"Saper crescere, poter crescere" - organizzato da Confindustria (presso il Palacassa di Fiere di Parma, 16 - 17 marzo 2001)

A agli ospiti presenti ai colleghi imprenditori il mio più cordiale benvenuto
Bene augurando per questa seconda giornata del convegno che verte sul secondo tema in discussione che per quanto mi concerne ricollego strettamente alla precedente con l'Adagio che ti dice volere e potere
Nella nostra regione il tema del convegno questo continuo confronto con i territori nostri concorrenti e l'impegno a volerne superare è un qualcosa che da tempo fa parte del nostro stesso DNA
Abbiamo negli ultimi anni raggiunto dei buoni risultati siamo a livelli alti ma non per questo dobbiamo sederci sugli allori
Quindi la riflessione e noi qui oggi e ieri abbiamo proposto non significa un voler strafare
Ma significa un voler richiamare l'impegno di tutti a dibattere a discutere di temi finalizzati al mantenimento e alla crescita del livello di sviluppo del nostro Paese e della nostra regione
Oggi a maggior ragione che il processo di decentramento di poteri dallo Stato alle Regioni ha fatto sì che importanti decisioni
Per la crescita della capacità di competere e di un territorio possono essere che saranno sempre più prese a livello locale
Da quando sono presidente confindustriale regionale il tema della competitività e al centro dei nostri programmi
Per rapporto con il governo regionale spesso dei miei pensieri
E riflettendo sul fatto che innovare significa attuare un cambiamento profondo radicale creativo
Rispetto ad una situazione di persistenza che noi giudichiamo negativamente mi rendo conto che la soluzione dei nostri problemi passa attraverso l'adozione di decisioni la cui logica è difficile da ritrovare nel sistema in esame
Un esempio di quanto detto è quello fornito dal capitano di una fortezza nella Carinzia che nel mille trecentotrentaquattro venne assediata dalle truppe che la duchessa Margarethe del Tirolo
La quale dopo mesi di assedio aveva la situazione in pugno in quanto questa fortezza non aveva nessun collegamento con l'esterno
Ormai i viveri scarseggiavano non restava nel castello che un vitello e un po'di lordo e il capitano decise riordinò perentoriamente di fare macellare il vitello di far ciclo con lordo di cucinarlo e lo gettò alle truppe assediano la duchessa colpita da questa iniziativa
Si ride penso IRI tendenti all'interno del castello ci fossero ancora provvisti abbondanti e decise quindi di togliere l'assedio e si ritirò
è un esempio come un altro questo di una decisione che all'apparenza paradossale e illogica ma in realtà creativa riesce poi a modificare sostanzialmente una situazione
Sovente si vede che le decisioni che vengono prese non sono certo come quelle del capitano del Castello
E allora accade quello che un proverbio
Dice correttamente nel dire più si scambiano e più le cose restano come sono
In sostanza Cisco si fa finta di cambiare per volere lasciare le cose come stanno
Ritengo che questa incapacità ad innovare derivi sostanzialmente da una mancanza di percezione del cambiamento della persistenza
Che è poi la pace per avviare qualsiasi processo innovativo è come l'apprestamento di un colore che non può avvenire senza la percezione di un altro
Nella nostra regione abbiamo da tempo avviato le rilevazioni delle persistente
E ci rendiamo conto che elevare la capacità di competere del nostro territorio deve passare attraverso un riposizionamento strategico
Che deve intervenire su alcuni fattori chiavi importanti
Quali la ricerca e l'innovazione tecnologica intendendo non solo la necessità di rendere strutturali i rapporti tra il mondo della ricerca e di mondo dell'impresa
Ma anche la necessità di ritrovare un giusto equilibrio tra le conoscenze dei segno che sono caratterizzate da saggezza e la spinta lo stimolo all'innovazione di cui spesso sono portatrici le nuove leve a segnali quadri i tecnici e i giovani meglio
L'internazionalizzazione
Che significa non solo la possibilità di fare profitti dei mercati che già padrone diciamo
Ma anche la prerogative la possibilità di appena dei nuovi di conquistarne di nuovi attraverso la leva dell'innovazione
E anche per questo si tratta di equilibrare di realizzare degli oculati politiche di scelte imprenditoriali supportate dalla gestione corretta delle risorse finanziarie in azienda
La capitalizzazione favorita da politiche che riescono ad incinte ad incentivare la creazione di capitali di rischio per il sostegno delle nuove idee imprenditoriali
Ai diversi livelli ai quali esse si avvolgono
Sia la costituzione dei gruppi degli investitori informali e sia la confluenza del risparmio pubblico nel capitale dell'impresa infine la formazione intendendo la disponibilità da parte delle imprese
I giovani che abbiano la consapevolezza ed una cultura dell'imprenditorialità e dei valori sui quali essa si basa questo è possibile solo attraverso una scuola tramite una scuola che fornisca i giovani fino dalla scuola media superiore una cultura dell'impresa e dell'imprenditorialità pensiamo che solo negli Stati Uniti
Oggi sono operanti più di mille università imprenditoriali
Insomma Grassi al documento di Confindustria
Si riempiono e si riempie di contenuti il rapporto la collaborazione in confronto con il governo regionale
Al governo di questa Regione noi chiediamo gli opportuni provvedimenti su molti punti che noi abbiamo già da tempo indicati
Tra questi io voglio ricordare la legge per il trasferimento di tecnologia alle imprese e gli investimenti per il potenziamento delle infrastrutture di questa Regione di cui questa Regione a particolari ha particolarmente necessità
Ai colleghi imprenditori io voglio rivolgere un invito a riflettere sui temi sulle riflessioni di questo convegno certi che da parte nostra avranno il massimo sostegno dell'incamminarsi sulla strada dell'innovazione
La vera novità era presentata dal fatto che grazie ad Antonio D'Amato dal centro studi di Confindustria
Noi oggi disponiamo di un documento Kia catalogato
E misurato precisamente tutti i fattori di questa nostra situazione
Una fotografia nitida precisa caricati chiari o scuri un documento che da la scossa elettrica a noi imprenditori per saper crescere e ai pubblici amministratori per consentirci di farlo
Per un'antica corporazione fiorentina una frase che io ritengo sia dice bene ai temi in discussione in questo convegno questa frase diceva di un'impresa pur piccola che sia over comincia amento fine senza queste tre cose
Senza sapere senza potere senza con amorevole e noi aggiungiamo cresce grazie
Grazie al presidente Bucci
Autorità
Colleghi ieri in una cornice straordinarie che si ripete oggi abbiamo dibattuto del nostro tema della nostra riflessione interna
Del saprà crescere l'abbiamo fatto presentando un rigoroso studio fatto all'interno del mondo delle piccole imprese di Confindustria su un campione più esteso della piccola industria italiana
Vi abbiamo anche proposto l'esemplificazione dei campioni
Dei colleghi che hanno saputo superando le difficoltà che il contesto impone Sr portatori del successo imprenditoriale nello sviluppo e nella crescita
Credo che siano le testimonianze che oltre al saper crescere sia necessario nel poter crescere il volerlo fare
Il presidente della Fia
Ieri c'è ricordato che bisogna essere eroici per superare i vincoli ci vengono imposti come piccoli imprenditori
Io credo che noi come piccoli imprenditori non abbiamo nessuna vocazione masochistico
Lo chiediamo solo di poter fare serenamente il nostro lavoro
In un Paese che crede fortemente nella nostra capacità in un Paese che crede fortemente nella necessità di creare attraverso l'impresa lo sviluppo e la ricchezza
Per poter crescere noi dobbiamo avere la tranquillità
Di poter affermare tre condizioni fondamentale
La prima e che noi abbiamo un patrimonio unico universalmente riconosciuto ci la straordinaria capacità imprenditoriale
Questo è un patrimonio che va coltivato va protetto va mantenuto perché noi vogliamo che questa caratteristica fondamentale rappresenti la capacità di mantenere nel nostro Paese il controllo
Della nostra impresa e attraverso questo la loro crescita però per poter crescere noi dobbiamo avere la possibilità senza nessuna interpretazione dubitativa di poter andare a produrre nel mondo dove la giù e più conveniente farlo per rafforzare proprio la nostra struttura imprenditoriale nazionale
E forte di questo la grande sfida e la nostra capacità di affrontare nella globalizzazione la sfida dei mercati la sfida della mondializzazione
è una sfida che noi siamo convinti di poter vincere a condizione che noi possiamo superare gli ostacoli che ci vengono frapposti alla crescita noi abbiamo bisogno per poterla fare ciò di risorse che sono risorse finanziarie che sono risorse di capitale umano
Ieri abbiamo detto con lucidità che in un sistema come il nostro l'accesso del capitale di rischio non è disponibile per l'impresa
Significa che dobbiamo trovare forme alternative ma significa anche che fino a quando
Lo Stato e il nostro socio occulto che preleva attraverso una debordante finché è sparita
La maggior parte del nostro reddito noi non potremmo liberare risorse per fare innovazione per poter crescere per sviluppare i nostri prodotti
E quando una fiscalità che vede nelle acquisti
Regia fiscale in questo Paese
Noi abbiamo bisogno di una
Forza lavoro
Che
Soddisfi le richieste drammaticamente emerso nel la nostra indagine di qualificazione professionale all'interno del nostro Fabrizio questo ci deve far riflettere su come noi abbiamo sbagliato la comunicazione nei confronti del mondo esterno noi abbiamo fatto tremendi sforzo di innovazione di processo abbiamo trasformato in maniera radicale nostre fabbriche abbiamo innovato in maniera sostanziale non siamo stati capaci di far comprendere che oggi la gestione di questi processi complesse di cambiamento necessitato di una qualificazione professionale che deve essere formata e che deve lasciare a chi accetta di entrare nelle nostre fabbriche la consapevolezza di avere un ruolo sociale di piena dignità
E credo che anche questo se questo si realizza
In un mondo che ha visto la fabbrica cambiare si potranno anche superare quelle resistenze conservatrici che fanno sì che oggi nell'assenza di flessibilità noi abbiamo un modello di regolazione del mondo del lavoro che è datato di trent'anni e che è fatto per una realtà che solo i ciechi non riconoscono essere profondamente cambiato
Abbiamo una pubblica amministrazione
Che impone settanta mila miliardi di oneri impropri alle nostre imprese
Sono cifre da manovra di risanamento di emergenza che il nostro Paese ha vissuto credo una volta sola nella sua storia recente
Significa una pubblica amministrazione che attraverso la politica ha preferito addossare oneri impropri sulle nostre spalle
Senza nessuna considerazione sull'analisi dei costi benefici delle norme che venivano create senza nessuna considerazione sull'impatto devastante da un punto di vista economico che crea nella gestione e nella competitività delle nostre imprese
Senza nessuna considerazione sul fatto che in questo modo si crea della finta occupazione si creano dei finti i lavori che non danno un reddito effettivo e quello metto senz'serale per la ridistribuzione
Si è molto discusso nel recente passato Resnais scuote ancora oggi sulla liberalizzazione dei servizi e sulla privatizzazione
Le piccole imprese sono i grandi utenti dei servizi che hanno un peso importante nella gestione dei costi del nostro impresa
Io credo che su questo argomento ci sia una sola cosa ha da dire
Fino a quando
Noi pagheremo il costo dei servizi e ognuno di voi sa quanto la mancanza di un'attenta politica energetica sia pesata
Sui nostri conti e sui nostri bilanci da un punto di vista del l'aumento del costo dell'energia dicevo fino a quando noi pagheremo
Per servizi prezzi più che doppie rispetto ai nostri concorrenti per qualità che non sono analoghe io credo che nessuno possa permettere di dire che il processo di privatizzazione e di liberalizzazione si sia concluso noi abbiamo bisogno
Di aprire costi compatibili per servizi compatibili
E questo
Si riporta a un'altra considerazione
Siamo un Paese che da venticinque anni nella ricerca esasperata dell'unanimismo ha rinunciato allo sviluppo delle infrastrutture
Siamo un Paese che nella
è horror pacche ricerca avviene di più rapido
Sviluppo per il trasporto delle merci e dei servizi e delle persone noi rischiamo l'isolamento in una condizione in cui non possiamo non solo comunicare all'esterno ma in una condizione in cui noi abbiamo il rischio di vedere il nostro merci bloccate le nostre fabbriche
Beh infrastrutturazione significa anche la capacità e la possibilità di creare nuovi insediamenti industriali
Credo che ieri la testimonianza offerto dall'amico Squinzi rispetto ai tempi
Su cui si misura la competitività di un Paese nell'installazione e nella realizzazione di un nuovo impianto siano più che esaustivi
Novanta giorni nelle sue nella sua storia di successo all'estero fino a sette anni nella tribolata crescita nel nostro Paese
Questo significa che quando chi non capisce
Accusa gli imprenditori accusa i piccoli imprenditori
Di non saper credere in questo paese di non investire in questo Paese di non voler crescere in questo Paese si dimentica delle norme sforzo della grande sacrificio che noi facciamo
E credo che la comparazione ognuno di voi lo abbia sotto gli occhi
Se questo fosse veramente il Paese che alcuni ci descrivono dovrebbero anche questa perché spiegare perché gli altri imprenditori internazionali non vengono a investire le risorse da noi
Perché Nanni continuiamo a essere gli ultimi in Europa e nel mondo come capacità di attrazione degli investimenti dall'estero
Questo significa che questo Paese ha bisogno di profonde ristrutturazioni che permettono alle imprese di poter crescere significa e come i pretori e come cittadini noi chiediamo
La capacità di creare quel processo di riforme istituzionali che dia stabilità e attraverso la stabilità la capacità di poter fare strategie di lungo periodo
Tutto questo in conclusione per noi ha bisogno di un elemento fondamentale
La ricchezza di questo Paese ed il suo capitale umano
La formazione il patto necessario affinché attraverso la scuola si formino dei cittadini
Con una profonda capacità critica
Capace di cogliere tutti cambiamenti necessari con la rapidità necessaria e la sfida che noi dobbiamo saper affrontare la sfida che Confindustria
Lancia al Paese che la piccola industria chiede al Paese e la sfida di creare cittadini coscienti capace di aiutare prima di tutto loro stessi nella determinazione dalla qualità della loro vita futura
E con questa capacità con questa determinazione essere strumento indispensabile per il processo di crescita che oggi noi vogliamo realizzare nell'interesse nostro nell'interesse del paese e come dicevo prima nell'interesse delle generazioni future per salvaguardare il tanto che molti prima di noi come piccoli imprenditori hanno fatto e il molto e noi sentiamo di essere capace di fare e che oggi chiediamo il solo di poterla continuare a fare grazie
Mi a otto ringrazio di questa Inter
In un ruolo e non mi è proprio
A salire
Ministro dell'industria Enrico letta
Grazie io sono grato per
L'opportunità che viene data oggi
Di intervenire sull'argomento così importante rispetto al quale
Le azioni sulla competitività che sono state presentate ieri rappresentano a mio avviso un contributo significativo e fondamentale per il futuro dello sviluppo del nostro Paese
Io voglio cercare di dare sulle azioni della competitività che qui sono state presentare un giudizio che sia un giudizio nel merito che eviti
Perché è necessario che il confronto così si svolga alcuna forma di pregiudizio e che soprattutto cerchi di cogliere tutti quegli elementi e ce ne sono tanti sui quali la possibilità di fare Forti pezzi di strada insieme è oggi assolutamente necessaria
Condivido due criteri di fondo che stanno alla base delle azioni che sono state presentate il primo è quello forse per noi e per chi governa oggi il più difficile da condividere
Il criterio di comparazione della competitività
Assolutamente necessario che voltiamo pagina
Che impariamo da oggi in poi a non fare più i paragoni con il nostro passato ma di fare paragoni esclusivamente con i nostri concorrenti
E difficile
Ed è molto più facile fare paragoni con il nostro passato non c'è un dato
Dei criteri di competitività rispetto al quale il paragone con il nostro passato sia un paragone che ci vede in difficoltà
I risultati raggiunti in questi anni rappresenta una su ognuno di questi punti dei passi avanti importanti e sostanziali
Ma oggi questo non serve oggi è necessario una comparazione che sia esclusivamente con i nostri concorrenti comparazione quindi difficile perché i punti di partenza sono difficili
I punti di partenza sono soprattutto diversi e quindi la comparazione ancora più complessa così come condivido
E sottolineo con maggiore forza un altro aspetto che a me sembra molto importante
E che traspare dalle azione della competitività e cioè il ruolo della politica del Governo e dell'amministrazione non c'è niente di quello che voi dice che si possa fare senza un ruolo da protagonista della funzione di governo del paese
Non esiste la possibilità anche quelle cose siano realizzate per forza di inerzia o in assenza di una forte determinazione da parte delle istituzioni e della politica
Anche perché l'esperienza di questi anni ci dimostra il nostro Paese tipico da questo punto di vista che una cosa e scrivere le riforme
Ma quando si è scritta una riforma la parte più difficile comincia e dell'applicazione quante riforme nel nostro Paese sono state scritte bene e poi sono state svuotate nella loro applicazione credo che da oggi in poi
Il criterio dell'Unire
La azione riformista teorica è quella nella determinazione pratica sia il tema sul quale l'impegno dei prossimi anni dovrà essere fondamentale
E allora se questo è vero io credo che l'approccio ha come dovranno essere i prossimi anni del nostro Paese deve dividere rispetto alle azione di competitività che voi proponete tra due grandi criteri di competitività
Su un grande criterio quello che io definirei quello dei fondamentali dell'economia del nostro Paese
Questa legislatura
Ha praticamente completato un recupero di competitività
Di cui anche il rapporto sulla competitività dato con grande efficacia e credo che questo debba essere un elemento importante il nostro Paese è stato un Paese che ha sempre avuto dati sballati fuori fase fuori competitività sugli elementi fondamentali dell'economia l'inflazione e i tassi d'interesse il costo del denaro il deficit
Oggi noi siamo un Paese che su questi dati grazie alla rincorsa all'euro che abbiamo fatto tutti insieme
E grazie ai risultati raggiunti da questa rincorsa si trova ad avere su questi dati che erano quelli sui quali eravamo più lontani dagli altri Paesi europei un'inflazione tedesca
Un costo del denaro Franco tedesco
Una situazione di deficit pubblico
Che se non ci fossero gli interessi passivi sul debito sarebbe una situazione totalmente stabile
Questa legislatura è cominciata con la manovra da sessantadue mila miliardi
è una legislatura che è continuata con aggiustamenti di bilancio ragiona Tura che termina
Con la consapevolezza che non ascolteremo più nella nostra storia e nella vostra azione di imprenditori non ascolterete più le parole
Ma non Drina correttiva manovra di fine anno manovra di primavera tutti interventi
E fatti finanziari che erano un elemento di inciampo rispetto all'azione dell'impresa possiamo anzi provocatoriamente dire che con questa legislatura termina l'esigenza di fare leggi finanziarie
La legge finanziaria oggi così come lo stato dei conti pubblici e
Rappresenta non più quell'azione quell'elemento che tra volgeva e rendeva tutta l'attenzione dal punto di vista finanziario com'era precedentemente
Questa è la legislatura delle prime volte su tanti di questi argomenti per la prima volta l'inflazione italiana è stata sotto la media dell'Unione monetaria europea questo è avvenuto nell'autunno scorso non era mai avvenuto nella storia del nostro Paese
E questo nonostante l'impatto negativo del prezzo del petrolio
Ma se su questo punto i risultati raggiunti ci possono oggi far guardare al futuro con un sereno e fiducioso ottimismo
Noi oggi dobbiamo concentrarci su quell'altra grande categoria di criteri di competitività che io definirei i criteri dell'ambiente favorevole allo sviluppo
Che sono quelli sui quali maggiormente le azioni della competitività che voi proponete si sviluppano
Un ambiente favorevole allo sviluppo
Un ambiente
Che si è fatto
Cercherò rapidamente di citare alcuni passaggi sui quali son d'accordo con le cose che voi dite alcuni passaggi sui quali secondo me una sottolineatura maggiore sarebbe importante
Oggi dobbiamo concentrarci su creare un ambiente favorevole allo sviluppo nel nostro Paese e per fare questo
Politiche per far crescere la dimensione delle nostre imprese e politiche per poter crescere sono assolutamente essenziali
Credo che sia importante da parte mia da parte nostra lo ha fatto ieri Francesco Rutelli e condivido le cose che ha detto
Impegnarsi perché politiche perché fa crescere le dimensioni d'impresa siano la caratterizzazione della prossima legislatura io ne indico cinque di punti che a me sembrano essenziali perché la dimensione d'impresa nel nostro Paese cresca sapendo che questo è fondamentale perché la nostra competitività sia più forte
Innanzitutto
Questa è stata una legislatura nella quale l'Italia ha portato avanti tra tante difficoltà e con risultati alterni un percorso di liberalizzazioni e di privatizzazione
Importante dal punto di vista quantitativo che va completato però io non condivido la distinzione tra privatizzazioni formali e sostanziali
Credo che lo dobbiamo parlare di privatizzazioni terminate e di prima che privatizzazione che sono in transizione
Perché anche quelle formali quelle che nella rapporto sono detti definite formali sono privatizzazione che termineranno
E per come la vedo io dovranno terminare il più presto possibile
Perché se c'è una cosa che in questa legislatura abbiamo pagato
Anche in termini di capacità di essere incisivi sul terreno della liberalizzazione è stato di non aver completato alcune importanti privatizzazioni in particolare nel campo dell'energia
Sul tema del completamento del percorso del liberalizzazione nel campo energetico
Ha pesato fortemente pesantemente la crisi petrolifera il nostro Paese è un Paese che dipende dal petrolio più degli altri per il quarantadue per cento noi produciamo energia elettrica dal petrolio
La Francia per il due per cento la Spagna per il nove per cento
Nel passato abbiamo fatto scelte rispetto alle quali non siamo stati conseguente a cercare alternative eliminare il nucleare e ridurre il carbone senza fare scelte conseguenti alternative ci ha portato alla situazione di oggi
La crisi dei prezzi energetici si è riverberata nel nostro Paese in una crisi di competitività per le imprese molto pesante quali sono le strade sulle quali muoversi le cose che abbiamo fatto e quelle che dovremmo fare
Innanzitutto interventi immediati per tamponare noi nella finanziaria dell'anno scorso abbiamo deciso una scelta impopolare
è stata fortemente criticata che io voglio qui rivendicare e difendere è stata quella di mettere a disposizione del sistema delle imprese
Un intervento per la riduzione della fiscalità sull'energia sui costi dell'energia elettrica
Che è stato esclusivamente sul costo dell'energia elettrica per l'attività imprenditoriale
Credo che questa scelta complessa difficile che è valsa un contributo complessivo che la Finanziaria su questi temi ha dato di circa due mila miliardi fosse necessaria per tamponare scelte sbagliate fatte in passato
Ma questi Tamponi ovviamente servono soltanto a lenire le ferite
Il secondo obiettivo e quello di un completamento rapido della liberalizzazione dell'energia nel nostro Paese
Sulla base delle indicazioni che l'Unione Europea sta dando cercando di essere in condizioni di creare rapidamente nel più breve tempo possibile questa è la linea sulla quale abbiamo con determinazione operato i concorrenti dell'ENEL per essere in condizione di offrire in atti situazioni di reale concorrenza una offerta di produzione di energia elettrica che consenta al nostro sistema imprenditoriale di essere più competitivo
La recente sentenza dell'Antitrust da questo punto di vista è intervenuta per accelerare questo processo che ci vede pronti e determinati a fare la nostra parte
Terzo obiettivo è quello di spostare sempre di più in tema di politica energetica verso fonti che riescono ad evitare i danni della situazione dello scorso anno
Liberalizzazioni che però ci hanno visto dentro l'Unione europea se facciamo proprio l'esempio della approccio di benchmarking in una situazione che non può essere liquidata in poche parole
Su alcuni percorsi liberalizzazione nel campo delle telecomunicazioni delle energie del gas
La nostra situazione è stata è stata giudicata dall'europea una situazione di molta maggiore libertà economica di quella di molti nostri concorrenti a partire dalla Francia per andare nei confronti della media degli altri Paesi europei
Il secondo punto
E quello dell'internazionalizzazione
Oggi le nostre imprese o sono forti sui mercati internazionali o non riusciranno a essere imprese veramente competitive
Per fare questo c'è bisogno di un lavoro che sia di sinergia abbiamo cominciato e provato a farlo insieme
Se non ci sono banche italiane che investono all'estero anche le nostre imprese avranno più difficoltà
è stato un periodo da questo punto di vista difficile perché il nostro sistema bancario avuto ristrutturazioni profonde
Ha guardato più alla situazione interna che agli investimenti esteri
Per fare questo è evidente che c'è bisogno di banche più grandi politiche di fusioni bancarie
Che riescano a creare degli importanti gruppi che siano in condizioni di investire all'estero con un forte stimolo che da parte nostra venga saranno un elemento chiave per la competitività del nostro sistema abbiamo lavorato in questa dimensione in questa direzione
Così come condivido le indicazioni sulla Sace indicazione sulla Simest sugli impegni che non abbiamo preso sulla regionalizzazione di questi strumenti impegni che hanno visto non sempre un atteggiamento collaborativo da parte di tutte le regioni italiane
Quello che è certo e che impresa di troppo piccola dimensione sono imprese che non riusciranno essere presente sui mercati internazionali in modo significativo
Che finiranno per avere una presenza troppo episodica pensate che oggi quarantanove virgola nove per cento del nostro sistema imprenditoriale che esporta esporta meno di cinquanta milioni all'anno
Credo che questo da solo indizi la situazione di difficoltà nella quale siamo alle necessità che il patto c'è proponete per far crescere la dimensione nostra impresa sia un patto da portare avanti il terzo punto
Mercati finanziari che siano in condizione di fare investire sullo sviluppo mercati finanziari nei quali non sia solamente il capitale di famiglia o il credito bancario o la quattro otto otto ai finanziare lo sviluppo mercati finanziari quali vi sia
Capitale di rischio né quale che sia la possibilità
Di farsi che dalle riforme previdenziali escano fondi pensione e nel nostro Paese mancano mancano drammaticamente per favorire investimenti di sviluppo che sono invece essenziali
Il quarto punto la flessibilità del mercato del lavoro un mercato del lavoro che non spinga a rimanere piccoli il mercato del lavoro che spinga accrescere
Sul tema della flessibilità sono state dette tante cose io le dico una sola in questa legislatura nove su dieci dei posti di lavoro che sono stati creati dei novecentotrenta mila posti di lavoro che sono stati creati
Sono applicazioni del pacchetto tre questa è la dimostrazione di due cose la prima che aveva ragione chi come molti di voi chiedeva con forza una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro questo stato utile positivo ha creato più occupazione
I risultati oggi si vedono
In secondo luogo che sulla flessibilità del mercato del lavoro non siamo all'anno zero siamo dentro un percorso che è iniziato che va completato che avremmo potuto completare se non ci fossero stati i ricevimenti che da questo punto di vista giuridico negativamente
La prossima legislatura dovrà essere in condizione
Di raggiungere
E di completare questi risultati che in questi anni di governo sono stati impostati e che ritengo risultati importanti qui significativi il quinto punto per poter crescere e quello di investire in ricerca e sviluppo
Troppo poco oggi si investe in ricerca e sviluppo troppo poco questo capita nel sistema delle imprese troppo poco questo capita nel sistema dell'interventi pubblici questo è un tema sul quale la capacità di far crescere il nostro sistema sarà fortissima
Se riusciremo ad applicare a inventare nuovi strumenti la legge finanziaria ultima propone il credito d'imposta sulla ricerca nell'impresa
Oggi la legge quattro otto otto serve anche per l'innovazione tecnologica partire dei bandi di questo anno
Con i fondi del dieci per cento degli UMTS sono stati creati una serie di strumenti per favorire il rapporto tra ricerca e impresa che io vi chiedo pressantemente di utilizzare interventi di spin-off interventi per far crescere il le sinergie
Oggi lo Stato il Governo non tira più il messaggio subliminale per cui in una situazione di stretta la prima cosa che si taglia sono alla ricerca e la pubblicità e non tutto il resto oggi il messaggio che vogliamo che passi sia che la prima cosa sulla quale l'investimento deve essere deve essere l'investimento in ricerca e innovazione il credito di imposta va in questa direzione quello sulla ricerca
Una lira ci mette l'imprenditore lo Stato ci mette una seconda linea è la dimostrazione che da questo punto di vista qualche risultato importante lo si può sicuramente
Raggiungere e credo che attorno a questi temi la possibilità di completare percorsi che creino l'ambiente favorevole sono assolutamente fondamentale
è stato molto importante l'impegno che Confindustria assunto sul tema dell'emersione che voglio dare atto del coraggio che Confindustria ha avuto in questi mesi nell'affrontare un tema impopolare
La lotta sul sommerso il patto sul sommerso ci vede pienamente d'accordo
L'ha detto ieri Francesco Rutelli e lo ripeto
Un patto sul sommerso che continui con le politiche sono state svolte in questi mesi ma che lo aggredisca in modo più specifico e più mirato dovrà essere uno dei temi chiave della prossima legislatura
Risultati sono stati raggiunti su questo ma affinché il nostro Paese non toglierà lo scandalo del lavoro nero che ci vede ancora oggi drammaticamente in coda a qualunque classifica credo che qualunque possibilità di uno sviluppo serio e sereno sarà compromessa la prossima legislatura dovrà essere quella rispetto alla quale su questi temi riusciremo o dovremo riuscire a raggiungere risultati importanti
Così come e mi avvio a concludere il tema chiave che nelle azioni di competitività e sviluppato se posso dire io l'avrei sviluppato di più è il tema dell'integrazione è il tema dei rapporti con i flussi migratori che è importante non guardare soltanto dal punto di vista dell'ampliamento delle quote di immigrati
E di lavoratori extracomunitari per le aree del Paese che sono oggi sature e che non riescono a trovare manodopera è un tema delicato difficile sui quali è necessario che a queste politiche a queste scelte seguano
Politiche complessive sociali e culturali che riescono a favorire un'integrazione rispetto alla quale il nostro Paese indietro oggi non abbiamo quote di immigrati che sono assolutamente inferiore rispetto a quelle di Germania e Francia eppure viviamo da questo punto di vista una situazione di irrazionalità
Di emotività neanche questa campagna elettorale su questi temi purtroppo dà il peggio di sé che io credo non facciano bene alla competitività del sistema
All'assemblea dello scorso anno nel mese di maggio l'assemblea l'insediamento di Antonio Damato
Avevo completato l'intervento sottolineando l'impegno che ci prendevamo a completare la riforma della struttura di Governo e la nascita del ministero delle Attività produttive oggi posso dire che questo impegno è stato mantenuto
Posso anche dire e posso chiedervi con forza fatte in modo fate la vostra parte perché non si torni indietro da questa strada
Fare sì che vi sia un unico ministero che mette insieme l'attività e le azioni sulla competitività interna e quelle sull'internazionalizzazione
Un unico ministero che riesca a creare questa sinergia tra la situazione dello sviluppo territoriale quella della competitività interno ecco del commercio internazionale è una scelta di modernità importante sulla quale l'applicazione dal primo giorno della prossima legislatura dovrà essere sta stringente determinata con grande impegno credo che su questi temi sulla capacità di capire che il futuro dello sviluppo del nostro Paese passa attraverso l'applicazione coraggiosa e determinata di queste scelte
La condivisione di un impegno che ha visto in questi anni raggiungere risultati importanti e che ha visto guardare ai prossimi cinque anni con altrettanta attenzione debba essere un impegno principale
Sul quale non si può fare sconti e sul quale non è possibile pronunciare parole retoriche io ho voluto essere come voi concreto finisco
Soltanto con un appello un po'retorico ma quale credo moltissimo
Non entriamo in una campagna elettorale
Che da questo punto di vista e rivista rischia di essere sicuramente dannosa per la capacità di rendere determinato le politiche che possono far continuare a riprendere competitività al nostro Paese e soprattutto abbiamo delle scelte che sono scelte importanti
Nella mia prende esperienza politica mi hanno sempre raccontato però sempre
Cercato di interiorizzare una massima un impegno che ha un impegno di vita
Che era un impegno con il quale forse l'unico vero statista del nostro Paese Alcide De Gasperi aveva iniziato la ricostruzione
Diceva sempre a tutti i candidati del suo partito se volete servire lo Stato quando vi presentate
Sappiate sempre che dovette promettere meno di quello che sapete già di poter mantenere io credo che questo atteggiamento sia l'atteggiamento con il quale i prossimi cinque anni potranno essere altrettanto importanti per lo sviluppo del nostro Paese di quanto lo sono stati cinque anni che sono passati grazie
Grazie al ministro letta erede del suo intervento invito il professor Tommaso Padoa Schioppa componente del comitato esecutivo della Banca centrale europea per il suo intervento la competitività dell'Italia
Parlo di fronte a questo uditorio
Con la consapevolezza che ciascuno di coloro che ascoltano a contemporaneamente tre funzioni
Responsabile di un'impresa il cui interesse produrre e guadagnare
Era presente anche di un settore dell'economia
Prevalentemente la piccola industria
Che ha interessi di categoria cioè distinti e talora opposti a quelli di altre categorie
Ma è anche membro di quella che si usa chiamare la classe dirigente del nostro Paese
La classe dirigente composta dalle persone che hanno funzioni di decisione e di guida nella vita economica culturale politica siano essi insegnanti dirigenti d'impresa
Giornalisti avvocati magistrati banchi lì sindacalisti
Queste persone hanno in comune il fatto che le loro azioni le loro decisioni
Oltrepassato il confine del particolare
Hanno un effetto generale
Costituiscono un modello per molti
Per gran parte del decennio passato l'Italia e progredita sotto la duplice spinta di due fattori Esterni l'Europa e i mercati internazionali
Ora
Che aveva permesso di entrare nell'euro
Chi di voi si pone il problema della competitività dell'Italia questo il titolo assegnato al mio intervento
Non può prescindere da nessuna delle tre funzioni che ho menzionato
In particolare non può prescindere dalla terza
Perché solo in termini di un interesse generale che può superare l'Italia e qualche volta deve correggere l'interesse di impresa e quello di categoria
Che acquista significato applicare la nozione di competitività
Non ha una sola impresa una categoria ma l'intero Paese
Il tema della competitività si pone infatti contemporaneamente a diversi livelli
Continenti nel mondo paesi in un'area come l'Unione Europea
Settori entro un Paese in paese entro un settore produttivo
Parlerò prima della competitività dell'Europa poi dell'Italia
Valutare l'economia europea significa confrontarla con gli Stati Uniti d'America
Se chiamiamo miracolo un evento favorevole che si ritiene impossibile
Quello che gli Stati Uniti hanno compiuto negli ultimi anni può ben dirsi un miracolo economico
Negli ultimi dieci anni il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è cresciuto cumulativamente di circa il trentaquattro per cento
E in cinque di questi anni la crescita è stata pari o superiore al quattro per cento
In Europa la crescita cumulata non ha raggiunto il venti
Dal mille novecentosessanta a oggi il numero di occupati negli Stati Uniti è più che raddoppiato
Mentre l'Europa è cresciuto solo di un quarto
La crescita potenziale statunitense oggi stimata intorno al tre in mezzo quattro per cento
Quella dell'Europa al due due e mezzo per cento
La competitività è dunque un problema dell'Europa non solo dell'Italia
è diffusa una tesi pessimista secondo cui nella concorrenza tra grandi aree l'Europa sarebbe condannata
O restare in un circolo vizioso di poco mercato rigidità poca mobilità iper protezione sociale
Oppure diventare America essa stessa
Adottare in tutto e per tutto il modello americano di Stato e di società
Due cornetti un dilemma ugualmente ardui da percorrere
E sgraditi da un punto di vista economico sociale e politico
Non condivido né l'una nell'altra versione della tesi pessimista
A entrambi conteremo porrei una tesi della possibilità che esprimerei così
Il miracolo USA non è irripetibile nella formula americana è l'unica atta a conseguirlo
L'Europa può correre e vincere senza abbandonare il suo modello purché ne corregga difetti ed eccessi
Ha già compiuto passi rilevanti
Molto le resta da fare
Il modello europeo ha un proprio connotato di fondo nell'estesa e solida rete di sicurezza sociale assegnata allo Stato ad altri poteri pubblici istituzioni sociali
In tutta Europa con specificità diverse da Paese a Paese ma secondo principi comuni
Questa rete si è costituita negli ultimi due secoli
Per far fronte ai bisogni delle classi più umili rimuovere la povertà aiutare il disoccupato garantire assistenza agli anziani assicurare una pensione ai lavoratori e agli invalidi civili
Grandi riforme del proprio assetto economico l'Europa ne ha già compiute
Soprattutto nell'ultimo quindicennio
Il mercato unico
La convergenza macroeconomica
Lei euro
Sono le più importanti
Riforme di enorme portata forse maggiori di quelle compiute da ogni altra comunità di paesi non dobbiamo dimenticare che alla firma del Trattato di Roma nel mille novecentocinquantasette
Le cosiddette quattro libertà libertà di circolazione di beni servizi capitali e persone
Che i Paesi si impegnavano a darsi tra loro non erano ancora realizzate nemmeno entro i Paesi stessi
Molto però resta da fare per conciliare il modello europeo con le regole di una competizione mondiale
Nei servizi di pubblica utilità la concorrenza e scarsa o assente
Nel mercato del lavoro le regole proteggono chi ha già un lavoro non chi lo cerca
I mercati dei prodotti sono ancora fortemente irrigiditi da regole e divieti
Il percorso da compiere lungo e va affrontato a più livelli autorità politiche nazionali autorità europee parti sociali società nel suo complesso
La solidarietà sociale è un valore che non è necessario sacrificare per essere competitivi e per crescere
Basta osservare i recenti risultati di alcuni Paesi per avere una conferma delle potenzialità del modello europeo
L'Olanda e l'Irlanda hanno dimezzato il loro tasso di disoccupazione nell'arco di un decennio la Finlandia dalla metà degli anni novanta lo ha ridotto di più di otto punti percentuali
Queste e altre economie in Europa hanno saputo combinare seppure con diverse formule tradizione di stato sociale con importanti guadagni di competitività
Spostiamo lo sguardo dal globo al continente e osserviamo il nostro Paese
Come in Europa e nel mondo così l'Italia in Europa ha compiuto grandi progressi nel colmare squilibri che duravano da decenni ed erano ancora gravissimi all'inizio di quello appena concluso
Ma come l'Europa così l'Italia soffre di lentezze incompiute se ritardi
Politiche macroeconomiche sostenute dall'impegno concertato delle parti sociali hanno riportato l'inflazione sotto il tre per cento
I conti pubblici sono stati risanati
Si sono avviate importanti riforme che hanno dato più libertà e miglior disciplina i mercati favorito lo sviluppo regionale sollevato lo Stato dalla gestione di attività produttive
Proprio sul finire del decennio il lungo sforzo di risanamento ha incominciato a dare frutti
La crescita del prodotto interno lordo e l'aumento dei posti di lavoro sono stati nell'ultimo anno il risultato migliore conseguito dall'inizio degli anni Novanta
I recenti dati positivi tuttavia non bastano ancora a fare uscire il Mezzogiorno dal suo ritardo storico ad allargare l'ingresso nel mercato del lavoro a offrire fiducia ai giovani
A realizzare appieno le potenzialità dell'Italia
Il rapporto fra occupati e popolazione in età lavorativa e circa dieci punti sotto la media europea
Il tasso di partecipazione non aumenta mentre sale negli altri paesi europei
La dinamica dei costi e dei prezzi italiani dopo l'avvio dell'Euro supera ancora di circa un punto all'anno la media dei concorrenti europei
Non inganni l'esiguità di questa cifra di un solo punto né inganni il fatto che non si possa propriamente parlare di inflazione
è una cifra che deve preoccupare perché segnala una continua perdita di competitività
Il documento elaborato da Confindustria rileva un deterioramento della posizione competitiva dell'Italia nell'area dell'euro un peggioramento del saldo commerciale una complessiva erosione delle quote di mercato
Che cosa frena la crescita dell'economia italiana
Gli impedimenti non vengono dal fatto di essere in Europa
Le strade che l'Europa ci ha chiuso non solo quelle della prosperità economica sono quelle del disordine e del declino inflazione svalutazione del cambio
Bilanci pubblici squilibrati finanza protetta assistenza a impresa e perdenti
Se da questi mali ci siamo liberati lo dobbiamo in gran parte alla spinta europea
Dall'Europa non vengono impedimenti ma neppure soluzioni il mercato e la moneta unica danno maggior crescita in maggior stabilità all'intera area dell'euro ma non distribuiscono questo beneficio a ciascuno in parti uguali
Anche in un gioco a somma positiva alcuni vincono molto altri di meno altri addirittura perdono dipende dall'abilità con cui partecipano alla contesa
L'Unione Europea richiama all'ordine o punisce chi viola le regole
Non chi è meno bravo di altri
La bravura ogni Paese deve sapere se la dare da sé con volontà allenamento intelligenza delle situazioni senso dell'interesse generale
Proprio in questo tipo di contesa l'Italia come oggi la Spagna l'Irlanda l'Olanda a primeggiare atto per molti molti anni
E crescendo a ritmi nettamente superiori alla media europea ha recuperato secolari ritardi
Nulla esclude che ciò avvenga di nuovo
Se allora ci interroghiamo sulla competitività italiana guardando alla componente del nostro sistema produttivo presente in questa sala
Ci colpisce che nell'ultimo decennio
I principali punti di forza e di debolezza del modello produttivo nazionale si siano estremizza
è diminuita la dimensione media d'impresa
è aumentata la specializzazione tecnologica e commerciale nei comparti tradizionali
Si è aggravata la debolezza dei settori dove prevalgono grandi dimensioni economie di scala contenuto tecnologico
Alle piccole imprese del made in Italy va il grande merito storico di avere fatto uscire l'Italia dalla povertà e dalla crisi di un'agricoltura ad alta intensità di lavoro
E se sono all'origine della crescita italiana dal dopoguerra a oggi
Con vitalità inventiva ambizione cura della qualità hanno raccolto le nuove sfide competitive
E smentito chi si aspettava che interi settori soccombe solo alla concorrenza di Paesi di nuova industrializzazione
Attraverso lo sviluppo dei distretti industriali hanno compensato gli svantaggi della piccola dimensione con elevata specializzazione
Cioè si milita nell'utilizzo dei fattori produttivi sviluppo di reti di collaborazione e di informazione
Sono questi risultati emeriti
Che la piccola industria acquisito per l'intera economia non solo per sé
Non vi è stato però un dinamismo equivalente nella rimanente parte del sistema produttivo
Sì che oggi la piccola industria non è sufficientemente affiancata da un ampio e vitale comparto di medie e grandi imprese industriali
In circa vent'anni l'occupazione delle imprese manifatturiere con più di cinquecento addetti è scesa intorno al quindici per cento del settore dimezzando la propria incidenza
è del cinquantasei per cento in Germania e del quarant'
Da tre infranti le imprese medie quelle fra cento e quattrocento addetti rappresentano solo il dieci per cento del totale
Contro il diciassette in Germania il sedici in Francia
Il relativo declino dell'industria grande e media e nocivo alla crescita e alla competitività perché dimensione aziendale innovazione e sviluppo economico tendono a muoversi insieme
La grande innovazione industriale nasce da un tipo di ricerca che è prerogativa della grande impresa non della piccola circa l'ottanta per cento della ricerca industriale italiana si fa impresa con oltre cinquecento addetti
Mentre non se ne fa quasi nulla al di sotto dei cinquanta addetti
Conseguenze del declino dell'industria medio-grande sono l'esiguità del contributo dei beni ad alta intensità tecnologica al totale delle esportazioni di manufatti solo la metà della media europea
Ed è la propensione a investire in ricerca e sviluppo meno della metà e in Francia in Germania
Si è così a cresciuta negli anni la specializzazione produttiva e commerciale nelle lavorazioni tradizionali
Un quarto del valore aggiunto della trasformazione industriale
Si produce in industrie alimentari tessili del cuoio del legno dove sono presenti il quaranta per cento delle imprese italiane
Un sistema produttivo povero di imprese medie e grandi povero di ricerca concentrato in industrie mature a bassa intensità tecnologica
è un sistema poco competitivo
Nel quale anche la piccola industria che pure ne costituisce l'elemento di forza rischia di vedere ridotti i margini per forti guadagni di produttività perfetti di ricaduta da altri settori
Le potenzialità di crescita di un sistema economico si formano certo anche sulla capacità di generare innovazioni minori sfruttando e modificando le grandi innovazioni prodotte dalla grande impresa
Ma questa capacità rischia di vedere in dipinte le proprie fonti se la grande innovazione Langue
La piccola industria insomma parte di un sistema le cui parti e i cui problemi sono interdipendenti
Il mondo della piccola industria non può dunque non interrogarsi sulla crescente anomalia del sistema produttivo di cui è parte
Sia perché ne patisce le conseguenze negative sia perché l'anomalia trova origine almeno in parte nel suo spesso hanno
Affinché si avvii un graduale riequilibrio della struttura industriale italiana occorre allora che negli anni a venire cresca il numero dell'impresa che da medie diventano grandi
Cresca il numero delle piccole che diventano medie
Dove sono gli ostacoli a una siffatta evoluzione alcuni e stacco lì sono esterni all'impresa
Sebbene la relazione tra sette istituzionale dimensione delle unità produttive sia complessa non vi è dubbio che rimanendo al di sotto di determinate soglie
L'impresa gode di vantaggi competitivi
Minori oneri fiscali e contributivi minori vincoli normativi e amministrativi rapporti di lavoro meno diffuso
è il sistema degli incentivi implicito nella regolamentazione nel fisco nella disciplina del lavoro
Che spinge a decentrare la produzione verso un'età molto piccole oppure a cercare le prestazioni di lavoratori indipendenti spesso privi delle tutele assicurate al lavoro dipendente
Perché la struttura produttiva si riequilibri occorre riequilibrare questo sistema di incentivi la contrattazione centralizzata ad esempio ha svolto una funzione insostituibile nella lotta all'inflazione e nel mitigare il conflitto sociale
Ma oggi incombono nuove sfide che spingono da un lato verso un decentramento della contrattazione aziendale e territoriale dall'altro verso politiche retributive dell'impiego compatibili con la grande flessibilità che il lavoro ha acquisito nel tempo
Se la creazione netta di posti di lavoro in Italia
Che la creazione netta di posti di lavoro in Italia sia avvenuta negli ultimi quattro anni
Come citava anche il ministro letta quasi interamente nella forma di contratti temporanei o a tempo parziale suggerisce l'importanza dei passi compiuti ma si gioisce anche devi vedere procedure e istituti del tradizionale rapporto di lavoro a tempo indeterminato
Esistono poi
Esistono poi fattori interni all'impresa stessa soggettivi
E si si riassumono nella difficoltà di passare dal mondo semplice della piccola dimensione al mondo complesso della grande
La finanza e la direzione stessa dell'impresa sono forse i due campi nei quali il passaggio è particolarmente aree tale da spaventare l'imprenditore e scoraggiarlo da lasciare il porto sicuro di un'attività ancora interamente sua familiare in ogni senso
Piccola dimensione significa minore bisogno di capitali meno banche per casa
Rapporto diretto e continuo con chi fa il lavoro
Verità dei rapporti umani
Concentrazione della proprietà del controllo comando esercitato direttamente dal titolare
La transizione verso una dimensione media può apparire una vera e propria rotti addirittura una estranee azione
Concludo
Per cogliere appieno i frutti del suo recente passaggio mille euro l'Italia ha bisogno di divenire più competitiva
è compito Complesso che può riuscire solo se c'è la spinta della stessa tensione civile da cui scaturì il successo dell'entrata nell'euro quella tensione non verrà da fuori
è compito della classe dirigente crearla
La classe dirigente non è la classe politica anche se chi opera in politica ne fa parte
Tanto meno a un partito politico non cambia al volgere dei risultati elettorali
Non è neppure un blocco di potere perché il primo requisito per assolvere bene il proprio compito quando se ne fa parte
E la totale indipendenza di giudizio
Addirittura l'indipendenza dal proprio interesse particolare o di categoria
Chi ha interesse alla competitività dell'Italia non solo a quella della propria impresa o del proprio settore
Deve oggi auspicare un rafforzamento della media e della grande industria non solo della piccola e deve adoperarsi attivamente per questo rafforzamento la stessa piccola industria la categoria che ha dato all'Italia crescita e benessere ha bisogno di essere affiancata da un robusto settore di medie e grandi industrie senza il quale essa stessa sarebbe fragile e precaria grazie
Grazie a lei professore
Invito Bruno Vespa a salire sul palco per moderare la nostra tavola rotonda
Piccolo problema tecnico di preparazione dei microfoni e potremo andare poi corso alla nostra tavola rotonda
Schierare dalle attività che non è in grado di fare in modo competitivo e deve dare quei servizi che permettono ai cittadini e all'impresa e di rapportarsi nei confronti dello Stato stesso fra di loro e con con gli altri Paesi in modo più competitivo in modo più trasparente può fare qualche esempio
L'esempio più semplice quello relativo assisteva delle concessioni deve scomparire sistema delle concessioni
Deve scomparire perché un cittadino per non essere intermediato da un potere politico che
Attraverso mille rivoli determina inefficienze posizioni di potere personale tutela delle corporazioni devono scomparire le corporazioni
Non hanno più ragione d'essere
Il mercato va regolato d'autorità credibili e indipendenti non deve esserci più il privilegio del principe che blocca lo sviluppo del Paese posso chiederle Eugenio Scalfari se è d'accordo con questa analisi
Sostanzialmente sono d'accordo
Quando poi
L'amico non deve fare
Altro che quello che il privato non può fare evidentemente si introduce qui un concetto soggetti
Cioè che cosa è
Che il privato un po'
Qui la discussione aperta e di conseguenza resta aperto il fluido il concetto reciproco cioè di quello che deve fare lo Stato
Allora
C'è un criterio per valutare
Il pubblico servizio
Cioè il pubblico servizio deve essere uguale per tutti
O deve essere differenziato
Lo Stato normalmente quando gestisce un pubblico servizio
è tenuto a farlo uguale per tutti
Se gestisce la sanità la sanità pubblica è quella che può essere utilizzata ovvero dal ricco perfino dal ricchissimo laddove ci siano degli ospedali e non mancano in Italia i quali hanno dei punti di eccellenza sulle cliniche private alcune ci sono
Più duro
E questi debbono avere parità di accesso per tutti
E così via potrei citare tanti altri pubblici se
Sulle concessioni è d'accordo con quello che lui concessioni sono d'accordo nella ipotesi
Che non esista più alcun bene pubblico
Perché se esiste un bene pubblico lì deve esistere la concessione al privato
Allora certe più il bene pubblico viene privatizzato il che è auspicabile
E più diminuisce scompare la necessità della concessione ma ci sono dei beni pubblici che difficilmente possono essere dati interamente perlomeno ai per
Faccio un esempio che è quello dell'ente
Lettere un bene pubblico
Naturalmente le tecnologie in progresso diminuiscono
Il concetto diete come ben
La la tecnologia satellitare per esempio fa giustizia del bene pubblico ente ma per quel tanto che il bene pubblico Rete continua ad esistere li inevitabilmente insiste la concessione
Poi c'è tutto una questione molto sottile francamente vorrei che qualcuno mi alla chiarisse
Nella differenza tra la concessione e la licenza questo
Ho la sensazione che sia più una distinzione terminologica
Giuridica verrebbero ma comunque
Su questo punto non avrei altro da dire poi avrete le considerazioni da fare che tu mi dirai quando debbo fare
Parte coincidenti e in parte parte diverse secondo lei è possibile che lo Stato rinunci a tutti i beni che ha
In favore dei privati quindi abolendo le concessioni arrivando al massimo di privatizzazioni possibili
Ma io penso che lo Stato posso così l'obiettivo non solo di dare lo stesso bene uguale per tutti
Ma anche ridare di fare degli interventi mirati ad alcune categorie speciali precisamente le più povere e quindi possa porsi l'obiettivo di costituire una rete di sicurezza
Se questa dette la gestisce direttamente oppure la rende accessibile con altre cose per esempio di Walter scolastici o cose di questo tipo rimane molto da discutere dipende dall'approccio che si segue
Ma penso che possano essere un compito dello Stato quello di occuparsi di far sì che i divari di reddito non superino certi livelli e quindi di agire in senso contrario dei divari di reddito come dico o direttamente o semplicemente con opere di redistribuzione questo gli Stati moderni lo stanno facendo da centinaia di anni
La tesi di D'Amato cioè di chiamare da un lato le in prese a fare dei passi in avanti ad adeguarsi a un mercato su forte evoluzione e di chiedere delle contropartite al Governo la convince ma direi che è una tesi audace nella realtà italiana
Mi piace vorrei vedere come poi si sviluppa cioè molte delle cose questo documento sono estremamente interessante innovative perché audace ho dato perché dovrà audaci perché vanno contro una cultura
Devo dire ormai consolidata stratificata in Italia in tutte le parti politiche
Prima Tronchetti Provera parlava per la necessità di disincaglio stare le corporazioni
Queste sono cose che magari interessi dicono sempre quando poi però si vanno a introdurremo a cercare di introdurre regole di concorrenza in alcune strutture professionali abbiamo delle fortissime levate di scudi
Il professor più Panebianco sul Corriere ha citato il caso di alcune ammissioni all'università sono vale se non vado errato no alla fine poi chi era stato escluso dai concorsi attraverso un azione trasversale di tutti gli schieramenti politici è riuscito commissione dopo Commissione a ribaltare quello che espressa
Volontà della legge
Ma allora Panebianco questa audacia può diventare utopia
Utopia
Questo questo naturalmente io non lo so io credo che perché non bisognerebbe avere la la palla di cristallo nessuno di noi ha la sfera di cristallo quello che i io credo è che una cosa e ciò che noi auspichiamo e credo siamo in molti ad auspicare
Una riduzione dell'intervento dello Stato il fatto che i beni pubblici vengano definiti diciamo in modo meno allargato di come era stato fatto della Prima Repubblica altro è quello che è possibile fare
Quello che è possibile fare e molto condizionato anche dalla nostra situazione istituzionale io credo che pochi sappiano che noi siamo in questo momento il Paese dell'Occidente col massimo di frammentazione partitica in tutto l'Occidente
Negli anni sessanta settanta il Paese che aveva il record era la Finlandia che era un Paese fortemente frammentato adesso noi siamo questa il paese più frammentato un Paese con un tasso di frammentazione come questo
Può fare spesso molto poco in termini di quello che si dovrebbe fare o si auspica o si auspicherebbe fosse fatto
E una delle ragioni e che un sistema altamente frammentato lascia ai governi un margine d'azione molto debole in altri termini noi chiediamo tanto al governo e della nostra tradizione assumendo che i governi siano molto potenti
Spesso la politica qui è potente ma non necessariamente i governi perché i governi hanno spesso un tempo di azione limitato uno due anni poi il premier non si sa perché cade pensate la differenza che c'è tra la nostra situazione e quella di quasi tutti i Paesi europei
In un qualunque Paese europeo una persona che si candida leader leader di un partito che vince le elezioni ha di fronte a sé cinque anni di governo Luís non il suo schieramento Luís come primo ministro
Sai inoltre che se governa bene e vince le elezioni altri cinque anni cioè noi abbiamo dei primi ministri che personalmente sanno di avere di fronte a sé cinque e se va bene dieci anni di governo
Chi ha di fronte a sé questo tempo dieci anni di governo può impostare e come dire aver neanche una remunerazione politica voglio dire in termini consenso
Delle politiche non di brevissimo respiro perché sa che anche una politica impostata oggi può dargli frutti politicamente tra sei anni sette anni allo stesso leader politico
Da noi non è così perché l'orizzonte di un primo ministro che lo abbiamo visto anche col maggioritario e di uno due anni noi abbiamo tutta una serie di di di terreni che sono benissimo indicati anche nel rapporto di Confindustria cui se ne potrebbero aggiungere altri che richiederebbero delle politiche diciamo di lungo termine cioè non si affrontano naturalmente
In pochi mesi con un decreto comunista che di decreti ma richiedono interventi Polito e siamo il tema delle infrastrutture questo è un tema che richiede una un ambito che richiede una politica di medio termine almeno per mettere il Paese nelle condizioni di avere infrastrutture adeguate ma con governi che hanno che si muovono un orizzonte temporale di uno due anni perché subito dopo poi capita l'imboscata
Il cambiamento di maggioranza e così via quelle politiche che potrebbero dare frutti a sei sette anni non ci sono
Il mi scusi secondo lei
Visto che siamo a meno di tre mesi dalle elezioni questo rischio lo corre nebbie allo stesso modo un governo di centrosinistra un governo di centrodestra
Quali la mia impressione è questa che essendo l'assetto istituzionale
Costruito in modo da vere noi abbiamo avuto sempre un sistema non non parlamentare ma assembleare su una forma di atta parlamentarismo degenerato cioè con un Governo fortemente dipendente dal Parlamento
Non abbiamo avuto nei sistemi di cancellierato nei una qualche tipo di primato del governo
Allora io credo che un governo l'abbiamo visto benissimo in caso pro
Un come dire ci può essere una spinta politica che da ha una leadership ha una maggioranza una qualche capacità d'azione per un certo periodo ditte
Diciamo un anno
Un anno e mezzo due
Poi la spinta si esaurisce e a quel punto ritorna in ballo il nostro assetto istituzionale la nostra debolezza istituzionale
Il fatto che dopo un po'i governi si indeboliscono e ricominciano i gruppi di Benito a agire con forza quindi onore riusciamo ad agire sull'assetto istituzionale o noi avremo sempre questo problema
Oggi sul Sole ventiquattro Ore il professor Barbera
Costituzionalista Augusto Barbera
Fa un'osservazione di grande interesse proprio ai fini di fare qualcosa su questo fronte perché se non diamo l'orizzonte di alcuni anni
A il primo ministro si chiami Prodi Berlusconi comunque si chiami noi non non ce la facciamo a ottenere che i governi in postino politiche di lungo la recinzione adesso si chiamerebbero intendi quella come lo dico sì avrebbero però io dicevo di Prodi ma e e senza senza fare nulla contro Rutelli però novità in un altro assetto oggi avremmo Prodi come a contrapporsi a Berlusconi Prodi a dire io ho cinque anni di governo le spalle mi presento di fronte agli elettori cioè noi diamo per normale quello che in Europa normale non è
Cioè che non ci sia Prodi ha fronteggiare il suo concorrente cioè cioè la presenza di la candidatura di Rutelli e fare
La candidatura di Rutelli in questo senso le pare un incidente costituzionale no ma io non non era questo no io mi paro Della Seta istituzionale di quello che ha provocato l'incidente ivi istituzionale è stata la caduta del governo Prodi è quello il punto e con tutto ciò che sketch seguito non volevo dire nulla contro un singolo candidato parlavo di assetto istituzionale che passi che chi ha vinto le elezioni la volta precedente non è la persona che oggi si presenta di fronte agli elettori che ovviamente a a quella maggioranza anche una sua forza e lui che può dire io ho tenuto conto questi risultati bene e gli elettori che vanno bene ma questa è una cosa noi siamo abituati a un sistema che non consente questo ma questa è la norma in Europa il professor Barbera fa una proposta che io credo almeno capisco dunque in campagna elettorale non si riesce a ottenere che che i candidati ci ragionino sopra c'è la ma una proposta che può aiutare andare verso i governi di legislatura perché questo di cui noi abbiamo bisogno e questo di cui sto parlando
E cioè la proposta che si instauri una convenzione costituzionale
Per la quale
Il diritto di scioglimento delle camere previsto dall'articolo è colato a picco l'ottantotto
Torni ad essere di fatto come era nello Statuto Albertino ma come in tutti quasi tutti i sistemi di democrazia maggioritaria la Gran Bretagna è Blair ribadire alla alla regina per per favore
Scioglie le Camere formalmente spetta alla regina ma di fatto il primo ministro che si torni a fare in modo che di fatto il potere di scioglimento torni nelle mani del primo ministro perché questo avrebbe un fortissimo potere deterrente nei confronti dei dei gruppi che dopo un anno due anni si sfilano dalla maggioranza
Fa professore trasmetterò il vostro applauso però il professor Barbera perché questo non non è farina mai pace condiviso prosa va bene torneremo tra poco su questo mercato richiedere a Giuliano Cazzola che rappresenta dirigente generale del ministero di lavoro quindi rappresenta anche la burocrazia l'alta burocrazia una delle lamentele che qui si fanno e che al di là delle Bassanini To quello che si dice la burocrazia secondo Confindustria è ancora un laccio per le imprese lei d'accordo su questo
Ma io sono abbastanza d'accordo tra l'altro considero le riforme che sono state fatte
Della pubblica amministrazione in particolar modo la burocrazia riforme Corbaccio Viani
Nel senso che hanno introdotto meccanismi privatistici e in sostanzialmente finti in buona sostanza perché poi in realtà avevo finito per sommare e il meglio del pubblico con il meglio del privato le garanzie del pubblico con i minori vincoli del privato
Però io vorrei se mi permette dottor Vespa dove ha risposto alla sua domanda tornare un po'sul tema generale perché credo che dobbiamo fare anche discorsi duri e io vorrei chiamare all'attenzione della della della platea sulla finanziaria di questa
Perché non è che si può dire gli ho fatto uno studio dalla finanziaria per un articolo per il Sole ventiquattro Ore mettendo in evidenza un po'tutti i doni regali le misure clientelare che sono state fatte ne cito solo due a proposito di Stato e mercato
Sapete tutti che gli enti previdenziali devono dismettere il patrimonio immobiliare
La cosa va per le lunghe ma questo è un discorso che non voglio aprire voglio soltanto Ritter ricordare che con una legge con la norma della Finanziaria
Gli enti previdenziali sono stati condannati a tenersi portieri
Ma non la fa riporta nel senso che non la la Fed alla Finanziaria fatta l'altra ha fatto o pelle i portieri dei mobili previdenza da dismettere
Dipendenti degli enti previdenziali spesso c'è un ente che limpida il polo dei dirigenti di aziende industriali e che tra l'altro interessa questa platea che ha è un muro indipendenti che sono due terzi portiere un terzo impiegato e quindi se non si troverà ad ad avere i prossimi anni circa trecento portieri da sistemare
La stessa finanziaria stabilito che le vertenze giudiziarie degli enti previdenziali devono essere fatto obbligatoriamente dalla consulenza legale interni
Sul gli impresari sono inibiti a rivolgerci avvocati e spero
Questo perché per tutelare ovviamente le le le prebende le norme contrattuali della consulenza legale interni e se un ente previdenziale non ce la fa deve rivolgersi alla consulenza legale interno di un altro ente previdenziale
Detto questo io voglio così questo lei l'ha detto pure al suo ministro guardi io non sono qui rappresentate signor ministro queste cose perché credo che non sarà molto felice di una rappresentanza
Chi mi conosce sa benissimo per questa perché dico queste cose
Però voglio dire queste coglievo scritti queste cose le ho scritte o denunciarlo ma perché scusi l'ingenuità ma per capire siccome lei non è il portiere nonché il ministero bene lavoro ma è un dirigente generale si quando lei è andato da Cesare Salvi aderì Barda trecento Poteri somma stravaganza
Le cose cioè lui che gli ha risposto ma io non c'ho mai andato perché perché perché ci devo andare qui non è mica io faccio lavoro in un ente previdenziale di uccidere Savino mai potrà
Se lei forse polenta lei non mi conosce non un segno di pace col ministero del lavoro per il pericolo che c'era fieri ma non vorrei però parlare di me
Io vorrei però sottolineare sottolineare un aspetto della relazione D'Amato che secondo me è molto importante in questo momento e non vorrei che sfuggisse perché su questo punto c'è una un marcare visita
Da parte dei leader di ambedue gli schieramenti il punto è questo è che la Confindustria dice secondo me è assolutamente importante
Che la riduzione dalla pressione fiscale che viene promessa mano bassa l'ha fatto ieri Rutelli probabilmente lo farà Berlusconi tra mezz'ora
E un'esigenza prioritaria ma deve essere accompagnata da riduzioni strutturali della spesa
Questo oggi in Italia non lo dice nessuno e secondo me è fondamentale perché e quel e quanto dicono
La comunità europea e quanto dice la Corte dei conti quanto dice il il governatore dalla Banca d'Italia è quanto dicono tutti gli osservatori internazionali e tra l'altro la Confindustria aggiungere che non basta il maggiore sviluppo il maggiore sviluppo non consentirà sostanzialmente di evitare di mettere mano a riduzioni strutturali dalla spesa a partire dalle pensioni
Tra l'altro mi pare che io mi occupo di questo campo mi pare che si debba sottolineare come la Confindustria anche con una serie di problemi al proprio interno
In questo progetto attacca l'ultimo muro di Berlino e la previdenza italiana che sono le pensioni di anzianità
Me quindi lei non crede per se non ho capito male che il prossimo governo sia di centrodestra sia di centrosinistra Possa smantellare
Questo residuo piuttosto pesante io Lovanio lavoro che che ce la faccio mi mente smantellare una parola una parola dura nel senso che si devono trovare delle soluzioni adeguate che sono già anche
Esistono nel dibattito politico del nel nel dibattito degli e Sperti però non c'è dubbio che la questione oggi
Mi è sempre sbagliato
Trovare delle vite parallele anche per le riforme no
Però la questione delle pensioni d'anzianità oggi voglio scandire queste parole
A lo stesso valore emblematico dirompente di schieramento di promozione di alleanze sociali che negli anni ottanta aveva la vicenda dalla Scala mobile
Chiunque attaccherà questo questo questo tabù darà un contributo al Paese lei tenga conto torrette che poi questi crolli sappiamo che dal novantacinque oggi
Un milione di cittadini italiani in tutto il sistema preso un milione cioè la popolazione di una grande città è andato in pensione con poco più di cinquanta
Se noi avessimo
Abolito non era possibile farlo non lo avessimo pulito le pensioni di anzianità nel mille novecentonovantacinque noi oggi avremmo risparmiato trenta quaranta mila lire
Pininfarina
Prima Deaglio
C'era un rispettoso scetticismo sul fatto che il parto per al Bari
Come l'avete chiamato carota per far vincere l'Italia possano andare avanti oltre certi certi limiti è un pessimista e professore Deaglio qua qualche Regione
Torinese come ma è uno storico pessimista Dario quindi questo non è una novità diciamo che ovviamente dal punto di vista verrà presentato in libreria si in genere sono pessimisti o perché lo esso noi proprio per la luce lui personalmente la ma diciamo che dal punto di vista dell'imprenditore lentamente noi abbiamo di fondo un modo di guardare alle cose forse più ottimista giustamente della del lucido osservatore delle con amici
Io credo che sia prima di tutto importante cercare di inquadrare tema della modernizzazione di questo di questo obiettivo che ci poniamo innanzitutto cercando di capire il perché le nostre visto che stiamo parlando di poter crescere saper crescere poter crescere perché le piccole e medie imprese italiane sono piccole non sono rimaste piccole non hanno potuto crescere il Paese a una forza credo straordinaria che è quello che tutti riconoscono tutti gli osservatori internazionali il tessuto connettivo
Imprenditoriale italiano è una forza unica e solo proprio del nostro Paese come mai è rimasta vincolata in una dimensione piccola e proprio di vincolo come mai parlare ma io credo che la serie di vincoli di cui il nostro documento mi pare sia ampiamente documentati siano ampiamente documentate del documento i i vincoli sono appunto quelle che hanno impedito al nostro esterne per editoriale di fare il salto di qualità
Di crescere in termini di redditività non dobbiamo dimenticare che il profitto è ancora visto
Da molti in termini ancora diciamo assolutamente negativi sia incentivato come imprenditori a fare molti investimenti proprio per il tipo di vincoli che abbiano più nei processi produttivi che non nei prodotti e quindi lo riprendo quel successivamente questo tema
E ha indotto quindi una scala dimensionale a rimanere di dimensioni assolutamente inadeguate per competere sui mercati in cui siamo richiesti
Ecco torno sul problema degli investimenti relativi soprattutto ai processi produttivi questi questi vincoli di varia natura giuridica no
Raggiungere risultati importante così come e mi avvio a concludere il tema chiave che nelle azioni di competitività e sviluppato se posso dire io l'avrei sviluppato di più è il tema dell'integrazione è il tema dei rapporti con i flussi migratori che è importante non guardare soltanto dal punto di vista dell'ampliamento delle quote di immigrati
E di lavoratori extracomunitari per le aree del Paese che sono oggi sature perché non riesco a trovare manodopera è un tema delicato difficile sui quali è necessario che a queste politiche a queste scelte seguano
Politiche complessive sociali e culturali che riescono a favorire un'integrazione rispetto alla quale il nostro Paese indietro oggi non abbiamo quote di immigrati che sono assolutamente inferiore rispetto a quelle di Germania e Francia eppure viviamo da questo punto di vista una situazione di irrazionalità
Di emotività neanche questa campagna elettorale su questi temi purtroppo dà il peggio di sé che io credo non facciano bene alla competitività del sistema
All'assemblea dello scorso anno nel mese di maggio l'assemblea l'insediamento di Antonio d'Amato
Avevo completato l'intervento sottolineando l'impegno che ci prendevamo a completare la riforma della struttura di Governo e la nascita del ministero delle Attività produttive oggi posso dire che questo impegno è stato mantenuto
Posso anche dire e posso chiedervi con forza fatte in modo fate la vostra parte perché non si torni indietro da questa strada
Fare sì che vi sia un unico ministero
Che mette insieme l'attività le azioni sulla competitività interna e quelle sull'internazionalizzazione
Un unico ministero che riesca a creare questa sinergia tra la situazione dello sviluppo territoriale quella della competitività interno ecco del commercio internazionale è una scelta di modernità importante sulla quale l'applicazione dal primo giorno della prossima legislatura dovrà essere stringente determinata con grande impegno credo che su questi temi sulla capacità di capire che il futuro dello sviluppo del nostro Paese passa attraverso l'applicazione coraggiosa e determinata di queste scelte
La condivisione
Di un impegno che ha visto in questi anni raggiungere risultati importanti
E che ha visto guardare ai prossimi cinque anni con altrettanta attenzione debba essere un impegno principale
Sul quale non si può fare sconti e sul quale non è possibile pronunciare parole retoriche io ho voluto essere come voi concreto
Finisco
Soltanto con un appello un po'retorico ma quale credo moltissimo
Non entriamo in una campagna elettorale
Che da questo punto di discariche vista rischia di essere sicuramente dannosa per la capacità di rendere determinato le politiche che possono far continuare a riprendere competitività al nostro paese e soprattutto andiamo a delle scelte che sono scelte importanti
Nella mia Breve esperienza politica mi hanno sempre raccontato che ho sempre cercato di interiorizzare una massima un impegno che ha un impegno di vita
Che era un impegno con il quale forse l'unico vero statista del nostro Paese Alcide De Gasperi aveva iniziato la ricostruzione
Diceva sempre a tutti i candidati del suo partito se volete servire lo Stato quando vi presentate
Sappiate sempre che dovette promettere meno di quello che sapete già di poter mantenere io credo che questo atteggiamento sia l'atteggiamento con il quale i prossimi cinque anni potranno essere altrettanto importanti per lo sviluppo del nostro Paese di quanto lo sono stati cinque anni che sono passati grazie
Grazie al ministro letta preso dal suo intervento
Invito il professor Tommaso Padoa Schioppa componente del comitato esecutivo della Banca centrale europea il suo intervento la competitività dell'Italia
Parlo di fronte a questo uditorio
Con la consapevolezza che ciascuno di coloro che ascoltano a contemporaneamente tre funzioni
Responsabile di un'impresa
Il cui interesse produrre e guadagnare
Rappresentante di un settore dell'economia
Prevalentemente la piccola industria
Che ha interessi di categoria cioè distinti e talora opposti a quelli di altre categorie
Ma è anche membro di quella che si usa chiamare la classe dirigente del nostro Paese
La classe dirigente composta dalle persone che hanno funzioni di decisione e di guida nella vita economica culturale
Politica siano essi insegnanti dirigenti d'impresa giornalisti avvocati magistrati banchieri sindacalisti queste persone hanno in comune il fatto che le loro azioni le loro decisioni
Oltrepassano il confine del particolare
Hanno un effetto generale
Costituiscono un modello per molti
Per gran parte del decennio passato l'Italia è progredita sotto la duplice spinta di due fattori Esterni l'Europa e i mercati internazionali
Ora
Perché di questo uno sentito qui qualcuno parlare come si è detto sembra quasi che ci si vergogni
Della importanza sociale del prosciutto
Io sono d'accordo non bisogna vergognarsi ma lei la tabella dei profitti a meno che non vi sia sfuggita tra le tante che ci sono io non ho visto una tabella storica dei profili
Stop cioè però ho detto due cose contraddittorie
Cioè l'insieme della relazione
Descrive lo stato come un agente del male
Cioè tutto quello dei medicinali ci sono tre le idee molto precise
Lei dice tutto quello che sta sotto il dominio pubblico non è mai andato bene
Lei lo dice è un'opinione soggettiva
E quindi rispettabile
Però alla fine della sua relazione lei termina la sua relazione in un modo
Molto contraddittorio
E storicamente esatto
Lei dice
Che alla fine della guerra tra la fine della guerra in poi
Abbiamo trasformato una povera società agricolo in una ricca società industriale
Siamo stati capaci di uscire dalla crisi economica e sociale degli anni settanta de
Quando si concluse il ciclo di sviluppo che aveva avuto inizio appunto nel dopoguerra quindi abbiamo avuto un ciclo di sviluppo dal quarantasette diciamo
Ai settanta
è vero
Siamo stati capaci di superare la crisi finanziaria esplosa negli anni novanta vero saremo capaci dobbiamo essere eccetera
Ora lei usa un plurale ed è giusto usare perché le imprese sono state
Uno dei punti fondamentali di queste maglie tappe diciamo tra virgolette gloriose
Positive
Ma lei non può usare il plurale maiestatis vero
Questo l'ha fatto tutto il Paese insieme non soltanto lei riprese
E le impresse proprio perché lei dice abbiamo fatto questo abbiamo superato abbiamo tutto il ciclo di sviluppo in tutto questo periodo hanno avuto profitti
Davvero
La promessa l'impegno che ogni volta all'inizio di ognuno di questi cicli positivi
La Confindustria la cultura d'impresa gli imprenditori prendeva hanno era adesso farete dei sacrifici in termini salariali ventenne
Ma poi avrete il vantaggio
Il vantaggio dalla piena occupazione tanto per cominciare il vantaggio di miglioramenti salariali
Ora la piena occupazione
Dottor D'Amato in questo Paese salvo il famoso miracolo a cavallo degli anni sessanta sessanta sessantuno
Non c'è mai stata
Non avete mai abolito ma disoccupato il che vuol dire
Che quegli investimenti che giustamente il dottor Pininfarina ricorda sul palo cesso e non sul prodotto
Investimenti che non vorrei fare sfoggio di inglese rinvio mi limito soltanto a dire la borselli
E questo credo che lo capiscano tutti
Allora quell'Investimenti voi non avete cominciato a farli soltanto diciamo dopo la famigerata legge Brodolini sulla giusta causa
Voi li avete fatti anche quando dal quarantasette a metà dei Sessanta potevate licenziare liberamente perché non c'era nessun nessuna preclusione
Potevate licenziare potevate mandare in certi reparti di disciplina quelli ai quali spuntava dalla tasca la testata di un giornale non perfettamente allineato alla cultura d'impresa e via dicendo come no fare per favore almeno per favore la come per favore solo che venga al dottor al presidente della FIAT attuale
Lo vince agli enti non c'è agli archivi e ve lo può dire
Va bene prego allora
Se la cosa mi dispiace
Cassate tanto non c'è un
Allora voglio dire se dottor D'Amato queste tappe sono state e abbraccia non mi pare
Poco meno di un cinquantennio
E siccome in nel realizzare queste tappe c'era anche lo Stato c'era anche la classe politica
Allora non è così disastrosa come lei in tutta la relazione la descrive e qui termino perché poi non parlo più
Alla scusate Rosolen mediane pazienza scusate se volevate soltanto delle voci concordare in quella in un editoriale era inutile e abbiate pazienza bisogna iraniana chi la pensa diversamente da voi e
Allora voglio dire
All'amico Panebianco col quale spesso abbiamo degli incroci Maspero con reciproca stima
è verissimo quello che lui dice cioè
Il capo del Governo il Governo e quindi il suo capo in questo Paese dovranno molto poco e questo è certamente un danno certamente un danno
In compenso
Dal quarantasette al novantadue
Questo Paese è stato di fatto governato da dieci dodici persone
Le quali poi si succedevano nei ruoli una volta uno faceva il Presidente del Consiglio l'altro il ministro degli esteri dell'altro il ministro della difesa
E poi giravano in questi Cantoni
Di solito Bologna girato di più due
è noto
Siccome il nome non è traducibile in inglese perché è un nome benissimo dal farlo ma lì c'è stata una continuità quarantennale
Ma gli altri non erano molti di più quindi noi abbiamo avuto il massimo della instabilità nel massimo della stabilità
In nessun Paese c'è stata una classe dirigente di di governo di non più di dieci quindici vogliamo dire venti mi voglio rovinare durata quarant'anni
Ma aggiungo interni meno
In nessun Paese c'è stata una classe economica e imprenditoriale
Durata altrettanto
Durata altrettante
E portata via soltanto siccome per fortuna erano quasi tutti lo Jerry
Dall'atto finale che spera al padre
Il rinnovabile minime
Avveniva in quella piccolissima industria
La quale configura un modello tale terribili
Che non è quello della piramide le l'imprenditoria italiana non è fatta tirannide
I torinesi conoscono bene anch'io conosco bene la Mole Antonelliana
Allora la struttura delle industrie dell'impresa italiana è fatta come l'amore Antonelliana c'è una grande
Basse
E poi una punta non la piramide
Una puzza molto
Comunque
Cinque sei nessuno in cima
Venti trenta
A metà
E sotto
Sotto ci sono i cambiamenti perché il padre muore il fratello uno scappa con una ballerina
L'impresa fallisce Mannella punta beh
Non c'è stata innovazione nelle persone le persone sono sempre quel
Quindi
Prima di guardare il trave non la paglia neutrale nell'occhio altrui
Bisogna anche guardare il trave e non solo la paura nello più però
Grazie a dello scarico credo che di avermi invitata
Credo che allora Tronchetti Provera credo che abbia degli dei temi stato agente del male gerontocrazia imprenditoriale quello che va bene per gli affari va bene per l'Italia
Ma partirei dalla tabella sui profitti vero manca ma tutti sanno che l'Italia è il Paese europeo in cui il livello dei profitti e più basso quindi non l'abbiamo messa per pudore
Purtroppo è la
Questa è la realtà percorso e non ha questo glielo garantisco le farò avere i dati non le farò Gatti bisognerebbe conoscerla ma non all'Arena per i gatti si sono dati della cultura del gogna voglio dire non del gol mi sono detto che vergogna Théodore Loredana viceversa a a Brescia dal conoscere vada vada faremo avere però sono già pubblicate più volte dalla dagli organismi internazionali
Per quanto riguarda l'analisi fatta sul sistema dell'impresa le sue responsabilità
è in parte vero che fra le due guerre il sistema dell'impresa e non è riuscito a crescere e dal sistema bancario al sistema industriale molte cose sono successe
Non cerchio
Comparabili con altre storie di successo
Dell'Europa uno e non solo dell'Europa e peraltro vero che dal dopoguerra non abbiamo assistito nel alla presenza pervasiva dello stato che per ragioni di varia natura occupava il novanta per cento e oltre del sistema finanziario e sessanta per cento euro per le del sistema industriale
A tutto questo si aggiungeva il sistema delle concessioni a cui facevo cenno prima
Per cui non esisteva impresa italiana che non fosse dipendente fornitore cliente o intermediata dallo Stato
Questa è la realtà che non abbiamo vissuto
Questa
Almeno a mio giudizio è una delle ragioni che ha fatto sì che insieme alla normativa che favoriva il mantenimento di una piccola dimensione non siano nati dei campioni nazionali a livello internazionale
Perché con rare eccezioni le aziende grandi erano dello Stato e in quanto tali suscitavano nel libero mercato internazionale diffidenza ed era più difficile per loro crescere perché non per altre impresa è stato un limite non solo italiane la Francia ha distrutto con maggiore efficienza maggiore tecnologia fenomeni analoghi tutto questo con la caduta delle barriere fra i Paesi con l'apertura del mercato unico
è venuto meno si è arrivati all'internazionalizzazione
è rimasta comunque una forte base d'intermediazione dello stato e gli è stata responsabilità anche nostra di combatterci forse con sufficiente forza perché in fondo lo Stato era una mamma che faceva ridere un po'tutti
Questa mamma oggi
Ci impoverisce tutti non ha più le risorse per poterci far vivere
C'è uno in modo forse cinico ma la caduta anche politica del novantadue è stata una caduta per mancanza di risorse non c'erano più le risorse così come era caduto il muro di Berlino perché non c'erano più le risorse a quel punto il sistema dell'impresa avuto a mio giudizio una grande capacità di affrontare le difficoltà di misurarsi sul mercato si è misurata sul mercato affrontando sacrifici importanti affrontato delle finanziarie una più pericolo più difficile dell'altra affrontato e voluto la stabilità della moneta
Venendo dalla cultura
Della inflazione della svalutazione competitiva il sistema dell'impresa è stato in prima linea per battersi per la moneta unica questi sono meriti che con orgoglio il sistema dell'impresa deve ricordare
Compiuti
Io parlo del sistema Confindustria è stata ferma non ha avuto mai un cedimento
Ora
è evidente ed è chiaro che abbiamo dei ritardi e cosa facciamo mettiamo sul tavolo un metodo metodo della comparazione diciamo noi siamo più deboli dei nostri competitors
E nodo mettiamo al mondo quella che è la situazione e chiediamo alle altre forze politiche sociali di prendere atto di questo e di unirsi a uno sforzo che noi ci impegniamo a fare perché questo K venga colmato questo è quello che vuol fare il sistema delle imprese
E vorrebbe farlo con entusiasmo vorrebbe farlo con l'entusiasmo di tutti
Conto la caduta di quel sistema delle corporazioni che ancora oggi non ha il coraggio di dare la speranza alla gente ma gioca sulle paura noi non vogliamo giocare sulle paure vogliamo giocare sulla voglia di fare questo credo che sia lo Spina
Siamo contro i monopoli privati ce n'è qualcuno
Ce ne sono di più negli Stati Uniti che lo limita ma qui ce n'è qualcuno dei rilievi
Monopoli privati possedevano un po'io vedo solo ad oggi se devo dire dicono poni vedo un tentativo di far cadere i vecchi monopoli di Stato che sta prendendo corpo e che il ministro letta
Ha ben definito prima che il governo ha talvolta rallentato come il processo di liberalizzazione ma che credo sia un processo iniziato dove la volontà di questo sistema e di far capire il monopolio questo credo che sia fondamentale
Ma per ombra ragionamento e Goisis no mai constatato gli altri monopoli lei nella diciamo quali così si sia quelli quelli delle televisioni
La non è un monopolio
Arrivano Ampa e io non pago veramente le opinioni non è un monopolio la RAI la RAI non è un monopolio e la media sette non è un monopolio non sono due monopoli affianca Palermo sul spesso su questo tema vorrei dire due cose che Confindustria è stata in prima linea per far votare un referendum perché vi fosse la privatizzazione della RAI i cittadini lo hanno portato alla la RAI non è stata privatizzata e questa
Questa non era tutta no
E poi si deve parlare di questi temi a me non piacerebbe molto parlare di televisione in questi giorni ecco perché a effettuare l'aveva
Professor Deaglio
Partirei dal discorso della doppia trave
Lanciato da Scalfari per arrivare al problema delle corporazioni cioè l'impresa in anche le organizzazioni sociali
Allora
Mi pare che ieri il capo della CGIL non abbia raccolto con entusiasmo la relazione del presidente D'Amato usando peraltro anche un linguaggio che non è consueto nel nel vocabolario di Cofferati che è una persona in genere raffinata dal punto di vista linguistico e non solo
Allora mi chiedo se condivide l'analisi di Scalfari e poi il prossimo governo qualunque esso sia quali conti devi fare con le organizzazioni sociali quanto Scuba dei conti dovrà fare con le organizzazioni sociali
Senta però prima mi lasci dire qualcosa su questo scetticismo pessimismo Pera a me sembra che vita tutta questa discussione fin qui se posso tirare le fila di un primo giro
Venga fuori a vengano fuori alcune cose
Primo il documento contiene delle cose pregevoli questa l'hanno detto tutti e non credo che l'abbiano detto per cortesia
Secondo andare in questa direzione sarà una cosa dura
Quindi se questo è scetticismo non sono perché serratura ma perché nel nostro nei nostri geni anche nei vostri signori imprenditori c'è tanto corporativismo
Ci sono tante protezione John tanti mercati chiusi
Che poco per volta si stanno aprendo lo dico da professore universitario e una per la corporazione si apprezza i giornalisti sono la bellissima corporazione e possiamo fare una lunga secondi solo ai professori universitari ecco soltanto di quindi
Allora
Il fatto per esempio che il documento mette in evidenza l'esigenza che il sommerso deve riemergere va a toccare qualche cosa che sarà comunque dura perché richiede tutta una serie di comportamenti e di mutamento
E poi come ha detto Cazzola sarà lunga
Non basta così trovarsi poi avere tre mesi entusiasmi
Facciamo le mani pare battiamo le mani e tutto è a posto no
Abbiamo dei percorsi davanti che vanno diceva Panebianco cinque dieci anni senza che ci siano ancora gli strumenti politici perché che garantiscano delle quantità di cinque dieci
Sì proviamo a a scalare una montagna a fare una prima non so se un sesto grado ma comunque una prima in condizioni di quante difficoltà
E dovremo impegnarci tutti ma il prossimo per una ragione inglese probabilmente cioè chiamare le cose con quello che credo sia loro no
Detto questo è molto importante secondo me che il documento abbia parlato di competitività abbia posto al centro la competitività vede nel dibattito di politica economica in Italia
Abbiamo avuto tante cose che sono state emesse azioni l'occupazione la lotta all'inflazione il risanamento del debito pubblico
Adesso abbiamo questa competitività che è una sorta di indicatore sintetico in cui converge tutto
Noi per essere competitivi dobbiamo fare tante cose insieme e qui se ne vedono alcune per esempio anche interessante il documento abbia tra le parti e non solo l'ultima che quella più tipicamente economica ma parli invece di di sanità alle di capitale umano parli di queste naturalmente lo fa come dice Scalfaro in un'ottica squisitamente imprenditoriale quindi gli alle altre dimensioni qui passano in secondo in secondo piano
è giusto che sia così se lo prendiamo come documento di una parte sociale che però va al di là del diciamolo pure non che non ci sono interessi di bottega ma al di là della interessi di bottega vede tutta la realtà italiana con l'ottica di una parte sociale e questo mi sembra c'è una cosa al panificio
Ma secondo lei prossimo prossimo governo tredici e ci sarà una montagna ferendo quello che ha detto che il sole prossimo governo qualunque esso sia avrà la forza di scalare una montagna
E questa è una bella domanda sai io non lo so dipende da quanto contaminato gli abbagli elettorale la parola pensioni è abolita anche perché voglio dire dobbiamo dare emozione si dovrà fare la verifica e nessuno ha interesse a rompersi la testa prima del necessario
Ma voglio dire è un problema ineludibile
E alla luce di quello che le ho detto prima né l'atteggiamento della CGIL che scenario
Lei può immaginare sia lo lo immagini se crede per un governo di centrosinistra per un governo di centrodestra senta io penso questo che governo ritualmente Luciano qualunque esso sia
Prima di andare a uno scontro con il maggior sindacato cercherà la strada dell'accordo tra comoda
Anch'io ho rilevato questi torni relativamente inusuali di Cofferati che però ha già usato un'altra volta mi pare questa volta nei confronti di Rutelli per impedirgli sulle questioni del Mezzogiorno per impedirgli di concedere più di tanto
L'impressione è che si stabilisca delle specie di benchmark anche dei dati cose che non si vogliono superare e sulle quali poi impostare comunque un negoziato con chiunque vinca cioè mette le mani avanti insomma un pochino cacciavano esperto del ramo
Sì io guardi io penso innanzitutto che ci sia un'Italia migliore e di come viene filtrata dal dei soggetti sociali dei grandi soggetti sociali
E mi auguro che anche se non ci mette la mano sul fuoco e mi auguro che il prossimo governo soprattutto se un governo diverso dall'attuale
Un Governo come l'attuale
Dovrebbe dimostrare di non essere più prigioniero politico della CGIL e non si capisce visto che lo è stato e non si capisce in quale modo non potrebbe non esserlo più io mi auguro che un governo diverso sappia guardare all'Italia ragionevole Alitalia che è disposta anche a parlare di pensioni
Anche perché gli interessi opposti sono quelle di una minoranza del Paese parliamoci chiaro insomma
E quindi io invito mi auguro solo che questa cosa succeda anche perché c'è una realtà sindacale
Che è diverso da quello del novantaquattro
Noi non avremo più un un fronte comune come quello che ci fu nel novantaquattro che trovò sulle pensioni perché anche qui ci sarebbe da discutere del merito però sulle pensioni il modo di innescare una scintilla sociale
Ci sarebbe da discutere nel merito rispetto anche al Bau Bau che facevano le proposte al governo Berlusconi sulle pensioni che erano ignoti ci servono molte considerazioni da fare io voglio però ricordare che che abbiamo da perdere sulle nostre catene
Tenete conto che i questa questa platea in questa legislatura
Ciò che ci diciamo queste cose ha rischiato e queste sono leggi che hanno circolato in Parlamento con l'ho fatto la scuola da una camera all'altra che per un pelo non sono state approvate ha rischiato una legge sulle trentacinque ore settimanali
Ha rischiato una legge molto molto diciamo obbligatorio sulle RSU
Ha rischiato una legge sui lavori atipici che poteva in qualche modo chiudere anche la valvola dell'occupazione che pure quella che ha funzionato in questi anni io voglio ricordare che loro vogliono dal ministro letta che è andato via che i governi di centrosinistra Lusi smesso di fare riforme col governo Prodi il pacchetto tre è un pacchetto che si esaurisce col governo Prodi poi dopo alcuni bottega si è sostanzialmente tirata sulla saracinesca e non non ci sono più stati provvedimenti a favore né delle pensioni e del mercato e la riforma del mercato del lavoro voglio anche ricordare visto che qui tutti si spendono dire che viene
Lavorare per di liberare il Paese dal sommerso e così via che la Confindustria
Secondo me anche
Fuori tempo massimo rispetto al dibattito politico di quella fase
Ma con proposte precise sono più o meno le stesse di oggi
Aveva chiesto di discutere della del del superamento del sommerso e la lotta al sommerso in questa una finanziaria che aveva le risorse che aveva le disponibilità che aveva la possibilità di mettere la carne al fuoco in buona sostanza
E stato di turno ci sono stati questo ricordiamocelo tutti dichiarazioni di ministri che hanno sostenuto questa posizione in Europa e che hanno detto la stampa che loro non dati davanti comincia europei con un grande imbarazzo
Le sostenere quelle proposte che oggi vengono riprese dalla relazione del presidente D'Amato e che rappresentate del Governo ha ritenuto invece utili e positive
Voglio ricordare che era vedo qui davanti a me cordiale amico
Pezzotta segretario Cardella cheesecake CISL UIL vero disponibili a avviare una concertazione sul tema del sommerso e così via ma c'è stata un'insolita della CDL
E voglio altresì ricordare che i in questa legislatura
E morta la concertazione
E insieme la concertazione morta anche l'unità sindacale
E c'è un assassino e
E non è il maggiordomo
L'assassino
Sono il governo che hanno privilegiato un rapporto con la con la CDL
Un rapporto consigliere che prima fatto buttar giù da Toro la Confindustria
Ricordate il mille novecentonovantacinque
Mille novecentonovantacinque viene buono quando parliamo dei contratti a termine novecentonovantacinque quando la Confindustria mi siedo nel raccordo con la riforma Dini divisero bene caro Presidente si può accomodare rifacciamo l'accordo col Grazioli sindaca
Noi oggi in buona sostanza poi finito un dando avanti su questo passo che dalla torre sono stati buttati la CISL e la UIL nel momento in cui appunto le loro posizioni non stavano all'interno di questo rapporti quest'asse privilegiata tra governo tra governo e CGIL che tra l'altro dolore un riverbero solo sindacale
La CGIL si sempre riservata ai la legge sui lavoratori atipici sulle resi un è un esempio si sempre riservati in buona sostanza di esercitare il suo potere di influenza subito l'attività legislativa del governo
E questo è stato anche uno delle cause in buona sostanza che ha raffreddato unità sindacale cioè un governo di sinistra
Che finisce raccogliendo le macerie della concertazione dell'unità sindacale i rapporti fra le confederazioni sindacali sono tornati primi anni sessanta beh dovrebbe credo farsi un'autocritica dovrebbe farsi una riflessione
Sentiamo Panebianco anche su questo punto
Anche su questo punto credo che bisogna partire per i piazzamenti in effetti non non si capisce dove siamo da dalle osservazioni che faceva il dottor Scalfari sulla fase precedente
Qua quella che lui descriveva prima è vero noi avevamo quelli stabilità di governo ma avevamo una stabilità sostanziale di ceto politico che poi si passava agli incarichi
Ed è vero che la classe economica ma tutti i vertici della società erano come dire asfittici e bloccati
Perché noi realtà eravamo una società chiusa sostanzialmente tutto e il contrario di una società aperta che per ragioni di schieramento geopolitico sostanzialmente dovevamo definirci una società liberale aperta e così via
In realtà non siamo impegnati da dieci anni in una complicatissimo faticosissimo tentativo di diventare davvero ciò che prima dicevamo soltanto di essere non essendo essendo tutti chiusi quindi quello che collocando Tosca Felice Della Casa economica io credo che francamente sia verissimo una descrizione perfetta ma non solo dalla classe economica di tutti i vertici della società italiana
Tutti quindi e noi abbiamo corporazioni appunto potentissime forti che si difendono ferocemente
Abbiamo poi anche altre caratteristiche che sono figlia di quella società chiusa che si diceva Società aperta e non lo era
Una serie di caratteristiche che rendono molto difficile Alfio nell'immediato poi magari nel corso del tempo ce la faremo però abbiamo poi il problema di come competere quindi il tempo non è tanto
Nel momento in cui gli altri sono molto agguerriti noi abbiamo il problema che la cultura amministrativa per fare un esempio una cosa contro cui si è scontrato Bassanini e ed è ed è una cosa dura perché viene da lontano viene da una tradizione di tradizioni culturali non si cambiano per quanto stipsi posso asportare in poco tempo
Una cultura amministrativa che prezzi che privilegia il formalismo anziché il risultato anziché si disinteressa dell'efficienza del risultato tutta la nostra cultura amministrative costruita su questo
Una questa è la è il il problema antico
Ma chi viene da una società chiusa e una società chiusa che si può permettere di disinteressarsi del risultato però dell'azione amministrativa no perché i guai non sono tanti in una società non dinanzi due un difetto più recente che è quello di cui parlava di cui sta parlando Cassese cioè lo Stato la pubblica amministrazione
A come dire perso la capacità di se l'aveva la viva solo debolmente di costruirsi una élite un livello amministrativo di è lite questa è una delle grandi differenze tra noi la Spagna per esempio la Spagna queste vita amministrativa ce la fortunosamente la la tenuta altri Paesi ce l'hanno noi abbiamo una vita amministrativa che adesso addirittura finisce sotto
Il rischio del controllo sindacale cioè quella che comunque dovrebbe essere la controparte dei sindacati del pubblico impiego
Finisce il la nomina di coloro che fanno parte di questa controparte entra nell'area della contrattazione sindacale
Perché nel pubblico impiego altro e il sindacato in altri ambiti io sto parlando solo di pubblico impiego nel pubblico impiego non essendoci una capacità di resistenza
E essendo la politica debole e quindi te i tentata di ottenere il consenso dei gruppi organizzati ecco perché il pubblico spesso è punito il pubblico disorganizzato
Il pubblico il gruppo latente e gruppo che non che non è in grado di organizzarsi in piccoli gruppi con l'organizzazione sono in grado di imporsi se la politica è debole ed è debole per per per varie ragioni
Questi gruppi ottengono tanto io tengo lo tanto perché il ministro il primo ministro la classe politica non se la sentono di fronteggiare lo scontro che all'interno della pubblica amministrazione devono fronteggiare sempre esempio vogliono semplicemente stabilire che si avanza per merito e non per anzianità
Affrontare questo problema in qualunque amministrazione è una cosa faticosissima
Che crea un problema politico di consenso enorme cioè sembra una cosa è facile dire sì beh certo il sistema deve essere meritocratica
Andate a vedere che cosa succede che cosa succede in qualunque tipo di amministrazione cosa deve fronteggiare per fare un esempio un rettore di una grande università
No che ha lo stesso problema di un ministro deve fronteggiare il problema che la domanda e e chiude la domanda
La la l'imposizione che il sistema avanzi che si proceda non per merito ma per anzianità
Questa è una è una cosa che poi produce una serie di affetti cioè produce il fatto che la pubblica amministrazione e molto più inefficiente che in altri sistemi c'è una politica debole non riesce a dire no e continua tuttora non dire no
A queste richieste l'effetto complessivo o almeno uno degli affetti è l'inefficienza l'inefficienza del sistema
Questo io credo che sia come dire un retaggio che continuiamo a portarci dietro e forse ci porteremo dietro ancora di quella società chiusa di cui si parlava prima
Dalla quale stiamo tentando faticosamente di uscire ma come dire il tempo per riuscirci credo che sarà ancora lungo perché vivere con Pininfarina quanto del vostro piano realisticamente immaginate che possa esser realizzato alla prossima legislatura
Ma io vorrei chiudere collegandomi alla parte finale dell'intervento di Marco Tronchetti quando mi pare infatti zona sebbene lo spirito la disponibilità con cui Confindustria non solo ha accelerato questo documento ma guarda la vera sostanziale possibilità di modernizzare
Il Paese devo dire che
Mi dispiace sono come ha detto prima Scalfari evidentemente sono opinioni soggettive quindi ognuno l'espone alla massima buona fede però oggi credo abbiamo ricevuto ancora una volta la conferma che vi è un atteggiamento fortemente antagonista in alcuni nostri interlocutori
E questo è un elemento che evidentemente collegandole la sua domanda mi fa pensare che sarà difficile sarà difficile perché esiste ancora una radicata cultura antagonista che non mette l'impresa al centro del motore dello sviluppo del Paese
E questo è un elemento che a mio avviso Modesto Della preoccupazione se posso fare una battuta un po'automobilistica mi sembra che sì si guardi poco in avanti Milano automobile importante guardare lo specchietto retrovisore ma non si può guardalo troppo viceversa rischiamo di accadere alcuni inconveniente come pare che le prospettive che si venivano delineate erano tutte a guardare che cosa è successo fino ad oggi mi attraversa mi pare che Confindustria un grande serietà con grande scrupolo disponibilità intende guardare al futuro guardando in avanti e cercando di cogliere la sfida competitiva che è una sfida difficile non è non è la guerra non è l'epidemia non è il terremoto non è la crisi finanziaria sì se e la morte lenta non si sente in modo traumatico drammatico e questo rende particolarmente difficile affrontarla perché è una sensazione che noi imprenditori abbiamo nella competizione tutti i giorni ma che mi rendo conto molte altri pensano la guardano guardando indietro quelli che sono stati fatti fino ad oggi nel Paese che sono quelle che interessano dimena libretto se posso chiedervi mi
Rispondere soltanto una battuta Scalfari e Tronchetti prima Cazzola ha detto i governi centrosinistra sono stati prigionieri politici della CGIL un eventuale governo Berlusconi secondo Scalfari troverete di nuovo lo scenario del novantaquattro io avevo rinunciato
Alte e quindi rinuncia chiara risposta no Max
Insiste io voglio dire solo una cosa che attinenza con questo che dice Vespa
E cioè le pensioni
Il pensiero
Io ritengo che la riforma delle pensioni vada fatta assolutamente
Per le ragioni che sappiamo tutti
Però fate attenzione
La riforma delle pensioni va fatta per far sì che ella grafico
Che ci sarà dal due mila cinque
Non ci sia
Non si fa cassa con la riforma anche perché qualora ci fosse cosa di cui dubito molto
Un residuale di Kamps
Voi sapete che la sanità italiana
Ha bisogno di molti denari in più poi c'è il fatto che mal fatta ma lasciamo da parte questo
Lo sa per la sanità italiana l'Italia spende molto di meno di tutti gli altri paesi europei
Quindi se la logica norme un'opinione
Dalle pensioni si ricava soltanto quello necessario a far sì che non ci sia un aggravio
Di Lecce
Se se ne ricava un po'di più va alla sanità
Perché dico questo perché nella
Presidente
Lei dice
Noi queste
Riforme queste diminuzioni fiscali eccetera eccetera lei ricaveremo non già dal volano del progresso sperato perché noi vogliamo stare fermi all'asta al patto di stabilità europea quindi lei ricaveremo da una diminuzione delle spese dopodiché esemplifica pensione risparmi della Pubblica al darebbe Anzio non siano aspetti per le ragioni che ho appena detto
Non ci sarà cassa
Pur dovendo fare assolutamente dalla pubblica amministrazione io mi auguro che ci sia però Panebianco al fatto una descrizione perfetta di com'è la situazione della pubblica amministrazione debbo dire Panebianco che se c'è un governo che ha sfidato no
è stato la riforma di Berlinguer altre altre ragioni
Molto criticabile ma per questa no perché aveva tentato di affermare il merito e su una categoria su un gruppo sociale come quello degli insegnanti che era tendenzialmente in gran parte elettore del centrosinistra il governo di centrosinistra se l'è alienato per tentare quella strada
Sentiamo Tronchetti Provera
Il cammino non sarà facile il problema rimane quello
Della classe dirigente ha ragione
Scalfari nel sottolineare come la classe dirigente sia stata immobile
Una parte di questa classe dirigente
è ancora la stessa è la stessa che vede la fabbrica con gli occhi di vent'anni fa
Io penso che anche all'interno dei sindacati qualcosa stia avvenendo e all'interno della stessa CGIL qualcosa avverrà perché con la testa rivolta all'indietro il Paese non farà nulla di buono
Lo stesso Cofferati è stato credo condizionato da una parte del suo sindacato credo anche che Cofferati che sono
Sita di competere
E evitando i personalismi arrivando a ritenere che si sia in buona fede nel cercare lo sviluppo du
E il suo sindacato si metteranno al tavolo e sapranno guardare al futuro in modo costruttivo come noi questo è quello che mi auguro
Bene vi ringrazio vi prego di accomodarvi in platea regolari per salire sul podio per il suo intervento onorevole Silvio Berlusconi
Io
Grazie dell'accoglienza naturalmente
Ho passato la notte a leggere il documento preparato da voi
Dal vostro presidente
Dove sta eccolo qua
Mi ha rubato il mestiere
Ai preparato avete preparato un vero e proprio programma di governo con l'indicazione di tutti i problemi dei tanti forse troppi problemi
E con l'indicazione di soluzioni
Che sono in larghissima parte condivisibili
Quindi mentre venivo qui pensando a come duro tirare la carretta
Nella
Attività di leader di una coalizione politica che si scontra con un'altra coalizione politica che si comporta in un certa altro modo io immaginavo di proporsi uno scambio
Il programma ce l'hai hai le idee chiare c'è il giovane sei forte sei appoggiato dalla parte del più solida e più produttiva del Paese io ritorno a fare l'imprenditore arrivi a fare il Presidente del Consiglio ma guarda che
Un po'gran parte di lavoro già fatto e io ho già due sonanti vittorie alle spalle i sondaggi ci danno quindici punti in più
Di vantaggio quindi potresti portare finalmente quello che il nostro sogno da sempre la cultura dell'impresa la cultura del fare al governo del paese
Accetti
Non accetta dovete continuare ad accontentarmi del sottoscritto
Per questo documento davvero pregevole
Fotografa con realismo quella che è la situazione dell'Italia su cui ci troveremo ad intervenire l'Italia
Governata cinque lunghi anni dalla sinistra
Un'Italia che purtroppo in tutte le classifiche internazionali
Agli ultimi posti tra i Paesi industrializzati non stiamo qui a piangere sopra a questa situazione ma certamente non è bello essere al trentesimo posto
Qui la libertà economica oltre il trentesimo posto per la competitività
Non sto a piangere su queste cose le conoscete le avete fotografate bene la sinistra lascia il governo del Paese
Dopo aver cambiato tre Presidente del Consiglio i quattro Governi
Anzi forse di più perché anche il presidente Dini era sostenuto dalla sinistra
E non ha mantenuto le sue più importanti promesse la diminuzione della pressione fiscale la diminuzione della burocrazia
La
Ma non non mi pare nemmeno nemmeno carino da parte mia
Mettermi a raccontare tutto ciò che non è stato fatto perché penso invece che da persone positive quali siamo sia giusto come avete fatto con questo documento guardare avanti
Guardare avanti e registrare un fatto nuovo questa Assemblea numerosissima
Dove sono rappresentate le imprese pilastro della nostra economia piccole e piccolissime imprese quelle medie anche le grandi imprese assemblea però delle piccole imprese
All'interno di Confindustria che presenta e credo approverà oggi un documento
Che è frutto di un lavoro lungo Poletto cinque mesi a cui hanno partecipato tutte le associazioni territoriali
A cui hanno partecipato tutte le categorie ho letto più di mille imprenditori che hanno lavorato su questo documento
E quindi la Confindustria che si presenta come qualcuno che vuole cambiare
Con una novità come qualcuno che vuole
Darsi un nuovo ruolo una nuova funzione
Una grande organizzazione che rappresenta l'Italia che lavora Alitalia che rischia l'Italia che investe l'Italia che produce che è presente un suo globale completo Progetto per il Paese
La
Parte produttiva del Paese che dice bisogna cambiare l'Italia
Bisogna costruire una nuova Italia
Bisogna reinventare l'Italia per farla diventare il Paese più moderno più dinamico
Più competitivo tra i migliori Paesi d'Europa
Un progetto ambiziosissimo
Con degli obiettivi precisi quasi scavati plasticamente in una roccia
Quello di arrivare a far venire meno il divario tra il Sud e il resto del Paese quello di aumentare il numero degli italiani che lavorano sappiamo bene tutti questo c'è chiaro
Che la ricchezza di un Paese è data dal numero dei suoi cittadini che lavorano e dal livello di professionalità cui lavorano noi lavoriamo in meno di quattro su dieci l'Europa lavora in più di cinque su dieci negli Stati Uniti sono sei gli americani e più di sei gli americani che lavorano
E quindi anche qui l'obiettivo preciso di passare da quel cinquantadue per cento tra la popolazione attiva al sessanta o il sessantacinque per cento ma guardiamo che la Gran Bretagna già al settanta per cento
Il tutto
Raggiungibile attraverso naturalmente un prodotto interno che si sviluppi al quattro o addirittura sopra il quattro per cento
Bene questo Progetto
Era qualcosa
Che io avevo già sentito da qualche parte nelle sue linee essenziali è un Progetto
Che io ho fatto nascere ho fatto crescere
Dentro di me dentro la consapevolezza della di forza politica che ho fondato dentro le discussioni gli incontri gli studi della casa della libertà con la convergenza di tutte le altre forze politiche
è un Progetto che per molti versi moltissimi versi pare non voglio dire una parola eccessiva ma dico pare la fotocopia
Di un programma di governo o di un programma dirittura che viene addirittura prima di un programma di governo quello che noi presenteremo e stiamo presentando
Agli elettori italiani con l'intenzione di trasformarlo in azione concreta di governo se gli italiani ci daranno la grave responsabilità di guidare il Paese
E allora lasciamolo lasciate dallo raccontare velocemente con le mie parole non con le parole del vostro documento vedete oggi usciamo
Da una situazione che come ho ricordato ci vede indietro
E molte di queste cause del dell'essere noi il paese che più indietro rispetto agli altri sulla strada della modernizzazione derivano dal fatto che viviamo in un nuovo secolo nel due mila con degli importanti fenomeni che si sono verificati la globalizzazione la rivoluzione informatica e poi la rivoluzione digitale ma il nostro Stato è rimasto quello di un tempo
Con delle strutture
Obsolete pletoriche costosissime inefficiente
E allora e allora prima ancora di pensare la normale attività di governo quella che riguarda la politica industriale la politica economica la politica fiscale la politica della difesa e via dicendo noi dobbiamo darci la missione ed è la prima delle cinque edizioni straordinarie che noi sentiamo indispensabile
Darci
Dobbiamo darci l'emissione di cambiare questo nostro Stato in ogni suo compare bisogna tirarsi su le maniche lavorare duro lavorare duro per creare un nuovo modello di Stato
E siccome i traguardi che ci dobbiamo porre devono essere ambiziosi perché se uno punta al sette va a finire che arriva cinque bisogna per arrivare all'otto bisogna puntare più in alto bisogna puntare al dieci io lavorando
Questo riguardo lavorando con le più importanti aziende di consulenza aziendale
Che mi hanno portato le migliori esperienze che già sono in atto negli altri paesi negli altri Stati io mi sono dato questo traguardo questo progetto ho coccolato il cocco questo grande sogno di trasformare quello che è un handicap
Per tutti noi lo stato della pubblica amministrazione in un punto di forza
Quello di far venir fuori
Un laboratorio di eccellenza della pubblica amministrazione in Europa
Quello cioè di portare la pubblica amministrazione ma non solo è la pubblica amministrazione centrale anche la pubblica amministrazione dell'entità locali dei governi regionali provinciali comunali dentro la società della comunicazione dentro lei era digitale
Con una processo che coinvolga tutta l'Italia a partire dall'Italia delle imprese dell'Italia che produce che non si può fare indietro sappiamo tutti che è sconvolgente la nuova che lo tecnologia che avanza che cambia continuamente la sfida non è di acquistare questa nuova tecnologia la sfida è come utilizzarla e sappiamo tutti che delle nostre aziende dovremo cambiare molto
Dovremo cambiare l'organizzazione dovremo cambiare il project il modo per arrivare ai progetti dei prodotti dovremo cambiare utilizzando questi mezzi nuovista straordinari il rapporto con i
Fornitori il rapporto con i clienti la formazione all'interno dell'azienda la nostra amministrazione
Oggi tutto questo ci vede anche in questo campo indietro siamo due tre anni più indietro rispetto la Francia la Germania che a loro volta sono altri due tre anni più indietro riguardo agli Stati Uniti
E non c'è un Progetto nel Paese la sinistra chiamato qualche esperto ha fatto un Progetto
I massima non ha avuto il coraggio di perseguirlo ha realizzato una parte della rete tecnica
Ma a investito molto meno della media europea l'uno virgola tre per cento del PIL rispetto a un due virgola tre per cento ma gli altri paesi più avanzati investono di più a trascurato completamente i contenuti i servizi
Che dentro la Rete devono essere immessi e trasportati ha trascurato assolutamente
La formazione del personale del personale della pubblica amministrazione ecco tutto questo noi lo dobbiamo fare
Dobbiamo far diventare la pubblica amministrazione centrale e gli enti pubblici centrali
Capaci di dare ai cittadini dei servizi che i cittadini devono poter godere da casa restando a casa restando nei loro uffici
Dobbiamo introdurre la information communication technology dentro le scuole dentro le università dobbiamo rendere capaci i cittadini di profittare di tutto questo
E quindi ci vuole una grande visione che coinvolga lo Stato la pubblica amministrazione le imprudenze la scuola l'università e i cittadini
Ed è un progetto straordinario io me ne sono entusiasmato
Io passo delle ore straordinarie a vedere cosa è già eh realtà in altri Stati
Già ci sono stati in cui i cittadini si possono rivolgere per avere decine e decine di servizi via internet dalla pubblica amministrazione questo succede per esempio in California uno degli esempi che ho avuto modo di considerare ci sono stati che profittano di una rete integrata per tutta l'amministrazione della giustizia tra le forze dell'ordine in tribunali le procure l'amministrazione carceraria e questo avviene per esempio in Australia
Nello stato di vittoria
E ci sono stati in cui si è creata
Un'area per l'interscambio dell'offerta e della domanda di lavoro cui possono ricorrere in prese possono ricorrere i cittadini in cerca di lavoro e questo succede già in alcuni Stati degli Stati Uniti nell'Indiana
E in altri stati ancora in Florida dove sono andato personalmente a verificare lo stato di avanzamento di questo progetto che è la realtà
Cioè la possibilità di far sì che tutti gli acquisti delle pubbliche amministrazioni senza senza siano centralizzati questo avviene in uno Stato come Singapore
Ecco noi dobbiamo profittare di tutte queste best practices so che qualcuno parla di inglese mi adeguo vuol dire
Vuol dire le migliori esperienze che sono già in atto
Per far sì che il nostro Paese Possa davvero ricoverare il tempo perduto io ho sentito direttamente dal primo ministro inglese da Tony Blair
Il programma il traguardo ambizioso che si sono dati entro il due mila e cinque il settantacinque per cento dei cittadini inglesi deve potere essere in grado di fruire via internet ed avere quindi la capacità
Di utilizzare internet per avere più di cento servizi che la pubblica amministrazione inglese sarà per quell'anno in grado di dare ai suoi cittadini
Restare indietro
Potrebbe significare avviarsi davvero sulla strada del declino perdere i contatti con i nostri parte europee e allora ecco la necessità di un traguardo ambizioso
Dobbiamo crederci dobbiamo fare di più fare di più degli altri per potere arrivare noi a quella data ad essere i primi in Europa e tutti voi sapete
Che bisogna osare tutti voi sapete che una delle nostre qualità di imprenditori e di arrivare la dove le cose si fanno sempre un certo modo da sempre e dire no adesso cambiamo perché noi creiamo abbiamo una nuova idea ecco la novità ecco l'innovazione e noi dobbiamo profittare di una situazione che è un male per saper entrare da un male un bene
E quindi
Metterci questo traguardo lavorare a questo traguardo per fare dell'Italia un laboratorio lo ripeto di eccellenza un modello di organizzazione statuale per portare tutta l'Italia dentro lei era digitale nera del futuro che è già presente
Prima missione importanti
Seconda missione
Abbiamo uno stato che vecchio anche nelle sue istituzioni
Bisogna riformare l'architettura istituzionale dello Stato con l'elezione diretta del capo dello Stato che abbia potere di governo quindi la possibilità di avere un esecutivo con più poteri più forte dimezzare il numero dei
Deputati e il modo con cui si deve lavorare alla legislazione o all'abrogazione della legislazione
Trasferire ai governi locali regionali delle grandi città le responsabilità della sanità della formazione dell'istruzione la responsabilità una responsabilità che oggi lo Stato non assolve della difesa dei cittadini dagli attacchi della criminalità urbana
E questa è la seconda missione
La terza non c'è certezza del diritto in Italia
Non sappiamo neppure quante migliaia di leggi abbiamo spesso in contrasto tra di loro e noi imprenditori sulla nostra pelle abbiamo visto le difficoltà interpretative che molti leggi presentano e la interpretazione difficile
Dal luogo alla possibilità della discrezionalità e può essere una bieca discrezionalità contro di noi della burocrazia del fisco di certi pubblici ministeri ministeri ostili
Ci vuole certezza del diritto e quindi ecco la necessità di rivisitare tutti i codici penale e civile di procedura penale e di procedura civile
La Corte europea di Strasburgo ci ha condannato centinaia e centinaia di volte per i ritardi
Della nostra giustizia civile della nostra giustizia penale lo sappiamo bene che difficoltà si hanno quando si vuole rientrare di un credito certo giusto e giustizia ritardata è molto spesso giustizia delegate bisogna andare a formare dei testi unici per materia
Sull'agricoltura e sul turismo sul lavoro bisogna soprattutto abrogare le oltre tre mila differenti leggi fiscali attuali e dare in vita la formazione di un codice unico per la materia fiscale
Un Codice
Che ci dia tranquillità nell'esercitare un lavoro difficile come quello del lavoro di impresa di un imprenditore che deve anche fare dei bilanci e deve avere la certezza che quei suoi bilanci rispettano tutte le norme di legge
E questa è la terza missione una missione a cui chiameremo le migliori intelligenze giuridiche del nostro Paese
La quarta missione
Lei da trent'anni da trent'anni
Non si fanno opere pubbliche in Italia oggi li ha riscoperti anche la sinistra
Ma la domanda che viene fuori è come mai in cinque anni non avete dato praticamente inizio a nessun'opera importante le autostrade si sono fermati agli anni settanta
E oggi sono cariche di un traffico che è tre quattro volte superiore a quello che era previsto quando sono state progettati
Anche qui bisogna partire dalla legislazione
Anche qui bisogna cambiare completamente il sistema delle leggi che presiedono alle opere pubbliche anche qui vale la pena di andare a vedere
Come si comportano i Paesi che hanno molto realizzati in questo settore l'abbiamo fatto abbiamo presentato una legge obiettivo si basa sul general contractor a cui è affidata la responsabilità completa dell'opera e magari anche della sua gestione
Come advisor pubblico
Che controlli lo svolgimento dei lavori e l'andamento dei costi anche qui bisogna dare il via ai cantieri
Bisogna cambiare la legge bisogna volerlo fare bisogna avere le idee chiare bisogna andare a trovare i finanziamenti necessari non soltanto nelle casse dello Stato e ci sono
Ma anche quei finanziamenti europei di cui non profittiamo avendo presente che nel due mila e sei
L'Europa si allargherà ai Paesi dell'Est ci sarà una pressione fortissima di questi Paesi sarà difficile avere finanziamenti
E qua prepariamoci a quella pressione
Di popolazioni che hanno come reddito medio un milione al mese contro i quattro milioni al mese della media europea
E quindi le grandi opere ma non nelle parole
E grandi opere nei fatti
Per quello che ho usato chiamarmi l'imprenditore operaio mi vedevo andare con la mia tuta blu in giro per verificare di persona l'avanzamento dei lavori
E qui e noi abbiamo messo a punto una programma preciso che prevede centottanta mila miliardi di investimento
E riguarda naturalmente guardi Presidente autostrade
Le strade le autostrade le bretelle lei tangenziali i ponti
E qui c'è molto da fare sulla di usare adriatica sulla dorsale tirrenica in Sicilia tutto anche per quanto riguarda la autostrada centrale del nostro Paese
C'è
E sono cinquanta mila miliardi investimento previsto c'è da intervenire sulle Ferrovie sui corridoi
Che collegano i vari paesi soprattutto nel nord Italia progettati da decine d'anni e rimasti lettera morta sulla carta anche qui sono cinquanta mila miliardi guardate
Che andando avanti senza queste realizzazioni noi saremo esclusi dall'Europa tutti il traffico passerebbe al nord Europa il traffico ma non soltanto quello i servizi la popolazione i turisti
E anche qui
Io sono intervenuto suo ogni singolo Progetto lavorando con dei tecnici con degli esperti e conosco posso dire a memoria
Gli investimenti necessari per ogni singola realizzazione conosco lo stato di avanzamento del progetto con conosco gli investimenti già a disposizione che sono rimasti lì e non si è fatto nulla
C'è da intervenire sulla mobilità diciamo soffocati dal traffico fuori e dentro le città e allora ecco quindi un grande piano per portare innanzi lavori delle metropolitane per iniziati nelle altre città più importanti e anche questo
Da farsi
C'è da mettere a punto quelle che sono chiamate le autostrade del mare inviato altrimenti l'Italia non potrà divenire come vogliamo che divenga il centro del Mediterraneo e le spese sono abbastanza contenuti si tratta di qualche migliaio di miliardi
E poi c'è veramente da togliere di mezzo
Quel che ci pesa come paese civile il fatto che ancora milioni di italiani non abbiano quella fornitura di acqua potabile che un Paese civile deve assicurare a tutti i suoi cittadini
E quindi anche qui Progetto per le reti idriche della Sardegna della Sicilia e la Puglia la Calabria e anche il Progetto per le zone irrigue
Che invece oggi affrontano delle siccità improvvise che abbassano la possibilità di a vere li dei fattori di grande rendimento
E poi ci sono le calamità naturali e la sinistra aveva previsto un piano per resistere ad emergenze non si è visto nulla noi l'abbiamo fatta
è un piano preciso
Per la messa a regime dell'alveo del Po
Dell'albero dell'arma del Tevere per la messa a regime dei sistemi correntisti della Liguria della Puglia dall'Abruzzo dalla Calabria tutte cose che costano a noi tutti i dodici tredici mila miliardi di media ogni hanno
E vite umane di cittadini italiani
Su
Queste opere dobbiamo impegnarci si deve intervenire si può fare
Noi andiamo al governo con le idee chiare con progetti chiari in testa con i progetti di finanziamento che chiederanno al capitale privato di intervenire ma il capitale privato può intervenire Inghilterra è intervenuto nelle opere che si sono fatte dell'ultimo dicendo sino al cinquanta per cento del costo dell'opera il capitale può intervenire
Se ci sono progetti certi tempi certi e quindi costi certi ieri moderazione adeguate tutto questo si può fare
La sinistra in questi ultimi mesi dopo che io ho anticipato questa nostra missione questo nostro progetto ha tirato fuori dagli armadi e i cassetti frettolosamente quei progetti che era erano rimasti ma la sinistra non li ha portati innanzi perché non l'ha potuto fare non lo potrà fare perché all'interno della sua coalizione se non gli ambientalisti ci sono i vermi che non consentono che si vada sulla strada della modernità
E quindi questa è la quarta grande missione
Dare il via finalmente a quelle Kranz di opere quelle grandi infrastrutture siamo agli ultimi posti anche per le infrastrutture in Europa che ci mancano da troppo tempo che abbassano la qualità della vita e che non ci rendono competitivi
Con gli altri sistemi Paese con le altre aziende negli altri Paesi perché quanti di voi sanno
Che avendo accelerato i processi di produzione poi la merce quando esce dalla vostra fabbrica in contrattempi impossibili per arrivare a destinazione
Quante imprese non si insediano al sud perché non c'è nessuna possibilità di mandare quotidianamente tempestivamente i loro prodotti ai mercati del centro Italia del nord
Tutto questo noi l'abbiamo ben chiaro in mente e sappiamo come si deve fare sappiamo che si può
E questa è la quarta missione straordinaria e poi c'è la quinta missione su cui converrete tutti
Che è quella di tirar fuori quel tesoro nascosto di cui noi disponiamo la grande potenzialità che esiste in Italia che è il nostro sud il nostro Mezzogiorno
Sappiamo bene Presidente che quegli obiettivi che tu mi hai con chiarezza indicato non si possono raggiungere se non riusciamo a implementare lo sviluppo dell'economia del sud
E per il sud c'è un piano
Preciso un piano che io ho cominciato
Quando cui al governo nel mille novecentonovantaquattro a cui ho lavorato lungo questi anni di opposizione un piano
Degli cui risultati io mi dichiaro personalmente convinto bisogna naturalmente che lo Stato ritorni a fare lo Stato Gary Cooper i
Il territorio che si garantisca
La legalità nel territorio bisogna che siano costruite le infrastrutture delle cifre di cui ho parlato prima la gran parte destinata infrastrutture nel Mezzogiorno
Bisogna naturalmente insistere sulla formazione bisogna fare piazza pulita dell'oppressione burocratica
Facendo venir meno tutti quei controlli anteriori
Che rappresentano tante altrettante forche caudine sotto le quali gli imprenditori sono costretti a passare tante occasioni anche di tangenti di richiesta di tangenti
Bisogna dare agli imprenditori alle imprese che già esistono che dobbiamo chiamare ad espandersi agli imprenditori che vogliono nel sud insediare una loro impresa
In quel Sud che ricco della materia prima grata dai collaboratori bene che mancano al nord dobbiamo dare delle convenienze fiscali precise
E su questo io mi sono trovato in sintonia con le vostre battaglie di qualche mese fa credo con il professor Tremonti di avere messo a punto un sistema che rientra nelle regole europee
E quindi il rilancio del Sud che si può tenere perché il Sud dispone di un patrimonio artistico monumentale ambientale straordinario
Non devo stare qui io adesso a ricordarvi le percentuali rispetto al patrimonio mondiale al patrimonio europeo c'è un clima meraviglioso
Il turismo del sud Langue
Ho guardato i dati facendo dei confronti con gli altri Paesi europei che ci hanno bagnato il naso con la Spagna che dieci anni fa era dietro di noi aveva un numero di presenze e che erano cinquantasei milioni
Arrivate centoundici milioni raddoppiato non avevamo centododici milioni siamo circa ottantasette milioni gli alberghi spagnoli in una posizione ambientali imparagonabile con quella del nostro Mezzogiorno hanno il sessantun percento di presenza gli alberghi del nostro Sud il quarantuno per cento
Cosa vuol dire che gli imprenditori italiani che gli operatori del turismo italiano sono meno intelligenti sono meno preparati dei loro colleghi spagnoli non credo proprio vuol dire che in Spagna e sono andato a vedere
Qual è stata la politica del governo spagnolo per il lancio del turismo in Spagna si è tenuto conto di quel bene
Sì lo si è propagandato nel mondo si è speso quattro volte quello che le nostre agenzie hanno speso qui per fare propaganda ai nostri siti al turismo
Italiano ai prodotti dell'agriturismo e anche qui l'agricoltura del Sud da rilanciare con i suoi prodotti specifici
Quindi anche qui un grande lavoro quindi cinque straordinarie missioni
La prima della ricordo
La riorganizzazione della pubblica amministrazione
E il portare tutta l'Italia contesta l'impresa
Dentro le nuove terminologie dentro la nuova era la seconda la riforma dell'architettura istituzionale la terza la rivisitazione di tutto il nostro ordinamento giuridico la quarta le grandi opere la quinta il rilancio del sud
E poi cioè l'attività di governo
L'attività di governo cui la vicinanza tra il nostro progetto il vostro progetto
è notevolissima
Non è la ricetta
Che noi vogliamo trasformare in azioni concrete di governo una ricetta che abbiamo inventato noi nessuno dico è la ricetta risieda solo inventata in quei Paesi economia liberale economia di libero mercato che funzionò non la ricetta che cominciata con la signora Thatcher col presidente Reagan e il pendolo
Che va dal privato al pubblico è ritornato verso il privato proprio per merito loro Ethan allora
E oggi va in questa direzione
è una ricetta io profitto del fatto che Oddo scarsi colpi di tosse per propri Nardi ancora una volta ma riassume in sé è tutto un programma di governo molto diverso dal programma della sinistra
Quella ricetta dice meno tasse sulle famiglie sul lavoro sulle imprese meno leggi e meno regole meno divieti nello di Chimenti
Meno spesa pubblica improduttiva meno sprechi meno privilegi meno
Rigidità più flessibilità nel mercato
Del lavoro più spesa pubblica in conto capitale
Il tutto che cosa produce il tutto è uguale a Ricupero di competitività quella competitività che abbiamo ahimè perso e sono troppi punti quasi mi spavento
Al di indicarli della competitività che abbiamo perso anche negli ultimi due anni
Più competitività significa più sviluppo più crescita dell'economia significa creazione di nuovi posti di lavoro
Più italiani che lavorano significa più italiani che pagano le tasse
Significati italiani che pagano i contributi significa anche con un intelligente riduzione delle aliquote maggiori introiti addirittura nelle casse dell'erario
Sembra qualcosa che non si può raggiungere abbiamo la prova del nove
Si è raggiunto questo risultato in Irlanda sia raggiunto nella Spagna di Aznar che operando in questa direzione è riuscita a fare aumentare del quattro per cento all'anno il suo prodotto nazionale
Creando quattrocento mila nuovi posti di lavoro in un'economia che esattamente la Mita della nostra perché non dovremmo riuscirci a farlo anche noi nel nostro Paese
E quindi una ricetta che
Prevede una politica fiscale
Che sia molto diversa da quella che è stata messa in campo dalla sinistra in questi anni
L'uso della leva fiscale per far ripartire l'economia la sinistra ci ha accusato in questi ultimi mesi di voler sottrarre alle entrate dell'erario trecento mila miliardi
Ora noi operiamo abbiamo intenzione di operare nella riduzione di certe aliquote ma i nostri conti arrivano a settanta mila miliardi come massimo
E guardate che la cifra di settanta mila miliardi è insieme l'obiettivo ma è anche il plafond massimo significa che se i nostri interventi
Dovessero provocare un aumento di questo tetto noi primo dolore Remo gli interventi affinché quello sì al tetto massimo a cui arriva
Le le
Procedure
I tempi credo che li conosciate forse vale la pena che io vedi ripeta vorremmo intervenire e questo nei primi cento giorni di governo
Con una riedizione di una rinnovata legge Tremonti per la detassazione degli utili che impegna Rete
Ad utilizzare per l'ampliamento dell'ASP dell'impresa per la creazione di nuovi posti di lavoro e sarà importante qui anche
Per suo spingervi sulla strada della innovazione
Detassare gli utili investiti nell'acquisizione delle nuove tecnologie nella formazione del personale
Delle competenze tecnologiche del vostro personale già assunto da assumere
A questo dei primi cento giorni faremo seguire
Quell'imposta odiosa che l'imposta sulla successione così importante per la filiera da padre a figlio nella piccola impresa già la sinistra ha dovuto fare qualcosa dietro la nostra pressione
E anche l'abolizione dell'imposta sulle donazioni
E poi interverremo sull'IRPEG e poi interverremo sull'Iraq e poi interverremo sull'IRPEF
Sull'IRPEG puntando
Ma anche sull'IRPEF a quello che ci sembra
Il numero giusto che è sentito come giusto
In nella mente e nel cuore di tutti noi è una specie di norma di diritto naturale che dice se lo Stato ti chiede
Un terzo di quello che con tanta fatica produce in un anno ti sembra una cosa giusta certe in uno Stato liberale quel che lo Stato ti chiede deve essere la contropartita di quello che lo Stato Dida in termini di servizi
Altrimenti è sudditanza di schiavitù fiscale
Ma è un terzo l'obiettivo cui lo dobbiamo arrivare
è un terzo perché il trentatré per cento quello che in certi Paesi lo stato costa ai cittadini
Così come succede in Irlanda così come succede di Spagna così come succede negli Stati Uniti
Certo siamo coscienti
Che ci troviamo sulle spalle il peso di un debito pubblico i due mila e cinquecento e passa di due milioni cinquecento mila e passa miliardi e quindi a quel trentatré per cento che il nostro obiettivo
Si deve si dovrà aggiungere il costo del debito pubblico ma quello è il traguardo a cui dobbiamo puntare
E considerando tutte le diminuzioni di aliquote trentatré per cento per l'IRPEG trentatré per cento
Per l'IRPEF al ventitré per cento per le famiglie e per le imprese con un reddito da venti a duecento milioni nessuna imposta per le famiglie meno fortunate che sono sotto i venti ventidue milioni a secondo del numero dei loro familiari
Tutto questo ci dovrebbe costare e ci costerà tra cinquanta mila e settanta mila
Miliardi
Laddove di ricupero Remo anche qui abbiamo affrontato dei calcoli
Cercando di andare nella direzione della massima precisione possibile i canali che dovrebbero apportarci
Nuove risorse per controbilanciare le minori risorse che
L'erario dovrà registrare sono molto precisi perché in natura nulla si crea e nulla si distrugge se rimangono più soldi e i conti delle imprese nelle tasche dei cittadini probabilmente anzi accerto
I cittadini consumeranno di più le imprese si svilupperanno e quindi ci saranno Ricupero i per quanto riguarda l'IRPEF per quanto riguarda l'IRPEF
Per quanto riguarda
Viva se è vero come è vero che abbiamo un sommerso superiore a quello di tutti gli altri Paesi europei ma attenzione non è sempre colpa
Di chi sta nel sommerso
E lo Stato che con leggi eccessive con un'oppressione burocratica fiscale eccessiva con una camicia di forza che insieme burocratica fiscale sindacale
Costringe certe imprese e certi imprenditori controvoglia se vogliono sopravvivere a restare sommersi è l'acqua che è alta
E dobbiamo abbassare l'acqua il sommerso sarà naturale condivido assolutamente
Le procedure
Che Confindustria ha indicato in questo documento per l'emersione del sommerso con una graduale situazione di pagamento delle imposte con percentuali graduale bene se questo sommerso dovesse emergere già
Ecco un'imposta l'imposta sul valore aggiunto Oliva che si applicherebbe al sommerso che emerge oltre anche qui le dazioni career per e per io e perire prega
E infine e infine ci sono da completare le privatizzazioni
E certamente il ricavo delle privatizzazioni andrà a diminuzione della montagna del debito pubblico ma il debito pubblico ci costerà meno se il costo è di circa il sei per cento cento mila duecento mila miliardi introitati dallo Stato a diminuzione del debito pubblico significherà Annoni hanno sei mila dodici mila miliardi di meno
E poi ci sono tutti i risparmi che deriveranno dalla nostra azione dal nostro intervento sulla pubblica amministrazione
Attenzione che anche qui miriamo a una pubblica amministrazione che diminuisca il numero dei suoi tre milioni e duecento mila funzionari
Manager e impiegati
E la nuova tecnologia ci darà una mano
Perché professionalizzante o dando una nuova qualità professionale a molti manager da molti funzionari vi renderemo appetibili interi settore privato
E molti di loro troveranno conveniente lasciare la pubblica amministrazione per andare a guadagnare di più nelle imprese private e naturalmente dovremo pagare gli organici ma tutto questo è un disegno complessivo
E i risparmi che noi otterremo pensiamo
A dei risparmi notevoli verso o intorno i venti mila miliardi
Con gli accorpamenti con le sinergie con le riorganizzazioni dei ministeri degli enti pubblici con la soppressione in molti enti pubblici inutili
Con cioè quel lavoro che il buon imprenditore sa fare quando entra in una nuova realtà aziendale tra molte difficoltà la signora Thatcher mi ha detto
Che la difficoltà più grande per lei non è stata il rapporto con i sindacati ma è stato il rapporto con la pubblica amministrazione
Ci rendiamo conto certi tutto questo comporterà posso usare milanese
Un Laura della Madonna caro presidente
Ma brava donna io credo che assiste gli uomini giusti gli uomini di buona volontà
E quindi questa è la nostra politica fiscale e poi ci sarà la politica sociale anche qui con dei pilastri molto precisi ho ricordato l'esenzione delle famiglie meno fortunate il buono scuola
Il buono salute l'assistenza agli anziani il portare le pensioni
Con di assegni integrati al minimo al livello di dignità un Paese che vuole essere un paese civile non può consentirsi che il tredici per cento dei suoi cittadini
Divano nell'emarginazione nel dolore e nella povertà
E questo è liberalismo e liberismo economia sociale di mercato
E anche qui è importante confrontare scusate questa parentesi
Nel discorso
Sulle nostre strategie di governo
Ma
E il discorso forse verrebbe troppo lungo ma insomma io credo che tutto questo parta da una base di valori e di principi che è quella della nostra filosofia del libero mercato della libera iniziativa
Che quello è di chi vede nella competizione indietro
Che fa andare avanti il progresso il benessere
Che crede che la competizione sia giusta e morale che crede che la libertà cioè l'utilizzo dei propri mezzi delle proprie capacità
Di tutto ciò che possediamo legittimamente non deve avere altro vincolo che rispetto dei diritti degli altri ma non può essere scissa né dalla responsabilità né dalla solidarietà nei confronti di chi ha meno
è un sistema che pensa anche ai meno fortunati non è un sistema più morale più giusto ma è un sistema anche più efficiente e più vitale e questo è un traguardo che noi abbiamo ai primi posti nella nostra azione politica
Cioè il grande problema
Della sicurezza dei cittadini
E qui anche qui lo stare all'opposizione ci ha consentito di fare un grande lavoro molto approfondito
Ci siamo recati in tutti i paesi che hanno conseguito risultati importanti con la diminuzione perché al di là delle parole i risultati si devono misurare i numeri quanti reati si commettevano
C'è stata un'innovazione come diminuito il numero dei reati siamo andati là nei Paesi Chiti vantavano e si vantano di avere portato al cinquanta per cento
Certi reati odiosi anche atti importanti come gli omicidi
Abbiamo imparato molte cose
E abbiamo confrontate con quello che si fa in Italia dove noi spendiamo proporzionalmente al nostro prodotto interno più degli altri Paesi europei spendiamo il tredici virgola quattro
Per cento del PIL
La Francia spende sette virgola otto la Germania l'otto virgola sette abbiamo in campo trecentotrenta mila uomini più dagli altri
Un uomo ogni centosettanta cittadini italiani di Svezia e uno ogni cinquecentoventi cittadini svedesi in Germania uno ogni tre centoventi
E siamo i meno protetti come mai
Perché bisogna cambiare tutto
Siamo andati a vedere cosa succede qual è il coordinamento meglio lo scoordinamento tra le forze dell'ordine come funzionano le responsabilità
De della magistratura chi ha la responsabilità delle indagini e bisogna cambiare la riforma del codice di procedura penale dell'ottantanove che ha attribuito ai pm che non hanno nessuna esperienza al riguardo la responsabilità delle indagini dei carabinieri e la polizia si è arretrata del do subito una diminutio ma l'ha accettata
Abbiamo visto che non c'è nessuno che ha la responsabilità per la politica di contrasto al crimine non c'è ogni pm lo può decidere da solo
Così non si va avanti se è vero come è vero
Che i reati sono in aumento non credete alle ultime agli ultimi dati dato a questo governo e perché tutte le procure tutti gli uffici giudiziari locali sono in ritardo per la introduzione del giudice unico e quindi non hanno comunicato i dati
I reati sono purtroppo in aumento l'anno passato rispetto all'anno prima erano aumentati del diciotto per cento
L'ottantasette per cento dei reati rimane impunito per i furbi si arriva al novantasei per cento allora
E allora bisogna cambiare tutto a partire dalla filosofia
Il comparto delle forze dell'ordine sia presente la dove succedono i reati a farsi che ne accadano di meno a difendere i cittadini perché quando viene meno la sicurezza deve dei cittadini
Scende di valore il benessere scende di concedono tutti gli altri
Valori tutte le altre conquiste perché se uno non è sicuro nelle strade della propria città
Nella propria casa nella propria azienda tutto il resto perde di valore io dico
Il Progetto che noi abbiamo messo a punto con la consulenza di tanti esperti
Stranieri è un progetto che si può attuare un progetto che funzionerà e che ha come primo pilastro la assegnazione al parlamento della responsabilità per la politica della giustizia e di contrasto al criminalità
Quindi anche qui un grande lavoro
E poi la politica per la scuola che anche queste tutta da reinventare non è che vogliamo cancellare la parte umanistica tradizionale della nostra istruzione ci mancherebbe altro
Ma dobbiamo innestare su questa parte che ha molta importanza formativa anche quel bagaglio di conoscenze senza il quale oggi non si può avere successo nel mondo del lavoro non dobbiamo lasciare uscire i nostri ragazzi dalle scuole se non sappiano bene l'inglese se non sappiamo viaggiare bene su internet se non sappiano usare il computer se non conoscano i fondamenti le regole di base che presiedono alla vita del lavoro e delle imprese
E bisogna insegnare ai nostri ragazzi in un altro concetto di impresa
Bisogna illustrare a loro in un modo diverso la figura dell'imprenditore io dico che dovrebbe essere il compito della scuola far crescere in ogni ragazzo la voglia di intraprendere insegnare ad essere imprenditori di se stessi
Affinché possono amministrare le proprie conoscenze le proprie capacità i propri talenti possono perfezionarsi e possono avere successo nel mondo del lavoro non in Italia ma in Europa in tutti i Paesi possibili del mondo
E anche nella Costituzione a cui pure me dovremo mettere mano bisognerà dare un'attenzione diversa e maggiore a una realtà così importante come l'impresa che fattore di reddito e di lavoro ed è nella nostra Costituzione la telegenico articolo quarantuno e seguenti assolutamente dimenticata perché è una Costituzione che risentiva molto di certe ideologie riguardava molto alla costituzione dello Stato sovietico quindi una lavoro enorme anche in quella direzione
E poi cioè la politica
Di difesa
Dei cittadini per la qualità dei cd per la sicurezza alimentare per la sicurezza nei confronti dell'aria per la sicurezza nei confronti dell'acqua
E qui lasciatemelo dire visto che siamo in questa sede io se sarò Presidente del Consiglio
Mi batterò nel Consiglio d'Europa mi batterò a Bruxelles in Europa affinché l'Autorità per nulla di difesa della qualità e per la sicurezza alimentare abbia come sede questa città
Dove c'è una tradizione notevolissima per quanto riguarda l'alimentare dove hanno sede delle grandi aziende alimentari dove c'è un'università particolarmente specializzata in questi tipi di ricerca
Anche qui ho delineato cinque strategie di governo importante caro Presidente
Hai visto
Che la domanda che viene fuori è hai copiato tu ho copiato io
Nessuno dei due nessuno siamo andati avanti parallelamente ma siamo arrivati all'identico al quasi identico risulta perché il tuo Progetto il nostro progetto non è un progetto di sinistra di destra di centro è semplicemente l'indicazione di ciò che si deve fare di ciò di cui ha bisogno il Paese
E oggi qui in quest'occasione con questa Assemblea che approva questo progetto io trovo che ci sia una grande novità Trovo in quel progetto una volontà l'affermazione
Di una grande organizzazione nazionale che rappresenta la parte dell'Italia che produce e che lavora che rischia ho detto prima che intraprende che ha una nuova consapevolezza
La consapevolezza e la volontà di assumere un proprio ruolo importante come rappresentanza di interessi che sono gli interessi non solo una parte del Paese ma di tutto il paese
E ho notato in questo documento dei passaggi che mi hanno fatto scoprire un nuovo orgoglio di volere esercitare un nuovo e più significativo è più importante ruolo
E questo mi fa dire be i tempi forse sono maturi per una nuova alleanza tra una nuova volontà una nuova Confindustria e una nuova politica
La politica che parte dalla cultura dell'impresa dalla cultura del fare
La politica che vuole trasformare in azione di governo i valori della libera iniziativa del libero mercato i valori dell'impresa quei valori che voi oggi qui così orgogliosamente afferma
E allora io dico questo progetto
Questo progetto
Così preciso così ambizioso queste mete questi obiettivi possono essere raggiunti
Dalla sinistra italiana
Lo lascio a voi Da Rin faccio la propria la la domanda poi una sinistra italiana che voi credo ormai abbiate imparato a conoscere non solo per le belle parole che non sono trasformati in fa ma perché ormai li conosciamo
Sappiamo che hanno verso di noi un atteggiamento che risale a un'antica concezione
Dell'impresa dell'imprenditore Aldo un'antica e persistente ostilità nei confronti della proprietà privata che consideravano la radice di ogni male
Una ostilità nei confronti di tutto ciò che non riescono a regolare a regolamentare a dominare per sola l'impresa privata la scuola privata l'università privata
Il fatto che questi signori sono nati nelle segreterie dei partiti o nei sindacati
E non hanno mai provato ciò che noi proviamo quando facciamo il nostro mestiere di imprenditori sempre in preoccupazione sempre tesi
A cercare innovazione a dare vita nuovi prodotti a cambiare i processi di produzione ad allargare ad impedire le nostre sedi le nostre fabbriche le nostre reti di vendita
Sempre preoccupati sempre lì però a provare il gusto il gusto fantastico di creare lavoro di creare ricchezza certo per noi per la nostra famiglia ma così facendo la creiamo per i nostri collaboratori per la collettività per il Paese
Dell'ENEL di me DNA
Della sinistra
Ci sono opposizioni che non consentano di trasformare in realtà questo progetto soltanto un governo veramente liberale
Può trasformare un progetto così impegnativo in realtà consideriamo anche gli uomini della sinistra anche sì qualche candidato può dire questi sono i progetti che vi presento ma sa bene
Di non poterli realizzare intanto perché la prima domanda che dovremo rivolgergli ma perché essendo stati al potere per cinque anni e più non li avete realizzati perché solo oggi presentate questi progetti questi programmi ma subito dopo gli dobbiamo dire non potrete realizzare lì perché non ve li faranno realizzare esiste all'interno di quella coalizione
Una situazione di partiti che sono addirittura antimercato anti Europa anti Occidente che sono dei partiti classisti
Non potranno realizzarli perché dovranno rendere conto la loro base sindacale a Cofferati e poi a Cossutta e poi Bertinotti e poi gli ambientalisti e poi ai Verdi
E allora
E allora io credo che valga la pena davvero
I guardare avanti da uomini di buona volontà di cercare
Una cooperazione una alleanza
Noi
Impegnandoci a trasformare questi progetti in concreta attività di governo in concreta attività parlamentare voi impegnandomi a sviluppare le vostre in prese ad investire
Ad investire in portando innovazioni portando nuova tecnologia formando i vostri uomini ad investire anche nel Sud
Ad investire curando la sicurezza sul lavoro curando l'ambiente
A dare vita cioè a un'espansione positiva con il coraggio con entusiasti
Questo è il patto che voi proponete a chi assumerà responsabilità di governo con questo vostro documento questa è la risposta chi viene da parte di un imprenditore che è sceso nella politica per interessarsi della cosa pubblica per garantire al suo Paese un futuro che non fosse antidemocratico soffocante illiberale
Un imprenditore che con orgoglio afferma di essere ancora un imprenditore
E che vuole essere imprenditori Italia per dare a tutti gli imprenditori di italiana ce Antezza che ciò che si deve fare per il loro bene per il bene di tutti gli italiani sarà fatto con tutta la determinazione possibile
Presidente
Un augurio buon lavoro a te agli uomini della giunta a tutti voi
A tutti voi
Che io francamente invidio
Perché quando
Ero piccolissimo imprenditore poi piccolo e poi medio poi un po'più grande che medio
Io pensavo ma in fondo questi politici a fare una bella vita che fanno parlano e basta
Bene adesso vi posso garantire che si parla tanto si parla troppo ma si lavora anche tante e si lavora quasi di più di quando
Si è a fare impresa con una differenza terribile per noi
Che quando si parla e si va a letto la sera dopo aver parlato e riparlato soprattutto quando si è all'opposizione
Uno che alla cultura dentro delle cose concrete dei risultati alla sensazione di avere picchiato l'acqua nel mortaio
E invece gli altri politici quelli che non vengano dalla realtà dalla trincea del lavoro pensano di aver fatto tutto perché la loro cultura e diversa dalla nostra
E la cultura del dire è la cultura dell'annuncio un politico che fa di mestiere la politica pensa avendo dato un annuncio di avere fatto ciò che gli compete
Perché tanto nella storia della nostra Repubblica non c'è mai stato qualcuno che abbia annunciato un progetto che mi sia stato anche responsabile come realizzatore perché abbiamo avuto più di cinquanta governi in cinquanta
Ed ecco quindi che questo deve cambiare
Ecco che chi non ha la cultura dell'annuncio ma la cultura della responsabilità
Delle cose dei progetti portati a termine ha bisogno di avere davanti quel periodo che voi avete invitato nel vostro documento quel periodo temporale di cinque io dico anche di dieci anni i due legislature perché soltanto con la stabilità si potranno realizzare questi progetti i prossimi anni saranno decisivi
Decisivi perché cinque anni di oggi sono come vent'anni del secolo scorso sono come mezzo secolo nella storia dei secoli passati
Quindi noi non possiamo perdere l'occasione cinque anni decisivi
Per poterne profittare abbiamo di fronte una scelta decisiva
Io sono sicuro che con la mentalità
Che presiede alla vostra
Attività la vostra azione non voi saprete come scegliere come far scegliere
Concludo
Con un decalogo
Velocissimo
Che cosa
Essendo imprenditore
Potrei pensare di avere come vantaggio diretto per la mia attività che allora vi dico in successione
Della nostra politica fiscale le cose che abbiamo in animo di fare con quell'agenda dei primi cento giorni e poi di ciò che parevano i primi primo anno nel secondo anno in questo anno e via di seguito non è mai stato fatto
E con quelle leggi quei disegni di legge richiamiamo tra noi le dodici tavole che cercheremo di approvare proprio nel primo periodo di governo uno riedizione della legge Tremonti
Due ve lo ripeto
Abolizione dell'imposta di successione tre abolizione dell'imposta sulle donazioni oltre i trecento giorni riduzione verso il trentatré per cento dell'IRPEG riduzione verso il trentatré per cento dell'IRPEF emersione del sommerso praticamente un condono sulle attività passate con una tomba sui fatti amministrativi fiscali e penali
Ancora sette
Abolizione delle plusvalenze per quei beni che giacciono i patrimoni delle società che in Germania sono oggi premiati collaborazione delle plusvalenze che invece in Italia sono cristallizzati nell'ambito di tutte le vostre società otto il diritto societario la legge Mirone
Dove il lo diciamo con orgoglio li porteremo il falso in bilancio alla ratio della legge
Cioè quel reato specifico che riguarda l'attività dell'amministratore infedele che con dolo ha provocato un danno agli azionisti dell'azienda solo queste non altro
Se ci sono altre irregolarità saranno irregolarità che ricadranno nell'ambito del reato di truffa nel reato fiscale ma non nel falso in bilancio di cui invece molto magistratura si è servito
Per mettere sotto scopa migliaia di imprenditori
Infine una legge quella che abbiamo denominato padroni in casa propria la legge dell'ornato pubblico un ritorno alla legge dell'Ottocento
Che dice che nei vostri uffici nelle vostre fabbriche nelle vostre case voi potrete cambiare tutto a vostro piacimento rispettando le norme dei regolamenti d'igiene
Dovrete passare sotto le forche caudine delle commissioni edilizie soltanto per quelle parti che si vedono dalla pubblica via
E infine ultimo cosa e lo ripeto ancora l'impegno entro tre anni a dare vita l'abrogazione delle tre mila leggi fiscali che
Guastano i sogni di tutti gli imprenditori onesti per arrivare al codice fiscale presidente ho esagerato mah bisogna avere certe volte il coraggio di esagerare esagera anche tu esagerate anche voi
Ieri l'onorevole Berlusconi
Prego
Prego il Preside
Prego il
Prego il Presidente D'Amato di salire sul podio per le conclusioni
Prendiamo posto
Allora
Cari colleghi
Prima di trarre le conclusioni di questi due intensi giorni di lavoro desidero ringraziare in maniera non formale gli amici di Parma
Marco Rossi l'Unione industriale di Parma
Che ci hanno offerto un'ospitalità straordinaria all'altezza delle grandi tradizioni di questa città
Così come desidero ringraziare gli oltre due mila imprenditori che ieri sono stati impegnati nella nostra assise a discutere di battere condividere il documento della competitività così come desidero ringraziare voi gli oltre cinque mila imprenditori che ieri e oggi avete partecipato a questo convegno Dalla Piccola industria
Che si pone coraggiosamente il titolo non saper crescere e poter crescere
Se chiediamo i telefoni allontanava la stampa possiamo parlare
Io capisco perché Silvio Berlusconi
Abbiamo posto questo scambio
La prima ragione perché sapeva che non avrei accettato
Io amo troppo questo mestiere
E lui ama quello che sta cercando di fare
Ma la seconda ragione
E che c'è veramente da essere orgogliosi di questa Confindustria di questi industriali
L'ho detto ieri e lo ripeto oggi questo non è il documento né di Antonio D'Amato né della presidenza di Confindustria né di Confindustria viale dell'astronomia questo documento dibattuto e condiviso per sei mesi in tutto il sistema associativo
Al quale hanno partecipato associazioni di categorie associazioni territoriali
E che nasce da un confronto serio diretto impegnato sul quale tutta l'industria italiana ha fatto una chiarissima scelta di campo
Ha scelto il anzitutto di proporre la cultura di governo di paese un metodo fondamentale che il metodo indispensabile per chi voglia davvero competere quello del benchmarking
E ha fatto una scelta di campo precisa nel non limitarsi a fare una semplice analisi delle differenze
Ma nel scegliere nello specifico delle proposte delle Azioni per la competitività nel fare su ciascuno dei Gap competitivi che separano il nostro Paese dagli altri chiare scelte l'indicazione non è una scelta
Come dire semplice
E non è neanche una scelta comoda facendo così ci siamo esposti a critiche
Ci siamo esposti al rischio di essere facilmente contestati da chi voglia leggere solamente alcuni aspetti specifici senza guardare l'insieme delle proposte e del progetto che Confindustria offre al Paese
Un progetto che non è solo di tipo aziendalistico e non è solo di tipo economico come un vero e proprio progetto di politica economica e sociale
E dall'altro lato abbiamo fatto anche una scelta di cultura la scelta di non volerci associare a quanti continuano a fare critiche senza proporre o a quanti credono di poter esercitare il loro ruolo sociale del Paese
Ponendo veti incrociati o imponendo viti e gli altri abbiamo scelto quindi di confrontarci sul terreno concreto e specifico delle proposte
E lo abbiamo fatto utilizzando un metodo che può sembrare ingeneroso nei riguardi dei progressi fatti rispetto al passato
Ma è l'unico metodo con il quale ne possiamo davvero registrare
Il divario e la velocità con la quale gli altri paesi si stanno morendo sul piano dalla competizione
Noi non neghiamo che in questi dieci anni e lo voglio dire una volta per tutte il Paese abbia fatto grandi sforzi per uscire da una crisi finanziaria dure profonda
Gli sforzi sono stati fatti li ha fatti tutto il Paese io non uso il plurale maiestatis quando dico abbiamo dico tutti noi in Italia abbiamo il Paese ha fatto grandi sforzi
E questi sforzi ci hanno consentito di affrontare una gravissima crisi finanziaria
Ma sono anche sforzi che ci hanno reso più deboli come sistema produttivo più marginali come sistema Italia
Più poverino alcuni pezzi del Paese e per alcune generazioni più disuniti e più diseguali
E allora voglio che sia chiaro
Confindustria non è preoccupata solamente del deficit di competitività
Confindustria è preoccupata di un deficit di competitività ma di equità sociale e di legalità che continua a essere un elemento fondamentale del ritardo con il quale il Paese affrontare sfide del suo futuro
E questo non l'abbiamo detto sino all'assemblea di maggio continuiamo a ripeterlo ma continua ad essere ci sembra qualche cosa che non tutti vogliono leggere con la chiarezza e con la puntualità che ne indichiamo i nostri documenti io lo vedo qui o dello Stato
Spero che ci sia
Bene mi pare che ci sia
Noi abbiamo con grande chiarezza e con grande puntualità detto fin dall'inizio
Che Confindustria è
Particolarmente impegnata a creare da un lato più sviluppo economico
Consapevole che questa il modo con il quale il paese si crea più coesione sociale e più benessere non solo per le imprese ma per le famiglie e per i cittadini
Abbiamo detto chiaramente nel nostro documento che l'opzione strategica che Confindustria propone al Paese non è quello di impoverirsi abbassando il suo standard di benessere sociale per competere con chi oggi fa competizione sui costi
Ma è di muoverci verso l'alto della catena del valore sapendo investire di più su di voi stessi sia come Paese sì anche come imprese
In questo documento con grande chiarezza Confindustria nel proporre a chi vuole governare il Paese nei prossimi cinque anni un patto per la competitività assume un impegno preciso e non siamo abituati a prendere impegni che non mantenne amo un impegno di impegnare se stesse tutta l'organizzazione di impegnare i tutti gli imprenditori di Confindustria a fare di più e meglio innanzitutto a casa nostra nel momento in cui chiediamo al Paese di fare più il meglio per tutti quanti e questa
Questa non è una dichiarazione formale non è una dichiarazione di rito
è una dichiarazione puntuale
La dichiarazione che noi stiamo cercando nel concreto delle nostre proposte con il metodo che abbiamo utilizzato questa volta con il coraggio di prendere posizione su tutta una serie di azioni che potranno piacere o non piacere come essere condivisa non essere condivise ma che dimostra una chiara Tura di far parte corresponsabilità della classe dirigente di questo Paese perdendo in questo modo stiamo prendendo un impegno forte perché siamo consapevoli che oggi l'Italia di fronte ad una grande opportunità un'opportunità che alla nostra portata lo potrà i dati diventare finalmente un Paese più coeso più equo ma che deve diventare altresì un Paese più moderno più flessibile più competitivo perché solo così grande tale l'industriale il grande la grande capacità imprenditoriale la grande capacità di lavoro del nostro Paese potranno finalmente dare pieno sfogo alle loro risorse alle loro opportunità
In questi
In questi dieci anni nell'affrontare questa grave crisi finanziaria che è stata la conseguenza delle mancate riforme sociali economiche istituzionali che il Paese non ha saputo fare
Nella seconda meta degli anni ottanta quando pure ne aveva l'opportunità noi abbiamo accumulato svantaggio competitivo su qualsiasi parametro lo prendiamo in considerazione
E noi ci siamo limitati come Confindustria di intervenire in queste centonovanta puntuali pagine di proposte
Solamente su quelle azioni specifiche che riteniamo essere particolarmente incidenti su quello che è il sistema come dire produttivo consapevole che ci sono anche altra importante carenze
Che fanno parte della cosiddetta qualità totale del Paese
Che sono fondamentali per la competitività per l'equità e per la coesione ma sulle quali non riteniamo di avere particolari specifiche competenze anche perché intervenire su questo
Su questi argomenti soprattutto in questo momento in cui si fa più polemica che proposta avrebbe generato equivoci qualcheduno avrebbe ancora di più cercato di dire che noi siamo impegnati sul piano dell'agone politico piuttosto che non su quello competitivo
Ci sono questioni fondamentali le riforme istituzionali la stabilità del governo la riforma del modo in cui la stessa organizzazione dello Stato la devolution si stanno già organizzando
La riforma della giustizia la questione della legalità che sono elementi fondamentali della competitività del Paese
E noi nella premessa indichiamo come tali non facciamo delle proposte specifiche su come intervenire altrimenti qualcuno avrebbe pensato riuscivamo fuori tema
Ma riteniamo come tutti che questi siano argomenti fondamentali questi angoli paese nel quale si consente gli avvocati penalisti di fare sciopero per consentire la decorrenza dei termini
E vogliamo pensare che questo è un Paese che ha un rispetto della legalità che chi rappresenta la condizione fondamentale per avere vero mercato ed ero rispetta le regole
Direttore
Noi a pagina ventuno tabella cinque li chiamo la redditività del sistema economico italiano
A gennaio il Centro Studi Confindustria fatto una sessione molto lunga con ampia documentazione ripresa da quella stampa che più attenta ai numeri che Confindustria da su come le imprese italiane sono l'ultima in classifica in termini di redditività
Su come le imprese italiane continuano avere la necessità di fare molti investimenti in capitale fisso
Per continuare ad aggirare le rigidità di un sistema che nel nostro Paese continua a determinare un forte
Straße Disma strategico investire di più innovazione di processo perché solo così si evitano le grandi rigidità i grandi costi del sistema Italia della rigidità del mercato del lavoro piuttosto che non investire con le poche lire che riusciamo a guadagnare finiano nell'innovazione di prodotto
E questo determina purtroppo sia sulla rendimento delle vendite sia sul rendimento è un segno sul sul sul sull'equity sul capitale investito sia sul rendimento degli investimenti
Una redditività che nel nostro Paese ci vede Benuzzi dimezziamo a
Meno della metà di quanto non riescono a fare i francesi tedeschi
A un terzo di quanto non fanno gli inglesi a un quarto di quanto lo fanno gli americani
E noi abbiamo soprattutto in questo documento che mi rendo conto va letto con attenzione ma qui ci sono parecchie cose anche cose sulle quali noi
Indichiamo con chiarezza
Gli impegni che gli imprenditori Confindustria devono sapere assumere nel cui facciamo delle scelte di campo precise delle scelte nelle quali cerchiamo soprattutto di come dire indicare in maniera molto chiara molto serena che non è vero che quello che noi vogliamo è una giungla un mercato senza regole la libertà di licenziare e basta la libertà di fare quello che vogliamo e basta le cui stiamo cercando invece di indicare
Il modo in cui facendo più sviluppo creando più regole creando soprattutto un rapporto più corretto fra Stato e le
Canato fra società che produce e ordinamento noi riusciamo a dare al Paese prospettive vere ed ampie
Le cui cerchiamo di trovare una strada con la quale
Liberiamo un pezzo intero del paese e un pezzo intero della generazione italiana dalla giungla del sommerso e dallo sfruttamento vero
E noi qui abbiamo un concetto dello Stato che è un concetto di uno Stato che ingerisce meno nell'economia che assiste i meno ma che i più presente là dove deve essere presente
Uno Stato che riesce a garantire quelle regole fondamentali di convivenza civile e di rispetto delle regole economiche
Fondamentali che mette davvero in movimento tutte le grandi opportunità di cui il Paese dispone cerchiamo di insegnare una società che sia meno ingessata e meno rigida per offrire più opportunità coloro i quali sono esclusi io vengo dal Mezzogiorno io vengo dal Sud sono innamorato di questo Paese sono innamorato di questo mestiere sono innamorato del mio mezzogiorno ma noi non possiamo più accettare di avere il doppio dell'economia sommersa vediamo i Paesi europei non possiamo più accettare che interi pezzi del Paese nascono in case abusive si illuminano i e si lavano con acqua io delle l'elettrica presa abusivamente lavoro gli scantinati sommersi e pensare che possano essere ancora cittadini questo Paese questo non è l'opzione che Confindustria vuole e questo fa parte della qualità totale del Paese noi non saremo mai un Paese competitivo se non sapevo darci delle risposte su questi temi
A quanti quindi senza leggere le proposte di Confindustria semplificando dicono che vogliamo un mercato selvaggio niente state niente ordinamento l'Aris ma è andate e leggete o piuttosto continuata specializzare di in dietrologia e prevenzione hanno di queste cose non interessano più noi non vogliamo fare polemica noi non vogliamo più rispondere a quanti pensano che gli industriali abbiano davanti a sé un la prospettiva di un Paese che vuole diventare più povero e meno ricco noi al contrario stavo cercando di indicare a tutto il Paese la prospettiva per aumentare il nostro livello di benessere perché abbiamo bisogno di aumentare il nostro livello di questioni di equità sociale perché così che possiamo diventare veramente competitivi
E allora questa e lo spirito questa la
Come dire l'impostazione che Confindustria cerca di dare
Al lavoro della competitività
E io sono orgoglioso di essere presidente di una Confindustria che si pone questi obiettivi
E chi ha il coraggio di chiedere a chi si candida ad assumere la responsabilità per la prossima legislatura
Non già sconti fiscali
Piccole leggi piccoli vantaggi
Ma chiede un impegno preciso su tre obiettivi fondamentali che non solo obiettivi solamente per l'industria per l'impresa sono obiettivi per il Paese
Gli obiettivi che noi chiediamo s degli obiettivi sui quali ci si deve impegnare per la prossima legislatura solo aumentare il tasso di occupazione del Paese
Il Mezzogiorno al quarantadue per cento la media italiana è al cinquantadue per cento
L'Europa al sessantadue per cento gli Stati Uniti sono al settantadue per cento Lisbona chiede all'Europa di fare i dieci punti in più né però
Mi dieci anni noi dobbiamo porci quanto meno l'obiettivo di avere il sessantacinque per cento di occupazione alla fine dalla prossima legislatura
Il secondo obiettivo fondamentale noi abbiamo circa il ventotto per cento di economia sommersa rispetto al PIL
I Paesi europei più importanti il quattordici per cento c'è una ragione per cui l'economia sommersa e così anche la ragione che noi continuiamo a sovraccaricare di costi e di regole le imprese emerse e continuiamo a essere tollerante compiacenti con colori quali evadono giorno dopo giorno
E allora smontiamo il sistema delle sottrarre école de sovrapposti riportiamo il sistema un costo competitivo e sostenibile e combattiamo seriamente il sommerso basta con le compiacenze
Le compiacenze continua ad alimentare la concorrenza sleale per le imprese messe l'evasione fiscale
Lo sfruttamento vero dei lavoratori l'intreccio fra malavita e mala economia
è una questione di civiltà di legalità di competitività è una priorità fondamentale per il Paese
Ci piacerebbe vedere anche gli opinion makers più impegnati nel Paese con noi su queste battaglie ci piacerebbe vedere anche coloro i quali danni vogliono fare le battaglie di modernizzazione del Paese scendere in campo completamente sushi il tre di questo tipo e le opposizioni che abbiamo visto da parte di parte della cultura del Paese di parte del sistema politico e delle forze sindacali del Paese ci dura dire che a maggior ragione questo una battaglia da fare con coraggio e determinazione perché è una battaglia
E ancora una volta di progresso e di civiltà
Il terzo obiettivo fondamentale quello lo diceva anche Berlusconi lo dicevo ieri Rutelli di ridare finalmente al Mezzogiorno un riallineamento ma queste cose non si fanno semplicemente enunciando si fanno impegnandosi
Con progetti seri progetti puntuali progetti specifici e soprattutto sapendo che se non sapremo raggiungere il quattro per cento di crescita del prodotto interno lordo all'anno anno dopo anno dove non ce la facciamo
Ma sapendo anche che questi obiettivi sono la nostra portata sono obiettivi ambiziosi sono obiettivi complessi
Qualcheduno può dire solo fin troppo ambiziosi vi confesso una cosa gran parte del lavoro che abbiamo fatto come Confindustria centro studi è stato quello di verificare la compatibilità fra questi obiettivi e le possibilità del Paese e la coerenza con le azioni che abbiamo proposto ce la facciamo meno a raggiungere questi obiettivi se facciamo le cose che abbiamo indicato nel piano
Non solo non ce la facciamo ma sono anche obiettivi irrinunciabili per riallinearsi competitiva mente rispetto al ritardo che negli ultimi cinque anni ne abbiamo conseguito
Sono obiettivi ai quali noi non possiamo fare a meno se vogliamo darci una prospettiva vera di ritornare in Europa nel posto competitivo che ci spetta che ci compete e che alla nostra portata
E allora è chiaro che in questo momento di campagna elettorale di forte polemica politica
Dove purtroppo i temi le proposte specifiche le azioni
Sono ancora marginali rispetto al dibattito si fa molta polemica molto diffamazione e poca concretezza
è chiaro che in questo momento voglio dire ci sono generiche e generali adesione a un progetto di massima sì ci va bene certo più sviluppo più mezzogiorno nell'economia sommersa
Noi abbiamo bisogno di capire
Quali sono le azioni mirate puntuali
Di chi si candida alla guida del governo intende intraprendere per realizzare questi obiettivi
Gli imprenditori italiani hanno il diritto e il dovere di sapere qual è il quadro competitivo che l'Italia avrà alla fine della prossima legislatura i cittadini italiani hanno il diritto e il dovere di sapere
Quale Italia sarà loro di consigliata la fine della prossima legislatura noi siamo riusciti a portare il tema della competitività del Paese
Al centro del dibattito politico non siamo contenti di questo abbiamo bisogno di portare il tema della competitività del Paese nella prima pagina dell'agenda delle cose da fare del prossimo governo
E abbiamo bisogno di vedere azioni mirate e puntuali che nel rispetto dei vincoli Napoli economici del nostro sistema in uno scenario economico che diventa giorno dopo giorno meno ottimistico e più complesso
Abbiamo bisogno di vedere come con azioni puntuali con programmi seri e serrati questi obiettivi vengono realizzati spetta a ciascuno degli imprenditori di Confindustria fare le proprie scelte
Sta di fatto che Confindustria impegnata con grande determinazione nel portare avanti questo programma impegnata con grande determinazione a valutare
Quali sono le coerenze quali sono le specificità quali sono i progetti che chi si candida a guidare il Paese porta avanti noi non abbiamo voglia di imporre la cultura d'impresa al Paese
Non abbiamo la pretesa di pensare che le azioni che Confindustria propone siano l'unica strada perché il Paese possa diventare migliore più competitivo
Ma siamo convinti della bontà di queste azioni perché dalla nostra esperienza di imprenditori che ci misuriamo sul mercato dopo giorno dopo giorno sapendo che chi non è competitivo
Corre il rischio di fallire siamo convinti che questi azioni siano azioni forti necessarie per ridarci lo spazio competitivo indispensabile
Per dare al Paese il suo futuro le sue prospettive e siamo soprattutto convinti che questi obiettivi siano davvero gli obiettivi che nella prossima legislatura dovranno guidare in maniera molto ferma l'azione di governo
Sono anche convinto che la cultura del fare
Debba diventare come dire il vero pragmatico modo di impostare questo progetto
Noi abbiamo bisogno di renderci conto che nel momento in cui il mercato continua a cambiare velocemente gli spazi margini di manovra si riducono per le imprese i Paesi stessi in un'Europa
E stenta ancora a trovare la sua competitività e la sua direzione di marcia bene in questo momento questo i nostri paesi e il nostro in particolare ha bisogno di grandi scelte di grande coraggio e di grande rigore la responsabilità delle parti sociali
In un quadro come questo è quello di fare proposte concrete di essere impegnata nel promuovere davvero un ruolo forte di interlocuzione con il Governo un governo stabile governo forte un governo che abbia chiara la rotta da percorrere
Ed è questa l'iniziativa che Confindustria porterà avanti nei mesi e negli anni prossimi pulizia diva che vedrà una Confindustria attenta e responsabile impegnata su questo progetto una Confindustria anche impegnerà i suoi imprenditori perché questi mettano a disposizione con forza le loro capacità perché il Paese ossa di dire
Una capacità di investimento su innovazione su ricerca più coraggio più determinazione più voglia di andare avanti
Io credo che siamo di fronte come dire ad una vera opportunità abbiamo la possibilità di farcela il patto che noi proponiamo al Paese e un patto per far vincere l'Italia
Noi possiamo essere una squadra vincente l'Italia che qui oggi e l'Italia che può vincere Italia che qui oggi è l'Italia che si misura ogni giorno sui mercati e che può dare una spinta determinante allo sviluppo e al progresso di questo Paese
E questa è una squadra che può vincere se gioca insieme con altri soggetti che hanno la capacità e la voglia anche se di impegnarsi e noi abbiamo bisogno di creare nel Paese più cultura i più impegno perché insieme si può
Sa vincere ne siamo per un confronto serio e responsabile su questi temi saremo impegnati a fare la nostra parte fino in fondo non avremo cedimenti su questa rotta perché siamo consapevoli che l'unica possibile davanti a noi
Piccoli accordi consociativi logiche corporative sono ormai lontani dalla logica e dalla cultura di Confindustria la cultura di Confindustria una cultura fortemente impegni su questi obiettivi di medio periodo una prospettiva di legislatura una prospettiva chiara una prospettiva che impegnando noi impegni tutti e su questo siamo tutti quanti credo pronti a fare la nostra parte fino in fondo grazie
Ora indifferenti a non
Juan Times
Così
Sancì in modo uno
Queste
Il