il rifiuto di questi bizantinismi e il desiderio di dar vita a nuovi soggetti politici che abbiamo la capacità di rifondare sul serio le regole della politica e di cambiare davvero il governo dell'economia
Sapendo che la riforma dello Stato potrà essere fatta solo basandosi sulla ricostruzione di un'etica individuale e collettiva per troppo tempo vilipesa
E affidando ad istituti le istituzioni ad una nuova classe dirigente che faccia dei principi morali la stella polare della propria azione
In questo momento il nostro interesse l'imprenditore il nostro dovere di cittadini
è dunque quello di prendere in tutte le sedi possibili ed è questo l'invito che faccio il presidente Abete a tutta a a tutta la presidenza di Confindustria
Perché le riforme istituzionali vengano fatte senza indugi è trasformismo e se sarà necessario rafforzare ancor più chiaramente gli uomini i movimenti e lottano per questo obiettivo
è arrivato il momento di cambiare il nostro Paese noi imprenditori dobbiamo fare la nostra parte io sono incerto che la faremo grazie
Grazie Francesco Marcegaglia dopo Marcegaglia il presidente Dalla Piccola industria Giorgio grati
Prego nono ed è dopodiché faccio gli annunci a seguire come alla stazione
Se non Marcegaglia conoscere di Mantova un fabbro di campagna imprenditore del tubo qualche battuta e ci vuole una visto che siamo qui da molte ore comunque amici io come coloro che sono intervenuti mi ero preparato un discorso ma dopo alcune ore di dibattito
Il discorso preparato le cestinato e parlerò razza vorrei toccare un argomento molto velocemente se non l'ha mica detto il si rimprovera un argomento importantissimo che molti di noi tutte le mattine ogni volta che abbiamo tempo guardiamo il monito per vedere la sorte della linea
Volevo parlare proprio del problema s'valutazione i suoi riflessi inutile fare la storia valutazione c'è capitata fra capo e collo il tredici settembre nonostante l'assicurazione dall'autorità monetaria ci si sarebbe parlato di riallineamento dopo le elezioni della Francia
La Banca d'Italia il governo Barucci Amato
Ciampi è un fatto di tutto perché la svalutazione non avvenisse in modo così traumatico in modo così anomalo ma purtroppo la speculazione e la Bundesbank la Buba
Che oramai si sta comportando quasi come i naziskin si comportano con gli stranieri ci ha abbandonato grazie
E nonostante lo sforzo delle autorità monetarie la svalutazione ci ha colpito
Ora
Amato poi quando ce l'ha comunicato è stato un pochino come dire folkloristico se detto cari italiani
Siamo stati costretti a svalutare ma non preoccupatevi la nostra lira svalutata soltanto nei confronti nel varco e non nei confronti del dollaro
Somma insomma è stato una battuta direi non certo da un economista non certo da capo di Stato
Ma tutto sommato Amato ce la mette tutta fa del suo meglio anche qualche così battuta qualche errore con gli articoli certamente ce lo perdoniamo
Valutazione
Inflazione la salute azione per il momento non ho avuto riflessi sull'inflazione perché purtroppo siamo un momento di basse economia di bassi consumi
Ma non v'è dubbio che con l'andar del tempo i prodotti teme il compriamo con valuta straniera aumenteranno di prezzi e prima o poi la sua abitazione diventerà inflazione
C'è la necessità per gli imprenditori che operano con l'estero che la lira rientri nello SME lo deve fare non certamente fra una settimana o fra un mese ma lo deve fare nel momento giusto
Quale dovrà essere la parità però sto argomento qualcuno dice lo deciderà il mercato
Ma spesso e sovente mercato viene deciso da chi fa politica da chi fa economia ricordiamo tutti che il tredici di settembre la lira svalutata del sette per cento nel confronto del male
La parità centrale della lira col marco era di settecentoquarantotto era passata circa ottocento lire quindi il sette per cento
Qualche ottimista ha detto era la giusta svalutazioni e qualcuno ha detto no la lira doveva svalutare di più
Sposiamo questa tesi la lira avrebbe dovuto anche svalutare di più ma non certo portarsi ottocentonovanta lire ottocento ottanta lire come sta oscillanti in questi giorni
Quindi noi auspichiamo sì la lira rientri quando sarà il momento fra qualche mese perché è necessario che la lira rientri nello SME
E necessario avere un confronto quando noi vendiamo all'estero sapere quanto vale un Marco sapere quanto vale un franco francese
Quindi noi dovremo rientrare nello SME alla giusta quotazione io penso dovrà essere più vicina alle ottocentocinquanta lire anziché alle nove cento come adesso
Perché amici come dicevo prima grande svalutazione vuol dire grande inflazione
L'inflazione ci rende tutti più poveri rende più poveri le masse lavoratrici i nostri dipendenti
Ci sono i grandi risparmiatori e la gente povera non spende e chi non spende non dà modo alle aziende di collocare la propria produzione sul mercato
Sappiamo anche che dove c'è molta sua abitazione c'è miseria i Paesi poveri sono Paesi caratterizzati da una grande svalutazione
Quindi amici la lira dovrà rientrare nello SME al più presto possibile alla giusta quotazione cerco di comprendere per far questo naturalmente occorre una certa credibilità per avere credibilità bisogna che lo Stato per il governo dello Stato realizzi quello che da molto tempo si va dicendo
Le privatizzazioni non mi dilungo perché altri amici ha parlato prima di me privatizzare vuol dire prima di tutto dalla possibilità allo stato di incassare qualche decina di miliardi
Secondo vuol dire dare più credibilità al programma dello Stato
Una volta ci saremmo rientrati
Che nello SME e che avremo realizzato
Grazie le privatizzazioni
Anche se da qualche tempo se intelligentissimo il bravissimo Guarino che mi pare che si comporti da solista e non è certo per le perdite azioni io sono convinto che nonostante tutto non ce la faremo noi ce la faremo perché gli italiani di imprenditori italiani come qualcuno ha detto sono coraggiosi sono laboriosi sono efficienti e sono intelligenti e con questo pensiero io dico teniamo duro impegniamoci seriamente crediamo i nostri di noi stessi perché la manna non cade dal cielo e vedrete che è questione di tempo ma entro il novantatré
L'industria italiana e l'Italia stessa dovrà uscire da questa crisi tremenda che sta colpendo tutte le aziende e particolarmente le piccole e medie che sono la forza reale dell'Italia grazie
Grazie traforati
No poggiata gradi con intervento de Tronchetti
Presidente signori colleghi
La crisi che attraversa la piccola industria da grave spiazzata drammatica
Forse più di quanto qualche mese fa potessimo prevede quella contro cui ci troviamo oggi a combattere non è una crisi di un settore specifico nella crisi di una particolare area geografica
Si tratta ormai di una situazione generale e generalizzata
Che non risparmia più nessun comparto più nessuna ragione del Paese
La crisi sta minando il patrimonio di lavoro e di capacità imprenditoriale che migliaia di piccole e piccolissime imprese hanno costruiti in questi ultimi vent'anni
Purtroppo oggi stanno venendo al pettine i nodi che si sono andati stratificando nel passato
Alla difficoltà congiunturale che si sono aggravati in questi ultimi mesi calo della domanda sia sui mercati interni che esterni aumento generalizzato dei costi si sono sommate le difficoltà di sempre
Bassa qualità dei servizi pubblici inefficienza delle strutture soprattutto carenza di una politica industriale orientato allo sviluppo dell'impresa specie quelle di minori dimensioni
Su queste difficoltà si innesta il problema del costo del denaro che non ha precedenti in Italia nei confronti sul piano internazionale
Per finanziare la loro attività produttive le piccole imprese sono oggi costretti a pagare interessi assolutamente insopportabili
E se sono così strangolate dalle banche con un doppio nodo scorsoio da un lato con tassi di interesse altissimi e dall'altro con condizioni di erogazione del credito tali da scoraggiare qualunque richiesta
Siamo arrivati all'assurdo che in Italia si pagano tassi reali di interesse che superano abbondantemente il dieci per cento rispetto ad una media europea del tre quattro per cento è così che si spiegano le perdite di competitività delle nostre imprese il ridimensionamento della base produttiva le riduzioni dei livelli di occupazione in atto nel Paese che conseguenze che rischiano di diventare irreversibili perché si porterebbero impedire di recuperare le posizioni perdute quando riprenderà la crescita della domanda
Un costo del denaro che non si discosti da quello degli altri Paesi insieme a un tasso di inflazione contenuto rimangono fondamentali sia per mantenere le quote di mercato sia per differenziare i livelli occupazionali
Ed è per questo che le nostre imprese soprattutto in questi ultimi mesi hanno presentato il massimo di attenzione alla gestione dei costi e dei prezzi
Ma questa nostra azione non potrà produrre gli effetti di contenimento dell'inflazione che ci proponiamo nell'interesse non solo le riprese ma dell'intero Paese se non sarà accompagnata oltre che da una riduzione di tassi di interesse
Dal pieno rispetto dall'accordo del trentuno luglio che esclude la possibilità di aumenti salariali a qualsiasi titolo fino a dicembre del novantatré occorre che tutte le imprese si impegnano per il rispetto dell'accordo ma è soprattutto necessario che i sindacati si comportino in maniera coerente come purtroppo non fanno in molte zone del Paese
E che il governo si assuma l'onere di far rispettare gli impegni liberamente sottoscritti
Nonostante tutte le difficoltà che ostacolano fa l'attività noi imprenditori abbiamo tuttavia per nostra stessa natura fiducia crediamo nelle nostre capacità e nel futuro
Per questo la piccola industria taglio piena adesione all'iniziativa prese dal presidente Abete con queste assise che si propongono l'ambizioso obiettivo di rilanciare la politica d'impresa per assicurare una nuova prosperità al Paese
Noi piccoli imprenditori crediamo che questa sia la strada giusta che occorra compiere un grande sforzo di progettualità per rilanciare le attività produttive e la credibilità del Paese
Nelle proposte che oggi vengono illustrate e discusse riconosciamo molto molte delle nostre stesse proposte che abbiamo avanzato già nell'ottobre scorso
Si tratta dell'istituzione del conto corrente fiscale così da compensare i crediti e debiti d'imposta pensate a Milano Benvenuto ha dichiarato che in mancanza di venti impiegati il rimborso IVA per cinque mila miliardi non potrà essere pagato ingenti i termini
Si tratta del rispetto degli impegni di spesa già deliberati e dei termini di pagamento fissati per le pubbliche forniture dell'introduzione di strumenti fiscali incentivanti gli investimenti
Il rilancio della legge trecentodiciassette e degli altri strumenti a sostegno dalla piccola impresa
La piccola industria è una componente essenziale della nostra società
Una struttura vitale del Paese e deve essere sostenuta con adeguate misure non per costituire privilegi ma per assicurare questa la nostra richiesta
Parità di condizioni con gli altri Paesi d'Europa dei nostri principali partners grazie
Adesso la parola Tronchetti e poi chiedo la disponibile a un intervento crea lavoro Bagarella
Grazie presidente
Confessa di essere venuto a oggi
Però ascoltare tutte per farla
Nell'ascoltare
Prego dall'otto al presidente o per il trenta per cento i tempi giusti scelto il modo giusti temi giusti erano imprenditori
In periodi molto difficile non solo per noi ma per tutti gli altri paesi
Trovare una classe imprenditoriale unità in un'analisi critica della situazione ma piena di desiderio di ricostruire di ripartire credo che sia la vera forza di questo Paese credo che da oggi Luigi Abete
Sia in condizione più di ieri di presentarsi di fronte alle forze di governo del paese proposte chiare e precise con cui il governo del Paese dovrà fare i conti Confindustria ha dimostrato di essere pronta a fare dei sacrifici ma imprenditori siamo stati i primi a fare dei sacrifici
Sappiamo che il momento è difficile sappiamo anche che bisogna ricreare fiducia nel Paese
Per ricreare fiducia nel Paese occorrono azioni chiare segnali chiari sia all'interno che all'esterno
Bisogna del paese riprenda credibilità che Previti le privatizzazioni diventino un fatto contenti mordente elenco delle aziende da privatizzare
Bisogna il governo del Paese si renda conto che con questo divario dei tassi d'interesse è impossibile competere basta valutare anche un punto dei tassi di interesse vale oggi diciassette mila miliardi
Basta valutare anche se si riuscisse a ridurre di tre punti il tasso d'interesse lo Stato libererebbe risorse all'investimento per quasi cinquanta mila miliardi e con questo pacchetto
Al di là del beneficio diretto per la competitività dell'impresa potrebbe essere ripresa una politica di rilancio del Paese
Tutte le risorse disponibili malgrado la crisi a ripartire grazie alla volontà di noi tutti grazie
Il Cavaliere del lavoro Barilla
è stato detto tutto quindi rimane poco però io posso dire da vere
Vissuto tutte le crisi a partire dal dopoguerra
La prima è la tremenda perché eravamo stracci
Non avevamo la possibilità di fare questi incontri le avevamo i mezzi per riunirci perché eravamo uso Panda questa è la prima gravissima vengo all'ultimo
Durante questi decenni le abbiamo superate elettrici diciamo così commesso con grande spirito di iniziativa di fantasia
Di coraggioso
E di intraprendenza le abbiamo superate
Ma avevamo
Una classe politica
Che decaduta
Oggi non c'è più
Avevamo
Il governo
Governo nei che più o meno e oggi siamo indeboliti in tutto
Vorrei dire che qui mai come in questa crisi noi siamo stati soli e oggi siamo su
Dobbiamo veramente ricorrere alla nostra casa madre la nostra Confindustria con le nostre associazioni con i nostri incontri
Meditare settore per settore e qui arrivo alle Province alle varie associazioni l'incontro con tutti i settori ci sono i settori più deboli meno deboli quelli che possono essere aiutati
E qui bisogna rincorrere
Alle nostre banche
Cioè sono distratti che pensano ad aprire sportelli pensano ha il venticinque per cento l'interesse
E sono assenti
Sono assenti perché se uno bancari non banchieri
Ora io credo che ci rimane questa possibilità
Di tanti incontri
Per i sensi
In ogni provinciali e non gli speroni settore con queste banche chiamare alle perché sono loro che hanno il denaro oggi
E sono gli unici le uniche che ce lo possono dare che ci possono aiutare
Con i dovuti regolamenti certamente ma non questa assenza
Se non andiamo in ginocchio sempre da tutti
Questi modestissimi uomini polpo qualcuno
Quindi il mio invito alla presidenza se l'idea è buona di sollecitare presso le associazioni per inserite tutte
Che invitino che incontrino i vari settori
Dell'impresa
E discutere vedere cosa si può fare invitare questi banchieri locali questi banchieri periferici le grandi banche vedere cosa si può fare perché qui bisogna investire molto in tecnologie perché le tecnologie esistono ma esistono i vecchi impianti purtroppo da sostituire da rinnovare per poter essere europee per affrontare l'Europa
Questo è il suggerimento Pirlo grazie
Grazie o
Ringrazio il Cavaliere lavoro Barilla vecchie ha messo in questo momento la sua voce autorevole a fianco a Confindustria dentro Confindustria su un tema di fondamentale importanza per le imprese che il costo del denaro vista da un tema ASP cui abbiamo dedicato molta attenzione agli ultimi due mesi in vorrei veramente Graziano anche titolo personale Paolo passanti
In estrema sintesi
Cercherò di fare un quadro di previsione sull'economia italiana
Siamo tutti d'accordo qui la situazione economica è difficile
Siamo entrati in fase di recessione io non ci sono prospettive di fatti nel miglioramento la fiducia Sipa e ancora Franzil
Restano turbati
Il quadro dei cambi ed ecco anch'essa la finalità economiche nei principali Paesi del mondo
Eppure
Non è tirato a questi il momento dello sconforto
La tipa è tempo di rimboccarci le maniche
Che lavorare per la ripresa sfruttando taluni elementi positivi che pure sono presenti in questa fase attuale
Bene o male in cambio della lira sia giusta però e si colloca oggi a un livello meno squilibrato in termini di costi delle nostre ipotesi
La domanda interna è sotto controllo grazie alle misure di contenimento della spesa pubblica adottate dal governo e all'accordo sul costo del lavoro del luglio scorso
I meccanismi di indicizzazione sono finalmente caduti speriamo per sempre
Se la domanda interna elettori Gussoni non si discostano dal sentire stabilito
La ripresa delle esportazioni è in calo delle importazioni diverranno presto un fattore di rilevante sostegno dell'attività economica e l'attività industriale portai partire
Se invece noi riusciamo a tenente
Ogni vantaggio
Giuliano pervenuto pervenuta al presidente
Scusate per cortesia facciamo continuare la manifestazione
Il Chievo
Se invece non riusciamo attenere
Alla fine ogni vantaggio scomparirà
è pacifico rischiamo di aveva un'alta avventati inflazionistica nuove svalutazioni e disoccupazione
In un quadro di attività cedente
Sarebbero inevitabile conseguenza
Per bene
Che i sindacalisti che presentano rivendicazione a livello aziendale in questi giorni
E gli uomini politici che poi in modo sul governo perché allenti il freno dello Spisal pubbliche
Abbiano ben compreso questo fra
Fra per cortesia
Per cortesia
Siamo alla fine cerchiamo di finire bene grazie prego
Sì o no
Che abbiamo speranza pur nella difficile situazione in cui ci troviamo di avere un recupero purché i sindacalisti che presentano rivendicazione a livello aziendale
Gli uomini politici che poi il mondo sul governo perché allenti il fascino dello Spisal pubblica
Abbiano ben compreso
E il cede a queste richieste vorrebbe dire impedire la ripresa ed alimenta e disoccupati
Debbono scendere i tassi di interesse
La situazione della domanda della produzione e dei parametri alti non giustificano G8 questo stato di cose
I tassi astronomici bloccano ineluttabilmente la nostra economia
E non servono neanche più a governare in cambio
Come è dimostrato dal fatto che la lira si muove principalmente perfetto di cause esterne
E che i capitali usciti in settembre ancora non rientrano in Italia
In Effetti
Questi livelli sono essi stessi causa di sfiducia nello Stato monete
Perché fanno temere che l'ostacolo spesso a vivere a insolvente il suo enorme deficit
La tenuta del cambio più che da ogni altra cosa dipende dalla con fiducia che possiamo e poi nelle politiche di risanamento avviate dal governo
La legge finanziaria nei provvedimenti di stabilizzazione sono stati approvati
Quello che è stato fatto di buono e tutto accettabile anche se colpisce troppo le nostre in paese delle quale si chiede di trainare la ripresa ma è una manovra indecente e per la prima volta incide sui meccanismi della spesa pubblica
Quello che è zero otto che oggi l'economia italiana non so porterebbe oltre io gli oneri
Le famiglie e le imprese devono essere assicurate al riguardo che questa è una condizione indispensabile per convincere i consumatori a ritornare a spendere lento e invece ritornare ad investire
L'altro fronte sul quale si gioca la ricostruzione della fiducia è quello della privatizzazione
Solo se il governo mostrate terminasse una procede i mercati esteri risparmiatori italiani potranno dare fiducia allo Stato debitore
Sì sì città si si finge di Bozidar invece di fanno realmente possiamo i terrazzi di nuovo nelle condizioni di crisi finanziaria incipiente che abbiamo vissuto nei mesi scorsi
Se lo Stato le regioni comuni non mettono ordine delle loro proprietà industriale immobiliare se non si arresta il fiume delle perdite
Se non si avvia alla sistemazione dei dodici dei debiti enormi accumulati dalle imprese statali
Il pericolo di nuovi incidenti di percorso simili a quelli delle infine e più in generale il pericolo di insolvenza dello Stato
Dire hanno di nuovo concrete possibilità agli occhi dei risparmiatori dei nostri partner europee
Ecco il tutto ti possiamo poi a vedere secondo le prime ipotesi Iacchetti accadranno
Controllare le retribuzioni e spesa pubblica abbassare i tassi di interesse
Smettere di spaventare gli italiani con minacce di nuove tasse
Fare porga Ciconte reti e rapidi sul fronte delle privatizzazioni
Questi ci sembra una convenzioni cruciale per ridare fiducia agli operatori io spero che il governo la Banca d'Italia il sindacato abbiano ben compreso questo quadro d'insieme
E le loro specifiche responsabilità
Le improvvise
Tutte noi
Siamo abituati a fare il manico dalla nostra parte purché non ci si chiuda richieda l'impossibile grazie
Grazie a Paolo passanti peccato che domani mattina c'è la presentazione della
Delle previsioni del Centro studi di Confindustria quindi avremo anche dei dati più specifici invito Carlo De Benedetti a prendere la parola
Signor Presidente del Consiglio caro presidente amici e colleghi
Nei viaggi che ho avuto occasione di fare specialmente nelle ultime settimane negli Stati Uniti in Giappone
I vari paesi europei
Mi ha colpito un fenomeno che è divenuto sempre più intenso e comune a tutti
Un gran bisogno di cambiamento che la gente esprime in modo visibile
Dovunque per la gente di tutti i Paesi il cambiamento è divenuto un valore
Un fattore liberatore di energie
Questo fenomeno è certamente di portata storica e non è riconducibile solo alla fine del bipolarismo Est-Ovest
è un fenomeno legato a meccanismi profondi della società alla rottura dei meccanismi stabiliti in atto da anni dalla Russia agli Stati Uniti dall'Europa al Giappone
Le risposte a questa domanda crescente di cambiamento sono però molto diverso si vada l'America di Clinton che del cambiamento ha fatto una bandiera e un programma di governo
All'arroccamento in difesa da parte di Paesi come il Giappone che personalmente ne sono convinto andrà incontro a grandi difficoltà se continuerà a dominare una totale insensibilità politica di fronte alla forte spinta che viene dall'interno della società e dell'economia giapponese
Anche in Europa assistiamo ad arroccamenti e reazione che cercano di fermare voti ignorare questa esigenza di cambiamento
Le crisi il regresso direi che la formazione dall'Europa la crisi del processo di unificazione certamente figlia della paura che il cambiamento
Il no in Danimarca Dini in Francia nei giorni scorsi il no della Svizzera sono il frutto della paura del cambiamento
Oggi in Europa come nel mondo la grande discriminante e tra chi guarda al cambiamento con paura
E chi lo affronta come un'opportunità
Io quello credo che questa sia anche la grande discriminante che divide il nostro paese in questo momento ed è su questa discriminante che noi imprenditori per la natura stessa della nostra attività dobbiamo esprimerci
Dobbiamo scegliere se ridare opportunità di sviluppo al nostro Paese o vederlo condannato ad un declino inesorabile
Gli interventi che ho sentito in questa assise hanno già chiaramente espresso il grido d'allarme delle imprese di fronte a un reale pericolo per l'economia italiana non solo di recessione ma di vera asfissia economica che incombe sul nostro Paese
Una progressiva asfissia dello sviluppo si sta diffondendo in tutta l'Europa
Ma colpisce pesantemente le aree più deboli quelle che hanno accumulato in questi anni minori che cereali quelle che hanno sprecato o disperso le ricchezze accumulate nel passato la minaccia di un lungo periodo in crescita zero rende particolarmente grave la situazione italiana
Sono personalmente convinto che senza una ripresa dello sviluppo sarà molto difficile se non impossibile portare avanti il discorso del cambiamento che è richiesto a gran voce agli italiani
Sviluppo e cambiamento devono procedere insieme
Vi è infatti un altro grande pericolo del nostro Paese
E cioè che il processo di trasformazione dell'istituzione dei comportamenti si risolva ancora una volta nel trasformismo di cui l'Italia è maestra nell'attesa che passi a nuttata perché tutto torni come prima
La gente si è espressa
La gente si è espressa e continua ad esprimersi sull'urgenza di un mutamento radicale nelle istituzioni nei comportamenti negli uomini
è vero che questo Governo ha proposto e in parte avviato interventi inimmaginabili nel passato
La nostra speranza ma devo dire anche la nostra preoccupazione
E che si riesca ad avere il coraggio di uscire definitivamente dalle vecchie logiche di potere di gestione del consenso per offrire al Paese scelte di esclusivo interesse della collettività
E che ormai fanno parte della indiscussa logica economica in cui si muovono tutti i Paesi industrializzati ma ormai perfino paesi in via di sviluppo
Ma il vecchio sistema sembra duro a morire e anzi lentamente tende a riprendere fiato
Il tempo purtroppo lavora a favore del trasformismo che domina il paese da alcuni decenni
Vi è il pericolo che tra breve tutto si ricomponga
Che il cambiamento venga frenato
Come nel caso delle privatizzazioni che invece devono essere totali immediati trasparenti senza la ricerca
Senza la ricerca di tanti bizantinismi e distinguo era alta nascono nascondono solamente la disperata resistenza del blocco politico burocratico che ha dominato il Paese
Tende ad opporre alla necessità dell'Italia di adeguarsi ad una vera economia di mercato
Vi è il pericolo che si lasci nuovamente spazio ad una ricomposizione trasformisti che intende coprire una realtà economica industriale sempre più declinante in un degrado civile e sociale sempre più di tipo balcanico
Il paese del trasformismo deve trovare il coraggio di diventare il paese della trasformazione questo credo chiedono oggi con forza gli imprenditori
Insisto ancora non è possibile procedere sulla strada della trasformazione e modernizzazione della nostra società
Se non si avvia un progetto per lo sviluppo economico del Paese se non si danno segnali chiari ed azioni forti per la ripresa dello sviluppo
Sono convinto che anche da parte di noi imprenditori debba venire un segnale chiaro un'indicazione precisa di volontà e di azioni
Contro la minaccia di asfissia economica deve venire una ventata di ossigeno per l'economia e per la società
Queste assise devono allora esprimere proposte costruttive per giungere insieme alle altre forze produttive e alle istituzioni in tempi rapidi al rilancio del Paese come sistema industriale e come comunità civile
Dobbiamo chiedere ai nostri interlocutori ai politici ai sindacati di mettere da parte le risse corporative e la difesa delle posizioni protette e garantite
Ma anche all'interno del mondo delle imprese occorre ritrovare solidarietà per puntare verso comuni obiettivi di sviluppo
Ci si può domandare se proprio nella fase più acuta della crisi e frantumazione del nostro Paese sia possibile ritrovare la forza per costruire una nuova frontiera
Un nuovo progetto per l'Italia come sistema
La mia risposta senza esitazione sì
D'altronde non abbiamo alternative come nel dopoguerra lo di fronte alle grandi catastrofi dobbiamo trovare il noi la capacità e la volontà di ricostruire con lo slancio e obiettivi comuni
Costruire il Paese come sistema vuol dire rifondare rapporti positivi tra stato e mercato attraverso la ricostruzione sia dello Stato che del mercato entrambi drammaticamente indeboliti
Non è un compito impossibile perché ciò che vuole la maggior parte dei nostri concittadini
E quando ci si muove verso obiettivi che valgono e che sono condivisi la gente è pronto a seguire a compiere i necessari sacrifici
Ma rischia di essere un compito irrealizzabile se non si riprende il cammino dello sviluppo lo sviluppo della ricchezza reale del Paese
Essenzialmente la ricchezza prodotta dall'industria
Quali sono allora gli impegni
Io chiedo agli imprenditori italiani in primo luogo ovviamente a me stesso
Primo combattere contro l'atmosfera di autodistruzione che pervade il Paese
Rilanciando la cultura della crescita che è propria degli imprenditori
Secondo liberare le risorse che stanno alla base di un'economia di mercato sana e competitiva
Via in Italia una grande voglia di lavorare
Di costruire impegnarsi
è una voglia repressa da bloccata ma è una molla compressa che si può e si deve sbloccare in fretta
Terzo
Rimuovere i troppi vincoli e freni che impediscono di sviluppare un vero mercato
In questa prospettiva
Quella della concorrenza e del mercato che deve essere affrontato il tema delle privatizzazioni
Il successo dei processi di privatizzazione avviati in altri Paesi è legato strettamente all'attuazione contemporanea rilevante processo di deregolamentazione di rottura posizioni di monopolio naturali e non
Occorre spingere la sull'acceleratore della deregolamentazione che non è affatto l'eliminazione delle regole
Ma l'introduzione di nuove regole che consentono lo sviluppo del mercato e della concorrenza a vantaggio dello sviluppo economico nell'interesse dei cittadini e dei consumatori
La strada dello sviluppo è possibile ed è credibile se si avvia un progetto concreto per il Paese
Un progetto operativo non astratto a cui noi imprenditori dobbiamo impegnarci insieme alle altre forze vive del Paese
Non si può perdere altro tempo
Mi sconfortante constatare che già due anni fa sul Corriere Della Sera firma un articolo intitolato un progetto per il Paese
Questo progetto operativo deve puntare all'attivazione per il prossimo triennio iniziative volte a rilanciare lo sviluppo in modo strutturale
Io credo che un primo argomento è stato trattato anche da altri prima di me
Ma sia quello di affrontare di investimenti che danno solidità alla crescita di medio lungo termine
E questi sono gli investimenti delle risorse umane e nella tecnologia
Cioè la scuola e la ricerca
Per la scuola
Penso ad esempio che occorra rilanciare con grande impegno per la formazione professionale e portare la scuola d'obbligo a diciotto per la ricerca occorre collegare potenziare le risorse di cui dispone il Paese università industrie utilizzando ad esempio un CNR privatizzata trasformato in agenzia per raccordare ricerche d'impresa soprattutto con le piccole e le medie
Ma la ripresa dello sviluppo richiede anche l'avvio di un grande ciclo investimenti in nuove infrastrutture
Domani della presenterà al vertice di Edimburgo un documento che propone iniziative per la crescita su cui costruire e dare sostanza al rilancio del processo di convergenza economica e politica in Europa
Il piano della riprende quanto è stato indicato nel programma di politica tecnologica del presidente Clinton
Nel quale al primo punto si pone la costruzione di infrastrutture tecnologiche innovative nelle aree della comunicazione dei trasporti dell'ambiente
D'altronde nel mese di agosto il Giappone che pure il Paese avanzatissimo in termini di infrastrutture ha lanciato un piano di investimenti aggiuntivi per sessanta miliardi di dollari
La competitività complessiva di un sistema si misura sempre di più sulla qualità modernità efficienza delle infrastrutture servizi di base dai trasporti alle telecomunicazioni dall'energia al controllo ambientale dalla sanità alla scuola dei sistemi urbani alle reti idriche
Infrastrutture e servizi sono tra loro interconnessi a rete in modo da formare sistema
Io penso che vi siano enormi potenzialità nel nostro Paese in queste aree in termini di effetti moltiplicativi degli investimenti il miglioramento dell'efficienza e produttività di sviluppo e diffusione di tecnologie di creazione di nuove imprese di posti di lavoro qualificati e di nuove professionalità
Credo che sia anche un'occasione di deregolamentazione mirata ad obiettivi non di difesa ma di espansione di crescita adeguati al contesto economico industriale
Cari colleghi
Queste devono essere le assise per l'avvio della seconda ricostruzione industriale del nostro Paese
Dobbiamo credere gestire il cambiamento come valore e impegnarci per la ripresa dello sviluppo con azioni concrete e spirito di unità
Questo penso sia il contributo che tutti assieme dobbiamo dare ed è quanto il Paese chiede e penso ci attenda da noi
Ringraziamo
Ringrazio Carlo De Benedetti invitò l'avvocato Gianni Agnelli a fare il suo intervento
Lunga
Consuetudine militanza in Confindustria
Io so che ci sono
Due modi per ottenere l'entusiasmo e l'applauso dei nostri consociate
Uno
E parlare male del governo l'auto Petra che male dei banchi di solito si si parla male del governo
Quando non è presente il Presidente del Consiglio
Per quanto riguarda parlare male dei banchieri
Lo ha fatto molto bene il nostro padrone di casa Barilla
Ci ha detto
Il tasso reale
Ci ha detto la verità quello c'ha detto che il tasso reale quindi interessa in Italia è più alto che in qualunque Paese
Questo è dovuto per metà
All'inefficienza del sistema bancario e per l'altra metà
Dalla loro avidità
Per quanto riguarda
Per quanto riguarda l'inefficienza possiamo pretendere che si collegano per quanto riguarda l'avidità e più
Cioè abbiamo
Poi Balilla c'ha detto una cosa non vera
C'ha detto che si va in ginocchio ora i banchieri questo lui non è mai successo
Ci interroghiamo sul futuro del Paese
Sulle sue prospettive
Sul ruolo dell'industria
Non è la prima volta che ci poniamo a questi interrogativi
Proprio qui da Parma poco meno di tre anni fa
Inviamo un pressante invito al mondo della politica perché ponesse mano e allora ne avevamo ancora e il tempo e i mezzi a tutte quelle che sono le carenze del nostro Paese
Per primi avvertivamo allora è una straordinaria stagione di crescita volgeva alla fine e che non potevano andare sprecate le ultime col occasioni che ci offre
Si disse allora che gli imprenditori beccavano di catastrofismo
Ci fu pure chi ci trattò di iettatore
E noi stessi d'altra parte ci auguravamo dispendio dobbiamo riconoscere che i fatti purtroppo ci hanno dato ragione
Altre vicende sono intervenute poi che hanno accentuato le nostre preoccupazioni
Sono le vicende di un Europa che ci appaga attraversata da un malese un malessere che ne mina la coesione e la concordia proprio nel momento in cui è chiamata ad affrontare la fase più delicata della sua costruzione unite
Ci sono le difficoltà dell'economia
Ci sono le tensioni razziali e xenofobe
Ci sono le tensioni azioni di insorgenti nei diversi paesi a risolvere i loro problemi particolari entro i propri angusti confini tu addirittura in ambiti territoriali ancora più limitati edito
La compattezza monetaria è stata intaccata da una crisi che ancora stenta a ritrovare una stabile composizione la solidarietà e messa a dura prova
Dalla pressione dell'accordo agricolo nell'ambito dei negoziati via nuovi elementi di divaricazione ci sono inseriti in modo particolare tra la Germania e l'Austria
Proprio per i Paesi che avrebbero potuto avviare c'è la costituzione di un dubbio folte l'unione monetaria a cui si cominciava a guardare come occupazione capace di salvare e anzi di rilanciare il processo stabilito con gli accordi di Maastricht
Diciamo però che se guardiamo all'economia il malessere dell'Europa e radici ancora più antiche e profonde
A Cadice in una perdita di competitività di lungo periodo che si riassume in un'erosione della quota europea sul commercio mondiale
Il commercio mondiale
Dieci anni fa
Vedeva la produzione europea
E includo dell'Europa anche la Gran Bretagna
Per un quarto del mercato mondiale questo nell'ottavo
Oggi rappresenta solo un quinto scesa dal venticinque al venti per cento venite c'è Porsche procediamo di questo passo qual è l'avvenire dell'Europa da un punto di vista commerciale mercantile campate di questo mercato abbia aperto a danno dell'Estremo Oriente ma questo è il declino che stiamo
A causa degli assetti strutturali dei singoli Paesi gli aumenti di produttività ottenuti sono inferiori a quelli delle altre grandi economiche aria economica del mentre i costi a cominciare da quello del lavoro sono cresciuti di più
Di fronte a questi dati di fatto liberiamo la nostra convinzione che solo il completamento del grande mercato unico e la creazione dell'unione monetaria e politica possono consentiranno sottili continente un'inversione di
Cioè diciamo a questo la competitività di questo continente è diminuito il costo del lavoro è aumentato di più che negli altri continenti solo il mercato unico ci può dare l'opportunità di tornare competitivo
Solo aprendo le porte a una maggiore concorrenza non solo dell'industria ma soprattutto in quei settori che sono stati finora protetti è possibile contrastare il degrado economico e avviare un recupero di compiti
Questo impegno
A lavorare per l'Europa invece in modo diretto anche il nostro Paese dal quale la comunità giustamente pretende che si assuma le proprie responsabilità come uno dei Paesi fondatori
Certo se guardiamo all'Italia ci appare scossa da spargimento e
La crisi di un sistema politico in difficoltà né di generale e nell'affrontare il mondo la crisi di uno Stato assistenziale alimentato da uno dei più alti livelli di risparmio del mondo ma gestito nel segno dell'inefficienza ed un'indiscriminata garanzia di poter
La crisi di un sistema Paese nel quale dagli anni Settanta non seppure investito nella modernizzazione delle infrastrutture fondamentale
Ora che questi problemi sono emersi nella loro interezza e gravità non dobbiamo abbandonarci alla sfiducia specifici dovrà piuttosto ragionare con realismo e con obiettività su quello che si deve fare
Diciamo subito che a differenza della scorsa primavera
Quando il paese sembrava lasciarsi scivolare con incoscienza verso il fondo del impone Olga trovato parti appigli a cui aggrapparsi
Anche all'estero
Osservatori internazionali fra cui il Fondo monetario internazionale guardare all'Italia con maggiore fiducia di quanto non fosse sei mesi fa
Arezzo
Non voglio parlar male del governo ma mi tocca dare un riconoscimento al Presidente del Consiglio bisogna dire una cosa che per la prima volta qualcuno ci ha provato c'ha provato ad apprezzare le cose
Io credo che ci riuscirà ma certamente se uno non prova non si riesce mai ed è la prima volta da parecchi anni che qualcuno troppo
Ciò che appare chiaro e che questa vi è difficile e non consente scorciatoie ripensamenti
Soprattutto nessuno può illudersi che l'emergenza sia terminata che si annunciano che siamo già usciti dalla il processo di aggiustamento è appena iniziato perenni risultati dovremo proseguire con immutata determinazione
C'è dunque nella specie del presente che è inevitabile accettare
Un senso di investimento per il futuro
Come industriali è ovvio che siamo preoccupati della competitività delle nostre aziende
Si dice da qualche parte che queste preoccupazioni non abbiano più ragione d'essere dal momento che l'industria appoggi godeva dei vantaggi di una lira svalutata
Ora di fatto sappiamo tutti benissimo
Che la svalutazione della lira non ha fatto altro che corregge una penalizzazione che avevamo subito per al lungo e forse per anni dobbiamo quindi rafforzare il nostro impegno per una migliore di vecchia gestione dei fattori di produzione ma sappiamo che ce ne sarà tanto più efficace quanto più attento e partecipe sarà l'ambiente politico e sociale
Per questo sentiamo anche il dovere come cittadini e come imprenditori di continuare ad esprimere al mondo politico e la società italiana il nostro punto di vista sui problemi che condizionano le prospettive di sviluppo della nazione
Abbiamo affronta nove la questione del funzionamento degli organi di governo del paese
Siamo entrati nel vivo della discussione parlamentare sulle riforme istituzionali
Di queste riforme sentiamo il bisogno non per ansia di cambiare per cambiare né tantomeno per suggestioni Riolo
E se sono indispensabili per ripristinare la fiducia dei cittadini nei confronti di chi dell'edilizia evitare riteniamo ad una riforma delle nostre istituzioni The party tutto essere costruite su un obiettivo fondamentale
Che è quello di maggiore efficienza del governo del Paese e di maggiore prontezza nelle sue decisioni
Per far questo oppure la riforma elettorale vera e incisività e speriamo francamente che il Parlamento sappia che i saldi un migliore e più stretto rapporto tra elettori ed eletti e riduca il soffocante il ruolo di intermediazione dei Parti
I portandoli al loro compito fondamentale i produttori oggetti e di ricerca che la sintesi politica tra quelle che sono le diverse esigenze e la società civile
A fronte di un rafforzamento del potere centrale
Allora è opportuno di un decentramento di quella ministero in modo da corrispondere meglio alle esigenze della popolazione e dello sviluppo economico
Certo prima di procedere su questa strada e necessario un attento esame delle forme istituzionali e delle macchine burocratiche locale che oggi sono spesso ancor meno efficienti e funzionali di quella centrale dello Stato
Ma se queste sono le questioni che attengono più propriamente agli assetti istituzionali altre questioni di pari importanza emergono tra lo Stato e l'attività economica
Siamo rimasti l'unico paese e con una parte non secondaria delle forze produttive della struttura finanziaria dei servizi si esprime in funzione degli stimoli e dei condizionamenti del mercato
Ma in funzione degli equilibri e delle spartizioni del potere del Coni
è una questione grave non tanto per motivi ideologici quanto perché questa situazione sottrai quei settori alla logica della competizione e quindi agli impulsi dell'efficienza e della qualità
Che sono oggi determinanti nel confronto economico mondiale
Di privatizzazione si è parlato a lungo
Ma l'attuazione pratica e ostacolata da crescenti resistenze da parte di numerose componenti politiche ora è il momento che di privatizzazioni si parli solo per definirne in tempi brevi la realizzazioni concrete
E questo non solo per i benefici che possono apportare alle disastrate casse dello Stato ma per dare un segnale forte all'interno e all'esterno del Paese un segnale indispensabile per recuperare la nostra credibilità
Condivido l'invenzione del governo intenzione del governo di favorire con le privatizzazioni la creazione di una pluralità di grandi gruppi industriali e quindi di un allargamento del sistema capitalistico italiano
Intenzione che deve trovare riscontro concreto
Per la rapidità dell'ampiezza del processo ci si chiede spesso in modo polemico chi vorrà o sarà disponibile acquistare le attività del settore pubblico
Credo che possiamo e dobbiamo difenderci all'esperienza di altri Paesi che prima del nostro hanno affrontato e in gran parte risolto il problema
Esperienze che hanno coinvolto la partecipazione diretta dei cittadini attraverso l'azionariato esperienze che tanto più importante avviare in Italia quanto più appare necessario diffondere del nostro Paese una cultura economica ed un mercato finanziario moderno
Certo c'era superare il Nommo ogni nodo di come indirizzare verso l'impresa il risparmio privato che oggi è assorbito prevalentemente dai titoli ed è questo un problema che non riguarda solo la necessaria privatizzazione delle imprese di Stato ma l'intero sistema industriale ecco dunque che ancora una volta si pone l'esigenza di risanare il settore pubblico e di abbassare i tassi di interesse come condizione essenziale per la creazione di un vero capitalismo popolare che partecipi e condivida l'impegno dello sviluppo di un sistema
Certo
Quando si parla di privatizzazioni non si può non trascurare il fatto che su talune grandi imprese di Stato si rivolge l'interezza i grandi gruppi industriali europea
Credo che questa è la prospettiva invece considerata con serenità e senza pregiudizi
In un'Europa aperta integrata l'ipotesi di fusione tra imprese italiane imprese straniere non può essere considerata sulla base in SuperG ormai superate le riserve nazionali ma il problema vero nell'interesse del Paese e che lo Stato azionista non è più i mezzi e le capacità per mantenere in efficienza
Un grande patrimonio di capitale e lavoro rischia così di disperdersi se non si dà colpa alla scelta delle privatizzazioni con coraggio riconducibili
Questa riunione
Così importante abete è riuscita a mettere il successo tecnico allo scopo di proporre gli indirizzi per la difesa del Paese in un momento in cui fortissima paiono le criticità su cui ci dobbiamo sappiamo che ciascuno per la sua parte abbiamo delle responsabilità per quanto avvenuto nel passato
La pervicace non c'è altra via di sviluppo se non quella che passa per il rilancio del settore industria e l'industria la punta di diamante della competitività dell'innovazione tecnologica della cultura dell'efficienza per questo ci sentiamo in diritto di sollecitare una politica economica capace di sostenere la grande azione di cambiamento e l'industria statuale
Questo non vuole dire cederà modo ad una critica distruttiva che rischia di portare a un generale discredito per la politica in quanto tale sappiamo bene che laddove la politica ha cessato di esercitare la sua indispensabile azione di sintesi e di guida lo sbocco è sempre stato come dimostrano le vicende dell'est Europa la giustificazione impoverimento il conflitto civile poi c'è poiché ciascuno deve fare la propria parte è necessario anche che da queste assise emerga con forza qual è l'impegno che gli imprenditori egli predicatori imprenditori italiani se avessimo di fronte al Paese
Sappiamo che non possiamo contare su aiuti diretti sappiamo che dovremo mettere in campo tutte le nostre energie tutte le nostre capacità
Che dovremmo fare e fare da sé d'altra parte questo il fondamento dello spirito imprenditoriale
E oggi più che mai c'è bisogno di questo spirito e della creatività che già ampiamente in passato agli imprenditori italiani hanno dimostrato di possedere così concretamente possiamo rinnovare la fiducia nell'Italia e nella capacità dell'ascolto così possiamo manifestare la nostra volontà non cederà l'avversa congiuntura Manzi di trarre dalle difficoltà del presente la forza per costruire un nuovo futuro
Di fatto siamo di fronte al momento difficilissimo momenti difficili hanno sempre fatto bene a tutti gli uomini forti quindi ci troviamo in queste condizioni
Ringrazio l'avvocato Agnelli e invito che il Presidente del Consiglio apportarci il suo contributo
Caro Presidente amici
Gli italiani sanno e quindi lo sapete anche voi che io
Non amo molto andare in giro a parlare nei convegni la mia abitudine apparire per spiegare i provvedimenti che adottato quelli che mi accingo ad adottare lo ritengo giusto dato che il mio è un lavoro tuttavia in questa occasione ho ritenuto un diritto e un dovere quello di venire a porgervi il mio saluto
E a venire in primo luogo a ringraziare la comunità delle in prese per lo spirito di solidarietà e di responsabilità con il quale nei mesi scorsi nelle settimane scorse
Ha accettato misure non rilievi per le stesse impresa
Utili a risollevare l'economia e la finanza pubblica italiana
E un ringraziamento particolare permettetemi di darlo al vostro presidente Luigi
Al quale mi lega anche una sorta di gemellaggio quasi nell'avvio dei nostri incarichi presidenziali che nei mesi scorsi
Anche per quel modo nervoso e sensitivo che ha di cogliere i dati della realtà
Mi ha aiutato moltissimo anche con le critiche nervose che mi faceva nel Corriere il senso dei momenti che attraversato
Il testo che sono molto
Sono anche qui per valutare brevemente insieme a voi che cosa posso e devo fare io che cosa può e deve fare chiunque abbia una responsabilità in Italia
Per ricostituire quel clima di certezze e di aspettative positive di cui ha bisogno il mondo della produzione ha bisogno qualunque economia
Per rimettersi in moto con la serenità che e parte del lavoro produttivo
Non abbiamo molto tempo sento la questione del tempo come una delle più importanti anche quando ne sprechiamo una parte piccola percepisco che stiamo perdendo un'opportunità o che stiamo aggravando una delle nostre difficoltà
Ecco non è per ingraziare nell'uditorio che fatto principalmente di imprenditori ma perché veramente una cosa che ho dentro da qualche mese
Vi voglio dire che un una delle cose che più mi hanno colpito nella mia esperienza di eletto nella Bassa Toscana
La visita ad un'impresa non piccola e non grande come tante ce ne sono nella Bassa Toscana un'impresa una piccola una impresa meccanica nella quale c'era un impeccabile sistema computerizzato
Chi era in grado di dire ai gestori dell'impresa
Qual era il costo in minuti secondi e quindi in danaro di qualunque operazione a seconda di come la si impostava non è una cosa eccezionale per il mondo delle imprese nei conti chi è un'impresa lì e di quelle piccole dimensioni
Se fosse già arrivata a questo punto
Di e pensai ricco quando riuscirò ad avere una macchina così nello stato che è molto più grande
E quando riuscirò a creare lo stesso senso del tempo per il tempo che conta
Io sto sottoponendo la macchina dello Stato per come a uno stress non indifferente
Ma se con quello che stiamo facendo la macchina è sotto stress vuol dire che la macchina ha bisogno di AVEPA diversi pezzi di ricambio perché perché avverto che molto di più potrebbe essere fa
Fra l'altro vedete anche sul piano psicologico o no in questo momento siamo davvero in una situazione un po'Balestra Thai il e bisognosa di ritrovare dentro di noi quella forza in quella determinazione che ci servono per andare avanti perché
Siamo un po'dopo le traversie delle settimane scorse
Come quei in abiti antichi hanno attraversato un mare in tempesta hanno visto la costa che si avvicinava siamo arrivati siamo arrivati e quando arrivano sulla costa si trovano su scogli scivolosi sui quali non si riesce a camminare affermato
Perché ci troviamo addosso
Una
Prospettiva Budhia come quella che incombe sulle economie europee e tante difficoltà per gli operatori economici e per i lavoratori
In fondo se guardiamo alle settimane scorse accusiamo anche avvenire non io ma tutti
Per i motivi d'orgoglio per quello che siamo riusciti a fare anche perché quello che siamo riusciti a fare non serviva soltanto a uscire dalla tempesta
Ma era destinato e può essere destinato a produrre degli effetti che rimangono l'accordo sul costo del lavoro
L'avvio delle privatizzazioni su cui tornerò
Quei decreti delegati che stiamo finendo di fare per la riforma del sistema pensionistico della sanità della finanza locale dell'amministrazione pubblica
Pene dico una solo qui sta perché non voglio portarvi via molto tempo stamattina noi abbiamo approvato questo decreto appunto l'ultimo attuativo della delega per la riforma del pubblico impiego e dell'amministrazione ci sono tante cose ve ne dico una che da tempo io volevo nello Stato
Il cambiamento del sistema di contrattazione
Un'osservazione che chiunque poteva fare che insomma tra la contrattazione pubblica e quella privata c'era e c'è sempre stata una differenza abissale
Che l'imprenditore quando tratta non ha né il Parlamento alle spalle che gli aumenti ai soldi da spendere ne dipende dai voti di coloro ai quali coi quali è stata allora come è possibile come è possibile fare una fare una contrattazione efficace da parte di una parte pubblica che a questi problemi perché sono problemi affini di efficienza e di risparmio bene introducendo un'innovazione
Che io devo vi faccio notare a ad un amico e collega che milita in un partito di sinistra
Ed è Filippo Cavazzuti lo dicevo stamani ai giornalisti
Noi abbiamo tolto ai ministri il ruolo di controparte pubblica nella negoziazione con i sindacati
E l'abbiamo affidata ad un'agenzia di tecnici di managers che rispondono del Bilancio sul quale sono messi lì a fare la contrattazione benefico una ecco queste sono cose che restano che sono destinate a restare che sono
E tuttavia tuttavia
Il fatto che queste cose sono state pensate durante la tempesta
Hanno creato in noi la sensazione che il nostro scopo fosse di uscire dalla tempesta e una volta che eravamo usciti eravamo arrivati e invece no non siamo affatto arrivati non siamo affatto arrivati
Non siamo affatto arrivati io se ci pensate bene ci ritroviamo davanti i problemi che davanti avevamo anche prima
Perché lo sapevamo ancor prima di luglio di giugno che esisteva un problema fatto di tanti problemi costituito dalla competitività del nostro sistema produttivo di fronte alla concorrenza internazionale
Di un sistema industriale italiano
Chi è anche in ragione della piccola dimensione della maggior parte delle sue impresa e sottodimensionate rispetto agli investimenti innovativi ai costi degli investimenti innovativi
Necessari per metterci al passo con la concorrenza
Finiva e finisce per trovarsi schiacciato tra chi è tecnologicamente più avanti e chi essendo magari tecnologicamente più indietro si avvale tuttavia di costi del lavoro interni di altra natura più bassi dei suoi una condizione quindi nella quale la nostra industria dalla quale avevamo già prima il problema di Toni
E di questo avevamo cominciato a ragionare insieme ancor prima di finire nella tempesta
E del resto anche i dati che ora ci ci vengono forniti e che ci segnalano le difficoltà in cui ci troviamo sono dati che risalgono ad una paragona che era già iniziata da tempo
Dal novantuno e ancor prima che dal novantuno che il margine operativo lordo è il profitto dell'impresa ha cominciato a scene
E dal al tiro poco dal novantuno che la capacità del nostro sistema di accrescere l'occupazione era in realtà venuta meno
Io c'ho dati chiedete fanno il raffronto novantuno luglio novantuno luglio novantadue
E io a fronte del biennio precedente su cui avevamo un più seicentocinquanta mila Dio di nuova occupazione io trovo tra luglio novantuno in luglio novantadue già un meno duecento due mila
Posti di lavoro
E trovo che l'industria del Nord ha cominciato a perdere fortemente ed era uno dei nostri baluardi meno centotrentadue mila con particolare peso dell'industria manifatturiera meno centonovantatré mila compensata in parte da altri non più compensata come in precedenza
Dal settore dei servizi
Atta e largamente inefficiente che assorbiva tutto quello che veniva espulso da altri settori anche esigenze di razionalizzazione non sono negative
Io conosco credo abbastanza bene anche chez lascivo a distanza la situazione pratese che io considero uno dei meravigliosi miracoli dell'industria italiana e lì la riduzione delle unità produttive è frutto di un processo che gli imprenditori locali hanno loro avviato di aggregazione che sta migliorando in realtà il tessuto produttivo pratese e tuttavia questi processi ci sono e comunque riducono per certi versi le possibili
Le possibilità di di espansione
Questi dati via e preesistono non preesistevano le previsioni economiche così nere per il novantatré e questo ha ragione avverte quando stamani diceva abbiamo un futuro duro davanti
Quando se penso
Al sospiro di sollievo che molti di voi magari hanno tirato quando c'è stato questo ritorno attorno al valore più realistico della lira rispetto ad altre valute
All'area del marco
E penso che le previsioni di sviluppo della Germania sono ancora più basse di quelle dell'Italia zero sei contro il nostro zero sette
Penso alle mie in prese le migliaia le vostre voglio dire alle mie di italiano e dico e come faranno ora questi a lavorare quali ordini arriveranno ora dalla Germania in una situazione come questa in genere
E in genere dall'aria del mare
In più le tensioni che perdurano all'interno dello SME
Ecco determinano una situazione dei cambi che rende incerte valute tassi di interesse
Ecco allora prive le cose da fare sono tante tu non ci possiamo fermare a contemplare tutto questo ma le cose da fare sono tante alcune ad alcune possiamo portare un contributo Novi
Noi come italiani in sedi internazionali sto andando ad Edimburgo tra mezz'ora parto di qua per Edimburgo e di sicuro a questa faccenda dello SME
Una prospettiva ma dobbiamo dare realtà
Una prospettiva la dobbiamo dare lo SME
Nella posizione più instabile che si possa immaginare insomma con la libertà assoluta del movimento dei capitali e con la capacità che hanno le attività finanziaria di mobilitarsi in quantità gigantesche in qualunque libera direzione
Non avere ancora i cambi fissi ecco significa essere esposti le stesse banche centrali essere esposte ad attacchi dalle dai quali non sono in condizioni attualmente di difendersi non ci sono congegni tecnici
Che possono risolvere da soli questo problema c'è una necessità di accelerare il passo verso l'integrazione compiuta dell'Europa c'è la necessità che ciascun Paese grande o piccolo sia all'altezza delle sue responsabilità di partners degli altri e non soltanto di quelle che ha nei confronti della propria politica domestica
C'è la necessità anche è stata ricordata poc'anzi che l'Europa faccia quello che può fare per dimostrare esplicitamente la propria utilità ai cittadini europei
Perché se da un lato occorre vincere le diffidenze con questa cosa della sussidiarietà
Dall'altro se riuscissimo come uno Play a far nascere quelle nervature di infrastrutture quelle ferrovia ad alta velocità che connettono i nostri paesi quell'Est vie di comunicazione che ci avvicinano tutti quanti allora i cittadini europei hanno qualcosa che toccano che vedono
Che gli fa guadagnare che li fa vivere meglio per credere realmente nell'Europa e questo deve essere lo sforzo che parte dal prossimo incontro di Edimburgo
Noi dobbiamo fare qualcosa all'interno
Ci sono delle condizioni che dobbiamo creare al più presto per migliorare la posizione competitiva dell'impresa
C'è la questione dei tassi di interesse che sono oggi incompatibili con le ragioni dell'impresa sono oggi incompatibili con le ragioni dell'impresa
Pone l'accento esci dipendono
Essi dipendono da più fattori dipendono dallo SME ancora chi è in turbolenza e che noi non possiamo fermare da soli
Dipendono dal fabbisogno dello Stato
Io vi dirò ve lo dico con tutta franchezza e anche se il pubblico è così numeroso ma non c'è non c'è nulla di riservato in questo io ho sempre pensato che il modo per ridurre i tassi di interesse e continuo a pensarlo e continuerò a pensarlo
Non ci sia una bieca patrimoniale che colpisce i titoli pubblici
Ma sia l'emissione da parte del Tesoro di titoli ancorati alle crisi o ad altre valute europee sui quali sia possibile praticare un interesse più bassi
E pensavo
E penso
Che pensavo che una rapido rientro nello SME fosse la premessa utile e necessaria per avviare questo orientamento
Credo che il Tesoro dovrà attrezzarsi per avviare questo tipo di emissione ancor prima del rientro dello SNAI e su questo devono lavorare
La comunità bancaria
Non può non sapere che in un momento difficile della vita del Paese
L'opinione degli italiani guarda a chi perde e a chi guadagna la comunità bancaria non può non sapere
Che l'impresa industriale che viene stretta dai costi non è in condizione di scaricare sui prezzi un eventuale incremento dei costi perché questo non le è consentito dall'ambiente concorrenziale in cui gli operai in cui sopravvive
è difficile al Paese capire
Come mai anche se le ragioni tecniche ci sono
Lo spread tra interessi attivi e interessi passivi sia quasi raddoppiato negli ultimi sei mesi
è difficile da capire
è come se al variare di condizioni di mercato
L'impresa industriale raddoppia se il prezzo di vendita del suo prodotto per mantenere immutata la distanza tra i costi ma questo d'impresa industriale non lo può fare
Sono certo che la comunità bancaria si apre a riflettere su questo
E sapranno il suo stesso interesse
Assumere responsabilità come altri gruppi sociali che altri gruppi di operatori economici stanno facendo nell'interesse del Paese
Ma c'è il capitolo sul quale dobbiamo nonostante tutto continuare a lavorare della disintermediazione tema sul quale io in qualunque mestiere mi trovi affare continuerò a lavorare
Dobbiamo deciderci a dare al risparmio canali che permettano di arrivare all'impresa senza pagare i costi di intermediazione troppo elevati
Qui la necessità
La necessità
Di chiudere al più al più presto Fabri mi diceva che l'hanno sistemata ieri la questione dei fondi chiusi che è uno dei pochi strumenti che abbiamo per fare arrivare risparmi alla piccole tu non ci hai mai contente fai bene
Però intanto si continua vediamo se si riesce a chiuderla
E di arrivare ai Benedetti fondi pensione sui quali è ormai questione di settimane
Pensi nelle privatizzazioni
La situazione del mercato è difficile
Però è un dato di fatto io non lo dimentico
Che nei giorni che precedettero gli annunci più concreti del nostro programma si negoziava non sulla Borsa italiana tra i sessanta e i settanta miliardi
Al giorno nei giorni immediatamente successivi si arrivò a quattrocento miliardi quindi vuol dire che il risparmio può arrivare se c'è qualcosa su cui gli avverte che merita andare quindi nonostante il momento sia tra i più difficili io non voglio che ci sia pessimismo e ritengo che non debbano esserci ragioni di pessimismo qui deve essere chiara una cosa deve essere chiara a tutti permettetemi solo un secondo su questo
Privatizzare significa dare al mercato non dare a questo o a quello una impresa questo deve devo deve capirlo in primo luogo il mondo della del quale io faccio parte il mondo della politica
Deve capire che l'equilibrio costruito nella piccola Italia del mille novecentocinquantasei
Quando vennero scorporate delle impresa si crea un sistema dell'impresa pubblica è un equilibrio che quali che fossero le ragioni che lo giustificarono allora non ha più ragione di sopravvivere oggi
Perché allora
Allora
Allora un un incisivo capitalismo privato perché l'Italia era da poco uscita della dalla guerra e c'era un incisivo capitalismo fatto da poche famiglie
Si temeva che esercitasse proprio per la sua esiguità ma per la sua forza un eccesso di influenza sulla politica
Non dimentichiamo che l'Italia usciva da un periodo fascista nel corso del quale Ernesto Rossi che negli anni Cinquanta viveva ancora polemicamente la sua polemica
Aveva definito la il ministero dell'industria in relazioni ufficio
Degli industriali non dimentichiamo questo in quel mondo si ritenne da parte di alcuni di rafforzare la politica con un suo sistema di impresa oggi di quel mondo non c'è più nulla
Oggi se noi mettiamo in vendita a queste imprese basta vedere i conti che abbiamo in questo programma a noi servono nel triennio ventisette mila miliardi da dismissioni per il Tesoro
Nove mila miliardi da vendita di banche altri miliardi dalla vendita di attività assicurative al oltre dieci mila miliardi di per ricapitalizzazioni di imprese di Public Utilities da mettere sul mercato questo fa sessanta mila miliardi venti mila l'anno
Il non esiste padrone o padroncino in Italia capace di comprarsi lo stato solo il mercato si può comprare questa impresa e quindi quell'esigenza di equilibrio del cinquantasei non esiste più
Oggi noi dobbiamo tagliare le imprese al mercato e fare in modo che regolatore di questo mercato sia la regola della concorrenza e non la regola della politica perché questo in una democrazia contemporanea e ciò a cui si può arrivare
E facendo quello
Dobbiamo avviare una grande operazione di coinvolgimento
Di tutti i risparmiatori in tutti i ruoli che essi esercitano il nostro azionista Acerra rassicurato Bellina sarà l'utente di un servizio sarà il risparmiatore a cui verrà offerta un'obbligazione con warrant
Sarà il fondo pensioni che porterà i soldi i risparmi dei lavoratori a diventare proprietari pro-quota dell'impresa
E non c'è dubbio che se lo Stato da qualche parte resterà ovunque resterà su questo chi lo dice a ragione dovrà motivare le ragioni della sua permanenza
Perché ci possono essere ma debbono essere regolarmente motivate ora ora ciò che dobbiamo fare rispettare i tempi
Appena sarà uscita dal Parlamento
E ed è questione di giorni la vicenda delle privatizzazioni si tradurrà dovrà tradursi in un piano operativo del Governo
Il che significa piano costituito da Elenco di impresa e che vengono messe sul mercato per ciascun anno
Indicazione delle procedure attraverso le quali vengono messe in vendita perché le procedure debbono preesistere nella loro oggettività alle singole operazioni creazione degli strumenti
Le il premio di fedeltà per il piccolo azionista il la il russi FR altre forme di azionariato diffuso
Obbligazioni con warrant ed altro i fondi pensione per attivare il mercato finanziario attorno a tutto questo sia attorno a tutto questo
Luigi questo permettimi di dirlo su questo tu questo lo devi capire
Ci saranno disegno
Un disegno industriale
Questo disegno dovrà esserci non per l'industria di Stato ma per le industria degli italiani perché gli italiani gli imprenditori italiani
Hanno diritto di sapere quale parte assegniamo a noi stessi nella divisione internazionale del lavoro se vogliamo che si producano ancora automobili in questo Paese o se non vogliamo che le si produca più se vogliamo che il la distribuzione italiana serba distribuire prodotti italiani o non anche prodotti di altri paesi verso quali aree vogliamo concentrare l'innovazione e la ricerca
Non è un disegno dell'industria Milia ma è un disegno dell'industria italiana anche Mario Monti che nessuno può accusare di essere uno statalista ci dice nel suo ultimo libro
Chi oggi la concorrenza si fa tra sistemi e non tra impresa
Ecco non scambiamo lo stellone d'Italia per il mercato
Il mercato non è fatto di animaletti ciechi come scrivevano gli i suoi originali cultori
Mai fatto di imprese nazionale i fatti di uomini consapevoli che debbono avere lungimiranza e debbono orientare verso obiettivi lungimiranti e possibili
Le loro risorse e noi abbiamo delle risorse in Italia abbiamo una grande vitalità imprenditoriale
Abbiamo grandi doti di professionalità diamo permettetemi di dirlo un sistema di relazioni industriali
Che consente quando occorre fare una politica dei redditi trovare una controparte sindacale che sia pure tra mille difficoltà riesce ad impostare una politica dei redditi io ne parlavo con con voce resta
E lui insieme a me constatava che Clinton non avrà presto perché la distruzione che è avvenuta del ruolo del sindacato degli Stati Uniti non aiuta un Governo
Ad impostare una politica dei redditi anche in questo ed è bene che voi non riconosce Atteone sette di cui il Paese dispone
E allora usiamoli per costruire questi essenze cari amici
Voi fate un mestiere bellissimo che il mestiere di creare rischiare per creare qualcosa ecco dobbiamo lavorare insieme per creare di più e per creare medio
Un'ultima cosa e poi meno evadono ascolto Luigi permettetemi di dirlo
Il male della corruzione che entrato nel mondo della politica e nel mondo dell'imprenditoria è un male che noi dobbiamo sradicare
Ma dobbiamo sradicare il male non distruggere la politica la politica non distruggere l'industria lavoriamo insieme per creare le condizioni in questo Paese ancora capace di danze vi ringrazio
Io ringrazio tutti di essere intervenuti cercheremo di finire prima di quello che avevamo previsto fra un quarto d'ora ce ne andiamo tutti perché il Presidente del Consiglio partirebbe Edimburgo mi sembra scortese obbligarlo ad alzarci mentre noi parliamo
Io ringrazio tutti gli esseri inutili grazie di essere stati qui fino alla fine
Volevo ricordare che sono più di sei mila colleghi imprenditori
Non ci sono ospiti
E questo significa
E questo significa
E questo significa che gli imprenditori italiani quando c'è da impegnarsi s'impegna no e questo significa io mi auguro che quando domani dorme che dalle vostre aziende spero che portate con voi di questa giornata un pezzetto dello spirito un pezzetto di spirito di questa giornata spirito di CRI di critica ma insieme spirito d'impegno a fare io
Sono stato indicato alcuni mesi orsono come presidente degli imprenditori industriali italiani
Io
Sono orgoglioso di rappresentarvi io ero orgoglioso di rappresentarvi il giorno in cui sono stato indicato
Io sono orgoglioso di rappresentarvi oggi perché le imprese italiane come dicevo hanno dimostrato oggi che intendono combattere la sfida per il futuro
Io penso però che anche il governo Presidente del Consiglio debba fare bene e presto la propria parte
Io penso che gli applausi che abbiamo dato al Presidente del Consiglio sono meritati ma con molta amicizia non vorrei che questi applausi lo obbligasse la montarsi la testa bisogna costruirci nel futuro
Bisogna costruirci nel futuro
L'impegno quotidiano perché questa è la condizione di competitività nella quale ciascuno di noi svolge il proprio mestiere
Nell'intervento del presidente del Consiglio su ci sono stati alcuni passaggi molto importanti penso che quando lui avrà il testo stenografico del suo intervento potrà utilizzarlo anche per darlo a qualche suo collega di gabinetto affinché lo legga con maggiore attenzione
Io penso che noi oggi abbiamo dichiarato una cosa molto chiara e molto forte
Avendo partecipato
Ad affrontare l'emergenza acuta con spirito di cambiamento ma con spirito di responsabilità non siamo disponibili oppiacei che il Presidente del Consiglio
Abbia dichiarato uno univoco impegno in questa direzione di soffermarci oggi in una situazione di galleggiamento
Il messaggio politico che esce oggi da Parma e che gli imprenditori italiani contribuiranno a fare la loro parte ma vogliono da tutti la propria parte perché non accetteranno più cultura di galleggiamento che purtroppo hanno accettato subito nel decennio scorso e allora
E allora in senso politico dicevo di questa giornata è che dobbiamo superare il galleggiamento facendo insieme due cose che la cultura statica la cultura manichea la cultura
Dei dieci David di cui è pieno ancora troppa parte nel nostro Paese ritiene incompatibili governare l'emergenza e progettare lo sviluppo insieme
E che invece è condizione fondamentale in una società molto più rapida del passato per poter attutire le condizioni e gli effetti dell'emergenza e per poter anticipate e valorizzare gli effetti del futuro ma noi questa cultura purtroppo nel nostro Paese dobbiamo dirlo chiaramente ancora non l'abbiamo l'abbiamo grande parte nel nostro Paese che ha superato
La cultura del contro ma abbiamo una grandissima parte che stare la cultura del senza nella cultura di coloro i quali stanno fuori
Da un progetto di responsabilità e di coerenza rispetto alle regole della società aperta e allora io ho invitato in questa parte finale del libro dell'incontro tra noi imprenditori ho invitato i colleghi delle altre associazioni
Di impresa
Perché voi vorrei che sia chiaro una cosa Confindustria ritiene
Di esse di essere stata
La vera autentica rappresentante interprete della cultura d'impresa
Ma Confindustria non ritiene le vuole misurarsi sul piano del monopolio burocratico della rappresentanza Confindustria sfida se stessa e gli altri ad avere comportamenti coerenti rispetto ai valori della società aperta
E Confindustria su questo spera e auspica rapporti di collaborazione di sinergia
Non li cerca come strumento organizzativo non abbiamo bisogno di qualche associato in più per essere più forti noi siamo i più forti c'è siamo coerenti e su questo noi costruiamo il nostro Progetto
E questa
è una situazione a cui anche il sistema bancario deve dare delle risposte ho appreso con piacere atto che è una valutazione condivisa l'ha detto il Cavaliere lavoro Barilla l'ha detto l'avvocato Agnelli ha detto il presidente Amato
Noi abbiamo fatto questa piccola struttura tecnica l'agenzia per il credito che vuole aiutare le imprese medio-piccole andare sui mercati finanziari internazionali non cambierà il mondo è un contributo attivo pensavo che forse una delle cose
Simbolica visto che siamo il Paese dei giochi il paese in cui i messaggi arrivano tramite il momento ludico talvolta non solo i messaggi anche le tristezze arrivano trame del momento ludico di fare una piccola lotteria
I top tenne dei top Write di vedere quanti degli associati che sono qui presenti
Hanno pagato il tasso di interesse più alto nel mille novecentonovantadue e dargli un premio il premio della serie tale impresa perché è gente la quale continua a investire nell'impresa con tassi di interesse che sono ben superiori al venti per cento
Che una parte del sistema industriale italiano
Oggi è in grado di pagare
E allora
Io penso che noi qui abbiamo dimostrato dicevo coerenza il Paese per lo sviluppo ricordavo stamattina cinque modernizzazione la modernizzazione della riforma istituzionale in primis dalla riforma elettorale
Voi sapete che noi intendiamo una riforma elettorale competitiva tra i partiti
Sapete che Confindustria non ha espresso una posizione tecnica su che cosa significa competizione ma penso che sia sufficiente mente chiara la parola competizione per esprimere alcuni indirizzi ed escludere altre
Ipotesi stamattina ho anche detto che io personalmente penso che in questo contesto storico con questo assetto sociale con questo assetto puntuale
Il sistema elettorale che significa competizione è il sistema uninominale a doppio turno ho avuto un grande applauso da parte vostra vorrei che me lo deve veste
Vorrei nemmeno vive veste
Vorrei
E con ciò
Vorrei e con ciò dimostrasse dimostra aste
Solidarietà a una ipotesi di lavoro del vostro collega Luigi Abete non del presidente di Confindustria Espace e spazzato stecca il campo di tutte quelle teorie che tanta potrebbe o sui giornali che dicono che su questo l'impresa non è coerente non è unita l'impresa è corrente Unità e sa fare le scelte quando c'è il momento di fare le scelte
La seconda modernizzazione
è la modernizzazione delle relazioni industriali stiamo facendo un negoziato molto difficile
Molto aperti a tutte le soluzioni sul relazioni industriali e bisogna che ci si renda conto che la democrazia sociale è fondamento per la democrazia politica
Ma se tutti dicono che vogliono nuove regole per le istituzioni non possono non volere le regole per la democrazia sociale
E allora quando le chiediamo regole per la democrazia sociale noi non facciamo nient'altro che esprimere l'esigenza del nuovo del cambiamento rispetto alla cultura della conservazione
Quando noi vogliamo ambiti definiti quando vogliamo tempi definiti quando vogliamo quest'CONSAP da certe
Quando si firmano i contratti noi non facciamo nient'altro che chiede il rispetto di una regola di civile convivenza la regola della buona fede
La terza modernizzazione la separatezza tra pur nella pubblica amministrazione tra politica ed
Amministrazione questa la base della modernizzazione di questo Paese è alla base del superamento dei problemi morali su questo siamo tutti d'accordo su questo dobbiamo essere d'accordo a come raggiungere l'obiettivo la quarta regola il fisco
La quarta calcola di modernizzazione del fisco ne abbiamo avuto centoventi proposte in quei cinque gabbiotti che stavano là dietro ringrazio tutti coloro che l'hanno date ognuno di loro avrà una risposta la gran parte di questa era sul fisco
Non è pensabile che sia difficile pagare le tasse
Non è pensabile che si paghino le tasse se non si guadagna non è pensabile che un sistema fiscale rimanga orientato alla distribuzione e non sia orientato all'accumulazione all'investimento e alla occupazione
La strana storia di questo Paese e che un sistema fiscale orientato all'investimento all'occupazione lo chiedono gli imprenditori non lo chiedono i soggetti sociali che dovrebbe valere interesse ad avere più investimenti e più occupazione
Ma noi su questo caro Presidente del Consiglio
Dobbiamo
Dobbiamo essere chiari come siamo stati chiari e consapevoli quando abbiamo subito
Delle scelte pesanti fiscali per il sistema dell'impresa la quinta e ultima modernizzazione la ricordo e quella delle privatizzazioni
Lo dicono tutti basta farlo
Aspettiamo che siano fatte speriamo che siano fatte sulle regole del mercato con la migliore trasparenza speriamo che siano fatte tante e presto e qui finisce il dibattito come ha detto anche Carlo De Benedetti qui finisce il dibattito il resto
Sulle privatizzazioni oggi diventa filosofia la filosofia serviva prima non serve più adesso adesso servono reazioni
Giusta la preoccupazione di utilizzare il mercato
Giusta la necessità di avere regole
Giusta l'esigenza di avere tempi stretti per raggiungere questo obiettivo
Ecco queste sono le i cinque nomi della modernizzazione di questo Paese
Per fare che cosa
Per rimanere per restare per entrare usato il verbo che ritenete più giusto in Europa
La nostra storia di sviluppo è stata l'Europa il nostro progetto di sviluppo e l'Europa
Non facciamo parte di quelli che dicono Europa scene Europa ma Europa quando dico l'Europa al più presto creando insieme le condizioni per stare in Europa ed è questo uno dei motivi per cui la riduzione del costo del denaro è fondamentale per la competitività riprese è fondamentale per l'equilibrio del bilancio pubblico ed è fondamentale perché noi in Europa dobbiamo entrare subito con un tasso di interesse reale
Omogeneo a quello degli altri Paesi nostri competitori altrimenti noi entriamo già spiazzati rispetto alla situazione di partenza
Dobbiamo stare in Europa dicevo dobbiamo stare in Europa e per fare questo bisogna fare subito quella politica finanziaria che il Presidente del Consiglio qui ci ha ricordato emissioni
A copertura del debito pubblico ancorata a una moneta stabile riduzione del tasso di interesse io capisco perfettamente che fai queste missioni prima in una stazione di stabilità significa per chi si assume la responsabilità
Un onere un rischio ma qual è l'alternativa
La pena di la continua a spiazzare permessi il sistema produttivo
L'alternativa continua ad accumulare debiti per finanziare i vecchi debiti dello Stato l'alternativa è continuare a galleggiare purtroppo non c'è più alternativa dobbiamo entrare in Europa con le regole del mercato dobbiamo abbassare il costo del denaro con le regole del mercato subendo i dischi tutto il mercato impone a coloro che vi vi si presentano deboli
E accanto a questo accanto a questo
E accanto a questo però entrato in Europa significa costruire il futuro Serie cinque modernizzazione ci sono il contenuto
Di quanto deve fare il Paese per lo sviluppo gli obiettivi per lo sviluppo stanno dentro a quelle parole magiche ricerca innovazione finanza d'impresa internazionalizzazione che interessano le nostre imprese ma che interessano il sistema produttivo nel proprio contesto e qui abbiamo chiarissime le idee
Abbiamo indicato alcuni punti di riferimento utilizzando le vostre osservazioni costruiremo
Nelle prossime settimane
Delle priorità perché in politica e un soggetto sociale in una società libera fa politica con la P maiuscola se la fa con trasparenza e con c'è pacatezza dalla politica dei partiti un soggetto sociale deve saper indicare le priorità
Non può volere tutto e tutto insieme deve saper dire cosa è più utile oggi e cosa sarà più utile domani ed ecco perché io insisto sui fondi chiusi
Abbiamo fatto un passo avanti se i fondi chiusi ma se noi dobbiamo rafforzare il sistema delle medie imprese se dobbiamo internazionalizzate ma facciamo un investimento
Di mercato sulle medie imprese italiane sulle piccole imprese italiane nei prossimi sei mesi nei prossimi dodici mesi
Incentiviamo la patrimonializzazione di queste imprese
Costituiamo uno supporto che consenta a queste di investire che consenta a queste di ampliati sul piano commerciale non mi sembra un grandissimo rischio se dieci mila miliardi tramite i fondi chiusi vanno a patrimonio dell'impresa e sfatando quella vecchia leggenda che dice che le piccole e medie imprese italiane non vogliono sorti non è vero non possono avere soci con questa regolamentazione
Ma se ci sono le condizioni finanziarie e normative i soci ci possono essere i soci in una società aperta sono ben graditi se sono soci attivi e trasparenti
E dobbiamo
Capire e dobbiamo capire che accanto a questo c'è
La situazione
Di
Tutti gli interventi a favore dell'internazionalizzazione lo diceva Vittorio Merloni
Le multinazionali tascabili via piaciuta molto quella immagine e l'ho invitato a fare l'intervento su quella immagine dobbiamo diventare tutti dei protagonisti delle multinazionali tascabili dobbiamo essere competitivi col territorio perché questo è il modo più serio per essere delle buone imprese italiane altrimenti facciamo finta di essere buoni Président liane ma non diventiamo più impresa oppure peggio ancora finiamo di fare impresa
E allora dobbiamo dare contenuti a questa politica dell'impresa capitalizzando le piccole e medie imprese
Dobbiamo dare contenuti facendo
Politiche non discriminanti
Ancora c'è quella normativa per cui le obbligazioni delle società quotate devono passa pasta
Pagare il dodici cinquanta per cento e quelle del suo Sodano quadrare il trenta per cento io ancora non sono riuscito a capire qual è la ratio di questa provvedimento qualcheduno ha tentato di spiegarmela io ho cercato di illustrarli come quella non fosse una ratio direi che lì dobbiamo dare una risposta immediata una risposta di trasparenza e di omogeneità
Una terza
Grande iniziativa
Finanziare lo sviluppo il cosiddetto conto corrente finanziario io capisco che lo Stato lo Stato che incassa tasse o imposte dello Stato che incassa contributi lo Stato che paga forniture lo Stato che offre servizi
è un soggetto complessa eh ma noi non possiamo andare avanti qui dico caro Giuliano perché mi affido veramente alla tua sensibilità politica oltre dato all'istituzionale non possiamo andare avanti con uno Stato che quando
Giustamente deve incassare incassa e quando giustamente deve pagare non paga questa non è possibile questo non è giusto sfido
Io capisco capi capisco tutti i limiti di compatibilità ma da economica ma dobbiamo trovare una risposta quanto meno per il futuro che dia coerenza
A questi problemi altrimenti come pensiamo di poter sviluppare un'economia di mercato se uno dei soggetti che sta sul mercato che è lo Stato
Non rispetta le regole del mercato che il rispetto dei contratti
E allora questo è un problema che non è solo un problema per tante piccole e medie imprese che oggi sono strozzate da un lato dal tasso del denaro e dall'altro dal fatto che i non incassano quanto devono incassare pagano quanto devono pagare ma è un problema di equità sociale
è un problema di tipo culturale è un problema che il più retrogrado dei sindacalisti il più antidemocratico risponde dei cittadini non può riconoscere estere un problema di interesse generale
E allora sotto questo punto di vista noi presenteremo al presidente del Consiglio delle proposte analitiche le manovre varate non le presento qui per motivi di tempo
E aspettiamo dal presidente del Consiglio delle risposte
Puntuali non delle risposte politiche delle risposte puntuali perché con questo concludo
L'ultimo punto per rilanciare lo sviluppo di lanciare le risorse umane lo ha detto Giancarlo Lombardi molto bene l'hanno detto molti di voi
Ma come si rilancia la risorsa umana come si rilancia l'investimento in materiale con imprese sottocapitalizzate e te non incassano quello che devono incassare
Dicevano i latini ad impossibilia nemo tenetur sul Codice di procedura penale si dice che se due stanno in cima alla montagna attaccati alla stessa corda e la coda regge uno soltanto se uno dà uno spintone all'altro uno commette
Reato ecco io non voglio usare quegli esempi che i latini sì richiamano ma voglio ricordare l'impossibilità di investire sugli uomini se non ci sono le risorse che danno tranquillità le aziende e allora se noi vogliamo come vogliamo investire sugli uomini dobbiamo dare normalità ai flussi finanziari
E dobbiamo poi sfatare alcune leggende abbiamo fatto questa proposta che in discussione sui contratti di inserimento per i giovani ma buste dispiegate perché quando io magazzino che stavo in fabbrica
Gli apprendisti per quattro anni erano esentati dalla contribuzione perché era il primo lavoro dovevano imparare e oggi quando si dice il lavoro a venticinque a trent'anni
Non bisogna avete politiche salariali e politiche contributive simili a quelle che avevano inventato venti anni fa e che hanno fatto questo Paese ricco
Me lo spiegate il motivo me lo spiega e allora
E allora con questo veramente concludo così il Presidente del Consiglio può andare a rappresentarci ad Edimburgo al meglio
Meno male che è arrivata la crisi finalmente la crisi perché dalla crisi può uscire un governo dell'emergenza intelligente e può uscire un presupposto per la ripresa
Si diceva da parte di molti quando arriverà la crisi che cosa succederà noi dentro alla triste tra la bufera ci siamo stati dal tredici al diciassette settembre
E siamo tornati oggi su un mare molto prosa dell'osso con un rischio di nuove bufere ma che dipende da noi se indirizzata in una in un senso o in un altro sta nelle nostre mani la responsabilità del nostro futuro
Sta nelle nostre mani scommettere sul nostro futuro sta nelle mani del governo creare le regole perché questo accada dicevo stamattina che una società moderna si regge su tre presupposti
I progetti le regole gli uomini
Noi possiamo mettere dei progetti non certamente mettiamo degli uomini ma le regole le regole del mettere lo Stato e le deve mettere presto e bene delle lettere delle regole che consentono alle energie di essere utili a se stessi e al Paese
Ed è per questo che Confindustria fatto non ha mai avuto dubbi una scelta di unitarietà nel Paese
Non ha avuto dubbi su queste come dire tendenze di risolvere i problemi separando i problemi si risolvono unendo noi ci sentiamo cittadini europei imprenditori europei quella la dimensione
Del nostro futuro quello il punto di riferimento della nostra azione politica ma chiediamo allo Stato coerenza chiediamo al sistema finanziari coerenza noi vogliamo essere imprenditori europei dal primo gennaio novantatré con gli stessi costi delle imprese europee
E questo bisogna speriamo curasse britannica
è troppo comodo
è troppo comodo
è troppo comodo dire che dato che noi siamo in una situazione perversa in un caso impossibile nell'altro ritardata nell'altro dobbiamo subire i costi di queste situazioni e poi
Come dire pietire questo sì cento miliardi per finanziare la legge Sabatini è troppo comodo questo noi non vogliamo farlo e allora e con questo concludo
E allora grazie per essere stati qui
E allora grazie per partecipare a questo progetto di sviluppo grazie per il contributo che ci darete la dice il presidente durissimo ci ha richiamato all'impegno di dare continuità a questo lavoro
Grazie a tutti coloro che venendo qui oggi hanno capito una cosa
Che a me sembra molto importante ribadire che la società moderna
Non ha bisogno solo di una cultura di efficienza ma ha bisogno anche di una cultura di efficacia ecco perché io sono molto attento al fenomeno dei tempi caro Presidente del Consiglio
Perché certi provvedimenti pure efficienti se inseriti in un contesto diventano efficaci se inseriti in un altro contesto diventano del tutto controproducenti l'efficienza e l'efficacia nella società aperta vanno a braccetto
I muri sono crollati
Hanno lasciato in questo Paese ed è la coscienza di ciascuno
Macerie
Io penso di poter affermare qui
Che
Molti in questa sala alcuni spero tanti anche nel Paese solo convinti che è necessaria una nuova fase di costruzione del Paese che passi anche tramite una
Maggiore attenzione alle nostre coscienze che l'unico giudizio ultimo che noi abbiamo rispetto alla trasparenza dei nostri comportamenti
è necessario però per fare questo che ci sia un progetto che ci sia una bandiera che ci sia un gruppo dirigente che lo rappresenti e che ne faccia parte io penso di poter affermare
Che in questa leadership perché spero collettiva del Paese il mondo dell'impresa c'è e ci sarà a pieno titolo
Io spero che questo sia un elemento che ci aiuti a governare l'emergenza che ci aiuti a progettare il futuro io chiedo qui a tutti quanti noi ma anche tramite il presidente del Consiglio Amato al sistema Paese che ciascuno faccia fino in fondo la propria parte grazie